La Scelta di Kitana

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda ***
Capitolo 3: *** Parte Terza ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Parte Prima ***


Quando Jade e la sua squadra di ricognizione trovarono Liu Kang, privo di sensi ai piedi del varco dimensionale di Edenia, per un attimo temettero che fosse già morto. Fortunatamente la guerriera constatò di essersi sbagliata: il cuore del monaco batteva ancora e, malgrado le sue condizioni, non era in pericolo di vita.

- Dobbiamo informare subito la principessa Kitana - ordinò Jade alle guardie. - Assicuratevi che quest’uomo riceva tutte le cure possibili, mi raccomando!

 

***

Kitana era seduta a riflettere nella sua stanza. Era da molto tempo ormai che si rinchiudeva spesso nei suoi pensieri, chiedendosi se la pace con l’Outhworld sarebbe durata, tuttavia il suo cuore non era affatto sereno. Da qualche tempo infatti cominciava ad avvertire oscuri presagi, come se qualcosa di terribile dovesse accadere da un momento all’altro…

Sentendo bussare alla porta, Kitana si riscosse bruscamente.

- Avanti - esclamò.

Jade comparve sulla soglia, inchinandosi con rispetto. Kitana sorrise e le pregò di lasciar perdere le formalità ma, non appena costei la mise al corrente di quanto era accaduto, non riuscì a nascondere il suo sgomento.

- Dov’è Liu Kang, adesso? - domandò Kitana preoccupata.
- Stia tranquilla, principessa - la rassicurò Jade. - Ho dato disposizioni affinché lo Shaolin venga curato dai migliori medici di Edenia, in questo momento si stanno prendendo cura di lui nell’ala nord del palazzo!

Leggermente sollevata, Kitana si alzò e si accinse a seguire l’amica nei corridoi, sperando che il monaco avesse già ripreso conoscenza.

 ***

Come entrò nella stanza adibita ad infermeria, trovò Liu Kang disteso su un letto attorniato da quattro medici. Il monaco aveva la fronte avvolta da una candida benda di lino ma, come si affrettarono subito a spiegare i presenti, tutto lasciava intendere che non avesse niente di grave.
Kitana si accostò al letto, era felice di constatare che l’eroe dell’Earthrealm non avesse nulla di grave, ma non poté fare a meno di domandarsi se la sua improvvisa comparsa a Edenia avesse in qualche modo a che fare con le sue visioni.
Un lieve movimento delle sopracciglia fu il primo segno che il monaco si stava riprendendo. Kitana sorrise nel vederlo aprire gli occhi, ma le parole che questi pronunciò la lasciarono di stucco.

- Chi… Chi sei tu?

 

***

I medici impiegarono poco tempo a capire la situazione: Liu Kang non solo sembrava non ricordarsi più di Kitana ma nemmeno chi era lui; non ricordava più il suo nome, il suo compito e la sua missione come custode e protettore del Regno della Terra… Non ricordava più niente!

- Cosa può essergli accaduto? - domandò la principessa al capo dei medici, sperando in una qualche illuminazione.
- A giudicare dai sintomi, dovrebbe trattarsi di amnesia… L’unico problema è ricostruire quanto sia realmente successo, durante il passaggio attraverso il varco dimensionale che gli ha permesso di arrivare a Edenia!
- Potrebbe anche essere opera di uno dei diabolici trucchi di Shao Kahn - fece notare Jade. - Liu Kang è l’unico potenziale ostacolo ai suoi progetti di conquista dell’Earthrealm!

Kitana annuì.

- Qualunque cosa sia successa, è opportuno indagare - dichiarò la principessa decisa. - Avvertirò subito Raiden e lo pregherò di raggiungerci a Edenia il prima possibile, nel frattempo è opportuno raccogliere quante più informazioni possibili riguardo ad anomalie presenti nel portale tra i nostri due mondi…
- Posso occuparmene io - si offrì subito Jade.
- Ti ringrazio, amica mia!

La guerriera strinse amichevolmente il braccio di Kitana e la rassicurò sul da farsi. Tuttavia la principessa era ancora fortemente preoccupata per Liu Kang: la perdita della memoria sembrava averlo fatto precipitare in un profondo stato di shock; da che aveva ripreso i sensi infatti, il monaco era rimasto seduto e immobile a fissare il pavimento senza dire una parola.
Liu Kang si sentiva la testa terribilmente vuota, incapace di dire chi era e perché si trovava lì, tutto quello che la sua mente rammentava era il vuoto.
Improvvisamente il monaco avvertì il leggero tocco di una mano sulla sua, Kitana si era chinata a guardarlo con occhi tristi e amichevoli allo stesso tempo. Per un attimo rimase stupito e confuso dal suo gesto: quella donna era un’estranea eppure sembrava sinceramente preoccupata per lui… se solo fosse riuscito a ricordare.

- Andrà tutto bene - sussurrò lei. - Fidati di me!

Inizialmente Liu Kang parve perplesso, poi però il suo sguardo spento si illuminò in un debole sorriso di gratitudine.

***

Nei giorni che seguirono, Liu Kang recuperò velocemente le forze ma non la memoria. Erano ormai passati tre giorni da quando era arrivato a Edenia e Kitana seguiva costantemente i suoi progressi, cercando di aiutarlo a recuperare i ricordi perduti. Il monaco e la principessa trascorrevano molte ore insieme, durante le quali quest’ultima continuava a parlargli di lui, dei suoi amici, dell’Earthrealm e delle vittorie da lui riportate nei Mortal Kombat… Tuttavia niente di tutto questo sembrava risvegliare in lui alcunché. In attesa che Lord Raiden arrivasse, Kitana pensò che la cosa migliore da fare fosse mostrare a Liu Kang dei luoghi a lui familiari. Non c’erano molti posti su Edenia che Liu Kang avesse già visto in passato ma il luogo dove si erano separati l’ultima volta esisteva ancora: le Rovine Edenian, dove Kitana in passato propose a Liu Kang di restare al suo fianco come principe di Edenia. Allora Liu Kang non ebbe alcuna esitazione nel rifiutare, non perché non provasse nulla verso di lei, ma perché il ruolo che Raiden e il destino gli avevano assegnato gli imponeva dei doveri di lealtà nei confronti dell’Earthrealm; Kitana lo sapeva e aveva compreso e accettato la sua decisione. Probabilmente anche quel luogo non avrebbe risvegliato in lui alcun ricordo ma, se il suo cuore non si era chiuso assieme alla mente, forse gli avrebbe almeno rammentato ciò che vi era stato tra loro.

- Qui è dove ci siamo visti l’ultima volta - disse lei, mostrandogli le rovine circostanti.

Liu Kang si guardò attorno, sforzandosi di riconoscere qualcosa ma inutilmente. Kitana sospirò rassegnata, ormai non sapeva più cosa fare per aiutarlo, vedere l’uomo che amava in quelle condizioni la faceva sentire così dannatamente inutile. Tuttavia, come il monaco la vide accasciarsi affranta, subito le si avvicinò preoccupato.

- Tutto bene, principessa ?
- Sì, va tutto bene, non preoccuparti - rispose lei in fretta.

Liu Kang si inginocchiò accanto a lei. Malgrado la perdita della memoria, il suo cuore e i suoi sentimenti erano sempre gli stessi: il suo istinto percepiva chiaramente la sofferenza della donna inoltre, malgrado la nebbia che gli avvolgeva la mente, sentiva che esisteva un qualche tipo di legame con lei.

- Voi avete detto che in passato siamo già stati qui, anche se non lo ricordo - esclamò. - Non so, ho come la sensazione che ci sia dell’altro… qualcosa che non mi avete detto!

Kitana esitò. Per un attimo ebbe addirittura la folle impressione che tra lei e Liu Kang tutto potesse in un certo senso ricominciare daccapo, invece la realtà era che lo Shaolin non aveva memoria del passato e di conseguenza neanche di lei. Tuttavia qualcosa nel cuore di Liu Kang stava evidentemente riaffiorando; non poteva esserne certa ma, se quello era il modo di riportare a galla i suoi ricordi, doveva almeno tentare. Con calma, Kitana cominciò a raccontare a Liu Kang di come si erano conosciuti, del perché erano stati costretti a separarsi… e come lei non avesse mai smesso di amarlo in tutto quel tempo. Per Liu Kang fu come se parte della nebbia stesse cominciando a dissolversi: gli occhi della principessa non erano più quelli di un’estranea, il suo volto incorniciato da lunghi capelli scuri, ora finalmente rammentava chi era la donna che aveva davanti.

- Kitana - mormorò.

Entrambi si alzarono in piedi, senza smettere di fissarsi. Kitana non riuscì a trattenere oltre le lacrime di gioia, nel vedere il volto del monaco illuminarsi e riconoscerla. Liu Kang le accarezzò la guancia, sorridendo felice, ora che l’aveva ritrovata non si sarebbe mai più separato da lei. Kitana credette di sognare ma, non appena il monaco annullò la distanza che ne separava le labbra, si lasciò andare completamente nelle sue braccia.

 

( continua )

 

ANTICIPAZIONI SUL PROSSIMO CAPITOLO:
Pensavate forse ad un lieto fine ?!? Spiacente di deludervi, questa è solo la prima parte… nel prossimo capitolo l’arrivo di Raiden farà luce su molte cose; le indagini di Jade porteranno a scoprire qualcosa di molto interessante e naturalmente sarà Kitana a dover prendere la decisione più difficile di tutti i suoi 10.000 anni di vita ( accidenti però, se li porta bene! )…

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Capitolo 2
*** Parte Seconda ***


Quella notte Liu Kang e Kitana la trascorsero insieme, amandosi come mai prima di allora, e il mattino dopo si svegliarono uno accanto all’altra. Kitana sorrise, posando le proprie labbra su quelle del monaco; Liu Kang la strinse forte a sé, assaporando il profumo della sua pelle; e tutti e due rimasero così abbracciati ancora per qualche minuto, fino a che i primi raggi di sole non illuminarono entrambi.
Kitana si avvolse in un lenzuolo e andò a darsi una rinfrescata veloce. Quando tornò, Liu Kang era seduto sul letto con un’espressione assente.

- Qualcosa non va? - domandò preoccupata.

Liu Kang si affrettò a tranquillizzarla.

- No, va tutto bene Kitana, solo che…

Purtroppo il monaco non poté finire la frase che qualcuno bussò alla porta.

- Principessa, posso entrare?

Kitana riconobbe la voce di Jade e, malgrado la presenza di Liu Kang nella sua stanza, non vide motivo di scandalizzarsi. In fondo erano amiche fin dall’infanzia, nessuna delle due si sarebbe permessa di giudicare il comportamento dell’altra.

- Avanti - esclamò Kitana, aggiustandosi i capelli.

La guerriera vestita di verde capì immediatamente cosa era successo quella notte. Tuttavia non fece nessun commento e, rivolgendosi a Kitana, la informò delle novità.

- Lord Raiden è arrivato!

La principessa annuì.

- Molto bene - rispose. - Riferiscigli che sarò da lui tra un momento, intanto mettilo al corrente di ciò che hai scoperto e…
- E’ proprio di questo che devo parlarvi - l’interruppe l’altra. - Sembra che qualcuno abbia manomesso il portale con cui è arrivato lo Shaolin e non si tratta di Shao Kahn questa volta!
- Cosa?

Jade tirò fuori un medaglione che Kitana riconobbe immediatamente.

- Non può essere - mormorò. - Il simbolo del Netherrealm…
- Sì, è così - confermò Jade gravemente. - Quan Chi è tornato!

 

***

In piedi nella sala delle udienze, Raiden attendeva pazientemente che Kitana facesse il suo ingresso. La principessa di Edenia arrivò insieme a Jade e a Liu Kang e rivolse al dio protettore dell’Earthrealm il suo più cordiale benvenuto. Raiden sorrise debolmente; chiaramente era sollevato nel vedere il monaco in buona salute ma sembrava preoccupato da qualcosa di terribilmente grave.

- Confido che Jade ti abbia già riferito cosa ha scoperto con le sue ricerche!
- Dunque è proprio vero - chiese la principessa inorridita. - Colui che ha tradito Shao Kahn è ritornato?

Raiden sospirò profondamente.

- Purtroppo non si tratta solo dello stregone - cominciò a spiegare. - Quando Quan Chi ha cominciato a manifestare i primi segni della sua presenza, ho chiesto a Liu Kang di scoprire i suoi piani e neutralizzarlo… Tuttavia temo di avere sottovalutato la situazione!
- Ma…

Sollevando la mano, Raiden pregò Kitana di lasciarlo continuare. Anzitutto si avvicinò a Liu Kang, ovviamente rattristato dal fatto che, come aveva detto Kitana nel suo messaggio, sembrava non ricordare più nulla del suo passato.

- Kitana… chi è quest’uomo?

Raiden accettò la gravità della cosa, con la sua proverbiale passività, ciononostante non poté fare altro che rendere noto anche ai presenti ciò che sapeva.

- Circa quattro giorni fa - proseguì. - Liu Kang ha seguito le tracce di Quan Chi nell’Outworld; qui sembra sia venuto a conoscenza di un piano terribile per resuscitare Blaze e ricostituire la minaccia dell’Armageddon; mentre stava facendo ritorno nell’Earthrealm però, Quan Chi ha modificato la struttura del varco! E’ un miracolo che ne sia uscito vivo…
- Ma per quale motivo ha perso la memoria ? - provò a chiedere Kitana, sperando in una risposta.
- La trappola che Quan Chi ha collocato in quel portale è uno Shadowlost, una parentesi dimensionale, attraverso cui è possibile materializzare ogni sorta di incubi fino a far uscire completamente di senno colui che vi si trova all’interno; se Liu Kang non fosse riuscito ad imboccare la breccia che lo ha condotto a Edenia, probabilmente a quest’ora la sua anima sarebbe ancora a consumarsi là dentro! 
- Ma Jade come…
- Ho perso quasi tutta la mia squadra di ricognizione - si affrettò a dire quest’ultima. - Sono riuscita a rinvenire quel medaglione e a ricondurre all’esterno ciò che restava delle mie guardie, giusto un attimo prima che la trappola di Quan Chi ci togliesse ogni via di fuga!
- Dunque… è Quan Chi il nostro nemico…
- Lui e tutti i guerrieri resuscitati dall’ultimo Mortal Kombat - precisò Raiden, socchiudendo gli occhi. - E non dimentichiamoci la vera minaccia: se il piano dello stregone di riportare in vita Blaze ha successo, non solo l’Earthrealm ma tutti i regni esistenti verranno inghiottiti dalle fiamme!
- Dobbiamo impedirlo ad ogni costo - disse Jade, stringendo il pugno.

Raiden annuì.

- Purtroppo non c’è tempo da perdere - tagliò corto questi. - Liu Kang deve fare ritorno con me nell’Earthrealm e ricongiungersi con il nostro gruppo per organizzare l’offensiva contro Quan Chi, prima che possa realizzare il suo folle progetto!

Liu Kang non riusciva a realizzare che il dio del fulmine stesse parlando proprio di lui. L’unico collegamento coi suoi ricordi del passato lo aveva trovato in Kitana ma ogni altra cosa era avvolta da un fitto velo di oscurità. L’istinto non lo aiutava certo a decidere se fidarsi o meno di quell’individuo e delle sue parole ma, se ciò significava perdere l’amore di Kitana, di certo non lo avrebbe ascoltato.

- Ascoltami bene - esclamò il monaco irritato. - Non so chi tu sia ma, se credi che accetterò di seguirti così, ti sbagli di grosso!
- Liu Kang, ma che dici ?!?
- Lascia perdere, Kitana - fece Raiden impassibile.

Ciò detto, Liu Kang uscì dalla sala senza nemmeno salutare. Kitana cercò di fermarlo, di convincerlo a ragionare ma, trattenendola per la spalla, Raiden gli fece cenno di lasciar perdere.

- L’oscurità della sua mente è frutto di arti diaboliche, cercando di costringerlo, otterremmo solo di peggiorare le cose… Deve essere lui a ritrovare la luce!

Kitana annuì rassegnata, osservando Liu Kang allontanarsi senza dire una parola.

Più tardi, nei giardini del palazzo, Kitana raggiunse Liu Kang e lo pregò di ascoltarla.

- Liu Kang, per favore, cerca di ragionare…
- No, Kitana - la interruppe lui bruscamente. - Qualunque cosa sia legata al mio passato, è ciò che mi ha costretto ad allontanarmi da te!
- Ma non capisci ? Il Regno della Terra ha bisogno di te!
- E tu, allora…  Non hai forse bisogno di me ?!?

Kitana rimase sconcertata da quella domanda. Cosa doveva rispondere ? Poteva forse tradire l’uomo che amava, tenendolo beatamente all’oscuro della sua missione e dei suoi doveri ? Poteva forse credere anche lei nell’effimero sogno della loro storia, specie ora che la minaccia di Quan Chi l’aveva ricondotta bruscamente alla realtà ? 
Liu Kang la afferrò insistentemente per le spalle e, guardandola negli occhi, le ripeté la domanda. Tuttavia, prima che Kitana potesse rispondere, qualcosa di incredibile e minaccioso fece la sua improvvisa comparsa. Davanti agli occhi sbalorditi dei due, apparve una breccia dimensionale color cremisi; all’inizio sembrava solo una spirale vorticosa di luce sinistra ma, giusto un attimo dopo, una figura assai familiare emerse dalle profondità di quel vortice…

- Mileena - esclamò Kitana, riconoscendo immediatamente la guerriera appena comparsa.
- Finalmente ci rivediamo, sorellina - fece l'altra, brandendo minacciosamente i suoi pugnali. - E' ora di chiudere i nostri conti, una volta per tutte!

 

( continua )

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Capitolo 3
*** Parte Terza ***


La reazione di Kitana nel rivedere la presunta “sorella” fu tutt’altro che piacevole. Mileena era stata resuscitata dalle oscure arti segrete di Quan Chi ma la sua indole non aveva subito alcun cambiamento, si trattava sempre dell’orrendo ibrido Tarkatan creato anni prima da Shang Tsung. La principessa e Liu Kang si misero istintivamente in guardia, aspettando il suo attacco, tuttavia Mileena si limitò a scrutare entrambi con occhi privi di emozione.

 

- Povero piccolo Shaolin - esclamò divertita, rivolgendosi a Liu Kang. - Non ricordi più nulla, vero? A quanto pare il mio colpo sul tuo cervello ha avuto più effetto di quanto pensassi…
- Sei stata tu - scattò Kitana furibonda.

Per tutta risposta Mileena si scoprì il volto, rivelando i suoi denti aguzzi come lame e mettendosi a ridere sommessamente.

- Quando ho raggiunto questo impiccione nello Shadowlost, avevo l’ordine di eliminarlo; Quan Chi però ha trovato più divertente l’idea di farlo precipitare nell’oblio, agendo su una determinata zona nervosa… Ora però mi vedo costretta a portare a termine il piano originale, che peccato!
- Maledetta - sibilò Kitana. - Non credere di passarla liscia!
- Oh, io posso anche darti retta, sorellina… Ma prima credo che dovresti convincere loro!

In quello stesso momento, decine di zombie Tarkatan uscirono dal portale e circondarono Liu Kang e Kitana emettendo versi orribili.

- Non sei capace di combattere lealmente, vero? - la rimproverò Kitana, sfoderando il ventaglio.
- Non farmi la predica - rispose l’altra, coprendosi nuovamente il volto. - L’unica cosa che conta nel Mortal Kombat è “rimanere in piedi”… e voi due tra poco non sarete più in grado di farlo!
- La vedremo!

Una volta sfoderati i ventagli, Kitana si liberò contemporaneamente di due Tarkata, decapitandoli con un unico elegante movimento.

- Liu Kang - gridò. - Occupati tu degli altri!
- Va bene - rispose il monaco, schivando velocemente un colpo di lama degli avversari.
- Ora a noi due, Mileena!

Come le due donne incrociarono le rispettive armi una contro l’altra, con un forte stridore metallico e spruzzo di scintille, entrambe si guardarono negli occhi con odio. Mileena spinse via Kitana la quale, dopo aver spiccato un agile balzo all’indietro, atterrò con grazia felina a pochi metri da lei.

- Ti strapperò il cuore dal petto - urlò Mileena, sollevando i pugnali sopra la testa. - Addio, “sorellina!”

Le lame affilate dei pugnali raggiunsero Kitana, lacerandole il fianco e strappandole un grido di dolore, tuttavia la principessa rispose prontamente facendo ruotare il ventaglio nella mano e spiazzando l’avversaria con un pugno al mento. Mileena barcollò su sé stessa per un istante, Kitana le afferrò il collo con una verticale e la scaraventò a terra con un tonfo impressionante. La Tarkata furiosa si risollevò, sbuffando attraverso la maschera sporca di terra e di sangue, e si lanciò nuovamente all’attacco. Stavolta però Kitana calcolò in tempo la distanza e l’allungo e riuscì a intercettare il suo colpo, bloccandola con i ventagli richiusi; dopodiché riaprì velocemente le armi e, fendendo l’aria, investì Mileena con un turbine di vento che la sollevò in aria; per finire, Kitana le assestò un potente calcio di rovescio e la spedì nuovamente al tappeto.

- Hai perso, Mileena - esclamò Kitana, premendosi la mano contro la ferita.
- Questo… lo credi tu - replicò l’altra, sollevando il braccio verso il portale. - Avanti, attaccatela!

Venti nuovi zombie Tarkatan si fecero avanti dall’oscurità, avventandosi contro Kitana.

- Kitana - urlò Liu Kang, parando il colpo di un avversario e spingendolo via con un calcio.

Subito il monaco accorse in suo aiuto ma gli avversari continuavano a venire fuori, senza interruzione, e ben presto entrambi si ritrovarono alle strette. Ormai sembrava davvero finita…
Improvvisamente però una fiammata di colore verde investì in pieno uno dei mostri, proprio mentre questi stava per decapitare Liu Kang. Il monaco alzò la testa e vide un tipo esuberante, con indosso dei grandi occhiali da sole, corrergli incontro. Dietro di lui, Liu Kang scorse altri quattro o cinque guerrieri, compresa una donna dai lunghi capelli biondi, e non poté fare a meno di domandarsi chi fossero.

- Giù la testa - urlò il tizio con gli occhiali, scattando in aria con un poderoso calcio-ombra.

Senza farselo ripetere, Liu Kang abbassò il capo appena in tempo. L’uomo assestò il calcio sul collo dello zombie Tarkata che aveva colpito in precedenza, spezzandoglielo all’istante, anche gli altri si diedero da fare: c’erano un monaco che utilizzava il cappello come fosse una sorta di lama tagliente; un gigantesco energumeno dalla pelle scura che sferrava pugni micidiali servendosi di due braccia meccaniche; una specie di sciamano, con lunghi segni rossi sulle guance, che abbatteva i nemici uno dopo l’altro servendosi di un Tomahawk luminoso; la donna dai capelli biondi che combatteva usando un misto di tecniche di Kung Fu e fasci di energia elettrica attraverso degli speciali braccialetti che aveva ai polsi; l’ultimo era un individuo mascherato in grado di congelare i suoi nemici all’istante e di farli esplodere con una serie di colpi mirati e precisi… In breve i nuovi arrivati si liberarono di quell’orda infernale, facendoli letteralmente a pezzi, e Mileena fu costretta ad accettare la propria sconfitta.

- Ci rivedremo presto, Kitana - ammonì, rivolgendosi alla principessa, prima di scomparire attraverso il portale, così com’era arrivata.

Gli inaspettati soccorritori si avvicinarono ai due, offrendosi di aiutarli a rimettersi in piedi, tuttavia Liu Kang rifiutò sgarbatamente la mano di uno di loro.

- Ehi - fece questi sorpreso. - Si può sapere che accidenti ti prende?
- E tu si può sapere chi sei… anzi, chi siete ?!?

Gli altri lo fissarono confusi. Fortunatamente l’arrivo improvviso di Raiden gettò luce sulla situazione. Un lampo accecante e il dio protettore dell’Earthrealm si materializzò per spiegare loro cosa fosse accaduto al compagno.

- Cavoli - esclamò l’uomo con gli occhiali scuri, massaggiandosi la nuca. - Che razza di botta ti sei preso in testa, amico?
- Non sono tuo amico - rispose Liu Kang infastidito. - E non rivolgerti a me con quel tono!
- Andiamo Liu Kang, calmati - intervenne allora la bionda. - Possibile che non ricordi proprio nulla?
- E’ opera… di Mileena - spiegò Kitana, rialzandosi a fatica. - Ha rimosso i suoi ricordi, facendo leva su determinati centri nervosi per il controllo della memoria…
- Ma è incredibile - esclamarono gli altri.
- Purtroppo Quan Chi ha fatto bene i suoi conti - osservò Raiden. - Se non è capace di distinguere i nemici dagli amici, Liu Kang è molto meno pericoloso per lui di quanto lo sia da morto…
- Ehi ehi ehi - lo interruppe il tizio con gli occhiali, facendo ampi gesti con le braccia. - Andiamo Liu, vecchio mio… Guardaci meglio: vuoi forse dire che non ti ricordi più nemmeno del sottoscritto e delle sue locandine?
- Falla finita, Johnny - lo rimproverò la bionda. - Non sei divertente!
- E che dire allora di lui - proseguì poi, battendo il palmo della mano sul nero energumeno al suo fianco. - Dai, una faccia come quella di Jax non si dimentica: occhio spento, espressione vuota, faccia da ebete e…
- Se non la pianti, ti spiaccico vivo sul cemento - minacciò Jax con un grugnito. 
- Okay, okay, non te la prendere - si affrettò a dire l’altro. - Era per aiutarlo a ricordare!

Liu Kang passò lo sguardo su tutti quei volti presenti, osservandoli attentamente uno ad uno, ma niente sembrava suggerirgli di aver già visto le loro facce da qualche parte né di aver avuto a che fare con loro prima d’ora.

- Liu Kang, fratello - esclamò il monaco col cappello, cingendogli le spalle. - Guardami, possibile che tu non mi riconosca?

L’espressione di Liu Kang si fece ancora più diffidente.

- Io non ho un fratello - rispose, scostando le mani dell’altro con stizza.

Gli altri lo videro allontanarsi, senza credere ai propri occhi.

- E’ assurdo - esclamò la bionda. - Non si ricorda nemmeno di Kung Lao?
- Non si ricorda di sé stesso, Sonya - precisò Raiden. - La mente tende a mantenere una certa distanza dal cuore, a seconda dei casi: la rivalità con Kung Lao è sempre stata molto forte e anche la vostra amicizia appartiene a una sfera emotiva più debole rispetto al valore primario del ricordo; con Kitana tuttavia, essendo più vicina al suo cuore di chiunque altro, l’istinto è ciò che gli ha permesso di recuperare una traccia della sua coscienza…

Kitana guardò Raiden con aria interrogativa.

- Sei l’unica in grado di aiutarlo, Kitana - tagliò corto questi. - La chiave della memoria di Liu Kang e nelle tue mani adesso!

 

( continua )

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Capitolo 4
*** Parte Quarta ***


Kitana era confusa, non sapeva cosa fare. Da una parte era suo sincero desiderio aiutare Liu Kang a recuperare la memoria ma dall’altra, anche se non voleva ammetterlo, un pensiero molto più egoistico si faceva strada nella sua mente. Il fatto di essersi ritrovati in tale circostanza, dopo essere stati costretti a separarsi, sembrava un triste scherzo del destino; negli ultimi giorni entrambi avevano vissuto il loro sogno più bello, anche se per poco; tuttavia quello non era più lo Shaolin che lei ricordava, era un’altra persona. Se avesse deciso di chiudere gli occhi, ignorando le parole di Raiden al riguardo, non c’era alcun dubbio che Liu Kang l’avrebbe amata sinceramente per tutta la vita… Ma non era questo che lei voleva! La principessa di Edenia aveva rinunciato al suo sogno d’amore molto tempo fa, consapevole del fatto che il vero Liu Kang non avrebbe mai potuto voltare le spalle al suo mondo e al suo destino, eppure per un momento si era nuovamente illusa che ciò potesse cambiare e che la storia tra loro potesse addirittura ricominciare daccapo.
Raiden aveva ragione, solo lei poteva aiutare Liu Kang a tornare quello di una volta. Ormai aveva preso la sua decisione, anche a costo di rinunciare a lui e questa volta per sempre, avrebbe seguito il consiglio del dio di fare leva sui sentimenti del giovane monaco per riportarlo sulla via della memoria.

- Forse conosco un modo - mormorò tra sé la principessa, riflettendo. - Se usassi il mio chi per entrare nella sua mente, potrei far riaffiorare i ricordi sopiti dentro di lui… E’ rischioso però: la tecnica esercitata da Mileena lo ha reso aggressivo, anche nei confronti degli amici; ma non credo che esistano molte alternative!

Poco dopo Kitana trovò Liu Kang fermo davanti alle Rovine Edenian. Il monaco sembrava abbattuto tuttavia non era facile indovinare a cosa stesse pensando, la sua mente era avvolta da un mucchio di interrogativi.
Chi era quella donna che li aveva attaccati ?
Chi erano i mostri al suo servizio?
Chi erano i tizi che avevano aiutato lui e Kitana a respingere l’attacco?
E soprattutto… Chi era lui ?
A ogni domanda seguiva sempre una nuova domanda e nessuna risposta. Dentro di lui sentiva che c’era qualcosa, qualcosa di opprimente che gli impediva di mettere a fuoco i frammenti confusi dei ricordi, e la sua mente era avvolta da un fitto velo di oscurità impenetrabile. Improvvisamente una dolorosa fitta gli attraversò il cervello, con la stessa velocità di un fulmine, e il monaco crollò in ginocchio premendosi le mani sulle tempie.

- Liu Kang, stai bene?
- Kitana…

Liu Kang alzò gli occhi verso di lei, tuttavia la sensazione di dolore non era scomparsa anzi, sembrava che il dolore aumentasse ogni volta che lui provava a mettere a fuoco qualche immagine. Kitana capì che non era più tempo di indugiare oltre.

- Liu Kang, ascoltami - esclamò. - Sia io che Raiden finora abbiamo provato in tutti i modi a spiegarti chi sei e qual è il tuo compito! Una grave minaccia sta per abbattersi sui nostri due mondi e, se tu non dovessi recuperare la memoria, noi non…
- Non è così facile - la interruppe l’altro, rimettendosi faticosamente in piedi. - Ogni volta che provo a mettere a fuoco qualcosa, qualche piccola luce o barlume di ricordo, è come se la mia testa dovesse esplodere da un momento all’altro!

Kitana annuì con un lieve cenno del capo.

- Evidentemente sei sotto l’influsso di un incantesimo o di qualche altra diavoleria di Quan Chi, per questo non riesci a vedere attraverso le pieghe della tua mente; io posso aiutarti a penetrare il velo che ti impedisce di ricordare, ma devi essere tu a guardare dentro te stesso!

Così dicendo, Kitana fece per appoggiare entrambe le mani sulla fronte di Liu Kang, tuttavia quest’ultimo le bloccò delicatamente i polsi.

- No - fece il monaco. - Ti prego, lascia stare!
- Devo farlo - replicò l’altra. - Non puoi ricordare senza il mio aiuto…
- E se non volessi ricordare - sbottò lui con rabbia.

Kitana sembrava stupita della sua risposta, tuttavia l’espressione di Liu Kang si raddolcì immediatamente e i suoi occhi sembravano carichi di tristezza.

- Io non ricordo con precisione ma, di qualunque cosa si tratti, il mio passato è ciò che mi ha costretto a separarmi da te… E non voglio perderti, non un’altra volta, non posso!
- Liu Kang - mormorò Kitana, accarezzandogli le guance e guardandolo fisso negli occhi. - Quello che c’è tra noi è importante ma c’è qualcosa che è ancora più importante…
- Più importante di noi ?
- Sì - ammise lei dolorosamente. - E anche se mi è difficile dirlo, devi affidarti a me!

Liu Kang cercò di scuotere la testa per evitare il suo sguardo ma Kitana gli rivolse un’occhiata ancora più implorante, che esprimeva in modo assoluto tutto l’amore e l’affetto che provava per il giovane monaco.

- Liu Kang - disse. - Puoi darmi la prova più grande del tuo amore, adesso?
- Tutto quello che vuoi, lo sai…
- Allora devi essere pronto ad affrontare il tuo destino, anche rinunciando a me se necessario!

Il monaco trasalì a quelle parole. Non riusciva a credere che Kitana stessa potesse chiedergli una cosa simile, eppure il volto della donna era come scolpito in un’espressione decisa che non ammetteva alcun rifiuto.

- Come puoi chiedermi questo? - domandò lui con un filo di voce. - Come posso rinunciare a te, sei ciò che amo di più al mondo… Come posso lasciarti ?
- Io l’ho fatto - rispose Kitana con voce sommessa. - E se davvero mi ami, farai anche tu lo stesso!

Liu Kang cercò di replicare ma, intuendo quanta sofferenza lei stesse provando per fare ciò che era giusto, le parole gli morirono in gola. Kitana si rasserenò nel vederlo chinare il capo in cenno di assenso, dopodiché sospirando gli pose nuovamente entrambe le mani sulle tempie e si preparò a risvegliare i suoi ricordi.

- Adesso proverò ad accostare il mio chi al tuo, in questo modo ti aiuterò a penetrare la barriera che ti impedisce di ricordare provocandoti tutto quel dolore! Non so esattamente che tipo di diavolerie abbia architettato Quan Chi, ma in ogni caso non sarai solo ad affrontare l’eventuale pericolo: io ti starò vicino, affidati a me e non aver paura di scrutare a fondo dentro te stesso!

Liu Kang annuì leggermente. Entrambi chiusero gli occhi e, facendo confluire la propria energia spirituale nel corpo del monaco, Kitana sentì i loro pensieri fondersi assieme. Quando riaprì gli occhi, sia lei che Liu Kang erano diventati le proiezioni mentali del loro io interiore. Quello che li circondava era un vasto spazio vuoto, completamente avvolto da un’oscurità innaturale, e le uniche cose visibili erano loro.

- E’ questo quello che vedi, dunque? - domandò Kitana, guardandosi attorno.
- Questo e a tratti qualche piccolo sprazzo di luce - rispose il monaco. - A volte mi sembra di intravedere qualcosa ma, prima ancora che riesca a capire di che si tratta, il dolore mi impedisce di continuare!

Improvvisamente i due videro l’ambiente rischiararsi di tante piccole fiammelle accese. Il chiarore dapprima lieve si fece lieve poi sempre più intenso e, nel giro di pochi istanti, Kitana fu perfettamente in grado di distinguere qualcosa di inquietante. La punta del suo stivale aveva appena urtato contro qualcosa di duro e liscio, un teschio con la mandibola aperta in quello che probabilmente doveva essere stato il suo grido di morte; sparse tutt’attorno invece, vi erano decine di carcasse spolpate e il suolo era intriso di sangue denso e vischioso; anche le fiammelle baluginanti, rafforzandosi a poco a poco nel buio, si rivelarono essere in realtà masse di lava incandescente che ribolliva da crateri di roccia fumanti. Ora Kitana riconosceva fin troppo bene che razza di luogo era quello… il Netherrealm!

- Bene bene - esclamò d’un tratto una voce sopra le loro teste. - A quanto pare, abbiamo visite!

Sorpresa dal tono di quella voce e preoccupata da quanto sarebbe potuto succedere, Kitana fece cenno a Liu Kang di avvicinarsi e tutti e due si misero in guardia.

- Stammi vicino, Liu Kang - disse lei sottovoce. - E sii pronto ad ogni eventuale attacco!
- Ma… chi è, cosa sta succedendo? - chiese il monaco confuso.
- Non lo so con esattezza ma, se questo è veramente quello che temo, allora non può trattarsi che di…

Prima che potesse finire la frase, la sagoma di un uomo calvo dalla carnagione biancastra si fece d’un tratto avanti e Kitana poté fissare i propri occhi in quelli freddi e inespressivi del malvagio stregone Quan Chi.

- Ad essere sinceri, speravo che Raiden sarebbe stato così ingenuo da abboccare al mio amo… Ma tutto sommato, anche la principessa Kitana in persona sarà un importante trofeo per celebrare la mia vittoria!

 Così dicendo, Quan Chi fece schioccare le dita e un gruppo di zombie Tarkataan si materializzò all'istante a circondare Liu Kang e Kitana. Questi ultimi però, senza alcuna esitazione, misero un piede avanti e si prepararono ad affrontare il combattimento che senza dubbio stava per iniziare.

 

( continua )

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


- Che razza di sporco trucco è questo, Quan Chi ? - urlò Kitana furiosa.

Lo stregone le rivolse un sorriso beffardo e, invece di rispondere, si limitò a fare segno ai suoi guerrieri di attaccare. I Tarkataan sollevarono le braccia, sfoderando le loro lame retrattili, e si lanciarono all’attacco come un solo nemico. Liu Kang evitò il colpo di uno di loro e si sbarazzò di altri due con altrettanti calci bene assestati; Kitana invece sfoderò rapida i suoi ventagli e ne decapitò un altro con incredibile velocità e precisione. La testa del Tarkata volò in alto con un forte spruzzo di sangue e, prima ancora che cadesse al suolo, Liu Kang spezzò le costole del mostro che lo aveva attaccato con un pugno per poi sfracellargli completamente la mandibola irta di denti aguzzi con un calcio di rovescio. Per un attimo i mostri esitarono, il monaco e la principessa di Edenia erano pur sempre dei combattenti di tutto rispetto, tuttavia si fecero avanti con un urlo selvaggio sventolando le loro armi naturali in una furia tagliente collettiva: Liu Kang deviò un colpo e sferrò un pugno teso in mezzo agli occhi dell’avversario, uccidendolo all’istante; alcune lame gli vennero scagliate contro a distanza ma fortunatamente riuscì a respingerle senza danno, grazie agli speciali rinforzi sugli avambracci e ai suoi riflessi; Kitana girò velocemente su sé stessa, agitando i ventagli in un’elegante danza di morte, e seminò una pioggia di arti recisi di netto nello stesso momento in cui gli orrendi ibridi le si gettarono addosso; un Tarkata si allontanò da lei di qualche passo, nonostante il rosso fiotto pulsante dalla sua gola squarciata, e Liu Kang lo finì definitivamente attraversandogli il torace da parte a parte con una delle lame raccolta da terra. Il corpo senza vita dell’avversario crollò a terra ed entrambi i guerrieri poterono contemplare la carneficina compiuta senza battere ciglio. I corpi di almeno venti guerrieri Tarkataan giacevano a terra, molti dei quali orrendamente mutilati, eppure sia Liu Kang che Kitana non presentavano alcun segno di ferite.

- Complimenti, davvero notevole - commentò lo stregone, battendo le mani in un macabro applauso. - Del resto, non potevo aspettarmi niente di diverso dai seguaci di Raiden…
- E ora a noi, Quan Chi - tagliò corto Kitana, sollevando uno dei ventagli davanti a sé. - Voglio sapere tutto circa il sortilegio che hai architettato questa volta!
- Hm - fece lo stregone con una smorfia. - Non c’è molto da dire: sapevo che Raiden o qualcuno dei suoi avrebbe cercato di restituire i ricordi a questo fastidioso insetto Shaolin… Perciò mi sono preso la briga di preparare un’opportuna difesa!
- Come abbiamo fatto ad arrivare nel Netherrealm, maledetto ?
- E chi ha mai detto che “questo” sia il Netherrealm - sottolineò lo stregone, allargando le braccia con una smorfia. - Per essere una principessa di ben diecimila anni, ti facevo molto più intelligente… Se lo hai dimenticato, qui dentro siamo sempre nella testa del tuo amico Liu Kang!

Ora Kitana sembrava veramente non capirci più nulla.

- Stai dicendo che… tutto questo non è reale ?!?
- Abbastanza corretto - sibilò lo stregone, godendo dell’espressione sul volto dei suoi nemici mentre si guardavano attorno confusi. - Ovviamente non si tratta di un’illusione e nemmeno del luogo concreto del mio dominio… Ciò che state vedendo è una sorta di barriera mentale da me creata per “isolare” i ricordi di Liu Kang da eventuali intrusioni; dopo tutta la fatica che Mileena ha fatto per cancellargli la memoria, sarebbe stato veramente un peccato rendere inutili i suoi sforzi; dovevo accertarmi che questo Shaolin ficcanaso non fosse più in grado di riferire a nessuno ciò che ha scoperto!
- Alludi al piano per riportare in vita Blaze, è così ?
- Vedo che Raiden ti ha informato bene - fece Quan Chi, annuendo col capo. - Non manca molto infatti al completamento del mio rituale: il mio io in carne ed ossa si sta occupando di richiamare l’elementale del fuoco e tra breve potrà dare il via all’Armageddon… Nessuno riuscirà ad impedire l’evento questa volta e le anime di tutti coloro che moriranno finiranno a marcire nel mio Regno degli Inferi, dove potrò divertirmi a farne dei bravi burattini al mio servizio!
- Puoi scordartelo - urlò Kitana. - Prima di poter attuare il tuo folle piano, dovrai riuscire a sconfiggerci, maledetto!
- Uhm, in effetti avevo quasi dimenticato questo piccolo dettaglio - osservò lo stregone, sfregandosi il mento pensieroso. - Oh beh, in fin dei conti non vedo perché debba preoccuparmene… dal momento che non lascerete vivi questo posto!

Così dicendo, ad un semplice schiocco delle sue dita, due guerrieri apparvero improvvisamente alle sue spalle in un guizzo di fiamme giallastre. Kitana riconobbe immediatamente il volto della sua nemica giurata e quello ancora più inquietante di un misterioso guerriero vestito di nero.

- Molto bene, Mileena e Noob Saibot, occupatevi voi dei nostri ospiti per favore!
- Con piacere - risposero entrambi, facendo un rapido balzo in avanti e atterrando di fronte ai rispettivi avversari.

Sia Kitana che Liu Kang erano ancora incerti sul modo in cui sarebbero potuti scappare da quella trappola, tuttavia l’unica cosa che potevano fare adesso era combattere.

- Finalmente, sorellina - fece Mileena, facendo roteare i pugnali nelle mani. - Te lo avevo detto che ci saremmo rincontrate presto!

Kitana strinse gli occhi, i ventagli tracciarono un’elegante arco nell’aria, e si mise in guardia. Anche Liu Kang, malgrado l’espressione incerta e confusa, si preparò ad affrontare il suo nemico dallo strano aspetto. Noob Saibot ricordava ancora il tempo in cui, quando era ancora Sub-Zero, si era già battuto con il monaco; adesso si trattava solo di pareggiare i conti. Per alcuni secondi i quattro guerrieri non mossero un muscolo, impegnati com’erano a guardarsi negli occhi ma, non appena Quan Chi levò le proprie braccia verso l’alto, lo scontro ebbe inizio.

- Cominciate!

Mileena si scagliò su Kitana, con un forte clangore di metallo contro metallo, e quest’ultima dovette impegnarsi a fondo per contenere il suo attacco. Anche Noob Saibot investì Liu Kang con grande impeto, tanto che questi rischiò fin da subito di soccombere alla potenza dei suoi colpi. Si trattava di un doppio duello tra maestri del Mortal Kombat, le possibilità sembravano equilibrate, tuttavia Quan Chi sapeva che i suoi combattenti erano avvantaggiati: Liu Kang non aveva ancora recuperato del tutto la memoria, e ciò lo rendeva molto più vulnerabile, inoltre Kitana non era sufficientemente concentrata per affrontare uno scontro alla pari con Mileena; dopo un avvio incerto infatti, Noob Saibot stava praticamente “martellando” Liu Kang senza alcuna pietà e Kitana, osservando di tanto in tanto il compagno con la coda dell’occhio, rischiò più volte di essere trafitta dai pugnali dell’avversaria.

- Suppongo vi stiate chiedendo “cosa succederà” nel caso non doveste vincere questo incontro, non è così ? - domandò Quan Chi con crudele ironia. - Al momento la vostra energia spirituale è sospesa in un limbo, tra il pensiero di Liu Kang e questa parentesi fittizia che rappresenta il Netherrealm… Ma se entrambi perdete, la vostra anima verrà risucchiata all’istante dal mio incantesimo e voi due mi apparterrete per sempre!
- Infame - gemette Kitana, parando un colpo dell’avversaria con il ventaglio. - Pagherai per questo, Quan Chi…
- Forse - sorrise crudele lo stregone. - Peccato che la vostra chiave per uscire da questa situazione sia proprio nella memoria di Liu Kang e, dal momento che non siete in grado di avere la meglio sui vostri avversari, temo proprio che il vostro destino qui sia segnato!

Non fece in tempo a finire la frase che Kitana fu spinta violentemente all’indietro e uno dei pugnali di Mileena la ferì profondamente al braccio. Il dolore e il sangue che scorreva lungo la spalla sembravano dannatamente reali, tuttavia la principessa si rifiutò di crollare e mantenne gli occhi fissi in quelli dell’altra con uno sguardo di sfida. Anche Liu Kang sembrava conciato male, la violenza dei colpi di Noob Saibot lo aveva ridotto praticamente uno straccio, il volto era gonfio e tumefatto mentre il torace era cosparso ovunque da grossi lividi… Ad un tratto il monaco fu scaraventato via da un possente calcio frontale e atterrò pericolosamente vicino all’orlo di un cratere sotto il quale ribolliva sangue mischiato a lava incandescente.

- Liu Kang, No!

Preoccupata per il monaco, Kitana fece per muoversi verso di lui ma la sua distrazione le fu fatale: Mileena la attaccò alle spalle con un calcio dall’alto e, mentre era ancora barcollante, utilizzò la sua mossa segreta per rotolarle addosso; mentre era a terra, Kitana cercò di sollevare il ventaglio ma, prima ancora che potesse tentare una reazione, un lungo pugnale affilato le trafisse il polso facendole cadere di mano l’arma.
Ora entrambi erano praticamente sconfitti. Liu Kang giaceva agonizzante con Noob Saibot che incombeva sopra di lui, col piede sopra il suo collo pronto a schiacciarlo come un insetto, mentre Kitana si sentì afferrare alla gola e sollevare da terra senza poter reagire. Mileena si scoprì il volto, assaporando il sangue dell’avversaria con la punta della lingua, e la guardò con occhi famelici.

- E’ ora di morire, sorellina!

Kitana si sentì mancare il fiato, le dita di Mileena strinsero sempre più forte la presa fino a soffocarla e, quasi senza che se ne accorgesse, scivolò inevitabilmente nel buio dell’incoscienza.
Dalla sua precaria posizione, anche Liu Kang sentiva la fine ormai vicina. Noob Saibot aspettava solo un segnale da parte di Quan Chi per porre fine alle sue sofferenze, tuttavia lo stregone gli fece cenno di aspettare.

- Che devo fare, maestro Quan Chi ?
- Fai in modo che lo Shaolin veda morire prima la sua compagna… e poi finiscilo!

Malgrado lo stordimento, Liu Kang riaprì gli occhi appena in tempo per vedere Kitana ferita e inerte nelle mani della mostruosa donna con la bocca irta di denti acuminati. Costei stava per azzannarla alla gola e, nel momento in cui il monaco realizzò ciò che stava realmente vedendo, accadde qualcosa che lo stesso Quan Chi non aveva previsto.
La proiezione mentale del Netherrealm era una specie di paravento per i pensieri più profondi di Liu Kang ciononostante, vedendo Kitana in pericolo di vita, le emozioni e i sentimenti di quest’ultimo ebbero il potere di scuotere fino alle fondamenta i pilastri che sorreggevano quello scenario. Sia Mileena che Noob Saibot esitarono, vedendo che tutto cominciava a crollare attorno a loro, e fu così che Liu Kang recuperò all’istante tutte le proprie forze. Dopo aver incassato in pieno una violenta gomitata al volto, Noob sentì il mento incrinarsi sotto la maschera; gocce di sangue scuro cominciarono a colargli dalla ferita mentre, girando velocemente su sé stesso, Liu Kang lo investì con una raffica di pugni micidiali al petto e allo stomaco; il ninja provò istintivamente una timida reazione ma, con un urlo rabbioso, lo Shaolin concentrò tutta la propria energia nel pugno e fece esplodere la sua testa con una pioggia impressionante di ossa e pezzi di cervello. Sbalordita per la morte del suo compagno, Mileena si dimenticò completamente di Kitana e cercò subito di mettersi in salvo. Purtroppo però la situazione era cambiata completamente: ora che la forza e la volontà di Liu Kang stavano risvegliando il suo spirito guerriero addormentato, nemmeno le arti oscure di Quan Chi potevano contenere la sua furia. Liu Kang eseguì un calcio volante per raggiungere Mileena e sbarrarle così la strada; la donna provò a trafiggerlo con i pugnali ma, non appena il monaco le ebbe afferrato i polsi, spalancò gli occhi per il terrore; la pressione esercitata dall’avversario le strappò via entrambe le braccia, facendole emettere un urlo straziante, e un attimo dopo Liu Kang la spedì proprio in mezzo alle fiamme sottostanti.

- Non è possibile - esalò appena Quan Chi, a bocca aperta per lo stupore. - Tu non puoi… è assurdo!

Furono le ultime parole che costui riuscì a pronunciare. Non appena Liu Kang ebbe tracciato dei gesti in aria con le braccia, un globo fiammeggiante scaturì fuori dalle sue mani per poi puntare inesorabile contro di lui. Quan Chi esplose in una miriade di frammenti incandescenti e, nello stesso istante, ciò che restava della sua trappola scomparve assieme a lui.
Liu Kang corse verso Kitana, priva di sensi ma ancora viva, e sorreggendole la testa cercò di svegliarla.

- Kitana, rispondimi ti prego!

Un lieve movimento delle sopracciglia e la principessa aprì faticosamente gli occhi.

- Liu Kang - mormorò.

Il monaco sorrise sollevato.

- E’ tutto finito - la rassicurò. - Ora finalmente posso vedere con chiarezza dentro ai miei ricordi, non c’è niente che possa più impedirmelo!

Kitana vide il volto del monaco illuminarsi con un’espressione diversa, molto simile a quella che già aveva visto in passato, e non ebbe più alcun dubbio che fosse tornato quello di una volta.

- Dammi la mano, Kitana - esclamò lui, tendendole la propria.

Non appena strinse le sue dita, Kitana avverti una forte energia spirituale e in quel momento comprese che lo Shaolin stava facendo riaffiorare a sé tutti i propri ricordi. Per alcuni istanti la luce dei suoi pensieri lo attraversò da parte a parte sotto forma di fasci luminosi che si fusero assieme a lui, alla fine Liu Kang parve del tutto rinvigorito e il suo sguardo non era più confuso ma vivo e lucido come sempre.

- Come ti senti adesso, Liu Kang ? - domandò Kitana, anche se era evidente che conosceva già la risposta.
- Come se mi fossi svegliato da un lungo sonno!
- E’ ora di tornare, adesso!

Il monaco annuì. Non appena l’ebbe lasciata andare, Kitana interruppe il flusso grazie al quale si era avvicinata al suo spirito ed entrambi riaprirono gli occhi davanti alle Rovine Edenian, come se nulla fosse accaduto. Ogni danno riportato in combattimento era avvenuto su un piano diverso da quello materiale per cui, anche se a livello fisico i loro corpi non presentavano ferite di sorta, le loro menti avvertivano chiaramente il dolore e il senso di spossatezza. Ancora una volta erano riusciti a scampare alla morte ma si era trattato solo di un assaggio della battaglia vera e propria che ben presto avrebbero dovuto affrontare. 
Per un tempo che ai due sembrò interminabile, nessuno riuscì a dire niente. Entrambi si guardarono negli occhi, temendo quasi di dar voce ai propri pensieri ma, quando Liu Kang fece per parlare, Kitana gli pose un dito sulle labbra. Attraverso il suo sguardo triste, il monaco comprese il perché del suo gesto: ora che aveva recuperato la memoria, non poteva più trattenersi oltre e questo significava che dovevano separarsi ancora una volta… Proprio nello stesso momento, col fragore improvviso di un fulmine a ciel sereno, apparve dunque Raiden.

- E’ tempo di andare - esclamò il Dio, rivolgendosi a Liu Kang. - Strada facendo mi spiegherai ciò che hai scoperto circa i piani di Quan Chi e l’esatta portata di quello che dobbiamo affrontare!
- Sì, Mastro Raiden - rispose l’altro.
- Ho dato ordine agli altri di attraversare il portale e di aspettarci nell’Earthrealm, lì ci prepareremo per la battaglia finale!

Così dicendo, Raiden tracciò nell’aria una scia di elettricità che aprì un varco luminoso di colore azzurro. Liu Kang capì che ormai non poteva più indugiare oltre, ciononostante non riusciva a muovere un solo passo. Il ricordo delle parole di Kitana e il pensiero di quanto lei aveva fatto per aiutarlo rendevano tutto ancora più difficile. Ancora una volta la principessa di Edenia aveva preso la decisione più saggia, mettendo da parte i suoi desideri per salvare miliardi di vite umane, ed era giusto così. Liu Kang la guardò, quasi volesse scolpirsi nella mente l’immagine dei suoi occhi per portarla via con sé, e si costrinse ad accettare quella triste quanto necessaria realtà.

- Kitana, io…
- Devi andare, Liu Kang - lo interruppe lei, con un amaro sorriso dipinto sul volto. - Il Regno della Terra attende il ritorno del suo campione!

Lo Shaolin chinò leggermente il capo in cenno di assenso e, dopo averle rivolto un’ultima occhiata, scomparve attraverso il varco dimensionale assieme a Raiden. Ciò che attendeva entrambi dall’altra parte avrebbe decretato il futuro dell’ultimo Mortal Kombat, la battaglia finale era appena cominciata!

FINE ?

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