- Lo Scapolo - ...ovvero come Edward Cullen...

di Hermes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Good Old Fashioned Lover Boy ***
Capitolo 2: *** 2. Crazy Little Thing Called Love ***
Capitolo 3: *** 3. The Millionaire Waltz ***
Capitolo 4: *** 4. March Of The Black Queen ***
Capitolo 5: *** 5. Fight From The Inside ***
Capitolo 6: *** 6. Who Needs You ***
Capitolo 7: *** 7. Khashoggi's Ship ***
Capitolo 8: *** 8. Now I'm Here ***
Capitolo 9: *** 9. Dead On Time ***
Capitolo 10: *** 10. Lazing On A Sunday Afternoon ***
Capitolo 11: *** 11. Seaside Rendezvous ***



Capitolo 1
*** 1. Good Old Fashioned Lover Boy ***


'Lo Scapolo'
...ovvero come Edward Cullen...

1. Good Old Fashioned Lover Boy
Dining at the Ritz we'll meet at nine precisely
(One two three four five six seven eight nine o’ clock)
I will pay the bill you taste the wine
Driving back in style in my saloon will do quite nicely
Just take me back to yours that will be fine
(Come on and get it)
Ooh love Ooh lover boy
What're you doing tonight hey boy?
Ev'rything's all right just hold on tight
That's because I'm a good old fashioned lover boy!
Queen ~ Good Old Fashioned Lover Boy

Edward Cullen ‘Lo Scapolo’ si stava preparando meticolosamente per la serata con la sua prossima preda…Isabella Swan.
Impresa rischiosa ma non aspirava ad altro appena tornato dalle vacanze estive…
Lisciò il colletto della camicia bianca, controllandosi allo specchio e passando una mano fra i capelli ramati.
Bella era bella.
La prima volta che si erano rivolti la parola era stata un po’ astiosa nei suoi confronti.
Comportamento certamente dovuto alla quantità di voci che giravano all’impazzata sul suo conto…ma non poteva tagliare la lingua a Jessica Stanley, funzionava a meraviglia!
Scese le scale, raggiungendo la cucina dove sua madre era impegnata con la cena.
“Tesoro…esci?” gli domandò Esme con un dolce sorriso materno.
“Sì…cenerò fuori.”
“Mi raccomando non bere troppo e fa attenzione…”
“Va bene…”
E dopo questo breve, amorevole, sempre approssimativamente uguale dialogo fece di volata l’ultima rampa di scale, raggiungendo il mobiletto dove tenevano le chiavi delle auto e afferrò quelle della Volvo.
“Fratellone…” sentì Alice cantilenare dal salotto, deviò verso la stanza semi illuminata dove il folletto, Jasper, Rose ed Emmett guardavano il notiziario della sera.
“Sì?”
“Bella mi ha detto che ha un appuntamento con te stasera…” ovviò Alice con faccia sospettosa, porgendogli il mazzo di fresie fresche che le aveva chiesto di ritirare dal fiorista al ritorno dallo shopping.
“Sì…ed Isabella si arrabbierà molto se dovrà aspettarmi sulla porta per colpa tua!!!” le rimbeccò secco Edward.
“Non ferirla come tutte le altre, Ed! Ti prego!!!” lo pregò lei “È la mia migliore amica!!!”
“La mia reputazione è perfetta, sorellina!” rispose lui, voltandosi “Comunque…non sono io che ferisco! Sono sempre loro che ad un certo punto si lasciano troppo andare!”
“Bleah!!! Edward!” si lamentò Rose, arricciando il naso “Sento puzza di narcisista in questa stanza!!!”
Nonostante tutto quello che la mia famiglia possa dire sul mio modo di trattare le donne: una nuova ragazza alla settimana, avventure casuali, No, non ci posso credere…pure Tanya! << Jasper’s quote eccetera; non mi avvantaggio delle debolezze femminili.
Qualcuno lassù mi ha concesso una bellezza innata…e non dovrei sfruttarla almeno un po’?!
È forse un peccato dilettarsi? In fondo io non seduco…io sono soltanto il miele.
Si dice che la vita è breve…quindi ho intenzione di darmi alla pazza gioia.
Accelero sulla statale dopo aver dato un’occhiata all’orologio sul cruscotto.
In capo a cinque minuti ho parcheggiato con un’abile manovra davanti a casa Swan, infilo la giacca, recupero i fiori e prendo un bel respiro.
La giostra parte!!! Signorina Swan…ricordati di allacciare le cinture di sicurezza!
Raggiungo la porta e suono tre volte al campanello, con gentilezza.
Alcuni passi pesanti, e la porta d’ingresso si apre lasciandomi faccia a faccia con nientepopodimenoche Capo Swan in persona!
“Buonasera, Signor Swan.” inizio con un sorriso cortese e gli stringo la mano “Sono Edward Cullen.”
“Ciao Edward…” l’uomo, e i suoi folti baffi, mi squadrano dalla punta delle mie lucide scarpe di cuoio nero ai miei bronzei capelli in subbuglio “Entra pure…”
Mi accomodo in salotto dove il widescreen è sintonizzato sulla finale di football dello stato di Washington…Sì!!! Spartans a vita!!! Mangiate polvere straccioni!
“Mia figlia ha detto che scende subito…” Mr Swan era tornato e occhieggiava lo schermo “Come andiamo?”
“Due a zero per noi, signore.” risposi educatamente senza riuscire a trattenere un ghigno. Spero proprio di non limitarmi al numero due con la cara Bella…
Alcuni passi leggeri danzarono fino al piano terra e vidi Bella scendere le scale. Per un attimo mi sono dimenticato tutti i miei piani per la serata…
È fasciata in un abito blu che risalta le sue forme, il suo carnato…avrei dovuto portarmi un sacchetto di carta, sto iperventilando!
Mi avvicino, le porgo con il più dolce dei miei sorrisi i fiori e la guardo rapito mentre arrossisce come un peperone. Tesoro…conto di farti arrossire così fino a domani mattina!
Tanto per alzare il tiro mi chino leggermente a baciarle la mano, lasciando scivolare casualmente le labbra nella piccola depressione fra l’indice ed il medio, dov’è più ricettiva.
La piccola dea è imbarazzata ma riesce a trovare comunque la forza per sistemare il mazzo mentre la mascella di Charlie fa bella mostra di se sul pavimento…sì questa è una mossa da manuale, vecchio mio, ma se vuoi imparare tecniche più affinate dal diretto interessato basta chiedere!
Bella tornò indietro dopo più di due minuti, ancora deliziosamente rossa.
Raggiungemmo assieme l’ingresso, seguiti dal paparino.
“Edward, allora te l’affido…trattamela bene!” borbottò Capo Swan con un sorriso tirato. Hai sentito odore di scapolo d’oro, segugio? Troppo tardi!
“Le prometto che con me sarà al sicuro, signore.” dissi con sincerità…a dita incrociate
Finalmente salimmo in macchina e sparai la mia amata Volvo sull’autostrada.
Arrivammo a Port Angeles in un lampo, avevo orchestrato una conversazione interessante e, dopo aver lanciato le chiavi ad un valletto la guidai con una mano dietro la schiena dentro al ristorante migliore di tutta la cittadina balneare.
Il maître ci guidò ad un tavolo per due con le candele accese. Perfetto.
Avevo espressamente chiesto che fosse verso la veranda sul mare e leggermente distaccato dagli altri clienti. L’ego femminile deve essere vezzeggiato e idolatrato…mai dimenticarsi!
La cena fu discreta. Mi chiedevo se l’aragosta potesse eguagliare le guance della mia dea…no, troppo pallida…
Dopo il dessert al cioccolato, il suo preferito, passammo ancora qualche minuto a parlare…la prima volta a mia memoria che una donna riesca ad interessarmi così tanto!
Il suo carnato avorio aveva assunto uno squisito colore rosato, grazie al vino rosso.
Era deliziosa mentre attendeva che io regolassi il conto. Le posai sulle spalle la mia giacca e la sorressi fino alla macchina, senza che ce ne fosse bisogno.
La mia facile preda era decisamente troppo adorabile…
Ormai era tardi, e dovetti ammetterlo, Bella sembrava stanca.
Mi misi al volante, mettendo in moto il piano B. Ovvero…bacio della buonanotte.
Facciamo il bravo ragazzo vecchio stile…anche se vorrei tanto approfittarne…come potresti biasimarmi, Bellina?
Il viaggio di ritorno impiegò un’oretta scarsa a causa di una fine pioggerellina che aveva iniziato a cadere fitta e…dopo aver consumato tutte le mie energie, la mia galanteria e le mie idee per questo fine modello di donna, la accompagnai fin sotto la veranda.
Bagnato come un pulcino, la guardai mentre cercava le chiavi nella sua borsetta. Dopo averle trovate mi rivolse un sorrisino imbarazzato.
“Grazie per questa serata…” disse teneramente, facendo un mezzo passo nella mia direzione.
“È stato meraviglioso solo perché c’eri tu, Bella…” sfoderai il mio sorriso accattivante, mentre la guardavo farsi sempre più vicina…che labbra!
“Sei stato molto dolce, stasera…” il suo respiro mi sfiorò il volto, profumava di cioccolato “Edward…”
Sono qui, bambina! Chiedi e ti sarà dato!!! Mr Cullen è pronto a legare il tuo bel paparino alla poltrona e accompagnarti di sopra sulla giostra!
“Sì, Bella…?” sussurrai piano, occhi socchiusi, ormai completamente inebriato dal sapore della vittoria.
“...non potrebbe mai funzionare fra noi due, caro!” mormorò lei all’orecchio e, colpo di grazia, ci soffiò dentro.
Guardai inebetito la porta d’ingresso aprirsi e poi chiudersi.
Gemetti.
Ditemi che non è successo quello che è appena successo…

Author’s Note:
Come promesso alle lettrici di Missing Bites ecco a voi questa fic da presa-in-giro ovvero, come ridere alle spalle di Mister Cullen (umano) Lo Scapolo d’oro di Forks! ^^
Tutto è cominciato per gioco come one-shot, poi le mie dita hanno deciso di fare gli straordinari ed è nato un secondo capitolo…adesso sto lavorando sul sesto e non posso più fermarmi! @@
Le idee vengono che è un piacere…e penso che posterò di nuovo Sabato, tempo permettendo. Non so quanto partorirà ancora la mia testolina malata ma spero che questi primi pezzettini (se non li avete già letti, ovvio) vi piacciano…personalmente mi sto divertendo un sacco a scrivere.
Se vi va lasciatemi un commento, anche solo per dirmi di chiudere baracca e burattini…sono democratica! ^^
Che dire al prossimo aggiornamento!!!
Hermes

P.s. la canzone si può trovare su Youtube al seguente link…dà tanta atmosfera! xD
Queen ~ Good Old Fashioned Lover Boy

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Capitolo 2
*** 2. Crazy Little Thing Called Love ***


2. Crazy Little Thing Called Love
There goes my baby
She knows how to Rock'n'Roll
She drives me crazy
She gives me hot and cold fever
Then she leaves me in a cool cool sweat

I gotta be cool, relax, get hip!
Get on my track's
Take a back seat
Hitch hike
And take a long ride on my motor bike
Until I'm ready
Crazy little thing called love
Queen ~ Crazy Little Thing Called Love

Inchiodai davanti casa poco gentilmente…non avevo la pazienza di fare manovra, aspettare l’avvolgibile ed entrare in garage.
Tirai il freno a mano come se da quello dipendesse la mia vita e scesi, sbattendo la portiera.
Raggiunsi l’ingresso.
La mia giacca buona da buttare, più fradicio che mai e nero dalla rabbia.
Il mio arrivo non passò inosservato…oggi dev’essere la mia giornata storta!
“Edward!” Esme si portò le mani alla bocca, incredula.
A quel richiamo amorevole si voltarono tutti…fantastico!
“Sto bene, mamma…” borbottai, cercando una scorciatoia per le scale, bloccate dai miei due fratelli.
Emmett e Jasper mi squadrarono critici, a braccia incrociate.
“Considerando il suo cipiglio…” iniziò il biondo.
“…e non dimenticare l’aura malvagia che gli aleggia attorno!” gli fece eco Em.
“Direi che mi devi venti dollari, fratello.” continuò Jasper più calmo di un Buddha.
Levatevi!” sibilai furioso, spostandoli e salendo le scale a passo marziale.
Ma la tortura non era ancora finita…Rose e Alice, incuriosite dai rumori provenienti di sotto erano uscite a curiosare…
“Edward…sei la migliore rappresentazione di gatto affogato che io abbia mai visto!” esclamò la bionda con sarcasmo, mentre sentivo rivoli di acqua fredda scendermi sul collo.
“HAHAHA…ma quanto sei divertente!” risposi acido, guadagnando la porta della mia camera ma non feci in tempo a chiuderla che sentii il commento di Alice.
“Domani potremmo andare a fare shopping con Bella. Che ne dici, Rose?”
“Aggiudicato, sorella…la ragazza ha carattere!
Adesso esisteva pure il fronte Torturiamo-il-povero-Edward-fino-a-farlo-diventare-un-colabrodo…non ho parole!
Raggiunsi il mio bagno e mi tolsi i vestiti, buttandomi sotto l’acqua calda.
Ero talmente incavolato che avrei pestato i piedi come fanno i bambini dell’asilo!
Umiliato dall’ultima arrivata…la voce si sarebbe sparsa come un incendio a Forks.
Non osavo immaginare cosa sarebbe successo dopo…sarei stato lo zimbello di tutta la scuola…
Cullen scaricato!
Rabbrividii al pensiero di vedere quelle due parole stampate a caratteri cubitali su milioni di volantini svolazzanti per i corridoi…non potevo permetterlo!
Bella Swan si è trasformata nel mio incubo peggiore!
Tornai in camera, ancora con il morale sottoterra, strofinandomi nervosamente i capelli con un asciugamano.
Mi sedetti sul divano con un sospiro depresso…e adesso che potevo fare?
La mia reputazione è a rischio…il mio orgoglio intaccato e…

ETTTTCCCCIÙÙÙÙÙ!!!!!!!!!!!!!
Qualcuno avrebbe pagato per questo…
Le mie labbra si curvarono in un sorriso maligno…quel qualcuno avrebbe assaggiato a sue stesse spese!
Mi alzai rinvigorito mentre pensavo freneticamente alle centinaia di possibilità offertemi dalla mia lunga esperienza in fatto di donne…non potrai resistermi ancora per molto, Bellina!
Sono o non sono Edward Cullen ‘Lo Scapolo’?!
Alla fine della partita ti metterò al guinzaglio!
Ormai il mio sorriso si era tramutato in un ghigno…sarai mia!
Fosse l’ultima cosa che faccio!!!
~~~~
“Edward sei forse ammattito?!” sbottò Alice con gli occhi gonfi di sonno…posso capirla…manca ancora più di un’ora prima della sveglia.
“No…devo fare un paio di cose, tutto lì…” risposi noncurante.
Tutto lì?!” la sua voce acuta si è alzata più di un’ottava “E non potevi aspettare?”
“Dai sorellina…lo sai che sei la mia preferita!” la vezzeggiai, usando il labbro tremulo.
“Ieri tutta quell’acqua ti deve aver sciolto il poco sale che hai in zucca…” borbottò, poi sospirò…è fatta! “Ok...io e gli altri andremo a scuola con Rose…”
“Grazie, Alice…mandami il conto della tua nuova, futura, collezione di Cavalli.” promisi con un sorriso mentre i suoi occhi scuri brillavano…era così facile da corrompere la mia sorellina!
“Sei il migliore fratellone!”
“Lo so, adorato follettuccio mio.”
Scesi in cucina, trattenendomi dal fischiettare…Emmett mi avrebbe tirato una delle sue babbucce da ballerina in testa se gli avessi disturbato il sonno.
Frugai nei vari scomparti della dispensa, ficcandomi in bocca due giganti fette di torta al cioccolato…in fondo avevo bisogno di zuccheri!
Presi il resto e lo incartai in un bel pacchettino dall’aspetto sfizioso.
Scesi e mi misi al volante anche se era talmente presto che avrei potuto fare andata e ritorno da Port Angeles quattro volte senza aver paura di essere fermato da una volante della polizia…
La parte B del piano ‘Seduciamo Bella Swan’ era in atto…dovevo solo portare pazienza e la brunetta sarebbe caduta fra le mie braccia in meno di una settimana! Buahahahahaah…
Questo pensavo mentre giravo in tondo per gli isolati di una Forks ancora addormentata.
Il cielo grigio si rischiarò un poco e virai verso la casa degli Swan, parcheggiando proprio davanti al vialetto d’ingresso. Accesi lo stereo con un bel cd di vecchie glorie e passai una mezz’oretta, iniziando a chiedermi se fosse una buona idea…in fondo Capo Swan portava una pistola.
... e, probabilmente, non possedeva solo quella d'ordinanza!

Se mi avesse preso per uno stalker?!
Iniziai a sudare freddo ma prima che riuscissi a mettere in moto il suo bel paparino aveva aperto la porta d’ingresso, tutto bardato per una giornata alla centrale di polizia…
Era voltato verso la cucina, probabilmente parlava con la figlia e quando si voltò, incrociammo lo sguardo. I suoi occhi scuri mi scrutarono a fondo, un sopracciglio che scattava in alto come se…
Il poliziotto disse ancora qualcosa poi si calcò in testa il berretto e scese gli scalini, lanciandomi un sorrisetto. Confuso seguii con lo sguardo la cruiser finché non sparì…sbaglio o Charlie Swan mi ha appena riso in faccia?
Venni distratto da Bella che stava chiudendo a chiave, zaino in precario equilibrio sulla spalla. Quel mattino vestiva un paio di blue jeans è un maglioncino color crema, i capelli scendevano a cascata, boccolosi…semplice e meravigliosa.
Si voltò, incontrando il mio sguardo adorante e sorridendo appena, imbarazzata. Scese gli scalini con cautela e mi raggiunse.
“Come mai da queste parti?” domandò timida, ma stavolta non mi avrebbe raggirato!!!
“Passavo di qui e mi chiedevo se non avessi bisogno di un passaggio per la scuola…” risposi, sfoderando il mio sorriso più bello…Alla carica Cullen! Falle vedere di che pasta sei fatto!
“Alice ti ha detto del pick-up?” domandò lei, sospettosa.
“No.” risposi…quale pick-up?! Che mi ero perso? Bella guidava?! “Comunque aspetto una risposta…”
Bella mi squadrò sospettosa…e da quando gli agnelli sono così diffidenti? L’altra sera mi parevi più tranquilla, preda mia cara…buauaahahahahaha!!!
“Ho anche un presente per te, Bella…” aggiungo, prendendo fra le mani il sacchetto di carta e porgendoglielo, lei lo afferra e ci guarda dentro.
“Ahh…tu mi vizi…” esclamò con gioia…hehe la cioccolato-dipendenza è fatale!
Vittorioso com’ero mi venne quasi un infarto quando Bella si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla guancia, appena sopra le labbra.
“Grazie…” mormorò piano al mio orecchio, e si allontanò.
Ero decollato e non avevo intenzione di scendere!
“Ehm…Edward…?”
“Sì…?” risposi dopo un’enorme sforzo per tornare con i piedi per terra.
“Facciamo tardi.”
Permettetemi…e chissenefrega, Bellina cara!
Mi misi al volante. Il mio corpo guidava, la mia mente scoppiava di possibilità…avrei potuto rapirla all’ora di pranzo, portarla in un bel posticino appartato e…
ETTTTCCCCIÙÙÙÙÙ!!!!!!!!!!!!!
Il mega-starnuto spazzò via tutti i miei stilosi piani e per poco non bocciai il furgone di Taylor, davanti a me. Ma non ero guarito?!
“Oddio Edward!” esclamò Bella, preoccupata “Dimmi che non ti sei raffreddato per colpa mia, ieri!”
Esatto, Bellina! Tutto per colpa tua!
“Non preoccuparti…sono un osso duro, io!” risposi con il mio migliore tono virile, il naso che aveva iniziato a colarmi…credimi, non incontrerai NESSUNO più bello, prestante e intelligente del qui presente! Edward Cullen non finisce a tappeto per un mero raffreddore!
Infilai abilmente la Volvo in uno stallo vuoto e prima che potessi rassicurarla di nuovo una delle sue sottili, mani bianche mi si posò sulla fronte in una carezza più leggera del tocco di una farfalla.
“Sei un po’ caldo…” mormorò lei impensierita, mentre il sangue mi saliva al volto.
Da quando avevo le vampate come le signore di mezza età?!
“Andiamo…” borbottai, non sapendo come reagire. Non mi era mai capitato di trovarmi a corto di parole con le ragazze…non fino a questo momento almeno.
La scortai fino alla porta della sua classe, seguito dagli occhi dell’intera scuola.
In effetti non avevo mai scortato nessuno…
Raggiunsi la mia lezione, già incominciata da un pezzo, ma la professoressa di spagnolo non mi disse niente…come al solito. Mi sedetti accanto a Jasper e…sognai.
Pensavo anche alle mie bizzarre reazioni, con tutti i miei anni di conquiste non mi sorprendeva più niente…almeno fino al mio primo incontro con Bella.
“Edward stai sbavando!!!” sibilò Jasper con una gomitata alle costole.
“No fratello…sono solo raffreddato!” risposi, piccato.
Il mattino passò talmente in fretta che qualcuno deve aver premuto il fast forward senza avvisarmi.
La campanella della mensa mi rintronò il cervello peggio di una mitragliata, ed avevo già un mal di testa colossale!
Mi trascinai mogio mogio ad un tavolo vuoto, il vassoio davanti a me era peggio di una landa del far west…
Prima della mensa ero passato in bagno per darmi una sistemata e nello specchio ci avevo trovato un mostro ad aspettarmi.
I miei occhi smeraldo erano gonfi e arrossati, il mio naso lungo e aggraziato aveva preso un colorito rossastro!!! I miei capelli bronzei mosci!!! Swan me la pagherai!!!
Sospirai triste almeno finché la mia vista non venne ostruita da un improponibile top rosa shocking che fasciava le forme abbondanti della Stanley.
“Ciao, Cullen…” mi salutò, scandendo le parole per dare un effetto sensuale alla sua voce da gallina “Come mai tutto solo oggi?”
Feci per aprire bocca ma una mano scese dal cielo…
“Jess, Mike ti cerca…vuole che lo raggiungi subito in palestra, dice che è davvero importante.” Bella e Jessica si scambiarono uno sguardo eloquente che fece partire la molestatrice più veloce di un razzo.
Bella si sedette con calma sulla sedia accanto alla mia, iniziando a mangiare un pezzo di pizza vegetariana con gusto.
“Spero di non aver interrotto niente…mi sembrava che avessi bisogno di un salvataggio.” disse, arrossendo un po’.
“Grazie…” risposi, ancora sull’orlo di un’abissale depressione…la mia avvenenza perduta per sempre!!!
“Non sei migliorato da stamattina.” accennò alla mia faccia “Sei sicuro di star bene?”
“Sono in forma perfetta.” mentii, optando per tenere alto il mio orgoglio maschile…almeno quello!
“Bugiardo…” replicò lei con un sorriso, sfiorandomi la punta del naso con l’indice…e se ci appartassimo, bimba? Io, te ed un comodo, morbido divano di pelle…? A casa ne ho uno che fa proprio al caso nostro, ma pensa un po’!
Sospirai…avrei dovuto mettere in standby il mio piano di conquista almeno fino a quand-
“Devo farmi perdonare, Edward…” ammise pensosa la mia piccola dea boccolosa.
Eh…?” mugugnai, preso in contropiede.
“Sì dai! Se non fosse per me, ieri non avresti preso tutta quella pioggia…” spiega, piazzando un pugno giocoso alla mia spalla…ahia!
“Non-” cercai di parlare ma lei mi batté sul tempo con un sorriso sincero.
“È deciso! Oggi Alice mi ha invitata a Port Angeles con Rosalie, ma le dirò che non posso…perché devo prendermi cura di te!
Sbattei le palpebre due o tre volte…ero quasi tentato di darmi un pizzicotto.
Bella Swan si offre di farmi da crocerossina?!
Aspettami un dieci minuti, baby…vado a fratturarmi una gamba, le braccia e a procurarmi un colpo della strega così potrai prenderti cura di me con solerzia e maestria!!!
“Ehm…ci sei ancora? Terra chiama Edward?” la protagonista dei miei filmini mi sventolò davanti una mano con fare preoccupato.
“Sì…sì sì…” annuisco come un idiota, abbagliato da tanta grazia “Sicura che non ti darò fastidio?” …e che il tuo meraviglioso paparino non sarà nei paraggi?
“Tranquillo...sei il benvenuto! Charl- mio padre è sempre rintanato in centrale!” esclama con una smorfia…come fa a lasciarla in casa da sola!? È se un maniaco girasse nel quartiere?!
“Non mi dispiacerebbe un po’ di compagnia!” continua con un sorriso, sembra davvero felice...e chi sono io per dirle di no?
~~~~
La mia proverbiale fortuna deve aver preso le ferie…
Sono comodamente seduto sulla poltrona di Papà Swan, imbaccuccato in un plaid enorme, in preda al delirio…
Fare l’ammalato è una strategia vincente in questi casi…ma come faccio a sbaciucchiarla, dico io?!
Bella ha addirittura insistito per guidare, non se l’è cavata molto bene con la Volvo e non oso pensare al suo pick-up…secondo me è caduto da un dirupo in mezzo ad una pianura!
Prima di raggiungere casa Swan si è fermata a fare compere e da quando mi ha sistemato qui, sotto un quintale di coperte, si è barricata in cucina…
Spero solo che le sue doti culinarie siano migliori di quelle automobilistiche sennò credo che farò una visita a Carlisle…in ospedale.
Intanto il raffreddore si è rinvigorito e mi lacrimano gli occhi in continuazione.
In breve sarò un batterio vivente!
Sento alcuni passi nella mia direzione e Bella si avvicina con una tazza fumante fra le mani e una bomboletta di panna spray.
“Non sapevo se la panna ti piaceva, così…” spiega, sedendosi sul bracciolo.
Se non stessi già lacrimando direi che mi sarei messo a piangere per la commozione…Bellina! Dammi la panna montata che ti ricopro tutta e poi ti mangio!!! Che dolce che sei!
“Grazie, non dovevi disturbarti…” gracchiai, pure la mia voce suadente era stata sostituita da un rauco raspare…andiamo sempre peggio!
“Povero…” la sua tiepida manina mi sfiora le guance e poi la fronte “Mi sa che ti verrà la febbre, Edward…”
Ce l’ho già la febbre, piccola…per te! E sta salendo come un razzo…
Assaggiai con la punta della lingua la tazza e rimasi sorpreso…era buona!
Dolce e zuccherosa proprio come la mia piccola dea…la guardai con occhi umidi, riconoscente.
Ne sorseggiai ancora, arrivando a più della metà.
“È buonissima!”
“Grazie…” era diventata rossa…al diavolo il raffreddore! Io mi butto!
“Bella…” mi avvicinai a lei, cercando di levigare la mia voce.
“Sì?” domanda innocente.
“Sei la ragazza più gentile che io abbia mai conosciuto…” le ho preso le mani fra le mie, fissandola negli occhi.
“Edward…”
“Così premurosa…così meravigliosa…” continuo, avvicinandomi sempre di più…Bella Swan scappa se hai il coraggio di spezzare il cuore ad un povero tapino raffreddato con gli occhi lucidi!
Lei sospira rassegnata…
“Edward…”
“Sì…?” dove ho toppato stavolta!?
“Forse è meglio se ti riposi un po’, credo che il raffreddore ti stia dando alla testa!”
“No, Bel-” mi spinge contro lo schienale della poltrona…a dire il vero mi sento decisamente sonnolento.
“Dormi, Edward…io rimango qui, te lo prometto!” mi spiega dolcemente, come se stesse parlando ad un bambino…so solo che in questo momento la sposerei.
“Comunque…” continua tutta tranquilla “Mi sono permessa di mettere due aspirine nella tua tazza di cioccolata così quando ti risveglierai sarai belle e nuovo!”
Le mie palpebre semichiuse si aprirono di scatto e strabuzzai gli occhi…COSA!?
“Dimmi che non l’hai fatto!” supplicai disperato, afferrando il suo braccio a mo’ d’appiglio per non cadere appisolato.
“È stata Alice a consigliarlo…in effetti ha avuto una bella idea!” risponde Bella con un sorriso “Guarirai in un lampo!”
Nodo al fazzoletto: uccidere il folletto nel modo più lento e doloroso possibile!!!
Ho sempre avuto un piccolo problema con l’aspirina e mia sorella lo sa benissimo!!!
Il fatto è che, dopo averla presa, dormo come una tomba! Ormai è troppo tardi e la medicina sta già facendo effetto…non riesco nemmeno a rispondere che cado appisolato come se non avessi chiuso occhio da una settimana.
Puff! Svaniti in fumo i miei sogni di conquista e la dichiarazione più romantica del millennio!



Più tardi a casa Cullen...
Alice stava sfogliando distrattamente Vogue per la decima volta quando udì quello che stava aspettando…il rumore della Jeep di Emmett.
I ragazzi erano andati a recuperare il fratello minore insieme a Casa Swan.
Poco dopo il fratello e Jasper entrarono, il primo trasportando Edward in spalla stile sacco di patate.
Il ragazzo non era ancora del tutto sveglio ma la smorfia sul suo volto era impagabile.
“Oh, Eddino caro! Ti sei svegliato, cuore del mio cuore? Vuoi che ti pizzichi le guanciotte rosee?!” Emmett se la spassava alla grande ed Edward ringhiò di rabbia.
“Mettimi giù!” borbottò furioso poi puntò un dito verso di lei “Come hai potuto farmi questo!? Siamo fratelli!
“Vero…” ammise lei, posando la rivista sul tavolino e avvicinandosi al trio, mentre Jasper le baciava una guancia “Ma devi metterti in testa che Bella Swan è la mia migliore amica. Non ha bisogno di dritte a proposito ma farò tutto quello che posso per evitare che tu le metta addosso le tue luride zampacce!
Il suo sguardo non presagiva nulla di buono ed Edward Cullen, il playboy più in vista di tutta la contea di Clallam, non poté che chinare il capo alla sconfitta e cospargere cenere sui suoi bei capelli bronzei.
Non finisce qui!!! Sgrunt!

Author’s Note:
E con questo ho finito di postare i capitoli che avevo già pubblicato in Missing Bites!
Da adesso in poi si va a tutta forza con roba nuova! ^^
Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo, ovvero:
pinkgirl --> molto contenta di sapere che la mia scelta musicale ti sia piaciuta, spero che anche questa sia azzeccata! Grazie anche per le dritte in punteggiatura e accenti (quel dà nelle note dell'autore non l'avevo proprio notato *me si cosparge il capo di cenere...xD*)
e giova71 (ho molte idee in proposito...aspetta e vedrai! Hehe...^^)
Prevedo di pubblicare il terzo assieme alla raccolta il prossimo Sabato…non mi sembra giusto farvi aspettare ancora, no?
La canzone si può ascoltare su Youtube a questo indirizzo: Queen ~ Crazy Little Thing Called Love.
Che dire…a Sabato? ^^"
Hermes

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Capitolo 3
*** 3. The Millionaire Waltz ***


3. The Millionaire Waltz
Bring out the charge of the love brigade
There is spring in the air once again
Drink to the sound of the song parade
There is music and love ev'rywhere
Give a little love to me
(I wanna) Take a little love from me
I want to share it with you!
Queen ~ The Millionaire Waltz

Dopo il buco nell’acqua grazie ad Alice ed alle sue idee brillanti, rimasi a casa da scuola per il resto della settimana…a quanto pare anche l’influenza poteva innamorarsi del sottoscritto.
L’inattività mi dette modo di pensare…pensavo parecchio negli ultimi giorni.
Come riuscire nei miei intenti senza far suonare campanelli d’allarme ed evitare gli scherzetti di mia sorella???

MUMBLE…MUMBLE…MUMBLE
Venerdì mattina venni ufficialmente dimesso da Carlisle e, nonostante potessi starmene a casa grazie i miei voti altissimi, corsi giù per le scale e detti gas alla mia adorata Volvo…quasi sfiorando la Bmw di Rose ancora in manovra…fiiiuuuuu mi avrebbe ucciso!
Sparato a tutta manetta raggiunsi Forks, più precisamente Casa Swan, in due minuti e quaranta secondi.
Il record, a quanto pare, non bastava…la piccola casetta era sprangata e buia. Detti un’occhiata al cruscotto notando che era ancora presto, possibile che fossero già usciti?
Leggermente abbacchiato, ingranai la prima e mi diressi verso la Forks High School. Bella magari era già là, l’immaginai tutta sola soletta…avrei potuto farle compagnia!
Con rinnovato vigore parcheggiai e scesi dall’auto, scrutando velocemente a destra, sinistra, sopra e anche sotto alla Volvo…con una come lei non si poteva mai sapere
Niente! Non c’era traccia della sua affascinante figura boccolosa!
Mi risedetti con un tonfo sul sedile di pelle ed scartai il pacchetto con le fette di torta al cioccolato che avevo sgraffignato apposta per lei, iniziando a mangiucchiarle.
Mi sentivo di nuovo malato…Bella Swan giuro che se non ti presenti entro dieci minuti, sguinzaglio le ricerche!
Passò più di un quarto d’ora ma di lei nemmeno l’ombra, intanto il parcheggio si era animato con l’arrivo di parecchi studenti fra i quali…Dio ci scampi e liberi!...Jessica Stanley e Lauren Mallory.
Naturalmente, dopo più di una settimana, le due ragazze lo occhieggiarono con interesse dopo la calma piatta da parte sua nei loro confronti.
A.A.A. Cercasi urgentemente riparo!!!
Ma dovevo potevo nascondermi? In fondo avevo spulciato tutta la sezione femminile negli ultimi anni e non ero popolare fra i ragazzi…ahem!
Privo di vie di fuga mi vidi costretto ad affrontarle…
“Ciao Cullen…” flautarono in simultanea…si sono allenate…?!
“Ciao…” ricambiai di malavoglia.
“Abbiamo saputo che hai avuto l’influenza…come ti senti?” sbatterono le ciglia nella mia direzione, ma lo sguardo d’entrambe non era esattamente puntato sul mio volto!
Indignato, ed anche un pochino disgustato, tirai fuori la scusa che le avrebbe fatte volatilizzare almeno per quella giornata.
“Meglio ma Carlisle, mio padre, dice che poteva essere il morbo di Pfeiffer…”
Beccatevi questa!
“Ah…che sarebbe?” domandò Lauren con una foresta di punti interrogativi sopra di lei. Jessica invece mi guardava con sospetto…forse aveva capito che tirava brutta aria!
“La mononucleosi.” risposi semplicemente, con un sorriso apposta per l’occasione.
Nel giro di due secondi le due scocciatrici si erano allontanate di cinquanta metri, Coach Clapp non avrebbe creduto ai propri occhi, con un “Ci vediamo!”
Detti loro le spalle, soddisfatto…un po’ di fortuna ed avrebbero sparso la voce fra le loro fila, forse non avrei ricevuto altre visite.
Setacciai a fondo il parcheggio, ma nessun pick-up mi saltò agli occhi e nemmeno Swan.
Mi appoggiai alla Volvo, capo chino e spalle incassate…forse avrei dovuto chiamare Carlisle e chiedergli se Bella era al pronto soccorso vittima di un tentativo di strangolamento da parte del suo spazzolino…
“Fratellone!” il richiamo d’Alice mi fece sbuffare, non mi ero ancora dimenticato il suo piccolo scherzetto.
In breve tutti i miei fratelli mi attorniarono, pronti ai commenti come sempre!
“Uh…che vuoto…” iniziò Jasper, guardandosi attorno.
“Già, di solito per parlarti bisogna sempre staccare il numerino a quest’ora!” continuò Emmett.
“Ti sei dimenticato di spruzzarti la colonia, Eddino?” rincarò Rose.
Calma…calma…calma…calma…CALMA!!!
Non dovevo abbassarmi al loro livello...ma miseriaccia oggi sono un fascio di nervi!
Borbottai qualcosa fra i denti che suonò tanto come “Erano meglio Stanley e Mallory!”
Un’Alice ghignante mi scoccò un’occhiata, come se già conoscesse risposta alla domanda che stava per farmi “Allora…non mi chiedi dov’è Bella, fratellone?”
La guardai malamente, ma replicai con il mio solito tono “No…perché dovrei?”
Certo che lo voglio sapere, folletto del malaugurio!!! Dove diavolo si è cacciata la mia piccina boccolosa?! Dimmelo!!! DIMMELO!!!
“Se la metti così…” concluse lei, danzando verso la scalinata, la campanella d’inizio lezioni trillava.
Mi affrettai verso Letteratura Inglese con il muso lungo, ingoiando l’ultimo boccone di torta…la giornata era davvero iniziata nel peggiore dei modi!
Il mio cattivo umore sembrava possedere un’aura malvagia perché nel corridoio, al mio passaggio, si creò un varco fino alla porta della mia classe.
Ero troppo occupato con la mia autocommiserazione per ascoltare i sussurri mal camuffati degli altri.
“È da più di una settimana che Cullen non ostenta nuove conquiste!”
“Dicono che si sia impuntato sulla figlia di Charlie Swan…ma che non sia ancora riuscito ad affascinarla!!!”
“La ragazza è cieca…l’ha mai guardato in faccia?”
“Forse ha trovato pane per i suoi denti…”
“Bella è troppo anche per lui, a quanto pare!”

La lezione, sul periodo vittoriano, non attirò il mio interesse e passai il tempo a scarabocchiare…ritrovandomi una pagina piena di fiori stile anni ‘60 e ‘Bella’ scritto in vari modi…ci mancano solo i cuoricini! Ed, datti un contegno!!!
Strappai il foglio del bloc notes, guardandomi furtivamente attorno ed accartocciandolo…meglio far sparire le prove.
All’ora di pranzo non andò meglio, speravo che facesse un’entrata a sorpresa ma, per quanto girassi la testa non la vedevo da nessuna parte…sigh&sob!!! Voglio Bella
A fine pranzo mi detti per vinto e rimasi accasciato sulla sedia, giochicchiando con la linguetta di una lattina, gli angoli della bocca ormai completamente abbassati.
Alice e gli altri m’ignoravano deliberatamente e non potevo chiedere loro dove fosse.
Il folletto avrebbe di nuovo complottato contro di me…vuoi mettere poi le prese in giro made in Emmett e Rose?!
Sospirai forte, in profonda depressione finché…lampo di genio!
Mi alzai di scatto, zittendo Jasper e assicurandomi gli sguardi di tutta la mia famiglia.
Raggiunsi ad ampie falcate al rallentatore, in modo che il tavolo di Newton, Cheney e compagnia trattenessero il respiro al mio arrivo e…perché sono scappati tutti?!?
Il tavolo si era improvvisamente svuotato!
La risposta arrivò a scoppio ritardato…sveglia Ed, non hai sparso la voce di essere affetto dalla cosiddetta peste giovanile?!
Mi sbattei una mano in faccia…fantastico…ed adesso a chi potevo chiedere le coordinate di Swan alias. Bellina senza far andare in panico il mio interlocutore?!
Mi avviai a Biologia, trascinandomi come un peso morto…buhhhhh, Bella dove sei!!!
Tanto per cambiare il professore ci fece fare il test del tipo sanguigno, un gioco da bambini.
E pensare che avrei potuto incerottare personalmente il ditino della mia piccola dea...risob!
Dopo biologia ero troppo giù di morale per superare indenne una lezione di ginnastica con gli occhi adoranti di tutta la sezione femminile, comprese le infermiere, che mi sbirciavano da fuori.
Quindi passai in segreteria a darmi ammalato, Miss Cope credette immediatamente alla mia copiosa perdita di sangue dal pollice che ancora tenevo in bocca e venni esonerato.
Tornai al parcheggio deserto e mi misi al volante con tutta l’intenzione di setacciare Forks in ricerca della Swan.
Dopo mezz’ora non avevo trovato niente e ripassai davanti casa sua, trovandola ancora disabitata…ANSIA!
Non l’avrei mai ammesso ad alta voce ma ero nel panico…all’ospedale non c’era, a scuola non c’è, al supermarket nada, dal meccanico nisba…non sarei davvero caduta da un dirupo, bimba?!
Suo padre avrebbe dato l’allarme in caso fosse svanita nel nulla…vero?
Ero rimasto fermo davanti all’abitazione per un buon dieci minuti quando, nella casa a fianco, uscì una donna con un sacco della spazzatura, raggiungendo il bidone accanto al vialetto.
La raggiunsi con faccia preoccupata e chiesi gentilmente “Scusi, ma gli Swan sono partiti?”
La donna sbatté le palpebre con fare stupito “Non che io sappia. Saranno usciti stamattina presto per andare a pesca…”
Pesca? Ho sentito bene?! Perché mi suona la campanella ‘Attenzione pericolo incombente’?
“Sa mica dov’erano diretti?”
“Non so proprio, mi dispiace caro.” risponde lei, tornando alle sue occupazioni.
Tornai alla Volvo e mi diressi verso casa non molto rincuorato…immagina Bella mentre cammina sulla riva del torrente: sassi bagnati, muschio, foglie umide; minimo si frattura qualcosa senza la mia attenta supervisione!!!
Tornai a casa dove Esme mi chiese preoccupata come mai fossi tornato così presto. “Niente, mamma…sono solo un po’ stanco!” risposi avvilito.
Raggiunta la mia stanza, mi buttai sul letto gigante con un gemito…inutile mentire a questo punto, non riuscirò a resistere al weekend senza Bellina!!! Tremenda sofferenza!
Non sa quanto può essere pericolosa la pesca?! Vuole farmi morire di preoccupazione? È solo una mia impressione o questa ragazza è prona al suicidio!?

Un paio d’ore dopo…
TOC TOC
“Avanti…” mugugnai depresso, faccia schiacciata al materasso.
“Edward…” Carlisle entrò nella stanza accompagnato da Esme, al sentire i tacchi “Dovremmo parlare…”
Non ho niente da dire…a parte che sono irrimediabilmente depresso!
“Di cosa?” domandai, mettendomi seduto.
“È da un po’ che i tuoi comportamenti sono…strani.” accennò Esme con un sorriso timido. Il mio sopracciglio destro si alzò…cosa stai cercando di dire, mami?
“Edward, rispondici sinceramente e senza paura, hai…problemi…?” Carlisle in imbarazzo…perché sento puzza di Chanel No. 5?! Ah già ho una sorella fashion-victim!
“No, va tutto bene…chi vi ha messo in testa certe cose?” domandai, non riuscendo ad intiepidire il mio tono gelido.
Nessuno…” dicono entrambi in contemporanea, innocenti.
Alice…la tua collezione di Gucci sta per essere disintegrata.
~~~~
Più tardi verso l’ora di cena, Esme passò dalla mia camera dove ero rimasto per tutto il giorno a sguazzare nel profondo della mia tristezza.
Ormai ero sull’orlo delle lacrime…crudele Bellina!!! Potevi ALMENO telefonarmi!
“Tesoro…noi andiamo a La Push per cena…vieni con noi?”
“No, gr-” alzai la testa di scatto, colpito da una rivelazione…Charlie Swan era amico di Billy Black! Oggi era il giorno della festa della tribù Quileute…
Scattai in piedi sotto lo sguardo un tantino spaventato di Esme.
“Vengo, mamma!!! Non vedevo proprio l’ora di sgranchirmi le gambe…dieci minuti e scendo!” Bella…La Push non basterà a nasconderti da me! Buahahahahaha!!!
Dopo aver indossato la mia camicia migliore ed essermi acconciato la fluente chioma, scesi come una scheggia di sotto e avviai gloriosamente il motore della Volvo che…
Piccolina, cosa è successo?!?!
…che…
Non puoi lasciarmi anche tu!!!
…che…
CILECCA!
Rimasi paralizzato, le dita attorno alla chiave…l’avevo fatta revisionare appena dopo le vacanze!
“Credo proprio che verrai con noi, Eddino…” ovviò Emmett, saltando sulla sua Jeep extra-large e per nulla romantica “Pensa…tutti assieme come ai vecchi tempi!!!
Fantastico…lanciai un’occhiataccia alle mie due sorelle che se non fischiettavano, chiacchieravano tutte tranquille nel sedile posteriore…io con quelle due arpie non ci volevo stare! Scommetto che Barbie me l’ha manomessa come vendetta al mancato attentato di stamattina!
Mi diressi verso la macchina di Esme e Carlisle ma Jasper ed Emmett mi presero di peso.
“Lasciatemi andare!”
Ingrato…” sibilarono con faccia scura, mentre mi scaricavano senza troppi complimenti accanto a Rose già fumante perché gli stavo stropicciando i voulant della gonna D&G “Con tutto quello che abbiamo fatto per te quando eri poppante e ingenuo! Lascia almeno un po’ di privacy ai due piccioncini là!”
Rimasi genuinamente sorpreso…tanto che non replicai.
“È smettila con quel muso lungo!!! Non fare il guastafeste, Eddie!” rimbeccò ancora Alice, mollandomi uno scappellotto…mi correggo, presto piangerai sulle ceneri del tuo intero guardaroba Alice Cullen. Parola mia!
~~~~
Dopo venti minuti di malato karaoke sulle note di poveri cantanti ignari di tanta sciagura, arrivammo ai confini della riserva indiana e parcheggiammo al lato della strada, incamminandoci a piedi per il fulcro della festa, io come fanalino di coda del gruppo…sarà meglio aguzzare l’occhio in cerca di Bellina, perché piccina sei qui, non è vero?!
Ormai ero peggio di una molla, saltellavo da una parte e dall’altra per analizzare la folla con sguardo attento e occhio critico…
Leah…ah! Niente male ha delle belle gambe!
Emily…troppo anzianotta per i miei gusti…
Stanley?! Impossibile…questa mi segue!
Mallory?! Qualcuno ha una maschera da prestarmi?
Spiccai un salto e finalmente vidi un riflesso cioccolato e boccoloso!!!
Le mie antenne si drizzarono, i miei muscoli si flessero di più e sbalzai via a quasi un metro da terra.
Non c’era dubbio…la mia piccina era accanto al falò! Aspettami Bellina!!!
“Bella! Hey!” gridò Alice alzando una mano in sua direzione anche se, in mezzo agli alti giovani Quileute, era praticamente invisibile.
Ci avvicinammo lentamente al fulcro indiscusso dei miei pensieri.
La serata si era schiarita…sentivo arpe e violini, potevo fare ‘ciao ciao!’ con la manina al mio sconforto!!!
I miei fratelli si erano fermati, creando un muro umano davanti a me…non saranno quattro membra a fermarmi!
Infilai la testa fra Jasper ed Emmett, avido di vedere Swan in tutta la sua bellezza…e rimango di sasso.
“No…no…” rantolo, aggrondato alla Munch…mi afferro alle spalle dei miei fratelli.
Ferito a morte!
Solo dal tonfo sordo del mio corpo caduto a terra capisco di essere svenuto.

Author’s note:
Questa è la ‘prefazione’ del disastro che attenderà Eddino nel prossimo capitolo…adoro distruggerlo!!! ^^
Secondo me avete già capito che succederà…ma ho ancora un paio di sorpresine niente male…quindi continuo a battere alla tastiera finché le idee ci sono.
Non mi sono mai divertita tanto in vita mia…dico davvero! xD
La canzone sempre dei mitici Queen si può trovare qui…Queen ~ The Millionaire Waltz
Ringraziamenti dovuti a vittoriaKf (grazie per i complimenti!!! ^///^) e giova71 (Eddie conquisterà Bellina solo dopo una gavetta lunga e sofferta...by the way, ode ai Queen ovvero il gruppo che mi cantava la ninna nanna quando ero ancora in fasce!^^).
Al prossimo capitolo, sperando di non perdere la bussola ^^”…
Hermes

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Capitolo 4
*** 4. March Of The Black Queen ***


4. March Of The Black Queen
Here comes the Black Queen poking in the pile
Fight for the Black Queen marching single file
Take this take that bring them down to size
March to the Black Queen
[...]
Forget your sing a-longs and your lullabies
Surrender to the city of the fireflies
Dance to the devil in beat with the band
To hell with all of you hand in hand
But now it's time to be gone
La la la la forever forever
Ah ah ah ah ah
Queen ~ March Of The Black Queen

La scena davanti ai miei occhi era più di quanto potessi sopportare…il mio tenero cuoricino spezzato per sempre!
Quando rinvenni fui quasi tentato di darmi una barottata in testa!
Ero sdraiato supino su una panchina di legno con Alice che mi sventolava davanti un foulard Versace per farmi aria.
“Rinviene!!!” esclamò sollevata. E rimetto, sorellina…quindi è meglio se ti scansi…
Carlisle mi teneva il polso, e tutta la popolazione presente guardava…manco fossimo in una soap opera!
“Dimmi, figliolo…è da un po’ che soffri di questi capogiri? Potresti avere la pressione bassa!” domandò professionale.
Dottor Cullen questo ti pare uno svenimento da ipotensione?! Te lo do io lo svenimento!
“No.” borbottai arrossendo, non avevo il coraggio di vedere quanta gente avessimo attorno…che figura!
“Edward…!” la sua voce delicata mi colpì come un fulmine, e i miei occhi si avvinghiarono ai suoi non appena li trovai, era preoccupata la mia piccola dea.
Preoccupati!!! Sì…e dai una sberla da parte mia al ‘coso’ che ti sta accanto!
Se non fossi Edward Cullen, potrei dubitare d’essere geloso…
Cercai di alzarmi, tanto per poter defilarmi più veloce della luce, e trovare un angolino dove mugugnare in santa pace su quanto la vita fosse ingiusta e amara!!!
Ma venni trattenuto da due paia di braccia.
“Sta giù fratello…non vogliamo che ricadi incosciente!” rombò Emmett con tono protettivo, ho battuto la testa non c’è dubbio!
Peccato che anche la scena al quale avevo assistito non fosse un’allucinazione…
Un…un…quel coso…quell’affare informe
Un armadio aveva osato mettere le zampacce sulla mia Bella!!!
Fissai l’oggetto di tanto odio meritato con occhi incendiari, tralasciando la sua massa anormale di muscoli da far invidia ad Emmett ‘Scimmione’ Cullen.
“Bells…ma lo conosci?” si schiarì la gola il nemico, distogliendo lo sguardo dalla mia espressione inceneritrice e stringendo di più il suo braccio attorno alle esili spalle di Bella.
Attenzione…codice rosso!!! Chiamate un torero!!!
“Certo che lo conosco!” replicò lei un po’ scocciata “È un mio compagno di scuola!”
Ben ti sta ammasso di muscoli senza cervello! Ma Bellina…pensavo di essere qualcosa di più per te…buuuuhhhhh, crudele!
“Credo sia meglio riportarlo a casa…” consigliò Esme, stropicciandosi le mani.
Mamma, ti prego, non ti ci mettere pure tu...sono così triste e misero! Sigh&Sob!!!
“Sì, credo sia la cosa migliore...vi dispiacerebbe ragazzi?”
Dalla faccia di Rose direi che le dispiaceva immensamente.
Quanto mi dispiace sorellona...non ne hai idea!!!
Aiutato da Jasper ed Emmett venni caricato sulla Jeep, mi sentivo peggio di uno straccio per lavare i pavimenti...e Bella mi seguì fino all'auto con un'espressione preoccupata.
Dal finestrino promise che sarebbe venuta a trovarmi...è il minimo, Bellina, con tutto quello che mi hai fatto passare!
Alice e Rose evitarono di tornare a casa, ed Emmett accelerò sulla strada senza curve tanto da farmi venire per davvero la nausea.
Scaricato che fui davanti alla porta d'ingresso di casa Cullen i due se ne tornarono dalle loro dolci metà, bleah!!!
Ormai avevo ripreso le forze e mi misi a girare in tondo, mani dietro la schiena, nel salotto...
Tema di oggi: fare fuori l'armadio ambulante.
Ero decisamente indignato da quel cervello di gallina ma ero ancora abbastanza sano di mente da comprendere che non avrei avuto possibilità di vittoria in uno scontro corpo a corpo con quella massa di steroidi...minimo mi avrebbe piallato!!!
Poi ero davvero curioso...chi era? Come aveva conosciuto Bellina? Che rapporto aveva con lei?
Al solo pensarci mi sentivo di nuovo male...
Da come le stava appiccicato di certo non provava solo amicizia per la mia piccina...è così, eh? Edward Cullen ti farà pentire di essere nato...Schwarzenegger da strapazzo!!!
Cosa più importante da ponderare era il fattore 'visita'.
Se Bellina manteneva la sua promessa l'avrei rivista in pochissimo...non vedo l'ora, bimba. Si trattava di riuscire a strapparla dalle grinfie delle mie sorelle, e di Esme.
Il momento che avrebbe messo uno dei suoi delicati piedini nella mia camera nessuno sarebbe più riuscito a strapparmela!!! Buahahahahahahah!
Con questa convinzione andai a letto e feci dolci, boccolosi, cioccolatosi sogni!

All’alba del giorno dopo…
Rannicchiato in posizione fetale con il pollice in bocca, sognavo beatamente quando un tremendo suono squarciò la calma…direttamente nel mio orecchio destro.
PPPPPEEEEEEEEEEEE PEEEEEE PE PE PE PE PE PE PPEE PEEEE!!!!!
Saltai al soffitto, cercando di artigliare all’intonaco senza riuscirci e ricaddi con un tondo sordo sul pavimento, faccia a terra.
Chiunque fosse l’autore di quello scherzetto, l’avrebbe pagata moooolto cara!!!
Ringhiai, tirandomi su tutto acciaccato per l’atterraggio poco morbido e vidi Emmett e Jasper. Il primo con in mano una trombetta da stadio, l’altro con una vuvuzela pronta per mettersi in azione…io li ammazzo!!!
Mio fratello probabilmente aveva capito l’antifona perché mise le mani avanti e iniziò a spiegare con l’angolo sinistro della bocca che si muoveva all’insù tipo tic nervoso…ridi e ti spezzo la gamba Emmett! Groarrrr!
“Calma, fratello! Ti spiego tutto!” visto che aveva scampato il mio primo furente assalto, continuò più tranquillo “Quando siamo tornati a La Push, Carlisle ci ha spiegato che il tuo mancamento poteva essere dovuto anche ad un bisogno di esercizio fisico…allora, dato che sono il campione pesi medio-massimi di Clallam, ho pensato che potevo darti una mano a rimetterti in forma!”
Li fissai senza parole…probabilmente sembravo un pesce lesso. “Naturalmente ti darò una mano anch’io…” aggiunse Jasper con la sua solita calma zen ed un sorriso che non mi piaceva “Sai…le arti marziali possono sempre fare comodo!”
Forse ci sto facendo il callo…ma ho come l’impressione che ‘qualcuno’ mi abbia spedito la sfiga in prova gratuita per tempo illimitato!
“Ragazzi, sto ben-” cercai di dire, ma i due fecero finta di niente e mi afferrarono per le ascelle, sollevandomi da terra e spingendomi dentro al bagno.
“Non ti devi vergognare, lo sai che siamo fratelli!” dichiarò pratico Jasper.
“Cominceremo da subito a metterti in esercizio Eddie, e per la prossima settimana sarai non solo un dongiovanni d.o.c. ma anche palestrato coi fiocchi!” rincarò Emmett con gioia “Hai cinque minuti per la doccia poi corriamo di sotto per una nutriente colazione da campioni!!!”
Con questo mi sbatterono la porta in faccia…non so voi, ma sto per mettermi a piangere…
~~~~
Uscito dalla doccia, dopo aver cercato di affogarmi senza successo, scesi in cucina.
Emmett aveva indossato il grembiule pettorina di Esme e spadellava con un gran sfrigolio.
Mi sedetti al tavolo con sospetto, occhieggiando una scatola da dieci uova vuota sul mobile lì accanto…vuoi vedere che
“È pronto!!!” trillò Emmett cercando d’imitare la voce di Alice con il suo vocione, sudai freddo.
Con un movimento del polso rovesciò l’intero contenuto della pentola nel mio piatto, ovvero una massa gelatinosa gialla con alcune fette di bacon spesse un dito che trasudavano grasso; una porzione della mega omelette era caduta sul marmo, fuori dal piatto con un sinistro plaf!
Per completare quel quadretto poco promettente Jasper posò accanto al piatto un bric di succo d’arancia…odio il succo d’arancia!
“Forza fratellino! Butta giù queste due cosucce e poi andiamo avanti con il programma d’allenamento!” m’incoraggiò Emmett con una pacca sulla schiena che per poco mi mandò a faccia in giù nelle uova.
I due ragazzi si erano seduti al lato opposto del tavolo e mi guardavano in attesa…un solo assaggio, poi cerco una scusa per dileguarmi, sia chiaro!
Tagliai un pezzetto di frittata e me la portai alla bocca, cercando di non fare smorfie disgustate…mi sarebbero venuti i rotolini! Addio linea!!!
Intanto mi chiedevo dove fosse Esme…almeno lei avrebbe fermato questo scempio!
Dopo ben tre quarti d’omelette ingurgitata, i miei due carcerieri si ritennero soddisfatti e uscimmo dietro casa.
“Allora Eddino…ogni buon allenamento comincia sempre con il riscaldamento quindi Op! Op! fai cinquanta giri di corsa intorno alla casa!!!” istruì Emmett.
Il mio fegato stava per scoppiare e lui mi chiedeva di mandare a morte certa anche la milza?
Sbuffando mi misi in marcia, optando per un jogging rilassato. Arrivato all’angolo della casa però vidi con la coda dell’occhio che Emmett scuoteva la testa e Jasper era rientrato…cospirano pure alle mie spalle!
Fuori dalla loro visuale rallentai e quando tornai verso Emmett, Jasper non si vedeva ancora.
“Dai Eddino!!! Hai ancora quarantanove giri!” mi ricordò impietosamente lo scimmione. Come se non lo sapessi, fratello…
Avevo appena fatto quattro passi che un missile mi passò a cento all’ora fra la mia chioma leonina!
Mi voltai agghiacciato…avrei riconosciuto quel sibilo fra mille!!!
Jasper teneva fra le mani il suo fucile giocattolo ad aria compressa…e lo puntava proprio dalla mia parte!
“Forza Eddino, corri!!!” consigliò ad alta voce Emmett, mentre Jasper prendeva la mira.
“Sparare è contro il regolamento!” obbiettai cauto…tenendo d’occhio Jasper-grilletto-facile.
Emmett aveva un’espressione interrogativa e lanciò uno sguardo al fratello che scosse le spalle con un sorriso “Nessuna regola ci vieta di darti una buona motivazione!!! Impegnati, su! MARCH!!!
“Comunque il fucile è caricato a salve…” completò Emmett con un sorriso…salve?! Quali salve?! Quelli sono proiettili di plastica pesante, scimmia!
Andò a finire che quei quarantanove giri vennero completati in mezz’oretta scarsa e, nel frattempo, avevo anche guadagnato un pubblico…di parte.
Con una mano premuta al fianco sinistro ed una discreta nausea, guardai Alice e Rose sedute belle comode sulle sdraio della veranda…cosa avrò mai fatto di male, mi chiedo…buhhhh…sorelle e fratelli degeneri!
“Ora passiamo al salto della corda, cento passaggi.”
Iniziai a saltellare, sollevato per l’esercizio semplice…almeno finché uno dei pallini non entrò in piena collisione con una delle mie gambe.
“Cento passaggi con una sola gamba, Eddie…poi altri cento con l’altra.” aggiunse Jasper con tono malefico.
Allora è questo il loro vero obbiettivo…massacrarmi!
Trattenni tutta una serie d’imprecazioni poco adatte alla mia fama da gentleman, e continuai a saltellare a denti stretti…avrebbero pagato per questo.
Completai i primi trenta passaggi senza problemi di sorta. Dopo quaranta iniziai a sentire il ginocchio cedere come se fosse gelatina…avevo pure iniziato a sudare!
A novantacinque ormai non mi sentivo più la gamba e quando arrivai a novantanove il piede inciampò nella corda e andai giù per terra come una mela marcia, sbattendo le mascelle assieme.
“Eh…no Eddino…così non va!” mi sgridò Emmett dall’alto del suo metro e novanta “Ma dato che oggi è il primo giorno d’allenamento io e Jazz ci sentiamo più buoni e ti concediamo cinque minuti di pausa!”
Alla faccia della pausa! Siete peggio dei negrieri!!!
Mi alzai faticosamente, salendo gli scalini della veranda, aggrappandomi alla balaustra e occhieggiando con occhi cucciolosi la caraffa di tè alla pesca ghiacciato sul tavolino accanto ad Alice.
Sul vetro si era formato un leggero velo di condensa e i quattro si erano già serviti dei bei bicchieroni…Rose intercettò il mio sguardo bramoso e sorrise
Eddie, Eddie, Eddie…” cantilenò mielosa, attirando l’attenzione degli altri.
“Eh no, fratellino! Niente porcherie! Sei a dieta!!!” dichiarò Emmett, a braccia conserte.
Bruti…io adesso chiamo il Telefono Azzurro!
Depresso e ormai sull’orlo dell’omicidio parentado mi spiattellai sulla divanetta libera, affogando nella mia miseria.
Peggio di un orologio svizzero Jasper venne a scuotermi dal mio stupore comatoso e feci gli ultimi cento saltelli, cadendo morto stecchito a terra…e pensare che non mi ero mai reputato un fannullone sotto il lato fisico!
“Bene! Adesso fratellino ci concentreremo sulle tue braccine striminzite!!! Direi che cento flessioni potrebbero bastare come inizio…”
Emmett, se continui a consigliare esercizi di questo tipo strappo il fucile a Jasper e ti maciullo!
Nonostante la mia nulla inclinazione mi posizionai, mani piatte sull’erba piedi uniti e puntati, pronto per attaccare i cento passaggi come se dovessi andare in guerra…in fondo prima finivo e prima avrei potuto investigare il rapporto Bella Swan/Armadio!!!
Non avevo concluso il quinto che un chevy color ruggine per poco mi prendeva sotto nella sua corsa folle sul vialetto di casa nostra!
Grazie a Dio ero riuscito a vederlo con la coda dell’occhio e mi ero scansato, rotolando di lato.
Immaginate chi stava al volante…? Bella Swan.
Fantastico…se Em e Jazz falliscono ad uccidermi, ci pensa lei!!!
Feci mente locale, mentre vedevo il pick-up fermarsi bruscamente pochi metri più avanti, sparando una densa nuvola nera dal tubo di scappamento e lei scendeva tutta ansiosa con una mezza corsetta che, non fossi stato quasi preso sotto, avrei definito comica e tremendamente goffa.
“Edward! Oddio…dimmi che stai bene!!!” strillò isterica, inginocchiandosi ed ispezionando ogni centimetro del mio corpo con occhi agitati. Le sue calde iridi marroni erano piene di lacrime e spavento…mi si stringe lo stomaco a vederla così, Bellina non piangere!
“Tranquilla, sto bene…” borbottai mezzo rintronato…sono impresentabile!!! Ho bisogno di chiudermi in bagno almeno una mezz’oretta con sei bottiglie di bagnoschiuma!
“Meno male!!!” gridò sollevata, passandomi le braccia attorno al collo e…per quanto possa rallegrarmi tutto questo affetto, Bellina…NON RESPIRO!
Ci rialzammo, entrando in casa…ormai ero ben oltre il cianotico dato che la mia piccola dea non si era ancora staccata…
La parcheggiai sul divano del soggiorno, mentre singhiozzava e tirava su col naso…afferrai una scatola di fazzolettini e gliela misi in grembo.
“Basta lacrime…eh?” borbottai a disagio…mi innervosiva vedere quei magnifici occhioni lucidi e lacrimosi!
“Sniff…sniff!” fu l’unica replica di Bella.
“Vado di sopra un secondo, piccola…torno immediatamente, okay?” supplicai, inginocchiato davanti a lei.
“V-va bene…” mormorò…Bellina, dopo vengo giù e ti coccolo no-stop!
Feci le scale in un lampo…ormai l’agnellino non avrebbe avuto più scampo!
Plauso ai miei piani di conquista, prego!
BUAHAHAHAHHAHAAHHA!!!

Author’s Note:
Lo ammetto…l’idea di veder Eddino messo sotto dai suoi due cari fratellini mi girava già in testa da qualche migliaio di anni…^^
Ve lo immaginate Jasper, mitraglia in mano, elmetto in testa e faccia da Schwarzy pronto a colpire? *Hermes non ce la fa più e si strozza dalle risate*
Come sempre la canzone si può trovare qui Queen ~ March Of The Black Queen, personalmente la adorooooo! *o*
By the way, da come sta continuando nella mia testa credo che userò solo testi di questo gruppo per ogni capitolo…
Naturalmente c’è anche lo spigolino per voi lettori…si ringrazia:
essebi --> Benvenuta!!! ^^ Spero che anche i prossimi ti piacciono...
prudence_78 --> Mah..chi lo sa? ^^ Hehe...
...e giova71.
Il prossimo capitolo prevederà una vecchia mossa da manuale che Edward non si ricorda…che sarà mai? Dehehiho…dato che sono molto cattiva lo saprete nel prossimo capitolo…^^’’...tra due settimane...
Per ultimo un avviso: Hermes va in vacanza (finalmente! *me salta sopra una valigia nel vano tentativo di chiuderla*) e non aggiornerà le proprie storie per due settimane di seguito...quindi vi aspetto Sabato 28 Agosto per buone nuove! ^^"
Buone Vacanze!
Hermes

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Capitolo 5
*** 5. Fight From The Inside ***


5. Fight From The Inside
Think that you know what you're doing?
You think you're gonna set things to rights
You're just another picture on a teenage wall
You're just another sucker ready for a fall
You gonna fight from the inside
Attack from the rear
Fight from the inside
You can't win with your hands tied!
Fight from the inside
Right down the line
Queen ~ Fight From The Inside

Dopo ben quarantacinque minuti di metodica doccia…
Scendevo le scale, cercando di infilarmi una maglietta dal verso giusto senza capitombolare per tre piani nella mia fretta ed atterrare ai suoi piedi come il peggior idiota dell’universo.
Fatto sta che in soggiorno rotolavano le balle di fieno…
“Bella?” chiamai, osservando la stanza vuota incredulo…se le allucinazioni erano i primi sintomi della pazzia allora ero sulla buona strada…e mi ero anche spruzzato la colonia!
Deviai verso la cucina con le mani fra i capelli dalla frustrazione…e ritrovai i fratelli fedifraghi e la mia piccola dea, tutti seduti all’isola, compresa Esme…dove diavolo si era nascosta prima?!
“Ed, dov’eri finito?!” chiocciò Alice, sospettosa.
“L’avete stremato, povero caro!” mi scusò Esme, con le mani nei guantoni da cucina, mentre sfornava una torta al cioccolato delle dimensioni di un cucciolo d’orca assassina “Ne vuoi una fetta, caro?”
Mamma, ricordami di innalzarti un monumento scolpito a mani nude!
Annuì con un sorriso, sentendo il ritorno del buon umore e cadendo sullo sgabello accanto alla mia boccolosa dea che sembrava ancora un po’ giù…tesoro, fammi fare il pieno di torta e sono da te!!! Magari aggiungendo anche un paio di extra!
Ma poi il mio sguardo si posò sul suo labbro tremulo ed non riuscii a fermarmi…avrei fatto qualsiasi cosa per il suo sorriso!
Presi la fetta di torta che Esme mi porgeva e, arrossendo come un bambino dell’asilo, la posai davanti a lei. Mi guardò con i suoi occhioni lucidi, un timido sorriso su quelle labbra che ormai erano le protagoniste indiscusse dei miei sogni.
Intanto mi ero perso nella mia piccola bolla felice e non vidi che la mia famiglia era prossima ad un attacco di cuore…perfino Emmett apriva e chiudeva la bocca come un pesce rosso!!! Alice paralizzata con la fetta a mezz’aria! Yeeeeeehhhh!
Esme si riprese per prima, occupandosi di distribuire i piatti, ridacchiando discretamente ma con una certa dose di gioia che non passò inosservata dall’interessato.
Con un sorrisetto che la diceva lunga mi occupai della mia fetta e dopo pochi secondi, guardavo ogni mossa di Bellina, desiderando di poterla imboccare per fare prima…forse era meglio non metterle fretta, avrebbe potuto andarle qualcosa di traverso.
La sua ciocco dipendenza comunque fu cruciale e, scoccando un’occhiata d’avvertimento a tutti i presenti, presi la sua piccola manina e la trascinai in salotto…in un preciso angolo della stanza a dire il vero.
“Edward!!! È bellissimo!” esclamò lei, facendo un passo verso il mio amato piano bianco…se non lo fosse non sarei mai riuscito a sedurre tante donzelle, piccina!
Mi sedetti sullo sgabello, accennandole di fare altrettanto e…beh, avevo solo l’imbarazzo della scelta: Chopin, Mozart o Haydn?
Optai di strafare e quindi…via con il pezzo preferito da Esme!
Uff…altro che movimento fisico, suonare il piano è una faticaccia!
Naturalmente rimase impressionata da tanto talento…come tante altre prima di lei, oserei aggiungere.
Mi chinai verso la sua bella testolina, sbattendo le ciglia…vittoria in pugno!
“Bella…”
“S-sì…?” balbettò, rimanendo abbagliata dal mio sguardo.
Non fosse che sono curioso saresti già mia, tesorino! “Chi era il ragazzo con il quale eri alla festa, ieri?” domandai con il tono di un paparino apprensivo…proprio io!
Così Bella iniziò a raccontare, sotto l’influsso del mio ipnotico sguardo smeraldino…
…parlava…
…continuava a parlare…
Che lagn-
ZZZzzzzzzZZZ

Qualche ora dopo…

Una manina delicata mi scosse dal coma che mi aveva travolto e mi ritrovai immerso in un mare di cioccolato fuso…la Nutella in confronto è insipida!
Mugolai il mio apprezzamento, strofinando la guancia contro le sue dita…paradiso!
Ma non era destinato a durare dato che i miei fratelli entrarono come un branco di bufali inferociti.
Alice afferrò la mia piccola dea, facendomi una linguaccia.
“Time Out, fratellone! Adesso Bellina viene con noi per una seduta rapida e poi si esce!!!” trillò il folletto, euforico.
Li guardai in faccia uno ad uno come se mi avessero appena annunciato l’arrivo anticipato del Natale…no, voglio dire, prima Alice si schiera contro di me ed adesso vuole che Bella esca con me sotto la sua attenta supervisione? Meglio che prepari un’ammissione al reparto psichiatrico, sorella…
Intanto la mia piccola dea ebbe solo il tempo di lanciarmi un’occhiata sconvolta prima di essere portata via.
La parte malvagia del mio cervello proiettava già filmini mentali su come avrei diretto la serata, e mentre raggiungevo la mia camera, ahimé, mi ero completamente dimenticato del mio cruccio principale…ancora non sapevo chi fosse di preciso l’armadio ambulante.
Dopo aver cambiato una decina di camicie ed aver passato mezz’ora a chiedermi se mi donava il look total black alla vampiro, decisi di scendere in salone ed aspettare il resto della compagnia…e ci trovai due megere!
“Era ora Eddino! Cos’è t’incipri pure il muso quando esci?” esclamò Rose.
Divertente…” risposi affettato “A che punto sono gli altri?”
“Già andati a Port Angeles…” rispose Alice “Avranno anche un discreto vantaggio ormai!”
Tutta la mia boria si raffreddò all’istante e staccai come un razzo le chiavi della Volvo…vuoi vedere che adesso parte al primo colpo?
La mia preoccupazione era un’altra…Bellina nelle mani di Emmett e Jasper! AAAAAAHHHHH!!! Devo raggiungerla prima che le succeda qualcosa!
Inutile dire che arrivammo alla cittadina balneare appena venti minuti dopo la partenza, e la mia povera piccola macchina brontolava dallo sforzo con la lingua di fuori…ma ero arrivato in tempo!
Arpionai saldamente Bellina al mio fianco, scoccando occhiatacce a chiunque stesse guardando dalla nostra parte…tutta mia! Attenzione che mordo!
Un attimo dopo detti un’occhiata alla sua mise e per poco non ci lasciai le piume come un adolescente in piena fase ormonale…stavo vedendo le stelle, bimba. Sei capace di uccidermi!
L’avevano infilata in un vestitino-ino-ino che probabilmente arrivava dalla collezione d’Alice e che la fasciava come una seconda pelle. Improvvisamente il nero è diventato il mio colore preferito, chissà se anche sotto…
Avevo una mezza idea di dare solo una piccola occhiatina ma quando feci per metterla in pratica incrociai lo sguardo con le mie care sorelle.
I loro occhi stretti a fessura mandavano messaggi subliminali del tipo:
Provaci. E. Sei. Un. Cullen. Morto.
Archiviai la mia curiosità per dopo…hihihihihi
Prendemmo un tavolo per sei e passammo il tempo a chiacchierare del più e del meno.
“Da quanto ho visto oggi, il tuo pick-up non è messo meglio di prima, Bella.” fece notare Jasper, con un braccio appoggiato alle spalle di Alice...avrei voluto fare lo stesso con la mia dea ma qualcuno aveva ritenuto un buon investimento metterci uno opposto all’altro!
“In effetti per poco non stendevi Eddino, Bellina! Attenzione perché c’è ne solo uno come lui!!!” gli fece eco Emmett…hai ragione scimmione! Sono unico ed inimitabile!
Dato che non c’è complimento senza insulto, Barbie Rosalie aprì bocca!
“Io invece penso proprio che non vedesse l’ora di farsi stendere!”
Inutile aggiungere che scoppiarono tutti a ridere mentre cercavo di assumere un’aria indignata e Bella era rosso peperoncino…non per spargere benzina su fuoco ma non ero così disperato! …o sì?
Fatto sta che Bella mormorò “In effetti dovrò andare a La Push e far controllare i freni da Jacob…potrebbe farsi male qualcuno!”
I miei occhi scattarono come due molle…Jacob CHI?!
Jasper, impietosito dal mio interesse tangibile, mosse per primo la domanda fatidica.
“Parli del ragazzo che abbiamo visto alla festa?”
“Già!!!” sorrideva e, affondando in un solo colpo tutta la mia buona creanza verso quest’uomo, il suo viso s’illuminò “Il pick-up l’ha comprato Charlie da suo padre…dato che lui se ne occupava sempre, si è offerto di ripararlo!”
Quindi l’armadio ambulante aveva un nome…bene
Fuori discussione che la mia piccola andasse alla riserva sola soletta! Mi sarei fatto investire piuttosto!
“Vi conoscevate già?” domandò interessata il folletto, infilzando una forchettata di pasta.
“Beh…” perché arrossisci?! Cosa ti ha fatto quel bruto che io non so?! Dimmelo e lo azzero!!!
“Edward non vorrei disturbarti ma stai attentando alla posateria…” mi fece notare Jasper discreto…in effetti ci stavo mettendo un po’ troppo entusiasmo con i miei propositi omicidi verso l’armadio ambulante!
“Tutto merito del nostro programma d’allenamento!!!” s’intromise Emmett, petto in fuori d’orgoglio. Perché non stai mai zitto, fratello?! PERCHÉ!?
“Allenamento…?” domandò incuriosita Bella, occhieggiando sia me che la scimmia.
“Niente d’import-” cercai di salvarmi ma venni bloccato dal già soprannominato orango tango.
“Non ti devi vergognare, fratellino!” esclamò Emmett piccato, poi continuò ad uso e consumo di tutta la clientela del locale “Eddino è fuori forma!!! Quindi ci siamo messi d’accordo per rimetterlo in sesto e sulla piazza in meno di una settimana!”
“Avevo proprio bisogno del tuo sostegno morale!” frustai esasperato.
“Lo so, fratellino!!!” annuì lui, ignorando bellamente il problema…ammasso di muscoli senza cervello!
La mia immagine virile era stata danneggiata, non potevo che sperare nella mia fortuna…non era rassicurante, dato che non si era più fatta vedere!
Arrivarono i secondi e la conversazione si era spostata sulla scuola senza più tendere su argomenti scottanti. Bellina però sembrava essersi persa in un mondo a parte.
Addentavo senza particolare appetito ciò che avevo nel piatto quando…ahhhhhh!!! C’è un cobra sotto il tavolo!
Per poco non balzai in piedi sulla sedia come la più spaurita delle donnicciole…AIUTOOOOOO!
Guardai a destra e a manca per qualche segno di panico sui volti degli altri, ma non ne trovai.
Forse era solo un cane, anche perché un pitone in piena libertà nello stato di Washington mi pareva un po’ strano…
Decisi d’ignorarlo…almeno fino a quando qualcosa di non ben identificato ricominciò a strofinarsi sulla mia caviglia sinistra.
Giuro che se sto cagnaccio mi prende per un lampione, lo faccio allo spiedo!
Intanto il fenomeno continuava all’insaputa di tutti…meno la mia!
Sono sempre più sfortunato, forse la prossima estate è meglio andare in monastero per le vacanze! Meno figure di merda all’orizzonte!
Incrociai lo sguardo con Bella, che mi fissava dall’altra parte della tavola…con fare civettuolo?!
Resistetti al desiderio di sfregarmi entrambi gli occhi e mi detti del deficiente…puoi capire se Bella Swan è capace di sedurmi! Balle! Ho anche le allucinazioni adesso!
Stoico come un lama, ignorai quando mi strizzò l’occhio.
Probabilmente un moscerino aveva deciso di attentare alla sua già di per se nulla vista!
Andò avanti così per un po’ finché si stufò di farmi gli occhi dolci ed optò per una linguaccia…che roba! Proprio adesso che mi sono deciso a balzare sul tavolo e far man bassa di lei!
Avevamo finito di cenare e feci per alzarmi con i miei fratelli quando qualcuno mi appioppò un pestone da record da vedere le stelle…e ululare in agonia.
“Ed, che ti succede?” domandò Jasper con espressione interrogativa, mentre saltavo da una parte all’altra, lamentandomi.
“Smettila, idiota! Che figura vuoi farmi fare?!” ringhiò Rose, mentre vedevo la sua mano dalle unghie laccate di rosso artigliare la borsetta in un gesto inconsulto…no, ti prego, risparmiami la borsettata che lo stemma di Gucci è grosso quanto una casa! Abbi pietà di me, Rose!!!
In effetti i clienti ci guardavano…devo mettere su un circo, se diventassi cabarettista potrei fare strada…
“Così impara!” esclamò Bellina, naso all’insù ed espressione offesa. Alice la guardò meravigliata, non riuscendo a capire…non capisco nemmeno io perché mi hai fratturato le dita del piede, ti dispiacerebbe illuminarci?!
“Che ha fatto?” domandò il folletto, indicandomi.
“Mi ha ignorata per tutta la sera!” accusò lei con vocina piccola piccola, ma occhi battaglieri ed umidi. No, eh!!! Niente pianti! Non è vero che ti ho trascurato!
Jazz ed Em si voltarono verso di me con sguardi truci…e niente pestaggi! Siamo in un locale pubblico!
La nostra seratina fuori terminò bruscamente dato che Bellina doveva tornare a casa prima dello scadere del suo coprifuoco.
Mi offrii di accompagnarla e, nonostante i miei sforzi, non riuscii a farle spiccicare parola per tutto il tragitto…non facciamo impazzire Eddino, piccina! Posso sapere cosa diavolo ho fatto?! POSSO???
Fatto sta che dopo essere arrivato davanti casa Swan, dove le luci erano ancora accese, ero un tantino irritato.
“Potresti dirmi cosa ho fatto di male?” domandai gentilmente.
“Niente!!! È proprio questo il problema!” replicò lei scocciata, sfilandosi la cintura di sicurezza e aprendo la portiera “Quando capirai di cosa parlo sarà troppo tardi perché il danno l’hai già fatto!!!”
“Aspetta un sec-”
Niente, lei mi aveva sbattuto la portiera in faccia…bene! Fantastico!!!
È questo che vuoi Bellina? La guerra? Guerra avrai, tesorino!
Ripartii con una sgommata, fumante di rabbia.

Dieci minuti dopo a casa Cullen…
Entrai in camera mia con un sospiro e chiusi la porta…Bella non vorrà più vedermi…buhhhhh!!!
Mi buttai lungo disteso sul divano, ripassando la serata catastrofica.
Sì, perché tornando a casa mi ero reso conto del mio errore madornale.
Non era un cobra.
Non era nemmeno un cagnaccio pulcioso ma…
…il grazioso piedino di Bellina!!!
Si poteva essere tanto stupidi!?
Avevo fatto autogol come se fossi stato alle prime armi…da come è andata, meglio emigrare da qualche parte. Questa figuraccia non passerà sotto silenzio!
Lunedì vedrò Forks tappezzata di manifesti taglia grande con la mia faccia e ‘incapace’ a grandi lettere.
Ero sull’orlo delle lacrime…cioè, come è possibile che non ne faccia mai, e dico MAI, una giusta?!
Quasi per abitudine mi rialzai dal divano con una flebile luce all’orizzonte, ovvero…devo farmi perdonare.
Non si scappava e nemmeno il mio portafoglio, purtroppo.
Conoscevo solo una persona che poteva aiutarmi…sì, Edward Cullen sta per dirlo!
Chi c’è di più sensibile ai sentimenti di una mamma…?
Esme!!! Mammina adorata!

Author’s Note:
E con questo ho messo una pietra sopra al mio stile…cioè…ci credete che quando scrivevo della borsettata per poco non cadevo dalla sedia, ridendo?
Questa storia prima o poi mi ucciderà sul serio…^^’’
La canzone si può trovare qui Queen ~ Fight From The Inside
Si ringraziano le gentili donzelle e i baldi cavalieri (se ci sono, ma ne dubito) che continuano a leggere questa storia idiota che serve a sedare i miei neuroni fusi…e naturalmente anche un ringranziamento per chi ha commentato lo scorso capitolo!!!
Più precisamente a vittoriakf, Annalisacullen, prudence_78, giova71 e RedTwiSasa.
Tra una settimana vedremo cosa Esme consiglierà al figlio…aspettatene delle belle! Hehe…^^
Hermes

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Capitolo 6
*** 6. Who Needs You ***


6. Who Needs You
Oh, I believed you,
Went on my knees to you.
How I trusted you.
But you turned me down
But it's dog eat dog in this rat race
And it leaves you bleeding lying flat on your face
Reaching out, reaching out for a helping hand
Where is that helping hand?
[…]
How I was pushed around
Don't let it get you down
You walked all over me
But don't you ever give in
Taking one step forward slipping two steps back
There's an empty feeling that you can't forget
Reaching out for a helping hand…
Queen ~ Who Needs You

Il giorno dopo mi svegliai di buon ora, non perché fossi mattiniero intendiamoci…che aroma ciocco-delizioso, slurp!
La mia fase REM venne debellata da un bella doccia, poi scesi in cucina dove Esme preparava la colazione e Carlisle beveva il suo caffé mattutino prima di andare in ospedale.
Era molto presto, i miei fratelli dormivano tutti. Esme mi sorrise, un po’ sorpresa e presi anch’io una tazza riempiendola di latte e una montagna di biscotti.
“Com’è andata ieri sera, caro? Vi siete divertiti?”
NO! Sigh&Sob!!!
“Sì, mamma.” mentii come meglio potevo, ma il suo sguardo indagatore mi fece capire che non l’aveva bevuta.
Dopo un paio di minuti Carlisle ci salutò, baciò la guancia di Esme e scese le scale. Il silenzio durò la bellezza di un millisecondo e poi…
“Mamma…cosa consiglieresti di fare per farsi perdonare?” domandai, spiattellando i miei problemi ad una velocità assurda…buttiamo alle ortiche la privacy!
“Dipende da cosa hai fatto alla ragazza in questione, caro.” rispose lei, sedendosi davanti a me con una tazza di tè e un sorriso materno.
Come ha fatto a capire che sono io il malcapitato?! È così ovvio? Istinto femminile?! Vuoi vedere che Alice le ha raccontato tutto?! GAHHHH!!!
“Ehm...Ma’…la mia ero solo un’ipotesi…” precisai, sudando freddo “Mi chiedevo se c’è qualche maniera per *ahem* riconciliarsi con una ragazza offesa, ecco…”
“Oh…” sorseggiò la sua tazza poi continuò “Credo che per prima cosa bisognerebbe farle tornare il sorriso, Edward. Scusarsi con sincerità e mostrarle che non volevi prenderla in giro.”
Mannaggia…scorgo un problema all’orizzonte…
“Non c’è qualche altro modo?”
Esme mi guarda, sorpresa “Se lei non ha interessi per lui, credo proprio di no, caro.”
“Mamma…augurami buona fortuna!” …e dì una preghiera in più!
Scesi in garage, riflettendo mentre avviavo la Volvo e uscivo in retro…
Qui ci vuole qualcosa che mi procuri un vantaggio…mumble…dei fiori?
Nella mia mente scorreva un film muto di me con un mazzo di rose in mano davanti alla porta di Bella e lei che, appena mi vedeva, sbatteva la porta…addirittura le corolle si afflosciavano a quel chiaro segno: pussa via, non ti voglio più vedere!
Cioccolatini? Probabile che con la mia attuale tristezza sarebbero arrivati a destinazione solo gli incarti.
Non potevo neanche giocare la mia carta vincente…il pianoforte era un po’ troppo ingombrante da trasportare sul tettuccio della Volvo.
Charlie Swan avrebbe potuto farmi una serie di contravvenzioni da mutuo…lasciamo perdere che è meglio!
Non restava che la mia arma segreta, nonché ultima…il labbro tremulo!
Imboccai il viale dove sorgeva casa Swan e incrociai la volante di Charlie. Fatemi indovinare…in uscita libera per andare a pescare.
Parcheggiai all’angolo dell’isolato, per non dare nell’occhio, e percorsi la via finché non mi ritrovai ai piedi del suo vialetto d’ingresso, dove il pick-up troneggiava nella sua più bella posa da archeologia mobile degli anni ’50, deridendomi.
Strisciai quatto quatto fino alla bow window della cucina e sbirciai dentro.
Bella stava lavando i piatti a meno di un metro dalla finestra, senza guanti e con le braccia fino ai gomiti nell’acqua insaponata…sta attentando alla morbidezza delle sue manine!!!
Deciso mi avviai alla porta d’ingresso…non potevo sopportare quello scempio!!! Piuttosto lavo io le stoviglie!
Bussai alla porta due volte e la sentii borbottare poi dire a voce più alta “Arrivo!!!”
Dopo qualche minuto me la ritrovai davanti, strofinaccio poggiato sulla spalla e bocca aperta dalla sorpresa.
“Edward! Cosa staresti facendo di preciso?!” domandò lei.
In effetti la mia posizione poteva essere fraintesa…in ginocchio a baciarle le mani.
Mi rialzai, grattandomi la testa, a disagio.
“Sono venuto a scusarmi per ieri sera, e ad offrirmi volontario per qualsiasi cosa tu abbia bisogno…” borbottai, cercando di nascondere l’imbarazzo.
Si portò un dito alle labbra in espressione pensosa, e neanche tanto convinta!!! Ma qualcosa nel mio sguardo la ammansì, e sorrise.
“Dai, vieni dentro…”
Suonino le trombe, giullari ridete e fate partire le danze!
La feci sedere su una delle sedie in cucina e mi accollai i piatti…brrr, meglio non pensarci…
Dopo averli asciugati e impilati per bene, mi voltai verso di lei e…dov’è andata?!
“Bella?” la chiamai, preoccupato.
“Sono in salotto!” rispose lei.
Rassicurato, passai dall’ingresso e la vidi seduta sul pavimento, davanti al tavolino in mezzo ad una muraglia cinese di libroni…quando Alice si prepara per gli esami di fine anno in confronto è una novellina!
“Problemi?” domando con il mio migliore tono comprensivo, sedendomi accanto al muro e sbirciando sul suo quaderno.
“A chi lo dici!!!” sospira sconfitta “Odio la matematica!
Che colpo di fortuna…modestamente sono un genio!
“Se vuoi posso spiegarti cosa non hai capito…” le offro, gentile.
La mia proposta venne accolta…e meno male che il perdono mi sembrava tanto difficile.
Bella stava sfogliando il libro in cerca della pagina giusta e quando finalmente si fermò…mi presentò l’indice!
Per poco non caddi a gambe levate stile fumetto…ditemi che sta scherzando!

Due ore dopo…
“Quando ti sei assicurata che questo risultato sia minore o uguale alla differenza fra x e y…”
Era da un’eternità che andavo avanti a parlare…Bella è de coccio!!!
L’avessi saputo non mi sarei mai osato di offrirle una mano, almeno in matematica!
Detti un’occhiata alle lancette del vecchio orologio di nonno Swan, chissà se mi merito una pausa…
“Che ne dici di uno spuntino?” domandai sincero. Stavo per mangiarmi i suoi libri di testo…che fame!!!
“Buona idea!!!” approvò Bella, ma il suo sorriso cadde dopo pochi attimi “Avevo programmato di fare la spesa stamattina, ma con il tuo arrivo mi sono dimenticata!!!”
Corrugai la fronte…mi sa che il pesce di Charlie non può farti che bene.
“Se vuoi possiamo andare al supermarket e poi passare in pizzeria…” offrii generoso, ma Bella mi stava guardando in modo proprio strano.
“Edward…sputa il rospo…cosa ti ha detto, Alice?” replicò spiccia, sembrava quasi arrabbiata!
Sbattei le palpebre a quel brusco cambio di tono…scusami Bellina, cosa c’entra mia sorella con questa storia?!
“Alice?”
“Sì…proprio lei!!!”
“È da ieri sera a cena che non le parlo assieme…”
Bella si rilassò con un sospiro…cosa ti cruccia, piccolina?! Dillo ad Edward che troviamo anche più di una soluzione!
“Uff…pensavo stesse tramando una festa a sorpresa e piombasse qui!” sbuffò lei “Le avevo detto che non voglio party per oggi ma solo tranquillità!”
Ahem…non vorrei sembrare maleducato ma…che succede oggi?!
Non risposi, sorpreso. Mi sa che sarà meglio istruirsi o sennò rischio di fare una figuraccia prima o poi!!!
Urge una seduta rapida di Usi e Costumi in Casa Swan
Lei corse di sopra a cambiarsi per uscire ed in capo a dieci minuti davo gas alla Volvo con il sorriso più idiota dell’universo stampigliato in faccia…
Bella aveva chiesto spiegazioni a riguardo, ma avevo scosso la testa camuffando una risatina con un attacco di tosse…sembriamo una coppia sposata
Di solito, dati i miei precedenti, sarei rabbrividito all’idea, ma non fu così…non vedevo l’ora, dannazione!!!
Per prima cosa ci fermammo al supermercato dove mi offrii di guidare il carrello, e meno male, in poco meno di venti secondi Bella ci aveva buttato dentro ogni e qualsiasi cosa.
Stentavo a credere che lei e Charlie riuscissero a mangiare tutta quella roba senza una lavanda gastrica!
Senza farmi vedere aggiunsi alla montagna la polvere per la cioccolata e la panna…quando passarono sul rullo alla cassa, Bella mi lanciò un’occhiata ed io alzai le spalle con un faccino innocente quanto quello di un putto alato.
Mentre caricavamo la spesa in auto, domandai “A proposito di quello che hai detto prima su un party…che giorno è oggi, Bella?”
“Niente d’importante, davvero!” liquidò lei, parcheggiando gli ultimi sacchetti di carta nel baule “Andiamo???”
Mai contrariare Bella quando ha fame!!!
Dopo aver ritirato due mega pizze, tornammo indietro verso casa sua…
Indovinate un po’ chi stava appoggiato alla fiancata del suo pick-up?!
Jacob-Mister-Muscolo-Un-Miracolo-Per-I-Vostri-Lavandini!!!
Incontrai il suo sguardo, usando la mia occhiata più truce…Bella, dammi la clava!!! Spensi la macchina…e lei era già corsa fuori ad abbracciare il pulcioso…rooaaarrrr…
“Jake!!! Che bello vederti! Come va?!” esclamò lei.
“Sempre uguale, Bells…” rispose lui, le sue mani appoggiate alla vita della mia piccola dea…datemi un estintore, ho bisogno di spegnere i miei capelli e lanciarlo sui denti al bastardo, grazie!
Ormai ero già uscito dall’abitacolo, con in mano i cartoni delle pizze e la mia migliore faccia da diplomatico.
“Bella, tesoro, forse dovresti fare le presentazioni…” mormorai suadente nella sua direzione.
Bella sbatté le palpebre, stupita…che le prende adesso?!
Il fatto era che anche il cagnaccio mi guardava come se fossi appena uscito da un varco spazio-temporale…non capisco
“Bisogno una mano con quelli?” fece Jacob, indicando le buste della spesa ed ignorandomi a piè pari, come se fossi malato di mente
“Sì, grazie!” accettò Bella con un sorriso e un’occhiata di apprezzamento…qui ci vuole proprio una bella lezioncina al pulcioso! Chissà se Em e Jazz mi darebbero una mano?
Entrammo tutti e tre in casa mentre sbuffavo apertamente.
Jacob notò il campeggio culturale nel salotto e fischiò “Sempre peggio, huh?”
“Lo sai che sono negata e comunque non sei per niente gentile!!!” replicò lei, pizzicandogli dolorosamente lo stomaco “Edward mi sta aiutando a studiare.”
Uno a zero per me…che dire Bellina, era ora che mi tirassi in ballo!!!
Dopo aver messo un po’ d’ordine ci ritagliammo uno spazio per le pizze sul tavolo della cucina e dovemmo dividerle con il cagnaccio…i miei poveri wurstel!!! Traumatizzati da quel bruto!
Mannaggia…quello, a quanto pareva, mangiava più di un branco di capre affamate!!!
E per di più mi rubava il palco…urge il bisogno di levarmelo dalle balle!!!
“Come mai non sei andato in spiaggia con Quil ed Embry?” domandò la mia piccina. Sì, rompiscatole, spiegami perché sei venuto qui a mettermi i bastoni tra le ruote!!!
“Bells…non dirmi che speravi davvero che me ne sarei dimenticato!” replicò lui, guardandola di sbieco…sbaglio o Bella è arrossita?!
Avevo i palmi delle mani sudati…oddio, vuoi vedere che ‘sti due stanno assieme?! Questa è la volta buona che lo uccido!!!
Col cuore a mille aspettavo che parlassero ma niente…non respiro, infarto…AAAAHHHHH!!!
Jake mise una mano nella tasca della giacca, mentre trattenevo il fiato…
Un lungo momento dopo aveva sfilato un acchiappasogni indiano.
“Buon compleanno, Bella!” esclamò con un sorriso bianchissimo, dillo che usi la candeg- il compleanno di Bella?!?
Mi voltai di scatto verso di lei “Oggi è il tuo compleanno?!” mormorai, incredulo.
Lei era ancora tutta rossa, e lisciava nervosa il tovagliolino di carta “Sì...” disse con vocina piccola piccola.
Diamine!!! L’avessi saputo l’avrei ricoperta di ogni ben di Dio!!!
Mi limitai ad un tenero sorriso “Allora buon compleanno, Bella…mille di questi giorni.”
“G-grazie…ad tutti e due.” borbottò lei, ancora più fosforescente.
Adesso capivo perché non voleva Alice fra i piedi…
Lui e Bella continuarono a parlare ancora una mezz’oretta poi, finalmente, Black decise di smontare le tende.
Lo accompagnai personalmente sulla soglia, cercando di non lasciarmi andare all’istinto di mollargli un calcio nel sedere e farlo rotolare giù per gli scalini d’ingresso e con la faccia dritta nel fango…hehe in effetti ne sarei molto tentato.
Tornai dentro e trovai Bella, appoggiata alla ringhiera della scala che mi squadrava attentamente…oddio dimmi che non mi è rimasto qualcosa in mezzo ai denti, ti prego!
“Che c’è?” tentai con un sorrisetto.
“Non sono affari miei ma…soffri di amnesia, Edward?” domandò lei con il tono più comprensivo di questo mondo…manco fossi internato in un manicomio.
“Non che io sappia…a cosa devo la domanda, Bella?” domandai, guardandola sospirare alzare le spalle e poi mormorare un “Lascia perdere!”
Qui c’è qualcosa che non va…i fatti sono due…o sono matto o lo è lei!
Intanto tornammo sui libri ma il non sapere del suo compleanno mi rodeva come acido…quando arrivo a casa stasera setto tutti i calendari elettronici su questa data per i prossimi cent’anni!!! Non sia mai che mi perdo un suo compleanno!!!
Intanto, in un momento che Bella era andata in cucina, avevo ordinato per telefono nella migliore pasticceria di Forks la torta al cioccolato più grande che avessero…in fondo dobbiamo pur mangiare qualcosa a merenda, no?
Quando il fattorino suonò alla porta d’ingresso per poco Bellina mi sveniva tra le braccia alla vista di tutto quel popò…hehe, bel colpaccio Eddino!!!
Passammo un dolce
pomeriggio assieme e verso sera feci per andarmene lasciandola con un sorrisone da endorfina, non prima però di…
“Allora sono perdonato?” domandai, mentre uscivo sulla veranda…labbro tremulo e occhioni lucidi attivati!
Bella si morse il labbro inferiore…amo quando fa l’indecisa
“Credo di sì…” mormorò, quasi rossa, e aggiunse “Edward…sei un bravo ragazzo…”
Sbattei le ciglia, assumendo un’espressione d’educata curiosità che la spinse a continuare “Bè sai…Jessica e gli altri mi hanno parlato male di te fin dall’inizio. Sono contenta di aver avuto la possibilità di conoscerti meglio…ecco…”
Ci credo che parlano male di me, ciccina…le malelingue hanno tutte un fondo di verità e lo scoprirai molto presto!!!
Misi da parte la mia voce interiore, per una volta non andavamo d’accordo…
“Allora ci vediamo…” dissi con un sorriso, inutile cercare di baciarla…con lei proprio non funzionava quella tattica!
Annuì, ricambiando il mio sorriso, e mi sfiorò una guancia con le labbra per poi fuggire dentro casa rossa come un peperone…
Inutile dire che rimasi davanti alla porta imbambolato…
Stavo per mettermi a ridere…
Ha fatto indigestione…o le è venuto il diabete…questa è la verità!!! Niente filmini, Eddie!
Fatto stava che bisognava portare a casa risultati concreti prima del pulcioso e c’era un solo modo per riuscire nell’impresa…
Alice

Author’s Note:
Ho notato che non siete molto contente di Eddino...ammetto che nel capitolo 5 si è lasciato un po' andare, ma come avete appena letto si sa anche far perdonare...non è poi così malaccio dai..^^
La canzone della settimana si può trovare qui: Queen ~ Who Needs You
Si ringraziano:
Prudence_78 --> Edward è abbastanza bello da poter passare anche come sciupafemmine, tranquilla...e se sembra un po' svampito probabilmente è Alice che nel colluttorio gli ha aggiunto un po' di valium tanto per andare sul sicuro...ma dimmi, come potresti sterminare Emmett-fratello-orso? QQ
Annalisacullen --> visto che han fatto pace le nostre due tortorelle? Hehe...
SweetCherry --> Ben arrivata!!! Sono contenta che questa commedia ti faccia ridere (anche perché è il mio primo esperimento nel genere in assoluto), spero solo che ti piaccia fino alla fine!
A proposito...il prossimo capitolo è ancora da scrivere in buona parte e non credo di riuscire a finirlo entro il prossimo Sabato.
Dato il mio esiguo tempo libero dovete portare pazienza con i futuri aggiornamenti...continuerete a seguirmi comunque, vero? *Hermes con occhioni sbrilluccicanti e labbro in fuori*
Per il resto vi saluto e spero di postare presto! ^^
Hermes

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Capitolo 7
*** 7. Khashoggi's Ship ***


7. Khashoggi's Ship
This big bad sucker with a fist as big as your head
Wanted to get me I said go away
I said kiss my ass honey
He pulled out a gun wanted to arrest me
I said uh uh uh babe
Now listen no-one stops my party
No-one stops my party
No-one no-one no-one stops my party
Just like I said
We were phased we was pissed
Just having a total eclipse
Queen ~ Khashoggi's Ship

Odio quello che sto per fare…
Ero appena entrato in casa e salii le scale di malavoglia fino alla cucina, presi fiato e…
“Era ora Eddie!!!” tuonò Emmett “Dove sei stato tutto il giorno?! Sapevi benissimo che avevamo l’allenamento oggi!”
Sì, Emmett, aspettami pure! Faro il desaparecido finché non dimenticherai questa tua nuova mania…anzi, fa una cosa, torna ai tuoi pesi massimi!!!
Presi un bel respiro poi incrociai gli occhi neri di Alice “Ehm…Alice, avrei bisogno di te…”
Jasper mi guardò in tralice…tranquillo bello, non voglio ucciderla!
“Bisogno di me?” domandò il folletto.
“Già…”
“Se cerchi chi ti ha incrinato i cd della collezione ultra-lusso su Beethoven, caschi male!” replicò lei, tornando alla sua cena.
“No, sorel-” COSA?!
Rimasi lì paralizzato, mentre un pezzo del mio cuoricino si polverizzava…
Le dita delle mie mani si contrassero più volte prima di stringersi a pugno…ora ero davvero sull’orlo delle lacrime!!!
“Chi è stato…?” domandai freddamente con un sorriso dolce, guardandoli uno per uno. Al loro turno Em e Jazz rabbrividirono…HA!
Ma bene…” dissi con tono affettato, sfregando le nocche della mano destra sulla camicia.
“Eddie, ti preg-”
“Ho come l’impressione che verrete rimandati in Spagnolo e Letteratura quest’anno cari i miei fratellini!!!” dichiarai, intransigente.
“Non puoi farci questo!!!” ululò Emmett disperato.
“L’idea è stata sua!!!” esclamò Jasper, indicando lo scimmione “Lui ha pensato che sarebbero stati perfetti come freesbee!!!”
“E tu li hai trovati idonei per il tiro al piattello…e allora?!” rimbeccò l’altro.
Arricciai le labbra in una smorfia…per quel cofanetto avevo speso un’occhio della testa! Senza contare le spese di spedizione!
“Alice, ho bisogno di parlarti…” ripetei alla mia sorellina “È importante!
“Posso venire anch’io?” domandò Rose dall’altra parte del tavolo, curiosa.
No, tu no!!!” abbaiai…non mi ero ancora dimenticato della mia povera Volvo!
Salimmo ancora un piano ed entrammo in camera mia.
Alice era in piedi al centro della stanza, braccia conserte ed aria sospettosa. Uno dei suoi piedini batteva la moquette.
“Allora? Sii conciso perché tra due minuti devo correre al mio portatile che c’è l’anteprima primavera\estate di Dior!!!”
Mi avvicinai e caddi in ginocchio, sperando di riuscire ad rimuovere questo tragico momento più avanti.
“Alice…sei la mia unica ancora di salvezza, sorella. La mia boa in questa valle di lacrime!”
Lei mi guardava con un sopracciglio alzato…ahia, mi sa che il commento a tema non le è piaciuto…
“So che mi reputi un buono a nulla, un casanova eccetera eccetera…ma ti prego, sono pronto a pagare qualsiasi cifra per il tuo aiuto…” mi pentirò di aver detto questo, lo so!
“Qualsiasi cifra…?” balbettò lei, gli occhi velati mentre immaginava di rifarsi il guardaroba a spese mie.
“Sì…”
“Aspettami qui!!!” il folletto corse via, danzando alla velocità della luce, e dopo quindici secondi si era seduta sul mio divano con bloc notes, biro e lapis sopra l’orecchio.
“Sono pronta!” disse solo.
Sospirai…questo capodanno sarò belle sul lastrico grazie a lei!
“Ho bisogno di sapere tutto quello che sai su Bella…” dissi, seduto sul tappeto, mentre lei scribacchiava furiosamente “Cosa le piace o non le piace, i suoi fiori preferiti, il profumo, le caramelle, se è meglio regalarle il Lindt o la Novi…”
“Insomma vuoi vita, morte e miracoli sulla donzella!” esclamò, pratica.
“Esatto.” annuii speranzoso…non avrei potuto perdere spalleggiato dalla mia sorellina!
“C’è qualche motivo dietro a tutto questo interesse, Edward?” domandò mortalmente seria…Eddie, se non giochi bene le tue carte sei nella cacca!!!
“Sì, Alice.” mi preparai psicologicamente e proferii le fatidiche parole

“Sono innamorato di Bella Swan…”

Quel Lunedì mattina…

“Follettuccio adorato...perchè non vieni a scuola con me?” mugugnò Jazz con faccia scura mentre Alice saltava sul sedile della Volvo.
“Perché il tuo follettuccio è molto arrabbiato con te!” rimbeccò lei “Fai pace con Edward e io potrei prendere in considerazione l’idea di una tregua!”
Il povero Jasper ci guardò andare via…la vendetta di Edward Cullen sarà terribile…buaahahhahahah!!!
Appena ci lasciammo dietro casa Cullen negli specchietti retrovisori Alice si lanciò in un accurato riassunto del suo piano, elaborato durante le sue fasi di meditazione REM.
“Tutto chiaro? Stattene zitto e buono, e l’affare andrà in porto!” cinguettò, gli occhi a forma di monetine alla Zio Paperone…non per niente vedevo una calcolatrice spuntare dalla tasca della giacca assieme alla lista di boutique che avrebbe svaligiato nel pomeriggio…ahi…
Annuì per la milionesima volta sperando di andare k.o. al primo acquisto…e non vedere il totale.
Dopo dieci minuti raggiungemmo la scuola e, manco fossi andato in trance, avevo iniziato ad ondeggiare verso Bellina…un bacino per Eddino, dai!
Il tacco a spillo di Alice mi riportò con i piedi per terra, con un delizioso contorno di gomitata nelle costole.
“Sta buono, tu!!! Non perdere la testa!” sibilò, poi fece un buon sorriso a cattivo gioco e attirò l’attenzione di Bellina.
Feci l’ignominosa parte della ruota di scorta, seguendo come un cuccioletto il profumo cioccolatoso della mia piccola…almeno finché Alice non mi tirò la porta della classe sul naso.
E meno male che l’ha fatto…c’era tutto il corridoio che mi guardava alienato…ahem, meglio cambiare aria…
Tanto per non dare nell’occhio mi detti all’atletica…cento metri percorsi in tre secondi netti e con problemi di respirazione causa perdita sangue dal naso, esigo un posto per il primato, eh!

Intanto le ore scorrevano liete…
Avevo passato metà dell’ora di Spagnolo in bagno, ma non ero riuscito a far niente per migliorare l’aspetto del mio fine nasino sull’orlo della rottura…mi sembra di avere un pomodoro al suo posto.
Finalmente fu l’ora di pranzo e andammo in mensa. Alice proseguiva con una tiritera chiacchiericcia da far invidia ad una cocorita, non riesco proprio a capire come faccia Bella a sopportarla…
Scoprimmo il suo segreto quando, con una calma da oscar, la mia piccola dea si tolse gli auricolari dell’i-pod, mentre riempiva il vassoio.
Povera Alice…dovrei farle una foto, davvero…è la nona meraviglia del mondo vederla senza parole…
Non c’è niente da nascondere…Bella è davvero un mito!!!
Mandai un’occhiata ad Alice: Dai…chiediglielo…
“Bella…ti andrebbe di venire a far shopping con noi, oggi?” intercettò Rose, con un sorriso, ignara delle nostre macchinazioni.
“Um…non saprei…” disse lei, dubbiosa mentre Alice ed io ci scambiavamo un’occhiata.
“Dai Bella!!! Oggi ci sono i saldi!!! E dobbiamo assolutamente vedere i primi arrivi della nuova stagione!” cinguettò Alice “Edward sarà felice di accompagnarci!”
“E noi…?” si intromisero Emmett e Jasper con espressioni speranzose.
“A meno che non vogliate assicurarvi al tettuccio, la Volvo è già al completo!” replicò Alice, sventolando una mano con no chalance.
Rose sembrava aver mangiato la foglia perché lanciò un’occhiata indagatrice poi mormorò “Alice?”
“Sì, Rose?”
“Ho bisogno di una riunione strategica, cara…”
“Accordata con tutti gli aggiornamenti del caso!” si alzarono, allontanandosi verso il corridoio.
Intanto l’atmosfera al tavolo si era fatta quasi gelida…Jazz ed Em avevano facce da funerale e guardavano di storto, Bella. No eh! Lei no!
Le misi un braccio intorno alle spalle, tanto per misura.
“Bellina sei cattiva!!!” si lagnò Jasper, con il muso lungo.
“Sì, hai ragione fratellone…Bella sei crudele con noi!!!” mugugnò Em, braccia conserte.
La musa boccolosa, mangiucchiava qualche pezzo del suo trancio di pizza, sovrappensiero e alla fine disse “Ma…siete sicuri di non aver fatto niente per meritarvi tutto questo?”
Le loro spalle si abbassarono in simultanea e sospirarono sconfitti, sembrava che il momentaccio fosse passato poi…
“Jazz…non abbiamo più scelta…” accennò lo scimmione, depresso.
“Non posso che concordare fratello…” annuì Jasper con un sospiro.
Si voltarono verso di lei…ehm, ragazzi, non prendetela così male. In fondo Bella è minuta, incapace di difendersi…non potete farle del male! Fatelo per me!!!
Nel bel mezzo delle mie seghe mentali, i due avevano giunto le mani in un atto di preghiera e avevano fatto una richiesta alquanto strana alle mie orecchie…
“Bellina ciccina aiutaci tu!!!”
Completamente alienato li guardai nel loro perfetto atto di sottomissione…non posso crederci. Se le chiedono aiuto cascano male!
Intanto continuavano la loro supplica…
“Ieri, a causa di questo diseredato, Alice si è arrabbiata con me!!!” sbottò Jazz, indicandomi.
“Ed adesso sempre a causa del fratello degenero anche Rose si infurierà!!! Non posso sopportare di star lontano dal mio bocciolo…buhhhhh!!!” e nella più perfetta imitazione di un cuore spezzato lo scimmione iniziò a piangere stile fontanella…non esageriamo, al massimo dormirai un paio di giorni nella vasca da bagno Em, credi a me non può farti che bene!
Bella intanto, a dispetto di tutte le previsioni statistiche, sembrava arrabbiata…
“Cosa avete fatto ad Edward!?” domandò freddamente. Em e Jazz si rimpicciolirono al suo tono di voce.
“Ecco…” borbottò Em, girandosi i pollici, sguardo basso “…Bellina, io e Jazz ci annoiavamo tanto tanto ieri così…”
“…avete pensato di giocare con i miei cd…” completai io, diabolico. Nel frattempo BoccoloBella mi aveva afferrato il braccio, stringendolo appena con aria dispiaciuta.
“Mi dispiace così tanto…la tua bella collezione di musica…” mormorò affranta.
A chi lo dici piccola…non mi riprenderò mai da questa mazzata…sigh&sob!
“Siamo tornate!!!” cantilenarono le mie sorelle, sedendosi accanto a Bella, Rose mi mandò un sorrisetto cospiratorio.
Alice + Rosalie = Non sono praticamente salvo…di più…sono assicurato contro quel cane pulcioso!!!

Quel pomeriggio…
Perché mi stupivo?
Nel giro di due ore Alice e Rose avevano svaligiato mezzo centro commerciale di Seattle ed adesso si erano chiuse nel bagno delle signore assieme a Bella per confabulare…intanto io facevo la guardia alle duecento buste, bustine, pacchettini e pacchettoni. Forse è meglio che chiami una ditta di traslochi o che noleggi un furgoncino, la Volvo non c’è la farà mai!
Seduto su una seggiola di un bar lì vicino, scorrevo la lista del menù…stringiamo la cinghia che dovrò centellinare addirittura i soldi della benzina per arrivare a casa!!! Non si sa mai con quelle due…
Qualcuno mi batté la spalla con un dito e vidi Alice con faccia nervosa.
“Che succede?” chiesi, immaginandomi già Bella con la porta del cubicolo inceppata in grande bisogno di un intervento del suo principe azzurro
“Ehm…ho una bella notizia e una cattiva…” accennò il folletto “Quale vuoi sentire per prima?”
“Alice non patteggiare e arriva al sodo!” esclamai già irritato, mia sorella non fece in tempo ad aprir bocca che Rose e Bella tornarono.
Lassù nella stratosfera deve esserci qualcuno che mi odia dal profondo…ne sono certo!
Il pomeriggio continuò e, contro tutte le mie più rosee previsioni, Alice riuscì a strappare il permesso a Papà Swan di lasciar dormire a casa nostra Bella per un pigiama party!
Ormai mi sentivo il padrone del mondo…m’immaginavo una seratina galante al lume di candela, poi come colpo di scena finale una dichiarazione in piena regola completa di lucciole vicino al ruscello!
Scossi la testa cercando di schiarirmi le idee…per far avverare le mie fantasie avrei avuto bisogno di uno sgabuzzino abbastanza grande per ammucchiare sei persone legate ed imbavagliate.
Arrivati a casa Bella venne subito rapita da mia madre, pronta a farle assaggiare tutti i suoi manicaretti più sfiziosi, speriamo che tenga i bignè al cioccolato per il dessert!
Iniziai a salire i gradini per andare di sopra quando qualcuno mi afferrò per il giacchino e tirò delicatamente per attirare la mia attenzione. Mi voltai, incontrando Alice che mi guardava con occhi cauti.
“Avrei degli aggiornamenti, Edward…hai un minuto?” mormorò sottovoce.
“Certo, Al.” Ci dirigemmo in camera mia e chiusi silenziosamente la porta alle mie spalle.
Involontariamente tremai…cosa aveva scoperto? Qual è la notizia buona? E quella cattiva? Hey tu lassù, fa che Bells non stia con quell’armadio depilato, ti prego non lo sopporterei!
“Allora?” dissi nervoso, mentre lei sembrava cercare le parole giuste.
“Ahem…sai…eravamo alla toilette, le ragazze parlano e Bella ha tirato fuori uno specchietto talmente carino!!!” divagò lei con la sua parlantina nervosa tanto da farmi alzare lo sguardo al cielo.
“Alice…”
“Avessi visto quanto era bello!!! Il coperchio era inciso e…”
“Alice! Vieni al sodo, adesso!” sbottai mentre la mia pazienza svaniva come una bolla di sapone.
“Non ti piacerà…”
“Vuoi parlare sì o no?!”
Alice mi osservò per un attimo preoccupata, poi si sedette con un sospiro sul sofà “Non so proprio come dirtelo…” mormorò sconfitta, sorellina se continui a fare così potrei anche pensare di usare qualche tortura, eh.
Rimasi in silenzio, braccia incrociate in attesa.
“Ti ricordi quando da bambini Esme ci portava a First Beach per giocare d’estate?” domandò lei, ansiosa.
“Sì, ma non capisco dove vuoi arrivare.” risposi con le sopracciglia inarcate.
“Ricordi con chi giocavamo?”
La domanda mi stupì…come facevo a ricordarmi di quando avevo quattro anni e mi ficcavo ancora in bocca qualsiasi cosa toccassi?!
Intanto Alice aveva capito di non arrivare da nessuna parte e sospirò.
“Sei ufficialmente invitato a venire in camera mia dopo cena…lo troverai molto interessante, credimi!”
Il folletto si alzò e andò via, lasciandomi nel dubbio senza possibilità di redimermi…mio Dio, soffro veramente d’amnesia allora!
Qualunque cosa mi aspettasse nella sua camera, ero certo che non fosse Bella innamorata pazza di me...

Author’s Note:
'Lo scapolo' ritorna ed io con lui! ^^
Scusate per l'attesa ma c'è voluto un mucchio per finire questo capitolo...spero che ne sia valsa la pena e la vostra pazienza...
By the way ringrazio con un grosso abbraccio tutte le persone che hanno recensito il capitolo 6, veramente tanti!^^
Si ringrazia Giada is owned by Edward, rrrossi, Scaxa_Swan, essebi, Elve89 e si risponde a...
Prudence_78 --> bella idea quella del viaggio...ma alla fine la coppietta mi servirà ancora, hihi...la storia è sicuramente a lieto fine, il problema è che non so ancora come finirà...o.O
oO_Oo --> Dalla tua recensione ahimé è passata una vita per colpa mia, quindi prima di tutto chiedo umilmente perdono xD, purtroppo gli aggiornamenti saranno saltuari perché ho finito i capitoli già pronti e scrivo quando riesco^^, comunque ho intenzione di battere il ferro finché è caldo e finirla in tempi brevi!
Annalisacullen --> vero che Eddie così è adorabile? ^o^
Come ultima cosa vi lascio il link dove ascoltare la canzone: Queen ~ Khashoggi's Ship
Vi saluto al prossimo capitolo!!! ^^
Hermes

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Capitolo 8
*** 8. Now I'm Here ***


8. Now I'm Here
A baby I was when you took my hand
And the light of the night burned bright
And the people all stared didn't understand
But you knew my name on sight
Whatever came of you and me?
America's new bride to be
Don't worry baby I'm safe and sound
Down in the dungeon just Peaches and me
Don't I love her so?
Yes she made me live again Yeah!
Queen ~ Now I'm Here

Cauto, mi guardavo attorno…quasi aspettandomi qualche agguato kamikaze.
Era ora di cena ed mi ero alzato dal tavolo con una scusa qualsiasi.
Quatto quatto stavo per salire le scale e, come nei migliori film di James Bond, tenevo una pistola (ad acqua) in mano come diversivo.
Saltai cautamente fino alla porta della camera di Alice e l’aprii…perfetto nessuno in vista!
Chiusi a due mandate e poi mi guardai attorno con occhio critico…che sospetta pila di libroni…
Mi avvicinai, sedendomi sul copriletto lilla della mia sorellina e ne presi uno in mano aprendolo…gli occhi mi schizzarono fuori dalle orbite…
Ma da che parte stava Alice?! Aveva intenzione di far vedere a Bella le foto di quando Esme mi faceva il bagnetto!!!
Richiusi con uno scatto l’album e mi guardai attorno frenetico, cercando un nascondiglio…devo disfarmi di queste prove scomode…
Lanciai il gigantesco album nella stanza armadio di Alice e ritornai verso la torre di Babele che ancora aspettava…ho poco tempo per togliere tutte le foto compromettenti…
Poi, per caso s’intende, il mio occhio si fermò sul comodino…una copia del Kamasutra?!
Meno male che Alice aveva giurato di non aver ancora combinato niente…hai capito il folletto e Jasper! Dolcettosi i miei due fratellini…
Il libro svanì nel cassetto del comodino in un lampo e tornai ad occuparmi delle foto.
Mentre sfogliavo distrattamente le pagine vidi gli scatti di quando eravamo tutti alla spiaggia di La Push, e giocavamo con cinque o sei bambini Quileute; tutti uguali con la loro pelle color cannella e i lunghi capelli scuri.
Una foto catturò tutta la mia attenzione, era il gruppo di mocciosi al gran completo.
Una Alice in miniatura mi teneva per un braccio mentre cercavo di avvicinarmi con sguardo mortale alla coppia di bambini in prima fila, un bambino della riserva e una bambina dalla pelle chiara e dai soffici boccoli bruni.
Sentivo il sangue scendere dal mio viso come un’onda di risacca…quella bambina era Bella!

Un paio di minuti dopo…
“Edward, tesoro! Sei così pallido!” Esme, mani alla bocca, si avvicinò al figlio adolescente…sembrava che l’avessero appena preso sotto!
Ma Alice lo immaginava già e sospirò, scuotendo la testa “Edward…”
Lo sguardo smeraldo di lui si spostò dalla sua parte, il resto del suo corpo rimase rigido ed immobile.
Io te l’avevo detto…” il folletto spinse il coltello nella piaga, spargendo sale.
A questo Edward pensò bene di darla vinta ai propri istinti e, come nelle peggiori sit-com, svenire.
~
Stava correndo verso la spiaggia più veloce che poteva ma riusciva a fare solo un metro ogni tre passi…
Con orrore si rese conto che era tornato bambino!
Si fermò, osservando le proprie manine paffute…ad occhio e croce direi che ho il corpo di un mocciosetto di quattro anni…
Un altro indizio sulla sua ritrovata infanzia era la maglietta di Winnie The Pooh e il capellino rosso che gli schermava gli occhi dal sole di Agosto, la scritta ‘The Best’ faceva la sua sporca figura su un lato della stoffa.
Riprese a correre goffamente sotto il solleone, oggi era un giorno speciale!
Qualche minuto dopo aveva raggiunto un gruppetto di bambini tutti accompagnati dalle rispettive mamme…c’era anche Esme sotto ad un ombrellone, più giovane, ed Alice che sfogliava una rivista di moda per bambine con sguardo critico.
“Edward, tesoro…dove sei stato?” gli chiese lei con una leggera disapprovazione.
“Regalo!!!” esclamò con la sua vocina acuta, saltellando sul posto…Dio che vergogna!
E una delle sue braccine scattò in avanti, porgendole una margherita un po’ sgualcita…il sorriso un tantino sdentato ma già affascinante.
“Grazie...”
Edward versione marmocchio corse più avanti, urlando “BIBI!!!” Una bambina dalla pelle chiara, seduta a qualche metro di distanza si voltò, guardandolo con curiosità. Stava costruendo un castello di sabbia bagnata con altri bambini della riserva.
Si sedette accanto a lei e le porse l’altra margherita, arrossendo tutto.
“È…è per te!” balbettò, timoroso che rifiutasse.
La miniatura di Bella Swan però arrossì tutta, afferrando con delicatezza lo stelo e osservando la corolla bianca.
La sua testolina si voltò e gli dette un piccolo bacio sulla guancia, ancora rossa come un gambero.
“Grazie, Ed!”
~
“ED!!! ED?!!! TERRA CHIAMA EDWARD!” qualcuno lo scuoteva.
Il freddo del pavimento contro la schiena.
“Non fargli sbattere la testa, Emmett! Non c’è bisogno di lavare col suo sangue il pavimento!” questa era Rose…ne era certo!
Uno di loro gli alzò di forza le palpebre e si ritrovò a fissare Jasper, che gli teneva su le gambe…ditemi che non sono svenuto di nuovo…
“Tu hai davvero bisogno di un check-up completo, Eddie…se continui così un giorno o l’altro ti farai male sul serio!” esclamò Alice, lasciando cadere di nuovo le palpebre “Tienigli le gambe su, Jazz che tra un po’ emerge. Esme?”
“Cioccolata calda appena fatta!” rispose lei, avvicinandosi.
Al profumo di cacao tutto il mio corpo reagì e mi ritrovai di scatto in posizione seduta, occhi aperti ed acquolina in bocca.
“Meglio dei sali!” disse vittoriosa Esme, posandomela fra le mani.
Le manone di Emmett mi premevano gentilmente contro la schiena, per evitare che avessi una ricaduta.
A tutto quell’affetto Edward Cullen, se non fosse stato maschio, si sarebbe messo a piangere.
Osservò la cioccolata fumante che aveva iniziato a bruciargli le mani attraverso la ceramica…gli pizzicavano davvero gli occhi!
“Adesso basta!!!” esclamò una voce al suo fianco. Bella ormai aveva perso le staffe dalla preoccupazione “Domani niente scuola e vieni con me in ospedale! Ti farai visitare…non voglio sentire scuse! Non puoi continuare a farmi prendere questi spaventi!”
“Bib-…Bella non-”
“Non cercare di farmi cambiare idea, Edward!” concluse lei decisa, se era spaventata a morte dalla situazione non lo mostrava.
A quel punto decise di non replicare e, dopo altre due tazze di cioccolata, Em e Jazz lo presero per le spalle portandolo in camera sua di peso mentre borbottava “Io sto benissimo…”
I due fratelli sospirarono all’unisono e il biondo continuò per lui “…Eddie facci il santo piacere di chiudere!”
“Se non avessi saltato le tue sessioni di allenamento tutto questo non sarebbe successo!!!” ululò Emmett con tono scontroso.
Quando fu scaricato sul suo letto e i due ebbero chiuso la porta lasciandolo al buio, Edward si rivoltò, sguardo al soffitto. Si sfregò la faccia con le mani…come aveva fatto a dimenticarsi di lei?!
Misteri imperscrutabili della sua psiche idiota!
Adesso però sapeva le notizie di Alice…
Quella buona era che Bella, ora che si ricordava, aveva sempre avuto un debole per lui…adesso però non era più proprio convinto, con tutte le figuracce che era riuscito a fare in sua presenza.
Quella cattiva era che l’aveva ferita. Probabilmente pensava che l’aveva presa in giro di proposito, facendo finta di non ricordare…iniziava a capire il perché delle domande di Bella sull’amnesia.
“Bibi…” mormorò incredulo.
Avrebbe pagato oro per tornare indietro…riavvolgere il nastro fino al momento nel quale le aveva chiesto per la prima volta di uscire assieme quel Settembre.
Dietro le sue palpebre chiuse poteva vedere il suo passato nitido, cristallino e strappalacrime.
Bella, da bambina, era solita passare un mese a Forks nelle vacanze estive e lui non poteva far altro che aspettare ogni estate per rivederla.
Poi, un bell’anno, lei non tornò ed ogni giorno lui continuava ad aspettarla…
Il suo primo amore e primo cuore infranto!
Ci era stato talmente male che aveva addirittura rimosso una precisa parte dei suoi ricordi.
Probabilmente era anche il motivo per cui aveva iniziato a fare il dongiovanni…
È deciso!!! Domani, qualsiasi cosa accada, devo raddrizzare questa situazione!!!

All’alba del giorno dopo…
Sarà stata l’aspettativa…
Sarà stata l’ansia…
Sarà che la pioggia aveva martellato insistentemente tutta la notte…io dico che erano Alice e Jasper!
Il nostro beniamino non era riuscito a chiudere occhio.
Lo specchio gli dette il buongiorno, riflettendo il volto di un ragazzo ormai alle strette, in emergenza di qualche buona notizia o segno divino durante la doccia…
Dopo essersi vestito uscì dalla propria camera e ci trovò Bella, mano alzata a mezz’aria nell’atto di bussare.
“Dobbiamo proprio andare all’ospedale?” domandò timidamente, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta.
“Sì!” e ti pareva!
Saltarono entrambi la colazione (Bella lo fece per par condicio), e lei insistette per guidare personalmente la Volvo, temendo forse una ricaduta.
Lui però temeva nella catastrofe e, per tutta la durata del tragitto, tenne le dita incrociate e nelle tasche dei jeans.
L’ospedale di Forks era un semplice edificio a due piani in mattoncini rossi e dall’aspetto non proprio rassicurante.
Entrati al check-in Bella si rivolse all’infermiera di turno al bancone che quando sentì la parola ‘Cullen’ si voltò di scatto…o Signore, ti prego è di mezz’età…
Ma niente…lei ormai si era persa a fissarmi.
A svegliarla dalla sua trance fu Bella che le schioccò bruscamente in faccia le dita.
“Le ripeto…Edward vorrebbe farsi visitare da suo padre. È possibile?” riformulò, leggermente acida.
L’infermiera prese in mano la cornetta del telefono, digitando un numero interno e non togliendomi gli occhi di dosso. Dopo una breve conversazione ci disse di sederci nella sala d’aspetto.
E Bella si sedette accanto a me con il broncio “Dico, ma l’hai vista?! Sembrava quasi che volesse mangiarti!”
Avrei voluto rassicurarla…ma in quel momento entrò nella sala d’aspetto un dottore e si mosse nella nostra direzione, il camice bianco che gli svolazzava dietro.
“Edward Cullen!!! Finalmente ci conosciamo!” esclamò con un sorriso smagliante, afferrando la mia mano e scuotendola eccitato.
Era un uomo alto e giovane, probabilmente nei suoi primi trent’anni, dalla fronte ampia. Portava i capelli legati con un codino dietro la testa.
“Tuo padre mi ha parlato molto di te! Io sono James, un suo collega del reparto chirurgia generale. Purtroppo Carlisle sta operando in questo momento…” non mi aveva ancora mollato la mano “Ma credo che noi due andremo molto d’accordo!” …e Bella?
Veloce come un fulmine mi aveva preso sottobraccio guidandomi fuori dalla stanza, mi voltai verso Bella che mi faceva il pollice all’insù e scandiva muta “Ci vediamo dopo!”
Omiodioomiodioomiodio…non lasciarmi da solo con questo! C’è qualcosa di strano in lui lo sento!!! Bellina ti supplico!!!
Dopo aver girato l’angolo, la sua stretta sul mio braccio si rafforzò notevolmente e flautò “Sai…sono veramente contento che tu voglia entrare a far parte del mondo Medico, c’è sempre bisogno di gente nuova…te l’ha mai detto nessuno che sei veramente carino?”
Ho un dubbio atroce… Intanto aveva aperto la porta di un ambulatorio dove stava una scrivania e un lettino coperto da un foglio di carta scricchiolante.
“Qui non verremo disturbati…” e questo mi preoccupa.
Mi sfilò la giacca…sbaglio o sta facendo di tutto per continuare a toccarmi?!
Poi si sedette dietro alla scrivania, fissandomi “Allora cosa ti succede?”
“Ecco…” trovaunascusatrovaunascusa!!! Defilati finché sei in tempo!
“Non farti frenare dall’imbarazzo, Edward…le confidenze per un dottore sono sacre!”
“Ho provato delle emozioni forti di recente e sono svenuto più volte…” riassunsi, cercando di rimanere discreto.
“Sei sicuro non ci sia qualcosa di più serio? Mal di testa, capogiri, dolorini?”
“No.” L’unica via di fuga è la porta alle mie spalle…non c’è una finestra qua dentro!
“Per scrupolo ti sottoporrò agli esami di routine e ad una tac…se non riscontriamo niente allora non c’è nulla di cui preoccuparsi e ti insegnerò un metodo per non restare succube delle tue emozioni così spesso.” il suo sguardo non si era mosso di un millimetro…aveva detto qualcosa Carlisle a casa ma per adesso mi sfugge…
Maledette amnesie!!!
Uscimmo dall’ambulatorio e mi portò nella stanza prelievi, lasciandomi alle cure di un omaccione nerboruto che, a suo dire, aveva delle mani da fata. Uno sguardo alla sua faccia truce però mi dava da pensare il contrario…
E così iniziò il mio check-up…e spero che finisca presto ed indolore!

Author’s Note:
Ecco l'ottavo capitolo dopo tipo un'eternità d'attesa...xD
Colpo di scena...by the way...James è proprio il James di Twilight con qualche piccola modifica che scoprirete nel prossimo chappy, non era previsto ma l'idea è troppo buona per essere scartata...hehe...
*Hermes si sfrega le mani con espressione diabolicissima, in testa un cerchietto con le corna da diavolo*
La canzone di oggi potete ascoltarla qui: Queen ~ Now I'm Here
Si ringraziano le anime pie che hanno continuato a seguirmi e a recensire il precedente cappy nonostante i miei logorroici tempi d'aggiornamento, ovvero:
Elve89 -> avrei voluto dare un anticipo a suo tempo...il fatto è che non avevo ancora scritto una sola sillaba. Scrivo ad una lentezza impressionante (sarà colpa della vecchiaia che avanza). Comunque seguimi che, a dispetto dei ritardi, questa storia la finirò!
oO_Oo -> non ho ancora deciso niente per il finale quindi tranquilla^^...e poi non pensavo di divertirmi così a scrivere questa cosa demenziale xD
Giada is owned by Edward -> il capitolo ha già risposto alle tue domande...per il finale, boh! Qualcosa mi inventerò...
Prudence_78 -> il finale di questa storia mi evita...ma prima o poi lo acchiapperò! ^^" Per adesso godiamoci l'in between finché c'è...
Un ultimo saluto a tutti i lettori...sperando che la mia musa ispiratrice si risvegli dal letargo...
A presto!
Hermes

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Capitolo 9
*** 9. Dead On Time ***


---Riassunto delle puntate precedenti---
Edward Cullen, il ragazzo più bello di tutta la Contea, cerca di conquistare l’ultima arrivata, Bella Swan. Ma le cose non vanno come previsto e, per far onore alla sua fama, si impunta nel conquistare il cuore della tenera donzella.
Presto però si rende conto di avere un ‘rivale’ in amore che può piallarlo stile frittella quindi retrocede a metodi più marginali quali favoritismi del tipo cioccolata a tonnellate.
Purtroppo per lui la situazione non fa altro che precipitare grazie anche ai suoi fratelli e ad alcune vendette delle sue sorelle…
Il poveretto poi ha un’amnesia del quale non sa nulla…
Colpo di scena nell’ultimo capitolo!
Bella e lui si conoscevano già all’età di quattro anni e si scopre che il nostro aveva già una megacotta per la bella ‘tenebrosa’…lo shock lo fa svenire per l’ennesima volta dall’inizio della fic ed Bella insiste nel portarlo in ospedale ad fare un check-up.
Solo adesso fa la sua comparsa James e la domanda è la seguente…ma lo fa o lo è?

9. Dead On Time
Fool always jumpin' never happy where you land
Fool got my bus'ness make your living where you can
Hurry down the highway
Hurry down the road
Hurry past the people starin'
Hurry hurry hurry hurry
[…]
Fool got no bus'ness hangin' round and tellin' lies
Fool you got no reasons but you got no compromise
Stampin' on the ceilin' hammering on the walls
Gotta get out gotta get out gotta get
Oh you know I'm goin' crazy
Queen ~ Dead On Time

Quel coso lo voleva dissanguare!!!
Aveva tirato fuori un ago talmente grosso che sarebbe risultato equivoco anche nelle mani di un veterinario specializzato in cavalli da corsa!!!
Edward guardava con qualcosa di più che sospetto i movimenti da macellaio dell’infermiere dalla sua posizione costretta.
Sapete com’è…non mi ricordo di essermi legato alla sedia di mia volontà, eh!
Oddio! A lui la vista del sangue faceva uno schifo!
In tutta la sua vita aveva fatto pochissimi esami del sangue ed era svenuto cinque volte su cinque…anche Carlisle c’aveva fatto l’abitudine, ormai!
Farsi prendere il sangue da suo padre era una cosa diversa però!
Comunque la saletta prelievi era gremita, quindi poteva star tranquillo che quel bruto non tentasse qualcosa di inappropriato…dannazione, mi sento una bambinetta, ho una fifa!
Edward tirò un sospiro tremolante per farsi coraggio e quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti l’uomo, completo di guanti in lattice, ago, tubo e fiale.
“Pronto?” domandò solo con un cenno leggero…sbaglio o ha un teschio tatuato sull’avambraccio? E quella non sarà mica una…
A quel punto, sentivo i peli sul mio collo rizzarsi dall’orrore al solo pensiero che mi toccasse.
“Fermo!” strillai con gli occhi spalancati, ritraendomi più che potevo sulla sedia “Non avvicinarti!”
“Oh su…dopo ti darò una bella caramella del gusto che vuoi tu. Anche un cerotto di Spongebob o Snoopy a te la scelta, carino.” replicò lui, scrollando le spalle con indifferenza. Il capoccione che dondola avanti e indietro come una grossa, pelata boccia da bowling.

~
Quando Bella in sala d’aspetto sentì alcune urla agghiaccianti non ci fece troppo caso, occupata com’era ad completare un test di Cosmopolitan del quale doveva assolutamente avere la risposta…
Preferisci un ragazzo modello, solare e gentile o sei più attratta dallo sfascia famiglie con un’evidente complesso d’inferiorità? Scoprilo con questo test!
~
Mezz’ora dopo la traumatizzante esperienza di mezzo litro di sangue donato ad scopi umanitari senza nemmeno il suo consenso…
Solo dopo scopriva che era finito 'per errore' nella sala delle donazioni!
Edward si trascinava senza forze negli asettici corridoi con i lacrimoni agli occhi ed un serio bisogno di colazione e coccole…senza farsi notare tirò su con il naso.
Fra le mani stringeva un foglio per il ritiro delle sue analisi scritto nella tipica grafia illeggibile dei dottori. Beh…almeno ci aveva ricavato un cerotto nuovo nuovo dei Puffi e alcune figurine dei Pokemon che gli mancavano!
Peccato che non avesse alzato lo sguardo alla targa che faceva bella mostra di sé sul muro lì accanto…si sarebbe risparmiato molte cose…
Con i suoi gonfi occhi arrossati ancorati al pavimento sbatté contro qualcosa di morbido e fuori proporzione…
Che strano! Un materasso in posizione verticale!
“Ah! Birichino che non sei altro! Cosa ci fai qui tutto solo, hmmm?!” arrivò un rimprovero da un’infermiera un po’ in là con gli anni e una riserva non indifferente per l’inverno. Quella era l’unica descrizione gentile che mi veniva in mente…
Mi guardai intorno ma c’ero solo io…che stesse parlando con me?
“Veramente…” iniziai con tatto, ma quella non mi dette modo di continuare e mi strappò il foglio di mano, dandogli una scorsa veloce. “Tutto chiaro!” annuì lei con un sorriso materno nella mia direzione e mi prese la mano, dando una stretta amichevole “Vieni, zuccherino! Sei nuovo qui, ma vedrai che ti troverai benissimo!!!”
Sorrisi appena, non comprendendo affatto cosa stava succedendo ma non volevo contrariare quella simpatica signora un po’ manesca…
La mia decisione durò almeno finché non vidi gli altri pazienti di quel reparto…mi fermai di colpo, impallidendo. Il mio cicerone donna si fermò anche lei, osservandomi cauta.
“Chiedo scusa…” iniziai, non volendo crederci.
“Sì, caro?”
“In che reparto mi trovo?”
“È ovvio tesoro! Il reparto per i disturbi legati alle turbe dell’infanzia!” cinguettò lei “Ma non ti devi preoccupare tesorino…ti seguirò io e nessuno ti farà mai del male!”
Guarda Eddie!!! Il destino ti manda dei segnali inequivocabili!!! Fatti internare!
“Ci deve essere un errore…” balbettai, cercando di smollare la sua stretta sulle mie dita.
“Certo che no!” motteggiò lei con un sorriso che stavolta era inequivocabile.
~
Bella era sempre più presa dalla rivista che stava sulle sue ginocchia!
Non aveva mai creduto che le riviste di moda fossero così interessanti…soprattutto le pagine dei test!
Stava facendo un mucchio di scoperte su se stessa!!!
Sfogliando con divertimento le pagine di Vogue, non notò l’adolescente che attraversò la sala d’aspetto in camicia di forza e boxer a velocità massima ululando come un bestio ferito e nemmeno il piccolo corteo che lo seguiva stile corsa di Le Mans.
Non vedeva l’ora di iniziare il prossimo test:
Il tuo uomo è in difficoltà? Scopri se fa finta o è davvero alla sua prima esperienza!
~
Edward cercava di calmare il suo fiatone ma era una causa persa, intanto torceva il collo ogni mezzo secondo nel caso qualcuno gli fosse ancora alle calcagna.
Fiuuu…c’è mancato un pelo pelissimissimo!!!
Non aveva ancora fatto in tempo a rilassarsi che ritornò l’incubo…e stavolta non era sicuro di riuscire a salvarsi!
“Edward…!!!” esclamò Jessica, osservandolo con la bocca spalancata. E smettila di fissare le mie parti private, pervertita!
“Ahem…ciao…” salutai brevemente mentre notavo un aumento consistente della sua salivazione…bleah!
“Ti vedo bene!” fu tutto quello che riuscì a dire alle mie gambe muscolose.
“Grazie tante!” replicai acido poi mi si accese una lampadina “Ehm…non è che potresti darmi una mano…?”
“Anche due!” Perfetto!
“Ti dispiacerebbe togliermi quest’affare?” e mi voltai per permetterle di slacciare le fibbie che mi tenevano le braccia costrette dietro la schiena.
“Ok!” mi rilassai, contando sul fatto che da lì a poco sarei stato libero. Almeno finché non sentii le sue dita agganciarsi all’elastico dei miei boxer!
“Jess! La camicia di forza!” ringhiai, mentre un sopracciglio iniziava scattare in alto.
“Ah…sì, scusa, hehe…sarà l’abitudine!”
Senza altri intoppi le maniche si allentarono.
Purtroppo però il problema sarebbe venuto dopo…
Libero, feci per mettermi alla ricerca dei miei vestiti e fuggire via dall’edificio in grande stile.
“Hem…” Jess mi guardava con aria poco soddisfatta e spiegò “Non mi merito niente?”
Ci si mette pure lei adesso!
“Grazie…?” tentai con un sorrisetto, ben sapendo che non era in cerca di quella parolina che ti salvava la vita e scappai a gambe levate, incappando in un’altra brutta esperienza.
~
Bella ora aveva scoperto le meraviglie della Settimana Enigmistica.
Impegnatissima in un difficilissimo Sudoku livello intermedio che la stava facendo diventare matta!
Le repliche serali di Beautiful in confronto non erano neanche paragonabili!
~
Tutto quel correre iniziava a stancarlo…sto ospedale è mastodontico!
Dopo aver praticamente fatto il giro dell’edificio in cerca dell’uscita si ritrovò al punto di partenza.
L’ufficio di James!
Sbirciò per assicurarsi che fosse vuoto e si chiuse dentro, almeno poteva star tranquillo di essere al riparo!
Con suo grande sorpresa notò appoggiati sul lettino i suoi vestiti, ripiegati con cura.
Sorrise…qualcosa sembrava andare per il verso giusto!
Mentre si sbarazzava della camicia di forza e si infilava la sua camicia notò un movimento ma non ci fece caso…
“Mi piacciono quelli come te, Eddie…” flautò James, proprio alle sue spalle.
Eeeehhhh?
“Come…come sei entrato?” domandò il nostro, ormai rigido come un pezzo di legno.
“E chi ti dice che sono entrato?” replico l’altro dolcemente, sfregando entrambe le mani sulle sue braccia.
Qualcuno lassù…vi prego abbiate pietà!
“C’è un equivoco, posso spieg-“ ma James lo fermò, mettendogli un dito sulle labbra.
“Non c’è bisogno che mi spieghi è tutto chiarissimo…” mormorò il bel dottore con un sospiro “Lo so…è difficile all’inizio…”
L’aggettivo ‘chiarissimo’ ha assunto troppi significati diversi oggi! Che ne dite di far partire un Deus Ex Machina, così, tanto per salvarmi?!
Macché nessuno pareva ascoltarlo…Edward ormai sapeva di dover prendere in mano la situazione prima che degenerasse ulteriormente.
Si infilò i jeans con la mascella serrata senza rispondere alle avances, sono una persona educata, io!
Rivestito, uscì nel corridoio a passo marziale, cercando di ricordarsi la strada per l’atrio dove sperava che Bella fosse ancora in attesa. James non la piantava di parlare ed una piccola vena di impazienza iniziava a formarsi sulla sua liscia fronte.
Finalmente dopo mezz’oretta entrò nell’atrio e sospirò, vedendo la familiare chioma boccolosa del suo piccolo, grande amore…peccato che il momento venne rovinato…
“Eccoti qui!!! Sei stato un bambino davvero cattivo, lo sai?!” tuonò sdegnata l’infermiera taglia orca assassina, sbucando da un corridoio laterale.
“Hey, femminuccia! Sono ore che ti cerco!” chiamò dalla parte opposta il mio dissanguatore, sventolando dei fogli.
“Tu!!! Brutto ingrato!” strillò Jessica, indicandomi come se fossi una viscida macchia sul linoleum.
“Non parliamo poi di come ci etichetta la gente…è così frustrante!” continuava James con una mano sulla mia spalla.
“Bella…?” disse solo il capo espiatorio di tutta quell’accozzaglia male assortita.
Lei però non alzava la testa dal fotoromanzo.
A quel punto Edward Cullen dovette ammetterlo con se stesso…stava perdendo le staffe!
La vena sulla sua fronte si fece sempre più sporgente e pulsante mentre la folla attorno a lui continuava a sparlare a volume altissimo.
“Bella…?!” chiamò di nuovo, implorante.
“Che c’è?! Non vedi che sono occupata?!” rispose lei con una stilettata, non contenta di essere stata distolta dalle sue parole incrociate.
Questo è troppo!
“Che c’è?” replicò lui, ormai furioso “Vuoi sapere che c’è?! C’è che nelle ultime tre ore sono stato dissanguato, molestato, scambiato per un malato di mente e ancora molestato!”
Stava anche assumendo i tipici comportamenti di uno stressato ma quello era meglio tenerselo per se…
Si girò di scatto verso le quattro persone che continuavano a parlare, prese un gran respiro e…
“BASTAAAAA!!!” con le mani fra i capelli e gli occhi fuori dalle orbite.
Il silenzio invase la sala d’aspetto e le sue orecchie se avessero potuto parlare avrebbero intonato Hallelujah come un coro di voci bianche!
“Tu!” ululò, indicando Jessica “Smettila di starmi sempre appiccicata come una sanguisuga in calore!
Non mi va di intrattenermi con te!!! Non. Mi. Va!!!
No, signora! Non sono stato molestato da bambino e non ho problemi con la mia psiche!
James io sono etero!!! E-TE-RO! Devo dirtelo in che maniera?!
E per quanto riguarda te, grossa palla di pelo tatuata, dammi quelle analisi, ADESSO!”
Le due infermiere dietro al bancone nella hall mi guardavano a bocca spalancata…qualcosa mi dice che domani mattina ci sarà un’interessante articolo sulla prima pagina della gazzetta di Forks: Edward Cullen perde finalmente le staffe…attenzione! Morde!
La mia scenata sembra abbia buoni risultati, il bruto mi porge i fogli con un’espressione totalmente terrorizzata.
Un momento dopo James cade in un attacco isterico e si mette a frignare a dirotto, additandomi come il peggior mostro dell’universo.
“BBBBBUUUUUUHHHHHHH! Edward cattivo! Tanto cattivo!!!” abbaia ferito. Se ti fossi tolto le fette di salame che hai sugli occhi l’avresti capito prima che non ero gay!!!
La gigantesca infermiera gli passa un braccio attorno le spalle cercando di consolarlo, e devo ammetterlo non ho alcun rimorso!
Leggo velocemente i dati sul foglio.
Essendo figlio di un dottore non ho problemi ad comprendere che sono sano come un pesce.
Con un sorrisetto mi rassetto il giaccone e afferro Bella per mano tirandola via con un semplice “Dai, andiamo!”
Quando siamo seduti in macchina mi giro verso di lei, che non ha ancora detto una parola e mi fissa con i suoi meravigliosi occhi marroni spalancati fino all’impossibile.
Aggrottai la fronte “Cos’hai?” domando preoccupato…non è che l’ho spaventata?
Lei sorride, poi inizia a ridacchiare e non riesce più a smettere.
“Bella!” la riprendo serio, a braccia incrociate.
“Scusa scusa!” dice lei, asciugandosi le lacrime per il troppo ridere poi aggiunge, maliziosa “È bello vedere che anche tu hai un lato virile…”
Uh-oh…sbaglio o Bellina sta flirtando con me?
“Cos’è ti piace provocarmi, Swan?” domando con il mio sorriso sghembo.
“Credo di provarci gusto, Cullen.” risponde lei, tutta innocente.
Okay…la mia inaspettata scenata ha scatenato un’uscita di feromoni che hanno ‘gingillato’ con i suoi estrogeni…chimico direi!
Perché cavolo non ci ho pensato prima?!
Perché sei impedito Eddie, ecco perché! Rispose l’omino nella mia testa.
Forse…e dico ‘forse’…ho ancora qualche speranza con questa ragazza!

Dopo aver riaccompagnato a casa Bella ed averci pranzato assieme…
“Sono tornato!!!” rendo nota a tutti la mia presenza con un tono allegro e mezzo sorriso…
Alice spunta dalla cima delle scale con una lattina di diet coke in una mano e un paninazzo sei strati nell’altra. Con tutta la delicatezza della sua bocca mezza piena strilla “Ragazzi!!! Eddino è di nuovo fra noi!!!”
Jazz ed Em si avvicinano con espressione timorosa, il biondo tiene le mani dietro la schiena…spero che non abbia una mazza da baseball come l’ultima volta.
“Ciao…” saluto lentamente, tremendo sospetto “Sbaglio o siete solo contenti di vedermi?”
“Eddie…” inizia Jasper diplomatico ma non può a continuare perché Em, da peso massimo qual è, non riesce a trattenere tutto l’affetto che sgorga dal suo cuore di panna.
“Ci dispiace così tanto che non potevamo continuare così…buuuuuhhhhh!” piagnucola, abbracciandomi con la forza di un grizzly affettuoso, mentre Alice sta soffocandosi dalle risate, sbirciando sul pianerottolo.
“Okay, Em! Okay! Mollami però!” sibilo, ormai in immediato bisogno di una bombola dell’ossigeno.
Jasper si schiarì la gola e riprese “Ecco…ci siamo resi conto di quanto siamo stati dei cattivi fratelli ed allora abbiamo messo insieme tutte le nostre paghette settimanali e abbiamo preso una decisione…”
Ma che bravi i miei fratelloni…aspetta un attimo! Paghette?! Perché non ne sono stato informato?!
“Dai faglielo vedere, Jazz!!!” chioccia Em, saltando sul posto come un moccioso.
No, grazie! Posso farne a meno!
I miei perversi pensieri non gli fanno onore quando Jasper tirò avanti le due mani e mi porge un cofanetto Limited Edition nuovo di zecca che mi avevano precedentemente polverizzato…
“Siamo perdonati…?” chiedono in coro, questa cosa l’hanno provata mentre ero via.
Sospiro, godendo del fatto che le loro promozioni pendono dalle mie labbra…buahahahaha!
“Okay…” sillabo, prendendo fra le mani un pezzo di me.
Per poco il preziosissimo cofanetto non cade a terra quando Emmett si avventa su di me come un cane taglia extra-large che vuole fare gli onori di casa.
“NO, Emmett! I baci NO!

Author’s Note:
Okay…prendetevela comoda perché questa nota sarà lunga…
Il rating della storia ha subito una modifica ed è diventato giallo per colpa di questo capitolo allusivo, meglio pararsi le spalle, hehe…
Proposito, prevedo che un mucchio di gente mi lincerà per le battutacce…hey, scrivendo non avevo intenzione di offendere, lo giuro! Ma se dovete proprio pestarmi allora chiedo solo che non mi facciate troppo male…il mio cuoricino potrebbe non reggere il colpo, ecco! xD
By the way ho disseminato anche un mucchio di pubblicità occulta ma spero che perdonerete le mie ‘licenze poetiche’ ^^” in fondo l’ho fatto per divertire…
Si ringraziano, come sempre, le persone che hanno commentato lo scorso capitolo ovvero: Prudence_78, oO_Oo e Paride (Perché affrettarsi, mi chiedo?).

Non so se il prossimo capitolo sarà ancora di stampo comico, ho sempre scritto roba drammatica o comunque ‘seriosa’ in passato ed è ancora il genere che prediligo sotto certi punti di vista.
Questo è anche uno dei motivi delle lunghe pause tra un aggiornamento e l’altro…mi sforzerò ma non vi prometto nulla e sono quasi certa che la storia si concluderà al massimo in uno o due capitoli salvo nuove ideuzze in agguato.
Quindi che dire…pazientate e non siate troppo tristi! ^^”
Hermes

P.s. Come sempre la canzone si può ascoltare qui: Queen ~ Dead On Time.

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Capitolo 10
*** 10. Lazing On A Sunday Afternoon ***


10. Lazing On A Sunday Afternoon
I come from London town
I'm just an ordinary guy
Fridays I go painting in the Louvre
I'm bound to be proposing on a Saturday night
There he goes again
I'll be lazing on a Sunday lazing on a Sunday
Lazing on a Sunday afternoon
Queen ~ Lazing On A Sunday Afternoon

Ormai era passata più di una settimana dalla mia sconvolgente esperienza nell’ospedale cittadino e, per un motivo o per l’altro, il piano ‘Conquistiamo Bella Swan’ era rimasto in pausa.
Era arrivato il venerdì pomeriggio ed Alice con le sue spettacolari doti organizzative aveva già preparato un weekend folle per sei persone. Aveva impalmato Bellina ad accompagnarci e per questo il folletto si era aggiudicato un’extra…il mio conto corrente sta per andare in rosso ma fa niente!
Adesso eravamo tutti nella mia camera da letto, i miei fratelli e le mie sorelle assiepati sul mio letto con diversi gradi di divertimento in faccia mentre percorrevo per la milionesima volta la mia stanza sentendomi più che deficiente.
“No! Troppo casual! Ci vuole qualcosa di più grintoso…non è che hai un paio di pantaloni di pelle, Ed?” commentò Rose pensosa. Arricciai il naso dall’orrore…ma per chi mi ha preso?!
“In effetti qualcosa di più attillato gli servirebbe per mettere in mostra il suo tonico sederino!” le fece eco Alice seduta lì accanto in posa buddista, una matita tenuta fra il labbro ed il naso a mo’ di baffi.
“Non ci provare!” ululai disgustato mentre m’immaginavo vestito di pellaccia nera, bbbrrrr! “Non sono un centauro io!”
“Però saresti uno schianto, Eddie! Jessica e Lauren ti si appiccicherebbero come cozze in calore!” replicò Rose con un sorrisetto.
“Ragazze, vi prego…dobbiamo solo uscire un weekend, non possiamo smetterla con questa sfilata di moda?!” mormorò Jasper, sull’orlo di una crisi di noia.
“Assolutamente no, Jazz! Bella deve mettersi assieme ad Eddie per domenica sera…è deciso!” replicò Alice con fare belligerante.
Con un sospiro tornai nella cabina armadio, iniziando a cambiarmi di nuovo.
Non c’era niente da fare…quando Alice si metteva in testa qualcosa era impossibile fermarla!
Esme ed Carlisle avevano deciso di passare qualche giorno ad Santa Barbara in California, quindi avevano fatto i bagagli ed erano spariti dalla circolazione in quattro e quattrotto.
Dal mio rassicurante nascondiglio potevo sentire le mie sorelle macchinare alle mie spalle e a quelle di Bella.
“Rose…sarebbe meglio se la chiamassi tu…”
“No, Alice! Chiamala tu! Io sarei capace di spifferare tutto!!!”
Decisi di rimanere nell’armadio ancora per qualche attimo…
Dopo alcuni momenti di silenzio la voce di Alice trillò come un campanellino d’argento.
“Pronto? Bella, ciao! Posso parlarti un minuto?! Non preoccuparti, non ti distoglierò dai tuoi filmini ad occhi aperti!” una delle mie sopracciglia si alzò curiosa, di che parlava la mia sorellina?
Intanto lei continuava ad mitraglietta “Senti…pensavo di dare una festa di Halloween per domani, una cosa piccina sai, giusto per pochi intimi. E mi chiedevo se non volessi aiutarmi con l’organizzazione!”
Dopo alcune centinaia di migliaia di ‘Ma no, ma sì, ma dai, ti prego etc’ sembrò che Alice avesse avuto la meglio e chiamò “Edward!!! Esci fuori che intanto sappiamo che hai origliato!!!”
Sospirai e obbedii, appena tornai in camera il folletto m’indicò con fare dittatoriale e tuonò imperiosa “Infilati qualcosa di decente e scalda le bielle del tuo catorcio! Bella ci aspetta a casa sua tra dieci minuti e non voglio fare tardi!!!”
Potevo dirle di no? No, naturalmente!
Così, dopo aver sbattuto tutti fuori lasciai che la bocca mi si piegasse in un sorriso…Bellina! Ahhhh…
Mi preparai alla velocità della luce e per poco non lasciavo a piedi il folletto malefico nella fretta di rivedere la mia adorata! Ed erano passate appena due ore dall’ultima volta che l’avevo vista!
Il precedente record Casa Cullen-Casa Swan di due minuti e quaranta secondi venne cancellato da due minuti secchi mentre Alice, verde come la lattuga, si teneva un sacchetto di carta davanti alla bocca.
Inutile dire che appena raggiunsi il vialetto di Bella feci le seguenti cose quasi in contemporanea con il serio pericolo di incastrarmi mortalmente dentro l’abitacolo: sganciare la cintura di sicurezza, tirare il freno a mano, controllarmi l’alito, inserire la prima, riassettarmi la camicia, scompigliarmi i capelli, spegnere la Volvo ed immedesimarmi nella parte del cucciolo bisognoso d’attenzioni!
Tutto questo per ritrovarmi papà Swan alla porta che mi guardava con curiosità e con una certa dose di tremendo sospetto!
Feci per schiarirmi la gola ma la trovai dolorosamente asciutta…aveva la pistola agganciata alla cintura!
Stavo per sciogliermi in un bagno di sudor freddo quando Bellina spinse da una parte suo padre e dette un’occhiata al mio colorito terreo.
“Charl- papà! Si può sapere perché stai impalato sulla soglia?!”
Per tutta risposta Capo Swan aggrottò le sopracciglia in una posa arcigna e m’indicò “Non uscirai mica con questo qui?!”
…e che gli avevo fatto?! Avevo preso sotto il pastore tedesco dell’unità cinofila di Forks?!
“PAPÀ!” lo rimproverò Bellina imbarazzata.
Nel frattempo Alice era venuta ad salvare la partita con la sua solita destrezza, dopo essersi ripresa dai conati “Signor Swan! Sono così contenta di vederla!” cinguettò la mia sorellina con grandi occhioni innocenti. L’uomo inghiottì, lisciandosi i baffi e acquisendo subito un’aria più mansueta di un agnello…vai così, follettuccio!!!
“Ciao Alice!!! Era da un po’ che non venivi più da queste parti!” esclamò lo sceriffo con un sorrisone da squalo.
“Siamo venuti a prendere Bella…sa, signor Swan, avevo intenzione di dare una piccola festa domani sera e pensavo, se non le dispiace, che Bella poteva passare il weekend a casa nostra per aiutarmi con i preparativi…” tutto questo l’aveva detto a mani giunte ed occhi a spirale, in evidente posa ipnotica.
“Sì…naturalmente…casa vostra…” ormai Charlie guardava il vuoto, vittima della mia spietata sorellina.
Alice sorrise diabolica, schioccandogli le dita in faccia con un “Perfetto!!!” rimuovendo il suo stato di trance “Allora noi andiamo, signor Swan!”
Con una corsetta raggiungemmo la macchina, mentre trascinavo lo zaino-tonnellata! di Bella nel baule.
Appena partiti guardai nello specchietto retrovisore mentre Swan era ancora imbambolato sul pianerottolo dell’ingresso.
“Ma che gli hai fatto?!” domandava Bella seduta nel sedile posteriore, che guardata dal lunotto il padre.
“Tranquilla! Si riprenderà…sai, ad inizio scuola mi sono iscritta ad un corso di psicologia per posta…ed a quanto pare funziona!”
Post-it: frugare la stanza di Alice…lo voglio fare anch’io il corso d’ipnotismo!!!

Ridendo e scherzando, raggiungemmo Port Angeles dove, sotto precise indicazioni di Alice arrivammo ad una vecchia casa di legno in periferia con tutta l’aria di un mercatino delle pulci.
Tutto il cortile era tappezzato da anticaglie degne di aver figurato nelle case di un secolo fa e non solo…c’erano anche parecchi scatoloni di chincaglierie, un vero bazar a cielo aperto! Ed non volevo sapere come faceva Alice ad conoscere questo posto!
Parcheggiamo lì vicino e la mia sorellina si avviò a braccetto con Bella verso la casa, saltando in defibrillazione.
“Lo sai che ho già trovato il costume perfetto per te, Bella? Sento che ti piacerà, vedrai!” cinguettò zuccherina.
Io e Bella la fissammo stupiti…costumi?! Che siamo a Carnevale?!
Alice, percependo il nostro stato confusionale, si limitò a dire “Dai, ragazzi! Cos’è una festa di Halloween senza costumi a tema? Comunque tranquillo, Eddie ho già pensato anche al tuo costume!”
Avevo voglia di svenire e cadere sul marciapiede…Santo Cielo!
Conoscendo Alice aveva già imbucato gli inviti per tutta Forks il Lunedì!
Provavo il bisogno impellente di strappare la mia adorata boccolosa dalle sue grinfie e scappare via da Washington per qualche annetto…purtroppo era tardi per le fughe romantiche
Non mi restava che seguire le due gentili donzelle fra mucchi di vecchi mobili tarlati e torri di libri polverosi…manco un vinile da aggiungere alla mia collezione di musica…buuuuhhhhh!!!
Cammina cammina arrivammo finalmente alla sezione che ci interessava…ovvero decorazioni e memorabilia di pessimo gusto.
Alice iniziò a scavare in mezzo alle cianfrusaglie con la sua solita delicatezza da mammut, facendo volare oggetti non ben identificati da tutte le parti mentre Bella si allontanava quatta quatta verso una bancarella di libri più in là…che faccio, la seguo?
Trooopppooo curioso per farmi gli affari miei decisi di andarle dietro, tenendomi a discreta distanza nascosto dietro una vecchia dispensa sbilenca, ed lì non pochi oggetti tirati da Alice mi colpirono alla testa!
Le sue deliziose manine sfogliavano con riverenza un libricino dalla vecchia copertina di pelle nera e i bordini dorati, le pagine sembravano di carta velina tanto erano consumate ma l’amore che Bella gli dedicava attraverso gli occhi mi fece sentire invidioso come un carciofo in umido…
In quella arrivò Alice con fra le braccia il quadruplo del suo peso e una faccia stravolta “Adesso che vi siete rilassati per bene potete anche alzare le chiappine e darmi una mano…che dite?!”
Così Bella si occupò di finte lapidi di plastica con una specie di vite da piantare per terra ed a me toccarono tre scatoloni di lucine a tema, una trentina di zucche finte, pesantissimi tendaggi di velluto polverosi ed anche una quindicina di veri candelabri in ferro battuto!
Intanto la mia caaara sorellina ci faceva strada saltellando allegra come una cavalletta, sventolando a destra ed a manca un set per le ragnatele finte dal modesto peso di trenta grammi.
Lasciammo la roba fuori ed entrammo dentro in cerca del negoziante che si rivelò essere una donna di mezz’età con un’evidente anima hippie.
Alice pareva conoscerla da parecchio…che strane compagnie ha la mia sorellina…e raggranellammo un buon sconticino sulla mercanzia.
Adesso bisognava far star tutto sulla Volvo!!! Vai con il live tetris!
Ma prima di andarcene avevo deciso di portare a termine una missione segreta…
Mentre Bella e Alice si consultavano su come imballare i candelabri mi allontanai verso il labirinto di vecchiume in cerca della bancarella dove la mia piccola dea si era fermata prima e mi impossessai del libricino, sfogliando febbrilmente le pagine per sapere di cosa si trattasse…rimasi di sale
Nonostante la mia incredulità cercai di riprendermi e tornai dentro la casa con la seria intenzione di acquistare il fantomatico libro.
Concluso l’acquisto tornai alla macchina trovandola piena come un uovo.
Era talmente stracarica che per un pelo non sfregiai il paraurti davanti salendo per entrare nel garage di casa…e stavo seriamente pensando di cambiare modello!!! Un tir poteva bastare?
Dalla vetrata di sopra vedevo Jasper ed Emmett aiutare Alice ad piantare nel giardino le tombe finte…mamma che roba macabra!
A proposito di Esme…probabilmente quando vedrà tutte quelle buche le verrà un colpo!
Per oggi son convinto di aver già contribuito abbastanza e mi siedo sullo sgabello del pianoforte per fare un po’ d’esercizio…

~~~
All’ora di cena, ordiniamo delle pizze e decido di passare dalla mia camera per farmi una doccia, apro la porta e…la mia mascella cade a terra! Pensare che aveva appena finito di ripulire la Volvo!
Le pareti finestrate sono state completamente oscurate da tre tende di spesso velluto bordò lunghe fino a terra, sparite le mie amatissime torri di dischi ed LP dove non si sa. Tre o quattro candelabri sono piazzati strategicamente nella stanza buia e la luce delle candele si riflette sul coperchio di una bara!!!
Sul mio divano bianco, diventato nero di colpo, stanno un frac con tanto di papillon, un mantello dalla fodera rossa, una tuba alla Zio Paperone, un bastone dal pomo d’argento e, in bella vista, anche una dentiera zannuta…
Se questa non è opera di Alice…! Io non ci dormo nella bara!!!
“AAAALLLLLIIIIIICCCCCEEEEE!!!!” sbraito fuori dai gangheri come un indemoniato, marciando verso la stanza della sorella fedifraga che mi aspetta appoggiata alla porta.
“Dalla reazione posso dire che hai visto i miei piccoli tocchi di stile!” esclama, facendo clap clap con le manine “Allora come ti sembra?”
Le sbatto davanti al naso il frac, tremante di rabbia “Pensi che sia divertente?!”
“Perché non te l’ho detto?”
“No, temo che te ne sei dimenticata!” le risposi sarcastico “O magari la cosa si è persa con la posta!”
Quello è il tuo costume!” trillò Alice, suonando stranamente sincera. Il mio sorriso svanì. “Okay, Al, scherzo fantastico…adesso lo butto nella spazzatura con tutto il resto!” replicai deciso, girandomi verso le scale.
“NOOOOO!” il folletto si era avvinghiato alla mia gamba sinistra “Non puoi farmi questo…ci ho messo tre ore e mezza a trovare quel fantastico mantello e le zanne firmate!!!”
Guardai in basso, incontrando il suo sguardo lacrimoso “Di che sono fatte le zanne, d’oro zecchino?!”
“Fratellone, ti prego!!! Bela Lugosi non era poi così male vestito così!!!”
“È fuori discussione!” dichiarai per niente rammollito.
“Te ne pentirai quando vedrai il costume di Bella domani sera!” ringhiò Alice, passata dalle lacrimucce alla sete di sangue.
“Ah sì?” replicai impassibile.
“Sì!!!” gli occhi neri di Alice adesso mandavano saette “E dato che hai il cervello di un macaco sappi che godrò nel vederti piangere!”
Uh-oh…
“Alice…?”
“…”
“Se ti prometto che mi vesto da Dracula, tu mi dici qual è il personaggio di Bella?”
“Ho forse scelta?”
“No.”
Alice sorrise, la vittoria in pugno “Ti piacerà, fratellone!”
Mi liberò la gamba e si spolverò i vestiti con calma.
“Allora?” la incalzai, curioso.
“Mai sentito parlare di Wilhelmina Murray?”
Adesso ho capito il perché Bella sfogliava la prima edizione di Dracula…
Alice sei il massimo!

Author’s Note:
I'll be lazing on a Sunday afternoon...!
Stavo poltrendo nella mia alcova la Domenica pomeriggio, leggendo uno dei miei spessi libroni e sorseggiando una caraffa di tea al bergamotto…e, come manna caduta dal cielo, l’idea per il capitolo 10 dello Scapolo arriva e mi colpisce!!! ^^
La canzone di oggi cade a fagiolo potete ascoltare questo cortissimo gioiello qui! => Queen ~ Lazing On A Sunday Afternoon
Okay…torniamo coi piedi per terra…è da Novembre che non aggiorno questa storia e mi vergogno di farmi viva solo adesso.
Io e la mia ispirazione ci incontriamo poco di questi tempi! xD
Comunque il prossimo capitolo c’è l’ho già in capoccia e spero di metterlo giù in tempi più o meno brevi. (Eddino mi squadra con disprezzo mentre si prova le zanne finte davanti allo specchio, non vede l'ora il damerino! XD)
Temo il prossimo sarà il tanto atteso ultimo capitolo ma non so ancora...
Piccolo appunto per chi non ha letto ‘Dracula’: Wilhelmina Murray (o meglio Mina Harker) faceva parte della squadra capitanata dal professor Van Helsing per uccidere il Conte, nel film di Coppola ha una specie di liaison con il vampiro…così sapete da quale versione ho preso spunto! ^^”
Si ringraziano le persone che avevano commentato ‘nei tempi antichi’ il vecchio capitolo ovvero:
marilenacappucci, prudence_78, oO_Oo, Giada is owned by Edward e, per finire, edbell96 che ha recensito la storia chappy per chappy! Grasssssie a tutte voi!!! QQ
Sarò sincera, pensare che questa storia sia già alle battute finali m’intristisce ma non si può dire che non mi abbia dato delle belle soddisfazioni! =)
Spero di postare il prossimo chappy presto…nel frattempo ciao!!!!
Hermes

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Capitolo 11
*** 11. Seaside Rendezvous ***


11. Seaside Rendezvous
Seaside whenever you stroll along with me
I'm merely contemplating what you feel inside
Meanwhile I ask you to be my Clementine
You say you will if you could but you can't
I love you madly
Let my imagination run away with you gladly
A brand new angle highly commendable
Seaside rendezvous

I feel so romantic can we do it again?
Can we do it again sometime I'd like that
Fantastic c'est la vie mesdames et messieurs
And at the peak of the season
The Mediterranean
This time of year it's so fashionable

I feel like dancing in the rain
Can I have a volunteer?
Just keep right on dancing
What a damn jolly good idea
It's such a jollification as a matter of fact
So 'tres charmant' my dear

Underneath the moonlight
Together we'll sail across the sea
Reminiscing every night
Meantime I ask you to be my Valentine
You say you'd have to tell your daddy if you can
I'll be your Valentino
We'll ride upon an omnibus and then the casino
Get a new facial start a sensational
Seaside rendezvous so adorable
Seaside rendezvous ooh
Seaside rendezvous
Give us a kiss!
Queen ~ Seaside Rendezvous

Dopo ventiquattro ore di puro inferno made in Alice…
Sono qui che mi aggiusto il farfallino davanti allo specchio…tirato a lucido come un pinguino.
Guardo il mio riflesso, cercando un modo per sorridere in maniera naturale, senza che le zanne mi cadano sul pavimento ad ogni tentativo…ma come faceva Lugosi?!
Giù in salone è già arrivata mezza Forks e la notizia proprio non mi tranquillizza…casualmente sono uscito con una parte di quella mezza Forks fatta di soli elementi dell’altro sesso…
L’unica cosa che mi trattiene dallo svignarmela in grande stile con una corda di lenzuola annodate e l’ammirare la mia Bella vestita da Mina e poterci ballare tutta la serata, sperando di non capitombolare alla prima piroetta con questo maledetto mantello.
Qualcuno bussa alla porta del vampiro…
Toc Toc!
Alice entra senza neanche aspettare una risposta, armata di un curioso contenitore e un pettinino.
“Eddie…è l’ora della messa in piega!” trilla con aria più diabolica del solito.
“Quale messa in piega?” domando cautamente, annotando che il contenuto del recipiente è viola fosforescente.
“Non fare l’idiota l’hai visto anche tu Bela!” mi pungola con l’indice e una smorfia “Avrei preferito farti una bella chioma ondulata alla Gary Oldman ma le estensions costano un ciulo fratello…quindi ho optato per una bella impomatata con la brillantina!”
Mi sento male…
“Il gel NO!” nego forte, bianco come un cencio…i miei meravigliosi capelli indomati!
“Eddino…vieni dalla tua sorellina!”
“Ragioniamo…” faccio conciliante, cercando di distrarla dai suoi propositi esaltati “Bib-Bella non approverebbe…e poi il look leccato-da-una-mucca non è un granché modaiolo di questi tempi!”
Alice ci pensò su, annuendo mestamente “In effetti, il bagnoschiuma con i brillantini dovrebbe bastare…”
“Ecco, brava!” colsi al volo l’occasione per spingerla gentilmente fuori con un gran sorrisone “Vai a prepararti sorella, non sia mai che arrivi in ritardo alla tua festa!”
E richiusi la porta a doppia mandata con un sospiro, scampata!
È certo! Se sopravvivo alla serata e solo per scavarmi la fossa e darmi per morto!!!
~
Il salone di casa Cullen era gremito fino all’inverosimile, sembra che tutti i ragazzi della Forks High fossero stati invitati ed anche la balda gioventù delle contee vicine. Quel party sarebbe passato alla storia!
Alice Cullen, la mente di quella festa, sorrise dall’alto della scala mentre dalla porta della sua camera provenivano rumori molesti.
“Bella! Stai ferma e diritta!!! Come cavolo faccio ad infilarti sto vestito se non mi trattieni il respiro, eh?!” arrivò la ramanzina di Rose.
Il folletto aprì la porta annunciando “Se non vi muovete, entro dieci minuti io inizio le danze!”
“AAAAAAAAAAAAAAhahaAAAAAAAAAAAAAAAAAAhahaAAAAAAAAAAAAAAAA” arrivò l’urlo bestiale di Emmett mentre si batteva il petto nella sua migliore imitazione di una scimmia. Ed un po’ l’omone di casa ci assomigliava grazie al suo costume ridottissimo, costituito da una calzamaglia finissima color carne che gli fasciava il fisico scolpito ed al gonnellino di pelle di leopardo stile Tarzan.
Accanto a lui stava quello che sembrava una statua di latta cromata con tutta una serie di lucine intermittenti.
“Jazz…come va lì sotto?” domandò Alice un po’ intimorita dal fucile che aveva fra le mani.
“Benone! Sto costume da Terminator è fichissimo, Alice! Ma come hai fatto ad trovare l’originale usato nel film dal mio mito Schwarzy!?”
“Segreto professionale, tesoro.” commentò Alice con un gocciolone, omettendo che l’aveva vinto all’asta alla modica somma di 200mila zucche con la carta di credito del fidanzato.
“A proposito Al, ti va un leccalecca?” domandò il biondo con un sorriso “Ho caricato il fucile con le caramelle!”
“C’è l’hai al gusto fragola?” domandò speranzosa lei. Rose urlò dall’altra parte della porta “TORNA QUI, criceto pauroso!!!”
Alla mora cadde un gocciolone sulla fronte “Ho cambiato idea…ne hai mica uno al valium per Rose? Mi sa che ne avrà bisogno tra un po’…”
Nel frattempo Edward raggiunse i suoi fratelli, tenendo le zanne finte al loro posto mentre il kukident ultra rapido faceva presa.
“Ce fuccede?” domandò, un po’ spaventato “Mi è fembrato di fentire un urfo…”
In quella un colpo spaventoso echeggiò dall’altra parte del muro ed l’urlo di vittoria di Rose sancì il momento catartico “Ti ho preso, roditore cagasotto!”
Alice decise che era meglio sincerarsi delle sorti di Bella e bussò timidamente alla porta “Ahem…tutto a posto?”
“Tranquilla sorella…dammi ancora sei minuti per ricomporre il corpo e te la spedisco di sotto!” arrivò la risposta per niente confortante della bionda.
Edward fissò terrorizzato i fratelli “Mi state ficenfo ce afete lafiato Bellina nelle grindie di Rofe?! Siete anfati duori di melofe?!”
“Fratello, caro…” Alice l’allontanò dalla porta, prendendolo sottobraccio “Non ti preoccupare, Bellina non corre alcun pericolo di morte, almeno credo…ora diamo inizio alla festa!”
È così i quattro Cullen presero a scendere la scala in pompa magna…

Dieci minuti dopo…
La loro entrata in scena aveva riscosso una certa dose di successo ed anche una serie di svenimenti.
Jessica Stanley e Lauren Mallory erano state portate via di peso in barella per un copioso sanguinamento dalle vie respiratorie…e di questo ero contento, da dove li hanno tirato fuori quei vestitini ini ini? Dal loro armadio dell’infanzia?!
Jasper si muoveva assieme ad Alice nel salone, formando un varco dal diametro di due metri con in sottofondo i campanellini attaccati agli stivaletti e ai polsini del costume di Tinker Bell di Alice.
Emmett\Tarzan si pavoneggiava nella sua smagliante forma fisica, ingozzandosi di bignè alla panna e banane, mentre io avevo optato per mantenere il mio status quo bevendomi un flute di quello che sembrava sangue ma in realtà era succo di pomodoro. E le zanne ora rigidamente attaccate alla mia dentatura non aiutavano proprio.
Intanto la festa infuriava fra giochi di ruolo, musica a palla e chiacchiere…poi, come per magia, le luci e la musica si affievolirono e sopraggiunse un mormorio curioso dalla folla.
All’improvviso la colonna sonora de Il buono, il brutto e il cattivo esplose dagli amplificatori nel salotto facendo sobbalzare tutti.
Alice scattò in avanti verso il dj dandogli un colpo alla nuca pelata “Deficiente!!! Quando ho detto che volevo un’atmosfera epica non ho detto ‘Vai con il western!’
Dopo un minuto di silenzio le soavi note di ‘Clair de Lune’ riempirono la stanza ed Rose, vestita con un abito bianco stracciato alla ‘Jane-in-bisogno-del-suo-Tarzan’ scese seguita da una figura vestita con un lungo abito verde sottobosco dal taglio vittoriano e dalla scollatura squadrata.
Ci rimasi fulminato. Bella era talmente rossa che avrebbe dovuto preoccuparsi che non avesse qualche emorragia cerebrale ma era uno splendore con i capelli raccolti ed il bianco collo scoperto…uh-oh mi sta venendo sete…
Mi avvicinai alla scala nel bel mezzo di un’epifania: amavo davvero quella ragazza.
Sembrava delicata come un fiorellino appena sbocciato e fu con l’assoluto terrore di un rifiuto che gli tesi la mano “Miss Swan, vuole essere la mia vittima per questo ballo?”
Bella annuì, sempre più rossa e presero a scivolare per la sala gremita sulle note dolci della musica.
Meno male che aveva preso lezioni di ballo con Alice!!!
Volteggiavamo più leggeri di due piume finché la musica non si concluse e feci per morderle il collo.
Inutile dire che la scena fu un successone.
Alice ci venne incontro spingendoci fuori verso la piscina “Devo calmare i bollori là dentro…statevene buoni e che non vi venga in mente di farmi dei nipotini mentre sono via, eh!” e strizzò l’occhio al fratello.
“Mmmm…stai veramente bene vestita così, sai?” dissi, cercando di rompere il silenzio imbarazzante che si era creato.
“Grazie…i tuoi canini sono fantastici…!” ricambiò Bella, arrossendo ancora…non la prendevo per una fanatica dei vampiri…e se continua mi scoppia come una supernova!
“Ho una cosa per te…” dissi, frugando dentro al mantello e tirando fuori un pacchettino argentato “Ho visto che ti piaceva è così…”
Bella prese il regalo stupita ed lo scartò tirando un gridolino di sorpresa quando vide il libro “Oh, Edward…ma come?!”
“Diciamo che mi è giunta voce…ovvero io…” avevo preso a torturarmi il farfallino, raggiungendo anch’io una sfumatura pomodorino “Non mi sono dimenticato di te, Bibi…è che Emmett mi ha tirato una palla da bowling in testa alla tenera età di cinque anni e sono rimasto in coma per una settimana…!”
Quella storia strappalacrime aveva fatto commuovere pure lui ed Bella gli gettò le braccia al collo, stringendo stretto.
“Eddino!!!” mugugnò, nascosta nel colletto del suo mantello “Mi sei mancato così tanto!!! Ti voglio bene!!!”
“Anch’io…” replicò il nostro eroe con voce piccola piccola, sospirando beato.

Il giorno dopo nel bel mezzo del loro primo appuntamento…
“Ehm…Edward?” mormorò timida Bella, il suo respiro sulle labbra mi mandò brividi in ogni parte del corpo.
“Sì…?”
“Credimi…la dentiera vampiresca mi piace un sacco ma non è che te la potresti levare adesso?”
“Certo, cuore del mio cuore!!!!” esclamai al settimo cielo, facendo per togliere i canini che…o cribbio!!! Non si staccano!
La mia faccia atterrita doveva essere emersa in superficie perché Bella mi osservò interdetta “Che succede, Eddie?”
Mi voltai in un lampo dalla parte opposta tirando fuori la confezione e inforcando i miei occhiali da lettura gradazione +5, leggendo febbrilmente per cosa era consigliato…
Mmmmhhhh…Loctite è ideale per gomma, metallo, ceramica…che vuol dire in caso d’incollaggio con la pelle evitare assolutamente di forzare il distacco?! Questo non è il kukident per la dentiera di Carlisle?!
“Ahem…Bellina dolce...?” chiamai con il sudore freddo.
“Che c’è Edward, caro?”
“Non è che potresti portarmi all’ospedale? Ho come l’impressione che avremo bisogno dell’aiuto di esperti…”
Così finì il loro primo vero appuntamento…e James ebbe modo di vendicarsi, ahimè!

~~~

Una manciata d’anni dopo…

“Mamma, papà? Perché zio Emmett ha solo il gonnellino?” chiese Renesmee con la sua migliore voce dell’innocenza.
Tutti gli adulti nella stanza si guardarono con qualcosa di più dell’imbarazzo…terrore!!!
Emmett si guardava attorno, allargandosi il colletto della camicia, sudando copiosamente. Un’inammissibile rosato si era sparso a chiazze sul suo volto.
Edward a bocca spalancata stile pesce lesso osservava quell’istantanea senza riuscire a spiccicar parola mentre Bella si era irrigidita al suo fianco.
“Allora?!” domandò ancora la piccola Cullen, spazientita da quel mutismo.
Alice, fino a quel momento rimasta in profonda meditazione zen con una coroncina di Barbie in precario equilibrio sul capo, schioccò la lingua e rispose maligna “Perché non vedeva l’ora di sentire Rose ripetere la fantomatica frase, Nessie!”
La bambina si voltò a guardare la zia, incuriosita “Cioè?”
Tutta la famiglia Cullen sospirò, scampato il pericolo, prima di ripetere in coro “Il Mio Scimmione!!!!”
E si misero a ridere come degli scemi, mentre Renesmee li guardava preoccupata per la loro salute mentale…

E vissero tutti felici e contenti…a parte qualcuno…

In una casetta rossa in mezzo alla foresta di La Push.
“BUUUUUUUUHHHHH come hai potuto sposare quel vampiro sbrilluccicante, Bellina!!!” frignava un certo Jacob Black, stringendo spasmodicamente la copertina di Snoopy. Il già nominato bellimbusto era stata la principale causa delle recenti alluvioni del nord ovest America degli ultimi tre anni, tanto che la tribù ha dovuto traslocare a casa dei cugini nel vicino Idaho lasciandolo al suo amaro destino.

The End…That’s All Folks!!!

Author’s Note:
Anch’io ritorno ogni tanto, non ci speravate più vero?
Il fatto è che mi ha preso la sindrome della 'Vita Vera' e ho praticamente smesso di scrivere ogni e qualsiasi cosa per sei mesi filati.
Difatti la mia dialettica tramite tastiera ha perso smalto e non so se questo capitolo sta in piedi messo a confronto con tutti gli altri che l’hanno preceduto. A voi quindi l’ardua sentenza…^////^
A proposito avete notato che è appena più lungo del solito? Un po’ per farmi perdonare ed anche perché la storia finisce qui. Basta davvero…il povero Edward ne ha dovute sopportare abbastanza e non mi va di mandarlo in manicomio. xD
Stupido negare che l’ispirazione per questa storia si è esaurita…vi prego non siate troppo tristi che se no mi metto a piangere pure io come Mister Muscolo Peloso #o#

In queste note finali faccio un ringraziamento con tanto d’inchino alle:
45 persone che hanno recensito
1973 che l’hanno solamente letta
10 chi ha messo la storia fra le preferite
45 chi nelle seguite
5 chi l’ha voluta solamente ricordare
Un posto d’onore a chi ha recensito il capitolo 10 la bellezza di sei mesi fa ovvero:
prudence_78 (niente magazzino tirato a morto…ma l’idea è diabolica!^^), ary94, Giada is owned by Edward.
Ovviamente si ringraziano anche i Queen…senza di loro certi capitoli non li avrei mai scritti e la colonna sonora aiuta sempre; il nescafè, la nutella e naturalmente le istruzioni della loctite! xP
Per chi volesse ascoltare la canzone di chiusura può andare qui: Queen ~ Seaside Rendezvous .
Lo so che non c’entra un fico secco con il capitolo…ma la canzone è fantastica e Freddie ironico mi mette sempre di buonumore quindi…
Give us a Kiss!
Adios…
Hermes

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