Love till the death

di Sara_tvd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - completa ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Hai mai pensato che il tuo cuore potesse scoppiarti in petto?
Hai mai pensato che il tuo corpo potesse essere scosso da tremiti di eccitazione e felicità,talmente tanto da non reggerti in piedi?
Hai mai pensato di poter stare talmente male per una persona da sentirti vuota, così vuota da non avere più emozioni o pensieri, come se tutto ciò che eri e tutto ciò che sarai ti fosse stato strappato via in un secondo?
Hai mai pensato di poter uccidere per difendere chi ami?
Sookie non l’aveva mai pensato eppure nell’arco di due notti aveva provato tutto questo e molto di più.



 
Gli uomini di Bill stavano trascinando Eric chissà dove e Sookie non poteva fare nulla se non rimanere a guardare.
Bill osservava la scena ma, seppur apparentemente privo di emozione, Sookie notò in lui qualcosa: non compassione, non rammarico… soddisfazione, sadismo, perfino un pizzico di felicità mentre si gonfiava del suo ruolo da re.

“Lascialo andare!” ordinò Sookie chiedendosi come avesse potuto farsi ingannare da un essere così infimo e traditore.
Nessuno sembrava ascoltarla.
Eric fu trascinato via senza opporre resistenza.
Bill sembrò risvegliarsi dal suo stato catatonico e,finalmente accortosi della sua ex-fidanzata che ribolliva di rabbia e amarezza, si rivolse a quest’ultima con accondiscenda e superiorità:

“Come puoi non capire,Sookie! E’ pericoloso! E’ un maestro della manipolazione e sta facendo di tutto per renderti sua!”
“Oh,stronzate”
sbottò lei.
“Cosa?” chiese Bill basito.
“Esatto Bill,stai dicendo un mucchio di stronzate e lo sai benissimo! Lui sarebbe il maestro della manipolazione? Ma certo,tu non hai fatto assolutamente nulla per attribuirti questa definizione ma lui sì… non vedi che non è lo stesso Eric di prima? E’ quell’Eric che voleva nascondere, è indifeso e non farebbe del male a una mosca se non per proteggere…”
“Dillo! Per proteggere te, perché ora voi siete follemente innamorati e giocate alla coppia felice come se il vero Eric non fosse mai esistito,come se non ti avesse mai fatto niente”
la interruppe fissandola gelidamente.
“Lui è vero.” Affermò con convinzione quello che Eric stesso le aveva detto un paio di sere prima.
“Tu non sei la persona adatta per farmi o fargli la morale. Io faccio della mia vita ciò che voglio Bill e questo non include te,perciò vai avanti e lascialo stare” continuò lei con pacatezza.
“Non mi importa di te o di chi ti porti a letto,io devo fare il mio dovere in quanto Re” ribatté riempiendosi la bocca del suo titolo.
“Se il tuo dovere è quello da comportarti da idiota borioso,ipocrita e viziato privo di qualsiasi cognizione di causa ci stai riuscendo perfettamente” disse lei cercando di calmare quel misto di rabbia e nervosismo causato dalla sua totale impotenza.
“Portatelo in una cella” comandò Bill ai suoi scagnozzi ignorando completamente le parole di Sookie.

Fece per andarsene quando la ragazza lo chiamò.
“Bill?”
Bill si girò a guardarla.
“Se gli torci un solo capello io ti uccido” e quelle parole uscirono dalla sua bocca con un tono talmente minaccioso da far rabbrividire la stessa Sookie.
Bill le lanciò un’ultima occhiata e se ne andò.
 
 
 
Note dell’autrice:
Salve a tutti, vi chiederete cosa sia questa cosa perciò cercherò di spiegarvela al meglio: ho deciso di scrivere una fanfic di circa  tre o quattro brevi capitoli (vedremo) situata durante la 4x06 (I wish I was the moon).
Ora, dimenticate tutta la faccenda di Jason e pensate ad una Sookie arrabbiatissima e molto combattiva, una Sookie che si accorge di quanto Bill cerca di intrufolarsi nella sua vita nonostante non ne faccia più parte e di quanto tiene a Eric… risultato? Bill non sarà costretto a fare un (unico,inverosimile e altamente faticoso) atto di carità perché non ce ne sarà bisogno.
Basta con le Biancaneve e le Cenerentola che hanno tutto servito,è ora per Sookie di diventare la nuova Buffy.
 
Se vi ho incuriosito lasciate un commento!
 
P.S. Scusate per il linguaggio di Sookie (xD) non c’era altro modo per dire quanto quello che dica Bill sia una… sciocchezza.  

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Erano le sei del mattino eppure Sookie non aveva dormito un solo minuto.
Chi avrebbe mai detto che le sarebbe mancato Eric Northman?
Un turbinio di frasi le rimbombava nella testa.
“Ti stai innamorando?” le aveva chiesto Marnie. Lei aveva risposto di no, eppure non ne era convinta, non lo era stata allora e di certo non lo era ora.
Poche ora prima era mezza nuda sul suo divano senza alcun rimpianto, era felice e desiderosa come non mai.
Desiderava tutto di Eric, il suo corpo, la sua voce e, cosa più importante, la sua anima.
Lei era una che vedeva il buono nelle persone.
L’aveva sempre visto in Eric, sin da quando aveva sentito la sua voce strozzarsi e il suo ego, no, il suo mondo vacillare sotto la decisione di Godric.
Aveva pianto.
Sookie lo aveva visto piangere due volte da quando lo conosceva.
Un lato di sé continuava a ripeterle che il vecchio Eric sarebbe tornato, che l’attuale Eric sarebbe stato sepolto di nuovo,ma la cosa più sconvolgente era che questo pensiero non le dispiaceva affatto. Ormai sapeva come era fatto Eric e ,pur avendo una lunga lista di difetti, le piaceva. Con o senza ricordi.
Si alzò dal letto,l’idea di un solo secondo di sonno le pareva impossibile.
Chiamò al Merlotte avvisando che non sarebbe andata e si decise a mettere da parte ogni scrupolo: Eric non sarebbe morto, non ora e soprattutto non per mano di Bill Compton.
Avrebbe fatto tutto ciò in suo potere per difenderlo, per proteggere quello che stava nascendo tra di loro, qualunque cosa fosse.
Non sarebbe stata con le mani in mano,non quella volta.
Provò a chiamare Jason ma non le rispose, non provò nemmeno a chiamare Alcide, era stato coinvolto fin troppo in quella bizzarra situazione vampiresca.
Sookie si ricordò di aver sentito la madre di Hoyt parlare di un negozio poco fuori Bon Temps dove aveva acquistato un fucile e decise di recarsi lì.

                                                         

 Il commerciante, un uomo brizzolato sulla cinquantina, intento a guardarsi la replica di una partita di football, la squadrò dalla testa ai piedi e commentò: 
“Signorina,questo non è un negozio di abbigliamento, probabilmente ha sbagliato ad entrare qui”
Sookie si sentì leggermente offesa da quell’affermazione sessista e inadeguata.
“No, non ho sbagliato affatto, ho bisogno di armi” rispose lei senza far notare il suo fastidio.
Il commerciante scoppiò a ridere.
“Ok,ok…” disse cercando di contenere le risate.
“Che genere di armi vuole,signorina? Le consiglierei qualcosa di leggero e maneggevole, qualcosa di adatto alla sua corporatura”
“Mi serve una pistola, dei proiettili di legno e qualche paletto”

L’uomo impallidì.
“Signorina i vampiri sono pericolosi, deve stare attenta…”
“So quello che faccio”
rispose Sookie seria.
 
 
Sookie tornò a casa leggermente inquieta, si sentiva spaesata e…sola.
Per un attimo il pensiero che tutto quello che stava facendo fosse solo una follia la sfiorò ma poi pensò a cosa avrebbe rinunciato se non avesse fatto niente.
Si alzò di scatto dal divano.
Iniziò a caricare la pistola e si infilò i tre paletti che aveva comprato nella cintura.
Sarebbe andata da Bill circa mezz’ora prima del tramonto in modo da poter entrare con tranquillità per liberare Eric.
Non aveva un piano specifico ma aveva visto decine di film d’azione dove i protagonisti se la cavano sempre e,se potevano farcela loro, ce l’avrebbe fatta sicuramente anche lei.
 
 
Sookie si trovava all’esterno della pomposa residenza di Bill, c’erano un paio di guardie umane a sorvegliare la porta, il che non presagiva niente di buono.
Aveva il cuore in gola e le labbra secche.
Iniziò a scervellarsi sul da farsi.
Era completamente intenta sui suoi pensieri quando sentì una mano sulle sue spalle. Per poco non urlò.
Si voltò di scatto e con sua grande sorpresa si ritrovò davanti Alcide e Debby.
“Che ci fate qui?” chiese cercando di rallentare il battito frenetico del suo cuore.
“Stasera c’è la luna piena” rispose Alcide “Ma tu piuttosto,come mai sei qui?”
Sookie si umettò le labbra.
“Affari…vampireschi” rispose lei senza saper che dire.
“Eric è di nuovo nei guai?” chiese lui facendo notare appositamente il suo disappunto.
“Si, no,cioè si ma posso farcela da sola” rispose lei balbettando.
“E come?” chiese lui inarcando un sopracciglio.
“Devo solo entrare lì dentro” disse rendendosi conto solo mentre pronunciava quelle parole quanto privo di possibilità fosse il suo piano.
“Io e Debby distrarremo le guardie” a quell’affermazione la licantropa fulminò Alcide con uno sguardo torvo.
Lui di tutta risposta si limitò a fissarla finché lei non sospirò.
La ragazza si diresse verso le guardie con fare ammiccante e ben presto riuscì a distrarle in modo da far entrare Sookie.
 
 
Sookie camminò cauta per i corridoi della residenza attenta a percepire ogni minimo sibilo ma stranamente l’abitazione sembrava vuota.
Continuò l’esplorazione scendendo sempre più in basso negli innumerevoli piani della villa.
Mancava pochissimo al calare della notte: doveva sbrigarsi o l’avrebbero trovata, sapeva benissimo quanto il suo sangue fosse profumato e allettante per i vampiri.
Le sue orecchie umane percepirono dei rumori in fondo al corridoio, delle voci confuse.
Si appiattì contro la parete trattenendo il respiro, la mano tremante su uno dei paletti nella cintura.
Non riusciva a capire cosa dicessero ma distinse chiaramente le parole “Eric Northman” e “vera morte”.
Rabbrividì al solo pensiero.
Sentì un rumore metallico e dei passi allontanarsi.
Uscì dal suo nascondiglio strisciando contro il muro.
Davanti ad una cella,poco più avanti rispetto a dove si trovava, sostava un vampiro vestito nero con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo torvo.
Sookie notò immediatamente il bagliore luccicante di un mazzo di chiavi attaccate alla cintura.
Non era sicura che fossero le chiavi della cella di Eric ma non poteva non rischiare.
Si nascose all’inizio di un corridoio, afferrò saldamente uno dei paletti tra le mani e fece un lieve rumore, certa che il vampiro avesse sentito.
Dovette far rumore nuovamente prima che il vampiro si accorgesse della sua presenza e ne dedusse che doveva essere un novellino, un vampiro inesperto.
Non poteva usare la pistola o si sarebbe trovata circondata da un esercito di vampiri nel giro di trenta secondi.
Si morse il labbro inferiore,stringendo convulsamente il paletto tra le mani livide e pregò mentalmente Dio di salvarla.
Il vampiro si soffermò a circa un passo di distanza da lei,annusando l’aria, si voltò per quello che fu un istante dal lato opposto e Sookie ne approfittò per piantargli il paletto nel cuore,proteggendosi il volto con la mano libera,il gesto fu di una rapidità e di una spontanea estranea alla fata che si ritrovò a fissare la sua mano insanguinata prima che il cervello le potesse dare un qualsiasi ordine.
Il vampiro esplose come un palloncino vuoto imbrattando il soffitto e i muri prima di ricadere a terra in un’informe massa di carne sanguinolenta.
Se non avesse avuto delle motivazioni così forti a spingerla a compiere quella follia suicida probabilmente sarebbe scappata o avrebbe vomitato, o forse avrebbe fatto entrambe le cose ma in quel momento,in parte per l’adrenalina,in parte per la fretta, non fece altro che prendere il sudicio mazzo di chiavi, asciugare il paletto contro il muro e rimetterlo nella cintura per poi correre alla fine del corridoio.
Aprì la cella e si precipitò all’interno.
Osservò intorno ma di Eric nemmeno traccia.
Vide qualcosa rannicchiata sul pavimento e quando riconobbe quel volto sconvolto e deforme non poté fare altro che sobbalzare ed esclamare a bocca aperta:
“Pam?!”
 
Note dell’autrice:
Preparatevi ad un capitolo di alleanza tutta al femminile! Vi sarete chiesti come mai il vampiro non ha sentito Sookie…nel prossimo capitolo avrete le risposte!
Perciò recensite e se vi va seguite ;)
 
 
  

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - completa ***


Sookie fissava la vampira stupefatta,gli occhi sgranati,la bocca eccessivamente spalancata, non riusciva a dire niente se non a balbettare sillabe confuse.
“Lo so” bofonchiò lei “Sono orribile” aggiunse con un lamento.
“Ora non ho tempo di spiegarti,ti dirò tutto ciò che vuoi sapere strada facendo, hanno appena portato via Eric,quell’idiota del tuo ex fidanzato lo ucciderà” disse alzandosi in piedi di scatto.
Iniziò a percorrere il corridoio a grandi passi senza preoccuparsi della fata.

Sookie la raggiunse in fretta,voleva domandarle qualcosa ma non sapeva da dove cominciare,inoltre Pam stava blaterando una raffica di minacce,tutte cruente e molto creative.
Continuando a guardarsi intorno e ad andare sempre dritta con fare sicuro la vampira si rivolse a Sookie:
“Non ti aspettare che ti ringrazi perché non lo farò e non guardarmi con quell’aria inebetita! Quella str…strega mi ha ridotto così! Le squarterò la gola con le mie stesse mani,costi quel che costi! Non sei felice? Grazie a me nessuno ti ha scoperta fin qui” sussurrò.
Cosa?” chiese Sookie leggermente ansimante nel tenere il passo dell’altra.
Vuoi che ci sentano?! Abbassa la voce! Non ti sei chiesta perché quel vampiro non abbia sentito il tuo odore? Mi sto decomponendo! So che riesci a sentirne l’odore,lo vedo dalla tua faccia disgustata…”
“Io non…”
“Non importa,beh per i vampiri l’odore è talmente forte da occupare le narici di chiunque presente in quest’edificio perciò non ci scopriranno,stai tranquilla,basta che tu riduca la voce ad un sussurro e stia zitta quando te lo dico io”

Sookie si limitò ad annuire.
“Il piano è” continuò Pam con la sua costante tenacia “Li troviamo,io uccido chiunque mi capiti a tiro e tu porti via Eric”
“Non dovremmo cercare una via più diplomatica?”
chiese Sookie.
“La diplomazia è per chi non ha la faccia in decomposizione e un creatore che rischia la vita e non vuole fare niente per impedirlo,oltre al fatto che non si ricorda di te e non vuole ricordarsi del suo passato” ruggì violenta la vampira.
“Ok” biascicò Sookie scuotendo la testa.
“Comunque…” disse riacquistando fiducia nella sua voce “…non penso ci siano solo Bill e Eric lì fuori,ci saranno le guardie di Bill e…”
“Mi hai preso per scema ragazzina? Ti ricordo che sono molto più grande di te,non pretendere di darmi lezioni!”
Pam era decisamente troppo nervosa in quel momento,Sookie lo capiva benissimo,essere rinchiusa in gabbia come un animale non doveva essere piacevole, ma non voleva mandare in fumo il suo (non)piano.
“Pam!” la richiamò Sookie afferrandola per un braccio “Dobbiamo andare d’accordo,per questa volta,è di Eric che si tratta” disse seria,guardandola negli occhi.
Pam ricambiò il suo sguardo e sembrò calmarsi.
“Hai ragione,dobbiamo essere lucide,diciamo che non sono molto socievole in quest’ultimo periodo, facciamo una cosa,tu segui la tua linea diplomatica e io mi occuperò dello squarciare,amputare e dissanguare”
“Non era proprio quello che intendevo ma…va bene”
rispose l’altra rassegnata.

Pam afferrò la ragazza tappandole la bocca e la spinse contro un muro.
Si portò l’indice della mano libera sulle labbra e poi la lasciò lentamente andare.  
Quanti mimò Sookie con le labbra.
Due fece segno Pam con le dita.

“Mi è sembrato di sentire delle voci” commentò una voce maschile poco distante.
“Sei solo paranoico perché quella strega ti spaventa a morte” schernì una voce femminile
“Non è affatto vero!” esclamò indignato il vampiro.
“Sei stato trasformato la settimana scorsa,è normale farsela sotto per tutta questa merda sovrannaturale”
Senti chi parla,hai ottant’anni,non sei così vecchia” replicò lui
“Che schifo,la puzza di quella zombie è sempre più forte” disse cambiando discorso la vampira,ignorando il commento del compagno.
“Già,disgustosa” commentò l’altro.

Sookie non riuscì a distinguere ciò che accadde nei seguenti cinque secondi.
I due vampiri erano a terra,entrambi con una voragine nel torace. Pam si trovava esattamente al centro di quella piccola carneficina,con le braccia imbrattate di sangue.
“Pff…novellini” commentò sprezzante.
Si chinò su quello che doveva essere stato il corpo della donna e disse:
Nessuno mi chiama zombie”
Sookie scosse la testa per cercare di eliminare quelle immagini dalla sua mente e, superando Pam, iniziò a correre incitandola a sbrigarsi.

Le due uscirono dall’edificio e si nascosero dietro delle piante,controvento.
Bill fissava Eric dall’alto in basso,fiero del gesto che stava per compiere.
Eric,in ginocchio,affrontava la morte da uomo,se così si può dire,senza un briciolo di paura, con lo spirito del vichingo che era stato.
Sookie fremeva, voleva agire. Si morse il labbro nervosamente per evitare di uscire allo scoperto urlando uno stupido grido di battaglia e avventandosi sul suo ex.
Non si era mai sentita così carica e combattiva in vita sua.
Anche Pam era impaziente,la sete di sangue e vendetta aveva raggiunto un tale livello da comparare la voglia di salvare Eric, avrebbe tolto quell’aria superiore dal volto di Bill con le unghie e con le zanne,fino a che non avrebbe gridato pietà e anche oltre, il suo comportarsi da signora contenuta aveva smesso di esistere da quando le streghe avevano messo piede nella cittadina,distruggendole la sua non-vita.

“Un’ultima cosa” disse Eric fissando il suo re negli occhi “Libera Pam,lei non ha fatto niente. E…di a Sookie che sono nato la notte in cui mi ha trovato,e,grazie a lei,sono arrivato alla mia vera morte conoscendo cosa significa amare. Ringraziala.”
Il volto di Sookie si rigò di una lacrima salata. Era pervasa da sentimenti che non aveva mai provato, sensazioni contrastanti: la pura gioia nel sentire quelle parole,il timore che qualcosa sarebbe andata storta,la voglia di buttarsi tra le sue braccia, il terrore di non riuscire a salvarlo,di non sentire più la sua voce,di non assaporare le sue dolci labbra, e qualche altra cosa,di più forte, quasi fosse l’unico motivo a far pompare il sangue nel suo corpo,quasi fosse la sua unica ragione di vita… amore?

Una delle guardie passò un contenitore a Bill che non aveva degnato lo sceriffo vampiro nemmeno di una risposta,replicando al suo toccante discorso con una smorfia contorta, il re vampiro aprì il contenitore e ne estrasse un paletto.
Lo alzò con incombenza sulla testa di Eric.

Il tempo sembrò fermarsi.

Sookie balzò in piedi e dalle sue mani scaturì un fascio di luce che investì Bill,scaraventandolo contro il muro della sua stessa casa.
Pam si gettò nella mischia,uccidendo in ogni modo possibile chiunque fosse nel suo raggio d’azione. Era sempre stata forte ma quella volta si sentì pervadere da un’energia ancora più prorompente e distruttiva.
Eric si alzò in piedi guardandosi attorno con aria sbigottita.
Sookie afferrò la pistola e iniziò a sparare a chiunque non fosse Pam o Eric. Non aveva molta dimestichezza con le armi ma riuscì comunque a colpire un abbondante numero di bersagli.

Fortunatamente quella sera Bill non aveva deciso di organizzare una riunione con una numerosa combriccola di vampiri perciò il numero di avversari restò contenuto.

Ad un certo punto Pam rotolò a terra spinta da un vampiro massiccio,e,probabilmente,più anziano di lei.
Lui la bloccò a terra sfoderando i lunghi canini.
Sookie vedendo la compagna in difficoltà si avventò sul vampiro stringendo uno dei paletti in mano,ma il vampiro con un lieve movimento del braccio riuscì a farle perdere la presa e a farla volare contro un albero con una sonora e violenta botta.

Sookie si portò le mani agli occhi: aveva la nausea e la sua vista era offuscata da numerosi puntini neri.
Intanto,approfittando di quel momento di distrazione Pam era riuscita ad afferrare il paletto e a conficcarlo nel cuore del vampiro.
Uno dei pochi rimasti si avvicinò a Sookie leccandosi le labbra,assaporando già il sapore del suo delizioso sangue di fata.
Tutto intorno a Sookie vorticava velocemente. Provò ad afferrare una delle sue armi ma non riusciva a distinguere la sua mano.
Il vampiro si inginocchiò al suo fianco e le prese il mento tra le dita,spostandole il volto in modo da poter lasciarle il collo scoperto.
Le vene pulsavano rapide sotto la pallida pelle della ragazza.
Per quanto si sforzasse Sookie non riusciva più a controllare il suo corpo,in uno stato a metà tra il cosciente e l’incosciente.
Le zanne del vampiro si trovavano ad un paio di centimetri da lei quando sulla maglia di lui comparve un’enorme chiazza rossa,al cui centro trionfava una punta di legno.
Il vampiro ansimò e guardò allibito il suo petto prima di esplodere in una moltitudine di pezzi di carne.
Eric si chinò stringendo il volto pallido di Sookie tra le mani.
“Sookie,Sookie…” la chiamò con un tono carico di preoccupazione.
“Sookie,hai sbattuto molto forte,sarei dovuto intervenire prima,mi dispiace tanto! Ti darò il mio sangue,sei d’accordo?” chiese accarezzando il volto della ragazza.
Sookie annuì flebilmente.
Eric si morse il polso e lo accostò alle labbra di lei che si dischiusero lentamente.
Il fluido cremisi sgorgò prorompente e lei,all’inizio con riluttanza poi sempre con più ingordigia, lo ingoiò fino a che Eric non la fece smettere.
Il vampiro le pulì le labbra con il pollice e l’aiutò a rimettersi in piedi.

Con grande sorpresa Sookie notò che Pam si era occupata di ogni singolo vampiro,tutti tranne uno.
Bill si portò una mano alla tempia,ancora sdraiato nel punto in cui Sookie lo ricordava.
Pam si fiondò su di lui a zanne scoperte,con una velocità inaudita.
“E ora tocca a te,sua maestà” sibilò stringendolo per la gola.
Sookie, gremita della forza di Eric, si avvicinò ai due vampiri sorridendo in modo sadico, sorriso che aveva riservato unicamente per far soffrire Russell,l’anno prima,al Fangtasia .
“No” tuonò Eric avanzando a grandi passi.
“Cosa?!” chiesero Pam e Sookie all’unisono.
“Ma Eric…” aggiunse Pam con lo stesso tono in cui i bambini obiettano al rifiuto dei genitori nel comprargli un giocattolo.
“In quanto tuo creatore ti ordino di non ucciderlo” decretò lui con fare autoritario.
Pam si avvicinò all’orecchio di Bill e gli sussurrò:
“Ha detto di non ucciderti…mi rimane sempre la mutilazione e la tortura”
“Eric guarda che ti ha fatto! Guarda che ci ha fatto!”
esclamò Sookie.
Mio Dio stava veramente chiedendo il permesso di uccidere o comunque lasciar uccidere una persona?
“Sookie” disse Eric dolcemente “Sei arrabbiata,non sei razionale ora,io ho fatto molte cose terribili ma so che se ti lasciassi assistere, e magari aiutare, in un omicidio non te lo perdoneresti mai” aggiunse con una carezza.
“In quanto a te Bill” disse avvicinandosi al re che sostava penzoloni sotto la stretta di Pam “Io ti rispetto ma da quello che il tuo popolo dice non sei stato un sovrano regno di questo nome. Questo è un Paese libero,no? Oramai sono ben pochi gli Stati con un re e penso che qui non ce ne sia  affatto bisogno. Perciò,prima di una rivolta generale,ti consiglio vivamente di lasciare il tuo ruolo da sovrano e lasciare il paese. Potresti viaggiare il mondo,magari…non so,il Perù? Mi sembra un luogo interessante. Che ne dici Bill? Accetti questo patto?” chiese guardandolo dall’alto della sua statura.
Bill rantolò un rauco si e Pam lo lasciò andare.

Sookie fece ciò che aveva aspettato tanto: si gettò tra le braccia di Eric e lo baciò con una passione e una brama mai avuta prima,nutrendosi di lui con avidità.
Pam controllò che Bill facesse ciò che gli era stato chiesto e lo accompagnò personalmente all’aeroporto.
Eric e Sookie finirono ciò che avevano iniziato la sera prima.
Per quanto riguarda le streghe qualche problema ci fu ma…beh,questa è un’altra storia.
 
Note dell’autrice:
Ehilà :) che ne dite di questo finale? Vi è piaciuto? Troppo scialbo? Commenti? In ogni caso ringrazio chiunque abbia letto questa storia e spero l’abbiate gradita tanto quanto io mi sono divertita a scriverla. Per quanto riguarda Bill,avrei preferito fosse ucciso ma,come sapete, lo spirito nobile di Eric con l’amnesia è stato notevolmente accentuato e non penso avrebbe mai lasciato Pam ucciderlo così. Per quanto riguarda il Perù non ho letto i libri ma mi è stato detto che nel quarto Bill va in Perù perciò ho preso spunto da lì.
Grazie ancora e,al meno a quest’ultimo capitolo lasciate un commento,anche per dire che fa schifo xD
 
Sara

 
  

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