Un Ricordo Scritto.

di Morpheusjak
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata normale ***
Capitolo 2: *** cap 2 Lo strano libro ***
Capitolo 3: *** cap 3 Un secondo libro ***
Capitolo 4: *** Il quidditch ***
Capitolo 5: *** cap 5 la dove vi era la pietra ***
Capitolo 6: *** Viaggio stile primo anno. ***
Capitolo 7: *** cap. 7 Omnis facinationi ***



Capitolo 1
*** Una giornata normale ***


 

Una giornata normale
Erano le sette e mezzo del mattino e, nel silenzioso dormitorio dei ragazzi Harry si alzò dal suo letto, stanco, ma pronto per affrontare un nuovo giorno. Si vestì velocemente e sveglio Ron che dormiva ancora. “aspetta, proprio adesso?” Chiese il ragazzo addormentato, “Si Ron” rispose Harry scocciato.
I due si diressero velocemente nella sala grande della scuola, dove trovarono Hermione alle prese con un calice, che non voleva trasfigurarsi in un foglio di pergamena (probabilmente era lei che non riusciva a pronunciare bene l‘incantesimo). “Crumena Effecio… ho detto:  Crumena Effecio…. Insomma, perché non diventi pergamena?”. Ron non poté trattenere una risatina. “Ciao Hermione, cosa stai facendo?” le chiese Harry “Ciao Ragazzi, sto cercando di rendere questo calice una pergamena per il compito di Aritmanzia, ma non ne vuole sapere di diventare carta” esclamò Hermione sempre più arrabbiata.  “ok, vabbè, io vado, ho pozioni tra un quarto d’ora” disse Harry agli amici.  Si fiondò nei sotterranei della scuola per assistere alla lezione del professor Piton che, come sempre appareva irritato e annoiato,  costretto a dare le lezioni di pozioni anziché di difesa contro le arti oscure. “Aprite il libro a pagina 395” esclamò il professore guardando i suoi alunni. La preparazione della pozione dal professore assegnata era molto complicata e, per giunta, Harry pensava ad altro. Pensava a quello che voleva fare dopo la scuola. Dopo la lezione (che a Harry sembrò durare ore) si diresse nell’aula di incantesimi, dove trovò anche Ron e Hermione. “Ciao Harry”  disse la ragazza al moro. “Ciao Hermione, ciao Ron… anche voi incantesimi?” salutò Harry , “Si” Hermione rispose ad Harry, poi riprese “Pensavo di andare nella Stamberga strillante dopo le lezioni”, “a fare cosa?” chiese Harry, gli rispose la ragazza “ho trovato nella biblioteca un libro molto strano, contenente informazioni riguardo ai fondatori di Hogwarts , ti spiegherò tutto dopo”. 

Una giornata normale

Erano le sette e mezzo del mattino e, nel silenzioso dormitorio dei ragazzi Harry si alzò dal suo letto, stanco, ma pronto per affrontare un nuovo giorno. Si vestì velocemente e sveglio Ron che dormiva ancora. “aspetta, proprio adesso?” Chiese il ragazzo addormentato, “Si Ron” rispose Harry scocciato.I due si diressero velocemente nella sala grande della scuola, dove trovarono Hermione alle prese con un calice, che non voleva trasfigurarsi in un foglio di pergamena (probabilmente era lei che non riusciva a pronunciare bene l‘incantesimo). “Crumena Effecio… ho detto:  Crumena Effecio…. Insomma, perché non diventi pergamena?”. Ron non poté trattenere una risatina. “Ciao Hermione, cosa stai facendo?” le chiese Harry “Ciao Ragazzi, sto cercando di rendere questo calice una pergamena per il compito di Aritmanzia, ma non ne vuole sapere di diventare carta” esclamò Hermione sempre più arrabbiata.  “ok, vabbè, io vado, ho pozioni tra un quarto d’ora” disse Harry agli amici.  Si fiondò nei sotterranei della scuola per assistere alla lezione del professor Piton che, come sempre appareva irritato e annoiato,  costretto a dare le lezioni di pozioni anziché di difesa contro le arti oscure. “Aprite il libro a pagina 395” esclamò il professore guardando i suoi alunni. La preparazione della pozione dal professore assegnata era molto complicata e, per giunta, Harry pensava ad altro. Pensava a quello che voleva fare dopo la scuola. Dopo la lezione (che a Harry sembrò durare ore) si diresse nell’aula di incantesimi, dove trovò anche Ron e Hermione. “Ciao Harry”  disse la ragazza al moro. “Ciao Hermione, ciao Ron… anche voi incantesimi?” salutò Harry , “Si” Hermione rispose ad Harry, poi riprese “Pensavo di andare nella Stamberga strillante dopo le lezioni”, “a fare cosa?” chiese Harry, gli rispose la ragazza “ho trovato nella biblioteca un libro molto strano, contenente informazioni riguardo ai fondatori di Hogwarts , ti spiegherò tutto dopo”. 

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Capitolo 2
*** cap 2 Lo strano libro ***


 

Lo strano libro

 

Le lezioni finalmente finirono, i tre ragazzi si diressero velocemente alla stamberga strillante. “Prendi ” Hermione consegnò il libro ad Harry, “ho letto” cominciò Hermione “che questo libro parla dei fondatori di Hogwarts, ma non di quello che facevano, ma di quello che sapevano, quello che hanno scoperto.” Harry girava il libro tra le mani curiosando al suo interno e ascoltando l’amica che ne spiegava il contenuto. “insomma, è come se i quattro fondatori non volessero illustrare le loro grandi conoscenze… insomma …  esistono molti incantesimi, che, insomma, non sa nessuno …. “.

Harry era letteralmente a bocca aperta.

Passò il libro a Ron, che, Stupito a sua volta, lo appoggiò per terra. I due ragazzi si diressero verso la sala comune mentre Hermione andò in biblioteca. Harry e Ron decisero di  Giocare agli scacchi dei maghi. “e5” disse Harry, mentre il pezzo da gioco si spostava. “Ma tu” chiese Harry all’ amico “Credi a quello che ha detto Hermione prima”. “a7” disse Ron “può essere”.  “b3” ordino Harry ai suoi soldati “insomma, mi vuoi dire che credi veramente all’ esistenza di incantesimi sconosciuti?”. “G5” disse Ron, poi riprese: “Perché no?” poi aggiunse. “scacco matto”.

“Io vado a dormire” disse  Harry al rosso. 

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Capitolo 3
*** cap 3 Un secondo libro ***


IL secondo libro

 
Sala comune dei Grifondoro, uno spiraglio di fredda luce entra dalla finestra, Harry e Ron aspettavano Hermione, bevendo una calda burrobirra.

 “Ci sono due libri?” chiese Ron ad Harry, che gli rispose “da quello che ho capito ieri si, uno sulle conoscenze dei fondatori e uno sugli incantesimi. Il secondo è il nostro obbiettivo.”

“Ciao ragazzi” salutò Hermione “Ciao” risposero i due. “Allora, per documentarci meglio e per avere un idea su dove si possa nascondere il secondo libro… domani ci documenteremo nella sezione proibita. “Ah, no” rispose Harry “domani io ho il Quidditch…”. “Non c’è problema” rispose l’altra “ci andrò con Ron… inoltre, ci serve il mantello dell’invisibilità”. “Per quello non ti preoccupare, lo darò a Ron questa sera” rispose Harry.

“Beh, io vado da Hagrid, è da molto che non vado a salutarlo” annunciò Harry. Si mise il maglione e un ulteriore giacca, perché faceva molto freddo, ed era inverno. Arrivato a casa di Hagrid lo trovò a parlare con un suo vecchio amico, che aveva incontrato qualche anno prima, Aragog. “Ehm, Ciao Hagrid” salutò Harry, leggermente spaventato dalle dimensioni dell’amico di Hagrid, Aragog era cresciuto parecchio in quei 3/4  anni.  “Ciao Harry” salutò vivacemente il gigante “ come stai, tutto bene a scuola?” domando ad Harry, “si, si” gli rispose. “scusa Harry, ma era da molto che non salutavo Aragog e poi, gli serviva carne per i suoi piccoli” poi parlò a bassa voce, vicino ad Harry “pensa che dice che voleva far mangiare due alunni, due o tre anni fa….”. Harry si ricordava tutto del suo secondo anno, e, per andarsene al più presto  dall’abitazione di Hagrid, che conteneva l’animale che l’aveva quasi ucciso, terminò con un “si, ciao, ci vediamo dopo”.

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Capitolo 4
*** Il quidditch ***


IL Quidditch

 
“Buongiorno a tutti, oggi assisteremo alla partita Grifondoro – Corvonero” annunciava il cronista della partita, Harry, ormai già i campo, poteva scrutare Fred e George Weasley che andavano in giro a scommettere con il pubblico su chi avrebbe vinto.
“Scommesse” annunciava Fred “Scommesse per tutti”. Poi George si fermava da un po’  di persone e cominciava a scommettere “ per me  vince Grifondoro a 150- 10… per te?” lo chiedeva a una persona qualunque che gli rispondeva dandogli dei falci e dicendo che squadra avrebbe vinto per lui.

La partita iniziò, Palla ai Corvonero che, con estrema agilità, segnarono i primi 10 punti della partita. La partita non era cominciata molto bene, e, tra un bolide e l’altro, Harry pensava a Ron e Hermione.

 
Ron e Hermione erano entrati nella sezione proibita della biblioteca, dopo aver evitato con estrema agilità i prefetti, anche se sotto quel mantello non si stava molto bene. Si guardavano intorno, vedendo i molti libri proibiti per gli alunni: fu come un richiamo per Hermione, che si fiondò subito alla ricerca di un tomo che spiegasse meglio i posti dove i quattro fondatori potessero aver riposto il secondo libro. Ron ne approfittò per fare una dormita.

“Trovato!” esclamò Hermione dopo diverse ore di ricerca. “ecco ti leggo… Ma Ron… Svegliati!”
“si, si, è già pronta colazione?” chiese Ron
“No!” Rispose Hermione
“Ma allora torno a dormire” le disse il rosso.
“Ron!!!”  lo apostrofò l’amica.
“Ok, ok … stavo scherzando” la rassicurò Ron.
“Bene… stavo dicendo…”
 

 
Harry aveva appena terminato la partita, sconfitti 180 a 10, e, perdere, è sempre stato demoralizzante. Uscito dagli spogliatoi si diresse in biblioteca ma si bloccò perché vide Ron e Hermione uscirne entusiasti della loro scoperta.
“Harry, sappiamo dov’è il libro degli incantesimi, ti spiegheremo tutto più tardi però, perché adesso io ho lezione”.

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Capitolo 5
*** cap 5 la dove vi era la pietra ***


Dove vi era la pietra

 
Era sera.

Hermione aveva portato Harry e Ron in biblioteca per parlare loro del posto dove poteva essere stato nascosto il libro, dove lei credeva fosse nascosto il libro, dove gli indizi la portavano ad intuire dove poteva essere, anche se la risposta era incredibile.
“allora?” disse Harry “Hai un’ idea di dove può essere il secondo libro?” le chiese Harry  “si” le rispose Hermione.
“Durante il tuo primo anno hai raggiunto la pietra filosofale”
Cominciò Hermione
 “secondo i libri che ho trovato in biblioteca…”

“E io??” disse Ron

“E tu cosa? Sei stato a sonnecchiare per tutto il tempo!!!”

Lo sgridò Hermione, poi riprese

“…. Stavo dicendo …. Secondo i libri che HO trovato in biblioteca il tomo che stiamo cercando, per l’importanza, è stato nascosto con la Pietra Filosofale, Nicolas Flamel era a conoscenza di questo libro e ha deciso di nasconderlo con la sua più grande creazione.  ”

Harry scocciato le chiese: “Quindi dobbiamo ripetere ciò che abbiamo fatto il primo anno?”

“dicci di no, dicci di no, dicci di no….”  Pensava impaurito Ron.

“Si” Rispose lei.

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Capitolo 6
*** Viaggio stile primo anno. ***


Viaggio stile primo  anno

 
Il trio decise di partire.

Questa volta però erano bene attrezzati,  avevano preparato pozioni se gli incantesimi non fossero bastati.
Superato Gazza, i tre riuscirono a raggiungere il terzo piano, dove non trovarono ne Fuffi, ne la botola.

“che facciamo ora?” domandò preoccupato Ron
“come che facciamo?” disse Hermione

“Bombarda” esclamo la ragazza, puntando la bacchetta verso il pavimento.

“ecco che facciamo!” esclamò poi, abbastanza contenta.

“A volte quella ragazza mi fa paura” disse Ron ad Harry.
La discesa fu molto veloce, e molto presto si trovarono davanti al tranello del diavolo.

“Lumus solem” Esclamarono in sintonia e subito il tranello del diavolo gli lascio libero il passaggio.
“non male come inizio” esclamò Harry.
Continuarono il loro viaggio, finché non si trovarono la seconda prova: le chiavi volanti.
“ora viene il difficile” disse Hermione
“dai” disse Harry “ ce l’ho fatta quando avevo appena undici anni, figurati  ora che ne ho quindici” Disse Harry.
 
“Aspetta” esclamò Ron “Voi avete fatto abbastanza, insomma, mi serve allenamento per il Quidditch, e questo mi sembra il momento adatto per un allenamento”.
Ron salì sulla scopa e, consapevolmente. Attirò le chiavi verso di lui. Era molto agile, faceva piroette e capriole in aria le chiavi non lo riuscivano neanche a toccare. Alla fine trovò la chiave giusta, era in mezzo a tutte le altre!
Respirò profondamente.
Davanti a lui Centinaia di chiavi pronti a colpirlo e poi, senza pensarci un’ altra volta, si lanciò verso di loro.
Un secondo, un secondo gli bastò per prendere quella giusta e per fondarsi dai suoi amici, non più di un secondo.
Atterrò bruscamente per fare il più veloce possibile, diede le chiavi ad Hermione che aprì velocemente la porta e, dopo aver fatto passare i suoi amici dall’ altra parte, la richiuse altrettanto velocemente.

“Complimenti Ron” Gli disse Hermione

“Grazie” rispose il rosso, affaticato.

“un po’ d’acqua?” Chiese Harry

“si grazie” Gli rispose Ron, sempre affaticato.

Harry prese un bicchiere e pronunciò una formula: “aguamenti”
Subito dalla bacchetta usci un piccolo getto d’acqua, che si blocco quando il bicchiere era pieno.
Ora bisogna affrontare gli scacchi, Ron se gli ricordava molto vene.
 La porta dietro ad essi era già stata aperta ma non sapevano i modo di attraversare il gioco; Ron rifiutava di rigiocarvici.
 
In quel momento Hermione pensò alle lezioni di trasfigurazione

“Ho trovato!” Esclamò

“Avifors” grido verso una statua che si trasformò in un rapace.

“capite? Possiamo trasformare le pedine in altri oggetti, come ci hanno insegnato a trasfigurazione!”

Da quel momento cominciarono a partire incantesimi dovunque nella scacchiera.
“Mutafloccos” esclamò Harry, mentre una statua si trasformava in fiocco

“Mutaorganus” urlò Ron trasformando la regina in un pianoforte

“Crumena Effecio” disse Hermione vedendo  la trasformazione di una

pedina  in carta di pergamena

“ormai non mi servi più” disse e,  raccogliendola, la strappo.
Tutte le statue erano state trasfigurate e i tre ragazzi attraversarono la scacchiera tranquilli:
 
Erano arrivati a meta.

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Capitolo 7
*** cap. 7 Omnis facinationi ***


Omnis facinationi
 

Erano arrivati a meta; dopo una lunga gradinata arrivarono alla stanza che anni prima, conteneva la pietra filosofale. Al centro della stanza si poteva ammirare lo specchio delle brame.

Harry  fece una domanda ai suoi amici
“perché Silente non aveva trovato il libro se era andato a prendere la pietra per distruggerla, insomma, mi spiego meglio, ogni oggetto magico si può percepire è come un faro di notte, fa molta luce, una persona come Silente, un grande mago come Silente mi volete dire che non è riuscito a percepire un libro? Avrebbe sentito ciò che emanava, i suoi poteri!”

Hermione gli rispose: “Harry, i fondatori di Hogwarts erano maghi più carismatici, bravi di Silente… insomma, sono riusciti a costruire una scuola, figurati a mascherare un libro…”
“Scusate” gli interruppe Ron “se Silente non c’è riuscito… come facciamo noi?”
 

 
Ron aveva ragione.
“Ma… il libro…. Diceva che era qua, che doveva essere qua!”
Disse Hermione
Non ci potevano credere, avevano fatto tutto il viaggio per poi non trovare niente.
“Aspettate” disse Harry “non è in questa stanza.
Nella scalinata, non avete notato che si sdoppiava..”
“Harry cosa stai dicen….”
Cercò di chiedere Ron
“seguitemi” si alzò Harry velocemente seguito dagli altri due.
Gli porto velocemente di sopra, dalla scacchiera.
“Non vedete?” disse Harry indicando la scalinata.

Da  lì si poteva notare uno “sdoppiamento di scale”, insomma, una seconda via nascosta dal buio.

“Lumos solem” esclamò.
“ora basta scendere!” disse, sorridendo.
Percorsero un corridoio umido che gli portò a una porta, senza maniglia su cui c’era incisa una frase con sopra il timbro della casa di Cosetta Corvonero:
 
 
-alcune cose, sottoposte a pressione, possono rivelare i loro segreti-
 
“B-bisogna spingere” disse Hermione.
“scusa, ma non potevano  scrivere semplicemente … che ne so … -Spingere?
Chiese Ron arrabbiato.
“Ron, è la prova di Corvonero… per gli acuti di cervello!”

Continuarono il tragitto nel buio corridoio, illuminato solo dalla punta delle bacchette dei tre ragazzi.
Un’ altra porta, questa invece con il simbolo della casa di Tosca Tassorosso,  con su scritto:
-Solo uno di voi può entrare gli altri rimarranno qui-
“cosa?”
“solo uno di noi può entrare?”
“Entra tu Harry” disse Ron
“no, perché io? Dovrebbe entrare Hermione, si è dimostrata  la migliore di noi tre!” ribatté Harry.
“Ma no, meglio che entri Ron, o tu Harry…”
Insomma, non sapevano chi far entrare.
Alla fine presero la decisione di andarsene
 Harry allora si rivolse alla porta dicendo
“Io sono disposto a far entrare i miei due amici senza di me”
E cosi anche Ron e Hermione.
A quelle parole la porta si dissolse e lasciò passare i tre, che avevano dimostrato di essere buoni amici, disposti a  non proseguire il tragitto per l’altro.
“La prova di Tassorosso era sulla lealtà” disse Harry
“dovevo immaginarlo”.
 
Terza porta, sullo stipite il marchio di Godric Grifondoro.
Anche qua una frase incisa sopra:
 
-sei davvero coraggioso? Allora apri questa porta-
Harry aprì la porta cautamente per poi trovare davanti a lui una seconda porta, quest’ ultima fatta di fiamme.
“F-Fiamme, f-fuoco, dovremmo attraversarle???”
Diceva Ron piagnucolando.
 
“suvvia Ron hai quindici anni, non sette”.
 
“Si, si… ok- ok” Si tranquillizzò Ron
“ma quelle sono fiamme vere!!!!!” uro poi.
“ehm … chi va per primo?” chiese Harry
Tutti e tre si fecero indietro e poi pensarono

…  


Paura, paura, paura, paura     

Insomma, lo faccio per i miei amici
 
“vado io” disse infine Hermione, coraggiosamente.
Respirò profondamente e poi, entrò nella porta, per poi scomparire.
“dov’è andata?” disse Ron spaventato
“Non ne ho la più pallida idea ma io entro”
Dopo queste parole Harry attraversò la porta.
Ora Ron era da solo.
Devo entrare?
Devo proprio entrare?
Si chiese
E, prendendo coraggio,
 
attraversò la porta.
Subito si sentì trasportato da  qualcosa, poi capì, quello non era fuoco, era Metropolvere.
 

 
Il trio si ritrovò nella sala comune, non seppero bene dove, ma si ritrovavano davanti a un quadro, rappresentante il tre Fondatori delle case di Corvonero, Tassorosso e Grifondoro. 
“ragazzi, era metropolvere alla fine”
“Si, Ronald Weasley” lo tranquillizzò il quadro.
“Il quadro parla… e sa i nostri nomi”  esclamò Ron
“certo, sappiamo i nomi di tutti gli alunni che appartengono alle nostre case”. Ribatté il quadro
“Ma… Serpeverde?” chiese Harry
“Perché non è con voi nel quadro?” chiese nuovamente
“A Salazar non piaceva stare con gli altri, se ne stava da solo, alla fine  a deciso di costruire  una camera, la Camera dei segreti, Come la chiamate voi oggi; dopo averla costruita ci passo le sue giornate, fino alla fine.”
 
“Siete qui per il libro, giusto?” chiese il quadro
“si” risposero i ragazzi
“toccate il quadro”.
 

 
Si ritrovarono in cima alla torre di Grifondoro.

Si dovevano essere smaterializzati.

Faceva freddo.

Era  notte.

Si trovarono in una stanza buia.

“Lumos” esclamò uno di loro.

E subito fu luce.

Il libro era dentro un baule.

L’avevano trovato.
 
 
 
 
Note dell’autore
 

Il baule isolava la magia, quindi non poteva essere rintracciato con essa.
La stanza non era scritta ne nella mappa del malandrino e non aveva ne porte ne finestre.
Probabilmente metterò un ulteriore capitolo sul contenuto del libro e sul dopo-scoperta.
durante il capitolo i tre pensano.
... è Harry
Paura, paura, paura è Ron
lo faccio per i miei amici è Hermione
Spero che questa fanfiction vi sia piaciuta.

Morpheusjak

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