Ricordi

di Enjio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ricordi di Raven ***
Capitolo 2: *** I ricordi di Aya ***
Capitolo 3: *** I ricordi di Van ***



Capitolo 1
*** I ricordi di Raven ***


Capitolo 1 - I ricordi di Raven

Mi sveglio a causa dei raggi del sole che mi picchiano sugli occhi, e ti vedo dormire beatamente tra le mie braccia, mia piccola principessa. Il tuo corpo è molto caldo, è un piacere dormire con te vicino. Sei l’unica che mi capisce, sei l’unica che mi abbia mai amato! Tu non hai paura di me, principessa, non ne hai mai avuta. Quando ti ho conosciuta, un anno fa, eri mia nemica, combattevi per la Guarda Onforce, al fianco di Van... Già, Van... Tu lo consideravi una sorta di fratello maggiore, e io ero molto geloso. Mi chiedevo: perché lui può starti accanto e proteggerti e io no? E’ stato quando si è saputo in giro che il mio Geno Saurer sti stava evolvendo, che sei venuta a cercarmi. Io non ti volevo fra i piedi, ti dicevo ogni sorta di cattiveria... Quante volte ti sei messa a piangere per questo! Ed è stato allora che mi sono accorto di amarti, mia principessa. Tu non cercavi lo scontro, volevi parlare, e cercavi in tutti i modi di instaurare un dialogo, ma io ti respingevo e rendevo vano ogni tuo tentativo di riuscirci. Quando mi ammalai tu sei stata l’unica a starmi affianco, hai passato le notti in bianco per assistermi. Una settimana dopo ero già in piedi, grazie alle tue cure, ma invece di ringraziarti ho continuato a maltrattarti. Non ti sei mai lamentata... Il mio stupidissimo orgoglio m'impediva di ammettere, anche solo a me stesso, che ti amavo! Quanto mi odiavo per quello che ti stavo facendo! Per aiutarmi, hai persino rischiato di perdere le uniche persone a te care, le uniche che ti erano rimaste, dopo la morte dei tuoi genitori! Proprio come me... Hai perso i genitori da piccolissima, ed è stato proprio questo a farci avvicinare. Quando ti chiesi perché volevi a tutti i costi diventare mia amica, tu mi rispondesti - perché hai bisogno d'amici! E tutti saremo felici di aiutarti, e di non farti sentire più solo! -. Mi lasciasti sorpreso, perché te sei stata l’unica ad aver capito com'ero veramente. Da quel giorno, ti permisi di avvicinarti un po’ di più al mio cuore, ma non volevo che rischiassi tutto quello che avevi per uno come me, non ne valeva la pena! Sono stato così male quando, una sera, eri corsa da me in lacrime, principessa. Proprio da me! Dall’ultima persona che ti era rimasta in quel momento. A causa mia avevi litigato con Van e gli altri, e loro ti avevano voltato le spalle. Sei rimasta sempre con me da allora, finchè Van non venne a cercarti, pentito di come ti aveva trattata. Ricordo ancora la sua espressione sconvolta, quando vide la sua protetta ridere e scherzare con un delinquente, come se niente fosse successo. Quando ti chiamò, tu gli chiedesti se potevo stare con voi, unirmi al vostro gruppo. Van mi scrutò attentamente, era chiaro che non si fidava! Si limitò a dire che dovevate tornare, ma solo dopo che ti vide piangere, stringendomi forte la mano, capì che non saresti tornata senza di me. Fu così che si vide costretto ad accettare, e alla fine diventammo tutti amici.

*un anno dopo*
Vedo che ti stai svegliando. Apri lentamente gli occhi e io ti saluto con un sorriso - buongiorno, tesoro! Dormito bene? - - con te vicino non poteva che essere così! - poi avvicino il mio volto al tuo, posando le mie labbra dolcemente sulle tue.
Grazie.
Grazie di esistere.
Grazie di amarmi.
Grazie, Aya.
Grazie di tutto, Mia Piccola Principessa!

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Capitolo 2
*** I ricordi di Aya ***


Capitolo 2 - I ricordi di Aya

A volte, non posso fare a meno di chiedermi perché non ti ho conosciuto prima, Raven. Sei un ragazzo così buono e generoso! O almeno, lo sei con me... Mi fai così felice quando mi dici che adori i miei occhi color ambra, che sono troppo belli per appartenere ad un essere umano... infatti per te io sono un angelo, un angelo venuto sulla terra per te... te soltanto. Abbiamo affrontato tante difficoltà per poter stare assieme, ma ce l’abbiamo fatta, ed è questo che conta! Mi ricordo ancora come ci siamo conosciuti: accadde tutto un anno fa, io facevo (e faccio tuttora) parte della Guardia Onforce. Van era mio compagno e mio grande amico, quasi un fratello. Mi aveva salvata da dei briganti e mi ha insegnato a pilotare gli zoids; io vagavo sperduta perché avevo perso i miei genitori, uccisi da Specula quando avevo solo 5 anni, ma sono riuscita a scappare. Poi ho conosciuto te: quando attaccasti la base in cui ci trovavamo io e Van ho avuto modo di vederti per la prima volta. I tuoi occhi mi dicevano tutto: eri molto solo, e avevi bisogno di amici. Quando seppi che il tuo Geno Saurer si stava evolvendo ho deciso di venire a cercarti: sapevo che quello zoid avrebbe avuto una potenza spaventosa, e dovevi usarla per aiutare gli altri, non far loro del male. Cominciai a venire a trovarti tutti i giorni, dicendo a Van che andavo in giro a controllare i delinquenti, e cominciai a parlarti. Ti scocciavi sempre, è vero? Si, lo so. L’ho sempre saputo che ero molto insistente, ma dovevo farti capire. Un giorno arrivai ma non ti trovai seduto come al solito a guardare il bozzolo; eri in una grotta lì vicino con la febbre altissima, e mi presi cura di te, non tornando nemmeno a casa. Dissi a Van che volevo stare via per un po’, volevo riposarmi, e lui mi ha creduto. Mi dispiaceva, ma non potevo dirgli la verità, non avrebbe capito. Infatti, quando scoprì tutto, mi fece una scenata tremenda, dicendomi che lo avevo deluso, che ero un’ingrata, e cose veramente cattive. Mi cacciò via, e corsi da te, piangendo. Non sei riuscito a rifiutarti di aiutarmi perché, in cuor tuo, mi amavi già moltissimo, ma mai quanto amo io te. Mi offristi un posto dove stare, e quella volta fosti tu a prenderti cura di me. Eri stato più dolce che mai, fu allora che mi desti il primo bacio, sia per me che per te. Non volevo più andare via, ma Van, alla fine, tornò a cercarmi, perché era sinceramente pentito di avermi trattata in quel modo. Venne subito da te a cercarmi, sapeva già dove sarei corsa a rifugiarmi, lì, tra le tue braccia. Era veramente sorpreso quando notò come eri cambiato stando con me, ridevi, e non i tuoi soliti ghigni, ma una risata vera, cristallina. Si scusò e mi chiese di tornare, ma non sarei tornata senza di te. Lo capì, e decise di far venire anche te, accogliendoti nel gruppo. Fiona e gli altri, all’inizio, erano molto freddi e allora stavi solo con me. Mi facevi tanta tenerezza! Mi sembravi un bambino: mi cercavi ovunque e quando venivi da me che ti avevano trattato male avevi uno sguardo così ferito! Mi sentivo in colpa per averti, in un certo senso, costretto a venire con me. Riuscii a far sforzare i miei amici ad essere più gentili dicendo a loro semplicemente la verità, così com’era: io ti amavo, tu mi amavi, eri molto solo e le solite cose che racconto a tutti. Così siamo diventati tutti uniti. Adesso combatti anche tu per la Guardia Onforce, e sembri davvero felice! E io lo sono con te.

*un anno dopo*
Ti vedo entrare in camera - come mai così pensierosa? - - niente. Ricordavo... - - che cosa? - - come ci siamo conosciuti - - e perché lo stai facendo? - ti siedi vicino a me, accogliendomi tra le due braccia e baciandomi la testa - mi piace ricordare quei momenti... - - anche a me -. Alzo lo sguardo verso di te - ti amo tanto! - tu mi sorridi. Sei così bello quando sorridi! - anch’io ti amo, piccola mia! - e mi baci, questa volta sulle labbra, con grande passione.
Ti amo, e ti amerò sempre.
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Resta sempre con me, Amore Mio!

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Capitolo 3
*** I ricordi di Van ***


Capitolo 3 - I ricordi di Van

Mi fa uno strano effetto vedere Raven parlare, ridere e scherzare con noi, fino a un anno fa era nostro nemico: Aya lo ha cambiato, ed è molto bello. Aya la trovati 5 anni fa, la salvai da dei briganti; lei era orfana, come me, Maria e Raven... E’ stato proprio grazie a quello che è riuscita ad instaurare un dialogo con lui. Lo incontrava di nascosto, dicendomi che andava a pattugliare la zona, e io le credevo. Mi ricordo ancora lo stupore, la delusione, la rabbia, quando scoprii la verità: un soldato mi riferì che aveva visto Aya andare nella zona del bozzolo, così l’aveva seguita. L’aveva vista prendersi cura di Raven, e non si era sbagliato, ma non volevo crederci. Le chiesi spiegazioni e lei, alla fine, confessò tutto. - mi dispiace, Van, ma non posso vivere senza di lui... -. Quelle parole mi fecero andare in bestia, e alla fine la cacciai. Com’era possibile? Era successo tutto sotto il mio naso... Aya non era più la ragazzina che avevo salvato, era una ragazza matura, e non mi ero accorto che stava cambiando. Alla fine mi resi conto che avevo esagerato. Non voleva deludermi, ma l’avevo capito troppo tardi. Corsi a cercarla, ma, in realtà, sapevo dove andare: dall’unica persona che le era rimasta in quel momento. La trovai lì, seduta vicino a lui, sembrava felice, nonostante le cattiverie che le avevo detto... Mi feci avanti e le chiesi scusa e, alla fine, mi porse quella domanda che non ero pronto a sentire - Va, Raven può venire con noi? - lo stupore comparve sul mio viso, e non sapevo cosa rispondere. Avevo paura, non mi fidavo di Raven, ma non volevo far soffrire ancora Aya. Cercai di sviare il discorso - adesso dobbiamo andare, gli altri si staranno preoccupando... -. Non sentendo passi dietro di me, mi voltai di nuovo. Aya era in piedi, immobile, con lacrime furtive che le stavano scendendo sul volto chinato verso terra, e stringeva così forte la sua mano che era un miracolo che non gli si fosse bloccata la circolazione! Non me la sentii di rifiutare così, alla fine, accettai. Aya adesso era veramente felice. Mi abbracciò così forte che mi mancò il respiro, poi corse da Raven - hai visto? Hai una possibilità, dimostra come sei veramente!! -. Tornati alla base, Fiona, Moombay, Irvine e tutti quanti erano stupiti ma comunque pronti a reagire se Raven gli avesse attaccati. Aya era un po’ preoccupata: evidentemente voleva così tanto aiutare il suo ragazzo che non aveva pensato alla reazione degli altri. Mi feci coraggio e parlai - da questo momento Raven resterà con noi, diamoli tutti una possibilità -. Cercai con lo sguardo gli occhi di Fiona e, quando li trovai, non lessi rabbia o delusione. Lo stupore c’era, sì, ma c’era anche amore, e capii che lei aveva accettato, avrebbe fatto del suo meglio per accoglierlo come si deve. Qualche ora dopo, verso sera, corsi a cercarla, e la trovai sul terrazzo - ehm, Fiona? - - si? - mi accorsi in quel momento che c’era preoccupazione anche in lei e, certamente, rivolta anche la sua verso una persona: Aya. - mi chiedevo... Secondo te ho fatto bene? - mi prese le mani tra le sue e mi rispose sicura - oh, si Van! Aya è felice come non mai, non te ne sei accorto? - - non mi sono accorto di molte cose... - al suo sguardo perplesso continuai - non mi sono accorto che Aya è cresciuta, che ama veramente Raven e... - - non importa! Adesso l’hai capito e lo stai aiutando, è questo quello che conta!-. mi sentii subito sollevato e, quella notte, riuscì a dichiararmi.

*un anno dopo*
Ho appena raggiunto Fiona nel parco del palazzo di Gygaloss - secondo te ho fatto a portare Raven da noi? - - certo! E ne sono convinta sempre di più ogni giorno che passa! - e mi baciò. Una cosa positiva c’è in questa storia: Raven non è più un pericolo per la Guardia Onforce.

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