E dopo 100 anni... Barby ce l’ha
fattaaaa.... XD si, eccomi con il prossimo capitolo!!! Scusate ma c’erano molte
cose da sistemare e non ho molto tempo per scrivere ultimamente.. cosa c’è da
dire... ah si!!! Indovinate un po’ chi ha partecipato alla stesura di questo
cap? Un noma a caso... chi indovina riceverà 2000 euro in gettoni d’oro solo
pronunciando il nome davanti allo schermo... ok, ve lo confermo io!!!!
Niente poco di meno che.... CULLENBOYYYY!!! Ve lo aspettavate??? O.o no di
certo XD
A parte gli scherzi... ora la smetto!!!
Buona lettura e fateci sapere le vostre impressioni ok???
Ps. Grazie ai preferiti, ai seguiti e
agli angeli che ci commentano!!! Vi parlo anche a nome di Luisina e Davide, ovviamente!!!
Capitolo Tre
Come ho dormito? Meglio sorvolare. La nottata è passata così
lentamente, che alzandomi dal letto, mi sento almeno cinque anni di vita in
più.
Mi vesto a rilento, svogliatamente.
Un’altra settimana scolastica sta per iniziare e io, forse
per la prima volta in tutta la mia vita, non voglio andare a scuola.
Pensandoci, potrei non andarci...
Charlie è uscito, e quando tornerà posso benissimo
raccontargli che non mi sono sentita bene. Potrei fingere un mal di pancia
dovuto al ciclo... Si, funzionerà. Charlie odia affrontare questi discorsi e
sorvolerà, come sempre.
Miel pop’s e bzz bzz
bzz, bzz bzz bzz...
Il mio telefono?!
Si, deve essere per forza il mio, ci sono solo io in casa.
Un messaggio.
Ma che ha fatto quella pazza?! Mi ha personalizzato anche la
suoneria dei messaggi?
Odio quelle apine... anche se pensandoci ce la vedo proprio
in versione “ape fastidiosa”... si, è l’animale adatto a lei!
Da
Alice:
BELLAAAA...
non azzardarti a non venire a scuola -.- Io e Rose dobbiamo farti vedere una
cosa strabiliante e poi c’è un test a sorpresa di biologia... vuoi perdertelo?
Andrai benissimo sarà super facile per te. Ecco brava, ottima decisione,
sorella. A proposito: cambiati quella maglietta, non si intona con la mia.
Quella rossa sarà fantastica ^^ ciaooo ci vediamo tra dieci minuti e tre
secondi.
Addio piacevole
mattinata incentrata sul relax e sullo svago.
Ringhio sonoramente sperando che Alice mi veda in una delle
sue visioni.
“ Se non è strabiliante come hai detto, farai una brutta
fine...”
Penso di dirlo ad alta voce immaginando di farla a pezzi e
di spargere i suoi resti nelle parti più disparate del mondo in modo da tenerla
in vita ma in continua sofferenza.
Ghigno sadicamente e mi dirigo lentamente verso il bagno con
i vestiti da indossare. Logicamente ho scelto una camicetta blu, solo per farle
un dispetto.
Un clacson mi ridesta. Che stavo facendo?
Si, stavo pensando.
Cazzo! Sono in ritardo.
Mi vesto a velocità quasi vampiresca e arrivo tutta
trafelata all’auto di Alice.
Tutte sorridenti lei e Rosalie mi salutano appena mi vedono.
Alice avrà di sicuro avuto una visione del mio ritardo ed è passata a prendere
prima Rosalie.
La fisso con sguardo truce.
Ma come diavolo fa?! E per quale motivo poi? È pura follia!
Ha indossato un vestitino bianco a cui ha abbinato degli
accessori blu, proprio come me. E Rosalie? Stessa divisa ma con un top e jeans.
(Abiti)
Impazzirò, me lo sento...
Alzo gli occhi al cielo e faccio finta di niente. Non le
darò alcuna soddisfazione.
<< Buongiorno, ragazze >> mormoro atona mentre
Alice avvia il motore in direzione della scuola.
<< Bella, meno male che sei venuta. Non sai che novità
abbiamo. Delle chicche pazzesche! >>
Chicche? Già il termine è tutto un programma. Mi ricorda
tanto Hagrid di Harry Potter quando sta per proporre agli alunni dei mostri...
Il mio sguardo perplesso le fa continuare: << Si,
Bella. Rose ha ragione. Non hai idea di che novità ci sono >>.
<< Immagino... >> riesco a dire simulando un
finto entusiasmo che non le convince. Che sfiga.
<< Ti racconteremo tutto a scuola, adesso dobbiamo
parlare di cose serie lontano da sguardi e orecchie indiscreti >>.
Oh, oh...
Dovevo rimanere a casa, lo sapevo. Ma perche capitano tutte
a me?! Che avrò fatto di sbagliato?
<< Bella, io e Rose ne abbiamo parlato. Secondo il
nostro modesto parere, ti sei comportata egregiamente ieri sera. Certo, le
ripicche non ripagano, ma nel nostro caso è diverso >>. Mi dice tutto con
un gran sorriso e alla fine mi strizza anche l’occhio.
Sono stupefatta. Forse non ho capito bene?
<< Si, Bella. – Continua Rose – Devi proseguire su
questa strada. Alice ha avuto una visione, andrà bene, vedrai >>.
Annuisco guardando la strada, ormai manca poco al parcheggio
della scuola.
<< Allora? Cosa avevate da dirmi di così importante?
>>
Se vengo a sapere che è qualcosa di estremamente futile
giuro che divento una iena, non riusciranno a sfuggire alla mia rabbia.
Volevo rimanermene a casa, da sola, a pensare a cosa era
successo, a come comportarmi con lui...
Non dovevo pensarci, non dovevo cercarlo né guardarlo.
Tantomeno parlargli.
Il mio sguardo poteva ascoltare il mio cervello?
Certo che no!
Guardavo tra la folla, scrutavo le auto in cerca di lui...
<< Oh, Bella. Una cosa eccezionale, a dir poco
mega-fantastica... >>.
Quanto la facevano lunga...
<< Stefano e Domenico hanno lanciato una linea che si
addice a tutte le nostre esigenze... >>.
<< Ti rendi conto? >> Mi dicono in coro.
<< Stefano? Domenico? E chi sono? Siete per caso
impazzite? Di cosa state parlando? >>
Scuotono la testa con sguardo scandalizzato e cominciano a
ripetere il mio nome rassegnate.
<< Bella, Bella, Bella... sei sempre tra le nuvole,
tesoro. Come “chi sono”? Dolce & Gabbana no? Non è chiaro? >>
Dolce & gabbana???
DOLCE & GABBANA???
Non ero rimasta a casa per Dolce & Gabbana?
Le avrei uccise. Non era umanamente tollerabile.
<< VOI COSA? >> Inveisco contro di loro.
Indietreggiano ma continuano a sorridere.
Sono una furia, la loro pazzia finisce qui.
<< Ciao, Isabella >>.
No, no, no. Tutte ma
non lei. Fa che non sia lei.
Ancheggiando, seguita delle sue comari, si avvicina a me e
alle mie amiche sorridendo e masticando in modo osceno una Big Babol.
Fa che le va di traverso...
<< Buongiorno, Jessica >>.
Poteva un sorriso essere più sforzato e finto del mio? No,
potevo dire di aver superato anche i Cullen, gli attori perfetti!
Mi sorride quasi ghignando. Posso tranquillamente immaginare
cosa sta per chiedermi.
<< Hai per caso visto Edward? Ieri siamo usciti
insieme, sai un vero appuntamento, e lo stavo aspettando >>.
Ecco, come volevasi dimostrare.
Alice e Rosalie restavano zitte, me la sarei cavata da sola.
La rabbia accumulata mi avrebbe dato la giusta dose di
adrenalina.
<< No, Jessica. Mi dispiace >>, lo sguardo
dispiaciuto mi era venuto proprio bene << non sarà ancora arrivato... Se
hai detto che avete avuto un appuntamento vi sarete sentiti no? Non ti ha
mandato un sms? Neanche stamattina? >>.
Il mio tono è dispiaciuto ma Alice e Rosalie sghignazzano,
hanno capito dove voglio arrivare.
Chi si vanta da solo, vale un fagiolo.
Jessica è l’esempio lampante di questo detto. E non era
ancora finita...
<< No... forse ha perso il mio numero >>.
Si arrampica sugli specchi o è una mia impressione?
Voleva farsi bella con me, ma non mi conosce...
Posso sembrare timida e impacciata, ma il nervosismo (grazie
Alice) mi dà grinta!
<< Si, Jessica – faccio finta di assecondarla – tra le
mille ragazze di cui ha il numero avrà perso di sicuro il tuo... può darsi che
tra qualche settimana lo ritrova... >>.
Detto questo prendo sotto braccio le mie due amiche e mi
dirigo verso la nostra prima lezione: Biologia.
<< Ah, Jessica – mi volto quel poco per guardarla in
faccia – l’ho appena visto seguire una ragazza verso la palestra. Non vorrei
sbagliarmi ma ha aumentato il passo quando ti ha notata... >>
Io, Rose e Alice iniziamo a ridere e continuiamo a camminare
verso la nostra aula. Sappiamo perfettamente che Edward e gli altri ancora
devono arrivare a scuola.
Te l’ho fatta Jessica
Stanley.
Edward’s Pov
Ho passato tutta la notte nella radura. Ha anche
piovuto ma non ci ho fatto caso. Mi piace la pioggia, mi rilassa, crea come una
pellicola intorno a me che mi dà una sensazione di protezione, di difesa dai
pensieri che avvolte sono talmente rumorosi da sconvolgermi.
Il rumore della pioggia si sovrappone al
chiacchiericcio incessante ed io, a quel punto, ascolto quel ticchettio invece
di puntare la mia attenzione su tutte quelle voci.
Sono salito in auto nonostante fossi bagnato fradicio, domani la
pulirò al massimo.
Quando sono entrato a casa i pensieri di Esme mi hanno fatto sorridere.
Prima è stata contenta di vedermi, e poi ha pensato a mille e più modi di farmi
male a causa di due orme sul pavimento.
Donne, chi le capisce... Già chi?
Secondo me non si capiscono neanche da sole.
Ho quasi volato verso la mia camera per evitare di fare altre pedate.
Non oso immaginare cosa mi avrebbe fatto fare per il
prossimo decennio...
La conosco, una punizione per questa cretinata me la
becco.
Entro in stanza, e non ho neanche il tempo di cominciare a spogliarmi
che irrompe Emmett, come il gorilla che è.
<< Ascolta, io per due pedate mi sono sentito Esme, tu se le sfondi la
porta non arrivi a domani! >> Gli dico sfilandomi la camicia e rimanendo
a dorso nudo.
<< Ma per favore, Esme mi adora non... >>
<< Se mi rompi la porta ti rompo la testa, altro che 'Esme mi adora'
>>
Nostra madre grida dal piano di sotto per far capire
che non sta
scherzando.
Emmett tira su le spalle come colpito dal peso di quella minaccia, e facendo
una smorfia come ha dire 'o cazzo!' sussurra:<< Scusa mammina >>,
con la speranza di tenerla buona.
"Se se, mammina, se mi ha fatto un graffio alla porta lo stendo come
un lenzuolo"
Ai pensieri di Esme scoppio a ridere scuotendo la testa.
<< Non ti perdona >> lo informo prendendo un asciugamano e
strofinando
i capelli, l'odore di pioggia che ho addosso non vorrei proprio
lavarlo via.
<< Cosa vuoi Emmett? >> Gli chiedo aprendo la cabina armadio per
cercare qualcosa da mettere per andare a scuola.
Sono le sei del mattino e tra un paio d'ore dovremmo
cominciare le lezioni.
"Il secondo appuntamento" pensa.
<< Vuoi uscire con me? >> Lo prendo in giro deviando i suoi
pensieri da quel cavolo di accordo dei tre appuntamenti.
<< Ma quanto sei spiritoso! Il tuo secondo appuntamento è con la Mallory
>> mi dice incrociando le braccia al petto.
"Vedrai che ti diverti..."
<< Scusa Emmett, la finiamo con questa stronzata? Dai, il gioco è
bello quando dura poco, e io non mi sto divertendo più >>.
Mi tolgo i pantaloni bagnati e quando trovo un paio di
Jeans sbiaditi e una camicia nera l’appoggio sul letto per indossarle.
<< Non sei tu quello che si deve divertire, hai scelto Obbligo!? E mo
te lo tieni >> continua incalzante.
Sbuffo arrotolando le maniche della camicia e sistemando il collo.
<< Che palle però! Ok, dove e quando? >>
Basta che questa tortura finisca il prima possibile.
<< All'Eclipse domani a cena >> mi dice con un sorriso smagliante.
<< Stessa condizione! >> Dico perentorio chiudendo le ante
dell'armadio e superandolo per raggiungere la porta.
<< Quale? >> Mi domanda confuso seguendomi fuori dalla mia stanza
giù per le scale.
<< Bella >> mi limito a dire guardandolo dall'ultimo gradino prima
del salotto.
<< Ci provo... >> mi dice quasi dispiaciuto.
"Povera ragazza"
Non lo sto a sentire, mi siedo al piano e comincio a suonare la prima
cosa che mi viene in testa.
'Frer Jacque'
Dopotutto, è giusto per perdere tempo prima di
avviarmi a scuola.
________________
Arriviamo giusto in tempo, siamo passati a prendere Jazz perché le ragazze si
erano già avviate.
C'è la macchina di Rosalie, per cui individuo subito
Bella che parla con Jessica Stanley. Alice e Rosalie sono dietro di lei, mentre
le amiche di Jessica sembrano dei birilli dietro la loro compagna: formano un
triangolo.
A vedere la scena dall’esterno, sembra più una lotta
tra campioni.
<< Jazz >> lo chiamo per conoscere che tipo di emozioni aleggiano
tra le due, visto che per "colpa" di Bella il mio potere si è andato
a far benedire.
<< Riesci a capire che sta succedendo? >>
Gli chiedo indicandogli la scena.
<< Bella è alquanto incazzata, Jessica sembra allegra, ma più parla con
Bella e più diventa insicura >> mi dice.
Non riesco a sentire la conversazione, e il sospetto
che Jessica si stia vantando con Bella di essere uscita con me, mi irrita non
poco.
Muovo un passo per avvicinarmi, ma Jasper mi blocca
prendendomi un braccio.
<< Peggioreresti la situazione, Bella ha la stizza, e Jessica è avvilita
e vergognata, finirà presto >>.
Neanche finisce di pronunciare la frase che vedo Bella prendere a braccetto
Alice e Rose per poi dirigersi nell'edificio.
Jessica resta lì, sconfitta a quanto pare.
La ignoro, non sia mai si facesse troppe illusioni nei
miei confronti.
Mi dirigo all'edificio con Jazz ed Emmett che spariscono subito dopo essere
entrati.
Sono uscito dall’aula perché il ciarlare della professoressa
iniziava davvero ad irritarmi.
I pensieri di tutti scompaiono, segno che sono entrato
nel raggio d’azione di Bella. Mi guardo in giro, e dopo poco meno di un secondo
la scorgo. Sta rovistando nell’armadietto di Alice alla ricerca di chissà quale
assurdità.
Mike Newton è nei paraggi e si avvicina
silenziosamente a lei.
Dal momento che si accorge della sua presenza, e forse
anche della mia, il suo cuore inizia a battere più velocemente... che senso ha?
Perché si comporta in questo modo? Ha un attrazione per Mike-viscido-Newton?
Si salutano quasi timidamente. Lui è così patetico...
Sembra quasi insicuro al suo fianco quando poi,
conosco perfettamente i suoi pensieri verso le ragazze. Ho avuto modo di
ascoltarli durante le ore di allenamento maschile e sono stati delle
sofferenze. Credo di non aver mai sentito pensieri simili.
Dei passi dietro di me mi distraggono, non ho bisogno
di voltarmi per capire di chi si tratta.
Senza neanche rifletterci – potrei rischiare di
cambiare idea fuggendo in Alaska – mi dirigo a passo svelto verso la mia
prossima “vittima”: Lauren Mallory.
<<
Lauren, ehi ascolta, che ne dici di vederci domani sera all’Eclipse? >>
Il
suo piccolo cuoricino prende il volo e io sto per alzare quasi gli occhi al
cielo.
Possibile
che queste ragazzine non resistano a una domanda così semplice?
Cosa
succederebbe se mi avvicinassi di più a lei e le sussurrassi qualcosa?
Proviamo...
Mi
avvicino lentamente a lei poggiando una mano sull’armadietto.
Non
ha vie di fuga, anche se non credo riuscirebbe mai a fuggire da me.
Il
mio cervello è diviso in due, non ha mai smesso di prestare attenzione alla
conversazione tra Mike e Bella.
Cerco
di non ringhiare ma dal momento in cui Bella accetta l’invito di Mike, sento
una rabbia invadermi tutto il corpo.
Non
può farlo, non avrei mai pensato che avesse accettato una simile proposta.
Perché?!
Cerco
di darmi un contegno e vado avanti con il mio esperimento: cerchiamo di far
venire un infarto a Lauren per evitare di uscire con lei.
<<
Ci vediamo alle otto domani sera? Ti porto all’Eclipse, ti va? >>
Non
ha risposto alla mia prima domanda ma cerco di battere il ferro finché è
caldo... prima o poi il suo cuore cederà... o no?
<<
S-sì... sarebbe fantastico, Edward >>
Credo
che non aspettasse altro in tutta la sua vita.
<<
Non vedo l’ora di vederti in tutto il tuo splendore, Lauren >> le
sussurro all’orecchio.
Barcolla
ma non molla, niente da fare.
<<
A domani, dolcezza! >>
Le
bacio una guancia e mi dirigo verso la mia aula senza mai distogliere
l’attenzione da Bella che è rimasta un po’ interdetta.
Sarà
stato il mio atteggiamento?
Dentro
di me lo spero.
Bella’s Pov
La scuola? Non mi è
mai sembrata così noiosa.
Forse perché prima
non pensavo ai ragazzi? A Edward?
Può darsi.
Durante tutta la
giornata non ho fatto altro che distrarmi, non riesco proprio a seguire i
professori.
<< Edward I,
o comunemente detto Edward Longshanks... >>
Alzo il capo
velocemente verso la professoressa di storia ma mi rendo conto che non sta
affatto parlando dell’Edward a cui sto pensando da ieri sera.
Cosa devo fare?
Come mi devo comportare con lui? Devo ignorarlo come mi hanno consigliato Alice
e Rosalie?
<< Tesoro,
andresti al mio armadietto? Ho dimenticato il quaderno fucsia e tra pochi
minuti la prof. mi interrogherà, ho previsto che non mi farà uscire... ti
pregooo >>.
Le sue ciglia
battono così velocemente che non posso fare a meno di acconsentire, seppur
contro voglia.
Chiedo il
permesso per uscire e svogliatamente mi avvio verso il suo armadietto.
Dopotutto non è
stata una pessima idea andare fuori dall’aula, in questo modo posso pensare
meglio.
Passeggio
distrattamente per i corridoi non accorgendomi di nulla. Il mio sguardo è
puntato sulle mie scarpe e non ho intenzione di muoverlo. I miei pensieri sono
altrove.
Raggiungo
l’armadietto di Alice e incomincio a cercare il suo stupido quaderno.
Come fa a
dimenticarsi le cose se prevede il futuro?
Un rumore di
passi mi desta dalla mia ricerca ma invece di trovarmi davanti una persona, mi
ritrovo Mike Newton e, poco dietro di lui, Edward.
Smetto quasi di
respirare ma faccio finta di nulla.
Non dargli soddisfazioni, non dargli importanza...
Perché il mio
cuore non ascolta le mie suppliche mentali?
<< Ciao,
Bella >>.
<< Mike
>> mormoro infastidita a mo di saluto.
Non l’ho mai
tollerato, ma per cortesia ed educazione non gliel’ho mai detto chiaramente.
<< Ehm,
ecco... mi chiedevo... cosa hai da fare domani sera? >>
Oh no, dimmi che non mi sta chiedendo un
appuntamento...
<< Mike,
non lo so ma... >>
Mi distraggo per
un microsecondo voltandomi in direzione di Edward tutto intento nel raggiungere
la Mallory.
Sarà lei la
prossima?
Le si avvicina in
maniera languida.
<< Lauren,
ehi ascolta, che ne dici di vederci domani sera all’Eclipse? >>
Mi volto di nuovo
verso Mike sorridendogli. Un sorriso falso, quasi di sfida.
<< ...ma
credo di essere libera. Ci vediamo all’Eclipse alle otto? >>
Sgrana gli occhi
e annuisce senza proferir parola.
<< Ok,
Bella. A domani sera alle otto, allora >>.
Mi saluta con una
mano e si avvia verso la sua classe.
Che idiota quel
Newton. Era talmente sorpreso che non mi ha neanche chiesto se avevo bisogno di
un passaggio. E questo lo definisce un appuntamento?
Guardo di
sottecchi Edward e Lauren che parlano fitto fitto. Lei è con le spalle poggiate
all’armadietto e Edward le sbarra la strada con un braccio. Sono vicini, troppo
vicini.
<< Ci
vediamo alle otto domani sera? Ti porto all’Eclipse, ti va? >>
Balbetta un “sì”
e Edward continua.
<< Non vedo
l’ora di vederti in tutto il tuo splendore, Lauren >>.
Le bacia una
guancia e se ne va verso la sua aula.
Sono nervosa? No!
Il nervosismo è
un sentimento che non mi appartiene.
Sono furiosa. Mi
sento vendicativa ed è proprio così che mi comporterò: Edward la pagherà!
Chiudo con forza
l’armadietto di Alice provocando un tremore che ne fa aprire uno poco più
avanti e mi dirigo in classe: ho bisogno dell’aiuto delle mie amiche, un po’ di sano shopping è quello
che mi serve per iniziare ad attuare il mio piano di vendetta...
Che l’operazione
“fai schiattare Edward Cullen” abbia inizio.
<< Tesoro,
non potevi contattare persone migliori, io e Rosalie abbiamo fatto proprio un
bel lavoro. Vedrai che faccia farà, l’ho già vista! >>
Possibile che
queste due siano più eccitate di me nella vendetta?
Sì, perché io non
vorrei comportarmi così, non vorrei che Edward passi il suo tempo con quella
papera della Mallory.
Domani mi
toccherà mettere al suo posto anche lei...
Faccio una
giravolta davanti allo specchio per poi infilare la giacca e scendere le scale.
Saluto le mie
migliori amiche e mi dirigo verso il locale.
Sono nervosa, le
mani mi tremano, sudano, ma non perché sto per incontrare quel viscido di Mike
Newton, sudano perché ci sarà anche Edward, nello stesso luogo, a pochi metri
da me.
Pensandoci,
dovevo sceglierne uno diverso, in questo modo gli ho facilitato le cose: non
può leggere i pensieri della papera e non può capire quanto è stolta.
Forza e coraggio, stasera sei fantastica... se lo
dicono Rose e Aly è così...
Entro nel locale
e mi guardo in giro, sono sicura all’ottanta per cento che Edward non è ancora
arrivato perché aveva appuntamento alle otto a casa della Mallory.
Mike è seduto ad
un tavolo un po’ appartato vestito di tutto punto. È troppo elegante, sembra un
damerino e il luogo non è adatto a un abito del genere.
Mi dirigo verso
di lui il più lentamente possibile.
Ma perché ho
accettato? Stupide ripicche!
<< Ciao,
Mike >>.
<< Ciao,
Bella. Wow, sei bellissima >> mi sorride.
Tralascio la sua
ultima frase e mi accomodo di fronte a lui.
Ha scelto proprio
bene, vicino a noi c’è solo un altro tavolo che, molto probabilmente, resterà
vuoto per l’intera serata.
Troppa intimità! Urla il mio cervello.
Spero solo che
non si avvicini a me più del dovuto.
In tal caso, ho
già pronto il mio bel tacco dodici da piantargli dove non batte il sole.
<< Ehm,
vogliamo ordinare? >>
Cos’è, ha fretta
di concludere? Se spera che l’appuntamento non consista solo nella cena?
Rimarrà molto deluso.
<< Certo,
Mike >>, velocizziamo la cena così
la tua brutta faccia starà lontana dalla mia vista in meno tempo. Concludo
mentalmente.
Non sono cattiva,
è solo che i tipi come Mike mi infastidiscono. Sempre pronti a cogliere la
palla al balzo. Se passasse una ragazza in questo momento che lo attirasse più
di me, mi mollerebbe in un attimo.
Ma magari! Penso sorridendo.
Nello stesso
istante in cui formulo questo pensiero, la porta principale dell’Eclipse si
apre e Edward e la sua papera da compagnia fanno il loro ingresso.
Ma che si è messa
Lauren?
La sfilata di
carnevale è passata da parecchio...
Se ci fosse Alice
le avrebbe di certo incenerito il vestito con lo sguardo.
Non vorrei essere
nei panni di Edward in questo momento. Mi vergognerei a camminare in pubblico
con un soggetto del genere. Non poteva scegliere vestito più eccentrico di
quello che indossa.
Bella, tu non stai messa meglio...
Si, i miei
pensieri hanno decisamente ragione. Tra Mike e Lauren non so proprio chi deve
vergognarsi di più tra me ed Edward.
Li ignoro
spudoratamente facendo finta di non essermi accorta di loro. Molto
probabilmente Edward ha sentito il mio odore e, soprattutto, l’assenza di
pensieri. Di sicuro mi ha già individuato. Proprio per questo motivo decido di
fare la simpatica con Mike.
<< Cosa
prendi? >>
<< Ehm...
un Hamburger triplo >> dico la prima cosa che leggo rendendomi conto solo
successivamente che è la pietanza più costosa del menù.
Ecco perché ha
sgranato gli occhi e il suo sguardo è sembrato allarmato...
<< Io
prendo una Cola >>.
Evito di chiedere
spiegazioni e chiamo la prima cameriera che ci passa accanto riferendogli ciò
che abbiamo scelto.
Pochi secondi
dopo Edward e Lauren si accomodano al tavolo accanto al nostro.
Ma noo... che sfiga!
Ho Edward di
fronte che mi guarda di sottecchi.
Un flash mi
invade la mente: Edward che bacia Jessica al lato della bocca.
<< Mike,
come mai mi hai invitato ad uscire? >>
Sputo questa
domanda per non pensare a quel gesto e per spianarmi la strada: la mia vendetta
sta per cominciare.
<< Ehm,
ecco... veramente volevo farlo già da parecchio tempo. Cioè volevo chiederti di
uscire da molto... >>.
<< Ti
piaccio? >> oso.
Mi avvicino a lui
con fare malizioso.
Inizialmente
rimane spiazzato, ma poi mi imita.
I nostri volti
sono vicini, sento il suo odore e penso a quello di Edward, così diverso dal
suo.
Trattengo quasi
il respiro e lo guardo profondamente negli occhi.
<< Sei
fantastica... >> riesce a sussurrare.
Perché mi danno
fastidio i suoi complimenti? Perché li sento così tremendamente falsi?
<< Anche tu
non sei male >> per qualcun’altra,
penso. Di certo non per me.
CRASH...
Un piatto cade a
terra facendo interrompere il nostro contatto visivo.
Ci voltiamo
all’unisono verso la fonte del rumore e ci rendiamo conto che, poco lontano dal
nostro tavolo, una cameriera ha rotto due piatti perché si era girata nella
nostra direzione... c’è forse lo zampino di Edward?
Di sicuro gli è
bastato sorridere o fare l’occhiolino a quella poveraccia per attirare la sua
attenzione.
<< Cosa ti
va di fare dopo cena? >> Mike ritorna all’attacco.
Merda, adesso che
gli rispondo? Come faccio a dirgli che non vedo l’ora che questa serata
finisca?
Miel pop’s e bzz bzz bzz, bzz bzz bzz...
Cacchio! Di nuovo
il telefono.
Lo cerco il più
velocemente possibile nella borsetta per evitare che questa stupida suoneria si
senta in giro.
Ma perché quando
tento di trovarlo non lo scorgo mai?
Trovato!
Alice:
Hai un
pigiama party a casa mia. Viene anche Rose. Vedi di non fare tardi capito? Ho
già sistemato tutto con Charlie... sarà fantastico! TVB
<< Non posso
fare molto tardi, Mike. Avevo già preso un impegno >> vedo la sua faccia
dispiaciuta e aggiungo:<< Non volevo rifiutare il tuo invito, ma non
posso proprio fare altrimenti >>.
Mi sorride, sono
stata convincente.
<< Ok,
significa che fino alla fine della cena possiamo comunque passare una splendida
serata, no? >> mi fa l’occhiolino.
Rido in modo
nervoso e annuisco.
Cosa ha in mente?
Non oso pensarlo.
Mi guarda quasi
arrossendo nello stesso istante in cui sento un piede accarezzarmi la gamba.
No, no, no, no! Fa
che non sia quello che penso...
Mi ritrovo a
stringere le posate tra le mani.
Come ha osato
sfiorarmi?!
<< Mike,
falla finita all’istante! >> gli mormoro incenerendolo con lo sguardo.
Si blocca
all’istante fissando la mia mano destra.
Sposto lentamente
lo sguardo e mi sento mancare.
Sangue.
C’è del sangue.
La mia mano è
ferita.
Era un coltello?
Maledetto, è tutta
colpa sua.
La tampono con il
tovagliolo cercando di posare lo sguardo su qualcosa in grado di distrarmi.
I miei occhi
puntano a Edward che mi osserva con uno sguardo da omicida.
I suoi occhi
nerissimi mi impauriscono, mi terrorizzano.
Mi alzo, non mi
rendo conto di cosa sto facendo ma le mie gambe reagiscono così.
Guardo Mike
sperando nel suo aiuto ma il suo volto pallido-verdastro mi suggerisce che non
ne è in grado.
Maledizione!
Corro in bagno e
metto la mano sotto il getto freddo dell’acqua evitando di soffermarmi troppo
sul rosso del mio sangue che scorre dirigendosi verso lo scarico del lavandino.
Bilancio della
serata?
Un completo
disastro.
Che altro può
succedermi di peggio? Proprio nulla... per fortuna!
<< Alice,
che stanno facendo? Cosa vedi? Dai, parla >>
<< Rosalie,
se non la smetti all’istante non vi racconto più nulla! >> Sbotto
incenerendo i presenti con lo sguardo.
Emmett e Jasper
hanno scommesso su quanto ci metta Edward a raggiungere Bella nel bagno e
“aiutarla”.
Mi dispiace per
mio fratello, ma vincerà il “non-ancora-mio” Jasper!
<< Bella è
appena entrata in bagno e Edward ha mollato proprio ora la Mallory, che da
papera quale è, sta socializzando già con Mike... sta vestendo i panni
dell’infermiera premurosa >> dico alzando gli occhi al cielo.
<< È già
entrato? >> Domanda Emmett.
<< No, lo
farà tra esattamente venti secondi >>.
Lo sguardo di
Emmett è disperato mentre Jasper esulta:<< Ho vinto, avanti Emmett, dammi
la mia ricompensa! Quanti erano? Ah sì, mille dollari! >>
<< Cos’altro
vedi? >>
Posso uccidere
Rosalie?
<< Questo
eviterò di guardarlo, non sono affari nostri! >> Dico con sguardo
malizioso.
Esulta saltellando
sul posto sotto lo sguardo ammirato di Emmett e stupito di Jasper.
<< Adesso
basta! Rose, andiamo a prepararci per il pigiama party, Edward e Bella
arriveranno tra un’oretta circa. E voi – mi volto verso i due che litigano
ancora per la scommessa – vedete di sparire e di portare con voi Edward. Non
devono incontrarsi per l’intera settimana prima del loro appuntamento: l’ultimo
obbligo di Edward! Intesi? >> Annuiscono tutti e io sorrido soddisfatta.
Tutto andrà
secondo i miei piani!