La storia di una Lince.

di Brixegael
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Sequenza ricordo numero 1 - Introduzione a Fahd. ***
Capitolo 2: *** - Sequenza ricordo numero 2 - Allenamento. ***



Capitolo 1
*** - Sequenza ricordo numero 1 - Introduzione a Fahd. ***


Ed ei sfilò la lama celata sotto il suo polsino in cuoio, con precisione penetrò nel collo dell'empio, purificandolo dai suoi peccati con la propria morte. Dalle sue labbra uscirono sibiliando tre semplici parole: Requiescat In Pace. Ancor prima che il mostro toccasse il suolo, il ragazzo, poco meno ventenne, iniziò a correre, senza una meta, l'importante era l'essere più veloce del vento. Girare l'angolo, scattare, voltare un'altra abitazione, diventare invisibili. L'adrenalina gli saliva ogni volta, in quella splendida routine di assassigni. Di fronte a lui un carretto pieno di fieno, senza alcuna protezione. Fahd si fermò di colpo guardandosi attorno. Nessuno. Per precauzione scalò la casa in pietra li vicino. La stanchezza della corsa sotto quel sole devastante si faceva sentire. Riuscito ad issarsi sopra il tetto, si sporse di poco oltre, vedendo due guardie armate di spade appena oltre il muro da cui stava per scappare. Lo stesso appostata dietro al carretto un'altra guarda, che impugnava stretta nella mano una lancia.
"E ti pareva.." Sbuffò fra sè e sè il ragazzo. "..Mai una volta che possa andare tutto liscio.." Fahd si risistemò la cappa sulla testa, portandosi sulle quattro zampe come un felino, fissando le guardie sotto di lui. Ora erano l'adrenalina e la pazzia a guidarlo: un ghigno si disegnò malefico sul suo viso con occhi sbarrati, nascosti dal cappuccio. Si appostò sul bordò e lasciò vincere su di lui la gravità. La lama nascosta scattò di nuovo nel cranio della vittima, mentre l'intero corpo di Fahd l'atterrò completamente: l'altra guardia non fece a tempo a voltarsi che il ragazzo aveva afferrato la spada dell'uomo morto, conficcandola nella gola dell'altro. Del caldo sangue scorreva sulla lama, l'assassino vi si chinò sopra, leccandolo via dall'arma. -Requiscat In Pace.- Sussurrò bevendo il sangue riversatosi nella sua bocca. La guardia dietro al carretto s'impietrì di fronte al ragazzo ma, stringendo più forte la lancia, si fece coraggio, caricandolo. Fahd si rimise composto di fronte al nemico. L'arma gli sfiorò il viso, finendo conficcata nel muro. Il ragazzo si era abbassato, colpendo col palmo aperto il gomito della guardia, spezzandolo, nemmeno fosse pane. L'uomo gridò di dolore l'istante in cui si rese conto che il suo braccio compiva un angolo retto nel senso opposto. Il ragazzo gli sferrò un calcio nell'addome, scaraventando il nemico al suolo, la quale, stava stramazzando dal dolore. Il ragazzo afferrò la lancia, staccandola dal muro. Col suo occhio destro iniettato di sangue, l'assassino gli conficcò l'arma nel cuore, facendo spruzzare del sangue come una fontana.

-Cos'è successo questa volta?- Chiese il capo della gilda.
-Un piccolo incidente di percorso.- Rispose Fahd con la tunica sporca di sangue.
-Quanti?- Il capo gilda sembrò spazientirsi.
-L'Empio e tre guardie.-
-Quante volte ti ho detto di...-
-Non è questo il modo in cui un tempo agivano gli Assassini!- Protestò il ragazzo.
-Sei ancora giovane e impaziente..- Il capo gilda si alzò in piedi da quella che poteva descriversi la sua scrivania. -..Com'ero del resto io al mio tempo.- Continuò avvicinandosi. -Fahd..-
-Non compromettere la confraternita.- Disse semplicemente. -Lo so, Altair, ma il mio sangue..-
-Il tuo sangue non deve mettersi in mezzo a tutto questo. Non devi farti prendere da lui, non ne devi dipendere.- Il ragazzo rimase in silenzio. -La Lince è un'animale scaltro, silenzioso ed irrequieto.-
-Per questo mi avete dato questo nome..- Fahd si allontanò di qualche passo, poggiandosi sulla ringhiera in legno che dava alla stanza sotto di lui, piena di guardie armate di lancie.
-Sono orgoglioso di te..- Disse Altair. -Ma non devi fare stupidaggini.-
-Son felice nell'udire ciò, vedrò di trattenermi.. La prossima volta.- Riprese il ragazzo.
-Per ora non ho compiti per te, sei libero di andare.- Continuò il capo gilda tornando all'enorme finestra che dava sul cortile. Il ragazzo fece un cenno con la testa e si tuffò all'indietro, oltre la ringhiera, atterrando nella stanza sottostante, fra la chiacchere delle guardie delle quali non si curò poi molto. Fahd attraversò il cortile della gilda, osservando due Novizi che si allenavano con la spada, sembravano due bambini con giocattoli di legno: si attaccavano, ma avevano paura di farsi male. Il ragazzo scosse la testa, camminando più velocemente, come per evitare di farsi mettere in mezzo a quegli stupidi allenamenti.

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Capitolo 2
*** - Sequenza ricordo numero 2 - Allenamento. ***


-Fahd, ho da chiederti un favore.- Gli sussurrò l'allenatore degli assassini. -E' appena tornata in gilda una nostra adepta, potresti rimetterla in sesto tu?- Chiese con fare quasi supplicante. Il ragazzo alzò un sopracciglio fissandolo. Sperò che il suo sguardo bastasse per evitare quello strazio, ma l'allenatore lo supplicò ancora, facendogli vedere i due novizi che allenavano, i quali, a momenti, stavano per colpirsi da soli con le spade. Fahd sbuffò, acconsentendo. Il ragazzo ora si trovò in quel cerchio fatto di stecche di legno, un piccolo recinto. Di fronte a lui l'assassina, la cui tunica risplendeva bianca nella luce rovente di quel giorno. Non risplendeva come la sua, ancora sporca di sangue, appena tornato dalla missione e non ha avuto nemmeno il tempo di ripulirsi.
"Mi chiedo quale sia il motivo di tutto ciò.." Pensò il ragazzo mettendosi di profilo. "..In fondo i novizi vanno in missione in coppia e accompagnati da un loro superiore, come se non bastasse ora Altair non vuole nemmeno usare i metodi convenzionali degli assassini, non c'è quindi un vero motivo di allenarsi ancora."
-Fahd!- Urlò l'allenatore. -Vacci piano per favore!- L'uomo gli lanciò una spada leggera, dall'elsa color perla, come quella della ragazza. L'assassino sbuffò di nuovo afferrandola. Non fece quasi a tempo di prenderla al volo che la ragazza lo stava attaccando con un affondo: Fahd roteò su se stesso portando la propria spada sulla testa e sferrando un colpo verso il basso per colpire la ragazza. Questa si gettò sul lato rotolando, rimettendosi in fretta in piedi, pronta per attaccare di nuovo. Il ragazzo la fissò da sotto la cappa e le ghignò dall'ombra del suo viso.
-Divertiamoci allora...- Commentò a bassa voce rimettendosi di profilo, con la spada che percorreva il suo braccio, puntando al viso della ragazza, la quale, portò la propria arma dietro la schiena, con la stessa impugnatura dell'assassino di fronte a lui. Intorno alla staccionata si creò una piccola folla di Novizi e Adepti, fissando i due: chi voleva solo imparare e chi perfino scommetteva sull'esito dello scontro. Il ragazzo corse, veloce e diretto alla ragazza, compendo un piccolo salto, roteando verso di lei: prima la lama compì un cerchio per ferirla e poi, di conseguenza, anche i piedi a colpirla in caso si fosse parata. Lei balzò all'indietro e scattò in avanti, affettando l'aria di fronte a lei. Fahd era rotolato proprio sotto la ragazza, unendo i piedi, premendola sull'addome, spingendola via, fino al bordo del cerchio d'allenamento. Rimisosi in piedi, la ragazza già lo stava caricando allo stesso modo, solo, scivolandogli ai piedi e affondandolo con la spada: Fahd saltò roteando colpendo con la spada quella del nemico, facendola sbalzare via. Appena atterrato si voltò e conficcò la lama nel terreno dove, poco prima, c'era la testa della ragazza, la quale, era rotolata verso la spada, riprendendola in mano. La spada del ragazzo sembrò non volersi sfilare dal suolo. L'assassino ghignò di nuovo, poggiando il piede sul manico dell'arma, incrociandovi sopra le mani. La ragazza rimase ferma, aspettandolo. Fahd fece forza sulla spada, usandola come appoggia per balzare in aria, addosso alla ragazza. Lei impugnò la spada con entrambe le mani, portandola sopra la testa, puntandola all'avversario: appena gli fu abbastanza vicino, fece scattare le braccia come per trafiggerlo. Il ragazzo diede un calcio all'arma, facendola volare oltre la staccionata, fra un paio di Novizi estasiati, roteando all'indietro finendo sulla ragazza, atterrandola, col proprio pugno fermo, proprio sopra il viso di lei. La ragazza fece per pararsi, ma Fahd si era già fermato per non colpirla. Rialzatosi, porse la mano per aiutare il suo avversario. Lei fissò la mano e l'accettò, rimettendosi in piedi.
-Mi devi un favore.- Disse Fahd all'istruttore, uscendo dal piccolo recinto.
-Mettilo in contro con gli altri, Fahd...- Riprese lui ridacchiando, ringraziandolo per il suo tempo. Il ragazzo alzò la mano per salutarlo, fissando ancora una volta la ragazza, la quale ricambiò lo sguardo.

Fahd sedeva sul suo letto, la tunica gettata in una tinozza d'acqua, come se potesse bastare a lavarne via il sangue. Si sdraiò su quel letto riempito di paglia e coperto con stoffe leggere, non era il massimo della comodità, ma c'era di peggio. Socchiuse gli occhi, portandosi la mano sulla grande cicatrice a forma di X sul suo petto, sospirando. In mente gli passarono gli istanti di quell'uomo responsabile di quella ferita. Riaprì gli occhi e si rialzò dal letto, si accovacciò e scostò il tappetto ai piedi del letto: tirò fuori un'altra tunica, anch'essa con visibili tracce di sangue, e nascose l'altra, rimettendoci sopra la sua copertura. In alto, nella stanza più interna, non c'era il soffitto, ma un buco, dalla quale entrava e usciva dalla propria casa. Si arrampicò su di una delle quattro colonne, poste ad ogni angolo di quell'entrata, e balzò fuori. Il vicoletto dietro era sempre sgombro e vi si tuffò a capofitto, cadendo seduto su di una delle panchette. Si guardò attorno e iniziò a muoversi, con camminata lenta e sicura, immergendosi nella folla della via successiva: quella del mercato. Come sempre, le persone urlavano, si davano spintoni pur di passare, arrivare prima nei primi posti delle file di quelle bancarelle che vendevano di tutto, dal cibo a stoffe e tappeti. Era abituato a quel fiume di persone, le schivava con agilità, riservando gomiti e spinte a coloro che si azzardavano a dargli lo stesso trattamento. Ad un tratto svoltò in una delle vie accanto e corse sul muro, voltandosi di scatto si aggrappò ad una finestra e si sollevò con un balzo poco prima del tetto: sopra di lui qualcuno si mosse, saltando sul tetto più avanti. Fahd saltò, girandosi di nuovo, atterrando sul tetto, dietro al suo inseguitore. Questo si voltò, giusto per vedere con la coda dell'occhio di essere stato scoperto e corse via, balzando sul tetto poco più avanti. Il ragazzo scattò di lato, saltando sulla casa a lui più vicina, correndo come il vento. Quello che era il suo inseguitore invece, continuò a correre dritto, più veloce che poteva fino a quando non si ritrovò davanti una casa mezza crollata, senza un luogo sicuro sul quale atterrare: voltandosi corse sulla casa vicina. Fahd fu addosso a quella figura con un balzo, con la lama celata sulla gola di questo.
-Perchè mi stai seguendo?- Chiese il ragazzo riconoscendo colei che aveva allenato tempo prima.
-Hai ricevuto una nuova missione..- Sibilò lei fissandolo negli occhi.
-Avrebbero potuto scrivermi, perchè ti hanno mandata?- Replicò lui.
-Sarò tua compagna in questa missione..- Continuò la ragazza. L'assassino si alzò, rinfoderando la lama celata.
-Dov'è l'altro?- Lei non disse nulla. -Voi Novizi le missioni le fate sempre a coppia.-
-Io non sono un Novizio.- Replicò lei alzandosi e spolverandosi la tunica. -Sono un'assassina.- Il ragazzo si girò verso di lei, un solo grado di differenza dal suo? Chi era quella ragazza per avere quel livello? Fu in quel momento che gli tornò in mente quello che gli aveva detto l'Istruttore. Era appena "tornata" in gilda.

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