Aiutami a rinascere

di Saritac1987
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un paziente inaspettato ***
Capitolo 3: *** L'interrogatorio ***
Capitolo 4: *** Un gesto inaspettato ***
Capitolo 5: *** The day after... ***
Capitolo 6: *** Una buona novella ***
Capitolo 7: *** ''Draco, sei proprio un idiota...'' ***
Capitolo 8: *** L'ingegno di Hermione ***
Capitolo 9: *** ''Non una parola con nessuno, Ginevra...'' ***
Capitolo 10: *** ''Passa dalla parte giusta, Draco...'' ***
Capitolo 11: *** Erano semplicemente Draco e Ginevra ***
Capitolo 12: *** ''Mai stato innamorato'' ...o no? ***
Capitolo 13: *** Lettera a... ***
Capitolo 14: *** Incontri ***
Capitolo 15: *** Aveva trovato la felicità ***
Capitolo 16: *** Forse non andrà a finire male ***
Capitolo 17: *** ''Ginevra... vuoi sposarmi?'' ***
Capitolo 18: *** ''Io non sono debole'' ***
Capitolo 19: *** Era finito nei guai ***
Capitolo 20: *** Azkaban? ***
Capitolo 21: *** ''Silente aveva torto'' ***
Capitolo 22: *** Pensieri... ***
Capitolo 23: *** Notizie ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Ginny, ascolta… non posso più stare con te. Dobbiamo smettere di vederci. Non possiamo più stare insieme”
“E’ per qualche stupida, nobile ragione, vero?”
“Queste ultime settimane con te sono state come… come la vita di un altro. Ma io non posso… noi non possiamo… devo fare delle cose da solo, ora”
Ginny non pianse. Guardò negli occhi Harry
“Voldemort usa le persone a cui i suoi nemici tengono” continuò lui “ti ha già usato una volta come esca, e solo perché sei la sorella del mio migliore amico. Pensa a quanto più grande sarà il pericolo che correrai se continuiamo a stare insieme. Lo verrà a sapere, lo scoprirà. Cercherà di arrivare a me attraverso di te.”
“E se a me non importasse?” ribattè Ginny con forza
“Importa a me” rispose Harry “Come credi che mi sentirei se questo fosse il tuo funerale… e fosse colpa mia…”
Lei distolse lo sguardo per fissare il lago.
“Io non ho mai davvero rinunciato a te” disse “Mai. Ho sempre sperato… Hermione mi ha detto di vivere la mia vita, magari di stare con altri, di lasciarti perdere per un po’, perché non riuscivo a spiccicare parola se c’eri tu nella stessa stanza, ti ricordi? E lei pensava che forse mi avresti notato di più se io fossi stata un po’ più… me stessa”
“Astuta quell’Hermione” Harry cercò di sorridere “Vorrei solo averti chiesto di stare con me prima. Avremmo avuto un sacco di tempo… mesi… forse anni…”
“Ma tu eri troppo occupato a salvare il mondo magico” lo interruppe Ginny con una mezza risata. “Beh… non posso dire di essere sorpresa. Sapevo che sarebbe successo, alla fine. Sapevo che non saresti stato contento se non fossi andato a caccia di Voldemort. Forse è per questo che mi piaci tanto.”

Ginevra Weasley non avrebbe mai dimenticato quel momento.
Il momento in cui Harry Potter l’aveva lasciata.
Il momento in cui le era crollato il mondo addosso.
Erano passati otto anni da quel momento…
Piton che aveva ucciso Silente ed era fuggito con Malfoy…
Il giorno dopo, in cui nessuno credeva a quello che era successo…
Il giorno del funerale, in cui era accorsa tutta la comunità magica e… in cui Harry, il suo Harry, l’aveva lasciata.
L’anno dopo, il ragazzo, accompagnato da suo fratello Ron e dalla loro amica Hermione, era andato alla ricerca di tutti gli Horcrux, per poi sconfiggere Lord Voldemort, mentre Ginny era tornata ad Hogwarts, decisa più che mai a terminare gli studi e infine fare il corso per diventare Medimaga.
Ora erano tre anni che lavorava al San Mungo e svolgeva il suo lavoro nel miglior modo possibile.
In più faceva parte dell’Ordine della Fenice, ancora attivo, visto che Voldemort non era ancora stato sconfitto. Ormai gli Horcrux erano stati trovati tutti, ma, per quanto lo cercassero, Voldemort era ancora introvabile.
Quella mattina, Ginevra andò come al solito al lavoro.
Le avevano appena assegnato una tirocinante, Ashley, e le stava spiegando cosa fare in caso di avvelenamento, quando arrivò la caporeparto a chiamarla.
“Ginevra… abbiamo bisogno di te…”
“Che è successo Martha?”
“Un attacco… ci sono dei feriti… ti prego vieni…”
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, corse nell’ingresso dove c’era uno spettacolo spaventoso.
Era pieno di persone, molte delle quali in fin di vita, ferite gravemente.
Ginevra decise di mettersi subito al lavoro, doveva aiutare quelle persone…
Guardandosi intorno, vide che c’era un ragazzo con uno squarcio sul braccio destro, svenuto… gli si avvicinò.
Era un ragazzo molto bello, con i capelli biondi e un viso pallido…
Lo portò di corsa in una stanza asettica, pronta a curargli il braccio.
Mentre glielo stava disinfettando, il ragazzo si svegliò.
“Ehi, ma vuoi stare più attenta? Guarda che brucia!” la guardò sprezzante.
Aveva dei freddi occhi grigi… occhi che Ginevra aveva già visto…

“Scommetto che ti è piaciuto, non è vero, Potter? Il famoso Harry Potter… non può neanche entrare in una libreria senza fare notizia!”
“Lascialo in pace, non è stato lui a volere tutto questo!” come aveva potuto Ginny trovare tutto quel coraggio? Non se lo sarebbe mai ricordato…
“Potter, ti sei fatto una
ragazza!”

Draco Malfoy. Quel Draco Malfoy. Che aveva quasi ucciso Silente.
Una delle due persone che Ginny riteneva responsabili della fine della sua storia con Harry.
Per un attimo la ragazza ebbe la mezza idea di lasciarlo morire dissanguato, ma poi le tornò in mente il giuramento che aveva fatto tre anni prima, quando aveva preso l’attestato, cioè di non far caso a chi si stava curando, ma soltanto a cosa si stava curando, quindi, a malincuore, continuò a disinfettargli il braccio.
“Non ci posso fare niente se brucia, a meno che tu non voglia morire dissanguato, Malfoy, devo curarti il braccio… e comunque, vedo, gentile come al solito…”
“Come ti permetti a rispondermi così? Comunque… ci conosciamo?”
“Credo proprio di si, Malfoy”
“E tu saresti…?”
“Ginevra Weasley. E in questo momento la tua Medimaga”
“Beh, Weasley, usa più delicatezza! Se non lo sapessi, mi stai facendo male!”
“Ok, ok… ma tu smettila di parlarmi così!”
In venti minuti Ginny gli curò il braccio, poi portò Malfoy in camera, visto che aveva bisogno di ulteriori cure, e lo lasciò dormire.
Non sapeva che da quel giorno la sua vita era cambiata…
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Buongiorno a tutti!!
Ecco la mia nuova ficcy…
Lo so, lo so, sono un colabrodo, ma ieri sera mi è venuta in mente quest’idea e quindi… l’ho buttata giù…
Questo è solo il prologo quindi… fatemi sapere se vi piace!!
Un bacione
_olly_

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Capitolo 2
*** Un paziente inaspettato ***


La mattina dopo, Ginny andò al lavoro come al solito.
Si stava mettendo il camice, quando le si avvicinò Martha.
“Ginevra…”
“Dimmi”
“Ascolta… sai l’attacco di ieri?”
“Si… cosa è successo?”
“Ecco… siccome ci sono troppi pazienti dobbiamo affidartene uno”
“Ah, d’accordo… chi?”
“Quel ragazzo che hai curato ieri… Malfoy”
‘No. Impossibile. Sta scherzando’ pensò la ragazza.
“Martha… hai detto Malfoy?”
“Si… tu sei stata l’unica che è riuscita a curarlo senza che lui ti abbia cacciata via… per favore…”
“Ok, ok… stanza numero…?”
“315. Grazie Ginevra”
“Nulla…”
Ginny era incredula. Lei, Ginevra Weasley, doveva fare da infermiera a Draco Malfoy. La persona che più aveva odiato e che più odiava al mondo. Probabilmente era solo un incubo…
La ragazza prese i medicamenti e andò nella stanza di Malfoy.
Il ragazzo stava dormendo.
Aveva un sonno agitato, notò la ragazza, infatti non aveva un viso sereno e in più continuava a rigirarsi nel letto. Chissà cosa stava sognando…
Ma Ginny doveva svegliarlo, quindi, con la massima delicatezza, lo chiamò.
“Malfoy…”
Lui non si svegliò, anzi, non dava segno di averla sentita.
Ginny gli scrollò la spalla e lo chiamò di nuovo
“Malfoy…”
Questa volta lui si svegliò. Si guardò un attimo intorno spaesato, e, resosi conto di dov’era, si rivolse alla ragazza…
“Che c’è, Weasley?”
“Ascolta, devo darti una pozione e poi cambiarti i medicamenti”
“Ok… ma quand’è che mi lasciate tornare a casa?” le chiese con uno sguardo cupo
“Beh… fino a quando non si sarà chiuso lo squarcio che hai sul braccio sarà un po’ difficile che tu possa andartene”
Mentre parlavano, lei gli iniettò la pozione e iniziò a cambiargli la medicazione.
“Posso chiederti una cosa Weasley?”
“Certo Malfoy”
“Chi te lo fa fare?”
“Cosa?”
“Dai… ti ho sempre presa in giro, e tu sei qui a curarmi il braccio”
“Sto solo facendo il mio lavoro, Malfoy… fatto… ascolta, torno tra un paio d’ore per darti ancora la pozione”
“Ok… allora ci vediamo dopo”
“Si… ciao”
Ginny uscì dalla stanza. Era ancora più incredula di quando c’era entrata. Aveva intavolato una conversazione con Draco Malfoy…
Andò a badare ad altri pazienti, e poi, mentre si stava preparando un caffè, Martha le parlò di nuovo.
“Allora, come va con Malfoy?”
“Oh… bene… perché?”
“Ascolta… ho chiamato l’Ufficio Auror. È bene che lo interroghino. Arrivano oggi pomeriggio… ma ti prego tu non dirglielo…”
“D’accordo… ma perché?”
“Perché se glielo dici… potrebbe inventarsi qualcosa… insomma… è meglio che lui non lo sappia.”
“Ok… va beh… devo tornare da lui. Devo dargli la pozione”
“Va bene… ciao Ginevra…”
“Ciao…”
Ginny tornò da Malfoy. Stavolta era sveglio.
Aveva uno sguardo apatico, e stava fissando il muro. Inconsciamente si accarezzava il braccio sinistro.
“Malfoy…”
Lui non rispose. Continuava a guardare dritto davanti a sé.
“D-Draco?”
Questa volta là sentì. Si girò lentamente verso Ginevra.
“Scusami Weasley… ero sovrappensiero… che c’è?”
“Devo… darti la pozione…”
“Oh… ok”
Ginny gli iniettò la pozione, poi fece per andarsene, ma Malfoy la bloccò.
“Aspetta”
“Cosa c’è?”
“Non puoi rimanere solo un po’?”
“Perché?”
“Così… in fondo sono un tuo paziente… e in questo momento ho bisogno di parlare con la mia Medimaga”
“D’accordo… cosa mi devi dire Malfoy?”
“Chiamami Draco”
“Ok… Draco”
“E tu sei…?”
“Ginevra”
“Ginevra… bel nome. Perché te lo hanno rovinato con quel soprannome idiota? Ginny… per me rimani Ginevra”
“Come vuoi Draco…” Ginevra era sconcertata. Stava parlando con Draco Malfoy, non solo, stava parlando amichevolmente con Draco Malfoy!
Parlarono del più e del meno, e a un certo punto lui le disse:
“Sai, Weasley… sei diversa da come ti ricordavo”
“Diversa?”
“Si, diversa. Prima eri sempre nascosta, e stavi all’ombra dei tuoi fratelli… ora sei più sicura”
“La sofferenza aiuta, Draco, sai? Ma forse tu non sai neanche cosa vuol dire soffrire”
“Non lo so?” Draco rise cupamente “Credi che la mia vita sia stata tutta rose e fiori? Tu non sai neanche chi sia Draco Malfoy, Ginevra”
“No? Dai allora, raccontami”
Le era salita la curiosità. Voleva sapere tutto di questo ragazzo
“No dimmi… tu cosa sai di Draco Malfoy?”
“Cosa so di te? Che sei prepotente, viziato, ricco… ti diverti a prendere in giro quelli più poveri di te… so che tuo padre è un Mangiamorte che è stato spedito ad Azkaban e che poi lo sei diventato tu. So che dovevi uccidere Silente, ma alla fine l’ha ucciso Piton e poi siete scappati insieme chissà dove… e ieri sei tornato, con un enorme squarcio sul braccio e con la pazza idea di parlare amichevolmente con me… ecco cosa so di te.”
“Beh… tu sai solo cosa c’è davanti allora… non sai com’è stata veramente la mia vita…”
“Illuminami allora”
“Vediamo… si, sono prepotente… e pure ricco… viziato? No, mi comportavo da viziato ma non lo sono mai stato” Ginny sbuffò in segno di incredulità “Mi divertivo a prendere in giro gli altri per non pensare ai problemi che avevo io a casa… si, mio padre è un Mangiamorte e per fortuna è finito ad Azkaban, ma purtroppo lo sono diventato io… ho avuto l’ordine di uccidere Silente, e se non l’avessi fatto il Signore Oscuro avrebbe ucciso me… alla fine non ce l’ho fatta, ho visto quell’uomo che cercava di aiutarmi anche se stavo per ucciderlo e mi sono fermato… si, alla fine sono scappato con Piton, ma solo perché lui mi ha trascinato con sé… e ieri sono tornato con uno squarcio sul braccio perché i Mangiamorte che hanno attaccato ieri volevano far fuori me…”
“Davvero? E come mai?”
“Perché? Perché per loro sono una delusione, ecco perché! Al loro contrario, io non ho ancora ucciso nessuno e questo per loro è un disonore…”
Ginny rimase in silenzio. Una cosa così da Malfoy non se la sarebbe mai aspettata…
“Beh… devo andare Malfoy…”
“Ok… quand’è che torni?”
“Stasera…”
Stava uscendo dalla porta quando le tornò in mente una cosa
“Draco?”
“Dimmi”
“Oggi pomeriggio… arriveranno degli Auror a interrogarti… tu digli quello che hai detto a me…”
Le stava rispondendo quando lei chiuse la porta.
Sapeva di aver fatto bene a dirglielo… e ormai sapeva che il Draco Malfoy che conosceva era solo una maschera.
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Salve a tutti!!
Sono già tornata col secondo capitolo!!
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: Tommina mia!! Hai visto che brava, ho aggiornato quasi subito!! Eheh!! Allora… che ti posso dire? Beh… ti pare che non descrivo il mio amore Draco?! Eheh non mi conosci ancora allora!! Un bacione
Ferefe84: grazie per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo!! Un bacio
Calime: grazie anche a te per la recensione!! Spero di non deluderti!! Un bacio
Fiubi: eheh esatto… anche se s*****o, Draco è sempre Draco!! Beh… spero che continui a piacerti… un bacio
Ora vi saluto veramente…
E vi prego… RECENSITE!!!!!!!!!
Al prossimo capitolo!
Un bacione
_olly_

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Capitolo 3
*** L'interrogatorio ***


Appena la ragazza se ne andò, Draco ripensò alla sua ultima frase…
“Tu digli quello che hai detto a me…”
Era facile per lei dirlo!
Ok, essere Mangiamorte non era quello che si era aspettato all’inizio…
Beh, certo, lui aveva sempre visto suo padre orgoglioso di esserlo… e poi Draco era convinto che bastasse fare quello che faceva suo padre per essere apprezzato da lui… e quindi era diventato il ragazzino bastardo che odiava tutti… beh… non che non odiasse Potter, certo… e i Mezzosangue… ma in fondo non era obbligato a detestare tutti quelli che non erano a Serpeverde…
Comunque, aveva detto esplicitamente a suo padre che voleva diventare un Mangiamorte. E quando lui era finito ad Azkaban, il Signore Oscuro l’aveva arruolato e gli aveva ordinato di uccidere Silente.
Sua madre Narcissa ci era stata male, convinta che lui lo avesse fatto per farla pagare a Lucius… ma in fondo Draco era orgoglioso del compito affidatogli…
Poi, quella notte, nella Torre di Astronomia, Draco si era trovato faccia a faccia con Silente… e non ce la fece.

“Consideriamo le tue alternative, Draco”
“Le mie alternative!” gridò il ragazzo “Sono qui con una bacchetta… sto per ucciderla…”
“Mio caro ragazzo, smettiamo di prenderci in giro. Se fossi in grado di uccidermi, l’avresti fatto subito dopo avermi Disarmato, non ti saresti fermato a fare questa piacevole chiacchierata”
Aveva ragione. Ma cosa poteva fare Draco?
“Io non ho alternative!” esclamò, all’improvviso bianco come Silente “Devo farlo! Lui mi ucciderà! Ucciderà tutta la mia famiglia!”
“Mi rendo conto della gravità della tua posizione.” convenne Silente “Perché credi che non ti abbia affrontato prima d’ora se no? Perché sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort avesse compreso che sospettavo di te… sapevo della tua missione, ma non ho osato parlartene nel caso che usasse la Legilimanzia contro di te. Ma ora possiamo parlare chiaro… non è stato fatto alcun male, non hai ferito nessuno, anche se devi solo alla fortuna se le tue vittime sono sopravvissute… io posso aiutarti, Draco…”
“Non può, invece” ribattè Draco, con la mano tremante “Nessuno può aiutarmi. Mi ha detto che se non lo faccio mi ucciderà. Non ho scelta”
“Passa dalla parte giusta, Draco. Possiamo nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più importante, manderò dei membri dell’Ordine da tua madre stanotte, per nascondere anche lei. Tuo padre per ora è al sicuro ad Azkaban… quando verrà il momento giusto potremo proteggere anche lui… passa dalla parte giusta, Draco… tu non sei un assassino…”
“Ma sono arrivato fino a qui, no?” rispose lentamente Draco “Credevano che sarei morto, e invece sono qui… e lei è in mio potere… ho la bacchetta in pugno… lei è qui, a chiedermi pietà…”
“No, Draco” ribatté Silente, tranquillo “E’ la mia pietà, non la tua, che conta adesso…”
Draco non parlò. Aveva la bocca aperta, e la mano con la bacchetta tremava ancora.
Il ragazzo la abbassò…
Voleva credere a Silente… non voleva più compiere la sua missione…

Ma poi erano arrivati i Mangiamorte che lui aveva fatto entrare nella scuola…
E infine… era arrivato Piton…
Che l’aveva fatto.

“Abbiamo un problema, Piton. Il ragazzo non sembra in grado…”
In quel momento Silente pronunciò il nome di Piton… con assoluta dolcezza
“Severus…”
Piton non rispose… spostò rudemente Draco di lato…
Poi scrutò per un attimo Silente, e incisi nei suoi lineamenti c’erano disgusto e odio…
“Severus… ti prego…”
Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente
Avada Kedavra
Uno zampillo di luce verde schizzò dalla bacchetta di Piton e colpì Silente in pieno petto. Draco guardò il corpo di Silente che veniva scagliato in aria: per un istante parve restare sospeso sotto il teschio lucente, e poi cadde lentamente all’indietro, oltre le merlature, come un’enorme bambola di pezza, e scomparve, privo di vita.

Piton lo portò fino alla Fortezza delle Ombre, dove aveva vissuto fino al giorno prima, rinchiuso, non fosse per qualche attacco nel quale non aveva ucciso nessuno.
E poi il giorno prima, con la scusa di un attacco, avevano cercato di ucciderlo, ma non ce l’avevano fatta, qualcuno l’aveva portato al San Mungo, dove Ginevra gli aveva salvato la vita.
Ginevra… era strano pensare a lei come Ginevra… per lui era sempre stata la piccola degli Weasley, la ragazzina innamorata di Harry Potter… e invece ora era diversa, era notevolmente cresciuta rispetto a prima, soprattutto di carattere, ma anche di aspetto fisico…
Certo, non era mai stata una brutta ragazza, soprattutto l’ultimo anno in cui l’aveva vista a Hogwarts, ma ora era a dir poco bellissima… e poi era così gentile, nonostante lui sia sempre stato cattivo con lei…

Quel pomeriggio, come previsto arrivarono gli Auror.
Erano in tre: una ragazza con il viso a forma di cuore e dai lunghi capelli biondi, che Draco riconobbe come sua cugina Ninfadora, conosciuta da tutti come Tonks.
Il secondo Auror la teneva per mano, quindi doveva essere il marito. Guardandolo meglio, Draco riconobbe il suo ex professore di Difesa Contro le Arti Oscure, Remus Lupin. Da quando stava insieme a Tonks?
Il terzo Auror era un alto mago di colore che Draco non aveva mai visto, e fu il primo a parlare.
“Buongiorno, signor Malfoy”
“B-buongiorno…”
“Siamo tre Auror del Ministero. Io sono Kingsley Shacklebolt, lei è Ninfadora Tonks e lui Remus Lupin”
“Buongiorno… cosa siete venuti a fare qui?”
“Siamo stati chiamati per farle qualche domanda”
“D’accordo… ditemi”
“Ok… allora, Tonks, sei pronta?”
“Si, Kingsley”
Tonks aveva preparato una penna prendiappunti, pronta a trascrivere tutto ciò che Draco avrebbe detto.
“Allora, signor Draco Lucius Malfoy… lei è un seguace di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, comunemente detto Mangiamorte, vero?”
“Si”
“E otto anni fa le è stato ordinato dal suddetto di uccidere Albus Silente?”
“Esatto”
“E l’ha ucciso?”
“No… mi sono fermato… ma poi è arrivato Severus Piton… è stato lui a ucciderlo”
“E poi cosa è successo?”
“Beh… Piton mi ha trascinato fino alla Fortezza delle Ombre e…”
“Quindi Lei sa dov’è?”
“Si, esatto…”
“Può dirmelo, o esiste un Custode Segreto?”
“Purtroppo esiste un Custode… nemmeno io so chi sia, per sapere dov’è ho letto un biglietto…”
“Ah… ok… e come mai si trovava nel luogo dell’attacco?”
“Mi hanno convinto ad andare con loro per attaccare… e invece alla fine ho scoperto che volevano ammazzare me”
“E come mai?”
“Perché per loro io sono un disonore… perché in otto anni mi sono sempre rifiutato di uccidere qualcuno…”
“Sono indiscreto se le chiedo come mai?”
“No, no… vede… mi sono accorto che essere un Mangiamorte non era quello che volevo… ma non potevo più fare niente…”
“E perché, scusi? Non poteva…”
“No. Non potevo fare niente. Essere un Mangiamorte significa esserlo per la vita e a costo della vita. Hai firmato un contratto, e non puoi più tornare indietro”
“Beh, scusi, poteva cercare l’aiuto del Ministero…”
Il ragazzo fece una risata amara “E come avrei potuto? Ero resegato alla Fortezza delle Ombre, e se uscivo lo facevo con cinque Mangiamorte come minimo”
“Scusi, ha ragione… che stupido”
“Nulla”
“Posso farle un’ultima domanda?”
“Mi dica”
“Lei sa cosa ha intenzione di fare ora Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?”
“Beh… ascolti… sono anni che sta progettando un vero e proprio attacco a Hogwarts… ma non so quando ha intenzione di attaccare…”
“Grazie lo stesso, signor Malfoy… Tonks, hai annotato tutto?”
“Si, Kingsley. Tutto.”
“Ok. Allora andiamo… arrivederci signor Malfoy.”
“Arrivederci…”
I tre Auror uscirono dalla stanza, lasciando di nuovo Draco da solo con i suoi pensieri.
Aveva detto a tre Auror del Ministero tutto quello che sapeva… se lo avesse saputo il Signore Oscuro, probabilmente l’avrebbe ucciso… ma per ora era impossibile, visto che era in un ospedale pieno di maghi…
Però… chissà cosa sarebbe successo dopo… quando sarebbe stato dimesso…
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Ta dan!! Ecco il terzo capitolo!!
Che bello ho ricevuto un sacco di recensioni!! (me piange dalla felicità!)
Allora… vorrei ringraziare:
Ginny88: hai visto?! Ho aggiornato prestissimo!! E comunque come sai questo è un periodo in cui sono piena di idee quindi… non farò fatica a scrivere altri capitoli!! Un kissone tvtttb
__sana91__: grazie per la recensione!! Sono contenta che ti piaccia!! Un bacione
Calime: grazie mille!! Fammi sapere se ti piace anche questo capitolo…
Eileen Riddle: grazie anche a te per la recensione!!
Memole: eheh grazie!! Comunque come ho detto sopra questo è un periodo in cui scrivere mi viene facilissimo… spero che continui eheh
MiaBlack: oddio… “mitico” non me lo sarei mai aspettata!! Davvero!! Comunque anche tu aggiorna presto mi raccomando!!!
Ferefe84: grazie mille! Davvero!! Fammi sapere se ti piace anche questo chappy!!
Agatha: fidati anche io li sto facendo!! Tieni conto che ho già la mazza ferrata pronta per andare dalla Rowling se non mette insieme Draco e Ginevra… quindi…
Romen Evans: sono stata abbastanza veloce?? Spero di si eheh… fammi sapere se ti piace questo capitolo!!
Cry90: tu non ci crederai ma anche io vedo Draco esattamente così… eheh comunque anche tu aggiorna presto mi raccomando!! Un bacione
DanyMalfoy: eheh per te sono stata davvero velocissima!!! Stavo per aggiornare quando ho letto la tua recensione!! Fammi sapere se ti piace!!!

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Allora, ci tengo a farvi sapere che io e la suddetta ginny88 abbiamo scritto una fic intitolata “I belong to you”… ci terremmo molto se la leggeste e ci faceste sapere cosa ne pensate… ringraziando già Agatha e MiaBlack che sono già nostre lettrici…

Ok, ora vi saluto veramente…
Al prossimo capitolo!
Recensite numerosi!!
Un bacione
_olly_

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Capitolo 4
*** Un gesto inaspettato ***


Mentre Draco veniva interrogato, Ginny tornò a casa per dormire un po’, visto che aveva anche il turno serale.
Quel pomeriggio alla Tana c’erano anche Harry, Ron e Hermione.
Era tanto che Ginny non vedeva Harry…
Era cambiato. Non aveva più quell’aria da bambino che ce l’aveva con il mondo…
Il bambino che l’aveva lasciata, per inseguire Voldemort e gli Horcrux…
La ragazza non riusciva a guardarlo negli occhi. Non voleva fargli capire che avrebbe voluto ricominciare tutto, che… ‘Ehi, aspetta un attimo!’ si disse ‘Non è più così carino come te lo ricordavi Gin!! Niente a che vedere con Malfoy…’
Già… Malfoy… chissà come procedeva l’interrogatorio…
“Ciao Ginny!” le andò incontro Hermione, seguita dai due ragazzi
“Ciao…” diede un bacio sulla guancia a tutti e tre “Come va?”
“Noi tutto bene…” fu Ron a rispondere “Tu invece? So che sei diventata Medimaga”
“Si… esatto…”
“E come ti trovi?” disse Hermione
“Bene! Insomma… è il lavoro che desideravo di più al mondo!”
Era vero. Finalmente aveva trovato la felicità che voleva…
In quel momento, nella stanza entrò Molly.
“Ciao tesoro” le diede un bacio sulla guancia “tutto bene al lavoro?”
“Si mamma” le rispose lei con un gran sorriso
“E con… Malfoy?”
Non aveva potuto non parlarne con sua madre… da quando Ron se n’era andato, suo padre era sempre al lavoro e in casa erano rimaste solo loro due… e quindi Gin raccontava tutto a sua madre.
Ma Harry, Ron ed Hermione fecero una faccia strana. La prima a parlare fu Hermione.
“M-Malfoy?”
Ginevra annuì. Quando la mora aprì la bocca per ribattere, la interruppe
“E’ arrivato l’altro giorno ferito. Me l’hanno affidato… ma non ti preoccupare. Lo stanno interrogando in questo momento”
Hermione annuì. Poi disse
“Ginny… possiamo parlare un attimo?”
“Ok…”
Mentre salivano le scale, Ginevra si chiese che cosa doveva dirle di tanto importante Hermione… e di tanto segreto, visto che avrebbe potuto parlarle davanti a Harry e Ron!! Invece le doveva parlare “in privato”… l’ultima volta che l’avevano fatto avevano 14 e 15 anni e lei si era appena messa con Michael Corner…
Non avrebbe mica voluto parlarle di Malfoy, vero?
Cioè… non c’era niente tra loro… a parte un rapporto medimago/paziente…
Ovvio… Malfoy era ancora più bello che a scuola…
Con quei lunghi capelli biondi, ormai sempre spettinati… quegli occhi grigio chiaro… per non parlare di quel fisico che gli si intravedeva sempre dal pigiama che gli aveva fornito l’ospedale… era perfetto sotto ogni punto di vista…
Ma non ci sarebbe mai stato nulla tra loro!!
Draco era… un Malfoy, insomma!! L’aveva sempre disprezzata e non avrebbe sicuramente smesso ora solo perché lei era gentile con lui!!
Beh… però con lei si era confidato… le aveva raccontato tutto…
Ma magari era perché…
Non lo sapeva neanche lei perché.
Sapeva solo che ormai le sembrava diverso.
In quel momento Hermione chiuse a chiave la porta della stanza.
“Ginny, che cosa è successo esattamente con Malfoy?”
“Te l’ho detto! C’è stato un attacco dei Mangiamorte rivolto a lui, e ce lo siamo ritrovati al San Mungo con il braccio sanguinante!! Cosa dovevo fare secondo te, lasciarlo morire? È un essere umano anche lui Hermione!!”
La mora stette un attimo in silenzio.
Intanto Ginevra tornò al San Mungo con il pensiero… chissà cosa stava succedendo a Draco mentre lei cercava di difenderlo agli occhi di Hermione…
“E’ un Mangiamorte, Ginny… lo sai questo” le disse gravemente
“Lo so, ma ha bisogno di aiuto… e poi non mi sembra così convinto di esserlo…”
“No?” Hermione inarcò il sopracciglio
“No” rispose semplicemente e sicura di sé Gin “Stamattina abbiamo parlato…”
“E…?”
“E…” la rossa si fermò. Non se la sentiva di raccontarle quello che le aveva detto Draco “Diciamo che… l’ho rivalutato”
“Cosa ti ha detto?”
“Non posso dirtelo Hermione… vorrei, davvero, ma non posso”
Non è vero che voleva dirglielo.
Solo che non voleva tradire Draco.
Sentiva che lui si fidava di lei, e quindi non doveva raccontare in giro quello che le aveva raccontato.
“Ora torniamo giù? È tanto che non vedo gli altri” disse Ginny scocciata a un’Hermione perplessa.
La mora fece spallucce, così le due ragazze tornarono in cucina, dove mamma Weasley aveva dato il meglio di sé…

Quella sera, come al solito, tornò da Draco.
Il ragazzo stava leggendo la Gazzetta del Profeta, probabilmente qualcuno gliel’aveva procurata, ma appena sentì la porta aprirsi si girò e quando si accorse che la persona che era appena entrata era Ginevra, sorrise.
Contrariamente all’inizio, ora a Draco faceva piacere stare in compagnia della rossa… era sicuro che Ginevra nascondesse qualcosa… che non fosse la ragazzina che aveva conosciuto a scuola…
“Sera, Draco…”
“Ciao… vedo che non li hanno ancora presi…”
“Chi, scusa?” la ragazza non capiva.
“Quei bastardi che mi volevano far fuori… cos’è, se attaccano uno normale non va bene, se attaccano me fa niente?”
“No, è che…” Ginevra non sapeva come dirglielo. Avrebbero voluto prenderli, ma da quello che sapeva lei, i Mangiamorte dell’attacco si erano smaterializzati subito dopo averlo colpito, lasciandolo in punto di morte insieme a un centinaio di maghi e streghe.
ìFortunatamente nessuno l’aveva riconosciuto inizialmente, cosicché era stato portato al San Mungo dove lei l’aveva curato.
Draco, dal canto suo, voleva che i due Mangiamorte che lo avevano attaccato finissero ad Azkaban il prima possibile. Era ovvio che ora fossero chiusi nella Fortezza delle Ombre, ma… voleva che facessero una brutta fine.
“Com’è andata oggi?” gli chiese poi Ginevra
“Diciamo bene… io gli ho detto tutto ma… non so se mi hanno creduto… a te invece?”
“Mah… sono tornati a casa mio fratello, Harry ed Hermione… e lei si è messa a farmi la paternale di quanto tu possa essere pericoloso, bugiardo e altre cose che non mi ricordo” gli disse tutto d’un fiato
“E tu le credi?” chiese lui con la voce tremante
La ragazza scosse la testa in segno di diniego, poi gli disse
“Lo so che a scuola eri quello che eri… ma non posso fare a meno di non credere a quello che mi hai detto…” gli sorrise “Mi fido di te, Draco… non so come né perché, ma mi fido di te”
Lui rispose al sorriso. Poi la guardò.
Quando sorrideva era ancora più bella…
Ma, insomma… era Ginevra Weasley! Una delle persone che più aveva preso di mira quando era a Hogwarts!! Era già tanto se si fidava di lui… figuriamoci se avesse voluto anche solo pensare di avere una relazione con lui…
In silenzio, lei iniziò a cambiargli la medicazione.
Era, come al solito, precisa e veloce. Ci metteva tutta l’anima nel suo lavoro.
Quando finì, si avvicinò al suo viso e gli disse:
“Si sta chiudendo… tra un po’ potrai andare a casa…”
Lui rimase in silenzio. Si era accorto di non volere andare a casa. Non finché avrebbe potuto vedere Ginevra tutti i giorni.
Poi, come preso dall’istinto, avvicinò la bocca a quella di Ginevra.
Un bacio leggero, casto, sulle labbra.
Non avrebbe potuto semplicemente farne a meno.
**********************************************************************************
Eccomi qui!! Sono tornataaaaaa!!!!!!!!!!!!
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: allora, che mi dici di questo chappy?? Spero che ti sia piaciuto!! Comunque lo so che mi adori eheh (me molto poco modesta ^_^) tvttttb
Agatha: grazie 1000 per la recensione!! Un bacio
Rebecca: allora, prima di tutto grazie per la tua recensione, riguardando il mio stile di scrittura effettivamente ho notato che fa scritto teatrale… ma in quanto a quello che mi hai detto che pensi riguardo a quello che è successo… beh, semplicemente io ho visto così la storia!! In fondo fino a quando non uscirà il settimo libro non potremo sapere cosa è successo esattamente, no? Io semplicemente la penso così… beh comunque ti ringrazio lo stesso, spero di aver fatto meno testo teatrale in questo capitolo!! ^_^
RoSyBlAcK: beh grazie 1000!! Oddio che onore una Drunks che legge una mia Draco/Ginny!!! E anche io spero di vedere un Draco così…
___sana91___: grazie 1000, spero che continui a piacerti!!
Miky92: grazie anche a te per la recensione, è stata costruttiva e spero che con questo capitolo sia migliorata!!
Memole: grazie per la recensione!!!
Cry90: eheh è stato abbastanza puccioso?? ^_^ fammi sapere cosa pensi di questo capitolo!! Bacione!!
Ok, ora che ho ringraziato vi saluto…
Un bacio
_olly_

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Capitolo 5
*** The day after... ***


Poi, come preso da un lapsus, Draco si staccò.
Aveva baciato Ginevra…
Non avrebbe dovuto farlo. Ma sapeva che non avrebbe potuto fare a meno di quel bacio.
Quando si accorse che Ginevra lo stava guardando, distolse lo sguardo.
Poi sussurrò:
“Scusami…”
La ragazza gli sorrise
“Non ti devi preoccupare” gli disse
“Non avrei dovuto… mi dispiace…” rispose lui, girandosi oppostamente alla ragazza, per non farsi vedere…
Lei lo fissò per qualche secondo, poi si allontanò dal letto del ragazzo.
Quando fu sulla soglia della stanza, si girò di nuovo verso di lui.
“Ciao Draco…” gli sussurrò.
Lui non rispose, non diede segno di averla sentita.
Con la tristezza che l’avvolgeva, la ragazza uscì dalla stanza.

Quella sera, nessuno dei due riusciva a dormire.
Draco continuava a rigirarsi nel letto.
Sapeva di aver sbagliato a comportarsi così, ma non avrebbe potuto fare nient’altro, non avrebbe potuto dire niente…
Non poteva dirle che per lei provava qualcosa. Era Ginevra Weasley, insomma!!
Magari stava ancora insieme a Potter…
E poi… magari la mattina seguente lei non si sarebbe neanche fatta vedere, avrebbe cambiato paziente pur di non vederlo più…
Questo non sarebbe riuscito a sopportarlo…
Draco doveva vederla…
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di rivederla…
Pur di darle un bacio serio…

Ginevra aveva pensieri simili.
Draco Malfoy le aveva dato un bacio.
Cioè, non era un vero e proprio bacio ma…
Beh… si… insomma…
Restava il fatto che lui aveva appoggiato le labbra sulle sue.
E lei non riusciva a non pensarlo…
Draco era… era… stupendo, insomma!!
Quando aveva visto Harry dopo tutto quel tempo, non aveva provato nulla…
Invece ogni mattina quando sapeva che avrebbe visto Draco aveva le palpitazioni…
E ora… non riusciva a non pensare a quanto avrebbe voluto rivederlo…
Invece il medico era stato conciso: entro pochi giorni l’avrebbero mandato a casa…
Era inutile tenerlo lì se era sano…
La ragazza si addormentò con questi pensieri…

Il mattino dopo, Ginevra camminava nel corridoio del San Mungo.
311... 312... 313... 314... 315.
Ok.
Era arrivata.
Stanza 315.
Draco Malfoy.
Entrare o non entrare?
La ragazza prese in mano la maniglia della porta e tentennò.
Fece un respiro profondo, aprì la maniglia ed entrò.
Draco era in piedi e guardava fuori dalla finestra.
Sembrava non essersi accorto dell’ingresso di Ginevra nella stanza.
“D-Draco?” disse lei titubante
Lui si girò. Poi sorrise.
“Ciao Ginevra…”
“Tutto bene?”
Draco annuì.
“Ascolta… ha detto il medico che… tra due giorni potrai tornare a casa…” gli disse poi lei con aria triste.
Lui si incupì e rimase in silenzio.
Presto non avrebbe più potuto vedere Ginevra.
Figuriamoci se lei avrebbe voluto vederlo anche fuori dal San Mungo!!
La guardò negli occhi.
“Ascolta… scusa per quello che è successo ieri… non… avrei dovuto…”
“Scusa? Mi stai chiedendo scusa?”
“Beh… si… cioè… tu… non stai con… Potter?”
Ginevra rimase in silenzio un attimo. No, lei non stava con Harry. Non più. E non ci voleva tornare.
Gli sorrise.
“Ma cosa vai a pensare? Io e Harry ci siamo mollati il giorno del funerale di Silente…”
“Davvero?”
Lei annuì.
“E non ci tengo neanche a tornare con lui.”
“Beh fai bene… è un tale idiota…”
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante.
Ginevra non riusciva a guardarlo negli occhi, mentre lui continuava a fissarla…
“Devo proprio tornarci a casa?” le chiese poi
Lei annuì
“Mi dispiace, ma… io non ci posso fare niente…”
Sapeva che lui aveva dei problemi con i suoi, ma non potevano tenerlo ancora lì… e lei non poteva neanche ospitarlo a casa…
Le veniva da piangere… ma non poteva farlo davanti a lui…
“Ora… devo andare… ciao Draco…”
Lui rimase in silenzio un attimo.
Voleva dirle di aspettare… di stare ancora un po’ con lui… e invece…
“Ciao…” una semplice parola. Che equivaleva a un ‘vai pure…’
Con le lacrime agli occhi, la ragazza uscì dalla stanza.
Come poteva fargli capire che per lei quel bacio era stato molto più di un semplice bacio?
Era tanto che non si sentiva così… così…
Non sapeva spiegarselo nemmeno lei.
Sapeva solo che pensando a lui provava qualcosa… se pensava che a lui non importava niente di lei, stava male… se invece pensava che quel bacio voleva dire qualcosa anche per lui, le si riempiva il cuore di felicità…
Ma lui, oltre a quello “scusa”, non aveva detto niente…
Certo, le aveva chiesto se stava ancora con Harry…
Ma in fondo era una domanda come tante… no?
Sicuramente a lui non importava nulla di lei…
Questo pensiero le faceva male…
Ma in fondo lei era Ginevra Molly Weasley!! Lui l’aveva sempre detestata!!
Era impossibile che ci tenesse a lei in un qualche modo!!
Quella sera la ragazza era stranamente taciturna…
Hermione lo notò subito, quindi, quando Ginevra andò in camera, la raggiunse subito. In fondo, era ancora la sua migliore amica.
La rossa aveva la testa affondata nel cuscino, e singhiozzava.
“Ginny… stai bene?”
Lo sapeva che era una domanda stupida. Era ovvio che non Gin non stava per niente bene.
La rossa alzò la testa
“Non va per niente bene, Herm…”
“Cosa è successo?” le chiese la mora abbracciandola
“Ieri mi… mi ha baciata…” le rispose Gin tra i singhiozzi
“Malfoy?” No. Aspetta un attimo. Era impossibile. Logicamente impossibile! Malfoy non poteva aver baciato Ginny!! La odiava!!
La rossa annuì. Poi aggiunse: “Mi sono accorta di tenerci a lui, Herm… ma a lui non importa nulla di me… e poi tra due giorni lo dimettono…”
Hermione non aveva capito molto. L’unica cosa certa era che Gin provava qualcosa per Malfoy. Ma lei cosa ci poteva fare? Non avrebbe certo parlato con Malfoy!!
“…e oggi ha fatto pure l’indifferente, mi ha chiesto solo scusa per quello che ha fatto… ma io cosa me ne faccio delle sue scuse? E cosa voleva dire per lui quel bacio?”
La mora rimase ancora in silenzio. Abbracciava l’amica senza sapere cosa dirle.
Ginny non poteva essersi attaccata a Malfoy!! Non poteva e basta…
“Ginny… lo sai chi è… lo sai com’è sempre stato…”
“No… lui non è come credi Herm… non lo è…”
“Come fai a esserne sicura? È Malfoy!! Lo sai quello che ha fatto!!”
“Te l’ho detto, Herm… è successo qualcosa che mi ha fatto cambiare idea su di lui”
“Lo so che me l’hai detto ma…” la mora lasciò in sospeso la frase… non c’era un ‘ma’, non aveva mai visto Ginny così sicura di quello che diceva. Neanche quando le piaceva Harry…
“Ma…?”
“Niente… ne sei sicura tu, no?”
Ginevra annuì.
“Dai… fidati Ginny, andrà tutto bene…”
A poco a poco Ginevra si calmò…
Sperava che Hermione avesse ragione…
E che sarebbe andato tutto bene…

Intanto Draco stava pensando a lei…
In due giorni avrebbe dovuto farle capire che per lui quel bacio era stato qualcosa di importante…
***********************************************************************************
Ecco il nuovo capitolo…
A me non convince molto…
Mah… fatemi sapere voi…
Intanto vorrei ringraziare:
Ginny88: beh dai sappiamo com’è fatto il magico trio, no?? Ma dai, Hermione sa anche essere un’amica ogni tanto!! ^_^ tvttttttb
Cry90: ciao Rori!! Non so se sono stata abbastanza veloce… ma l’after bacio è stato… un casino!! ^_^ aggiorna presto anche tu!! Un bacio
Grifondor: grazie mille per la recensione!! Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo!!
__sana91__: dai il bacio non poteva mancare!!!! ^_^ un bacio
Agatha: ripeto… ^_^ il bacio non poteva mancare!!! E soprattutto un Draco innamorato… lo adoro quando fa così…
Memole: spero di essere stata abbastanza veloce… e spero che ti piaccia anche questo capitolo!!! ^_^
MiaBlack: forse sono ripetitiva ma… beh almeno sa essere anche un’amica!! Fammi sapere se ti piace… un bacio
Ferefe84: come hai visto non ha fatto proprio niente… beh… fammi sapere se ti piace anche questo chappy!!
Ok, ora vi saluto… al prossimo capitolo!!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 6
*** Una buona novella ***


I due giorni successivi furono terribili per entrambi.
La prima cosa che aveva fatto Ginevra era stata fare cambio di paziente con una sua collega, per lei sarebbe stato meglio così, non sarebbe riuscita a vedere Draco per altri due giorni e poi… puff… lui se ne sarebbe andato… e sarebbe finito tutto… quel minimo di rapporto che si era creato… e lui si sarebbe dimenticato di lei… di quel bacetto che le aveva dato…
Non c’è neanche da dire che Hermione era contenta di ciò… e certo! Tanto a lei bastava stare con Ron… chi se ne frega se poi la sua migliore amica stava male…
Molly Weasley, d’altro canto, stava facendo di tutto per far tornare insieme la figlia e Harry, dal lasciarli soli in qualsiasi stanza della Tana in qualsiasi momento della giornata a spiegare nei momenti meno opportuni quanto era bella la vita di coppia, quanto era felice di vedere Bill sposato (“Cosa assolutamente falsa” ripeteva Ginny ogni volta) e Ron innamorato, quanto le sarebbe piaciuto vedere la sua Ginny con l’abito bianco e altre mille cose inerenti all’argomento che non sto neanche ad elencare.
Ginevra, in risposta, cercava sempre di deviare la situazione affermando che al momento stava benissimo così, senza legami…
Solo Hermione, che d’altro canto era la sua migliore amica, sapeva che non era vero… ma cosa ci potevano fare le due ragazze se nella testa di Ginny c’era solamente una persona chiamata Draco Lucius Malfoy?

Anche Draco ebbe dei problemi in quei giorni…
Sapeva che avrebbe potuto parlare con Ginevra solo in quel piccolo arco di tempo, ma, improvvisamente, lei non si era più fatta vedere… e al suo posto era arrivata una ragazza burbera e sbrigativa che sembrava volesse vederlo il meno possibile.
Erano quindi due giorni che Draco non parlava con nessuno, quando uan triste ragazza dai capelli rossi fece capolino nella sua stanza.
“D-Draco?” gli disse Ginevra Weasley con la voce tremante.
No. Impossibile. Ginevra era tornata. Lui si girò verso di lei e sorrise.
“Sei tornata” non era una domanda. Era un’affermazione. Un’affermazione piena di gioia, di speranza.
“Mi… hanno detto… di dirti… di iniziare… a p-prepararti” rispose lei con la voce rotta “Torni… a casa…”
Draco rimase in silenzio. Non sapeva cosa dire. L’unica cosa che gli diceva la sua testa erano le parole di Ginevra…
“Torni a casa…”
Ma lui… ce l’aveva una casa?
Al Manor non poteva tornare… lì c’era suo padre…
“Torni a casa…”
Draco non poteva decisamente tornare lì, visto quello che gli avrebbero fatto i Mangiamorte…
Vedendo che la ragazza aspettava una sua risposta, Draco annuì…
Era come se le avesse detto ‘si… vai… vattene lontana da me…’
“Torni a casa…”
Ormai il suo cervello non gli diceva nient’altro…
Con questa voce nella testa Draco si preparò e sistemò le sue poche cose.
Poco dopo entrò il medico, seguito da Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Ovvio… era un “pericoloso Mangiamorte”, aveva bisogno della scorta fino a casa…
“Draco” gli disse Lupin con voce gentile “Prima di portarti a casa… dovresti venire con noi al Ministero…”
Oh certo… ora aveva capito… probabilmente volevano arrestarlo…
Incapace di fare altro, Draco annuì e poi seguì i due Auror al Ministero.
L’edificio non era cambiato dall’ultima volta in cui il ragazzo ci era stato.
La Statua che c’era al centro dell’ingresso, andata distrutta al suo quinto anno a Hogwarts, era stata ricostruita, molto più maestosa di quella precedente, anche se il mago aveva l’aspetto di Rufus Scrimgeour, il che l’aveva, secondo il ragazzo, rovinata ancora di più.
Proseguirono fino ai famosi ascensori, dove scesero fino al nono livello.
Draco pensò che volessero addirittura portarlo a un’udienza del Wizengamot, il consiglio supremo dei maghi, ma poi si rasserenò quando vide che svoltavano verso il famoso Ufficio Auror.
Entrarono in un ufficio, seduto alla scrivania del quale c’era Kingsley Shacklebolt.
Draco salutò educatamente e, al cenno di Shacklebolt, si sedette su una delle poltrone poste di fronte alla scrivania.
“Signor Malfoy” gli disse l’Auror, che a quanto pare era il capo “In questi giorni abbiamo letto e riletto il verbale del colloquio che abbiamo avuto con Lei”
‘Chiamalo colloquio’ pensò Draco ‘io lo chiamerei terzo grado’
“Vada avanti” disse poi il giovane, vedendo che Shacklebolt non continuava.
“Ebbene, sembrerebbe che Lei abbia la fedina pulita”
Draco fece un sorriso stiracchiato. Almeno il terzo grado era servito a qualcosa.
“Ma” continuò Shacklebolt “Resta il fatto che Lei è un Mangiamorte… e non sappiamo se fidarci di Lei”
Draco si incupì di nuovo. In che lingua doveva dire che non era colpa sua se aveva il Marchio Nero sul braccio?
“Quindi” disse poi l’Auror “Abbiamo deciso di darle due possibilità di scelta: la prima, quella di passare un periodo di tempo indefinito, a partire da un mese, a casa di un Auror del Ministero. Se questi vedrà che Lei è una persona onesta come ci dice, Lei sarà una persona libera.
È sottinteso che in questo arco di tempo Lei si cercherà un lavoro onesto. Questo contribuirà nel lasciarla libera al più presto.
La seconda, consiste nel passare cinque anni sotto arresti domiciliari, le spiego… lei per cinque anni non potrà uscire di casa, né ricevere visite non autorizzate dal Ministero.
A Lei la scelta”
Draco ragionò…
Beh… la situazione avrebbe potuto essere peggiore…
A casa di un Auror? Beh, almeno non avrebbe dovuto tornare al Manor, avrebbe potuto cercarsi una casa in cui vivere e non avrebbe visto gli altri Mangiamorte… ma chissà chi sarebbe stato l’Auror…
Cinque anni di arresti domiciliari? Cinque anni chiuso in casa con Lucius Malfoy? Certo… non avrebbe dovuto andare a disturbare a casa di chissà chi…
Stava per scegliere questa opportunità quando gli tornò in mente suo padre…
Suo padre… che non l’aveva mai apprezzato…
Se non seguiva un suo ordine avrebbe significato ricevere un Cruciatus…
No… decisamente era meglio l’Auror…
“Penso…” disse “Penso che… sceglierò… la prima opportunità… signore”
“D’accordo…” disse Shacklebolt scrivendo su un foglietto, che poi fece volare sotto forma di aeroplanino di carta.
“Sto chiamando gli Auror che La ospiteranno” disse poi, vedendo la faccia interrogativa di Draco.
Chissà da chi sarebbe andato…
Sembrava che i minuti passassero lentissimi, la curiosità di Draco stava salendo a mille e gli Auror non entravano.
Poi, spalancando la porta, entrò Ronald Weasley seguito da Hermione Granger.
O meglio, subito dopo averla spalancata e aver visto Malfoy, entrò un contrariato Ronald Weasley seguito da una meravigliata Hermione Granger.
“Auror Weasley, Auror Granger… vi ho chiamati per affidarvi il signor Malfoy…” disse lentamente Shacklebolt ai due.
“Signore” disse Ron “Intende dire che questo - indicò Draco - deve venire a vivere a casa mia?”
“Certamente, Auror Weasley.” rispose con voce pacata Shacklebolt “Credo che l’ambiente di casa sua possa aiutare il signor Malfoy”
Draco non sentì la risposta di Ron.
Sbagliava, o Shacklebolt l’aveva appena affidato a Ronald Weasley? E gli aveva appena detto che ‘l’ambiente di casa sua l’avrebbe aiutato’?
Ciò significava…
Che sarebbe andato a casa degli Weasley…
A casa di Ginevra…

Appena ricevuta la notizia, Hermione uscì dalla stanza.
Se Malfoy doveva andare a vivere alla Tana…
Sarebbe stato meglio avvertire Ginny…
Si smaterializzò nella stanza della ragazza, dove lei sedeva alla scrivania. Probabilmente stava piangendo.
“Ginny…”
“Mh?” Ginevra alzò la testa. Si, aveva decisamente pianto.
“C’è… una cosa… che devo dirti…”
Ginny rimase in silenzio.
“Vedi… hanno appena chiamato me e Ron… per affidarci una persona… sai… quelle che loro chiamano ‘riabilitazioni’…”
Al silenzio dell’amica, Hermione continuò…
“Malfoy verrà a vivere qui… per un periodo di tempo…”
Finalmente Ginny diede segno di averla sentita
“Stai scherzando… vero?” le disse seria “Per favore… non scherzare su queste cose… ci starei troppo male…”
Hermione le sorrise
“Ginny… mi conosci da quanto? Da tantissimo… sai benissimo che non scherzerei mai su queste cose…”
Ginevra sorrise.
A sentire Hermione, Draco sarebbe venuto a vivere alla Tana…
Non aveva capito bene per cosa…
Ma sarebbe venuto…

Quella sera, Draco fu accompagnato da un contrariato Ron a quella che gli Weasley chiamavano la Tana…
E pensare che lui aveva sempre creduto che, poveri in canna com’erano, gli Weasley dormissero in una sola stanza…
Invece… era una casa abbastanza grande, circondata dal verde…
Il ragazzo era incredulo…
Avrebbe rivisto Ginevra…
Presto…
**********************************************************************************
Ok, lo so che avevo messo l’avviso che non avrei potuto aggiornare per chissà quanto tempo…
Ma fortunatamente sono riuscita, più o meno, a far passare questa situazione...
Non l’ho risolta del tutto, quindi ripeto che non so quanto spesso aggiornerò…
Ma almeno questo capitolo sono riuscita a metterlo!! ^^
Allora… vorrei ringraziare:
Ginny88: perdonami se non ho aggiornato presto ^^ ma sai benissimo tutti i problemi che ho avuto in sto periodo quindi… scusa scusa scusa… perdonata? TVTB
__sana91__: ehm… come vedi… non gliel’ha ancora detto… ^^ ma… ora vediamo con questa convivenza forzata cosa succederà ^^ un bacione
Grifondor: ciao! Bella bella anche la tua fic!! Grazie mille per il commento… un bacio
Agatha: beh… ho cercato di tornare nei miei panni qualche anno fa per fare lo scorso capitolo… forse è per questo che ho messo tutta questa indecisione… spero che ti sia piaciuto anche questo chappy… kiss
Memole: chissà se si risolverà? ^^ lo so sono cattiva… aspetto più di un mese prima di aggiornare e poi non ti faccio sapere niente… eheh beh ti giuro che presto qualcosa succederà!! Bacio
Alyssa92: chiedo umilmente perdono anche a te per non aver aggiornato subito, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo!! ^^ un beso
Ora… vi chiedo solo una cosa…
Perdonatemi se non aggiornerò con regolarità, è che tra la crisi dello scrittore e problemi a casa ho lasciato un po’ andare la fanfiction…
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…
Un bacio…
E SCUSATEMI!!
_olly_

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Capitolo 7
*** ''Draco, sei proprio un idiota...'' ***


Draco stava iniziando ad avviarsi verso la casa degli Weasley, quando Ron lo bloccò.
“Allora” gli disse serio “Non voglio sentire una sola parola negativa riguardante la mia casa, la mia famiglia e il mio modo di vivere. Non fa piacere neanche a me averti qui, sto solo seguendo gli ordini del mio capo. Ci siamo intesi?”
“Non sono io quello che tratta male l’altro al momento… o sbaglio?” gli disse Draco velenosamente “Possiamo entrare, Weasley? Ho fame”
Alzando gli occhi al cielo, Ron si incamminò verso la porta della cucina di casa sua, da dove provenivano dei rumori. Sicuramente Hermione doveva aver avvertito Molly dell’imprevisto ‘Malfoy’ e ora sua madre, seppur contrariata, stava facendo di tutto per far sentire a proprio agio il quasi indesiderato ospite.
Sullo stipite della porta, Draco notò una singolare scritta “LA TANA”. Sussurrò stranito quelle due parole, quando Ron, bruscamente, gli disse:
“E’ così che chiamiamo casa nostra. Da ora in poi vedi di comportarti bene, Malfoy.”
Il biondo annuì e poi, seguendo il rosso, entrò nella cucina più singolare che avesse mai visto.
Certo, lui non aveva visto molte cucine in vita sua, in fondo a Malfoy Manor erano gli elfi domestici a cucinare, e lui stava sempre in Sala da Pranzo quando doveva mangiare, ma quella cucina era veramente particolare.
Draco notò sul muro esattamente di fronte a lui un orologio, ma al posto delle normali lancette delle ore e dei minuti, ce n’erano 9, ognuna con il nome di uno degli Weasley, e al posto dei numeri c’erano scritte tipo “a casa” o “al lavoro”. Draco notò che la lancetta con il nome Ginny era su “al lavoro”, mentre quella col nome Ron si stava muovendo da “in viaggio” a “casa”.
Mentre un coltello tagliava accuratamente delle verdure, ai fornelli una donna tarchiata dai capelli rossi stava canticchiando una canzone di qualche anno prima. Sembrava allegra, cosa che non era lui.
“Mamma?” disse Ron, anzi, quasi urlò Ron.
“Oh, ciao Ron” la donna si avvicinò al figlio e poi il suo sguardo si posò su Draco “e tu devi essere… l’ospite…”
Il ragazzo annuì. Se una persona portata quasi con la forza a vivere in casa di Ronald Weasley per essere sorvegliata poteva essere considerata un ospite… beh… si, lo era.
“Ron, portalo di sopra. Gli ho preparato la vecchia stanza di Percy… ah, la cena sarà pronta per le otto…”
Ron non rispose neanche, disse uno sbrigativo “Seguimi” a Draco e uscì dalla cucina.
Stupito per quello strano comportamento, Draco bofonchiò un “A dopo” alla signora Weasley e seguì l’ex compagno di scuola in quella casa per lui così diversa dal suo maniero.
Sembrava che le scale alla Tana non dovessero finire mai, fino a quando, al terzo piano, si ritrovarono davanti a una porta che sembrava chiusa da secoli.
“Ecco. Questa è la tua stanza Malfoy. Il bagno è la porta là in fondo. Se hai bisogno di me, mi trovi al piano di sopra. C’è scritto Ronald sulla porta. Ciao.”
Il rosso se ne andò quasi di corsa, lasciando un Draco perplesso davanti a quella porta.
Il ragazzo la aprì lentamente per entrare in una piccola stanza, i cui unici mobili erano un letto, un comodino, un armadio e una scrivania con la relativa sedia, niente a che vedere con le stanze che aveva sempre avuto.
Guardò l’orologio. Beh, aveva ancora mezz’ora prima di cenare, quindi decise di farsi una doccia.

Ginevra aveva appena finito il turno serale ed era appena tornata a casa quando si rese conto che da quella sera ci sarebbe stato anche Draco.
“Mamma!” disse, appena entrata, con l’ansia che saliva.
“Si, tesoro?” le chiese la signora Weasley mentre metteva i piatti del cosiddetto servizio buono sul tavolo.
“E’ già qui? Malfoy intendo”
“Si, ma non vorrai mica andare a disturbarlo, vero? Sarà un Mangiamorte ma è pur sempre un ospite”
“No, no… volevo solo saperlo… vado… nella mia stanza un attimo”
Così dicendo la ragazza uscì dalla cucina e si diresse verso la sua stanza.
Quel giorno sarebbe cominciata la sua convivenza forzata con Draco Lucius Malfoy.
Tutto perché suo fratello doveva controllarlo…
Certo… poi chi se ne frega se Ginevra Weasley doveva stare male…
In quel momento nella stanza entrò Hermione.
“Ginny…”
“Mh?” rispose la rossa mentre si toglieva il camice
“Come stai?”
“Mah… potrebbe andare meglio… cioè… sono felice, si, ma… ora saprà tutto di me… oddio! Scoprirà che mi piace da morire!”
“Ginny… sta calma” la tranquillizzò l’amica “In fondo è stato lui a baciarti… e…”
Ginevra la interruppe con una risata amara “Anche a Hogwarts l’avrebbe fatto, sai? Merlino, non lo conosci ancora dopo tutti questi anni? Voleva baciare una e, guarda caso, gli sono capitata davanti io!”
Hermione rimase in silenzio. Poi disse:
“Ginny… andiamo giù… prima lo vedi e meglio è… almeno ti togli il pensiero…”

Draco scese lentamente le scale della Tana.
Quella sera avrebbe cenato con la famiglia Weasley… era più agitato di quando sapeva che suo padre era furioso per qualcosa e lo doveva vedere per forza.
Dalla cucina proveniva la voce di Arthur Weasley. Sembrava nervoso, ma aveva appena dato l’ok per qualcosa. Chissà… molto probabilmente riguardava lui…
Il ragazzo si fermò un attimo davanti alla porta, fece un respiro profondo ed entrò.
Sembrava che gli occhi di tutti fossero puntati su di lui.
Fermo sulla porta della cucina, il ragazzo vide quelli che sarebbero stati i suoi commensali: la signora Weasley, che stava mettendo un enorme arrosto sulla tavola; il signor Weasley, seduto a capotavola, che lo stava guardando come se fosse uno Schiopodo Sparacoda; Ron, che guardava il padre come per giustificarsi; Harry Potter, che aveva lo stesso sguardo del signor Weasley; Hermione Granger, che era seduta di fianco a lei… Ginevra Weasley… e le stava sussurrando qualcosa, mentre la rossa lo fissava con sguardo vacuo.
“Draco!” gli disse una sorridente signora Weasley per rompere il silenzio che si era creato “Siediti qui… di fianco a Ron… Merlino, come sei magro!” gli disse poi mentre si sedeva “Forse è meglio se cominci a mangiare qualcosa!” Molly iniziò a mettergli patate nel piatto.
“Ehm… signora Weasley… va benissimo così… grazie…” farfugliò Draco. Ma che, era pazza? Sembrava non volesse smettere di riempirgli il piatto.
“Chiamami Molly, caro” a questa frase il signor Weasley le scoccò un’occhiata di rimprovero. “Si vede che sei deperito… devi mangiare qualcosa!”
Quella fu la cena più singolare della sua vita.
Quando viveva con la sua famiglia, le cene per Draco erano a dir poco formali, nessuno parlava mai con nessuno e c’erano come minimo cinque elfi domestici a servire.
Alla Tana, invece, c’era sempre brusio, tutti parlavano e ognuno prendeva da se ciò che voleva mangiare.
Sembrava che Draco fosse fuori dal mondo, cercava di mandare giù qualcosa e ogni tanto fissava Ginevra, che sembrava fingere che lui non esistesse.
Alla fine della cena (ultimata con un’enorme torta alla panna adornata con le fragole), Ginevra fu la prima ad alzarsi, e Draco, preso dall’impulso di parlarle, di dirle qualcosa, la seguì.
Erano vicino alle scale, quando lui la chiamò.
“Ginevra…”
“Cosa vuoi?” rispose lei freddamente
“Volevo… parlarti…”
“E di cosa, sentiamo?” lei iniziò a piangere, e senza che se ne accorgesse la sua voce diventava sempre più acuta “Del fatto che ti faccio schifo? Del fatto che io per te sono stata un passatempo? Oh certo… sicuramente del fatto che sono una stracciona e io e la mia famiglia non saremo mai al tuo livello! Beh, sai cosa ti dico, Malfoy? Vai al diavolo!”
Dopo aver detto questo, Ginevra salì le scale di corsa.
Draco rimase un attimo fermo in fondo alle scale, poi si diresse in camera sua e si sedette sul letto.
“Draco, sei proprio un idiota…”
*************************************************************************************
Avevo detto che non sapevo se avrei postato presto e invece…
Ta-dan!!! Alla fine ce l’ho fatta…
Anche se l’avvertimento per i miei vari ritardi vale ancora ^^ mi dispiace tanto…
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: come ti ripeto praticamente 20 volte al giorno, io sono più pazza di te!!!!! Ricordatelo… comunque sono contenta ti sia piaciuto!! TVTB
__sana91__: ciao Giorgia… sinceramente lo spero anche io anche se ho i miei dubbi… comunque si, niente di grave… ^^ un bacio
Agatha: grazie per la recensione, davvero… spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!
MiaBlack: beh… non so ancora quanto ci voglia per farli mettere insieme ^^ sono uno più testardo dell’altro!!
Memole: grazie mille anche a te

Ok, ora vorrei dire una cosa…
Vorrei ringraziare tutte per essersi più o meno interessate…
Beh, io spero che questa situazione finisca alla svelta…
Ringraziandovi ancora, vi saluto…
Al prossimo capitolo (spero presto!)
Un bacio
_olly_

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Capitolo 8
*** L'ingegno di Hermione ***


Ginevra, intanto, era corsa in camera sua con le lacrime agli occhi…
Non sapeva perché aveva detto a Draco quelle cose, era semplicemente in preda alla rabbia, sperava che lui le dicesse qualcosa…
‘Ma tu non gli hai dato il tempo di dirti niente Gin…’ le disse una vocina nella sua testa ‘hai iniziato a urlargli contro senza neanche sapere cosa voleva dirti…’
Era vero.
Ma non le andava di sentirsi dire cose che non voleva sentire…
Conosceva troppo bene Draco Malfoy…
In fondo, l’aveva insultata dal suo primo anno…
E allora, perché avrebbe dovuto cambiare idea su di lei?
La ragazza si addormentò piangendo, e non sentì neanche Hermione che entrava nella stanza.

Il mattino dopo, reduce da una notte insonne, Draco scese in cucina.
A dir la verità non gli andava di incontrare un minimo componente di quella famiglia, si sentiva un ospite indesiderato, bastava vedere come l’avevano guardato il signor Weasley e Potter, che era come se fosse un altro degli innumerevoli figli di casa Weasley.
Beh, c’era da dire che la Granger e la signora Weasley si erano dimostrate estremamente gentili…
E poi c’era Ginevra, che praticamente l’aveva ignorato tutta la sera, non fosse per quella sfuriata che gli aveva fatto prima di andare in camera sua…
Ok, molto probabilmente si era comportato male, praticamente dopo quel bacio l’aveva ignorata…
Forse era ora di chiederle scusa, se lei gli avesse dato il permesso…
Il ragazzo aprì la porta della cucina, dove trovò Hermione Granger concentrata a lavorare su qualcosa.
“Buongiorno Malfoy” gli disse lei freddamente “Dormito bene?”
“Si… a meraviglia” mentì lui… non poteva certo confidarsi con la Granger “Illuminami, dove lo trovo il caffè in questa casa?”
“Là… il ripiano in alto a sinistra” gli indicò lei.
Dopo un attimo di silenzio, la ragazza riprese
“So quello che è successo tra te e Ginevra”
Per lui fu una doccia fredda. Ma rimase impassibile.
“E cosa ti porta a pensare che mi sia solo divertito?”
“Io non ho detto che ti sei solo divertito” disse perplessa lei “E’ Ginny che lo pensa…”
“Me ne sono accorto” rispose freddamente lui “Che c’è Granger, vuoi farmi da psicologa per capire che cosa gira nella mente di un Mangiamorte come me?” ridacchiò lui “Perché sai… non è che mi fa piacere star qui a parlare di certe cose con te” il ragazzo finì il suo caffè in fretta e salì le scale…
Pure la Granger che faceva l’impicciona…
Non bastavano una donna che l’aveva messo all’ingrasso, un uomo che lo guardava male e Ginevra che lo insultava… per non parlare di Potter e Lenticchia…
Era capitato proprio in una bella situazione…
Ad averlo saputo avrebbe scelto cinque anni con Lucius Malfoy, invece di chissà quanto tempo con la famiglia più stramba del mondo magico…
Per non parlare del fatto che sicuramente qualche sera sarebbero arrivati gli altri figli…
Fu in quel momento che Draco decise che se proprio doveva vivere alla Tana, sarebbe stato il meno possibile in mezzo a quella gente…

Intanto Hermione rimase in cucina a rimuginare sul mezzo discorso che aveva avuto con Malfoy…
Non era cambiato molto rispetto ai giorni a Hogwarts… arrogante era e arrogante era rimasto…
Però… i suoi occhi…
Sembravano mostrare una sofferenza enorme…
Guardandolo negli occhi, sembrava una persona più adulta rispetto al ragazzino prepotente e viziato che se n’era andato da Hogwarts quella notte di otto anni prima…
Riguardava forse quello che Ginevra non voleva dirle?
Quella cosa che lei sentiva di non voler rivelare a nessuno, tantomeno alla sua migliore amica?
La ragazza non sapeva cosa pensare…
Da un lato, si era ritrovata davanti il Draco Malfoy che conosceva…
Dall’altro, gli occhi di quel ragazzo e le parole di Ginevra le facevano pensare che fosse cambiato…
E poi c’era la questione di Ginny…
Se non gli fosse interessato di lei, sicuramente non avrebbe detto quelle parole…
‘E cosa ti porta a pensare che io mi sia solo divertito?’
Durante tutto il suo ragionamento queste parole continuavano a suonarle nella mente…
Si, probabilmente Ginny si faceva troppo condizionare dal fatto che Malfoy per lei fosse troppo bello…
Hermione scosse la testa.
Non ci raccapezzava più niente…
Non riusciva a capire più nulla di quella situazione…
Cioè… non era possibile che Malfoy fosse cambiato così tanto… no?
Decise quindi di intraprendere, per la prima volta nella sua vita, un discorso serio con Draco Malfoy… sperando che lui non la insultasse come suo solito…
Bussò alla porta. Non aspettandosi nessuna risposta, entrò.
Il ragazzo era sdraiato sul letto, con gli occhi aperti, e fissava il soffitto.
“Che vuoi, Granger?”
Allora si era accorto che era entrata…
“Vorrei solo parlarti… non posso?” gli chiese titubante
Draco si sedette e la scrutò
“Come vuoi…” le disse poi, freddamente
Hermione si sedette sulla sedia che si trovava nella stanza, indecisa su come cominciare il discorso.
“Allora… che mi devi dire?”
“Ecco…” iniziò lei titubante “Non perché voglio farti da psicologa…” meglio mettere le cose in chiaro “Ma… insomma…”
“Vuoi sapere cosa provo per la tua amica vero?”
La ragazza lo guardò. In pratica si… era quello che voleva sapere…
Sembrava aver fatto uno sguardo eloquente, visto che lui continuò…
“Che tu ci creda o no, Granger, non mi sono divertito e basta con la tua amica… sia messo in chiaro… se poi lei ci crede o no non sono fatti miei”
Stava cercando di risponderle male… si vedeva.
Ma le cose che diceva… erano diverse da quelle che avrebbe detto il vecchio Draco…
Il Draco che aveva frequentato Hogwarts con lei… le avrebbe detto che non erano fatti suoi…
“Contenta ora?”
Lei si alzò… poi freddamente gli disse un “Scusa se ti ho disturbato, Malfoy” e uscì dalla stanza.
Ok, ora aveva scoperto ciò che Ginny voleva sapere…
Doveva solo aspettarla… e vedere la sua reazione.

Quella sera, quando tornò a casa, Ginevra si ritrovò davanti una Hermione euforica… cosa che non era lei… si sentiva in colpa per Draco… non avrebbe voluto trattarlo così…
In fondo lui voleva solo parlarle…
“Ciao Herm… che è successo?” le chiese meravigliata dalla felicità dell’amica
“Ginny… ho buone notizie per te!”
“Buone notizie per… ma cosa stai dicendo?”
La mora la trascinò in camera, poi sigillò la porta e si rivolse all’amica.
“Ha detto… che non ti ha mai usata…”
La rossa non capiva…
“Ma che…” all’improvviso, l’illuminazione “Hai… parlato con Draco… di me?”
“Non proprio… ma in pratica… mi ha detto questo”
“Tu stai scherzando”
“Ginny… guardami” la rossa la guardò “Ti sembra che sto scherzando?”
Ginevra stette in silenzio. Non sapeva cosa dire
“Sai ora che fai? Vai da lui…”
“Non posso Herm…”
“E perché non puoi? Sentiamo.”
“Ieri sera… l’ho trattato malissimo… gli ho urlato contro di andare al diavolo… in pratica di non rivolgermi più la parola…”
“Ancora meglio no? Vai da lui… e gli chiedi scusa”
“Non posso proprio dirti di no eh?”
La mora fece segno di diniego con la testa… e le sorrise.
Ok… doveva andare da lui…
“Muoviti…” le disse Herm.
La rossa uscì dalla stanza… e andò da Draco.
*********************************************************************************
Ciaoooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
Sono tornataaaaaaaaaaa!!
Premetto dicendo che questo capitolo non mi piace per niente ^^…
Ma quante belle recensioni che ho ricevuto con lo scorso capitolo ^^ che bello!!!!!!!!
Allora… ringrazio:
Ginny88: beh era ovvio che Potterino non se ne andava per quel motivo no?? Dai… sto cercando di sistemare ^^ tvttb
MiaBlack: ciauuuuuuuuu!! Allora… che dire… chissà… forse si metteranno insieme… forse no… se lo vuoi sapere devi continuare a leggere ^^ che cattiva che sono!!! Un bacio
Agatha: beh Molly è sempre un mito!! ^^ mi diverto a fare quel personaggio… perché in fondo è così che la vedo!! Come vedi, però… ^^ sono testardi tutti e due… tu fammi sapere se ti piace… un bacio
Ferefe84: ehehe certo che va consolato… ma mi sa che c’è un po’ di fila, no? ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^
__sana91__: non ho aggiornato proprio subito ma… ci sono, no?? Davvero… è tanto che non ci sentiamo… ma che fine hai fatto?? Torna prestoooooooooo!! Hehe dai… ci sentiamo… un beso
Memole: sono contenta che ti piaccia ^^ fammi sapere per questo… che non mi piace… davvero…
Cry90: scusa se non ti ho avvertita… *_* (occhioni imploranti ^^) non sono stata molto veloce eh? Sorryyyyyy ma non avevo idee… ^^ beh… poi qualcuna è tornata ed è uscito questo capitolo… mah… ^^ ci sentiamo… bacio
Alyssa92: ^^ non si è ancora risolto niente purtroppo ^^ ma chissà… forse… si risolverà tutto… no? Un bacio
Finitoooooooo!! Che bello rispondere a tante recensioni!! (me molto felice ^^)
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo…
Al prossimo chappy… che sarà prima della mia partenza ^^
Un bacio
_olly_

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Capitolo 9
*** ''Non una parola con nessuno, Ginevra...'' ***


Ok.
Ginny si trovava davanti alla porta della stanza di Draco.
Doveva chiedergli scusa.
Ok, era semplice a dirla così.
Ma non poteva certo entrare e dirgli “Ciao Draco, scusa per come ti ho trattato, facciamo che non sia successo niente?”…
Anche nella sua testa queste parole le sembravano stupide.
Senza sapere bene cosa dire, la ragazza bussò alla porta.
Dopo aver sentito uno scocciato, a dir poco, “Avanti”, entrò.
Draco era seduto sul letto… appena la vide, gli venne un colpo al cuore.
Ginevra… era entrata… in camera sua.
“Ciao Draco…” lo salutò lei, titubante.
“Ginevra… a cosa devo la tua visita?” la sua voce era scocciata, fredda… come non era mai stata finché era al San Mungo…
“Volevo…” Gin si bloccò. Voleva chiedergli scusa… ma non trovava le parole… Draco non era mai stato così… maledettamente freddo… con lei… cioè… si, lo era stato… ma solo ai tempi della scuola, ai tempi in cui la prendeva in giro per il suo cognome e per la sua cotta per Harry…
“Volevi? Ascolta non ho tutto questo tempo da perdere lo sai? O meglio… ce l’ho… ma se ti muovi a dirmi quello che vuoi è meglio, sai?”
Lo sapeva, la stava trattando male… ma che poteva fare? Non riusciva a fare l’amichevole con lei, non in quel momento, non dopo quello che lei gli aveva urlato contro…
“Scusa se ti ho disturbato allora, Malfoy!” rispose lei, sull’orlo delle lacrime “Volevo solo chiederti scusa per quello che ti avevo detto ma a quanto pare delle mie scuse non te ne frega niente, vero?” gli disse poi, tutto d’un fiato… ogni volta che le diceva qualcosa, lui aveva la capacità di farla diventare isterica… cosa che non era.
Lui rimase in silenzio. Senza che lei se ne accorgesse, aveva sigillato la porta…
Quando Ginny si avvicinò, non riuscì ad aprirla.
“Malfoy… apri la porta” gli disse semplicemente.
“No” rispose lui con un ghigno.
Il maledetto ghigno alla Malfoy.
“Apri… questa… porta”
“No”
Stessa risposta. E stesso, maledetto, strafottente tono.
“Apri questa maledetta porta Malfoy, se non vuoi che ti schianti!” la sua voce era tornata isterica, così maledettamente fuori dal suo carattere…
“Perché dovrei? Dovevo parlarti ieri sera, no?”
Merlino quanto odiava quella voce da strafottente!!
Si girò verso di lui. Se le doveva parlare, era meglio sentirlo, almeno poteva uscire da quella stanza il prima possibile.
“Dimmi allora”
“Ah beh… probabilmente la tua amica Granger ti ha già detto tutto sai?”
La sua voce… era cambiata… si era… come dire? Addolcita…
“Her… Hermione?”
“Ascolta… non sono stupido, sai Ginevra? Forse crederà di avermelo tirato fuori… ma quello che le ho detto lo penso sul serio”
Ok. Quello che Draco ha detto a Hermione lo pensa sul serio.
No aspetta.
Forse Gin aveva capito male
“Scusa… puoi ripetere… quello che hai detto?”
Draco si alzò dal letto e le si avvicinò.
Ginevra era nel panico…
Cosa diavolo aveva intenzione di fare quel ragazzo?
La ragazza indietreggiò… sempre di più… fino a quando si ritrovò contro il muro.
Non poteva più fare niente.
Draco le si avvicinò sempre di più, fino a quando non appoggiò le labbra contro le sue e insinuò la lingua nella bocca di lei.
Merlino… non aveva mai pensato che Draco Malfoy baciasse così bene…
Non riuscì a pensare ad altro, aveva appena scoperto che quel ragazzo aveva la capacità di levarle ogni pensiero dalla mente solo con un bacio…
Lei, ovviamente, non aveva pensato minimamente di non rispondere…
Quel ragazzo baciava in modo troppo passionale… le stava mandando in tilt il cervello… e poi in quel momento aveva iniziato a muovere le mani sapientemente sul suo corpo… ci era caduta… lo sapeva… ma era impossibile non caderci… era di Draco Malfoy che si stava parlando, per Merlino! Non del primo che passava per strada…
Poi, improvvisamente come aveva cominciato, lui si staccò da lei. E la guardò negli occhi…
“Non una parola con nessuno, Ginevra…”
Incapace di fare altro, la ragazza annuì.
“Neanche con la tua amica Granger… mi sono spiegato?”
La sua voce era tornata fredda, distaccata… ma come era possibile che quel ragazzo avesse la capacità di cambiare così tanto in poco tempo?
“Si…” rispose lei, flebilmente.
“Ora… se vuoi uscire…”
Ginevra sentì la serratura della porta scattare. Segno che lui aveva ottenuto quello che voleva.
Uscì in silenzio dalla stanza. Quanto lo odiava quando faceva così!
L’aveva baciata… era un bacio più passionale di quelli che aveva sempre ricevuto…
Era stato bellissimo…
E poi, come niente… le aveva solo chiesto di non dire niente a nessuno.
Ma perché si comportava così?
Perché, se aveva detto che con lei non si era solo divertito, l’aveva baciata di nuovo e poi l’aveva fatta andare via?
Era questo quello che si stava chiedendo quando rientrò in camera sua.
“Allora?” le chiese Hermione.
Gin voleva dirle tutto… voleva dirle di quello che le aveva detto, del bacio, di come si era comportato…
Ma poi le tornarono in mente le sue parole…
“Non una parola con nessuno, Ginevra… neanche con la tua amica Granger…”
“Ma niente Herm… gli ho chiesto scusa… e mi ha risposto male… come al solito… no?” le disse il più naturalmente possibile
“Ma come… scusa… dopo quello che mi ha…”
“Ti ha mentito. Cos’altro poteva dirti? ‘Scusa ma della tua amica non me ne frega niente’? Lo conosci da una vita… dovresti sapere com’è ormai…”
“Ho capito ma… di solito quello che dice lo pensa… come quando… mi insultava, mi chiamava Sporca Mezzosangue…”
Rimasero in silenzio tutte e due, fino a quando non arrivarono le otto.
L’ora di cena.
Il momento in cui ci sarebbe stato anche Draco.

L’aveva lasciata andare.
Draco lo sapeva benissimo.
Ma non avrebbe potuto fare altro.
Non sapeva ancora quello che provava esattamente per Ginevra.
Non voleva illuderla… dirle che provava qualcosa di serio… per poi lasciarla da sola.
E poi… c’erano ancora i problemi con i Mangiamorte…
Quanto tempo ci avrebbero messo per scoprire che si trovava dagli Weasley… tra l’altro, sotto lo stesso tetto di Harry Potter… la persona che volevano prendere da anni…
Non poteva, e non voleva, legarsi a lei…
Se avessero anche solo saputo che provava qualcosa per la più giovane degli Weasley… le avrebbero fatto del male… molto male…
Ma non poteva dirglielo.
Conoscendola, lei gli avrebbe detto che non le importava quello che le avrebbero fatto…
Ma importava a lui!!
Non avrebbe potuto vederla soffrire per causa sua.
Forse… sarebbe stato meglio se non l’avesse neanche baciata… ma ormai sapeva… sapeva che non sarebbe riuscito a guardarla un’altra volta senza poter assaporare le sue labbra…
Il ragazzo guardò l’orologio.
Erano le otto.
Doveva tornare giù.
Da quella pazza della signora Weasley… che sicuramente l’avrebbe costretto a mangiare… da Potterino, Lenticchia e suo padre… che lo detestavano… dalla Granger… che nonostante tutto… non era poi così male come persona… e da Ginevra… che sicuramente ce l’aveva a morte con lui…
***************************************************************************
Ma come sono stata veloce!!!^^
Allora… vorrei ringraziare…
Ginny88: dopo aver parlato cosa eh? MANIACA!!! ^^ dai lo sai come sono, no? ^^ spero che ti sia piaciuto questo chap!! Un bacio tvttb
Thaiassa: accontentata!! ^^ e anche abbastanza alla svelta visto di solito i miei tempi di aggiornamento!! Fammi sapere cosa pensi di questo chap! Kiss
Memole: eheh ecco cosa è successo!! ^^ niente di speciale… lo ammetto… ma che ti posso dire… ormai le idee mi escono così… e si vede che ancora non è tempo che si mettano insieme ^^
Cold: grazie mille per la recensione ^^ fammi sapere x questo chap!!
Cry90: ciao!!! Allora, ora ti spiego io ^^ devi sapere che io ho più o meno il carattere di Draco… sono chiusa, schiva… per me è difficile entrare in una realtà come quella degli Weasley… quindi… non mi ci vuole molto a tenerlo abbastanza IC… ^^ beh sono contenta che ti piaccia il mio Draco… perché a volte lo vedo troppo… come dire? Cattivo… ma boh in fondo… il Draco della Row è così, no? Quindi me lo tengo così che è meglio (tono da puffo ^^) dai… ci sentiamo!! Un bacio
Agatha: grazie per la recensione… come ho detto nella risposta sopra… mi risulta abbastanza facile fare questo Draco ^^
MiaBlack: abbastanza veloce? Lo spero ^^ e comunque anche tu devi aggiornare mi raccomandoooooooooo!!! Beso
Ok…
Ora… beh… dovrei riuscire ad aggiornare in 10 gg…
Perché poi parto… e non potrò scrivere niente per 3 settimane ^^
Cercherò di farmi viva il prima possibile…
Ma voi… lasciatemi un commentino please!! ^^
Un bacio
_olly_

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Capitolo 10
*** ''Passa dalla parte giusta, Draco...'' ***


Quella sera, contrariamente alle prospettive di entrambi, non ci fu nessuna cena.
Appena Draco scese le scale, si ritrovò davanti Kingsley Shacklebolt, il capo dell’ufficio Auror. Subito Potter, Weasley e la Granger si chiusero in cucina con lui, lasciando Draco insieme agli Weasley, e con mille idee per la testa su quello che avrebbe potuto essere successo.

“Cosa è successo, Kingsley?” chiese nello stesso momento un agitato Harry Potter.
“Siamo riusciti a catturare Theodore Nott… uno dei Mangiamorte più vicini a Voi-Sapete-Chi”
“E…?” chiese Hermione Granger, sperando fermamente nella risposta che voleva sentire.
“E… gli abbiamo dato del Veritaserum. Malfoy aveva ragione. Stanno progettando un attacco a Hogwarts… e in più… è vero anche che lo considerano inutile e da eliminare. Aveva ragione su tutta la linea.”
Sembrava che Shacklebolt avesse perso la sua battaglia. Beh, negli ultimi giorni aveva fatto di tutto pur di sbattere Malfoy in una cella ad Azkaban, ma quello che aveva detto Nott sotto effetto del Veritaserum non lasciava dubbi. Draco aveva ragione.
Non serviva sperare che l’attacco a Hogwarts fosse solo un’invenzione di Malfoy, perché tutto quello che aveva detto era irrimediabilmente vero. Come era vero che il biondo aveva preferito stare sotto sorveglianza degli Weasley piuttosto che tornare a Malfoy Manor.
“E cosa conti di fare ora?” chiese Hermione.
“Pensavo di mettere una scorta di Auror a ogni entrata”
“Ma…” Hermione aprì la bocca per contestare. I Mangiamorte erano già entrati a Hogwarts, otto anni prima, e si pensava che la scuola fosse un luogo sicuro. E ora non c’era neanche Silente.
“Anche nel corridoio della Stanza delle Necessità, Auror Granger.”
Sembrava che, ora più che mai, Shacklebolt avesse qualcosa in sospeso con i Mangiamorte e con Voldemort. Era sua intenzione farla finita con questa guerra. Una volta per tutte.

Nel frattempo, nel salotto della Tana, Draco era seduto sul divano e pensava.
Pensava al fatto che per la prima volta Shacklebolt l’aveva guardato come una persona normale, e non come uno schifoso Mangiamorte. Che se ne fosse reso conto? Che si fosse accorto che Draco Malfoy non era più ciò che lui credeva? Che finalmente si fosse liberato da tutti i suoi pregiudizi verso di lui?
Beh, la Granger ci era arrivata… Potter e Weasley sembravano molto vicini al capirlo… perché Shacklebolt non ci sarebbe dovuto arrivare??
Il ragazzo si girò verso Ginevra.
Sapeva di averla trattata male, sapeva di aver sbagliato e che non avrebbe dovuto baciarla, ma era stato più forte di lui…
Quella ragazza… sarà anche stata una Weasley, e lui aveva sempre avuto tutto contro gli Weasley, ma con il suo sguardo dolce e il suo carattere, era riuscita a fargli provare qualcosa di diverso dalla solita attrazione fisica, che già aveva per lei l’ultimo anno che aveva frequentato Hogwarts.
Era qualche giorno che ci stava pensando, e ogni volta era arrivato alla stessa conclusione.
Era pazzo di Ginevra Weasley.
Se avesse saputo cosa voleva dire, probabilmente avrebbe detto che era innamorato di lei…
E cosa aveva fatto?
Le aveva dato un bacio, a dir poco passionale, per poi praticamente cacciarla via dalla sua stanza.
“Che vuoi Malfoy?” gli chiese lei sgarbata. Non si era accorto di avere gli occhi puntati su di lei.
“Non posso guardarti, Weasley?” chiese lui in tono strafottente “Da quando ti da fastidio che la gente ti guardi?”
Ginevra boccheggiò un attimo. Non poteva certo dirgli che le dava fastidio solamente che lui la guardasse, che non poteva comportarsi così con lei, che le dava fastidio che fosse così maledettamente stronzo… e maledettamente bello.
Lui distolse lo sguardo ghignando. Beh, ovvio, non gli aveva risposto. E quindi gliel’aveva data vinta.
Doveva parlargli. Senza cedere a lui, ai suoi sguardi, alle sue parole e ai suoi baci…
Perché Draco Malfoy l’aveva baciata per non rivolgerle neanche la parola?
Perché Draco Malfoy era così incredibilmente, irrimediabilmente stronzo?
Ma soprattutto, perché Draco Malfoy era così maledettamente bello?
Le piaceva, lo sapeva, le piaceva Draco Malfoy.
Le piaceva da morire.
E sperava con tutta l’anima di riuscire a farlo cambiare, di riuscire a fargli smettere di essere così… così… Draco Malfoy.
Sì, perché ogni volta che la sua mente viaggiava su quella linea di pensieri, alla fine arrivava alla stessa, triste conclusione.
Se in ventitré anni Draco Malfoy non era cambiato, perché sarebbe riuscita Ginevra Weasley a farlo cambiare?
E ogni volta i suoi pensieri si fermavano su quella domanda, lasciandola sempre più depressa.
Rimaneva il fatto che doveva parlargli.
Quella era o uno dei giorni seguenti, gli avrebbe parlato.
Gli Auror uscirono dalla cucina.
Shacklebolt si diresse verso Draco. Lo guardò per qualche secondo. Poi disse:
“Mi dispiace di aver dubitato di Lei, signor Malfoy. La prego di accettare le mie più sentite scuse.”
Draco lo fissò. Aveva sentito bene? Kingsley Shacklebolt gli aveva chiesto scusa?
Il ragazzo annuì, poi Shacklebolt continuò.
“Ci servirebbe il Suo aiuto, però, signor Malfoy.”
“Che… che genere di aiuto?” chiese Draco terrorizzato. Non avranno mica avuto l’intenzione di rimandarlo dai Mangiamorte?
“Niente di preoccupante… dovrebbe solo aiutarci… nello sventare l’attacco che avverrà tra qualche giorno”
“Aiutarvi… a sventare… l’attacco?!”
Shacklebolt annuì.
“Sono convinto che Si sia ravveduto, signor Malfoy, e benché io voglia ancora che Lei stia qui sotto sorveglianza, sono convinto che il Suo aiuto mi sarà utile.”
Draco rimase un attimo in silenzio.
Shacklebolt sembrava sincero, ma una delle prime cose che il ragazzo aveva imparato durante la sua vita era di non fidarsi mai del prossimo.
Ma era anche vero che l’uomo era un Auror, e quindi perché avrebbe dovuto mentirgli?
Decise quindi di fidarsi.
“D’accordo” sussurrò.
Sapeva di essere finalmente passato dalla parte giusta, di aver fatto quello che gli aveva consigliato Silente quella notte di otto anni prima…
Dopo un po’, il ragazzo decise di ritirarsi in camera sua.
Era come se avesse sentito per l’ennesima volta in tutti quegli anni il consiglio di Silente.
“Passa dalla parte giusta, Draco…”
Questa volta le parole di quell’uomo che aveva sempre ammirato erano nitide nel suo cervello, come se lo avesse avuto davanti, come se fosse stata ancora quella notte… la notte in cui tutto era cambiato, la notte in cui aveva dovuto dire addio alla sua vecchia vita…
“Ha visto?” sussurrò, come se, come quella notte, avesse avuto davanti, di nuovo, Silente “Alla fine sono passato dalla parte giusta… ho seguito il Suo consiglio… spero solo di non essermi sbagliato…”
Già… lo sperava veramente… anche se passare dalla parte giusta era quello che stava per fare anche quella notte, aveva paura.
Perché improvvisamente Shacklebolt gli aveva chiesto scusa… gli aveva chiesto di aiutarlo a sventare l’attacco… questo proprio Draco non riusciva a spiegarselo…
Che cosa aveva portato l’Auror a fidarsi di lui?
Stava pensando di dormirci su, probabilmente la notte gli avrebbe portato consiglio, quando qualcuno bussò.
Scocciato, disse: “Chi è?”
Gli rispose una voce spaventata.
“Draco… sono Ginevra… dovrei… parlarti…”
Lo sapeva che sarebbe successo. Perché negarlo? Lo aveva sempre saputo.
Probabilmente, anzi, sicuramente, avrebbe dovuto dirle la verità. Ma come dirle che era pazzo di lei ma non voleva niente di serio perché sapeva cosa sarebbe successo se i Mangiamorte avessero anche solo sospettato qualcosa?
Il ragazzo sospirò. Poi disse, pacatamente: “Avanti”
Era la prima volta che Ginevra era così timorosa nei suoi confronti. E Draco sapeva che aveva ragione. Le sorrise, uno dei suoi rari sorrisi, per rassicurarla, sperando di farle anche capire quanto ci tenesse a lei in realtà.
“Devo… devo chiederti una cosa.” disse lei flebilmente.
“Dimmi”
Erano in piedi uno di fronte all’altra.
Draco voleva, anzi, doveva baciarla.
Ma non lo fece.
Probabilmente avrebbe significato usarla, per la seconda volta. E non voleva farla soffrire.
“A dir la verità…” iniziò lei “non so neanche come cominciare…”
“Guarda che non ti mangio! Sarò un Malfoy, ma a quello non ci sono ancora arrivato”
Lei sorrise. Quella frase gli era uscita di getto, ma era come se Draco avesse tolto un po’ di quella fredda scorza che sembrava avvolgerlo.
“Ecco… volevo chiederti… quel bacio… che… che cos’è stato per te?”
Lui rimase zitto. E la guardò negli occhi.
“Ginevra… io… ti posso assicurare… che quel bacio… per me è stato qualcosa… non credere che ti abbia usata… perché non è assolutamente vero”
“E allora perché ti sei comportato così?” chiese lei con una voce più acuta del solito… si stava agitando… e lo sapeva benissimo… ma le risposte di quel ragazzo a volte le facevano venire i nervi.
Lui rimase zitto. Non sapeva cosa dire… anzi… lo sapeva… ma non sapeva come dirglielo.
“Vedi?! Sei sempre così Malfoy!! Ti diverti a illudere la gente! Fatti dire una cosa… non cambierai mai!”
Così dicendo uscì dalla stanza, lasciando Draco perplesso.
*********************************************************************
Ed eccomi qui! La crisi post vacanze mi ha fatto scrivere questo capitolo ^^ e pensare che per tutte le vacanze ho cercato un’idea…-_- non sono normale!!
Va beh, allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: Tommina!! Lo so benissimo come sei in questo periodo!! Beh e invece… eheh ti sto facendo soffrire ^_^ non è ancora successo niente… ma ricordati quello che ti ho detto ^_^ TVTTB
Thaiassa: ma dai… beh Draco ha avuto i suoi buoni motivi, no? ^^
Alyssa92: beh grazie per il complimento ^^ devi capire che io AMO Draco ^^
Cry90: è arrivato un po’ tardi l’aggiornamento… ^^ scusa… (mi metto in ginocchio e imploro perdono ^^) beh spero che questo cap ti sia piaciuto =) un bacio
MiaBlack: eheh anche io vorrei essere al posto di Gin ^^ non sai quanto… beh spero che questo capitolo ti sia piaciuto…
Cold: grazie mille per la recensione. Sono contenta che il mio Draco piaccia così tanto ^^
Ferefe84: beh… per ora ha resistito ^^ anche se ci stava per cadere =) fammi sapere se ti piace anche questo cap ^^
Memole: beh… dai… se si è comportato male c’è un motivo… no?! Eheh dai fammi sapere se ti è piaciuto questo cap!!
Dai… ora vi saluto ^^
Al prossimo capitolo!!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 11
*** Erano semplicemente Draco e Ginevra ***


Draco rimase un attimo fermo lì, interdetto.
Perché quella ragazza doveva sempre travisare tutto quello che lui le diceva?
Uscì dalla stanza. Finalmente avrebbero dovuto chiarirsi. Una volta per tutte.
Bussò alla porta della stanza di lei, che non rispose.
“Ginevra…” disse, il più dolcemente possibile.
“Cosa vuoi?” rispose lei, senza aprire la porta “Che tu lo voglia o no, Malfoy, non sono un giocattolo da usare a tuo piacimento!”
“Ginevra, io…”
“Tu cosa? Eh? Sicuramente mi stai per dire che quello che penso non è vero… eh?!”
“Allora vedi che sei testarda?! Perché devi essere convinta di una cosa non vera?! Perché tu dici di non avere pregiudizi, e invece ne hai! Solo perché mi chiamo Draco Malfoy devo per forza usarti!”
A quelle parole, lei aprì la porta.
“Io non ho pregiudizi verso di te” disse semplicemente.
“A me sembra di sì, invece, sai?!” rispose lui tranquillamente entrando nella stanza
“E’ che… Mi… mi ha irritato il modo in cui ti sei comportato. Tutto qui.”
“Ginevra…” il ragazzo la guardò negli occhi. Forse era ora di dirle tutto. “Credimi… quando ti dico che non l’ho fatto per divertirmi… credimi”
“E perché ti sei comportato così, allora?”
“Perché…” Draco abbassò lo sguardo, sconfitto. Stava per ammettere davanti a qualcuno di essere un debole, cosa che non avrebbe mai voluto fare. “Perché… ho paura” sussurrò, sperando di non doverlo ripetere.
Ginevra rimase zitta per quella che a Draco sembrò un’eternità. Per la prima volta lui era stato veramente sincero con lei, le aveva detto quello che pensava… e chissà come l’aveva presa lei…
“Di… di cosa… hai paura… Draco?”
“Ginevra… io… sono… ero” sottolineò poi “Uno di loro… se sapessero…”
Lei lo guardò.
E in un istante rivide quegli occhi spaventati che aveva visto al San Mungo…
Quello era il vero Draco Malfoy…
Non il ragazzino arrogante che aveva conosciuto anni prima, il ragazzino che la prendeva in giro perché le piaceva Harry Potter, il ragazzino che aveva cercato di far sopprimere Fierobecco perché non voleva ammettere di aver sbagliato a insultarlo, il ragazzino arrogante che era stato trasformato in furetto dal falso Malocchio Moody, il ragazzino che aveva approfittato troppo del suo compito di prefetto, il ragazzino che si era fatto nominare capo della Squadra d’Inquisizione formata dalla Umbridge, il ragazzino che ricorreva a suo padre ogni volta che gli accadeva un torto.
No.
Quello non era Draco Malfoy.
Draco Malfoy era il sedicenne spaventato dal compito che gli era stato affidato. Draco Malfoy era un ragazzo cresciuto troppo in fretta, che non avrebbe mai voluto causare il male che invece aveva causato, e che si era sempre nascosto dietro l’arroganza per non mostrare la sua debolezza, che ricorreva al padre solamente perché aveva paura.
Draco Malfoy era la persona apparentemente sensibile di cui si era innamorata quando era ancora al San Mungo.
E finalmente aveva ricominciato ad avere davanti il vero Draco Malfoy. A guardarlo negli occhi.
“Beh… credo proprio che adesso me ne andrò. Volevo solo dirti di pensare prima di giudicare qualcuno, Ginevra”
Le sorrise. Poi uscì dalla stanza.
Aveva fatto quello che doveva fare.
Non l’aveva baciata.
Non l’aveva forzata a pensare quello che era vero, e non quello che si era convinta a pensare.
Le aveva semplicemente detto le cose come stavano.
Se poi lei voleva crederci, bene.
Se no, era un problema suo.
Draco si richiuse in camera. Aveva un nodo nello stomaco.
Perché aveva un nodo nello stomaco se aveva detto tutto a Ginevra?
Perché doveva sempre sentirsi così?
Alla fine lui le aveva spiegato tutto, finalmente le aveva spiegato il perché del suo comportamento.
Beh, forse era stato un po’ duro con lei…
Però mica era colpa sua se la ragazza era piena di pregiudizi…
O forse tutti i pregiudizi se li era inventati lui?
Beh, ogni volta che diceva il suo cognome, ultimamente, lo diceva come se avesse come sinonimo la parola “stronzo”…
E l’equazione Malfoy uguale stronzo per lui ERA un pregiudizio.
Ma non importava, perché ormai lui le aveva spiegato tutto.
Peccato che il nodo nello stomaco c’era ancora.
E c’era anche tanto.
Il ragazzo si sdraiò sul letto, a pensare ancora a quello che era successo.
Non sapeva quanto tempo era stato lì, quando qualcuno bussò alla porta.
“Chi è?” chiese, scocciato. Ci mancava uno degli Weasley a rompere.
“Draco… ascolta… lo so che… ti ho trattato male…”
Il ragazzo si alzò e si avvicinò alla porta. Ma non la aprì.
“Te ne sei accorta eh? Se non ti facevo la ramanzina non saresti venuta sai?”
Lo sapeva. Le aveva risposto un’altra volta da arrogante. Ma… beh… ogni volta che quella ragazza lo faceva innervosire, quello era il suo modo di comportarsi. Mica era colpa sua se Ginevra travisava sempre tutto…
“Sono venuta per chiederti scusa, infatti, Draco!”
A questa frase aprì la porta.
“Tu mi vuoi chiedere scusa?” disse in tono canzonatorio “Allora non sei poi così orgogliosa come credevo”
“A quanto pare no, Draco”
Lei chiuse la porta. E lo guardò.
“Senti… lo so che ti ho incolpato di avermi trattata male… e poi ero io la prima a dire che era logico che ti comportavi così perché ti chiami Draco Malfoy…”
“Ginevra… io ti giuro… che non avrei voluto comportarmi così… davvero”
Erano vicini. Troppo vicini. Se ne stava accorgendo anche Draco.
Non poteva starle così vicino… no… perché sapeva come sarebbe finita… lo sapeva benissimo.
“Draco… io…”
Non fece tempo a dire nient’altro.
Il ragazzo la baciò. Ancora.
E ancora la stava baciando appassionatamente, come se tutto quello che era successo, tutto quello che si erano detti… non ci fosse mai stato.
In quel momento non erano un Malfoy e una Weasley.
Erano semplicemente Draco e Ginevra.
Tutti e due sapevano ormai che provavano entrambi la stessa cosa.
E tutti e due speravano che nulla dovesse dividerli.
Speravano che la battaglia… l’ultima battaglia di quella lunga guerra che ci sarebbe stata di lì a poco tempo non avrebbe ucciso nessuno dei due.
Perché entrambi speravano che quello che era appena nato tra loro non avrebbe dovuto essere diviso per colpa di un mago con manie di grandezza… di un mago che si era appropriato della giovinezza di Draco… della sua voglia di vivere…
Che finalmente era riuscito a riacquistare.
Grazie a Ginevra.
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…ed eccomi qui!!
Chiedo venia perché questo è capitolo è più corto del solito… *_* (occhioni imploranti)
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: è uscita perché… perché… dai che ormai l’hai capito!! Eheh allora… sei contenta? Non vieni più a casa mia con l’ascia? Spero di sì ehehehehehehe
Cry90: te l’avevo detto che presto sarebbe successo qualcosa… no? Eheh spero che ti sia piaciuto questo capitolo… e che non vieni più con il coltello affilato a casa mia… (me ha molta paura ^^)
0Faith0: ed eccomi qui… ho aggiornato alla svelta per il mio standard!! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Un bacio
MiaBlack: dalla stanza non c’è ancora uscita… ma è serena ora… eheh… fammi sapere se ti piace questo cap!! un bacione
Memole: ora la verità gliel’ha detta!! ^^ dai compatiamolo… è un tipo moooooooooolto orgoglioso… ^^ fammi sapere per questo cap!! un bacio
Cold: beh… allora ho aggiornato abbastanza presto!! ^^ spero ti sia passata la crisi… un bacio e fammi sapere se ti è piaciuto!!
Ho finito!!
Ora… ve lo chiedo come al solito… (me mooooooolto banale)… lasciate tanti commentini ^^ anche un fa schifo va bene ^^
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 12
*** ''Mai stato innamorato'' ...o no? ***


Dopo poco lui sembrava non accontentarsi più di quei, già appassionati, baci.
Infatti Draco prese in braccio l’esile ragazza e la adagiò sul letto. Forse quello che stava per fare era sbagliato, in fondo non la conosceva neanche e non ci stava neanche insieme… ma quella ragazza… Ginevra… lo attraeva in un modo che per lui era indescrivibile… certo, non era la prima volta che andava a letto con una ragazza, ma ogni volta l’aveva fatto solamente per pura attrazione fisica…
“Mai stato innamorato” questa era una delle prime cose che aveva detto a Ginevra “I Malfoy non si innamorano mai…” questo le aveva detto, un giorno al San Mungo. Mai frase detta era più vera solo qualche giorno prima… e ora… tutte le sue certezze si stavano sgretolando, Draco se ne stava accorgendo mentre slacciava la camicetta di Ginevra… molto probabilmente Draco Lucius Malfoy si era innamorato… e non di una qualunque, bensì di Ginevra Molly Weasley.
Per questo gli ultimi giorni la stava allontanando da lui… per paura di innamorarsi… e per paura che i Mangiamorte, appena avessero scoperto di chi era innamorato, le facessero qualcosa… ma era successo, Draco Malfoy si era innamorato… e non ci poteva fare niente. Draco Malfoy era innamorato. Di una Weasley. Incredibile ma vero. E non ci poteva fare nulla.
E per Ginevra era la stessa cosa… lei, che in tutti i suoi anni a Hogwarts si era illusa che il suo grande amore, se così si può chiamare, era Harry James Potter. Beh, evidentemente non era così, visto che per la prima volta Ginevra si sentiva attratta da qualcuno… e non un qualcuno normale… quel qualcuno era Draco Lucius Malfoy, ex Serpeverde ed ex Mangiamorte, ora… semplicemente Draco. Ed era quello il Draco di cui Ginevra si era innamorata… e finalmente era insieme a lui, finalmente poteva amarlo come non aveva mai amato nessuno prima…
E finalmente si amarono, entrambi lo volevano e entrambi sapevano che l’altro lo voleva. Perché altrimenti uno dei due avrebbe fermato l’altro… ma così non fu…

Il mattino dopo, quando si svegliò, Ginevra si ritrovò tra le braccia di Draco. Non che le dispiacesse, anzi… ma quando poi guardò l’orologio e si rese conto di essere in mostruoso ritardo per andare al lavoro, decise che sarebbe stato meglio svegliarlo… e magari dargli un altro bacio…
‘No aspetta Gin’ si interruppe così il filo dei suoi pensieri ‘Tu e Draco non state insieme… cerca di ricordartelo’
Già… loro due non stavano insieme… nonostante quello che era successo…
Anche se Draco avesse avuto ragione, anche se non volesse stare con lei per paura che le succedesse qualcosa… i sentimenti di Ginevra in quel momento erano indescrivibili…
Cioè… persino Harry, che comunque era più in pericolo di lui, aveva deciso di stare con lei otto anni prima… e invece Draco no… le aveva detto esplicitamente che non voleva stare con lei…
Era questo che pensava la ragazza mentre cercava di spostare il braccio di lui senza svegliarlo.
Tentativo vano, perché dopo qualche secondo lui aprì gli occhi.
“Scusa… non volevo svegliarti” disse lei mortificata.
“Niente… non c’è problema… dove vai?”
“Al lavoro… sono in ritardo…”
“Oh… ok” rispose lui mogio “Beh… allora… ci vediamo stasera”
La ragazza annuì. Poi, dopo qualche minuto, si smaterializzò, lasciando il ragazzo da solo; solo, a pensare a quello che era appena successo…
Aveva sbagliato a fare quello che aveva fatto? Questo Draco non lo sapeva… sapeva che, però, aveva fatto ciò che anche Ginevra voleva… senza pensare alle conseguenze.

Draco non seppe se erano passati pochi minuti, o qualche ora, quando qualcuno bussò alla porta. Il ragazzo aprì… era la Granger.
Eh certo… ora che era uno dei loro doveva aiutarli… questo Draco lo sapeva benissimo.
Lo trascinò nella cucina degli Weasley, dove, oltre a loro, c’erano anche Potter, Ronald, Shacklebolt, Lupin e Tonks… era strano ritrovarsi dalla parte della cugina rinnegata perché figlia di un babbano, ma in fondo… era passato dalla parte giusta, no? Ora sapeva quello che doveva fare, anche se era difficile…
“Allora… forse sappiamo dove si trova la Fortezza delle Ombre…” iniziò Shacklebolt “Dovremmo solo trovare qualcun altro che si aggiunga a noi… tu Draco ci darai una mano quando entreremo”
Il ragazzo annuì. Sapeva anche che sarebbe andata a finire così.
“Bene… e poi… beh… appena troveremo qualcun altro… beh… decideremo come muoverci.”
C’era qualcos’altro di cui dovevano parlare gli Auror. Era come se Draco se lo sentisse. Perciò decise che era meglio uscire da lì. Nessuno gli disse niente quando si alzò e mentre camminava verso la porta della cucina, ma il ragazzo si accorse che la cugina lo osservava con sguardo indagatore.
Fu proprio lei a seguirlo fuori dalla stanza, e per la prima volta Draco si ritrovò davanti la cugina tanto denigrata dalla sua famiglia. Era strano ritrovarsela davanti così, in fondo non si erano mai parlati…
“Ciao, Draco” gli disse sorridendo lei. Quel giorno aveva i capelli di un rosa sgargiante… sì, decisamente Ninfadora Tonks era pazza come gli avevano sempre detto.
“Ninfadora” rispose lui con un cenno della testa “Con permesso, torno in camera… mi sembra che la riunione sia finita… o sbaglio?”
“Prima di tutto, non chiamarmi Ninfadora, lo odio…” rispose con aria simpatica lei “Secondo… volevo solo dirti, Draco… che sono contenta che almeno tu sia dalla nostra parte” la ragazza gli sorrise “Tutto qui”
“Beh… Nin… scusa… Tonks… ho solo seguito il consiglio di qualcuno più intelligente di me”
“Beh… hai fatto bene… ora torno di là… ci vediamo, Draco” Tonks gli sorrise ancora, per poi scomparire nella cucina.
Era… strano… parlare con lei. In fondo, non si erano mai parlati, pur essendo cugini.

Il ragazzo uscì in giardino. Era una giornata calda, soleggiata… come non ce n’erano state da tanto… ed era esattamente così che si sentiva Draco… felice, solare, completo. Sì, completo. Perché per la prima volta aveva trovato qualcuno che lo sapesse apprezzare per quello che era, per quello che faceva… anche se sapeva che entro pochi giorni tutto sarebbe stato pronto per la battaglia finale, quella battaglia che probabilmente l’avrebbe diviso da Ginevra… sapeva che rischiava, sapeva che quei giorni alla Tana avrebbero potuto essere i suoi ultimi giorni… cercava di non pensarci, ma sapeva anche che se non ci avesse pensato non sarebbe cambiato nulla.
Draco non aveva mai creduto nell’esistenza di un Dio, o di una vita dopo la morte… beh, per la prima volta si ritrovò a sperare almeno di finire in un bel posto… in un posto dove sarebbe stato felice almeno la metà di quello che era in quei giorni a casa Weasley… e soprattutto, si ritrovò a sperare che, anche se lui non ci fosse stato più, Ginevra avrebbe trovato la felicità.
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…ed eccomi qui con il nuovo capitolo… un po’ malinconico, forse, ma… beh… è così che lo voglio!! XDDDDDDD
Allora… vorrei ringraziare:
Ginny88: sei contenta adesso?! XD è da aprile che mi dici che questo doveva succedere… eccolo qui… e… beh… lo sai che sono cattiva no?! Non sai cosa succederà ora… un bacione tvttb
MiaBlack: beh, il sorriso sulle labbra ce l’aveva… no? ^^ e… beh… fammi sapere se ti è piaciuto!! Un bacio
Cold: ma no che non è finita… ne succederanno di cose… ^^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto… kiss
Memole: non ho aggiornato prestissimo… ma ho avuto varie crisi di idee… ^^ beh… meglio tardi che mai, no?
Agatha: grazie mille!! Eheh ultimamente ho avuto una specie di crisi quindi non ho aggiornato molto presto… ma ho recuperato abbastanza bene… spero… dai fammi sapere ^^
Cry90: non hai sbagliato… questo è solo l’inizio!! ^^ sai che mi dilungo sempre io… e scusa il ritardo!! bacio
Danymalfoy: ecco ciò che succede… ^^ come vedi è solo iniziata la storia… e… beh… fatti sentire!! XD un bacio
…finito!! Salvo imprevisti, dovrei aggiornare il prima possibile!!
Al prossimo capitolo!!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 13
*** Lettera a... ***


Solo poche ore dopo, in un immenso castello del Galles, un gufo bussò alla finestra della stanza di Narcissa Malfoy. Non era un gufo elegante, o che comunque sembrava appartenere a una famiglia ricca. Infatti la donna si stupì nel vedere un animale del genere entrare in casa sua. Chi conosceva che non avesse i soldi da permettersi un gufo decente? A meno che…
Presa da un raptus improvviso, la donna prese di fretta la busta che il gufo aveva legato alla zampa. E poi fece un sospiro di sollievo. Erano anni che aspettava una lettera da quella persona, suo marito non le aveva detto niente di quello che era successo dopo che suo figlio era stato attaccato, e nessuno sapeva se fosse stato salvato o no.
Con le lacrime agli occhi per la gioia di sapere che Draco era vivo, iniziò a leggere la lettera… ovviamente non c’era nessuno a Malfoy Manor in quel momento, altrimenti non l’avrebbe letta subito… sarebbe stato da stupidi, dopo quello che era successo…
Madre,
So che sono sparito per un sacco di tempo… beh… otto anni… ma sai come è andata a finire, non sono riuscito ad uccidere Silente, e se sono ancora qui prima di tutto devi ringraziare il professor Piton. E poi… sicuramente non le persone con cui sono stato negli ultimi anni, bensì quelle con cui sono stato negli ultimi giorni. Non posso dirti dove sono per lettera, ma sappi che sono tra maghi, e questi maghi sono le persone migliori che abbia mai conosciuto, credimi…
Lo so che avrei dovuto scriverti prima, ma, come sai, quando sei tra le Sue file non puoi fare altro che obbedirgli e obbedirgli. Beh, probabilmente sono stato negligente, visto che, come mio padre sicuramente ti avrà detto, volevano farmi fare una brutta fine… e… beh… spero che tu sia felice nel sapere che sono ancora vivo… e sto bene, sul serio.
Vorrei tornare a casa, Madre, seriamente… ma non posso, sapendo quello che potrebbe dire o fare mio padre… ma sappi che sono in buone mani, sono con persone che non vogliono spedirmi ad Azkaban, né ammazzarmi con le loro mani.
Però… devo lo stesso dirti una cosa, sperando che tu non la prenda male… o che la dica a qualcuno… perché io mi fido di te, mi sono sempre fidato di te, Madre…
Queste persone… credono che io sia un buon aiuto per far finire questa faccenda una volta per tutte… e beh… non so come dirtelo sinceramente, spero che tu ci sia arrivata da sola, ma… Madre… entrambi sappiamo che andare contro di Lui… contro di Loro… è dura… entrambi sappiamo come è sempre andata a finire a chi si è ribellato… a zia Andromeda, che è stata solo cancellata dall’arazzo della famiglia… e ai tuoi cugini Regulus e Sirius, uno ammazzato per mano, o comunque per volere Suo, mentre l’altro ucciso per mano di zia Bellatrix. Ecco, ho paura di fare la stessa fine, Madre. So che sarà per una buona causa, o almeno, per quella che io considero una buona causa, ma ho paura lo stesso. Forse perché finalmente ho trovato la felicità, e ho paura di perdere quel piccolo mondo felice che ho trovato… un piccolo mondo felice, a cui manchi solo tu, che hai cercato di proteggermi quando Lui mi ha tatuato il Marchio Nero sul braccio, che hai fatto fare a Piton il Voto Infrangibile solo perché sapevi già da subito che io non sarei riuscito a svolgere il compito che Lui mi aveva affidato… tu, che sei l’unica persona che ha saputo darmi affetto per quello che sono e non per quello che ho… prima di ora. Credimi, Madre, quando ti dico che vorrei che tu fossi qui, in questa casa, con questa famiglia che ormai mi tratta come un figlio…
Cos’è successo in questi anni? Troppe cose, troppe per potertele raccontare per lettera… e comunque sicuramente te le avrà raccontate mio padre, ti avrà raccontato che tuo figlio è stato negligente nei confronti del Signore Oscuro, che tuo figlio non è un assassino, anche se tu l’hai sempre saputo, che tuo figlio doveva essere ammazzato perché non uccideva nessuno… ma è stato salvato. Ed ora è incolume.
Sai, spero tanto di uscire incolume anche da questa guerra che dura ormai da troppo tempo… e spero di riuscire a portare via anche te da questa vita che so che non ti piace…
E… beh… ora ti saluto. Spero che tu riceva al più presto questa lettera, senza che mio padre la legga… sappi che anche se non sono lì al Manor, ti sono comunque vicino, Madre.
Tuo figlio,
Draco

Mentre Narcissa leggeva questa lettera, suo figlio Draco stava sperando… sì, sperava ancora… e stavolta sperava che sua madre non venisse scoperta. Perché se sua madre fosse stata scoperta a leggere una lettera sua, chiunque l’avesse vista, che sia stato suo padre Lucius, sua zia Bellatrix, o chiunque altro… gliel’avrebbe fatta pagare, le avrebbe fatto chissà che cosa… perché tutti sapevano quanto Draco fosse legato alla madre, e tutti sapevano che se le fosse successo qualcosa, il ragazzo avrebbe fatto di tutto per vendicarla. Beh, d’altronde, lei aveva sempre fatto di tutto per proteggerlo.
E quindi, anche se sapeva che con quella lettera entrambi rischiavano, non aveva potuto fare a meno di scriverla. Erano anni che non scriveva a sua madre, sapeva che Lucius sicuramente qualcosa le diceva, ma… sicuramente quello che suo padre diceva era solo una realtà distorta, diversa da quella che Draco avrebbe raccontato a Narcissa di persona. E in più c’era quella maledetta battaglia che incombeva… sicuramente entro pochi giorni sarebbe dovuto partire, e magari non avrebbe più potuto vedere sua madre… e Ginevra.
Era seduto nel cortile della Tana, a fissare il vuoto e a pensare a questo, quando proprio Ginevra si materializzò a pochi metri da lui.
Si girò verso di lui, con l’intenzione di parlargli, quando si ritrovò a fissarlo… i capelli biondi un po’ più lunghi di quando andavano a scuola, quegli splendidi occhi grigi fissi su un punto impreciso all’orizzonte… perché Draco Malfoy era così… così maledettamente affascinante… qualsiasi cosa facesse? Perché in quel momento voleva solo chiedergli cosa lo rendeva così pensieroso, cosa lo facesse stare male? Oppure era meglio entrare in casa, senza dirgli nulla? La ragazza optò per la prima opzione, in fondo… boh… era come se ci fosse qualcosa tra di loro… dopo quello che era successo…
“Draco?” gli chiese a bassa voce. In quel modo, se non voleva essere disturbato, avrebbe potuto fare finta di non sentirla…
Infatti, come previsto, lui non le rispose… almeno, non fino a quando lei stava per rientrare in casa…
“Cosa vuoi?”
‘Freddo come al solito’ pensò Ginevra… beh, in fondo quello era il suo carattere…
“Ti vedevo sovrappensiero…” gli rispose poi “E’ successo qualcosa?” forse era una domanda troppo personale… ma in fondo non erano perfetti sconosciuti… o almeno, così pensava lei.
“Non è successo nulla…”
“Nulla?” lo guardò lei eloquente. Era ovvio che fosse successo qualcosa. Ginevra non era stupida.
“Nulla che ti interessi, Ginevra” disse di malo modo lui, prima di alzarsi e andare in casa.
Perché si doveva sempre comportare così? Non si fidava di lei? Questo Ginevra proprio non lo capiva… perché quel ragazzo era sempre chiuso? Faceva sempre così, si apriva pochissimo per poi tornare a chiudersi a riccio. Ma Ginevra sapeva anche che, quando si fidava di qualcuno, Draco Malfoy riusciva ad aprirsi… perché era quello che faceva con lei… probabilmente la cosa a cui stava pensando era troppo personale perché lui la raccontasse a lei… oppure era tornato a non fidarsi di lei?
Questo proprio Ginevra non lo capiva.
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Ed eccomi qui con un nuovo capitolo!! Stavolta sono stata veloce!! XDDDD
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: stai zitta che sei più sadica di me!! Sai a cosa mi riferisco vero?! Coooomunque… so che ti ho fatta piangere!! Lo so!!! XDDD tu piangi sempre quando scrivo qualcosa… e ne sono contenta ^^ scusa ma sto delirando… sono felice e tu sai perché… XDDD (me improvvisa balletto come quello di tu-sai-chi XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD) ok ti saluto… un bacione tvtttttttttb
Agatha: beh, effettivamente hai ragione, qui si sta incasinando tutto… è che in fondo lui è ancora molto chiuso nei confronti di lei… beh… spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! Un bacio
Cry90: …salva anche questa volta? Ho aggiornato presto daiiiiiiiii!! Ma tu quando aggiorni?! Guarda che li mando anche io a te i virus!! XDDDD ok… la pianto… un beso
Memole: ok… ripeto… sono stata veloce vero? Comunque… sono contenta che ti sia piaciuto!! Fammi sapere!! Un bacio
MiaBlack: come ti ho già detto in sede privata… siamo solo agli inizi!! ^^ non so quanti capitoli verranno ancora ma… sono sicura che saranno tanti!! E dimmi se ti è piaciuto questo capitolo… (tu dici che è una richiesta inutile, ma… insomma… magari ti ha fatto schifo!!^^) bacio
Ok… ho finito…
Dai… fatemi sapere se vi piace quello che ho scritto!!
Al prossimo capitolo!!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 14
*** Incontri ***


Ginevra era seduta in cortile, esattamente dove si trovava quando Draco le aveva risposto in quel modo. Era lì da pochi minuti? Da ore? Questo proprio non lo sapeva… col pensiero era andata a scavare in quello che era successo negli ultimi giorni, per cercare di capire, almeno in parte, il comportamento di Draco. Certo, quello era il suo carattere, ma nessuno, nessuno, avrebbe potuto essere così… come dire… lunatico come era Draco Malfoy con lei.
A questo stava pensando, quando proprio lui si sedette di fianco a lei.
“Ginevra…” disse, senza sperare in una risposta della ragazza “Ascolta… lo so che non mi sto comportando al meglio… ma insomma… lo sai no? Me l’hanno sempre detto tutti anche quando eravamo a scuola che sono uno stronzo…” il ragazzo ridacchiò “Ma che ci posso fare… sono fatto così”
Silenzio. Non c’è niente di peggio che sentire il silenzio quando si chiede scusa a qualcuno. Certo, Draco non aveva proprio detto ‘Scusa Ginevra se mi sono comportato così’… ma in fondo nessuno poteva pretendere tanto da Draco Malfoy, no?
Dopo un interminabile minuto, il ragazzo si alzò, con l’intenzione di tornare in camera, ma Ginevra gli bloccò il polso.
“Hai un carattere impossibile sai?” disse, ridacchiando “Non so come faccio a sopportarti”
“Se riesci a sopportare l’orda di fratelli che ti ritrovi, vuoi non riuscire a sopportare Draco Malfoy?!” il ragazzo ghignò. Forse parlare così dei suoi fratelli non era stata l’idea migliore, ma la ragazza non disse niente, anzi, ricominciò a punzecchiarlo sul suo carattere.

Passarono tutta la mattinata così, a ridacchiare e a punzecchiarsi a vicenda, rendendosi conto che probabilmente l’altro era la persona con cui stavano meglio…
Beh, sicuramente per Draco era così… in fondo, non è che a scuola frequentasse gente molto intelligente… veniva seguito continuamente da quei due scimmioni che erano Tiger e Goyle, con i quali sicuramente non si poteva parlare seriamente… poi c’era Pansy Parkinson, la sua ragazza dell’epoca, ma nonostante stessero insieme, l’unica volta in cui Draco aveva provato a intraprendere un discorso sensato, che non riguardasse le loro famiglie o il Signore Oscuro, con lei, fu un insuccesso totale… poi c’era Blaise Zabini, che dopo essere stato ammesso al Lumaclub, o come diavolo si chiamava, il club creato da Lumacorno, quel professore di Pozioni che se solo fosse arrivato l’anno prima, in cui suo padre era ancora famoso per cose, come dire, positive per la comunità magica che aveva fatto, sicuramente Draco Malfoy sarebbe stato il primo a entrare nel club… e poi… beh, forse era ora di ammetterlo… Draco Malfoy era geloso di essere stato rifiutato dal club esclusivo del quale Harry Potter e Blaise Zabini facevano parte. Beh, in pratica dopo essere stato ammesso al Lumaclub, Blaise Zabini era cambiato.
L’ultima persona con cui Draco parlava era quello che probabilmente era il Serpeverde più solo che Hogwarts avesse visto: Theodore Nott. Draco lo conosceva fin da quando erano bambini, e all’inizio sicuramente Theodore era esattamente come lui… forse un po’ più serio, ma comunque era come lui… poi, aveva visto suo padre incazzarsi come una belva con sua madre, e l’aveva visto scagliarle la peggiore delle Maledizioni Senza Perdono. E lì Theodore era cambiato… beh, come si fa a non cambiare quando vedi un genitore uccidere l’altro?
Mentre Draco e Ginevra parlavano, arrivò lo stesso gufo che Draco aveva spedito solo poche ore prima.
Quasi ignorando Ginevra, fremente di leggere la risposta di sua madre e speranzoso che fosse positiva, quasi strappò la busta con il sigillo dei Malfoy dalla zampa del gufo, e, quando vide l’inconfondibile sottile calligrafia di Narcissa, tirò un sospiro di sollievo. Nessuno aveva visto la sua lettera.
Caro Draco,
Ho aspettato per anni una tua lettera, un segno che mi dicesse se eri vivo e che stessi bene… e ho ringraziato qualcosa in cui né io, né tu abbiamo mai creduto…
Ricevevo tue notizie, ogni tanto, me le dava tuo padre… e mi diceva esattamente quello che mi hai detto tu…
Dopo che sei fuggito da Hogwarts, pensavo di ricevere da un giorno all’altro una lettera dal Ministero della Magia che mi dicesse che eri stato arrestato ed eri finito ad Azkaban insieme a tuo padre… e invece l’unica notizia da quel posto che ho ricevuto è stata quando ho letto sulla Gazzetta del Profeta che tuo padre era evaso. So che avrei potuto cercarti io, Draco, ma avevo paura. Paura di metterti nei guai, con una sola mia lettera. O magari paura di ricevere non una risposta tua, ma una risposta di Severus che mi dicesse che tu non c’eri più… e sono sicura che lì il mio cuore non avrebbe retto, Draco, perché, nonostante tu fossi orgoglioso del compito che Lui ti aveva affidato, io sapevo che non ce l’avresti fatta a uccidere Silente, Draco… perché tu, Draco, non sei un assassino… ti sei solo ritrovato in una situazione più grande di te, so che tu hai accettato solo per me e per tuo padre, Draco… perché ti ha detto di farlo se non volevi vederci morti… e io di questo ti devo solo ringraziare, hai dimostrato di avere nobiltà d’animo, quella nobiltà che non vedevo da quando è iniziata questa guerra ormai…
Mi hai detto che ti piace la famiglia di maghi in cui ti trovi, e di questo ne sono felice, perché la felicità era l’unica cosa che volevo per il mio unico figlio…
Draco, so che vuoi partecipare a questa battaglia, so che per te è importante perché ormai sei passato, come dire, dalla parte giusta della barricata, ma mi raccomando, Draco, stai attento… e per favore, dimmi se ci possiamo incontrare prima che tu parta… perché voglio poter salutare mio figlio che non vedo da otto anni, perché se non ho la certezza che tu torni vivo, voglio poterti vedere per l’ultima volta…
Ti voglio bene Draco… anche se non te l’ho mai detto.
Tua madre,
Narcissa

Non se lo fece ripetere due volte. Appena lette le parole di sua madre, il ragazzo si girò verso Ginevra, sorridendo le chiese scusa, poi si fiondò letteralmente in casa, perché se voleva vedere sua madre doveva avere la scorta.
Entrò intimidito nella cucina, dove c’erano solo Potter, Weasley e la Granger, che si girarono subito verso di lui.
“Che vuoi, Malfoy?” chiese Ronald con fare sospetto. Anche se viveva lì da qualche giorno e aveva accettato di aiutarli, il rosso era ancora abbastanza diffidente.
“Allora, forse ho sbagliato a farlo” premesse Draco “Ma ho scritto una lettera a mia madre…” la Granger aprì la bocca per dire qualcosa, ma Draco la interruppe “E in pratica mi ha chiesto se ci possiamo vedere visto che non ci vediamo da otto anni… ma il problema è che so che per uscire mi serve l’accompagnamento di voi due” fece un cenno con il capo verso Ron e Hermione “Perciò… sono venuto a chiedervi se potete venire anche subito”
Non era una richiesta tanto strana, in fondo loro avrebbero fatto la stessa cosa per vedere un genitore… e poi, almeno non era scappato di fretta… ciò vuol dire che aveva dimostrato le sue buone intenzioni… o no?
I tre si guardarono un attimo, come per parlarsi senza far capire a lui cosa si stessero dicendo, poi, una Granger sorridente si rivolse a lui:
“D’accordo… ti accompagneremo io e Ronald a Diagon Alley tra un paio di ore”
Il ragazzo sorrise. Uno di quei sorrisi che i tre non avevano mai visto. Davanti a loro, Draco Malfoy aveva sempre e solo ghignato.
“Grazie…” disse a bassa voce, quasi senza farsi sentire, prima di uscire dalla stanza, tornare in giardino vicino a Ginevra e scrivere un breve biglietto a sua madre dicendole dove e quando si sarebbero incontrati.
“Doveva esserci scritta una buona notizia su quella lettera…” disse la ragazza, quando il gufo si allontanò.
“Stupenda, Ginevra…” rispose lui. Dopo un attimo di silenzio, riprese “Finalmente rivedrò mia madre…”
“Ti deve mancare molto…”
A queste parole, Draco rimase in silenzio. Sì, gli mancava sua madre. E anche tanto… e non vedeva l’ora di poterla rivedere.

Diagon Alley era diversa da come Draco la ricordava. La via era nebbiosa e buia, ed era anche vuota. Le decine di maghi che ogni giorno vi andavano per fare compere erano ormai un lontano ricordo, un ricordo del suo primo giorno lì, in cui tutti si fermavano a fare ossequi a suo padre e a sua madre… un ricordo ormai quasi svanito.
Stava camminando seguito da Weasley e dalla Granger, che per dargli un po’ di privacy nel suo discorso si trovavano a qualche metro da lui, quando la vide.
Impossibile non riconoscerla. Era avvolta da quel lungo mantello nero che aveva indossato anche quando era andata via furtivamente seguita da Bellatrix per implorare Piton di uccidere Silente al posto suo… i lunghi capelli di un biondo quasi bianco si intravedevano dal cappuccio del mantello, e quella figurina minuta era rimasta immutata nel tempo.
Si avvicinò a lei lentamente, guardandola come un bambino guarda un regalo che desiderava da tempo. Sì, forse è un paragone strano questo, ma era così che Draco si sentiva… rivedere Narcissa era quello che più desiderava, dopo la fine della guerra… e ora lei si trovava lì, a pochi passi da lui…
“Madre…” sussurrò impercettibilmente. La donna alzò lo sguardo, e il ragazzo rivide quegli occhi grigi che non vedeva da tempo…
“Draco…” rispose lei, prima di corrergli incontro e abbracciarlo, come una madre abbraccia il proprio bambino per dargli protezione.
I due Auror intanto guardavano la scena da lontano, vedevano la figura alta e fiera di Draco abbracciare quella piccola e minuta di sua madre… e per la prima volta lo videro diverso da come l’avevano sempre visto, dal primo momento in cui l’avevano conosciuto…
Nello stesso momento, madre e figlio erano finalmente uniti, come se fossero stati una cosa sola, due persone uguali divise da troppo tempo, da troppe catene invisibili che li bloccavano… e ora finalmente erano riusciti a fuggire da ciò che li imprigionava, e ciò che sarebbe successo poi non importava… perché finalmente dopo otto anni Narcissa e Draco Malfoy erano di nuovo insieme.
***************************************************************************
Finito anche questo capitolo!!
Allora… vorrei ringraziare:
Ginny88: come hai visto dalla lista, non hai fatto solo due cosucce da nulla cara mia!! XDDD cooomunque… contenta che ti sia piaciuta la lettera di Narcissa ^^ so che la adori… e spero di averla resa al meglio… vero? VERO?! (me tira fuori un coltello)… daiiiii lo sai che scherzo!! Ti voglio bene!!
MiaBlack: possibile che qualunque cosa faccia o non faccia finisca in pericolo di vita?! *_* (me si mette in ginocchio con gli occhioni imploranti perché ha paura di essere uccisa) comunque… fatto abbastanza in fretta? Spero di sì… e comunque per quello che ti ho detto… non è che Narcissa verrà uccisa… mah… chi lo sa cosa succederà? Sinceramente non lo so neanche io, ho delineata la storia ma non questi particolari (me molto stupida (: ) dai… spero ti sia piaciuto!! Un bacio
Cry90: COSA?! Ti mando un virus eh!! Attenta!! (me ritira fuori il coltello che ha preso con ginny88) e comunque certo che puoi essere definita una scrittrice, mica come me XD e… sono contenta che Draco continui a piacerti… beh, almeno sto rimanendo abbastanza IC… dai… ti saluto… e cerca di scrivere qualcosa T_T un bacione
Thaiassa: sono contenta che ti sia piaciuto!!! E spero che sia ancora così!! kiss
Julietta: felice che il mio Draco ti piaccia, e che soprattutto secondo te riesco a incarnarlo bene! Fammi sapere se ti piace questo capitolo!! Un beso
Memole: eh, ma il nostro Draco sta imparando solo adesso ad amare sul serio… beh… comunque… felice che ti sia piaciuto e spero ti piaccia ancora!! Un bacio
Agatha: beh, anche io vedo Draco esattamente così, e mi sembra che anche la Rowling lo rispecchi così… sinceramente le righe del capitolo in cui lui sta per uccidere Silente me l’hanno fatto vedere così, sfacciato con tutti, ma timoroso di dimostrare i propri sentimenti… quindi, d’accordo con te! =) spero ti sia piaciuto… un bacio
Cold: certo che è destinata a proseguire… e mi sa anche per tanto tempo ^^ spero ti piaccia anche la continuazione!! Un bacione
Ok… ho finito!! Che bello ricevere tante recensioni =)…
Io ho fatto il prima possibile per aggiornare… ma voi… recensite!!
Al prossimo capitolo!!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 15
*** Aveva trovato la felicità ***


“Come stai?” chiese il ragazzo poi, guardando negli occhi sua madre. Non era cambiata molto dall’ultima volta in cui l’aveva vista…
“Io sto bene… piuttosto come stai tu Draco…” era tanto, troppo tempo che non vedeva suo figlio… e lui sì che era cambiato, quel viso da bambino che aveva l’ultima volta che l’aveva visto era ormai svanito, lasciando il posto a quello di una persona matura… i capelli, già abbastanza lunghi quando ancora andava a scuola, erano cresciuti ancora un po’… sì, il suo ragazzo era cresciuto… e non solo nell’aspetto fisico…
“Non ti devi preoccupare per me, Madre… non avresti mai dovuto farlo…” era serio. Sapeva che Narcissa si era sempre preoccupata che lui stesse bene, ma lui non aveva mai voluto.
La donna lo guardò in silenzio, prima di abbracciarlo e sussurrare, in lacrime:
“Mi sei mancato, Draco… non sai quanto…”
A quella frase il ragazzo non rispose. Non era mai riuscito ad esternare molto i suoi sentimenti, nemmeno con la madre… e aveva paura di diventare arrogante, cosa che con lei non era mai stato…
La strinse ancora di più, però. Era rimasta come la ricordava… aveva ancora paura che gli succedesse qualcosa, e non poter fare nulla per fare in modo che non succedesse. Non voleva farla soffrire, ma se non dava una mano a Potter e ai suoi amici, sarebbe andata a finire peggio…
Iniziò a parlarle di quello che gli era successo negli ultimi giorni, del suo periodo di degenza al San Mungo, di Ginevra che si era dimostrata gentile con lui, degli Weasley che l’avevano accolto e che ormai lo trattavano come se fosse un figlio, di Ginevra… e ancora di Ginevra.
Non poteva continuare a nascondere di esserne innamorato, non con sua madre, che se n’era accorta quasi subito…
“Hai gli occhi luminosi” gli aveva detto dopo la sua rivelazione “Si capisce che ti sei innamorato”
Mai come in quel momento Draco si era accorto di quanto affetto provava per sua madre, di quanto lei aveva sempre voluto esserci per lui… e di quanto lui aveva sempre rifiutato, preferendo l’indifferenza di suo padre all’amore di sua madre…

“Non è che le sta passando informazioni su di noi, eh, Hermione?” chiese quasi nello stesso momento l’Auror Ronald Weasley. Hermione lo conosceva da una vita, ormai. Sapeva quanto poteva essere scettico quel ragazzo. Ne era innamorata, perché negarlo, e le piaceva stare con lui… ma non poté non rispondergli male a quella frase.
“Guardali bene, Ronald. Ti sembra che le stia passando informazioni?”
No. Era evidente che non le stava passando informazioni. in quel momento l’Auror Hermione Granger vedeva in Draco Malfoy, lo stesso Draco Malfoy che l’aveva sempre insultata, non più quel ragazzino borioso e viziato che aveva conosciuto molti anni prima, ma un uomo ormai cresciuto e maturo, che sapeva benissimo a cosa era andato incontro quando aveva accettato di aiutare Harry Potter nella sua campagna contro Voldemort.
E la madre. Hermione l’aveva vista solo una volta prima di quel momento, alla Coppa del Mondo di Quidditch, e insieme al figlio non le era sembrata persona più diversa…
Se la prima volta che l’aveva vista, la donna le era sembrata piena di sé quasi quanto il figlio, ora aveva dimostrato di essere esattamente come sono le altre madri, sembrava che volesse proteggere Draco da quella che secondo lei sarebbe stata la sua fine, ma nello stesso momento voleva lasciarlo libero di compiere le sue scelte.
Le piaceva vedere quanto quelle due persone si mettessero a nudo uno davanti all’altra, e per la prima volta Hermione si ritrovò a pensare che nonostante Draco si fosse sempre e comunque riferito al padre quando aveva bisogno di mostrarsi più forte di quello che era, era la madre la persona della famiglia a cui lui teneva di più. Non che del padre non gli importasse, quello no, ma semplicemente la persona per cui era stato più un figlio era Narcissa Malfoy.

L’ora di tempo che avevano dato a Draco per parlare con sua madre passò in fretta. Mai ad Hermione si spezzò il cuore come nel momento in cui dovette dire a Draco che doveva tornare a casa.
Il ragazzo salutò la madre che gli sussurrò qualcosa che suonava molto come un “Mi raccomando… stai attento…” poi si allontanò insieme alla coppia di Auror.
Decisamente, secondo Hermione, non si erano scambiati nessuna informazione…
Diverso era per Ron, che invece dava l’impressione di essere ancora diffidente nei confronti di Draco. Infatti, era addirittura stato contrario all’incontro tra il biondo e la madre, senza rendersi conto che era quello che serviva al ragazzo.
“Scettico come al solito, eh, Ron?” gli disse contrariata quella sera, dopo averlo portato in giardino. A volte le sembrava che il rosso non fosse cambiato dal primo anno a Hogwarts. Sempre prevenuto era.
“Perché, tu credi che durante quella scena strappalacrime lui si sia limitato a dirle che le mancava?” rispose con tono di sfida lui.
‘Sta’ calma, Herm’ si disse lei, mentre le sue braccia si stavano alzando per strozzare Ron ‘E’ pur sempre il tuo ragazzo’
Già… il suo ragazzo… in quel momento le venne in mente il viso di Ginevra da quando Malfoy era entrato a tempo pieno nella sua vita. Non l’aveva mai vista così felice da quando stava insieme a Harry.
E Malfoy… sì, anche lui era cambiato. Ogni giorno di più, Hermione si accorgeva di quanto.
“No, Ron” rispose quindi sicura “Non è che lo credo… ne sono certa” così dicendo, chiuse il discorso dandogli un bacio.

Draco era sdraiato sul letto.
Pensava.
Sua madre stava bene, fortunatamente… e lui finalmente aveva potuto vederla. Ne era felice, anche se avrebbe voluto che lei fosse tornata alla Tana con loro, invece che al Manor… sicuramente per incontrarlo si era inventata una scusa, e sperava che suo padre non l’avesse scoperta…
Da quando era evaso da Azkaban e aveva scoperto che suo figlio non aveva avuto il coraggio di uccidere Silente, Lucius Malfoy era diventato intrattabile. Prima, l’unico sentimento che provava quando era a casa, era pura e semplice indifferenza; si chiudeva quasi sempre nel suo studio e non voleva essere disturbato da nessuno e per nessun motivo. Dopo, quell’indifferenza si era tramutata in rabbia, e visto che Draco era rinchiuso nel covo dei Mangiamorte, con chi poteva prendersela Lucius, se non con sua moglie, l’unica persona rimasta al Manor?
Draco non sapeva esattamente cosa Lucius facesse, ma aveva il terrore di scoprire che sua madre era morta… cosa che, per fortuna, non era successa…
In quel momento, Ginevra bussò. Draco sapeva che era lei, le aveva promesso di farle sapere com’era andato l’incontro, quindi le disse di entrare.
E fu quando la vide varcare la soglia, sorridente e con gli occhi luminosi, che si rese conto per la prima volta di avere ormai trovato la felicità.
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Ho fatto in fretta stavolta, dai… ^^
Allora, prima di salutarvi vorrei ringraziare:
Ginny88: il coltello è messo via basta che non lo tiri fuori tu… vero?! ^^ non ti ho fatta piangere stavolta vero? Spero di No… un bacione tvtttttttttttb
Cry90: stavolta è arrivato presto XD in quanto alla scrittrice eccezionale… dovrei dirti una cosa sai? ^^ non ci crederai quando te la dirò… ti dico solo che riguarda te e una delle tue splendide fic XDD un bacione
Dady: grazie per la recensione!! Un bacio
Agatha: ho paura quando la gente mi dice che confida in me… va beh, non ho ancora fatto niente… e non credo succederà niente quindi tutti calmi XD grazie mille per il commento!! Un beso
MiaBlack: e io sono contenta che tu sia contenta!! Fammi sapere se ti piace anche questo capitolo un bacione
Cold: felice che ti piaccia =)
Julietta: aggiornato prestissimissimo visto? Sono contenta che continui a piacerti! Un bacio
Ok… finito… potete immaginare la mia gioia quando ho visto il numero di recensioni salire a 100 e poi a 101… è la prima volta che mi succede ^^ vero che farete salire ancora questo bel numerino?
Al prossimo capitolo!
Un bacione
_olly_

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Capitolo 16
*** Forse non andrà a finire male ***


Draco la guardò. Era bellissima, più bella ogni giorno di più… e anche se ufficialmente lui e Ginevra non stavano insieme, tra loro era sorto un patto tacito, era come se facessero già parte l’uno dell’altra.
“Com’è andata?” chiese lei, sedendosi a pochi centimetri da lui, lasciandogli assaporare il suo profumo, quel dolce odore di fiori che gli sembrava tanto una ventata di primavera.
“Bene” rispose Draco, perdendosi come al solito nell’azzurro dei suoi occhi. La adorava, gli piaceva tutto di lei, perché negarlo? “Sta bene… per fortuna” concluse, dopo un attimo di silenzio. Lo stesso silenzio che sorse quando lui finì quella frase.
“Hai paura per lei, eh, Draco?” Ginevra sapeva di essere entrata nel campo ‘argomenti privati’, ma non le sembrava una cosa così negativa chiederglielo… in fondo, c’era qualcosa tra di loro…
Non sembrava pensare lo stesso Draco, che per un attimo la guardò come se le stesse chiedendo chi le avesse permesso di fargli quella domanda, ma poi si raddolcì, preso dall’idea che Ginevra era l’altra donna importante della sua vita, e che se avesse sgarrato solo un pochino avrebbe rischiato di perderla.
“Ho paura che mio padre scopra che ci siamo visti” rispose quindi “Ho paura che da un momento all’altro potrebbe arrivare la sua lettera con scritto che le ha fatto qualcosa di male”
Nessuno, nemmeno Ginevra Weasley, avrebbe mai potuto pensare che Draco Malfoy fosse così attaccato alla madre. Per la prima volta aveva dimostrato di tenere veramente a qualcuno che non fosse sé stesso…
“Sai una cosa?” gli disse sorridendo
“Cosa?”
“Mi piace questo lato di te…”
Silenzio.
Sembrava che le parole di Ginevra si stessero allontanando insieme ai secondi che passavano dopo che gliele aveva dette.
Ma non per Draco.
“Mi piace questo lato di te…”
Era la prima volta che qualcuno gli diceva che c’era qualcosa di bello nel suo carattere.
Per tutto il mondo magico, in fondo, era sempre stato Draco Malfoy, il furetto rimbalzante, spocchioso, arrogante e figlio di papà. Beh, non che avesse fatto molto per cambiare l’idea che gli altri avevano di lui. Anzi, quasi gli piaceva che gli altri lo considerassero così.
E poi… era arrivata Ginevra. Non che l’avesse fatto cambiare totalmente, e con il suo modo di fare era riuscita a fargli tirare fuori quel lato del suo carattere che lui aveva sempre tenuto nascosto, visibile solamente dalla persona per lui più importante: Narcissa Malfoy.
“Davvero?” rispose Draco, quando ormai lei aveva perso la speranza di una sua risposta.
“Sì” due lettere. Due lettere che avevano aumentato la felicità di Draco.
Per nulla al mondo l’avrebbe ammesso davanti a lei, ma ora più che mai amava quella ragazza… amava tutto di lei… i suoi occhi azzurri… quei ricci rossi che lei tanto disprezzava… quelle labbra rosee che adorava baciare e che in quel momento lambì con le sue… adorava toccarla, farla sua… ma se pensava a quello a cui era andato incontro quando aveva acconsentito alla proposta che gli avevano fatto gli Auror, avrebbe preferito non averla mai rincontrata.
Sapeva che andare contro al Signore Oscuro era rischioso, l’aveva sempre saputo… e si malediva per aver esitato ad accettare l’invito di Silente a passare dalla parte giusta, quella notte di otto anni prima… sapeva che sarebbe andata diversamente, magari Potter avrebbe già ucciso Voldemort, i suoi genitori starebbero ancora bene, e casa sua non sarebbe avvolta dall’oscurità della rabbia di Lucius, ma…
Qui lo sguardo di Draco si rattristò.
…ma se lui avesse fatto quella scelta nel momento giusto, con molta probabilità non avrebbe mai conosciuto Ginevra per quello che era, anzi, magari in quel momento lei sarebbe stata sposata con Potter, l’eroe del mondo.
E invece ora era sua, anche se non ufficialmente. E non voleva farla soffrire per colpa sua come aveva già fatto in precedenza Potter… e, doveva ammetterlo, come aveva fatto in precedenza anche lui.
Il flusso dei pensieri di Draco fu interrotto proprio dalla persona su cui stava riflettendo.
“A che cosa stai pensando”
“A niente in particolare…” questa era la risposta che si era abituato a dare quando non voleva far sapere a nessuno ciò che gli succedeva.
Niente in particolare.
Ma non poteva farla a Ginevra. Infatti poco dopo assistette per la prima volta allo sguardo di rimprovero della ragazza, che in quel caso corrispondeva a un “Perché non mi dici mai nulla, Draco?”
“Sto pensando che tra poco dovrò partire” disse tutto d’un fiato.
“…e hai una gran paura” concluse lei per lui.
“Mi conosci ormai, eh?” lui sorrise.
“E’ la stessa paura che ho io” disse seria.
“Tu?” quella parole stupirono Draco. Lei, in fondo, sarebbe rimasta alla Tana.
“Ho paura…” qui Ginevra si fermò un po’. Poi sospirò “Ho paura… ho paura che ti possa succedere qualcosa” la ragazza abbassò lo sguardo. Infine si alzò, si diresse alla finestra e guardò fuori. Ormai si era fatto buio.
“Ho paura… ho paura di perderti” concluse, alla fine, guardando le stelle.
Ancora silenzio. Il ragazzo era seduto sul letto e la stava fissando. Si vergognava a dirle che aveva paura che lei stesse male, ed era questo che lo preoccupava di più… ancora più di essere imprigionato, torturato, ucciso…
“Ginevra…”
“Non dire niente, Draco… io e te non stiamo insieme… lo so benissimo” sembrava che stesse ripetendo una filastrocca che aveva imparato a memoria per quell’occasione, come se l’avesse detta e ridetta dieci, cento, mille volte, come se… avesse fatto di tutto per convincersene. Gli dava ancora le spalle.
Draco si schiarì la voce. Doveva dirglielo.
“Io non voglio farti soffrire, Ginevra” disse semplicemente. Non era stato semplice, ma non poteva, non riusciva a nasconderglielo.
A quelle parole, fu come se il cuore le scoppiasse in petto.
Draco era cambiato molto da quel giorno al San Mungo, ma mai, mai, Ginevra aveva pensato che il ragazzo riuscisse a dire quello che provava… e mai aveva anche solo immaginato che lui non volesse vederla soffrire.
Lacrime di gioia stavano rigando il suo viso quando lui le cinse i fianchi con le mani e le diede un leggero bacio sulla guancia.
Era la prima volta che si comportava in modo romantico con lei. Non era decisamente una cosa che avrebbe fatto Draco Malfoy, ma il ragazzo provava qualcosa di talmente forte per quella ragazza che per lei avrebbe fatto di tutto.
In quel momento, gli venne in mente la cosa che mai avrebbe pensato di dire a Ginevra Weasley.
“Ascolta… lo so che non stiamo insieme” iniziò. Poi si bloccò. Era una cosa difficile da dire per tutti, figuriamoci per Draco Malfoy.
Lei era ancora di spalle, davanti a lui, quando gli disse, con voce apatica:
“Non devi dire niente, Draco… so benissimo che finché non sarà finito tutto sarà così… non cercare di consolarmi… non servirebbe”
La ragazza cercò di nascondere un singhiozzo, che lui sentì. Le asciugò una lacrima e le diede un altro tenero bacio sulla guancia, prima di girarla per guardarla negli occhi.
“Non volevo farti soffrire con questa condizione” ripeté. Poi la abbracciò.
“Ginevra…” riprese. Poi, sempre abbracciandola, cercò di magnetizzare lo sguardo di lei nel suo. E continuò:
“Senti, forse è il momento sbagliato per chiedertelo…” si bloccò ancora, e fece una mezza risata, forse per darsi coraggio “…beh, in fondo forse farò una brutta fine, no?” altra risatina nervosa. Ginevra pendeva dalle sue labbra, sembrava che il discorso che le stava facendo fosse il più interessante che avesse mai ascoltato. Lui, invece, si sentiva un perfetto idiota. Draco riprese: “Beh… magari non ci sarà un altro momento per chiedertelo…” altro momento di silenzio. Più parlava, più Draco si sentiva un cretino. “Ginevra… non è detto… che questa battaglia finirà male… anche se sono nella situazione in cui sono…” un’altra risatina. Sicuramente l’aveva capito anche lei quanto era agitato “Insomma… Ginevra… lo so che ci conosciamo da poco… lo so che è presto… ma… quando… quando tutto sarà finito…” ok. Era arrivato al momento cruciale. Non poteva più tirarsi indietro. “Se… se andrà tutto bene, naturalmente…” il ragazzo prese il respiro. “Ginevra… vuoi sposarmi?”
***************************************************************************
…ma come sono stata veloce stavolta!! XDDDD
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: non dire che lo sapevi perché in pratica te l’ho detto oggi pomeriggio quello che avevo intenzione di fare!! Non ti ho fatta piangere stavolta eh? E pensare che volevo farti piangere di gioia… XDDDD no scherzo… un bacio tvttttttttttb
Cry90: visto come sono stata veloce, io?! No dai lo so che stai un po’ in crisi… cooooomunque… ho recuperato mettendo un capitolo solo su di loro eh? Visto che brava???? Un bacio
MiaBlack: per farmi perdonare dall’assenza di Ginevra… ho deciso di scrivere un capitolo solo su di loro ^^ che ne pensi??
Memole: stavolta ho fatto davvero prestissimissimo ^^ allora… piaciuto anche questo capitolo? Fammi sapere!! Un bacione
Ok… ho già finito… credo che questo capitolo passerà un po’ inosservato però… beh… ve lo dico lo stesso ^^
RECENSITEEEEEEE!!
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 17
*** ''Ginevra... vuoi sposarmi?'' ***


“Ginevra… vuoi sposarmi?”
Era come se il tempo si fosse fermato.
Per Draco, che ripensando a quello che aveva detto si sentiva un perfetto idiota. In più, era come se sentisse che Ginevra l’avrebbe insultato da un momento all’altro.
Per Ginevra, che, invece, non aveva ancora assimilato le parole di Draco.
“Ginevra… vuoi sposarmi?”
No. Era solo un sogno. Uno di quei sogni che è normale fare quando si è innamorati. In quel bellissimo sogno a occhi aperti, Draco Malfoy, la persona di cui era innamorata follemente, lo stesso Draco Malfoy che la prendeva in giro perché le piaceva Harry Potter, le aveva chiesto di sposarlo…
Era impossibile che l’avesse fatto… loro due non stavano neanche insieme… erano solo due persone che andavano a letto insieme… forse c’era coinvolgimento sentimentale da parte di tutti e due… ma la loro non era una relazione fissa, neanche la sua famiglia sapeva che c’era qualcosa!
Ma allora… perché la guardava così? Perché le sembrava che tenesse a quella risposta più di ogni altra cosa al mondo?
“Ginevra… vuoi sposarmi?”
Quelle tre parole le rimbombavano in testa, non le sembrava vero, sembrava solo l’ennesimo frutto della sua fantasia…
Rimasero a guardarsi negli occhi per un tempo indecifrabile, forse troppo, forse troppo poco; lui era impaziente di ricevere la sua risposta, lei… non riusciva a crederci. Era pazza di quel ragazzo, lo sapeva… e quella domanda era stata troppo bella… non poteva avergliela fatta.
Ma se non le aveva chiesto nulla… perché erano così…?
E fu in quel momento che si rese conto che Draco gliel’aveva chiesto veramente. Non era stato il genere di proposta che Ginevra si aspettava, con l’anello, in un posto romantico e tutto il resto, ma… per lei era stata la cosa più bella che potesse succederle.
Si strinse contro di lui con le lacrime agli occhi, sussurrando un flebile “Sì” che lui non sentì.
“C… cosa?”
Lei lo guardò negli occhi. Sorrideva. E non era un semplice sorriso. Era il sorriso di una persona che sembrava aver ricevuto un regalo che aspettava da tanto.
“Sì, Draco… lo voglio” disse, prima di dargli un bacio.
Ne era innamorata già da prima, ma da quel momento aveva scoperto che anche lui provava qualcosa, nonostante non amasse esternare i suoi sentimenti, nonostante l’avesse fatto pochissime volte prima, ora le aveva dimostrato che anche chi poteva sembrare freddo e senza cuore, era capace di essere sensibile a modo suo.
Forse, però, era il momento di iniziare a dire qualcosa agli Weasley… in fondo, erano la famiglia di Ginevra… e poi, Narcissa Malfoy sapeva già tutto… o quasi.
Fu Ginevra a iniziare questo discorso, dopo qualche minuto.
“Con i miei cosa facciamo?” chiese intimidita. Le premeva questo argomento, ma aveva paura di iniziare a parlarne… aveva paura della sua reazione.
“Non lo so… tu cosa vuoi fare?”
“Hermione dice…”
“Hermione?” la interruppe lui con una mezza risata “Chiedi consiglio alla Granger?” disse ghignando.
Lei lo guardò con aria di rimprovero.
“Ehi… stavo scherzando! Lo so che è la tua migliore amica… che dice la Granger?”
“Prima di tutto… si chiama Hermione” disse velenosa. Se dovevano sposarsi, per prima cosa Draco doveva imparare a rispettare la sua famiglia e i suoi amici, oltre che Ginevra.
“Sì… ok” disse scocciato. Non riusciva a vedere Ginevra nervosa “Allora… cos’ha detto Hermione?”
A quella frase sorrise. Era un passo in avanti.
“Ma niente… dice che dovevo dirlo subito che avevo una relazione con te, se così si può chiamare… alla fine non st… avamo” si corresse “insieme”
Era strano usare l’imperfetto con quella frase. Se l’era ripetuta centinaia di volte per ricordarsi che loro non stavano insieme… e ora poteva affermare che se tutto sarebbe andato bene, si sarebbe sposata con Draco.
Draco non rispose. Nella sua testa macchinavano le cose più strane. Era innamorato di Ginevra, questo lo sapeva… ma sarebbe stata dura dire a Potter, Weasley e compagnia bella che appena finita la guerra con Voldemort, lui e Ginevra si sarebbero sposati.
Sentiva che Weasley, nonostante mostrasse di avere meno pregiudizi di Potter, non avrebbe cercato di accettarlo, anzi, l’avrebbe odiato ancora di più… Potter, invece, probabilmente sarebbe stato geloso… in fondo, lui e Ginevra stavano insieme quando erano a scuola.
“Beh… prima o poi dobbiamo dirglielo… a meno che tu non voglia sposarmi di nascosto” disse ironico “No… serio… diciamoglielo”
Silenzio. Sapevano entrambi che sarebbe stato difficile.
“Facile a dirsi, eh?” ironizzò lei.
“Già… beh… un modo lo troveremo… no?”
“Lo spero…”

Rimasero un po’ a pensare a come e quando dare la notizia alla famiglia Weasley, senza risultato, quando Ginevra fu chiamata da Hermione.
“Allora Gin…” la rossa sorrideva ancora “Ehi… come mai così felice?”
“Me l’ha chiesto, Hermione… mi ha chiesto di sposarlo!” rispose lei, prima di saltarle al collo.
“Come ti ha…”
“Sì! Ha detto che se tutto andrà bene ci sposiamo! Ma… non saprei come dirlo ai miei… va beh… cosa mi dovevi dire?”
“Niente di che… volevo… chiederti com’è andata visto che era un po’ giù… ma vedo che è andata bene… sono contenta per te… speriamo che vada sul serio tutto bene”
“Già…”
“Dai… torna pure da lui… ok?”
“D’accordo…” disse Ginevra allontanandosi “…Hermione?”
“Sì?”
“Grazie…”
“Di cosa?”
“Di non comportarti come si comporterebbe Ron”
“Ehi… non sono mica come tuo fratello, io…” disse scherzosa la mora “Per fortuna” sussurrò poi, abbracciando ancora l’amica.
Quando Ginevra tornò in camera, però, non trovò Draco.
Era tutto com’era nel momento in cui se n’era andata ma… mancava lui.
Si guardò intorno, cercando anche solo un indizio di dove poteva essersi cacciato Draco, quando sulla scrivania vide una busta stracciata con una lettera ancora aperta.
Presa dalla curiosità e dalla paura che potesse essere successo qualcosa, la prese in mano e la lesse, tremante.
Ciao Draco…
Avrai capito chi sono, vero?
Ho scoperto con mio grande rammarico che hai incontrato tua madre…
Complimenti, prima ti vai a rifugiare sotto l’ala del Ministero, e poi, come fosse niente, vai a Diagon Alley con tua madre…
Dev’essere stata una scena toccante, nevvero?
Madre e figlio… che si rivedono dopo otto anni… solo a pensarci mi scende una lacrima…
Mi hai davvero deluso, Draco… fin da prima, fin da quando con mio dispiacere ho scoperto che mio figlio, il mio unico figlio era della stessa pasta di sua madre… ho constatato che, con mio grande dolore, mio figlio non è neanche capace di scagliare una Maledizione Senza Perdono…
E, oltre a questo, mio figlio, il mio unico figlio incontra di nascosto sua madre e sta bene con una comunissima famiglia di babbanofili o, addirittura, mezzosangue.
Mi fai schifo, Draco, così come mi fa schifo tua madre… e tu sai cosa faccio alle persone quando le disprezzo, vero?
Quindi sai cos’è successo a tua madre… e cosa succederà a te se mai ci dovessimo rincontrare…
È una promessa, Draco.
Tuo padre,
Lucius
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Eccomi con il nuovo capitolo…
A mio modesto parere, non è che mi convinca molto (e quando mai ti convince? Ndginny88 che mi conosce e sa quanto posso essere fissata col fatto che scrivo male) ma è a voi che deve piacere, no? ^^
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: non dire niente!! Lo so che adesso mi ammazzi… lo so benissimo!!! XD no vero che non mi ammazzi?! Tu ne fai di peggio!! E non dire che non è vero!! Coooomunque… sai che non ho ancora capito se il “mielosissimo” della scorsa recensione è positivo o negativo? E dire che ti conosco… mah… vaaaa beh… un bacio tvttttttttttttttttttttttttttttb
MiaBlack: No… seria… cosa credevi le chiedesse??? XD beh sono contenta che ti sia piaciuto, e da ficer che sono… non poteva non dirgli sì… cosa credevi scusa? ^^ dai… fammi sapere cosa pensi di questo capitolo!! Un bacio
Dady: ed ecco la terza recensione che mi minaccia di morte! XD beh… sono contenta che ti piaccia la mia fic… bacio
Cry90: …abbastanza presto, spero!! ^^ dai ultimamente non ti faccio penare tanto… anche se per te sto pensando di fare una petizione >_< voglio, anzi esigo che tu continuiiii!! XD no dai scherzo… so che ultimamente è un po’… così… dai… spero di averti tirata un po’ su di morale almeno!! ^^ un bacione
Cold: beh… diciamo che era inaspettato anche per me… mi è uscito così ^^
Agatha: no problem se non sei riuscita a recensire, sono io che sono stata davvero davvero davvero davvero veloce… è che ultimamente mi è venuta moooolta ispirazione!! Beh… sono davvero contenta che ti piacciano la mia fic e il mio modo di scrivere, io non mi trovo poi così brava… un bacio
Allora, prima di salutarvi volevo dirvi che ho pubblicato un’altra one-shot sul mio pezzo preferito del sesto libro (^^ chissà qual è…), si intitola “Cinque Giugno” e la potete trovare a
questo link… e mi farebbe piacere che la leggeste!!
Ok… ora vi saluto sul serio…
Mi raccomando… recensiteeeeeeeeeeeee
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 18
*** ''Io non sono debole'' ***


Il maniero dei Malfoy era ancora più cupo, triste e grigio di quando Draco l’aveva visto per l’ultima volta.
Leggendo la lettera di suo padre, sapeva che poteva aver fatto due cose a sua madre; tutto dipendeva, usando le parole di Lucius, da quanto provava disgusto per Narcissa. E, con tutta l’anima, il ragazzo sperava che fosse il grado minore.
Draco entrò nel Maniero da uno degli innumerevoli passaggi segreti, precisamente da quello che portava in quella che, anni prima, era la sua stanza. Lì non sembravano passati otto anni, anzi, sembrava che l’avesse lasciata solo pochi minuti prima, se non fosse stato per la polvere e le ragnatele che ormai avevano preso il sopravvento; Draco se ne rese conto appena fece due passi nella camera.
“Che schifo…” sussurrò, quando con la testa andò contro una ragnatela, per fortuna senza il suo abitante. Decisamente negli ultimi anni non era entrato neanche un Elfo Domestico per pulire. Lucius doveva averlo vietato.
Il ragazzo decise che forse era meglio non indugiare in quella stanza, ma di cercare suo padre… per fargli fare una brutta fine, ovviamente.
Si aggirò di soppiatto per le stanze del Maniero, che era rimasto pressoché identico a com’era l’ultima volta che c’era stato; si trovava nell’ingresso, quando sentì una voce. Una voce dal tono strascicato. Una voce che Draco conosceva benissimo.
“Sapevo che saresti venuto, Draco…”
Lucius Malfoy era sulla ringhiera che si vedeva dall’ingresso del castello. I suoi freddi occhi grigi scrutavano Draco come se fosse stato un perfetto sconosciuto. Il ragazzo conosceva quello sguardo. Era lo sguardo di quando era furioso.
“Padre…” disse, freddamente, il ragazzo.
“Te ne sei reso conto, noto con piacere” rispose con voce melliflua l’uomo camminando verso di lui “Sai… credevo che gli Auror ti avessero fatto il lavaggio del cervello… sai… hai preferito stare da loro piuttosto che da me…”
Quest’ultima cosa la disse sarcasticamente. Entrambi sapevano il motivo della scelta di Draco.
“E ora sei qui…” continuò il padre “…appena hai saputo quello che è successo a tua madre sei accorso… complimenti Draco” qui Lucius fece un paio di applausi “Sei rimasto lo stesso bambino pauroso che sei sempre stato…”
Lucius non aveva mai toccato così nel profondo Draco. Lo aveva fatto stare male, con la sua indifferenza, questo sì… ma non aveva mai avuto con lui quel sarcasmo che stava usando in quel momento.
Draco, dal canto suo, cercava di chiudere la mente, cercava di fare in modo che Lucius non scoprisse nient’altro che lo riguardava… soprattutto gli ultimi avvenimenti.
“Beh?! Non dici niente, Draco? Vedi che ho ragione?! Ho sempre ragione Draco…”
“Cosa… cosa le hai fatto?” rispose, titubante. Aveva paura di scoprirlo… ma doveva… doveva farlo per sua madre.
“Ah… ti è tornata la voce eh?”
“Rispondimi” una semplice parola. Il primo imperativo che Draco Malfoy avesse mai usato con suo padre. Un passo in avanti, rispetto alla condizione in cui si era ritrovato anni addietro.
“Ora cosa fai… fai finta di essere pericoloso?” l’uomo ghignò “Non mi fai paura Draco… non faresti male ad una mosca e tu lo sai”
“Ti ho detto rispondimi” ripeté il giovane estraendo la bacchetta dalla tasca. Suo padre aveva ragione. Era troppo buono per fare del male a qualcuno… ma se aveva fatto qualcosa di male a Narcissa, cosa di cui era sicuro, Lucius avrebbe pagato… oh, sì che avrebbe pagato… con la morte, se fosse stato necessario.
Il ragazzo era più che infuriato, mai come allora stava odiando il padre…
“Non lo faresti Draco… lo sai anche tu… non sei capace di uccidere e l’hai sempre saputo” era ancora sicuro di quello che diceva, Draco se ne accorgeva a poco a poco…
“Dimmi cosa le hai fatto se non vuoi fare una brutta fine…” ripeté per la terza volta, con la bacchetta alzata. L’uomo lo guardò con aria di sfida, e quando aprì la bocca per parlare, il ragazzo lo precedette.
“Crucio”
Era solo l’inizio. Per troppi anni aveva sopportato l’indifferenza del padre, per troppi anni quando era con gli altri Mangiamorte l’aveva deriso in quanto ‘troppo buono’… no, era ora di cambiare…
Lasciò che il padre si dibattesse per qualche minuto, con quell’incantesimo che decine di volte gli aveva inferto, per qualche minuto finalmente Lucius Malfoy avrebbe provato la sensazione di avere dieci, cento, mille aghi nel corpo, la stessa orribile sensazione che lui aveva provato decine di volte…
E poi, quando finalmente fu soddisfatto nel vedere l’espressione del padre abbassò la bacchetta e guardò l’uomo, ancora per terra, con aria di sfida.
“Dimmi cosa le hai fatto, se non vuoi che ti faccia di peggio” disse semplicemente.
L’uomo si alzò lentamente e ghignò.
“…ora che mi hai fatto un Cruciatus ti senti più grande, vero Draco? Sarai soddisfatto di te stesso”
“Dimmi. Cosa. Hai. Fatto. A. Mia. Madre” ripeté, per l’ennesima volta. Se avesse potuto, gli avrebbe sputato addosso. Voleva vederlo soffrire, come suo padre l’aveva visto soffrire fin da quando era piccolo.
“Credevo l’avessi capito, Draco…” qui il cuore di Draco si fermò. Non poteva averla uccisa. No. Era impossibile.
Probabilmente Draco aveva mostrato la sua paura, fatto sta che Lucius si mise a ridere. Una risata fredda, che non sentiva da tantissimo tempo. Merlino, perché aveva deciso di andare a vendicare Narcissa…
“Non sei cambiato affatto, sai, Draco?” l’uomo scosse la testa “Sei il perfetto figlio di tua madre tu… sei debole come lei…”
Questa non gliela doveva dire.
“Io non sono debole” rispose, tra i denti, il figlio.
“Ah no?” chiese sarcastico Lucius “Dimostramelo…”
Non fece tempo a dirglielo. Il ragazzo ripeté di nuovo la stessa Maledizione Senza Perdono, con ancora più rabbia in corpo.
“Crucio”
Solo una parola. Una parola che per la prima volta riusciva a far star bene Draco…
E fu solo dopo aver visto di nuovo il viso pieno di dolore del padre, solo dopo essersi ritrovato soddisfatto di quello che gli stava facendo, che si rese conto che, a sentirlo parlare, sua madre non c’era più…
E fu in quel momento che, per la prima volta, due parole si insinuarono nella sua testa, due parole che mai avrebbe pensato di pronunciare, due parole che non aveva mai considerato degne di essere anche solo sussurrate, e che mai, prima di allora, avrebbe anche solo immaginato di dire a suo padre…
Ma stavolta gli aveva fatto troppo, troppo male psicologicamente…
E, memore di tutto il male che gli aveva fatto durante tutta la sua vita, Draco non esitò.
Puntò la bacchetta contro Lucius e, sicuro di quello che stava per fare, scandì quelle due parole.
“Avada Kedavra”
Un lampo di luce verde partì dalla sua bacchetta e, dopo pochi secondi, Lucius Malfoy giaceva a terra, nell’ingresso di Malfoy Manor, privo di vita.

Nello stesso momento, una preoccupata Ginevra Weasley stava facendo leggere la lettera inviata dall’uomo a Hermione.
La mora, dopo averle dato qualche rilettura, guardò negli occhi l’amica. Aveva uno sguardo deciso, notò la rossa.
“Vuole vendicare la madre, Ginny…”
“L’ho capito anche io questo, Hermione!”
“Non vorrai mica andare a Malfoy Manor, vero?!” disse. Sapeva quanto l’amica era innamorata di Malfoy, ma non poteva permettere che Ginevra andasse a rischiare di morire per mano di Lucius Malfoy.
“Vuoi che stia qui a far niente? Sai di cosa è capace suo padre, Hermione! Ti ricordi, no?! Ha dato il diario di Tu-Sai-Chi alla sottoscritta… e avevo solo undici anni! E Draco è suo figlio… ed è pure un Mangiamorte rinnegato… e…”
“Ginny… io non ti lascio andare! Draco sa quello che fa… sa quanto può essere pericoloso suo padre…”
“Io lo amo, Hermione…”
“Lo so Ginny… ma non posso lasciarti andare”
“Perché?” sussurrò, a fil di voce, Ginevra, ormai con le lacrime agli occhi. Aveva paura per Draco, paura che Lucius potesse avergli fatto le stesse orribili cose che aveva fatto a sua madre.
“Ginny…” Hermione la abbracciò “Ti giuro che se non torna entro mezz’ora, andiamo io e Ron al Manor… noi siamo Auror, abbiamo più esperienza di te… d’accordo?”
La rossa annuì e si lasciò abbracciare da Hermione.
Non riusciva a dirle quanto stava male in quel momento, ma sentiva che l’amica se n’era accorta… e sperava con tutta l’anima che Draco tornasse vivo e vegeto.
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Finito anche questo!!
Allora, vorrei ringraziare:
Ginny88: …ho paura della tua reazione sai? Dai… Lucius è cattivo!! Non potevo fare altro!! Quindi non mi ammazzare appena mi vedi la prossima volta ok? (me si va a nascondere dalla tua ira funesta)
MiaBlack: …il tuo desiderio è stato esaudito!! XD e comunque c’è una sorpresa… XD non te la dico perché la vedrai nel prossimo capitolo (che tra l’altro è già in fase di lavorazione, quindi…) mi raccomando dimmi cosa ne pensi di questo capitolo! Un bacione
Cry90: guarda che qui non sono io quella supermeravigliosa, ma tu!! Non fare la modesta, che tu scrivi 10000000000000 volte meglio di me (prima di iniziare a litigare su sta cosa… XD come abbiamo detto nella conversazione qualche giorno fa, siamo brave tutte e due e basta XD) comunque sai che questo capitolo è stato un parto lungo e travagliato, quindi spero ti sia piaciuto!!
Cold: wow… sono contenta che ti sia piaciuto!!
Memole: beh almeno si sa dov’è sparito… XD non sono così cattiva (nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! Di più ndTutti) va beh… spero che ti sia piaciuto!! Un bacio
Ok… ho finito ^^
Mi raccomando recensiteeeeeeeeeeee!!
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 19
*** Era finito nei guai ***


Era morto.
Lucius Malfoy era morto.
E ora giaceva nell’ingresso del suo Maniero, privo di vita.
E il suo assassino, suo figlio Draco, lo stava fissando, ormai resosi conto di quello che aveva fatto.
“Tu non sei un assassino…”
Questo gli aveva detto Silente, otto anni addietro. E lui ne era sempre stato convinto.
E ora… ora questa certezza si era frantumata, Draco Malfoy si era ridotto a essere uguale a tutti gli altri Mangiamorte, che lui aveva tanto disprezzato.
E ora… ora era rimasto solo. Sua madre, che tanto l’aveva amato e tanto aveva cercato di salvarlo da quella fine, ormai non c’era più. E con che coraggio sarebbe tornato dagli Weasley… da Ginevra… ora che era successo tutto questo? Ora che Draco Malfoy aveva scoperto di essere uno sporco assassino… se l’avessero scoperto, e l’avrebbero fatto, si sarebbe potuto scordare la sorveglianza della Granger e di Weasley o gli arresti domiciliari al Manor… avrebbe vinto un biglietto di sola andata per Azkaban.
Stava fissando il corpo esanime di suo padre, pensando sul da farsi, quando per la seconda volta in pochi minuti una voce che Draco conosceva ruppe il silenzio del Maniero. Una voce che Draco era sicuro che non avrebbe mai più sentito.
“Draco…” era una voce speranzosa, piena di gioia. Una parola appena accennata, il nome del ragazzo pronunciato da chi era stato il primo ad amarlo.
Narcissa Malfoy si trovava appoggiata alla ringhiera dove poco prima suo marito stava pronunciando alcune delle sue ultime parole. Draco la guardò. Sembrava un angelo, con quell’abito bianco e quei lunghi capelli biondi che le incorniciavano il viso. Guardava la scena, il ragazzo non capiva se in modo inorridito o meno, però… era viva. Suo padre non l’aveva uccisa, come gli aveva fatto credere.
Il ragazzo la fissò mentre scendeva le scale, lentamente come aveva fatto suo padre poco prima.
Era evidente che le aveva fatto qualcosa, perché faceva smorfie di dolore ogni gradino che scendeva. Per questo la aiutò a fare gli ultimi passi, e quando furono ai piedi della scalinata lei lo strinse. In fondo aveva la stessa paura che aveva il figlio, quella di perderlo.
“Sono un assassino… uno sporco assassino…” sussurrò, dopo un po’, Draco. Questo era l’unico pensiero che aveva in testa.
“Shhhh… non dirlo, Draco… non pensarlo neanche”
“Madre… è morto per causa mia… lo disprezzavo tanto per quello che faceva e ora sono diventato come lui…”
“Tu non sei come lui, Draco…” disse la donna “Non pensarlo neanche”
“L’ho ucciso, però”
“Questo non importa, Draco…” la donna lo strinse a sé ancora più fortemente “Tu sai fare una cosa che lui non riesce neanche a concepire”
“Cosa?”
“Sei capace di amare, Draco.”
Il ragazzo la guardò con sguardo interrogativo.
“Quando prima mi hai parlato della figlia degli Weasley… è lì che l’ho capito… lo sai benissimo anche tu che lui non sa neanche che cosa sia l’amore…”
Il ragazzo mugugnò, poi strinse di nuovo la donna forte a sé, quando il portone del Maniero si aprì con uno schianto, e Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley fecero il loro ingresso.

Hermione tirò un sospiro di sollievo quando vide che Malfoy stava bene, e la madre pure. Non le piacque, però, vedere il corpo di Lucius Malfoy appena dietro di loro.
Era evidente che gli fosse stato lanciato un Avada Kedavra. Ed era anche evidente chi poteva essere stato. Draco era finito nei guai. In guai molto grossi. Sicuramente Ron e Harry, che ancora erano diffidenti verso di lui, avrebbero fatto di tutto per vederlo chiuso ad Azkaban.
Sapendo come sarebbe andata a finire, Hermione poteva contare solamente su Ginevra e, molto probabilmente, su Narcissa Malfoy. Ma ovviamente non poteva garantire nulla. Poteva anche contare sul fatto che entrambi sapevano che Malfoy serviva per la cattura di Voldemort, no? Quindi magari ce l’avrebbe fatta…
Harry non sembrava della stessa opinione, il suo sguardo disgustato passava da Draco al corpo steso per terra e viceversa, e sembrava che stesse per afferrargli il braccio e smaterializzarsi con lui ad Azkaban.
“Draco… vieni un attimo con me…”
La voce di Hermione ruppe il silenzio. Doveva parlargli a quattr’occhi, capire il motivo per cui il ragazzo aveva assassinato suo padre…
Il ragazzo la seguì in una delle stanze attigue all’ingresso; era una biblioteca, o almeno, era l’ombra di quella che doveva essere stata una biblioteca. C’era un lungo tavolo al centro, e intorno corridoi di scaffalature vuote, come se i libri che un tempo contenevano fossero scappati come sembrava scappata l’allegria nell’aria di quell’enorme castello.
Hermione fece sedere Draco al tavolo, e dopo un lunghissimo attimo di silenzio, disse:
“Perché l’hai fatto?” era disperata. Aveva fatto di tutto per convincere Ron e Harry che Malfoy era cambiato, ora sarebbe stato ancora più difficile persuaderli. Per l’ennesima volta, si ritrovò la solita frase in testa. Draco si era cacciato nei guai. In grossi guai.
Draco, dal canto suo, sapeva perché l’aveva fatto. Quell’uomo, ormai non riusciva neanche a chiamarlo padre, aveva affermato di aver ucciso Narcissa. E gli aveva detto che lei era debole, e che lui era uguale a lei, visto che non era neanche capace di uccidere. Lui gli aveva solo dimostrato che, invece, ne era in grado.
Però non disse questo ad Hermione. La guardò negli occhi. Non avrebbe potuto dire questa cosa alla Granger… l’avrebbe preso per pazzo.
“Draco… se non mi dici perché l’hai fatto non posso aiutarti…” riprese con voce ancora più disperata lei. Era vero. Per aiutare lui e la madre doveva almeno sapere il motivo del gesto del ragazzo.
“Granger…” disse lui, prima di ritornare in silenzio. Sarebbe stato difficile, ma sentire la Granger che voleva aiutarlo… come aveva fatto Silente tanti anni prima… questo l’aveva colpito.
“Dimmelo Draco… fallo per Ginevra… per favore” sperava che usando il nome della ragazza lui si sarebbe persuaso…
“Aveva detto… che aveva ucciso mia madre… non ci ho più visto Granger… se volete portarmi ad Azkaban fate anche bene” rispose rassegnato lui. Sentiva che sarebbe andata a finire così… lo sapeva benissimo.
“Io non voglio mandarti ad Azkaban, Draco… e farò di tutto per fare in modo che tu…”
“Peccato che non sei l’unica che ha visto il corpo di Lucius per terra…” la interruppe Draco “E gli ultimi tre incantesimi che ha scagliato la mia bacchetta sono tre Maledizioni Senza Perdono… non una, Granger… tre”
“Beh… magari riesco a convincerli a sostenerti, Draco…” sussurrò Hermione. Doveva almeno provarci. “E poi… ci sono Ginevra e tua madre dalla tua parte…”
“Mia madre!” esclamò lui a quel punto “Sta male, Granger… le avrà fatto non so quante Cruciatus…”
Dopo queste parole, Hermione si convinse che la cosa migliore da fare sarebbe stata davvero portare Narcissa al San Mungo… e poi parlare della situazione di Draco con Ron e Harry.
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Ecco qui il nuovo capitolo ^^
Allora, vorrei ringraziare:
Cry90: ho aggiornato… in ritardo ma ho aggiornato… beh sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo ^^ un bacione
Ginny88: allora, prima di tutto… a Narcissa hai fatto qualcosa anche tu o sbaglio? Comunque… non le è successo niente contenta?! ^^ un bacione tvttttttttttttttttttb
__darklily__: dai… è ancora viva ^^
Babyblue: non so se leggerai ancora la mia fic ma… grazie ^^
MiaBlack: hai sperato bene ^^ fammi sapere se ti piace ancora la fic!! Bacio
Cold: sono felice di essere tra i preferiti! Grazie mille! Spero continui a piacerti!!
Memole: sono contenta che ti piaccia!! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo…
Ok ho finito ^^ fatemi sapere per questo capitolo, che come al solito non mi convince ^^
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 20
*** Azkaban? ***


Azkaban.
Era l’unica parola che c’era nella mente di Draco dal momento in cui erano entrati i tre Auror a Malfoy Manor. E ora che era in una sala d’aspetto al San Mungo, aspettando che un dannato Medimago arrivasse per dargli notizie sulla salute di sua madre, quella maledetta parola si insinuava sempre di più nella sua testa, nel suo corpo, nelle sue vene, fino ad arrivare nel profondo della sua anima.
Paura.
Sì, aveva paura. Paura che quei pochi passi avanti, fatti con fatica per provare al mondo che il ragazzo era una persona onesta, diventassero un lungo passo indietro. Paura che il primo vero progetto che aveva fatto della sua vita si annullasse. Paura del giudizio dell’unica donna che aveva mai amato, Ginevra.

Nello stesso momento, in una stanza dell’Ufficio Auror, due maghi di nostra conoscenza stavano discutendo proprio di questo argomento.
“Hermione, ha ucciso una persona!” un contrariato Harry Potter camminava avanti e indietro.
“Una persona?” disse con una mezza risata la suddetta Hermione Granger “Non era mica uno sporco Mangiamorte, Harry?” continuò poi con aria di sfida la ragazza.
“Questo cosa c’entra, eh?! E’ pur sempre un essere umano… Malfoy deve essere spedito ad Azkaban”
“Con che criterio classifichi tu gli esseri umani, eh, Harry? Se non sbaglio tutti quelli che hai ucciso tu erano sporchi Mangiamorte”
A queste parole, il ragazzo boccheggiò. Poi ripeté:
“Deve essere spedito ad Azkaban”
Ron Weasley, che era rimasto seduto alla sua scrivania ascoltando interessato la conversazione, si intromise:
“Ha ragione Hermione, Harry… l’avresti voluto uccidere tu Lucius Malfoy… ti rode perché sei stato preceduto”
Era stato schietto, è vero, ma tutti e tre sapevano che quella era la verità.
Harry lo fissò, come se stesse pensando alla risposta da dare. Ron era il suo migliore amico, possibile che questo non contasse?!
“Ron… lo sai come la penso, no? Malfoy non è un Auror. Non è tenuto ad ammazzare qualcuno.”
Questo era troppo anche per Hermione Granger. La ragazza era stata buona, era stata paziente… ma questo andava oltre ogni suo grado di pazienza.
“Peccato, Harry, che quando l’ha fatto il professor Lupin non hai detto niente… o sbaglio? Lo stesso vale per tutti gli altri civili che hanno ucciso dei Mangiamorte… hai lasciato correre. Anche Malfoy è un civile, Harry. Lo sai benissimo. E io lo so perché vuoi mandarlo ad Azkaban. Ti rode perché Malfoy si è messo con Ginny, vero?”
Appena dette queste parole, Hermione avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e fermarsi poco prima dell’ultima frase.
Harry e Ron non sapevano ancora nulla…
“Cosa?” la voce di Ron ruppe il silenzio che si era appena creato. Hermione pregò perché almeno il suo ragazzo prendesse bene la notizia, notizia che avrebbe dovuto conoscere a poco a poco, e non tutta in un colpo. Sapeva quanto Ron era legato a Ginevra, e sapeva anche che mai avrebbe voluto vederla insieme a qualcuno come Malfoy… in fondo, anche se ora era quello che era, prima Malfoy non si era fatto scrupoli a ridere della loro famiglia. Uno per tutti, il giorno della prima partita di Quidditch del rosso, nel quale aveva fatto cantare agli altri Serpeverde il motivetto “Perché Weasley è il nostro Re”, con annesse rime sulla sua casa e tentate strofe sulla descrizione di sua madre. Impossibile dimenticare la faccia di Ron mentre veniva intonata quella canzone.
La ragazza annuì solamente. Sembrava che la frase che aveva appena detto avesse fatto dimenticare a tutti il vero argomento della conversazione.

“Draco…”
Il ragazzo conosceva quella voce. Era la voce della persona che meno il ragazzo voleva vedere in quel momento. La voce di Ginevra.
“Che ci fai qui?” chiese con un fil di voce.
“Ho saputo di tua madre…” Draco alzò la testa “Ma sta bene… non ti preoccupare… ha bisogno di riposarsi… l’ho visitata io…” lo disse come se quelle parole avessero potuto tranquillizzarlo. Cosa impossibile, visto che per Draco anche solo guardare in faccia Ginevra si stava dimostrando impossibile…
“Tu come stai?” continuò poi lei.
Draco mugugnò. Sicuramente non poteva dirle ‘Sai, Ginevra, forse finirò ad Azkaban perché ho ucciso mio padre’…
Non avrebbe avuto il coraggio di dirglielo.
Lei lo abbracciò. Non l’aveva mai fatto prima, non ne avrebbe avuto il coraggio…
Beh… era anche la prima volta che vedeva Draco stare male per qualcuno. Sapeva perché era entrato a far parte dei Mangiamorte, ma non credeva che il ragazzo tenesse così tanto alla madre. Sicuramente, per lui era la persona più importante.
…ma se la madre era lì… il padre dov’era? Questo non riusciva a capire Ginevra. Le sembrava troppo strano che fosse rimasto a Malfoy Manor senza inseguirli… e se fosse stato mandato nella prigione dei maghi, la ragazza l’avrebbe saputo da Hermione o da lui. E invece, così non era stato.
Ma non poteva non chiederglielo.
“E… tuo padre?” sussurrò dopo qualche attimo di silenzio.
Lui, inizialmente, non rispose. Sembrava che non avesse neanche sentito la domanda di Ginevra…
Fu, infatti, Hermione a rompere il silenzio. La ragazza, dopo l’animata discussione che aveva avuto con Harry poco prima, aveva deciso di informare Draco che non gli sarebbe successo niente… e, soprattutto, che ormai anche il Bambino Sopravvissuto e Ron sapevano della loro storia.
“Draco…” disse, come per risvegliarlo dalla trance in cui era entrato dopo la domanda di Ginevra.
Lui diede segno di averla sentita alzando la testa.
Aveva paura.
Sì, Draco Malfoy aveva una paura folle di quella che sarebbe stata la sua fine.
E in quel momento, gli tornò in mente un’unica parola.
Azkaban.
Ormai rassegnato, guardò Hermione come per incitarla ad andare avanti.
“Ho… ho parlato con Harry e Ron… e… a maggioranza… è venuto fuori che non diremo nulla… di quello che è successo”
A questa frase, Ginevra si girò di scatto verso Draco.
“Cos’è successo?” gli chiese, quasi rassegnata a sentire qualcosa di terribile. Sperava con tutta la sua anima che non fosse così, ma se lo sentiva…
Hermione passò lo sguardo da lui a lei, e viceversa. Non pensava che il ragazzo non avesse detto niente proprio a lei, alla persona che avrebbe sposato…
Lui sembrava mortificato. Era come se non volesse farle sapere nulla di quello che era successo al Manor.
Poi, trasse un respiro profondo e, guardando il pavimento, mormorò quattro parole.
“Ho ucciso mio padre”
Quattro parole dette così, a bruciapelo.
Quattro parole che, per Ginevra, furono come una pugnalata dritta nel cuore.
‘Ho ucciso mio padre’
No.
Non poteva essere vero.
Draco non era un assassino.
Non lo era mai stato.
Ma allora… perché, perché l’aveva detto…?
Magari aveva sentito male… no?
Ma quelle quattro parole erano sempre lì, vivide nella sua testa.
‘Ho ucciso mio padre’
Non riusciva più a guardare Draco in faccia.
Era come se quella fiducia che aveva riposto in lui fosse svanita in un secondo.
Il ragazzo si alzò e si diresse verso la stanza dove, in quel momento, riposava sua madre, lasciando le due ragazze da sole.
Sentiva che era la cosa giusta da fare in quel momento.
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…fine del 20° capitolo!
Prima di tutto, vorrei dire che lo dedico alla mia cuginetta, nata ieri, a cui è stato dato lo splendido nome di Ginevra!
Ora, vorrei ringraziare:
Ginny88: tu sei a Londra… e io, per punizione, aggiorno! XD come sono cattiva! Allora… contenta che ti sia piaciuto XD quando torni devi dirmi di questo capitolo! Un bacio tvttttttttttttttttb
Cry90: ci ho messo un po’… tra regali di Natale, recuperi a scuola e tante altre cose… è stato difficile scrivere ^^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione
Memole: grazie mille per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo!
Ferefe84: chissà… magari ti sono sembrata un po’ maleducata eh? XD beh… mica sei obbligata a recensire! Spero comunque che la mia fic continui a piacerti! Un bacio
__darklily__: felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Spero ti piaccia anche questo!
MiaBlack: ad Azkaban non ci finisce… ma chissà come andrà a finire? XD che cattiva che sono… aggiorna presto anche tu però, mi raccomando! Bacione
Madda: ringrazio anche te per la recensione!
Agatha: sono contenta che ti sia piaciuto… spero ti piaccia anche questo!
Nanael: sono davvero felice che ti sia piaciuta la mia storia, rileggendola ho notato anche io qualche errorino che cercherò di rimediare con i prossimi capitoli! Spero davvero di migliorare ancora (beh… c’è da dire che rispetto ai primi capitoli sono migliorata tanto… ma meglio continuare, no?) perché anche i professionisti dovrebbero sempre cercare di migliorarsi… grazie ancora per la recensione, mi ha fatto molto piacere! Un bacio
…ho finito…
Approfitto di questo piccolo spazio per augurare
buon Natale a tutti voi…
Al prossimo capitolo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 21
*** ''Silente aveva torto'' ***


“Perché?” chiese qualche minuto dopo con un filo di voce Ginevra all’amica. Non riusciva a dire altro.
Hermione sospirò. Sicuramente sarebbe stato meglio dire tutto a Ginny, spiegarle che Malfoy Senior aveva scoperto dell’incontro della moglie con Draco, che, cieco di rabbia, le aveva inferto chissà quante Cruciatus prima di scrivere al figlio di averle fatto del male; ma come poteva raccontarle di come Lucius gli abbia fatto male psicologicamente negli anni addietro, fino a qualche ora prima, in cui il ragazzo, già cieco di rabbia per ciò che gli aveva detto su sua madre, finalmente gli aveva fatto provare ciò che lui aveva sempre sentito grazie a lui…
Ovvio, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Draco Malfoy, quel Draco Malfoy, la stessa persona che aveva mostrato riluttanza nel pronunciare una Maledizione Senza Perdono solo qualche anno prima, ora l’abbia fatto. Non adesso, quando finalmente era riuscito a dimostrare di non essere il degno figlio di suo padre.
Hermione decise di dirle tutto ciò che l’amica non sapeva.
Ginevra l’ascoltava rapita… era un’ottima uditrice, secondo Hermione. Non parlava, aveva lo sguardo sempre attento su di lei e su quello che diceva. Alla fine del lungo discorso, la rossa si alzò dalla poltroncina nella quale era seduta e si diresse verso la finestra.
Nevicava.
Mai come allora, le sensazioni di Ginevra erano simili al tempo atmosferico.
Si sentiva come un fiocco di neve, portato chissà dove dal vento. Lei, era trasportata dagli eventi, dai suoi sentimenti… dal fatto che ormai era sicura che Draco fosse l’unico per lei, il solo che era riuscito a farle dimenticare Harry, a farla sorridere di nuovo e non solamente perché viveva in un limbo che si era creata.

Quasi nello stesso momento, Draco si stava dirigendo verso la camera di sua madre.
Aveva quasi paura di vederla, di sentirsi giudicato nello stesso modo che aveva provato quando Ginevra aveva scoperto ciò che aveva fatto.
Si sentiva sporco. Quasi non si riconosceva.
Era come se vivesse nel corpo di una persona che non fosse il vero Draco.
Era tornato ad essere il vecchio Draco, quello che disprezzava tutti e tutti disprezzavano.
Era tornato ciò che sperava di non essere più.
Non voleva, però, parlarne con lei.
Sarebbe stato inutile ascoltare le sue confortanti parole, sentirla dire che non è per aver fatto il dovere di un Auror qualunque che sarebbe stato considerato un assassino.
La Granger aveva detto che non sarebbe finito ad Azkaban… ma, pur essendone felice, il ragazzo si sentiva come se fosse un pericolo pubblico.
“Aveva torto… anche stavolta” sussurrò il giovane rivolto verso un immaginario Silente. Era stato lui a dirgli che non era un assassino, che se fosse passato dalla parte giusta sarebbe stato meglio per tutti… “Io sono un assassino. Uno sporco, inutile assassino…”
Si era ormai avvicinato a una finestra. Aveva iniziato a nevicare…
Sembrava che fosse stato lui a comandare al cielo di nevicare. Perché era così che si sentiva, come il cielo grigio dal quale nevicava.
Grigio.
Scuro.
Sporco.
Sì, sporco.
Non c’era un’altra parola con cui si potesse definire in quel momento.
Aveva ucciso una persona, e per questo avrebbe dovuto essere punito.
Invece, il Fato aveva scelto di farlo rimanere lì.
Lentamente il ragazzo entrò nella stanza di Narcissa.
Si vedeva che stava meglio, ora.
“Come… come stai?” domanda retorica. Tanto per dire qualcosa.
“Meglio” rispose lei con un sorriso “Tu invece non stai bene” era sua madre in fondo; la persona che lo conosceva meglio al mondo, che guardandolo negli occhi sapeva se gli era successo qualcosa. Chissà perché tutte le madri del mondo quando succede qualcosa ai loro figli lo capiscono guardandoli negli occhi.
Il ragazzo mugugnò mentre si sedeva sul letto della madre. Non gli andava di parlarne.
“E’ per quello che hai fatto vero?”
Naturale che lo capisse. Era sua madre. E Narcissa Malfoy era pur sempre una madre come tutte le altre.
“Silente aveva torto”
Tre parole. Tre semplici parole che racchiudevano tutto ciò che Draco provava in quel momento.
“Non dire così…” rispose lei teneramente accarezzandogli la guancia.
Lui non rispose. Nella sua testa continuavano a correre quelle tre parole. Era come se il suo cervello si fosse incantato, continuando a ripeterlo.
Silente aveva torto.
Silente aveva torto.
Silente aveva torto.
E ogni volta di più, il ragazzo si convinceva che davvero era così.
Draco Malfoy è un assassino.
Ecco cosa sarebbe successo entro qualche giorno. Tutti avrebbero ripetuto quelle parole.
Draco Malfoy è un assassino.
“Ginevra… cosa dice?”
La voce di Narcissa lo distolse dai suoi pensieri. Il ragazzo si incupì ancora di più prima di risponderle:
“Credo che non mi voglia neanche più parlare”
“Perché?”
Draco sospirò prima di rispondere.
“Avrà paura di me, dopo quello che ho fatto”
“Draco… se non l’avessi fatto tu, l’avrebbe ucciso qualcun altro. Lo sai benissimo”
Questo era vero.
Il ragazzo fissò la madre.
“E’ come se… se ormai sia cambiato tutto… prima, almeno, ero convinto di essere diverso da lui… ora mi sembra che la sua anima si sia impossessata di me… io… io non sono come lui, madre…”
Lei gli prese la mano, come aveva sempre fatto ogni volta che il figlio era angosciato per qualcosa… beh, ogni volta che Draco era così angosciato, la colpa era sempre Sua…
“Ascolta… no, non sei come lui… e nessuno lo penserà mai, Draco… lo sai benissimo…”
Lui mugugnò. Forse aveva ragione Narcissa… o forse lo diceva solo per consolarlo, per vederlo sorridere.
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...finito anche questo capitolo! Chissà perché, questo mi convince più del solito (mentre magari a voi farà schifo XD)
Lo so, lo so… è più breve del solito… chiedo venia =^_^=
Allora, vorrei ringraziare:
Cry90: io continuo in fretta… ma tu sei partita! (-_- chissà perché partite tutti e solo io rimango a casa >_< cattivi) beh… appena torni fammi sapere che ne dici di questo capitolo! Un bacio
Nanael: io non smetterò mai di ringraziarti, lo sai?! Sono contenta che tu abbia notato il miglioramento, e spero sia così anche per questo capitolo… un bacione
MiaBlack: ma che bel regalo che hai fatto! ^_^ certo che ne conosco tante anche io di cattiverie, cosa credi? XD spero ti sia piaciuto questo capitolo!
Thaiassa: grazie mille per la recensione!
Ginny88: ok lo ammetto… l’ho fatto solo per punire te (XD no dai scherzo) e menomale che non mi hai uccisa… (XD ci mancherebbe!) dai… ti saluto… tvtttttttttttttttb
Memole: ti ringrazio! E ti ringrazio anche per la recensione che hai lasciato all’altra mia storia! Un bacione
…finito…
Solo una cosa… mi raccomando recensiteeeeeee!!
Auguri di buon anno nuovo!
Un bacio
_olly_

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Capitolo 22
*** Pensieri... ***


Solo pochi minuti dopo, anche se sia a Draco che alla madre sembrava passata un’eternità, qualcuno entrò nella stanza

Solo pochi minuti dopo, anche se sia a Draco che alla madre sembrava passata un’eternità, qualcuno entrò nella stanza.

Era una ragazza, una ragazza che Narcissa aveva visto solo poco prima, quando il figlio l’aveva portata al San Mungo… una ragazza che fece tornare il sorriso sulle labbra a Draco.

“Cosa ci fai qui?” sussurrò lui avvicinandosi a Ginevra.

“Volevo sapere come state… tutti e due” rispose lei sorridendo. Dopo il racconto di Hermione, aveva deciso di stare vicina a Draco, e non allontanarlo… in fondo, aveva bisogno di qualcuno vicino, e se proprio lei si allontanava… lui sarebbe rimasto solo. Solo con la madre.

“Bene… diciamo” mugugnò il ragazzo. Almeno, ora, era come sicuro che Ginevra non ce l’avesse con lui… non aveva paura… voleva ancora parlargli, stare con lui…

La portò fuori dalla stanza. Forse era il momento di parlare sul serio di quello che era successo.

“Dovevo dirtelo subito, invece di aspettare la Granger… scusa… Hermione

Ginevra alzò le spalle. Doveva immaginarlo. In fondo, Draco era pur sempre Draco.

“Beh… l’hai fatto per tua madre”

“Già…”

Silenzio.

Chissà perché, quando succede qualcosa, il silenzio sembra sempre pesante.

Se invece non succede niente, è riposante.

In quel momento, la quiete che si era creata era in un qualche modo pesante e imbarazzante. Nessuno dei due sapeva cosa dire, cosa fare… era come se avessero paura di avvicinarsi troppo, paura che l’altro si allontanasse…

A poco a poco, uscirono dall’ospedale. La neve scendeva lentamente, quasi impercettibile… stava rendendo bianca tutta la piazza di fronte al San Mungo… famiglie Babbane camminavano lente, i bambini imploravano le madri di farli entrare in questo o quel negozio per comprare il giocattolo che desideravano. Dopo qualche minuto di preghiere, le donne acconsentivano ed entravano nel negozio scelto dal figlio. Ogni tanto, le donne di più alto calibro davano qualche occhiata disgustata all’edificio in apparente disuso che in realtà era occupato dall’ospedale dei Maghi.

Draco e Ginevra erano fuori da questo.

Per loro, quello era solo il grande idillio che sarebbe potuto arrivare solo se tutto fosse andato bene… ma tra la battaglia che stava per avvenire e quello che era appena successo, era come impossibile che tutto sarebbe andato per il meglio.

Imbarazzo.

Questo era quello che c’era tra i due in quel momento. Era come se ci fosse stato qualcosa in sospeso tra i due. E forse era così.

“Non volevo farlo, se è questo che pensi” disse all’improvviso Draco.

“Lo so… mi ha già spiegato tutto Hermione… non ti preoccupare. Va tutto bene.” Gli sorrise. In questi casi, un sorriso è la cosa migliore.

“Forse… forse è meglio se andiamo… a casa… non trovi?” riprese lei dopo qualche minuto di silenzio.

Draco mugugnò. Sì, forse era meglio così.

Quasi nello stesso momento, alla Tana, Ron Weasley, seduto sul divano con lo sguardo nel vuoto, pensava. Pensava a ciò che aveva detto Hermione.

‘Perché non me l’ha detto?’ queste parole ronzavano nella testa di Ron dal momento in cui Hermione aveva quasi urlato quella frase.

“Ginny si è messa con Malfoy”

Merlino, quasi non ci credeva. Era logicamente impossibile! Ginny odiava Malfoy. O, almeno, così aveva sempre sostenuto.

Ok, Malfoy era cambiato. Si vedeva. Se prima era un ragazzino viziato, che si andava sempre a nascondere sotto il mantello del padre, dal loro sesto anno era maturato, era come se gli insulti, le prese in giro, gli incantesimi fatti solo per divertirsi fossero svaniti. Ron ricordava benissimo. Era Harry ad avercela con Malfoy durante il loro sesto anno. E non viceversa. Malfoy quell’anno stava sempre per i fatti suoi, a cercare in ogni modo di trovare un pretesto per uccidere Silente, o per rifiutarsi di farlo.

Si soffermò a guardare fuori dalla finestra. Nevicava. Beh… tra qualche settimana sarebbe stato Natale. Era tanto che non si festeggiava quella festività alla Tana. Dall’anno in cui era morto Silente. Ogni anno Ron provava a festeggiare, ma ogni tentativo diventava vano, davanti alla sua famiglia. A volte era convinto di aver sbagliato qualcosa con loro. Dopo che gli Weasley avevano conosciuto Harry, era come se il suo ruolo di figlio fosse passato in secondo piano. Come se ormai ci fosse un nuovo fratello da accudire, da far stare bene. Come se… come se in poco tempo bisognasse cercare di rimediare a tutti quegli anni che l’amico aveva passato dai Dursley, mentre lui, più fortunato, poteva anche fare a meno dell’affetto materno. Fred e George non avevano sentito molto l’arrivo di questo ‘nuovo fratello’, se così si può chiamare. Loro… loro erano considerati per i guai che combinavano. Percy… Percy era quello studioso. Ginny l’unica femmina. Bill e Charlie il primo Caposcuola e il primo Capitano della squadra di Quidditch in famiglia. E lui? Lui era solo Ron, l’amico di Harry Potter, il famoso Harry Potter, colui che tutto poteva e tutto voleva, il Prescelto. D’accordo, non era vero che odiava Harry. Ma forse Malfoy aveva ragione a parlare così di lui.

Malfoy…

Malfoy, che ora aveva messo la testa a posto. E con chi l’aveva fatto? Ma con sua sorella, ovviamente! E chi era lui per prendersela? Solo il fratello, dopotutto.

Fissò la sua ragazza, intenta a scrivere qualcosa, probabilmente una lettera ai suoi genitori. Hermione se la sarebbe subito presa appena avesse saputo della storia di Ginny con Malfoy. In fondo, era stato il ragazzo ad offenderla ogni volta, a chiamarla Sporca Mezzosangue. Eppure Hermione si fidava. Perciò avrebbe fatto bene a fidarsi anche lui. E poi… poi c’era Harry. Lo sapevano tutti che Harry voleva aspettare la fine della guerra per ricominciare con Ginny. E invece lei aveva preferito Malfoy, aveva preferito lasciar perdere Harry e ricominciare una nuova vita. E lui chi era per dire che sbagliava? In sostanza nessuno… era suo fratello, ok, ma ormai Ginny era cresciuta, non era più una ragazzina impaurita al suo primo anno a Hogwarts. Era una donna ormai, una donna a cui non serviva più il fratello maggiore a cui chiedere consiglio.

Come se fosse stata chiamata, in quel momento Ginny fece il suo ingresso alla Tana, accompagnata da Malfoy.

Forse era davvero stupido.

Come aveva fatto a non notare prima quegli sguardi fuggenti, quelle toccatine fugaci alla mano, quei sorrisi che si scambiavano? Mai, né Ginny né Malfoy, erano stati così sereni.

Fu in quel momento che Ron prese una decisione.

A costo di litigare con Harry, e con il resto della sua famiglia, che sicuramente sarebbe stato contrario, avrebbe appoggiato la scelta della sorella.

Ovviamente, pronto ad ammazzare Malfoy se lui l’avesse fatta soffrire.

“Come va?” chiese quindi, con aria tranquilla.

Ginevra lo guardò perplessa. Era entrata quasi tenendo per mano Draco… e Ron non aveva detto niente? Non era mai successo…

Si guardò intorno.

Hermione la stava fissando, con un’aria a metà tra il perplesso e il rassicurante. Segno che neanche lei si aspettava una reazione simile da parte del ragazzo, ma in ogni modo doveva stare tranquilla. Ron era sincero.

Perciò Ginevra sorrise, accennò un “Tutto bene, Ron…” e poi trascinò Draco al piano di sopra. Ora anche Ron sapeva della loro storia. Meglio. Un parente in meno. Chissà come l’avrebbero presa gli altri…

Ginevra era visibilmente preoccupata per questo.

Aveva paura che la sua famiglia la denigrasse, la riducesse a qualcosa che non era.

Per cosa poi?

Per amore.

Sua madre era sempre stata così. Va bene, poteva sposarsi, ma solo con chi piaceva a lei. Aveva tentato di costringere Bill a non sposare la Delacour, fino a quando lui non fu morso da Greyback. Era come se solo le persone che piacessero a lei fossero capaci di amare i suoi figli. Senza capire che i suoi figli non avevano bisogno di lei per scegliere la persona giusta.

Guardò Draco.

Negli ultimi tempi, si chiedeva spesso se lui fosse la persona giusta.

E ogni volta, la sua risposta era sì.

Sì, perché Draco era cambiato, non era più il ragazzo presuntuoso e viziato che era a Hogwarts. Ora era maturato, si era assunto le sue responsabilità. Ed era diventato un uomo nuovo.

“Cosa c’è?” gli chiese lui, sentendosi lo sguardo di Ginevra addosso.

“Niente… pensavo”

“A cosa?”

“A noi…” disse, prima di dargli un bacio sulle labbra, convincendosi ancora di più che Draco era la persona giusta.

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Nuovo mese, nuovo capitolo… lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare, ma ero un po’ in crisi…

Allora, vorrei ringraziare:

ginny88: allora… spero non mi ammazzerai… anche perché ormai mi fai una minaccia di morte a capitolo XD dai… stavolta non me lo fai vero? Se no io avrei dovuto ammazzarti per qualcos’altro XD tvttttttttttttb

MiaBlack: non ne ha portata molta ultimamente XD è arrivata oggi tutta all’improvviso XD spero che ti piaccia questo capitolo! ^_^

Memole: ci ho messo tanto ad aggiornare vero? Chiedo perdono T_T non è colpa mia se l’ispirazione è andata a farsi un giro ^_^

Agatha: beh… sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto ^^ spero ti piaccia anche questo…

Nanael: non so se leggerai questo capitolo, visto che ora non puoi più usare molto il pc… beh, ti ringrazio tanto per la recensione, è bello vederne di costruttive ^^ e spero che quando lo leggerai, questo capitolo ti piaccia ^^

DracoGinny4ever: ciao! Grazie per la recensione, spero ti piaccia questo capitolo ^^

…finito… mi raccomando, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto!

Al prossimo capitolo, che spero, arrivi presto!

Un bacio

_olly_

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Capitolo 23
*** Notizie ***


Passò qualche giorno, nella calma più assoluta

Passò qualche giorno, nella calma più assoluta.

Narcissa stava meglio, forse con l’aiuto della presenza del figlio. Adesso, però, Draco aveva ancora più paura. Quando sarebbe partito, ora avrebbe lasciato a casa, oltre a Ginevra, anche sua madre.

Non riusciva a non pensarci. Se fosse morto, infatti, la persona che più ne avrebbe sofferto, che sarebbe rimasta sola, era proprio sua madre. Si erano sempre sostenuti a vicenda, e se Draco se ne fosse andato, Narcissa non avrebbe più avuto nessuno.

Accadde all’improvviso.

Il ragazzo era in cucina, insieme alla Granger e a Weasley. Fortunatamente, Ginevra era già al San Mungo.

Un gufo becchettò contro la finestra. Non era un gufo normale, anzi, la busta che portava aveva un nonsoché di ufficiale.

La Granger la aprì e la lesse in silenzio, guardando ogni tanto di sottecchi Draco e Ron. Poi chiuse gli occhi e sospirò. Passo un lungo minuto, quando li riaprì.

“Viene dal Ministero” disse, con voce grave. “Harry… dice che domani partiremo” concluse, piano.

Ma, mentre Weasley sembrava risoluto, Draco era combattuto.

Voleva aiutarli, seriamente; ma, allo stesso tempo, aveva paura per Ginevra e per sua madre.

Non sapeva se i due Auror se n’erano accorti. Velocemente si alzò e si diresse verso la camera che ormai considerava sua, dove cercò di ragionare.

Lo sapeva che sarebbe dovuto partire. Ma… aveva paura. Paura di dirlo a Ginevra, nonostante lei sapesse tutto… ma soprattutto, paura di dirlo a sua madre.

Non poteva non partire. Aveva dato la sua parola. E poi… ci sarebbe stata Ginevra, a prendersi cura di Narcissa. E Narcissa a prendersi cura di Ginevra. Forse era questo che lo tirò su di morale.

Poco dopo, era già al San Mungo, che percorreva il corridoio che lo portava alla stanza di sua madre. Non sapeva come dirglielo, ma doveva farlo.

Quando si ritrovò di fronte alla camera, tirò un sospiro. Rimase qualche secondo a pensare, poi entrò.

Narcissa sorrise, appena lo vide. Era felice di vedere suo figlio. In fondo, era l’unica persona che le era rimasta. Ma il suo sorriso si spense, non appena si rese conto, dallo sguardo del ragazzo, che era successo qualcosa di serio.

“Devo partire” le disse lui, senza neanche salutarla.

“Partire?” Narcissa non capiva. O, almeno, sperava di non aver capito.

“Sì… devo… aiutarli… per il Signore Oscuro” balbettò lui.

Narcissa non rispose. Rivolse il suo sguardo verso la finestra.

Non sapeva cosa dire. Sperava che con il Signore Oscuro fosse finito tutto, che Draco non dovesse più avere a che fare con lui.

Non riuscì a dire altro, se non uno “Stai attento” appena accennato.

Draco non si mosse. Sapeva che la donna stava male, perché negarlo? Avrebbe voluto avvicinarsi a lei, consolarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, che le voleva bene. Ma temeva che lo respingesse, piena di rabbia verso di lui.

Invece, Narcissa si alzò. Si diresse verso di lui, per guardarlo negli occhi.

Era cresciuto, il suo Draco.

Se n’era resa conto nel momento in cui l’aveva visto dopo otto anni. E se n’era resa conto anche in quel momento, mentre il figlio cercava di guardarla con la stessa espressione che aveva sempre usato quando era solo un adolescente. Indifferenza a ciò che gli succedeva. Di solito funzionava, ma Narcissa l’aveva sempre scoperto. Era sua madre, in fondo.

Gli accarezzò la guancia, poi lui parlò.

“Non so neanche come dirlo a Ginevra…”

Narcissa sorrise, come per incoraggiarlo.

Non avevano mai parlato così tanto, prima c’era Lucius a casa, e lui non voleva che parlassero di cose, a suo parere, futili.

“E poi… forse mi manderanno ad Azkaban, dopo… devono ancora processarmi, e…”

La madre mise una mano sopra la bocca del ragazzo. Non voleva sentirlo parlare di ciò che sarebbe successo. In fondo, non era neanche sicuro che ci sarebbe stato, quel dannato processo.

“Vai da lei… e dille tutto… capirà” gli disse. Era convinta che sarebbe stato così. Ginevra non era stupida. Sapeva cosa sarebbe successo. Perciò, perché avere paura?

Draco annuì. Sì, forse Narcissa aveva ragione.

Salutò la madre, dandole un tenero bacio sulla guancia, prima di ritornare a casa, dove aspettò Ginevra, solo, in silenzio, pensando alle parole giuste da dirle.

Quando arrivò a casa, Ginevra non vide altro che facce da funerale. Sembrava fosse successo qualcosa. Magari a Draco… magari gli avevano annunciato il giorno del processo…

Non salutò nemmeno i suoi parenti. Era ansiosa. Voleva sapere cosa diamine stava succedendo. Perciò corse di sopra, da lui, dal suo Draco…

Il ragazzo era alla finestra. Guardava il cielo, quel cielo sereno, trapunto di stelle. Dopo la nevicata, era tornato il sereno, come al solito.

“Draco…”

Lui si girò. Aveva anche lui un’aria da funerale.

Aprì la bocca per parlare, per poi richiuderla. Non sapeva come dirglielo. Lei lo fissava. Voleva, anzi, doveva sapere cosa stava succedendo.

“Tra qualche giorno partiremo” disse velocemente.

Ginevra rimase zitta, come se stesse cercando di capire cosa diavolo le aveva detto Draco.

“Partire?”

Lui non rispose. Segno che sì, doveva partire. Per andare a cercare di farla finita con quella maledetta guerra. O, forse, per andare ad ammazzarsi.

Lui la abbracciò, in silenzio.

Nessuno sapeva cosa dire. Entrambi sapevano che l’altro era disperato, ma non sapevano come consolarlo.

Rimasero abbracciati. Per minuti, forse ore. Nessuno sapeva quanto tempo era passato. Sapevano solamente che, per il momento, andava bene così.

Non sapevano cosa sarebbe successo il giorno dopo. E nemmeno quello dopo ancora.

Ma cercarono di vivere al meglio quel momento, forse uno degli ultimi che avrebbero passato insieme.

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Ed ecco (finalmente, direi) un nuovo capitolo!

Chiedo venia per la brevità…

Allora, vorrei ringraziare:

ginny88: XD tu sei fuori (ancora) e io pubblico XP dai scherzo… fammi sapere se ti piace questo capitolo! XD

Thaiassa: sono contenta che continui a piacerti!

Memole: chiedo perdono per averci messo tanto, ma era tornata l’ennesima crisi dello scrittore -_- spero ti piaccia anche questo capitolo!

MiaBlack: ok, ok… ora mi vorrai ammazzare per averci messo tanto… ma non è colpa mia se non avevo idee! XD spero che ti sia piaciuto!

DracoGinny4ever: felice che la mia storia ti piaccia!

PUBBLICITA’: sto scrivendo una semioriginale sul mondo di Harry Potter, si intitola “Scelte di vita”, se volete leggerla la trovate a questa pagina.

Ok, ora vi saluto…

Al prossimo capitolo!

Un bacio

_olly_

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