Dear Diary...

di Jupiter_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Ricordi e nuovi incontri ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


6 settembre
Caro Diario, dopo mesi di completo isolamento dal resto del mondo, sarà difficile reinserirsi tra la gente.
Gli unici volti che ho visto erano quelli di Jenna e di mio fratello Jeremy. Sono stati quattro mesi duri, ma da oggi starò bene.
Tutto andrà per il meglio. Devo solo sorridere e dire che tutto va bene.
Questa notte ho fatto un sogno stranissimo.
Scendevo le scale, tutto intorno a me era buio solo due occhi azzurro ghiaccio mi fissavano nella penombra della stanza. La paura scorrermi nelle vene, due canini e il mio urlo.



Chiuse il diario e lo infilò nella sua borsa.
Elena quella mattina si svegliò di pessimo umore. Strane sensazioni offuscavano la sua mente. “Sto bene” continuava a ripetersi. Dalla morte dei suoi genitori erano solo passati quattro mesi. Si pettinò i lunghi capelli lisci, prese la sua borsa e si precipitò giù per le scale. Jeremy e Jenna facevano colazione.
«Buon giorno» Elena entrò in cucina afferrando una fetta di pane tostato
«Buon giorno a te» replicò Jenna «Non fai colazione?»
«No, non ho molta fame. Questo toast andrà bene» la ragazza si avvicinò a suo fratello scompigliandoli i capelli.
«Ehi!» borbottò il ragazzo imbronciato mentre con una mano si risistemava i capelli. «Come siamo scontrosi» Jenna si versò del succo d’arancia e sorridente iniziò a sorseggiarlo, diede un’occhiata all’orologio.
«Com’è tardi! Su andiamo, altrimenti farete tardi a scuola!»
L’entusiasmo della donna non colpì i due ragazzi che si avviarono alla porta pensierosi.
Nel tragitto casa-scuola regnò il silenzio.
Elena pensava e ripensava al sogno fatto la notte scorsa. Quei due occhi continuavano a torturarle la mente. Il suono della musica proveniente dalle cuffie di Jeremy la distolse dai suoi pensieri.
«Eccoci arrivati» Jenna posteggiò l’auto affiancando il marciapiede.
Salutò i due ragazzi con un bacio delicato sulla guancia e sorridente lasciò il parcheggio della scuola.
Elena diede un’occhiata veloce a suo fratello, che con la testa china e lo sguardo vago si avviò verso l’entrata dell’edificio.
La ragazza sbuffò e sistematasi la borsa stava per raggiungere l’edificio, ma una ragazza poco più bassa di lei e dai capelli scuri le bloccò il passaggio.
«Elena!» la strinse tra le braccia «come stai?»
La ragazza disorientata annuì «Sto bene» dirlo ormai le risultava fin troppo facile, di fronte al suo specchio l’aveva ripetuto centinaia di volte.
Elena e Bonnie si avviarono verso l’entrata della scuola. Elena si sentiva osservata, strana, inquieta. Si voltò e quello che vide la lasciò sconcertata.
Quei due occhi azzurro ghiaccio la stavano fissando a non molti metri di distanza da lei. Sentì un brivido attraversarle la schiena, si sentì tirare per un braccio «Elena, su faremo tardi» Elena la guardò ma quando si voltò guardare quei due occhi non c’erano più.


Angolo Autrice:
Ed eccoci qui con una nuova fan-fiction!
Da quando ho iniziato a seguire la serie Tv non ho potuto più farne a meno. Il mio personaggio preferito è Elena. Rispecchia molto il mio carettere. Sono del Team Delena ma questo non vuol dire che odi Stefan o il Team Stelena anche perchè nella ff ci saranno i momenti Stelena!
Che altro dirvi! Spero che vi piaccia e che recensirete in molti.
Il primo capitolo è un tantino piccolo ma i prossimi saranno MOLTO più lunghi!
Baci Jupiter_

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Capitolo 2
*** Ricordi e nuovi incontri ***


Elena varcò la soglia del Mystic Falls High School. Ritornare in quel corridoio era strano, sentiva gli occhi di tutti puntati addosso. Si strinse nella spalle e seguiva Bonnie in silenzio.
«Elena, ho lasciato la mia borsa in macchina. Va pure avanti, ci vediamo in classe.»
«Va bene» Elena proseguiva con la testa bassa fino a raggiungere quella vecchia pila di armadietti monocolore e ingialliti dal tempo, digita la sua combinazione e apre lo sportello.
Una vecchia foto cade ai suoi piedi, la raccoglie e inizia a fissarla.
Raffigurava tre ragazze abbracciate tra loro con in mano una grossa tazza e sopra incise delle iniziali. Elena sorrise e la sfiorò con il pollice…


«Ragazze non fate baccano! Jeremy sta dormendo» la voce di Elena arrivava sottile e flebile
«Il caro fratellino dovrà svegliarsi» Caroline, la ragazza dai capelli biondi e leggermente mossi si sistemava sul letto.
«Oh non converrebbe» Elena ridacchiò «starebbe a sentire le nostre conversazioni»
«Giusto» disse Bonnie legandosi i capelli in un buffo chignon «insomma, dobbiamo parlare di faccende nostre!»
«Si ok basta! Ho capito, il fratellino no!» sorrise furba «ma adesso parliamo d’altro» lanciò una rapida occhiata a Bonnie e posò il suo sguardo su Elena
«Perché mi guardi così?» la ragazza si strinse nelle spalle cercando di coprire il viso tra i capelli
«Oh suvvia. Ti ho vista oggi, sai?» la punzecchiò con un dito «Con Matt, il biondino con gli occhi color cielo»
Bonnie lanciò un cuscino ad Elena «così, tieni tutto per te e non condividi?» ridacchiò
«Ok, vi dirò tutto. Ma!» alzò l’indice «non voglio commenti, intesi?» guardò prima Caroline e poi la sua amica color cioccolato. Drizzò le spalle e con un gesto della mano cacciò dietro i lunghi capelli.
«Bene!» tirò un lungo sospiro «Oggi all’uscita di scuola si è avvicinato a me e mi ha chiesto se poteva riaccompagnarmi a casa. Ho accettato e durante il tragitto abbiamo parlato» Elena esitò un attimo prima di continuare «mi ha baciata»
Bonnie che fino a quell’istante era rimasta in silenzio iniziò a tossire a causa del biscotto andato di traverso. Caroline iniziò a darle piccole pacche sulla spalle con le sue dita lunghe e affusolate e le unghie laccate con smalto ramato.
«Oh su dai Bonnie, non farla così tragica» tagliò corto Care.
«Io non la faccio tragica» commentò bruscamente Bonnie «voglio dire… Matt?» guardò accigliata l’amica «lui è il tuo migliore amico»
«E con questo? E’ un ragazzo bellissimo e con Elena formerebbe una bella coppia» trillò Caroline inarcando entrambe le sopracciglia
«E non dimenticarti che Matt è un bravo ragazzo e siamo amici fin da quando eravamo piccoli. E’ molto dolce, gentile e premuroso» ribatte Elena
«E dimmi…» Caroline lanciò un’occhiata alla porta «come bacia?» sussurrò
«Ma ti sembrano domande da fare?» brontolò Bonnie
Elena ridacchiò nell’osservare le sue buffe amiche. Caroline sempre impeccabile, i suoi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo ordinata nel suo pigiama di seta verde. E poi Bonnie, la sua amica con i capelli neri e gli occhi color nocciola avvolta in un pigiama azzurro con le sue unghie mangiucchiate e il suo buon senso.
«Be…» Elena sorrise «bacia da urlo!» la ragazza scattò in piedi sul letto sistemandosi la sua tenuta da notte color rosa antico. Le due amiche iniziarono a colpirla con dei cuscini finche un rumore attirò la loro attenzione.
«Elena sono io» la voce arrivava ovattata dalla porta
La ragazza si ricompose e si diresse alla porta aprendola
«Mamma» guardò il vassoio con le tre tazze di cioccolato fumante, avvicinò il viso chiudendo gli occhi e ne inspirò a pieni polmoni quel dolce profumo.
«Ho pensato che un po’ di cioccolato potesse completare questa serata» Miranda entrò in camera posando il vassoio su un comodino. «Ho portato anche questa» estrasse una macchina fotografica «su su, mettetevi in posa» la donna chiuse un occhio e osservò le ragazze attraverso l’obiettivo mentre si mettevano in posa.
«Dite ‘’pigiama party’’» incalzò Miranda
«Pigiama party!!» ripeterono all’unisono le tre ragazze. La luce del flash le travolse immortalando quell’immagine.


Elena continuò a sfiorare con il pollice quella vecchia foto. Ritornò alla realtà e per un attimo sentì l’odore del cioccolato che sua mamma gli preparava sempre. Sospirò amareggiata e portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Matt! Istintivamente si voltò verso il suo armadietto e notò con grande stupore che il ragazzo, con gli occhi color cielo e capelli come il grano, la stava fissando. Gli sorrise lievemente e accennò un saluto con la mano, ma il ragazzo chiuse violentemente l’armadietto e si voltò di spalle dirigendosi verso la palestra.
Elena sbuffò e appoggiò la testa all’armadietto.
Ho sbagliato, sono stata una perfetta idiota – continuava a ripetersi – l’ho solo illuso, non si meritava di essere trattato così. Con me è sempre stato leale…
Immersa nella sua folata di pensieri non si accorse di quel dito lungo e affusolato che continuava a picchiettare sulla sua spalla.
«Elena, Elena! Mi senti?» la voce chiara e controllata arrivava alle sue orecchie.
Con uno scatto veloce la ragazza si voltò e incontrò il viso dell’amica.
Caroline. Sempre perfetta e impeccabile nella sua forma mostrava un sorriso smagliante con labbra color rosa corallo da cornice. I suoi capelli giallo oro erano fermati da un fermaglio a forma di farfalla in alto a destra. Una magliettina bianca con maniche a sbuffo e un pantalone beige completavano il tutto.
«Caroline!» Elena aggrottò le sopracciglia e osservò l’amica prima che quest’ultima potesse cingerla con le sue braccia.
«Tesoro, come stai?» gli occhi vispi e verdi incontrarono quelli color nocciola.
«Oh…» Elena esitò un attimo «Sto bene» incurvò le labbra in un sorriso e sospirò.
«Bene!» esclamò Caroline e afferrò Elena per un braccio «Andiamo o faremo tardi alla nostra prima lezione!»
Elena non capì l’entusiasmo della sua amica ad arrivare in tempo per la lezione, infondo non le era mai importato un accidente della scuola. Scrollò le spalle chiuse l’armadietto e si lasciò trascinare da quella strana ma travolgente folata di allegria.
«Aspetta un attimo!» Elena si liberò dalla presa «Voglio dare un’occhiata alla bacheca e ti raggiungo, va pure avanti»
«Va bene, ma non metterci molto» Caroline sistemò la sua borsetta e si diresse verso l’aula di storia.
Elena si voltò urtando qualcosa di solido e cascò per terra. «Accidenti» bofonchiò cercando di rimettersi in piedi. Alzò di poco lo sguardo e incontrò una mano aperta con dita robuste pronta ad essere afferrata. Allungò la sua mano con dita sottili e si lasciò tirare su.
Incontrò due occhi color verde smeraldo a scrutarla a fondo. Due labbra sottili incurvate in un sorriso e un ampio torace avvolto da un’aderente maglietta nera che conteneva a fatica i muscoli.
«Scusami» accennò Elena «i-io non ti ho visto» le sue gote si colorarono di un chiaro rosso
«Oh non devi scusarti» la voce del ragazzo arrivò chiara e controllata alle sue orecchie «Io sono Stefan, Stefan Salvatore»
«Elena Gilbert» sorrise e si lasciò stringere la mano da quel giovane sconosciuto.


Angolo Autrice:
Ed eccomi qui con il secondo capitolo! Come promesso è più lungo del precedente e comporta l'arrivo di nuovi personaggi. Spero vi piaccia e che siate sinceri con me, anche criticando. Siate severi, voglio la verità! In fondo la critica aiuta a crescere e a migliorare, no?
Un ringraziamento a chi ha recensito il precedente capitolo:
l u l l a b y
gerby
Katerina_P

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