Giochi innocenti

di Minawa Asuka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Pioggia ***
Capitolo 3: *** Bugia ***
Capitolo 4: *** Amicizia ***
Capitolo 5: *** Abbandono ***
Capitolo 6: *** Fantasmi ***
Capitolo 7: *** Vuoto ***
Capitolo 8: *** Abisso ***
Capitolo 9: *** Puzzle ***
Capitolo 10: *** Addio ***
Capitolo 11: *** Sospiri ***
Capitolo 12: *** Astuzia ***
Capitolo 13: *** Mafia ***
Capitolo 14: *** Notte ***
Capitolo 15: *** Insieme ***
Capitolo 16: *** Incubi ***
Capitolo 17: *** Normalità ***
Capitolo 18: *** Missione ***
Capitolo 19: *** Amante fedele ***
Capitolo 20: *** Neve ***
Capitolo 21: *** Proiettili ***
Capitolo 22: *** Gratitudine ***
Capitolo 23: *** Dolcezza ***
Capitolo 24: *** Informazioni ***
Capitolo 25: *** Ferita ***
Capitolo 26: *** Finzione ***
Capitolo 27: *** Felicità ***
Capitolo 28: *** Verità ***
Capitolo 29: *** Malinconia ***
Capitolo 30: *** Culla ***
Capitolo 31: *** Fiamme ***
Capitolo 32: *** Debolezze ***
Capitolo 33: *** Vivere ***
Capitolo 34: *** Vivere II ***
Capitolo 35: *** Resa ***
Capitolo 36: *** Rischio ***
Capitolo 37: *** Bersaglio ***
Capitolo 38: *** Tempesta ***
Capitolo 39: *** Incomprensioni ***
Capitolo 40: *** Dubbi ***
Capitolo 41: *** Dubbi II ***
Capitolo 42: *** Vincolo d'amicizia ***
Capitolo 43: *** Piano mortale ***
Capitolo 44: *** Quiete ***
Capitolo 45: *** Epilogo I ***
Capitolo 46: *** Epilogo II ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Giochi innocenti

 

-Prologo-

"Cullami,
come hai fatto con le bambole
ti ricordi quelle favole
che mi raccontavi
quando io fingevo di dormire
la tua guancia bianca sulla mia
mi ritorna in mente la poesia
di una notte che cade
mentre il tuo sorriso splende
eternamente"

 

26 gennaio 2012

Le foto. Che invenzione crudele! Ma perché ha conservato quei piccoli, dolorosi ricordi di carta? Chi è stato quel pazzo che ha immortalato i momenti salienti dei giorni più felici, o, perlomeno, sereni della sua vita? E’ di nuovo vulnerabile: questo non ci voleva! Non oggi! Vedere il suo viso sorridente, privo della cicatrice, e le loro risate che vivranno per sempre in quelle fotografie lo fa stare male. Da quando è così masochista? Osserva i piccoli frammenti di cuore sparsi sul tavolino e trema di angoscia, di paura… e non per ciò che lo aspetta, ma per i ricordi che, crudeli, si fanno largo nel suo animo e lo divorano come fantasmi assetati di sangue. I giochi innocenti, le parole affettuose, gli abbracci, i sorrisi, il loro consolarsi a vicenda… cosa darebbe per dimenticare!

-Mello, che ci fai ancora qui? Dobbiamo andare!- la voce di Matt lo riporta alla realtà, salvandolo per l’ennesima volta da se stesso. Si volta a guardarlo. Il suo dolce rosso amante dei videogiochi. Avrebbe potuto innamorarsi seriamente di lui, se il suo cuore non fosse appartenuto a qualcun altro. Matt lo guarda a sua volta, sorridendo con tenerezza e affetto.

-Cosa c’è che non va?- chiede a voce bassa, cingendogli i fianchi e regalandogli con le labbra tiepidi baci sul collo.

-Non lo so… credo di avere paura, Matt- risponde Mello con stanchezza.

-Di cosa?- sussurra il rosso, continuando a riempirlo di baci dolci e devoti.

-Sicuro di voler partecipare alla missione? Non voglio che ti succeda qualcosa-

Matt scuote la testa e gli scompiglia affettuosamente i capelli di seta dorata.

-Andrà bene, vedrai. Ne siamo sempre usciti vivi, perché questa volta dovrebbe essere diverso? Piuttosto, sei tu a dover fare attenzione. Sei troppo impulsivo, lo sai-

Mello annuisce con poca convinzione e si divincola con delicatezza dall’abbraccio del rosso.

-Stavolta è diverso, Matt. Quella di oggi è la missione più grande che abbiamo mai affrontato. Non si tratta più di vedersela con il gangster di turno. Abbiamo a che fare con polizia, agenti segreti… Kira- dice con voce lievemente tremante. Di nuovo quello strano presentimento che gli corre lungo la schiena come un veleno letale. Forse dovrebbe semplicemente mollare tutto e restare a guardare il succedersi degli eventi senza fare niente. Ma le parole di Matt stroncano ben presto questo pensiero.

-Mello, non dimenticare che lo stiamo facendo per lui-

Il biondo sussulta e abbassa lo sguardo, fissando con insistenza il vecchio pavimento della stanza, senza vederlo realmente. I pensieri che schizzano impazziti da una parte all’altra della sua testa sono così tanti da offuscargli persino la vista.

-Ma rischiamo di morire e io non voglio perderti-

Matt sorride con malinconia e lo abbraccia con forza.

-Ce la faremo, Mello. E se anche dovessimo morire, sapremo almeno che gli siamo stati d’aiuto-

Perché la sua voce assomiglia così tanto a quella di una madre che dice al proprio figlio che il padre tornerà presto, anche se sa benissimo che non accadrà mai? Perché ha l’orribile sensazione che questo sia l’ultimo abbraccio? Vale davvero la pena morire per lui?

-Vale davvero la pena morire per lui?-

Non si era accorto di averlo detto ad alta voce. Magnifico! Ora non riesce neanche più a controllarsi! Matt si scosta leggermente dal suo corpo per poterlo guardare negli occhi.

-Andiamo, Mello! Non pensi che morire per la persona che ami sia un bel modo di andarsene?-

Sgrana gli occhi. Il suo dolce e triste nerd dai capelli di fuoco riuscirà mai a perdonarlo? Avrebbe voluto amarlo come meritava, ma il suo cuore, il suo odioso cuore non ha mai dimenticato quel viso di porcellana che gli sorrideva nel buio della notte.

-Matt, tu sai che lo amo? Ma allora perché sei rimasto? Perché stai rischiando la vita per uno come me?-

-Non ti ho appena detto che morire per la persona che ami è un bel modo di andarsene?-

Sente gli occhi bruciare, ma non può piangere, non lui.

-Oh, Matt, sei un vero idiota!- mormora, cercando di trattenere quelle dannate lacrime. Il rosso continua a sorridere e gli da un’affettuosa pacca sulla spalla.

-Andiamo, abbiamo una missione da portare a termine-

 

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Alcune paroline dell'autrice = eccomi qui con il prologo di una nuova FF ^^ la canzone citata all'inizio è "cullami" di Emma Marrone, artista che di solito non ascolto poichè i miei gusti musicali vanno più sul rock, tuttavia ho trovato che le parole di questa canzone riflettano molto bene l'idea che voglio per questa storia ^^ grazie a chi recensierà, seguierà e/o leggerà ^^ vi aspetto al 1° capitolo, dove la vera storia avrà inizio... o meglio, dove tutto ha vuto inizio =) baci!

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Capitolo 2
*** Pioggia ***


-Pioggia-

 

1997

 

La pioggia cadeva giù con insistenza, quasi con odio. Almeno, era questo che pensava il piccolo Mihael Keehl mentre osservava il volto del vecchio che lo teneva per mano e che lo conduceva all’interno di quello strano edificio di mattoni grigi. Si stava guardando intorno con apparente indifferenza, quando vide una giovane donna avvicinarsi e chinarsi verso di lui.

-E’ questo il bambino?- chiese con garbo al vecchio, che annuì debolmente.

-Ha perso entrambi i genitori-

La donna lo guardò con dolcezza e gli accarezzò il viso.

-Mihael, da oggi in poi questa sarà la tua nuova casa- 

Rimase in silenzio. Nonostante avesse solo cinque anni sapeva fin troppo bene che il luogo in cui si trovava era un orfanotrofio. E un orfanotrofio è solo l’illusione di una casa. Da quel momento non avrebbe mai più avuto una famiglia e questa era la sola certezza rimasta intatta.

Quella notte rimase sveglio a guardare la pioggia dalla finestra della camera che condivideva con altri sei bambini. Alcune gocce d’acqua precipitavano a capofitto nel vuoto, mentre altre s’infrangevano sul vetro della finestra, creando piccole cicatrici trasparenti. Le stesse che si erano formate nel suo cuore, quando una pioggia di veleno e dolore aveva bagnato il suo giovane animo. Era rimasto solo in quel buio senza fine.

Nei giorni successivi al suo arrivo, non rivolse neanche una parola di circostanza ai suoi compagni. Che senso aveva fingersi una famiglia quando era chiaro che il motivo per cui tutti loro si trovavano lì era proprio il fatto di non averla più, una famiglia? Alcuni dei bambini più grandi cercarono in tutti i modi di consolarlo e di farlo ridere, ma il piccolo Mihael non era come loro. La sua età era solo un numero all’anagrafe, niente di più, visto che la sua mente era di gran lunga superiore a quella del più anziano residente in quell’orfanotrofio. E gli insegnanti non ci misero molto a capirlo. Mihael era in grado di risolvere problemi matematici di livello universitario e di studiare materie che richiedevano un ingente sforzo mentale. Fu per queste sue straordinarie capacità intellettive che, dopo neanche sei mesi, il vecchio dirigente dell’orfanotrofio prese un’importante decisione sul futuro del bambino.

-Mihael, oggi verranno a prenderti per portarti in Inghilterra. Andrai a vivere in un orfanotrofio creato per i bambini speciali come te. Vedrai, lì ti troverai molto meglio e potrai parlare con i tuoi compagni senza sentirti a disagio- gli disse con tenerezza la giovane donna che lo aveva accolto il giorno in cui erano morti i suoi genitori. Mihael, come al solito, non disse nulla, ma si limitò a svuotare il piccolo armadio di legno che conteneva i suoi pochi vestiti.

Dopo qualche ora, la donna lo avvertì che era il momento di andare. Camminava per i corridoi con la sua solita indifferenza, tuttavia non era difficile capire quanto si sforzasse di non piangere. Quando giunse di fronte alla porta d’ingresso dell’edificio, i suoi grandi occhi azzurri furono colpiti dall’elegante immagine dell’uomo che stava parlando con il vecchio dirigente. Indossava dei raffinati pantaloni neri e un lungo soprabito dello stesso colore, abbinato a quello che sembrava essere un cappello molto costoso. Nonostante il suo corpo snello, l’uomo doveva sicuramente avere una certa età, forse era addirittura coetaneo del vecchio dirigente.

-Non pensavo che sarebbe venuto direttamene lei- disse con sorpresa il vecchio, mostrando una certa riverenza nei confronti dell’inglese.

-Sono rimasto molto sorpreso dalle abilità del ragazzo e mi sono sentito in dovere di condurlo io stesso alla Wammy’s house- rispose l’uomo e si voltò verso Mihael, che pur non volendo, cercò di nascondersi dietro alla gonna della giovane donna.

-Tu devi essere Mihael… piacere di conoscerti, il mio nome è Roger- disse, chinandosi in modo strano verso di lui. Il bambino si scostò dalla donna, che lo guardava con tenerezza, e osservò il volto severo dell’uomo venuto dall’Inghilterra.

-Hai preparato le tue cose?-

-Sì-

Quella risposta tremula e spaventata sorprese di gran lunga la giovane donna e il vecchio dirigente che, durante tutti quei mesi, non lo avevano mai sentito parlare. I due si sorrisero, pensando di aver fatto la cosa giusta nel trasferirlo alla Wammy’s house.

-Bene, allora andiamo- disse con calma Roger e lo prese per mano.

Mihael, durante il tragitto che lo avrebbe condotto fuori dal giardino dell’orfanotrofio, rimase impassibile come sempre, ma in realtà si sentiva davvero molto triste e spaesato. Lasciare la Germania per trasferirsi in Inghilterra, un luogo che non aveva mai visto! Era vero che nel suo paese natio non c’era più nessuno per lui, ma almeno poteva consolarsi guardando i luoghi che gli erano cari e che custodivano i ricordi dei suoi genitori. La giovane donna gli aveva detto che avrebbe trovato altri bambini come lui nella Wammy’s house, ma chi gli assicurava che si sarebbe trovato bene con loro? E Roger… sembrava un uomo così severo!

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Alcune paroline dell'autrice = E questo era il primo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto ^^ ho deciso di raccontare brevemente l'infanzia di Mello prima di entrare nel vivo della vita alla Wammy's house =)

E ora le risposte^^

x L_Nael: grazie per i complimenti ^^ sì, la storia va molto sul drammatico, però credo che la vita di Mello, Near e Matt non possa essere raccontata altrimenti, specialmente per quello che accadrà una volta usciti dalla Wammy's house. Un bacione e grazie ancora =)

x Nijinsky: ma no, tranquilla ^^ anzi, grazie mille dei complimenti!!! un bacione =)

x Rebl_fleur: grazie per i complimenti^^ eheh, Matt scioglierebbe chiunque, perfino quel pazzo di Kira (con rispetto parlando u.u) xD Grazie anche per aver definito il mio modo di scrivere un incanto ** un bacione =)

x ChibyLilla: grazie per i complimenti^^ non posso promettere niente riguardo a Matt, quando scrivo non so neanche io cose ne verrà fuori, è come sognare e un sogno non si mai che fine ha =) un bacione =)

x LaUrA43587= ciaoooo ** che bello vederti anche qui =) grazie mille per i complimenti^^ Mi dispiace dirtelo, ma Matt nell'anime compare una sola volta ç_ç eheh, anche io ritengo che N e L siano tra i personaggi miglori ** specialmente L che mi sposerei ad occhi chiusi xD un bacione =)

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Capitolo 3
*** Bugia ***


 

-Bugia- 

 

La Wammy’s house sembrava essere un luogo molto accogliente, nonostante il suo enigmatico recinto sembrava voler nascondere ciò che si trovava all’interno. L’edificio era costituito da un insolito assemblamento di tetti rossi, su uno dei quali sorgeva un piccolo campanile. In realtà, più che un orfanotrofio, quella struttura dalle finestre colorate sembrava assomigliare ad una chiesa. Si sentivano le grida allegre dei bambini, che portavano un po’ di gioia in quel giorno avvolto da un manto di nuvole scure.

-Ascolta, Mihael- disse Roger, -Da oggi in poi il tuo nome sarà Mello-

Il bambino alzò il viso verso l’uomo, mandando indietro le punte dei capelli biondi. Non gli chiese spiegazioni, ma i suoi occhi azzurri sembravano parlare per lui.

-Qui funziona in questo modo- si limitò a dire Roger e lo prese per mano, conducendolo all’interno del giardino dell’orfanotrofio.

Passarono giorni, mesi, anni.

Il giovane Mihael era diventato uno dei migliori studenti della Wammy’s house, ma non aveva mai fatto amicizia con nessuno. I suoi occhi azzurri si erano induriti col passare del tempo e incutevano timore ai suoi compagni, inoltre, la sua recente predilezione per gli abiti neri non lo faceva apparire un tipo molto socievole. Semplicemente, passava le sue giornate tra libri ed equazioni e, nelle rare volte in cui non studiava, rimaneva per ore a guardare fuori dalla finestra immerso nel buio della sua stanza. Dopo cinque anni di completa solitudine quegli atteggiamenti non risultavano essere così strani per lui. Ma Mihael, o meglio, Mello ancora non sapeva che qualcosa era destinato a cambiare.

In quella notte di luna piena non riusciva a prendere sonno, così scese dal letto, si vestì ed uscì a fare una passeggiata per i corridoi. Era bello quando non c’era nessuno intorno a lui, quando non doveva dimostrare di essere il migliore, quando era semplicemente l’orfano Mihael e non il valido studente Mello. Ma quella notte, come scoprì più tardi, non era solo. Udì un pianto sommesso provenire dall’estremità dello stretto corridoio che stava percorrendo e così decise di voler sapere perché qualcuno stava piangendo nel cuore della notte. Non che gliene importasse seriamente, ma il fatto di non sapere gli dava sui nervi. Ad ogni passo il lamento diventava più forte, fino a quando i suoi occhi di acqua cristallina scorsero la figura tremante di un bambino che sembrava essere suo coetaneo.

-Che hai da frignare tanto?- chiese sgarbatamente, con la sua solita maschera di indifferenza dipinta su quel viso da cucciolo spaventato. Il compagno sussultò e si voltò a guardarlo. Aveva gli occhi di un verde intenso, arrossati a causa del pianto violento, i capelli erano rosso rame ed erano ornati da un paio di occhiali dalle lenti arancioni portati sulla testa.

-Ho paura- rispose timorosamente il bambino. Mello sbuffò.

-Di cosa?-

-Della solitudine. I miei genitori sono morti un anno fa. Mi trovavo bene nell’orfanotrofio a cui era stato affidato, ma oggi mi hanno portato qui e…- si interruppe bruscamente e rincominciò a singhiozzare in silenzio. Mello lo osservò con una dolcezza che non aveva mai mostrato a nessun altro fino a quel momento e gli porse la mano, aiutandolo ad alzarsi.

-Anche io sono solo, ma non ho paura, perché so di poter contare su me stesso- disse con un tono di voce lievemente gentile e si sforzò di sorridere. In realtà, ogni dannata notte sentiva il terrore salire come un fantasma sul suo letto e sostituirsi alle coperte, avvolgendolo nel suo manto di oblio.

-Comunque, io sono Mello-

Gli occhi verdi del bambino si illuminarono.

-Molto piacere, il mio nome è Matt-

Da allora i due divennero inseparabili. Condividevano tutto insieme: gioia, tristezza, euforia, dolore, paura. Quando l’uno non sapeva come finire la frase, c’era l’altro a terminarla per lui. In qualche modo si erano creati una famiglia all’interno dell’apparente perfezione della Wammy’s house. Perché quella sorte di orfanotrofio, creato allo scopo di allevare piccoli geni affinché si potesse trovare un degno successore al famoso detective L, era una fasulla imitazione di serenità. Di giorno i bambini ridevano felici e correvano nel cortile, per poi dedicarsi agli studi di complicate materie scientifiche e umanistiche, oltre che ad altre, più improbabili, come lo spionaggio. Ma di notte la sfera di cristallo perfetto si rompeva e un’atmosfera di solitudine e orrore dipingeva col suo manto spettrale le mura della Wammy’s house. Non c’era niente di sereno e sicuro in quel luogo. Solo un’aurea di oppressione. Si veniva guardati di buon occhio solo quando si otteneva il massimo punteggio nei test e molto spesso non si reggeva a quella pressione, a quelle regole non scritte e bisognava trovare qualcosa a cui aggrapparsi per sopravvivere. Non era difficile assistere al macabro spettacolo di ragazzi in preda a crisi di panico. Spesso venivano pronunciate parole senza senso e ingenti lacrime bagnavano ogni viso tingendolo di dolore salato. Gli unici momenti di dolcezza erano quelli passati a parlare di L, a immaginarlo, a ritenerlo loro amico e a pensare che per diventare come lui bisognava mettercela tutta, senza considerare il fatto che un essere umano, per quanto geniale sia la sua mente, non è una macchina accumula informazioni, ma un essere di carne e anima bisognoso di libertà.

E Matt e Mello, in qualche modo, senza volerlo, erano riusciti a crearsi un loro mondo di perfezione e dolcezza all’interno di quella bugia ben costruita.

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Alcune paroline dell'autrice = Spero di non aver recato fastidio a qualcuno dipingendo in questo modo la Wammy's house. Ho semplicemente dedotto il clima rigido e oppressivo dell'orfanotrofio dalla vicenda di A e BB, nonchè dalla folle rivalità tra Mello e Near. Inoltre ho tratto la descrizione da vicende personali (purtoppo ho avuto la brillante idea di prendere il classico e nella mia scuola il clima è esattamente questo -.-). Spero quindi che possiate perdonare la drammaticità attribuita all'orfanotrofio ^^

Ringraziamenti:

x L_Nael: come al solito sei molto gentile e ti ringrazio di cuore ** Ho pensato che Watari, come al solito, fosse molto impegnato con L e non avrebbe certo trovato il tempo di andare a prendere ogni piccolo genietto per condurlo alla Wammy's house, per questo ho "mandato" Roger ^^ Baci  e grazie ancora =)

x Nijinsky: grazie del complimento, sei gentilissima ** Detto poi da te che scrivi divinamente mi sento davvero onorata ^^ per quanto riguarda la piega della storia mi dispiace molto di non essere riuscita a farmi capire, ora mi spiego ^^ Nel prologo sono partita dal presente, ovvero dal giorno della missione, però dietro alla preoccupazione di Mello e alla devozione di Matt c'è qualcosa, che verrà raccontato in questi capitoli, al passato, fino all'epilogo ^^ baci e grazie ancora =)

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Capitolo 4
*** Amicizia ***


-Amicizia-

 

Ogni notte Matt, badando bene che non ci fosse nessuno per i corridoi, sgattaiolava nella camera di Mello e si rannicchiava sotto le coperte affianco a lui. Il biondo rideva e gli scompigliava i capelli. Non era permesso dormire nella camera di un amico alla Wammy’s house, ma Matt era un asso nell’infrangere le regole e non c’era notte che passava lontano da Mello.

Qualche volta, quando il vento soffiava forte contro i vetri delle finestre e i gufi bubbolavano nell’oscurità, i due bambini si stringevano forte l’uno all’altro e, uno alla volta, canticchiavano le ninna nanne che gli avevano insegnato i loro genitori. Ogni tanto piangevano, ma sapevano subito trovare il modo di consolarsi e, se proprio non ci riuscivano, si guardavano negli occhi e si asciugavano le lacrime a vicenda.

-Mello, sei sveglio?- chiese una notte Matt. Il biondi aprì gli occhi e annuì debolmente.

-Non riesci a dormire?-

-No, sono troppo agitato. Domani abbiamo il test di matematica e ho paura di fallirlo totalmente-

Il biondo gli accarezzò i capelli ramati e gli sorrise.

-Eh già, Matt, te la cavi molto meglio nello spionaggio che nella matematica! Comunque non preoccuparti, domani mattina ti passerò le soluzioni e nel pomeriggio ti aiuterò nei compiti-

Matt sorrise e si rannicchiò vicino all’amico, prima che entrambi sprofondassero in un sonno profondo. Erano due corpi contenenti un’anima sola, le due metà di una sfera che s’incastrano alla perfezione. Ma i due bambini non sapevano che il loro duo sarebbe presto diventato un trio.

Il giorno dopo i due amici si stavano recando nella grande sala dedicata allo svolgimento dei compiti, quando videro un gruppo di bambini radunato intorno alla porta del vecchio sgabuzzino in cui veniva tenuta l’attrezzatura per la pulizia.

-No, vi prego, ho paura del buio!- urlò qualcuno, celato dalla piccola folla di ragazzini sghignazzanti.

-Avete sentito? Il piccoletto ha paura del buio!- rise il ragazzo più alto di tutti e probabilmente anche il più grande.

-Dai, chiudilo dentro!- lo incitarono i compagni e pensarono bene di aiutarlo in quell’impresa.

-No! Lasciatemi stare!- urlò ancora la misteriosa vittima. Sul viso diafano di Mello si dipinse un’espressione di fastidio, quasi d’ira.

-Credo che io sia destinato a salvare bambini spaventati, eh Matt?- esclamò con ironia. Il rosso gli diede un’affettuosa spintarella.

-Anche tu sei spaventato-

Mello sospirò.

-E chi non lo è qui dentro!- fece una piccola pausa per riflettere, poi proseguì: -Matt, coprimi le spalle-

L’amico non fece neanche in tempo a ribattere, che il biondo si era già scagliato contro i compagni, provocando una piccola rissa. Matt sorrise e si buttò nella mischia anche lui: se Mello pensava che sarebbe rimasto fermo a coprirgli le spalle si sbagliava di grosso! Tuttavia, per loro grande sfortuna, Roger stava passando di lì proprio in quel momento e si precipitò a dividere i bambini.

-Tornate tutti nelle vostre stanze! E voi due, tra dieci minuti nel mio ufficio!- esclamò con rabbia, indicando con l’indice Matt e Mello, prima di riprendere la sua camminata di perlustrazione per i corridoi. I due amici si scambiarono un’occhiata complice e scoppiarono in una fragorosa risata.

-Mi dispiace molto che verrete puniti a causa mia- disse qualcuno, avvicinandosi a loro. I due si voltarono verso di lui. Era un bambino dai grandi occhi grigi e dai capelli di un biondo talmente chiaro da farli sembrare bianchi. Stringeva al petto due robot di plastica e li osservava con un’espressione che si direbbe più appropriata ad una statua di cera, che ad un bambino.

-Non preoccuparti, non potevamo certo lasciare che ti chiudessero là dentro!- esclamò con allegria Matt, mentre Mello gli asciugava con un fazzoletto il sangue che gli usciva dal labbro.

-La prossima volta cerca di girare a largo da quei tipi- disse il biondo serietà, senza neanche guardarlo negli occhi.

-Andiamo, Matt- aggiunse, voltando le spalle al bambino. Il rosso lo trattenne per un braccio.

-Non possiamo lasciarlo solo! Non ha neanche un amico!- sussurrò con una certa nota di ovvietà nella voce. Mello sbuffò.

-Non è un affare che ci riguarda-

-Andiamo, Mello! Non fare il duro con me!-

Il biondo sbuffò nuovamente e si voltò verso il bambino.

-Come ti chiami?- gli chiese.

-Near-

-Ascolta, Near, anche noi siamo soli e non abbiamo amici… se vuoi, puoi essere dei nostri-

E quello fu l’inizio di una grande amicizia. I tre ragazzi più solitari di tutta la Wammy’s house erano diventati amici e non c’era istante in cui non fossero insieme. Anche di notte il piccolo Near non si allontanava dai suoi nuovi amici e il letto di Mello era diventato più stretto di prima, ma quant’era bello dormire tutti e tre insieme, proteggendosi dal buio della notte con un abbraccio!

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Qualche parolina dell'autrice = lo so, questo capitolo non è entusiasmante, ma era necessario per far conoscere Near a Matt e Mello ^^ Spero che non vi abbia deluso =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: anche tu hai intrapeso il duro cammino del classico! xD allora puoi capirmi xD comunque, sono molto felice che il capitolo e ti sia piaciuto e spero che l'incontro tra Mello e Near sia stato di tuo gradimento ^^ grazie di tutto, baci =)

x Nijinsky: grazie mille del complimento, sei sempre gentilissima!!! Sono molto felice di averti colpito e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^ baci e grazie ancora =)

 

 

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Capitolo 5
*** Abbandono ***


-Abbandono-

 

Mio piccolo amore, non avere paura. Ti curerò le ferite e ti addolcirò il dolore. Amore, dormi sogni sereni perché ci sono a vegliare su di te. Ti proteggerò dal buio della paura e avrò cura del tuo fragile animo, mio piccolo bambino. Non piangere, dolce fiocco di neve, e addormentati sul mio cuore senza lasciarlo mai.

 

***

 

L’altalena continuava a toccare il cielo, per poi tornare a sfiorare la terra in una continua danza di suoni, aria e odori. Le risate di Near squarciavano con la loro essenza il fasullo manto di perfezione della Wammy’s house, dipingendo di reale gioia quel castello degli orrori travestito da casetta di marzapane. Mello e Matt spingevano con allegria la piccola altalena, incitati dalle grida intrise di ilarità di Near.

-Più forte! Più forte!- urlava con gioia, mentre i suoi occhi s’immergevano nel cielo chiaro e limpido, illuminato da un sole raggiante, assai raro per l’Inghilterra. I due amici lo osservavano con sorpresa, stupiti dal fatto che la sua espressione di cera marmorea potesse cambiare ed essere attraversata dai lampi fulminei delle emozioni. Era un piccolo fiocco di neve perso tra i raggi del sole, felice come non lo era da tempo, cullato dalla consapevolezza di non essere più solo. Immerso in quella dolce euforia, però, non si rese conto di doversi reggere bene alle piccole catene che sostenevano l’altalena e precipitò a terra, sbucciandosi i palmi delle mani e le ginocchia, provocando anche la rottura dei larghi pantaloni. Subito anche Matt e Mello si gettarono a terra e cercarono di consolare l’amico, mentre piangeva dolorante. In quel momento passò uno degli insegnanti –quello d’informatica per essere precisi- e i due lo fermarono dicendo che Near si era ferito e che aveva bisogno di essere medicato.

-Umh… sono ferite da nulla, per un piccolo genio come te non sarà difficile medicarle- disse con indifferenza l’uomo e tornò alla sua passeggiata. I tre amici si guardarono negli occhi, spaesati. Erano dei bambini con un Q.I. da fare invidia a qualunque adulto, ma erano pur sempre piccoli e bisognosi di cure. Matt stava quasi per piangere e si morsicava il labbro tentando di rimandare dentro le lacrime. Mello lo osservò con tristezza e gli diede un leggero bacio sulla guancia, tentando di consolarlo, poi si voltò verso Near e se lo caricò sulle spalle.

-Ti porto dentro, così potrò medicarti-

Mello, forse, era il più impaurito dei tre e non erano rari i momenti in cui lo si vedeva tremare chiaramente, tuttavia aveva la flebile consapevolezza che lui e Matt avrebbero dovuto prendersi cura di Near e cercare di mostrarsi forti ai suoi occhi. In quella famiglia arrangiata rappresentavano una sorta di fratelli maggiori e bisognava che accudissero il minore, il piccolo fiocco di neve dai grandi occhi grigi.

Giunti in camera sua, Mello adagiò dolcemente Near sul bordo del letto ed osservò lungamente Matt per accettarsi che si fosse ripreso.

-Dove terranno il disinfettante?- disse poi con fare pensieroso, le braccia conserte. I due amici scossero la testa.

-Possiamo provare a chiedere in infermeria- propose Matt, ma Near lo interruppe con l’emissione di un suono gutturale mascherato da risata ironica.

-Si può entrare in infermeria solo se si rischia la morte- esclamò con amarezza. I tre amici si guardarono a lungo negli occhi, poi Mello sospirò e si diresse verso la porta della camera.

-Torno subito-

-Dove stai andando?- s’informò Matt.

-Al laboratorio di scienze-

Gli adulti si rifiutavano di aiutarli, di medicare un bambino di otto anni e dare loro le cure di avevano bisogno? E allora l’unica soluzione era cavarsela da soli. Non c’era nessuno che si preoccupasse di amarli con il cuore e non di lodarli per la loro intelligenza come si fa con l’ultimo modello di un computer all’avanguardia. La salute mentale dei piccoli orfani segregati all’interno delle mura dell’orfanotrofio era pericolosamente in bilico, ma nessuno degli adulti sembrava accorgersene. Potevano contare solo su se stessi.

Mello fece ritorno un quarto d’ora dopo con in mano una fiala contenente un liquido trasparente che emanava un odore forte e fastidioso. Il biondino si avvicinò a Near e, aiutandosi con un fazzoletto, prese a medicargli le ferite con quel disinfettante artigianale.

-L’hai fatto tu?- esclamò meravigliato Matt. L’amico annuì e gli regalò un sorriso splendente.

-Ti ringrazio, Mello- disse Near con grande gratitudine, scendendo dal letto, e lo abbracciò con dolcezza.

Erano tre piccoli geni abbandonati a loro stessi. Erano tre grandi amici che sapevano di poter contare sempre sulla loro amicizia. Niente avrebbe mai potuto dividerli, o almeno così credevano.

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Qualche parolina dell'autrice = come al solito vi ho presentato un'immagine molto drammatica della Wammy's house, però ciò è molto importante, specialmente per quando i tre amici diventaranno adulti ^^

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh, certo che ci saranno tutti i dettagli sulla loro amicizia e sulla trasformazione in amore di questa ^^ e anche i complessi del biondino non mancheranno ^^ per adesso sono ancora piccolini, ma presto cresceranno e... bè, poi vedrete ^^ grazie di tutto, baci =)

x orihime02: grazie sei davvero gentilissima ** baci =)

x Nijinsky: wow sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto così tanto ^^ sì, per ora sono troppo piccoli, ma anche loro cresceranno e dovranno fare i conti con il perfido orfanotrofio xD a presto, fai buon viaggio e grazie mille! baci =)

x Kiyomi: grazie sei veramente gentilissima ** ecco qui l'aggiornamento, spero che sia di tuo gradimento ^^ baci =)

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Capitolo 6
*** Fantasmi ***


-Fantasmi-

 

Erano abbracciati, stretti l’uno all’altro sotto le calde coperte del letto di Mello. Parlavano e ridevano, si confessavano dolci parole di affetto e si sorridevano teneramente.

-C’è una cosa che vorrei sapere- esclamò Mello con un dolce sorriso stampato sul viso delicato. I due amici gli rivolsero un’occhiata interrogativa.

-Cosa?- domandò Matt.

-I vostri veri nomi-

Near sgranò gli occhi e disse con una certa nota di ovvietà:

-Ma è contro le regole!-

-Al diavolo le regole! Mello ha ragione! Siamo amici e non vedo che c’è di male a presentarsi come si deve- esclamò Matt, tirandosi a sedere sul letto.

-Bene, il mio vero nome è Mihael Keehl- disse Mello, stringendo una alla volta la mano destra degli amici.

-Piacere, io sono Mail Jeevas- si presentò Matt, mentre Near sorrideva.

-E io mio chiamo Nate River-

I tre si guardarono con soddisfazione. Ora erano davvero legati per sempre. Da quella notte infrangere le regole diventò il loro passatempo preferito e arrivarono addirittura a costruire una macchina fotografia per immortalare i pochi momenti in cui erano felici. Alla Wammy’s house era severamente vietato fotografare gli orfani e ognuno di loro aveva diritto ad una sola fotografia, ma a Mello, Matt e Near parve una cosa tanto sciocca che non se ne curarono affatto. Un giorno, però, si sarebbero pentiti amaramente di aver immortalato i loro volti su così tante pellicole.

Il giorno successivo a quella tardiva presentazione giunse in una bagno di ansiosa gioia collettiva. Per la prima volta dopo anni all’interno della Wammy’s house si respirava una singolare aria di emozione e ilarità. Non c’era bambino che non sorridesse e che non andasse in giro saltellando. Mihael, Mail e Nate tuttavia non sembravano particolarmente entusiasti di ciò che stava per accadere, o semplicemente non volevano darlo a vedere. Mello in realtà celava nel suo animo una certa idolatria per colui che nel giro di qualche ora avrebbe permesso agli orfani dell’orfanotrofio di rivolgergli qualche domanda. Quel singolare trambusto era forse causato dal fatto che costui veniva dipinto da Roger e gli altri come una sorta di dio, di detective perfetto. Il famoso L. Perfino il rumore assordante della campane, che ogni giorno avvolgeva l’edificio con l’angoscia di una nenia straziante, sembrava allegro.

L parlava con i bambini tramite un computer che recava il suo logo sullo schermo. I bambini pendevano letteralmente dalle sue labbra, eccetto Matt e specialmente Mello e Near. Sembrava che quei tre non volessero dare a vedere quanto stimassero il detective e volevano in questo modo ribellarsi anche alla folle adorazione che egli riceveva da parte dell’orfanotrofio. Ancora una volta un ragazzo veniva lodato per sue abilità, ma mai nessuno gli mostrava reale affetto. Forse, solo i bambini sembravano amarlo davvero perché sentivano che era come loro. E non nel senso che anche lui era nato con un alto Q.I., ma che anche lui era solo e oppresso dalle sue doti e dalla pressione che sempre era stata esercitata sul suo fragile animo.

Nessuno dei piccoli orfani l’aveva mai visto in faccia e l’immagine che si aveva di lui era quella di un ragazzo forte e intelligente a cui la paura è sconosciuta. In realtà però, come L stesso rivelò quel giorno, c’erano delle cose che impaurivano anche lui.

-I fantasmi: ne esistono diversi in grado di spaventarmi. Quelli che giocano tiri mancini alla gente senza farsi vedere. Quelli che rapiscono i bambini. Quelli che divorano i sogni altrui. Quelli che succhiano il sangue. E poi… quelli che ingannano sempre le persone. Quel tipo di fantasma mi fa più paura di tutti. Quelli che si comportano da umani senza aver mai provato un’emozione. Quelli che mangiano anche se non hanno mai avuto fame. Quelli che studiano anche se non hanno nessun tipo di interesse. Quelli che difendono l’amicizia anche se non hanno nessuno. Anche io non potrei fare nulla davanti a un fantasma del genere. Probabilmente, perché è proprio come me-*

Dopo questo discorso calò un grande silenzio tra i bambini radunati attorno al computer, ma nessuno di loro venne toccato da queste parole come Mello, Matt e Near. Uno strano veleno si iniettò nelle vene di Mihael, ovvero la consapevolezza di dover esser il numero uno, perfino superiore ad L. Nella sua fragile psiche di bambino balenò il pensiero che, se neanche il grande detective era riuscito a sbarazzarsi di quei fantasmi terrificanti che aleggiavano per la Wammy’s house, allora bisognava essere ancora più in gamba di lui per eliminarli dal proprio inconscio. Da quel giorno Mello fu costantemente posseduto da una strana ansia, che era in grado di calmare solo con una barretta di cioccolata. In Mail, invece, nacque l’idea che solo la tempra di Mihael fosse in grado di proteggerlo dalla sua paura e incominciò a vederlo come uno scoglio a cui aggrapparsi quando il mare era in tempesta. Inoltre sviluppò anche una malata ossessione per i videogame, unica via di fuga da quella realtà troppo crudele. Infine, Nate si convinse di dipendere dai suoi due amici come un neonato dal seno delle madre e comprese anche che l’unico modo per fuggire la sua paura fosse quello di costruirsi un mondo di giochi in cui gli spettri maligni non potessero entrare. Da quel momento, non abbandonò mai i suoi puzzle e i suoi giocattoli, in un vano tentativo di riprendersi l’infanzia che gli stavano rubando con il loro modo di trattare gli orfani come degli adulti.

Dopo quel giorno, i tre bambini non furono più gli stessi.

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*: discorso preso dalla traduzione italiana di Death Note R2 - L wo tsugu mono ^^

Qualche parolina dell'autrice = E già, vi rompo le scatole anche a Ferragosto xD Approposito, auguri a tutti coloro che recensiscono e/o leggono questa storia :) Allora, questo capitolo mi mette i brividi... ho voluto attribuire le paure di Mello, Matt e Near al discorso di L (e con ciò NON voglio incolpare il mio adorato detective di aver fatto un tantino impazzire questi tre, sia chiaro U.U) perchè personalmente mi ha toccato molto e credo che dei bambini già psicologicamente stressanti ne rimarebbero scioccati. Queste parole mi hanno dato modo di riflettere e per questo ho deciso di renderle tanto importanti per il futuro di Mello, Matt e Near ^^

Ringraziamenti:

x  L_Nael: Per prima cosa, tanti auguri di buon Ferragosto e grazie mille dei complimenti^^ Eh già, l'idea che ho della Wammy's house è un tantino drammatica, ma dopo aver letto di A e BB non riesco a vederla altrimenti xD Spero che questo strano capitolo che mi è uscito ti sia piaciuto, perchè a me piace molto ma mi lascia anche una strana sensazione xD Un bacione =)

x Kiyomi: Inanzittutto, tanti auguri anche a te di buon Ferragosto e grazie mille dei complimenti ^^ Sono molto contenta che l'idea che ho della Wammy's house rispecchi anche la tua, il che significa che il mio cervellino non è totalmente partito xD sì, l'ultima frase è un tantino inquietante, ma è necessaria per la tecnica stilistica che ho scelto ^^ Un bacione =)

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Capitolo 7
*** Vuoto ***


-Vuoto-

 

A tredici anni ha inizio il fatidico periodo dell’adolescenza, durante il quale si forma la personalità della persona. In Mello questo personalità nacque già rotta. Quando Near, correndo a braccia aperte per i corridoi, aveva informato lui e Matt che Roger gli aveva permesso di seguire le loro stesse lezioni, aveva avvertito un brivido lungo la schiena. Mail si era mostrato subito entusiasta di questa notizia e anche Mello era felice, ma un brutto presentimento si era fatto velenosamente largo nel suo cuore. Il piccolo Nate era considerato così intelligente da passare a lezioni di livello superiore perfino all’interno della Wammy’s house? Ma allora l’ obiettivo di Mello di diventare il successore di L rischiava di non essere raggiunto. Mihael cercò di scacciare questi pensieri: doveva essere felice per il suo amico e porre fine al suo egoismo. Si sforzava, Mihael, di mantenere saldo il loro rapporto di amicizia, ma gli insegnanti e le loro pressioni non glielo permisero.

-Anche questa volta sei arrivato secondo, Mello. Dovresti prendere esempio da Near- gli ripetevano ogni giorno, mandando in frantumi anche l’unica fonte di felicità che gli era rimasta. Piangeva spesso, ma lo faceva da solo. Sentiva il cuore spezzarsi ad ogni perfido sussurro della mente che gli ricordava che l’amicizia con Near gli avrebbe impedito di raggiungere il successo. Ma perché doveva misurarsi proprio con lui? Lui che aveva quel viso di porcellana, di candida neve, di zucchero filato che da qualche tempo gli faceva battere il cuore in modo strano. Non aveva occhi per lui. Nate, Nate, Nate. Che paradiso era abbracciarlo! Che dolcezza parlargli! Chi era quel bastardo che tentava di strapparlo dalle braccia di quell’angelo per trascinarlo all’inferno? Sentiva di impazzire e aveva paura, tanta paura. Paura di dover prendere una decisione, paura di rimanere secondo a vita, paura di non essere all’altezza, paura di dover rinunciare a lui.

-Mello, che ti prende? Perché sei così freddo nei confronti di Near?- gli domandò un giorno Matt, il viso deformato in una smorfia di preoccupazione. Come il cuore di Mihael batteva in modo strano per Nate, a sua volta quello di Mail batteva in modo strano per Mihael. No, a loro non era neanche concesso prendersi una cotta, perché quei battiti singolari che gli facevano imporporare il viso se li portarono dietro per tutta la vita.

-Non è giusto, Matt! Perché per raggiungere il mio obiettivo devo porre fine all’amicizia con Near?-

Mail impallidì nell’udire queste parole, mentre osservava, impotente, Mihael piangere violentemente.

-Nessuno ti garantisce che facendo di Near il tuo rivale riuscirai a diventare il successore di L e a quel punto non solo ti ritroverai a fare i conti con i tuoi sogni infranti, ma anche con un’amicizia finita senza un valido motivo-

Il suo rosso dagli occhi verdi speranza. Aveva sempre belle parole da donargli. Peccato, però, che questa volta non riuscirono a farlo sentire meglio.

Quella stessa notte, quando Near bussò alla sua stanza, Mello prese la decisione che cambiò per sempre le loro vite.

-Near, io e te non possiamo più essere amici. Da oggi in poi sarai solo il mio rivale numero uno- lo disse con serietà, senza mai tradire il suo tono di voce con il groppo di lacrime che gli invadeva la gola. Nate spalancò i grandi occhi grigi e scosse la testa incredulo.

-Ma… io non ti ho fatto niente!-

-Sei solo un ostacolo lungo strada del successo, Nate. Ogni giorno mi viene ripetuto di non essere all’altezza, di essere uno stupido numero due, di non essere bravo come te! Hai la minima idea di quanto faccia male, Nate?- esclamò Mello con rabbia e frustrazione, e durante questo discorso un sentimento di tempesta andò a sovrastare quello di cielo limpido. L’amore che provava per lui venne offuscato dall’odio cieco e il suo viso si deformò in una smorfia di disgusto.

-Nate, io…- Matt lo guardava incredulo e le gambe incominciarono a tremargli.

-… ti…- Near indietreggiò di qualche passo, bollenti lacrime a graffiargli le gote candide.

-No, Mello!- urlò Mail, preda dell’angoscia più nera.

-…odio!-

Un violento uragano si era abbattuto sul castello della loro amicizia e lo aveva mandato in frantumi, lasciando dietro di sé solo macerie e desolazione.

-Mello, come hai potuto dire una cosa del genere?- mormorò Mail, gli occhi pieni di lacrime.

-Ho preso la mia decisione, Matt. Ora tocca a te. Se vorrai rimanere fedele a Near io non ti fermerò, ma non puoi più essere amico di entrambi-

Mail mai avrebbe voluto scegliere tra Mello e Near, ma il suo cuore era da sempre devoto a Mihael e, inoltre, sentiva anche che tra i due era quello che aveva più bisogno di aiuto. Tuttavia, prima di comunicare la sua decisione, pensò a tutte le possibili soluzioni a quel grande problema. Gli venne in mente solo L. Lui, forse, che era così tanto ammirato da Mello, avrebbe potuto aiutarli, ma nessuno avrebbe mai permesso loro di contattarlo per “una cosa così stupida come l’amicizia”, come gli avrebbero risposto.

Era tutto finito. Davanti ai loro occhi, il vuoto.

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Qualche parolina dell'autrice = Che dolore scrivere questo capitolo! Vi chiedo di essere clementi e di leggerlo con attenzione, perchè lo sento particolarmente mio, visto che tempo fa la mia migliore amica ha decisio di rompere la nostra amicizia per motivi futili... ma vabbè, non pensiamoci più. Oggi volevo parlarvi dei titoli che do ai capitoli. Come avrete notato, mi sono ispirata al metodo scelto per i titoli degli episodi dell'anime. Mi sembrava carino dare a questa storia un tono tanto simile all'anime ^^ baci

Ringraziamenti:

x L_Nael: wow, sono molto contento che questa storia ti piaccia così tanto ^^ eh già, di L la penso esattamente come te e che tristezza vederlo sempre circondato da persone, quando in realtà è solo soletto (ci penserei volentieri io a ricoprirlo di affetto xD... vabbè, sclero a parte, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante la sua solita drammaticità ^^ un bacione e grazie di tutto =)

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Capitolo 8
*** Abisso ***


-Abisso-

 

Addio. Lasciami qui con i miei sogni infranti a sperare di realizzarli. Lasciami sognare, anche se si sa che vincerai tu. Lascia che io ti odi e che accusi te dei miei fallimenti. Te che eri tutto, te che mi facevi battere forte il cuore, te che amavo e che proteggevo come la stella più bella del cielo.

 

***

 

Come descrivere il rumore di un’amicizia finita? Forse è lo stesso di quello di una fiamma che si spegne lentamente. O forse non c’è alcun rumore in questo. Forse è solo silenzio. Nero, opprimente, fischiante silenzio.

Nate era solo nella sua stanza buia, un piccolo robot di plastica stretto al petto. Ancora una volta, non c’era più nessuno ad abbracciarlo e a proteggerlo dalla paura dell’oscurità. Perché Mello aveva preso quella drastica decisione? Lo odiava seriamente? Eppure lui non aveva fatto nulla di male. Come poteva il suo adorato Mihael sentirsi inferiore a lui, che ancora aveva paura del buio della notte? Proprio il suo Mihael, che era sempre stato il suo scoglio, la sua fortezza… il suo migliore amico. Non riusciva a trovare risposte, ma sapeva, in cuor suo, che se qualcuno si fosse preso cura di loro come avrebbe dovuto non sarebbe successo niente. Mentre era immerso nei suoi tristi pensieri, sentì qualcuno bussare alla porta. Facendosi coraggio e sfidando la tanta temuta oscurità, si alzò dal letto ed andò ad aprire. Una testolina ramata catturò i suoi occhi.

-Matt, che ci fai qui?- esclamò con grande sorpresa. L’amico sospirò.

-Sono venuto per scusarmi- fece una pausa –Mi dispiace molto per quello che ti ha detto Mello, ma credimi, anche lui è molto scosso da quanto è accaduto-

Near abbassò la testa e incominciò a fissare con insistenza il pavimento.

-Non capisco perché ce l’abbia così tanto con me! Io non gli ho fatto niente!-

Matt gli accarezzò con dolcezza i capelli di latte, cercando di fargli capire quanto gli volesse bene e quanto lo facesse soffrire quella situazione.

-Mello cerca sempre di passare per un duro, per quello che non gli importa di niente e nessuno, ma in realtà è un ragazzo molto fragile, Nate, anche più di noi. Per questo devo restargli vicino. Mi capisci, vero, Nate?-

Near annuì con decisione e abbracciò l’amico. Aveva ragione, Mihael si era sempre preso cura di loro, ma in realtà era lui che soffriva più di tutti.

-Prenditi cura di lui, Mail-

E con quest’ultima frase i due si salutarono e Matt tornò in camera di Mello. Aprì la porta, badando di non fare rumore, e si diresse in punta di piedi verso il letto. Osservò Mihael con dolcezza e si sporse verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. Gocce di acqua salata rimasero tra le sue labbra.

-Mello, cosa hai?- pronunciò queste parole con grande preoccupazione e costrinse l’amico a voltarsi verso di lui.

-Lo odio!-

-Se lo odi tanto mi vuoi spiegare perché stai piangendo?-

Mihael sgranò gli occhi e prese a singhiozzare più forte, incontrollato e tremante.

-Era tutto perfetto. Avevo finalmente trovato un obbiettivo nella mia vita e uno dei miei due migliori amici me l’ha portato via. Se non riuscirò a diventare il successore di L che cosa farò? Dimmelo, Matt! Ti prego, dimmelo!-

Mail lo abbracciò con forza e gli asciugò le lacrime.

-Io non lo so, Mello. Non lo so davvero-

Quella notte Mihael ci mise molto tempo ad addormentarsi. Continuava a pensare che un giorno o l’altro sarebbe impazzito. Infondo, non sarebbe stata la prima volta che un ragazzo usciva di senno all’interno della Wammy’s house. Quel bellissimo sentimento che aveva iniziato a provare nei confronti di Near era stato soppresso dall’odio ed era andato in frantumi (o almeno così pensava) come la boccia di vetro di un pesciolino rosso che, cadendo a terra e rompendosi, lo fa soffocare. Non aveva più nulla a cui aggrapparsi. Date le circostanze, chi gli garantiva che Matt sarebbe rimasto per sempre al suo fianco? Era solo in balia dei flutti più neri, degli abissi più profondi. Solo e disperato come Ulisse che non può tornare a Itaca. Solo e disperato come lo zero. Solo e disperato come un abete in mezzo al cemento. L’unico pensiero dolce e gradito in tutta quella miseria era L. Un giorno sarebbe stato come lui, ne era certo. Il detective che vedeva come un fratello maggiore, colui che l’avrebbe scelto come erede, l’oggetto della sua idolatria, sarebbe stato lui, un giorno, a salvarlo da se stesso. Doveva solo aspettare e lottare per essere sempre il migliore. Near avrebbe preso il suo posto nei numeri due e lui si sarebbe conquistato il primato. Sì, sarebbe andata così. Un po’ di pazienza e tutti i pezzi del puzzle si sarebbero assemblati da soli. Già si vedeva tra indizi e monitor, concentrato sui suoi casi con in mano una barretta di cioccolata.

La notte lo avvolse e gli donò quel sogno di miele, forse per consolarlo dal fallimento che lo avrebbe segnato per tutta la vita.

 

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Qualche parolina dell'autrice = sì, lo so, questo capitolo non è entusiasmante -.- Sentivo il bisogno di scriverlo e di spiegare bene i sentimenti di Mello... da domani torno in me, grazie a tutti ^^

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eh lo so, questi ultimi due capitolo lasciano un po' l'amaro in bocca. Grazie mille per i tuoi consigli, sei davvero molto cara ^^ sono molto felice che tu abbia questo bel rapporto con la tua migliore amica, davvero =) Purtroppo  l'amicizia con la mia amica è finita più di un anno fa a causa dello zampino di un'altra ragazza che per noia ha ben deciso di farci litigare. Abbiamo tentato di riparare con la colla il vaso della nostra amicizia, ma non ci siamo riuscite del tutto e niente era più come prima, perciò è finito tutto. Ma non preoccuparti, la vita va avanti e di amici ce ne sono^^ grazie di tutto, sei dolcissima ^^ un bacione! =)

x orihime02: eheh hai ragione, Near è davvero troppo dolce e coccoloso xD mi dispiace, non riesco a vederlo altrimenti xD Sembra un cuccioletto e mi fa sempre tanta tenerezza ehehe. Grazie mille dei complimenti ^^ un bacione! =)

 

 

 

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Capitolo 9
*** Puzzle ***


-Puzzle-

 

L’anno che trascorse in seguito alla decisione di Mello di rompere l’amicizia con Near fu molto snervante. I bambini continuavano a subire un continuo lavaggio del cervello e un’aurea di brutti presentimenti aleggiava per la Wammy’s house. L era impegnato nel caso Kira e tutti era ansiosi di sapere quando il detective l’avrebbe finalmente arrestato, nonostante la grande paura che provavano anche solo nel pronunciare il suo nome. Matt aveva incominciato a fumare, nonostante Mello si fosse mostrato alquanto contrario al riguardo.

-Matt, se continui a fumare in questo modo non camperai tanto!- era solito urlargli, quando lo sorprendeva nell’accendere una sigaretta.

-Neanche tu, se non la smetti di rimpinzarti di cioccolato!- gli rispondeva Mail, sbuffando rumorosamente.

Near, invece, se ne stava sempre da solo. Quando vedeva i suoi due ex amici passargli vicino li osservava con malinconia. Matt gli sorrideva amorevolmente, ma anche con grande tristezza, mentre Mello non lo degnava neanche di uno sguardo. Il piccolo Nate, durante il trascorrere di quell’anno, aveva mantenuto senza problemi il suo primato nella scala di successione per essere nominato erede del grande L e questo mandava Mihael su tutte le furie, nonostante, negli ultimi tempi, Roger si fosse mostrato molto contento per i risultati strabilianti che stava ottenendo.

Un giorno, mentre Mello stava passeggiando per i corridoi insieme a Matt, Near gli si avvicinò con passo lento e moderato. Il viso di Mihael si contrasse in una smorfia di fastidio. Nate era davvero odioso, irritante, detestabile e… bellissimo, con quella pelle candida, le labbra piccole e morbide, i capelli di latte.

-Mello, Roger vuole vederci. E’ urgente- gli comunicò con un tono di voce freddo e distaccato. Mihael e Mail ricordavano bene che il loro amico non era proprio il tipo di ragazzino che si definirebbe emotivo, ma non era mai sembrato loro che il suo timbro vocale fosse così gelido.

-Va bene- si limitò a borbottare Mello e, dopo aver detto a Matt di aspettarlo in camera sua, si incamminò insieme a Near verso l’ufficio di Roger.

-L è morto-

Era questo il motivo per cui Roger li aveva chiamati di grande urgenza? No, forse aveva capito male.

-L è morto-

Ma allora era proprio vero. Il grande detective L era morto. L’espressione afflitta di Roger lo confermava.

-Morto? Ma… ma come? Come? Vuoi forse dire che è stato ucciso da Kira? E’ così?- esclamò Mello incredulo, mentre Near se ne stava tranquillamente seduto a terra a finire il suo puzzle. Quel suo comportamento lo snervava!

-E’ probabile- si limitò a mormorare Roger. No, non poteva accettare quella risposta vaga e superficiale. Lui doveva sapere!

-Cioè, L aveva giurato di mandare Kira sulla forca e invece Kira ha ucciso lui?- pronunciò queste parole con rabbia a stupore, afferrando Roger per il colletto della giacca marrone. Tuttavia, prima di ricevere una risposta soddisfacente, Nate rovesciò tutti i pezzi del puzzle che aveva appena terminato per terra, distraendo sia lui che Roger.

-Se non riesci a vincere il gioco, se non riesci a completare il puzzle, sei solo un perdente- disse con calma e un velo di disprezzo, ricominciando da capo il suo puzzle. Ma come poteva dire una cosa del genere? In un altro momento Mello l’avrebbe afferrato per i capelli e gliene avrebbe date di santa ragione, ma c’era qualcosa da sapere che non poteva essere rimandata.

-E allora? L chi avrebbe scelto tra me e Near?- lo domandò con ansia. Doveva sapere se i suoi sforzi avevano dato i loro frutti. D’altronde, in cima alla scala di successione c’erano lui e Near, nessun altro. Perfino L si era meravigliato di loro. Chi aveva scelto? Roger non parlava. Aveva deciso di farlo impazzire? Poi finalmente le sue vecchie labbra raggrinzite si schiusero.

-Non aveva ancora deciso e, ora che è morto, non ha più modo di scegliere- fece una pausa, osservando gli occhi azzurri di Mihael spalancarsi e tremare come le fiamme di due candele mosse dal vento, -Mello, Near, che ne dite di unire le vostre forze?-

Mello sussultò nell’udire questa proposta. Lui e Near, lavorare insieme? No, sapeva bene come sarebbe andata a finire: Nate avrebbe avuto la stima di tutti e sarebbe stato conosciuto come il degno successore di L, mentre lui si sarebbe dovuto accontentare di essere il suo braccio destro. Neanche per sogno!

-Sì, mi sembra una buona idea- disse Nate con freddezza, non interrompendo la sua attività. Mihael lo osservò con la coda dell’occhio. Era bello, ma davvero odioso!

-Impossibile, Roger! Lo sai bene che io e Near non andiamo d’accordo! Noi siamo sempre stati rivali. Sempre!-

Nate non si scompose nell’udire queste parole, ma il suo cuore incominciò ad accelerare i battiti. Come poteva, Mihael, rinnegare la loro amicizia in quel modo? Cos’era successo al bambino che era stato così gentile con lui e che si era preso una punizione solo per difenderlo?

-E va bene, Roger: sarà Near l’erede di L. Diversamente da me, lui riuscirà a risolvere il caso con calma e sangue freddo, come fa col suo puzzle. Io mi tiro fuori… anche da quest’istituto!- disse Mihael, cercando di mantenere la calma. Sì, anche se gli faceva male ammetterlo, un male da morire, sapeva che il mondo aveva bisogno di uno come Near. Era meglio ammettere il fallimento apertamente, piuttosto che lavorare con lui e dimostrarlo implicitamente.

-Mello!- urlò Roger, nel vano tentativo di farlo ragionare.

-Tanto ho quasi quindici anni, ormai. Vivrò a modo mio- disse Mello con rabbia e si chiuse la porta alle spalle. In quel preciso istante sembrò che gli occhi di Near si svuotassero, riempiti solo da lacrime che non poteva versare. Mello faceva sul serio? Avrebbe voluto rispondere di no, ma lo conosceva bene e sapeva che andava sempre in fondo alle cose. Se ne sarebbe andato e lui non poteva farci niente. Non c’era niente da fare. Doveva stringere i denti e andare avanti. Sempre.

  

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Qualche parolina dell'autrice = Anche questa volta il dialoghi tra Mello, Near e Roger è stato preso dall'ep. 27 dell'anime^^ spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: come sempre sei molto gentile e ti ringrazio davvero di cuore! E' molto importante per me che qualcuno ami così tanto ciò che scrivo, grazie ^^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione cara =)

x  Kiyomi: non devi assolutamente preoccuparti ^^ Grazie mille dei complimenti ^^ Eh sì, la storia si è fatto un po' triste, ma ancora siamo agli inizi, presto ci saranno anche scene divertenti =) Un bacione =)

 

 

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Capitolo 10
*** Addio ***


-Addio-

 

Quando Mello tornò in camera, Matt gli rivolse un’occhiata interrogativa a causa del suo viso pallido e stravolto.

-Mello, è successo qualcosa?-

Il biondo sbuffò e si lasciò cadere a peso morto sul letto.

-Me ne vado-

Mail spalancò i grandi occhi verdi e lasciò cadere a terra la sigaretta che stava tentando di accendere. Aveva capito bene?

-Come sarebbe a dire che te ne vai?- 

Mello si tirò a sedere e si portò le gambe alle ginocchia.

-Lascio questo posto. Voglio vivere per conto mio-

Matt rimase in silenzio per qualche secondo.

-All’improvviso decidi di abbandonare la Wammy’s house, guarda caso proprio dopo aver parlato con Roger. Mi credi davvero così stupido? Vuoi deciderti a spigarti meglio?-

Mihael sospirò.

-L è morto e Near prenderà il suo posto. Che cosa resto a fare?-

Le gambe di Matt non riuscirono più a sostenere il peso del suo corpo e si piegarono, gettandolo a terra.

-L è morto? Alla fine Kira ha ucciso anche lui- mormorò incredulo.

Mello fece spallucce, tentando di celare sotto una finta indifferenza la grande tristezza che portava nel cuore a causa di quella notizia sciagurata, e si alzò dal letto per dirigersi verso l’armadio di mogano nero. Afferrò un vecchio zaino e incominciò a infilarci più vestiti di quanti ne potesse contenere. Matt, ancora sconvolto, riuscì a malapena a trovare la forza di alzarsi e raggiunse l’amico.

-Vengo con te- mormorò.

-No- esclamò secco Mello. Mail sgranò nuovamente gli occhi.

-Cosa ti fa credere che ti lasci andare da solo?-

-Ho detto che non puoi venire, Mail. Non so neanche dove andare, non voglio coinvolgerti in questa follia-

Matt sospirò, abbracciandolo con forza.

-Puoi anche non farla questa follia-

Mihael si lasciò coccolare con totale abbandono e prese ad accarezzare i capelli ramati di Mail.

-Ormai ho detto che me ne sarei andato-

Il rosso sorrise con affetto.

-Tu e il tuo maledetto orgoglio!-

I due si sorrisero e Mello chiuse la cerniera dello zaino.

-Quando avrò trovato una sistemazione, tornerò a prenderti, Matt. Te lo prometto-

Mail gli regalò un ultimo, veloce abbraccio.

-Prenditi cura di te, Mello-

Mihael partì quel giorno.

Non aveva un posto dove andare e neanche un soldo in tasca. Il mondo si apriva davanti ai suoi spaventati occhi azzurri. Aveva fatto qualche gita in città con gli insegnati della Wammy’s house, ma mai l’Esterno gli era apparso così grande, così infinito. Metteva timorosamente un piede avanti all’altro, terrorizzato ed emozionato al contempo. Le cose sarebbero andate bene, lo sentiva.

Ma quel giorno Mello non fu l’unico ad abbandonare il nido. Anche Near era intento a preparare le valigie. Prima di andarsene, però, bussò alla porta di Mello. Fu Matt ad aprirgli.

-Stai partendo anche tu?- domandò Mail, gli occhi arrossati dal pianto. Near sospirò e lo abbracciò istintivamente.

-Se ne è andato davvero, dunque-

A Matt sfuggì una risata affettuosa.

-Avevi forse dei dubbi?-

Near sorrise con amarezza.

-No. Lo conosco fin troppo bene- fece una pausa –Matt, avrei una richiesta da farti-

Mail gli rivolse un’occhiata curiosa.

-Certo, dimmi pure-

Near arrossì lievemente.

-Mi potresti dare qualcuna delle nostre foto?-

Matt sorrise e si diresse verso uno dei cassetti dell’armadio di Mello. Spalancò gli occhi con stupore.

-Le ha portate tutte con sé- esclamò con un’espressione da ebete dipinta sul viso, poi fece una pausa e afferrò qualcosa dal fondo del cassetto vuoto.

-Ha lasciato solo quella autorizzata dalla Wammy’s house- disse con ironia, sventolando una foto che ritraeva l’amico. Il candido volto di Near si tinse completamente di porpora.

-La posso prendere?-

In realtà a Matt non sarebbe dispiaciuto avere una foto del ragazzo che amava, tuttavia il visino di Nate, con quegli occhioni grigi pieni di imbarazzo e quelle guance rosse, non gli lasciava altra scelta. Se Mello avesse saputo che il suo migliore amico stava per regalare una sua foto al suo acerrimo rivale lo avrebbe letteralmente fatto fuori. Sorrise a questo pensiero e diede la foto a Nate.

-Addio, Mail. Spero di rivederti un giorno- sussurrò questi, copiose lacrime a graffiargli le gote paffute.

-Addio, Nate. Mi mancherai-

I due si abbracciarono, entrambi sudati a causa del pianto e delle violente emozioni che avevano provato durante quella giornata funesta.

E fu così che le strade dei tre si divisero per parecchio tempo.

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Qualche parolina dell'autrice = rieccomi qui xD Per vostra sfortuna sono qui a rompervi le scatole ogni giorno xD Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ baci

Ringraziamenti:

x L_Nael: eheh, eh già, il carettare di Mello è un tantino discutibile. Ha preferito l'orgoglio hai sentimenti, come sempre. Ciò che prova per Nate sarà evidenziato per bene nei capitolo successivi... dovrai attendere un po' xD lo so, sono crudele eheh. Grazie di tutto, sei sempre gentilissima e te ne sono grata! Baci baci cara =)

x  Kiyomi: wow, grazie mille sei gentilissima! Eh già ç_ç anche a me mette malinconia. Ho visto l'anime così tante volte che so tutti i dialoghi a memoria xD (Sono un tantino pazza, lo so eheh). Grazie ancora, baci baci =)

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Capitolo 11
*** Sospiri ***


-Sospiri-


“Ma la notte so che pensi a me amore,
nel buio cerchi sempre le mie mani, no...
Non fingere di stare già, già bene...
di colpo non si può dimenticare.
Niente di così profondo e intenso o almeno penso”


La notte scese lentamente quel giorno, o almeno così sembrò a Mello. In cielo non era presente neanche una stella, ma in compenso brillava una tondeggiante e grande luna. La sua pallida luce irradiava debolmente la via deserta dove il giovane Mihael stava passeggiando, in cerca di un rifugio in cui passera la notte. Alla fine, stanco e demoralizzato, optò per un parco che si trovava lì vicino e si stese su una panchina. Si sentiva un mendicante e per la prima volta in vita sua rimpianse il comodo letto della Wammy’s house, sempre caldo e accogliente… o forse non era del letto che sentiva la mancanza, ma delle braccia di Matt che, gentili, lo abbracciavano forte e delle sue labbra che gli donavano casti baci sul viso. Si chiese se Mail si fosse ripreso dallo shock per la notizia della morte di L e anche se sentisse la mancanza delle loro notti passate abbracciati l’uno all’altro. Sospirò mestamente, tirò fuori una giacca dal suo zaino e se la mise sulle spalle: iniziava a fare davvero freddo. All’improvviso si sentì tremendamente solo e alzò gli occhi verso la luna, sperando di trovare conforto nella sua figura maestosa e incantevole. Per un meraviglioso secondo si sentì felice, poi la osservò meglio. Era di un luminoso pallore perlato, solcata da tante onde di rocce che la facevano sembrare una chioma voluminosa… quella chioma voluminosa. Nate. Non riusciva a crederci. Perfino la luna gli ricordava che era solo un perdente. Non aveva ancora quindici anni e già si sentiva un fallito. Perché il destino era stato così crudele con lui?

-Matt- sussurrò, vittima dei suoi vuoti e delle sue paranoie. Perché gli aveva impedito di partire con lui? No, aveva fatto bene. Sarebbe stato solo un grandissimo egoista. Sorrise nel pronunciare il suo nome e pensò che se Near era la luna, sicuramente Matt era il sole, che lo proteggeva con il calore dei suoi raggi. Tuttavia era notte e nel cielo brillava la luna. Non c’era distrazione per il povero Mello: sembrava essere destinato a pensare al piccolo Nate. Quante notti aveva desiderato di vederlo scomparire dalla faccia delle terra? E quante di stringerlo a sé e abbandonare il suo orgoglio anche solo per restargli accanto? Quante emozione contraddittorie albergavano il suo giovane e fragile cuore! Ma in realtà cosa provava per Near? Odio, questo era sicuro. Ma anche qualcos’altro. Affetto? No, era un sentimento diverso dal profondo affetto che provava per Matt. Amore? Poteva essere, dato che lui, l’amore, non l’aveva mai conosciuto. Odio e amore, dunque. Scosse la testa a questo pensiero e si rannicchiò su se stesso. Al diavolo i sentimenti! Un giorno sarebbe riuscito a superarlo e a diventare il numero uno. Chiuse gli occhi e si abbandonò ad un sonno inquieto e privo di sogni.

Anche Near osservava la luna dalla lussuosa auto nera che lo stava portando all’aeroporto. Si domandò se anche in America, luogo che a breve avrebbe raggiunto, la luna brillasse così intensamente. Sospirò. Non aveva nessuna voglia di partire. L’auto borbottava sopra l’asfalto malridotto, scuotendo il suo esile corpo. Un altro sospiro e i suoi occhi si persero nel paesaggio addormentato fuori dal finestrino. Il vecchio parco dove era solito andare con i suoi genitori, parecchi anni prima, sembrava chiamarlo.

-Può fermare l’auto, per favore?- domandò con garbo, sporgendosi verso l’autista.

-In questo modo rischia di perdere l’aereo-

-Ci metterò poco. Per favore, fermi l’auto-

L’autista sospirò e soddisfò la richiesta. Near si infilò un largo maglione bianco di lana, scese lentamente dalla macchina e si incamminò verso il parco.

-Ma dove sta andando?- urlò l’autista.

-Torno subito- rispose semplicemente Nate e la sua figura fu celata dal nero della notte

Camminava per le vie del parco, ricordato il sorriso di suo padre e i baci di sua madre. Sospirò nuovamente, perso nei suoi tristi ricordi. Poi udì qualcuno starnutire e sobbalzò, ritornando alla realtà. Si voltò in cerca di quel qualcuno e notò una testolina bionda adagiata sul duro ferro di una panchina. Si avvicinò e si trattenne dall’esclamare un “Oddio” di stupore. Quello sulla panchina era Mello. Le sue guance era diventate completamente rosse a causa del freddo.

-Sei proprio uno stupido!- sussurrò e gli accarezzò con impercettibile delicatezza il viso. Mihael mosse la testa e la sua mano andò a posarsi su quella dell’amico. Nate sorrise.

Quando dormiva sembrava ancora un bambino! Un ennesimo sospiro e una facile lacrima gli rigò il viso. Si tolse il maglione di lana e coprì il corpo infreddolito di Mello.

-Non potevi rinunciare al tuo orgoglio, vero?- fece una pausa, scrutandolo con affetto -Spero di rivederti, Mihael. Lo spero tanto- sussurrò mestamente e si diresse nuovamente vero l’auto.

Mello, per sua fortuna, non seppe mai come aveva ricevuto quel maglione. Se avesse saputo che Near lo aveva visto in quello stato, probabilmente sarebbe impazzito.

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Qualche parolina dell'autrice = Allora, la canzone citata è dei Modà. Ho pensato che stava bene con questo capitolo ^^ Dunque, ho fatto passare Mello da barbone, spero che mi perdonerà xD (ndMello: sì, sì, tu aspetta che ti prendo e poi ti uccido con le mie mani. ndme: E dai, non te la prendere xD) Ho pensato che per uno che scappa senza neanche sapere dove andare non c'era altra scelta che dormire in un parco u.u Spero che questo cap. vi sia piaciuto^^ baci

Ringraziamenti:

x L_Nael: eheh sono felice che i capitolo ti piacciano sempre così tanto ^^ eh già, sotto sotto sembra che anche Near qualcosa provi... chissà, leggere per sapere xD sì, nessuno potrebbe mai scordare il caro Mello ** Grazie di tutto^^ Un bacione cara =)

x Kiyomi: eheh, è che amo così tanto scrivere che lo faccio tutti i giorni e poi quando scrivo una storia mi sembra di viverla e finisco per scrivere, scrivere, scrivere xD Ti ringrazio molto per i complimenti ^^ Un bacione =)

x ChibyLilla: eheh perchè sono cattivaaaaa xD no, scherzo. Sembrerà strano, ma ogni volta mi immedesimo sempre troppo nei personaggi e nel caso di Mello, Matt e Near ciò che ne deriva è irrimediabilmente triste ç_ç Grazie mille dei complimenti^^ Un bacione =)

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Astuzia ***


-Astuzia-

 

Matt osservava l’altalena ondeggiare dolcemente, mossa appena dai sussurri del vento. Non erano ancora trascorse ventiquattro ore da quando Mello e Near se ne erano andati che la Wammy’s house sembrava già deserta e abbandonata. L’autunno era ormai alle porte e le foglie degli alberi incominciavano a cadere, fluttuando nell’aria come leggiadre farfalle dalle sfumature gialle e marroni. Mail, con un’espressione accigliata dipinta sul volto, si sedette sull’altalena e si accese una sigaretta. Aspirò a fondo e rilasciò il fumo con un gran sospiro, osservando la nuvoletta grigia che si era formata davanti ai suoi occhi verdi celati dai grandi Goggles arancioni. Guardò il cielo e ogni suo pensiero andò a Mello. Chissà se stava bene…

Mihael si alzò di buon’ora quella mattina a causa dell’abbaiare dei cani che venivano portati al parco dai loro padroni. Sbadigliò ancora assonnato e si stiracchiò, facendosi cadere sulle ginocchia il maglione di lana. Lo osservò con curiosità. Non ricordava di avere un maglione bianco. Fece spallucce, si mise lo zaino in spalla e si incamminò per le strade ancora semideserte. Il suo stomaco brontolava senza ritegno, tanto forte da provocargli fastidiosi crampi. Si fermò e aprì lo zaino, alla ricerca di una barretta di cioccolata, tuttavia presto dovette rendersi conto di averle mangiate tutte la sera prima. Sbuffò e si guardò intorno. C’era un bar a pochi metri da lì, ma non aveva neanche un soldo. Come avrebbe fatto a mangiare? Il suo stomaco continuava a brontolare e bisognava trovare una soluzione. Incrociò le braccia e incominciò a riflettere. Di mendicare non se ne parlava! Aveva un dignità lui! Di supplicare il barista affinché gli desse qualcosa da mettere sotto i denti neanche! Non c’era altra soluzione: doveva rubare. Fece un gran respiro ed entrò nel bar. Per fortuna, nessuno fece caso a lui e poté riempire indisturbato lo zaino con qualche cornetto e quattro o cinque barrette di cioccolata.

-Ti serve qualcosa, piccolo?- domandò ad un tratto un secondo barista, nascosto da una pila di lecca-lecca.

-Io… no, stavo giusto per andarmene- farfugliò timorosamente Mello e fuggì a gambe levate. Bene, ora era diventato anche un criminale! Sbuffò e si sedette sul marciapiede, addentando con rabbia uno dei cornetti. Sicuramente Near se la stava passando meglio di lui e non poteva sopportarlo. In realtà Nate non aveva toccato cibo in tutta la mattinata e aveva passato intere ore a guardare fuori dalla finestra pieno di sconforto, ma questo, Mihael, non poteva saperlo. Si alzò dal marciapiede, sbuffando sonoramente, e riprese il suo cammino senza meta. Pensò a cosa fare e l’unico pensiero che gli venne in mente fu quello di riuscire a prendere Kira prima di Near. In questo modo avrebbe dimostrato a tutti il suo valore e perfino Roger si sarebbe ricreduto sul suo conto. Però prima doveva trovare una sistemazione. Meditò a lungo sul da farsi e alla fine optò per partire per l’America. Quale luogo migliore, se non il Nuovo Mondo, per indagare su un caso? Sorrise e incominciò a correre. Doveva solo procurarsi dei documenti falsi che attestassero che aveva diciotto anni e comprare un biglietto aereo. Per i documenti non c’era alcun problema: alla Wammy’s house gli aveva insegnato anche quello. Doveva solo preoccuparsi di trovare i soldi per il biglietto. L’unica soluzione era quella di giocare d’astuzia. Fece scoccare due dita ed entrò in un negozio di giocattoli. Anche questa volta, per fortuna, nessuno fece caso più di tanto alla sua presenza e Mello poté rubare indisturbato un mazzo di carte. Il piano era semplice: avrebbe invitato i passanti a misurarsi con il suo gioco di carte e li avrebbe fatti scommettere ingenti somme di denaro. La gente rimane sempre molto affascinata da cose di questo genere, lo sapeva bene. Con il suo Q.I. mettere su quella piccola truffa era un gioco da ragazzi e in men che non si dica avrebbe racimolato il denaro sufficiente per partire.

Mentre Mello era intento a pianificare la sua piccola truffa, Near stava giocando con i suoi robot di plastica, nel vano tentativo di trovare conforto. A breve avrebbe dovuto mettersi al lavoro e riprendere il caso Kira da dove L lo aveva lasciato. Sospirò. Gli mancavano Matt e Mello, nonostante non parlassero con loro da più da un anno. Era preoccupato per Mail, tutto solo nella Wammy’s house impregnata dal profumo dei loro ricordi, ma ancora più lo era per Mihael. Lo conosceva, si sarebbe presto messo nei guai e il mondo non è poi così buono come si può credere. Posò i giocattoli e tirò fuori da un cassetto di un armadio, che si trovava in quell’appartamento provvisorio che gli avevano dato, la foto di Mello. La osservò con malinconia. Il caschetto biondo, gli occhi azzurri e spavaldi, un sorriso astuto… semplicemente Mello. Accarezzò con delicatezza la superficie della fotografia, poi prese un pennarello nero e scrisse sul retro “Dear Mello”. Dear Mello… non poteva essere altrimenti.

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi qui con le avventure del povero Mello xD Spero che la storia non stia prendendo una piaga alla Charles Dickens eheheh. Purtoppo domani non so se farò in tempo ad aggiornare. In ogni modo, ci sentiamo sicuramente martedì =) baci

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh anche io lo avrei addottato volentieri ** Grazie mille per l'informazione, appena posso provvederò a correggere gli errori ^^ Grazie di tutto^^ Un bacione, cara =)

 

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Capitolo 13
*** Mafia ***


-Mafia-

 

Come aveva previsto, la sua piccola truffa fu un vero successo e in breve tempo riuscì a racimolare molti più soldi di quanti gliene servissero realmente. Sorrise soddisfatto e prese un taxi che lo condusse all’aeroporto.

-Non mi sembri maggiorenne- disse con sospetto la giovane hostess a cui Mello consegnò il biglietto.

-I miei documenti lo attestano- rispose lui spavaldo e senza degnarla di uno sguardo salì sull’aereo. Lasciò l’Inghilterra quello stesso giorno e nel giro di cinque o sei ore giunse a Los Angeles. Si sentì da subito spaesato. Era già notte quando s’incamminò per le strade di quella città sconosciuta. Le luci dei lampioni e dei palazzi brillavano come sabbia al sole e tingevano il cielo e le strade di tonalità blu elettrico. Era spaventato e senza rendersene conto si mise a correre, grosse lacrime ad appannargli gli occhi. Si pentì seriamente di aver lasciato la Wammy’s house. Ma che cosa gli aveva detto la testa? Corse per alcuni minuti, poi si fermò, reggendosi, esausto, le ginocchia con le mani. Quando ebbe ripreso fiato, alzò gli occhi e lo spettacolo che gli si parò davanti lo terrorizzò. Senza accorgersene, si era inoltrato in un vicolo cieco. C’erano tre uomini. Uno stavo cercando di far partire un’auto laccata di nero, mentre gli altri due puntavano una pistola contro un quarto uomo, steso a terra.

-Vi prego, io non c’entro nulla con questa storia!- gridava con disperazione la vittima. Mello osservava la scena atterrito, incapace di muovere anche un solo muscolo.

-Credevo che per il vostro capo fosse chiaro che questa zona è nostra! I traffici di cocaina li gestiamo noi qui! Non siete i benvenuti, schifosi bastardi!- ringhiò uno dei due uomini con la pistola, riempiendo di calci il poveretto steso a terra. Era straordinariamente grosso e una profonda cicatrice gli solcava per intero il braccio sinistro.

-Forse se ti uccidiamo il messaggio arriverà più chiaramente al tuo capo!- disse con calma perfidia il secondo uomo e senza batter ciglio premette il grilletto della sua pistola. Mello chiuse con forza gli occhi, si tappò le orecchie e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Inutile, il rumore dello sparò gli perforò comunque i timpani. Piangeva disperatamente, tanto che le gambe gli cedettero. Era già a terra, quando si sentì scuotere con violenza.

-E tu chi saresti, moccioso?-

Aprì gli occhi: era l’uomo che aveva sparato. I suoi occhi neri lo terrorizzavano e non riuscì a spiaccicare parola.

-Non importa, hai visto troppe cose. Credo proprio che dovrò ucciderti!-

L’uomo gli puntò la pistola alla fronte. Doveva trovare una soluzione in fretta!

-Gregory, non hai ancora finito con quella cazzo di macchina? La polizia sarà qui a minuti! Merda!- urlò il gigante con la cicatrice, rivolgendo un’occhiata stralunata al complice che stava cercando di far partire l’auto nera.

-E’ inutile, Frank! Questo rottame è completamente andato!-

E fu nell’udire questa parole che un lampo di luce balenò nella mente del piccolo Mihael.

-La faccio partire io!- urlò con voce colma di speranza. L’uomo che gli puntava la pistola alla fronte rise di gusto.

-Non abbiamo tempo da perdere con te, moccioso- sibilò velenosamente e Mello vide chiaramente il movimento del suo indice che lentamente, troppo lentamente, premeva il grilletto.

-Aspetta, Darryl- esclamò Frank, avvicinandosi al biondino.

-Cosa ti fa credere che riuscirai a farla partire?- domandò divertito, ma anche con grande curiosità.

-Facciamo così: se ci riesco mi risparmiate la vita, altrimenti sarete liberi di uccidermi- propose Mello, cercando di mantenere la calma nonostante copiose gocce di sudore freddo gli rigassero la fronte.

-Qualcosa mi dice che non mente, Frank- disse Darryl, abbassando la pistola di qualche centimetro. Il gigante con la cicatrice rimase in silenzio per alcuni secondi, poi afferrò Mihael per un braccio e lo scaraventò letteralmente vicino all’auto.

-Hai un minuto per farla partire, ragazzino-

Il biondo deglutì e si mise al lavoro. Non sapeva niente di motori, eppure qualcosa gli diceva che era come un’equazione. Bisognava capire il problema e trovare l’incognita per risolverlo. La sua mente incominciò subito ad elaborare le varie possibilità e in meno di trenta secondi Mello riuscì ad accendere l’auto.

-Non ci credo… è… è… impossibile!- balbettò Gregory incredulo.

-Questo ragazzino è incredibile! Potrebbe aiutarci negli affari e nessuno sospetterebbe di lui! Il capo ne sarebbe entusiasta!- esclamò Frank, incrociando le braccia.

-Hai ragione! Hey, biondino, come ti chiami?- domandò Darryl. Mihael restò in silenzio qualche secondo, poi rispose di chiamarsi Mello.

-Bene, Mello, ce l’hai un posto in cui stare?-

Scosse la testa.

-Allora che ne dici di unirti a noi? Avrai soldi, donne e fama! Allora? Che ne dici?-

In realtà al piccolo Mihael l’idea non sembrava poi così grandiosa, tuttavia era solo in quella città straniera e non aveva un posto in cui dormire. Inoltre lo stare a stretto contatto con dei mafiosi l’avrebbe portato dritto da Kira e sarebbe riuscito finalmente a superare Near. Sorrise.

-Ci sto!-

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi qui ^^ In questo capitolo, alquanto diverso dai precedenti, sono stata costretta ad utilizzare un linguaggio più volgare, in quanto si trattava di crimali xD Comunque da qui in poi ogni tanto ci saranno della parolacce, vi avverto xD baci ^^

Ringraziamenti:

x  L_Nael: lo so, però, come hai detto tu, l'autunno e Matt vanno a braccetto ** Inoltre mi dispiaceva troppo che Mello se ne stasse da solo al freddo più totale, povero tesoro, è ancora un ragazzino xD Grazie mille dei complimenti, un bacione cara^^

x Kiyomi: Non preoccuparti assolutamente ^^ Grazie mille, sono davvero felice che la mia scelta di dare delle spiagazioni a determinati eventi sia di tuo gradimento ** Un bacione^^

x Nijinsky: mi dispiace, non era mia intenzione comunicare così tanta ansia. Tuttavia per i tre non poteva andare diversamente ç_ç comunque a breve Mello e Matt si riuniranno e... sapere per leggere^^ Grazie di tutto, un bacione ^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Notte ***


-Notte-

 

 

Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.
Senti: una zana dondola pian piano,
un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
canta una vecchia, il mento sulla mano.
La vecchia canta: intorno al tuo lettino
c'è rose e gigli, tutto un bel giardino.
Nel bel giardino il bimbo s'addormenta.
La neve fiocca lenta, lenta, lenta”

 

 

 

Gli anni passarono, ma Near rimase sempre il bambino spaventato e solo che era sempre stato. Teneva costantemente stretta al petto la foto di Mello, nella vana speranza di rivederlo presto. Nel suo cuore una sola, terribile consapevolezza: si era innamorato del ragazzo che lo odiava dal profondo del cuore. E la notte stringeva la sua foto, mentre piangeva sommessamente. La neve e il gelo di cui il suo corpo sembrava fatto si scioglievano, riscaldati dal fuoco della passione più ardente e disperata. E così il bianco candido della sua pelle diveniva rosso fragola e il piccolo Nate si addormentava, abbandonandosi ad incubi inquieti.

Gli anni passarono anche per Mello, che fu presto conosciuto come il pupillo del capo, Marly, di una delle tante organizzazioni mafiose di Los Angeles. Lui, al contrario di Near, crebbe in fretta, abbandonando quasi completamente la sua umanità e sviluppando una certa passione per le moto. Avvezzo ormai al sangue e alla scene più crude non si spaventava più di nulla. Solo di una cosa aveva ancora paura, o meglio, terrore. La notte.

Perché la notte, quando scendeva soave sulla città e l’avvolgeva nelle tenebre, gli portava consapevolezze che non avrebbe voluto avere. Giungeva, crudele e temibile, e gli soffiava negli occhi l’immagine di Matt, solo nella sua stanza della Wammy’s house. Da quanto tempo non aveva sue notizie? Gli mancava terribilmente, il suo amato amico dagli occhi verdi. E quando la notte pretendeva da lui che ricordasse quanto sentisse la mancanza di Mail, Mello si rigirava nel letto, cercando di scacciare quei pensieri. Ma la notte, che mai si dava per vinta, gli regalava baci di neve bollente e gli infilava nei sogni il volto di Near.

-Nate! Nate!- urlava Mihael, dimenandosi tra le coperte, prima di svegliarsi di soprassalto. La fronte era sudata e gli occhi sgranati. Lo odiava terribilmente! Maledetto Near, possibile che non lo lasciava mai in pace! La notte, già da tempo, gli aveva rivelato che quel sentimento a cui non riusciva a dare una spiegazione era amore. E anche per questo lo odiava! Lo odiava perché non riusciva ad odiarlo come avrebbe voluto. Lo odiava perché in realtà era innamorato di lui. E così lo sognava e bramava le sue labbra. Voleva che fosse suo, voleva amarlo e ucciderlo con i suoi baci violenti. Voleva vederlo prostrato ai suoi piedi, mentre ripeteva di essere suo e si arrendeva,riconoscendo che da sempre era lui ad essere il numero uno.  Lo voleva più di qualsiasi altra cosa al mondo. E perdendosi ogni notte in queste consapevolezze, che divenivano via, via più evidenti, si rese conto di aver bisogno di Matt. Stava solo aspettando il momento giusto per chiamarlo.

Questo si presentò quando una sera, facendo ritorno nel covo dell’organizzazione mafiosa di cui faceva parte, trovò ognuno dei suoi compagni steso a terra, in una pozza di sangue. Inizialmente pensò che fosse opera di Kira, ma dal modo in cui i suoi complici erano morti poteva dedurre che si trattava della Nuova Organizzazione, così come il capo era solito chiamarla: da tempo un’organizzazione più grande cercava di impadronirsi di tutti i territori di Los Angeles e non si faceva scrupoli ad ammazzare chi le intralciava la strada. Meditò a lungo sul da farsi. Una collaborazione con la mafia più potente della città avrebbe di sicuro giovato al suo piano di rintracciare Kira, così si diresse nel covo della Nuova Organizzazione. Subito si ritrovò una dozzina di pistole puntate alla testa.

-Voglio unirmi a voi- disse con calma, addentando una barretta della sua inseparabile cioccolata. Il capo, un uomo calvo che indossava un elegante vestito bianco in perfetto stile gangster, gli rivolse una sguardo intriso di curiosità.

-Abbassate le pistole- ordinò con tono autoritario.

-Mello, giusto? Il pupillo del vecchio Marly… a cosa devo questa tua richiesta?-

Mihael sorrise beffardo.

-Ho bisogno di soldi per ricerche personali-

Il capo rise rumorosamente.

-Non crederai certo che ti faccia entrare nella mia gang senza prima averti sottoposto ad una prova!-

Mello morse nuovamente la cioccolata.

-So fabbricare esplosivi, entrare in qualsiasi computer con la più considerevole forma di protezione, falsificare documenti e motori e so fare anche un mucchio di altre cose. Credo che basti, no?-

Il capo meditò a lungo, facendosi accarezzare come un gatto da due ragazze che teneva abbracciate a sé.

-Visto che sei così bravo, per te non sarà certo un problema portarmi la testa del mio rivale- esclamò con malevola ironia.

Questa volta fu Mello a ridere sguaiatamente.

-Quando si tratta di rivali non mi batte nessuno! Avrai presto la testa di quel bastardo su un piatto d’argento!-

Sì, questo era certo, ma per uccidere un mafioso di quel calibro aveva bisogno di Matt.

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi qui ^^ Ho deciso di cambiare il rating da giallo ad arancione, in quanto alcune scene saranno un po' crude o dai contenuti espliciti ^^ Grazie dell'attenzione, baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh già, ma credo che perfino un mafioso si sarebbe stupito nel vedere un bambino far partire una macchina apparentemente guasta xD Grazie di tutto, cara, un bacione =)

x Nijinsky: ma... ma...  sei gentilissima ** davvero, non so come ringraziarti ** eheh, interessante la posizione di Near sotto il mio sedere xD (*aria da pervertita*). Grazie di tutto, cara, un bacione =)

x Pazzabest: sono felicissima che la mia storia ti piaccia tanto ** comunque per la frase "Non pensi che morire per la persona che ami sia un bel modo per andarsene?" mi è semplicemente venuta in mente mentee scrivevo, non so se sia presente anche in  Twilight, ho letto i libri parecchi tempo fa e francamente non ricordo granchè xD grazie mille, un bacione =)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Insieme ***


 

-Insieme-

 

Bastarono poche parole scritte con una calligrafia invidiabile per convincere Matt a fare i bagagli.

 

Matt, ho bisogno di te.

Mello.

 

Sulla lettera che aveva ricevuto c’era scritto semplicemente questo e l’indirizzo dell’appartamento di Mello. Mail sorrise. Era bello constatare che l’amico, in tutti quegli anni, non era cambiato affatto.

Inutile dire che quando i due si rividero rimasero impalati a fissarsi per una buona mezz’ora, incapaci di parlare o muovere anche un solo muscolo. I loro occhi erano incastonati gli uni agli altri, azzurro e verde, cielo e prato in perfetta fusione tra loro.

Il primo a risvegliarsi dal trance in cui erano caduti fu Matt, che, prendendo l’amico alla sprovvista, lo abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo. Si sforzò di non piangere, ma fu inutile perché le lacrime incominciarono a correre libere lungo le sue gote arrossate.

-Oh, Matt, sei un vero idiota!- sussurrò Mello, rispondendo all’abbraccio dell’amico. Come avevano fatto a sopravvivere lontani tutto quel tempo? Lo sapevano bene che, divisi, sarebbero stati condannati all’eterna infelicità.

-Sono stato un vero stupido a lasciarti andare, Mello- mormorò Mail, tastando ogni singola parte del corpo dell’amico per convincersi che non fosse solo un sogno, ma che il ragazzo che amava più della sua stessa vita, il suo migliore amico, era davvero lì con lui. Sorrise, quando si accorse di quanti muscoli si fosse fatto Mihael durante quegli anni. Era ancora più bello di quanto ricordasse.

-Matt, non credevo che fossi così disperato! Se vuoi posso presentarti un paio di prostitute che gironzolano sempre qui vicino- esclamò con ironia Mello, sciogliendo con delicatezza l’abbraccio. Mail spalancò gli occhi.

-Da quando sei diventato così insensibile? E io che mi sono precipitato qui!-

Mihael rise.

-Stavo scherzando! Sono davvero felice di rivederti, Matt-

Da quanto tempo non rideva così allegramente e in modo tanto spensierato? Sorrise a questo pensiero e tornò ad osservare Matt, che aveva ancora gli occhi lucidi.

-Dai, entra in casa. E’ mezz’ora che te ne stai sulla porta- disse con una dolcezza che da anni credeva non esiste più nel suo cuore. Mail sorrise e si accomodò sul vecchio divano trasandato dell’appartamento, altrettanto trasandato, di Mello.

-Ti offrirei da bere, ma non ho niente in frigo- borbottò Mihael, sedendosi accanto all’amico.

-Non ho bisogno di niente. Mi basta stare qui con te per essere felice- sussurrò Mail, voltandosi verso l’amico. Mello gli rivolse uno sguardo confuso, prima di scoppiare in una fragorosa risata.

-Ma sì può sapere che cosa hai da ridere tanto?- esclamò Matt stupito e irritato. A Mihael occorsero alcuni minuti per riuscire a trattenere le risate.

-Parli come una ragazzina innamorata, Matt!-

Mail sussultò e distolse lo sguardo dall’amico, stringendo i pugni e premendo forte sulle ginocchia. Mello inclinò la testa di lato.

-Non ti sarai mica offeso? Guarda che scherzavo- disse, posandogli una mano sulla guancia e costringendolo a guardarlo negli occhi. Matt era visibilmente arrossito. Gli ricordava tremendamente se stesso nelle notti in cui sognava Near. Non avrebbe mai voluto piangere di nuovo davanti a Mail, infondo avevano diciannove anni, non erano più bambini. Tuttavia fu tutto inutile anche per lui perchè il vortice di dolore che portava nel cuore lo trascinò nuovamente nell’abisso più buio. Affondò il volto nel petto dell’amico e si abbandonò ad un pianto violento. Matt sussultò profondamente confuso.

-Mello, che ti prende? Prima ridi a crepapelle e poi piangi come un bambino?-

Il biondo non rispose e continuò a singhiozzare, stringendo con forza la maglietta a righe dell’amico.

-Non ce la faccio più, Matt! Sto diventando pazzo!- sussurrò tra i singhiozzi. Mail non comprese subito le parole di Mello e si limito a stringerlo a sé con tutta la forza che aveva in corpo.

-Non permetterò che tu impazzisca, Mello. Non ti lascerò andare mai più- disse con serietà e baciò con devozione i capelli di seta dorata del suo migliore amico.

-Matt, che cosa stai facendo?- domandò Mihael con voce bassa e flebile. Matt non rispose e continuò a baciargli la testa, la fronte, le palpebre, la punta del naso e infine le labbra. Il biondo inizialmente cercò di ribellarsi a quel contatto, ma in breve tempo si calmò tra le braccia forti di Mail, che gli impedivano di muoversi, e socchiuse gli occhi ancora bagnati dalle lacrime, rispondendo al bacio con dolcezza.

-In realtà ti avevo chiesto di venire qui per una missione- sussurrò confuso, quando Matt si allontanò leggermente da lui.

-Prenderò parte a tutte le missioni che vuoi, ma ora sta’ zitto- disse l’amico e riprese a baciarlo. In realtà Mello non capiva bene cosa stesse succedendo. L’unica cosa che sapeva era che il movimento delle labbra di Matt lo stregava e lo distraeva dalle sue innumerevoli paranoie. Nonostante questo, però, per un interminabile secondo che gli parve durare un’eternità desiderò che quelle labbra fossero di Nate. Voleva bene a Mail e baciarlo era un vero paradiso, ma non provava per lui ciò che provava per Near. Quello stupido ragazzino di neve! Quand’è che l’avrebbe lasciato in pace? Perché non poteva comandare al suo cuore di innamorarsi di Matt? Perché era tutto così dannatamente complicato?

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Qualche parolina dell'autrice = Umh, in questo capitolo Mello sembra fin troppo dolce... voi che ne pensate? Sembra una Soap Opera xD (ndMello: "eh, no! Stavolta ti uccido veramente! Io ho una dignità!" ndMe: "Ma dai, ammettilo che sei un cucciolo spaventato!" xD ndMello: "Cooooooosaaaaaaaaaaa? Vieni qui brutta *C%&@"£*") Ohoh! E' meglio se scappo xD Un' ultima cosa, da domani aggiornerò nel pomeriggio invece che di mattina. Causa? Compiti delle vacanze -.- Baci a tutti ^^ (ndMello: "Se sarai ancora viva" ndMe"O.O" *scappa a gambe levate*)

Ringraziamenti:

x L_Nael: E' vero! Ieri era 24! Ho perso la cognizione del tempo xD Dopo farò gli auguri (in ritardo) al mio piccolo fiocco di neve ^^ (ndNear: "No, mi sono offeso u.u" ndMe: "Ma ti ho comprato un gioccatolo nuovo!" ndNear: "Perdonata **"). Grazie mille dei complimenti, sei sempre un tesoto ^^ Un bacione, cara =)

x  Nijinsky: eheh, conoscendo Mello ho pensato che non avrebbe mai chiamato Matt semplicemente perchè ne sentiva la mancanza, quindi ha dovuto trovare una scusa xD Grazie mille dei complimenti, sono strafelice che questa storia ti piaccia ** Un bacione, cara =)

x Pazzabest: ** sei gentilissima! Davvero! Grazie mille delle gentilissime recensioni ** ahah, povero Near l'hai mandato all'ospedale xD Deve già subire tutti i baci che gli do ogni giornoxD (ndNear: "Salvatemiiiiiii" ndMe: "E dai! Non sei mica un bambino! Vieni qui... *aria da pervertita*" ndNear: "Noooo! Resterò traumatizzato" ndMe: "Esagerato u.u") Grazie ancora! Un bacione!

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Capitolo 16
*** Incubi ***


-Incubi-

 

“Incubi di maggio, mi parlano di te ( mi tormentano).

Incubi di maggio raccontano di te ( mi tormentano)
E forse sembra facile…sopportare…”



 

Lo stringeva tra le braccia come si fa con un bambino. Quel bacio si era presto trasformato in qualcosa di più e ne era rimasto profondamente sorpreso. Pensava che Mello lo avesse preso a pugni, impachettato per bene e rispedito in Inghilterra. E invece era stato a lui a condurlo nella camera da letto, tenendolo per mano come una sposina alla sua prima notte di nozze. A questo pensiero gli sfuggì una breve risata. Poi il suo volto tornò ad essere serio e riprese ad osservare con dolcezza il volto diafano di quel ragazzo che dormiva sul suo petto come un cucciolo abbandonato. Non era affatto convinto che il suo orgoglioso amico avesse fatto l’amore con lui perché provava i suoi stessi sentimenti. No, semplicemente aveva bisogno d’affetto, di un abbraccio, di un bacio, di calore. Sorrise mestamente e gli accarezzò la testa.

-Guardati, sembri così indifeso quando dormi-

Già, il volto di Mihael sembrava davvero sereno, ma in realtà la sua mente era devastata da sogni funesti.

Lo vedeva, lo sentiva. Era Nate che lo chiamava e gli tendeva una mano. E lui rispondeva, correndo verso quel palmo bianco. Lo afferrava e sussurrava di amarlo, ma a quelle parole la placida espressione di Near si deformava in una smorfia di crudele soddisfazione.

Hai perso di nuovo, Mihael.

Stringeva la sua mano con forza e un livido violaceo che ricordava il numero due appariva sulla sua pelle.

Sei solo un perdente, Mihael.

E Mello gridava in preda alle convulsioni più dolorose.

-Nate! Nate!-

Quella notte però non era solo e Matt, spaventato ed atterrito, lo afferrò con forza per le spalle e lo strattonò violentemente.

-Mello, calmati! E’ solo un incubo! Va tutto bene!- esclamò, gli occhi sgranati e confusi. Il biondo spalancò gli occhi e subito il suo corpo incominciò a tremare e a ricoprirsi di sudore freddo. Sembrava avere la febbre. Mail gli sollevò la frangetta perfetta e regolare e posò le labbra sulla sua fronte. Era gelata. Sospirò e si limitò ad abbracciarlo, cercando di trasmettergli tutto il calore che aveva in corpo.

-Come va? Ti senti meglio?- sussurrò Matt dopo qualche minuto, legando i suoi occhi a quelli vitrei dell’amico. Il biondo abbassò la testa e incominciò a fissare le coperte del letto. Era successo di nuovo, stavolta davanti a Mail. Aveva fatto la figura dell’idiota e non riusciva a perdonarselo.

-Hey…- disse il rosso, stringendogli delicatamente il mento fra pollice e indice, costringendolo ad alzare lo sguardo verso di lui.

-… sono il tuo migliore amico, ricordi? A me puoi dire tutto-

-Non c’è niente da dire... devo riuscire a superare Near! Ad ogni costo!-

Matt sospirò nuovamente e gli accarezzò il viso.

-Non è solo per questo, Mello, non credere che io sia così stupido! Avanti, dimmi che cosa hai-

Mihael accennò un sorriso e cinse con le braccia il collo di Mail, facendolo sdraiare sopra al suo corpo ancora lievemente tremante.

-Non ti si può nascondere niente, eh, Matt?- sussurrò con una tristezza che sarebbe dovuta suonare come ironia. Il rosso aprì la bocca per dire qualcosa, ma Mello lo baciò con foga, soffocandogli le parole in gola.

L’alba li sorprese abbracciati uno all’altro, gli occhi resi lucidi da febbri libidinose e le labbra socchiuse.

-Non credo che riuscirò mai a capirti del tutto, Mello- disse con dolcezza Matt. L’amico sorrise.

-Neanche io mi capisco del tutto, non pretendo che ci riesca tu-

Si baciarono nuovamente.

-Avevi parlato di una missione ieri sera-

-Sì, ho bisogno del tuo aiuto per uccidere un boss mafioso-

Mail sussultò.

-Uccidere? Un boss mafioso? Ma… si può sapere che razza di vita hai fatto in questi anni?-

Mello fece spallucce.

-Subito dopo aver abbandonato la Wammy’s house, sono entrato in un’organizzazione mafiosa. Ho pensato che in questo modo sarebbe stato più facile rintracciare Kira e, di conseguenza, superare Near-

Matt scosse la testa e strinse i fianchi magri e stretti del biondo.

-Uccidere!- esclamò e rise con ironia.

-Non ci credo… riesci sempre a farmi fare quello che vuoi, piccola strega!- continuò divertito.

Mihael rise e accarezzò i capelli di Matt.

Come aveva fatto a stare senza di lui per tutto quel tempo?

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi con un altro capitolo, avete visto che alla fine Mello non mi ha ucciso? xD (ndNear: "Certo! C'ero io a salvarti" ndMe: "E' vero, puffo, grazie **" ndMello: "Tanto prima o poi vi faccio fuori tutti e due!" ndMe: "Se stai zitto ti do la cioccolata" ndMello: *muto come un pesce* xD) ^^ Spero che vi sia piaciuto ^^ la canzone citata è dei Blind Fool Love ^^ baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh, ti capisco, anche io quando perde il mio adorato Milan resto traumatizzata e vago per casa come un zombie xD Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto così tanto ** Grazie mille dei complimenti ^^ un bacione, cara =)

x Nijinsky: eheh, povero Mello! Però hai ragione, citando nuovamente Marilyn Manson "E' nato senza libretto di istruzioni per il suo cervello" xD Grazie dei complimenti, carissima ^^ un bacione =)

x Pazzabest: Spero che Mello si sia preso cura di te e che ora tu stia bene xD Grazie mille dei complimenti, sei gentilissima ** Mi fai morire dalle risate, cara, sei simpaticissima ^^ Grazie ancora, un bacione =)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Normalità ***


-Normalità-

 

 

Mello si era nuovamente addormentato e Matt aveva deciso di fargli una sorpresa. Così si era recato in cucina con l’intento di preparare una colazione sostanziosa. Sospirò con rassegnazione quando si rese conto che il frigorifero era completamente vuoto, eccetto, ovviamente, la gran quantità di barrette di cioccolato. Tuttavia non si diede per vinto e infilò la testa nel frigorifero alla ricerca di qualcosa. Trovò un paio di uova, ma avevano tutta l’aria di essere vecchie, perciò afferrò solo una barretta di cioccolato e tornò in camera da letto. Quando entrò nella stanza una cornice posata su un comodino nero, che la sera prima non aveva notato, catturò la sua attenzione. Si avvicinò incuriosito, posò la cioccolata sul letto e la prese tra le mani. Era una delle loro foto. Lui era a sinistra, Mello al centro e Near a destra, solo che l’immagine di quest’ultimo era stata strappata con violenza e riattaccata in seguito con lo scotch, per poi finire in quella cornice. Matt posò la foto sul comodino e rivolse uno sguardo preoccupato a Mihael, che dormiva serenamente rannicchiato su se stesso. Era ossessionato da Near, questo era sicuro. Ma non riusciva a spiegarsi il comportamento che aveva avuto con quella fotografia. Il biondo mormorò qualcosa di incomprensibile e si gli diede un calcio su un fianco. Mail si massaggiò il punto dolorante e sorrise. Proprio come quando erano bambini!

-Mello- sussurrò, scuotendolo con delicatezza.

-Svegliati, pigrone!- disse a voce più alta e incominciò a baciargli con dolcezza il viso e le spalle per farlo svegliare. Il biondo scosse debolmente la testa e aprì gli occhi. Matt gli regalò un gran sorriso e gli mostrò la cioccolata.

-Volevo prepararti la colazione, ma non c’era niente in frigorifero a parte questa-

Mihael si tirò a sedere sul letto e prese la cioccolata.

-Grazie, Matt- sussurrò con serietà. Non occorreva essere dei geni per capire che quel “grazie” non si riferiva alla barretta di cioccolato.

-Non devi ringraziarmi- disse Mail e affondò il viso nell’incavo della sua spalla, respirando a fondo il suo odore. Sorrise, costatando che il suo profumo di lavanda era impregnato da quello acre del tabacco. Anche Mello stava respirando l’odore di Matt e scoprì sul suo collo segni rossi al sapore di cioccolata. Rise sommessamente al ricordo della notte appena trascorsa e strinse delicatamente i fianchi dell’amico.

-Mello?- mormorò con timore Matt.

-umh?-

-Stanotte… stanotte hai chiamato Near nel sonno-

Il biondo trasalì e sciolse l’abbraccio.

-Ti manca?- proseguì il rosso, ignorando il tremore delle mani dell’amico.

-No- rispose secco Mello.

-Ma allora quella foto…-

-Ho rincollato l’immagine di Near solo per non perdere di vista il mio obbiettivo-

-Mihael, non mentire proprio a me. Io posso aiutarti-

Mello sussultò alle parole di Matt. Era la prima volta, da quando si erano rivisti, che lo chiamava con il suo vero nome. Abbassò la testa e distolse lo sguardo.

-Hai mai desiderato avere un quoziente intellettivo nella media? Essere un ragazzo normale? Spesso mi chiedo perché proprio io debba avere il dono, o meglio, la sfortuna di avere una mente superiore a qualunque mio coetaneo, e non solo. A volte vorrei semplicemente essere uno di quei ragazzi superficiali che non passano la loro vita a rimuginare sulle cose. Un diciannovenne assolutamente normale che esce con gli amici il sabato sera e che non si vergogna dei propri sentimenti. Tuttavia, a che serve sognare? La verità è che sia io che te siamo sempre stati dei piccoli geni. Merda! Credo proprio che io sia diventato pazzo, Matt!-

Mail sgranò gli occhi e afferrò l’amico per le spalle.

-Smettila di dire cazzate! Si può sapere che ti passa per la testa? E poi mi spieghi che c’entra questo discorso con Near?-

Il biondo sospirò, gli occhi vuoti di chi è perso nei proprio pensieri.

-Ma sì, infondo non è una novità! Anche B alla fine era impazzito! E L… ho saputo che al suo funerale non c’era quasi nessuno. I ragazzi della Wammy’s house… che razza di abominio!-

Matt nell’udire queste parole alzò la mano senza rendersene conto e gli diede un sonoro schiaffo in faccia.

-Ti ho detto di smetterla con queste stronzate! Noi non siamo un abominio!- urlò con voce intrisa di spavento. Mello lo guardava confuso, mentre si teneva con una mano la guancia indolenzita.

-Stavo di nuovo blaterando cose senza senso… non me ne sono reso conto-

Mail deglutì un groppo di lacrime e lo abbracciò.

-Mihael, ma che ti è successo? Ti contraddici, urli nel sonno, tremi… non… non è da te!-

-Capita, quando cerchi di uccidere ogni forma di emozione. Per tutto questo tempo non ho fatto altro che soffocare i miei sentimenti, fino a mostrarmi agli occhi della gente come una sorta di robot senza emozioni. Mi chiedo come faccia Near a riuscirci. Che ironia! Mi batte anche in questo! ...Ma ora basta parlare di queste cose, abbiamo una missione da compiere!-

Il biondo cercò di sciogliere l’abbraccio e di alzarsi, ma Matt glielo impedì.

-La missione può attendere! Ora mi dici tutto: devi tirare fuori le tue paure, Mello, o rischi davvero di impazzire!-

Mihael si morse il labbro inferiore e scoppiò in un pianto dirotto.

-Matt! Matt! Io non ce la faccio più! Ogni notte faccio lo stesso incubo… mi… mi sembra davvero di impazzire! Lo vedo come se fosse reale e non riesco ad odiarlo come vorrei perché… perché io…- urlò tra i singhiozzi.

-Perché tu?- lo incitò Mail. Mello rimase in silenzio qualche secondo. Non poteva dirgli di essere innamorato di Near. Matt ne avrebbe sofferto e non voleva ferirlo in alcun modo.

-Perché io gli voglio ancora bene. Era nostro amico e non posso dimenticarlo- sussurrò con più calma, asciugandosi le lacrime. Mail non disse niente, ma si limitò a cullarlo tra le braccia e cercare di confortarlo. Infondo, dopo quella piccola, grande confessione, sembrava stare già molto meglio.

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qui ^^ Sì, lo so, probabilmente la "piccola" crisi di Mello vi ha lasciato un perplessi. Ora vi spiego. Ho pensato che Mello, per quanto forte vuol farsi credere, è sempre un essere umano e quindi, date le circostanze, la sua infanzia difficile, la sua ossessione per Near, e la sua scelta di tenersi tutto dentro, non poteva che reagire così. Spero che il capiolo via sia piciuto comunque, baci ^^

Ringraziamenti:

x L_Nael: Già, Matt è molto innamorato di Mello e di conseguenza mette in gioco tutto se stesso per aiutarlo, senza preoccuparsi della sua felicità. Ma infondo l'amore è questo: dare tutto per la persona che ami e desirare solo di vederla felice ^^ Grazie di tutto, mia cara ^^ Un bacione =)

x Nijinsky: Sono molto felice che tu abbia gradito così tanto il capitolo precedente, davvero ** e mi dispiace che dopo tutta quella dolcezza, in questo Mello sia letteralmente scoppiato sotto il peso dei suoi pensieri, ma non potevo fare altrimenti. Quando scrivo è l'ispirazione che mi guida e purtroppo oggi mi ha suggerito questa folle capitolo xD Grazie dei complimenti, carissima ^^ Un bacione =)

x  Pazzabest: Ti ringrazio ** sei sempre così dolce ** grazie davvero ^^ Un bacione =)

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Capitolo 18
*** Missione ***


-Missione-

 

“Perduto amor, perduto amor
so che mai più ti rivedrò
Perduto amor, perduto amor
ma sempre a te io penserò”


 

 

Lo studio della SPK, dove Near passava ogni singolo minuto della sua giornata indagando su Kira e giocando con i suoi giocattoli, era completamente deserto. Aveva chiesto ai suoi collaboratori di concedergli qualche minuto per stare da solo con se stesso, ponendo come scusa la necessità di meditare sulla dinamica degli ultimi omicidi commessi da Kira. In realtà, però, voleva solo tirare fuori dalla tasca la fotografia del suo amore perduto e osservarla lungamente, per l’ennesima volta. Guardava con malinconia i tratti gentili del volto di Mello e si domandava se, nel corso degli anni, fossero cambiati. Di tempo ne era passato in abbondanza, eppure l’amore che provava nei suoi confronti non si era indebolito come si sarebbe aspettato chiunque, ma ogni giorno aveva acquistato nuovo vigore e si era solidificato eternamente nel suo cuore. Sospirò mestamente, ripose la foto in tasca, e afferrò due bambole che ritraevano una la fisionomia di Mello e l’altra la sua. Le fece avvicinare nel tentativo di coinvolgerle in un bacio.

-Sono davvero patetico!- mormorò, osservando la bambola di Mihael.

-Dove sei, dear Mello?-

Avvicinò di nuovo le bambole.

-Torna da me, dear Mello-

E mentre Near si perdeva nella sua immensa solitudine, il suo amore perduto era tra le braccia di Matt nel tentativo di ricevere conforto.

-Matt?-

-umh?-

-Non te ne andare-

Mail sorrise e baciò l’amico con passione.

-Non potrei mai andarmene-

Mello nascose il volto contro il suo petto, proprio come fa un bambino preda di una tenera timidezza, e rise sommessamente.

-Credo che sia ora di andare- disse poi con serietà, alzandosi dal letto.

-Hai intenzione di infiltrarti nel covo del boss in pieno giorno?- esclamò Matt con stupore.

-Nessuno si aspetterebbe mai un attacco in pieno giorno. Abbiamo maggiori possibilità di riuscita- spiegò Mihael con calma, mentre si vestiva.

-Certo, capisco- disse Mail, vestendosi a sua volta.

-Come ci arriviamo al covo?- chiese poi.

-Immagino che tu non abbia un’auto- constatò Mello. L’amico scosse la testa.

-Allora verrai in moto con me-

Non passò neanche un’ora che i due già sfrecciavano sull’asfalto, leggeri come le foglie d’autunno spazzate via da un vento violento.

Mail stringeva con forza il ventre di Mihael, godendo delle leggere curve degli addominali.

-Mello, io ti amo- disse, posando la testa sulla schiena dell’amico.

-Non ho capito, Matt. Hai detto qualcosa?- chiese quest’ultimo, voltando di poco il viso verso di lui.

-No. Niente-

Sorrise contro la sua schiena coperta da una giacca di pelle nera. Forse non era ancora tempo di dichiarargli il suo amore, sebbene fosse cosciente del fatto che Mello sapesse bene che era innamorato di lui.

Quando giunsero al covo, Mihael gli diede le ultime direttive e i due si separarono. Il piano era semplice: Matt avrebbe distratto gli scagnozzi del boss e Mello sarebbe stato libero di avvicinarlo e ucciderlo. Riuscì tutto alla perfezione.

-Ce l’abbiamo fatta, Mello!- esclamò con euforia Matt, abbracciando Mello, che non riusciva a spiegarsi tutta quell’allegria da parte dell’amico. Forse era solo contento di non aver riportato alcuna ferita.

-Sali. Ti porto a casa- disse, salendo sulla moto. L’amico gli rivolse uno sguardo confuso.

-Non vuoi che venga con te?-

-No. Basto io all’interno di un’organizzazione mafiosa. Ti ho già fatto rischiare abbastanza e non voglio coinvolgerti ulteriormente. Non voglio che ti succeda qualcosa, Matt-

Mail sorrise, gettò la sigaretta che stava fumando a terra e salì sulla moto.

-Fai attenzione, Mello. Non deve succedere niente neanche a te-

 

Era sera quando Mihael fece ritorno a casa.

-Allora?- domandò Matt, con gli occhi fissi sul display della sua PSP.

-Sono dentro- rispose il biondo, sedendosi accanto a lui.

Mail sorrise, posò la PSP sul tavolino di fronte al divano, e lo baciò con avidità, per poi cercare di spogliarlo.

-Aspetta…- gli sussurrò il biondo sulle labbra, fermando la sua mano fremente che cercava il suo fondoschiena.

-Ho un regalo per te- disse dolcemente e gli lasciò cadere tra le mani un mazzo di chiavi.

-Cosa sono?- domandò Matt sorpreso.

-Sono le chiavi dell’auto di uno dei miei ex compagni. Non temere, è già priva di targa. E’ rossa: dovrebbe piacerti-

Mail spalancò gli occhi, lanciò letteralmente le chiavi sul tavolino, e fece sdraiare con forza il biondo sul divano.

-Grazie-

Un bacio sulle labbra.

-Grazie-

-Uno sul collo.

-Grazie-

Uno sulla spalla destra.

-Grazie-

Uno sulla sinistra.

-Grazie-

Uno sul ventre.

-Grazie-

E poi furono di nuovo sospiri, gemiti e gocce di sudore.

-Fammi innamorare di te, Mail- sussurrò Mello sulle labbra dell’amico che gli stava donando amore. Tuttavia, nonostante il suo desiderio di innamorarsi del rosso, sapeva che era del tutto impossibile dimenticare Near.

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi qui ^^ La canzone citata è di Franco Battiato. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ^^ Prima di chiudere, volevo ringraziarvi di cuore per il sostegno. E' molto importante per me! Grazie davvero! Baci

Ringraziamenti:

x L_Nael: Che dolce che sei! ** Grazie mille, cara, davvero! Sì, in effetti il particolare della foto è un "tantino" drammatico, ma infondo è proprio il sentimento che alberga nel cuore di Mello. Eheh, lo so, anche a me capita che a volta salta la linea -.- che cosa odiosa! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^ Un bacione, carissima! Un bacione! =)

x  Nijinsky: ** Non so come ringraziarti, devvero! Mi sento onorata! Sono felice che pensi queste cose di me, perchè pur non conoscendoti, sento che abbiamo parecchie cose in comune ^^ Grazie di tutto, mia cara! Spero che anche questo capitolo ti si piaciuto! Un bacione! =)

x Pazzabest: Grazie mille dei complimenti, cara! Sei sempre gentilissima ** Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacione! =)

 

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Capitolo 19
*** Amante fedele ***


-Amante fedele-

 

-Mello, io ho fame- esclamò Matt, gli occhi ancora lucidi di libidine e le gote arrossate. Mihael gli rivolse il tipico sguardo di chi è colto alla sprovvista e gli sorrise come se volesse scusarsi.

-Temo che non ci sia niente in frigo-

Mail rise, mentre disegnava con il pollice ghirigori invisibili sul viso morbido e roseo dell’amico. Quel viso d’ angelo con gli occhi azzurri e i capelli di stella. Era bello Mihael? No, era molto più che bello! Era in grado di stregare una persona, uomo o donna che fosse, solo con lo sguardo. E il suo odore, poi! Poteva far impazzire chiunque! Lavanda e cioccolato, un mix di dolcezza e poesia. Mello era così. Un ragazzo apparentemente forte e inamovibile come una roccia, ma in realtà di mente fragile e delicata come un fiore di loto.

-Allora credo proprio che dovremo ordinare delle pizze- disse Matt, alzandosi dal divano.

-Io gradirei una fetta di pizza alla nutella- esclamò Mihael, lo sguardo che scrutava il tavolino in cerca del telecomando della televisione. Mail scoppiò in una fragorosa risata.

-Mello! Non cambierai mai!-

Anche il biondo rise e recuperò il telecomando.

-Come quella volta, ti ricordi? Quando Roger aveva ordinato la pizza per tutti e Near…- si bloccò di scatto, gli occhi spalancati e vuoti. Matt gli rivolse un’occhiata preoccupata e gli fu subito vicino.

-… e Near spalmò una gran quantità di nutella sulla sua pizza e te la diede- disse sottovoce, stringendo la testa del biondo contro il suo petto.

-Mello, hai mai preso in considerazione l’idea di riappacificarti con Near?-

Mihael si allontanò immediatamente da lui e balzò in piedi, i pugni stretti e le braccia tese lungo le cosce.

-Sì, ho pensato a questa possibilità. In effetti sarebbe tutto più semplice. Potremmo collaborare con Near e risolvere il caso Kira insieme. Ma in questo modo resterei per sempre il numero due e non posso sopportarlo. Io odio Nate. Lo odio davvero- mormorò, mentre copiose lacrime ribelli fuggite dalla prigione degli occhi colavano lungo le sue guance diafane.

-Non è possibile! Sto piangendo di nuovo!- disse con amara ironia, asciugandosi il viso. Matt si alzò a sua volta e lo abbracciò da dietro.

-Perché vuoi autodistruggerti, Mihael? Perché non metti da parte l’orgoglio?-

Il biondo si voltò e cercò nuovamente rifugio nell’incavo della sua spalla.

-Perché se mettessi da parte l’orgoglio di me non resterebbe che fragilità. Non sarei più niente e non posso permetterlo!-

Mail sussultò a questa confessione, mentre sentiva l’amico tremare tra le sue braccia e perdere forza alle gambe. Si accasciò sul pavimento insieme a lui, facendolo piangere disperatamente senza dire o fare nulla. D’altronde, non poteva pretendere che in ventiquattrore tutte le paranoie di Mello fossero passate completamente.

-Curami da questo male, Matt. Lo puoi fare solo tu- singhiozzò il biondo.

-Mello, mi prenderò cura io di te, te lo prometto-

Mail, in realtà, non poté comprendere le parole di Mihael. Non immaginava che il male di cui parlava l’amico era l’amore e che aveva chiesto proprio a lui di curarlo perché era l’unico in grado di farlo innamorare, eccetto Nate naturalmente. Tuttavia Matt era tutt’altro che stupido e nei giorni successivi iniziarono ad alimentarsi fastidiosi sospetti nel suo cuore. Ogni volta che tentava di parlare di Near, Mello cambiava discorso o scoppiava a piangere. Non era un comportamento strano? Anche se si è ossessionati da una persona e la si odia dal profondo dell’anima, non si piange certo in quel modo. Perché il biondo non mostrava alcuna rabbia durante i suoi pianti dirotti, ma solo disperazione e miseria. Inizialmente Mail volle credere alla scusa dell’affetto che entrambi provarono nei confronti del piccolo Nate, ma ben presto la sua mente si convinse che c’era qualcosa di più, qualcosa che molto probabilmente era l’amore.

-Fammi innamorare di te, Matt. Ti prego- gli diceva spesso Mello, gli occhi ardenti della più violenta disperazione.

-Perché me lo chiedi in questo modo? Sei innamorato di qualcuno?- gli chiedeva allora lui, ma puntualmente non otteneva risposta. Questa, tuttavia, giunse da sola in una fredda notte di Gennaio. Stava di nuovo facendo l’amore con il suo migliore amico. Sembrava che Mello volesse farsi amare al fine di innamorarsi di lui, cosa che desiderava da tempo. Tuttavia , quando entrambi giunsero all’apice del piacere, un nome diverso uscì dalla labbra cesellate del biondo.

-Nate…-

Nate? Aveva capito bene?

Mello si lasciò cadere sul suo corpo, il respiro irregolare e il cuore che batteva forte come le ali di un uccello in gabbia. Sembrava non essersi accorto di ciò che aveva detto, del nome che aveva invocato.

-Mihael?-

-Dimmi-

-Ti piace fare l’amore con me?-

Il biondo gli rivolse uno sguardo confuso.

-Certo! Perché me lo domandi?-

Matt sospirò e gli accarezzò i capelli.

-Non ci riesci proprio ad amarmi, eh?- disse con dolce amarezza, baciandogli la fronte. Il biondo sgranò gli occhi, poi abbassò lo sguardo e una lacrima gli solcò il viso.

-Mi impegnerò di più! Io voglio amarti, dico sul serio! Sei il mio migliore amico e ti amo come tale, ma…-

-… ma non sei innamorato di me- concluse Mail, gli occhi lucidi.

-Mi… mi dispiace tanto! Se non vuoi più fare sesso con me lo capisco-

-Oh, sta’ zitto! Lo sai che ti amo e sempre ti amerò, Mello! Chissà, forse un giorno ci riuscirò a farti innamorare di me-

Il biondo gli sorrise con dolcezza e gli stampò un bacio sulle labbra.

-Lo spero tanto, Matt-

Mail scosse la testa e lo strinse a sé con devozione.

-Piccola strega che non sei altro! Ma lo sai che sei proprio una puttanella?- esclamò con ironia. Mello scoppiò a ridere e gli scompigliò i capelli.

Era inutile. Lo amava e di conseguenza non esitava ad accontentarlo. Mello soffriva e sembrava non essere consapevole del fatto che faceva soffrire anche lui. Tuttavia fare l’amore con Mihael era la cosa più bella del mondo e non gli importava se il suo cuore apparteneva a qualcun altro, lui sarebbe rimasto per sempre il suo amante fedele.

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Qualche parolina dell'autrice = Santo cielo quanto sono melodrammatica O.O umh... questo capitolo è parecchio stile soap opera... non volevo far soffrire Matt ç_ç Ispirazione del cavolo! Voi che ne pensate? Fatemi sapere ^^ baci =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: Sì, in effetti ultimamente ho concentrato tutto l'attenzione su Matt e Mello, però ho in serbo molto cose per il piccolo Nate (nd Near: Paura O.O nd Me: -.-) ^^ Per quanto riguardo la missione devo confessarti che non me la cavo molto bene nella descrizione di scene d'azione xD comunque ti prometto che, se la mia ispirazione mi suggerirà altre missione da far compieri a questi due, mi impegnerò nel descriverle ^^ eheh, è colpa mia che faccio apparire tristi le scene dolci xD Grazie dei complimenti, cara, sei sempre gentilissima ** Un bacione, carissima =)

x Nijinsky: spero che tu non mi uccida per il modo in cui ho trattato Matt in questo capitolo! xD Mi sento già in colpa, poverino ç_ç (allora ti chiederai perchè io non cambi le cose, il fatto è che mi affido sempre troppo all'ispirazione e non posso farci nulla). Comunque mi fa molto piacere il fatto che tu sia riuscita a cogliere alla perfezione ciò che ho voluto rappresentare per Matt e Mello ** Davvero! Grazie di tutto** Un bacione, mia cara =)

x  Pazzabest: eheh hai ragione! Il povero Near se ne sta tutto solo a piangersi addosso e Mello se la spassa con Matt (beato a lui... cioè in realtà non se se invidiare Matt o Mello xD) eheh la parte finale xD non preoccuparti, anche io quando penso a loro divento una pervertita >.< Non è colpa nostra se sono così attraenti eheh ^^ Grazie dei dolcissimi complimenti ** Un bacione, cara =)

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Capitolo 20
*** Neve ***


-Neve-

 

La neve scendeva soave, avvolgendo la città nel suo soffice manto bianco. Erano appena le sette di mattina e Near osservava i piccoli fiocchi di neve simili a fiammelle bianche depositarsi dolcemente sull’asfalto. La neve… come gli sarebbe piaciuto correre fuori a giocare! Si guardò attorno. Era presto: i monitor dello studio erano spenti e non c’era nessuno eccetto lui. Ormai lavorava al caso Kira da mesi, senza mai un giorno di riposo. Se per qualche ora fosse uscito a fare una passeggiata non sarebbe successo di certo nulla di irrimediabile. Meditò ancora qualche secondo, poi afferrò un cappotto, una sciarpa e un cappello di lana bianca e, facendo bene attenzione a non farsi vedere da nessuno, uscì dall’edificio della SPK. Sentiva i polmoni scoppiare a causa dell’aria gelida e meravigliosa. Si sentì rinascere e per la prima volta dopo anni, sorrise. Un sorriso puro, innocente, da bambino.

Anche Matt stava guardando fuori dalla finestra quel giorno. Mello si trovava nel covo della sua organizzazione per discutere dei vari traffici in cui essa era coinvolta e di conseguenza si sentiva parecchio solo e annoiato. Aprì il frigorifero in cerca di qualcosa per fare colazione, ma, come al solito, era vuoto. Sospirò. Forse era il caso di uscire a comprare qualcosa per riempire quel dannato aggeggio! Afferrò il cappotto e si incamminò verso il market più vicino. Comprò del latte, una scatola di cereali, un pacchetto di patatine e altri cibi tutt’altro che salutari, oltre a una ventina di barrette di cioccolata per il biondo. Uscendo dal market, la sua attenzione venne catturata da un negozio di giocattoli che non aveva mai notato prima. Probabilmente aveva aperto da poco. Senza pensarci due volte entrò, come se una forza invisibile, sua amica, gli avesse suggerito di farlo.

-Matt…- sussurrò qualcuno alle sue spalle. Si voltò. Le buste della spese gli caddero rovinosamente dalle mani, così come la sigaretta che stava fumando, nonostante il cartello affisso alla vetrina del negozio lo vietasse.

-Near…-

I due si osservarono a lungo. Sembrava che si stessero forgiando l’un l’altro tramite la forza dei loro sguardi. Il tempo sembrava essersi fermato. Perfino i fiocchi di neve che continuavano a scendere dal cielo sembravano immobili.

-Mi… mi sei mancato!- esclamò Nate, realizzando che il ragazzo dai capelli ramati che aveva di fronte era proprio il suo caro amico Mail, e si slanciò verso di lui, abbracciandolo.

-Anche tu!- sussurrò Matt, accarezzandogli la testa. Sembrava così piccolo, nonostante la sua età. I suoi lineamenti infantili e delicati non erano scomparsi dal suo viso d’angelo e nessuno gli avrebbe mai dato diciotto anni, considerando anche la sua passione per i giocattoli.

-C’è… c’è anche Mello con te?- sussurrò Nate con timore, il viso affondato nella lana del cappotto di Mail.

-No. Lui è… aveva da fare- rispose Matt, pensando che probabilmente a Mihael non avrebbe fatto piacere se avesse rivelato al suo rivale numero uno che era entrato in un’organizzazione mafiosa.

-Oh… capisco- mormorò Near, sciogliendo l’abbraccio. Mail gli rivolse un’occhiata sorpresa. Era stato amico del piccolo Nate per tanto tempo, eppure solo ora sentiva chiaramente la sua voce attraversata da una miriade di emozioni differenti. Stupore, gioia, ansia e infine tristezza.

-Vorresti rivederlo?- gli domandò con dolcezza. Near sgranò i grandi occhi grigi e arrossì violentemente.

-Sì, lo vorrei tanto- rispose con decisione.

Matt sorrise. Mello l’avrebbe senza dubbio ucciso con le sue mani, letteralmente, ma, con grandi probabilità, forse fargli rincontrare Nate era l’unico modo per vederlo sorridere.

-Vieni come me- esclamò Mail, prendendo Near per mano. Era bello avere di nuovo a fianco quel piccolo fiocco di neve che si confondeva perfettamente con il bianco che avvolgeva la città. In quel momento non esisteva più il caso Kira, la loro amicizia finita, i ricordi, le parole di Mello. Esisteva solo quel tenersi per mano sotto la candida neve invernale.

Quando giunsero nell’appartamento di Mello, Matt fece accomodare Near sul divano e gli offrì una cioccolata calda. Parlarono del più e del meno, omettendo entrambi i segreti inconfessabili, come ad esempio, nel caso di Nate, di essere a capo della SPK, o in quello di Mail, di sfruttare l’influenza mafiosa per arrivare a Kira.

Non passarono più di due ore, che Mihael entrò nell’appartamento sbattendo violentemente la porta.

-Maledetta neve!- sbuffò, togliendosi il lungo giaccone nero macchiato di bianco. Alzò lo sguardo in cerca di Matt e i suoi occhi azzurri si incastrarono con quelli grigi di Near.

Un tuffo al cuore…

-Tu che ci cazzo ci fai qui?!-

…e poi l’oblio.

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Qualche parolina dell'autrice = Santo cielo quant'è sdolcinato questo capitolo! O.O Devo smetterla di guardare Junjou Romantica prima di scrivere xD Vabbè, tanto è solo un capitolo di passaggio per ciò che accadrà nel prossimo =) Baci ^^

x L_Nael: ahah anche mia nonna xD Quel telefilm avrà mai una fine? O.O Già, dedico molto spazio a Matt. Non so, è il personaggio in cui riesco ad immedesimarmi meglio xD E poi glielo devo per il modo in cui lo tratto (*colpevole*) Ti ringrazio di cuore del meraviglioso e gentilissimo complimento! ** sei dolcissima!!! Un bacione, mia cara =)

x  Nijinsky: ahah, ma no tranquilla! Quando si è allegri bisogna restarlo il più possibile u.u umh... io quel film l'ho visto un sacco di tempo fa e non me lo ricordo molto bene xD Mi hai fatto venire voglia di rivederlo ** Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Pazzabest: ahah mi dispiace, ma essendo un'appassionata di yaoi mi viene naturale coinvolgere i personaggi in certe scene xD Grazie dei complimenti ** Sei un tesoro! Un bacione =)

x Nate__: Salve ** che bello avere una nuova lettrice ** Grazie di cuore dei complimenti, davvero ** Già, forse si sono persi nel corso della storia o forse li ha annoiati, in ogni caso cercherò di migliorare sempre più ^^ Grazie di nuovo ^^ un bacione =)

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Capitolo 21
*** Proiettili ***


Proiettili

 

Quando l’orgoglio e l’amore si incontrano producono follia.

 

***

 

Mihael osservava Near con stupore e rabbia.

-Matt! Spero che tu possa darmi una spiegazione plausibile!- disse tra i denti. Mail fece spallucce.

-Sono uscito a comprare qualcosa da mangiare e l’ho incontrato- rispose senza guardare negli occhi l’amico, cosciente del fatto che lo stesse fulminando con lo sguardo.

-E hai pensato bene di portarlo qui!- urlò Mello, visibilmente fuori di sé. Near allora si alzò dal divano e gli si avvicinò lentamente.

-Non prendertela con Matt. Io… gli ho detto che volevo rivederti-  sussurrò, gli occhi lucidi di vergogna e le guance completamente rosse. Mihael si voltò verso di lui e il suo cuore perse un battito, per poi acquistarne sempre di più. Durò solo un secondo. Eppure Mello non dimenticò mai quel piccolo lasso di tempo in cui l’amore vinse sull’odio. Tuttavia, passato questo, un’ira ceca e incontrollata si impadronì della mente del biondo, che afferrò il piccolo Nate per la collottola della camicia, sollevandolo completamente da terra.

-Non avevi alcun diritto di presentarti a casa mia! Io non ho mai smesso di odiarti (amarti)! Stupido moccioso!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo e alzò un pugno, ma, prima che potesse colpirlo, Matt lo fermò con decisione, afferrandogli il braccio.

-Non fare l’idiota, Mihael!-

-Lasciami, cretino! Se lo uccido la colpa è solo tua!-

-Ucciderlo? Non dire cazzate!-

-Ho detto di lasciarmi, Matt!-

-Mello, che ti passa per…-

-Lascialo- s’intromise Near con voce calma e pacata. Matt e Mello gli rivolsero un’occhiata intrisa di stupore.

-Lascia pure che mi uccida- disse ancora Nate.

-Near…- cercò di dissuaderlo Mail, ma Mihael lo interruppe bruscamente:

-Lasciaci soli, Matt-

Il rosso rimase ancora per qualche secondo avvinghiato al braccio di Mello, poi lasciò il soggiorno con fare preoccupato.

Mihael e Nate si osservarono a lungo, entrambi tesi e titubanti. Si sfidavano a compiere qualche gesto, a distogliere lo sguardo, ad arrendersi ai proprio sentimenti. Mello, dopo un lungo e snervante lasso di tempo, infine sospirò e lasciò andare Near.

-Vattene- sussurrò appena, dandogli le spalle.

-Mihael…-

-Vattene!-

Nate sussultò e abbassò lo sguardo.

-Perché mi odi così tanto?-

Le mani di Mello presero a tremare di nuovo.

-Ti sei preso tutto, Near! Il mio futuro, le mie speranze,…-

Si voltò a guardarlo negli occhi.

-… il mio cuore! Che cos’altro vuoi da me?-

Near arrossì violentemente e sgranò gli occhi. Anche il suo amore perduto, quindi, provava i suoi stessi sentimenti.

-E tu il mio, Mello! Siamo pari, no?-

Il biondo sussultò ed ebbe l’impressione che il cuore gli fosse schizzano in gola dall’emozione. Si avvicinò lentamente a Near e gli prese il volto tra le mani. Con l’indice della mano destra accarezzò le sue labbra piene e puerili, quelle stesse labbra che ogni notte sognava di baciare e che puntualmente gli regalavano l’inferno.

-Mihael…- sussurrò Nate, affondando le dita nella carne delle sue braccia. Il biondo deglutì. Ancora un centimetro e quelle labbra sarebbero state sue.

-Nate…- sussurrò a sua volta, avvicinandosi sempre di più al volto di quel piccolo diciottenne dai lineamenti infantili.

-No! Tu sei e resterai sempre il mio rivale numero uno! E io ti supererò Near, te lo giuro!- disse con fermezza, dandogli nuovamente le spalle.

-Dear Mello, non cambierai mai! Metti di nuovo l’orgoglio davanti ai tuoi sentimenti! Sei solo un perdente!- disse con freddezza Near. Non poteva accettare che la persona a cui teneva di più al mondo si privasse in modo tanto violento della sua felicità.

Il biondo spalancò gli occhi e in meno di un secondo era su di lui.

-Ripetilo- ringhiò tra i denti.

-Perdente- sibilò Nate.

Un primo pugno si scagliò sul suo fragile viso.

-Nullità-

Un secondo pugno gli fece sanguinare il labbro inferiore.

-Sei solo uno zero assoluto, Mello. Accettalo!-

Delle mani forti e violente si strinsero lungo il suo collo.

-Io ti ammazzo, Near!- urlò Mihael, cercando seriamente di soffocare il ragazzo sotto di lui. Nell’udire queste parole, Matt si precipitò in soggiorno e afferrò il biondo, mettendogli le mani sotto le braccia e tirandolo via per le spalle.

-Che cazzo stai facendo?-

-Lasciami, traditore!-

Il rosso sussultò e si allontanò dall’amico. Traditore. Una parola di fuoco. Nove lettere assassine. Nove proiettili nel cuore.

Mello ansimava incontrollato. Sembrava posseduto da un’ira ceca e disperata.

-Vattene, Near! Non voglio più vederti! E portati via anche questo traditore!-

 

Mihael, fragile anima senza pace, dove ti porta la follia?

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Qualche parolina dell'autrice = Lo so cosa state pensando. Ma non preoccupatevi. Non giungete a conclusione affrettate. ^^ Umh... già il 21° capitolo... e ho ancora così tanto da scrivere xD Già, ho il vizio di scrivere storie davvero lunghe xD baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh non potevo resistere xD ho dovuto descrivere per forza Near con il cappotto, la sciarpa e il capellino ** Era troppo dolce ** Grazie dei complimenti, carissima ** Un bacione =)

x  Nijinsky: Grazie a te per il tuo sostegno, mia cara ^^ E scusami se dopo quel capitolo gioioso vi presento questo così tanto drammatico. E' una cosa mia, purtroppo. Non riesco a separare la felicità dal dolore quando scrivo. Li lego insieme e questo è il risultato. Non so, forse sono io ad essere anormale xD Grazie di tutto, tesoro ^^ Un bacione =)

x Pazzabest: che bello! Allora non sono l'unica che va a cercare i manga yaoi ** E' un genere che adoro ** Grazie per la segnalazione, appena posso provvederò a correggere ^^ Grazie dei complimenti, cara^^ Un bacione =)

x Nate__: avevi ragione ad essere spaventata (*si sente colpevole*). Questo capitolo è alquanto drammatico. Spero che ti sia piaciuto comunque ^^ Grazie di tutto ^^ Un bacione =)

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Capitolo 22
*** Gratitudine ***


-Gratitudine-

 

“Grazie
per ogni singolo momento nostro
per ogni gesto il più nascosto
ogni promessa ogni parola scritta
dentro una stanza che racchiude ogni certezza

Per ogni giorno ed ogni notte
per ogni sogno ed ogni risveglio
non può finire
perchè davvero ti conosco
e mi conosci ancora meglio
non può finire”

 

                             

 

La neve stava ancora imbiancando dolcemente le strade della città, quando Near e Matt lasciarono l’appartamento di Mello.

-Mi dispiace per quello che è successo, Mail- sussurrò Nate, un’espressione indecifrabile dipinta sul viso.

-No, la colpa è mia. Sapevo che Mello non sta passando un bel momento-

Near gli rivolse uno sguardo interrogativo.

-E’ in conflitto con se stesso. Lo conosci, sai com’è fatto- gli spiegò Matt, sorridendo con amarezza.

-E ora che farai?- gli domandò Nate preoccupato. Mail fece spallucce.

-Tornerò da lui-

-Ma ti ha chiamato traditore!-

-Lo so, ma ha bisogno di me. Non posso lasciarlo in balia di se stesso-

Near sorrise.

-Sei un ottimo amico, Matt. L’ho sempre pensato-

Mail sorrise a sua volta e gli diede una pacca sulla spalla.

-Da qui proseguo da solo- disse Nate, fermandosi a guardare l’amico negli occhi.

-Spero di rivederti presto. Magari, quando a Mello sarà passata, potresti venire a trovarci-

Near rise tristemente e annuì, poi si fece drasticamente serio.

-Prenditi cura di lui, Mail-

Matt sorrise e lo abbracciò con forza.

-E’ la stessa cosa che mi hai detto anni fa-

I due si salutarono con dolcezza, promettendosi di rivedersi presto. Entrambi si voltarono di spalle e proseguirono per la loro strada, allontanandosi sempre di più. Entrambi innamorati della stessa persona. Entrambi consapevoli di non potersi ribellare ai loro sentimenti. E la neve cadeva e si adagiava soffice sui loro cuori dalle pareti piene di cicatrici.

Quando Matt tornò a casa, aprì lentamente la porta e si guardò attorno con timore.

-Mihael?- chiamò, stupito del fatto che l’amico non gli si fosse già scaraventato addosso per riempirlo di pugni.  

Nessuna risposta.

-Mihael?-

Nessuna risposta.

Mail, visibilmente preoccupato, chiuse la porta e incominciò a cercare l’amico. Sentì dei singhiozzi sommessi provenire da dietro il divano. Si avvicinò: ebbe l’orribile impressione che un coltello appuntino gli si conficcasse dritto nel cuore.

-Mello…- sussurrò appena, un nodo alla gola. Il biondo era rannicchiato su se stesso, le gambe al petto e gli occhi gonfi di pianto.

-Matt!- mormorò quest’ultimo con voce spezzata e gli gettò le braccia al collo.

-Mi dispiace tanto! Perdonami! Io non volevo dirti…-

-Shh!- fece Mail, posandogli delicatamente l’indice sulle labbra.

-Va tutto bene. La colpa è solo mia. Non avrei mai dovuto portare Near qui. Ho pensato che, vedendolo, saresti stato meglio, ma mi sbagliavo. Scusami-

Mello sorrise debolmente e si accasciò sul suo petto.

-Mihael! Ti senti male?- esclamò Mail con fare preoccupato e gli accarezzò le gote rosse e bollenti.

-Ma tu hai la febbre!-

Il biondo scosse la testa.

-No, sto bene- mormorò e tentò di alzarsi, ma cadde nuovamente a terra. Mail sospirò e cercò di prenderlo in braccio.

-Ma che fai, Matt?!- urlò Mello, divincolandosi.

-Lascia che ti aiuti- disse con gentilezza il rosso e Mihael, anche se visibilmente scocciato, lo lasciò fare. Infondo non riusciva a camminare con le sue sole gambe. Incredibile quanto dipendesse da quel ragazzo mancino con la passione per le sigarette e i videogiochi.

Il rosso lo adagiò dolcemente sul letto, si recò al bagno, bagnò un asciugamano di acqua fredda e glielo sistemò sulla fronte.

-Te l’avevo detto che con questo tempo devi coprirti di più-

Mello rise con amarezza.

-Non credo che sia per il freddo che ho la febbre. Ho quasi ucciso Near e non ne sono pentito. Ho paura. Paura di me stesso, Matt-

Mail scosse la testa e gli si sdraiò a fianco.

-Se non fossi pentito perché ti sarebbe salita la febbre, allora? Si chiama febbre psicosomatica e viene quando si è molto nervosi. Esattamente come te, tesoro- disse con calma, accarezzandogli con devozione il viso arrossato.

-Sì, hai ragione- ammise Mello e sorrise sollevato.

-Sei così bello, amore. Ti amo tanto- sussurrò il rosso, gli occhi persi a contemplare il viso d’angelo dell’amico. In realtà, ogni volta che lo chiamava “amore” o “tesoro” e gli diceva che lo amava, Mello andava su tutte le furie e non gli parlava per ore intere. Ma dopo quello che era successo, dopo ciò che gli aveva detto, dopo aver compreso quanto Matt si dedicasse a lui, Mihael gli concedette di chiamarlo come voleva e di ripetergli di amarlo anche all’infinito, se ciò lo rendeva felice.

-Anche tu, Matt- disse con tutta la dolcezza che aveva in corpo e prese con delicatezza la mano dell’amico, guidandola verso il suo fondoschiena.

-Mello!- esclamò Mail sussultando.

-Dovresti riposare!-

Mihael scosse la testa e gli sbottonò i jeans.

-Tu sei sempre così dolce nei miei confronti, Matt. Grazie. Per oggi scordati che sono tuo amico. Posso essere quello che vuoi-

Il rosso sorrise con fare innocente.

-Sei già tutto quello che voglio- sussurrò sincero e lo baciò con passione.

 

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Qualche parolina dell'autrice = In questo capitolo ho cercato di usare tutta la dolcezza possibile, siccome oggi compio 17 anni e mi sono voluta fare questo piccolo regalo xD La canzone citata è degli Zero Assoluto ^^ Spero che il capitolo vi sia piaicuto =) baci ^^

Ringraziamenti:

x L_Nael: eheh sì, si sono dichiarati ** ovviamente però non potevo sconvolgere il carattere di Mello facendogli mettere da parte l'orgoglio xD Sono felice che sei contenta che ogni volta scrivo i poemi xD Grazie mille dei complimenti, mia cara ** Un bacione =)

x Nijinsky: Già ç_ç E' una vera tragedia. Mi dispiace, non ho potuto farne a meno. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^ Un bacione, cara =)

x  Pazzabest: Grazie di tutto, cara ** Sei sempre così gentile e mi metti sempre tanta allegria! Grazie davvero! Un bacione, carissima =)

x  Nate__: sì, infatti ho cercato di non soffermarmi sui dettagli per quanto riguardo Near ç_ç Grazie di tutto, cara! ^^ Un bacione =)

x orihime02: Grazie mille!! Un bacione =)

x liena: wow che recensione lunga ** Grazie! Davvero non so che dire! Sei gentilissima!! Un bacione =)

x  HunterKeehl: Hai ragione, povero Matt ç_ç però in questo capitolo ho cercato di rimediare ^^ Come ti dispiace? Mi fa tanto piacere che apprezzi la mia storia, davvero ** Per quanto riguarda il fatto che Matt ha portato a casa Near pur conoscendo Mello, la spiegazione è che ne è talmente innamorato da mettere da parte la sua felicità (e incolumità) per lui ^^ Grazie di tutto ** Un bacione =)

 

 

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Capitolo 23
*** Dolcezza ***


-Dolcezza-

 

Matt osservava il cielo plumbeo dalla finestra della camera da letto. Il fumo della sua sigaretta si alzava di fronte al suo viso e si perdeva nell’aria gelida, fondendosi con il candore che aveva vestito le strade nude delle città. La neve aveva cessato di cadere e già si sentivano le grida d’ilarità dei bambini che accorrevano a fare pupazzi di neve e che giocavano allegri, rotolandosi a terra. Sorrise e accartocciò la sigaretta in un posacenere poggiato sul davanzale della finestra, per poi voltarsi ad osservare il ragazzo biondo sdraiato prono sul letto. Sapeva che non stava dormendo, anche se aveva gli occhi chiusi e i muscoli del viso rilassati. Era davvero un incanto! La schiena rosea, ombrata appena dal lieve solco della colonna vertebrale, i fianchi così magri e stretti da far invidia a qualunque ragazza, le natiche sode e le gambe lisce ed esili. Sembrava davvero la cosa più fragile del mondo, avvolto da quelle lenzuola bianche che ancora sapevano di loro. Quel ragazzo era un bellissimo involucro di carne per una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e Matt lo sapeva bene. Gli venne quasi da piangere pensando che il suo amico, il suo fragilissimo amico, avesse affidato la sua vita a lui. Sorrise con dolcezza e si sedette sul letto, accarezzando i capelli dorati di Mello.

-Matt…- sussurrò il biondo, aprendo gli occhi, mentre il rosso gli baciava con delicatezza il collo e il mento.

-Grazie, Mihael-

Mello sorrise e si voltò verso di lui.

-Non devi ringraziarmi- disse a voce bassa, lasciandosi accarezzare come un gatto.

-Sì che devo, tesoro. Ogni volta che facciamo l’amore sento il cuore esplodermi nel petto. Ti amo così tanto che morirei se solo tu me lo chiedessi- mormorò Matt arrossendo lievemente. Il biondo sgranò gli occhi e schiuse le labbra.

-Mail, dici sul serio?-

-Certo-

Sorrise e baciò il rosso con passione.

-Se solo potessi ricambiare i tuoi sentimenti!-

Matt scosse la testa e si sdraiò su di lui, cercando rifugio tra le sue braccia.

-No, va bene così. Non potrei essere più felice di quanto sono già -

Mello gli rivolse un’occhiata stupita, poi sorrise languido e lo baciò sulla fronte.

-Sai, prima, quando te ne sei andato, mi sono sentito morire. Non mi sono mai pentito così tanto di aver parlato senza pensare. Se ti perdessi, Matt, non riuscirei più a sopravvivere-

Il rosso sorrise e riprese a baciarlo sul collo.

-Anche io senza di te non sopravivrei, Mello- sussurrò dolcemente e cercò la sua mano, per poi scendere con le labbra sul suo ventre. Mihael rise.

-Non sei mai sazio, eh, Matt?-

Anche il rosso rise.

-Non potrei mai saziarmi di te-

-Ti ricordo che ho ancora la febbre e che dovevamo parlare del caso Kira- si lamentò Mello, mentre Mail scendeva sempre di più con le labbra.

-Ora che ci penso non sto poi tanto male e possiamo anche discutere dopo di Kira- sussurrò infine, abbandonandosi completamente alle attenzioni di Matt. Quando stava insieme a lui perdeva il controllo. In qualche modo, sentiva che Mail lo completava e lo rendeva sereno. Tuttavia sentirsi completi e sereni non sono elementi sufficienti per amare una persona. Se solo Near non si fosse preso il suo cuore, probabilmente si sarebbe innamorato di Matt e non avrebbe sofferto così tanto.

Al contrario di Mello, invece, il piccolo Nate non aveva neanche la consolazione di sentirsi completo o sereno. Era solo all’interno della SPK, anche se questa ospitava decine di persone. Solo i suoi giocattoli sembravano capirlo.

-Da quando ho capito di amare Mello, sono diventato come voi- sussurrava spesso, guardandoli con malinconia.

-Un robot di plastica senza cuore-

Eppure, nonostante le parole crude e dirette di Mihael, non si sentiva triste. Anche se a modo suo, il biondo gli aveva confidato di ricambiare i suoi sentimenti. Il suo amore, in modo strano e contorto, era ricambiato. Doveva solo portare pazienza e attendere che Mello lo accettasse.

-Near, c’è giunta notizia di un altro omicidio-

Il lavoro, come sempre, lo attendeva. Kira, che imitazione squallida e perversa di un dio! Pensava ogni volta che veniva informato sulla morte dell’ennesimo criminale. Solo allora si domandò se anche Mello era sulle tracce dell’assassino. Infondo si trovava anche lui a Los Angeles. Scosse la testa e decise di non pensarci.

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi qui ^^ Oggi ero ancora in vena di sdolcinatezze, così ho chiamato questo capitolo semplicemente "dolcezza". Passatemelo per oggi, da domani torniamo alle indagini su Kira ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se sdolcinato e dolce xD Baci =)

Ringraziamenti:

 L_Nael: Grazie degli auguri, carissima** eheh, devi sapere che io amo la dolcezza, non so, è da quando sono piccola che ci sono leggermente fissata e per vostra sfortuna anche oggi ero in vene di frasi zuccherine xD Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Nijinsky: Grazie degli auguri, tesoro ** Sono felice che lo scorso capitolo abbia compensato l'enorme tragedia di Mello e Near e anche oggi vi presento altra dolcezza xD Ci vuole per ciò che accadrà in seguito. Sono felice che Matt ti emozioni tanto, gli dedico molto spazio perchè, essendo appassionata di Mello (xD), dai suoi occhi posso decrivere meglio i sentimenti del biondo. Poi l'ho sempre amato molto come personaggio, quindi mi viene istintivo alla fine scrivere dal suo punto di vista ^^ Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

x Pazzabest: Grazie degli auguri, cara ** E' vero, W lo yaoi ** (*si perde nel mondo dei sogni*). Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

x  Nate__: Grazie degli auguri ** Grazie anche dei complimenti, sei dolcissima ** Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^Un bacione, cara =)

x HunterKeehl: Grazie degli auguri ** E ti ringrazio di cuore per il modo poetico in cui hai scritto la recensione ** Sono onorata di suscitare certe emozione nell'animo delle persone <3 Grazie di tutto, davvero ** Un bacione, cara =)

x  liena: Grazie degli auguri e non preoccuparti assolutamente del ritardo ** Mi dispiace che hai passato un brutto momento e sono felice che le mie parole ti abbiano donato sollievo! eheh, sì, probabilmente, non so Near, ma Mello ti avrebbe ucciso xD Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

X orihime02: Grazie del complimento ** Un bacione, cara =)

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Capitolo 24
*** Informazioni ***


-Informazioni-

 

Da ore ormai, Mello aveva gli occhi fissi sullo schermo del computer e continuava a digitare nomi e sigle, tanto che Matt, incuriosito, gli si sedette vicino e gli domandò cosa stesse facendo.

-Ho scoperto una cosetta alquanto interessante sul nostro caro Near- rispose il biondo, un sorriso divertito a dipingergli il volto.

-Cosa?- s’informò Matt.

-A quanto pare è a capo di un’organizzazione chiamata SPK, ovvero, Secret Provision for Kira-

Mail fece spallucce.

-Bè, non ci trovo niente di strano. Infondo è il successore di L. E’ normale che abbia un’organizzazione segreta-

Mello scosse la testa.

-Il punto è che in questo modo rischiamo che sia lui il primo a rintracciare Kira e non posso permetterlo. Per questo motivo ho fatto delle ricerche sui suoi collaboratori- spiegò con calma, facendo scorrere sullo schermo del computer foto e schede di agenti segreti, finché non trovò la persona che gli interessava: una donna bionda dall’espressione seria e inflessibile.

-Il suo nome è Halle Lidner. E’ un ex agente dei servizi segreti che, in seguito alla morte di un parente ucciso da Higuchi, il Kira catturato da L, ha deciso di allearsi con Near al fine di vendicarlo- proseguì, indicando con l’indice della mano sinistra la foto della donna, mentre con la destra si portava alla bocca la sua inseparabile cioccolata.

-Capisco. E qual è il tuo piano?- domandò Matt, che conosceva fin troppo bene la mente dell’amico.

-Cercherò di strapparle più informazioni possibili su ciò che ha scoperto Near…-

Mail fece per interromperlo, ma Mihael gli posò l’indice sulle labbra per azzittirlo.

-… e non provare a dire che potrei semplicemente chiedere a Nate di informarmi sul caso, perché sai che preferirei morire piuttosto che collaborare con lui. Anzi, ti dirò di più, farò tutto ciò che è in mio potere per ostacolarlo-

Il rosso sospirò e si accese una sigaretta.

-Credi di riuscire a rintracciare il numero di cellulare della donna? Sei molto più bravo di me in queste cose- chiese il biondo e sorrise con dolcezza.

-Certo! Non c’è alcun problema- rispose allegramente Matt, ricambiando il sorriso. I sotterfugi di Mello erano davvero folli, questo era ovvio, ma avrebbe fatto qualunque cosa per renderlo felice.

-E dimmi, come farai a convincerla a darti tutte quelle informazioni?- domandò, mentre il biondo gli lasciava il posto al computer.

-Non sottovalutarmi solo perché andiamo a letto insieme, Matt. Me la cavo molto bene con le donne- rispose Mello e sorrise sghembo.

-Non stento a crederlo!- disse Mail divertito e porse all’amico un foglietto con un numero di telefono.

-L’hai già trovato?!- esclamò il biondo con grande stupore, prendendolo. Il rosso gli fece l’occhiolino e sorrise.

-Sei davvero bravissimo, Matt- sussurrò Mello con voce sensuale e provocante e lo baciò dolcemente. Poi, senza perdere tempo, afferrò il cellulare e digitò il numero segnato sul foglietto.

-Pronto?-

-Halle Lidner?-

-Con chi parlo?-

-Il mio nome è Mello-

-Mello?-

-Dal tuo tono di voce devo dedurre che sai già chi sono. Bene, risparmieremo tempo-

-Perché mi hai chiamata?-

-Vediamoci alle 16:00 al bar vicino alle stazione-

-Ma…-

-A più tardi-

E con quest’ultima frase concluse la chiamata.

-Ci vediamo stasera, Matt- disse poi, infilandosi il lungo giaccone nero.

-Sempre che tu non decida di fermarti a casa sua- bofonchiò il rosso. Mello sorrise.

-Non sarai geloso, spero-

Mail fece spallucce. Il biondo rise di gusto.

-A dopo, Matt, e non farti troppe seghe mentali mentre sono via-

Matt sospirò. Finché si trattava solo di Near poteva anche chiudere un occhio, ma il pensiero di dover dividere Mello anche con una donna, seppur a solo scopo lavorativo, se così si può dire, lo infastidiva parecchio.

-E così pensa che tra i due sono io quello che si fa le seghe mentali?- mormorò divertito e accese la PSP.

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qui ^^ Umh... questo capitolo è più corto del solito... devo rimediare xD Domani purtroppo non so se riuscirò ad aggiornare, ad ogni modo ci sentiamo lunedì ^^ baci =)

x  Nijinsky: Grazie di tutto, tesoro ** eheh, credo che prima o poi mi odierai per i miei capitoli così sballati, che passano dalla drammaticità estrema alla dolcezza per eccellenza xD Grazie ancora ^^ Un bacione, carissima =)

x  Pazzabest: eheh già, ma quando si baciano sono troppo dolci ** Non resisto xD Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

x Nate__: eheh, anche per me Near e la sua vita sociale rimarranno un mistero, infatti ho cercato di non sbilanciarmi troppo con il suo personaggio ^^ Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

x HunterKeehl: Sono felice che ami così tanto la mia storia ** Per tua fortuna (o sfortuna xD) io ho il vizio di scrivere i poemi quindi non penso che finirà presto xD Grazie di tutto ^^ Un bacione, cara =)

 

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Capitolo 25
*** Ferita ***


-Ferita-

 "Mamma mia, mamma mia, mamma mia lasciami andare
Beelzebù ha messo un diavolo da parte per me,
Così pensate di potermi lapidare
e sputarmi in un occhio
Così pensate di potermi amare
e lasciarmi morire
Oh tesoro non puoi farmi questo
Devo solo uscirne
Devo solo uscire dritto via da qui
Niente veramente importa
Chiunque può capirlo
Niente veramente importa,
niente veramente m'importa,
Comunque soffi il vento..."


Era quasi giunto al luogo dell’appuntamento, stretto nel suo giaccone nero a causa del freddo, quando sentì una forte pressione sul collo e avvertì le braccia di qualcuno trascinarlo in un vicolo ceco. Un pistola puntata alla testa.

-Niente male per un donna!- esclama divertito. Halle Lidner sussultò. Quale persona sana di mente troverebbe divertente il fatto di avere una pistola puntata addosso?

-Perché volevi vedermi?- domandò con durezza.

-Una parola: Kira-

La donna sussultò di nuovo, confusa.

-Perché non andiamo al bar e ne parliamo con calma? Magari senza pistole alle testa- disse con calma Mello, mal celando un velo di ironia di cui la sua voce era impregnata.

-D’accordo- acconsentì Halle, abbassando lentamente la pistola e infilandola nel fodero appeso alla cinta dei pantaloni.

I due si diressero in silenzio verso il bar situato vicino alla stazione. Mihael l’aveva scelto proprio perché in un posto così affollato né lui né la Lidner potevano spararsi a vicenda.

-Ora possiamo parlare con calma. Però prima vorrei chiederti una cosa- disse Mello, sedendosi insieme ad Halle al tavolo più appartato e riservato che fosse presente nel locale, al fine di non essere disturbati.

-Dì pure-

-Prima, quando mi hai puntato la pistola alla testa, come facevi a sapere che ero io?-

La donna sorrise con orgoglio e un velo di divertimento.

-Ero a conoscenza del fatto che non potevi avere più di vent’anni e che sei nato in Germania. Quando ti ho visto ho capito subito che eri tu-

Anche Mello sorrise. Ma il suo era più un sorriso di difesa che di divertimento.

-Uno a zero per te- esclamò, addentando la cioccolata che aveva appena scartato.

-Ma ora veniamo al perché ti ho fatta venire qui. Vedi, Halle, anche io sono a conoscenza di alcune cosette sul tuo conto. Ad esempio, so che lavori con Near al caso Kira per vendicare la morte di un tuo parente-

Halle accennò una risata ironica.

-Uno a uno-

Mihael sorrise soddisfatto e proseguì:

-Voglio proporti un affare, Halle: informami su ciò cha ha scoperto Near e io in cambio ti assicuro che prenderò Kira-

Lidner gli rivolse un’occhiata confusa.

-Da quanto ho capito Near è tuo amico. Perché non entri anche tu nella SPK?-

Il biondo sussultò.

-E’ stato lui a dirtelo?-

-L’ho dedotto dal modo in cui parla di te-

-Ti credevo più perspicace, Halle. E’ vero, un tempo siamo stati amici, ma ora è soltanto il mio più grande rivale e ho intenzione di batterlo-

La donna sorrise con amarezza.

-Allora è per questo vuoi che ti fornisca le informazioni che Near ha raccolto su Kira. Ma chi mi assicura che riuscirai a trovarlo?-

Mello diede un ennesimo morso alla sua barretta di cioccolato.

-Unendo le informazioni che mi darai a quelle che già posseggo, crescono le possibilità di catturarlo. Puoi continuare ad affidarti esclusivamente a Near, oppure collaborare anche con me. Ora sta a te decidere, Halle. Ah, ovviamente, qualora tu decida di accettare, nessuno, specialmente Near, dovrà sapere della nostra collaborazione-

Halle meditò a lungo, infine annuì.

-D’accordo, ti dirò tutto. Ma non qui. Andiamo a casa mia-

Con quest’ultima frase, i due uscirono dal locale e si avvinarono in fretta verso l’auto nera di Halle. Durante il tragitto, Mello la osservò di nascosto, studiando ogni particolare del suo viso. In realtà, non l’aveva scelta tra tutti i collaborati di Near solo perché aveva quel piccolo conto in sospeso con Kira, ma anche perché assomigliava in modo impressionante a sua madre. Gli stessi capelli biondi, lisci e ordinati, le labbra sempre ornate da un acceso rossetto rosso e i vestiti formali da lavoro. In un altro contesto, probabilmente, non avrebbe esitato a chiamarla mamma.

La ferita più grande di tutte si riaprì nel suo cuore più infetta che mai.

-Non è affar mio, Mello,- disse ad un tratto Halle.

-ma forse dovresti mettere da parte l’orgoglio e riappacificarti con Near-

Il biondo sorrise con amarezza.

-Preferirei morirei-

La Lidner gli lanciò un’occhiata severa.

-Come immaginavo: sei solo un ragazzino-

Se si fosse trattato di un'altra persona, Mello non avrebbe certo esitato a tirar fuori la pistola e sparare, ma quella donna gli ricordava troppo sua madre e non ebbe neanche il cuore di dire nulla.

L’animo di un orfano è così fragile.

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Qualche parolina dell'autrice: Eccomi qui ^^ La canzone è  Bohemian Rhapsody dei Queen ^^Spero che la personale interpretazione che ho dato al rapporto di Mello e Halle vi sia paiciuta ^^ Baci =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: Non ti devi assolutamente preoccupare ^^ Per quanto riguarda a frase "In qualche modo, sentiva che Mail lo completava e lo rendeva sereno. Tuttavia sentirsi completi e sereni non sono elementi sufficienti per amare una persona.", inanzittutto mi diaspiace di aver rievocato in te, anche se indirettamente, brutti ricordi (ç_ç). In secondo luogo ho scelto questa frase per il legame che c'è tra Mello e Matt, perchè anche a me è successa la stessa identica cosa. Stavo benissimo con un mio amico, mi sentivo completa e felice, e quando non c'era mi mancava tremendamente. Un giorno lui viene da me e si dichiara, io inizialmente ho pensato di poterlo amare facilmente, ma mi sono presto resa conto che non era così e mi sono innamorata di un cretino -.- (non che Near sia un cretino, ovvio ^^).Quindi ho pensato che questo fosse plausibile anche per Mello e Matt ^^  Grazie di tutto, mia cara ^^ Un bacione =)

x Pazzabest. eheh già, Matt è davvero geloso del suo biondino (e come dargli torto xD). Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Nate__: eheh è verp, è sempre bello esseri primi *^^* Ti ringrazio di cuore per i gentilissimi complimenti ** Davvero,  sei sempre dolcissima! Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x HunterKeehl: Non preoccuparti, cara ^^ Per quanto riguarda i capelli di Matt, non ho neanche io mai capito se sia rosso o castano O.O ---> conclusione: E' castano con i riflessi rossi eheh xD Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

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Capitolo 26
*** Finzione ***


-Finzione-

 

La casa di Halle non sembrava affatto quella di un agente dei servizi segreti. Era semplicemente l’appartamento di una donna. Era un luogo davvero accogliente. Mello si guardava intorno con fare curioso, sotto lo sguardo stupito della donna. Non sembrava che fosse lì per raccogliere informazioni sul più grande assassino di tutti i tempi, ma semplicemente che stesse facendo visita ad una vecchia amica.

-Vado di là a prendere i documenti che mi ha dato Near- disse Halle con serietà. Un attimo di silenzio, poi riprese gentilmente:

-Fa come se fossi a casa tua-

Mello sussultò. Cos’era tutta quella confidenza? Si accomodò sul divano e riprese ad esaminare l’appartamento. Era davvero bello, con una vista mozzafiato! Gli sarebbe piaciuto vivere in un posto come quello, magari con Matt.

-Ti piace?- domandò con orgoglio Halle, in mano un sacchetto di carta scura contente dei fogli. Mihael sussultò nuovamente e annuì.

-Los Angeles offre degli appartamenti meravigliosi a chi se li può permettere- disse con ironia.

-Non sono poi così meravigliosi se ci vivi da sola- mormorò Halle, lo sguardo cupo. Il biondo le rivolse un’occhiata confusa. Si sentiva smarrito. Perché quella donna dall’aria severa si stava confidando così apertamente con lui?

-Mi piacerebbe tornare ad abitare dai miei, nella casa in cui sono cresciuta. Tu non senti mai nostalgia della Germania, della tua casa?- proseguì la Lidner, togliendo i documenti dalla busta di carta e sistemandoli sul tavolino di mogano nero che si trovava di fronte al divano. Il biondo la osservò perplesso. Erano domande da fare a uno sconosciuto?

-No, non ho più nessuno lì e la casa dove sono nato non è che un edificio di cemento. Infondo, la casa è il luogo in cui si trovano i propri cari e la persona più cara che ho vive con me qui a Los Angeles. Quindi non ho nessuna nostalgia- rispose con serietà, non riuscendo tuttavia a nascondere un certo piacere nel parlare con lei. Non riusciva a dirle che tra di loro non doveva esserci alcun segno di confidenza. Infondo, era bello fingere di parlare con sua madre.

-La tua ragazza?- chiese con fin troppo interrese Halle. Mello sgranò gli occhi, poi rispose, titubante:

-No, il mio migliore amico. Siamo cresciuti insieme- fece una lunga pausa, gli occhi attraversati da una triste consapevolezza, poi mormorò:

-Ho solo lui-

La donna annuì e gli sorrise. Un brivido di stupore attraversò fulmineo la schiena del biondo. Il sorriso di sua madre.

-Posso chiederti come sono morti i tuoi genitori?-

Mihael emise un sommesso suono gutturale. Perché le interessavano tutte quelle cose su di lui? Abbassò lo sguardo e incominciò a raccontare.

-Mi trovavo a casa di un amico. Mia madre mi ci portava spesso a giocare. Ricordo che mi piaceva molto stare lì, c’erano un sacco di giochi. Come al solito, quando giunse sera, ero già pronto per tornare a casa. Ma quel giorno i miei genitori non vennero. Non ero preoccupato, mi dicevo che probabilmente avevano avuto un contrattempo. Poi il telefono squillò e vidi la madre del mio amico cercare di sedersi. Più tardi mi disse che c’era stato un incendio nel mio palazzo e che i miei genitori non erano riusciti a salvarsi-

Le sue mani tremavano incontrollate, mentre si sforzava di non piangere.

-Io… l’ho detto solo a due persone prima di ora- sussurrò, rendendosi conto di quante cose Nate sapesse della sua vita. Quando aveva raccontato a lui e a Matt della morte dei suoi genitori, il piccolo albino gli aveva dato un dolce bacio sulla guancia. Near era sempre così gentile con lui. Halle lo guardò con tenerezza e, cogliendolo alla sprovvista, lo abbracciò con forza. Mello spalancò gli occhi e rimase immobile. Perché quella donna lo stava abbracciando? La sua mente gli diceva di ritrovare un briciolo di dignità, ma il suo cuore lo implorava di non fare niente e lasciare che le emozioni si impadronissero di lui. Così, senza pensarci troppo, strinse con le mani i lembi della camicia di Halle e si abbandonò alla sensazioni di felicità che stava provando. Quante volte aveva sognato di riabbracciare sua madre? Sapeva che non è consigliabile vivere in una bugia, lui stesso, all’interno della Wammy’s house, aveva fatto di tutto per mandare in frantumi le illusioni che venivano date agli orfani, ma in quel momento sentiva solo la necessità di continuare a fingere.

-Scusami. Credevo che fossi solo un ragazzino montato, invece, nonostante la ferita che porti nel cuore, continui ad andare avanti. Ti ammiro molto, Mello- disse con dolcezza Halle e gli prese il mento fra indice e pollice, costringendolo a guardarla negli occhi.

Mihael non disse niente. Voleva solo rimanere con lei il più a lungo possibile. Voleva restare accanto al ricordo di sua madre per sempre.

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Qualche parolina dell'autrice = Rieccomi come sempre qui ^^ Dunque, spero che quest'insolito capitolo vi sia piaciuto ^^ Spero di riuscire ad aggiornare domani, dato che attualmente sono sommersa da dizionari di greco e di latino ç_ç Baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: eheh, hai ragione, infatti in questo capitolo succede proprio questo: il nostro biondino si scioglie come neve al sole ** Era un'immagine troppo tenera per non metterla ** Grazie di tutto, mia cara ^^ Un bacione =)

x  Nijinsky: Ormai è chiaro che noi due abbiamo gli stessi gusti musicali ^^ eheh, sì ho pensato che i capelli biondi di Halle potessero ricordare una donna tedesca --> ergo, la mamma di Mello xD Grazie del complimento dolcissimo, mia cara , davvero!** Un bacione =)

x  Pazzabest: Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Nate__: eheh, credo che se fosse successa una cosa del genere Mello sarebe rimasto trumatizzato xD Comunque non escludo niente u.u (xD) Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x HunterKeehl: eh già, Freddy ** Sì, in ogni capitolo alla fine c'è sempre un'aurea di tristezza. D'altronde non potrebbe essere diversamente per la situazione dei tre ç_ç Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x

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Capitolo 27
*** Felicità ***


-Felicità-

 

“Bè, guarderei in alto la notte
e tutto ciò che vedrei sarebbe oscurità
Ora vedo bene le stelle
Voglio stendere il braccio e prenderne una per te”

 

 

Quando tornò a casa, quella sera, si sentiva insolitamente sereno e corse ad abbracciare Matt.

-Mihael, che ti prende?- domandò il rosso con stupore. Di solito, quando Mello rincasava dopo aver indagato su Kira, era sempre di cattivo umore.

-Niente- sussurrò semplicemente il biondo e gli scoccò un bacio sulle labbra. Solo allora si accorse che l’amico indossava un grembiule bianco e che teneva in mano un libro di cucina.

-Ma cosa stai facendo?- esclamò divertito. Mail arrossì violentemente.

-Non possiamo continuare a mangiare solo patatine e cereali! Sto cercando di preparare la cena-

Mello scoppiò in una sonora risata.

-Non prendermi in giro!- si lamentò Matt, mentre cercava qualcosa all’interno di una delle buste della spesa ,che aveva fatto mentre l’amico era via.

-Non ti prenderei mai in giro- disse con dolcezza Mihael e gli baciò la punta del naso.

-Vado a farmi un bagno- disse poi, lasciando la cucina. Mail sorrise con affetto e riprese ad armeggiare con sale, pepe e via dicendo. Proprio quando credeva di aver capito come evitare di bruciare tutto, il biondo tornò in cucina e gli cinse i fianchi da dietro.

-Vieni anche tu?- gli sussurrò all’orecchio. Un brivido di piacere percorse la schiena del rosso.

-Ma la cena?-

-Possiamo mangiare più tardi e poi sei così sexy con questo grembiule addosso-

Mail gli rivolse un’occhiata maliziosa.

-Non so che ti sia preso stasera, ma lo trovo davvero interessante-

Il biondo sorrise e lo baciò con avidità.

-Semplicemente mi sento bene e voglio condividere questa felicità con te-

Nell’udire queste parole, Matt temette seriamente che il cuore gli esplodesse nel petto. Si sentiva avvolto dalla fiamme più calde dell’Inferno. E mai gli Inferi furono così dolci.

-Al diavolo la cena!- esclamò, gettando il libro di cucina per terra, poi prese Mello per mano e lo condusse nel bagno. Era inutile. Non sapeva resistergli.

-Senti, Matt…- sussurrò il biondo, immerso nell’acqua calda e accogliente della vasca. L’amico lo guardò negli occhi.

-Dimmi, tesoro-

-…tienimi sempre con te-

Matt sorrise dolcemente ed entrambi si abbandonarono alla passione. E così, mentre Mello si lasciava amare docilmente dal suo caro amico, pensava a quanto si sentisse felice. Forse era sbagliato credere in una bugia, tuttavia non riusciva a distogliere la mente dal pensiero che poteva avere ancora affianco sua madre. Sembrava essere tutto così perfetto, in quel momento, nonostante il suo cuore palpitasse ancora, con più ardore di prima, per il piccolo Nate.

Anche Halle quella sera si sentiva stranamente felice e serena. Le parole di un presentatore tv rimbombavano tra le pareti del salone, ma lei non gli prestava attenzione. Stava pensando a quanto tempo avesse vissuto da sola in quella casa e a quanto fosse stato bello avere Mello con sé e abbracciarlo, seduti sul divano come un coppia di sposini. Quel ragazzo suscitava in lei dolcezza e affetto e, da quando se ne era andato, non aveva fatto altro che pensare a lui, ai suoi tristi occhioni celesti e ai suoi capelli nati dai raggi del sole. Una donna adulta non dovrebbe provare attrazione per un ragazzino di vent’anni, pensava, eppure il suo cuore palpitava come quello di una liceale alle prese con la sua prima cotta. Ma Halle non sapeva che il cuore di Mihael apparteneva già a qualcun altro e tantomeno non conosceva i sentimenti che il biondo provava nei suoi confronti.

Infine, anche l’animo di Nate, quella sera, era pervaso da uno strano senso di felicità. La luna piena splendeva alta nel cielo e i suoi raggi irradiavano di luce la sua camera, salvandolo dall’oscurità che temeva più di ogni altra cosa al mondo. Non sapeva spiegarlo, ma le stelle sembravano parlargli di Mihael, trasmettergli la felicità che egli stava provando. Semplicemente, il loro amore era così forte da fungere da tramite ai loro cuori e da mescolare le loro emozioni in un vortice di inconsce consapevolezze e di sogni di colore senza fine.

 

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Qualche parolina dell'autrice = Che bello sono riuscita ad aggiornare *W* La canzone citata è So Fine dei Guns N' Roses ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto ^^ Baci =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: Che bella notizia, cara! Mi hai davvero tirato su il morale ** Sono tre anni che mi uccido di greco e latino e, nel frattempo, cerco di capire matematica xD Grazie di tutto, mia cara ^^ Un bacione =)

x Nijinsky: Non ti preoccupare, anzi, sono molto felice della tua reazione perchè vuol dire che ho fatto un buon lavoro ^^ Grazie di tutto, tesoro ^^ Un bacione =)

x  Pazzabest: eheh, eh sì, anche Mello è umano e prova delle emozioni ^^ (ndMello: "non è vero, sono un alieno u.u" ndMe: "Alieno o no resti sempre un gran figo xD" ndMello: "-.-) Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Nate__: riuscirà la nostra Nate__ a raggiungere la vetta della montagna delle recensioni? Restate con noi e lo saprete presto xD Che bello! C'è qualcun altro che la pensa come me ** Eh sì, Mello e Halle si somogliano parecchio u.u Non mi stupirei se anche lei fosse tedesca ^^ eheh, temo che dovrai aspettare ancora un po' per sapere cosa succede (non mi odiare xD). Piccolo indizio: Halle, anche se è un maschiaccio, è pur sempre una donna che si trova in una camera da sola con un bellissimo ragazzo biondo xD Insomma, io un pensierino ce lo farei eheh. Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x  HunterKeehl: Quanti complimenti *W* sono onorata! Grazie di tutto, cara, spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Un bacione =)

 

 

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Capitolo 28
*** Verità ***


-Verità-

 

-Mail…- sussurrò Mihael, scuotendo leggermente l’amico per le spalle.

-mhh…-

-Dai, svegliati!-

Matt scosse leggermente la testa e aprì gli occhi, rivolgendoli alla piccola sveglia sul comodino.

-Tesoro, sono le sette del mattino!-

Il biondo sorrise.

-Volevo dirti che sto uscendo-

-Potevi lasciarmi un biglietto, invece di svegliarmi! Comunque, dove vai?-

-Da Halle-

Matt fece una smorfia.

-C’è qualcosa tra di voi?- domandò infastidito. Mello scoppiò a ridere.

-Ma che dici?!-

-E allora il fatto che da ieri sei così allegro?-

-Te lo spiego appena torno. Promesso!-

Il rosso gli rivolse la tipica occhiata di chi non è per niente convinto.

-Pensi davvero che mi piaccia Halle?- esclamò Mihael divertito. L’amico annuì.

-Se davvero mi piacesse, come lo spieghi quello che abbiamo fatto ieri sera?-

Matt arrossì lievemente e sorrise, mentre il biondo gli scompigliava i capelli.

-Hai ragione, ma sappi comunque che ti permetto di tradirmi solo con quella persona, tienilo a mente!-

Mello lo guardò confuso.

-Ma di chi stai parlando?-

Mail fece spallucce.

-Più tardi dovrai spiegarmi un po’ di cose. A dopo, Matt- esclamò il biondo, avviandosi verso la porta della camera.

-A dopo, amore-

Le strade della città erano avvolte da una fitta nebbia e il freddo era così pungente che Mello dovette mettersi in testa il cappuccio del giaccone. In mano un barretta di cioccolato e nel cuore un dolce tepore. Giunto all’appartamento di Halle, suonò il campanello con fin troppa forza.

-Ti aspettavo- disse con dolcezza la donna, aprendo la porta e appiattendosi contro lo stipite per farlo passare. Sul viso del biondo si dipinse un sorriso da bambino e i suoi occhi osservarono lungamente il corpo di Halle, imprimendone nel cuore ogni minimo dettaglio per poter sempre ricordare con nitidezza l’immagine di sua madre, senza preoccuparsi di apparire sfacciato. Ovviamente, Halle fraintese le attenzioni del biondo e non era certo un caso che, quella mattina, la sua camicetta da lavoro fosse abbondantemente sbottonata sul petto.  Mello si accomodò sul divano e continuò a guardarla con dolcezza.

-Tra quanto devi andare all’ SPK?- domandò con un’allegria del tutto estranea al suo carattere.

-Non preoccuparti, abbiamo tutto il tempo che vogliamo - rispose Halle con voce sensuale, facendo rabbrividire il ragazzo, che le rivolse un’occhiata di stupore e confusione. La donna non ci badò troppo e si sedette vicino a lui. Il biondo voltò la testa dall’altra parte, cercando di capire cosa stesse succedendo, ma Halle gli posò una mano sulla guancia destra e lo fece girare nuovamente verso di lei.

-Guardami, Mello- sussurrò e attirò il viso di lui al suo. Mihael non fece neanche in tempo a mettere a fuoco la situazione, che le labbra della donna erano sulle sue. Sgranò gli occhi, immobile. Non sapeva cosa fare.

-Qualcosa non va?- domandò Halle, notando il suo comportamento. Mello abbassò lo sguardo e arrossì violentemente.

-Non è quello che vuoi?- chiese ancora la donna, confusa e agitata. Il biondo scosse la testa.

-Ma allora perché sei venuto qui? Sapevi bene che tutte le informazione che avevo su Kira te le ho date ieri!-

-Scusami…- rispose semplicemente Mihael, lo sguardo rivolto al pavimento lucido del salone.

-…ho sbagliato di nuovo tutto. Mi dispiace davvero-

Halle sospirò, visibilmente imbarazza.

-Hai già qualcuno? Insomma, hai la ragazza?-

Mello sorrise con amarezza. Cercando di afferrare il fantasma di sua madre e di riportalo a sé, non aveva minimamente pensato che Halle era una donna come tutte le altre e che, di conseguenza, avrebbe frainteso il suo comportamento.

-Non proprio- rispose, pensando alla sua tormentata situazione sentimentale. Lidner lo guardò sempre più confusa.

-In che senso?-

Il biondo sospirò.

-Vuoi davvero saperlo?-

-Direi di sì-

-Vado a letto con il mio migliore amico- rispose Mihael, omettendo naturalmente il fatto di essere innamorato di Near. In realtà non voleva dirglielo, ma era l’unico modo per dissuaderla dall’innamorarsi di lui.

Halle sgranò gli occhi. Quella situazione era davvero imbarazzante!

-Non… non ti piacciono le donne?-

Il biondo rifletté a lungo. La verità era che per lui non esistevano donne o uomini, ma semplicemente Near e Matt. Il primo era il suo rivale numero uno, nonché la persona che amava, e il secondo colui che era tutto per lui: amico, fratello, complice, famiglia, amante.

-Sinceramente, non so cosa rispondere-

-Ma, allora io cosa sono per te?-

-La verità è che mi ricordi mia madre. Lo so, ho sbagliato a voler fingere che tu fossi lei, ma… non ho potuto farne a meno- 

Halle inizialmente sussultò nell’udire queste parole, poi, però, il suo cuore fu avvolto da una dolce sensazione di tenerezza e strinse il biondo in un caldo abbraccio.

-D’ora in poi cerchiamo di mettere da parte i nostri sentimenti e concentriamoci su Kira, d’accordo?-

-D’accordo-

E quello fu l’inizio di un’insolita amicizia.

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Qualche parolina dell'autrice = Anche se con qualche ora di ritardo, sono riuscita ad aggiornare ** Umh... che razza di capitolo assurdo che è venuto fuori! O.O I compiti mi hanno dato alla testa, complice la mia recente fissazione per Gravitation xD Spero che vi sia piaciuto, domani cercherò di tornare normale ^^ Un bacio =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: eheh, già, pure loro devono essere felici ogni tanto xD Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x Nijinsky: Il mio metodo è semplicemente immedesimarmi nei personaggi e cercare di descrive le sensazioni dal loro punto di vista, solo questo ^^ Grazie di tutto, tesoro, le tue parole mi fanno sentire onorata ^^ Un bacione =)

x Pazzabest: *w* anche io voglio una copia della foto!!! (*mondo dei sogni*). Già, alla fine quello che rimane solo soletto è Near, ma non preoccuparti, non sono così crudele con lui... leggere per sapere xD Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x  Nate__: Signore e signori, Nate__ riceve la medaglia d'oro per aver scalato con successo la montagna delle recensioni (* si inchina con ammirazione*) ^^ I tuoi interrogativi hanno avuto risposta ^^ Anche se non era proprio questo il capitolo che avevo in mente, secondo me è troppo ironico xD tu che dici? Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x  HunterKeehl: wow! sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto così tanto ** Complimenti per i tuoi gusti musicali, in giro c'è ancora gente seria ** Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

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Capitolo 29
*** Malinconia ***


-Malinconia-

 

“Non posso andare avanti ancora.
Per favore ricordati cosa sento per te,
non potrei davvero vivere senza te.
Quindi torna indietro e vedi,
solo cosa significhi per me,
ho bisogno di te.”

 

Dei rumori sommessi e molesti presero a ronzare nelle sue orecchie. Aprì gli occhi

infastidito e si tirò a sedere sul letto. Sbadigliò ancora assonnato e si stiracchiò. Poi si alzò e si diresse nel salone.

-Mello! Non sapevo che fossi tornato- esclamò sorpreso, osservando l’amico intento a leggere dei fogli e a battere sulla tastiera del computer.

-Non volevo svegliarti di nuovo-

Mail annuì, pensando che ultimamente dormiva decisamente troppo.

-Hai scoperto qualcosa?- chiese con curiosità. Quando Mihael era così preso da ciò che stava facendo da non guardarlo neanche negli occhi, significava che era qualcosa di importante.

-Tra poco avremo anche noi un quaderno della morte-

Matt sgranò gli occhi e si sedette vicino all’amico.

-Che intendi dire?-

-Esattamente quello ho detto. Near collabora con L, ovviamente colui che ha ereditato il suo nome e che, guarda caso, è in possesso di un Death Note-

-Ma se il quaderno è nelle mani della polizia giapponese, allora come fa Kira a continuare ad uccidere i criminali?-

Il biondo sorrise soddisfatto, incrociando le braccia al petto.

-Probabilmente ci sono due quaderni. Uno in mano alla polizia e un altro in mano a Kira-

Mail annuì, riflettendo a lungo.

-E cosa intendi fare?-

Mello gli rivolse un’occhiata che lo fece rabbrividire.

-Prenderò entrambi i quaderni e supererò Near-

Il rosso sussultò. I raggi del sole erano di nuovo stati oscurati dalla nera di nube di follia che da sempre si impossessava come un demone della mente di Mihael.

-Mello, ti prego- sussurrò visibilmente preoccupato, evidenziando la reticenza delle sue parole. Il biondo gli accarezzò la testa.

-Non preoccuparti per me, Mail. Andrà tutto bene e finalmente potrò liberarmi di lui-

Matt scosse la testa.

-In che senso?-

-Fidati di me, Matt- disse con dolcezza il biondo e lo baciò, cercando di tranquillizzarlo.

-Ho già dato ordine di rapire il capo della polizia. Vedrai, la squadra investigativa di L ci consegnerà il quaderno senza batter ciglio-

Mail annuì con poca convinzione, mentre l’amico si infilava nuovamente il capotto.

-Vengo con te- esclamò il rosso, balzando in piedi. Mello scosse la testa e gli accarezzò il viso con dolcezza.

-Finché posso cavarmela da solo, voglio che tu ne stia fuori. Se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo-

Ancora una volta, Matt ebbe l’impressione che il cuore gli si sciogliesse nel petto e abbracciò con forza l’amico.

-Fai attenzione. Ti stai cacciando in un grosso pericolo-

Il biondo sorrise e gli diede un bacio sulla fronte.

-Stai tranquillo. Non morirò, te lo prometto!-

Mentre Mello si recava al covo della sua organizzazione per accettarsi che i suoi uomini non avessero avuto problemi nel rapire l’ostaggio, Halle si dirigeva da Near con l’intento di strappargli altre informazioni. Non che stesse dalla parte di Mello, ovviamente! Semplicemente voleva catturare Kira al più presto e collaborare con entrambi le sembrava la via più breve per raggiungere il suo scopo. Quando Nate si accorse della sua presenza, si infilò frettolosamente in tasca la foto di Mello, che, come al solito, stava osservando nostalgico in uno dei pochi momenti della giornata in cui poteva stare solo. Tuttavia la foto scivolò sul pavimento piastrellato, catturando l’attenzione di Halle. Near sussultò e abbassò lo sguardo, vergognandosi di se stesso come mai prima di allora. Si sentivo nudo, spogliato della sua corazza di bambola senz’anima. Era inerme sotto lo sguardo sorpreso della donna.

-Near…-

-La prego di non dire niente a nessuno di ciò che ha visto-

-Mi dispiace, non volevo-

Nate annuì con fare nervoso.

-Come mai è venuta qui, Lidner?-

-Volevo sapere se ci sono novità sugli omicidi di Kira-

-Ancora no-

-Capisco-

Halle fece per andarsene, ma Near la chiamò.

-Lidner…-

-Non preoccuparti. Con me il tuo segreto è al sicuro-

-Un’altra cosa, Lidner-

-Dimmi-

-Ho bisogno che lei mi copra per qualche ora-

Halle sgranò gli occhi con sorpresa. Near non lasciava mai l’SPK. Tuttavia decise di limitarsi ad obbedire. Non era certo nella condizione di fare domande.

-Certo- rispose con riverenza.

Dopo pochi minuti, Near bussò nervosamente alla porta dell’appartamento di Matt e Mello.

-Nate! Che ci fai qui?- esclamò Mail con stupore. Near osservò titubante l’interno della casa.

-Non preoccuparti, Mihael non c’è- lo rassicurò il rosso, vedendo quanto fosse agitato. Nate annuì ed entrò.

-Volevo vederti, Matt-

-E’ successo qualcosa?-

-No, è solo che… non sapevo dove altro andare e…- balbettò Near, rendendosi conto solo in quel momento di aver lasciato l’SPK e di aver camminato fino lì.

-Non preoccuparti, ora va tutto bene. Siediti pure sul divano, vado a prenderti qualcosa di caldo. Sarai infreddolito-

Near annuì e si sedette sul divano, beandosi del fatto che fosse impregnato del profumo di Mello. Non sapeva bene cosa ci facesse lì, ma il solo fatto di stare a contatto con ciò che il biondo vedeva e toccava ogni giorno lo rincuorava. Restò a parlare con Matt per qualche ora, omettendo il vero motivo per cui era andato lì, e limitandosi a ricordare le giornate passate alla Wammy’s house.

-E’ meglio che vada. Non voglio metterti di nuovo nei guai- disse infine, alzandosi dal divano.

-Mi ha fatto piacere parlare con te, Nate-

Near sorrise malinconico.

-Grazie di tutto, Mail-

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Qualche parolina dell'autrice = anche oggi sono riuscita ad aggiornare ** La canzone citata è I need you dei Beatles ^^ Spero di poter aggiornare anche domani =) Baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: Grazie di tutto, carissima ** Scusa se non mi dilungo, ma devo tornare ai miei compiti ç_ç Un bacione =)

x Pazzabest: Il fatto che Mello abbia detto la verità ad Halle è che non riesce a mentirle in quanto gli ricorda sua madre ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: "Devi capire, che io non dormo se non leggo il tuo ultimo capitolo." ** Sono onorata! Davvero! Non so che dire ** Grazie di cuore, cara! ** Un bacione =)

x  HunterKeehl: eheh, già, siccome il carattere di Matt non è molto delineato nel manga/anime l'ho descritto come lo vedo io ^^ Sono contenta che ti piaccia ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x starhunter: eheh, il fatto che Matt sia così sdolcinato nei confronti del biondo è che, secondo me, quando uno è davvero innamorato, diventa così xD Inoltre, quando mi affeziono a una persona comincio a chiamarla "tesoro" quindi ho trasmesso questa mia fissa a Matt xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

 

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Capitolo 30
*** Culla ***


-Culla-

 

Oh, perché sei così triste
Con le lacrime negli occhi?
Forza, vieni da me adesso
Non vergognarti di piangere
Lasciami dare un'occhiata
Perché ho conosciuto anch'io i momenti bui
Quando la notte cala su di te
Non sai cosa fare
Nulla di quello che confesserai
Potrà farmi amarti di meno

Ti starò accanto

Ti starò accanto
Non lascerò che nessuno ti ferisca
Ti starò accanto

Quindi se sei pazzo, impazzisci
Non tenerti tutto dentro
Forza, parlami adesso
Ehi, cos'hai dentro di te?
Anch'io mi arrabbio
Beh, sono molto simile a te
Quando sei a un bivio
E non sai quale strada scegliere
Lasciami accompagnarti
Perché anche se sbagli

Ti starò accanto

Ti starò accanto
Non lascerò che nessuno ti ferisca
Ti starò accanto


Condividi con me le tue ore più scure
E non ti abbandonerò mai
Ti starò accanto

E quando
Quando la notte cala su di te, piccolo
Quando ti senti tutta solo
Non sarai solo

Ti starò accanto

Ti starò accanto
Non lascerò che nessuno ti ferisca
Ti starò accanto


Condividi con me le tue ore più scure
E non ti abbandonerò mai

Ti starò accanto

Ti starò accanto
Non lascerò che nessuno ti ferisca
Ti starò accanto


Non lascerò che nessuno ti ferisca
Ti starò accanto.
 

 

 

Quando Mello tornò a casa, era già passata da un pezzo la mezzanotte. Matt alzò di scatto la testa dal tavolo della cucina, sul quale si era assopito, nonostante avesse lottato con tutte le sue forze per rimanere sveglio.

-Mail, non sei andato a dormire?- sussurrò il biondo, accarezzandogli con dolcezza i capelli. Il rosso scosse la testa.

-Mi stavo preoccupando. Non sei mai stato via così a lungo-

Mihael gli sorrise con affetto e gli diede un bacio sulla guancia.

-Scusami, avrei dovuto avvertiti. Abbiamo avuto un contrattempo, ma alla fine è andato tutto bene. Il quaderno è nostro-

Matt gli rivolse un’occhiata preoccupata.

-E ora cosa intendi farci?-

Una luce sinistra illuminò il volto del biondo.

-Tutto ciò che dovevo fare l’ho già fatto-

-Che intendi dire?-

-Ho ucciso gran parte dei membri della SPK-

Mail sgranò gli occhi e balzò in piedi, i pugni stretti e tremanti.

-Ma perché, Mello?-

-Come sarebbe a dire perché? Te l’avevo detto che avrei fatto qualunque cosa pur di ostacolare Near-

Matt sussultò, ricordandosi della visita di Nate.

-Mi stai nascondendo qualcosa, Matt?-

Il rosso deglutì. Non poteva dirgli di Near, ma non voleva mentirgli. Cosa fare?

Mihael scosse la testa con fare nervoso, gli occhi lucidi.

-Ti prego, qualunque cosa sia accaduta dimmela. Non sopporto di non sapere, lo sai! Matt, ti prego!-

Mail sospirò.

-Near è stato qui, oggi. Era molto agitato. Deve essergli accaduto qualcosa-

Mello spalancò gli occhi e le pupille nere si strinsero, vinte dalle onde azzurre delle sue iridi.

-Che cosa?! Come cazzo si è permesso di tornare qui?!- urlò, completamente fuori di sé.

-Mihael, calmati! Non ha fatto nulla di male- cercò di tranquillizzarlo Matt, ma l’amico non gli prestò attenzione.

-Lo odio! Quel maledetto! Come osa sfidarmi così? Avrei dovuto ucciderlo insieme ai suoi collaboratori!-

-Mello, calmati! Non voleva sfidarti! Era turbato da qualcosa e aveva bisogno di parlare con qualcuno. Tutto qui.-

Il biondo gli rivolse un’occhiata seria e intrisa di rabbia. Matt, senza rendersene conto, indietreggiò di qualche passo. Quando i demoni dell’insoddisfazione e dell’odio si impadronivano della sua mente, Mello diventava qualcosa di terrificante.

-Si può sapere da che parte stai, Matt?-

-Non si tratta di stare dalla parte di qualcuno. Near era nostro amico e aveva bisogno di aiuto- 

Mello rise nervosamente, quasi con follia.

-E tu l’hai aiutato, non è vero?-

Mail gli prese il volto tra le mani con estrema preoccupazione.

-Di che cosa stai parlando? Non ti rendi conto che quello che dici non ha alcun senso?-

Solo allora il biondo si rese conto della pazzia delle sue parole e i suoi occhi si riempirono di lacrime, che inondarono le sue guance e le mani di Matt.

-Perché deve sempre far finta che non sia successo nulla? Perché lui riesce a mantenere il sangue freddo anche con te, mentre io piango come un bambino? Dimmelo, Matt!-

Mail lo guardò con dolcezza, gli occhi lucidi. Ogni volta che lo vedeva in quello stato gli veniva da piangere con lui, ma sapeva che doveva essere forte per entrambi.

-Non essere così duro con te stesso, non hai niente per cui ti devi sentire così tanto inferiore a lui. E poi sai una cosa? La tua impulsività è un lato di te che adoro, tesoro-

Mello accennò un sorriso e affondò il viso nel petto del rosso.

-Matt, ma come fai a sopportarmi?- sussurrò con amara ironia, mal celando un spia di profonda disperazione.

-In non ti sopporto, io ti amo. Ti amo in tutto quello che fai. Qualunque cosa tu possa dire o fare, io ti amerò sempre. Non dubitarne mai-

Mihael alzò il viso e immerse i suoi occhi azzurri in quelli verdi dell’amico.

-Sei la parte più bella di me, Mail. Senza di te, io non sono niente-

Il rosso sorrise con dolcezza e lo baciò, cercando di trasmettergli tutto l’amore che provava per lui.

-Non te ne andare-

Già, glielo ripeteva spesso.

-Non potrei mai andarmene-

Già, glielo assicurava spesso.

La notte scese dolce ad avvolgere i due amici nel suo manto terribile e vellutato. Entrambi cullati dal pulsare del cuore dell’altro, si lasciarono cadere sul divano e si addormentarono abbracciati, stretti l’un l’altro come quando erano bambini.

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qui anche oggi ^^ Dunque, lo so, questo capitolo non è molto importante per lo svolgimento della storia, ma non ho resistito a legare il rapporto di Mello e Matt alle note di questa bellissima canzone: I"ll stand by you. dei The Pretenders (una delle mie canzoni preferite). Vi consiglio vivamente di ascoltarla, perchè non solo nelle parole del testo, ma anche nella musica è presente tutto ciò che ho immaginato per Matt e Mello ^^ Grazie a tutti, baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: Come al solito, sei sempre gentilissima, cara ** Non so come ringraziarti! Sì, ormai ci siamo quasi, nel prossimo capitolo ci saranno molte cose da raccontare ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Pazzabest: wow, grazie dei complimenti *w* eheh, semplicemente quando scrivo mi sembra di vivere la storia e mi prende così tanto che devo continuare a scrivere xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: anche questa volta la vincitrice è Nate__! *applauso del pubblico* ahah, già, Halle lavora per Mello anche e soprattutto perchè è innamorata di lui xD Grazie dei complimenti, davvero ** Un bacione, cara =)

x  HunterKeehl: mi commuovo a sapere che c'è qualcun altro che apprezza i miei gusti musicali ** Davvero, hai tutta la mia stima! ahah già, ho un po'accantonato i mafiosi compagni di Mello, infondo, si sa, è lui a reggere le redini del gioco u.u Grazie di tutto, cara ** Un bacione ^^

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 31
*** Fiamme ***


-Fiamme-

 

Quella mattina, Matt era insolitamente nervoso. Osservava Mello vestirsi, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo corpo. Sentiva che qualcosa di terribile stava per accadere e questo pensiero non gli dava pace.

-Mihael, non andare- sussurrò ad un tratto, la voce spezzata, abbracciandolo con forza. Il biondo sgranò gli occhi e lo guardò con stupore.

-Mail…-

-Ti prego, resta a casa oggi-

Mello sciolse l’abbraccio e afferrò delicatamente l’amico per le spalle.

-Che ti succede, Matt?-

Il corpo del rosso fu scosso da un brivido di terrore.

-Ho uno strano presentimento, Mello. Non andare al covo oggi, ti prego!-

Mihael sorrise con dolcezza e gli strinse con forza la mano sinistra.

-Abbiamo i nervi scossi, Mail, io per primo. Non preoccuparti, non c’è nulla da temere. Siamo sulla buona strada per prendere Kira- disse con gentilezza, cercando di rassicurare l’amico.

-Ora vado. Stai tranquillo, d’accordo? Tornerò al più presto possibile- proseguì, baciandolo velocemente sulle labbra e avviandosi verso la porta.

-Tesoro…-

-Dimmi-

-Fai attenzione-

Mello sorrise e scomparve dietro la porta nera dell’appartamento. Matt si lasciò cadere sul divano, la testa tra le mani. I brutti presentimenti non andrebbero mai ignorati.

Le ore sembravano non passare e arrivare a sera cercando di non pensare fu davvero difficile. Il veleno di un’imminente tragedia gli logorava le membra. Non era mai stato così in pena per qualcuno.

 

Kira aveva decimato i membri dell’organizzazione. La squadra investigativa di L stava attaccando il covo. Stava succedendo tutto troppo in fretta. Non aveva neanche il tempo di pensare. Si diresse in sala monitor, un coltello in mano, le gambe frementi e gli occhi azzurri sgranati.

 

Lo sentiva. Sentiva che qualcosa non andava, che Mihael era in pericolo.

 

-Il tuo vero nome è Mihael Keehl- disse con apparente calma Soichiro Yagami

Sgranò gli occhi, le labbra schiuse. Come faceva il sovrintendente a sapere il suo nome?

Doveva trovare una soluzione e in fretta!

 

Non ce la faceva più. Mello aveva detto che sarebbe tornato presto, ma ormai era già molto tardi. Doveva andare da lui. Non importava se si fosse arrabbiato.

 

Era in trappola, in mano l’interruttore delle bombe che si era preoccupato di piazzare  in giro per il covo, qualora ci fossero stati problemi. I suoi compagni erano morti e aveva troppi mitra puntati contro. Non pensò neanche a cosa fare. Premette automaticamente l’interruttore. L’intero edificio saltò in aria.

 

L’auto rossa sfrecciava per la strada, più veloce del vento. Doveva raggiungere il covo al più presto. Doveva.

 

Sentiva il viso bruciare, la pelle e la carne lacerarsi sotto le fiamme ardenti. Urlò fino allo sfinimento, mentre la vista si annebbiava e i suoni si facevano sempre più lontani, come remote grida di dolore.

 

Scese dall’auto, senza preoccuparsi nemmeno di chiudere lo sportello. Il terrore più nero si dipinse sul suo viso cereo.

-Mello! Dove sei?- urlò con orrore, osservando le fiamme divorare ciò che restava dell’edifico appena saltato in aria.

Nessuna risposta.

Si gettò letteralmente a terra, nel tentativo di spostare le macerie e cercando disperatamente con gli occhi l’amico.

 

Stava morendo. Era questo che pensava, mentre sentiva il sangue colargli tra le labbra. Intorno, solo odore di cenere e carne bruciata.

 

-Mello! Rispondi!- urlò ancora Matt, finché non vide una mano ornata da un guanto nero spuntare debolmente da un ammasso di pezzi di cemento e fiamme. Si precipitò a liberare l’amico dalle macerie e lo trascinò lontano dal fuoco.

-Mihael! Mihael!- gridò, scuotendolo per le spalle. Inutile, il biondo era completamente privo di sensi, il viso insanguinato e in parte bruciato. Gli occhi di Matt si riempirono di lacrime, mentre, tremante, lo prendeva tra le braccia e lo adagiava sul sedile dell’auto. Giunto a casa, lo sistemò sul letto e corse a prendere il telefono. Non poteva portarlo all’ospedale e neanche chiamare un medico: sarebbe stato troppo rischioso. Così digitò il numero di un dottore che operava in nero, al fine di guadagnare qualche soldo in più. Questi arrivò in poco tempo e visitò Mello, ancora privo di sensi.

-Devo operarlo con urgenza o la ferita potrebbe infettarsi-

Matt sgranò gli occhi gonfi di pianto.

-Se la caverà?-

Il dottore sospirò mestamente.

-Non posso assicurarle niente. Ha buona parte del viso completamente bruciata e inoltre ha perso molto sangue-

Le gambe di Matt cedettero e si ritrovò a terra, distrutto, totalmente annientato.

-Si sente bene?- domandò il dottore, chinandosi verso di lui.

-Non pensi a me. Si occupi di lui, la prego!-

L’operazione fu lunga e Mail ebbe seriamente paura che i suoi nervi non reggessero a tanta ansia. Poi, finalmente, il dottore lasciò la camera da letto.

-Come sta?- domandò immediatamente il rosso.

-L’operazione è andata bene. Mi raccomando, deve fargli passare tre settimane di assoluto riposo e deve disinfettargli la ferita e cambiargli le bende ogni giorno- rispose l’uomo e gli diede istruzioni su come disinfettare la ferita e cambiare le bende.

-Posso vederlo?-

-Sta riposando. Per questa notte è meglio lasciarlo tranquillo-

Matt annuì sollevato e strinse energicamente la mano al dottore.

-Grazie! Grazie davvero! Vado a prenderle i soldi!- esclamò e prese da un cassetto un’ingente somma di denaro.

-Un’ultima cosa- disse l’uomo, avviandosi alla porta.

-Fisicamente si rimetterà, ma sono preoccupato per la sua salute mentale. Ha subito un grave shock e gli ci vorrà del tempo per superarlo-

 Mail annuì di nuovo, questa volta con grande preoccupazione.

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qui^^ Lo so, questo capitolo è molto crudo e drammatico, ma non avevo altra idea di come poterlo sviluppare. Spero che vi sia piaciuto. Ciò che seguirà sarà altrettanto drammatico, ma non escludo la solita dolcezza aggiunta al dramma al fine di renderlo meno presante ^^ Da domani iniziò la scuola (TT.TT) quindi aggiornerò di sera ^^ Un'ultima cosa: ho creato un profilo fb per questo sito, se volete, aggiungetemi ^^ http://www.facebook.com/profile.php?id=100001838055317#!/profile.php?id=100001838055317&sk=wall Baci =)

Ringraziamenti:

x  L_Nael: Sono felice che sia il capitolo sia la canzone ti siano piaciuti e non preoccuparti assolutamente del ritardo! ** Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nijinsky: eheh già, sforno capitoli a una velocità assurda (*caso disperato di scrittrice pazza*) ^^ Sono molto felice che la serenità dei capitoli precedenti sia stata di tuo gradimento e mi dispiace che ora sia arrivato questo capitolo così drammatico (Non odiarmi xD). Grazie di tutto, tesoro ** Sei sempre gentilissima! Un bacione =)

x  Pazzabest: eheh, a molte persona non piace lo yaoi, tra cui tutte le mie amiche -.- (non capisco come facciano, io lo trovo meraviglioso **). Eheh, già, L avrà sempre un posto speciale nel cuore dei fan di Death Note (* si perde a fissare la sua action figure di L e gli manda un cuoricino*) ^^ Come sempre, sei sempre gentilissima! Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: ahah povero Matt, lo tormentiamo in due (ndMatt: Non ce la faccio più ç_ç) xD Anche tu mi stai tanto simpatica ^^ Grazie di tutto, davvero! ** e non preoccuparti della recensione da te definita "deficente", io l'ho trovata molto simpatica e mi hai messo allegria ^^ Un bacione, cara =)

x  HunterKeehl: Già, i cuori puri ci rimettono sempre ç_ç Credo che Mello si renda benissimo conto della sua fortuna, è solo troppo orgoglioso per ammettere che senza Matt non va da nessuna parte! (ndMello: come scusa? >.<) Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

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Capitolo 32
*** Debolezze ***


(avviso: questo capitolo potrebbe risultare decisamente troppo reale e crudo)

 

-Debolezze-

 

 

Sentì il cuore spezzarsi. Un rumore sordo, terrificante, udibile solo a chi sta perdendo tutto in pochi secondi. Il piccolo robot rosso che teneva in mano precipitò a terra e la testa di plastica si ruppe.

-Mello…- sussurrò, gli occhi sgranati, persi nel vuoto. Non potevano dargli una notizia più funesta, in una mattina di pioggia come quella. Mihael, il suo amato Mihael, era ancora vivo? In un secondo, si alzò dal pavimento dove era seduto, come era solito fare, e, senza neanche preoccuparsi di prendere il giaccone, corse via. Alcuni dei suoi collaboratori cercarono di fermarlo, ma fu tutto inutile. Correva sotto la pioggia insistente che gli graffiava il viso, mentre piccole nuvole di fumo si formavano di fronte alle sue labbra.

Nel frattempo Matt, che, quella notte, non aveva dormito granché, un po’ per il grande spavento provato poco ore prima, un po’ per la scomodità del divano (dove aveva dormito per non disturbare l’amico) e un po’ per le urla di dolore di Mello che si dimenava nel sonno, si stava stroppiando gli occhi. Si stiracchiò e si precipitò in camera da letto. Mihael era sveglio, ma l’occhio privo di fasce sembrava tremendamente languido e spento.

-Mihael- sussurrò con dolcezza il rosso, avvicinandosi al bordo del letto, ma il biondo, accorgendosi della sua presenza, voltò il viso dall’altra parte. Non voleva che Matt lo vedesse in quelle condizioni.

-Come ti senti?-

Un mugolio di dolore fu l’unica risposta che ottenne.

-Le tue bende sono piene di sangue! Forse è il caso di cambiarle- esclamò, osservando la parte del corpo di Mello fasciata, che andava dalla testa alla spalla sinistra.

-Avrei dovuto darti retta, Mail. Ora è troppo tardi… sono davvero uno stupido!- mormorò il biondo, portandosi una mano al viso. Matt deglutì un groppo di lacrime e gli accarezzò i capelli.

-Dai, vieni, così ti medico le ferite e ti cambio le bende- disse con dolcezza, aiutandolo a mettere un braccio attorno al suo collo.

-No, ti prego, Matt. E’ così imbarazzante!- farfugliò Mello con le poche forze che aveva. Il rosso scosse la testa.

-Non dire cazzate! Non ce la fai da solo, quindi, per favore, lasciati aiutare!-

Lentamente, per evitare che si sforzasse troppo, lo aiutò ad arrivare in bagno e lo fece sedere sul bordo della vasca, aprendo i rubinetti per riempirla.

-Allora, iodopovidone, ovatta, garza e bende. C’è tutto!- esclamò, visibilmente nervoso. D’altronde, era la prima volta che aveva a che fare con ferite provocate da ustioni tanto gravi da richiedere un’operazione. Si sforzò di sorridere e si avvicinò a Mello per togliergli le bende, ma questi lo fermò con un debole cenno del braccio.

-Ti prego, Mail. Non voglio che tu mi veda- sussurrò, la voce spezzata.

Il rosso sussultò e il suo corpo prese a tremare incontrollato. Non era preparato a una supplica del genere. Non era pronto ad affrontare lo stato di terrore e miseria in cui versava l’amico.

-Devo medicarti, Mihael- disse a bassa voce.

-Ciò che vedrai sotto queste bende potrebbe portarti via da me, Mail. E io non voglio perderti! Ti prego, smettila di guardarmi!- singhiozzò il biondo, il viso terrorizzato. Matt si sforzò con tutto se stesso di non piangere, ricacciando negli occhi le lacrime che già avevano incominciato a rigargli le guance.

-Mihael, stai fermo ora- disse con decisione, cercando di calmarsi, e prese delicatamente tra le dita un lembo delle bende che avvolgevano la spalla dell’amico.

-No, Mail, ti prego!- sussurrava Mello, troppo debole per impedire al rosso di privarlo dell’unica cosa che nascondeva la parte del suo corpo deturpata delle fiamme.

-Non guardarmi! Ti imploro, Mail, non guardarmi!- mormorò tra i singhiozzi, coprendosi il viso. Il cuore di Matt, a quella vista, perse un battito. Non riusciva neanche a respirare. Tuttavia, dovette farsi coraggio e posò con delicatezza le mani su quelle del biondo, allontanandogliele dal viso: aveva gli occhi stretti e le guance inondate dalle lacrime. Mail deglutì l’ennesimo groppo di lacrime. La ferita ancora viva e pulsante dell’amico gli fece girare la testa, ma decise di non farsi vincere dal suo lato impressionabile e accarezzò la nuca dell’amico.

-Non piangere, amore. Va tutto bene, sono qui e ci sarò sempre-

Mello aprì gli occhi e li fissò nei suoi.

-Ma Mail, mi hai guardato bene?-

Matt sorrise.

-Certo, e non ho mai visto niente di più bello-

Il biondo socchiuse le labbra e rimase immobile ad osservare il viso dell’amico che gli sorrideva con dolcezza.

-Ti amo, tesoro, lo sai- sussurrò Mail e lo aiutò a immergersi nella vasca, prima di incominciare la medicazione. Quando ebbe finito, lo fasciò nuovamente e lo aiutò a tornare a letto.

-Mail, io… grazie- sussurrò Mihael languido, abbandonando le membra stanche contro la morbidezza del materasso. Matt scosse la testa e gli baciò la fronte.

-Non devi ringraziarmi di niente- sussurrò e rimase a lungo a coccolarlo.

Ad un tratto, qualcuno suonò nervosamente al campanello, facendolo sobbalzare. Per fortuna, Mihael, che si era addormentato, non si svegliò. Matt si precipitò ad aprire la porta.

-Nate!-

-Lui dov’è?-

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Qualche parolina dell'autrice = Lo so, capitolo decisamente miserabile, ma abbiate pazienza, la mia recente visione di un film in cui si parlava appunto di ustioni mi ha portato alla stesura di questo piccolo, drammatico capitolo, complice il pesantissimo primo giorno di scuola ç_ç Quindi, siate clementi ç_ç Un bacione! (Il titolo è al plurale perchè non indica solo la debolezza fisica di Mello, ma anche la sua fragilità d'animo e la disperazione di Matt nel vederlo così). Un bacione ^^

Ringraziamenti:

 x L_Nael: non volevo farti diventare un riccio ç_ç Mi dispiace, immagino che con questo capitolo mi odierai, ma la mia fedeltà alla realtà dei fatti (insomma, uno reduce da una quasi morte tremenda tra le fiamme come potrebbe stare?) mi ha indirizzata verso questa drammaticità. Grazie di tutto ** Un bacione, mia cara ^^

x Pazzabest: eheh sì, Matt ha sempre ragione u.u Io lo vedo molto calmo come personaggio, anche se dal modo in cui guida non si direbbe xD Già Near... nel prossimo capitolo avrai tutte le risposte ^^ Grazie di tutto ** Un bacione, cara ^^

x Nate__: Io anche! Che rosicata (si sente che sono di Roma xD)! Mello lo fanno quasi sempre le donne ç_ç Non è giustooooooo! Sono onorata nel sentirti dire che ami il mio linguaggio ** E' molto importante per me! ^^ Grazie di tutto **  Un bacione, cara ^^

x  HunterKeehl: Non scusarti, sono felicissima che la mia storia ti piaccia tanto ** Già il capitolo precedente era davvero drammatico e spero che leggendo questo non mi odierai ç_ç Sono molto nervosa per il giudizio di questo capitolo ç_ç Grazie di tutto ** Un bacione, cara^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** Vivere ***


-Vivere-

 

 

-Lui dov’è?- Ripeté Near con voce intrisa di terrore e ansia. Matt gli rivolse un’occhiata sorpresa. Non lo aveva mai visto così… vivo. Era completamente bagnato, tanto che alcune gocce di pioggia gli cadevano dai capelli e precipitavano a terra. Gli occhi attraversati da lampi di luce e vita, seppur terribilmente spaventati.

-Calmati ora ed entra in casa- disse Mail, facendogli cenno di venire avanti.

Nate entrò nell’appartamento e si guardò frettolosamente intorno.

-Mihael dov’è?- domandò ancora.

-E’ in camera. Sta dormendo- rispose il rosso con tristezza. Near annuì e fece per andare in camera da letto, ma Mail lo trattenne per un braccio.

-Ti ammalerai se continui a restare bagnato- disse con serietà e lo coprì con una coperta che aveva preso da un piccolo mobile vicino al divano.

-Non importa! Devo vederlo!- esclamò Nate con determinazione, ma attese comunque che Matt parlasse. Il rosso non se ne era reso conto, ma i suoi occhi erano sulla difensiva. Temeva che Mihael, scoprendosi osservato da Near in uno stato così pietoso, sarebbe impazzito sul serio. Sospirò.

-Cerca di non farti scoprire. E’ davvero molto debole e arrabbiarsi non gli fa bene-

Nate annuì e si diresse verso la camera da letto.

-Aspetta…- lo fermò Matt.

-Forse dovrei spiegarti prima cos’è accaduto-

Near scosse la testa.

-L’unica cosa che conta è che sia vivo- disse con seria dolcezza e aprì la porta della camera. Mello era rannicchiato su se stesso, le ginocchia strette al petto e le braccia ad avvolgerle. Sembrava un bambino. Nate sentì il cuore spezzarsi per la seconda volta.

-Il suo viso- sussurrò appena, grosse lacrime a graffiargli le gote come lame affilate. Non riusciva a credere ai proprio occhi. Non poteva essere vero. Mihael emise un mugolio di dolore e Nate si ritrovò a terra senza neanche accorgersene. Vedere la persona che si ama soffrire senza poter far nulla per impedirlo è cosa più spaventosa e orribile della sofferenza stessa. Mail si precipitò a cingergli le spalle per fargli coraggio.

-Il suo viso- mormorò ancora Near, incredulo e distrutto.

-Non riesco a crederci. Deve soffrire così tanto… e io non posso fare niente. Sono così inutile! Ho una mente geniale, ma a che serve se non posso aiutarlo?!-

Matt gli asciugò le lacrime.

-So cosa provi, Nate, ma cerca di farti forza-

Near annuì e si alzò in piedi.

-Ahh…- mormorò Mello nel sonno, il corpo scosso a causa del dolore. Mail lo guardò con una tristezza tale da far smettere al sole di brillare, mentre il piccolo ragazzo albino tremava a causa della forte emozione.

-Posso restare qualche minuto solo con lui?- domandò in un sussurro.

-Certo, ma stai attento a non svegliarlo- rispose dolcemente il rosso e lasciò la stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Nate si avvicinò tremante al letto e si sedette impercettibilmente sul bordo, mentre Mihael continuava a lamentarsi nel sonno.

-Na… Nate- sussurrò ad un tratto Mihael. Gli occhi del piccolo ragazzo seduto di fianco a lui si spalancarono e le mani corsero tra i capelli del rivale.

-Ti amo- disse a bassa voce, avvicinando il viso a quello di Mello.

-Sei la sola persona per cui vivo- sussurrò con le lacrime agli occhi e posò impercettibilmente le labbra su quelle del biondo.

Nate River incominciò a vivere in quell’istante. Un bacio rubato, il suo, ma pur sempre un bacio. Più di diciotto anni di vita trascorsi in una bolla di cortese gentilezza. Un solo istante di sano e dolce egoismo. Più di diciotto anni di vita vissuti senza vivere. Un solo istante di vita vissuto vivendo realmente.

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Qualche parolina dell'autrice = Lo so, questo capitolo è cortissimo ç_ç Non sono più abituata alle versioni di greco e non ce l'ho fatta a farlo più lungo. Spero che vi piaccia comunque ^^ Ho scelto di dedicarlo interamente a Near, al suo stato d'animo, visto che in questa storia è il personaggio a cui non ho dato molta attenzione ^^ Devo chiedervi di scusarmi, ma probabilmente non riuscirò ad aggiornare tutti i giorni, ma posterò un giorno sì e uno no, così potrò scrivere capitoli più lunghi ^^ Grazie! Baci =)

Ringraziementi:

x  Pazzabest: Già, Matt è un po' la colonna portante, il punto di riferimento per Mello, ma anche per Near. E' l'immagine che ho di lui ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: due volte? wow! eheh, è andato bene, ma è stato moooolto pesante xD Grazie per avermelo chiesto *^^* Sì, Near è fortunato che Mello stia dormendo xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  HunterKeehl: sono felice che ti sia piaciuto comunque ** eheh già, per quanto io adori Mello, mi è sempre sembrato un tantino instabile e un po' fuori di testa xD Ma che possiamo farci? E' questo che lo rende affascinante xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  orihime02: wow grazieee! ** non so come ringraziarti, davvero! Un bacione, cara =)

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Capitolo 34
*** Vivere II ***


-Vivere II-

 

Da quel giorno, Nate incominciò a frequentare regolarmente l’appartamento di Mello e Matt. Sembrava che non potesse starne lontano e nascondersi da Mihael diventava sempre più difficile. Tuttavia, la presenza di Near era un vero toccasana per lo stress cui era sottopesto Mail, dato che il biondo aveva deciso di non mangiare e che era lui a doverlo convincere.

-Ha mangiato oggi?- domandava puntualmente Nate.

-Non ha toccato cibo. Dici di non avere fame- rispondeva altrettanto puntualmente Matt. In realtà non è che Mello non avesse fame, semplicemente era caduto in quello stato di passività in cui non si avverte nulla di ciò che accade nel proprio corpo. Rifiutava perfino la sua adorata cioccolata.

-Mi ha davvero stancato! Si è messo in testa di morire di fame o cosa?- esclamò un giorno Matt, afferrando un piatto e incominciando a riempirlo di verdure, carne, frittelle e uova.

-Non credo che sia così stupido. Forse è vero che non ha appetito- disse con calma Nate, giocando con un puzzle completamente bianco che si era portato dietro.

-Non mi interessa! Deve mangiare qualcosa!- rispose il rosso con determinazione e si recò in camera da letto, chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle.

-Matt, che cos’è tutto questo chiasso?- si lamentò Mello, coprendosi le orecchie con il cuscino.

-Ti ho portato la cena- disse con serietà Mail.

-Ma ti ho appena detto che non ho fame!- esclamò il biondo spazientito.

-Ti consiglio di mangiare-

-Altrimenti?-

Matt sorrise come chi sta tramando qualcosa, mentre si avvicinava lentamente all’amico. Mello gli rivolse un’occhiata confusa e preoccupata.

-Non ti permetterò di morire di fame, quindi ti imboccherò io- disse con calma il rosso, prendendo tra le dita un pezzettino di frittella e facendosi largo tra le labbra del biondo, che rimase immobile, pieno di stupore. Grazie all’imbarazzante gesto di Matt, il cibo scese nel suo stomaco, risvegliandolo. La fame tornò all’improvviso, salvandolo dal baratro in cui era caduto. Non riusciva a credere di aver perso la voglia di vivere, bere e mangiare per tutto quel tempo. Come si era ridotto?

-Passami… passami il piatto- disse, per la prima volta con la mente davvero lucida. Mail sorrise e gli porse il piatto con il cibo. Mello incominciò a mangiare, domandandosi come avesse fatto a non avvertire i morsi della fame. Se non fosse stato per Matt, si sarebbe lasciato morire e, cosa peggiore, non se ne sarebbe neanche accorto. E allora comprese ogni cosa. Doveva vivere! Forse non per se stesso, sicuramente non per Nate, ma per Mail. Sì, doveva continuare a vivere per lui.

Mentre Mello si perdeva in questi pensieri, il rosso lo osservava con la stessa dolcezza con la quale si osserva un cucciolo di gatto leccare languido il latte da una ciotola. Era qualcosa di straordinariamente meraviglioso!

-Mail…- disse ad un tratto il biondo, posando la forchetta sul piatto, mentre la sua mente era ancora attraversata da una miriade di pensieri.

-Dimmi-

-In questi giorni non ho fatto altro che pensare di essere quasi morto. Non mi capacitavo di aver rischiato la vita senza pensarci due volte. Non capivo. E pensandoci, mi sono dimenticato di vivere, di reagire, di guarire… e non mi sono reso conto di rischiare nuovamente la vita. Poi sei arrivato tu e mi ha salvato per la seconda volta. Io non so come tu faccia, ma mi dai sempre un motivo per andare avanti. A volte mi spaventa dipendere così tanto da te, ma allo stesso tempo sento di non poterne fare a meno. Quante volte ancora hai intenzione di salvarmi?-

Mail sorrise e lo abbracciò con delicatezza, stando attento a non premere sulle ferite.

-Ogni volta che ce ne sarà bisogno. Non potrei mai vederti morire-

Mello sorrise e lo baciò dolcemente.

-Devi chiederti un favore- disse poi.

-Tutto quello che vuoi, tesoro-

-Temo di aver finito la cioccolata-

Il rosso rise e si alzò dal letto.

-Vado subito a comprartela-

Il biondo sorrise soddisfatto.

-E’ bello avere una mogliettina apprensiva-

-Cosa hai detto?-

-No, niente-

Matt gli rivolse un’occhiata ironia.

-Streghetta che noi sei altro!-

Mail, troppo preso dalla felicità per il miglioramento della salute di Mello, si dimenticò completamente di aver lasciato lui e Nate a casa da soli. Così il biondo, sentendosi decisamente meglio, decise di alzarsi dal letto e di andare in salone. La vista di Nate fu un proiettile al cuore.

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Qualche parolina dell'autrice = Scusate il ritardo ç_ç Troppi compiti, davvero! Però ora sono qui ^^ Allora, il titolo del capitolo riprende quello del precedente in quanto ho voluto esprimere anche per Mello lo stesso concetto che ho usato per Near. Entrambi devono vivere. Su questo non ci piove ^^ Il capitolo seguente conterrà parecchie cose, spero di poter aggiornare presto ^^ Baci! 

Ringraziamenti:

x L_Nael: wow! Sono felicissima che ti sia piaciuto così tanto ** Già, hai capito perfettamente i sentimenti di Matt, che sono un po' velati diciamo ^^ Infondo, per quanto può essere puro e nobile d'animo (sono tornata al Medioevo O.O), è comunque innamorata e di conseguenza geloso ^^ Grazie di tutto, mia cara ** Un bacione ^^

x Nijinsky: Per prima cosa, mi dispiace per la prova di fine anno ç_ç Non ti invidio per niente! Il greco... che rabbia che mi fa! Tutti quei verbi  ç_ç Comunque, ti ringrazio davvero tanto ** Non pensavo che gli ultimi capitolo ti sarebbero piaciuti così tanto ** In realtà ero un po' preoccupata perchè sono davvero crudi xD Grazie di tutto, tesoro ** Un bacione ^^

x  Pazzabest: andiamo tutti ad ammazzare Light! Così si impara ad uccidere L ç_ç Ma come si fa? Con quegli occhioni neri che si ritrova *persa nel mondo dei sogni mentre zompetta con L mano nella mano tra caramelle e conigli rosa*. Comunque, venendo al capitolo, ti ringrazio di cuore ** Sei sempre dolcissima ** Grazie di tutto, cara ** Un bacione ^^

x  Nate__: eheh, faccio il tifo per te nell'ardua salita alla montagna delle recensioni ^^ Sì, hai ragione, anche Nate prova sentimenti anche se non lo da a vedere. Insomma è pur sempre un essere umano xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione ^^

x  HunterKeehl: Non volevo farti piangere ç_ç Mi dispiace tanto che tu abbia avuto una brutta giornata! ç_ç Ti ringrazio di tutto, davvero, cara! ** Un bacione =)

x  Lord_Trancy: Salve! che bello avere sempre più recensioni ^^ eheh, nel prossimo capitolo accadranno un po' di cose e la faccenda del bacio verrà rievocata xD Grazie dei complimenti, cara ^^ Un bacione =)

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Capitolo 35
*** Resa ***


-Resa-

 "Non ho detto mai
di essere perfetto
se vuoi ti aiuto io a scoprire
ogni mio difetto
se ne trovi di più
ancora mi sta bene
basta che restiamo
ancora cosi' insieme

Amo amo
e' qualcosa che si muove
su' e giù per lo stomaco
piu' freddo della neve
Amo amo
e' un buco alla ciambella
la sua dolcezza effimera
la rende cosi' bella"

Near stava allegramente giocando con i tasselli bianchi del suo puzzle e non si accorse della presenza di Mello della stanza. Aveva un’aria innocente, fanciullesca e incarnava ogni meraviglia del mondo. Era assolutamente perfetto in ogni minimo dettaglio. Il viso di porcellana dal nasino all’insù e le labbra piccole e piene, i capelli di nuvola soffice e il corpo minuto ed esile. Sembrava un angioletto! Uno di quei cherubini che si vedono nelle antiche rappresentazione religiose.

-Sei schifosamente perfetto!- disse con amara ironia Mihael, cercando di nascondere le bende che gli coprivano la parte del volto ustionata sotto i capelli. Nate sussultò e balzò in piedi, fissando i suoi occhi grigi in quelli azzurri di Mello.

-Ti sbagli, Mello. Non sono affatto perfetto- esclamò con serietà e determinazione.

-Ah no? Hai il viso liscio come quello di un bambino e invece io sarò costretto a vedere questa cicatrice per sempre! Sei primo in ogni cosa che fai, mentre io sono l’eterno numero due! Passi le tue giornate a giocare con i tuoi stupidi robot di plastica, mentre io rischio la vita ogni giorno e non mi faccio scrupoli ad uccidere! E hai ancora il coraggio di dire che non sei perfetto?- disse con rabbia il biondo, appoggiandosi contro il muro. Non lo avrebbe mai dato a vedere davanti a Near, ma non aveva ancora recuperato del tutto le forze.

Nate, per tutta risposta, gli rivolse un’occhiata dolce e sottomessa, facendolo sobbalzare.

-E’ iniziato tutto perché non volevi essere secondo a nessuno, ma se le cose sono andate così, se la nostra amicizia è finita e se ora stai male, la colpa è solo mia…-

Mello sussultò confuso.

-…perché non ti ho mai detto che per me sei sempre stato il numero uno. Eri il mondo per me, Mihael, e lo sei tutt’ora. Ti ho sempre ammirato e ho sempre voluto essere come te. Perdonami se non te l’ho mai detto-

Il biondo sgranò gli occhi con rabbia e frustrazione, avvicinandosi a Near a afferrandolo per la collottola della camicia.

-Perché sei qui?-

-Ti credevo più perspicace-

-Non voglio la tua pietà!-

Nate sorrise con ingenuità.

-Non sono qui per pietà-

Il biondo gli strinse i capelli con la mano sinistra e glieli tirò forte all’ indietro, facendolo lacrimare, in modo da potergli soffiare direttamente sulle labbra tutto il suo odio.

-E allora cosa vuoi?-

-Starti vicino, solo questo-

Il cuore di Mihael perse diversi battiti e le sue mani lasciarono andare il piccolo ragazzo dai capelli di latte ancor prima che il cervello dicesse loro di farlo.

-Non voglio averti tra i piedi. Vattene- disse con calma, guardandolo con durezza.

-Mi hai già abbandonato una volta. Non farlo di nuovo!-

Mello rise con pungente ironia.

-Cosa sei, un cane? Mi fai schifo, Near! Vattene!-

Nate si sentì morire e si inginocchiò a terra, cingendo le gambe di Mihael. Non era nel suo stile umiliarsi in quel modo, ma sapeva che, con grandi probabilità, questo era l’unico modo per non perdere il ragazzo che amava.

-Eravamo amici, Mello! Non te lo ricordi più?-

-E’ stato tanto tempo fa. Ora per me non sei più niente-

Near deglutì con timore, ma poi si fece coraggio e disse ad alta voce:

-Allora perché pronunci il mio nome nel sonno? Perché tieni la nostra foto sul comodino?-

Mihael sussultò e un brivido freddo gli penetrò violentemente le ossa, mente il sudore gli si gelava contro la pelle calda. Era scoperto. Nudo come un verme di fronte agli occhi di Nate.

-Mi stavo innamorato di te e pensavo che un giorno, quando i miei sentimenti sarebbero stati chiari, te l’avrei detto. Tuttavia tu hai rovinato tutto, portandomi via ogni cosa che avevo! Desideravo essere l’erede di L, ma tu eri sempre primo e non facevi che umiliarmi davanti a tutta la Wammy’s house. Ho cercato di allontanarti da Mail, l’unico che mi capiva, l’unico che c’era sempre, ma siete rimasti in buoni rapporti e questo non lo sopporto! E quando poi i miei sentimenti sono diventati più chiari, mi sono reso conto che ti eri preso anche il mio cuore e che non potevo donarlo a chi lo merita più di te. Per questo ti odio, Nate! E sempre per questo ti amo!-

Gli occhi di Near si riempirono di lacrime, mentre Mihael si inginocchiava davanti a lui e gli prendeva il viso tra le mani.

-Ti prego, torna alla SPK e non tornare più. Dimenticami e cerca di dimenticare anche Mail. Ti prego, Nate, fai come ti dico- sussurrò con voce strozzata. Nate singhiozzò forte e gli gettò le braccia al collo.

-Perché non riesci a rinunciare al tuo orgoglio?-  urlò con disperazione.

-Perché è l’unica cosa che mi è rimasta- mormorò il biondo, abbracciandolo con delicatezza. Nate si calmò tra le sue braccia e lo guardò negli occhi. Quante volte aveva desiderato di stringerlo a sé ancora una volta?

-D’accordo, farò come dici tu, Mihael. Però prima… prima… baciami, ti prego-

Mello lo guardò con stupore e triste dolcezza, avvicinando le labbra alle sue. Baciarlo fu come morire e rinascere. Le loro lingue si intrecciavano in una danza disperata e frenetica, cercandosi con foga. Gli faceva male lo stomaco e sentiva nascere dentro di sé il desiderio di spingersi oltre, di portare quel piccolo angelo in camera di letto e amarlo come mai si dovrebbe fare, fino a macchiarlo per sempre e privarlo delle porte del Paradiso. Ma non poteva. Non doveva.

-Vai- disse in un flebile sussurro, allontanandosi da quelle labbra calde e morbide. Near annuì languido, raccolse il suo puzzle e si alzò in piedi.

-Da oggi in poi non abbiamo più niente da darci- disse con voce rotta dalla disperazione e lasciò in fretta l’appartamento.

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Qualche parolina dell'autrice = Che bello il sabato! Niente compiti da fare e tanto tempo per scrivere ** Spero che il capitolo vi sia piaciuto ( già il capitolo 35 O.O "Giochi Innocenti" diventerà un poema se continuo così xD). La canzone è "Una su un milione" di Alex Britti. Non lo avevo mai ascoltato, visto che i miei gusti musicali sono dedicati al rock puro, ma una mia amica mi ha fatto ascoltare questa canzone e mi sono venuti in mente Mello e Near xD  Baci ^^

Ringraziamenti:

x Pazzabest: La prima persona che ha inventato lo Yaoi ** Ha tutta la mia stima ** Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: ahah, correrrò al cinema a vedere il tuo film xD eh già, Matt era troppo allegro per pensare alla furia omicida di Mello, però il biondo non ha ucciso Near, quindi puoi Mail non l'ha combinata poi così grossa xD Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  HunterKeehl: eheh, già, prima o poi ritorno ^^ Il greco non mi terrà lontana dalla mia storia u.u (*la voce della prof. riecheggia per la stanza "Devi studiare per mantere i voti alti* -.-) Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Lord_Trancy: Non pensavo che amassi la mia storia così tanto ** Mi sento onorata, davvero! Grazie di cuore! Mi dispiace di aver rievocato in te brutti ricordi ç_ç Ti ringrazio per tutto, cara ** Un bacione =)

 

 

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Capitolo 36
*** Rischio ***


-Rischio-

 

Mello era ancora seduto a terra, quando Matt entrò in casa.

-Mihael!- esclamò con voce intrisa di panico, non vedendo il piccolo batuffolo di lana che era la figura di Near da nessuna parte. Il biondo voltò il viso verso l’amico e sorrise con stanchezza.

-Non gli ho fatto niente, sta’ tranquillo. Gli ho solo chiesto di andarsene- disse con calma, stringendo le gambe al petto. Mail lo guardò con tenerezza e gli si sedette accanto.

-Cosa hai, adesso?-

Mello sorrise con amarezza.

-Non posso nasconderti niente, eh?-

-Capisco subito quando soffri, quindi sputa il rospo-

Il biondo scosse la testa e cercò conforto tra le braccia di Matt.

-Se te lo dicessi, soffriresti anche tu e non posso permetterlo. Scusami… per tutto- sussurrò, affondando il viso nel suo petto. Sperava davvero che Matt, pur non sapendo che aveva baciato Nate, lo avrebbe perdonato.

 Mail gli sorrise dolcemente e gli baciò la fronte. In realtà sapeva, se lo sentiva che era successo qualcosa tra Mello e Near. Sapeva che, infondo, erano destinati a stare insieme. Sapeva che lui non poteva essere nient’altro che un amico, forse un fratello, per Mihael. Eppure si sentiva felice, sereno, perché lui, Mello, lo amava e non si vergognava di dirlo. Anche se il suo amore non era ricambiato, il semplice fatto di stargli accanto gli riempiva il cuore di gioia. Per Mihael, invece, non era così. No, lui era destinato ad amare l’oggetto del suo odio e a dimenarsi tra le corde del destino, le quali si stringevano sempre di più ad ogni suo gesto di ribellione, graffiandolo, ferendolo. E questo, Matt, lo sapeva bene.

-Ho una buona notizia da darti- esclamò ad un tratto, accarezzando i capelli biondi dell’amico, che lo guardò con curiosità.

-Domani potrai togliere le bende- proseguì con allegria Matt, sperando di donargli conforto. Mello fece una smorfia e si sfiorò la parte del viso fasciata.

-Hey, sei bellissimo, lo sai?- gli sussurrò Mail all’orecchio, ben conscio di cosa stesse pensando. Il biondo sorrise sollevato e si abbandonò contro il petto dell’amico.

-Domani allora riprenderò le indagini-

-Dovresti riposare ancora qualche giorno, tesoro-

-Lo so, ma ho già perso troppo tempo-

Matt sospirò. Era inutile mettersi a discutere con quella piccola strega testarda!

-L’hai presa la cioccolata?- domandò il biondo con un sorriso. Mail rise e gli porse una delle barrette di cioccolato che aveva comprato.

I giorni seguenti passarono uno identico all’altro. Per Mello esisteva solo il caso Kira e Matt, ovviamente, non aveva altra scelta che aiutarlo.

Anche per Near la routine riprese il suo corso. Non aveva più lasciato la SPK e si era dedicato al lavoro con anima e corpo, rassegnato ormai all’idea che non avrebbe mai più visto il suo amato Mihael.

Ma così non fu.

Un giorno, infatti, Mello dedusse da uno dei documenti che gli aveva dato Halle che, con grandi probabilità, il secondo L era Kira e gli tornò in mente l’istante preciso in cui il sovrintendente Yagami aveva scoperto il suo vero nome. Se davvero colui che aveva preso il posto di L era Kira, allora, nel caso in cui anche la sua squadra investigativa era venuta a conoscenza del suo nome, correva davvero un grave rischio. Fortunatamente, nessuno, eccetto Soichiro Yagami, che sapeva essere morto, lo aveva visto in volto.

-Mail, le nostre fotografie sono tutte di là, vero?- chiese distrattamente a Matt, mentre pensava a cosa sarebbe potuto accadere se qualcuno avesse visto anche una sua sola foto.

-Sì, perché?- domandò Mail confuso. Mello gli spiegò tutto.

-Capisco…- fece il rosso e si perse nei suoi pensieri. Solo allora si ricordò della foto che aveva dato a Near anni prima.

-Cazzo!-

-Che ti prende?-

-Dopo che te ne sei andato dalla Wammy’s house, ho trovato una tua foto in un cassetto e… insomma… Near voleva avere un tuo ricordo…-

Mihael sgranò gli occhi, le cui pupille si strinsero fino a diventare due piccolissimi fori neri.

-Fammi capire bene, hai dato una mia foto a Near?!- urlò, completamente fuori di sé.

-Non arrabbiarti così! Avevo quindici anni, che cazzo ne sapevo delle regole del Death Note e di tutte quelle altre stronzate?- ribatté Matt, con altrettanto nervosismo. In realtà era terrorizzato dall’idea che, per colpa sua, Mello stava rischiando la vita. Sospirò, cercando di calmarsi.

-Comunque Near ti vuole bene, lo sai. Non permetterebbe mai a nessuno di vedere quella foto-

Mihael annuì e si lasciò cadere sul divano, una mano a massaggiare la fronte stanca.

-Scusami, Mail. Non ce l’ho con te. E’ solo che tutta questa storia di Kira è così stressante!-

Matt gli si sedette accanto e posò la testa sulle sue gambe.

-Cosa hai intenzione di fare, ora?- domandò a voce bassa.

-Andrò alla SPK e mi riprenderò la foto- rispose con calma serietà Mello.

-Come farai a trovarla?-

-Semplice: Halle Lidner-

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qua ^^ In questo capitolo non è accaduto niente di interessante, ma nei prossimi accadrà davvero qualcosa di super xD Baci ^^

Ringraziamenti (scusate se oggi non mi dilungo tanto, ma sono davvero molto stanca):

X  L_Nael: sono felice che il capitolo ti sia piaciuto così tanto ** Mi sono davvero impegnata per scrivere quella frase ^^ Ti ringrazio per avermi avvertita degli errori, appena posso li tolgo ^^ E, dopo ore sul dizionario di greco, non ci vedo più tanto bene xD Grazie di tutto, mia cara ^^ Un bacione =)

x  Nijinsky: quanti complimenti ** Ti ringrazio con tutto il cuore ** Davvero! Non so che dire! Grazie mille per tutto! ^^ Un bacione, tesoro =)

x  Pazzabest: ** qual'è il titolo del manga che hai comprato? Oddio, io non riesco mai a trovarli gli yaoi in italiano ç_ç Sarei davvero felicissima di leggerne uno *W* Grazie di tutto, sei sempre gentilissima ^^ Un bacione, cara =)

x  Nate__: 9 euro? quindi è in 3D ** bene, mi piacciono i film in 3D xD e già, per fortuna Mello era debole, povero Near non potevo farlo picchiare troppo xD (ndNear: "e tanto ci rimettono sempre io nelle tue storie ç_ç") Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

x  Lord_Trancy: eheh, non preoccuparti, capisco molto bene il volere delle madri xD Grazie di tutto, cara ^^ Un bacione =)

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Capitolo 37
*** Bersaglio ***


-Bersaglio-

 

“Sparami addosso
bersaglio mancato
provaci ancora
è un campo minato
quello che resta
del nostro passato
non rinnegarlo
è tempo sprecato
macchie indelebili
coprirle è reato
scagli la pietra chi è senza peccato
scagli la pietra chi è senza peccato
scagliala tu perché ho tutto sbagliato”


 

 

Mello, l’indomani, si svegliò più nervoso del solito. Rivedere Nate così presto dopo quello che c’era stato! Dopo quella promessa!

-Vengo con te- disse Matt, accorgendosi dello stato di ansia in cui versava l’amico.

-E’ una cosa che devo fare da solo. Scusami, Mail- rispose Mihael, gli sorrise e gli diede un veloce bacio sulle labbra, prima di lasciare l’appartamento. Matt si lasciò cadere sul divano. Sperava davvero che Mello non fosse così impulsivo da uccidere Near.

Il biondo camminava velocemente e con fare furtivo per le strade della città e, stando bene attento a non farsi vedere da nessuno, raggiunse l’appartamento di Halle. Dopo l’incidente nel covo, non si era più fatto sentire. Più gente credeva che fosse morto, più chance aveva di restare in vita e prendere Kira. Sapeva che Halle, nonostante i sentimenti che provava per lui, non gli avrebbe mai rivelato di sua spontanea volontà dove si trovava l’edificio della SPK, perciò si vide costretto ad usare la forza. Senza alcuna difficoltà, aprì la porta dell’appartamento. Per un ragazzo da sempre addestrato allo spionaggio e di grande esperienza in campo mafioso, forzare la serratura di una porta senza destare il minimo rumore era un giochetto da ragazzi. Entrò nel salone completamente avvolto dalle ombre prodotte dalla flebile luce proveniente da una lampada collocata sul comodino nella camera da letto. La casa era dominata da un silenzio assordante. L’unico suono era quello dello scosciare dell’acqua dentro una doccia. Mihael contrasse il viso in una smorfia: lo infastidiva dover attendere che Halle uscisse dal bagno. Certo, avrebbe potuto irrompere nella stanza e intimarle di seguirlo in accappatoio, ma quella donna era troppo simile a sua madre per poter fare una cosa del genere. Tuttavia, non dovette attendere molto. Il frusciare dell’acqua che cadeva sul pavimento di marmo della doccia cessò presto e in pochi minuti Halle mise piede fuori dal bagno, avvolta da un semplice asciugamano. Mihael non le diede neanche il tempo di entrare completamente nel salone, che le puntò la pistola alla fronte, facendola sussultare.

-Allora sei vivo- disse Halle con stupore misto ad ansia. Mello, per tutta risposta, si portò una barretta di cioccolata alle labbra. La donna lo scrutò e fu dura constatare quanto il suo volto fosse cambiato, e non per la cicatrice. C’era qualcosa di diverso in quegli occhi azzurri. Qualcosa di adulto.

-Vestiti, ho bisogno di vedere Near e solo tu puoi condurmi da lui-

Halle sgranò gli occhi.

-E se mi rifiuto?-

Mihael accennò un sorriso malevolo.

-Non credo che tu abbia altra scelta- esclamò con ironia, facendo pressione sul grilletto della pistola. Una goccia di sudore freddo percorse la fronte di Halle e le contornò il mento.

-Aspettami qui. Vado a vestirmi- disse la donna e fece per raggiungere la camera da letto, ma Mello la trattenne per un braccio.

-Non voglio correre il rischio di ritrovarmi una pistola alla testa. Dovrai vestirti qui-

Halle sussultò.

-Puoi coprirti con l’asciugamano, no? Avanti, non perdere tempo- disse Mihael, sforzandosi di non essere esageratamente gentile nei confronti della donna. Le voleva bene, ne era consapevole, ma recuperare la foto, al momento, era più importante di qualunque altra cosa.

In breve tempo i due si ritrovarono a percorrere il candido corridoio dell’edificio della SPK che conduceva alla sala principale. Quando Near vide l’esile figura di Mello su uno dei monitor che tappezzavano le pareti bianche della stanza, sentì chiaramente il cuore scosso da un battito più forte. Che ci faceva Mihael lì? E per di più con Halle che gli camminava davanti nel ruolo di ostaggio?

-Che facciamo?- gli domandò con ansia Anthony Lester.

-Lasciamoli entrare- rispose Nate, cercando di mantenere la calma. Credeva che non avrebbe visto Mello mai più e invece lui era venuto proprio alla SPK, cogliendolo alla sprovvista. La porta automatica della stanza si aprì e Near, scorgendo la figura del biondo, si voltò di spalle, sempre rimanendo seduto all’interno di un modellino colorato di una ferrovia a più piani, sperando che potesse nasconderlo alla vista di Mello, quasi fosse una roccaforte.

-Mello, benvenuto- disse, riuscendo perfettamente a mantenere il sangue freddo, mentre i suoi collaboratori puntavano le rispettive pistole contro il biondo.

-Getta la pistola- ordinò con severità Lester. Il biondo emise un sommesso suono gutturale di disappunto. Credeva che Near fosse solo, non si aspettava di dover fare i conti con i suoi agenti.

-Anche voi, signori. Abbassate le armi. Sarebbe inutile far scorrere altro sangue- disse Nate, fondendo la sua voce fredda alla calma apparente che regnava nella stanza, animata solo dall’andirivieni dei piccoli treni sul modellino della ferrovia.

-Ma Near, lui ha ucciso senza pietà tutti i nostri compagni!- esclamò con rabbia Jevanni.

-Non fatemelo ripetere!- ribatté Nate, alzando la voce, il cui timbro rimase tuttavia immutato.

-Il nostro obbiettivo è assicurare Kira alla giustizia. Se ora uccidessimo Mello non ne ricaveremmo assolutamente nulla!- proseguì con la medesima freddezza.

-Come vuoi- disse con titubanza Lester, abbassando la pistola. Mihael fece altrettanto e si tolse il cappuccio del capotto che gli nascondeva il viso.

-Finora è andato tutto come ti aspettavi, vero, Near?- disse, un velo di disgusto nella voce. Nate si sentì morire. Mello parlava come se tra di loro non ci fosse stato niente, gettando sassi e fango sul loro amore.

-Sì, immagino che Lidner ti abbia già parlato del secondo L…- rispose con calma, nascondendosi dietro la sua maschera di cortesia. Sì, era sempre stato a conoscenza della collaborazione tra Halle e Mello, ma aveva sempre taciuto. Amava troppo Mihael per fargli un torto.

-…Devo confessarti che è grazie a tutto quello che hai fatto che mi sono avvicinato a Kira-

Le mani del biondo tremarono incontrollate e in un secondo Nate si ritrovò la sua pistola puntata addosso. Era prevedibile una reazione di questo genere. Mello si era impegnato a superarlo e ora lui gli diceva che gli era stato d’aiuto nelle indagini. Tuttavia, provocarlo era più forte di lui.

-Near! Ti avverto che io non sono uno strumento per completare il tuo puzzle!-

-Mello, se vuoi spararmi qui e ora, sei libero di farlo- disse Nate con indifferenza, anche se non era difficile riconoscere dei sentimenti tra le sue parole.

Mihael serrò gli occhi, mentre la mano destra tremava ed esercitava una crescente pressione sul grilletto. Uno sparo e tutto sarebbe finito. Un proiettile dritto nel suo cuore e sarebbe stato libero. O almeno così credeva.

-Mello!- esclamò Halle, parandosi davanti al suo viso e costringendolo ad abbassare la pistola. Lester e Jevanni pronti a reagire.

-Se tu sparassi a Near, ti assicuro che non usciresti vivo da qui! E che cosa ne ricavereste?! Dimmelo! Fareste solo felice Kira!-

Mihael la guardò a lungo negli occhi. Ma cosa gli era preso? Uccidere Nate? Gli assassini vanno all’Inferno, ma coloro che uccidono gli angeli sono condannati ad errare per l’eternità fino a dimenticare se stessi. E poi, chi gli assicurava che, togliendogli la vita, l’amore che provava per lui si sarebbe dissolto nell’aria come fumo? No, quale libertà pensava di ottenere? Poteva essere libero solo nella prigione del suo amore.

Ritrasse la pistola con un ghigno ironico.

-Non preoccupatevi. In realtà, sono venuto qui solamente per riprendermi la mia fotografia- disse con calma.

Al cuore di Near mancò un battito, anche se sapeva che quel momento sarebbe arrivato.

-Ok, la foto è questa…- disse, tirando fuori la fotografia da una tasca della camicia.

-…Non ne esistono altre copie. Inoltre sappi che ho già sistemato le cose con tutti coloro che in passato ti hanno visto in volto alla Wammy’s house…- gli lanciò la foto.

-…Non posso assicurartelo al cento per cento, ma ora non dovrebbe essere possibile ucciderti con un quaderno della morte-

Mello voltò la foto e la scritta “Dear Mello” catturò la sua attenzione. Aggrottò le sopraciglia, mentre sentiva il cuore ardere d’amore. Lo amava. Lo amava più qualsiasi altra cosa al mondo.

-Abbiamo altro da dirci, Mello?- domandò Near, riservando al suo nome uno specialissimo tono di voce caldo e dolce. Mihael lo guardò dritto negli occhi. Quegli occhi che, silenziosi, lo imploravano di restare con lui.

-Near, in realtà io non ho nessuna voglia di allearmi con te-

-Questo lo so-

-Però, ti confesso che mi secca molto prendere questa fotografia e andarmene via così…-

I loro occhi si incrociarono, attenti come quelli di un’aquila.

-…Il quaderno assassino appartiene a uno Shinigami, che può essere visto solo da chi possiede il quaderno-

-Che sciocchezza!- esclamò Lester.

-Chi crederebbe a una cosa del genere?- concordò Jevanni.

Le labbra di Near si curvarono in un impercettibile sorriso soddisfatto.

-Io ci credo! Che cosa ne ricaverebbe Mello a dire una bugia tanto assurda? Se proprio avesse voluto mentirmi, avrebbe cercato una menzogna più plausibile. Ne deduco quindi che gli Shinigami esistono- disse con la solita calma glaciale. Mihael aveva tanti difetti, ma di certo non era un bugiardo!

-Il quaderno che ho avuto per le mani era già stato di qualcun altro, oltre che dello Shinigami stesso. Inoltre, non tutte le regole che vi erano scritte erano vere. Questo è tutto ciò che posso dirti- aggiunse Mello e guardò Near per qualche secondo, stupendosi ancora una volta di quanto fosse bello, poi si voltò di spalle e si diresse verso la porta.

Nate ascoltava il suono dei suoi passi allontanarsi sempre di più. No, non poteva andarsene così!

-Near- disse ad un tratto Mihael, fermandosi di fronte alla porta dello studio.

-Mello- rispose Nate, sperando che il rivale si trattenesse con lui ancora a lungo.

Mihael morse una barretta di cioccolato e sorrise con amarezza.

-Vogliamo vedere chi sarà il primo a trovare Kira?- domandò.

-Vuoi fare una gara?-

-Tanto la nostra meta è la stessa. Ti aspetterò al traguardo- proseguì il biondo, sicuro che Near avrebbe colto il significato profondo di quell’ultima frase.

-D’accordo- rispose Nate, mal celando un velo di rabbia nella voce. Non poteva aspettare così a lungo! Sentì Mello allontanarsi e il suono dei suoi passi cessare dietro alla porta automatica.

Si alzò in piedi e scavalcò il modellino della ferrovia. Già una volta gli aveva permesso di abbandonarlo. Ora era stanco. Ora era diverso.

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Qualche parolina dell'autrice = Oddio! Questo capitolo è lunghissimo O.O Non mi sono regolata xD Peggio di un capitolo de "I promessi sposi" xD (ndMello: "Ti stai paragonando a Manzoni? o.O"  ndMe:" Era un'iperbole, Mello -.-") I dialoghi ovviamente sono presi dall'anime e la canzone è "Mentre tutto scorre" dei Negramaro. Baci ^^

Ringraziamenti:

 x  Pazzabest: Grazieeee ** Più tardi corro a comprarlo (muahahaha *aria da pervertita*). Uno yaoi in italiano, uno yaoi in italiano... ok, mi riprendo xD Grazie di tutto, cara ** Sei gentilissima! Un bacione =)

x  Nate__: Davvero? Falle gli auguri da parte mia, anche se in ritardo xD e già, crescono in fretta (*guarda il fratellino di undici anni che è più alto di lei o.o*) Guarda, anche io mi faccio seghe mentali di questo tipo ç_ç Parli con una che appena ha un secondo libero si mette a disegnare Mello sperando che magicamente salti fuori dal foglio xD (ndMello: "Sono un rubacuori!" ndMe: "E già, è tutta colpa tua che sei così sexy! TT.TT) Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x HunterKeehl: ahah una vedova isterica xD E' vero! xD Spero di aver soddisfatto la tua curiosità con questo capitolo ^^ Grazie di tutto, cara** Un bacione =)

x  Lord_Trancy: In realtà questo capitolo è preso dall'anime, ciò che davvero accadrà sta nel prossimo ^^ Spero che ti sia comunque piaciuto ^^ E già, l'amore fa male ç_ç Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

 

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Capitolo 38
*** Tempesta ***


-Tempesta-

 Sono da solo
Non so se riesco ad affrontare la notte
Sono in lacrime e il pianto che faccio è per te
Voglio il tuo amore – Rompiamo i muri tra di noi
Non farla difficile – Metterò da parte il mio orgoglio
Abbastanza è abbastanza. Ho sofferto e ho visto la luce.
 
Baby
Sei il mio angelo
Vieni e salvami stanotte
Sei il mio angelo
Vieni e metti tutto a posto
 
Non so cosa farò
Di questo sentimento che sento dentro
Sì è vero – La solitudine mi ha portato a fare un giro
Senza il tuo amore – Non sono nient’altro che un mendicante
Senza il tuo amore- un cane senza l’osso
Cosa posso fare? Sto dormendo da solo in questo letto
 
Vieni e salvami stanotte
 
Sei la ragione per cui vivo
Sei la ragione per cui muoio
Sei la ragione che do
Quando crollo e urlo
Non ho bisogno di un motivo per spiegarlo
 
Baby, baby
 
Sei il mio angelo
Vieni e salvami stanotte
Sei il mio angelo
Vieni e fammi stare bene
Vieni e salvami stanotte,
Vieni e salvami stanotte,
Vieni e salvami stanotte,
Vieni e salvami stanotte,
Vieni e salvami stanotte

 

-Mello! Aspetta!- urlò per il corridoio, correndo verso la figura esile del biondo, il quale si arrestò, rimanendo tuttavia voltato di spalle.

-Credevo che non avessimo più nulla da dirci- disse con freddezza. Nate si mise le mani sulla ginocchia, riprendendo fiato.

-Non posso mantenere la promessa! Non posso dimenticarmi di te! Io ti amo!- urlò con tutta la forza che aveva in corpo, ignorando del tutto l’alta probabilità di essere sentito da qualcuno.

Mihael sussultò, un groppo alla gola. Sentire Nate così deciso, spontaneo e combattivo era qualcosa di meraviglioso. Quella piccola palla di neve idolatrata per il suo sangue freddo era divenuta incandescente e lo supplicava di sciogliere quell’assurdo patto.

-Dovevi dimenticarmi, Nate. Non hai mantenuto la promessa-

-Come potevo farlo? Come?- urlò ancora Near, ma rendendosi conto che i suoi sforzi erano del tutto inutili contro la testardaggine di Mello, perse forza alla gambe e si ritrovò sul pavimento.

-Sono un vero stupido! Perché sto qui a rendermi ridicolo? S benissimo che mi odi…-

Nell’ udire queste parole, l’animo di Mihael fece in modo di annullare totalmente quella ragione che gli impediva di essere felice. Si voltò verso Nate, lo sollevò per le spalle e lo guardò intensamente negli occhi.

-Non è te che odio, ma ciò che rappresenti! Solo ora me ne rendo conto! Ti amo, Nate! Ti amo!- pronunciò queste parole tutte d’un fiato. Near tremò tra le braccia del biondo e le  mani corsero a cercare le sue. Non disse nulla, si limitò a prenderlo per mano e a condurlo nel piccolo appartamento dove alloggiava, lì, all’interno della SPK.

Mello non si concesse neanche di guardarsi attorno, una volta entrato nel magico mondo  di Near, pieno zeppo di giochi e modellini, ma prese a baciarlo come non aveva mai fatto con nessuno, neanche con Matt. Nate era così scosso dal quel vortice di emozioni, che non riusciva neanche più a stare in piedi e si dovette abbandonare contro il petto di Mello.

-Andiamo di là- disse languido, indicando una porta socchiusa dalla quale si intravedeva una porzione di stanza. Mihael lo baciò ancora, poi lo prese in braccio, aprì la porta e lo adagiò sul grande letto che si trovava al centro della camera.

-Mihael…- sussurrò Nate, il viso arrossato e gli occhi liquorosi. Il biondo gli sorrise e lo baciò con dolcezza.

-Sei bellissimo- sospirò tra le sue labbra, privandolo di quella candida camicia che gli andava larga. Near arrossì e chiuse con forza gli occhi, le braccia ad avvolgere il collo del compagno.

Mello lo osservò con meraviglia. Non aveva mai visto nulla di più bello. I capelli colorati di stelle, il viso candido, delicato, i capezzoli piccoli e rosei, il ventre piatto e i fianchi magri e soffici. Nate era davvero un angelo! Come si poteva violare qualcosa di tanto bello? Aveva paura di romperlo anche solo osservandolo. Un fiocco di neve non si può stringere troppo forte tra le mani, o si scioglie e cessa di esistere. Non era come fare l’amore con Matt. Aveva l’impressione di essere caduto in una dimensione sacra, strana e straordinaria.

Il cuore gli palpitava forte nel petto e sentiva il rimbombo del sangue nelle orecchie. Le mani gli tremavano incontrollate.

-Qualcosa non va?- domandò con preoccupazione Nate. Mello affondò il viso tra i suoi capelli.

-Non riesco a crederci! Ho tentato di ucciderti più di una volta e ora ho paura di farti male-

Near sorrise e gli diede un impercettibile bacio sulle labbra.

-Siamo nati per stare insieme. Come potresti farmi male?-

Mihael alzò la testa dai suoi capelli e cercò di guardarlo negli occhi, ma Nate arrossì violentemente, distogliendo lo sguardo dal suo.

-Guardami, Nate- sussurrò dolcemente il biondo. Near voltò lentamente il capo e immerse gli occhi in quelli del compagno. Fu in quell’istante che le loro anime si legarono, precedendo i loro corpi. Fu in quell’istante che tutto ebbe un senso.

Mello riusciva a vedere il mondo in quegli occhi grigi. C’era un mare in tempesta lì dentro! E c’era la notte. E stelle, suoni, odori, profumi, sapori, sensazioni. L’intero universo si era riversato in quei diamanti scuri incastonati in un viso di porcellana.

-Nate…- sussurrò e in un secondo si appropriò di nuovo della sua labbra morbide e minute. C’era qualcosa di magico in quella piccola creatura che si agitava sotto il tocco delle sue mani esperte. La sua pelle era l’accesso a un altro mondo. Un mondo fatto di candore e purezza. Un mondo angelico.

-Mihael!-

Invocava il suo nome, il piccolo Nate, e sospirava ad ogni brivido che gli percorreva la schiena. Incredibile quanto Mello si sentisse bene in quel momento. Era davvero convinto che il tempo si fosse fermato e che lo spazio si fosse dissolto nel nulla. Non esisteva più niente, al di fuori dei loro corpi che si fondevano. Anche i suoni era svaniti. Il silenzio era scandito solo dai gemiti di Nate, preda delle sensazione più straordinarie e sconosciute che avesse mai provato.

-Ti amo- sussurrò Mihael. Non voleva che Near, anche solo per un secondo, lo dimenticasse. Lo strinse forte sé e gli asciugò le lacrime che, indipendenti, imperlavano le sue ciglia a causa del dolore che stava provando.

-Va tutto bene- gli sussurrò all’orecchio e strinse la sua mano.

E tutto il dolore cessò per il piccolo Nate, che si abbandonò alla passione di Mihael.

Non c’era nulla di puro o innocente in quello che stavano facendo. Era un gioco di mani e di pelli. Era sesso, passione, amore, gioia, panico, confusione, oblio. Non c’era nulla di angelico. Ma allora, si chiedeva Mello, perché un angelo dondolava danze libidinose sotto il peso del suo corpo? Quanto lo amava! Solo ora se ne rendeva davvero conto! Nessun suono era più bello dei sospiri di Nate, nessun profumo più inebriante della vaniglia che emanava la sua pelle, nessun sapore più buono di quello delle sue labbra.

Era tutto dannatamente perfetto!

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qua ^^ Sorpese o scioccate? xD La canzone è Angel degli Aerosmith ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ Baci =)

Ringraziamenti:

X  L_Nael: Grazie dei complimenti ** Sempre troppo gentile ** eheh, hai visto che hanno combinato sti due? xD Spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Un bacione, mia cara =)

x  Nijinsky: *w* le tue parole mi onorano!!! Sei sempre un tesoro!!! ** Davvero, grazie di cuore! <3 Un bacione, tesoro =)

x  Pazzabest: già, sta arrivando il momento, anche se manca ancora un bel po' (ndMello: "Ma quanto la vuoi fare lunga sta storiaaaaa???" ndMe:"ma... ma... io... *scoppia a piangere*" ndNear: "Sei sempre il solito idiota!" ndMello: "ç_ç Non volevo farla piangere" ndMe: "Va bene ti perdono *^^*" ndMello: ^^). Ho comprato il manga ** E' bellissimo!!! Non ti ringrazierò mai abbastanza ** Un bacione, cara ^^

x  Lord_Trancy: Sei troppo gentile! ** Non so che dire ** Grazie di cuore! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^ Un bacione, cara =)

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 39
*** Incomprensioni ***


-Incomprensioni-

 

Nate dormiva serenamente tra le braccia di Mihael, che lo osservava con dolcezza. Sembrava così piccolo, avvolto dalle candide lenzuola che lo coccolavano assieme alle sue mani. Lo guardava, lo studiava, e piangeva. Piangeva e non si vergognava di farlo. E, questa volta, la sua non era rabbia, o tristezza, o malinconia, o vuoto, o follia. Era amore. Solo questo. Semplice e complicato amore. Singhiozzava, semplicemente posando la mano su quelle guance di velluto e, insieme, sorrideva, cosciente che ciò che di più bello esisteva al mondo si era concesso a lui.

Il cellulare, intrappolato nella tasca destra dei pantaloni arrotolati a terra, prese a squillare. Mihael si asciugò velocemente le lacrime e si precipitò a rispondere. Non voleva svegliare Nate.

-Pronto?-

-Mihael, dove sei?-

-Matt!-

-Va tutto bene? Mi stavo preoccupando! Sono ore che stai via!-

-Sì, non preoccuparti, ora torno a casa. A dopo, Mail-

-D’accordo. A dopo, tesoro-

Sospirò. Si era completamente dimenticato di avvisare Matt. Ma, d’altronde, cosa poteva dirgli? Che stava facendo l’amore con un altro e che sarebbe rientrato tardi? Non poteva ferirlo in quel modo!

-Mihael- sussurrò Nate, gli occhi socchiusi. Il biondo si voltò verso di lui, gli sorrise dolcemente e lo strinse a sé.

-Scusa, non volevo svegliarti-

Near scosse languido la testa e si accoccolò contro il suo petto.

-Credevo che fosse stato un sogno-

Mello rise di cuore e lo baciò con passione, cullandolo e viziandolo con il tocco delle sue mani.

-Devo andare, Nate- gli sussurrò poi tra le labbra morbide.

-Hai intenzione di abbandonarmi anche stavolta?- domandò fulmineo Near, gli occhi velati di panico.

Il biondo scosse la testa e gli accarezzò il viso.

-No, Nate. Questa volta resterò-

-Vuoi dire che prenderemo Kira insieme?-

Mello sorrise con amarezza e gli baciò la fronte.

-Non puoi pretendere che per me cambi tutto di punto in bianco!-

Near annuì malinconico.

-Ti amo, Nate- disse con dolcezza Mihael, lo baciò ancora una volta, afferrò gli abiti abbandonati sul pavimenti e incominciò a vestirsi.

Near lo osservava incantato. Da quanti anni il biondo non era così gentile nei suoi confronti? Era tutto così bello, che pensò che non ci fosse nulla che potesse andare storto!

A fatica, si tirò a sedere sul letto, raccolse anche lui i suoi abiti da terra e prese a vestirsi, ma le mani gli tremavano ancora così tanto a causa di tutte le emozione che aveva provato poche ore prima, che non riusciva ad abbottonarsi la camicia. Mihael lo notò e sorrise divertito.

-Lascia fare a me- disse con gentilezza, incominciando a incastrare i bottoni della camicia del compagno con i loro rispettivi tagli. Nate arrossì violentemente e tentò di nascondersi il viso sotto i capelli. Il biondo gli rivolse un’occhiata maliziosa e gli prese il volto tra le mani.

-Sei proprio carino quando arrossisci!- sussurrò con voce sensuale e lo baciò in modo così audace che lo fece arrossire ancora di più.

-Tornerò presto, piccolo- disse poi, scompigliandogli i capelli lattei.

Nate lo vide raggiungere la porta bianca dell’appartamento e scomparire dietro di essa. Sorrise sereno e si sdraiò sul letto, osservando il soffitto e perdendosi in un mare di pensieri, che morivano tutti in unica riva: Mello. Non si era mai sentito così felice!

Passarono alcuni minuti, poi qualcuno bussò alla porta. Nate balzò giù dal letto e corse ad aprire, pensando che Mihael avesse dimenticato qualcosa.

-Lidner!- esclamò con grande stupore, arrossendo immediatamente.

La donna gli rivolse un’occhiata confusa.

-Ho visto Mello andare via e ho pensato che aveste finito di discutere-

Near sussultò.

-Discutere?-

Halle alzò un sopracciglio con sospetto.

-Sì, vi siete chiusi qui dentro per più di due ore. Credevo che doveste parlare del caso-

Il viso di Nate si imporporò del tutto.

-Me certo! Avevamo delle cose su cui discutere! Ora però è meglio se torniamo nella sala monitor- si affrettò a dire con fare nervoso. Era davvero una situazione imbarazzante! Per fortuna nessuno li aveva sentiti!

Nel frattempo Mello si era incamminato verso casa. Era visibilmente turbato. Non voleva mentire a Matt, ma non poteva neanche dirgli la verità. Come poteva ferirlo in modo tanto crudele?

-Mihael! Ero in pensiero!- esclamò il rosso, quando Mihael entrò in casa.

-Scusami- disse semplicemente il biondo. Mail sorrise.

-Non preoccuparti. Però la prossima volta avvisa che rientri tardi-

Mello annuì con fare automatico.

-Tesoro, c’è qualcosa che non va?- domandò con preoccupazione Matt. Solitamente Mihael lo salutava con un bacio; quando non lo faceva significava che c’era qualcosa che lo turbava.

Mihael sussultò, come se si stesse ridestando da un sogno ad occhi aperti.

-No, no, va tutto bene- disse, cercando di sembrare più normale possibile, e cinse i fianchi di Mail, attirandolo a sé. Il rosso sorrise e lo baciò con dolcezza, ma ben presto sgranò gli occhi e si allontanò dall’amico.

-Che c’è?- domandò il biondo.

-Niente, è solo che… la cena! La cena si brucia!- si affrettò a dire e si incamminò verso la cucina. In realtà, non c’era ancora nulla sul fuoco.

Le labbra di Mello avevano un sapore diverso dal solito e il suo odore di lavanda si era mescolato alla vaniglia. L’odore della pelle di Nate.

Per la prima volta, Matt si sentì seriamente ferito dal comportamento del biondo. L’aveva tradito. E questo glielo avrebbe perdonato. Infondo, lui e Near erano destinati a stare insieme. Ma tacerlo… era questo che lo faceva infuriare!

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Qualche parolina dell'autrice = Lo so, mi starete odiando per via di Matt. Ho pensato che anche lui è umano e renderlo troppo "comprensivo" l'avrebbe fatto sembrare una sorta di santo sceso in terra xD Comunque non preoccupatevi per lui, le cose si sistemeranno ^^ Baci =)

Ringraziamenti:

x L_Nael: wow, è anche una della mie preferite in assoluto ** Grazie a te, cara ** Sono felice che questo capitolo ti abbia portato il buon umore ** Grazie di tutto cuore ** Un bacione, cara =)

x  Nijinsky: sono io a ringraziare te, davvero! ** Un bacione, tesoro =)

x  Pazzabest: siiiiii, Tono è proprio come Near ** Nessuno dei due sa esprimere le proprie emozioni xD Della serie "sono decisamente arrabbiato... però non si vede" xD Ti ringrazio di cuore per i sentimenti ** Sei sempre gentilissima ** Riguardo a Matt... verrà tutto spiegato in seguito ^^ Questi capitoli sono decisivi per tutti e tre i ragazzuoli (ma come parlo? O.O) Un bacione, cara =)

x  HunterKeehl: ma grazie ** Non come ringraziarti, davvero! Un bacione, tesoro =)

x  Lord_Tranc: grazieeeeeee ** Troppo gentile ** E lo so, Matt... siete tutte affezionate a lui (anche io, credimi **). In questi capitoli ci sarà tanta carne al fuoco riguardo il nostro adorato ragazzo amante dei videogame ^^ Un bacione, cara =)

x faBry: una nuova lettrice ** Salve!  Grazie di cuore ** sei gentilissima! Un bacione, cara =)

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Capitolo 40
*** Dubbi ***


-Dubbi-

 

Il giorno seguente, Matt non fece altro che aggirarsi per le stanze della casa come un fantasma, fumando molto più del solito, sotto lo sguardo spazientito di Mello.

-La vuoi piantare?! Mi stai innervosendo!- esclamò all’improvviso quest’ultimo, che da ore stava cercando di concentrarsi sulla sua indagine. Mail gli rivolse un’occhiata gelida e si sedette sul divano.

Mello sospirò e gli si sedette affianco.

-Che ti prende?- disse con gentilezza e fece per stringergli la mano, ma Mail la ritrasse.

-E’ bello vivere in una menzogna, ma poi fa davvero male rendersi conto che non è la realtà-

Mihael lo guardò confuso.

-Di che cosa stai parlando, Mail?-

Il rosso sorrise con amarezza.

-Mi stai nascondendo qualcosa, Mihael. Ti prego, parlamene. Ti chiedo solo questo-

Mello sussultò. Matt aveva intuito che qualcosa non andava. D’altronde, la sua insolita serenità non poteva di certo passare inosservata. Ma come evitare di ferirlo?

-Mail, io…- farfugliò timoroso, ma poi si ricordò del piccolo trucco che usava quando erano bambini per non far soffrire l’altro, le rare volte in cui litigavano.

-Ich bin in ihn verliebt- disse tutto d’un fiato. (nda: in tedesco “Sono innamorato di lui)

Il rosso sgranò gli occhi e, nonostante la drammaticità della situazione, scoppiò in una sonora risata. Innanzitutto perché, nonostante fosse il terzo bambino più geniale della Wammy’s house, non aveva mai imparato il tedesco, e poi perché Mello si comportava esattamente come quando aveva tredici anni.

-Credevo che avessi perso il vizio di parlarmi in tedesco per nascondermi qualcosa- esclamò divertito.

-Non è che voglio nasconderti qualcosa. Non voglio che tu soffra, Mail, è diverso!-

Matt sorrise e cercò le mani dell’amico.

-Dimmi che sei felice e mi accontenterò di ciò che mi hai appena detto-

Mihael sorrise a sua volta, con un velo di malinconia. Non poteva rinunciare a Near, ma neanche a Matt. Ancora una volta, la situazione era così dannatamente complicata!

-Sono felice, Mail- sussurrò con poca convinzione e accarezzò il volto del rosso, che annuì con una certa tristezza. Ovviamente, non perché volesse che l’amico non fosse felice, ma perché sapeva bene che il suo amore non sarebbe mai stato corrisposto.

-Tra di noi è cambiato qualcosa?- chiese con un filo di voce.

Mello lo guardò confuso.

-Che intendi dire?-

-Vuoi… insomma… vuoi ancora essere il mio amante?-

Il biondo sgranò gli occhi. Perché quella domanda? Che Matt avesse capito tutto? No, era impossibile! Ma come comportarsi? Non poteva dirgli di stare con Nate così, all’improvviso. No, doveva fingere che fosse tutto come sempre… almeno fino a quando il caso Kira non fosse stato risolto. Non era proprio il momento delle brutte notizie!

-Certo, Mail! Che domande mi fai?- rispose, cercando di sembrava più naturale possibile, e ci riuscì, perché Matt si tranquillizzò e si gettò letteralmente tra le sue braccia.

-Scusami se mi comporto come una moglie di quarant’anni in piena crisi esistenziale, è solo che ti amo così tanto che…-

Mello rise nell’udire una metafora così bizzarra e strinse il viso del rosso contro il suo petto.

-Non devi scusarti-

Piuttosto sono io a doverlo fare.

Pensò con tristezza, baciando le labbra di Mail e spogliandolo con foga, nel tentativo di provare le emozioni di un tempo non troppo lontano. Inutile, dopo essere stato con Nate il suo corpo non fremeva più come prima a contatto con quello di Matt. Gli piaceva stare con lui, questo era certo, ma dovette rendersi conto che nei loro momenti d’intimità mancava un elemento essenziale, anche se solo da parte sua: l’amore. Inoltre la sua mente vagava altrove, perdendosi nell’oscuro pensiero che Nate, se avesse scoperto che stava facendo l’amore con Matt, si sarebbe sicuramente arrabbiato. In realtà, non avevano specificato di essersi messi insieme, ma la cosa era talmente palese che non ce n’era stato bisogno.

Tuttavia, questa miriade di dubbi svanì non appena le labbra di Matt giunsero nella zona corporale più sensibile del biondo.

All’improvviso, però, qualcuno picchiò alla loro porta.

Mello sussultò, tanto che fece cadere Mail sul pavimento.

-Ahi! Mi hai fatto male!- si lamentò quest’ultimo, portandosi una mano alla fronte.

-Chi sarà a quest’ora? E’ mezzanotte passata!- esclamò il biondo e subito l’idea di chi poteva essere balenò come un lampo nella sua mente.

-Matt, vestiti- disse con nervosismo, lanciando gli abiti al rosso, ancora seduto a terra.

-Ma che ti prende?-

-Muoviti, dai!-

Nel giro di pochi secondi, si rivestì anche lu e corse ad aprire la porta.

-Nate, che ci fai qui?-

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Qualche parolina dell'autrice = Lo so, lo so, questo capitolo rasenta la follia xD Non so come mi sia uscito fuori xD Vabbè, ogni tanto bisogna anche alleggerire e poi mi dispiaceva troppo per Matt ç_ç Anche perchè non manca molto alla fine (mi piange il cuore a pensarci. Ho messo tutta me stessa in questa storia ç_ç). Per quanto riguarda la frase in tedesco, sono accetti critiche e consigli, visto che l'ho tradotta con il traduttore xD Baci =)

Ringraziamenti :

Oggi sono costretta a ringraziarvi in generale, perchè la linea stasera non regge bene ç_ç Scusate, e grazie mille a tutte ** Un bacione =)

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Capitolo 41
*** Dubbi II ***


 

-Dubbi II-

 

Il viso di Matt si contrasse in una smorfia nel costatare la dolcezza con cui Mello si era rivolto a Near. Tuttavia, presto tornò a sorridere, rendendosi conto che non poteva prendersela con Nate (anche se aveva involontariamente interrotto un momento sacro per lui). Infondo, probabilmente, neanche era a conoscenza della strana relazione d’amicizia tra lui e Mihael. Quindi, oggettivamente, anche Near era una vittima della mente contraddittoria del biondo.

-Devo parlarvi- disse con una certa malinconia Nate.

Mello sgranò gli occhi e gli posò una mano sulla spalla, infastidendo non poco Mail.

-E’ successo qualcosa?- esclamò con grande preoccupazione.

Near annuì.

-Domani partirò per il Giappone. Ormai sono più che sicuro che Kira si trovi lì. Sono venuto per dirvelo-

Mihael sorrise rasserenato, sotto lo sguardo confuso del rosso.

-Ah, è solo per questo! Non preoccuparti, anche noi partiamo per il Giappone-

Mail gli rivolse un’occhiata confusa e stralunata.

-Scusa, quando lo avremmo deciso?-

Mello lo guardò come se fosse improvvisamente tornato alla realtà da chissà quale mondo parallelo.

-Te l’ho detto stamattina e tu hai anche risposto che per te andava bene! O forse eri troppo impegnato a farti le seghe mentali per prestarmi attenzione, Mail?-

Il rosso arrossì imbarazzato e si portò una mano alla testa, sforzandosi di ricordare.

-Quindi possiamo vederci ancora!- esclamò Nate con una tale allegria che quasi non sembrava lui e strinse i fianchi di Mihael, nascondendo il viso nel suo petto.

Mail sgranò gli occhi, incrociandoli con quelli intrisi di panico del biondo.

-Da quando andate così d’accordo?- esclamò confuso. Sapeva che tra di loro era successo qualcosa di fisico, ma non pensava che il biondo si fosse abbandonato completamente al volere del suo cuore.

-Diciamo… diciamo che…- farfugliò Mello, allontanando da sé Nate.

-…diciamo che ci siamo riappacificati, anche se non ho alcuna intenzione di allearmi con lui-

Near gli rivolse un’occhiata di disappunto. Perché non aveva informato Mail della loro relazione?

-Avete già un posto dove stare una volta arrivati in Giappone?- domandò con più serietà, cercando di non prestare troppa attenzione allo strano comportamento di Mihael.

-In realtà, non ci ho neanche pensato- rispose il biondo, incrociando le braccia a portandosi una mano alla fronte, come se stesse riflettendo.

-Posso provvedere io a voi. Naturalmente mi preoccuperò di sistemarvi in un appartamento non troppo vicino alla nuova sede della SPK-

Matt sorrise ed esclamò con gratitudine:

-Mi sembra un’ottima idea!-

Mello lo fulminò con lo sguardo.

-Non voglio la tua carità, Nate!-

Near sospirò.

-La mia non è carità! Cercavo solo di essere gentile!-

Il biondo arrossì lievemente. Perché, quando parlava con Nate, faceva sempre la figura dello stupido?

-Hai ragione, scusami- disse con dolcezza, scompigliandogli i capelli.

Mail schiuse le labbra, non credendo ai proprio occhi. Fino a pochi giorni prima, Mello, in una situazione del genere, non avrebbe esitato a gettarsi su Nate e a picchiarlo con forza per aver messi in ridicolo il suo orgoglio, e ora invece non se ne preoccupava minimamente. Anzi, arrossiva pure! Quel suo comportamento aveva davvero dell’incredibile!

-Bene, allora vi farò avere l’indirizzo del vostro appartamento al più presto- disse Nate con un grande sorriso ad illuminargli il viso pallido.

-Ora è meglio che vada- aggiunse con una lieve tristezza, avvicinandosi alla porta.

-E’ notte fonda! Dove pensi di andare? Resta qui per stanotte- esclamò Mihael, afferrandolo delicatamente per un braccio.

-Io… non so se è il caso…- mormorò Nate arrossendo.

Matt inizialmente sussultò, poi, però, cercò di calmarsi, ricordandosi che Nate, prima di essere la causa del suo amore non corrisposto, era suo amico.

-Che c’è di male? Infondo alla Wammy’s house passavamo tutte le notti insieme- disse con dolcezza, sorridendo.

Near ricambiò il sorriso e annuì.

-D’accordo-

-Vieni, ti do un cambio per dormire- si affrettò a dire Mello, prendendolo per mano e conducendolo verso il bagno

-Nate, devo chiederti un favore- disse, chiudendo la porta a chiave e non accorgendosi che Matt li aveva ingenuamente seguiti e che ora si stava domandando perché si fosse chiuso dentro a chiave.

-Cosa?- domandò con preoccupazione Near. Il biondo sospirò.

-Mail non sa niente di noi, quindi dobbiamo comportarci come due semplici amici. Ti spiegherò tutto, ma ora fai come ti dico, d’accordo?-

Nate annuì confuso.

-Come vuoi-

-Grazie, piccolo- sussurrò dolcemente Mihael e gli regalò un lungo bacio, non immaginando minimamente che Matt fosse dietro alla porta e che li stesse ascoltando.

 ------------------------------------------------------

Qualche parolina dell'autrice = Oddio, spero di non aver reso Mello troppo sdolcinato O.O Comunque penso che un po' di intrighi stile soap opera ci vogliano in previsione del finale, che, andando avanti di questo passo, non credo giungerà poi così presto O.O Mi ucciderete per la lunghezza di questa storia xD

Ringraziamenti: Anche oggi devo ringraziarvi in generale perchè esco ora da una lunghissima versione di greco che mi ha uccisa e sono davvero stanca ç_ç La prossima volta vi ringrazierò a dovere, promesso u.u Per farmi perdonare vi svelerò un piccolo segreto sul finale: seguirà l'anime, ma al contempo non lo farà. Che voglio dire? Eheh, è un piccolo indizio, ma scoprirete presto cosa voglio dire ^^ Baciiii =)

 

 

 

 

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Capitolo 42
*** Vincolo d'amicizia ***


-Vincolo d’amicizia-

 

Ti ringrazio per amarmi
Per essere i miei occhi
Quando non potevo vedere
Per dividere le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi
Grazie per amarmi

Tu mi tiri su quando mi sento giù
Suoni la campana prima che loro mi sconfiggano
Se stessi annegando tu divideresti il mare
E rischieresti la tua stessa vita per salvarmi


Quando non sapevo volare
Tu mi hai dato le ali
Hai diviso le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi

 

Non piangere fragile anima dal cuore spezzato! Il tuo amore non è vano! Lui vive perché tu l’ami, cosa farebbe senza di te? Il tuo è un ruolo ingrato, lo sai bene. Ma tieni duro e non accusare nessuno del tuo dolore. Il destino spesso indica agli uomini vie che mai vorrebbero prendere.

 

***

 

Era voltato di spalle, qualche lacrima facile a rigargli le guance di miele. Sentiva il calore del corpo di Near, che si era sistemato al centro del letto, accoccolato tra le braccia di Mello come un cucciolo bisognoso d’affetto.

-Mail- sussurrò il biondo, infastidendolo. Perché era ancora sveglio? Perché non si abbracciava Near in silenzio e non lo lasciava in pace con il suo dolore?

L’amico lo chiamò ancora, ma lui non rispose. Per una volta voleva concedersi anche lui il lusso di sentirsi fragile.

-Credo che stia dormendo- mormorò Nate. Mihael gli sorrise con dolcezza.

-E’ quello che dovremmo fare anche noi-

-Già, ma io non ci riesco-

Mello rise e baciò la guancia di Near.

-Neanche io. Vieni, andiamo di là, così non rischiamo di svegliare Mail- sussurrò con gentilezza, prendendolo per mano e conducendolo fuori dalla camera da letto. Solo allora l’animo di Matt si sentì libero di crollare sotto il peso della consapevolezza e il cuscino divenne umido di lacrime. Passò qualche minuto, in cui la gelosia superò la ragione nel cuore di Matt e che lo portò ad alzarsi dal letto e a raggiungere i due amici nel salone.

-Sei così bello, Nate- sussurrava il biondo, ricoprendo di soffici baci il volto arrossato del compagno.

-Mihael… tu… tu mi vuoi?- bofonchiò con estremo imbarazzo Near. Mello sorrise e lo baciò lungamente sul collo, sapendo che quella sua domanda così apparentemente innocente in realtà era una provocazione.

Mail, udendo queste parole, fu preso dalla rabbia e dalla gelosia, ma, quando stava ormai per attirare l’attenzione dei due con appellativi poco garbati, Mello disse con dolcezza:

-Sai che ti voglio, ma non possiamo. Mail ci sentirebbe-

Il rosso sgranò gli occhi e, automaticamente, corse a nascondersi dietro alla porta del salone, mentre Nate annuiva pensieroso.

-Perché non gli hai parlato della nostra relazione?-

Mello sospirò e gli accarezzò la testa.

-Mail è innamorato di me e per un anno e mezzo siamo stati amanti, nonostante lui abbia sempre saputo che non lo amo. Con che coraggio potrei dirgli che stiamo insieme?-

Nate sgranò gli occhi, incredulo.

-Vuoi dire che per tutto questo tempo sei stato con lui?-

Mihael contorse il viso in una smorfia di colpevolezza.

-Speravo di innamorarmi di lui e dimenticare te. Ma ho fatto male i miei calcoli: l’amore che provo per te è troppo forte per essere rimpiazzato-

Near non sapeva se sentirsi offeso o onorato da quella confessione e si limitò ad abbassare lo sguardo, confuso e stupito come non mai.

-Mihael, devi dirglielo!-

-Lo so…- sospirò il biondo con tristezza.

-… ma non subito. Non voglio farlo soffrire proprio ora che abbiamo in pugno Kira. Rischiamo grosso e deve rimanere concentrato-

Nate alzò di nuovo lo sguardo, incrociando gli occhi azzurri velati di lacrime del compagno.

-Mello…- sussurrò con stupore, mentre l’altro si portava le mani al viso e si abbandonava ad un pianto disperato.

-Sono uno stupido! Per colpa mia Matt soffrirà e non posso perdonarmelo!-

Mail sgranò gli occhi, pieno di angoscia e sensi di colpa. Ma perché si sentiva in colpa? Infondo era lui quello ferito! Tuttavia vedere Mihael in quello stato era qualcosa di devastante. Di colpo, gli balenò per la mente il pensiero di essere sbagliato, di essere la causa di tutti i problemi di Mello. Come poteva essere così egoista da impedire al ragazzo che amava di essere felice con qualcun altro? Gli occhi verdi gli si riempirono di lacrime e, senza neanche pensarci, corse in camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle.

-Mihael, perdonami- sussurrò con tristezza, gettandosi sul letto.

Matt aveva davvero un cuore puro e ingenuo e per questo, forse, soffriva più di chiunque altro.

Il giorno dopo, quando si svegliò, né Mihael né Nate erano più al suo fianco, ma il loro posto era stato preso da un biglietto spiegazzato.

 

Accompagno Near all’aeroporto,

ci vediamo dopo.

Mello

Sospirò, cercando di calmarsi, e affondò il viso nel cuscino.

Era tutto dannatamente sbagliato! Lui era sbagliato! Ma come gli era venuto in mente di illudersi in modo tanto sciocco? Sapeva fin dall’inizio che Mello non sarebbe stato in grado di amarlo, per quanto si fosse sforzato. Glielo si leggeva in faccia fin dai tempi della Wammy’s house che aveva un debole per Near. Lui era solo l’amante fedele, l’amico pronto a soccorrerlo, il punto di riferimento. Ma niente di più.

E se Mihael soffriva, la colpa era solamente sua.

Per l’intera mattina non si alzò dal letto, come un malato privo di forze, tanto che quando Mello tornò a casa gli rivolse un’occhiata preoccupata.

-Mail, stai bene?-

Il rosso lo guardò con occhi lucidi, dolci come quelli di un cucciolo abbandonato a se stesso.

-Non avrei mai dovuto permettere alla passione di avere il sopravvento. Ho sbagliato fin dall’inizio cercando di farti innamorare di me. Perdonami. Perdonami se ti amo!-

Mihael spalancò gli occhi e strinse l’amico in una presa disperata, notando quanto i suoi meravigliosi occhi fossero vuoti e quanta tristezza fosse dipinta sul suo volto.

-Perché dici questo? Senza il tuo amore io non sarei qui, Mail! La colpa è solo mia! Non avrei dovuto illuderti!-

Il rosso sorrise languido e rifugiò il viso nell’incavo del collo dell’amico.

-Ora che ti sei riappacificato con Nate io non ti servo più. Sono solo d’intralcio- sussurrò con voce monotona, come se tutte le sue emozioni si fossero annullate, lasciando solo miseria e malinconia.

-Che cazzo dici, Mail? Ancora non l’hai capito che vivo per te? E’ vero che non ti amo, ma se ti accadesse qualcosa penso che potrei anche farla finita! Il bene che voglio a Nate non potrà mai separarmi da te. Io ti adoro, Mail. Ti adoro sopra ogni altra cosa- esclamò Mello tra le lacrime, baciando i capelli ramati dell’amico.

Solo allora Matt si rese conto di aver inconsciamente permesso alla follia d’impadronirsi di se, come un tempo aveva fatto con Mihael. Ma ora andava tutto bene. Il biondo lo aveva salvato, esattamente come settimane prima era stato salvato da lui. Era questo a rendere bello il loro rapporto. Non era amore, amicizia, affetto. Era qualcosa di più.

Fratellanza, forse?

No, decisamente di più.

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Qualche parolina dell'autrice = Ho l'impressione che questo capitolo non sia venuto come speravo. Non sono riuscita a mettere in risalto l'intensità dell'amicizia che penso distingua Mello e Matt dal resto di personaggi di Death Note. Li vedo un po' come Eurialo e Niso o Achille e Patroclo. Ma non credo di riuscire a spiegarmi su questo. Spero che vi sia comunque piaciuto ^^ E scusate il ritardo, ma ieri non ho potuto aggiornare perchè stavo al Romics ** Che meraviglia! :3 Ah, la canzone è di Bon Jovi =) Baci ^^

Ringraziamenti:

x  L_Nael: grazie ** sei sempre troppo gentile!! E già, piano piano tutto sta andando al suo posto ^^ Grazie di tutto, un bacione, cara =)

x  Pazzabest: Lo so, anche a me dispiace troppo far finire questa storia ç_ç Ti rivelo una cosa, sperando che possa consolarti, dopo questa posterò un'altra storia (della serie: non vi libererete di me così facilmente muahahah) tra L e B ^^ Spero che sia stata una bella notizia ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  Nate__: ** anche io voglio un cagnolino! eheh, mi odiano tutti per la situazione di Matt, però non sono così crudele. Presto capirai ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x HunterKeehl: Già, Matt è un po' l'opposto di Mello. Ama e basta, senza preoccupazioni e in modo ingenuo e puro. E' quest'idea che il suo personaggio trasmette che mi piace tanto ** Grazie di tutto, tesoro ^^ Un bacione =)

x  Lord_Trancy: Hai ragione, Mello è fin troppo dolcioso e pucci pucci xD Però non può fare sempre la parte del vecchio bisbetico u.u (ndMello: "Come scusa?" O.O ndMe: "Niente, niente" xD). Lo so, Matt sta soffrendo decisamente troppo, ma c'è un perchè e lo scoprirete presto ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x  faBry: eheh, nel finale ci sarà un grande colpo di scena ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

x Nemia: Matt ha rapito il cuore di tutto xD Sono felice che vi piaccia tanto ^^ Non preoccuparti per lui, c'è un perchè di tutto questo ^^ Presto lo scoprirai ^^ Grazie di tutto, cara ** Un bacione =)

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Capitolo 43
*** Piano mortale ***


-Piano mortale-

 

Passarono alcuni giorni dalla partenza di Nate e anche Mello e Matt erano ormai giunti in Giappone.

Le loro giornate trascorrevano in una routine continua, fatta di ricerche, indizi, numeri e nominativi. Mihael non usciva più di casa nel tentativo di porre finalmente fine al Regno di Kira, mente Mail rincasava solo di notte (a volte addirittura all’alba), quando finiva di pedinare Misa Amane. I loro ritmi erano estenuanti e lo stesso valeva per Nate, che non vedevano da giorni. Ma ormai mancava così poco alla fine di Kira che non potevano mollare.

-Mihael, non ce la faccio davvero più! Sono esausto!- esclamò Matt, alla fine dell’ennesima settimana stressante.

Mello lo guardò con dolcezza e si sedette vicino a lui, stringendolo contro il suo petto.

-Lo so, neanche io. Ma ormai ci siamo quasi. Dobbiamo tenere duro-

Mail sospirò e chiuse gli occhi, lasciandosi invadere da un dolce tepore.

-Tesoro, ti prego. Sono davvero al limite-

Gli occhi del biondo s’incupirono.

-In realtà avevo già pensato ad un piano, ma è troppo rischioso-

Matt spalancò le palpebre.

-Di cosa si tratta?-

-No, Mail. Andremmo in contro a morte certa!-

-Mihael, se hai un piano dobbiamo attuarlo! La priorità è prendere Kira!-

Mihael scosse la testa.

-E morire?-

-Tesoro! Non essere così pessimista! E poi… se anche fosse… almeno avremo aiutato lui-

Il biondo sussultò e rivolse lo sguardo alle ginocchia. Matt aveva ragione. Non poteva essere così egoista! Se anche fosse morto, ci avrebbe pensato Nate a prendere Kira.

-D’accordo, ma tu resti qui-

Mail lo guardò come se fosse improvvisamente diventato stupido.

-Ma che ti salta in mente? Io vengo con te e non provare a dire qualcosa perché questa volta non ti ascolto!-

Mello sospirò e sorrise con amarezza.

-Resterai con me fino alla fine?-

Il rosso gli accarezzò il viso.

-Avevi qualche dubbio?-

L’amico prese un gran respiro, ricacciando dentro le lacrime che stavamo per sfuggire alla prigione degli occhi.

-Il piano è semplice. Ma senza vie di fuga- sussurrò arrendevole e spiegò la missione a Matt, che ascoltava sgranando i grandi occhi verdi.

-Mail, io non voglio vederti morire!-

Gli occhi del rosso, per quanto si sforzasse, si riempirono di lacrime e le sue labbra si curvarono in sorriso triste.

-Ce la faremo, tesoro! Ce la faremo!- singhiozzò, gettandogli le braccia al collo. Mello lo strinse a sé con tutta la forza che aveva in corpo, sperando che l’affetto che provava per lui lo proteggesse.

Non seppero mai dire quanto tempo rimasero abbracciati in sacrale silenzio, cercando di trasmettersi con la pelle tutto ciò che sempre era stato taciuto. Le lacrime dei loro occhi si univano e divenivano perle preziose incastonate tra le loro ciglia. Le loro labbra si accarezzavano di tanto in tanto, memori della passione consumata più volte nel corso di quelle giornate di miseria, ma al contempo intrise di dolcezze.

Era Mello la luna. Era Matt il sole.

Così distanti, eppur così vicini.

Mihael, come la luna, rincorreva Mail sperando di riuscire ad amarlo come meritava e Mail, come il sole, confortava e proteggeva Mihael quando ne aveva più bisogno.

-Tesoro, voglio sentirtelo dire almeno una volta, per quanto falso possa essere- sussurrò ad un tratto Matt, imprigionando gli occhi di Mello nei suoi. Il biondo sorrise mestamente, sapendo a cosa l’amico si riferiva.

-Ti amo, amore- sussurrò con dolcezza per poi baciarlo lungamente.

-Grazie, Mihael, davvero! Mi hai reso felice!- disse con triste gioia il rosso, accarezzandogli il viso e notando che i suoi occhi erano persi in pensieri lontani.

-Chiamalo, digli di venire qui-

Mello sussultò. Matt sapeva davvero leggerli nel pensiero!

-Coraggio- lo incitò ancora il rosso, porgendogli il cellulare. Mihael annuì con determinazione e digitò il numero di Nate.

 -Pronto?-

-Nate-

-Mihael!-

-Puoi venire qui?-

-E’ successo qualcosa?-

-Voglio vederti-

-Aspettami, sto arrivando-

Gettò letteralmente il cellulare sul piccolo tavolo situato di fronte al divano e si portò la testa tra le mani.

Mail gli sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, alzandosi e dirigendosi verso la cucina.

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Qualche parolina dell'autrice = Scusate l'enorme ritardo, ma ho dovuto studiare e intoltre questo capitolo non è stato facile da scrivere. Ci siamo, il prossimo capitolo precederà l'epilogo che probabilmente dividerò in due. Che tristezza! ç_ç Però sto già preparando una nuova storia (protagonisti: B e L), eheh, non vi libererete di me xD kiss

Ringraziamenti:

x L_Nael: wow! Sono contenta che questo capitolo ti abbia reso felice ^^ Ed è davvero importante per me che tu mi abbia raccontato questo, perchè vuol dire che riesco a far sembrare reali i fatti che descrivo ** Grazie di cuore! ^^ Un bacione, cara =)

x  Nijinsky: ** Come sempre mi sento onorata dalla tue parole! Grazie davvero per tutto! ** Un bacione, tesoro =)

x  Pazzabest: eheh, il raiting sarà arancione, non tanto per le scene piccanti (che non mancheranno u.u), quanto per quelle violente xD poi capirai di cosa parlo xD L sarà l'uke (poi capirai perchè xD) e B il seme ^^ Grazie di tutto! Un bacione, cara =)

x  Nate__: e finalmente Nate__ si aggiudica il primo posto, signori! *applausi* Lo so, sono stata troppo cattiva con Matt, però la soluzione arriverà anche per lui ^^ Grazie di tutto ** Un bacione, cara =)

x HunterKeehl: Già, Matt, per quanto paziente e puro di cuore (ma sti termini epici che uso? Leggo troppi classici ç_ç) possa essere, alla fine è pur sempre un essere umano e crollare è inevitabile anche per lui. La canzone (mi sono dimenticata il titolo nel capitolo precedente ç_ç) è questa: http://www.youtube.com/watch?v=2uqSxOWXOVk (c'è anche la traduzione nel video ^^). Grazie di tutto ** Un bacione, tesoro =)

x  Lord_Trancy: Non volevo farti piangere ç_ç Ti ringrazio di cuore! Ora sono io a non sapere che dire xD Grazie davvero, di cuore! Un bacione, cara =)

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Capitolo 44
*** Quiete ***


-Quiete-

 

Mentre aspettava Near, che era ampiamente in ritardo, si decise a prendere il telefono tra le mani tremanti e a chiamare Halle Lidner.

-Pronto?-

La voce gli tremava, ma si sforzò comunque di parlare con un tono chiaro e severo.

-Sono Mello-

-Mello! Non ho mi hai fatto avere più tue notizie!-

-C’è una cosa di cui devo parlarti-

Deglutì un groppo di lacrime, mentre Halle cercava invano di domandargli spiegazioni. In breve tempo le parlò della missione e della possibile fine al Regno di Kira.

-Mello! Non puoi farlo! Morirai!-

-Lo so-

-Ma allora perché...?-

Sentì chiaramente la voce di Halle venire spezzata da singhiozzi sommessi.

-Devo farlo. Tu mi aiuterai, non è vero?-

Piangeva e ciò le causò non pochi problemi per rispondere. Sorrise Mihael. Che sorriso amaro e disperato era il suo! Quante persone ancora dovevano soffrire per lui? Lui, un piccolo genio con il complesso d’inferiorità che giocava a fare l’eroe. Ma quale eroe poi? Il suo era semplice egoismo. Sarebbe andato a morire per difendere la vita di Nate, nonostante sapesse che Mail, che lo amava come nessuno mai l’aveva amato, sarebbe morto con lui. E la cosa che più lo affliggeva era la consapevolezza che non sarebbe riuscito a dirgli la verità in tempo.

-Come puoi chiedermi di aiutarti a morire?-

-Se non muoio io, prima o poi morirà lui-

-Lui chi? Mello, ti prego… non capisco-

Il biondo chinò il capo verso il tavolino di mogano nero, quel tavolino che gli parlava di Mail. La sua stessa essenza si era riversata lì sopra: c’erano solo un pacchetto di sigarette, un accendino e la PSP. Lo accarezzò con dolcezza e posò l’indice sul pacchettino bianco. Incredibile quanto fumo inalasse quel ragazzo. Ma ancora più incredibile quanto la sua anima non ne fosse stata toccata, rimanendo candida e immacolata.

-Halle, non voglio che Near muoia-

La sentì sussultare. Doveva essere molto confusa.

-Io credevo che…-

Una grossa lacrima trasparente sgorgò anche dai suoi occhi.

-Io lo amo. Se gli accadesse qualcosa, se Kira scoprisse il suo nome… non potrei mai perdonarmelo. Non voglio che faccia la fine di L-

Singhiozzò insieme a lei, consolato soltanto dal fatto che il telefono non gli mostrava i suoi occhi sofferenti. Non poteva sopportare di vedere la figura di sua madre piangere per un suo sbaglio. O meglio, piangere perché lui era sbagliato.

-Sei innamorato di lui? Mello… se solo me ne avessi parlato…-

Halle fece una pausa.

-D’accordo, ti aiuterò-

-Grazie, Halle. Ti prego però, non dire nulla a Near-

-Come vuoi-

La sentì riattaccare. Doveva averla ferita con quella confessione, ma almeno lei doveva sapere la verità.

Qualcuno suonò alla porta in quello stesso istante. Il cuore sembrò schizzargli in gola e i battiti accelerarono tanto che ebbe l’impressione di svenire.

-Nate!- esclamò con voce gonfia di ansia, gioia, tristezza, rabbia, malinconia, desiderio.

-Mihael!-

Il piccolo fiocco di neve si alzò sulle punte e gli gettò le braccia al collo.

-Mi sei mancato-

Mello sorrise contro i suoi capelli d’argento e lo strinse a sé. Solo allora si sentì invincibile. Non avrebbe mai permesso a quel profeta di pace fasulla di uccidere la creatura divina che stava stringendo tra le braccia.

-Ti amo!-

Nate sgranò gli occhi con stupore, prima di arrossire e sorridere con innocenza.

-Ti amo anch’io, Mihael-

Il biondo cercò di trattenere le lacrime e lo prese in braccio, non curandosi del suo profondo imbarazzo, e lo fece sedere sul divano.

-Perché ci hai messo tanto?- domandò ansioso.

Nate stava per rispondere, quando Mail apparve sulla porta del salone.

-Mail!- esclamò Near con gioia e si precipitò ad abbracciarlo. Il rosso sorrise.

-Ciao, Nate-

Mihael li osservò con dolcezza. Cavolo! Che famiglia che erano! C’era poco da fare, nessuno, neanche la morte, vi li avrebbe mai divisi!

-Stavo proprio per dire a Mihael che oggi mi è successo un fatto strano. Mi ero già preparato per venire da voi, quando mi hanno chiamato per informarmi dell’arresto di un famoso serial killer inglese. Ha la tua stessa età, Mail, e ti somiglia in modo così sorprendente che per un attimo ho temuto fossi tu-

Mello e Matt gli rivolsero un’occhiata intrisa di stupore, prima che il rosso scoppiasse in una sonora risata.

-Non ci credo! Ho un gemello psicopatico!-

Nate sorrise divertito e tornò a sedersi accanto al biondo. Mail, vedendo il modo in cui si guardavano, smise di colpo di ridere e si fece serio, ricordandosi della missione.

-Io esco- disse all’improvviso, avviandosi verso la porta.

-Ma dove stai andando?- esclamò allarmato Mihael, confuso da tanta fretta.

-Siamo in Giappone e ancora non sono stato in nessuna sala giochi!- borbottò il rosso, prima di chiudersi la porta alle spalle. Mello si sentì dannatamente frastornato. Matt aveva lasciato lì le sigarette. Non era da lui.

-Ma cosa gli è preso?- domandò Nate confuso. Il biondo si voltò verso di lui e gli sorrise con dolcezza.

-Non farci caso- sussurrò semplicemente, chinandosi sensualmente verso di lui. Nate arrossì all’istante, ma gli gettò ugualmente le braccia al collo, baciandolo lungamente.

-Ti amerò per sempre, piccolo- sospirò Mihael, guardandolo in quegli occhi che tanto adorava. Near scosse la testa disorientato. Cosa gli stavano nascondendo Matt e Mello?

-Mihael…- fece per chiedere spiegazione, ma il biondo gli posò un dito sulle labbra, gli occhi di ghiaccio sciolti in acqua trasparente.

-Shh… non dire niente- sussurrò con voce tremante, cercando il suo corpo.

Nel frattempo, Mail camminava per le strade gremite di gente sospirando e sforzandosi di non piangere. Non aveva realmente intenzione di andare ad una sala giochi. In realtà, non si sentiva di fare niente. Cercava solo di dare a Mihael e Nate più tempo possibile per stare insieme.

Quella fu la quiete prima della tempesta.

L’aria sembrava sussurrare addii silenziosi.

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Qualche parolina dell'autrice: Scusate, ma anche oggi non posso ringraziarvi come si deve perchè la linea non prende molto bene ç_ç Lo so, capitolo davvero triste, ma fidatevi di me ^^ Ci sentiamo presto con la prima parte dell'epilogo (gli ultimi capitoli sono sempre i più difficili ç_ç). Un bacione a tutte! Grazie per tutto! Questa storia non sarebbe la stessa senza di voi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 45
*** Epilogo I ***


Epilogo I

 

 26 gennaio 2012

 

Ha paura. I suoi occhi preoccupati non si sforzano di nasconderlo. Ha seguito il piano di Near nei minimi dettagli e ha sostituito il frammento di una pagina del Death Note che Takada nascondeva nel reggiseno con un foglietto di carta normale, ma non è convinta che ciò sia sufficiente. Quando Near le si è avvicinato il giorno prima, in lacrime, e le ha chiesto che cosa aveva Mello in mente non ce l’ha fatta a mentirgli. Così Near le ha dato un piano da seguire per salvarlo, dicendo che lui si sarebbe occupato di Matt, il suo complice. Ma Matt è morto. L’ha visto lei stessa perire sotto innumerevoli colpi di pistola ed ora non può che essere tremendamente in pena per la sorte di Mello.

L’auto nera sfreccia veloce per le strade governate dal caos, ma ad Halle sembra di stare immobile da ore, giorni, mesi. Il cuore le martella forte nelle orecchie e la paura cresce di secondo in secondo. Paura di non arrivare in tempo, di scoprirlo morto, di non trovare le parole adatte da dire a Near e di non poter sopportare una sofferenza tanto grande.

Ma l’auto continua a solcare il cemento e in breve tempo giunge di fronte ad una chiesa in fiamme.

Halle si precipita fuori dalla vettura, vacilla, le gira la testa, ha la nausea, ma trova comunque la forza di correre e senza pensarci due volte si dirige all’interno dell’edificio che si sta sgretolando sotto la violenza del fuoco.

-Mello! Mello! Dove sei?- urla con tutta la forza che ha in corpo, finché non la vede, quella chioma bionda accasciata sul volante del grande camion posizionato al centro di quella vecchia chiesa. Apre con forza lo sportello e afferra il ragazzo per un braccio , spronandolo ad alzarsi, ma deve presto rendersi conto che è privo di sensi. A fatica riesce a trascinarlo in salvo tra l’erba fresca, distante dal fumo, per permettergli di respirare.

Quando il biondo apre gli occhi il suo primo pensiero va a sua madre.

-Mamma…-

Il volto pallido di Halle si illumina di gioia e le mani corrono sulle guance di Mello.

-E’ tutto finito, Mello! Sei salvo!-

Il ragazzo sorride debolmente, ma subito un orribile e recente ricordo si appropria della sua mente.

-No! Non dovevi salvarmi! Perché non mi hai lasciato morire?- urla con rabbia, portandosi le mani ai capelli e piangendo disperatamente.

-Mello…-

-Matt! Matt è morto! Perché  io sono ancora vivo?!-

Halle lo guarda spiazzata. Non sa cosa dire e si sente inutile. L’hanno addestrata a mantenete il sangue freddo, a sparare, a stringere i denti, ma nessuno l’ha mai preparata a questo.

-Mello, Near si era ripromesso di salvarlo e lui… lui non ha mai fallito-

Il biondo, fuori di sé per l’angoscia e la rabbia, l’afferra per il colletto della camicia e le rivolge un’occhiata intrisa di disperazione.

-L’ho visto con i miei occhi! Quei bastardi gli hanno sparato senza alcuna pietà!-

Halle si sforza con tutta se stessa di non piangere e lo avvolge in un dolce abbraccio.

-Mello, sono sicura che Near ha fatto il possibile- sussurra con tristezza, aiutandolo ad alzarsi e avviandosi verso l’auto.

 

La porta automatica della sala monitor della SPK si apre, offrendo alla vista di Nate il corpo vivo e vegeto di Mihael, che continua a fissare il pavimento con la morte negli occhi.

-Mello…- sussurra Near con la voce rotta dal pianto a causa dell’emozione e gli corre incontro, abbracciandolo.

-Ce l’hai fatta! Sei vivo!-

Mihael scuote la testa con grande ansia e disperazione.

-Matt… Matt è morto-

Near gli accarezza con dolcezza il viso e gli prende la mano, conducendolo fino al suo appartamento in perfetto silenzio.

Apre la porta con un sorriso e una testolina rossa cattura l’attenzione di Mihael.

-Mail!- esclama il biondo con stupore, provando una gioia tanta grande che tutte le sue emozioni sembrano essersi annullate. Il rosso lo fissa con incanto, come la prima volta che lo rivide dopo tanti anni di separazione.

-Mihael…- sussurra, mentre il ragazzo corre ad abbracciarlo con forza, riempiendo di lacrime l’incavo della sua spalla.

-Com’è possibile? Io ti ho visto morire!-

Nate si avvicina ai due e stringe i fianchi di Mihael.

-Ti ricordi il serial killer inglese di cui vi avevo parlato?-

Il biondo annuisce confuso.

-Mentre tu ti preparavi per rapire Takada, ho fatto salire sull’auto di Matt anche lui, che proprio oggi doveva essere giustiziato. Nessuno si è accorto della differenza, ma purtroppo dovete considerare entrambi che per il mondo siete morti e che dovrete procurarvi una nuova identità-

Un grandissimo stupore si dipinge sul volto di Mihael, che confuso e felice al tempo stesso, coinvolge Nate nell’abbraccio, guardandolo con amore.

Mail, che come sempre sa cosa sta pensando l’amico, prende le mani di entrambi e le congiunge con delicatezza.

-Voi due siete nati per stare insieme- dice dolcemente.

Mihael e Nate l’osservano con affetto.

Nonostante tutto, nonostante Kira, la vita non è mai apparsa tanto meravigliosa a nessuno dei tre.

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Qualche parolina dell'autrice = Eccomi qui con la prima parte dell'epilogo ^^ Lo so, tutto questo rasenta la follia, ma non potevo lasciarli morire ç_ç Avete visto? Il finale ha seguito l'anime, ma al contempo non l'ha fatto xD Che dite sono stata troppo crudele con il serial killer? Bè, meglio lui che Matt u.u Sentenza? Sono completamente pazza? Baciiii ^^ Ci sentiamo presto con la II ed ultima (ç_ç) parte =) kisses **

Ringraziamenti: anche oggi non posso dilungarmi troppo, anche perchè ho deciso di ringraziarvi tutte per bene al prossimo chappy ^^ Ve lo meritate ^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 46
*** Epilogo II ***


Epilogo II

 

Tre figure esili si stagliano tra i colori rossi e accesi del tramonto. Si tengono per mano, mentre fissano malinconici la lapide ai loro piedi.

-Abbiamo vinto, L. Kira è morto- dice a bassa voce Nate, stringendo maggiormente la mano di Mihael.

-Ha sempre avuto ragione. Lui non sbagliava mai- sussurra mestamente il biondo, sforzandosi di non piangere.

-Almeno sappiamo che la sua morte non è stata vana- dice con solennità Mail, nel tentativo di fare forza all’amico.

-Sembra strano, ora che è tutto finito- mormora Nate, cercando calore tra le braccia di Mihael.

-Ora che farete?- domanda Mail, un groppo alla gola.

-Che cosa vuol dire “che farete”? Hai intenzione di andartene?- esclama Nate con stupore.

-Ora che tu e Mihael state insieme, io non c’entro più nulla. Non voglio esservi d’impiccio-

-Cosa? Ma, Mail! Noi siamo una famiglia! Mihael, non hai niente da dire?-

Il biondo sospira malinconico e si volta verso Matt.

-Vorrei che restassi, lo sai, ma mi rendo conto che per te è meglio lasciare la nostra casa. Non potrei sopportare di vederti soffrire a causa mia, Mail. Per questo ti chiedo di dimenticarmi…- mormora, ma subito le lacrime prendono il sopravvento su di lui.

-…Tu meriti molto di più, Mail! Meriti qualcuno che sappia amarti come si deve e che ti renda felice. Se ora ti chiedessi di restare sarei solo un egoista-

Matt sorride amorevolmente e prende il viso di Mihael tra le mani, asciugandogli le lacrime con i pollici.

-Posso vivere senz’amore, Mihael, ma non senza di te. Lo sai-

-Ma che futuro speri di avere restando con noi? Non capisci che ti stai facendo solo del male? Come farai a sopportare tutti i giorni di vedermi con Nate?- urla Mello tra i singhiozzi.

-Non dovrò sopportare proprio nulla, Mihael! Ha ragione, Nate. Siamo una famiglia. E non preoccuparti per me. Tu sei il mio migliore amico e questa è l’unica felicità che desidero-

Il biondo spalanca gli occhi azzurri velati di lacrime e fissa l’amico con stupore.

-Oh, Matt, sei un vero idiota!-

Il rosso sorride con dolcezza e stringe l’amico tra le braccia, sotto lo sguardo tenero di Nate.

-Sai, se non fosse stato per Halle io non sarei qui. Ti credevo morto e quando ho visto le fiamme avvolgere la chiesa io… io mi sono rifiutato di mettermi in salvo. Senza di te valgo meno di zero, Mail. Per anni ho rinnegato i miei sentimenti per Nate perché volevo essere a tutti i costi il numero uno, ma ora mi rendo conto che il vero numero uno sei tu. Non so se sei una sorta di angelo custode, ma sappi che farò di tutto per ripagarti del tuo aiuto. Anche se sono innamorato di Nate, io ti prometto che ti renderò felice- sussurra Mihael, guardando negli occhi Matt.

-Hai tentato il suicidio per me? Non ti credevo così stupido! Promettimi che non farai mai più una cosa del genere!-

-Nessuno di voi due rischierà più la vita! Non ve lo permetterò!- esclama con serietà Nate, avvicinandosi ai due.

-Hai ragione, piccolo- ride con affetto Mihael, coinvolgendolo nell’abbraccio.

Near sorride e accarezza le mani di entrambi.

-Ora che siamo di nuovo insieme, nessuno ci dividerà più-

I tre si scambiano sguardi pieni di significato, prima di volgere gli occhi al tramonto.

Il sole vermiglio sembra sorridere loro con i suoi raggi caldi e intensi, mentre cede il trono alla luna e alle sue stelle.

 

-The End-

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Qualche parolina dell'autrice = Siamo alla fine ç_ç Scusate se ci ho messo tanto, ma scrivere il finale di una storia non è mai semplice. Che dire? In questa storia ci ho lasciato davvero una parte di cuore. Grazie a lei ho avuto modo di ascoltare i complimenti dolcissimi di persone fantastiche. Non so che dire... ora mi sento molto nostalgica... quindi lascio a voi le parole per questo finale. Grazie davvero di tutto! Comunque, sappiate che sono già al lavoro per il primo capitolo di una ff che vedrà come protagonisti L e BB ^^ Chi vuole mi segua anche in questa avventura (perchè parlo come un pirata? O.O) ^^ Un bacione a tutte!

Ringraziamenti:

x  L_Nael: Mia cara, per prima cosa ti ringrazio di cuore per i complimenti della scorsa recensione ** Sei sempre molto dolce ** E poi ti ringrazio infinitamente per aver seguito questa storia con tanto entusiasmo ** Non so che dire... Grazie di tutto cuore! <3 Un bacione! =)

x Nijinsky: Anche a me dispiace tanto che sia finita ç_ç Tesoro, ti ringrazio davvero per tutto! Lo sai che ti stimo molto come scrittrice (i tuoi sono sempre capolavori!) e di conseguenza come persona, pur non conoscendoti, e quindi non so esprimerti tutta la mia gratitudine per aver seguito la mia storia ** Spero di risentirti presto <3 Un bacione! =)

x  Pazzabest: Wow, quanti complimenti ** Anche io ti adoro tanto!!! Ci tengo davvero a ringraziarti per tutto ** Con le tue recensioni mi hai portato sempre tanta gioia e allegria! Non so davvero come ringraziarti! Sei sempre così dolce... Grazie di cuore *le scende una lacrimuccia* Entro domani posterò la storia di L e BB ^^ Ah, quasi dimenticavo, grazie ancora per il consiglio su "Mi vergogno da morire" ** Mi ci sono fissata! Un bacione! <3 =)

x  HunterKeehl: Wow, grazie di cuore ** Ti ringrazio di cuore per l'entusiamo con cui hai seguito questa storia *^* Mi sento onorata, davvero! Sei davvero gentilissima ** <3 Un bacione! =)

x  Lord_Trancy: wow! Grazie del complimento *^* Ringrazio moltissimo anche te per aver recensito la storia e l'affetto che le hai dimostrato ** Già, anche io sono triste perchè è finita ç_ç Mi così affezionata alle vostre recensioni ç_ç Grazie di cuore per tutto <3 Un bacione! =)

 Kuromidagliocchirossi: wow, ora non so che dire... mi hai fatta commuovere ** Davvero, quanti complimenti in una volta sola! Grazie infinite per tutto! Non importa se non hai potuto recensiere i capitoli scorsi, per me quello che conta è che io sia riuscita a trasmettere le emozioni dei personaggi e grazie alle tue parole so che è stato così ** Grazie di cuore, davvero! Un bacione <3 =)

 

Grazie di cuore a tutte, davvero! Vi voglio bene! <3

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