[5] Notte
da umano
Era giunta la sera e come
previsto dalla seguente spiegazione della McGranitt avvenuta nel pomeriggio, venne aggiunto un posto letto nella camerata del mio
padrone.
Non ero
abituato a stare disteso, figuriamoci nel letto!
Ero talmente agitato per ciò
che mi stava succedendo che non riuscivo a dormire.
E a quanto
pare non ero il solo.
“Devi riposare...”dissi
avvicinandomi alla finestra.
Harry appoggiò la testa al
vetro.
“Non ci riesco...”
“E’ per Draco Malfoy? Non
immaginavo fosse così impertinente da...”
“Non è per lui..”
“..?..”
“Sono preoccupato per la mia
civetta...”disse con voce bassa per non svegliare gli altri. Mi rivolse uno
sguardo che non avevo mai visto.
Un lungo brivido mi attraversò
il corpo alla vista dei suoi occhi affettuosi.
“La tua...ehm...civetta?”
chiesi schiarendomi la voce.
“Si chiama Edwige. Purtroppo
non la vedo da ieri notte.Ero convinto che sarebbe tornata stasera ma...”
“Tornerà...”dissi
deciso.”...le civette tornano sempre dal loro padrone...”continuai prendendogli
la mano”lei ti appartiene e sarà sempre tua!!”
Harry spalancò gli occhi stupito.
Probabilmente lo avevo colpito
con la mia interpretazione passionale!
“Non so da dove vieni, ma da
noi se vedono due ragazzi dello stesso sesso mano nella mano, tutti potrebbero pensare molto male!”
“Scusa?”
“Mollami la mano Ed....”
Non lo avevo colpito con la
mia interpretazione passionale da amante fedele. Sob...
Faccio pena anche quando sono
sincero...più o meno.
Con il morale un po’ a terra
tornai nel letto.
“Grazie Ed...”disse Harry
stirando un sorriso.
Risposi annuendo lievemente e mi infilai sotto le coperte imbarazzato.
Dovevo
assolutamente fare qualcosa, cercare di creare un rapporto di fiducia tra me ed
Harry, così sarebbe stato più
facile stargli vicino.
A partire da quel momento.
Pensai fosse saggio e carino
fargli compagnia durante la veglia, così scesi dal letto incontrando
inevitabilmente il freddo pavimento.
Non ero abituato a sentire
quella temperatura.
Alzai lo sguardo, per ammirare
per l’ennesima volta il mio padrone sospirare verso la luna.
Non lo vidi: non era più lì.
“Harry?” chiesi avvicinandomi
al suo letto.”Harry, dove sei?”.
Era scomparso, senza che me accorgessi: che razza di protettore che ero!
Cercai dappertutto ma non lo
trovai.
Ero nel panico. E se gli fosse successo qualcosa?
“Ron!”dissi scuotendo il
ragazzo che dormiva beatamente”Ron, svegliati! Svegliati!”
“Uh?”
“Harry è scomparso: non lo
trovo!!”
“Harry è come me e te, Ed...un
normale essere umano con la vescica piena...Sarà sicuramente in bagno...”
“Andate in bagno con la
bacchetta ed il cappotto?”chiesi dubbioso.
Il ragazzo dai capelli rossi
si strofinò gli occhi e scese dal letto.
“Mettiti il cuore in pace,
Edward...sembri una fidanzatina isterica...”
“E se gli fosse successo
qualcosa?” dissi afferrando Ron per la braccia”Non
posso lasciarlo da solo!”
“Ok, ok! Ho
capito, calmati...su, andiamo a cercarlo...”bofonchiò Ron impugnando la
bacchetta.
*******
Durante la notte i grandi e
vasti corridoi di Hogwarts donavano all’ambiente un aspetto tetro...e questo
agitava Ron, e non solo.
“Coma fai a stare così calmo
in posti del genere nella notte?”chiese il mio amico illuminando il nostro
cammino con la luce emessa dalla bacchetta.
“Non sono per niente
calmo...”puntualizzai cercando di pensare dove poteva essere il mio padrone.
Più passavano
i minuti, più mi agitavo per la preoccupazione.
“E se
magari ora è tornato nel letto, mentre noi siamo qui come due stupidi a
cercarlo inutilmente?”
“Non stiamo affatto
stupidi...ma se tu vuoi tornare a dormire, fa pure!”dissi brusco.”Non m’importa
se ci capita qualcosa: io devo trovare Harry!”
“Ma
se lo conosci da neanche ventiquattr’ore!! E poi, se permetti, a me importa se mi capita qualcosa! Miseriaccia, non voglio farmi trovare da
qualche professore o da qualche creatura terribile come...Hermione!” ridacchiò
nervosamente il ragazzo.
“Non tirare in ballo la povera
Hermione...”
“Ehm...a tal proposito, che
cosa pensi di fare con lei?”
Mi bloccai. Avevo sentito
bene?
“Scusa?”
“Ho visto come la guardi...ed
il modo in cui ti rivolgi sempre a lei, poi...”continuò lui
illuminandomi il viso con la luce della bacchetta.”...lei ti piace...vero?”
Tutto qui?
“Certo che mi piace!”confermai
sorridendo.
Ron spalancò gli occhi e la
bocca come scioccato.
“Ma
ti sembra una cosa da dire con tutta questa naturalezza? Guarda che è una cosa
seria!!!”
“Non ti arrabbiare,
scusami!!”dissi appoggiando le mani sulle sue spalle ”anche tu mi piaci molto!!”
“Cosa?”
“Sì, sì...”
“Forse era meglio se dicevi
che ti piaceva Hermione...e basta!”continuò lui togliendosi le mie mani di
dosso.”Harry ci aspetta!!”
Aveva ragione.
Durante il nostro cammino,
giungemmo in una delle torri del castello e mentre salivamo le scale, lo sentii.
Sentii odore di sangue e
paura.
“Harry...”sussurrai portandomi
le mani al petto.
“Cosa?”
“E’ nei paraggi!”dissi
affacciandomi alla finestra per vedere se c’era qualcuno.
E lo vidi.
Harry era nel cortile innevato
che puntava la bacchetta contro un’ombra scura.
Entrambi erano
feriti: lo vidi dalle macchie scarlatte nella neve.
Il cuore iniziò a battere
forte: dovevo assolutamente aiutarlo o sarebbe stata la fine di tutto.
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