L'Amante

di valley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il marito infelice ***
Capitolo 2: *** Il professore infelice ***



Capitolo 1
*** Il marito infelice ***


L’AMANTE

 

L’AMANTE

 

 

 

Disclaimer: tutti i personaggi e i luoghi citati appartengono a JKR..

Un ringraziamento speciale alla mia brava e paziente beta.

Grazie Anna.

 

 

Capitolo Primo.  Il marito infelice

 

 

- Se-ev! – Narcissa Malfoy stava piangendo sulla spalla del professore di suo figlio, - E’ già una settimana che non dorme più a ca-a-sa!

“E io cosa ci dovrei fare?” pensò professor Piton, cercando di calmare i suoi singhiozzi. Non aveva la più pallida idea come comportarsi in una simile situazione.

- Calmati, si sistemerà tutto.  - disse imbarazzato nel tentativo di consolarla.

- No, non si sistemerà niente! Questa volta fa sul serio! Mi vuole lascia-a-re!!!

“Se non la smette di strillare sveglierà tutti gli studenti, maledizione…”

- Sev!  Tu mi devi aiutare! Ti prego!

- Va bene, va bene, - disse Piton velocemente, pur di farla stare zitta, - Calma, calma, ci inventeremo qualcosa, ma per Merlino, smettila immediatamente di piangere!

 

***

- No, prima o poi mi farà diventare pazzo! – Lucius Malfoy era seduto nello studio del professor Piton e si teneva la testa tra le mani.

- Cosa è successo questa volta? – nel tono più neutro possibile chiese Piton.

- Ma ti rendi conto! No, non posso…

Piton rimane fermo e in silenzio.

- Sev, io non riesco neanche a parlarne!

- Allora cosa sei venuto a fare?

- E dove altro potevo andare? Tu… - Malfoy si alzo e cominciò a camminare nervosamente.

Anche il professore si alzò, si avvicinò alla scrivania e riempì due bicchieri porgendone uno all’amico.

- Bevi, e calmati.

Qualche minuto dopo Lucius era seduto nella stessa poltrona, molto più rilassato e quasi piangendo raccontava la sua difficile situazione familiare.

- Io non capisco… cosa le manca? Le ho dato tutto!

“ Perché mi racconta queste cavolate?  - pensò Piton, smettendo di ascoltarlo, - non è venuto per questo.”

- Sev, tu non capisci… lei…lei…no, non ce la faccio!

Il professore guardò Malfoy con tristezza. Sapeva con certezza cosa l’altro stava per dirgli. Stava riflettendo tuttora però sul modo migliore di reagire.

- Sev, lei… ecco, ha un amante! - disse Lucius velocemente.

- Ma come ti viene in mente?

“Sì, così va bene…” pensò Piton.

- L’ho visto. – Lucius aveva un’aria stanca e afflitta.

- Ma dai, sicuramente ti sbagli.

- Mi prendi in giro?

Sì, era esattamente quello che il professore stava facendo. Lo prendeva in giro. Ma non poteva certo confessarlo.

 

***

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

31.01.1998

Narcy, è venuto da me oggi. E’ sicuro di aver visto il tuo amante. Era molto abbattuto. Sinceramente, questa storia non mi piace più.

S.

 

 

Al Professor Piton

Hogwarts

31.01.1998

Sev, è tutto a posto! Per la prima volta in dieci giorni ha passato la notte in casa. E anche nella mia camera da letto. Non abbiamo dormito, naturalmente. Ha continuato ad urlare come un pazzo fino all’alba, ma è già un passo avanti. Come tu mi avevi promesso.

N.

 

 

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

31.01.1998

Ma perché proprio “lui”? E’ molto pericoloso. Dovevamo scegliere qualcun altro.

S.

 

 

Al Professor Piton

Hogwarts

31.01.1998

Nessuno di loro oserebbe attaccarlo se lo scoprissero, Sev. E’ la soluzione più sicura.

N.

 

“Eccola l’intelligenza femminile, cioè la sua mancanza! - penso Piton gettando la lettera nel camino. – Soluzione sicura! Ha! Come se Lucius non mi avesse accompagnato con una decina di ‘Avada’ dalla finestra mentre fuggivo per il parco!”

 

***

- Sev, - Malfoy non era neanche completamente uscito dal camino, - Ti rendi conto? Ho scoperto chi è!

“ Chissà come ha fatto?”- pensò preoccupato Piton.

- Beh, chi è?

- Potter!

- Non può essere, - il tono di Piton non era affatto sorpreso, ma per fortuna Malfoy non si era accorto di nulla nella fretta di condividere la sconcertante notizia.

- Sì, anche Lestrange lo ha visto a casa sua. E anche Goyle!

“ Qua si mette male…” – penso il professore tra se, ma ovviamente non disse niente del genere ad alta voce.

- Lucius, ma sei sicuro? Non mi pare che il ragazzo sia in vena di divertimenti! Dall’ultima caduta del Signore Oscuro, è messo proprio male. Non si è ancora ripreso del tutto, si addormenta durante le lezioni.

- Ma certo!! Dorme alle lezioni perché la notte se la spassa con le nostre mogli! Sev, sono sicuro. Credi che non riconoscerei quell’idiota sfregiato? E’ proprio un infame! E io per l’agitazione devo avergli tirato almeno quattro ‘Avada’! Immagina se lo avessi colpito!

“Lo immagino, - pensò l’infelice professore, ricordando come stava fuggendo quella notte per il parco, avvolto in un lenzuolo bianco, temendo che Lucius potesse accorgersi che l’idiota sfregiato sotto il lenzuolo era completamente vestito. - Sei tu che non immagini, cosa sarebbe successo, amico.”

- Che ci vuoi fare? E’ un eroe di guerra. Forse vuole vendicarsi così dei Mangiamorte. Nessuno di voi è stato condannato. E a lui secca.

- Ma tu immagini cosa avrebbe fatto quel demente se ci avessero condannato!

- Comunque, io penso che ti sbagli.

- IO L’HO VISTO!!

- Questo non dimostra niente. Poteva essere chiunque. Anche Hagrid, per esempio! – cercò di sdrammatizzare Piton.

Ma Malfoy non capì la battuta. Però si calmò.

- Questo cambia tutto, - disse Malfoy lentamente - Hagrid, lo posiamo semplicemente uccidere.

“Di male in peggio…” – il professore cominciò a preoccuparsi seriamente.

- Era solo un esempio. Non necessariamente Hagrid. Poteva essere chiunque.

- Sì, sì. – Malfoy si alzo e si diresse con decisione verso il camino, - Hai perfettamente ragione. Dobbiamo catturarlo, scoprire chi realmente è, e solo allora… Sev, tu credi che il vostro gigante tonto sia in grado di preparare una Pozione Polisucco?

“ Ecco. Ora mi uccide.”

- Anche uno studente del primo anno sarebbe in grado. E’ semplice. E poi la si può semplicemente comprare. O rubare.

- Sì, certo…

- Lucius, potrebbe essere chiunque dei nostri. Nott, Goyle, Parkinson, anche Lestrange!

- Si, ma servono anche i capelli di Potter, oppure le unghie! Se li può procurare qualcuno che lo conosce bene. E con Hagrid sono buoni amici!

- Non necessariamente… - disse Piton conscio che le cose si stavano mettendo male.

- Va bene. Lo catturiamo, poi si vedrà!

Con queste parole Malfoy scomparve nel camino.

“Ma bene! – pensò sarcastico Piton. - Almeno Narcy ha avuto quello che voleva. Ora Lucius non uscirebbe di casa neanche sotto ‘Imperio’!”

***

Harry Potter stava camminando cautamente per il corridoio di Hogwarts. No, non aveva intenzione di fare niente di proibito. Semplicemente non voleva imbattersi in uno dei suoi amici e dover loro delle spiegazioni. Non aveva con se il mantello dell’invisibilità, perciò stava tornando nel suo dormitorio dalla torre di Corvonero, sperando di dormire almeno un paio d’ore, affidandosi semplicemente alla fortuna. Purtroppo le sue speranze non si realizzarono.

- Ti ho preso, bastardo, – gli sussurrò l’ex-Mangiamorte proprio nell’orecchio.

- Ma siete impazzito? – Harry stava cercando di far allentare la presa sul suo collo, - Lasciatemi immediatamente!

Lucius spinse violentemente Harry contro il muro.

- Pensi di poter fare tutto quello che vuoi ora? Pensi di essere il più furbo? Bastardo!

Harry schiacciato contro la parete guardava Malfoy allibito, cercando di indovinare il motivo di un comportamento a tal punto irragionevole. L’ultima partita di Quidditch? No, improbabile. La gita a Hogsmeade del fine settimana scorso?  Beh, avevano fatto un po’ di casino. Ma non può certo essere in motivo valido motivo per introdursi nella scuola e aggredire l’Eroe.

 “Eppure avrebbe delle grane serie se lo scoprissero qui adesso, - pensò Harry. – Cosa mai lo ha fatto arrabbiare così?”

- Mister Malfoy, ma cosa volete da me? Se è per Draco, è stato lui ad insistere per venire con noi. E io, tra l’altro non ero obbligato a riportarlo di peso a scuola. E neanche Ron. La prossima volta lo lasciamo direttamente lì, ai ‘Tre Manici’. Anche noi… non eravamo molto… ci siamo un po’ persi. Come potevamo sapere che sarebbe finita così?

Lucius prese mentalmente nota di chiarire questa storia assurda con Draco. Poi si accorse che Potter non aveva neanche tirato fuori la bacchetta e si rese conto di averla dimenticata pure lui.

Si avvicinò ancora di più al ragazzo guardandolo con odio negli occhi verdi.

- Te lo dico chiaramente. Apposta per il tuo cervello ritardato. Se ti vedo ancora una volta a casa mia, carogna, io ti uccido. E non mi importa di quello che succederà a me. Sono stato chiaro?

- Ma io…

- Mi hai capito?

“Ma cosa gli sarà successo? – pensò Harry, - E’ chiaro, la minaccia è assolutamente infondata. Non può farmi proprio niente.”

- Ma per carità, non c’è bisogno di minacciarmi. Se non volete che vengo a casa vostra non ci verrò più, capirai!

- Te lo faccio vedere io ‘capirai’!!

- Ci aveva invitati Draco! – Harry era quasi offeso. – E aveva invitato anche Hermione.

“Perché non so niente neanche di questo? – pensò Lucius. – Ah, Draco, ti faccio vedere io!”

- Io ti ho avvertito. – Lucius si era finalmente calmato. – Ucciderti forse non ti uccido, ma se ti prendo, giuro che te la faccio passare la voglia! Per sempre!

Con queste parole Lucius si girò di scatto e se ne andò velocemente lungo il corridoio.

“Ma che gli sarà preso? – Harry si stacco dal muro e si diresse verso il dormitorio. – Deve essere completamente impazzito. Come fa Draco a sopportarlo?”

Purtroppo non c’era nessuno che potesse spiegare al giovane Griffondoro, così strettamente impigliato nella rete degli intrighi dei Serpeverde, che cosa volesse davvero da lui Lucius Malfoy.

 

***

- Sev, sai, secondo me è proprio Potter, - Malfoy guardava pensosamente il caffé nella tazza. – Aveva uno sguardo troppo… innocente.

Il professore svegliato alle cinque del mattino dall’irruzione di Lucius Malfoy nella sua camera da letto sospirò.

“Questa famiglia di idioti mi farà diventare pazzo.” - pensò con tristezza.

- E quando tu avresti visto il suo sguardo innocente?

- Ma appena adesso…

- Dove?! – Piton si era completamente svegliato. – Lucius, sei stato nel dormitorio dei Griffondoro?! Ma sei matto? E se ti hanno visto?

- Non urlare. Non sono stato da nessuna parte. Il vostro eroe stava sgattaiolando fuori dalla torre di Corvonero.  E poi dorme alle lezioni. Mi ha raccontato tante cose nuove…

- Dovevi trascinarlo qui. – disse Piton deluso.

- E se non fosse voluto venire? E se si fosse messo a strillare? Te lo immagini, mi trovassero a trascinare Potter, alle cinque del mattino, nel sotterraneo!

- Ma non si sarebbe messo a strillare, - Piton sorrise ricordando come sabato notte Potter e Weasley avevano trascinato Draco, completamente ubriaco, e lo avevano lasciato davanti alla sua porta. – Non avrebbe voluto dare un dispiacere a Draco.

- E cos’è questa storia dei ‘Tre Manici’? Perché non mi hai detto niente?

- Non ne ho idea. Perché?

- Ah, niente. Sev, cosa dobbiamo fare?

- Con chi? Con Draco?

- Con Potter!!

- Io dico che non è lui.

- Come non è lui?

- Avevi detto che lo avresti preso e verificato.

- Ma come faccio a prenderlo! Quell’infame! Sembra che sappia dove mettiamo le trappole!

“Certo che lo so, - pensò compiaciuto il professore, - Non sono mica Potter!”

- Non riuscite proprio a prenderlo?

- Ieri per esempio, avevamo preparato un’imboscata a casa mia e da Crabbe. E il bastardo è andato da Goyle!

- Come fai a sapere che è stato da Goyle?

- Lo hanno visto gli elfi.

“E che diavolo! – pensò il professore, - Li ucciderei tutti quegli elfi cretini. Non avrei dovuto aiutare Narcy. Mancherebbe solo che mi prendessero per sfiga. Saranno anche degli idioti, ma…”

- Ecco quando lo prendete e stabilite che è effettivamente Potter ne riparliamo. Così non è serio. Può essere chiunque.

- Lo prenderemo senza meno. Sono davvero arrabbiato.

Malfoy si diresse deciso verso il camino, lasciando Piton alquanto preoccupato. La sua vita privata tranquilla e pianificata era in pericolo.

“Maledetti Malfoy! – pensò con rabbia. – Mi creano solo problemi!”

 

***

Nel frattempo Harry aveva raggiunto senza ulteriori incidenti il proprio dormitorio. Dopo la spiacevole discussione con l’ex-Mangiamorte non aveva più sonno, quindi svegliò Ron e gli raccontò dello strano incontro. Pensare insieme a cosa mai volesse il padre di Draco dal celebre eroe era alquanto divertente.

- Dobbiamo assolutamente dirlo a Malfoy. Avresti potuto creargli dei problemi. Il padre non sapeva niente del festino a casa sua. – disse Ron preoccupato.

- Ora lo sa. – Harry si senti leggermente in colpa.

I due si avviarono verso la sala comune, decisi a trovare Draco e avvertirlo delle possibili complicazioni.

 

- Accidenti! – Draco era sorpreso dal racconto di Harry. – Ma da te cosa voleva?

Dopo aver capito che Potter non aveva la minima idea di cosa aveva spinto il genitore a comportarsi in modo così irragionevole, Draco divenne molto pensieroso. Poi si alzò e fuggì via, senza spiegare nulla. Ron e Harry ci rimasero anche un po’ male.

 

 

 

 

Continua…

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Capitolo 2
*** Il professore infelice ***


L’AMANTE

L’AMANTE

 

 

 

Disclaimer: tutti i personaggi e i luoghi citati appartengono a JKR..

Un ringraziamento speciale alla mia brava e paziente beta.

Grazie Anna.

 

 

Capitolo Ultimo.  Il professore infelice

 

 

I pensieri cupi non abbandonavano Piton neanche durante le lezioni. Il problema era che l’idea della Pozione Polisucco proposta da Narcissa gli era piaciuta. In questo modo, prima di tutto riusciva a nascondere i propri spostamenti molto più facilmente, e le mogli annoiate dei suoi vecchi compagni Mangiamorte avevano accolto la novità con molto entusiasmo. Narcissa Malfoy era praticamente l’unica signora di sua conoscenza che il professore non visitava di tanto in tanto in circostanze private. E tutto questo rischiava di finire in modo piuttosto tragico. Senza contare che era stato coinvolto anche Potter.

“Siano dannati i Malfoy! – pensò Piton con rabbia. - Cosa faccio adesso?”

Verso sera era giunto alla conclusione che si sarebbe dovuto incolpare qualcuno del misfatto.

“Lucius non si calmerà finche non metterà le mani sull’amante della moglie, quindi è necessario.

Nella ricerca di una ‘vittima’ adatta, Piton scrutò con sguardo maligno prima i professori, poi gli alunni, e si demoralizzò definitivamente. In un modo o nell’altro detestava tutti i presenti, ma non fino al punto di desiderarne la morte.

“Eh, sì. E’ un bel casino. – pensò con tristezza. – Bisogna immediatamente chiudere la cosa. Narcy è stata proprio stupida. E perché io ho accettato?”

 

***

Narcissa Malfoy non si considerava affatto stupida. Dal momento che il professor Piton aveva accettato di aiutarla, suo marito era cambiato a tal punto che lei non poteva desiderare di meglio. All’inizio, ovviamente, lui aveva fatto un po’ di scenate, ma lei era riuscita a convincerlo che tutte le minacce alla serenità della famiglia erano rimaste appunto al livello di minacce.

- Lucius, io non ne ho proprio idea di chi possa aver cercato di entrare nella nostra camera da letto! E cosa avrei potuto fare? Mi lasci sempre sola… Una donna debole e indifesa, come potevo difendermi?

C’era evidentemente della logica nelle sue parole. Lucius non aveva nessuna prova che lei volesse ricevere il visitatore notturno o lo stesse aspettando.

- Quando lo catturiamo, vedremo… - pensò Lucius cupo.

Cominciò a deporre letali trappole per tutto il castello. Purtroppo, fu assolutamente inutile. Il bastardo non si fece più vivo. Cominciò invece a frequentare più assiduamente le case degli amici di Lucius, provocandovi un notevole scompiglio. Lo videro Nott, Goyle, e anche altri.

 

***

- E’ incredibile Sev! Quello stronzo riesce a fare il giro di tre e anche quattro signore ogni notte! Non riesco neanche ad immaginare come faccia.

- Lo hai visto?

- Io no. Ma lo ha visto Nott. E Parkinson. E Zabini. E tutti stanotte.

Ma sono tutti impazziti? – Piton rabbrividì spaventato. – Sono due settimane che non vado da nessuna parte. Non possono aver visto proprio nessuno.

- Lucius, non hai mai pensato che possono esserselo semplicemente inventati?

- Sai, non volevo dirtelo, ma anche Rudi lo ha visto stanotte. E io credo a Rudi. Come a me stesso. Non mi mentirebbe mai. E non ha le allucinazioni. Lo so per certo.

E io so per certo che stanotte non ho lasciato Hogwarts, - Piton sopirò. – Ma che diavolo sta succedendo?”

 

***

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

18.02.1998

Narcy, cosa sta succedendo? Lucius mi racconta storie assurde. Hai forse chiesto a qualcun altro di aiutarti? Stai attenta, è estremamente pericoloso.

S.

 

Al Professor Piton

Hogwarts

18.02.1998

Sev, smettila di preoccuparti! Le ragazze sono entusiaste. Dicono che quei bietoloni dei loro mariti non sono neanche lontanamente furbi quanto te.

E smettila di lamentarti! Bella mi ha raccontato certe cose ieri…Io, ovviamente, non le ho detto che l’idea della Pozione Polisucco è stata mia…La signora Zabini poi, ha detto che quando l’amante non solo è giovane ma anche ogni volta diverso – è un regalo del destino. Non mi aspettavo che tu trovassi così una così brillante applicazione alla mia modesta idea… Ma mi hai fatto un così grande favore che ora siamo pari!

Buona fortuna.

N.

 

Il professor Piton rilesse la lettera otto volte.

E continuò a non capirci niente.

Si era ovviamente servito dell’idea di Narcissa. E non una sola volta. Ma era prima che Lucius impazzisse definitivamente e organizzasse una caccia all’uomo. Nelle ultime due settimane il professore era prudentemente rimasto a scuola. Ora la lettera di Narcissa e il resoconto di Lucius sugli avvistamenti del bastardo che non si riesce a prendere lo inquietò non poco.

Se non sono io, deve essere qualcun altro, - pensava desolato Piton, mentre sminuzzava nervosamente le foglie di valeriana. – E “quell’altro” sa tutto di me, perché quando quelle stupide lo scambiano per me, lui non le contraddice. Merlino, che incubo! Cosa faccio ora?”

Buttò la valeriana nella pozione in ebollizione e in quel momento fu colpito da un’idea agghiacciante.

“Forse è Lucius! Deve aver scoperto tutto e ora mi tormenta per vendicarsi. E ovviamente non riescono a prenderlo perché è lui che gestisce tutta la rete di trappole…”

Il professore dimenticò la pozione e si lasciò cadere nella poltrona con un sospiro.

Viene da me ogni giorno, mi racconta tutto per farmi diventar matto. Vuole farmi innervosire, farmi fare un passo falso. Deve aver organizzato tutto Lucius. Ma non ci riuscirà, non andrò da nessuna parte finche non è tutto finito! Per niente al mondo!”

 

- Sev, non ti senti bene? –

Il professore si alzò dalla poltrona di scatto, guardando con terrore Malfoy che usciva dal camino.

- Cosa?

- E’ la prima volta in vita mia che mi sento un vero idiota. – Lucius si era seduto sulla poltrona da cui si era appena alzato Piton. – Quel bastardo va da tutti tranne che da me. Tra un po’ diventerà sospetto.

“Oh, Merlino! Cosa vuole da me?”

I presentimenti funesti del professore sembravano realizzarsi.

- Sev, io stavo pensando, in fondo tu sei il mio unico vero amico…

“Ecco. E’ la fine. Se dice così e sicuramente la fine. Non è riuscito ad incastrarmi perché non esco più e ora vorrà…”

- Sev, perché non parli?

- Sono un po’ occupato adesso.

- Sev… devi aiutarmi.

- Cosa? Prendere l’amante di tua moglie? Non ci penso nemmeno! E’ stupido!

- Non osare chiamare quell’infame “l’amante di mia moglie”! Sei completante impazzito? Narcy non lo ha neanche visto! – urlò Malfoy.

“Pensandoci non può essere stato lui.

- Scusami, Sev. E’ che con tutta questa storia sto davvero uscendo di senno. Ieri è venuto quel verme di Nott, sorridendo ha detto che sono l’unico da cui “il misterioso sconosciuto non si è fatto vivo da tanto”. Capisci cosa vuol dire?

- Sanno sospettando che sei tu?

- Non ha detto così. Non ha osato. Ma dobbiamo fare qualcosa.

- Beh, facciamo ricadere la colpa su qualcuno. – propose Piton allegramente.

- Chi? Il vostro Hagrid?

- No! Lascia stare Hagrid. Deve essere qualcuno a cui non possono fare niente.

Lucius rimase pensieroso per qualche secondo.

- Potter!

“Deve essere la stupidità di famiglia” - penso Piton desolato.

- Ma perchè subito Potter? Cosa c’entra Potter?

 - Perché a lui non possono fare niente. Si potrebbe fare anche Silente, ma non ci crederebbe nessuno.

- Sì, Silente ha quasi duecento anni, non va bene.

- Rimane Potter. Se anche lo dovessero prendere, lo lascerebbero subito. Chi avrà voglia di averci a che fare dopo che neanche l’Oscuro Signore ce l’ha fatta?

- Ma tu capisci che è pericolosissimo? E poi dobbiamo prendere anche quello vero!

- Ma perché mi vuoi scoraggiare?

- Lucius, mi dispiace per te, - disse con voce secca il professore, - ma non posso aiutarti.

- Sev, ti voglio chiedere veramente un favore da niente. Cosa ti costa? Solo una volta.

 

***

 

“Ho uno strano dejà vu, - pensò stancamente il professor Piton, correndo tra li alberi del parco dei Malfoy cercando di sottrarsi agli inseguitori. – Qualcuno mi spieghi perché lo sto facendo di nuovo…?”

 

***

Al Professor Piton

Hogwarts

19.02.1998

Sev, ieri a casa nostra è successo qualcosa di strano. Lucius e compari hanno dato la caccia a Potter per tutta la notte nel parco. Non è assurdo? Giurano di averlo visto. Ma io so bene che nel frattempo tu sei riuscito ad andare a trovare Bella e le altre. Capisci benissimo che ormai di te so tutto. Che segreti ci possono essere tra vecchie amiche? Ne abbiamo passate così tante insieme che non ci nascondiamo più nulla.

Piuttosto, sono preoccupata per Lucius. Mi sembra definitivamente uscito di senno. Chi era quello che ha corso per il parco tutta la notte scorsa?

Sev, credi che esistano le allucinazioni collettive?

N.

 

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

19.02.1998

Esistono.

S.

 

***

“Allora, - ragionava il professore, seduto nei suoi sotterranei con un bicchiere in mano. – Se è Lucius di certo non sospetta me. Però considerando tutto non può essere lui. Chi è allora?  Uno che conosce perfettamente le mie abitudini, che prepara alla perfezione la Pozione Polisucco e si trasforma sempre in ragazzi giovani e carini. Devo assolutamente far finire questa storia!”

Arrivato a questa decisione il professore cominciò ad adoperarsi attivamente per la soluzione del problema.

 

***

- Senti, Sev, ma hai già dimenticato quello che mi avevi promesso la volta scorsa?

Cosa avesse promesso a Bellatrix il bastardo la volta scorsa, Piton ovviamente non lo sapeva. Quindi fece un alzata di spalle.

- Avevi promesso che saresti venuto in forma di Draco...

- COSA?

- Sev, che differenza fa? Tanto sarai sempre tu. E poi perché da Parkinson e da Zabini vai come Draco e da me solo come Potter e Weasley? Non è giusto.

- Perché Draco e tuo nipote, Bella, - rispose automaticamente Piton, cominciando a realizzare che se lo sconosciuto prende l’aspetto di studenti di Hogwarts, allora è davvero della scuola.

“Non sarà mica davvero Hagrid?” – e solo il pensiero era mostruoso.

- Senti, Bella, - il professore la guardò nervosamente. – Cos’altro dicono di me le tue amiche?

- Di te?

- Sì, di me.

- Beh, per la verità, dicono che probabilmente hai inventato qualche pozione, insomma… tu capisci, alla tua età per riuscire a passare da me e poi da altre due o tre…

- Bella, non mi sento molto bene oggi... vado, va bene?

- Ma lasciale parlare quelle stupide, Sev. Di cosa ti preoccupi? Siamo tutte pazze di te! Sei un genio. E non ti angosciare per così poco.

 

***

Ma che voglia bisogna avere per riuscire ad accontentare ogni notte almeno tre di quelle stupide? – pensò cupo il professore camminando per i corridoi bui di Hogwarts. – E se si trasforma in studenti deve essere per forza della scuola, ma chi, per Merlino?”

Piton camminava lentamente in direzione della torre di astronomia.

“Devo unire tutte le informazioni che ho di lui. Probabilmente giovane, probabilmente vive a scuola. Sa tutto di me, di Lucius, e anche di tutti gli altri. Sa benissimo dove e quando si organizzano le imboscate e quali trappole si usano. Ma chi potrà mai essere?”

 

- Quello che non riesco a capire è cosa ci trovano tutte in Piton? E’ il più unto, disgustoso e infido individuo che si possa immaginare!

Il professore si fermo così bruscamente che per poco non cadde. Era pronto a scommettere che la voce che proveniva da un corridoio laterale appartenesse a Ron Weasley.

- Tu non puoi proprio lamentarti di lui, Ron, - rispose ridendo Draco Malfoy. – Ci siamo tutti divertiti piuttosto bene a sue spese!

Piton si rese conto che stava per sentirsi male e si appoggiò al muro per sostenersi.

- Eh, sì. Magari accogliessero così anche me… - sospirò Potter.

- La mamma di Parkinson è proprio carina. Mi ha detto che l’espressione timida mi dona…

Lentamente il professore scivolò giù lungo il muro. Con l’ultima dichiarazione, Paciock lo aveva letteralmente steso.

“Vecchia ciabatta, Parkinson. Non riesce a distinguere me da quel deficiente! Che cretina!”

- Ma adesso è finita, gente. Mio padre ha detto che da domani attiverà la protezione dei demoni famigliari.

- Ma lui cosa c’entra? A casa tua neanche ci andiamo!

“Finnigan” – pensò Piton.

- Ma lo attiveranno tutti. Lo hanno deciso oggi. E’ un rito serissimo. Qualsiasi persona non appartenente alla famiglia, che si trovasse sul territorio protetto si dissolverebbe nel nulla in quindici secondi.

- Come? Per sempre?

- Neville, con la magia nera non si scherza. Io l’ho detto subito che era pericoloso.

- E dai, Potter! – si mise a ridere Malfoy, - Ti ricorderai a lungo questo mese. Non ci siamo forse divertiti abbastanza? Però da domani io passo. E consiglio di smettere anche a voi. Con i demoni famigliari c’è poco da scherzare.

 

Gli studenti se ne erano andati ma il professo Piton rimase ancora a lungo seduto sul pavimento, assolutamente incapace di credere a quello che aveva sentito. Non aveva nessun dubbio che tutto il casino fosse stato organizzato da Draco Malfoy.

“I Griffondoro semplicemente non hanno abbastanza cervello.” - pensò desolato Piton.

 - Odio i Malfoy! Tutti quanti! – disse ad alta voce alzandosi. – LI ODIO!

Giunto a questa profonda conclusione, Piton si diresse verso il suo studio.

La sua vita privata così insolentemente rovinata dai Malfoy doveva ora essere di nuovo ricostruita.

 

 

 

Fine.

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