Aaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

di beba7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Draco Malfoy ***
Capitolo 2: *** Harry Potter ***
Capitolo 3: *** Oliver Baston ***
Capitolo 4: *** Penelope Light ***
Capitolo 5: *** Potter ((2)) ***
Capitolo 6: *** Ron Weasley ***
Capitolo 7: *** Colin Canon ***
Capitolo 8: *** Gazza ***



Capitolo 1
*** Draco Malfoy ***


draco malfoy

DRACO MALFOY

Avevano perso, di nuovo! E sempre contro di loro. Contro di lui! Era una questione di orgoglio, lo Sfregiato non poteva battere Draco Malfoy
E come se non bastasse tutta la squadra se la prendeva........con lui! Lui, lui che aveva comprato a Serpeverde le scope migliori sul mercato, lui che aveva progettato insieme al capitano dei nuovi schemi per la partita, lui era quello che si era fatto 30 metri in picchiata per afferrare il boccino. Che colpa ne aveva se la sua Nimbus 5000 era una vecchia lumaca in confronto alla Firebolt sgargiante di Potter? 
Mentre rimuginava tutto questo prese il baule con la pluffa, quegli odiosi Bolidi e lo stramaledettissimo figlio di buona donna del Boccino d’Oro, e si diresse verso la stanza dove buttavano alla rinfusa tutto il materiale di Quidditch.
Appena aprì la porta però trattenne a stento un urlo: lo Sfregiato, la Mezzosangue e Weasley che si sbaciucchiavano allegramente. Chiuse di scatto la porta solo quando vide Il Pezzente slacciarsi i pantaloni.

 
D’un tratto si svegliò completamente sudato e si guardò intorno: il suo letto a baldacchino con le tende verdi, il dormitorio freddo e con poca luce, il rumore di alcuni ragazzi che facevano ancora festa......lui no, si ricordava che quel giorno doveva andare a letto presto ma perchè?.......Certo, la partita! Serpeverde contro Grifondoro, li avrebbero battuti questa volta, le serpi avrebbero fatto tremare quei cucciolotti!

 
Come punizione per la sua stupidità si era incaricato di mettere a posto tutto. In fondo era colpa sua se avevano perso, per quanto gridasse e se la prendesse con gli altri, Serpeverde era in vantaggio di 80 punti quando lui si era lasciato sfuggire il boccino. Si stava avviando verso il castello quando vide in lontananza il magico trio che confabulava. Decise quindi di avvicinarsi e spiarli anche se il raccapriccio del sogno di quella sera gli diceva di sostare ad almeno 30 metri da quell’orrida feccia
-Oh Harry sei stato favoloso! Meriti un bacio.......-
Disse Hermione prima di prendere sottobraccio Ron e avviarsi anche loro al castello. Draco se li trovò di fronte, tutti e tre a abbraccietto, la faccia di Ron inebetita da quel contatto di braccia tra lui ed Hermione e Harry con ancora l’impronta del bacio sulla guancia. Un brivido percorse la schiena della serpe.
-Oh....ciao Draco, ti vuoi unire a noi?- chiese gentilmente la Mezzosangue
Ma la risposta di Draco fu leggermente diversa da come si aspettava

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

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Capitolo 2
*** Harry Potter ***


harry potter

HARRY POTTER

Un corridoio. Anzi, quel corridoio. Si, perchè era sempre quello, non cambiava mai ormai da più di due settimane. Un corridoio lungo, buio e silenzioso. Il suono dei suoi passi riecheggiava tra le fredde pareti che rivestite solo di una scura pietra, sembravano emettere quella luce lugubre che imperversava nell’ambiente.
Harry camminava. Continuava a camminare in questo corridoio senza fine, ansioso di vedere dove portava. Ora riusciva anche a scorgere una porta nera a quello che doveva essere il termine del corridoio. Non c’erano altre porte lungo la strada, solo quella che lo attirava a sé come il ferro con una calamita.
Finalmente dopo altre tre notti passate a camminare in quel corridoio Harry riuscì a raggiungere la porta. Sentiva che lì si celava il segreto più nascosto dell’Oscuro Signore.
Aprì lentamente la porta e sbirciando dallo spiraglio non vide nessun pericolo apparente.

La luce lo invase quando entrò nella stanza e Harry chiuse di scatto gli occhi per il contrasto dal nero più profondo alla luce più flashante. Appena i suoi occhi si abituarono un orrido spettacolo gli si parò innanzi.
Voldemort che indifeso dormiva in un lettone rosa pieno di cuscini colorati e a forma di cuore, stella, facce di animali..... Teneva anche abbracciato un’enorme peluche di Winnie the Pooh e a volte si poteva giurare di vedere che Voldy strusciava la faccia su quel dolce e simpatico orsetto.
Harry poi guardò le pareti e represse un urlo. Le pareti, infatti, erano soffocate da una miriade di Poster raffiguranti il maghetto: durate il primo anno, allo smistamento, nella camera dei segreti, in sella ad una scopa, sotto la doccia, durante le prove Tremaghi ecc ecc.....
Su una scrivania piena di fogli con strampalati piani “X incontrare Harry” intravide il famoso Diario Di Tom Orvoloson Riddle e lo prese con uno scatto fulmineo temendo che il legittimo proprietario potesse svegliarsi da un momento all’altro. Si sedette su una poltroncina lì accanto, rivestita da una fodera viola brillantinosa e lo aprì.
Il diario altro non era se non la raccolta di tutti i momenti passati con Harry e tutte le frasi (e insulti) che si erano scambiati. Le ultime pagine invece erano tutte scritte con queste frasi:
“Harry Potter stole my soul (and tore it into seven pieces)” oppure “Don’t say that Harry Potter sucks or is stupid unless you want to die a horrible and painful death”

 

Harry si svegliò di colpo, la fronte imperlata di sudore e le mani che tremavano visibilmente. La cicatrice gli pulsava e non riusciva a spiegarsi il motivo di quel sogno, quel incubo. Dopo essersi seduto iniziò a frugare sotto il letto fino a che non lo trovò. Un pò impolverato, dopo 3 anni passati nella polvere ma ancora in perfette condizioni. Glielo aveva restituito Dobby come segno di gratitudine. Si ricordava di averlo già aperto una volta e il solo pensiero che un tempo all’interno vivesse una parte dell’anima di Voldemort gli dava il voltastomaco. Continuava a sfogliare le pagine bianche fino a quando non intravide una pagina più spessa delle altre. Voldemort aveva usato della Magicolla sul suo diario?!? Per nascondere cosa? Dopo vari sbuffi e minuti passati a tirare, le due pagine si staccarono rivelando una lettera del Signore Oscuro:

Caro Papà Natale,

ti chiedo di portarmi un regalo speciale quest’anno, per i seguenti motivi:

1)      questa è la 50esima letterina che ti scrivo!!!! E credo di avere diritto come tuo più fedele credente di ricevere un regalo speciale

2)      Quest’anno sono stato buono,contando che ho ripreso il mio corpo a giugno e a dicembre ho ucciso solo 17 persone

3)      Se non mi porti quello che ti chiedo mando lì Greiback, Bellatrix e Piton

4)      Se ciò non bastasse ti ucciderò le renne e crucierò tutti i tuoi stupidi elfetti

Cmq (questo me lo ha insegnato un amichetta di Draco, a scrivere e dire CMQ) cmq il regalo che volevo era che Potter mi faccia visita al più presto!!!!!

Sperando che avveri il prima possibile il mio desiderio (ricordati delle renne e degli elfi)

Tuo fedelissimo e buonissimo                                                                                                      Voldy

Harry finì di leggere la lettera e la commentò così: “AHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!”

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Capitolo 3
*** Oliver Baston ***


Oliver wood

Premetto che io ADORO il personaggio di Oliver Baston, è solo che in questa fanfic ho voluto pensarlo con una lieve paura del “diverso” e che in più mette in dubbio la propria sessualità

Oliver uscì dalla porta del suo ufficio ed entrò nello spogliatoio trovandosi di fronte i suoi due battitori che, lanciandosi gli asciugamani, ridevano e scherzavano come al solito. Gli altri erano andati via, le ragazze impegnate a spettegolare mentre Harry era ricaduto nella sua mania di Super Eroe costretto a salvare il mondo e ora era impegnato a recuperare il gatto di Pansy Parkinson che si era incastrato su un albero. 

Mentre era sulla soglia dello spogliatoio potè notare come i due gemelli fossero maturati dal punto di vista fisico in questi anni: Le spalle erano scurite dal sole preso alla Tana, le braccia che ora si tiravano pugni e ceffoni erano forti e con i muscoli ben definiti; il petto di tutte e due si muoveva in sincronia come se un respiro fosse anche il respiro dell’altro; il sorriso sui loro volti era puro e sincero e Oliver pensò per un momento di volersi appoggiare a quelle spalle, essere abbracciato da quelle braccia, sentire il loro respiro sul suo petto e voleva che uno di quei sorrisi fosse rivolto verso di lui!

Ma.....cosa pensava? Quelli erano Fred e George Weasley, i fratelli minori di un suo compagno di classe, erano più piccoli e soprattutto, erano dei ragazzi, maschi! E lui non era gay, lui aveva la ragazza, la sua dolce Hannah. Con la testa piena di quei pensieri si affrettò ad uscire dallo spogliatoio, ben attento a non emettere un sospiro quando George per salutarlo gli prese il braccio e gli disse sorridendo “Ci si becca in giro”.

Ovviamente Oliver cercò in tutti i modi di non farsi beccare in giro arrivando così con i suoi dubbi e le sue crisi all’allenamento successivo.

Sembrava che lo facessero apposta a volargli intorno come dei famelici squali. Aveva deciso per un allenamento particolare giocando senza portiere concentrandosi su passaggi e placcaggi per intercettare la Pluffa. L’idea però gli era sembrata idiota già dopo cinque minuti quando cioè Fred gli tirò la prima gomitata sul fianco. Dopo quella seguirono un placcaggio abbastanza fisico sempre da parte di Fred e in seguito sentì il braccio di George che si strusciava sul suo fianco mentre sfrecciava via dopo aver recuperato la Pluffa senza contare tante altre piccole azioni che disturbavano molto sia la sua concentrazione sia la tranquillità mentale che il Quidditch gli dava. Inutile dire la sua condizione appena sceso dalla scopa, quelle continue “attenzioni” avevano risvegliato in lui qualcosa che non sapeva ancora esprimere, non era come stare con Hannah, era un sentimento più violento, più travolgente. 
Sentendosi un mostro per quello che aveva pensato e per come il suo corpo iniziava a reagire a quei pensieri decise di farsi una salutare doccia fredda ideale per calmare i suoi spiriti cocenti.
Appena l’acqua gelata lo investì represse un brivido e si piantò sotto il getto della doccia. 

“Idiota”

“Non sono gay”

“Ma loro ti piacciono”

“No, loro sono.......amici!”

“E come li trovi?

“Bene......ok, li trovo......carini”

Era così concentrato sul suo discorso interiore da non accorgersi che la porta si era aperta e gli oggetti del suo desiderio stavano entrando

In Doccia?!? Ma questo vuol dire che.......

......Sono nudi!!! SI!!!!!! Allora è vero che esisti, Dio!!

Cosa?!? No....io non posso vedere i loro..........cosi

Cosi?!? Ma sei un bambino dell’asilo o un ragazzo al suo settimo anno a Hogwarts?....cosi,  ma come si fa?!?

Zitto tu, non capisci cosa sto vivendo...

-Ciao Oliver- dissero i gemelli in coro

-Ciao Fred...George-

Dai ti hanno salutato!! Stai andando bene

Non è vero, sono patetico

-Sei sicuro di stare bene?- disse George mentre si slacciava i pantaloni

-Si, mai stato meglio- rispose Oliver evitando accuratamente di guardare nella sua direzione

-vai dal pallido al rosso fuoco....no no, tu non stai bene!!- concluse invece Fred che era già sotto la doccia bollente

Quanto vorrei essere quelle goccioline d’acqua solo per accarezzare dolcemente il suo corpo e.....

E basta!!! Se ti piace buttati sopra di lui e fallo tuo anche con la forza!

Ma tu sei sicuro di essere me! Sei così cattivo

E tu invece sei così patetico! Sembri una ragazzina alle prese con il suo primo amore...SVEGLIATI!

-Oliver ho capito tutto.....-

-Eh...cosa?!? io giuro che non volevo, non so come sia potuto accadere, io..-

-Hai l'aqua gelata, è ovvio che t prenda un malanno!-

-Non ti preoccupare ci siamo noi che pensiamo a te!!!- disse George mentre ormai completamente nudo entrava anche lui nelle docce e accendeva l’acqua calda per il suo capitano

Wow...intraprendente il ragazzo!

Eh....cosa?? ma....tutta quest’acqua calda chissà che danni che farà all’ambiente!

Eh già....per rimediare potremmo fare la doccia tutti e tre insieme...risparmieremmo così l’acqua e ci divertiremmo di più!

Ma che dici?...Per favore non farmi pensare a queste cose.....per pietà
-Oliver?  Ma sei sicuro che sia tutto ok?-
-Si, oggi sei proprio strano, cosa è successo?.....Oh, ripigliati!!!!- urlò Fred avvicinandosi e tirando uno schiaffetto in faccia al suo capitano -Sembri uno zombie!-
-Io.....ragazzi, io devo dirvi una cosa.....-
Oh mio dio che sto facendo?
Si, si, si...dai vai così! Continua!
NOOOOOOOO
Tanto non puoi nascondere il fatto che....
No, io non....

-......Sono Gay!- urlò svegliando tutta la torre di Grifondoro e metà di quella di Corvonero
-Bene Oliver, ne siamo tutti felici......domani la McGranitt ci porterà a Mielandia con una carrozza dorata....oh...gli orsetti!- parlò Percy girandosi nel suo letto e tornando a dormire abbracciato al cuscino

-Hey Olly, noi andiamo allora, grande allenamento, sei il migliore capitano.....- lo salutò una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi
-Grazie Alicia....alla prossima settimana-
-Ok...ci si becca in giro Oliver!- dissero le ragazze in coro uscendo dagli spogliatoi.
Oliver, per precauzione, si chiuse nel bagno e sotto l'acqua calda rimuginò sugli schemi di gioco da adottare per la prossima partita.
Spenta l'acqua si annodò un asciugamano intorno alla vita e fece per uscire dalle docce aprendo la porta.
-Hey capitano, cosa facevi chiuso nelle docce, da solo? Stavi "pensando" a qualcuno?- risero Fred e George mentre uno si sfilava la maglia mostrando un petto scultoreo mentre l'altro aveva già piegato accuratamente i pantaloni.
Oliver non ebbe nemmeno il tempo di gridare preso così all'improvviso da un aumento di pressione e un accellerazione del battito cardiaco, tale che cadde a terra svenuto. Ma certamente il suo pensiero sarebbe stato questo:
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 4
*** Penelope Light ***


Penelope light
PENELOPE LIGHT

Migliore studentessa di Corvonero; prefetto; migliore studentessa che il professor Vitious abbia mai avuto in Incantesimi; carina; forse un pò seriosa ma in fondo simpatica; rispettosa delle regole e ..... fidanzata.
Penelope stava camminando per i corridoi con i libri in mano mentre faceva questi ragionamenti.
D'improvviso un mazzo di rose sbucò fuori da un' aula, proprio davanti al suo viso. Ne seguì un familiare" TADAAAA" e Percy uscì dalla porta porgendo i fiori alla sua ragazza.
"Penny. Questi fiori non saranno mai paragonabili alla tua bellezza ma in virtù del forte sentimento che ci lega ti prego di accettarli." disse inchinandosi e porgendole i fiori.
Penelope sorridendo debolmente accettò l'omaggio e guardò sparire il suo cavaliere non prima di aver ricevuto un elegante baciamano.
Non che Percy non fosse gentile o romantico, sarebbe stato considerato un fidanzato perfetto  da centinaia di ragazze. Soo che........ che lei si era veramente rotta le scatole!
All'inizio ricevere i fiori OGNI mattina le era sembrato galante e piacevole, si disse mentre marciando furiosamente verso il suo letto scagliava i fiori fuori dalla finestra, ma ora non ne poteva più di rose o bouquet.
Ogni occasione era buona per farle regali e complimenti.
Non era quello che voleva. Lei voleva....voleva... un ragazzo forte; che la sapesse comandare, non che cedesse a ogni suo desisderio o capriccio; che le faccia fare qualche spericolatezza e che cerchi di mandare la relazione un pò più in là del semplice bacetto.
Uno...... uno come Marcus Flint. E Percy non era per nulla come Marcus Flint.
A volte Penelope non sapeva neanche il motivo per cui si era messa insieme a Percy, le sembrava come se una mattina si fosse risvegliata in uno dei suoi peggiori incubi amorosi.
Uscita dalla Torre di Corvonero si diresse verso la biblioteca, dove certamente sarebbe riuscita a sbollire la rabbia, ma invece, appena seduta ad un tavolo e preso in mano un enorme libro di Incantesimi, Percy la raggiunse.
"Adorata Penny, per quale gioiso motivo ti ritrovo in biblioteca? Ma soprattutto perchè il mio sguardo vede una deplorevole nota di tristezza e rabbia nei tuoi dolci occhietti? Cosa ti è successo? Raccontamelo mia diletta....ti hanno ferito? Chi è stato? Che ti ha detto? Era di Serpeverde? Cosa ti hanno fatto? Hai preso un brutto voto? In che materia? Perchè? Non avevi studiato abbastanza? Forse è troppo il tempo che stiamo insieme a divertirci e troppo poco il tempo dedicato allo studio eh? Parlami luce dei miei occhi Come mai sei triste? ecc. ecc."

Improvvisamente Penelope si svegliò, conscia che il suo incubo non era reale, aprì gli occhi e si ritrovò nel parco del castello.
A destra poteva vedere il grande Lago Nero e più vicino il Platano Picchiatore;
di fronte, in lontananza, scorgeva le chiome degli alberi della Foresta Proibita;
mentre a sinistra ecco Percy che le correva incontro con un mazzo di rose.
Ok tutto normale.........
Percy?!?
Rose?!?
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 5
*** Potter ((2)) ***


Potter ((2))
POTTER ((2))


Senza sapere bene il motivo preciso, dormire per Harry si era rivelato abbastanza complicato dopo l'incubo con Voldemort.
Ogni volta che appoggiava la testa al cuscino gli si specchiava nella mente l'immagine di Voldy ricoperto da un lenzuolo rosa e attorniato da dolci e simpatici peluches canterini che gli cantavano una lenta e allegra ninnananna ballandogli intorno.
Aveva così iniziato a pensare alle ragazze, per svagare la mente durante le ore insonni. Era arrivato però il 6° anno e una mandria di adolescenti in piena crisi ormonale gli si era attaccata addosso.
Il quidditch?!?.... ora che era capitano pensare alla sua squadra gli procurava una terribile emicrania.
Come fare quindi per rilassarsi e alleviare le tensioni da "Prescelto"???
Magari.... naaaa......bhe.....però....ma si, un bagno era la cosa migliore. Come aveva fatto a non pensarci prima?
E poi nel bagno dei prefetti non sarebbe stato disturbato da anima viva.
Così, con solo l'accappatoio addosso, Harry prese il cammino verso il 4° piano (( Mi  scuso in anticipo ma non ricordo su che piano è il bagno dei prefetti, se al terzo o al quarto))
Immersosi nelle calde acque della vasca e ricopertosi di bolle, un leggero torpore lo colpì come un asta di ferro sul cranio.

Lo risvegliò un leggero alito di vento che gli smuovevano i capelli. Leggero si, ma GLACIALE!
Aveva già tutto il collo intorpidito dal freddo quando aprì i suoi occhi che si specchiarono stranamente in un altro paio di un azzurro quasi trasparente e così vicini che era possibile vedere la parete opposta da dove era Harry.
Hey, fermi tutti, un secondo....era impossibile vedere la parete di fronte avendo una persona davanti....a meno che....
"Harry..." sospirò una voce spettrale " Da quanto tempo!"
"Mi...MIRTILLA!" urlò Harry scandalizzato coprendosi subito ogni centimetro di pelle possibile "Stavo dormendo, tu cosa? Da quanto tempo sei qui?"
"Più o meno da un paio di ore, ma tu stavi già russando ihihihihihih"
"Ah..bene, no cioè, Mirtilla non avresti dovuto!"
"Eddai Harry, è da tanto tempo che ci conosciamo e ormai credo sia arrivato il momento di conoscersi più approfonditamente.....sai cosa intendo" disse lei sbarluccicando gli occhi e appoggiandosi alla spalla del Prescelto
"No....ma io...Mirtilla, per favore..."iniziava a implorare Potter tentando di spingere via il fantasma ma riuscendo solo a trapassarla con le mani scatenando nella "ragazza" una serie di risolini.
Quando ormai era indietreggiato fino all'angolo della vasca e Mirtilla continuava ad avvicinarsi pericolosamente continuando a lanciare occhiate maliziose e a muovere "sensualmente" le labbra, Harry capì che ormai per lui era finita.
Mirtilla intanto aveva catalizzato tutta la sua energia ectplasmatica per concretizzare il volto e le mani in modo che Harry potesse percepirne il tocco.
Infatti Harry percepì una stretta alle spalle che lo spingeva a bordo vasca mentre il viso di Mirtilla si avvicinava sempre di più.
Quando ormai la distanza tra i due era pressochè nulla Harry tentò di sfuggire alla forza mostruosa del fantasma e urlò
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Di colpo si svegliò, turbato forse maggiormente da questo incubo rispetto a quello di Voldemort.
Si tastò prima le labbra inorridendo al pensiero di quel bacio, poi, circospetto, si guardò intorno.
Era ancora immerso nella vasca ma le bolle erano ormai tutte scoppiate, decise così di uscire non sapendo che ore fossero e temendo di essere scoperto fuori dalla Torre, senza curarsi di essere completamente nudo.
Era con una gamba fuori dall'acqua quando si sentì per le pareti un urlo stridulo e gioioso e il volto di Mirtilla comparve nel muro di fronte a dove si era immobilizzato dal terrore Harry.
"Harry, che vista da qui! Sai che sei propio carino appena sveglio!?!"
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH"

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Capitolo 6
*** Ron Weasley ***


Ron Aaaaahhhhh

RON WEASLEY

Hermione era seduta vicino al caminetto, sulla sua poltrona preferita, ed era intenta a leggere un grosso e sicuramente noiosissimo manuale di Magia. 

Ron, poco distante da lei, non era per nulla interessato ai compiti di Trasfigurazione che doveva finire ma guardava estasiato la ragazza.

“Harry ma... non ti sembra bellissima? Un angelo sceso in terra, una musa ispiratrice, la più bella tra le belle...”

“Si Ron, Hermione questa sera è veramente bella.”

“Scusami? Cosa stai dicendo?” sibilò il rosso verso l'amico

L'altro lo guardò sbalordito e disse in modo ovvio “..Che è bellissima, come dici tu”

Al rosso stava mancando l'aria ma riuscì a dire “Tu, cioè, a te non piace? Vero?!?”

“Beh, in effetti mi piace”

“Cosa?!? Ma NO! Tu sei il mio migliore amico, non ti può piacere, Harry... Harry... HARRY???”

Harry intanto aveva smesso di ascoltare le lamentele dell'amico e si avvicinava con fare molto seducente alla giovane ragazza. Appoggiatosi con noncuranza alla testata della poltrona di Hermione “Hey Herm...” disse con voce sensuale.

“Ciao Harry, come stai?” gli rispose la ragazza alzando gli occhi dal suo libro, fatto stranamente insolito

“Bene, e tu?”

“Bene grazie, ti va di uscire domani? Dovrei fare un salto in libreria e dopo potremmo anche andare a bere qualche cosa!” propose la Granger chiudendo il libro e girandosi verso Harry

“Ah ok, per me andrebbe bene. Ti va se intanto ci baciamo?” Harry prese il mento della ragazza che non ci mise molto per lasciar perdere una volta per tutte lo studio per dedicarsi alle labbra del ragazzo.

Il povero Ronald Bilius Weasley aveva assistito a tutto e la sua espressione aveva assunto un tono sempre più basito e sconvolto. Il colore della sua pelle si era estinto e aveva iniziato a sudare freddo. Aveva cercato di alzarsi per fermarli ma la vista gli si era annebbiata ed era improvvisamente diventata tutta nera. Era riuscito ad arrancare fino alla poltroncina vicino a quella dei due amanti che non sembravano essersi accorti di nulla mentre continuavano a “darci dentro”. Allungò la mano e riuscì a raggiungere quella della ragazza riuscendo però a sussurrare solo il suo nome prima di piombare in un buio ancora più nero.



Ron stava sognando già da un paio d'ore ed era diventato l'attrazione della serata nella Sala Comune dei Grifondoro.

Ormai aveva smesso di sudare freddo e muoversi convulsamente e aveva iniziato a muovere la testa e a formulare dei suoni senza senso. I ragazzi presenti avevano provato a svegliarlo ma oltre a non esserci riusciti erano stati bloccati dai gemelli Weasley che avevano deciso che osservare quello strano fenomeno sarebbe stato molto più interessante che farlo smettere.

Il divertimento però durò ancora poco. Il ragazzo infatti si calmò e riprese a dormire quasi placidamente mentre la vita nella Sala Comune ritornava alla normalità.

Dopo altri dieci minuti Ron si svegliò ancora pieno di sudore ed estremamente scosso per l'incubo fatto. Si asciugò il sudore dalla fronte e si guardò in giro. Non notando nessun viso famigliare ed attinente al sogno si alzò dalla poltrona ed uscì nel corridoio del settimo piano. Scese fino al rimo piano dove entrò nella Biblioteca, ricordandosi che Hermione studiava fino a tardi perchè si avvicinava il test di Storia della Magia.

Entrato in Biblioteca notò che un tavolo in fondo alla stanza era illuminato da una piccola lanterna, si avvicinò lentamente, appena vide che il tavolo era occupato da Hermione rallentò il passo e si mise le mani in tasca cercando di ottenere una posa più virile. Arrivato quasi alla scrivania si bloccò. Da uno scaffale di fianco al tavolo spuntò Harry con un enorme libro di “Storia Medievale della Magia Inglese” che aprì davanti alla ragazza appoggiandosi alle sue spalle

“Ecco Hermione, Vedi che per una volta avevo ragione io?!?” disse il moro alla Granger

“Ok Harry, questa volta ammetto di aver sbagliato. Dai, per penitenza domani ti porto fuori a bere un drink alla Locanda. Ti va?”

Purtroppo Harry ed Hermione non andarono mai il giorno dopo alla Locanda a bere perchè dovettero portare un Ron Weasley privo di sensi in infermeria, non prima di averlo sentito urlare per tutto il castello:

“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!”

Note dell'autrice

TADAAAAAAAAA eccomi tornata con la mia solità babbionaggine!

Mi sono anche accorta che non ho mai fatto ne ringraziamenti ne stupidi e prolissi flussi di pensieri, per questo ho deciso farlo ora! 

Allora incominciamo... cof cof..... Grazie mille a:

-TheVampireDiaries :  Grazie mille dell'incitamento e delle recensioni, spero che la storia ti piaccia ancora! Torna a recensirmi!!!!!!! XD 

-Pervinca Potter 97 : Thanks! Sono molto contenta che ti piaccia l'idea. 

-La mia Sarugaki145 : smack smack smack

-Cruel Angel : Grazie cugi! Sono cotenta ti piacciano questi strambi personaggi

-dirkfelpy89 : Veramente felice delle tue due recensioni. Sono contentissima che ti piacciano le storie... ti dirò un segreto. La mia preferita è quella di Harry Potter ((1))

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Capitolo 7
*** Colin Canon ***


AAAHHH ((Colin))

 

 COLIN CANON

 

Ormai era tutto pronto. Piton era stato cacciato via e Minerva McGranitt aveva preso il controllo della scuola dirigendo i preparativi per l’imminente scontro.

Sia Colin che il fratello erano stati portati fuori di peso dal castello e condotti alla Testa di porco da Vitious in persona poiché “troppo giovani per morire in combattimento”.

Ovviamente Colin era tornato subito indietro contravvenendo agli ordini della nuova preside e decidendo di dare una mano a bloccare l’orda nera che avrebbe cercato di entrare dal portone principale del castello.

Non seppe mai se il suo nemico aveva avuto pietà di lui o se era stato un colpo di cul….tura. Sentì di muoversi ma non per sua volontà, era portato in spalla da due ragazzi, socchiudendo leggermente gli occhi poté notare le orecchie a sventola di Paciock e il fisico asciutto e atletico di Baston.

Lo misero delicatamente su una branda improvvisata in Sala Grande e se ne andarono a continuare a combattere quella stupida guerra.

Colin riuscì solo a chiudere gli occhi e a far vagare la mente in un torpore irreale.

 

“Domani sarà l’ultima sera prima della battaglia finale… Non sei felice Dennis? Potrò finalmente combattere insieme ad Harry Potter!”

“Colin, Colin… sarai un eroe mentre Harry sconfiggerà Colui- Che…..”

Due fratelli stavano parlando animatamente all’interno della Stanza delle Necessità. Il vecchio gruppo dell’ Esercito di Silente si era sciolto mentre durante l’ultimo anno scolastico si era venuta a formare una più stretta e concreta setta segreta tra i (pochi) studenti di Hogwarts rimasti dopo l’avvento dell’Oscuro Signore.

Sfortunatamente i due fratelli Canon non possedevano il requisito fondamentale per frequentare il loro sesto e quinto anno di scuola: la purezza di sangue.

Proprio per questo, insieme a tantissimi altri amici che come loro erano colpevoli di essere mezzosangue o traditori, avevano creato, proprio all’interno del castello, un luogo sicuro dove riposare ed addestrarsi negli incantesimi.

Erano rimasti lì per molte settimane e il gruppo di ragazzi si era man mano accresciuto di vari componenti che non tolleravano o non erano più tollerati dal regime dei Carrow: Seamus Finnigan, Hannah Abbott, le gemelle Patil e molti altri.

Un giorno era arrivata anche Luna “Lunatica” Lovegood descrivendo di come era stata rapita dai Mangiamorte, salvata da Harry Potter e dopo una breve degenza a Villa conchiglia aveva deciso di ritornare a combattere per la sua scuola.

Il ritorno di Luna aveva avuto un effetto fortificante su tutti loro, sia perché con la sua spontanea allegria riusciva a mettere di buon umore tutti quanti sia perché possedeva delle informazioni fondamentali ai fini della guerra.

Il Golden Boy sarebbe tornato a Hogwarts a giorni e avrebbe dato da lì l’attacco finale a quei grossi cattivoni dei Mangiamorte.

Improvvisamente la porta del loro rifugio si aprì rivelando un folto gruppo di Mangiamorte che li torturarono prima di condurli in Sala Grande dove sulla sedia del preside era seduto il Signore Oscuro in persona con al fianco Bellatrix Lestrange che rideva allegramente mentre ai piedi era gettato un corpo vagamente familiare.

Era un ragazzo con i capelli neri e spettinati, tutti sparati in aria. Più del solito constatò Colin, ma non poteva essere lui.

Gli occhi erano ancora aperti ed una volta osservati era impossibile dimenticarli anche se in questo momento mancavano degli inseparabili occhiali, il colore era però di un verde così forte che sembravano possedere ancora una scintilla di vita, cosa impossibile visto la quantità di sangue che si era attaccata ai suoi vestiti vicino alla ferita nel ventre e al rivolo di sangue che era presente sul lato destro di quelle labbra da cui il ragazzo aveva assorbito come una spugna ogni singola parola.

Non poteva essere vero. Questo continuava a ripetersi Colin e per eliminare ogni dubbi i suoi occhi corsero sulla fronte del ragazzo dove purtroppo trovarono la rimirata saetta, così odiata dal ragazzo ma che per Colin possedeva un fascino inspiegabile.

Era vero e Voldemort ne diede la conferma.

“E’ finita. Harry Potter è morto.”

 

“NO!”

Colin si svegliò alzandosi di scatto e pentendosene l’istante dopo quando sentì le sue costole, già duramente compromesse dalla battaglia, scricchiolare sotto il movimento improvviso.

Nella sala Grande allestita ad Infermeria c’era solo madama Chips che cercava di dare un poco di sollievo ai numerosi feriti della guerra.

Colin riconobbe i cadaveri di molti amici e sconosciuti distesi sul pavimento in un angolo dell’enorme stanza. Tutto intorno un silenzio irreale e nessuno che camminava tra le brande. Se avevamo perso perché eravamo ancora tutti vivi? Forse che Voldemort volesse ucciderci lentamente? Pensava il giovane mentre faticosamente si alzava. Fu subito assistito da Madama Chips che gli chiese se se la sentisse di alzarsi e dopo altre domande spiegò che Potter era scomparso e che coloro che erano rimasti erano andati al Salone d’Ingresso per fronteggiare un’ultima volta il Nero Esercito. Colin uscì dalla Sala Grande e trovò i sopravvissuti che fissavano verso la porta. Avanzando tra la gente riuscì ad arrivare in seconda fila, proprio dietro a Percy Weasley, e vide che i nemici non si preparavano all’attacco ma che li fissavano con un orribile sorriso sul volto.

Colin fu preso dal panico

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH”

 

 

 

 

La storia non sembra possedere un senso logico? Vai a pagina 670-671 del 26° capitolo di Harry Potter e i Doni della Morte per scoprire cosa ha causato un infarto a Colin Canon

 

Note dell’Autrice:

Ok, Prima di tutto mi sembra ovvio che per me Colin non è assolutamente morto come mi vuole far pensare quella gran donna della Rowling.

Sicuramente come conclusione parrà stramba quella di riportare la pagina del libro ma, siccome proprio rileggendo quel pezzo di libro (diventato quasi come una bibbia), mi è sembrato giusto concluderla così (oltre al fatto che così mi sono risparmiata righe e righe di spiegazione in prosa NdParte pigra di me)

Fatemi sapere.

Ah, tengo a precisare che le restanti storie saranno scritte con la loro consueta logicità e conclusione capibile senza andare a sfogliare ogni volta un libro diverso.

Hola Beba7

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Capitolo 8
*** Gazza ***


AAAAHHHHHHH ((Gazza))

GAZZA

Doveva correre. Doveva assolutamente correre. Non c’era più tempo. Avrebbe pensato dopo a farla pagare a quel disgraziato che aveva rubato al suo dolce tesoro, il fiore dell’età e la candida verginità, ora aveva altro da fare.

Gazza corse dal suo ufficio fino alle cucine dove iniziò ad urlare a tutti gli elfi domestici di sbrigarsi a portare una pentola di acqua calda e delle lenzuola pulite.

Scattò poi in piedi ed riprese la sua corsa nella direzione opposta, salendo le scale e dirigendosi verso l’infermeria. Perché Madama Chips tardava ad arrivare? Non gli aveva forse detto che era una questione urgente, di vita o di morte?!? Sulla strada verso l’infermeria incontrò il preside che lo fermò chiedendogli se quell’aria preoccupata era data ancora da una lieve trasgressione delle regole da parte dei giovani gemelli Weasley.

Omettendo il fatto che episodi come far esplodere gabinetti o tentare di appiccare il fuoco alla biblioteca non potevano essere considerati “lievi trasgressione alle regole” Gazza rispose che no, i Weasley questa volta non avevano fatto nulla.

-Sono tre signore, sono tre!-

-Tre cosa, Gazza?-

-Tre cuccioli signore. Sono diventato nonno!-

In quel momento arrivò Madama Chips che, una volta nell’ufficio di Gazza, si sostituì a Winky nell’assistere al parto di quella gattona odiata da tutti.

-Ma… sono cinque!-

-Sei.- precisò la medimaga

-Sette- contò l’elfa

-Otto, anzi no.. nove!- rise il preside

-Dovremmo aver finito Gazza. Questi tre sono sicuramente gli ultimi. Sei diventato il padrone di altri undici splendidi gattini.- disse Madama Chips sorridendo sarcasticamente al vecchio.

Tutto si poteva dire di quei gatti tranne che fossero splendidi. Erano pelosi e piccoli, di un rosso sporco, con le zampe corte della madre e il muso leggermente schiacciato del padre. Alcuni dal padre avevano preso anche la stazza abbastanza tozza e la codona gonfia e spelacchiata.

-Signora- disse l’elfa alla medimaga- credo che servano dei sali per il signor Gazza. Deve essere svenuto al sesto gattino-

 

Gazza si svegliò coperto di sudore e con una mano tasto il lenzuolo a fianco del suo corpo. Era vuoto, nessuna traccia di Mrs Purr, così come anche sotto le coperte.

Senza preoccuparsi di mettersi una vestaglia ma infilando solo le babbucce uscì dalla sua camera in cerca della propria gatta.

La trovò sul davanzale di una finestra del quarto piano mentre faceva teneramente le fusa a Grattastinchi che le era seduto vicino.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-

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