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di Crystal_M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts: di nuovo a casa, finalmente. ***
Capitolo 2: *** Dove tutto ha avuto inizio ***
Capitolo 3: *** Relazioni Segrete ***
Capitolo 4: *** Questa è la mia storia ***
Capitolo 5: *** Piccole Complicazioni ***
Capitolo 6: *** Odio, Rancore, Amicizia e...un pizzico di Fortuna ***
Capitolo 7: *** Buone - e cattive - intenzioni ***
Capitolo 8: *** Bentornata, Crystal Kaine ***
Capitolo 9: *** Ogni azione porta con se le sue conseguenze ***



Capitolo 1
*** Hogwarts: di nuovo a casa, finalmente. ***


Capitolo 1
Hogwarts: di nuovo a casa, finalmente

 




Devo averla. Non posso continuare così…finirò per impazzire…
Questo, quello che Sirius continuava a pensare guardando i campi tanto familiari scorrergli davanti agli occhi, fuori dal finestrino dell'Espresso per Hogwarts.
«Felpato…Felpato…Felpato…SIRIUS!»
La voce di James che lo chiamava lo risvegliò dai suoi pensieri. «Vuoi qualcosa dal carrello?» gli chiese.
Lui fece no con la testa. Poi ci ripensò su un secondo. Sicuramente chiacchierare un po' con il suo migliore amico mangiando schifezze lo avrebbe fatto distrarre.
«Ma si, dai, prendimi un po' di Cioccalderoni!» aggiunse allora.
Mangiando, i due amici iniziarono a parlare del più e del meno, di tutti gli scherzi che erano venuti loro in mente durante l'estate - e che, ovviamente, avrebbero messo in atto durante quell'anno - e dei possibili modi di superare i G.U.F.O. facendo il minimo sforzo.
Dopo qualche minuto la porta del loro scompartimento si aprì e una Grifondoro dai bellissimi capelli neri e occhi scuri entrò, saltando in braccio a Sirius.
«Buongiorno bellezza.» disse lui, mettendole un braccio intorno alle spalle.
«Ciao tesoro! Non puoi nemmeno immaginare che casino stia succedendo di la, qualcuno ha ritrasformato le Cioccorane di Piton in rane vere, lo scompartimento dei Serpeverde ne è pieno!» disse, scoppiando in una fragorosa risata, seguita subito da quella dell'altro ragazzo.
Lo scompartimento dei Serpeverde…nonono, non distrarti!
«Hahaha a quanto pare Mocciosus ci è cascato di nuovo! E' troppo facile da prendere in giro, quello li, non so nemmeno come facciamo a divertirci ancora!» disse James sghignazzando.
In quel momento la porta si aprì di nuovo, e Remus entrò, rotolandosi dal ridere.
«Dovreste vederli!» disse. «Altro che treno, il vagone di la assomiglia più che altro ad uno stagno!»
Non riuscendo più a trattenersi, a quel punto anche Sirius scoppiò a ridere, liberando così la mente da ogni altro pensiero.


«Quante volte vi ho detto di smetterla con questi scherzi da bambini? Siete al quinto anno, per la barba di Merlino, crescete un po'! Comunque, ora filate dritti alla vostra Sala Comune, direi che anche questa volta vi meritate di saltare il Banchetto di inizio anno. Via, via!" disse Dippet, il Preside. Poi si smaterializzò, lasciando i tre ragazzi a fissare la statua che portava al suo studio.
James tirò fuori dalla tasca la Mappa del Malandrino e dopo il solito Giuro solennemente di non avere buone intenzioni, si mise ad osservarla. « Ahi, ahi…guarda un po' il puntino di Roxanne…» disse poi, indicando il nome della ragazza, il quale si muoveva avanti e indietro davanti alla scritta Sala Grande. «Andrà fuori di testa quando scoprirà che il suo ragazzo è stato di nuovo punito il primo giorno di scuola…!»
«Lei non è la mia ragazza.» rispose Sirius. «Noi usciamo e basta. Lo volete capire?» aggiunse, quando i due amici si scambiarono uno sguardo divertito. «E poi, se non ricordo male, io ho cominciato ad uscirci per farti conoscere Lily» disse.
«Beh, questo è vero Ramoso!» concordò allora Remus.
«Scusa, ma tu da che parte stai?» gli chiese allora James, sfoderando la bacchetta. Con un sorriso gliela puntò ai piedi.
«Non ci provare nemmeno…» sussurrò l'altro, senza staccare gli occhi da quella.
«Levicorpus!» urlò James, facendo finire il poveretto a testa in giù. «Allora? Adesso da che parte stai?» continuò prendendolo in giro.
Ma Sirius questo non lo aveva sentito. Lui era rimasto all'incantesimo. Levicorpus…la prima volta che lo aveva usato era stato il giorno in cui l'aveva incontrata.
Quante volte aveva ripassato mentalmente quelle ore…poteva ricordarsele come se fossero appena passate.
Successe cinque anni prima, proprio il primo giorno di scuola. Anzi, addirittura prima che iniziasse la scuola, sul treno che portava al castello.
Su di giri, il ragazzo era andato a sedersi in uno dei primo vagoni, non vedendo l'ora di arrivare a destinazione. Il via vai di gente del Binario 9 3/4 aumentava ancora di più la sua eccitazione. In quel momento di gioia più completa, la porta scorrevole si aprì. Sirius si voltò, ansioso di poter conoscere qualcuno di nuovo.
E fu in quel momento che la vide.
Una ragazza bellissima, anche lei del primo anno - poteva capirlo dall'uniforme che indossava, sulla quale non c'era lo stemma di nessuna Casa - stava in piedi davanti alla porta aperta. E lo fissava.
«Ciao! Io sono Sirius Black. Vuoi sederti qui?» le chiese il ragazzo. Era stato sempre una persona molto schietta, soprattutto con le ragazze.
Lei scosse la testa. Aveva i capelli lisci e corti, tagliati a caschetto, e di un biondo dorato che li faceva sembrare color grano maturo. Al suo movimento la frangetta le aveva coperto completamente la fronte, quindi la spostò con la mano.
«Questo è il vagone dei Serpeverde» disse, evitando la domanda appena ricevuta e fissando i suoi occhi azzurri ghiaccio in quelli nerissimi del ragazzo. «Tu sei un Serpeverde?» chiese invece a sua volta.
Sirius era senza parole. Mai una ragazza si era rivolta a lui in quel modo. Non riuscendo a parlare ma solo a fissarla, fece di no con la testa.
«Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscere subito qualche mio futuro compagno. A questo punto, credo proprio che non mi siedero' qui. Sai, vorrei evitare di stringere amicizia con i miei rivali.» disse allora lei, con un sorrisetto.
Prima che lui potesse ribattere che neanche lei era una Serpeverde, non avendo neppure ancora lasciato King's Cross, lei continuò: «Fidati, lo sarò.» disse, guardandolo fisso negli occhi.
E poi, così com'era arrivata se ne andò, lasciando Sirius a fissare la porta.
Da quel momento non l'aveva più dimenticata.
Perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse di essere arrivato davanti alla signora Grassa. Gli altri due lo seguivano, uno camminando - o meglio, strisciando, visto che dalla risate non riusciva neppure a stare diritto - e l'altro fluttuando per aria a testa in giù.
Girandosi per chiedere quale fosse la parola d'ordine e vedendo Remus ancora appeso come un salame, Sirius scoppiò a ridere. Quanto adorava i suoi amici? Finalmente era di nuovo a Hogwarts.
Entrati nella sala comune, lui e James corsero nella loro stanza a prendere scopa e boccino per andare nel parco a giocare un po' a Quidditch, mentre Remus andava a dormire. Quella notte c'era Luna Piena, meglio se si fosse riposato.
James fu il più rapido a prendere le sue cose e con un «Ci vediamo di sotto, schiappetta!» uscì sulla sua scopa dalla finestra del dormitorio. Sirius lo seguì a ruota.
Arrivati al campo di allenamento, iniziarono così a giocare. James sfrecciava su e giù ad altissima velocità, seguendo il boccino. L'altro invece, essendo un Battitore, aveva liberato un bolide e cercava di tenerlo lontano dall'amico.



Dopo circa un'oretta di gioco - e il recupero del boccino - i due amici scesero dalle scope.
«Amo il Quidditch. Altro che ragazze, io sposerò la mia scopa.» disse James, iniziando a baciare la sua Nimbus 1000.
«A proposito di ragazze…guarda un po' chi arriva, Ramoso!»
In lontananza, si potevano vedere due figure dai lunghi capelli avvicinarsi e la risata acuta di Roxanne arrivava fino a loro.
«Speriamo che la tua ragazza si sia portata dietro la sua migliore amica! Questa volta so che perderà la testa non appena mi vedrà, non sono il tipico atleta rubacuori?» disse allora James, alzando e abbassando le sopracciglia in modo sensuale in direzione dell'amico.
Quest'ultimo scoppiò a ridere. «Oh, certo…sono cinque anni che ti vede giocare, eppure a quanto pare non ha mai notato questo tuo lato conquistatore!» disse.
Le preghiere di James furono esaudite. «Ma ciao tesoro! Come sei sexy tutto sudato!» esordì Roxanne, stampando un passionale bacio sulla bocca di Sirius.
Lui ricambiò, salutandola poi con il solito «Ciao bellezza. Tutto a posto?»
«Si, tutto benissimo! Come al solito voi tre vi siete fatti mettere in punizione il primo giorno, vero? Comunque eravamo sicure di trovarvi qui.» rispose lei.
«Eravamo?» ripeté allora James, il quale non aveva mai staccato gli occhi dall'altra ragazza, la quale si pettinava tranquillamente i capelli rossi con le mani. «Io non sento nessun altro qui a parte te.» continuò.
«Oh, ma piantala tu! Lo so benissimo che non vedevi l'ora di rivedere Lily, smettila di fare il falso menefreghista.» disse Roxanne, sempre attaccata a Sirius. «E tu pure, basta fare l'asociale!» aggiunse, rivolgendosi all'amica.
«Hai ragione, che maleducata che sono.» disse allora Lily. «Ciao, Sirius, mi fa piacere rivederti. Le vacanze come ti sono andate?» chiese, volutamente evitando un qualsiasi accenno all'altro ragazzo, il quale la guardava divertito.
L'amica, invece, alzò gli occhi al cielo. «Siete proprio uguali voi due» disse ridendo. «Non mi stupirei se finiste per sposarvi!»

Dopo una mezz'oretta di pomiciata con Roxanne in Sala Comune, Sirius tornò in camera. James era ancora fuori a provarci, inutilmente, con Lily, mentre Remus dormiva. Rimaneva circa un'ora prima del tramonto, meglio lasciarlo riposare in pace finché poteva.
Ogni anno, la prima sera, faceva le stesse cose. Svuotava la valigia, attaccava al muro affianco al letto il suo poster dei Cannoni di Chudley e poi si sedeva alla finestra, per osservare il silenzioso giardino di quella che lui considerava casa sua.
Fu proprio quando si accingeva a completare quest'ultima fase che un gufo entrò dalla finestra, rischiando di colpirlo in pieno.
«Ma cosa…» iniziò Sirius. Poi, notò il fogliettino con lo stemma di Serpeverde che l'animale teneva tra le zampe.
Quasi trattenendo il fiato, il ragazzo lo prese e lo aprì.

 

Dobbiamo parlare. Vediamoci al tramonto, dove tutto ha avuto inizio.
Crystal. 





 

Non essendo io a casa non posso assicurarvi di aggiornare regolarmente....per ora spero proprio che il capitolo vi piaccia!
Aspetto con ansia le recensioni con qualsiasi consiglio :)
Crystal_M

 
 

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Capitolo 2
*** Dove tutto ha avuto inizio ***


Capitolo 2
Dove tutto ha avuto inizio



All'inizio, sinceramente, continuava a pensare a lei soprattutto per come lo aveva trattato. Nessuno poteva ignorarlo in quel modo, tanto meno una ragazzina!
Ovviamente Serpeverde, Crystal Kaine era subito entrata nella squadra di Quidditch della sua casa, proprio come Sirius aveva fatto a Grifondoro.
Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, sentiva l'orgoglio dentro di lui che si lamentava in ricordo di quell'unico loro discorso. Era anche per questo che odiava tanto le Serpi.
Poi, all'inizio del quarto anno, tutto era cambiato. Stava per iniziare la prima partita di Quidditch del campionato quando, proprio mentre Sirius si dirigeva allo stadio, le loro strade si incrociarono di nuovo.
Passandogli davanti, lei lo guardò. E, cosa che non succedeva da quattro anni, gli rivolse la parola.
«Ciao, Sirius.» gli aveva detto con un sorriso, continuando poi per la sua strada.
Sarà stato il suono della sua voce, sarà stato il fatto che lei gli avesse rivolto la parola così gentilmente, saranno stati i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, questo Sirius non lo sa; l'unica cosa di cui era certo è che in quel momento si innamorò irrimediabilmente di lei.



Ecco dove tutto aveva realmente avuto inizio! Quanto era stupido. Ovviamente doveva andare al campo di Quidditch.
Arrivato a questa conclusione - e accertatosi che Remus stesse ancora dormendo - il ragazzo prese dall'armadio il suo mantello con cappuccio e uscì dalla stanza camminando a testa bassa.
«Sirius, dove pensi di andare?»
Ancora James…non doveva essere distratto da Lily?
«Io inizio ad uscire.» rispose Sirius. «Ti aspetto al limitare della Foresta Proibita. Ricorda, in caso tu fossi troppo occupato qui per accorgertene, che la Luna sta sorgendo. E in fretta.»
«Cavolo, hai perfettamente ragione!» esclamò allora l'altro ragazzo. Poi, voltandosi verso Lily, la quale stava ancora seduta sulla sua poltrona con gli occhi fissi sul libro, aggiunse: «Mia cara, ci vediamo domani!» correndo poi in stanza.
Dai…almeno questa l'ho scampata pensò Sirius, uscendo dal buco del ritratto.
Mentre lentamente si avviava verso il campo da Quidditch - gli rimanevano ancora circa tre quarti d'ora al tramonto -, lasciò la sua mente viaggiare liberamente.
Cosa avrebbe voluto dirgli Crystal? Era possibile che si fosse accorta di come lui la guardava? Sicuramente almeno un paio di volte i loro sguardi si erano incrociati e Sirius era certo che anche lei lo guardasse diversamente da come guardava chiunque altro.
Ma com'era possibile? Lei era una Serpeverde, altezzosa e insolente come tutti quelli della sua razza. E sicuramente sarà stata una Purosangue conservatrice della "purezza di spirito che scorre nelle vene".
Cosa mai avrebbe potuto avere a che fare lei con uno come lui, rinnegatore della sua stessa famiglia? Non riusciva proprio a capirlo.
Arrivato al luogo dell'incontro, il ragazzo si sedette, aspettando pazientemente l'ora prestabilita.



Il tramonto arrivò più lentamente che mai. Sirius iniziava ad essere agitato e a farsi i viaggi mentali tipici dei ragazzi prima di un appuntamento.
E se fosse tutto uno scherzo? E se in realtà il bigliettino l'hanno scritto Ramoso e Lunastorta, per mostrarmi di aver scoperto il mio piccolo segreto? E se invece fosse davvero stata Crystal a mandarmelo, ma avesse cambiato idea e non volesse più incontrarmi? E se…
Stava per porsi un'altra domanda, quando qualcosa di luminescente appena apparso accanto a lui colse la sua attenzione.
Un patronus con le sembianze di un bellissimo gatto, probabilmente un soriano, gli stava passando affianco, osservandolo.
Un gatto? Non conosco nessuno che abbia un soriano come patronus e soprattutto non mi sembra l'orario adatto per esercitarsi con gli incantesimo, per di più qui.
L'animale continuò a muoversi elegantemente, fino ad arrivare esattamente di fronte al ragazzo. A quel punto, lo fissò dritto negli occhi, e scomparve.
Facendo appena in tempo ad alzare lo sguardo, il ragazzo vide una figura avanzare in modo leggiadro ma sicuro verso di lui.
«Crystal.» La voce di Sirius risuonò nel silenzio che li circondava. «Il gatto…»
«Sì, è il mio patronus. Giusto per precauzione.» rispose lei.
La sua voce, la sua semplice voce era in grado di scatenare in lui una valanga di emozioni, uguali e contrarie: orgoglio ferito in ricordo del loro primo incontro, desiderio di poterla sentire di nuovo, fastidio al fatto che a parlare fosse una Serpeverde, felicità al sapere che non fosse una semplice Serpeverde, ma lei.
Continuando a camminare in silenzio, si fermò davanti a lui, circa a un metro di distanza.
«Spero non sia stato un problema per te arrivare fin qui senza dare troppo nell'occhio.» disse, dopo qualche minuto. Sirius fece no con la testa.
Poi, sentendo una voce di ragazza arrivare da li vicino, aggiunse: «Meglio se andiamo sugli spalti dello stadio, non credo sia una buona idea farci vedere insieme.»
«Concordo. Andiamo.»
Così, silenziosamente, entrarono nell'immenso e vuoto stadio di Quidditch, luogo dove tante volte si erano incontrati, l'uno contro l'altro, decisi a battersi a vicenda.
Senza dire niente, Sirius si diresse verso gli spalti più alti, in quel modo avrebbe potuto anche controllare chi usciva dal castello: era si con Crystal, ma era anche notte di Luna Piena e lui aveva fatto una promessa ai suoi amici.
«Io…avevo bisogno di parlarti» disse la ragazza, non appena si furono seduti. I suoi occhi azzurri facevano trasparire una sorta di timore, un timore che non le si addiceva per nulla. Lui non disse niente, si limitò solo a guardarla in silenzio, aspettando che continuasse.
Spostandosi nervosamente la frangetta dagli occhi, Crystal parlò ancora. «Io…conosco il tuo segreto. E…mi dispiace.»
No.
Sirius si alzò di scatto, dandole le spalle. Non poteva farsi svergognare di nuovo, soprattutto non da lei!
Ha capito quello che provo per lei. Lo ha capito e non ricambia, voleva metterlo in chiaro prima che io facessi qualche pazzia e la mettessi nei casini con il resto dei Serpeverde. Lo sapevo, lo sapevo…
Stava per trasformarsi nel grosso cane nero che lo confortava tanto, quando l'unica voce in grado di fermarlo parlò di nuovo.
«Il tuo amico…io vi ho visti.»
Il tuo amico? Ma di cosa stava parlando?
Il ragazzo si bloccò. Voltandosi, la guardò senza sapere bene cosa dire né cosa fare. Così, si sedette semplicemente, lo sguardo fisso su di lei.
«Lo so che non avrei dovuto seguirvi, lo so che non erano affatto affari miei, ma appena l'anno scorso ho visto te e i tuoi due amici correre verso la Foresta Proibita, quella notte di Luna Piena, non sono riuscita a trattenermi. Dovevo assolutamente scoprire cosa steste tramando, in modo da poter usare quell'informazione contro di voi."
Però, guarda te che stronza! 
 
Fu il primo pensiero che attraversò la mente di Sirius. Poi, ripensando a ciò che lei gli stava dicendo, la preoccupazione lo invase, cambiando quelle parole in Remus!
Muovendo rapidamente la mano verso la bacchetta, pronto ad usare Oblivion se fosse stato necessario, il ragazzo esclamò: «Farei di tutto per proteggere Lunastorta dalla diffusione del suo segreto, anche se questo volesse dire essere espulso da Hogwarts per aver usato la forza contro un altro studente. Anche se questo volesse dire usarla contro di te
Crystal stava per ribattere, quando l'ultima frase di lui la bloccò. L'aveva pronunciata in modo così pieno di rammarico e insieme di passione che era rimasta senza parole.
Sirius si accorse solo troppo tardi di aver parlato troppo. Così, si bloccò anche lui, la mano sul fianco dove teneva la bacchetta, gli occhi fissi in quelli di lei.
Poi, inaspettatamente, Crystal sorrise e gli spostò la mano lontano dalla bacchetta.
Non era il solito sorriso di scherno o di soddisfazione che era solita portare. No, quello era un sorriso totalmente diverso.
Allora, con voce dolce, disse: «Non ti devi preoccupare, Sirius. Non tradirei mai il segreto del tuo amico, tantomeno sapendo quanto questo è importante per te.»
Lui stava per interromperla, non riuscendo più a trattenersi dal chiedergli da quando in qua le importasse ciò che a lui stava a cuore, ma lei lo zittì con un dito.
«E' stata proprio quella sera.» continuò. «Seguendovi, ho visto come tu e James Potter vi siate occupati dell'altro ragazzo, subito dopo la sua trasformazione. Il mio odio verso di te era immenso, eppure in quel momento mi chiesi se non fosse stata solo gelosia, gelosia del fatto che tu fossi un purosangue di discendenza nobile - per lo più proveniente da una stirpe di Serpeverde - mentre io…» a quel punto si bloccò.
Aveva lo sguardo fisso nel vuoto, come se si fosse persa nel ricordo di ciò che stava raccontando. Scosse la testa, tornando in qualche modo al presente, poi continuò.
«Fatto sta è che io so cosa vuol dire avere a che fare con un lupo mannaro. So quanto può essere difficile trattare con uno di loro, soprattutto se giovane. E quando ho visto con che amore quella notte tu e Potter aiutavate il vostro amico…beh, credo di essere stata colpita dalla stesso malanno. Solo che in questo caso io lo provavo per te.»
Lui era senza parole. Guardandola negli occhi, capì che tutto quello che diceva era vero, non stava inventando nulla.
E senza pensare a quanto fosse sbagliato quello che stava per fare, senza pensare cosa sarebbe potuto accadere in seguito, Sirius la baciò.




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Eccomi di nuovo!
Innanzitutto mi scuso per la "compattezza" del capitolo, i discorsi sono, di nuovo, tutti attaccati tra loro...come scusante ho solo il fatto di non aver ancora completamente capito come funziona questa cosa, prometto che presto li modifichero´ :)
Ringrazio Morgan_Snape e Lulu 96 per aver recensito il primo capitolo, spero che anche questo sia di vostro gradimento!
A presto,
Crystal_M

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Capitolo 3
*** Relazioni Segrete ***


 


 Capitolo 3 

 Relazioni Segrete 





Quando un raggio di sole lo colpì in viso, Sirius si svegliò. No…non poteva già essere mattino! 

Aveva passato una nottata distruttiva; innanzitutto il suo amicone aveva deciso di trasformarsi in Lupo Mannaro e correre fuori dalla scuola giusto un attimo dopo il suo bacio con Crystal. Che cosa avrebbe dovuto fare se non correre ad occuparsi di lui? Non aveva nemmeno avuto il tempo di salutare come si deve la ragazza, cosa che lo aveva fatto innervosire all'inverosimile. Ora come si sarebbe comportato con lei? Avrebbe fatto finta che non fosse successo nulla o non ne sarebbe stato capace? O forse semplicemente lei, dopo quel bacio rubato, lo avrebbe solo voluto evitare? Questo non poteva saperlo. 

Fatto sta è che, dopo aver lasciato di corsa lo stadio di Quidditch sotto forma di grosso cane nero, era dovuto correre dietro a Remus e portarlo al sicuro. Purtroppo per arrivare alla Stamberga Strillante bisogna passare da un buco sotto il Platano Picchiatore: e, costringere un Lupo a farlo, non è decisamente una passeggiata. 
Ovvio, c'era anche James ad aiutarlo…ma lo stesso, come ogni mattina dopo la luna piena, era sfinito.

Avendo ripercorso mentalmente gli avvenimenti della notte prima, Sirius decise di alzarsi. Andò in bagno, si lavò e si vestì, provando in qualche modo a sistemarsi un po': a colazione avrebbe parlato con Crystal per discutere su come si sarebbero dovuti comportare in futuro. L'unica cosa di cui lui era certo, era che dovesse rimanere un segreto.

I suoi due compagni di stanza si svegliarono, James come al solito si mise a fare le avance allo specchio fingendo che fosse Lily e Remus si trascinò a fatica fino al bagno.
 

«Vi muovete o no?!» li esortò Sirius, ormai al limite della pazienza. 

«Eeeh, da quando tutta questa fretta di lasciare il dormitorio? Oggi abbiamo anche Pozioni alle prime due ore, più tempo ci mettiamo a scendere, meglio è!» disse James di rimando. 

«Si, anche io farei pure a meno di andare a Pozioni, ma dobbiamo seriamente muoverci…ho una fame... da lupi!" disse Remus allora, con un mezzo sorriso. 

«Questa era davvero pessima, Lunastorta. Piuttosto evita! Comunque ti ringrazio di avermi dato manforte. E ora andiamo!» commentò Sirius, uscendo dalla stanza e scendendo a grandi passi fino alla Sala Grande, seguito a ruota dai suoi compari, intenti a discutere su chi facesse battute peggiori.

Arrivati a destinazione, James si fiondò di fianco alla Rossa che tanto bramava e Remus camminò tranquillamente verso la tavolata dei Grifondoro.
Sirius li seguiva, ma il suo sguardo era rivolto altrove, esattamente alla parte opposta della Sala: la tavolata dei Serpeverde brulicava di studenti intenti a fare colazione. 
Non la vide subito; gli ci volle un pochino prima di vederla lì, seduta al tavolo, che beveva tranquilla il suo succo di zucca e chiacchierava con le amiche. Era bellissima.

Perso in quella visione, non si accorse quando qualcuno gli si parò davanti.

«Allora! Invece di pensare alle tue scemate, vedi di guardare dove metti i piedi!» urlò Piton quando Sirius gli andò addosso.

Molti si zittirono, osservando la scena; quel Mocciosus aveva proprio una voce acuta da femminuccia.
Ripreso, Sirius stava per rispondergli a tono com'era solito fare, ma una mano sulla spalla lo bloccò. Si voltò di scatto per vedere a chi avrebbe dovuto dare un pugno - era davvero nervoso! - quando si accorse a chi appartenesse la mano.
Crystal era in piedi a pochi centimetri da lui. 

«Scusa, c'è qualche problema?» chiese, con il solito tono strafottente di sempre. 

Com'è possibile che si rivolga a me ancora in questo modo? pensò il ragazzo. 

Vedendo che lui non rispondeva, la Serpeverde continuò. «Mi pare sia stato tu ad andargli addosso, quindi vedi di non fare tanto il figo che si incazza. Smettila di fare il bambino e vai dai tuoi amichetti.» 

Ok, questa è impazzita. La sera si lascia baciare e il mattino mi tratta così? No, non è decisamente normale. 

Frustratissimo, Sirius stava per risponderle quando lei, con un deciso «Severus, andiamo!» si allontanò. Passandogli affianco, però, gli sfiorò la mano dolcemente, mettendogli nella tasca del mantello un fogliettino. 
Completamente confuso, Sirius andò a sedersi affianco ai suoi compagni di Casa. 

«Ma sei scemo?! Non le hai nemmeno risposto! Nemmeno una battutina su come difendesse quell'idiota di Piton da perfetta mammina! Che diamine ti prende?!» esclamò James quando fu a portata di orecchio. 
Lily e Roxanne li guardavano in silenzio. Sirius si limitò a non rispondere.

Dopo qualche attimo di silenzio, Roxanne parlò. «Dai tesoro…ti conviene mangiare. Avete anche il primo allenamento di Quidditch oggi, non vorrai essere troppo stanco per giocare!»

Così, seguendo il consiglio di quella che era quasi stata la sua ragazza, Sirius fece colazione, con il bigliettino di Crystal che sembrava bruciare dentro la sua tasca. 

Prima di andare a lezione, Sirius inventò una «Pausa bagno!» e corse via. Mettendo una mano in tasca, tirò fuori il bigliettino e lo aprì ansioso. La prima cosa che notò fu un cuoricino verde e argento, i colori di Serpeverde, appiccicato nell'angolo in basso a destra. Iniziando a sentire la felicità che lo riempiva, lesse:
 

Oggi c'è il primo allenamento di Quidditch, anche per i Serpeverde. Che ne dici di rimanere un po' di più allo stadio, una volta finiti? Io sarò li, spero di trovare anche te! 
Un bacio, Crystal.

 

Ormai euforico, Sirius si rimise il foglietto in tasca, sperando che la giornata passasse il più in fretta possibile.

 

*

 



Effettivamente, la giornata passò in un lampo. Senza accorgersene nemmeno, arrivarono le 18.00, ora degli allenamenti di Quidditch. 

«Dai, James! Oggi mi sento proprio bene, non vedo l'ora di allenarmi, i Bolidi non hanno scampo!» disse Sirius, prendendo scopa e guanti, già tutto vestito.

James, che invece stava ancora rovistando nel suo baule per trovare l'uniforme da Quidditch, alzò un attimo la testa per guardare l'amico e dire con fare sorpreso, ma allegro: «Ma…tu sei sicuro di essere lo stesso preso male di questa mattina? Non è che in realtà sei un Serpeverde infiltrato che vuole scoprire in nostri schemi?» 
Essendosi rigirato subito, non si rese nemmeno conto del brivido di eccitazione che il nome della Casa nemica aveva provocato in Sirius. 




«Vai tesoro! Sei mitico! Forza Sirius! Woohooo!» 

Roxanne si faceva sentire dagli spalti, durante l'allenamento. Andava a vederli ogni volta, era davvero presa da Sirius. 

Quest'ultimo, un po' in imbarazzo, le rivolgeva dei saluti con la mano, cercando di renderla felice quel poco che poteva; gli dispiaceva quella situazione, Roxanne era davvero una ragazza d'oro, non troppo perfettina - e per fortuna, avrebbe aggiunto lui - ma una come si deve. Solo che cosa poteva farci? Al cuor non si comanda. 

Tra l'altro, in quel momento Crystal si stava allenando con l'altra sua squadra nell'altra metà campo. Ogni volta che Sirius segnava, si voltava a guardarla e lei gli rivolgeva un sorriso alla Grandissimo!, ovviamente tornando poi a concentrarsi nella ricerca del Boccino. 
Come sempre, Crystal era splendida. Nella sua uniforme da cercatrice, Sirius difficilmente riusciva a staccarle gli occhi di dosso. I capelli biondi si muovevano al vento, liberandole il viso: la concentrazione le si poteva leggere negli occhi. 

Gioca anche a Quidditch, è perfetta , pensava il ragazzo, al settimo cielo. 

Alla fine degli allenamenti, Sirius si fermò all'uscita dello stadio. 
«Complimenti a tutti, è stato un'allenamento davvero strepitoso!» si congratulava James con la squadra. «Soprattutto tu, Sirius, non so cosa ti sia preso, ma sei stato davvero mitico! Non ti ho mai visto giocare così!» disse. 

Questo gli mandò un sorriso di rimando, aggiungendo poi: «Grazie. Eppure, nella mia miticità penso di aver perso una cosa. Voi tornate pure a Castello, io vi raggiungo a cena.» poi, notando Roxanne che arrivava, le urlò: «Bellezza, devo cercare una cosa, mi tieni il posto affianco a te in Sala Grande?!» e scomparve dentro lo stadio. 

Salendo di corsa le scalinate degli spalti, sentiva l'eccitazione scorrergli nelle vene. Dove sarà? si chiese. Cadendo nell'ovvio, andò verso il luogo del loro precedente incontro; lei non c'era. Al suo posto, un soriano blu acceso lo aspettava tranquillo. 

Appena lo vide, smise di correre. Possibile che prendesse ancora certe precauzioni? 

Il Patronus, quando il ragazzo gli fu vicino, si alzò e iniziò a percorrere leggiadro l'anello di spalti dove si trovavano. Lui lo seguì.

Arrivati all'altezza dei Tre Anelli, scomparve. Sirius non sapeva esattamente cosa fare, così iniziò a guardarsi attorno, alla ricerca di un qualcosa che potesse portarlo da lei. 
Stava per voltarsi una terza volta, quando qualcuno, saltandogli addosso, gli coprì gli occhi e lo baciò. 

«Mi sei mancato, oggi.» disse Crystal, abbassando poi la mano e sorridendo. 

Sirius la strinse a se, totalmente felice, e la spinse di nuovo verso gli spalti, dove nessuno avrebbe potuto vederli. 




Passarono così un'ora insieme, baciandosi e accarezzandosi. 

«E ora?» chiese dopo un po' Sirius, con un velo di tristezza nella voce. «Lo sai anche tu che non possiamo farci vedere insieme…scoppierebbe un putiferio! Noi…non dovrebbe esserci questo tra noi, non è normale

«Perché, qualcosa è normale qui?» gli rispose Crystal sorridendo e accarezzandogli il viso dolcemente. Poi aggiunse: «Come si suol dire, il Leone si innamorò dell'Agnello…anche se in questo caso lo modificherei in Il Leone s'innamorò della Serpe…»

«Per Merlino, non dire mai più una cosa del genere! Odio quel proverbio e chiunque lo usi.» esclamò Sirius. «E comunque, qui è la Serpe che si è innamorata del Leone…» disse con tono da falso sbruffone, guardandola con un sorriso.

«Ma smettila! E' un discorso serio questo!» rispose lei, scoppiando però a ridere. «Comunque, tornando a fare le persone adulte che siamo, hai perfettamente ragione. Non possiamo farci vedere per il Castello insieme. Dovremmo trovare un altro modo per fare…questo» e lo baciò «Anche perché ora che ho iniziato non so se riuscirò mai a smettere!» 

«Mmh…non so se esserne felice o triste…»

«Sirius! Haha, dovremmo vederci di nascosto allora, come due perfetti infrangi regole?»

«Non credo mi sarà molto difficile, bellezza. Sono conosciuto per questo o sbaglio? Beh, a parte che per il mio incredibile fascino, è ovvio…oh cavolo, mi sembra di essere James!» 
Entrambi scoppiarono a ridere. 

«Dai, il sole sta calando ed è meglio se entriamo ora. Potrebbero insospettirsi se non ci vedessero a cena…» disse Crystal.

«Si, hai ragione.» rispose Sirius, alzandosi. Poi, mentre camminavano mano nella mano, aggiunse: «Senti Crystal…per quanto riguarda Roxanne…»

«Stai tranquillo, tesoro, lo so che ci tieni a lei, è anche ovvio dopo due anni che state insieme…»

«Noi non stiamo insieme.» chiarì subito lui, ormai lo faceva automaticamente. Poi, si rese conto di una cosa: lo aveva chiamato tesoro?! 
«Va bene, vi frequentate…e comunque sarebbe un po' sospetto se tu la mollassi così di punto in bianco.» Poi, fermandosi di fronte a lui, «Però, mettiti bene in testa che questo non è un permesso di tradirmi con tutte, solo lei è ammessa!» disse sorridendo.

«Cos'è? Iniziamo già con le scene di gelosia?» le rispose lui dandole un bacio e continuando a camminare. Merlino, quanto stava bene con lei, non avrebbe potuto desiderare niente di più che conoscerla meglio. 

Arrivando all'entrata dello stadio, si lasciarono le mani.

«Allora ciao. Ci si vede a cena! E ricorda: io ti odio!» disse Crystal, dandogli un rapido bacio sulla bocca e correndo via. 

Lui, guardandola mentre si dirigeva verso il Castello, sorrideva semplicemente, riconoscendo quello come un tacito appuntamento alla sera successiva.

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Capitolo 4
*** Questa è la mia storia ***


 


Capitolo 4
Questa è la mia storia






«Ragazzi, ho dimenticato di fare una cosa! Ci vediamo su in Sala Comune d'accordo?» disse Sirius, correndo poi fuori dalla Sala Grande.

Era ormai circa un mese che la sua storia -se quella poteva definirsi storia- con Crystal andava avanti, appoggiandosi su quell'ora al giorno durante la quale si incotravano di nascosto allo Stadio, subito dopo cena, e sui bacetti rubati nei momenti sicuri tra un'ora e l'altra, solitamente dietro le solide statue di Hogwarts. 

Così, come ogni giorno, Sirius si stava dirigendo verso il posto che stava ormai diventando il suo preferito. Finalmente  , pensava, ho una voglia matta della mia Crystal.
Perso nei suoi pensieri, però, non si accorse di un piccolo dettaglio che poi gli sarebbe costato molto caro: qualcuno lo stava seguendo. 

«Finalmente! Come mai sono sempre io quella che arriva prima?» disse Crystal, dopo aver stampato un passionale bacio sulla bocca del ragazzo. 

«Sai com'è, tu non devi inventarti ogni giorno una scusa diversa per uscire dal castello da dire ai tuoi amici...non è affatto una passeggiata! » rispose. Poi, stingendola a se mentre si avviavano verso il lato nord dello stadio - quello più vicino alla Foresta Proibita- , continuò: «Comunque, piccola, dovremmo vederci più spesso: un'ora al giorno ormai non mi basta più, non riesco a fare a meno di te.» 

Lei lo baciò, spingendolo schiena contro un albero. Lo baciò a lungo e molto, molto, molto ardentemente. Gli mise una mano nei capelli mentre l'altra era appoggiata sul suo petto; quanto avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più a lui, ogni giorno che stavano insieme la sua voglia di dedicarsi a lui cresceva sempre di più...ma no, non poteva rovinare tutto per la sua fretta e magari passare per una facile agli occhi del ragazzo.

«Cos'è...la Serpe che c'è in te sta venendo fuori?» le disse Sirius ridendo, una volta finito il bacio. Erano ancora vicinissimi ed entrambi avevano il fiato corto.

«E invece il Leone che c'è in te si sta innamorando tanto da non saper rispondere neanche ad una spinta, per di più di una ragazza?» rispose lei con tono di sfida. 

Lui, tornando serio, la fece girare fino a farla ritrovare a sua volta con la schiena contro la grossa quercia. 

«Si, è così. Mi sto innamorando irreversibilmente di te.» disse, e la baciò con così tanto amore da farla rimanere senza parole. 

«Io...non sono abituato a provare questi sentimenti. Sono vissuto in una famiglia dove l'unica cosa che contava era la ricchezza e la purezza del sangue. I miei erano tutt'altro che innamorati, non ho mai avuto esempio di vero amore; poi, ho conosciuto te.» questo, quello che Sirius le diceva, fissando i suoi occhi neri in quelli azzurri ghiaccio di lei. 

Intanto, un'ombra si celava dietro un albero li accanto, e ascoltava. 

«Pur essendo così diversi, pur essendo uno l'opposto dell'altro, noi ci siamo trovati e stiamo combattendo contro tutti per stare insieme. E lo rifarei un milione di volte, senza la minima esitazione.»
Era così deciso e sembrava così adulto quando parlava, che Crystal si sentì una bambina pensando al segreto che ancora gli nascondeva, il motivo per cui il suo comportamento nei confronti di Remus l'aveva tanto colpita. 

«Sirius, io...voglio raccontarti la mia storia.» disse allora, senza staccare gli occhi da quelli del ragazzo.



*


 

 

«Sono nata da una maganò e non ho mai conosciuto mio padre.» iniziò Crystal, non appena si furono seduti ai piedi del grande albero. Lui le prese la mano.
«Quando mia madre scoprì che ero una strega, non puoi nemmeno capire la sua felicità. "Ci riscatteremo!" diceva sempre, "non dovremo più essere costretti a faticare così tanto per guadagnare qualche Zellino!" » 

All'occhiata confusa di Sirius, la ragazza annuì, triste. 

«Si...non avevamo molti soldi, anzi. Mia madre voleva farmi passare l'infanzia migliore possibile e cercava di non farmi mancare niente; io, ovviamente, non conoscendo altro stile di vita, mi accontentavo di quello che avevo: qualche bambola rotta, dei peluche e un giardino in cui giocare. Lei lavorava come giardiniera per la famiglia più ricca del paese, veniva trattata peggio di un Elfo domestico.» scosse la testa, contrariata e più triste che mai.

Sirius la strinse a sé con affetto. «Piccola, non sei costretta a raccontarmi queste cose se parlarne ti fa star male...» disse. 

«No...no. Voglio che tu mi conosca, davvero e completamente.» rispose allora lei, tornando a guardarlo negli occhi. 
«Sono innamorata di te, per questo non voglio che ci siano segreti tra noi.» 

A quella frase le budella di Sirius si contorsero. Già gli era stato difficile pronunciarle, poco prima, figurati ora che le stava ascoltando! Quindi, non sapendo come esprimere a parole ciò che provava, la circondò con un braccio e, accarezzandole il viso con l'altra mano, la baciò a lungo sulla bocca. 

«Allora, se è questo che vuoi, continua, tesoro. Io sono qui per ascoltarti.» disse poi.

Lei gli lanciò uno sguardo pieno di gratitudine e affetto, per poi continuare. 
«Comunque, parlavo di mia madre. Era davvero un angelo, pur tornando esausta dal lavoro, ogni giorno si prendeva cura di me e cercava in ogni modo di farmi divertire. E onastamente ci riuscì anche, per un po'. Almeno finchè, a circa sei anni, non conobbi i figli dei padroni di casa. Avevano qualche anno più di me - cinque o sei, non ricordo di preciso - ed erano gemelli. In più, erano entrambi dei maghi, frequentavano Hogwarts e, ovviamente, appartenevano alla Casata dei Serpeverde.» 

A quel punto Crystal fece una pausa, riflettendo. Voleva davvero raccontargli tutto? Non aveva mai raccontato la sua storia a nessuno prima di allora, perché avrebbe dovuto farlo ora? Si vergognava di come si fosse comportata...pur essendo una volta così fiera delle sue scelte...
Non hai mai conosciuto nessuno come lui, ecco perché. le rispose il suo cervello. 

«Io però non capisco.» 

La voce del ragazzo interruppe i suoi pensieri. Alzò lo sguardo verso di lui, confusa. 

«Voglio dire...perché credi che raccontarmi tutto questo, tutto di botto, sia importante? Voglio sapere ogni cosa di te, però magari essendo un argomento così delicato potresti aver bisogno di più tempo.» 

Lo sguardo triste di lei era davvero insopportabile, non poteva vederla soffrire. 

«Beh, immagino che in questo mese ti sarai chiesto almeno una volta come tu abbia fatto a colpirmi in questo modo.» disse Crystal, facendolo arrossire tanto da rendere inutile un'ulteriore risposta.
«Come già ti ho detto la prima volta allo Stadio, è stato il tuo comportamento nei confronti di Lupin. E questo, ha a che fare con la mia storia.» 

Senza sapere più cosa dire, Sirius rimase in silenzio, in attesa che lei continuasse. 

«Bene.» disse, dopo un po'. «Si sta facendo tardi, percui sarebbe meglio arrivare al punto. Conoscendo i fratelli Caleb, dicevo, iniziai a prendere le abitudini tipiche dei Serpeverde Purosangue: disprezzare i non magici, i babbani e, pur essendolo io in prima persona, anche i mezzosangue. Ormai passavo più tempo con loro che nella mia povera casa, mi insegnavano magie di ogni tipo e mi parlavano di Hogwarts, di come fosse importante essere maghi e di quanto fossimo superiori a tutte le altre razze: essere come i gemelli era un sogno per me, non vedevo l'ora di ricevere la mia lettera. 

Passarono così due anni. Le giornate si susseguivano uguali tra loro finchè un giorno, tornando a casa, trovai mia madre in lacrime. Mio padre l'aveva messa incinta, di nuovo.

I nove mesi di gravidanza passarono in fretta; eccolo li, Tyson, il mio fratellino. Appena nato notai subito qualcosa di strano in lui...aveva già denti e capelli, ad esempio. E anche abbastanza lunghi. Ma, non essendo esperta di neonati, lasciai correre. 

Quello che trovavo un mistero erano i continui pianti di mia madre durante la notte, non era felice di avere un altro figlio?
Purtroppo, però, non mi ci volle molto a capirne il motivo; all'età di un anno, ci fu la prima notte decisiva per mio fratello, nonché la più brutta della mia vita: era una notte di Luna Piena.»


A quel punto, Sirius capì. Allora era così...suo fratello era un Lupo Mannaro. Per quello il suo affetto verso Lunasorta l'aveva tanto colpita...forse rispecchiava quello che lei aveva provato con Tyson?

«E ora...lui dov'è?» esordì, con il tono più dolce possibile. 
Solitamente non era così, lui era il tipico ragazzo stronzo, magari anche un po' menefreghista a dirla tutta. Ma con Crystal era diverso...lei riusciva a tirar fuori la parte migliore di lui. 

«Non c'è più. È...lui è morto. Aveva solo tre anni...» rispose la ragazza, con le lacrime che iniziavano a rigarle le guance. 
Tra un singhiozzo e l'altro, si avvicinò a Sirius in cerca del suo conforto, il quale non si fece attendere. 

«Io...io ero a Hogwarts...i due anni prima mi ero sempre riuscita a prendere cura di lui, ma lo nascondevo a tutti, mi vergognavo che mio fratello fosse un mostro!» 

A quell'ultima frase, Sirius le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi. Le lacrime di lei gli bagnarono le dita.

«Lui non era un mostro, Crystal. Era semplicemente diverso, avresti dovuto accettarlo per la sua diversità.»
Come poteva la ragazza che tanto amava, considerare un povero bimbo un mostro? Oltretutto quel povero bimbo aveva la stessa malattia di uno dei suoi migliori amici...come poteva lei pensare una cosa simile?

«Lo so, Sirius, lo so!» disse la ragazza, balzando in piedi. «Ma prima non riuscivo a capirlo, i gemelli mi avevano riempito la testa con tante di quelle cavolate che non riuscivo più a vedere la realtà! Quella notte, quella in cui Tyson è morto, era scappato di casa, preso dalla voglia di mordere e uccidere. A quanto pare gli incantesimi che avevo fatto alla sua stanza non erano bastati e lui è riuscito a raggiungere il centro del villaggio. E poi...» cadde in ginocchio, prendendosi il viso tra le mani. «Poi i contadini l'hanno ucciso, gli hanno sparato, proprio come se fosse un animale!» 

Sirius le si avvicinò subito, cercando di calmarla.
«Su, piccola...non fare così...» le sussurrò, coccolandola. 

«Io...avrei dovuto essere li per difenderlo. E invece dov'ero? Qui, a Hogwarts, a fingere di essere la Purosangue che avrei sempre desiderato essere.»

«Ancora non capisco cosa potesse importarti di esserlo oppure no!» esclamò Sirius. «Non capisci che ci sono cose più importanti, come l'amore, l'amicizia, il rispetto reciproco?»

«Si, ora lo capisco. Grazie a te e ai tuoi amici. Ora so che sarei dovuta stare vicino al mio fratellino e aiutarlo come tu e Potter fate col vostro amico, e non nasconderlo in una stanza. Ma capisci che, a dodici anni, non riuscivo a farmene una ragione? Se fossi stata una Purosangue tutto ciò non sarebbe successo, il mio fratellino sarebbe stato un normale mago e ora sarebbe qui con me.» rispose.
Mano a mano che parlava, aveva abbassato la voce, fino a terminare in un sussurro. 

«Ora è meglio se torniamo a Castello, piccola.» disse Sirius. «Questa conversazione deve averti sfinita, meglio se ti riposi un po'.»

Poi, vedendo lo sguardo leggermente preoccupato -e ovviamente molto scosso- di lei, le si mise davanti, le sollevò il viso con le mani, e la baciò teneramente sulle labbra. 

«E ricorda: io ci sarò sempre per te, capito? Qualunque cosa dovesse mai succedere.» 

La gratitudine che Crystal provò in quel momento non poteva essere espressa a parole, così si strinse semplicemente a quello strambo ragazzo che riusciva a capirla, desiderando con tutta se stessa di non separarsi mai da lui. 


*



Che serata pensò Sirius, non appena superò il portone d'ingresso. Questo davvero non me lo sarei mai aspettato.

A quell'ora, nessuno sarebbe dovuto essere in giro, ma per precauzione tirò fuori dalla tasca la Mappa del Malandrino.

«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» pronunciò, illuminandola con la bacchetta. 

Non fece nemmeno in tempo a stupirsi di vedere un altro puntino giusto dietro di lui, che qualcuno parlò. 

«Quando pensavi di dirmelo, eh?» sibilò James, sottovoce.













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Ciao di nuovo! :)
Oggi caricherò un po' di capitoli (questo è gia il secondo che pubblico) perchè li avevo salvati sul pc e....finalmente sono di nuovo a casa!
Spero che anche ii capitoli 3 e 4 vi piacciano, so che può essere una parte abbastanza pesante da leggere, la storia di Crystal soprattutto...ma così almeno si scopre già qualcosa in più su di lei
James poverino c'è un po' rimasto male per il comportamento del suo migliore amico...Sirius riuscirà a calmarlo? Lo scoprirete presto

Ringrazio davvero TANTISSIMO Lulu96, Morgan_Snape e VioletSmith per aver recensito e invito tutti quelli che ora stanno leggendo qui a farlo :D 
Grazie anche a chi ha messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate.
E, ovviamente, grazie anche a chi sta semplicemente leggendo. 

Al prossimo capitolo!

Crystal_M

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Capitolo 5
*** Piccole Complicazioni ***


 


 Capitolo 5 
Piccole Complicazioni



 


«Quando pensavi di dirmelo, eh?» 

Il tono che il suo migliore amico stava usando lo trafisse come un coltello.


«Tu cosa ci fai qui?» chiese Sirius, con un lieve tremore nella voce.

«Cosa ci faccio qui io? Cosa ci facevi tu piuttosto, la fuori a quest'ora, a sbaciucchiarti con CRYSTAL KAINE

Sirius rimase in silenzio. James aveva visto tutto. Ma, peggio di ogni cosa, aveva sentito tutto.

«James io...ti posso spiegare...» 

«Oh, ma certo! Hai mentito al tuo migliore amico» disse, sottolineando volontariamente le ultime due parole «per solo Merlino sa quanto, ma PUOI SPIEGARE

Perché, perché stava succedendo tutto questo?

«Ramoso, ascoltami, io posso davvero spiegarti. Ti prego, sei il mio migliore amico, ti avrei detto tutto ma solo appena le cose si fossero un po' stabilizzate...lasciami spiegare, per favore»

James restò un attimo a fissarlo. Come aveva potuto il suo Migliore Amico nascondergli una cosa simile? È dal primo anno ormai che loro due e Lupin erano un trio inseparabile, com'era possibile che ora facesse una cosa del genere? Lui, non appena si era infatuato di Lily glielo aveva confessato all'istante...
Sicuramente era colpa di quella Serpe di una Kaine.
È vero anche che non aveva mai visto Sirius parlare così ad una ragazza...e soprattutto non lo aveva mai visto guardare così nessuno prima di quella sera. 
E che fosse tutto vero, quello che aveva sentito? Se Felpato fosse davvero innamorato di quella Serpeverde?
Era del tutto irrazionale.
Ma se fosse davvero così? 

«Ti prego» ripeté Sirius.

D'accordo, dal tono sembrava seriamente ferito. Forse avrebbe dovuto ascoltare la sua spiegazione. Forse gli avrebbe finalmente detto tutto. 
Te l'ha nascosto per un mese intero, gli ricordò il suo cervello.

«Si, ma è il mio migliore amico.» si autorispose James, ad alta voce.

«Si, si, lo sono!» esclamò allora l'altro.

Ramoso lo guardò negli occhi. Si, leggeva sincerità in quei dannati occhi scurissimi.

«Lo sai che hai un culo smisurato ad avere amici come me? Un altro ti avrebbe almeno Cruciato per una mezz'oretta prima di dartela vinta» rispose, dando un pugnetto affettuoso -ma non per quello troppo delicato- sulla spalla dell'amico.

«Lo so, lo so, sei il migliore!» esclamò Sirius.

«Ma non pensare di passarla liscia! Hai presente Divinazione? Si, esatto, la materia che entrambi odiamo...beh, avremmo un saggio di trenta pergamene da scrivere per Mercoledì...tu sei consapevole di averne sessanta? Oh, per non parlare di Pozioni e Cura delle Creature Magiche...» 

Così, mentre James si sbizzarriva a trovare ogni possibile punizione per l'altro, i due amici si incamminarono verso la Torre dei Grifondoro.



*



Crystal, intanto, stava tornando ai sotterranei, ancora incredula di quello che aveva fatto.

Ho davvero raccontato la mia storia? Ad un Grifondoro, per di più?! si ritrovò a pensare.

«Lui non è un semplice Grifondoro, lui è il mio Sirius.» disse, a mezza voce, sentendo un brivido al pronunciare le ultime tre parole. 

«Oh, il tuo Sirius? E da quando quel traditore di sangue sarebbe tuo?» chiese una voce, in tono di scherno. 

Crystal si voltò di scatto, un ragazzo dai capelli nerissimi e un po' unticci era appena spuntato da una delle tante porte che ricoprivano le pareti dei sotterranei.

«Per tutti i Gargoyle, Severus! Mi hai fatto prendere un infarto!» esclamò Crystal, non appena mise a fuoco il viso del ragazzo.

Appoggiandosi ad una parete per riprendersi dallo spavento, cercò di pensare ad un argomento che deviasse l'altro da quello che aveva appena sentito.

«Beh, che ci fai qui?» gli chiese allora. 

Che ci fai qui? Per Merlino, avrei potuto anche pensare a qualcosa di meglio!

«Ma nulla, stavo semplicemente ricontrollando una cosa in aula Pozioni...quando ho sentito una voce sono subito uscito a vedere chi fosse e...beh, eccoci qui.»

«Oh, capisco...»

«Approposito...se le mie orecchie non mentono, mi pare di averti sentito pronunciare il nome di quello sporco Grifondoro...»

«Lui non è affatto uno sporco Grifondoro» 

Le parole uscirono dalla bocca di Crystal prima che lei potesse fermarle.

«Ah, no?» fece Piton, con tono interessato. «E da quando non lo pensi più, Crystal?»

Merda! pensò allora la ragazza, Non può sapere nulla, devo trovare una via d'uscita da questa situazione!

«Eh? Ma dai, Severus, cos'hai capito!» iniziò, fingendo una risatina nervosa. «Lui non è un semplice sporco Grifondoro...lui è molto peggio

L'altro ragazzo alzò le sopracciglia, poco convinto.

Pensa come la Crystal di due anni fa...

«Guarda,» continuò allora lei, con il tono più infastidito e sprezzante possibile, «ero allo Stadio a vedere se avessi lasciato li una cosa, quando ecco spuntare quella feccia da dietro un albero! E, ovviamente, è venuto subito ad importunarmi con le sue sciocchezze. Gli ho detto di non farmi perdere tempo e me ne sono andata. Che scocciatura, dovrebbero vietare di far entrare certa gente in questa scuola! » 

Per Merlino, solo due anni prima parlava davvero così? 

A quanto pare si, visto che a questo punto l'altro ragazzo sembrava abbastanza convinto.

«Bene, allora. Se n'è andato o è ancora la fuori? Perché se fosse così potrei casualmente far scattare l'allarme per gli studenti in parco oltre l'orario consentito...»

«No!» esclamò lei. 

Miseriaccia, quella boccaccia non poteva rimanersene chiusa almeno per qualche secondo?!

«Voglio dire, no, lascia perdere, sarà già corso a piangere da quegli idioti dei suoi amici per come l'ho trattato.» cercò allora di salvarsi lei. 
«Andiamo al dormitorio, Severus? La giornata di oggi mi ha davvero distrutta.» 

Meno tempo rimango sola con lui, meglio è pensò.

«Si, si nota proprio. Sembra quasi che tu abbia pianto. Sarà la stanchezza. Prego, prima le signore.» disse allora lui, iniziando ad incamminarsi verso l'entrata della Sala Comune.



*




Qualche ora dopo, sia Crystal che Sirius erano nei rispettivi letti, svegli.

L'ho scampata per un pelo 'sta volta. si ritrovarono a pensare contemporaneamente. 

Le cose iniziano a complicarsi...in fondo, stava andando tutto troppo bene.












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Va bene, uccidetemi.

Lo so, questo capitolo fa letteralmente schifo.

Prometto che mi farò perdonare nei prossimi! 

Ne approfitto per ringraziare VioletSmith per aver recensito il capitolo precedente e anche Flaqui, Ladyary, Ronloveshermione e JeyMalfoy_ per aver recensito la mia one-shot. Un grazie gigante a chi ha inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Invito chiunque legga a recensire, NON ABBIATE PIETA'!

C.


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Capitolo 6
*** Odio, Rancore, Amicizia e...un pizzico di Fortuna ***



Capitolo 6

Odio, Rancore, Amicizia e...un pizzico di Fortuna

 





«Grande Jane! Bellissimo goal!» gridò Sirius, deviando un bolide che stava per colpirlo.

Era la terza partita di campionato, giocavano contro Tassorosso. 
Gli avversari, nonostante l'incredibile goal della giovane Grifondoro, erano in vantaggio di qualche punto.

«James, ti muovi o no a prendere quel boccino?! » 

I due Cercatori, infatti, erano entrambi a pochi metri dalla pallina dorata, che sfrecciava veloce davanti a loro. 
Smith, il cercatore Tassorosso, allungò il braccio per afferrarlo...quando un bolide lo colpì in pieno! 
James si voltò solo un secondo, giusto il tempo di vedere Sirius e Andrew Morne, l'altro battitore, sorridergli soddisfatti. Il Cercatore si rivoltò sorridendo verso il Boccino, muovendosi sicuro sulla sua scopa, consapevole che a breve quella pallina alata sarebbe stata al sicuro nelle sue mani.

La folla era in delirio. 





«Incredibili, IN-CRE-DI-BI-LI!» esclamò la McGranitt, più che felice. 
«Black e Morne, quel bolide...siete stati grandi!»

I ragazzi la guardavano felici, ma anche un po' spaventati. Voglio dire, era sempre la direttrice della loro casa, da quando li definiva grandi?

Accorgendosene, la Prof.ssa di Trasfigurazione si ricompose e continuò.

«E ovviamente» iniziò, più pacata, «complimenti davvero anche a te, Potter, una presa fantastica. Tutta la squadra, sul serio, ha giocato una partita incredibile. Vi voglio sempre così! Assegnerei volentieri 50 punti a Grifondoro per il fantastico modo di giocare...ma purtroppo va oltre i miei poteri. Quello che si posso fare, è consigliarvi di correre subito in Sala Comune: una festa vi attende!» disse sorridendo, causando un conseguente boato di gioia dalla squadra e da tutti i tifosi Grifondoro che stavano ascoltando il discorso.

Tutta questa felicità per la vittoria di una semplice partita...che avesse qualche conto in sospeso con la Prof.ssa Sprite? 

«Tesoro...!» arrivò la voce di Roxanne dalla folla. «Andiamo a festeggiare noi due?» chiese a Sirius, ammiccando sensualmente.
 

«Con molto piacere, bellezza...lasciami prima controllare una cosa qui, ok? Tu aspettami dentro e sarò li in un lampo!» rispose il ragazzo.

Non sapeva più come risolvere questa situazione. Lui si stava innamorando di Crystal, con tutto il suo cuore -anche se non riusciva ancora a capire come potesse essere successo- però teneva moltissimo anche a Roxanne. Era da praticamente due anni che uscivano ed è come se fossero stati insieme da allora, anche se lui odiava ammetterlo. Quindi era ovvio che gli facesse piacere passare del tempo con lei, con la conseguenza di sentirsi incredibilmente in colpa al primo pensiero su Crystal.

«Si, arriviamo subito! Lily, bellezza, vai con la tua amica e ci aspetti alla Torre?»

La voce dell'amico lo distolse dai suoi pensieri.

«D'accordo, d'accordo. Ma smettila di chiamarmi bellezza, lo sai che mi da i nervi!» rispose la Rossa.

Sirius attese che la maggior parte della gente se ne fosse andata, per poi avvicinarsi a James e chiedere: «Arriviamo

«Senti, Felpato, ormai è da tre settimane che convivo con il pensiero che tu esca di nascosto con una Serpeverde. A volte mi chiedo ancora come sia possibile! Comunque, stavo dicendo: visto che ormai mi sono quasi abituato all'idea, è giunto il momento che io conosca questa fatidica ragazza.» 

«Stai scherzando spero.» disse Sirius, in tono piatto. 

«Affatto. Su, dove dovete incontrarvi?» rispose l'altro tranquillamente, iniziando a camminare verso l'interno dello Stadio guardandosi intorno.

Sirius, incredulo, gli andò dietro senza parlare. Non appena voltarono a destra per avvicinarsi ai Tre Anelli, una ragazza saltò fuori da dietro uno degli spalti.

«Eccoti, finalmente, teso...-tu cosa ci fai qui? Voglio dire..voi cosa ci fate qui?» 

Crystal, appena apparsa ai due ragazzi era incredula. Cosa ci faceva li Potter? Sirius era impazzito o cosa? 

Risolvi la situazione, Crystal...

«Allora? Cosa ci fate qui? Non dovreste essere su con tutti vostri amichetti a festeggiare la fantastica vittoria?» disse, in tono antipatico, fissando soprattutto James.

Quest'ultimo alzò un sopracciglio, divertito, al che Sirius intervenne. 

«Lui sa tutto, Crystal.»

«Oh.»

Potter sa tutto. TUTTO. 

«Sa tutto di noi, intendo.» chiarì Sirius, avvicinandosi e prendendole la mano, per poi darle un dolce bacio sulla bocca. 

Il cuore della ragazza fece una capriola all'indietro. Lui l'aveva già baciata così in precedenza...ma mai davanti a qualcun altro. Allora non mentiva quando diceva che se non fosse per le tensioni tra le due Case lui avrebbe voluto urlare il suo amore al mondo intero.

«Oh, ma come siete teneri!» esclamò James in tono abbastanza ironico, fissandoli. Poi, notando come i due si guardavano negli occhi, non si sa come gli venne in mente Lily ed il loro primo bacio, circa due settimane prima. 

Si, per lui era stato tremendamente difficile conquistare quella ragazza...ma in fondo si sapeva che prima o poi si sarebbero messi insieme. Non c'era una persona che non li vedesse perfetti insieme. Tutti avevano favorito la loro unione.

Mentre per Felpato non è così. Lui può stare davvero con lei solo un'ora al giorno, di nascosto, qui. Non una volta che possa prenderla per mano durante la giornata, non una volta che possa studiare con lei o scherzarci tranquillamente o passarci il pomeriggio pensò.

Come avrebbe fatto lui senza quelle tante piccole cose rese grandi da Lily che ne faceva parte? 

Il loro stesso primo bacio fu acclamato da tutti. James sorrise al solo ricordo.
Erano allo Stadio da Quidditch -che quel luogo fosse stato stregato con un incantesimo propenso all'amore?-, durante un allenamento. Il Cercatore dei Grifondoro era appena tornato a terra con il Boccino in mano quando la Evans aveva attraversato il campo, la sua espressione metteva più timore di un Ungaro Spinato.
 
"Tu, JAMES POTTER! Restituiscimi subito il mio compito di Rune Antiche! ORA!" gli aveva urlato contro, sbattendogli una mano sul petto. 
Lui non era più riuscito a trattenersi. Lily era talmente sexy quando si arrabbiava...beh, l'aveva presa, tirata a sé e baciata. Davanti a tutta la squadra di Quidditch. Davanti a tutti quelli che seguivano l'allenamento.
E, miracolosamente, dopo uno schiaffo ben piantato in faccia, anche lei aveva ricambiato. 

Smettila di pensare a Lily. si ricordò James. Ora sei qui per il tuo Migliore Amico. Vedi di fare poco lo stronzo perché non tutti sono fortunati come te e Lily.
 

«Beh, piacere, io sono James, James Potter.»

«Io...io so chi sei.» rispose La ragazza titubante, stringendo la mano che le veniva offerta. 

«Oh, ma anche io lo so. Tu sei Crystal Kaine, l'incredibile Cercatrice dei Serpeverde, nonché una delle ragazze che più odiavo in questa scuola. Beh, ovviamente, prima che il mio amico qui perdesse completamente la testa per te.» disse James, facendo un cenno con la testa verso Sirius.

Quest'ultimo aveva lo sguardo pieno di gratitudine; che l'amicizia potesse davvero essere più forte di qualsiasi pregiudizio? 

Crystal, invece, era arrossita un pochino. Cosa che, al rendersene conto, la fece arrossire ancora di più; da quando si era mostrata così vulnerabile davanti a Potter? 

Vedendo che nessuno dei due parlava, James continuò: «Ok, ora posso anche andare. Sinceramente la mia prima intenzione era quella di sfottervi un pochino per tutta questa situazione...ma non voglio rubarvi quel poco tempo che potete passare insieme» disse. 

«Oh, sono così felice che te sia d'accordo con tutta questa faccenda!» esclamò Crystal felice, saltando al collo di James.

«Si, si, va bene...ho detto che ho smesso di odiarti, non che ora puoi considerarmi il tuo migliore amico...devo ancora abituarmi all'idea di vederti come buona, capisci?» disse James provando a tenersi a distanza dalla ragazza. 
«Per ora tieni questo entusiasmo per il mio amico, a lui non dispiacerà di sicuro. Nonono, un attimo, ho detto che mi ci sto abituando, potete aspettare che io mi sia voltato prima di iniziare a sbaciuchiarvi?! Felpato, non prenderti troppo tempo comunque, io ti aspetto sulle scale della Torre, ti devo chiedere qualcos'altro. Oh, per Merlino!» aggiunse, dando la schiena ai due con espressione schifata, non appena accennarono a baciarsi.

Poi, corse via, lasiando Sirius e Crystal all'unico momento di intimità concesso loro.




*


 

 

«Dai, Roxanne, metti giù quella bottiglia! Quanto Whiskey Incediario ti sei già scolata?!» gridò Lily, provando a sovrastare la musica e gli schiamazzi di tutti gli altri Grifondoro che festeggiavano la vittoria. 

Era sempre così: ogni volta che vincevano una partita, la sera si scatenava un tale putiferio in Sala Comune che sembrava fossero appena stati vinti i Mondiali. Per non parlare poi di tutto l'alcohol che girava! Non sia mai che resti una Burrobirra non corretta da un po' di Whiskey.

Lei, Lily Evans, non sopportava tutto quel casino. Eppure era la ragazza di James Potter, il miglior cercatore che Grifondoro avesse avuto da tanto tempo, nonché uno dei più rinomati casinisti e infrangi regole di Hogwarts.

«Dai, Lily! Divertiti un po'!» la esortò allora Nellie Figgins, una ragazza mezza punk del quarto anno, scuotendo i capelli viola davanti alla sua faccia.

Lanciando uno sguardo a Roxanne - la quale ballava brilla sopra il tavolino davanti al camino, circondata come sempre da ragazzi sbavanti - Lily scosse la testa. 

«No grazie, Nellie. Perché non inviti Andrew a ballare? Ti sta fissando già da un po'...» le disse, cercando di scamparla anche quella volta. 

Solitamente rimaneva alla festa post-partita soprattutto per controllare James. La sua scusa era sempre stata Roxanne, non avrebbe mai osato ammettere che l'ormai celebre Cercatore gli piaceva da due o tre anni, soprattutto non a quel presuntuoso del suo ragazzo.

La loro era una bella relazione, anche se appena iniziata. Da quando Sirius aveva iniziato a uscire con la sua amica, lei e James si erano sempre scambiati frecciatine e battute e la cosa continuava anche ora che stavano "ufficialmente" insieme. Non erano la tipica coppia mielosa tutta "biscottino, gattino, cucciolotto mio"...più che altro si erano talmente divertiti a prendersi in giro durante quegli anni che alla fine avevano finito per innamorarsi.
Ovviamente litigavano ogni cinque minuti, ma poi passava a entrambi e finivano per parlare normalmente, come se nulla fosse successo.

Comunque, quella sera, nessuna traccia di James. Aveva detto che sarebbe rimasto allo Stadio con Sirius e lei non aveva fatto domande: non voleva nemmeno pensare quale fosse lo scopo. Quei due insieme erano peggio di un pacco intero di Fuochi Artificiali di Zonco fatti esplodere.

Non appena un bicchiere gli venne svuotato addosso, Lily decise che forse era il caso di uscire da quel covo di pazzi drogati di Quidditch. 

Non appena superato il buco del ritratto, si stupì di come da fuori non si sentisse assolutamente nulla. Il castello era immerso nel silenzio, se non fosse stata ancora bagnata di Burrobirra avrebbe pensato di essersi immaginata tutto. 

«Oh, Circe, finirò per avere il mal di testa! E poi si lamentano dei miei canti, non sentono tutto il rumore che fanno loro? Oh!» si lamentò la Signora Grassa.
 

Lily la guardò, storcendo il naso al solo pensiero di un acuto della donna
.

 
«Piuttosto, tu dove stai andando, cara?» 

Lily era una delle poche persone a stare simpatiche a quella buffa signora, se non forse l'unica. 

«Vado a farmi un giretto e a prendere un po' d'aria. Li dentro non si respira!» spiegò la ragazza. 

«È tardi, tra poco scatta il coprifuoco. Fai in fretta, non vorrei dover restare sveglia fino all'alba per poterti far passare!» le rispose allora il dipinto.

Niente da fare, non cambierà mai penso Lily, annuendo alla Signora Grassa e iniziando ad allontanarsi.

Scese le scale, godendosi il panorama del bellissimo giardino di Hogwarts immerso nel silenzio e nell'oscurità. 
Una folata di vento, sommata alla divisa mezza fradicia, la fece rabbrividire.
Meglio che vada a sciaquarmi pensò, dirigendo allora i suoi passi verso il bagno delle ragazze. 
Quando fece per girare l'angolo, quasi non le venne un infarto. 

«Oh, per Merlino, Severus! Hai deciso di farmi morire spuntando così dal nulla?!» esclamò Lily, appoggiandosi al ragazzo, ridendo.

Il Serpeverde, per tutta risposta, alzò gli occhi al cielo. «Ah, non mettertici anche tu! Perché sorprende tutti vedermi? D'altronde studio qui da cinque anni, non ne avete ancora fatto l'abitudine?»

Lily sorrise divertita, per poi rendersi conto di quello che stava succedendo: per la prima volta da due anni stava parlando con Piton in tono amichevole, come se non avessero mai smesso di essere amici.
In quel momento evidentemente anche lui se ne rese conto, perché si staccò di scatto dalla ragazza, tornando serio. 

«Beh...come stai, Severus?» chiese lei a quello che una volta era stato il suo migliore amico. 

«Tutto a posto» rispose lui, serio. «Nessuna particolare novità, dalle mie parti. Ma dalle tue si, o sbaglio?» chiese, in tono piatto.

Lily arrossì un poco, poi scosse la testa.
«Ormai a castello non si sente parlare d'altro. Finalmente Potter è riuscito a conquistare anche te, eh?» 

La ragazza scosse la testa nuovamente, con espressione desolata.
«Ma dai, Severus, non dirmi che ce l'hai con me per questa storia! La nostra amicizia valeva così poco, per te?» gli chiese, presa da uno slancio di coraggio.

Lui sembrò sorpreso dalla schiettezza della ragazza, ma durò solo un attimo, per poi tornare ad avere la sua espressione apatica. «Per me valeva eccome. Ma a quanto pare, per te, era più importante ingraziarti quel donnaiolo tutto apparenza e niente sostanza. Dai voti che prendi a scuola ti credevo più intelligente, sai?» rispose allora lui, in tono velenoso.

Lily si sentì profondamente ferita. «Allora, a questo punto, è meglio che vada. Buonaserata, Severus.»
 

«Altrettante, Lily.»


 

*
 


«Dai voti che prendi a scuola ti credevo più intelligente, sai?» le aveva detto. Sapeva che insinuando che quell'animale la stesse usando l'avrebbe ferita. E così fu, a dire dall'espressione che passò sul volto della ragazza.

Ah, Lily, Lily...perché proprio lui? pensò Severus, dopo essersi allontanato dalla sua una volta migliore amica, nonché - anche se per molto tempo non lo avrebbe ammesso- amore platonico.

La rossa era una ragazza così intelligente...proprio non capiva come avesse potuto farsi infinocchiare da quel tipo! 
Quel Potter era solo un sudicio animale, donnaiolo incallito, nonché mezzo criminale. Ma, ovviamente, nessuno vedeva questi suoi difetti; oh, no, lui era il perfetto Cercatore di Grifondoro, il bellone della scuola! Per non parlare poi degli amici che si portava dietro: il ribelle rampollo dei Black e il taciturno Lupin. Al solo pensiero di quei tre insieme, Severus fu percorso da un brivido.

Merlino, quante gliene avevano fatte passare! 

Una volta era finito appeso a testa in giù con i pantaloni abbassati davanti agli occhi di metà Hogwarts; un'altra gli era esplosa una caccabomba sotto la sedia durante il banchetto di Natale, ridicolizzandolo persino davanti ai professori; l'ultima volta gli avevano trasfigurato le Cioccorane sull'Espresso per Hogwarts.

Comunque a Severus non importava più di tanto cosa pensasse la "gente" di lui, quelli che aveva subito erano solo degli scherzi da veri cretini quali erano i tre Grifondoro.
 
Ma c'era una cosa che non avrebbe sicuramente mai perdonato a quel dannato Potter: l'aver portato Lily via da lui.
 
Riflettendo su questo e sogghignando al pensiero di una possibile morte lenta e dolorosa di James Potter, si incamminava verso i sotterranei. 
Quando, però, sentì delle voci, si nascose dietro la statua di un Gargoyle. Essendo in territorio nemico -giusto all'inizio delle scale che portavano a Torre Grifondoro-, pensò fosse meglio mettersi appollaiati dietro quell'opera di marmo piuttosto che scontrarsi contro qualche idiota Rosso-dorato.
Mai idea gli risultò più fruttuosa. 



 

*




«Oh, eccoti finalmente!» esclamò James quando vide Sirius arrivare. Era da tre quarti d'ora che lo aspettava seduto su quegli scalini di marmo e iniziava a fargli male il sedere.
«Ormai pensavo sareste rimasti a dormire nella Foresta, o magari da Hagrid, già che c'eravate...»

«Grazie, Ramoso.» disse Sirius non appena lo raggiunse. Poi, allo sguardo confuso dell'amico, aggiunse: «Per prima, per come ti sei comportato con Crystal e con me.»








***************************************************************************************************************************************************************************************



Salve a tutti di nuovo!

Spero questo capitolo vi piaccia, siamo ad un punto cruciale! :D Già, come avete potuto leggere, James e Lily si sono messi insieme. Sia Sirius che James fidanzati felicemente...tutto perfetto no? Beh, non durerà per molto.

E, se qualcuno si sta chiedendo dove sia finito il nostro Remus in tutto questo, non vi preoccupate! Riapparira presto :)

Grazie ancora a tutti quelli che leggono/recensiscono/mettono tra i preferiti ecc la mia storia <3

C.

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Capitolo 7
*** Buone - e cattive - intenzioni ***


Capitolo 7

 Buone - e cattive - intenzioni 




 

Con Crystal e con me...chi potrebbe essere? si chiese Piton.

Dalla posizione in cui si trovava, accovacciato dietro il Gargoyle, purtroppo non riusciva ad avere la visuale dei due interlocutori.
Così, si limitò ad ascoltare.

«Ma figurati!» rispose una voce di ragazzo, la prima che aveva parlato.

Quelle voci mi suonano familiari...ma a chi appartengono di preciso?

«Sono il tuo migliore amico e mi sono semplicemente comportato da tale.» 

«Davvero il migliore, per la cronaca. Comunque, prima hai accennato al fatto di dovermi chiedere qualcosa: eccomi qui, Sirius Black è a tua completa disposizione!»

Ok, fermi tutti. Aveva proprio sentito bene?

Per accertarsi che l'incontro con Lily di qualche minuto prima non lo avesse rimbambito del tutto, si sporse un pochino, giusto quel tanto da riuscire a vedere le facce dei due ragazzi.

La prima cosa che notò - e che gli fece automaticamente storcere il naso per il ribrezzo - furono i colletti della divisa colorati da un vivace rosso-oro. Poi, alzando lo sguardo sul viso di quello più vicino a lui, ebbe la prova di non essersi sbagliato: il suo peggior nemico era seduto a pochi centimetri da lui. 

«Si, esatto. » disse James Potter annuendo. «Ora ti siedi qui e mi spieghi bene cosa ti ha raccontato nella Foresta quella Serpeverde che tanto adori. Quella sera ammetto di aver corretto il mio succo di zucca con un pochino di Whiskey Incendiario, ma davvero poco. Non credo di essermi immaginato tutte quelle cose, tutte quelle storie, tutti quei ricordi...» 

Allungando il collo, Piton riuscì a vedere anche la faccia di Sirius Black, il quale aveva iniziato a innervosirsi.

«Io...James, Crystal mi ha fatto promettere di non raccontare nulla, è già la prima volta che si apre del tutto qualcuno, è un segreto! Perchè non aspetti un po', magari prima o poi diventerete amici e ne parlerà anche con te...» disse Black, cercando di dissuadere l'amico.

Potter, per tutta risposta, lo squadrò da capo a piedi come per dire sappi che non te ne andrai finchè non avrai parlato.
 

Quanto è insopportabile , fu la prima cosa che Severus riuscì a pensare.

Poi, non si sa come, il suo cervello decise finalmente di concentrarsi sulle cose importanti: da quando Black adora la sua amica? Era risaputo il fatto che quei due si odiassero ormai da anni...proprio per questo lui stesso era diventato amico della biondina, all'alba del secondo anno, dopo aver chiuso definitivamente con Lily.
E, cosa ancora più incredibile, Crystal ha raccontato la sua storia a Black, quando con nessuno lo aveva mai fatto? Per di più a Sirius, magari Regulus aveva il suo fascino da studente nobile del settimo anno che poteva averla conquistata, dopotutto era un buon partito...ma Sirius?! 
Oh, e tanto per essere pignoli....di che diamine di storia stavano parlando?!

«Su, andiamo, Felpato! Sono o non sono il tuo migliore amico, il quale ti ha appena imperdonato l'imperdonabile dopo pochi minuti, nonché ragazzo più affidabile del mondo? Se poi aggiungiamo che sono bello, intelligente e affascinante...chi non si fiderebbe di questa faccia?» disse Potter indicandosi il viso con una dito e facendo il suo solito sorriso idiota.

Piton trattenne un conato di vomito.

«Lo sei, lo sei, ma...» iniziò Black titubante. Poi, dopo l'ennesima occhiata persuasiva di Potter, cedette.

«Oh, d'accordo! Mi va di culo che non abbia fatto il Voto Infrangibile...» iniziò, provando a metterla sul ridere. Poi, tornando serio improvvisamente, aggiunse: «Ma sappi che se dovesse scoprire che qualcuno oltre a me conosce questa storia, potrei anche perderla per sempre.» disse, in tono grave.

Potter annuì semplicemente, invitando l'amico a sedersi affianco a lui. Così, iniziò a raccontare.





Piton era senza parole. Mai avrebbe immaginato che Crystal, Crystal Kaine, la famosissima Cercatrice di Serpeverde, nota per la sua altezzosità e il suo riguardo, potesse avere un passato del genere. 

E lei che va in giro a fingersi una Purosangue...

Ormai era da solo, seduto dietro quel Gargoyle, che cercava di dare un senso alle parole che aveva appena sentito. 

Oltre all'incredibile passato di Crystal, c'era una frase che l'aveva colpito e fatto innervosire particolarmente: prima di chiudere il loro discorso, infatti, Potter era venuto fuori con una frase che l'aveva fatto uscire di senno dalla rabbia. 

«Comunque, state benissimo insieme! Mi vergogno di me stesso a dirlo, ma sembrate davvero fatti l'uno per l'altra.»

Si, così aveva detto.

Che quella razza di traditore gli avesse portato via anche lei? No, non poteva permetterlo.
In qualche modo avrebbe dovuto interrompere quella relazione malata. Magari guadagnandoci anche qualcosa...odiava il fatto di essere stato preso in giro dalla ragazza, la considerava davvero sua amica...
Doveva sfruttare ciò che aveva sentito, riuscendo contemporaneamente a far allontanare quei due e ad avere la sua vendetta, magari  prendendosi pure il merito di aver aperto gli occhi di quella povera e innocente ragazza che gli aveva mentito per tanti anni.
Ma come fare?

«se dovesse scoprire che qualcuno oltre a me conosce questa storia, potrei anche perderla per sempre.» 

Le parole di Black gli rimbombarono della testa, come un'illuminazione.

Oh, per Salazar, si! È perfetto! pensò, balzando in piedi, con un sorriso talmente fiero che quasi capì come si doveva sentire quel Potter dopo aver catturato il Boccino.

Poi, ritrovando il suo solito contegno, tornò ad avviarsi verso i sotterranei, con un ghigno di vittoria stampato sul volto.



 

*




«Buonasera, Crystal.» la salutò Thomas Nott non appena entrò in Sala Comune, subito dopo essere tornata dallo Stadio.

«Ciao, Tom! Come va il polso?» chiese, un po' troppo allegra. 

Anche lui faceva parte della squadra di Quidditch, Portiere, e la settimana prima aveva messo male la mano durante una parata, fratturandosi il polso.

«Oh, molto meglio grazie. Come mai quest'allegria? Il tuo sorriso, seppur raro da vedere, è un vero splendore

Crystal arrossì un poco, ma riuscì benissimo a nascondere il suo lieve imbarazzo. Ormai quella storia andava avanti da anni, da quando Thomas era entrato a far parte della squadra le andava dietro in una maniera allucinante, spudoratamente. A lei non dispiacevano le sue attenzioni, anzi, lui era stato il suo primo amore, si erano messi insieme durante il suo secondo anno - e quarto del ragazzo - ed era durata due anni. Comunque, da un po' aveva chiuso con lui, per la felicità di molte sue compagne. 

Thomas era alto, con un fisico davvero da urlo, delle braccia muscolose che facevano impazzire ogni ragazza che non fosse del partito Potter, gli occhi grigi e i capelli biondi, che gli ricadevano in maniera - doveva ammetterlo - super sexy sul viso squadrato.

In quel momento, guardandolo, si chiese con che coraggio avesse chiuso con lui: era davvero affascinante

«Ho semplicemente avuto un bel pomeriggio.» rispose, con tranquillità, cercando di tenere a bada i suoi ormoni.

«Capisco...ah, Madama Chips mi ha assicurato che per la partita contro Grifondoro sarò di nuovo a posto. Stracceremo quella feccia!» disse, orgoglioso, guardandola con quel sorriso che una volta la faceva impazzire.

Eccolo, il motivo. pensò. 

«Poi, dopo la vittoria, potremmo anche andare a festeggiare insieme...sai, nel bagno dei Prefetti non c'è nessuno a quell'ora...» aggiunse a bassa voce, ammiccando maliziosamente. 

Esatto. Non era solo un diciottenne estremamente affascinante e sexy, era pure un Prefetto, essendo eccellente a scuola.

«Tom, non continuare. Tra noi è finita, quante volte te lo devo dire?» rispose Crystal, provando a nascondere quanto fosse lusingata dalle avance di quel ragazzo. Anche se, se proprio doveva ammetterlo, dopo un po' era anche leggermente scocciante.

Fino ad un attimo prima era così felice - come ogni volta che vedeva Sirius, d'altronde - e già stava iniziando ad innervosirsi. A volte si chiedeva se supplicare il Cappello Parlante di mandarla a Serpeverde fosse stata una decisione giusta.

«Oh, d'accordo, d'accordo» rispose allora il ragazzo, che, non essendoci abituato, odiava i rifiuti. «Tanto qui è pieno di ragazze che vorrebbero festeggiare con me, quella che se ne pentirà sei solo tu»

Non avendo più intenzione di ascoltare quelle cretinate, Crystal si voltò verso il dormitorio femminile. 

«Crystal, aspetta!» qualcuno alle sue spalle la chiamò. Voltandosi scocciata, notò che Piton era appena entrato nella Sala Comune. 

«Dimmi, Severus.»

«Oh, niente di importante. Solo...dormi bene, stanotte.» disse il ragazzo con un sorriso. 

Quello è proprio strano...

Dopo avergli sorriso e augurato altrettanto, andò diritta in camera sua.
Era in stanza da sola, essendosi fidanzata al secondo anno con Thomas aveva attirato su di sé l'odio di praticamente ogni Serpeverde. E quelle a cui non importava del Portiere, non la sopportavano per il suo carattere troppo altezzoso.
Non che le fosse importato poi molto, solo che a volte non le sarebbe dispiaciuto parlare di Sirius, di come la faceva sentire, di quanto fosse felice per il fatto che Potter avesse accettato la cosa...

Così, ripensando agli avvenimenti della sera, si buttò sul letto a baldacchino sorridendo, consapevole del fatto che nemmeno quella pressa del suo ex era capace di far scomparire la felicità che il Grifondoro le lasciava dentro.
 
Con lui non dovrò più soffrire,  si disse.  Non mi dovrò più vergognare di chi sono veramente, non dovrò più fingere. Magari, tra un po' riusciremo anche a rendere pubblica la cosa e io riuscirò finalmente a parlare del mio passato.

Le si contorsero le viscere.

Ok, non sono pronta.

Cercando di deviare il pensiero altrove, si addormentò guardando la luna, trattenendo il più possibile dentro di sé la sensazione di protezione e sicurezza che Sirius le aveva trasmesso ancora una volta.



 

*


 

 

 

Sirius si alzo' presto quella mattina; prima di andare in Sala Grande a fare colazione voleva farsi un giro sulla sua Tornado 11: metodo perfetto per schiarirsi le idee e liberare la mente.

Dopo essersi vestito, controllo' che i suoi amici dormissero: James, come sempre, dormiva come un Troll, avvinghiato al suo cuscino, mentre Remus era elegantemente sdraiato a pancia in su.

Quel ragazzo era stano ultimamente, passava le sue giornate rintanato in biblioteca.

Magari piu' tardi ci faccio quattro chiacchiere.

Indossati anche sciarpa e guanti, Sirius prese il suo manico di scopa e usci' dalla finestra.

Con l'aria fredda che gli sferzava il viso, si sentiva benissimo. Amava volare la mattina presto, soprattutto quando si avvicinava l'inverno. Quella notte, inoltre, aveva nevicato e Hogwarts sbrilluccicava ai primi raggi di sole.

Iniziando a rilassarsi, si allontano' dalla Torre, puntando verso la Foresta Proibita.
Magari esserci dentro non era il massimo, ma vista dall'alto era davvero uno splendore.

Passando sopra la capanna di Hagrid noto' un denso fumo uscire dalla ciminiera: il mezzogigante a quanto pare stava gia' preparando il suo - senza offesa - terribile te' mattutino.
Lui, James e Remus lo andavano a trovare spesso, soprattutto dopo le nottate di Luna Piena, oppure quando si rifugiavano dai lui per scampare alle lezioni dopo le estenuanti gite ad Hogsmade.

Hogsmade!

Sirius sorrise realizzando che tra poco ci sarebbe stata la solita gita pre-natalizia. Gli anni precedenti lui e gli altri malandrini si erano divertiti da morire a spaventare ogni primino che si avvicinasse alla Stamberga Strillante...doveva ammettere he il Mantello dell'Invisibilita' che James aveva preso di nascosto a suo padre era una vera benedizione per loro. 

Così, perso nel ricordo, la sua mente inizio' a vagare liberamente.

Passando affianco al dormitorio delle ragazze, vide Roxanne dormire profondamente, il letto affianco a lei vuoto. Rallentando, si soffermò un po' a guardarla: sembrava così beata, così...soddisfatta di tutto. Un conosciuto macigno chiamato senso di colpa si fece sentire dentro di lui. Quel giorno doveva assolutamente parlarle, non poteva continuare a prenderla in giro in quel modo, le voleva troppo bene per farle questo.

Anche perchè ultimamente Crystal non sembra molto tollerante in questo campo...mi sa che si è pentita di avermi dato il via libera con Rox.

Sorrise pensando alla faccia gelosa della ragazza. E, ricominciando a volare, piano, iniziò a riflettere. Penso' a come fosse incredibile quello che stava succedendo.

E' capitato tutto talmente in fretta...

Ormai erano circa due mesi che la cosa andava avanti e ogni giorno si stupiva di piu' del rapporto che li legava.

In qualche maniera lei riusciva a capirlo: lui aveva voltato le spalle alla propria famiglia, non condividendone i modi di fare, e al fatto di essere un nobile Purosangue; lei aveva nascosto il suo passato al mondo per anni, certa di non essere fatta per quella vita, fingendosi una degna e pura Serpeverde.

Era quasi come se si fossero scambiati i ruoli, almeno fino a che i loro cammini non si erano incrociati di nuovo e, per un fortuito caso, entrambi avevano aperto gli occhi.

Un aumento di corrente lo riscosse dai suoi pensieri, spaventandolo leggermente.

Tornato saldo sulla sua scopa, Sirius sorrise felice, ignaro che la cosa non sarebbe durata ancora per molto.



 

*



Ma, quella mattina, Sirius non fu l'unico ad alzarsi presto nella Torre dei Grifondoro.

Lily, infatti, gia' da qualche ora si rigirava nel letto senza riuscire a riaddormentarsi.

Voltandosi alla sua destra inizio' ad osservare Roxanne, la quale dormiva come un tronco.
La sera prima, dopo essersi sciaquata la divisa, Lily era tornata in Sala Comune, trovando la sua compagna ubriaca.
Neanche Sirius, evidentemente appena tornato dallo Stadio con James, riusciva piu' a farla ragionare - e, magari, a farla scendere da quel dannato tavolino; lei, allora, era stata costretta a tirarsela dietro fino alla loro stanza, dove l'aveva praticamente lanciata sul letto a baldacchino.

Fatto sta che ora, guardandola li dormire beata, con i riccioli neri che le ricadevano morbidi sul viso e che si muovevano a ritmo del suo respiro, Lily si chiese per quale strano volere di Morgana lei fosse astemia.

Dandole i nervi quella visione, decise che forse avrebbe potuto fare qualcosa di piu' utile.
Si alzo', si lavo', si vesti' - pesantemente, a quanto pare l'inverno era iniziato in anticipo quest'anno! - e scese in Sala Comune, la quale era completamente vuota, con il suo libro di Storia della Magia: magari, leggendo quello, sarebbe finalmente riuscita a riaddormentarsi. 

Sedendosi su quella che ormai era conosciuta come la sua poltrona, esattamente di fornte al caminetto, Lily inizio' a sfogliare il pesante tomo: per i G.U.F.O. di fine anno avrebbe dovuto sapere tutto alla perfezione ed era ancora indietrissimo.
Sprofondando sempre piu' nella depressione, improvvisamente si blocco': su una delle prime pagine vi era scarabocchiato qualcosa.

Lily puzza!

Smettila, Sev! Ruf ci sta gia' guardando male da un po'...

Gnegnegne...sei una secch

Visto? Ci ha beccati! O, meglio, ti ha beccato...

Solo perche' sei la sua streghetta preferita! Vero che mi aiuterai a fare la ricerca che mi ha appena assegnato? :)

Mmm...non saprei...
Ma certo, dopotutto mi sentirei anche in colpa se non lo facessi...allora ci vediamo piu' tardi in biblioteca, solito posto affianco alla finestra?

Si! Grazie, Lily. Sei la mia migliore amica :)

Anche tu sei il mio, Sev :)


Sei la mia migliore amica... gli occhi di Lily indugiarono su quella frase e le sali' un groppo alla gola.

Com'era possibile che si fossero allontanati in quel modo? E solo perche' - giustamente! - lei aveva iniziato a fare amicizia con i suoi compagni di Casa...

Sentiva la sua mancanza, quella era la verita'. Lily sentiva la mancanza dei loro discorsi senza senso, del modo in cui si sentiva libera di parlare di sua sorella Petunia, del loro fantasticare sulle vacanze che sicuramente avrebbero trascorso insieme.

Oggi gli parlero'. penso' decisa la ragazza. Spero di vederlo a colazione, sicuramente mi ascoltera'.

Cosi', sorridendo per la decisione che aveva appena preso, si diresse verso la sua stanza, subito dopo aver salutato con la mano Sirius, il quale stava passando in quel momento davanti alla finestra, volando sulla sua scopa.

Lily orteo' gli occhi, senza pero' smettere di sorridere.

Ragazzi penso', Non riusciro' mai a capirli davvero.

Sicuramente, per quanto fondato fosse quel pensiero, in quel momento non sapeva che, poco dopo, ne avrebbe avuto un'ulteriore conferma.




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Lo so, lo so...è passato un sacco dal mio ultimo aggiornamento. Mea culpa. 
Intanto spero che anche questo capitolo vi piaccia, siamo giunti al momento cruciale!
Sirius vuole rompere con Rox, Lily vuole chiarire con Sev e James...beh, James è sempre il solito James. Remus invece è da un po' che si comporta in modo strano...anche i suoi amici l'hanno notato. 
Purtroppo, non tutto va come uno vuole. Vedremo se sarà così anche per loro, nel prossimo capitolo! :D

Colgo l'occasione per ringraziare
davvero di cuore Morgan Snape per le recensioni e i consigli che mi da sempre. Spero continuerai a farlo! 

Un grazie anche a chi ha aggiunto la mia storia tra i preferiti /seguiti /ricordati e anche a tutti quelli che semplicemente la stanno leggendo.

Ogni tipo di consiglio è ben accetto! Al prossimo capitolo :)

C.

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Capitolo 8
*** Bentornata, Crystal Kaine ***


Capitolo 8 

Bentornata, Crystal Kaine






Un giretto sulla mia Tornado 11 e una bella doccia, ecco cosa ci vuole per cominciare bene la giornata pensò Sirius mentre si vestiva. Purtroppo quel giorno si sbagliava. 

Volare lo rilassava talmente tanto che era addirittura immune alle continue lamentele di James su quanto Remus si stesse staccando da loro per passare i suoi pomeriggi in biblioteca...ma gli sembra un discorso da fare alle 7.30 di mattina?!

«James, che ne dici se oggi per le 4 ci vediamo tutti e tre in biblioteca? Così Remus può dirci che diamine fa ogni giorno rintanato li dentro e io posso andare a fare colazione tranquillo. Qualcosa in contrario Lunastorta?» chiese però ad un certo punto.

Quest'ultimo fece no con la testa, mentre James sbuffò semplicemente entrando in bagno. 

«Bene.» 




«Lily, che ci facevi sveglia così presto stamattina?» chiese Sirius alla rossa mentre addentava la sua ciambella. 

La ragazza, arrossendo un poco, alzò le spalle. 

«Nulla di speciale, studiavo un po'»

«Giusto per mantenere il tuo soprannome da secchiona infernale, non è vero?» la prese allora in giro il suo ragazzo dandole una leggera spallata.

«Ah ah. Sempre meglio che essere un Troll come te e rischiare di non passare i G.U.F.O.»

«Io non sono un Troll! E stai pur certa che i G.U.F.O. li passerò egregiamente!» ribatté James punto sul vivo.

«Per Merlino, la volete smettere di urlare? Qui c'è qualcuno con il mal di testa!» si lamentò Roxanne, facendo sprofondare la testa tra le braccia, incrociate sul tavolo.

Certo che aveva proprio scelto il giorno giusto per parlarle...

Lui e gli altri tre - anche Remus era li con loro, pur non dicendo niente, ma semplicemente sorseggiando il suo succo di zucca - alzarono gli occhi al cielo.

Adoro le mattine tranquille e abitudinarie pensò Sirius. 

Non l'avesse mai fatto.



*




Piton, non appena entrato in Sala Grande, li vide subito: il solito gruppetto di casinisti che disturbava tutti.
Finalmente avrebbe avuto la sua vendetta. 

«Come mai così rilassato oggi, Black?» chiese ad alta voce, in modo che tutti sentissero, non appena si fu avvicinato alla tavolata rosso-oro. 

Solo Lily diresse i suoi bellissimi occhi verdi verso di lui vedendolo per davvero e sembrò sorpresa: i tre ragazzi, invece, lo guardarono indifferenti e la riccia non si degnò nemmeno di alzare la testa dal tavolo.

«Sparisci, Mocciosus» disse il diretto interessato, senza neanche voltarsi. 

Ah si? Non mi fili di striscio? Vediamo così...

«Forse è perché ora che hai confessato tutto riguardo al tuo grande amore al tuo migliore amico ti senti meno in colpa?» 

Le parole di Piton ebbero esattamente l'effetto desiderato. Black si voltò di scatto a guardarlo, allibito, Potter sbiancò di colpo, Lupin e Lily - oh, Lily! - sembravano confusi e la riccia alzò la testa.

I ragazzi intorno a loro si zittirono.

«Come? Perché quelle facce sorprese? Non ditemi che siete all'oscuro di tutto...non si è vantato anche con voi riguardo la sua ultima conquista?!» disse allora Piton, fingendosi sorpreso. 

Ora non solo i ragazzi li intorno, ma l'intera Sala Grande li stava fissando.

Oh, Salazar, questa si che è una bella sensazione! Finalmente la ruota gira...

«Tesoro...ma di cosa sta parlando?» chiese allora la riccia, fissando Black.

Ancora non capisco come quel pezzo di ragazza esca con un animale del genere si ritrovò a pensare il Serpeverde. 

«Io...no, niente...ha semplicemente voglia di rompere le palle, vero, Piton?» disse allora il moro, senza staccare gli occhi dal ragazzo. 

Pensi che usare il mio cognome invece di quel solito nomignolo odioso possa aiutarti? Se non ti odiassi tanto, forse starei anche zitto. Ma la vendetta è la vendetta...

«Oh, rompere le palle dici? Io volevo semplicemente congratularmi con te: superare ogni ostilità per stare con una rivale...non vi odiavate mica, voi due?» chiese, fingendosi incuriosito. 

Notando che nessuno rispondeva, si guardò intorno, incrociando gli occhi di tutti gli studenti che ormai, chi ancora con la tazza a mezz'aria, chi con la ciambella in bocca, lo fissavano immobili. 
Basta, il giochetto era finito. Era arrivato il momento di dire tutto a tutti. Era arrivato il suo momento.

«Ebbene si! Il vostro caro Battitore che tanto adorate esce con una rivale! E non immaginereste mai il nome della ragaz-»

«Severus!» 

Piton si voltò. Crystal lo stava fissando dall'ingresso della Sala, impietrita. 

Avevi conquistato anche me, con quegli occhi di ghiaccio...ma nessuno, nessuno, può predersi gioco di Severus Piton e passarla liscia...

Non riuscì a trattenere un ghigno. 

Ora si che la cosa si fa interessante!

«Ma guarda chi c'è! Crystal Kaine! Ti sentivi chiamata in causa, per caso?» disse.

Poi, rivolgendosi al resto degli studenti, aggiunse: «Esatto! La ragazza che questo traditore vede segretamente, facendoci chissà quali porcate insieme poi, è propr-»

«Severus, ti prego» lo bloccò Crystal a bassa voce. 

Mi dispiace, avresti dovuto pensarci prima.

Lui, alzando ancora di più la voce, continuò: «Ma cara! Che problema c'è a dire che tu, Crystal Kaine, Cercatrice della nobile Casata di Salazar Serpeverde esci segretamente con Sirius Black» pronunciando ovviamente il nome del ragazzo con disprezzo « il Battitore della Casata nemica, ovvero Grifondoro?» 

Tutti erano impietriti, nessuno si muoveva. 

E ora, il colpo finale.

«Per caso ti vergogni di lui come ti vergognavi di... tuo fratello, Tyson?» chiese, pronunciando la frase con tutto il veleno che aveva in corpo. 

Piton vide gli occhi della ragazza riempirsi di lacrime e Black scattare in piedi. 

Allora si voltò verso di lui. «Black, non ti senti uno schifo ad essere messo sullo stesso piano di uno schifoso Lupo Mannaro

«STUPEFICIUM!» urlò allora Crystal, scoppiando in lacrime.

O almeno fu quello che a Piton sembrò di vedere, perché, a seguire un lampo di luce rossa, in quel momento tutto divenne buio. 



*



Ti vergogni di lui come ti vergognavi di Tyson?

Non ti senti uno schifo ad essere messo sullo stesso piano di uno schifoso Lupo Mannaro?

Crystal non ce l'aveva più fatta, doveva farlo tacere in qualche modo.

Perché lo stava facendo? Perché doveva distruggerla così? 

Era scappata via, in lacrime. Grazie a Merlino era Sabato, quel giorno non ci sarebbero state le lezioni e nessun professore era in Sala Grande per colazione. Come avrebbe potuto farsi vedere in giro così?
Le lacrime le rigavano il viso, facendole sbavare tutto il mascara. Non si era mai truccata, ma quell'anno aveva deciso di essere già abbastanza donna per mettersi almeno quello...perché mai l'aveva fatto?!

Senza sapere dove andare, vagò qualche minuto per il castello, senza meta. 

Avrebbe voluto scappare, scappare da quel luogo pieno di esseri senza sentimenti, scappare da ogni persona che voleva farle del male, scappare a rifugiarsi da quell'unica donna che le voleva bene e che mai l'avrebbe ferita. Voleva tornare a casa, da sua mamma.
Perché aveva ricevuto quella stupida lettera? Essere una maganò le sarebbe andato bene, sarebbe rimasta a lavorare in giardino con sua mamma, avrebbe potuto prendersi cura di Tyson...

A quel pensiero le lacrime iniziarono a scendere più copiose e, senza accorgersene, si ritrovò davanti al bagno dei Prefetti. Spesso, gli anni prima, ci passava i pomeriggi liberi, facendo il bagno in quella stupenda vasca piena di rubinetti e bolle. Aveva anche iniziato a fare amicizia con la Sirena della Vetrata, la quale ci provava sempre con il suo Tom. 

Un bagno è proprio quello che mi servirebbe pensò, continuando a singhiozzare. 

Avvicinandosi all'entrata, abbassò la maniglia. La porta era chiusa. 

«A...Alhomora...» sussurrò, riprovando poi a spingere la maniglia. Nulla.

«Alhomora.» provò ancora. «ALHOMORA! ALHOMORA! Alhomora...» 

Pur avendo la vista offuscata dalle lacrime, riuscì a cogliere un luccichio appena apparso sulla porta. 

Bagno dei Prefetti. Tu sei un Prefetto?

«AAH!» esplose allora la ragazza, tirando un calcio a quella stupida porta che si prendeva pure gioco di lei. Così, ancora più sconfortata, scoppiò nuovamente a piangere, sedendosi con la testa tra le ginocchia e la schiena contro il muro, tremando.




«Piccola! Cosa ci fai qui?» chiese una voce maschile.

Sirius! fu la prima cosa che pensò Crystal.

Poi le tornarono in mente dei flash di quello che era accaduto poco prima. 

Tyson...schifoso Lupo Mannaro... solo lui sapeva la sua storia. E l'aveva tradita.

Stava per scoppiare di nuovo a piangere, quando si decise a reagire. 
Alzò la testa, prendendo contemporaneamente la bacchetta, pronta a schiantare anche lui, come poco prima aveva fatto con Piton.

«STUPEF-»

«Pianopianopiano! Stai calma, era solo una domanda!» disse allora il ragazzo, alzando le mani. 

«T...Tom?»

«Ma dai?! Chi pensavi che fossi?!» chiese il ragazzo.

Poi, notando la faccia distrutta di lei, le corse incontro, abbracciandola, esclamando: «Hey, ma stai piangendo! Cos'è successo?!» 

Crystal si appoggiò completamente a lui e iniziò a pensare. Se fare la brava ragazza non l'aveva portata che a questo...preferiva tornare la Serpe di sempre.

«Oh...n-niente tesoro...o-ora va molto meglio...» gli sussurrò all'orecchio, mettendo via la bacchetta. Poi, prendendo un profondo respiro, iniziò a mordicchiargli il lobo e aggiunse: «Mi sei mancato...» 

Sentendo il corpo del ragazzo irrigidirsi, iniziò a baciarlo sul collo, accarezzandogli i capelli e muovendo la mano su e giù lunga la sua schiena.

Lui allora iniziò a distendersi, al che lei continuò.

«Ricordi quel festeggiamento che avevo rifiutato? Beh...mi sa proprio che avevi ragione tu...me ne sono pentita...ti va ancora o ce l'hai con me...?» gli sussurrò, con fare malizioso.

Non ci fu bisogno di una risposta, il rogonfiamento dei suoi pantaloni parlava per lui.

«Mi sei mancata anche tu, piccola.» disse allora Thomas, prendendola in braccio.
 
Crystal, continuando a baciarlo, lo sentì sussurrare: «Si, sono un Prefetto» e una porta aprirsi.

Bentornata, Crystal Kaine.




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Non uccidetemi, vi prego :P

Lo so, Crystal vista così sembra proprio una p...ragazza dai facili costumi, ma provate a capirla: il ragazzo che frequentava da due mesi circa, e a cui si era aperta completamente, l'aveva appena tradita (o, almeno, è quello che lei pensa) e proprio in quel momento di fragilità ecco rispuntare il ragazzo che lei comunque aveva amato e con cui era stata per ben due anni...Tom è una certezza per lei, capite? E in quel momento, è proprio ciò di cui ha bisogno: certezze e qualcuno che si prenda cura di lei.

Per quanto riguarda il nostro amato Sirius...ora si che è immerso nella cacca di Ippogrifo! Rox ha appena scoperto del suo tradimento, Crystal non lo vorrà più vedere di sicuro e Lupin c'è pure rimasto male per non essere stato aggiornato. 

Spero che il capitolo vi piaccia, grazie a tutti quelli che recensiscono e recensiranno! :)

C.

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Capitolo 9
*** Ogni azione porta con se le sue conseguenze ***



Capitolo 9
Ogni azione porta con se le sue conseguenze



 

Piton quel giorno sarebbe stato dimesso; Sirius lo sapeva, avendo sbirciato tra i documenti di Madama Chips. Finalmente avrebbe potuto parlargli, sperando che la sua pazienza riuscisse a resistere alla voglia irrefrenabile di Cruciarlo.

Da quando il verde-argento aveva deciso di fare la scenata in Sala Grande, la settimana prima, con quella sua vocetta da Mandragola, tutto era cambiato per Sirius. 

Crystal era scappata dalla Sala dopo aver schiantato quel Mocciosus per farlo tacere e James aveva trattenuto l'amico dal correre dietro alla ragazza.

«Per ora nessuno ha capito niente, non metterti più nei casini da solo!» aveva detto.

Ovviamente lui non voleva saperne ragioni, doveva correre da lei...ma proprio in quel momento erano arrivati i professori, con tanto di Madama Chips per portare Piton in infermeria e far calmare il resto del corpo studentesco, ancora confuso per quello che era appena successo. 

Inutile dire il casino creatosi poi nella Sala Comune dei Grifondoro; Roxanne era fuori di sé, aveva iniziato a urlare contro Sirius quanto fosse un traditore, di come l'avesse solo usata per i suoi insulsi doppiogiochetti e di quanto lei fosse stata cretina a rifiutare le offerte degli altri ragazzi - sempre modesta, lei - per un Troll come lui. 

Già nervoso, il ragazzo non aveva potuto non ribattere e i due avevano iniziato una discussione che, se non fosse stato per Lily, James e Lupin, li avrebbe spediti entrambi al San Mungo.

Come se non bastasse, inoltre, quando quella sera era andato a cercare Crystal, un bambinetto Tassorosso del terzo anno aveva ammesso di averla vista aggirarsi per il sesto piano con il suo ragazzo, Thomas Nott. 

Sirius non voleva crederci ovviamente, che gran cavolata, la sua Crystal non sarebbe mai tornata da quello sbruffone...eppure, mentre continuava la sua ricerca, li aveva visti con i suoi stessi occhi: Crystal, avvinghiata a Thomas, mentre entravano nel Bagno dei Prefetti. 

Anche lei lo aveva visto, ne era certo: un'ombra le aveva attraversato gli occhi color ghiaccio, la quale espressione poi era tornata quella strafottente degli anni precedenti, mentre affondava il viso nel collo di Nott.

Fu proprio in quel momento che il suo cuore si sbriciolò in tanti piccoli pezzettini, nel momento in cui vide la ragazza per cui stava iniziando a provare davvero qualcosa di importante, molto più che semplice attrazione fisica, strusciarsi contro un qualcuno che non era lui, sotto il suo naso
.
Se Piton non fosse stato ricoverato, sicuramente lo avrebbe spedito in infermeria Sirius, quanto era incazzato. Non potendosi nemmeno sfogare a colpi di bacchetta, era quindi tornato silenziosamente in dormitorio, aveva preso il Mantello dell'Invisibilità di James e la sua Tornado 11 ed era uscito. 

Avrebbe voluto volare in eterno, lontano da quel luogo...lontano dall'immagine di Crystal e Nott che ancora aveva impressa negli occhi.

Aveva dormito alla Stamberga Strillante, quella notte, e vi aveva passato anche l'intera giornata successiva. 

Purtroppo però, causa lezioni, Domenica sera era stato costretto a tornare a Castello, dove aveva provato a trattenersi dal non mandare al diavolo chiunque gli rivolgesse la parola.

Ovviamente nemmeno aveva dovuto chiedere a James e Lupin di lasciargli i suoi spazi: erano i suoi migliori amici, lo avevano capito da soli. 

Ed ecco che era iniziata la settimana; essendo pronto a sentirsi addosso le occhiate piene d'odio di tutti, si stupì quando invece non fu così - senza contare Roxanne e le sue amiche, ovviamente.
 
Perché mai nessuno si interessava di quella storia? Semplice: c'era uno scoop molto più interessante.

«Quel pezzo di figo di un Nott, Portiere della squadra dei Serpeverde, non è più libero!» continuavano a ricordargli le tante ochette sparse per la scuola. Probabilmente solo Lily era totalmente disinteressata a tutto ciò. Poveretta, poteva anche capirla; la sua migliore amica era appena stata tradita dal migliore amico del suo ragazzo e lei doveva sentirsi le lamentele di entrambi...l'avrebbero fatta Santa. 

Lupus in fabula, mentre Sirius si incamminava verso i sotterranei, incrociò proprio Lily, con affianco Roxanne. Quest'ultima gli lanciò uno sguardo pieno di odio e diede un energico colpo di ricci alla "ho intenzione di far finta che tu non esista", mentre la rossa gli aveva sorriso tristemente, continuando a camminare con l'amica. 

Arrivato davanti all'Ingresso della Sala Comune delle Serpi, si appoggiò alla parete li di fronte, aspettando che Piton si decidesse a mettere piede fuori di li e sperando con tutto il suo cuore di non incrociare la ormai famosa coppietta.



 

*




«Ora può andare, signor Piton. E veda che non ricapiti più una cosa del genere, auto schiantarsi solo per trasformare l'acqua in Burrobirra...oh, Circe!» borbottò Madama Chips, come sempre scrivendo convulsamente sul suo blocchetto medico. 

Esatto. Lui, lo stronzo che aveva fatto luce, anche se molto vagamente, sul passato di Crystal Kaine, alla fine l'aveva difesa, mentendo sulla ragione del suo malessere. 

«Volevo un po' di Burrobirra» aveva spiegato a Dippet, mentre lo interrogava in infermeria. «Ma ho sbagliato a pronunciare l'incantesimo e sono stato schiantato via. Potrebbe solo farlo rimanere un segreto? Non vorrei che i miei compagni avessero un altro motivo con cui prendersi gioco di me» 

Farsi passare per la povera vittima dei compagni bulletti lo aveva sempre aiutato. Non che fosse un bravo attore; ma tutti i professori gli credevano. Persino quella bisbetica della McGranitt - essendo così giovane non dovrebbe anche essere più comprensiva? - non indagava più di tanto quando usava quella scusa.

Dopo essere stato dimesso, si trascinò lentamente fino alla sala comune, dove si lasciò cadere su uno dei tre divanetti verdi posizionati a lato della stanza. 

Finalmente fuori da quel cimitero.

Durante quella settimana non aveva ricevuto nemmeno una visita. Non che si aspettasse che qualcuno si preoccupasse per lui, affatto - anche se era sicuro di aver intravisto i capelli rosso scuro di Lily, all'ingresso dell'infermeria.
La cosa che però l'aveva stupito di più era il fatto che né Crystal né quantomeno Black si fossero fatti vivi per torturarlo ancora di più; nessuno che fosse venuto ad insultarlo o a chiedergli più spiegazioni riguardo quanto stava insinuando quella mattina o come facesse a sapere tutte quelle cose o perché la ragazza non fosse stata espulsa. Non vedeva anima viva da sette lunghi e interminabili giorni. 

Ora però, li, nella sua Sala Comune, capì che non era il luogo a fare la differenza, bensì era lui. Pur essendo nel covo delle Serpi, con studenti che andavano e venivano, si sentiva completamente solo. 

Mentre faceva questi pensieri profondi, Crystal decise di fare il suo ingresso.
Il viso di Piton venne attraversato da diverse espressioni: prima fra tutte paura che lei potesse attaccarlo di nuovo; poi colpevolezza - che durò davvero molto poco - per quello che aveva fatto; e infine soddisfazione, per la consapevolezza di essersi preso la sua rivincita per le bugie e per il tradimento subito - esatto, stare con Black veniva considerato come tradimento personale dal giovane Serpeverde. 

La sua bocca stava quindi per distorcerglisi in un ghigno di gloria, quando mise a fuoco quello che stava vedendo: Crystal, invece che derisa e rifiutata da tutti i suoi compagni, era circondata da ragazzette urlanti. 

«Per Morgana, ti supplico Crys! Raccontami ancora quanto era sexy Thomas quando ti ha riconquistato!» strillò una di loro.

Quasi lo facesse apposta, ecco apparire il Portiere, che in quel momento stava entrando in sala comune, in tutto il suo fascino.
Passandosi una mano tra i capelli - e automaticamente causando un coretto di «Aaaah...!» da parte delle sue fans - si diresse direttamente dalla bionda, stringendola a se e baciandola appassionatamente. 

Piton, il quale osservava la scena, rimase allibito. Da quando quei due stavano di nuovo insieme?! Non si erano lasciati l'anno prima?! 

Quasi si sentisse osservata - o, almeno, più del solito - la bionda incrociò il suo sguardo.

Piton si sentì trafitto da una tale ondata di odio e di rammarico che quasi si chiese se Crystal non avesse imparato a fare incantesimi non verbalmente. Poi, cosa che lo sconvolse ancora di più, lei distolse lo sguardo, come se, in quel momento, su quel divanetto, non ci fosse stato proprio nessuno. 

«Ragazze, con calma! Non vorrete mica consumarmi con gli occhi il mio bel ragazzo, non è vero?» disse Crystal, rivolta al gruppetto li intorno. «Domani c'è la partita contro i Grifondoro» continuò, storcendo il naso mentre pronunciava l'ultima parola, «deve essere in piena forma!» 

«Oh, piccola, non hai mai avuto più ragione...andiamo ad allenarci di sopra?» chiese Nott malizioso, passando con un sorriso il braccio attorno alla vita della ragazza. Lei, per tutta risposta, fece un risolino e se lo tirò dietro, allontanandosi da li.

Ok, ho proprio bisogno di una passeggiata, sentenziò Piton, rimasto senza parole. 

Poi, uscendo dalla sala comune, capì che forse avrebbe preferito vedere quei due strusciarsi piuttosto di quello che lo aspettava.

«Alleluja, pensavo saresti rimasto rintanato li dentro per sempre» disse Black, staccandosi dalla parere del sotterraneo. «Noi due dobbiamo parlare.»



 

*




Alla vista di Piton, la mente le andò dritta a quella mattina di sette giorni prima, a quello che aveva provato. Quasi stava per cedere di nuovo al dolore, quando la Serpe che c'era in lei si fece sentire più forte che mai; no, non gliel'avrebbe data vinta. 

Così, usando come scusa le voglie del suo ragazzo, era andata via di lì, lontana dalla vista di quell'essere.
Fortunatamente, sapeva nascondere bene le emozioni, quando voleva; nessuno, in quella sala comune ora tanto affollata, aveva sentito il suo cuore sbriciolarsi ancora di più, né Tom, in quel momento troppo preso a sfilare la camicetta, si era accorto della lacrima silenziosa che le aveva rigato il viso.



 

*

 

«Dimmi, perché diamine l'hai fatto?!» chiese Sirius.

Piton lo osservò per un po', prima di rispondere. 

«Vuoi che ti elenchi tutti i motivi che avevo per farti un torto? Potrei riempire un Pensatoio intero con i ricordi di escremento di Ippogrifo che ho grazie a voi tre, sporchi sch- »

«Vacci piano con le parole, Mocciosus. Non ti conviene farmi perdere la pazienza, la quale ha già raggiunto il limite»

Dopo averlo aspettato una buona mezz'ora davanti al covo delle Serpi, finalmente quel gellato aveva deciso di uscire di lì. Aveva visto terrore nei suoi occhi non appena aveva parlato, cosa che, sinceramente, gli aveva dato alquanta soddisfazione. 

Gli conviene avere paura, 'sto stronzo.

Poi, dopo le poche battute che si erano scmbiati, lo aveva trascinato con la forza fino al parco, esattamente affianco al Platano Picchiatore.
I motivi della scelta di quel luogo erano quattro, molto semplici: primo, non voleva farsi vedere in giro con quell'essere schifoso; secondo, se gli avesse fatto perdere la pazienza nessuno avrebbe visto i lampi di luce colorati; terzo, Lupin e James erano esattamente dietro il grosso albero, pronti ad intervenire se fosse servito; e quarto...beh, in caso ci fosse scappato il morto, lo avrebbe potuto nascondere alla Stamberga Strillante. 

Quest'ultimo pensiero, assai inquietante, lo fece sorridere sadicamente.
 
Perché quel Serpeverde scatenava in lui una tale vena omicida?
 

Comunque, Piton lo aveva preceduto senza fiatare - anche perché, con una bacchetta puntata contro la schiena, aveva avuto il buonsenso di tenere la boccaccia chiusa. 

Ed ora, eccoli li, Sirius Black che provava ad avere una conversazione civile con Severus Mocciosus Piton; sarebbe stata una giornata da ricordare.

«Non i motivi contro di me, brutto pezzo di Troll. I motivi che avevi per fare tutto questo a Crystal» 

Al pronunciare quel nome, il suo cuore ebbe un tonfo. Era più forte di lui, non poteva ancora credere di averla persa. 

Piton tacque. Non si sarebbe mai aspettato una domanda così diretta, e Sirius lo sapeva. Dopo qualche secondo, però, un ghigno gli distorse il viso.

Che diamine aveva da ridere?!

«Oh, ma guarda che tenero...ora la chiami per nome? Beh, d'altronde, tra feccia ci si intende...»

Quell'essere schifoso...gli stava facendo davvero perdere la pazienza...

«Ti conviene tacere, Mocciosus...»

«Perché, altrimen- » provò a chiedere allora lui in tono di sfida, senza però riuscire nemmeno a finire la frase.

«Pietrificus totalus!» lo interruppe Sirius, che aveva già la bacchetta in mano, rapidissimo. A Difesa contro le Arti Oscure e Incantesimi prendeva tutte O mica per nulla. 

La Serpe si bloccò all'istante, la bocca socchiusa e il Grifondoro si avvicinò a lui, osservandolo da molto, molto vicino.

«Per Merlino, Mocciosus, da vicino se ancora più brutto di quanto immaginassi» cominciò. 

Poi, fissando i suoi occhi scurissimi in quelli della sua vittima, continuò: «Io, comunque, ti aveva fatto una domanda. E sai qual'è la risposta? Beh, te la dico io, visto che hai temporaneamente perso la capacità fisica di parlare. Nulla! NIENTE-DI-NIENTE. Non ti rendi conto che quella ragazza era l'unica che riuscisse a sopportarti? O, almeno, a sapere che esisti? Sei già riuscito a buttare via - e per fortuna, aggiungerei - l'amicizia che avevi con quel pezzo di pane di Lily. Sarà anche impertinente a volte, spesso, ma è una delle ragazze migliori che io conosca.» 

Al nome della rossa, gli occhi di Piton vennero attraversati da quel che sembrava dolore allo stato puro. Sirius capì di averlo colpito nel vivo.

«Hey, Felpato, non starai mica pensando di rubarmi la ragazza, vero?!»

Sicuramente se Piton avesse potuto muoversi, sarebbe sobbalzato. Essendo però Pietrificato, l'unica cosa che fece fu spalancare gli occhi e muoverli convulsamente a destra e a sinistra, confuso.

«Per Godric, Ramoso, hai capito benissimo quello che volevo dire! Ed esci da li sotto, ormai non può più torcermi nemmeno un capello» disse Sirius, sorridend. Al che, dal nulla, James apparve affianco a lui. 

«Per tutti i Campioni di Quidditch, hai proprio ragione!» esclamò quest'ultimo. Sirius lo guardò perplesso. 

«Mocciosus, da più vicino, orribile...?» gli rispose allora James, come se la cosa fosse ovvia.

Sirius alzò gli occhi al cielo. 

«Voi due, invece di parlare di idiozie, perché non pensate a come fargliela pagare per bene? Alla malandrina» disse Lupin, appena uscito da sotto il mantello, strizzando l'occhio agli altri due.

Nel frattempo, Piton continuava a osservare la scena, Potter a pochi centimetri dal suo naso.

«Cos'è, Lunastorta, finalmente inizi a riprenderti? Così ti vogliamo!» esclamò James, dandogli una pacca sulla schiena. Poi, con un sorrisetto, iniziò a camminare avanti e indietro osservando la loro Vittima d'Onore - uno dei tanti soprannomi dati alla Serpe -, con fare pensieroso. 

«Oh, Ramoso, andiamo, smettila di fare tante scene e fagli bere quella roba!» esclamò Sirius. 

L'altro ragazzo, con gesto teatrale, appoggiò il dorso della mano alla fronte, buttando indietro la testa. 

«E quello cosa dovrebbe essere?» 

«E' il gesto per esprimere offesa! Of-fe-sa. Per Godric, quanto siete noiosi. Comunque, eccola qui!» disse, con un sorriso a trecentonovantaquattro denti, tirando fuori una boccetta dalla tasca del giaccone. 

Piton sgranò gli occhi. 

«Ma non fare così, Mocciosus...non è niente di così grave...Felpato, a te l'onore»

Sirius afferrò la boccetta, con un ghigno stampato sulla faccia. 

«Oh si...sai, Severus - iniziò, pronunciando il vero nome del giovane con sarcasmo - dovresti pensarci due volte prima di metterti contro di noi...pensavo che dopo cinque anni lo avessi capito...ma ora bevi!» sussurrò, svuotandogli il contenuto della piccola boccetta in bocca. 

I tre amici erano di fronte a lui, con le mani sui fianchi, ad osservarlo divertiti mentre mandava giù quell'intruglio schifoso che Lupin aveva preparato poco prima. A qualcosa il suo stare ore e ore in biblioteca a quanto pare era servito, stava diventando un secchione in tutte le materie.

Sirius, il più vicino, arrivò con il naso a pochi centimetri da Piton, per poi sussurrare minaccioso: «Se provi anche solo a sfiorare Crystal, quella si che sarà la tua fine. E la mia vendetta non sarà così divertente...» 

Poi, una volta tornato dai suoi amici, sorrise. 

«Beh, che ne dite, lo liberiamo?» 

Gli altri due si scambiarono sguardi impietositi. 

«Va bene, va bene...» disse allora Sirius, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro il Serpeverde.

«Finite incant- » iniziò a pronunciare, ma poi s'interruppe. 

«Anzi, sapete una cosa? Oggi mi sento ancora più generoso» disse e, all'occhiata confusa degli altri due malandrini, aggiunse: «Ora che la nostra cara, piccola bisciolina ha deliberatamente infamato l'unica ragazza a cui importasse di lui, sarà ovviamente voglioso di trovare una sostituta!»

Gli altri due, continuando a non capire, si scambiarono uno sguardo se possibile più confuso del precedente. 

«Oh, per Merlino! Non lo libererò affatto; lo lascerò qui, in balia della neve, ad aspettare che qualche buonanima noti la sua assenza» spiegò, soddisfatto.
 
Gli altri due scoppiarono a ridere. 

«Oh, ma stai tranquillo, Mocciosus...controlleremo noi chi si aggira qui attorno...» disse allora James facendo l'occhiolino agli amici e indicando la Mappa del Malandrino, la quale mezza usciva dalla tasca dei suoi pantaloni. 

«Se nessuno si accorgesse della tua assenza...beh, ti libereremo noi domani pomeriggio. Non devi assolutamente perderti la partita di Quidditch. Se ne vedranno delle belle!» aggiunse Sirius, facendo scoppiare a ridere gli altri due. 

«Allora, andiamo? Non ho intenzione di bere i rimasugli di succo di zucca, oggi a cena...si sta facendo tardi!» 

«Rem ha perfettamente ragione. Beh, Mocciosus, ci si vede domani allo Stadio!» disse Sirius, voltando le spalle al rivale, e coprendosi con il Mantello dell'Invisibilità. 

Piton, nel frattempo, fissava con gli occhi sgranati quelle impronte che andavano formandosi sulla neve che copriva il parco, l'aria piena delle risate dei tre Grifondoro.


 

*

 

 

«Allora, Rox ce l'ha ancora con me?» chiese Sirius a Lily, una volta avvicinatosi al tavolo dei Grifondoro, per la cena. 

La domanda gli era probabilmente sorta naturale poiché, non appena il ragazzo aveva oltrepassato il portone d'ingresso, Roxanne aveva smesso di parlare e si era alzata, facendole cenno di seguirla. Lei allora aveva semplicemente scosso la testa, al che la riccia era andata via, dirigendosi verso un gruppetto di ragazzi dell'ultimo anno, borbottando qualcosa. 

E' mia amica…ma James è pur sempre il mio ragazzo. Non può pretendere che non lo veda mai solo per sentirla lamentarsi.

«Che occhio.» rispose poi. «Certo che comunque anche tu, uscire con quella Serpeverde senza dirle niente…»

«Oh, non iniziare pure tu! Mi sono già subito abbastanza ramanzine dalla tua ragazza!» rispose lui, riferendosi a James.

Quest'ultimo, seguito da Remus e dalle solite quattro o cinque ragazze sbavanti, si sedette al fianco della rossa, stampandole un sonoro bacio sulla bocca. 

«Bellezza.» la salutò, al che il fan club che l'aveva pedinato fino a questo momento si dileguò infastidito.

Lily sorrise compiaciuta e il ragazzo la guardò confusa. Sarà stato anche un eccellente Cercatore e un bravo studente, ma le donne non le avrebbe mai capite e lei lo sapeva. 

«E tu, Sirius, smettila di dire cagate e passami un pezzo di pollo.» 

«Ma certo!» esclamò improvvisamente Lupin, scattando in piedi. 

Gli altri lo fissarono senza capire e, non dando loro nemmeno il tempo di fare una domanda, scappò via con un rapido «Ci vediamo in Sala Comune!», seguito subito da un «Auch! Oh, Merlino, scusami tanto stai bene? Come ho fatto a non pensarci prima! Ma certo, certo…» pronunciato dopo essere andato addosso ad una ragazza dai capelli corti e blu.

Annuendo semplicemente per dar segno di stare bene, la Corvonero si era alzata da terra e si era diretta verso il suo tavolo, in una zona piuttosto solitaria.

Che tipo. Dovrei andare a parlarle, si vede lontano miglia che ha una cotta per Rem. pensò Lily con un sorriso, quando notò che i capelli della ragazza erano diventati di un rosso che ricordava molto uno dei tre bollini dei sepamori…semofari….semafori! babbani.

«Oh, Lunastorta, Lunastorta, quando mai riusciremo a capirti...Sirius, dobbiamo assolutamente scoprire che diamine sta tramando. Ma a proposito di trame! Piccola, non puoi nemmeno immaginare lo scherzo che abbiamo preparato a quell'idiota di un Mocciosus…» iniziò James, al che la ragazza alzò gli occhi al cielo.

Cos'altro avevano combinato a quel povero ragazzo? Poi, come svegliandosi, pensò: 

Altro che povero ragazzo. Con la sua boccaccia e la cacca di Ippogrifo che si ritrova in testa ha fatto uscire di senno la mia amica e Sirius ha pure dovuto smettere di vedere la Serpeverde. E, come se non bastasse, con me si sta comportando davvero da bambino. Sai una cosa, coscienza? Non vedo l'ora di ascoltare lo scherzo che quel genio del mio ragazzo e i suoi amici gli hanno organizzato. 

Così, convinta da quel pensiero, iniziò ad ascoltare interessata il ragazzo dai capelli disordinati che gli aveva rubato il cuore e non poté fare a meno di sorridere.



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Eccoci qui!

Ne approfitto per ringraziare, anche se so di andare contro le sue volontà facendolo :P, Morgan_Snape, che recensisce sempre questa storia e mi da consigli più che utili.
Ovviamente grazie anche a tutti gli altri recensori, vi risponderò il più presto possibile!

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e...beh, fatemi sapere che ne pensate! :)

A presto!

C.

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