Come Aghi Affilati...

di Mari Ace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^ Parte ***
Capitolo 2: *** 2^ Parte ***
Capitolo 3: *** 3^ Parte ***
Capitolo 4: *** 4^ Parte ***
Capitolo 5: *** 5^ Parte ***
Capitolo 6: *** 6^ Parte ***
Capitolo 7: *** 7^ Parte ***
Capitolo 8: *** 8^ Parte ***
Capitolo 9: *** 9^ Parte ***
Capitolo 10: *** 10^ Parte ***
Capitolo 11: *** 11^ Parte ***
Capitolo 12: *** 12^ Parte ***
Capitolo 13: *** 13^ Parte ***
Capitolo 14: *** 14^ Parte ***
Capitolo 15: *** 15^ Parte ***
Capitolo 16: *** 16^ Parte ***
Capitolo 17: *** 17^ Parte ***
Capitolo 18: *** 18^ Parte ***



Capitolo 1
*** 1^ Parte ***


Perchè mi fai questo! Perchè?!
Il suo corpo freddo, sembra fatto di latta.
Cosa ti rende triste?
Lo sai già! Perchè me lo chiedi?! Sei solo uno stronzo!
Non mi parli?
Non ce la faccio più e tu lo sai...
Quel tuo sguardo. A te importa solo del mio corpo. Pensavo fossi diverso e invece non lo sei.
Endou-Kun...
Stà zitto! STÀ ZITTO!
Sei stupito e spaventato dalla mia reazione. Te lo leggo in faccia.
Mi alzo, mi vesto ed esco dalla stanza sbattendo la porta.
Endou-San...già sveglio, eh?
Tachimukai..non c'è bisogno che tu finga. Sai cos'è successo e cosa succede tutte le volte.
Vado in cucina e mi siedo aspettando che mi serva il tè, cosa che fa.
Già. Hai ragione.
Cademmo in un silenzio imbarazzante.
Non...ti fa male? Tutto questo...
Sì. Ma non importa.
Uscii a prendere una boccata d'aria.
Il Buongiorno si vede dal mattino...

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Capitolo 2
*** 2^ Parte ***


Tutte le strade erano ricoperte di neve ed io le guardavo estasiata da quella purezza infinita.
Non volevo neanche calpestarla ma era impossibile non farlo. Quel manto bianco aveva avvolto nel suo freddo calore persino le case, i vialetti, le statue, gli alberi, sembrava avesse abbracciato l'intero mondo.
Mari!
Mi girai verso il punto da cui proveniva quella voce.
Onii-Chan!
Non vedevo mio fratello da tanto tempo e il suo umore non era dei più rosei.
Mamoru-Kun, cosa ti turba?
Riflettei per un attimo poi mi illuminai.
È ancora per Testa di Carciofo, vero?
Cercò di ridacchiare ma ne uscì fuori solo una risatina isterica.
Sei l'unica che sa farmelo dimenticare...
Allora se non le reca disturbo sire, gradisce stare in mia compagnia per oggi?
Ahah! Con piacere, Madame!
Dove desiderate andare?
Sarebbe favoloso se mangiassimo una sana colazione a quel bar!
Buona idea!

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Capitolo 3
*** 3^ Parte ***


Mamo-Chan, adesso mi vuoi raccontare cosa è successo questa volta?
Avevamo appena finito di mangiare. Aveva uno sguardo vuoto, spento.
Lui non mi ama come lo amo io. Solo questo.
Lo sapevo già. Senti è inutile che mi dici cose palesi. Se non vuoi parlare di quello che è successo OGGI dì semplicemente "Non voglio passare su questo argomento".
Eppure io lo avevo avvisato! Certe volte non sento neanche la differenza d'età che c'è fra di noi. Molte volte sembra quasi un bambino capriccioso!
Non ho voglia di passare su questo argomento.
Sei proprio sicuro di non poterlo dimenticare?
Non ci ho ancora provato. Quindi non saprei.
Quel Gouenji gli stava sempre con il fiatto sul collo quando gli faceva comodo. Per mia sfortuna lo conoscevo anch'io.
Visto che abbiamo finito di mangiare paghiamo il conto e ce ne andiamo. Che ne dici di farci una passeggiata?
Mi va bene tutto.
Andiamo allora.

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Capitolo 4
*** 4^ Parte ***


Ma guarda che coincidenza! C'è Mido-San!
Lo abbracciai con foga. Dopotutto ero molto affezionata a lui e non lo vedevo da tanto tempo.
Ehi! Quanta passione!
Mi staccai subito con una faccia strana.
Come va con Hiroto?
Va tutto bene... Mi sei mancata Monellaccia!
Eddai! Stai fermo! Lo sai che odio farmi scompigliare i capelli!
Gli feci una linguaccia che lui apprezzò prendendola tra le labbra e dando il via ad un bacio.
Per noi non erano veri e propri baci. Anche perchè lo facevamo da sempre. Persino Hiroto non ne era geloso, lui che lo è per natura! Diciamo che era un modo per manifestare la nostra amicizia.
Mmm...cornetto! Avete appena mangiato?
Esatto!
In quel discorso Mamo-Chan aveva detto una sola parola!
Qua fa un freddo cane che ne dite di venire a casa mia, di Hiroto e di Fudou?
Fudou?
Aveva bisogno di una casa e lui si è preso una stanza, ovviamente in affitto!

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Capitolo 5
*** 5^ Parte ***


Siamo a casa!
Da lontano si sentì la voce di Hiroto: Come mai al plural...oh, Endou-Kun, Mari-Chan! Cosa ci fate qui?
Ci ha invitati il tuo fidanzato!
Quando te la finirai?!
Mai!
Si aprì la porta di una stanza e ne uscì un Fudou molto assonnato con soltanto i boxer.
Uff...ma che bel risveglio!
Che c'è? Non sei contento di vederci?
La verità? Vedere le vostre facce, soprattutto la tua, di prima mattina non mi rallegra affatto.
Razza di...
Okay, okay, adesso basta! Finitela o quanto è vero che mi chiamo Hiroto vi rinchiudo in uno sgabuzzino e ci rimanete dentro fino a quando chiarirete, chiaro?
Signor sì!
Cambiando discorso, che ne dite di rimanere a dormire?
Fantastico...Yuppi...
Non l'ho chiesto a te, Fudou! Allora?
A me va bene!
Anche a me, Hiroto-San!
Allora è deciso! Vi preparo le stanze!

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Capitolo 6
*** 6^ Parte ***


Quella notte sembrava tranquilla. Infatti: sembrava...
Ssssh...
Dei fruscii, come se qualcuno stesse trascinando qualcosa.
Clack. Una chiave... Sbam! Una porta! Ma quale?
Mi alzai dal letto, uscii dalla mia camera. Non c'era anima viva, mi sembrava strano che nessuno avesse sentito quei rumori. Infondo erano abbastanza forti da svegliare un ghiro in letargo!
Arrivai nell'ingresso...la porta della casa era spalancata.
Non ero di certo una che si faceva mettere paura. L'indomani ne avrei parlato con gli altri, volevo arrivare a fondo della questione.
La mattina seguente mi svegliai di buon'ora come quasi tutti gli altri e mi diressi in cucina. Iniziai a parlare.
Voi non avete sentito niente l'altra notte?
Sì, ma stai tranquilla di sicuro era Fudou. È sua abitudine uscire quando non ha sonno.
Si aprì la porta della sua camera.
Non ti abbiamo sentito rientrare!
Ma io non sono uscito, testa rossa!

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Capitolo 7
*** 7^ Parte ***


Vuoi soltanto spaventarci! Sei un bamboccio se pensi che funzionerà!
Non mi andava di essere presa in giro! Soprattutto da uno come Fudou!
Bamboccio a chi, testa riccioluta?!
Okay, un'altra parola e lo avrei steso a terra e lasciato lì come una mosca appena schiacciata!
Sssh...
È lo stesso rumore di ieri sera!
Tac..Tac..Tac..
Stivali da Cow-Boy?
EHILÀ!!!
AAAAH!!!
Ra..ragazzi, ma..ma vi sembra il caso di urlare così? Se non sono morto d'infarto adesso non morirò più!
Someoka! Ma ti sembra il modo? Ci hai fatti prendere un colpo! Scommetto le mie tette che l'altra notte eri tu!
L'altra notte? Ma se io sono appena ritornato da una sottospecie di Far West!
Quindi il mistero rimaneva ancora.
Hai perso! Adesso decidiamo cosa fare ai tuoi mel...
Sciaff!! Non ti azzardare a toccare mia sorella, Fudou!
Wow! Bel colpo fratellone! Ahahah!

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Capitolo 8
*** 8^ Parte ***


Arrivò la sera ed ero decisa a rimanere sveglia. Volevo capire chi era che mi disturbava la notte!
Sssh.. Ancora quel rumore! Mi guardai un po' in giro e vidi un'ombra.
«Hiroto! Allora eri tu!»
«Mari..sei sveglia.» La sua voce mi metteva paura. Era roca e adulta, non era la sua.
«Mari! MARI!»
«AAH! Someoka? Mi sono..addormentata?» Mi fece cenno di sì con la testa. Guardai intorno a me e c'erano tutti. Persino Fudou.
SBAM!! Clack, Clack..
«Cosa..» mio fratello si diresse verso la porta d'ingresso e cercò di aprirla ma non ci riuscì, prese a calciarla e ad urlare «Apriteci!»
Sssh..
«È ancora qui! È ancora dentro!»


Nota dell'autore: Salve a tutti! So che è appena iniziata ma vorrei sapere se fino ad adesso vi è piaciuta o no. Mi andrebbero anche recensioni negative ma giusto per sapere se è di vostro gradimento e se vorreste che la continuassi o meno. ^^
Kiss,
Polu <3

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Capitolo 9
*** 9^ Parte ***


Si sentì un respiro affannoso.
«Ragazzi..è uno scherzo di cattivo gusto..» si vedeva lontano un miglio che Hiroto aveva una fifa pazzesca.
Ancora quei sospiri...c'era un'aria pesante. Guardai tutti e mi allontanai in altre stanze per scovare colui che ci stava facendo questo brutto scherzo.
«Vieni fuori..»
Sentii sfiorarmi un braccio e subito dopo accarezzarmi i capelli. Mi girai pensando fosse Midorikawa ma non c'era nessuno. Mi girai di nuovo e mi spaventai vedendomelo all'improvviso di fronte.
«Mido-San! Mi hai fatto prendere un colpo...»
Mi fermai non appena vidi un ghigno sul suo volto. Lo guardai meglio..aveva un'ascia nella mano destra.
«Dove l'hai presa quell'ascia....»
SBAM!! Mi spostai appena in tempo. Infilzò l'ascia allo stipite dietro di me. Corsi per andare nella stanza dove poco prima c'erano tutti gli altri...
«AAAAAH!!» Fudou..decapitato..tremavo come non avevo mai fatto prima..

Nota: Ringrazio angelofdarkness97

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Capitolo 10
*** 10^ Parte ***


Ringrazio angelofdarkness97 e lampadina! Buona lettura e scusate il ritardo (e anche la lunghezza ristretta come una maglietta lavata 10 volte alla lavatrice =w=)! Bye, Bye!

Il corpo decapitato scomparve come il buio che c'era intorno. Mi ritrovai in piedi davanti a tutti, fradicia di sudore. Era come se avessi sognato ad occhi aperti, come se fossi andata in un'altra dimensione. Mi guardai intorno e vidi poco più in là Fudou, impegnato a trangugiare brioche; sospirai di sollievo, poi, come se mi fossi accorta solo in quel momento di quello che stava accadendo, gli urlai contro: FUDOU!! Ma... ti stai mangiando tutte le brioche! Chi ti credi di essere?! Cleopatra al maschile? Lasciamene almeno una, cretino che non sei altro!
No. Sei ingrassata, dovresti dimagrire.
COSA??!! Ritira quello che hai detto o tutte quelle briche te le ficco in gola finchè non muori strozzato!
Siamo spiacenti. Il numero da lei chiamato è in questo momento irraggiungibile. La preghiamo di riprovare più tardi.
Stavo per strozzarlo con le mie stesse mani ma mi sentii afferrare.
Mamo-chan. Che c'è?
Dobbiamo parlare.
Era serio. Quando aveva quell'espressione mi faceva quasi paura.
Mari-chan, si può sapere che ti è successo? Ieri notte ti ho vista in cucina con lo sguardo spento, ti parlavo ma tu non mi rispondevi. Credevo fossi sonnambula ma i tuoi occhi erano aperti e mi hai anche guardato.
Ieri notte? Io non ricordo di averti incontrato, Mido-san. Mi sono alzata, ma solo dopo aver sentito quei rumori. Sono tornata in camera subito dopo aver visto la porta aperta e, naturalmente, averla chiusa. Sei sicuro di quello che hai visto? Magari è stato un sogno o un incubo se si guarda da un altro punto di vista.
No, sono sicuro che non sia stato un sogno. Mi sono alzato per bere un po' acqua e, come puoi vedere, il bicchiere è ancora sulla penisola della cucina.
Ora sì che mi stavo spaventando! Non mi era mai capitata una cosa del genere prima d'ora!
E, se mi spaventavo io che ero una fan dei film horror e thriller, figuriamoci... Hiroto. Infatti, come non detto, stava tremando in un angolo della stanza ranicchiato e pallido. La caricatura di Dario Argento praticamente, gli mancava solo una parrucca di capelli grigi ed era a posto.

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Capitolo 11
*** 11^ Parte ***


Quella notte non riuscii a dormire. Avevo perennemente davanti agli occhi tutto quel sangue e avevo come la sensazione che se mi fossi addormentata sarebbe successo qualcosa a mia insaputa. Posai lo sguardo sulla radio-sveglia che stava sul comodino: erano le 2:30.
Mi alzai dal letto e uscii dalla camera. Era tutto buio, nel corridoio non c’era anima viva. Sentii un vento pungente colpirmi la schiena, mi girai e notai una porta aperta in cui non ero mai entrata. La aprii e notai che era uno sgabuzzino… a parer mio. Infatti, era completamente vuota e non capivo da dove potessero venire gli spifferi che avevo sentito poco prima, era priva di finestre, sembrava una scatola gigantesca. Ero in quella casa da due giorni e quella porta che pareva essere vicina alla mia camera non l’avevo mai notata. La guardai un’altra volta, chiusi la porta e me ne andai in cucina. Le luci si spensero e sentii alle spalle di nuovo quel vento gelido; per riaccendere le luci sarei dovuta andare nello sgabuzzino sotterraneo, andai verso la porta che conduceva proprio a quest’ultimo ma in quello stesso momento suonò il telefono. Alzai la cornetta. Pronto? in sottofondo si sentivano dei sospiri, anzi, dei respiri affannati. Chi è? È uno scherzo telefonico, vero? dei gemiti strozzati e subito dopo una voce incredibilmente inquietante: Stai attenta… #tu… tu… tu…#
Era caduta la linea e la mia pazienza aveva superato il limite. Andai di nuovo nella mia camera dimenticando completamente il problema delle luci.
Il mattino dopo mi svegliai e andai in cucina. Tutti erano rannicchiati su qualcosa che non riuscivo a vedere visto che erano girati di spalle.
Mari… Fudou si girò con gli occhi sbarrati, c’era qualcosa che non andava: lui non mi aveva mai chiamata per nome!
Cosa sta succedendo?! Cazzo! Me lo volete dire?!
Mari… ti prego… non puoi vedere… e non possiamo neanche dirti cosa c’è qui dietro…
La voce roca di mio fratello faceva trasparire tutta la sua preoccupazione.
Non fate gli stronzi. Spostatevi…
Strattonai Mido-san che stava al centro del terzetto. Alla vista di tutto quel sangue le mie gambe tremarono, stavano per cedere. Mi aggrappai alla maglietta di Fudou che mi afferrò per la vita. Versai le mie lacrime sul suo petto anche se era soltanto una scusa per non assistere ancora a quel macabro spettacolo: sul pavimento della stessa cucina in cui ero stata l’altra notte giaceva, in un mare di sangue, la carcassa della mia gatta. Il suo collare impregnato di quello stesso sangue era posizionato proprio sul corpo dal pelo corvino a mo’ di firma di un serial killer.
Il rumore di una porta mi destarono dai miei pensieri. Hiroto uscì dalla sua camera visibilmente confuso vedendomi abbracciata a Fudou: cosa piuttosto insolita e rara. Non appena guardò per terra si pietrificò trattenendo a stento un conato di vomito. Si risvegliò da quella trance per andare in bagno, come per rifugiarsi. Sentivo che stava succedendo qualcosa, qualcosa di grosso e questo era solo un avvertimento. Ero in mezzo ad un vortice, un vortice mortale.

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Capitolo 12
*** 12^ Parte ***


NdA: Eccomi qua tornata per aggiornare! Mi scuso in anticipo per il nome che ho dato alla gatta ma è il primo che mi è venuto in mente! xDD Please, lasciatemi almeno una recensione, anche negativa! Accetto di tutto! Non ho più niente da dire! Buona lettura e aspetto con impazienza le vostre impressioni perché ci sto mettendo il cuore in questa fic e vorrei sapere se sto migliorando o peggiorando e se, ovviamente, mette suspance che è la cosa più importante! Okay, sto rompendo! Roger, passa e chiude! Bye, Bye! ♥

Mido-san e Mamo-chan erano andati via portando con loro il cadavere di Mimì. Io ero ancora stretta a Fudou. Mi sentivo meglio a pensare che forse mi voleva un po’ di bene…
Avvicinai le labbra al suo orecchio e sussurrai qualcosa che sembrava incomprensibile ma ero certa che avesse capito quell’unica parola che mi era stata dettata dal cuore: Grazie…
Subito dopo gli diedi un lieve bacio su una guancia e mi staccai da lui per poi andare a controllare in bagno come stava Hiroto.
Hiroto-san… ti senti bene?
Per niente. mi abbracciò e riprese a parlare Ma non posso neanche immaginare come ti senta tu, piccola Mari… mi posò un bacio sulla fronte e ritornò in camera.
Mi sedetti sul bordo della vasca da bagno con il capo chino e le mani chiuse a pugno sulle ginocchia.
Guardavo nel vuoto ed ero lì, immobile, come se il mio cervello si fosse staccato dal resto del corpo. Non osavo muovermi.
Sentii una mano sulla testa che, dolcemente, accarezzava i miei folti capelli ricci e corvini, come si fa con i bambini quando hanno paura o sono tristi.
Molte volte mi ero ritrovata a pensare a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto una famiglia vera, con i genitori che ti coccolano e le mille cose che un infante può ricevere, senza dare nulla in cambio.
Io non avevo ricevuto niente di tutto ciò. Né coccole, né amore. Avevo vissuto in un orfanotrofio dove le suore non erano vere suore, dove ti maltrattavano e ad ogni piccola cosa dovevi pagare con dei lavori domestici. Me ne liberai solo quando ebbi compiuto 14 anni. Passai di famiglia in famiglia senza mai trovare quella che poteva darmi una vera vita, anche se avevo raggiunto un’età in cui era difficile pensare di trovarne una così.
Fino a quando, a 16 anni, finalmente, una donna mi prese con sé. Quella era la mia vera famiglia. Ero stata fortunata a trovarne una.
Non capivo neanche com’ero arrivata a pensare alla mia infanzia. Forse perché quelle tenere carezze non le avevo mai ricevute quando ero piccola.
Alzai il viso per guardare in faccia chi mi stava riportando alla mente tutti quei ricordi, chi mi stava facendo sentire piccola piccola come una bambina.
Lo sai che non sopporto di vederti così! Sei brutta quando sei triste.
Fudou… hai il potere di farmi incazzare anche in momenti come questo!
E non mi piaci neanche quando diventi mielosa.
Mielosa?! Ma che cavolo… mi bloccai quando s’indicò la guancia dove gli avevo stampato quel bacio, le mie gote si colorarono di un rosa accesso e chinai di nuovo la testa per coprire il mio imbarazzo facendo ricadere la frangetta sugli occhi.
Appena mi sfiorò il braccio il mio corpo fu pervaso da un tenero calore facendomi girare la testa.

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Capitolo 13
*** 13^ Parte ***


Mi alzai e andai alla porta, intenzionata a ritornare in camera. Mi bloccai, tornai indietro e gli diedi un altro bacio. Questa volta sulle labbra. Era un bacio puro, casto, al sapore di fragola. Non sapevo descrivere le mie emozioni in quel momento; era un misto tra gioia, euforia e... amore. Tanto amore.
Andai via quasi scappando. Chiusi la porta della camera alle mie spalle e mi sedetti sul letto mordendomi un labbro. Forse avevo fatto male, forse avevo fatto una sciocchezza. Io non lo avevo mai odiato ma... non sapevo se lui provava gli stessi sentimenti per me.
In realtà noi ci siamo conosciuti quando eravamo piccoli, sotto un albero di ciliegio. Era primavera, la stagione che più amavo. Vidi un bambino più o meno della mia stessa età, seduto sul cornicione del cancello dell'orfanotrofio. Era triste e volevo consolarlo; mi chinai dall'altra parte del cancello. Ciao! Io mi chiamo Mari. Che ci fai qui?
Ciao.
Già a quell'età era scontroso e non mi aveva guardata neanche per un momento, teneva perennemente lo sguardo basso.
Posso sapere il tuo nome?
Akio.
Hai un bel nome! Vuoi giocare un po' con me?
E come faccio? Stai dall'altra parte del cancello.
Lo so. Puoi scavalcarlo! Le suore non hanno buona memoria e in realtà non s'interessano tanto di noi, nè di come stiamo.
Gli sorrisi quando finalmente alzò lo sguardo.
Okay.
Scavalcò il cancello anche se con fatica. Giocammo fino al tramonto. Alla fine della giornata ci facemmo la promessa di rivederci.

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Capitolo 14
*** 14^ Parte ***


Sentii di bussare alla porta.
Avanti.
Appena vidi che era Fudou arrossii violentemente.
Iniziai a piangere silenziosamente. Lui si mise in ginocchia davanti ame e posò la testa sulle mie gambe guardandomi dritta negli occhi.
Non devi piangere. Sei più carina quando sorridi.
Io... non riesco... vorrei capire se...
Si rialzò sedendosi vicino a me e abbracciandomi.
Se?
Se mi ami come ti amo io.
Infilò una mano in una delle tasche del pantalone e mi porse un foglio.
Leggi.
Aprii il foglietto e ne lessi il contenuto:
"Cara Mari,
ti scrivo dopo tanto tempo in cui ti ho osservata nell'ombra del ciliegio vicino al cancello dell'orfanotrfio. Ti ho sempre amata di nascosto.
Mi hai fatto innamorare soltanto sorridendo ed essendo te stessa: quella bambina allegra e dolce che ho conosciuto 9 anni fa. Ti ricordi di me? Sono quel bambino taciturno a cui avevi promesso di giocare di nuovo insieme.
Avevamo solo 5 anni e già sapevi essere così forte e testarda, nonostante le suore di quell'orfanotrofio ti maltrattavano.
Questa lettera dovrebbe essere una dichiarazione del mio amore per te. Non riuscirei mai a dirtelo in faccia. Per questo te lo scrivo... Ti Amo e se servirà, anche soltanto per vederti, lo farò nell'ombra come ho sempre fatto."

L'avevo scritta a 14 anni ma non ho mai avuto il coraggio di dartela o almeno di mandartela tramite qualcuno, in qualche modo...
Non dissi niente. Gli buttai le braccia al collo piangendo di felicità.
Anche tu in quanto a mielosità non scherzi! Ahaha!
Ma parla per te! arrossì facendomi ridere ancora.

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Capitolo 15
*** 15^ Parte ***


Attenzione! Questo capitolo è un po'... ehm... spinto, quindi consiglio a chi non piacciono questo tipo di... cose! Di non leggerlo! Se lo leggete e non vi piacciono questo tipo di... cose! Non è mia responsabilità! Siete avvisati (e mezzi salvati)! ♥

Si alzò dal letto e si avvicinò alla porta.
La chiuse a chiave e ritorno da me.
Cosa stai… Non riuscii a finire la frase che mi prese per le spalle e mi fece sdraiare sul letto. Anche se non si vedeva
quasi niente, sentivo il suo respiro sul mio collo e i suoi splendidi occhi che mi guardavano. Il mio corpo
si muoveva senza che io lo comandassi: gli tolsi la maglietta che in quel momento mi sembrava un
ostacolo. Toccai il suo petto, sentivo la sua pelle e i suoi muscoli contrarsi ad ogni mio movimento. Senza
neanche accorgermene eravamo già nudi nel letto. Sentii un calore alla testa e subito dopo un dolore
lancinante che poi passò; diventò passione ed anche solo l’aria che respiravo mi sembrava rovente.
Inarcavo la schiena ad ogni sua piccola attenzione sul mio corpo imperlato di sudore, come il suo. Le mie
orecchie sentivano soltanto il cigolio ritmico del letto e i nostri gemiti strozzati. Non avevo mai provato
niente del genere in tutta la mia vita. Un ultimo brivido e arrivai al capolinea, mi sembrava di morire di
piacere. Affondai le unghie nella sua schiena, un gesto istintivo, facendolo quasi urlare di dolore.
Ci fermammo tra le mille palpitazioni. I nostri respiri erano affannati e la vista appannata. Chiusi gli
occhi ma subito dopo li riaprii per vedere l’orario: le 15:21. Erano passate 4 ore, a me erano sembrati 10
minuti. Volevo continuare e continuare, ma sentivo il mio corpo urlare pietà.
Qualcuno cercava di aprire la porta ma non ci riusciva perché era chiusa a chiave: era Mido-san.
Ahah! Ci avrei scommesso! Ecco cosa erano tutti quei rumori! Uhuh, vi siete impegnati tanto, eh?
Mido-san! Ma… ma che dici?! Sei un porco!
Veramente gli unici porcellini qua siete voi! si sentì, subito dopo, un’imitazione delle nostre “avventure” come le chiama lui Mmmm… Oh, sì… Aaahh!
VA BENE! Va bene! Adesso basta però!
Una risata di sottofondo che poi andò sfumando.
Ridi, ridi! Che Hiroto ha fatto gli gnocchi!
Mi abbandonai sul letto a pancia in giù e sentii un peso sopra di me.
Fudou! Ma ti sembra il… ooooh… non pensavo sapessi fare i massaggi…
Ci sono tante cose che non sai di me…

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Capitolo 16
*** 16^ Parte ***


Hai le mani d'oro...
Lo so... me l'hanno già detto... lo guardai in cagnesco.
Scherzavo!
Ridacchiai per poi farmi subito seria.
Hai già avuto una ragazza?
No. mi stupii di quella risposta, mi alzai in ginocchio sul letto standogli di fronte. Ah, no? Non ti sei mai fidanzato con nessuna? Vuol dire che questa era anche la tua prima volta?
Annuì senza parlare, ma mi sorrise come non lo avevo mai visto fare.
Mi sono innamorato di te quando non sapevo ancora cosa fosse l'amore... pensi che avrei potuto fidanzarmi con qualcun'altra o darlo via così?
Mi fece avvicinare di più a sè e mi circondo il corpo con le braccia e con le gambe dandomi un bacio sulla guancia.
Sei la mia prima e sarai la mia ultima.
Gli circondai il collo con le braccia: Sei il mio inizio e sarai la mia fine.
Toc toooooc!!
Cosa?! Come hai fatto ad aprire la porta, Mido-san?! Ci hai rovinato un momento toccante e profondo! Ti odio!
Si soffio fintemente il naso.
Okay, adesso finitela di fare i piccioncini! Fudou mi stupisco di te! Le donne vanno trattate a calci non con i massaggi... tirò fuori dalla tasca una scatolina di velluto rosso ...e neanche con gli anelli, caro mio! Una volta che sarete sposati può darsi che sarai tu a fare le faccende domestiche, quindi stai attento!
Fudou era visibilmente alterato.
Ehi, codina verde! Come cavolo hai fatto a trovarlo?!
Mido-san scosse il capo a mò di rimprovero.
L'amore ti sta rincitrullendo! Ma nella tasca dei tuoi pantaloni, no? Gli hai lasciati per terra nella tua camera. Sai com'è Hiroto! È un maniaco dell'ordine e, mentre li raccoglieva, è caduto quello! Sei troppo prevedibile, sai?
Appena girò la testa si spaventò non poco vedendomi con gli occhi luccicanti e un sorriso tipo lo stregatto: che mi arrivava da un orecchio all'altro.
Mi volevi fare la proposta?
Ehm...
Eddai, oramai l'ho scoperto! Ammettilo!
Sospirò arreso: E va bene! Sì beh, volevo ma... ecco...
Parla!
...devo ancora finire di pagarlo! È una cifra esorbitante, volevo farti dire di sì grazie al fatto che luccicava ma, tu non sei quel tipo di persona quindi devo andare a cambiarlo! Con la cifra che ho già dato ne prenderò un altro, così non farò debiti con la gioielleria almeno! Anche se... volevo darti il meglio...
Gli stampai un bacio e gli misi nella mano la scatolina.
Non importa! A me va bene anche uno zircone pur di sentire quella fatidica domanda da te! rimasi pensierosa per un po' poi ricominciai a parlare.
Anche se non capisco una cosa... quando l'hai comprato non sapevi che io ti amo! Quindi come ti è venuto in mente di spendere dei soldi per un anello?
Arrossì e io pensai che fosse la cosa più dolce del mondo.
C'era l'opzione soddisfatti o rimborsati. a quella risposta scoppiai in una risata fragorosa.
E... ahah... perché sei... ahahah... arrossito?
Si gratto la nuca con una mano: Beh, conoscendoti pensavo ti saresti arrabbiata...
Risi ancora di più rotolandomi sul letto e tenendomi la pancia che stava cominciando a farmi un male cane.

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Capitolo 17
*** 17^ Parte ***


Eccomi qua! Finalmente aggiorno! xDDD Se questo capitolo è troppo corto ditemelo, eh? ^^ Buona lettura! Baci, Mari


Passarono 3 giorni in cui la mia vita era cambiata ulteriormente in meglio.
Mi sentivo finalmente felice, ma non sapevo che di lì sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe sconvolta di nuovo...
Fudino, vieni un attimo con me in bagno? Devi aiutarmi a lavarmi la schiena... dissi maliziosa riempiendolo di baci.
Ai vostri ordini mia Regina!
La TV all'improvviso si accese da sola sul canale del notiziario:
#In una piccola cittadina, Inazuma-cho, si è consumata una strage. Pare che siano rimaste coivolte molte persone. La lite sarebbe scaturita da una semplice spesa al centro commerciale in cui, una signora, da poco uscita da un centro di cura psichiatrica, ha tirato fuori un fucile a pallettoni uccidendo circa 10 persone nel raggio di 11 metri e, subito dopo si sia sparata alla tempia morendo sul colpo. Le persone che, purtroppo hanno perso la vita sono le seguenti:...#
Tirò fuori una serie di nomi e uscì anche quello di mia madre, mi girai e vidi mio fratello sotto shock.
I miei occhi si riempirono di lacrime, mi sembrava di morire.
Caddi in ginocchio. Dalla mia bocca uscirono degli urli strozzati, mentre prendevo a pugni il pavimento tutto intorno a me girava... poi il buio...
Un buio in cui trovai le mie uniche certezze: qualcuno ce l'aveva con me e voleva logorarmi l'anima poco prima di venirmi incontro e uccidermi senza pietà.
La mia vita si stava spezzando in mille pezzi.

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Capitolo 18
*** 18^ Parte ***


Scusate tantissimo il ritardo! >.< Ma in questi giorni non avevo ispirazione, avevo il blocco dello scrittore... tra l'altro ce l'ho ancora! -.- Ma mi è venuta ispirazione per il capitolo e.. BAM! Ecco qua che scrivo! ùwù
So di essere scocciante! Q____Q
Beh, buonalettura! çOç



La mattina seguente ci fu il funerale. Io non ci andai.
Rimasi da sola in casa.
Sentii di nuovo quei rumori. Mi alzai di scatto furibonda.
DOVE SEI?! FATTI VEDERE!!
Mi guardai intorno. Non c'era nessuno.
Perlustrai la casa e non trovai niente.
Rimaneva...
La cantina...
Aprii la porta. Sentii dei sospiri e dei fruscii.
La risata di un bambino e poi delle urla agghiaccianti. Un tonfo. Sembrava fosse finito.
Mi sporsi per vedere se c'era qualcosa. All'improvviso notai due luci in fondo alle scale. Sembravano due occhi.
Il mio cuore sembrava aver smesso di battere.
Le scale scricchiolavano, ma io ero ferma!
Sta camminando... sta venendo verso di me...
Gli occhi si facevano sempre più vicini e mi accorsi che, più li guardavo, più mi costringevano a stare ferma, paralizzata.
Ero sotto il potere di quell'essere...
All'improvviso comparvero altre 4 luci dietro le prime.
Sudavo freddo. E non riuscivo neanche a scappare!
Si sentì il rumore delle chiavi che aprivano la porta.
Non sapevo se essere felice o terrorizzata!
La porta si spalancò e ne uscì mio fratello vestito di nero. Poi Midorikawa, Hiroto e Fudou.
Mi guardarono con un'espressione stupita mista alla tristezza di quella giornata.
Mari, perché sei in piedi davanti alla porta dello scantinato? fu Hiroto il primo a rompere quel silenzio.
R-ragazzi... c'è qualcuno qui sotto... c'è qualcuno che mi vuole morta! Ho visto delle luci! Sembravano occhi... e non riuscivo a muovermi fino a quando siete arrivati voi...
Mio fratello mi posò una mano sulla spalla.
Mari, sei sicura di stare bene? Non c'è nessuno lì sotto! Sei solo sconvolta per ciò che è successo...
NO!! VI STO DICENDO LA VERITÀ! QUALCUNO MI VUOLE UCCIDERE! E PRIMA DI FARLO VUOLE UCCIDERMI L'ANIMA!
Scappai in camera. Se non mi capivano loro... allora sarei potuta anche morire. Avrei fatto un favore a tutti!

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