My first love.

di TenthLover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio.. ***
Capitolo 2: *** Incontro.. ***
Capitolo 3: *** Fidanzamento.. ***
Capitolo 4: *** Febbre.. ***
Capitolo 5: *** Prima volta.. ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio.. ***


Il mio nome è Misaki Takahashi.. Ho 10 anni.. E vivo insieme a mio fratello Takahiro che ne ha già 20.. I miei genitori sono morti quando avevo 8 anni.. Mi mancano molto.. Ma ormai ci ho fatto l’abitudine.. Mio fratello continua ad evitare di parlarne.. E’ convinto che se mai ne parlassimo, io scoppierei a piangere come un bambino piccolo.. Insomma.. Ho 10 anni.. Sono abbastanza grande per certe cose.. E poi devo essere forte e contribuire in qualche modo per aiutarlo.. Spesso mi occupo delle faccende di casa, però è nii-chan a cucinare.. Qualche volta vorrei provarci anch’io.. Takahiro è sempre fuori per lavorare.. Per colpa mia non è potuto andare alla Mitsuhashi, l’università dove aveva intenzione di andare.. Spero di poterci andare io un giorno.. A volte esce anche con un suo amico di nome “Akihiko”.. Non l’ho mai conosciuto.. Ma sembra un tipo affidabile..

Oggi a scuola ci hanno dato i risultati del compito di inglese.. Ho preso una F! E’ un voto orribile! Spero che mio fratello non si intristisca.. Insomma.. Io ci provo.. Studio.. Ma l’inglese è impossibile da capire! E poi io sono giapponese.. A cosa mi serve l’inglese!?

Sospiro..

Per tutto il tragitto da scuola fino a casa ho pensato alle parole da usare per dirlo a mio fratello.. Ma credo che alla fine glielo dirò senza giri di parole..

Entro a casa stringendo il foglio del compito tra le mani..

“Nii-chan?”

“Ehi Misaki.. Siamo qui in salotto..”

Siamo? Non è da solo?

Entro nella stanza indicata e vedo Takahiro seduto sul divano insieme ad un'altra persona dai capelli argentei..

Si volta a guardarmi..

Era uno sguardo freddo.. Distaccato.. Ma mi incantò..

Arrossisco lievemente..

Ha gli occhi di un viola particolare.. Forse un viola malva.. E' alto poco più di nii-chan ed abbastanza muscoloso.. O almeno così sembrava.. E' vestito in modo strano.. Ha un paio di jeans, una camicia bianca che gli stava a pennello ed una cravatta viola che si intonava coi suoi occhi.. Ma perché una cravatta? Eravamo in casa..

“Misaki.. Lui è Usami Akihiko.. Ti ho parlato di lui no?”
”..Si.. Mi ricordo..”
Allora è lui il famoso ‘Akihiko..’ Me lo immaginavo diversamente.. Ma non sembra una cattiva persona..

Guarda mio fratello..

“Takahiro, è il tuo fratellino?”
”Già è lui..”

Mio fratello era sempre sorridente, in qualsiasi situazione..

Torna a guardarmi con lo sguardo freddo e distaccato di prima..

“Non ti somiglia affatto..”

Mi sento in qualche modo offeso!

Stringo il foglio e lo ignoro..

“..Nii-chan.. Oggi ci hanno dato i risultati del compito di inglese..”

“Bene! E com’è andata?”

“…………F..”

Akihiko inizia a ridacchiare..

Arrossisco..

“Cosa!?”

“F? L’inglese è la materia più facile che esista!”
Ha qualche rotella fuori posto!?
”Bé non per me!”
Continua a ridacchiare..

Bastardo..

“..Bé.. Misaki.. Non importa.. Studierai di più la prossima volta..”
”Io studio! E’ solo che non capisco!”
”Mmh.. Akihiko.. So che sarebbe un disturbo.. Ma potresti dargli qualche lezione? Io non ho tempo.. Ti posso anche pagare..”

Akihiko sorride..

“Certo.. Lo farò.. Ma non voglio essere pagato..”

Che sorriso stupendo..

“Ne sei sicuro?”
”Sicurissimo..”

“D’accordo.. Grazie..”

Salgo in camera mia e sistemo i libri al loro posto..

Quest’uomo è molto strano.. Ed è anche un mostro! Però..

Però..

In qualche modo.. Mi piace comunque..

Mi siedo e comincio a fare i compiti di inglese..

Sento bussare alla porta..

“Sei tu nii-chan?”
”Sono io..”

Vedo Akihiko entrare chiudendo la porta dietro di sé..

“Cosa vuoi?”

“Come siamo gentili.. Ti ricordo che devo aiutarti in inglese.. Tuo fratello è uscito..”
Sospiro..

“D’accordo.. Sono questi..”
Indico i fogli davanti a me.. Ho già fatto la maggior parte degli esercizi.. Non credo che ci vorrà molto..

Si siede accanto a me e guarda i fogli..

Mentre visionava i miei esercizi, inizio a studiare i lineamenti del suo viso..

Di certo era un viso bellissimo.. Quasi perfetto direi..

“Sei sicuro che studi?”
”Mi sembra ovvio!”

“Bé ma qui è tutto sbagliato..”

“Eeeh?”
Prendo i fogli e li guardo..

“Sono certo che siano giusti!”

“Ed invece no.. Hai fatto una gran confusione! Cancella tutto e cominciamo dal principio..”

Siamo stati insieme diverse ore.. Akihiko spiegava ed io ascoltavo prendendo appunti..

Ho appena finito di rifare tutti gli esercizi ed Akihiko li sta visionando..

E’ dura da ammettere.. Ma quest’uomo spiega davvero bene.. Meglio dei miei insegnanti..

Mi scombina i capelli..

“E-Ehi!”

“Bravo!”
Arrossisco e li sistemo..

“Eh?”

“E’ tutto giusto..”

“..Davvero?”

“Già..”
”Oh.. Bé.. Grazie.. Dell’aiuto..”
”Di nulla..”
Mi patta la testa..

Ha una mano molto grande.. Ed anche calda.. Non so spiegare cosa sentivo quando mi toccava.. Ma era una bella sensazione..

Arrossisco..

Mi alzo e sistemo i libri..

Si siede sul mio letto..

“Passi molto tempo con nii-chan..”
Mi siedo accanto a lui..

“Bé.. E’ il mio migliore amico.. Mi sembra ovvio..”

“Ma stai solo con lui? Non hai una fidanzata o qualcosa del genere come lui?”
”Ehm.. No..”
”E perché?”

Mi sembra una bella persona.. Perché mai non dovrebbe avere una ragazza?
”Per prima cosa sono gay.. Quindi non potrei mai avere una ragazza..”

“Gay? Cosa significa gay?”

“Non lo sai?”

“Bé.. Ho già sentito questa parola.. Ma non so cosa vuol dire..”
”Bé.. Vuol dire che ti piacciono le persone dello stesso sesso..”
”..E’ possibile?”

“Certo che è possibile..”

“Ed a te piace qualcuno?”

“Si..”
”E chi è?”

“Non dovresti fare certe domande agli sconosciuti..”

Sbuffo..

“E dimmi.. Tu hai la ragazza invece?”

“No.. Non mi piace nessuna..”

“No? Quindi non hai mai avuto una fidanzatina? Alla tua età di solito tutti hanno la loro prima ragazza..”
”Bé ma io non sono stato mai con nessuno..”
Perché mi fa certe domande? E’ proprio strano..

“Capisco..”
”E tu invece? Sei mai stato con qualcuno?”

“No.. Nemmeno io..”

“Eeeh? Hai 20 anni e non hai mai baciato nessuno?”

“Qual è il problema? Nemmeno tu hai mai baciato nessuno..”
”Ma io ho 10 anni! Tu 20! Sei vecchio..”
”Vecchio? Sei tu che sei un marmocchio..”
”Non sono un marmocchio! E poi non ti imbarazza un po’?”
”Che cosa?”
”Non aver mai baciato nessuno a quest’età..”
”Perché dovrei essere imbarazzato di questa cosa?”
”Bé è strano! E poi ormai non dovrebbe essere arrivata l’ora d-“
Senza nemmeno farmi finire la frase mi bacia..

Spalanco gli occhi.. Ma cosa sta facendo? Perché mi sta baciando? E’ idiota!?

Arrossisco e socchiudo gli occhi..

Mi lascia..

“Adesso abbiamo entrambi baciato qualcuno.. Soddisfatto?”

Tutto rosso in viso mi tappo la bocca..

“C-C-C-Certo che no! Tu mi hai.. Come puoi.. Tu..!”
Si sente la porta aprirsi al piano di sotto..

“Ragazzi? Dove siete?”
Mio fratello è tornato..

“Siamo qui..”
Akihiko scende al piano di sotto fresco e tranquillo come se nulla fosse successo!

Come può essere così tranquillo!? Mi ha appena baciato! Ed era il mio primo bacio! Come può averlo fatto! Però..

Mi tocco le labbra..

E’ stato bello..

Arrossisco..

No! Assolutamente no! E’ stato disgustoso! Orribile! L’esperienza più brutta della mia vita! Dovrei denunciarlo!

-Mentre Misaki cercava altri aggettivi per descrivere il suo primo bacio.. Non aveva ancora capito di star vivendo il suo primo amore..-

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Capitolo 2
*** Incontro.. ***


Mi chiamo Misaki Takahashi, ho 18 anni e presto frequenterò il primo anno all’università Mitsuhashi.. E’ stata dura ma, grazie all’aiuto di mio fratello, sono riuscito ad entrare. Mi sono impegnato molto alle medie ed alle superiori, anche perché, dopo aver finito la quinta elementare, ci siamo trasferiti altrove.

Non ricordo molto della mia infanzia ma il ricordo che più mi tormenta è quello di un uomo: Akihiko Usami..

E’ da sempre il migliore amico di mio fratello ma non lo vedo da molto tempo.

L’ultimo ricordo che ho di lui è il suo bacio.. Qualcosa che per lui sarà stato niente, un semplice bacio dato ad un ragazzino per scherzo;

ma non per me..

Per quanto non lo conoscessi affatto, ha significato molto per me anche se non so spiegarmi il motivo.

Mio fratello si è sposato da poco ed è andato a vivere ad Osaka insieme a sua moglie Manami.

Voleva che io andassi a vivere da lui, ma non potevo essere il terzo incomodo! Per adesso starò a casa di “un vecchio amico”, o almeno così l’ha chiamato Takahiro. Leggo il foglio con scritto l’indirizzo e la combinazione per entrare. Per fortuna nii-chan mi ha consegnato le chiavi di casa, così non dovrò scomodarmi in caso sia fuori.

“Mmh..”

Arrivo nel posto stabilito e mi ritrovo davanti una casa gigantesca..

Ricontrollo l’indirizzo..

“Sarà questa?”

Provo ad inserire la combinazione e risulta corretta.

 Entro in casa.

“Woooow!”

E’ gigantesca ed anche a due piani! Prima che arrivassi io qui viveva una sola persona. Assurdo. Sarà un tipo strano.

Mi guardo intorno e non lo vedo.

“Probabilmente non c’è..”

Mi siedo sul divano lasciando le valige davanti alla porta in attesa che il padrone di casa ritorni e mi dica dove sistemarmi.

E’ un appartamento molto grande ma anche molto disordinato.

Noto uno scatolone aperto e vado a vedere di che si tratta.

Prendo il contenuto.

“Libri? Saranno suoi per avere così tante copie..”

Leggo l’autore.

“Akikawa.. Yayoi? Ma non dovrebbe essere un uomo?”

Apro i libro e mi accorgo di avere in mano un Boys Love.

“..Di bene in meglio..”

Poso il libro e decido di fare un giro. Salgo al piano di sopra e sento il rumore dell’acqua.

Il padrone di casa sta facendo una doccia.

Decido di bussare.

“Si?”

La voce è quasi totalmente coperta dall’acqua e non riesco a distinguere se si tratta di una voce maschile o femminile.

“Uhm.. Sono Takahashi Misaki.. Il fratello di Takahiro..”

“Oh si.. Arrivo subito..”

Sento l’acqua chiudersi e mi appoggio al muro in attesa.

Dopo pochi minuti vedo la porta aprirsi ed un uomo uscire.

E’ alto, muscoloso, occhi viola.

I suoi capelli sono avvolti da un asciugamano e non riesco quindi a distinguerne il colore, al cinto indossa una tovaglia che copre solo il necessario.

Spalanco gli occhi ed arrossisco indietreggiando di qualche passo.

“A.. Akihiko?”

Mi guarda..

“Si.. Ti ricordi di me vedo..”

Va in una stanza che sembra essere camera sua. Lo seguo.

“Certo che mi ricordo! Dopo che hai fatto quella cosa..”

“Cosa? Quale cosa?”

Prende dei vestiti dall’armadio.

“Lo sai!”

“Non ho idea di cosa tu stia parlando ed adesso, se permetti, dovrei cambiarmi..”

“…Come ti pare..”

Chiudo la porta e scendo al piano di sotto.

Merda, proprio lui doveva essere!?

Prendo le valige e salgo al piano di sopra sostenendole a mala pena. Akihiko esce dalla stanza con i soliti jeans e camicia con cravatta. Continua ad essere davvero strambo.

“Queste dove dovrei metterle?”

 “Nella camera qui accanto.. Ti aiuto..”
Avvicina la mano per prendere una delle valige ed io le mollo entrambe indietreggiando e mettendomi in posizione di difesa.

“Guai a te!!”

Mi guarda sconvolto.

“..Che ti è preso?”

“Conosco il Karate!”

“Ma cos’ho fatto?”

Prende le valige.

“Voglio evitare che mi salti addosso!”

“Perché mai dovrei farlo?”

“L’hai già fatto una volta mi pare!”
”Ma di cosa stai-.. Non dirmi che ti riferisci al bacio..”

“Si!”

Entra in una camera ridendo. Non è cambiato per niente! E’ rimasto il solito bastardo.

Arrossisco e lo seguo.

“Non vedo cosa ci sia da ridere!”

Apro una valigia e comincio a sistemare i miei effetti personali.

“Misaki, eri solo un bambino! E non era neanche un bacio così passionale. Era un semplice bacio sulle labbra..”

“Bé.. Ma lo stesso! Era il primo per me.”
”Anche per me se è per questo..”
Si siede sul letto.

“Ed allora perché l’hai fatto? Mi hai pure detto che ti piaceva qualcuno.. Non avresti preferito baciare lui per primo?”
”Certo.. Ma eri davvero assillante..”

“Mpf..”

Sistemo i miei vestiti.

“Vuoi una mano?”

“No grazie..”

Cerco di appendere uno dei miei vestiti ma l’asta che si trova nell’armadio è un po’ troppo alta per me. Mi metto in punta di piedi con la speranza di arrivarci ed in un attimo mi sento sollevare e riesco a posare l’abito.

Mi rendo conto di esser stato sollevato da Akihiko ed arrossisco.

“Uhm.. Grazie..”
Mi mette giù.

“Di nulla..”

Metto le valige ormai vuote in un angolo della stanza.

“Bé ma, alla fine, sei riuscito a stare con la persona che amavi?”
Per un attimo, mi è sembrato di vedere la sua espressione indifferente trasformarsi in una più triste ma, se ciò che ho visto è vero, è riuscito a mascherarla in un attimo.

“No, non ci sono riuscito..”
”Oh.. Mi dispiace.. Ma alla fine chi era? Non me lo hai voluto dire..”
”Era tuo fratello Takahiro..”
Scende al piano di sotto.

Eh? Cosa?

“Come?”
Lo seguo.

“Nii-chan? Davvero?”
”Già..”

Si siede sul divano.

“Ma.. Almeno gliel’hai mai detto?”
”No.. Mai..”
Eh? Come può non averglielo detto? Forse se nii-chan lo avesse saputo, le cose sarebbero andate diversamente ed adesso non sarebbe sposato con una ragazza e lontano da lui.

“Ma.. Se tu gliel’avessi detto.. Forse adesso stareste insieme.. Non credi?”
Mi guarda.

“Uhm.. Voglio dire.. Mio fratello ti ha sempre visto come un amico anche perché ha sempre creduto che lui per te era lo stesso.. Quindi.. Insomma.. Se avesse saputo che per te lui era qualcosa di più, magari col tempo lo saresti diventato anche tu per lui.. Bé.. E’ questo che penso..”
Mi gratto la testa. Probabilmente considererà il mio discorso soltanto parole di un ragazzo con meno esperienza di lui.. Dopotutto abbiamo 10 anni di differenza.

“Dici?”

Lo guardo. Mi ha preso sul serio?

“Uhm.. Si.. Io la vedo così.. Quindi.. La prossima volta che ti innamori.. Ti conviene farlo sapere al tuo amato..”

Sorrido.

Akihiko non aveva perso di vista i miei occhi per un secondo, però..

In qualche modo mi sembra che adesso mi stia guardando in modo diverso. Prima mi guardava sempre in modo freddo, indifferente e distaccato. Adesso mi sembra che il suo sguardo sia diverso, anche se non so spiegare come.

In qualche modo guardandolo, mi sento bene.

“Uhm.. Per quanto riguarda il cucinare, come ci accordiamo?”
Sbatte gli occhi e scuote leggermente la testa.

“Uhm.. Cosa vuoi dire?”
”..Intendo.. Chi cucina? Io sono abbastanza bravo e mi piace..”

“Bé.. Se ti piace puoi anche occupartene tu..”
”D’accordo..”
Mi alzo e vado al piano di sopra.

“La cucina è al piano di sotto..”
”Lo so.. Devo prendere una cosa..”

Entro in camera ed indosso un grembiule verde pallido. Questo grembiule mi è stato regalato da Takahiro il giorno che ho cucinato qualcosa di mangiabile per la prima volta. E’ stato lì che ho scoperto la mia passione per la cucina e, non per vantarmi, ma sono abbastanza bravo.

Scendo al piano di sotto e mi metto al lavoro mentre Akihiko rimane seduto sul divano a guardare il mio operato.

“Uhm.. Hai preferenze?”
”Mi va bene qualsiasi cosa senza peperoni verdi..”

“D’accordo..”
Inizio a cucinare controllando di tanto in tanto se continua a fissarmi.

Non ha smesso di guardarmi nemmeno un secondo. E’ imbarazzante essere osservati ininterrottamente!

Arrossisco.

Poso tutto sul tavolo e tolgo il grembiule sedendomi.

Akihiko si siede accanto a me ed inizia a mangiare.

“Wow..”
Sorrido.

“Ti piace?”
”Si.. E’ molto buono.. Sarà bello mangiare così bene d’ora in poi..”

Sorrido e mangio.

Dopo aver finito di pranzare, raccolgo i piatti e li lavo.

“Akihiko..”
”Si?”
Si siede sul divano.

“Sei uno scrittore?”
”Già..”
”Allora ‘Akikawa Yayoi’ sei tu, giusto?”

“Si sono io..”
”E perché usi un nome falso? Femminile oltretutto..”
”Lo uso solo quando scrivo Boys Love..”
”Capisco..”
Finisco di lavare i piatti ed asciugo le mani.

Inizio a sistemare.

“Certo che sei un tipo disordinato..”
”Non sono tipo da faccende di casa..”
”Me ne sono accorto.. Dovresti stare con qualcuno che sia abituato a farle..”
”Tu lo sei?”

Arrossisco lievemente.

“I-Io? Uhm.. Si..”
Sorride.

Dopo aver finito mi siedo accanto a lui strofinando la fronte umida per il sudore.

“Sei stanco?”
”Un po’..”

“Mi dispiace.. Cercherò di essere più ordinato..”
”E’ il minimo..”
Mi appoggio e chiudo gli occhi. E’ stato abbastanza stancante pulire una casa così grande e così sporca.

“Alla fine tu sei riuscito a stare con qualche ragazza invece?”
”No.. Non mi è mai piaciuta nessuna..”
”Nessuno nessuno? Mi sembra strano.. Hai già 18 anni.. Non hai mai avuto nemmeno una simpatia per qualcuno?”
Arrossisco leggermente. In realtà avevo avuto una leggera attrazione per qualcuno quand’ero bambino ed era proprio lui. Però, essendo piccolo, non era nulla di serio anche perché lui è un uomo ed io non sono gay.

Apro gli occhi.

“Bé.. Forse una simpatia si.. Però dopotutto ero bambino allora.. Quindi non era una cosa seria.. Aspetto ancora la persona giusta..”
Sorrido.

Dopo aver sorriso, vedo lo scrittore avvicinarsi a me come fece quella volta ed, inspiegabilmente, ricevo un bacio da lui; il secondo da quando lo conosco.. Ma questo è diverso dall’altro. Il primo è stato un bacio dato sul momento, senza significato. Questo invece, non so perché, ma era speciale.

________________________

 

Questa volta ho cercato di seguire i consigli di Temari sperando di aver scritto decentemente xD I punti di sospensione per me sono essenziali D: Scusate se ho fatto qualche errore.. Bé, aggiornerò al più presto.. Questa è ancora la mia seconda FF quindi non sono ancora molto pratica ^^

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Capitolo 3
*** Fidanzamento.. ***


Spalanco gli occhi.

Meno male che non lo avrebbe più fatto! Questo ha qualche rotella fuori posto.

Cerco di allontanarlo ma lui continua ad impedirmi di interrompere quel bacio.

Mi fa coricare per impedirmi di opporre troppa resistenza.

Stringo la sua camicia e, rosso in viso, inizio a ricambiarlo.

Si può dire che questa sia davvero la mia prima volta. Quando avevo 10 anni, Akihiko mi baciò senza nemmeno darmi il tempo di ricambiare;

adesso invece, lui mi sta baciando ed anch’io sto facendo la mia parte.

Inizia ad usare la lingua ed io arrossisco ulteriormente e mi irrigidisco respingendolo debolmente.

Poggia delicatamente la mano sul mio viso e questo mi fa calmare.

Probabilmente si è reso conto della mia rigidità.

Lo ricambio abbracciandogli il collo.

Quello di 8 anni fa era davvero diverso da adesso. Questo è più passionale, bello..

L’altro era un semplice bacio sulle labbra senza significato.

Passano i secondi, i minuti e noi continuiamo a rimanere attaccati.

Solo quando, con delicatezza, sposta la sua mano sull’attaccatura dei miei pantaloni, lo respingo con più forza e lo allontano tirandogli un cuscino in faccia.

“C-Cosa diavolo fai, baka Usagi!? Stammi lontano!”

Sono completamente rosso in viso.

“Che ho fatto?”

“Che vuol dire ‘che ho fatto?’!? Mi hai appena baciato!”

“E allora? E’ colpa tua..”

Si siede correttamente come se nulla fosse successo.

Sono sconvolto. Vuole dare la colpa a me!?

“Ed io cosa c’entro!?”

“Mi hai sorriso..”

“..E cosa vuol dire questo?”
”Eri davvero adorabile.. Come potevi pretendere che non ti saltassi addosso?”

Arrossisco.

“N-Non è una scusa valida!!”

“Allora diciamo che avevo solo voglia di baciarti..”

Si alza.

“Nemmeno questa lo è!”
”Si si..”

Va verso il balcone, probabilmente, per fumarsi una sigaretta, visto che nella sua tasca mi sembra di vederne un pacchetto.

“Ehi! Non puoi rispondere in questo modo e poi andartene così!”

Mi alzo e vado da lui prendendolo per la camicia.

Mi prende entrambi i polsi con una mano e mi appoggia al muro tenendo le mie mani sopra la mia testa ed appoggiandole al muro.

“Perché devi essere così insistente?”
Mi prende il mento ed arrossisco.

“I-Insistente!? S-Sei tu che mi hai baciato!”
”E tu hai ricambiato se non sbaglio..”

Arrossisco.

E’ vero, ho ricambiato. Su questo punto ha ragione.

“S-Si però-!”

Avvicina nuovamente il viso al mio e mi bacia con la stessa intensità di prima.

Mi dimeno cercando di staccarlo ma lui continua imperterrito.

Inizio a ricambiare il bacio ma, quando ritenta di sbottonarmi i pantaloni, lo allontano dandogli una sberla.

“Ti ho detto di sm-..”

Mette la mano sulla guancia.

Non so descrivere la sua espressione..

E’.. Strana; di certo non è l’espressione di un maniaco che è stato appena allontanato. Vedevo una qualche sofferenza nei suoi occhi.

“..S.. Scusami..”

“E’ tutto apposto..”

No, non è vero.. Non è tutto apposto! La sua espressione parla chiaramente.

“A-Akihi..”

“Vado a fumarmi una sigaretta..”

Va nel balcone.

Mi tocco il polso e socchiudo gli occhi.

Mi dispiace.

Certo, è colpa sua.. E’ stato lui a baciarmi quindi il mio schiaffo è più che giustificato. Però..

Salgo al piano di sopra e stendo i panni.

Mi sento abbastanza in colpa per quella sberla. Forse dovrei scusarmi con lui in qualche modo.

Scendo al piano di sotto e noto che è già ora di cena.

Mi guardo intorno e vedo che Akihiko è ancora nel balcone a fumare la sua sigaretta.

Metto il grembiule e mi metto all’opera.

…..

Esco in balcone e gli tocca la spalla.

Mi guarda.

“Uhm.. Ho preparato la cena..”
”D’accordo..”
Spegne la sigaretta ed entra.

Non mi sembra arrabbiato, né offeso. Potrebbe essere triste ma non è nemmeno questo; sembra quasi rassegnato..

Si mette a sedere e lo stesso faccio io.

Mangiamo in silenzio, un silenzio troppo pesante.

Provo ad iniziare un discorso.

“Ehm.. Stai lavorando a qualche racconto in questi giorni?”

“Si..”
”Oh.. E.. Di che genere..”
”Boys Love..”

Continua a mangiare guardando il piatto.

“Uhm.. Okay..”
Ho esaurito le domande e lui non collabora!

Finisco di mangiare e mi alzo posando il tutto nel lavandino.

Tolgo il grembiule e lo poso.

Vedo che anche lui finisce di mangiare ed, in silenzio, sale le scale.

Stringo un pugno.

Non può continuare così!

“Akihiko..”
Si volta a guardarmi.

“Mi.. Mi dispiace per lo schiaffo.. Davvero.. Non volevo farlo ma l’ho fatto.. Non voglio che tu.. Mi ignori..”
Vedo sul suo volto un’espressione sorpresa.

“Misaki.. Perché stai?”
”S-Sto cosa?”
”Piangendo..”
Eh? Stavo piangendo?

Metto una mano sul mio viso e lo sento umido: Stavo davvero piangendo.

“A-Ah.. Non me ne sono accorto..”
Strofino il viso con la manica.

Lo vedo scendere al piano di sotto ed avvicinarsi a me.

“Ehi.. Tutto bene?”
Mette una mano tra i miei capelli ed io arrossisco.

“S-Si.. Davvero.. Sto bene.. Solo.. Non ignorarmi in questo modo.. Per favore.. Prometto di non schiaffeggiarti più..”
Strofino gli occhi e lo vedo sorridere.

Finalmente rivedo il suo sorriso.

“D’accordo.. Mi dispiace..”
Mi abbraccia.

“Non avevo capito quello che provi..”
Mi stringe.

“Quello che.. Provo?”

Che vuole dire ora?

“Se tu mi avessi detto subito di essere innamorato di me tutto si sarebbe risolto, non credi?”
”Eeeh!? Io non sono innamorato di te!”
Arrossisco.

“Sta tranquillo e non essere in imbarazzo! Ho capito tutto.. Da oggi sarai il mio ragazzo, okay?”

Mi scombina i capelli e sale al piano di sopra.

Si vede chiaramente dalla voce che mi sta prendendo in giro, ma non so fino a dove si spingerà! Non so mai cosa aspettarmi da quello.

“Eh?? Ragazzo!? Cosa? Aspetta!”

Lo seguo.

“Io non sono il tuo ragazzo!”
”E’ tutto apposto.. Non c’è bisogno di dire niente.. Capisco la tua timidezza..”
”Timidezza un corno!”
Apre la porta del suo studio.

“Bé.. Io adesso devo lavorare..”

“Lavorare? Ehi! Aspetta!”
Entra e chiude la porta dietro di sé.

Sono sconvolto.

Scendo al piano di sotto ed inizio a lavare i piatti.

Insomma, era chiaramente un tono da presa in giro. Ma non so quanta serietà ci fosse nelle sue parole.

Guardo la porta dello studio.

Credo di essere incappato in una situazione davvero pericolosa.

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Capitolo 4
*** Febbre.. ***


E’ quasi sera.

Usagi-san è stato per tutto il tempo rinchiuso nello studio a lavorare.

Ogni tanto sono passato per vedere se aveva bisogno di qualcosa ma, tranne in quei pochi secondi, non l’ho visto affatto.

Approfitto comunque di questa calma per poter pulire a fondo questo posto e per poter uscire a fare un po’di spesa.

Metto il mio cappotto ed esco lasciando un biglietto.

Cammino per la strada.

Non c’è quasi nessuno in giro, eppure non è così tardi.

Probabilmente deriva dal fatto che oggi c’è una temperatura davvero molto bassa: Riesco a vedere i miei sospiri.

Entro al Konbini e, finalmente, sento un’ondata di calore che, però, non mi riscalda del tutto.

Passo tra gli scaffali in cerca di ingredienti per preparare la cena.

Ne prendo alcuni e, dopo aver pagato, mi dirigo verso casa.

Guardo il cielo.

Probabilmente pioverà oggi, il cielo è nero e grigio.

Entro a casa e, di malavoglia, tolgo ed appendo il giubbotto.

Inizio a preparare la cena sperando che Usagi-san scenda almeno per mangiare.

Taglio le verdure canticchiando quando, all’improvviso, sento delle braccia inconfondibili avvolgermi e stringermi.

Arrossisco.

“C-Cosa stai facendo? Mi hai spaventato!”

“Scusa..”

Inizia a baciarmi il collo.

Arrossisco ulteriormente.

“Ha-Hai lavorato per tutto il giorno.. Non dovresti riposarti? Puoi andare a fare un pisolino e, quando qui è pronto, salgo a svegliarti..”

“No grazie.. Preferisco stare col mio ragazzo..”

Ancora con questa storia!? E’ insistente!

“T-Ti ho già detto che non siamo fidanzati! Mollami!”

Riesco a scollarmelo di dosso e continuo a cucinare cercando di ignorarlo.

Tiro su col naso.

“Ehi, sei raffreddato?”

“Uhm.. Credo di si.. Oggi fuori si gelava.. Sono andato a fare la spesa..”

“Capisco..”

Si siede sul mobile della cucina e, come ormai fa sempre, mi guarda cucinare.

Sospiro.

“Perché ogni volta ti piazzi lì e mi fissi?”

“Mi piace guardarti mentre cucini..”

Arrossisco lievemente e continuo a cucinare.

Dopo aver mangiato, come sempre, inizio a lavare i piatti ed Usagi-san si siede sul divano.

Starnutisco.

“Misaki, forse dovresti riposare..”

“S-Sto bene..”

Non è vero. Mi sento davvero stanco. Oggi ho fatto molte cose, è vero.. Ma sono decisamente molto più stanco del normale. Non posso, però, dirlo ad Usagi-san: si preoccuperebbe inutilmente per me.

Finisco e mi asciugo le mani.

Starnutisco.

“Sul serio, riposati..”

“Sto bene.. Davvero.. O-Ora mi cambio e vado a dormire..”

Mi gira la testa. Socchiudo gli occhi e mi siedo sul divano mettendomi una mano sulla testa.

“Non mi sembri affatto uno che sta bene..”
Arrossisco, probabilmente, non per l’imbarazzo.

Mi mette una mano sulla fronte ma la ritira subito.

“Misaki, scotti..”

Scotto? Ho la febbre.. Bene..

Si alza e prende una coperta.

“Vieni qui, su..”

Torna a sedersi.

Mi prende delicatamente per le spalle, mi fa coricare e poggiare la guancia sulle sua gambe.

Mi copre.

Arrossisco.

“Riposati un po’..”

Mi accarezza delicatamente i capelli.

Socchiudo gli occhi.

Usagi-san avrà un sacco di difetti:

E’ pigro.. Testardo.. Pieno di sé..

Però, quando vuole.. Sa essere davvero dolce e mi fa sentire molto bene e felice in sua compagnia.

Amo questa parte di lui..

..Amo..

Chiudo gli occhi e pian piano, assaporando attentamente ogni sua carezza, mi addormento.

Apro gli occhi e li strofino.

Dove sono?
Che ore sono?

Cerco di ricordare quello che era successo la sera prima e di capire come mai mi trovo nel salotto e non in camera mia.

Strofino gli occhi e, mettendomi seduto, noto che il mio cuscino erano le gambe di Usagi-san che dorme seduto.

Arrossisco al ricordo appena affiorato di ciò che era successo la sera prima.

Lo copro con la coperta che avevo addosso e mi alzo.

Mi gira ancora la testa, probabilmente la febbre non è scesa del tutto.

Salgo le scale lentamente e con molta attenzione per evitare di perdere l’equilibrio.

Stavo per arrivare in cima ma, come mi aspettavo, inciampo.

Stringo gli occhi in attesa di sentire il tonfo.

Al posto della superficie delle scale però, mi sento avvolgere da due braccia che mi stringono e mi rimettono in piedi.

“Ehi, sei impazzito? Non puoi alzarti con la febbre.. Riposati..”

Mi appoggio al suo petto facendogli sostenere tutto il mio peso.

Socchiudo gli occhi arrossendo.

Mi mette la mano sulla fronte.

“Accidenti, si è alzata..”

Mi prende in braccio e mi porta nella mia camera adagiandomi delicatamente sul letto e coprendomi con le coperte.

“Cerca di riposarti e di non alzarti, chiaro?”

Annuisco.

“Bene.. Se stai male non posso farti le coccole, non credi?”

Sorride.

Anche quando sto male mi prende in giro! A volte è proprio odioso.

“Sm.. Smettila.. Idiota..”

Sorride.

“Riposati..”

Mi accarezza.

Arrossisco.

“Usagi-san..”

“Si?”

La vista inizia ad offuscarsi per colpa delle lacrime.

“Mi stai.. Prendendo in giro?”

“Eh?”
Vedo i suoi occhi spalancarsi.

“Misaki perché stai.. Piangendo?”

“Perché mi prendi in giro?”

Le lacrime iniziano a scendere.

“Prendere in giro? Cosa vuoi dire?”
”Tu.. Ami mio fratello.. Perché.. Devi giocare.. Coi miei sentimenti?”

“Sentimenti? Misaki, calmati..”

Mi asciuga il viso.

“Io ti amo..”

Vedo i suoi occhi socchiudersi.

“Mi ami? Forse è meglio se riposi.. La febbre è alta, delirare è normale..”

Mi copre meglio.

“Sono sincero! Sei tu che ti prendi gioco di me! Se non mi ami sul serio allora non dire che sono il tuo fidanzato! Non comportarti come se tu fossi mio!”

Altre lacrime.

“Misaki!”

Mi prende il viso.

“Adesso calmati, va bene? Io non ti sto prendendo in giro..”

Lacrime.

“Allora.. Perché fai così?”

“Tu mi piaci.. Forse.. Non è amore.. Ma mi piaci sul serio.. Quindi ora non piangere..”

Strofino gli occhi.

“Davvero?”

“Si.. Adesso, per favore, ti decidi a riposare prima di svenire?”

“Stai con me?”

Sorride.

“D’accordo..”

Si corica accanto a me coprendosi a sua volta.

“Ma solo per un po’.. Dopo devo lavorare..”

“Finché non mi addormento..”
Lo abbraccio appoggiando il viso al tuo petto.

E’ freddo ma, probabilmente, deriva dal fatto che sono io ad essere troppo caldo.

Chiudo gli occhi e sento la sua mano accarezzarmi i capelli come aveva fatto il giorno prima.

“Usagi-san..”

“Si?”

“Voglio fare l’amore con te..”

Ridacchia.

“Stai proprio delirando.. Non vedo l’ora di vedere la tua faccia quando ti sentirai meglio e ricorderai tutto ciò che hai detto..”

“Non sto delirando..”
Sbuffo.

Sorride.

“Bene allora.. Se quando ti sentirai meglio me lo richiederai, posso considerare l’idea di accettare..”

“Quindi è un forse?”

“Già.. Diciamo di si..”

Sorride.

Sorrido a mia volta e, dopo poco tempo, mi addormento tra le sue braccia.

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Capitolo 5
*** Prima volta.. ***


Apro gli occhi e noto che, dalla finestra, iniziano ad entrare i primi raggi di sole che illuminano la mia stanza buia. Tutto è in disordine, oggi dovrò sistemarla per bene.

Mi sento avvolgere da un calore diverso da quello del sole e sento uno strano odore di tabacco provenire dal mio letto. Alzo gli occhi strofinandoli con il palmo della mia mano per riuscire a tenerli aperti tanto quanto mi basta per poter vedere da dove proviene quell’odore. Appena mi accorgo di avere il viso affondato nel petto del mio coinquilino ancora dormiente, spalanco gli occhi e con uno strattone mi allontano da lui totalmente rosso in viso.

“Mmh..”

Lo vedo strofinare gli occhi e guardarsi intorno un po’ spaesato.

“Ma che ore sono?”

“E’-E’ l’alba.”

Dopo aver atteso pochi secondi per avere il tempo di riprendere lucidità, finalmente mi guarda.

“Ehi, stai meglio?”

Si avvicina a me posando delicatamente la mano sulla mia fronte ormai fresca.

“Sembra di si. Per fortuna.”

Con un gesto veloce, sento le sue labbra posarsi sulle mie ed allontanarsi anche prima di poterle assaporare. Non è la prima volta che ricevo un bacio da lui però questo era davvero molto sbrigativo.. Quasi esitante.

“Uhm, stai bene?”

“Certo, perché me lo chiedi?”

Lo scrittore è intento a sistemarsi in qualche modo i capelli, disordinati durante la notte, usando la mano ma, ovviamente, disordinandoli ulteriormente.

Non posso fare a meno di sorridere. In certi momenti Usagi-san sembrava quasi tenero.. Quasi.

“Vieni qui che tu fai solo più casino.”

Mi inginocchio accanto a lui e, con le mie mani, cerco di dare ai suoi capelli una sistemata.

Lo vedo sorridere.

“Dovresti essere sempre così, sai?”

“Uh? Che intendi?”

Mentre sono intento a sistemare i capelli che coprono parte del suo viso, Usagi-san mi afferra delicatamente i polsi e mi corica nuovamente sul letto prendendomi le mani.

“A volte sei dolce con me ma, altre volte, sei proprio un rompi scatole. Dovresti soffermarti solo sulla dolcezza.”

Inevitabilmente, arrossisco.

“E-Ehi! Non sono un rompi scatole! E soprattutto, togliti di dosso!”

“Ma come? Credevo che tu volessi..”

“Volessi.. Cosa?”

Lo vedo sospirare.

“Sapevo che era troppo bello per essere vero.”

Dopo aver pronunciato questa frase, si alza e, dopo avermi dato il solito colpetto delicato sulla testa, esce dalla stanza lasciandomi sul letto confuso.

Di cosa stava parlando?

“Ehi, rispondi!”

Mi alzo dal letto e scendo insieme a lui al piano di sotto.

“Niente, niente.”

“Non puoi andartene così!”

Con una mano, gli afferro il lembo della camicia tirandolo verso di me.

“Cosa vuoi dire?”

Con un sospiro, mi appoggia al muro mettendo la sua mano accanto al mio viso.

“Non hai ancora voglia di fare l’amore con me?”

A quelle parole, il mio viso diventa completamente rosso.

“F-Fare l’amor.. M-Ma di cosa parli? Sei impazzito?!”

Senza nemmeno lasciarmi il tempo di completare la frase, come se sapesse già cos’avrei detto, toglie la mano dal muro con un’espressione tra il deluso ed il rassegnato.

In quel momento, come in un flash, ricordo a cosa si stesse riferendo.

La sera prima avevo detto di voler fare l’amore con lui.

Dentro di me, stanno nascendo diverse emozioni:
Vergogna, insicurezza.. Ma soprattutto curiosità.

Perché Usagi-san, innamorato di mio fratello, ha quell’espressione sul volto? Perché sembra così deluso.. Triste?

Senza nemmeno pensarci, afferro velocemente la sua cravatta per evitare che vada via. Questa mia reazione sembra spiazzarlo.

“Cosa?”

“I-Io.. Uhm.. Ecco.. Ti ho.. Ti ho veramente chiesto.. Q-Quello?”

“Già, proprio ieri.”

Arrossisco.

Mi sorride e, prendendomi il mento tra le dita, avvicina il mio viso al suo.

“Stai tranquillo. Conosco i deliri da febbre e so che spesso e volentieri si dicono cose che non si pensano. Tranquillo.”

Sembra serio in quello che dice eppure.. Continuo a vedere la delusione nella sua espressione.

Senza lasciarmi il tempo di formulare una risposta, mi lascia e si dirige al piano di sopra.

Devo fermarlo? Cosa dovrei dire? Io.. Io voglio fare l’amore con lui? Con un uomo.. L’uomo che io..

“Voglio fare l’amore con te!”

L’ho detto. L’ho detto senza pensarci. Credo che sia la cosa più stupida che io abbia mai fatto ed, infatti, me ne pento all’istante. Mi tappo la bocca, rosso in viso, e mi dirigo in cucina con passi veloci evitando il suo sguardo.

Credo che, finora, questo sia il momento più imbarazzante della mia vita.

Cosa sta facendo? Perché non ha ancora detto niente? Non mi ha sentito? Mi sembra improbabile. Mi copro il viso con le mani per l’imbarazzo. Riuscirò mai a riguardarlo in faccia?

Nemmeno il tempo di poter finire la frase che mi sento sollevare e trascinare al piano di sopra. Sto volando?

Sbircio tra le dita delle mie mani e noto che Usagi-san mi sta portando di peso al piano di sopra e dove? Verso la SUA camera.

Arrossisco.

“U-Usagi-san.. C-Cosa stai..? Fammi scendere!”

“Troppo tardi. Non puoi più ritirare ciò che hai detto.”

Con meno delicatezza del solito, mi adagia sul letto sedendosi sulle mie gambe.

“Mi ero ripromesso di accettare la tua decisione, ma con questa frase come pretendi che io ci riesca?”

Cerco di guardare altrove in preda al panico ed all’imbarazzo.

Lui, intanto, poggia le mani ai lati del mio viso chinandosi verso di me ed impedendomi la visuale verso qualsiasi cosa che non sia lui.

“Tu vuoi farmi impazzire.”

Con un gesto delicato della mano, mette le dita tra i miei capelli e mi bacia con più passione ed intensità del solito.

Arrossisco a quel gesto ma non posso fare a meno di ricambiare.

Vedendo la mia partecipazione, inizia a sbottonarmi la camicetta che avevo indossato il giorno prima e che non avevo ancora avuto l’occasione di cambiare.

Cerco di ignorare l’imbarazzo e gli metto, esitante, una mano tra i capelli.

Prima di mettere la lingua nella mia bocca, si lascia scappare un sorriso.

Ricambio anche quello cercando di non farmi sconfiggere dall’imbarazzo.

Sorride.

Dopo aver sbottonato tutta la camicetta, fa scendere lentamente la sua mano lungo il mio fianco fino ad arrivare al sedere che, con mio ENORME imbarazzo, inizia ad accarezzare.

Basta, è troppo imbarazzante!
Stacco il mio viso dal suo arrossendo.

“M-Mi imbarazza troppo. Mi dispiace, scusa!”

Arrossisco.

Sorride.

“Mi dispiace. Forse sto esagerando.”

Con un gesto delicato della mano, mi accarezza la guancia ormai arrossata.

“Vuoi che mi fermi qui?”

Lo sta facendo apposta, lo so. Mi provoca per ottenere ciò che vuole ed io, come un’idiota, ci casco sempre. Però lui.. E’ così bello.

Con un movimento lento, scuoto la testa a destra e sinistra.

Mi sorride, un sorriso che non spesso vedo sul suo volto.

Un sorriso davvero felice.

Con la stessa passione di prima, riprende a baciarmi e, con mio imbarazzo, ad accarezzarmi il sedere.

Per un po’ di minuti, continuiamo semplicemente a baciarci senza mai, a parte la mia camicetta, togliere indumenti.

Vuole che faccia io il primo passo?

Con esitazione, allungo una mano tremante ed inizio a sbottonare la sua camicia.

Questo mio semplice movimento, fa iniziare tutto.

Usagi-san interrompe il bacio ed inizia a baciarmi il collo.

Sta davvero succedendo tutto questo?

Prima che il mio pensiero terminasse, Usagi-san mi aveva già tolto tutti gli indumenti dalla vita in giù. Tutti.

Senza esitazione né imbarazzo, come suo solito, inizia a leccare il mio membro facendomi irrigidire.

Notando questa mia reazione, mi accarezza delicatamente il fianco per farmi calmare. Chiudo gli occhi cercando di dimenticare l’imbarazzo che sto provando.

“Mmh..”

Stringo gli occhi cercando di trattenermi. Non può già essere ora!

Mi mordo il labbro inferiore e, inevitabilmente, vengo dopo pochi minuti.

Usagi-san mi lascia strofinandosi la bocca con il braccio.

“Certo che sei veloce.”

“Z-Zitto!”

Mi copro il viso con la coperta totalmente rosso in viso.

Lui sorride e poggia delictamente le labbra sulle mie attraverso le coperte.

“Hai intenzione di rimanere in questo modo?”

Annuisco.

“E come dovrei fare se rimani così?”

Esitando, abbasso leggermente la coperta fino a scoprirmi solo gli occhi.

Mi sorride togliendo il resto della coperta.

Si china su di me sussurrandomi all’orecchio.

“Stai calmo.”

Inizia a baciarmi la spalla mentre, con un movimento veloce, toglie il resto dei vestiti di entrambi.

Il mio cuore va a mille, non so più cosa fare. E’ giusto ciò che sto facendo? Se Usagi-san ama mio fratello, allora per lui questo cos’è? Solo sesso? Oppure.. Qualcosa di più?

Dopo averci spogliato del tutto, ad eccezione della sua camicia, poggia entrambe le mani sul letto - una a destra ed una a sinistra del mio viso – facendomi arrossire.

“Sei pronto?”

“I-Io..”

Guardo altrove per il troppo imbarazzo.

“Misaki? Tutto apposto?”

“Io.. Credo di si.”

Mi gira delicatamente il viso per farsi guardare.

“C-Cosa?”

“Misaki.. Voglio farlo davvero. Voglio fare l’amore con te perché..”

Lo guardo negli occhi.

 

“Io ti amo.”

 

Credo che il mio cuore non abbia mai battuto più veloce di come sta facendo ora.

 

Mi ama?

 

Con un movimento improvviso, si china verso di me baciandomi sulle labbra ed entrandomi dentro.

Ecco iniziare il dolore.

Afferro velocemente la sua camicia con entrambe le mani stringendola con tutta la forza che ho.

Fa male.

Dopo aver visto la mia reazione, Usagi-san interrompe il bacio.

“Va tutto bene?”

“F-Fa male!”

La stringo strizzando anche gli occhi.

“Misaki, va tutto bene.”

Mettendo una mano tra i miei capelli ed una dietro la mia schiena, mi avvicina a sé stringendomi e facendomi appoggiare l’orecchio al suo petto.

“U.. Usagi-san?”

Gli stringo la camicia.

“Concentrati solo su questo. Rilassati e rimani calmo.”

Socchiudo gli occhi mollando un po’ la presa.
Li chiudo ascoltando il battito del suo cuore.

Dopo pochi minuti, inizia a muoversi piano aumentando il dolore che, grazie a lui, iniziavo a sopportare.

“Va meglio?”

Con un movimento lento della testa, accenno un si.

Mi sorride e, dopo avermi baciato nuovamente sulle labbra, mi chiude nel suo abbraccio dove passerò il resto della notte.

 

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Chiedo scusa per l’enorme ritardo ^^” Probabilmente questo sarà il penultimo capitolo ♥

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Apro gli occhi e li strofino col dorso della mano. Mi guardo intorno cercando di mettere a fuoco gli oggetti intorno a me. Il mio sguardo si sofferma su una chioma argentea scombinata che si trova accanto a me. Usagi-san stava ancora dormendo ed è rimasto per tutta la notte abbracciato a me. Sorrido e con una mano accarezzo delicatamente i suoi capelli. Sono morbidi al tatto e profumano ancora di shampoo. Ha un’espressione molto serena mentre dorme, non sembra quasi lui: Sembra così innocente, tranquillo..

Dirigo la mia mano sul suo viso accarezzandogli lentamente la guancia cercando di non disturbare il suo sonno. Ha la pelle molto morbida, una pelle che ieri notte è stata mia. Arrossisco al pensiero. Mentre gli carezzo il viso, lo vedo aprire gli occhi e strofinarli. Ritiro la mano e gli sorrido.

“Buon giorno.”

Mi guarda e mi sorride.

“Buon giorno.”

Si avvicina a me e mi da un bacio delicato sulle labbra, come se per noi fosse una cosa abituale.. Ed in un certo senso lo era diventata.

Ricambio il bacio con un po’ di imbarazzo chiudendo gli occhi.

“Hai dormito bene?”

Inizia ad accarezzarmi i capelli con la mano.

“S-Si, e tu?”

“Tutto bene..”

Mi sorride e continua ad accarezzarmi passando al viso.

Arrossisco.

Per molti minuti interminabili, ha continuato ad accarezzarmi il viso guardandomi negli occhi e sussurrandomi ‘ti amo’ molte e molte volte.

Con l’altra mano, mi avvicina a sé stringendomi tra due braccia che, spero, non mi lasceranno mai.

 

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So che è piuttosto corto ma, sinceramente, non so che altro devo fargli fare x°° Il più l’hanno fatto u.u

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