Il pericolo della fanfiction di usagi_ (/viewuser.php?uid=143364)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Nami ***
Capitolo 2: *** 2. Usop ***
Capitolo 3: *** 3. Sanji ***
Capitolo 4: *** 4. Rufy ***
Capitolo 5: *** 5. Brook ***
Capitolo 6: *** 6. Nico Robin ***
Capitolo 1 *** 1. Nami ***
Queste
sono (saranno) delle brevi "raccolte" in cui
descriverò dal punto di
vista di tutti i membri della ciurma di Rufy (usando dei 'diari'), i
loro pensieri, le loro reazioni se dovessero mai incappare nelle
fanfiction su di loro :P naturalmente non li metterò con il
computer in
mano ed il modem affianco, ma cercherò di rendere la cosa
più
realistica possibile, intrecciando il tutto con una piccola trama! Non
prendetevela se infrango la vostra coppia, la mia sarà solo
pura
ironia, nessuna coppia trionferà! buona lettura ^^
ps. la storia è già stata scritta,
perciò penso che se non avrò problemi di tempo,
pubblicherò due capitoli a settimana.
Diario del 18 settembre
Il
mare è miracolosamente tranquillo da ormai due giorni, e
mantenendo la
rotta per la prossima isola dovremmo arrivare sulla terra ferma domani
all'alba.
Oggi nonostante le condizioni climatiche piuttosto serene ho avuto modo
di imbattermi in una cosa piuttosto imbarazzante.
Ho
sempre ammesso con me stessa di avere un impulso piuttosto
incontrollabile che mi spinge a frugare tra la roba dei miei compagni
ma mai
con cattive intenzioni.
Però quello che ho trovato questa mattina nella stanza di
Chopper mi ha lasciata perplessa.
Una
marea di fogli disordinati inondavano la sua piccola scrivania, tra
medicine garze e quant’altro. Per via del vento uno di quei
fogli si
spiaccicò contro il mio volto, e non ho potuto far altro che
guardalo,
è stato più forte di me.
A "sporcare"
la pagina, c'era una storia d’amore piuttosto passionale tra
due
personaggi di nome Nami e Zoro, e se non fosse stato per le
caratteristiche fisiche dei due personaggi e per la bellezza di lei,
non avrei mai potuto credere che quelle cose riguardassero me e quel
bradipo.
Non immaginavo che Chopper fosse in grado di scrivere certe
cose, come non potevo credere che qualcuno fantasticasse su certe cose.
I miei gusti in fatto di uomini, sono modestamente molto ma molto più
fini e con un guadagno assicurato e studiato dal principio.
Frugando
altri fogli ne ho lette di tutti i tipi, persino storie in cui ho una
storia d’amore con Rufy, cosa che sarebbe assolutamente
impossibile.
Non credermi troppo cattiva, ma Rufy non mi sta mai a sentire e poi
è così impulsivo da farmi esaurire ogni giorno!
Questi
due individui è impossibile che possano cambiare la loro
natura rude,
ma incuriosita da tutti questi fogli che facevano pensar proprio
l’opposto, questa mattina mi sono decisa a fare un piccolo
test per
valutare la loro reale indole, ovvero cercare di parlarci nella
più
totale calma.
Il primo che incontrai uscendo dalla stanza di
Chopper fu Rufy, che naturalmente non aveva notato che nascondevo i
fogli di quelle storie dietro le spalle.
“Ehi Nami, che ci facevi nella stanza di Chopper?”
domandò un Rufy con la faccia stralunata e un dito nel naso.
La sua espressione era come sempre tontolona, tanto da far sembrare che
il suo cervello non stesse neanche un po’ lavorando.
“niente..
Volevo fargli una sorpresa e pulire!” risposi con la mia arte
recitativa, che era in grado di abbindolare tutti, per fortuna.
“Nami, dici che Sanji me lo cucinerebbe?” mi chiese
pochi istanti dopo puntando il dito dietro di me.
Inutile
dire che avevo una grande paura di girarmi sapendo che Rufy era capace
di mangiarsi anche i mostri più spaventosi, ed infatti
quando mi voltai
mi trovai faccia a faccia con uno strano mostro marino che pareva un
incrocio tra una foca, un cane e con un naso a proboscide.
Se ne
stava con la testa a penzoloni e ci guardava con una faccia
più stupida
di quella che Rufy potrebbe assumere mentre gli parli di fisica.
“se fosse stato più piccolo lo avrei fatto entrare
nella ciurma!” esclamò Rufy ridacchiando.
Come
fa ad essere così stupido? Un mostro marino due volte
più grande della
nostra imbarcazione ci aveva preso di mira, e lui scherzava, anzi
pensava a riempirsi lo stomaco.
Diedi un pugno a Rufy
pregando che fosse il modo giusto per fargli intuire la mia
contrarietà
al suo comportamento, dato che le parole non erano mai servite, e con
forza mi feci scudo con lui avvicinandoci piano piano al mostro.
Lui
si buttò in acqua provocando un enorme scossa che
destabilizzò la nave,
tanto da farmi cadere a terra, per fortuna però quando ri
emerse Rufy
lo colpì facendolo però cadere sulla nave.
“RUFY! Vuoi rompere la
nave?” urlai mettendomi le mani tra i capelli. Per fortuna
non c’erano
danni, e Franky avrebbe potuto riparare tutto ma sarebbe costato, ed i
tesori della nave dovevano essere tenuti con riguardo, e non spesi per
la poca cura di chi la utilizza.
“Vado a portarlo a Sanji!” esclamò Rufy
trascinando dietro di se il mostro che portava un enorme bernoccolo in
pieno volto.
Scossi
la testa. Era impossibile vedere Rufy da un altro punto di vista, se
non quello dell’impulsivo stupidone, e ancora non
mi spiego come
qualcuno possa mai sopportare questo per tutta la vita, già
io fatico a
vederlo tutti i giorni mentre minaccia la mia vita!
“che è successo?” una voce roca
interruppe i mie pensieri.
Mi girai osservando Zoro mentre si stropicciava gli occhi seduto, a
pochi metri da dove è caduto il mostro.
“non dirmi che stavi dormendo!” urlai contro di
lui, puntandogli il dito contro.
Lui si alzò come al solito ignorandomi, e dirigendosi verso
Rufy.
“mi devi rispondere, quando ti parlo!”
inveì stampandogli uno schiaffo sul volto.
“sappi
che il tuo debito è salito del dieci percento!” la
rabbia era tanta che
non potevo far altro che tornarmene nella mia stanza a scrivere tutto
ciò, perché nessuno sarebbe in grado di capire in
che ciurma mi trovo.
Ho
perso i fogli, probabilmente sono caduti quando il mostro mi ha fatto
perdere l'equilibrio, e quindi posso farli vedere a Chopper
per
chiedergli cosa diavolo gli salta per la testa, perciò
dimenticherò
tutto almeno fino a che non avrò le prove necessarie per
potergliele
sbattere in faccia, a lui, o a chi magari gliele ha prestate.
Ora mi
metto a calcolare la percentuale di interessi che ora ammonta sul
prestito di Zoro, dopo di che farò anche dei conticini per
tutti i
ragazzi in modo di avere i conti precisi per chiunque sia stato a
scrivere quella roba vergognosa nei miei confronti.
A domani diario, spero di darti buone notizie.
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Capitolo 2 *** 2. Usop ***
Ho deciso di postare oggi
il capitolo, perché preferisco che le due fanfiction che sto
pubblicando vengano aggiornate in giorni diversi per non confondermi ^^
grazie a tutti quelli che la stanno seguendo, sono felice che piaccia,
per una novellina come me è un onore ricevere tante
recensioni :)
Il diario del prode capitan Usop
18 Settembre
Dopo un giorno di totale calma, finalmente
è arrivata una nuova grande missione per me.
Oggi un enorme mostro marino dalle fattezze tutt’altro che
terrestri ha osato attaccare la temibile ciurma di Usop,
così sono stato costretto ad attaccarlo in pieno mare
iniziando una battaglia violentissima in apnea, tra correnti pericolose
e le urla di una povera Nami spaventata.
Ma per fortuna il capitano vince sempre, e così con un
formidabile destro ho messo KO il mostro portando persino la cena a
tutti i miei compagni, che naturalmente mi hanno ringraziato
inneggiando meravigliose canzoni sulle mie avventure.
Diario del capitano, ti starai senz’altro domandando
perché come al solito non mi sono soffermato a descriverti
per filo e per segno la grande battaglia col mostro, ma per due motivi
sono costretto a lasciarti con questo piccolo riassunto.
Prima cosa Nami ha detto che dobbiamo risparmiare sulla carta per farci
comprendere a pieno il valore della natura e degli alberi che tutti i
giorni vengono tagliati per darci legna, in grado di riparare tutte le
parti di nave che purtroppo, i miei combattimenti distruggono.
Io da capitano responsabile e cosciente delle sue piccole imperfezioni,
ho subito accettato iniziando così a seguire un rigido
schema che mi impone di scriverti le cose fondamentali, e proprio per
questo lascerò una buona parte della pagina per raccontarti
un dubbio che mi affligge.
Dopo la strigliata di Nami, sono andato verso la prua a riflettere su
come poter calmare i suoi attacchi di ira, ma sono stato distratto da
altro.
Dei fogli sparsi un po’ ovunque hanno catturato la mia
attenzione e naturalmente la mia vista infallibile è
riuscita a raccoglierli tutti.
Sui fogli c’erano scritte delle storie, in tutte i
protagonisti erano persone che conoscevo, ovvero i membri della mia
ciurma..
Zoro, Nami, Rufy, Sanji,
Franky, Brook, Chopper, Robin..
Zoro, Nami,
Rufy, Sanji, Franky, Brook, Chopper, Robin..
Zoro,
Nami, Rufy, Sanji, Franky, Brook, Chopper, Robin..
Diario, ti sei accorto anche tu, che manca qualcosa?
Insomma, io dov’ero? Nessuno aveva scritto una ben che minima
storia sulle avventure di questo povero uomo, che sacrifica ogni giorno
la sua vita per il bene degli altri?
Ho riletto tutte le pagine per almeno cinque volte, soffermandomi su
tutti i nomi e citazioni, ma mai una volta che sono stato nominato.
Forse non mi vedevano bene con le mie compagne di viaggio? O forse sono
cose scritte da loro, che probabilmente troppo timide non hanno avuto
coraggio di fantasticare sulle mie grandi doti e prestazioni, oltre che
il mio finissimo romanticismo?
Così, per far capire a Robin e Nami che non dovevano avere
assolutamente vergogna di parlarmi dei loro veri sentimenti, ho scritto
un piccolo racconto per loro, di cui ti lascio un riassunto.
A domani diario
del capitano.
Usop il cavaliere dal cuore
insormontabile
In un piccolo paese
situato in una delle più sperdute isole circondata da mostri
marini velenosi e carnivori, una temibile banda di mostri pirati
infestava l'isola approfittandosi degli abitanti per i loro loschi
affari.
Nessuno aveva tanta
forza e coraggio da avvicinarsi a quell’isola maligna,
soprannominata “il
posto del non arrivo, né ritorno”.
Solo una persona poteva
salvare tutti, e quella persona era appena arrivata in
città, a galoppo della sua renna parlante in
modalità "volo".
“che succede
quì?” domandò il prode
cavaliere, il cui nome era
Usop.
I cittadini,
benché isolati dal mondo conoscevano le avventure del
cavaliere che non si era mai
tirato indietro dall’aiutare i
più bisognosi.
Così in
lacrime i cittadini gli dissero dov’era il covo di questi
malvagi esseri.
Il cavaliere
andò, usando questa volta la sua renna in
modalità “passo
adagio ma
deciso” arrivando nella tana dei
cattivi, che per
la paura di essere massacrata anche lei, si avvicinò al
cavaliere causando terremoti terribili, da cui naturalmente solo una
persona non veniva minimante scossa.
“oh cavaliere,
è venuto a salvarci!” esclamò una dolce
donzella dai capelli neri e gli occhi di un bellissimo blu, mentre
affacciata dalla finestra, piangeva con la sua dolce amica dai capelli
color tramonto.
“ti prego,
salvaci ed entrambe accetteremo ben volentieri di diventare sue spose
per l’eternità” esclamò
l’amica dai capelli arancio, mentre mandava baci al cavaliere
Usop, che nonostante in tutta sua lunga avventura avesse avuto molti
corteggiamenti da ragazze bellissime, non era per nulla indifferente al
fascino delle due.
Così
lasciando davanti al covo dei malviventi pirati carnivoli la sua fidata
renna, il cavaliere avanzò verso i nemici battendoli senza
battere ciglio, ma solo con la sua aura immensa, che fece
svenire
persino le due donzelle che fortunatamente atterrarono sulla prode
renna che, per l’occasione aveva optato per la
modalità “a
due posti”.
Inutile dire che le due donzelle mantennero la promessa, e
così i tre vissero felici e contenti.
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Capitolo 3 *** 3. Sanji ***
Ecco finalmente un
capitolo che in molti aspettavano, quello su Sanji xD
Per chi non guardasse
l’anime in giapponese, preciso che Nami Swan e Robin Chwan
sono i modi che lui usa per chiamare le due ragazze, non è
assolutamente un errore ^^
Grazie a tutti voi
che seguite questa FF, e ricordo che il tema delle coppie viene
affrontato con ironia e basta, perciò nulla contro lo shonen
ai o lo yaoi!
Diario
di bordo, 18 settembre
Oggi non potrò raccontarti i
meravigliosi complimenti che ho ricevuto da Nami Swan e Robin Chwan
per la meravigliosa cena a base di mostro marino che ho cucinato con
tanto amore.
Purtroppo qualcosa ha macchiato la serenità che mi avvolgeva
calda e sicura.
Spinto dalla felicità di tanti complimenti dopo la cena ho
iniziato a pulire la nave da cima a fondo per approfittare del buon
umore delle mie due dolci compagne e magari ricevere altri dolci
sorrisi di zucchero filato.
Dopo aver fermato parecchie volte Rufy che ballava sulle note di una
canzone di Brook proprio nel punto in cui due secondi prima avevo
passato lo straccio, sono arrivato accanto alle stanze dove ho trovato
vari fogli.
Erano delle strane storie di cui non ho capito bene il significato
perché probabilmente molte pagine erano volate in mare.
La prima che lessi era una ridicola storia su un certo cavaliere che si
chiamava come Usop,
intento a salvare uno strano paese e conquistare due fanciulle che
guarda caso si chiamavano Nami
e Robin.
Un’altra molto ridicola parlava di una relazione a tre, in
cui i protagonisti si chiamavano Zoro, Nami e Rufy.
Poi una tra un altro Zoro ed una certa Robin.
Non mi fraintendere diario, non sono di certo così idiota da
non comprendere che si tratta di storie sui miei compagni, ma non
riuscivo a capire chi fosse così fuori di testa per
immaginarsi la povera Nami con uno stupido che veste a stracci, un
bradipo con la panciera ed un bugiardo che sembra essere vestito con
del legno da quanto i suoi abiti sono ruvidi e di colori fuori moda -oltre ad essere bugiardo, ha
pure i colori di pinocchio, lo farà apposta?-.
Poi compresi tutto.
Una storia su tutte mi fece capire chi ci fosse dietro.
Tra le tante pagine ne trovai una dove inizialmente pensai raccontasse
una storia d’amicizia tra me e Zoro, anche se non mi sembra
di essere il suo migliore amico, anzi spesso non fa altro che mettermi i bastoni tra
le ruote mentre cucino con amore gli spuntini per le mie principesse.
Dopo qualche riga iniziò l’ambiguità
che ha persino creato un certo imbarazzo intorno a me, nonostante fossi
solo e non stessi leggendo a voce.
Dopo un bacio tra di noi no iniziato a pensare che forse il
protagonista non era Zoro, ma Zora la sua sorella gemella segreta.
Al tal pensiero rabbrividì.
Una ragazza con i capelli verde alga, lo sguardo da demone e la
panciera non era di certo molto attraente, ma dopo varie letture mi
sono accertato che si trattasse di Zoro.
Non era affatto uno scherzo divertente, anche perché cosa
sarebbe successo se Nami
Swan o Robin
Chwan l’avessero letto? Che ne sarebbe stato
della mia prorompente virilità? E del mio matrimonio ormai
programmato nei dettagli con una delle due principesse? Ho
già uno schema dettagliato di ogni cerimonia,
dall’ordine dei posti alla forma della torta, alla chiesa, al
posto ed infine al vestito.
Avrei voluto bruciare il foglio che screditava il mio amore per le due
fino a farlo diventare cenere, non potevo permettermi di buttarlo in
mare perché neanche i pesci dovevano leggerlo, e non potevo
neanche permettermi di strapparlo perché poteva scapparmi
qualche pezzo contenente i nostri nomi e le pratiche che abbiamo
utilizzato per divertirci nel racconto.
E se un giorno beccherò chi è giuro che invece di
fare altro in quella cucina -e sto per vomitare- come ha scritto lui,
mi dedicherò a cucinarlo.
Anche se penso sia un idea di qualche geloso che aspira a rubare le mie
donne.
Comunque ti chiederai:"
perché non l’hai
bruciato?" Beh proprio quando stavo per carbonizzarlo con
il mio
fedele accendino è arrivato Rufy che mi ha
strappato dalle mani il foglio, iniziando a guardare tenendo il foglio
con una mano, e con l’altra a scaccolarsi.
Chi penserebbe che lui possa ragionare in quella posizione?
Così non mi sono neanche preso la briga di impedirgli la
lettura.
Lo ha guardato diversi minuti soffermandosi su tutti i punti tranne
quello dove c'era lo scritto, però lui
è fatto di gomma, metti che ha allungato l'occhio
ed ha letto la parte della 'festa
sopra il tavolo della cucina' o quella disgustosa leccatina con la
panna a spry.
Dopo qualche minuto mi ha ridato il foglio e se né andato,
così ho
potuto bruciarlo col cuore distrutto da questo testo offensivo e
pericoloso.
Che dire diario, sono davvero depresso.
Perché nessuno mi vede bene con quei due angeli? Ed in
più mi danno del gay?
Non sono di certo contro queste cose, più che altro diciamo
che non ci penso neanche.
Forse mi vesto in maniera troppo elegante e non sprizzo quella
maschilità necessaria per attrarre le donne?
Dovrò rivedere i posti per il matrimonio tenendo Zoro il
più possibile lontano dal mio tavolo e quello della mia
futura
dolce mogliettina?
Per sicurezza domani vestirò con pantaloncini ed una
maglietta bianca larga e sporca, non darò cibo a Zoro se non
gli scarti, e la cucina avrà la porta sempre aperta in modo
da far capire a tutti che non nascondo nessuna relazione clandestina al
suo interno.
L’unica cosa che mi preoccupa e.. Rufy avrà capito
cosa ha letto? Conoscendolo farà domande a destra e manca,
ma dubito dirà qualcosa di sensato.
Per sicurezza prima di andare a letto farò una preghiera in
più per sperare dimentichi tutto.
A domani diario.
PS:
in allegato due foto splendide di Nami Swan e Robin Chwan!!
♥
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Capitolo 4 *** 4. Rufy ***
Questo
capitolo è un po’ -catena- ovvero è
legato a quello precedente ed a quello che verrà.
E’
fatto per spiegare cosa ha capito Rufy e cosa tutto lo
porterà a fare il capitolo successivo!
Inizialmente
non dovevo raccontare con il capitano questo quarto capitolo, ma ho
cambiato un po’ la storia già scritta
perché ho pensato fosse più adatto inserire qua
il suo pensiero, dato che il nostro cappello di paglia non è
proprio un grande oratore, e non ce lo vedo a descrivere una scena
movimentata come quella che sarà la prossima xD
Grazie
a chi legge, chi la commenta e chi la segue preferisce e ricorda! Siete
davvero tanti e sono felice che questa fanfiction stia riscuotendo
successo con questa idea nuova! ^^
Un
abbraccio virtuale!
Diario del
capitano
18
settembre
Mm..
Mi sono deciso a scrivere perché un buon capitano deve
trascrivere i propri problemi su carta, per chi in un futuro ne
avrà bisogno (questo mi ha detto Robin, ma io non ho ancora
ben capito perché devo poi dare a qualcuno questo diario,
soprattutto perchè quello di cui sto per scrivere
è pericoloso).
La giornata è andata come al solito, mare calmo, mangiata di
mostro marino e pesca con Usop, che oggi insisteva tanto per farsi
chiamare cavaliere, ed anche questo non mi è chiaro.
Comunque dopo una grande abbuffata a cena, sono andato a cercare Sanji
per il dolce che si era dimenticato di servirci subito dopo un grazie
di Robin e Nami (anche questo è un mistero, se loro gli
chiedono una cosa lui corre, ma se gliela chiedo io prendo un colpo in
testa. Eppure io sono il capitano, no?).
Aveva un foglio in mano, e pensando che fosse una nuova ricetta che
voleva collaudare con una pesca notturna, ho guardato il pezzo di carta
cercando di capire più o meno cosa gli servisse per dargli
una mano.
La ricetta non l’avevo mai sentita, anzi non pensavo che
Sanji volesse cucinare Zoro con la panna e poi mangiarselo sopra il
tavolo della cucina tutto crudo.
Il cibo crudo fa male, figurati Zoro!
Allora ho chiesto delucidazioni a Brook che ha sempre una canzone o una
frase adatta alla situazione.
Mi ha spiegato che quello è cannibalismo e che devo
assolutamente fermarlo, così stanotte farò da
guardia alla cucina per fermare l’omicidio.
Io e Brook abbiamo un piano infallibile o quasi.
Per l’occasione metterò una giacca a maniche
lunghe per sembrare più serio, e porterò una
torcia da puntarmi in faccia per dare un senso di terrore maggiore.
In qualche modo penso di fermarlo senza che Sanji si mangi anche me,
perché essendo fatto di gomma non penso di avere un buon
sapore (anche se nell’isola di Drum stavo per essere mangiato
da un pazzo con lo stomaco e la mascella di ferro).
In caso però Sanji tenti di mangiarmi, mi
cospargerò di peperoncino, e come consigliato da Brook
nasconderò tutti i coltelli della cucina.
Se non verrò divorato ci sentiremo domani diario, a presto.
Ps: non dire a nessuno quello che sto per fare è top segret!
Anche se sembri muto non si sa mai, magari come i cani hai un
linguaggio tutto tuo e lo usi per spettegolare con i diari dei miei
compagni.
______
“Ehi Brook, secondo te perché Sanji vuole
cospargere Zoro di panna e morsicarlo?” domandò
Rufy guardando confuso l’amico scheletro, che rispose allo
sguardo con uno altrettanto dubbioso.
“cosa?” esclamò lui avvicinandosi a Rufy
per iniziare una discussione a bassa voce.
“In un foglio che Sanji teneva in mano, c’era
scritto che lui di notte vuole mettere la panna su di Zoro, sbatterlo
sul tavolo della cucina e morsicarlo tutto!”
spiegò Rufy grattandosi la testa, anche se aveva il cappello
a proteggerla.
“dobbiamo fermarli! Non posso credere che Sanji sia
cannibale, mi viene la pelle d’ora anche se sono uno
scheletro, e la pelle non ce l’ho!” rispose Brook
avvicinando il volto a quello di Rufy per escogitare un piano.
Dopo una silenziosa confabulata, i due si avvicinarono alla cucina con
passo furtivo.
La stanza era semi deserta, ad abitarla c’era solo una Robin
assolta su un libro, che non diede molta importanza alla presenza dei
due, immaginandosi che fossero intenti a creare qualche strano gioco.
“qualcuno dovrà piazzarsi qua tutta la
notte” commentò lo scheletro indicando un
posticino vicino al tavolo dove Sanji affettava.
“io non ho carne, sono uno scheletro quindi posso fare da
guardia!” continuò lui indicandosi la testa come a
mimare un immaginaria lampadina accesa.
“ma con le ossa si può fare il brodo”
rispose Rufy indicando la pentola che poco prima conteneva proprio una
minestra con i resti del mostro marino.
I due al pensiero si guardarono con i brividi di freddo, anche se
quelli di Brook erano più scenici che altro.
“hai ragione! Però con la gomma non si
può cucinare! Ed anche se provasse a morsicarti la gomma
rimbalzerebbe i suoi denti, dandoti il tempo di scappare con Zoro,
anche se sporco di panna sarà difficile da
trascinare!” ribatté Brook mettendo le mani sulle
spalle di Rufy.
“allora tu resti qua, io vado a cercare Zoro, se non lo trovo
sarà compito tuo fermare questa pazzia! saremo gli eroi
della nave, ma ricordati che è solo un nostro dovere!
armiamoci come cavalieri e salviamo la ciurma!”
affermò Brook battendo il cinque con Rufy.
"La situazione è più spaventosa che mai, mi
sembra di stare in un horror, in cui naturalmente non posso perdere le
corde vocali perché non le ho, sono uno scheletro!" continuò
lui a bassa voce, accompagnando il tutto con una risata più
forte.
I due uscirono dalla stanza, lasciando una Robin perplessa.
Sanji voleva commettere
un omicidio?
|
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Capitolo 5 *** 5. Brook ***
Mi
scuso di averci messo tanto, ma purtroppo questo capitolo è
sparito misteriosamente dal mio computer, e mi sono dovuta rimettere a
scriverlo cercando di renderlo perfetto per il prossimo che
sarà strettamente collegato.
Non
mi vogliate male, so che volevate quello di Zoro ma per tutto
c’è un tempo, ed ora è quello di Brook
(ma con un co-protagonismo dello spadaccino).
Ringrazio
tutti, nove commenti sono tanti e spero di non deludervi, ormai siamo
arrivati a metà storia, mancano Chopper, Franky, Robin e
Zoro.. Non riesco ancora a spiegarmi questo gran successo! Spero di
tirare fuori altre storie così divertenti perché
leggere i vostri pensieri è davvero fantastico e di aiuto
per una neo scrittrice come me.
Diciamo
che la mia sfida era portare qualcuno a perdere un po’ del
suo tempo per recensire la mia storia, e ci sono riuscita ^^
Buona
lettura!
ps: forse questa è l'unica fanfiction che viene commentata
dagli amanti di tutte le coppie della categoria, non è
bello? xD e pensare che io, non ho coppie preferite ma solo stranezze
come la coppia Bonney-Sanji (lui cucina e lei mangia) e Perona-Zoro
(lui serio e lei no).
___
Brook era ormai da mezz’ora appostato in incognito di fronte
alla stanza di Zoro, con un pezzo di legno con due fori per poter non
essere -a detta sua-
scoperto dallo spadaccino.
Nonostante l’omicidio alle porte, tutto appariva come al
solito, con la leggera brezza del mare che faceva dondolare leggermente
l’imbarcazione.
Le uniche voci che si potevano udire erano quelle di Chopper disperato
che chiedeva urgentemente l’intervento di un medico per aver
dato degli alcolici a Franky, e il secondo che sembrava sputare fuoco
dalla bocca.
Ma forse, proprio per via di questo frastuono, la porta della stanza di
Zoro si aprì e lui uscì portando con se solo una
katana, forse perché non sentiva nessuna preoccupazione.
Muovendosi sempre con il legno a muraglia, Brook iniziò a
seguire in maniera furtiva i movimenti del compagno, che ogni tanto si
girava a guardare la 'protezione' di Brook senza mai fare troppa
attenzione al fatto che in una nave non è normale vedere un
blocco di legno che cammina.
Zoro si stava dirigendo proprio verso la cucina, dove sicuramente Rufy
era appostato e forse stava fermando Sanji, perciò in nome
del patto siglato col capitano, corse verso Zoro impugnando il legno
che poco prima gli faceva da scudo.
Apportando all’arma tutta la sua forza, provò a
farlo sbattere contro la testa di Zoro, che mise un braccio a
protezione, finendo per spezzare la tavoletta, che Brook si
ritrovò tra le mani in due pezzi tagliati perfetti.
“che stai facendo!” esclamò lui
toccandosi il braccio con la mano, anche se non aveva riportato il ben
che minimo graffio.
“io ti sto proteggendo!” rispose lui tirando per il
braccio Zoro, cercando di trascinarlo via dalla cucina dove, da un
momento o l’altro poteva apparire Sanji.
“dove mi stai portando?” domandò lo
spadaccino che non era ancora stato trascinato di un millimetro, ed
anzi, non era neanche piegato al peso della spinta di Brook che invece
faticava molto.
“mi stai facendo sudare.. Ma io sono uno scheletro e non
sudo!” ironizzò lui facendosi prendere dalle
risate, mentre uno scocciato Zoro, lo guardava con occhi stretti e
fronte incurvata.
“scusa.. È l’abitudine! Comunque
dobbiamo andare lontano dalla cucina, presto!”
esclamò lui riprovando a tirarlo con gli stessi scarsi
risultati.
“ma io stavo andando al bagno!” rispose Zoro
guardandosi intorno e notando che in effetti era vicino alla cucina e
non al bagno.
“il bagno è dall’altra parte della nave,
ora ti ci porto!” Brook finalmente riuscì a
schiodare Zoro dalla sua rigida posizione, portando via lo spadaccino
che ancora si domandava come ci era finito nella cucina.
____
“non devi andare in cucina per nessun
motivo, capito?” insistette Brook, anche se riceveva solo
sbuffi da parte di Zoro che almeno il bagno, l’aveva trovato.
“dimmi perché!” rispose lui per
l’ennesima volta, poggiando la schiena al muro e incrociando
le braccia dubbioso.
Sanji vietava ai maschi di mangiare la notte per non finire le
provviste, ma tutti se ne fregavano soprattutto Rufy, che si alzava
almeno tre volte ogni notte per farsi uno spuntino.
Lui non era un frequente abitatore della sala da pranzo, ma anche il
suo stomaco aveva qualche esigenza che lo costringeva a saccheggiare
dalla dispensa, ed anche se ogni volta Sanji incolpava lui persino
quando non era la causa delle misteriose sparizioni di cibo, non
succedeva nulla dato che lui si sentiva nettamente superiore al cuoco.
Brook iniziò a tremare, tutte le ossa del suo corpo
suonavano una melodia di terrore che Zoro notò, guardandolo
male.
“Stanotte Sanji.. Non ha buone intenzioni con te”
confessò Brook, capendo che era impossibile tenere questo
grande segreto senza farlo andare incontro al pericolo.
“che significa? Vuole prenderne?” rispose lo
spadaccino mettendo una mano sull’elsa della spada per far
capire a Brook che, se si trattava solo di questo lui non aveva
problemi a reagire.
“No non vuole proprio picchiarti.. Beh diciamo che vuole
cospargerti di panna e..” al musicista mancarono le parole
dalla bocca lasciando un attimo in sospeso la frase che fece gelare
Zoro come non mai.
La sua faccia era paonazza, con la bocca spalancata ed una mano sulla
panciera verde, dove nonostante lo spesso strato di stoffa che copriva
lo stomaco, poteva sentire i suoi lamenti di disgusto.
“Sanji è frocio? Mi sembrava strano che fosse
sempre in calore! Bene lo sistemo io!” annunciò
Zoro prendendo il cammino verso quella che per lui era la cucina, ma
che in realtà era la stanza medica, attaccato a lui per le
gambe, c’era un disperato Brook che veniva trascinato come le
lattine sulle macchine in piena velocità il giorno delle
nozze.
“no, lui ti vuole mangiare crudo!” urlò
di rimando, facendo fermare ancora Zoro che era già dubbioso
della strada che aveva percorso, dato che vedeva solo un vicolo cieco.
“questa nave è peggio di un labirinto”
mormorò lui prima di elaborare la frase pronunciata dal
compagno.
“cosa?” sbraitò lui prendendo Brook e
tirandolo su come un panno steso.
“Rufy ha trovato una sua ricetta.. stanotte vuole sbatterti
su un tavolo, metterti la panna e mangiarti crudo, Rufy è in
cucina per calmare Sanji sperando che non gli piaccia mangiare anche le
gomme da masticare!” sostenne lui tirando per la maglia Zoro,
che era ancora più impietrito di prima.
“vuoi dirmi che oltre che brutto, stupido e arrapato,
è pure cannibale?” rispose Zoro prendendo col
braccio Brook e caricandoselo sulla spalla.
“ora mi porti in cucina, capito? Non sono un codardo, se
vuole provare a mangiarmi, lo faccia!” sfidò lo
spadaccino, iniziando a correre con Brook che lo indirizzava come un
navigatore satellitare, ormai sconfitto.
“sto per vomitare, vai troppo veloce.. Anzi io non ho uno
stomaco, sono uno scheletro!” ironizzò Brook che
si prese un’occhiata demoniaca da Zoro, che lo fece zittire
del tutto.
Così per sfogarsi prese carta e nella nascosta tra i capelli
iniziando a scarabocchiare qualche frase che avrebbe aggiunto al suo
diario di appunti per canzoni.
Sono su una nave, ma
sto navigando per aria
Preso da un
violento, mi dirigo verso il male
Non so se
sopravvivrò, questo solo il tempo lo sa
Ma per i miei
compagni lotterò, anche se questo vorrà dire
essere un brodo per il pranzo di domani
Avvolte mi
domando perché, questi bravi ragazzi sono così
violenti
Ed ora
dondolando fra vita e morte, non posso neanche versare lacrime
Sono solo uno
semplice scheletro, ma sappiate che lotterò con le unghie e
con i denti
Almeno quelli
mi sono rimasti, e finalmente un modo di dire su di me l’ho
trovato
Peccato che
forse morirò, ma almeno questa volta in pace sarò.
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Capitolo 6 *** 6. Nico Robin ***
Ed ecco
l’aggiornamento di metà settimana!
Per fortuna non è sparito anche questo capitolo e
perciò senza tanti indugi lo posto per non farvi aspettare
tanto ^^
Anche in questo capitolo vi starete chiedendo “ma Zoro? Ti
sta tanto antipatico?”.
Beh No.. So che molti si aspettavano il suo diario ma ormai la storia
coinvolge tutti e perciò nel capitolo ci sarà
quasi interamente lo spadaccino ^^ !
So che vi sto facendo penare per questo diario di Zoro, ma chi
l’ha dura la vince ed il prossimo prometto che è
il suo (anche perché ormai siamo agli sgoccioli, mancano
Chopper, Zoro e Franky).
Spero di riuscire a terminare il tutto per metà settembre in
modo di non perdervi per la scuola (io ormai lavoro ma non so voi).
Magari per Natale (così siete tutte in vacanza)
tornerò con qualche altra pazzia (forse estenderò
i confini oltre i mugiwara, cosa vi piacerebbe leggere?) sempre se voi
sarete così pazze da leggere ancora una mia fanfiction
ò_ò
Un grazie di cuore a chi legge, recensisce segue preferisce e ricorda..
non elenco per non allungare le note all’infinito,
però all’ultimo capitolo una dedica ci
starà ;)
Buona lettura!
Diario
di bordo;
19
settembre
Oggi pensavo di fare come al
solito, da mediatore di pace, in una delle tante situazioni critiche
che si proliferano tra noi membri della ciurma ma, ho fallito nel mio
intento alimentando ancora di più il fuoco che si era
scatenato attorno alla vicenda.
Tutto è
iniziato quando Rufy ha preso tra le mani un foglio che a detta di
Sanji non era neanche suo, e che raccontava degli atti non proprio
amichevoli tra lui e Zoro e che naturalmente Rufy ha travisato con
l’auto di Brook arrivando a pensare che ci fosse un cannibale
all’interno dell’equipaggio.
Inutile dire che sono
riusciti ad influenzare Zoro che, pensando che Sanji fosse in
agguato, stava per scatenare una vera e propria rissa in cucina, dove a
stento siamo riusciti a fermarli (menomale che Sanji aveva accecato
Zoro!).
Dopo di che ho
pronunciato una parola che non dovevo dire, e che ancora una volta Rufy
a frainteso.
-dovremmo indagare sulla
faccenda-.
Ed ecco che ho passato
tutta la notte ad interrogare con Rufy e Brook l’intera
ciurma con tanto di camera buia e luci puntate sul interrogato.
Sono stata
più volte presa per un ispettrice, tanto che Rufy mi ha
persino creato un cappello di carta per rivestire meglio il ruolo.
Credo di essere arrivata
a comprendere cosa sia accaduto e domani proverò a
spiegarlo, ma non mi aspetto molto.
Una cosa positiva in
tutto ciò l’ho trovata, ora so che per Natale
potrò regalare un libro di investigazione per Rufy che
finalmente vedrò leggere, e magari dei sonniferi spray per
fermare Sanji e Zoro (Per farti capire quanto è stata
pericolosa la loro battaglia, ti dico che Sanji ha un buco in testa e
Zoro è temporaneamente ceco).
Ora vado a dormire, sei
ore di interrogatori non sono di certo uno scherzo neanche per il
più forte, se poi pensi che devi fare domande a gente come
Chopper che si imbarazza ad ogni domanda, è davvero dura.
Buonanotte diario
(sarebbe più corretto buon giorno).
Era ormai notte inoltrata quando Rufy vide i
primi segni di vita all’interno della cucina.
Sanji era entrato fischiettando, dirigendosi a capriole verso i suoi
utensili da cucina che erano ancora sporchi dalla cena.
Con la sigaretta sempre premuta tra le labbra, si mise a lavare il
tutto con velocità, soffermandosi sui grandi coltelli che
aveva utilizzato per tagliare il mostro marino.
Incurvando un po’ l’angolo della bocca soddisfatto
per l’ottimo pasto che aveva cucinato, iniziò ad
affilare i grandi coltelli tra di loro, sfregando con grande
velocità le lame.
Rufy lo guardava impietrito, si trovava sul luogo del futuro delitto e
non solo, era persino il testimone oculare.
Delle urla crescevano sempre di più, coprendo lo
strofinare delle lame ed il battito del cuore di Rufy che si
faceva sempre più potente ed irregolare, appena
notò che si trattava delle grida di Brook che probabilmente
aveva fallito nel trattenere Zoro.
“che succede?” si domandò Sanji che
fermò le mani girandosi verso la porta in attesa di capire
cosa stesse accadendo, un po’ della cenere della sua
sigaretta cadde a terra senza che lui se ne accorgesse, con la bocca
semi spalancata ed il fumo che usciva agevolmente da essa.
All’improvviso la porta si aprì, illuminando i
volti di Zoro paonazzo e di Brook preso per un suo braccio e privo di
sensi.
“dovevi dirmi che era questa
la sinistra, non
l’altra!” urlò Zoro
poggiandolo il compagno a terra che non aveva le forze per rispondere.
Lo spadaccino si girò verso Sanji che brandiva i due
coltelli e lo guardava sbigottito, come lo stesso Zoro che notando le
lame inghiottì la saliva come gesto di nervosismo.
“che ci fai in cucina nel bel mezzo della notte?”
sbraitò Sanji agitandosi con i coltelli in mano, mentre Zoro
con un dito vicino all’elsa della sua spada si teneva pronto
allo scontro.
“e tu?” rispose Zoro inarcando un sopraciglio come
a far notare al cuoco che, non era di certo un ora abituale per stare
con i coltelli in mano.
“cercherò di spiegarlo in maniera tanto semplice
che anche un gorilla con la testa d’alga possa comprenderlo: Io fare il
cuoco, io
dovere fare il mio lavoro in cucina, io dovere
pulire quello che io
cucino per te!” spiegò Sanji
scandendo ogni parola con lentezza, come a spedire ad ogni pausa
un’offesa a Zoro che aveva recepito tutto ghignando in faccia
a Sanji, la cui pazienza era come la sua sigaretta: finita.
Zoro impugnò la sua katana andando contro Sanji che
fermò la lama con i suoi due coltelli, anche se non era
pratico di combattimento ad armi, non era di certo un novellino con
quelle affilate.
“lo so che vuoi mettermi la panna e fare quella cosa
orribile, sei un pazzo ti riempirò tanto di botte che ti
passerà” minacciò Zoro il cui sguardo
si era fatto terribilmente nero, come quello di Sanji che
però avendo capito il reale significato di quel testo
pensava che lo spadaccino sapesse la reale versione del racconto.
Maledetto Rufy,
quello che deve capire non gli entra in testa.. Ma quello che invece
non dovrebbe comprendere..
“lo sai che non farei mai certe cose, mi piacciono le donne e
mi sembra abbastanza chiaro! Semmai sarai stato tu a scrivere quelle
cose!” si difese il cuoco, staccandosi un attimo dalla forte
pressione di Zoro.
I due si guardarono, mentre lo sguardo dello spadaccino si era fatta un
po’ confuso.
“quindi le tue erano davvero
intenzioni da gay!” esclamò Zoro sbigottito, il
cui stomaco ricominciò a lamentarsi dallo schifo
dell’immagine di lui e Sanji in atti osceni.
“allora con la katana ho finito, ti ho già colpito
abbastanza!” affermò Zoro abbassando la sua arma,
mentre Sanji non capiva dove lo avesse colpito.
Si guardò dalla testa ai piedi, soffermandosi sui vestiti,
ma non aveva un solo taglio in tutto il corpo, così
guardò Zoro che gli indico la testa, esattamente il centro
del cranio dove Sanji toccandosi non trovò più
capelli.
Il suo sguardo si fece rosso, dimenticando quello che era stato
l’imbarazzo per quel testo su di loro due.
Zoro tirò la katana lontano, per casi come questi secondo
lui era più efficace il classico pugno sul naso che per poco
non andò a segno, in contemporanea ad un calcio di Sanji
sulla nuca dello spadaccino.
Le urla di Rufy bloccarono i due ragazzi che si girarono a guardarlo.
Il suo corpo formava una lettera C, la schiena a ponte aveva per poco
evitato la lama di Zoro che era stata lanciata proprio nella sua
direzione.
“che ci fai qua Rufy?” chiese Sanji avvicinandosi
al suo capitano ancora traumatizzato dall’accaduto, in
quell’istante anche Zoro notò qualcosa.
Sul tavolo in cui si era nascosto Rufy spuntava un occhio azzurro, che
fece un po’ paura a Zoro che avvicinò il dito per
capire se fosse vero o no, venendo però fermato da un piede
di Sanji che schiacciò il dito dello spadaccino mettendolo a
terrà.
Subito dopo prese dal tavolo la boccetta del peperoncino in polvere,
buttandolo negli occhi di Zoro che iniziò ad imprecare a
terra mentre si rotolava con le mani negli occhi.
“così impari! Non solo mi tagli i capelli, ma
cerchi anche di cavare un occhio a Robin Chwan, che uomo rozzo che
sei!” esclamò Sanji accendendosi
l’ennesima sigaretta mentre nella stanza faceva capolino
anche Robin.
“che cosa sta succedendo?”
domandò lei, anche se aveva capito tutto
dall’istante in cui aveva udito Brook e Rufy confabulare.
Sanji, Zoro, Rufy e Robin si sedettero, iniziando a discutere di quello
che avevano capito.
“dovremmo indagare sulla vicenda, sicuramente Sanji non
è stato l’unico a leggere questi fogli!”
affermò Robin facendo illuminare gli occhi di Rufy che era
eccitato all’idea di fare l’ispettore.
“Sì Robin tu sei l’esperta
investigatrice!” esclamò lui facendo battere una
mano in testa a Sanji e Zoro che aveva gli occhi chiusi e le palpebre
rosse contornate dal lacrime.
“io sarei l’archeologa, però in questo
caso dovrò sempre mettere insieme i pezzi” rispose
lei sorridendo a Rufy che intanto cercava di rianimare Brook ancora
privo di sensi.
“tu vai a cercare i fogli, intanto penso a cosa
fare!” ordinò lei mentre si alzò dalla
sedia per osservare Rufy che trascinandosi Brook, andava a cercare le
prove.
“non c’è mai da annoiarsi con
voi!” scherzò Robin, mentre il viso di Zoro era
tutt’altro che allegro, anzi trovava piuttosto irritante il
fatto che la donna non si trovasse mai nelle brutte situazioni con i
suoi pazzi compagni e che anzi, avesse pure da ironizzare dalla sua
situazione, anche se Sanji con un buco in testa se ne fregava altamente
e dava ragione alla sua amata.
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