Il pericolo della fanfiction

di usagi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Nami ***
Capitolo 2: *** 2. Usop ***
Capitolo 3: *** 3. Sanji ***
Capitolo 4: *** 4. Rufy ***
Capitolo 5: *** 5. Brook ***
Capitolo 6: *** 6. Nico Robin ***



Capitolo 1
*** 1. Nami ***


Queste sono (saranno) delle brevi "raccolte"  in cui descriverò dal punto di vista di tutti i membri della ciurma di Rufy (usando dei 'diari'), i loro pensieri, le loro reazioni se dovessero mai incappare nelle fanfiction su di loro :P naturalmente non li metterò con il computer in mano ed il modem affianco, ma cercherò di rendere la cosa più realistica possibile, intrecciando il tutto con una piccola trama! Non prendetevela se infrango la vostra coppia, la mia sarà solo pura ironia, nessuna coppia trionferà! buona lettura ^^
ps. la storia è già stata scritta, perciò penso che se non avrò problemi di tempo, pubblicherò due capitoli a settimana.


Diario del 18 settembre

Il mare è miracolosamente tranquillo da ormai due giorni, e mantenendo la rotta per la prossima isola dovremmo arrivare sulla terra ferma domani all'alba.
Oggi nonostante le condizioni climatiche piuttosto serene ho avuto modo di imbattermi in una cosa piuttosto imbarazzante.
Ho sempre ammesso con me stessa di avere un impulso piuttosto incontrollabile che mi spinge a frugare tra la roba dei miei compagni ma mai con cattive intenzioni.
Però quello che ho trovato questa mattina nella stanza di Chopper mi ha lasciata perplessa.
Una marea di fogli disordinati inondavano la sua piccola scrivania, tra medicine garze e quant’altro. Per via del vento uno di quei fogli si spiaccicò contro il mio volto, e non ho potuto far altro che guardalo, è stato più forte di me.
A "sporcare" la pagina, c'era una storia d’amore piuttosto passionale tra due personaggi di nome Nami e Zoro, e se non fosse stato per le caratteristiche fisiche dei due personaggi e per la bellezza di lei, non avrei mai potuto credere che quelle cose riguardassero me e quel bradipo.
Non immaginavo che Chopper fosse in grado di scrivere certe cose, come non potevo credere che qualcuno fantasticasse su certe cose.
I miei gusti in fatto di uomini, sono modestamente molto ma molto più fini e con un guadagno assicurato e studiato dal principio.
Frugando altri fogli ne ho lette di tutti i tipi, persino storie in cui ho una storia d’amore con Rufy, cosa che sarebbe assolutamente impossibile.
Non credermi troppo cattiva, ma Rufy non mi sta mai a sentire e poi è così impulsivo da farmi esaurire ogni giorno!
Questi due individui è impossibile che possano cambiare la loro natura rude, ma incuriosita da tutti questi fogli che facevano pensar proprio l’opposto, questa mattina mi sono decisa a fare un piccolo test per valutare la loro reale indole, ovvero cercare di parlarci nella più totale calma.
 
Il primo che incontrai uscendo dalla stanza di Chopper fu Rufy, che naturalmente non aveva notato che nascondevo i fogli di quelle storie dietro le spalle.

“Ehi Nami, che ci facevi nella stanza di Chopper?” domandò un Rufy con la faccia stralunata e un dito nel naso.
La sua espressione era come sempre tontolona, tanto da far sembrare che il suo cervello non stesse neanche un po’ lavorando.
“niente.. Volevo fargli una sorpresa e pulire!” risposi con la mia arte recitativa, che era in grado di abbindolare tutti, per fortuna.
“Nami, dici che Sanji me lo cucinerebbe?” mi chiese pochi istanti dopo puntando il dito dietro di me.
Inutile dire che avevo una grande paura di girarmi sapendo che Rufy era capace di mangiarsi anche i mostri più spaventosi, ed infatti quando mi voltai mi trovai faccia a faccia con uno strano mostro marino che pareva un incrocio tra una foca, un cane e con un naso a proboscide.
Se ne stava con la testa a penzoloni e ci guardava con una faccia più stupida di quella che Rufy potrebbe assumere mentre gli parli di fisica.
“se fosse stato più piccolo lo avrei fatto entrare nella ciurma!” esclamò Rufy ridacchiando.

Come fa ad essere così stupido? Un mostro marino due volte più grande della nostra imbarcazione ci aveva preso di mira, e lui scherzava, anzi pensava a riempirsi lo stomaco.

Diedi un pugno a Rufy pregando che fosse il modo giusto per fargli intuire la mia contrarietà al suo comportamento, dato che le parole non erano mai servite, e con forza mi feci scudo con lui avvicinandoci piano piano al mostro.
Lui si buttò in acqua provocando un enorme scossa che destabilizzò la nave, tanto da farmi cadere a terra, per fortuna però quando ri emerse Rufy lo colpì facendolo però cadere sulla nave.
“RUFY! Vuoi rompere la nave?” urlai mettendomi le mani tra i capelli. Per fortuna non c’erano danni, e Franky avrebbe potuto riparare tutto ma sarebbe costato, ed i tesori della nave dovevano essere tenuti con riguardo, e non spesi per la poca cura di chi la utilizza.
“Vado a portarlo a Sanji!” esclamò Rufy trascinando dietro di se il mostro che portava un enorme bernoccolo in pieno volto.
Scossi la testa. Era impossibile vedere Rufy da un altro punto di vista, se non quello dell’impulsivo stupidone, e  ancora non mi spiego come qualcuno possa mai sopportare questo per tutta la vita, già io fatico a vederlo tutti i giorni mentre minaccia la mia vita!

“che è successo?” una voce roca interruppe i mie pensieri.
Mi girai osservando Zoro mentre si stropicciava gli occhi seduto, a pochi metri da dove è caduto il mostro.
“non dirmi che stavi dormendo!” urlai contro di lui, puntandogli il dito contro.
Lui si alzò come al solito ignorandomi, e dirigendosi verso Rufy.
“mi devi rispondere, quando ti parlo!” inveì stampandogli uno schiaffo sul volto.
“sappi che il tuo debito è salito del dieci percento!” la rabbia era tanta che non potevo far altro che tornarmene nella mia stanza a scrivere tutto ciò, perché nessuno sarebbe in grado di capire in che ciurma mi trovo.
Ho perso i fogli, probabilmente sono caduti quando il mostro mi ha fatto perdere l'equilibrio, e quindi posso farli vedere a Chopper per chiedergli cosa diavolo gli salta per la testa, perciò dimenticherò tutto almeno fino a che non avrò le prove necessarie per potergliele sbattere in faccia, a lui, o a chi magari gliele ha prestate.
Ora mi metto a calcolare la percentuale di interessi che ora ammonta sul prestito di Zoro, dopo di che farò anche dei conticini per tutti i ragazzi in modo di avere i conti precisi per chiunque sia stato a scrivere quella roba vergognosa nei miei confronti.
A domani diario, spero di darti buone notizie.

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Capitolo 2
*** 2. Usop ***


Ho deciso di postare oggi il capitolo, perché preferisco che le due fanfiction che sto pubblicando vengano aggiornate in giorni diversi per non confondermi ^^
grazie a tutti quelli che la stanno seguendo, sono felice che piaccia, per una novellina come me è un onore ricevere tante recensioni :)


Il diario del prode capitan Usop

18 Settembre



Dopo un giorno di totale calma, finalmente è arrivata una nuova grande missione per me.
Oggi un enorme mostro marino dalle fattezze tutt’altro che terrestri ha osato attaccare la temibile ciurma di Usop, così sono stato costretto ad attaccarlo in pieno mare iniziando una battaglia violentissima in apnea, tra correnti pericolose e le urla di una povera Nami spaventata.
Ma per fortuna il capitano vince sempre, e così con un formidabile destro ho messo KO il mostro portando persino la cena a tutti i miei compagni, che naturalmente mi hanno ringraziato inneggiando meravigliose canzoni sulle mie avventure.

Diario del capitano, ti starai senz’altro domandando perché come al solito non mi sono soffermato a descriverti per filo e per segno la grande battaglia col mostro, ma per due motivi sono costretto a lasciarti con questo piccolo riassunto.
Prima cosa Nami ha detto che dobbiamo risparmiare sulla carta per farci comprendere a pieno il valore della natura e degli alberi che tutti i giorni vengono tagliati per darci legna, in grado di riparare tutte le parti di nave che purtroppo, i miei combattimenti distruggono.
Io da capitano responsabile e cosciente delle sue piccole imperfezioni, ho subito accettato iniziando così a seguire un rigido schema che mi impone di scriverti le cose fondamentali, e proprio per questo lascerò una buona parte della pagina per raccontarti un dubbio che mi affligge.
Dopo la strigliata di Nami, sono andato verso la prua a riflettere su come poter calmare i suoi attacchi di ira, ma sono stato distratto da altro.
Dei fogli sparsi un po’ ovunque hanno catturato la mia attenzione e naturalmente la mia vista infallibile è riuscita a raccoglierli tutti.
Sui fogli c’erano scritte delle storie, in tutte i protagonisti erano persone che conoscevo, ovvero i membri della mia ciurma..

Zoro, Nami, Rufy, Sanji, Franky, Brook, Chopper, Robin..

Zoro, Nami, Rufy, Sanji, Franky, Brook, Chopper, Robin..

Zoro, Nami, Rufy, Sanji, Franky, Brook, Chopper, Robin..


Diario, ti sei accorto anche tu, che manca qualcosa?
Insomma, io dov’ero? Nessuno aveva scritto una ben che minima storia sulle avventure di questo povero uomo, che sacrifica ogni giorno la sua vita per il bene degli altri?
Ho riletto tutte le pagine per almeno cinque volte, soffermandomi su tutti i nomi e citazioni, ma mai una volta che sono stato nominato.
Forse non mi vedevano bene con le mie compagne di viaggio? O forse sono cose scritte da loro, che probabilmente troppo timide non hanno avuto coraggio di fantasticare sulle mie grandi doti e prestazioni, oltre che il mio finissimo romanticismo?

Così, per far capire a Robin e Nami che non dovevano avere assolutamente vergogna di parlarmi dei loro veri sentimenti, ho scritto un piccolo racconto per loro, di cui ti lascio un riassunto.
A domani diario del capitano.


Usop il cavaliere dal cuore insormontabile


In un piccolo paese situato in una delle più sperdute isole circondata da mostri marini velenosi e carnivori, una temibile banda di mostri pirati infestava l'isola approfittandosi degli abitanti per i loro loschi affari.
Nessuno aveva tanta forza e coraggio da avvicinarsi a quell’isola maligna, soprannominata “il posto del non arrivo, né ritorno”.
Solo una persona poteva salvare tutti, e quella persona era appena arrivata in città, a galoppo della sua renna parlante in modalità "volo".
“che succede quì?” domandò il  prode cavaliere, il cui nome era Usop.
I cittadini, benché isolati dal mondo conoscevano le avventure del cavaliere che non si era mai tirato indietro dall’aiutare i più bisognosi.
Così in lacrime i cittadini gli dissero dov’era il covo di questi malvagi esseri.
Il cavaliere andò, usando questa volta la sua renna in modalità “passo adagio ma deciso”  arrivando nella tana dei cattivi, che per la paura di essere massacrata anche lei, si avvicinò al cavaliere causando terremoti terribili, da cui naturalmente solo una persona non veniva minimante scossa.

“oh cavaliere, è venuto a salvarci!” esclamò una dolce donzella dai capelli neri e gli occhi di un bellissimo blu, mentre affacciata dalla finestra, piangeva con la sua dolce amica dai capelli color tramonto.
“ti prego, salvaci ed entrambe accetteremo ben volentieri di diventare sue spose per l’eternità” esclamò l’amica dai capelli arancio, mentre mandava baci al cavaliere Usop, che nonostante in tutta sua lunga avventura avesse avuto molti corteggiamenti da ragazze bellissime, non era per nulla indifferente al fascino delle due.
Così lasciando davanti al covo dei malviventi pirati carnivoli la sua fidata renna, il cavaliere avanzò verso i nemici battendoli senza battere ciglio, ma solo con la sua aura immensa, che fece svenire persino le due donzelle che fortunatamente atterrarono sulla prode renna che, per l’occasione aveva optato per la modalità “a due posti”.

Inutile dire che le due donzelle mantennero la promessa, e così i tre vissero felici e contenti.

 

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Capitolo 3
*** 3. Sanji ***



Ecco finalmente un capitolo che in molti aspettavano, quello su Sanji xD
Per chi non guardasse l’anime in giapponese, preciso che Nami Swan e Robin Chwan sono i modi che lui usa per chiamare le due ragazze, non è assolutamente un errore ^^
Grazie a tutti voi che seguite questa FF, e ricordo che il tema delle coppie viene affrontato con ironia e basta, perciò nulla contro lo shonen ai o lo yaoi!




Diario di bordo, 18 settembre


Oggi non potrò raccontarti i meravigliosi complimenti che ho ricevuto da Nami Swan e Robin Chwan per la meravigliosa cena a base di mostro marino che ho cucinato con tanto amore.
Purtroppo qualcosa ha macchiato la serenità che mi avvolgeva calda e sicura.
Spinto dalla felicità di tanti complimenti dopo la cena ho iniziato a pulire la nave da cima a fondo per approfittare del buon umore delle mie due dolci compagne e magari ricevere altri dolci sorrisi di zucchero filato.
Dopo aver fermato parecchie volte Rufy che ballava sulle note di una canzone di Brook proprio nel punto in cui due secondi prima avevo passato lo straccio, sono arrivato accanto alle stanze dove ho trovato vari fogli.
Erano delle strane storie di cui non ho capito bene il significato perché probabilmente molte pagine erano volate in mare.
La prima che lessi era una ridicola storia su un certo cavaliere che si chiamava come Usop, intento a salvare uno strano paese e conquistare due fanciulle che guarda caso si chiamavano Nami e Robin.
Un’altra molto ridicola parlava di una relazione a tre, in cui i protagonisti si chiamavano Zoro, Nami e Rufy.
Poi una tra un altro Zoro ed una certa Robin.
Non mi fraintendere diario, non sono di certo così idiota da non comprendere che si tratta di storie sui miei compagni, ma non riuscivo a capire chi fosse così fuori di testa per immaginarsi la povera Nami con uno stupido che veste a stracci, un bradipo con la panciera ed un bugiardo che sembra essere vestito con del legno da quanto i suoi abiti sono ruvidi e di colori fuori moda -oltre ad essere bugiardo, ha pure i colori di pinocchio, lo farà apposta?-.
Poi compresi tutto.
Una storia su tutte mi fece capire chi ci fosse dietro.
Tra le tante pagine ne trovai una dove inizialmente pensai raccontasse una storia d’amicizia tra me e Zoro, anche se non mi sembra di essere il suo migliore amico, anzi spesso non fa altro che mettermi i bastoni tra le ruote mentre cucino con amore gli spuntini per le mie principesse.
Dopo qualche riga iniziò l’ambiguità che ha persino creato un certo imbarazzo intorno a me, nonostante fossi solo e non stessi leggendo a voce.
Dopo un bacio tra di noi no iniziato a pensare che forse il protagonista non era Zoro, ma Zora la sua sorella gemella segreta.
Al tal pensiero rabbrividì.
Una ragazza con i capelli verde alga, lo sguardo da demone e la panciera non era di certo molto attraente, ma dopo varie letture mi sono accertato che si trattasse di Zoro.
Non era affatto uno scherzo divertente, anche perché cosa sarebbe successo se Nami Swan o Robin Chwan l’avessero letto? Che ne sarebbe stato della mia prorompente virilità? E del mio matrimonio ormai programmato nei dettagli con una delle due principesse? Ho già uno schema dettagliato di ogni cerimonia, dall’ordine dei posti alla forma della torta, alla chiesa, al posto ed infine al vestito.
Avrei voluto bruciare il foglio che screditava il mio amore per le due fino a farlo diventare cenere, non potevo permettermi di buttarlo in mare perché neanche i pesci dovevano leggerlo, e non potevo neanche permettermi di strapparlo perché poteva scapparmi qualche pezzo contenente i nostri nomi e le pratiche che abbiamo utilizzato per divertirci nel racconto.
E se un giorno beccherò chi è giuro che invece di fare altro in quella cucina -e sto per vomitare- come ha scritto lui, mi dedicherò a cucinarlo.
Anche se penso sia un idea di qualche geloso che aspira a rubare le mie donne.

Comunque ti chiederai:" perché non l’hai bruciato?" Beh proprio quando stavo per carbonizzarlo con il mio fedele accendino è arrivato Rufy che mi ha strappato dalle mani il foglio, iniziando a guardare tenendo il foglio con una mano, e con l’altra a scaccolarsi.
Chi penserebbe che lui possa ragionare in quella posizione?
Così non mi sono neanche preso la briga di impedirgli la lettura.
Lo ha guardato diversi minuti soffermandosi su tutti i punti tranne quello dove c'era lo scritto, però lui  è fatto di gomma, metti che ha allungato l'occhio ed ha letto la parte della 'festa sopra il tavolo della cucina' o quella disgustosa leccatina con la panna a spry.
Dopo qualche minuto mi ha ridato il foglio e se né andato, così ho potuto bruciarlo col cuore distrutto da questo testo offensivo e pericoloso.

Che dire diario, sono davvero depresso.
Perché nessuno mi vede bene con quei due angeli? Ed in più mi danno del gay?
Non sono di certo contro queste cose, più che altro diciamo che non ci penso neanche.
Forse mi vesto in maniera troppo elegante e non sprizzo quella maschilità necessaria per attrarre le donne?
Dovrò rivedere i posti per il matrimonio tenendo Zoro il più possibile lontano dal mio tavolo e quello della mia futura dolce mogliettina?

Per sicurezza domani vestirò con pantaloncini ed una maglietta bianca larga e sporca, non darò cibo a Zoro se non gli scarti, e la cucina avrà la porta sempre aperta in modo da far capire a tutti che non nascondo nessuna relazione clandestina al suo interno.

L’unica cosa che mi preoccupa e.. Rufy avrà capito cosa ha letto? Conoscendolo farà domande a destra e manca, ma dubito dirà qualcosa di sensato.
Per sicurezza prima di andare a letto farò una preghiera in più per sperare dimentichi tutto.

A domani diario.

PS: in allegato due foto splendide di Nami Swan e Robin Chwan!!  ♥ 

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Capitolo 4
*** 4. Rufy ***



 Questo capitolo è un po’ -catena- ovvero è legato a quello precedente ed a quello che verrà.
E’ fatto per spiegare cosa ha capito Rufy e cosa tutto lo porterà a fare il capitolo successivo!
Inizialmente non dovevo raccontare con il capitano questo quarto capitolo, ma ho cambiato un po’ la storia già scritta perché ho pensato fosse più adatto inserire qua il suo pensiero, dato che il nostro cappello di paglia non è proprio un grande oratore, e non ce lo vedo a descrivere una scena movimentata come quella che sarà la prossima xD
Grazie a chi legge, chi la commenta e chi la segue preferisce e ricorda! Siete davvero tanti e sono felice che questa fanfiction stia riscuotendo successo con questa idea nuova! ^^
Un abbraccio virtuale!


Diario del capitano
18 settembre



Mm..
Mi sono deciso a scrivere perché un buon capitano deve trascrivere i propri problemi su carta, per chi in un futuro ne avrà bisogno (questo mi ha detto Robin, ma io non ho ancora ben capito perché devo poi dare a qualcuno questo diario, soprattutto perchè quello di cui sto per scrivere è pericoloso).
La giornata è andata come al solito, mare calmo, mangiata di mostro marino e pesca con Usop, che oggi insisteva tanto per farsi chiamare cavaliere, ed anche questo non mi è chiaro.
Comunque dopo una grande abbuffata a cena, sono andato a cercare Sanji per il dolce che si era dimenticato di servirci subito dopo un grazie di Robin e Nami (anche questo è un mistero, se loro gli chiedono una cosa lui corre, ma se gliela chiedo io prendo un colpo in testa. Eppure io sono il capitano, no?).
Aveva un foglio in mano, e pensando che fosse una nuova ricetta che voleva collaudare con una pesca notturna, ho guardato il pezzo di carta cercando di capire più o meno cosa gli servisse per dargli una mano.
La ricetta non l’avevo mai sentita, anzi non pensavo che Sanji volesse cucinare Zoro con la panna e poi mangiarselo sopra il tavolo della cucina tutto crudo.
Il cibo crudo fa male, figurati Zoro!
Allora ho chiesto delucidazioni a Brook che ha sempre una canzone o una frase adatta alla situazione.
Mi ha spiegato che quello è cannibalismo e che devo assolutamente fermarlo, così stanotte farò da guardia alla cucina per fermare l’omicidio.
Io e Brook abbiamo un piano infallibile o quasi.
Per l’occasione metterò una giacca a maniche lunghe per sembrare più serio, e porterò una torcia da puntarmi in faccia per dare un senso di terrore maggiore.
In qualche modo penso di fermarlo senza che Sanji si mangi anche me, perché essendo fatto di gomma non penso di avere un buon sapore (anche se nell’isola di Drum stavo per essere mangiato da un pazzo con lo stomaco e la mascella di ferro).
In caso però Sanji tenti di mangiarmi, mi cospargerò di peperoncino, e come consigliato da Brook nasconderò tutti i coltelli della cucina.
Se non verrò divorato ci sentiremo domani diario, a presto.
Ps: non dire a nessuno quello che sto per fare è top segret! Anche se sembri muto non si sa mai, magari come i cani hai un linguaggio tutto tuo e lo usi per spettegolare con i diari dei miei compagni.


______

“Ehi Brook, secondo te perché Sanji vuole cospargere Zoro di panna e morsicarlo?” domandò Rufy guardando confuso l’amico scheletro, che rispose allo sguardo con uno altrettanto dubbioso.
“cosa?” esclamò lui avvicinandosi a Rufy per iniziare una discussione a bassa voce.
“In un foglio che Sanji teneva in mano, c’era scritto che lui di notte vuole mettere la panna su di Zoro, sbatterlo sul tavolo della cucina e morsicarlo tutto!” spiegò Rufy grattandosi la testa, anche se aveva il cappello a proteggerla.
“dobbiamo fermarli! Non posso credere che Sanji sia cannibale, mi viene la pelle d’ora anche se sono uno scheletro, e la pelle non ce l’ho!” rispose Brook avvicinando il volto a quello di Rufy per escogitare un piano.
Dopo una silenziosa confabulata, i due si avvicinarono alla cucina con passo furtivo.
La stanza era semi deserta, ad abitarla c’era solo una Robin assolta su un libro, che non diede molta importanza alla presenza dei due, immaginandosi che fossero intenti a creare qualche strano gioco.
“qualcuno dovrà piazzarsi qua tutta la notte” commentò lo scheletro indicando un posticino vicino al tavolo dove Sanji affettava.
“io non ho carne, sono uno scheletro quindi posso fare da guardia!” continuò lui indicandosi la testa come a mimare un immaginaria lampadina accesa.
“ma con le ossa si può fare il brodo” rispose Rufy indicando la pentola che poco prima conteneva proprio una minestra con i resti del mostro marino.
I due al pensiero si guardarono con i brividi di freddo, anche se quelli di Brook erano più scenici che altro.
“hai ragione! Però con la gomma non si può cucinare! Ed anche se provasse a morsicarti la gomma rimbalzerebbe i suoi denti, dandoti il tempo di scappare con Zoro, anche se sporco di panna sarà difficile da trascinare!” ribatté Brook mettendo le mani sulle spalle di Rufy.
“allora tu resti qua, io vado a cercare Zoro, se non lo trovo sarà compito tuo fermare questa pazzia! saremo gli eroi della nave, ma ricordati che è solo un nostro dovere! armiamoci come cavalieri e salviamo la ciurma!” affermò Brook battendo il cinque con Rufy.
"La situazione è più spaventosa che mai, mi sembra di stare in un horror, in cui naturalmente non posso perdere le corde vocali perché non le ho, sono uno scheletro!" continuò lui a bassa voce, accompagnando il tutto con una risata più forte.
I due uscirono dalla stanza, lasciando una Robin perplessa.
Sanji voleva commettere un omicidio?

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Capitolo 5
*** 5. Brook ***


Mi scuso di averci messo tanto, ma purtroppo questo capitolo è sparito misteriosamente dal mio computer, e mi sono dovuta rimettere a scriverlo cercando di renderlo perfetto per il prossimo che sarà strettamente collegato.
Non mi vogliate male, so che volevate quello di Zoro ma per tutto c’è un tempo, ed ora è quello di Brook (ma con un co-protagonismo dello spadaccino).
Ringrazio tutti, nove commenti sono tanti e spero di non deludervi, ormai siamo arrivati a metà storia, mancano Chopper, Franky, Robin e Zoro.. Non riesco ancora a spiegarmi questo gran successo! Spero di tirare fuori altre storie così divertenti perché leggere i vostri pensieri è davvero fantastico e di aiuto per una neo scrittrice come me.
Diciamo che la mia sfida era portare qualcuno a perdere un po’ del suo tempo per recensire la mia storia, e ci sono riuscita ^^
Buona lettura!
ps: forse questa è l'unica fanfiction che viene commentata dagli amanti di tutte le coppie della categoria, non è bello? xD e pensare che io, non ho coppie preferite ma solo stranezze come la coppia Bonney-Sanji (lui cucina e lei mangia) e Perona-Zoro (lui serio e lei no). 


___


Brook era ormai da mezz’ora appostato in incognito di fronte alla stanza di Zoro, con un pezzo di legno con due fori per poter non essere -a detta sua- scoperto dallo spadaccino.
Nonostante l’omicidio alle porte, tutto appariva come al solito, con la leggera brezza del mare che faceva dondolare leggermente l’imbarcazione.
Le uniche voci che si potevano udire erano quelle di Chopper disperato che chiedeva urgentemente l’intervento di un medico per aver dato degli alcolici a Franky, e il secondo che sembrava sputare fuoco dalla bocca.
Ma forse, proprio per via di questo frastuono, la porta della stanza di Zoro si aprì e lui uscì portando con se solo una katana, forse perché non sentiva nessuna preoccupazione.

Muovendosi sempre con il legno a muraglia, Brook iniziò a seguire in maniera furtiva i movimenti del compagno, che ogni tanto si girava a guardare la 'protezione' di Brook senza mai fare troppa attenzione al fatto che in una nave non è normale vedere un blocco di legno che cammina.
Zoro si stava dirigendo proprio verso la cucina, dove sicuramente Rufy era appostato e forse stava fermando Sanji, perciò in nome del patto siglato col capitano, corse verso Zoro impugnando il legno che poco prima gli faceva da scudo.
Apportando all’arma tutta la sua forza, provò a farlo sbattere contro la testa di Zoro, che mise un braccio a protezione, finendo per spezzare la tavoletta, che Brook si ritrovò tra le mani in due pezzi tagliati perfetti.
“che stai facendo!” esclamò lui toccandosi il braccio con la mano, anche se non aveva riportato il ben che minimo graffio.
“io ti sto proteggendo!” rispose lui tirando per il braccio Zoro, cercando di trascinarlo via dalla cucina dove, da un momento o l’altro poteva apparire Sanji.
“dove mi stai portando?” domandò lo spadaccino che non era ancora stato trascinato di un millimetro, ed anzi, non era neanche piegato al peso della spinta di Brook che invece faticava molto.
“mi stai facendo sudare.. Ma io sono uno scheletro e non sudo!” ironizzò lui facendosi prendere dalle risate, mentre uno scocciato Zoro, lo guardava con occhi stretti e fronte incurvata.
“scusa.. È l’abitudine! Comunque dobbiamo andare lontano dalla cucina, presto!” esclamò lui riprovando a tirarlo con gli stessi scarsi risultati.
“ma io stavo andando al bagno!” rispose Zoro guardandosi intorno e notando che in effetti era vicino alla cucina e non al bagno.
“il bagno è dall’altra parte della nave, ora ti ci porto!” Brook finalmente riuscì a schiodare Zoro dalla sua rigida posizione, portando via lo spadaccino che ancora si domandava come ci era finito nella cucina.

____

“non devi andare in cucina per nessun motivo, capito?” insistette Brook, anche se riceveva solo sbuffi da parte di Zoro che almeno il bagno, l’aveva trovato.
“dimmi perché!” rispose lui per l’ennesima volta, poggiando la schiena al muro e incrociando le braccia dubbioso.
Sanji vietava ai maschi di mangiare la notte per non finire le provviste, ma tutti se ne fregavano soprattutto Rufy, che si alzava almeno tre volte ogni notte per farsi uno spuntino.
Lui non era un frequente abitatore della sala da pranzo, ma anche il suo stomaco aveva qualche esigenza che lo costringeva a saccheggiare dalla dispensa, ed anche se ogni volta Sanji incolpava lui persino quando non era la causa delle misteriose sparizioni di cibo, non succedeva nulla dato che lui si sentiva nettamente superiore al cuoco.
Brook iniziò a tremare, tutte le ossa del suo corpo suonavano una melodia di terrore che Zoro notò, guardandolo male.
“Stanotte Sanji.. Non ha buone intenzioni con te” confessò Brook, capendo che era impossibile tenere questo grande segreto senza farlo andare incontro al pericolo.
“che significa? Vuole prenderne?” rispose lo spadaccino mettendo una mano sull’elsa della spada per far capire a Brook che, se si trattava solo di questo lui non aveva problemi a reagire.
“No non vuole proprio picchiarti.. Beh diciamo che vuole cospargerti di panna e..” al musicista mancarono le parole dalla bocca lasciando un attimo in sospeso la frase che fece gelare Zoro come non mai.
La sua faccia era paonazza, con la bocca spalancata ed una mano sulla panciera verde, dove nonostante lo spesso strato di stoffa che copriva lo stomaco, poteva sentire i suoi lamenti di disgusto.
“Sanji è frocio? Mi sembrava strano che fosse sempre in calore! Bene lo sistemo io!” annunciò Zoro prendendo il cammino verso quella che per lui era la cucina, ma che in realtà era la stanza medica, attaccato a lui per le gambe, c’era un disperato Brook che veniva trascinato come le lattine sulle macchine in piena velocità il giorno delle nozze.
“no, lui ti vuole mangiare crudo!” urlò di rimando, facendo fermare ancora Zoro che era già dubbioso della strada che aveva percorso, dato che vedeva solo un vicolo cieco.
“questa nave è peggio di un labirinto” mormorò lui prima di elaborare la frase pronunciata dal compagno.
“cosa?” sbraitò lui prendendo Brook e tirandolo su come un panno steso.
“Rufy ha trovato una sua ricetta.. stanotte vuole sbatterti su un tavolo, metterti la panna e mangiarti crudo, Rufy è in cucina per calmare Sanji sperando che non gli piaccia mangiare anche le gomme da masticare!” sostenne lui tirando per la maglia Zoro, che era ancora più impietrito di prima.
“vuoi dirmi che oltre che brutto, stupido e arrapato, è pure cannibale?” rispose Zoro prendendo col braccio Brook e caricandoselo sulla spalla.
“ora mi porti in cucina, capito? Non sono un codardo, se vuole provare a mangiarmi, lo faccia!” sfidò lo spadaccino, iniziando a correre con Brook che lo indirizzava come un navigatore satellitare, ormai sconfitto.
“sto per vomitare, vai troppo veloce.. Anzi io non ho uno stomaco, sono uno scheletro!” ironizzò Brook che si prese un’occhiata demoniaca da Zoro, che lo fece zittire del tutto.
Così per sfogarsi prese carta e nella nascosta tra i capelli iniziando a scarabocchiare qualche frase che avrebbe aggiunto al suo diario di appunti per canzoni.

Sono su una nave, ma sto navigando per aria
Preso da un violento, mi dirigo verso il male
Non so se sopravvivrò, questo solo il tempo lo sa
Ma per i miei compagni lotterò, anche se questo vorrà dire essere un brodo per il pranzo di domani
Avvolte mi domando perché, questi bravi ragazzi sono così violenti
Ed ora dondolando fra vita e morte, non posso neanche versare lacrime
Sono solo uno semplice scheletro, ma sappiate che lotterò con le unghie e con i denti
Almeno quelli mi sono rimasti, e finalmente un modo di dire su di me l’ho trovato
Peccato che forse morirò, ma almeno questa volta in pace sarò.

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Capitolo 6
*** 6. Nico Robin ***




Ed ecco l’aggiornamento di metà settimana!
Per fortuna non è sparito anche questo capitolo e perciò senza tanti indugi lo posto per non farvi aspettare tanto ^^
Anche in questo capitolo vi starete chiedendo “ma Zoro? Ti sta tanto antipatico?”.
Beh No.. So che molti si aspettavano il suo diario ma ormai la storia coinvolge tutti e perciò nel capitolo ci sarà quasi interamente lo spadaccino ^^ !
So che vi sto facendo penare per questo diario di Zoro, ma chi l’ha dura la vince ed il prossimo prometto che è il suo (anche perché ormai siamo agli sgoccioli, mancano Chopper, Zoro e Franky).
Spero di riuscire a terminare il tutto per metà settembre in modo di non perdervi per la scuola (io ormai lavoro ma non so voi).
Magari per Natale (così siete tutte in vacanza) tornerò con qualche altra pazzia (forse estenderò i confini oltre i mugiwara, cosa vi piacerebbe leggere?) sempre se voi sarete così pazze da leggere ancora una mia fanfiction ò_ò
Un grazie di cuore a chi legge, recensisce segue preferisce e ricorda.. non elenco per non allungare le note all’infinito,  però all’ultimo capitolo una dedica ci starà ;)
Buona lettura!



Diario di bordo;
19 settembre


Oggi pensavo di fare come al solito, da mediatore di pace, in una delle tante situazioni critiche che si proliferano tra noi membri della ciurma ma, ho fallito nel mio intento alimentando ancora di più il fuoco che si era scatenato attorno alla vicenda.
Tutto è iniziato quando Rufy ha preso tra le mani un foglio che a detta di Sanji non era neanche suo, e che raccontava degli atti non proprio amichevoli tra lui e Zoro e che naturalmente Rufy ha travisato con l’auto di Brook arrivando a pensare che ci fosse un cannibale all’interno dell’equipaggio.
Inutile dire che sono riusciti ad influenzare Zoro che, pensando che Sanji fosse in agguato, stava per scatenare una vera e propria rissa in cucina, dove a stento siamo riusciti a fermarli (menomale che Sanji aveva accecato Zoro!).
Dopo di che ho pronunciato una parola che non dovevo dire, e che ancora una volta Rufy a frainteso.
-dovremmo indagare sulla faccenda-.
Ed ecco che ho passato tutta la notte ad interrogare con Rufy e Brook l’intera ciurma con tanto di camera buia e luci puntate sul interrogato.
Sono stata più volte presa per un ispettrice, tanto che Rufy mi ha persino creato un cappello di carta per rivestire meglio il ruolo.
Credo di essere arrivata a comprendere cosa sia accaduto e domani proverò a spiegarlo, ma non mi aspetto molto.
Una cosa positiva in tutto ciò l’ho trovata, ora so che per Natale potrò regalare un libro di investigazione per Rufy che finalmente vedrò leggere, e magari dei sonniferi spray per fermare Sanji e Zoro (Per farti capire quanto è stata pericolosa la loro battaglia, ti dico che Sanji ha un buco in testa e Zoro è temporaneamente ceco).
Ora vado a dormire, sei ore di interrogatori non sono di certo uno scherzo neanche per il più forte, se poi pensi che devi fare domande a gente come Chopper che si imbarazza ad ogni domanda, è davvero dura.
Buonanotte diario (sarebbe più corretto buon giorno).




Era ormai notte inoltrata quando Rufy vide i primi segni di vita all’interno della cucina.
Sanji era entrato fischiettando, dirigendosi a capriole verso i suoi utensili da cucina che erano ancora sporchi dalla cena.
Con la sigaretta sempre premuta tra le labbra, si mise a lavare il tutto con velocità, soffermandosi sui grandi coltelli che aveva utilizzato per tagliare il mostro marino.
Incurvando un po’ l’angolo della bocca soddisfatto per l’ottimo pasto che aveva cucinato, iniziò ad affilare i grandi coltelli tra di loro, sfregando  con grande velocità le lame.
Rufy lo guardava impietrito, si trovava sul luogo del futuro delitto e non solo, era persino il testimone oculare.
Delle urla crescevano sempre di più, coprendo lo strofinare  delle lame ed il battito del cuore di Rufy che si faceva sempre più potente ed irregolare, appena notò che si trattava delle grida di Brook che probabilmente aveva fallito nel trattenere Zoro.
“che succede?” si domandò Sanji che fermò le mani girandosi verso la porta in attesa di capire cosa stesse accadendo, un po’ della cenere della sua sigaretta cadde a terra senza che lui se ne accorgesse, con la bocca semi spalancata ed il fumo che usciva agevolmente da essa.
All’improvviso la porta si aprì, illuminando i volti di Zoro paonazzo e di Brook preso per un suo braccio e privo di sensi.
“dovevi dirmi che era questa la sinistra, non l’altra!” urlò Zoro poggiandolo il compagno a terra che non aveva le forze per rispondere.
Lo spadaccino si girò verso Sanji che brandiva i due coltelli e lo guardava sbigottito, come lo stesso Zoro che notando le lame inghiottì la saliva come gesto di nervosismo.
“che ci fai in cucina nel bel mezzo della notte?” sbraitò Sanji agitandosi con i coltelli in mano, mentre Zoro con un dito vicino all’elsa della sua spada si teneva pronto allo scontro.
“e tu?” rispose Zoro inarcando un sopraciglio come a far notare al cuoco che, non era di certo un ora abituale per stare con i coltelli in mano.
“cercherò di spiegarlo in maniera tanto semplice che anche un gorilla con la testa d’alga possa comprenderlo: Io fare il cuoco, io dovere fare il mio lavoro in cucina, io dovere pulire quello che io cucino per te!” spiegò Sanji scandendo ogni parola con lentezza, come a spedire ad ogni pausa un’offesa a Zoro che aveva recepito tutto ghignando in faccia a Sanji, la cui pazienza era come la sua sigaretta: finita.
Zoro impugnò la sua katana andando contro Sanji che fermò la lama con i suoi due coltelli, anche se non era pratico di combattimento ad armi, non era di certo un novellino con quelle affilate.
“lo so che vuoi mettermi la panna e fare quella cosa orribile, sei un pazzo ti riempirò tanto di botte che ti passerà” minacciò Zoro il cui sguardo si era fatto terribilmente nero, come quello di Sanji che però avendo capito il reale significato di quel testo pensava che lo spadaccino sapesse la reale versione del racconto.

Maledetto Rufy, quello che deve capire non gli entra in testa.. Ma quello che invece non dovrebbe comprendere..

“lo sai che non farei mai certe cose, mi piacciono le donne e mi sembra abbastanza chiaro! Semmai sarai stato tu a scrivere quelle cose!” si difese il cuoco, staccandosi un attimo dalla forte pressione di Zoro.
I due si guardarono, mentre lo sguardo dello spadaccino si era fatta un po’ confuso.
“quindi le tue erano davvero intenzioni da gay!” esclamò Zoro sbigottito, il cui stomaco ricominciò a lamentarsi dallo schifo dell’immagine di lui e Sanji in atti osceni.
“allora con la katana ho finito, ti ho già colpito abbastanza!” affermò Zoro abbassando la sua arma, mentre Sanji non capiva dove lo avesse colpito.
Si guardò dalla testa ai piedi, soffermandosi sui vestiti, ma non aveva un solo taglio in tutto il corpo, così guardò Zoro che gli indico la testa, esattamente il centro del cranio dove Sanji toccandosi non trovò più capelli.
Il suo sguardo si fece rosso, dimenticando quello che era stato l’imbarazzo per quel testo su di loro due.
Zoro tirò la katana lontano, per casi come questi secondo lui era più efficace il classico pugno sul naso che per poco non andò a segno, in contemporanea ad un calcio di Sanji sulla nuca dello spadaccino.
Le urla di Rufy bloccarono i due ragazzi che si girarono a guardarlo.
Il suo corpo formava una lettera C, la schiena a ponte aveva per poco evitato la lama di Zoro che era stata lanciata proprio nella sua direzione.
“che ci fai qua Rufy?” chiese Sanji avvicinandosi al suo capitano ancora traumatizzato dall’accaduto, in quell’istante anche Zoro notò qualcosa.
Sul tavolo in cui si era nascosto Rufy spuntava un occhio azzurro, che fece un po’ paura a Zoro che avvicinò il dito per capire se fosse vero o no, venendo però fermato da un piede di Sanji che schiacciò il dito dello spadaccino mettendolo a terrà.
Subito dopo prese dal tavolo la boccetta del peperoncino in polvere, buttandolo negli occhi di Zoro che iniziò ad imprecare a terra mentre si rotolava con le mani negli occhi.
“così impari! Non solo mi tagli i capelli, ma cerchi anche di cavare un occhio a Robin Chwan, che uomo rozzo che sei!” esclamò Sanji accendendosi l’ennesima sigaretta mentre nella stanza faceva capolino anche Robin.
“che cosa sta succedendo?” domandò  lei, anche se aveva capito tutto dall’istante in cui aveva udito Brook e Rufy confabulare.
Sanji, Zoro, Rufy e Robin si sedettero, iniziando a discutere di quello che avevano capito.
“dovremmo indagare sulla vicenda, sicuramente Sanji non è stato l’unico a leggere questi fogli!” affermò Robin facendo illuminare gli occhi di Rufy che era eccitato all’idea di fare l’ispettore.
“Sì Robin tu sei l’esperta investigatrice!” esclamò lui facendo battere una mano in testa a Sanji e Zoro che aveva gli occhi chiusi e le palpebre rosse contornate dal lacrime.
“io sarei l’archeologa, però in questo caso dovrò sempre mettere insieme i pezzi” rispose lei sorridendo a Rufy che intanto cercava di rianimare Brook ancora privo di sensi.
“tu vai a cercare i fogli, intanto penso a cosa fare!” ordinò lei mentre si alzò dalla sedia per osservare Rufy che trascinandosi Brook, andava a cercare le prove.
“non c’è mai da annoiarsi con voi!” scherzò Robin, mentre il viso di Zoro era tutt’altro che allegro, anzi trovava piuttosto irritante il fatto che la donna non si trovasse mai nelle brutte situazioni con i suoi pazzi compagni e che anzi, avesse pure da ironizzare dalla sua situazione, anche se Sanji con un buco in testa se ne fregava altamente e dava ragione alla sua amata.

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