Ho paura del Buio

di Sunburn_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Andrea- ***
Capitolo 2: *** -Odio- ***
Capitolo 3: *** -Buon Compleanno- Parte I ***
Capitolo 4: *** -Buon Compleanno!- Parte II ***
Capitolo 5: *** -Le 10 cose che odio di te!- ***
Capitolo 6: *** -La vera Punizione- Parte I ***
Capitolo 7: *** -La vera Punizone- Parte II ***
Capitolo 8: *** -Una serata così!- ***
Capitolo 9: *** -Verità- ***
Capitolo 10: *** -Papavero- ***
Capitolo 11: *** -Orgolio- ***
Capitolo 12: *** -Club e Gelosia - Parte I ***
Capitolo 13: *** -Club e Gelosia- Parte II ***
Capitolo 14: *** -Il sussurro del mio cuore- ***
Capitolo 15: *** -Incubi- ***
Capitolo 16: *** -Addio California!- ***
Capitolo 17: *** -Casa- ***
Capitolo 18: *** -Illusa- ***
Capitolo 19: *** -Rimorsi- Parte I ***
Capitolo 20: *** -Rimorsi- Parte II ***
Capitolo 21: *** -Guida Turistica!- Parte I ***
Capitolo 22: *** -Guida Turistica!- Parte II ***
Capitolo 23: *** -Devo tornare Indietro!-Parte I ***
Capitolo 24: *** -Devo Tornare Indietro!- Parte II ***
Capitolo 25: *** -Problemi- Parte I ***
Capitolo 26: *** -Problemi- Parte II ***
Capitolo 27: *** -Ceneri di un Amore- ***
Capitolo 28: *** -La Fiamma non si riaccende...o si?- ***
Capitolo 29: *** -Solo quando i maiali voleranno- ***
Capitolo 30: *** -Questo capitolo non ha un titolo- ***
Capitolo 31: *** -Incontri furtivi??!?!- ***
Capitolo 32: *** -Il più grande spettacolo Dopo il Big Bang- Parte I ***
Capitolo 33: *** -Il più Grande Spettacolo Dopo il Bing Bang- Parte II ***
Capitolo 34: *** -La storia sembrava Finita Invece No!!!- ***
Capitolo 35: *** -Altro Capitolo Innominato per Mancanza di Ispirazione!- ***
Capitolo 36: *** ~ Oh-oh e ora? ***
Capitolo 37: *** I Capitoli Innominati Sono i Migliori ***
Capitolo 38: *** Cena! ***
Capitolo 39: *** Questa Volta, siamo quasi VERAMENTE, alla fine. ***
Capitolo 40: *** Fine! ***



Capitolo 1
*** -Andrea- ***


Ho Paura Del Buio

 

 



Erano le nove di sera. In casa un silenzio di tomba. Non c'era nessuno a casa. Suo fratello viveva ormai da solo con la sua nuova famiglia. Ormai si era sposato da poco e aveva una bella bimba, di nome Joy.
Era infatti la gioia della famiglia. Probabilmente i suoi genitori erano usciti a spassarsela, e lei, non avrebbe voluto esserci quando sarebbero tornati. Accese la luce della sua stanza. Si guardò allo specchio. Si infilò un paio di pantaloncini neri e un top argentato lucido con le spalline. Si infilò anche gli stivali in  camoscio neri.
Lasciò i capelli un po' in disorine e si mise un po' di profumo alla vaniglia.
Il suo preferito.
Spense la luce e si infilò la giacca prima di uscire.
Nel garage, il suo motorino aspettava di essere montanto. In pochi minuti arrivò in un club del centro, il "Rose's Dance" :Il club in cui lavorava.
All'entrata Bob, il grande buttafuori la salutò con un cenno della mano che lei  ricambiò e la fece entrare. Dentro veviva mandata musica a palla, mentre sulla pista da ballo, si esibivano i  ballerini più bravi tra i clienti. Passò davanti al balcone dove Rose stava distribuendo i drink.
«
Bellezza, già qui? Tony stacca tra un'ora, intanto divertiti. Vuoi qualcosa da bere?Mi sono fatta arrivare la cola solo per te!» le disse una donna dai riccioli castani
«
Allora facciamo una Cola con ghiaccio!- le disse Andrea sorridendo mentre si sedeva ad uno sgabello. La donna glielo porse quasi subito. «Eccoti qua dolcezza!Che mi racconti, a scuola, c'è sempre quel bel ragazzo che ti gira attorno?» Andrea bevve un sorso della cola.
«
Bhè, diciamo che quel ragazzo è un cretino, tanto sa che non mi piace e quindi ha mollato la presa mettendo le mani su un'altra troietta. Di nuovo, ti posso solo dire che ho quasi sezionato una povera rana se non fosse stato per il suono della campanella!» si mise a ridere con la donna.
«
Tuo fratello che dice ?» chiese chiese mentre versava una birra ad un cliente.
«
Tutto a posto. Simo è adato in depressione perchè Joy è già fidanzata, e va in prima asilo! Invece Susan è felice!» la ragazza scoppiò a ridere. Dopo che passò un ora chiaccherando con Rose salì alla postazione del Dj, dove Tony metteva diversi dischi e remixava la sua voce.
«
Hey, splendore!« salutò il ragazzo con una stretta di mano.
«
Tocca a te?» Andrea annuì e allora Tony prese il microfono. «Ragazzi, ecco la vostra Dj number two, Andrea! Mi raccomando, ballate!» urlò al pubblicò mentre le passava le cuffie.
«
Oggi sono in vena di Jey Lo' e Pitbull, ti avverto!» le disse sorridendo.
«
Grazie per l'informazione, ma ho già preparato qualche bravo di Enrique Iglesias che ho remixato! E poi, magari metterò anche On The Floor!» disse mentre iniziava a mettere un pò di musica. «Allora io vado a Ballare, ciao Splendore!» le schiccò un bacio sulla guancia e scese in pista a ballare.
Tony aveva diciannove anni. Ed era un patito della musica. Andrea lo adorava, era un amico prezioso e importante...l'unico
 «
Vi voglio vedere ballare tutti!» urlò al microfono mentre rideva.
Lei passava le serate così, facendo la Dj al Rose's Dance ho a ballare sempre al club. Finì che erano le tre di notte. Salutò i colleghi e si diresse verso il suo motorino, quando un gruppetto di ragazzi della sua età le piombarono davanti.
«
Hey, ma tu non sei quella ragazza di scuola?» le chiese Drew, un suo compagno di classe. Andrea non rispose.
«
Che ne dici di venire a fare un giro con noi?» l'afferro per un braccio.
Lei cercò di divincolarsi, il braccio le faceva ancora male dopo l'incidente che aveva avuto.
«
Smettila! Mi fai male!» protestò lei tirandogli un calcio nelle parti strategiche.
Derek la riprese più violentemente. Dopo un po' però si fece avanti Alex.
Lei e quel ragazzo si odiavano. D'altronde lei odiava quasi tutti!
Alex aveva due magetici occhi verdi e i capelli biondi ribelli e si era trasferito da poco nella sua scuola.
«
Dai ragazzi smettiamola, non lo vedete che non si sa difendere!» fece segno di smetterla però sogghignando.
Quando lasciarono la presa su di lei, Andrea tirò un calcio anche ad Alex pittosto forte.
«
Chi è che non si sa difendere?» chiese mentre li scansava e accendeva il motorino.

Angolino di SweetMe:Allora, che dire! Prima fanfiction che faccio e sono emozionatissima. Mi scuso per errori grammaticali, di punteggiatura o di sintassi. Ho scritto questa fan fiction per vedere se il mio stile di scrittura piace e se sono capace di far suscitare un po' di sentimentiattraverso quello che batto al computer. Il mio sogno nel cassetto, insieme a molti altri? Pubblicare un libro. Ho molto da imparare e sono molto giovane, quindi accetto critiche di tutti i tipi, mi basta anche un "che schifo" basta che recensite per favoreeee ^-^ Comunque, vi devo lasciare! Al prossimo aggiornamento e continuate a seguirmi per favore!
Un Bacione enorme!
Marty.

 

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Capitolo 2
*** -Odio- ***


Erano le otto del mattino ed era maledettamente tardi. Ma a lei non importava. Dopo qualche minuto si alzò e si osservò allo specchio a fiugra intera. I capelli erano tutti agrovigliati e gli occhi erano assonati.
Del resto, come tutte le mattine. Tirò fuori dall'armadio una maglietta NY bianca aderente e un paio jens aderenti grigio fumo. Indossò anche un paio di Converse alte in eco-pelle con i lacci colorati e si diede una veloce spazzolata ai capelli. Lentamente andò in bagno, e si lavò la faccia e i denti. Quando andò di sotto Albert stava "flirtando" con la madre.
-Oh, buongiorno!- disse quasi scocciata la donna. Andrea la ingorò, come sempre.
Si precipitò ad uscire di casa prendedo la giacca. Accese il motorino nero e si indirizzò verso il vecchio edificio color panna. La sua scuola. Arrivò dopo pochi minuti e percheggiò il motorino nel parcheggio riservato agli studenti.
-E' arrivata la troietta!- fu accolta da Alex. Andrea non rispose e si incamminò verso l'entrata ma fu bloccata dalla prese del biondo.
-Smettila di rompere i coglioni e mollami!- protestò Andrea. Le aveva afferrato sempre il braccio ferito, dove tre notti fa, il patrigno le aveva tagliato la pelle con una lametta perchè gli aveva dato del deficente.
-Non scaldarti tanto micetta!- sorrise malizioso. Il ragazzo strinse talmente forte, che Andrea dovette trattenere un gemito di dolore, probalmente il taglio si stava riamprendo. Alex si accorse che qualcosa non andava e rallentò la presa.
-Tutto bene? non dirmi che ti ho fat....- si interruppe vedendo il sangue scorrere sul braccio.
-Stai sanguinando!- disse scioccato mentre osservava il taglio lungo l'avambraccio. Andrea si voleva dimostrare forte, eppure, il quel momento le venne da piangere. Alex non disse nulla, la portò in infermeria.
-Ragazza, come ti sei procurata questo taglio?!?- le domandò l'infermeria mentre la medicava.
-N-non me lo ricordo.....- disse abbassando lo asguardo e trattenendo smorfie di dolore. Quando l'infermiera ebbe finito, Andrea uscì senza dire nulla. Ma Alex la seguì.
-Di la verità, cosa hai fatto al braccio?!?- le chiese con aria seria.
-Ah, ora ti preoccupi anche, VAFFANCULO!- lo lasciò nel corridoio mentre gli amici lo guardavano incredulo. 


Angolino di SweetMe:Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qua! Mi scusi per eventuali errori grammaticali, di sintassi o punteggiatura. Spero che questo capitolo vi sia di gradimento. Fatemelo sapere e recesnite in tantii!!!!!!! Per favore *-*!  
 

 

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Capitolo 3
*** -Buon Compleanno- Parte I ***


Erano le sette e mezza di sera. Troppo presto per andare a lavorare o a ballare. Le luci della sua stanza erano accese, nonostante non fosse tanto buio fuori.
Andrea era rannicchiata sul suo letto a leggere uno dei suoi amati libri gialli, di Arthur Conan Doyle.
E' meglio distrarsi un po', invece di vivere anche stanotte nella paranoia del buio.O meglio, di quello che si nasconde nel buio. Pensò mentre girava anche l'ultima pagina di Uno Studio In Rosso.*

                                                  *****

-Papà, ho paura del buio!- disse una bambina dai capelli ciliegia e da due vispi occhi azzurri, ora inondati di lacrime cristalline.
-Perchè piccola mia?- un uomo si avvicinò a lei.
-Non solo del buio, ma di  quello che ci si nasconde!- mormorò abbracciando il padre.
-Andrea, c'è qualcuno che ti fa del male?- le sussurrò accarezzandole i capelli.
La piccola non rispose.
-Non te ne andare, resta con me, perfavore!- imploroò la piccola.
-Piccola mia, lo sai che non posso restare fisicamente, ma tutte le volte che lo desideri, sappi che io ti seguo sempre e veglio su di te!-
-Ti supplico....- mormorò singhiozzando.
L'uomo  si dissolse lasciando un alone scuro.
-Papa?!?!?- urlò Andrea nel vuoto -Papà  dove sei?!?-

                                                    *****


Si svelgiò di soprassalto. Una piccola bambina dai lunghi capelli castani era sul suo letto.
-Ziaaaa Andreaaaa! Finalmente sei sveglia!-  la piccola le saltò al collo.
La ragazza la strinse ancora intorpidita dal sonno.
Che cosa è successo? Mi sono addormentata?
-Joy! Che ci fai qui, c'è anche il papà e la mamma?- chiese dolcemente.
-Si,sono di sotto dai nonni!- disse felice come una Pasqua.
-Che bello!E c'è un motivo specifico per il quale siete venuti??- chiese confusa.
-Che c'è? Non possiamo venire a trovare la mia sorellina senza motivo?- suo fratello entrò nella sua stanza.
Andrea si alzò lentamente dal letto e andò ad abbracciare il fratello.
-Stupido! Ma seriamente, è successo qualcosa?-
-Sei una testa vuota, oggi è il tuo diciasettesimo compleanno!-
Andrea lo guarò stranita.
Oddio! Me l'ero scordato! Oggi è il 9 Marzo!!!Ma è anche l'anniversario della morte di papà e del matrimonio di Albert e Michelle.*
-Ah...- dissi senza pensarci.
-Andrea! Ma come sei cresciuta! Che splendore che sei, ma guardati!- anche Susan entrò  nella stanza.
La neo-diciasettenne andò a baciare sulle guancie la giovane donna.
-Preparati, perchè bisogna usicre a cena insieme!- disse Simone.
-Ok...- biascicò facendo segno al fratello di uscire dalla stanza.
-Allora che ti metti di bello zia?- le chese Joy con gli occhi color  ambra che sbattevano le ciglia come due angioletti.
-Oddio! Non lo so! Susan mi dai una mano?- chiese speranzosa dimostrandosi impaziente.
-Ci sto! Ora vediamo nel tuo armadio.....- Susan si diresse verso il guardaroba e dopo pochi minuti, tirnando fuori mezzo mondo sembrò soddisfatta. Mise delictamente sul letto un vestitino da coktail nero senza spalline stile impero corto. Ci mise anche un paio di scapre con un poco di tacco.
-Che ne dici?-
-Mi sembra perfetto tranne per le scarpe...non ci penso nemmeno a indossarle, dove erano?-
-Uffa! Ma hai solo anfibi e Converse...che scapre ci vorresti mettere con questo vestitino?-
-Oh..vedrai!- disse sibillina.
Poi la donna prese la figlia e la portò fuori.


-Non ci posso credere che hai messo le Coverse con quel vestito!Se incredibile ma sei anche bella!- le disse sorridendo Simone  mentre si sedevano a tavola.
Fortunatamente Michelle e Albert non erano venuti e quindi era una cena tra la  famiglia di suo fratello e lei.
-Grazie fratello! E si lo so, sono incredibile e bella!- rise Andrea.

-Zia, ha me piaci più con queste scarpe che con quelle con il tacco, sei molto più naturale!- la piccola Joy sorrise prima di magiare un gressino.
-La piccola qua ha  ragione. Non ti potrei mai vedere con i tacchi!Sei troppo sbadata! Dopo la storia del braccio...bhè potresti romperti il collo!- una voce familiare la colse impreparata.
Alex?!?! Cosa diamine ci fa qua?!? E ora che faccio, devo sembrare gentile, che schifo!
-Oh Alex...grazie..credo, approposito che ci fai qui?-chiese scocciata.
-Non vedi ci lavoro! Comuqnue cosa desiderate?-
Prorpio in questo ristorante dovevo capitare? Sembra quasi come in un libro rosa, casualmente  i due si icncontrano e sboccia l'amore. Però con una sola differenza, io non potrò mai amare un tale imbecille, deficente e cafone!
Fu così distratta che che non sentiì le oridnazioni degli altri.
-Ora sei pure sorda? Cosa ti devo portare?-la voce irritante di Alex la riportò con i piedi per terra.
-Ehmmm..cosa? Ecco...quello che hanno preso loro due!- farfugliò imbarazzata.
Quando il ragazzo biondo si allontanò si senti la riempirono di domande.-Zia quello era il tuo ragazzo?Quando vi sposerete?- Joy chiese innocentemente.
-E' carino! Propio un bel ragazzo-Susan  le sorrise
-Ti prego dimmi di no!!!- Simone sembrava ancora più esasperato di quando sua figlia gli aveva detto che si era fidanzata.
-Tranquillo Simo! Non è il mio ragazzo...e piccola Joy, non ci sposeremo mai!A momenti nemmeno lo conosco, viene solo a scuola mia!-

La faccia del fratello si rasserenò.
-Che peccato! Mi sembravate un ottima coppia!- Susan al contrario di Simo sembrò delusa.
-Che peccato..volevo che tu ti sposassi con lui!!!- la nipotina le fece la linguaccia.
Da dietro sentì la leggera risata di Alex che si avvicinava al tavolo.
Perchè a me?
                                       

*:
Uno studio in Rosso è un libor giallo di Conan Doyle.
*: Michelle è la madre. Lei non la chiama più mamma.

Angolino di SweetMe: Grazie a tutti per essere arrivati fin qui!
Mi scuso oer vari errori grammaticali, sintassi o di punteggiatura.
Questo capitolo è diviso in due, l'altra parte la faccio domani, perchè devo lasciare il computer a mio padre xD

Grazie mille di tutto!
Un Bacio.
Marty


 

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Capitolo 4
*** -Buon Compleanno!- Parte II ***


Tornarono a casa che erano circa le dieci di sera. Apparte l'imprevisto "Alex" tutto era andato apparentemente bene.
Joy faceva esasperare Simone e Susan ed Andrea ridevano sopra.
Ma dentro di se tutto era a pezzi. Il suo compleanno era anche stato il giorno più brutto della sua vita, per due volte.
Festeggiare non le piaceva, perchè il volto di suo padre le infestava i pensieri.
E anche  Simone ci spoffriva molto, ma non lo dava a dimostrare.
-Zia un ultima cosa, sei mai stata in Italia?- chiese la piccola Joy.
Andrea rimase immoblie, senza rispondere, suo fratello la guardava dispiaciuto.
La ragazza si piegò all'altezza della nipotina ancora scioccata.
-Perchè me lo chiedi?- le chiese malinconicamente.
-La sorella di una mia compagna di classe si è trasferita qui. Prima viveva in Italia da suo zio, ma questa storia non l'ho capita molto bene. Comunque ha detto che è meravigliosa, ci sei stata?- disse tutta di un fiato.
-Ecco...si, ci sono stata in vacanza, un periodo, è ha ragione, è meravigliosa!- Andrea si perse nei ricordi di Firenze, con i suoi amici, quanto le mancavano.
-Dai, piccola, ora dobbiamo andare, ci vediamo sorellina!- si intromise Simo e così si salutarono.
Quando  rientro nella casa, tutte le luci erano spente, non una mosca osava volare in quel silenzio religioso. Qualche raggio di luna filtrava dalle spesse tende del salotto.
Si affrettò ad illuminare subito la stanza. Non ci pensava nemmeno di stare al buio.
Troppi brutti ricordi, il silenzio totale, le luci spente...Albert. 

                  Flaschback

Dodici anni? No, forse tredici. Una ragazzina dalla pelle lattea era avvolta da un groviglio di lenzuoli, tenendosi le gionocchia con le braccia. Per sentirsi più protetta.
Lui sarebbe tornato anche quella sera. E Simone non lo avrebbe mai  saputo. Nemmeno Michelle.
Il buio, lo stesso buio, in cui l'aveva lasciata il padre,  regnava incontratstato.
In cielo nemmeno una stella, solo la luna solitaria, che da sola, faceva ben poco.
Aveva paura. Molta.
Firenze era muta almeno per lei. Non sentiva alcun rumore, oltre al battitto accellerato del suo cuore.
Il suo respiro si fece affannato.
Passi.
Qualcuno stava salendo le scale.
Cercò di trattenere un signhiozzo, ma senza riuscirici. Lacrime cristalline le graffiarono il volto.
La portà cigolò, e tra il buio, un ombra si muoveva lentamente verso di lei.
Paura. Troppo paura.
-Sono tornato piccola...- la voce spinosa del compagno della madre.
Andrea non rispose.
-Non devi avere paura di me...-
"Papà, proteggimi, per favore! Vienimi a salvare!"
Le tremavano le mani, e presto le seguirono anche le labbra  e gambe.
Albert si avvicinò ancora di più e protese una mano verso la bambina, che nascose velocemente il viso tra le braccia e le ginocchia.
Sentì che le coperte la stavano lasciando invulnerabile, era  sola, indifesa contro quell'uomo.
Non che le coperte avessero aiutato molto precedentemente, ma almeno, si sentiva protetta.
-Ehi...hai paura di me?-
Tirò su con il naso.
-Oh...ma non devi, non ti farò del male...-
Certo.Come no.
Albert le accarezzò una guancia, asciugandole una lacirma.
Poi, si sedette di fianco a lei e iniziò a bacialra sul collo...e non si fermò solo a quello.
 
                      Fine Flashback




Un brivido le corse  lungo la schiena.
Troppi brutti ricordi, troppi!
Quando entrò in  camera sua, si getto sul letto ed iniziò un pianto liberatorio.
Che durò circa venti minuti, tra singhiozzi compulsivi e ricordi orribili.
Devo distrarmi, subito, ora!
Guardò velocemente l'orologio. Il Rose's Dance apriva fra poco.
Anche se non doveva andare a lavorare, si sarebbe divertita, almeno ci avrebbe provato.
Mentre stava andavo verso il guardaroba, il cellulare le squillò  a ritmo dei Sistem Of Down.*
Guardò il display. Sconosciuto. Riluttante premette la cornetta verde.
- Tanti Auguri a te, Tanti Auguri a Te, Tanti Auguri a Andrea. Tanti auguri a te!- un gruppo di voci italiane troppo familiari, la travolse calorosamente.
-E la torta a me!-  aggiunse cantcicchiando l'inconfondibile voce di Marco.
-Ragazzi?- chiese intontita.
-E chi altri sennò?!?- rispose Ilaria.
-Oddio! Grazie, siete stati magnifici! Mi avete commossa. E Marco, a quanto pare sei sempre il solito. Anche quando cantammo A Natale Puoi alla recita di Natale , aggiunsi "Bauli, il più buono che c'è!"-
Le risate dei compagni dall'altra parte la rasserenavano.
-Ma che ci fate alle dieci e mezza di sera tutti in sieme?-
-Semplice, festeggiamo senza di te, il tuo compleanno in pizzeria!- rispose Gianluca.
-Oddio! Veramente, o mi state prendendo in giro!??-
-Veramente stupida! Purtroppo dobbiamo fare presto, perchè spendiamo un casino! Quindi, ti vogliamo un casino di bgene, ricordatelo, e abbiamo parlato di te a Federico!!-
-Fantastico! Anche io vi voglio un casino di bene, mi avete rasserenato la nottata.-
-Allora ciao....- triste Ilaria tirò su con il naso.
-Ciao amici miei!-
La conversazione finì. Non le importava se le avevano cantato tanti auguri,  anche se era il 9 Marzo.
Le importava aver sentito le voci degli amici. Più o meno.
Più sollevata ma triste di prima, prese un paio di Levi's neri e strappati ed una maglia aderente con chiamente scritto "Fuck You".
Si sistemò in fretta e furia, e si sciaqquò il viso gonfio per le lacrime.
Prese le chiavi del moptorino e dopo pochi minuti era sulla strada del Club.
-Dolcezza, sei venuta qui per ballare e divertirti?- Rose la salutò mentre Andrea si avvicinò al bancone.
-Si!- disse cercando di coprre la musica, più alta del solito, con la sua voce.
-Tony e su'? O c'è Jack?- chiese la rosa sorseggiando una cola che le aveva appena versato la donna.
-C'è Tony, fagli un po' di compagnia, che sembrava depresso!- le diede una pacca sulla spalla, e finendo di bere il  suo bicchiere, si avviò verso la postazione del Dj.
-Tony!?!?- urlò lervandogli le cuffie dalle orecchie da dietro.
Il raragzzo appena se ne accorse le schioccò un bacio sula guancia.
-Rose mi ha detto che sei depresso che succede?- chiese seriamente interessata.
-Bhè, diciamo che Amy mi ha lasciato...per un fusto palestrato, ed ora solo qui in pista a spassarsela sotto i miei occhi...-
-Bhè, non per offendere ma allora Amy è davvero una stupida a preferire un ragazzo palestrato ad un pezzo di figo come te- gli diede una leggera gimitata di intesa.
-Grazie...ehy!Ma oggi è il tuo compleanno, ero più depresso perchè non ho potuto farti gli auguri, menomale che sei venuta!- inizoò a tirarle le orecchie fino a diciasette.
-Ahia! Mi hai fatto male, vacci piano con le mie povere orecchio che mi servono!- disse sernza peròsmettere di ridere.
-Oh mi scusi principessa, c'èqualcosa che questo umile e baldo giovane, possa fare per lei?- fece un piccolo inchino.
-Mmmm...vediamo vediamo....- si miseil mento tra l'indice e il police, facendo finta di pensare. -Trovato!-
-Cosa mia umile signorina?-
-Me lo dai un abbraccio?- chiese con gli occhi da cucciola.
-Ma me lo chiedi anche- chiese il ragazzo stringendola a se. -Dammi un compito più impegantivo..!-
-Mmm...- disse tuffando la sua testa nel petto dell'amico -Domani vieni a prendermi con la macchina doipo scuola, e portami a pranzo!- sorrise lasciandosi cullare.
-Ci sto!-
-Grazie mille! Ti aspetterò con ansia! E magari mi verrai anche a prendere davanti al tu fun-club??! Volglio vedere le faccie scioccate di quelle occhette!-
-Ovviamente-
-Tony?-
-Si, Andrea?-
-Ti voglio bene, grazie di tutto!-



*: Gruppo Musicale.

Angolino di SweetMe: Bhè che dire, grazie di tutto per essere arrivati fin qua.
Ringrazio specialmente
:

 

  Bliss_
CrewGD
Frandra
PATATINAFRITTA
OcchiKatani

Pinguino01
Scarlett96
SmileYou
 stefania502
Veronica91

 

Perchè seguono la mia storia ;D e a chi lo farà successivamente. E Grazie anche a kitty0890  che    che mi ha messo nella lista da ricordare. Grazie mille a tutti che state leggendo!
Sucsatemi per gli errori, ma sono appena tornata da una festa ( E sono SOBRIA, anche perchè più una festa era una cena, e poi io non bevo xD)
E sono stanca morta =)
Spero che vi piaccia, a domani il seguito. Un Bacione.
Recensite in tanti per favoreeeeeeeeeeeeee ^-^
Marty

 

 

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Capitolo 5
*** -Le 10 cose che odio di te!- ***


Era una comune mattina. L'orologio segvava le otto. Era come al solto maledettaente tardi, e lei si era appena finita di vestire e lavarsi, e stava accendendo il motorino per raggiungere la scuola.
Oggi  vado a pranzo con Tony, così non dovrò assistere ad altre scene disgustose con Michelle e Albert, e così non potrò vedere quest'ultimo!
Parcheggiò nel primo posto libero e si affrettò a salire gli scalini. La campanella stava per suonare.
-Buon Giorno Ragazzi! Prendete penna e matita che si fa il compito a sorpresa di letteratura, sono argomenti vecchissimi, quindi, anche facili.La professoressa distibuì ad ognuno quattro foglio spillati. Sia fronte che retro erano piene di domande.
-Due ore di tempo, non copiate e perfavore, non tirate a caso le riposte!- disse quest'ultima parte fissando Andrea.
Non aveva mai studiato particolarmente, e qundi usava le sue doti nascoste, per iventarsi risposte che vincerebbero l'oscar se fossero corrette.
Iniziò a leggere la prima domanda.
Non la sapeva.
Così come la seconda e la terza.
La quarta però, stranamente la sapeva.
"Chi era Dante Alighieri?" cosa ci faceva sul programma di quest'anno non lo spaeva, lei l'aveva fatto in seconda media, in Italia.
Fatto sta che iniziò a scrivere la risposta:
Dante Alighieri era un poeta nato nella bellissima città di Firenze. Famoso per aver scritto La Divina Commedia, in volgare fiorentino.
Avrebbe potuto prolungare la risposta, ma aveva sempre una reputazione da mantenere.
Rispose in modo supeficiale a domande che coinvolgevano poeti o autori Italiani. Ma erano ben poche le domande riguardante a questi argomenti.
Le due ore passarono, e senza farsi troppi complessi consegnò il compitò fatto solo per un quarto. Gli altri tre quarti: Bianco.

Finalemente anche l'ora di Scienze passò alla svelta. Ed era l'ultima, quella che contrassegnava la fine delle lezioni. Velocemente si diresse all'usicta, non facendo troppa attenzione al professore che si raccomandava su qualche compito o ricerca.
Si mise davanti ad un gruppetto di ragazze, secondo lei, tutte tette e culo.
E inizò ad attendere l'amico che sarebbe venuto a momenti.
Intando le ragazze continavano a parlare di quanto fossero fighi Alex, Drew, Derek, e Tony per poi passare ai Tokyo Hotel  ,che Andrea odiava letteralmente, e di qualche altro gruppo di ragazzi famosi.
Dopo cinque minuti, un auto  nera si fermò dabati alle scalinate. Dalla macchina uscì l'amico dicanovenne.
E mentre sentiva le tette e culo sbavare e fare commenti indecenti, Andrea corse ad abbracciarlo, provocando stupore in tutti i suoi compagni.
-Hey!Come promesso per i duoi diciasette anni, la porterò a pranzo nella migliore trattoria che conosco!- disse facendo un inchino con il busto.
-Oh..ma che gentelman, e la trattoria la pago io o tu?- xhiese divertita salendo in macchina.
-Ma ovviamente dividiamo, che dici?-
-Mi sembra un ottima idea!-

Due ore e mezza dopo si trovava nel parcheggio della scuol, riportata da Tony, a prendere lo scooter e tornare a casa.
Prima di varcare il cancelletto, notò che davanti alla scuola c'era Alex che parlava con...la sua famiglia?
Forse si. C'era un uomo dai capelli neri  e dagli occhi verdi smeraldo. Una bellissima donna bionda e dagli occhi ambra.
Alex sembrava molto sottopressione, talmente tanto che Andrea si divertì a vedere l'espressione del biondo egocentrico.
E visto che ieri  le sera aveva fatto fare una fiuguraccia con Simone Susan e la piccola Joy, ora anche lei avrenne dato del suo.
Iniziò a camminare sicura verso la scuola,ma poi notò un altro paio di famiglie che parlavano con i figli. Si era forse persa qualcosa?
Ma certo! Oggi c'era il Ricevimento Genitori-Insegnanti! Ma comunque Michelle e Albert non si sarebbero mai presentati, non l'hanno più fatto da quando avevo tredici anni e ci siamo trasferiti qui.
Guardò malinconica le famiglie, alzune felici lodavano i  figli altre le rimproveravano. Ma almeno sembravano tutti estremamende felici... Cosa che lei non avrebbe mai più pronavto con i suoi "genitori" se così si poteva definire. L'unico vero genitore che avesse avuto era stato suo oadre, un uomo forte e gentile. Con un carattere meraviglioso e divertente. Ora, se non fosse per delle vecchie foto, non si ricorderebbe nemmeno il suo volto.
-Adams!- la voce di Alex mi colse da dietro le spalle, ma non se ne accorse, il suo vero cognome era Zaffiri, un cognome tipico d'Abruzzo, infatti suo nonno paterno  era Abruzzese.
-Admas!- ripetè a voce più alta il giovane.
Andrea finalmente si voltò.
-Sei tornata dal giretto con il tuo fidanzatino? Dove sono i tuoi genitori?-
-Tony no..apsetta! Io Non sono ritenuta a darti spiegazioni, a momenti non conosco nulla di te! E poi i miei genitori..ecco! Nemmeno questi sono affari tuoi!- ringhiò con rabbia.
-Calma! Non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto!Comunque ero venuta a dirtiche la tua famiglia è molto simpatica, intendo quella che è ho visto al ristorante, soprattutto quella bambina!-
Andrea strinse i pugni. Alex la fece arrabbiare talmente tanto che dimenticò che voleva farlo sfigurare davanti ai suoi genitori.
-Anche questi non sono affari tuoi!!- ringhiò con più rabbia.
-Mi odio proprio è? Mi dici che ti ho fatto?- disse lui alzando gli avambracci, come per dichiararsi innocente.
La ragazza non rispose. -Ah, comuqnue se stai cercando di farmi sfigurare con mamma e papà ci stai riuscendo alla perfezione! Smebrano pittosto scocciati dal modo in cui ti rivologo la parola..-
Disse quest'urliam frase bisbigliando. Non l'ascoltò e scocciata e irritata si diresse verso il suo motorino.

Era seduta alla scrivania di camera sua, e stava scrivendo il suo diario, che on aggiornava da giorni:
10 Marzo
Caro Diario,
che dire? Oggi è stata una giornata per alucuni veri bella per altri irritante.
Dopo le lezioni sono andata a pranzare con Tony in una trattoria, provocando lo scompiglio delle mie compagne di scuola.
Mi sono diertita troppo. Continuavamo a punzecchiarci e a fare battutine ironiche l'uno sull'altro. Tony  è l'uncio vero amico, qui a Santa Monica. Non avrei mai creduto di trovare una perosna così speciale, invece l'ho trovata.
Lui è una specie di fratello irresponsabile, a cui voglio un mondi di bene. Il mio raggio di luce in questo temporale chiamato: Vita ( a Santa Monica con Albert e Michelle).
Bhè, questo è stato il lato positivo, quello che non mi è piaciuto p stato il fatto che oggi era il giorno dei ricevimenti genitori.insegnanti. E come ogni anno, le professoresse e i professori parleranno di me, solo tra di loro o con lo psicologo della scuola.
Mnetre andavo a riprendermi il motorni che avevo lasciato nel parcheggio della scuola, ho intravisto Alex con i genitori. Avevo intenzione di farlo sfigurare, ma alla fine mi sono persa in pesieri malinconici sulla famiglia e così non sono riuscia nel mio intento. Però è venuto a parlarlmi e mi ha chiesto il motivo per cui lo odio, bhè ce ne sono come minimo dieci:
1-E' troppo egocentrico
2-Si comporta troppo da fighetto
3- Ha un carattere di merda
4- Odio i suoi occhi penetranti
5-Odio il suoo sorrisetto, in tutte le sue versioni (ironico, malizioso etc...)
6-Odio il suo profumo di menta fresca
7- Odio la sua voce
8-Odio il modo in cui considera le ragazze (tutte putanelle, anche se in molti casi e' vero)
9- Odio i suoi amici
10-LO ODIO!


Angolino di SweetMe: Allora! E' tardi, ma avevo volgia di scrivere quindi..Eccomi!  Rigrazio tutti e scusatemi gli errori, che se di solito faccio per distrazione, eponsate mentre muoio dal sonno xD
Un Bacione e continuate a seguirmi!!!!
Ah, dimenticavo recensite in tantiiiiiiiiiiiiiii per favoreeeeeeee ^-^
Marty

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Capitolo 6
*** -La vera Punizione- Parte I ***


-Adams! Hai fatto i compiti di francese?- la voce squillante della professoressa.
-No,assolutamente no!  Non ci penso nemmeno...facciamo così prof. Se mi dovrò trasferire in Francia, glielo dirò, ed allora, forse le chiederò aiuto con la lingua!- disse mentre preparava già il diario alla nota, che mai verrà firmata.
-Adams!!!!!!- il palmo esile della donna sbattè violentemente sula cattedra -Niente nota per oggi. Direttamente dal Preside, mi hai stufato-
Andrea si alzò lentamente e si diresse verso l'usicta della classe. E dopo pochissimo tempo si ritrovò a chiaccherare amichevolmente con il preside, bhè, più o meno.
-Io non so più che fare con te! Prima dici che la musica della professoressa di musica fa pena, poi non hai svolto i compiti  di Geografia perchè come hai detto tu "Che sarve farli? Il 2012 è vicino!" e posso continuare ad elencarti all'infinito tutte le tue "Imprese!! In punizione fino alle cinque del pomeriggio!- la voce del preside tuonò severa.
Lui pensava di avergli fatto un dispiacere, ma lei provava piacere  a stare lontana da casa il più possibile.
-Perfetto!- disse Andrea alzandosi dalla sedia con un sorrisetto ironico sulla faccia.
-Aspetta! Non ti ho detto che puoi andare! Gli insegnanti mi hanno riferito che anche quest'anno i tuoi genitori non si sono presentati ai colloqui! Il motivo di ciò?-
-Uff- Andrea si rimise a sedere -I miei genitori sono impeganti troppo con il lavoro, e non torvano mai un buco di tempo per venire...- inventò spudoratamente e velocemente.
-Bhè, comunque ti volevo dire che visto che i tuoi voti sono assurdamente bassi, avrai un tutor, quel ragazzo von cui mi hanno detto che hai molti battibecchi, quel biondino di terza, Alex- disse il suo nome divertito.
L'uomo sapeva benissimo che i due si odiavano letteralmente.
-Ma preside! Questa è la vera Punizione! Se vuole posso pulire tutta la scuola con uno spazzolino da denti ma questo no! La  supplico!- per poco non si mise in ginocchio.
-La mia decisione è irremovibile, ed ora fila in classe!-

Dannato Preside! Dannata Scuola! Dannato mondo! Dannato Alex!!!
-E così ti devo fare da tutor?-
Alex  le arrivò alle spalle.
Andrea non rispose ma annuì innervosita con la testa.
-Dove abiti? Casa mia è invasa dalle due mie sorelle minori...quindi..a casa tua!-
-Tsk..e pretendi pure che venghi a studiare realmente con te? Mai!-
-Allora lo dirò al Preside! E' divertente vederti arrabbiata!-
-Azzardati è ti uccido!- ribattè violentemente la ragazza.
-Allora dovrai studiare con me!-
-Dannazzione!- imprecò ad alta voce. -A casa mia non si può, è categoricamente vietato  andare lì!-
-Ma riuscirai a studiare con il chiaccherio delle donne di casa?-
-Tanto...non riuscirei a studiare ugualmente! Che duri poco, e  ti giuro, che se solo provi a raccontare questa  cosa in giro, ti faccio a fettine e non sto scherzando!_ nello sguardo di Andrea si accese uno sguardo omicida.
-Perfetto! Allora io abito in fondo alla strada, accanto al negozio di Cd...-
-Vedrò di non scordarmelo, alle cinque e mezza ti va bene o a quell'ora hai coprifuoco?- chiese ironica mentre si avviava al motirino.
-Perfetto!-

Non ci posso credere, sono venuta realmente?!? Che stupida che sono!
Suonò al campanello e le venne ad aprire una ragazzina di circa quindici anni dai lunghi capelli corvini e dagli stessi occhi penetranti di Alex.
-Tu devi essere Andrea, io mi chiamo Martina, e sono la sorella di Alex. Piacere, e entra pure...-
La ragazza corvina sembrava del tutto diversa dal fratello.
-Oh si, grazie mille! Il paicere è tutto mio!-
Qundò entro, la casa si dimostrò come al'esterno molto accogliente.
-Alex! C'è qui la tua amica!!!- urlò Martina in direzione delle scale per il secondo piano.
-Marty, chi è lei?- una vocina timida e delicata la colse alle spalle.
Una mini-Alex versione femmina la stava osservando curiosa.
-Il mio nome è Adrea, e sono qui per studiare con tuo fratello,me lo dici il tuo nome?- chiese dolcemente abbassandosi all'altezza della piccola.
-Mi chiamo Erika- disse sorridendole. Era così carina.
Di certo le sorelle non hanno preso da Alex!
-Mi piace tanto il tuo nome!-
-Anche Andrea è un bellissimo nome, ti va di disegnare con me?- le chiese dolcemente.
-Scometto che lo farebbe volentieri, anzi che studiare con me. Ma purtroppo...- Alex si aggiunse a quella scena.
-Purtroppo tuo fratello ha ragione, ma ti prometto che  dopo disegneremo assieme!-
Erika annuì felice e titornò nella stanza di prima
-Alex, io esco con John, quindi ciaoo!- disse Martina prendendo il posto della ragazza dai capelli ciliegia e uscendo dalla porta.
-Bhè, hai conosciuto le mie sorelle...-
-Posso dire che sono molto più simpatiche di te!-
-Ah ah, molto divertente!-


-Incredibile! Non sai nemmeno il Teorema di Euclide! Ma che razza di infazia hai avuto per uscire così!-
Brutta. Davvero una brutta infanzia.
-Non è colpa mia, se questa testa, è fatta tanto male!-
-Io credo di si!-
-E fai male allora a crederci...-
Ci sono motivi seri se non mi applico allo studio....
-Comunque, è da un ora e mezzo che cerco di farti imparare qualcosa, facciamo una pausa-
-Per me è stata finora pausa...- Andrea sogghignò.
-Ieri hai detto che non sai nulla di me, bhè, ti dirò il quadro generale della mia vita: non sopporto le opressioni dei miei genitori, soprattutto da mio padre, in questa casa si urla parecchio. Ritornando a me,  dopo il trasferimento, ho iniziato a giocare a calcio. In complesso una vita normale. Dimmi la tua!-
Andrea rimase in silenzio. 
-Non dovresti dirmi tutte queste cose...- disse guardando la punta delle sue Converse.- Io non tui dirò niente di me...-
-Perchè no? Nascondo un segreto che se scoprissi mi dovresti uccidere?-
-Più o meno...è così-
-Però una cosa la sò,sei fidanzata con quel ragazzo con la macchian nera...-
-Ma che sciocchezza! Lui è solo il mio migliore amico, l'unico....- aggiunse sospirando. Si pentì immediatamente di aver detto  l'ultima parte.
- Ci credo con il tuo caratteraccio!-
-Vaffanculo!-
Passarono almeno un altra ora a studiare.
-Senti, si è fatto tardi. è meglio che vada...-
Andrea radunò le sue cose, e si incamminò verso l'uscita.
-La prossima volta a casa tua!-
-Contaci!-


Angolino di SweetMe: Anche questo capitllo lo devo dividere il due perchè è tardi....Spero che vi piaccia sucsate gli errori! Recensite in tantiiiiiii pleas ^-^P.s= Lo so, ho usato di nuovo la storia delle ripetizioni, ma credo che questa volta sia diverso....
Marty





 

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Capitolo 7
*** -La vera Punizone- Parte II ***


-Andrea, già te ne vai, prima hai promesso che disegni con me!-
La vocina delicata di Erika la colse alle spalle.
-Oh, cereto! Scusami, me ne ero dimenticata, andiamo a disegnare?- la bambina bionda la prese per mano e la portò in salotto.
Si accomodarono sedute sul tappeto, e la piccola le passò un foglio e un astuccio con dei colori.
-Ti va se ci facciamo un ritratto?- chiese Andrea mentre osservava divertita l'espressione di Alex che le aveva seguite.
-Si!!!!! Fammi bella però!-
-Ovvio! Anche se tu sei già bella!-
Velocemente sia Andrea che la piccola Erika si misero a disegnare. Il ragazzo biondo si era seduto sul divano facendo finta di vedere la partita in televiosione, lanciando di sottecchi occhiate alle due che stavano confabulando.
-Ecco fatto! Ho finito il mio, e tu?- la bambina girò il suo foglio.
-Ma è meraviglioso! Ma sei bravissima! Aspetta solo un secondo e ti faccio vedere il mio disegno...- Andrea si affrettò a passare una matita colorata e poi orgogliosa girò il suo disegno.
Alla bambina brillarono gli occhi.
-Ma è.è Bellissimissimissimo!- la bambina le prese il disegno e iniziò a balare per la stanza.
La ragazza aveva sempre amato disegnare, e le riusciva parecchio bene.
-Fratellone, Fratello! Guarda che bello! Guarda Guarda!- Erika andò a mostrare il ritratto al fratello.
-Wow! E' davvero bello! E come mai la signorina qua presente ha 2 ad arte?- le chiese con un sorriso indecifrabile.
-E tu come fai a sapere i miei voti?!?!?- Andrea era alquanto scioccata.
-Il preside mi ha dato tutte i tuoi risultati, per vedere quanto devi recuperare!-
Stra-maledettissimissimo Preside!
-Andrea, resti a cena, peeeeeeeeeeeeeerfavore!- gli occhi verdi smeraldo della piccola le comparvero davanti.
-Ehm..io veramente....- si sentiva leggermente in imbarazzo.
-E dai! Dai! Fretellone diglielo anche tu! Dai, dai!-
-Dai Dai!- disse divertito Alex.
Super-stra-mega-maledettissimissimissimissimo Alex!
-Allora, resti si o no?-


                                                                                         *****
Come successe non lo sapeva. Ma fatto sta che ora era seduta alla tavola dela famiglia di Alex. DI fianco aveva Martina e Erika mentre di fronte aveva proprio il biondino, che le rivolgeva uno sguardo di sfida.
-Allora...Alex mi ha detto che lavori part-time, dove?- la voce melodica della madre, la colse alla sprovvista.
Andrea fulminò quel dannato ragazzo.
-Ehmm...lavoro come...Dj in un Club...- momorò impercettibilmente imbarazzata dalla situazione.
Il padre e la madre sembrarono scioccati.
-Oh..che belo! Dove? Così ci posso venire con John!- Martina sembrava l'unica entusiasta del fatto.
-Ecco...al "Rose's Dance"-
-Perfetto! Ho sentito dire che è un bel posto, una di queste sere mi vedrai!-
Il padre fulminò la corvina.
Non devo essere troppo simpatica alla vista dei genitori....ma chissene frega!
-Ed i tuoi genitori?-
Oddio! E che ne so? Ed ora che gli dico...
-Mia madre ha un negozio di abbigliamento, e mio padre lavora come...come impegato in un ufficoo! Ma non ci capisco molto di questa roba....- inventò alla svelta. Chissà che non fosse vero...
-Un negozio di abbigliamento! E come si chiama?-
Merda.
-Ehmmm.....-
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin-Driiiiiiiiiiiiiin.Il cellulare che l esquillò le salvò la vita.
Grazie Signore!
-Potete sucsrmi un attimo? E' mio Fratello!-
L'uomo acconsentì e Andrea si alzò da tavola.
-Pronto Simo?-
-Ehi!! Senti...ho un favorone da chiederti....per favore!-
-Ciao come stai Andrea? Oh, non c'è male, Grazie per l'interessamento. Di nulla, sei mia sorella!- lo canzonò divertita.
-Eddai! E' urgente, scusami!- neanche suo fratello riuscì a trattenere due risate.
-Dimmi tutto, Fratello!-
-Ecco...domani puoi portare Joy all'asilo?!?!?!?-
-E'???-
-Eddai! Per favore, per favore!-
-E va bene, portamela prima delle otto!- disse sospirando.
-Veramente siamo a casa da voi...ci fermiamo!-
-Ah..fantastico!-
-Ah approposito dove sei?-
-Io?!?! Bhè, sono a casa di un'amica. Devo darle una mano ad accordare il violino....- si inventò la pirma scusa che le passò per la testa.
-Oh, appena puoi vinei a casa!-
-Certo! Sergente!-
Atrtaccò e andò dalla famiglia.
-Scusatemi, ma defvo andare a casa!-
-Oh, certo, Alex, accompagnala che è tardi!-
Doppia merda!

Anfolino di SweetMe: Che dire! Sono commossa! Grazie a tutti per seguire la mia storia!In particolare:

 alessia_bill98
  Bliss_
  Ceres13 ]
 chicca923 
 CrewGD
 Frandra 
il phard di biancaneve 
  In bianco e nero
  Killers
  la_Carcio 
Maruschetta
OcchiKastani 
-PATATINAFRITTA 
Peacegirl
 
Pinguino01
 
Sara_22
 
Scarlett96 
Sissii_Smile 
SmileYou
stefania502

Veronica91

 

Un grazie a kitty0890  che ha messo la mia storia nelle da ricordare.
Ed un grazie speciale a lucry94  che ha messo la mia fan fiction nele preferite!
Grazie a tutte di cuore!!!!!
Sucsate gli errori stupidi che faccio, e  non esitate a correggermi e criticarmi!
Un Bacio...
A stasera
Marty

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Capitolo 8
*** -Una serata così!- ***


Rimasero in silenzio per grande parte del percorso.
- Sai, sei la persona più odiosa che io conosca!-
-E tu sei un rompi coglioni...forse perchè non ce li hai, dopo il castramento dell'altra sera...- aggiunse l'ultima parte mormorando divertita.
-Ti giuro che se non prendi almeno 8 all'interrogazione di Matematica, dico a tutti che ti do ripetizioni!-
-Sei uno stronzo!-
-E tu una putanella che non sa fare un equazione!-
-Stronzo!-
-Cretina!-
-Ochetta!-
-Deficente!-
Continuarono così fino alla porta di casa sua.
-E così vivi qua, che bel posto, allora i tuoi sono ricchi!- Alex sembrava piuttosto sorpreso da doveve viveva. Infatti la sua casa era molto più grande di quella del ragazzo, ma se non aveva una vera famiglia con cui condividere, tanto valeva andare a vivere in un appartamentino.
-Scommetto che c'è pure la piscina..e d'estate porti li  tuoi clienti, per farlo in modo più romantico!-
-Sai dovresti fare l'indovino, così dovresti mascherarti la faccia!-
-Ci vediamo Putanella!-
-Ci vediamo, Secchione Imbecille!-



 

-Hei, eccoti finalmente!- Susan l'accolse alla porta.
-Dovete scusarmi, ci ho messo tanto ad accordare il pianoforte!-
-Ma non era un Violino?- Simo si aggiunse alla coversazione.
Ma che è oggi? La giornata della sfiga?!?
-Si, con il Violino  abbiamo fatto in fretta, poi visto che c'era tempo, ho dato una mano ad accordare il Pianoforte!- cercò di inventarsi alla svelta.
Diciamo che si poteva definie la regina delle scappatoie.
Entrò in casa e posò la borsa sul divano. Michelle stava in cucina e Albert era da qualche parte. Ma comunque non le importava.
-Allora, domattina porterai Joy all'asilo vero?-
-Vero..ma mi devi fare il pieno!-sventolò davanti a suo fratello le chiavi del motorino.
-Ricattatrice!- iniziò a prenderla a cusinate ed a scherzare come da ragazzini.
-Susan, Susan! Tuo marito mi vuole uccidere a suon di solletico e cusinate!- disse ridendo mentre Simo la colpiva con i cuscini del divano.
La donna che era andata ad aiutare Michelle in cucina arrivò sorridente.
-Ci vorrebbe un bel video qua!-
-Ma come stai dalla parte del nemico, vieni e dammi una mano!- urlò divertita Andrea.
-Subito Signora!-
Anche Susan si mise a giocare con loro.
Infondo, non me la passo tanto male!
-Simo prendi questoo!- gli scaraventò un cusino plissettato in piena faccia.
-Vuoi la guerra, che guerra Sia!- Simo la prese di peso caricandola sulle spalle, mentre lei si divincolava e Susan assisteva divertita seguendoli.
-Mettimi giù, King Gong! Aiutooo, mi stanno rapendo..no, aspetta che vuoi fare, Simo...no!!!-
Il fratello portò sul retro, dove c'era la famosa piscina, ma il tempo di certo non era dei migliori!
-Cosa vuoi fare non ti azz...- troppo tardi, ormai Andrea si ritrovava a nuotare in due metri di profondità di piscina.
-Ti odio Simoooooo!- urlò mentre gli schizzava a bordo piscina.
-Sembrate due bamini!- Susan rise presto segiuta dai due fratelli.
-Bhè, io ci posso anche stare, ma tu, mio caro vecchietto, hai 26 anni!-
-Ora ti prendooo!- Simone che si finse offeso si tuffò anche lui.
Iniziarono ad affogarsi affettuosamente ( se si può dire così xD) fino a quando la voce della madre, fece finire il gioco.
-Ma cosa state combinando!? Siete bagnati fradici! Mi sembra di parlare a due neonati, direttamente all'asilo!-
-Scusa Mamma, è colpa mia!- si scusò Simo mentre si dirigeva alla scaletta per riemergere.
-Michelle, è la pura verità è colpa sua!- Andrea non lo fece risalire che lo affondò di nuovo.
La faccia della madre era ben scovolta, scioccata ed inorridita.
-Adesso Basta! Cosa è tutta questa confusione? Andrea, fila di sopra!- la voce tuonante di Albert riecheggiò per tutto il quartiere.
Andrea non l'ascoltò. Ora come ora non le avrebbe potuto far niente.
Probabilmente imprecò mentalmente.
-Esci Subito! Sennò stasera niente cena!-
Andrea rise tra se e se.
Quando mai ho cenato con voi?
-
Dai esci..- la incalzò affettuosamente Simo.
Senza dire nulla la ragazza, salì le scalette, prima fulminò Albert e poi Michelle.
Zuppa d'acqua salì in camera sua.
Si guardò allo specchio.
Aveva i capelli appiciccati alla faccia e fino a buona parte della schiena. La maglietta nera aderiva alle sue curve, mentre i pantalonicini di jeans erano davvero pesanti.
Wow, qui c'è bisogno di un bel bagno!
Sorridendo si indirizzò verso il bagno.




Angolino di SweetMe: Ciao a tutti! Eccomi qua! Ringrazo a tutti quelli che mi hanno letto sin ora, spero di non avervi deluso con questo capitolo, ma anche questo serve da filo conduttotre...almeno credo xD Vedremo...
Comunque, per favooooore Recensite, nel prossimo capitolo, avremo una svolta! ( SIIIII!!!9 Chissà se positiva o negativa...
Un bacio
Marty


 

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Capitolo 9
*** -Verità- ***



L'orologio segnava appena le tre e mezza. Lei era seduta in camera sua, sul letto che sfogliava una rivista a caso, di chissà quanto tempo fa.
Un rumore di passi la distrasse.
Un brivido le percorse la schiena.
Come quella notte...e come tutte le altre notti...
-Piccola bastarda, dove sei?- la voce di Albert tuonò per la casa che era rigorosamente vuota. Quella mattina, dopo aver accompagnao Joy all'asilo Michelle era andata a casa di Susan e Simone a sistemare un po' e a trovare la madre di lei che viveva da quelle parti.
Si strinse nelle spalle. Paura.Ancora.
Aiuto! Papà, per favore, papà!
Una lacrima le scese solitaria graffiandole la guancia.
La porta si aprì.
-Finalmente, eccoti piccola troia!- l'uomo la prese per i capelli. Andrea gemette dal dolore, la trascinò fuori dalla stanza, colpendola violentemente.
-Così impari a portarmi rispetto!-
                                                                                FlaschBack
-Hey! Devi portare rispetto a me e tua madre!- la voce imponente riecheggiò per tutta la casa.
-Lei non è mia madre, è solo una puttana! E tu anche! Non potrai mai essere un padre per me! Vaffanculo!-
                                                                            FineFlashback


Violentemente fu scaraventate di sotto dalle scale, intanto il suo pianto si fece più forte, ed il dolore fisico si fece aanti molto velocemente.
Calci ripetuti e schiaffi.
-Piccola Puttana!- le sputò in faccia e la lasciò per terra, sanguinante, piena di lividi, col le lacrime che continuavano a scendere e con i respiri  appena accennati.
Papà! Dove sei papà! Per favore, vienimi a prendere!
Urlò, ma usci solo una voce strozzata dal dolore.
-Aiuto! Per favore, qualcuno mi aiuti!- mormorò impercettibilmente.
Muori Andrea! Muori e vai da tuo padre!  Corri! Muori!
La porta si apri di scatto, con un rumore sordo. La vista della ragazza era annbbiata dalle lacrime.
-Andrea!- qualcuno le corse incontro. Forse era suo padre per portarla via.Finalmente.
-Papà, sei tu?- sussurrò con un mezzo sorriso.
-No, stupida sono Alex, cosa è successo!?!? Sanguni, sei uno straccio e stai piangendo chi ti ha ridotto così!??!-
Non rispose , lasciò che il buio la travolse.

-Dove mi trovo?- chiese appena si svegliò. Quella non era la sua stanza. E nemmeno una stanza d'ospedale.
-Finalmente ti sei svegliata!- Alex era seduto di fianco a lei e sembrava piuttosto sollevato.
-Cosa è successo?- chiese Andrea intorpidita e provando a muoversi senza però troppo riuscirci, il corpo le faceva molto male.
-Perchè non me  lo dici tu?- Alex aveva perso il tocco di malizia che usava sempre, forse era davvero preoccupato.

Con l'aiuto del biondo si sedette sul letto. Sospirò.
-Da dove comincio? Dal principio.Mio padre è morto quando ho compiuto dodici anni per venire a vedere una mia prtita di pallavolo, era il giorno del mio compleanno
- Abitavo ancora in Italia. A tredici anni, mia madre si è risposata con Albert, sempre nel giorno del mio compleanno. E così siamo venuti qui, in California. - una lacirma le rigò il volto -Il mio "patrigno" iniziò a picchiarmi e violentarmi fin da subito. E' un segreto che mi portò dietro da ben quattro anni...- scoppiò in un pianto convulsivo.
Alex la guardava scioccato e rattristato. -Quindi al braccio...?-
Andrea annuì in preda hai singhiozzi.
Il biondo si sedette di fianco a lei, e senza dire nulla, la avvolse tra le sue braccia, stringendola e cullandola dolcemente.
-G-Grazie..- disse tuffando la sua testa contro il suo petto. Si sentiva protetta da quell'abbraccio, nemmeno il buio era tanto spaventoso.-Devo tornare a casa...-
-Dve vuoi andare, papavero? Tu ora resti, non ti permetterò di tornarea casa da Albert. Resterai a casa mia.-
Andrea sorrise. -Papavero?-

Anglino di SweetMe: Finalmete una svolta, chissà cosa accadrà domani!!! *-* Spero di non avervi deluso e scusatemi per gli errori grammaticali ma sono mezza addormentata xD
Devo ringraziare un bel po' di persone, ma visto che non ho tempo di prendere tutti i nomi, dovrete scusarmi. Quindi rigrazio tutti quelli che hanno recesnito, letto, seguito, e preferito la mia fan-fiction.
Un bacio.
Marty.
P-S: La storia è appena incominciata!!

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Capitolo 10
*** -Papavero- ***


-Si, Papavero, hai i capelli rossi e anche se fuori sembri importante e felice, dentro sei fragile e insicura...- sorrise sinceramente.
-Papavero...- ripetè il nome come per pensare se le piacesse -E hai dedotto che sono fragile e insicura solo perchè ti ho raccontato la mia vita?- chiese mentre si asciugò l'ultima lacrima che le era scesa.
-Esatto...basta a capire, che oltre ad aere una grande forza morale sei anche molto fragile e insicura, proprio come un fiore...-
Per un attimo Andrea tornò in se.
-Aspetta un attimo, e tu cosa ci facevi a casa mia?- la sua espressione triste si fece confusa.
-Stavo facedno per caso una passggiata e...Ero  venuto per le ripetizioni, smemorina!- Alex rise.
E' vero...
-Ma i tuo sanno che sono qui?- chiese mentre studiava la stanza.
Il comodino di fianco al letto era di ebano, appoggiato c'era una foto di quando dveva aere circa quattordici anni, era in compagnia di tre ragazzi e due ragazze.
Andrea studiò attentamente quella foto. Il posto le era familiare, la via, il  negozio.
Aspetta un secondo! Il negozio ha l'insegna scritta in Italiano! Oh mio Dio! E' il ristorante doe sono andata una volta al compleanno di Gianluca!
-
No, ma i miei sono via per molto tempo, lavorano sempre e...ma mi stai ascoltando?- le chiese notando lo guardo perso di Andrea.
-No- mormorò lei.
-Ah bene!- commentò sarcastico il biondo.
-Questa foto...è stata scattata in Italia, vero? A Firenze! Riconosco il posto...-
Gli occhi verdi del ragazzo si abbassarono.
-Si...- disse malinconico.
-Che ci facevi a Firenze?- chiese assopita dai suoi pensieri enigmatici.
-Ci abitavo...- sospirò -Mi sono trasferitò qui da poco ti ricordi? Con mia sorella Martina, prima vivevamo dagli Zii a Firenze, nostra madre ci ha lasciati praticamente nelle loro mani, poi quando avevano bisogno di aiuto con Erika, decisero di farci tornare qui..il California...-
Lei non ascoltò, continuò a tenere lo sguardo fisso nel vuoto.
- Firenze...anche io sono di Firenze..la  mia bellissima Firenze...- mormorò impercettibile.
-Firenze anche tu è?-
Andrea sorrise, un sorriso amarissimo.
-A volte mi viene la voglia di scappare, di andarmene e ritornare a casa, dai miei amici,di andare a trovare mio padre e potermi sentire felice...- disse ragionando con se stessa.
-Scappare, è?- Alex l'abbracciò di nuovo -Papavero...-

Angolino di SweetMe: E sono tornata a casuccia! E dopo una giornata in spiaggia e una cenetta di rimpatriata con gli amici, mi sono ritorvata qui, a continuare la storia di Alex e Andrea.
Forse avrete intuito qualcosa, su quello che succeserà nei prossimi capitoli...ma comunque tenete il segreto, mi raccomando ;)
Devo ringraziare tutti quanti! Tutti quelli che recensionano, che mi leggono, che danno solo una sbirciatina per curiosità, chi mi ha messo nelle storia preferite e chi mi ha messo nelle storia da ricordare e chi praticamente segue le mie storie! Grazie mille!!!!:)
E un po' cortino vero? Prometto che mi rifarò!!!!!:)
Un bacio.
Marty.

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Capitolo 11
*** -Orgolio- ***


-Devo restare in camera tua?!? Non ci penso nemmeno morta....anzi, non resto qui nemmeno morta, vado a casa di Simone o di Tony..ma da te no!- Andrea ringhio al biono appena riuscì a riprendersi.
-Sei pazza Papavero? Che direbbe tuo fratello? E poi non riesci nemmeno a muoverti!- disse lui divertito dell'espressione della ragazza.
-Vaffanculo!- affondò la testa nel cusino.
Alex rise ancora.
Lo divertiva vedere quella ragaza che cambiava di continuo umore, prima triste, poi irratata. Era il suo giocattolo.
-Ho fame...- si lamentò Andrea dopo pochi minuti. -Mi potresti portare qualcosa da mettere sotto i denti?-
-Ma sentila!  Prima devi pagarmi come si deve quind...- non riusci a finire la frase che Andrea gli gettò addosso il cusino cn ntutta la forza che aveva.
-Ah si,Papavero, l'hai voluto tu!- il Biondo iniziò a correre per la stanza inseguito dalla ragazza che rideva come non mai.
Sembriamo amici, così...che strano vero?
-Eccoti!- la prese per la vita e di peso. E che è? Tutti di peso ora mi devono prendere?  E senza troppe difficoltà riuscì a mettere Andrea nela cabina armadio.
-Fammi uscire, brutto idiota, c'è puzza!- disse lei disgustata e battendo i pugni sull'anta della cabina.
-No..- disse lui. Probabilmente dall'altro capo di stanza si stava piegando in due dalle risate.
-Qui dentro non si respira sono claustr...- non  finì la frase.
Un tonfo.
-Andrea?- chiese ancora sorridente Alex. -Andrea ci sei???!!?-
Quando aprì la cabina armadio , trovò lei stesa con la schiena appoggiata alla parete grigia.
Allarmato si precipitò subito dalla sua "ospite".
-Andrea, rispondi! Andrea!- le disse preoccupato lui, dandogli piccoli schiaffi per farla svegliare.
Improvvisamente la rossa aprì un occhio e poi l'altro. Con un veloce scatto spinse per terra il biondo e uscì dalla cabina richiudendola.
-Vaffanculo! Mi hai fatto preoccupare,papavero!-
-Impari, e poi non sono un ottima attrice?- domandò compiacendosi dello scherzo ben riuscito.
-Fammi uscire!-
-Solo se mi porti da mangiare!-
-Ci sto!-
-Ok...è una promessa però!-
-E' una promessa!- ribadì lui divertito e esasperato allo stesso tempo.
Andrea aprì la cabina armadio e gli fece la lunguaccia. Lui fece finta di ignorarla e si precipitò al piano di sotto in cucina. Andrea nel frattempo che il biondo preparava qualcosa, si sedette sul letto e con il fiatone si sdraiò.
Che schifo! Sembra uno di quei libri rosa che una volta ho letto...Blah! Com'è possibile?  Comunque resta il fatto che lo odio, al massimo posso non uccidermi in sua presenza, ma non mi piace affatto!
Pensò ricapitolandosi gli eventi della settimana.
Dopo poco rietrò Alex con un vassoio.
-C'è, io sto morendo di fame, e  tu ritorni con un vassoio di frutta?!?- Andrea era scioccata. Intanto la sua pancia brontolò.
-Se vuoi la torta che c'è di sotto, prima devi darmi un premi...- disse lui sibillino.
-E quale sarebbe?-
-Oh, vedrai!- disse lui  posando il vassoio di frutta sul comodino.
Si avvicnò a lei, seduta sul suo materasso.
-No! Io voglio vedere ora!- disse lei scioccata e scocciata.
Lui si avvicinò molto e si sedette di fianco a lei.
Il suo viso era maledettamente vicino.
Troppo vicino.
Il suo respiro caldo betteva contro la sua pelle. Gli occhi verdi di lui erano fissi negli occhi azzurri di lei.
No! Cosa sta succedendo qui non va affatto bene, Andrea datti una svegliata, ora!!!!!!!!!!!!
Però non si mosse. Quegli occhi smeraldo l'avevano avvinghiata a quel letto , e piccoli brividi le impedivano di alzarsi o di muoversi.
Successe tutto troppo in fretta per i suoi gusti.
Le  sue labbra si poggiarono su quelle di Andrea.
Lei troppo intontita e confusa, non si oppse, si lasciò guidare dal ragazzo.
Alex continuava a baciarla, proseguendo sul collo e poi di nuovo sulla bocca.
Cretina! Ma lo vedi che stai baciando Alex,quello che fino a ieri ti ha chiamato puttana, troia etc...?!?!?
Benedetta figliola! Staccati!

Con un attimo di esitazione, Andrea si allontanò da quel contatto così ....imbarazzante.
Entrambi erano in imbarazzo.
-Vaffanculo, Alex!!!!!!!!!!!!!!!!- disse dopo pochi secondi Andrea prendendo dal vassoio una pesca e lanciadogliela a dosso.
Il ragazzo iniziò a difendersi con le stesse armi.
Ripresero a giocare come se nulla fosse.
Come due bambini.
Andrea, se non fosse stato per il tuo orgoglio, a quest'ora.....Non ci voglio nemmeno pensare!
Si rimproverò da sola Andrea.

Angolino di SweetMe: Eccomi qua, stasera non potrò aggiornare ( almeno credo xD) perchè vado a fare compere visto che ci sono i Saldiiiii *-*
Quindi ho aggiornato ora, con la benedetta svolt che tutte aspettavano.
Ma la storia non sarà così semplice. E' solo l'Inizio!!!!!=)
Un bacione.
Marty


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Capitolo 12
*** -Club e Gelosia - Parte I ***


-Devo andare a lavoro, è praticamente tutto il pomeriggio che sono segregata in casa tua! Sono le nove e mezza, ed io sto bene! E poi perchè dovrei sottomettermi a te?- Andrea si mostrò ancora una volta scocciata.
-Oh certo! Vai dal tuo fidanzato..vai!- Alex si mise una mano dietro la nuca in segno di esasperazione.
La ragazza alzò un sopracciglio divertita -Sei geloso?- disse scoppiando a ridere.
-No...!! Perchè mai dovrei essere geloso? Sei solo una ragazzina che sa la tira troppo!- disse  lui  arrabbito.
Geloso. E perchè mai dovrebbe esserlo? Ok, la cosa si sta facendo sempre più ambigua Sembra come una di quelle storie d'amore impossibile. Perchè a me? Perchè mi sono lasciata convincere? Meglio andare a casa di Tony...non potrei mai, mai, restare qui, a dormire!!!
-Bhè, rpobabilmente perchè mi ha baciato e ti sei accorto di quanto io sia bella!- disse fingendosi orgogliosa e spostandosi una ciocca di capelli dalla spalla.
Entrambi si misero a ridere.
-Allora, io sto bene. Grazie mille di tutto, del mini-soggiorno e del piatto di frutta.  Ora me ne vado, ciao!- Andrea si alzò dal letto e frettolosa uscì dalla porta lasciando di stucco Alex.
Quando uscì erò incontrò Martina che la guardava confusa, scioccata e divertita.
-E così tu e mio fratello....- disse imbarazzata.
-No! Ma cosa pensi! Sono solo venuta per le ripetizioni! Solo che visto che non riesco ad apprendere molto, mi sono tratteuta più del preisto..ma ora devo andare a lavorare...quindi...ciao!- fece una piccola riverenza e poi fece per andare nel salotto per poi uscire ma la corvina la fermò.
-Aspetta,aspetta!Posso  venire anche io con il mio ragazzo?- le chiese sbattendo le lunga ciglia.
Amdrea sospirando acconsentì con un cenno della testa.
-Ottimo! Allora ci vediamo sotto casa mia...tra dieci minuti, un quarto d'ora?-
-Ehmmmm.....ok!- disse mentre usciva.

Poco dopo Andrea si ritrovava in motorini davanti alla casa di Al..ehm, Martina.
-Andry!!! Vieni, ti presento John!- Martina era poco più vicina mentre parlava con un ragazzo, castano con gli occhi neri come il petrolio.
Quando scese dall'aggeggio con il motore ,  così come lo chiamava lei, si avvicinò ai due.
-Allora, lui è il mio  ragazzo, e lei, è la ragazza di mio fratello!- aggiunse sorridendo sibillina.
-Piacere!- fece il ragazzo stringendola le mani
-Ehm..si Piacere! Però non sono la ragazza si Alex..- e mai lo sarò!

-Hey, piccola!- la voce di Tony le arrivò da dietro, facendola sobbalzare.
-Tony! Che soavento mi hai fatto prendere...c'è Jack alla postazione?-
Il ragazzo le abbraccò le spalle -Si-
Andrea poiegò all'indietro il collo, immergendosi nell'abbraccio del ragazzo.
Tony sarebbe il ragazzo ideale...eppure, è solo un amico. Un amico speciale.
-Che ci fai qu, ti vedo un po'palliduccia!- il ragazzo mollò la presa.
-Non ti preoccupare, sono solo un po' stanca...comunque sono qui per divertirmi con il mio migliore amico e  ho anche accompagnato una mia amica con il suo ragazzo...- disse soridendo.
-Capito! Che ne dici di divertirci un po'?- Tony si diresse ,prendendo delcatamente Adrea per un braccio, verso il bancone di Rose.
-Una cola e una bir....- cambiò subito idea quando notò l'espressione severa della rossa-Due cole con ghiaccio!-
-Vedo che la signorina quo, ti sta mettendo apposto!- Rose prese le due lattine e le rovesciò nei bicchieri con il ghiaccio.
-L'amore fa quest'effetto!- scherzo Andrea dando una piccola spinta all'amico.

Angolino di SweetMe: Allora, anche questo capitolo è diviso in due. E così, Andrea se ne  voluta andare via ....:( Non ha nemmeo dormito a casa sua...e ora??!?? Vedremo xD
Comnque grazie mille di tutto, e scusate il ritardo, il porssimo capitolo questa sera, super promesso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!=)
Un bacio.
Marty

 

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Capitolo 13
*** -Club e Gelosia- Parte II ***


Ok, è ora che io, autrice vi sveli un piccolo segreto. Quetsa storia è stata da una tredicenne :) Ora arriva la parte difficile, perchè qui avevo lasciato il mio lavoro incompiuto...quindi...ho deciso di scrivere i capitoli in prima persona da parte di Andrea, spero di non deludervi, e spero non siate rimasti scioccati!!=)
Un bacio.
Marty.


Capitolo 13 II parte
Tony era semplicemente il ragazzo ideale. Eppure il mio cuore non batteva per lui. Il mio cuore non batteva per nessuno. L'Andrea Zaffiri che era un tempo a Firenze, non esisteva più. Era  come se tutto quello che avevo conquistato con la fatica si fosse dissolto, come se nulla fosse.  Ora rimaneva solo, quella ragazza di 17 anni, che si dimostrava forte e sicura, ma dentro di se era fragile e indifesa, troppo delicata.
Come un papavero....

Sorseggiai la cola che Rose mi aveva versato cercando di non ridere e sputare tutto, alle battute di Tony.
-Tu sei un pazzo!- gli disse tuffando la mia testa nel suo petto.
Mi piaceva sentirmi protetta da quelle braccia, così perfettamente calde e sicure. Stare con Tony mi dava un senso di sicurezza che poco avevo.Mi abbracciò ancora una volta.
Mi sentivo piccola piccola nella sua "Morsa".
-Ma tutti i pazzi...- mi lasciò finire la frase. -Sono i migliori!- aggiunsi schioccandoli un bacio sulla guancia.
-Amy è stata una stupida a lasciarti, ma come si fa?!? sei un ragazzo d'oro!- sospirai guardando il ghiacio rimasto sul fondo del mio bicchiere.
-Sono alquanto lusingato...quella lì si meriterebbe proprio una bella vendetta!- Tony si fece triste.
-Smettila di essere triste, ma lo vedi che sei un gran pezzo di figo, quella là non ti merita affatto...- fui interrotta dall'arrivo di una ragazza dai capelli biondi a caschetto e dagli occhi nocciola. Amy.
-Ehmm..Tony ti posso parlare in privato?- chiese questa, con un visino angelico, ovviamente finto.
-No, resta anche Andrea!- disse indicandomi con un cenno dalla testa. Mi squadrò da testa a piedi come se fosse un esame. E dalla faccia capii che non l'avevo passato. Ma chissene fregava! Quella lì, non mi raggiungeva nemmeno con l'ascensore.
-E va bene...ti volevo chiedere scusa, e se potevamo essere di nuovo quello che eravamo un tempo....-
Rimasi in silenzio.Ed anche Tony lo fece. Poi mi guardò complice. Quello sguardò mi fece capire quello che aveva in mente. Tra noi funzionava così.
Uno sguardo valeva più di mille parole.
-Mi dispiace ma...lui, è fidanzato!- disse sogghignando e avvicninando il mio volto a quello del mio amico.
Il primo contatto fu solo un piccolo brivido, ma poi il  bacio si fece più appassionato.
Se il mio cuore me l'avesse permesso, mi sarei innamorata di lui, era sicuro.
Ci separammo, io tenni lo sguardo abbassato sulla punta delle mie Converse. Era molto più imbarazzante baciare Tony che Alex, perchè con quest'ultimo non avevo nulla, ma con Tony avevo uno splendido rapporto d' amicizia.
Sentii Amy andare via, probabilmente in lacrime.
Così si impara a ferire il mio Tony.
Ok, detto così   sembra  eqivoco.
Quando alzai lo sguardo, però non vidi altro che Tony guardava un ragazzo con rabbia, e perchè si teneva una mano? Che cosa era successo?
Aguzzai lo sguardo tra le luci del locale, il ragazzo era Alex.
Cavolo.
La musica a palla e i miei pensieri mi avevano distratta.
Tonrai velocemente in me.
-Che cosa cavolo sta succedendo qui? Alex lascia in pace Tony, vattene, ora!- indicai con l'indice l'usicta.
Lui mi guardò in cagnesco.
-Possiamo parlare un attimo?-
Feci finta di non ascoltarlo, e scioccata guardai la guancia di Tony. Probabilmente gli aveva tirato un pugno, e bello forte.
-Possiamo parlare un attimo?!?- mi richiese il biondo più forte.
Ma cosa voleva? Mica ero la sua ragazza!
Guardai di nuovo Tony che con il mento mi indicò di andare a parlare con Alex.
-Resta qui, non ti muovere!- dissi schioccando un bacio,sulla guancia non ferita, e poi seguendo il biondino in un angolo dove la musica era meno potente.

Angolino di SweetMe: Allora che ne dite? SOno mooolto emozionata, spero di non avervi deluso =( Mi dispiacerebbe davvero tanto! Comunque or vi devo lasciare, fatemi sapere osa ne pensate e grazie mille a tutti!!:)
Un Bacio.
Marty <3

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Capitolo 14
*** -Il sussurro del mio cuore- ***


-Allora, vuoi parlare?- lo incalzai, dopo che mi portò dietro il Rose's Dance.
Ma lui rimase in silenzio.
Restò immobile a guardarmi negli occhi.
-Avevi detto che non eri fidanzata con quello li!-
-Sei geloso- sorrisi compiaciuta.
-Certo che no!- Alex si mise una mano dietro la nuca.
-No bello mio, non era una domanda, ma un affermazione!- scoppiai a ridere fino a piegarmi in due.
Lui non si mosse.
Si avvicinò a me mentre mi contorcevo dal divertimento.
Le sue scarpte toccavano con le punte i mie anfibi.
Era parecchio più alto di me. La mia testa arrivava al suo petto.
Mi abbracciò. Semplicemente mi avvinghiò nella sua presa.
Non ebbi il tempo di staccarmi che si piegò ed il suo naso toccò il mio.
Quel contatto mi diede i brividi.
Rimasi incatenata, come poco prima, a quelle gemme verdi che teneva ak posto degli occhi.
Guardai, illuminato dai raggi di luna, il suo profilo.
Era davvero un bel ragazzo.
Non lo avevo mai notato.
Le sue mani cingevano la mia vita.
Tum.Tum.
Il mio cuore iniziò a battere più velocemente, sembrava che volesse uscire dal mio petto.
Volevo Alex. Subito.
Avvicinò le sue labbra , fino a baciarmi. Prima lentamente e dolcemente, ma poi si fece più avido.
Mi baciò il collo, per poi proseguire sul profilo della mia mascella e poi di nuovo sulle mie labbra.
Io non mi ribellavo.
Io mio cuore diceva che andava bene anche se la mia mente mi diceva di fermarmi.
Stavo baciando Alex. DI nuovo.
Questa volta per era diverso, prima non avevo l'occasione di ribellarmi, ora lo avevo voluto io.
Come era possibile tutto questo?
Come?
Perchè il mio cuore mi aveva sussurrato che volevo baciarlo?
Forse lo amavo?
No.
Impossibile.
Il mio era solo il desiderio passionale.
Io non ero capace ad amare.
Semplice, no? No?!?!
No.
E' complicato, troppo da spiegare a parole.
Quindi, lascio parlare il mio cuore
Ci staccammo solo dopo molto tempo.
-Papavero?-
-Si?- risposi imbarazzata.
Lui non mi rispose ma appoggiò solo la sua fronte sulla mia e sorrise.
Il cuore mi aveva sussurato bene.

Angolino di SweetMe: finalmente sono riuscita ad aggiornare! Scusate il ritardo ma ho avuto una serie di problemi.
E da questo capitolo, la sotria è FINITA!
....
Scherzo :D
E' appena iniziata!!!!!!!!!!!!:D
Un bacio.
Marty

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Capitolo 15
*** -Incubi- ***


Poche ore dopo, non so come non so perchè, mi ritrovai in camera di Alex.
Ma non pensate male.
Alla fine ho accettato l'invito di soggiorno a casa sua.
Avrei dovuto chiederlo a Tony ma  quel ragazzo biondo con due occhi magnificamente stupendi , in qualche modo mi ha convinta ed ora...sono sul suo letto, vestita semplicemente con una maglietta decisamente troppo larga e lunga che potrei usare come vestito  e in intimo. Sto leggendo uno dei miei adorati libri, Il linguaggio segreto dei fiori e stavo pensando di regarare un cardo a Alex.
Singificava Odio.
Ed io lo odiavo.
Semplice come concetto no?
La radiosveglia segna le tre di notte e il biondo è chissà dove.
Martina, non è rientrata, e non penso lo farà mentre la piccola Erika dorme. I genitori sono partiti per lavoro, se non sbaglio, e quindi, in un certo senso, io e Alex siamo gli unici rimasti.
E la cosa non mi piace affatto.
-Che fai, papavero?-  una voce calda e maledettamente attraente mi colse alla sporivvista.
Mi girai dalla mia posizione a pancia in giù e mi voltai verso il ragazzo.
-Leggo- dico semplicemente.
-Molto interessante ma...io ho sonno e se non ti dispiace....- disse alzando un sopracciglio.
-Ed io dove vado a dormire?- chiesi fingendomi offesa, porbabilmente, un pochino lo ero.
-Bhè se vuoi possiamo dormire assieme. Scommetto che sarà divertente...- aggiunse l'ultima parte ridendo.
-Vaffanculo Alex!- urlo tirandogli la radiosvelglia in faccia e prendendolo in pieno.
Affondo come consuetudine il volto nel cuscino e sento i passi sulla moquette che si facevano sempre più vicini.
-Allora io dormo a terra, almeno tirami un cuscino!-disse sedendosi a gambe incorciate per terra.
Gli passai uno dei due cuscini e mi rimisi a leggere tranquillamente.
-Ho sonno!- inzià a sospirare scocciato.
-Pace!- dico io, voltando l'ennesima pagina bagnandomi l'indice di saliva.
Lui non ribattè, lo sentii alzare e poi mi prese il mio adorato libro.
-Che intenzioni hai?- gli chiedo osservando il suo braccio che apriva la finestra.
-Oh....- gettò il mio libro dalla finestra -Mi dispiace-
-Imbecille!!!- urlai in poreda alla rabbia ma lui mi  premette l'indice sulle labbra mimandomi di stare in silenzio.
-Se continui così sveglierai Erika!- mi dice lui avvicninado il suo viso a me.
La sua vicinanza mi fece ricadere al'indetro sul materasso provocando la sua risata.
-Papavero?-  mi chiamò divertito.
-Si?- chiesi innocentemente.
-Buonanotte!- mi baciò la fronte e si sdraiò per terra.

Corro. Corro nel vuoto. Nessuno al mio fianco. Solo le ombre camminano dietro di me. Chi sono io? Chi ero? Chi sarò?
Non lo so.
Continuo a percorrere un percorso che non conosco, ma l'unico che posso percorrere.
Il silenzio mi uccide. Nemmeno il mio respiro affanato o i miei passi pesanti distrurbano quela quiete così  irreale e inquietante.
Urlo con tutta me stessa.
-Papaà!!!!!!-
Mi sento bagnata dalle lacrime e nel buio   mi guardo le mani iluminate dai  pochi raggi di luna.
Erano imprengate di sangue.
i guardo anche le gambe.
Piene di tagli è ferite.
Il buio mi stava sopraffando, la suggestione stava avendo la meglio.
-Papà?!?!?!?!?!??!- urlai più forte di prima.
Nessuno mi avrebbe risposto ma io continuavo a chiamare mio padre.
Sola.
Probabilmente ero sola.
Un altro ramo mi graffiò la faccia.
Mi sentii colare il sangue sulla guanica fredda.
I battiti accelerati del mio cuore mi dettavano il ritmo della corsa mentre un dolore ancinante mi percorse tutto il corpo.
Il buio mi stava avvolgendo sempre dipiù.
Paura. Avevoi sempre più paura del buio.


Mi svegliai sudata. Con il fiatone. Dvanti a me la figura di Alex che mi scrutava allarmato.
-Tutto bene?- mi chiese passandomi una mano sulla fronte come se avessi la febbre.
Non c'erano luci.
Avevo ancora paura.
Mi strinsi a lui, iniziando a piangere silenziosamente.
-Ho paura del buio...- sussurai impercettibilemente.
-Io resterò, sempre, con te , ok, papavero?-
Io annuii sempre avvolta da quelle braccia calde e da quegli addominali scolpiti.
Mi baciò una lacrima su una guancia.
-Ti amo- sussura ad uno orecchio facendomi venire i brividi.
Io non rispondo, troppo scioccata e agitata per comprendere la situazione.
-Voglio tornare a casa, quella vera, a Firenze...- singhiozzo tuffando la mia testa nel suo petto.
-Vorresti scappare?-
-Si!-
-Allora facciamolo insieme!-
Non capiii quello che stava accadendo, ma le sue labbra si posarono sulle mie per pochi secondi, prima che mi addormentai tra il pianto e le sue braccia.
Anche io ti amo.


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Capitolo 16
*** -Addio California!- ***


Quando aprii gli occhi, ero ancora avvolta nell'abbraccio di Alex.
Mi piaceva stare nelle sue braccia così perfette.
Lui era già  sveglio, e  mi scurtava da quegli occhi così belli e profondi.
-Buon Giorno!- mi sussurrò all'orecchio, facendomi venire i brividi.
Io arrossii immediatamente. -Buon Giorno!- dissi sorridendo.
Ma ero diventata pazza o cosa?
Perchè l'amore fa quest'effetto??
-Dormito bene?- mi domanda lasciandomi dall'abbraccio e mettendosi a sedere sul bordo del materasso. Solo in quel momento mi accorsi che era a torso nudo.
Imbarazzo totale.
-Ehmmm...si- sillabai abbassando lo sguardo alle mie ginocchia.
Lui rise.
Lo feci anche io.
-Lo sai che parli nel sogno? E chi è Marco?- chiese scoppiando a ridere più forte di prima.
Mi ero dimenticata del mio piccolo vizio di parlare nel sonno. Cavolo! Menomale che non avevo sparlato sui miei sentimenti, almeno speravo!
Sospirai. -Lo so, e Marco, è un bellissimissimissimo e e preziossissimo amico!!- dissi incrociando le braccia al petto, come se fossi offesa.

-Ah si? Poi devi famrlo vedere!-
-Anche subito!- estrassi velocemente il mio cellulare dal comodino di Alex e lo accesi. Sul  Display c'era il mio amato Ivan e glielo feci vedere.
-Eccolo qua!- esordii compiaciuta.
-WoW...- disse lui  porgendomi dinuovo il mio cellulare.
Io risi.
-Sei geloso del mio Marco?-
Alzoò un sopracciglio divertito.-Il tuo Marco? E comunque si, sono geloso!-
Scoppiai a ridere  a momenti non mi dovetti asciugare le lacrime dalle risate.
Dopo quel momento di sclero ritornammo seri.
-Vuoi realmente scappare?- mi chiese fisso nei miei occhi azzurri.
Ricollegai questa domanda ai fatti successi.
-Si- dissi ferma e irremovibile.
-Bene..lo faremo insieme, torneremo a Firenze!- mi baciò una guancia e poi le labbra. Io lo assecondai in tutto e per tutto.Salì sul collo e poi di nuovo alle labbra.
Misi le miei mani nel suoi capelli e me lo tirai a me.
Lo amavo.
Si.
Ora ne ero sicura.


-Sei sicura di quello che vuoi fare'- la voce di Tony mi sembrava più triste che arrabbiata.
Io annuii.
Lui fece la stessa cosa.
-Andrea?-
-Si?-
-Ti voglio bene- gli schioccai un bacio sulla guancia e lo strinse fortissimo a me.
-Mi mancherai tu ed i tuoi abbracci!-
Appoggiò il suo mento sopra la mia testa.
Iniziai a piangere.
-Anche tu!- mi rispose baciandomi sui capelli come per rassicurarmi.
Pochi minuti dopo llo avevo lasciato conn ula letterea ed un album di foto.
La lettera diceva:
Antony "Tony" Owels
Carissimo amico mio,
da quando sono venuta qui, in California, mi sei sempre stato accanbto.
L'unico mio vero amico.
lL'unico che mi dava senza chiedere nulla in cambio.
Non sono mai stata brava con i discorsi ma con la fotografia si, quindi ti lascio quest'album di foto.
Ti vorrò sempre bene.
Per sempre tua, Andrea.
P.s= Ricordati di me, perchè ci rivedremo!!!!



Poche ore dopo, ero lì, in aereoporto. Sicurissima di quello che stavo facendo. Saraei tornata a casa mia.
Firenze.
Guardai Alex al mio fianco che mi stringeva la mano.
Annuimmo all'unisono e salimmo sull'aereo.
Quell'aereo mi avrebbe restituito la felicità.
Addio California.



 

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Capitolo 17
*** -Casa- ***


Firenze.
Era la  mia Firenze, la mia città.
Mi guardai intorno, mentre lacrime di felicità mi rigavano il viso.
Ero a casa.
Riconobbi il vecchio palazzetto dove con Ilaria e GianLuca avevamo suonato a quella povera vecchiette, per poi scappare come tre deficenti.
Ricnobbi la piazza del mio primo vero bacio.
Riconobbi tutte le vie, strade, posti e perfino gli alberi.
Tenni per tutto il tempo, saldamente , la mano di Alex nella mia.
Lo guardai, ancora piangendo. Lui sostenne il mio sguardo.
Gli saltai al collo, incredula.
-Grazie- sussurrai -Grazie mille! Io....- non seppi cosa dire.
Le parole mi mroivano in bocca, ero roppo felice per poterlo dire a parole.
-Già...- disse lui stringendomi a se, commosso   come lo ero io.
Ero a casa.
Lo guardai un secondo negli occhi, così verdi e profondi.
Lo amavo.
Si.
Incredibile,ma si lo amavo, mi toccava ammeterlo.
La prima cosa che feci, fu  prendere il mio cellulare e digitare sulla tastiera un numero che ormia sapevo a memoria.
-Andrea? Ciaooooo!- una voce squillante mi fece spuntare il sorriso.
-Vai davanti alla vecchia scuola, vicino alla yougurteria!- dissi tutta di fretta e poi riprendedo la parola -Lì, tra dieci minuti!- conclusi, euforica.
-Amica?- mi chiese il biondo sorridendo.
-La migliore!- dissi io, tgrascinandolo fino alle elementario che avevo frequentato.

Poco dopo, mi ritrovai davanti almeno una trentina di persone, ma tra la mischia, riconobbi i capelli biondi e due occhi neri  come la pece tra la folla.
Mi smanettai per tutto il tempo, rpovocando la risapa di Alex che mi guardava divertito.
-Ily! Ilaria Emiliani! Qua! Ily!- continuai a urare dinchè il mio sguardo non inrociò il suo.
Mi divertii ad osservare la sua espressione.
Stupore.
Felicità.
Sorrisi all'unisono con la ragazza che mi venne in contor con le acirme agli occhi.
-Sei tu?- mi chiese portandosi le mani alle labbra -Sei veramente Andrea Zaffiri8?-
Anuii con la testa. -Si-
-Oh Mio Dio..- sussurrò abbracciandomi saldamente.
-Cosa ci fai qua, la California e lontanuccia!- mi disse ancora incapace di credere a quello che stava accadendo.
-Sono tornata, il resto può aspettare!-
Ridemmo all'unisono.
-I pervertiti e le pettegole? Come stanno?- chiesi  sedendomi su di un muretto dove c'era anche Alex.
-Benissimo! E dopo che sapranno che sei a casa, anche meglio! Ma...chi è ui? Non si presenta Andre'?-
Iliaria indicò con il mento, il mio biodno dagli occhi verdi.
-Ah lui è Alex ....- inziai la frase  ma fu lui a finirla al mio posto.
-Un quasi fidanzato!-
Sgranai gli occhi.
Ilaria si mise a ridere, Alex mi guardava compiaiciuto mentre arrossivo dalla rabbia e pensao di piantare un bel calcio a quello  ì.
-Non è assolutamente vero!E ' solo un amico!-
Un caro amico....


Erano le indici di sera. La mia casetta era sempre come l'avevo lasciata e le chiavi di risera erano sempre sotto il vecchio geraneo appassito.Incredibile, che nessuno avesse toccato nulla.
-Alex?- chiamai insicura vedendo che il biondo si trovava un po' spaesato.
-Si?-
-Mi puoi accompagnare in un posto, domani,?-
-Certamente!-
Mi baciò sulla fronte ed io arossii.
-Hai sonno ?- mi chiese prendendo un bicchioee di acqua.
Quella sera avevamo comprato un bel p' di cose al supermercato come cibo e acqua.
-Si...al dire il vero sono stanca..ma non riuscirei a dormire-
Lo vidi  sorridere.


-Tu non devi avere paura dl buio, se c'è qualcuno al tuo fianco!- mi sussurrò all'orecchio. Stavo perfettamente nelle sue braccia.
Annuii.
Sentrii le sue labbra poggiarsi sulle mie, un dolce bacio che sapeva di felicità.Mi addormentai così sul letto dela mia camera vecchissima.Tra le braccia di Alex.
L'ho già detto che lo amavo?



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Capitolo 18
*** -Illusa- ***


-Papa? Sei  tu vero?- chiesi tra la nebbia dei miei pensieri.
C'era ancora il nero, che mi circondava spesso.
Un rumore secco di passi distrusse l'equilibrio di silenzio che regnava, oltre la mia voce.
-Papa?- richiamai, quando scrutai un ombra tra le ombre.
-Si, piccola mia- riconobbi la sua voce.
Mi venne in contro, e riconobbi la sua figura, i suoi cchi azzurri come i miei e i suoi capelli corvini.
Corsi verso di lui, iniziando a piangere.
Lo abbracciai con tutta me stessa.
Sentii le sue braccia avvolgermi le spalle.
-Sei cresciuta- mi disse sorridendo.
Io troppo felice per rispondere a parole annuii.
-Sei tu!- quando finalmente riuscii a parlare, allungai la mano verso di lui, per verificare che fosse vero.
E sotto le mie mani, sembrava tutto così vero,
-Si, tesoro, si!- disse anche lui commosso.
-Ti voglio bene- sussurrai piangendo forte.
-Anche io-
-Questa volta te ne andrai?- chiesi avendo paura delle risposta.
Non ero abbastana forte da sopportare tutto questo.
Setii le gambe cedermi quando lo vidi non rispondermi.
-Piccola mia, io sarò per sempre con te, qui- mi disse mettendomi una mano sul petto, sul cuore.-E qui- mi appoggiò l'altra mano sulla fronte.
-Ti supplico...-  singhiozzai.
Lui  sorrise.
-Ti voglio dire, una cosa...- mi sussurrò ad un orecchio.-Non fidarti mai troppo delle persone, e ricorda che non ti devi illudere, perchè la realtà sarebbe troppo dolorosa da sopportare...-
-Che cosa intendi?- chiesi confusa.
-Solo, non fidarti mai di nessuno, almeno non troppo, non confidare in nessuno, perchè le persone di deludono-
-La mamma ti ha deluso?-
-Molto- abbassò lo sguardo alla mia altezza -Maper non avere protetto il mio  raggio di sole nell'oscurità, nemmeno tuo fratello, ma lui ha  un carattere più forte, tu hai paura delle difficoltà ì, delle novità e della vita, non è vero?-
Io annuii.
-Non ti devi Illudere- mi ripetè ancora.
Io annuii e mi asciugai una lacrima con la manica della camicia bianca che indossavo.
-Sei bellissima, non cambiare mai!- sorrise, un sorriso che nemmeno l'oscuirtà avrebbe nascosto.
Desiderai essere come mio padre, sicuro, saggio, feice, ma quello che ero non si avicinava nemmeno lontanamente a qulla figura così impotante per me.
-Papa?- chiamai. Iniziai ad avere caldo.
Aprii gli occhi, che avevo tenuto chiusi per un momento.
Fuoco.
Buio.
-Papa???!?!?- urlai mentre sentivo il fuoco bricarmi la pelle, e le lacrime asciugarsi velocemente a causa del vapore.
Non mi dovevo illudere.
A cosa alludeva?


Mi alzai di scatto urlando.
Ero sul divano di casa mia, tra le braccia di Alex.
Lui si svegliò per l'urlo.
Mi toccai gli occhi.
Avevo pianto veramente.
-Ehi..- mi sussurrò abbracciandomi.-Un altro incubo?-
Io non dissi nulla,inziai a piagere più forte.
-Papà..papà..- sussurrai più volte e più volte al vuto.
Alex non disse nulla. Mi tenne stretta cullandomi.
Notai che ormai era giorno.
Il biondo sembrò leggemri ne pensiero.-Sono le nove e mezza del mattino, hai fame?-
Annuii.
-Andiamo a prendere quacosa da mangiare?-
Annuii di nuovo.
Non avevo forze per parlare.

Eravamo in un bar, vicino casa. Lo stesso bar, in cui dopo scuola e prima delle lezioni mi rifugiavo con l'intera classe a  fare colazione, pranzo, merenda e a momenti cena.
Quando entrai notai che Lucia era sempra in forma.
Lucia era la giovane donna che aveva aperto il bar, che mi conosceva molto bene.
-Buon giorno!Cosa desiderate?- ci chiese non riconoscendomi.
-Ehmm...la super briochè di Lucia e un cappuccino!- dissi aspettandomi una sua reazione.
Quando vidi lasua faccia, sorpresa, felice, raggiante mi venne da sorridere.
-Andrea Zaffiri?- mi chiese sbattendo le ciglia, come per mettermi a fuoco.
Annuii contenta.
La vidi schizzare fuori dal bancone e abbracciarmi con foga. Ricambiai.
-Che ci fai qua, a Firenze?-
-Ci abito!- dissi guardandola negli occhi.
-Oggi, offre la casa, e anche a questo bel signorio che ti ha accompagnato!- disse alludendo a Alex.
Cinque minuti dopo, ero seduta ad un tavola ad affogare la mia briochè al cioccolato e crema nel cappuccino, super schiumoso. Il caffè Americano non era nulla in conforonto. Acqua per i piatti, si poteva definire.
Quando uscimmo, respirai a pieni polmoni l'aria Fresca dell'Italia.
Ero così felice.Mi divertii ad oosservare i passanti per strada ed a indovinare se fossero turisti o abitanti.
Guardai felice un gruppo di ragazzi, due ragazze e tre ragazzi, che si divertivano spensierati, e si godevano la domenica.
Vedi, ad un certo punto una delle due ragazze fissarmi, come imbambolata.
Sostenni il suo sguardo, era una ragazza di almeno 17 anni, dai capelli castani lunghi e legati in una coda di cavallo. Gli occhi color ambra erano  circondati da un leggero ombretto rosa e eyeliner.
Era vestita con una cannottiera bianca ed una gonna di jeans sopra il ginocchio.
Era proprio una bella ragazza.
Continuò a guardarmi, finche quando non mi girai per cercare Alex, capii che stava guardando Alex, e non me.
Anche lui la guardava come in trans.
Il gruppetto si avvicinò a noi.
Non feci domande, quando vedì le due ragazze sul loro delle lacrime e i tre ragazzi guardarsi icnreduli.
-Alessandro Puccini?- chiese uno dei ragazzi più alti.
Lui annuii.
Si abbracciarono, prima tutti insieme e poi di gruppo.
Quasi non mi commossi, per quella scena.
Vidi poi la castana satargi letteralmente al collo, e baciarlo, con foga  e disperazione.Alex  non si ribellò.
Restai ammutolita. Sentii il rumore del mio cuore che si infrageva in mille minuscoli pezzettini...
Mi macò il respiro, e mi enne da piangere di nuovo. Non aprii bocca, restai a guardarli finche non s presentarono.
-Io sono Caterina!- disse  la biondina dagli occhi nocciola.
-Io sono Silvia, piacere!- disse quella castana, che vrei odiato con tutto il cuore.
Si presentarono poii anche Federico, il castano alto, Matteo il moro e Lorenzo l'atro moro.
Ma non ci fec caso, fissavo ancora Alex che stava abbracciando da dietro Silvia.
Così, come se nulla fosse.Come se i nostri aci non avessero avuto senso, e che quel ti amo che mi aveva detto fosse uscito solo per scherzo.Non guardai nessuno negli occhi, e scappai
lontano, mischiandomi tra la folla.
Non avevo il pericolo di perdermi nella mia città ma avrei tanto voluto farlo. Per una volta, perdermi per sempre e non essere più ritrovata.

Mi ritrovai a percorre con foga, la stradina per il cimitero. Mentre il vento mi scompigliava i capelli e le lacrime mi asciuvano senza ritegno dagli occhi, potevo benissimo essere la protagonista di un film drammatico.Di solito le persone per essere  felici non vanno in un cimitero, ma avevo il bisogno, ora più che mai, di andare da mio padre.Pensai a quello che era appena successo.
Immaginai i passi di Alex dietro di me, ma quando mi voltai, nessuno mi stava fermando, o seguendo.Perchè quella ragazza l'aveva baciato? Perchè lui non si era ribellato?
Perchè sembrava che l'amasse.
Perchè era successo? Com'era successo?
Mille domande iniziarono a insidiarsi nella mia testa.
Mi sentii una stupida,un' ILLUSA.
Ripensai al sogno fatto.Papà aveva avuto ragione. Come sempre.A questo si era riferito. Non mi dovevo illudere,così non avevo fatto altro che peggiorare e cose.Ma non mi ero illusa. Lui mi aveva salvata, prottta, baciata, e mi aveva detto che mi amava. Forse si.
Entrai nel cancello,e superai fila e fila di lapidi, ficnhè non trovai la mia destinazione. Una il marmo bianco, C'era scritto "Riccardo Zaffiri, 1970-2007. Il padre migliore del mondo"
Iniziai a piangere più forte e mi sdraiai sulla tomba.-Papà, avevi ragione tu. Avevi ragione- sibilai nel pianto.
Strinsi i pugni e mi trattenni dall'urlare.Ero solo una povera Illusa.


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Capitolo 19
*** -Rimorsi- Parte I ***


Rimasi sdraiata, sulla tomba di mio padre, per ore, a raccontare in lacrime della mia ita. Di Simone che aveva avuto una figlia e si era sposato. Di me, Tony, Alex...di come ero tornta e die miei incubi.
Il guardiano mi dovette richiamare più volte per farmi uscire. Ormai il cielo si era incupito, e la pioggia era iniziata a scendere iolenta. Almeno piangevamo insieme.
Camminai, senza sapere bene dove andavo, fino a ritrovarmi a casa mia.
Vidi Alex, con la schiena appoggiato alla porta.
Si teneva la testa tra le mani e sembrava disperato.
Trovai le parole per parlargli.
-Vattene!- indicai i vialetto con l'indice.
Lui si alzò e riuscii a vedere i suoi occhi, che mi avevano catturato.
-Posso almeno spiegarti...?- non mi guardò nemmeno.
Io dissi di si.
-Le prime volte che mi sono avvicinato a te, è stato per una scomessa con Drew e Derek, come dirti che ti amavo- non lo feci finire. Gli tirai  lo schiaffo più forte possibile, talmente forte che mi feci mae anche io.
-Continua!- glu urlai mentre i vestiti mi si bagnavanoed i capelli mi si appicicavano al volto.
-Mi sono avvicinato a te, per questo. Ma quando mi hai detto la tua storia, mi sono sentito in dovere con te, e allora, ho tirato questa messa in scena, non mi sarei mai aspettato che mi avresti riportato in Italia...dalla mia  ragazza...-
Un altro schiaffo, ancora più forte, arrivò sulla sua guancia.
-Mi fidavo di te, mi hai fatto innamorare, mi hai fatto andare contro Tony, mi hai fatto battere il cuore inutilmente. Sei solo...solo....- mi morsi un labbro per on aggiungere altro -Ti ho confidato dei miei sentimenti, di tutto quello che provo. Ti ho raccontato di Mio padre, cosa che non ho fatto nemmeno a Tony, mi ero Illusa, mio padre me l'aveva detto, non dovevo illudermi, Alex, non farti più vedere, mai Più!!!!- gli rulai in faccia tutto.
Io mi fidavo, io lo amavo e lui...lui no.
Si era avvicinato a me, per una scomessa, per un gioco, e per lui, io ero solo questo.
Un gioco.
Lo vidi alzarsi, e andarsene da casa mia.
Il buio avrebbe fatto sempre più paura.
Entrai in casa, e mi gettai sul mio letto, e digitai con rabbia i numeri sulla tastiera.
-Andrea?Ciao, hai già nostalgia di me?- la voce di Tony fu l'unica cosa positiva.
-Ecco...- dissi tra i singhiozzi.
-Cosa è successo Adrea, perchè piangi?-
Gli raccontai tutto, tutto quanto.
-Che Bastardo! Ho voglia di abbracciarti, e di spaccare il muso a quello la. Voglio consolarti, ma delle semplici parole sono poche, vero?-
-Vero...-
-Andrea,vuoi che venga là? Lo so che è lontano, anche molto, e che con l'Italiano sono una schiappa ma...-
-Antony?- sorrisi tra le lacrime -Srebbe fantastico, ma ...è complicato-
- Lo so, piccola mai, lo so-
-Ti vorrei tanto qui...- iniziai a piangere più forte.
-Ed allora verrò, piccola, se è per te, io andrei in capo al mondo-
Sorrisi.Riusciva sempre a farmi risollevare il morale con le sue battute.
-Tony?-
-Si?-
-Sei il migliore! Ti voglio bene!-
-Anche tu, sei la migliore! Ti voglio bene anche io!-


La casa era buia. Tutto era così silenzioso, solo il rumore sordo della pioggia sul tetto.
Avevo più para che mai.
Il Buio mi avrebbe uccisa. Ne ero scurissima.
Pensai a mio fratello,  a Susan e a Joy. Pensai che Michelle e Albert non si fossero nemmeno accorti della mia mancanza, e questo mi ferì. Mi sarebbe piaciuto aere qualcuno che si preoccupasse a me, oltre a Simo, Susan e Tony.
Solo loro tre si erano sempre  presi cura di me.
Provai a chiudere gli occhi ma nulla.
Il buio si era impadronito di me.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
lo squillarre del mio cellulare mi fece tornere u briciolo di sanità. Erano le dieci di mattina enon avevo dormito per tutta la notte.
Guardai il Display.
Ilaria.
Risposi sbadigliando
-Si? Ily?-
-Sciopero a scuola! Ti va di andare al centro commerciale?- mi chiese felice.
-Certo-
-Allora davanti alla scuola, tra venti minuti, ti aspetto, muoviti!-

Eccomi, davanti al liceo linguistico, che praticavo un tempo anche io.
Di Ilaria nessun segno.
Dopo dieci minuti che ero ferma lìfuori una bidella mi disse di entrare.
Io mi limitai ad eseguire quello che mi diceva.
Mi disse anche di andare nella mia ecchia classe, la II B e io lo feci.
Quando entrai però, capii che non c'era nessuno scipero, perchè vidi la mia professoressa di Inglese seduta, e tutta la mia classe seduta.Appena mi videro si alzarono in piedi e  urularono -Bentornataaaaaaaaaaaaaaa!-



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Capitolo 20
*** -Rimorsi- Parte II ***


Erano le nove e mezza di sera. Mi ritrovavo a magiare la pizza al mio locale preferito.
L'unico porblema erano gli sguardi omicida dei camerieri e delgi altri ospiti.
Infatti, non ero da sola.
Ero con la mia classe.
Accanto a me  c'era Marco e Ilaria. Davanti avevo GianLuca con il resto del treio del'Ave Maria.
Tutti gli altricompagni si litigavano una fetta di pizza,  una lattina di coca cola o una di birra.
Stavo cercando di non pensare a il mio "scontro" con Alessandro. Ormai, non lo chiamavo più Alex.
-Andreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Guarda guarda, guarda! Hai visto?- Linda mi passò il suo cellulare, sul display c'era l'immagine di un ragazzo. Moro occhi nocciola. Fisico eccelente e perfetto. In poche parole un gran figo -Lui è Federico Navarra! Quel figo di III B. Si dice sia single!-
-Wow! E quante di voi, l'hanno già adocchiato?- chiese a tutto il tavolo. Tutte le ragazze alzarono le mani.
Tutti e 24 i ragazzi scoppiarono in una risaa di gruppo che fece desiderare il gestore di farci vedere il Paradiso.

Diego mi riaccompagnò a casa. Lui era stato il mio migliore amico, ora anche se sapevo molto su di lui, mi sentivo un po' imbarazzata.
-Eccoci qua!- disse aiutandomi a scendere da il suo motorino.
-Grazie Diè!- gli schioccai un baciop sula guancia e feci per tornare  dentro casa ma una fitta mi percorse la milza.
-Diego?- il ragazzo castano era sempre dietro di lei.
-Si?-
-Tua sorella è sempre a casa vero?- sua sorella Ludovica era una ragazza simpatica e gentile nei miei confronti e aveva 18 anni.
-Si, è tornata da poco, resterà fino a sabato porssimo, ma perchè me lo chiedi?-
-Bhè...ecco......-

-Andrea!!Da quanto tempo, Diego quando gli hanno detto che eri qua a Firenze si è messo a saltare per tutta la casa! Sono super contenta! Che ci fai qua, hai bisogno di qualcosa?-
Diego prese la parola schiarendosi la voce.
-Andre, mi ha chiesto se poteva rimanere a dormire....-
Ludovica non lo lasciò finire che mi prese per un braccio e mi trascinò su dalle scale.
Mi fece entrare in camera sua. Era ancora come me la ricordavo.
-Mi sentivo giusto un pochettino sola!- mi disse sorridendo.
Ricambiai diveritia.
-Allora che mi racconti della California? I ragazzi?-
-Mha...sono tutti tipi cretini, presuntuosi, deficenti, palestrati....apparte uno-
-Ah si? E chi sarebbe?E' il tuo ragazzo?-
-No, si chiama Anthony, e non è il mio ragazzo, solo un caro amico!--
-Si certo dicono tutte così!-
Ci mettemmo a ridere e iniziai a raccontarle della California, e lei delle novità dell'Italia.



Quella mattina mi svegliai pensando a Alex. L'avevo sognato.
Avevo sognato che pioggiava le sue calde labbra sulle mie, che le sue mani avvolgessero la mia vita, e che il mio cuore iniziasse a battere come prima.
Ma ovviamente non era la realtà. Lui mi aveva mentito, in un certo senso, tradito e ferito profondamente,
Un'altra fitta le prese lo stomaco.
Si piegò in due dal dolore.
Si alzò in piedi, Ludovica era già andata a scuola, e aveva attaccato un postit sullo specchio del bagno che diceva:
 Vado  a scuola, se vuoi torna pure a casa o resta qui. Io non sarò a casa prima delle 17:30.
Un bacio.
Ludovica.
P.s= Mamma e papà ti hanno lasciato una briochès calda sul ripiano  della cucina, e se lo trovi, dovrebbe esserci rimasto del caffè.


Sorrisi.
Firenze, sarebbe sempre rimasta parte di me...ma qualcosa, qualcosa mi stava avvolgendo lo stomaco, qualcosa, mi stava facendo venire i rimorsi.
Che sciocchezza vero?
Simone, Susan, Joy.....Tony.
Mi accorsi di quanto volessi la presenza di Tony in quel momento. Volevo che mi abbracciase, che mi bac.....
Cosa mi stava succedendo?
Mi ero innamorata di Tony?
No.
Lui era solo il mio "fratellone" il mio migliore amico, il mio protettore, il mio am...
Merda





 

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Capitolo 21
*** -Guida Turistica!- Parte I ***


Era un Giovedì Mattina, e fuori  pioveva. Firenze era immersa nela mia coltre di pensieri, nessuno, usciva di casa, solo qualche turista o passante.
Ero rinchiusa in casa, nella mia stanza. A guardare i vecchi album di foto che avevoi dovuto lasciare.
Il mio cuore era pieno di rabbia, tutto si era sgretolato ed ora, volevo solo ...non lo sapevo nemmeno io quello che volevo veramente .
L'aria era più pesante del  soliro ormai avevo capito che tutti mentono, tutti ingannano, anche papà e Tony.
Nessuno era perfetto, tantomeno io.
Sentivo, oltre al mio respiro affannato e le goccie di pioggia infrangersi, il rumore dell'orologio a parete.
Il tempo passava, ma io no.
Quando avrei voluto che tutto fosse solo un brutto sogno, quanto volevo che tutto fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.
Quanto avrei voluto un abbraccio...
Ma non si può avere tutto ciò che si vuole, e come dicono certe persone, le cose brutte accadano sempre alle persone più buone.
Ma io ero realmente buona, o era solo una maschera che usavo per nascondere, un lato di me, che persisteva ad uscire, fose, ero un mostro, e forse, forse ero CATTIVA.
Guardai dinuovo il cellulare, nessun messaggio, nessuna chiamata.
Erano le dieci di mattina, e tutti i miei amici erano a scuola.
Qualche sera prima, ero stata ospitata da Ludovica e Diego.
Ora, non avevo nessuno con cui parlare, avrei potuto uscire, e magario incontrare qualcuno ma   non avevo di certo il migliore deglio umori, e poi avrei potuto incontrare Alessandro e Silvia.
E la cosa non mi andava affatto giù.
Avevo capito che i miei sentimenti erano ancora sinceri per lui, ma anche per Antony.
Antony almeno non mi aveva tradita, almeno non mi aveva  fatto soffrire, e almeno Lui era sempre dalla mia parte.

Uscii solo quandpo il mio stomaco reclamò cibo.
Andai nel solito Bar, vicino casa, e mi feci scaldare un Hamburger, una coca cola e un caffè per svegliarmi.
Il sonno mi veniva a mancare sempre di meno.
-Andrea, tesoro , puoi venire un attimo?- Lucia mi chiamò al bancone. Io ero felicissima, che almeno qualcuno mi avesse rivolto la parola.
-Ti ricordi mio fratell Federico, che era andato a Milano dai nostri zii quando aveva 5 anni? Quello che all'asilo ti tirava i capelli, e tu gli mettevi le formiche in faccia?-
Ah, che bei tempi!
-Si, certo! Come non scordarlo!-
-Bene, ecco... è tornato, non è che gli puoi far fare un giretto di Firenze?-
Aspetta aspetta, collegai le mie informazioini a queste che mi aveva appena dato Lucia: Federico era lo stesso ragazzo di cui mi parlavano le mie amiche!!!
-Ehmm..si..- farfugliai.
-Ottimo! Allora dopo scuola, lui viene qua, fatti trvare pronta!-
-Certo!-

Il bar era più pieno di questa mattina, infatti molti studenti si erano precipitati lì.
Cercai Lucia inbdaffarata dietro il bancone.
-Eccoti! Non ho tempo per le presentazioni lunghue, quindi....BUON DIVERTIMENTO!-
Mi spinse verso un tavolo dove era sedutoun ragazzo ( Federico, dedussi) .
-Ehm, piacere, sono Andrea, la tua ....-
Il ragazzo moro mi guardo divertito -La mia guida turistica?-
-Esatto!- mi misi a ridere.
Anche se non ero dell'umore giusto, mi sentivo in vena di chiaccherare un po', con qualcuno, poi se era un amico di infanzia, tanto meglio!!!

-Allora, e qui, si fa una pausa!- gridai affamato, vedendo una gelateria aperta.
-Certo, Guida Turistica!-
Federico era un ragazzo simpatico  e carino, ma dopo quello successo con Alex, non avevo voglia di innamorarmi per poi rimanere scottata di nuovo, ma un amico poteva comuqneu diventare!
-Che gusto desideri?- mi chiese mentre afacevamo la fila.
-Mmmm....Crema e Liquirizia!-
Lui fece un'espressione disgustata che mi fece ridere.
Lui mi seguì a ridere, e quelle fossette mi ricpordarono tant Alex.
Maledizione!
-Scegli qualcos'altro, l'odore di Liquirizia mi da il voltastomaco!--Uffa
!- battei un piedi per terra come una bambina piccola -Allora vogio, Yougurt e Fragola!-
-Ci sto-
-Ottimo!-

Pochi minuti dopo eravamo in un parco per bambini, mi divertivo ad osservare i bambini giocare,  miregalavano l'infanzia che non avevo avuto di certo serena.
-Ti ricordi, quando mi rovesciasti addosso il brodino di pollo , in seconda asilo?- mi chiese immerso nei ricordi.
-Si- sorrisi e leccai il gelato con foga -Mi ricordo anche che puoi tu mi lanciasti in faccia anche in panino!-
-Pura Autodifesa!-
-Certamente Federico, certamente- dissi annuendo.
Scoppiammo a ridere, come se tutto quello che avessi passato non fosse mai esistito.
Tutto finì, però, quando vidi quello che non volevo vedere.
Alex, volevo dire, ehm, Alessando con Silvia e il resto della comitiva.
Ci passarono davanti, neanche ci guardarono, solo iul biondino che odiavo con tutto il cuore ci guardò impietrito, ed allora, allora presi Federico, e lo baciai.
Lui non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo, ma accadde.E non mi dispiaque.
Sentivo gli occhi verdi di Alessandro fissi su di me.
Una piccola vittoria, personale.


 

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Capitolo 22
*** -Guida Turistica!- Parte II ***


Coninuammo il bacio anche dopo che Alessandro ci passò davanti.
Avevo messo le mie braccia intorno al collo del moro, e lui sulla mia vita.
Ormai i nostri gelati erano cascati a terra.
Mi sentii in colpa, ma poi tutto mi sembro così perfetto.
Alex, Tony o Federico?
Dannato Cuore.
-Ehm...perdonai..vedi...-
-Ex ragazzo?- mi chiese sorridendo.
Io annuii imbarazzata.
-Mi spiace-
-A me no, perchè ora mi devi un sucita!- disse Federico alzandosi in piedi e tendendomi una mano.
L'accettai.
-E questo che stiamo facendo cosa è?-
-Semplice,   mi stai facendo da guida turistica!-
Mi misi a ridere.
Anche il moro mi sorrise.

-E così, sogni di diventare un famoso chitarrista di una band, e che suoni negli "Long Shot?"*-
-Esatto!- mi disse lui mangiando un crostino toscano * -E stiamo cercando una nuova cantante-
-Bene!- sorrisi -Io invece, non so cosa voglio fare-
-Vedrai che troverai qualcosa-
-Sai, io in California, lavoravo come Dj rinomata in un Locale ?-
-Veramente? Allora poi mi fai sentire qualche pezzo?-
-No!- scoppiai a ridere bevendo un sorso di acqua.
-Senti....che mi dici di quel ragazzo di oggi?-
Abbassai lo sguardo imbarazzata.
-Capito..non vuoi parlarne!-
-Esatto...ma approposito, come fai a suonare in una band se ora non sei più a Milano?- cambiai discorso.
-Semplice, l'ho formata qui, questa band!-
-Ottimo!-
-Più tardi ho le prove, vuoi venire a vedere?-
-Perchè no!-

Ero in una stanza ggantesca, munita di un duvano chilomentrico, batteria, strumenti musicali e amplificatori.
-Allora Andrea, ti presento gli altri membri della band, Michele, al basso, Luca alla batteria! E poi la nostra cantante invisibile, che per ora si chiama Laura!-
Mi misi a sorridere. -Laura non c'è, è andata via, Laura non è più nella be-end!*- mi isi a canticchiare modificando le parole del testo.
I tre mi guardarono immobili.
-Che c'è? So che non sono molto intonata ma non sono così schigfosa!- disse sospirando.
-No...Andrea, Non fai assolutamente schifo!!!-
-Vuoi entrare nella band?- mi chiesero in coro.
Che?!?!? Ma stavano scherzando? L'unica volta che canto, è sotto la doccia!!
-E'? Ma io...-
-E dai, hai detto di essere una Dj, qindi non hai paura del pubblico, e poi avrai sicuramente stile, e nello scrivere i testi ti daremo una manoooo!- mi supplicò Luca in ginocchio.
Sbuffai. -.E va bene, ma se va male, io me ne vado!-
Come risposta, i ragazzi gridarono un "Evvai" e mi vennero ad abbracciare in gruppo.
Wow, vero?



 

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Capitolo 23
*** -Devo tornare Indietro!-Parte I ***







Lei non rallenta mai
Ma non sa il perchè
Ma sa che quando è Sola
Sente come se tutto crollasse

Iniziai a cantare, accompagnata dagli strumenti.
Non si volterà
le ombre sono troppo lunghe
Lei teme che se piangerà quella prima lacrima
Le lacrime non smetteranno più di cadere

Guardai al mio fianco Federico che suonava con passione la chitarra elettrica. Le mie parole uscivano in inglese, credevano che fosse più  "topaio" non in italiano.
E allora stai nella pioggia
Tieni duro
Alzati quando tutto sta crollando
Stai nel dolore
Non annegherai
E un giorno ciò che è andato perduto potrà esser ritrovato
stai nella pioggia


Aveva scritto quella canzone pensando alla sua vita, e non ad Alex, lui non se lo meritava
Non dirà una parola
Sola, in questa lotta contro se stessa
E la paura sta sussurrando
se sta ferma, cadrà


Lei vuole essere trovata
L'unica via d'uscita è attraverso ogni cosa
sta fuggendo
Vuole rinunciare e riposarsi


Dopo poco ache gli altri due della band finirono di suonare.
-Bhè,a me è sebrato Perfetto!!!- urlò Federico avvicinandosi a me.
-Sei fantastica!!- mi urlarono anche Luca e Michele, avvicinandosi anche loro.
Io avevo il fiatone ma sorrisi, infondo era divertente e liberatorio allo stesso tempo.
Guardai gli occhi di Federico, così profondi, e così verdi....
Volevo dire, così nocciola...
Ma chi voglio prendere ancora in giro?
Amavo ancora Alessandro, ma lui, lui si era solo preso gioco di me, quindi, non si meritava il mio amore.
Eppure, eppure, il mio cuore batteva più veloce di quando ero con Federico o con Tony.
E le guancie mi andavano a fuoco
Maledetto amore, eppure, sembrava una cosa tanto bella agli altri.
A me faceva schifo.
-Allora, signorina, come nostro primo ingaggio, suonaiamo alla serata di compleanno di Lorenzo, un nostro compagno di calsse-
Sorrisi. -Ottimo!-
-Se mi dici dove abiti, dopodomani di vengo a prendere per la festa di compleanno,ah, e le prove sono domani dalle tre fino alle cinque-

Ok, ero sul motorino con Federico,  e stavo andando chissà dove, chissà da quale essere ignobile.Lorenzo Marchesi mi dissero si chiamasse il nostro "cliente".
Bene.
Alle prove andavamo alla grnade, e la mia voce pareva non fare schifo come pesavo!
Dopo venti minuti che eravamo in motorino ci fermammo in una Villetta( E che Villetta!)  e ci ritrovammo con Michele e Luca.
-Bene, con solo 2 giorni di porove siamo qua, quindi, diamo il Massimo, anche se è solo una Stupida festa di colpeanno!- incitò Michele  mentre attaccava il suo bassò all'amplificatore.
Ridemmo, e nel frattempo che collaudavano gli strumenti musicali e mircofono, mi misi ad osservare i pochi invitati che c'erano già. Nessuno di Familiare.
Dopo mezzora, tutto il giardinetto si era rimepito di ragazzi, ed il nostro piccolo palchetto era occupato oltre che a noi, dal nostro festeggiato. Un ragazzo moro, he  aveva dei tratti familiari, ma on ci feci troppo caso. Il moro in questione porese il microfono che avevo davanti.-Bene, come sapete, oggi è la mia festa, sono le cinque del pomeriggio, e stasera farete tardi!!!- delle picocle urla si levarono dalla folla!-E sono qui con noi, i miei cari amici, con la loro nuova cantante Andrea, i Long Shot!!-
Presi il microfono dalle mani del ragazzo e lo rimisi incastrato sull'asta. Non avevo affatto paura.
E quando Federico inizò a suonare con la sua amata chitarra, mi sentii lontana dal pubblico. Feci un profondo respiro, e nel frattempo anche basso e batteria si erano aggiunti, in quella melodia così forte e dolce.
Sto aspettando te, oggi
Ma oggi non ci sei, e non c'eri nemmeno ieri.
Avevo bisogno di te, ma te ne sei andato.

Iniziai a cantare, una delle canzoni che avevo scritto.
Sento la tua voce nella testa
Mi chiama, e mi grida
Ma io non gli darò retta
Perchè  non sei mai stato veramente al mio fianco

Iniziammo il ritornello.
Mi sto liberando dalle lacrime
Nel mio dolore sto sorridendo
Così sola, e ora che tu mi cerchi
Io non ci sarò per te

No, ora non posso più vederti.
Mi chiedo il motivo di quello che mi hai fatto
Tu giochi con me come se fossi un giocoattolo
Ma presto ti accorgerai che non lo sono.

Sono così sola e lontana da te che nemmeno il tempo sembra scorrere
Ma infondo è meglio così
Mi sarei solo fatta del male
E tu, me ne hai già fatto troppo

Non cercarmi, sono semplicemente sola.....

Mi sto liberando dalle lacrime
Nel mio dolore sto sorridendo
Così sola, e ora che tu mi cerchi
Io non ci sarò per te


 

Sorrisi, era fatta! Avevamo fatto la nostra prima canzone! E si, anche se aveva parlato di Alex ( non avevo altra ispirazione ) era riuscita benissimo!

Corsi ad abbracciare Federico, che dopo la nostra esibizoone di  3 canzoni più tanti auguri a te, aveva posato la chitarra. Lo strinsi forte, per la felicità.-Sei stata semplicemente Fantastica!- si aggiunsero all'abbraccio anche Luca e Michele.
-Anche voi!- urlammo dalla gioia.

-SIgnorina, le andrebbe un invito a ballare con questo umile cavaliere?- mi chiese Fede facendo una riverenza.Accettai con piacere il suo invito e lo trascinai sulla pista.
Ci mettemmo a ballare, mentreil Dj metteva qualche distco. -Io sono più brava di quello là!- dissi mentre ridevo come una pazzaper le strane mosse che stavamo facendo.
-Sai, vorrei dirti che....- Federico fu interrotto dal mio cellulare che suonava.Mi scusai rapidamente e senza nemmeno guardare il Display risposi.
-Pronto?-
-Stupida!Dove diavolo sei, mi sti facendo preoccupare non poco, e in questo momento ho bisogno di te...-la voce di Simo mi provocò una dolorosa fitta allo stomaco.-
-Sono a casa...- dissi mentre le lacrime  mi pungevano gli occhi.-A casa? Ma se ci siamo stati due ore f...oh no- lo sentii sospirare dalla rabbia.-Dimmi che non l'hai fatto-
Restai in silenzio.-Andrea, dimmi dove sei-
-Firenze- dissi tra le lacrime.
Simone imprecò ad alta voce tutti i santi possibili e inimmaginabili.-Andrea, ho bisogno, di te- disse anche Simo in lacrime. Perchè stava piangendo? Lui non aveva mai panto. Solo per papà.
-Cos è accaduto?--Susan...Susan h avuto un grave incidente ed....ed è con papà..- aggiunse quest'utlima parte mormorando.Le lacrime iniziarono a graffiarmi dolorosamente gli occhi.Il cellulare mi cadde dalla mano, spicillandosi in mille pezzetti, come il mio cuore. Avevo destato molto interesse negli invitati, e Federico mi guardava molto stranamente ma non ici feci caso,
Ero scappata, per essere felice, ma ora, avrei voluto stare in California, con Simone, a tutti i costi.Susan, suan era morta. Morta. Come papà. E Joy, Joy?!?! La povera piccla bambina indifesa e senza madre,.Mi stavoo pentendo della mia azione scosiderata.Domani,con il volo sarei tornata in California, e non avrei mai più pensato di ritornare a Firenz, il mio posto eracon mio fratello e Joy...papà avrebbe capito.
Lasciai Federico da solo e corsi via, con gli occhi pieni di lacrime, finendo addosso ad una persona.                  
-Ehm..scusami- dissi farfugliando mentre mi rialzavo dalla caduta.










 

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Capitolo 24
*** -Devo Tornare Indietro!- Parte II ***


-Oh..non c'è problema....Andrea!!!-
oh no, riconobbi questa voce, era di Alessandro....
Non so cosa pensò quando mi vide in lacrime così, come aveva già visto altre volte, ma sembrò realmente preoccupato.
-Cosa succede?- mi chiese allungando una mano sulla mia spalla. La scostai violentemente e restai in silenzio.
Vicino a lui c'era Silvia e Caterina che mi guardavano stupite e curiose. -Non sono affari che ti riguadano!- gli urlai e iniziai dinuovo a correre, ma il mio tragitto non fu lungo, perchè vicino ai bagni (incredibile, avevano pure i bagni per le feste, come nei locali!) mi bloccò per un braccio. Mi ricrdò molto uo dei nostri primi "dialoghi" a scuola.
-Perchè piangi?- mi chiese ancora prendendomi per le spalle, come per farmi reagire ma non lo feci, mi lasciai agitare, senza dare segno di vita. Mi spinse dentro il bagno delle donne e richiuse la porta con il blocco.
-Ora mi spieghi!-
Sorrisi amareggiata.
-Io a te non devo spiegare proprio un emerito ca...cavolo!-sbraitai furiosa. Prima giocava con i miei sentimenti, poi mi feriva e ora prtendeva di voler sapere cose da me? Ridicolo.
-Per favore...ah, hai cantato davvero bene- mi disse sottovoce avvicinandosi a me.
-Non mi importa di quello che pensi! Per favore un corno, tu mi hai usata, mentito e io mi ero veramente Innamorata di te, ma non ti avvicinare più, non voglio che i miei sentimenti si dilaghino ancora-
-Mi dispiace per quello che ho fatto...-
-Ti dispiace? Ti dispiace?!?!? Ti dispiace un corno, io ho sofferto nel Buio, più di prima,mio padre, me l'aveva detto...-
-Tua padre è morto...-sussurò lui.
Piansi più forte dalla rabbia, e lo colpii in faccia con tutta la potenza inimmaginabile.
-Tu sei morto, se non mi lasci in pace- sibilaicome un serpente.
-Solo se mi dici cosa succede-
-Susan è Morta! La moglie di mio fratello è morta ! Va bene?!? Contento ora? Sei felice?!?- urlai come una furia e mi accasciai al pavimento
.-Torno in California domattina, buonanotte-aggiunsi mormorando ,dopo circa 10 minuti che ci guardammo negli occhi, e alzandomi ma lui mi bloccò. -Vengo anche
io-
 

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Capitolo 25
*** -Problemi- Parte I ***


 

Camminavo di nuovo per le vie della Caotica California, presi il cellulae che avevo miracolosamente aggiustato e digitai i numeri sulla tastiera.-
Andrea?- Simo piangeva ancora.
-Dove sei?- chiesi sforzandomi di non cadere in lacrime.
-A casa tua, tu sei sempre a Firenze?- mi chiese tristemente.
-No, Simo, sono tornata e ora vegno da te-

Dopo venti minuti ero dibuovo in quell'abitazione che tanto odiavo, e che mi faceva paura.
Erao le sei di sera, ed il sole era gà oscurato dalle nuvole che portavano acqua, sia in Italia sia in California il tempo non era dei migliori.
Presi un profondo respiro , e varcai la soglia di casa ammutolita da mia ma...da Michelle , seduta sul divano che acarezzava la testa di Joy, addormentata.
La donna mi guardò con ostilità e rabbia. -E' colpa tua...- mormorò.
Colpa mia?
-Perchè?- domandai devastata.
-Era andata a cercarti, quando ha avuto l'incidente, è colpa tua, proprio come la colpa è tua della morte di tuo padre, o sbaglio?- . Rimasi in silenzio, dopo quell'affermazione.
-Lui dov'è?-
-In camera tua- sibilò Michelle.
Riiniziai a piangere più forte, era colpa mia! Se non avessi pensato solo a me, e a ritornare Firenze, Susan sarebbe in vita. Ed invece.....era morta.-Posso?- mormorai dopo aver bussato alla porta. -Si- quel semplice si, fu soffocato da un sighiozzo. Era colpa mia.
Simone era seduto sul mio letto, con la faccia tra le mani. Mi sentii morire quando lo vidi in quelle condizioni.
Senza dire nulla, mi sedetti di fianco a lui e gli avvolsi un braccio sulle spalle.
-Ero io quello che ti consolava in questo modo...- cercò di forzare un sorriso ma non ci riuscì.

Flashback.

Ero rannicchiata in un angolino. Faceva  freddo, particolarmente freddo, nonostante fossimo a Giugno. La partita di Campionato l'avevamo vinta, eppure, non ero assolutamente felice. Anzi, ero devastata.
-Eccoti, sei qui- La voce di Simone mi colse alla sporivvista. Accese la luce.
No.
In quel momento volevo Buio.
Mi meritavo il buio.
Si avvicinò a me, e senza dire una parola mi abbracciò stretta stretta. Stavo perfettamente nelle sue braccia.
Iniziammo a piangere insieme. Non avevo mai visto il fratellone piangere.
-E colpa mia se babbo * non c'è più...-
-No, sciocchina. Non è colpa tua!- Mi strisne ancora più forte.
-Simo?-
-Dimmi, piccola mia-
-Cosa accadrà ora?-

FineFlashBack

-
Già...quando avevo 12 anni e tu 21...ricordo perfettamente- dissi in un signhiozzo.
-Mi dispiace per quello che ho fatto...-
-Ancora con questa storia?- mi abbracciò -La colpa non è tua-
-Si, ma se non fossi andata a ...- non mi lasciò finire.
-La colpa è del Destino, e a essere sinceri, probabilmente anche io l'avrei fatto al tuo posto...-
-E...Joy?-
Simone emise un altro signhiozzo. -Joy...Joy pensa che Susan sia partita per un lungo viaggio-
Lo guardai seria. -Non ingannarla, non le fa bene-
-Ho paura Andrea...- lo strinsi.
-Ho paura di dirle la verità-
-Vuoi che glielo diciamo assieme?- proposi.
Lui annuì, -Ma non ora, aspettiamo un pochino-
-Certo-

Uscii di casa, Simone voleva stare con Joy e io con Michelle non ci volevo restare, tra l'altro di li a poco sarebbe reincasato Albert. E io non volevo vederlo.
Il bello è che la mia presunta madre, non si era nemmeno accorta che fossi scappata....
Che ...che put....Ingobile!
Erano le sei e mezza di sera, e volevo incontrare Tony, e dirgli che tutto quello che avevo fatto era stato un enorme sbaglio...ero indecisa se dirgli di Alessandro, lui lo avrebbe ucciso...
Dopo che ci separammo, (filamnete,aggiungerei) all'areoporto, non l'avevo più visto.
E la cosa mi rassenerava, più del previsto.
Mi ritrovai davanti a casa di Tony. Suonai al campanello.
Nessuno Rispose.
Suonai di nuovo.
Questa volta uno spilungone dal fisico  tonico, dai capelli castani arruffati e da due occhi ambra che le mettevano i brividi.
Sembrava piuttosto assonato.
Appena lo vidi, gli saltai al collo piangendo.
Lui non capì subito la situazione, ma dopo pochi secondi, ricambiò il mio abbraccio, stritolandomi.
Restammo così per almeno dieci minuti.
-Tony?-
-Si?-
-Mi stai soffocando- sorrisi io.
Susan era morta, ma non per colpa mia.
-Ti va di spiegarmi un po' di cose?- mi chiese baciandomi sulla guancia.
Annuii.

Ci sedemmo sulla panchina del parco.
-Prometti che non ti arrabbierai?- gli chiesi .
Lui annuì.
-Ecco.....- presi fiato e coraggio e rivelai tutto.

Lo sapevo.
-Io ti ammazzo!- ringhiava Tony verso Alex, trovato per pura "(S)fortuna".
-Ma cosa vuoi?- lo spinse il biondo.
Perchè?
Certo, vedere Alex senza qualche dente e con il naso rotto non mi sarebbe affatto dispiaciuto, ma non volevo che Tony lo picchiasse.
Non fraintendetemi.
Tony aveva un passato non molto pultio, ecco.
E non volevo che quel lato "oscuro" venisse di nuovo fuori.
-Tony mi avevi promesso! Smettetela, Alex, vattene!- urlai ai due, ma ormai non mi stavano più a sentire.
-Hai giocato con Andrea, l'hai ferita , e l'hai umiliata!- urlò ancora Tony.
Mi venne da piangere, e la mia vista fu ufuscata dalle lacrime.
Però sentii delle voci.
Ah già! Alex non era solo.
Ebbi paura, per Tony.
-Bastaa! Basta! Smettetela, tuttiquanti, andiamocene Tony!-
Nessuno mi asoltava.
-Basta!!!- urlai ancora più forte.

Tamponai con un panno umido le ferite del castano.
-Sei uno stupido- gli sussurrai ad un orecchio.
-Lo so..ahhh! Attenta!-
Levai lo straccio dalla sua guancia. -Perdonami, ma la prossima volta ripensaci, prima di pocchiare tre ragazzi, anche se vedere Alex in quelle condizioni, è stato fantastico!-
Lo so...sono malvagia, perfida e Sadica!
-Promettimi che non lo farai mai più?- gli chiesi prendendo il viso del ragazzo tra le mani.
Lui annuì e io lo abbracciai.
-Di questi ultimi tempi, piango sempre...- ripensai a Susan.
-Non ti Azzardare a farlo per quello sciocco!-
-Certamente!- cercai di sorridere.
-Tony?
-Si?-
-Perchè mi tratti così bene?-


 

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Capitolo 26
*** -Problemi- Parte II ***


Le sue labbra giocavano con le  mie. Le sue braccia mi stringevano i fianchi e la vita.
Sentivo il battito del suo cuore accellerato contro il mio petto.
Le mie braccia intorno al suo collo.
Come era potuto succedere?
Tony, il mio migliore amico, mi Stava baciando.

Vagavo per le strade..in lacrime.
Troppo piangicolosa di questi tempi, per i mei gusti.
Non lo avrei MAI immaginato.
Mai.
Mi sentivo in colpa, dannatamente il colpa.

Flashback

-Io? E in che modo ti starei trattando?- mi chiese divertito
-Sai bene di cosa sto palrando....sei protettivo, gentile, e fantasticamente dolce!-
Sorrisi.
E anche lui lo fece.
-Andrea io...- non finì la frase.
-Vai avanti!- lo incalzai curiosa, ma lui non lo fece, si avvicnò soltanto.
Lo guardai negli occhi color ambra, quanto mi erano mancati!
-Tony...- sussurrai per fermarlo.
Sapevo dove sarebbe voluto arrivare

Fineflashback



Cosa provavo io per lui?
C'era stato un  momento in cui, avrei voluto stare con lui, ma ORA, lo volevo veramente?
Percorsi la strada di casa.
Joy.
Sulla porta, mi corse in contro,  tra le lacrime.
La strinsi forte.
-Zia...!!-
-Ehi , piccolina mia...- le sussurrau dolcemente.
-Sai dove è andata la mamma?-
Con il mio papà...
-In un bel posto- Simone spuntò davanti a noi.
-E quando torna?-
Sentii le sue manine rosee stringermi ancora di più.
-La mamma resterà in quel posto per sempre...-


 

*****

 

-Papà!!!-
-Eccoti piccolina mia...!- l'uomo i abbracciò saldamente.
-Cosa devo fare?-
-Non devi più avere paura-
-Non capisco...cosa centra?-
-Presto saprai tutto-
-Cosa significa?-
-Andrea, non devi avere paura del buio, ne dei tuoi sentimenti...te la dovrai cavare con le tue forze..-
-Ma...-
-No, piccolina mia, è così che bisogna fare, non puoi scappare-





Mi svelgiai.
Dovevo chairire i mei sentimenti..una volta per tutte.

-Tony!- lo chiamai tra la folla del locale.
Mi guardò sorpreso e sorrise.
-Andrea!-
-Ti devo dire una cosa!-
-Dimmi...-
Respirai profondamente. -Quel bacio...-
-E' stato un errore- mi disse imbarazzato e frustato.
-Può darsi...per me..tu sei solo un caro amico. non ti amo...-
-E' quel SOLO che mi preoccupa...-

Angolino di SweetMe:
Eccomi qua! Con questo nuovo capitolo!

Prima di dirvi tutto ...vorrei dirvi che questa ragazza : aryCloud_  sta scrivendo una sotira davvero bella, ma è poco seguita e recensita, per favore, se cercate qualcosa passate da lei!! Ne vale la pena! =)
Poi... ritorniano alla mia Fan Fiction.
Allora...in questo capitolo...si scoprono i sentimenti di Tony..non ricambiati. Anche la piccola Joy scopre la drammatica verità.
Come continuerà la sotoria, che si avvicina sempre di più alla fine???
Chi lo sa =)
Un bacio.
Marty


 

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Capitolo 27
*** -Ceneri di un Amore- ***


Eccomi. Con Simone, sulla tomba di Susan.
"La migliore donna, moglie, amica e mamma del mondo"
Joy era andata da una sua amica, all'oscuro del funerale.
I genitori erano accovacciati, piegati dalle lacrime, e mio fratello che mi stringerva forte la mano.
Non era giusto.
La morte non è giusta!(Tranne ne caso di Albert )
Susan, non ci sarebbe più stata.
E la colpa era mia.
Michelle aveva ragione.

-Simo...vado a prendere io Joy..ora è al parchetto giusto?-
Lui annuì.

I bambini giocavano felici, si rincorrevano e saltavano  da una parte all'altra.
Eccola. Joy.
Con i suoi ciuffetti che giocava con delle altre bambine, incurante di tutto.
Beati bambini, che non devono pensare a tutto questo.
Non volevo disturbarla così mi sedetti su na panchina vicina, e le guardai giocare.
-Andrea...- una voce mi fece sussultare.
Alex.
Mi voltai di scatto...poco più vicino di me, c'era il biondino che odiavo.
Rimasi in silenzio.
Non avere paura dei tuoi sentimenti.
-Perchè hai fatto quella scomessa, con Drew e Derek?-
Lui abbassò lo sguardo imbarazzato.
-Non lo so-
-Non si gioca così con le persone..cosa ha detto Silvia quando l'hai lasciata? Hai ferito anche lei. Sei un cretino.- dissi senza emozioni.
-Le  ho detto..."Non ti amo, e mai l'ho fatto veramente, addio, e mi dispiace"-
Risi scioccata.
-Tsk...visto? Tu non pensi alle reazioni della gente, non solo tu hai un cuore? Sei solo un Egocentrico-
-Io l'ho fatto per...-
-Per cosa? Su avanti , rispondi-
-L'ho fatto per te- disse sorridendo.
-Per me? Sai Alex, VAFFANCULO!- dissi sottovoce ma marcando l'ultima espressione con decisione.
-Fammi spiegare!-
-L'hai già fatto...e le cose ormai non mi interessano più..ora c'è Tony, che mi Ama veramente, non come te, che  hai solo "giocato"-
Lui sgranò gli occhi.
-Non ti avvicnirare a lui- sibilò.
Risi.
-A te, non dovrei avvicinarmi...-
-Quello lì  è un tipo pericoloso..lo sai che due anni fa ha...-
-Si..lo so, ma Tony, non è più così, ed anche quello fu un incidente...-
Due anni fa ha quasi ucciso un ragazzo.
-
Invece si...mi ha quasi rotto la mascella-
-Ha fatto bene-
-Lo so che mi odio...ma vedi...-
-Ho già visto abbastanza- sbottai fredda.
-Io....io....ti amo ancora-


 

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Capitolo 28
*** -La Fiamma non si riaccende...o si?- ***


-Tu non mi hai Mai amato- sibilai furiosa.
-Invece si- appoggiò una mano sulla mia, ma io la ritrassi velocemente.
-Sei un Bastardo, lasciami-
-No..non lo farò mai-
-L'hai già fatto!-
Perchè mi doveva anche mentire?
Uff, quanto lo odiavo.
-Senti...non è il momento di parlare di queste cose, sono devastata, quindi lasciami sola-
-Mi dispiace per Su..-
-Non pronuncciare il suo nome!- dissi un po' ad alta voce.
-Mi dispiace veramente...per tutto quello che è successo...ma ....-
-Ma? Ma cosa?- risi -Vattene Alex, è meglio-
-Ti supplico-
-No-
-Perdonami! Ti amo!- si avvicnò a me, e come se nulla fosse, mi baciò.
Ringraziaii Dio che Joy fosse tutta concentrata sul gioco, e non si fosse nemmeno accorta della mia presenza.
Le mie labbra si muovevano sotto le sue, disperatamente.
Cercavo di staccarmi...ma mi sentivo impotente.
Le mie mani sul suo petto cercavano di allontanarlo ma risultava sempre più vicino.
Mi faceva male la testa.
Il cuore mi batteva troppo forte.
E avevo paura.
Ed era questa paura, che mi impediva di viviere.
Ma la paura...impedisce anche di morire...dovevo trovareun compromesso con la Paura...ma esistema?
Le sue mani mi cingevano i fianchi...e le sue labbra erano così perf...odiose.
Perchè mi stava prendendo in giro? Non era giusto.
Mentro il bacio continuava una lacrima solitari mi graffio dolorosamente.
Non volevo innamorarmi. Non potevo innamorarmi.
Eppure...no! No no no!
Eppure nulla , ecco cosa volevo dire!
Finalmente mi separai....e ...e....ero scovolta.
In quel baciò, però, avevo riaquistato un po' di affetto che mi mancava...non era come Tony....Alex era egocentrico, imbecille, cretino, saccente, gentile..dolce...carino..simpatico...
Ma no...non lo avrei mai perdonato!


 

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Capitolo 29
*** -Solo quando i maiali voleranno- ***


-Alex...lo sai, lo sai fin troppo bene quanto io ho sofferto per tutto quanto, e poi sei arrivato tu, credevo che fossi il mio salvatore, ma il realtà, hai solo peggiorato la mia Vita...-
-Andrea...-
Non lo feci finire.
-Per me fidarmi e aprirmi con le persone non è mai stato semplice...per me nulla è semplice, e quando l'ho fatto con te...tu stavi solo "Giocando"-
-No, io non  ho mai giocato con Te-
-E allora cosa è stata quella scomessa idota?-
Lui rimase in silenzio.
-Proprio come immaginavo...- risi - Sai, credevo veramente che quel "ti amo" fosse sincero e rivolto a me...ma forse mi sbagliavo...-
-Era rivolto a te! Perchè io ti Amo!-  i suoi occhi verdi si avvicinarono di nuovo.
- E mi amavi anche quando ti sei baciato  davanti a me con Silvia? Anche quando ti mi hai detto che ti eri avvicinato a me per un gioco?-
Lui annuì titubante.
-Ti ho sempre amato-
-Bugiardo-
-La...la storia della scomessa è tutta una finta...la verità...si, ecco....la verità...- sospirò - E che avevo paura...paura dei miei sentimenti verso di te...-
Stava dicedno la verità?
Comunque, era sempre lui che mi aveva fatto soffrire.
-Non ti credo-
-Te lo giuro-
-Ti crederò solo quando i maiali voleranno-

Ok, non so come accadde e se il destino ce l'avesse con me.. ma mi venne da ridere, nonostante la situazione drammatica.
-Ehmm..scusami,  mi potrebbe ridare il mio peluchès ?-
La vocetta di una bambina di circa cinque anni, mi fece distlgere il mio sguardo stralunato dalle mie ginocchia a lei.
-Ehm...si certo-
Presi il maialino rosa che prima dei ragazzini avevano lanciarto per dispietto in aria.
-Grazie!-
-Di nulla piccola!-

-Ora mi credi?- mi chiese divertito dalla situazione Alex.
-E' stato solo un caso...e io con te non voglionula a che fare-
-Perchè no?-
-Mi hai fatto soffrire troppo-
-Sai, Andrea, tu non eri l'unica che aveva paura di qualcosa, io avevo paura di amarti veramente, perchè non è mai successo...ma con te è stato diverso- sorrise -Tu sei diversa-
-Sembra la scena di qualche libro rosa -
-Ma non lo è...io ti ho sempre Amato, SEMPRE-
-Non lo so...ci devo pensare-
Mai , MAI  l'avrei perdonato.
Anche se mi amava, e mi aveva amato, mi aveva lasciata piangere nel Buio.
E la paura mi aveva sopraffatto.

-Zia, perchè quel ragazzo ti ha baciato? Vi amate?- mi chiese a Tavola Joy.
Cavolo.
Simone che era devastato già di suo, quasi non si soffocò con l'acqua e Michelle e Albert mi guardarono come se fossi una putan..una ragazzina svergognata.
-Ma di cosa stai parlando , che sciocchezze.-
-Zia! Guarda che ti ho visto! Era lo stesso ragazzo che faceva il cameriere-
Però, acuta la mia nipotina.
-Ti sbaglio io...-

-Andrea, ti posso parlare un attimo?- la voce di Simone spuntò nell'ombra.
-Certamente- mi svegliai un po' assonata e accesi la lampadina sul comodino, facendo uun po' di spaizio sul materasso.
-Sai, ormai  sei grande, hai 17 anni...ma per me resti sempre quella bimba con i vestitini di pizzo, fragile e insicura, che si spezzava le ali dopo ogni sogno fatto...ormai non sei più così...ed immagino che tu questo lo sappia-
La voce di Simo, nascondeva un enorme tristezza.
-Credo che tu sappai cosa è l'amore, vero? Sai, si vedeva dal tuo sguardo, oggi a tavola che qualcuno occupava i tuoi pensieri, e sai anche che io non ho mai voluto che nessuno toccasse la mia sorellina, ma credo, che tu debba crescere...anche senza di me, ti voglio dire una cosa, Sei Ami qualcuno, se quella persona è così importante per te, non importa che sbaglio farà....perchè lo amerai comunque...-
-Non sono daccordo-
-Presto ti accorgerai che è così!-

Angolino di SweetMe: Ciaooo a tutte xD
Sono qui per dirvi che io e Miù_Ana stiamo scrivendo una raccolta di one-shot e drabble , la potete trovare sul genere Drammatico =)
Sul profilo di Miù!
Ci farebbe piacere ricevere recensioni =)
Comunque, parlano di cose che sauccedono troppo frequentemente, e che andrebbero evitate =)
Un bacio. Marty

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Capitolo 30
*** -Questo capitolo non ha un titolo- ***


Cosa dovevo fare?
Quando avevo baciato Alex, avevo provato un insieme di emozioni, che non so ancora spiegare. Come era possibile?
Odio, ribrezzo poi dolcezza, sicurezza e perdono.
Ma io non volevo perdonarlo, ero comunque decisa, a rinucciare a LUI per sempre.
Non era giusto, anche se aveva avuta Paura dei propri sentimenti, non si fa soffrire nessuno!!
Soparattutto se quel qualcuno, ha avuto la debolezza di raccontare la propria vita incasinata.
Perchè ero stata tanto stupida da cascare in quel tranello.
Se è vero Amore, si perdona...
Quindi io non voglio perdonare Alex, vuol dire che non lo amo?
Problema risolto
...
Vorrei che fosse così semplice ma non lo è, non lo è mai .
Come aveva detto papà, dovevo smetterla di avere paura dei Miei Sentimenti...
Anche io, avevo paura dei miei sentimenti
La voce di Alex mi risuonò nella testa.
Per me erano tutte e solo Bugie.


Pov. Alex.
Ero stato un grande stupido. Un grandissimissimo stupido. Mi ero lasciato sfuggire, l'unica cosa a cui tenevo veramente...
L'avevo delusa profondamente, mentito e giocato con lei.
E' brutto da ammettere, ma anche io avevo avuto paura.
I sentimenti che provo per lei, il mio delicato fiore di Papavero, erano decisamente troppo forti per un ragazzo come me, che amava fare caz..cavolate e divertirsi.
Era possibile che quel ragazzo, fosse lo stesso Alex di ora?
O meglio, di Alessandro.
In quel momento, camminavo per la strada di ritorono per casa, anche se non ne avevo nessuna voglia.
-Sono tornato- dissi senza emozioni.
-Finalmente! Dopo la tua scappattella a Firenze, pensavo che questa volta fossi partito per Londra...-
-Si, mamma- risposi a caso gettando lo zaino che avevo in spalla.
-Aleee! Aleeee! Qunand'è che viene ancora, Andrea? Me lo dici per favore? Voglio disegnare ancora con lei!- Erika mi corse in contro.
Sorrisi amaro.
-Andrea, non so se verrà più-
-Perchè no, fratellone? Avete litigato?-
-Si, piccolina mia-
-Ma poi non farete comme mamma e papà?- alla piccola le vennero le lacrime agli occhi.
Ah, già! Voi non lo sapete, i miei si sono separati cinque giorni fa.
-Io e Andrea, non siamo mai stati veramentre insieme-
-Io voglio lei come mamma! Non voglio stare con papà!-
Altra  novità? Abitavamo con nostro padre, la mamma era probabilmente dai nonni.
-Anche a me piacerebbe stare con Andrea, ma si è tanto arrabbiata con me-
-Allora chiedigli scusa e fai qualcosa mi bello per farti perdonare!-
Mia sorella è un vero genio!



Pov. Andrea
Il buio annegava la mia stanza.
Tremvo in silenzio.
E ansimavo raggomitolata alla coperta.
Erano le due di notte.
I miei pensieri erano più confusic che mai.
Dovevo perdonare Alex?
NO.
SI.
NO.
SI.
Due parti doi me litigavao pèer questo motivo, una parte comprendeva il suo omportamento, perhè  in fondo anhe io avevo Paura, paura di troppe cose a cui non si può scappare.

*****

-Ragazzi, lei è Noemi, la vostra nuova compagna-
Guardai la ragazza di fianco alla professoressa.
Lunghi capelli castani e ondulati, splendevano ai riflessi del sole che filtravano dalla finestra.
Due profondi occhi, blu, come l'Oceano.
Era una ragazza magnifica, magra e slanciata.
Tutti i ragazzi della nostra classe, stavano già sbavando .
-Mettiti vicino alla Signorina Adams-
Zaffiri, il mio cognome è Zaffiri!
Vidi la ragazza avvicinarsi a me, e poi sedermi nel banco vuoto di fianco al mio.
Mi rivolse un sorriso smagliante, che ricambiai.
-Piacere Noemi!-
-Piacere, Andrea-
-Ti va di diventare amiche?-


 



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Capitolo 31
*** -Incontri furtivi??!?!- ***


-Pronto?- risposi al telefono.
-Si, sono Noemi, ti va di uscire un po?-
Ok, non so come era successo ma io e lei eravamo diventate, più o meno ...amiche.
-Certo-

-E così, questo ragazzo è  un cretino, giusto?-
-Si- annuii decisa.
-E come si chiama?-
-Alex- soreseggiai la mia cola alla ciliegia appena comprata
-Un mio Ex si chiamava Alex...o forse David, bhò, non ricordo!-
Scoppiammo a ridere.
-E ..senti, non è che conosci qualche amico carino?-
Sorrisi.
-Perchè ti interessa?-
-Bhè..vedi, sono single...-

-Che posto è questo?- mi chiese Noemi quando quella sera la portai al Rose's Dance.
-Un club, dove lavoro come Dj, e dove lavora anche un mio amico, carino-
-Ah si? E come si chiama?-
-Antony Owles-
-Mi piace il nome!-
-Grazie!- la voce calda di Tony ci travolse alle spalle, e quasi non feci uscire un mezzo urletto strozzato.
-Oh, che spavento!- tra noi c'era ancora un po' di imbarazzo.
-Scusami!- sorrise impacciato.
-Ehm, bene, lui e Tony, e lei è Noemi, fate conoscenza, parlate, divertitevi! Io vi devo lasciare- mi dileguai fuori dal locale.
Se conoscevo bene il mio Pollo, Tony l'avrebbe riportata a casa con la macchina.
Ecco che il piano era scattato.
Così almeno Tony sarebbe stato con qualcuno.


 

******

Stavo camminando  per le solite strade di Santa Monica, quando vidi Noemi, feci per salutarla, ma vidi che non era da sola.
Aguzzai lo sguardo, e vidi....
Alex.
Cosa ci faceva li, con Noemi???!!
Perchè era li?????
Si salutarono con un bacio sulla guancia, uno stupidissimo bacio sulla guancia insignificante!
Dopo due minuti mi riavvicinai.
-Noemi!-
-Oh..Andrea!-
-Con chi eri prima?-
-Io? Con nessuno! Perchè me lo chiedi?-
Perchè sta mentendo?
-Mi devi ancora raccontare come vanno le cose con Tony!-
-Male, ieri sera , quando mi hai lasciato da sola, alla fine abbiamo discusso pesantemente, e sono ritornata a casa grazie a mia cugina, che ho incontrato casualemente-
-Cosa?!?!?- strabuzzai gli occhi. -Non ci credo! mi dispiace!-
-A me no! Non era il mio tipo....! Preferisco altri ragazzi-
Ho visto prima (purtroppo).




 

Guardai Simone al mio fianco.
Gli sorrisi e lui ricambiò.
-Sei sicura?-
Annuii.
-Cosa c'è che mi dovete dire?- chiese curiosa Joy.
Presi fiato. -Vedi...la mamma, ti avevo detto che era andata in un bel posto, vero?-
La bimba annuì.
-E anche che non tornerà più-
La imba annuì di nuovo.
-Vedi...la mamma , ora è un Angelo, e ti guarda dalle nuvole, ed è sempre con te-
-La mamma è un angelo?-
Annuii.
-E' morta- soffocò nel pianto Joy.
Mi salirono le lacrime, ma le fermai.

Uscii per prendere una boccata d'aria, Joy si era rinchiusa nella nuova camera, e io ero uscita da casa da circa 10 minuti.
Camminai senza meta, pensando ad Alex.
Cosa dovevo fare?
Lo amavo?
Non lo so.
Mi ritrovai davanti a casa di Alex.
Perchè ero andata li?
Mi venne la tentazione di parargli, ma quello che vidi fu  solo Noemi che usciva da casa del biondo.
Perchè Noemi era lì?
Perchè era a casa di Alex?
Una fitta dolorosa mi prese lo stomaco.
Non è che magari, avevano iniziato a frequentarsi?
No, Noemi me l'avrebbe detto, o no?
Infodo eravamo amiche...da una settimana.
Oddio.
Uscivano insieme!
Un altra fitta mi colpì lo stomaco.
Perchè mi sentivo così male?


 

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Capitolo 32
*** -Il più grande spettacolo Dopo il Big Bang- Parte I ***


Din Don.
Andai ad aprire la porta di malavoglia.
Ero sola a casa, non c'era nessuno.
Aprii , e mi ritrovai davanti Noemi.
Cosa voleva? Alex l'aveva lasciata?
La guardai indifferente.
-Devi venire con me!-
-Dove?-
-A vedere il più Grande Spettacolo Dopo il Bing Bang!-

Mi ritrovai una piccola Erika, con in mano un mazzo di Papaveri rosso sangue.
Ero sulla spiaggia, e intorno a me : il vuoto totale.!
-Andreaaa!- mi corse in contro e mi porse i Papaveri.
Che c'è, Noemi non li aveva voluti?
-Sono da parte di Alex!-
Alzai un sporacciglio sorpresa e scioccata.
-Si, sono da parte mia!- vidi Alex spuntare da chissà dove.
La piccola bambina, corse via, lasciandoci da soli.
-Noemi non li ha voluti?- gli chiesi in tono di sfida, e lui mi guardò interrogativo.
-Noemi, e lei che cosa centra?-
-Centra! Vi ho visti benissimo ben 2 volte insieme! Ed una volta è uscita da casa tua!-
-Gelosa?- mi guardò divertito.
-No, io, di chi? No, mai!- a momenti non urlai, che rabbia.
-No no, signorna, non era una domanda, ma un affermazione-
Ehi! Aveva Plagiato la mia risposta!!
-E anche se fosse?-
-Sei ancora innamorata di me-
-No-
-Si-
-No-

No-
-Si-
Merda.
Maledetto.
-Ti odio! Mi hai fatto infarfugliare!-
-Sicura?-
-Si!-
-Cosa c'è tra te e Noemi?-
-Sei pazza!!! Nulla!!-
-Allora perchè eravate insieme?-
Ero gelosa!
Oddio !
-Lo vedtai!- sorrise. -Mi perdoni?-
-No-
-Lo farai-
.-Bugiardo.-
-Io non mento mai-
-Invece si! Con me l'hai fatto!-
-Solo quella volta-
-Me ne voglio andare via!-  sbraitai irritata-

Stetti seduta sulla sabbia, con le braccia conserte per circa dieci minuti, erano le sette di sera, ed il cielo si era già oscurato. Perchè dovevano esasperarmi così?
Di fianco avevo Alex che cercava di farmi palrare, inutilente.Dalla mia bocca non usciva una sola parola!
Fui distratta da un rumore sordo.
Fuochi d'artificio.Era una cosa un po' irreale come cosa  ma erano fuochi d'artificio!
Quelli veri!(risula strano così detto O.o)
Un sorrisetto dipinto sulle labbra di Alex, illuminato dai coori dei fuochi.-E questi?-
-Sono il più grande Spettacolo dopo il Bng Bang!-Non ebbi il tempo di risondere, che sentii le sue labbra sulle mie.
Un bacio caldo, disperato  e dolce.
Non mi ribellai, come una stupida.Ero una stupida.Ma allora perchè non mi separao da lui? Sentii le sue braccia avvolgermi i fianchi come una piovra, e sentii le sue labbra sul collo, facendomi venire i brividi.
Le mie mani nei suoi capelli biondi, lo attraevano a me come una calamita, avevo bisogno di lui, di quella sicurezza che mi dava.
Le sue labbra prodeguirono sul prfilo della mascella, poi di nuovo le labbra, sentivo il cuore esplodere di emozioni.


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Capitolo 33
*** -Il più Grande Spettacolo Dopo il Bing Bang- Parte II ***


-Ora, mi perdoni?-
-Non lo so-
-Come non lo sai?- mi chiese sorridente.
Sorrisi anche io. -Non so parecchie cose...-
-Ehi..mi basta un Si!-
-No-
-Come no!??!- mi chiese triste.
Sorrisi di nuovo.
-A me no!-
Mi avvicinai a lui e lo baciai di nuovo, con tutto l'amore che provavo.
-Aspetta...ma come hai fatto per i fuochi d'artifico?- chiesi confusa.
-Veramente, non lo so...io non centro...ah si! Oggi è festa per la California...-
Gli tirai un pugnetto affettuoso sulla spalla.
-E Noemi?-

Pov.Noemi.
-Ma guardi dove vai si o no?!?- chiesi a quel cretino che mi travolse.
-Ah...guarda un po'! Quella dell'altra sera..-
-Quella dell'altra sera ha un nome!- gridai offessa.
-Ehmm...Noel, Nadya, Ny..No...Noemi?-
Come risposta gli impiantai il tacco nel piede, e l'espressione di Tony, mi fece ridere di gusto.
-Calma!-
-No, io non sto calma...- sbuffai.
-Ed invece si...-
-Ah si ? Allora prova a farmi stare calma e in silenzio-
Lui, di tutta risposta si avvicinò e mi baciò.
Oddio.
Io stavo baciando un tale sgorbio? E nemmeno assomigliava a Taylor Lunter!
Che orrore!
Aiutare Andrea e Alex mi aveva fatto male.

Pov Andrea.
-Ed ora?- chiei fissando il mare.-
-Ed ora...viviamo in pace con noi stessi-
-Non sembra così facile...e poi è Noioso!!-
Ridemmo all'unisono.E alla fine era andtata a finire proprio come in unoi dei linbrirosa che mi era capitato di leggere in blibioteca.
-Mi ami?- mi chiese sorridendo.
-Alex...vediamo...anzi, vedremo. La verità è che mi fa ancora male la storia di Firenze, e non la scorderò facilmente, ma ...si, ti amo-
-Per sempre?-
-Nulla è per sempre.-
-Ma noi si-
-Non mi piaci sdolcinato!-

Angolino di SweetMe: Oddio :D sono veramente qua...alla fine della sotoria...non ci posso credere.. oddio D:
Ragazze che mi avete seguito, vi posso chiedere un favore?
Allora, dopo di questo ci sarà un altro capitolo un bel po' di anni dopo...e poi basta...
vi volevo solo chiedere....intanto pubbliherò un altra storia...sempre una long-fic d'amore...
La seguirete per favore?!?!? Pleas!!!!!!!!!
Voglio recensioni come in questa se non di più =D
Siete stati fantastici...mha...ehi! Manca ancora un capirolo o due alla fine ...quindi....ci vediamo nel prossimo!!

Un bacione.
Marty




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Capitolo 34
*** -La storia sembrava Finita Invece No!!!- ***


-Simo? Ti posso parlare un attimo?-
Raccolsi il coraggio che mi era mancato da fin troppo tempo.
-Certo,  sorellina-
-Ti dev dire una cosa su A-Albert-
Respirai.
-Sono tutto orecchi-
-L-lui, f-fin d-da sempre m-mi ha v...-
la parola mi morì in gola.
-V cosa?-
Era giunto il momento.
Si.
-Violentata-
Stabuzzò gli occhi.
-Cosa??? E' uno scherzo vero?-
Gli presi le mani tra le mie e poi gli sorrisi amara.
-Vorrei anche io che lo fosse-
-I-io...non so che dire..io lo AMAZZO! Io quello lì lo UCCIDO, nessunofa del male alla mia sorellina!-
-No...fermo, non dire nulla-
-Perchè no? Se lo merita!-
-Lo so...ma ho paura, per questo ero scappata a Firenze...-
Mi abbracciò stertta stretta.
-Tu mi devi sempre dire tutto quanto, capito? Tutto! Lo sai che quello lì deve andare in Prigione?-
Annuii.
-Ora non succederà mai più-
Scossi la testa.
-Il buio fa paura-

-Come è andata?-
mi chiese Alex abbracciandomi da dietro le spalle.
Sussultai per la sorpresa e poi sorrisi.
-Male, o Bene. Non ti saprei rispondere, ma sappi che stiamo pensando di Ritornare a Firenze-
-Con Simone e Joy?-
-Si-
-Nn voglio  più vivere sotto lo stesso tetto del mostro, e poi tornare a vivere in Italia è la cosa migliore-
-Anche senza di me?-
Affondai la testa nel suo petto.
-Stupido-
-Era un si o un no?-
-Era uno So o un Ni, scegli tu-
Mi guadò ancora più confuso.
-Veniamo anche noi!-
Ok, ora la confusa ero Io.
Poi però sorrisi e lo baciai delicatamente.


 

******
Pov.Noemi.

 

-Chissà come è andato il mio piano diabolico-
Tony mi guardò confuso.
-Insieme alla sorellina di Alex, ho organizzato un appuntamento  di riconciliazione tra Andrea e Alex, spero che sia andato tutto liscio.-
-Ah..-
-Ehi!!!! Su con la vita, hai me!-
Sorrisi.
-Già, ed è un regalo magnifico-


 

******
Pov. Andrea.

-Joy, ti piacerebbe andare in Italia a vivere?-
-Si!!! In Italia ci sono le spiagge come qua?-
-No, più belle-
-Sicura?-
-Si!-
-Quando si parte Zia?-

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Capitolo 35
*** -Altro Capitolo Innominato per Mancanza di Ispirazione!- ***


Eravamo lì, come in un sogno, la più bella delle favole.
Una favola che era diventata realtà perchè ero realmete a Firenze, con Simo , Joy, Martina, Erika e Alessandro ( versione Italiana )
Non sapevo come, non sapevo quando, ma finalmente avevamo fatto il grande passo.
Alex aveva la sorellina in collo e Martina tremava dalla felicità.
-Siamo veramente a casa?- mormorò Simone.
Annuii.
-Zia, è bellissima l'Italia-
Sorrisi.- Già...-
-Allora, dobbiamo separarci, noi andiamo dagli zii a sistemarc come qualche mese fa, e voi,  bhè voi....- Alex sorrise imbarazzato.
-Noi andiamo a Casa Nostra, vuoi  vederla Joy?-
-Siiiiiiii!-
Sorrisi di nuovo, era veramente la mia realtà? La nostra realtà?
O solo un bel sogno, che poi sarebbe svanito in un alone di memoria.

-Io non ci posso credere- Simo mi abbracciò forte.
-Già, eppure è vero, siamo qua, con te, Joy, A...ehm, Allegramente una famiglia!- cercai di cambiare discorso, non avevamo ancora affrontato il discorso "Alex".
-Stavi per dire Alex?- mi sorrise divertito.
-Nooooooooooo- non riuscii a trattenere le risate e arrossii all'istante.
-Come no, dimmi un po' come vanno le cose, và!-
-Mmmm...grazie a te e alla tua frase morale, quindi teoricamente è colpa tua, ho perdonato Alex, il perchè non te lo dico, e poi....ehm, poi, eccoci qua!-
-Anche se a Grandi Linee grazie, per avermi tenuto aggionrato della tua vita, e hai fatto bene a non dirmi il motivo del costro litigio, perchè sennò avrei rotto il muso a quello lì.-
Ci mettemmo a ridere.
-Ti va di andare da papà?-
-Però non possiammo lasciare Joy da sola...-
-Vai tu, io resterò qui, e le farò visitare la città-

-Zia, mi dici se tu e quel ragazzo state insieme?-
Scossi la testa divertita.
-E daiiiiiiiiiiiiii! Però vi siete baciati! Vi ho visti!-
Arrossii.
-Su, sii onesta!- Alex mi sbucò da dietro le spalle, e io presi spavento.
Io orgogliosa e testarda, negai. -E' solo un buzzurro!-
La piccola mi guardò interrogativa.
-Te lo spiego poi cosa vuol dire-
-Oooooooooooook, zia-
Alex rise.-Se lo dici tu!-
-Certo! Lo dico io!-
-Vi va se vi accompagno nella visita?-
Io dissi di no con la testa ma la mia adorata Nipotina applaudì felice per l'idea.
Che amore.
Sbuffai.
Mentre camminavamo guardai di sottecchi il biondo di fianco a me.
-Ecco, guarda quella piazza, lì ho dato il mio primo bacio!- indicai con il mento una piazzetta.
Lo dissi più che altro lo feci per vedere la reazione di Alex.Nn riuscii a tenere un espressione seria perchè le risate mi inghiottirono nel vedere la sua espressione da "gelosone".

-Sai, tua nipote, ti assomiglia molto, come carattere, ma tu sei piì  testarda e  impacciata-
Ringhiai all'affermazione del ragazzo.
Misi il broncio e  incrociai le braccia al petto.
-Suuuuu, mica ti sarai offesa?-
Annuii e cominciai a camminare lasciandolo indietro.
Lui mi raggiunse e mi prese la vita.
-Sei proprio infantile , lo sai?-
Lui annuì, e io affondai la testa contro il suo petto.
-Tu, sei mia- mi sussurrò facendomi venire i brividi lungo la schiena.
Annuii e lo guardai negli occhi, così verdi e così belli.
Avvicinammo all'unisono le labbra, e ci baciammo.
Prima dolcemente, e poi più avidamente.
-Ti amo- mi sussurrò dopo.




Angolino di SweetMe: Allora, prima vi devo chiedere un favore, ho già pubblicato alcuni capitoli dell'altra storia che sto scrivendo e si Chiama Set Fire To The Rain.
Viiiiiiiiiiii prego leggetela e recensite, se riceverò almeno  4 nuove recensioni da persone diverse, aggiornerò 2 volte al giorno entrambe le storie =D
Che ricatto, gente! =D
Comunque, questa storia no è lontanamente finita,  qualcuno   mi   ha fatto cambiare idea (Miù_Ana) quindi dite grazie a lei!!!!=D
Riinizieranno i rpoblemi??? Mha, chi lo sa, continuate a seguirmi e lo scoprirete!!!!!!!!!!!!!!!!=D
Un bacione.
Marty



 

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Capitolo 36
*** ~ Oh-oh e ora? ***


 

~ Capitolo 37

-Lo sai vero, che sembri una bambina di quattro anni quando vede per la prima volta il circo?-

Annuisco convinta e sorrido.

-Contenta tu...- Alex sorrise a sua volta e poi mi rovescò addosso tutta la coca cola che stava bevendo.

Urlai e con gli occhi infuriati e un istinto omicida che stava venendo a galla, gli rovesciai addosso tutta la   Fanta con Ghiaccio, che bevevo.

-Cretino, guarda i miei capelli, sono da rilavare!-

-Stupida! Guarda i miei vestiti?!? Ora devo cambiarmi!-

Ridemmo all'unisono.

Mentre pagavamo il conto del bar, ci avviammo verso Casa di Ale quando una voce familiare mi colse all'inmprovviso.

-Andrea?!?-

-Diego!-

Gli corsi incontro e gli baciai le guancie.

-Alla fine sei ritornata, per quanto?-

-Per Sempre!-

Intanto Alex sembrava Geloso? Wow, era strano dirlo. Ed era strano dire che eravamo...fidanzati. Ma no, stavamo solo in sieme. Ecco.   Eravamo fidanzati. Oddio.

-Ma ma è fantastico!! Quando lo saprò Ilaria!-

-Già!-

Il biondo si schiarì la voce.

-Diego, lui è Alex ...-

-Il suo ragazzo- disse divertito Alex, osservando la mia faccia che prima sbiancava e poi arrossiva sia dalla rabbia che dalla vergogna.

-Piacere!- i due si strinsero una mano, ebbi quasi paura che partissero i fulmini come nei fumetti o cartoni animati.

******

-Andrea, che dici?- Martina mi fece vedere un vestitino corto nero, con le manice lunge e un paio di tacchi vertiginosi.

-Bhè, belli, ma per qui in Italia credo sia troppo, soprattutto qui a Finreze-

-Giò, che peccato, forse era meglio se andavo a comprare qualche nuovo vestito ...ehi! Ci possiamo andate ora!-

-Perchè no!- 
Camminammo per il centro coemmerciale, soffermandoci alle vetrine interessate e magari comprando qualcosa.
Quando passammo davanti  ad un negozio di Strumeti Musicali, però, riconobbi quel capelli neri inconfondibili.
Federico.
Feci finta di non vederlo, ma lui non fece lo stesso.
-Andrea, sei tornata!- mi avvolse in un abbraccio, mi staccai immediatamente e arrossii imbarazzata.
-Ehm..si-
-Si, grazie a mio faratello, il suo ragazzo!- intervenne Martina studiando il viso del ragazzo.
-Ah..- sorrise -Comunque, la band ha ancora bisogno di una mano, perchè non vieni, fra un ora a casa di Michele?-
Avrei voluto dire di NO, e sperai che dalle labbra di Marty uscissero queste parole "No, vai a fare in Culo!" ma non accadde.
-Vedremo...-
Scappammo letteralmente.
-Vedremo?!?- mi chiese divertita e allarmata la corvina.
-Non dirlo ad Alex, perchè tanto non ci andrò!-
Ci mettemmo a ridere e riiniziammo a girare per negozi.

 

*****

 

-Alla fine sei venuta!-
-E' già-

 

 




 

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Capitolo 37
*** I Capitoli Innominati Sono i Migliori ***


~ I capitoli Senza Nome Sono i Migliori...

-Ehm...ecco, sono qui per...- Federico non mi lasciò finire, che mi attirò a se, stringendomi.
Risi nervosamente e mi staccai dalla sua "morsa". "Volevo dire che sono qua, per dirvi, che non posso più far parte della band, nonostante tutto, non ho ne l'umore ne la voglia di proseguire questa strada...-
Lichele, Federico e Luca mi guardarono sorpresi e dispiaciuti. Un coro di "Ah..." si levò all'unisono dalle loro bocche.
-E...quindi...-
-Quindi dovrete  ricercare il numero di Laura* nella Rubrica...mi dispiace...- dissi impassibile.
Mentre sbiadivo l'untimo "ciao" prima di varcare la porta Fede mi si avvicinnò all'orecchio e mi sussurrò -Non ti lascerò andare così facilmente...-
Dopo quell'affermazione mi liquidai ala svelta e corsi con tutta me stessa verso casa.
Appena entrai c'era Simone al telefono, e sembrava piuttosto arrabbiato.
Lo guardai preoccupata mentre ascoltavo tutta la discussione.
-Tu non capisci, io, Joy, e anche Andrea, si, perchè lei è anche tua figlia, vogliamo restare, abbiamo bisogno di restare con papà. qui, quando tu non ce lo hai permesso, ora Basta, noi rimarremo qua..a casa vostra, con quel....Alebert, non ci vedrete mai più!-
Rabbrividii a sentirlo parlare così.
-No, mamma! Anzi, Michelle! Tu per Noi  non vai nulla!- riattaccò furiosamente mentre scaraventava il celulare sul divano rosso.
Appena mi vide rise nervoso.
Non gli dissi nulla, mi bastò vedere il suo sguardo afflito e pieno di rabbia per farmi capire che  ormai il passato era alle spalle.
Corsi ad abbracciarlo, e restammo così per molto tempo, finchè anche le mie lacrime, che erano iniziate a scendere, non si fermarono.
-Vorrei che papà fosse qui...-
-Anche io, piccola mia, anche io...-

Rimasi seduta sul mio letto per così alungo, che potevo sembrare un pezzo della Mobilia.
Fui distratta dal mio cellulare che suonava ripetutamente.
Risposi senza guardare il Display.
-Pronto?-
-Andrea!!!! Finalmente!!! Sono io, Tony...-  sentire la sua voce raggiante mi fece sorridere
-Ciao!-
-Ehm...senti, mi  perdoni? Perdonami per averti baciata,  e perd...-
-Io non ti devo perdonare prorpio nulla, non hai fatto nulla di male, hai sentimenti non si comanda!-
Rise. -Grazie, davvero Grazie!-
-Qualche novità in California?-
-Bhè...ecco...si..bhè...hai presente Noemi? Bene, vedi, stiamo....insieme- mormorò imbarazzatto.
Strabuzzai gli occhi.
-Che bella notiziaaaa!!! Sono così felice per voi! E così il nostro playboy ha fatto colpo!! Guarda che voglio essere tenuta aggiornata!!!!-
-Ovvio, sarai sempre e comunque la mia Piccola Impacciata-
-Ehiii! Guarda che lo dico a Noemi!-
Rise di nuovo. -A te ed Alex? Non dirmi nula di brutto perchè ha spaccargli il muso, vengo fino lì in Italia!-
-Non ti preoccupare Tony, qua è tutto a posto. Bhè, diciamo che quando gli ho presentato un mio vewcchio amico sembrava un po', geloso, ma niente di che.!!!-
-Sono contento! Al Rose's Dance hanno una nuova Dj, ma è talmente snob e con la puzza sotto il naso, che non lòa sopporto nemmeno sentendo la sua musica orripilante!-
-Chissà, magari, un giorno tornerò in vacanza...e remizxeremo qualche pezzo insieme!-
-Sarebbe Bellissimo!-
-Tieni le mani a posto con Noemi!!!- dissi prima che la linea cascasse.
Merda.
Mi sarebbe piaciuto parlare ancora un pò.
Bussarnono.
-Chi è?-
-Sono il Lupo Nero!!!- scherzo la voce inconfondibile del Mio Biondo Preferito.
-Entra, stupido!-
Appena entrò, si sedette di fianco a me, e mi avvolse tra le braccia.
Il suo prifumo di Cuoio e Menta mi enebriò i sensi.
-Simone mi ha detto che avete qualche problema con vostra madre....-
-Già, ma io con quella lì, io ho chiuso per sempre!-
Alex mi avvolse ancora più forte.
-Mi prometti una cosa?- chiesi sorridendo.
-Tutto quelo che voui-
-Non mi lasciare mai, per  favore-
-Mai è poi Mai, tu Sei solo Mia e non ti lascerò andare via facilmente, capito?- mi sussurrò tra i capelli.
Annuii.
La luna della sera filtrava dalla finestra e ilumivana  il volto del ragazzo. Evidenziando i suoi occhi magnetici e irresistibili.
Le nostre labbra si incontrarono, ripetutamente e avidamente, le sue mani mi stringevano forte, e io lo assecondavo senza esitazione.
Sentivo ogni mia particella esultare e scoppiare dalla felicità.
Mi sentivo Realizzata, Completa come poche volte lo ero.
Io amavo Alessandro Puccini, con tutta me stessa. L'avrei urlato a tutti, se ne vessi avuto la possibilità.
Nulla e nessuno ci avrebbero separati, o almeno credevo.
-Acoltami, Papavevero, Sei tutta la mia vita, non scordartelo-

-Andrea!- quella mattina uscii presto per comprare i cornetti ala crema per fare una sorpresa ad Alex, quando incontrai Diego.
-Ehi, Diè!-
Mi corse incontro, quando finii di pagare quela che sarebbe stata la mia colazione.
-Come mai così maittiniera?-
-Ho comprato la colazione per Alex...- sorrisi.
-Stasera, esci con me ?-
...
-E'?!|?!?!??!?!?- Strabuzzai gli occhi.-Non da sola, ma anche con Ilaria e Gianluca!-
-Ah...che spavento, ehmmm...perchè no!!--

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Capitolo 38
*** Cena! ***






-Ily!- corsi ad abbracciare la mia migliore amica che tanto mi era mancata.
-Andrea!- la sua voce pimpante mi pentetrò nella testa, martellandomela.
-Come mi sei mancata, mi dispiace che te ne sei dovuta andare, ma questa volta è Per Sempre vero?- domandò con le lacrime che le pungevano gli occhi.
Annuii anche io in preda alla felicità.
-Dov'è' Gianluca?- chiesi dopo poco.
-Oh.. stava male e non è  venuto!-
-E  Diego?-
-Bhò!- Sorrise serniona.- Stasera serata tra donne!-
-Ti sei liberata di loro?-
-Può doarsi-
Scoppiammo a ridere e andammo a mangiare la nostra pizza preferita.

-Ehi, ma le cose, con quel ragazzo, come vanno?-
-Alex?- arrosii -B-b...-
-Bene!-
Oh Merda.
Oh no.
Mi voltai di scatto e lo vidi.
Si, era lui.
Fulminai il biondo.-Non è che mi pedini?-
-Può darsi-
-Posso sedermi con voi, signiore?-
Feci per dire di No ma Ilaria acconsentì felice.
Che imbarazzo.
-Frequenterete la nostra scuola?- domandò la mia amica.
Annuimmo all'unisono.
-Siamo già iscritti-
-Che bello!!!!Non vedo l'ora di riavere la mia amica tutta  per me!-
Risi e ingoiai un boccone di pizza.Oh,
 quanto mi era mancata quella Italiana.
-Alex, che ci fai qui?- domandai dopo.
-Sono qui perchè...bhè, si, ti pedinavo-
Arrossi dalla labbra e gli tirai una gomiata.-Non ti fidi di me?-
-No, non mi fido di Diego-
Io e Ilaria scoppiammo a ridere. -Diego è Gay, lo maschera bene, vero?-
Lui strabuzzò gli occhi e arrossì dalla vergogna -Vabbè, allora non mi fidavo di Federico...anche se oggi non c'è potresti incontrarlo-
-Martina ti ha detto che lo abbiamo incontrato al Negozio di Cd?-Annuì di nuovo.
-Chè è Martina??!?! La tua nuova migliore amica?- si finse offesa.
Scossi la testa.  -E' la sorella di Ale-
-Ah- scoppio a ridere.-Ragazzi, oggi è il 20 Dicembre!!!-
-E allora?-
-Fra pochi giorni è Natale, cosa vorreste?- Ily ordinò tre tiramisù.
Mio papà. -Mmmm..1.000.000 euro valgono?- Scosse la testa -Allora direi....che Albert finisse in prigione-
Alex annuì e Ily mi guardò confusa. -E' il suo patrigno-

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Capitolo 39
*** Questa Volta, siamo quasi VERAMENTE, alla fine. ***



-Ascoltami, per favore- mi guardò negli occhi, i suoi erano così profondi e verdi che quasi mi fecero tremare.
-Dimmi tutto-
-Albert...è stato arrestato- fece una pausa. -Piccolo Papavero, hai capito?-
A-alber era in prigione? Mi salirono le lacrime agli occhi.
Forse qualcuno mi ascoltava lassù.
-E'...è...fantastico- mormorai tra ke kacrime di gioia.
-Siamo arrivati fin qui, ora forse potremo vivere in pace-
-Tu dici? Abbiamo ancora molto da vivere, sicuramente molti ragazzi mi verranno dietro, e poi è  noioso vivenre in pace, te l'ho già detto-
Mi abbraccio forte. -Certo, papavero-
Ricambiai -E Simone lo sa?-
Annuii.
-Alex? Sei la cosa più bella che mi sia capitata-
-Anche tu-
Lo baciai.
Mi Baciò.
Ci baciammo affetuosamente e avidamente.
Lui era il mio Mondo. Tutto quello che c'era di buono.


-Simo!- urlai appena misi piede a casa.-Simo!-
Mio fratello era li, seduto sul divano a giocare e scherzare con Joy, come non mai.
Anche per lui, era la prima notizia bella, dopo molte orribili.
Lo guardai, e appena il nostro sguardo si incontrò, un enorme sorriso si dipinse sul volto di entrambi.
Mi corso incontro e io feci lo stesso.
Mi stritolò, fancendomi piangere ancora di più.
-Nessuno ti farà più male, capito? Nessuno-
-Il Buio non farà più paura, è il Regalo di Natale più bello di sempre!-
-Già- sussurrò.
-Ziaaaaa! Voglio abbracciarti anche io! Perchè oggi sono tutti così felici?- abbracciai la piccola.
-Perchè finalmente, è tutto perfettamente perfetto, ti prometto che un giorno ti spiegherò tutto quanto, tutto-
Joy annuì.
La mia Famiglia, era la mia famiglia.

Quella sera , cenammo tutti in sieme.
Io, Simone, Joy, Erika, Martina e Alex.
Ad un certo punto Martina rivelò qualcosa che fece imbestialire Alex. -Mi sono Messa con quel Federico...-
-E'èèèè?- gridammo io e Alex al'unisono.
La corvina annuì. -Ci siamo messi insieme, quando incontrati per caso, gli stavo dicendo le ragioni per cui non doveva rimettersi con Andrea!-
Sentii lo sguardo  severo di Simone e Alex su di me.
Risi nervosa e cambiai argomento -Jpy, hai trpvato un fidanzatino anche qua?-
La bimba annuì e Simo nquasi si affogò con l'acqua.Risi di gusto seguita a ruota da tutti.
-Anche io !!- intervenne la piccola Erika.
Alex come Simone, quasi non si uccise con un boccone di pasta ala carbonara(:Q___).
-Che ci volete fare? E' la vita dei frateli maggiori!-
I due si guardarono solidari e sospirarono.
Ecco la mia famiglia.








 

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Capitolo 40
*** Fine! ***


Chiudo  il Diario Della Mia Adolescenza e guardo la tomba di papà.
-E questa è tutta la storia- sospo ntrecciando la mia mano in quella di Alex.
Sono passati ben 4 anni, e abbiamo  raggiunto i 21 anni io, e 22 lui.
-Papà, mi sarebbe piaciuto che tu fossi ancora qui, a proteggermi come facevi Tu-
Sospiro.
torniamo a Santa Monica,  voglio vedere cosa combina il play boy Tony con Noemi. E poi, andremo a trovare anche Michelle. E' stata ricoverata in ospedale psichiatrico.-
Alex stringe ancora di più la mia mano.
-Papà....sarai Nonno,  tra 8 mesi..- mormorai tra le lacrime  di gioia.
Guradia il biondo al mio fianco e lo baciai, dolcemente.
Ora, la mia famiglia, si sarebbe allargata.



 

******

                                                                                                                      

Anni dopo...


 

-Mamma!!!- la nostra seconda figlia Victioria, scese le scale fino in cucina, dove io lavavo i piatti.
-Amore, cosa c'è?-
La guardai, aveva i miei capelli rosso fuoco e gli occhi di suo padre.
-Ho paura Del Buio!!!-
Sorrisi pensando ai ricordi.
-Andiamo a rompere a tuo fratello, ti va?- domandai ridendo.
Lei annuì e insieme salimmo le scale. Aprimmo la porta della Camera di David, che suonava la sua chitarra, regalata da Federico. Lui, era tutto Alex. Biondo e Occhi verdi, ma con il mio carattere testardo e cocciuto.
Appena ci vide sorrise.
-La mamma ha detto, che posso romperti!- scoppio a ridere e salì sul letto insieme a suo fratello.
-Certo, il mio piccolo fiorellino può romperi quanto le pare!- il fratello la  prese in braccio e iniziò a farle il solletico.
-David, te la posso lasciare o ti da noia?- domandai pensando a che bel quadretto fossero i miei figli.
-Non ti preoccupare mamma, lei non mi da noia-
Sorrisi e li  lasciai ritornando in cucina quando mi sentii rovesciare addosso l'acqua gelida che poco prima era in frigorifero.
-Ahhhh! Alllllleeeeeeeex!- urlai iniziando a inseguirlo per la casa.
Non eravamo cambiati affatto.
Sembre quei due bambini immaturi che passavano le giornate a rincorrersi.
Finimmo i "giochi" quando il cellulare squillò.  Risposi.
-Zia, ha detto papà se domani possiamo venire da voi, per pranzo e cena!-
Riconobbi la voce di mia nipote acquisita, Clarisse. -Passami tuo padre, che devo dirgli quattro paroline!- risposi ridendo.
-Ehm..pronto, Andrea?-
-Tony?-
-Si?-
-Non avete vogla di cucinare vero?-
-No-
Sospirai. -Siamo sempre TUTTi uguali! -
-E' già- rise -Allora doimani siamo da te, un bacione!-
non feci in tempo a ribattere che riattaccò, quando mi girai per dirlo a Alex, lo vidi anche lui al cellulare.
-Cooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa?-
Ehm, probabilmente era Martina.
-Sei incinta?!!!!!!!!-
Si, era Martina.
Ma perchè gliel'aveva detto via telefonica, le avevo detto di venire una sera e fare una cena tranquillamente.
Ahhhh..questi fratelli.
Sorrisi.
Ripensai  a come la prese Simone quando glielo dissi Io.
-Domani voglio tu e quel....Federico, a casa mia-
Scoppiai a ridere.
-Che c'è?-
-Sei geloso, di la verità-
-No, sono solo protettivo-
Da tempo, il Buio non mi faceva più paura.
Era tutto cos' luminoso.

Angolino Autrice: D: sono arrivata alla fine, veramente? Non ci posso credere!!! Mi viene da piangere!!!!!!!!!! D:
Lo so che l'ho fatta finire velocemente, ma non vedevo l'ora.
Anche perchè sono diventati veramente troppi capitoli e le poveraccie che mi avevano messo nela da ricordare, si saranno già fatte casa e famiglia da quando ho iniziato.
Vorrei ringraziare tutti! Siete stati fantastici, in Particolar Modo Ary_Cloud, Noe97, Miù_Ana ( che chissà dov'è finita? Syl P , per aver recensito quasi sempre, grazie mille.
Poi ringrazio:

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Che mi hanno seguita!!!!!!
Se  vi interessa, ho già iniziato a scrivere un'altra fan fiction però poco seguita, si chiama Set Fire To The Rain, dove ritroverete i nostri amati personaggi, come secondari, una specie di seguito, ma non proprio.
Per favore dateci un occhiata e magari recensite, mi farebbe  davvero piacere!!!! ;D
Siete stati fantastici, davvero!

Senza di voi, non avrei finito la storia!!!!!!!!!!
Noe97 ti ringrazio ancora  e anche Gialuca! Siete ufficialmente i miei Fun Number 1!!!!!! =D
La one-shot è quasi finita ;D
Un bacione a tutti ma davvero tutti quanti.
La parola fine è imminente........
....
....
Fine!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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