Change my Life

di Roev_Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un forestiero ***
Capitolo 2: *** Solo e arrogante ***
Capitolo 3: *** Un motivo per continuare a viaggiare ***
Capitolo 4: *** Un atto di gentilezza ***
Capitolo 5: *** Lotta per la libertà ***
Capitolo 6: *** Da qualche parte, insieme ***



Capitolo 1
*** Un forestiero ***


(Questa storia si sovrappone a "L'incanto dell'Oblio e il Gioiello della Vittoria", dove Mizu è protagonista: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=681916&i=1 )


Mizu aprì gli occhi e si tirò su col busto dal letto. Si guardò attorno: sentiva gli Starly e gli Staravia cantare in lontananza, mentre si guardava attorno nella sua stanza buia. Il suo Zorua si alzò dalla cesta, posta in fondo al letto e balzò sul letto della ragazza, salutandola strusciandosi contro di lei. Mizu lo prese in braccio e lo baciò sul nasino. -Buongiorno piccolo mio.- Lo salutò. Il piccolo pokémon nero fece un breve verso, contento.
-Mizu, scendi!- Sentì sua madre chiamarla.
-Arrivo!- Rispose Mizu. Si alzò in piedi in fretta e tirò le tende di lato, facendo entrare la luce del mattino sulla sua stanza. Mentre si vestiva con la sua solita canottiera viola e pantaloncini i jeans, il piccolo Zorua assunse le sue sembianze a aprì la finestra ridacchiando. Mizu gli tirò il codino scuro che gli usciva dai pantaloncini e il piccolo pokémon si ritrasformò nella sua forma originale -Vieni, Zorua. Andiamo!- Lo chiamò sorridendogli. Aprì la porta della sua stanza e scese le scale in fretta. Salutò sua madre che stava cucinando la colazione mentre si sedé a tavola.
-Dormito bene, cuginetta?- Le chiese Regen, suo cugino, un ragazzo vestito sportivo coi capelli sul rosa e un cappello nero che non toglieva quasi mai. Cloud, il secondo cugino, un ragazzo magro che indossava stivali bassi, jeans, canotta e portava sempre una sciarpa rossa al collo, pieno di piercing nelle orecchie e i capelli dal colore che ricordavano le acque delle paludi, entrò dalla porta sul retro della casa e si sedette pure lui, addentando una brioche.
-E’ arrivato un forestiero.- Disse –Sta cercando un posto dove fermarsi un paio di gironi. zia Makea, che ne dici?- La madre di Mizu si affacciò dalla cucina.
-Abbiamo una stanza degli ospiti libera, no? Andate a chiamare il forestiero e invitatelo da noi.-
-Io non posso zia, devo andare a portare i Miltank al pascolo.- Disse Regen alzandosi –A dopo, ragazzi.- Li salutò uscendo.- Cloud si stiracchiò sulla sua sedia e si alzò anche lui.
-Vado anch’io, devo raccogliere il miele dei Combee e sistemare le reti nell’orto, se no i Murkrow ci mangeranno tutto il raccolto. Ciao Mizu, ciao zia!- Le salutò andandosene. Mizu finì di bere la sua tazza di latte sparecchiò il tavolo, aiutando sua madre a pulire il tutto.
-Mizu, vai a cercare il forestiero e chiedigli se si vuole fermare da noi, lo ospitiamo volentieri.- La ragazza annuì e uscì di casa con Zorua sulle spalle. Si diresse subito dal vecchio signore della pensione e gli chiese del forestiero, il vecchio non le seppe rispondere, così la ragazza si avviò al centro pokémon e chiese lì. L’infermiera Joy le indicò la sala d’attesa, dicendole che l’avrebbe trovato lì. Mizu si avvicinò alla stanza e si affacciò e lo vide: era solo un ragazzo, avrà avuto un paio d’anni più di lei. Aveva i capelli abbastanza lunghi e castani, legati da un elastico, mentre alcuni ciuffi ribelli gli sfuggivano, coprendogli il viso. Insieme a lui un Eevee e un Pidgeotto. Notò anche una teca che teneva sulle ginocchia con un uovo giallo e nero. Il ragazzo alzò la testa e guardò nella direzione di Mizu, fulminandola con gli occhi gialli.
-Chi sei?- Le chiese. La ragazza rimase muta e si avvicinò piano a lui. Notò lo sguardo truce del ragazzo, l’espressione cupa e gli occhi di ghiaccio.
-Ehm… ciao, io sono Mizu, ho sentito che cerchi un luogo dove passare la notte… io e la mia famiglia possiamo offrirti vitto e alloggio nella nostra fattoria, è a due passi da qui.- Il ragazzo la fissò e fece un sospiro silenzioso.
-Grazie Mizu, io sono Terra.- Si alzò in piedi e le tese la mano. La ragazza lo guardò arrossendo e gli strinse la mano –Tu alleni pokémon? Ho notato il tuo Zorua.- Le chiese Terra. Lei scosse la testa.
-Mio padre non vuole che parta di casa, ha paura che possa succedermi qualcosa.- Rispose lei abbassando lo sguardo. Terra rimase a una via di mezzo tra lo sorpreso e lo shockato, ma senza darlo a vedere. Incrociò le braccia.
-E come mai…?- Le chiese ancora indicando il piccolo pokémon nero.
-E’ il cucciolo del Zoroark di mio padre. Me lo ha regalato una settimana fa per il compleanno.- Rispose ancora lei.
-Ah, auguri.- Mizu non se l’aspettò -Quanti anni?- Le chiese.
-Dodici. Grazie.- Arrossò sorridendo di nuovo.
-Io alla tue età viaggiavo già da un paio d’anni. Questi sono i miei pokémon.- Gli mostrò Pidgeotto e Eevee –Poi ho un Charmeleon che si sta riposando qui al centro pokémon e questo uovo. Non ho idea di cosa nascerà…- Spiegò.
-Che fortuna, deve essere bellissimo viaggiare…- Commentò Mizu. Terra le accennò un breve sorriso.
-Ah, comunque accetto la tua offerta e ti ringrazio. Sono contento di aver trovato delle persone così gentili qui a Flemminia.- Disse grattandosi la testa. L’infermiera Joy entrò nella sala d’attesa.
-Posso palarti un attimo?- Gli chiese. Il ragazzo andò da lei e parlarono un po’, poi tornò da Mizu.
-Il mio pokémon passerà la notte qui.- Disse.
-Va bene, posso mostrarti la fattoria?- Gli chiese Mizu. Lui annuì e si incamminarono verso casa della ragazza.

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Capitolo 2
*** Solo e arrogante ***


Fu una breve passeggiata, passarono davanti a un paio di casupole e furono già a destinazione. Mizu aprì la porta di casa.
-Mamma sono a casa.- Esclamò la ragazza. La donna arrivò di corsa e appena vide Terra si sorprese.
-Sei tu il forestiero? Pensavo fossi più grande.- Ridacchiò. Terra non disse niente e la guardò con sguardo freddo e calcolatore.
-La ringrazio per l’ospitalità, signora.- Fece un breve inchino chiudendo gli occhi per evitare di guardarla male.
-Nulla, caro. Mizu, mostragli la stanza degli ospiti.- La ragazza obbedì e chiamò Terra dicendogli di seguirla. Salirono le scale di legno scricchiolanti e camminarono lungo il corridoio, fermandosi davanti a una porta. Mizu gliela aprì, invitandolo ad entrare. La stanza era buia, ma Mizu la illuminò aprendo le persiane e scansando le tende ai lati della finestra.
-E’ un po’ piccola, scusa…- Disse riferita alla stanza.
-Non importa, basta ci sia un letto su cui dormire.- Fece lui con uno sguardo cupo. Mizu capì lo stato d’animo del ragazzo, così si inventò una scusa per lasciarlo solo a prendere confidenza con la stanza e andò da sua madre.
-E’ molto giovane.- Osservò la donna.
-Viaggia da quando aveva dieci anni…-  Le disse Mizu. Makea la guardò apprensiva e rimase in silenzio a pensare. Dopo una mezzora, il ragazzo scesa dalla sua stanza e andò in cucina dalle due.
-Esco…- Disse solo, e se ne andò. Mizu aiutò sua madre a preparare il pranzo apparecchiando la tavola e sbucciando la verdura.
-E’ sbruffone e arrogante.- Osservò Makea –Ma penso che sia così perché non è abituato ad avere compagnia… E’ un ragazzo molto solitario.- Mizu guardò sua madre aggrottando la fronte.
-Mamma… ma come fai a capire tutte queste cose?- Le chiese.
-Dal suo comportamento… e dal suo sguardo. Mi fa un po’ pena quel ragazzo.- Le rispose. Qualche minuto dopo, Terra arrivò silenziosamente alle spalle delle due. La donna lo guardò sorridendogli -Siediti pure, Terra.- Gli disse indicandogli il tavolo apparecchiato. Mizu aiutò sua madre a portare da mangiare in tavola e si sederono tutti e tre. Fu un pasto breve e veloce, ogni tanto si scambiavano due parole tra di loro, ma niente di più. Finito di mangiare, Mizu uscì dicendo a sua madre che andava a controllare cosa facevano Cloud e Regen. Attraversò il granaio e uscì sulla prateria, correndo lungo la collinetta. Regen era in piedi su una roccia solitaria in mezzo al pascolo e controllava i Miltank, mentre il suo Vaporeon metteva in riga quelli che si allontanavano troppo dal gruppo, spaventandoli mirando alle loro zampe con dei finti morsi. Mizu si avvicinò al cugino e gli diede una busta con dell’acqua e un paio di tramezzini. Lui la ringraziò e le chiese del forestiero.
-Si chiama Terra, è più piccolo di voi di qualche anno…- Azzardò Mizu.
-Ma dai? Non me l’aspettavo…- Addentò il tramezzino –Va bhe, sta sera per cena lo vedrò.- Mizu chiamò Vaporeon e riempì la ciotola di crocchette per pokémon. Il pokémon blu prese a mangiare contento.
-Ci vediamo, a sta sera Regen.- Si salutarono e Mizu si diresse all’apicoltura, dietro la pensione pokémon. Cloud aveva già raccolto tutto il miele, così si diresse verso l’orto: suo cugino stava piantando i paletti che avrebbero sostenuto le reti anti Murkrow. Mizu lo chiamò e diede anche a lui i tramezzini e l’acqua, versando le crocchette per il suo Vaporeon rosa -Ti do una mano? Così finisci più in fretta…- Chiese al ragazzo.
-Grazie mille cuginetta, mi faresti un enorme favore. Hai proprio un cuore d’oro.- Sorrise Cloud finendo di mangiare. Lei arrossò lievemente e cominciarono a lavorare. Passarono gran parte del tempo a piantare paletti per tutto l’orto, mente Vaporeon e Zorua allontanavano gli Starly che svolazzavano nei dintorni. Poi fu la parte più difficile: sistemare le reti sui paletti in modo da coprire l’orto e non far passare gli uccelli. Cloud e Mizu lo fecero talmente bene che finito il lavoro, l’orto sembrava una fortezza inespugnabile –Uff, che fatica.- Cloud si asciugò il sudore dalla faccia.
-Però è venuto bene.- Disse soddisfatta Mizu. Cloud voltò la tesa e guardò i Murkrow appollaiati sui fili della corrente, a fianco dell’orto. Furono raggiunti da un Honchkrow che planò leggiadro sui fili e li artigliò, tenendosi in equilibrio, scrutando i due cugini con occhi maligni. Evidentemente, quello era il capo del gruppetto.
-Dove c’è il Murkrow… trovi anche l’Honchkrow.- Borbottò Cloud raccogliendo la sua roba –Andiamocene, Mizu.- Le ordinò mentre lei prendeva in braccio il piccolo Zorua e seguiva il cugino. Salirono sul furgoncino parcheggiato a fianco della staccionata, mentre Vaporeon si sistemò nel retro, dove Cloud aveva riposto con cura maniacale i vasetti di vetro contenenti il miele dei Combee. Accese il furgoncino e partirono, dirigendosi verso la fattoria.

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Capitolo 3
*** Un motivo per continuare a viaggiare ***


In pochi minuti furono davanti al granaio. Scesero dal furgoncino.
–Mizu, vai a farti la doccia, io nel mentre metto a posto il miele nella dispensa, altrimenti tuo padre verrà a dirmi che sono un fannullone…- Le disse. Mizu si precipitò in bagno a lavarsi. Dopo essersi rinfrescata, si vestì e scese in cucina ad aiutare la madre con la cena. Stranamente, trovò Terra che la stava aiutando pure lui.
-Lascia, caro. Sei nostro ospite, non ti devi disturbare.- Disse Makea al ragazzo. Lui accennò un mezzo sorriso.
-Si figuri, tanto non avrei comunque niente da fare. Do volentieri una mano.- Rispose mentre sbucciava fagioli. Cloud entrò salutando e si avvicinò a Terra, allungandogli la mano.
-Piacere, io sono Cloud.- Terra ricambiò, poi il ragazzo andò a docciarsi. Quasi subito dopo arrivò Regen dal pascolo con il suo Vaporeon blu, presentandosi anche lui a Terra.
-Il bagno è occupato?- Chiese.
-Si, c’è Cloud.- Rispose Mizu mentre apparecchiava.
-Allora mi lavo qua sotto.- Disse entrando in una porta a fianco della cucina. Era uno stanzino buio e angusto, che nessuno usava quasi mai, così i genitori di Mizu decisero di mettere una piccola doccia “per casi urgenti” aveva detto suo padre.  Si sentì il rumore dell’acqua della doccia che cominciava a scendere.
-Sono simpatici, i tuoi fratelli.- Disse Terra poggiando la teglia di fagioli nel mobile in cucina. Mizu ridacchiò.
-Sono i miei cugini.- Disse sedendosi a tavola.
-Ah…- Fece sorpreso –Non l’avrei mai detto vi somigliate molto. Soprattutto tu e Cloud.- Disse. Mizu arrossì. In quel momento, entrò un uomo altro con il fisico palestrato e una barba corta che gli circondava la bocca e gli copriva il mento. Cloud, che era sulle scale si bloccò.
-Ciao papà.- Lo salutò Mizu avvicinandosi e dandogli un bacio sulla guancia. L’uomo le accarezzò i capelli, scompigliandoglieli.
-Ciao zio Rasken…- Lo salutò Cloud sedendosi a tavola timoroso.
-Bentornato caro.- Fece Makea dalla cucina. L’uomo si sedette a tavola e dietro di lui apparve uno Zoroark, che si mise ai piedi del tavolo chiudendo gli occhi. Rasken scrutò Terra con uno sguardo freddo.
-Tu devi essere quel forestiero che è arrivato questa mattina... Come ti chiami?- Gli chiese col suo possente vocione. Mizu pregò che Terra rispondesse senza fare repliche.
-Terra.- Rispose il ragazzo con impassibilità allo sguardo dell’uomo.
-Ah. E quanti anni hai, Terra?-
-Quattordici.-
-Da dove vieni?-
-Orocea.-
-E’ molto lontana da qui, Orocea…- Osservò Rasken.
-Lo so, ma non importa, io ho deciso di intraprendere il mio viaggio con i pokémon e sono felice così.- Rasken si accarezzò la barba.
-E dimmi: da quanto tempo sei in viaggio?-
-Quattro anni.-
-I tuoi genitori non pensavano alla tua incolumità?-
-Io ho parlato chiaramente a loro delle mie aspirazioni, e voglio diventare l’allenatore di pokémon più forte del mondo. Per questo mi sono messo in viaggio. E loro hanno deciso di appoggiarmi nella mia scelta.-
Regen uscì vestito dalla doccia e si sedette a tavola salutando l’uomo.
-Ma sei da solo. Proprio un lupo solitario.- Disse convinto Rasken.
-No.- Rispose Terra fulminandolo letteralmente con lo sguardo –Io non sono mai da solo. I miei pokémon sono miei amici e compagni di tutti i giorni, con loro non sono mai solo.- Disse deciso. Makea arrivò con la cena, servendo ognuno. Allungò le ciotole con il cibo per i pokémon a Mizu.
-Dallo ai pokémon.- Le ordinò. Servì prima l’Eevee e il Pidgeotto di Terra, poi ai Vaporeon di Regen e Cloud, Zorua, e infine Zoroark, che la guardò male ringhiando piano. Lei appoggiò a terra la ciotola, ignorandolo. Appena si sedette notò lo sguardo truce del padre che fissava Terra. Capì subito che non lo aveva preso per niente in simpatia. Mangiarono in silenzio, e alla fine del pasto, Mizu aiutò la madre a sparecchiare mentre Rasken e i due cugini giocavano a carte i salotto. Terra andò in cucina dalle due.
-Mizu, ti posso parlare?- Le chiese. La ragazza guardò lui, poi la madre.
-Vai pure.- Le disse Makea. I due ragazzi andarono nelle camere e si misero per terra in mezzo alla stanza di Mizu. Terra notò la collezione di  pokébambole che la ragazza teneva su uno scaffale in cima alla scrivania in legno: Piplup, Cyndaquil, Drifloon, Chatot e tantissime altre.
-Ti piacciono molto i pokèmon, non è vero?- Le chiese. Lei annì, poi si avvicinò alla scrivania e aprì un ripiano nascosto nel cassetto, estraendo una pokéball. Liberò un Treecko.
-Questo me lo hanno regalato i miei cugini per il compleanno. Ma mio padre non lo sa e non lo deve sapere, se no ho paura di quello che possa fargli…- Terra scrutò il piccolo pokémon verde che si accoccolò tra le gambe della ragazza.
-Ma non lo potrai tenere rinchiuso qui per sempre…- Mizu abbassò lo sguardo.
-Lo so…- Disse solo. Terra rimase un attimo a pensare a qualcosa, poi parlò.
-Ti voglio raccontare una cosa che mi successe anni fa, quando ero piccolo…- Mizu lo guardò.
-Non l’ho mai raccontata a nessuno questa cosa, ma mi sembra giusto dirtela almeno a te.- Tese un respiro profondo, e cominciò a parlare –Ero molto piccolo quando a Hoenn, la regione dove sono nato fu colpita da gravi cataclismi. Questi cataclismi erano stati generati dai due pokémon Groudon e Kyogre, due leggendari ed eterni rivali. Il loro risveglio era stato causato da una banda di vandali che volevano usare i loro poteri per conquistare il mondo, ma pure loro avevano perso il controllo di loro. La battaglia si svolse a Ceneride, e quel giorno io ero presente: Groudon e Kyogre lottavano con una ferocità inaudita. Nessuno aveva mai visto lottare due pokémon con quella violenza. Poi, quando tutto sembrava perduto, dal cielo planò qualcosa di grosso: un pokémon verde e maestoso che fermò i due con il suo ruggito. Groudon e Kyogre si ritirarono e placarono la loro ira, mentre il pokémon verde, Rayquaza, tornò nella sua dimora: la Torre Cielo di fianco allo scogliera di Oroecea, la mia città. Volevo scalare la torre per andare a cercare Rayquaza. A quel tempo ero solo un allenatore pivello, così mi impedirono di andare da lui. Decisi di diventare sempre più forte allenandomi duramente. E, come ho detto prima: voglio diventare l’allenatore più forte del mondo, non per interesse personale. Rayquaza mi sta aspettando alla Torre Cielo, e io ho intenzione di sfidarlo.- Fece una pausa –Ho cominciato il mio viaggio partendo da Hoenn, e sono arrivato fin qui a Sinnoh. Ci sono ancora una sacco di luoghi che non ho vistato. Capisci come per me sia importante tutto questo? E’ la mia vita.- Concluse guardandola dritta negli occhi, Mizu rimase molto colpita da quel racconto.
-Quando capirai di essere diventato davvero il più forte?- Gli chiese.
-Non lo so.- Rispose –Sinceramente non ci ho mai pensato.- Si alzò in piedi –Esco un attimo.- Disse andandosene. Mizu scese in cucina a finire di aiutare sua madre mentre Terra usciva di casa. Il ragazzo percorse la stradina sterrata davanti alla fattoria e attraversò la prateria, dirigendosi verso il centro pokémon. Entrò salutando l’infermiera Joy e si diresse verso il computer. Effettuò una chiamata.
-Terra, ti vedo in forma. Come stai? Guarda come ti sono cresciuti i capelli, non sarebbe ora di tagliarli?- Da dietro lo schermo apparve un giovane con i capelli ricci e una barbetta incolta.
-Preferisco tenerli così, Professor Birch.- Rispose il ragazzo –Mi farebbe un favore? Avrei bisogno di un pokémon e due oggetti…- Disse Terra serio.
-Strano, a te non serve mai niente ogni volta che mi chiami. E’ successo qualcosa?- Chiese Birch.
-Più o meno… le racconto tutto se ha un attimo di tempo…- Rispose il ragazzo. L’uomo da dietro lo schermo del computer annuì.
-Ti ascolto.- Disse. Così, Terra cominciò a raccontare.

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Capitolo 4
*** Un atto di gentilezza ***


Terra rincasò alla fattoria di Mizu che era mezzanotte. La porta era stranamente aperta, così andò in cucina per bere un bicchiere d’acqua, quando notò Rasken seduto nel divano in salotto. Terra gli si avvicinò.
-Buonasera signore.- Lo salutò cercando di essere il più cordiale possibile –E’ ancora sveglio?-
-Ti stavo aspettando.- Rispose l’uomo. Terra fece una smorfia di fastidio.
-Non doveva aspettarmi alzato.- Disse.
-Ti volevo parlare.- Gli fece segno di sedersi e Terra si sedette –Se stai cercando di mettere in testa a mia figlia di partire per un viaggio coi pokémon, te lo puoi scordare, ragazzo.- Rasken fu diretto e Terra si limitò a fissarlo.
-Non potrà tenere Mizu sempre segregata in questa città. Un giorno avrà la forza di opporsi e di scegliere come far continuare la sua storia.- Rispose prontamente il ragazzo.
-Te lo puoi scordare, viaggiare è pericoloso.- Fece ancora Rasken.
-Io ho viaggiato per tutto Hoenn e ora sono qui a Sinnoh. Non mi sembra di essere in pericolo.- Ribatté.
-Ma tu sei più grande di Mizu.-
-Ma alla sue età io avevo esplorato tutta Hoenn e avevo già anche sconfitto Mikuri. Non so se lo conosce…- Rasken si massaggiò il mento.
-Voglio vedere se sarai capace di sconfiggere Shirona…-
-Ho già conquistato le medaglie di Hyouta e Natane, sto andando a Rupepoli per sconfiggere Sumomo.- Rispose.
-Allora prima dovrai sconfiggere me.- Lo sfidò. Il ragazzo lo fissò con gli occhi in fiamme.
-E va bene. Ma se vinco dovrà lasciare andare Mizu.-
-…e se vinco io non le rivolgerai mai più la parola. E vedi di non metterle in testa altre idee strane.- Lo raccomandò Rasken. Terra si alzò in piedi e se ne andò verso la sua stanza, ma prima che potesse entrate, una mano lo agguantò per il braccio. Sobbalzò.
-Sono Mizu.- Lo tranquillizzò la ragazza –Ho sentito quello che tu e mio padre vi siete detti.- Terra rimase un attimo in silenzio –Perché fai tutto questo per me?- Gli chiese
-Perché voglio vederti diventare più forte, voglio che trovi il coraggio. Ho visto i tuoi pokémon, e loro hanno fiducia in te. Devi riporre anche tu la fiducia in loro.- Rispose –Domani io sfiderò tuo padre, e vincerò, così potrai finalmente scegliere la tua strada.- Concluse. Entrò nella sua stanza –Ti auguro una buona notte, Mizu. A domani.- E si chiuse la porta alle spalle.
 
 

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Mikuri: Sarebbe il nome originale di Adriano, il campione del videogioco Pokémon Smeraldo.
Shirona: Sarebbe il nome originale di Camilla, la campionessa dei videogiochi di Diamante, Perla e Platino.
Hyouta: Sarebbe il nome originale di Pedro, il capo palestra di Mineropoli.
Natane: Sarebbe il nome originale di Gardenia, la capo palestra di Evopoli.
Sumomo: Sarebbe il nome originale di Marzia, il capo palestra di Rupepoli.

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Capitolo 5
*** Lotta per la libertà ***


Mizu passò una lunga notte insonne. Dormì a tratti, e il mattino si svegliò con delle occhiaie da far paura. Guardò il suo Zorua con gli occhi lucidi.
-Secondo te cosa devo fare?- Il piccolo la guardò e zampettò verso la scrivania, trasformandosi in Terra e prese la pokéball di Treecko dal nascondiglio, andando verso Mizu. Ancora con le sembianze di Terra, le prese la mano e le diede la pokéball. Lei lo guardò –Stai dicendo che devo combattere?- Zorua annuì e si ritrasformò nella sua forma originale. Rimase a pensare per lungo tempo, poi si vestì in fretta e furia e scese in cucina da sua madre –Dov’è Terra?- Chiese.
-Al centro pokémon a ritirare il suo pokémon…- Le rispose. Mizu si affrettò ad uscire.
-Dove vai, signorina?- Le chiese Rasken. Lei si bloccò senza dire nulla mentre lo Zoroark chiamava Zorua. Mizu lo prese in braccio e uscì di corsa mentre sentì suo padre urlargli dietro, ma lei non gli badò e corse a perdifiato verso il centro pokémon. Entrò, trovando Terra col suo Charmeleon, che aveva un bendaggio sull’occhio sinistro. Mizu lo guardò preoccupata.
-Cosa gli è successo?- Chiese col fiatone.
-Un piccolo incidente, ci vede ancora ma se apre l’occhio il taglio si riapre. Deve aspettare che si cicatrizzi completamente.- Spiegò Terra mentre uscivano dal centro pokémon –Te che ci fai qui?- Le chiese.
-Voglio combattere anche io contro mio padre! Fammi combattere!- Urlò tutto d’un fiato. Lui la guardò per un istante che per Mizu sembrò durare un’eternità.
-E va bene.- Disse solo –Ma vedi di impegnarti, se tuo padre ti vede debole e insicura non ti lascerà mai partire- Le spiegò. Lei gli sorrise e annuì decisa. Si incamminarono verso la fattoria, e Rasken li scrutò in lontananza dal cortile, e appena si furono avvicinati abbastanza, l’uomo guardò Mizu e le parlò.
-Vieni qui.- Le ordinò. Lei non si mosse e lo guardò sprezzante –Vieni qui.- Le ordinò di nuovo.
-NO!- Urlò Mizu –Tu non mi terrai più segregata in questa casa, in questa città! Mi hai sentito? Tu non hai il diritto di interferire nei miei sogni!- Urlò di nuovo con gli occhi lucidi. Afferrò la pokéball di Treecko e lo liberò. Il pokémon guardò Mizu e intuì la situazione, così si mise in posizione d’attacco rivolto verso Rasken –Io ti sfido, papà! E se ti sconfiggo dovrai lasciarmi andare!- Disse di nuovo la ragazza in preda all’ira. Terra la guardò.
-Concentrati, non lasciare che la rabbia abbia il sopravvento.- Le sussurrò. Mizu cercò di calmarsi e fissò il padre, che chiamò Zoroark e Kadabra. Indicò Terra.
-Combatti anche tu.- Disse. Terra non se lo fece ripetere due volte e chiamò il suo Eevee. La battaglia cominciò con Rasken, che ordinò psicoraggio a Kadabra, ma Terra fu più svelto: ordinò a Eevee un attacco rapido, che colpì in pieno il pokémon psico. Ma durante quell’azione, il Zoroark era sparito. La terra sotto i piedi di Treecko si mosse.
-SALTA!- Gli ordinò Mizu e il pokémon verde saltò in alto, mentre da sotto terra il Zoroark apparve. Rasken gli ordinò di usare sfuriate, e colpì il Treecko artigliandolo. Mizu si vide perduta.
-Presta più attenzione, contrattacca!- Le disse Terra. La ragazza si riprese.
-Usa breccia!- Treecko alzò la zampa e colpì in testa Zoroark, facendolo schiantare nel terreno.
-Il tipo lotta è efficace contro il tipo buio. Bravissima!- La lodò il ragazzo. Il Kadabra provò di nuovo a usare psicoraggio, ma Mizu lo precedette con l’attacco rapido di Treecko e Terra con il morso del suo Eevee, buttandolo K.O. La ragazza esultò.
-Non è ancora finita. Zoroark! Unghieaguzze!- Il pokémon si rialzò e le sue unghie rosse si illuminarono, mentre grattava il terreno con foga, ringhiando per il colpo subito.
-Ah, è così? Eevee, usa altruismo!- Il piccolo pokémon si avvicinò al Treecko e lo investì di una luce abbagliante, rinvigorendolo –Mizu, la breccia di prima ha danneggiato parecchio Zoroark. Devi usarla di nuovo, Eevee darà una mano.- Le spiegò. Lei annuì.
-Zoroark, usa fossa!- Il pokémon si gettò a terra, generando una profonda buca e alzando un fitto polverone. Di nuovo, qualche istante dopo, la terra sotto i piedi di Treecko si mosse.
-EEVEE!- Il piccolo pokémon fece scansare il compagno e Zoroark lo colpì in pieno –Mizu, ora!-
-Treecko, breccia!- Il pokémon verde arrivò alle spalle del nero e colpì alla schiena. Quello stramazzò a terra, cercò di rialzarsi, ma Treecko liquidò il suo tentativo con botta. La lotta era finita: Terra e Mizu avevano vinto. Rasken ritirò i suoi pokémon nelle ball e voltò le spalle ai due. Mizu gli andò vicino, ma non troppo -Ho vinto, e i patti sono patti: io parto.- Disse solo. Lo superò ed entrò in casa a dare la notizia. La gioia dei due cugini la inondò e sua madre la abbracciò. Terra guardò la scena dal cortile e sorrise contento. Si avvicinò all’ingresso della casa superando Rasken, che non si era ancora mosso.
-Sei stato tu a dirle di combattere?- Chiese l’uomo. Terra si voltò.
-No, lo ha scelto lei.- Rispose. Rasken chiuse gli occhi e lo guardò.
-Prenditi cura di mia figlia.- Gli disse. Terra rimase ancora a fissarlo per alcuni istanti, poi si voltò ed entrò in casa.

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Capitolo 6
*** Da qualche parte, insieme ***


Il giorno dopo, Mizu si era preparata uno zaino con mappe, guide, un quaderno per disegnare, il cibo per i pokémon, sacco a pelo e tanta altra roba. Era talmente emozionata di partire che non sentiva il peso del bagaglio. Salutò sua madre, che la raccomandò di stare attenta, e Regen e Cloud. I due avevano quasi gli occhi lucidi per l’emozione.
-Tornaci a trovare ogni tanto.- Si raccomandò Cloud abbracciandola forte.
-Senz’altro.- Rispose Mizu sorridendogli. Poi la ragazza si avvicinò al padre, che stava seduto al tavola leggendo un corriere. Gli diede un bacio sulla guancia -Grazie.- Gli disse. Lui non parlò, così la ragazza decise che era meglio levare le tende. Diede un ultimo saluto prima di uscire, e una volta fuori casa, si trovò Terra ad aspettarla. Lei si avvicinò –Pensavo fossi già partito.- Disse. Lui la guardò alzando le sopracciglia.
-Ovvio che non me ne sono andato. Ti stavo aspettando.- Disse enigmatico. Lei non capì subito, ma comprese il significato di quelle parole solo quando il ragazzo si voltò -Andiamo?- Le chiese. La ragazza lo guardò con gli occhi colmi di gioia.
-Dove?-
-Da  qualche parte, insieme.- Rispose lui. Tirò fuori dalle tasche due oggetti: uno strano strumento rosso e nero e una pokéball. Mizu non seppe che dire. Aprì la pokéball e uscì un piccolo Eevee che la guardò inclinando la testa di lato.
-Il tuo Eevee?!- Chiese. 
-No, il tuo. Te lo regalo, è il fratellino della mia.- Rispose –Questo invece è un Pokédex, una specie di enciclopedia digitale che registra i dati dei pokémon. Così non dovrai spremerti le meningi ogni volta che vedrai un pokémon che non hai mai visto.- Spiegò. Poi, tirò fuori una pokébambola di un pokémon verde e lungo –Questa è la pokébambola di Rayquaza.- Spiegò –Voglio che la tieni tu.- Mizu lo guardò.
-Non posso accettare tutto questo… è davvero troppo.- Disse scuotendo la testa.
-E invece si. Sai, Rayquaza è il pokémon che governa i cieli. Il cielo è la libertà. Questo significa che ora sei libera anche tu, Mizu.- Le disse sorrdiendole. Mizu lo guardò, stringendo forte la pokébambola. Arrossò.
-Grazie Terra…- Così, si incamminarono verso quella che Terra chiamava “libertà”. Mizu fissò la pokébalmbola. “Rayquaza è il pokémon che governa i cieli. Il cielo è la libertà. Questo significa che ora sei libera anche tu, Mizu.” Si impresse quelle parole bene nella mente, camminando a testa alta, verso la libertà. Per Mizu era il momento di scrivere la sua storia nel mondo dei pokémon.



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Mizu: acqua in giapponese
Regen: pioggia in tedesco
Cloud: nuvola in inglese
Makea: dolce in finlandese
Rasken: da "raske", significa severo in estone



Terra e Mizu: http://th06.deviantart.net/fs70/PRE/i/2011/230/9/d/terra_and_mizu___adventure_by_roevchan-d46zjja.jpg  Art by RoevChan (c)


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Piccolo spazio per autrice idiota:
Che posso dire? Ho completato (male) un'altra storiella su Mizu e Terra. xD Adoro questi due, e pensare che tutto è cominciato da un sogno idiota.
Ma idiota veramente. 
La mia prima storia su questi due personaggi: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=681916&i=1 
Qui informazioni più dettagliata sul sogno perché non ho voglia di riscrivere tutto xD
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che l'hanno letta fino alla fine, ringrazio anche per i consigli sull'editor html perché non ero proprio capace ad
usarlo xD Vi saluto tutti quanti e vi mando tanti bacioni! ^-^
Verox_XVIII

 

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