“Il raduno al Fenway HS”

di Samisa2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'invito ***
Capitolo 2: *** "Al raduno" ***



Capitolo 1
*** L'invito ***


Questa è la prima fanfic ispirata da "Rizzoli e Isles" che scrivo.
Sperando che i personaggi non siano troppo OC e che la storia vi diverti vi auguro una...
buona lettura!


“Il raduno al Fenway HS”

Capitolo 1 "L'invito"

Aprì gli occhi e cercò la sveglia con lo sguardo. Erano le 6.00.
Il suo maledetto orologio interno l’aveva svegliata. 
Richiuse gli occhi e si rigirò sull’altro lato. Strinse a se il piumone e con poca forza cercò di rimodellare il cuscino, senza successo.
Avrebbe dormito tutta la mattinata.
__ __ __

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Fece finta di niente.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 

Sentì il rumore della chiave che girava, la porta aprirsi, dei passi e poi la sua voce.

-Janeeeeeeeeee, piccolaaaaaa sei ancora viva?

Sua madre come ogni domenica mattina era passata per ispezionare la casa.

-Jane!sei ancora al letto?!?
-mmm

Non voleva svegliarsi.

- Forza giù dal letto…
- Mà sono le sei e oggi è il mio giorno di riposo
- Sono le 10 e dovresti dedicare il tuo giorno di riposo alla casa e a te stessa. Da quando non vai a comprare qualcosa di decente da mettere? Da quando non pulisci casa?

Guardò la camera con aria disgustata

- Perché ti ho dato le chiavi di casa?
- per le emergenze!
-allora perché sei qui?

La madre andò nell’altra stanza portando con se la cesta dei panni sporchi.

-Per me due cucchiai di zucchero, grazie cara

Sentì un’altra voce femminile.

-Mauraaaa?!? Maura sei qui?

Non ebbe nessuna risposta. 

- Mauraaaa

Decise di alzarsi e di andare a controllare.
Indossava una felpa grigia, larga, scolorita e rovinata ai polsi. Un pantaloncino corto in contrasto con il felpone caldo e dei calzettoni di lana, stile nonno campagnolo.

-Maura!
-Buongiorno Jane. Vuoi una tazza di caffè?

Isles era seduta su uno degli sgabelli della cucina. Con una mano teneva il giornale e con l’altra una strana tazza con il caffè.

-Faccio da sola.

Prese un’altra tazza dall’aspetto strano e ci versò del caffè, tre zollette di zucchero e una goccia di latte. Si mise comoda sull’altro sgabello, avvicinò a se il contenitore dei biscotti e fece segno all’amica di darle una pagina di giornale.

-Tieni
-Da quando tu e mia madre complottate contro di me?

L’amica sorrise arricciando leggermente il naso.

-Bass è in letargo e io non sapevo cosa fare. Per questo ho accompagnato qui tua madre
-Perché non andavate a farvi un giro lontano da qui?
-Mi diverto tanto vedere tua mamma torturarti
-Era una battuta?

Risero sonoramente

-ehy! ragazze cosa vi diverte così tanto?

Jane guardò la sua collega poi la madre 

-Maura ha appena detto che sei una “torturatrice”

E iniziò a ridere osservando lo spettacolo offerto dalla bomba che aveva appena innescato

-cosa?
-No, non ho detto che lei è una torturatrice. Ho detto che mi diverte assistere …bhè! Lo strano approccio che avete mi diverte
-Vuoi dire che siamo strane?
-No, un po’…diciamo che non tutti si comportano così

Continuarono a parlare cercando di chiarirsi mentre la poliziotta smise di ridere concentrandosi su delle lettere poste sul tavolino.

-Mà, hai preso tu la posta?

La madre non rispose.

Bollette, pubblicità di cosmetici e un invito dell’ Fenway High School di Boston.

“Ehy Jane Rizzoli sei invitata al raduno degli ex allievi del Fenway che si terrà il 23 Settembre 2011 alle ore 21.00 nella splendida palestra del nostro magnifico Liceo.
Porta con te una tua foto del liceo e tanta allegria. 
Ti aspettiamo.

Invito valido per due persone”

Accartocciò velocemente il biglietto e lo nascose in tasca per evitare domande esasperanti .

-hai appena accartocciato l’invito del tuo liceo

si girò e notò che l’amica la stava osservando

-Hai letto la mia posta?
-No, ho solo I N V O L O N T A R I A M E N T E letto il mittente 
-Quindi ?!?
-Quindi non sei l’unica che sa investigare
-Non parteciperò!

Prese il foglio dalla tasca e lo butto sul tavolo.

-Perché non vuoi andare? Sei una bella donna e la più giovane detective del paese. Non puoi lamentarti , hai avuto successo nella vita e per questo nessuno potrà dirti niente.

Sbuffò aggiustandosi distrattamente i capelli.

-non mi va di ritornare in quell’ambiente malsano. Ho sempre odiato quei corridoi, le persone che c’erano. Ho odiato il liceo.
-Ma se non vai i tuoi amici crederanno che sei diventata una donna brutta e sola.
-Non ho voglia di incontrare Bree Lee Jonson ne gli altri.
-Bree Lee?!?
-Si era il suo nome di battesimo. E’ stata cheerleader-capo per tutti e cinque anni e…
-ti ha tormentato per tutto questo tempo
-più o meno

Prese un biscotto e bevve un sorso di caffè per nascondere l’espressione amareggiata.

-Non può essere stata così malefica…
-Urlava nei corridoi chiamandomi “cavallo selvaggio” 

Notò lo sguardo interrogativo di Maura e aggiunse

-per la camminata poco elegante e per i capelli poco curati

iniziarono a ridere come due ragazzine

-dai non è poi così grave!

Rizzoli sollevò il sopracciglio destro e la guardò meravigliata

-cosa c’è di peggio?
-vivere come un “cavallo slevaggio” dopo gli anni del liceo

indicò lo strano abbigliamento e la pettinatura poco elegante dell’amica

-Era un’altra battuta? Tra qualche giorno ti vedrò al Saturday Night Live

Angela Rizzoli in quel momento entro nella stanza con l’aspirapolvere 

-Chi andrà al Saturday Night Live?
-Maura, Maura andrà al SNL


Avviò l’aspirapolvere e iniziò ad investire tutto quello che incontrava, tappeti, tavolini, riviste. 
L’aspirapolvere era piccolo, ma emetteva un rumore insopportabile tanto che le donne si coprirono le orecchie con le mani.

-MAAAAAA’

Fece finta di non sentire.

-cerca le chiavi della macchina, io vado a vestirmi. Usciamo!
-Andiamo a comprarti qualcosa per il raduno?
-Che?
-Dai ti farò da accompagnatrice.
-Davvero?
-Sarò a tua disposizione per tutta la serata

Jane indossò un pantalone grigio, una maglietta arancione e i suoi soliti stivaletti rovinati in punta. Passò le mani tra i capelli, cercando di pettinarli e prese la felpa verde e arancio che aveva indossato il giorno prima. 
Sulla poltroncina, sotto la felpa, trovò le chiavi dell’auto.

-andiamo!
-ma non ho ancora trovato le chiavi della macchina. Andiamo con la mia?
-No. Le ho trovate io. Mà noi usciamo.

La madre fece un cenno con la testa dando poca importanza alle ragazze.
Aveva altro a cui pensare. 
Aveva una guerra da vincere.

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Capitolo 2
*** "Al raduno" ***


Spero di non essere stata troppo riassuntiva...Enjoy it!

“Al raduno”

 
Avevano passato un’ intera giornata al centro commerciale in cerca di qualcosa di elegante da mettere.
I negozi erano pieni di vestiti: a fiori, blu, verdi, rosa, viola, rossi, scollati sul retro,che facevano intravedere la schiena, pieni di lustrini e brillantini.
Perfetti per una serata simile.
 
-Questo è perfetto. È sexy, ma allo stesso tempo semplice…
 
Un vestito rosa antico composto da veli che scendevano larghi. La scollatura era ricoperta di lustrini rosa-oro che formavano una specie di collana rigida.
…Quest’altro?!? Dai indossalo,fammi vedere come stai con un vestito di Gucci.
 
-Maura vuoi smetterla di comportarti come mia madre?!
 
Era un aderente tubino magenta, rigonfio in vita e abbinato a delle luccicanti scarpe oro.
 
- lo provo io!
 
Lo shopping per Maura non era mai stato così stancante. Aveva passato la giornata a dare consigli, a spulciare vestiti di tutti i tipi,ma niente, l’amica non si lasciava convincere.
 
-Questo è perfetto!
 
Jane aveva finalmente scelto il vestito da indossare.
 
- No!
 
Missione fallita.
L’amica aveva scelto il solito vestito nero, leggermente attillato,con spalline larghe.
Senza lustrini, brillantini o fantasie floreali.
Era un vestito alla Jane.
 
-Cosi risparmio sulle scarpe. Metterò le mie nere.
 
La guardò sconvolta.
 
-Stai scherzando,vero?
-Perché, dovrei?
 
Maura era troppo stanca quindi non aggiunse altro.
 
-         Chi ti ha picchiata?
-         Nessuno!
-         Allora ti sei truccata al buio?!
 
Il medico diventava ogni giorno sempre più ironica.
 
- Ho lavorato fino a due ore fa. Non ho avuto molto tempo per prepararmi…
 
Prese le chiavi della macchina
 
…andiamo!
 
-         Con la tua auto?
      -     Si, quella scatola con quattro ruote. Ti ricordo che funziona ancora.
 
Maura prese le chiavi che Jane aveva preso dalla borsetta e le ripose sul piccolo mobile posizionato lateralmente alla porta d’ingresso
 
-ti ricordo che non la lavi da …- finse una faccia interrogativa- l’hai mai lavata?
 
-         cosa?
-         Non voglio sporcarmi il vestito nuovo. Andiamo con la mia
 
Agitò le chiavi della sua auto
 
      -     Hai mai indossato un vestito “non nuovo”?!?
 
Chiuse la borsetta semi vuota. Strappò via  dalle mani dell’amica le chiavi e uscì spegnendo la luce.
 
-guido io!
 
Maura rimase qualche minuto sola al buio a riflettere su quello che aveva appena detto l’amica. Poi chiuse velocemente la porta e scese le scale.
Odiava l’amica quando era così tesa, irritabile.
L’aspettava una lunga serata.
 
 
Arrivarono in ritardo.
Il parcheggio era semivuoto. Sembrava quasi non fosse li la festa.
Entrarono lentamente. Jane non era molto convinta di quello che stava facendo.
 
-         Benvenute al raduno degli ex allievi del Fenway High school. Sono Rena del comitato di benvenuto. Posso vedere il vostro invito?
 
Una ragazza poco più che diciassettenne accolse le due donne che sembravano un po’ disorientate.
 
-         Ecco!
-         Benvenuta Jane Rizzoli. Questa è la sua ospite?
-         Si.
-         Bene. Potete scrivere qui i vostri nomi- diede loro dei bigliettini adesivi- e Buona serata!
 
-         Me e Geek ?!? Potevi scrivere dei nomi più originali
 
Si lamentò Maura leggendo quello che Jane aveva scritto sui bigliettini che poco gentilmente aveva appiccicato al petto.
 
-Sorridete!
 
Un altro ragazzo scattò velocemente una foto alle donne. Che prese di sprovvista si limitarono ad inscenare una faccia scocciata.
 
-         Benvenuta al liceo Fenway!
 
La palestra era stata decorata alla perfezione.
Ovunque si trovavano luci colorate, festoni, palloncini, foto degli ex allievi e al centro della sala non poteva mancare la solita palla da discoteca che rendeva l’ambiente ancora più festoso, allegro.
 
-         Già mi sono annoiata. Andiamo?
-         Jane! Siamo appena arrivate. Goditi un po’ la festa.
-         Ecco! Prendiamoci qualcosa di alcolico
 
Indicò il tavolo del buffet.
 
-         Jane?!
 
Un uomo sulla trentina di avvicinò abbracciando la poliziotta,che con occhi isterici guardò la dottoressa. Quest’ultima, con difficoltà, nascondeva un sorriso di presa in giro.
 
      -     credevo non saresti venuta
-         eh!
-         Cosa hai fatto in tutti questi anni? Io mi sono laureato in legge come mio padre, adesso sono il capo del suo studio. Mi sono sposato con Alice,la ricordi? Frequentava il nostro club del libro.
-         Facevi parte di un club del libro?
 
Tirò via l’amica salutando l’uomo con un cenno
 
-         eri un membro del club del libro?
-         No.
-         Ma lui ha appena detto che…
-         Ero una delle fondatrici,ma è durato poco…
-         Il club?
-         No, il periodo dedicato alla lettura.
 
Si posizionarono al lato opposto della stanza.
 
-         mi sa che questa bevanda è analcolica
-         Sta calma! Sono solo “ragazzi cresciuti” che hanno voglia di ricordare i vecchi tempi.
-         IO SONO CALMA
-         Eh!
 
Una donna bionda, formosa, vestita di rosa si avvicinò a loro.
 
-         Guarda un po’ chi si rivede. Jane Rizzoli!
-         Bree Lee
-         Non sei affatto cambiata a parte qualche chilo in meno e i capelli pettinati. Mi sembri la solita imbranata
 
Stranamente Jane non trovò le parole giuste per controbattere a quegli insulti.
 
-         Ah! Sei tu la famosa Bree Lee Jonson?
 
La donna in rosa meravigliata e incuriosita analizzò chi aveva parlato.
 
-         Si. Tu chi sei? Non mi ricordo di te.
-         Salve, Maura Isles sono un’amica di Jane.
 
Con lo sguardo presuntuoso si rivolse all’altra donna
 
-         bhè! Hai parlato di me, la ragazza più popolare del liceo.
-         In verità ho letto di lei quando sono venuta in vacanza negli Hampton, viveva li qualche anno fa, giusto?..
Pink-woman sembrava imbarazzata, sussurrò un si muovendo leggermente la testa.
 
…ho letto di suo marito, George Stillon immobiliarista e dello scandalo che lo ha coinvolto. Dev’essere dura per lei avere un marito in prigione e due figli a carico. Come si trova a Newton Riverside? Dicono che ci sono delle bellissime villette in schiera
 
Un silenzio catacombale, poi nulla. La donna si allontanò senza dire una parola.
Jane sconvolta più che sorpresa fissò l’amica cercando di capire come aveva scoperto tutte quelle cose, perché le aveva dette, come aveva fatto a zittire in una manciata di secondi la ragazza più antipatica del liceo.
 
-         cosa?
-         Su google si trovano cose interessanti
 
Risero abbracciandosi calorosamente
 
-         grazie!
 
Maura fece finta di niente. Aveva fatto ciò che una buona amica avrebbe fatto senza esitare. Proteggerla.
 
-         Adesso andiamo a ballare e tieniti lontana da quel tipo con la camicia a scacchi che ti sta fissando.
-         Perché?
-         È Jhonny la mummia
-         La mummia?
-         Sai com’è l’alito di una mummia?
-         Bhè! Mi terrò lontana
 
Ballarono e si divertirono per tutta la serata, ignorando tutte le persone che credevano di conoscerle o che avevano qualche aneddoto da raccontare.
Tornarono a casa sobrie o almeno solo ubriache di felicità.
Jane s’era tolta un peso dal cuore e Maura aveva fatto solo il suo dovere.
 
Il giorno dopo in ufficio,dopo l’ora di pranzo, Jane trovò una strana busta sulla sua scrivania.
 
“ perché non sorridevi? Dopotutto è stata una serata divertente “
 
Era la foto che il ragazzo aveva scattato all’entrata. Jane fingeva una faccia schifata, Maura una faccia infastidita,annoiata, o meglio, indecifrabile.

The end

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