Un altro cavaliere
giunse nella casa abitata da Yusei verso la sera, proprio mentre il ragazzo aveva
disteso Aki sopra al letto, aveva estratto la freccia da dietro la spalla e
l’aveva medicata.
Chiuse la stanza da
letto e raggiunse l’ingresso. Assunse una espressione seria prima di aprire la
porta e chiese alzando la voce:<< Cosa succede?>>.
Il cavaliere
rispose:<< Lord Hatfield ha accettato il vostro piano, ma c’è un
problema.>>.
Yusei domandò allarmato:<<
Che genere di problema?>>.
:<< La strega è
stata ferita per errore da un cacciatore.>>.
:<<
Maledizione!>>. Esclamò Yusei
fingendo sorpresa e rabbia verso quel contrattempo:<< Dovrò aspettare che
la ferita guarisca prima di cominciare a dipingere il quadro.>>.
:<< E se
durante questo tempo la strega morisse?>>. Chiese incuriosito il
cavaliere.
Yusei scosse la
testa:<< Non credo che per una banale ferita da freccia possa uccidere
una strega e annullare il suo maleficio. Bisogna adottare ogni soluzione utile
per liberarsi di lei.>>.
Il cavaliere salì sul
suo cavallo prima di annuire e disse:<< Vi auguro la buonanotte, pittore!>>.
Yusei salutò con la
mano e rientrò nella sua abitazione per controllare il suo ospite. Aki
continuava a dormire e Yusei poteva approfittare di controllare la ferita e la
medicazione che aveva eseguito sulla spalla destra.
Soddisfatto della sua
medicazione, decise di lasciare Aki al suo riposo. Lui si sarebbe accontentato
del pavimento di legno della sua abitazione e della coperta che si portava
dietro in tutti i suoi viaggi con qualche buco, ma sempre calda.
Lentamente il sogno
di Aki si trasformò in un incubo.
L’ambiente amichevole
della casa della nonna presto si trasformò in un ambiente buio senza neanche
una luce. Lentamente cominciarono ad apparire occhi carichi di odio e di rabbia
e grida con frasi e parole che lei conosceva bene.
“Strega! Figlia del Demonio! Tu porti carestia e morte! Meriti di essere bruciata viva! Sei un essere malvagio! Hai sul viso i segni della malvagità! Strega
torna all’inferno! Vattene via! Ti odio e non ti considero mia figlia!
L’ultima frase
risuonava ancora più forte nelle sue orecchie e davanti a lei comparve la
figura spettrale di suo padre che continuava a urlare parole malvagie nei suoi
confronti. Aki si tappò le orecchie, ma non serviva a niente.
Aki urlò con tutte le
sue forze:<< Io non sono una strega! Non ho fatto male a nessuno! Perché
nessuno mi crede?>>. Scoppio a piangere disperata.
Le parole non
finirono ma aumentarono di volume
“Strega! Figlia del Demonio! Tu porti carestia e morte! Meriti di essere bruciata viva! Sei un essere malvagio! Hai sul viso i segni della malvagità! Strega
torna all’inferno! Vattene via! Ti odio e non ti considero mia figlia!
Aki urlò nuovamente
con tutte le sue forze:<< Basta! Basta vi prego!>>.
Una voce diversa e
calda disse:<< Svegliati … è solo un incubo … Svegliati!>>. Aki aprì subito gli occhi verso quella voce
che portava la luce nel suo incubo.
Aki era uscita dal
suo incubo per ritrovarsi in un letto che non era suo e accanto a lei c’era
Yusei che sorrideva.
Aki domandò:<<
Dove mi trovo?>>. Cominciò a osservare la stanza.
Yusei
rispose:<< Sei nella piccola abitazione che Lord Hatfield mi ha concesso
per dipingere il quadro che mi ha commissionato.>>.
:<< Perché mi
hai portato all’interno della tua casa?>>.
:<< Sei stata
ferita da un cacciatore alla spalla e non potevo curarti in mezzo alla foresta
e lasciarti lì>>. Rispose tranquillo Yusei.
Aki comincio a
ricordare gli eventi precedenti. La sua passeggiata nel bosco, il cacciatore
che la ferisce a una spalla, lei che riesce a fuggire al cacciatore, la prima
medicazione della ferita e tutto il resto degli eventi.
“Devo andarmene da qui!” pensò Aki scostandosi le coperte, ma Yusei
la bloccò scatenando l’ira della ragazza :<< Lasciami andare!>>.
Gridò con tutta la sua voce Aki.
Yusei scosse la testa
e cominciò a spiegare:<< Non devi più temere i contadini … ora non
possono più darti la caccia fino a quando non avrò terminato il
quadro.>>. Rallentò la sua presa verso la ragazza che si stava calmando.
Aki domandò:<<
Cosa intendi?>>.
Yusei sorrise e si
mise a spiegare con poche parole il piano che aveva progettato e messo in
pratica con uno dei cavalieri di Lord Hatfield e dopo concluse:<< Hanno
creduto al mio piano quindi adesso puoi vivere un po’ in pace e magari dopo
scappare via da qui.>>.
Aki urlò:<<
Perché ti importa così tanto di me?>>.
Yusei rispose con un
filo di voce:<< Perché non voglio vedere altre persone innocenti morire
per accuse fondate da false credenze.>>.
Aki domandò:<< Hai
conosciuto un’altra ragazza accusata di stregoneria?>>. Vide Yusei
alzarsi ed accendere una candela per illuminare la stanza.
Yusei torno a sedersi
sul letto e rispose alla ragazza:<< Peggio … molto peggio … ho ritratto
un cacciatore di streghe e la sua folle giustizia.>>.
Aki non disse nulla,
solo dopo qualche minuto il ragazzo cominciò a raccontare.
Si trovava lontano dalle terre controllate da
Lord Hatfield e continuava a vagabondare in cerca di signori disposti a farsi
ritrarre.
Passando per una
città, Yusei fu contatto da Lord Carlos Skye. Il titolo da Lord come spiegò
Yusei a Aki era il compenso della spietata caccia alle streghe che Skye aveva
attuato per tutta l’Europa.
Gli chiese di fargli
un ritratto e lui aveva accettato l’incarico. Lord Skye lo accompagnò fino al
suo castello che aveva trasformato in una prigione e tribunale di giustizia per
reati di stregoneria e contro gli eretici. Fuori dal castello c’erano dei
contadini che mettevano insieme diversi sacchi di paglia destinati sicuramente
a un condannato.
Entrato nel castello
cominciò subito il ritratto avvertendo una atmosfera carica di malvagità in
quel luogo, e durante la prima notte aveva sentito le urla disperate degli
accusati che pregavano di essere liberati e un colpo di frusta per azzittirli.
Durante la permanenza
del castello il ragazzo vide le cose più tremende: donne, ma anche uomini
condotti nelle segrete del castello, dove sotto le più orribili torture
confessavano quello che doveva essere il loro peccato.
Yusei aveva mille
volte pensato che quel posto poteva essere la perfetta raffigurazione dell’inferno.
Donne che confessavano di trasformarsi in qualsiasi animali e una vecchia sotto
tortura svelò la formula per trasformarsi “In
una lepre entrerò gemendo … affanno e dolor patirà e nel nome del demonio
andrò. Si, fin che a casa non ritornerò”
la donna era scoppiata in una risata
isterica prima di essere condotta nel grande forno dei sotterranei per essere
bruciata.
Nelle orecchie di
Yusei risuonarono ancora nel buoi della notte il grido degli innocenti.
“Salvaci!
Non sono una strega, salvami! Ti prego di aiutarmi, voglio tornare dalla mia
famiglia! Sono solo una povera vecchia innocente, ti prego figliolo liberami da
questa catene. Aiuto! Basta! Vi prego basta con questa tortura”
Lui non aveva mia
fatto niente. Una volta aveva preso il mazzo di chiavi e stava per liberare i prigionieri,
ma le guardie erano sveglie e attente e tuonava parole malvagie e colpi di
frusta agli innocenti. Da solo non
poteva sconfiggere e salvare quelle persone e quindi era tornato nella sua
stanza con il cuore carico di dolore.
Appena terminato il
quadro lasciò subito quel castello maledetto nonostante l’offerta di un ottimo
lavoro da parte di Lord Skye. Non poteva vivere nell’inferno sapendo che non
poteva salvare nessuna vita.
Finito il racconto
Yusei restò in silenzio e rivolse il suo sguardo verso Aki.
La ragazza
domandò:<< Per questo stai cercando in tutti i modi di salvarmi?>>.
Il ragazzo
annui:<< Non voglio che altre persone innocenti vengono bruciate o
torturate per false accuse.>>.
Aki scosse la
testa:<< E’ inutile! Salvi me e un altro innocente viene messo al rogo …
non puoi combattere tutto il mondo.>>. Abbracciò come un pupazzo le
coperte prima di osservare nuovamente Yusei.
Yusei chiuse gli
occhi e mormorò:<< Lo so … ma voglio provare a salvare più persone
possibili.>>. Aveva sonno e domani
doveva cominciare a disegnare il quadro approfittando della presenza della
ragazza a casa sua.
Yusei si alzò e disse:<<
Ti auguro la buona notte!>>.
Aki disse prima che
il ragazzo raggiunse la porta che portava all’altra stanza:<< Aspetta!>>.
Yusei chiese:<<
Si?>>.
Aki nascose il volto
rosso sotto le coperte e domandò:<< Puoi dormire vicino a me questa
notte? Sai …quando non dormo a casa mia …
ho gli incubi … l’ambiente mi rende più sicura la notte … non voglio svegliarti
di nuovo.>>.
Yusei rispose
sorridendo:<< Si … vado a prendere la coperta da viaggio.>>. Ritornò
dopo qualche minuto con il mano il necessario per la notte. Si sdraio vicino al
suo letto, non notando il sorriso della ragazza.
Yusei
mormorò:<< Buonanotte …>>. Spense la candela prima che si
consumasse del tutto.
Aki rimase ad
osservare Yusei a lungo prima di cadere addormentata e fu un sonno tranquillo
senza incubi e senza sogni.