La strega e il pittore

di falcediluna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


<< Strega!>>. :<< Seguace di Satana muori!>>.  :<< A morte la strega!>>.  :<< A morte la figlia del diavolo.>>.

 

 Le urla della folla inferocita diventarono sempre più forti,  la ragazza avvolta da un lungo mantello e dalla maschera scappava nella foresta.

La folla lanciava sassi contro la strega del loro villaggio  e uno centro sulla testa la ragazza che cadde per terra. Si rialzò subito e riprese la sua corsa verso il suo rifugio.

 

<< Strega!>>. :<< Seguace di Satana muori!>>.  :<< A morte la strega!>>.  :<< A morte la figlia del diavolo.>>.

 

Le voci diminuivano di volume più riusciva a allontanarsi dalla gente del suo villaggio. Finalmente era giunta  a casa. La ragazza appena entrò si liberò della maschera e del mantello. Resto immobile lasciando che il sangue della ferita si mischiasse alle lacrime.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


:<< Benvenuto alla mia corte Yusei.>>.

:<< E’ un vero onore essere al vostro servizio, Lord  Hatfield.>>. Il ragazzo dai capelli neri con ciocche dorate e occhi blu zaffiro chinò umilmente la testa.

Lord Hatfield abbozzò un sorriso e disse:<< La vostra fama di pittore è nota in questa regione e spero presto di arricchire la mia collezione di quadri con un vostro dipinto.>>. Il nobile indicò con la mano,  la porta che conduceva alla sua preziosa collezione.

Lord Hatfield continuò:<< Sir Brain vi accompagnerà fino alla vostra dimora. Una piccola casa nella foresta dove viveva un tempo il mio cacciatore di fiducia. Spero che la tranquillità che troverete vi aiuti a trovare l’ispirazione e spero che il piccolo problema che affligge le mie terre non vi crei problemi o vi faccia perdere l’ispirazione.>>. Gli occhi severi si posarono nuovamente sul pittore.

Yusei domandò con tono umile:<< Che genere di problema affligge le vostre terre?>>.

Lord Hatfield rispose:<< Un problema che purtroppo accumuna molti altri regni. Una vera e propria piaga mandata dal diavolo in persona a distruggere le anime buone del Signore, ma non temete! Vi posso assicurare che presto questo problema sarà presto risolto appena il giustiziere di dio verrà nel mio castello. Potete ora andare!>>. Con un cenno della mano chiamò il cavaliere e Yusei alzò la testa.

 

 

Yusei smontò da  cavallo e andò a controllare la sua attrezzatura da pittore che veniva trasportato su un piccolo carro portato da un contadino. Quando incontrò lo sguardo del contadino, notò che nei suoi occhi c’era paura e ansia. Che questa foresta abitava la creatura di Satana che teorizzava queste terre?

Si rivolse al contadino:<< Grazie per avermi accompagnato .. ora smonto la mia attrezzatura e dopo poi tornartene subito a casa.>>. Il volto del contadino si illuminò di gioia e smonto dal carro per aiutare Yusei a togliere più velocemente possibile l’attrezzatura dal suo carro.  Appena l’attrezzatura fu depositata all’interno della casa, il contadino risalì sul carro e disse:<< Addio straniero! >>. Si allontanò più velocemente possibile da quel luogo infernale.

Yusei domandò:<< Questo essere teorizza la popolazione da molto tempo?>>.

Sir Bain annui e disse con tono carico di rabbia:<< Ha causa di quel mostro abbiamo perso metà del raccolto, l’anno precedente e molti bambini sono morti di una malattia sconosciuta e non ti elenco altre atrocità compiute in passato da quella creatura per compiacere il suo padrone.>>. Sputò per terra e guardò il cielo stellato.

Yusei mormorò:<< Non ho mai sentito parlare di una creatura così potente e malefica.>>.

Sir Brain disse salendo sul cavallo:<< Siete molto fortunato … molto fortunato a non aver incontrato creature così perfide sul vostro cammino. Vi auguro una buona permanenza in queste terre.>>. Diede un colpo forte al suo cavallo e partì al galoppo.

Yusei mormorò:<< Grazie …>>. Entrò con la sua attrezzatura nella piccola casa.

La casa era bella arredata e c’erano molti trofei e strumenti di caccia che arredavano l’ambiente. Un tappeto con un orso arredava la stanza vicino al cammino e il letto era coperto da tante pellicce di piccoli animali.

Yusei si tolse gli abiti e mise come pigiama degli abiti vecchi pieni di buchi. Come pittore guadagnava abbastanza bene, ma non ancora da potersi permettere un ottimo guardaroba, come i grandi artisti italiani che soggiornavano in maniera stabile alla corte di qualche potente sovrano, ma doveva prima farsi un nome noto nelle corti minori per poi cercare di fare un salto in una corte importante. 

Si addormentò e il suo sonno fu incredibilmente tranquillo, nonostante i terribili racconti sul mostro del diavolo.

 

 

 In una piccola casa abbandonata, la terribile figlia di Satana stava curando la sua ferita alla testa utilizzando delle erbe che aveva trovato nella foresta. Sua nonna e sua madre conosceva l’arte dell’erboristeria e quando era piccola gli avevano insegnato i trucchi per creare ottimi rimedi. Nessuna medicina però poteva curare il suo cuore ferito.

Pensò scagliando una piccola ciotola contro la parete piena di crepe “Non sono una strega! Non sono la figlia del diavolo! Perché tutti mi considerano la causa delle loro sciagure?” . Lanciò un altro oggetto contro la parete.

Voleva andarsene via da queste terre e ricominciare a vivere, ma non aveva abbastanza denaro per realizzare questo desiderio.

 

 

Yusei si svegliò all’alba con l’intenzione di esplorare la foresta e trovare ispirazione per il quadro da dipingere. Lord Hatfield non aveva espresso preferenze su cosa voleva sul suo quadro e quindi aveva una buona libertà di usare la sua arte come meglio credeva.

Avanzava nella foresta e camminando non notava niente di anormale in quella foresta. Era così tranquillo che non credeva alla storia della creatura malvagia, che aveva segnato tanta disgrazia in queste terre.

Si caricò il necessario per cominciare una breve esplorazione per cercare l’ispirazione.  La foresta era tranquilla, sentiva solo il suono delle foglie mosse dal vento e il verso degli uccelli.

Continuando la sua esplorazione Yusei pensò non notando niente di anormale “Probabilmente qualche animale è stato scambiato per mostro dell’inferno”  e continuò la sua scampagnata.

Si fermò sentendo in lontananza il rumore di una sorgente d’acqua e continuò la sua marcia verso quel suono “Un ottimo luogo dove cercare l’ispirazione e magari fare qualche schizzo” .

Arrivato trovò una piccola cascata  e cominciò a preparare il necessario per fare un disegno da utilizzare in seguito, mentre si preparava sentì dei rumori. Alzò la testa e vide una ragazza dai capelli rossi mezza nuda vicino alla cascata. Yusei si avvicinò cercando di non farsi notare dalla ragazza, che stava immergendo un piede nell’acqua.

Prese un foglio e del gesso nero e cominciò a tracciare  sul foglio i contorni. La ragazza si emerse nell’acqua e solo quando metà del suo corpo fu immersa lasciò andare il telo e cominciò a nuotare.

Yusei pensò mentre continuava a disegnare “Ho trovato l’angelo della foresta … altro che mostro!”. Aveva finito di fare i primi schizzi e si preparava a prendere un altro foglio mentre la ragazza usciva dalle acque riavvolgendosi rapidamente nel telo marrone che portava con se.

Yusei si allontanò con movimenti lenti dalla sua postazione, ma non si accorse che aveva lasciato aperta la sua borsa con dentro gli attrezzi della pittura che cadero per terra producendo un sordo rumore.

La ragazza alzando la testa gridò:<< Chi c’è?>>.

 

Nota dell’autrice:

Ecco il nuovo capitolo, ringrazio Gattino bianco per la sua recensione. Ho avuto la possibilità di leggere la tua fanfic è la trovo fantastica e scritta molto bene e appena potrò lascerò anche una recensione. Sulla Fanfic di Naruto mi manca un po’ l’ispirazione.

Per little_lullu la mia fanfic non ti può piacere … OK, tutto va bene, ma non puoi criticare le recensioni lasciate da un altro utente, che esprime il suo parere.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Akiza gridò:<< Chi c’è?>>.

Yusei resto immobile e in silenzio nel suo piccolo nascondiglio.

Akiza gridò nuovamente:<< Chi c’è?>>. Uscì dall’acqua coprendosi con il mantello e cominciò la ricerca. Yusei indietreggiava lentamente cercando di non fare altro rumore.

La ragazza si fermò e disse ad alta voce:<< Vado a vestirmi! Qui non c’è nessuno!>>. Yusei sospirò e rimase nascosto tra le rocce, mentre la ragazza si muoveva in direzione opposta per andare a prendere i suoi vestiti.

Dopo essersi vestita, Akiza rimase immobile e pensò “Il seccatore deve essere anche in zona. Mi perseguitano perfino in questo mio piccolo angolo di pace” prese un sasso  e cominciò la sua ricerca.

Yusei ricominciò a muoversi lentamente cercando di arrivare in un posto più ideale dove nascondersi senza essere visto. Akiza accelerò il suo passo ritrovandosi a pochi passi da lui.

Yusei trattene il respiro e rimase completamente immobile. Akiza si chinò a prendere un altro sasso, notando un  pezzo di stoffa. Pensò sorridendo “Ecco, dove ti nascondi … ora ti faccio vedere la vera strega” con un rapido movimento lanciò il primo sasso e Yusei si mosse scoprendosi e Akiza lo afferrò per un braccio e avvicinò la pietra al viso del ragazzo.

Akiza stava per formulare una buona minaccia verso lo scocciatore, ma le parole non uscirono dalla bocca e pensò “Non sembra uno del villaggio …” e si fermò a osservare attentamente il ragazzo.

Occhi blu cobalto, capelli neri con alcuni ciuffi biondi … sul suo viso non c’era traccia di rabbia e odio. Yusei notò che gli occhi della ragazza era di color nocciola e sul suo volto c’era rabbia, ma anche tanta paura e sofferenza.

Akiza rimase incantata, ma dopo si riprese e domandò:<< Tu chi sei?>>.

Yusei rispose spostando lo sguardo verso il sasso che la ragazza teneva ancora troppo vicino alla sua testa:<< Il mio nome è Yusei Fudo e sono un pittore. Chiedo scusa per la mia maleducazione, dama.>>.

Akiza alla parola “dama” si infuriò ancora di più verso Yusei e domandò:<< Mi stai prendendo in giro?>>. La rabbia verso quello sconosciuto che la stava prendendo in giro stava aumentando e la voglia di spaccarli la testa con quel masso aumentava.

Yusei rispose con tono calmo:<< Assolutamente no! Non avevo alcuna intenzione di spiarla … è stato un incidente.>>. I disegni erano al sicuro dentro la sua sacca.

Akiza allontanò il sasso dal volto di Yusei e domandò:<< Sei per caso uno straniero?>>. Yusei annui con la testa, e la ragazza pensò “Ecco spiegato il suo strano modo di fare nei miei confronti” buttò il masso per terra e si allontanò da Yusei.

Yusei domandò:<< Posso sapere adesso il vostro nome?>>.

Akiza stava per rispondere, ma si blocco e gridò:<< E’ meglio che mi eviti!>>.

:<< Perché?>>.

:<< Perché io sono una strega, la figlia di Satana in persona.>>. Rispose con rabbia.

Il ragazzo e la ragazza restarono a fissarsi per lungo tempo, fu Yusei a ricominciare il discorso con un sorriso:<< Davvero?>>.

 Akiza annui con la testa e continuò:<< Sono responsabile di ogni disgrazia. Ti consiglio di sparire!>>. Voleva liberarsi di quel ragazzo e impedire che soffrisse a causa sua.

Yusei disse:<< Io penso che sia solo una stupida bugia …>>.

Akiza gridò:<< Non è vero! Da quando sono piccola vengo accusata di ogni atroce sofferenza. Sono una strega! Sparisci!>>. Cominciò a lanciare sassi verso il ragazzo che rimase immobile.

Yusei mormorò:<< E’ tipico delle persone cercare un capro espiatore e in questo posto sei stata scelta tu.>>.

Akiza alzò ancora di più la voce:<< E’ inutile che provi pietà per me e cerchi di consolarmi! Ti ho detto di sparire!>>. Si coprì il volto con le mani, per mostrare le lacrime.

Yusei mormorò:<< Se vuoi sparisco … ma vorrei almeno conoscere il vostro nome …>>. Voleva avvicinarsi per consolarla, ma la ragazza era come una rosa fragile, ma pronta sempre a pungere e ha ferire.

Akiza rispose asciugando le lacrime:<< Il mio nome Akiza … non ho un cognome.>>.

:<< Non hai un cognome?>>.

:<< Lo perso tanto tempo fa quando … ma te cosa ti importa? Sei solo uno stupido straniero di passaggio!>>.

:<< Vorrei provare ad aiutarti in …>>.

Akiza non lasciò terminare Yusei:<< Aiutarmi? Cosa sei un prete pittore? Uno che dipinge e aiuta le povere pecorelle smarrite? Non ne ho bisogno!>>,

Yusei rispose con un filo di voce:<< Mi piace aiutare le persone … alcune persone mi hanno detto che sono troppo altruista.>>. Sorrise debolmente.

Akiza disse con tono aspro:<< Hanno ragione!>>. Cominciò a allontanarsi da Yusei e si guardò intorno. Restare in una zona per troppo tempo era abbastanza pericoloso.

Yusei esclamò:<< Ora ti lascio … spero di incontrarti di nuovo per parlarti.>>.

Akiza rispose acida:<< Speranze vane!>>. Scappo velocemente verso il folto del bosco.

Yusei rimase solo, e raccolse il resto del materiale che ancora teneva fuori dalla borsa e decise di tornare a casa. Con i schizzi di oggi e la sua nuova conoscenza, aveva una mezza idea su cosa dipingere.

 

Tornato a casa Yusei depose sopra al piccolo tavolo la sua sacca e stava per tirare fuori i disegni, quando in lontananza sentì il rumore di un cavallo al galoppo e uscì per controllare chi era.

Era Sir Brain che disse:<< Buongiorno Yusei, avete dormito bene?>>.

Yusei annui e domandò:<< E’ la strega la causa di tutti i vostri mali?>>.

Sir Brain rispose con un'altra domanda:<< Come avete saputo che in queste terre, c’è una strega?>>.

Yusei rispose:<< Semplice … un contadino armato di zappa stava passando in questa zona e mi ha chiesto, se avevo visto la strega, ma io non conoscendo il suo aspetto non ho saputo dare indicazioni precise.>>.

:<< Alcuni contadini coraggiosi si avventurano da soli alla ricerca della strega, ma senza successo. Nessuno sa dove si nasconde la figlia di Satana.>>.

:<< Me la potete descrivere? Vorrei essere d’aiuto ai contadini.>>. Domandò Yusei fingendo di non conoscere l’aspetto della famosa strega.

Sir Brain rispose:<< E’ una ragazza dai capelli rossi e dagli occhi nocciola. Il suo nome è Akiza, ma qui la chiamiamo la Strega della Rosa Nera.>>.

:<< Grazie per l’informazione.>>. Disse Yusei continuando la sua recita.

Sir Brain esclamò:<< Avete già deciso cosa dipingere?>>.

Yusei rispose prudente:<< Sto ancora riflettendo … ma pensavo a un mito pagano.>>.

Sir Brain annui con la testa:<< Allora vi lascio ai vostri pensieri! Devo subito al castello.>>.

Yusei disse:<< Arrivederci.>>. Sir Brain salutò con la mano prima di allontanarsi al galoppo.

Ritornato dentro, Yusei tirò fuori i suoi disegni dalla sacca e cominciò a osservarli e pensò “Un mito che si adatta alla storia di questa ragazza … dovrei cercare nei libri che mi ha dato quel uomo che ho ritratto. Certo che è stato uno strano modo di pagarmi il servigio offerto”

Tirò fuori i libri e cominciò a leggerli.

 

Nella foresta Akiza raccoglieva dei frutti di boschi per il pranzo. La sua mente era però occupata dal volto di Yusei. Cerco di cacciare l’immagine del ragazzo, ma questa tornava appena si distraeva.

Devo liberarmi della sua immagine … sarà diverso … ma non mi devo fidare … “ si chinò per raccogliere quello che cercava.

Quando si alzò si fermò a contemplare il silenzio della foresta e trovò una piccola pace dentro il suo cuore.

Una voce spezzò la pace:<< La Strega! La Strega!>>. Era un contadino con in mano un forcone. Akiza lo guardò con tutto l’odio del modo prima di darsi alla fuga.

 

Nota dell’autrice: grazie mille per la recensioni.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Correre, aveva solo questa parola in testa. Correre per sfuggire a un uomo che vuole la sua morte. Correre per cercare di vivere una vita senza felicità. Correre con uno strano desiderio nel cuore. Era per questo che Aki correva.

 

Aki la strega correre perché era una strega senza scopa, ma sempre una strega era e per il contadino arrabbiato per il magro raccolto e le galline scomparse, doveva solo morire.

Era andato da solo lasciando una moglie e un figlio che a causa del magro raccolto  e del continuo furto di galline non riusciva più a nutrire la sua piccola famiglia. Il suo cuore batteva forte in petto e con il bastone in mano cercava di prendere la strega e di rendersi giustizia.

Ladra e mostro! Ladra e mostro!”  la sua mente gridava verso la figura dai capelli rossi che correva più veloce di lui. Il contadino cerco di aumentare il suo passo, ma la strega diventava sempre più un puntino rosso in lontananza.

L’inseguimento ebbe fine. Stremato dalla stanchezza, il contadino si sdraiò vicino a un tronco albero appoggiando la schiena contro l’albero. Si sciolse il fazzoletto scacchia - malefici confezionato dalla moglie e si asciugo la fronte.

Si annodò di nuovo il fazzoletto al collo e pensò “La strega sarà tornata al suo nascondiglio. Devo cercarla o tornare indietro?” e nella sua mente comparì l’immagine del suo bambino e di sua moglie.

Si rialzò in piedi e pensò “Devo continuare! Probabilmente il suo nascondiglio non è così lontano”  il contadino riprese la sua marcia verso la direzione dove aveva visto scomparire la strega.

Continuava ad avanzare nel folto della foresta, fermandosi ad ascoltare se sentiva in lontananza un rumore o un incantesimo pronunciato a voce alta, poi ricominciava la sua marcia.

Dopo ore trascorso senza scovare la strega, il contadino pensò “Meglio tornare indietro … lascerò un segno su un albero per ricordare i punti che ho già esplorato e per dare una preziosa indicazioni agli altri”.

Con la zappa tracciò un segno profondo su un albero e pensò “Quando compirò quaranta passi da questo albero metterò un altro segno” e riprese a camminare, contando mentalmente i passi che faceva fino al prossimo albero.

Arrivato al secondo albero si fermò e di nuovo fece un altro segno. Stava per riprendere la marcia quando un rumore lo bloccò. Il contadino si girò di scatto e gridò:<< Dannata strega! Vieni fuori e affrontarmi!>>.  Il rumore diventò più forte.

Il contadino cominciò a agitare la zappa con furia, quando un ringhio lo fece sobbalzare dallo spavento. Un altro forte ringhio e dai cespugli apparve un lupo e il contadino esclamò:<< Brutta strega! Vedendo il mio fazzoletto hai deciso di trasformarti in un lupo per uccidermi? Non ho paura di te!>>. Mosse di nuovo la zappa per cercare di spaventare la strega.

Il lupo ringhio nuovamente e cominciò a avvicinarsi al contadino e dopo scattò per colpirlo, ma l’uomo usò la zappa per difendersi e colpì il lupo con forza. L’animale dolorante si allontanò di alcuni passi dal contadino e ringhio.

:<< Fatti avanti! Ti ucciderà e liberò la mia famiglia dalla fame.>>. Agitò nuovamente la zappa verso il lupo, ma dopo si bloccò sentendo altri versi d’animale provenire dal fondo della foresta.

Apparvero altri lupi che si congiunsero al primo lupo e il contadino gridò:<<  Codarda! >>. Mosse la zappa in tutte le direzioni, i lupi ringhiarono prima di lanciarsi all’attacco. Il contadino riuscì a parare i colpi di due lupi, ma non riuscì a respingerle l’aggressione degli altri lupi e per il dolore perse la presa sulla zappa, che cadde per terra.

Il contadino ferito tentò di raccogliere la zappa, ma i lupi furono più veloci e le grida del contadino risuonarono nella foresta e poi di nuovo il silenzio.

 

Aki aspettò qualche ora prima di inoltrarsi nuovamente nella foresta per controllare le piccole trappole che aveva piazzato in alcuni punti della foresta. Suo nonno quando era in vita, era stato un grande cacciatore e aveva scritto i metodi di caccia sopra a un libro che custodiva gelosamente.

Scivolò fino alla prima trappola trovando un coniglio prigioniero e pensò “La cena è assicurata anche questa sera” raccolse una pietra e uccise il coniglio. Solo allora liberò la trappola e sollevò il cadavere delle orecchie.

Tornata a casa cominciò a scuoiarlo e ha pulirlo, prima di accendere un piccolo fuoco all’esterno della sua abitazione e buttarci il coniglio. Accese un secondo fuoco per metterci sopra una piccola ciotola con dentro delle verdure commestibile raccolte nella foresta.

Appena il coniglio fu abbastanza cotto lo divorò insieme alle verdure cotte. A volte quando le trappole non funzionavo o non riusciva a prendere i pesci, doveva accontentarsi solo delle verdure e dei frutti commestibili del bosco.  C’erano determinati giorni dell’anno dove soffriva la fame, ma riusciva sempre a trovare qualcosa di commestibile, senza troppo avvicinarsi al villaggio.

Mentre pensava il suo pensiero ritornava su Yusei che aveva conosciuto in mattinata. “Non devo pensare a lui! Lui è uno straniero che appena finita la sua commissione riprenderà il suo viaggio per altre corti e si dimenticherà di me”.

 

Passarono dei giorni, Yusei continuava il suo studio della mitologia greca per trovare il giusto soggetto da dipingere sul quadro e pensava a Aki.

Un urlo lo raggiunse insieme a altri elementi e uscì fuori dalla abitazione. In lontananza vide un carro trainato da un asino e dietro un gruppo di persone che lo seguivano con la testa china. Nel gruppo solo una donna che indossava un vestito nero e non smetteva di piangere e urlava.

Si avvicinò al gruppo e domandò:<< Cosa è successo?>>. Si bloccò notando che dal panno sporco di sangue usciva una mano umano.

La donna urlò dal dolore strappandosi i capelli:<< La strega! La strega ha ucciso mio marito!>>. Emise un urlo di dolore e un uomo si avvicinò per calmarla.

Un contadino si avvicinò e disse:<< Questo disgraziato è andato da solo nella foresta per fare giustizia, ma la strega si è trasformata in un lupo e lo ha ucciso.>>. Sputò per terra, quell’essere doveva morire.

Yusei mormorò:<< Purtroppo … la strega è capace di trasformarsi in animale per difendersi. >>.  Nella sua mente pensò “ Non è stata Aki … ma un lupo che abita queste foreste.

Uno degli uomini si avvicinò e domandò:<< Hai per caso visto la strega passare?>>.

Yusei rispose:<< No … per mia fortuna!>>.

Un altro contadino il più vecchio del gruppo esclamò:<< Bisogna bagnare il corpo di acqua santa e bruciarlo. Con la prossima luna piena potrebbe diventare un lupo mannaro a causa della maledizione della strega.>>. Questo scatenò un coro di commenti e di nuovo la donna gridò.

La donna osservò Yusei per un secondo, prima di aggrapparsi con tutte le forze a lui:<< Uccide la strega! Vendica il mio povero marito! Ti prego aiutami anche tu!>>. La donna si accasciò al suolo e ricominciò nuovamente a piangere.

Yusei non rispose, non poteva fare una falsa promessa a quella povera donna. Lui non avrebbe ucciso Aki perché era una vittima di false credenze popolari.

Osservò il gruppo allontanarsi in silenzio e dopo ritornò a casa per studiare e pensare al soggetto del suo quadro senza riuscirci.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Era passata una settimana dall’uccisione del contadino. Yusei ogni giorno vedeva un gruppo di contadini dirigersi nella foresta alla ricerca di Aki e capitava che un contadino chiedeva informazioni e Yusei negava sempre di aver visto la strega e non era una bugia.

Dopo l’incontro vicino alla cascata, Yusei non aveva più rivisto Aki e non sapeva dove cercare la ragazza e l’unica consolazione rimaneva che se non la trovava lui neanche i contadini potevano scoprire il suo nascondiglio.

Sentì qualcuno bussare alla porta e andò subito ad aprire: si trovo di fronte uno dei cavalieri che servivano Lord Hatfield e domandò:<< Posso esservi utile?>>.

Il cavaliere rispose:<< Lord Hatfield vuole sapere se avete deciso il soggetto del vostro quadro.>>.

Yusei annui:<< Ho scelto di raffigurare Elena, spero che il soggetto sia gradito.>>.

Il cavaliere domandò:<< La donna che causò la distruzione di Troia?>>.

Yusei annui:<< Dicono che certi quadri che raffigurarono una personaggio antico che porti disgrazia serva per eliminare le maledizioni che colpiscono quella terra.>>. Era una bugia che serviva per convincere il conte.

:<< Può avere questo potere un quadro?>>. Esclamò sorpreso il cavaliere, poteva essere una speranza per la sua terra inflitta dalla maledizione della strega.

:<< Il suo effetto è maggiore se il soggetto ha il volto e la fattezze di chi ha lanciato la maledizione.>>.

:<< Difficile … molto difficile …>>.

:<< L’altro cavaliere mi ha detto che abita in questa foresta, giusto?>>.

:<< Si, ma nessuno è ancora riuscito a stanarla! Il diavolo l’aiuta a nascondersi nella foresta.>>.

:<< Avete ragione, ma un povero pittore come il sottoscritto può riuscire nell’impresa di fare degli schizzi precisi sul suo volto.>>.  Yusei pensò “In verità ho già avuto la possibilità di ritrarla, ma questo piccolo piano servirà per allontanare i contadini e i cavalieri dal bosco per un breve periodo di tempo”.

Il cavaliere domandò:<< Pensi di non essere attaccato dalla strega?>>.

Yusei annui:<< Non sono armato come i contadini o voi cavalieri e soprattutto non sono originario di queste terre. Mi prenderà per un vagabondo e non intuirà il mio scopo.>>.

:<< Potrebbe funzionare …>>.

:<< C’è un altro piccolo problema.>>.

:<< Quale?>>.

:<< La strega deve essere incolume o il suo sangue può rovinare l’effetto del dipinto. Naturalmente ci sono altri piccoli fattori che possono rovinare l’opera positiva del quadro, ma minori rispetto a questo.>>. Yusei pensò “Devo proteggerla da questa stupida superstizione e per fortuna posso usare le miei doti di artista”

Yusei aggiunse con tono preoccupato:<< Vi conviene tornare subito al castello di Lord Hatfield e avvisarlo! Ogni secondo è prezioso per l’uscita dell’opera e se qualcuno ferisce la strega saremo costretti ad aspettare la sua completa guarigione per tentare nuovamente.>>.

Il cavaliere salì immediatamente sopra al destriero e gridò:<< Andrò subito ad avvisarlo! Aspettate di sapere una sua risposta.>>. Appena finito di dire la frase partì subito verso il castello del suo signore.

Yusei penso “Dovevo fare l’attore … ma l’amore per la pittura era più forte di qualsiasi altra forma artistica” e rientrò in casa.

 

 

Aki amava godersi le lunghe passeggiate nella foresta (quando nessuno la inseguiva chiamandola strega e minacciandola di morte) le trovava rilassanti. Riusciva a percepire la natura e la sua incredibile forza come gli aveva insegnato la nonna.

I ricordi con la nonna erano gli unici momenti di pura felicità che la sua giovane vita aveva conosciuto e che teneva gelosamente custodita nel suo cuore. L’immagine del volto di Yusei era ancora presente nella sua mente e non accennava a scomparire.

Ogni tanto si fermava a raccogliere diverse erbe commestibili, poiché nelle trappole non aveva trovato nessun piccolo animale intrappolato e pensò “Devo sperare che qualche animale cade nella trappola mentre sono lontana da casa”  e riprese a camminare.

Riprese a camminare quando fu sfiorata dalla freccia, e Aki pensò “Non mi lasciamo mai in pace …” e una freccia la colpì alla spalla. La ragazza urlò dal dolore e cominciò a correre nella foresta, nonostante il dolore della ferita.

Il cacciatore che aveva scagliato la freccia pensò “Meglio non andare in quella direzione … quella zona è frequentata da un gruppo di stregoni tramutati in lupi. Tornerò dal conte per dare la notizia del ferimento della strega”

Aki corse per qualche minuto prima di fermarsi e guardare la ferita. Spezzo la parte superiore della punta e con tutte le sue forze tentò di estrarre la freccia senza riuscirci. Prese qualche erbe che portava e fece un impasto da mettere sulla ferita e doveva trovare qualcuno in grado di estrarre la freccia.

Si rialzò in piedi e cominciò a camminare lentamente per impedire alla freccia di entrare più profondamente. Doveva trovare qualcuno che l’aiutava a togliere la freccia … doveva trovare Yusei.

 

 

Lord Hatfield chiese al cavaliere:<< Sono queste le parole esatte del pittore?>>.

Il cavaliere rispose:<< Si … mio signore.>>.

Lord Hatfield rimase in silenzio e pensò “Prima bisogna liberarsi del maleficio e dopo uccidere la strega prima che ne crei un nuovo. Bisogna sperare che tutto la procedura vada a buon fine … ma bisogna fare un tentativo per liberarsi di questa piega” e continuava con queste riflessioni.

Un altro cavaliere disse:<< Bisogna agire in fretta mio signore! Molti contadini ogni notte vanno in cerca della strega e possono trovarla in qualsiasi momento e ferirla.>>.

Lord Hatfield esclamò:<< Questo lo so!>>. Era una decisione importante da prendere con tutta la calma possibile.

Mezz’ora dopo, Lord Hatfield disse:<< Ho deciso di sospendere per ora la caccia della strega fino alla realizzazione del dipinto e preghiamo che tutto proceda secondo i piani.>>.

In quel momento entrò uno dei servi del lord e disse con voce umile:<< Mio signore, perdonate il disturbo, c’è qui un cacciatore che vi vuole parlare.>>.

Lord Hatfield disse:<< Fatelo entrare! La riunione tanto era conclusa.>>.

Il cacciatore entrò e dopo essersi inchinato disse:<< Mio signore! Ho ferito la strega con una freccia e credo che gli rimane poco da vivere.>>. Non si aspettò di certo una simile reazione da parte del Lord e dei suoi cavalieri.

Lord Hatfield gridò:<< Sciagurato che cosa hai fatto?>>. Era rosso dalla colera.

Il cacciatore replicò con la voce umile spaventata:<< Ma … signore … la strega non doveva essere …>>.

Lord Hatfield gridò:<< Non prima che la sua maledizione e la sua magia malefica venga neutralizzata. Ora dobbiamo aspettare che guarisca prima di agire.>>. Gettò una coppa per terra con tutta la sua forza.

Il cacciatore mormorò tremante:<< Io non lo sapevo … se lo avessi saputo non avrei ferito la strega …chiedo perdono.>>. Si inchinò con tutto il corpo e come un bambino scoppio a piangere.

Lord Hatfield si calmò e pensò “Non posso punirlo … la mia decisione non era stata ancora presa e non divulgata tra i miei sudditi” e guardando il cacciatore disse:<< Sei perdonato … ma la prossima volta verrai puniti severamente.>>.

Il cacciatore mormorò:<< Grazie mio signore!>>.

Lord Hatfield disse con voce stanca:<< Ora vattene.>>. A quelle parole il cacciatore uscì dalla stanza velocemente e ringrazio il cielo per non essere stato punito in maniera severa.

Lord Hatfield disse:<< Andate e avvisate la popolazione. Impedite a qualsiasi contadino, cacciatore o qualsiasi altro suddito di entrare nella foresta. Spiegateli che bisogna prima eliminare la magia nera della strega prima di mandarla nel luogo che merita. Andate e muovetevi velocemente!>>. I cavalieri si inchinarono e si allontanarono lasciando Lord Hatfield completamente da solo.

Spero che dopo il mio regno conosca la pace …” chiuse gli occhi stanco.

 

 

Yusei era tornato vicino alla cascata dove aveva incontrato per la prima volta Aki. Aveva deciso che Elena/Aki passeggiava vicino alla cascata, in un passaggio molto simile al loro incontro e aggiungendo qualcosa di antico.

Stava per mettersi a disegnare quando notò una figura sdraiata vicino all’acqua e pensò “Spero che non si tratti di un altro contadino morto a causa dei lupi” e si avvicinò per controllare. Solo quando fu molto vicino riconobbe Aki.

Il ragazzo gli corse vicino notando subito la freccia e il sangue uscito dalla ferita e chiese alzando di molto la voce:<< Cosa ti è successo?>>.

La ragazza aprì gli occhi e riconobbe il volto di Yusei rispose:<< Qualcuno mi ha colpito con una freccia … ho spezzato la punta … ma non sono riuscito ad estrarre la freccia.>>. Chiuse nuovamente gli occhi sentendosi stanza.

Yusei prese in braccio Aki e gridò:<< Ti porto subito a casa mia per medicarti!>>.

Intanto in tutto il regno la caccia della strega veniva stoppata.

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Un altro cavaliere giunse nella casa abitata da Yusei verso la sera, proprio mentre il ragazzo aveva disteso Aki sopra al letto, aveva estratto la freccia da dietro la spalla e l’aveva medicata.

Chiuse la stanza da letto e raggiunse l’ingresso. Assunse una espressione seria prima di aprire la porta e chiese alzando la voce:<< Cosa succede?>>.

Il cavaliere rispose:<< Lord Hatfield ha accettato il vostro piano, ma c’è un problema.>>.

Yusei domandò allarmato:<< Che genere di problema?>>.

:<< La strega è stata ferita per errore da un cacciatore.>>.

:<< Maledizione!>>.  Esclamò Yusei fingendo sorpresa e rabbia verso quel contrattempo:<< Dovrò aspettare che la ferita guarisca prima di cominciare a dipingere il quadro.>>.

:<< E se durante questo tempo la strega morisse?>>. Chiese incuriosito il cavaliere.

Yusei scosse la testa:<< Non credo che per una banale ferita da freccia possa uccidere una strega e annullare il suo maleficio. Bisogna adottare ogni soluzione utile per liberarsi di lei.>>.

Il cavaliere salì sul suo cavallo prima di annuire e disse:<< Vi auguro la buonanotte, pittore!>>.

Yusei salutò con la mano e rientrò nella sua abitazione per controllare il suo ospite. Aki continuava a dormire e Yusei poteva approfittare di controllare la ferita e la medicazione che aveva eseguito sulla spalla destra.

Soddisfatto della sua medicazione, decise di lasciare Aki al suo riposo. Lui si sarebbe accontentato del pavimento di legno della sua abitazione e della coperta che si portava dietro in tutti i suoi viaggi con qualche buco, ma sempre calda.

 

 

Lentamente il sogno di Aki si trasformò in un incubo.

L’ambiente amichevole della casa della nonna presto si trasformò in un ambiente buio senza neanche una luce. Lentamente cominciarono ad apparire occhi carichi di odio e di rabbia e grida con frasi e parole che lei conosceva bene.

 

Strega!  Figlia del Demonio!  Tu porti carestia e morte!  Meriti di essere bruciata viva!  Sei un essere malvagio!  Hai sul viso i segni della malvagità! Strega torna all’inferno! Vattene via! Ti odio e non ti considero mia figlia!

 

L’ultima frase risuonava ancora più forte nelle sue orecchie e davanti a lei comparve la figura spettrale di suo padre che continuava a urlare parole malvagie nei suoi confronti. Aki si tappò le orecchie, ma non serviva a niente.

Aki urlò con tutte le sue forze:<< Io non sono una strega! Non ho fatto male a nessuno! Perché nessuno mi crede?>>. Scoppio a piangere disperata.

Le parole non finirono ma aumentarono di volume

 

“Strega!  Figlia del Demonio!  Tu porti carestia e morte!  Meriti di essere bruciata viva!  Sei un essere malvagio!  Hai sul viso i segni della malvagità! Strega torna all’inferno! Vattene via! Ti odio e non ti considero mia figlia!

 

Aki urlò nuovamente con tutte le sue forze:<< Basta! Basta vi prego!>>.

Una voce diversa e calda disse:<< Svegliati … è solo un incubo … Svegliati!>>.  Aki aprì subito gli occhi verso quella voce che portava la luce nel suo incubo.

 

 

Aki era uscita dal suo incubo per ritrovarsi in un letto che non era suo e accanto a lei c’era Yusei che sorrideva.

Aki domandò:<< Dove mi trovo?>>. Cominciò a osservare la stanza.

Yusei rispose:<< Sei nella piccola abitazione che Lord Hatfield mi ha concesso per dipingere il quadro che mi ha commissionato.>>.

:<< Perché mi hai portato all’interno della tua casa?>>. 

:<< Sei stata ferita da un cacciatore alla spalla e non potevo curarti in mezzo alla foresta e lasciarti lì>>. Rispose tranquillo Yusei.

Aki comincio a ricordare gli eventi precedenti. La sua passeggiata nel bosco, il cacciatore che la ferisce a una spalla, lei che riesce a fuggire al cacciatore, la prima medicazione della ferita e tutto il resto degli eventi.

Devo andarmene da qui!” pensò Aki scostandosi le coperte, ma Yusei la bloccò scatenando l’ira della ragazza :<< Lasciami andare!>>. Gridò con tutta la sua voce Aki.

Yusei scosse la testa e cominciò a spiegare:<< Non devi più temere i contadini … ora non possono più darti la caccia fino a quando non avrò terminato il quadro.>>. Rallentò la sua presa verso la ragazza che si stava calmando.

Aki domandò:<< Cosa intendi?>>.

Yusei sorrise e si mise a spiegare con poche parole il piano che aveva progettato e messo in pratica con uno dei cavalieri di Lord Hatfield e dopo concluse:<< Hanno creduto al mio piano quindi adesso puoi vivere un po’ in pace e magari dopo scappare via da qui.>>.

Aki urlò:<< Perché ti importa così tanto di me?>>.

Yusei rispose con un filo di voce:<< Perché non voglio vedere altre persone innocenti morire per accuse fondate da false credenze.>>.

Aki domandò:<< Hai conosciuto un’altra ragazza accusata di stregoneria?>>. Vide Yusei alzarsi ed accendere una candela per illuminare la stanza.

Yusei torno a sedersi sul letto e rispose alla ragazza:<< Peggio … molto peggio … ho ritratto un cacciatore di streghe e la sua folle giustizia.>>.

Aki non disse nulla, solo dopo qualche minuto il ragazzo cominciò a raccontare.

 

 

 Si trovava lontano dalle terre controllate da Lord Hatfield e continuava a vagabondare in cerca di signori disposti a farsi ritrarre.

Passando per una città, Yusei fu contatto da Lord Carlos Skye. Il titolo da Lord come spiegò Yusei a Aki era il compenso della spietata caccia alle streghe che Skye aveva attuato per tutta l’Europa.

Gli chiese di fargli un ritratto e lui aveva accettato l’incarico. Lord Skye lo accompagnò fino al suo castello che aveva trasformato in una prigione e tribunale di giustizia per reati di stregoneria e contro gli eretici. Fuori dal castello c’erano dei contadini che mettevano insieme diversi sacchi di paglia destinati sicuramente a un condannato.

Entrato nel castello cominciò subito il ritratto avvertendo una atmosfera carica di malvagità in quel luogo, e durante la prima notte aveva sentito le urla disperate degli accusati che pregavano di essere liberati e un colpo di frusta per azzittirli.

Durante la permanenza del castello il ragazzo vide le cose più tremende: donne, ma anche uomini condotti nelle segrete del castello, dove sotto le più orribili torture confessavano quello che doveva essere il loro peccato.

Yusei aveva mille volte pensato che quel posto poteva essere la perfetta raffigurazione dell’inferno. Donne che confessavano di trasformarsi in qualsiasi animali e una vecchia sotto tortura svelò la formula per trasformarsi “In una lepre entrerò gemendo … affanno e dolor patirà e nel nome del demonio andrò. Si, fin che a casa non ritornerò[1] la donna era scoppiata in una risata isterica prima di essere condotta nel grande forno dei sotterranei per essere bruciata.

Nelle orecchie di Yusei risuonarono ancora nel buoi della notte il grido degli innocenti.

 

“Salvaci! Non sono una strega, salvami! Ti prego di aiutarmi, voglio tornare dalla mia famiglia! Sono solo una povera vecchia innocente, ti prego figliolo liberami da questa catene. Aiuto!  Basta! Vi prego  basta con questa tortura”

 

Lui non aveva mia fatto niente. Una volta aveva preso il mazzo di chiavi e stava per liberare i prigionieri, ma le guardie erano sveglie e attente e tuonava parole malvagie e colpi di frusta agli innocenti.  Da solo non poteva sconfiggere e salvare quelle persone e quindi era tornato nella sua stanza con il cuore carico di dolore.

Appena terminato il quadro lasciò subito quel castello maledetto nonostante l’offerta di un ottimo lavoro da parte di Lord Skye. Non poteva vivere nell’inferno sapendo che non poteva salvare nessuna vita.

 

 

Finito il racconto Yusei restò in silenzio e rivolse il suo sguardo verso Aki.

La ragazza domandò:<< Per questo stai cercando in tutti i modi di salvarmi?>>.

Il ragazzo annui:<< Non voglio che altre persone innocenti vengono bruciate o torturate per false accuse.>>.

Aki scosse la testa:<< E’ inutile! Salvi me e un altro innocente viene messo al rogo … non puoi combattere tutto il mondo.>>. Abbracciò come un pupazzo le coperte prima di osservare nuovamente Yusei.

Yusei chiuse gli occhi e mormorò:<< Lo so … ma voglio provare a salvare più persone possibili.>>.  Aveva sonno e domani doveva cominciare a disegnare il quadro approfittando della presenza della ragazza a casa sua.

Yusei si alzò e disse:<< Ti auguro la buona notte!>>.  

Aki disse prima che il ragazzo raggiunse la porta che portava all’altra stanza:<< Aspetta!>>.

Yusei chiese:<< Si?>>.

Aki nascose il volto rosso sotto le coperte e domandò:<< Puoi dormire vicino a me questa notte?  Sai …quando non dormo a casa mia … ho gli incubi … l’ambiente mi rende più sicura la notte … non voglio svegliarti di nuovo.>>.

Yusei rispose sorridendo:<< Si … vado a prendere la coperta da viaggio.>>. Ritornò dopo qualche minuto con il mano il necessario per la notte. Si sdraio vicino al suo letto, non notando il sorriso della ragazza.

Yusei mormorò:<< Buonanotte …>>. Spense la candela prima che si consumasse del tutto.

Aki rimase ad osservare Yusei a lungo prima di cadere addormentata e fu un sonno tranquillo senza incubi e senza sogni.

 





[1] Formula confessata nel 1622 a Isobel Gowdie strega

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Yusei era fuori a spaccare la legna e ha sistemarla all’interno della abitazione. Quando da lontano vide un folto gruppo di persone che avanzava verso di lui. Il ragazzo allarmato pensò “Non mi dire che hanno scoperto che Aki si nasconde qui?”

Il ragazzo rimase immobile ostentando calma e sicurezza, ma quando i contadini si avvicinarono notò che non avevano gli strumenti da lavoro che utilizzavano per dare la caccia a Aki.

Yusei quando la folla si fermò davanti a lui domandò:<< Buongiorno! Cosa desiderate?>>.

Uno dei contadini rispose posando la cesta vicino ai piedi di Yusei:<< Veniamo a portarti dei prodotti della nostra terra.>>.

Yusei domandò:<>. Non riusciva a comprendere.

Il contadino rispose:<< Abbiamo saputo dai cavalieri di Lord Hatfield del vostro progetto e siamo venuti a portarvi qualche piccolo dono per darvi la forza e l’energia che serve per produrre il quadro.>>.

Yusei mormorò a bassa voce:<< Non c’era bisogno …>>,

Il contadino non sentì la risposa di Yusei e disse ai suoi compagni:<< Cominciate a posare la roba davanti al pittore che le nostre offerte portano bene per distruggere la maledizioni.>>. I contadini gridarono di gioia e cominciarono a posare piccole offerte della loro terra.

I contadini pensarono che dopo la enormi sofferenze grazie a un dipinto sarebbe tornato il sereno e l’abbondanza.

Yusei provava un senso di vergogna per aver ingannato quelle persone vittime delle loro superstizioni e credenze.

 

La luce del sole filtrava dalle piccole tende e Aki aprì gli occhi. Per la prima volta nel suo cuore sentiva la serenità e la pace dopo la notte tranquilla. 

Si mise seduta notando la coperta di Yusei sul pavimento e pensò “ Devo aver dormito più del dovuto …” e si mise ad osservare l’interno della stanza con curiosità.

La porta si aprì in quel momento, Yusei entrò portando del pane e in una piccola tazza del latte fresco e disse:<< Buongiorno … come ti senti?>>.

Aki rispose:<< Molto meglio … non dovevi sprecare del cibo per me.>>.  

Yusei scosse la testa e disse:<< Non ti devi preoccupare per questo … questa mattina dei contadini mi hanno consegnato dei doni proveniente dalle loro terre.>>.

Aki mormorò abbassando la testa:<< A quanto pare hanno tutti creduto alla tua storia del quadro spezza maledizioni.>>. Prese dalle mani del ragazzo il pane e il latte e cominciò a mangiarli in silenzio.

Yusei rimase in silenzio ad osservare la ragazza che mangiava con appetito il pane e domandò quando la ragazza aveva finito di mangiare:<< Hai ancora fame? Vuoi un frutto o altro pane?>>.

Aki scosse la testa e disse:<< No … sono abituata a mangiare poco a colazione.>>. Quel poco era uguale a niente. Non faceva una colazione da tanto tempo per lei esisteva solo il pranzo e la cena e durante l’inverno era ancora più difficile trovare qualcosa da mangiare.

Yusei sorrise e mormorò:<< Torno di là … se hai bisogno, basta che mi chiami.>>.

Aki annui debolmente con la testa e Yusei lasciò la stanza portando la tazza vuota con se,

Aki si sdraio nuovamente sul letto di Yusei e pensò “Da quanto tempo non mi sentivo più così in pace?” nei suoi pensieri tornò il volto della nonna e della colazione che lei preparava per la sua unica nipotina e l’unico parente a non credere che lei era una strega.

La mente di Aki ritornò al momento in cui la sua fragile felicità venne distrutta.

 

Era inverno e la nonna era a letto con la febbre alta e lei era l’unica parente ad assisterla. Sua madre e suo padre avevano dato retta alle innumerevoli voci messe in giro dai contadini e solo lei si prendeva cura di sua nonna.

La nonna tossiva e Aki mise dell’acqua dentro al bicchiere e disse con voce sommessa:<< Bevi nonna, l’acqua ti farà passare la tosse.>>.

La nonna di Aki aprì gli occhi e disse:<< No … non servirà a calmare né la tosse né la febbre.>>.

Aki esclamò:<< Ma devi bere un po’ d’acqua!>>.

La nonna prese il bicchiere e cominciò a bere, proprio in quel momento la porta si aprì con un poderoso calcio ed entrarono il cavaliere del padre di Lord Hatfield.

Aki chiese:<< Cosa volete?>>.

Uno dei cavalieri ignorò la domanda di Aki e chiese:<< Chi di vuoi due fa di nome Iris?>>.

La nonna di Aki si mise seduta sopra al letto e disse:<< Sono i…>>. Non riuscì a terminare la frase a causa della tosse.

I cavalieri si avvicinarono e presero in malo modo la nonna di Aki e la portarono fuori, Aki chiese:<< Di che cosa è stata accusata?>>.

Il cavaliere rispose:<< Di stregoneria!>>.

Aki rimase senza parole e replicò:<< Non è possibile! Mia nonna non ha mai fatto uso di magie …>>. Nessuno dei cavalieri sentì una sola delle sue parole e dopo che la nonna di Aki fu salita sopra a un carretto partirono verso il castello.

Aki tentò di parlare con i suoi genitori, ma né suo padre né sua madre sembravano intenzionati ad aiutare l’anziana signore. In quel periodo avevano subito gravi a causa di un magro raccolto e di investimenti del padre.

Aki fu l’unica ad andare a visitare la sua nonna e portarli qualcosa da mangiare e delle medicine per curare la sua malattia.

Due settimane dopo il cacciatore di streghe chiamato per indagare sulla vicenda emise la sua condanna contro la nonna di Aki:<< Iris Leyla hai compiuto orribili atti di stregoneria, hai partecipato al sabba per incontrare il tuo unico dio, Satana sotto le vesti di caprone nero. Per questi reati ti condanno a tornare dal tuo creatore per mezzo del rogo. Domani mattina verrai bruciata viva.>>.

La nonna non arrivò al giorno dopo, morì durante la notte per l’aggravarsi delle sue condizioni e dopo due settimane l’accusa di essere una strega cadde su di lei.

Una grave inondazione e la morte del padre di Lord Hatfield per una malattia sconosciuta e la perdita definitiva di tutti i beni di suo padre portarono l’accusa di stregoneria verso di lei e i contadini presero di nuovo ad animarla con forza.

Suo padre che non aveva difeso sua madre, non fece nulla per sua figlia, pensando che sua madre morendo in prigione e non sul rogo, aveva trasmesso i poteri di strega alla figlia per rovinarlo del tutto.

Durante una notte, Aki si svegliò a causa del rumore dei tuoni e trovò suo padre che teneva in mano un coltello e il suo viso era carico di follia. La ragazza riuscì a evitare i suoi colpi, mentre il padre urlava:<< Sei una strega! Sei la figlia del diavolo e non mia figlia! Sei venuta al mondo solo per rovinarmi.>>.

Lei gridava tentando di riportare suo padre alla ragione:<< Papà … non sono una strega! Io sono tua figlia non dare ascolto alle voci dei contadini.>>. Il suo volto era rigato dalle lacrime, mentre suo padre tentava di colpirla.

Suo padre gridò:<< Stai zitta!>>. Aki riuscì a prendere in mano un vaso e lanciarlo addosso suo padre che cadde a terra. La ragazza rimase immobile a guardare suo padre, prima di vestirsi in tutta fretta.

Prese il coltello di suo padre e altri oggetti che potevano servire e scappo via dalla sua casa. Si inoltro nella foresta e ritrovò la vecchia abitazione della nonna e ha scappare dai contadini inferociti che l’accusarono di ogni disgrazia.

Due settimane dopo venne a conoscenza da uno dei contadini che gli dava la caccia, che suo padre era impazzito e si era tolto la vita e sua madre era stata portata via da un mercante di schiavi e la sua casa era stata distrutta.

Della sua vecchia vita non rimaneva assolutamente niente.

 

Qualcuno di nuovo la stava scuotendo e Aki aprì subito gli occhi, era di nuovo Yusei che domandò:<< Di nuovo un brutto sogno?>>.

Aki mormorò:<< No … qualcosa di peggio di un incubo.>>.

:<< Vuoi sfogarti con me?>>. Chiese il ragazzo sperando di aiutare la ragazza.

Aki scosse nuovamente la testa e disse:<< Quando sarà il momento … voglio essere lasciata da sola … per favore.>>.

Yusei annui con la testa e lasciò la stanza, mentre Aki scoppio a piangere cercando di non attirare di nuovo l’attenzione del ragazzo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Noi siamo cenere che danza nel mondo

Un piccolo frammento che verrà subito dimenticato

Una goccia soffocata dall’onda più grande.

Noi abbiamo diritto di avere ricordo solo tra le conoscenze

Nel profondo degli abissi.

I grandi uomini vivono alla luce del sole

Scacciando le nostre esistenze.

Siamo cenere e io sono cenere nera

Perché  per questo mondo io sono malvagia.

 

Yusei aveva letto il foglio e una sera domandò a Aki:<< Hai scritto tu queste parole?>>. La ragazza annui con la testa e il ragazzo chiese tenendo la testa bassa:<< Perché?>>.

Aki rispose con sospiro:<< Noi siamo solo gente comune che non merita posto nel ricordo del mondo e il mio è di color nero.>>.

:<>.

:<< Perché per gli altri io sono una …>>.

Yusei gli mise il dito sulle labbra prima che poteva pronunciare quella parola e disse:<< Basta! Non puoi vivere con il peso delle parole della gente sulla schiena.>>.

:<< E’ difficile …>>.

Yusei continuò:<< Tua nonna con la sua conoscenza nel campo dell’erboristeria poteva aiutare tante persone, ma tu sia cosa è successo.>>. Una delle sere precedenti, Aki si era confidata con Yusei e la ragazza aveva pianto per quasi tutta la notte tra le braccia di Yusei.

Lentamente la fortezza che Aki si era creata si stava sgretolando e il suo cuore cominciava a provare qualcosa di profondo verso Yusei.

Aki chiese per cambiare discorso e non ricordare quei dolori ricordi del passato:<< Tu non hai paura di essere dimenticato?>>.

Yusei scosse la testa e poi rispose:<< No … anche se il mio ricordo deve svanire di fronte ai grandi nessuno potrà cancellare la mia vita e quello che ho creato in questo mondo … anche senza il ricordo di una persona, io vivo perché ho vissuto al massimo la mia esistenza e non ho paura di essere dimenticato. Siamo stelle oscurate dalla luce della luna, ma dobbiamo vivere perché la nostra esistenza ci da una piccola luce e costruisce la storia del mondo.>>.

Aki abbassò la testa e mormorò:<< Forse …>>.

Yusei disse:<< Buonanotte!>>.

Aki disse alzando un po’ la voce:<< Adesso che sono guarita, devi cominciare a dipingere il tuo quadro e pretendo di non occupare il tuo letto.>>.

:<< Spiacente, ma fino a quando sarai mia ospite e modella tu dormirai nel mio letto.>>.  Replicò Yusei e diede la buonanotte a Aki.

Aki pensò “Spero di essere qualcosa di più di una semplice modella”

 

 

:<< I morti a causa della strega sono diminuiti.>>. Disse un cavaliere sorseggiando del vino.

:<< Si … i contadini non entrano più nel bosco per il decreto emanato dal nostro signore.>>. Disse l’altro cavaliere molto più giovane rispetto al compagno.

:<< Questo non risolve il problema …>>.

:<< Cosa intendi?>>

:<< Anche se il quadro viene terminato la strega rimane sempre un pericolo da eliminare.>>-

:<< Tu cosa suggerisci?>>.

:<< Aspettare che il pittore concluda il quadro e dopo ucciderla con il fuoco purificatore.>>.

:<< Bisogna prima trovare il suo nascondiglio e nessuno fino ad ora ci è riuscito.>>.

:<< Lo so! Ma dobbiamo fare qualcosa e forse un fatto dal passato ci può aiutare.>>.

:<< Quale fatto dal passato?>>.

:<< Te lo dirò quando andremo nel bosco.  Per ora ti deve solo fidare di me!>>.

:<< Va bene …>>.

I due brindarono con il vino restante.

 

…………………………………………………………………………………………………………

 

La mattina dopo Yusei condusse Aki nel luogo del primo incontro. Appena arrivati Yusei scelse il punto perfetto dove poter posizionare la ragazza e dopo cominciò a dare indicazioni su come la ragazza doveva impostare tutto il corpo prima di cominciare a prendere degli schizzi.

Yusei rimase immobile a guardare la ragazza e ha controllare che la postura e la posizione sia perfetta per il suo quadro e cominciò a disegnare Aki immaginandola come Elena.

Dopo aver tracciato Aki, Yusei passò a  disegnare rapidamente il paesaggio come nella sua testa si era prefissato. Passarono così due ore di disegno e quando il sole raggiunse il suo punto più in alto Yusei ripose i suoi strumenti e disse:<< Mangiamo qualcosa …>>. La ragazza annui con la testa.

Mentre il ragazzo prendeva il cibo dalla borsa, Aki si fermò a vedere i disegni che Yusei aveva tracciato sul foglio bianco. Vedeva il suo corpo immerso in un paesaggio di un sogno di bambina e il suo volto era sereno come nel passato.

Yusei domandò:<< Ti piace?>>. Offrì a Aki un po’ di pane e di frutta.

Aki rispose:<< Si …>>.

:<< Ho ancora delle indecisioni, ma sono vicino al risultato finale che volevo.>>.

:<< …>>.

:<< Le colonne le ho viste da un pittore itinerante molto più bravo e famoso di me che è stato a Roma.  Ha fatto diversi schizzi che si serve per le sue opere.>>. Aggiunse Yusei sorridendo e diede un morso alla mela che teneva in mano.

Aki cominciò a mangiare in silenzio osservando il quadro e quella donna che aveva il suo volto e il corpo che camminava in un mondo meraviglioso, prima che la sua vita venne trascinata per amore in un lungo e interminabile calvario, che l’avrebbe portata ad essere ricordata come portatrice di sciagure come gli aveva raccontato Yusei. Come lei.

Prima forse … ora aveva Yusei che gli regalava attimi di felicità nella sua piccola anima ferita, ma per quanto ancora? Una volta finito il quadro il ragazzo potrebbe lasciare questi luoghi e lasciare lei al suo destino.

Come maturò questa possibilità nel cervello di Aki nel suo cuore si sprigiono una fitta di dolore, che subito cerco di curare con un solo pensiero ripetuto nella sua mente per tutta la giornata all’infino “Lui mi porterà via da questi luoghi e viaggeremo insieme!”

Dopo il pranzo ripreso a disegnare e solo verso il tramonto Yusei e Aki tornarono nella loro piccola dimora.

Yusei chiese:<< A cosa pensi?>>.

Aki scosse la testa:<< Niente …>>.

:<>. Disse Yusei sollevando il volto della ragazza.

:<< Davvero?>>. Aki si trovò per la prima volta nella sua vita ad arrossire e il suo cuore aveva preso a battere più velocemente. “Cosa mi sta succedendo?” pensò la ragazza.

Yusei rispose sorridendo:<< Assolutamente si!>>.

Aki mormorò:<< Forse hai ragione …>>.

:<< Solo forse?>>.

:<< Hai vinto! Pensavo che una volta finito il quadro e consegnato … tu mi …>>.

:<< Tu puoi venire con me! Non ti lasciò in questo posto!>>.

:<< Sei sicuro di volermi portare con te?>>.

:<< Si!>>. Rispose deciso Yusei che lasciò il viso della ragazza per preparare la cena.

Aki sorrise e mormorò con voce bassa per non farsi sentire dal ragazzo:<< Grazie Yusei …>>. Per un attimo la tristezza e i brutti ricordi non fecero più parte dell’anima di Aki e cominciò a nascere una nuova speranza: una vita senza la parola “strega”.

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Dopo due settimane.

 

:<< La strega è scomparsa!>>. Gridò un contadino in lontananza.

Un altro contadino replica:<< Sarà andata a nascondersi per evitare il pittore.>>.

:<< Il mio raccolto è ancora intatto … niente saccheggi o perdite. La strega comincia a perdere i suoi poteri.>>. Gridò uno che portava in mano un cesto pieno di frutta.

:<>. Chiese un altro contadino, ma nessuno rispose.

Per ordine del loro signore era impossibile sapere o andare a trovare il giovane pittore che stava dipingendo la sua opera. Non potevano rischiare che la strega venisse a sapere del reale potere del quadro.

Il giovane cavaliere mormorò:<< L’effetto del quadro comincia a farsi sentire.>>.

Il vecchio cavaliere replicò:<< Non farti illusioni! La strega troverà sicuramente un nuovo metodo per attaccare il nostro popolo.>>.

:<< E’ vero che la strega originale era la nonna di quella attuale?>>. Chiese curioso il giovane cavaliere.

Il cavaliere più vecchio annui e disse:<< Si! La donna anziana è morta in galera ed è riuscita a passare “il soffio del diavolo” alla nipote. Per impedire che una nuova strega più forte del quadro possa nascere questa strega deve essere bruciata.>>.

Concluse e si avviarono verso il bosco facendo finta di eseguire il compito di pattugliare l’ingresso per evitare che qualche contadino disturbava la strega nel momento della pittura.

 

 

Yusei aveva quasi concluso il suo quadro e si fermò per un secondo ad osservarlo: la triste Elena indossava un vestito lungo bianco e teneva i capelli rossi al vento. Il suo triste sguardo era rivolto verso i ruderi della sua casa natale, l’unico luogo dove era stata veramente felice.

Aki mormorò:<< E’ davvero magnifico … un capolavoro.>>.

Yusei disse:<< Il merito è soprattutto tuo che sei …>>. Le parole si persero nella gola.

Aki esclamò:<< Un ottima modella?>>. Il ragazzo annui con la testa e rimase pensieroso.

Restarono in silenzio imbarazzante, poi Yusei disse:<< Domani andrò da Lord Heidfeld per annunciarli che entro tre giorni il quadro sarà terminato. In questi tre giorni che rimangono potremo organizzare il tuo trasporto lontano da questo paese.>>.

Aki fece un cenno con la testa e pensò “Potrò essere veramente felice con lui? Perché mi considera solo una modella?” questo pensiero la faceva disperare e il suo cervello l’aveva portata ad una sola conclusione: lui voleva una modella e lei era perfetta e non pretendeva un compenso.

Prima o poi dovrò parlare di questo dubbio con lui” e sula sua bocca apparve un sorriso quando il ragazzo l’accompagnò verso la stanza da letto.

Yusei sussurrò vicino all’orecchio:<< Buona notte.>>.

Aki rimase immobile, sentire il respiro del ragazzo vicino all’orecchio, gli fece battere più forte il cuore e rispose arrossendo:<< Buonanotte.>>.

 

 

Il mattino dopo Yusei preso il carretto che uno dei cavaliere di Lord Heidfeld aveva portato ad affidato a lui per gli spostamenti. Da quando aveva cominciato a dipingere il dipinto alla strega, doveva fingere di essere un umile pittore arricchito che non aveva nulla da spartire con il signore di quelle terre.

Il piano era buono, peccato che lui stava dalla parte della strega.

 

Arrivato al castello, con tanti contadini che lo aveva formato per rifornirlo di frutta e verdura e di nuovo Yusei provò un senso di colpa di fronte a quella forma di presa in giro.

Un cavaliere lo fece smontare dal carretto che fu affidato al ragazzo della stalla che avrebbe sfamato e fatto riposare il cavallo a disposizione di Yusei, che al ritorno avrebbe dovuto trasportare molta roba.

Lord Heidfeld domandò:<< Quando manca al termine del quadro?>>. Il tono era serio ma pieno di una strana ansia.

Yusei scosse la testa e disse:<< Devo ancora ultimarlo, ma ci siamo quasi.>>.

:<< Anche se la maledizione della strega sembra diminuita, ho bisogno di quel quadro.>>.

:<< Lo avrete tra tre giorni massimo.>>.

:<< Perfetto … sul compenso?>>.

:<< Siete voi a decidere il compenso, faccio sempre così per tutti i miei committenti.>>.

Lord Heidfeld concluse:<< Potete andare a concludere il quadro.>>. Con gesto concedo il ragazzo che con un breve inchino uscì dalla stanza.

Appena preso il carretto, Yusei ha dato al ragazzo della stalla della frutta e verdura in cambio di un mantello per coprirsi ed evitare che i contadini continuano con i loro doni.

 

La sera stessa Yusei e Aki avevano appena finito di mangiare e Yusei disse guardando la parete e non la ragazza:<< Domani dovremo cominciare a sistemare la roba da portarci dietro e il viaggio può essere lungo fino a un prossimo committente e …>>.

:<< Davvero mi vuoi?>>. Domandò Aki interrompendo Yusei.

:<< Si … che razza di domanda fai ora?>>.

:<< E’ solo che tu mi vuoi come modella!>>. Aki si rialzò dalla sedia e con rapidi movimenti andò fuori senza che il ragazzo aveva potuto replicare.

Yusei si alzò dal tavolo e andò a seguire la ragazza, era notte, ma era sempre pericoloso andare in giro soprattutto per i cavalieri che passavano per controllare che nessuno entrava nel bosco. doveva fermarla.

La ragazza non si era allontanata di molto, si era appoggiata sul tronco di un albero e Yusei domandò:<< Ma perché questo dubbio?>>.

:<< Tu mi vuoi solo per modella.>>.

:<< Non è …>>.

:<< Non voglio compensi e sono perfetta per te … mi vuoi solo per questo!>>.

:<< No …>>.

:<< Non cercare di convincermi del contrario. Sono solo una modella.>>.

:<< Ti sbagli tu per me non sei solo una modella … sei la donna che amo.>>. Replicò il ragazzo che arrossì vistosamente dalla vergogna.

Aki restò in silenzio a guardare il ragazzo e chiese avvicinandosi a Yusei:<< Davvero mi ami?>>. La ragazza stava per scoppiare a piangere, sembrava un sogno qualcuno che provava amore verso i suoi confronti.

Yusei accarezzò con una mano la guancia di Aki e disse:<< Si … io ti amo.>>.

:<< Anch’io Yusei.>>. Rispose la ragazza con voce bassa e arrosendo.

I due si baciarono sotto le stelle e Aki mormorò:<< Scusa se ho dubitato di te …>>.

Yusei mormorò:<< Grazie al tuo dubbio ho potuto dichiararmi.>>.

:<< Si … grazie…>>.

:<<  Di che cosa?>>.

:<< Di Amarmi.>>. Si diedero un altro bacio sulle labbra prima di rientrare

La mattina dopo Aki e Yusei si svegliarono abbracciati nel piccolo letto e sorrisero baciandosi di nuovo sulle labbra.

Entrambi si alzarono con calma per fare colazione e dopo Yusei avrebbe dato gli ultimi ritocchi al quadro per poterlo consegnare finalmente a Lord Heidfeld.

Aki si era vestita e disse:<< Devo tornare alla mia abitazione nel bosco.>>.

Yusei smise di dipingere e domandò:<< Perché devi tornare lì?>>.

:<< Ci sono alcune cose che vorrei portare con me e che sono importanti.>>. Rispose la ragazza abbassando lo sguardo.

Yusei prese le mani di Aki e domandò:<< Appartengono a tua nonna?>>.

La ragazza annui e disse:<< Vorrei portarle con me per avere sempre un suo ricordo da toccare.>>.

Il ragazzo baciò la testa di Aki e disse:<< C’è pericolo dei cavalieri e dei contadini.>>.

La ragazza baciò le labbra di Yusei e disse:<< Non mi succederà nulla … conosco meglio dei contadini e dei cavalieri il bosco e tornerò prima di domani mattina.>>.

Il ragazzo parve pensarci poi disse:<< Vai, ma promettimi di tornare subito.>>.

La ragazza baciò nuovamente il ragazzo e disse:<< Non ti preoccupare … sarò veloce.>>.

Yusei aiutò Aki a preparare una piccola sacca con il pranzo e la cena, dopo essersi scambiati ancora un bacio, la ragazza partì verso la foresta e sparì velocemente dalla vista del ragazzo.

Yusei tornò dentro a finire il quadro.

 

 

Aki era tornata a casa, doveva preparare il suo piccolo bagaglio e dopo rientrare entro domani pomeriggio nell’abitazione di Yusei e dopo sarebbero scappate insieme per ricominciare a vivere una nuova vita.

Finalmente potrò togliere dalle mente quella parola  e …” non riuscì a pensare più a niente che si trovò colpita alle spalle. Si ritrovò per terra e prima che poté rialzarsi per scappare, i due uomini gli legarono le mani, i piedi e per impedire incantesimi e maledizioni gli tapparono la bocca con una strana sostanza.

Il cavaliere più giovane gridò:<< Finalmente ti abbiamo catturato strega!>>.

Il cavaliere anziano disse:<< Presto portiamola al castello e bruciamola.>>.

Non aveva neanche potuto immaginare, che quello che sembrava l’inizio era diventata la fine della sua triste esistenza.

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Yusei mise il quadro sopra al carretto facendo massima attenzione e coprendolo per non danneggiarlo durante il viaggio. Si mise il mantello e cominciò il viaggio verso il castello per consegnare il quadro. Dopo avrebbe aspettato l’arrivo di Aki per allontanarsi da quel posto per sempre.

C’erano contadini che festeggiavano lungo le strade e domandò curioso:<< E’ successo qualcosa?>>.

Uno dei contadini rispose saltando dalla gioia:<< La strega è stata finalmente catturata! L’incubo è finito!>>.

Cosa?  Non è possibile che Aki sia stata catturata …” ma vedendo la felicità sul volto del contadino, la notizia non poteva essere falsa.  Salutò il contadino mostrandosi felice, ma nel suo cuore c’era angoscia e tristezza e si avvio verso il castello.

 

Arrivato al castello, degli schiavi di corte presero il quadro e lo portarono all’interno e dei soldati condussero Yusei verso Lord Heidfeld. Il quadro era stato posizionato nella sala ed era coperto da un velo e il signore non nascondeva la felicità della cattura da parte di due coraggiosi cavalieri che erano stati ampiamente compensati.

Lord  Heidfeld esclamò:<< Oggi è un giorno lieto per il mio popolo: la strega è stata catturata e il quadro è stato finalmente concluso. La terribile maledizione che si è posata sulle teste del mio popolo è finalmente finita.>>. Fece un cenno allo schiavo che scoprì il quadro.

Tutti i presenti ammirarono  il quadro e Yusei pensò “Sono tutti soddisfatti del mio lavoro, ma io non sono riuscito a fare molto per salvare Aki … posso continuare in questo mondo che brucia gli innocenti?”

Lord Heidfeld disse dopo aver ammirato un quadro:<< Davvero un ottimo lavoro, le devo i miei complimenti. Sarà ampiamente compensato di questo meraviglioso quadro e domani la strega finirà i suoi giorni.>>.

Yusei si strinse il labbro dal dolore che provava nel suo petto e di nuovo quei ricordi tremendi delle esecuzioni di tanti innocenti tornarono nella sua mente con i loro volti e le loro grida.

Fu allora che prese la sua decisione e domandò tirando fuori tutta la sua voce:<< Perdonate, mio signore, le devo rivolgere una domanda riguardo la strega.>>.

Lord Heidfeld distolse lo sguardo verso il quadro e domandò:<< Fate pure la vostra domanda.>>. I cavalieri e i nobili si girarono verso il pittore per ascoltare.

:<< Per caso il potere è stato trasmesso da un’altra strega?>>. Sapeva già la risposta, ma gli serviva per il suo scopo.

Lord Heidfeld rispose:<< Si … fu strega prima di lei sua nonna, che morì prima che fosse bruciata e pensiamo che sia stata lei a trasmettere il potere alla nipote.>>.

Yusei fece una faccia allarmata e gridò:<< Allora solo il quadro non può fermare la maledizione della strega.>>.

:<< Come non può fermarla?>>.

:<< Vedete … nel caso di trasmissione, il potere del diavolo può passare da una strega a altra nel momento che questa viene bruciata nel fuoco e presto potrebbe nascere una nuova strega che semina il terrore di nuovo in queste terre.>>.

:<< C’è una soluzione al problema?>>.

Il ragazzo annui e disse:<< Mi dovete bruciare insieme alla strega e dopo le nostre ceneri devono essere seppellite insieme in un luogo sacro per impedire la nascita di una nuova strega.>>.

Lord Heidfeld domandò:<< Volete davvero compiere un simile sacrificio per le mie terre?>>.

Yusei annui deciso, non poteva vivere in un mondo del genere:<< Lo farò molto volentieri per salvare questo popolo dalla malvagità dell’inferno.>>.

Lord Heidfeld si chinò verso Yusei e baciò la mano destra del ragazzo e disse con le lacrime negli occhi:<< Il vostro sacrificio sarà ricordato in tutte le miei terre. Grazie per aver salvato il mio popolo.>.  Si rialzò e continuò a piangere e cominciarono i preparativi per l’esecuzioni e la notizia del sacrificio di Yusei si sparse per tutto il regno.

 

Aki era immobile in uno degli angoli della sua minuscola cella, con le lacrime agli occhi pensando a domani e a Yusei. Nel suo cuore si domandava, se il ragazzo aveva già saputo della cattura e aveva consegnato il quadro e mille altre domande.

Sentì il portone della prigione aprirsi e vide un cavaliere portare Yusei al suo seguito, e la ragazza si sollevò. Stava per dire qualcosa, ma il ragazzo con un gesto gli disse che doveva stare in silenzio.

Il cavaliere aprì la cella e il ragazzo scivolò all’interno e rinchiuse la porta. Il cavaliere disse:<< Spiega alla strega, la situazione e dopo tornerò per montare la guardia.>>. Si allontanò e chiuse il portone.

I due ragazzi si guardarono prima di darsi un bacio e dopo di nuovo allontanarsi per paura che qualcuno poteva spiare, ma non sentendo rumori di guardie o vedendo altri prigionieri cominciarono a parlare.

Aki domandò:<< Perché sei in prigione?>>.  Il ragazzo cominciò a spiegare cosa era successo durante la consegno del quadro.

:<>. Domandò Aki dopo la spiegazione.

:<< Perché non posso vivere in un mondo del genere dove si bruciano innocenti e senza la donna di cui mi sono innamorata.>>.

Aki abbracciò Yusei e lui la strinse di più a se e dopo la baciò sulle labbra con foga e amore. Sentendo dei rumori di passi, i due si separarono e cominciarono la loro recita di attacchi reciproci e insulti e solo quando furono abbastanza stanchi andarono dormire separati, mentre le guardie continuarono a sorvegliare entrambi.

 

Entrambi furono condotti verso il patibolo e il boia già teneva in mano la torcia. La folla intorno osserva i due condannati con un diverso sentimento: odio verso Aki e gratitudine verso quell’eroico sacrificio, Yusei.

I due furono legati uno di fronte all’altro, Aki lanciava fingeva di essere infuriata verso Yusei e gridava maledizioni verso il pittore e Yusei replicava con lo stesso tono di voce. Entrambi potevano essere degli ottimi attori, se solo il destino fosse stato meno crudele verso di loro.

Dopo la lettura della condanna, il boia accese la fiamma e quando il fuoco stava per travolgere e bruciare i due giovani, negli loro occhi apparve il sentimento dell’amore e la speranza di un incontro nel cielo del paradiso.

Dopo la fine del rogo, le ceneri della strega e del pittore furono rinchiuse in un piccola scatola benedetta e seppellita in un luogo sacro per impedire alla strega di sfuggire alla morte e tornare sotto forma di fantasma e distruggere il quadro.

Il quadro venne posizionato nella sala d’onore per ricordare il grande sacrificio di Yusei e la fine del terrore della strega Aki.

 

Ps: stasera o domani pubblico il capitolo finale per concludere la fanfic

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


Yusei si sveglio  nella sua stanza d'albergo e dopo abbassò lo sguardo: Aki dormiva con la testa appoggiata sopra al suo petto. Era una figura veramente angelica quando dormiva sua moglie.
La loro luna di miele in Germania procedeva bene e rivolse lo sguardo verso il tavolo dove c'era una cartolina con la raffigurazione del più bel quadro esposto nella mostra del castello che ieri avevano visitato. Yusei ricordava bene gli eventi di ieri.

 

Stavano osservando i quadri, quando Aki con una voce un pò troppo alta l'aveva chiamato e dal tono della voce si leggeva un senso di stupore.

Yusei domandò:<< Cosa succede tesoro?>>.

Aki indicò il dipinto e Yusei rimase sorpreso come Aki: la ragazza raffigurata come Elene di Troia assomigliava in maniera impressionante a Aki e questo era un fatto veramente curioso. Yusei fermò una guida chiedendo informazioni sul quadro, la guida cominciò a spiegare:<< Questo quadro fu realizzato da un pittore rimasto sconosciuto, ritrasse una strega che terrorizzò queste terre nel Medioevo. Il pittore la ritrasse prima di morire bruciato insieme alla strega, spezzando così il maleficio. Naturalmente è solo una leggenda creata dal conte che aveva commissionato il quadro. Non esistono altri dipinti di questo pittore e non si conosce neanche il suo nome. >>.

Yusei rimase a guardare il dipinto e la guida continuò:<< Se vi interessa molto questo quadro abbiamo delle cartoline con l'immagine di questo quadro.>>.

Yusei disse:<< Grazie mille per le informazioni!>>. La guida si allontanò per controllare gli altri visitatori e dopo Yusei chiese a sua moglie:<< Cosa ne pensi?>>.

Aki  sussurrò:<< Questa ragazza non è stata ritratta dal pittore come una strega ma come un angelo lo si nota in ogni pennellata che il pittore ha impresso sulla tela.>>.

Yusei annui:<< Concordo con il tuo pensiero.>>. L'abbraccio stretta e insieme si incamminarono verso la prossima sala della mostra.

 

Yusei si alzò e prese in mano la cartolina osservando intensamente gli allineamenti della ragazza ritratta " Mi domando perché dopo aver visto quel quadro, ho avuto una strana sensazione di sollievo verso Aki. Come se l'avessi persa e solo dopo tanto tempo ritrovata ..."  uno sbadiglio lo fece uscire dai suoi pensieri. Aki si era appena svegliata.

Yusei sussurò:<< Buongiorno!>>.

Aki ricambio il buongiorno, prima di alzarsi e andare in bagno portando anche le coperte con se.


Andando a fare colazione al piccolo bar dell'albergo, Yusei notò due fotografie di due piloti: uno su una moto e l'altro all'interno di una monoposto di Formula 1 e chiese informazioni al barista. Il barista si fermò su un mucchio di particolari dopo aver fornito il nome dei due piloti: quello sulla moto è Jarno Saarinen, l'altro è Jarno Trulli e raccontò  le loro carriere e la loro vita.

Dopo che l'interminabile storia del barista terminò, Yusei disse a voce bassa:<< Jarno ...>>.

Aki domandò:<< A cosa pensi?>>.

Yusei sussurrò all'orecchio di Aki il suo pensiero, facendo arrossire la moglie. Appena terminato il suo pensiero domandò:<< Cosa ne dici?>>.

Aki rispose:<< Sono d'accordo!>>.

Entrambi finirono la colazione e uscirono l'albergo per continuare la loro luna di miele.

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