Con tutto l'amore che ho.

di Cloude
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Amore. 

Tutto ruota attorno a questa parola. 

Amore, vero, falso, trovato, perso, amore ipotetico, reale, stronzo, gentile. Amore che sa dare e amore che sa prendere. 

Queste sarebbero le solite stronzate che si leggono in ogni muro, quaderno o banco che ha visto passare o che è servito a qualche adolescente come me in preda al vizio di vivere troppo intensamente. Mi chiamo Tiziana, nome che detto tra noi, lascia parecchio a desiderare, ma mamma e papà andavano matti per ogni tipo di nome che avesse per fine 'iana' tanto che mia sorella si chiama Floriana e non so quale dei due sia migliore. Sono un'adolescente e anch'io, forse in maniera più scellerata, ho il vizio di vivere troppo intensamente. In realtà ho parecchi vizi, ho il vizo di mordermi le labbra quando sono agitata, quello di intromettermi in discorsi dove non sono la benvenuta, ho il vizio di amare una sola persona alla volta, ed è forse per questo che amo una sola persona, da sempre. So che vi starete chiedendo il perchè faccio passare le mie ultime considerazioni per un vizio, ma credetemi, amare una sola persona è un vizio, bello o brutto che sia. 

Alex ha sedici anni, proprio come me. Occhi verde smeraldo e sorriso che se lo guardi bene rischi di sentirti male e no, dico sul serio, i suoi capelli sono scuri, spesso spettinati, dovreste vederli mentre ricadono a ciuffi corti sulla fronte e ad essere sincera quando gioco, per fargli un dispetto li spingo dietro, tanto dietro che rimangono alzati, lui si arrabbia e io amo quando fa quella faccia da teppista incazzato. No, tranquilli, Alex non è un narcisista, se devo dirla tutta potrei anche definirlo straccione, non ha la minima cura di se stesso, preferisce lo sport o gli aerei. Ma forse è anche per questo che sono innamorata di lui. Siamo amici dal primo anno di superiori, abbiamo la stessa comitiva e benchè nella mia frase si mescoli un bel po'di enfasi io e lui usciamo insieme da tre anni,certo, che non siamo mai usciti una volta da soli è un dettaglio, che escluderei volentieri, che siamo sempre stati amici, invece non è affatto un dettaglio ma per la precisione lo escluderei lo stesso. La mia comitiva è di gran lunga, la comitiva più fumata della zona, tutti bravi ragazzi, non fraintendete, però, insomma, c'è Andie, estroversa e piena di se, la persona con la quale litigo di più, se non fosse per gli altri farei a meno della sua presenza. Poi c'è Seth, lui è perfetto, non perfetto come Alex, questo no. E' perfetto come amico, è sempre pronto a litigare e a fare pace, non ti giudica e non ti critica mai. Ama il calcio, cosa che a quanto pare, non si può evitare, per nessun ragazzo, ma tralasciando questo, Seth è mitico, sul serio. Se non sbaglio, ci dovrebbe essere una mezza storia con Claudia, mezza storia che detto tra di noi, si trascina da troppo tempo. Lui : classico coglione, innamorato perso di lei,lei : tipica ragazzetta da Tiziano Ferro a palla. Si, perchè Claudia è molto, come dire, sentimentale. Si, lo so che anch'io sono 

parecchio sentimentale, ma nella mia playlist ci stanno i Nirvana, ci stanno i stiff little fingers, Tiziano Ferro è più per lei. Ve la immaginate quindi, tra un foglio bianco e 'ti scatterò una foto' di Ferro, mentre scrive ' ti amo Seth' con lo sguardo perso nel vuoto i capelli rossastri legati in una coda di cavallo perfetta e il cuore che segue sentieri lontani? Giuro che è impossibile, anche per me. Eh, beh, la mia comitiva ha anche la ciliegina sulla torta, Orazio. Di lui è meglio che non parli o finirei per riempirlo di insulti e per farvelo odiare ancora prima di focalizzare com'è davvero. Giuro che farebbe coppia fissa con quella montata di Andie, anche se con lui una chiacchierata la si può fare. Abbiamo altri amici, nella nostra cerchia, ma credetemi l'unica persona che vale è sempre e solo la prima.

- Cazzo, mi sono tagliato! - Eccolo, colui che mi riporta sempre con i piedi per terra. Alex.

- Morirai dissanguato, se ci tieni porterò alcuni fiori sulla tua tomba. -

- Persone come te è difficile trovarne. - 

Ma vi rendete conto? E' bello anche quando sfotte. Poi da quest'angolazione, dovreste vederlo, giuro. Ridacchio, perchè so che se lo faccio, la conversazione durerà. 

- Tieni, scemo! - 

Ma guarda te, anche il cerotto, mi tocca dargli. 

- Cosa sei? Una farmacia in piena regola? - 

- E' un cerotto Alex, mica uno scaffale di medicine. - 

Alex ride. Dio, quando amo la sua risata. Avete presente il film 'le pagine della nostra vita' ? Ecco, la sua risata mi ricorda quella del protagonista. Giuro che starei ore ed ore ad ascoltarla. 

- Ecco, quello serviva. - 

Che scemo! 

- E' un taglio mica.. - 

- La vuoi smettere? - 

Ride ancora lui. 

- Ahaha, scusa. - Oggi ci ho preso in pieno, ho una risata che metterebbe paura a chiunque. 

- Dai, salta su, andiamo a scuola. - 

Calma, Tiziana!

- Ma, di solito io vado con Seth. - 

-Lui non c'è, hai paura che finiamo contro un palo? Ti proteggerò, promesso! - Dice passandosi una mano sui capelli. 

No! Ho paura di avere la tachicardia,visto che basta un tuo gesto per mandare il mio neurone in vacanza. Ecco tutto!

- No, certo che no. - Cioè, ma dico io. Sono così talmente idiota, da lasciare che le cose accadano? Accadano per me, ovviamente.

Salgo dietro lui e per poco non cado.Calma Tiziana, è solo un tratto di strada, certo, il più bello della tua vita e.. no! Che diavolo ti passa in testa, stupida innamorata che non sei altro!

Alex parte e con lui parte anche il mio cuore, mi stringo alla sua camicia bianca e nera e chiudo gli occhi, immaginando questa scena in uno dei miei film mentali. Insomma, io in un vestito da sera nero, lungo e sagomato, lui, camicia bianca, capelli al vento e sguardo che ti lascia traccia. Mi ha rubata da una festa, mi ha salvata da un branco di lupi,magari adesso si rompe il motorino e ci ritroviamo in una foresta scura, magari lui scopre che è innamorato di me e partiamo per l'Africa. Non so come mi è uscita l'Africa, ma credetemi con lui andrei ovunque! 

- Iana, ci sei? - 

No, scusa ma stavo fantasticando sul mio futuro con te! 

- Si,scusa. -  

Scendo dal motorino senza aprire bocca. Ma voi ci credete? Lo conosco da tre anni buoni e mi comporto come una spastica, ogni volta che lo vedo. Siamo amici, no? Voglio dire, non è che abbiamo poi così tante cose da dirci io e lui, di solito esco con Claudia e non capisco perchè mi ostino a chiamare comitiva quella mandria di screanzati di cui il capo è Alex. Sarebbe stato più facile, considerarlo un amico, considerarlo 'mitico' come faccio con Seth, ma se ogni volta ho il batticuore quando lo vedo, la parola mitico non basterà. Lui è unico, ecco. 

Ecco, perfetto! Si è anche dileguato, poteva almeno salutare, che villano! 

- Iana! - 

- Claudia! - Finalmente! 

- Ti ho vista con Alex. - 

- Occhei, sono venuta con lui e per poco non mi giocavo il cuore! - 

- Parlagli. - 

- Con Alex? Sei diventata matta?? - 

- Non ancora. - 

Parlare dei miei sentimenti con Alex significherebbe tentare il suicidio. Vi immaginate me, che tento (inutilmente) ti spiegargli di come ogni mattina mi alzo pensando a lui o di come ogni sera mi addormento stringendo qualche sua foto? Potrebbe esserci momento più imbarazzante? 

- Sabato c'è la festa? - Cambiare discorso funziona sempre!

- Non è poi così difficile, no? - Come non detto. 

- Si che lo è! Tu dovresti saperlo bene, miss 'io e Seth siamo solo amici' - 

- Io e Seth siamo solo amici! - Ditemi voi se non sono un genio? 

- Si raccontalo a qualche altra. - 

- Ciao ragazze. - Alla grande, Mortisia, versione moderna si è svegliata dal torpore. 

- Ciao Andie! - Saluta calorosamente Claudia. 

-Ciao. - Dico io acida. 

- Sabato c'è la festa, voi ci siete no? - 

- Si, ci siamo. - Sorrido. 

Lo so che Mortisia fa parte del mio ' gruppo ' che poi, non mi sembra tanto gruppo, comunque i casini capitano sempre a noi, uniti o meno ci ritroviamo sempre insieme. Il fatto è che quella li non mi scende proprio, ha l'aria della ricca figlia di papà, falsa e spocchiosa, poi la conosci e..la conosci ed è la ricca figlia di papà falsa e spocchiosa. 

- Hei bella gente! - 

Eccone un altro. Cos'è? La morte di Tiziana, la vendetta?

- Ozzi! - Nomigliolo di Orazio. 

- Alex sta venendo, Iana, deve parlare con te! - 

Con me? Tachicardia! Bene, adesso si mette male la cosa. Se si è accorto del mio comportamento da rimbecillita, quando c'è lui? Se ha capito, mentre lo stringevo sul motorino che provo qualcosa? No, ma che diavolo di vita è questa? Non poteva piacermi il figlio del panettiere o il meccanico, scendendo per la via di casa mia? No, dovevo innamorarmi del coglione che vedo ogni giorno, del tipo alto, occhi verdi, imponente e muscoloso. 

- Di cosa? - Chiedo, impaziente. 

- Mi ha detto che importante, non lo so. - 

Importante. Importante. Importante. Riprendi fiato, Iana, respira. 

- Iana!! - Eccolo! Sto andando in iperventilazione! 

- Alex. - Fingo indifferenza io. 

Alex mi prende dal braccio e mi trascina delicatamente con lui. Giuro che se non fosse banale, mi metterei a cantare Tiziano Ferro,  e al diavolo l'antipatia che provo per lui. 

- Devo chiederti un favore! - 

- Dimmi - 

Un favore? Non so se piangere o ridere. Nessun 'ti amo', nessun bacio inaspettato, non ha scoperto che sono innamorata di lui.

 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


- Devo chiederti un favore! - 
 
- Dimmi. -
 
Ecco qui, che in veste colorata mi si è presentata la fine. Ma vi rendete conto? No,credo proprio di no. Il mio cuore aveva fatto festa sino alle sue parole. Io ad Alex servo a quello, servo a toglierlo dai casini, ogni volta che ci si ficca dentro. Che diamine, spiegatemi perchè devo essere io la buona samaritana della situazione. 
- Fingi di essere la mia ragazza. - 
Un nodo al cuore. La sua cosa? Ragazza? No, sta giocando, vero? 
- La tua? - Chiedo ansimante.
- La mia fidanzata, Iana. - 
No, non sta giocando, è serio, impalato d'avanti a me, con il suo fisico da boxer e i suoi occhi verdi da cagnolino abbandonato. Bello che mi gira la testa, stronzo che gli e la farei girare io. 
- Perchè? - Continuo a chiedere. La mia pelle, già troppo bianca ha perso colore. Il cuore ha smesso di battere, crampi allo stomaco ovunque e brividi sulla schiena. Questo è l'amore stronzo, ecco tutto. 
- Ho detto a mia madre..- Porta le mani ai capelli, imbarazzato. - Insomma, le ho detto che ho una ragazza. - 
- Perchè?? - Ribadisco, intollerante.
- Mi voleva rinchiudere in un collegio!Mi ha detto 'non hai nessuno da lasciare,quindi' e io li per li ho inventato una scusa, sai com'è fatta lei, basta che si parli sentimenti e si trasforma in una pecora.  - 
-Voleva chiuderti in un collegio.Perchè??? - 
- Ahò, la smetti di fare il disco incantato? - 
- E tu la smetti di fare cazzate? - 
- Perchè non vado bene a scuola e ho combinato alcuni danni. - 
Si, alcuni! Razza di celebroleso che non sei altro, come ti viene in mente di comportarti da teppista,eh??
- Ci sono Claudia e Andie. - Credo di avere lo stomaco chiuso. 
- Mia madre le ha viste e conosce i genitori di Andie. L'unica che non ha mai visto sei tu, Tiziana e beh, le ho detto che la ragazza viene dall'Ungheria, parla italiano ed è nata in Italia. - 
- Sei un genio, sul serio! Comunque puoi anche non presentargliela. -
- Vuole vederti. - 
No, non vuole vedere me, vuole vedere la tua ragazza ungherese, stronzo!
- Quando? - 
-Domani, ti prego Iana, ti prometto che poi non chiederò più nulla! -
No, neanche morta. 
- Va bene. - 
Sei una cretina, cara Tiziana. Fare la finta fidanzata del ragazzo che ami, ma che ti passa per la testa?? Tu non hai un briciolo di controllo, finiresti per spifferare tutto!! Eppure, come faccio a dire no ad Alex, quando mi si pianta avanti e mi sorride come un cucciolo di Panda? 
- Grazie, grazie, tu sei la migliore. - Mi si avvicina e mi abbraccia. 
Ecco, gente! Comincia lo spettacolo. Mi stringe e per la prima volta sento il suo fisico possente, i muscoli e il ventre piatto. Questo sprigiona in me, emozioni nuove, che vanno dall'imbarazzo al piacere. Cristo come lo amo! 
- Adesso, andiamo Alex, che è tardi. - Stai lontano da me, ti prego! 
- Scusa, ti ho fatto male? - Chiede. 
Male? Mi chiedi se mi hai fatto male? Questo abbraccio l'ho stampato a fuoco sul mio cuore.
- No, no. - Rispondo paonazza.
- Ah, giusto, dimenticavo che tu diventi rossa per ogni sciocchezza. - Mi si avvicina di nuovo e mi soffia in faccia, lasciando che il ciuffo svolazzi in alto. 
Buon funerale Iana! 
Entriamo in classe. Domani mi aspetta una giornata, allegramente di schifo. 
- Hei, Iana!!- Mi volto sorpresa. 
- Che c'è? - Sussurro.
- Pomeriggio passa da me, ci organizziamo per domani! - 
Idiota.
- Geniaccio, a casa tua c'è tua madre! - 
- Laudani e Franceschini!! Avete molto da dirvi? - La professoressa Carbone, fuori dai gangheri come al solito si è accorta di noi. 
Fantastico! 
- No, prof. Abbiamo finito. - Rispondo. 
La professoressa Carbone è la classica vecchiaccia acida di cui non sai mai che dire.
Ha tre figli:Alfio, di quasi vent'anni, conosciuto una volta alla cena professori-alunni,Teresa, un'anno in più di noi , estroversa ma simpatica,non per me, chiariamoci. Sta appiccicata ad Alex, neanche fosse una piovra e poi c'è Marco, dodicenne iperattivo. Una bella famigliola felice, se devo dirla tutta. 
Giuro che se non ci fosse quell'adesivo appiccicoso di Teresa, mi starebbe anche simpatico, il quadro della famiglia schizzata persa. Adesso so che tutti starete pensando che io, non sopporto la maggior parte delle persone e non vi nego che è vero, le persone sono superficiali e prive di ingegno, sono piatte e senza umorismo e poi, alcune persone stanno attaccate alla persona che amo e questo basta per dare il via al mio impulso irrefrenabile di mandarle via, lontano. 
- Ohi, guarda che la campanella è suonata. - Giovanni, mi sorride. 
- Si, giusto! - Giovanni, tanto per la cronaca, è un mio compagno di classe, tipo sveglio e brillante. Lui ad asempio mi piace, è una bella persona.
Mi alzo, rossa come un pomodoro e mi avvio alla porta. Alex mi aspetta proprio li, con le braccia conserte e quel solito visetto bello da morire. 
- Ti eri addormentata, Laudani? - Ridacchia.
- Zitto Franceschini. - Dico arrabbiata io. I nostri cognomi vanno alla grande, vero? Tiziana Franceschini, Iana Franceschini, Franceschini. Tiziana. Ditemi voi se non è perfetto! 
Occhei, occhei, sto solo scherzando! 
- Comunque, hai ragione, vieni con me! - Beh, che ho ragione lo so. Vieni? Vieni dove?Alex mi tira da un braccio e mi trascina nello sgabozzino della scuola. No, ragazzi, non ditemi che l'atmosfera ci sta tutta, perchè il mio cuore non lo reggerebbe. 
- Che diavolo stai facendo, razza di pervertito! - Mi lamento io. Devo a tutti i costi mantenere il mio orgoglio femminile, adesso lo prendo a pugni e scappo via!!
- Shh. Stai zitta, c'è mia madre! - 
- C'è tua madre e mi trascini in una specie di 'nascondi cadavere' puzzolente? - 
- Dove volevi nascoderti? Sotto la piantina di quattro centimetri? Oppure preferivi mimetizzarti al muro? - Che demente, che razza di demente oh! Ma vi rendete conto che sono innamorata di un bambino alto un metro e ottanta? 
- L'idea del muro non era male e comunque, domani a pranzo sarò a casa tua, non farmi scherzi o ti mollo su due piedi! - 
- Ma quant'è autoritaria la mia ragazza! - Scherza lui. 
Non so perchè ma il suono della frase ' la mia ragazza ' mi è sembrato dannatamente bello. 
Dopo esserci accertati che sua madre, non trovandolo è andata via, usciamo dal castello di Barbie Raperonzolo ( quello della bambola, intendiamoci ). 
- Come primo appuntamento può andare. - Lo prendo in giro io. 
Alex si volta per guardarmi e mi saluta con la mano. 
Ecco, altro che appuntamento, domani mi finirà male. Lo guardo allontanarsi e poi cambio direzione. Devo correre da Claudia o il cuore mi scoppierà in gola. Eccola! 
- Ciao! - Sta parlando con due tizi, muscolosi e niente male. 
- Hei Iana, loro sono Kevin e Lorenzo. - 
- Ciao, ragazzi. - Che bei nomi, eh? 
- Stavamo parlando di Piazza Indipendenza. Dicono che questa settimana ci sarà un gruppo rock a risvegliare la serata. - 
- Avrei i miei dubbi. - Dico sarcastica io. Piazza Indipendenza è un mortorio da sempre. 
- Ti posso assicurare che sono forti. - Uno dei due ragazzi, non so se Kevin o Lorenzo, prende una foto dalla tasca e me la mostra.  - Lui è Salvo, il rossastro si chiama Micheal, poi ci sono Ron e Jonni, i due gemelli e infine Maurizio, il cantante. - 
- Alla grande. - Dico io. 
- Niente male. - Sorride Claudia.  
Bene, adesso so che questa settimana sarò li, in piazza a vedere il disastro, in bella vista. 
- Claudia, ti posso parlare? - La prendo da un braccio allontanandomi dai tizi tutto muscolo. 
- Oh, piano, piando! Che c'è? - 
- C'è che devo fingere di essere la ragazza di Alex, con sua madre e c'è che il mio cuore non reggerà e che lui è uno stronzo, stupido egoista che mi cerca per i suoi sporchi giochi!! - 
- Vacci piano! Fingerti la sua fidanzata? Sporchi giochi? - 
- Si. Domani vado a casa sua, a pranzo. Solo per domani, intendiamoci! - 
- Ma dico io, ti sei bevuta il cervello? - 
- No, devo bermi i sentimenti, tutti! -
Ah, ma perchè mi metto in questi guai e vado in iperventilazione quando ci ripenso?
Mollo il braccio di Claudia e mi allontano, tornando a casa, come una matta in preda al panico. L'avevo detto che sarebbe finita male.  
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


- Ciao mamma! - Non vi nego che la mia voce sta tremando, sarà che Alex mi stravolge la vita o sarà che sono talmente impazzita per lui da dimenticare tutto il resto. Lo ammetto, non so dire di no, beh, non so dire di no alla mia vicina di casa, dolcissima vecchietta ( per l'amor di Dio), ogni giovedì sera, sono costretta ad aiutarla con l'uncinetto e credetemi, aiutarla è un parolone, devo stare li, impiantanata a casa sua, per parlare della guerra e di come suo marito, morto e sepolto da anni, sia stato coraggioso e l'abbia sempre difesa. La prima volta che l'ho sentita ero piena di commozione, innamorata persa della storia romantica e pronta ad ascoltare il seguito come un cagnolino con la sua padrona,la seconda volta avevo lo stesso sguardo da cucciolo smarrito e riascoltare la tarantella non mi dispiaceva, dopo la terza volta, ero parecchio annoiata, ma ragazzi, io ho un limite di sopportazione molto alto, che è andato ufficialmente a farsi benedire dopo la centesima volta che ascolto la bellissima (non lo nego) storiella d'amore; preferirei un libro di storia alla solita monotonia del giovedì sera, ma io, da brava ragazzina non riesco a dire di no e mi inzuppo come una spugna della solita acqua sporca,quindi, se non riesco a dire di no ad una (praticamente estranea) vecchietta, pensate un po' ad Alex. 
- Tesoro, ho preparato le lasagne. - Ma porca miseria! Le lasagne me le prepara quando io non ci sono! 
- Oggi? - 
- Si. - 
- Non ci sono mamma! Sono a pranzo da Alex, devo fare finta di essere la sua ra..- 
Ma Cristo Santo, Iana, ma non puoi stare zitta? - Devo fare finta di essere la sua rapinatrice preferita! - 
Rapinatrice? Ma da dove mi è uscito??
- Rapinatrice?? - Mi chiede mia madre. Ma grazie, peggio di così. 
- No, ho detto, cioè, ho detto davvero rapinatrice? - 
- Si,Tiziana. Stai bene? - Sto bene??? Mi chiedi se sto bene? Ho il cuore a mille e mi manca l'aria, ho inventato una scusa che neanche topolino con tutta la squadra avrebbe potuto e sono anche in ritardo, questo è stare bene? Quanti altri casini dovrò affrontare mamma? 
- Sto alla grande, volevo dire che devo fare finta di essere affascinata dalla sua cucina, perchè vuole fare il cuoco, già. - Alex cuoco? Me le invento tutte io. 
Prendo la borsa e saluto mia madre. Ho già combinato troppi danni. Esco di casa, suppongo che questà è l'ultimo momento in cui sarò sana di mente, ecco, il suo cancello. 
Perfetto, adesso devi suonare, insomma, è facile no? 
Bene. 
Allora suono. 
Suono? No che non suono. 
Si dai,suono! 
Ma suono cosa?? Magari sua madre mi riconosce! 
Ma che diamine! Il favore gli e lo sto facendo io eh! 
Ecco, suono. 
No, torno a casa. 
- Stai facendo amblimblettapaletta sul mio cancello Iana? - 
Lo sapevo! 
- Alex! - Acida, ecco, devi essere acida! 
- Si, mi chiamo Alex. Stai bene? - 
- Oh, ma che avete tutti con questa storia, sto bene! - 
No, per niente !!
- Entriamo? Mia madre non è ancora tornata dal supermercato ma comunque il pranzo è quasi pronto. -
Sono la ragazza di Alex, sono la ragazza di Alex, sono la ragazza di Alex. 
Immedesimati Iana. 
Entriamo e lui mi fa strada, mentre ci avviamo in cuicina. La sua casa è luminosa, un bel divano in pelle nero e una bellissima cucina in mogano, con tanto di tavolo in legno massiccio e quadri stile classico ovunque. Mi piacerebbe viverci. 
- Ciao dolcezza! - Chi è? 
- Ciao. - Saluto cauta. Occhi grigi, capelli corti ingellati e orecchino destro, un sorriso frizzante ,canotta bianca e jeans scuri. Più teppista di Alex, devo dire. 
- Sono il fratello di quello la. - Indica il mio compagno di sventure, sdraiato indifferente sul divano. - Tu sei la finta fidanzata? - 
- Giusto. - 
- Mh, finta no? - Si volta per la seconda volta da Alex e sorride malizioso. 
- Finta, Kevin. - Botta, risposta, neanche fosse Valentino Rossi. 
- Allora, posso farci un pensierino? - Sorride un'altra volta. Giuro che se non la smette gli faccio saltare tutti i denti. 
Alex si alza e mi si avvicina. Gesto che detto tra noi, rischia di farmi venire un infarto. 
- Kevin, vola basso e togliti dai coglioni. - 
Gentile Alex. 
- Oh, scusa, non pensavo fosse di tua proprietà visto che è una tua finta fidanzata. - 
Ridacchia Kevin.
Mi sto godendo il teatrino, immaginando la faccia di Kevin sul pavimento, giuro. 
Alex mi prende per mano e mi porta in camera sua, un po' arrabbiato e un po' imbarazzato. 
- Senti, scusalo, è un demente. - Mi guarda. 
Occhei Tiziana, vi state guardando. I suoi occhi verdi hanno perforato i miei, neri. 
- No.. no, tranquillo.- 
-Bene. - Sembra che l'imbarazzo sia passato o almeno penso di doverlo evitare quindi mi alzo e guardo in giro. 
Camera sua è...mmh.. è proprio sua! Ci sono foto di quand'era piccolo, ovunque direi. Questa camera è personale che fa paura! 
- Sei tu?? - Me la rido io. Una foto lo ritrae con un gelato in mano, sbrodolato fino al mento, con l'aria di chi potrebbe salvare il mondo. 
- La smetti di curiosare? - 
- No, non ci posso credere! Da piccolo avevi l'apparecchio? - Eccola, la foto per il quale lo prenderò in giro a vita. Magliettina dei Pokemon e apparecchio in bella vista. - Oh, ma che fanciullino dolce! - 
- Ma che stronza! - Ride lui. 
- Eri adorabile, sul serio. - Scherzo io. 
- Te ne pentirai, te la farò pagare. - Sorride lui.
- E come? Con un Palloncino di.. no! Questo è Goku? - Ma quant'era tenero! 
- Hei, lo adoravo! - 
Alex corre al balcone e mi trascina con lui in terrazza. 
- Lasciami!! - 
Mi ha presa in braccio, ma vi rendete conto? Sono innamorata di uno zoticone! 
Mi mette giù e prende una pistola ad acqua. No, non le pistole per i bambini, lui ha proprio un Kamikaze, dannazione! Scherza no?
- Hai qualcosa da (ri)dire su Goku, adesso? - Ridacchia lui. Sul suo viso balena un sorriso misto, ci stanno dentro soddisfazione, dolcezza e divertimento. 
- Non lo faresti mai! - 
- Scommettiamo? - 
- Scommettiamo un tubo! - Prendo l'innaffiatore per le piante,non l'avessi mai fatto.
- Che c'è, mi vuoi annaffiare? - 
- Magari ti cresce un po' di cervello! - 
- Questo è troppo, signorina! - 
Ed ecco che mi si catapulta addosso riempiendomi d'acqua. Lo spingo contro al muro e capovolgo l'enorme aggeggio di plastica, adesso anche lui come me, si ritrova bagnato perso. Insomma, così impara! Finiamo per ridere tutti e due, sdraiati a terra. Sono questi i momenti che ricorderò, quando piangerò arduamente per lui, me lo sento!
- Ragazzi! - 
Grandioso! 
- Mamma! - 
- Salve! - Dio, che imbarazzo. 
- Io sono Katlin, la madre di Alex, piacere. - 
Le porgo la mano zuppa, ci annuncia che è pronto e tutti e tre andiamo a tavola. Mangiare da bagnate è una favola, eh?
Ketlin è seduta accanto a Kevin e io, vicino ad Alex. 
La tavola è apparecchiata impeccabilmente, tovaglia di pizzo bianca, candele accese, bicchieri di vetro che se ne rompo uno, posso dichiararmi morta, tovaglioli di stoffa e quattro forchette,so a che state pensando, ma il fatto è che ci sono quattro forchette per ognuno, il che o significa che il pranzo sarà lungo e sostanziale o che alla madre di questo idiota che mi ritrovo per amico, piace utilizzare tutte le posate a disposizione.
- Quando vi siete conosciuti? - 
- Io e Tiziana ci conosciamo dall'inizio delle superiori, mamma. - Alex è pronto a fronteggiare.
- Quant'è carina. - Sorride ancora, lei. 
- Si.- Annuisce Alex. 
Chissà se pensa davvero che sono carina. 
- Una tipa così, la bacerei tutti i giorni, vero fratellone? - Ma questo chi è? Il fratello nascosto di Garganella? 
- Vero, Kevin. - Lo guarda in cagnesco. 
- Perchè non vi baciate, ragazzi? - Sento già la marcia funebre, gente. 
- Adesso? No, voglio dire, si sta mangiando! - Subentro io. 
- Ha ragione, Tiziana. - Sorride Ketlin. 
Ecco, quest'altro boccone e..
 
Come pensavo, il pranzo è stato veramente lungo. Ho mangiato di tutto. Carne, pasta, insalata. E adesso mi ritrovo con la madre di Alex in cucina. 
- Beh, tesoro. Se non fosse per te, Alex si ritroverebbe in un collegio. - 
- Io amo Alex. - E sono sincera. 
- Si vede da come lo guardi e anche lui ti guarda in un certo modo. Sembra quasi che stia guardando il fratello. - Sorride lei. Il fratello?? Garganella due la vendetta? 
- Kevin? - Chiedo.
- No, parlavo di Cris. - Alex ha due fratelli? Nei ricordi passati non ho mai sentito parlare di Cris. 
- Ah, Cris. - Annuisco io. Infondo non posso mica dire di non sapere di Cris, solo perchè non l'ho visto oggi. Un fidanzato parla della sua famiglia con la sua ragazza. Ketlin mi sorride per l'ennesima volta e torniamo insieme in cuicina,sono quasi le tre. 
- Beh, io dovrei andare, mia madre mi aspetta. - Dico ad Alex. Lui mi prende per mano, non sono sicura se è finzione e andiamo insieme alla porta, seguiti da madre e fratello. 
- Vogliamo il bacio. - Dice Kevin. 
Ma vuoi starti zitto? 
- Il bacio. - Sussurra Alex. 
Allora, calma Iana, prendi respiro, non ti bacerà. Mica, ha questo coraggio no?




 

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