The edge of love

di mistress_chocolate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***
Capitolo 13: *** XIII ***
Capitolo 14: *** XIV ***
Capitolo 15: *** The end ***



Capitolo 1
*** I ***


Nathan era un ragazzo molto particolare. Amava il calcio, come molti ragazzi della sua età, e giocava in una piccola squadra in alcuni tornei del paese. Amava studiare, soprattutto roba riguardante l’economia. Era un ragazzo molto ricco, perché sua madre possedeva un’importante azienda di produzione di borse, e suo padre un lussuosissimo ristorante, ma fin qui è tutto nella norma.

Nathan aveva però una passione che era più forte di tutte le altre: le donne. È ovvio che a un ragazzo di diciannove anni piacciano le donne, ma Nathan aveva una vera e propria ossessione, una sorta di dipendenza, fin dall’età di tredici anni. Era stato con un sacco di ragazze, quasi tutte quelle che aveva incontrato. Gli piacevano ragazze di ogni tipo: grasse, magre, alte, basse, more, bionde, rosse, con le tette grosse o piccole, fidanzate o single. Tutte. Preferiva di gran lunga passare un pomeriggio a letto con una ragazza piuttosto che stare a lavorare sui motori delle macchine con il suo migliore amico Alex. Ma Alex non lo giudicava, nessuno lo giudicava. Tutti lo conoscevano e sapevano che lui era così. L’unica cosa che tutti si chiedevano però, era come fosse possibile che lui non avesse mai provato amore verso qualcuna con cui era stato.
 

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Capitolo 2
*** II ***


Quando non era con una qualunque donna, Nathan era con Alex. Alex era qualcosa di davvero speciale per lui, qualcosa di diverso da tutto il resto. Loro condividevano la passione per i motori, amavano modificare macchine insieme, passavano pomeriggi interi a fare queste cose. Alex però era più bravo di Nathan, era un genio; aveva modificato tutta sua macchina, per farla andare più veloce, e inoltre aveva decorato il suo motorino, essendo davvero bravo nei disegni e nelle decorazioni.

Nonostante questa passione comune, i due ragazzi erano molto diversi tra loro. Alex era un ragazzo serio, fidanzato da due anni con Katherine, una ragazza un po’ troppo “allegra” per lui, e non certo gentile e brava quanto lui. Katherine era molto simile a Nathan, anche lei amava la libertà, e considerava lo stare con Alex come uno sfruttamento del poveretto; infatti lo usava per farsi comprare tutti i vestiti che voleva, per farsi regalare i giubbotti costosissimi e i telefoni di ultima generazione (poiché anche Alex come Nathan era ricco). Se fosse stato per lei, sarebbe uscita con Alex solo quando aveva bisogno di rifarsi il guardaroba, e lo avrebbe considerato solo a Natale e al proprio compleanno, per farsi fare qualche costosissimo regalo, e avrebbe passato tutto il resto del suo tempo con le sue amiche, tra cui Felicity, la più cara tra tutte.
Katherine e Felicity non erano amiche da tanto tempo, ma si volevano molto bene e si raccontavano tutto; Felicity era una ragazzina allegrissima come Katherine, però diversamente da quest’ultima lei era molto innamorata, forse troppo, di un ragazzo, e avrebbe fatto di tutto per averlo sempre con sé: questo ragazzo era Nathan.

 

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Capitolo 3
*** III ***


Felicity incontrò Nathan tre anni fa, in un pomeriggio non qualunque, poiché era il pomeriggio della sua prima lezione di tennis. Nathan era iscritto al corso, ma ci andava raramente, e il destino volle che ci andasse proprio quel giorno. Felicity entrò, e non lo notò, ma lui sì, perché era una ragazza abbastanza carina, e le si avvicinò. Iniziarono a parlare, e si sa, Nathan con le parole era molto bravo, sapeva dove andare a colpire per stupire una ragazza e per far si che lei si interessasse a lui. Dopo quel pomeriggio infatti, Felicity fu attratta da Nathan, e iniziarono ad uscire un po’ di volte. Ci volle poco perché lei si innamorasse di lui, e da lì iniziarono le sofferenze, poiché ci volle altrettanto poco perché lei capisse che lui non era il ragazzo “da storia”, ma il ragazzo “da avventura”. Nonostante ciò Felicity non riusciva a rinunciare a Nathan, lo desiderava sempre, lo voleva vedere sempre, non pensava che a lui, e anche se piangeva ogni volta che scopriva le sue storie con altre ragazze, lei lo perdonava, sempre. Ok, si può dire che Felicity fosse la tipica ragazzina troppo innamorata e un pochino stupida a sopportare tutte le cose che faceva Nathan, ma dall’altro lato, era l’unica ragazza che Nathan, a distanza di tre anni dal loro incontro, voleva ancora vedere. Ogni ragazza con cui lui usciva, dopo qualche mese lo faceva stancare, e cambiava ragazza. Ma con Felicity no, non si era mai stancato di lei. È vero, oltre ad uscire con lei, usciva nello stesso periodo con tante ragazze, con la differenza però che di lei non si stancava, lei non l’aveva ancora lasciata perdere. Addirittura quando andava a fare qualche viaggio, al suo ritorno portava sempre dei regali a Felicity, quando aveva bisogno di confidarsi andava da lei, quando voleva passare un pomeriggio andandosi a comprare dei vestiti chiamava lei a fargli compagnia. Per Nathan Felicity era diversa dalle altre in qualche modo, e forse era proprio questo che faceva sì che lei non riuscisse a chiudere con lui. D’altronde Katherine lo diceva sempre: « Tu per lui sei diversa dalle altre…lui a te vuole bene…però dovresti lasciarlo perdere lo stesso.» E Felicity sbuffava.

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Capitolo 4
*** IV ***


Era un giorno di marzo. Era appena cominciata la primavera, e il panorama era davvero stupendo: c’erano alberi e prati fioriti dappertutto. Il paesaggio metteva di sicuro il buon umore, ma ciò che successe in seguito non portò felicità, anzi, cambiò la vita di Nathan, Felicity, Katherine ed Alex segnandola per sempre.
Nathan era a casa di Felicity, ed erano comodamente sdraiati sul letto, nudi, terminato un momento di massima intimità. Felicity baciò Nathan profondamente, poi lo guardò incantata, ma si soffermò su un dettaglio che prima non era presente sul suo corpo: un tatuaggio. Era un tatuaggio scritto in cinese, sul polpaccio destro, e allora la ragazza, curiosa gli domandò:  « Ehi, ti sei fatto un tatuaggio? Carino…Ma cosa significa? »
Nathan la guardò un po’ titubante, poi sorrise. « Se te lo dico ci rimani male. Meglio che nessuno lo sappia. Devo saperlo solo io. E magari Alex. Ma non voglio dirlo a nessun altro.»  
Felicity ancora più curiosa voleva a tutti i costi saperne il significato, allora insistette: « Dai, su. Non c’è più niente che mi possa stupire di te. Dimmi cosa vuol dire! »
« Sicura che non ti farà nessun effetto sapere cosa c’è scritto, qualunque cosa voglia dire? » Chiese lui sorridendo ancora, un po’ maligno.
« Sì! Sono sicura! Ora dimmi!» Esclamò lei, tutta contenta.
« Va bene.. Questa scritta cinese significa… Felicity. » Disse Nathan con aria spavalda.
« Ti sei tatuato in cinese il mio nome? È incredibile! E perché lo hai fatto? » Chiese lei con gli occhi lucidi dalla gioia.
« Ho sempre desiderato tatuarmi qualcosa che mi stesse molto a cuore. Tutto qui. » Disse lui con indifferenza. « Ora devo andare, è tardi, devo studiare. » Concluse.
« Quindi io ti sto a cuore? » Domandò Felicity in maniera molto dolce.
Lui non rispose, si vestì e le sorrise, poi uscì dalla camera, e lei rimase sul letto mezza contenta mezza stupita.
 
Qualche ora dopo arrivò Katherine. Era in lacrime. Felicity preoccupata la fece entrare e si sedettero sul divano, poi le chiese cosa fosse successo. Katherine rispose che lei ed Alex si erano lasciati; era stato lui, l’aveva lasciata perché era stufo di essere usato, e la sera prima aveva conosciuto una ragazza molto gentile di nome Wendy che glielo aveva fatto capire. Felicity non poteva credere alle sue orecchie. Alex che si stanca e si ribella. Una cosa fuori dal normale per un ragazzo così buono.
 « Ma non eravate andati insieme a una festa, ieri sera? » Chiese dopo un po’ di silenzio.
« Sì.» Rispose Katherine singhiozzando. « Però ad una certa ora io me ne sono andata, e lui, non so per quale motivo, è voluto restare lì, e già da questo dovevo capire che qualcosa non andava. Era stato freddo per tutta la sera con me. Poi quando io non c’ero ha conosciuto quella lì. » Sembrava che Katherine ci stesse davvero male. Dopo un bel po’ di singhiozzi parlò di nuovo: « Vabbè dai, non mi va di stare qui a piangere e ad annoiarti, a te piuttosto come va? Hai saputo del tatuaggio cinese di Nathan? Ieri alla festa l’ha fatto vedere a tutti, però si vergognava a dire cosa significava. Penso che l’abbia detto solo ad Alex, alla fine. »
« E’ stato da me fino a poco fa, l’ho visto il suo tatuaggio! » Esclamò Felicity eccitata. « Ha detto anche a me cosa vuol dire! Tu lo sai? »
« Sì, lo so. L’ho chiesto ad Alex. Ero troppo curiosa.» Rispose Katherine asciugandosi le ultime lacrime. « Non mi sembri tanto arrabbiata o delusa però. »
« E perché dovrei, scusa? Si è tatuato il mio nome! Dovrei essere felicissima piuttosto, e infatti lo sono! » Disse Felicity con tono sempre più allegro.
« Oddio… Davvero ti ha detto che quel tatuaggio significa il tuo nome?»  Chiese Katherine incredula.
« Sì. Perché? Non è vero? Ad Alex cosa ha detto che voleva dire? »
« Che verme, ti ha proprio presa in giro. Te lo dico, però non ti arrabbiare con me. Significa “vagina”. » Concluse Katherine con aria disgustata.
Dopo queste parole Felicity urlò disperata: « Ecco cosa gli sta a cuore! Dovevo immaginarmelo!» E scoppiò a piangere. Forse per solidarietà, o forse perché stava male davvero, anche l’amica si rimise a piangere, e quel pomeriggio finì così. Ma era solo l’inizio.

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Capitolo 5
*** V ***


Katherine stava passeggiando verso la direzione del bar dove si incontrava sempre con Felicity, e, prima della rottura, con Alex, però stavolta era decisa a bersi un caffè da sola. All’entrata riconobbe la sagoma di Nathan, e si avvicinò.
« Ciao Kate. » Disse Nathan con il suo solito sorrisetto malizioso.
« Ciao Nathan. » Rispose Katherine con aria un po’ triste. « Scommetto che lui è dentro. » Continuò.
« Lui chi? » Domandò Nathan alleviando il sorriso.
« Alex…» Pronunciò la ragazza con un fil di voce, mentre una lacrima le scendeva sul viso.
« Andiamo! Smettila di fingere che te ne importi qualcosa! L’unica cosa che ti potrebbe mancare sono i suoi soldi! Chissà chi ti comprerà vestiti, cellulari e altra roba così costosa ora! » Disse Nathan con una leggera cattiveria.
« Sei proprio un verme…» Ribattè Katherine facendo una smorfia. « Ma d’altronde, cosa si può pretendere da uno come te…non capisci niente di sentimenti..guarda come tratti Felicity! »
  « Ma cosa dici?! Io a lei voglio davvero bene! E’ la ragazza che tratto meglio in assoluto, quindi non si può certo lamentare! » Sentenziò Nathan sicuro di sé.
« Certo, le vuoi bene, e la tratti come una trombamica, niente di più…ma lei ci soffre, perché ti ama! »
« Se lei ci soffre è un problema suo! »
« Sei così stupido…mi sono stufata di parlare con te, ora entro, e se c’è Alex non mi importa, l’importante è che levo te dalla mia vista! » Concluse Katherine irritata.
Nathan sogghignò e la ragazza entrò nel bar. A sedere in un tavolino c’era Alex, e lei decise di avvicinarsi. Alex sorpreso la salutò, e lei iniziò il discorso: « E’ tutto quello che sai fare? Salutarmi e fingere che io e te siamo semplici amici? »
« Certo. Non è quello che siamo, scusa? » Rispose Alex con indifferenza.
« Complimenti, vedo che tu non ci stai tanto male, al contrario mio! » Urlò Katherine iniziando a piangere e attirando l’attenzione di tutto il bar.
« Per favore Katherine, non fare scenate davanti alla gente; non ci sto male semplicemente perché ho conosciuto una ragazza migliore di te, e con cui sto meglio che con te. »
« Ma come? Tu e quella state già insieme? »
« Sì, se ti può interessare. Ieri siamo andati al cinema, e ci siamo baciati, e io sono stato davvero bene, dopo tanto tempo. »
Katherine impazzì. « Sei un bastardo! Butti via la nostra storia così! Per una appena conosciuta! Non ci posso credere, non pensavo fossi fatto così, tu! Io ti credevo diverso! » E piangeva come una fontana.
« Con te sono stato bravissimo, ti ho trattata come una principessa, ma mi sono stancato, perché tu non ricambiavi mai, quindi è ora che sia tu a soffrire un po’! » Disse Alex arrabbiatissimo, poi uscì dal bar, e la ragazza disperata lo seguì. Intanto Nathan si era gustato fino a quel momento lo spettacolo, pensando dentro di sé che la sua vita era perfetta, senza impegni, senza sentimenti, e quindi senza scenate del genere. Lui non sarebbe mai diventato così, giurò a sé stesso.

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Capitolo 6
*** VI ***


Qualche giorno dopo Katherine e Felicity erano in giardino a studiare, perché si sa, i mesi di marzo, aprile e maggio sono i più faticosi, però pensavano a tutto, fuori che allo studio. Katherine era ancora molto delusa dal fatto che Alex fosse riuscito a dimenticarla così in fretta, dopo tutto quel tempo insieme, con una ragazza appena conosciuta; Felicity pensava a Nathan, a quanto lo amava, ma a quanto lui si comportasse male con lei: eppure ci sperava ancora. All’improvviso si sentì il rumore di un auto, le ragazze si girarono ed era Nathan che aveva appena parcheggiato nel vialetto di Felicity. Le si illuminarono gli occhi, ma tentò l’indifferenza, mentre Katherine sbuffò. Il ragazzo si avvicinò, e le salutò, poi tentò di dare un bacio sulla guancia a Felicity, ma lei si tolse.
« Ehi piccola, che ti prende? » Disse Nathan accarezzandole la testa.
« E lo chiedi anche, razza di idiota. » Intervenne Katherine con tono irritato.
« Tu non c’entri, smettila di impicciarti; io e Fliss ora andiamo a farci un giretto, quindi preparati a studiare da sola. » Ribatté il ragazzo osservando il tavolino pieno di libri scolastici.
« No! » Esclamò Felicity. « Non lascio sola Katherine per venire con te! » Nel pronunciare queste parole tentava di sembrarne convinta, ma nei suoi occhi si leggeva che ciò che desiderava era andare con Nathan, e infatti Katherine lo capì. « Dai Fliss, non fa niente, vai pure con lui, così chiarite, io vado a casa, che di studiare non ne ho più mezza. » Disse infine, e salutata l’amica con un bacetto sulla guancia, se ne andò.
« A proposito! » Urlò Nathan mentre la ragazza era già abbastanza lontana. « Devi sapere che Alex e Wendy hanno fatto sesso ieri sera! » E si mise a ridere. La risposta di Katherine fu un gestaccio, e poi corse via velocissima, probabilmente piangendo.
« Sei proprio perfido. Perché vuoi far star male la gente? » Chiese Felicity con un viso molto imbronciato.
« Le ho solo detto ciò che mi ha detto Alex, era giusto che lo sapesse. E comunque vorrò anche far star male la gente, ma non voglio far star male te. » Rispose il ragazzo con un sorriso un po’ finto.
Felicity si raddolcì, e lo abbraccio, poi gli disse piano: « Lo spero, perché io ti voglio davvero bene. »
« Anche io ti voglio bene, Fliss. Sei la mia piccoletta.» Queste parole da parte di Nathan erano sincere come il suo affetto verso la ragazza, però i sentimenti di lei non erano minimamente paragonabili ai suoi.
 
Qualche ora dopo Nathan andò al bar a bere una birra, e in mezzo alla confusione riconobbe Wendy. Con la sua solita aria da don giovanni le si avvicinò, e la salutò.
« Come va, bella? » Le disse.
« Bene. Ieri sono uscita con Alex, sto davvero bene con lui, è speciale. Non sono mai stata con un ragazzo così. » Rispose la ragazza con un sorriso.
« Non sei mai stata con un ragazzo che fa sesso così male, vorrai dire! » Ribatté Nathan ridendo malignamente.
« Ma che cosa dici! » Esclamò la ragazza esterrefatta.
« Dai, ammettilo, ieri sera non ti è piaciuto per niente il sesso con lui! »
« Cretino, io sono vergine! Per favore, stammi alla larga, che è meglio, maniaco! » Urlò Wendy disgustata, e uscì dal bar. Nathan non poteva crederci: Alex si era inventato tutto, solo per farsi grande, o per far ingelosire Katherine. Che sfigato, pensò il ragazzo. Poi continuò a ragionare, e gli vennero in mente cose davvero maligne; sarebbe stato divertente creare una guerra tra Alex e Katherine. Uscì dal bar soddisfattissimo, e da lì, sarebbe cominciato un grande putiferio.

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Capitolo 7
*** VII ***


Nathan guidava verso il solito bar, pensieroso. Aveva voglia di creare un po’ di tensione tra Alex e Katherine, ma non con cattiveria; solo per divertirsi un po’. D’altronde Alex era il suo migliore amico, non avrebbe mai voluto fargli qualcosa di malvagio, voleva solamente scherzare. Mentre attraversava il bellissimo lago azzurro che circondava il paese, vide Katherine che camminava. Quella mattina la ragazza si era svegliata presto, molto pensierosa anche lei, e aveva deciso di fare una passeggiata lungo il lago per schiarirsi le idee; voleva farla pagare a tutti i costi ad Alex, doveva trovare anche lei qualcuno con cui rimpiazzarlo;  voleva farlo stare malissimo. In quel momento sentì una macchina fermarsi alle sue spalle e la voce di Nathan. « Vuoi un passaggio da qualche parte? »
« No, grazie. » Rispose la ragazza.
Nathan voleva a tutti i costi caricare Katherine in macchina, per poterle raccontare o inventarsi qualcosa su Alex, per farla arrabbiare, per divertirsi.
« Dai Kate! Andiamo da qualche parte! Hai fame? È quasi ora di pranzo. Andiamoci a mangiare qualcosa. »
Katherine pensò. Con chi umiliare Alex meglio che con il suo migliore amico? Geniale! Era intenzionata a ferire Alex, e Nathan era capitato a fagiolo.
« Ma sì! Ok! In effetti ho molta fame. Andiamo al Mc Donald? Ho proprio bisogno di ingozzarmi di schifezze! »
« Ci sto. » Disse Nathan facendo un ghigno malefico. « Sali! »
La ragazza salì sulla bella mini blu di Nathan, e sfrecciarono verso il Mc Donald.
Il viaggio cominciò nel silenzio, ma poi Nathan cercò di attaccare discorso:
« Quando pensi di trovare un sostituto ad Alex? Lui lo ha già fatto, e anche molto in fretta. Mi sorprende, devo dire. Non è da lui. »
« Ci sto lavorando. » Disse Katherine un po’ infastidita. Poi riprese svelta:
« Comunque spero che con Wendy non si comporti come con me…intendo a letto. »
« Che intendi dire? » Chiese Nathan confuso.
« Intendo dire che spero che la loro vita sessuale sia migliore di come lo era la nostra. » Rispose la ragazza cercando di incuriosire Nathan.
« Perché? Com’era la vostra vita sessuale? »
« Non facevamo mai sesso…e quando lo facevamo non era molto soddisfacente. Forse non gli piacevo molto. Oppure è un suo problema. » Concluse Katherine secca.
Nathan non poteva credere alle sue orecchie. Alex e Katherine avevano una vita sessuale pessima. Ovviamente il suo amico non gliene aveva mai parlato. Bello spreco, pensò. Katherine era davvero una bella ragazza. Il suo istinto di provarci con ogni donna non appena si parlava di sesso, purtroppo, non si fermò con l’ex del suo migliore amico, e riprese il discorso con una pessima uscita. « Allora chissà quanta voglia avresti di fare sesso come si deve, ora che puoi. »
« In altre parole mi stai chiedendo se avrei voglia di fare sesso con te? » Chiese Katherine maliziosa, e soddisfatta. Non solo aveva umiliato Alex con il suo migliore amico, ma il suo migliore amico ci stava addirittura provando con lei, e se lei ci fosse stata, Alex sarebbe stato male come non mai.
« Sei l’ex di Alex. È il mio migliore amico. Sei molto attraente, e ci proverei molto volentieri con te, ma non posso. » Nathan stava provando a reprimere il proprio impulso, ma era dura.
Katherine pensò a Felicity. Se andasse con Nathan la sua migliore amica non glielo perdonerebbe mai. Però far star male Alex in quel momento era più importante. E poi non era detto che Felicity lo avrebbe scoperto. « Appunto, sono la sua ex. Non sto più con lui, e mi ha lasciata lui, quindi non può starci male, né prendersela con te, giusto? » Sapeva che Nathan avrebbe ceduto.
« Allora domani se sei d’accordo potremmo incontrarci al lago. » Nathan aveva tradito il suo migliore amico. Ma lui non provava sentimenti, quindi non poteva difendere un’amicizia.
« Ci sto. Alle tre. » Sorrise Katherine soddisfatta. Poco dopo arrivarono a destinazione, e fecero insieme il pranzo più perfido e traditore della storia.

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Capitolo 8
*** VIII ***


Katherine si stava avviando verso il lago, e nel frattempo pensava a molte cose. Innanzitutto pensava alla sua cara amica, Felicity. Come avrebbe potuto reagire ad una cosa simile? La stava per tradire. Stava per combinare qualcosa con il ragazzo che la sua migliore amica amava. L’avrebbe mai potuta perdonare? Probabilmente no. Ma d’altronde Katherine aveva anche dei motivi per fare questo: voleva farla pagare ad Alex, voleva farlo stare male più di quanto lui aveva fatto con lei. E andare con Nathan, il suo migliore amico, era perfetto. Alex sarebbe morto dalla sofferenza. E intanto che si avvicinava al lago, la ragazza non faceva altro che ripetersi tra sé e sé che Felicity avrebbe capito, se fosse stata una vera amica; eppure dentro di sé lei sapeva che non era così facile, sapeva che avrebbe rischiato di perdere un’amica, la migliore amica.
Arrivata a destinazione trovò Nathan già pronto. Si avvicinò e lo salutò con un cenno, poi montò in macchina.
« Ciao bellissima.» Disse Nathan spavaldo.
« Siamo abbastanza appartati qui secondo te? » Cominciò Katherine fredda, ignorando il complimento.
« Perché? Non vuoi che ci vedano? Sai che stai facendo qualcosa di veramente perfido allora. » Rispose Nathan, desiderando sempre di più la ragazza.
« Sto facendo qualcosa di brutto ad Alex e a Felicity, ma voglio che soffra solo lui, per questo gradirei se lei non lo venisse mai a sapere. »
« Dai, sei un’illusa. Questo paese è piccolo. Come lo scoprirà Alex, lo scoprirà anche Felicity. Devi fartene una ragione, perderai la tua migliore amica. »
« Non è detto che io la debba perdere. Potrebbe anche capire le ragioni per cui sto facendo questo. »
 « Davvero pensi che lei possa capire? Ma dai! Lei mi ama, tutto ciò che penserà è che tu, la sua migliore amica, sei andata con il ragazzo che lei ama. E questo è molto perfido. Mi viene da pensare che siamo simili, io e te. Perfidi e senza sentimenti verso nessuno. » Nathan la guardò maligno, pronunciando queste parole.
« Ti sbagli. Io e te non abbiamo proprio niente in comune. Me ne vado, ho sbagliato a venire. »
« No, ora non ti tiri indietro, non puoi! » Il ragazzo la afferrò per un braccio e la baciò.
Katherine non si tolse. Continuò a baciarlo profondamente.
« Sei proprio un bastardo. » Riuscì a dire alla fine del bacio, e poi, non si sa per quale ragione, ma le scappò un sorriso.
Nathan la guardò. Non l’aveva mai vista da così vicino. Era davvero bella, pensò.
« Anche tu lo sei. Non negarlo. Siamo simili, fidati. » E sorrise anche lui.
Continuarono a baciarsi per molto tempo, però quando il ragazzo chiese di passare ad altro, Katherine si inventò di avere le mestruazioni. Pensò che Nathan le chiedeva troppo, bastavano dei baci passionali per far arrabbiare Alex a dovere.
Dopo i baci, rimasero parecchio tempo sdraiati sui sedili della macchina ad osservare il lago, e a chiacchierare di molte cose. In effetti era vero, si trovavano bene insieme, avevano molte cose in comune. Risero tutto il pomeriggio. Era giunta però l’ora di andare.
« Devo ammettere che mi sono divertita davvero tanto, Nate. » Sorrise Katherine scendendo dall’auto.
« Anche io, come non mai. Non ero mai stato con una ragazza che fosse così simile a me. Mi trovo benissimo con te. » Nathan stava provando qualcosa di strano.
« Ehi, vacci piano. È stata solo una cosa così, senza significato. Tu vuoi molto più bene a Felicity che a me, e ho deciso che non diremo niente a nessuno di questa cosa successa oggi. »
« Ma come? Non volevi tanto far arrabbiare Alex? A cosa è servito questo se non vuoi che lui lo sappia? » Chiese il ragazzo confuso.
« Non lo so. È stata una cosa così, solo per provare un’emozione diversa. Ti saluto, ci si vede in giro. Mi raccomando però, acqua in bocca con chiunque. » La ragazza scese e si allontanò, fino a scomparire dalla vista di Nathan, che non sapeva più che pensare. Una cosa però la sapeva, anche se non voleva di certo ammetterla: aveva provato qualcosa di veramente strano, qualcosa di mai provato prima. Certe persone quella sensazione la chiamano “farfalle nello stomaco”, ma lui non l’avrebbe mai ammesso.
Mentre Katherine si avviava verso casa, una macchina gialla conosciuta si fermò. Era Michael, un ragazzo del paese, che non sapeva tenere mai la bocca chiusa.
« Ehi Kate, che ci fai da queste parti? Passeggiata lungo il lago per tenersi in forma? » Chiese il ragazzo, sorridente.
« Sì! Proprio così! Scusa ma ora devo andare, non trattenermi, o farò tardi! » Rispose la ragazza molto imbarazzata e frettolosa.
« Ok. Ciao! » Michael era rimasto stranito da tutta questa fretta. Katherine di solito era una ragazza molto solare, e amava chiacchierare con chiunque, non era mai schiva.
Pochi attimi dopo passò Nathan in mini e suonò il clacson.
“Cretino!” Pensò Katherine.
Michael era appena ripartito, e si voltò verso Katherine a piedi. Pensò subito male. Ma il problema non fu ciò che pensò, ma ciò che andò a raccontare. Intento Katherine aveva aumentato il passo, preoccupatissima. Sapeva che la sua amicizia con Felicity era giunta al termine.

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Capitolo 9
*** IX ***


Alex e Nathan dovevano trovarsi nel garage di Alex per lavorare su qualche motore. Insomma, per spassarsela un po’. Nathan era in ritardo. Forse si sentiva in imbarazzo per quello che aveva fatto, e non sarebbe riuscito a stare da solo con l’amico senza vergognarsi e tenerlo all’oscuro di tutto. Ma così non era. Infatti Alex sentì una sgommata fuori dal garage, ed era Nathan. Scese con la sua solita aria disinvolta, diede una pacca sulla spalla dell’amico ed entrarono.
« Come te la passi, amico? » Disse Nathan con estrema naturalezza. Non si vergognava per niente di ciò che aveva fatto, né tantomeno aveva paura che Alex lo fosse venuto a sapere.
« Bene. Ho lasciato Wendy. » Rispose Alex cercando di farsi grande davanti agli occhi dell’amico.
« Wow. E come mai? » Chiese Nathan guardandolo come per farlo sentire demente.
« Ecco… Ci ho fatto sesso… Me la sono spassata… Non c’era più motivo di starci insieme no? Non ho voglia di mettermi con qualcuna seriamente, ora voglio solo divertirmi. » Dicendo questo, Alex si sentì mitico. Peccato che non ne fosse così convinto. La verità era che aveva lasciato Wendy perché lei non era Katherine; per quanto lui avesse cercato di sostituirla e dimenticarla, non ci era riuscito. Nathan considerava il suo amico un vero e proprio idiota. Come poteva mentire così spudoratamente? Perché non ammetteva che non aveva combinato proprio niente con Wendy, e che era ancora innamorato di Katherine? Se lui poteva mentire così, allora anche Nathan poteva. Se Alex si sentiva così grande, e faceva credere che non gli interessasse più niente di Katherine, allora Nathan non faceva niente di male se la frequentava.
« Alex, dai. Parliamoci chiaro, da veri amici. Me lo puoi dire se ti interessa ancora Katherine. » Nathan fece un ultimo sforzo per farsi dire la verità, ma fallì.
 « Non mi interessa più niente di quella stronza, Nate. Davvero. Perché dovrebbe interessarmi? Era solo un peso. Mi ero dimenticato di quanto si stesse bene da single. » Rispose Alex cercando di apparire sicuro di sé.
Nathan decise di rinunciarci. Tanto non lo avrebbe mai ammesso.
« Vabbè dai, lavoriamo un po’ a queste robacce. » Concluse prendendo in mano un pezzo di motore d’auto imbrattato di grasso. E passarono il pomeriggio così, come sempre, con la differenza che per la prima volta si stavano nascondendo qualcosa, entrambi.
 
Nel frattempo Katherine suonò il campanello a casa di Felicity, perché come al solito dovevano studiare insieme in giardino. Dall’interno della casa si sentivano dei tonfi, probabilmente era Felicity che scendeva le scale, poi aprì la porta tutto d’un tratto, Katherine la guardò: aveva una faccia orribile, segnata da lacrime che erano scorse giù per il suo viso per almeno delle ore. E allora capì. Michael aveva cantato.
« Ma che ti succede Fliss? » Domandò Katherine fingendo di non sapere, ma sentendosi una vera arpia.
« Vaffanculo Katherine! Sei proprio una bastarda! Ma come hai potuto? » Felicity scoppiò di nuovo a piangere.
« Ma di che stai parlando? » Katherine continuava a fingere, ma dentro si sentiva male.
« Sapevi quanto lo amavo! Con tutti i ragazzi che c’erano, dovevi proprio andare con lui, per far arrabbiare Alex? Sei una stronza! Eri la mia migliore amica! » Piangeva, piangeva, piangeva. Le lacrime non intendevano fermarsi.
« Come l’hai saputo? » Si rassegnò l’amica.
« Stamattina al bar, ho sentito gente che lo vociferava, e mi guardavano. »
« Mi dispiace Fliss. Non volevo farti un torto. È solo che per farla pagare ad Alex lui era quello migliore. Sono migliori amici. » Katherine cercava di giustificarsi, e dentro di sé non si sentiva proprio dalla parte del torto.
« E a me non ci hai pensato? Non hai pensato a come ci sarei rimasta? Non hai pensato alla nostra amicizia? »
« Certo che ho pensato a come ci saresti rimasta, solo che…»
« Solo che non te ne è importato, lo hai fatto ugualmente! Mi fai schifo! »
« Senti adesso calmati! È da una vita che gli vai dietro e lui non ti ama! Porca miseria, come fai a non averlo ancora capito! È ora che ti stacchi da lui! Devi rassegnarti, lui non è tuo! »
« Almeno io provo dei sentimenti, non come te. Avevi un ragazzo d’oro al tuo fianco, e lo hai solo saputo sfruttare, poverino! »
« Non sono affari tuoi, ora non più. Non siamo più amiche immagino, quindi…»
« Esatto, brava. Quindi faresti meglio ad andartene. » Felicity non era mai stata così male in vita sua. Aveva perso la sua migliore amica.
Katherine si allontanò velocemente, e iniziò a pensare a quello che aveva fatto. Era davvero terribile. Forse Nathan aveva ragione. Forse erano davvero simili, lui e lei. Forse sarebbero dovuti stare insieme, sarebbero stati perfetti
.

 

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Capitolo 10
*** X ***


Katherine si stava chiedendo se Alex avesse già scoperto ciò che lei e Nathan avevano fatto. Era seduta su una piccola sedia, nel suo terrazzo, e osservava il cielo pieno di nuvole bianche. Ad un tratto iniziò a piangere, così, senza sapere neanche lei il perché. Di motivi però ne avrebbe avuti abbastanza. Improvvisamente vide un ragazzo che si stava avvicinando a casa sua, e riconobbe chi era:  Alex. Stupitissima si asciugò le lacrime, si precipitò di sotto  e arrivò fino in giardino; lo salutò, e lui rispose sorridendo.
« Che ci fai qui? » Gli chiese la ragazza, un po’ contenta, ma anche preoccupata per quello che poteva dirle.
« Faccio il cretino. » Rispose Alex imbarazzato.
« Sei venuto a farmi la parte anche tu? Senza offesa ma puoi andartene. Mi è bastata quella di Felicity. » Disse Katherine secca, per evitare ogni discussione. Ma non aveva proprio afferrato il punto.
« Non so di cosa tu stia parlando. Sono venuto qui per scusarmi. Perché, cosa hai combinato? » Alex aveva soltanto voglia di saltarle addosso ed abbracciarla.
« Niente, niente. » Katherine esitò per un attimo: Alex non aveva saputo niente. Conveniva non dirglielo e sentire cosa aveva da dire lui. « Comunque…Scusarti per cosa? »
« Per quello che è successo tra noi. Spero che tu possa perdonarmi. »
« Vuoi tornare con me, oppure sono solo delle stupide scuse che uno fa alla ragazza che ha lasciato giusto per sentirsi il cuore in pace? » Chiese la ragazza decisa, desiderando forse che Alex le rispondesse che la rivoleva.
« Non credo che ti importi. Scusa e basta. » Alex rispose solo questo, ma in realtà moriva dalla voglia di chiederle di tornare con lui.
« E invece mi importa. Siamo stati tanto insieme, e mi manchi. Magari è solo la mancanza di un’abitudine, ma qualcosa di te mi manca. » Katherine era intenzionata a tornare con Alex. Dentro di sé non riusciva bene a capire cosa stesse provando, non era propriamente mancanza del ragazzo perché lo amava. Però in quel momento le conveniva assolutamente tornare con lui. Magari avrebbe sistemato tutte le cose, le avrebbe fatto fare pace con Felicity, e soprattutto Alex era una sicurezza, non come quel demente di Nathan.
« Allora sei tu che vorresti tornare con me, mi sembra di capire…» Il ragazzo stava per esplodere di gioia. Forse Katherine lo rivoleva. Ma sarebbe stata una buona idea rimettersi con lei? Lo amava davvero o voleva solo usarlo?
« Ecco…sì, Alex, vorrei. » Fatto. Katherine pensava che Alex non avrebbe resistito.
« Ma sei sicura che sia una buona idea? Intendo tornare insieme…»
La ragazza si accorse che il suo amato “giocattolo” (perché infondo per lei non era altro che questo) era titubante, e allora gli si lanciò addosso per stampargli un enorme bacio in bocca. Così avrebbe ceduto, se davvero la amava così tanto. E infatti così fu. Alex reagì al bacio positivamente, e abbracciò forte Katherine. « Mi sei mancata così tanto. » Le sussurrò in un orecchio. Lei non rispose, e dentro di sé si stava ancora chiedendo come facesse Alex ad essere allo scuro di tutto. Era davvero tonto, perché perfino Felicity sapeva tutto. Ora però bisognava stare molto attenti e cercare di non farglielo scoprire, soprattutto da Nathan, e non sarebbe stata una cosa semplice.

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Capitolo 11
*** XI ***


Era sabato sera, e come tutti i sabati sera c’era una gran mossa in giro. C’era aria di festa e di divertimento, ma forse non tutti si sarebbero divertiti quella sera.
Katherine e Alex arrivarono insieme al bar, mentre Nathan era seduto fuori ad un tavolino bevendo una coca cola. Non appena li vide scendere dalla macchina di Alex insieme, trasalì; come era possibile? Avevano forse fatto pace quei due? Lei aveva scelto di tornare con lui? Una miriade di domande di questo genere gli attraversarono la mente, mentre la coppia si avvicinava. Al momento dei saluti, quando la coppia fu abbastanza vicina al ragazzo, Katherine rabbrividì, e cercò di distogliere lo sguardo da Nathan mentre lei e Alex lo salutavano. Ma non ci riuscì. Lo guardo intensamente con aria come per implorare perdono ma il ragazzo rispose con uno sguardo veramente brutto e cattivo. La ragazza si stava sentendo male, senza capire neanche perché: forse perché aveva paura che Nathan sarebbe esploso ed avrebbe detto tutto ad Alex, oppure perché si rendeva conto che Nathan la attraeva di più che il suo ragazzo. Improvvisamente decise di affrontare il discorso con lui.
« Alex, mi andresti a prendere un caffè per favore? » Disse guardando Nathan.
Alex annuì gentilmente, e entrò nel bar.
Ora erano soli, lei e lui. Potevano parlare. Cominciò lui.
« Vi siete appena rimessi insieme e vedo che inizi già a ridargli ordini. » Disse con acidità.
« Ti dà forse fastidio? » Chiese lei con un pizzico di speranza che lui rispondesse di sì.
« Certo che no, non è nella mia natura. Ti considero semplicemente stupida. » Lui tentava di fare il duro, ma dentro questa cosa gli bruciava, eccome. « Prima di tutto perché mi sembrava che tra noi ci fosse intesa, una particolare intesa. E poi mi chiedo come tu faccia a non avere paura che io da un momento all’altro possa rivelargli tutto in quanto suo migliore amico. »
« Chi ti dice che io non gli abbia già detto tutto? » Rispose Katherine tentando di apparire sicura di sé.
« Ne dubito. » Ribatté lui. E in quel momento Alex stava tornando fuori col caffè.
« Non lo faresti. » Sibilò Katherine mentre il suo ragazzo le porgeva la tazzina e le dava un dolce bacio. Ma nonostante tutte queste gentilezze, lo sguardo di lei non si distoglieva dal diavoletto Nathan.
Finito il caffè Katherine chiese ad Alex di riportare la tazzina dentro, e durante la sua breve assenza Nathan le disse con tono minaccioso: « Sei fortunata che Alex sia il mio migliore amico fino a prova contraria, e che quindi non vorrei mai fargli sapere spontaneamente di avergli fatto un torto. Però mi hai delusa, Kate. Me ne vado, salutami il tuo ragazzo che ami tanto. »
Si alzò bruscamente e se ne andò chissà dove. Il resto della serata Katherine lo trascorse pensando a lui.
 
Intanto  Felicity quella sera non sentiva la voglia di uscire, anche perché se fosse uscita sarebbe andata al solito bar, e avrebbe incontrato la coppietta appena sbocciata, cioè la sua ex migliore amica e il ragazzo che tanto amava. La sua decisione fu dunque di rimanere a casa a guardare le stelle in giardino. Ma non le avrebbe guardate da sola. Infatti all’improvviso apparve in giardino il ragazzo che tanto amava.
« Nathan! » Esclamò la ragazza sorpresa.
« Sì Fliss, sono io. Che ci fai qui tutta sola? Era venuto a cercarti e a quanto pare ti ho trovata. »
« Mi fate schifo. Tu e lei. Sei proprio un bastardo. Ma d’altronde, ti mancava solo la mia migliore amica sulla lista delle ragazze con cui te la sei spassata. » Felicity stava per scoppiare a piangere come suo solito.
« Fliss ho fatto un errore. Lei non vale neanche un decimo di te. » Dicendo questo, Nathan le si avvicinò e la strinse tanto a sé, ma si rese conto che questa frase non la pensava veramente, poiché abbracciandola non sentì le famose farfalle nello stomaco sentite toccando Katherine. Lei ricambiò l’abbraccio, anche perchè si sapeva, lei non poteva resistergli. Lui allora tentò di baciarla, per vedere cosa avrebbe provato, e lei ci stette senza opporre resistenza. Il bacio non fu troppo lungo, ma fu privo di ogni sentimento da parte di lui. Non che lui provasse continuamente emozioni e sentimenti, ma da quando aveva provato quel qualcosa con Katherine, aveva voglia di riprovarlo.
« Vabbè. Ora non ci voglio pensare. Sono qui con te ora. È lei la stronza. » Disse Felicity ripristinando piano piano il sorriso. Nathan le sorrise e la strinse sempre più forte, anche se passò tutta quella sera a pensare a Katherine, come lei stava pensando a lui.

 

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Capitolo 12
*** XII ***


Nathan si stava avviando verso il garage di Alex, pensieroso. Come poteva tenergli nascosta una cosa così, vedendolo insieme a Katherine tranquillo come non mai e super contento? Erano migliori amici, a priori doveva dirglielo: no, aspetta, lui se l’era fatta con la sua ex ragazza che Alex amava ancora tanto, quindi il concetto di “migliori amici” era andato a farsi benedire già da un po’. Vederlo con Katherine però gli dava troppo fastidio, e neanche lui sapeva perché, ma di sicuro era un sentimento che lo spaventava parecchio. Infine arrivò a destinazione, e come decideva ogni volta che pensava a quelle cose, tenne la bocca chiusa.
« Ehi amico! Ben arrivato! » Esclamò Alex sorridendo al suo ingresso in garage.
Nathan abbozzò un sorriso senza rispondere, e subito prese dei pezzi di auto in mano per assemblarli e per non introdurre nessun discorso, sperando quasi di rimanere in silenzio per tutto il pomeriggio.
« Nathan devo parlarti un po’. » Alex spezzò il silenzio.
« Mmm, si, dimmi. » Si vedeva che Nathan cercava di fare il distaccato. Dentro di sé sperava che Alex avesse scoperto tutto, così magari tra lui e Katherine sarebbe potuto succedere qualcos’altro.
« Stavolta non voglio assolutamente perdere Kate. La amo troppo, e senza lei sarei perso. Ho tentato di dimenticarla con Wendy, ma è stato impossibile. Nessuna è come lei, ed è lei che amo. L’avevo lasciata perché volevo provare a sentirmi forte e duro per una volta, ma poi ho capito che io non sono niente senza Katherine. Mi raccomando, sei il mio migliore amico, e spero che mi aiuterai ad avere una storia perfetta con lei. »
Questo discorso lasciò Nathan senza parole. Cavolo, Alex non aveva saputo niente, e non solo, dicendo tutte quelle cose su Katherine stava facendo sentire il suo migliore amico il peggiore dei vermi. E contava su di lui per avere una storia perfetta con la sua ragazza? Certo,  peccato che Nathan sperava il contrario. Questo sì che era un casino. Era arrivato il momento: o spifferava ad Alex tutto ciò che aveva fatto con Katherine oppure acconsentiva tentando di dimenticarsi di tutto quello fatto con lei; d’altronde era vissuto sempre senza donne, e solo perché per una volta aveva provato qualcosa di diverso con una, non voleva dire che non potesse tornare alla vita di sempre.
« D’accordo. » Rispose infine secco dopo un monologo interiore.
« Grazie. Grazie davvero. » Sorrise Alex. « Ed ora mettiamoci al lavoro che dopo devo uscire con Kate. »
 
  
Qualche ora dopo Felicity girovagava per il parco , tentando di farsi tornare il buonumore, quando in lontananza vide su una panchina due sagome che sembravano super innamorate: Alex, e la vipera. Ci rimase malissimo. Alex l’aveva ripresa? Evidentemente non sapeva nulla dell’accaduto. Katherine si voltò e la vide. Le corse incontro. “Ecco” pensò Felicity. “Cosa vuole ora?”
« Ehi Fliss! » Esclamò la ragazza tentando un sorriso.
« Complimenti! Fai proprio schifo! » Urlò Felicity facendo voltare Alex.
« Senti, per favore, sta’ zitta. Alex non sa niente, e non deve saperlo. Ora ci siamo rimessi insieme, e Nathan è tutto tuo, quindi non dovresti più avere alcun problema. » Si difese subito Katherine.
« In realtà il problema ce l’ho eccome. Tu mi hai tradita! Non ti perdonerò mai! E non me ne frega niente se ti sei rimessa con quello là, e lascia che te lo dica, è un coglione! Lo sanno tutti tranne quello che hai fatto, quindi è proprio scemo! Tranquilla, sto parlando piano, e non dirò niente, tanto non hai bisogno di me per sentirti umiliata. Te ne renderai conto da sola di che persona sei. E spero se ne renda conto anche Alex! »
« Bene, allora stattene per le tue! E ricordati, non sono tanto diversa dalla persona che tu ami. Ci vediamo! » Katherine si allontanò e tornò a sedersi di fianco al suo ragazzo, che probabilmente le chiese spiegazioni, e lei si inventò qualcosa che lui si bevve, come al solito.
Felicity andò verso casa piangendo, e pensando che la sua ex migliore amica se la sarebbe proprio potuta risparmiare quella di andare col suo amore più grande, se poi si sarebbe rimessa con Alex.

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Capitolo 13
*** XIII ***


Le settimane passarono svelte, e la fine della scuola finalmente arrivò. In questo periodo non si verificarono novità in generale: Katherine e Alex continuavano a stare insieme, con una condizione di servaggio di quest’ultimo; Nathan aveva provato a ritornare alla solita vita da don Giovanni, provando a cimentarsi persino con una ragazza escort; Felicity era uscita con Nathan alcune volte, continuando a soffrire ma a perdonarlo ogni volta che la “tradiva” e non salutando nemmeno l’ex migliore amica quando la incrociava. Tutto sembrava essere tornato alla normalità in sostanza, a parte la rottura dell’amicizia tra Katherine e Felicity. Ma si sa, la normalità può essere facilmente deviata.
A rovinare la quiete che si era stabilita fu un semplice gesto, la prima sera d’estate. Tutti erano contenti, in fibrillazione, è normale, quando finisce la scuola. Alex e Katherine erano al bar, a giocare a carte con altri amici, e anche Nathan era lì, a guardare la partita di calcio della sua squadra del cuore. Sembrava abbastanza spensierato, impegnato a guardare il maxischermo, senza pensare minimamente alla coppietta “felice”, e la serata proseguì così, fino al momento dei saluti.
 
« Katherine, sono un po’ stanco. Andiamo a casa? » Alex strozzò le risate degli amici e la quiete interiore di Katherine, concentratissima nel gioco.
« Ma dai! E’ la prima sera d’estate e tu non vuoi godertela a dovere? Sei pazzo? Io ora non ci vengo con te a casa! » Rispose la ragazza molto seccata.
« E va bene, ci andrò da solo, perché non ce la faccio a rimanere qui. »
« Ma come Alex, lo sai che devi portarmi a casa! Non fare il peso dai! Stiamo qui! Resisti per un altro po’, tanto devi startene a sedere qui. » Katherine era sempre più seccata. Alex era così rompente per lei.
« Non preoccuparti. Può portarti a casa Nathan. Credo che non sia un problema per lui. Ora glielo vado a chiedere. »
La ragazza rabbrividì. Proprio ora che era da un po’ che riuscivano ad ignorarsi. No, non poteva salire in macchina con lui. Sarebbe successo qualcosa di catastrofico. Ma poi, quanto poteva essere stupido Alex? Incredibile.
« Ehi Nathan! » Urlò il ragazzo.
Nathan si voltò bruscamente.
« Dimmi. » Rispose, senza degnare di un minimo sguardo Katherine, che era di fianco ad Alex.
« Sono stanco, vorrei andare a casa, e dato che tu starai qui ancora un po’, suppongo, ti dispiacerebbe portare a casa Katherine, tanto non è molta strada in più per te. » Disse Alex molto ingenuamente, come si parla ad un migliore amico.
« Ah…» Nathan si sentì mancare l’aria. E adesso? Doveva riavere a che fare con la ragazza che lo aveva scombussolato. Ma aveva giurato ad Alex che lo avrebbe aiutato con Katherine. Non poteva rifiutare.
« Certo. Tranquillo, va pure. »
“ Tranquillo. Certo.“ Pensò Katherine ironicamente. Nathan era proprio l’ultima persona di cui stare tranquilli, ed Alex era l’unico rimasto a non averlo capito.
« D’accordo. Io allora vado. Ciao amore. Ciao Nate, grazie. » Alex uscì dal bar baciando Katherine e lasciandola sola tra gli altri amici e le carte (era l’unica femmina, s’intende, ma l’aveva voulto lei, altrimenti sarebbe andata a casa) e salutò Nathan dandogli una pacca sulla spalla.
Ora alla ragazza non restava che sperare che Nathan continuasse a guardare la partita senza considerarla, ma così non fu affatto.
« Continuiamo a giocare, Kate? » Disse uno dei ragazzi al tavolo con lei.
Katherine guardò Nathan, e proprio in quell’istante lui si voltò a guardare lei. Si sentì terribilmente scossa da quello sguardo, e in un certo senso si sentì maliziosa. Il ragazzo invece si sentì attratto in maniera davvero forte.
« Direi di sì, ma ci serve un giocatore. » Rispose la ragazza, accattivante, sapendo di avere gli occhi di Nathan addosso. « Nathan! Vuoi giocare? » E le scappò un occhiolino.
Il ragazzo si avvicinò senza rispondere e salutò i ragazzi al tavolo. Poi si sedette e disse rispondendo all’occhiolino: « Vuoi stare in coppia con me o contro di me bella? »
« Facciamo in coppia. Vediamo che sappiamo fare insieme. » Sorrise lei. E iniziarono.
La serata, all’insaputa di Alex, durò ancora molto. Alla fine tutti si alzarono e si salutarono, e il bar chiuse. Fuori rimasero Katherine e Nathan da soli. Questo era il momento cruciale, e Katherine si sentiva divertita. Non era poi così male forse aver riparlato con Nathan.
« Potevi anche andare a casa con lui. Saresti rimasta sola, non c’erano tue amiche. Erano rimasti solo ragazzi al bar. Perché sei voluta restare? » Nathan rovinò il dolce e notturno silenzio.
« Chi l’ha detto che una ragazza debba essere amica solo di altre ragazze? Volevo divertirmi un po’, sai com’è, è la prima sera d’estate, e io so divertirmi anche con i ragazzi. » Rispose lei facendo il suo solito sorrisetto.
« Oh, lo so bene che sai divertirti anche con i ragazzi, Kate. » Nathan scoppiò a ridere.
« Non in quel senso cretino! Sei sempre il solito. » Lei si sentì un po’ offesa.
« Andiamo Kate, non cercare di fregarmi. Io ti capisco, sono come te. E so che tu sei voluta rimanere perché c’ero io. Cosa ti costa ammetterlo? »
« Veramente io non volevo neanche che tu mi portassi a casa. Siamo stati così bene senza parlarci e senza considerarci in queste ultime settimane. Ha fatto tutto Alex. »
« Ok, ti crederò. Però non credo che ti dispiaccia molto essere qui con me, ora. »
« E va bene, ti dirò la verità, ma non ti montare la testa. No, non mi dispiace affatto. E ora portami a casa dai. » Stasera Katherine non voleva che succedesse niente, anche se dentro di sé le sarebbe piaciuto combinare qualcosa con lui.
« Oh, mi piace sentirmi dire certe cose. Andiamo dai. » Nathan le prese la mano, e lei cercò di divincolarsi, ma alla fine si arrese.
Salirono in macchina e la scortò fino a casa. Al momento dei saluti tentò di baciarla e lei si abbandonò totalmente a lui. Si baciarono per un minuto circa, poi lei si dimenò.
« Lo sapevo! Accidenti…»  Sussurrò.
Nathan riprovò la stranissima sensazione di brividi, dopo tanto tempo. Si decise e con molto sforzo disse: « Senti Kate, per me non è più un gioco; non mi sto divertendo alle spalle di Alex, è solo che…non so come dirtelo, non puoi capire quanto sia difficile per me ma devi sapere…»
« Guarda io devo andare…scusa ma devo proprio…me lo dici un’altra volta. » Scappò via senza dare al ragazzo la possibilità di parlare, e fu un vero peccato, perché quello che lui aveva da dirle era davvero qualcosa di unico da parte sua.

 

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Capitolo 14
*** XIV ***


Feste. Questa è la parola d’ordine dell’estate. Le feste d’estate hanno  qualcosa  di speciale, per molti motivi : perché fa caldo, quindi la maggior parte si svolgono all’aperto, e ci si può vestire in modo carino senza doversi mettere tre chili di roba addosso come nelle feste invernali; perché in estate non esiste un week-end, quindi ogni festa non è una serata che si ripete ogni cinque giorni, ma di continuo; perché in estate c’è sempre un’aria positiva, o almeno così sembra, dato che basta un attimo per rovinarla.
Felicity aveva un’aria positiva, e si preparava alla grande festa che avrebbe inaugurato in maniera definitiva l’estate; lei naturalmente si aspettava di passare la serata con Nathan, ma lui aveva altri progetti molto più eruditi.
Eh già, Nathan voleva assolutamente dire a Katherine ciò che provava per lei, non poteva più tenerselo dentro, soprattutto perché ormai aveva capito che era qualcosa di speciale. Lui non poteva più fare a meno di lei. Ma prima, c’era un’altra cosa fondamentale da fare; se davvero lui voleva solo Katherine, prima avrebbe dovuto togliere di mezzo la ragazza che lo avrebbe voluto tutto per sé, perché era intenzionato ad avere finalmente una storia seria, con una sola ragazza. Dunque era arrivata l’ora di dire a Felicity che avrebbe dovuto lasciar perdere e trovarsi qualcuno che l’amasse davvero. E fu così che il pomeriggio prima della grande festa fu per Nathan e Felicity una svolta decisiva.
La ragazza era eccitatissima, le sembrava un sogno poter stare con Nathan sia di pomeriggio sia di sera, perché così credeva. Infatti non appena il ragazzo varcò il cancelletto che si affacciava alla rampa di scale, Felicity si precipitò contro di lui facendo sei scalini alla volta. Lo abbracciò forte e gli diede un bacio sulla guancia. Lui non ricambiò, e partì subito secco e deciso.
« Ehi Fliss, devo dirti una cosa importantissima. »
La ragazza ci rimase un po’ male, non si aspettava  da lui un’affermazione così secca subito, da appena arrivato.
« Uhm…sì, dimmi pure. » Rispose.
«Non pensavo che mi sarebbe mai successa una cosa del genere…non pensavo che ti avrei mai detto una cosa del genere…ma devo farlo. » Lui appariva un po’ triste in viso. D’altronde era affezionato a Felicity, tutto sommato.
Lei si incupì.
« Io voglio stare con Katherine. E bene, senza illudere né lei né te. Quindi è arrivato il momento di salutarci. » Ecco. Il peggio era andato. Era riuscito a dire la frase più difficile.
Lei scoppiò a piangere. « Vuoi dire che tra me e te finisce qui? Ma come? Ma scusa lei poi sta con Alex…»
« Non piangere. Tu non sai quanto bene ti ho voluto, piccola. E’ vero, non sono stato innamorato di te e non sono stato in grado di costruire una storia con te come vorrei costruirla ora con Kate, ma credimi, sei stata quella più importante tra tutte, dopo Kate, e spero che rimarremmo amici, ci terrei ad averti come amica, sei speciale. » Era dura chiudere in bellezza, ma quello che Nathan le stava dicendo lo pensava veramente.
« Io non ti voglio come amico, assolutamente! Non vali nulla, e non ti voglio più nella mia vita, in nessun  ruolo! Sparisci, e non tornare! Anzi, non chiamare neanche, se mai lei ti rifiutasse per Alex! Addio Nate. Mi dispiace che tu non abbia mai provato quello che ho provato io, perché saremmo stati speciali insieme. » Se ne andò, e non si voltò indietro. Né quel giorno, né mai più.
Nathan si era tolto un peso. Era giusto così. Ed ora era davvero pronto alla serata, gli serviva solo un modo per strappare Katherine da Alex e dirle tutto. Non sarebbe stato difficile, conoscendo Alex.
 
La sera arrivò velocissima. Katherine e Alex raggiunsero il campo da tennis, dove si sarebbe svolta la festa. Lei era agitata. Ci sarebbe stato Nathan. Non si sarebbe sentita affatto a suo agio, nonostante non li avesse visti nessuno baciarsi qualche sera prima. Dunque nei piani di Katherine c’era una cosa fondamentale: evitare Nathan. Peccato che ciò andava contro i piani di quest’ultimo. Appena arrivati la ragazza si precipitò subito al banco delle bevute: le ci voleva proprio un sano cocktail per sciogliersi un po’. Mentre sorseggiava si guardava intorno, aspettandosi di trovarsi il temuto ragazzo davanti da un momento all’altro. E così fu. Nathan arrivò con aria disinvolta, sicuro di sé. Anche lui si guardò intorno, e dopo un po’ la vide. Lei distolse lo sguardo. Il ragazzo posò il suo su Alex. “ Bisogna liberarsi di lui in qualche modo” Pensò. Intanto che ragionava si avvicinò al banco delle bevute, e salutò Katherine. Lei ricambiò tentando di fare l’indifferente.
« Devo parlarti, e non qui. Quindi cerchiamo di togliere Alex di mezzo. » Iniziò lui.
« Chi ti dice che io voglia parlarti? E comunque lui è già fuori dai piedi; quando parla di motori non si accorge di dove io sia. » Katherine cercava di essere fredda, ma nei suoi occhi si poteva leggere una certa emozione.
« Kate, pensò che tu debba ascoltarmi. Non ti chiedo tanto. Andiamo dai. Laggiù, al buio. Nessuno farà caso a noi. » Lui le afferrò il braccio, e lei acconsentì dopo uno sbuffo, nonostante dentro di sé non sbuffasse affatto.
« Eccoci, coraggio. Dimmi. » Cominciò subito lei curiosissima senza darlo a vedere.
« Voglio avere una storia con te. Te lo dico secco. » Dopo aver detto ciò con estrema spontaneità e naturalezza, Nathan si passò una mano tra i capelli.
Katherine rimase imperterrita. Qualcosa dentro di lei la fece sentire come se le si fosse fermato il cuore, e infatti rimase col fiato sospeso. Poi scoppiò a ridere.
« Ma cosa stai dicendo? Nathan, tu vuoi una storia? Andiamo! Non dire sciocchezze! »
Anche lui si mise a ridere. « Sì, è ridicolo detto da uno come me, ma io non mi sono mai sentito così. » E tornò serio.
Tornò seria pure lei. « Così come? Non capisco. »
« Quando sto con te. Mi sento diverso. Sento di provare qualcosa di diverso per te. Non mi basta vederci e darci due baci. Voglio di più da te. E con di più intendo che voglio stare con te, voglio essere al tuo fianco sempre. Voglio essere il tuo ragazzo. Un ragazzo vero, serio, che esce con la sua ragazza sempre, e solo con lei. » Neanche lui riusciva a credere che lo stesse dicendo davvero. Eppure era così, Nathan si era innamorato davvero.
« Oh mamma. Saresti stato da registrare! Non ci posso credere! Ti sei innamorato di me?! Vuoi stare con me?! » Sembrava quasi che Katherine si stesse divertendo.
« Va bene Kate, sei stupita, lo comprendo. Ma tu non sai che fatica sto facendo a dire tutto questo, e quindi gradirei serietà e anche una risposta, se possibile. » Il ragazzo si stava un po’ innervosendo, ma era tipico di Katherine quell’atteggiamento, dunque era una delle cose per cui l’amava.
« Scusa…non saprei cosa risponderti, perché anche io odio essere sdolcinata e sentimentalista, però devo ammettere che anche tu mi piaci, e sei di certo meglio di Alex. » Nel dire questo, lei si sentì un pizzico imbarazzata.
« Nonostante ciò» Riprese subito « Devo prima trovare un modo consono di lasciare Alex, anche senza destare sospetti, ok? »
« Dunque anche tu vuoi avere una storia con me? » Gli occhi di Nathan si illuminarono.
« Si può fare. D’altronde penso che io e te staremmo benissimo insieme. Siamo così simili. » Katherine sorrise.
I due parlarono ancora un po’. Alex non sospettò di niente, ovviamente. Qualcun altro però sospettò per lui. Quel qualcun altro fu Michael, il già citato ciarlatano. Aveva osservato i due durante quasi tutta la loro conversazione, e di certo non pensava ai discorsi più innocenti. Ma stavolta mirava più in alto: mirava a spifferare le cose al diretto interessato.

 

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Capitolo 15
*** The end ***


Katherine ragionò molto nei giorni successivi su ciò che le aveva detto Nathan. Lui la attraeva molto, ma con lui non poteva giocare: era astuto e perfido quanto lei, le avrebbe dato pane per i suoi denti.
Ciò la attraeva ancora di più, in un certo senso. Mentre pensava queste cose si avviava verso casa di Alex. Era intenzionata a parlargli, ma non sapeva cosa dirgli. Era dura lasciarlo, nonostante i sentimenti per lui praticamente non esistessero più.
Suonò il campanello. Lui l’aprì. « Ciao Kate! » La baciò.
Lei non era per niente intenerita.
« Entra. Devo anche dirti una cosa. » Disse lui un po’ serio.
La ragazza entrò e si accomodò sul divano. Lui si sedette accanto a lei.
« Parlo io. » Cominciò lei, decisa. « Tu non mi fai mai un complimento. Mai. Né sul mio corpo, né su ogni altra parte di me. Ti sembra normale? Tu dovresti trovarmi bellissima. Sono la tua ragazza, è palese credo. »
« Katherine, è ovvio che ti trovo bellissima. Come hai detto tu, è palese. Ma perché mi dici questo? Non capisco. » Rispose lui confuso.
« Eh già. Tu non capisci mai. Se mi trovi bella dimmelo, cavolo! E poi non ti credo, tu non solo non me lo dici, non me lo dimostri neanche! Ad esempio non facciamo mai sesso! Ma ti pare normale? Io non ti piaccio! » Ce la poteva fare. Era partita con un argomento valido per un litigio. E da lì sarebbe scoccato tutto.
« Scusa Katherine. Sono un tipo un po’ introverso. E mi dispiace se non lo facciamo mai…ma…» Lui era in imbarazzo. Amava da morire Katherine, ma non sapeva come dimostrarlo se non facendo tutto ciò che voleva. Era fatto così.
« Ma cosa?? Non c’è nessun ma! Siamo una pessima coppia! »
A quel punto lui si infuriò un poco e disse finalmente quello che voleva dirle.
« Se siamo una pessima coppia non è solo colpa mia! Mi dicono che hai una tresca con Nathan! Bene! Te ne rendi conto??? »
« Ah bhè, almeno sei geloso. Almeno ti importa. »
« Non è che sono geloso, è che così ci facciamo una schifosa reputazione. Io del cornuto, e tu della sgualdrina! »
Katherine era esasperata. Voleva lasciarlo. Ma prima, se lo sarebbe gustato un’ultima volta. Che perfida.
« Senti Alex, io non sono una sgualdrina, io ti amo. Dimostrami anche tu che mi ami. Regalami un nuovo cellulare. Il più costoso. Ti va? Così posso capire se mi ami davvero. »
« Bhè…se è ciò che desideri…se questo ti farà davvero capire quanto ti amo…ok…»
Non era esattamente questo che Alex voleva dire. Avrebbe voluto dirle che quello era un modo davvero bizzarro per dimostrare l’amore. Eppure non disse niente e acconsentì. Lui non voleva perderla, avrebbe fatto di tutto perché ciò non accadesse. Purtroppo non sapeva che, malgrado i suoi sforzi, l’avrebbe persa comunque.
 
 
Dopo la grandissima delusione, Felicity cercò seriamente di ricostruirsi una vita che non dipendesse da un subdolo individuo, ma lei era proprio una ragazza che non era in grado di stare da sola, quindi cercò vari sostituti, ovviamente nessuno che le prese il cuore come Nathan. Di lei non si parlò più tanto, d’altronde si venne presto a sapere che non aveva più a che fare con Nathan, perché nessuno li vide più in giro, ma una cosa è certa: lei e Katherine non si parlarono mai più.
 
Dopo neanche una settimana dalla richiesta di Katherine ad Alex, il cellulare super moderno e costoso arrivò, e Kate lasciò il ragazzo il giorno dopo. Alex ovviamente ne uscì distrutto, e non fu più il ragazzo di prima. Diventò uguale alla massa, il classico ragazzo che va con tutte, anzi, con le peggiori in circolazione, a livello comportamentale s’intende, iniziò a fumare come un turco e cadde in uno stato penoso. Insomma, era meglio la sua versione di “schiavo” a quella, forse.
Nathan e Katherine si fidanzarono, e per un lungo periodo di tempo tutti rimasero molto stupiti nel vedere Nate comportarsi come un fidanzato, tenendo la mano ad una ragazza, baciandola in pubblico, stando sempre con lei. Erano diventati una vera coppia, Nathan ce l’aveva fatta: era diventato un ragazzo serio, si era sistemato, cosa che nessuno avrebbe mai creduto. Katherine sembrava molto attratta da lui, ma lui lo era di più: eh sì, era Katherine la cattiva della coppia, come lo era sempre stata, d’altronde. Lui e lei si assomigliavano, ma lei gli teneva testa. E fu così sempre, al punto che molti arrivarono a pensare che lei non lo amasse, e ci stesse per divertimento, ma questo non si seppe mai.

Notes... :-)
E' così conclusa la mia prima storia. Non sono stata mitica nella conclusione, ma non sono abituata a scrivere storie, è stata la prima volta per me, quindi capitemi, spero di migliorare. Spero anche che vi sia piaciuta, e se così sarà ne scriverò presto un'altra...ok, ne scriverò un'altra che vi sia piaciuta o no XD, almeno per intrattenimento di me stessa e per buttare giù tutto ciò che mi passa per la mente. Vi saluto, a presto!
Mistress Chocolate

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