Il ballo (remake)

di Apochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'annuncio ***
Capitolo 2: *** Trambusto al Furinkan ***
Capitolo 3: *** Inviti ***



Capitolo 1
*** L'annuncio ***


L’annuncio

Era un giorno come tanti all’Istituto Superiore Furinkan: le lezioni noiose, le file per il pranzo, la libertà della ricreazione. Tutto sembrava normale.

Ad un certo punto, durante la pausa pranzo, si accesero gli altoparlanti di tutta la scuola e da lì uscì la stupida voce del Preside, accompagnata dal suono lagnoso dell’hukulele:

Preside: Ehi, ehi, ehi guys! Tutto bene today? Sappiate che per la fine dell’anno, ovvero tra pochi giorni, ho intenzione di organizzare un beautiful ballo studentesco, in american stile. Sarete liberi di invitare chi volete. So, come on! Bye, bye!

La comunicazione di quell’uomo strampalato del preside terminò.

In tutta la scuola si levò un brusio man mano crescente. Un ballo studentesco? Possibile che per una volta Koccho Kuno avesse partorito dalla sua mente malata qualcosa di non letale, se non addirittura piacevole, per i suoi studenti? Il mormorio generale aumentava: era una notizia incredibile.

In quello stesso momento due ragazzi, mentre tornavano tranquillamente in classe, si fermarono in corridoio … lei, una ragazza snella, aveva dei vivaci occhi marroni, portava dei corti capelli a caschetto, bruni, ed indossava il fuku della scuola con camicia bianca e vestito celeste; lui, un ragazzo alto e prestante, aveva dei penetranti occhi blu zaffiro, dei lunghi capelli neri raccolti in un buffo codino ed indossava degli abiti di foggia cinese, con una casacca rossa, noncurante delle regole vigenti riguardo le uniformi.

Ranma e Akane realizzarono che la giornata, fino a quel momento, era relativamente passata troppo tranquilla: il massimo dell’azione era stato qualche insulto biascicato dal codinato, seguito da una cartellata in pieno volto, “gentilmente” offerta dalla ditta “Tendo&Tendo: calci e pugni a domicilio”. Il resto erano state solo lezioni noiose.

Ora, con il “grande” annuncio del preside, avevano compreso che tutto stava riprendendo la solita piega: lo si poteva leggere nelle loro espressioni afflitte.

Ranma: Eh!??!?

Akane: U-un ballo… studentesco?!

Ranma: Ci mancava solo questa. Quel pazzo del preside diventa ogni giorno sempre più scemo. Ma cosa diavolo ha in testa? Noci di cocco?!

Akane: Lasciamo stare … Ranma … tu … cosa pensi di fare?

Ranma: Chi? Io? Non ci vado nemmeno per sogno. Chissà cosa nasconde questa volta la sua trovata … caimani ballerini, magari armati di rasoi affilati? No, grazie … ma tu …  Non vorrai mica andarci?!

Fece Ranma con fare incuriosito.

Akane si voltò repentinamente ed arrossì

Akane: Io?! N-no, no… facevo così per sapere, per curiosità…

Preside: No, no, no, no, guys.

Il preside era improvvisamente sbucato dal nulla, facendo prendere un colpo ai due:

Preside: Così non va bene, not good! Se non verrete, sarete bocciati. Bye, bye!

E così dicendo se ne andò, strimpellando a tutto volume l’ukulele e lanciando ananas esplosive per tutto l’edificio.

Ancora una volta, i due rimasero come due statue di sale.

La situazione ora era seriamente critica: venire e passare la serata più assurda e pericolosa della loro vita oppure stare a casa e ripetere l’anno? Era veramente un dramma.

 

Akane: Uffa! Non ci voleva! Io non voglio venirci, ma non ho neanche intenzione di bocciare!

Ranma: Perfetto e ora che faccio?

Akane: Oh, accidenti! Ed ora a chi lo chiedo di venire!?

Ranma:…che faccio?

Akane:…questo no, quello no, quell’altro nemmeno per sogno … Ehi … Ranma …

Ranma:…mh?

Akane chinò la testa e respirò profondamente. Non c’erano alterative.

Il resto dei ragazzi era una massa di pazzi scalmanati e, anche se Ranma era solo bravo a farla arrabbiare e ad offenderla, tanto valeva passare la serata con qualcuno abbastanza normale …

Ranma: Allora, Akane, che c’è?

Akane: Ecco…potresti…venire tu… al ballo c…

Kuno: Akane Tendo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Kuno, sbucato da non si sa dove, si era lanciato in una sfrenata corsa, per raggiungere la sua “amata”.

Kuno: Akane Tendo, luce dei miei occhi, vieni con me al ballo e toccheremo il cielo con un dito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Akane: Neanche per sogno!

Kuno fece per abbracciarla, ma Akane lo spedì con un calcio ben assestato a toccare il suo tanto sospirato cielo.

Nello stesso momento il suono della campanella annunciò che le lezioni erano terminate.

Mentre Ranma e Akane cercavano una soluzione al problema, tre ore erano già passate velocemente e non se ne erano nemmeno accorti:

Ranma: Cosa? È già finito tutto?

Akane: Oh, no! Ho perso tre ore di lezione! Ora come le recupero?!

Mentre Akane si autocommiserava…

Nabiki: Beh, sorellina, se fossi stata più attenta, forse ora non ti saresti trovata in questo pasticcio. In ogni caso è tardi. Io vado. Ciao, ciao!

E Nabiki Tendo se ne andò lasciando la sorella ed il suo fidanzato ancora in stato confusionale.

Finalmente dopo qualche minuto…

Akane: Aspettami Nabiki! Vengo anch’io! Ranma, su! Datti una mossa. Voglio andare a casa!

Ranma: Aspettate un attimo! Sono indietro!

Uno dietro l’altro si avviarono verso casa.

La scena che si presentava era comica: in testa c’era Nabiki, che camminava a passo svelto. Le andava dietro Akane, che correndo velocemente recuperava poco a poco la sorella. Fanalino di coda era Ranma, che correva a perdifiato per raggiungerle.

Finalmente, in prossimità del parco pubblico, si ricongiunsero:

Akane: Accidenti a te, Ranma. Guarda quanto tempo ci hai fatto perdere solo per aspettarti!

Ranma: Ma se sei tu che sei partita come un fulmine!

Akane: Ah, dunque vorresti insinuare che la colpa è mia adesso?!

Ranma: E di chi altrimenti?!

Akane: Scemo!!

Ranma: Maschiaccio!!

Akane: Idio…

Nabiki: Calma, ragazzi, non litigate. Cambiando argomento… avete deciso chi invitare al ballo? Tu Ranma ci porterai mia sorella, vero?

Akane: Nabiki!

Ranma: Beh, io…

Shampoo: Lanma! Poltami al ballo!

Improvvisamente Shampoo sbucò da dietro un albero e con lei uscirono allo scoperto anche Ukyo e Kodachi:

Ukyo: Eh, no, carine! Io sono una sua compagna di classe. Spetta molto più a me che a voi essere invitata, giusto Ranma?

Ranma: Ehi, piano! Come fate a saperlo? E poi io…

Kodachi: Ah, ah, ah! Sciocche! Il mio caro amato Ranma inviterà solo e solamente me. Dimenticatevelo! Ah, ah, ah! Allora, mio bel cavaliere, a che ora verrai a prendermi?

Ranma: Un momento! Io non ho detto che uscirò con te, Kodachi e neppure con te, Ucchan! E tu Shamp…

Shampoo: Visto? Il mio amole poltelà me.

Ranma era lì incredulo. Come potevano sapere del ballo? Ucchan poteva capire: era una sua compagna di classe. Ma Shampoo e Kodachi? Come ne erano venute a conoscenza?

La mente di Ranma brancolò un po’ nel buio.

Dopo qualche estenuante minuto, non appena si voltò verso una certa persona, si accese una lampadina: Nabiki controllava soddisfatta una mazzetta di banconote fruscianti.

Ranma: Nabiki…

Sibilò a denti stretti il ragazzo, sia perché la rabbia gli stava annebbiando il cervello, sia perché il nastro rosso di Kodachi lo stava strozzando.

Nabiki: Scusa Ranma, ma gli affari sono affari!

Shampoo: Allola, Lanma? Quando vellai?

Ranma: Noooooooooo! Cosa avete capito?! Io non porterò proprio nessuna di voi!

Kodachi, Ukyo e Shampoo: Ranma!!!!!!!!!

Ranma: Aiuto!!!!!!!! Akane, dammi una mano!

Mentre Ranma era stato assediato dalle tre furie scatenate, Akane era rimasta lì spiazzata.  Dopo essersi ricomposta iniziò a sentirsi sempre più furiosa. Nabiki, dal canto suo, si godeva tranquilla la scenetta divertente che si presentava davanti a lei:

Ranma: Ti prego, Akane, aiutami!

Akane era all’apice della sua rabbia:

Akane: Vuoi che ti aiuti? Strano, mi sembrava che ti stessi divertendo molto con Shampoo e le altre! Io me ne vado! A casa ci torni da solo! Andiamo Nabiki.

Ranma: Ma Akane…

Il volto di Ranma era praticamente paonazzo ed il ragazzo era prossimo ad asfissiare.

Nabiki: Ti seguo sorellina.

Kodachi, Ukyo e Shampoo: Ranma!!!!!

Ranma: Oh, no! Basta!!!!!!! Smettetela una buona volta!!!!!!!!!!!!!!! Lasciatemi in pace!

Ormai indifferenti alle suppliche del ragazzo, Akane e Nabiki se tornarono a casa, lasciandolo in balia delle tre aguzzine.

Akane stette silenziosa per buona parte del tragitto. Aveva compiuto una scelta solo una mezz’ora fa ed ora si era resa conto che era stata una pessima idea … fortunatamente per lei non era riuscita ad esprimerla …

Ad un certo punto Nabiki, soffocata dal silenzio della sorella, decise di rompere il ghiaccio:

Nabiki: Sempre la solita, sorellina. Non riesci mai a contenere la tua gelosia per Ranma, vero?

La minore delle Tendo arrossì violentemente.

Akane: Chi?! Io? Gelosa di Ranma? Sai quanto me ne importa. Per me può stare o mettersi con chiunque, tanto non cambia niente.

Nabiki: Sarà…

Nonostante le parole, Akane sapeva benissimo di mentire. Vedere tutte le volte quelle tre antipatiche che gli saltavano al collo la facevano impazzire di gelosia.

Mentiva, e lo sapeva anche troppo bene.









Allora... eccomi di nuovo qua, fra di voi... dopo quattro estenuanti anni ho deciso: la riscrivo per bene e la posto a capitoli! Come alla prima, sono veramente affezionata a questa fanfiction, quindi spero che questo capitolo vi abbia divertito come io mi sono divertita a scriverlo ed a riscriverlo =)
Ringrazio chi intenderà leggere la storia ex novo e chi è arrivato per la prima volta in fondo a questo capitolo, ma non solo... ringrazio di cuore chi in questo lasso di tempo ha voluto leggere, commentare e divertirsi con "Il ballo", a partire dalle 12 persone che la hanno recensita, ovvero Fujiko92, giulia_88, lucy91!, Cicci 12, yulinghan, Akane_Tendo, XcoccinellaX, fede92, apple92, goten, kiliaudi_caps, Violet_chan; ringrazio le 2005 persone che fin'ora hanno letto la storia; ringrazio le 9 persone che la hanno messa fra le preferite, ovvero baby_dark, crusade, desy78, Elendila, hina, hokuto_no_ken, Tizyferrofan, XcoccinellaX e yulinghan; ringrazio le 3 che la avevano messa fra le ricordate, ovvero fmi89, Francycix e princesss.
Ancora grazie a tutti e spero al prossimo capitolo!
See you soon!
Allo

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Capitolo 2
*** Trambusto al Furinkan ***


Trambusto al Furinkan
 

Il giorno dopo, Ranma e Akane si recarono come al solito a scuola. Camminavano stando in completo silenzio.

Akane era molto arrabbiata e si sentiva veramente frustrata al solo ricordare la scenetta del giorno precedente: ogni volta così … Camminava con passo lento, ma deciso, e stava alquanto distaccata dal suo compagno di tragitto. Ranma, dal canto suo, procedeva in equilibrio sulla ringhiera, che lo separava da un tuffo sicuro nel canale. Dal momento in cui si erano alzati ed erano poi usciti, si erano al massimo scambiati un “buon giorno”. Per il resto del tempo era stato assoluto silenzio.

Ranma non osava pronunciare una parola: temeva concretamente un pugno ben assestato, che magari lo avrebbe spedito in orbita.

Eppure, nonostante ciò, avrebbe voluto urlare con tutto se stesso “mi dispiace”… vedere ogni volta Akane arrabbiata, soprattutto per colpa sua, lo mortificava, lo mandava fuori di testa.

Mentre una valanga di pensieri affollava le menti dei due ragazzi, il percorso verso scuola continuava nella totale indifferenza reciproca.

Avevano da poco passato l’ennesimo cavalcavia, momento in cui Ranma doveva abbandonare la sua camminata “aerea”, quando il ragazzo decise di rompere il pesante silenzio:

Ranma: Ehm…Senti Akane, io ieri…

Akane: Volevi chiarire? Oh, non ti preoccupare: non m’interessa se vai al ballo con Shampoo, Kodachi o Ukyo. Tanto ti divertirai molto con una di loro, vero?

Ranma: Sei solo una stupida! Cosa cavolo vuoi che m’importi di quello stupido ballo?!

Akane: E allora che cosa vuoi fare? Bocciare per caso?

La repentina risposta di Akane, correlata da uno sguardo di sfida, colse Ranma di sprovvista, tanto che iniziò a farfugliare:

Ranma: Beh, io…veramente…lasciamo perdere…

Akane: Lasciamo perdere cosa? Ranma, avanti, parla!!

Il ragazzo si fermò un attimo per prendere fiato, sia per riuscire a parlare senza emettere suoni sconnessi, sia per prepararsi alla maratona…

Akane cominciò a sentirsi sempre più nervosa ed eccitata allo stesso tempo. Cosa si aspettava che Ranma le dicesse?

Akane: A-allora Ranma…?

Ranma: Beh… ecco…

Nel frattempo i due si erano avvicinati…

Akane: Sì?

sempre più vicini…

Ranma: Io…

Akane: …

MOLTO vicini…

Ranma: …Per un attimo mi è sembrato che fossi gelosa!

Nervosismo ed eccitazione si azzerarono improvvisamente per dare campo libero a rabbia ed imbarazzo. Ranma cominciò a spostarsi di qualche metro, resosi conto della posizione del suo viso, tremendamente vicino a quello di Akane, e dell’imminente reazione della ragazza, tutto ciò mantenendo comunque la calma.

Nell’animo di Akane si combatteva una lotta quasi esistenziale: menarlo fino a ridurlo ad un mucchietto di ossa o darsi alla fuga?

Ancora una volta e come la maggior parte delle volte, la violenza prese il sopravvento nello spirito della Tendo.

In quel breve lasso di tempo, che era parso interminabile, Akane si era mentalmente preparata a disintegrare il suo “fidanzato” e Ranma, allontanatosi di una decina di metri, era pronto alla fuga:

Akane: CHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! MA STAI SCHERZANDO!!!!!!!!!!!!!!

Ranma: Oh, davvero? E allora perché sei tutta rossa?

Akane, resasi conto dell’effettivo bruciore che sentiva alle guance, si bloccò nuovamente.

Ranma a quel punto ne approfittò per stuzzicarla, ma quella fu una mossa per niente astuta…:

Ranma: Ma sì! Sei proprio rossa per la vergogna!

Akane: Ranma!!!!!!!!!!!!!!!

Ormai inviperita, iniziò a rincorrerlo in strada, cercando di tirargli in testa la cartella, mentre Ranma saltellava da un posto ad un altro, facendo le più svariate boccacce e ripetendo a cantilena:

Ranma: Sei tutta rossa, sei tutta rossa!

E continuarono così per tutto il tragitto, finché non arrivarono a scuola, e per la prima volta in anticipo!

Finalmente entrarono in classe e poco dopo arrivò il professore. Dopo aver fatto l’appello, si complimentò con loro per essere arrivati almeno una volta in orario.

Le lezioni cominciarono.

Tutto procedeva tranquillamente: Akane stava recuperando le ore perse e Ranma, più o meno, ci provava…

Intanto, fuori dell’istituto, dopo molti giorni di disperato girovagare, un ragazzo, oberato dal peso di uno zaino enorme e con una bandana gialla in testa, era riuscito, dopo un estenuante girovagare, ad arrivare davanti al Furinkan:

Ryoga: Sì. Finalmente ce l’ho fatta. Akane! Sto arrivando!

Ryoga prese la rincorsa più eccitato che mai, ma nel mentre che si apprestava a correre verso l’entrata della scuola, si scontrò con un palo, accasciandosi miseramente al suolo.

Ryoga: Ahi, che botta …

Dopo qualche secondo si rialzò tutto indolenzito. In quel momento stavano passando dall’entrata due studentesse, la cui conversazione rese molto interessato il ragazzo:

Studentessa 1: Allora? Tu chi hai deciso di invitare al ballo?

Studentessa 2: Penso proprio che inviterò Neji.

Studentessa 1: Neji? Il tuo ragazzo? Ma non è di un’altra scuola?

Studentessa 2: Sì, lo so. Ma vedi, il bello è che possiamo invitare chi ci pare e piace. Anche chi non è della scuola!

Studentessa 1: Beh, allora buona fortuna. Spero proprio che vi divertiate. Ora devo tornare in classe, ciao!

Studentessa 2: Anch’io, ciao!

Ryoga non poteva credere alle sue orecchie. Un ballo studentesco, dove si poteva invitare chiunque? Era al colmo della felicità: quella sarebbe potuta essere, e sicuramente sarebbe stata, la sua occasione di stare con Akane e confessarle il suo amore! Nella sua mente iniziarono a figurarsi una marea di amorini sorridenti e tanti fiori; poi arrivò lui in abito da sera, insieme ad Akane, ugualmente elegante: l’immaginazione aveva cominciato ad andare a piede libero …

Akane: Oh, Ryoga, com’è bello stare con te questa sera!

Ryoga: Davvero? Non t’importa niente di Ranma?

Akane: Ranma? Chi è?

Ryoga: No, nessuno … Akane, devo dirti una cosa!

E nel mentre si figurava una pista da ballo sfolgorante, dove era al centro con la ragazza …

Akane: Cosa c’è?

Ryoga: Akane, io ti amo!

Akane: Oh, Ryoga, anch’io ti amo tanto!

E la fantasia fu coronata da un bacio appassionato in mezzo alla pista. Ryoga si sentì correre i brividi lungo la schiena per il piacere, al solo pensiero di passare una serata così con lei. Aveva deciso: avrebbe chiesto ad Akane di andare al ballo con lui.

Ora, però, l’unico passo da fare, era sbarazzarsi di Ranma: purtroppo sapeva che lui sarebbe stato l’ostacolo. C’era solo una cosa da fare: sfidarlo.

Ryoga: Finalmente ti batterò, Ranma. Poi sarò libero di andare al ballo con Akane: io e lei! Ah, ah, ah, ah, ah, ah!

E la risata isterica di Ryoga riecheggiò in tutto il cortile …


 

In classe era suonata la campanella ed era ora di pranzo. Ranma e Akane, l’uno con Hiroshi e Daisuke, l’altra con Yuka e Sayuri, stavano tranquillamente pranzando e chiacchierando.

All’improvviso si sentì un boato e si aprì un gigantesco buco nel muro; all’esplosione fecero seguito una consistente nuvola di polvere assieme ad un numero cospicuo di calcinacci, che investirono tutta la classe ed i suoi occupanti.

Tutti si buttarono a terra, coprendosi come meglio potevano; Ranma corse il più velocemente possibile verso Akane: la salvò in tempo dalla pioggia di calcinacci.

Mentre ancora la nube creata dall’esplosione aleggiava nell’aula, tutti i presenti sentirono chiaramente una voce:

Voce: Ranma, ti sfido!

All’udire questa voce, i due sedicenni di casa Tendo ebbero un brutto presentimento, anzi, pessimo: solo una persona era in grado di fare tanto baccano in quella maniera. Due immensi goccioloni scivolarono contemporaneamente sulle loro teste, al pensiero del maldestro autore di quel pandemonio.

Nel frattempo il polverone aveva cominciato a diradarsi, iniziando a mostrare prima dei contorni indecifrabili, poi la sagoma netta di un ragazzo. Quando quella sorta di nebbia artificiale si diradò completamente, Ranma vide di fronte a sé il ragazzo che gli puntava contro un indice: la sua previsione era corretta.

Con aria indifferente e distaccata si alzò, aiutando Akane a fare altrettanto; lei nel frattempo era rimasta imbambolata e non aveva avuto tempo di replicare, tanto la successione degli eventi era stata rapida: Ranma l’aveva salvata, ancora una volta, proteggendola fra le sue braccia.

Il codinato si pattò i pantaloni, ripulendoli dalla polvere biancastra dei calcinacci. Poi si rivolse finalmente verso chi aveva causato tanta confusione, con un tono pressoché sarcastico:

Ranma: Di’ un po’, Ryoga, non sai che si entra dalla porta?

Ryoga: Taci, Ranma! Non m’interessano le tue battute! Sono venuto per battermi e ci batteremo. Qui! Ora!

Ranma: Ma che diamine vai blaterando?! Non lo vedi che casino hai combinato? Chiedi almeno scusa, dannazione!

Ryoga: Ma cosa sei, sordo per caso? Ti sto lanciando una sfida! Battiti con me!!

Ranma: E va bene, Ryoga. L’hai voluta tu. Poi non lamentarti …

Iniziarono a combattere, su e giù, in lungo e largo, per tutta la scuola, devastando tutto ciò che capitava loro a tiro. Pareti, finestroni, intere aule, corridoi, le orribili statue del Preside presenti in ogni angolo della scuola: tutto andava in pezzi e veniva fracassato al loro passaggio.

Come al solito lo scontro non passò inosservato, ma attrasse a sé l’attenzione di tutti i presenti: in qualunque angolo della scuola passassero, ad Akane ed al resto della classe, che già da un po’ li stavano seguendo, si aggiungevano sempre più studenti, da ogni classe e sezione.

La massa sempre più informe di studenti era ormai lanciata all’inseguimento più selvaggio, solo per seguire gli sviluppi del duello.

Finalmente i due contendenti uscirono dalle mura dell’istituto e continuarono la sfida nel campo di calcio, retrostante alla scuola. Tutta la massa li seguì, confluendo disordinatamente ai bordi del campino.

I due si fermarono un attimo ansimanti:

Ranma: Basta, Ryoga. Ora mi hai stancato.

Ryoga: Ah, davvero?! Perché io non ho intenzione di fermarmi finché non ti vedrò sfinito a terra!

Ranma: Forse mi sono spiegato male … mi sono STUFATO …

Ryoga: Tu non decidi proprio un bel niente!

E Ryoga si slanciò con le sue ultime energie sull’avversario. Ranma cominciò a schivare tutti i suoi colpi, lasciando che liberasse tutta la sua rabbia.

Ryoga: Cosa fai, Ranma, scappi?!

Ranma: Povero illuso … eppure credevo di essere stato chiaro … mi tocca ripetertelo: questo duello finisce ORA!

Ryoga: No!!!!!!!!!!!!!!

Ranma, dopo aver attirato l’ormai furioso Ryoga nella sua spirale, sferrò un colpo potentissimo verso il cielo; Ryoga volò via, trasportato dal vortice del tornado.

Mentre il ragazzo dallo scarso orientamento volava verso l’immensità del cielo, tutti i presenti gli sentirono scandire delle parole, che li lasciarono completamente di stucco:

Ryoga: Akane! Voglio venire al ballo con te!

Sbigottiti, rimasero come statue di sale. Tutto quel trambusto, solo per il ballo?!?! Tutti quanti, compresi Ranma ed Akane, caddero miseramente a terra, riducendosi in ridicole pose plastiche, espressione del loro sdegno:

Akane: Che cosa? Tutta questa confusione solo per invitarmi al ballo?

Ranma: Quando lo rivedo gli rompo le ossa una ad una. Ora siamo tutti in un mare di guai!!!!!! E per colpa sua! Accidenti a te, Ryoga!

Suonò la campanella: la pausa pranzo era terminata.

Tutti svogliatamente tornarono in classe, temendo il peggio da parte del Preside: la scuola ridotta in quello stato non gli avrebbe fatto per NULLA piacere.

 

Proprio in quel momento, il sopra nominato, decise di uscire dal suo ufficio, per dilettarsi nel suo giornaliero passatempo, ovvero la persecuzione e tortura degli studenti con i suoi maledetti rasoi da barbiere.

Non appena spalancò la porta si trovò di fronte uno spettacolo disastroso:

Preside: Oh, my, God! Cos’è successo? That confusion!

Grossi lucciconi cominciarono a pendere dai suoi occhi, mentre vagava nel corridoio completamente distrutto. Quando però vide in mille pezzi una cosa in particolare, la sua disperazione si tramutò in desiderio di vendetta:

Preside: Oh, no! That scempio!!! Il mio beautiful busto, realizzato con tanto love!!!

Cominciò a correre all’impazzata, per tutti i piani dell’edificio, costatando peraltro un simile sfacelo: era determinatissimo a farla pagare all’artefice di tale misfatto.

Non appena svoltò nel corridoio del quarto piano, avvistò uno studente.

Gli si avvicinò a grandi falcate, impedendo la fuga di quest’ultimo. Non appena lo raggiunse, lo afferrò per il colletto della camicia e cominciò a tempestarlo di domande:

Preside: Ehi, boy. Chi è stato a distruggere my school? Dov’è andato? Com’era? Da dove veniva?

Il poverino tremava come una foglia, mentre, sugli occhiali da sole del pazzo preside, si poteva scorgere il riverbero di un insano luccichio negli occhi.

Studente: Ecco…io…so che un ragazzo, che non è della scuola, è venuto a sfidare Saotome, si sono battuti e poi … il ragazzo … è-è stato sconfitto …

Preside: E cosa voleva, boy?

Studente: Io…io…n-non lo so signor preside…

Preside: Come on, non avere paura. Sono sure che lo sai. Su rispondi…

Il Preside aveva iniziato pericolosamente a maneggiare un rasoio, che preannunciava solamente un praticissimo taglio skin-head.

Lo studente era in preda al panico:

Studente: Voleva invitare Tendo al ballo!

In quell’istante la campanella dell’ultima ora suonò e una massa di ragazzi e ragazze si riversò all’uscita. Il Preside sghignazzava:

Preside: Good. Ora so che provvedimenti prendere…

Lo studente, preso quasi in ostaggio dallo strano dirigente scolastico, si divincolò e scappò più velocemente possibile verso l’uscita.

Una strana sorpresa aspettava tutti all’indomani.










 Eccomi di nuovo qua... che ne pensate? Vi state divertendo? Spero di sì .... =)
Ringrazio immediatamente chi ha letto i primi due capitoli e chi continuerà a leggere ed anche chi avrà commentato il primo capitolo...
Dunque... quale sarà ora la terribile sorpresa del Preside? Molti ragazzi staranno starnutendo, soprattutto il nostro Ranma ... chi vivrà vedrà ...
Alla prossima,
see you soon!

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Capitolo 3
*** Inviti ***


 

  

Inviti 

 

Inviti 

 

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Inviti 

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Inviti
 

Ancora un’altra giornata era passata nel piccolo distretto di Nerima ed un’altra stava cominciando, più precisamente fra i banchi di scuola.

La campanella dell’inizio delle lezioni all’istituto Furinkan suonò e Ranma e Akane, per non perdere le vecchie abitudini, ricominciarono ad arrivare in ritardo. Stavano correndo all’impazzata, lungo il viale che conduceva all’edificio scolastico, quando superarono per un soffio il cancello, che stava per essere chiuso. L’orologio sulla torre già segnava che le lezioni erano cominciate. Presero allora a correre per i corridoi e sulle scale, finché, giunti di fronte alla loro classe, constatarono con amarezza che il professore era già nel pieno della spiegazione.

Professore: Mi rammarico di vedere che avete ripreso la vostra pessima abitudine di arrivare in ritardo, Tendo e Saotome …

Disse l’insegnante con sufficienza.

Professore: Penso dunque che sappiate cosa vi aspetti nella prossima ora …

E detto ciò, consegnò loro un paio di secchi d’alluminio pieni d’acqua, provocando lo sconforto di Akane e l’indifferenza di Ranma: avrebbero usualmente passato quell’ora a reggere i pesanti secchi d’acqua.

Il ragazzo prese con tranquillità il suo, tenendolo poco sopra la spalla, mentre lei, appoggiandosi alla parete del corridoio, tenne il suo con entrambe le mani ed emettendo ogni tanto dei sospiri. Fra di loro non volava una mosca ...

Un po’ di tempo dopo, la ragazza ruppe il silenzio visibilmente seccata:

Akane: Uffa! Credo che non ci ricapiterà mai più di arrivare presto come ieri.

Ranma: Poco male … Ormai mi sono abituato a stare fuori la prima ora …

Akane reagì quasi con furore alla totale apatia del codinato.

Akane: Ma non capisci che ogni volta perdiamo lezioni importanti?

Ranma: Pazienza … Tanto per me cambia poco o nulla…

Akane: Ma che ci parlo a fare con te! Tanto non mi ascolti mai, scemo di un baka …

Ranma: Baka a …

Ma la campanella suonò, stroncando sul nascere l’ennesima lite assurda fra i due. Ormai era iniziata la seconda ora.

La porta della classe si aprì ed il professore che usciva richiamò i due:

Professore:Tendo! Saotome! Dentro. E che vi serva da lezione.

Entrarono in classe e presero posto, presentando entrambi un’aria alquanto irritata …

Hiroshi: Cavolo, ragazzi … siete così tesi che potrei affettare l’aria con un coltello.

I ragazzi non si degnarono di uno sguardo, sbuffarono e, regalando al compagno di classe un’occhiataccia gelida, lo fecero desistere dal fare altri commenti. Hiroshi guardò l’amico Daisuke, poi Yuka e Sayuri: fecero tutti e tre spallucce, scuotendo il capo: quei due non sarebbero mai cambiati …


 

Improvvisamente, mentre il gelo era calato fra i suddetti, si accesero gli altoparlanti e si sentì il crepitio dell’interfono, seguito dalla musichetta noiosa dell’hukulele. Subito dopo il Preside iniziò a parlare:

Preside:Hello boys and girls! Vi ricordate del beautiful ballo scolastico?

Tutti quanti impietrirono: ecco le conseguenze tanto temute … ripensando al giorno precedente, riaffiorarono i ricordi del disastro causato dal duello, mentre la paura, che sembrava avere la consistenza di un vento gelido, cominciava a serpeggiare nelle aule e nei corridoi del Furinkan

Preside: Beh, ho apportato un piccolo cambiamento: grazie a Saotome e al suo friend sconosciuto, che hanno distrutto mezza school, la scelta del vostro o vostra partner sarà possibile solo all’interno dell’Istituto e quind…

Ci fu ancora il crepitio dell’interfono e poi il silenzio. La comunicazione del Preside si era interrotta … gli studenti non sapevano cosa pensare, quando improvvisamente i brusii ricominciarono, assieme a monosillabi indistinti ed urla quasi belluine … la comunicazione si stava facendo davvero bizzarra … i brusii continuavano, e la voce del Preside arrivava a scatti e urlante. Tutti nella scuola si stavano chiedendo mentalmente che cosa avessero fatto di male, per meritarsi un pazzo del genere come dirigente scolastico.

Ad un certo punto la follia fonica arrivò al termine e si cominciarono a sentire distintamente due voci …:

Voce anonima: Akane Tendo vieni al ballo con me!!!!! Ti amo, mio fiore di pesco!!!!!!!! Vieni al ballo con me!!!!!! Ti renderò la regina del mio cuore e coroneremo il nostro sogno d’amore!!!!

Preside: Ehi, Tacchi, chi ti ha dato il permesso di parlare dal mio microfono?!?

Voce Anonima: Akane Tendo!!!!!!!!!!!!!!

Un enorme gocciolone scivolò sulla liscia superficie dell’istituto … ormai era più che palese chi fossero i partecipanti alla conversazione telematica … Kuno, secondo una fonte decisamente attendibile e, e-ehm, profumatamente pagata, si era introdotto nell’ufficio del Preside, per attuare un piano che, a suo dire, incarnava la perfezione assoluta ; il Preside, dal canto suo, aveva fatto di tutto per fermarlo, ma stavolta i rasoi sembravano non farcela molto contro il bokken di legno, così, solo come quell’uomo poteva risolvere le cose, sferrò un colpo fulmineo, dando una sforbiciata ai capelli del presunto figlio, facendolo scappare in preda ad un attacco isterico. In tutta la scuola non si era capito granché delle intenzioni di Kuno, dedito ai suoi soliti sproloqui illuminati, e nemmeno di quelle del padre; solo Ranma e Akane si erano resi conto che quello del senpai voleva essere un invito, in perfetto stile casa – manicomio – Kuno …

Il Preside, una volta “ricomposto”, riaprì il “collegamento” e continuò a parlare:

Preside:…Quindi, ora attuerò un altro cambio di program. Il vostro partner sarà solo e solamente da trovare nelle rispettive classi. So, buona giornata! Bye, bye!

La strampalata comunicazione ebbe finalmente termine, seguita ancora dallo strimpellare sempre più debole dell'hikulele. Tutta la scuola era in subbuglio. C’era chi era scontento, perché aveva visto l’occasione come un modo di invitare anche amici, fidanzati o addirittura parenti! C'è chi invece era molto contento ...

Ranma si sentì sollevato. Non avrebbe più avuto nessuno fra i piedi. Ormai Kodachi e Shampoo non potevano più dargli noia, tre pazze in meno era veramente un bel colpo (nella mente del codinato la piccola di casa Kuno valeva per due …). Ma purtroppo non tutto stava andando come ognuno avrebbe voluto: Ranma doveva avere ancora a che fare con Ukyo, che per sua sfortuna era sua compagna di classe. Voleva molto bene alla sua amica di infanzia, ma il solo pensare ai lividi ed alle urla "spacca – timpani" di Akane, che dimostrava la sua gelosia, a dire di lei inesistente, lo faceva rabbrividire. Inoltre Ucchan, anche se era solitamente la più pacata delle pseudo – fidanzate, quando ci si metteva sapeva essere appiccicosa, lui non avrebbe saputo districarsene, timido com’era, e, com’era inevitabile, il pensiero riandava alla furia omicida di Akane …

Akane, già … da quanto stabilito da suo padre e dal signor Tendo, lei era la sua fidanzata, probabilmente quella ufficiale … era spesso irritabile, un maschiaccio privo di sex – appeal, non sapeva cucinare ed era davvero violenta … fra di loro non ne andava mai bene una: era un continuo battibeccare e litigare, sempre per le cose più futili in primis, poi per i fraintendimenti e terzo, più o meno a pari merito, per tutti i pretendenti e le pseudo – fidanzate … però … però a volte le cose non erano male: quando si allenavano, alcune volte riuscivano a farlo in tranquillità, ogni tanto ridevano e scherzavano, poi c’erano le lotte, i salvataggi … ogni volta pensava di perdere un battito quando finiva in pericolo … ma poi, dopo varie peripezie, lui riusciva sempre a salvarla, e fra qualche scaramuccia e qualche linguaccia, a volte anche le lacrime di lei (kami quanto gli facevano male quelle lacrime!), poi c’era il suo sorriso … e quando lei gli sorrideva, lui si scioglieva … quanto era bello il sorriso di Akane …

Mentre si perdeva in queste sue elucubrazioni mentali sentì le guance andare a fuoco … pensare a lei lo mandava così in pappa? Scosse la testa, tornando a concentrarsi sul suo problema

Ripensò a tutte le ragazze che erano in classe sua e che conosceva molto bene. L’unica risposta che riuscì a darsi, fu Akane. Come gli era successo in quel breve lasso di tempo, era rimasto tutta la notte a pensare a lei, fissando il soffitto, guardando fuori dalla finestra, chiudendo gli occhi: pensava a lei. Non aveva dubbi: avrebbe invitato Akane. Alla fine erano buoni … amici, no? Insomma … qualcosa erano e di sicuro, scenate ogni tanto a parte, era una delle poche persone normali in tutto il circondario di Nerima.


 

Ranma si guardò intorno … la classe era quasi deserta; erano rimaste solo alcune compagne di classe a parlare fra di loro. Fece dunque capolino con la testa nel corridoio, ma niente …

Mentre cercava di capacitarsi dove fosse la ragazza, sentì un bisbiglio …

Voce: Ps … Ranma …

Il ragazzo si guardò intorno, finché non vide Nabiki Tendo, con il suo solito sorriso luciferino, che gli faceva cenno di avvicinarsi … non gli era ancora passata la rabbia per quel pomeriggio da manicomio che la mezzana gli aveva regalato …

Nabiki: Allora, ti muovi si o no?

Ranma: Dipende da cosa vuoi da me …

Fece il ragazzo a denti stretti

Nabiki: Diciamo che con un grossissimo sconto potrei dirti dove si trova la mia sorellina …

Ranma: Ma - ma chi ti dice che la sto cercando, eh?!

Disse lui con una voce improvvisamente stridula ed il volto decisamente bordeaux

Nabiki: A chi la dai a bere Saotome? So benissimo che questa per te è un’ottima occasione, allora?

Ranma: Ma io …

Il ragazzo stava balbettando.

Nabiki: allora, per 1000 yen ti dico tutto, va bene?

Ranma: Hai uno strano concetto di sconto, sai? E comunque ne ho solo 600, per il pran …

Ranma non fece in tempo a tirare fuori le monete dalle tasche, che già Nabiki Tendo le teneva facendole tintinnare nella sua mano.

Ranma: Ehi!

Nabiki: Direi che questi sono più che sufficienti … mia sorella è al secondo piano, nel corridoio dei laboratori, davanti all’aula di disegno. Ciao, ciao!

E Nabiki si dissolse così come era comparsa, fulminea, repentina e dal nulla.

Ranma rimase un po’ a fissare il vuoto, sentendo che il suo stomaco protestava ed il cuore scalpitava. Scosse allora la testa e sospirò

Ranma: Mi sa che oggi digiuno …

E si incamminò verso le scale.


 

Svoltato l’ennesimo corridoio, finalmente arrivò ai laboratori.

Ranma: Ci siamo …

La vide. Era davanti all’aula di disegno, proprio come gli aveva detto Nabiki, e stava parlando con Yuka e Sayuri.

Con il cuore che gli batteva forte e il passo un po’ meccanico, le si avvicinò. Lei ignara di tutto, continuava a parlare tranquillamente con le sue amiche. Ranma ormai era dietro di lei.

Ranma: … Akane …

La voce gli uscì quasi come un sussurro. La ragazza ebbe un sussulto e si voltò:

Akane: Ranma, mi hai fatto prendere un colpo! Cosa c’è?

Nel suo tono c’era solo un po’ di stupore, nessun segno di irritazione.

Ranma:Po - potresti venire un attimo con me?

La ragazza guardò un attimo le sue amiche, che avevano uno strano sguardo luccicante, e loro la incitarono a gesti sbrigativi ed ammiccanti ad accettare. Non seppe spiegarsi il perché, ma il suo cuore prese a battere furiosamente e percepì un diffuso calore sulle sue gote.

Akane: O – ok …

Senza fare domande, lo seguì.

Andarono più avanti ed entrarono nella deserta aula di musica, che dava sull’angolo, in quanto lì si incontravano due corridoi.

Akane:Allora? Cosa volevi dirmi?

Ranma abbassò la testa e cominciò a giocherellare con le sue dita, mentre il suo colorito diveniva fosforescente.

Ranma:Beh…ecco…io…Akane?

Akane:Sì?

Il cuore di Akane cominciò a battere come un tamburo, come conscio di ciò che il ragazzo stava per dire.

Ranma:Vorresti venire al ballo … con … me?

Lo disse con timidezza ed un filo di voce. Il tempo attorno ai due sembrò fermarsi. Ranma l’aveva invitata al ballo? Lei? Quando Akane assimilò quanto detto dal ragazzo, sentì le guance andarle in fiamme e le gambe leggermente tremare … che lui … ? Non si pose altre domande: doveva rispondere …

Akane: Io … sì ….

Anche la sua voce uscì flebile dalle sue labbra, come una morbida carezza.

Ranma: Co – come?

Ranma non poteva crederci …

Akane: Ho detto di sì, Ranma Saotome, verrò al ballo con te …

Ranma: Evviva! Vedrai ci divertiremo! Ed eviteremo qualsiasi trappola si sia inventato quel pazzo del Preside! Siamo amici, in fondo, n – no?

Ranma aveva nel frattempo preso le mani di Akane fra le sue, cosa che aveva fatto arrossire la ragazza. Le ultime parole di Ranma le sembrarono un po’ dette per circostanza, ma lasciò stare. Si sentiva felice: forse, per una volta, avrebbero davvero potuto trarre qualcosa di buono dalle insane idee di Koccho Kuno.

Senza pensarci troppo, sciolse la presa delle sue mani sulle proprie ed abbracciò teneramente il codinato, appoggiando il capo sulla sua spalla. Ranma ringraziò i kami che lei non potesse vedere il suo colorito bordeaux – fucsia. Akane sorrise.

Akane: Sì! Ci divertiremo …


 

Ukyo, che quella mattina aveva concordato con i professori di entrare alla seconda ora, si trovava ancora al piano terra quando il Preside aveva dato il suo “annuncio”. Fortunatamente per lei non era cambiato nulla: Ran – chan poteva ancora essere il suo cavaliere e lei non aveva un minuto da perdere.

Fece gli scalini a due a due e, quando arrivò al suo piano, vide la classe deserta. Allora aveva incrociato Nabiki Tendo, o meglio, lei era sbucata fuori dal nulla, e per la a sua detta modica cifra di 2000 yen, le disse che Ranma era al secondo piano, in una delle aule di laboratorio. Non perse nemmeno un secondo. Rifece nuovamente le scale velocemente e passò a corsa i vari corridoi, che l’avrebbero portata alla sua meta.

Aveva appena svoltato l’angolo per poter finalmente invitare Ranma, quando, attraverso i vetri, lo vide nell’aula di musica, abbracciato ad Akane. Fu pervasa immediatamente dalla rabbia, mentre l’ignara “coppietta” era stata accerchiata da una modesta folla di curiosi, comprese Yuka e Sayuri. Istintivamente avrebbe voluto attaccare Akane, sciogliendo l’abbraccio con la sua enorme spatola, invece, la prima cosa che fece, fu entrare dirigersi verso il gruppetto di curiosi, senza farsi notare. Si mise di fianco a Yuka e Sayuri, schiarendosi la voce, col palese intento di farsi notare. Le due si voltarono:

Sayuri: Oh, ciao Ukyo! Allora sei venuta! Hai sentito le novità?

Ukyo: No. Vorreste spiegarmi cosa sta succedendo? Cosa diamine sta facendo Akane al mio adorato Ran - chan?

Yuka: Come? Davvero non lo sai? Ranma ha invitato Akane al ballo!

Sayuri: E pensare che credevo non glielo avrebbe mai chiesto…

Yuka: Già! Ma l’amore può tutto, no?

Sayuri: Giusto!

Ukyo in preda all’ira si allontanò. Non ci poteva credere: Ran – chan l’aveva tradita … ma non odiava Akane? Non le dava sempre del maschiaccio, della kawaiikune? Ukyo prese a stringere le mani a pugno, tanto che le nocche divennero bianche, cominciando a farle male.

Stava per allontanarsi, quando vide di nuovo Nabiki, che le faceva cenno di avvicinarsi. Seguì la “richiesta”, marciando furiosa verso la mediana delle Tendo.

Ukyo: Grazie mille per avermi dato quelle informazioni …

Sibilò a denti stretti.

Nabiki: Non ti scaldare Kuonji … se ti interessa, per soli 1000 yen ti dirò come risolvere la questione …

Ukyo: Sarebbe?

Gli occhi della cuoca per okonomiyaki erano diventati due strette fessure.

Nabiki: Pagamento anticipato, grazie …

Ukyo: Strozzina … allora?

Nabiki contò meticolosamente le monetine sul palmo della sua mano, poi guardò fissa la sua interlocutrice ed alzò l’indice della mano destra. Appariva una dichiarazione estremamente solenne.

Nabiki: Niente di più semplice: devi farlo ingelosire … se chiederai a qualcun altro di venire al ballo con te, riuscirai pienamente nel tuo intento …

Ukyo: E a chi dovrei chiederlo, scusa?

Nabiki si guardò in giro pensosa. La folla attorno a sua sorella e Ranma si era ampliata; si erano aggiunti anche gli immancabili amici di Ranma, Hiroshi e Daisuke, che sconsolati commentavano il fatto che Akane non fosse “più libera”. Gli amici di Ranma … Hiroshi …

Nabiki: Cosa ne pensi di Hiroshi? È un tuo compagno di classe e qua a scuola fa sempre gruppetto con Ranma …

Ukyo: Nabiki Tendo sei diabolica …

Nabiki: Lo so …

E la ragazza se ne andò, lasciando Ucchan da sola, mentre svoltava l’angolo.

Ormai era fatta. Per quanti piani potesse escogitare, era tardi. Il ballo sarebbe stato la sera successiva. Non vedeva altre alternative …

Si avvicinò dunque al ragazzo dai capelli mossi e castani, con le guance spruzzate di lentiggini.

Ukyo: Hiroshi …


 

Poco più tardi, all’Istituto Furinkan, ad un altro piano, nella classe 2 – E, Tatewaki Aristocrat Kuno, 17 anni, stava parlando animatamente con una ragazza dai capelli a caschetto …

Kuno: Che cosa? Non avrò la possibilità di invitare Akane Tendo?!? Me misero. Purtroppo non posso chiederlo alla mia amata ragazza con il codino … lei non frequenta il nostro istituto! Ah, che brutto tiro mi ha giocato la sorte! Non avrò più il coraggio di farmi vedere in giro … maledetto Saotome, sempre colpa sua! Perché Akane Tendo non si è rifiutata?

Nabiki roteò gli occhi, cercando di lasciar perdere lo sproloquio del Tuono Blu. Cercò di inventare la risposta più adatta ad uno stolto come Kuno.

Nabiki: Perché mia sorella è una ragazza che mantiene le promesse … non ha avuto il coraggio di dirgli di no … Pensa, la ha supplicata in ginocchio!

Kuno: Ah, che vigliacco! Il suo comportamento non è degno di un uomo! Prima o poi gli farò pagare il suo affronto alla dolce Akane!

Nabiki: Calma gli ardori, Kuno, rilassati e smettila di essere melodrammatico. Se vuoi, ho una soluzione. Se mi porterai al ballo, avrai, per soli 5000 yen, due poster a dimensioni naturali, uno di Akane ed uno della ragazza con il codino …

Kuno: Cos’è? Un ricatto forse?

Nabiki: No … io preferirei chiamarlo favore …

Kuno: Ed io cosa dovrei guadagnarci da questo, ehm, “favore”?

Nabiki: Semplice: eviti la bocciatura, non perdi la faccia per non aver potuto invitare mia sorella e ci guadagni due bellissimi poster …. Mi pare un’offerta interessante …

Kuno voltò sdegnoso la testa da un lato, come se la ragazza gli avesse chiesto qualcosa di estremamente scabroso.

Kuno: Ah! Io non posso abbassarmi a tale richiesta! Sono Tatewaki Aristocrat Kuno, 17 anni, della 2 – E, giovane ed affascinante, il Tuono Blu, numero uno nel kendo, il più popolare della scuola …

Mentre il ragazzo pieno di sé elencava le sue doti, con un ventaglio recante la bandiera nazionale ed un sorriso scintillante, l’espressione di Nabiki divenne inintellegibile.

Kuno: … ammirato da tutti e tutte, eccellente in ogni materia ... perché dovrei acconsentire alla tua proposta quando potrei avere ai miei piedi tutte le ragazze della classe? Il mio codice d’onore me lo vieta!

Nabiki: Va bene, io ci ho provato … tanti saluti …

E Nabiki fece per andarsene, ma qualcosa la trattenne per un polso …

Nabiki: Cosa vuoi?

Kuno: I poster sono a grandezza naturale?

Nabiki: Hai cambiato forse idea, Tatewaki? Ed il tuo codice d’onore?

Kuno: Nabiki Tendo, 17 anni, rispondi alla mia domanda!

Nabiki sospirò, piegando gli angoli della sua bocca in un sorrisetto maligno.

Nabiki: Al cento per cento …

Kuno: Accetto.

Nabiki: È un piacere fare affari con te Kuno …


 


 


 


 


 

Allora, signori, che ne pensate? La faccenda si sta decisamente complicando e quel diavoletto tentatore che è Nabiki ci sta guadagnando ... gli altri resteranno così tranquilli senza fare niente? Il Preside complicherà ancora la faccenda? I piani di Nabiki funzioneranno? E quale sarà il suo fine ultimo?

A voi scoprirlo ...

Ringrazio intanto i neo – lettori di questa storia rivisitata e Nemesis per le sue accuratissime recensioni (non preoccuparti, sii puntigliosa quanto vuoi ... io risponderò sempre =D).

Non mi resta che salutarvi!

Tsuzuku! 

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