Vita da mezzosangue 3

di JKEdogawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io ODIO i videogiochi ***
Capitolo 2: *** Occhio al T- Rex ***
Capitolo 3: *** Contro le tigri dai denti a sciabola ***



Capitolo 1
*** Io ODIO i videogiochi ***


Il titolo potrebbe trarvi in inganno. Io ADORO i videogiochi. Cioè… li adoravo… per la verità odio quelli che sono stati in mano a certi semidei, comunque.
Quest’avventura parte da un giorno qualunque di scuola nella mia città, Bologna. 
Per chi non mi conoscesse sono Pamela Deletti, una semidea del famoso Campo Mezzosangue di Parcy Jackson. Sono nata da un figlio di Posedone e una figlia di Atena ignari di esserlo fino a circa due anni fa, quando l’ho scoperto io. Il mio migliore amico è un satiro custode di nome Ezechiele, infatti ero con lui quel giorno.
Come sempre eravamo andati al liceo classico Minghetti dove studiavamo. Avevamo saltato un anno per una missione, ma avevamo detto che eravamo andati a fare l’anno studio all’estero. Grazie anche ai miei genitori che ci avevano coperto in quei giorni. Ma qualcuno era poco convinto della nostra versione. Una nostra compagna di nome Carolina Calzolari. Da quando ero tornata mi tempestava di domande su dove fossi stata l’anno prima, io le ripetevo che ero stata in Inghilterra a fare un anno studio, ma niente.
Non ci eravamo mai sopportate molto, ma non avevamo neanche avuto dei problemi tra di noi. Eravamo sempre state una invisibile all’altra. Ma adesso era veramente insopportabile, non riuscivo a parlare con qualcuno che lei subito si intrometteva. Qualcosa era cambiato in lei, anzi, molte cose.
Era una di quelle ragazze che mi dicevano di abbandonare il genere Fantasy e lanciarmi sui libri erotici(vedi Vita da mezzosangue). Non avevo mai ascoltato i loro consigli. Era anche la più brava dopo di me in latino e greco, che fosse invidiosa? Non l’aveva mai dato a vedere, ed erano quattro anni che la conoscevo. Cosa girava nella testa di quella ragazza? Solo lei lo sapeva.
Quel giorno di fine Settembre mi ero messa a parlare con Zik di Art Accademy per NintendoDs e “casualmente” Carolina ci aveva sentito.
- Vieni a casa mia in questi giorni? Così giochiamo con la Wii che ho a casa… ho capito che ti piacciono i videogiochi…- mi propose
- Non saprei, devo studiare. Inoltre ho da riguardare alcune cose dell’anno scorso…- cercai di declinare l’offerta
- Ti aiuto io con i compiti e con i recuperi. Può venire anche Ezechiele, se vuole…-
- Sul serio, Caro... non so se possiamo... prima dovremmo chiedere ai nostri genitori...-
- A me non dispiacerebbe...- ammise Zik. Io lo avrei strozzato.
- Non c'è problema! Facciamo domani?- applaudì Carolina
- Davvero... non so se posso accettare, forse il mio fratellino ha bisogni di essere controllato domani!- cercai di dissuaderla
- Dici il tuo fratellino strano come te?- la sua domanda mi lasciò senza parole. L'aveva quasi bisbigliata, come a farla sentire solo a me ed Ezechiele
- Come, scusa? Io non sono strana!- le risposi
- Il tuo segreto è nella mia testa... sei mia!- sibilò quasi per farci paura
- Ma di cosa parli?!-
- Negalo pure, ma so che parenti hai... domani a casa mia...-
- Va bene, se ci tieni tanto...- sospirai esasperata e anche un po' spaventata dalla sua frase. 
- Cos'avrà voluto dire?- mi chiese Zik una volta che si fu allontanata
- Non lo so... spero non quello che temo... non hai sentiti qualche odore particolare?- gli risposi continuando a scrutare Carolina
- Aveva troppo profumo, mi ha quasi irritato le mucose!-
- Nasconde qualcosa! Nessuna persona civile mette così tanto profumo... è anche vero che stiamo parlando di Carolina, ma non arriverebbe nemmeno lei a tanto!-
Il resto della giornata continuò anche abbastanza tranquillo, non ci disturbò più fino al giorno dopo, quando praticamente ci saltò addosso ridendo ed esultando.
- Da me alle 4 in punto, okay?-
- Va bene...- le risposi sforzandomi di sorridere
- Perfetto!-
Ero poco convinta della nostra decisione. così poco convinta che non lasciai Excalibur a casa. Sperando che non mi servisse, me la infilai nella tasca anteriore dei pantaloni mentre era trasformata nel tagliacarte a forma di spadina. Durante l'estate avevo capito molte cose: per esempio potevo farla crescere o rimpicciolire anche solo con la voce, potevo trasfomarla in qualunque cosa pensassi( andava da scudo ad apribottiglia), inoltre era leggera e maneggievole. La guardai quelle sette volte per decidere definitivamente di portarla.
- Pronta?- mi chiese Zik impaziente
- Sì...- gli risposi raggiungendolo in tinello dalla mia camera
Ci dirigemmo alla porta e poi verso la casa di Carolina, abitava a un paio di isolati dalla mia abitazione. Raggiunto il luogo dell'appuntamnto in una decina di minuti a passo sostenuto. Zik si stringeva febbrilmente la tasca sinistra dei pantaloni dove teneva il suo flauto di Pan. Come biasimarlo. Anche io ero nervosa, non ci fidavamo per niente di Carolina, ma un invito era un invito. Non si poteva snobbare all'ultimo momento, non ce l'avrebbe mai perdonato. Inoltre volevamo vederci chiaro su ciò che aveva detto in classe. Perché dire quelle cose?
Suonai il campanello e il suono del tiro che apriva il portone principale mi raggiunse. Perché non aveva chiesto chi eravamo?
Prendemmo l'ascensore fino al secondo piano e raggiungemmo la porta di casa sua. Carolina ci aspettava con un ghigno degni di Draco Malfoy e Luke messi assieme sulla soglia della sua abitazione.
Una botta alla nuca e poi più niente.

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Capitolo 2
*** Occhio al T- Rex ***


Quando mi risvegliai sentivo l’erba fresca sotto i palmi delle mani e uno strano calore su tutto il corpo. Qualcuno mi scuoteva dalle spalle continuando a chiamarmi. Era la voce di Ezechiele.
- Svegliati, Pam! Svegliati! Presto! PAM!-
- Che c’è? Dove siamo? Ahia, la testa!- dissi aprendo gli occhi. Zik aveva gli occhi sgranati, un’espressione che aveva solo quando era veramente terrorizzato.
- Corri!-
- Che!?-
- Corri!- mi tirò per un braccio, io mi alzai ancora un po’ intontita
- Perché?-
- Vuoi diventare una frittella di semidea!? CORRI!- iniziò a tirarmi in avanti
- Ora ti calmi! Dove siamo!?- mi ero accorta solo in quel momento di trovarmi in una radura verdeggiante costeggiata da alberi a me sconosciuti
- Corri e basta, ma non lo senti?-
- Cosa!? Cos’è questo ruggito!?-
- Appunto… si stà avvicinando… CORRI!-
- Sei una… o cavolo!- dietro di noi si stagliava la massiccia figura di un Trannosaurus Rex. Iniziai a correre come mi aveva detto Ezechiele
- Finalmente!- sospirò seguendomi a tutta velocità. Solo allora mi resi conto che si era tolto i pantaloni.
- Come ci siamo finiti nel pleistocene?- gli chiesi senza fermarmi
- E’ un videogioco!-
- Uh… allora non dovremmo preoccuparci… basta andare in Game Over…-
- Sbagliato… ci hanno catapultati dentro…-
- Perché al plurale?-
- Luke e Carolina!- rimasi scioccata- Lei è figlia di Efesto, ha costruito lei questa macchina! Luke l’ha scoperta mentre noi eravamo in Inghilterra, così l’ha portata dalla sua parte!-
- Ecco il perché di tanto profumo! Doveva nascondere l’odore di semidea che aveva addosso! E così si spiegano anche le sue frasi strane! Era una trappola!-
- Vai, Capitan Ovvio! Come ci leviamo di dosso il bestione?-
- Il flauto di Pan…-
- Non funzionerebbe, ha le orecchie troppo piccole!-
- Allora… buttiamoci tra gli alberi!-
- Ottima idea!-
Ci lanciammo nella fitta boscaglia alla nostra destra e corremmo per un’altra decina di metri senza sosta, poi ci fermammo a riprendere fiato. Il T- Rex non era riuscito a seguirci, il che ci dava il tempo di pensare a una soluzione.
- Come funziona?- chiesi a Zik che mi sembrava alquanto informato
- Luke ha conosciuto Carolina, ha scoperto che era figlia di Efesto e l’ha portata dalla sua parte. Poi ha scoperto che era nella nostra stessa classe…-
- Che fortuna sfacciata!-
- L’ha convinta a farci domande sull’anno prima ed invitarci a casa sua. Ci hanno colpito alle spalle facendoci perdere i sensi e ci hanno messo in una macchina creata da Carolina per spostarci nel videogioco. Se moriamo qui non torniamo più a casa!-
- E tu come fai a sapere tutto questo?-
- Noi satiri abbiamo la testa dura… mi sono ripreso mentre eravamo a casa della nostra compagna, così li ho sentiti parlare, ma ormai ero nella macchina, così non ho potuto fare molto!- 
Mi tastai la tasca, Excalibur era ancora al suo posto.
- Vedo che vi siete ripresi… - disse una voce dal nulla fin troppo conosciuta- Vi piace l’invenzione della mia amichetta? Niente male, vero? Come ti ha detto la mezza capra, sì, è opera mia!-
- Luke, io ti…- mi infervori vedendo apparire una figura evanescente di nome Luke
- Scusa, ma devo scappare… un certo Archimede mi stà aspettando!-
- Appena scopro come uscire di qui io ti DISTRUGGO!-
- Stò tremando… io devo andare… buona fortuna!- ci rivolse un ghigno malefico e scomparve
Respirai profondamente colta dall’ira e dal desiderio impulsivo di tirare fuori Excalibur. Contai fino a dieci intercalando ogni numero ad un profondo respiro, mi calmai. La testa iniziò a lavorare e a riflettere in modo ragionevole e coeso cercando una soluzione all’enigma in cui ci trovavamo. Non era semplice, ma la vita mi aveva insegnato tante cose e una di queste era che i videogiochi avevamo più livelli.
- Sai come uscire da qui?- mi chiese Zik vedendo la mia faccia sicura
- Dovremo finire il gioco. Non so quanto ci metteremo, ma dobbiamo farlo per tornare alla realtà… preferirei sbrigarmi, il mio fratellino non lo vedo in mani sicure!- gli risposi incamminandomi nella vegetazione. Mi guardò perplesso seguendomi nella boscaglia.
- Qualcosa mi dice che sei poco convinto…- gli dissi
- Come pensi di finire il gioco?-
- Probabilmente il gioco è diviso in diversi livelli e in ciascuno ci sarà un’era storica. Basterà trovare un oggetto in comune che solo noi conosciamo per passare da un livello a un altro!-
- Grazie che sei nipote di Atena!-
- La cosa più importante è trovare l’oggetto in questione, o almeno capire cosa possa essere… stiamo parlando di Carolina e Luke… potrebbe essere di tutto!-
- Occhiali da sole, profumo, armi greche, dipinto a grandezza naturale di Crono…-
- No, qualcosa che si possa vedere facilmente, ma allo stesso tempo difficile da raggiungere… un libro, una scatola di biscotti, un animale…-
- Alfa e Omega!-
- Cosa?-
- L’inizio e la fine di tutto… l’alfabeto greco!-
- Continuo a non capire…-
- Dobbiamo trovare un oggetto che abbia queste due lettere stampate sopra, e io so dove trovare il primo. Ma dobbiamo tornare indietro…-
- Tu lo hai già visto?-
- Sì, anche se non è proprio un oggetto…-
- E cosa sa… no… non lo…-
- Sulla fronte del T- Rex ci sono queste lettere, sì! Dobbiamo toccare quel lucertolone!-
Ricominciò a montarmi la rabbia nei confronti di un cero figlio di Ermes, ma riuscii a contenermi. Uscimmo dalla foresta poco più avanti rispetto a dove eravamo entrati. Dove trovare un dinosauro alto quanto un edificio di 10 piani? Era passato di lì, ma poi l'avevamo perso di vista. Doveva essere andato a cercare del cibo, ma non sapevamo dove. Bel modo di iniziare l'avventura!
Seguimmo le impronte lasciate dal nostro gigantesco amico e alla fine arrivammo davanti alla carcassa di un Triceratopo mezza sbranata. Zik avrebbe vomitato se non si fosse girato disgustato. Dall’altra parte del corpo inerte si trovava il T- Rex ancora intento a mangiare. Lo scrutai attentamente e notai che sulla fonte aveva stampato questo simbolo:
 
“αω”
 
Chiamai Ezechiele con un colpo sulla spalla cercando di fargli notare la zampa del dinosauro ben visibile e facile da raggiungere. Era fin troppo facile, infatti un rombo riempì l’aria e mi resi conto che il T- Rex non era l’unico pericolo. Un vulcano aveva iniziato a eruttare cenere e lapilli, inoltre una colata di lava si dirigeva a tempo di record verso di noi.
- SE SOPRAVVIVO UCCIDO LUKE!- esplosi diventando color lava
- Raggiungiamo il T- Rex o preferisci finire fusa?- mi ammonì Zik ad occhi chiusi
- Ho capito… al mio tre apri gli occhi e corri verso quella dannata zampa squamosa! Uno, due, TRE!-
Ci dirigemmo il più velocemente possibile verso l’unghione di quel mostro e appena lo toccammo fummo investiti da un’ondata di luce.  

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Capitolo 3
*** Contro le tigri dai denti a sciabola ***


La scena cambiò e ci ritrovammo nella tundra glaciale in mezzo al nulla. Guardai Ezechiele per essere tranquilla che anche lui mi avesse seguito, infatti lo ritrovai proprio dietro di me. Iniziai a pensare a dove eravamo finiti e a come muoverci senza una minima indicazione. Se le mie teorie sul “viaggio nella storia” erano esatte quella doveva essere l’era glaciale, ma dove non lo sapevo. Zik mi guardava con aria interrogativa e alla fine si decise a dirmi:- Cosa si fa?-
- Cerchiamo di capire dove siamo?!- gli risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
- Siamo in un posto freddo!- lo fulminai con lo sguardo
- Dovrebbe essere l’era glaciale, ma…- una specie di terremoto mi interruppe e lì ebbi la certezza delle mie teorie
- Cosa c’è?-
- Mammut! Si avvicinano rapidamente e sono almeno tre! Meglio se ci allontaniamo!-
- Ma lo sia che mi sembra un ottima idea…- lo fulminai di nuovo con lo sguardo
- Da che parte?- aggiunse più serio
- Vengono da là, quindi meglio toglierci dal loro percorso, e in fretta!- indicai un punto imprecisato nel nulla, poi tirai Ezechiele alla nostra destra per diversi metri. Ancora nel nulla.
Chilometri di tundra candida e fredda ci circondavano senza uno straccio di vita. Notammo i mammut che superavano il punto dove eravamo prima noi al galoppo e mi venne un brivido al pensiero di trovarmi sotto le loro zampe.
- Continuiamo dritto!- esordii- L’unica è continuare a camminare!-
Zik mi seguì senza dire una parola mentre ci inoltravamo nel nulla assoluto. Mi trovai a pensare “Quel dannato semidio poteva lasciarci una bussola!” e “Stò delirando prima del terzo livello!”. Continuammo a camminare per quelle che parvero ore, ma alla fine intravidi del fumo che si alzava. Anche Ezechiele lo aveva notato, tanto che si mise a correre davanti a me.
- Aspetta!- non servì a niente, ma ci provai. Eravamo arrivati in un insediamento umano abbandonato da poco. Era un inizio. Riaccendemmo il fuoco e cercammo di concentrarci sul da farsi. Il sole iniziò a calare, così capimmo da che parte erano i vari punti cardinali. Non poteva andare meglio, se non che durante la notte capimmo perché l'insediamento era stato abbandonato.
Mi sveglia con un ringhio che proveniva da destra. Mi rizzai di scatto a sedere e mi ritrovai il muso di una tigre dai denti a sciabola a circa 7 centimetri dalla mia faccia. Scossi Ezechiele con un braccio mantenendo lo sguardo dell’animale.
- Non rompere!- mi rispose muovendo la mano
- TIGRI!- gli urlai tenendo fissa il felino. Aveva iniziato a ringhiare
- Cosa!?- si alzò e decise che doveva cercare il flauto di Pan
- Aleluja… non credo che riuscirò a mantenere per molto lo sguardo!-
- La spada!?- cantilenò sfoderando il flauto come a dire “L’ho trovato!”
- Certo… ora la minaccio, ma che genio che sei!-
- E’ quello che stai facendo adesso! È affamata e tu la stai provocando… tre secondi e ti salta alla gola!-
- Grazie! Ora sì che sono tranquilla!- presi la spada dalla tasca dei pantaloni e la feci ingrandire. La tigre si ritrasse sorpresa dalla mia mossa.
- Se vuoi una notizia non è sola!- mi sorrise- Ma non sei la nipote di Atena!?-
- Il ghiaccio fa prevalere nonno Poseidone!-
- Ma che bello…-
- Ti decidi a suonare!?-
La tigre attaccò e io la trafissi con Exalibur. S’infranse in tanti poxel.
- Perfetto! Tutto ciò che viene distrutto qui è come i mostri nella nostra realtà!- feci notare
- Okay… - iniziò a suonare “Stella Splendens in monte”, ma richiamò i rinforzi. Ora eravamo circondati.
- IO TI…-
- Non è colpa mia! E’ come se la musica fosse opposta! Doveva creare una barriera di fuoco e farle fuggire!-
Feci un profondo respiro e iniziai a distruggere felini su felini, solo che più ne “uccidevo” più ne arrivavano. Zik non stava certo con le mani in mano, riuscì a far muovere il ghiaccio e un paio rimasero congelate. In tutta quella situazione difficile da gestire mi venne un lampo di genio: forse le stesse tigri dai denti a sciabola erano il passaggio per il livello successivo. Lo feci notare a Ezechiele e insieme iniziammo a scrutare quella massa arancione e zannuta. Non ne ero sicura, inoltre guardare sia oltre di loro, sia evitare di essere mangiata non era facile…
- ECCOLA!- urlò Ezechiele indicando una tigre fuori dal branco. La guardai anch’io e notai che aveva

 

“αω”

 

stampato sulle due zanne: una lettera su quella destra e l’altra sulla sinistra. Usava le altre tigri come barriera e ci fulminava con gli occhi gialli in segno di sfida a raggiungerla. Quel comportamento mi colpì profondamente nell’orgoglio tanto che iniziai ad infilzare felini dai denti lunghi alla velocità di una tempesta. Zik mi seguiva suonando il suo flauto per crearsi un varco e starmi al passo. Raggiungemmo la tigre dai denti a sciabola che per tutta risposta ruggì.
- Ti abbiamo raggiunto!- sorrisi sfidandola a mia volta. La vidi balzare verso la mia gola ma le toccai una zanna in tempo. Ezechiele fu veloce a seguire le mie mosse, così fummo colpiti da una luce abbagliante… di nuovo.

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