Amami, è l'unica cosa che ti chiedo.

di The Perfect Sky Is Torn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri e lacrime. ***
Capitolo 2: *** La vita insieme al Quartier generale dell’Ordine della fenice. ***
Capitolo 3: *** Caro cugino. ***
Capitolo 4: *** Natale in una grande famiglia. ***



Capitolo 1
*** Pensieri e lacrime. ***


Pensieri e lacrime.




Chiunqe stia leggendo lo ringrazio di cuore :D
Se potete vi prego recensite,non sapete quando felice mi fa vedere una racensione!Infondo sprecate solo pochi secondi della vostra vita,ma ne rendete felici tanti della mia :)
Voglio solo avere un motivo per continuare a scrivere,tutto qui.
La pioggia batteva forte sulla finestra in una tiepida giornata di settembre.
La giovane donna aveva i capelli grigi,grigi come la nebbia che ormai era permanente a Londra,la nebbia provocata dai dissennatori.
Se ne stava lì a fissare le piccole goccioline che correvano sul vetro,come se volessero fare una gara a chi avrebbe raggiunto per prima la cornice del vetro.
E come la pioggia sulla finestra anche le lacrime rigavano il volto di Ninfadora Tonks.
Lacrime causate dalla scomparsa dell’unico (o quasi)  membro della sua famiglia a non aver seguito le tracce del signore oscuro.
Ma il suo dolore non era solamente per la morte di Sirius Black,no. Le gocce salate che le continuavano a uscire dagli occhi erano per amore.
Si era innamorata di un uomo che aveva tredici anni in più di lei,ma era l’uomo più dolce che avesse mai conosciuto. Il primo e ultimo uomo che lei ha amato veramente: Remus Lupin.

 
***
  
Remus Lupin era disteso sul letto del Quartier generale a fissare il soffitto bianco senza vederlo.
Stava ancora riflettendo sulla riunione dell’ordine che si era appena svolta: era iniziata la seconda guerra magica, e come nella prima, aveva perso un amico.
James Potter e Sirius Black, morti. I suoi due migliori amici. Quei due ragazzi così sorridenti,così felici un tempo, si trovavano in un cimitero senza vita. Una lacrima rigò il volto di Remus.
Si mise a pensare a quei tiepidi giorni primaverili che lui e i malandrini passavano ridendo e scherzando sotto il faggio.
Pensava anche a tutti i rischi che avevano corso per lui durante le notti di luna piena: la maggior parte delle volte Lupin inconsapevolmente aggrediva i suoi amici e la mattina che seguiva si ritrovavano tutti e quattro distesi sui comodi letti dell’infermeria.
Ricordò tutte le sere passate in sala comune,tra una burrobirra e l’altra. Le risate per i litigi senza senso tra James e Lily, le battute di Sirius,lui che suggeriva agli amici di stare tranquilli durante il quinto anno,in cui era diventato prefetto.
James Potter: sempre con la mano nei capelli per sembrare più affascinante.
James Potter: con quel suo dannato boccino con cui giocherellava sempre.
James Potter: che era perdutamente innamorato di Lily Evans e non perdeva mai l’occasione di invitarla ad uscire.
Sirius Black: quel ragazzo con centinai di donne hai suoi piedi.
Sirius Black: che era il più bravo combina guai di tutti i tempi!
Sirius Black l’unico della sua famiglia a non essere Serpeverde.
E poi lui quel dannato essere che non si può considerare uomo!
Quell’odioso topo che tradì colui che doveva essere il suo migliore amico e per mano del suo padrone morì.
Quanto odio provava Lupin in quel momento per Codaliscia,lo avrebbe voluto uccidere.
Avrebbe voluto uccidere anche Bellatrix e Voldemort ; i suoi amici gli mancavano più di ogni altra cosa al mondo.
Non piangeva più,era solo arrabbiato da morire,aveva troppa rabbia compressa dentro,aveva voglia di urlare,ma poi ricordò che se lo avrebbe fatto la mamma di…. Avrebbe cominciato a urlare dal suo ritratto. Si ricordò volti sorridenti di Sirius e James e le sue lacrime rincominciarono a strisciargli salate sul viso ormai umido.
Era inutile girarci intorno, era l’unico malandrino rimasto in vita.
Come se la morte di Sirius non bastasse aveva un altro problema e il suo nome era Ninfadora Tonks.
Lui l’amava,ma di certo non poteva rischiare,non voleva che un’altra persona che lui amava venisse a mancare per colpa sua.

 
 ***
 << Non posso, metterò la tua vita in pericolo, non posso >>
Le parole di Remus le rimbombavano in testa.
Erano entrate nella sua testa per mangiarle il cervello e per distruggere il cuore,
Era stufa delle sue stupide paranoie,stufa!
Un pensiero le passo per la testa,ma lei lo ignorò, senza successo naturalmente.
E se dice così per evitare di dirle la cruda verità?cioè che non prova gli stessi sentimenti che prova lei?
Infondo la vita gliela metteva in “pericolo” anche da amico.
Non lo capiva,se lui l’amava veramente perché farla soffrire così?
Ma infondo Lupin non ha mai detto di amarla, però l’altra sera stava per succedere,stavano per baciarsi…
Se solo lui non si fosse tirato in dietro all’ultimo dicendo quella stupida frase!
Non può? Che significa? Non sarebbe successo niente, era solo un bacio.
Un bacio da Remus Lupin,forse era la cosa che aveva più desiderato al mondo,era chiedere tanto?.

 
 
 

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Capitolo 2
*** La vita insieme al Quartier generale dell’Ordine della fenice. ***



La vita insieme al Quartier generale dell’Ordine della fenice.


A chiunqe stia leggendo il secondo capitolo di questa storia. GRAZIE! :D
Se potete vi prego recensite,non sapete quando felice mi fa vedere una racensione!Infondo sprecate solo pochi secondi della vostra vita,ma ne rendete felici tanti della mia :)
Voglio solo avere un motivo per continuare a scrivere,tutto qui.
Comunque qui ho modificato alcune cose rispetto al libro della Zia Row, e altre le ho tenute uguali...spero vi piaccia!


Ninfadora non era al sicuro nella casa dei suoi genitori, e nemmeno Remus se la sentiva  di stare in una casa da solo con tutti questi mangiamorte in giro, e, inutile non ammetterlo tra di loro c’era anche Voldemort.
Tonks, Lupin, Malocchio Moody, Dedalus Lux e Mundungus Fletcher vivevano insieme al numero 12 di Grimmauld Place, si sentivano più forti se stavano insieme. Inoltre il luogo era inaccessibile da chiunque e nessuno ne poteva venire a conoscenza se non ne veniva informato da Silente, il quale aveva fornito alla casa un particolare incantesimo di protezione.
Il Quartier Generale apparteneva alla nobile casata dei Black, quindi a Sirius che prima di morire era l’unico discendente dei Black a non essere imprigionato ad Askaban e ha offerto il luogo a Silente da usare come rifugio dell’Ordine.
Dopo la sua morte, Sirius, aveva affidato la sua casa a Harry, che l’ha lasciata a sua volta, a disposizione dell’ordine.
Il numero 12 di Grimmauld Place non era affatto un bel posto, anzi probabilmente era il luogo più inquietante mai esisto al mondo! Era pieno di magie oscure ed era sporchissimo. L’anno prima i membri dell’ordine con l’aiuto di, Harry, Hermione e i quattro figli più giovani dei Weasley, avevano passato giornate intere e ripulirlo!
In una stanza era nascosto un molliccio, un armadio era pieno zeppo di doxi – creature minuscole ricoperte di peli neri, con ali da coleottero e quattro orrende zampe nere con artigli velenosi- e come se non bastasse le pareti erano coperte di teste di elfi domestici, tutti servitori della nobile casata dei Black.
All’ingresso c’era il ritratto della mamma di Sirius che non smetteva di urlare insulti a chiunque entrasse nella casa, per questo i membri dell’Ordine dovevano sempre fare molta attenzione ad entrare: ogni minimo rumore avrebbe svegliato la signora Black. Tutti riuscivano nell'intento, tranne Tonks ovviamente che inciampava sempre nel porta-ombrelli a forma di zampa di Troll.
I pochi membri dell’ordine che vivevano insieme, tuttavia si vedevano solo la sera, dato che la giornata la dovevano sempre passare al ministero.
I giorni passavano in fretta e il pericolo che incombeva sui maghi di tutto il mondo era sempre più visibile: mangiamorte da tutte le parti, fitte nebbie in tutte le strade, aggressioni da parte dei dissenatori sui babbani…
Più volte nelle riunioni dell’Ordine si finiva per chiedersi tra quanto tempo e dove sarebbe scoppiata la seconda guerra magica.
“Anche i ragazzi sono in pericolo! Quest’anno non ero del tutto sicura di mandarli a Hogwarts, se non fosse stato per Arthur li avrei lasciati a casa”
“Suvvia Molly! C’è Albus ad Hogwarts e sappiamo tutti benissimo che Voi-Sapete-Chi teme Silente più di ogni altra persona al mondo!”
Disse Remus con una certa nota d’orgoglio e di gratitudine. Infondo era solo grazie a lui che è potuto restare ad Hogwarts nonostante il suo piccolo problema peloso.
“Sì,ma quanti anni avrà?150?Ammettiamolo non è più il grande mago di una volta…” Ribatté scontrosa la signora Weasley.
“Co…Cosa?”ringhiò Hagrid che si era allontanato da Hogwarts per partecipare alla riunione “Tu dubiti del più grande mago di tutti i tempi?Tu dubiti dell’uomo che a fornito la massima protezione ad Hogwarts e all’Ordine per tutti questi anni?”
“Io non ho detto questo” insistette Molly “Ho ricordato solamente che Silente sta invecchiando, è più debole!”
“Sciocchezze!”protestò burbero Hagrid.
"Non sono sciocchezze! Come Caramel l'hanno scorso, tu non vuoi ammettere che siamo in pericolo!"
"Lo so che siamo in pericolo Molly!" Hagrid sembrava offeso dall'esere stato paragonato a l'ex ministro della magia "Ma finchè Silente ci offrirà la sua protezione non dobbiamo temere nulla!
“Rubeus, Molly vi prego non litigate”Intervenne Dedalus Lux.
La riunione andò avanti tra litigi e opinioni diverse sulla sicurezza di Hogwarts.
Tonks non disse neanche una parola, si era persa nel guardare i scuri occhi di Lupin, quanto era bello?
Troppo per lei… così, così… affascinante.
Remus sentendosi osservato si voltò d’istinto verso Ninfadora che arrossendo leggermente spostò lo sguardo sui due litiganti.
La riunione finì un ora dopo, non ne era venuto fuori nulla di buono, quella riunione come le ultime, si era risolta con una litigata.
Anche l’Ordine stava andando a rotoli.
Tonks uscì di corsa dalla stanza per rifugiarsi in camera sua mentre i membri dell’ordine tornavano nelle rispettive case.
Aveva ormai quasi passato la scala dove una ventina di teste di elfi morti erano appesi alle pareti, quando sentì una mano stringerle il polso. Si girò di scatto e si trovo due occhi puntati a dosso, due occhi dolci, familiari, profondi e scuri.
“Che c’è Dora? Ti vedo un po’ assente in questi giorni…” la voce di  Lupin sembrava molto delicata.
<< Lo era >> pensò Tonks.
“Tu dici?” protestò cercando di sembrare altezzosa ma il risultato non fu quello sperato.
“Si… non parli quasi mai, lavori tutto il giorno al ministero e in quel poco tempo che passi qui  te ne stai sempre rinchiusa in camera”
Silenzio.
“Che cos’hai Dora?”
Tonks adorava quando Remus la chiamava Dora, era l’unico che la chiamava così, con quel suo tono dolce…
“Che cos’ho? Niente. Non ho più un cugino, non ho nemmeno l’uomo che amo…” la sua voce era nervosa.
Lupin non sapeva cosa dire, poi sospirò.
“Te l’ho ripeto mille volte To…”
“No!” lo interruppe Tonks arrabbiata “Sai mi sta venendo il dubbio che tu dica così solo perchè vuoi risparmiarti la fatica di dirmi che non ti piaccio!!”
Dora stava cercando di trattenere le lacrime, ma la tristezza che provava in quel momento era roppo grande.
“No, Dora…io…io sono innamorato perso di te ed è per questo che voglio proteggerti”
Tonks non riusciva più a trattenersi, le lacrime iniziarono a scenderle sul viso; Lupin la prese per la vita e la porto a se. Tonks appoggiò la testa sul suo petto e pianse. Stava respirando in lui, sentiva il suo profumo, avrebbe voluto che quel momento durasse un’eternità.
Lui la staccò dolcemente da sé e le asciugò le ultime lacrime che scorrevano sulle morbide guance della giovane strega che si precipitò su per le scale di legno senza dire più una parola, lasciando Remus da solo con i suoi pensieri.

[continua...

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Capitolo 3
*** Caro cugino. ***


Caro cugino.

Solita premessa: A c
hiunqe stia leggendo il terzo capitolo di questa storia. GRAZIE! :D
Se potete vi prego recensite,non sapete quando felice mi fa vedere una racensione!Infondo sprecate solo pochi secondi della vostra vita,ma ne rendete felici tanti della mia :)
Questo capitlo è diverso dagli altri, parla solo di una lettera che ha scritto Tonks, spero vi piaccia!


Caro Sir,
Come va lassù? E’ bello?Sei felice?
Sicuramente ti starai divertendo più di tutti noi …ci manchi sai?
Harry è tristissimo: è convinto che la causa della tua morte sia lui,
non chiedermi perché lo pensa ma è così.
E’ arrabbiato, addolorato, sono venuta a sapere che ha distrutto l’intero studio di Silente la notte della tua morte.
Eri l’unico membro della sua famiglia che gli rimaneva, ti voleva molto bene.
E Remus?
Anche lui è triste.
Si rifiuta di parlare di te, si rifiuta di ammettere che non ci sei più, si rifiuta di essere l’unico Malandrino in vita.
E io lo capisco, sai?
Ti ricordi quei giorni in cui venivi a casa nostra lamentandoti che eravamo gli unici della tua famiglia ad essere normali?
Io mi ricordò bene.
Mi ricordo di tutti quei pomeriggi che i miei genitori mi affidavano a te,
e ti pregavano di tenermi d’occhio quando loro uscivano di casa e allora tu cercavi di farmi divertire
con buffe boccacce o facendomi il solletico… e io come ridevo!!
Ti ricordi Sir, che ogni volta mi divertivo da pazza con te?
Come quando i miei erano andati a fare compere a  Diagon Alley e noi due eravamo rinchiusi al paiolo magico,
io ero piccola, avevo solo tre anni e tu ti annoiavi.
Allora mi hai preso in braccio e siamo scappati, abbiamo fatto a gara a chi arrivava prima dal gelataio,
io sono caduta e mi sono sbucciata tutte le ginocchia: mia mamma ti ha ammazzato quando mi ha trovato in quello stato!
Ah… che bei ricordi!
Le mattinate d’estate perse a guardare le forme delle nuvole,
pomeriggi passati a giocare e le sere passate a ridere e scherzare.
Con te.
Io vorrei tanto non ricordarli questi momenti.
Mi fa stare male sapere che adesso tu non ci sei più, e non ci sarai mai più.
Eri sempre il benvenuto a casa nostra.
Perché sai una cosa Sir?
Io non te l’ho mai detto in faccia,ma infondo lo sapevi, dopotutto sei il mio cugino preferito. Eri.
Ti voglio bene, Sirius Black.
Perché te ne sei andato? Perché mi hai lasciata sola?
Perché è successo proprio a te?
Mi manchi.
 
Tua cugina, Ninfadora.

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Capitolo 4
*** Natale in una grande famiglia. ***


 
Natale in una grande famiglia.

 Allora: Vorrei ringraziare ancora tutti quelli che hanno recensito la mia storia: grazie di cuore :D
Ringrazio anche quelli che l'hanno letta solamente ovviamente :)
Come sempre vi prego di recensire, perchè mi rende davvero felice vedere una recensione !
Spero che questo capitolo vi piaccia!
! 

 
Le settimane passavano in fretta e Ninfadora e Lupin non avevano ancora risolto nulla riguardo al da farsi della loro “relazione”. Si comportarono come amici per giorni,anche se era impossibile non notare il tono geloso che assumeva Lupin ogni volta che Tonks veniva invitata a casa Weasley da Molly: ormai se ne erano accorti tutti, voleva far si che il suo caro figlio Bill scegliesse di sposare Tonks al posto di quella Flebo.
Ninfadora dopotutto, adorava andare a casa Weasley per due motivi: uno era Remus, sperava che facendo finta di trovare un po’ di interesse nei confronti di Bill lo facesse ingelosire così tanto da spingerlo a chiederle la mano.
Due: Tonks adorava vedere la signora Weasley litigare con Flebo; era uno spettacolo assai divertente << Fleur sarà sicuramente la nuora che la signora Weasley si aspettava: gentile, educata ma soprattutto simpatica!  >>  pensò Tonks divertita nell’assistere alla scena della milleduecentosessantesima litigata tra Fleur e Molly.

 
 
La neve cadeva bianca e candida nei giardini e nelle strade babbane.
Tonks stava tornando al Quartier generale dopo una lunga e dura giornata al ministero.
Arrivata al numero 12 di Grimmauld Place si mise a fissare intensamente il muro, finché una semplice porta di legno spuntò dal nulla. La aprì cercando di fare il più piano possibile, entrò e come al solito inciampò sul porta-ombrelli a forma di zampa di troll.
Remus che stava scendendo dalle scale proprio in quel momento, scoppiò in un fragorosa risata
“non cambierai mai, Dora!”
Tonks arrossì e poi sorrise ignorando completamente le urla della mamma di Sirius.
”Dai muoviti che dobbiamo andare dai Weasley per la cena della vigilia di Natale,e novità...dormiremo lì! La signora Weasley ha fatto ill possibile per convincerci, voglio vedere come faremo a straci tutti”.
Tonks se ne era completamente scordata!
“ma… gli altri?” chiese guardando curiosa il resto della casa che,a parte loro due, sembrava vuota.
“Sono già andati. Sono rimasto qui ad aspettarti, non volevo che tu usassi la metropolvere da sola…sarebbe stato pericoloso”
Pericoloso?” Lo guardò Tonks, con un tono di sfida.
“Si.” Rispose semplicemente Lupin alzando un sopracciglio.
“E da quando in qua è pericoloso viaggiare con la metropolvere? Sai, avrò anche tredici anni in meno di te, ma so badare a me stessa!”
“Certo che sai badare a te stessa, ma ti sorprende così tanto che mi stia a cuore la tua salute?”
Salute?SALUTE?” ribatté furiosa Ninfadora “ma lo vedi come sei? Ti preoccupi tanto per me << non posso sposarti perché sono un lupo mannaro, non puoi usare la metropolvere da sola  perché è pericoloso >> e…”
“La smetti di fare la bambina? Cosa centra adesso il fatto del matrimonio?”
“Nulla, tanto non te ne importa niente!”
“Si che mi importa!”
“E allora perché cerchi di allontanarmi sempre da te?!?!”
Tonks stava urlando ormai.
“PERCHE’ IO TI AMO E VOGLIO SOLO IL MEGLIO PER TE!”
Silenzio.
“E la prossima volta non perderò di certo del tempo per aspettarti. Non sono rimasto qui da solo perché viaggiare con la metropolvere è pericoloso. Sono rimasto qui perché volevo passare del tempo con te e mi sembrava carino aspettarti… ma non capisci, forse sei ancora troppo piccola”
Tonks non sapeva cosa dire, era imbarazzata da morire.
Si allontanò di corsa da Remus fino ad arrivare al camino,gli occhi le luccicavano,i capelli erano girgi, prese una manciata di metropolvere e in un lampo di luce verde si ritrovò dai Weasley; Lupin la imitò.
Quando i due entrarono in cucina, non si trovarono davanti solo la famiglia Weasley ma anche Harry, Hermione e i  membri dell'Ordine tra cui, on grande felicità di Tonks e Remus, Hagrid.
Tonks li saluto con molto entusiasmo, ma si capiva benissimo che stava fingendo: si capiva che era triste.
Remus salutò Harry con un sorriso e con una pacca sulla spalla.
La cena della vigilia di Natale passò serenamente. Non avevano parlato di questioni serie e tristi, quando qualcuno entrava nell’argomento la signora Weasley cambiava subito discorso.
“Allora ragazzi, come sta andando a scuola?” chiese quando Moody stava chiedendo a Harry se aveva fatto altre visioni su Voldemort.
“Ho molto bene, io e Ron faremo anche un corso di materializzazione!” disse hermione tutta contenta.
“E perché tu no, Harry caro?”
“Ehm... io ho compiuto gli anni al di  fuori dell’anno scolastico quindi non posso fare il corso,e neanche l’esame…”
Disse Harry piatto.
“Oh bè ti insegneremo noi a farlo allora” Disse Tonks con una strizzata d’occhio.
Harry le rivolse un sorriso.
La cena è stata ottima, tutti hanno fatto i complimenti a Molly: come primo piatto aveva preparato una zuppa di carote davvero ottima, soprattutto con il freddo che faceva fuori; per secondo c’era del petto di pollo con delle patate al forno.
“Deliziosa cenetta, Molly” disse Moody “Temo però di non potermi fermare per la notte”
“Ma verrai al pranzo di domani vero?” Chiese preoccupata la signora Weasley.
“Certo” rispose Moody “Ora vado, buonanotte a tutti”
“’notte” risposero in coro.
“Allora Tonks: tu dividerai la camera da letto con Hermione, Ginny e Fleur… su, andate pure” disse Molly.
Le quattro ragazze corsero nella camera da letto di Ginny,  era molto piccola, a fatica ci stavano i letti,ma dopotutto Ninfadora in quel piccolo spazio si sentiva più a casa che nel Quartier Generale.
Si notava benissimo che ne Ginny ne Fleur volevano condividere la stanza: Fleur voleva dormire con Bill e Ginny…Ginny voleva solo che Flebo non mettesse più piede in casa loro.
Le ragazze prima di andare a letto si sedettero nel soffice tappeto rosso che copriva il legno a chiacchierare, poi Hermione e Ginny pregarono Tonks di fare le imitazioni degli animali. Il naso di Ninfadora diventò di colpo un becco e cominciò a starnazzare.
Poi mutò forma e si trasformò nel naso di un maiale…tutti ridevano anche Fleur!
Poi a un certo punto si senti bussare alla porta.
“Ron sei tu?” chiese Hermione.
“No, sono Remus, c'è Ninfadora?”.
 
 
 
 

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