I want to break free: Il disastro continua

di Portos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Malumori mattutini, disastri e Roger si mette ad indagare ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Sanguinosa Vendetta ( o forse Fosforescente?) ***
Capitolo 3: *** La conclusione del disastro ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Malumori mattutini, disastri e Roger si mette ad indagare ***


 

“Tatata...”
Freddie Mercury canticchiava sottovoce, mentre passava l'aspirapolvere sul tappeto, facendo finta di pulire.
David Mallett il regista, Dave per gli amici, fumava una sigaretta, senza smetterlo di osservarlo.
La interpretava bene la parte della casalinga, anche se il cantante dei Queen ammetteva tranquillamente di non sapersi andare un uovo bollito o al tegamino e spesso prendeva in giro Brian May e John Deacon chiedendo cosa era un mutuo.
Loro poveretti, giustamente se la prendevano, mandandolo a quel paese.
“Uhm, deve essere terribilmente noioso pulire tutto il giorno” rifletté Freddie, come se quella fosse la sua più grande preoccupazione al mondo.
“Credo di sì” rispose Dave, con una stretta di spalle. Poi controllò l'orologio, le lancette segnavano le otto e un quarto.
Freddie e John erano arrivati per primi verso le sette e mezza.
“Brian e Roger, sono in ritardo” gli fece notare Freddie.
“Oh caro, saranno qui a momenti...che ora è?”
“Le otto e sedici”
“No, credo che arriveranno più tardi” rispose Freddie, in tono preventivo.
Dave alzò un sopracciglio.
“Scusami e sarebbe?” chiese il povero Dave sgomento.
“Dovresti conoscerli oramai, Brian detesta alzarsi la mattina presto e Roger sarà sotto sbornia”
“Salve gente” esordì John.
“Ciao John” risposero in coro i due.
“Ehm...Dave ce l'avresti una sigaretta?”
Il regista frugò in una delle tasche della camicia e tirò fuori il pacchetto di sigarette.
Ne passò una John.
“Grazie te ne devo una” disse il bassista, prima di accendersela.
Inalò una boccata di fumo, più che soddisfatto.
“A proposito gli altri belli addormentati?” domandò John guardandosi in giro.
“E chi lo sa?”
“Dovresti chiamarli, Dave”
“Qualcuno ha ipotizzato che Roger sia ubriaco e Brian detesta alzarsi presto la mattina”
John si limitò ad alzare un sopracciglio.
“Chi avrebbe detto questa genialata?”
Dave indicò con il dito, cantante.
“Lo sapevo. Tanto quanto per Brian, ma per Roger...”
Freddie fece un mezzo sorriso.
“Sei ancora arrabbiato, per il bacetto che ti ha dato?” chiese il cantante, in deliberatamente ironico.
John sospirò.
“Roger che ha combinato? Ti ha baciato?” domandò Dave meravigliato. La sua mente stava già volando lontano...fin troppo...
“Ma cosa vai a dire? Quel cretino patentato mi ha chiamato Old Mom, mi ha scioccato un stupido bacetto e poi il resto lo conosci già” raccontò il bassita, con una stretta di spalle.
“Ah, ecco perché hai cercato di strangolarlo, no perché ho sono arrivato dopo”
“Se non ci avessi fermato, a quest'ora sarebbe stecchito
“Facevate impressione, una nonna...così veloce non ne mai vista e una sexy studentessa in fuga” esclamò Freddie, divertito, al ricordo dell'inseguimento fra John e Roger.
“E allora?” borbottò John, guardandolo di storto.
Freddie non smise di sorridere. Old Mom era davvero un soprannome azzeccato per John.
Dave finì di fumare la sigaretta.
“Vado a chiamarli, tanto non posso perdere tempo” annunciò Dave.

Dave chiamò per prima casa May.
Dopo diversi segnali di libero, qualcuno finalmente rispose.
“Chi rompe?” mugugnò la voce di Brian, ancora impastata dal sonno. E di solito se veniva svegliato
quando ancora -beatamente- dormiva, diventava di cattivo umore, perché il chitarrista detestava assolutamente svegliarsi presto.
“Ciao Brian, sono Dave”
“Rompiballe di un regista”
“Oh, grazie per l'insulto Brian...ma ti ricordo che devi venire sul set, oggi”
Dall'altro capo del telefono, Dave sentì uno lungo sbuffo.
“E vedi di sbrigarti”aggiunse subito dopo.
“Ehi, ehi dammi tempo mezz'ora...arrivo” rispose Brian rugnando.
“Ciao”
“Ciao”
Brian riattaccò.
Il regista guardò la cornetta. Sospirando, della serie: guarda che mi tocca fa' per campare?
Compose il secondo numero, quello di Roger.


Prontho? Hic!”
Allora Freddie aveva ragione...pensò irritato il regista, schioccando la lingua contro il palato.
“Ciao sono Dave”
Sciao...sciao...come stai? Oh...vedo tutto che balla...che malditesta...” si lamentò il batterista.
“Ce la fai fra mezz'ora?” chiese Dave, senza nascondere una lieve nota di sarcasmo.
Credo di sì...aaaahh...porc!”
Dave dal ricevitore sentì un tonfo sordo, seguito da una serie completa di bestemmie.
“Pronto? Cazzo ma ci sei?”
Ahio...ho salvato il mio sacrosanto culo e il telefono!”strillò Roger trionfante.
Dave tirò un sospiro di sollievo. Dopo aver trattenuto parecchio fiato.
“Ehm...ce la fai entro mezz'ora?”
Prendo un'aspirina e sono da te...hic
Dave alzò gli occhi al cielo, sospirò almeno, per cinque volte di seguito.


“Allora? Che hanno detto?”
La domanda giunse da un pratico John, quando Dave ritornò.
“I signorini arriveranno fra mezz'ora, Santo Cielo...Freddie avevi ragione...” borbottò Dave.
“Visto? Lo sapevo che ho poteri paranormali” gongolò il cantante entusiasta.
Senza contare che si mise a saltellare per il set, sotto gli occhi attoniti di tutti i presenti.
Non ci furono commenti a riguardo.
Il bassista andò a prendersi un altro caffè, ne sentiva un impellente bisogno.


Finalmente mezz'ora dopo, i due semi-zombeschi Brian e Roger arrivarono i studio.
Il primo si stava appena riprendendo dal cattivo umore mattutino, persino i suoi ricci mandavano scosse statiche, con tanto di espressione incacchiata dipinta sulla faccia.
Il secondo sembrava stare decisamente peggio: colorito malaticcio, occhi cerchiati di scuro, i capelli biondi spettinati come se avesse fatto la lotta con un gatto. E dopo aver ingoiato un intero blister di aspirine.
Da buon samaritano, John offrì del caffè ai due, mentre Freddie era sparito nel camerino a cambiarsi.
“Non ti ho mai detto che ti voglio bene?” disse Roger, prima di ingollare il caffè.
“Anche io, ma solo come collega” aggiunse Brian.
John scosse la testa. Ignorandoli. Certe frasi a volte era meglio risparmiarsele, poiché riuscivano a metterlo in evidente imbarazzo.
“Diamoci una mossa, piuttosto” disse nel suo modo solito telegrafico.
Roger lanciò un'occhiata a Brian, il quale si strinse nelle spalle.
Poi i tre si diressero ai camerini.


“Et voilà, la più sexy casalinga di tutta Londra è tornata!” esclamò Freddie, aprendo la porta e saltando fuori dal camerino, vestito di tutto punto. (Immaginatevelo, vestito da donna che salta fuori in quel modo?)
Gli altri tre non appena lo videro, lanciarono un urlo in perfetta sincronia, spaventati a morte.
Il cantante rimase allibito e perse tutto il suo buon umore.
“Non sono mica così brutto” esclamò il cantante sarcastico.
“Poco ci manca...ma ti sembra il caso ti saltare fuori in quel modo?” disse Brian, con un sorrisetto di scherno.
“Voi vi spaventate per così poco”
John e Roger invece cercavano di calmare i battiti cardiaci.
“Certo che avete una delicatezza di sentimenti, pari a quelli di un sasso”
Brian alzò gli occhi al cielo.
“Quanto sei noioso stamattina, lasciami in pace” disse il chitarrista, con fare annoiato.
Poi marciò verso il camerino.
Il povero Freddie rimase a fissarlo allibito, di solito (quasi) nessuno mai liquidato in quel modo.


Finalmente dopo due ore...(in cui quasi la pazienza di Dave stava andandosi a benedire) i musicisti si fecero trovare, pronti. Più o meno. E qui che cominceranno le comiche...


Brian coricato nel letto e sotto le coperte, seguiva senza molto interesse le istruzioni di Dave, perché
cominciava a avere di nuovo sonno.
“...allora non appena si attiva la sveglia, tu ti alzi veloce dal letto, poi cerchi di spegnerla ma non ci riesci quindi scendi di sotto, ok?”
“Sì, va bene” rispose Brian, soffocando uno sbadiglio.
Il regista diede il via.
Non appena la canzone partì, Brian chiuse gli occhi e s'addormentò di botto. Prendendo a russare sonoramente e sulla faccia del regista si dipinse un'espressione sbigottita.
“Brian alzati, non credi di aver dormito a sufficienza?”
Dave lo scosse per una spalla.
“No! Mamma lasciami dormire ancora dieci minuti”borbottò il caro ricciolone nel sonno.
Lo staff si mise a ridacchiare, alle loro spalle.
Dave perse la pazienza poi con decisione strappò via le coperte dal letto.
Brian emise un gemito di protesta, raggomitolandosi ancora di più.
“Lasciami dormire, ancora mami”
“Apri bene le orecchie! Primo non sono tua madre e secondo vuoi alzarti?”
Brian non l'ascoltò nemmeno, continuando a russare.
“Avanti tira giù quel dannato deretano dal letto, ci stanno ridendo dietro da mezz'ora”
“Lasciami dormire, mamma...non vedi che oggi è domenica?”
Altre risate.
Questa volta dovette chiedere aiuto a qualche buon samaritano. La scelta cadde su...John.
“Io?”
“Proprio te, buona fortuna” disse Freddie con un gran sorriso.
“Fa' attenzione, gli incidenti su scarpe da tacco sono micidiali”
Il cantante lo guardò di sbieco, nascondendo la vergogna al ricordo dell'incidente capitato con Brian, senza contare che quella mattina si stava facendo liquidare un po' troppe volte.
Roger li guardò interrogativamente, ma venne sistematicamente ignorato.


“Oh grazie al Cielo, questo disgraziato non fa che dormire”
John sospirò.
“Proviamo ma non ti garantisco nulla”
Il bassista lo chiamò e lo scosse due o tre volte, ma non accadde nulla.
“Mmm...questo è peggio di quanto pensassi” commentò John sollevando entrambe sopracciglia.
“Non so proprio cosa fare, siamo in ritardo”
John lo interruppe con un gesto della mano, forse qualcosa gli venuto in mente.
“Psst! Brian ci sei?” lo chiamò, inginocchiandosi accanto al letto.
“Uffa ma oggi è domenica, lasciami in pace”
“No, la Red Special...”
“Cosa?”
“La tua amata chitarra è stata fatta in tanti piccoli pezzi e poi bruciata” gli sussurrò John ridacchiando.
Brian s'alzò di scatto dal letto, completamente sveglio e afferrò una manica dell'abito di John.
“Cosa avete fatto alla mia bambina?” domandò un angosciato Brian May, il quale senza la sua amata chitarra, si sarebbe sentito perduto.
John aprì la bocca per rispondere ma venne subito interrotto.
“Se le è successo qualcosa, io vi ammazzo”
“Brian...”
“Faccio a pezzettini voi e vi do fuoco” mormorò il chitarrista. Sentiva le gambe di gelatina, il cuore in gola e lo stomaco sottosopra.
Gli sembrava di essere capitato in uno dei suoi peggiori incubi.
“Asp...”
“Oddio...la mia povera creatura...”
John seccato gli mise una mano sulla bocca per tacitarlo.
“La tua chitarra sta benissimo, scusa ma non ti svegliavi più”
Poi tolse la mano.
“Scommetto che ti diverti ad essere così sadico con gli altri, vero?” commentò il chitarrista sarcastico.
John fece un sorrisetto sornione.
Non voleva ammetterlo, ma si sentiva sollevato per il fatto che si trattasse solo di uno stupido scherzo. Più tardi sarebbe andato a fare visita alla sua Red.


“Che palle, ci metteremo una vita a girare sto video” sospirò Roger.
“Certo che vedere Brian nel panico...be' è la prima volta che lo vedo così...o forse la seconda” rifletté il cantante.
Roger gli lanciò un'occhiata perplessa.
“Cioè?”
“Oh no, nulla...”
“A proposito, John si riferiva ad un incidente con i tacchi, mi puoi spiegare questa storia?”
Freddie s' irrigidì.
“Sarà una sua invenzione, non credi?” farfugliò Freddie.
“Eddai non me lo puoi dire?” insistette il biondo.
Roger moriva dalla curiosità di saperlo, poiché era nella propria natura farsi gli affari degli altri.
“Non esiste nessun incidente!”
La bugia venne tradita dal leggero rossore del cantante.
“Dai, dai, dai”
“Roger ti infilo una scarpa in bocca, se non la pianti!”
“Non mi piacciono le tue scarpe, sono troppo grandi” replicò Roger, con non-chalance.


Questa volta toccava a Freddie.
Il regista diede il via.
Il cantante fece la sua apparizione, sculettando allegramente mente passava l'aspirapolvere e fumando una sigaretta...memorabile.
Gli altri tre colleghi si stavano spanciando dalle risate. Dave si spiaccicò una mano sulla fronte.
“Spegni la sigaretta!”
“Oh scusami, scusami”gridò il cantante, sparendo dal set.


La scena dopo si svolgeva nel cucinino, dove Brian arrivava e apriva il frigo e Roger preparava la colazione.
John era seduto in poltrona intento a leggere il giornale, Freddie girava per la stanza cantando.


“Ma che diavolo...?”
Il nostro povero bassista trovò in mezzo alle pagine del quotidiano, un depliant di una casa di riposo
con un messaggio scritto a biro blu: “Old Mom ti farà riposare le tue vecchie giunture. Kiss.”
Opera di Roger. Per il momento decise di ignorare lo scherzetto. Solo per adesso.


(To Be Continued) 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Sanguinosa Vendetta ( o forse Fosforescente?) ***


 Capitolo 2: Sanguinosa Vendetta ( o forse Fosforescente?)


“John ti sei deciso ad entrare in una casa di riposo?”
Freddie aveva casualmente trovato il dépliant, nel giornale del collega.
“No, le mie ossa funzionano benissimo” replicò il bassista, sistemandosi la parrucca sulla testa.
“Chi è stato?”
“Indovina?”
“Roger”
“Indovinato, mi ha preso di mira”
“A dir la verità, ha preso di mira anche me, sai? Vuole sapere insomma di quello stupido incidente capitato con Brian”
“Oh sì, complimenti” rispose John con un sorrisino sornione.
“Perché sei stato tu con quella dannata frase...”
“Io? Ma se hanno visto tutti quanti quello che stavate facendo” rispose John con una stretta di spalle.
Freddie dovette contare fino a 20...riuscendo malapena trattenere la voglia di tirargli un pugno sul naso.
“Siamo solo caduti” gli ricordò il cantante freddamente.
“Poi siete a rimasti a guardarvi negli occhi e siete, oh...come eravate teneri”
“Piantala!” ululò Freddie, ormai non faceva che colorarsi di rosso porpora.
John sgranò gli occhi stupito.
“Calmati, Freddie stavo solo scherzando, oggi sei isterico come pochi”
“Non sono isterico, ma prova tu essere perseguitato dal biondino viene sempre lì...”
Freddie venne interrotto proprio dall'oggetto del loro discorso. John lo accolse con un'occhiataccia.
“Uhm, salve bellezze”
“Ciao Roger” disse Freddie.
“Accidenti fai impressione con quella parrucca” commentò Roger, senza perdere l'occasione di stuzzicarlo.
L'altro lo ignorò.
“Si è offeso, pazienza. Non ci posso fare molto”
“Scusa, perché lo prendi in giro?”
“Uno stupido scherzo”
“Non direi...”
Se sulla testa del nostro benamato bassista si fosse formata una nuvola nera con tanto di fulmini, sicuramente uno avrebbe carbonizzato Rog. All'istante.
John s'alzò dalla sedia e andò a fumarsi una sigaretta, doveva meditare vendetta.


Rimasti soli soletti, Freddie cominciò ad agitarsi.
Con Roger appiccicato come un francobollo, come avrebbe fatto?
Doveva prepararsi mentalmente all'assalto di domande del collega? O forse era meglio la fuga? Farlo secco? Ignorarlo? Quali di queste possibilità avrebbe ventilato?
“Be' eccoci qui...”
“Credo che non ci vorrà molto” disse Freddie, sentendo la schiena imperlarsi di sudore.
“Accidenti John è incacchiato ultimamente” osservò Roger con il tono da persona più innocente del mondo.
“Ah be', tu continui a tormentarlo con la storia della vecchia. Perché gli hai messo pure il dépliant della casa di riposo?”
Il povero cantante si rilassò un poco.
“Solo per divertimento. É così adorabile, quando s'arrabbia, povero tesoro” disse Roger ridacchiando.
Freddie alzò entrambe le sopracciglia, con aria da primadonna.
“Capisco, ma non rubarmi le battute, amore, se no come faccio?”
Roger si limitò a scuotere la testa, senza commentare. I commenti non servivano in questo caso.
Brian entrò in camerino, ciabattando allegramente, vestito di tutto punto: camicia da notte rosa, bigodini calzini rosa e ciabatte invernali a forma di coniglio e Freddie lo accolse, lanciandogli un fischio poco educato (avete presente quello del tipo sei uno schianto o quanto sei sexy?).
“Ehilà da dove salti fuori bellezza?” aggiunse subito dopo, con un largo sorriso.
Roger si mise a ridere.
Per tutta risposta, il chitarrista gli fece il dito medio.
“A quanto sembrano tutti di cattivo umore” osservò il biondo.
“Vado a travestirmi”
“Ecco bravo, mettiti nei panni di una casalinga baffuta” rispose Brian, girandosi un attimo.
“Molto divertente, specie di travestito in camicia da notte”
“Vaff!”
Roger, di sottofondo cascò dallo sgabello, a furia di ridere.


Dopo la discussione con Brian, tutto parve tornare alla tranquillità. Roger e Freddie si stavano preparando per il trucco e parrucco, come al solito.
Ad interrompere l'idillio, verso il quattro del pomeriggio, fu un improvviso black-out, il quale fece preoccupare e non poco.
“Ma che diavolo succede?”
“Non lo so, oh maledizione”
Freddie si rivestì in fretta, uscendo fuori.Nella penombra riusciva a distinguere i volti dei suoi compagni.
“Ragazzi!” chiamò Dave, facendo attenzione a varcare la soglia, per non inciampare.
“Siamo qui”
“Dannati balck-out, è la terza volta in un mese”
“B-Bisognerebbe andare controllare, qualcuno ha una torcia?” domandò Freddie.
“Sì, ce l'ho io” annunciò Dave, frugando nelle tasche. La estrasse e l'accese.
Sfortuna volle, che le pile fossero quasi scariche.
La luce della torcia crepitò, lampeggiò per qualche secondo prima di spegnersi.
“No! E adesso?”
Dave imprecò.
“Non lo so. Bisognerà andare il contatore” disse Brian.
“Ehm...il contatore dove si trova?”
“Ai piani inferiori, almeno credo” mormorò Dave.
“Cazzo, ma lì è troppo buio” aggiunse Roger, preoccupato.
“Andiamo tutti quanti”
“Magari teniamoci la manina” commentò sarcastico Freddie.
“Piantala di fare il cretino, Freddie andiamo controllare” disse Brian risoluto.


I quattro uscirono con cautela.
“A proposito, John, qualcuno di lui l'ho visto?”
“No, speriamo che Old Mom non sia stecchita da qualche parte ”
Dave provò a chiamare qualcuno, ma non ebbe risposta.
“Forse sono andati da qualche parte, non lo so...” mormorò Roger.
“Penso di sì...”
Dave alzò lo sguardo, notando qualcosa guizzare nel buio, un bagliore biancastro o qualcosa del genere.
Sulle prime pensò di essersi sbagliato.
“Ehi l'avete visto?”
“No”
“Una luce bianca...”
“Che? Una luce bianca?” fece eco Brian, aggrottando la fronte.
Dave stava per rispondere, quando lo rivide danzare dispettosamente nel buio.
“Eccolo di nuovo”disse Dave, sobbalzando e indicando il punto in cui era comparso.
“Io non vedo nulla, piantala di fare questi scherzi...” borbottò il cantante, che a dirla tutta cominciava ad avvertire una certa tensione. Non che si considerasse un fifone di prima classe ma in questo caso...
“Non stavo raccontando bal...OH MIO DIO!”
“UN FANTASMA!”
“AAAAAAAAAHHH!”
“VOGLIO LA MAMMA!”
Il fantasma fece la sua comparsa.
Si trattava una massa informe, la quale emanava un luce biancastra ma la cosa più spaventosa, era il suo volto o di qualunque cosa si trattasse.
Gli occhi erano due fessure oscure e vuote, la sua bocca era distorta in una smorfia dolorosa, quasi come se potesse invocare solo aiuto silenziosamente, senza che nessuno lo sentisse.
La figura o il fantasma avanzò verso di loro con passo lento mentre i nostri quattro fifoni (di eroico manco a dirsi).
Paralizzati dalla paura con le gambe di gelatina, i capelli dritti (quelli del chitarrista divennero spaghetti), gli occhi puntati su quell'affare orribile non poterono fare altro che strillare come ossessi.
“Oh Mio Dio!”(Brian)
“Qualsiasi cosa abbia fatto io pento!” (Roger)
“Io no! Quanto è orrendo!” (Dave)
“Mammmaaaa! Qualcuno ci aiutiiii!” (Freddie)
“Morireemoo tutti!” (Brian)
“Sono troppo giovane per morire! Aiutooo!” (Roger)
“Sono solo un povero regista, non farmi niente!”(Dave)
Il fantasma continuò ad avanzare inesorabile, verso di loro mentre cominciavano a maledire il balck-out ed il proprio infausto destino.
Ma inaspettatamente si fermò di colpo.
I quattro si zittirono. Cosa avrebbe fatto adesso? Si domandarono all'unisono.
Poi videro il “fantasma” afflosciarsi per terra, in una massa bianca e luminosa e...qualcuno che rideva, come non mai.
“J-John?”
Tra le altre cose, qualcuno andò a riattivare il contatore. E finalmente quella maledetta corrente elettrica ritornò.
“Complimenti ragazzi, davvero” riuscì a dire, il bassista prima di tornare a sbellicarsi dalle risate.
Dave e Brian sbatterono le palpebre, ma non riuscirono per il momento a spiaccicare una singola parola.
“E tu che ci fai qui?”
Freddie s'accorse solo allora di tenere in braccio, Roger.
“Nulla” rispose l'altro indifferente.
Il cantante divenne color porpora, per l'ennesima volta. Non bastava già l'incidente con Brian?
“Quanto sei dolce quando fai così, posso darti una bacino?”
“Cretino...scendi un po'?”
Freddie lo aiutò a scendere senza troppa gentilezza, anche se avrebbe voluto scaricarlo sul pavimento come un sacco di patate.
Roger rimase un po' malfermo sulle gambe e Freddie dovette sostenerlo, tenendolo per un braccio.
“Dovevi proprio saltarmi addosso in quel modo?”
“Ma scusami tanto c'era quel coso o John...che altro potevo fare?”
“Scappare via!”
“Scappare via? Con quell'affare orripilante che mi avrebbe inseguito?”
“Ehi voi due, adesso basta per favore” mormorò Dave, bianco per lo spavento.
Freddie lanciò un'occhiataccia a John.
“Ti sembra il caso, di fare questi scherzi simili?”
“Sei peggio di mia madre, Freddie. Si tratta solo di una piccola vend...scherzo”
“Potevi anche spaventarlo con qualche ragno finto”
“Grazie tante!” replicò Roger, offeso.
“Però...però...eravate troppo forti, quando strillavate” disse John, cercando di mantenere qualche briciolo di self-control, seppur a fatica.
“Chi ha avuto l'idea del fantasma? Si può sapere?” domandò Dave esasperato.
In realtà tutti e quattro avrebbero voluto sparire all'istante, per la grandissima figura da chiodi appena fatta.
“Io, mi dispiace per voi. Ma ero stufo delle prese in giro di Roger...” spiegò John, per poi di nuovo a tornare a ridere.
“Ma che razza di str..! di prima categoria”
“Puoi dirlo forte” aggiunse Freddie.
“La prossima volta mi prendi in braccio un'altra volta?” lo prese in giro Roger, spalancando i suoi occhioni azzurri.
“Piantala! O ti infilo le bacchette giù in gola! Perché non mi lasci in pace? ”
“Non ti offendere”
“Adesso basta voi due” s'intromise nuovamente Dave, ritrovando un po' di voce.
Intanto John, silenziosamente dopo aver raccolto, il costume fece perdere le proprie traccie...



 

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Capitolo 3
*** La conclusione del disastro ***


 

Capitolo 3: La conclusione del disastro…

 

Uffa! Questi a volte sono davvero impossibili, mi sembra di trovarmi in un asilo, non fanno altro che farsi scherzi, vendette e così...via...certe volte non ne posso più...

Questi erano i pensieri pessimisti di David Mallett, di prima mattina.

 

“Questa è davvero l’ultima scena poi è finita” disse Brian.

“Su questo ti do’ quasi ragione, a parte le scene del balletto…io non ho ancora trovato il motivo in cui ci debbano stare…” si lamentò John.

Il giorno dopo aveva fatto ritorno , dopo aver giocato lo scherzetto, facendo finta di nulla.

“Come minimo, per lo spavento che ci hai fatto prendere...” replicò sardonico il chitarrista.

“Ah ti ringrazio moltissimo, Brian”

“Specie di vecchia suocera travestita, stammi un po' sentire. Non so cosa diavolo ti sia girato in quella cavolo di testa Travestirti da fantasma, provocare black-out, spaventare tutti quanti”

“Senti capellone, la vuoi piantare?”

John si trattenne a fatica dal ridergli in faccia.

“Non mi chiamare capellone, ci pensano già in parecchi a chiedermi se porto una parrucca e se sono calvo, o stronzate del genere”

John annuì.

“Allora ti chiamerò ricci a cavatappi

“Va a farti fottere, Old Mom

 

Finalmente mancava l'ultima scena.

“Questa volta comportatevi bene” disse Dave, apposta come se fossero dei bambini di quinta elementare.

I quattro gli lanciarono diverse occhiate assassine, ma il regista le ignorò.

 

La scena prevedeva che Freddie rientrasse nel salotto. E sapete cosa combinò?

Saltò fuori, con una rosa fra i denti e improvvisò un balletto o un qualcosa simile al flamenco.

Inevitabili applausi dallo staff e colleghi.

“Specie di ballerina mal riuscita, rifai la scena in modo decente” strillò Dave. Freddie scattò sull'attenti e rifece tutto alla perfezione.

 

Brian seduto sulla poltrona faceva finta di leggere la rivista di casalinghi e bere il the.

Come al solito...se non capitava qualcosa non andava bene.

“Oh, John guarda quest'anno vanno di moda le ciabatte che porti” esclamò Brian, indicando l'immagine sulla rivista.

“Non ci credo...” disse John, alzandosi dalla poltrona.

Brian gli diede la rivista.

“Non ci credo, ma la gente porta della roba così orrida? Scusa ma di quando è sta rivista?”

Brian si strinse nelle spalle.

John controllò. E poi scosse la testa.

“Cara la mia casalinga, questa risale agli anni 50' non all'84”

“Ah, be' la gente ha davvero cattivo gusto nel vestirsi anche negli 50'” commentò Brian scandalizzato.

“Concordo davvero orribile”

Dave si spiaccicò una mano sulla faccia.

“Ehi voi due! Non siamo mica in un salotto di moda! Filate immediatamente!”

Come un fulmine, John ritornò a sedersi.

Ripresero a girare la scena.

Brian si portò alle labbra la tazzina e bevve un sorso, ma...lo risputò subito dopo.

“Puahh! Chi diavolo ha messo il sale nel the?” strillò il chitarrista, schifato.

 

Freddie doveva far finta di spolverare con lo scopino e tormentare John.

Il cantante sedette sul bracciolo e gli diede lo scopino in faccia.

“Hai bisogno di una spolverata vecchia?”

A dir verità ce l'aveva con lui, per lo scherzo del fantasma.

John non perse la calma. Arrotolò il giornale con cura e colpì in testa il cantante.

“Vuoi battaglia, bassista?”
“Come vuole lei, signora baffuta” concesse John alzandosi.

I due si pararono l'uno di fronte all'altro e cominciarono a duellare, con lo scopino e con il giornale.

Chi avrebbe vinto?

Freddie si muoveva maldestramente sui tacchi, ma era deciso a non dargliela vinta.

“Fellone non mi avrai la mia testa!”

“Invece sì!” strillò John divertito, muovendo il giornale avanti e indietro.

“Con quel giornale da due soldi, non ce la farete mai!”

“E voi signore, con quello scopino?”

I due continuarono a battagliare, fino a che non intervenne Dave.

“Ma che siete? Marmocchi? Filate!” abbaiò il regista e come se non bastasse i due scattarono sull'attenti, facendogli pure il saluto alla militare.

 

La conclusione del video, dove Freddie raggiunge le scale, John legge il giornale, Roger fa i compiti e Brian poi s'addormenta.

Ebbene, il nostro eroe raggiunse la scala. La raggiunse più o meno alla metà, quando inspiegabilmente incespicò nei tacchi e fece un bel ruzzolone. Finendo di sotto.

Una scarpa volò via e colpì in testa Roger.

“Ahio!”

Mentre il nostro batterista si toccava la zona colpita, Dave e John andarono in soccorso al poveretto.

“Oh Dio non ti sei fatto male?” chiese Dave.

“Ohi, ohi vedo...le stelle, tante stelleee” riuscì solo a dire, prima di perdere i sensi.

“Freddie?”

“Credo che sia svenuto” osservò John, con la sua solita calma. Poi andò a chiamare il medico.

Lo sapevate cosa stava facendo Brian? Be' dormiva alla grande, davvero gente.

 

Finalmenteeeeeeeee.....Freddie dopo due ore passate a lamentarsi per il dolore, con la borsa da ghiaccio sulla testa e quattro aspirine per il malditesta finalmente conclusero quello che dovevano fare.

 

Fuori dagli studi...

“Ah...oggi è finita!” disse Freddie stirandosi i muscoli indolenziti. Sentiva ancora un po' male ai muscoli.

“Davvero, è stato divertente” aggiunse Brian, sorridendo.

“Già, a parte qualche incidente...” replicò John, alzando un sopracciglio.

“A proposito di incidenti, volevo farvi i complimenti per quello che è capitato prima John mi ha

raccontato tutto”

Freddie si fermò di colpo.

“Cosa?”

“John non gli avrai raccontato di quello vero?” chiese Freddie stupefatto. Brian girò dall'altra parte, diventando rosso.

“Sì, gli ho spiegato tutto, perché?”

Il poveretto sentì le gambe diventare molli.

“Io ti uccido”

“Ohi, non intendevo quello, aspetta!” si difese John.

“Non ti riconoscerà nemmeno tua moglie, stasera dopo che ti avrò conciato per le feste”

“No aspetta!”

John iniziò a corr...fuggire da un Freddie, incavolato nero.

“Ti ucciderò una queste volte!”

 

“Quando imparerò a stare zitto?” si disse Roger, spiaccicandosi una mano sulla fronte.

“Infatti” concordò Brian, ancora rosso in faccia.

“John mi ha raccontato quello del fantasma...cosa cavolo ha capito?”

“Ah...”

“Non quell'altro, ho provato con Dave, ma lui mi ha minacciato di raccontare a tutti la mia fobia...”

confessò Roger, sentendosi in colpa verso John.

Brian ringraziò mentalmente il regista. I miracoli esistono davvero a volte.

“Adesso chi lo ferma più quello?”

“Magari si fermerà!”

Brian e Roger rimasero a vedere le figure di Freddie e John allontanarsi lungo la strada.

“Non credo lo ammazzerà sul serio”

“Allora sbrighiamoci!”

Brian e Roger si gettarono all'inseguimento di Freddie, per fermare i suoi propositi...e riuscirono a salvare John appena in tempo! Ah, certa gente...

 

THE END.

 

Nota au: finalmente ho finito un'altra insulsa storia, spero che vi piaccia. A presto.

A pr. Chi ha staccato la luce nel secondo capitolo è stato Crystal, ma naturalmente, questo è un segreto. Oppure no?

“Crystal! Te la farò pagare pure a te!”

Roger e Freddie di sottofondo che corrono dietro all'assistente...e poveretto.  

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