Lo scopriremo solo vivendo

di angelikakiki
(/viewuser.php?uid=118857)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Un'inaspettata sorpresa ***
Capitolo 3: *** Attacco sul treno ***
Capitolo 4: *** La figlia della Bryan ***
Capitolo 5: *** Arrivo a Hogwarts ***
Capitolo 6: *** I Capiscuola ***
Capitolo 7: *** Incastrata ***
Capitolo 8: *** La serata inzia bene ***
Capitolo 9: *** Agguato nel corridoio ***
Capitolo 10: *** Non essere prevedibile ***
Capitolo 11: *** Che cosa è successo a James Potter? ***
Capitolo 12: *** Il cavaliere senza macchia e senza paura ***
Capitolo 13: *** Acquaviola per me ***
Capitolo 14: *** Non piangiamo sulla Burrobirra versata ***
Capitolo 15: *** Severus in collera ***
Capitolo 16: *** ll tuo James ***
Capitolo 17: *** Aspettando Potter ***
Capitolo 18: *** Il Mantello dell'Invisibilità ***
Capitolo 19: *** Tre Regole Principali ***
Capitolo 20: *** In riva al Lago Nero ***
Capitolo 21: *** Conversazione malandrina ***
Capitolo 22: *** Sotto la pioggia ***
Capitolo 23: *** Io e Remus ***
Capitolo 24: *** Il Piccolo Problema Peloso ***
Capitolo 25: *** Mistero e confusione ***
Capitolo 26: *** Prima brutta notizia ***
Capitolo 27: *** La balia di Potter ***
Capitolo 28: *** Un funerale solitario ***
Capitolo 29: *** Bratt Thomas ***
Capitolo 30: *** Severus contro Potter ***
Capitolo 31: *** Fuori controllo ***
Capitolo 32: *** Io sono qui ***
Capitolo 33: *** Interrogatorio ***
Capitolo 34: *** Creature Notturne ***
Capitolo 35: *** Quando ci stanno i Malndrini di mezzo ***
Capitolo 36: *** Torre di Astronomia ***
Capitolo 37: *** Cambiamenti ***
Capitolo 38: *** Finché morte non sopraggiunga ***
Capitolo 39: *** Pre-partita ***
Capitolo 40: *** La partita ***
Capitolo 41: *** Dormitorio dei Ragazzi ***
Capitolo 42: *** James Charles Potter! ***
Capitolo 43: *** Posso farti un monumento? ***
Capitolo 44: *** State attenti ***
Capitolo 45: *** Fantasticando un po' ***
Capitolo 46: *** Panico al risveglio ***
Capitolo 47: *** Te lo dirò domani ***
Capitolo 48: *** Sopra il Lago Nero ***
Capitolo 49: *** Perdi il controllo ora ***
Capitolo 50: *** Black è... cosa? ***
Capitolo 51: *** Invito ***
Capitolo 52: *** Bella serata tra rivelzioni e Whisky ***
Capitolo 53: *** Ormai è troppo tardi ***
Capitolo 54: *** Inizio delle vacanze ***
Capitolo 55: *** Dorea Potter ***
Capitolo 56: *** Al chiaro di luna ***
Capitolo 57: *** La festa di Natale ***
Capitolo 58: *** Te lo dico sottovoce... più o meno ***
Capitolo 59: *** Agguato ***
Capitolo 60: *** Ci siamo dentro ***
Capitolo 61: *** In nome della nostra vecchia amicizia ***
Capitolo 62: *** Buon compleanno, Lily... ***
Capitolo 63: *** Patronus e non solo ***
Capitolo 64: *** Amici che tornano ***
Capitolo 65: *** Un brutto volo ***
Capitolo 66: *** Gelosia ***
Capitolo 67: *** Attacco a Hogsmeade ***
Capitolo 68: *** Tagli, nuovi amori e... San Valentino ***
Capitolo 69: *** Nuovi dolori ***
Capitolo 70: *** Un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


“ Mary!” esclamai.
Da quanto tempo era che non la vedevo... un estate... cioè un'eternità!
“ Lily!” esclamò lei correndo verso di me. L'abbracciai. I suoi capelli castani si mescolarono ai miei rossi come il fuoco. Dopo aver allentato l'abbraccio la fissai attentamente: si era abbronzata tantissimo, ed era pure cresciuta di due centimetri abbondanti.
“ Perchè non mi hai scritto in queste settimane? Aspettavo tue notizie!” le feci notare.
“ Lo so... scusami... è solo che Wallace si era rotto un ala... e siamo rimasti così senza poter comunicare con il resto del mondo...” sussurrò lei. La perdonai. L'averla con me era già una grande consolazione. Mi avvicinai verso mia madre.
“ Mamma, vado a occupare la cabina con Mary!” esclamai. Mia madre mi si avvicinò molto triste.
“ é stato bello averti con noi Lily... Anche tua sorella l'ha detto...” mi abbracciò. La abbracciai a mia volta sapendo che non stava dicendo la verità, anzi. Mia sorella mi odiava. E neanche poco.
“ Salutami papà...” sussurrai. Lei annuì. Era da qualche giorno che papà era malato. Non si sapeva bene cosa avesse, ma non riusciva ad alzarsi dal letto. Forse era l'età. Raggiunsi Mary. Stava per entrare, quando si bloccò di colpo. Ecco lì il motivo: i Malandrini in tutto il loro splendore.
James Potter era più o meno il capo della banda. Certo, ci voleva lo sbruffone di turno che sapesse prendere in mano la situazione. Asso del Quiddich, erano un mistero i suoi spenditi voti. Amava andare in giro per i corridoi e lanciare incantesimi su chiunque lo guardasse per più di cinque secondi ( escluse ragazze cotte di lui, naturalmente). La cosa più scocciante era che non mi lasciava mai in pace. Sapendo che ero l'unica che non gli moriva dietro, cercava di uscire con me, per mettermi in imbarazzo. Davvero patetico. La sua corte era composta da altre tre persone: Sirius Black, un altezzoso ragazzo snob e cafone, se pur dal fascino non indifferente; Remus Lupin,l'unico di quei tre che mi stesse simpatico e con il quale avevo instaurato un bel rapporto; e l'anello debole, Peter Minus, un ragazzetto che sembrava essere nato per adorare quei “ miti” di Potter e Black. Mary gli vedeva da lontano, mentre stavano salutando i propri parenti. Tutti eccetto Sirius, che stava con la famiglia Potter.
“ Oh mio Dio... quanto... Lui... è... Lily, mi sto sentendo male...” sussurrò. Alzai gli occhi al cielo.
“ Se proprio ti piace, vai da lui e parlagli!” esclamai. Le mi diete uno schiaffo sul braccio.
“ No, dico, facciamolo sapere al mondo no? E comunque non posso... per una serie di ragioni...”
“ E quali sarebbero?” domandai scettica. La sua timidezza in confronto al “ grande” Sirius Black?
“ Prima cosa: non ce la farò mai. É troppo per me. Fuori dalla mia portata!”. Sospirai. Era ovvio che si sottovalutava parecchio.
“ E poi?”
“ Sono fidanzata, nel caso te lo fossi scordato!”
La guardai malissimo. Jack Proler, Tassorosso. Quel poverino moriva dietro a Mary. Ma lei... vedeva solo Sirius Balck.
“ Dimmi allora: perchè ti ci sei messa?”
“ Perchè lui è alla mia portata!” dichiarò. Oh, certo. Doveva accontentarsi, poverina. Salimmo sul treno. Era davvero triste pensare che questo sarebbe stato l'ultimo anno per salire su quel treno... non ci potevo credere. Prendemmo la solita cabina. Fortunatamente era vuota. Posizionai la mia valigia. Sopra lo scompartimento e fissai il finestrino. Mia madre mi salutava. Quella di Mary non poteva più farlo invece. Sua madre era una Auror. Ed era stata uccisa durante uno scontro per difendere due Babbani in pericolo. Era morta da eroina. Ma per Mary non doveva essere una bella cosa. Fortunatamente non ci pensava spesso. La sua mente galleggiava nella direzione di Sirius Black.
“ Speriamo che non trovino posto... forse verranno qui...” impallidii.
“ Ma anche no, Mary! Ti devo ricordare che odio James Potter con tutta me stessa?” le dissi irritata. Mi guardò di traverso.
“ Lily, ancora con questa storia... insomma, stiamo al settimo anno... e poi questo è l'ultimo anno che ho per conquistare Sirius... magari, se provassi a dargli una sola e solissima...”
“ SE DICI LA PAROLA POSSIBILITà, TI AFFATTURO!” urlai. La porta della cabina si aprì.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un'inaspettata sorpresa ***


" Se parli delle mie possibilità di scegliere tra tante cabine proprio questa... sappi che solo il fatto che ci sei tu, Evans, aumenta le possibilità del 100 per cento!”
Eccolo lì, Potter e il suo corteo. Mary era letteralmente in estasi. Sirius stava aiutando James a mettere la sua valigia nello scompartimento sopra.
Remus, ignorando le risate degli amici si avvicinò a me.
“ Scusali, Lily, per la loro maleducazione... è occupata per altre persone questa cabina?” chiese gentilmente. Scossi la testa. Quella mattina era abbastanza curato, non trasandato come al solito. Peter seguiva il tutto restando in silenzio. Quando si furono seduti tutti, notai che Potter mi fissava. Ma mi fissava in modo strano, come mai era successo prima. Decisi di rivolgere l'attenzione altrove.
“ Remus, dovremo andare alla cabina dei Prefetti... non so se lo sai, ma sono anche Caposcuola adesso...” dissi diventando rossa. Remus Lupin l'avevo conosciuto durante i turni di guardia. Era una brava persona, e ci parlavo anche abbastanza spesso. Una volta che si era aperto con qualcuno, non lo tradiva più. Riusciva a farmi vedere le cose sempre per il loro lato buono. E io, per ricambiare gli davo consigli sulla sua situazione famigliare, con il padre alcolizzato e la madre assente. Molte volte si assentava dai turni di guardia, e stava male per giorni. Aveva la salute cagionevole.
“ No, Lily, non faccio più il Prefetto. Insomma , Silente ha pensato bene di sospendermi dall'incarico per via del...”
“ Tuo piccolo problema peloso!” esclamò James sorridendo. Remus sorrise appena. Non capii a cosa si riferisse, ma presi lo stesso le difese di Remus.
“ Bè, sono affari suoi Potter! Davvero non ti sopporto...” sussurrai. James sorrise.
“ Già... eppure mi sa che ti toccherà sopportarmi...” disse Potter abbassando lo sguardo. Solo lì, quando lo vidi riflesso negli occhiali, notali la spilla da Caposcuola.
“ NO!” esclamai. Potter alzò lo sguardo. Minus squittì. Sirius e Remus invece mi guardavano , uno divertito e l'altro scombussolato.
“ Tu... ditemi che è uno scherzo!” esclamai sbigottita rivolgendomi a Remus.
“ Wow Evans la tua felicità mi commuove... vogliamo sbrigarci? Sinceramente non so neanche dove si trovi questa cabina...” disse Potter alzandosi di scatto. Mi alzai irritata. Ma cosa gli era saltato in mente a Silente? Era pazzo? Come... James Potter... stiamo parlando del capo dei Malandrini... Uscimmo dalla nostra cabina.
“ Avanti, Potter, ammettilo: è uno scherzo!” lo guardai dritta negli occhi. Non riuscivo a percepire nessuna ilarità nel suo sguardo.
“ Se pensi che l'abbia chiesto o voluto , ti sbagli Evans: sono più sconvolto di te. Mi è arrivata la lettere la settimana scorsa. Non so bene perchè”
Il suo tono di voce sembrava sincero, anche un po' infastidito. Decisi di stare zitta. D'altronde che mi importava? Era solo Potter... non avrei neanche dovuto parlare con lui.

 

Potter come Caposcuola era un vero disastro. Primo, non sapeva neanche dove mettere le mani, secondo era James Potter! Tutte le ragazze nella cabina dei Prefetti lo guardavano estasiate, tanto da non riuscire a capirci niente del programma dei turni di guardia. Lui non ci fece neanche caso. Quando rientrammo nella cabina, era già tutti pronti con le divise per Hogwarts. I Malandrini uscirono dalla cabina per permettermi di cambiarmi. Mary ovviamente mi assillò.
“ Davvero, è stato romanticissimo! É passata la donna con carrello, e io non avevo molti soldi, quindi Sirius mi ha offerto una Cioccorana! Adorabile! Ma ti giuro...”
“ E Jack?” replicai abbastanza irritata.
“ Jack sta nella cabina con la sua squadra di Quiddich... sai, quest'anno vogliono vincere la Coppa... Potter li batte sempre...” poi si rivolse a me con un'occhiata sospetta.
“ E tu, con Potter?”
Alzai gli occhi al cielo.
“ Io e Potter niente. É un vero disastro come Caposcuola. E poi davvero... è così pieno di sé...”
“ Sai” la interruppe Mary. “ Remus mi ha raccontato che oggi prima di salire sul treno hanno visto Piton. Insomma... anche solo per averlo visto, James gli avrebbe scagliato un incantesimo, almeno l'anno scorso, giusto?”
“ Certo, è così arrogante...” dichiarai.
“ Bè, Remus mi giura che Potter non ha alzato un dito, anche quando Piton l'ha guardato male. Insomma, non ti pare strano? Potter avrebbe dovuto reagire”.
Ci pensai su. In effetti la cosa era parecchio strana. Bussarono

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Attacco sul treno ***


“ Scusate, avete finito?” disse Sirius al di là della porta. “ James dovrebbe cambiarsi!”
“ Può farlo tranquillamente anche se ci siamo noi!” urlò Mary. Diventai rossa come un pomodoro. Decisi di far finta di niente. Ammirai il panorama buio del finestrino. I Malandrini entrarono.
“ Ehi, Ramoso, ci facevi la Macdonald così indipendente?” disse Sirius a James.
“ No Felpato, in realtà no! Forse anche la Evans ha qualche verità nascosta...”
“ Ah ah” risposi ironica.
“ Ma ti vuoi cambiare davvero qui, James?” squittì Peter. James voleva rispondere, ma Remus fu più veloce.
“ Ovviamente no, Peter: James mancherebbe di rispetto a Lily, la quale non penso muoia dalla voglia di vedere James mezzo nudo”. James replicò.
“ Bè, Lunastorta, se Lily mi dirà che non posso allora me ne andrò in un'altra cabina... Signorina  Evans, posso?” quanto era irritante. Stavolta non gliela potevo far passare liscia. Lui si aspettava un no.
“ Ma certo che puoi, Potter, non mi scandalizzo!” osservai con un sorriso a trentadue denti. James sbiancò. Ah ah. Ero riuscita a metterlo in imbarazzo, e per giunta davanti ai suoi amici. Questa non te l'aspettavi, eh , Potter?
“ Va... va bene... allora... lei ha detto di sì... e quindi... io vado... Mary? Insomma... sarei un ragazzo, non per altro ma...”
“ Signor Ramoso, non mi dica che si vergogna del suo fisico virile e mascolino!” esclamò Sirius ridendo a crepapelle. Sì, in effetti James Potter era anche abbastanza esile. Ah ah.
“ No... ma se Mary...”
“ Per me non c'è problema!” dichiarò Mary prontamente. James deglutì. Si sfilò i pantaloni, rivelando i suoi boxer rossi.
“ Non pensavo che stessimo a Natale, James!” osservò Remus. La mia stima salì alle stelle per lui.
“ Ecco... sono i primi che ho trovato...” disse imbarazzato. Non ci potevo credere! James Potter si era imbarazzato! Minus tratteneva a stento le risate, mentre Black lo osservava visibilmente esilarato. Io mi godevo lo spettacolo divertita, mentre Mary era tutta rossa. Dopo essersi sfilato i pantaloni si levò la maglietta. PANICO! Ok, Lily, stai impazzendo. I suoi pettorali erano tutti disegnati e lavorati. I suoi addominali anche. Era troppo... perfetto. La sua pelle chiara risaltava all'interno del vagone. Le mie guance si tinsero di color papavero. Guardai evasiva il finestrino. Calma, Lily. Mary lo notò e incominciò a ridere. James si voltò di scatto.
“ Perchè ri...” non finì la frase. Il treno si fermò, di scatto. Tutto si fece buio. Silenzio. Vidi James nell'oscurità che si infilava la divisa.
“ Cosa è stato?” domandò. Ero impaurita. Non riuscivo a muovere un muscolo. Silenzio, ancora silenzio. Qualcuno doveva fare qualcosa! Un rumore, di una porta che si spalancava. Non la nostra. Forse, quattro cabine più avanti. Non potevo permettere che uscissero dalle loro cabine! Dovevo fare qualcosa!
“ Vado a dirli di rimanere dentro!” sussurrai ai Malandrini e a Mary. James fu velocissimo. Mi sbarrò la strada.
“ Tu non vai da nessuna parte!” sussurrò nelle mie orecchie. Mi infuriai.
“ Oh, insomma Potter, sono Caposcuola, so che cosa...”
“ Anche io sono Caposcuola, tu non ti muovi di qui!” mi urlò in faccia. Restai paralizzata. James Potter mi stava ORDINANDO di restare dentro? Ma perchè lo faceva? Poi si rivolse ai Malandrini.
“ Voi restate qui con le ragazze...vado a controllare...”
“ James, ti accompagno, non ti lascio certo...” disse Sirius. James prese Sirius per un braccio. Gli disse qualcosa nell'orecchio. Ma tanto era il silenzio che io, che ero lì vicino, capii tutto: Fa' che non le capiti niente.
Sirius, un po' titubante, si mise a sedere, nel posto vicino al mio. Mary, dal canto suo, stava dietro a Remus. Potter aprì la porta. Tutto bene. Il posto era silenzioso.
“ NESSUNO ESCA DAL PROPRIO VAGONE! CAPITO? NESSUNO ESCA DAL PROPRIO...” lo colpì un lampo di luce rossa. Era partito un incantesimo. Stupeficium. James era stato colpito. Panico generale. Tutti uscirono fuori dalle cabine. Urlai. Sirius mi spinse indietro, facendomi sbattere la testa. Mary si chinò su di me. Sirius uscì dal vagone. Remus e Peter erano rimasti dentro.
Li sentivo parlare, come a rallentatore.
“ Remus, Remus, Lily che cos'ha?”
“ Ha sbattuto la testa, Mary... Peter, sai bloccare il flusso del sangue?” esclamò Remus. In lontananza sentivo gli scoppi di incantesimi lanciati.
“ E... Epismendo, vero, Remus?” sussurrò Peter.
“ Esatto! Vado a aiutare Sirius! Mary, resta qui!” esclamò Remus.
“ Ma che è successo, si può sapere?” gridò Mary in lacrime. Remus provò a calmarsi.
“ Hanno provato a prendere la figlia di Rose Bryan, la direttrice della Gazzetta del Profeta. Penso che siano... Mangiamorte”. Silenzio. Riuscivo a intravedere la figura minuta di Peter che sbirciava attraverso la porta. Il suo volto era in lacrime. Remus si avviò verso la porta.
“ Cura Lily, James sarebbe d'accordo con me...”
“ Ma Remus, perchè non lo fai tu? Ho paura di fare qualche pasticcio...”
“ Peter, Mary è troppo sconvolta, e io devo andare a cacciarli via. E poi devo riportare James qui dentro!”
Uscì.
“ Mary...” rantolai. Non ci capivo niente. Buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La figlia della Bryan ***


Mi svegliai con una luce accecante. La luce era tornata. Sentivo il motore del treno.
“ Brachium Emendo...” sussurrava una voce calda e profonda. Aprii gli occhi. Ero sdraiata accanto a Potter sul pavimento. Ma Potter aveva gli occhi chiusi. Sulla sua bocca, traccie di sangue. Mi alzai di scatto, facendomi salire il vomito. Ma non m'importava. Mi chinai immediatamente sul capezzale di James. Piansi. Mi guardai intorno. Mary era avvolta dalla coperta di Sirius, mentre quello si stava lentamente estraendo schegge di legno dal braccio. Remus stavo intanto medicando il braccio di James, forse rotto. Peter stava in un angolino, zitto zitto e terrorizzato. Non capivo che era successo.
“ Remus!” urlai. Mary parve riprendersi.
“ LILY!” si buttò tra le mie braccia. “ Lily... non ti svegliavi... io non sapevo cosa...” la allontanai.
“ REMUS!” urlai fuori di me. “ Che è successo?” guardavo sconvolta il corpo di James. Egli non mi fece domande: mi parlò e basta.
“ I Mangiamorte. Volevano prendere la figlia della direttrice della Gazzetta del Profeta. Il Profeta ultimamente sta scrivendo troppe cose... troppi fatti veri... è una brava persona Bryan... e volevano prendere sua figlia per ricattarla, tenerla buona. James aveva intuito qualcosa ed è andato subito a controllare. É stato Schiantato, non si sa da chi. Sirius è uscito e si è buttato addosso a James per proteggerlo. Ha combattuto contro uno di loro che l'ha scagliato dentro il bagno, più precisamente addosso alla mensola di legno... come puoi vedere...” suggerì Remus.
“ La cosa bella è che neanche posso Appellarle queste schegge! Quando escono dalla pelle mi fanno troppo male...” aggiunse Sirius. Mary rabbrividì vicino a me.
“ Poi sono uscito io e sono andato a recuperare James, mentre Sirius combatteva. James si è risvegliato, e mentre lo portavo qui dentro, ha scagliato maledizioni a destra e a manca. Solo che un Mangiamorte l'ha colpito con un pugno, e ha perso conoscenza. Dovrebbe riprendersi” aggiunse.
“ E io? Io che ho fatto?” chiesi spaventata.
“ Sirius nel tentativo di proteggerti ti ha spinto verso il finestrino!”
“ Scusami Lily!” disse lui mortificato. Scossi la testa.
“ Non scusarti, anzi, grazie... ma perchè, difendermi da cosa?”
“ Bè, alcuni Mangiamorte volevano entrare nello scompartimento... e ci stavano anche per riuscire... Se non fosse stato per il Felpato qui presente!” Sirius mi fece un occhiolino. Passai oltre.
“ E poi?”
“ E poi perdevi troppo sangue dalla testa. Il nostro amico Codaliscia ti ha medicato abbastanza bene devo ammettere!” disse Lupin. Peter sorrise debolmente. Mi riconcentrai su James. Era colpa mia.. sarei dovuta uscire io... se moriva... Mi uscì una lacrima...
“ James sta bene?” chiesi preoccupata.
“ Si rimetterà. É forte...” sussurrò Sirius. Il corpo di Potter si scosse debolmente.
“ James... mi ha chiamato James... sono morto?” chiese sorridendo. Una risata generale sconvolse la cabina, compresa la mia.
“ Temo che tu sia ancora vivo, amico mio!” disse Remus facendolo sedere. Aveva gli occhiali mezzi rotti. Mi guardò attentamente. I suoi occhi color nocciola mi scrutarono. Mi sentii improvvisamente felice. Era vivo.
“ Tu mi hai chiamato JAMES!” disse.
“ Potter, come fai a dire una cosa del genere in un momento come questo?” dissi sorridendo.
“ Non so... tanto sono morto... ah, Lily, io ti amo, volevo sposarti, ma visto che ormai sono morto, non lo potrò più fare...” disse lui tristemente. Io non sapevo se ridere o lanciarli una fattura.
“ JAMES POTTER, apri bene quelle orecchie, tu sei VIVO!” urlò Sirius. James si guardò attorno perplesso.
“ Davvero? Oh, bè, allora qualche possibilità ancora ce l'ho!” affermò alzandosi. Non cambierai mai, James Potter.
“ Ma... che è successo?” chiese passandosi una mano tra i capelli. Quanto era odioso quando lo faceva.
“ Diciamo solo che con la tua trovata di uscire stavi per morire...” dissi stravolta.
“ Bè, è grazie alla mia trovata che la piccola Bryan adesso sta bene... se quel Mangiamorte non si fosse distratto Schiantando me, lei non sarebbe potuta scappare!” replicò lui. Alzai gli occhi. James guardò Sirius.
“ E poi... che è successo?”
Gli spiegammo tutto velocemente. Dopo il mio racconto, parve preoccupato.
“ Ora invece come stai? La testa?”
“ Mi rimetterò, sono forte...”
“ Lo so” disse lui. Mi fece sentire strana il modo in cui lo disse. Non era il solito James Potter. Quando si doveva fare i seri, lui era il più responsabile del mondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Arrivo a Hogwarts ***


 “ Domanda: come hanno fatto quei maledetti figli di” qui meglio che non racconti “ a entrare nel treno?” domandò Sirius.
“ Da quel che ho capito, si dice che abbiano scagliato un incantesimo Imperium al macchinista ancora prima che entrasse nel treno stesso” spiegò Lupin.
“ Me l'ha detto la McGranitt”
“ La McGranitt è qui?” domandò Mary.
“ Sì, si sono subito precipitati qui. Dovevano controllare lo stato dei ragazzi”
“ Feriti?” chiese James irrigidendosi. Stavolta fu Peter a rispondere.
“ Frank Paciock. Stava cercando di difendere Alice.. Niente di grave: solo una costola rotta, dovrà andare da Madama Chips!”
“ E Alice sta bene?” chiesi.
“ Sì, lei sì... e poi anche Jack Proler... si dice che stava provando a scappare dal treno, quando un Mangiamorte gli ha lanciato una fattura...” disse Sirius.
“ Ma ora sta bene?” chiese Mary abbastanza preoccupata.
“ Sì, l'ho visto prima: un po' scosso, ma sta bene... Per il resto, graffi e tagli, niente di che, anzi, ci sono andati abbastanza leggeri... e non capisco il perchè di tutta queste misericordia...” ammise Sirius. James prese parola.
“ Non volevano uccidere qualcuno... avrebbe fatto troppo scandalo una notizia del genere... Penso sia questo il motivo... Voldemort vuole tenere tutto nell'ombra... meglio non attirare troppo l'attenzione...” sussurrò. Tutti lo guardammo stupito. Non solo pronunciava apertamente il Suo nome, ma addirittura riusciva a capirlo abbastanza bene.
“ Mai pensato di diventare un Auror, James?” chiese Mary.
“ Tutti i giorni... e tutti i giorni mi dico che sarebbe ora che qualcuno facesse qualcosa per cambiare la situazione...” . Lo guardai ammirata. Non solo James Potter era coraggioso, ma addirittura onesto, amante della giustizia e altruista. Cosa era successo allo sbruffone che conoscevo?
Arrivammo ad Hogwarts. Vedere il Castello mi trasmetteva sempre una grande emozione. Le sue finestre, le sue scale, i fantasmi... James si avvicinò a me. Mary e Sirius erano impegnati in una conversazione, mentre Peter e Remus giocavano a scacchi.
“ Bello, vero?”
Annuii. Era un vero spettacolo.
“ Hai mai visto cosa più bella?” chiesi con gli occhi lucidi. Lui non rispose subito. Mi voltai. James Potter era vicino. Troppo vicino al mio viso. Ma stranamente non mi guardava. Ammirava invece il castello. Le sue labbra finalmente si schiusero.
“ Sì. E fidati, non c'è paragone” ammise. Il treno si fermò di botto, facendomi trovare il viso di James Potter più vicino di quanto già non fosse. Diventai rossa e abbassai lo sguardo. Non osavo muovere un muscolo.
“ Andiamo!” esclamò alzandosi. Ma cosa...?
Al Banchetto vidi Lorelayne Bryan, la piccola Lorelayne. Poteva avere si e no dodici anni. Carnagione chiara, capelli mori e lucenti, era una piccola Corvonero. Io e Mary ci sedemmo accanto ai Malandrini. Con esperienze così è impossibile non sentirsi più... uniti. E in quel momento, mi sentivo più vicina a James Potter di quanto non volessi far trasparire. Dopo lo Smistamento, Silente tenne il solito discorso.
“ Carissimi studenti, ben arrivati a Hogwarts! Come ogni anno, ci ritroviamo qui, per rivedere i propri amici, per imparare cose nuove e per mettersi alla prova! Ma mi rammarica dirvi che quest'anno... siamo tutti in stato di allerta. Non vi è sconosciuto il fatto che Voldemort, il famoso  Mago Oscuro, sta lentamente cercando di prendere il potere. Il mio consiglio per quest'apertura è... cercate di rimanere uniti. Parlo specialmente agli allievi dell'ultimo anno: le amicizie che farete ora, rimarranno per tutta la vita, e in un mondo di amicizia e amore, Voldemort non può trovare terreno fertile! Detto questo, godetevi questo delizioso Banchetto!”. E venti portate si materializzarono davanti a noi.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** I Capiscuola ***


 

“ Signorina Evans, Signor Potter, mi è stato riferito che siete stati testimoni dello scompiglio creato sul treno. Vi prego di informarmi immediatamente di quanto è accaduto. Ed essendo Caposcuola, mi aspetto che oggi siate voi a controllare i corridoi, almeno dalle dieci e mezza alle undici e mezza. Capisco che il Signor Potter sarà devastato dopo questo episodio!”

Erano state queste le parole della McGranitt, dopo il Banchetto. Io e Potter, soli per i corridoi. E chi se lo aspettava?

“ Ferma, aspetta, fammi sedere un minuto!” disse lui con il fiatone. Mi sedetti anche io, in silenzio. Avrei dovuto ringraziarlo, in effetti mi aveva diciamo “ salvato”.

“ Potter... em... io ti volevo... solo ringraziare per oggi... sul treno, sai...” aggiunsi, nel caso se lo fosse scordato. Lui mi guardò stupito.

“ Bè, poteva essere solo per quello. Non mi sembra che in questi anni ti ho mai dato la possibilità di potermi ringraziare per qualcosa...” disse. I miei occhi si colmarono di meraviglia. Ma era davvero James Potter, quello? Mi guardò intensamente. A cosa stava pensando?

“ A che pensi?” chiesi. James non mi rispose subito.

“ Voglio sposare Silente...” sussurrò. Risi.

“ Pensavo volessi sposare me!”

“ Veramente tu eri la mia seconda scelta...” disse ridendo.

“ E se ti dicesse di no?”

“ No, non sa resistere al mio fascino...” disse passandosi una mano tra i capelli. Santo Cielo, Lily! Era James Potter! Lo sbruffone... già. Dovevo scappare. Mi avviai verso la Torre di Grinfondoro.

“ Si è fatto tardi Potter, vado a dormire”.

Potter non disse nulla.

“ Sono cambiato Lily” mormorò prima di andarsene.

No, non era cambiato, e lo constatai dai giorni che seguirono. Potter lo sbruffone, Potter l'arrogante. Già, mi ero illusa che qualcosa fosse cambiato... ma era ovvio che non era così. L'unico cambiamento consisteva nel non gettare incantesimi a chicchessia. Ma per il resto... Solo Mary lo difendeva.

“ Andiamo Mary, so che il tuo è solo un metodo per farmi stare con i Malandrini... ma come ben vedi io non sono innamorata di Potter, quindi...”

“ Vedi che hai la coda di paglia? Non ti dico che sei innamorata di Potter anche perchè questo è indubbio!”

“ é già qualcosa...”

“ Dico solo che è molto cambiato dall'anno scorso e solo perchè tu non riesci a vederlo...”

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Incastrata ***


 

Ma no, non era cambiato. Sempre il vecchio Potter arrogante. Certo, forse si era un minimo calmato, ma neanche un po' cambiato.

“ Lily, stasera vogliamo fare un ripasso di Pozioni, allora?” mi chiese dopo la lezione di Astronomia ( dopo che Potter aveva premurosamente informato tutta la classe che la stella più bella che avrebbe mai visto si chiama Lily Evans).

“ Oh, no, scusa Mary, oggi devo andare a pattugliare i corridoi... lo sai...” ammisi dispiaciuta. Bloccai Remus al volo.

“ Rem, senti, stasera puoi aiutare Mary a Pozioni? Scusami, ma devo andare a pattugliare i corridoi...”

“ Certo, non c'è problema, anche perchè Sirius e Peter sono in punizione: la McGranitt non ha gradito quello scherzo sull'Erba Gatta...” Mary soffocò a stento una risata.

“... e James anche fa il turno notturno, quindi...”

“ CHE COSA?” esclamai terrorizzata. No... da sola con Potter la notte no...

“ Sì, oggi è anche il suo turno... non lo sapevi?” chiese premuroso.

“ No... ma come...”

“ Che coincidenza!” esclamò Mary allegramente. Immaginavo che l'idea la divertisse parecchio. Remus scosse la testa.

“ Dopo aver conosciuto James, ti accorgi che quasi niente di quello che succede è una coincidenza...” disse andandosene.

“ Bè, Lily, a quanto sembra oggi...”

“ Non dirlo Mary, NON DIRLO...”

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La serata inzia bene ***


 

“ Buonasera Evans!” esclamò Potter tutto contento. Sì, tra lui e Mary potevano fondare un fan club.

“ Potter...” dissi tirando fuori la bacchetta.

“ Già agguerrita a quest'ora? Non ho neanche cominciato!” si giustificò arretrando.

“ Non era per te! Ma se dobbiamo pattugliare i corridoi tutta la notte, ti conviene prenderla!” suggerii. Arrossendo, prese la sua bacchetta. Ci incamminammo lungo gli oscuri corridoi. La sua bacchetta era la nostra unica fonte di luce. C'era un silenzio tetro. Un silenzio che Potter opportunamente si ricordò di infrangere.

“ Che silenzio...” sussurrò. Solito idiota.

“ Vedi allora di non parlare!”

“ Io odio il silenzio. É così tremendamente noioso!” dichiarò.

“ Si dà il caso che io ami il silenzio: è rilassante. E poi visto che tu lo odi, d'ora in poi starò solo in luoghi silenziosi...” dissi sorridendo.

“ La Biblioteca?” chiese.

“ Tu odi anche i libri, visto che ci fai sopra assurdi disegnini, quindi penso proprio che passerò molto tempo in Bibliotec...”

“ Io non odio i libri. Li personalizzo solo. E poi, signorina Evans, come fa a sapere che ci scrivo sopra? Mi spia?” mi domandò avvicinandosi.

“ Scherzi, Potter?”

“ Ma certo! So fare solo questo!” disse un po' triste. Mi voltai di scatto verso di lui. Non era proprio la frase che mi sarei aspettata.

“ Cosa?”

“ Sì, cioè... so fare solo il cretino... ma lo faccio perchè è una cosa che mi riesce bene!” disse sorridendo. Che mi stesse prendendo in giro? Decisi di sorvolare. Tra di noi calò nuovamente il silenzio. E lui lo ruppe ancora.

“ Mi dispiace per oggi” si scusò.

“ Per cosa?”

“ Astronomia.

“ Ah” dissi. Ah? Ma che diamine di risposta era? Cioè, alla fine si stava scusando. Era giusto accettare le sue scuse, anche se era James Potter.

“ é solo che davvero, non so proprio come fare con te!” ammise. Ok, mi stava prendendo in giro.

“ Farmi fare figuracce ti sembra un modo per farti notare da me?” chiesi sprezzante.

“ Sì... cioè, NO! Cioè... in parte...” ammise. Ok, un po' mi faceva pena.

“ E hai mai pensato di venire gentilmente da me, per... parlarmi?” chiesi. Fece una smorfia.

“ Non penso che mi vorresti sentire” disse. Non feci in tempo a rispondere. Due incantesimi sfrecciarono nell'oscurità, colpendo le nostre due bacchette.

“ Expelliarmus!” gridarono. Buio. Buio pesto.

“ Lily!” gridò Potter. Rantolai nell'oscurità, tastando il pavimento per cercare la bacchetta. Potter mi fece alzare di scattò, prendendomi per il braccio.

“ Resta immobile” sussurrò. Le sue braccia mi circondavano. Giù le mani... pensai. Ma sentivo qualcuno che rideva. La situazione stava diventando paurosa.

“ Venite fuori” gridò Potter. Le risate cessarono di botto. Una figura si avvicinò lentamente. Avery, Lestrange e Bellatrix Black con la bacchetta illuminata.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Agguato nel corridoio ***


 

“ Ciao Potter” salutò Avery con un ghigno terrificante sulla faccia.

“ Che ci fate in piedi a quest'ora? 30 punti in meno a Serpeverde, e filate nel vostro Dormitorio!” gridai. Bellatrix si mise a ridere.

“ Tranquilla, non volevamo fare niente... è solo che abbiamo avuto paura... non sai la gente che puoi incontrare di notte... magari... Lupi Mannari, James, no?” chiese lei.

“ Le uniche persone che potreste incontrare sono i Prefetti e i Caposcuola, razza di cretini!” gridò lui tenendomi ancora dietro di sé. Bellatrix sorrise compiaciuta. Ma fortunatamente, Sirius comparve dietro di lei, e dietro di noi comparve Minus con le nostre bacchette.

“ Vi conviene lasciarli stare!” gridò Sirius puntando la sua bacchetta verso Bellatrix.

“ Ah si, cugino, ancora li difendi?” esclamò Bellatrix.

“ Saremo anche cugini, ma io con tutti voi non voglio più avere niente a che fare!” urlò lui. La mia stima per lui salì. Minus intanto puntava la bacchetta verso Lestrange. Avery invece puntava la sua contro James. Fortunatamente, egli, con un cenno, se ne andò con gli altri immediatamente, dissolvendosi nell'oscurità. Sirius strinse la mano a James.

“ Ringrazia che siamo usciti ora dalla punizione, fratello, altrimenti quelli vi scannavano, ve lo dico io!” disse. Peter annuì seriamente.

“ Dovremo denunciare questa cosa a Silente?” chiesi terrorizzata. La visione di quel trio, mi aveva dato una sensazione orrenda... tanta Magia Oscura... tanto da non riuscire a staccare la presa dal braccio di Potter, anche mentre camminavamo.

“ No, alla fine hanno avuto quel che meritavano... e non ci hanno toccato... se dovessi andare da Silente per tutte le volte che Piton mi ha minacciato di farmi esplodere il cervello...” disse. Mi allontanai subito da lui. Severus era un argomento proibito. Una domanda poi si intrufolò nei miei pensieri: come aveva fatto Peter a comparirci alle spalle? L'ufficio della McGranitt era dalla parte di Sirius...

“ Peter, come hai fatto ad apparire dalla parte opposta a quella di Sirius...?” Black rispose per lui.

“ Sai Evans... Peter quando vuole sa essere particolarmente piccolo e silenzioso... vi è passato di fianco, senza farsi beccare dai Tre Moschettieri...”

“ Cosa sono i Tre Moschettieri?” chiese Potter.

“ Una favola Babbana... ma io sono sicura di non averlo visto!” insistetti.

“ L'ho visto io, Lily! É passato di fianco a me!” disse Potter. La cosa non mi convinceva. Mentre andavamo al Dormitorio, notai che a Peter mancava un calzino. Si notava, visto che i suoi pantaloni di seconda mano, gli arrivavano praticamente appena sotto le ginocchia.

“ Come mai ti manca un calzino?” domandai. Peter si guardò le gambe.

“ Ah, è vero... mi sono scordato...” rispose. Decisi di crederci.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Non essere prevedibile ***


 

Il giorno dopo eravamo alle solite. Potter era il solito insolente.

“ Ma allora non direte niente a Silente?” chiese Mary mentre cercavo di ignorare i richiami di Potter.

“ No, almeno su questo Potter ha ragione: alla fine non è successo niente... Oh, per l'amor del Cielo, la deve smettere!” replicai vedendolo mimare un cuore con le dita.

“ Però devi ammettere che ieri è stato davvero carino...”

“ Ha solo sfruttato la situazione! Niente di più...”

“ Allora, Evans, ci esci con me?

Ed eccolo lì, di nuovo alla carica: James Potter che mi chiedeva di uscire. Ma non si rassegnava mai? Rivolse un occhiata ai suoi amici. Così sicuro di sé... quanto poteva essere odioso? Cosa voleva da me? Erano anni che mi torturava per ricevere sempre la stessa risposta. NO. Punto. Quando l'inferno gelerà. Quando la smetterà di comportarsi come un bamboccione arrogante. Ma ormai lo sapeva. Sapeva che io non gli avrei Mai risposto SI. Si aspettava un NO secco e distaccato. Ma volevo davvero dargli quella soddisfazione? Ero così prevedibile? Potevo giocare sull'ironia stavolta. Si, l'avrei fatto vergognare, davanti ai suoi amici, davanti a tutti i Grifondoro che facevano il tifo per lui.

“ Si Potter, alle quattro davanti al dormitorio delle ragazze, ok?” risposi con un tono canzonatorio e me ne andai trionfante con Mary, lasciandolo a bocca aperta per la vergogna. Avevo vinto, l'avevo reso ridicolo davanti a tutti. Mi sarei divertita a Hogsmeade, quel giorno, alla faccia di Potter. Mary non me lo avrebbe mai perdonato, ma pazienza. In classe quel giorno Potter era più silenzioso del solito. Stava con i suoi amici, a parlare sottovoce. Poi mi guardava. Come al solito... no, quella volta era diverso. Ma appena finì la lezione presi la mia roba e me ne andai, seguita da Mary.

“Guarda com'è carino... Davvero non vuoi riconsiderare la proposta?

“ No!” esclamai. Non mi importava di quanto potesse essere carino... lui era sempre Potter, arrogante e stupido. Entrammo nella Sala Comune.

“ Lily, ho un appuntamento con Jack nell'Atrio...” sussurrò. Si vedeva che era incredibilmente dispiaciuta di non passare il pomeriggio con me.

“Ci andrai con lui a Hogsmeade?”chiesi, sapendo già la risposta.

“ Ti prego, scusa, scusa, scusa!” esclamò. Erano da mesi che voleva lasciarlo.

“ Ma ci devi andare per forza?

“ Si... lo sai che non mi va di uscire...anzi, non mi va proprio lui...”

Ma allora perché non glielo dici?” chiesi esasperata.

“ Perché no! Tu non capisci... questa è una tecnica...”

“ Si, per conquistare Sirius Black, si, capisco” non ero mica stupida. Sorrise e, chiedendomi più volte scusa, se ne andò. Ma si, potevo anche rinunciare a Hogsmeade per un pomeriggio. Mi sdraiai sul letto. Erano le 3 e mezzo. La faccia di Potter mi ritornò in mente. Che vendetta! Ecco, erano le 4. Aveva capito la mia battuta, non era venuto. Meno male! Si era finalmente reso conto con chi aveva a che fare. Tic Toc... la porta...

“ Lily, scendi un secondo” sussurrò Alicia Holles. Scesi nella Sala Comune e...

“ TU?”

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Che cosa è successo a James Potter? ***


 
“ Em... ciao Liliy!” disse Potter con un mazzo di fiori rossi in mano, i capelli appiattiti e con la riga in mezzo stile Severus, gli occhiali storti, un completo smoking e la cravatta allentata.

“ Cosa ci...”incominciai sbalordita...

“ Questi sono per te!” esclamò lui contento come una Pasqua. Me li diede. Il loro profumo mi inebriò, prima di poggiarli sulla poltrona.

“ Cosa ci fai qui?” chiesi.

“ Ti passo a prendere per uscire!” annunciò con un sorriso a trentadue denti. Non aveva capito che stavo scherzando. Era davvero un ingenuo.

“ Potter, stavo scherzando!” dissi. Qualcosa in lui si spense. Si passò un mano nei capelli come al solito, togliendosi il gel distrattamente.

“ Ok... scusa...” disse afflitto, avvicinandosi alla porta.

“ I fiori...” dissi dispiaciuta allungandoli verso di lui. Si voltò. Aveva gli occhi abbassati, probabilmente per nascondere la sua delusione.

“ Sono tuoi” affermò.

“ Ma...”

“ Diciamo che è un regalo” aggiunse deciso. Guardai i fiori rossi. Il colore dei miei capelli...il mio preferito...

“ Potter...” sussurrai. Si voltò.

“ Ci esco con te” affermai abbassando gli occhi. Non potevo crederci... l'avevo detto davvero.

“ Cosa?” chiese con un bagliore negli occhi irresistibile. Fu quello a infondermi coraggio.

“ Esco con te. Ora. Dammi due minuti” andai in bagno. Lui si sedette sul letto, passandosi la mano tra i capelli. Stavolta non era ironia la mia.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il cavaliere senza macchia e senza paura ***


 

Mi aspettava all'ingresso. Si era tolto la giacca, aveva messo la camicia fuori dai pantaloni, slacciandosela un po'. Il gel nei capelli si era tolto. Mi scrutava dall'alto in basso, lentamente, quasi non mi avesse mai vista.

“Ho qualcosa che non va?” chiesi vedendo la sua faccia. “ Potter, ho qualcosa che non va?” riposi la domanda.

Si morse il labbro, parendo a disagio. Potter... a disagio?

“Non mi sembra vero” sussurrò.

“ Cosa?

“ Che sto uscendo con te.

Restai stupita. Mi aveva parlato in un tono che non mi sarei mai aspettata da lui. Umile. Uscimmo in silenzio. Era questo che temevo. James Potter, è da sei anni che mi stressi per uscire, e adesso che sono qui non mi parli? Non ti sei preparato un discorso? Non so... degli argomenti di cui parlare? No, e lo capii dalla domanda che mi pose.

“Allora, come va?” disse con quel tocco di superbia che conoscevo bene.

“ Ti interessa davvero?” replicai acida.

“ Se non mi interessasse non te lo chiederei” disse.

“ Abbastanza bene diciamo” decretai. Che si aspettava?

“ E... con Piton?” chiese esitando e sforzandosi di non chiamarlo con il ridicolo soprannome Mocciosus.

“ Questo scommetto che non ti interessa!” dissi quasi sorridendo. Ma quanto poteva essere disperato?

“ Mi interessa di te, non di lui.

“ So cavarmela” dissi. “ E smettetela di torturarlo” aggiunsi.

“Se le cerca...” sussurrò Potter.

In questi momenti era insopportabile. Sembrava che lui stesse sempre dalla parte della Giustizia, schierato con il Bene... il cavaliere senza macchia e senza paura.

“ Credi di essere sempre dalla parte della ragione, Potter?” domandai sprezzante.

“ James per gli amici” sottolineò. “ E comunque in questo caso credo proprio di sì”

“ Bè, noi fortunatamente non siamo amici. Io non concedo la mia amicizia a un principino del Quiddich che si crede chissà chi” decretai.

“ Però oggi stai uscendo con me!” mi fece notare sorridendo.

Infatti... perché ci stavo uscendo? Lui era Potter! James Potter...non poteva funzionare! A Hogsmeade c'era troppa gente... e io avevo sete.

“ Ti va se andiamo ai Tre Manici di Scopa?” chiese.

“ Si ok!” acconsentii. Vidi delle ragazze sbalordite che si avvicinavano. James parve allarmarsi.

“ O no... ragazze... vorranno impicciarsi... andiamo!” e, prendendomi per un braccio, mi scortò fino al locale.

“ James!” esclamò la voce di una donna. Era Madama Rosmerta, la proprietaria del pub.

“ É sempre un piacere passare a trovarti, Rosmerta!” esclamò lui.

“ Vedo che finalmente hai portato una ragazza... non sarà...?

“ Lily Evans in persona!” esclamò soddisfatto. Aveva parlato di me?

“ Allora potete prendere quel tavolo...lo do sempre a voi quattro ragazzacci...” e detto questo ci scortò al tavolo. Ci sedemmo. Rosmerta spolverò il tavolo, che era abbastanza lontano da tutti. Ero molto a disagio.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Acquaviola per me ***


 
“ Lily...” disse lui guardandomi, con gli occhi color nocciola... Era...perché l'unico aggettivo che mi veniva in mente era “ meraviglioso”? E non “ insopportabile”?

Poggiò la mano sul tavolo. Voleva dirmi qualcosa. Ma ci ripensò.

“ Ordini qualcosa?” chiese evasivo.

“ No grazie” dissi. Io non bevo.

“ Oh, andiamo! Lasciati andare!” mi canzonò sorridendo.

“ Ho detto NO, grazie!” ripetei seccata.

“ Allora sceglierò io per te!” decise.

“ Me se ti dico...” incominciai. Ma lui fu più veloce.

“ Un Acquaviola per la signorina e una Burrobirra per me!” urlò verso il bancone.

“ Arrivano subito James!” gridò Rosmerta.

Restai stupida da tanta confidenza.

“ Siete amici?” chiesi.

“ Diciamo che io e Sirius la facciamo ridere parecchio...a te piace l'Acquaviola vero?”

“ Si... ma come fai a saperlo?”

“ Un giorno te lo dirò!” mi disse facendomi l'occhiolino. Lo guardai storta. Quel ragazzo nascondeva troppe cose. Un Maldrino D.O.C.

Arrivarono le bevande. Io allungai la mano verso l'Acquaviola. La sorseggiai. Lui mi fissava. I miei pensieri fluttuarono sulle ragazze di prima. Perchè James si era allarmato tanto?

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Non piangiamo sulla Burrobirra versata ***


 

“ James...” lo chiamai.

“ Senti, ma...”

“ Mi hai chiamato James!!!” esultò, versandosi la Burrobirra bollente sulla camicia.

“ Oddio, che stupido!” esclamai mettendomi a ridere. Lui, ancora con l'espressione da ebete sulla faccia, si guardò la maglietta e poi mi fissò. L'espressione con cui mi guardava... mi sembrava di stare... sul treno... qualche giorno fa... quando si era risvegliato... solo per una mia parola...

“ Mi hai chiamato per nome... e ti faccio ridere!” era davvero così stupido come sembrava?!

“ Ma certo! Guarda la tua maglietta!” risi ancora. Frugai nella mia borsa in cerca di un fazzoletto. Dopo averlo trovato, lo passai sulla camicia zuppa.

“ Sei il ragazzo più stupido che abbia mai incontrato, James Potter! Rovesciarti addosso la Burrobirra solo perché stranamente ti ho chiamato per nome!” lui continuava a fissarmi estasiato.

“ E ora mi stai pulendo la maglietta!” affermò sognante.

“ Certo, ho paura che tu possa combinare qualche casino dei tuoi! Per oggi nei hai fatti abbastanza! Comunque, mi puoi spiegare il perché del gel, dei fiori, dello smoking...”

“ Mi hanno aiutato Felpato, Lunastorta e Codaliscia”

“ Sirius, Remus e Peter?” chiesi.

“ Esatto” affermò. Ci pensai su.

“ Questo spiega davvero molte cose” affermai.

Sorrise. James Potter era imbarazzato.

“ Ero troppo sotto pressione per capirci qualcosa... mi sono lasciato aiutare...”

Ma che carino... James Potter preoccupato di uscire con me! Io sono Lily Evans! Piccola, minuta... con i capelli rossicci... cosa avevo fatto di speciale per conquistarlo? Ero davvero diversa dalle altre ragazze che aveva avuto? Lui aveva faticato per uscire con me...forse era questo...Guardò la mia mano, quella intenta a pulirgli la maglietta. La macchia era davvero grossa. James era davvero diverso quando era solo...senza i suoi amici... debole... Senza quell'aria da campione . James Potter mi piaceva. Si, lo ammisi. La sua presenza non mi spaventava più, anzi, mi dava un senso di calma e sicurezza.

“ Lily, davvero, posso farlo da solo, tranquilla!” disse prendendomi la mano che teneva il fazzoletto. Sentivo il calore... il suo tocco... qualcosa ci interruppe. Un sasso, lanciato sul vetro. Severus entrò nel locale.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Severus in collera ***


 

“ Potter!” esclamò furioso. James si alzò di scatto, spingendomi leggermente dietro di lui.

“ Cosa vuoi?” chiese sprezzante. Eccolo lì, il Potter che odiavo.

“ Da quando esci con Potter, tu?” mi urlò in faccia. Mi scese una lacrima... il mio migliore amico...

“ Quello che fa non ti riguarda!” disse James.

“ So difendermi da sola, James!” replicai seccata e triste.

“ James?” Severus perse il controllo, tirando un pugno in faccia a James. Il locale piombò nel silenzio. Altra lacrima. James non doveva reagire... Se teneva a me non l'avrebbe fatto. Ma lo vedevo ribollire di rabbia mentre si palpava la mascella. Lo fissai. Si passò una mano nei capelli, cercando di riprendersi dallo schok.

“ Torna a scuola, Severus” disse e mi afferrò portandomi fuori dal locale.

“ Il conto...” incominciai.

“ Pagherò la prossima volta” mugugnò. C'era qualcosa che non andava. Mi dava le spalle, ma vidi un rivolo di sangue scendergli sul collo mentre mi portava a grandi passi verso la scuola.

“ Fermati, sei ferito, FERMATI!” urlai.

“ Non è niente!” mi disse.

“ Sì invece e ti giuro che se non mi fai vedere che ti sei fatto, Potter...

Si fermò e mi guardò. La bocca era rossa per il sangue che grondava sulla sua maglietta e sul collo.

“ Da quando sono Potter?” chiese. Stupido, in un momento così non dovresti dar peso alle mie parole!

“ Da quando ti comporti da bambino! Fammi vedere!” dissi. Lui mi obbedì , mettendosi seduto su un masso. Aprì la bocca. Era piena di sangue. Si era rotto qualche dente. Non credevo Severus capace di farlo. Era colpa mia però. Non l'avevo fatto reagire.

Lo portai da Madama Chips, che ovviamente risistemò i denti in pochi minuti.

“ Ti ha fatto male?” chiesi mentre lo riportavo nella Sala Comune di Grifondoro.

“ Ti riferisci a Piton o a Madama Chips?” chiese in modo beffardo. Era tornato Potter.

“ A Severus ovviamente” dissi sottolineando il suo nome.

“ No, ma ti pare? É stata Madama Chips a distruggermi... anche se...” disse con uno strano lampo negli occhi.

“ Anche se?” chiesi titubante.

“ Il dolore provocato da Madama Chips si allevierebbe con un bacio” affermò. Risi.

“ Che ne dici un bello schiaffo per anestetizzare?

“ Ma perché tutta questa violenza?” chiese ridendo. Non si aspettava un si. Non doveva approfittarne, lo sapeva.

“ Vieni a mangiare?” proposi.

“ Non posso mangiare con questo dente mezzo rotto!” esclamò lui. Sembrava divertito. Ma io mi sentivo terribilmente in colpa.

“ James... mi dispiace per oggi... tu avevi tutto il diritto di...” non mi lasciò finire. Mi abbracciò. Rimasi paralizzata.

“ Lily... lo so che mi consideri un imbecille... ma non sono il presuntuoso che credi...” e detto questo se ne andò.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** ll tuo James ***


 Fu una notte molto agitata. Certo, Potter in questi ultimi mesi si era davvero calmato... Non scagliava più maledizioni su chiunque. Eccetto Severus. Ma ieri era stato diverso. Non l'aveva fatto. E io mi ero divertita. Parlare di lui era come parlare di un bambino goloso di caramelle. Ma la caramella più desiderata ero io.

“ Ciao Remus!”

“ Lily! Ti stavo appunto cercando! I miei appunti....

“ Oh, si! Eccoli, ce li ho giusto nella borsa!” e incominciai a cercarli dentro la borsa. Remus era un ottimo amico e un grande compagno di studi. Mi sorrise mentre cercavo il taccuino.

“ James ancora non riesce a credere di essere uscito con te!” annunciò sorridendomi.

“ É stato un attimo di debolezza” dichiarai. Era così che l'avevo chiamato. Un errore. Io e lui non eravamo fatti per stare insieme. Remus fece spallucce: evidentemente non la pensava così. E forse neanche io ne ero molto convinta.

“ Ehi, Evans!” di nuovo lui! Gli avevo dato una mano e pretendeva il braccio?

“ Oggi usciamo a farci una passeggiata?” chiese ammiccando verso Sirius. Credeva di essere forte con Peter e Sirius al suo fianco. Remus pareva affranto. Probabilmente prevedeva il fallimento di Potter.

“ No Potter, perché io, a differenza di te, ho di meglio da fare il pomeriggio!

“ E cioè?” chiese lui sorpreso.

“ Studiare per i MAGO, Potter!” urlai dandogli le spalle e andandomene con dignità. Ma lui non studiava mai?Come pensava di venire promosso? Imbrogliando? Oh, si, quello era decisamente il suo stile.

Dopo Pozioni salii nel Dormitorio. Il mio letto era cosparso di fiori. Incredibilmente sapevo chi era il vandalo. C'era un biglietto.

“ Scusa per oggi, sono il solito imbecille. Nuova proposta: passeggiata notturna in riva al Lago Nero. Almeno così puoi studiare. Non accetto scuse. Baci

Il tuo James.”

 

Cosa si era messo in testa? Il MIO James? Da quando era diventato MIO? Cosa pensava? Che solo per uno stupido appuntamento noi... Presi un garofano. Certo che andare in riva al Lago Nero sarebbe stato entusiasmante di notte... Ma cosa stavo dicendo? Ero la Caposcuola! Ma d'altronde James non si faceva mai scoprire... Malgrado si vantasse continuamente delle sue uscite notturne con i Malandrini... Forse avrei dovuto accettare... per una volta che poteva succedere?

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Aspettando Potter ***


 

Lui al Banchetto non si presentò, con mia enorme disapprovazione. Certo che avrebbe potuto dirmi qualcosa di più. L'ora... il luogo... ma evidentemente il principino era troppo avanti per onorarmi di simili risposte. O forse gli era successo qualcosa...? “ Lily, che fai”? Domandò una vocina dentro di me. Forse stavo impazzendo ma... ero preoccupata per James. Insomma, alla fine era lo stesso ragazzo con cui ero uscita ieri...che mi aveva portato dei fiori... Che mi guardava come se fossi una modella, una stella... Ma da quando facevo caso alle sue attenzioni? L'avevo sempre reputato un bimbo capriccioso, intento a procurarsi l'unico giocattolo che non poteva avere... Rincorrendo a tutti i metodi per farsi notare. “ Alla fine c'è riuscito” pensai. No, non potevo cedere così! Io ero più forte! Oggi glielo avrei detto chiaro e tondo. Tra me e lui non poteva funzionare. IO, Lily Evans, lasciarmi coinvolgere dai suoi piani? Ma neanche per sogno! Non mi lasciavo influenzare dalla sua bravura, dal suo fascino, dalla sua sicurezza... Io non ero una delle tante. E non poteva avermi come faceva con tutte. Erano le 9. Stavo nel Dormitorio e sistemavo i fiori in un'unica composizione floreale. Presi un garofano. Si, era questo il profumo che mi infondeva la sua presenza...Forte, ma con una punta di allegra dolcezza... Avrei voluto avvicinarmi a lui solo per sentirlo meglio... Ok, stavo diventando pazza sul serio. Decisi di distrarmi andando nella Sala Comune. Il fuoco ardeva nel camino e decisi di sedermi su una delle poltrone vicino alla finestra. Riuscivo a scorgere il Lago Nero... sarebbe stato bello andarci ora... Le 11. Mi sentivo scivolare nel sonno... Probabilmente Potter si era scordato... Oh, andiamo, stiamo parlando di Potter...

“ Sei venuta!” sentii gridare alle mie spalle. Eccolo con jeans e camicia rossa, con in mano una coperta argentea.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Il Mantello dell'Invisibilità ***


 

“ Hai accettato! Lo sapevo che sotto sotto...

“ Sotto sotto niente, Potter! Stavo qui solo per dirti personalmente che non ho alcuna intenzione di uscire con te!” gridai. Mi guardò di traverso e abbassò gli occhi.

“ Scusami... so che non ti piace questo comportamento...

“ Bravo!” dissi con rabbia. Ma chi si credeva di essere? La mia attenzione cadde sulla coperta che reggeva.

“ Al posto dei fiori mi hai portato una coperta?” esclamai ironica pronta a ferirlo più che potevo.

“ No...” disse deluso e scoraggiato.

“ Questo è il Mantello dell'Invisibilità” ammise.

“ Mai sentito” dissi io sinceramente incuriosita.

“ Appartiene alla nostra famiglia da secoli...” mormorò con una nota di orgoglio.

“ E perché l'hai portato?” chiesi scettica.

“ Per uscire con te senza essere visto da nessuno... credevo fosse ovvio...”

Quel mantello suscitava in me una sorta di curiosità. Avevo visto molti film su uomini capaci di rendersi invisibili... credevo che ci si potesse riuscire solo con un forte incantesimo di Disillusione... ma evidentemente ancora non sapevo tutto riguardo l'argomento...

“ Quindi quando ce lo metteremo potremmo uscire e andare sul Lago senza essere visti?” chiesi.

“ Si... Questo vuol dire che esci con me?”chiese speranzoso.

Si, questo era il James che mi piaceva.

“ Solo per curiosità nei riguardi del Mantello!” chiarii.

“ Si!” esclamò pazzo di gioia. Mi fece l'occhiolino. Arrossii violentemente. Io... arrossire... per Potter. La cosa non gli sfuggì.

“ Lily... stai... arrossendo?” chiese con ancora più felicità.

“ Hai le allucinazioni, Potter?” risposi seccata. Ma era ovvio che il problema ce l'avevo io.

“ Credevo di essere James per gli amici!” disse avvicinandosi con il mantello dispiegato.

“ Ma come ti ho già detto, noi non siamo amici!” sbottai irritata.

“ Con questo posso sperare che siamo più di amici?” chiese ammiccando verso di me.

“ Ma quanto sei stupido?” risi. La sua stupidità era divertente.

Si mise il mantello e sparì.

“ James...” chiamai. Non c'era più. Sentii che il mio laccio dei capelli si era sciolto. Mi voltai. Lui si nascose dietro il Mantello, ma con un gesto teatrale glielo sfilai.

“ Cosa pensavi di fare?” domandai.

“ Sei più bella con i capelli sciolti!” disse sorridendo, prendendo il mantello tra le mie mani e ce lo mise addosso. Ma la cosa implicava un fatto che non avevo considerato: ero vicinissima a Potter!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Tre Regole Principali ***


 

Lui parve cogliere la cosa.

“ Tranquilla, non sono così pervertito...” mi rassicurò.

“ Anche perché io ho la bacchetta a portata di mano” puntualizzai. Stavamo scendendo le scale.

“ Fa lo stesso” disse lui.

“ Non ti toccherò, non ti sfiorerò nemmeno senza il tuo permesso letto, firmato e controfirmato, contenta?” chiese. Si divertiva a stuzzicarmi. Eravamo già al secondo piano.

“ Lo sai... questa storia è troppo strana...” disse sorridendo.

“ Posso sapere di cosa parli?” chiesi indignata.

“ Hai infranto tre Regole Principali in due giorni.

“ Ancora non capisco cosa stai blaterando” ammisi.

“ Allora... intanto ieri sei uscita con me... E non so come sia potuto accadere questo miracolo” mi disse guardandomi negli occhi.

“ Poi esci di notte...” riprese.

“ E ti trovi in uno spazio stretto con me... Insomma, direi che sei piena di sorprese, Lily Evans” lo fissai, indecisa se prenderlo per un complimento o no. Cambiai discorso.

“ É strano che non abbiamo incontrato Gazza... o Pix...

“ Sirius e Remus li stanno intrattenendo al quarto piano. Credimi, non ci daranno fastidio. Se vogliamo scendere nei dettagli, Sirius...

“ Ci sono cose che è meglio non sapere!” dichiarai. Lui sorrise, sinceramente divertito.

“ Sirius non è così rozzo come pensi... è stato lui a consigliarmi dei fiori... tutti con la lettere G... come Grifondoro... E Remus ha pensato all'abbigliamento. Sfortunatamente Peter ieri si è offerto di farmi i capelli... l'errore più grande della mia vita” sorrise. Il portone stranamente era aperto e uscimmo. Subito ci investì un vento piacevole. Sentii un fruscio dietro di me e, involontariamente, afferrai James per il braccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** In riva al Lago Nero ***


 

“ La quarta regola che infrangi...” sussurrò trai miei capelli.

“ Ho avuto solo paura, non ti montare la testa!” ne ero davvero sicura?

“ Tranquilla piccola, ci sono qua io a difenderti!” annunciò pomposamente.

“ Si... l'unica possibilità che hai di difendermi è quella di metterti davanti a me... Così spaventerai i Troll... non l'avevano mai vista una creatura più orripilante di loro...

“ Da quando fai battute pungenti, Lily?” chiese lui sorridendo ancora di più.

“ Vedi che stare con te mi fa peggiorare?” dissi io con sicurezza.

Si fermò.

“ Adesso stiamo insieme?” chiese speranzoso.

“ Toglitelo dalla testa!” dissi guardandolo negli occhi.

“ Dicevi che con me non ci saresti mai uscita... Eppure eccoti qui! Chi mi dice che non succederà lo stesso con il fatto di metterci insieme?

“ Te lo assicuro io!” sbottai decisa e divertita allo stesso tempo. Eravamo in Riva al Lago. Mi tolse il Mantello.

“ Ma...” incominciai.

“ Qui non ci vedrà nessuno, credimi” disse mormorando. Non avevo scelta che fidarmi di lui. Ci avvicinammo all'acqua, resa ancora più nera dal cielo. Si sedette sull'erba e io lo imitai. Era davvero rilassante stare lì seduti in silenzio, sentendo solo il flebile rumore dell'acqua. James aveva preso un sasso e lo tirava nell'acqua. Sembrava pensieroso.

“ Dai, a cosa stai pensando?” chiesi.

“ Davvero ti interessa?” mi domandò con visibile stupure.

“ Si, strano, ma mi interessa” dichiarai.

Mi guardò con una nuova emozione: paura.

“ Dimmi che non sto sprecando il mio tempo!” esclamò guardandomi.

“ Dimmi che...” mi prese una mano.

“ Dopo tutto... forse mi hai riconsiderato, mi hai giudicato diversamente!”

Ritrassi la mia mano dalla sua. Era stato un gesto istintivo, il mio. Parve deluso e rassegnato. Si allontanò un po' da me, prendendosi le ginocchia tra le braccia. C'era la mezza luna che illuminava i suoi occhiali.

“ Cosa stai facendo”? Pensai.

“ James, ti prego, non mollare adesso! Riprovaci, come sempre... dì qualcosa... una battuta...”

Niente. Il perdente non era lui. Ero io. Passò un' eternità.

“ James...” chiamai.

“ Rientriamo al castello” disse. Mi lasciò sconvolta. Quella volta non era né James né Potter. Freddo, distaccato. Percorremmo la strada di ritorno in silenzio religioso. Aveva mantenuto la promessa: nessuno ci aveva visto. Dopo esseri salutati con un “ciao” uscì dalla porta del Dormitorio, ma accidentalmente dalla sua tasca cadde un foglio. Lo aprii.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Conversazione malandrina ***


 

Nel foglio c'erano 4 tipi di calligrafie. La prima, sinuosa e tondeggiante, recitava:

“ Ragazzi, Ramoso non vuole ancora dirci come è andata con la Evans!”

Stavano parlando di me!

“ Sai che sono un tipo riservato, Felpato... comunque non è andata malissimo!”questa scrittura era grande e marcata. Una più piccola diceva:

“ Sirius, secondo me James ha fatto colpo sulla Evans!” Era una conversazione dei Malandrini durante un'ora di lezione. Una scrittura obliqua diceva:

“ Se James ha rispettato tutte le mie lezioni sul galateo... e comunque ancora non capisco perchè la mia camicia è sporca di sangue e di qualcos'altro...”

“ Non voglio entrare nei dettagli, Lunastorta! Comunque ti dico solo che ieri ho dato prova dei miei sentimenti per lei!”

“ Oh, James, che cavaliere! Senza macchia e senza paura!( senza macchia in senso figurato ovviamente... )”

“ Mettici anche senza onore e siamo apposto, Sir! Era questa la manifestazione di cui parlavo...”

“ James, hai rinunciato al tuo onore per una donna! Che coraggioso!”

“ Zitto Peter! Ramoso non avrebbe dovuto farlo! Non so cosa sia successo, ma ha fatto male! L'onore prima di tutto!”

“ Felpato, l'Amore prima di tutto! Secondo me ha fatto bene... anche se ignoro i singoli dettagli... ma in linea di massima... Comunque spero che tu l'abbia fatta parlare! E che i tuoi ormoni impazziti non abbiano preso il sopravvento come al solito!”

“ Remus... sento che è la donna della mia vita... con lei i miei ormoni non comandano... non so... è così maledettamente bella...”

“ Che bello, James innamorato! E sono sicuro che la Evans ricambia!”

“ Codaliscia, James è innamorato di Lily da sette lunghi anni! Ma lei... come ti è sembrata?

“ Non so Sirius... non credo che gli piaccio...”

“ James, dai tempo a Lily, scommetto che piano piano si accorgerà di...”

“ Di cosa, Remus? Del fatto che è inconsciamente innamorata di me? No... qui l'unico innamorato perso sono io... Forse mi conviene lasciar perdere...”

“ Dai James, provaci ancora! Non so, invitala a uscire la notte! Io la conosco, scommetto che accetterebbe! E se proprio vedi che non va....”

“ Lunastorta, no... sono un fallito...e io la amo troppo...”. Il foglio era strappato. Mi porta una mano sul viso bagnato. Lui mi amava. Non era un gioco. Soffriva. Si, James mi amava... cosa amava di me non lo sapevo ma... mi amava.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Sotto la pioggia ***


 

 Il pomeriggio seguente fu tetro e macabro. Pioveva. Non ero certo di buon umore. E non sapevo neanche bene perchè. Oh, sì: James aveva ricominciato a prendersela con Severus. Non si sapeva neanche bene perchè. Inoltre il mio compito di Caposcuola non andava molto bene, anzi. Mentre parlavo Potter cominciava a distrarre le ragazzine del quinto anno, quindi era impossibile fare un discorso serio. Avevo deciso di uscire comunque. Sì, al diavolo la pioggia. Anche se mi sarei beccata un'influenza, Madama Chips mi avrebbe curato subito. Aprii la porta della Sala D'Ingresso. Mi incamminai nel prato verde e zuppo. I miei capelli si afflosciarono sul viso, e il poco di trucco che mi ero messa, sbavò colandomi sulle gote. Non mi importava, mi sarei bagnata. Mi sedetti sul prato, proprio nel punto della sera precedente. Con James. Cosa avevi sentito, Lily? Cosa avevi provato? Cosa avevi visto mentre ti parlava, mentre cercava di spiegarti...

“ Tutto bene, Lily?” domandò una voce gentile dietro di me. Improvvisamente sentii che le gocce fredde d'acqua non mi toccavano più. C'era Remus, con un grosso ombrello rosso, che mi fissava.

“ Oh, em... sì, grazie...” dissi infreddolita.

“ Essicco” sussurrò puntandomi la bacchetta addosso. Subito i miei vestiti furono asciutti.

“ Em... sì... grazie anche di questo...”

Remus mi squadrò preoccupato.

“ Qualcosa non va?” chiese. Non dissi nulla. Abbassai gli occhi. Forse fu proprio questo che mi tradì.

“ Riguarda James?”

Annuii timidamente. Punto la bacchetta su una zolla di prato, mormorando l'incantesimo precedente. Ci sedemmo.

“ Dimmi tutto.

Deglutii profondamente.

“ Non so cosa provo per lui” ammisi.

“ Bè, se sei in dubbio allora vuol dire che qualcosa per lui la provi realmente” suggerì. Già, aveva ragione. Ancora una volta.

“ Il fatto è che... non so... ho visto come si è comportato con me... e non mi è sembrato il solito... Potter arrogante...”

“ Già, Sirius e James danno sempre questa impressione all'inizio..” convenne annuendo. Il mio sguardo si posò sui suoi occhi ceruli.

“ E tu come hai fatto a diventare loro amico?” era una domanda impertinente, lo sapevo. Ma Remus mi avrebbe risposto.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Io e Remus ***


 

“ Non so cosa provo per lui” ammisi.

“ Bè, se sei in dubbio allora vuol dire che qualcosa per lui la provi realmente” suggerì. Già, aveva ragione. Ancora una volta.

“ Il fatto è che... non so... ho visto come si è comportato con me... e non mi è sembrato il solito... Potter arrogante...”

“ Già, Sirius e James danno sempre questa impressione all'inizio..” convenne annuendo. Il mio sguardo si posò sui suoi occhi ceruli.

“ E tu come hai fatto a diventare loro amico?” era una domanda impertinente, lo sapevo. Ma Remus mi avrebbe risposto.

“ Non è stato facile. Sai, questo tipo di persone o ti amano o ti odiano. Inizialmente non mi potevano vedere. Poi però, sai erano tipi svegli... mi hanno saputo capire, capire così tanto da diventare miei amici... e fidati, non tutti ci sarebbero riusciti.

Pur non capendo di cosa stesse parlando, mi finsi comprensiva e tacqui.

“ Il punto è... io... ho letto una vostra conversazione durante una lezione” si accigliò.

“ Quale? Ne abbiamo scritte così tante...”

“ Quella che avete scritto dopo che James... era uscito con me” ammisi imbarazzata.

“ Davvero?” chiese lui terrorizzato. Annuii. Remus si ricompose.

“ Non vorrei che tu pensassi male di quello che abbiamo scritto... è ovvio che non ti consideriamo né un oggetto né un premio da vincere, ma abbiamo solo cercato di concentrarci su come James...”

“ Non ho pensato niente del genere!” sussurrai. Sentì Remus sospirare.

“ E allora che hai pensato?”

“ Bè... Lì James dice di amarmi... e mi chiedevo... se fosse vero e non una stupida trovata per non so... ridicolizzarmi o... non so, mettermi in soggezione...”

“ Assolutamente no!” esclamò lui.

“ Oh, insomma, Lily... ti dico solo che se James viene a scoprire che l'hai letto andrà su tutte le furie!” disse lui.

“ E perchè mai?”

“ Non vuole che tu ti metta con lui perchè provi pena per la sua situazione o altro...”

“ Io provare pena per James Potter? Ma figuriamoci! E poi per quale motivo? Perchè basta che schiocca le dita e ha ai piedi tutte le ragazze della scuola?” chiesi guardandolo con un'espressione di sfida sul volto. Remus mi sorrise.

“ No... ma perchè pur avendo tutte le ragazze della scuola ai suoi piedi... l'unica che gli piace davvero lo reputa uno sbruffone senza cervello...

Ammutolii. Remus mi aveva davvero spiazzata. Decisi di cambiare argomento.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Il Piccolo Problema Peloso ***


 

“ E tu? Come mai sei qui?” chiesi.

“ Oh, em... volevo farmi una passeggiata... sai...” disse evitando i miei occhi. Pazzo, a credere che ci sarei cascata. Non me lo voleva dire. Gli presi la mano.

“ Remus... io... tu sei un ragazzo d'oro... e ti ringrazio per tutto ciò che mi dici... mi fai davvero riflettere parecchio... ma se un giorno si presentasse in momento di renderti il favore... sappi che sarei davvero felice!

“ Lo so, Lily... è solo che nessuno può aiutarmi!

“ E i ragazzi?” chiesi. Scosse la testa.

“ No... cioè, sì, fanno di tutto per non farmelo pesare, ma è davvero complicato... e non so se mi perdonerò mai di essere stato così sprovveduto a dargli via libera e a confessare tutto con loro... e poi la voce si sta diffondendo... il dubbio... sono solo dicerie, voci di corridoio, ma se qualcuno andasse veramente a controllare... scoprirebbe che è la verità!” disse sull'orlo delle lacrime.

“ Ti riferisci a... quel piccolo problema peloso?” chiesi sussurrando.

“ Sì...” ammise. Sorrisi.

“ Sai, è strano... io per un periodo ho pensato che avessi un coniglio poco docile! Ecco perchè James diceva sempre di questo piccolo problema peloso...”

“ E quando hai capito che non era così?”

“ Sul treno, quando James ne parlava...” dissi pensierosa.

“ Immagino che tu voglia sapere di cosa si tratta, ma...”

“ No, davvero, no: se non me lo dici un motivo ci sarà. Ma sappi che penso di essere molto più affidabile di quei tre Malandrini che dicono di essere tuoi amici...”

“ Lo so, su di te posso contare, ma vedi... mettendoti al corrente del mio... problema... rischierei di farti correre dei pericoli... I ragazzi l'hanno scoperto da soli, ma fosse stato per me, non avrei detto assolutamente niente!” spiegò. Sorrisi. Il mio era un sorriso sincero, anche se un po' abbattuto.

“ Che farai con James?” chiese. Scossi la testa.

“ Non lo so... forse mi serve solo un po' di tempo per... decidere, ecco.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Mistero e confusione ***


 

“ Mary, non so cosa fare!” le confessai durante la lezione di Erbologia. Potter stava per conto suo, con i Malandrini. Non mi guardava. Non mi considerava da due settimane.. E ci stavo male. Tanto male. Non sapevo bene perchè. E pensare che qualche anno fa avrei considerato ciò come una buona cosa... Potter estraeva i semi di Mandragola dalla terra... con Black, Remus e Peter che gli stavano intorno... Remus di tanto in tanto alzava gli occhi guardandomi. Forse mi rimproverava di qualcosa...

“ Um... è davvero così difficile capirlo, Lily?”

“ Sì, perchè non ci riesco! Che faccio?”

“ Ma non ti accorgi che Potter è davvero innamorato di te?” chiese la mia migliore amica. Sospirai. Sì, lo sapevo. Ma era uno sbruffone, un arrogante un... una persona che in pochi giorni si era rivelata... migliore di quanto pensassi... e capace di... farmi stare bene...

“ Sì, me ne accorgo.

“ E allora la domanda viene spontanea: a te piace James Potter o no?” sussurrò cercando di non farsi sentire da un Peter stranamente insospettito. Mi guardai intorno mordendomi il labbro.

“ Non lo so” dissi.

“ Questo vuol dire sì, te lo dico io che me ne indento di più.

“ Ho le idee confuse, Mary!” ammisi.

“ Allora cara mia, lascia passare qualche giorno... insomma... forse ti farai un idea più precisa di ciò che vuoi... te lo dico io!” mi fece l'occhiolino mentre afferrava un Tentacolo Velenoso che la stava per avvolgere.

 

James Potter sparì dalla scuola. Non lo vedevo più in giro. Né alle lezioni, né in Infermeria, agli allenamenti di Quiddich... niente. Giravano solo due dei quattro Malandrini: a volte erano Sirius e Remus, Remus e Peter, Peter e Sirius. Di solito però era Balck quello più assente tra i tre. James Potter sembrava essere stato mangiato da un Gigante. Nessuna traccia. Nessuna ragazza l'aveva visto ( cosa che reputavo impossibile). Decisi di chiedere spiegazioni a Remus. Mi avvicinai a lui durante l'ora di Pozioni. Il professor Lumacorno mi adorava. Non perdeva mai occasione per lodarmi per i miei Distallati della Morte Vivente o Pozioni della Pace. Decisi di approfittarne per parlare con Remus. Mary l'abbandonai a Peter: non aveva un'aria contenta, ma era per una giusta causa.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Prima brutta notizia ***


 

“ Ciao Remus, posso sedermi vicino a te?” chiesi titubante. Remus annuì distrattamente. Cercava di seguire la lezione. Provai per tutta l'ora a innescare un qualche tipo di conversazione con lui, ma non parve volermi rivolgere la parola. Decisi di bloccarlo dopo la lezione.

“ Remus, mi spieghi che ti prende?” dissi. Remus si guardò intorno.

“ Lily, mi dispiace... ma non posso davvero dirti niente...”

“ Dov'è James?” domandai. Remus mi fissò. Titubante, rispose a bassa voce.

“ Sta nel Dormitorio dei Ragazzi. Non vuole vedere nessuno. A parte noi ovviamente!”

“ E per quale nobilissimo motivo fa ciò? Forse perchè è troppo importante per frequentare le lezioni? Giusto, lui non è un comune mortale...”

“ Suo padre è morto”

Mi caddero le braccia. Qualcosa dentro di me si spezzò.

“ Che... Che cosa?”

“ Hai capito bene. Uno scontro con i Mangiamorte. Tutti i suoi colleghi torturati e uccisi. Si dice che sia stato ucciso personalmente da... da Tu-Sai-Chi. Ma sono solo voci. Ciò che è sicuro è che è morto, Lily. E James non ce la fa a riprendersi”.

Mi sentii un verme. I miei occhi diventarono lucidi. Che persona spregevole che ero... come... come potevo dire delle cose del genere... Remus mi afferrò per le spalle.

“ Lily, lo so, tu lo odi. Ma se in questo periodo magari hai notato qualche cambiamento... o ti sei avvicinata un minimo a lui... bè, questo sarebbe il momento giusto per farglielo capire. Lui non disdegnerebbe mai la tua presenza!” dichiarò. Annuii.

“ Sai, quest'anno James si era deciso a conquistarti...

“ ERA deciso” sottolineai. “ Ora non mi vuole più vedere, ne sono sicura...”

Remus alzò gli occhi al cielo.

“ Certo, è ovvio che l'hai ferito parecchio. Ma Santo Cielo, tu sei sempre Lily Evans. Insomma, vorrà pur valere qualcosa no?” sorrise. Sì, forse valeva qualcosa. In effetti ero l'unica ragazza che era riuscita a farlo buttare giù dalla Torre di Astronomia. Era vivo per miracolo. Mi salirono i sensi di colpa. Sorrisi a mia volta.

“ Potrei... andarlo a... trovare?” chiesi timidamente. Remus annuì.

“ Ora ci sta Sirius... tra un'ora dovrei andarlo a trovare io... ma se vuoi ti cedo volentieri il turno!”

Lo ringraziai. Forse potevo ancora fare qualcosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** La balia di Potter ***


 

Salii le scale del Dormitorio dei Ragazzi. Strano ma vero, mi tremavano le ginocchia. Bussai.

“ Remus, ancora con questi turni? Dai sono grande so affrontare questo da...” entrai “ solo... e tu che ci fai qui?” chiese. Si vedeva che voleva nascondere la nota di soddisfazione nella sua voce. Mi scansai i capelli dal viso.

“ Oh, em... sono venuta io oggi... ma se vuoi ti chiamo Re...”

“ No, tranquilla... Ma insomma... non vorrei che pensassi che mi serve la balia ecco.

Era traumatizzato, si vedeva. Si vedeva da come era vestito, dal suo aspetto. Indossava la divisa era indossata in modo superficiale, sembrava che ci fosse caduto dentro. I suoi capelli era più spettinati del solito e sotto gli occhiali aveva grosse borse.

“ Come stai?” chiesi sedendomi sul letto accanto a lui. Alzò le spalle.

“ Bene” disse freddo e triste.

“ A me non sembra” ammisi. Mi fissò negli occhi.

“ Certo, non si può dire che sono l'uomo più felice del mondo, ma almeno...” non finì la frase. Potter stava... piangendo? Ma cosa...? Non ci potevo credere. Una lacrima gli scese dal volto. Non sapevo cosa fare. Avrei dovuto abbracciarlo? Sì, forse potevo farlo. Mi avvicinai e lo abbracciai, di getto. Lui si ritrasse.

“ Non voglio la tua compassione Lily. Non voglio farti pena. E quanto è vero che mi chiamo James Potter, Remus ha cantato come un canarino.

Fui infastidita dal suo rifiuto. Ma decisi di lasciar correre.

“ Sì... ma insomma, era giusto che lo sapessi...”

“ No, non dovevi saperlo, ma lo perdono. É troppo buono.

Avvampai.

“ E quest'ultima osservazione cosa vuol dire?”

“ Vuol dire che non volevo che lo sapessi, mi sembra ovvio. Anche perchè non vorrei che ti sentissi obbligata a farmi da balia...”

“ Cosa ci posso fare, James? Hai bisogno di aiuto...”

Lui non rispose subito. Dopo un eternità disse.

“ Io non ho bisogno di nessuno”

Non risposi.

“ Non penso che tuo padre avrebbe voluto che t'isolassi...” replicai

“ E TU CHE NE SAI?” sbottò. Rimasi immobile. I suoi occhi erano pieni di tristezza e rancore.

“ Assolutamente niente, ma tanto vedo che resti sempre il solito arrogante di sempre, anche in questi casi... ti saluto Potter...” e me ne andai.

Dopo essere uscita maledissi me stessa. Era in stato di shock... ma si può essere più stupide?

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Un funerale solitario ***


 

“ E tu sei uscita?” mi chiese Mary prima del Banchetto.

“ Sì Mary... lo dovevi vedere... era fuori di sé...”

“ E gli dai pure torto? Lily, quando è morta mia...” sospirò.

“ Quando è morta, volevo uccidere chiunque me la nominasse. Ricordarla faceva troppo male. Solo più avanti sono riuscita a capire che le persone a cui vuoi bene le devi ricordare dolcemente e con gioia, non con rancore... ma è una cosa che si acquista dopo...”

“ E io che ne so? Non mi sono mai trovata in situazioni così... per fortuna...”

Entrammo nella Sala. James non era a cena, in compenso però c'erano Remus e Peter. Mi sedetti accanto a Remus.

“ James?”

“ Non sta a Hogwarts. Stasera ha preso la Metropolvere ed è andato da sua madre. Torna domani pomeriggio. Vuole andare al funerale...” si bloccò.

“ Vorrei andarci anche io... ma James non ce l'ha permesso...”

“ E Sirius?” chiese Mary.

“ Lui è andato lo stesso... Ma anche perchè per Sirius, Charles era come un padre...” sussurrò Remus. Peter prese la parola.

“ Io però credo che... dovremmo andarci lo stesso... insomma, si, è sempre un nostro amico...”

“ Sì, un amico che s'infurierà se ci vedrà lì! Lo sai come è fatto James! Lui non vuole farsi vedere debole...”

Annuimmo. Già, l'avevo lievemente notato.

“ Può essere così vanitoso da non volersi far vedere mentre piange? Cioè io dico... non capisce che nessuno lo considererà stupido, se dimostra d'avere quel minimo di fragilità umana?” chiesi. Remus mi rimproverò.

“ Tu vedi solo quello che vuoi vedere, Lily! Tu non capisci! James è il più forte tra di noi! É lui quello che ci da una speranza, che ci consiglia... se non fosse per la sua forza io... non vuole farci credere di avere punti deboli... Ma lo fa per noi...”

“ Per tutti tranne che per Sirius!” notò Mary.

“ Con Sirius è diverso, lui lo conosce da una vita! Ha visto James in tutti i modi, credimi, Mary...”

Gli avrei parlato... mi sarei scusata... James forse era troppo presuntuoso, un po' arrogante... ma se teneva a qualcuno... lo difendeva a costo di andargli contro. Quello che più o meno aveva fatto con me.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Bratt Thomas ***


 

Il giorno dopo, sul giornale ci fu l'avviso di un'altra morte : Jacob Thomas. Il papà di un bambino dei Grifondoro del secondo anno. Fotografo, aveva per le mani delle foto mostranti delle identità di alcuni Mangiamorte ricercati. Il pianto del bimbo risuonò per tutta la Sala Grande quella mattina. Nessuno osò parlare. Perfino i Serpeverde non provarono a pronunciare una sola e solissima parola, anche se alcuni di loro non riuscivano a trattenere un'espressione di riso sul volto.

“ Patetici” sussurrai a Mary una volta uscita.

“ Lo so... James li stava guardando troppo male... e come dargli torto?”

James era tornato. Triste, cupo, più silenzioso ma era tornato. Vederlo mi provocò una gioia immensa. Vedere i suoi occhi che mi evitavano... forse un po' meno.

Annuii silenziosamente all'osservazione di Mary. Passammo una mattinata grigia. Eravamo a metà ottobre, dopo tutto. Io e Mary ci recammo a Divinazione. Ma sfortunatamente la professoressa era malata e la McGranitt si era offerta di fare da supplente. Ci congedò con dieci minuti di anticipo. Era particolarmente turbata. Decisi di fare un salto in Biblioteca per restituire il libro “ Approfondimento per Pozionisti”. Stavo riponendo il libro nello scaffale, quando udii la voce di James. Rimasi immobile. Cosa stava dicendo? Udii anche la voce di un bambino. Poteva essere... Bratt Thomas.

“ Bratt... lo so, è difficile...” sussurrava James. Era solo. Solo con il piccolo.

“ No, non lo sai... io non so se ce la faccio...” mormorava tra le lacrime. Io rimasi ad origliare dietro lo scaffale. Non doveva vedermi.

“ Senti, stare qui rinchiuso in Biblioteca non ti aiuterà, sai? Isolarsi... non è quello che tuo padre avrebbe voluto...”

“ E tu che ne sai? Non lo conoscevi!” disse arrabbiato. James non rispose subito.

“ Lo sai, anche io avevo detto una cosa così ad una persona... e me ne sono subito pentito... voglio aiutarti, Bratt... anche io ho perso mio padre e so quanto può essere duro...” Bratt non disse nulla. Piano piano riprese a parlare con una vocina flebile e sommessa.

“ Anche tu hai perso tuo padre? E perchè?

“ Era un Auror... e io sono fiero di lui... e anche tu dovresti esserlo! Perchè se sono morti è per l'intento di darci un mondo migliore! L'hanno fatto per noi, Bratt! E noi... dobbiamo solo essere orgogliosi dei nostri cari!” disse. Dopo un minuto di silenzio Bratt disse:

“ Hai ragione. Io... Grazie.

In quel momento mi scesero le lacrime, e fui costretta ad andarmene. Ma cosa mi stava succedendo? Bè, lo sapevo... James... lui... chi era veramente? Il solito sbruffone o... una persona carismatica, solare, un po' competitiva ma con una bontà d'animo e una generosità davvero sorprendenti? In cuor mio, ascoltai la seconda ipotesi.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Severus contro Potter ***


 

Il giorno seguente, Severus mi bloccò dopo Incantesimi. Si avvicinò velocemente.

“ Ciao.

“ Ciao” sussurrai evitando il suo sguardo.

“ Volevo dirti di stare lontana da Potter.

“ Sai, i tuoi amichetti Mangiamorte gli hanno appena ucciso il padre. Visto che è un mio compagno, ci tengo a stargli vicino.

Non era vero: sì, cercavo di parlargli quando capitava, ma James mi dava risposte secche, e per il resto del tempo, preferiva evitarmi come poteva.

“ Sei sempre così buona con tutti?

“ Sono fatta così.

“ Anche con Potter?

“ Lui rientra nei “ tutti”, Severus.

“ E io? Io non rientro tra i “tutti”?” domandò con una nota d'ira nella voce. Alzai lo sguardo. Aveva gli occhi lucidi mentre mi parlava.

“ Non da quando vai in giro con certa gente.

“ Non parlare male dei miei amici.

“ Io parlo male di chi mi pare e piace. E fidati, penso che Potter sia cento volte meglio delle persone che frequenti. Di questo sono assolutamente sicura.

“ Non sai di cosa parli, Lily. Ci sei cascata anche tu! Tu come tutte quante pensate che Potter sia speciale, bellissimo e non so che altro...

“ Invece tu sì che sei diverso! Dopo che hai fatto quella scenata a Hogsmeade...

“ Potter e io abbiamo diversi conti in sospeso...

“ Infatti non ti ho detto niente. Non ti giudico per quel gesto. Ti giudico per quello che dici e fai tutto l'anno. E in questo Potter ti batte, Severus” dissi andandomene. Una lacrima mi scese dal viso. Dovevo parlare con Potter. Dovevo farlo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Fuori controllo ***


 

“ James, posso parlarti?” chiesi la mattina a colazione.

“ No, voglio lasciarti stare una volta per tutte. Vai via” disse freddo. Me lo aspettavo.

“ No, James, devo dirti una cosa! E non me ne vado finché non mi segui” non mi rispose. Arrivò Severus e ci guardò con uno sguardo pieno d'odio.

“ Cos'hai da guardare, Mocciosus?” disse James.

“ Spero che Evans ti scagli una fattura, Potter!” replicò lui.

Non riuscì a dire altro. James, con un tocco furioso della bacchetta, sbatté Severus a terra e fece cadere il latte e cappuccino che Severus teneva in mano sopra i suoi vestiti. Fatto questo, James uscì dalla Sala Grande indignato, seguito da me.

“ Cosa ha fatto? Che ti ha detto? Severus non merita questo!

“ Zitta Evans, vattene!” disse uscendo in giardino quasi fuggendo da me.

“ No, adesso sono io a rincorrere te, Potter!” urlai tirando fuori dalla mia borsa il foglio dei Malandrini.

“ Ho letto questo foglio, Potter!” lui si voltò e io glielo mostrai inferocita.

“ Ero venuta a parlarne, ti avevo riconsiderato, ma ora ho la certezza che sei sempre il solito arrogante!” Parve spaventato e arrabbiato allo stesso tempo.

“Tu... perché non me l'hai ridato?

“ Eri uscito dal mio Dormitorio come una furia!” protestai.

“ E hai pensato bene di violare la mia privacy!” urlò.

“ Se parlate di me ho il diritto di saperlo!” sbottai indignata.

“ Sono tutte bugie quelle che ho scritto lì sopra!” si giustificò indicando il foglio. Non era vero.

“ Bene, di questo non avevo dubbi!” gridai. La rabbia cresceva dentro di me come un animale feroce.

Lui mi guardava arrabbiato e fuori di sé. Mi sentii soddisfatta. Per una volta James Potter aveva perso il controllo.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Io sono qui ***


 

James ripartì alla carica.

“ E allora perché sei qui?” chiese seccato.

“ PER RIDARTI QUESTO STRAMALEDETTO FOGLIO, Potter!” gridai a squarciagola sbattendo il foglio per terra.

“ Grazie allora! Adesso vai a difendere Mocciosus, si starà chiedendo dove sei!” si avvicinò. Era così vicino da vedere il mio riflesso arrabbiato dentro i suoi occhiali. I miei capelli rossi mi rendevano minacciosa, nonostante tutto.

“ E tu vai a giocare a Quiddich, Potter! L'unica cosa in cui non ti senti un fallito! E portati dietro anche i tuoi Malandrini del cavolo!”

“ Non toccare i miei amici! Loro non c'entrano!

“ Hai ragione! Sei tu l'unica cosa che mi infastidisce da sette anni! MI DAI IL TORMENTO! E IO TI ODIO! Sei l'essere più stupido, arrogante, maleducato, infantile e impertinente del mondo!” sbottai nella sua faccia.

“ E IO TI AMO!” gridò lui a squarciagola. Mi cadde il mondo. Per poco non svenni. Lui continuò indignato, senza accorgersene.

“ Sei la ragazza più bella, intelligente, simpatica, gentile, premurosa che io...” non finì la frase. Io fui molto più veloce. Misi le mie braccia sul suo collo e premetti le mie labbra sulle sue. Lo baciai. E subito mi allontanai, guardandolo in modo beffardo. Ecco, ero riuscita a farlo stare zitto finalmente. Aveva una faccia da ebete, come chi è stato baciato da un Dissennatore. Era rimasto folgorato, colpito da un fulmine. Lentamente riprese coscienza. Alzò un braccio e lo mise dietro il mio collo, sui capelli. Delicatamente sfiorò le sue labbra sulla mia guancia. Non osava baciarmi davvero. Forse credeva fosse un sogno. O forse aspettava il mio permesso scritto, letto e controfirmato.

“ Fallo” sussurrai. I suoi occhi luccicarono sfavillanti. Avvicinò il suo volto al mio e mi baciò, stavolta sul serio. Come vedevo nei film. Sapeva che non avevo mai baciato nessuno prima. Andava lentamente, quasi per voler assaporare meglio quel momento magico. Con una mano andò sulla mia schiena, stringendomi a sé, così che il suo corpo aderisse al mio. La mia piccola paura fu repressa. Misi una mano sulla sua guancia, mentre l'altra, audacemente, la passavo nei suoi capelli corvini. Ora capivo perché lo faceva sempre: era terribilmente realizzante. La sua mano si mosse sulla mia schiena su e giù. Mi staccai. Lui aveva ancora gli occhi chiusi.

“ Sto sognando, Lily...

“ No. Io sono qui.




Spazio dell'autore: Grazie a tutti per aver recensito questa ff! E Grazie per aver sopportato ben 32 capitoli! Adesso inzierà una nuova tappa della vita di questa meravigliosa coppia, e spero che mi continuerete a seguire! Grazie a tutti i recensori!
angelikakiki

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Interrogatorio ***


 Era pomeriggio e io stavo in biblioteca con Mary. Alzò gli occhi dal suo libro. I miei pensieri vagavano su dei capelli scompigliati...

“ Lily?” mi sussurrò. I suoi occhi nocciola...“ Lily Evans è pregata di uscire dal mondo dei sogni...”

“ Eh?”dissi uscendo dalla trance.

“ Lily, stai pensando a qualcosa, se mi dici di chi si tratta...” mi fece l'occhiolino sorridendo impertinente.

“ Quanto sei curiosa” annunciai abbassando gli occhi.

“ Preferirei non parlarne” dichiarai.

“ Va bene...” disse lei sorridendo. Non resistetti.

“ James Potter” sussurrai sperando che non avesse capito bene. Ma sfortunatamente capì fin troppo. Quasi cadde dalla sedia.

“ E quando me lo dici, Lily!” urlò, beccandosi uno sguardo di disprezzo da Madama Pince.

“ Voglio i particolari! E soprattutto...” qui esitò “ Che ci hai fatto?”

Possibile che tutti si aspettassero un James Potter maniaco sessuale?

“ Ci siamo baciati!” dissi con una voce tremolante e estasiata. Lei parve un po' delusa.

“ Solo?” chiese cortesemente.

“ Certo!” risposi irritata. Mi lanciò uno sguardo.

“ É che... insomma... abbiamo diciassette anni... direi che sarebbe ora di...

“ NO” dissi io. Ero al corrente dell'hobby preferito di Mary e Jack.

“ Va bene... ma lui non ti ha mai accennato...

“ Ma che cosa dici! Ci siamo baciati da pochissimo! E poi non è il tipo. Non con me” precisai.

“ Forse... ma credimi, James Potter ne ha infranti parecchi di cuori!”

Mi era salito il dubbio, ma ero troppo orgogliosa per prestargli attenzione.

“ Comunque... ora che ci stai insieme...

“ Io non ci sto insieme!” dissi. Doveva ancora chiedermelo, e non era detto che dicessi di si.

“ Che cosa aspetti, che te lo chieda in ginocchio?” rispose piuttosto divertita.

“ No però...” protestai. Però me lo poteva anche chiedere formalmente, no?

“ Aspetta e spera, Lily! James Potter...”si ripeté tra sé e sé incredula “Comunque...” riprese. “Ora che te e Potter siete leggermente più che amici...” mi fece l'occhiolino ironica “ Insomma, io e Sirius potremmo...”

“ MARY!” esclamai. Dovevo ancora ricordargli che era già impegnata? “ Tu stai con Jack!”

“Non siamo fatti l'uno per l'altra... io e Sirius si...”

“ E credi che questo basti a giustificarti? Se proprio sei innamorata di Sirius, molla Jack e poi si vedrà!” dissi con il tono più convincente che potessi usare.

“ É solo che... se mi andasse male con Sirius?” chiese incerta.

“ MARY! Sei troppo cattiva!... e poi sai quanti ne trovi tu, anche se non sono Jack o Sirius?

“ Vabbè... comunque, quando vi vedete tu e Potter?” chiese.

“ Non lo so...

“ Bè, è un buon modo per cominciare una relazione, direi!

Risi. Aveva ragione.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Creature Notturne ***


 

“ Lily!” esclamò Remus correndomi incontro.

“ Oh, Remus! Ciao! Em... James?” domandai distrattamente.

“ Sempre questi allenamenti di Quiddich... è ossessionato! Vuole vincere questo Campionato a tutti i costi!” disse sedendosi accanto a me sul divano della Sala Comune.

“ Sempre determinato ad acchiappare il Boccino?” chiesi sorridendo e lasciando cadere i miei occhi sui libri che teneva in mano.

“ Mi sembra che la sua partita più importante l'abbia vinta...” sussurrò. Arrossii. Decisi di cambiare argomento.

Creature notturne, di Irene Cordova... è una ricerca?” domandai lentamente. Remus parve agitarsi parecchio.

Oh, em... no, è solo che... mi incuriosivano...

Che cosa?” chiesi. Lui scosse la testa.

Niente. Allora, con James? Che vuoi fare?” domandò come al solito. Sbuffai.

Non lo so, Remus. Io... Non voglio dargliela vinta, Rem... tutti questi anni a dirmi che sarebbe successo e io ho sempre negato tutto... perchè fidati, non avrei mai ritenuto possibile che io e lui... sì, insomma...

Non ho capito... qual è il giudizio che temi di più? Il suo nei tuoi confronti... o il tuo?

Non ti seguo” ammisi guardando distrattamente il fuoco che ardeva nel camino.

Voglio dire... hai paura di dire a te stessa ciò che provi davvero, Lily? O hai paura di dirlo a lui? Temi che si monti la testa?” e bravo Remus. Aveva toccato il tasto dolente.

Forse il problema sono io. Forse... sono troppo orgogliosa per ammettere che... nonostante tutto... mi piace James Potter. Remus sorrise comprensivo.

A questo punto, direi che la soluzione è capire a chi vuoi darla vinta. A lui o a te?” chiese. Mi uscì una risata nervosa.

Dovresti fare il filosofo. O lo psicologo, Rem. Come fai a essere così saggio a diciassette anni?

Io osservo, Lily. E, con la mia esperienza, ho imparato che a volte il nemico più grande si trova dentro di te. Così come ti sta accadendo ora. Sei combattuta: vuoi stare con James o no?

Ti è mai capitato che... tu, insomma... abbia due nature... due indoli... contrastanti?” s'incupì. Le sue mani si strofinarono gli occhi. In un attimo parve più vecchio.

Sempre” disse. Si alzò lentamente.

E ora, perdonami, ma devo studiare... ci vediamo...” mormorò. Lo salutai. Ricominciai a guardare il fuoco. Remus era una persona speciale. Una persona speciale con tanti problemi. Chissà se un giorno me li avrebbe confidati...

Spazio autore: questo capitolo è stato pubblicato a causa di una brillante osservazione che ha fatto una ragazza che ha recensito questa ff. Come fa Remus a essere così saggio a 17 anni? Bè, ho immaginato che avendo sulle spalle il peso di essere un Lupo Mannaro... abbia sviluppato delle capacità umane formidabili. Grazie per aver letto questo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Quando ci stanno i Malndrini di mezzo ***


 

I giorni che seguirono furono tormentati. Non sapevo cosa fare. Cercavo di evitare James Potter. Insomma... sì, l'avevo baciato, ma questo non significava che... insomma, era Potter. Tra l'altro, tutta la scuola sapeva che l'avevo baciato. Le ragazze mi guardavano male, e non sapevo come reagire. Severus, invece, cercava di ignorarmi come meglio poteva. Anche se qualche volta lo sorpresi mentre mi fissava attentamente, con un'espressione di disgusto impressa nei lineamenti. Un po' mi vergognavo. Aveva sempre sostenuto la teoria “ Potter è solo un bambino viziato... non uscirei mai con Potter...” e poi... era finita così. Mary, al contrario, era euforica, camminava per i corridoi guardando male tutte le ragazze che andavano dietro a Potter.

“ Si dovranno arrendere all'evidenza” diceva. Avevo incontrato più volte Black, tra una lezione e l'altra. Anche lui aveva un sorriso a trentadue denti. Ma perchè tutti facevano il tifo per Potter? Non me lo sapevo spiegare. Quel pomeriggio, trovai un biglietto sul letto.

“ E rieccomi alla carica! Allora, finisco gli allenamenti alle dieci e mezza, ti va se dopo ci vediamo in Sala Comune? Così parliamo un po'... Decidi tu se accettare o no. Tuo James”

E rieccolo quel “ tuo”. Stranamente però, la cosa non mi infastidì più di tanto. D'altronde, l'avevo baciato io. Mi ero incastrata da sola. Bene. Quanto mi volevo bene. E adesso? Entrò Mary nel Dormitorio.

“ Che cos'è quella roba?” esclamò vedendo il foglietto. Dopo averlo letto, era, se possibile, ancora più felice “ Bene! Adesso prepariamo un piano d'attacco! Allora, tu sarai vestita...

“ Mary, non me ne frega un accidente di come sarò vestita!

“ Bè, fai male, mia cara... i vestiti possono essere molto utili... ti danno un certo vantaggio...

“ Non sono così superficiale!” esclamai arrabbiata e pensierosa.

“ Grazie del complimento, ti voglio bene anch'io!” disse sorridendo. Sapeva che in quel momento non avrei potuto dire qualcosa di sensato neanche a sforzarmi. Che dovevo fare?

“ Mary... io non so che fare...”

“ Segui il primo pensiero che ti viene in testa!

“ Prenderlo a schiaffi a due a due finché non diventeranno dispari?

“ Lily... tu uccidi qualsiasi pensiero romantico...

“ Io sono molto romantica” replicai. “ Ma con James Potter... è pur sempre un Malandrino... e quando ci stanno i Malandrini di mezzo...” sospirai. “ Non sai mai cosa potrebbe accadere.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Torre di Astronomia ***


 Stavo seduta sulla poltrona accanto alla finestra. Fuori faceva freddo. Ottobre non era mai stato un mese regolare, Erano le 10 e mezza. Perchè non veniva? Fuori iniziò a piovere. Avevo tempo per pensare. Mi ricordai di quando James si era buttato dalla Torre di Astronomia. Per me.

“ Ei, Evans, spiegami che cosa devo fare per dimostrare il mio amore per te!” chiese Potter tre anni fa, durante il pranzo di Capodanno. Mary ridacchiò, mentre cercavo di evitare il suo sguardo. Severus dal tavolo dei Serpeverde guardava male Potter, che sedeva di fronte a me.

“ Buttati dalla Torre di Astronomia, Potter! E allora ci crederò!” urlai alzandomi e andandomene, con Severus che mi raggiungeva fuori dalla Sala Grande.

“ Brava Lily! Quel Potter se l'è cercata...

“ Sì, Sev, lo so... è insopportabile...

Qualche ora dopo...

“ Lily, Lily! Corri! É successa una cosa assurda!” gridò Alice salendo le scale a due a due. Mi alzai dal letto.

“ Alice! Calmati, dimmi cos'è successo!” risposi allarmata. Mary anche si svegliò.

“ Potter... si è... buttato dalla Torre di Astronomia!

“ CHE COSA?” urlai fuori di me.

“ Sì, è andato ora da Madama Chips.

“ DIMMI CHE STAI SCHERZANDO!

“ No, sta ancora lì... non so cosa gli è preso... continuava a dire che l'aveva fatto per te, e....”

Uscii come una furia dalla Sala Comune.

“ POTTER!” urlai entrando in Infermeria.

“ MA TI SEI IMPAZZITO?” gridai fuori di me. Potter era adagiato su un lettino, circondato dai suoi amichetti che ridevano. Solo Remus era pallido e silenzioso.

“ Evans... sei preoccupata per me? Tranquilla, avevo la scopa, non sono così stupido...

“ Infatti tu non sei stupido: SEI UN DEFICENTE! E MAGARI CI RESTAVI SECCO, COSì LA GENTE AVREBBE CAPITO CHE A FORZA DI METTERTI IN MOSTRA...

“ Signorina Evans, la prego, il signor Potter non può ancora...” sussurrò Madama Chips mortificata e impaurita.

“ ESCI DALLA MIA VITA, POTTER!” gridai andandomene. Quante cose erano cambiate, da allora.

 

Spazio dell'autore: Questo capitolo è stato scritto sempre per un'osservazione precisissima della più grande lettrice di questa storia. Lily Evans era stata l'unica ragazza che era riuscito a far buttare James dalla Torre di Astronomia. Ecco come.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Cambiamenti ***


 Infatti eccoli: la squadra rientrava dagli allenamenti, con le scope in mano. Appena James mi vide.

“ Vado a cambiarmi e arrivo...” e, con quella promessa, se ne andò nei dormitori.

Ormai aveva la passione per i fiori. Aveva scoperto il mio punto debole, e non voleva cambiare tattica. Scese dopo mezz'ora, seguito dai suoi amici. Aveva in mano una pergamena e il Mantello dell'Invisibilità.

“ Sicuro che non vuoi venire con noi, Ramoso? Porta anche Lily!” disse Sirius. Io sprofondai nella poltrona, sperando che James avesse il buon senso di rifiutare.

“ Felpato, credo che Ramoso abbia tutto il diritto di stare un po' con lei!” esclamò Remus. Ma quanto lo adoravo? Peter mi rivolse un sorriso imbarazzato.

“ Ciao Lily!” borbottò felicemente.

“ Ciao ragazzi!” dissi. Ovviamente morivo dalla curiosità di sapere cosa stavano architettando...ma decisi di rivolgere a James quella domanda più tardi.

“ Ok... io direi che dovremo togliere il disturbo... Ci si vede, Ramoso!” disse prendendo dalle mani di James la pergamena e il Mantello.

“ Fate i bravi bambini!” disse James mentre i tre Malandrini uscivano dalla Sala Comune.

“ E tu, James, controllati!” esclamò Sirius. James impallidì, ma sorrise a sua volta. Eravamo soli. Di nuovo. Si avvicinò e mi comparvero almeno cinquanta gerani gialli nelle mani.

“ James!” esclamai.

“ Oh, che bello, sono James!” disse lui sorridendo allegramente.

“ Ma quanti negozi di fiori stai svaligiando?” chiesi divertita. Mi guardò simulando una faccia profondamente offesa.

“ No, Lily, ho deciso di mettere la testa apposto con qualsiasi cosa riguardi te! Questi fiori sono stati pagati onestamente!” mi disse. Io risi.

“ Sei il ragazzo più buffo del mondo, James Potter.

“ Aggiungici anche stupido, maleducato, infantile, impertinente e arrogante e avrai la mia carta d'identità!” Lo guardai stupita.

“ Ti sei imparato i miei insulti a memoria?

“ E anche i tuoi gusti in fatto di cibo, bevande e colori! Il rosso e il verde... sono anche i miei colori preferiti... il perché credo sia ovvio...” i suoi occhi scivolarono sulla mia gonna. Sorrise. Maledetta Mary!

“ Da quando indossi le gonne?” chiese divertito.

“ Non è affar tuo!” sbottai.. L'aveva notata. Sorrise.

“ Sappi che per me tu saresti bellissima anche con il pigiama di mia zia Griselda!” affermò. Era un complimento?

“ Mica l'ho indossata per far colpo su di te!” sbottai infastidita. Ma chi si credeva di essere?

“ Ok, ok, scusa... io neanche ho messo la camicia nuova per te!” disse indicando la sua.

“ A no?” chiesi impertinente.

“ No, l'ho fatto per Peter... quanto mi piace...” risi compiaciuta. Eccolo là il mio James. Guardai i suoi occhi color nocciola, e sentivo che aveva una gran voglia di avvicinarsi di più. Cercava di non battere le palpebre. Probabilmente mi aveva scambiata per un Ippogrifo.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Finché morte non sopraggiunga ***


 

Restò rigido. Si avvicinò per baciarmi. Lo bloccai.

“ Non penserai di cavartela così!” dissi. Fortunatamente stette al gioco.

“ Così come?” chiese.

“ Non puoi baciarmi se neanche stiamo insieme!” affermai.

Si accigliò. Si allontanò per squadrarmi meglio.

“ Non stiamo insieme?” chiese sbigottito.

“ NO!” dissi offesa. Passò un eternità. Ma non aveva capito? Doveva chiedermelo! Mi scrutò e vidi che stava impegnando tutti i suoi neuroni per arrivarci. “Dai”, pensai. “ Non è poi così difficile..”. Parve realizzare il tutto con un lampo di genio. La lampadina sopra la sua testa si illuminò.

“ Oh, Lily! Per un attimo mi ero scordato di avere davanti Lily Evans!” disse e si inginocchiò prendendomi per mano.

“ Vuoi tu, Lily Evans, diventare la mia ragazza, e amarmi e onorarmi in salute e in malattia, finché Piton non mi scagli una Maledizione Senza Perdono?” chiese serio. Ma io non potevo restare seria in una situazione così.

“ Lo voglio” dichiarai. Si alzò.

“ Allora mi dichiaro il ragazzo di Lily Evans e prometto di difenderla e onorarla finché la morte non sopraggiunga! Posso baciare la ragazza?” chiese sorgendosi verso di me.

“ Fammi pensare...” dissi io ironica. Lui non aspettò. E nemmeno io. Mi cinse con le sue braccia e mi baciò. Era caldo, un po' stanco anche, forse per gli allenamenti di Quiddich. Gli andai ancora più addosso e parve contento. Sorridemmo. Non riuscivo a credere di avere tanto coraggio. Con la mano destra, James giocava con il bordo della mia maglietta. Forse voleva toccare la mia pelle sulla schiena. Presi la sua mano e la intrecciai alla mia. Ancora non ero pronta per quello. Che fretta c'era? Lui era il mio primo ragazzo... Ripensai alle parole di Mary. Quanti cuori aveva infranto James Potter? Mi allontanai. Dovevo indagare. Mi fissò.

“ C'è qualcosa che ti turba, Lily?” mi domandò.

“ James... con quante... Quante ragazze sei...?” chiesi raccogliendo il mio coraggio. Lui si sedette sulla poltrona. Probabilmente se l'era aspettato. Io rimasi in piedi.

“ Non mi ricordo... Tante... so dirti solo questo” eccolo là. Io ero una delle tante. Lui per me era il SOLO. Mentre io no...mi rabbuiai. Mi prese le mani.

“ Le ho sempre lasciate io, e lo sai perché?” chiese. Scossi la testa.

“ Perché ogni volta che baciavo loro...”rabbrividii. “ Pensavo come sarebbe stato bello baciare te... Ci provavo a stare con le altre... Felpato me lo diceva sempre che con te era una battaglia persa in partenza... mi sforzavo ma... non provavo nulla” si fermò.

“ Lily” mi disse guardandomi. “ Ascoltami” non riuscivo a guardarlo negli occhi.

“ Io... Tu... Io ti amo. Chiedilo a chi vuoi. Se dipendesse da me, ti sposerei ora. Io amo te, da sempre e le altre erano solo un pretesto per scordarti... Ma come vedi, ho fallito miseramente” sorrise.

“ Sta accadendo tutto così in fretta...” dissi io riacquistando il dono della parola.

“ Chi mi garantisce che non sia una delle tante? O solo una tua fissazione? Che ora che mi hai tu mi pianterai...

“ Non lo farò mai, sappilo!” disse. Forse stava dicendo la veirtà. Ma chi poteva dirlo?

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Pre-partita ***


 

Ormai era ufficiale: James Potter stava con Lily Evans. Se ne accorsero quando entrammo mano nella mano nella Sala Grande. Sentivo gli sguardi stupefatti di tutti i presenti, compresi i professori. Il professor Silente addirittura fece l'occhiolino a James. Ma lo sguardo peggiore che vidi fu quello di Severus: mi guardava come se volesse scagliarmi una fattura. In quel giorno si giocava l'attesissima partita Grifondoro contro Serpeverde, quindi la competizione era alle stelle. Stranamente James pareva rilassato e a suo agio, come se avesse già vinto. Indossava già la divisa, quando annunciò alla sua squadra:

“ Squadra, negli spogliatoi!” e si voltò verso di me, mentre i suoi compagni si dirigevano fuori.

Arrivarono i Malandrini, capeggiati da Sirius.

“ Buona fortuna, Ramoso!” disse Remus.

“ E tranquillo, se vediamo che Mocciosus ti guarda male per più di cinquanta secondi, gli scaglio una fattura!” esclamò Sirius. Poi, vedendo il mio sguardo“ Scherzo, tranquilla!

“ Dai, James, li stenderai tutti!” esclamò Peter incoraggiante.

“ Grazie, ragazzi! E ieri come è andata?” chiese James.

“ Ci abbiamo provato, James, ma non conosciamo la parola d'ordine!” disse Peter.

“ A dir la verità anche noi volevamo sapere che cosa avete...ahia!” esclamò Sirius dopo il calcio di Remus.

“ Sarebbe meglio togliere il disturbo... ” disse chinando il capo verso di me e facendomi arrossire violentemente. Se ne andarono, lasciandomi sola con James.

“ Che cosa facevano ieri sera?” domandai.

“ Ti giuro che dopo te lo dico” disse lui serio, guardando il vuoto.

“ Io vado” disse speranzoso.

“ Ciao” dissi secca. Forse Mary aveva ragione. Io uccidevo il romanticismo!

“ Ciao Lily...” mi baciò sulla guancia. Non l'avesse mai fatto.

In men che non si dica, avevo addosso mezza scuola.

“ Stai con James Potter?

“ Mi chiedo come sia successo...

“ Ma tu non lo rifiutavi?

“ Ehi, lasciatela respirare!” esclamò la voce famigliare di Mary, la quale mi prese per il braccio e mi strattonò via. “ Mi dici da quando sei popolare?” chiese divertita e irritata allo stesso tempo.

“ Sembrano giornalisti che hanno trovato uno scoop scandaloso!

“ Bè... in effetti la notizia ha fatto più scalpore di quello che mi aspettavo...” ammise lei. Insieme ci avviammo al campo di Quiddich. Era pieno di gente, la quale mi lasciò passare e arrivare in prima fila, seguita da Mary.

“ Da quando tutte queste attenzioni?” chiesi sottovoce.

“ Sei la ragazza del Capitano adesso...” spiegò Mary. Oh, sì. Me ne stavo giusto scordando.

Al mio fianco apparvero Peter e Remus, mentre Sirius stava dietro di me.

“ Lily, guarda che cosa abbiamo qua!” disse Peter mostrando un sacchetto.

“ Uno scherzo molto infantile...” disse Remus sconsolato.

“ Ma divertente, Lunastorta!” replicò Sirius.

“Mary, Lily, volete venire?” chiese Peter.

“ Veramente preferirei...” incominciai.

“ Credimi, Lily, non ti perdi niente, anzi...” affermò Remus, incamminandosi con i suoi amici.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** La partita ***


 

Entrarono in campo i giocatori. Eccolo lì: James Potter era in tutto il suo splendore indossando i colori vivaci di Grifondoro. Strinse la mano al capitano di Serpeverde e partì. La cronaca parlava velocemente.

“ Ecco i giocatori Marz e Fletch che cercano la Pluffa... riescono a prenderne il possesso! Marz, Fletch, Hostor e... no! I Serpeverde riescono a prendere la Pluffa e...segnano! Un bel punto di Imborg! Il Grifondoro Rainbow dovrà stare più attento! Intanto Potter e Avery carcano il Boccino..." 
I miei occhi salirono su James. Ovviamente si stava passando una mano tra i capelli, mentre delle ragazze del quarto anno lo guardavano estasiate. Il solito esibizionista. Ma ecco, vedevo il Boccino! Avery anche lo vedeva, James no... Capì subito cosa stava succedendo. Si buttò a capofitto su Avery, sorpassandolo, erano a pochi metri da terra.... Avery impennò mentre James continuava a scendere, inseguendo il Boccino... a cinquanta centimetri da terra, si fermò. Tra le sue mani brillava il Boccino d'Oro. Grifondoro aveva vinto!
Urla dalle platee.
Lumacorno era visibilmente dispiaciuto.
Ma qualcosa accadde nella tribuna di Serpeverde. Infatti pioveva dall'alto una polverina gialla e rossa che li ricoprì: in pochi istanti le coccarde verdi e argento dei Serpeverde erano diventate rosse e gialle. I Serpeverde lanciarono un grido di protesta.
In alto alla platea riuscivo a scorgere i Malandrini con in mano sacchi pieni di quella polvere miracolosa che esultavano. Remus ovviamente si teneva in disparte, scuotendo la testa visibilmente dispiaciuto, ma divertito. Sirius e Peter invece cominciarono quasi a ballare.
La professoressa McGranitt cercava di mostrarsi contrariata, ma si vedeva dalla sua espressione che era piuttosto compiaciuta. Mi scappò una risata. Lily Evans che trovava divertente uno scherzo del genere. Però. Stavo facendo passi da gigante.

James scese dalla scopa, circondato da ragazze e tifosi. Poi mi vide. Cercò di scansare tutti, ma erano in troppi. Mi rivolse un sorriso di scusa.

“ Ci vediamo dopo!” acconsentii. Mi sorrise, lasciandosi portare in spalla dai suoi cacciatori.

“ Andiamo...” disse Mary prendendomi per il braccio. Entrammo nella Sala Comune, dove si stava festeggiando.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Dormitorio dei Ragazzi ***


 

 

Dopo circa un'ora notai James che sorseggiava Burrobirra insieme ai Malandrini.

“ Siete stati geniali!” affermò. “ Ma alla fine, come avete fatto a prenderla?” chiese.

“ Una Serpeverde sapeva la parola d'ordine... e noi le abbiamo promesso il tuo autografo!” esclamò Sirius sghignazzando. Ecco cosa stavano facendo l'altra sera! James si accorse di me.

“ Ma, ragazzi...” disse prendendomi per i fianchi “ Lily è l'unica donna della mia vita!

“ L'unica che ti si prende, vorrai dire...” obbiettai divertita.

Risero tutti come matti. Ero lusingata di aver fatto ridere i re degli scherzi. James mi fece segno di seguirlo nel Dormitorio dei ragazzi, per sfuggire alla festa. Io, nel dormitorio dei ragazzi? Ma sì, alla fine non era proibito. Ma dovevo accontentare Mary.

“ Sirius, ragazzi... vi dispiacerebbe tenere occupata Mary mentre sto su con James?” chiesi. Sirius sorrise incoraggiante. Perfetto. Salii al Dormitorio dei ragazzi.

“ Ora mettiti qui...” disse mettendomi a sedere sul letto. Ero sul suo letto.... che voleva fare? Prese una cosa dal cassetto, e si avvicinò a me, facendo comparire dei Girasoli.

“ Voilà!” esclamò porgendomeli. Si sedette sul letto. Mi fece segno di sedermi su di lui. Acconsentii volentieri.

“ Allora, è andata bene la partita, no?” dissi cercando di chiacchierare con lui.

“ Davvero! Sei il mio portafortuna, Lily Evans!” decretò. Mi baciò. Mi ribaltò, facendomi finire a con la schiena sul letto, con lui su di me. Mi bloccai. Cosa stava facendo? Che aveva in mente?

“ Che vuoi fare?” chiesi impaurita, Mi sorrise, come al solito.

“ Assolutamente niente” disse.

“ E allora perché sono finita sotto di te?” osservai arrabbiata.

“ Immaginavo che volessi stare comoda...” disse innocente. In effetti ero davvero comoda, stesa sotto di lui...

“ Per questa volta ti salvi, James Potter!” dissi.

“ Grazie... Posso ribaciarti con il tuo permesso?” domandò.

“ Sì...” sussurrai. E ricominciammo. Restammo per 10 minuti così a baciarci e man mano che andavamo avanti mi sentivo sempre più sicura... Le mie mani, prima insicure si insinuarono sotto la sua maglietta. Caldo... faceva sempre più caldo... Presi la sua mano e la misi sotto la mia maglietta. Lui si bloccò. Ma fu un attimo, perché subito ripresi a baciarlo. Trascinai la mia mano sotto la mia schiena e lui la fece aderire al suo corpo, mandandomi indietro il collo e baciandomelo. La mia mano libera si spostò sui suoi capelli neri.

“ Lily, siamo nel Dormitorio dei Ragazzi, e non so per quanto rimarrà vuoto” osservò. Oh mio Dio! Parvi riacquistare coscienza. Mi levai subito da lui. Mi sedetti sul letto con espressione sconvolta. Possibile che io fossi capace di tanto? Io, la timida e sensibile Lily Evans? Fu al mio fianco con la stessa rapidità con cui afferrava il Boccino.

“ Lily, non hai fatto niente di male...” mi consolò.

“ É solo che...” incominciai. Doveva saperlo.

“ Sai... dovrebbe essere qualcosa di... molto speciale per me... magari anche con la persona con cui passerò la vita... e vorrei per prima cosa esserne davvero sicura...

“ Lily, io non sono molto bravo in Divinazione... ma io ti sposerò, Lily Evans! E qualsiasi cosa deciderai di fare, sappi che io sarò sempre dalla tua parte. E se non vorrai farlo con me...” si interruppe “ Io ti appoggerò comunque. Non voglio che sprechi la tua prima volta così!” disse serio.

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** James Charles Potter! ***


 

 

Le giornate si facevano sempre più fredde. Ormai eravamo diventati un unico gruppo. Io, Mary, James, Sirius, Remus e Peter eravamo inseparabili. Certo, ovviamente non ci facevano assistere alle loro malefatte, ma forse era meglio così. Ultimamente però Remus era sempre malato. E arrivò il giorno in cui James mi disse che si sarebbe assentato la sera. Era la prima volta dopo due settimane.

“ Che devi andare a fare?” chiedevo.

“ Lily... non posso dirtelo...”disse lui dispiaciuto.

“ Ok. Bene. Posso almeno sapere con chi vai in giro?” chiesi sprezzante.

Abbassò gli occhi.

“ Con i miei amici... Perché...” incominciò. Poi mi guardò deciso.

“ Lily, io morirei pur di non tradire un mio amico. Parlerò con Remus: credo che tu e Mary abbiate il diritto di sapere.

“ Di sapere cosa?

“ Ne parlerò a Remus. Te lo prometto.

Non ci credevo più di tanto. Ci stavamo avvicinando all'aula di Trasfigurazione. La professoressa McGranitt era molto isterica quel giorno.

“ Allora, oggi sperimenteremo la trasfigurazione umana. Scegliete un compagno... e mettetevi a lavorare sugli incantesimi che troverete a pagina 65. Ovviamente incantesimi non-verbali, quindi Minus, devi sforzarti di più”.

Io ovviamente mi avvicinai a James. Lo feci per due ragioni: primo, era il mio ragazzo, secondo, volevo far avvicinare Sirius a Mary. E ci riuscii, con indiscusso talento. E mentre James cercava di cambiare il mio colore dei capelli io li osservavo da lontano.

“ Considera che per me questo è uno scempio... io adoro il tuo colore natur... ma che stai guardando?” chiese guardando nella mia direzione. Sirius e Mary adesso stavano ridendo, mentre lui le scostava una ciocca dai capelli...

“ Non mi dire che...” sussurrò James.

“ Già!” ammisi soddisfatta. James sorrise.

“ Allora è un giorno fortunato, perchè penso che si metteranno insieme!”

“ Perchè dici questo?” sussurrai felicissima.

“ Per il fatto che Sirius l'aveva già notata! Cioè, voglio dire, è una bella ragazza, non le manca niente...” . Si corresse con un mio improvviso attacco di tosse.

“ Ovviamente sei più bella tu... anche con metà capelli gialla e metà rossa... Una vera Grifondoro...” disse abbracciandomi. Io però ero al settimo cielo. A Sirius piaceva Mary. Il sogno della vita della mia migliore amica...

“ Ma allora perchè non si è mai fatto avanti? Sirius può avere chi gli pare...” osservai. James mi guardò stupito.

“ Ma ovviamente gli ho proibito io di chiederle di uscire!”. Diventai gonfia.

“ CHE COSA HAI FATTO, James Charles Potter?”

“ Io... bè... era la tua migliore amica... non volevo che magari lo interpretassi come un altro dei mie trucchi per uscire con te...” si giustificò. Ci pensai su. Sì, forse mi sarei arrabbiata. Ma non mi impedì di dargli una botta sulla spalla.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Posso farti un monumento? ***


 

“ Voglio farti un monumento, Lily Evans!” esclamò Mary. Era al settimo cielo. Sorrisi.

“ E per cosa, se posso sapere?”

“ Per un sacco di ragioni! Primo, per essere la mia migliore amica, secondo, per esserti messa con James Potter, terzo, per avermi fatto conoscere l'uomo della mia vita e quarto per avermici fatto lavorare insieme!” urlò per tutto il Dormitorio. Non l'avevo mai vista così.

“ Voglio dire, è fantastico, io lo amo, oggi ha cominciato a scherzare... e poi diceva che tu e James eravate così carini insieme... ed è vero se permetti siete fantastici... e poi...” si bloccò.

“ E poi?

“ E poi mi ha chiesto se possiamo vederci tutti e quattro domani sera... Peter è in punizione e Remus deve passare la notte in Infermeria... anche se domani mattina sarà dimesso.. quindi sono da soli e...

“ Ti ha accennato invece cosa fanno QUESTA sera?” sussurrai. Mary si chinò verso di me.

“ Perchè sussurri?

“ Perchè dev'essere qualcosa di molto segreto... penso che riguardi Remus... James non me l'ha voluto dire...”. Poi mi passò un'idea per la testa.

“ E se... li seguissimo?” Mary scosse la testa.

“ Tu sei pazza Lily... vuoi seguire... i principi delle uscite notturne? É un suicidio!”

Odiavo ammetterlo ma aveva ragione. Ma questo non voleva dire che non potessi compiere i miei doveri da Prefetto... magari sorvegliando i corridoi... Intanto Mary parlava di Sirius.

“ E poi è così bello, alto, moro...”

“ E poi gli piaci!” ammisi distrattamente mentre controllavo se quella sera potevo fare la guardia ai corridoi.

“ C...Cosa?”

“ Me l'ha detto James a Trasfigurazione” tagliai corto. Mi ritrovai una Mary con un cuscino in mano arrabbiata ma felice.

“ E TU NON ME L'HAI DETTO? IO TI UCCIDO!” e mi prese a cuscinate fino alla fine del pomeriggio.

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** State attenti ***


 

La sera arrivò presto. Potevo sorvegliare i corridoi però. Forse li avrei scoperti. James venne a salutarmi, mentre Sirius e Peter erano già andati via. Mary ne fu un po' delusa, ma andò a letto abbastanza soddisfatta, poiché James l'aveva salutata anche da parte di Sirius.

“ Allora... proprio non mi vuoi dire quello che vai a fare?” chiesi tristemente.

“ Mi dispiace Lily... ma non te lo posso dire... lo sai che non voglio avere segreti con te...”

“ Bè, mi sembra che questo sia un segreto!” gli feci notare. Lui abbassò gli occhi.

“ Lo so...”

Mi fece quasi pena. Lo abbracciai di scatto.

“ Pattuglierò i corridoi...” ammisi. Lui ricambiando lo sguardo.

“ Non ci noterai. Nessuno ci nota!

“ Lo so... ma forse... appena torni... cioè... se vuoi che ti aspetto sveglia...”

James stralunò gli occhi.

“ Stai scherzando?” chiese. Mi offesi.

“ Ok, ok, era solo un'idea...”

Si sventolò il viso con una mano.

“ Oh mio Dio, Lily che mi aspetta sveglia... svegliami, sto sognando!”

Gli diedi un pizzico sul braccio. M quanto era stupido?

“ Smettila...

“ No smettila tu di farmi impazzire Lily, sennò mi rinchiuderanno al San Mungo!”

Risi. Quanto mi piaceva. Ma... glielo avevo mai detto? No... no! Non glielo avevo mai detto! Bene... ed era quella l'occasione giusta? No... non era quella... Lo abbracciai.

“ Io non so quello che state andando a fare... ma ti prego, fate attenzione...”

“ Certo... ma tornerò tardi, Lily... verso le quattro...”

“ Allora dormirò sulla poltrona! Appena arrivi svegliami!” James era soddisfatto, ma dispiaciuto.

“ Non voglio che stai male per aspettarmi...”

“ Ci sarà anche Mary!” conclusi. Lui mi fece l'occhiolino.

“ E, se sapessi Sirius...”

“ Se sapessi Sirius?” domandai.

“ Niente...a dopo, Lily!” e uscì, lasciandomi con Mary sui divanetti.

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Fantasticando un po' ***


 

“ Allora, quando tornano?” domandò lei quando uscirono. Sbuffai sconfitta.

“ Tardi. Che si fa?”

“ Io l'occasione per vedere Sirius non me la perdo per niente al mondo!” disse lei. Sorrisi. Era praticamente cotta.

“ Io in teoria dovrei andare a pattugliare i corridoi... ma non mi va per niente...” dissi. Il mio sguardo si pose su Andrew Valkemy, uno dei Prefetti.

“ Scusa, Andrew, io oggi non posso andare a sorvegliare i corridoi perchè mi sento male... potresti prendere il mio turno?” chiesi sorridendo. Per favore dimmi di sì. Vedendo la sua espressione sospettosa aggiunsi:

“ Io ti coprirò venerdì!” si rilassò.

“ Ok, per me va bene! Anzi, meglio così, venerdì avrei una cosa da fare...” aggiunse, e uscì. Mary mi fissò meravigliata e soddisfatta mentre mi gettavo sulla poltrona.

“ Da quando fai queste cose?” chiese incredula. Io partii sulla difensiva.

“ Oh, insomma... Andrew venerdì ha il compleanno della sua ragazza, l'ho sentito mentre ne parlava con il Prefetto di Corvonero! Gli ho fatto solo che un piacere...”

“ E James come Caposcuola come sta andando?” chiese.

“ Bè... mi aspettavo peggio... piano piano sta capendo come si fa...” in effetti era vero. James lentamente si stava calando a meraviglia nel ruolo. Decideva i turni di guardia, e dava ottimi suggerimenti a tutti. Un po' impacciato, ma senz'altro efficace.

“ E tu con Jack?” dissi. Sapevo già la risposta, ma la volevo sentire da lei.

“ LASCIATO!” esclamò contenta. La notizia stava facendo il giro della scuola.

“ Meno male!” dissi soddisfatta. Lei annuì.

“ Oh, sì, e ti devo confessare che mi sento molto più leggera!” ammise. E si vedeva, pensai. Gli occhi le brillavano.

“ Sono contenta per te!

“ Già! E adesso posso provarci con Sirius...” disse tutta sognante. Era dal primo anno che ne era innamorata. Un po' come me e James. Anche se la loro storia era molto più normale della nostra...

“ E ci sposeremo, avremo quattro figli e tu sarai la nostra damigella e la loro madrina, indossando un vestito color pesco!”

Impallidii vistosamente.

“ Con i miei capelli?”

“ Ok, hai ragione, farebbe schifo. Facciamo un bel... verde smeraldo? Per gli occhi?”

“ Approvato!”

E passammo la serata così. Tra battute e progetti per il futuro. Fino a che le palpebre non furono pesanti e tutto fu buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Panico al risveglio ***


 Mi svegliai con una luce sfolgorante. Che ore potevano essere... non aprii gli occhi. Sentivo una voce in lontananza. Ma era la voce di... James? Ma che ci faceva nel Dormitorio delle Ragazze? Che cosa aveva combinato? E io... aprii gli occhi. Ma dove stavo? James mi sorrideva.

“ Buongiorno! Sono le sette del mattino, il sole splende e le aspetta una giornata impegnativa, Miss Evans...”

“ Dove... dove siamo? Come sei riuscito a entrare qui?” chiesi ancora mezza addormentata.

“ Veramente siamo nel mio Dormitorio...” sussurrò. Mi alzai di scatto.

“ NEL TUO?” mi guardai intorno. In effetti, solo James poteva aver attaccato sopra il letto le immagini della sua squadra di Quiddich preferita. E di certo io non ero così disordinata.

“ Ma come...” Mary dormiva nel letto vicino al mio.

“ Ieri vi siete addormentate sul divano!” disse Sirius bisbigliando. Ok, svelato il mistero. Ma come ci avevano portate qui? “ Ma...”

“ Vi abbiamo portate in braccio, signorina Evans, non se lo ricorda?” domandò James mentre Sirius andava in bagno. Non c'erano né Remus né Peter.

“ E poi mi ha anche detto certe cose che...”

“ Che ho detto?” chiesi spaventata. Per favore, non cose imbarazzanti, non cose imbarazzanti...

“ Mi hai detto che vuoi stare con me” sussurrò arrossendo. I suoi occhiali si appannarono.

“ Bene, è la verità”

“ Sono contento” rispose.

“ E tu?”

“ No io no, ho passato la mia vita ad umiliarmi solo perchè Sirius me lo chiedeva in maniera così carina...” sorrise. Si avvicinò. “ Ieri quasi mi stavo per mettere a piangere. Chiedi a Felpato. Mai provata una cosa del genere” disse. Si fece più vicino.

“ Em... posso...?” ma c'era bisogno di chiedere?

“ Certo” risposi esitante. Ma proprio quando si stava avvicinando entrò Sirius rumorosamente.

“ Avete finito voi due di sbaciucchiarvi?”

“ Veramente non avevamo cominciato...” disse James tra i denti. Sirius non ci badò. Guardò Mary.

“ Certo che è davvero bellissima...”

Guardai James soddisfatta.

“ Allora chiedile di uscire!”

“ Ma tanto usciamo tutti insieme stasera!” disse. Aveva ragione. Mentre Sirius si girava verso Mary, sussurrai a James: “ Dove ci portate?”

“ Eh, eh, ti piacerebbe saperlo...” disse. Oh, no, non me lo voleva dire.

“ Ti odio quando fai così!” ammisi girandomi.

“ E io invece ti amo quando dici che mi odi!” disse baciandomi la guancia.

“ Passerei la vita a sentirti mentre dici che mi odi!” aggiunse. Ma quanto era cretino? Mary si svegliò. “ Sir...” brontolò svegliandosi. Vedendo Sirius lì davanti che sorrideva, si riprese al volo.

“ SIRENE! Io stavo sognando delle SIRENE! Mi rapivano...” disse con enfasi. Cominciai a ridere. Decisi di cambiare strategicamente argomento:

“ Peter e Remus?” chiesi. Il volto di Sirius si rabbuiò.

“ Lunastorta ancora da Madama Chips... e Peter oggi si è alzato presto per andarlo a trovare...” disse.

“ In effetti volevamo andarci anche noi, ma insomma... c'eravate voi, non potevamo lasciarvi qui!” ammise James. Mi fece l'occhiolino. Ma quanto lo adoravo?

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Te lo dirò domani ***


 

Remus fu dimesso dall'Infermeria.

“ Lily, ti dispiace dirmi perchè me lo chiedi?” chiese Remus cominciando a sudare.

“ Remus, lo so, non dovrei chiedertelo, sopratutto dopo l'ultima volta... ma tu sei la persona più buona che conosca. Non potrei non parlarti. Anche se fossi un serial killer. Sei un mio amico. É dall'anno scorso ormai. Ci tengo molto a te. E lo sai. ” supplicai.

“ Lily, tu e Mary non potreste...”

“ Capire? Remus... io... te lo devo confidare... io penso di essermi innamorata di James Potter...

“ MA é MAGNIFICO, LILY!” esclamò.

“ Sì, ma il punto è... non ti sembra questo un grande indice di sincerità verso un amico?” chiesi . Sorrise. Un sorriso triste, come al solito.

“ Ok, te lo dirò” dichiarò. Mi sentii sollevata e incuriosita. Ma anche nervosa. “ Domani” aggiunse.

Sbuffai. “ Rem, senti, io non voglio metterti pressione o altro ma...”

“ Lily, stiamo in Biblioteca. Tu urleresti. E poi ci sono troppe persone!”

“ Ma Santo Cielo Rem appunto perchè stiamo in Biblioteca potresti...

“ No, io stasera starò ancora in Infermeria. Pensi di potercela fare ad aspettare? Ti sto per rivelare il segreto di tutta la mia vita, Lily” Annuii accontentandomi. Non sapevo di che si trattasse, ma conoscendo Remus, doveva essere abbastanza grave. Non c'era al Banchetto. E Peter se ne andò subito dopo. Eravamo soli. Io, Mary, Sirius e James. James e Sirius ci precedevano, staccandoci di un bel pezzo.

“ Dove pensi che ci porteranno?” chiese Mary a bassa voce.

“ Non lo so!” ammisi. “ Ma conoscendoli... sicuramente è qualcosa di proibito!”

“ E meno male!” disse lei.

“ Ma che dici! Io odio infrangere le regole!” dissi. Mary non ci badò. Arrivammo all'entrata. La Signora Grassa ci guardò male. “ Badate, non ho intenzione di farvi rientrare tardi stasera...” annunciò. James e Sirius si scambiarono un segno complice.

“ Dobbiamo proprio raccontare a Silente di quella volta che...

“ Ok, ok avete vinto voi! Parola d'Ordine?”

“ Sofà Rosso!” esclamò Sirius. La porta si aprì. James mi prese per un braccio.

“ Io e Sir andiamo un secondo nel Dormitorio, abbiamo preparato tutto...” sussurrò. I suoi occhi erano vicinissimi ai miei. “ Davvero?”

“ Ma certo, è una notte speciale! E spero che siate in vena di avventure!” rispose. Mi incupii.

“ Mi aspetto che mi riporti in camera mia tutta intera!

“ Ma certamente!” esclamò lui. Mi baciò a fior di labbra, salendo le scale del Dormitorio. Mary era su di giri. “ Ma cioè, Lily, ti rendi conto? Sirius Black! Cioè... ci stanno ragazze che si venderebbero la bacchetta pur di uscire con un tal... con Sirus!” esclamò. La sua felicità mi imbarazzava e mi divertiva allo stesso tempo. Mi abbracciò di scatto.

“ E tu sei la migliore amica del mondo! Io ti adoro Lily Evans! ” disse. James scese le scale. Aveva la bacchetta alla mano, e stringeva in mano la sua scopa. Sirius lo stesso.

“ James, quelle scope...” incominciai.

“ No, ti devi fidare di me!” disse James con un occhiolino. Ok, pensai. Mary era letteralmente ammaliata e non dovevo fare la solita guastafeste. Ok, vada per la scopa.

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** Sopra il Lago Nero ***


 

Scendemmo le scale. Prima di andare però James aveva pensato a tutto. Ci buttò addosso il Mantello dell'Invisibilità ed andammo. Incontrammo un rumoroso Pix e un' attenta Mrs Purr. Ma niente. Fummo silenziosi e attenti. Anche se sia James che Sirius si dovettero piegare. Io e Mary non avevamo grossi problemi: nessuna di noi era particolarmente alta. Alla fine, uscimmo. Un uscita laterale, che non avevo mai visto. Dopo cinque minuti di cammino, arrivammo. Un prato. Il prato di Hogwarts. Vedavamo il Castello tutto illuminato. C'era una mezzaluna spettacolare. Tanto brillante da illuminare il Lago Nero. Spettacolare. Ero incantata da quello spettacolo assurdo. Sirius si gettò un incantesimo di Disillusione e fece lo stesso con Mary. James copiò Sirius. Quando me lo fece avvertii il classico freddo che lo caratterizzava ( non che l'avessi mai provato, ma ci stava scritto sul libro di Incantesimi!). Sirius estrasse la sua scopa dalla sua tracolla. Incantesimo di Estensione Irriconoscibile. James lo seguì a ruota. Quando vidi Mary inforcare la scopa insieme a Sirius mi preoccupai.

“ James, io ho paura di volare!” dissi terrorizzata.

“ Ma stai con me!” disse.

“ Non m'importa ho paura!” replicai. Lui si guardò intorno.

“ Mm... è un vero peccato, perchè aldilà del Lago...” capito, mi voleva stuzzicare la curiosità. Inutile dire che funzionava.

“ Andiamo” acconsentii. Lui mi sorrise. James guardò Sirius che annuì. Piano piano i nostri piedi si sollevarono da terra. E partimmo. Il Lago Nero era sotto di noi. Avevo le vertigini. Mi stavo sentendo male.

“ James... fermati un secondo!” esclamai. Lui frenò di botto. Si girò velocemente verso di me.

“ Lily, tutto bene?” chiese preoccupato.

“ Io... sì... un secondo...” dissi ansimando. James si rivolse a Sirius.

“ Sir, vai avanti, ti raggiungo!”

Mi fissava. Mi abbracciò. Ok, ora si che stavo molto meglio. Quell'altezza non era niente a confronto dei brividi provocati da James Potter quando si avvicinava.

“ Lily...” disse lentamente.

“ Io ti voglio sposare” mi disse. Mi ammutolii. Mi mancò il respiro. Per poco non cascai nel Lago Nero. Mi allontanai da lui.

“ E me lo dici così?” chiesi.

“ Sì... quando te lo dovevo dire?”

“ Io em...” sussurrai.

“ Tu ci pensi mai, Lily?” chiese nel silenzio. NO.

“ Io... sto bene con te James. Per ora sono solo sicura di questo” dissi. Lui mi sorrise.

“ Sono io che corro troppo eh? Oh, bè, non posso dirti di no! Allora, andiamo ora?” annuii. LO abbracciai. Sentivo il suo cuore. Batteva fortissimo.

“ Ci sei rimasto male?”

“ MALE IO? Sto volando sopra il Lago Nero con la donna che amo... stai scherzando? Però Lily, sappilo, io non mi arrendo!” urlò. Sorrisi.

“ Lo so, James, lo so!

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** Perdi il controllo ora ***


 

Arrivammo a una spiazzo di terra. Era una piccola isoletta in mezzo al Lago Nero. La vegetazione era rigogliosa, e gli arbusti erano altissimi. Era cosparsa d'erba. Scesi dalla scopa. Non c'era nessuno.

“ Mary e...”

“ Si saranno messi da qualche parte, a Felpato piace molto una delle cascate dell'isola, probabilmente l'avrà portata lì!” aggiunse.

“ Con quante ragazze ci siete venuti?” chiesi. James si passò una mano nei capelli.

“ Se Remus e Peter contano come ragazze... diciamo due! ” risi di gusto. Mi sdraiai sull'erba soffice. James si sdraiò accanto a me prendendomi la mano. C'erano le stelle quella sera.

“ Belle le stelle...”

“ La stella più bella di tutte... sta qui! ” sussurrò. I suoi occhiali riflettevano me. Una me bella. Bella per lui. Io per lui ero tutto, ero... non lo so... qualcosa ero. Lo baciai forte. Fortissimo. Lo abbracciai. Lui era pacato, quasi controllato. Mi dava ai nervi. Non sapevo perchè, ma dovevo farlo andare fuori di testa. Misi una mano sotto la sua maglietta, sorpassando il maglione di lana. Sentivo il suo petto, battere fortissimo.

Presi una sua mano e la misi sotto la MIA maglietta. Mi accarezzò la schiena.

“ Stai cercando di farmi perdere il controllo, Lily?” chiese con un sorriso da sfacciato. Annuii, tutta rossa.

“ Ma stai fallendo, sappilo! Io con te sono controllatissimo e assolutamente un perfetto gentiluomo!

Sorrisi anche io.

“ Lo vedremo!” dissi in tono di sfida. Feci scendere una sua mano lungo la mia coscia.

“ Eh, no, mi dispiace ma dovrai fare di meglio, perchè io sono proprio la calma in persona...”

Ok, l'aveva voluto lui. Mi tolsi il giaccone. Tanto faceva caldo. Avevo una camicetta azzurra. Lui non si smosse di una virgola. Ma che dovevo fare? Spogliarmi? Volevo fargli perdere le staffe. Doveva essere in difficoltà. Era una questione di principio, Potter. Sirius e Mary non sarebbero arrivati. Lo intuivo. Mi sbottonai la camicetta. Lui mi bloccò.

“ Lily, prenderai freddo” sussurrò divertito.

“ Sai quanto me ne importa?” replicai convinta.

Ormai anche la mia camicetta era andata. James mi abbracciò respirando forte.

“ Ok, ora fermati. Rimettiti la camicia!”

“ Non se ne parla minimamente!” sbottai. James si alzò.

“ Ti amo, ma non posso lasciare che tu voglia fare questi esperimenti qui!” disse convinto, ma tremante. Ah ah ah.

“ Direi che comunque sono riuscita a farti perdere il controllo, signor Potter” annunciai soddisfatta. Lui annuì.

“ Bè, non che ci volesse molto... insomma, guardati!” mi porse la camicetta. “ Dai, mettitela!

“ Mettimela tu visto che sei perfettamente controllato!” dissi. Era una realizzazzione troppo bella. Insomma, dovevo fargliela pagare per tutti quegli anni di scherzi. La sua espressione era impagabile. Piano piano mi vestì, con la stessa delicatezza che si usa per una bambola di porcellana. Mentre faceva ciò disse:

“ Ammettilo, ti ci diverti parecchio a farmi questo!” sorrideva. Meno male. Io annuii lentamente e con un sorriso stampato sulla faccia. Subito arrivarono Mary e Sirius.

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** Black è... cosa? ***


" Lily! Pensavo fossi svenuta! Che è successo!" chiese portandomi lontano.

" Mi ha detto che vuole sposarmi!" dissi spaventata.

" Oh, mio Dio, è una notizia sconvolgente!"

" Siamo troppo giovani!" esclamai.

" Certo certo... ma magari me lo dicesse Sirius..." " E voi?" chiesi curiosissima. Dovevano aver fatto qualcosa.

" Beh, em... diciamo che..." " COSA?"

" Non è ancora successo niente!" esclamò delusa. Mi rabbuiai. " Che cosa?"

" No... cioè insomma... qualche volta sembrava... ma alla fine niente..." vidi Sirius confabulare attentamente con James. Che cosa avevano in mente?

" Lily..." sussurrò James. Mi avvicinai, lasciando Mary.

" Dobbiamo trovare un modo per lasciarli soli!" esclamò James. Sirius annuì compulsivo.

" Ma scusa, hai avuto ben..."

" Ho capito, ma non ci riesco! Mi vergogno!" disse Sirius. COSA?

" Stai scherzando?" chiesi sbigottita.

" È solo che non so cosa diamine pensa lei! Cioè, sembra che non gliene importi niente!" disse sconvolto. Stavolta risi di gusto. Era troppo. Dire che Mary non era cotta di Sirius era come dire che James era un disastro a Quiddich.

" Sirius, se ti confesso una cosa, tu prendi l'iniziativa?" chiesi. Annuì alimentato dal senso di panico " Hai presente quando sette anni fa nella Sala Comune, tu hai fatto lo sgambetto a Ricky Torral?"

" Sì... insomma, è stato il mio primo scherzo che ho fatto con James e ..."

" Ok, lei è cotta di te da quel preciso momento" dissi sorridendo. L'espressione di Sirius era a metà intontita e a metà meravigliata. James gli mise una mano sulla spalla.

" Dai campione che ci stai..."

Sirius non lo ascoltò. Si volatilizzò accanto a Mary. La alzò di scatto. " Mary, io ti devo dire una cosa!" esclamò letteralmente fuori di sé.

La baciò di botto. Mary non si voleva staccare. James mi prese per mano. Chiamò Sirius e Mary che si avvicinarono.

" Ok, adesso mi spieghi perchè io ho dovuto sudare Boccini d'Oro dalla fronte prima di avere uno straccio di appuntamento e tu no, Felpato!" disse andando vicino a Sirius. " Come fai?

" Eh, che ci vuoi fare... io sono io..." disse Sirius ridendo. Mary mi sorrise emozionata. Ci addentrammo nella foresta. Alberi, solo alberi. Ma c'erano loro. E stavamo insieme. Quando tornammo, ci imbattemmo in un Pix chiassoso.

" Cosa fate qui? Sarà meglio avvertire Gazza, sì sì..." disse sorridendo malvagiamente. Rabbrividii.

" Pix, non so se ti ricordi di quella volta che io e Peter abbiamo scatenato..." cominciò Sirius abbracciando Mary. Pix tacque offeso e si volatilizzò. Guardai James malissimo.

" Che avete combinato?"

" Ehi, non guardare me! Stavolta ho la fedina penale intatta!" si giustificò indicando Sirius, il quale scosse la testa.

" Sì sì, proprio immacolata... ti ricordi che stavi in punizione con Vitious per aver fatto andare dentro alla gola di Piton lo scarafaggio con cui si stava esercitando?" domandò Sirius provocando la ridarella di Mary. Guardandolo ancora più male, mi abbracciò più forte.

" Già... brutti ricordi... ma continua Felpato, su!" disse con un falso sorrisino innocente. Ma quanto era stupido?

" Bè, stavamo litigando con Pix perchè voleva avvertire Gazza che stavamo mettendo della Caccabombe nel corridoio... quindi quando è passato il Barone Sanguinario abbiamo pensato bene di fargli credere che Pix ci stesse costringendo a metterle... eravamo al secondo anno, piccoli comunque... e da quel giorno il Barone Sanguinario ci reputa degli angioletti, e dice sempre a Pix di smetterla di darci il tormento! Peter poi è stato un attore incredibile!" ammise. E vedi il nostro innocente Peter. Avevo sonno. Tanto tanto sonno. Mi aggrappai alla spalla di James. Scavalcammo il ritratto della Signora Grassa ed entrammo nella Sala Comune. Mentre Sirius e Mary si salutavano in maniera molto esplicita, presi da parte James.  

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** Invito ***


" Sicuro che gli piaccia davvero? Se la fa soffrire ti giuro che..."

" Tranquilla, non gli avrei mai permesso di avvicinarsi a lei se non fosse stato cotto. Era da anni che la guardava. Ma ha avuto il buonsenso di tenere la cosa per sé, non come me che lo sono andato a dire ai quattro venti..." disse portandosi una mano dietro alla nuca.

" Ho parlato con Remus" dichiarai. La sua espressione si fece più seria.

" E lui..."

" Ha detto che me lo dirà domani... CE lo dirà domani, anche a Mary.

" Lily... la cosa non riguarda solo Remus... cioè, lui è la causa di tutto ciò, anche se non c'è un giorno della mia vita in cui mi sono pentito di averlo fatto, anzi... io sono contento di ciò che sono, di ciò che siamo, però... è una cosa pesante, Lily!" disse alla fine. Annuii.

" Immagino...

" No, fidati, non lo immagini neanche. Io anche pensavo di immaginarlo... ma... Lily, qualsiasi cosa ti diremo domani, devi promettermi una cosa!" affermò prendendomi per mano e guardandomi negli occhi. Per poco non mi persi.

" Dimmi.

" Che non cambierai parere su di noi. Soprattutto su Remus. Tu sei una ragazza intelligente e non penso che lo farai. Ma ci sta gente... la maggior parte lo farebbe, fidati. Dillo anche a Mary. Non la conosco benissimo, non so come potrebbe reagire!

" Mary è assolutamente degna di fiducia, James. Lei è abituata a giudicare le persone per ciò che davvero sono, non per le apparenze!" osservai infastidita.

" Ed è proprio questo che mi spaventa..." disse James sussurrando. Lo guardai stupito. Che cosa....?

" Domani comunque saprai tutto. Tutto. Tutti i nostri segreti. Spero che capirai. Non so se avresti fatto lo stesso. Ma per me... sarebbe il massimo disonore tradire un amico!"

Annuii. Già, era una persona leale. Mi baciò. Mi baciò lentamente. Quasi svenni. Quasi non volevo più andare a letto. Quasi...

" Ti amo Lily, non te lo dimenticare mai!" disse andandosene di fretta con Sirius. Mi lascia andare sul divanetto. Mary si mise accanto a me con l'espressione di chi è stata appena baciata da un Dissennatore. Vedendo che l'espressione non se ne andava, mi preoccupati

" MARY? STAI BENE?

" Io... sì..." sussurrò con una flebile e sottile voce.

" Ma... quello era Sirius Black?" chiese stordita. Ok, nulla di cui preoccuparsi. Meno male.

" Sì, Mary... quello a cui hai scattato la foto di nascosto al secondo anno, di cui hai una ciocca dei capelli tagliata abusivamente, al quale parli sempre come una cretina... si, proprio lui!"

Mary cominciò a saltellare. Era così buffa che mi costrinse a ridere con gusto.

" Ho baciato Sirius Black, ho baciato Sirius Blaaaaaaaack!!!!" iniziò a cantare acutamente. Ma che diamine di amici avevo?

Alice Frudge si sedette vicino a me e a James il giorno dopo. Di fronte a noi avevamo come al solito Sirius e Mary, che finalmente esternavano i propri sentimenti. Dire che Mary aveva ricevuto quel giorno sì e no dodici maledizioni non pronunciate da parte di tutte la fan di Black, è dire poco. Mi stupivo nel vederla ancora viva.

" Ciao James! Lily! Sirius! Ma tu adesso stai con Mary?" chiese sedendosi allegramente. Ecco, Alice era una di quelle persone sempre e perennemente allegre. L'avevo sempre vista con un sorriso stampato sulla faccia lungo quattro chilometri. Stava con Frank Paciock da più o meno cinque anni. Erano carinissimi insieme. Frank e James erano amici, mentre io e Alice... non la conoscevo benissimo, malgrado stessimo in classe insieme da ben sette anni.

" Sì..." sussurrò Sirius abbracciando una Mary al settimo cielo.

" Spettacolare! Sentite, per la sera di Halloween, Lumacorno da una festa dentro il suo ufficio! Lily, tu lo sapevi?" chiese. E come me ne potevo dimenticare... odiavo quelle stupide cenette.

" Sirius, tu lo sapevi che Lumacorno ha invitato anche te?" domandò lei. Sirius strabuzzò gli occhi.

" Sinceramente no!" ammise.

" Oh, è vero: Catherine Bells si è presa la febbre per l'allenamento di Quiddich... e Lumacorno allora ha detto che se volevi potevi venire tu al suo posto! Ha detto che comunque sei una persona... eccellente..."

" Certo, secondo me è solo perchè sono un Black... ammettilo Alice!"

" Io non sono nessuno Sirius per giudicarlo... anche se è un deficiente... però ormai quel che è fatto è fatto! E comunque sei invitato! Volevo solo dirti questo perchè Lumacorno mi aveva pregato di dirtelo... non so se io e Frank ci andremmo...

" Alice..." cominciai. James mi tappò la bocca.

" Assolutamente sì! Se venite ci vediamo lì! "

" Spettacolare!" disse Alice andandosene. Mi liberai dalla sua stretta.

" Ma sei impazzito? Ci sei mai andato a una di quelle feste?" chiesi.

" No, ma da quello che mi dicono sono una noia..." convenne.

" E allora perchè hai...?"

" Lily, in sei non centriamo sotto il Mantello dell'Invisibilità! Luna e Coda staranno sotto il Mantello... mentre noi, con una scusa, usciremo dalla festa e andremo in bel luogo...

" Domanda... perchè dobbiamo andare a quella festa?" chiese Mary.

" Perchè così se Gazza ci vedrà tornare dal nostro party... ci vedrà tutti ben vestiti, con l'aria di chi casualmente è appena uscito dalla festa di Lumacorno..." disse sorridendo. Scossi la testa.

" Voi siete dei geni del male, fatevelo dire!"

" La colpa è di James mia cara, fattene una ragione, il tuo ragazzo è diabolico!" disse Sirius. Peter si materializzò accanto a noi.

" Ciao ragazzi! Wow, che occhiate! Io invece sono abbastanza riposato... sapete, ieri non è andata così male! Ho anche ripassato Trasfigurazione!" dichiarò tutto felice.

" Come sta Luna? Sei andato a trovarlo? Io volevo farlo, ma stamattina non ho proprio avuto la forza..." ammise Sirius.

" Mah sta bene! Oggi verrà, qualsiasi piano avete programmato! Perchè sono sicuro che un piano c'è!

" Ovviamente Coda... sennò perchè ci chiamiamo Malandrini?" sussurrò James 

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** Bella serata tra rivelzioni e Whisky ***


Quella sera doveva essere speciale. Era la prima festività che trascorrevo con il mio ragazzo ufficiale. E poi, che diamine, era James Potter! Insomma... la persona che ultimamente... Inutile dire che Mary era al settimo cielo. Anche se durante la giornata ci avevano trascurate altamente. Stavano appiccicati a Remus, forse per capire come agire. Stasera ci avrebbero rivelato il loro grande segreto. Mary uscì dal bagno tutta truccata e vestita. Era ora, visto che io stavo ancora in divisa.

" Come sto?" chiese guardandosi allo specchio. E come poteva stare? Una regina! Indossava un abito del colore del cielo che le arrivava poco sopra le ginocchia, un paio di tacchi bianchi, capelli castani finemente raccolti in uno chignon leggermente ondulato, orecchini pendenti e trucco luccicante. Era pronta per la passerella.

" No, dico: fatti un po' più bella!" dissi sorridendo e acciuffando i miei vestiti. Lei sorrise timidamente.

" Dici che gli piacerò?" mi domandò con una voce tremante. La riguardai. Solo un pazzo poteva dire di no.

" Rimarrà senza fiato!" convenni sinceramente. Era davvero troppo perfetta. Entrai in bagno. Poggiai il vestito sopra il lavandino. Ok, calma Lily. Cominciai a sentire il cuore battere forte. Mi agitavo sempre prima delle feste. Anche alla festa di Petunia. Mi agitavo sempre. Insomma... tutta quella gente che ti squadra... quelle persone con cui parlare... e se non piacessi a nessuno? NO. Stavolta era molto diverso! C'era James. Lui non era capace di far sentire a disagio la gente. E c'erano Mary, i Malandrini, Alice... Come avrei potuto sentirmi di troppo? Calma. Feci scorrere l'acqua. Infilai titubante il mio vestito nero.

" Bè... sono..." dissi uscendo.

" Stupenda! Davvero!" mi sistemò un po' e uscimmo.

Sirius e James ci aspettavano all'Ingresso. Tutti stavano al Banchetto, quindi c'eravamo solo noi. Li scorgemmo dalle scale. Sirius camminava avanti e indietro, nel suo smoking nero e blu elettrico. Dovevo ammetterlo: l'espressione di Mary non mi sorprese, visto che era davvero un bel ragazzo. Ma James... Bè, era James. Nel suo completo grigio e rosso sembrava... non so. Era qualcosa di indescrivibile. Aveva i capelli più scompigliati del solito, e tra le mani reggeva qualcosa. Si vedeva che l'osservava pensieroso. Scendemmo le scale. Pensavo che sarei cascata, per quanto erano alti i tacchi. Vidi lo sguardo sconvolto di James e quello estasiato di Sirius. Mi avvicinai lentamente a loro. James sembrava paralizzato.

" Ciao Sirius..." sussurrai. Mary ovviamente ci si buttò subito addosso senza farlo rispondere. Non contestai e mi diressi verso James. Calma Lily, calma. Lui mi fissava immobile.

" Ho em... qualcosa che non va?" chiesi toccandomi i capelli. Che avevo di sbagliato? Lui scosse la testa a bocca aperta.

" Allora... cosa c'è?" chiesi esitante. Deglutì profondamente.

" Io... cioè tu... sei bellissima... anche un po' troppo secondo me... cioè... copriti... insomma..." disse sfilandosi la giacca. Mi scappò un sorrisetto rivelatore.

" Sono con te... " dissi. Lui non capiva niente ovviamente.

" Sì, ma cioè... tu sei bella anche in pigiama, Lily! Così attirerai l'attenzione di troppe persone!" cominciò, ma lo bloccai. Lo baciai per prima. Lui rimase ancora immobile, con gli occhi chiusi. Ancora non aprendoli, alzò l'indice.

" Non avevo finito, e..."

" Shhh! Zitto!" dissi abbracciandolo. Mi accarezzò i capelli.

" Oh, Lily, vuoi farmi stare preoccupato per tutta la sera?" chiese. Annuii divertita. Ah ah, fregato. Ci avviammo tutti e quattro verso l'ufficio di Lumacorno.

" Peter e Remus?" chiese Mary, tenendo Sirius per mano.

" Arrivano un po' più tardi, ci aspettano direttamente lì!" disse James esultante. Guardai Mary un po' agitata. Chissà che ci avrebbero fatto vedere...

 

Arrivammo davanti alla porta. James ce l'aprì. Davanti a noi si aprirono un miliardo di colori, festoni e decorazioni varie. Una moltitudine di gente stava davanti a noi a sorseggiare limonata. Presi un respiro ed entrai. Lumacorno si avvicinò a me con la velocità di un puma.

" Lily! Ma che sorpresa! Ti giuro, non mi aspettavo la tua presenza! Ma sono onoratissimo! Oh, ci sta anche James vedo! E Sirius! Mary! Ci siete proprio tutti eh? Lily , vorrei presentarti un mio amico e collega, il signor Gregory Widmond, presidente dell'associazione dei " Giovani Pozionisti Emergenti"!" un omino provvisto di occhiali mi strinse la mano, squadrandomi per bene. James si fece più vicino.

" Ti piacerebbe..."

" Oh, professor Lumacorno, la sente questa canzone?" chiese James. Lumacorno si girò tendendo le orecchie.

" Sì, originale..."

" Mi scusi, ma non posso non far ballare la mia dama! E poi è la mia canzone preferita... mi scusi!" e con questa brillante scusa mi portò via e mi condusse sulla pista da ballo. Cominciammo a ballare. Ovviamente io ero impacciata e maldestra, mentre lui era a suo agio e bravissimo.

" Ma queste scuse te le inventi sul momento?" gli chiesi stretta a lui.

" Quel tipo non mi piace per niente... mi sa tanto di maniaco sessuale..." aggiunse.

" Ma tanto ci sei tu con me... quando sto con te sono... tranquilla... " dichiarai. Lui mi sorrise. Quel sorriso... non l'avevo mai visto prima da lui. Era... non so spiegarlo. Cercai con gli occhi Mary e Sirius. Stavano bevendo qualcosa. Conoscendo Mary, aveva preso di sicuro un bicchiere di Whisky Incendiario. Percorrendo la sala con lo sguardo, vidi la figura di Severus che emergeva tra la folla. James non l'aveva notato. Mi guardava troppo male. Mille pensieri si affollarono nella mia testa. Severus... il mio migliore amico... quanto mi poteva mancare... mi allontanai un secondo da James.

" Andiamo da... Mary e Sirius?" chiesi. Lui mi prese e mi portò via. Vidi Severus allontanarsi, andando sul terrazzo con Lestrange.

Ovviamente Mary stava sorseggiando Whisky.

" Lily! Ti stai divertendo?" chiese urlando. Sirius la teneva per mano.

" Sì! Ma vorrei che ci fossero anche Remus e Peter!" dissi.

" Allora andiamo! Sir, che dici, saranno arrivati?" chiese James. Sirius annuì, e silenziosamente uscimmo dall'ufficio.

Percorremmo il corridoio e arrivammo in una zona del Castello che non avevo mai visto. Da un muro apparentemente nudo, apparve una porta, dopo che Sirius ci passò davanti tre volte. Entrammo. Remus e Peter stavano comodamente adagiati su una poltrona accogliente.

" Sirius! James! Era ora!" disse Remus alzandosi. Anche lui aveva cercato di tirarsi a lucido. Con scarsi risultati ma ci aveva provato. Peter si avvicinò tremane. Aveva il gel nei capelli. Forse lo stess gel che aveva usato James al primo appuntamento... Mi sedetti con Mary sul divano. I Malandrini stavano davanti a noi. Erano un po' imbarazzati, si vedeva. Ma non interrompevano il contatto visivo con noi.

" Allora..." cominciò Remus.

" Ora vi svelerò il mio segreto. Vi prego di non urlare. Se non mi vorrete più vedere... è comprensibile, sapete? Ma non ve lo impedirò. É ovvio che non mi vorrete più vedere. É normale. Io... ve lo dirò. Quando ero piccolo, mio padre ha offeso uno dei più grandi delinquenti della zona. Non ho mai saputo come si chiamasse. Ma... egli giurò vendetta e... mi morse. Per fare un torto a mio padre. Io... io sono un Lupo Mannaro" disse.

Panico. Mi sentii la mascella cadere giù. I miei occhi avvamparono. No... Remus no... Non era vero... era solo la stupida teoria di Severus...

" Stai scherzando?" chiese Mary seriamente.

" No, Mary, è tutto vero" confermò Sirius. Mary tacque e sprofondò nel divano. Io non ci volevo credere.

" Ma Remus, non è possibile... i Lupi Mannari sono feroci... ti avremmo sentito ululare... sei sempre stato qui a scuola..." cominciai. James prese parola.

" No, è qui che ti sbagli: quando è trasformato, Remus non sta a scuola. Sta nella Stramberga Strillante. Il Platano Picchiatore rappresenta l'entrata della Stramberga. Noi ce lo accompagniamo. E stiamo con lui mentre si trasforma"

" Ma è impossibile! I Lupi Mannari attaccano l'uomo! Sono sicura!" dissi. James si rattristì.

" Già... l'uomo. Ma l'animale?"

" No, in genere essi non attaccano gli animali... a meno che non se li voglia mangiare, ma in caso di un Lupo Mannaro non so... dovrebbero mangiare solo uccelli e qualche volta cinghiali..." confermai. James fece un cenno con la testa a Sirius. Un momento dopo Sirius era sparito: al suo posto, un enorme cane nero. Urlai. Sembrava il Gramo. Subito il cane prese di nuovo il posto di Sirius. Mary era pietrificata.

" Coda!" sussurrò Remus.

Peter fu rimpiazzato da un topo che si mise a correre intorno a noi. Poi riprese la sua sembianza umana. Mi era tutto chiaro. Mi era tutto chiaro finalmente: erano Animaghi. Ecco come avevano percorso tutto il giardino di Hogwarts. Ecco svelato il loro mistero. Animaghi. Ma certo.

" James..." sussurrò Sirius. James si alzò. Si mise in piedi e in due secondi avevo davanti a me un magnifico cervo. Ramoso. Un cervo bellissimo, dal manto castano e fluente. Lo accarezzai con una mano. Era bellissimo. Ritornò normale. Per un momento incalcolabile ci fissammo negli occhi. Ecco lì il loro segreto. Remus guardava me e Mary desolato. Mary era sulla poltrona, sprofondata. Presi un sospiro.

" Grazie per avercelo detto, ragazzi" dissi. Mary annuì nervosamente. Era sconvolta come me.

" Ora lo sapete. Nessun altro lo sa in tutta la scuola. Ma neanche in tutto il mondo. Non l'abbiamo detto a nessuno.

" Vuol dire che siete Animaghi non registrati?" chiese Mary. Sirius annuì.

" Sì, ci è voluto del tempo, ma abbiamo imparato da soli. É l'unico modo per andare in giro con Remus senza essere scoperti!"

" Sapete... la mia natura di Lupo... non è proprio piacevole" ammise abbassando lo sguardo verso il pavimento.

" Avrete paura di me, immagino!" sussurrò. La pena mi invase il corpo. Gli presi la mano.

" Guardami" dissi. Lui alzò la testa.

" Io... ti ho fatto una promessa. Il mio parere su di te non è cambiato, Remus. Questa rivelazione è solo la spiegazione di numerosi episodi che sono successi. Ma nulla di più. Ecco perchè stavi sempre in Infermeria. E perchè Peter ci ha ridato le bacchette quella sera e tutta una serie di cose... io ti voglio bene davvero, lo giuro. E per me potevi anche essere un vampiro. Questo non cambia niente " dichiarai. Mary si alzò.

" E neanche per me! Sei sempre un bravo ragazzo, Remus, e il fatto che tu abbia deciso di dircelo ti fa solo che onore!" disse. Remus sorrise esitante.

" Ho solo una domanda: Silente sa di tutto questo?" chiesi. Sirius rispose al posto di Remus.

" Sì, lo sa, e gli ha comunque permesso di frequentare Hogwarts. Anche se ignora che ci sono tre Animaghi non registrati. É stato lui a piantare il Platano Picchiatore, per impedire che qualcuno vedesse Remus da Lupo. Solo un cretino è riuscito a scoprire tutto..." mormorò.

" PITON" sibilò Codaliscia. Restai a bocca aperta.
" CHE COSA..."

" Qualche anno fa. Fortunatamente Ramoso gli ha salvato la vita. L'ha scortato fino alla fine del tunnel, mentre io e Peter distraevamo Remus. Devi sapere che Remus quando si trasforma non sa quello che fa. Ammetto che la colpa in parte fu anche mia: odiavo il modo con cui Piton ci faceva domande su dove andassimo la notte... ho pensato di impaurirlo dicendoli dove andavamo e come facevamo ad entrare... non pensavo che l'avrebbe fatto davvero... e meno male: lo scherzo poteva rivelarsi molto grave. Silente lo costrinse al silenzio!" disse Sirius.

" Ma questo non ha fermato la sua voglia di sottintendere sempre la cosa con me..." boccheggiò Remus. Severus... l'aveva sempre detto che quel Lupin aveva qualcosa di sospetto... e aveva ragione... no, non aveva ragione. Remus poteva anche avere un problema, ma era sempre Rem. Una persona deliziosa e gentile. Mary si rivolse a James.

" E tu hai salvato la vita di Piton?" dissi. Ma lo sapevo già. Mi era giunta una voce. Era stato anche uno dei motivi per cui avevo litigato con Severus. Sapevo che era successo qualcosa di strano quella notte.

" Già... sai com'è, volevo avere io l'onore di ucciderlo per primo!" disse sorridendo. Ridemmo tutti. La cosa era troppo comica per non ridere. Notando le bottiglie che i Malandrini erano riusciti a rimediare, Sirius prese la parola, agitando la bacchetta.

" Propongo due brindisi!" esclamò. Magicamente mi trovai con un bicchiere in mano, riempito fino all'orlo di una sostanza verde. Alzò il suo.

" Al signor Remus Lupin, per essere sempre una persona dolce, sensibile e assolutamente leale!" disse guardando Lupin.

" E un altro alle signorine Mary e Lily, che dimostrano come sempre di non fermarsi alle apparenze ma di trovare sempre il bello in ogni cosa! Un brindisi!"

Tutti alzarono i bicchieri e io li seguii.

" Felpato, Lily non..." cominciò James.

" Beve?" chiesi sarcastica.

" No, tu non bevi, io in camera ubriaca non ti ci voglio portare!" disse lui scatenando l'ilarità generale.

" Tranquillo, so reggere questo...

" Assenzio! Alcolico Babbano! É Halloween, ragazze, bisogna festeggiare!" disse Sirius.

" Messer Felpato ha ragione sai? A Remus!" dissi bevendo tutto il contenuto. Non l'avessi mai fatto. Gola in fiamme. Lacrimando, mi abbandonai alla festa. Fu troppo divertente. Con i Malandrini era sempre così. Ci si divertiva e basta, senza pensare a niente. Grazie al terzo bicchiere di assenzio, fui presa da un attacco di ridarella, che divertì tutti i Malandrini e Mary. Anche James, sebbene preoccupato, sembrava divertito dal mio stato brillo.

" Un brindisi a Lily che sta vivendo la sua prima sbronza!" suggerì Sirius alzando il calice. Mary anche non era sveglissima. Io e lei ridavamo per ormai niente. Remus anche era riuscito a ridere.

" Lily, stai bene?" chiese gentilmente sorridendo.

" Si... anche se bo, cioè... io non so bene come sto... ma se lo sapessi starei bene..." sussurrai non capendoci niente.

" Meno male che domani non ci stanno le lezioni!" disse Peter entusiasta e tutto rosso. Mary era avvinghiata a Sirius, e non si sapeva bene che stavano facendo. James mi prese per un braccio.

" Andiamo, su, sono le tre di notte! Domani non voglio vederti mezza addormentata!" disse. Mi Alzai confusamente. Sentii solo i Malandrini restanti e Mary che decidevano di restare un altro po'. Mi feci scortare da James lungo i corridoi. Incontrammo Gazza, che James sorpassò con la scusa della festa. Sorrisi tra me e me. Ok, ero ubriaca, lo sapevo. Ma mi sarei ricordata di tutto. Non era la prima volta che succedeva: anche con lo champagne del capodanno di tre anni fa. Ma questa volta era diverso. James mi bloccò sulle scale.

" Lily, ti devo prendere in braccio?" chiese gentilmente. Scossi la testa. Eppure quanto mi faceva male... lui interpretò il mio no con un sì. Mi sollevò gentilmente da terra, piccola com'ero. Arrivammo davanti al ritratto della Signora Grassa.

" Ma è ubriaca?" chiese lei guardandomi male.

" Ma no, è solo un po' brilla... sai, da Lumacorno c'erano anche gli alcolici..." inventò James sul momento. Entrammo. Mi appoggiai sul divano. James mi prese per le spalle.

" Amore... io non posso portarti fino al tuo letto... ma devi salire le scale e..."

" NO!" urlai. Mi guardò per sbieco.

" No?" chiese esitante. Annuii. Fare un discorso serio mi risultava difficile.

" Io vengo con te! Voglio dormire con te!" pretesi. Sbiancò letteralmente.

" Lily, io ti garantisco che non succederà nulla, ma penso che domani mattina te ne pentirai e mi considererai un maniaco sessuale e..."

" NO! Era una cosa che avevo in mente di fare già da prima della festa!" mentii. Non ci avrebbe mai creduto, ma provai.

" Lily, vai a letto, dai..." pregò. Scossi di nuovo la testa.
" Se non mi fai salire con te rimango a dormire qui!" dichiarai soddisfatta. A malincuore fu costretto ad accettare. Mi scortò fino al suo letto, dove mi sdraiai immediatamente. Quanto era caldo... e profumava. Sì, profumava di lui. James si tolse la maglietta, mentre io mi toglievo quelle scarpe altissime. Ora faceva caldo, nel tepore della notte. Era tutto buio. Non ci capivo molto. Vidi solo James togliersi gli occhiali e mettersi vicino a me. Strano, non l'avevo mai visto senza occhiali.

" Senza occhiali sembri un altro..." dissi debolmente. Sorrise. Mi prese la mano e la baciò.

" Shh... Lily... ora dormi che domani sono sicuro che non ricorderai più nulla" ammise. Lo accarezzai facendomi più vicina.

" Mm... sarà difficile dimenticarmi di... questo" e lo baciai.

" Questo" e lo ribaciai.

" E... questo" dissi abbracciandolo. Santo cielo, quanto era bello poterlo fare. Sì... era stata una bella serata... 

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** Ormai è troppo tardi ***


" Grazie per ieri..." bisbigliai sedendomi accanto a lui e con i Malandrini.

" Vedi di non farmi più prendere colpi... ieri sembrava che mi volessi violentare!" esclamò sollecitando le risate di tutti. Non potevo certo replicare visto che in cuor mio sapevo che era la verità. Arrossii violentemente.

" James, stai facendo arrossire Lily..." disse Peter avvicinandosi a me timidamente.

" E lo so... che ci vuoi fare! Faccio questo effetto..." ammise ridendo. Risi anche io. Fino a quando una gelida mano non si poggiò sulla mia spalla.

" Evans"

" Piton"

" Dobbiamo parlare!" dichiarò. Tra i Malandrini era sceso un innaturale silenzio.

" Io non ho niente di cui parlare con te!" dissi semplicemente.

" E io invece sì!" insistette lui.

" Hai sentito Piton? Ti ha detto di lasciarla stare!" esclamò James alzandosi. Mi alzai anche io. Sirius già aveva sfoderato la bacchetta. Mi misi in mezzo.

" James, tranquillo... ok, allora andiamo..." acconsentii incamminandomi con lui. James mi seguì.

" Lily, io non posso lasciarti con..."

" Tranquillo Potter, i miei amici stanno nella Sala Comune. Sono qui da solo.

James contrasse la mandibola.

" Due minuti" disse allontanandosi.

" Il tuo ragazzo è un po' nervoso, oserei dire..." osservò Severus. Sollevai le spalle.

 

 

" Non ha tutti i torti, direi... che vuoi? Vuoi cercare di tatuarmi quello stupido marchio a tradimento?" chiesi tagliente. Severus non rispose.

" Ho notato che vai in compagnia di quei... ragazzi... e la cosa non mi piace, Lily. Te lo dico in faccia. Te l'ho sempre detto: sono solo dei ragazzacci presuntuosi.

" Oh, scusi, ma lei chi è per dirmi una cosa del genere? Ci conosciamo? NO SEVERUS! Io e te non siamo più amici! E lo sai. Lo sai da quando hai considerato quei Mangiamorte i tuoi nuovi compagni. Smettila di guardarmi male quando sto con James. É un uomo migliore di quanto sei stato tu" confermai.

Piton si avvicinò a me con aria truce sul volto. " Io Lily non posso mentirti... Remus è..."

" Un Lupo Mannaro. Lo so" ammisi.

" Io te l'avevo detto. Avevo ragione.

" So anche questo. Ma ti sei sbagliato in tante cose Severus: sono dei bravi ragazzi dopo tutto. Persone oneste. E sicuramente non malvagie. Come gli amichetti tuoi.

" E tu ti fidi a girare con lui?" domandò perplesso.

" Certo Severus. Io non sono come te. Io non giudico le persone dal loro stato sociale, dalla loro condizione o... dal loro sangue. Come tu hai fatto con me..." ammisi quasi piangendo. Lui avvicinò di più. " No... con te no...

" Hai detto bene Sev: non con me. Ma con tutti gli altri? Vi sento come parlate. Credi che non me ne accorga? Te l'ho già ripetuto due anni fa: sei cambiato, e odio le cose che dici e che fai. Non sei più tu. E smettila di guardarmi. Io per te non sono più nessuno, mettitelo bene in testa!" gridai. Prima che Severus potesse ribattere, arrivò James. " Tutto apposto qui?" chiese.

" Sì, Severus se ne stava andando" affermai prendendogli la mano. Piton se ne andò sconfitto. James prese il mio viso tra le mani. Ero affranta.

" Stai bene?" chiese. Annuii poco convinta. Ma che dovevo fare. Mi abbracciò. Mi scese una lacrima.

" Lo sai che è innamorato di te?" mi chiese. Non risposi. Dentro di me, sapevo che era così. Ma io volevo bene al Piton che era stato, non a quello che era diventato. E il volere bene è diverso dall'amare. Era come un fratello per me. Ma nulla di più.

" E non posso neanche dargli torto. Tutti si innamorerebbero di te" disse. Mi sfuggì una risata. " Tutti i malati di cervello cioè..." sussurrai.

James mi fissò negli occhi. " Non mi piace come ti parla. Come si comporta. Come ti guarda. Ecco, soprattutto come ti guarda" ammise quasi controvoglia.

" Sai, anche Severus una volta mi aveva detto che non gli piaceva come mi guardavi... alla fine penso che se aveste messo da parte tutte le amarezza... non so... sareste diventati amici dopotutto..." mormorai. James non rispose. Sapevo che la pensava diversamente. Ma non m'importava. Io ormai avevo scelto la mia strada, glielo avevo detto due anni fa. Ormai era troppo tardi per tornare indietro.  

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** Inizio delle vacanze ***


Il mese di novembre in compagnia dei Malandrini mi sembrò volare a velocità supersonica. Frequentavo con loro le lezioni, facevo i compiti con loro e mangiavo con loro. Ormai io e Mary eravamo parte integrante del gruppo. Vedevo tutti con un occhio diverso: Remus ovviamente era solo che migliorato, Peter non lo consideravo più un lecchino ai comodi di James, ma un ragazzo impacciato, timido, ma capace di aiutarti in qualsiasi situazione; Sirius non era più il solito presuntuoso, ma una carica di battute e spirito d'iniziativa, sempre allegro ed energico. E poi c'era James. James non so... era tutto quello che avevo sempre sognato, nel bene o nel male. Era sempre occupatissimo tra Quiddich e altro, ma quando stava con me... mi guardava come fossi la sua ancora di salvataggio, una specie di divinità. E ovviamente non mi sentivo niente di tutto questo.

Remus era stato male già due volte. Una il 7 novembre e l'altra il 7 dicembre. Meno male avrebbe passato le vacanze di Natale da umano. Ridendo e scherzando, stavamo già alle vacanze di Natale. O meglio, era il quindici dicembre quando ne parlammo. Stavamo nella Sala Comune, stringendo tra le mani una bella tazza di tè ( portato da Sirius e Peter da Mielandia).

" Che farete durante le vacanze di Natale?" chiese James assonnato.

" Studio qui a Hogwarts. I miei vanno a sciare con mia sorella e il suo fidanzato. Dubito che sarebbe felice di vedermi..." ammisi.

" Io lo sai James, non avendo niente da fare devo per forza tornare da quei... mostri dei miei parenti..." sibilò Sirius tra i denti.

" Io em... penso che starò a casa... ad aiutare mia madre..." commentò Peter.

" Resto qui ad Hogwarts!" disse Remus.

" Non so..." ammise Mary.

James si alzò di scatto.

" Bene, allora mollate tutto perchè siete ufficialmente invitati alla festa di Natale alla Casata dei Potter! E non accetterò un no come risposta!" disse entusiasta. L'idea mi affascinò per un secondo. Ma poi ci pensai meglio.

" Mi piacerebbe ma... non saprei dove dormire... io abito in quartieri Babbani..."

" E che problema c'è? Tutti a dormire a casa mia! Sir, tu la conosci casa mia, potrei farci vivere un esercito per quante stanza sono vuote!" Sirius annuì sorridendo sognante.

" Ti giuro James Potter che se mi salverai di nuovo dal passare il Natale con quei..."

" Mi farai un enorme favore: convinci Remus al posto mio, quando comincerà a dire che è di troppo, che non vuole disturbare e cose varie!"

Sirius annuì soddisfatto beccandosi un piccolo schiaffo da Remus. Peter sembrava assolutamente contento della cosa. Scambiai uno sguardo con Mary. Sarebbe stato grandioso...

" Ok, ci siamo! Dovrei mandare un gufo ai miei però..." sussurrai imbarazzata. James era contentissimo, e tra le risate e gli scherzi decidemmo che era la meglio cosa per tutti.

 

Le vacanze arrivarono in un batter d'occhio. Mentre stavo nel Dormitorio, rilessi la lettera di mia madre.

" Cara Lily,

mi dispiace davvero di non poter passare le vacanze insieme a te. Lo sai come è fatta tua sorella... non vuole distrazioni. E Vernon le vuole davvero bene, spera che finiranno per sposarsi. In realtà lo spero anche io, mi sembra un bravo ragazzo anche se dai modi un po'... strani... ma ognuno è quello che è no? Comunque da una parte sono anche contenta per i nuovi amici che ti sei fatta! Ma spiegami... come è nata questa intesa con James Potter? Mi ricordo che l'anno scorso quando ti mandava i fiori a casa tu li buttavi sempre... Ma tranquilla, non mi devi spiegare niente. Dammi solo l'indirizzo della casa dei Potter, così potrò mandarti gli auguri!

Buon divertimento tesoro!

La tua mamma"

Era vero. Avevo sempre odiato i fiori che mi mandava James, o meglio, quell'arrogante di Potter. Ma adesso era tutto cambiato. Mary s'intrufolò tra i miei pensieri.

" Andiamo Lily, l'ufficio della Mc Granitt sarà affollatissimo... e poi i ragazzi stanno già lì... che cos'è quella?" chiese indicando la lettera. La misi nella borsa.

" La lettera di mia madre... la stavo rileggendo... da una parte mi dispiace per Petunia..."

" Lily, con tutto il rispetto, tua sorella è una vacca, cioè non può assolutamente ignorarti e disprezzarti in questo modo! Tu sei troppo buona! Prima Severus, poi Petunia... se la gente non ti vuole, dimenticala! É così che va avanti il mondo!" mi disse duramente. Aveva ragione, lo sapevo. Annuii alzandomi.

" Andiamo"

Percorremmo le scale fino all'ufficio della McGranitt, pieno zeppo di gente. Remus si fece spazio tra la folla. Vidi anche Severus, che sparì prima improvvisamente nella folla.

" Lily, Mary! Di qua!" gridò. Arrivammo presto all'imboccatura del camino. La McGranitt ci guardava attentamente.

" Evans, dove state andando tu e la signorina Mary?" chiese impassibile.

" Alla Casata dei Potter professoressa. Passano le vacanze con noi!" disse Remus.

" I vostri permessi..." dopo che la McGranitt ebbe esaminato i permessi, ce li restituì soddisfatta.

" Molto bene! Sembrano autentici! Dio solo sa quanti permessi falsi per intrufolarsi alla festa dei Potter ho trovato..."

" Perchè?" sussurrò Mary a Remus.

" Diciamo che lo vedrete dopo... adesso entriamo... l'indirizzo è Godric's Hallow numero 94... ve lo ricordate?

Annuimmo. Entrò prima lui.

" Godric's Hallow!" gridò, e sparì tra le fiamme verdi. Mi feci coraggio. Entrai nel camino. Afferrai una manciata di povere.

" Godric's Hollow!" esclamai. Vorticai tre i focolari, in un trionfo di fiamme verdi. Non era la prima volta che ricorrevo alla Metropolvere, ma ogni volta era sempre una tortura. Caldo, troppo caldo. Caddi nel focolare con gli occhi. Chiusi. Riaprendoli vidi Peter che mi aiutava a mettermi in piedi.

" Benvenuta Lily... alla Casata dei Potter!" esclamò lui squittendo. Aprii gli occhi e vidi non una casa... una reggia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** Dorea Potter ***


 

Tutto era assolutamente magnifico. Il pavimento era cosparso di marmo rosso, mentre le pareti erano dorate. Ampie finestre circondavano il salone, le quali si affacciavano ai terrazzi che si affacciavano su giardino. La sala era ricca di mobili, poltrone e altro ancora. Tutto rigorosamente stile... " Grifondoro", lo dovevo ammettere. Sirius mi venne incontro.

" Io adoro questo posto! La mia famiglia ha tutti gli interni verdi e argento... Penso che adorerebbero questo posto!" affermò ironico. Alle mie spalle trovai Mary.

" Ma questo posto è... Grandioso!" disse confermando i miei pensieri. Ma dov'era James?

" James sta em... mettendo in ordine la sua camera!" disse Remus.

" Sai, Dorea non vuole che i domestici gliela mettano apposto..." sussurrò Sirius a Mary. Io dal canto mio trovavo tutto ciò assolutamente surreale. E mamma diceva che Vernon era un buon partito! Non che fosse importante, ma penso che persino Vernon sarebbe sprofondato nella vergogna vedendo una casa del genere.

Sirius ci fece da guida attraverso l'ala est della casa. Lì ci saremmo state noi. La nostra camera era già stata preparata. Praticamente era grande quando la Sala Comune. C'erano anche lì poltrone e mobili, e un bel letto a baldacchino per me e Mary. I colori ovviamente non facevano che rimarcare quanto la famiglia di James appartenesse a Grifondoro. Era una realtà con cui non avevo mai avuto a che fare. Non ero mai stata a casa di maghi, neanche da Mary. Il bagno era ampio e biancheggiante, stile imperiale. Insomma, mi sentivo una principessa. Ma era una famiglia anctica, di tutti purosangue. Era ovvio che fosse così. Mi sorse un dubbio. Mi avvicinai a Sirius.

" Sirius... senti... non è che magari... la madre non vuole che... insomma, io in teoria sono nata da genitori Babbani... e qui sono tutti Purosangue..."

" Scherzi? La famiglia Potter è una delle più grandi sostenitrici dei diritti dei Nati Babbani! Odiano profondamente chiunque pensi che i Nati Babbani siano secondi a qualcuno... e come avrai visto il padre di James è anche morto per questo..." sussurrò.

" Non si sono mai sposati con Nati Babbani solo perchè sai, frequentando l'alta società... va a finire che sono tutti Purosangue! Ma penso proprio che ci sarà una svolta quest'anno..." aggiunse. Arrossii fino ai piedi. Improvvisamente, James Potter sbucò da un angolo.

" Ragazzi! Che bello, finalmente siete tutti arrivati! Mia madre è super eccitata! Poi la conosci Sir... è una donna facilmente impressionabile!" disse avvicinandosi a me.

" E come darle torto Ramoso... con te!" dichiarò scoppiando a ridere. James mi prese per mano e rivolgendosi anche a Mary.

" Ve la voglio presentare! É assolutamente necessario!" disse e ci incamminammo. Io ero rimasta zitta zitta: l'idea di incontrare Dorea Potter... mi faceva davvero paura.

Entrammo nella cucina, piena di pentole e arnesi simili. Non ci feci neanche caso: la mia attenzione era rivolta verso la donna che mi stava davanti.

Dorea Potter era una donna sorridente e spensierata. Castana con i capelli mossi, occhi color nocciola, labbra sottili e rivolte all'insù, indossava un abito verde scuro, molto stile professoressa McGranitt. Si vedeva che aveva modi regali e aristocratici, ma quando vide il figlio si sciolse completamente.

" Tesoro! Allora mi hai portato i tuoi amici! Finalmente! Scusami, ma non me li ricordo tutti... siete poi così cresciuti dall'anno scorso... vabbè, ovviamente Sirius lo riconoscerei anche se si facesse biondo! Bentornato a casa Sirius! E voi? Non mi dire che sono..."

" Remus e Peter mamma, non so se ti ricordi..."

" Ma certo, Remus, mi ricordo dei bei discorsi che facevamo! E Peter, ti sei davvero alzato!" disse con voce melodiosa, quasi cantando. Rivolse i suoi occhi verso di noi.

" E queste belle signorine chi sono?" domandò gentilmente.

" Allora, questa è Mary MacDonald..." disse James.

" é un vero piacere per me, signora!" disse Mary.

" MacDonald! Oh, conosco tuo padre! Davvero un'ottima persona! Sai, una volta venne anche qui a casa nostra, era un amico di Charles. Chissà se si ricorda...

" Sì, signora, mi ha anche chiesto di salutarla vivamente!" asserì Mary. La signora Potter le rivolse un largo sorriso. Vedendo il mio sguardo, chiese dolcemente.

" E tu cara sei...?"

" Questa mamma è Lily Evans!" disse James sorridendo. Lei strabuzzò gli occhi, con lo spettro di un sorriso entusiasta sul volto.

" James, non dirmi che è proprio..."

" Ebbene sì!" convenne lui indicandomi. Che cosa sapeva la madre? Volevo Smaterializzarmi.

" Oh, cara! É un piacere averti qui! Mi scuso immediatamente per le cose che ha fatto mio figlio! Quando vuole sa essere un ragazzaccio!" disse prendendomi per le mani.

" No em... insomma... alla fine è servito pure quello..." commentai a bassa voce.

" Ma poi tu lo sai, gli uomini... James quando ci si mette è più testardo di un mulo!" James sbuffò ironicamente.

" Ma adesso immagino che vorrete sistemarvi nelle vostre stanze... Oh, e fate come se foste a casa vostra! James! Gli hai già fatto vedere la tua camera?" chiese.

James sprofondò nella vergogna più assoluta.

" Io non penso che vogliano..."

" Ma sì che vogliamo, Ramoso, non ti faremo mai un torto così grande!" esclamò Sirius facendo ridere la signora Potter.

" Sirius, mi sei mancato adesso andate in camera di James... vi faccio portare un tè più tardi! Queste stagioni... fa davvero freddo... Con il vostro permesso..." disse e con un lieve cenno della testa, se ne andò. Rimasi a fissarla mentre se ne andava con una vena di ammirazione.

" é davvero una brava persona tua madre, James!" osservò Mary. James sorrise.

" Lo so... davvero non potrei vivere senza di lei... ma ora andiamo, dai!" disse e ci scortò fino alla sua stanza, al secondo piano. Arrivammo davanti a una porta fatta di legno massiccio. James l'aprì e ci fece entrare.

La stanza di James era molto ampia e colorata. Prima cosa: non si vedevano le pareti. Il muro era pieno di immagini in movimento raffiguranti la sua squadra di Quiddich preferita o innumerevoli immagini di Boccini d'Oro. I poster raffiguravano anche scope, o personaggi famosi degli sport dei maghi. Una parete invece era completamente dedicata ai Malandrini. Stavano sotto l'albero, davanti alle classi, al Banchetto... per James gli amici erano tutto. Il letto era coperto da una soffice coperta piena di Boccini D'oro che sciamavano in tutte le direzioni. C'era una scrivania al lato del letto, di legno rossa, con tutti fogli ammucchiati. Osservai il comodino. Scorsi due foto finemente incorniciate: una raffigurava lui e il padre che si abbracciavano. James era molto piccolo: avrà avuto sei anni. Il padre invece era un uomo fiero, composto e rigido. Sorrideva, in una sorta di sorriso contenuto, ma carico di sentimento. I suoi capelli erano uguali a quelli di James, e come lui, portava gli occhiali. Gli assomigliava molto, anche se aveva gli occhi azzurri. La seconda foto invece era piccolissima, e ritraeva solo la faccia di quella ragazza che era... IO? Dal mio sussulto di stupore, James capì tutto. Si avventò sulla foto, coprendola.

" O NO! Pensavo di averla tolta! Ora chissà che penserai..." disse dandosi una botta sulla testa. Ovviamente tutti risero, me compresa. La situazione non era per niente seria! Lo abbracciai. Non c'era bisogno di parole. Assolutamente no. Bastava stare lì, con lui.  

Ritorna all'indice


Capitolo 56
*** Al chiaro di luna ***


La nostra permanenza nella Casata dei Potter, si rivelò entusiasmante. Prima cosa: stavo con James ogni ora. Non che a Hogwarts non fosse così, ma non c'erano lezioni, né compiti, né allenamenti di Quiddich... poi la signora Potter era gentilissima. La persona più deliziosa che potessi trovare. Ci trattava sempre benissimo, e non ci negò mai un aiuto, sia per un consiglio che per qualcosa di più pratico. James poi ci faceva visitare tutti gli angoli della città, mostrandoci giardini e musei bellissimi. Arrivavamo a casa distrutti dopo il pomeriggio faticoso, e non mancava mai il tè delle sei e mezza da consumare nella stanza di James e la cena sfarzosa che facevamo in salone. Il ventitré dicembre, la signora Potter ci diede un'importante notizia.

" Bene ragazzi, siete pronti per domani? Ricordate di vestirvi bene, perchè saranno tutti tirati a lucido... non vorrei che vi sentiste a disagio..." disse. COSA?

" James, di quale festa sta parlando?" chiesi sottovoce.
" Di quella di Natale. Ci sarà una festa con tutti quei ricchi aristocratici... lo so, è una seccatura, però...

" James, io e Mary non abbiamo il vestito!" boccheggiai presa dal panico. Mary mi guardò interrogativa e terrorizzata.

" E che problema c'è? Mia madre ha sempre una soluzione... ora glielo dico..."

" Sì, ma con discrezione, James..."

" Certo, con discrezione..." annuì. Si rivolse verso sua madre.

" Mamma, Lily e Mary non hanno il vestito!"

Wow, quanta discrezione, Potter. Cercai di rimediare.

" Vede signora Potter, non sapevamo che avremmo..."

" Oh, immagino che James non vi abbia detto niente! Quando si parla di te poi, penso che si dimentichi anche come si chiama! Ma non c'è problema! Domani ho la mattinata libera, potrei portarvi a comprare qualcosa di adeguato!" disse entusiasta.

" Sarebbe bellissimo, ma né io né Mary abbiamo con noi tanti soldi..." ammisi imbarazzata.

" E che problema c'è? Offro io! Per due vestiti... per le amiche di mio figlio, questo e altro!

" Signora, davvero, non si deve disturbare!" esclamò Mary.

" E quale disturbo? Ho sempre sognato di andare a fare shopping con delle ragazze come voi! Sapete, mio figlio è maschio, ma se fosse nato femmina penso che l'avrei sempre portato a far compere!" esclamò. Probabilmente era davvero felice...

" Ma sai com'è, mamma, madre natura mi ha fatto così..." disse James. La signora Potter lo guardò smagliante.

" E io sono sempre fiera di te James... ma ora dovremmo proprio andare a letto... Oh, scusate, IO dovrei proprio andare a letto. Voi potete restare svegli quanto volete! Lily, Mary, domani alle nove andremo a fare compere, mentre questi gentiluomini" indicò i Malandrini.

" Staranno qui a preparare le cose per la festa al posto mio. Ora però vado a letto, sono molto stanca" disse congedandosi.

" Potevi anche dircelo che dovevamo portare un vestito!" disse Mary verso James.

" Lo so... è che non mi sembrava importante... il fatto che venivate tutti a casa mia mi ha distratto da questa assurda festa!" disse giustificandosi. Sorrisi stancamente. Solito James.

Andammo a letto. Mary indossò la solita camicia da notte. Sembrava una principessa. Io invece come al solito mi dovetti accontentare del pigiamone che mi aveva regalato mia madre. Assolutamente... imbarazzante. Mi infilai tra le coperte. Mary intanto si struccava in bagno.

" Carino da parte di Dorea accompagnarci!" disse lei.

" Già..." mormorai. Anche imbarazzante oserei dire.

" Insomma... è bello avere una madre no?" chiese voltandosi verso di me. Non risposi subito. Guardavo i suoi occhi brillare umidi. Mi alzai mettendomi a sedere.

" Penso che sia bello anche avere un padre. Questo James non ce l'ha. E tu sì. Pensaci!

" Lo so... ma sai Lily... la mamma è sempre la mamma..." sussurrò. Non feci in tempo a consolarla che sentii bussare alla porta.

" Chi è?" domandai. Sirius avanzò lentamente chiudendosi la porta dietro di lui. Improvvisamente mi sentii avvampare. Ero distrutta quella sera e con il mio pigiama di certo non facevo una bella figura. Mary si ricompose in cinque secondi ( e li avevo contati): si sciolse i capelli, lucidalabbra e giacchetto. Pronta per andare sulla passerella. Sirius sorrise vedendoci in quelle condizioni, ma decise di tacere quando vide la mia bacchetta poggiata sul comodino.

" Em... James... ti cerca!" affermò.

" Bene... e che vuole a quest'ora?" chiesi un po' infastidita. Cioè, era mezzanotte.

" Non lo so, ma è una cosa urgente, sta in camera, corri!" disse. Con mia grandissima riluttanza, abbandonai le mie coperte per andare a tentoni fino alla camera di James. Lui stava a letto, addormentato. Forse si era addormentato aspettandomi.

" James..." chiamai. Nessun segno di vita. All'improvviso si alzò sbarrando gli occhi.

" Lily!" esclamò inforcando gli occhiali.

" A cosa devo questa tua... em... tarda visita?" chiese ricomponendosi.

" Pensavo che mi avessi chiamata tu! Me l'ha detto Sirius!" dissi in mia difesa.

" Ma quando..." la sua espressione si fece pensierosa per qualche secondo, fino a sfociare in un scrollata di spalle.

" Ecco qua... voleva stare da solo con Mary... questa gliela faccio pagare!" affermò. Mi scappò un sorriso. Si rivolse a me.

" Bè, che vogliamo fare allora di bello, come attività notturna?" chiese gentilmente. Sbiancai come un fantasma. Lui parve capire al volo.

" Lily, ma cosa pensi! Solo perchè stiamo in camera mia, al buio, da soli, non significa che..." di nuovo ci mancò poco che svenni per tachicardia. Si guardò intorno.

" Ok, tutto lascerebbe pensare a... ok, rimediamo! Ti va di andare in giardino? Là penso che sia uno dei posti più... em... insomma, penso che vada bene" disse. Annuii. Decisamente sì. Scendemmo silenziosamente le scale, fino al salone d'ingresso. Io con le mie pantofole di certo non facevo un figurone, mentre James era perfettamente splendido anche in canottiera e boxer. Entrammo nel giardino. Di notte esso faceva un altro effetto: era un tipo di magia che non si studia a scuola. I raggi della luna ( mezzaluna!) accarezzavano ogni filo d'erba, ogni siepe, rendendoli argentei e brillanti. Un effetto spettacolare. Faceva freddo, ma non aveva importanza. Stavo con James. Si sedette al chiaro di luna. Mi avvicinai a lui.

" Sai, non avevo mai considerato quanto la luna fosse bella. Insomma, io e i ragazzi siamo abituati a temerla... è con la luna che Remus si trasforma..."

" Lunastorta, giusto?" dissi riferendomi all'attinenza tra il soprannome e la sua... licantropia.

" Giusto... e Codaliscia?"

" Perchè è un topo? Felpato... perchè è un cane, quindi non so, ha un passo lento penso..." James annuì distrattamente.

" E Ramoso perchè..."

" Perchè sono cornuto!" disse ridendo. Dopo esserci sfogati di risate, ripresi a parlare.

" Non penso che possa succedere, sai? Insomma... almeno credo..." aggiunsi arrossendo.

" Vuol dire che mi sposerai, Lily Evans?" chiese improvvisamente prendendomi le mani. Ancora su quell'argomento?

" James... abbiamo diciassette anni... Dai..." sussurrai. Lui si rabbuiò.

" Hai ragione... però a diciotto? Insomma, dopo la scuola sarebbe perfetto penso!" esclamò sognante. Sorrisi.

" Ci penserò su!" dichiarai. Lui parve illuminarsi.

" Davvero? Bè, sono... contentissimo. Sai, quando ero piccolo pensavo che... vabbè, sono solo fantasticherie..."

" Dimmi!" esclamai.

" Pensavo che ci saremmo sposati a quattordici anni!" sussurrò.

" E perchè questa cosa? Insomma a quattordici anni non si può... al limite a diciotto sì..."

" Allora vuol dire sì? Lo posso dare per valido?" domandò. Lo spinsi via ridendo. Ma quanto era cretino. Si passò una mano tra i capelli con un sorriso sul volto.

" Sai... averti qui è... stupendo. Cioè, ho sempre voluto che facessi parte del mio mondo. E ora che lo sei... non so, quasi non mi sembra vero!"

Già, non sembrava vero neanche a me. Quante volte l'avevo criticato, detestato... e ora? E ora invece... sembrava il centro del mio mondo. Anche se... anche se io forse non lo ero del suo. Anzi. Lui aveva già avuto altre ragazze. Tutto questo perchè? Perchè io ero la sola ragazzina?

" C'è qualcosa che non va? É stato quello che ho detto?" chiese. Come faceva a notarlo?

" No... è solo che... non so... anche prima in camera... io... io non vorrei che fraintendessi tutto..."

" E cosa c'era da fraintendere? Cioè, non è successo niente di grave, quindi..."

" Appunto! Non è successo niente! Non so, non capisco perchè non voglia..." James capì al volo.

" Lily, io non ti costringerei mai a fare ciò che non ti senti... voglio dire, non mi faccio problemi. Io non so se tu mi hai ascoltato alle prime uscite..." disse. Non mi ricordavo.

" A me non m'importa quanto ci vorrà o se mai succederà. Io ero al settimo cielo quando stavo al quinto anno anche solo se mi guardavi con disprezzo. Cioè, era tutto ciò che chiedevo. E io questo che sta succedendo tra di noi... Non so, mi sembra quasi un miracolo... Poter fare questo..." disse toccandomi la guancia.

" Con le altre non era così, fidati. Chiedi a chi vuoi. O se ti fidi di me, credimi. Io ho sempre pensato a te. Una volta ho baciato Kate Huston mentre mi guardavi. Non so se ti ricordi. Ma l'avevo fatto solo per farti ingelosire... che stupido... tu neanche mi consideravi..."

Sorrisi a ciò che avevo pensato in quella occasione. Gli avevo augurato di aver trovato l'amore della sua vita così da non rompere più le scatole a me. La stupidità...

" Già. Sono stata terribile..."

" E invece io sì che sono stato un vero gentiluomo guarda... Ah, comunque... senti em... in teoria... avrei il tuo regalo di Natale!" disse. EH? Regalo di Natale? Em... sì, ci poteva stare... prepariamoci alla scena più imbarazzante del mondo!

" Mi hai fatto un regalo?"

" Sì... te l'avevo portato il giorno di Halloween, ma non sapevo se dartelo lì o aspettare Natale... poi il tuo spettacolo..." arrossi. " Mi suggerì di aspettare Natale!" PURE?

" Ma... cioè... non dovevi sprecare neanche i soldi..." aggiunsi.

" In realtà non l'ho fatto! É una cosa mia... cioè, non che io l'abbia mai indossata, sia chiaro! Però è una cosa che è importante per me e vorrei che ce l'avessi tu!" spiegò imbarazzato. Puntò la bacchetta verso la porta semi aperta.

" Accio regalo Lily!" sillabò. Ed eccolo lì: un pacchetto blu sfrecciare attraverso la porta e cascare sofficemente tra le sue mani. Me lo porse. Esitante, lo guardai bene. Il pacchetto aveva più o meno la forma di un Babbano CD rom. Era rotondo e di medie proporzioni. In realtà era un bauletto. Lo aprii. Dentro vi trovai una cosa stupenda. Una collarino, una collana stretta che va indossata intorno al collo, tutta d'oro splendente e raffinata. Era bellissima.

" James, ma cosa...?"

" Era di mia nonna veramente" spiegò. " é l'unica cosa che mi resta di lei. Ma non penso che la indosserò mai, sai! Quindi ho pensato che forse ti poteva piacere..." disse imbarazzato. Non sapevo se piangere, ridere, svenire. Ma incominciai a tremare. James si alzò in piedi e mi tirò su. Mi prese per le braccia. Non osai guardarlo negli occhi.

" Lily, tutto ok? Oddio ho combinato un casino..."

" James, finiscila. É... è troppo... quello che fai per me... perchè lo fai?" chiesi quasi urlando. Lui mi fissò teneramente.

" Perchè ti amo Lily Evans. E ti giuro, non c'è nessun altra con cui vorrei stare!" affermò.

" Saresti pronto a giurarlo?" domandai decisa. Annuì serio. Lo abbracciai baciandolo ovunque.

" Allora anche io ti giuro che non ti lascerò mai, James" sussurrai. Quella notte non l'avrei dimenticata.  

Ritorna all'indice


Capitolo 57
*** La festa di Natale ***


" Allora tesoro, vediamo come ti sta questo vestito..." era il nono vestito che Dorea faceva provare a Mary. Voleva che fosse perfetta. Ma certo, l'avrei voluto anche io. Intanto stavo decidendo cosa provarmi. Volevo qualcosa da abbinare alla collana. Ma cosa metterci che non facesse a botte con i miei capelli?

" Tesoro, penso che il bianco starebbe benissimo con l'oro della collana! E non danneggerebbe il tuo bel viso!" osservò la signora Potter. Trasalii. Dorea Potter stava dietro di me, nel negozio in cui eravamo andate.

" Em... lei sa del..."

" Ma certamente! Gliel'ho inviata io la collana a James! Sai, all'inizio ero un po' scettica... sai, il solito amore materno... ma ho capito che sei davvero una brava ragazza, e che il mio James deve ritenersi solo che fortunato ad aver incontrato te!" sorrisi imbarazzata.

" Oggi, se me lo permetterai, vorrei presentarti a tutti come la fidanzata di mio figlio. Sarebbe una cosa meravigliosa per me. E spero che un giorno... possa diventare anche la realtà... so quanto James abbia sofferto, spero che tu mi possa capire..." mi fece quel discorso tutto d'un fiato. Capii che forse se l'era già programmato.

" Io... io amo suo figlio..." sussurrai cercando di spiegare il tutto. Lei sorrise.

" Lo so... si vede sai... e io sono della speranza che questo amore si concretizzi... perchè è quello che vi meritate, davvero!" aggiunse prendendomi le mani. Mary uscì dal camerino. Indossava un bellissimo vestito color rosa antico, morbido sulle spalline, stretto sulla vita e pieno di merletti per tutta la gonna. Nel complesso era fantastica. Scegliemmo quello per lei.

" E ora tocca a te mia cara!" dichiarò Dorea. Sorrisi nervosamente. Un vestito bianco... sì, si poteva fare. Provai diversi modelli e scelsi quello che più mi si intonava: un vestito bianco ovviamente, con un'ampia scollatura, che scendeva morbido lungo il corpo, fermato da un nastro d'oro sotto il seno. Dovevo ammettere che ero molto bella. I tacchi ce li scelse Sarah, entusiasta: per Mary tacchi d'argento con tanto di zeppa, mentre per me tacchi d'oro semplici e comodi. Adatti a me, insomma. Avevamo anche comprato dei regali di Natale: per Remusa avevo preso un libro intitolato " La legge è uguale per tutti", per fargli capire di quanto fosse stupido farsi tutti quei problemi, a Peter una felpa colorata per rendere il suo look più vistoso, a Sirius una Penna Autocorreggente, così da fargli capire qualcosa di utile e a James... un berretto pieno di boccini d'oro. Anche se mi sembrò davvero banale.

Ritornammo a casa piene di buste, ma sorridenti. Peter stava sul divano imperiale, a leggere un libro.

" Peter, dove stanno gli altri?" chiese la signora Potter.

" Oh, em.... sono andati a comprare i vestiti per la festa! James li ha accompagnati! Sirius aveva un vestito, ma Remus non aveva niente di indicato da mettersi..." sussurrò abbassando lo sguardo. Immaginavo la condizione di Remus. Meno male quella notte non era prevista la luna piena. Mi sedetti accanto a Peter mentre Mary e la signora Potter andavano a preparare il pranzo.

" Tutto ok?" chiesi esitante. Peter era il ragazzo più timido e schivo all'interno della combriccola. E anche quello con cui avevo parlato di meno. Con gli altri... insomma, era difficile ignorarli.

" Sì em... certamente!" affermò sorridendo debolmente.

" Ma sei sicuro? Ti vedo strano... perchè non sei andato con loro?" chiesi insistente.

" Avevo mal di testa..." disse con fatica. Aspettai un'altra risposta, possibilmente vera. Non sapevo perchè ma volevo davvero sapere quale fosse il problema. Sospirò prendendo coraggio.

" I miei sono al verde. Dovrei trovare un lavoro, ma non so come fare. Mio padre... non può..." disse. Non sapevo cosa dire. Ma avevo intuito che si potesse trattare di una cosa del genere.

" E quindi... insomma, ti serve un lavoro?"

" Già..."

" Ma Peter, vai ancora a scuola! Non puoi trovare un lavoro adesso... è fisicamente impossibile!" esclamai. Frequentando Hogwarts era ovvio che non poteva andare a lavorare.

" Lo so... eppure... cioè, voglio dire, è una cosa che mi sta letteralmente tormentando!

" Darebbe il tormento a chiunque!" dichiarai. Lui annuì.
" Lily, sarebbe pronto il..." disse la signora Potter sul ciglio della porta.
" Arriviamo!" affermai. Peter mi sorrise.

" Cerca di non pensarci ok? Stai tra amici ora! Tutto il resto può aspettare!" dissi comprensiva. Mi fece un cenno ed entrammo nella cucina.

" Oh Mary! Non ce la posso fare, ho deciso, io non esco!" dissi sull'orlo della disperazione. Ero pronta: il vestito si adattava al mio corpo in modo molto più provocante di ciò che avevo desiderato. La collana era bellissima, e con i tacchi facevo un figurone. Il problema ero io. Non volevo uscire. Essere presentata come la ragazza del padrone di casa... bè, insomma... era una delle cose che volevo evitare! Mary, bellissima, mi abbracciò.

" Ti capisco Lily! Anche io non sto messa benissimo... è Sirius Black! Lo sai il suo cognome quanto vale nel mondo dei maghi? Quasi nove volte quello di mio padre..." osservò pensierosa.

" Sì, ma almeno non c'è sua madre!" dissi implorante.

" Non ti agitare, sennò ti si scioglie il trucco! Ho lavorato duramente!"

" E hai fatto un ottimo lavoro, lo ammetto!" dissi guardandomi allo specchio. Le mie palpebre erano contornate da un sottile eyeliner dorato circondato da un lieve ombretto bianco. Le ciglia erano impastate di rimmel, ma lunghe e sporgenti, come quelle di una cerbiatta ( per l'appunto).

" Ecco, cerchiamo di non rendere vano lo sforzo! Ora scendiamo giù e facciamo vedere a tutti di che pasta siamo fatte!"

" Tu non sei figlia di Babbani! Io sì! Lì sono tutti Purosangue! Io sono considerata..."

" Certo, se parli della famiglia Black ( con tutto il rispetto per Sirius che fa eccezione) ci credo che ti sentiresti un'estranea! E con i Malfoy che te lo dico a fare! Ma con i Potter è tutta un'altra storia! Fidati, di queste cose ne so abbastanza!" disse. Alludeva di certo alla sua famiglia. Si rattristì per un secondo. Forse il ricordo della madre...

" Ok dai mi hai convinto. Diamoci dentro!" esclamai tremando. Mary si rallegrò.

" Brava! É così che ti voglio tesoro! Adesso sai quanta gente ci noterà? E invece noi saremo tutte occupate..." mi fece un occhiolino. Aprimmo la porta. Il brusio di sottofondo ci raggiunse fin sopra le scale. Presi coraggio. Dai, Lily... ce la puoi fare. Mi avvicinai alle scale. E piano piano, mi affacciai sull'immenso salone. Tanta, troppa gente. E molti di loro mi iniziarono a fissare. Alcuni con sguardi benevoli, altri un po' meno. Ma tra la folla vidi il volto di James. Era bello, bellissimo, ancora meglio della festa di Halloween. Era elegantemente ripulito, e accanto aveva un ripulitissimo Sirius e un timido Peter. Poi, più vicino, un ragazzo attraente che non conoscevo stava porgendo un fazzoletto a Sirius. O Santo Cielo, ma quello era...

" Remus?" esclamai allibita.

No, quello non poteva essere Remus! Bellissimo nel suo smoking, con i capelli tagliati e curati, completamente pulito e con tutte le ferite completamente rimarginate. Non sembrava neanche lui! Era davvero un gran... qui non voglio esprimermi. Lui mi sorrideva. James mi prese per un fianco mentre lo fissavo ammirata. " Sì, è carino, ma non è tutta questa cosa..." disse offeso. Non ci badai nemmeno, ero troppo sorpresa.

" James, vi ha superato! Cioè, sai quanto ci mette a rimorchiare? Due secondi!" confermò Mary al posto mio. Già, era spettacolare.

" Insomma, il merito ovviamente non è mio... i ragazzi hanno compiuto questo miracolo!" disse indicandoli. Sorrisi a James. Certo, Remus era bellissimo, ma James... batteva tutti. Dorea mi venne incontro estasiata.

" Oh Lily! Mary! Vi dovrei presentare un po' di persone!" disse sorridente. Mi trascinò con tutti i Malandrini.

" Ecco qui! Questi sono i signori Lovegood... hanno un figlio, non so se lo conoscete, ha lasciato Hogwarts qualche anno fa, eppure... Xenofolius?" disse. Ci presentò due signori distinti, tutti e due rigorosamente biondi e allampanati. Sembravano simpatici, anche se con la testa tra le nuvole.

" Oh, Xenofolius... certo... e chi se lo scorda..." sussurrò James a Sirius e gli altri, che soffocarono una risata. La signora Potter aggiunse:

" In realtà questa è la fidanzata di mio figlio..." disse spingendomi in avanti. James si portò una mano alla testa scombussolato.

" Em... è un piacere per me signori Lovegood!" dissi porgendo la mia mano verso di loro. Essi l'afferrarono e la portarono vicino agli occhi.

" Tesoro... è un piacere anche per noi... ma la tua linea della vita è davvero breve... sicura di non aver avuto delle influenze negative da qualche entità spiritica?" chiese la signora Lovegood. Non sapevo come rispondere. Doreafortunatamente mi salvò. " No em... non che lei sappia... ora se permettete devo presentare a questi ragazzi i miei invitati!" e così si fece largo tra la folla.

" Dovete scusarvi!" disse dispiaciuta.

" Gary Lovegood ha la sfortuna di essere nato dall'unione di due cugini... comunque! Ecco i signori Weasley!" disse la signora Potter. Ci presentò due coniugi con i capelli rossi.

" Loro figlio Arthur!" annunciò. Strinsi la mano a quello strano ragazzo. Sembrava simpatico. James già lo conosceva.

" Arthur! Allora, come stai? Ti hanno chiamato per un colloquio alla fine?" chiese gentilmente.

" Sì, e sono anche stato promosso! Ora sono segretario del Capo del Dipartimento che si occupa della protezione dei Babbani da oggetti magici... sapete, i Babbani sono affascinanti!"

" Strana considerazione per un Purosangue..." ammisi rincuorata. Lui mi guardò con curiosità.

" Scusami, non mi ricordo il tuo nome...

" Lily Evans! E comunque io sono nata da genitori Babbani... e apprezzo molto qualcuno che ci trovi em... interessanti!" ammisi. Lui si illuminò.

" Davvero hai genitori Babbani? Ma è meraviglioso! Allora potrai dirmi! Ecco, una cosa che mi sono sempre chiesto: come fanno i Babbani ad uccidersi con bacchette di metallo? Insomma, si sa che il legno è il collegamento perfetto tra la mano e la magia dei nuclei magici che ci permettono di...

" No, em, non sono bacchette! Sono pistole! E non serve la magia! Sono diciamo... congegni caricati di piccoli piombini di metallo che sparati ad alta velocità trapassano i tessuti organici di qualcuno!" recitai attentamente. Lui parve estasiato.

" Ingegnoso... davvero... grazie Lily! Mi hai tolto una grande curiosità! Scusate ma dovrei andare a salutare il signor Patil... sai, si sono appena trasferiti dall'India, ma devo ammettere che sono simpatici... anche se trovo difficile capire quell'accento... vi auguro una buona serata!" affermò andandosene.

Mi rivolsi verso James.

" Non mi aspettavo che fosse così facile!" ammisi. Scrollò le spalle divertito.

" Diciamo che è la mia routine! Ma certo non mi ero abituato a... a stare con te in una di queste cerimonie... dovrò farci l'abitudine... ora la star sei tu!" disse abbracciandomi.

Mary e Sirius stavano sul divano a sorseggiare champagne, Peter parlottava con un ragazzo alto e snello, mentre Remus conversava animatamente con una ragazza decisamente carina.

" Chi sono loro?" chiesi sottovoce a James.

" Oh, em, Philip Brown e sua sorella Letizia Brown! Abitano praticamente dall'altra parte del Paese, ma sono molto rispettabili... oh, vedo che Lunastorta ha anche afferrato la preda... molto bene!" aggiunse scatenando in me un'ondata di tenerezza. Poverino... meritava una vita normale, lo sapevo...

" Non li ho mai visti ad Hogwarts!" osservai.

" Philp ormai ha 24 anni e stava a Tassorosso! Invece Letizia ha preferito essere educata a casa... Non si sa bene perchè... ma quella ragazza l'ho sempre detto che ha una rotella fuori posto! Non è un segreto per nessuno! Oh, forse per Remus..." aggiunse diabolico. Partì una musica calda e avvolgente. Comparve immediatamente dal nulla un albero di Natale grosso come una piccola capanna, con tanto di decorazioni e stella cometa. Si materializzarono vischi e decorazioni, candele e stelle di natale. Fate e sculture di ghiaccio. Sembrava una favola. James mi prese per mano.

" Vieni a ballare!" disse.

" No, James, mi vergogno..."

" Andiamo! Sei bellissima, e voglio proprio far sprofondare d'invidia Arnold Vaporedes!" disse.

Mi trascinò a malavoglia al centro della pista. La musica si fece sempre più calda e attraente, tanto da persuadere tutti a ballare in pista. James mi circondò i fianchi lievemente. Mi assalì un tremito.

" Non voglio farti tremare..." mormorò. Per risposta, presi la sua mano energicamente. Iniziò a farmi volteggiare, danzando tra gli invitati, che si fermarono a guardarci.

" Perchè ci guardano?" chiesi arrossendo.

" Secondo te perchè? Sto con la ragazza più bella del mondo! Infatti non dovrebbero... ora se riuscissi a prendere la bacchetta..."
" Vorresti affatturare tutti quelli che mi guardano?" chiesi divertita.

" No... solo quelli che lo fanno per più di quattro secondi... ecco, quello sta a sei..." commentò indicando un ragazzo totalmente ammaliato.

" Ma poverino..." osservai. Vidi poi Remus che invitava Letizia a ballare.

" James! Guarda!" chiamai facendolo girare dietro di lui.

" E andiamo! Dai che Lunastorta finalmente perderà..." cominciò. Vide il mio cipiglio e si corresse.

" Perderà la testa per una ragazza, Lily, che hai capito!

Certo, lì la pervertita ero io. Mary ci raggiunse con Sirius in mezzo alla pista.

" Avete visto Rem?" chiese entusiasta.

" Già... sono troppo contenta! Quella ragazza mi sembra sinceramente presa!" commentai sognante.

" E poi quando Remus..." cominciò Sirius. Una botta di Mary lo fece correggere.

" Quando Remus gli dichiarerà il suo amore... ma cosa pensi?" chiese lui.

" Penso che ti amo!" gridò Mary baciandolo. Ecco, era quello il coraggio che mi mancava. Avevo mai detto a James che lo amavo... sì, una volta da ubriaca... mi sembra giusto. Eppure... era quello che sentivo... ma perchè non glielo dicevo? Peter ci raggiunse subito.

" Ragazzi, stavo sentendo da Philip che ci sarebbe un lavoro per un giornale del loro quartiere... si scrivono commenti su fatti di cronaca, lo potrei fare anche a Hogwarts e mi pagherebbe 23 falci a articolo! Lo so, non è molto, ma intanto...

" Ma intanto mio caro Coda hai fatto l'affare della vita! Bravo!" si complimentò Sirius dandogli una pacca sulla schiena.

" Grazie Sir... in realtà... oggi è stata Lily un po' a distrarmi... Grazie per oggi!" mi disse. Veramente non avevo fatto niente, ma andava bene così. Mi sentii molto più vicina anche a lui. Intanto vedevo Remus completamente impacciato.

" Ragazzi, Remus..."

" Lasciamo il lupacchiotto professore alle sue conquiste amorose! E non so, andiamo a prendere un po' d'aria!" disse Sirius. Uscimmo, tutti e cinque. Presi James per mano e mi allontanai, lasciando Peter, Mary e Sirius che guardavano Remus imbarazzatissimo divertendosi.

 

 

 

" James, io ti devo parlare!" dissi. Si fece più serio.

" Dimmi tutto!"

" Io... em... ecco..."

" Mi vuoi lasciare?" chiese. PAZZO!

" NO!" urlai. Lui si rilassò.

" Oh, meno male! Non l'avrei sopportato! Adesso posso davvero sentire di tutto!" Io lasciare te?

" No em... insomma... volevo solo dirti che..."
" CHE?" chiese. No, non ce la potevo fare. Mi salvò un vischio che spuntò appena lì vicino.

" Oh, guarda, vischio!" esclamai buttandomi tra le sue braccia. Lo baciai con così foga da farlo rimanere intontito per più di due minuti. Domanda... e ora? Che potevo fare? Raggiunsi Mary prendendola da una parte, mentre i Malandrini guardavano Remus divertiti e orgogliosi nello stesso tempo.

" Mary, ho un problema!" ammisi. Mi scrutò attentamente.

" Quale problema?

" Ecco... tu dici che ami Sirius..."

" Certo, è la verità!" disse esplicita. Ma davvero? Guarda, non l'avevo notato!

" Ok, la verità. Ma se... insomma... a volte... non hai paura che se ne possa approfittare? Non so, che si monti la testa o cosa varie..." Mary era troppo furba per cascarci.

" Ti riferisci a te e a James?" chiese inclinando la testa da un lato e sollevando le sopracciglia perfettamente disegnate. Mi arresi con l'annuire.

" Ok, Lily, mettitelo in quella testolina deformata: LUI TI AMA! Senti, tu pensi di metterti in ridicolo, ma pensi che lui non si sia umiliato mentre recitava una serenata per te durante la partita di Quiddich del terzo anno?" Quel particolare ero riuscita a rimuoverlo. Che figura... Ma ripensandoci mi scappò un sorriso.

" Oppure quando si è letteralmente dondolato ( e non mi dire che non è così!) dalla Torre di Grifondoro per mettere sulla Torre quell'enorme tendone con scritto IO AMO LILY EVANS?"

Altra figura meschina. Ma dovevo ammetterlo, lui sì che aveva immaginazione. Sollevò quattro dita.

" Quarto anno. Ti ricordi? Sembravi indemoniata quando sono entrata nel Dormitorio! Quindi... bisogna farle queste follie, Lily! Sennò non vivi davvero!" mi suggerì. Forse aveva ragione. Remus ci raggiunse.

" Scusami, Mary, volevo chiedere a Lily se le andava di ballare!" mi chiese. Impallidii vistosamente.

" Em... Remus, con tutto il rispetto, ma James..." sorrise sinceramente divertito.

" Lily, pensi che non abbia chiesto il permesso a James? Sta conoscendo Batilda Bath ora! E ha detto che sarebbe anche meglio, così nessun altro em... pretendente... ti chiederà di ballare!"

Ok, accettai quelle spiegazioni e mi diressi con lui al centro della pista. Cominciammo a ballare. A differenza di James, che aveva una presa salda e coinvolgente, Remus era composto e rigido, delicato.

" Bella festa no?" chiese.

" Sì! Davvero bellissima!" confermai.

" Lily, em... scusa, ho sentito che prima tu e Mary stavate ricordando di quando James ti ha cantato la serenata durante la partita!" eclissò carinamente sui dubbi che avevo espresso a Mary.

" Già... imbarazzante!" dichiarai abbassando lo sguardo e increspando gli angoli della bocca.

" Bè, comunque l'ha scritta da solo, sai? Ci ha messo anche un po'!" disse ricordandosi. Annuii. Già... intuivo qualcosa del genere...

" Comunque" dissi cercando di portare la conversazione su argomenti più stuzzicanti.

" Letizia? Dimmi un po'!

" Letizia è una ragazza davvero intelligente... sai, si fa educare a casa, perchè è cagionevole di salute... un po' come me! Ok, magari non esattamente come me..." era la prima volta che sentivo Remus ironizzare sulla sua condizione. Ma quella sera era diverso: raggiante, solare, molto più Malandrino.

" E cosa hai intenzione di fare?" chiesi esitante. Non erano da me queste domande.

" In che senso?" domandò ingenuamente. Ok, stare troppo tempo con James e Sirius mi stava facendo male! Arrossii. Ma quanto ero stupida? Lui parve capire.

" Lily! Ho capito che James è quello che è, ma addirittura tu..."

" Mi sta contagiando..." affermai tristemente. Remus parve ricontrollarsi.

" Lily, io non so voi che avete..."

" Niente di niente, ovviamente" replicai offesa.

" Non ci sarebbe niente di male! E poi tu almeno sei diciamo... coscienziosa di quello che fai... io invece devi sapere che come Lupo... ecco... tutto può essere! Potrei anche essere andato con una capra per quanto ne so! Ti giuro! Comunque per quanto riguarda me, la reputo una ragazza brillante... e spero di avere qualche contatto con lei... mentre per quanto riguarda James... Lily, lui non oserà chiederti niente, ha sperato troppo di averti con sé, non vuole buttare all'aria tutto quanto, e mi sembra che si veda anche! E tu non so..." James ci comparse all'improvviso.

 

 

" Ragazzi, è arrivata la cugina di Sirius, Andromaca, con la bambina piccola Ninfadora! É una Metamorfomagus! Venite a vedere!" Giungemmo fino a una giovane donna, bellissima e altissima. Assomigliava molto alle sue due sorelle.

" Andromaca!" Sirius l'abbracciò. La signora Potter stava lì davanti a loro, e parlava con Mary.

" Sai, a Sirius Andromaca è sempre piaciuta e ho pensato di invitarla... Lily, Remus! Vi presento subito! Andormaca, questa è Lily, la fidanzata di mio figlio, e questo è Remus, un amico! Non so se l'avete mai vista ad Hogwarts!

" Sì, qualcosa mi ricordo... è passato un po' di tempo mi pare..." disse Remus.
" Ho ben quattro anni più di voi! Comunque di Lily mi ricordo! Era quella che gli piaceva a James! Bè, è curioso come cambiano le cose! Ma poi parlo io, già sposata! Mi sembro molto vecchia..." confermò. Mi stava molto simpatica. In braccio portava una bambina dai capelli blu.

" E chi è questa bella bambina?" chiese Mary avvicinandosi.

" Mia figlia Ninfadora!" la bambina si guardò intorno, sentendo pronunciare il suo nome.

" Quanti anni ha?" chiese Remus.

" Due!

La bambina si voltò verso Remus. Sorrise mostrando i suoi parecchi dentini piccoli. Allungò una manina verso di lui.

" Oh, gli sei simpatico!" disse Andromaca.

Remus sorrise imbarazzato al massimo, ma compiaciuto.

Sirius intanto prese una bottiglia di champagne.

" Tra due minuti è mezzanotte... pronti per gli auguri di Natale?" domandò. Annuimmo. Il tempo di versarci lo champagne, che dall'orologio a pendolo scaturirono una moltitudine di scintille colorate con canti natalizi. Sorrisi estasiata facendomi inondare da una moltitudine di canti natalizi gioiosi. Vidi James felice circondato da tutti i Malandrini

" Buon Natale!" esclamarono tutti. Mary mi abbracciò.

" Ci credi che questo è il Natale più bello della mia vita?" mi sussurrò. Ovvio che ci credevo. Era anche il mio. Ed era solo l'inizio.

 

La serata stava finendo. Tutti gli ospiti se ne stavano andando.

" Allora, Lily, grazie per avermi illuminato sulle cistote..." disse Arthur Weasley.

" Pistole..." corressi.

" Ora però dovrei andare a casa da mia moglie!"

" Sei sposato?" domandai stupita.

" Sì... Molly inizia già a parlare di figli... Non so come le venga in mente..."

" Ogni donna sogna di avere figli dall'uomo che ama, Arthur! Comunque è stato davvero bello conoscerti! Ciao!"

" Anche per me Lily! A presto!" disse Smaterializzandosi.

Sirius arrivò da dietro.

" Sai, la moglie è mia cugina di secondo grado... anche se con famiglia estremamente povera... e anche Arthur non sta messo meglio... avrei voluto aiutarla, magari facendola vivere a casa dei mie genitori, ma ovviamente loro sono troppo superiori per questi atti di cordialità!

" Pensavo che tutte le famiglie Purosangue fossero ricche!" ammisi.

" Oh, no! La maggior parte! Ma sai, a volte becchi discendenti di persone che si giocarono tutto... o che scommettendo... dipende... fidati ne conosco tante di persone... ovviamente a nessuno della famiglia Potter è mai venuto in mente di giocarsi la Casata a carte!" aggiunse ridendo. Remus ci raggiunse.

" Ragazzi, porto Peter in camera sua... troppo champagne, lo sapete come è fatto... mentre io vado a letto... anche io sono stanchissimo!" disse.

" Certo, a furia di ballare con la Brown! Te l'ha dato il suo indirizzo?" chiese Sirius ammiccante. Remus, inizialmente offeso, mormorò un timido ma soddisfatto " Sì". Restammo io e Sirius.

" La signora Potter?" chiesi.

" Aveva mal di testa. Ci credo poi, a ricevere tutta quella gente..."
" Sirius, oggi dormirò con James. Ti va di andare da Mary?"

Ok, così era troppo diretto. Un lampo Malandrino attraversò gli occhi di Sirius.

" E tu invece...?

" Ma non pensare male! Voglio solo dirgli delle cose...

" Sì, adesso si chiama così..." aggiunse ironico. Certo che anche io a volte mi ci impegnavo per far capire male a tutti...

" Davvero, ti giuro! E se non ci credi chiedi a lui domani!" osservai.

" Non credere che non lo farò Evans!" disse dandomi una spinta amichevole.

" E tu non credere che sarai soddisfatto Black!" replicai divertita. Il suo sguardo si fece più stupito.

" Non pensavo che avessi imparato a fare le battute!"

" E io non avrei mai immaginato che un giorno mi saresti stato simpatico! Ma guarda un po'..." gli feci notare. Lui si rasserenò.

" Tieni davvero a lei?" chiesi in dubbio. Sirius annuì solenne.

" Ti sembrerà strano, ma è la prima volta che mi capita... lei mi... affascina. Come parla, come si muove... mi sa prendere, non è appiccicosa ma neanche timida! É sincera!" osservò. Già, lo capivo perfettamente.

" Bene, io vado... non vuoi che ti prenda il pigiama?" chiese gentilmente.

" No, tranquillo, penso che James mi presterà qualcosa... non mi va di rovinare la sorpresa a Mary..." complimenti Evans, così pareva davvero brutto.

" Non mi puoi dire anche adesso di non pensare male!" aggiunse Sirius ridendo a crepapelle. Doveva ringraziare che non avessi la bacchetta a portata di mano!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 58
*** Te lo dico sottovoce... più o meno ***


Toc Toc.

" Mamma, sono mezzo nudo, se non vuoi che a tuo figlio si blocchi la crescita per shock..."

" James sono Lily!" annunciai soffocando le risate. Silenzio.

" In questo caso entra pure, amore!" disse. Con un sorriso smagliante entrai nella camera. Ovviamente lo smoking era gettato in un angolo della camera. Aveva i pantaloni del pigiama, senza canottiera. RIMANI CONCENTRATA, LILY.

" A cosa devo il piacere, signorina?" chiese.

" Al fatto che vorrei rimanere a dormire qui, se non ti dispiace! E vorrei anche dirti un po' di cose! Prima cosa: ce l'hai qualcosa da farmi mettere addosso?" chiesi. Ma tutta questa faccia tosta? Lui sbiancò.

" Lily, penso di aver bevuto un goccio di troppo di Whisky Incendiario, non vorrei che... insomma... forse sarebbe meglio che questa sera..."
" James, sinceramente mi fido di te! E poi devo dirti una cosa e finché non te l'avrò detta non me ne vado!" Lui mi guardò meravigliato.

" Mi vuoi lasciare?

" Ti sei bevuto il cervello?

" Chiedevo! Perchè sennò ti avrei detto di aspettare domani, e in questa notte mi sarei buttato dalla finestra!" disse. Ok, Lily, prima cosa: vestiti. James mi buttò sul letto una maglietta a maniche lunghe rossa e un paio di pantaloni elastici neri.

" Penso che ci nuoterai dentro...." sussurrò dispiaciuto.

" Non c'è problema, basta che ti giri... em... insomma...

" Ma certo!" esclamò girandosi. Mi cambiai in due minuti. Mi sedetti sul letto, accanto a lui.

" James... guardami negli occhi..." sussurrai incerta. Lo volevo davvero? Oddio, era tutto più complicato così! Mi fissava con quegli enormi occhi da cerbiatto...

" No, non funziona, non mi guardare!" esclamai allontanandomi. Lui divertito, guardò ostinato l'armadio.

" Bene... em... sai quando due persone si vogliono bene... cioè... em... no, ok... quando tu... cioè in realtà quando io a Halloween... no aspetta, era un altro giorno..." stavo solo facendo confusione. Presi un bel sospiro. Dovevo farcela. Ne andava del mio... boh, qualcosa faceva.

" Io..." James stava immobile. Voleva darmi tempo di formulare bene quello che gli dovevo dire.

" Io non so... bè... è tutto così strano, da dire... e poi non so, mi vergogno...

" Aspetti un bambino da Piton?" chiese esitante. Lo guardai di traverso.

" E se fosse così?

" Mi taglierei la testa. Preferisco morire che vedere tu e Piton sposati. Non vi vedo bene insieme. E poi comunque subirei grossi danni al cervello.

" No, James, sul serio, fammi parlare. Allora... se due persone si vogliono bene...

" Si sposano?" chiese lui sorridente. Scossi la testa.

" No, non era questo che volevo dirti... allora, ci riprovo... quando una persona tiene molto a quella che gli sta accanto, di solito si dicono tre parole che comunque racchiudono una serie di significati...

" Non Sposerò Piton?" a stento trattenni le risate.

" No, non era quello...

" Non Ti Lascerò?

" No, em... qualcosa di un po' più intenso...

" Io Ti Sposerò?

" Un po' troppo intenso...

" Tu Sei Importante?

" IO TI AMO!" esclamai. Mi fissò. Mi fissò per quelli che parvero secoli. Gli presi le mani.

" James, io non sono una persona che dice queste cose così, anzi, era una cosa che già pensavo, e quindi ho pensato di fare qualcosa di più diciamo ufficiale perchè se tu mi vuoi davvero bene sappi che anche per me è lo stesso e quindi volevo solo fartelo sapere punto e basta!" dissi tutto d'un fiato. James mi fissava ancora impietrito. Ok, avevo fatto un casino per nulla.

" Mi dispiace, magari ti sto rompendo e non va bene..." dissi alzandomi. James mi trattenne per un polso. Mi fece adagiare teneramente sul suo petto, e cominciò ad accarezzarmi. Avevo gli occhi chiusi. La sua presenza aveva un effetto calmante su di me.

" Lily io... non so neanche che dire... tu sai che un giorno sarai mia moglie vero? Perchè io non mi arrendo! Non mi sono arreso fino ad ora, e non lo farò in seguito!" aggiunse. Lentamente annuii.

" Sì, lo so che ce la farai anche questa volta.." non aggiunsi che il solo pensiero mi terrorizzava.

La mattina dopo a colazione, fui testimone di un'insolita allegria. Avevamo passato tutti una fantastica serata, e non vedevamo l'ora che fosse Capodanno. Mamma mi aveva anche scritto.

" Carissima Lily,

Buon Natale! Come stai? Ti sei divertita alla festa? Sai, io, tuo padre e Tunia siamo andati ad una città della Spagna, per sciare! É una piccola cittadina, ma abbiamo il privilegio di andare sulla famosa Sierra Nevada! Comunque tuo padre sta un po' meglio... ha sciato anche lui sai? Poi lo conosci... Vernon è davvero un ragazzo insolito, ma almeno è educato e premuroso. Quando ci farai conoscere, invece il TUO di fidanzato? Papà ti dice che preferirebbe avere una persona normale per cognato al posto di quel tricheco rossiccio di Vernon ( non dirlo a Tunia). Scommetto che questo James è davvero speciale per averti fatto perdere la testa! Oh, tesoro, non vedo l'ora di riabbracciarti! Che ne dici se durante le vacanze di Pasqua venite tutti qui a casa nostra? Lo so, non è grandissima, ma Tunia passerà le vacanze con la famiglia Dursley, quindi la sua stanza si libera... in quanto a me e a tuo padre, possiamo tranquillamente dormire in soggiorno! Il fatto è che vorrei tanto conoscere James... l'ho visto alla stazione, e devo ammettere che è davvero carino. Brava la mia piccola ( usa la testa, comunque). Bè, Buon Natale e fammi sapere!

Un bacione

la tua mamma".

A questa lettera io avevo risposto così:

" Cara mamma,

finalmente hai imparato per bene a usare la posta via gufo! Non ci speravo più! La festa è stata fantastica, e ho conosciuto un sacco di persone! Lo so, la Sierra Nevada è grandiosa, mi ricordo che quando Mary ci è andata mi ha portato le foto! Sono felice che papà stia meglio... anche se secondo me non dovrebbe sciare! Quanto a James... bè, cercherò di farvelo conoscere al più presto ovviamente ( comunque tranquilla so bene come si usa la testa). Per le vacanze di Pasqua ci sarebbe la camera degli ospiti, dove potrebbero dormire Sirius e James, la stanza di Tunia, dove dormirebbero Remus e Peter ( senza dirlo a Tunia ovviamente) e nella mia c'è posto per me e Mary! Non siete obbligati ad andare in soggiorno! Guarda, penso che glielo proporrò presto! Comunque vi mando un bacione! Buone feste!

Lily"

" Oggi come ti vesti?" chiesi a Mary la mattina di Capodanno. Strinse le spalle.

" Non ne ho idea! Penso che tirerò fuori il mio kit d'emergenza..."

" Buona idea!" confermai. Remus era uscito per prendere il giornale, mentre Peter e Sirius bevevano un caffè. Arrivò due secondi dopo.

" Ragazzi... non ci sono buone notizie..." annunciò sbattendoci il giornale su tavolo.

LA CACCIA AI NATI BABBANI, era il titolo del giornale. L'articolo recitava:

Stanno diventando sempre più frequenti gli attentati ai Nati da Non-Maghi, comunemente detti i Mezzosangue. Ieri è stato trovato dentro casa sua il corpo di Matilde Knight, appena sedici anni, una studentessa di Hogwarts. La sua terribile perdita ha reso evidente la necessità di fare qualcosa: ormai sono quasi dodici i tentati omicidi a figli di Babbani. Il Ministro si è subito recato sul luogo del delitto stamattina stessa. La piccola è stata trovata nel villaggio di Harrige, nella casa di suo padre. Fortunatamente Sean Knight era andato a prendere sua sorella Rose dalla casa della madre. Sarebbe tornato la mattina seguente, pregando i vicini di darle un'occhiata. Il padre Babbano però non sapeva che ciò avrebbe provocato la morte dei vicini stessi e di sua figlia. La madre della ragazza si trovava ad Hogsmeade, con la figlioletta Eliza, poiché separata dal marito da parecchi anni. Queste persone che si divertono a uccidere i figli di Babbani sono detti Mangiamorte, come ben sapete. Essi agiscono in modo brutale, eliminando tutti i Nati Babbani. Il Ministro dice: " Mi appello al vostro buon senso!" si riferisce ai Nati Babbani " Non uscite da soli, cercate di non dare nell'occhio! Il Ministero ha già pronto un piano di attacco per questi criminali!" ma non ha riscontrato molto appoggio. Infatti anche i Dissennatori di Azkaban mostrano da tempo segni di malcontento, scatenandosi in maniera incontrollata sui prigionieri. Ieri sera quattro Auror della Squadra Speciale hanno dovuto domare a colpi di Expecto Patronum il Dissennatore ribelle...( continua a pag 4)"

James era sconvolto. Scese il silenzio e tutti si voltarono verso di me. I Nati Babbani erano in pericolo. E io ero proprio una Nata Babbana. Una Mezzosangue.

" Di.. di chi è l'articolo?" chiesi tremando convulsamente.

" Edward Bryan" disse Remus prendendosi la testa tra le mani. Non sapevo cosa dire.

" Remus... che tu sappia... come fanno a scoprire quali sono i figli di Babbani e dove abitano?" chiese Mary aggrappandosi a Sirius.

" Ci stanno delle spie a Hogwarts no? Li individuano... scoprono dove abitano... e passano informazioni ai Mangiamorte! Ci scommetto quello che volete!" esclamò James. Mi abbracciò.

" Stai con noi Lily... ci sono io... finchè sarai qui con me devi stare tranquilla... nessuno verrà qui, davvero!" disse accarezzandomi. Tremavo comunque. Non potevo farne a meno. Anche i Dissennatori... ancora non ero in grado di potermi difendere...

" Lily, davvero, è impossibile che tra tanta gente... stai con noi... insomma... io sono pure un Black, dovrei trattare come feccia di figli di Babbani! Siamo tutti Purosangue, nessuno ti crederebbe con noi!" esclamò Sirius. Ma non capiva che era proprio questo?
" Appunto... voi siete tutti Purosangue... non potete capire... la mia famiglia... che ne so... se sanno il mio indirizzo..."

" Ma non lo sanno Lily! Tu l'hai mai detto a qualcuno?" chiese Peter.

" Solo a Mary..." dissi.

" Certo, tu non lo sai, ma io sono un Mangiamorte!" ironizzò. Ma non ci trovavo niente di divertente.

" Il fatto è che... siete in pericolo... voi... io..." sussurrai.

" Lily, non sanno neanche il tuo indirizzo? Come fanno a rintracciarti? Dai, non ci pensare..." sussurrò James.

Non stavo affatto tranquilla però. Il pomeriggio decisi di prendermi una pausa. Non potevo sopportare lo sguardo altrui. Mi rinchiusi in camera, mentre Mary e i Malandrini stavano di sotto a giocare agli Scacchi dei Maghi. Non potevo rimproverare Mary di stare con loro: ero stata io a voler rimanere sola. Il fatto era che stavo in pensiero. Molto in pensiero. C'erano alte probabilità che capissero dove stavo. Insomma... la casa del mio ragazzo... molti la conoscevano... Toc Toc.

" Avanti!" dissi. Peter. Era venuto su per me.

" Peter!" esclamai. La presenza di quel ragazzo mi confortava un po'. Niente a che vedere con le forti personalità degli altri Malandrini, ma confortante anche lui.

" Lily, tutto bene?" chiese preoccupato.

" Sì... insomma... potrebbe andare peggio no?

" Già... ma ecco... pensavo che l'articolo di prima ti avesse sconvolto...

" Non tutti sono forti come voi!" dissi con un sorriso stampato sulla faccia.

" Veramente qui quella davvero forte sei tu Lily! Te lo giuro! É davvero incredibile! E poi ce ne vuole di coraggio per stare con James..." sussurrò. Risi tra me e me. Già, ce ne voleva davvero.

" E tu invece Peter? Con le ragazze?"

" Mah... mi sembra che non abbia molte pretendenti... sarà che non piaccio..." bè, ovviamente scompariva un po' messo al confronto tra Sirius, Remus e James. Ma non era malissimo!
" Vedrai che prima o poi arriverà la ragazza giusta! É matematico! Ci sono troppe ragazze a Hogwarts!

" Spero che tu abbia ragione..." confortare Peter era un esercizio per l'anima. Fare del bene mi faceva stare bene. Quindi decisi di ritornare di sotto, scortata da Peter.

" Ragazzi!" disse James sul tardo pomeriggio.

" Ho recentemente appreso la notizia che la casa sarà libera!" annunciò trionfante.

" E tua madre?" chiese Peter.

" Io amo Batilda Bath! L'ha invitata a una festa di noiosi vecchi! E lei si è sentita in dovere di dirle di sì... sapete cosa significa? FESTA!!!"

" E chi vorresti invitare?" domandò Sirius.

" Tutti i giovani maghi e le giovani streghe" mi scappò un colpo di tosse " belle ma non quanto Lily! Cioè dai! Ci stanno Frank e Alice! Ci stanno non so... anche Xenofolius e Azurca se vogliamo farci due risate!"
" Che gli avete fatto a quel poverino?" chiesi. Era una domanda che mi ronzava in testa dalla festa di Natale.

" Bè, lui crede all'esistenza dei Ricciocorni Schiattosi..."
" I che?" esclamò Mary.

" Mah, delle creature simili a Chimere... non era molto chiaro... vabbè, lascia stare... e noi gli abbiamo fatto credere che esistevano portandogli un loro cadavere!"

" In realtà..." spiegò Remus contrariato.

" Si trattava di un povero istrice che avevo ucciso la notte precedente... è superfluo dire che la mattina ero pieno di aculei da tutte le parti..."
" Bè, ci è sembrata una buona azione confermare quella meravigliosa tesi!" affermò Sirius ridendo come un pazzo. Preparammo gli inviti, tutti insieme. James, come avevo notato, aveva una calligrafia grande e marcata , che mi piaceva tantissimo, rispetto alla mia piccola e larga. Ci divertimmo tantissimo, e la sera arrivò gente.

Quella sera io e Mary non indossammo nessun vestito: jeans e maglietta colorata andava più che bene! C'erano davvero tutti: Alice, Frank, Xenophilius, Azurca, Letizia ( con grande gioia di Remus), Amelia Turner e il suo fidanzato Edgar Bones, Kingsley Shaklebot, Marlene McKinnon e molti altri che non riconobbi. Ero contenta di rivedere Marlene: la conoscevo anche da prima di andare a Hogwarts.

" Marlene!" esclamai correndole incontro. Sì, ci eravamo conosciute da bambine, quando andavo all'asilo e alle elementari: era la mia migliore amica, ma adesso questo primato era di Mary. Lei stava a Corvonero.

" Lily! Che sorpresa, che ci fai qui?" chiese sorpresa.

" Io... em... sono ospite di James..."
" Potter?" chiese lei ridendo.

" Esatto...

" Oh Santo Cielo, non pensavo che ce l'avrebbe fatta! E invece..." altra dote di Marlene: dire sempre la verità.

" I tuoi come stanno? Ancora a vendere case?" chiesi.

" Oh, sì, non fanno altro anche i giorni festivi! Insomma, glielo avevo detto: se volevano potevo fare un incantesimo agli acquirenti per renderli più allegri... ma ovviamente no, non vogliono che provi le mie magie nella loro vita! Non sia mai!" già, i suoi erano come i miei: Babbani. Marlene aveva una parlantina assurda: nessuno riusciva mai a fermarla. Mary interruppe il mio flusso di pensieri.

" Lily, che ne dici, andiamo a dare una mano con la musica? Nessuno si ricorda l'incantesimo per..."

" Ricevuto. Marlene, vuoi venire anche tu?"

" Oh, em... mi farebbe piacere!" esclamò.

La serata passò in fretta, troppo in fretta, tra una chiacchierata e l'altra. Conobbi un'infinità di gente molto simpatica, tra cui Gideon e Fabian Prewett, i quali mi parlarono della loro sorellina Molly. In seguito scoprii che Molly Prewett era la moglie di Arthur Weasley. Piccolo il mondo. Non c'era, ma sembrava simpatica da come la descrivevano.

I fratelli Prewett poi avevano preso i Fuochi d'Artificio del dottor Filibuster a scoppio secco. Inutile dire che lì dentro potevano fare competizione ai Malandrini: erano l'anima della festa. Gemelli uguali, dai capelli rossi e dal perpetuo sorriso stampato in faccia. Li fecero scoppiare a mezzanotte. Io intorpidita dal vino e dallo champagne, restai immobile a vederli formarsi in aria per poi esplodere. Era bellissimi.

" Non sono bellissimi?" mi chiese James alle mie spalle.

" Ah ah..." rantolai. A malapena mi tenevo in piedi.

" Lily, quanto hai bevuto?"

" Un po'..."
" Ok, penso che tu sia astemia! Insomma, neanche a dire che c'erano alcolici pesanti allora ti potrei capire ma..."

" Ma io bo... io sto benissimo!" vidi Sirius comparire alle spalle di James.

" Chiedi a Sirius se è vero!" esclamai senza un senso apparente.

" Perchè Lily mi chiede un parere?

" Come al solito il piccolo giglio si è ubriacato!" sussurrò James.

" E ma allora è un'abitudine!" disse Sirius divertito. Annuii. Ma dai, avevo solo preso qualche goccetto...

" Bè, la porto al letto, così starà meglio domani... Lily, saluta gli ospiti!" mi stuzzicò James. Con un lieve segno della mano salutai. Mi sembravo una ragazzina piccola. Mi scortò fino alla mia camera.

" Bè, buonanotte amore mio!" sussurrò appena. Lo baciai.

" Questa è stata una bella serata..." riuscii a dire prima di crollare dentro il mio letto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 59
*** Agguato ***


Mi svegliai di colpo. Mary si stava vestendo. Oh, già, stavamo alla Befana. Già. Era il sei gennaio. Bene. Sbadigliai.
“ Buon giorno!” esclamò Mary. Rantolai. Ma che ore erano?
“ Che ore...”
“ Le otto! Ieri con James che ora hai fatto?” chiese. Oh, sì, le due e mezza di notte, a parlare di questo e di quello. Come al solito Sirius mi aveva sfrattato dalla camera. Solo verso le due James pregò Sirius di uscire perchè volevo dormire nella mia stanza.
“ Le... bo... mi sa le due...”
“ Bene! Allora, oggi che si fa?” chiese.
“ I ragazzi...?”
“ Oh, no non ci sono fino a stasera! Sono andati a trovare la famiglia di Remus e quella di Peter! Inutile dire che Sirius non ne voleva sapere di andare a trovare la sua...” affermò.
“ E la signora Potter?” chiesi.
“ Lei sta da Bathilda Bath! Che ne dici se l'andiamo a trovare? Ci ha lasciato le chiavi, potremmo andarla a conoscere meglio... alla festa di Natale c'era troppa gente... che ne dici?” chiese.
Sì, mi sembrava una buona idea. Ma prima lessi la lettera di mamma.
“ Cara Lily,
oggi siamo tornati a casa! Finalmente, io e tuo padre non vedevamo l'ora! Sai, lì sulla Sierra Nevada era troppo freddo... comunque siamo stati abbastanza bene, a parte il fatto che all'aereoporto Vernon si è perso la valigia. Non ti dico neanche quante ne ha potute dire a quei poveri impiegati responsabili... comunque oggi ho incontrato Severus, sai? Quel tuo amico che abita qui vicino a noi... è un bravo ragazzo, anche se un po' strano. Mi ha chiesto dove stavi! Sai, penso che ti voglia venire a trovare. Non era molto contento di sentire che stavi da James, ma mi è sembrato davvero triste di non averti più con sé. Ti ricordi? Quante volte sei venuta qui a Natale e hai passato le vacanze con lui? Sente davvero la tua mancanza... e secondo me dovresti scrivergli... non so... dirgli qualcosa almeno... Bè, non che voglia intromettermi nella tua vita! A proposito, lì tutto bene? Non ti sei ubriacata, vero?” No mamma, diciamo due volte! “ No, perchè insomma, non si sa mai... vabbè, ormai sei grande, non voglio fare la figura della mamma apprensiva!
                                                 Ti voglio bene
                                                               la tua mamma”.
E così Severus aveva chiesto di me. Ma che voleva? Perchè non poteva tranquillamente vivere la sua vita? Certo, mi mancava... ma andare in giro con Mulciber.... e Avery... non si ricordava di quando avevano rasato a zero la testa di Mary? Madama Chips aveva dovuto tenerla in Infermeria per ben due giorni per farle ricrescere tutti i capelli... certe cose... ma io ero stata chiara con Severus. O loro o me. Voleva fare il Mangiamorte? Bene, si accomodasse! Tanto la scelta era solo sua!
La casa di Bathilda Bath era piccola, ma accogliente. Una piccola donna stava seduta sul divano: era Bathilda Bath. Indossava un vestito nero, con un piccolo scalda cuore beige. I suo capelli erano tempestati di riflessi dorati, seppure bianchi. I suoi occhi erano piccoli e azzurri. Ci ricevette in Salone, dove ci stava anche Sarah.
“ Ragazze! Che ci fate qui?” chiese.
“ La verità signora Potter è che volevamo conoscere Batilda Bath... sempre che la cosa non crei disturbo...” si affrettò ad aggiungere Mary. Bathilda sorrisa amichevolmente.
“ Ma ci mancherebbe ragazze! Sono sempre disposta a rispondere alle domande degli studenti! Sopratutto se sono così carine come voi due!” disse con una vocetta acuta.
“ Grazie!” sussurrai. Mi sedetti sul divanetto accanto a Mary. La signora Potter intanto sorseggiava il suo tè.
“ Signora Bath...”
“ Oh, vi prego, chiamatevi Bathilda! In fondo ho solo 145 anni!” disse. Strabuzzammo gli occhi. 145?
“ Con tutto il rispetto, signora, se li porta benissimo! Cioè...” Mary ovviamente aveva una faccia tosta incontrollata.
“ Meno male tesoro! Allora, ditemi, andate a Hogwarts no?”
“ Sì!” dissi convinta.
“ E chi insegna Storia della Magia?”
“ Il professor Ruf!
“ Oh, davvero? Era a Hogwarts pure quando ci stavo io: era molto noioso no? Poi con il tempo ho imparato a guardare la storia da un diverso punto di vista!” disse.
Insomma, il pomeriggio passò così. Bathilda Bath era una persona deliziosa, anche se incredibilmente noiosa, tanto che durante un suo passaggio sulla storia della rivolta dei Folletti, stavo quasi per addormentarmi. Era il penultimo giorno di vacanza.
“ Lily, tutto bene?” mi chiese Mary.
“ Sì...”
Pensavo a Bathilda Bath a cena. Aveva vissuto per così tanto tempo... chissà se anche io avei vissuto così tanto... ma alla fine era davvero una bella cosa? Una vita senza l'uomo che ami... senza i tuoi cari... che vita è? E poi, perchè ci stavo pensando a cena? Dorea non c'era. Era andata a una cena organizzata dagli Auror. Certo, suo marito...
 Pioveva. Insolito per qual periodo. Gennaio. Pioggia fitta fitta. Ma che mi prendeva? Dovevo stare calma. Bom. Sentii un botto.
“ Già tornata Dorea?” chiese Mary. James si alzò di scatto.
“ No, lei prende sempre la porta sul retro... non usa mai l'entrata principale...” si affacciò dalla finestra. Per alcuni istanti stette immobile lì, impietrito. Si voltò lentamente verso di me, paralizzato.
“ James, cosa...”
“ STUPEFICIUM!” sentii urlare dal piano di sotto.
“ NASCONDITI LILY!” urlò Remus. Due esseri incappucciati stavano davanti al Salone. MANGIAMORTE. Erano in due. Mi si gelò il sangue nelle vene. Mi appiattii dietro il muro. James e gli altri scesero nel Salone. Non osavo guardare. Il cuore mi batteva fortissimo. James... o santo cielo... avevo ragione... i miei timori erano esatti... ero una delle Nate Babbane più conosciute ad Hogwarts, visto che Lumacorno voleva sempre mettermi in luce. La mia bacchetta stava nei miei jeans, ma non potevo muovere neanche un muscolo.
“ Chi siete?” domandò Sirius tremando un po'. Da quel che potevo immaginare, i Mangiamorte avevano le bacchette puntate.
“ Chi sei tu, moccioso? E occhio a dire la verità, perchè noi le cose le sappiamo! E se ci menti... la tua amichetta farà una brutta fine”.
No, Mary no...
“ Sono Sirius Black, razza di imbecilli!”
“ Oh, certo e io sono Bellatrix Black! Li conosciamo bene i Black, è inutile che menti!
“ Ma io dico, sei cieco? Ho l'anello! Tojour Pur no? Ecco! Tenete questo stupido gingillo che mi ostino a portare!” disse. Da quel che sentii, lanciò l'anello ai due Mangiamorte.
“ Sì, è lui...” sussurrò un uomo all'altro.
“ Ora vi chiedo di andarvene... siamo tutti Purosangue qui...”
“ Certo, e che ne sappiamo noi?” domandò uno. Per quanto fossero Mangiamorte, non dovevano essere molto svegli.
“ Io sono James Potter! La casa è mia!” gridò lui.
“ Oh, certo... e dimmi... come sta tuo padre?” chiese il Mangiamorte ridendo.
“ Bene, se uno di voi non l'avesse ucciso!” gridò.
“ Buono, buono bambino... e tu tienilo bene, Black, sennò saranno gravi conseguenze... e tu signorina sei?”
“ Mary MacDonald” esclamò lei.
“ Oh, già... anche tua madre spero che stia bene...”
Sentii un singhiozzo. Questo no brutti bastardi.
“ E voi?”
“ Peter Minus e Remus Lupin!” esclamò Rem. Attimo di silenzio.
“ Minus lo riconosco... sempre fatti così, grassi e minuti... siete tutti fatti così... e tu... come mai stanotte giri tranquillo? Non è ancora arrivata la luna piena?” domandò sghignazzando. Qualcuno sputò. “ Non provi vergogna a stare qui in mezzo ai Purosangue, Lupo?”
“ Sono Purosangue anche io, in teoria!” esclamò.
“ Già... in teoria... comunque dovremmo perquisire la casa! Signor Potter, se non ha niente da nascondere... ci è arrivata una soffiata che non potevamo ignorare... una sporca Mezzosangue si trova qui... è vero?” chiese uno. Nessuno parlò.
“ Assolutamente no, qui siamo tutti Purosangue, andate via!” gridò Sirius. James poi gridò qualcosa.
“ Perchè vi nascondete dietro a quei MANTELLI? Volete passare INOSSERVATI?
Capii tutto. Il Mantello. Piombai dentro la Stanza di James, e me lo misi. Scesi lentamente le scale, piangendo silenziosamente. I Mangiamorte tenevano sotto stretta sorveglianza i movimenti dei ragazzi. Li avevano legati, poi. Non si sa come. Non potevano fare niente. L'altro Mangiamorte invece stava salendo le scale. Mi misi buona buona in un angolino e aspettai. Dopo venti minuti, riscese.
“ Ci stanno delle valigie lì nella camera! Sembrano vestiti femminili... Oppure sono del signor Minus?” commentò.
“ Sono di una mia amica... Molly Prewett... è stata con noi a Capodanno, dalla mattina alla sera... era ubriaca e si è scordata di prendere la valigia...” sussurrò Mary quasi piangendo.
“ Sai, mi sembra che i Prewett non ci fossero la notte di Capodanno...” sussurrò un Mangiamorte all'altro.
“ Bene, per stavolta vi salvate. Non vogliamo sprecare il sangue di Mago. Lui non vuole. Ma se vi becchiamo a ospitare un Babbano in casa... giuro che vi farò rimpiangere di essere nati...” disse uno. Se ne andarono, tra la pioggia. Aspettammo qualche minuto. Erano le undici e mezza. Mi tolsi il Mantello, slegando la corda che li avvolgeva. Mi buttai per terra. James mi fu subito vicino.
“ Lily... non so come abbiano fatto... ma nessuno di noi ti avrebbe tradita...”
“ IO SO CHI È  STATO!” ululò Sirius. “ MA LI HAI SENTITI JAMES? NOI LI CONOSCIAMO BENE I BLACK! MIA CUGINA! È STATA LEI, MI CI GIOCO L'ONORE!”
“ Non abbiamo prove Sirius!” urlò Remus.
Mary era in lacrime, come me. Peter stava in un angolo, terrorizzato. James mi sollevò da terra.
“ Si va dritti a Hogwarts, ragazzi! Non possiamo rischiare che qualche altro Mangiamorte ci faccia una visita!” disse.
“ I bagagli...
“ Ce li faremo spedire da mia madre! Sirius, invia un messaggio a Silente, digli di attivare il collegamento con la Metro Polvere tra casa mia e Hogwarts! Corri! Remus, tieni Lily, io vado a scrivere una lettera a mia madre per spiegarle tutto!”
Mi si avvicinò Remus.
“ Lily... tranquilla... é tutto passato... te lo prometto...”
“ PASSATO? No Remus... voi siete tutti Purosangue... sono solo io quella in pericolo...”
“ Lily, hai visto oggi no? A me hanno pure sputato addosso...” Mi prese il panico. COSA?
“ TI HANNO SPUTATO?
“ E già... ma tranquilla, ci sono abituato...”
“ Ragazzi, la Metropolvere. Silente ha fatto in fretta” disse Sirius. James mi venne vicino. Insieme, ci ritrovammo nell'ufficio della professoressa McGranitt.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 60
*** Ci siamo dentro ***


“ E lei signorina Evans? Ora come sta?” chiese la professoressa. I ragazzi avevano raccontato tutto, mentre i e Mary ci abbracciavamo tremanti. Non riuscivo a rispondere. James mi sollevò dall'incarico.
“ Professoressa, è angosciata, come tutti... anche io stavo per perdere il controllo... quando...”
“ Quando?” chiese lei.
“ Quando hanno nominato mio padre. Volevo ucciderli... non posso non fare niente, professoressa... hanno pure sputato addosso a Remus...”
“ E a me allora? Non sai quanto darei per rivendicare il nome della mia famiglia... lo so, sono in una famiglia di Mangiamorte, ma non tutti siamo così... ma perchè conoscevano il padre di Peter?”
“ Sono stati loro a convincerlo a commettere un omicidio... ma non c'è riuscito, ed è andato in carcere lo stesso... ora si è pentito e si attacca all'alcol... ma è psicologicamente andato... ecco perchè ancora non è morto : non ne varrebbe la pena” disse.
La professoressa ci squadrò.
“ E tu Mary?
“ Hanno nominato mia madre... Appena hanno saputo chi ero...” mormorò piangendo. La McGranitt si alzò.
“ Andiamo da Silente. Questa storia non può passare inosservata. Se davvero volete fare qualcosa... di certo non sarò io a impedirvelo!” disse cominciando a camminare. Tremante attraversai i corridoi sorretta da James. Fortunatamente eravamo vicini. Sorpassammo la porta con i gargoyle ed entrai per la prima volta nell'Ufficio di Silente. Era grandissimo, pieno di oggetti vorticanti, urlanti e scoppiettanti. Sembrava una specie di Luna Park. Un uccello stava  appollaiato sopra uno sgabello. Silente stava seduto dietro alla sua cattedra. Ci fissava attentamente. Mi sentii trafitta da quello sguardo: non avevo mai avuto un incontro così ravvicinato con il Preside.
“ Professor Silente...”
“ So già tutto Minerva. Il signor Black è stato molto molto chiaro nella sua lettera. Voi state bene?” chiese gentilmente. Tutti mi guardarono.
“ Signorina Evans, perchè trema ancora? Suvvia, il peggio è passato. Si ricordati che il primo passo per risolvere un problema è pensare al futuro in modo ottimista. Ora sta a Hogwarts. É al sicuro, tra le prode mani del nostro James Potter” disse tranquillamente. Era impossibile non assecondarlo. Smisi di tremare, al suono della sua voce.
“ E ora, un paio di domande. La prima domanda va al signor Lupin. Sapevano che eri un Lupo Mannaro?”
“ Sì...” sussurrò lui.
“ Hai idea di come questo possa essere avvenuto?”
“ No, signore”
“ Bene. Ora, Sirius mi ha detto che ti hanno em... per così dire, sputato addosso. Confermi?”
“ Sì, signore” confermò Remus.
“ Interessante...” sibilò Silente. “ Evidentemente non sono interessati ai Lupi Mannari, per ora. Potrei rivolgere una domanda alla signorina McDonald?” Mary annuiì.
“ Vorrei solo chiederle da chi è stata assassinata sua madre” domandò.
“ Non lo so. La cosa ancora resta nel completo mistero, professore” ammise Mary.
“ Bene, se allora tutto va bene, direi che l'assassino di sua madre era lì con voi. Questo ovviamente restringe il campo. Adesso... signor Minus. L'hanno riconosciuta, no?”
“ Sì, signore” brontolò Peter.
“ Essi erano al corrente del tentato assassinio effettuato da tuo padre. Ti risolleverà il morale sapere che dopo un mio colloquio con il Ministero della Magia, si è scoperto che tuo padre mentre cercava di uccidere il giovane Tristan Ducker, aveva pupille dilatate e aria sognante. Sono del parere che tuo padre stesse sotto la Maledizione Imperius. Non posso dimostrarlo, ma sono andati a estrarre ( sotto mio avviso) il ricordo della presunta vittima. Ma chiunque fossero quei due Mangiamorte, sapevano dell'arresto di Minus, e anzi, penso che lo conoscessero anche. Questo è sospetto. Ora” continuò annuendo.
“ Sirius, mi pare che nella tua Strillettera, caro ragazzo, ci fosse anche qualcosa riguardo a tua cugina Bellatrix...”
“ Esatto. L'hanno nominata. Dicono anche che conoscono bene la mia famiglia. Ma non penso che le hanno fatto del male. I miei hanno sempre sostenuto che ci voleva questa... pulizia dei Nati Babbani, signore. Sinceramente, mi vergogno ogni giorno di più di essere un Black!” sibilò arrabbiato e stringendo i pugni. Silente lo guardò comprensivo.
“ Non si può scegliere la propria famiglia, Sirius. Ma quando ce l'hai, hai delle responsabilità verso di loro. Ti parlo per mia esperienza personale. Ora, il discorso è: cosa volete fare voi? Volete denunciare l'accaduto? Fare finta di niente?” chiese.
“ Io denuncerei l'accaduto! É la cosa migliore da fare!” decretò Mary.
“ No, Mary, al Ministero ci sono troppe spie: dovremo specificare il fatto che ci stava anche Lily, mentre stiamo in Tribunale, e ciò non si può fare! Ci verrebbero a cercare!” sussultò James. Silente lo fissò colpito. La professoressa McGranitt invece era meravigliata.
“ Signor Potter, ha mai pensato di fare l'Auror?” chiese. James si guardò intorno.
“ Con tutto il rispetto, professore, non voglio essere una pedina nella mani del Ministero, come mio padre. Egli è morto per un errore del Ministero che l'ha mandato lì all'età di ottant'anni, non per colpa sua!” Silente era sbalordito.
“ E voi? Qualcuno di voi ha mai pensato a fare l'Auror?” Mary, Sirius e Remus annuirono. Peter ci mise un po' di più. Io ci avevo pensato? Sì... avevo preso in considerazione anche quello... annuii debolmente.
“ Allora preparatevi: non molti sarebbero d'accordo con me. Ma oggi grazie al vostro sangue freddo, vi siete dimostrati degni del ruolo che sto per proporvi. Io sono a capo di un'associazione segreta, l'Ordine della Fenice. Il perchè” disse indicando Fanny “é abbastanza ovvio direi. Ma il punto è che questa associazione è contro Voldemort!” tutti tremarono, me compresa. James invece non si mosse.
“ È  una cosa fuori dal Ministero. É tutto segreto. Non si guadagnano soldi. Ma si guadagna qualcosa di più importante: contrastare Voldemort. Non è una cosa da poco ciò che sto dicendo. Io stasera vi propongo di unirvi a noi. Subito dopo aver terminato gli studi, è chiaro. Ma avete il diritto di voler combattere, ognuno di voi”
“ Professor Silente, sono solo ragazzi...”
“ Ragazzi che comunque hanno saputo gestire ben due Mangiamorte in cerca di Babbani! Non mi sembra una cosa da poco Minerva. Sopratutto alla loro età...”
“ Ma gli studi...”
“ Minerva, ho già detto. Prima lo studio. Poi se vorrete, dopo i MAGO... se ne potrà riparlare. Per il vostro futuro in ambito finanziario... Bè, la vostra carriera sarà assolutamente normale. Remus, io e te dopo dobbiamo parlare. Comunque... vi do del tempo per decidere, se volete... Oggi è il cinque gennaio?” chiese. Annuimmo tutti insieme.
“ Esattamente il primo febbraio vorrei una vostra risposta. Non voglio mettervi pressioni, e dovete essere sicuri prima di fare questa scelta. Non ci sono ripensamenti. Ho bisogno di persone oneste e fidate... e sono sicuro che i miei due Capiscuola, un Prefetto, e due Grifondoro, siano le persone giovani che fanno al caso mio. Non sarete gli unici, questo è un dato di fatto. Ho deciso di reclutare alcune persone... i giovani sono sempre i benvenuti... e ora, gentilmente, vorrei scambiare due parole con la signorina Evans e con il signor Potter in privato.
Tutti si alzarono, tranne io e James, seduti vicini. Uscì anche la professoressa McGranitt. Che ore potevano essere? Le tre...
“ Signorina Evans, mi piacerebbe proprio sapere come ha fatto a nascondersi. Insomma, è davvero strano che non l'abbiano trovata...”
“ Incantesimo di Disillusione, professore!” esclamò James.
“ Gliel'ho fatto appena li ho sentiti arrivare!” mormorò. Silente parve stupito.
“ Oh, già. Minerva mi ha detto che è un tipo d'incantesimo che ti riesce particolarmente bene, se pur complicato... devo ammetterlo, è stata la mia prima ipotesi, ma ovviamente potevo sempre sbagliare...” sussurrò più rivolto a sé stesso che a noi. Congiunse le mani.
“ Come stai, ora, Lily?
“ Bene, signore. Cioè, sono ancora spaventata, ma passerà presto” annunciai. Squadrò me e James con i suoi occhi celesti.
“ Signor Potter, confido nel fatto che saprà difendere la signorina Evans. Io penso che qualcuno all'interno della scuola, voglia morti i figli di Babbani, visto che solo uno studente poteva essere a conoscenza del fatto che la signorina Evans si trovasse lì. E dubito che Dorea abbia invitato alla sua festa persone che conoscono Mangiamorte. Se avessi le prove, forse... ma la vita non è fatta di forse. Fatto sta, che stasera avete corso un grave pericolo. Essendo Capiscuola, mi aspetto che stiate insieme.
Annuii.
“ Lily, c'è qualcosa che non va? Ora sei qui” dichiarò.
“ Sì, signore, è solo che ho paura per i miei genitori...” sussurrai.
“ Ho già provveduto. Ho mandato subito due membri dell'Ordine a pattugliare la zona. Resteranno lì fino alla fine dell'anno. I tuoi genitori sono al sicuro, come quelli di moltissimi Nati Babbani in questa scuola con... piccoli dettagli incomodi ai piani di Voldemort” disse seriamente.
“ Professore” disse James deciso.
“ Io sono dei vostri. Uno membro di... di quell'Ordine. Mio padre voleva questo per me, ne sono sicuro!”
“ Bè, io direi che dovresti prima confrontarti con la signorina Evans, James. Dopotutto... dovete stare uniti” e dopo ciò ci congedò.

 


Quella notte non chiusi occhio. Ero salita nel Dormitorio dei Ragazzi, perchè ero davvero spaventata. Stavo con James. Lui dormiva, ovvio, era esausto. Ma io avevo gli occhi sbarrati. Fissavo la finestra. Le luci dell'alba. Era già gennaio... e stavo con James Potter. Era cambiato tutto così velocemente. Ero stretta tra le sue braccia. Non mi mollava. Non mi aveva mai mollato. Non l'aveva mai fatto. Diceva di amarmi. E io lo amavo, davvero tanto. Ma ero una Mezzosangue. Avevo paura, perchè stare con lui... voleva dire condannarlo a morte, praticamente. Farlo stare sempre con il terrore. Io non ero spaventata dal nome di Voldemort. Ero una Nata Babbana, quasi non mi toccava. Eppure lui sì che mi faceva paura. Non sapevo cosa fare... se scappare, forse all'estero... James si mosse. Lui mi avrebbe seguita. Oh, certo, conoscendolo... ma davvero volevo rovinare il suo futuro? Ero davvero così cattiva... Però... io volevo essere il suo futuro. Sì. Lo volevo. Non l'avrei mai ammesso, ma eccome se lo volevo. Erano le sette. James si mosse appena. Lo abbracciai di più. Mary anche stava accoccolata con Sirius. Egli si svegliò di scatto.
“ Lily, sei sveglia?” sussurrò, vedendo il mio movimento.
“ Sì...
“ Come stai?” chiese.
“ Non ho chiuso occhio...
“ Io ho avuto un incubo...” ammise. Gli sorrisi. I suoi capelli erano tutti arruffati.
“ Puoi raccontarmelo se ti va” dissi. Lui non mi rispose subito. Accarezzava Mary.
“ Non è bellissima?” chiese. Annuii. Certo che lo era. Si rivolse verso di me.
“ Sai, non ho mai avuto una vera famiglia. Ma con te, Mary e i ragazzi... non ti sembra tutto perfetto?
In effetti...
“ Sì. É bello cambiare idea sulle persone...” ammisi. Lui sorrise increspando la bocca appena.
“ Non sai quanto ci ha assillati su di te, Lily. Tu neanche te lo immagini. Volevo buttarlo dalla torre di Astronomia. Cosa che tra l'altro alla fine, ha fatto da solo!” disse sorridendo. Non riuscii a sorridere ripensandoci. “Ma è il mio migliore amico. Lo è dal primo giorno che lo vidi sul treno. Sai, aveva tirato i capelli a una ragazza, e io mi ero messo a ridere. Poi d'un tratto... ti vide mentre salutavi tua sorella. Ti amò dal primo momento. Non so dirti come è successo. So solo che una volta che ci fummo presentati, mi chiese se ti conoscevo. Ovviamente, come potevo? Ma ci provava, Lily... è un testardo...” commentò.
“ Io non mi riferivo solo a James, prima... ma anche a te. Insomma, che Remus era fantastico lo sapevo, che Peter era gentile lo immaginavo, ma su di te... ho sempre avuto un cattivo giudizio, Sirius Black. Non so come è successo. Sarà che stavi sempre con James...”
“ Anche io l'avevo brutto su di te. Insomma, mi sembravi la solita secchiona pronta a tutto pur di impressionare i professori... e poi trattavi male James, quindi... sai quando ho cambiato parere? Quando hai passato il compito di Pozioni a Mary. Non ti so spiegare... ma è successo così, tre anni fa. Da allora ti ho considerata... non proprio amica, ma... qualcuno con cui poter parlare. Ora invece, Lily Evans, mi sei simpatica. E pure tanto. E mi dispiace di non averlo capito subito.
“ Anche a me. Davvero Sirius... non so, con te posso ridere, scherzare... con Remus posso confidarmi... e ho sempre qualcuno con cui piangere, Peter!
“ E con James puoi...”
“ Attento, Felpato, Lily ti Schianta se lo dici!” mormorò James. Si era svegliato!
“ Da quanto stai sentendo?” chiese Sirius impallidendo.
“ Mah, un po'...” un lampo Malandrino gli passò negli occhi.
“ E che hai sentito?” chiesi sorridendo.
“ Ho sentito che mio fratello sta facendo amicizia con mia moglie... la cosa non può che rendermi felice!” disse. Arrossii. Mary rantolò nel sonno.
“ Ed ecco la dormigliona!” esclamò Sirius.
“ Oh, senti che vuoi... io... io... io non è giusto...”
“ Ma come parli?” domandai ridendo. Mary era ancora mezza addormentata.
“ Io... io parlo forbito Lily Potter...”
“ LILY POTTER?” urlò James entusiasta facendo svegliare di scatto Remus e Peter.
“ Oh santo cielo, tu mi volevi sposare e non me l'hai detto, io...” disse alzandosi in piedi.
“ Io ora vado in bagno per riprendermi... e tu tranquilla stai qui e respira.... e poi i parlerà dei nostri tre figli...” ma stava scherzando? Stavo letteralmente morendo dalle risate, come tutti.
“ Perchè ridete? Harry, Stella e Oliver sarebbero offesi!” annunciò ridendo anche lui.
“ Pure i nomi?” domandò Remus intontito.
“ Ma certo, Lunastorta! Bisogna pensare al futuro...”
“ Ma stai zitto va!” disse Peter lanciandogli un cuscino. Improvvisamente l'interna conversazione si trasformò in una battaglia di cuscini. Già ero in famiglia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 61
*** In nome della nostra vecchia amicizia ***



“ Lily, ti devo parlare” disse Severus alla colazione del giorno seguente. Il giorno prima mi aveva fissato per tutta l'ora di Pozioni. Non osavo incrociare il suo sguardo. Sarei scoppiata a piangere. Come facevo ogni notte dentro di me, in segreto.
“ Sono contenta per te! Scusa ma avrei da fare" risposi fredda. Non potevo fare nient'altro. Avrebbe capito che mi mancava. E non volevo questo.
“ È davvero importante!
“ Non mi importa" dissi fredda.
Severus uscì dalla Sala Grande.
“ Ricordami come vi siete conosciuti!” sussurrò Sirius.
“ Oh, em... è un mio amico d'infanzia...  è stato lui a dirmi che ero una strega... stavamo al parco io e mia sorella... e lui è venuto da me... ci frequentammo per un po' di tempo... veniva a casa mia tutti i giovedì, venerdì e lunedì...”
“ Quindi conosce i tuoi genitori?” domandò Sirius.
“ Già... non che...” Colpo. O MIO DIO.
“ Lui è amico di Bellatrix Lestrange e tutta quella comitiva...” mormorai. Severus. COSA? Io... Sirius impallidì. Mi alzai e ricorsi Severus. James, Remus, Peter e Mary stavano a Babbanologia. Lasciai Sirius lì.
“ SEVERUS PITON!” urlai. Il mio ex migliore amico si voltò lentamente. Lo raggiunsi correndo.
“ Che mi dovevi dire eh?” gli urlai contro. Lui non si scompose. Mi guardò con un cipiglio severo.
“ Ho visto tuo padre, l'altro giorno. Non sta bene. Dovresti andarlo a trovare!
“ Prima cosa: tu non sei nessuno per dire a me quello che devo fare. Seconda cosa: Severus, tu che valore dai alla parola onestà?
Severus mi guardò accigliato e meravigliato. Eppure leggevo il terrore nei suoi occhi.
“ Non saprei dirti...” disse sibilando. “ Ma non capisco dove vuoi andare a parare”
“ A no eh? Scommetto che mia madre ti ha detto dove stavo durante le vacanze. Hai detto qualcosa a qualcuno, Severus? Rispondimi!
“ Non ne avrei motivo. Perchè avrei dovuto farlo? E per quanto riguarda la tua em... meta delle vacanze di Natale... ti avverto già che tutta la scuola ne era informata. Sinceramente, sono stato sorpresa dallo scoprire che a Grifondoro ci sono certi... pettegoli...
“ Bene. Io Severus voglio crederci. In nome della nostra vecchia amicizia, giuri che è la verità?” chiesi. Lui mi guardò con una vena di tristezza.
“ Sì, lo giuro” confermò. Mi voltai andandomene. Non avevo altro da dire. Arrivarono James e gli altri dal corridoio.
“ Che ci facevi con lui?” domandò subito James. Mi incupii.
“ Niente... niente che sia importante... volevo solo sapere... ma davvero, non mi va di parlarne...” James si incupì.
“ Spero che insomma... tra di noi vada tutto bene... perchè io... forse per quello che ho detto stamattina...
“ NON TI FARE COMPLESSI, JAMES POTTER!” urlai. James era pensieroso. Io pensai invece ai fatti di stamattina. Poi, mormorando.
“ E comunque Harry mi piace come nome...” dissi. Gli si illuminarono gli occhi.
“ Bello, vero? Bè... dai, non posso essere arrabbiato con te! Se non me lo vuoi dire... non insisterò, perchè ti amo e voglio solo farti stare bene...”
“ E anche io ti amo, James. Per favore, credimi” sussurrai abbracciandolo.
“ Però un giorno mi sposerai, non è vero?”
“ James...
“ Pensavo che Lily Potter suonasse bene...”
“ JAMES!
Quella sera, dopo cena, ci ritrovammo nella Sala Comune. Era tardi, e avevamo tanto di cui parlare.
“ Allora, che ne dite? Voi ci state?” cominciò James.
“ Per cosa?” domandò Peter.
“ L'Ordine, Peter! L'Ordine della Fenice! L'associazione segreta di Silente! Per fermare Voldemort! Io ci sto!” tremito generale. Sirius prese la parola.
“ James... io voglio riscattare il nome della mia famiglia... e tu sei mio fratello... io non ti lascio da solo...” sussurrò. Annuì profondamente. Peter tremava.
“ Rem?” chiese Sirius. Remus annuì.
“ Ho parlato con Silente. Un giorno vi dirò quello che mi ha detto. Ma per adesso... vi posso solo dire che sì, io ci sto!” esclamò.
“ Peter?
“ Io, vorrei vendicare mio padre... alla fine è un modo per farlo no?”
“ Questo è un metodo giusto, Peter, un metodo per donare a tutti un mondo migliore!” disse Remus. Peter annuì.
“D'accordo, sono dei vostri...” squittì.
“ Mary?” chiese Sirius.
“ Dal primo momento in cui me l'ha detto. Mia madre è stata uccisa da uno di quei... quei criminali. Se servirà a fermarli, io ci sono! Lily?
Lily. Bel nome. Non lo sapevo. Voldemort stava distruggendo i Nati Babbani... questa guerra mi riguardava da vicino... e sarei riuscita a rimanere indifferente? E poi l'unione fa la forza, no?
“ Sì. Questa guerra deve finire” annunciai. James sorrise. Era quella la Lily che voleva. Quella che anche io volevo essere: forte come le persone che amavo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 62
*** Buon compleanno, Lily... ***


“ BUON COMPLEANNO!” esclamò Mary. Che? Oh, già. Diciotto anni. Certo. Mi alzai lentamente dal letto. Ma che ore erano?
“ Mary, non dirmi che sono le cinque di mattina!” esclamai.
“ Sì! Volevo essere la prima!” disse. Volevo ucciderla. Ma che potevo fare?
“ Grazie per essere responsabile delle mie future occhiaie!” dissi.
“ Ma di nulla amica mia! E adesso... vestiti, che scendiamo! Ci sta una sopresina per te!” annunciò. Volevo proprio vedere alle cinque di mattina... Stava per sorgere l'alba. Mi vestii velocemente. Uscimmo dalla Torre ( svegliando la Signora Grassa che urlava), e ci precipitammo nella Torre di Astronomia, di nascosto.  Lì mi aspettavano tutti: James, Remus, Peter e Sirius. I miei migliori amici e l'amore della mia vita. Li abbracciai tutti. Vedemmo l'alba, tra gli auguri generali. Sarebbe stata una giornata indimenticabile.
Durante la giornata i ragazzi furono dei gentiluomini. Ci furono anche dei regali. Remus mi aveva regalato una felpa bellissima, mentre Peter e Sirius un libro di incantesimi difensivi. Mary ovviamente non rinunciò a farmi una bella sciarpa colorata come piacevano a me. James stranamente non mi fece niente, ma non ci badai. Aver cambiato parere su di lui era il regalo più grande. Addirittura il professor Lumacorno mi fece gli auguri ( cosa che mi fece arrossire fino a diventare bordeaux). Il pomeriggio andai a vedere James agli allenamenti. Era bravissimo. Mary mi accompagnava.
“ James è davvero un fuori classe eh? Persino io che non amo il Quiddich lo ammetto...” e come non ammetterlo? Era un campione, c'era poco da fare. Anche se più volte si era fatto scappare il Boccino mentre mi guardava.
“ Stasera che fai? Stai con noi a festeggiare?” chiesi a Mary.
“ Oh, em... Sì, direi di sì...” sussurrò indecisa. Poi capii il motivo della sua indecisione. La sera i Malandrini volevano portare Mary a fare una missione con loro. Ovviamente lasciando da soli me e James.
“ Mary, io non...”
“ Tranquilla Lily, James ha preparato tutto!” disse Sirius ridendo. Immaginavo. O santo cielo. Remus mi confortò molto.
“ L'ho aiutato IO, Lily! Tranquilla! Ora però dovremmo andare!” disse. Era più pallido del solito. Per forza, l'altra settimana si era trasformato.
Salutai Mary e i Malandrini, un po' a malincuore. Tremante, mi diressi verso il Dormitorio. Aprii la porta... James aveva addobbato tutto: decorazioni, rose e champagne.
“ Buonasera! Questi sono per te!” disse dandomi i fiori. Orchidee. Bellissime.
“ Sempre a scassinare i fiorai...” osservai divertita.
“ No, amore mio! Solo cose oneste! Io sono un bravo ragazzo, sai?”
“ Oh, certo, piacere, la Fata Turchina!” dissi.
“ Spiritosa... guarda che oggi invece sarai tu a dirmi quello che dobbiamo fare!” Sbiancai di nuovo.
“ Ma che hai capito, LILY! Intendevo... le attività... ok, lasciamo stare!” disse divertito. Sarebbe stata una bella serata. Mi sedetti sul letto.
“ Dove portano Mary?” chiesi.
“Oh, missione tranquilla, vanno a prendere un po' di Veritaserum dalla scorta personale di Lumacorno!" Quella sì che era tranquilla. Se li scoprivano come minimo li espellevano.
“ Domanda: perchè cimentarsi in questa pericolosa e alquanto stupida missione?
“ Vorrebbero smascherare Bellatrix... sai... se riescono a farle bere quel coso...” disse. Mi incupii.
“ Già...
“ Lily” sussurrò. Lo guardai. Quanto era bello quella sera. Forse più bello del solito. I capelli erano così scompigliati... gli occhi profondi... maglione e jeans... i suoi occhiali riflettevano i miei occhi verdi...
“ Io ti giuro che ti proteggerò. Se servirà, morirò per proteggerti. Hai la mia parola” disse. Non parlai. Lo baciai. Lo baciai con tutta me stessa.
“ Tu lo sai che sei la cosa più importante che ho, vero?” chiese. Annuii tutta rossa. Prese un bicchiere di champagne.
“ Stavolta bevi con me, quindi non ti farò correre rischi!” decretò serio.
“ Oh, James, alla fine mi sono ubriacata solo un paio di volte...”
“ PAIO DI VOLTE? Questa è buona!
“ Sì, è così! Non dire di no!” risi prendendo il bicchiere. Lui sorrise.
“  Alla nascita di una persona speciale come te... sperando che Harry sia così bello, buono e con questi occhioni verdi bellissimi...”
“ E Stella invece come sarà?” domandai.
“ Stella sarà rossa... ma almeno il mio primogenito, facciamolo moro! E Oliver invece... mah, sarebbe bello rosso con gli occhi verdi...”
“ Me, insomma.
“ Un rubacuori, insomma!
“ Dillo che vorresti vedere tuo figlio corteggiato da tutte le ragazze, come te!” dissi. Lui si sciolse.
“ Certo, magari i primi anni... ma poi gli auguro di incontrare qualcuna come te... che lo sappia far... innamorare... perchè tu per me... sei tutto...” mi buttai nelle sue braccia. Mi sdraiai sul letto. Era comodo, soprattutto dopo essermi svegliata alle cinque del mattino... Lui si sdraiò accanto a me.
“ Fa caldo, vero?” chiesi. Lui annuì. Mi levai il maglione. Anche lui si levò il suo. Camicia bianca. Quanti bottoni... e se glieli avessi sbottonati?
“ Non pensare male, eh... che salti sempre alle conclusioni affrettate! ” mi avvertì. E chi pensava male? Alla fine... non c'era niente di male...
“ No, non penso male... e poi... insomma... che male ci sarebbe? Voglio dire... siamo grandi e vaccinati no?” ok, non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua camicia. Lui si stupì di tanta sfacciataggine.
“ Lily, penso che avere diciotto anni ti abbia dato alla testa! Cioè, sei più grande di me e...”
“ Ma se tipo... em... cioè, non stai scomodo con la camicia? Fa caldo...” osservai. MA COSA STAVO FACENDO?
“ CHE?” chiese lui fissandomi. Arrossii violentemente.
“ No, era così per dire...” provai a giustificarmi. Ma chi credevo di prendere in giro?
“ Tranquilla, io ti conosco... tu sei troppo tranquilla per chiedere queste cose...”
“ Oh, e tu che ne sai?” chiesi provocante. Il gioco mi stava piacendo.
“ Lo so e basta!” disse. “ La mia Lily è molto dolce e vergognosa...”
“ Vergognosa? Ah ne sei sicuro?” domandai. Mi stava sfidando.
“ Bè, sì! Ma sei bella proprio per questo!” disse lentamente. Ma che mi prendeva? Indossavo la gonna... Perchè indossavo una gonna?
“ Mi dai un bacio?”  Mi assecondò con entusiasmo.
“ Un'altro...” mormorai.
“ Ancora...” ci stavamo baciando. Con foga, con passione. Sì, c'era passione in tutto ciò.
Mi abbracciò, venendomi sopra.
“ E ora ho di nuovo caldo... che ne dici se mi tolgo la camicia?” chiesi. Lui si fermò.
“ No, non ti conviene” disse.
“ Cosa?” chiesi innocentemente.
“ Provocarmi. Io non voglio fare stupidaggini...”
Ma io sì, signor Potter.
“ No, tranquillo, è solo la maglietta...” osservai. Lui mi squadrò.
“ Lily, non mi provocare, perchè poi va a finire male...”
“ In che senso?”
“ Poi non so... i miei ormoni potrebbero...”
“ Troppo tardi, i miei sono alle stelle” ammisi. Lui mi guardò strano.
“ Cosa...?
“ Abbassa le luci... ti prego...” implorai. Mi assecondò. Ci vedevo meglio. Vedevo tutti i suoi dettagli... dalle ciglia... alle braccia attraverso la camicia...
“ Lily, io non...”
“ Sh! Non voglio parlare ora... ti prego...” sussurrai. Lui annuì e mi baciò ancora e ancora. Piano piano, gli sbottonai i bottoni della camicia, uno per uno. Santo cielo, che bello sentire i suoi pettorali, il suo petto sul mio... ma perchè ero ancora vestita? No, faceva caldo... Mi sfilai la maglietta. Per un secondo notai che James sembrava contento della cosa. Oh, sì, lo era, e neanche poco. Ora sentivo il calore del suo corpo sul mio. Ero in reggiseno. Ma ovviamente poco m'importava. Erano le undici: nessuno ci avrebbe disturbato, ne ero sicura. Mi infilai dentro le coperte. E lui con me. Mi sfilai le calze nere... e la gonna... si slacciò i pantaloni. PANICO. Per un momento mi bloccai. E anche lui. Sembrò uscire da uno stato di trance.
“ Ma che sto facendo? Lily, io... mi dispiace!” disse provando a uscire. Lo bloccai, abbracciandolo.
“ James...
“ Lily, io...
“ Sto facendo tutto io, James... Tu mi stai solo assecondando...”
“ Appunto, non voglio che tu ti penta di qualcosa...
“ Non penso che mi pentirò di niente. Sto facendo ciò che realmente voglio: la prima volta con il mio primo amore. Adesso. Ora è il momento. É come buttarsi da un parapendio, James. Non ti fermare, ti prego. Fallo per me!
“ Lily, io...
“ Togliti gli occhiali...
Se li tolse.
“ Non so se ce la farò... forse sono troppo emozionato...
“ No, devi pensare che sono qui, e ti amo. E che voglio solo sentirti di più. É una cosa mia, James. Ti prego, me lo fai come regalo di compleanno? Ti prego...” chiesi. Un po' titubante, annuì. Si slacciò i pantaloni, sfilandoseli. Tremai vistosamente. Ma lo abbracciai. Lentamente, mi spogliai, e lui fece lo stesso. I suoi lineamenti erano... perfetti. Lui era perfetto. Non potevo avere di meglio. Era qualcosa di più di un rapporto sessuale: era il coronamento di un amore, di un desiderio reciproco di averci a vicenda. Mi accarezzava le gambe, dolcemente. Le sue mani erano ovunque, o forse da nessuna parte, tanto sta che eravamo una cosa sola, e lo sentivo. La sua testa era immersa nei miei capelli, nel mio collo, vicino al mio viso... sulle mie labbra... Aveva un tocco magico. E io finalmente mi sentivo completa. Fece un po' male, ma era un male dolce, piacevole, passionale. Era qualcosa di divino. Dopo quella che mi parve un'ora, si fermò un secondo.
“ Lily... ti amo... Io...
“ Non voglio parole ora, James” dissi emozionatissima. Ma che dovevo fare? Quasi non respiravo per l'emozione. Mi baciò. E riprendemmo. Riprendemmo con foga, con passione, tanto da fermarci qualche volta per prendere il respiro. Era così bello... così strano e magico. Ma non imbarazzante. Non sporco. Era qualcosa di pulito, puro. E lo considerai tale. Lo amavo. Io amavo James Potter. Ne ero così innamorata da dimenticare il resto. Lo capii. In quel momento capii quello che ero stata per lui: una contraddizione vivente. Ma era questo che gli piaceva. E io ero pronta ad amarlo, dandogli tutto questo. Io l'amavo.
 
“ Signora Potter, sveglia!” sentii una voce soave chiamarmi per nome.
“ Che ore sono?” domandai con gli occhi chiusi.
“ ALLORA VEDI CHE TU VUOI DIVENTARE MIA MOGLIE!  Io lo sapevo!” Ah, era James. Sì, ora ricordavo: avevo vissuto la notte più bella della mia vita. Ma che ore erano? Ah, no oggi era sabato. Sia lodato il sabato.
“ Può essere...” sussurrai. Che notte fantastica era stata. James era stato... non so. Io e lui eravamo stati concepiti per stare insieme, ora ne ero assolutamente sicura.
“ Può essere? Lo giureresti davanti a un giudice?
“ Ti ho detto che può essere!” dissi aprendo gli occhi. James mi fissava sorridendo. La luce del sole del 31 gennaio era abbagliante, tanto da riflettersi sui suoi occhiali. Malgrado questo, non potevo fare a meno di guardarlo. Mi accarezzava un braccio. Sorrisi.
“ Può essere, quindi?” sussurrò.
“ Sì... cioè, em... già” complimenti, Lily, bell'uso del lessico di base.
“ Lily, io... volevo solo dirti che penso... che ieri... io non voglio darti impressioni sbagliate... e mi scuso... forse non mi sono controllato... cioè, non vorrei che pensassi cose strane...” cominciò arrossendo. Ma era stupido?
“ James, ieri ti sei controllato fin troppo direi! Cioè, io, Lily Evans, non avevo intenzione di controllarmi, quindi non vedo perchè lo dovevi fare tu! E mi aspetto che quando lo rifaremo...”
“ COSA?” esclamò.
“ Si, signor Potter, hai capito bene. Ecco, mi aspetto che tu sia leggermente più sciolto!” lui parve all'inizio tranquillizzarsi, e poi incupirsi. Ma da dove mi usciva tutta questa faccia tosta?
“ Quindi non ti è piaciuto?” chiese. Lo stavo per menare. L'unica cosa che mi persuase dal farlo era il fatto che lui era il triplo di me. Quindi non avrei potuto fargli tanto male.
“ No guarda, continuavo perchè non sapevo come passare la serata” dissi ironica. Ma era impazzito? Dire che mi era piaciuto era poco, stranamente. Lui si illuminò.
“ Sai... ti sembrerà strano e stupido parlartene ora, ma... io con tutte le altre, una volta fatto le lasciavo... perchè non era stato bello...” sussurrò. Bene. Spettacolare. Allora lasciami no.
“ Sei libero di lasciarmi, tranquillo. Non mi metterò a piangere, te lo giuro” dissi. L'avrei ucciso, era diversa come cosa. Lui scosse la testa.
“ No, io devo sposarti, te ne sei scordata?” disse. Annuii.
“ Allora poi mi lascerai. Così avrai raggiunto il tuo obbiettivo, visto che non è stato bello per te!” conclusi offesa. Lui si avvicinò. Che faccia tosta che aveva.
“ No, infatti non è stato bello, è stato qualcosa di molto di più. Non che facesse la differenza, visto che io sono sempre stato cotto di te. Ma adesso... mi sembra qualcosa di più ufficiale, ecco!” ammise. Sorrisi. L'avrei detto a Mary... ma dove stava?
“ Ma i ragazzi?” chiesi allarmata guardandomi intorno.
“ La Signora Grassa non li ha fatti entrare subito. Voleva venidcarsi per l'altra settimana che siamo entrati alle sei di mattina. E poi sono stati mezzi scoperti da Gazza, che gli ha trattenuti un po'. Mary stava sotto il Mantello, quindi ha scagliato un incantesimo Confundus al professor Vitious che pattugliava i corridoi e gli ha fatto credere che stavano in punizione con lui. Tranquilla, hanno dormito nella Stanza delle Necessità!” spiegò. Domanda: come faceva a saperlo?
“ E tu come fai a...
“ Io e Sirius abbiamo un modo di comunicare abbastanza efficace!” mi fece vedere un piccolo specchietto poggiato sul comodino.
“ Con questo parliamo. Se dico il suo nome chiaramente, l'altro specchio si attiva e me lo mostra. Ora probabilmente starà dormendo. Mary è al sicuro con i ragazzi!”
Mi tranquillizzai. Bene. Ora dovevo vestirmi, perchè faceva freddo.
“ James... io dovrei em... vestirmi... ti dispiacerebbe...” certo, mi sentivo una cretina, però che ci dovevo fare se mi vergognavo? James mi fissò per alcuni momenti. Poi capì.
“ Oh, em... sì... dimenticavo che tu sei Lily Evans... scusami!” disse. Mi stava prendendo in giro?
“ Mi stai prendendo in giro?
“ No. Assolutamente no, anzi. Tu sei diversa dalle solite sgualdrine che trovavo in giro. Tu sei... carina, romantica, intelligente... tu sei tutto, Lily. Non so davvero come... come ho fatto a comportarmi così male in questi anni... al quinto... santo cielo, ero senza ritegno, no?”
Già, era uno stupido sbruffone. Ma ormai era tutto diverso. Allontanarmi da lui era come allontanarmi da me. Non si poteva fare.
“ Bè, si vede che ti accontenti di poco...
“ Secondo te una persona che ho aspettato per sette anni, è poco?
“ Se quella persona sono io, penso proprio di sì!
“ Non capisci niente. Ora mi giro, così puoi vestirti!” disse girandosi. Ci dovevo credere? Ma sì, non mi avrebbe tradita. Mi alzai dal letto, andandomi a guardare allo specchio. Dire che ero devastata era poco: il rimmel era sulle mie guance. Avevo dei segni rossastri lungo il corpo. I capelli... non lo voglio neanche raccontare. Il mio collo era però dello stesso colore di quest'ultimi.
“ Perchè non mi hai detto quanto sono devastata?
“ Perchè sei sempre bellissima” mormorò lui da sotto le coperte. Sì, certo come no. Mi rivestii velocemente. Cercando di ricompormi un po', gli permisi di uscire dalle coperte, e di vestirsi anche lui. Mi girai violentemente. Si lasciò sfuggire una risata. Ma chi si credeva di essere quel cretino che adoravo?
“ Posso sapere cosa hai fatto al mio collo?” chiesi guardandomi bene. Avrei dovuto indossare una sciarpa per chissà quanto tempo.
“ Ma niente! Perchè?
“ No, sembra che ho qualche malattia strana della pelle...”
Mi venne davanti indossando i boxer. Impallidì.
“ AHAHAH!” esclamò ridendo.
“ Scusami, Lily, la situazione è tragica, ma di certo non è seria! Ti ho detto, non mi sono regolato per certi versi!” che Malandrino. Ok, ci doveva essere un modo per camuffare il tutto.
“ Non ne ho idea, non sono pratico di queste cose!” disse. E certo, se ne lavava le mani!
Cioè... io adesso... avevo perso la... oh mamma mia. Era così... strano...
“ James... tu sai che era la mia prima volta...”
“ OH NO, è VERO! ME NE ERO SCORDATO! ERA TUTTO COSì BELLO CHE ME NE SONO SCORDATO! MA QUANT SONO CRETINO! LILY, TI HO FATTO MALE? NO, DIMMELO, PERCHè SONO STATO UNO STUPIDO... è CHE IL MIO CERVELLO HA AVUTO UN BLACK OUT...”
“ Ok, partendo dal presupposto che è stato tutto perfetto, dicevo: questa è stata la mia prima volta... e... non so come dirtelo senza farti urlare... tu sei stato il mio primo amore... e vorrei che fossi anche l'ultimo... perchè... non so... l'idea di lasciarti mi fa venire i brividi, quindi...” ammisi tutta rossa.
Si mise a saltare, solo con i boxer.
“ SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!! Vedi che la profezia si è avverata?”
“ Quale profezia?” chiesi.
“ Bè, una volta al terzo anno bevendo del tè lessi nella tazza che avrei sposato la donna che amavo! E penso che sarà così! A Divinazione! Per quanto odi la professoressa S..."
“ Ehi, fermo, non ho detto sì...
“ Ma lo dirai, Lily!” mi abbracciò. Ok, forse l'avrei detto. Ma non volevo assolutamente dargli questo senso di realizzazione.

Spazio autrice: ok, non voglio aver dato un'impressione sbagliata. Assolutamente no. Il mio scopo non è rappresentare una Lily pervertita e un James finto santo. Il mio obiettivo era descrivere Lily per quella che è: una diciassettenne abbastanza matura che vuole unirsi a una persona. E per quanto riguarda James ha così paura di perderla che è attento ad ogni minimo suo gesto, non che non voglia farlo ( anzi direi che è il contrario) ma non vuole forzarla perchè sa come è fatta. Spero di aver reso l'idea! Per il resto, bhè... alla fine doveva pur succedere... :) spero di non essere stata volgare perchè è l'ultima cosa che voglio! GRAZIE E A PRESTO!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 63
*** Patronus e non solo ***


“ Hai più occhiaie di me, per una volta!” dissi a Mary mentre faceva colazione. Sì, i tre Malandrini e Mary avevano un aspetto orribile, ma ovviamente tutti ridevano della situazione della sera precedente.
“ A volte capita, no?” disse contenta. James intanto parlava con Sirius e gli altri.
“ Come vi ha scovati? Non avevate la Mappa...”
“ Ma certo! Il problema è che sono stato distratto da Pix! Mi ha visto! E quindi mentre cercavo di impaurirlo è arrivato Gazza correndo come un pazzo! Fortunatamente Vitious è passato proprio lì... e ci ha scambiati per Avery, Nott e Mulciber... Mary l'ha confuso in modo eccellente!” disse prendendole la mano. Remus annuì.
“ Poi la Signora Grassa era infastidita perchè aveva litigato con Violetta e per il fatto che avevamo fatto le sei la settimana scorsa... e quindi per dispetto non ci ha fatti entrare...”
“ E ci siamo ritrovati nella Stanza delle Necessità! Se non era quella una necessità...” ammise Peter.
“ Meno male! Però mi dispiace per il Veritaserum... Mi sarebbe piaciuto incastrare quella vipera!” disse James battendo un pugno sul tavolo.
“ E tu, Ramoso? Che avete fatto?”
Ok, momento cruciale. Calma... James mi guardò. Bravo, dammi la colpa di tutto. Bè, in realtà era così. Cercai di improvvisare.
“ Abbiamo em... giocato a... no... em... abbiamo fatto un po' di attività... cioè, non volevo dire questo... ci siamo spogliati dei nostri... no, em... segreti... sì, ci siamo confidati i nostri segreti mentre giocavamo a... Biliardo!”
“ Ok, Lily, penso che abbiano capito tutti!” sussurrò James mezzo divertito per la mia figuraccia e mezzo imbarazzato. Sirius sorrise così tanto da abbagliare la vista. Remus mi fissò scandalizzato ma contento e Peter squittì arrossendo. Mary invece si limitò a prendermi le mani.
“ E BRAVO JAMES!
“ Non me l'aspettavo!
“ Auguri!" disse Peter.
“ Oh, Lily, non posso crederci!
“ È bello tenere segrete queste cose...” ammise James imabarazzato. Già, tanto alla fine l'avrebbero saputo lo stesso. O almeno, io l'avrei detto sicuramente a Mary.  Mary si alzò e mi portò via. Gridò dietro di sé ai ragazzi:
“ Ci vediamo tra venti minuti nel cortile!”
Mi guardò. Io non potevo non sorridere, ripensando ai momenti di quella sera. Lei anche sorrideva.
“ Prima cosa: non indossare la sciarpa, almeno quando stai con me, altrimenti non passeranno mai!”
Come faceva a... “ So bene come funzionano queste cose Lily!”
Oh, giusto. La sua esperienza di certo batteva la mia. Mi sfilai la sciarpa.
“ Oh MIO DIO! Ma che ti ha fatto? Ti ha violentata?” disse.
“ No, ma ti pare? Sono io che ho sempre avuto la pelle sensibile... ma comunque è stato bellissimo!”
“ E come è andata? Cioè, voglio dire...
“ Non te lo puoi neanche immaginare!
“ E tu hai...
“ Sì, cioè no! Insomma... relativamente... ma neanche me ne sono accorta, ero troppo emozionata!” conclusi. Non volevo includere altri particolari più... proibiti.
“ E ora come ti senti?” chiese.
“ Mai stata meglio!
“ Sono contentissima per te! Cioè, veramente io lo sospettavo già da stamattina che sarebbe andata così, ma non volevo em... insomma, hai capito! Dico solo che se ti ha fatto male ti giuro che lo affatturo! E lui? Cioè, come ha...
“ Lui niente, è stato formidabile! Non che me ne intendi, però... Non so, c'era qualcosa di più...
“ Sì, ok, basta con queste smielatezze: ti è piaciuto?
“ Ti sto dicendo di si!
“ Meno male! Adesso andiamo però! Oh, Lily, che bello! Al vostro matrimonio io voglio fare la damigella d'onore, me lo prometti?” chiese.
“ Ma certo!
“ ALLORA LO VUOI SPOSARE?” domandò meravigliata.
“ Ma tu e lui vi mettete d'accordo per farmi queste trappole?” chiesi dubbiosa.
“ Diciamo di sì... adesso però andiamo, voglio proprio ripassare qualcosa per i MAGO... e penso che Remus mi potrebbe aiutare...”
“ Non ti basto io?” chiesi un po' offesa.
“ Tu vai benissimo per Pozioni, ma fattelo dire, Remus è bravissimo in Difesa Contro le Arti Oscure!
“ Ok, ok, lo ammetto... il suo Eccezionale batte il mio Oltre Ogni Previsione...” ammisi a malincuore.
Scendemmo nel parco. James e i Malandrini stavano sdraiati sotto un albero ( il LORO albero). Mi rimisi la sciarpa velocemente. Mary andò incontro a James, stranamente.
“ Complimenti, James, se non volevi lasciare tracce ci sei riuscito!” esclamò ironica. Tutti a ridere, tranne io imbarazzata al cento per cento. James, dopo aver riso, si giustificò:
“ Senti, non mi dire che a te e Sirius...
“ Ah, loro fanno anche di peggio! Li ho sentiti a casa di James dall'altra camera...” disse Peter.
Mary e Sirius arrossirono prendendosi la mano. Mary decise di cambiare argomento.
“ Remus, ho i libri per Difesa Contro le Arti Oscure... non ho capito questo paragrafo...”
Ecco la dura verità: esami. Quell'anno c'erano i MAGO.
“ Voi con quanti GUFO siete usciti?” chiesi.
“ Sette!” disse James contento. Sirius annuì.
“ Idem”
“ Tutti e dieci ovviamente!” disse Remus.
“ Sei...” ammise Peter. Mary era uscita con otto, e io con dieci. Quindi io e Remus dovevamo studiare come due pazzi, in conclusione.
“ Tutti abbiamo Difesa Contro le Arti Oscure?” chiesi. Tutti annuirono.
“ Bene, allora che ne dite se ci esercitiamo un po'? Io non ho capito i Patronum... voglio dire, a cosa dovrei pensare esattamente?” chiesi. James si avvicinò a me.
“ Dovresti pensare al ricordo più felice che hai!
“ Ma ci ho provato a lezione, non funziona!” ribattei. Lui sorrise.
“ A che hai pensato?”
“ A quando sono andata alle elementari per la prima volta... ero così emozionata e felice...”
“ Lily, non è abbastanza!” disse Remus. “ Devi pensare a qualcosa di più intenso... e lasciare che ti scorra dentro... devi sentirti piena di questo ricordo...”
“ Saresti un bravo professore, sai, Remus?” disse Mary. Non potevo essere più daccordo.
“ In realtà è proprio ciò che mi piacerebbe fare...” ammise.
“ Ok, concentrazione. Devo pensare a qualcosa di più felice?”
“ Sì! Ma ti devi concentrare...” disse Sirius. Ok, ce la potevo fare. Anche Peter e Mary non sapevano evocare un Patronum, d'altronde. Allora... a che pensare? Qual era il ricordo più felice? Forse non so, quando ho ricevuto la lettera per Hogwarts...
“ Ok, ci sono!
“ Vai!” disse Mary.
“ Expecto Patronum!” gridai. Niente. La mia bacchetta non si voleva svegliare.
“ A che hai pensato?” chiese Sirius.
“ Alla lettera per Hogwarts!” dissi delusa.
“ Lily, non è abbastanza! Qualcosa di molto più intenso a livello emotivo e passionale!” esclamò Remus. PASSIONALE? Oh, allora... io un idea ce l'avevo pure...
“ Ok, ci riprovo” tutti mi guardavano. Calma, Lily. Pensa a ieri sera... James... io... lui... così vicini... quasi ero scossa da fremiti. Ricordai tutti i particolari, uno alla volta, lasciandomi avvolgere da essi... chiusi gli occhi...
“ Expecto Patronum!” urlai. Stava funzionando, lo sentivo. Sentivo la mia mente svuotarsi e riempirsi di calore. Anche all'estremità della mano c'era qualcosa di caldo. Tutti applaudirono. Non osavo guardare. Poi, quando capii che potevo controllare il tutto, aprii gli occhi. Una splendida cerbiatta stava davanti a me. Era una cerbiatta d'argento. Ma quando provai a toccarla... l'emozione fu così grande che sparì dissolta nell'aria. Tutti applaudirono, James mi abbracciava.
“ Cioè, il mio è un CERVO! Ti rendi conto? Basta, siamo destinati a sposarci!” in effetti era strano parecchio. Mi sentivo soddisfatta.
“ Tanto per sapere...” cominciò Mary con un lampo Malandrino negli occhi.
“ A che hai pensato, Lily?” Tacqui di botto, abbassando gli occhi e increspando le mie labbra. Risata generale.
“ Vabbè, ma è stato troppo facile!” esclamò Sirius. James mi prese per mano e mi fece alzare.
“ Ragazzi, la porto un secondo a fare una passeggiata, torniamo subito!” disse sorridente.
“ Occhio, James...” lo avvisò Sirius ironico.
James mi portò vicino alle mura del castello.
“ Lily... tu hai pensato a...?
“ Già. Così almeno non ti fai complessi strani sul fatto che non sia stata una bella cosa. Come vedi io penso il contrario!” dissi. Sorrise smagliante.
“ Quindi mi sposi?” domandò allegramente.
“ Mah, si vedrà...”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 64
*** Amici che tornano ***


Primo febbraio. Ufficio di Silente, mattina. Precisamente, domenica mattina.
“ Buongiorno ragazzi! Dormito bene?” chiese allegro. Annuimmo tutti un po' tesi.
“ Allora, avete pensato alla mia proposta?
“ Sì, professore” avevamo deciso all'unanimità che fosse James a parlare per tutti.
“ E la vostra risposta?
“ La nostra risposta è che noi ci saremo, professore! Ci saremo!” disse trionfante.
“ Ero sicuro che avreste detto così. Ma vorrei solo rammentarvi la gravità della vostra scelta. É una scelta che deve essere sentita pienamente.
“ Ci abbiamo pensato, professore. É la cosa migliore da fare, per tutti!” annunciò James.
“ In questo caso, vorrei presentarvi i vostri em... ipotetici futuri colleghi! Professoressa, vorrebbe far entrare..." disse rivolto alla McGranitt.
Entrarono Edgar Bones, Kingsley Shaklebot, Marlene, Alice e Frank.
“ Anche a loro ho rivolto la medesima domanda. Ci dovrebbero essere delle sedie lì... Wingardium Leviosa!” disse facendo oscillare a mezz'aria cinque sedie, sulle quali si accomodarono i ragazzi.
“ Salve anche a voi! Allora, ” disse indicandoci.
“ Si uniscono tutti. Penso che già vi conosciate...”
“ Certo!” sussurrai io.
“ Bene! Allora mi astengo dal fare le presentazioni! Rivolgo a voi la medesima domanda: siete dei nostri?” chiese. Parlava Frank stavolta.
“ Professor Silente, ne abbiamo discusso appunto l'altra settimana... tutti noi siamo implicati in un modo o nell'altro con... con Lui... e vogliamo esserci. Noi siamo dei vostri!”
“ Anche tu, Marlene?” chiesi sorpresa.
“ Sì, Lily, i Mangiamorte sono andati dai miei zii. Sono giornalisti, e scrivono di tutti questi attentati . Questa non è una buona cosa per i suoi sostenitori, immagino” il professor Silente annuì.
“ Avete centrato il punto. Ovviamente mi aspetto che siate preparate. Ecco perchè vorrei un vostro MAGO in Difesa Contro le Arti Oscure. Da ognuno di voi” si rivolse agli altri. “ Mi aspetto un voto che sia al di sopra dell'Oltre Ogni Previsione. Non bisogna abbassare le difese contro Lord Voldemort” qualcuno tremò al suono di quel nome.
“ Non bisogna tremare per il nome di qualcuno... tremate al pensiero di quante famiglie può rovinare un solo uomo spinto dalla sua irrefrenabile pazzia, tremate per la crudeltà del mondo... ma non per un nome. Dobbiamo imparare a non avere paura del pensiero di un nome. Il libero arbitrio è una cosa preziosa. E ora, ragazzi, vi saluto: sono sicuro che vorrete andare a pranzo. Ovviamente, massima riservatezza, quella è indispensabile. Signor Black, poi vorrei scambiare due parole con lei. E anche con il signor Remus avevo un discorso in sospeso. Se potete lasciarci soli...”
Uscimmo dall'ufficio.
“ Che cosa vorrà mai dire a Sirius?” chiese Mary. Alice scosse le spalle.
“ Non saprei... Frank, qualche idea?”
“ Nessuna, Alice. E poi Remus?”
Intanto io stavo parlando con Marlene.
“ Marlene, anche tu? Insomma, non l'avrei mai detto!” dissi. Marlene sorrise.
“ Sì, Lily: qualcuno dovrà pur fare qualcosa... e comunque... posso considerare questo come un nuovo inizio della nostra amicizia? Cioè, mi sei mancata, Lily. Poi, per mancanza di tempo...”
“ Ovviamente! Non lo devi neppure chiedere!”
Sirius e Remus uscirono dall'Ufficio.
“ Allora? Che vi hanno detto?” chiese Peter.
“ Dopo ve lo diciamo... niente di grave! Ah, comunque, Hagrid è tornato!” annunciò Remus.
HAGRID? Era da una vita che era assente! Dovevo assolutamente andarlo a trovare. Dopo la morte del padre, era partito per andare a vendere la casa. Ormai abitava a Hogwarts. Mi precipitai nel parco. La casa di Hagrid fumava. Bussai allegramente con i Malandrini, Mary e Marlene.
Hagrid si affacciò alla porta.
“ Per mille draghi! Finalmente siete arrivati eh? Non si sa quanto mi ci avete fatto aspettare... due giorni...” disse con voce burbera.
“ L'abbiamo scoperto oggi!” ammisi. James lo abbracciò.
“ Bentornato Hagrdi!”
“ Grazie James! Ma entrate, che fate qua? Marlene, giusto? Tua sorella come sta? Ancora ci è fissata con gli animali? Quanto mi piaceva!
“ Oh, sì! É andata in Romania per studiare i draghi!” disse Marlene.
“ Creature bellissime e incomprese! Povere bestioline innocenti... non farebbero male a una mosca!” disse. Lo guardai un po' scettica. Entrammo, tutti e sette.
“ Ma ditemi di voi! Che è successo? Novità?” chiese. Sorrisi.
“ Lily, non si fa questo sorriso con me... dimmi, chi è questo qui?” domandò. Ma era così evidente?
Indicai James, che sorrise.
“ NO! Non ci si può credere, diamine! E chi l'avrebbe detto che tu riuscivi a conquistarla? Qui ci vuole un tè!” annunciò, facendosi spazio tra i vari attrezzi del guardiacaccia. Intanto continuava imperterrito.
“ Comunque io l'ho sempre saputo che prima o poi Lily ci cascava! E poi tu ci hai fatto proprio la corte, eh? E questo cagnaccio? Sirius? Tu invece a ragazzette?”
“ Sto con Mary, Hagrid!” affermò lui trionfante. Per poco Hagrid non faceva cadere il tè.
“ Ma davvero, Mary? E come è successo? Non ci posso credere! Mica è ai livelli tuoi! Lei è una ragazza come si deve!”
“ Sono commosso dalla fiducia che mi dai!” esclamò Sirius indignato.
“ E Remus e Peter? Fidatevi, per certi versi meglio soli che male accompagnati! Me lo diceva sempre papà...” ripetette a se stesso.
“ A quanto sembra ci sposeremo tra di noi, Hagrid!” annunciò Remus indicando Peter. Marlene sorrise divertita. Dovevo indagare.
“ Bè, allora? Ci sono altre novità? Da dove sbucate?
Calò il silenzio. Era giusto parlarne con Hagrid. James subito si mosse. Nascondere qualcosa a un amico per lui era la massima vergogna.
“ Siamo stati reclutati per l'Ordine della Fenice, Hagrid! É un'associazione segreta!
“ Oh, meno male avrò compagnia! Sono contento! Ci si voleva una svolta piccina...
“ Non mi dire che...?” esclamò Mary.
“ Già dall'anno scorso, ormai. O qualcosa del genere, sì. Ecco... a Silente serviva qualcuno che potesse... bè, io ci stavo... quindi ha deciso così...” disse. Non potei non sorridere. Meno male Hagrid era già dell'ambiente.
“ E precisamente, che si fa? Cioè, cosa...
“ Un po' di lavoretti. Grand'uomo Silente. Ha un cervello da far stecchire una biblioteca! Ve lo giuro, quell'uomo è formidabile. Ha dei piani... che la maggior parte delle volte si rivelano anche esatti! É impressionante!” disse con una scintilla negli occhi. Afferrai la tazza di tè che mi porgeva.
“ Ma chi altro c'è?” chiese.
“ Alice...”
“ La ragazza di Frank Paciock?
“ Sì...” sussurrò Peter.
“ Brava gente, anche quella. E poi ci sei tu, Marlene?
“ Certo!” decretò.
“ Bè, è ovvio... e poi?
“ Kingsley...” mormorò Peter.
“ Ma certo, suo padre è un Auror! Povero diavolo, pieno di debiti...
“ Oh, e anche Edgar Bones!” aggiunsi.
“ Conoscevo suo padre! Tom Bones! Uomo più integro non c'è! Bè, direi che se li è scelti bene, Silente. E poi ci siete voi Malandrini che non siete altro! Io vi avverto: non voglio che entriate nella Foresta. Troppe volte vi ho tirato fuori di lì...
Risata generale. Immaginare i Malandrini nella Foresta... forse erano le creature che scappavano al loro passaggio...
“ Comunque” disse. “ Quando ci sta la partita?” chiese Hagrid.
“ Domani! Speriamo bene!
“ Con tutto il tempo in cui ti alleni...” mormorai.
Passammo la giornata lì, nella Capanna di Hagrid, come ai vecchi tempi. Ci preparò il pranzo, perchè a nessuno andava di rientrare al Castello. Rimanemmo lì fino a sera. Mentre tornavamo al castello, però, scambiai due parole con Marlene, mentre Mary era con Sirius e James e gli altri parlavano della partita imminente.
“ Marlene... scusa... ho lievemente notato il tuo sorrisetto quando ha parlato Remus... c'è qualcosa sotto?” chiesi ammiccante. Sorrise abbassando gli occhi. Primo segnale.
“ No, perchè me lo chiedi?” chiese. Certo, e io ero nata ieri.
“ Ma ti sembro tanto stupida?
“ No...
“ E allora se magari eviti di prendermi in giro...
“ Ok, di preciso, che vuoi sapere?” mi chiese con un lampo ridente negli occhi.  
“ Ti piace Remus, vero? E non mi dire di no. Anzi, dimmi da quanto e perchè!” Beccata!
“ Io... em... sì, mi piace Remus. Dal quarto anno, sai. Ecco em... in realtà all'inizio neanche lo calcolavo. Poi ti ricordi? Abbiamo avuto l'orario insieme a Trasfigurazione...”
“ Mi ricordo. Anche se, perdonami, ma stavo sempre con Mary, quindi non...”
“ Ma certo! Però dico... em... ecco, è da lì che ho sempre avuto un debole. Insomma... era molto bravo a Trasfigurazione... e lo ammiravo... poi piano piano l'ammirazione si è trasformata in qualcosa di molto più intenso, lo devo ammettere...” Colta con le mani nel sacco.
“ E quindi? Che vuoi fare? Se vuoi ci posso parlare...” dissi. Non ero molto pratica in queste cose. Magari avrei chiesto aiuto a Mary.
“ Non saprei... non penso di interessargli...” Come se si potesse dire di no a lei. Bionda, con occhi marroni e alta almeno quindici centimetri più di me. Certo, proprio una brutta ragazza.
“ Ma stai scherzando? Senti, io conosco Remus: non farà mai il primo passo. Lo conosco troppo bene, anche se tu fossi Brigitte Bardot. É timido. Ma con la giusta spinta, ce la possiamo fare.
“ No, non penso... è un ragazzo così riservato...”
“ Ecco, allora sarà difficile, quindi preparati! D'altronde, James, ha dovuto subire...” quasi mi risalirono le lacrime agli occhi. Remus non doveva commettere il mio stesso errore.
“ Lily?
“ Sì, scusami... stavo pensando a... James. Non sono stata molto giusta no?
“ Bè, forse no. Io non sono nessuno per giudicarti!” ammise. Forse era questo che mi piaceva di Marlene. Averla ritrovata era un regalo fantastico.


Ritorna all'indice


Capitolo 65
*** Un brutto volo ***


Lunedì mattina. La grande gara. Grifondoro contro Corvonero. Spettacolare direi. Mi alzai un po' agitata: la sera prima avevo visto gli allenamenti, e non mi erano sembrati eccezionali. James poi era stato particolarmente distratto. Aveva fatto sfuggire il Boccino d'Oro sei volte. La tensione era alle stelle anche a colazione, dove James non toccò cibo. Era pallido e concentrato.
“ Ramoso, vedrai, andrà bene!” disse Sirius cercando di rincuorarlo. James scosse la testa.
“ Ieri ho combinato un casino...”
“ È solo ansia! Vedrai che una volta sul campo...” cominciò Remus. James lo interruppe.
“ NO! Stavolta è diverso, non mi chiedete perchè!"
“ Forse perchè sai che è una delle tue ultime partite...” sussurrò Mary abbracciata a Sirius. James sollevò la testa.
“ Penso che tu abbia ragione. Sì, deve essere così. Quindi non mi dovrei preoccupare secondo voi?” disse. Scossi la testa.
“ Bene, allora vado a cambiarmi, ho un po' di corvi da spennare!” esclamò.
“ Ben detto, James!” dichiarò Peter. James si alzò. MI abbracciò da dietro. E se ne andò portandosi dietro la scopa. Guardai Mary.
“ Speriamo bene..."
“ Lily, James è un ottimo Cercatore! Sono sicura che sarà bravissimo come al solito!”
Speravo davvero che avesse ragione. Io e Mary scendemmo nel Parco. I Malandrini invece erano andati nel Dormitorio per prendere i cartelloni. Lungo la strada, incontrammo Marlene.
“ Lily, Mary! Andate a vedere James?” chiese. Indossava i tipici colori di Corvonero.
“ Sì... gli facciamo il tifo... ma chi è il vostro Cercatore?"
“ Roger Crosser! É davvero molto bravo! Anche se devo ammettere che James è un fuori classe...
" Ovviamente" disse Mary. Chissà perchè ma avevo l'impressione che Marlene non le fosse tanto simpatica.
Arrivammo al Campo. C'era già tantissima gente. Rintracciai Alice.
“ Alice, hai visto James?” chiesi.
“ Sì, era entrato nello spogliatoio! Spero davvero che vincano! Insomma, è una delle sue ultime partite...”
“ Speriamo solo che non perdano...” aggiunse Mary. La voce di Lucy Sweef arrivò a noi.
“ Buon giorno e benvenuti alla prima partita di Quiddich della stagione! Entrino in Campo i giocatori! Ecco Potter, Capitano della squadra e Cercatore, seguito da  Marz, Fletch, Hostor, Rainbow, Quirin e Cook! E per Corovonero: Wall, Capitano e Portiere, seguito da Crosser, Stormy, Polgrim, Trage, Watson e Dunst! Sulla linea...”
I miei occhi arrivarono a James. Sembrava nervoso.
“ I Capitani si stringono la mano...”
James prese tremante la mano di Wall.
“ In sella alle scope... e... VIA! Partiti! La Pluffa in possesso dei Corvonero, che deviano, azione e... Grifondoro riacquista la Pluffa! Hostor, Marz... Oh, un Bolide scagliato da Watson investe Marz in pieno! Fortunatamente è ancora in sella alla scopa, quell'uomo è fatto d'acciaio... Ma la Pluffa passa in mano ai Corvonero! Deviazione eccezionale di Hostor, il quale riprende la Pluffa, e... si avvicina a Wall e SEGNA! Dieci a zero per Grifondoro”
Emisi un debole sospiro. Accanto a me si materializzò Remus.
“ I cartelloni?” chiese Mary.
“ Oh, ce li hanno Sirius e Peter, lì!” indicò uno dei punti più alti dello stadio da dove emergevano due figure minuscole che avevano in mano dei cartelloni dalle scritte troppo lontane per poterle leggere.
“ Ci avete messo tanto!” commentai un po' sospettosa.
“ Alcuni Serpeverde hanno cominciato ad offenderci... Avevano tredici anni... io ho cercato di lasciar perdere, ma tra Sirius e Peter... bè, ho dovuto trascinarli via di peso. Quanto possono essere crudeli i ragazzini...” scosse la testa deluso. Poi si riprese.
“ A quanto stiamo?” chiese.
“ Dieci a zero per noi!” annunciò Mary. Sorrise.
“ Meno male... em... dieci a dieci...” un boato assordante si elevava dalla parte dei Corvonero.
“ Dieci a dieci ! Incredibile punto di Trage!” esclamò la cronaca..
“ CHE COSA?” osservò Alice distrutta. Intravidi Marlene nella folla che esultava. Che potevo fare?
“ James!” urlai mentre si ricomponevano tutti. Lui si voltò.
“ Ti AMO, James!” urlai. Sorrise. Era un sorriso sincero. La partita ricominciò. Stavolta James stesso era molto più deciso: pattugliava il campo, senza pensare a cosa facevano gli altri. Improvvisamente, anche io notai un bagliore dorato. BOCCINO. James si buttò in picchiata. Lo notò anche Crosser, anche se era troppo lontano per raggiungerlo. Tutto lo stadio aveva gli occhi puntati su James. E anche i Battitori. Infatti Watson l'aveva notato. Scagliò un bolide con tutta la sua potenza. James fu scaraventato via dalla scopa. Mi cascò il mondo. Ma nella mano, aveva il Boccino. Lo vedevo chiaramente con il cannocchiale. Mi precipitai nel campo, con tutti i Grifondoro. La gente ebbe il buon senso di farsi da parte al mio passaggio. Mi inginocchiai accanto a lui. Sirius stava già lì, mentre gli altri cercavano aiuto. Mi abbracciò.
“ Tranquilla, non si è fatto niente! Ha fatto solo un grande volo...”
“ Grande? Saranno stati dieci metri! Stai scherzando? Ma perchè non risponde?” domandai. James si riprese un po', mormorando qualcosa di incomprensibile. Dopo alcuni minuti stavamo in Infermeria. James ancora non aveva ripreso conoscenza.
“ Come sta?” chiesi a Madama Chips con Sirius accanto a me.
“ Ha fatto solo un brutto volo. Si è rotto solo una gamba e una costola. Le ho aggiustate in due minuti di numero. É solo questione di tempo...” disse Madama Chips. Non era la prima volta che vedevo James svenuto, ma faceva sempre effetto. Remus, Peter e Mary erano rimasti fuori, a litigare con Watson. Ok a disarcionarlo, ma addirittura mirare alle costole... Entrò Marlene.
“ Mi dispiace! É da anni che Wall dice che Watson è troppo violento... lo voleva espellere dalla squadra... come sta?” chiese. Sospirai. In fondo, non era colpa dei Corvonero.
“ Abbastanza male... non si riprende... non sappiamo se farlo svegliare con un incantesimo o no...” sussurrai. Lei mi abbracciò.
“ Dai, vedrai che si riprenderà! Non è la prima volta che fa un volo del genere!”
Entrò Mary, seguita da Remus e Peter.
“ Quel gorilla senza collo! Io lo ammazzo, ti giuro!” stava dicendo tra sé e sé.
“ Ma che ha detto?” chiesi improvvisamente.
“ Che non l'ha fatto apposta!” esclamò Mary. Remus scosse la testa mentre Peter sospirava. Li guardai.
“ Ma è impossibile: stava puntando James, l'ho visto io un momento prima che tirasse il Bolide!”
“ Vaglielo a dire allora!” esclamò Mary, andando da Sirius. Avanzai verso Remus. Marlene ovviamente mi seguì.
“ Remus, Mary...
“ Lo sai come è fatta, Lily! Come Sirius, non gli devi toccare gli amici... ma un po' come tutti... Oh, ciao Marlene! Mi dispiace per Corvonero, non avete fatto una bella figura immagino...”
Abbassò la testa.
“ Già... ma che devi fare... Più che altro tutti sanno che Grifondoro e Corvonero sono abbastanza amici... fare quell'infamata... è stato brutto... però un Battitore ha il dovere di farlo...”
“ Certo, ma non se il Cercatore già sta rischiando di suo!” esclamò Peter. Lo fermai.
“ Peter, guarda che in teoria Watson non ha infranto regole... solo che poteva evitarlo...” dissi. Remus annuì e Marlene mi guardò con ammirazione. Forse non si aspettava quelle parole. Sirius si avvicinò con Mary.
“ Madama Chips dice che qualcuno dovrebbe stare con lui, così se si risveglia sa dove si trova e non si spaventa... Lily, vuoi rimanere tu?” chiese. Io?
“ Sirius, rimanici tu, sei il suo migliore amico...” dissi. Lui scosse la testa.
“ No, devo andare a dire due paroline a Watson e a Wall... questa gliela faccio pagare! Non esiste che mandino James in Infermeria!” esclamò serrando i pugni. Annuii. Decisi di rimanere io.
Passarono le ore, mentre studiavo Trafigurazione in Infermeria. James ancora non si riprendeva. Madama Chips, poi non voleva far entrare i Malandrini.
“ Quei ragazzi portano solo casino!” diceva preparando un medicinale.
“ Io sono loro amica!” esclamai offesa.
“ Ma tu sei tanto tranquilla..."
Già, perchè non mi aveva vista con James che diventavo. A volte mi spaventavo da sola.
TRASFIGURAZIONE: l'Incanto Fidelius consiste nell'affidare a un Custode Segreto la conoscenza di un luogo in cui...
James. Si stava muovendo. Piano piano stava aprendo gli occhi. Poggiai il libro sul comodino, e lo tenni per mano. Aprì gli occhi completamente.
“ James” sussurrai. Lui si voltò.
“ Lily... vedo tutto sfocato... perchè?” Cosa? Era diventato cieco? La caduta allora era più grave di quel che sembrava... Ok no, era solo perchè non aveva gli occhiali. Glieli misi. Lui era pallido, ma contento.
“ Sto in Infermeria, vero?” chiese. Annuii quasi emozionata per la gioia di rivederlo sveglio. Sorrise, sempre con quel cipiglio beffardo che aveva.
“ Già... e abbiamo vinto?” domandò. Annuii ancora soddisfatta. Sospirò rilassato.
“ Meno male... Ci tenevo a vincere questa partita...”
“ La prossima volta cerca di non farti uccidere! Watson ha davvero esagerato...” aggiunsi. Lui guardò il soffitto.
“ Quindi è stato Watson a buttarmi giù? Bè, è stato bravo!” disse. Non leggevo ironia né risentimento nella sua voce. Poi mi guardò.
“ Il suo ruolo è quello di disarcionare i giocatori, Lily! Il fatto che sia riuscito a far cadere me, poi, vuol dire che deve essere proprio un fuori classe! Lo so, il solito modesto!” disse. Non lo capivo proprio. Non doveva essere arrabbiato? Decisi di lasciar perdere. James a volte sapeva davvero sorprendermi.
“ Ti gira la testa?” chiesi.
“ Solo un po'... ma me la caverò!” disse. Già, questo lo sapevo. Decisi di informarlo delle sue condizioni.
“ Madama Chips ti ha aggiustato una costola e una gamba. Potrai andartene domani sera! Così stiamo insieme al Banchetto!” Lui sorrise.
“ Mi si sono solo un po' rotti gli occhiali in realtà... la cosa preoccupante è che non mi ricordo l'incantesimo per...” fui più veloce. Estrassi la bacchetta.
“ Oculus Reparo!” esclamai. I suoi occhiali ritornarono perfetti.
“ Grazie, amore” già, io ero amore, me l'ero quasi dimenticata. Lui mi guardò, tutto mezzo distrutto.
“ Lily, lo so, hai ragione, non... non dovrei... em... noi ci sposeremo un giorno, vero?” chiese. Ancora? Era distrutto. Potevo anche assecondarlo per una volta. Dargliela vinta.
“ Sì, sì James, noi ci sposeremo” dissi sorridendo. Già, forse era proprio così. Mi guardò estasiato.
“ Lo giuri? Che quando arriverà il momento...”
“ Devo andare!” dissi. Lui non insistette.
“ Ok, allora ci vediamo domani?” chiese. Annuii. Non mi ero mai staccata da James per così tanto tempo.
“ Ti vengo a trovare domani mattina tra Incantesimi e Pozioni. Se arrivo cinque minuti più tardi, non penso che Lumacorno farà storie e poi abbiamo mezz'ora libera, quindi ci...”
“ Vediamo domani!” concluse lui. Già. Era proprio così.
“ Forse i ragazzi verranno stanotte. Li conosco abbastanza bene, ormai... e poi Madama Chips non li lasciava entrare!” dissi.
“ Davvero? Allora penso proprio che verranno stanotte... bè, dai, ci vediamo domani...”
“ Sì, ci vediamo domani...” dissi prendendo il mio libro e voltandomi. Lui mi prese il braccio.
“ Lo sai che sei importante per me no? Quanto hai aspettato?” chiese.
“ Io sono qui dalla partita di Quiddich...”
“ DA QUELL'ORA? VAI, LILY!” esclamò. Arrivò Madama Chips che mi fece uscire a forza. Sembrava tutto così assurdo. James... l'idea del matrimonio mi terrorizzava. Perchè continuava a chiedermelo? A che voleva arrivare? Mi raggiunse Mary.
“ Lily, ma quanto sei stata lì dentro? Ti stavo giusto per venire a chiamare! Vieni, andiamo...” disse trascinandomi per le scale. Mi squadrò.
“ Sembri distrutta” in effetti era così. Stare chissà quante ore chiusa lì dentro...
“ È da stamattina che sto lì, Mary!” le feci notare. Lei mi fissava ancora.
“ No, deve essere qualcos'altro, quello sguardo lo conosco!” e brava Mary. Colta sul fatto.
“ Ok, James insiste con questa idea del matrimonio e non so che rispondergli. Non ti sembra... per me mi sta prendendo in giro. Cioè, siamo giovani e...” lei mi interruppe.
“ Lily... è normale che con l'arrivo di... con l'arrivo di Tu-Sai-Chi... tutto è amplificato... li leggi i giornali? Morti, Lily... anche suo padre è morto così... dovresti capirlo se vuole delle certezze in più!” esclamò. In effetti, non avevo mai pensato a questo.
“ Quindi è per questo dici?” chiesi. Lei annuì.
La Sala era incredibilmente tetra senza James. Un giorno. Anzi, poche ore. Ci separavano solo poche ore. Sirius era più silenzioso del solito. Ora capivo come ci si sentiva, quando sentivi la mancanza di James Potter. Ti sentivi vuoto. Ci coricammo silenziosamente, tutti insieme, ad aspettare la mattina. Che arrivò lenta.



Ritorna all'indice


Capitolo 66
*** Gelosia ***


La mattinata passò lentamente, come la notte. Era così stressante. Dopo Trasfigurazione andai subito da James. Madama Chips per fortuna ci fece entrare. Con me c'erano Sirius e i ragazzi. Mary stava dietro a Sirius.
“ James!” esclamò Sirius beccandosi una occhiataccia da Madama Chips. James stava ancora a letto, ma aveva messo il cuscino così da stare seduto.
“ Ragazzi! Che bello vedervi! Perchè ieri...” abbassò la voce. “ Ieri notte non siete venuti?” chiese.
“ Madama Chips! Era sveglia come una faina! E di solito ha il sonno pesante!” disse Sirius ritrovando il suo spirito. Ora capivo: la vita era vuota senza James. Scherzammo, parlammo, e Madama Chips dovette rispedirci a calci fuori. Volevo andarci anche il pomeriggio. E lo feci. Trovando però una brutta sorpresa. Cook. La ragazza Portiere dei Grifondoro. Con James, che gli stava accanto. Scherzava, gli toccava i capelli. Rimasi di sasso. Cosa? No... come lo guardava... non era possibile... Lui mi fissò. Lei si alzò di scatto.
“ Ciao!” esclamai ghiacciata. James sorrise. Certo. Ora sorrideva. Gaya Cook era davvero una bella ragazza in realtà. Alta, bionda, occhi azzurri. Insomma il contrario di me, bassa, rossa e con occhi verdi. Già. Bravo James. Lei cercò di ricomporsi.
“ Io allora vado James... Ciao, Lily!” esclamò. La guardai malissimo. Mi sedetti lì accanto al MIO ragazzo. Lui sorrise.
“ Allora, come è andata oggi?” chiese. Non risposi. Lui si allarmò.
“ C'è qualcosa che non va?” domandò. Ma ero così prevedibile?
“ No, niente... carina Cook... ti voleva salutare?” ok, diciamolo, colta sul fatto!
“ Ma sì... ha una cotta per me, sai? Incredibile... è dal terzo anno...” disse sorridendo. Bene, ancora meglio.
“ E tu allora ci sei stato?” chiesi. Lui annuì.
“ Sì, per un periodo. Ma poi non potevo mentirle. E questo lei lo sa, l'ha capito benissimo. Insomma... non poteva competere con te, Lily...”
“ Certo come no” . Pioveva. Guardai fuori dalla finestra. Lui mi prese per mano.
“ Lily... non sarai...”
“ GELOSA? IO? MA SCHERZI?” replicai. Non ero mica gelosa. Volevo solo mettermi a piangere.
“ E fammi capire... ci sei andato a letto, James?” chiesi. Lui annuì. Bene, questo non potevo sopportarlo. Mi incupii. Non volevo sapere niente di niente. Si alzò dal letto.
“ Lily... per favore...” Scossi la testa. Me l'aveva anche tenuto nascosto.
“ Ma che vuoi che ti dica? É stata insignificante per me! Ed è anche fidanzata ora! Lily... secondo te a lei ho...” si interruppe. Mi guardò.
“  Ok, sono stato una stupido a non dirtelo... ma davvero, non c'è niente da dire! Lily... lo sai... chiedilo a chi vuoi...” secondo lui potevo crederci così facilmente?
“ E secondo te... posso crederci?” chiesi. Lui mi abbracciò.
“ Lo so, lo so, sei Lily Evans... Mi dispiace... lo sai... sono stato un cretino e ti prometto che non tralascerò più nulla... non mi lasciare...” o certo. E secondo lui potevo lasciarlo? Come facevo a lasciarlo?
“ Temo di non poterlo fare...” sussurrai. Lui annuì.
“ Davvero? Qundi mi sposerai?” chiese. Ormai era un continuo! Gli diedi un pugno. Ma lui mi baciò. Era davvero dispiaciuto. Alla fine, mi amava, lo sapevo.Ero solo...
“ Gelosa” disse cercando di trattenersi. Alzai gli occhi. No. Non poteva essere. Io, gelosa di James Potter? Ok, ormai ero innamorata di lui e tutto, ma ero sempre Lily Evans e... Bene, riecco l'orgoglio. Che ci perdevo a dirgli di sì? Quante volte l'aveva ammesso lui? Per Severus...
“ Ecco cosa sono stata. E non... non l'avevo mai provata prima... tu non hai fatto niente...” dissi.
“ Non avrei mai pensato che Lily Evans mi avrebbe detto un giorno che era gelosa di me...” ammise. Già, perchè io invece lo pensavo.
“ Neanche io in realtà... ma è così...” sussurrai. Mi abbracciò ancora.
“ Lily... quando lo capirai... basta fare il ragazzino... sono cambiato... basta ascoltare le stupide voci che girano...” disse. Oh, certo, era facile per lui.
“ Sembra facile...”
“ Tu ti fidi di me?” chiese.
“ Sì, però...”
“ Però niente! Io ti amo, Lily Evans! Te lo dico espressamente! E non voglio neanche più che tu abbia quel cognome! Perchè... Il perchè lo sai!” esclamò. Già, forse lo sapevo. E Gaya Potter non suonava bene. Quella sera, James cenò con noi. Sembrava una festa. Tutti festeggiavamo il suo ritorno. Era come rinascere. La sera ci salutammo allegramente, aspettando il giorno dopo: la visita ad Hogsmade. 

Ritorna all'indice


Capitolo 67
*** Attacco a Hogsmeade ***


La mattina seguente ero nervosa. Molto nervosa.
“ Lily, cosa...” mi guardò ancora in pigiama.
“ Ti metti?
“ Io vengo così, in pigiama!” esclamai.
“ Che cos'hai?” chiese. Non lo sapevo neanche io. Sbuffai e sospirai.
“ Non lo so... sono nervosa... stamattina mi sono svegliata male... mi passi il giornale?” chiesi. Lei me lo passò sorridendomi amaramente.
“ Tre morti. Una famiglia di Babbani. Chiari i segni di Magia Oscura su di loro. Come al solito...” disse. Lessi l'articolo. Un villaggio... tipo Hogsmeade...  
“ Quel posto è... non so, tipo Hogsmeade...” dissi preoccupata. Mary strinse le spalle.
“ Ci sta Silente qui ad Hogwarts, Lily. E Hogsmeade è un posto sicuro, credimi. Mia madre me lo diceva...” disse voltandosi. Decisi di non andare oltre, e indossai i miei jeans blu. Uscii, mentre Mary ancora si truccava. Incontrai Remus.
“ Buongiorno, Lily! Pronta per oggi?” chiese. Annuii cercando di mostrare serenità. Ci cascò, per fortuna.
“ Mary?” chiese.
“ Stavamo parlando della madre... ora arriva...” lui s'incupì.
“ Anche io l'ho persa... ma bisogna essere forti, ogni giorno...” ecco le pillole di saggezza che adoravo in lui. E non ero la sola ad adorarle...
“ Lo sai che oggi viene anche Marlene?” dissi sorridendo. Lui sorrise.
“ È proprio una ragazza intelligente... non è frivola come le altre... no?” chiese. Annuii soddisfatta. Mi guardò sospettoso.
“ Lily, sai qualcosa che io non so?” domandò. Cercavo di non lasciar trapelare il mio divertimento, ma la mia espressione malandrina probabilmente mi tradiva.
“ Professore, se non ci arriva lei...” risposi enigmatica. All'inizio non mi capì. Ma poi la sua intelligenza prevalse.
“ No, non è come pensi! Non credo di piacerle!” disse sulla difensiva, allungando le mani in avanti come se si volesse difendere da me.
“ E se invece fosse così... che faresti?” domandai. Lui parve scandalizzato.
“ Assolutamente nulla! Non sono pratico di queste cose... e poi sono un licantropo, te ne sei scordata?” disse. Era amareggiato. Mi avvicinai seria, adesso.
“ E allora? Che succederebbe? Pensi che farebbe la differenza?” domandai.
“ Ovviamente! Lily, non capisci...”
“ Remus, se fossi stato un tritone non me ne sarebbe fregato nulla! O un folletto, un elfo... sei sempre tu, Remus Lupin! Intelligente, sensibile, attento... che tu sia un lupo mannaro, per me passa in secondo piano, se non in terzo!” dissi. Si strinse le spalle.
“ Ok, va bene, tu la vedi così, però devi capire che io poi... bè... non è che sia proprio come i miei due amici molto più... em... disinvolti!” disse timidamente.
“ A tutto c'è una soluzione! E non ti nascondere dietro la maschera del lupo, perchè non ci credo più! Tu hai solo paura, Remus! Ma ci sono io... a Hogsmeade...”
“ Lily, dammi almeno il tempo di abituarmi all'idea” mormorò offeso. Strizzai l'occhio destro.
“ Ogni lasciata è persa, Remus... Ragazzi!” dissi andandogli incontro. Erano scesi tutti. Dovevamo andare.
Hogsmeade quel giorno era affollatissima. Gente da ogni parte: commercianti, acquirenti a tanto tanto altro. Sorrisi. Il calore che quelle persone mi trasmetteva era immenso.
“ Lily, Remus mi fissa... che gli hai detto? é quello che penso?” chiese Marlene alle mie spalle. Sorrisi disinvolta. Mi sentivo davvero malefica. Ok, stare con James Potter mi stava facendo davvero male.
“ Sì!” ammisi. Lei sbiancò di colpo.
“ E informami prima, no?” chiese ironica senza allegria. Scossi la testa. Dopo un attimo di silenzio, riprese a parlare.
“ E lui che ha detto?
“ Aspettati di tutto, Marlene! Un timido alle prime armi è un miscuglio esplosivo! ” esclamai. Entrammo da Tre Manici di Scopa. Rosmerta, la barista, ci accolse come al solito.
“ Ragazzi! James, Sirius! Finalmente siete tornati!
“ Rosmerta, ci sei mancata! Novità?” chiese Sirius sfacciatamente.
“ Una più brutta dell'altra, Sirius. Lasciamo perdere, è meglio. Comunque vi do il tavolo...” si era incupita. Ci sedemmo, e ordinammo. Acquaviola per me, ovviamente.
“ Avete visto Rosmerta?” sussurrò Peter mentre si allontanava la barista.
“ Sì...” sussurrò James accanto a me, stringendomi forte. Remus stava accanto a Marlene e parlava. Ci parlava anche tanto, sorridendo entrambi. Ah, l'amore. Mary e Sirius erano alquanto impegnati. L'unico escluso era Peter... chi potevo trovare per Peter? Mi sentivo molto " agente matrimoniale".
Un botto assordante fece tremare il locale. James si alzò.
“ Cosa è stato?” gridò Mary agitandosi. Sirius prese la bacchetta. Remus anche si alzò.
“ L'avete sentito, no?” chiese Peter agli altri. Tutti annuimmo. Cosa stava succedendo?
Altro botto infernale, con un urlo. Vidi una fiamma provenire da fuori. Si spaccò il vetro del locale. Mi gettai a terra, con i pezzi di vetro taglienti che inondavano la sala.
“ JAMES!” urlai. Lui era sotto il bancone. Aveva già preso il controllo della situazione.
“ Tornate tutti al Castello! Anche voi!” disse indicando coloro che non erano studenti.
“ Tutti al Castello, prendete la via principale e restate uniti!” urlò. Ma era impazzito? Mi alzai e uscii. Fiamme. Tutto in fiamme. Mangiamorte. Vidi tutti Mangiamorte che gettavano fiamme ovunque. Inferno. Remus mi prese un braccio e mi trascinò fuori, visto che piano piano si stava infiammando anche il locale.
“ Lily, corri!” esclamò Sirius con Mary in braccio. Il sangue della miaa amica macchiava il terreno.
“ MARY!” esclamai.
“ Non è grave, Lily, tranquilla, corri!” esclamò lui sull'orlo delle lacrime. Corremmo lungo la strada, ma un Mangiamorte ci impediva la fuga gettandoci incantesimi che per poco non ci colpirono. James si fece avanti. Combatteva valorosamente contro il Mangiamorte. Remus lo aiutava mentre Sirius e gli altri ci facevano da scorta. Eravamo un gruppo numeroso che cercava di scappare al macello. Vidi Marlene indietro. Mi allontanai, il tempo di chiamarla. Una botta in testa e fu tutto buio.
Mi svegliai con un incantesimo. Mi avevano fatto rinvenire. Ero stretta da qualcosa. Qualcuno mi stava toccando. Mi circondava il collo, quasi a svenire. Sentivo una voce tenebrosa. Era tutto buio.
“ La ammazzo, giuro che l'ammazzo, se non poggi quella bacchetta! E lo chiamo, Potter! Lo chiamo, ti giuro!” sentivo in lontananza. Poi sentii un dolore atroce, che mi costrinse ad urlare. Riconoscevo gli effetti dell'incantesimo Cruciatus. Urlai. Sentivo James gemere.
“ Ti prego, basta, BASTA!” disse. Ma non fu abbastanza. Sentii la presa allentarsi, ma mi invase la paura. La paura di qualcosa. Sentii urlare tanta gente. Una voce malefica riecheggiò nelle mie orecchie. Ripresi il senso del tatto: ero caduta su qualcosa di spigoloso e informe. Cosa fosse non lo sapevo. Sapevo solo che volevo che finisse tutto. Uccidetemi, pensavo. Sentii qualcuno prendermi per la vita e tirarmi su. Non vedevo nulla, stordita com'ero. Riconobbi solo il castello. Chiusi gli occhi, mi facevano male. Sentivo scoppi e gemiti. Un incantesimo mi sfiorò il viso, l'avevo sentito. Ma non m'importava. Caddi in un sonno gelido.


Mi svegliai, di colpo. Non aprii subito gli occhi. Sentivo un brusio di sottofondo. Cos'era? Aprii a fatica gli occhi. Stavo in Infermeria. Ma come ci ero arrivata? E perchè ci stavo? Non ero sola. Tantissime persone stavano adagiate su quei lettini. Poteva essere metà scuola, forse. E c'erano anche persone grandi, adulte. Vicino a me, poi c'erano i Malandrini. O meglio, qualcuno di loro. Marlene, James, Peter e Remus. Uno più ridotto male dell'altro. James aveva un occhio gonfio e rosso, con il labbro spaccato; Remus aveva una benda che gli circondava la testa e Peter aveva diverse macchie di sangue sulla maglietta. Rantolai nella penombra. James mi teneva la mano.
“ Lily...” sussurrò gentile. Piangeva, quasi.
“ Che mi è successo?” chiesi distrutta. Remus si avvicinò.
“ Non ricordi nulla?” chiese. Marlene piangeva. Aveva un grosso livido in fronte.
“ Sì... ci attaccavano i Mangiamorte, no?” domandai.
“ Lily, ti hanno presa come ostaggio. E poi è arrivato anche Tu- Sai- Chi!” squittì Peter. Rabbrividii. Cosa?
“ Ti avevano vista con James... non chiedermi perchè ma sapevano che... i tuoi genitori...” Remus si interruppe. “ Insomma, sei caduta per terra, perchè ti hanno dato una botta in testa. Non sappiamo chi sia stato, ho solo visto che cadevi perchè qualcuno ti ha gettato addosso una spranga di metallo" disse Remus.
“ Poi... ti hanno presa... James combatteva come un pazzo, e quindi hanno cercato di farlo calmare... poi questo non è bastato e ti hanno lasciata...” sussurrò Peter.
“ Poi Peter ti ha raccolta...” disse James.
“ E ti ha portata qui... siamo riusciti a mettere in salvo quasi tutti...” disse. MARY.
“ MARY?” domandai. James si girò. Vidi Mary su un lettino, e Sirius al suo fianco seduto. Piansi.
“ Non è successo niente... un pezzo di vetro l'ha colpita sul fianco... ha perso solo molto sangue... Se non ci fosse stato Sirius...” disse Marlene singhiozzando. E io? Io che avevo?
“ Io cosa ho?” chiesi a James. James rabbrividì di rabbia.
“ Quei maledetti... ti hanno lasciato dei segni sui polsi... e sul collo...” sussurrò disperato. In effetti non mi sentivo in gran forma.
“ Poi? Quando è arrivato?” domandai.
“ Poi improvvisamente abbiamo visto Silente. Appena è arrivato, tutti spariti. Voldevano solo mettere un po' di paura. Sapevano che oggi ci sarebbe stata una gita. Secondo me ci sta qualche spia all'interno della scuola. Anche perchè vorrei proprio sapere chi ti ha aggredito, Lily...” disse Remus. Annuii convinta. Non ero caduta per caso. Mi salì la rabbia. Mi rivolsi debolmente verso James.
“ Chi altro c'era che conosciamo? Perchè chiunque mi abbia spinto sapeva perfettamente chi ero, sono sicura!”
“ Brillante deduzione, signorina Evans” disse una voce lontana. Silente. Si aggirava per i lettini a controllare la situazione generale. Si era fermato vicino a Mary, guardandola.
" Scusate per l'interruzione, ragazzi. Immagino che non abbiate voglia di..."
“ Ha qualche idea, signore?” sussurrò Remus con voce rotta. Silente annuì.
“ Certamente. Intanto, questi Mangiamorte hanno agito per loro spontanea iniziativa, senza l'ordine di Voldemort" annunciò debolmente. Tutti trattenemmo il fiato.
" Per..." cominciò James.
" Personalmente, ho trovato l'attacco, troppo poco organizzato, e frettoloso. E, poichè posso dire di essere stato il professore di Tom Riddle, so che non è nel suo stile un attacco diretto a Hogwarts. Ad ogni modo" continuò lasciando cadere il discorso.
" Penso che chiunque abbia spinto la signorina Evans sapesse solo una cosa di lei, e forse, quella che riteneva la più importante: il suo stato di nascita. Non è stato un attacco rivolto a lei, ma a chiunque fosse Nato Babbano. Come avrete notato, i suoi amici Purosangue, sono tutti interni, anche se certamente devastati. Mentre molte persone... le hanno massacrate di più” disse. Quindi era questo il problema?
“ Tutta la scuola sa che sono Nata Babbana. Lumacorno lo dice sempre. Ovviamente non con cattiveria, professore!” mi affrettai ad aggiungere. Ero ancora debole e Silente mi sorrise benevolo. Il suo sorriso mi fece calmare un po'. James mi strinse forte la mano. Silente si avvicinò a me.
“ Temo, Lily, che si debba trasferire in un luogo più sicuro. La sua casa non è raccomandabile. Fortunatamente i membri dell'Ordine non hanno notato niente di strano dalle sue parti. Ma non posso assicurarle nulla. Almeno per ora. Comunque sarebbe un bene informare i suoi genitori. Se vorrà, potrà informarli lei, oppure potrei..."
" No, professore, ci penso io" dissi. A mia madre sarebbe venuto un infarto. Silente sorrise. Improvvisamente mi sentii meglio, guardando i suoi occhi azzurri.
" La signorina Mary si è svegliata. Sarebbe bene andare anche da lei. Con il vostro permesso...” disse andandosene pensieroso. Mi girai di scatto. Mary parlava con Sirius fiocamente. Mi voltai di scatto. La chiamai.
“ MARY!” esclamai piano. James mi sorrise.
“ Andiamo un secondo a chiedere come sta. Ti mandiamo Sirius...” disse allontanandosi. Sirius arrivò lentamente e mi tese la mano.
“ Lily... come stai?” chiese sorridendo. Anche lui era parecchio conciato male: aveva grossi e profondi tagli sul volto.
“ Io bene...” sussurrai. Probabilmente il mio corpo diceva il contrario, ma non me ne importava niente.
“ Mary?” chiesi. Sospirò.
“ Ha solo perso molto sangue... Hai presente quando è scoppiata la vetrata del locale?”
“ Ho dei ricordi molto confusi...” ammisi desolata. Lui strinse le spalle scuotendo appena la testa.
“ Bè, l'hanno colpita sul fianco alcuni frammenti di vetro... e uno grosso gli ha tagliato la pelle... bè, usciva molto sangue... questo te lo ricorderai...”
“ Certo" come potevo dimenticarmene?
“ L'ho portata in braccio fino a qui... nulla di grave, ora sta bene! Un po' scossa, certo, però...” disse.
“ Hai uno specchio?” chiesi.
“ No, ma Madama Chips ce l'ha di certo!" dopo pochi istanti stava già tornando.
“ Ecco... em... tranquilla, eh...” disse imbarazzato. Capii il significato di quelle parole troppo tardi. Mi vidi. Bianca cadaverica, con i capelli rossi scompigliati e un po' irregolari. Occhiaie gigantesche,  un taglio sotto l'occhio e uno sulla guancia. Sul collo avevo segni rossi e irregolari, come bruciature. Lo stesso avevo sui polsi. Lividi profondi costellavano le mie braccia e le gambe. Mi veniva da piangere. Mary si alzò tremante. La vidi dirigersi da me. Era messa molto meglio. Solo una fasciatura sulla vita. Mi sorrise.
“ Lily...”
“ Hogsmeade è un posto sicuro...” dissi quasi sorridendo. Anche lei cercava di sorridere.
“ Ci si può sbagliare, no? Quanto devi restare qui?” chiese lei.
“ Non lo so... James, quanto...?” James era così pallido da farmi concorrenza.
“ Una settimana più o meno. Dipende se ti guariscono i segni. Non si sa come te li hanno fatti e Madama Chips ha paura che si allarghino...” aggiunse quasi in lacrime. Povera Madama Chips. Si aggirava fra la moltitudine di lettini ad un ritmo sconcertante. Annuii. Sarei guarita, lo sapevo.
“ Ti verremmo a trovare e a portare i compiti, Lily!” disse Peter. Apprezzai lo sforzo. Ma ero comunque giù di corda. Arrivò Madama Chips con otto flaconi di pozioni in mano.
“ Ora largo! Può rimanere solo una persona! Non voglio tutto questo gruppo! Mary, vai a letto! Signor Black, lei può restare, visto che è stato lì ad aspettare chissà quanto... e voi?” chiese mentre Mary e Sirius andavano dall'altra parte. Remus indicò James.
“ Resta tu, amico. Noi ti aspettiamo fuori!” disse andandosene. Marlene, con un ultimo singhiozzo, sparì. Ero sola con James. Sola nel senso che i ragazzi non c'erano, perchè in Infermeria c'era chissà quanta gente. James si avvicinò guardandomi, con quell'occhio rosso.
“ Tu stai bene?” chiesi preoccupata. Annuì.
“ Madama Chips ci ha messo qualcosa sopra...” disse indicando l'occhio.
“ E quel taglio?” chiesi indicandogli un taglio sulla fronte. Lui sospirò.
“ Perderò un po' del mio fascino” disse cercando di ironizzare. Poi mi guardò. Scoppiò a piangere.
“ È tutta colpa mia, Lily... non ho saputo difenderti...” disse. Non sapeva quello che diceva.
“ James... tu devi solo essere orgoglioso di te... Hai tenuto a bada tanti Mangiamorte... e non so neanche come tu abbia fatto... ma voglio solo dirti che è grazie a te che... molti di noi sono qui!” lui scosse le spalle.
“ Sì, ma guarda come stai!” esclamò. No, a me sarebbe passato tutto, lo sapevo. Gli presi la mano.
“ Zitto... non voglio sentirti rimproverare te stesso... voglio solo commenti positivi... ok? Ora siamo insieme no?” gli feci notare. Non eravamo morti. Eravamo miracolosamente sfuggiti di nuovo ai Mangiamorte. Era un miracolo.
“ È un miracolo che tu sia viva...” disse guardandomi.
“ No, è un miracolo che NOI siamo vivi! ammisi. Lui si sedette sullo sgabello vicino a me. Appoggio la sua testa sulla mia pancia.
“ Ho avuto paura di perderti... quando ti hanno presa... cercavo di farmi vedere forte, ma non ce la potevo fare...” sussurrò. Lo accarezzai. Ora era tutto finito.
“ Sei stato fantastico, James, ricordatelo. E non darti sempre la colpa di tutto, ti prego...”
“ Tu vieni a vivere con me” disse. Mi agitai.
“ Cosa?” chiesi.
“ Hai sentito Silente, no? Tornare a casa tua non è raccomandabile. Tu vieni da me. Ti posso proteggere così” disse. Non risposi. Non era il momento. Decisi di chiudere gli occhi e riposare.
“ Vuoi che ti lascio così riposi?” chiese. Scossi la testa.
“ Mi piacerebbe averti qui, in realtà” ammisi. Lui non trovò nulla da obbiettare.

Ritorna all'indice


Capitolo 68
*** Tagli, nuovi amori e... San Valentino ***



Nei giorni che seguirono, i Malandrini non mi lasciarono mai. Mary fu dimessa due giorni dopo l'attacco, mentre io stetti in Infermeria ben coperta sotto le coperte. James mi portava fiori su fiori tutti i giorni. Il suo occhio ormai era solo un po' rossiccio, e il taglio sulla fronte cominciava a rimarginarsi. Sirius aveva ripreso il suo aspetto normale, aiutato dai farmaci. Il livido di Marlene invece era diventato giallo, ma poco importava. Remus si tolse la benda in testa e Peter alla fine non era proprio rimasto ferito. Mary non aveva più la fasciatura, ma rimanevano le cicatrici sul fianco. Tutta la scuola si stava riprendendo. James mi raccontò poi il discorso che Silente aveva fatto all'intera scuola: che c'era una spia tra di noi e che non era raccomandabile dire a tutti il proprio stato di sangue. Non potei che ritrovarmi d'accordo. Fui dimessa precisamente il dieci febbraio. Fu come rinascere, da quel luogo di sofferenze e di malati. Mi chiedevo come facesse Madama Chips a sopportarlo. Arrivai la sera nella Sala Comune, accolta da delle grida di benvenuto. Tutti erano contenti. E io più di loro. Tutto era più vivido, più bello. Non ero mai stata in Infermeria così a lungo. Mary mi accompagnò nel Dormitorio, dopo aver salutato James e gli altri. Ormai era così... James e gli altri... James... il mio mondo ruotava intorno a loro...
“ Stai bene?” mi chiese preoccupata. Era la prima che non si riferiva alle mie ferite, ma al mio stato d'animo.
“ No” ammisi. “ Ho paura, Mary. Per te, per me, per i miei genitori, per tutto il mio mondo. Non voglio che tutto questo finisca. E non so come evitarlo.
“ La verità, Lily, è che noi non ci possiamo fare niente. L'unica speranza è l'Ordine della Fenice. Che poi, non sappiamo neanche bene in cosa consista...” ammise lei mettendosi il pigiama. Già, è vero. Alice ci interruppe entrando.
“ Lily! Ti hanno dimessa! Hai ricevuto le Api Frizzole?” chiese. Sì, le avevo ricevute. E aveva guadagnato molti punti a suo favore, lo dovevo ammettere.
“ Sì, em... grazie Alice... in realtà non me l'aspettavo...” dissi imbarazzata.
“ Ti pare? Era il minimo... con quello che hai passato... em... scusami, ma Potter ti aspetta giù, dice che vuole dirti una cosa!” disse sorridendo divertita. Fui stupita.
“ Ora?
“ Già!
“ Ok... em... fai tu compagnia a Mary?” chiesi. Anche Mary aveva bisogno di compagnia. Alice annuì soddisfatta. Scesi le scale. James mi aspettava seduto sulla poltrona.
“ Lily... tra la gente... mi sono scordato di dirti una cosa...” disse e mi prese per la vita.
“ Ti amo. Lo so, non è un granché, ma ci tenevo a fartelo sapere.
“ E io lo so” dissi un po' stordita. Mi fece mettere sulle sue ginocchia.
“ Sento che arriveranno brutte notizie, Lily. Lo sento. Con questo attacco... sono riuscito a capire molte cose... e non saremo mai sereni, Lily... non finchè anche l'ultimo male sarà sconfitto...” non sapevo perchè me lo diceva, ma annuii.
“ Ma ti prometto che vivrò ogni giorno al massimo del mio spirito, senza pensare al futuro. Perchè ti amo, Lily Evans. Sappilo” disse. E io l'amavo. Tanto.



Quattordici febbraio, domenica. Incubo. Già lo sapevo. Io odiavo San Valentino. Ogni anno era la stessa storia: milioni di persone che si facevano gli auguri, biglietti anonimi, rose che volano, filtri d'amore... quest'anno però avevo James. James Potter. Quindi forse... scacciai quei loschi pensieri. Mary ovviamente si svegliò felice come una principessa. Si stiracchiò per bene e mi guardò allegramente.
“ Buon giorno!
“ Giorno...” riuscii a brontolare. Lei mi guardò strana.
“ Oh, Lily, proprio non ti va mai giù questo giorno, vero?” chiese. Aveva centrato il punto, sollevai il pollice all'insù. Lei sospirò.
“ Pensa a James. Dai, prova a essere un po' contenta, Lily!” cercò di dirmi. Sembrava facile. Mi alzai dolorante. Quella notte non avevo dormito molto. Una lettera rosa uscì da sotto la porta del Dormitorio. La aprii leggendola.
“ Care Lily e Mary, oggi la colazione la facciamo a modo nostro. Davanti al campo di Quiddich, fra mezz'ora. Baci James e Sirius”
La lessi a Mary che soffocò un risolino.
“ Mi aspettavo qualcosa del genere!” ammise. IO NO!
“ E quindi che si fa?” chiesi.
“ Preparati e mettiti una gonna, santo cielo! Sempre con quei jeans, Lily...
“ Sì, mamma!” dissi ironica. Mah, forse potevo anche io divertirmi quel giorno.
Uscimmo inghiottite dal gelo tipico di febbraio. I miei sospiri entravano nella gola come lame affilate. Campo di Quiddich. Non c'era nessuno. Aspettai con Mary all'entrata.
“ I soliti ritardatari...” sospirai divertita.
“ Già...” disse Mary anche lei divertita. Una forza invisibile mi tirò per i capelli.
“ Ahi! Mary, sei...” James e Sirius uscirono da sotto il Mantello dell'Invisibilità.
“ Ci stavate spiando?” chiese Mary ridendo.
“ Assolutamente sì!” esclamò Sirius. Era bello sentire la sua risata con tutto quel gelo. James e Sirius avevano le mani cariche di cestini da pic nik.  James mi abbracciò subito. In quei giorni poi mi trattava come fossi di cristallo. Forse era perchè i tagli ancora non mi si erano rimarginati del tutto. Forse per quello.
“ Felpato, le hai portate le chiavi?” chiese James. Sirius annuì estraendo dal Mantello un mazzo di chiavi. Avevo già capito tutto.
“ Non pensate di...”
“ Esatto!” confermò James con entusiasmo.
" Siamo i Capiscuola, James!!!" esclamai tra l'arrbbiata e la divertita. Lui mi guardò con uno sguardo malandrino.
" Già. Curiosa la vita, eh?"
La porta dello Stadio si spalancò. Entrammo. Si presentò il campo davanti ai miei occhi. Sembrava immenso, senza gente. L'avevo anche visto durante gli allenamenti, ma mai completamente desolato. James mi scortò al centro del Campo. Sbattei le palpebre sbalordita. Tutto il campo stava davanti a noi. Vuoto. Immenso. Sembrava surreale.
" Ma è...
" Bellissima" completò Sirius guardando Mary. Dopo una mia occhiata raggiante, si riprese:
" Sì, è proprio grandioso! Avanti, basta con tutti questi sentimentalismi e..."
" Veramente qui l'unico romanticone sei tu, Felpato!" esclamò James divertito.
Facemmo la colazione lì dentro. Avevano portato una tovaglia rubata dalle cucine.
Andammo a pranzo. Marlene e Remus avevano appena finito di parlare. Mi sedetti accanto a lei.
“ Allora?” chiesi sorridendo.
“ Lily... non penso di piacergli... non mi dice niente...” mormorò sconsolata. Rivolsi un'occhiata agghiacciante a Remus, il quale mi rispose con un sorriso colpevole. Peter intanto studiava Erbologia.
“ Alice!” esclamò chiamando la bruna che passava in quel momento.
“ A Erbologia... da cosa distingui un Frullobulbo da un Tranello del Diavolo?” chiese.
“ Dal tipo di aggressività! Il Frullobulbo è innocuo!” esclamò Alice. Sirius la guardò.
“ Spiegami come fai a interessarti a Erbologia... è una delle materie più noiose...
“ Io vorrei fare la Guaritrice... è essenziale conoscere le piante...” disse lei sedendosi vicino a noi. Arrivò anche Frank.
“ Alice, ti ho cercata dappertutto! Dove stavi?” chiese preoccupato.
“ Al bagno delle ragazze, Frank, dove sennò?” disse ironica. Si avvicinò a noi.
“ Dovete scusarlo, in realtà gliel'ho detto prima dove stavo, ma è sempre così distratto... Caorte, Frank?” chiese passandogli il vassoio.
“ Eh?” chiese.
“ Lascia stare! Carote, Lily?” domandò Alice. Annuii.
Il pomeriggio trascorse veloce e fluido. Ci mettemmo tutti in un aula vuota a studiare. Eravamo io, Marlene, Mary e Alice con Frank, Sirius, Remus, James e Peter. Riprovai il Patronus. Anche James chiamò il suo. I nostri due si abbracciarono ( per quanto un cervo e una cerbiatta si possano abbracciare). Ovviamente arrossi profondamente. Alice poi era fantastica. Era un genio a Erbologia ( la materia che proprio non riuscivo ad afferrare) e mi spiegò per bene tutti gli usi della Mimbulus Mimbletonia. Anche Frank era davvero una brava persona, anche se un po' sbadato. Fu il ripasso più bello della mia vita. Poi venne la sera. Mangiammo vicini, stanchi ma soddisfatti. Mentre salivamo le scale, Marlene si lamentava.
“ Uff... Remus non mi degna di uno sguardo... non capisco cosa fare...”
“ Aspetta un momento e te lo dico io cosa fare! Vai avanti!” le dissi spingendola verso Mary che l'afferrò al volo. Mi diressi furtiva verso Remus.
“ Signor Lupin, simulazione d'esame, prova a risposta multipla!”
“ Cosa?” chiese lui preoccupato per la mia sanità mentale.
“ Ma sì, quella con le crocette...”
“ Ah, ok...” disse terrorizzato.
“ Ti piace Marlene sì o no?” chiesi.
“ Sì...” sospirò. COSA?
“ COSA?
“ Sì, ti ho detto sì, che ti aspettavi?” domandò.
“ E ALLORA COSA CI FAI A PARLARE CON ME?
“ SEI TU CHE SEI QUI!” mi fece notare lui. Mi guardai intorno. Ah, già!
“ E perchè oggi non ci hai provato?” domandai. Lui strinse le spalle.
“ Mah, non so... non mi sembrava il caso...”
“ BOCCIATO!” esclamai dandogli uno schiaffo sulla spalla. Corsi da Marlene lasciandolo confuso e vulnerabile.
“ Marlene, se ti dico di baciare Remus tra poco, lo fai?”
“ Cosa? Sei per caso impazzita?
“ No, è che siete due timidoni... lui è irrecuperabile, ma tu ci puoi riuscire! Tra poco, quando arriviamo al nostro Dormitorio!
“ Non penso di potercela fare...” sussurrò arrossendo. Ma dimmi te se dovevo fare la balia dei timidi...
" Ma si che ce la fai! é facile, basta prenderlo di sorpresa!
" Di... di sorpresa???
" Ma certo!
" No, non ce la posso fare!
“ E invece ce la fai! Dai, Marlene!”
Arrivammo subito dopo. Neanche il tempo di preparala psicologicamente.
“ Allora ci vediamo, Marlene!” esclamai io scandendo le parole. Marlene mi guardò terrorizzata. Annuii per incoraggiarla. Alice e Frank erano già entrati dandoci la buonanotte.
“ Ciao Marlene...” sussurrò Remus tutto rosso. Ok, era il momento. E questo lei lo sapeva. Si avventò sopra di lui e lo baciò. Restammo tutti congelati. Remus si era ghiacciato. Si passò una mano sulle labbra. Ah ah, era il suo primo bacio! AH AH! Tutti urlammo gioiosi. Marlene lo salutò e io le feci l'occhiolino.
“ Ragazzi, io e Mary andiamo un po' in giro...” disse Sirius. Remus e Peter annuirono.
“ Va bene, noi invece andiamo a ripassare un pò di Pozioni, eh, Remus?” disse Peter.
Remus annuì ancora allucinato.  
" Sì... Pozioni..." sussurrò. Lo guardai divertita. Lo abbracciai.
" Ora rignraziami!" mormorai al suo orecchio.
" Io... grazie!" risucì a dire. Mary e Sirius, armati del Mantello dell'Invisibilità, sparirono. Salimmo tutti. Io e James abbandonammo Peter e Remus nella Sala Comune. James mi portò dentro il suo Dormitorio. Era tutto così irreale... mi fece sedere sul letto. Quanto morivo dalla voglia di... non si sa. Ero come ipnotizzata da lui. Mi porse una lettera. La aprii.
“ Cara Lily, lo so, ti sembrerò stupido. Ma voglio che tu abbia delle certezze. Che tutto quello che ti dico non siano solo parole campate in aria, ma vere e proprie mie convinzioni. Ormai tutto ciò che dirò sarà irrevocabile, per questo pezzo di carta. Premetto con una piccola cosa: TI AMO. Lo so, quante volte me l'hai sentito dire? Ma adesso è diverso. Tu... sto scrivendo questa lettera mentre ti vedo dormire, in Infermeria. Te la darò a San Valentino, se ti dimetteranno. E mentre ti guardo, mi chiedo come ho potuto lasciarti correre un pericolo simile. Come ho fatto a non accorgermene? Mi sento in colpa, Lily. E il mio unico desiderio è... proteggerti. Da tutto e da tutti. La mia vita è cambiata, Lily. Lo sapevo, l'ho sempre saputo che tu eri la ragazza giusta per me. Dal primo giorno che ti ho vista, quando ti scattavo le foto di nascosto. Perchè? Perchè ti ho sempre voluta. Sempre. E quando... bè... la notte del tuo compleanno... ho capito che era proprio un destino prestabilito che ci ha fatto incontrare. Che ci ha fatto trovare. Perchè sennò non si spiega. Tu, Lily, sei diversa. Diversa da tutto ciò che credevo di volere. Sei gentile, onesta, premurosa... altruista... sincera, spiritosa , timida, orgogliosa... sei un leone, Lily. E io sono incredibilmente cotto di te. Non voglio che ti capiti niente, perchè tu sei mia ora. Mia e solo mia. E nessuno ci potrà mai separare. E ti sposerò, Lily. Anche se ti spaventa il pensiero. Io non mi arrendo. Lo sai. Lo sai che ti amo troppo per farlo. Quando ti prendevo in giro... non so che mi prendeva. Quando ti vedevo impazzivo. Impazzivo di gelosia del vento che ti accarezzava i capelli, dei tuoi quaderni che venivano sempre toccati da te... Non ce la facevo più. E non sapevo che inventarmi pur di... di stare nella tua testa. Di farmi pensare da te. Anche in modo negativo, poco importava. Tu mi bastavi. Il tuo pensiero mi bastava. Tu mi bastavi. Mi bastavi prima, come mi basti ora. Tu mi basti per una vita. Una vita che voglio vivere con te. Solo con te. TI AMO” così finiva la lettera. Alzai gli occhi. I miei erano lucidi.
“ James...” sussurrai. Mi abbracciò. Mi toccò la pelle sfregiata.
“ Questi segni... sono opera mia... dovevo prendermi cura di te...” mormorò. Lo accarezzai.
“ Non hai colpa di nulla, James. La tua lettera... Grazie...” dissi decisa. Lui scosse la testa.
“ Questo è niente...” disse tirando fuori da un cassetto del comodino una scatola blu.
“ Apri. É un regalo per te. Te l'ho comprato qualche mese fa... ma aspettavo l'occasione giusta...
Lo aprii timorosa. Dentro c'era una palla di cristallo. Una piccola palla di cristallo. All'inizio lo guardai un pò stupita. Ma poi osservandolo meglio notai che dentro la palla c'era... un giglio. Un fiore di giglio.
“ Questa è... è la cosa più bella che tu mi... potevi fare... James... ma vorrei chiederti un favore...” dissi sfacciata. Lui annuì.
“ Qualsiasi cosa”
“ Perfetto!” assentii. Lo feci sdraiare sul letto. Gli salii sopra. Lui non osava toccarmi. Aveva paura di rompermi.
“ Lasciati andare ora...” sussurrai con voce rotta.
“ No, Lily... sei debole, ti hanno da poco dimessa...”
“ James, ti prego, dai...” suggerii. Non c'era nessuno. Era la volta buona. Mi stese sotto di sé. Mi guardò negli occhi.
“ Gli occhiali, James...” dissi. Era nervoso, si vedeva. Poggiò gli occhiali e spense le luci. Gli tolsi la maglietta e lui tolse la mia.
“ Lily, se ti faccio male...”
“ James, sto bene, ti giuro! Non ti fare problemi!” dissi affannata. Lui si stoppò.
“ Sì che me li faccio, perchè i tuoi tagli...”
“ James, ti prego...” dissi implorando stavolta. Si zittì, e mi tolse la gonna. Lo stesso feci io con i pantaloni. E in meno di mezz'ora ci trovammo a fare il bis del mio compleanno. 

Ritorna all'indice


Capitolo 69
*** Nuovi dolori ***


Marzo arrivò con una velocità impressionante. Ora era ufficiale: i MAGO erano alle porte. I professori cercavano di mantenere la calma tra gli studenti alle notizie di morti quotidiane, distraendoci con i MAGO. E malgrado si iniziavano a fare le belle giornate, poco importava, perchè eravamo rinchiusi in biblioteca a studiare. Marlene e Remus ormai avevano preso il via. Era ufficiale. Malgrado Remus cercava di non farlo vedere, Marlene gli piaceva tantissimo. Lei invece non si faceva problemi a dirlo apertamente. Mary e Sirius erano affiatatissimi. Solo Peter era ancora single. Ma scriveva quotidianamente articoli per il giornale di Brown, e prendeva regolarmente soldi da inviare ai suoi genitori. Forse era questo il suo concetto di serenità. In fondo, lo capivo: non doveva essere facile per lui. James, intanto, aveva vinto la partita contro Tassorosso. Si avvicinava giugno, tutti lo sentivamo, chi più chi meno. Eravamo tutti felici. Tutti, per ora.
Sentii un rumore nell'oscurità. Mi svegliai. Che ore potevano essere? Guardai la finestra. Stava sorgendo l'alba.  Mi alzai dal letto dolorante. Nessuno era nel Dormitorio. Mi guardai intorno. Mary apparve improvvisamente.
“ Lily...” sussurrò. Mi agitai. Cos'era successo? Mary era in lacrime.
“ Cosa c'è che non va, Mary? Hai litigato con Sirius?” chiesi mettendomi i jeans. L'avrei ucciso. Lei scosse la testa.
“ Remus" sussurrò tra le lacrime.
" Che cosa è successo?" chiesi infilandomi la prima maglietta che vidi.
" Lui... non ce la faccio, aspetta, andiamo in Sala Comune..."
 Mi precipitai nella Sala Comune. La McGranitt stava lì. Vederla in piedi, con i capelli sciolti e in camincia da notte mi fece uno strano effetto, ma non ci badai.
“ Ragazzi, forse non sarebbe il caso di... forse il signor Black...”
“ PROFESSORESSA!” urlai. Tutti si voltarono. James, Sirius, Peter, Alice, Frank... Sgranai gli occhi. Remus?
“ Remus?" domandai. La McGranitt cercava di nascondere il suo dispiacere. Tutti cercavano di farlo.  
“ Signorina Evans... forse è meglio che si sieda...” disse la professoressa. Scossi la testa. Qualsiasi cosa fosse successa, non mi sarebbe piaciuta.
“ VOGLIO SAPERE CHE SUCCEDE!” esclamai in singhiozzi. James si avvicinò e mi abbracciò.
“Il padre di Remus... è morto” disse. Rimasi sbigottita. No... non poteva essere... prima Charles e adesso...
" No..." sussurrai, cercando di nascondere a me stessa la verità.
“ Sì, Lily, è così...” sussurrò James. Mi liberai.
“ Dov'è lui?” chiesi asciugandomi gli occhi.
“ Sta a casa sua. Suo padre è stato attaccato mentre tornava a casa dal lavoro. Non sappiamo bene come sia successo, ma..."  comunicò la McGranitt. Osservai il camino.
“ Quando l'ha saputo?” chiesi.
“ Stanotte... poche ore dopo l'attacco...” disse Peter. Guardai Mary.
“ Devo raggiungerlo!” esclamai.
“ Temo che non si possa fare, signorina Evans” disse la McGranitt.
“ Servirebbe una giustificazione e un permesso per...”
“ E INVECE SI FARà!” dissi fuori di me.
“ REMUS è UN NOSTRO AMICO! CI ANDRò IN VOLO, SE NON MI FARà ANDARE!” urlai. La professoressa non si scompose più di tanto. Notai solo un lampo triste passarle negli occhi. Annuì.
“ Molto bene. Allora, tutti dal Preside. Vediamo che si può fare...” annunciò. Ancora in pigiama, andammo tutti dal Preside.
“ Professore, la prego...” implorò Sirius. James era silenzioso, zitto e immobile, seduto su una sedia. Silente sorrise triste.
“ Vi capisco davvero, ragazzi, mi dispiace molto... Minerva, questi sono amici intimi di Remus. Mostrare indulgenza è un atto che ci rende umani. Sarebbe quantomeno crudele privarli di consolare il loro amico. Avete il mio permesso. Penso che sarà sufficente questo” disse con semplicità. Indicò il camino. Entrai io per prima. Con voce ferma recitai l'indirizzo che James mi disse.. E precipitai nel vortice di camini. Mi ritrovai in una piccola villetta di campagna. Guardai il salone: logoro, disordinato. Le tende alle finestre sporche erano strappate, e qua e là c'erano vecchi divanetti consumati. Remus stava su uno di quelli. Piangeva. Mi avvicinai. Lui non si accorse di me. Mi sedetti sul divano silenziosamente. Solo dopo mi vide. Si voltò con le lacrime agli occhi. Vederlo piangere era uno spettacolo mostruoso. Remus, colui che risolveva i miei problemi, che mi rassicurava... vederlo in quello stato. Ora capivo perchè James non si voleva far vedere quando piangeva: lo shock per i suoi amici sarebbe stato atroce.
“ Lily...” sussurrò. Lo abbracciai. Lo abbracciai forte, piangendo con lui. Gli altri anche vennero. E tutti piangemmo insieme come una grande famiglia.
Il funerale fu intimo e sbrigativo. Remus non poteva tollerarne altri. Entrambi i genitori. Io sarei caduta. Ma lui no. Reagiva. Reagiva. Eccome se reagiva. Tornammo a Hogwarts il giorno seguente. Eravamo nella Sala Comune. Restai con lui, mentre gli altri salivano a dormire. James mi diede un bacio veloce, sorridendomi.
" Se qualcuno può farlo stare bene, questa sei tu, Lily" disse prima di salire.
Remus fissava il fuoco, con estrema passione. Misi una mia mano sulla sua.
“ Remus... per qualsiasi cosa...” dissi. Lui sorrise amaramente.
“ Odio Voldemort” sussurrò. Come poteva non farlo?
“ Odio il fatto che mi abbia portato via tutto. Ma appunto perchè lo odio, riconosco che va fermato. E piangersi addosso non serve niente. Li vendicherò, Lily. Lo farò, perchè loro non hanno un'arma che invece noi abbiamo: l' Ordine. Siamo in tanti, e siamo con Silente. Questo dovrebbe bastare. Ti giuro che non avrò pace, finchè... finchè...”
“ Ho capito. So quello che vuoi dire. Io ti sono vicina, sul serio. Ma adesso devi reagire. Pensa all'Ordine, è colpa di... è copa Sua se ci sono tutti questi morti... devi lottare, Remus. Sorrise stancamente.
" James è andato su?" chiese. Annuii. Mi aveva augurato prima la buonanotte. Mi prese una mano.
" Grazie di stare qui vicino a me. Io... è già la seconda volta che mi sei accanto e...
" Per tutte le volte che tu l'hai fatto con me, Rem!" ammisi.
“ Vai a letto, Lily, è tardi...” sussurrò. Scossi la testa.
“ Oggi sto con te...” affermai. Scosse la testa.
“ Non voglio che rinunci al tuo sonno per me. Io me la cavo...” No, non era così.
“ Non vorresti per una volta che qualcuno provasse a... salvare te? Non devi mostrarti forte, Remus. Già lo sei. Ma per una volta... fatti aiutare...” sussurrai. Anche io stavo a pezzi, lo dovevo ammettere. Non che conoscessi il padre di Remus personalmente, ma sapevo quanto per Rem fosse importante. Ma il mondo girava ancora, e doveva continuare a girare.
" Troppe volte sono stato salvato. Mi avete sempre aiutato, io...
" Tu sei un essere umano e come tale vai aiutato! Non sei infallibile!" esclamai. Scosse la testa.
" No, io sono un lupo mannaro. Non merito le vostre attenzioni... solo perchè vi faccio pena..." ok, questo era troppo.
" Tu credi di farci pena? Remus, tu sei... sei una persona eccezionale! Sei intelligente, riflessivo, simpatico, romantico, sensibile, razionale... scherzi?? Tu non ci fai pena! Tu ci susciti ammirazione, Remus! E te lo dice una persona che per poche persone prova ammirazione! Ma tu sei una di quelle!" ammisi. Mi guardò.
" Grazie, Lily.
" Ma è la verità.
" Grazie lo stesso. Grazie per avermi detto la verità.

Spazio dell'autrice: Allora, intanto scusatemi per l'immenso ritardo. E soprattutto per il capitolo scadente. Remus è un adulto combattivo, deciso nella sua battaglia contro Voldemort. Volevo dargli un altro pretesto per lottare, al massimo delle sue possibilità.

Ritorna all'indice


Capitolo 70
*** Un nuovo inizio ***


Marzo, Aprile, Maggio, Giugno. I mesi passarono, veloci e rapidi come fulmini.  Petunia si sarebbe sposata ad agosto. E io avevo una nuova famiglia. I miei amici e James.  A scuola, poi, i MAGO erano alle porte. Lo scoprimmo la settimana prima di questi.
“ Allora, ragazzi, questa settimana smetteremo di dare compiti. Dovete solo ripassare tutto il programma. Prendetelo come un normale esame scolastico. Solo che sarà decisivo per il vostro futuro!” annunciò la McGranitt.
“ Confortante...” sussurrò Mary. I Malandrini risero, me compresa.
“ Non dovete preoccuparvi... alcuni di voi non troveranno grosse difficoltà... mentre altri...” guardò Peter.
“ Probabilmente non sono portati per la mia materia, malgrado i GUFO promettenti. Ma questo ovviamente si vedrà all'esame. Andate, adesso” disse.
Uscimmo dall'aula di Trasfigurazione con le faccie stravolte. Mi appoggiai a James.
“ Non ce la faccio più...
“ Non ci posso credere, ragazzi! La secchiona ha detto che non ce la fa più!” annunciò lui girdandolo ai quattro venti. Sorrisi.
“ Ti senti forte?” chiesi. Mi baciò sulla testa.
“ Molto!
Sorrisi. E lo era. Remus era particolarmente stanco. Aveva avuto qualche giorno prima una notte di luna piena. Viveva sempre male le trasformazioni. Incontrammo Marlene per il corridoio.
“ Ciao ragazzi!” esclamò. Remus la abbracciò. Anche lei era venuta a sapere che Remus era un lupo mannaro. Ma poco importava. Remus era una persona speciale, dopo tutto. Questo doveva assolutamente valere qualcosa. Mary la salutò. Ormai Marlene era diventata parte del gruppo. Un po' come Alice e Frank.
“ Allora, anche a voi la McGranitt ha assillato con i MAGO?
“ E ce lo chiedi?” domandò Sirius.
“ Immaginavo. Lo fa sempre, da quello che mi hanno detto. Ma voi ci pensate che tra poco...
“ Certo... Io già ho gli incubi....” ammisi. James si gonfiò il petto.
“ Io no, invece. E neanche voi dovreste. É il lavoro che abbiamo fatto in sette anni. Insomma... è più difficile una partita di Quiddich... immagino...” disse. Sorrisi. Forse lo era davvero.
Il giorno dell'esame di Trasfigurazione, il primo di una lunga serie, ci alzammo tutti stravolti. Io, dal canto mio avevo dormito sì e no due ore, rigirandomi nel letto e recitando di tanto in tanto alcuni incantesimi. Bel modo di passare la nottata.
" Wow, oggi siete tutte bellissime!" esclamò James vedendo che razza di occhiaie avevamo sia io che Mary.
" Parla per te!" esclamai sorridendo vendicativa accennando ai suoi capelli ancora più spettinati del solito. Sirius mi sorrise nervoso. Se anche Sirius Black era agitato, la situazione era davvero grave. Remus ci raggiunse insieme a Peter nella Sala Grande.
" Glisseo, Peter! Per trasformare le scale in scivoli! Ma quante volte te l'ho detto!" esclamò Remus disperato. Peter lo seguiva annuendo, tutto rosso in faccia.
" Ciao, ragazzi" sussurrò Remus e al posto di mangiare aprì il libro di Trasfigurazione, sfogliandolo avidamente. Per la prima volta dopo sette anni, non sentii nè James nè Sirius rimproverargli il fatto di studiare troppo. Peter sbirciava il libro sopra la spalla di Remus, in cerca di informazioni. Mary si limitava a far sparire e apparire la sua copia della Gazzetta del Profeta. Io ero troppo stanca anche solo per mangiare. Ci fecero uscire dalla Sala Grande e, dopo pochi istanti, quando ci fecero rientrare, le panche erano state levate, e al loro posto, file e file di banchi. Intravidi Marlene che si moridcchiava disperatamente le unghie mentre si sedeva al primo banco. Io scelsi il posto dietro James e davanti a Peter. La professoressa McGRanitt era seduta su una cattedra messa lì appositamente. I suoi occhi indugiarono su di me per un istante. Ma forse era solo una mia impressione. Elencò tutto ciò che dovevamo fare e quello che non potevamo fare. Copiare, usare oggetti magici ecc... Dovette anche sequestrare un paio di Ricordelle. Ci consegnò i fogli.
1- Quale incantesimo trasforma le scale in scivoli?
Era la prima domanda. Questa Peter la doveva sapere... Glisseo, scrissi.
2- Su cosa bisogna concentrarsi quando si applica una trasfigurazione umana?
Ci pensai su. MI ricordavo bene quel giorno, quando James mi cambiò il colore dei capelli. Ok, ce l'avevo. Prima alla parte interessata e poi al colore o alle proporzioni che si vogliono ottenere, scrissi velocemente.
Quando la McGranitt ci ritirò i figli, guardai James. Era visibilmente compiaciuto. MI voltai guardando Peter. Tutto sudato, rosso in faccia, ma leggermente più rilassato, ora che la materia più tosta se n'era andata. Una volta alzata, andai da Marlene.
" Insomma, come è andata?" chiesi. Lei sorrise esitante.
" Spero bene..." ci raggiunse Alice.
" Ragazze, allora è andata bene? Io spero di sì, anche se alla domanda cinque non sapevo esattamente quale...
" Alice, ti prego, risparmiaci!" suggerì Sirius comparendo alle mie spalle.
" Tanto sappiamo tutti che Alice uscirà dalla scuola con tutti Eccezionale!" disse James, cominciando a riprendere un po' di colorito.
" Tranne in Erbologia, mi dispiace..." aggiunse Sirius guardando James sorridendo. Alice li guardò perplessa.
" Ma Erbologia è la materia in cui vado meglio!" affermò.
" Sì ma in Erbologia non avrai un Eccezionale... Avrai un Eccezionale-Non-é-Abbastanza!" esclamò James.
" Insomma, un ENEA" disse Remus sorridendo. Anche lui si era lasciato alle spalle l'esame. Ridendo e scherzando arrivammo all'aula in cui ci avrebbero esaminato in pratica.
" Sirius Black e Lily Evans" gridò la professoressa McGRanitt. Entrammo nell'aula.
" Signor Black, lei verrà esaminato dalla professoressa Spirit, mentre la signorina Evans sosterrà la prova con il professor Gregot" disse. Mi avvicinai alla scrivania di un uomo anziano, sulla novantina.
" Signorina Evans, no?" chiese con una vocetta da bambino. Annuii nervosa. Fece apparire due valigie sulla cattedra.
" Dentro queste valigie ho un po' di cianfrusaglie da far sparire... non è che potrebbe farlo lei per me?" chiese. Sorrisi. Evanesco.

Arrivò l'ultimo giorno di scuola. Banchetto. Era una giornata particolarmente calda. Il sole entrava nella Sala Grande. Mi guardai intorno. Ultimo anno. Ultimo giorno. Non avrei mai più rivisto Hogwarts. Sarebbe finito tutto. Finite le avventure, le lezioni... tutto. Silente si alzò, quella mattina. Avremmo presto il Treno tra poche ore.
“ Studenti... un altro anno è passato. Un anno di cambiamenti, di sofferenze, di dolori. Molti di voi hanno ricevuto pesanti perdite. Ma la guerra è appena iniziata, miei cari ragazzi. E ci troveremo ben presto a fare una scelta: ciò che è giusto e ciò che è facile. E vi invito a non considerare questi esami come la fine di qualcosa. Anzi, è il contrario. Questo è l'inizio di un nuovo percorso" disse guardandoci uno per uno. Quando i suoi occhi azzurri si poggiarono su di me arrossii, schiacciata dal peso e dalla forza che mi trasmettevano.
" Per tutti coloro che oggi lasceranno questa scuola... dovrete combattere. Combattere per un mondo migliore in cui vivere. E a tutti coloro che hanno ricevuto delle perdite... Auror, giornalisti, fotografi, persone dabbene... ricordate, ragazzi, che essi sono morti per voi. E che è vostro dovere onorare il loro sacrificio mettendo da parte ogni ostilità verso gli altri e cercando di diventare un unico gruppo. Con questo, ho finito" annunciò. Tutti scoppiarono in un applauso, noi Malandrini per primi. Guardai James. Lo abbracciai. Quante cose erano cambiate. Ma Silente aveva ragione: era solo un nuovo inizio.

Spazio autore: Da questo momento comincia un nuovo capitolo della vita di James e Lily. Fuori da Hogwarts. Il continuo verrà scritto ne " Lo scopriremo solo vivendo -  Parte II". Lo faccio perchè è una storia più matura, per certi versi un po' più cupa, della vita di questi due personaggi. Grazie per ora a tutti quelli che hanno recensito. Davvero, sono lusingata. Lo so, ho apportato qualche piccola modifica all'interno della storia, per motivi  che adesso non starò ad elencarvi per non farvi addormentare, e spero che mi possiate perdonare. Nel continuo leggerete del matrimonio di Lily e James, dei loro doveri all'interno dell'Ordine, le missioni, i nuovi legami che si stringeranno, e i nuovi personaggi. Ma torneranno anche parecchio personaggi che qui non ho trattato moltissimo, tra cui Piton stesso. Non voglio anticiparvi troppo! Vorrei però ringraziare, in particolar modo, CHIA, la lettrice che ha seguito questa storia dall'inzio alla fine, recensendo moltissimi capitoli, esprimendo giudizi critici e pertinenti. Insomma, un grazie speciale va a lei, ma ovviamente ringrazio anche tutte le persone, che, anche non facendomi sapere il proprio parere, continuavano a seguire la storia. E un altro grazie a coloro che si sono aggiunte dopo, esprimendo i loro giudizi. Lo so, sono ripetitiva, ma siete state tutte davvero fantastiche. GRAZIE DAVVERO! Parodie a parte, è la storia a cui tengo di più. E mi riempie di felicità sapere che qualcuno la trova BELLA. GRAZIE! A PRESTO!
angelikakiki


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=624583