Strane situazioni in famiglia

di free
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sgamati! ***
Capitolo 2: *** Gelosia. ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti ***
Capitolo 4: *** Problemi in vista. ***
Capitolo 5: *** Fratelli. ***



Capitolo 1
*** Sgamati! ***


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-Strane situazioni in famiglia-

by free

Storia scapestrata, stranamente non shounen-ai. Spero vi rallegri! Buona Lettura!

-Sgamati!-

I lunghi capelli corvini della ragazza si muovevano sinuosi accompagnando il suo ancheggiare frenetico. Camminava a lunghi passi e dalla sua andatura veloce e scostante sembrava avesse fretta. Superò il campetto da tennis e con uno scatto fulmineo svoltò a destra dirigendosi verso una palestra. Più la palestra si avvicinava più lei rallentava il passo, quando fu a pochi metri dall'ingresso si appoggiò di schiena al muro dell'edificio, poi si spostò lateralmente e allungò il collo oltre la porta d'ingresso. Scrutò all'interno: nessuno. Ritrasse il capo e si guardò intorno: nessuno. Si sfilò le scarpe e fugacemente entrò nella palestra. Iniziò a correre con difficoltà visto che il parquet scivolava sotto ai suoi piedi che si spostavano frenetici lungo la superficie. Raggiunta l'altra parte del campo, lentamente la ragazza fece scorrere la porta lungo i cardini e controllò il corridoio. Accertatasi che fosse vuoto, scivolò con dolcezza lungo la perete fredda, raggiunse di soppiatto lo spogliatoio maschile, accostò con cautela l'orecchio alla porta e origliò. C'era ancora qualcuno all'interno, ovviamente qualcuno di troppo visto che uno di quelli la stava aspettando. Come sempre. Le persone all'interno si stavano salutando. Sentì una porta chiudersi: erano uscite. La ragazza si scostò dalla porta e si rinfilò le scarpe. Riaccostò l'orecchio alla porta: silenzio. Azzardò a bussare tre volte, come stabilito da un pò di tempo, cercando di scandire i tre battiti.

"Entra entra", si sistemò la gonna, si slacciò i primi tre bottoni della camicetta e si passò una mano tra i capelli lucenti. Aprì la porta e lo vide. Il ragazzo di fronte a lei si stava finendo si vestire precisamente si stava abbottonando i pantaloni. La ragazza appoggiò una mano allo stipite della porta e attese che l'altro si accorse della sua presenza. Dopo qualche breve istante il ragazzo alzò la testa e rivelò un sorriso beffardo. Lei lo guardò con aria saccente.

"Che c'è da sorridere tanto?", il ragazzo si fece serio e con passo felpato la raggiunse, le prese i fianchi e la fissò nelle pupille.
"La situazione è strana".
"La situazione", disse lei facendogli il verso, "Come dici tu, è da un pezzo che va avanti e non ti ha mai dato fastidio.". Si passò una mano tra i lunghi capelli e gli strizzò un occhio.
"Si, lo so, però oggi mi sembra che ci sia qualcosa di diverso...".
"Cosa di preciso?", gli scoccò un occhiata interrogativa.
"Non lo so di preciso", iniziò ad accarezzarle il collo, lei sussultò per quel gesto improvviso, "mi sento osservato.".
"E da chi?", lei iniziò a baciargli il collo e ad accarezzargli la schiena.
"Sai...", iniziò a rispondere ai suoi baci con altri baci, "Penso... Che... Farò... Finta... Di... Niente...".
"Meglio così!", disse lei mentre sorrideva e scostava i suoi capelli neri per far spazio alla sua testa, "Ahi!".
"Che hai?".
"Da quando ti sei fatto pelato mi fai il solletico!", rise
"Capito.". lui le baciò le labbra, poi scese freneticamente sulla sua scollatura e iniziò a mordere e assaporare la sua pelle. Lei presa da euforia passava le sue mani su e giù per le robuste spalle di lui e gli ricopriva di baci la testa. Presi da tanto ardore non si accorsero che la porta dietro di loro si era aperta.
"Hana mi sa che ho... Hana... Ma che diavolo stai... Hikami!". I due sussultarono, lei cercò di riprendere le sue sembianze da brava ragazza anche se i segni rosso vivo lasciati dal ragazzo erano ancora visibili. L'altro nel frattempo cercava di trovare una spiegazione da dare al ragazzo furioso che era entrato nello spogliatoio.
"Mi spiegate che...". Il ragazzo si accorse dei segni sul collo della ragazza, le si avvicinò e le prese una mano, poi guardò torvo l'autore di quelli. "Ho capito cosa ci facevate qua, ma ciò non spiega nulla!", urlò minaccioso. La ragazza provò a dire qualcosa ma l'ultimo arrivato la interrupe. "Non dire nulla Hikami, adesso ti riporto subito a casa.".
"No, non vengo voglio rimanere con Hanamichi!"; lui guardò di nuovo cupo il rosso, come se lei non avesse detto nulla, "E ti va bene che non dico nulla ad Akagi altrimenti ci vado di mezzo anche io!". Hanamichi annuì senza dire una parola.
"Hana ti prego digli qualcosa.". La ragazza si dimenava dalla stretta ferrea del ragazzo che la teneva. "Hana fai qualcosa, fallo per noi!". Il moro sconvolto si girò verso di lei e poi riposò lo sguardo sull'altro.
"PER NOI?".
"Sì, noi.", disse il rosso, la ragazza guardò fiera Hanamichi.
"Si Hisashi, caro fratellino, io e lui stiamo insieme e anche da un bel pezzo!".

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Capitolo 2
*** Gelosia. ***


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-Strane situazioni in famiglia-

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-Gelosia-

Mitsui si chiuse la porta alle spalle trascinandosi dietro la mora che ancora scalciava e si dimenava imprecando tutte le divinità presenti sulla Terra.

"Te la finisci?!", urlò il ragazzo strattonandola per farla calmare. La ragazzà si fermò e iniziò a puntare i piedi, l'altro si girò verso di lei e la guardò in cagnesco.
"Non la smetto finchè non accetti che io e Hana stiamo insieme!"; lui sorrise beffardo.
"Allora puoi continuare in eterno!", la portò con forza verso la macchina e con forza ce la fece entrare.
"Ahi! mi hai fatto male!", e si massaggiò il braccio rosso per la stretta ferrea del ragazzo.
"Zitta!", intimò lui.
"Stronzo!"; e così la conversazione si chiuse fino al loro arrivo a casa. Mitsui si avviò alla porta tirò fuori un mazzo di chiavi.
"Ehi per caso mi hai fregato le chiavi di casa?".
"No, perchè?!".
"Non ci sono nel mazzo insieme a quelle della macchina, tu le hai?".
"No, sapevo che, in teoria, sarei tornata a casa tardi e quindi papi ci sarebbe stato e invece...", guardò il fratello con aria saccente.
"Capito, cercherò di entrare dalla finestra", lei lo fermò prima che potesse iniziare l'iniziativa.
"E' inutile, scatterebbe l'allarme...", lui la guardò e fece le spallucce, ma lei continuò: "Vuoi che arrivi tutta la polizia, i vigili del fuoco e anche l'ambulanza? ...Io preferirei aspettare papi che torna dal lavoro". Detto ciò si sedette su uno dei gradini di fronte alla porta, il fratello fece lo stesso. Il sole batteva forte e non c'era un filo di vento, i due erano rimasti in silenzio illuminati dal sole di Marzo che in quei giorni era diventato più caldo. Hikami seduta a gambe incrociate molto svogliatamente mandava sms, mentre Mitsui con le ginocchia al petto la osservava con la coda dell'occhio. Improvvisamente lei si girò e lo guardò con aria interrogativa
"Che c'è?", rispose lui al suo sguardo.
"Tu che hai, mi fissi!".
"Non posso fissare la mia bella sorellina?".
"Ma non eri incavolato con me?", lui sorrise.
"Certo e lo sono ancora!", sorrise di nuovo, lei sbuffò e tornò sul cellulare.
"Da quanto tempo state insieme?", lei lo squadrò e alzò un sopracciglio.
"Bhè, cinque mesi, ma a te non cambia nulla, vero?"; il fratello si guardava le scarpe come se si aspettasse che gli suggerissero qualcosa da dire, poi l'altra continuò, "E comunque con questo rimani fermo sulle tue posizioni.". Ci fu un attimo di silenzio poi continuò a parlare, "Non capisco cos'è che non ti va giù.".
"Non lo so".
"Se è per Hana, a me non cambia nulla".
"No, non è lui, assolutamente. Hana è cambiato da prima, anche se da oggi a cinque mesi fa ne ha fatta parecchia di strada; non metto in dubbio che sia un bravo ragazzo però il fatto è...".
"Il fatto è che sei geloso!", disse lei in tono burbero, "Non ti sta bene che ci sia qualcuno che mi protegga oltre a te."; Mitsui era allibito, "Hana non aspetterà la tua benedizione... La tua è solo gelosia. E finchè non ti passerà è meglio che mi stai alla larga e che te ne fai una ragione!".
Mitsui notò che sul suo viso c'era una nota di tristezza, stava per dire qualcosa quando la ragazza si girò dall'altra parte. La conversazione era chiusa.

Hanamichi stava camminando lentamente verso casa con il borsone in spalla e la sua ombra che lo stava inseguendo. Il sole stava calando di fronte a lui e la brezza che si stava alzando preannunciava l'arrivo della sera. La visione di quel Mitsui infervorato gli stava ancora davanti agli occhi e non voleva andarsene; l'unica cosa che riusciva a distoglierlo da quella visione era la notizia che lei stava bene e che Mitsui non gli aveva dato il coprifuoco o una scorta di bodyguards per portarla in giro. Era immerso nei suoi pensieri quando sentì il cellulare squillargli: un sms. Tirò fuori il telefonino e lesse il messaggio di Hikami: Ho litigato con Mitsui. Non ti preoccupare, è tutto ok! Ci vediamo domani.
"Non mi devo preoccupare? Ma che razza di messaggio è?", disse ad alta voce.
"Da quando in qua parli da solo?", Hanamichi si girò e trovò Mito dietro di lui.
"Ehi Yohei! Come mai da queste parti?", disse il rosso sorpreso.
"Sto tornando a casa.", guardò l'amico di fronte a lui, "Facciamo due passi insieme?". Il moro sembrava aver capito lo stato d'animo del rosso che accettò senza problemi il suo invito. Si avviarono lungo il marciapiede baciato dal sole.
"Con chi ce l'avevi?".
"No, con nessuno."; Mito lo guardò e sorrise.
"Che è successo con Hikami?".
"Hikami,eh!?...Ah sì... Niente", Hanamichi s'incupì e abbassò lo sguardo.
"Ti va di parlarne?"; Hanamichi muglolò, Mito non riuscì a capire se fosse stato un sì o un no ma non ebbe il tempo di pensarci che il rosso iniziò a parlare.
"Eravamo insieme io e le e poi... Poi negli spogliatoi è entrato Mitsui, ci ha sbeccati, ma il problema è che lui si è incavolato, di brutto! Ha iniziato ad urlare e poi tutto ad un tratto l'ha portata via.", Mitò guardò l'amico che era diventato improvvisamente triste, "Non immaginavo che avrebbe reagito così. Poi io, io non sapevo che fare mi sentivo impotente di fronte a lui! Di fronte a suo fratello!". I due erano arrivati di fronte a casa Sakuragi, si fermarono e si guardorono fisso negli occhi. Hanamichi sembrava cercare una risposta negli occhi del suo amico.
"Bhè Hana, la reazione di Mitsui sarebbe stata quella di quelunque fratello. Vedi, la sua reazione è stata quella dettata dalla gelosia, è normale che se un fratello vede sua sorella avvinghiata ad un suo amico non ci vede più e si incazza.", l'altro annuì, "Dai Hana è solo gelosia, prima o poi gli passerà, di sicuro non andrà via però diminuirà, devi solo aspettare, ok?"; Hana pensò che quelle parole prima di capirle andavano digerite e poi assimilate, così non sapendo cosa dire lasciò che l' amico si congedasse, "Va bene Hana ci vediamo domani a scuola!". Il rossino accennò un piccolo saluto con la testa, svoltò l'angolo e si diresse verso casa con le parole di Mito che facevano da sottofondo alla scena di quel pomeriggio che implacabile gli si presentava davanti.

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Capitolo 3
*** Cambiamenti ***


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-Cambiamenti...-

"Eccolo! è arrivato papi!" Hikami si alzò di scatto risvegliatasi dal suo silenzio, saltò i tre scalini che la dividevano dal marciapiede e si lanciò nelle braccia del padre; un uomo alto e dall'aspetto giovanile la abbracciò poi si accorse dell'altro figlio seduto fuori dalla porta di casa.
"Come mai siete fuori?" chiese.
"Hisa non aveva le chiavi!" disse Hikami lanciando un'occhiataccia al fratello che ricambiò con un sorriso sprezzante. Il signor Mitsui aprì la porta di casa con i figli che gli stavano alle calcagna, quando aprì la porta i due ragazzi alle spalle lo travolsero. I due fratelli si guardarono fisso nelle palle degli occhi per alcuni istanti poi correndo a gambe levate imboccarono un corridoio, quando furono a metà la ragazza che si trovava dietro di lui richiamò l'attenzione dell'altro.
"Ehi Hisa!" il ragazzo si girò e in quell'istante la ragazza gli sfrecciò di fronte aprendo una porta in fondo al corridoio "Mi dispiace fratellone ma il bagno è mio!" Sghignazzò e si chiuse la porta alle spalle mentre sentiva le voce impracante del fratello e quella di suo padre che rimproverava il malcapitato per aver corso per il corridoio. Dopo un quarto d'ora che a Hisashi sembrò infinito, Hikami uscì dal bagno.
"Ce ne hai messo di tempo, eh?!"
"Per te, questo ed altro!" lui le fece il verso e lei gli rispose dicendo "Voi la guera?!..." (passatemi qst espressione dialettale!thanks!^^ ndR) il fratello la guardò stupito "Io ci penserei bene se fossi in te..." e si allontanò lasciandolo a bocca asciutta; si avviò lungo il corridoio, quando fu giunta nell'ampia sala girò per andare in cucina dove il padre stava preparando la cena. Si avvicinò al tavolo, prese una sedia e si sedette.
"Ti serve una mano?" chiese al padre
"No, tesoro, però tra un pò apparecchia"
"No, oggi tocca a Hisa..." allungò un braccio verso il piano dove il padre stava tagliuzzando della verdura e gliene rubò un pezzo.
"Da quando in qua io e te abbiamo i turni?" disse una voce alle sue spalle
"Daf.....sciomprfe!" rispose lei con la bocca piena
"Sei una sfaticata!" ribattè Hisashi afferrandole le scapole e strattonandola
"mbfa scei sfemo?.....affami sfare!" si stava per strozzare cercando di resistere alla sua presa "pafpaà aiuffo!" Al ragazzo arrivò una scoppola sul collo dal padre (evvai col coppì! cm se dice dalle parti mie!ndR)
"Ahi!" sibilò Hisashi massaggiandosi il collo.
"Coscfìì..." finalmente lei riuscì a deglutire in pace "Così impari!" e gli mostrò non molto garbatamente la lingua.
"Basta ragazzi" disse pacato il padre "adesso apparecchiate!" i due annuirono un pò contrariati.

"Hana sono tornata!" Hana si affacciò dalla cucina e con un gesto della mano salutò sua madre; questa si tolse la giacchetta, la posò delicatamente sull'attaccapanni poi si avviò verso la stanza dalla quale era uscito il figlio in veste da cuoco. Entrò: tutto era già pronto ed apparecchiato, come sempre anche se lei sapeva che tra non molti giorni suo figlio avrebbe apparecchiato per cinque e che forse non sarebbe stato il solo a cucinare. Immersa nei suoi pensieri si avvicinò al figlio e gli scoccò un bacio sulla fronte, si indirizzò verso il lavandino, si lavò le mani e poi si sedette al tavolo con suo figlio di fronte. Improvvisamente sentì lo stomaco chiudersi, non che il cibo preparato da suo figlio non le piacesse anzi, era ottimo, ma sapeva che da lì a pochi minuti o forse alcune ore avrebbe parlato con suo figlio di una cosa importante e non sapeva come quest'ultimo avrebbe reagito.
"Come mai non mangi, ma?" la voce di suo figlio la destò, si accorse che lo stava fissando.
"Oh scusami, oggi è stata una giornata abbastanza pesante, sono un pò fuori fase."
"Ok, forse se mangi starai meglio..." vide che sul volto di suo figlio si si stava piano piano allargando un sorriso che la rincuorò, prese a mangiare. Continuò a fissare il suo ragazzzo per tutta la durata della cena senza dire nulla pensando a tutto quello che era suo figlio per lei: se lui non l'avesse aiutata probabilmente non sarebbe stata nemmeno lì, in quella cucina. Insieme ne avevano passati di periodi brutti, forse troppi, ma da qualche anno le cose sembravano andare per il verso giusto e il tempo aveva lasciato solo alcune cicatrici ad asciugarsi. Quando ebbero finito di cenare aiutò il figlio a sparecchiare e poi iniziò a lavare i piatti lasciandolo libero dagli impegni domestici.

"Ragazzi potete venire qui in cucina un momento?" urlò il signor Mitsui dalla cucina poco dopo i suoi due figli si presentarono davanti a lui.
"Che c'è papi?" chiese con voce ingenua Hikami appoggiata allo stipite della porta.
"Mettevi seduti perfavore..."

"Ti devo dire una cosa Hana che cambierà la nostra vita" Hanamichi guardò stupito la madre, non capiva cos'altro potesse cambiare la loro vita di nuovo, decise di sedersi di fronte a lei e di rimanere in silenzio...

"Ragazzi, da qualche mese io e la mia compagna..."
"Cosa?" Hisashi si alzò di scatto e fissò il padre "tu hai una compagna da qualche anno e non ci hai mai detto niente?" Hikami quardò prima il padre e poi il fratello, sapeva che non gli andava a genio che il padre frequentasse altre donne...
"Hisashi perfavore calmati..." fece cenno al primogenito di sedersi e poi continuò...

"...abbiamo deciso di andare a vivere insieme, sempre che a te e ai suoi figli stia bene." Hanamichi si alzò di scatto e si passò una mano sulla nuca in un gesto di nervosismo.
"Vivere insieme...??....figli?!?" si passò le mani sugli occhi come per cercare di destarsi da uno strano sogno "Mamma tu sai quante ne abbiamo passate...e se anche lui?..." guardò la madre negli occhi poi si sedette cercando di rimanere calmo.
"No Hana" riprese sua madre "lui non è..."
"Non è come mio padre?.....ne sei sicura?" afferrò i polsi di sua madre "Io non voglio che tu soffra di nuovo capito?" si tuffò di nuovo in quegli occhi velati di lacrime molto simili ai suoi.
"Hana io sono sicura di quello che faccio, ma ho bisogno del tuo aiuto."
"ok, ma quando..."

"...dobbiamo incontrarla?" chiesero stupiti i figli.
"Incontrarli..." sapeva che il fuoco che aveva affievolito stava per divampare nuovamente.
"Sono due?" chiese Hisashi incredulo.
"Ma che hai capito!" rispose Hikami "avrà un figlio....no?!" Il padre guardò i due e annuì, vide sua figlia sorridere ma rimanendo pur sempre stupita mentre, l'altro figlio era ancora teso e nervoso.
"Ci piacerebbe se domani..."

"...ci vediamo con lui...e..con con i suoi figli?" Hanamichi sperò che quell'appuntamento arrivasse il più tardi possibile.
"Si domani a pranzo..." Hanamichi rimase a bocca aperta, fece finta di non capire nella speranza di averlo fatto. "Dai...promettimi che non mi farai fare brutta figura..." accarezzò la guancia del figlio...

"Ok, domani a pranzo." rispose Hisashi ancora scettico quando si alzò fece un segno impercettibile con la testa alla sorella, lei annuì con uno sguardo fugace: era ora di una riunione tra fratelli.
"Buonanotte ragazzi!"
"Buonanotte" risposero i due mentre uscivano dalla sala e si dirigevano verso le scale per andare in camera. Hisashi fece entrare la sorella, poi chiusa la porta si gettò sul letto e iniziò a gesticolare in modo confuso.
"Ma che ti prende?" sibilò sua sorella mentre dall'armadio tirava fuori il pigiama
"Che mi prende a me?" disse con voce decisa ma dal volume basso "Che gli prende a lui?!?" portò prima le mani al petto, poi indicò la porta, poi fece le spallucce.
"Hisa..."sospirò lei "nostro padre è abbastanza adulto per decidere ciò che vuole fare"
"Senti chi parla di decisioni...tu che pasturi (altro termine dialettale ndR^^) con Sakuragi nello spogliatoio!"
"Senti, mi sembra un argomento non molto attinente con quello che succederà domani!" scagliò la divisa scolastica contro la schiena di suo fratello (aaaaaaarghhhhh..."_". ndR).
"Per una volta hai ragione!" disse lui parando il colpo con il cuscino.
"Secondo te dove andremo a vivere?...rimarremo qui o cambieremo casa?"
"Tu...tu ti preoccupi di dove andremo a vivere?....non ti interessa sapere chi è lei?"
"Non più di tanto e poi di che ti preoccupi, domani la vediamo!" Hisashi sgranò gli occhi
"Come fai a stare così tranquilla!" gesticolò in aria
"Bhò..non lo so...non mi preoccupo, nostro padre ha deciso di farsi una nuova vita e sembra avere tutte le buone intenzioni perchè dovrei preoccuparmene. Voglio dire, non è una decisione facile prendersi sulle spalle una compagna con un figlio e per di più avendone già due. Non credi?" e si buttò distrattamente sul letto.
"Non ne sono ancora convinto..."
"Quindi pensi che nostro padre sia un pazzo a rifarsi una famiglia?"
"Non lo so Hikachan"
"Bhè Hisa, forse non accetti una nuova famiglia, però anche se ci sarà e non potrà sostituire quella vecchia..." Hisashi sentì la sorella tirare su con il naso e fare un respiro profondo "...ma provarci almeno a costruirne un' altra non è una cosa da niente..e forse papi ce la può fare e..." la sentì singhiozzare "forse il mio è solo un sogno...è solo un castello in aria." Vide Hikami sedersi sul letto e nascondere la testa nelle ginocchia, Hisashi sapeva che sua sorella faceva così quando si sentiva sola così si avvicinò a lei e la abbracciò cercando di farle sentire che lui, accanto a lei, ci sarebbe sempre stato.

WIP--------->>>Owari

Finito anche questo terzo capitolo...fatemi sapere cosa ne pensate! Owari e al proximo capitolo!^^

 

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Capitolo 4
*** Problemi in vista. ***


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-Problemi in vista-

Hanamichi si svegliò in anticipo e riuscì a spegnere la sveglia appena in tempo prima che suonasse. Si avvicinò alla finestra evitando di inciampare nel disordine comulativo (per info sulla teoria dei disordini chiedere all'autrice sottoscritta ndR) della sua camera, scostò le tende e si lasciò riempire dai raggi del sole di buoni propositi per la giornata: evitare di fare seghì con la banda, parlare con Hisashi del fatto di ieri e uscire con Hikami. Però il suono nella testa della parola "ieri" gli suonava strano, gli ricordava stranamente qualcosa; decise di non pensarci e così si diresse in bagno..........(lasciamo al lettore immaginare ciò che può fare Hanamichi in bagno..^^.ndR) Quando ebbe finito andò in cucina e iniziò a preparare la colazione mentre ancora nella testa gli ronzava la parola "ieri". Prese il suo thè bollente, si sedette e iniziò a sorseggiarlo. Ancora addormentato guardò fuori dalla finestra il cielo era sereno e si prospettava una bella giornata. Passato qualche minuto si avviò in camera qui si iniziò a vestire rimuginando sempre sul "ieri"; si ricordava che era successo qualcosa l'altra sera ma non si ricordava cosa. Ad un tratto gli balenò in mente che doveva andare a pranzo con la madre per incontrare il suo compagno: tutto il bel finesettimana che aveva progettato con Hikami era andato in fumo.

Hisashi fu svegliato di soprassalto da un botto. Si sedette di scatto sul letto e cercò di aprire gli occhi cisposi stropicciandoli con le dita.
"Ma che cazzo fai di prima mattina eh?!" Sua sorella era di fronte a lui con una bustina di plastica tra le mani, rotta. "Ti pare il modo di svegliare la gente?" Vide che stava a terra spanciandosi dalle risate "Ma che cazzo hai da ridere?" La ragazza a fatica riuscì a riprendersi poi disse
"Questo è l'unico metodo che riesce a svegliarti. Ho provato con la mano nell'acqua e niente, con la sveglia vicino all'orecchio e niente, con la lampadina di fronte al viso, niente uguale, poi......ah sì mi sono buttata sopra di te però hai iniziato a russare fragorosamente...papi voleva tirarti una secchiata d'acqua se non ti fossi svegliato con la busta..." e gli mostrò la sacchetta lacerata.
"Fortuna che mi sono svegliato" si massaggiò la testa, ancora scosso dal risveglio. Improvvisamente si affacciò alla porta il padre con un secchio d'acqua in mano.
"Si è svegliato?" chiese alla figlia
"Sono sveglio..."rispose seccato il figlio, vide il padre allontanarsi brontolando come un bambino scontento.
"Alzati che se non partiamo tra 10 minuti e 23 secondi esatti arriviamo tardi"
"10 minuti?...non potevi chiamarmi prima?"
"Veramente ci ho provato...ma a quanto pare.." Lui fece un gesto con la mano per dire che aveva capito e non c'era bisogno di aggiungere il carico. Un quarto d'ora dopo i due fratelli erano fuori di casa in macchina.
"Dai sbrigati!"
"Tu stai zitta e allacciati la cintura!"
"Va bene va bene!" sbuffò "Andiamo insieme al ristorante a pranzo?"
"Ristoche?" il suo cervello era ancora in stand-by, poi capì a cosa si stesse riferendo la sorella "Aaah sì, va bene solo che oggi esco all'una e mezza ti tocca aspettare una mezz'oretta senza fare nulla"
"Bhà... non ti preoccupare qualcosa da fare lo trovo" disse in tono malizioso, il fratello la guardò in cagnesco. "Tanto lo sai no?!? e poi sono così scocciata..."
"Come mai?" chiese incuriosito il fratello.
"Bhè io e Hana dovevamo passare il week-end insieme e invece..."
"Il week-end insieme?....e papi ti lasciava andare?"
"Certo! gli ho detto che andavo a fare un lavoro di gruppo"
"Ma per dormire fuori casa?"
"Gli ho detto che rimanevo a dormire da quella sfigata della Hakagi!"
"Hikachan!"
"Oh se è sfigata, è sfigata!"
"Sì, lo so che è una rompiballe però ricordati che..."
"Lo so, lo so, che è sempre la sorella del capitano della squadra di basket!" disse lei cantilenante. Dopo qualche minuto arrivarono a scuola, Hisashi parcheggiò e scese dalla machina seguito dalla sorella. Di colpo si girò verso di lei e le afferrò un polso.
"Allora all'una e mezza qui non un secondo di più non un secondo di meno! E guai a te se ti azzardi a ritardare!"
"Sì sì, trenxs!" (mia espressione tipica, sta per tranquillo ^_^ ndR) Hisashi annuì, poi le lasciò il polso e insieme si avviarono verso l'entrata. Il ragazzò aprì la porta d'ingresso, fece passare prima la ragazza poi entrò e lasciò che la porta si chiudesse da sola.
"Hana!" Hisashi si girò verso la sorella che stava correndo verso le scale dove si trovava Hanamichi. Osservò la scena attentamente come se fosse una cosa nuova: Hikami si era gettata fra le braccia di Hanamichi e poi gli aveva stampato un bacio sulla bocca; Hisashi avvampò di rabbia improvvisamente, poi però, vedendo la sorella che lo salutava con un sorriso a 32 denti stampato sulle labbra, si calmò un pò e si avviò solo soletto verso la sua classe.

Hanamichi salutò Hisashi con un cenno della testa e poi fu trascinato dalla sua ragazza per le scale.
"Potevi fare a meno di fare l'appariscente di fronte a lui?"
"Ma tu ti metti qui, in fondo alle scale, di prima mattina...mi tenti..." disse lei avvicinando la sua fronte a quella del ragazzo e lo guardò con aria maliziosa, lui la scostò.
"Ma che hai stamattina?" gli chiese con tono acuto.
"Ecco, lo sapevo vabbhè adesso che l'hai scoperto te lo dico subito: il nostro week-and è a monte!"
"Come mai?" Hana la guardò stupita: si sarebbe aspettato il putiferio o l'apocalisse.
"Bhè Akagi vuole che mi alleno"
"Mmm capito e comunque non sarei potuta venire nemmeno io..." Hanamichi annuì un pò afflito, lei gli appoggiò una mano sulla spalla "Dai non ti preoccupare lo faremo la prossima settimana!"
"Va bene..." si fermarono di fronte alla porta della classe di Hikami "Ci vediamo all'uscita?"
"Ok ok" Hikami si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia "Ci vediamo dopo". Lui la salutò e poi si diresse verso la sua classe. Quando entrò in classe si girò un pò attorno e si accorse che non c'era Yohei, sicuramente aveva fatto sega visto che il sabato era d'abitudine. Andò verso il suo banco e un pò sconsolato si sedette e quando il prof iniziò a spiegare stranamene stette a sentire per tutta la lezione.

Le 13 e 31 minuti: Hikami ancora non si vedeva ed era stato intransigente con lei, ma sapeva di aver fallito stavolta. Sua sorella, pensò Hisashi sotto al sole cocente mentre l'aspettava, era sempre stata uno "spirito libero": le piaceva trasgredire le regole, fare di testa sua e d'altronde anche lui stesso era così ribelle; però, insieme a sua madre che adesso non c'era più, forse era l'unico rimasto che riusciva a tenerle testa. Mentre pensava a tutto ciò sentì echeggiare il suo nome per il parcheggio antistante la scuola; Hisashi si girò un pò attorno finchè non vide la figura longilinea di sua sorella che correva verso di lui.
"Scusami per il ritardo ma ho dovuto accompagnare Hana agli allenamenti" si scusò lei con il fiatone.
"Allenamenti?!?" chiese lui stupito
"Si...mi ha detto che dovevamo rimandare il nostro week-end alla prossima settimana perchè ha un allenamento con il gorilla...." fece le spallucce poi come se non fosse successo nulla aggiunse "bhè non andiamo a conoscere la compagna di nostro padre?" Hisashi annuì e salirono in macchina.
"Non sei curioso?" chiese lei con vocina acuta, Hisashi sbuffò "Dai...nemmeno un pochino?"
"Certo che un pò lo sono...ma sono anche un pò preoccupato..."
"Mmm sai non saprei, ormai papi è adulto, sano e vaccinato...non è un sprovedduto come suo figlio!" Hisashi gli tirò un piccolo pugno sul ginocchio, lei ridacchiò.
"Come va con Hanamichi"
"Be...eeeeehi non cambiare discorso e poi da quando ti interessi della mia vita di coppia?" disse ridacchiando.
"Diciamo...da quando so che stai con lui!" La macchina rallentò ed entrò nel parcheggio del ristorante
"E se non fosse stato lui ma un altro?"
"Mi interesserebbe comunque..." disse eloquente, i due scesero
"Ma..non credo" Hikami chiuse lo sportello, appoggiò le mani sul tettuccio della machhina poi gli suggerì facendogli l'occhiolino. "Fatti un lavaggio di coscienza!"

Hanamichi odiava certe situazioni e questa era una di quelle. Era nel bagno degli uomini del ristorante nel quale avrebbe dovuto pranzare, ma aveva lo stomaco chiuso. C'era qualcosa che non gli tornava, sentiva che c'era qualcosa di strano in quell'incontro. Aprì il rubinetto poi si bagnò il viso non capendo perchè lo stesse facendo. La porta si aprì con un colpo, Hanamichi si girò di scatto per vedere chi fosse così nervoso da prendere a calci la porta: vide Hisashi. Prima si stupì, poi realizzò che forse con lui c'era sua sorella, alla quale aveva raccontato di essere in palestra, purtroppo non riuscì a infilarsi in un bagno per non farsi vedere che Hisashi lo fermò.
"Ehi dove scappi?" disse il moro afferrandolo per il colletto della camicia.
"Mia sorella mi aveva detto che avevi un allenamento intensivo con Akagi, ma mi sa che invece ti alleni con il sushi visto che sei qui. O mi sbaglio?" C'era un sottile note di minaccia nelle sue parole.
"Ehm eh vedi ho avuto un imprevisto" il rosso stava cercando di inventarsi una scusa su due piedi sperando che avesse funzionato
"E quale sarebbe?" sibilò il morò alle sue spalle che ancora non aveva allentato la presa
"Riunione di famiglia non prevista"
"Ah capisco." il morò lasciò la presa e ridacchiò tra sè "Si vede che va di moda fare le riunioni di famiglia in questo ristorante" Il rosso si girò, lo guardò perplesso e dopo averlo salutato uscì dal bagno.

Hikami stava per uscire dal bagno quando fu travolta da un alto ragazzo dai capelli rossi che usciva dal bagno maschile. Sgranò gli occhi: quella furia umana che l'aveva travolta gli sembrava di conoscerla. Ci reflettè su qualche secondo poi però si risvegliò subito quando si aprì di nuovo la porta del bagno degli uomini ma stavolta uscì suo fratello.
"Come mai qui? di solito sono le donne che vanno alla toilette non gli uomini"
"Hai sempre da ridire tu, eh?!" diede una gomitata alla sorella.
"Dai andiamo fratellone, il sushi ci aspetta!" gli afferrò una mano e lo trascinò fuori dal bagno
"Si e ci aspetta anche una bella riunioncina di fa......."
"Famiglia?!?!" dissero in coro con tono allibito. Di fronte a loro si era presentata una scena a dir poco bizzarra: suo padre stava salutando con un bacio una donna molto carina e piccoletta dai capelli rossi, poi si presentò ad un ragazzo alto e rosso di capelli anch'esso.
"Hanamichi Sakuragi e sua madre?!?!?!?" disse Hikami che era ancora a bocca aperta mentre si nascondeva insieme al fratello dietro ad una colonna.
"Si,si il tuo ragazzo e sua madre.....bhè meglio dire il nostro nuovo fratello e sua madre..." tirò un sospiro e poi riprese "adesso non solo io devo iniziare a preoccuparmi." Hisashi non sapeva se ridere o scappare e provare a cancellare dalla sua testa quell'immagine assurda.
"Eh già, hai proprio ragione fratellone..." si portò una mano sulla fronte e sospirò con la speranza di sparire sottoterra.

WIP--------->>> Owari!

com'era qst capitolo???aspetto commenti, critiche e suggerimenti! Ringrazio chi mi sta seguendo, chi mi seguirà e chi mi ha recensito! Al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 5
*** Fratelli. ***


Documento senza titolo

-Strane situazioni in famiglia-

by free

-Fratelli-

"Allora Hikami, calmati!!" Hisashi afferrò le spalle della sorella e la fissò negli occhi "Adesso noi andiamo di là e li incontriamo, tanto non possiamo fare altrimenti."
"Sì, sì lo so, ma lui....cazzo Hisa lui è il mio ragazzo e sta per diventare mio fratello! ti rendi conto!"
"Dai Hika che ti importa!Guarda il lato positivo!" le fece un sorriso
"Tu.....tu trovi un lato...un lato positivo in questa situazione?"
"Avrai, e purtroppo avrò, il tuo ragazzo tra i piedi tutti i giorni!" Lei fece le spallucce e accennò un piccolo sorriso, Hisashi si sentì un pò sollevato.
"Dai andiamo" lei annuì e si avviarono verso il tavolo.

Hanamichi stava pensando, rimuginava sul cognome del compagno di sua madre: Mitsui. Si diceva che era solo una coincidenza o perlomeno lo sperava anche perchè non aveva mai incontrato il padre di Hikami e di Hisashi. Sperava che fosse un loro parente lontano, poi però si ricordò che sua madre gli aveva detto che aveva due figli: pensò che ci fosse una probabilità su mille che i figli del suo neo-padre fossero il suo compagno di basket e la sua ragazza.
"Chissà dove sono finiti..." il signor Mitsui si alzò dal tavolo molto elegantemente e scrutò molto attentamente la zona, poi fece un cenno e disse "Eccoli là, non ci hanno visto." Sakuragi chiuse gli occhi e desiderò di vedere due piccoli bimbi baldanzosi che saltellando chiamavano a voce alta il loro papà.
"Buongiorno!" sentì dire da due voci che conosceva benissimo, si alzò per inerzia e come se si fosse appena svegliato aprì lentamente gli occhi: una probabilità su una: erano loro.

Mitsui tese la mano verso una donna graziosa, dai capelli rossi e con il viso tempestato di lentigini, la madre di Hanamichi, poi si girò verso quest'ultimo e imitando un tono di sorpresa esclamò "Hanamichi, che ci fai qui?non sapevo lavorassi come cameriere a meno che questa bellissima donna non sia tua madre" la madre di Hanamichi fece un piccolo sorriso e arrossì lievemente alla battuta del moretto.
"Hisashi non rivolgerti così" ma il padre del moro venne interrotto da rosso
"No, non si preoccupi, io e suoi figlio già ci conosciamo!" e porse un sorriso saccente al moro.
"Magnifico,"disse con aria diplomatica"Allora ti presento subito mia figlia, a meno che non vi conosciate già nche voi due"
"Si papi, ci conosciamo già" buttò una risposta Hikami con voce strozzata.
"Si più o meno, ci siamo visti qualche volta dopo gli allenamenti della squadra di basket e qualche partita " disse Hana (paraculo!! ^^ ndR) per aggiustare la risposta istintiva di Hikami.
"Bene bene allora possiamo ordinare!" disse soddisfatto il signor Mitsui.
Hanamichi si sentiva imbarazzatissimo, a cena con sua madre, la sua ragazza o meglio sua sorella, il suo compagno di basket nonchè suo fratello, e il suo patrigno o genero?!?!!? Era confuso, la situazione lo faceva ridere sottto i baffi, ma allo stesso tempo era preoccupato. Si preoccupato, (è strano che Hana sia preoccupato ndR) non sapeva come avrebbe fatto a portare avanti la sua storia con Hikami e avendo tutti i santi giorni Hisashi tra i piedi e inoltre con i loro genitori sempre all'agguato, ma quello probabilmente per lui era il problema minore. Il suo flusso di pensieri fu interrotto da una risata fragorosa, alzò la testa e vide sua madre che stava ridendo alle battute scherzose di Hisashi.
"Se la simpatia e l'intelligenza vanno di pari passo con l'altezza, allora suo figlio è il so opposto!" Hanamichi non vedeva ridere sua madre così di gusto da tempo
"Hisashi smettila con queste cavolate!" disse il signor Mitsui dando una piccola pacca di mano sulla spalla del figlio.
"No, non ti preoccupare" disse la madre di Hana sorridendo. Hanamichi non capiva era come caduto dalle nuvole. Si girò verso Hikami e le lanciò un piccolo sguardo, lei molto timidamente ricambiò con un piccolo sorriso.

"Bella la casa Hisa!" disse Hana quando entrò nella camera dei suoi nuovi fratelli dopo aver ispezionato in lungo e in largo la sua futura casa.
"Grazie" rispose l'altro in tono saccente
"Raga, non fate finta di andare d'accordo solo perchè stiamo per diventare fratelli!" disse lei chiudendosi la porta alle spalle.
"Fare finta??? e perchè?" chiese in tono sarcastico il rosso
"Io ho sempre sperato di avere un fratello come lui!" Lei li guardò entrambi con un'aria che lasciava intendere voi-due-non-mi-fregate.
"Dai sister stai tranquilla non ci scanneremo se non in tua assenza!"
"Hisashi ha ragione"
"Come farò io a sopportarvi" si chiese scuotendo la lunga frangetta nera con una mano
"Come tutti gli altri giorni!" risposero i neo-fratelli all'unisono
"Ma il problema è che siete insieme!!! non è una situazione gestibile!"
"Io credo di si, tu no Hana?"
"Gestibilissima per me" disse con un sorriso beffardo sulle labbra
"Hana...."disse seccato Hisashi.
"Tanto Hisashi lo sai no?!?!?"poi abbassò la voce "io e lei stiamo insieme, ci hai purtroppo sgamato!"
"Ecco, a proposito di ciò......."disse il moro con fare losco "come la mettiamo, o meglio, la mettete adesso?"
"Bhè.......nn saprei" disse il rosso grattandosi la nuca "Tu che dici?" si girò verso la brunetta di fronte a lui che si guardava le scarpe
"E....che facciamo?!?!? facciamo di più di quallo che facevamo prima!" I due ragazzi di fronte a lei sgranarono gli occhi.
"Ma tu che cavolo hai fatto ha mia sorella?"
"I....ioio....oio...io nulla!"
"E poi stasera tu dormi qui non è vero?" chiese Hisashi in tono preoccupato.
"In teoria sì...."
"In pratica non credo che dormià nessuno di noi tre!" annunciò Hikami da dietro il suo ciuffo ribelle che le nascondeva gli occhi. Ha Hisashi gli occhi schizzarono fuori dalle orbite.

WorkInProgress-------------->>>Owari!!!

Free:Al prossimo capitolo gente!!!!sarà abbastanza spoiler!!! eh eh eh la malizia!!!^^
Hana: La pazzia!
Free: Taci rosso!
Hana:ma tu scrivi le cose cattive!!!
Free: Aspetta il prossimo capitolo!!! <:->

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