Come vecchie foto. di Roxanne Potter (/viewuser.php?uid=115588)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I bambini che giocano col fuoco si bruciano le dita. ***
Capitolo 2: *** Le fiabe di Beda il Bardo. ***
Capitolo 3: *** 26 agosto 1899. ***
Capitolo 4: *** Distanti miglia. ***
Capitolo 1 *** I bambini che giocano col fuoco si bruciano le dita. ***
Se
avesse dovuto descriverli, Gellert avrebbe detto che i capelli di
Albus erano di una bellissima sfumatura rosso fuoco.
E
lui ci aveva giocato, con quel fuoco.
Quante
volte aveva passato le dita nei capelli di Albus, giocherellato con
quelle ciocche, mentre entrambi erano distesi nei loro letti? Aveva
spesso accarezzato quella chioma, a volte, quando Albus cadeva
addormentato.
Erano
capelli morbidi e simili a una fiamma. Un fuoco che rispecchiava
anche la sua personalità. Un fuoco che non bruciava.
Ma
si sa, i bambini che giocano col fuoco si bruciano le dita. Sempre.
Lo
capì solo alla fine, quando Ariana cadde sotto il suo incantesimo.
Incrociando lo sguardo di Albus, nei suoi occhi aveva letto l'orrore
e la pura disperazione.
Comprese
che si era spinto troppo avanti.
Aveva
giocato con lui, l'aveva ingannato, mettendo a tacere il suo
sentimento e ripetendosi che Albus era solo una persona da sfruttare
per raggiungere i suoi scopi, nonostante nel profondo sentisse che
non era così.
Niente
di più, niente di meno.
Ma
era finita, adesso. Non l'avrebbe mai perdonato. Tutto si era
infranto. Aveva giocato
troppo, le due dita s'erano bruciate.
Non
poteva fare altro che fuggire, senza avere il coraggio di guardare
Albus negli occhi per l'ultima volta.
Era
finita.
Il
fuoco avrebbe continuato a tormentarlo per sempre. Le fiamme vivide e
scoppiettanti che correvano lungo le sue vesti avrebbero, per anni,
popolato i suoi incubi.
*
Torno con una nuova
raccolta per la Challenge "Ten phrases, ten prompts, ten images, ten
song." indetta sul forum di Efp da bla bla bla... il giorno bla bla
bla... insomma, si è capito.
Naturalmente è
Grindeldore. Come poteva non essere Grindeldore? Io amo le Grindeldore,
il mio cuore e la mia anima sono Grindeldore.** (Ok, lasciamo perdere i
miei vaneggiamenti da shippers.)
Sono quattro flash e
questa è, naturalmente, ispirata alla frase "I bambini che giocano col
fuoco si bruciano le dita."
Una recensione fa sempre
piacere... e, se volete criticare, fate pure. Alla prossima Flash! (Oh,
vi state chiedendo il perché del titolo? "Come vecchie foto." perché...
è come se i personaggi stessero sfogliando un album di foto, dato che
le flash fic riguardano dei ricordi. Ringrazio la mia amica
Marta\Lilith, che senza di lei starei ancora a fissare lo schermo con
aria ebete alla ricerca del titolo giusto.ç_ç)
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Capitolo 2 *** Le fiabe di Beda il Bardo. ***
-Devi
sapere che Albus ha ottenuto il Premio Barnabus Finkley per
Incantamenti Eccezionali e una medaglia...
L'espressione
del ragazzo, Gellert, era decisamente annoiata. Fissava Albus come
se, da un momento all'altro, fosse sul punto di sbadigliare o cadere
addormentato. Sembrava dirgli: sai cosa me ne importa, dei tuoi
riconoscimenti.
-Oh,
ma adesso è ora di andare.- si interruppe Bathilda, dopo aver
lanciato un'occhiata all'orologio a pendolo del salotto. -Avanti,
Gellert, abbiamo alcune cose da fare. Magari potrete incontrarvi
un'altra volta, che ne dite?
-Ne
sarei lieto, signora Bath.- rispose Albus con un sorriso cortese, e
si alzò per accompagnarli all'ingresso.
Beh,
dall'espressione di Gellert, non avrebbe detto che il ragazzo sarebbe
stato altrettanto entusiasta all'idea.
-Vi
accompagno.- disse. Ma, prima che potesse dirigersi verso la porta
del salotto, lo sguardo di Gellert si accese. I suoi occhi azzurri,
puntati su qualcosa in fondo alla stanza, si colmarono d'interesse.
-Oh,
quello cos'è?
Albus
si voltò. Gellert stava indicando un lungo cassettone di legno
chiaro, sul quale erano impilati alcuni libri e altri piccoli
oggetti. C'era un volume che spiccava tra gli altri, essendo quello
più vicino al bordo, e con la copertina di un azzurro sgargiante.
-Le
Fiabe di Beda il Bardo.- disse
Albus, dopo aver letto il titolo vergato in oro. -Un libro di
racconti per bambini, quand'ero piccolo mi ero fissato con la storia
dei Tre Fratelli...
Tornò
a guardare Gellert, che adesso lo fissava con un interesse nuovo,
vivo e acceso.
Chissà
a cosa era dovuto. Sicuramente non poteva avere a che fare con quel
vecchio libro di fiabe.
E
sorrideva. C'era qualcosa di strano nel suo sorriso, malizioso e con
una punta di... brama?
No,
probabilmente era la sua impressione.
-Anche
io sarei lieto di incontrarti nuovamente, Albus.
*
Secondo capitolo,
ispirato al prompt "Libro."
Spero vi sia piaciuta
questa seconda flash, una recensione è sempre gradita.;)
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Capitolo 3 *** 26 agosto 1899. ***
Era
il suo compleanno.
Ma
cosa contavano i suoi diciotto anni, quando i tredici di sua sorella
erano stati congelati da una maledizione, appena una settimana prima?
Cosa
contavano, quando sapeva che poteva essere stato lui a troncare
quella vita appena sbocciata?
Non
contavano nulla.
Si
lasciò ricadere sul letto, fissando i vetri impolverati di quella
finestra alla quale il gufo di Gellert aveva picchettato così tante
volte.
Se
fosse stato lì... no, era tutto finito. Non poteva essere lì.
Ricordò
quello che era successo otto giorni prima.
-Quand'è
il tuo compleanno, Al?
-Il
ventisei agosto. Perché?
-Beh,
perché penso che dovrei farti un regalo... magari te lo lascerò
sotto casa.
-Ma
no, non voglio niente...
Il
loro ultimo giorno prima della tragedia.
Si
alzò. Che speranza vana, così azzardata, così stupida!
Eppure
attraversò rapido la stanza, per poi spalancare la finestra,
affacciarsi sulla stradina e puntare lo sguardo al terreno.
Si
sentì sprofondare.
-Andiamo.
Possibile che tu sia così modesto da non volere regali al
compleanno?
-Penso
di essere un tipo che si accontenta. D'altronde, mi basti tu.
Le
loro labbra si sfiorarono.
Il
loro ultimo bacio prima della tragedia.
C'era
qualcosa che assomigliava a un pacchetto, lì, avvolto in un nastro
rosso o rosa scuro. Era un po' coperto dall'erba del giardino,
addossato al muro della casa.
Si
disse che non voleva affatto essere precipitoso. La sua era solo
curiosità.
Eppure,
quando uscì dalla stanza e attraversò la casa con passi scattanti,
fino a raggiungere il giardino, aveva un groppo in gola che nessuna
curiosità avrebbe mai potuto provocargli.
Si
avvicinò all'oggetto e si chinò: sì, un pacco bianco, ma non era
accompagnato da nessun biglietto. Lo raccolse e sciolse lentamente il
nastro di un rosa scuro, quasi rosso.
Aprì
anche la scatola. Dentro c'era solo una bambolina. Una bambolina
spezzata, bionda, i minuscoli occhi ridenti, avvolta in un abitino
bianco.
Ariana.
Una
bambola di Ariana.
Ricordò
tutto con amarezza: era stata sua sorella a preparare quel pacco,
otto giorni prima. S'era messa lì, in un angolo del salotto, a
lavorare con la carta e la bambolina, e lui non ci aveva quasi fatto
caso.
Doveva
aver giocato con il pacco, la mattina della tragedia, forse l'aveva
lasciato cadere quando si era accorta del litigio scoppiato tra i
ragazzi.
La
delusione gli bruciò in gola, gli fece spuntare negli occhi delle
lacrime che immediatamente respinse.
Ironia
della sorte?
Ma
doveva accettare, ormai, che fosse tutto finito. Continuare ad
illudersi sarebbe stato sciocco, inutile.
Lasciò
ricadere la bambola e la scatola al suolo, prima di alzarsi per
tornare in casa.
Doveva
andare avanti.
Ci
avrebbe provato e, si ripromise, ce l'avrebbe fatta.
*
Terza Flash Fic, ispirata alla fotografia numero 9. (Non posso inserire
il link perché il mio odioso pc Babbano non mi fa aprire la pagina,
sappiate che raffigurava un pacco regalo bianco con un nastro rosa
scuro.xD)
Per me è una delle più tristi, insieme alla quarta, forse. Beh, voi
ditemi pure cosa ne pensate. Alla prossima flash!^^ (E ultima.)
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Capitolo 4 *** Distanti miglia. ***
It
is the distance that makes life a little hard.
Era
la distanza, sempre la distanza, a rendergli tutto così difficile
Possibile
che, dopo anni, i suoi pensieri finissero così spesso per
concentrarsi su Gellert Grindelwald?
Era
passato, ormai, passato. Un errore di gioventù che s'era tramutato
in qualcosa di più grande.
Eppure...
se avesse potuto rivederlo. Anche solo per un giorno, per parlargli
qualche minuto, per rievocare i ricordi.
Two
minds that once were close now so many miles apart.
Avrebbe
rievocato quelle remote giornate estive.
Gli
sembrava così assurdo che, una volta, le loro giovani menti fossero
state così vicine, tanto in intimità.
A
quei tempi, gli era sembrato che Gellert lo completasse, che il suo
amore fosse ciò che aveva sempre atteso per sentirsi libero e
appagato, che loro fossero due facce della stessa medaglia.
Era
la prova che anche le illusioni più forti e felici possono
miseramente andare in frantumi.
Era
stato un sogno, che poi s'era tramutato in incubo.
A
volte non riusciva a capire come potesse sopportare che quello
splendido amore si fosse ridotto a questo: due menti geniali e
affini, ormai distanti miglia.
Lui
a Hogwarts, a guidare la sua scuola e tenere sott'occhio i movimenti
del mondo magico.
E
Gellert... Gellert era rinchiuso nella sua cella di Nurmengard.
Distanti
miglia.
Il
pensiero lo faceva soffrire.
Due
persone, un tempo così unite, adesso completamente separate. Era
finita così. Era la prova che anche i migliori rapporti possono
avere queste drastiche conclusioni.
E
ci provava davvero, a non pensarci più, a impedire che il dolore per
quella lontananza lo potesse riassalire.
Ci
riusciva, in parte.
Adesso
era a Hogwarts, la sua vita era cambiata.
Tentava
di non pensare mai a Gellert, il che gli capitava sempre meno di
frequente. Ma mai e poi mai l'avrebbe dimenticato. Perché Gellert
Grindelwald era stato parte di lui, era stato il suo singolo amore,
il sentimento che era la forza dell'animo umano.
Il
sentimento che riaccendeva la vitalità nelle persone e che poteva
vincere persino la maledizione della morte.
Quindi...
era questo il mio potere contro di lui? L'amore?
Sì,
Harry. L'amore.
*
Ultima flash, ispirata ai versi di quella canzone... eh, non mi ricordo
il titolo. Poi controllo.ù.ù
Mi dispiace aver terminato questa raccolta su uno dei miei pairing
preferiti, spero che a voi sia piaciuta. In tal caso, lasciate pure un
commento... accetto anche le critiche.;)
Saluti e alla prossima raccolta! (Devo scriverne ancora otto per
completare la Challenge. Sì, infesterò Efp con le mie raccolte ancora
per molto, moltissimo tempo.)
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