L'avventura di Jessie

di SailorDisney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita da giocattoli ***
Capitolo 2: *** Il rapimento ***
Capitolo 3: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 4: *** Ultimo addio ***



Capitolo 1
*** Vita da giocattoli ***


1.

Bonnie tirò la cordicella del suo cowboy. “Ho un serpente nello stivale!” disse Woody.

“Cosa?! Serpenti?! Oh no!!!” gridò Bonnie preoccupata. “Solo una persona può risolvere questo problema..”
Bonnie tirò fuori la sua bambola preferita. “Eccomi qui, Woody! Ti aiuterò io a catturare il serpente!” disse Bonnie cercando di imitare la voce di Jessie e avvicinando la sua bambola cowgirl allo sceriffo.

“Grazie, sorellina! Solo tu sei in grado di salvarmi!” fece dire Bonnie a Woody.

“Non c’è di che, Woody! Ma avrò bisogno dell’aiuto del mio compagno spaziale!” disse Jessie.
Bonnie prese subito il suo amato Buzz Lightyear aprendo le sue ali e facendolo svolazzare  sopra i suoi amici del West.

“BONNIE! NON TE LO FARE RIPETERE, VIENI A MANGIARE!” gridò la sig.ra Anderson dal piano di sotto.

“Uff… arrivo mamma!” Bonnie prese Bullseye e lo portò con sé fuori dalla stanza.

I giocattoli aspettarono che la porta si chiudesse, poi si alzarono e si sgranchirono i loro arti di plastica.

“Urgh.. è una giornata che Bonnie cerca di togliermi gli stivali! Spero proprio che non ci riesca! Crede davvero che ci siano dei serpenti dentro!” disse Woody indicandosi le scarpe.

“Eheh.. meno male che la tua sorellina è sempre pronta ad aiutarti!” rise Jessie tirandogli le guancie.

“Hggh.…Jessie…lasciami in pac…gggh..molla la pres…” Woody si agitava cercando di sganciarsi dalle mani di Jessie. “Buzz! Dammi..una…man…gggh..”

“Arrivo subito, Woody! Ehm.. signorina, che ne direbbe di lasciare il mio amico?” Buzz corse vicino a loro.

“E perché dovrei? Hai qualche buona ragione? Voglio torturare il mio fratellino adorato!” Jessie continuò a ridacchiare.

“Ehm..sarò costretto ad usare le maniere forti..” disse tossendo Buzz.

“Maniere forti? Di cosa stai parl..Hey! Lasciami! Mettimi giù!” gridò Jessie non potendo fare a meno di ridere.

Buzz la prese in braccio portandola sulla spalla mentre lei lo colpiva alla schiena. “Buzz!!! Ahahah!!! Dai, lasciami!!!” ripetè Jessie ridendo.

“Mi spiace signorina, si è comportata male e io adesso la devo portare in prigione!” disse Buzz continuando a camminare. Jessie si arrese e non fece più storie nell’essere comodamente trasportata.
Woody la salutò da lontano con la mano ridendo.

“Vedrai, come ti concio per le feste, quando mi riesco a liberare!” gli gridò Jessie agitando il pugno.

“Hihi..ciao ciao sorellina..” disse Woody continuando ad agitare la mano.

Dopo un po’ Buzz si fermò, e sedette Jessie sulla poltrona in alto di fronte a lui, poi sbiccò un piccolo balzo e si sedette accanto a lei.

Jessie si buttò con la schiena e si distese. Buzz era in imbarazzo, ma col tempo era riuscito a giostrare meglio i suoi sentimenti e stava imparando a starle accanto senza balbettare, sapeva che quando era vicino a lei doveva semplicemente essere se stesso.. o al limite ballare un po’ il flamenco.

“Jess, cosa ne pensi di Bonnie? Ormai è un bel po’ che siamo i suoi giocattoli.. mi sembra tutto così perfetto..” le chiese Buzz.

Lei da distesa, con le braccia incrociate dietro la testa gli rispose: “E’ bellissimo Buzz.. giocare con Andy era meraviglioso ma Bonnie è una bambina fantastica.. mi sono già affezionata a lei come se fosse la mia prima propriet..” Jessie sussultò.

“Che c’è Jessie? Qualcosa non va?” domandò Buzz voltandosi preoccupato.

“N-no.. è che.. ancora non riesco a parlare di Emily.. sai, non è facile accettare l’abbandono..  ed io..ho sofferto tanto. Se poi penso che dopo quei terribili anni, sono stata costretta a vivere nell’oscurità di quel magazzino sola e senza nessuno spiraglio di luce e ancora oggi il buio mi terrorizza..io..” Jessie singhiozzò.

“Jess…” Buzz le prese la mano. “Non piangere ti prego..non posso sopportarlo.”

Lei si mise seduta e lo abbracciò, appoggiando la testa sulla sua spalla, continuando a piangere. Buzz le tolse il cappello e le diede un bacio su suoi capelli rossi, che lui amava tanto, poi le mise un braccio intorno alla spalla.
“Ti prometto che non succederà più.. sai quanto bene ti vuole Bonnie e lei non ti abbandonerà mai, io non lo permetterò mai!” disse Buzz cercando il suo sguardo.

Lei alzò il viso e lo guardò negli occhi, Buzz notò che anche lei era diventata rossa. Entrambi sorrisero.
“Allora..che ne dici se adesso andiamo a fare un po’ i chiodi a Woody?!” disse Buzz alzandole il mento dolcemente.

“Ci sto! Ma tu devi stare dalla mia parte!” disse Jessie sorridente.

Buzz rispose tirandola giù dalla poltrona per un braccio. Poi nella sua mente disse “Certo..io sarò sempre dalla tua parte..”. E mentre correvano insieme verso Woody, lui la guardava ammaliato in tutta la sua tenera bellezza.

 
Quella sera Bonnie andò a dormire tenendo stretto stretto a sé il suo cowboy.

Buzz decise di approfittarne e mentre tutti dormivano, si infilò nella cassa dei giocattoli, dove sapeva di trovare Jessie. La piccola cowgirl era stretta in un angolo, sveglia, guardava il buio intorno a sé, quando vide una luce fioca verde avvicinarsi a lei.

“B-Buzz…che ci fai qui?” domandò esterrefatta.

“Beh..dato che non ti piace stare da sola al buio.. ho pensato che gradissi un po’ di compagnia..” rispose lui dolcemente.

Lei lo guardò ammirata, era così piacevole la sua presenza, la sua tuta da Space Ranger  con una lieve fosforescenza dava quanto bastava una rassicurante luminosità.

Lei gli sorrise guardandolo dal basso. “Perché… non vieni qui vicino a me?” gli disse lei.

Lui si sedette accanto a lei, imbarazzato ma felice mentre il cuore gli batteva all’impazzata.

Jessie appoggiò la testa sulla sua spalla e socchiuse gli occhi.

Dopo un po’ lui le prese la mano, pensando che lei fosse addormentata. Improvvisamente lei gliela strinse forte, ma dolcemente.

Buzz diventò di tutti i colori, allentando la presa. “Ehm…scusa Jess, pensavo stessi dormendo..io..” balbettò Buzz.

Jessie ridacchiò, alzò la testa e gli diede un bacio sulla guancia. Mentre lo faceva, Buzz si voltò e le baciò le labbra, tenendole il viso con la mano.

Jessie rimase di sasso ma capì che era proprio quello che il suo cuore desiderava e si lasciò andare ad un dolcissimo bacio. Entrambi sorrisero, poi Jessie posò di nuovo la testa sulla spalla di Buzz e si addormentò serena, invece il cuore di Buzz batteva così velocemente che lo space ranger non riuscì completamente a dormire, pensando e ripensando a quel dolcissimo attimo.

La mattina dopo, la luce cominciò a penetrare nella cassa dei giocattoli, Jessie era ancora addormentata sulla spalla del suo space ranger, mentre Buzz cominciava ad aprire gli occhi. Un raggio di sole illuminò il viso di Jessie e lei si svegliò sbadigliando.

“Buongiorno piccola cow girl..” sussurrò Buzz.

Lei vide che era ancora avvinghiata alla tuta dello space ranger. “Oh..” poi ricordò quello che era successo, e sorrise felice. “Buongiorno Buzz..” disse alzando lo sguardo verso di lui.

Improvvisamente, la mano di Bonnie cominciò a tastare il contenuto della cassa. Capirono che era arrivato il momento di tornare alla loro occupazione di giocattoli. Bonnie prese Jessie e mentre la trascinava fuori dal baule, lei sorrise a Buzz sussurrando “A dopo space ranger..” e gli fece l’occhiolino.
Lui rispose con un sorriso, incredulo che finalmente era cambiato qualcosa tra lui e la sua adorata Jessie.

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Capitolo 2
*** Il rapimento ***


2.

Bonnie si preparò per andare a scuola, infilò Jessie nello zainetto e scese al piano di sotto, dove la mamma l’aspettava già in macchina.
Buzz uscì dal baule e raggiunse gli altri giocattoli con il sorriso stampato sul volto.

“Hey Buzz! Sembri particolarmente felice oggi!” disse Woody vedendolo arrivare.

“C-chi? Io? Ehm..non so di cosa parli Woody..eheh..” rispose Buzz ridacchiando nervosamente.

“Hm… tu non me la conti giusta. Ma.. avremo tutta la giornata per parlare e sappi che non mi sfuggirai!” disse Woody. “Comunque,  sai per caso dov’è Jessie?”

“Bonnie l’ha portata con sé all’asilo!” rispose subito Buzz.

Woody sorrise furbo. “E tu come lo sai? Non hai dormito al tuo posto sullo scaffale, stanotte?”

“Io..ehm..no, cioè si, ma, dunque…ehm…toh! Guarda! Slinky si è aggrovigliato su se stesso!” disse Buzz indicando alle spalle del suo amico.

“Cosa? Dove?” Woody si voltò, mentre Buzz se la filava nella speranza di evitare altre domande imbarazzanti per il resto della mattinata, almeno fino al ritorno di Jess.

 
Bonnie arrivò all’asilo con la sua mamma e andò a posare il suo zainetto vicino a quelli dei suoi compagnetti. Prima di dirigersi nell’aula Farfalla, prese Jessie e la portò con sé, voleva proprio farla vedere alle sue amiche.

Bonnie era una bambina molto particolare, non amava i giochi elettronici come gli altri bambini e non riusciva a socializzare facilmente. Le piaceva piuttosto creare fantasiose storie, avventurose vicende dove i suoi giocattoli preferiti erano gli indiscussi protagonisti. Da quando il caro amico di famiglia,  Andy Davis,  le aveva regalato  i suoi giocattoli di un tempo, lei li curò e si affezionò moltissimo ad ognuno di loro, in particolare all’intrepida cowgirl, diventata la sua bambola preferita.

Bonnie entrò nell’aula Farfalla, dove i suoi compagni erano intenti in un girotondo.

“Ciao..” disse timida Bonnie. “Posso unirmi anche io..?”

Una bambina la spinse fuori. “NO! Non vedi che stiamo girando noi?! Va a giocare con i tuoi giocattoli vecchi!”

Bonnie si intristì e si allontanò accarezzando i capelli della sua Jessie. Si sedette su una piccola sedia rossa e sistemò il cappello sulla testa della sua cowgirl.

“Ciao..” disse una bambina avvicinandosi.“Che bella bambola che hai..”

Bonnie sorrise. “Ti piace? Si chiama Jessie! E’ molto coraggiosa, sai?”

“Non hai mai visto una bambola così! Me la regali?” chiese la bimba dai lunghi capelli biondi e con due grandi occhi azzurri.

“Cosa? No.. no.. non voglio. E’ la mia bambola…” rispose Bonnie.

“Dai! Dammela! Per favore!” disse la bambina insistente cercando di tirarla dalle mani di Bonnie.

“NO! NO! Lasciami! Trovatene un’altra!” gridava Bonnie.

L’altra bimba cominciò a piangere disperatamente, la maestra si avvicinò.

“Che succede bambine? Cos’è questo chiasso?” chiese.

“Bonnie mi ha rubato la bambola!” gridò la bambina singhiozzando.

“Cosa? Oh..Bonnie, questo da te non me lo sarei mai aspettato, restituisci la bambola, subito!” disse la maestra strappandogliela dalle mani e dandola all’altra bambina.

“Ma non è vero, maestra! Jessie è mia!” cercò di dire Bonnie ma nel frattempo la maestra si stava allontanando.

L’altra bambina le sorrise stringendo Jessie fra le mani: “Te l’avevo detto di darmela, oh ciao mamma!”

La mamma della bimba la prese in braccio e la portò a casa, mentre la bimba accarezzava adesso i capelli di Jessie.

Bonnie cominciò a piangere disperatamente e corse a cercare la sua mamma.

“MAMMA!!! MAMMA!!!” Bonnie si fiondò  nel corridoio.

La mamma di Bonnie si trovava alla reception e vide sua figlia correrle in contro in lacrime.

“Tesoro, che cosa succede? Perché piangi?”

Bonnie le spiegò quello che era successo e la sua mamma andò a spasso spedito verso l’aula Farfalla e rimproverò severamente la maestra che aveva dato Jessie all’altra bambina senza nemmeno accertarsi di chi fosse realmente la bambola.

“Mamma.. voglio Jessie. La ritroveremo, mamma?”

La signora Anderson sapeva benissimo quanto la bimba fosse affezionata a quella bambola.

“Ti prometto che farò tutto il possibile.. cercherò di scoprire chi era quella bambina e contatteremo la sua mamma.. Va bene?” disse la mamma asciugando le lacrime della figlia sulle guance.

“Si..va bene..” rispose Bonnie triste tirando su col nasino.
 
 
Quel pomeriggio, Bonnie tornò a casa triste come non mai, entrò in camera sua, buttò lo zainetto a terra e non le andò nemmeno di giocare, così all’ora della merenda, scese al piano di sotto mentre ancora i suoi occhi erano gonfi e umidi.

I giocattoli cominciarono a muoversi.

“C’è qualcosa che non va… ve ne siete accorti anche voi?” chiese Woody agli altri.

“Già.. è successo qualcosa. A proposito, ma dov’è Jessie?” disse Dolly.

Il cuore di Buzz sussultò. Senza nemmeno capire cosa stava succedendo, si fiondò sullo zainetto di Bonnie, aprì la zip e…VUOTO!
Per un attimo barcollò, la vista si offuscò. “Jessie…do-dov’è…” mormorò.

Tutti i giocattoli si riunirono intorno allo zaino pieno solo di matite colorate e si scambiarono sguardi tristi e rassegnati.

Woody rimase di sasso. “No..io.. non posso crederci…” Poi alzò la testa e vide il suo amico spaziale con lo sguardo perso nel vuoto e gli si avvicinò. “Buzz.. io non..”

“Scusa Woody, non adesso.” Buzz si allontanò a passo spedito senza nemmeno riuscire a guardarlo. Ma Woody notò che i suoi occhi azzurri erano colmi di lacrime.
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Vecchie conoscenze ***


3.
Jessie si trovava adesso nello zainetto di quella bimba, quando salì in una macchina che non era quella della mamma di Bonnie.

“Oh fantastico.. e adesso cosa faccio??” si domandava nella sua testa la cowgirl.

“Allora, Sally, com’è andata oggi all’asilo?” chiese la mamma mentre le stringeva la cintura di sicurezza.

“Bene mamma..”

“Hai fatto la brava bambina?” chiese di nuovo.

“Si mamma..” rispose la bimba bugiarda.

-Come no.. se tu sei una brava bambina io sono un pinguino del polo Sud!- pensò Jessie.

Improvvisamente la macchina si fermò, erano arrivati. Jessie aprì uno spiraglio dalla zip dello zainetto. Una casa di campagna. Mentre attraversavano il vialetto, Jessie notò cavalli e stalle intorno alla casa, e tutto era immerso nel verde.

-Però..mica male il posto. Speriamo solo che non sia troppo distante da casa di Bonnie!- pensò tristemente Jessie.

 
 
Intanto, nella stanza di Bonnie regnava il silenzio. Nessuno poteva credere che Jessie non ci fosse più. Sparita, scomparsa. Non era tornata più a casa. Mentre cercavano di capire cosa fosse successo, Bonnie irruppe nella stanza con la mamma.

“Forza tesoro.. adesso cerca di dormire.. vedrai che domani tutto si risolverà..” disse la mamma baciandola sulla fronte.

“Ma mamma.. Jessie starà bene? Come faccio senza di lei? Quella bambina è stata proprio cattiva! Rubarmi Jessie, così! Uffa..”

“Ti prometto che riavrai la tua bambola..adesso dormi.. buonanotte Bonnie cara..” la mamma spense la luce sul comodino e uscendo, si chiuse la porta alle spalle delicatamente.
 
I giocattoli aspettarono il chiudersi degli occhi di Bonnie.

“Woody.. io credo che tu debba andare a cercare Buzz. È importante..” disse Dolly avvicinandosi al cowboy.

“Si..ma..io non saprei che dirgli.. capisco perfettamente il suo dolore. Anche io ho perso la mia amica e..”

“Woody. Ascoltami. Io non credo che per lui fosse solo un’amica..” disse Dolly cercando di fargli capire le sue parole.

“C-cosa? Tu pensi che..Oh, beh. Devo andare proprio a parlare con lui.” Disse Woody salendo sulla scrivania colorata della bimba.
Buzz era lì, guardava fuori dalla finestra e il riflesso sul vetro mostrava il viso di un cuore infranto.

“Buzz..Hey, Buzz..” disse Woody appoggiando una mano sulla sua spalla. “Hai sentito..? A quanto pare si è trattato di un rapimento!”

“Woody..non mi va di parlarne.” Rispose Buzz secco.

“Ma..non puoi comportarti così! Io sono tuo amico! Esattamente come lo è Jessie! O forse mi sbaglio….? Forse non è solo un’amica..”

Disse sedendosi accanto a lui.

Buzz si voltò verso di lui. “No.. non ti sbagli. Ed è per questo che io..” Buzz strinse gli occhi, il dolore era troppo forte. “Com’è potuto succedere, Woody?! Io dovevo proteggerla! Ed invece.. non ho potuto fare niente! È scomparsa in un batter d’occhio senza che me ne rendessi conto!” disse Buzz agitato.

“Buzz.. so esattamente cosa provi. Io non ho potuto fare niente per salvare Bo. E adesso il suo sorriso è soltanto un triste ricordo. Non voglio che anche Jessie faccia la stessa fine! Devi fare qualcosa, Buzz!” gli disse Woody.

“Io… hai ragione. Lo devo fare per lei.. non posso rischiare di perderla. Lei deve tornare qui accanto a me, devo ancora vederla sorridere per tanto tempo..” si disse alzandosi di scatto in piedi.

Buzz guardò Woody. “Mi darai una mano, cowboy?”

“Ora ed ogni volta che lo vorrai, amico mio. Ma.. perché non mi hai detto di te e di Jessie?” chiese Woody.

“Sono da sempre innamorato di Jessie, ma solo adesso ho capito che si tratta di più: Io non posso stare senza di lei.”

Woody sorrise. Buzz lo ringrazio con un cenno della testa e si precipitò giù dalla scrivania, per architettare un piano e riavere la sua Jessie.

 
Quella sera, Sally portò con sé Jessie in giro per la tenuta, le mostrò i cavalli e poi tornarono a casa, a giocare un po’ prima di andare a dormire.

Mentre Sally pettinava i capelli alla bambola per l’ultima volta, la mamma entrò in camera.

“Sally, ho appena finito di stirar….e quella cos’è?” chiese la mamma.

Sally nascose la bambola dietro le spalle in fretta. “Cosa mamma?”

“Sally, mostrami immediatamente quello che hai nascosto dietro la schiena. Subito!” gridò la mamma.

La bambina lentamente mise le mani davanti a se mostrando la bambola.

“E questa..d-dove l’hai trovata?” disse la mamma balbettando, prendendo la bambola in mano.

“L’ho rubata a una bambina all’asilo..” disse piano la bimba.

“TU..COSA?! Non ci posso credere, Sally! Ma cosa ti ho insegnato?! Domani restituirai la bambola alla tua compagna e le chiederai scusa, intesi?!” gridò la mamma.

“Si..mamma…” rispose vergognata la bimba.

La mamma si calmò e si sedette accanto a lei, a terra.

“Lo sai che ne avevo una uguale a questa, quando ero bambina?” disse la mamma malinconica alla sua bambina.

Jessie sentì una certa familiarità in quelle mani che la tenevano, era già stata stretta in quella calda presa. Ma non riusciva a capire dove aveva già visto quella signora..

“Davvero mamma?! E adesso dov’è quella bambola?!” chiese curiosa la bimba.

“Beh.. vedi quando avevo la tua età amavo molto i cavalli e il mondo del far west.. amavo la mia bambola più di qualsiasi altra cosa al mondo. Poi purtroppo come capita a tutte le bambine.. arriva il momento di crescere.” Disse triste la mamma guardando la bambola.

Jessie cominciò a capire di chi potesse trattarsi. Sentì il cuore batterle forte mentre parola dopo parola, quella signora tanto apprensiva la stringeva sempre più forte tra le mani.

“Poi un giorno, ritrovai la mia bambola, ma ormai ero pronta per il college. Decisi comunque di portarla con me, ci ero tanto affezionata! Purtroppo però quando arrivai all’università non la trovai nello scatolone.. e capii che accidentalmente era andata a finire nella scatola delle donazioni.. ma era troppo tardi.” Mormorò con gli occhi umidi la mamma della bimba.

Jessie avrebbe voluto gridare, urlare, abbracciarla, dirle che non l’aveva mai dimenticata. Era proprio lei.. la sua..

“Emily! Emily tesoro, qui c’è qualcosa che sta bruciando nel forno!” gridò una voce maschile dal pianterreno.

“Oh.. devo scendere sotto. Voglio farti capire, Sally,  che i giocattoli sono molto importanti per i bambini. La tua amica sarà molto triste adesso senza la sua bambola, e deve riaverla al più presto. Non voglio che senta la sua mancanza, come io l’ho sentita della mia Jessie.” Poi si alzò e uscì dalla porta.

Jessie era arrabbiata, nervosa, ma felice. Mille emozioni regnavano in quel momento nel suo cuore. Era proprio la sua Emily! La sua adorata bambina! Per anni Jessie pensò di essere stata abbandonata come un rottame.. ed invece, la sua bambina adesso era una mamma! E ancora si ricordava di lei!

“Dai Jessie.. adesso andiamo a dormire. E domani dirò a Bonnie che mi dispiace..” la bimba andò nel suo letto e accanto a lei stringeva la cowgirl più felice del mondo.
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Ultimo addio ***


4.

La mattina dopo, Buzz si svegliò molto presto e si avvicinò allo zainetto di Bonnie.

“Buzz… sei proprio sicuro? Fammi venire con te!” sussurrò Woody per non farsi sentire dalla piccola Bonnie che ancora dormiva.

“No Woody. Devo sbrigarmela da solo. Andrò al Sunnyside con Bonnie e poi vedrò il da farsi..” rispose Buzz. Poi prima di entrare nello zaino disse : “Grazie Woody..” E chiuse la zip.

 
 
Bonnie si svegliò poco dopo, ancora con gli occhi gonfi si preparò per andare a scuola, amareggiata nello svegliarsi ricordando che la sua bambola non fosse lì con lei. Si affrettò a mettersi le sue piccole scarpe da ginnastica sopra i calzini di due colori diversi, scelse un fermaglio colorato e se lo appuntò sui capelli.

“Mamma..sono pronta, andiamo?” disse Bonnie con lo zainetto sulle spalle.

“Bonnie! Come mai già pronta?!” chiese la mamma sbalordita, conoscendo la pigrizia della bimba.

“Voglio andare subito all’asilo mamma.. voglio trovare Jessie.. mi manca tanto” disse mentre un piccolo broncio nasceva sul suo viso.
Alla mamma strinse il cuore.

“Andiamo dai, papà se lo farà da solo il caffè.” Sorrise, prese la bimba per mano e uscirono di casa.

 
Intanto Jessie si svegliava tra le braccia di una bimba che non era Bonnie.

“Sally, sei pronta per l’asilo?” chiese Emily dal piano di sotto.

Il cuore di Jessie sussultò nel risentire di nuovo la sua voce. Era una strana sensazione ma nel suo cuore adesso desiderava solo tornare a casa, nonostante la sorpresa di quell’inaspettato incontro.

“Si mamma.. possiamo andare..” disse la bimba raccogliendo le sue cose, triste all’idea di abbandonare la sua nuova bambola.

Non appena arrivarono al Sunnyside la mamma di Sally si avvicinò al bancone chiedendo della signora Anderson, la mamma di Bonnie, per spiegarle e scusarsi dell’accaduto.

Intanto la bimba vide Bonnie che stava agganciando il suo zainetto all’attaccapanni con il suo nome scritto tra stelle e brillantini.

“Bonnie.. ecco.. tieni..” Sally si avvicinò a lei, porgendo Jessie.

Gli occhi di Bonnie si illuminarono, afferrò prontamente Jessie e la strinse forte fra le sua braccia.

Nel frattempo le mamme delle bambine si avvicinarono sorridenti.

“Su, Sally..non basta. Chiedi scusa..” disse Emily dolcemente.

“Scusa Bonnie… così va bene, mamma?” chiese la bimba.

La mamma sorrise, poi guardò Jessie per l’ultima volta nelle mani di Bonnie, Jessie in quel momento alzò lo sguardo. Emily emise un sussulto. La bambola la stava guardando? Jessie sorrise per l’ultima volta alla bambina che una volta c’era in lei, come un ultimo saluto. Emily era incredula, non sapeva se quello che aveva visto era vero, sapeva solo che finalmente dopo tanti anni, si sentiva davvero bene. Ricambiò per un attimo il sorriso.

“Emily, tutto bene?” chiese la mamma di Bonnie.

Emily scosse la testa e tornò in sé. “S-si, certo! Certo, scusa ero sovrappensiero! Bene.. adesso scappo al lavoro, mi aspettano al ranch! A più tardi, tesoro!” Emily baciò la figlia e andò via felice.

Bonnie perdonò la bimba invitandola a giocare con lei, poi quando arrivò la ricreazione, Bonnie posò Jessie sul tavolo colorato e uscì in cortile. L’asilo tornò in un rigoroso silenzio, mentre man mano uscivano dagli scaffali e si rianimavano tutti i giocattoli. Anche Jessie alzò la testa e sorrise per tutto quello che era successo. Ad un certo punto sentì un rumore provenire dalla stanza accanto.

Si avvicinò lentamente e capì che il rumore proveniva proprio dallo zaino di Bonnie!

“Che ci sia qualcuno intrappolato?! Bisogna intervenire!” disse Jessie.

Si arrampicò sull’attaccapanni e saltò sullo zaino, pian piano abbassò la zip e…

“Buzz!” esclamò sorpresa.

“J..J…” Buzz non riuscì a parlare. Uscì fuori dallo zaino e le saltò addosso abbracciandola più forte che poteva, facendo finire entrambi per terra.

“Temevo.. temevo… che non ti avrei rivista più.. io..” mormorò Buzz abbracciandola sempre più forte.

“Hey, Buzz.. sono qui adesso.. lo sai che.. mi sei mancato tanto?” disse lei ricambiando l’abbraccio.

Lui si staccò e la guardò: “Ti-ti sono mancato? Io?” chiese lui incredulo.

“Ma certo, e chi sennò?! Sei o no il giocattolo spaziale del mio cuore?” disse lei dolcemente toccandogli il naso.

“Io..credo che..ehm ma dove sei stata?!” chiese lui con tono severo.

“E’ una storia lunga.. avrò tanto tempo per raccontarti..Entriamo nello zainetto, su! Non vorrei rischiare di nuovo di finire nelle mani sbagliate!” disse lei trascinandolo nello zaino.

Lui sorrise felice, non poteva credere che stava stringendo di nuovo la mano della sua Jessie.

 
Quella sera Jessie raccontò a tutti gli amici giocattoli la sua disavventura.

“E quella..era davvero Emily?!” chiese sbalordito Woody.

“Già..nemmeno io potevo crederci. Eppure era proprio lei..” sospirò Jessie.

Dopo aver risposto all’ennesima domanda sul rapimento, finalmente Bonnie rientrò nella stanza,  si infilò nel suo letto e spense la luce.

Jessie era dentro il baule quando all’improvviso fece capolino Buzz per sistemarsi accanto a lei.

“Sai Buzz.. ti devo dare una notizia. Non ho più paura del buio!” sussurrò lei sorridente.

“Oh..d-davvero? ..è..fantastico.” rispose  lui intristito.

Lei capì al volo. “Ma.. vorrei comunque che rimanessi qui con me..” disse lei sorridendo.

Lui alzò la testa felice. Si sedette accanto a lei, le appoggiò il braccio sulla spalla e la strinse al suo petto, facendole poggiare la testa sulla sua spalla.

“Dormi bene piccola cowgirl..” sussurrò Buzz dolcemente.

Jessie aspettò che il suo space ranger si addormentasse , poi dopo che lui chiuse gli occhi, lei alzò la testa e lo baciò sulle labbra.

“Buonanotte Lightyear..” e si addormentò.







 
 
 

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