Sesshomaru. il dio della guerra

di Dioni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la fine dell'impero,prima parte ***
Capitolo 2: *** la fine dell'impero,seconda parte ***
Capitolo 3: *** la fine dell'impero, terza parte parte ***
Capitolo 4: *** Il ritorno del demone ***
Capitolo 5: *** Scontro gemellare ***
Capitolo 6: *** il Massacro, Prima parte ***
Capitolo 7: *** Il massacro. Seconda parte ***
Capitolo 8: *** L'arrivo in'India ***
Capitolo 9: *** Calcutta, la città sul Gange ***
Capitolo 10: *** La tomba di marmo e il tempio di Hanuman ***
Capitolo 11: *** La morte di Kali ***
Capitolo 12: *** Tramonto Persiano ***
Capitolo 13: *** Babilonia, il giardino nel deserto ***
Capitolo 14: *** Sesshomaru contro il Basilisco ***
Capitolo 15: *** Pace ***
Capitolo 16: *** Susa ***
Capitolo 17: *** Persepoli ***
Capitolo 18: *** Duello nella torre di Babele ***
Capitolo 19: *** una decisione critica ***
Capitolo 20: *** la scelta di Sesshomaru e la partenza per la Fenicia ***
Capitolo 21: *** sulla strada per Tiro ***
Capitolo 22: *** Sesshomaru contro Annibale ***
Capitolo 23: *** Verità nascoste ***
Capitolo 24: *** Un passato nascosto ***
Capitolo 25: *** Riunione divina ***
Capitolo 26: *** L'assedio di Petra ***
Capitolo 27: *** Nei sotterranei della città. ***
Capitolo 28: *** Incontro all'acquedotto. ***
Capitolo 29: *** Il ricordo ***



Capitolo 1
*** la fine dell'impero,prima parte ***


Anno 858 dopo cristo, durante gli ultimi istanti di vita dell’impero romano, roma sta per cedere all’assalto dei goti che comandati da Alarico stanno per entrare nel cuore della citta eterna.un'ultima resistenza comandata da Inutaisho, che con l'aiuto delle sue legioni demoniache, si oppone all'avanzata dei goti. Inutaisho: mie soldati,insieme a voi ho vinto qualsiasi battaglia,anche la piu dura.Ma stavolta non ci sarà vittoria o morte indolore, e la cosa peggiore e che non rivedremo i nostri cari,ne nostri padri ne i fratelli,neanche gli amici. Ma la cosa più brutta e che non potrò salutare mio figlio che sta per nascere.Vi chiedo,non come demone o come generale,ma come romano. Vi chiedo di restare a combattere.Per Roma, per l'imperatore, per gli dei, per chi amiamo(e inalzando la spada,dice con tutta la voce in corpo) IO VI INVITO A RESISTERE. Dopo questo, un'urlo di battaglia si inalza in tutto il suo esercito, quasi fosse posseduto dagli stessi dei.Mentre l'esercito si prepara alle postazioni di difesa,il demone dice.... Inutaisho:qualsiasi cosa sfondi quella porta e vi attacchi voi gli farete uscire le budella,gli caverete gli occhi,e gli staccherete le palle a forza di morsi se necessario,SONO STATO ABBASTANZA CHIARO? esercito:signor si signore. inutaisho:MA CHE CAZZO,NON VI SENTO. esercito:SIGNOR SI SIGNORE. La porta della città comicia a sbattere e dopo un pò sbatte più forte, al ritmo dei cuori dei romani sempre più quasi ad' arrivare al collasso cardiaco finchè la porta non cade, e quando e caduta i romani sentono una sola parola alle spalle dei goti. Alaricho,il re dei goti:ALL'ATTACCO esercito goto:ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Ormai e solo questione di secondi prima che i due schieramenti si scontrino per iniziare la carneficina.

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Capitolo 2
*** la fine dell'impero,seconda parte ***


Il massacro ha inizio, i goti si gettanno contro i romani, provano a spezzare la difesa romana, ma e tutto inutile e mentre i goti si accalcano l'uno sopra l'altro, i romani li trafiggono con spade, lancie e persino con le punte delle spille dei legionari, ma niente sembra fermare l'avanzata barbarica. All'improvviso inutaisho per aiutare i propi uomini, comincia a liberare il più selvaggio, il più demoniaco, il più animale, il più sanguinario lato della sua anima rendendolo un mostro per il nemico e un valido comandante per le sue truppe, che entrando nelle fila nemiche semina morte e terrore. i soldati, motivati dal terrore negli occhi dei goti cominciano a uccidere chiunque abbiano a tiro staccando teste, mozzando gambe e tutto cio che cè di macabro al mondo. Non'importa se uomo, donna o ragazzo il fatto di sapere che è un goto e sufficiente a fargli schiacciare la testa dalla cavalleria. Il sangue: schizza sui muri, sul terreno, sulle armi, sulle armature sulle faccie dei soldati. Ma lo sbudellamento va avanti, persino la cavalleria e gli arcieri fanno la loro parte contro i barbari che spaventati e impauriti scappano dinanzi alla furia romana, Inutaisho, che in preda alla felicità grida- abbiamo vinto, stanotte riposatevi,bevete del vino, fate l'amore e divertitevi, perchè domani mattina mangieremo negl'inferi. Lo stesso grido di prima si fa sentire ma stavolta e molto più forte di prima. I soldati marciano fino alla villa dell'imperatore, un magnifico palazzo si mostrava a loro, dove l'imperatore e la corte imperiale si mostrava in tutta la sua maestà.- non ti vedo così felice per la vittoria, amore mio, dice la moglie dopo aver avuto un travaglio di circa 5 ore,- ma sarai felice per qualcos'altro. Sua moglie gli mostra una piccola creatura che con quelle braccine esili, quelle mani minute, quelle orecchie da elfo e quei due occhioni color del sole, fosse in grado di spaccare un blocco di marmo con la sola forza del mignolo.- Come lo vuoi chiamare mia adorata sposa-non lo so,ci pensi tu marito mio?-va bene.Mentre i soldati facievano gli affari propi con i loro cari, il demone cominciò a cullare il bambino e a dirgli tipo- ciaoooo, ma di chi'è questo nasino, è tuo? me lo tengo io. E all'improvviso il piccoletto prende il naso del padre e comincia tirarlo come se volesse fare il gioco del padre. Passano i minuti e il bambino si sente stanco, il demone tra se e se comincia a pensare a un nome e mentre gira per il palazzo che con le sue sale, le sue stanze ritoccate, le sue terme e le palesrtre, che collegate formano un'unico centro di ritrovo maschile, nota che c'è un bambino nella stanza da letto dell'imperatore che assomiglia a talpunto al figlio del demone che quello sembrebbe il gemello umano di suo figlio.Ma di colpo il demone guardando la mezza luna fuori da una finestra, sulla più alta torre della villa imperiale trova un nome per il propio figlio-sesshomaru,ti piace il tuo nome? e dopo aver detto questo il demone torna da sua moglie e dai propi soldati. che ne dite? commentate e consigliate, grazie ciao

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Capitolo 3
*** la fine dell'impero, terza parte parte ***


Sorgono le prime luci del sole e con esso arriva Alarico senza soldati e senza scorta, solo lui e nessun'altro. Vedendo attorno a lui no ci sono altro che cadaveri e corvi, gli stessi corvi che a visto, divertito su ogni campo di battaglia. - questo si che un bagno di sangue,penso propio che ci sarà da divertirsi. Dopo queste parole Alarico viene notato dalle legioni demoniache a guardia della città uno dei soldati dice , con una tale boria che sembrava non si fosse reso conto del pericolo che correva -sei pazzo barbaro, se pensi di entrare a Roma e farti un giro della città senza combattere -combattere? non ce ne sarà bisogno contro un principiante come te in preda alla rabbia il soldato si scaglio sul re trafigendolo con una lancia e guardandolo in faccia gli dice - ti ho ucciso barbaro poi si gira verso i compagni stupito dalle loro faccie spaventate - che sono quelle faccie? e poi girandosi il soldato comprende il perchè di quelle espressioni -davvero pensavi di potermi uccidere così? detto questo, Alarico prende il soldato per le gambe mettendolo a testa in giù e con entrambe le mani lo apre in verticale facendogli uscire tutte le budella, lo stomaco,il fegato ecc. Il sangue schizza sui muri,sulle case, sulla strada e sui compagni del povero soldato strappato in due come se fosse fatto di carta. Il re notando la paura nei loro occhi, gli dice accompagnando le parole con uno sguardo da schizzato -voglio rivelarvi un segreto, vedete questa chiave attorno al mio collo ?questa chiave serve a liberare 10 terribili guerrieri che sono appunto chiamati, i 10 corrotti; ma ho detto troppo quindi vi... guardando in cielo il re vide un una strana luce comparve in cielo per poi dire - e quello che cosè? AHHHHHHHHHHHHHHHH Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuum un fulmine a ciel sereno colpisce la città e lo stesso re per poi lasciare in cenere la città e i suoi abitanti, solo il palazzo e i monumenti i più importanti di roma riescono a salvarsi,essendosi salvati solo per capriccio degli dei. Inutaisho guarda fuori dal palazzo stupito dalla desolazione che rimane della città che una volta era la capitale del mondo, alle sue spalle ci sono: l'imperatore di roma e sua moglie che tiene in braccio il giovane sesshomaru. l'imperatore si gira verso il comandante con aria turbata -Inutaisho? -si mio signore? -devo parlarti, in privato e senza occhi indiscreti il demone lo segue attraversando le stanze imperiali, dove potevano stare solo i membri della famiglia reale e dove si dicesse si celebravano strani rituali tra cui: sacrifici umani,Baccanali e altri riti oscuri. Camminano per scale sotterrane e passagi segreti fino a entrare in una stanza senza altre uscite che l'entrata dalla quale erano passati,rimane il silenzio fra i due finchè non si apre un passaggio sotto il pavimento. Scendendo sempre più Inutaisho scorge quella sembra l'atrio di una caverna per poi vedere sentire la voce dell'imperatore -Inutaisho? cosa vedi? -una caverna, con all'interno una sorte di altare sopra a burrone che sembra collegato agli inferi e... sbaglio o quelle sono urne? -urne? non sarebbe meglio dire prigioni? -prigioni per chi? -tu contale e capirai dopo averle contate capisce chi ce dentro in questi vasi e per quale motivo la portato qui -ora mi e tutto chiaro,l'attacco alla città serviva a liberare i 10 e voi eravate daccordo con Alarico -per essere un demone sei intelligente e adesso MUORI detto questo estrae un pugnale ma non fa in tempo a usarlo che viene decapitato dal suo comandante per poi sentire songa parlare - e stato un colpo da maestro, però adesso andiamocene -prima portiamo via le urne -perchè dovremmo? -perchè se qualcuno li libera il mondo e spacciato,capito? -va bene ma fa presto usando il propio mantello come fagotto e songa come appogio per tener chiuso il mantello mette tutto in spalla e ritorna in superficie. Tornato da moglie figlio, nota di nuovo il bambino che assomigliava a suo figlio a talpunto da sembrare gemelli,prendendolo con se decide di tornare in giappone con tutta la famiglia al seguito dirigendosi alle porte della città,Inutaisho e la sua compagna osservano atterriti quel che rimane della città e della città rimane poco, solo le stutture più importanti come:il Colosseo che ha divertito il popolo di Roma con il sangue di persone strappata alla terra natia,il Circo Massimo l'ippodromo più famoso del mondo antico, il Pantheon dove si veneravono tutti gli dei Romani e poco altro riesce a rimanere in piedi alla furia degli dei. Botteghe e negozi sono ormai rovine senza vita, case e templi si sgretolano col passare del tempo,i profumi e gli odori della città sono stati sostituiti al fetore dei cadaveri,quella che era aria pulita ora e divenuto un miasma letale in pratica quella che sembrava la città eterna, la capitale del mondo conosciuto, un impero inarrestabile ora e una rovina devastata dagli stessi dei che avevano giurato di proteggerla da qualsiasi male. Ma inutaisho sapeva che Roma sarebbe caduta perchè nella sua lunga vita aveva gia visto imperi sorgere come l'alba e poi tramontare come il sole al crepuscolo -com'è stato possibile tutto questo amore mio -e il volere degli dei ogni cosa eh dettata da loro -infatti inutaisho, infatti all'improvviso i 12 dei dell'olimpo scesero sulla terra con una propia bigha trainata da ogni animale mitologico esistente -voi chi siete? gli dei risposero all'unisono -noi siamo gli dei dell'olimpo e in nome dell'olimpo ti chiediamo di consegnare le urne e il figlio dell'imperatore lui risponde -se gli dei lo esigono non'hanno che da prendere. Detto questo consegna le urne e il figlio dell'imperatore, 10 divinità prendono le 10 urne mentre Giunone, la regina degli dei prende il bambino, Giove suo consorte e re degli dei dice Inutaisho, veglierò su tuo figlio anche dopo la tua morte,ma prima per tenere fede al giuramento metterò due segni su i due bambini, a Sesshomaru toccherà la mezzaluna simbolo dei demoni maggiori e questo bambino che chiameremo Flavio gli tocchera il sole simbolo degli dei. Detto questo, ai due venne dato un marchio diverso uno segnato dal freddo della luna, l'altro dal calore del sole -ah Inutaisho -si sommo Giove? -prendi questa -Una chiave? -e la chaive con la quale serve aprire le 10 urne nello stesso momento, c'è l'aveva Alarico quando e morto ma ora tu e la tua famiglia saltate in questo pozzo, noi lo chiamiamo il pozzo mangiaossa ma in realtà e un portale che puo portare dovunque e chiunque prendendo la propia famiglia Inutaisho ringrazio gli dei e se tornò ne propio paese natale il giappone. Sono ormai passati secoli da quel giorno ma come sempre la tela del destino e intrecciata con fili di sventura e due gemelli stanno per incontrarsi senza sapere che dal loro incontro sarà deciso il destino non solo il loro ma il destino del mondo intero

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Capitolo 4
*** Il ritorno del demone ***


Sono passati secoli da quel giorno è ormai Flavio è divenuto il campione degli dei, lo stesso Giove fa convocare Flavio dinanzi a lui

-Flavio

arrivato da Giove scende dal magico Pegaso accompagnato sempre dalle sue spade , Flavio si inginocchia umilmente e dice

-cosa cè possente Giove

-mio caro Flavio, ti affido una nuova missione

-cosa devo fare?

- tre anime degli inferi stanno provando a fuggire

- chi sono queste anime?

-sono Koga, Kikio e Naraku, sconfiggili... e fa in modo che le loro anime rimangano nel regno dei morti per sempre

-non puo farlo tuo fratello?

-sai com'è fatto, non vuole prendersi responsabilità...ora vai, sei libero di andare

Flavio si alza e si dirige verso il portale che lo condurrà al regno dei morti

-dannazzione devo liberare i dieci corrotti il più presto possibile, non ce la faccio più a essere il loro schiavo, il mio gemello sesshomaru a più libertà di me e questo non'è giusto, se la profezia fosse vera uno di noi due regnerà sugli dei e quello devo essere io, ma prima devo andare negli inferi a chiudere questa storia una volta per tutte

dopo qualche ora giunge nel regno dei morti davanti a Caronte che dalla sua barca attacata all riva nota Flavio

- chi sei tu?

- qualcuno che ha molta fretta

detto questo Caronte viene spinto con un calcio nel fiume dei morti

- straniero, devi aiutarmi sei vuoi raggiungere l'altra sponda

-non ti preoccupare la conosco la strada

e dopo questo, Caronte viene trascinato sul fondo del fiume, dalle anime che molto tempo fa vennero gettate dalla barca perchè non avevano i soldi per pagare il viaggio.

Giunto da Plutone,lo spregevole dio dell'oltretomba,l'anziano re degli inferi chiede a Flavio

-sei venuto per quei tre dannati?

-potevi pensarci anche tu no?

- lo farei ma sono piuttosto occupato

- si come no

dicendolo in modo sarcastico

-comunque dove sono?

-risali l'acheronte, da dove sei entrato per inferi...li troverai la

-bene

-ah un'ultima...cosa

Flavio ormai se n'era andato da un pezzo,per risalire il fiume e riportare indietro i tre fuggaschi.

Koga e Kikio sono i primi ad arrivare all'uscita, ma se la devono vedere con Flavio, subito Koga dice con la sua aria presuntuosa

-sei tu sessh...aspetta un momento, tu non sei sesshomaru

-non'è lui, però gli assomiglia molto risponde KIkio

Flavio alzandosi da terra dice

- ho due soluzioni per voi:la soluzione A vi permette di tornare indietro con le buone

koga dice

- e la B?

- non ve la consiglio

-Kikio tu che dici prendiamo la B

-perchè no

-avete fatto la scelta sbagliata.

All'improvviso il suo corpo

- preferisco combattere con mani e piedi piùtosto che usare le mie spade

Koga offendendosi risponde

- MI PRENDI IN GIRO, ADESSO TI AMMAZZO, CALCIO DEL LUPO

Koga prova ha tirare un calcio al volto del guerriero ma lo manca

-tutto qui quello che sai fare lupastro ?

detto questo Koga prova a colpirlo con calci,pugni,ginocchiate e quantaltro, ma niente sembra colpirlo

Flavio dice sbadigliando mentre evita i colpi

-mi sono stancato di questo gioco, gancio di Achille

Koga viene colpito sul mento e comincia a volare che in quell'istante Flavio sfodera il prossimo attacco

- Furia di Chirone

mentre lo dice spicca un salto che gli fa girare il corpo, puntando le gambe verso l'alto e la sua testa verso il terreno è comincia a tirargli tanti di quei calci da spaccargli tutte le costole e le gambe

in volo per poi finirlo con un pugno diretto alla nuca talmente forte che quando arriva al suolo gli si conficca la testa nel terreno

Flavio risponde divertito tra se e se

niente di più facile.

Kikio presa dal panico prende l'arco e comincia a scoccare freccie all'impazzata, ma queste non gli fanno nulla

-ma guarda sono ricoperto di freccie, che paura, TRASPORTO DI CRONO

Flavio scompare nel nulla per poi ritrovarsi dietro a KIkio

-addio sacerdotessa

Flavio da dietro le prende il collo e Krraaakk glielo spezza in tre punti e poi KIkio cade a terra senza neanche potersi muovere visto che gli rotto una parte della colonna vertebrale

-ti ho spezzato il collo in tre punti diversi, tu e Koga non potete morire perchè siete gia morti, siete negli inferi più logico di così si muore

loro due lo guardano increduli dicendosi che quello non può essere sesshomaru perchè infatti non'è lui.

Infine arriva anche naraku pronto a utilizzare qualsiasi infamia pur di raggiungere il mondo dei vivi

-tu saresti Naraku? mi aspettavo qualcosa di più

- io sono Naraku

- no, TU SEI FINITO

Flavio sfodera le sue spade, la spada nella mano destra a il manico a Forma di testa di delfino e la metà inferiore della lama a una curva interna mentre la meta superiore a una curva esterna,il suo nome è Tritone

mentre l'altra a il manico a testa d'aquila e ha una lama dritta e di poco più corta della prima, il suo nome e Nike

-siete pronte a colpire, CICATRICE DELL'OLIMPO

Naraku prova a difendersi con il propio corpo ma alla fine viene disintegrato

-Brave le mie spade

rimettendo le spade dietro la schiena e pronto per la sua misiione personale ma da dietro sente una voce spettrale

-Flavio

-Chi sei tu?

- io sono Tiresia il cieco veggente e so che vuoi prendere il potere sull'Olimpo

- tu puoi dirmi come farlo?

- ti serviranno i dieci

-questo lo so benissimo

- e la chiave per liberarli dalle loro prigioni

- perchè vuoi aiutarmi?

- Giove mi ha reso cieco e poi mi hanno cacciato dall'olimpo solo perchè ero una minaccia per il suo potere e ora voglio vendicarmi di quest'oltraggio

-certo, ma prima voglio vedere una persona

e detto questo sparisce nel nulla.

Sono Passati anni dalla morte di Naraku, e tutti sono più felici, ma non lui, non il principe di ghiacccio che ha lasciato Rin

in quel villaggio insieme al fratello e alla sua compagnia , ma dopo che la lasciata lì non'è più lo stesso,Jaken,Ha-Un e kohaku se ne sono andati da molto tempo, uno per il rifuto Amoroso di una ragazza, gli altri due per il crudele abbraccio della morte

gli sono cresciuti baffi e pizzetto, nasconde il suo aspetto demoniaco sotto una una veste invernale visto che ultimamente si è nel cuore dell'inverno

nascondendosi da tutto e tutti vede: i contadini che stanno nelle loro capanne, vede Shippo che ormai e un ragazzo, vede Miroku,sango e i loro bambini,vede suo fratello e l'umana insieme a lui

sotto quella neve vede persino Kaede, ma soppratutto vede RIn, divenuta donna e che viene corteggiata da tutti i ragazzi del villaggio,ma riesce anche a vedere che è rimasta la stessa, dolce e calda Rin di molti anni fa.

Ma Rin non si è scordata del suo padrone, di chi la salvata dagli Inferi , da chi gli ha dato un'amicizia che lei ha trasformato in qualcosa di più.

un giorno di neve, Rin va a raccogliere della legna per il focolare domestico, quando a un certo punto un demone uno di quelli che si nutrono di carne umana assalta la povera ragazza

sentendo le grida di Rin, sesshomaru corre da lei e arrivato dal demone lo apre con una solo colpo di frusta

Rin non poteva crederci, era stata salvata dallo stesso demone che l'aveva lasciata in quel villaggio anni addietro, stupita da quel ritorno gli chiede

- siete voi signor Sesshomaru?

lui si gira e si toglie il cappuccio, Rin riesce a riconoscierlo persino sotto quella neve perche non importa se porta baffi e pizzetto lei lo riconoscerà sempre, il demone gli risponde una sola singola ma importante parola

- Rin.

Rin corre più che può verso il demone e poi abbraciarlo e piangere su di lui

-Perchè mi ha lasciata?

prendendola tra le sue braccia Sesshomaru gli risponde

-avevo paura che tu non fossi più felice insieme a me

Rin smettendo di piangere dice

- io sono sempre stata felice insieme a voi

lui, non sapendo cosa dire le dice

- dai, torna al vilaggio

- NO, non voglio, non senza di voi

- Va bene, ti porto in posto qui vicino.

Continuando a tenerla tra le sue braccia si dirigono verso una cascata, fermandosi Sesshomaru posa a terra Rin e qli dice

- andiamo in quella grotta vicino alla cascata, ci ripareremo dalla neve

Seguendo Sesshomaru nella grotta, Rin nota che all'interno ci sono oggetti che non aveva mai visto prima provenienti: dall'Egitto, dalla Grecia, dal nord Europa, dall'india, dalla persia ecc

Rin stupita da questi oggetti gli chiede

-Signor sesshomaru?

- cosa c'e?

- da dove vengono questi oggetti?

- un pò dappertututto, sai in questi anni ho viaggiato molto, meglio se ti metti sotto le lenzuola, non vorrei che ti ammalassi

detto questo Rin si mette sotto le coperte di letto all'interno della caverna, ma anche se si mette sotto le lenzuola, rin continua a sentire freddo

- hai Freddo Rin?

- si è anche tanto

- non ti preoccupare ti riscaldo io

Sesshomaru si infila sotto le lenzuola insieme a Rin e comincia a stringerla a se

- hai ancora freddo?

- si

sesshomaru comincia a togliersi l'armatura e la veste superiore rimanendo a petto nudo per poi guardarla negl'occhi e dirle

- e adesso?

- adesso no

e detto questo i due si baciano dolcemente è mentre si baciano i due si spogliano fino a rimanere completamente nudi, lui sopra di lei

- vuoi andare oltre Rin?

- non chiedo di meglio

i due ricominciano a baciarsi e a toccarsi, poi Sesshomaru comincia a scendere fino ad arrivare alla sua parte più intima per poi far strofinare la lingua su di essa

lei tutta eccitata si tocca i seni provocando l'eccitazzione di lui che Sesshomaru risponde alla provocazione di Rin infilando la sua estremità nella vagina di RIn.

All'inizio sente il dolore mischiarsi al piacere, ma col passare del tempo arriva la notte fonda e ormai il piacere e l'unica cosa che sente

e mentre i due si avvicinano all'orgasmo, Sesshomaru chiede a Rin

- SEI PRONTA RIN?

-SI

e alla fine raggiungono insieme l'apice del piacere gemendo e ansimando allo stesso ritmo per poi dirsi insieme

-ti amo

e detto questo i due si baciano di nuovo per poi addomentarsi in quella notte fatta di neve cadente dal cielo e di piaciere immenso.

Ma un'oscura figura si trova fuori da quella grotta

-oggi ti sei divertito... ma domani vedrai per la prima e l'ultima volta il tuo adorato gemello, a domani mio caro Sesshomaru

e Flavio se ne va comincaindo a ridere tra se e se.

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Capitolo 5
*** Scontro gemellare ***


Mentre la notte si allontana e il giorno si avvicina, il cielo si colora di verde chiaro come se annucciase che Apollo sta portando il sole in questa parte del mondo

e mentre accade questo, Sesshomaru e Rin stanno dormendo l'uno accanto all'altra consapevoli di quello che è successo, Ma questo non vuol dire che entrambi fanno sogni felici. Rin dorme beatamente nell'aver ritrvto l'unico uomo che abbia mai amato

Sesshomaru invece sta vivendo l'esperienza più strana della sua vita, sta sognando, nel suo sogno si trova in un corridoio lunghissimo , comincia a camminare per questo corridoio tempestato di affreschi sui muri che raffigurano 10 figure dall'aspetto ambiguo.

Comincia a mettere le mani sui muri è a indicare con le dita ad aiutare i suoi occhi in cerca di imformazioni, all'inizio non trova nulla di interessante ma poi trova una frase che sembra, scritta nel sangue e odorare di sangue che poi comincia a leggere

- In questi vasi sono intrappolati i dieci, le creature più terribili della Terra che verranno liberate da una creatura chiamata il gemello che brama il potere degli dei, solo il prescelto potrà fermare il gemello e impedire il ritorno del caos nel'universo

comincia a girarsi e alla sua destra vede un'altro affresco per poi rimanere pietrificato, con sguardo perplesso a quello che vede... Sesshomaru e Tenseiga contro Flavio e le sue spade per poi girarsi per colpa di qualcuno alle sue spalle con viso coperto è un'armatura romana interamente nera come l'oblio, davanti a questa figura gli chiede

puntadogli Tenseiga contro e con il tono di voce di qualcuno su una crisi di nervi

-TU CHI SEI? con gli occhi rossi tipici dei demoni maggiori

mostrando lentamente il volto Flavio Risponde

- lo scoprirai molto presto

per poi attaccare Sesshomaru con le sue spade.

Sesshomaru si sveglia di colpo alzando alzando la testa dal cuscino, comincia a guardarsi a destra e a sinistra con gli occhi rossi in preda allo stupore di quello che e accaduto nella sua testa, per poi cominciare a calmarsi dopo aver notato che Rin e perfetta in quella posa,

rannicchiata tra le coperte per coprirsi dal freddo visto che nevica dal giorno prima. Dopo qualche minuto che Sesshomaru si è sveglito si sveglia anche Rin che aprendo gli occhi vede il suo demone propio li accanto a lei nudo tanto quanto lei capendo che tutto quello che e successo l'altra notte era tutto vero.

i due si scambiano sguardi carichi d'amore per poi salutarsi con un tenero bacio, si alzano dal letto, si vestono, ed escono dalla caverna ma ad'un certo punto Rin, intimorita chiede al demone

-Signor Sesshomaru, mi può dire perchè mi ha lasciata in quel villagio, forse non mi volevate più?

- non'è per questo, lo fatto per paura.

Rin stupefatta dalla risposta gli chiede

-paura? di cosa potete aver paura?

- avevo paura di... renderti infelice... di vederti triste ogni giorno che passavi insieme a me, ed è per questo sono fuggito lontano... lontano da te

- io sono felice insieme a voi, voi non siete felice insieme a me?

sentito questo sesshomaru abbraccia Rin con una tale passione che stringendola a se lei possa sentire il battito cardiaco del suo demone

- io sono sempre felice insieme a te... è d'ora in avanti non ti lascerò più sola.Ah Rin mi stavo dimenticando di dirti che non ce bisogno che mi dai del lei

sentita questa risposta, Rin cominciò a sorridere per poi dirigersi col demone al suo villaggio.

Ormai Sesshomaru aveva deciso che non se ne sarebbe andato mai più è mentre pensava se trasferirsi con Rin nelle terre dell'ovest si accarezzava continuamente quel poco di barba che gli era venuta durante i suoi viaggi in giro per il globo terrestre

-Rin?

- che c'è Sesshomaru?

-come ti sembro con la braba?

- a me sinceramente piace, è a voi?

- con tutta onesta comincia a piacere anche a me, anche se è strano che spunti la barba per di più a un demone maggiore come me

e mentre parlavano del più e del meno i due cominciarono a darsi la mano mentre si avvicinavano al villaggio di Kaede, ma all'improvviso una figura usci da un boschetto vicino alla strada, ma i due hanno gia capito che è Koahaku e Rin gli dice

- ciao, Koahaku

- ciao Rin, possiamo parlare in privato?

- posso Sesshomaru?

lui senza neanche una parola si allontana dai due per lasciarli parlare da soli, i due cominciano a parlare in mezzo alla strada

- allora Rin come te la passi'

- bene

- e te invece?

- una meraviglia, scusa, ma da quando e tornato Sesshomaru?

- da ieri

- ah, ed è successo qualcosa di nuovo

- si... siamo fidanzati da ieri

mentre sente questa notizia, a Kohaku gli si spezza il cuore ma soppratutto sente una forte rabbia ma si calma quando vede Rin accasciarsi per terra mentre tiene la mano destra sul ventre

-Rin, tutto bene?

- si sto bene e solo una fitta

detto questo, Rin si rimette in piedi e con le mani si ripulisce il Kimono nella speranza che ritorni bianco come prima

- dannazione mi si sporcato il vestito che per di più era nuovo

e mentre si ripulisce il vestito, da dietro kohaku colpisce alla nuca la povera Rin che sviene al colpo inferto dal ragazzo per poi trasportarla in cima a un crepaccio li vicino, ma Sesshomaru li stava spiando consapevole delle intenzioni di Kohaku e comincia a seguirlo e sente Kohaku dire alla ragazza

- mi dispiace Rin, ma se non sei mia non sei di nessuno

e mentre la sta per buttare dal precipizio, arriva Sesshomaru che lo prende da dietro il colletto del vestito da sterminatore e lo lancia lontano alla sua sinistra per poi racogliere Rin da terra e portarsela tra le braccia per poi svegliarsi tra le braccia del suo amato

- dove siamo Sesshomaru?

- niente, sei solo svenuta ma adesso andiamo

Ma Kohaku non potendo trattenere la rabbia estrae la sua catena e comincia a colpire la coppia ma lunica cosa che colpisce è l'aria.

Ma li vicino c'è il crudele Flavio che assistendo al duello estrae le sue spade e gli da un compito crudele

-Tritone,Nike, fate a pezzi quel ragazzino, solo il grande Flavio può uccidere il suo gemello, CROCE DEL NORD

detto questo le spade comincia a prendere vita e attaccarsi l'una a l'altra per formare un sorta di x ben affilata e mentre le due volano verso Kohaku, Sesshomaru sente qualcosa provenire da dietro Kohaku, ma essendo troppo lontano non riesce a capire che cos'è e continua a evitare i colpi dello sterminatore

ma quando le spade sono fin troppo vicine e ormai troppo tardi per salvare Kohaku da morte certa, anche rin si accorge che sta arivvando alle spalle dello sterminatore e prova ad avvertirlo e Sesshomaru prova ad avvertirlo

- KOHAKU... SPOSTATI

ma Kohaku non riesce a sentire niente di quello che ha detto il demone visto che è preso dalla rabbia, ma quando si accorge del pericolo viene fatto a fettine talmente sottili che neanchè sua sorella potrebbe riconoscerlo è finito l'affettemento le due spade tornano dal loro padrone compiaciuto dello sbudellamento a cui ha assistito prima

- SIIIIII, brave le mie spade, ma adesso dobbiamo andare in vilaggio qui vicino dove voi avrete il vostro bagno di sangue è io incontrerò di persona il mio gemello va bene? andiamo

e detto questo si dirige al villaggio di kaede in cerca di altre vittime per il suo svago.

mentre Flavio si dirige verso il villaggio, sesshomaru e Rin riprendono la loro strada per dirigersi anche loro al villaggio ma i due rimangono in silenzio fino a quando non arrivati al villaggio sentono puzza di fumo

- sesshomaru

- si me ne sono accorto, andiamo

e correndo per un pò notano che il villaggio e le risaie li vicino sono in prede alle fiamme ma quando in tutta fretta provano ad entrare vengono bloccati da gladiatori di basso rango chaiamati secutores armati armato di Gladio una spada corta in dotazione a legionari romani, uno scudo rotondo di qualsiasi colore che si porta nelle arene, elmi di metallo con coprifaccia, gonnellino da gladiatore, protezioni per le braccia e sandali in pelle

sesshomaru vedendo questi guerrieri di forgia romana si domanda se possano essere banditi

-voi chi siete? dal vostro aspetto sembra ch veniate dal continente

- noi siamo i gladiatori Flavio è tu devi essere Sesshomaru hahahhahah

-come fate a spere chi sono?

- questo non'ha alcuna importanza, ALL'ATTACCO'

e tutti i gladiatori si avventano contro il demone che lui comincia a fare a pezzi con Bakusaiga e finito il massacro ricominciano ad affrettasrsi e mentre corrono per arrivare il prima possibile al centro del vilaggio sesshomaru comincia a pensare

-dannazzione non volevo neanche entrare nel villaggio di mio fratello, ma vista la situazione sono costretto ad andare in fondo a questa faccenda

e poi la voce di Rin si insinua nelle sue orecchie

- cosa facciamo adesso Sesshomaru?

- andiamo a casa tua

- va bene

e mentre i due si affrettano ad arrivare al centro del villaggio notano una figura seduta su una roccia avvolta in una veste sacerdotale romana con tanto di cappuccio e una lunga toga arancione che gli arriva fino alla caviglia

Sesshomaru chiede alla figura nascosta dalla lunga veste

- sei tu quello quello che ha dato fuoco al vilaggio? ma soprattutto sei tu quello che i soldati hanno chiamato Flavio?

-sesshomaru, finalmente ti vedo di persona, sai ero molto ansioso di conoscerti

Sesshomaru stupito da quello che Flavio ha detto si rivolge a Rin

- Rin... rimane indietro

-ma io...

-Rin rimani indietro, questo individuo emana un'area spaventosa persino peggiore di Naraku

-va bene

e mentre Rin si allontana comincia ad accasciarsi per terra sempre con la mano sul ventre, notando questo il demone corre da lei e l'aiuta a rimettersi in piedi

- Rin cos'hai'

- forse e una stupidaggine ma penso di aspettere un bambino da te

- impossibile e troppo presto

e durante il discorso interviene Flavio che continua a stare su quella roccia come se nulla fosse

- a dir la verità potrebbe essere in cinta

Sesshomaru risponde

- Com'è possibile?

- vedi Sesshomaru, se fosse stato un demone o un'umano ci sarebbe voluto più tempo, ma essendo un mezzo demone, la sua natura gli permette di svilupparsi prima anche se per nascere ci vorrano sempre nove mesi.

Stpefatto da questa risposta, Sesshomaru intima ancor di più Rin di allontanarsi e lei come sempre ascolta gli ordini di quello che una volta era il suo padrone e vedendola allontanarsi comincia a parlare con Flavio

-ti rifaccio la domanda... sei tu quello che i soldati hanno chiamato Flavio

-vuoi sapere la verità? si mi chiamo Flavio, o per meglio dire Flavio Augustolo Ottaviano

- come fai a sapere il mio nome... Flavio?

- semplice, noi due abbiamo molte più cose in comune di quanto tu possa pensare, ora se non ti di spiace vorrei combattere contro di te

e detto questo estrare le spade e sesshomaru si accorge che quelle erano le stesse spade del suo sogno e anche le stesse che hanno fatto a fette Kohaku, ma per non far capire il suo stupore estrae Bakusaiga come se non le avesse mai viste

- Flavio.. pensi di rimanere in vita dopo questo scontro?

- se devo combattere contro di te? mi sembra logico

- sei solo un'illuso

e detto questo lo attacca provando a torglierli la veste, ma anche se riesce a strappare la veste del gemello, Flavio gli tira un calcio con la gamba destra dritto sulla faccia, talmente potente che lo fa scontrare contro una capanna, e dopo essersi rialzato dalle macerie Sesshomaru guarda il vero aspetto del suo avversario rimanendo di stucco per la somiglianza se non fosse per il fatto che Flavio porta un'armatura nera con le effigi di un delfino e di un'aquila

-impossibile, ma sei il mio sosia

-chiamami pure gemello, GANCIO DI ACHILLE

e detto questo lo fa volare come a fatto con koga per poi riutilizzare la furia di chirone contro di lui fracassando il povero demone sul terreno, ma prima quando era in volo dalle interiore del demone esce una chiave e dopo che il demone si sfracella sulla nuda terra Flavio raccoglie la chaive

-finalmente, la chiave per liberare i dieci e mia

ma all'improvviso Sesshomaru vede il fantasma del padre che egli sta parlando

-figlio mio... e arrivato il momento di mostrare il vero Sesshomaru

- di cosa state parlando padre?

dice lui mentre si trova con il viso rivolto verso il terreno

-presto capirai, FURIA DEGLI DEI

e dopo aver sentito queste parole sesshomaru si alza spinto da una forza senza precedenti e Flavio notando questo gli dice

- ma tu n on ti arrendi mai? ora ti faccio vedere io

e quando Flvio gli sta tirando l'ennesimo calcio sesshomaru gli'e lo blocca tenendogli la gamba per poi dire

sbagliato, sono io che ti faccio vedere

e detto questo comincia a impugnare la gamba destra di Flavio come se fosse un martello e lo fa scontrare sul terreno mome se fosse un contadino che sbatte la sua zappa sul suo orto per poi lanciarlo lin aria verso boshjinboku per poi tagliagli le gambe con i suoi artigli e mentre lo tiene per la gola, flavio apre la bocca per ricevere ossigeno e Sesshomaru dice

-hai aperto la bocca, brutta mossa

e detto questo prende Bakusaiga e la conficca nella bocca di Flavio attaccandolo all'albero sacro

- ho vinto io

e poi se ne va strappando violentemente la spada da Flavio, ma lui e ancora vivo e ricomincia a formare dei nuovi e arti e intanto dice

- ti faccio i miei complimenti, ma adesso devo andare, ho un appuntamento con delle divinità poco simpatiche... ciao

e se ne va scomapre nel nulla.

dopo circa qulache minuto di riposo, Sesshomaru torna da Rin preoccupato della sua nuova situazione da padre

-Rin?... tutto bene

- si... non riesco ancora a crederci, aspettiamo un figlio

- Rin, non so cosa dire e...e... meraviglioso

i due si scambiano un bacio aa fior di pelle

Ma sesshomaru e turbato per quello che sta per dire

-Rin?

-cosa c'è?

-se la tua capanna e ancora in piedi me la faresti vedere?

-certo, da questa parte

i due comincino a camminare finchè non arrivano in una casetta vicino al fiume ancora ricoperta di neve

-eccoci qua, come le sembra?

- carina

i due cominciano ad entrare nella casetta mangiando e rimanendo al caldo per poi andare a dormire ma prima di addormentarsi Sesshomaru guarda negli occhi rin e gli dice

- Rin, dora in avanti farò di tutto per proteggere te e il nostro bambino, daccordo?

con le lacrime agli'occhi Rin risponde alla sua domanda con bacio appassionato per poi andare addormentarsi insieme al suo amante e al suo bambino che porta in grembo, ma anche Sesshomaru farà un buon riposo visto che ha finalmente capito cosa ha provato suo padre quando si e innamorto di un'umana anzichè di un demone visto che molti demoni non sanno cosa siano affetto e amore.

commentate e consigliate, grazie ciao

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Capitolo 6
*** il Massacro, Prima parte ***


Passa un mese e della compagnia di inuyasha non c'e segno, ma a Rin non importa se non tornano, orami l'unica cosa che importa a lei e stare col demone che ha scelto come marito e padre del mezzodemone che porta in grembo

ma Sesshomaru, sotto quell'aria felice nasconde il timore che quell'attacco da parte del suo gemello nasconde un motivo ben peggiore di quello che sembrava visto il fatto che Flavio e la sua Nemesi perfetta.

Rin si gira alla sua destra verso il demone che si trova insieme a lei, in quel letto che hanno condiviso il loro amore, Rin gli mette il braccio destro davanti alle spalle per poi toccargli quella piccola barbetta visto che lui è girato di spalle ma quando gli tocca il viso sente che Sesshomaru non'e rilassato come pensava

Rin gli chiede

- cos'hai amore mio?

sesshomaru comincia a girarsi e le risponde

-sto bene, non ti preoccupare sto bene

-a me non sembra

-Rin ti ho detto che sto bene, fidati

-si scusa, lo so che stai bene ma da quando sei...

-zitta, sento qualcosa

e mentre lo dice sente dei rumori di passi, comincia ad avvicinarsi alla porta e dopo che sfodera bakusaiga assale chi si trova dietro saltandogli addosso puntandogli la spada contro di lui finchè non capisce che quello è suo fratello inuyasha

e con tono distaccato gli dice

-ciao inuyasha

-Sesshomaru togliti di mezzo

-con piacere

e dopo essersi alzato da inuyasha rientra dentro la casetta per dire a Rin che sono soltanto inuyasha e la sua compagnia.

Mentre inuyasha si rialza da terra, Kagome va dentro alla casa ad abracciare Rin dopo aver temuto che non fosse rimasto nessuno

- ciao Rin, ho temuto fossi morta

- no sto bene, comunque sia usciamo da qui

e le due escono dalla casa seguite dal demone, ma kagome domanda a Rin

-cos'è successo al vilaggio?

-dei briganti l'hanno attaccato, sarei morta anchio se non ci fosse stato Sesshomaru, non e vero amore ?

inuyasha perplesso dalla cosa chiede

-amore? Rin non dirmi che voi due...

-esatto siamo compagni e tra otto mesi saremo in tre

-che intendi con... non dirmi che aspetti un bambino da lui? dimmi che non'è così Sesshomaru

-vedi....ehm.....sono cose.... che capitano

-Rin avresti potuto prendere Koahaku

nella discussione interviene Sango

- a proposito, Rin sai dovè Koahaku?

Rin comincia a inventarsi una scusa per non dirle che suo fratello e stato fatto a pezzi da Flavio

-L'ultima volta che lo visto era appena tornato dal lavoro, non'e vero Sesshomaru?

-si....si e propio così qunado lo visto mi sembrava.....a pezzi

-grazie lo stesso Sesshomaru

-di nulla

e dopo aver scoperto la loro relazione la compagnia se ne va in un villaggio a chiedere se cè qualche lavoro da fare.

Nel frattempo, Flavio fa convocare Marte, il dio della guerra nelle sue stanze e da dietro la porta si sente la voce di un'uomo sulla 30

-flavio posso entrare?

-entra pure Marte

e nelle stanze di Flavio entra Marte, il dio della guerra, alto, massiccio, dalla pelle bianca e dall'armatura continuamente sporca di sangue e sul pettorale la nera effige di cerbero il cane a tre teste

- mi hai fatto chiamare, che cosaa vuoi?

- ho scperto che vuoi liberarti di Giove

- e allora?

-ti voglio dare una mano

-eccome?

-liberando i 10

-impossibile ti serve la chiave e la chiave si trova dentro al corpo di un demone che si chiama

e in quel momento Flavio estrae la chiave di cui Marte parla

-ah,vedo che hai gia conosciuto il tuo gemello

-si e ti posso dire che è un'undividuo pieno di sorprese

- ho visto il vostro scontro è devo ammettere che quel demone e piuttosto forte

-si... andiamo a liberare i 10?

-daccordo, a condizione che li mandiamo contro...contro...quel demone di cui non ricordo mai il nome

- era propio quello che pensavo, ma prima facciamone scatenare soltanto 5 visto che ci sono altri problemi in vista.

e i due scompaiono nel nulla.

Il giorno dopo, la compagnia di inuyasha si prepara a partire quando all'improvviso notano un vecchio contadino che corre nella loro direzione


-aiuto qualcuno mi aiuti il poveretto non fa in tempo a salvarsi la vita che l'Anubita, il mostro che lo inseguiva metà uomo metà sciacallo gli scaglia addosso un giavelotto bucando la testa del povero contadino

subito Miroku parte all'attacco della creatura senza preoccuparsi se questa è una trappola, vedendo arrivare il monaco l'Anubita fugge correndo dai compagni e dicendo

-il monaco e caduto nella trappola mio Faraone

all'improvviso una mummia esce da un sarcofago, uguale a quello di Tutankamon

-finalmente dopo tanto tempo io Anakaris, il signore dlle piramidi posso tenere fede al giuramento del popolo d'egitto che ho giurato di proteggere....ma mi serve la mia Neteb per combattere

-eccola mio Signore

e mentre parla L'anubita consegna il Neteb, una sorta di bastone con due semicerchi affilati per lame ad ogni estremita al propio faraone

-ora la mia anima e pronta alla battaglia

e mentre lo dice, Miroku ragginuge il sovrano e con stupore gli domanda

-da dove venite? sembrate appartenere al continente

-noi apparteniamo alle sabbie d'egitto, miei soldati andate

- ma mio signore...

-ho detto andate dovete trovare il demone che si Chiama Sesshomaru

- si mio signore, avete sentito anubiti muoviamoci

Miroku incuriosito dalla questone domanda

-che cosa volete da Sesshomaru?

- cose mie, ora combatti.

I due cominciano a combattere, Miroku prova a colpirlo con il bastone ma ogni volta che lo attacca Anakaris para gli attcchi con il Neteb, ma quando il monaco riesce a ferire di striscio Anakaris, la mummia dice adirata

-COME OSI COLPIRE IL FARAONE

e conficcando il Neteb nel terreno pronuncia una formula contro il monaco

-TEMPESTA DI SEHT

il monaco nota uno strano vento

-per essere del vento e piuttosto pesante....e quello che cos'è

subito Miroku vede Seht il dio del male e signore del deserto che lo prende e con un pugno lo sottera sotto la sabbia creata dallo stesso dio uccidendolo per colpa dell'impatto con la sabbia

Nel Frattempo gli altri componenti della squadra sono bloccati da altri quattro compagni della mummia

Sango viene attacata da un gigante Cartaginese con tanto di mazza gigante a due mani, il cui blocco di metallo ha la forma della testa un elefante con tanto di zanne e due rubini per occhi, il suo nome e zama

- per essere un gigante sei bravo con quella mazza

-io non sono un semplice gigante...io sono Annibale il generale Cartaginese è adesso ti mostro la mia forza, CARICA DELL'ELEFANTE

tirando una testata verso sango anche se lei schiva il colpo aggrapandosi a Kirara mentre questa vola verso di lei

-mancata

-pensi che questo possa bastare a salvarti da me, povera stolta,Annone

dopo queste parole, da alcuni boschi vicino al vilaggio esce un'elefante grosso quanto un palazzo di 4 piani per poi salirci sopra visto che per lui e come se fosse un cavallo

-ti piace il mio Elefante donna?

-Elefante? qualsiasi cosa sia quel mostro e molto meglio la mia kirara

-pensi che un gattaccio dai denti deformi possa spaventare un nobile elefante?

-sempre meglio che avere quella cosa lunga al posto del naso

- si chiama proboscide e questo è il suo naso...ma basta parlare, fammi vedere che cosa sa fare il tuo sacco di pulci gigante

-ti accontento subito, andiamo Kirara

- faciamo vedere a quella stupida che cosa sa fare un cataginese con un’Elefante,

e mentre i due animali corrono l'uno contro l'altro, emettono entrambi il loro verso più selvaggio

i due animali si scontarno e appena kirara lo morde l'elefante la prende per la gola con la proboscide per poi mettergli la testa sotto le zampe e schiacciarla al suolo come se fosse un' albero che quando cade schiaccia un persona, solo che la testa di Kirara e stata completamente spappolata al suolo

ma anche se sango si salva non può fae altro che assistere all scena sanguinaria, per poi rialzarsi da terra e combattere di nuovo

-dannato bastardo ora me la paghi, HIRAIKOSTU

ma quando lancia il suo boomerang, non riesce a credere al fatto che il gigante la paratocon la sola forza di un morso, visto che la bloccato con i denti

per poi spaccarlo chiudendo le mandibole

-come vuoi donna, ti ammazzo personalmente

detto questo scende dal pachiderma e comincia a muovere la mazza contro la sterminatrice ma visto che la manca continuamente gli viene un'idea

-e troppo veloce, c'è un sola cosa che posso fare, senti un po donna?

-cosa c'è?

e mentre dal mantello dell'armatura cartaginese estrae un bambino, dice alla Sterminatrice

-per caso questo e tuo figlio?

-lascialo andare

-come vuoi, ALTARE DI ASTARETE

all'improvviso,spunta fuori dal terreno una tavola di pietra con sopra i cadaveri di alcuni bambini sgozzati, e mentre la tavola spunta dal terreno, il giagnte sgozza il figlio di sango davanti a suoi occhi

e mentre lo sgozza Sango non può fare altro che piangere la morte del piccollo per poi essere schiacciata dalla mazza del crudele gigante è dopo averla uccisa il gigante parla tra se e se

-sembra una tecnica inutilmente crudele, ma almeno mi permette di uccidere il mio avversario ad'una velocita pazzasca

e dopo aver finito di parlare il gigante comincia a fare una risata malvagia.

nel preciso momento del massacro della compagnia, sesshomaru sente un dolore insopportabile all coda

-che dolore straziante e come se stessero uscendo le ossa della coda

e infatti esce qualcosa ma non sono ossa bensì catene che gli si avvolgono attorno a un braccio e poi all'altro per poi comparire due spade strane spade alla fine della catene

-e queste cosa sono, sembrano delle spade

è mentre le spade si formano sulle mani sente delle presenze che stanno seminando caos e distruzione

-non so cosa sia questa senzazione, ma qualcosa mi dice che devo dirigermi verso quella parte

e così il demone corre nella parte in cui sente la presenza senza sapere che sta andando nel luogo in cui suo fratello e il suo gruppo si stanno facendo massacrare.

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Capitolo 7
*** Il massacro. Seconda parte ***



Sesshomaru corre più che può verso suo fratello senza sapere il motivo per cui lo fa è mentre corre si chiede il perchè di quelle catene, di quelle spade e del suo gemello che prima di un mese fa non aveva mai visto

-Perchè sta accadendo tutto questo e per di più a me, non ci capisco più nulla...sono: confuso,disorientato ...ma l'unica cosa di cui sono certo e che tutto questo a un senso logico, solo che non riesco a trovarlo

ma mentre lui corre per la foresta viene bloccato da una donna dall'aspetto occidentale

-chi sei tu?

dice sesshomaru mentre punta una delle spade verso la donna

alla vista delle nuove armi di sesshomaru, la donna gli chiede

-quelle catene.quelle spade...tu sei Sesshomaru?

-chi lo vuole sapere?

-una messaggiera degli dei,mi chiamo Minerva

- Minerva? dal nome e dalle vesti che porti deduco che tu sia straniera

-vengo da Roma

-Roma?

-hai viaggiato in lungo e in largo per il mondo quindi dovresti sapere dov'è

-ho visitato tante terre a occidente, persino la citta eterna non mi è sconosciuta

abbassando la testa, a dea comincia a pensare

-mi chiedo se è lui il prescelto della profezia, visto che ha i flagelli del caos, si me lo sento...e colui che sto cercando

Pensando questo, alla dea viene in mente un'idea

-Che ne dici di combattere contro di me?

Sesshomaru gli risponde con tono deciso

-non'ho tempo da perdere con te

detto questo sesshomaru comincia a correre verso il gruppo di inuyasha, anche se ormai il destino del gruppo e stato deciso dagli stessi dei che chiedono aiuto al figlio del generale cane il loro suddito più fedele

ma minerva, la dea della saggiezza si chiede turbata

-possibile che per salvare l'Olimpo debba chiedere aiuto al figlio di un nostro servitore è al gemello del nostro nemico? Il destino avvolte può essere pieno di sorprese mio caro Sesshomaru...dio della guerra.

Intanto che il demone corre in soccorso del fratello, i coponenti della squadra stanno morendo l'uno dopo l'altro, e stavolta e il turno dell'rmai cresciuto shippo

shippo, trovandosi a lottare con il nemico più forte della sua vita gli chiede

-quello sembra una spada piuttosto potente,chi sei e da dove vieni?

l'uomo davanti alla volpe, veste di una tuta nera leggera come un velo e sottile come un foglio ma con la durezza di un muro,porta una barba a riccioli tipica delle terre persiane e la testa e coperta un velo da deserto,padroneggia una sorta di cannone gigantesco che hai lati ha l'effigi di due leoni, il suo nome e Serse

-mi chiamo Palgea è vengo dalla persia

- persia? mai sentita questa terra

- che tu l'abbia sentita o no non'ha alcuna importanza, visto che adesso morirai

shippo con aria presuntuosa gli risponde

-certo come no,FUOCO DI VOLPE

e mntre lui lo ricopre di fiamme gli fa

-ben ti sta presuntuoso

-ne sei convinto ragazzo, METEORA DI ALGOL

e dalle fiamme il Persiano spara un colpo grosso quanto una meteora e veloce come una palla di cannone

e quando shippo cade per terra si accorge di essere stato bucato allo stomaco per poi dire prima di morire

- all'improvviso mi è venuta fame

per poi morire con un grumo di sangue che gli fuoriesce dalla bocca.

Kagome invece si ritrova davanti una donna proveniente dall'India,indossa il classico costume indù femminile in oro e sulle braccia scoperte si notano dei tatuaggi che rappresentano morte e sacrifici, ma la cosa più spaventosa sono i Katar, dei guanti da guerra Indiani che servono a smebrare il nemico, i suoi guanti si chiamano artigli di Garuda

impugnando L'arco, Kagome chiede alla ragazza indiana

-che cosa vuoi da me?

-Mi chaimo Kalì e voglio la tua vita

-devi solo provarci

-come vuoi

in preda alla rabbia Kagome scocca una freccia contro la ragazza ma lei si sposta talmente in fretta che non soltanto non viene colpita ma addirittura si trova gia dietro di lei

ma kagome non fa in tempo ad accorgersi dell'accadaduto che gia viene infilzata dietro la schiena dai Katar di kalì e mentre la perfora le carni la solleva sopra di se e gli dice

-addio,SPEZZATA DI HANUMAN

e mntre la tiene sopra di se piega in due finchè non le spezza la colonna vertebrale per poi buttare a terra il cadavere vicino all'arco che qualche minuto fa gli apparteneva.

Per ultimo e rimasto inuyasha debole e senza forze, ma ancora cosciente di quello che dice

-tu chi sei bastardo?

chiede inuyasha ormai indebolito dal combattimento e la figura alla quale aveva chiesto questo si avvicina a lui, un'uomo:alto, capelli bruni, fino al collo,indossa pantaloni in pelle neri,scarponcini leggeri marroncini,una maglietta bianca con una soparaveste nerognola trasparente e una frusta con tante di quelle spine che sembra il gambo di una rosa lunghissima, si chiama frusta del tormento

-mi chiamo Sargon e sono il mercante più ricco del mediterraneo

-del cosa?

-lascia stare mezzodemone,comunque non ti dispiace se ti stangolo con la mia frusta mentre sei per terra agonizzante e senza forze

-che fai sfotti? adesso ti faccio vedere io

con le poche forze rimaste inuyasha prova a uccidere Sargon ma riesce solo a farlo arrabbiare e a farsi mettere quella frusta intorno alla gola

- sai quanto mi è mi e costata questa sopravveste? 300 dracme, 300 dannatissime dracme greche e guarda che per una sopravveste di lino egiziano non'è poco, adesso me la paghi

e quando finisce di parlare, il mercante sbatte inuyasha da tutte le parti facendolo scontrare contro alberi, case, roccie e quantaltro finche alla fine non decide di ammazzarlo

- è giunta la tua ora mezzodemone, TORTURA DELLO SCHIAVO

detto questo le spine della frusta intorno alla gola di inuyasha si conficcano nella sua carotide uccidendolo all'improvviso.

I 5 mostri cominciano a riunirsi e a tornare Da Flavio, quando vedono un cocchio trainato da cavalli infuocati venuti a portarli dal loro liberatore e quando ormai sono partiti per L'olimpo Annibale fa

-oggi e stato un massacro coi fiocchi, se mi vedesse la dea Astarete ne sarebbe orogliosa

interviene Anakaris con tono rabbioso

-certo, bisogno andare orgogliosi del fatto che sgozzare un bambino ti permetta di ingraziarti una dea malvagia

- che cosa voressti dire egiziano?

-dirti che non puoi sgozzare un bambino davanti a sua madre per il solo fatto che sei un guerriero che crede in una dea spicopatica

-a parlato il quello che crede nel disco solare

-almeno io non uccido innocenti, lurido gigante con la testa bacata

-come ti permetti faccia da piramide fatti sotto

e detto questo entrambi provano a colpirsi ma prima di menare le armi l'uno contro l'altro notano una figura che sta arrivando dalla foresta, guardandolo bene Annibale esclama

-quello laggiù e Flavio

interviene Sargon

-quello e il gemello di Flavio

interviene Kalì incuriosita dalla cosa

- non dirmi che quello è Sesshomaru?

-esatto, piuttosto Palgea non dici nulla tu?

-che posso dire? guardare la luce del sole oggi non mi aiuta per niente

-pensi ancora a tua figlia?

-ogni giorno, ma ora Flavio mi ha promesso che se il demone di nome Sesshomaru muore potro riabbracciarla ancora.

Mentre i cinque se ne vanno Sesshomaru li vede andare via senza la possibilità di seguirli per poi ripetersi nella sua testa

-ma chi erano quelli? e perchè hanno fatto fuori inuyahsha e i suoi compagni? questa storia potrebbe a che fare con lo straniero che mi assomigliava tanto

e mentre se lo dice guarda i corpi della squadra: Miroku e stato seppellito sotto a un cumolo di sabbia, Sango e suo figlio schiacciati come formiche,Shippo con un buco nello stomaco,Kagome e stata spezzata in due per la colonna vertebrale e suo fratello inuyasha con la gola che sembra un porta spilli.

Sesshomaru vede una zappa li vicino e per la prima volta nella sua vita decide di seppelire qualcuno, comincia a seppellirli uno a uno e noin smette finche non sono tutti sotto terra per poi dirsi in piedi davanti alle loro tombe

-più ci penso e più mi convinco che è opera di quel flavio anche se non so dirmi perchè penso così

a 2 metri di distanza dalle sue spalle riappare la stessa donna che aveva visto nella foresta

- vedo che ti sei dato da fare visto che tu di solito non sei così generoso

al suono di quella voce sesshomaru si gira con aria rabbiosa e gli dice puntandogli il flagello destro di fronte a lei

-se tu non mi avessi bloccato a quest'ora sarebbero vivi

-che ti importa di loro? infondo tu sei Sesshomaru il possente dio della guerra

-ti stai sbagliando, io no sono un dio, sono un demone

-perchè non lo dimostri

e mntre la dea lo dice dal nulla compaiono uno scudo greco, grosso e rotondo che come ornamento ci sono dei serpenti d'agento è il doru, una lancia spartana lunga un metro e che serve al solo scopo di infilzare l'aversario

-con immenso piacere

detto questo Sesshomaru corre incontro alla dea che ad'ogni colpo del demone si ripara con lo scudo, ma ogni volta che si para con loscudo Minerva attacca con la lancia ma Sesshomaru prontamente si para con i flagelli

poi lei attaca di punta il demone, ma sesshomaru nota uno spiraglio nella difesa di lei e subito la colpisce selvaggiamente con entrambe le piccole spade e dopo averla atterrata si sente strano

-che cosa mi succede...e come un mese fa...la stessa senzazione prima di pestare a sangue quel Flavio...non riesco a trattenermi,FURIA DEGLI DEI

e detto questo Sesahomaru non si sente più come un un'uompo ma come una bestia assetata di sangue, la dea comincia a rialzarsi

ma prima che cio accada completamente il demone scaglia i flagelli che attaccati alle sue braccia per via delle catene, afferra la lancia della dea e mentre corre verso di lei prende la lancia attaccata ai flagelli e la conficca nello stomaco della dea aprendogli il pancreas

e mentre la penetra, col braccio sinistro prova prenderle lo scudo ma la dea non si arrende e fa resistenza per tenersi la protezione ma lui gli prende lo scudo spaccandogli il braccio e con lo scudo in mano comincia a sbatterglielo ripetutamente in faccia come se dovesse aprirle la testa e quando si accorge che è ancora viva riprende la lancia e gli la conficca dritta nel cuore

e quando Sesshomaru comincia a calmrsi nota che la dea e ancora viva, ma prima che lui possa attaccarla ancora lei lo esorta a fermarsi

-fermati Sesshomaru

-cosa c'è ne hai prese abbastanza?

-non sono venuta qui a ucciderti

-e allora cosa vuoi da me?

- e semplice, ti chiedo in nome dell'olimpo...salva il mondo

- è da cosa dovrei salvarlo?

-da Flavio

peoccupato dalla risposte si innervosisce?

-lo consci?

-e il campione degli dei, ma sopratutto e tuo fratello gemello

-come mio fratello?inuyasha era mio fratello

-lo è anche Flavio

-spiegami questa faccenda,perchè non lo mai conosciuto prima di un mese fa?

-vostro padre vi avava separato alla nascita visto che di principe ne bastava uno

-se io sono diventato principe lui cosa a fatto?

-Flavio è cresciuto sull'olimpo e de diventato il nostro campione e dalla montagna ti osservava giorno per giorno invidiando la libertà che tu avevi e lui no

e mentre lei parla di Flavio, sesshomaru gli vuole formulare u'altra domanda

-sai per caso cosa sono questi?

-quelli sono i flagelli del caos

-i flagelli del caos?spiegami questa storia

-i flagello del caos sono armi create dall'anima di tuo padre, ma non essendo abbstanza forte per tenerli dentro di se decise di metterli dentro la parte più oscura della tua anima

-e perchè dentro di me?

-perchè tu eri l'unico in grado di contenere tali forze e quando crescevi tu cresciavano anche quelli dentro di te e come vedi la tua coda non c'è più visto che le catene sono uscite da essa spappolandola in mille pezzi

-le creature che hanno ucciso mio fratello e la sua squadra cos'erano?

-quelle creature sono una parte del gruppo chiamato i dieci

e mentre i due parlano Flavio e Marte li vedono dall'alto dell'Olimpo e mentre guardano Marte fa a Flavio

-noi abbiamo liberato i dieci, ma mi spieghi chi sono

e mentre Flavio si va a sedere sul muretto fuori dall'Olimpo gli dice

- secondo una leggenda i dieci erano un grupppo di persone che vendetterro l'anima alle propie divinità per ricevere in cambio il potere di ostacolare Roma durante la sua espansione di popolo in popolo...ma apparte questo non so nulla

e mentre il tempo Passa la dea dice tutto quello che deve dire a Sesshomaru, e dopo aver capito la situazione il demone chiede

- in pratica io devo uccidere Flavio per voi solo perchè Giove a vietato che gli dei si uccidano tra di loro?

-esatto

Seshomaru e un pò dubbioso sulla questione ma infondo sente che deve fermarlo

-daccordo, quando e dove si parte?

-domani all'alba per l'india, ma prima che tu te ne vada voglio farti un regalo

e dopo aver detto questo le vecchie vesti di sesshomaru si sbriciolano da sole e mentre si sbriciolano compaiono delle vesti nuove:petto nudo,gonnellino lungo rosso con il bordo stracciato, gunati di pelle romai senza dita e calzari romani

e la dea incuriosita gli chiede

ti piacciono le tue nuove vesti?

e mntre lo dice Sesshomaru si guarda com'è vestito e risponde

-andranno bene per il viaggio

-adesso e meglio che vada, a presto demone

-come fai ad andare, guarda come ti ho combinato

e la dea sparisce nel nulla

-riusciva ancora a combattere, eppure e fuggita,certe divinità non le capirò mai

e se ne va diretto da Rin con una nuova missione da compiere...salvare il mondo dal suo gemello assetato di potere per ordine degli dei dell'Olimpo.

Passano le ore e ormai si è fatta sera mentre arriva da Rin, ma quando si trova davanti a casa sua non sa come dirgli che dovrà lasciarla un'altra volta, e mentre si fa coraggio per entare la porta viene aperta da Rin

-Sesshomaru...dove sei stato tutto questo tempo... e perchè ti sei conciato così?

- è una lunga storia

-capisco,comunque entra.

sesshomaru entra in casa tutto nervoso... e preoccupato per il fatto che dovrà lasciarla un'altra volta, Rin comincia a preparare da mangiare visto che è ora di cenare e mentre lei sta tagliuzzando le verdure comincia a dire voltata verso il tagliere

-oggi ho sentito dei rumori nel villaggio qui accanto...tu ne sai qualcosa?

-so solo che inuyasha e suoi amici sono morti

sentendo la notizia Rin abbandona le sue mansioni e si volta verso Sesshomaru con aria impaurita

-che vuoi dire?

-vedi...erano li quando sono morti

-e tu come fai a saperlo?

-lo so perchè alla fine sono arrivato anch'io e quando sono arrivato l'unica cosa che ho visto erano 5 mostri che se ne stavano andando

-secondo te sono stati loro?

-ho incontrato una persona che mi ha spiegato cos'era successo

-è cosa e succeso?

-quei mostri erano stati mandati da quel brigante che ha distrutto il vilaggio un mese fa

-perchè la fatto?

-perchè vuole me...ma quella persona non mi ha spiegato il motivo mi ha detto solo che devo fermarlo prima che conquisti il mondo

-e tu che farai?

-lo fermerò,,,dentro di me c'è qualcosa che mi dice che questo individuo va fermato e che l'unico che può farlo sono io

-quanto tempo staremo lontani per fermarlo?

passa un p'ò di tempo e alla fine trova il coraggio di dirle

-tu non verrai con me

Rin sentendo questo comincia a piangere

-perchè?

e mentre si incammina verso la porta le dice con aria intristita

-perchè non posso permettermi che ti succeda qualcosa

rin coppia in lacrime

-non ti importa nulla di me...di noi

allimprovviso Seshhomaru si blocca gurdando fisso che quello che ciè davanti alla porta

-certo che mi importa...per questo devi restare qui a crescere nostro figlio

Rin comincia a correre verso Sesshomaru per arrivare da lui e dirgli da dietro la schiena nuda

-non puoi abbandonarmi di nuovo,io...io..io ti amo

Sesshomaru si gira verso Rin

-anch'io ti amo,ma forse non tornerò, forse morirò , ma almeno saprò che tu sei viva con il nostro bambino

poi rin smette di piangere e prova il tutto per tutto, prende una mano del demone e la mette sul suo ventre per poi dirgli

-dove vai tu...andiamo anche noi

dopo questo gesto, sesshomaru si fa convincere dalle parole di Rin e le risponde a malincuore

-daccordo...domani partiamo

-grazie

e mntre lo dice lei lo abbracia più forte che può, ma lui non lo fa per tristezza.

Passa la notte e si avvicina la luce del sole,mentre Rin dorme Seshomaru si era svegliato qualche minuto fa per riflettere se la scelta che ha fatto e quella giusta

-perchè gli ho detto che poteva venire? eppure ho visto com'è il mondo ed'è un posto brutale...un posto che lei non dovrebbe neanche vedere

e mentre lui pensa sulla sua scelta, Minerva scende sulla terra per avvisare Sesshomaru di una tremenda notizia, il demone vede la dea tutta nervosa e quando si avvicina a lei gli chiede

-Minerva? che ci fai qui?

con tono nervoso gli risponde

-Flavio.....ha...ha

-ha cosa?

-ti ricordi i 5 individui che hanno ucciso la compagnia di tuo fratello?

-si è allora?

-Flavio a liberato gli altri 5 della squadra e stanno prendendo controllo di questo mondo per ordine di falvio

-tutti e 10?

-esatto

-allora dobbiamo sbrigarci, Minerva torna dagli dei e digli che accetto l'incarico

-daccordo vado

e mentre la dea si inalza verso il cielo, Sesshomaru va a svegliare Rin

-Rin...Rin

Rin fa un pò di fatica a svegliarsi

-che c'è amore mio?

-partiamo

-daccordo

e dopo essersi preparati per il viaggio, i due cominciano a camminare verso il mare dove una nave mandata da Nettuno dio dei mari e pronta a portarli verso la loro prima tappa....l'India.

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Capitolo 8
*** L'arrivo in'India ***


Da quando il sole e sorto, Sesshomaru e Rin non fanno altro che camminare fino ad arrivare al mare che si trova a qualche ora di distanza dal villaggio da dove erano partiti,giunti li, Rin vede una donna che aspetta sulla spiaggia e comincia a chiedere a Sesshomaru

-Sesshomaru?

-cosa c'è?

-sulla spaiggia c'è una donna che se ne sta tutta sola

-l'avevo gia vista ieri

-ieri? dove?

-nella foresta quand' ero andato in soccorso di mio fratello

-capisco

all'improvviso Sesshomaru cammina verso Minerva per poi fermarsi e dirle mentre lei e seduta verso il mare

-Minerva?

la dea si alza per poi girarsi verso il demone

-Sesshomaru...finalmente sei arrivato

e dopo avergli parlato, Minerva nota Rin che si avvia verso Sesshomaru per chiedere a lui

-c'è una ragazza che si sta avvicinando

-non ti preoccupare dea della sagezza e mia moglie...e anche la madre del mio sucessore

la dea comincia ridere come una matta per poi dire a stento tra le risate

-Sesshomaru...non riesco a crederci...tu padre?

- che c'è di strano?

-niente se non fosse per il fatto che tu non'hai mai voluto un mezzdemone come figlio

-sono passati anni da quando lo lasciata in quel villaggio...il vecchio Sesshomaru e morto mentre viaggiava per il mondo...sono un'altro demone adesso

-sei diventato buono?

-sono un'altro adesso, conta solo questo

e a fine discussione arriva Rin e appEna arriva chiede gelosa a Sesshomaru

-conosci questa donna?

-Rin, ti presento Minerva, la dea vergine della sagezza

cominciando a calmarsi, Rin si presenta alla dea

-piacere Rin

-io sono Minerva

poi la dea si rivolge a Sesshomaru

-tra poco si presenterà Nettuno, lui vi darà un passaggio per l'India

-daccordo

finota la conversazione una gigantesca figura fatta d'acqua con tanto di barba e corona d'acqua spunta sopra il mare armata di tridente d'oro si rivolge verso la dea

-minerva e da un po che non ti vedo, come stai

-tutto bene Nettuno, lui e il demone di cui ho parlato al consiglio degli dei

Nettuno si rivolge verso Sesshomaru e rin

-tu sei il demone che si chiama Sesshomaru, sei identico a tuo padre

-conoscevi mio padre?

-tu padre a servito bene il volere degli olimpi nel corso della sua lunga vita

- non sapevo che mio padre a servito gli dei, comunque, ci puoi dare un passaggio per l'India?

-il dio del mare aiuta sempre coloro che aiutano l'olimpo

detto questo Netuno fa spuntare dall'acqua una nave gigantesca comandata dal suo equipaggio di creature marine per poi rivolgersi di nuovo al demone

-ecco qua, adesso si parte

-bene, andiamo Rin

-vengo

i due salgono sulla nave comandata dai soldati del dio del mare,questi soldati hanno la testa di delfino con tanto di buco sulla testa per respirare e il corpo da bipedi ma con la pelle come quella dei delfini,

indossanno armature d'acciaio con lo stemma del tridente di Nettuno, indossano dei gonnellini di pelle nera e dei calzari da legionari Romani. sono armati di una spada di Scilla e uno scudo Cariddi, la spada Scilla e lunga quaranta centimentri e larga 2 e sulla lama porta l'immagine di scilla, il mostro con 10 teste di Cane un corpo solo a forma di verme.

Lo scudo cariddi ha una forma rotonda, misura 40 centimetri sia in lunghezza che in larghezza, pesa tre chili, sullo scudo c'è l'effige di Cariddi,un mostro di cui non si nulla dell'aspetto apparte la bocca che si apre come un fiore che sboccia in primavera, che insieme a Scilla si nutriva delle vittime di passaggio nello stretto di Siracusa.

Sesshomaru e Rin salgono sulla nave che li porterà verso l'India, ma mentre guarda la nave uno dei soldati si avvicina a Sesshomaru e battendo il pugno destro sul pettorale sinistro e dirgli

-signore, la nave e pronta a partire quando volete

con aria stupita il demone domanda all'uomo delfinauta

-signore? mi stai dicendo che io comando quest'imbarcazione?

-essendo stato scelto dagli dei per uccidere Flavio e i dieci e normale che voi siate superiore di grado

-capisco...qual'è il tuo nome soldato?

-Argo signore

-che creatura sei?

-sono un delfinauta

-spiegami cos'è un delfinauta

-noi delfinauti siamo delle creature che nascono nelle acque intorno all'isola di Dioniso vicino a Creta

-mi sai dire perchè dobbiamo andare in India?

-mi è stato detto che Flavio dopo aver liberato i dieci li ha liberati nelle loro terre natali per far in modo di ucciderla prima di arrivare a Roma

-e perchè dovremmo fare tutto il giro mentre dobbiamo arrivare a Roma?

-Flavio a creato una barriera che non può farla entrare nel territorio italico, lunico modo per distruggere la barriera e uccidere i dieci e rimetterli nelle loro prigioni, solo così potrà entrre a Roma

-ora mi è tutto chiaro...puoi andare Argo

-grazie signore...posso fare altro prima di andare signore?

-ora che mi ci fai pensare si...aspetta qui Argo

-a gli ordini signore

dopo aver dato l'ordine ad Argo chiede a Rin che si trova accanto a lui

-Rin

-cosa c'è?

-sei pronta a partire?

-certo

ricevuta la risposta di Rin, Sesshomaru si rivolge di nuovo ad Argo

-Argo

-si signore?

-di agli uomini che partiamo immediatamente

-subito signore

Argo si incammina verso il ponte di comando dove si trovano i suoi uomini

-soldati, andate sotto e cominciate a remare

uno dei soldati fa

-coraggio ragazzi andiamo

e tutti si spostano sottocoperta ed essendo cinquantuno delfinauti 50 occupano i posti dove si rema e uno tiene il ritmo della navigazione battendo il tamburo a ritmo richiesto,

sul ponte Argo prepara la vela che servirà a velocizzare il viaggio verso l'india,dopo qualche minuto Argo torna da Sesshomaru che si trova vicino alla prua

-siamo pronto signore

-bene...AVANTI TUTTA

Argo si riferisce ai suoi uomini

-avete sentito avanti tutta

e i delfinauti cominciano a remare, staccandosi sempre più dalla spiaggia per portare Sesshomaru e Rin verso la terra dai mille colori...L'india

mentre si staccano dalla riva, Rin chiede a Sesshomaru mentre si trova abbraciata a lui

-dove stiamo andando amore mio?

-in India

-ci vuole molto per arrivare in India?

-non più di tanto

e i due vedono quella spiaggia così familiare allontanarsi sempre di più per andare in luogo al di fuori della loro amata casetta.

Sono passati due mesi da quando Sesshomaru e Rin hanno preso la rotta per l'oceano indiano passando per il sud est asiatico e il Siam,raggiungendo il sud dell'india per poi risalire il Gange e navigare verso Calcutta,

Sesshomaru guarda fuori da una delle finestre della camera da letto posta sulla nave e mentre guarda fuori vede: i villagi sul fiume, le donne che puliscono i panni nelle acque del Gange, gli uomini che arano i campi e i loro figli che partono per le guerre civili tra le varie fazioni dell'India e i templi perduti della cità di Jayavarna per poi arrivare a Calcutta illuminata dalla luce dell'alba .

Il demone si stacca dalla finestra e va a svegliare Rin con la delicatezza che potrebbe avere solo un principe

-Rin,Rin

Rin si sveglia per poi sbadigliare e tenere una mano sulla bocca per educazione per poi grattarsi la testa e dire

-buongiorno amore

-buongiorno anche a te

-ti vedo più caldo del solito

-quando ci sei tu Rin sono sempre più caldo del solito...comunque sia tra poco si scende,ti aspetto sul ponte di comando,quando sei pronta andiamo daccordo?

-daccordo

e detto questo Rin lo bacia per poi vedere uscire il suo bel demone fuori dalla porta, ma quando prova ad alzarsi Rin nota che il suo ventre e più gonfio di quando hanno lasciato il giappone,dopo essersi vestita del suo kimono bianco si mette apposto i capelli

emntre lo fa Sesshomaru cammina per il ponte della nave per poi chiamare

-Argo

Argo arriva ribattendo come sempre il pugno sul petto classico slauto delle legioni romane

-cosa c'è signore?

-ci fermiamo qua, ordina ai soldati di attraccare sulle rive del Gange

-obbedisco

Argo va a chiamare i suoi uomini che si trovano ai posti di remaggio

-soldati, il principe Sesshomaru a dato l'ordine di fermaci sulle rive del fiume, intesi?

i soldati rispondono all'unisono

-signor si signore

-bene

dopo qualche minuto, l'imbarcazioni si ferma sulle rive del fiume e facendo scendere il ponte della nave si assicurano che abbiano toccato la riva

argo torna da Sesshomaru e gli dice

-siamo arrivati signore

-bene

dopo aver questo, dalla cambusa esce Rin ormai pronta per il lungo viaggio che la attende e si rivolge verso il suo demone

-sono pronta

-allora andiamo

i due scendono dalla nave e cominciano a camminare verso la città,ma all'improvviso Argo urla dalla nave

-SIGNORE

ssshomaru si gira e chiede a voce alta

-COSA C'è?

-VOLEVO DIRLE CHE E STATO UN VERO ONORE ESSERE AI SUOI ORDINI E VOLEVO DIRLE CHE N'ETTUNO MI HA IFORMATO CHE AVREI DOVUTO DARLE QUESTO

Argo lancia qualcosa dalla nave, per poi finire nelle mani di Rin

-Sesshomaru

-che c'è Rin?

-Argo mi ha lanciato quacosa...sembra essere una statuetta...ha la stessa faccia di quella dea con cui hai parlato due mesi fa

dopo aver detto questo la statua comincia a ingrandirsi, vedendo questo Rin getta a terra la stauetta che continuando a crescere arriva alla altezza di una persona normale e dopo aver preso vita, la statua dice rivolta a Sesshoamaru

-salve, dio della guerra

-ti ho detto che non sono un dio,comunque cosa vuoi

-sono qui per autarti mi manda Minerva

-questo l'avevevo capito, che altro

-la dea mi ha detto che devi andare alla piazza centrale e travare un demone del clan delle pantere di nome Arun, lui sa dove si trova torva il tempio di Hanuman

-il tempio di Hanuman?

-da un pò di tempo sto spiando Flavio e quel traditore di Marte e so che ti devi recare li, ora va, l'Olimpo lo richiede

-daccordo

detto questo, Sesshomaru e Rin salutano argo si avviano per le vie della città Indiana.

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Capitolo 9
*** Calcutta, la città sul Gange ***


Sesshomaru e Rin si avvicinano alla porta di Dreva, l'accesso sud per la città di Calcutta e mentre si avvicinano alla porta i due vedono demoni,umani, mezzodemoni e creature divine riuniti tutti insieme per entrare nella città propio come loro, vedendo questo fatto insolito Rin chiede a Sesshomaru

-Sesshomaru?

-che c'è?

- quelli davanti a noi non sono tutti umani vero?

-no e con questo?

-pensavo che gli umani si spaventassero della loro presenza

- ho viaggiato abbstanza a lungo da capire che non tutte le persone di questo mondo odiano le creature che non sono umane, pensa che gli umani del continete amano senza pudore anche chi è un mezzodemone figurati i demoni maggiori,ora ahi capito Rin?

-si ora mi è tutto chiaro

arrivati alla porta, Sesshomaru si accorge che dall'alto dei tetti, dietro alla porta di Dreva dele creature fanno da vedette alla porta e chi ci passa attraverso, queste creature hanno il corpo da uomini, ma la loro teste e le loro pelli sono come quelle delle tigri,sono i servitorì di kalì,si riconosco dai loro pantaloni bianchi, dalle giacchette senza maniche e dai turbanti intorno alla testa con un rubino in mezzo al copricapo, gli indiani li chiamano rajput

per via delle grosse scabole indiane che si portano sulla schiena il cui nome è appunto rajput.

Facendo finta di nulla, sesshomaru continua a camminare accanto a Rin e mentre superano la porta sesshomaru pensa

- quei demoni ci stanno osservando da quando siamo passati sotto la porta probabilmente ci stavano aspettando, comunque sia per ora e meglio far finta di nulla

mentre lui si fa questa domanda Rin lo guarda dubbiosa e quando Sesshomaru se ne accorge gl chiede

-cosa c'è Rin?

-no nulla...mi chiedevo a cosa stavi pensando,sai hai un'aria pensierosa

niente di importante,è solo che questa città mi sembra un pò cambiata,l'ultima volta che sono stato qui non'era così era più...diroccata

e mentre cammina insieme a Rin sente una voce a lui fin troppo familiare nella sua testa

-ciao Sesshomaru, ti consiglio di parlare con la mente e non con la bocca, senò Rin ti crederà pazzo ahahhaahha

e parlando con la mente risponde alla voce

-Flavio...maledetto

-suvvia calmati,ti starai chiedendo perchè la città di Calcutta ti sembrarà diversa,a dir la verità tutto il mondo e cambiato ed'è successo tutto quando tu eri per mare

-spiegati meglio

-mentre tu viaggiavi per l'oceano indiano io riportato il mondo ai tempi dell'impero Romano,come ti sembra la cosa?

-da malati di mente,come te

- il bue che dice cornuto all'asino, non fare tanto il principe con me,la verità e che sei un mostro come me, solo che tu non lo ammeti e io si,ci si sente ciao

e la voce di Flavio smette di farsi sentire nel suo cervello

-finalmente se ne andato dalla mia testa

detto questo continua a camminare accanto a Rin per le vie di Calcutta come se nulla fosse accaduto.

Dopo un pò Sesshomaru e Rin arrivano all'ingresso della via dei mercanti,una strada larga come un campo di calcio messo di profilo e lunga tanto quanto da arrivare alla porta nord della città,entrando nella via i due vedono intorno a loro una fiumana di umani che camminano fianco a fianco con demoni e mezzodemoni senza alcuna paura verso quest'ultimi.

la via e cosparsa di creature che comprano e i mercanti demoniaci spalla a spalla con creature della mitologia indiana,la via è piena di aromi corposi provenienti dalle bancarelle dei venditori di spezie,ogni tipo di mercanzia e in vendita,molti demoni e mezzo demoni passano da questa via ogni giorno essendo la via più inportante della città.

mentre camminano per la via commerciale, Sesshomaru e Rin sentono una ragazza urlare mentre scappa nella direzione del demone

-fuggite tutti, arrivano i rajupt

sentendo questa notizia tutte le creature,dagli umani ai demoni pantera,dai ghaneshiti,una sorta di demoni elefante con corpo di uomo e la testa da pachiderma,ai demoni scimmia,scappano tutti dalla grande strada ,la piazza e completamente vuota apparte per il fatto che Rin e Sesshomaru rimangono in mezzo alla piazza,Rin preoccupata chiede al demone

-che succede Sesshomaru?

non lo so...nasconditi da qualche parte e non farti vedere ,intesi?

-si

detto questo Rin comincia a correre più veloce che può per circa 80 metri visto che la piazza e molto grossa e molto lunga.

Dopo che Rin si e riparata in vicolo cieco,Sesshomaru si guarda intorno per capire dov'è il pericolo annunciato dalla ragazza e mntre si guarda in giro pensa

-sento un forte odore di demoni,probabilmente sono le stesse creature che si trovavano intorno all'ingresso della città

mentre si guarda intorno, ildemone viene osservato dall'alto delle mura cittadine dagli stessi demoni che sta cercando,mentre lo guardano il loro capo,una tigre bianca con un rubino al posto dell'occhio sinistro e due Katar,le stesse armi di Kalì ordina ai suoi soldati

-Rajupt, la dea Kalì ci ha ordinato di uccidere lo straniero venuto dall'est,voglio la sua testa conficcata su una lancia,andiamo

-si signore

e detto questo, i demoni tigre saltano di tetto in tetto fino a raggiungere il demone alla quale la tigre bianca gli fa una proposta

-cagnaccio,se ti arrendi avrai una morte veloce,intesi?

-arrendermi a te?e se ti faccio una proposta? voi vene andate in pace senza darmi problemi e io risparmio te e questi imbecilli che stanno ai tuoi ordini,ci stai?

e mentre i soldati del comandante estraggono dalla loro schiena i spadoni, il comandante risponde

-devi essere pazzo per minacciarci,PRENDETELO

vedendoli correre comincia a estrarre i flagelli

-fatevi sotto, un cane non si spaventa mai davanti a dei gatti,specialmente se i gatti sono striati di nero

le tigri cominciano a muovere qualche fendente dei loro spadoni,ma visto che Sesshomaru a delle armi attaccate a delle catene non deve neanche prendere per i manici delle spade e facendo così può estendere i flagelli a lunghe distenze,chi si trova davanti al demone viene fatto a pezzi da queste armi senza alcuna pietà.

Dopo un pò che stermina tutta la legione a forza di flagellate rimane un solo ddemone da far fuori, il comandante

-pensi di poter uccidermi cagnanccio,ti farò vedere cosa sa fare un tigre arrabbiata

e con un colpo di coda, la tigre scaraventa il demone al centro della piazza dove si trova un sorta di altare di pietra

e salendo sopra a esso la tigre crea una barriera attrono all'altare e mentre maneggia i katar dice a Sesshomaru

-voglio propio vedere come farai a uccidermi adesso ahahahahha

Sesshomaru rialzandosi da terra comincia a riflettere su come uccidere la tigre

-devo trovare un modo per uccidere questo bastardo

all'improvviso dal terreno escono delle tigri di pietra, alla loro vista il demne comincia a pensare

-tigri di pietra...potrei utilizzarle per rompere la barriera

le tigri cominciano ad attaccarlo e mentre queste provano a danneggiare Sessshomaru lui le infilza sulla schiena e comincia sbatterle contro a barriera per rompere la protezione del comandante

e mentre il comandante vede rompere la barriera viene scaraventato via dal demone, pr poi ristrovarsi per terra

-sei bravo a distruggere le barriere cagnaccio, ma mi chiedo quanto sei bravo in combattimento

Sesshomaru lo guarda dall'alto in basso come se per lui provasso solo uno schifo esagerato

-ti do un'ultima possibilità di vita se mi dici chi ti ha mandato a uccidermi

-se riesci a battermi con le tue catene te lo dirò

-come vuoi gattino, te la sei cercata

dopo aver sentito al parola gattino la tigre parte all'attacco con i suoi Katar e comincia a colpire il demone, Sesshomaru para i colpi della tigre e dopo un pò che si difende comincia contrattaccare ma anche la tigre si difende bene e alla fine i due incrociano le armi

la tigre comincia a provocare Sesshomaru

-non male per essere un cagnaccio

-e non hai ancora visto niente,FURIA DEGLI DEI

Sesshomaru comincia con ficcare il flagello destro nel ventre della tigre e tenendo le catena comincia a sbatterlo contro i muri delle case per poi scaraventarlo sopra all'altare in mezzo alla piazza, per poi raggiungerlo e cominciando a picchiare la tigre ormai morente e appena finito gli mette le mani sul coletto della veste e gli domanda

-ti ha mandato uno dei dieci a uccidermi?

-kalì..mi ha mandato kalì, il primo componente dei dieci

-dove si trova kalì ?

-non lo so di preciso...so solo che devi andare al tempio del dio Hanuman

-dove si trova il tempio?

-un mercante...un demone pantera di nome Arun sa dove si trova

-grazie dell'informazione

detto questo, Sesshomaru spezza il collo alla tigre togliendogli al vita in semplice gesto delle mani.

Dopo aver ucciso la tigre, le persone che si erano andate a nascondere cominciano a uscire allo scoperto e cominciano a camminare verso il demone

tra gli umani ci sono anche moltissimi demoni che cominciano a lodare il demone ma la prima persona che lo raggiunge e Rin

un elefante demoniaco comicia a ringraziare il demone

-grazie straniero ti siamo debitori

e poi interviene un'umano

-grazie di tutto demone cane,quelle tigri stavano ostacolando rotte commerciali che coleggavano l'india verso gli altri paesi,ora al nostra città potrà riavere tutte le mercanzie che compravamo prima

il demone risponde con aria fredda

- non sono un'eroe,ho fatto solo quello che mi sembrava giusto

interviene Rin che si trova accanto a lui

-sei stato molto bravo

dopo aver detto questo, un demone pantera si fa largo tra folla in direzione del demone

-permesso,fate passare,scusate,permesso

dopo aver superato tutte le altre creature comincia a parlare con Sesshomaru

-per fortuna che siete arrivati, ti stavo aspettando demone

- tu chi sei?

- il mio nome e Arun e sono un mercante di diamanti,ho ascoltato la discussione tra te e quel bastardo tigrato

- sai dove si trova il...

- non posso darti questa informazione...non adesso per lo meno...rimanete in città fino a domani,vi ospito a casa mia ,oggi festeggiamo la tua vittoria sulla dea kalì

-per me va bene e per te Rin?

-anche per me va bene,infondo per stasera abbiamo un tetto sopra al testa

interviene Arun

-bene,stasera si festeggia in tuo onore

Sesshomaru risponde

-fai come ti pare Arun

Arun si gira verso la folla

-cittadini di Calcutta,stasera si festeggia in onore dello straniero

sentito questo, tutte le creature in piazza urlano dalla gioia,ma visto che ci sono anche dei demoni e delle creature divine si sentono anche dei runori animaleschi.

Ormai sera, la città e in pieno Caos festivo,tutti che ridono,cantano ballano,bevono,mangiano, insomma ci si diverte,Sesshomaru e con Rin nella stessa piazza in cui si trovavano di giorno

e mentre si tiene al braccio sinistro di sesshomaru gli chiede incuriosita

-Sesshomaru?

-che c'è Rin?

-non ti vedo molto felice oggi,cos'hai?

Sesshomaru sorride alla sua compagna

-niente e solo che non c'era bisogno di questa festa per me

-te la sei meritata questa festa, hai salvato le vite di queste persone

-ho fatto solo il mio dovere

e detto i due si incamminno verso la casa di Arun, visto che lui gli ha dato il permesso di alloggiare a casa sua e per di più la residenza si trova in piazza.

Arrivati nella casa del mercante, i due aprono al porta e dopo essere entrti vedono l'interno, una ricca residenza con molte mercanzie indiane, diamanti e pietre preziose,visto che arun commercia gioielli,salgno le scale e trovano la stanza degli ospiti

Rin si siede sul letto,un letto di legno raffinato con lenzuola di seta colrate di viola scuro con bordture dorate,mettendosi sotto le coperte, Rin si accosta vicino al suo demone

- Sesshomaru?

lui intanto guarda il soffitto

-cosa cè Rin?

- stavo pensando

mentre sta per finire la frase, nella camera entra Arun

-ciao Sesshomaru

-ciao Arun,cosa c'è?

-volevo dirti che il tempio di Hanuman si trova a Dehli,ti di spiace se vi do un passaggio domani,tanto dobbiamo fare la stessa strada, sai affari mercantili

-daccordo

-volevo solo dirti questo, buonanotte a tutti

e detto questo la pantera va in camera sua,Sesshomaru si gira verso Rin

-cosa volevi dirmi?

Rin comincia a ridacchiare

-se il bambino fosse maschio come lo chiamiamo?

-fammici pensare...Ukyo

-e se fosse femmina?

-se e femmina...il nome lo scegli tu daccordo?

-va bene

detto questo i due si mettono a dormire per affrontare il loro prossimo viaggio.

Ma non tutti dormono a quest'ora della notte,lo stesso Flavio osserva la coppia addormentata, ma sopparttutto nota Sesshomaru a cui lui e molto legato, ma cio che li lega non'è l'amore fraterno,ma l'odio

parlando tra se e se Flavio esclama tenendo in mano la pergamena della profezia

- riposati finchè puoi demone, perchè tanto: con gli Giove sconfitto e tu morto, saro io a regnare sul mondo hahahhahha

e mentre lui ride,Minerva lo spia attenataente e pensando

-Flavio sei completamente pazzo,gli dei di Roma non verrano mai sconfitti,non finche c'è il demone,non finchè c'è il nuovo dio della guerra.

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Capitolo 10
*** La tomba di marmo e il tempio di Hanuman ***


Dall'alto dell'Olimpo, Flavio avvisa il primo dei dieci che si trova in India, che grazie a un pavimento a specchio che si trova di fronte al trono di Giove può vedere quello che succede sulla terra

-Vediamo un pò come posso contattare Kalì...ci sono,TRASPORTO DI CRONO

così facendo, Flavio entr nello specchio ed arriavre così alle porte del tempio di Kalì che si trova sul monte yuga,trasportandosi all'interno della stanza sacrificale,Flavio incontra kalì

-Kalì

Kalì che si trova sul suo trono di ossa umane risponde al campione degli dei

-cosa c'è?

-ho visto dall'alto dell'Olimpo la tua legione di tigri che combatteva contro il mio gemello

-era solo una truppa di esplorazione, tutto qua

- lo notato dal fatto che il tuo comandante e stato fatto a pezzi da mio fratello

- tranquillizzati Romano,l'India e un paese pieno di misteri, Sesshomaru non può farcela in una terra che conosco meglio di lui

-lo spero per te

detto questo Flavio svanisce nel nulla per poi tornare sull'olimpo con Marte che lo sta aspettando

-Flavio?

-cosa c'è Marte?

-da un'occhiata allo specchio

-vedo Sesshomaru, la sua compagna, un demone pantera e un elefante che usano come mezzo di trasporto,che c'è di strano?

-si stanno avvicinando a Dheli

-ma va?non me ne ero accorto

-bravo Flavio, sfotti, sfotti finchè puoi, ma se quello arriva a Dheli scoprirà anche dove si trova il tempio di Hanuman e se lo scopre si trova da Kalì e poi la uccide

-rilassati Marte,lasciamo fare ai dieci il loro gioco, se sono temuti in tutto il mondo umano e divino ci sarà pur un motivo no? comunque sia, adesso abbiamo deposto gli dei nel sottosuolo del monte e quindi a regnare ci siamo noi due,rilassati, fa un pò di yoga, ti rilassa tanto

- va bene ci provo

detto questo,Marte comincia a meditare a gambe incrociate

-hai ragione Flavio...lo yoga mi rilassa

-vedi, che ti dicevo...comunque hai fatto quello che ti ho detto?

-si, ho messo un componente della squadra per ogni paese che devono attraversare,uno di loro dovrà pur uccidere Se...Se....come hai detto che si chiama?

-Sesshomaru, ma non te lo ricordi mai il suo nome?

-no

-ecco appunto,adesso medita e sta zitto che devo pensare alla prossima mossa.

Due giorni dopo, Sesshomaru,Rin e Arun sono arrivati a Dheli passando per la strada che collega a calcutta,scendendo dall'elefante Sesshomaru saluta Arun che si trova ancora in sella al pachiderma

-grazie per il passaggio Arun,

-di nulla...il tempio si trova sotto il Taj mahal, posso farti una domanda Sesshomaru?

-certo

-percaso hai conosciuto il clan delle pantere?

-si, li ho sconfitti molto tempo fa? come fai a conoscere il clan delle pantere?

-li conosco perchè il clan delle pantere e nato in India

-mi sembra logico, le pantere non sono animali giapponesi

-gia, se rivedi il clan lo saluti da parte mia? sai ero il capo della sede natia del clan,stammi bene

e detto questo Sesshomaru se ne va insieme a Rin verso il tempio di hanuman scesa anche lei dal grosso pachiderma con un'aria per niente rassicurante

-Rin che cos'hai?non'hai un bell'aspetto

Rin risponde sarcasticamente

-vediamo un pò:sono incita e quindi ho la nausea, aggiungi il fatto di stare sopra a un'animale che ti fa dondolare avanti e indietro, poi dimmi te se non ti viene da vo... scusa un'attimo

Rin comincia a correre dietro un'albero lontano dalla vista del demone e comincia a vomitare per la nausea accumulata sopra all'elefante,dopo un pò torna da Sesshomaru

Sesshomaru chiede un pò preoccupato

-va tutto bene Rin?

-si sto bene

Detto questo i due continuano a camminare verso il Taj.

Dopo aver camminanto per un pò fuori città, i due arrivano al bianco palazzo in stile arabo-indiano

-Sesshomaru, che cosè quel grosso palazzo?

- e il Taj mahal e per la cronaca e una tomba non un palazzo

-tu come fai a saperlo?

-mio padre aveva visto molte cose di questo mondo che poi annotò in un libro,quando ero bambino mio padre mi leggeva delle storie che parlavano di terre lontane e di grandi guerrieri,dopo averti lasciato in quel villaggio, visitai quelle terre di persona,poi un giorno, decisi di tornare a prenderti, ma quando arrivai alle porte del villaggio mi sono fermato a pensare

-a cosa pensavi?

-pensavo: e se Rin non mi riconoscesse, se si fosse sposata, se avesse una famiglia tutta sua o peggio non mi volesse più vedere per il fatto che lo'ho abbandonata? un turbinio di pensieri mi affollavano la mente e per la prima volta ero triste

Rin si avvicina al demone accarezzando la barba intorno alle labbra del demone

-Sesshomaru...io non...

Sesshomaru gira il volto verso il Taj, lontano dagl'occhi di Rin

-adesso andiamo,stiamo solo sprecando tempo prezioso

- si hai ragione

i due cominciano a muoversi verso il tempio, anche se Rin si chiede il perchè di quel comportamento triste del suo amato per poi vederlo tornare freddo come una volta.

Dopo qualche minuto di cammino i due arrivano al Taj Mahal, una tomba con le sembianze di un palazzo di marmo bianco,davanti a loro una strada fatta d'acqua con centinaia di fontanelle una davanti all'altra per indicare il collegamento tra nord e sud a cui lati sono addossati degli alberelli tutti in fila che stanno a simbolrggiare una geometria perfetta in stile Indù.

mentre camminano vedono molte persone e molte creature aggirarsi per il mausoleo

-Sesshomaru?

-cosa c'è Rin?

-perchè tutte queste persone si trovano qua?

-vedi Rin, prima ti ho detto che questa è una tomba per l'esatezza di una principessa indiana

-davvero? e perchè sono qua?

-per portarle omaggio,a quanto ho sentito dire questa principessa morì dando alla luce il suo ventitresimo figlo, suo marito, essendo un sovrano ricco e potente ordinò ai suoi sudditi di costruire questo immenso sepolcro e si dice che dopo aver completato il palazzo fece tagliare le amni ai suoi operai per non fargli costruire qualcosa di ancora più bello

-ah,poveretti

-che ci vuoi fare,comunque...rimani qua,

-daccordo

detto questo, Sesshomaru entra nel mausoleo della principessa, ma non ci entra con tanta sicurezza,visto che il luogo e pieno di Rajupt

il demone viene subito notato da uno dei demoni tigre

-e il demeno cane,date l'allarme

uno dei demoni suona una campanella e il mausoleo comincia a cambiare forma fino a diventare un trappola per lo stesso demone,in alcuni punti il tempio sembra una prova messa a punto per il demone di ghiaccio

-tutto qui quello che sapete fare? che delusione

sfoderando i flagelli il demone comincia a farsi strada a forza di cadaveri all'interno della tomba regale che dal marmo bianco comincierà a diventare rosso sangue,Sesshomaru comincia a correre per un corridoio dritto con tanto di demoni tigre disseminati per la strada del demone,cominciando a muovere le catene fa a pezzi tutti i rajupt che si trova davanti fino ad arrivare a una portone di legno gigantesco

- una porta di legno...basterà un calcio ben caricato per aprirla

detto questo Sesshomaru alza la gamba destra nell'intento di sventrare il portone con un calcio e ci riesce benissimo,fatto cio continua a correre verso delle scale che portano verso il basso e arrivato li nota che davanti a lui c'è un baratro che porta verso una stanza sotterranea, anche se purtroppo le scale finiscono li

-queste scale sembrano rotte,forse posso provare a...

detto questo Sesshomaru si lancia nel baratro e scagliando i flagelli sul bordo del creapccio durante la caduta può scendere in tutta sicurezza senza doversi schiantare al suolo, dopo aver finito la discesa, stacca i flagelli dal muro e continua la corsa verso il tempio

-più vado avanti e più mi convinco che il tempio si trova sottoterra.

Continuando a correre per circa qualche minuto trova una porta che stavolta sembra più dura della precedente, lui prova a tirare un calcio verso la porta ma non nota nessun cedimento di essa e osservandola bene nella parte bassa della porta c'è una sorta di sbarra

-forse se tirassi quella sbarra verso l'alto la porta si aprirà

dopo essersi abbassato per prendere la sbarra,Sesshomaru si alza con le mani avvinghiate nel pezzo di metallo e facendo così alza la porta per poi addentrarsi all'interno della sala funeraria.

La camera funeraria della principesa ha una forma ottagonale con tanto di motivi floreali tipici dell'india,mentre Sesshomaru si avvicina alla bara di marmo una strana figura emerge da un'angolo buio della stanza,un ragazzo, porta una coda di cavallo, alto circa 1,80,indossa un'armatura di bronzo che porta su di se delle strisce uguali a quelle di una tigre e impugna una classica spada indiana a forma ricurva

il ragazzo risponde sbalordito dall'incontro appena fatto

-tu? sei percaso quello che chiamano il demone cane?

-sono un demone cane come tanti altri forse ti sei confuso con'un'altro demone della mia razza

-non'esistono tanti demoni col nome di Sesshomaru

-se la metti su questo punto allora mi hai trovato...tu chi sei?

-il mio nome e Kalim e sono uno dei figli della principessa sepolta in questa tomba, inginocchiati al suo cospetto

-sono qui per trovare il tempio di Hanuman, non per portare rispetto a un cadavere

puntandogli la spada addosso il ragazzo risponde

-mostra un pò di rispetto per mia madre,la regina dell'India

-tu dimmi dove si trova il tempio e io porterò omaggi alla defunta

-te lo scordi

-questo vuol dire che dovraì dirmelo con la forza

-così sia...demone

detto questo Kalim comincia a colpire Sesshomaru ma lunica cosa che ottiene e arsi parare i colpi dai flagelli del demone,Sesshomaru muove le catene con estrema facilità come se fosserò un'estensione del propio corpo e riesce a ferire il principe indiano che si ritira su un lampadario gigante fattodi soli diamanti soprastante al demone

-vedo che sei forte demone,vediamo se combatti bene anche da lontano

Kalim comincia a prendere un paio di pugnali nascosti sotto l'armatura e comincia a lanciarli verso il demone che fa di tutto per schivarli

-dannato bastardo,scendi da li e combatti da uomo

-perchè dovrei, sono un principe e posso fare cio che voglio

e mentre parlano a Sesshomaru viene un'idea

-forse ho trovato il modo di farlo scendere

appena finisce di pensare, Sesshomaru prende uno dei coltelli lanciati dal principe e lo scaglia contro la catena del lampadario che si spacca facendo cadere in piedi il principe indiano

-non me l'aspettavo che trovassi un modo per farmi scendere, peggio per te

detto questo, Sesshomaru scaglia di nuvo i flagelli verso il principe ferendo kalim ormai mezzo morente che si trova accovacciato contro il muro della bara di Marmo,Sesshomaru si avvicina al principe che vendendolo avvicinare prova a convincerlo di risparmiarlo

-ti prego non uccidermi,posso darti le mie donne,il mio oro,il mio regno, ma ti prego...risparmia la mia vita

ritirando i flagelli sulla nuda schiena, Sesshomaru lo indica con l'indice destro e facendo uno dei suoi sguardi rosso sangue gli dice

-L'unica cosa che prenderò da te...e la vita, FURIA DEGLI DEI

dicendo questo, Sesshomaru prende il coperchio della bara e comincia a spaccare la faccia del ragazzo contro la bara di marmo fino a che della testa del principe non rimane altro che brandelli di carne schizzati contro il sepolcro della èroncipessa indiana,dopo aver ritirato i flagelli,Sesshomaru sente la voce di Minerva nella testa

-Sesshomaru

-cosa c'è dea?

-guarda dentro il sepolcro

Sesshomaru guarda dentro il sepolcro e nota che al posto del corpo della principessa indiana ci sono delle scale che portano in una stanza sotterranea

-scedi per queste scale demone,forse portano al tempio di Hanuman

dopo aver sentito al voce di Minerva, Sesshomaru percorre le scale all'interno del finto sepolcro.

Dopo aver sceso le scale. Sesshoamru si trova in una stanza colorata di pietra verde e con le effigi di scimmie guerriere incise nei muri, 5 colonne si trovano nella stanza, una si trova al centro, mentre le altre si trova ai 4 lati della colonna centrale per simboleggiare i punti cardinali all'interno della stanza.

Il demone si avvicina alla colonna centrale, ma all'improvviso una gigantesca scimmia di pietra sbuca dal pavimento e con voce spavalda si rivolge al demone

-chi sei tu?

-devo vedere il dio Hanuman, tu chi sei?

-io sono il guardiano del tempio del dio scimmia e ho il compito di sorveglare il dio in persona

-se la metti così dovrò romperti quella faccia di pietra che ti ritrovi

-sono daccordo con te.ora muori

lo scimmione attacca Sesshomaru con i suoi pugni di pietra, ma il demone contrattaca facendo roteare i flagelli sopra la sua testa colpendo in pieno volto lo scimmione e stordendolo fortemente

- mi sembra di averlo stordito, ma non sembra essersi fatto nulla,forse potrei...ma certo

Sesshomaru lancia i flagelli contro al faccia dello scimmione e tirando per le catene lo fa sbattere contro una colonna e ripete la stessa azione per altre tre volte fino ad arrivare alla colonna centrale

-adesso basta la colonna centrale e sarà tutto finito

Sesshomaru fa la stessa azuione di prima ma stavolta la scimmia di pietra tiene le mani sul soffitto come se non dovesse far cadere qualcosa

-sembra che non volglia staccare la mani da li,FURIA DEGLI DEI

Sesshomaru maneggia di nuovo i suoi flagelli per le catene e colpisce pesantemente il povero guardiano rompendogli l'addome di pietra per poi tagliargli le braccia e far in modo che una specie di statua enorme nascosta nel soffitto schiacci la testa del povero scimmione riducendolo in un paio di pietruzze.

Sesshomaru si avvicina all statua per controllarla meglio

-quella sorta di statua stava proteggendo questa statua di legno...chi sa perchè lo faceva

mentre il demone si avvicina alla scultura lignea dall'aspetto scimmieco la stuta prende vita e tenendo in mano un bastone si gira verso il demone

-Ciao Sesshomaru

-tu mi conosci?

-ma certo,dopo la tua vittoria a Calcutta contro i rajput la tua fama si sta espandendo come un'epidemia sia tra gli'umani che tra i demoni

all'improvviso la scimmia di legno si gratta la testa come segnalare il suo imbarazzo per qualcosa

-scusa se non mi sono presentato, il mio nome e Hanuman e sono il dio scimmia,so che stai cercando Kalì la dea della morte che non solo e un componente dei dieci ma e anche mia sorella

-devo ucciderla,sai dove posso trovarla?

-certamente,si trova sul suo santuario sul monte Kalì yuga sul confine indo-persiano

Sesshomaru vede che una parete del tempio si apre e da lì c'è una leggera corrente d'aria e comincia a camminare verso quella direzione ma la voce del dio lo ferma ancora una volta

-Sesshoamru

Sesshomaru si accontenta di girare la testa che guarda le sue spalle

-cosa c'è?

-volevo dirti...non fidarti degli dei romani,noi divinità indù lo sappiamo bene, stammi bene

e senza neanche una parola il demone si dirige verso la fessura spaccata per poi risalire la fenditura fino a tornare all'esterno della struttura funeraria.

rimettendosi i Flagelli sulla schiena, il demone torna a prendere la sua compagna che lo sta aspettando seduta fuori dalla tomba

-Rin

Rin comincia a rialzarsi

-finalmente sei tornato,non arrivavi più

-adesso andiamo

-dove si va amore mio?

- in montagna,andiamo a a uccidere una dea molto macabra

- daccordo

facendosi coraggio l'un l'altro, la nostra coppia parte per il monte Kali yuga per stanare il componente indiano della squadra dei dieci una volta per tutte.

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Capitolo 11
*** La morte di Kali ***


Dopo qualche giorno, il nostro eroe
si trova ai piedi del monte Yuga,al confine tra l'India e il deserto persiano ormai certo che il santuario di kalì si trovi all'interno della montagna,la montagna e circondata da monti grigi,ghiacciai e picchi innevati ed essendo vicino al confine Bactriano fa piuttosto freddo anche se sono ancora in India

-Rin

-cosa c'è Sesshomaru?

-sento che questo luogo e più insidioso di quanto possa sembrare...

detto questo Sesshomaru nota una sorta di leva per poi cominciare a pensare

-che strano...c'è una leva attaccata al muro della montagna...forse se l'abbassassi succederebbe qualcosa

Sesshomaru poggia le mani sulla leva di legno per poi muoverla verso il basso,accanto a lui una parte del monte si alza, scoprendo una sorta di caverna

ma guarda te...la leva faceva da meccanismo per una finta parete,così nessuno poteva sapere dov'era il santuario...per essere una dea sanguinaria sa usare il cervello,vero Rin?

-gia,entriamo o stiamo qui a ghiacciarci?

detto questo i due cominciano ad addentrarsi nell'antro della dea,una grotta illuminata da torce fatte con le scheletriche braccia delle persone sacrificate in nome di Kalì e continuano a camminare finche Rin non comincia a sentirsi svenire ma prima che cada Sesshomaru la raccoglie tra le sue braccia

-Rin stai bene?

Rin si mette la mano destra sul volto affaticato

-mi sento la testa che gira,forse la vista di quelle torce mi ha suggestionato un pò

-ti porto indietro

-sto bene, andiamo avanti

- se non vuoi tornare indietro per te stessa fallo almeno per la salute del bambino

all'improvviso una luce azzurra compare nel grotta e da quella luce passano Minerva e una figura sui quarant'anni con una veste che copre il corpo dal braccio sinistro alle gambe di chi lo indossa lasciando il petto e il braccio destro scoperto,sulla testa porta una ghirlanda di fiori medicinali e nel braccio destro tiene un bastone da passeggio con attorno un serpente dalle squame bianche e gli occhi marroni

vedendo questa persona Sesshomaru chiede a Minerva

- chi è lui

- perchè non lo chiedi a lui?

interviene l'uomo col serpente

-tu devi essere Sesshomaru

-si...tu chi sei?

-che sbadato...mi presento subito, sono Esculapio.dio della medicina e patrono delle arti curative,sono venuto qui per controllare se l'umana sta bene

detto questo Esculapio mette la mano destra sula fronte di Rin per controllare se tutto va bene e dopo aver controllato le funzioni vitali si rivolge al demone

- non'è niente di grave, a solo avuto un mancamento per il lugubre gusto estetico del luogo, tutto qua

- sei riuscito a caèire come stava solo mettendole una mano sulla fronte,come hai fatto

- essendo il dio della medicina posso curare le persone semplicemente toccando il corpo del paziente, Flavio sarebbe stato un'ottimo medico se non fosse così assetato di potere

-aspetta un momento, vuoi dirmi che Flavio e un medico

-sono stato il suo mentore in studi medici,per caso ti ha parlato dello sviluppo nel tempo di gestazione del figlio che porta in grembo la tua Rin?

-si ma non so cosa voglia dire

-il tempo di gestazione e quando il feto,cioè il bambino non ancora nato sta crescendo nel grembo materno

-in parole povere?

- crescie come un'umano, ma nel tuo caso e diecimila volte migliore in tutto...adesso porto fuori Rin

- fuori fa freddo

-qui vicino c'è una sorgente d'acqua calda,li sarà al sicuro

-portala via

Esculapio si allontana con in braccio Rin portandola nel posto da lui scoperto,nel frattempo nella sala principale del tempio, Flavio torna da Kalì a discutere del piano per uccidere Sessho

-Kalì...l'idea della leva attaccata alla parete e stata una genialata,peccato che Sesshomaru l'abbia trovata anche se era coperta di neve

-davvero pensi che un cagnaccio possa fermare me? Kalì? membro indiano della squadra dei dieci?

detto questo kalì comincia a fare una sana risata malvagia convinta che Sesshomaru morirà immediatamente

-se tu pensi di poterlo uccidere accomodati pure

-lo farò senz'altro....guarda Flavio c'è tuo fratello

Sesshomaru entra nella sala principale,la sala e completamente sporca di sangue per via del fatto che qui si fanno sacrifici umani e tutto cio che c'è nella stanza come i mobili e i tavoli sono fatti con le ossa delle vittime sacrificali,ma a Sesshomaru non importa dell'arredamento,in quel mometo a solo un pensiero in testa...uccidere Flavio e impugnado i flagelli il demone comincia a camminare verso i due

-Sesshomaru, mio caro fratellino, come va la vita?

-Flavio...

-perchè fai quella faccia, sono pur sempre il tuo gemello preferito

-per fortuna

-questo non'è del tutto esatto

-che intendi dire?

-te lo spiego un'altra volta, ora devo andare,ciao,TRASPORTO DI CRONO

Sesshomaru prova a lanciargli le catene ma non arriva in tempo per fermare la sua nemesi,Sesshomaru viene guardato da Kalì

-bene bene,tu devi essere Sesshomaru, il dio della guerra

-perchè tutti quelli che mi incontrano mi chiamano così?

-da quando Flavio e Marte hanno tradito L'olimpo si sono messi idee di conquista e l'unico che può fermarli e un guerriero che viene nominato dio della guerra,così mi ha detto il Romano

-basta con le parole...passiamo ai fatti

kalì comicia a trasformarsi poco a poco in una specie di donna tigre con sei braccia e la pelle nera come la morte stessa e impugna un katar per ogni mano

-io sono kalì, della squadra dei dieci e sono la dea della morte della mitologia induista, dopo che avrò ucciso te Flavio mi ricompenserà con sacrifici degni di una dvinità

Sesshomaru estrae i flagelli

-ti ucciderò prima ancora che questo accada

comincia al lotta,Kalì fa volteggiare le sue armi convinta di aver la vittoria in mano ma Sesshomaru colpisce la dea sul volto e conficcandogli i flagelli sulla fronte gli fa sbattere ripettamente la testa contro il pavimento che comincia a diventare nero per il sangue versato dalla dea per poi strappagli le due braccia vicino ai fianchi e con i Katar nelle braccia strappate glieli ficca nei reni,ma la dea sembra non'essersi fatta quasi nulla

-sei bravo cane,ma non abbastanza,ATTACCATELO ROMANI

da delle porte segrete escono dei legionari con le classiche armature romane a piastre d'acciaio,dotati di gladio e scutum,il famoso scudo gigante rosso con effigi romane e gli aricieri,hanno lo stesso equipaggiameto dei legionari con la differenza che portano solo un'arco di legno e freccie comuni

Sesshomaru si mette in posozione d'attacco

- toglietevi dai piedi, se volete avere salva la vita

appena sento questo i legionari si scagliano addosso al demone e gli arcieri scoccano le loro freccie,ma il demone reagisce agl'invani attacchi dei romani con una serie di attacchi micidiali, ogni soldato che lo attacca finisce squartato dalle sue catene infernali, e mentre i soldati muoiono poco alla volta la dea si stacca le braccia morte dai reni che sembrano completamente apposto per poi sparire dietro la porta che conduce al piano superiore del santuario,ma Sesshomaru si accorge che la dea sta scappando come un coniglio di fronte a un lupo

- dannazzione e scappata, la prenderò dopo

Sesshomari continua il massacro dei legionari per poi riempire il salone centrale di sangue mediterraneo

-mio padre diceva che i soldati romani sono i più forti,anche se a dir la verità li ho trovati un pò deboli,meglio proseguire se voglio continuare il viaggio

Sesshomaru cammina verso la porta di marmo indiano ormai sporco di sangue, ma anche con al sua possente forza non riesce ad aprire il passaggio

- non si vuole aprire,devo trovare un'altro modo per entare

Sesshomaru cerca un'antra via di fuga e guardando bene nota una fessura nel marmo vicino al soffitto,il demone comincia a scalare il muro crepato per poi raggingere la fessura e gurdare all'esterno del buco che collega le mura del santuario a un picco li vicino dove si trovano le stanze della dea.

Sesshomaru comincia a percorrere le mura di marmo bianco coperte dalla neve dei monti indiani,percorrendo le mura nota qualcosa di nero che si sposta in gran velocità, e la dea Kalì che corre verso le sue stanze,Sesshomaru nota che ci sono ancora due braccia della dea conficcate nei reni,Kalì lo nota che corre verso le stanze della dea

-vediamo se ti senti ancora così fortunato Sesshomaru

detto questo la dea si stacca le braccia morte con i katar nei reni per poi trasformarsi poco a poco in Garuda,un mostro metà uomo,metà aquila verde con tanto di ali della mitologia induista

-preparati ad affrontare una dea volante

-stai volando, ma non sei una dea

Kalì vola verso il demone con l'intenzione di infilzarlo col becco, ma lui gli salta sulla schiena mentre questa vola per poi strappagli le braccia vicino alle costole

-bastardo di un cane,mi hai strappato altre due braccia,la voluto tu ora si gioca pesante

detto questo,la dea fa volare Sesshoamru sopra di lei per poi laciarlo verso la porta della stanza divina, l'interno della stanza e fatta di ossa e teschi di cui i muri e il pavimento sono composti,Sesshomaru si trova per terra ad osservare la dea che si avvicina a lui

-adesso sei morto cane

Sesshomaru si rialza di colpo preparato ormai per lo scontro sanguinario

-fatti sotto ucciellacio

la dea prova a colpire il demone con i suoi artigli d'aquila, ma il demone agita di nuovo i flagelli facendo perdere molto sangue alla dea ormai barcollante al letto della stanza le cui coperte sono fatte con pelli di pantera, la dea prova a fuggire volando ma Sesshomaru l'afferra con il flagello destro e tenendole il piede destro sulla gola gli dice

-i tuoi sacrfici finiscono ora,FURIA DEGLI DEI

Sesshomaru maneggia i flagelli e comincia a squrciare la dea, la taglia a metà per la vita e notando che è ancora in vita la prende pr la mandibola e la trascina verso il letto per poi sbategli la testa contro il bordo di legno poi gettarla fuori dalla finestra e farla sfracellare ai piedi del monte con tutti gli organi di fuori dopo aver ucciso la dea, da una luce comapre Minerva con un vaso in mano che tutta sorridente si avvicina al demone

ben fatto Sesshomaru,l'Olimpo ti ringrazia, am non pensare che sarà ancora così facile

all'improvviso una sfera lucente entra nel vaso di foggia indina

-l'anima di Kalì e stata di nuovo rinchiusa nel vaso,ma sta attento, Flavio ti ha messo alla prova e la prossima volta sarà ancora più ardua,questa volta ti toccherà viaggiare verso la Persia

-la Persia?quando si parte?

-il prima possibile

-ricevuto

la dea scompare di nuovo in quella luce scarlatta con l'anima della dea rinchiusa ancora una volta in quel vaso che gli faceva da prigione.

Sesshomaru scende dalla parte della montagna attraverso un passaggio sotto al letto di Kalì che conduce dalla parte opposta del monte,sceso ormai dal macabro santuario rivede Rin e il dio Esculapio,Rin corre verso il suo amato per strigersi con un tenero abbraccio

-ho avuto paura che non tornassi

Sesshomaru la guarda nei suoi occhi bagnati da qualche lacrima che asciuga con l'indice destro della sua mano

- ci vuole molto di più che una dea dastrapazzo assetata di sangue per uccidermi, non credi?

Sesshomaru le un tenerissimo bacio per fargli capire che va tutto bene per poi essere interrotti da dio Esculapio

-scusate

i due rispondono all'unisono

-cosa c'è?

-io dovrei andare, quando avete bisogno di me fate il mio nome, daccordo? statemi bene,ciao

il dio viene avvolto dal suo serpente per poi scomparire nel nulla insieme a esso,Sesshomaru rivolge lo sguardo verso il sole che tramonta lasciando in cielo una sorta di colorazione simile all'arancione, ma non'è il sole che sta guardando,il demone vede ben altro oltre le montagne

-Sesshomaru?che stai gurdando, chiede rin con aria curiosa

-la nostra prossima destinazione...l'impero Persiano

-e dove si trova?

-ad Ovest,andiamo

-si

detto questo, i due si incamminano tra le montagne e picchi indiani verso il territorio Persiano,prossima destinazione del nostro eroe.

Intanto sull'olimpo, quattro dei dieci stanno aspettando il resto della squadra ognuno aspettando in una postazione diversa, a parlare comincia Annibale

-dannazione compagni,Kalì e morta e noi non facciamo nulla a vendicarla

interviene Anakaris che se ne sta accompagnato dalle sue guardie alte cinque metri con la testa di sciacallo, Otep e oi

-di cosa stai parlando, meritava di morire, i suoi seguaci sacrificavano in suo onore donne e bambini,un comportamento degno solo di un mostro,non'una dea

-e allora? di che ti lamenti mummia,era kalì la dea della morte,ci sarà un motivo per averla chiamata così...non credi anche tu?

-forse hai ragione, ma e comunque un comportamento di un mostro, non di una dea...non di un faraone

interviene Sargon che se ne sta stiracchiato sul terreno di marmo della sala del trono olimpico a dormicchiare un pò

-basta parlare,c'è un mercante che deve dormire, tu Palgea che fai?

Palgea e sul punto più alto dl monte a scruatare nel cielo stellato in cerca di qualche risposta da parte delle divinità persiane

-cerco risposte, ma le stelle non mi parlano

-stai ancora pensando a tua figlia? e morta e per questo non puoi fare nulla apparte piangerla ovviamente

-il romano mi ha promesso di farla tornare in vita se il demone muore

-sempre che muoia ovviamente...gurdate ragazzi, Flavio a liberato gli altri

da lontano si vedono cinque figure, il primo di costoro si avvicina al faraone, una figura dalla pelle scura,indossa un pelle di leone e la bocca di costui fa da cappuccio a colui che lo indossa,maneggia un grosso scudo di pelle di leonessa nella mano sinistra, il suo nome e Mufasa

-e da molto che non ci si vede, signore d'Egitto, dovresti toglierti le bende che hai addosso, non credi?

- Mojo,il guerriero africano, l'ultima volta che ci siamo visti e stato in Sudan se non sbaglio

-non sbagli affatto, amico mio

i due si abbracciano come se fossero vecchi amici e comincano a palrare del più e del meno.

Due figure seminude si avvicinano ad Annibale, una veste una tonaca greca che scopre il pettorale destro,e biondo e porta i capelli lunghi fino alla nuca, indossa dei guanti di pelle, propio come quelli dei pugili greci e dei sandali d'atleta, ill primo a parlare al gigante e lui

-come va cartaginese?

- Achille, il grande eroe della guerra di Troia, allora e vero che non puoi invecchiare, sei giovane come l'ultima volta che ti ho visto, eravamo in sicilia,lo ricordo bene

- tu invece sei più vecchio di prima, grande generale Annibale, non'ho forse ragione Quautemok?, ohh dimenticavo tu sei muto dalla nascita

a fianco di Achille si trova un guerriero, porta un lungo copricapo piumato quasi fosse un pappagallo,petto scoperto con un tattuaggio a forma di giaguaro e un gonnellino fatto con scaglie di giada ricoperte di piume d'aquila bianca,ma anche se sente la domanda non fa alcun cenno di risposta,all'improvviso Annibale porge una domanda al guerriero tatuato

-ho sentito dire che provieni da una terra che si trova oltre le colonne d'Ercole e che la tua gente strappi il cuore alle vittime sacrificali su grandi piramidi a gradoni, la cosa mi piace parecchio

detto questo al gigante viene fuori con una grossa risata.

Un'altra figura sta osservando il povero Palgea in cerca di risposte tra le stelle,Barba folta e capelli lunghi rossi come il fuoco,occhi marroni come il legno,una pelle d'orso marrone con tanto di stivali fatti con lo stesso animale e le mani cariche di magia nordica

-cerchi ancora risposte tra le stelle amico mio?

di scatto il persiano si muove ditro di se

-Brenno, il druido

-ti ricordi ancora di me, per quanto siamo stati riunchiusi in quei vasi? 1000-2000 anni?

-ormai non me lo ricordo più

-a chi lo dici amico mio...a chi lo dici.

al centro della sala compaiono Flavio e mMrte come se fossero turbati per qualcosa, Flavio comincia a sedersi sul trono degli dei come se fosse il nuovo padrone dell'olimpo, dopo essersi seduto sul trono sente Marte che gli sussurra nell'orecchio sinistro

-ci sono tutti

-tranne Mechamaru

- lui sta ancora dormendo, meglio non liberarlo ancora,

-non ci penso neanche di liberare quell'ammaso di ferro ambulante senza controllo,anche se è mio fratello maggiore e il suo crpo e stato rifatto di metallo con tanto di armi strane,come e quelle cose di forma cilindrica che girano e sputano delle freccie di piombo

-le mitraglie da postazione?

-si, e anche quei cosi che volano con le fiamme

-i razzi?

-ecco appunto quei cosi

-quelle armi si che ucciderebbero Se...Se...come si chiama il tuo gemello?

Flavio si alza sul trono in preda alla rabbia

- SESSHOMARU,NON TE LO RICORDI MAI? mi arrendo, o chiuso con te, la prossima volta te lo scrivi da qualche parte, magari su un bel papiro

-non ti arrabbiare, vedrai che poi me lo ricordo

- Spera per te che sia così

Intanto tutta la squadra lo sta osservando come se fosse impazzito, Falvio riprende al calma e comincia ad avviarsi verso la squadra dei dieci

-carissimi ospiti,avete visto cosa a fatto alla vostra compagna kalì,vi ucciderà uno dopo l'altro se non farete attenzione

Flavio si ferma al centro della stanza dove tutta la squadra

-quando Sesshomaru morirà per mano di uno di voi,realizzerò il suo più grande desiderio,come vi avevo gia accenato un pò di tempo fà

a fine discussione interviene Anakaris

-dov'è Mechamaru?non l'abbiamo visto

-Mechamaru verrà in'un'altro momento,ora si trova ad Atlantide

-dovè l'hanno costruito dopo l'incidente dell'affondamento della città?

-si, ora zitto e ascolta,tornate nei vostri paesi d'origine e non fate ritorno finchè non avrò la testa di mio fratello e chiaro?

la squadra risponde all'unisono

-si signore

e tutti cominciano a sparire in una nebbia molto densa lasciando Flavio e Marte da soli.

Il giorno dopo Sesshomaru e Rin cominciano a camminare verso il deserto che divide l'India con la persia, Sesshomaru si gira sentendo Rin che continua dire ciao

-Rin, chi sta salutando?

-l'India amore mio...l'India

Sesshomaru comincia a sorridere verso la dolce metà

-andiamo Rin...la persia ci aspetta

detto questo la coppia ricomincia a camminare con un'altra destinazione...Babilonia.

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Capitolo 12
*** Tramonto Persiano ***


Sono passati sei mesi da quando Sesshomaru e Rin hanno lasciato la calda India per il torrido Impero Persiano, in mezzo al deserto,sulla via Regia, una lunghissima strada fatta di terra e sabbia,di caldo e secco,di stenti e fatiche per il solo fatto che percorrere questa strada e gia un trappola di suo.

Ogni tanto sulla strada si vedono carovane di mercanti che vengono dall'India, grazie a questa strada i mercanti possono viaggiare in tutta sicurezza, a qualche chilometro di distanza si trovano posti di ristoro per viaggiatori e mercanti di cui si servono per: mangiare,riposare, ed ogni volta cambiare un cavallo stanco con un più riposato,un via vai di popoli e culture che si scambiano merci e conoscenze.

Ed ogni volta che Sesshomaru e Rin si muovevano per il deserto,qualcuno li aiutava nel loro viaggio dandogli viveri per il tragitto e se potevano anche un passaggio dai mercanti, che con cavalli e cammelli si portavano le loro merci in tutte le città della persia, mentre Sesshomaru e Rin camminano sotto il sole cocente della Mesopotamia, una vecchia conoscenza dei due si sposta con una carovana di cammelli e mentre la carovana cammina il misterioso personaggio dice qualcosa alle spalle del demone

-Sesshomaru

Sesshomaru e Rin si girano e rimangono stupiti dalla figura che trovano, Rin pronuncia il nome di costui con una senzazione di felicità

-Arun

-Rin, ma guarda te, il mondo e piccolo eh? qualche tempo fa in India e adesso in Persia,come state?

-io e Sesshomaru stiamo bene, tu invece?

-bene bene,Sentite, io sto andando a Babilonia,ho: cibo,acqua,vestiti e altroancora, se volete un passaggio io ve lo do volentieri

-che ne dici Sesshomaru?

Rin nota che Sesshomaru sta guardando il sole mentre tramonta dietro alle dune del deserto, e mentre guarda quel tramonto col cielo di color violaceo, per il fatto che sta arrivando la notte, Sesshomaru comincia a pensare

-questo tramonto...questo cielo...lo gia visto...nel mio viaggio....camminavo con Jaken e Ah-Un...solo sabbia, caldo e rovine di antiche città sepolte sotto questo mare di sabbia,e qui che ho viaggiato con loro...e qui che mi sono allontanato dall'unica donna che abbia mai amato.

Mentre Sesshomaru pensava al suo viaggio, Rin continuava a dire il nome dell'amato

-Sesshomaru?mi senti?Sesshomaru?

dopo un pò il demone scuote la testa ormai fatto allontanare dai ricordi del viaggio

-cosa c'è Rin?

-ci facciamo dare un passaggio da Arun?

-certo

nella discussione interviene Arun

-allora si parte,salite sulla tenda mobile,li troverete tutto quello che vi serve

Rin si rivolge ad Arun

-grazie di tutto micione

-aiutare un famoso eroe e la sua donna che sembra che stia per partorire da un momento all'altro più che un dovere è un'onore

dalla bocca della pantera spunta fuori una sana risata.

Dopo aver ascoltato Arun, i due entrano nella tenda mobile, che sarebbe una sorta di tenda da beduini montata su un carro trainato da due cavalli,Sesshomaru e Rin si stendono sul pavimento ricoperto da tappeti persiani, cuscini e un letto a forma di Grifone persiano che appoggia le zampe sul terreno ricoperto di tappeti.

L'atmosfera all'interno della tenda da un'impressione paradisiaca,la luce del tramonto che entra negli spazi della tenda crea un'atmosfera semi lucente all'interno.

Il demone e la sua compagna si sdraiano sul letto,riposandosi da una delle tante camminate,entrambi guardano il soffitto e cominciando a parlare

-posso farti una domanda Sesshomaru?

-certo

-quando te ne sei andato, nel tuo viaggio sei passato di qui?

-si

-c'erano anche jaken e Ah-Un?

-si

-che fine hanno fatto?

-Ah-Un e morto sulla stessa strada che stiamo facendo adesso e Jaken...a dir la verità non so che fine abbia fatto Jaken,probabilmente e morto

-capisco

Rin comincia a sentire dolore al ventre

-tocca qua amore mio, il piccolo si sta muovendo

Sesshomaru appogia la mano destra sul ventre di Rin

-si, si sta muovendo,non riesco a credere che una volta eravamo tutti dentro un posto così piccolo come il ventre materno

-gia,poi si nasce e si cresce a vista d'occhio...che ci vuoi fare

detto questo i due si guardano negl'occhi e prima ancora di baciarsi sentono delle urla

-che succede Sesshomaru?

-non lo so, aspetta qui

Sesshomaru salta fuori dalla tenda mobile vedendo Arun per terra ormai privo di vita,e con lui tutti gli animali della carovana compresa il cavallo che trainava la tenda e persino le altre Pantere al suo fianco,davanti a Sesshomaru si profilano dei lancieri persiani.

L'equipaggiamento dei lancieri persiani e composto da: una lunga veste che arriva alle caviglie, un drappo bianco che stringe la spalla sinistra e che arriva al fianco destro,una lancia dalla punta accuminata,uno scudo di legno e una barba riccioluta

I lancieri persiani notano il demone appena uscito dalla tenda mobile, uno di loro comincia a parlare

-tu sei Sesshomaru?

-chi vuole saperlo?

-noi,i soldati dell'impero persiano...sei tu oppure no?

-si sono io

-soldati...ADDOSSO

i lancieri si lanciano contro il demone, ma con i Flagelli in mano, Sesshomaru li decima tutti, uno dopo l'altro,a fine massacro torna a prendere Rin rimasta dentro alla tenda

-Rin...ce ne dobbiamo andare

-cos'è successo la fuori?

-soldati...c'è ne andiamo, a piedi

-in mezzo a quel mare di sabbia?nelle mie condizioni non c'è la faccio un'altra volta

nella tenda compare Minerva

-non vi preoccupate, vi aiuto io

interviene Sesshomaru

-Minerva,come potresti mai aiutarci?

-porterò Rin in un'oasi qui vicino

poi indicando con l'indice della mano destra la dea dice

per te ho un'altro compito...dio della guerra

-di cosa si tratta?

-il prossimo componente della squadra dei dieci,palgea...l'astrologo

Sesshomaru risponde con aria indignata

-un'astrologo?...tu vuoi che io uccida un'astrologo?

-e stato il componente che ha ucciso quell ragazzo...Shippo

-dove lo posso trovare?

-qui vicino si trovano delle rovine di un'antica città che tu hai gia visto nel tuo lungo viaggio...ti farò da guida

-d'accordo...portala via,ma prima indicami dove trovo queste rovine

-come desideri...dio della guerra

detto questo,Minerva fa spuntare per magia da una luce azzura sul palmo delle mani,unite l'una all'altra un barbagianni,animale sacro alla dea,Sesshomaru osserva attenatmente il volatile dagl'occhi neri

-lo gia visto da qualche parte,ma non ricordo dove

-sicuramente l'hai visto in Europa, le civette e i gufi sono animali europei...e anche i barbagianni

detto questo il barbagianni vola fuori dalla tenda,e Sesshomaru lo segue a ruota,Rin chieda alla dea

-Sesshomaru c'è la farà?

-certo,tu lo conosci meglio di me

detto questo le due spariscono avvolte da una nube blu.

dopo qualche minuto,Sesshomaru arriva sopra uno strano cerchio di pietra illuminato dal tramonto dove al centro si trova una sorta di piedistallo,Sesshomaru guarda il barbagianni in volo

-mi hai condotto fin qui per vedere dell'altra sabbia?

l'uccello si posa sopra al piedistallo e quando questo comincia ad abbassarsi per il peso del volatile dalla sabbia spunta un ponte di pietra che grazie a un meccanismo si attacca al cerchio di pietra propio davanti al demone,Sesshomaru comincia a percorrere il ponte e alla fine della corsa il demone si trova davanti a una porta di pietra con tanto di iscrizioni e disegni persiani,tenendo le mani sulla sbarra in basso il demone apre la porta infilandola nel soffitto,oltrepassata di poco la soglia la porta si chiude alle spalle del demone

-la porta si è chiusa,dovrò trovare un'altra strada

Sesshomaru scende delle scale che si trovano davanti a lui,le mure accanto sono piene di bassolievi in stile persiano,giunto alla fine delle scale arriva a una sala ottagonale gigantesca con tanto di finestrelle per la luce. Sesshomaru percorre un'altro ponte di pietra, ma questa volta sospeso a metri d'altezza da un cumolo di sabbie mobili,arrivato alla fine, il demone tira una leva che si trova alla destra dell'altra parte del ponte e a leva tirata la sabbia si abbassa di livello come se fosse stata assorbita da qualcosa,Sesshomaru si accorge che sotto il vuoto, nella parte dove c'era la sabbia si trova un'altra strada che porta all'interno della struttura.

Il demone si attacca al muro del fianco destro del ponte,il demone riesce a scendere al piano inferiore senza difficolta e comincia a incamminarsi all'interno della galleria,arrivato alla fine, Sesshomaru si trova davanti ad uno strapiombo che precede un'altro ponte di pietra che sembra spaccato a metà,accanto alla parte rotta del ponte si trova la statua di un'uomo dalla barba lunga,sui trent'anni e con un lunga veste di seta persiana e per di più senza le mani,Sesshomaru si avvicina ad'un'iscrizione in lingua persiana attaccata a un muro

-porgi le mani al grande Ciro,fondatore della Persia e protettore del popolo di babilonia, ed egli ti aiuterà durante il tragitto

Sesshomaru si guarda intorno per trovare le mani e alla fine le trova attaccate al soffitto per mezzo di due catene

-eccole la...il probema e attacarle alla statua

detto questo il demone percorre una strada alla sua sinistra,percorrendo la strada il demone incontra altri lancieri persiani,provano a infilzarlo ma senza alcun successo,dopo aver ucciso innumerevoli lancieri si ritrova faccia a faccia con le mani sul soffitto, e saltandoci sopra cadono nel vuoto finchè all'improvviso non vengono riattaccate alle braccia della statua per pura magia,riattaccate la mani alla statua di Ciro,il demone viene raccolto dalle mani della statua e sempre sulle mani di questa sente una voce provenire dalla statua del grande re

-demone...hai scoperto dove si trova il mio santuario,complimenti

sbigottito,Sesshomaru fissa negl'occhi la statua

-tu chi sei?

-io sono Ciro,fondatore dell'impero persiano... e tu?

-sono solo un demone di passaggio

-per essere un demone, sei piuttosto famoso...grande Sesshomaru

-come fai a conoscermi?

-ormai ti conoscono tutti in Persia,dopo che hai ucciso uno dei dieci sei diventato un'eroe

-sapresti dirmi qualcosa sui dieci?

-certo...

la statua di Ciro comincia a parlare mentre ricorda cosa ha visto dal palazzo nel'oasi,residenza degli dei persiani

-molto tempo fa...c'erano dieci guerrieri,si dice che vendettero l'anima alle propie divinità per ricevere in cambio il potere di contrastare l'espansione di Roma,alla fine vennero rinchiusi in dieci vasi dal re dell'Olimpo,Giove,non sò altro al riguardo

-grazie lo stesso

il demone sta per andarsene finchè...

-ho conosciuto tuo padre demone

Sesshomaru si volta verso la statua

-conoscemi mio padre?

-venne qui in Persia con un'esercito immenso,non posso dirti altro dio della guerra,posso solo dirti che era più famoso di quanto tu possa pensare,ora ti poso sul ponte

appena lo posa il ponte si rompe,e prima di sfracellarsi al suolo il demone infilza i flagelli sulla mano destra dell statua per poi tornare sul palmo si pietra

-scusa demone, non sapevo che il ponte sarebbe crollato

- non fa niente,c'è un'altro modo per passare?

-forse si

la statua stringe il demone nella mano destra quasi a schiacciarlo e poi lo lancia come se fosse un sasso che va a sbattersi contro l'acqua, ma per fortuna Sesshomaru, per non essere ucciso dalla caduta emette una capriola sul terreno attutendo la caduta, il demone si gira verso la statua nero dalla rabbia

-SEI PAZZO? AVRESTI POTUTO UCCIDERMI

-sei vivo no?continua il tuo viaggio demone e troverai quello che cerchi.

Dopo aver camminato un pò arriva a un'altra statua uguale alla prima ma stavolta più grossa di quella precedente, sopra la testa della statua spunta una figura sinistra che guardà Sesshomaru dall'alto della scultura

-e da un pezzo che non ci si vede fratellino

-Flavio

-perchè quella faccia Sesshomaru?, infondo sono il tuo gemello, dovresti essere felice di vedermi

-sarò felice di vederti solo quando sarai morto,dice Sesshomaru mentre estrae i flagelli dalla schiena

-pensala come vuoi,tanto alla fine vincerò io, ti lascio col mio amico di pietra,ci vediamo

Flavio si incammina dalla parte opposta del demone dove si trova l'uscita del sotteraneo nella sabbia,Sesshomaru scala velocemente la statua nel tentativo di uccidere il gemello,ma all'improvviso la statua lo prende tra le mani e prova a stritolarlo,ma Sesshomaru si libera della presa rocciosa e con il flagello destro spacca la faccia della statua uccidendola all'istante per poi proseguire la scalata.

Giunto in cima alla scultura nella roccia,il demone intravede l'uscita e il secondo membro della squadra dei dieci che gli da le spalle come se non volesse vederlo in faccia,Sesshomaru intravede la figura

-tu chi sei?

l'astrologo si gira verso il demone

-scusa, non mi ero accorto che c'eri, io sono palgea, componente perisno dell squadra dei dieci,piacere di conoscerti

Sesshomaru non può fare altro che comportarsi come il suo avversario

- il piacere è tutto mio, posso farti una domanda?perchè mi parli così educatamente?

- io non'ho nulla contro di te, appena il bambino nasce, saremo costretti a lottare,daccordo

-daccordo

detto questo,Sesshomaru vede Palgea sbriciolarsi come polevre di stelle e farsi portare via da un vento secco

-che strano personaggio quel Palgea,meglio se m'incammino, il problema e che non so dove si trova Rin

all'improvviso il demone vede arrivare il barbagianni di prima,che posandosi sulla sabbia gira la testa verso Sesshomaru, il demone ritira i flagelli dietro la schiena e vedendo l'uccello volare cominci a inseguirlo senza sapere dove potrebbe portarlo.

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Capitolo 13
*** Babilonia, il giardino nel deserto ***


La luna splende nel cielo e il demone continua a inseguire l'uccello dalle piume bianche e la faccia stretta,Sesshomaru corre di duna in duna inseguendo il barbagianni, finchè non arriva ad'un'oasi lussureggiante: una palma piena di datteri che si affianca ad un laghetto illuminato dalla luna piena,Sesshomaru si avvicina alla pozza d'acqua.

Mentre il demone si avvicina alla pozza d'acqua viene accolto da Minerva,lei se ne sta vicino al laghetto,all'ombra della palma da dattero

-ben tornato demone, ogni giorno che passa diventi sempre più bravo con le spade di tuo padre

-non ho scelto io di averle, si trovavano nella mia coda, e fino a qualche mese fa non sapevo di avere queste armi,comunque,dov'è Rin?

la dea indica con l'indice destro della mano

-e laggiù,sta dormendo,ti aspettava e poi si è addormentata,il problema e che il tuo compito si fa più difficile

Sesshoamru comincia a preoccuparsi della cosa

- che intendi dire dea?

Minerva si alza da terra e comincia a camminare un pò

-da quando hai ucciso Kalì la tua fama si espande ogni giorno che passa, anche i tuoi nemici cominciano a conoscerti,Kalì era la più debole della squadra...gli altri saranno più difficili da uccidere

-si...e allora?

la dea si gira verso il demone con aria stupita

-come allora?, non ti preoccupano neanche un pò?

-...no,vado a dormire

-daccordo, io ti ho avvertito poi fai come vuoi

la dea trasforma il suo barbagianni in un uccello gigante per poi andare via sul suo dorso,e mentre si allonatana in volo dal demone comincia a farfugliare qualcosa

-quello si dovrebbe preoccupare un pò di più, stavolta sarà più difficile di quello che pensa

Sesshomaru si avvicina a Rin , lei dorme appogiata ad'una roccia accanto alla pozza,Sesshomaru si accascia con la sciena a contatto con la sabbia e si addormenta con lo sguardo dirreto alle stelle del cielo notturno.

Il giorno dopo, Rin si sveglia con dei forti dolori al ventre, appena sveglia nota il suo uomo che si sta abbeverando alla fonte e alzandosi dal suolosi avvicina al demone

-Sesshomaru?

il demone si gira verso Rin che porta un'espressione di dolore

-ciao Rin

Rin cade sulle ginocchia dal dolore con una mano sul ventre, Sesshomaru la rimette in piedi

-Rin,stai bene?

Rin prova a nascondere il dolore che prova in quel momento, lei guarda Sesshomaru con una finta espressione sorridente

-si sto bene,e solo una fitta, tutto qua

Sesshomaru sa gia che sta mentendo,ma non fa nulla per farlo capire a Rin

- andiamo Rin, vediamo cosa c'è dietro questa duna

Sesshomaru sale la duna che si trova poco più avanti all'oasi, e dopo essere salito sulla montagnetta di sabbia rimane sbalordito da quello che vede....Babilonia.

La città di Babilonia la si può vedere da molte miglia di distanza: una città composta da alte mura blu con tanto di bestie mitologiche persiane a gurdia della città, due fiumi che circondano al città,dalle mura si possono vedere le altissime abitazioni dei Persiani:alte, belle,altissimi palazzi dalla punta in gradoni,le ziggurat, le piramidi a gradoni dell'antica Mesopotamia si estendono in tutta la città e infine,la struttura che si vede più di tutte, una torre talmente alta da poter raggiungere le stelle senza l'ausilio di scale...la torre di Babele.

Sesshomaru rimane sbalordito dallo spettacolo che va avvertire Rin, anche se è consapevole che lei sta male, ma visto che lei non lo vuole ammettere pensa che sia una cosa da nulla

-Rin, partiamo

- d'accordo

detto questo i due partono per l'entrata di Babilonia, prossimo obbiettivo del nostro eroe.

Arrivati alle mura orientali della città i due provano a entrare nella città, attraverso uno dei quattro cancelli cardinali,chiamati così per la loro posizione: nord, sud, ovest, est,le guardie della città si appostano sopra ogni mura per controllare la situazione attuale e si trovano persino accanto alle porte.

Sesshomaru prova a passare per la porta orientale senza essersi accorto del fatto che molte persone l'hanno riconosciuto per la sua fama come eroe, due guardie armate di lancie bloccano chiunque possa essere un famoso eroe o un ricercato, Sesshomaru prova a passare per la porta ma viene bloccato dalle guardie, una di loro sembra incuriosito dal demone come se l'avesse gai visto da qualche parte

- tu straniero

Sesshomaru non si muove di un millimetro, le persone che fanno al fila dietro di lui capiscono che le gurdie hanno fermato un famoso eroe

- cose volete da me, sono solo un demone che vuole passare

-prima devo farti una domanda

-cosa vuole sapere?

-tu sei il demone che chiamano Sesshomaru?

-si

le guardie comnicano ad avere un'espressione di felicità ed'euforia incontrollata, al gurdia si rivolge al collega anche lui stupito di questo fatto

- che ti dicevo? te l'avevo detto che sarebbe arrivato a Babilonia

- ora ti credo

l'atra gurdia si volta verso il demone

-scusa per averti fermato,passa pure

le guardie ritirano le lancie per far passare il demone, Sesshomaru entra nella città insieme a Rin che si trovava alle spalle del demone senza che le guardie la notassero, i due si trovano davanti ad'un panorama mozza fiato.

La coppia nota subito l'aspetto della città: umani e altre creature camminano lungo la via principale della città, mercanti, viaggiatori, studiosi, soldati tutti sulla stessa via senz'alcuna differenza, persino i mezzodemoni viaggiano liberamente per la via senza essere scherniti per la loro doppia natura, Rin gira la testa verso Sesshomaru

-Sesshomaru cos'è quello?

Rin indica con la mano destra una gigantesca struttura ricoperta da piante e fiori, Sesshomaru capisce cos'è quel posto

- quelli sono i giardini pensili di Babilonia

- cosa sono i giardini di Babilonia?

-quand'ero bambino mio padre mi raccontava di un palazzo dove dentro c'erano fiori e painte provenienti dai quattro angoli del mondo,se li vuoi vedere ci andiamo

-daccordo

i due cominciano a incamminarsi per il palazzo fiorito, Rin continua a sentire dolore al ventre cominciando a preoccuparsi della situazione

- continuo a sentire dolore, e quasi insopportabile, penso che il bambino voglia uscire,non deve capire che sto male, non voglio essere un peso per lui.

Sesshomaru e rin arrivano ai giardini: una struttura semi piramidale circondata da un fossato grosso come un bacino idrico circonda la torre, per raggingere l'entrata i due percorrono un lungo ponte di pietra con altrettanti passanti che vanno a vedere le magnificenze della struttura,arrivati all'entrata dei giardini i due si fermano ad'osservare la struttura all'interno: un girdino immenso, con palme e fiori, i girdini sono divisi in:giardino centrale,giardini superiori e giardini finali, ovvero quelli che si trovano alla cima della struttura,la coppia si sposta all'interno del girdino interno pieno zeppo di palme,fiori, corsi d'acqua artificiali, cascate artificiali e fontane che scizzano acqua continuamente.

Intanto, sul tetto della torre di Babele, Flavio sta progettando con Palgea come uccidere il gemello, flavio cammina in su e in giu finche non gli spunta un'idea

-Palgea

l'astrologo sta ad'osservare la coppia finche Flavio non lo chiama,Palgea si dirige verso Flavio

-cosa c'è?

-mi è venuta in mente un'ideuzza, mi presti le chiavi della torre?

-non so cosa ti possano servire, tieni

Palgea passa un mazzo di chiavi a Flavio

-grazie, torno subito,TRASPORTO DI CRONO

sparendo nel nulla Flavio si ritrova nei sotterranei della torre dove si trova una stanza circolare che serve a tenere a freno alcune delle bestie più terribili della mitologia Persiana

-vediamo un pò cosa posso liberare

gurdandosi in giro trova un sigillo in bronzo grosso come una moneta con l'effige di una sorta di lucertola sputa fuoco con tante di catene per bloccare il mostro,vicino al sigillo trova una pergamena con attente descrizioni sul mostro indicato, Flavio comincia a leggere la pergamena

-Basilisco, la lucertola infernale, grossa come una montagna questa lucertola dalla testa schiacciata e zanne affilate può sputare fiamme ad'elevato calore,ella dorme sotto i giardini pensili di Babilonia...Attenzione, una volta scatenata, bla bla bla bla...chissenefrega

Flavio torna sullo sguardo sul sigillo

-credo propio che se ti scateno distruggi la città, ci sarà da divertirsi, detto questo comincia a ridacchiare con accenno di malvagità.

Sesshomaru e Rin stanno visitando il giardino principale, Rin rimane affascinata da questo insieme di architettura e natura, mentre i due stanno passeggiando tra piante e fontane Sesshomaru sente uno strano odore proveniente dall'altra parte del giardino centrale

-questa presenza non mi piace....fumo e sangue...oh no

Sesshomaru si volta verso Rin

-Rin, dobbiamo andare

-perchè?

-adesso non c'è tempo per le spiegazioni,andiamo

i due s'incamminano verso l'uscita dei giardini ed arrivare a metà del ponte, mentre i due corrono Rin si accascia per terra ancora uan volta, Sesshomaru la raccoglie per terra e mentre la porta sulle braccia gli chiede co aria preoccupata

-Rin,stai bene?

Rin prova di nuovo a mentire al demone

-si sto bene

Sesshomaru si ferma di colpo e comincia a fissare negli occhi l'umana impaurita da quello sguardo di ghiaccio

-Rin, dimmi la verità...stai male non e vero?

Rin gira lo sgurdo da tutt'altra parte

-si

-da quand'è che senti dolore?

- come hai fatto a capire che non mi sentivo bene?

-sono un demone, certe cose si vedono...specialmente se vedi la donna che ami accasciarsi ogni momento della mattinata,da quand'è che senti dolore?

-da quando mi sono svegliata

-capisco...meglio muoversi ora

mentre Sesshomaru sta andando dall'altra parte del ponte, un'onda proveniente dal fossato spazza i due all'interno di una grotta che si trova sotto i giardini,i due si chiedono che cosa possa essere successo in quel momento,Rin si trova appoggiata ad'un parete,Sesshomaru intanto prova a capire dove si trova

-Rin,aspetta qui, vado vedere cosa c'è sopra

mentre Sesshomaru prova a infilzare i flagelli al muro sente Rin che lo chiama,il demone corre immediatamente dalla sua amata che si trova ai suoi piedi

- cos'hai Rin?

Rin comincia a sentire il bambino che spinge per uscire dal ventre materno

-Sesshomaru

-che c'è stavolta?

- mi si sono rotte le acque

-che vuol dire?

- il bambino sta per nascere

Sesshomaru si mette per terra tendendo per mano la povera Rin

-Rin...andrà tutto bene...

-lo spero...non mi lasciare da sola

-non ti lascio...spingi

Rin comincia spingere più forte che può e Sesshomaru gli stringe la mano per tenerla calma...per la prima volta il demone si sente inutile...ora non può fare altro che starle accanto più che mai.

Il tempo passa ma la situazione si fa più complicata, Sesshomaru sente le urla delle persone all'interno dei giardini, Rin continua a spingere con tutte le sue forze

- non ci riesco sesshoamru

- dai Rin spingi...un'ultimo sforzo...ancora uno

Rin comincia a imprimire tutta la forza che ha nella spinta finale e alla fine il bambino esce.

dalle vesti di Rin si sente una vocina che urla a squarciagola e l'unica cosa che vedono e un braccino che spunta dalle vesti di Rin,Sesshoamru si gira verso al parete

-Rin

-si?

-occupati del bambino,io vado a controllare che succede ai giardini

-aspetta...

Sesshomaru spicca un salto formidabile per poi conficcare i flagelli sulla parete e farsi starda verso i girdini di Babilonia

- quell'odore, quell'odore appartiene ad'una sola creatura...ti fermerò mostro...lo gia fatto una volta...posso farlo di nuovo.

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Capitolo 14
*** Sesshomaru contro il Basilisco ***


Dopo la lunga scalata sulla parete della caverna Sesshomaru arriva nei giardini centrali attrverso un passaggio che collega la grotta alla struttura,Sesshomaru vede demoni e umani fuggire via dal mostro,alcuni lancieri persiani si avvicinano al demone

-per favore demone cane...ci serve il tuo aiuto,molte persone sono intrappolate all'interno dei giardini,vorremmo fare qualcosa per aiutarli ma purtroppo non possiamo fare nulla contro quella bestia enorme, ti prego aiutaci

-dove si trovano i cittadini intrappolati?

-sono sparsi per i giardini, molti sono stati intrappolati, da soli non riusciamo a salvarli

-daccordo, ora andate, qui ci penso

Sesshomaru vede allontanarsi i soldati di prima per poi dirigersi verso i piani superiori dei giardini.

Arrivato ai giardini superiori Sesshomaru vede alcune persone tenute in ostaggio all'interno di un campo di forza,davanti a Sesshomaru si trovano dei mezzodemoni appartenenti alla classe guerriera dei Mitriari :hanno dei capelli corti,indossano delle vesti di seta color pesca e pantaloni dello stesso colore, maneggiano una scimitarra di bronzo e uno scudo rettangolare con l'effigie di un grifone infuocato, Sesshomaru estrae le sue armi

- andatevene,se vi e cara la vita

i mezzodemoni si scagliano addosso al demone, Sesshomaru agita di nuovo le catene uccidendo i mezodemoni che con le loro spade hanno provato a uccidere il demone, il demone nota che la barriera e scomparsa, si avvicina agl'ostaggi

-andatevene

gli ostaggi fuggono via dal giardino superiore ormai messi in salvo.

dopo aver camminato un pò per i corridoi dei girdini si trova davanti ad'un portone, Sesshoamru prova a sollevarlo ma mentre lo solleva viene spinto contro un muro dal Basilisco, del mostro di vede solo la testa infilata nel buco creatosi dalla mancanza del portone:una testa marronne,con occhi color fuoco e zanne affilate, appena sesshomaru lo vede estrae i flagelli e comincia a lottare.

Sesshomaru agita i flagelli in continuazione mentre questo evita i morsi della terrificante luceretola,dopo averla colpita per un pò Sesshomaru nota che la creatura si sente stordita e comincia a saltargli sul capo e sbattendogli i flagelli sopra il cranio provocandogli molto dolore, Sesshomaru scese dalla testa del Basilisco e prova ancora ad attaccare il mostro, ma la lucertola con un colpo di testa distrugge il pavimento sottostante fcendo cadere il demone in un corridoio buio dove alla fine si vede una luce color fuoco e vedendo questa luce il demone comincia a muoversi verso di essa.

Arrivato alla fine del corridoio Sesshomaru si rotrova in un piccolo santuario, davanti a lui si trova un'altare di finissima pietra con un buco al centro che sprigiona una fiamma che emana una presenza enormemente potente e ancora più in là si trova una statua raffigurante un ventenne sulla schiena di un toro mentre sta per sgozzare quest'ultimo, il demone comincia a sentire delle voci provenienti dalla statua

-chi entra dentro il mio tempio senza alcun minima forma di rispetto per questo luogo?

-io

la statua comincia ad'osservare bene il demone

-tu sei il demone che chiamano Sesshomaru? tu non sei persiano vero?

- no,chi sei tu?

- io sono Mitra, dio persiano del fuoco , prima ho sentito la voce del Basilisco, non puoi ucciderlo con le tue attuali capacità, per uccidere quel mostro e anche i tuoi nemici ti faccio dono di una potente magia...ti faccio dono dell'Eferet, lo spirito del grifone di fuoco guardiano di Babilonia

all'improvviso la fiamma dell'altare avvolge il corpo di Sesshomaru, il demone assorbe le fiamme che lo avvolgono e le fa diventare sue.

Sesshomaru comincia sentire un caldo pazzesco come se stesse andando a fuoco, con la mano destra comincia a toccarsi il petto e con gl'occhi rossi e le zanne in vista dirige lo sgurdo verso la statua

- che cosa mi hai fatto?

- non ti proccupare demone, ti ho fatto un dono molto utile,usalo con cura miraccomando

- un'ultima cosa, come faccio a uscire di qui?

la statua gira la testa verso un muro

-vedi quel muro?, dietro ad'esso si trova un pozzo che collega ai girdini finali, per romperlo devi usare il potere di cui ti ho fatto dono

- daccordo

il demone si dirige verso il muro e gli tira un pugno con la mano destra ma senza successo

- non si rompe

- prova di nuovo ma stavolta colpisci il terreno e di Eferet

Sesshomaru carica il pugno verso il muro

- EFERET

mentre pronuncia la formula colpisce il terreno, il braccio destro e ricoperto da una fiamma che porta la forma della testa di un grifone grosso come il braccio, il colpo e così violento da polverizzare qualsiasi cosa tocchi nel raggio di cinque metri con un onda di fuoco incendiaria.

Distrutto il muro il demone risale il pozzo attraverso una corda che serviva a mandare giu un secchio per raccogliere l'acqua per le piante e per chi si voleva dissetare, arrivato in cima esce dal pozzo e arriva in cima dove si trovano i girdini finali, una sorta di giardino senza muri,finestre e come unico soffitto il cielo con le sue nuvole ,e piante che si trovano li sono di una tale bellezza che pochissime persone si possono permettere di vederle, ci sono rose che si muovono come se fossero vive, tulipani che cambiano continuamente colore, alberi da frutto che fanno frutti dalle qualità divine e fontane la cui acqua si dice che abbia capacità curative.

Sesshomaru sente di nuovo l'odore del Basilisco che sta risalendo le mura dei giardini per poi arrivare in cima e affacciarsi verso il demone

- credevo fossi morto per mano di quella caduta demone

- pensavi di uccidermi con così poco? sei solo uno stupido

- oggi mi mangio cane arrosto per pranzo

detto questo la lucertola mette l'intero corpo sulla paittaforma, Sesshoamru agita i suoi flagelli contro la bestia e la bestia tira zampate, morsi e fiammate dalla bocca nel tentativo di uccidere il demone,dopo un pò che il demone colpisce il mostro con i flagelli decide di farla finita a questo duello

-FURIA DEGLI DEI

Sesshomaru salta sopra al Basilisco e comincia a usare l'Eferet sulla testa del mostro finche non viene gettato per terra da quest'ultimo, il Basilisco carica la sua fiammata, Sesshomaru gli salta sulla testa e con le catene cerca di chiudergli la bocca, quando riesce a chiudergli la bocca il Basilisco prova a riaprirle prima di esplodere per mano del suo stesso attacco e passato qualche secondo le fiamme all'interno delle fauci esplodono tra le zanne del mostro provocando0gli la frattura della mascella e un buco enorme devastando in modo incredibile il cranio della bestia.

Sesshomaru scende dal basilisco ormai morto e appena scende sente la voce della dea Minerva

-vedo che hai ucciso il Basilisco, un'avversario piuttosto difficile da eliminare, la tua Rin la trovi all'entrata dei giardini, lo portata io li

Sesshomaru se ne va senza dare una risposta alla dea dirigendosi verso il luogo indicato da quest'ultima.

Il demone arriva all'entrata dei giardini, vede la sua compagna distesa con la schiena appoggiata ad'una colonna che tiene tra le mani un piccolo mezzodemone: essendo un mezzodemone nasce con i capelli gia formati, i capelli sono lisci ed'arrivano alla fine del collo, per il resto assomiglia tutto al padre apparte le orecchie da cane come quelle di inuyasha.

Rin vede arrivare Sesshomaru, il demone si avvicina a Rin e a quel piccolo esserino indifeso e si inginocchia verso di lei che gli porge il suo primogenito

- Sesshomaru, questo e il tuo erede...questo e tuo figlio

Rin passa il neonato nelle mani del padre, Sesshomaru si ritrova tra le braccia il propio erede che lo guarda fisso negl'occhi come se fosseri pieni di curiosità verso quella figura grandiosa, Sesshomaru si rivolge verso il piccolo mentre gli tiene la mano destra sulla nuca

-ciao

detto questo il piccolo stringe l'indice destro del padre con una di quelle sue piccole mani da neonato, Sesshomaru sorride vedendo quel gesto

- non riesco a credere che questo sia mio figlio, io che ho versato il sangue di moltissime vite, io che sono il principe di ghiaccio, io che sono una maledizione per questo mondo...alla fine ho avuto un figlio magnifico...e questo lo devo a te, mia dolce Rin

- Sesshomaru, non sei un mostro, non sei una maledizione, in giappone eri temuto e odiato dagl'umani, qui nel continente invece sei un'eroe amato da tutti...perchè ti definisci così?

il demone gira lo sguardo mentre ridà il piccolo a Rin per poi cominciare ad'alzarsi e voltarsi dall'altra parte

- ho bisogno di parlare con Minerva, torno subito

detto questo il demone si dirige verso il ponte che collega la città ai girdini lasciando la propia famiglia all'entrata della struttura.

Sesshomaru si ferma a metà del ponte e mettendo le mani sui bordi del ponte mente costui osserva le barche passano sotto di lui,la dea non tarda a farsi sentire

-Sesshoamru, oggi hai liberato la Persia da una terribile bestia, allora perchè ti vedo così afflitto?

Il demone comincia a gurdare i flagelli sporchi del sangue del Basilisco

- tu miai detto che queste spade erano di mio padre, come lo conoscevi?

- in futuro lo saprai, per'ora non ti dico nulla, per'ora goditi questa vittoria, la tua missione non'è ancora finita

deto questo la dea evoca un barbagianni gigantesco per poi volare via verso l'orizzonte.

Ma sulla torre di Babele il povero Palgea osserva la situazione grazie al telescopio della torre, utilizzato in passato dall'astrologo per osservare le stelle

- oggi e nato tuo figlio...da domani...saremo rivali.

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Capitolo 15
*** Pace ***


E mezzogiorno quando il demone rimane a fissare la dea che si avvia verso l'orizzonte,togliendo lo sguardo da Minerva ritorna indietro verso Rin,arrivato da Rin la prende tra le braccia mentre questa tiene il figlio in braccio

-dove andiamo Sesshomaru?

- ho trovato un posto dove possiamo stare a riposare

detto questo il demone s'incammina verso una stanza abbandonata dei girdini centrali che si trova dall'altra parte della struttura: la stanza e formata da una gigantesca piscina, una balconata che si affaccia sulla città e varie mobili come letti e armadi, in passato questa stanza era usata come reggia estiva per gl'antichi re persiani ma poi con le guerre romano-persiane vennero abbandonate nella loro segretezza.

Il demone posa Rin e il bambino s'un letto singolo con un lenzuolo di rara stoffa luccicante color lilla e un materasso talmente soffice che sembra di dormire s'una nuvola, dopo aver posato i due Sesshomaru si dirige sul balcone e appoggiandosi i gomiti sulla ringhiera comincia ad'osservare la città sotto il sole persiano.

Intanto Palgea osserva il demone col telescopio della torre di Babele e mentre guarda riceve la visita di un suo sottoposto, un'uomo alto, con barba e orecchini dorati indossa un copricapo blu formato da una corona d'orata con le punte triangolari che vanno in su, una veste blu con i bordi dorati con all'interno strisce ondulate colorate di nero, fusciacca, pantaloni blu e scarpe nere, nella fusciacca porta alla sua sinistra un'enorme scimitarra curva con il retro appuntito da due punte coi bordi curvati verso l'interno, costui giunge alle spalle di Palgea

- mio signore,porto notizie, il Basilisco e morto

Palgea continua ad'osservare il demone

- lo so, ho visto di persona il duello

- e pare che abbia imparato la tecnica dell'Eferet

Palgea si gira di colpo verso l'uomo

-cosa? l'Eferet? questa non ci voleva, dobbiamo fermarlo prima che capisca dove sono nascosto, prepara una truppa e dirigiti verso Susa,dobbiamo fermare questo straniero,ora va, e visto che sei un satrapo prendi il controllo della città

- ubbidisco

il satrapo se ne và via dalla stanza d’osservazzione, Palgea si stacca dal telescopio e si va a posare s'una sedia di legno e dopo essersi seduto comincia ad'osservare il soffitto

- non'ho nulla contro quel demone, però...

dalle vesti prende con al mano destra un pezzo di stoffa rosa sporco di sangue, l'astronomo comincia a fissarlo

- figlia mia, ricordo ancora quando nacquero i miei nipoti, belli come la madre, tuo marito era morto in battaglia e l'unica cosa che ho potuto fare per lui e dargli una buona sepoltura, non potrà più vedere quegli splendidi bambini, questo straccio apparteneva alla tua veste del giorno del tuo parto

Palgea si muove di nuovo verso il telescopio per osservare il demone e nota che Sesshomaru tiene in braccio il figlio mezzodemone, lo tiene con affetto e orgoglio tra le sue braccia di demone maggiore, Palgea comincia a parlare da solo

-Sesshoamaru...sei davvero fortunato,hai la fortuna di tenere tra le braccia il tuo erede, io invece non posso farlo perché non so dove si trovano i miei nipoti e questo vuol dire che non li posso abbracciare

all'improvviso una voce si fa sentire da lontano

-come sta mio fratello?

-sta bene,che ci fai qui Flavio?

- ero venuto a farti visita, ma vedo che non c'è nulla d'interessante,ciao, TRASPORTO DI CRONO

Flavio scompare nel nulla lasciando l'astronomo che ormai stanco si stacca dal telescopio

-devo uccidere Sesshomaru, solo così potrò riavere mia figlia.

Intanto il demone torna da Rin distesa sul letto, Sesshomaru si mette alla destra consorte mentre lui tiene il figlio in braccio

-guarda Rin,questo e nostro figlio

Sesshomaru ridà il piccolo a Rin che comincia a dondolarlo un pochino e comincia ad'osservare il piccolo

- Sesshomaru, guarda tuo figlio, ti assomiglia molto

- merito della madre, se non ci fossi stata tu lui non sarebbe mai nato

- come lo vuoi chiamare amore mio?

- Ryu...questo è il nome del mio erede

Rin si rivolge al piccolo

- Ryu, ti piace questo nome? ma certo che ti piace, questo nome te l'ha dato tuo padre, adesso e il momento di mangiare

Rin apre il suo kimono bianco fino a lasciare scoperto il seno sinistro lasciando che il piccolo si attacchi al seno per nutrirsi del nettare materno.

Sesshomaru si allontana ancora una volta diretto alla balconata per guardare la città sotto quel sole accaldato, il demone vede passare moltissime persone tranquillamente e vede persino giovani coppiette tenersi mano nella mano, Sesshomaru comincia a riflettere

- sarebbe stato bello vivere una vita tranquilla

la voce di Minerva interviene subito dopo

- se ucciderai Flavio potrai vivere la vita tranquilla a cui tanto agogni

- se lo uccido,non solo devo vivere un'esistenza tranquilla ma devi farmi anche tornare alla mia epoca...chiaro?

- certo, un patto è un patto

all'improvviso nella mente del demone sorge una domanda

- cosa mi sai dire di Palgea?

- parli dell'uomo che si trovava nel deserto?

-si

-ebbene questo è quello che so...molti anni fa, Roma iniziò una guerra contro l'impero persiano per il controllo delle vie commerciali in medio oriente,quando l'esercito romano prese d'assedio Babilonia per tre giorni, al quarto giorno i romani lasciarono la città ormai sconfitti dalle forze persiane, ci furono delle vittime tra la popolazione Babilonese, tra queste vittime ci fù una ragazza, secondo i miei calcoli quella era la figlia di Palgea, quando Flavio l'ha riportato alla vita gli ha promesso di poter riabbracciare la figlia

-capisco,sai dirmi altro?

-no

detto questo la dea si volatilizza dalla mente del demone lasciando Sesshomaru a fissare la città nella pace ottenuta dopo la morte del Basilisco.

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Capitolo 16
*** Susa ***


Passano tre giorni da quando Rin e Sesshomaru hanno cominciato a trovare un po’ di pace dopo la morte della lucertola infernale, i due dedicano il proprio tempo libero nel girare per Babilonia insieme al loro piccolo Ryu.

Ogni volta che girano per la città scoprono un angolo nuovo di Babilonia,ad'ogni passeggiata ricevono sempre regali dai mercanti e dagli abitanti della città per ringraziare il demone del coraggio con cui sfidò il Basilisco sulla cima dei giardini pensili di babilonia,i regali che ricevono sono vestiti,gioielli, e altri tributi che si possano fare ad un eroe.

Il sole splende alto su nel cielo di mezzogiorno e sotto di esso Sesshomaru  s'incammina di nuovo verso i giardini insieme alla sua famiglia, mentre la coppia passa per il ponte per andare ai giardini la dea Minerva si fa sentire in lontananza mentre questa vola verso di loro sopra al suo barbagianni gigante

- SESSHOMARU

dopo qualche secondo la dea atterra sul ponte scendendo dalla groppa del sacro volatile per poi avvicinarsi al demone

- come te la passi demone?

- bene

- tu Rin?

- benissimo

la dea nota il piccolo Ukyo tra le braccia della madre

- quello è vostro figlio?

interviene Sesshomaru

- si

- come si chiama?

- Ryu

- che bel nome, ma bando alle ciance, devo parlarti

- dimmi tutto

- ti devi dirigere ad est, nei pressi della città di Susa si trova l'accampamento di uno degli uomini di Palgea, si fa chiamare il Satrapo, costui a ricevuto l'ordine di conquistare Susa...anche se non sappiamo il motivo di quest'azione

- come ci arrivo da questo...Satrapo?

- aprirò un portale che ti condurrà nei pressi della città, fatti dare qualche informazione dal Satrapo sulla questione

- daccordo

la dea allunga la mano destra e con la mano aperta evoca per magia un portale color nero

- che la dea della fortuna sia dalla tua parte demone

il demone salta all'interno del portale senza riferire una parola di ringraziamento, il portale si chiude subito dopo

- mi scusi signora dea, interviene Rin

la dea si gira verso l'umana con il figlio il braccio

- cosa c'è Rin?

- volevo chiederle, perchè tra tutti i guerrieri avete scelto il mio consorte?

- vedi...molto tempo fa, esisteva un territorio chiamato Impero romano, la capitale di questo impero si chiamava Roma, in quest'epoca esiste ancora

- in quest'epoca? vuole dirmi che ci troviamo nel passato?

- la faccenda sarebbe un pò più complicata del previsto ma in sostanza sarebbe una cosa del genere,comunque...un giorno a est dell'impero,che per l'esatezza sarebbe l'impero romano d'oriente visto che poi l'impero si spaccò in due parti,arrivò un demone...con soldati,donne e bambini,una specie di popolo nomade

- questo demone era Sesshomaru?

- no...suo padre, Inutaisho

- hai conosciuto il padre del mio consorte?

- si

la dea si dirige verso il Barbagianni per poi salirci sopra, gira lo sguardo verso Rin

- devo andare umana, se vuoi raccontare questa storia a Sesshomaru fallo...abbi cura di te

Minerva spicca il volo in groppa al suo uccello per poi dileguarsi nel cielo Persiano.

Dopo qualche secondo il demone salta fuori dal portale ritrovandosi nei pressi della città di Susa dove li vicino scorre il fiume Tigri che insieme all'Eufrate circondano l'intera regione Mesopotamica, la città è difesa da altissime mura blu con sopra disegnati dei tori gialli, simboli protettori della città,il demone gira di continuo lo sguardo per cercare l'accampamento del Satrapo

ma purtroppo non vede nessun segno di un accampamento militare e decide così di dirigersi all'interno della città di Susa, il demone entra nella città senza che le guardie della città tentino di bloccarlo, anzi, lo lasciano passare volentieri dentro Susa, la città e piena di persone e di razze diverse ma che tuttavia e abitata per lo più da demoni che da umani,all'improvviso una voce maschile si fa sentire alle spalle del demone

- Sesshomaru

il demone si gira e alle sue spalle vede una figura interessate: un'essere alto due metri, pelle nera come il carbone,gambe e testa di uno sciacallo ma il tronco e le braccia come quelle di un'umano,un copricapo da faraone con strisce orizzontali blu e oro,zanne e artigli affilati come rasoi, un gonnellino egiziano bianco con una cintura dorata, due bracciali dorati che coprono mezzo avambraccio compresi i polsi e uno sguardo di ghiaccio propio come quello di Sesshomaru.

la creatura si avvicina a Sesshomaru

- e da un pò che non ci si vede Sesshomaru,vedo che porti ancora Tenseiga con te

Sesshomaru lo guarda  col suo sguardo di ghiaccio

- ci conosciamo?

- io ti conosco,a dir la verità conoscevo tuo padre

- cosa vuoi da me?

- volevo solo conoscere il figlio di un mio vecchio amico

la creatura gira le spalle e comincia a incamminarsi verso la porta della città

- aspetta

sentendo la voce di Sesshomaru la creatura si limita a girare lo suguardo verso di lui

- cosa vuoi principe di ghiaccio?

- tu odori di cadaveri e di tomba fresca...qual'è il tuo nome?

la creatura gira lo sguardo verso la porta della città

-...Anubi...dio Egizio dell'oltretomba

detto questo lo sciacallo nero esce dalla porta per poi sparire in mezzo alle affollate vie di Susa e non riuscendolo più a vedere decide di incamminarsi verso il centro della città.

dopo aver camminato per qualche minuto giunge al centro di una piazza di pietra sospesa da quattro ponti con sotto i canali per l'acqua, utili per filtrare l'acqua del Tigri all'interno della città, dalla piazza in poi le strade sono tutte sospese sui canali per l'acqua della città di Susa.

Arrivato nella piazzetta Sesshomaru vede da lontano un altissimo palazzo con tanto di giardini pensili, balconate gigantesche, torri di guardia è la punta piramidale, ma mentre guarda il palazzo alle sue spalle un mezzodemone  Mitriario cerca di attirare l'attenzione del demone

- mi scusi

il demone si gira verso il mezzodemone

- lei è Sesshomaru?

- si sono io

- so che sta dando la caccia al Satrapo

Sesshomaru estrae Bakusaiga

- come fai a saperlo?

- preferisce ascoltarmi...oppure mi vuole infilzare?

il demone rimette Bakusiga nel fodero

- bene...mi segua

il mezzodemone comincia a camminare verso il palazzo metre questo è seguito da Sesshomaru che continua a guardarsi attorno metre i due continuano a camminare

- vedo che lei e affascinato dalla città di Susa

- da dove vengo io non ci sono città così grandi

- da dove viene lei?

- Giappone

- Giappone? non nè ho mai sentito parlare

- è un paese che si trova più lontano dell'India

- capisco... c'è il deserto in Giappone?

- no...ci sono solo villaggi e montagne...nulla più

- sembra bello come paese,noi persiani abbiamo solo la sabbia...aumentiamo il passo,tra poco a palazzo si mangia.

dopo un pò arrivano davanti a un cancello di ferro presidiato da demoni Susani : il loro equipaggiamento e uguale a quello dei Mitriari con la solo differenza che sono armati di un piccolo arco ricurvo è una faretra di pelle cilindrico che si porta a tracolla che ha la capacità di contenere quaranta freccie ciascuna

una delle guardie, dall'alto di una torretta impugna l'arco puntandolo addosso ai due visitatori

- chi siete?

il mezzodemone estrae con la mano destra un'amuleto a forma di toro dalla manica sinistra che poi mostra all'arciere che esclama

- il toro di Susa...

l'arciere si rivolge a due lancieri posti ditro le mura del palazzo

- aprite la porta

le due guardie muovono due leve ancorate nel terreno che a loro volta sono collegate per mezzo di ingranaggi al cancello cosicchè possano aprire la porta al demone.

Dopo aver superato il cancello principale i due s'incamminano dentro il palazzo per poi salire le scale a chiocciola  entrano in'una stanza gigantesca dove ai lati sporgono delle colonne tutte allineate l'una accanto all'altra a distanza di un metro ciascuna, infondo alla stanza si trovano anche due di pietra dove sopra di essi sorge la statua di un gigantesco toro di pietra, il Mitriario si rivolge al demone

-  tra poco dovrebbe entrare il governatore della città...mi ha mandato a chiamarti

-  che cosa vuole da me?

-  te lo dirà lui tra poco...eccolo che sta entrando

da un'altra porta infondo alla stanza escono un'uomo e una donna che si tengono per mano, lui porta:una lunga barba nera, tunica e pantaloni verdi,stivaletti in pelle di capra, lunghi capelli neri e un'amuleto a forma di toro,lei:una lunga coda di cavallo, vesti rosse molto simili a un kimono femminile e un'anello d'oro.

I due individui si posano sui troni di pietra per poi sentire dell'uomo seduto chiamare il demone

- Sesshomaru...fatti avanti

il demone s'incammian fino ad'arrivare di fornte all'uomo vestito di verde

- tu chi sei?

- mi chiamo Pigiama e questa e mia moglie Rossane, sono il governatore...o per meglio dire il Satrapo di Susa

- tu sei il Satrapo?

- di certo siamo in due a cercare lo stesso Satrapo

- se anche tu sei un satrapo, potresti spiegarmi cosa sei per l'esatezza?

- certo...seguimi

Pigiama si alza dal trono

- miei sudditi...lasciteci soli

detto questo tutti le persone compresa la regina lasciano la stanza del trono con dentro solo il demone insieme a Pigiama

- vieni nelle mie stanze...devo mostrarti una cosa

il governatore entra nelle sue regali stanze seguito dal demone, la stanza e composta solo da un letto matrimoniale, una vasca termale costruita nel terreno e un balconcino che da la vista sui magnifici palazzi della città, il Satrapo di susa si rivolge al demone mentre questo si trova sul balconcino

- demone...vine qua

Sesshomaru raggiunge pigiama

- cosa vedi demone ?

- una città

-solo una città? io vedo più di una semplice città,io vedo...tante vite da proteggere...questo è un Satrapo

-arriva al dunque, cosa vuoi da me?

-devi fermare un'altro Satrapo...mio fratello...prende ordini da Palgea, un'astrologo Persiano

- gli sto dando la caccia, cosa sai su questi due

Pigiama rimane in silenzio per qualche momento

- Palgea...e mio nonno

appena sente queste parole Sesshomaru rimane freddo anche in questa situazione assurda

- davvero?

- propio così...e credo che l'uomo che si faccia chiamare il satrapo sia Artobazane...un mio amico d'infanzia

- capisco

- bene, appena sei pronto per partire fammi sapere, ora ti lascio solo

appena Pigiama lascia da solo Sesshomaru la voce della dea Minerva si fa sentira ancora una volta

- Sesshomaru

- cosa vuoi adesso?

- ho delle nuove richieste per te

- sentiamo

- quando avrai trovato il satrapo...uccidilo, da vivo non serve nulla, nè al mondo...ne all'Olimpo...ora va

- un'ultima cosa...hai detto che l'accampamento si trovava nei pressi di questa città

- lo so, la cosa che strana e che fino a qualche momento fa c'era, lo vista coi miei occhi

Sesshoamaru si dirige da Pigiama  che si trova sul trono di pietra

- Pigiama...dove si trova il Satrapo?

- circolano voci che il suo accampamento si trovi a sud di Babilonia, nella città di Uruk

sentito questo il demone s'incammina verso la porta per poi uscire dal palazzo con una sola destinazione...Uruk, l'antica città Sumera, ma mentre cammina verso ovest il demone viene assalito dà alcuni dubbi

- fino a qualche momento fa  c'era un accampamento militare...e ora non c'è più...questa faccenda si fa più complicata del previsto.

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Capitolo 17
*** Persepoli ***


Sono ormai passate sei ore da quando Sesshomaru si muove nel deserto Persiano verso occidente per raggiungere le rovine della città Sumera di Uruk

anche se il sole sta tramontando la temperatura rimane la stessa cocente senzazione sul corpo del demone di ghiaccio abituato al clima freddo delle terre occidentali e non hai terrificanti bollori aridi della Persia che gli fa pensare ogni momento di quell'inferno di fuoco

- che caldo...non mi aspettavo che in queste terre facesse così caldo

cammina di duna in duna fino ad'arrivare ad alcune rovine immerse nelle sabbie del deserto,il demone s'incammina all'interno della città di sabbia fino a vedere da lontano una Ziggurat, una sorta di piramide a gradoni con una stanza sacra che serve ad'onorare gli dei Persiani.

S'incammina in questa città illuminata dal tramonto fino ad'arrivare ai piedi della piramide, sente una presenza alle sue spalle

-che ci fai qui mezzodemone?

Sesshomaru e stato seguito dallo stesso Mitriario che si trovava a Susa

- mi hai beccato amico

- per quale motivo mi seguivi?

- anch'io sto cercando l'accampamento del Satrapo,noi due abbiamo la stessa missione

- la mia missione è un pò più diversa dalla tua

- forse...ad'ogni modo non riesco a capire per quale motivo Il Satrapo si dovrebbe accampare coi suoi uomini in queste rovine,prima si accampano a Susa...è poi fuggono qui ad Uruk...la faccenda non mi convince

all'improvviso Sesshomaru avverte un'aurea fortissima proveniente dall'alto della Ziggurat, Seshomaru si rivolge al mezzodemone

- nascondiamoci

i due corrono a nascondersi dietro una casa in rovina anche se il mezzodemone non capisce il motivo di questa azione

- perchè ci siamo nascosti?

- semplice, io di questa storia del satrapo non ci ho ancora capito nulla...ho bisogno di sapere di più

dall'alto della piramide Sumera esce Palgea ma stavolta senza avere con se il suo cannone magico, l'astrologo stringe il pugno destro come se stesse tenendo in mano qualcosa

- come ti chiami mezzodemone?

- perchè vuoi saperlo?

- perchè non posso chiamarti di continuo mezzodemone, come ti chiami?

- Bagoa

- bene...adesso stiamo a vedere che succede

i due tornano a osservare l'astrologo Persiano,Palgea scende dalle scale della Ziggurat fissando con interesse quelle che tiene nella mano chiusa

- finalmente potrò rivedere la mia bambina...ora devo solo andare a Persepoli per poter recuperare l'altro pezzo

dopo aver sceso le scale l'astrologo gira verso la casa dove si nasconde Sesshomaru e comincia a tenere un'espressione allegra

- venite fuori,non voglio farvi alcun male

passa un minuto ma nessuno dei due vuole uscire alo scoperto

- che strano...avrei giurato di sentire delle voci provenienti da quella direzione

Palgea volge spalle alle casa per poi cominciare a camminare verso il deserto

-oggi fa davvero caldo,meglio se vado a Persepoli il più in fretta possibile

detto questo Palgea crea un portale, Sesshomaru si rivolge al Mitriario

- Bagoa...ci vediamo a Persepoli

- che vuoi fare Sesshomaru?

- vado a fare quattro chiacchiere con il mio nuovo amico

il demone esce allo scoperto, ma quando vede Palgea entrare nel portale si lancia anche lui dentro di esso.

Palgea cade fuori dal portale ritrovandosi su una strada in mezzo al deserto, quando si rialza da terra vede in lontananza una città in preda alle fiamme

- per gli dei Persiani,quale pazzo sta dando fuoco alla città di Persepoli?

Palgea corre lungo la strada per Persepoli:ai alti della strada si vedono le case dei contandini che vivono nei pressi della città,lunghi canali d'irrigazione e campi di grano dove i contadini tagliano i raccolto e lo regalano in dono al Satrapo di Persepoli

il Persiano corre fino ad'arrivare alle mura della città,sudato e col fiatone per la corsa, è talmente stanco che non può fare a meno di appogiare le mani contro il muro e riprendere fiato

- egh...egh...egh...per gli dei...egh...era da tempo che non mi facevo una corsetta così lunga

mentre il Persiano riprende fiato qulacuno lo prende per il colletto della sua veste Persiana per poi essere preso per il collo con la amno destra di qualcuno per poi notare che quella figura è Sesshomaru

- Palgea,che ci fai in questa città?

- noi due siamo nemici...perchè te lo dovrei dire?

Sesshomaru stringe ancor di più la presa

- perchè se non me lo dici...rivedrai tua figlia...ma nel regno dei morti

- tu...come fai a conoscere questa storia?...ma certo...i crudeli dei di Roma...avrei dovuto sapere che combattevi per la gloria dell'olimpo

- non combatto per la gloria dell'Olimpo...combatto contro un essere simile a un vecchio nemico

- credi davvero che Flavio sia come Naraku?

Sesshomaru lascia la presa sul collo dell'astrologo,Palgea cade di schiena sul terreno polveroso

-che ne sai tu di Naraku?

- Flavio...ce ne ha parlato

palgea si rialza da terra

- ci ha detto che...

una voce si fa sentire in lontananza

- stai parlando di cose che riguardano soltanto noi...mio caro Persiano

Sesshomaru alza lo sguardo verso il cielo del tramonto e vede il gemello cavalcare il bianco cavallo alato Pegaso

- TU...

- gemellino...come va?ti sei divertito con il Basilisco?

- che intenzioni hai Flavio?

- intenzioni? secondo te ci vogliono delle intenzioni per fare qualcosa?...le mie intenzioni sono quelle di creare un nuovo mondo in cui le vecchie divinità saranno dimenticate e dove io regnerò sovrano...ma putroppo tu non condividi il sogno della PAX ROMANA e per questo devi morire

- di cosa stai parlando pazzo?

- presto capirai...se cambi idea la mia offerta e sempre valida..ciao...TRASPORTO DI CRONO

detto questo Flavio scompare nel nulla lasciando solo il povero Palgea che si rivolge al demone

- non puoi fermarmi demone...sono troppo vicino al mio obiettivo...COMETA

Palgea si sposta ad'una tale velocità che diventa persino più veloce di sesshomaru,l'astrologo supera le mura di Persepoli per poi ritrovarsi davanti ad una gigantesca struttura

- e qui dentro...me lo sento...la chiave del cannone di Babele e mia

mentre prova ad'entrare nella struttura il Satrapo si trova davanti a lui

- Palgea...ho trovato cio che cercavi

detto questo il Satrapo consegna nelle mani dell'astrologo una chiave d'argento a forma di torre di Babele

- finalmente...ora posso tornare a Babilonia

un portale gli si apre davanti e lui ci salta dentro, Sesshomaru prova a correre finche anche lui non si trova davanti a questa grande struttura quadrata dove  il Satrapo si porge davanti ad'essa

- tu sei il Satrapo?

- esatto..ti è piaciuto lo scherzetto dell'accampamento di Susa?

- l'accampamento era un'inganno?

- certo...sai...e davvero facile ingannare una divinità Romana...perchè combatti per loro?

- questi non sono affari tuoi, dov'è Palgea?

il Satrapo estrae dalla cintura la sua Sciabola che lui tiene con entrambe le mani

-in questo momento si sta dirigendo verso la torre di Babele...ma non arriverai mai in tempo per fermarlo

Sesshomaru estrae i flagelli

- lo vedremo.

Il Satrapo comincia a tirare fendenti con la sua Sciabola,Sesshomaru risponde all'attacco muovendo i flagelli ferendo così Il Satrapo che si accascia per terra sanguinante

-  dimmi quali sono i vostri piani e avrai salva la vita

Il Satrapo comincia a rialzarsi da terra sanguinante

- mai

-come vuoi

ricominciano a combattere ma il Satrapo e talmente messo male che appena muove il primo passo si accascia di nuovo per terra per poi essere messo in ginocchio da Sesshomaru che con la mano destra gli tiene ferma la nuca con lo sguardo rivolto verso il terreno

- per quale motivo avete messo un finto accampamento?

- Palgea doveva prendere tempo per recuperare dalla Ziggurat la chiave delle aule segrete della torre di Babele

- continua

- dopo che tu l'hai seguito gli ho consegnato una seconda chiave

- spiegami questa storia delle chiavi

- vedi la struttura alle mie spalle? li troverai tutte le risposte che cerchi

il demone lascia il Satrapo ad'agonizzare pieno di sangue per terra diringendosi all'interno della grande stanza davanti a lui.

Appena entra al'interno della stanza non può fare che ammirare l'interno della struttura: un pavimento in marmo nero,centinaia di colonne l'una accanto all'altra anch'esse in marmo nero e infondo un trono in marmo nero, comincia a camminare dritto,davanti a lui ma arrivato vicino al trono trova un muro che porta l'immagine di una torre altissima e dopo aver compreso le parole del Satrapo decide di uscire dalla stanza nera.

Dirigendosi fuori dall'edificio il demone volge lo sguardo verso il cielo

- minerva

Sesshomaru invoca il nome della dea che subito se la trova di spalle

- cosa c'è Sesshomaru? hai scoperto qualcosa?

- forse ho capito dove si trova Palgea,sai niente di una certa torre di Babele?

- se non sbaglio la torre di Babele e quella torre gigantesca al centro di Babilonia,perchè pensi che sia lì?

- prima il Satrapo mi ha rivelato che Palgea ha rimediato due chiavi,credo che centri qualcosa con quella torre

finita la frase sente una presenza che si sposta velocemente verso di lui fino a fermarsi tenendo lo sgurdo sul terreno e le mani appoggiate alle ginocchia

- Sesshomaru...ho corso per un bel pezzo per le dune del deserto per arrivare fin qui, perchè mi hai detto di venire qua?

- forse non c'è bisogno di uccidere Palgea...Minerva

- cosa c'è?

- devi creare un portale che mi conduca dalla mia famiglia,devo avvertire Rin di restare al sicuro

- restare al sicuro?

- ho visto un disegno su un muro

interviene Bagoa

- quale disegno?

- stelle...una torre con sopra un cielo stellato,forse vuol dire qualcosa

interviene Minerva

- stelle?...per tutti gli dei...Sesshomaru devi andare subito da Rin

- c'è qualcosa che non va?

- la torre col cielo stellato...stasera e la notte di Hammurabi

- la notte di cosa?

interviene Bagoa

- la notte di Hammurabi...la chiamata del re

- cosa sarebbe la notte del re?

- la notte del re è un antichissimo rito che non si usa dai tempi di Dario il grande,questo rito consiste nel poter utilizzare la torre di Babele come una porta per il paradiso

- non sembra una cosa così cattiva

-aspetta non ho finito di raccontare...se la porta del paradiso viene tenuta aperta per troppo tempo c'è il rischio che i morti ritornino sulla terra...è questo non deve accadere

- dannazzione...devo andare subito a Babilonia

Minerva crea un portale

- Minerva...trova un modo per rallentare Palgea,Bagoa...convoca il Satrapo di susa e digli di diregersi verso la torre di Babele

- per quale motivo Pigiama si dovrebbe muovere verso al torre?

- fidati di me

- va bene

- ci vediamo a Babilonia

Minerva e Bagoa rispondono all'unisono

- d’accordo

Sesshomaru si lancia dentro il portale diretto verso Babilonia con un solo quesito in mente...quale collegamento ci può essere tra Flavio e Naraku.

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Capitolo 18
*** Duello nella torre di Babele ***


Grazie al portale della dea Minerva il demone giunge nella stanza segreta dei giardini pensili di Babilonia,proprio vicino al letto dove dorme il piccolo Ryu,all'improvviso nella stanza arriva Rin

- Sesshomaru

il demone si gira verso la sua compagna

- Rin, va tutto bene?

- si...hai visto fuori cosa sta succedendo?

- intendi in città? sono appena tornato a Babilonia passando per un portale, non ho visto nulla

- capisco, hai presente quell'alltissima torre nel centro della città? dalle nuvole sopra la punta della torre si vedono di tanto in tanto delle strane colonne di luce

all'improvisso Sesshoamru si avvicina verso Rin

- Rin, prendi il bambino e di agli abitanti di non avvicinarsi per nessun motivo alla torre, temo che il potere della torre stia per essere liberato

- il potere della torre, di cosa stai parlando?

- e una lunga storia, se vuoi che qli abitanti di questa città si salvino di a loro di non avvicinarsi per nessun motivo al mondo di avvicinarsi a quella dannata torre, capito?

- ho capito,puoi spiegarmi che sta succedendo?

- temo che che questa città stia per essere spazzata via, ci vediamo

- aspetta

non riesce a dirlo in tempo che gai Sesshomaru spicca un salto verso il tetto di un palazzo li vicino per poi sparire tra i tetti di Babilonia.

Intanto Palgea si trova al centro dei sotterranei della torre di Babele mentre tiene tra le mani le chiavi che gli servono per liberare i veri potere della torre,inserisce le chiavi in sue fessure che si trovano sopra ad'un altare a forma di grifone, dall'interno dell'altare compare sulla schiena del grifone una porticina segreta,Il Persiano infila la mano destra nell'incavo della statua per poi tirare fuori una pergamena con delle scritte Persiane che comincia a pronunciare lui stesso

- coi poteri concessi a me da Hammurabi, antico re di Babilonia, libero i poteri della torre di Babele, poiché io ne faccio da padrone, nella notte del re invoco Hammuarabi cosicché possa far tornare da me coloro che sono morti,che i morti tornino alla vita...che mia figlia e suo marito facciano ritorno per vedere i loro nipoti ormai grandi e forti ritornino a vedere i miei nipoti cosicché alla fine possa vivere felice insieme alla mia famiglia.

- fermati,non puoi controllare la torre di Babele...i suoi poteri sono fin troppo forti per essere controllati da un umano

Palgea si gira di spalle per poi vedere Sesshomaru davanti a lui

- sei stato bravo Sesshomaru, sei riuscito a trovarmi

- fermati Palgea, non costringermi a usare la forza

- ormai e troppo tardi, la torre e stata attivata e nessuno può più fermarla ormai...nessuno,neanche tu potrai impedirmi di portare in vita mia figlia

- so come ti senti Persiano,anche la mia compagna e morta...ben due volte,capisco il dolore che provi,ma a differenza di me tu stai aprendo le porte del regno dei morti, TU STAI PER APRIRE LE PORTE DI UN MONDO A CUI NESSUN UMANO E PERMESSO VARCARE

- e anche se fossi così? ormai il dolore e divenuto troppo forte per poterlo tenere dentro...Sesshomaru, lascia che ti faccia vedere il potere dell'ultimo astrologo di Persia.

Attorno a Palgea comincia a formarsi una luce talmente forte che il demone deve usare le mani per pararsi la vista da quella luce abbagliante,la luce comincia ad'affievolirsi rivelando il nuovo aspetto di Palgea: un'elmo Persiano che copre il capo e un velo in cotta di maglia che copre il volte di Palgea, un'armatura in acciaio a piastre che copre tutto il corpo,un matello viola con l'immagine della torre di Babele e il suo cannone che porta sempre sopra la spalla destra, alla vista di questa trasformazione il demone sente vibrare Bakusaiga per poi fissare la zanna

- vuoi che ti estragga? va bene

il demone estrae Bakusaiga davanti allo sguardo del Persiano

- vorresti veramente usare una semplice spada contro di me? sono in netto vantaggio se non lo sai

- per quanto acciaio tu fossi ricoperto ti farò a pezzi ugualmente

- questo e tutto da vedere, COMETA DI ALGOL

Palgea usa la stessa tecnica con la quale ha ucciso Shippo ma stavolta su Sesshomaru, Sesshomaru riesce a evitare il colpo ma Palgea continua a sparargli addosso dal centro della stanza e il demone e costretto a girargli intorno per evitare i colpi

- non posso continuare così, devo avvicinarmi a Palgea,ma come posso fare?quella non'è un'arma da fuoco normale,ci sarà pure un modo per non farlo sparare

il demone continua a evitare i colpi dell'astrologo

- per quanto tempo riuscirai a resistere demone? i miei poteri sono illimitati

all'improvviso la voce di Minerva si fa sentire nella testa del principe

- Sesshomaru

- cosa c'è?

- ho scoperto qualcosa che ti potrebbe  tornare utile contro il Persiano

- parla

- Palgea è un'astrologo, forse il suo punto debole sta nella torre

- torre? ma certo, il suo potere sta nella torre, il suo cannone e alimentato dalla luce delle stelle, ma come fa a ricevere le luci della notte se ci troviamo sotto terra?

mentre corre Sesshomaru gira lo sguardo verso tutte le direzioni

-devo correre verso Palgea, devo giocare il tutto per tutto

sesshomaru comincia a correre verso il Persiano a tutta velocità, ma prima che il Persiano spari un'altro colpo Sesshomaru salta sopra la testa del persiano, una debole luce colpisce gli occhi del demone,un foro a forma di mezzaluna, mentre il demone si trova a mezzaria sopra palgea gli risponde

- ho capito il tuo punto debole Palgea

- cosa?

- preaparati, EFERET

il demone comincia ad'avvicinarsi al suolo e mentre cade il braccio destro e avvolto dalla testa del Grifone Persiano, dopo aver preparato il colpo durante la caduta tira il pugno infuocato sull'elmo di Palgea facendolo inginocchiare dal dolore,ritornato sul suolo Palgea si rivolge al demone mentre quest'ultimo si trova di spalle

- cosa mi hai fatto? il mio cannone si è spento

- semplice...ho capito che il tuo punto di forza si trova nelle notti stellate,quando mi trovavo a qualche metro sopra la tua testa ho notato che c'era un buco dalla quale filtarava la luce della luna, in quel momento ho capito anche che la tua armatura e inutile per difendersi, anche da un semplice pugno, quell'armatura serve solo per convertire la luce della luna in un'arma

Palgea si rialza da terra

- complimenti, sei più furbo di quello che credevo, adesso farò sul serio, PIANO FINALE

detto questo uno strano terremoto circonda la torre, il soffito si apre lasciando in alto solo la vista del cielo notturno, Sesshoamru guarda in alto

-  che diavoleria e mai questa?

- questo e il vero potere della torre di Babele, e questo potere mi appartiene

finite queste parole si scopre che il terreno non'è altro che una sorta di ascensore gigantesco, il pavimento spinge i due verso l'alto finchè non'arrivano alla cima della torre, Sesshomaru non riesce a credere al panorama che lo circonda: nuvole...attorno a lui solo le nuvole, sotto di lui la città di Babilonia, sopra di lui le stelle e la luna

- ti piace lo spettacolo demone? sarà l'ultimo cosa che vedrai prima di morire

- non credo propio

Sesshomaru comincia a correre verso l'astrologo ma mentre il demone prova a colpirlo Palgea evita il colpo saltando nella direzione alle sue spalle, demone contro umano,spada contro cannone,colpo dopo colpo nessuno dei due vuole cedere anche se entrambi sono seriamente feriti

- ti vedo stanco Sesshomaru

- parla per te

i due continuano a combattere senza neanche preoccuparsi delle loro ferite,fino a quando il demone non decide di farla finita una volta per tutte

- EFERET

il potente colpo di Sesshomaru finisce sullo stomaco del Persiano che rotola lontano per colpa dell'urto con il Grifone di fuoco situato nel braccio del demone, Sesshomaru si accorge che il cannone di Palgea e scappato di mano mentre quest'ultimo e stato colpito dal demone

- e il momento di farla finita con questo scontro,FURIA DEGLI DEI

il demone comincia a correre verso Palgea che ormai a raccolto il suo cannone da terra, il Persiano disperato continua a sparare comete contro il demone

- NON PUOI FERMARMI,SONO TROPPO VICINO A RIVEDERE MIA FIGLIA

il demone ignora le parole dell'astrologo ormai vicinissimo al suo avversario e con la spada inalzata verso il cielo

- EFERET

detto questo il demone colpisce Palgea con Bakusaiga,un mortale fendente fiammeggiante...dall'alto verso il basso.

Il Persiano cade a terra sanguinante,un gigantesco squarcio ha dilaniato il suo corpo

- Sesshomaru

il demone viene attratto da quella voce sofferente e arrivato da lui comincia a guardarlo dall'alto quasi volesse dire che il vincitore e lui

- cosa c'è?

- mi hai battuto

- controvoglia

-perchè dici controvoglia?

- non avevo alcuna intenzione di farti del male,se devi morire...rispondi ad'un'ultima domanda?

- vuoi sapere come Flavio ha conosciuto Naraku?

- esatto

- bene, il tuo gemello ci ha raccontato di un mezzodemone che tu e una compagnia di guerrieri riusciste a sconfiggere molto tempo fa...ma quando Flavio ci ha liberato l'equilibrio del tempo e stato alterato e il mondo e tornato indietro di circa settecento anni

- si lo so, quand'ero in India Flavio me la spiegato mentalmente, ma questo cosa c'entra con Naraku?

- devi sapere che il tuo gemello crede di poter controllare Naraku e di utilizzarlo per sconfiggerti

- non può utilizzarlo...lo uccidemmo molto tempo fa

un'altra figura entra nella conversazione

- questo non cambia nulla

Sesshomaru si gira alle sue spalle

- Flavio

- ciao Sesshomaru,vorresti sapere come lo conosciuto? te lo dirò solo perchè sei il mio fratellino...quando eri in Giappone, tu e la compagnia di Inuyasha stavate dando la caccia a Naraku, io intanto vi osservavo dall'Olimpo,quando seppi dell'esistenza di Naraku rimasi incuriosito da questo essere fatto di solo male,ora che è morto vorrei dargli la possibilità di entrare nel mio gruppo non ti di spiace vero?,vero?, vero?,vero?,ve...

- e come pensi di riuscirci?

- ti ricordi che Palgea voleva far tornare i vita sua figlia?

all'improvviso nel cielo stellato si forma una spaccatura nera

-che cosa stai facendo Flavio?

- quello che ti dicevo prima...riporto alla vita Naraku

- che cosa?

- hai capito bene,la torre di Babele e stata progettata non solo come osservatorio...ma anche per essere utilizzata come collegamento tra il regno dei vivi e quello dei morti...è ora se non ti dispiace arriva una vecchia conoscenza

- credi davvero che io te lo permetta?

- no, ma non sarai mai abbastanza veloce per potermi fermare

da quella spaccatura nel cielo precipita sul terreno un ammasso di carne viola, Sesshomaru non riesce a credere a quello che è appena successo davanti a lui

- non'è possibile...

- non ti preocuppare Sesshomaru, quello è Naraku,adesso me lo porto via

Flavio si avvicina all'ammasso di carne in cui dentro si trova Naraku

- adesso vi ammazzo tutti è due

Sesshomaru corre incontro al fratello con in mano Bakusaiga ma Flavio si teletrasporta scomparendo nel nulla

- dannazione, mi è sfuggito

- Sesshomaru

Sesshomaru rivolge lo sguardo verso Palgea per poi sollevargli la testa

- non parlare sei debole,resisti ancora un pò

- ormai sto morendo, non c'è più nulla da fare

- ho chiamato tuo nipote affinchè ti vedesse un'ultima volta

- se lo hai conosciuto veramente dimmi come si chiama

- Pigiama, e il Satrapo di Susa

- allora l'hai conosciuto veramente?

Palgea estrae dall'armatura un pezzo di stoffa sporco di sangue

- quando lo vedi dagli questo

- che cos'è?

- è un pezzo di stoffa appartenente al vestito usato durante il parto dei mie due nipoti da parte di mia figlia,dagli questo

Palgea consegna l'ogetto nelle mani del demone

- digli che mi dispiace...che mi dispiace che non'ho pensato a loro quando avrei dovuto,sento che non mi perdoneranno mai

- non ti preoccupare, ti hanno gia perdonato

- quella spaccatura nel cielo non c'è più, le stelle sembrano così luminose stasera, addio demone, e stato bello...conoscerti,un'ultima cosa...spero che tu e la tua famiglia siate felici...addio

per il Persiano rimane un'ultimo sospiro...e nulla più, il collo e tirato all'indietro, la mani vengono a contatto col terreno e gli occhi chiusi, Sesshomaru lascia andare quel collo freddo che prima teneva sollevato con la mano

- ora potrai stare con tua figlia...per tutto il tempo che vuoi

da dietro il demone spunta Minerva con un vaso tra le mani

- Sesshomaru, è giunto il momento di intrappolare l'anima nel vaso

- non c'è ne sarà bisogno

il demone comincia a incamminarsi verso il bordo della torre per poi lanciarsi nel vuoto come se nulla fosse

- spero che mi possa fidare di te demone

dice la dea vedendo Sesshomaru lanciandosi dalla torre di Babele.

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Capitolo 19
*** una decisione critica ***


Flavio giunge sull'Olimpo con quel pezzo di carne viola che tiene sulla spalla destra,dopo aver posato il bozzolo di carne Flavio si siede sul trono del re degli dei,da lontano giunge Marte

- Flavio

- che c'è Marte?

- ho fatto chiamare il resto della squadra come mi hai detto te? li faccio entrare subito?

- si, stavolta Mechamaru c'è?

- si

- falli entrare

Marte va a chiamare la squadra dei dieci che arriva subito nella sala del trono, il primo a parlare è Flavio

- salve a tutti, vi devo informare che Palgea è morto e che presto Sesshomaru giungerà in Fenicia, Anakaris, Brenno, Annibale, vi vedo tristi

Interviene Anakaris

- Palgea...ero un nostro compagno, voleva solo riportare alla vita sua figlia,che gli dei d'Egitto possano farlo riposare con la figlia che amava tanto

intrviene Annibale

- quel Persiano ha combattuto contro il principe di ghiaccio, ma alla fine è caduto è per questo dobbiamo vendicarlo, che Astarte ci aiuti contro quel demonio

Interviene Brenno

- era un mio amico, non possiamo rimare con le mani in mano,dobbiamo uccidere Sesshomaru...ad'ogni costo, sempre che Odino c'è lo permetta

Interviene Flavio

- ben detto, ci dobbiamo impegnare, TUTTI, o moriremo...uno dopo l'altro, dov'è Mechamaru? doveva gia essere qui, sai per caso dov'è quella ferraglia ambulante?

- no,eppure gli avevo detto di salire

- sei sicuro che prima fosse qui?

- sicuro, lo visto prima coi miei stessi occhi

- se lo dici tu...comunque sia dobbiamo intervenire il più infretta possibile, Sargon,ritorna in Fenicia e preparati a ricevere l'accoglienza di mio fratello

Sargon assume uno sguardo malvagio

- con immenso piacere,quando avrò finito con lui...mi dovrai riempire d'oro

- sempre che tu riesca ad'ucciderlo

- tu prepara i soldi, al resto ci penso io

detto questo Sargon scende le scale dell'Olimpo diretto in Fenicia

- Anakaris,brenno

- si Flavio?

- dirigetevi verso i Giardini pensili di Babilonia, andate a vedere cosa fa mio fratello è tenetemi informato sulla situazione, appena capisce che lo state spiando fuggite,siamo intesi?

- si

detto questo i due si volatilizzano verso verso Babilonia

- per voi altri non c'è niente,quando sarà il momento vi farò chiamare, adesso lasciatemi solo con il mio nuovo amico

- si

il resto della squadra scompare nel nulla lasciando Flavio ai suoi pensieri

- perfetto,tutto procede secondo i piani, se riesco portarmi Naraku dalla mia parte avrei un vantaggio in più verso mio fratello.

mentre Flavio Prepara un nuovo piano sesshomaru si dirige verso i giardini Pensili di Babilonia, dopo mezz'ora di cammino il demone nota che nelle strade nei pressi della torre non c'è anima viva e durante questo silenzio il demone comincia a pensare

- brava Rin, ha fatto come ti ho chiesto...questo silenzio...mi riporta la mente a ricordi lontani

durante quella camminata silenziosa per tornare dalla sua compagna i ricordi di quel viaggio che la portata lontano da lei si fanno sentire nella testa del demone

INIZIO FLASHBACK

comincia a ricordare di quel viaggio con Ha-Un e jaken,comincia a ricordare di quella camminata in mezzo al deserto persiano, ricorda il caldo del sole, le dune cocenti, l'aria afosa...e il continuo lamentarsi di jaken

- Padron Sesshomaru,quanto ancora dovremmo andare avanti?

- se te ne vuoi andare fa pure,ormai non mi rimane più nessuno da difendere

- forse possiamo tornare al villaggio di vostro fratello per riprenderci la piccola...

all'improvviso Sesshomaru si volta verso Jaken

- ormai non posso più tornare da lei, lo lasciata alle cure di mio fratello, non perchè mi ero stancato di lei, ma perchè non posso permettermi che le succeda qualcosa...non di nuovo

Sesshomaru ricomicia a camminare in mezzo al deserto seguito da Jaken

- padron Sesshomaru...sbaglio ho vi sta crescendo la barba?

- Jaken...ti senti quando parli? non può crescermi la barba, quella roba accade solo agli umani e ai demoni inferiori di sesso maschile

il principe si porta una mano verso il viso

- il mio viso è completamente lisc...

all'improvviso la sua espressione fredda cambia in un'aria di impressione sconvolgente, Sesshomaru si accorge che hai lati del viso sente qualcosa di ruvido

- questa non può essere peluria, io sono un demone maggiore, eh impossibile

- come avete detto padrone?

Sesshomaru si stacca di uovo dai suoi pensieri

- no nulla, avanziamo verso occidente

- certo padrone

FINE FLASHBACK.

Dopo aver camminato per un pò Sesshomaru giunge sul ponte dei giardini Pensili di Babilonia, il demone nota che sulla struttura ci sono molte persone che si trovano sul ponte, a fatica le persone riescono a camminare l'uno di fianco all'altro per il semplice motivo che si comincia a stare stretti, il demone con un salto sorvola il ponte senza che nessuno si accorga della sua presenza, Sesshomaru entra nei giardini pensili di Babilonia, comincia a camminare lentamente verso le stanze dei giardini finchè ad un certo punto sente la voce del piccolo Ukyo, Sesshomaru affretta il passo finchè non arriva alle stanze ,vedendo il bambino piangere dentro la culla lo prende per poi tenerlo tra le sue forti braccia

- hei Ryu,calmati, va tutto bene, ora c'è tuo padre qui con te

tenendolo tra le braccia comincia a camminare un pò per la stanza finchè alla fine il piccolo non si addormenta, il padre  rimette il figlio nella propia culla e fatto cio si spoglia dei sandali e del gonnellino rosso per poi immergersi nella piscina al centro della stanza, mentre il demone si sposta in acqua Rin entra nella stanza in fretta e furia

- Ryu

Rin si avvicina alla culla per vedere se va tutto bene

- che strano, fino a cinque minuti fa mi sembrava di averlo sentito piangere

- ci ho pensato io a calmarlo

Rin si gira verso la vasca per poi vedere il suo amato

- ah Sesshomaru, com'è andata?

- bene, ci ho pensato io a far calmare Ryu, tu vai a dormire al piccolo ci penso io

- preferirei rimanere ancora sveglia

- daccordo, gia che ci sei perchè non'entri in acqua?

- vorrei, ma c'è un problema

- quale?

- non...non so...non so nuotare

- non sai nuotare? per tutto il tempo che sono stato via non sai ancora nuotare?

 all'improvviso Rin abbassa il volto come se fosse avvolta da una nube di tristezza

- il tempo che sei stato via

- mmh?

Rin alza lo sguardo verso il suo amato

- dimmi...hai mai pensato a quanto avrei sofferto per questa tua scelta?

Sesshomaru esce dalla vasca, indossati sandali e gonnelino si rivolge verso Rin

- si...ci ho pensato, ma ho anche pensato che tu avresti meritato una vita migliore,una vita tranquilla...una vita senza di me

- senza di te?

- esatto, rifletti per un momento, fin da quando ti ho riportato in vita non'hai fatto altro che passare da un pericolo all'altro, quando stai con me passi sempre in mezzo ai guai, l'altro giorno siamo stati scaraventati via da un Basilisco un lucertolone grosso quanto il Fuji che sputava fuoco e fiamme da quelle sue terribili mascelle

- come vedi sono salva

- sei salva...e questo è gia un miracolo, ma se continuerai a starmi accanto prima o poi ti accadrà qualcosa di spiacevole, ma purtroppo io

- tu cosa?

- non posso fare a meno di te e di Ryu

il demone comincia ad'avvicinarsi a Rin e trovandosi di fronte a lei gli alza il viso tenendo due dita sul mento di lei per poi guardarla negli occhi

- non posso fare a meno del tuo amore, sei l'unica persona che mi abbia reso felice in una vita fredda...e senza calore

detto questo i due si baciano teneramente

- Rin, andiamo a dormire

- certo

i due si dirigono verso il letto quando all'improvviso un profumo enebriante si fa sentire dalle narici del demone

- Rin

- che c'è amore mio?

- sento una presenza nelle vicinanze, torno subito

Sesshomaru si direge fuori dalla stanza, percorrendo le scale che portano in cima ai giardini pensili di Babilonia, arrivato nei giardini segreti di Babilonia Sesshomaru si guarda in giro finchè alla fine non vede Anakaris nelle vicinanze di una strana palma che emana un profumo dolcissimo con uno scatto demoniaco si trova dietro al Faraone puntandogli i suoi artigli alla gola

- non muoverti o sei morto

- tu devi essere Sesshomaru, ma lo sai che il tuo aspetto e migliore di quello che pensavo? persino io,il Faraone,sono stupito da questa cosa

- ti manda Flavio?

- mi ha mandato qui per spiare te e la tua famiglia

- tutto qui? di anche al tuo amico di uscire dai cespugli

- esci Nordico, ci ha smascherati

brenno esce da alcuni cespugli che si tovavano a qualche metro all destra del demone, il druido si rivolge a Sesshomaru

- come ci hai trovati?

- ho seguito l'odore del tuo amico, profuma di fiori

Interviene Anakaris

- per l'esatezza profumo di oli per imbalsamazione, non di fiori

Sesshomaru comincia a stringere di più la presa sul collo del Faraone, Anakaris si rivolge a Sesshomaru

- demone, il tempo dei giochi è finito, lasciami andare o assaggerai l'ira del Faraone

- non so il significato della parola che hai detto, ma di certo la tua ira non vale molto è sopratutto non capisco perchè sei completamente bendato, sei gravemente ferito o cosa?

- sono una mummia tornata in vita dall'oltretomba , BENDE AVVOLGENTI

all'improvviso alcune bende della mummia cominciano ad avvolgersi al braccio destro di Sesshomaru, lascia andare la presa su Anakaris è alla fine quest'ultimo spicca un salto atterando propio vicino al Druido, le bende continuano ad avvolgere il braccio del demone finchè questo evoca l'Eferet per liberarsi il braccio dalla morse delle bende di lino, il faraone non riesce a credere a suoi occhi

- Per Osiride, hai visto Brenno?

- si ho visto, vediamo se gli piaciono le basse temperature

Brenno congiunge le mani quasi stesse pregando per poi far in modo che l'acqua dei tubi di irrigazione cominci a ruotare intorno alle sue mani

- sei pronto demone?

- quando vuoi

i due cominciano a correre l'uno verso l'altro ognuno preparando le propie mani allo scontro

- speri davvero di potercela fare contro i mei artigli umano? non sarà sconfitto da un banale trucco con l'acqua che vale meno di niente

- non cantare vittoria così facilmente demone, ARTIGLI DI GHIACCIO

l'acqua che vorticava attorno alle mani si trasforma in un paio di artigli dall'aspetto di ghiaccio posizionate sulle unghie di Brenno, i due si feriscono l'un l'altro,Sesshomaru al fianco destro e Brenno viene ferito al torace squarciando così la pelliccia dell'orso con cui Brenno usa per vestirsi

- complimenti occhi d'oro, hai degli artigli niente male

- anche tu sei bravo rosso

finito di parlare i due si inginocchio per via del dolore delle loro ferite, Anakaris corre in aiuto del druido

- c'è la fai ad alzarti nordico?

- non ti preoccupare per me, vattene e pensa a salvarti

sentite queste parole Anakaris fa in modo che le sue bende si avvolgano da sole attorno alla ferita del povero Brenno per poi caricarselo con un braccio sulla spalla destra, Il Faraone rivolge lo sguardo verso Sesshomaru

- per'ora goditi la vittoria demone di ghiaccio...ci rincontreremo

Anakaris si volta dalla parte opposta

-  la prossima volta non sarai così fortunato

finita la frase Anakaris si butta giu dai giardini con il nordico in spalla.

Finito il duello Sesshomaru prova a rialzarsi, ma l'artigliata ricevuta da Brenno continua procuragli dolore ma alla fine riesce a sollevarsi e comincia a camminare verso le scale quando all'improvviso un odore di tomba si fa sentire alle sue spalle

- un'altra vittoria per il grande Sesshomaru

Sesshomaru si gira verso la voce con la mano tenuta sulla ferita

- hai vinto... ma se non ti fai curare sarà peggio per la tua salute

- ti ho gia visto a Susa... mi hai detto che il tuo nome e Anubi...se non ricordo male

- ricordi perfettamente, figlio del grande generale cane, sono venuto qui affinchè ti dia un consiglio

- che tipo di consiglio?

- prima di dirtelo ho bisogno che ti faccia una domanda...che vita sceglieresti per tuo figlio?

- che vita sceglierei? la migliore che ci sia

- dopo aver risposto alla mia domanda ora posso darti il mio consiglio...Invoca Minerva dagli tuo figlio e chiedile di trovare dei buoni genitori adottivi per il tuo erede

sentite queste parole Sesshomaru rimane quasi perplesso dalle parole dello sciacallo

- CHE COSA?

- suvvia calmati

- CALMARMI? CALMARMI? TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE MI CHIEDI, QUEL MEZZODEMONE E' NATO DALL'AMORE TRA ME E RIN, E OSI CHIEDERMI UNA COSA DEL GENERE?

- pensaci bene, se lui continuerebbe a viaggiare con voi alla fine diverrebbe un nomade è non più il figlio di un principe, e questo quello che vuoi per lui? e questo il futuro che vuoi dare al tuo giovane figlio?

- ci devo riflettere

- daccordo, ti consiglio di parlarne con Rin, è pur sempre la madre di tuo figlio

Sesshomaru se ne va, lasciando da solo lo sciacallo quando all'improvviso appare Minerva

- Anubi, non dovresti essere tra le piramidi?

- è tu non divresti essere sull'olimpo? oh, gia dimenticavo Flavio ha catturato la maggiorparte degli dei dell'Olimpo, ma a quanto vedo alcuni sono fuggiti a gambe levate

- risparmia il fiato mangiatori di cadaveri, piuttosto,vorresti davvero prendere il giovane Ukyo come figlio adottivo? tu hai tanti figli in Egitto, dimmi perchè avere un figlio che non proviene dal tuo seme

- queste cose le devo spiegare a Sesshomaru è non a te, comunque sia adesso devo tornare nel mio regno...ci vediamo

Anubi sparisce nel nulla

- forse è meglio se me ne vado anch'io

detto questo Minerva se ne va dai giardini pensili lasciando il demone con una domanda...che cosa dovrà farsene ora del bambino? la risposta non tarderà ad arrivare.

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Capitolo 20
*** la scelta di Sesshomaru e la partenza per la Fenicia ***


Una discesa lenta...nulla più, ad ogni gradino che il demone scende una domanda continua a ripertersi nella sua testa...qual'è sarà la scelta giusta e quale quella sbagliata? ogni passo è un turbinio di pensieri che non trova pace.

dopo aver sceso le scale Sesshomaru si dirige con passo lento verso le stanza da letto e quando ci arriva la prima cosa che vede e Rin con in braccio il piccolo Ryu

- Sesshomaru,cos'è successo prima? o sentito dei rumori

- mi sono scontrato con due guerrieri ma sono riuscito a cacciarli via

- capisco

all'improvviso Rin si accorge della ferita di Sesshomaru

- oh cielo, cosa ti è succeso?

- e solo un graffio niente di che

Sesshomaru comincia a muoversi verso il letto, comincia tenere la mano sulla ferita per poi sedersi sopra al letto preocupato dalla domanda che sta per fare alla sua amata

- Rin

- cosa c'è?

- siediti vicino a me, devo dirti una cosa

Rin va a sedersi sul letto lasciando il piccolo Ryu nella culla

- cosa c'è amore mio?

- Rin...che cosa faresti se qualcuno ti chiedesse di concedergli tuo figlio affinchè questo sconosciuto possa dargli una vita migliore di quello che possa fare tu?

- se questa persona è buona posso darglielo

- capisco

- dove vuoi arrivare con la domanda di prima?

- daccordo, te lo dirò...Rin... dobbiamo separarci da nostro figlio

- stai scherzando non'è vero? dimmi che stai scherzando

- non scherzo...dobbiamo lasciarlo a qualcun'altro

Rin si sente sconvolta dalle parole del suo amato, si alza da letto e si dirige verso la culla del figlio, arrivata li guarda il figlio addormentato per poi toccargli una guancia

- Sesshomaru...ti ricordi quando ti dissi, dove vai tu andiamo anche noi?

- si...me lo ricordo bene

- ora come ora non vorrei separarmi da nostro figlio, c'è almeno un motivo per questa tua richiesta?

- uno...è uno soltanto...Naraku

Rin si gira in direzione del demone

- come?

- hai capito bene...è tornato

Rin comincia a muoversi verso il letto è tornata li si getta tra le braccia di Sesshomaru in preda alle lacrime

- lo so che sembra impossibile ma questa è la realtà, tu mi stai seguendo in questo viaggio ed è giunto il momento che tu sappia il motivo di questa impresa, vedi, ti ricordi quell'individuo che ha distrutto il villaggio di mio fratello? quel brigante è mio fratello...gemello

Sesshomaru solleva la testa di Rin dal suo petto

- dai, suvvia, ora calmati,finchè ci sarò io nessuno potrà farvi del male

- intendi me è nostro figlio?

- certamente, io non posso badare a tutti è due mentre sono via a combattere questa nuova minaccia...è per di più adesso è comparso Naraku

- come ha fatto a giungere fin qui? e per caso stato quel fratello di cui mi hai parlato?

- si propio lui, quando ero sulla torre di Babele ho visto un ammasso di carne viola, penso che quello sia Naraku

- capisco, perchè non mi hai parlato di questo tuo fratello gemello?

- io non sapevo neanche della sua esistenza fino a dieci mesi fa, quando lo scoperto mi sono sentito come se mio padre mi avesse voluto proteggere da qualcosa

- secondo te voleva proteggerti da lui?

- forse, chissa

Sesshomaru toglie le mani da Rin e togliendo lo sguardo da lei comincia a fissare il balcone davanti a lui

- Sesshomaru, ho deciso, darò nostro figlio alla quella dea che ti segue giorno per giorno, ma ad una condizione

- quale?

- che tu uccida il tuo fratello gemello, la colpa di tutta questa storia e sua, promettimi che ucciderai lui e quel maledetto di Naraku

Sesshomaru torna a guardare negli occhi rin per poi baciarla teneramente

- te lo prometto, li ucciderò entrambi con Bakusaiga

- grazie adesso andiamo a dormire,sono così stanca

- certo

i due s'infilano sotto le coperte nella speranza di poter prendere sonno dopo questa discussione.

Intanto sull'Olimpo Flavio osserva seduto sul trono di Giove il bozzolo di carne che continua a muoversi da circa un'ora

- avanti, esci da li Naraku, ESCI

 a quest'ultima parola segue la fuoriscita di Naraku, tutto nudo e con una confusione tale da non capire neanche quello che sta succedendo, Naraku si guarda attorno per capire la situazione

- dove sono? che posto è questo? l'ultima cosa che ricordo è che mi trovavo negl'inferi

- per fortuna non hai perso la memoria

al suono di quella voce Naraku si gira si scatto per poi vedere Flavio tranquillamente seduto sul trono

- spero che la cicatrice dell'Olimpo non ti abbia fatto troppo male

- Sesshomaru

- Sesshomaru, che buffo eh? infondo non me la prendo se mi hai scambiato per il mio caro gemello

- gemello? che storia è mai questa?

Flavio si alza dal trono e comincia a camminare lentamente verso Naraku

- mi presento...il mio nome è Flavio, Flavio Augustolo Ottaviano, figlio di Inutaisho, il servitore dell'impero Romano d'Oriente ed Occidente, fratellastro di Inuyasha e soprattutto fratello gemello del glaciale principe dei demoni

- che cosa? tu saresti il fratello gemello di Sesshomaru?

- si, non'è incredibile? non ti senti come un bambino felice?

- tu hai qualcosa che non va nella testa vero?

si, sono completamente pazzo, ma apparte questo....ti va di fare un accordo con me?

- che genere di accordo?

- se mi aiuti a uccidere Sesshomaru io in cambio posso darti quello che vuoi

- quello che voglio?

- quello che vuoi,qualsiasi cosa tu desideri io te la darò

i due si fissano per un pò fino a che Naraku non fa una richiesta che all'apparenza sembra assurda

- desidero...la sfera dei quattro spiriti

- daccordo

- che intendi dire?

- intendo dire che l'avrai

- e stata distrutta, come fai a riprenderla?

- semplice...visto che non si può recuperare, la faremo ricostruire

- e una follia, nessuno la può costruire, conosci la leggenda che riguarda la sfera?

- certo, la sfera venne creata per mano di una sacerdotessa orientale di nome Midoriko,durante un combattimento moltissimi demoni si erano alleati tra di loro per abbattere Midoriko, mentre stava per essere sconfitta richiamò tutte le forze spirituali che aveva per sigillare i demoni, e con loro lei e da quest'unione naque la sfera dei quattro spiriti

- vedo che sei istruito

- modestamente so più cose di te, comunque...accetti la mia offerta?

- ci sto

- bene, ora ho qualche possibilità di uccidere mio fratello, per prima cosa,perchè non ti metti dei vestiti? non voglio vedere uomini nudi sulla mia montagna daccordo?

attorno a Naraku si forma una nube di miasma velenoso per poi scomparire e ritrovarsi addosso i suoi vecchi vestiti  di quando fu sconfitto da Sesshomaru e dalla squadra di Inuyasha

- adesso che sei vestito, puoi conoscere il mio alleato, MARTE

dalle scale giunge Marte che con curiosità si reca di fronte a Flavio

- che c'è?

- volevo presentarti il nostro nuovo alleato,Naraku

Marte si rivolge verso Naraku

- ciao

- ciao

interviene Flavio

- adesso che vi siete presentati potete scendere le scale, girare a destra è andarvene fuori dai coglioni

- daccordo, seguimi mezzodemone

Marte se ne va seguito da Naraku e mentre scendono le scale Naraku si rivolge a Marte

- senti, come fai a stare a gli ordini di quello la?

- non sono a suoi ordini, siamo alleati

- alleati?

- certamente, dei due io sono quello serio, mentre lui è quello che scherza, ride,offende, e che ha un successo strepitoso con le donne, io invece ho avuto un'amante mortale è da lei ho avuto due figli, Romolo e Remo, ho avuto anche altre donne e altri figli, ma questa è un'altra storia

- insomma, Sesshomaru ha un fratello gemello, non riesco a credere che non nè abbia mai parlato a nessuno

- non ha potuto farlo, fino a qualche mese non sapeva nulla neanche lui

- come si sono incontrati?

- questa ti piacerà, lo stesso giorno in cui fece a pezzi quel Kohaku Flavio si è diresse al villaggio è fece fuori una sacerdotessa di nome Kaede, all'improvviso giunge suo fratello accompagnato da una donna umana, Flavio  e quell'altro se le danno di santa ragione finchè Flavio non vine sconfitto e torna qui a stipulare un'alleanza con me

- continua

- e per finire a mandato 5 dei dieci ad ammazzare un gruppo di guerrieri capitanato da un mezzodemone

appena sente l'ultima parola Naraku si blocca d'improvviso

- un mezzodemone?

- esatto, gli altri erano un'arciere, una guerriera con un gatto enorme, una sorta di sacerdote e un demone volpe, alla fine sono stati ammazzati, e stato piuttosto facile

- interessante

- si lo so, ma adesso andiamo, ti faccio fare una visita dell'Olimpo

detto questo i due scendono le scale andando a vedere il resto della montagna.

il Giorno dopo, a Babilonia il sole splende sui giardini Pensili mentre questa è in parte coperta dall'ombra della torre di Babele, entrambi dormono profondamente quando all'improvviso sesshomaru non sente una voce

- Sesshomaru

all'improvviso il demone si sveglia all'interno di un sogno, si trova in mezzo ad una nebbia bianca molto simile ad una nuvola nella quale risuona una voce familiare a Sesshomaru

- Sesshomaru

- padre...siete voi?

- si sono io, ascoltami, ho tante cose da dirti è così poco tempo per farlo, adesso rimangono solo otto membri della squadra dei dieci, il prossimo componente della squadra si chiama sargon

- sapete per caso dove si trova?

- ad ovest dell'Impero Persiano si trova la Fenicia, ti ricordi le storie che ti raccontavo da piccolo?

- assolutamente, se non sbaglio mi raccontaste che la Fenicia è un regno di mercanti che commerciavano con moltissimi popoli ma apparte questo non ricordo altro

- molto bene, adesso devo andare ma prima devo dirti una cosa

- dite

- fai in modo che i flagelli rimangano insieme a te, solo tu puoi controllarli, solo tu puoi domarli, per adesso ti saluto

- aspettate, ho bisogno di fare un'ultima domanda

- dimmi

- voi sapete che sono padre di un mezzodemone vero?

- si

- e che per lui potrei anche morire per salvarlo?

- si

- gli ultimi avvenimenti mi hanno fatto venire in mente una cosa...devo tenermi mio figlio oppure darlo ad altri genitori cosicchè possa vivere una vita felice?

- un vero padre decide solo il meglio per i propi figli, so che farai la scelta giusta, ti chiamo io

Sesshomaru apre gli occhi, si alza dal letto e si dirige verso il balcone notando il blu della notte in contrasto con la luce dell'alba che saòe poco a poco da oriente, il fiume che passa sotto il ponte poco a poco si colora di tutte le sfumature dell'alba, il demone rimane a fissare il fiume appogiato al muretto del balcone finchè non sente qualcosa sulla spalla che alla fine non'è altro che la mano di Rin anche se lui lo aveva gia capito dall'odore di lei che si avvicinava, si gira e comincia a fissarla negl'occhi

- Sesshomaru

- lo so....è arrivato il momento

Sesshomaru ritorna in stanza per poi avvicinarsi alla culla del piccolo e prendere in braccio il propio erede, Sesshomaru si rivolge a Ryu che lo guarda con quei occhioni gialli, con il figlio al seguito si dirige sul ponte dove due figure a lui familiari lo stanno aspettando, continua a camminare e camminare ma ad ogni passo il pensiero di aver fatto la cosa giusta lo assaliva sempre più anche se ormai la decisione e stata fatta, Sesshomaru si ferma davanti ad uno dei due individui

-Sesshomaru,hai fatto la tua scelta?

- si Minerva, ti affido mio figlio cosicchè la mia discendenza sia al sicuro, ma prima c'è una cosa che devo fare

Sesshomaru tiene Ryu con la mano sinistra mentre con l'indice della mano destra gli incide una mezzaluna con l'atiglio velenoso, il bambino comincia a piangere e a strillare dal dolore per poi passarlo in mano a Minerva

- fai in modo di darlo a qualcuno in grado di poterlo allevare come un degno erede della casata degli Inutaisho

- non ti preoccupare so gia a chi affidarlo

Minerva  passa il bambino tra le braccia dell'altra figura divina

- non ti preoccupare me ne prendo cura io

- stai attento Anubi, quello è mio figlio

- in tal caso dovrò allevarlo come si deve

- sarà meglio per te

- diverrà un grande guerriero, tale quale a suo padre, adesso io vado

detto questo lo sciacallo se ne va col primogenito di Sesshomaru tra le braccia, interviene Minerva

- adesso dovrei andare anche io, il prossimo componente si trova ad Ovest in Fenicia, raggiungi la città di Tiro li comincierà la tua missione

all'improvviso Sesshomaru nota una figura che si avvicina sempre di più

- finalmente è arrivato

- parli di Bagoa?

- si, eccolo che sta arrivando

Bagoa arriva  di fronte al demone

- Sesshomaru, perchè mi hai fatto venire a Babilonia?

- volevo che Pigiama vedesse Palgea prima di morire, Palgea era suo nonno

- davvero? poveretto

- comuqnue sia dagli questo

Sesshomaru estrae da una tasca interna del gonnellino il pezzo di stoffa datogli dal Persiano

- che cos'è?

- apparteneva alla figlia di Palgea, mi chiese di darlo a Pigiama, Pigiama è uno solo dei suoi nipoti, Il Satrapo era suo fratello non suo amico

- glielo dirò, grazie di tutto demone, senti...tra qualche mese io parto per Petra, potremo incontrarci li se ti va

Interviene Minerva

- non ti preoccupare Bagoa, Sesshomaru viaggerà ancora per molto tempo, ed'è probabile che vi incontrerete ancora una volta

interviene Palgea

- grazie, vi ringrazio per aver aiutato la Persia, grazie di tutto

Interviene Sesshomaru

- non perdere tempo con i ringraziamenti, torna dal tuo signore e fai quello che ti ho detto

- daccordo, ci vediamo

Bagoa se ne va lasciando Minerva e Sesshomaru da soli

- è ora che io vada a controllare la situazione in Fenicia

all'improvviso un Barbagianni spunta da nulla posandosi sulla spalla sinistra del demone

- il mio Barbagianni ti aiuterà a raggiungere Tiro, adesso vado, salutami Rin

detto questo Minerva sparisce nel nulla lasciando soli Sesshoamru e e l'uccelo sacro alla dea, l'uccello spicca il volo indicando al demone la via da proseguire

- Sesshomaru

una voce si fa sentire dietro le spalle del demone

- Rin, ho dovuto farlo per il suo bene

- lo so, un giorno lo rincontreremo

- ma per ora e meglio tenerlo fuori dalla nostra vita, adesso andiamo

- si

senza guardare in volto Rin Sesshomaru comincia a incamminarsi  verso la porta principaledella città, tutto sembra apposto quando all'improvviso Sesshomaru sente una voce nella sua testa

- Sesshomaru

- Palgea

- grazie a te sono libero, ti sto palando dal regno dei morti,volevo solo dirti grazie,grazie per avermi liberato da questo dolore,adesso me ne vado, ma non dico addio, vi guarderò da lassù quando le stelle risplendono maestose, quando non saprai cosa fare rivolgiti alla volta stellata, io sarò sempre con te

- grazie di tutto, astrologo

detto questo nella sua mente Sesshomaru continua indisturbato il suo cammino nella speranza che un giorno sconfigga Flavio e Naraku e sopratutto la speranza di rincontare suo figlio e di sapere un giorno le sue vere origini.

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Capitolo 21
*** sulla strada per Tiro ***


Ancora una volta il caldo si fa sentire,senza sosta, senza pietà...e con almeno quarantacinque gradi al sole.

Sesshomaru, il principe di ghiaccio fà a fatica a rimanere sotto il sole cocente, anche se continua a camminare con la sua classica aria da demone di ghiaccio non riesce a dimenticarsi il caldo torrido del medioriente.

Per Rin invece non fa alcuna differenza, che ci sia la pioggia o il sole per lei basta stare con il suo compagno e sapere che suo figlio stia bene  dove sta ora, camminano di terra in terra, passando di nuovo per la via Regia passando il deserto e raggiungendo la città di Rabbah, continuano a Nord verso Bostra e Damasco,uno dei punti importanti per le vie commerciali in tutto il Medioriente per poi passare ad Ovest verso le città di Hazor, Dor e Hakko.

Lungo la strada i due vedono mercanti con carovane di cammelli dove sopra di essi si trovano borse, pacchi e cestini contenenti merci di vario genere come gioielli,stoffe e spezie. Rin rimane affascinata dallo spettacolo che si presenta intorno a lei: insieme a Sesshomaru cammina sulla costa Fenicia dove ad est si vedono le dune del deserto mentre ad Ovest si trova il mare, lungo le coste della fenicia vengono portate mercanzie di ogni genere tra cui la più importante, la Porpora.

I due camminano vicino alla costa Fenicia dove propio in quel momento si sente un vento freschissimo portato dal mare, Rin si rivolge a Sesshomaru

- che bel venticello fresco, adesso farà meno caldo, tu non riesci a sopportare il caldo, vero?

- no Rin, io sono un demone cane delle terre occidentali, la mia razza non'è abituata alle alte temperature, per questo adoro l'inverno, il solo freddo mi fa sentire come a casa mia.

- io invece so sopportare quasi tutte le temperature, basta stare vicino a te e mi sento benissimo.

- non riesco ancora capire come fai stare sotto questo sole senza soffri...

Sesshomaru si ferma di colpo

- che c'è Sesshomaru?

- sento la presenza di molti individui, fragore di armi e soprattutto....odore di sangue, nascondiamoci dietro quella duna.

i due corrono verso una duna li vicino dove dietro di essa trovano un riparo,i due si sdraiano sulla duna sabbiosa, Rin rivolge lo sguardo verso il suo amato

- che succede Sesshomaru?

- non lo so di preciso, però ho sentito un forte odore di sangue, d'ho un'occhiata

il demone tira fuori la testa, in lontananza scorge un plotone di legionari romani seguiti da alcuni uomini in catene attaccati l'uno all'altro, il centurione a capo del plotone si ferma all'improvviso, porta un elmo romano con una folta criniera rossa su di esso, un pettorale in acciaio con tanto di spalliere a scaglie , una cotta di maglia di qualità superiore ai semplici legionari, un lungo mantello rosso, un gonnellino rosso, sandali e un spada al fianco sinistro.

- truppa, la città di Tiro non'è lontana da qui, ancora uno sforzo e saremo in città tra poco tempo.

- scusi signore.

una voce si fa sentire alle spalle del centurione.

- cosa c'è soldato?

- signore, potremo riposarci per un pò? siamo stanchi è il caldo peggiora solo la situazione.

- daccordo, fermiamoci qui, Minerva deve dirci dove incontrare il famoso Sesshomaru.

- Sesshomaru signore?

- si, propio lui, a quanto pare gli dei vogliono l'aiuto di un guerriero veramente bravo.

- gia, da quando Flavio a preso il potere sull'Olimpo gli dei sono spaventati dal fatto che un demone abbia preso possesso del trono di Giove.

- capisco.

- puoi andare soldato.

- signor si signore.

il soldato comincia a muoversi verso la spiaggia quando all'improvviso un Barbagianni si fa notare su nel cielo, il centurione avvista l'uccello su nel cielo mentre questo scende sempre più giu fin che non tocca terra e si trasforma nella sua forma reale

- Minerva, finalmente sei arrivata.

- centurione Orione, noto che sei a dir poco accaldato.

- accaldato? e da giorni che ci spostiamo di villaggio in villaggio sotto il sole Fenicio, di giorno il caldo e la notte il freddo, quando pensi che possa arrivare il famoso eroe di cui tutti parlano?

- è più vicino di quello che credi.

la dea gira lo sguardo verso la duna in cui sono nascosti Sesshomaru e Rin

- TU NE SAI QUALCOSA, VERO SESSHOMARU?

il demone si alza facendosi vedere dalla dea e da tutti i soldati davanti a lui

- SCENDI DA LI, TI VOGLIO PRESENTARE UNA PERSONA

Sesshomaru si gira verso Rin che si trova distesa sulla sabbia come per nascondersi

- vieni quassù Rin,abbiamo visite

Rin si alza di fretta per poi salire la duna ed arrivare vicino a Sesshomaru

- chi sono?

- non lo so, ma chiunque siano hanno a qualcosa che fare con Minerva, seguimi

- si

Sesshomaru effettua un salto che lo manda direttamente di fronte alla dea

- Sesshomaru...è passato un mese dall'ultima volta che ci siamo visti, ti piace la Fenicia?

- ha le sue bellezze questo paese, non perdiamo tempo in cose inutili, che cosa puoi dirmi sul prossimo componente?

- molte cose, il prossimo che dovrai sconfiggere è sargon.

- Sargon?

- esattamente, prima che fosse intrappolato sargon era un mercante Fenicio veramente crudele, l'unica cosa che gli importa a questo mondo è il denaro...non'ha alcun rispetto per la vita umana...e certamente non ama nessun'altro che non se stesso, ques'uomo ti aiutera nella tua missione.

interviene il centurione

- mi chiamo Orione, sarò il suo logotenenente finchè potrò...ò almeno finchè vorrà.

- logotenente?

- certo, io comando i miei uomini e lei comanda me.

-capisco, se le cose stanno così dovete seguirmi fino a Tiro.

- sarò felice di accompagnarla signore, anche noi siamo sulle tracce di Sargon.

- ancora meglio, voi seguite i miei ordini e andrà tutto bene, comunque, cosa sapete di Sargon?

- sappiamo che Sargon sta comprando grosse quantità di armi nella città di Tiro,che poi le vende via mare verso la Grecia, l'Egitto, la Sicilia e Cipro, mentre via terra vende armi e mercenari in Palestina e nel regno dei Nabatei.

- bene, per prima cosa dobbiamo entrare a Tiro senza essere scoperti.

- a questo ci ho gia pensato, vede quegli uomini in catene che ci portiamo dietro?

- si, quindi?

- dall'aspetto sembrano schiavi, ma in realtà sono dei soldati addestrati a prendere informazioni dal nemico.

- in pratica sono delle spie giusto?

- esattamente.

- hai dimenticato una cosa fondamentale,le nostre vesti ci farebbero scoprire subito.

- le nostre vesti signore?

- esatto...non credi che se l'aspetti un'attacco da parte nostra?

- gia è vero...non ci avevo pensato, e adesso che facciamo?

- dobbiamo trovare qualcuno che abbia dei vestiti Fenici, o per lo meno qualcuno che ci possa aiutare a entrare in città.

Interviene Minerva

- se  per quello non c'è alcun problema, Sesshomaru, ti ricordi di una creatura di nome Argo?

- parli del mezzo delfino che mi diede un passaggio per l'India?

- propio lui, dovrebbe essere gia in mare aperto.

i tre cominciano a fissare il mare cercando con lo sguardo una nave romana appartenente alla creatura marina, Minerva si rivolge a Sesshomaru.

- vedi qualcosa Sesshomaru?

- vedo una nave in lontananza...è per di più sento un forte odore di pesce fresco.

- a che distanza si trova la nave?

- circa qualche miglio di distanza, non saprei dirtelo con precisione.

- capisco,vorrà dire che dovremmo aiutare Argo ad arrivare qua un pò più in fretta, come hai capito che quello era Argo?

- semplice, dal pesce.

- il pesce?

- certo, i delfini si nutrono di grandi quantità di pesce.

- ah...è tu come fai a saperlo?

- forse te lo dirò un'altra volta.

detto questo i ricordi del demone cominciano a riaffiorire nella sua mente.

INIZIO FLASHBACK

qunado Sesshomaru si trovava nel periodo Sengoku era gia passato da queste parti col suo servo Jaken, camminava tra il deserto è il mare,tra i ricordi del passato e i dubbi del domani mentre il cielo era colorato con tutti i toni di un degno tramonto mediorentale.

Jaken lo seguiva sempre ma stavolta la fiducia nel suo padrone si affievoliva sempre di più...poco alla volta, un giorno mentre era seduto su uno scoglio intento a ricordare le esperienze passate insieme a Rin, all'improvviso dall'acqua spunta un delfino, il cetaceo si avvicinò a Sesshomaru che se ne stava da solo su quello scoglio, lo sguardo del demone si incontrò con i neri occhi del delfino.

- che cosa vuoi da me? sparisci.

il delfino cominciò a punzecchiare il demone che cominciava a sentirsi irritato dalla cosa.

- se vuoi vivere ti consiglio di smettere inutile essere inferiore.

il delfino smise di punzecchiare il principe di ghiaccio, si allontanò un pò da Sesshomaru e cominciò a fissarlo nei suoi occhi color oro.

- ho capito, se vuoi rimanere rimani...tanto non ho niente da fare.

il delfino si avvicinò al demone quasi volesse scrutare l'animo di quest'ultimo, i due si fissarono a lungo finchè non fu il principe a parlare per primo.

- sai...mi ricordi una persona che ho conosciuto un pò di tempo fa ...una bambina per l'esatezza.

all'improvviso Sesshomaru sentì una presenza fastidiosa.

- è stato interessante parlare con te.

Sesshomaru si alzò in piedi facendosi raggiungere sullo scoglio da il suo fastioso servo

- Padron Sesshomaru.

- cosa vuoi Jaken?

- forse ci dovremmo incamminare.

appena finì di parlare Jaken vide dallo scoglio il delfino.

- che bel pesciolino che abbiamo oggi, magari c'è lo mangiamo per stasera, una fiammata del mio Nintojo e sarà subito pronto per essere mangiato.

Jaken preparò il bastone a due teste per uccidere il povero cetaceo quando all'improvviso vennè bloccato dal padrone.

- fermati subito Jaken.

- è la cena di stasera padron Sesshomaru?

- io non sono costretto a mangiare il cibo di questo mondo per rimanere in vita.

Sesshomaru cominciò ad allontanarsi verso il deserto

- stasera ti nutrirai di qualcos'altro,puoi pescare tutti i pesci che vuoi, ma quel delfino lo lasci in pace,chiaro?

- certo padrone.

il piccolo Jaken vede il propio padrone allontanarsi da lui.

- aspetti sommo Sesshomaru.

mentre si allontanò dal suo servo cominciò a toccarsi di nuovo il volto per controllare la crescita della sua nuova peluria e comiciare a farsi sorgere dei dubbi.

- dannazzione, cresce sempre di più questa maledetta barba e per di più Jaken comincia ad avere un'aria ribelle, meglio se mi guardo le spalle d'ora in avanti.

FINE FLASHBACK.

Sesshomaru rimane immobile a guardare nel vuoto davanti a lui mentre una voce femminile prova a chiamarlo

- Sesshomaru...Sesshomaru....ci sei?

il demone scuote la testa tornando così dai suoi ricordi

- cosa? ah Rin...non ti avevo detto di aspettarmi?

- non volevo disubbidirti, però ho visto che stavi parlando con queste persone è mi sembrava tutto apposto.

- capisco...

da ditro Rin spunta all'improvviso una vecchia conoscenza della coppia.

- signore.

la povera Rin riceve un sobbalzo al cuore, l'arrivo improvviso di costui non'era stata calcolata dalla ragazza, Sesshomaru si rivolge all'ultimo arrivato.

-Argo, che notizie porti?

- non buone...siamo dovuti scappare...non credevo si potessero spingere così lontano.

- di chi parli?

- parlo di...di...

all'improvviso Argo sviene ma viene preso al volo da Sesshomaru.

- che ti succede Argo? Argo? Argo?...Rin va a  chiamare Minerva.

- subito.

Rin comincia a muoversi verso la dea in fretta e furia, intanto Sesshomaru fa qualche domanda al Delfinauta

- Argo, ho bisogno che tu rimanga sveglio per rispondere a qualche mia domanda.

- si signore...chieda quello che vuole.

- che cosa ti è successo per ridurti in questo stato?

- eravamo in mare aperto...all'improvviso sentimmo qualcosa che tenne ferma al nave, alcuni dei miei soldati si affacciarono per vedere cosa stava succedendo quando all'improvviso la nave venne colpita...e poi.

- e poi cosa?

- degli strani tentacoli color argento sbucarono dall'acqua...alcuni soldati vennerò infilzati da questi tentacoli, provammo a tagliarli con delle spade,asce,lancie ma non ci fu nulla da fare, ogni volta che  colpivamo i tentacoli producevano un suono metallico.

- un suono metalicco?

- gia, durante la battaglia una voce uguale alla vostra si fece sentire in quel momento, solo io capivo che quella era la voce del vostro gemello, intimò ai tentacoli di andarsene e di lasciare finire il compito ad un uomo che lui chiamava gran generale elefante, i tentacoli tornarono giu, negli oscuri abissi del mare e dopo dovemmo fuggire...

all'improvviso Argo sviene.

- Argo?...risponi Argo.

da dietro il demone compare la dea Minerva insieme a Rin e al dio Esculapio, il dio della medicina si rivolge al demone che tiene tra le braccia Argo.

- che gli è successo?

- non lo so...mi ha detto di essere stato attaccato da un paio di tentacoli metalicci.

- tentacoli metallici?...darò un'occhiata a questo poveretto.

il demone poggia a terra il corpo di Argo facendolo visitare da Esculapio, il dio conficca il suo bastone nel terreno sabbioso per poi toccare il corpo del Delfinauta


- vediamo un pò...nesssuna ferita da taglio...ci sono dei lividi sulle braccia e sul volto, il pettorale dell'armatura e quasi frantumato, questi sono danni dovuti a un forte colpo con un oggetto pesante,dovrò fare delle altre analisi.

Esculapio rivolge lo sguardo verso Sesshomaru..

- ha detto qualcosa prima di svenire?

- diceva che lui e i suoi marinai sono stati attaccati da dei tentacoli metallici.

- interressante...e poi?

- ha parlato di un certo gran generale elefante.

il dio sgrana gli occhi al solo pronunciare delle ultime parole.

- hai detto gran generale elefante? allora e stato liberato anche lui.

- di chi parli vecchio?

Iterviene Minerva .

- parla di Annibale.

- Annibale?

- tuo padre non te ne a mai parlato?

- no, chi dovrebbe essere questo Annibale?

- semplice...un gigante alto all'incirca sei metri e largo tre, pelle scura, calvo, con l'occhio sinistro cieco, cavalca un possente elefante...e distrugge tutto col suo gigantesco martello, quando arriva la terra trema...e stato l'incubo di Roma per molto tempo...e adesso è libero.

- certo, più sono grossi più sono scemi, non ti sembra di esagerare col fatto che tremi la terra al suo arrivo?

all'improvviso la terra comincia a tremare, sembrerebbe un terremoto se non fosse per il fatto che Sesshomaru  una presenza che non gli piace per niente, dopo qualche breve scossa un'ombra dalle fattezze umane ricopre il pezzo di spiaggia dove si trova Sesshomaru, il demone si gira per vedere cosa potrebbe mai proiettare un ombra del genere e alla fine lo vede in lontananza...Annibale, col suo terrificante martello e il suo Elefante, ormai tutti vedono il gigante Cartaginese compresi i soldati romani e finti schiavi...non manca molto prima che il principe dei demoni e il generale Punico si scontrino su questa spiaggia della costa Fenicia.

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Capitolo 22
*** Sesshomaru contro Annibale ***


Una brezza leggera si fa sentire mentre il gigante si avvicina sopra al suo Elefanteverso la spiaggia dove si trovano i soldati romani, Sesshomaru sfodera Bakusaiga fissando il gigante dritto davanti a lui.

- Minerva...

- Cosa c'è Sesshomaru?

- Porta via Rin....al gigante ci penso io.

- Daccordo...

La dea si rivolge a Rin.

- Andiamo.

- Va bene.

Minerva evoca il suo Barbagianni gigante, sul magnifico uccello si posa Rin e dopo la dea.

- Vola in alto mio fedele animale.

Il Barbagianni spicca il volo per dare a Minerva una visuale aerea sulla spiaggia, Annibale arresta l'Elefante sulla duna di prima.

- Annone fermati qua...ho trovato il fratello di Flavio.

L'elefante ascolta il padrone, Annibale in groppa ad Annone e con in mano Zama si avvicina a Sesshomaru.

- Tu Sei Sesshomaru...la tua fama ti precede...eroe.

Un ghigno Maligno si instaura sul generale Cartaginese.

- Tu invece sei Annibale...il gigante scemo.

- Bada a come parli demone,pensi di essere un duro solo perchè hai ucciso due componenti della squadra dei dieci? sei solo un illuso.

Sesshomaru estrae i Flagelli del Caos.

- se ne se sei convinto fatti sotto.

- Si...ne sono convinto, sai cosa fare Annone.

Il mostruoso pachiderma si alza su due zampe nel tentativo di schiacciare Sesshomaru.

- SEI FINITO DEMONE.

- Non credo propio.

Sesshomaru sbatte i flagelli sul vetre dell'Elefante facendo cadere sia il Pachiderma che Annibale giu per la collina, il gigante si rialza impugnando il suo martello.

- Aspetta che risalgo la collina e poi ti faccio un culo così.

Dopo essersi rialzato si rivolge al suo Elefante.

- Rimani giu.

Sesshomaru arriva in cima alla collina dalla quale riesce a notare il gigante.

- E tutto qui la forza del gran generale Elefante?.

- Non sottovalutare le mie capacità cane.

Sesshomaru impugnando i flagelli spicca un salto diretto verso il gigante.

- Come previsto dalla mia strategia, CARICA DELL'ELEFANTE.

Annibale tira la sua devastante  testata contro Sesshomaru che non può fare altro che subire il colpo ed essere sbattuto lontano fino ad arrivare sulla spiaggia, il demone riesce a rialzarsi a fatica da terra e un grumo di sangue fuoriesce dalla bocca di Sesshomaru mentre guarda da lontano il gigante che si avvicina a passo lento verso la spiaggia.

Sesshomaru comincia pensare a un modo su come sconfiggere il gigante.

- E veramente forte, deve pur esserci un modo per abbatterlo.

Il demone osserva bene Annibale per cercare un valido punto debole.

- Forse se colpissi in quei punti potrei renderlo inagibile...daccordo...proviamoci.

Sesshomaru comincia a correre a tutta velocità incontro al gigante, da lontano Annibale solleva il martello con entrambe le mani in attesa di schicciare il suo avversario.

- ADDIO CANE.

- E il momento, FURIA DEGLI DEI.

Sesshomaru muove i flagelli tagliando i tendini delle ginocchia di Annibale, il gigante cade in ginocchio sentendosi paralizzato dalle ginocchia in giu.

Sesshomaru continua a correre verso Annibale che impugna il suo gigantesco martello.

- MUORI DEMONE.

Annibale alza il martello decidendo di schiacciare il principe di ghiaccio, ma prima di farlo Sesshomaru attaca i flagelli al manico di legno del martello per poi trovarsi sopra la testa calva del generale Cartaginese.

Stacca i flagelli dal gigantesco manico di legno per poi cadere sulla testa di Annibale, tiene i flagelli per i manici conficcandoli nel craneo.

Con la mano destra Annibale cerca di schiacciare il demone che si trova sulla sua testa, Sesshomaru si sposta di continuo  sulla testa del gigante.

Usa le catene attaccate ai flagelli per spostarsi in lungo e largo sul cranio di Annibale anche se trova qualche difficoltà nel farlo visto che la mano destra di Annibale cerca di afferarlo mentre l'altra tiene il martello.

Sesshomaru decide di finire lo scontro una volta per tutte, impugnando le catene comincia a tirare i flagelli a se provocando un dolore immenso al genrale, Annibale usa anche la mano sinistra che lascia cadere il martello a terra, deciso a catturare il demone prova a schiacciare il demone con entrambe le mani.

Sesshomaru evita entrambe le mani saltando in avanti, finisce sul naso di Annibale dove si posa sopra.

Annibale vede con l'unico occhio ancora funzionante il demone che si trova sul suo naso, ma non'ha il tempo di fermarlo che gia un calcio in versione ariete di sfondamento gli rompe il setto nasale per poi saltare giu dal gigante finendo sul terreno sabbioso, Annibale non può far niente che fissare negl'occhi il suo nemio mentre il sangue gli cola sia dalla testa pelata che dal naso frantumato

- TUUUUUUUUUUU, CHI SEI TU PER ESSERMI RIUSCITO A FARE QUESTO?

- Se vuoi ti rispondo io, dice una voce che si sente provenire dal mare, i due si girano in direzione della voce...Sesshomaru vede una sagoma in lontananza, il suo odore è inconfondibile...è il mezzodemone assetato di potere, la creatura che porta solo morte,dolore e distruzione....è lui...Naraku.

- Naraku?...tu dovresti essere all'inferno.

- Sesshomaru...sono passati vent'anni da quando fui sconfitto da una semplice umana...una ragazzina...Kagome...poi scopro che è morta e con lui tutti i suoi compagni compreso tuo fratello inuyasha...è scopro anche che hai un gemello.

- Hai conosciuto Flavio.

- Gia, un tipo interessante...e sai la cosa più sorprendente qualè?...tu.

- Io?

- Si tu, una volta ti consideravo il demone perfetto...adesso mi devo ricredere...sembri un barbaro, vai in giro a petto nudo, indossi dei sandali e sai qual'è la cosa che mi sorprende di più?

- No.

- Mi sorprende il fatto che tu abbia la barba.

- A me invece non sorprende il fatto che sei diventato il leccapiedi di Flavio, diciamocielo, sei sempre stato bravo a farti umiliare in pubblico.

- come ti permetti?

Naraku muove uno dei suoi tentacoli contro Sesshomaru che riesce a evitare facilmente con un semplice salto, il demone scaglia i Flagelli contro Naraku.

Naraku viene colpito dai flagelli, il flagello sinistro gli perfora la zona del fegato mentre quello destro gli stacca il braccio sinistro.

- Che diavolo sono quelle?

- Parli di queste spade ?

Sessomaru mostra i flagelli a Naraku, mentre li mostra assume un sorriso arrogante come segno di superiorità.

- Vedi Naraku, questi sono i flagelli del Caos, secondo me hanno questo nome per il fatto che quando ferisci qualcuno con queste armi si ha la senzazione di essere colpiti sia da delle fruste che da due lame veramente letali,ma tanto ormai stai per morire....e quindi.

- E quindi?

- Tanto vale che ti amazzo immediatamente.

- Ne sei convinto? risponde Annibale.

Sesshomaru si  gira verso il gigante che maneggia ancora il suo martello, anche se ferito continua il tentativo di uccidere il demone.

- SMETTETELA TUTTI E DUE, urla una voce fuori campo.

Naraku Sesshomaru e Annibale alzano al testa verso il cielo.

- Flavio, dicono tutti e tre allo stesso tempo.

Dall'alto Flavio sta a guardare i tre combattenti mentre lui se ne sta seduto su Pegaso.

- Naraku, Annibale, state combattendo una battaglia gia persa in partenza, ritiratevi tutti e due.

- Flavio, vorrei andarmene ma non posso, tuo fratello mi ha tagliato i tendini delle ginocchia.

- Daccordo Annibale, Naraku.

- che vuoi?

- Prendi Annibale e portalo da me.

- Daccordo.

Naraku si muove verso il gigante bisognoso di aiuto, arrivato da lui Naraku crea una barriera attorno a loro in modo che nessuno possa danneggiarli unteriormente.

Dopo aver creato la barriera Naraku si libra in cielo insieme ad Annibale, lNaraku si ferma di fronte a Flavio in attesa della risposta di Flavio.

- Adesso che si fa?

- Torna sull'Olimpo insieme ad Annibale, ci penso io a cuarare il nostro amico Cartaginese.

interviene Annibale.

- E il mio elefante? lo volete lasciare li?

- Rilassati, il tuo elefante e fatto con le anime delle tue truppe morte durante le guerre puniche.

- Questo lo so, però...

- Però non ti piace abbandonare un tuo fedele alleato vero? non ti preoccupare tornerà anche lui.

Flavio punta con l'indice della mano destra la barriera di Naraku, Annibale vede Flavio che apre bocca.

- TRASPORTO DI...

- Aspetta Flavio.

- Che c'è Annibale?

- Ti va una scommessa?

- Una scommessa? sentiamo.

- Scommetti che faccio volare tuo fratello Sesshomaru?

- In che modo vorresti farlo volare?

- Così...dieci,nove,otto,sette...

Sesshomaru intanto si trova ancora sulla spiaggia a vedere i tre che parlano tra loro.

- Quei tre mi hanno stancato.

All'improvviso la voce di minerva si fa sentire.

- Sesshomaru, Annibale ti sta provocando, non cadere nella sua trappola.

Sesshomaru non sta neanche ad ascoltarla che spicca un salto nella direzione di Naraku.

Mentre il demone si avvicina sempre di più alla barriera Annibale continua a contare.

- Tre...due...uno.

Sesshomaru è vicinissimo alla barriera dove sta per tirare un'altro dei suoi pugni infuocati.

- ORA.

Il gigante molla un pugno a Sesshomaru, il colpo è così forte che se fosse stato più potente avrebbe superato per altezza di quota persino le nuvole.

- SCONFITTO.

- NE SEI CERTO? dice sesshomaru.

Poco a poco il demone smette di andare in alto
 e comincia a precipitare verso il suolo, si avvicina sempre di più ad Annibale.

Entrambi sono pronti a tirarsi il pugno finale dell'incontro.

- MUORi, EFERET

Il braccio di Sesshomaru comincia a prendere fuoco.

- ADDIO, MILQuARAT

Il braccio destro di Annibale diventa di pietra.

I pugni si muovono, le braccia si slanciano...l'uno colpisce la mano dell'altro.

Le nocche si spaccano, le braccia si spezzano, il sangue esce senza freni dalle braccia dei due avversari.

Dopo che Sesshomaru a tirato quello che doveva essere un colpo micidiale precipita verso il mare, ma prima ancora che entri in acqua qualcosa riesce a prenderlo al volo.

- Ma cosa? Minerva ti avevo detto di prendere Rin e andartene in un luogo sicuro.

Sesshomaru si accorge di trovarsi sul Barbagianni della dea

- Siamo venute in tue soccorso, non'è vero Rin?

Sesshomaru gira la testa verso Rin che si trova seduta vicino alla coda dell'animale.
 
- Stai bene Rin?

Rin e preoccupata per la salute del compagno.

- Mi chiedi se sto bene? sei tu quello vicino alla morte e chiedi a me se sto bene? forse è meglio che c'è ne andiamo.

- Che cosa cerchi di dirmi Rin? che dovrei fuggire?

- No però...

Intanto nella sfera di Naraku.

- Annibale.

- Che vuoi Flavio?

- Torna sull'Olimpo e resta li finchè non ti dico io di andartene.

- Daccordo, a come faccio ad arrivarci?

- Ci penso io, VARCO DI CRONO

All'improvviso nella barriera si crea un varco che conduce al monte degli dei, Annibale ci salta dentro senza pensarci due volte.

- Andiamocene Naraku.

I due entrano nel varco per poi sparire nel nulla all'interno di esso, il Barbagianni intanto si trova ancora in volo sotto la zona della sfera generata da Naraku.

Sesshomaru rimane ancora disteso sul volatile con le piume sporche del sangue del demone.

Le due ragazze comprendono che Sesshomaru ha bisogno di urgenti cure per il suo corpo, Rin cerca di parlare col suo amato principe

- Andra tutto bene amore mio, non morire.

Rin si rivolge alla dea.

- Minerva, Sesshomaru sta morendo dissanguato,dobbiamo portarlo da qualche parte

- forse so dove possiamo curarlo, ci metteremo un pò, tenetevi forte

Il Barbagianni comincia a volare verso il mare aperto...prossima destinazione...Cipro.

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Capitolo 23
*** Verità nascoste ***


Sono passate due ore da quando Sesshomaru e Annibale si sono scontrati in un modo a dir poco brutale, il Barbagianni continua a volare verso l'isola di cipro...ancora troppo lontana per curare le ferite del demone.

Minerva ormai non sa più cosa fare e Rin ormai  e sempre più preoccupata per al salute del suo unico vero amore

- dove stiamo andando Minerva?

- L'isola di cipro, li potranno curare le ferite di Sesshomaru...purchè sia ancora vivo per essere salvato.

- non puoi andare più veloce?

- questo uccello sta dando tutte le sue energie per andare alla massima velocità, più di così non può fare, sarebbe bello se qualcuno ci potesse aiutare in questa situazione

all'improvviso si fa sentire una voce nell'aria

- non vi preoccupate, ci pensiamo noi a salvarlo

All'improvviso una luce accecante proveniente dal sole abbaglia completamente tutti coloro che l'hanno vista.

Dopo questo colpo di luce tutto il cielo ricomincia a predere il suo colore azzurro...ma il luogo dove si trovano i tre e completamente cambiato.

Davanti a loro si trova un gigantesco tempio in stile egizio in cima ad una altissima scogliera e dietro di loro una ripida discesa rocciosa dove ai piedi di essa si trova un piccolo borgo.

Rin e Minerva cercano di capire qualcosa della situazione.

- Dove siamo Minerva?

- Non lo so.

- Se volete vi rispondo io, dice una voce fuori campo proveniente dal tempio.

Dall'entrata esce un'essere simile ad Anubi anche se a differenza di quest'ultimo non'è in parte sciacallo.

Questa figura porta dei sandali ricamati, un gonellino egizio colorato d'azzurro, due bracciali d'oro, corpo da umano (tranne la testa), un ciondolo con un Ibis d'oro è sopratutto la testa di un Ibis, una sorta di airone egizio dal lungo becco nero.

Minerva si rivolge all'ultimo arrivato.

- Thot...

- e da un pò che non ci si vede Minerva, come è andata in questi ultimi secoli?

- Così così, tu invece? puoi spiegarmi che ci fai qui a Cipro?

- Tu fammi curare il famoso eroe di cui parlano tutti e io ti spiegerò tutta la faccenda.

- E tutto tuo.

Thot si dirige verso il barbagianni che porta Rin, Minerva e il demone in fin di vita, arrivato vicino quest'ultimo gira la testa verso l'entrata del tempio

- Dobbiamo portare l'eroe dentro il tempio cosicchè possa curarlo.

- Daccordo.

Mentre il corpo del demone continua a far sgocciolare sangue da tutte le parti la sua mente subisce tutt'altro effetto...sogna.

Sesshomaru si trova per terra appogiato di petto, apre gli occhi che fissano il terreno sottostante.

Sangue.

si alza dal suolo in modo frettoloso sorpreso dalla presenza di quel liquido scarlatto che tanto conosce, ormai in piedi gurda il proprio corpo sporco di sangue.

- Questo sangue...dev'essere il mio, dopo lo scontro devo essermi procurato non poche ferite...però...come mai non sento dolore?

Sesshomaru comincia a toccare ogni parte del suo nella probabilità di trovare ferite aperte,ma purtroppo non riesce a trovare quello che cerca sulla sua dura carne da demone.

- Impossibile, non riesco a capire...cosa sta succedendo? e soprattutto, che posto è questo?

All'improvviso davanti a Sesshomaru comincia uscire dal sangue in terra una figura che gli da una senzazione strana...come se Sesshomaru l'avesse gia vista in passato.

Dalla figura comincia a scendere tutto il sangue che aveva addosso facendo notare pian piano le sue caratteristiche fisiche: lunghi capelli argentati,orecchie da cane attacate al craneo, vestiti rossi in stile Giapponese e una grossa spada ricurva nella mano destra.

Quando Sesshomaru lo vede riescie a pronunciare una sola parola

- Inu...yasha? non può essere...tu sei morto

Il mezzodemone alza il capo che prima era tenuto chino, comincia a guardare il fratello con occhi color rosso sangue

- Sesshomaru...è da un pò che non ci si vede, dimmi Sesshomaru...sai che posto è questo? è l'Inferno...o per meglio dire una parte insignificante di quel regno dove vanno tutti coloro che hanno peccato in vita, eppure tu sei l'unico che non c'è tra queste anime dannate.

- Inuyasha, Dice Sesshomaru con un tono misto tra l'arroganza e la superbia.

Sesshomaru estrae Bakusaiga

- Inuyasha...parli tanto di peccati e di anime dannate, tu non hai idea dei peccati che ho commesso nella mia lunga esistenza, ti stupisce che io non sia a bruciare tra le altre anime? la mia anima e talmente piena di peccati che se ci fosse una lista con scritto quello che ho fatto non arriveremo neanche a meno della metà leggendo a partire da oggi fino al giorno in cui il mondo finirà.

- Sta zitto e preparati a combattere.

- io mi preparo a combattere, tu preparati a perdere.

I due fratelli cominciano a correre l'uno verso l'altro, si avvicinano sempre di più...le zanne si scontrano.

Inuyasha comincia con degli attachi pesanti, cerca di colpire il demone ma è troppo veloce per lui.

Sesshomaru continua a schivare e parare i colpi di Tessaiga, para ogni colpo di Inuyasha anche se ormai comincia a risentire di questa tattica difensiva, ma per fortuna il demone riesce a mettere freno agli attachi di Inuyasha tenendo Bakusaiga contro Tessaiga bloccando il continuo flussi di attacchi.

- Stanco Sesshomaru?

- non preccuparti, so badare a me stesso...al contrario di te.

Detto questo Sesshomaru spinge indietro Inuyasha per poi colpirlo in pieno.

Inuyasha cade per terra, con la schiena sul terreno bagnato di sangue, Sesshomaru alza la spada nell'intento di finire il fretello.

- muori.

Sesshomaru muove la punta di Bakusaiga diretta al petto

- ora basta coi giochi, dice Inuyasha

All'improvviso il corpo del mezzodemone viene assorbito dal terreno sanguigno quasi stesse cadendo nelle profondità di un lago.

La punta di bakusaiga tocca il terreno ma senza ferire minimamente Inuyasha.

Sesshomaru rimane sbigottito dalla cosa, stacca la spada dal terreno senza capire cosa sia successo prima.

- Impossibile, fino a qualche secondo fa era qui...e poi sparisce nel nulla, questa storia non mi convince.

Sesshomaru rinfodera la spada credendo ormai che il pericolo sia sparito completamente.

- Sesshomaru

Alla destra del demone compare Inutaisho.

- Padre, finalmente siete arrivato.

- Sesshomaru, sei riuscito ad arrivare in Fenicia e per di più sei riuscito a pareggiare nello scontro con quel Gigante.

Inutaisho comincia a camminare  fino ad arrivare di fronte al figlio.

- Figlio mio... e arrivato il momento che io ti faccia qualche dono.

- Dono?

- Si, ora mai sei un uomo, anche se avvolte me lo dimentico...è giusto

 che tu abbia queste.

Inutaisho poggia le mani sulle catene avvolte attorno alle braccia del figlio

- Figlio mio, abbi cura di te.

dalle mani di Inutaisho partono due potentissime luci che inondano di luce tutto cio che le circonda.

Istintivamente Sesshomaru chiude gli occhi mentre il padre si tiene ancora alle cantene.

- Che sta succedendo Padre?

- lo saprai a tempo debito.

Detto questo tutto intorno a Sesshomaru sparisce nel nulla, tiene ancora gli occhi chiusi per evitare di rivedere quella fastidiosa luce.

Comincia a farsi coraggio e apre gli occhi, con grande stupore l'ambiente attorno e completamente cambiato.

I suoi occhi guardano verso l'alto.

Un soffitto in pietra posto a un bel pò di metri dal terreno, prova a ruotare lo sguardo verso la sua sinistra.

Nota un muro con una finestra, da li la fioca luce del sole mattutino illumina la stanza.

Accanto al letto si trova un comodino in legno di sandalo con sopra un vaso pieno di fiori.

Mentre Sesshomaru osserva un lato della stanza dall'altro si sente il vagito di un neonato.

Gira la testa verso destra incuriosito da quella voce tanto familiare, ma quello che vede non gli piace per niente.

Una figura si mostra dinanzi al suo debole sguardo, una figura che tratta tutte quelle conosciute e quella che detesta di più.

- Salve fratello, come va la salute?, dice ques'ultimo con il neonato in mano.

- Flavio, che ci fai qui?

-Il motivo sembra ovvio, sono venuto a farti visita, sai, il fatto che noi due siamo gemelli non conta proprio per te? insomma siamo gli unici rimasti della nostra famiglia, apparte nostra madre ovviamente.

- Dove vuoi arrivare con questo discorso inutile?

- Posso solo dirti che io e te siamo unici...noi due siamo diversi, da tutto e tutti

Flavio ruota lo sguardo verso il neonato

- Non ho forse ragione Ryu?

Flavio ritorna con lo sguardo verso il fratello

- va be dai, ti lascio tuo figlio che per motivi di sicurezza metto sul comodino, non vorrei che mi avvicinassi troppo al letto e scoprire che puoi ancora darmi un'artigliata mortale.

Flavio posa il bambino sul comodino

- ci vediamo Sesshomaru, TRASPOR...

- Aspetta.

- Che c'è?

- Devo farti qualche domanda.

- Ehm...daccordo, che cosa devi dirmi?

- Quella volta che ci siamo scontrati..mi hai lasciato vincere, non'è vero?

- Vedi...il fatto e che...

- Dimmi la verità...

- Si.

- Per quale motivo?

Flavio se ne sta zitto per qualche secondo.

- Semplice, quando ti trasformasti in un Kami diventasti molto più forte di quanto lo eri prima, non sapendo come combatterti ho deciso di fare una prova

- Una prova? Vuoi forse dirmi che hai preso tutti quei colpi da parte mia solo per vedere quanto ero forte?

- Esatto, ti ho usato per la mia curiosità, davvero credevi che il solo fatto di usare la furia degli dei mi avrebbe ucciso?davvero ci speravi?

- tu...maledetto,ti sei preso gioco di me, non la passerai liscia.

- ne sono certo, prima che me ne vada voglio darti una mano, tra un paio di giorni la città di Petra sarà messa sotto assedio da Sargon, insieme a lui ci sarò io e un'altro componente della squadra dei dieci, sei vuoi vedere una piccola parte della mia potenza fatti trovare li tra quindici giorni, ora me ne vado....oggi però....passo dalla porta principale.

Flavio gira le spalle verso l'entrata della stanza posta dietro di lui, l'unica cosa che si sente in quel momento e la lenta camminata del gemello scherzoso...ma questa volta con un'attegiamento molto più serio.

L'atrio della camera viene oltrepassato dalla figura del demone, uscito dalla stanza si ritrova a camminare per un lungo corridoio bianco, passo dopo passo Flavio raggiunge un'altra varco.

Oltrepassato anche questo Flavio si inoltra in un grande spazio, dentro di esso si trovano grandi colonne egizie,muri dipinti con motivi egizi e statue gigantesche raffiguranti gli dei egizi.

Flavio cammina all'interno di questo grande spazio sacro con aria tranquilla e disinvolta, il forte odore di incenso da un modesto fastidio alle potenti narici del demone, ma trutti questi odori se ne fa sentire uno che non dovrebbe avere niente a che fare con questo luogo.

-Esci allo scoperto...Rin, dopo aver parlato si gira verso una delle delle colonne che si trovano di fianco a lui.

Da dietro la colonna esce Rin, l'umana e così spaventata di fronte a quel demone tatnto più forte di lui che il pallore del suo viso raggiunge per metà lo stesso colorito  del suo bianco kimono.

- Sei venuto per uccidere Sesshomaru? chiede Rin tutta tremolante per la paura.

- Cosa? ucciderlo? non sarebbe giusto nei suoi confronti...e non sarebbe giusto nei riguardi del rapporto medico/paziente.

- Medico?

- gia...ma adesso passiamo alle cose serie...finchè Sesshomaru sarà ferito non permetterò che qualcuno gli faccia del male,ma quando sarà guarito torneremo a combatterci...adesso, se non ti di spiace dovrei andare via,ci vediamo.

Flavio comincia a incamminarsi verso l'uscita del tempio quando ad un certo punto Rin lo richiama.

- Aspetta...

Flavio si volta verso l'umana

- Cosa c'è?

- Posso farti una domanda?

- Basta che ti velocizzi..cosa vuoi sapere?

- Durante la battaglia tra Sesshomaru e quello strano gigante ho notato una cosa.

- Quale?

- Quando ero con Minerva ho dato una veloce occhiata a Naraku...e lo data anche a te...mentre vi osservavo ho notato i vostri sguardi.

- I nostri sguardi?

- si...lo sguardo di Naraku era sempre lo stesso....cattivo e velenoso...ma il tuo era diverso...era triste...una volta mia madre mi disse che dallo sgaurdo di una persona si può capire com'è veramente fatta uan persona.

- Dove vuoi arrivare con questo?

- Quello che volevo chiederti é...perchè sei così triste?

flavio abbassa lo sguardo come se non avesse il coraggio di vedere Rin e dargli una risposta,

- ti stai sbagliando, io,Flavio,non ho bisogno di un sentimento come la tristezza.

Rialza lo sguardo verso Rin

- Di a mio fratello di tenersi pronto...perchè questa volta...non avrò pietà.

Detto questo volta le spalel verso Rin e si incammina fuori dal tempio, intanto che se ne va Rin rimane li a lemuginare su quello che pensa di Flavio.

- Anche prima il suo sguardo era così triste, forse mi sbaglio...ma....c'è qualcosa dentro di lui che non vuole far vedere...o peggio...che vuole dimenticare, devo parlarne.

Intanto Sesshomaru rimane li sul letto, anche lui sta lemuginando su quello che è successo prima.

- Peccati... ne ho commessi tanti nella mia vita, ho compiuto le peggiori azioni di cui un principe possa macchiarsi, ma sarebbe più giusto definirmi un soldato piuttosto che un principe.

Comincia a ricordare i tre peccati che lo caratterizzano di più: la superbia,credeva di essere un dio in terra, invece si accorse di essere come gli altri demoni, carne e ossa, Lussuria, che fosse un momento dopo una battaglia o una giornata noiosa si ritrovava nella situazione in cui commettere questa  guduria peccaminosa, avvolte con un bellissimo demone femminile...e avvolte anche più di una.

Ma tra tutti le sue colpe c'enera una di cui si è sempre macchiato, fin dal giorno del suo primo combattimento...l'ira, il peccato degli iracondi e dei violenti, i suoi continui combattimenti e il suo addestarmento quasi spartano alla corte del parte lo hanno fatto diventare una vera macchina di morte, le sue mani hanno maneggiato qualsiasi strumento di morte, spade, asce,mazze,lancie, coltelli...per non parlare del combattiemnto a mani nude, il guerrero perfetto...il guerrero che tutti vorrebbero come alleato,il mostro che nessuno vorrebbei mai affrontare.

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Capitolo 24
*** Un passato nascosto ***


Una brezza leggera entra nella stanza del demone che se ne sta disteso sul a pensare, a riflettere.

Per la prima volta nella sua vita riflette sulle azioni passate e sull'incontro con Flavio,essendo immerso nei suoi pensieri non si accorge delle piccole cose che stanno accadendo in quel momento

Ogni sensazione di quell'attimo è persa quasi non esistessero in quel momento, dal fresco venticello proveniente dal mare alle costole e alle altre ossa spezzate del demone, compreso il braccio destro, dalle lenzuola che coprono quel corpo mal ridotto ai dolori provenienti dall'interno del suo corpo.

- mi sembra tutto così strano... da quando ho cominciato questo viaggio la mia vita è cambiata nettamente, insomma, i flagelli,la squadra dei dieci,Flavio...tutte cose che fino a poco tempo fa non sapevo neanche della loro esistenza,temo che mio padre mi abbia nascosto troppe cose, per non parlare degli dei dell'Olimpo, di cui credevo nella loro esistenza nei tempi antichi e che poi fossero stati dimenticati, c'è qualcosa che non torna, ci sono troppi misteri, ma forse c'è qualcuno da cui potrei avere delle risposte, aspetterò di rimettermi in forze...e poi avrò le mie risposte...poco alla volta.

All'improvviso Sesshomaru sente due odori nell'aria, uno di essi sa di odora di uccello, quasi lo stesso dore dele gru giapponesi,mentre l'altro sa di tomba.

Sesshomaru sente la loro presenza a poca distanza da lui quando all'improvviso le due figure che portano quedti odori si fanno vedere.

- Anubi.

- Sesshomaru, vedo che ti sei ripreso velocemente, scusa che maleducato, lui e un mio collega.

Interviene l'altra creatura dal corpo umano e dalla testa di Ibis

- Salve, io sono Thot dio Egizio della scrittura e della sapienza, ma basta coi discorsi inutili e parliamo di cose serie, ho fatto cio che potevo per curarla sia con la magia che con la Medicina Egizia ma non ho potuto fare di meglio di quello che sente ora.

- Non ti preoccupare mi rimetterò in fretta...infondo sono un demone maggiore.

- Vero, comunque, e arrivato il momento di fare qualche controllo medico, non le di spiace farsi visitare vero?

- Ti avverto, sento dolore dappertutto e non mi va di sentirne altro.

- Starò attento.

thot si gira verso Anubi

- Ti di spiace prendere Ryu?

- Lo prendo subito.

Anubi si avvicina al comodino e prende il piccolo tra le sue braccia.

- Andiamo da tua madre.

Con il piccolo Ryu tra le braccia lo sciacallo si dirige fuori dalla stanza in cerca di Rin mentre gli altri due rimangono per il controllo medico.

- Non ti di spiace se scrivo qualcosa vero? dice Thot con un pò di preoccupazzione.

-Fa pure, dice il demone.

- Grazie, sai, devo annotare varie cose.

L'ibis si muove verso il comodino che si trova vicino al letto, con un gesto della mano apre il cassetto di quest'ultimo per poi posizionare sul mobile quello che ci ha trovato dentro, un calamaio pieno di inchiostro, un pennello di legno e un foglio di papiro utilizzato per annotare i vari sintomi di un paziente.

L'ibis prende tra le mani il foglio di papiro e il penello, immerge il pennello nel liquido nero per poi portalo vicino al foglio.

- Cominciamo, se non sbaglio tu sei Sesshomaru, l'eroe di cui si parla tanto nel mondo.

- Come fà la gente a sapere qualè il mio nome prima ancora di averle viste.

- Lo sanno tutti che casino hai combinato in India, Per non parlare che hai sconfitto Kalì, è non dimentichiamoci che battaglie hai fatto nel l'impero Persiano, e il duello con Palgea e stato a dir poco fenomenale.

- Vedo che le voci su di me girano fin troppo velocemente.

- Che ci vuoi fare, il mondo è piccolo,comunque,come ti senti adesso?

- Mi fanno male tutte le ossa.

- Capisco.

Thot comincia scrivere in geroglifico sul suo foglio i primi sintomi del demone.

- Sai percaso quali ossa si sono spezzate?

- Non riesco a muovere il braccio destro,penso sia rotto.

- Bene,poi?

- Le costole.

- Quali per l'esattezza?

- A giudicare dal dolore tutte.

- Dopo faremo qualche esame per vedere quale costole si sono rotte.

Un altra Annotazione finisce sul foglio di Papiro, Thot distoglie lo sguardo dal foglio per poi osservare il demone.

- Per adesso ho finito, più tardi tornerò a fare altri controlli.

- Daccordo.

Thot comincia a camminare verso la porta quando all'improvviso la voce del demone gli ferma la camminata.

- Aspetta.

- Cosa c'è Sesshomaru?

- Devo chiederti una cosa...se conosci Anubi avrai di certo conosciuto anche mio padre.

Un silenzio di ghiaccio scende su quella piccola stanza.

- Vorresti sapere i segreti del passato? ebbene sappi che le risposte che cerchi potrebbero sconvolgerti.

- Non mi interessa, devo sapere la verità.

Thot si gira verso Sesshomaru incuriosito da questa sua affermazzione.

- Come vuoi, più tardi saprai alcune cose che riguardano la tua missione e le cose che tuo padre ti ha nascosto, ma per adesso...non posso dirti nient'altro.

- un'ultima cosa... dove sono le mie armi?

- La spada che chiami Bakusaiga e nelle mani della dea Minerva.

- E i Flagelli del Caos?

- I Flagelli del Caos si trovano nel mio studio...dove nessuno potrà toccarli, se non il legittimo propietario.

- Meglio così.

- Gia, adesso io vado, ci vediamo più tardi.

Thot esce fuori con passo accellerato quando all'improvviso urta contro una donna con un bambino in mano.

L'ibis si sente in imbarazzo per quello che è successo, si passa la mano che regge la penna dietro la nuca in simbolo di imbarazzo.

- Mi scusi, non l'avevo vista, spero di non aver fatto del male sia a lei che al piccolo.

Il dio osserva bene la figura che si trova davanti.

- Io l'ho gia vista, lei è la ragazza che sta insieme a Minerva.

- E lei dev'essere l'uomo che ha medicato il mio compagno.

- Compagno? oh si certo,Sesshomaru, mi perdoni se non l'ho riconosciuta subito.

- Non fa niente, piuttosto mi sa dire come sono le condizioni di salute del mio amato?

- Perchè non glielo chiede di persona? si è rispreso, ma faccia ad attenzione a non toccarlo, pare che abbia tutte le ossa distrutte.

- Distrutte? dice Rin preoccupata.

- Non si preoccupi, tra due tre giorni sarà gia in piedi, ora dovrei andare, tornerò più tardi per altri controlli, arrivederci.

- Arrivederci, e grazie di tutto.

- Di nulla.

Detto questo Thot si incammina per il lu corridoio del tempio con in mano foglio e penna.

Rimasta sola col piccolo decide di entrare nella stanza a trovare il suo amato demone.

Entrata dentro si accorge subito della presenza del compagno, immobile e freddo come al suo solito.

- Rin

La voce del demone richiama a se la giovane umana al suo cospetto, si muove in direzione del letto con il piccolo tra le braccia che non vede l'ora di tornare dal padre.

- Come ti senti amore mio?

- Me la cavo...vedo che Anubi ti ha dato Ryu.

- Anubi?ah si il cane nero, si mi ha ridato Ryu,sai,siamo i suoi genitori e quindi e logico che possiamo vederlo una o due volte all'anno.

- Gia...Mio figlio, è ironico il fatto che pur essendo nostro figlio non possiamo tenerlo con noi.

- L'ho hai detto tu stesso....lo abbiamo dato al cane nero per  crescerlo a posto nostro, poichè non possiamo tenerlo con noi e poi c'è Flavio.

all'improvviso il demone si ghiaccia a sentire quel nome uscire dalla bocca di Rin.

- Rin...come fai a sapere il suo nome?

- Quando eravamo a Babilonia mi hai parlato che avevi un fratello gemello.

- questo è vero, ma io non ti ho mai detto il suo nome,come sai il suo nome? dimmi la verità.

Rin,Non avendo il coraggio di guardarlo negl'occhi china il capo con lo sguardo che fissa verso il basso.

- Ecco...Vedi...il fatto e che...

- Rin, ho bisogno di sapere la verità, se ti ha minacciato puoi dirmelo.

- Non ti preoccupare, non mi ha minacciata...la verità e che mi ero nascosta dietro una colonna per non farmi vedere da lui, ma mi ha scoperta e sono dovuta uscire da li, abbiamo solo conversato un pò e poi se ne andato, aveva uno sguardo così triste.

- Uno sguardo triste? Forse non ti rendi conto del fatto che e per colpa sua se Inuyasha e gli altri sono morti.

- Lo so, però...

- non c'è nessun però, lo hai visto anche tu che persona è, sè ha liberato dagli inferi uno come Naraku vuol dire che farebbe di tutto per togliermi di mezzo.

- Ma...

- Niente ma, lo devo uccidere...sento che devo farlo.

- Daccordo...e solo...

- E solo cosa?

- E solo che dentro di lui ho visto qualcosa che mi ha ricordato te.

A sentire quelle parole il demone acquista un'altro tipo di pensiero.

- Senti Rin...se sei convinta di quello che dici non farò niente per cambiarlo, anzi, sarai libera di pensare quello che ti pare su di lui.

Rin alza lo sguardo verso Sesshomaru

- Davvero?

- Certo, é se ti fa felice saperlo ti darò una mano a scoprire il perchè della sua tristezza.

- Grazie...sai...forse alla fine  scopriamo che non'è così cattivo come vuo far credere.

- Forse...chissà.

- Io credo di si.

Rin si mette a sorridere, il motivo del suo sorriso deriva dal fatto che crede profondamente in quello che dice, convinta che ci sia del buono anche dentro Flavio.

- Sai che ti dico Sesshomaru? non pensiamoci, adesso pensa a guarire e poi andiamo dove dobbiamo andare, ti va se sto qui con te?

- Che domande fai Rin? e ovvio che puoi stare qui con me.

- Grazie, però non so dove sedermi.

- Puoi sederti vicino a me, tanto non dai fastidio.

Rin si siede accanto a Sesshomaru dandogli attenzione e compagnia, si sente una strana atmosfera in quella stanza...una  i benessere, di conforto per le ferite fisiche del potente demone.

Si sente quella tipica senzazione di famiglia, tutti raggrupati nello stesso medesimo posto, quasi fosse una cosa normalissima per Rin e per Ryu.

Sesshomaru non è mai stato il tipo che stava in compagnia di qualcuno, ma in quelle rare situazioni in cui non faceva il solitario sembrava una persona come tutte le altre, anche se ormai era diventata un'abitudine comune per lui.

Il piccolo Ryu emette qualche vagito per cercare di attirare a se l'attenzione della madre, Rin muove lo sguardo verso il neonato.

- Cosa c'è piccolo, hai fame?

Rin si porta il bambino vicino al petto con una mano mentre con l'altra si scopre un lembo del Kimono lasciando un seno di fuori affinchè possa allattare il piccolo.

Ukyo si attacca al seno di Rin aspirando ancora una volta il latte che gia una volta l'ho ha nutrito e saziato, così facendo Ryu non solo si nutre col nettare materno, ma cra di nuovo quel legame che si era spezzato hai giardini di Babilonia.

Finita la poppata il piccolo si stacca dal seno della madre, dopo aver mangiato il piccolo Ryu volta lo sguardo verso il padre, allunga le sue piccole e paffute mani verso il demone nel vano tentativo di avvicinarsi al padre con le sue sole forze.

-Vuoi andare da tuo padre?

Il piccolo Ryu continua a raggiungere invano il padre, anche se non capisce d non potercela fare da solo continua provare.

-Amore mio,tuo figlio vuole venire da te.

- L'ho notato, mettilo alla mia sinistra.

Rin si alza dal letto insieme a Ryu, dopo essersi alzata fa il giro del mobile finendo nella parte sinistra del letto.

Rin mostra di nuovo il neonato a Sesshomaru come se fosse un piccolo baule pieno zeppo di monete e gioielli, piccolo e prezioso, questo è il valore che viene assegnato al piccolo mezzodemone.

-Sesshomaru, ecco qui tuo figlio.

Sesshomaru fissa il mezzodemone con l'orgoglio che solo un vero padre potrebbe sentire nel vedere il suo primogenito.

- Rin.

detto questo sposta lo sgaurdo verso la sua amata.

- Riesci ancora a credere ce questo è il frutto del nostro amore?

- Certo che ci credo, adesso e per sempre, tu non credi?

- No, eppure quello che ho davanti hai miei occhi e tutt'altro che falso, questo è il mio erede...questo è mio figlio...eppure c'è qualcosa che mi turba.

- E sarebbe?

- Vedi...il fatto e che non riesco ancora a credere che una creatura così innocente abbia me come padre.

- Che dici? tu sei una delle persone più buone di questo mondo, tu non sei quello che la gente della nostra terra descrive.

- Ti sbagli, tu mi ami ma non hai ancora capito chi sono davvero...e sopratutto cosa ho fatto per potermi definire in questa maniera.

- Quello che hai fatto?

- Si.

Sesshomaru gira la testa dalla parte opposta del letto.

- Tu non hai idea di quello che ho fatto nella mia lunga vita.

Nella mente di Sesshomaru passano i ricordi di tutte le peggiori azioni che commise quand'era giovane,uomini, donne e bambini fatti a pezzi,notti focose con donne bellissime, tutto ciò che ha fatto in passato ha forgiato l'uomo che è adesso.

Rin posa la sua mano sinistra sopra l'altra del demone quasi mentre con l'altra tiene in braccio il figlio.

- Sesshomaru,qualsiasi cosa tu abbia fatto...qualsiasi azione tu abbia commesso...sappi solo che se ti di spiace di aver fatto tutte quelle brutte cose, vuol dire che non sei così cattivo e freddo come vuoi far vedere, sento che dentro di te c'è un barlume di bontà, e fidati, è molto più grande di quello che sembra.

-...se lo dici tu.

I due si fissano per un momento finchè all'improvviso il demone non viene distratto da qualcosa che lo spinge a girare la testa verso l'atrio della stanza.

Nella stanza rientrano le due divinità egizie, nei loro occhi di animali si può leggere un senso di malessere, quasi dovessero rivelare qualcosa di grosso al giovane principe davanti a loro.

- Sesshomaru, siamo qui per rivelarti la verità, risponde Thot.

- Bene, risponde Sesshomaru.

Sesshomaru gira lo sguardo verso Rin

- Puoi lasciarci soli per un momento?

- Certo,torno più tardi.

Rin si alza dal letto portandosi con se Ukyo, mente l'umana cammina il piccolo mezzodemone fissa il padre con gran curiosità, poche volte ha potuto vedere quella possente figura che lui fissa con grande ammirazzione.

Dopo qualche secondo che Rin esce dalla stanza Thot si avvicina al letto.

- Sesshomaru e giunto il momento che tu sappia la verità, tutto cominciò a Babilonia, io è Anubi eravamo sulla torre di Babele a parlare con il dio Mitra per alcuni problemi diplomatici tra la Persia e l'Egitto, ad un certo punto sentimmo le trombe usate dalle guardie della città per avvisare i cittadini di un attacco da parte di un esercito.

- un esercito?

- proprio così, un esercito venuto da oriente per conquistare la città di Babilonia, la cosa che mi stupì in quel momento non era il fatto che la città fosse sotto assedio, ma chi lo comandava, un demone maggiore.

A sentire quelle ultime parole Sesshomaru non può più stare semplicemente ad ascolatare.

- Quel demone...era mio padre?

- No, ma fu quello stesso giorno che l'ho incontrai, venne lanciato l'attacco alla città con soldati armati fino ai denti, cercavano di saltare sulle mura per poter aprire le porte della città, ma gli aricieri posizionati sulle mure riscivano a colpirli prima ancora che i loro nemici toccassero le mura...e fu lì...che vidi un soldato su quelle mura...solo lui...riuscì ad atterrare sulle quelle difese ben sorvegliate.

- Continua, dice Sesshomaru con aria interessata

- Tra tutti quei soldati c'è ne fu uno che arrivo sulle mura, solo lui...solo tuo padre.

Sesshomaru rimane sconvolto da quello che sente.

- Impossibile...mio padre era di nobili natali, non poteva essere un soldato semplice.

- aspetta non ho finito di parlare, arrivò sulle mura, uccise tutte le guardie e gli arcieri, poi andò alla leva della porta è apri l'ingresso della città, gli invasori entrarono nella città e la conquistarono, io e Anubi scendemmo dalla torre mentre Mitra rimase sulla torre a vedere la situazione attuale, quando gli invasori ci videro arrivare cercarono di ucciderci, ma tuo padre gli lo impedì, la sua sola voce fermò i moltissimi soldati che ci stavano arrivando addosso, per quella azione il generale nemico si arrabbiò e impugnando la sua spada si avventò su tuo padre...naturalmente venne ucciso,era un debole che sapeva solo dare ordini,dopo quella azione i soldati si voltarono verso tuo padre.

- è poi che accadde?

- Si inginocchiarono è urlarono << il nostro vero signore è tornato, lunga vita a Inutaisho >>, a quanto pare tuo padre aveva finto di stare agli ordini di quello scemo, arivammo da lui e gli chiesi chi era, ancora oggi ricordo quello che mi disse << io sono Inutaisho, è questa città ora appartiene alla mia gente>>, incredibile, tuo padre sapeva esserre umile anche nei momenti in cui solo lui contava più di tutti gli altri, per oggi ci fermiamo qui.

- E il resto?

- te lo spiego un altra volta, ci vediamo domani per i controlli medici.

Detto questo Thot se ne va dalla stanza accompagnato da Anubi,appena entrano nel lungo corridoio si mettano l'uno di fianco all'altro.

- Thot

- Cosa c'è Anubi?

- Sai, dal primo giorno che l'ho visto mi è apparsa la strana senzazione di avvertire qualcosa dentro di lui, una forza inspiegabile proveniente dal suo animo, eppure non è la prima volta che sento qualcosa del genere, e tu sai di cosa sto parlando.

- Parli della Profezia? ho ti stai riferendo a quello che c'è scritto tra le sue pagine?

- Sai benissimo di cosa sto parlando...forse e lui l'uomo che cercavamo...e lui che può salvare l'Egitto, ne sono certo, lui è...

- Per adesso sappiamo che lui è il nuovo guerriero degli dei romani, nient'altro.

- E vero non abbiamo prove, però anche tu supponi che lui sia Ramses...ho per meglio dire...la sua reincarnazione.

- Si e vero, penso che sia il faraone perduto, eppure non abbiamo prove che sia lui la sua reincarnazione.

- Fidati, il tempo mi darà ragione...

- Speriamo...dimenticavo, devo dire a Minerva il motivo  della nostra intrusione nella vita del demone, per non parlare della nostra presenza a Cipro.

- Dei dell'Olimpo, perchè devono sempre complicare le cose?

Con questi nuovi dubbi le due divinità continuano la loro camminata, nella speranza di trovare risposte su questo nuovo quesito. P.S, se avete gia letto questa fic vi sarà chiaro che go cambiato il nome del piccolo, d'ora in poi si chiamerà Ryu, ho deciso di chiamarlo così per il fatto che ho scoperto che Ukyo e un nome da femmina, con mio grande rammarico ho dovuto cambiare il nome, continuate pure a leggere la mia fic,a presto...dimenticavo,ringrazio tutti quelli che commentano e seguono la mia fic con grande entusiasmo, un saluto ai miei fan e ai fan dei videogiochi, sopratutto i fan di Assassin's creed,God of war, Dante's inferno ecc,ciao^^.

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Capitolo 25
*** Riunione divina ***


Salve a tutti, vorrei ringraziare tutti coloro che commentano e leggono questa fic, in particolare vorrei ringraziare Celina,che legge, commenta e mi aiuta a migliorare la mia fic,  spero che il nuovo capitolo di questa fic vi piaccia perché d’ora in avanti le scriverò in questo modo , buona lettura a tutti coloro che seguono questa, ciao.

 

È già trascorso un altro giorno. Tutto tace sul Monte Olimpo.

Una persona era comodamente seduta sul grande trono di marmo del divino Giove, è Flavio. Dormiva  tranquillo e sognava.

Sognava un luogo avvolto dalle tenebre, ma in mezzo ad esso vi era una donna con capelli corti e lisci color del fuoco. Occhi verdi come l’erba, pelle rosea ed era vestita con del pellame.

La pelliccia di un lupo avvolgeva il suo corpo, un top e un pantalone, ai piedi indossava un paio di stivali di cuoio.

Era in piedi di fronte a Flavio e lo guardava dritto negli occhi. Uno sguardo profondo e penetrante.

 

-Flavio-.

 

Lo chiamò con voce flebile e tenera.

Sentitosi chiamare il demone si svegliò, rialzò il capo e sbatté le palpebre cercando di riprendersi il più velocemente possibile dal sonno restauratore.

Distante da lui c’era un essere che lo osservava con un sorriso beffardo dipinto sul volto. Era Naraku, che continua sorridere.

 

- Buongiorno Flavio, dormito bene oggi?-.

 

Gli domandò il mezzo demone. Flavio scosse il capo cercando di destarsi dal torpore, ma rispose alla sua domanda fattagli con un altro quesito, ma in modo ironico.

 

- Sei tu Naraku, come butta?-.

 

- Come scusa?-.

 

Rispose Naraku un po’ confuso da quella bizzarra domanda.

 

- Ti ho chiesto come va?-.

 

- Non posso lamentarmi-.

 

- Neanche io-.

 

Sogghignò il demone, ma poi continuò.

 

-Ah, quasi dimenticavo, tra quindici giorni esatti attaccheremo la città di Petra con l'aiuto dei miei gladiatori, un paio di reggimenti romani, ci saranno anche Sargon e il suo corpo di guardie personali e infine Mechamaru-

 

- Mechamaru?Chi è?-.

 

- Il nostro asso nella manica-.

 

Affermò Flavio con un sorriso ironico sul volto, mentre Naraku lo guardava perplesso.

 

- Capisco, e quel gigante non viene con noi?-.

 

- Parli di Annibale?

 

- Sì, l'ultima volta che l'ho visto sembrava che stesse abbastanza bene-.

 

- Già, sembrava… peccato che non possiamo portarcelo dietro, deve stare ancora in cura qui sull’Olimpo-.

 

- In cura? Ma quel gigante non aveva vinto contro Sesshomaru?

 

- Non ha vinto... hanno pareggiato, vedi... -.

 

Il demone scese dal trono, intanto si avvicinò a Naraku che continuava a guardarlo cercando di capire le sue parole.

 

-Quando i loro pugni si sono scontrati ne, è scaturita fuori una sorta d’implosione, in poche parole le loro ossa si sono frantumante…anche se il più distrutto è il caro Annibale. Le sue ossa sono più fratturate rispetto a quelle di Sesshomaru-.

 

- Più fratturate?-.

 

- Esatto, in parole povere se la sono vista brutta, certo Sesshomaru ha le ossa fracassate, ma Annibale si trova in condizioni penose, ma basta parlare di loro due e godiamoci un momento di pausa…parliamo di cose frivole-.

 

- Perchè?

 

- Perchè mi sono appena rotto il cazzo di discutere di queste cose che mi mettono di cattivo umore... piuttosto ti piacciono le donne?-.

 

Domandò Flavio con un sorrisetto malizioso sul volto.

 

- Una volta ho conosciuto una sacerdotessa di nome Kikyo, perché me lo chiedi?-.

 

Flavio cominciò a camminare per la sala del trono senza un motivo specifico. Camminava su e giù per la sala, mentre continuava a prendere in giro il mezzo demone che non comprendeva quest’assurdo gioco.

 

- Curiosità... è anche giacché ti considero quasi inutile, cialtrone e ignorante-.

 

- Sei un pazzo! Come osi rivolgerti a me in questo modo?-.

 

Flavio si fermò di botto, si voltò e osservò Naraku ormai furente.

 

- Non lo so, ma quando voglio dire una cosa, la dico senza neanche a stare pensare troppo alle conseguenze.  Ma porca di quella miseriaccia, cialtrone e ignorante-.

 

-Smettila di darmi dell'ignorante!-.

 

- Finché non farai qualcosa di buono, non smetterò di farlo-.

 

- D’accordo-.

 

In realtà Naraku avrebbe voluto dire ben altro che un semplice d’accordo, era furioso, ma voleva vendicarsi di Sesshomaru. Quindi desistette.

 

- Ne ho visti di demoni con la mentalità pari a quella di un filo d'erba, ma questo li supera tutti-.

 

Affermò Naraku, mentre guardava Flavio. È quasi una frase detta a se stesso, che a quel demone che si burlava di lui.

 

- Flavio, che cosa facciamo con Sesshomaru?-.

 

- Per adesso aspettiamo che si riprenda-.

 

- Aspettare? Ti rendi conto del fatto che tuo fratello è ferito, vero? Questa è l'occasione che aspettavamo per ucciderlo-.

 

Flavio riprese a camminare, ma il suo sguardo rimase fisso su quello cremisi del mezzo demone.

 

- Rilassati e divertiti, la tua è una paura  inutile, aspettiamo che si riprenda, questi sono i miei ordini-.

 

- Ma... -.

 

- Questi sono i miei ordini, ora va!-.

 

Flavio quasi urlò, non sopportava quel mezzo demone.

Naraku chinò il capo, anche se dentro la rabbia lo divora. Il miasma lo avvolse e sparì nel nulla lasciando Flavio a riflettere. A pensare se la decisione presa di attaccare Petra tra quindi giorni.

 

 

- Magari fossi ancora accanto a me Palgea, tu eri in grado di mostrarmi la via giusta-.

 

- Flavio al mondo esistono voci più sagge della mia e questo tu lo sai bene-.

 

Affermò una voce proveniente dal cielo. D’un tratto un raggio di sole colpì un punto accanto al demone, da esso ne uscì una figura che ben conosceva.

 

- Flavio, fai ancora il mio nome nonostante sia passato dalla parte di tuo fratello?

 

 

-Già, adesso ha qualcuno su cui contare, non è più solo…sai non sopporterei l’idea di lasciare da solo Sesshomaru-.

 

 

- Dimentichi gli altri-.

 

Affermò Palgea.

 

-A Petra lo attende la sua compagna Rin, il suo unico erede e futura speranza della sua casata, Ryu…fidati, il mio caro fratello ha più amici di quel che credi-.

 

Flavio si fermò, ma poi riprese.

 

- Forse hai ragione tu, ma non mi fido troppo a lasciarlo da solo-.

 

- Fidati, starà benone. Comunque c'è una cosa che non capisco, lui è il tuo acerrimo nemico, eppure ti preoccupi per lui, perché?-.

 

- Che cosa vuoi che ti dica? Sesshomaru sarà anche mio nemico, ma rimane comunque mio fratello.

 

- Anche il mezzo demone che è morto per mano di Sargon era tuo fratello-.

 

- Parli d’Inuyasha? Anche se non l’ho mai visto, però ho avuto il privilegio di vederlo dal monte Olimpo... di vedere la sua morte-.

 

- Capisco, adesso io vado, ma prima che mi congeda, vorrei farti un'altra domanda, tu sei un tipo che fa tante battute, ride per le cose più stupide e sicuramente sei più matto di un cavallo con il cervello rosicchiato dai topi-.

 

- Dove vuoi arrivare con queste insinuazioni?-.

 

Un lungo silenzio cadde tra i due, che continuavano a fissarsi, ma poi Palgea si rimise a parlare.

 

- Per quale motivo porti un’armatura nera?

 

Flavio si girò di spalle, alzò il viso e cominciò a osservare le nuvole che circondavano la sommità del monte sacro.

 

- Per romani e greci il nero rappresenta il colore del lutto, della morte, del vuoto e per di più e il colore degli inferi-.

 

Palgea chinò il capo, comprendeva le parole del demone di fronte a lui, ora voltato di spalle.

 

- Mi dispiace, non sapevo della morte di una persona a te cara-.

 

- Non sai quanto dispiaccia a me, puoi andare ora-.

 

- Come vuoi. Addio o uomo in lutto-.

 

Con queste parole  la fiamma con le sembianze di Palgea sparì lasciando il demone da solo.

 

Flavio rimase immobile a osservare le nuvole che circondavano il monte Olimpo.

 

Le fissava con uno sguardo diverso dal solito, triste e pensieroso, fermo e impassibile come Sesshomaru.

 

- Per adesso ti lascerò riposare, ma ricorda fratello....ricordati di ricordare quello che adesso non mi ricordo di dover dire-.

 

Flavio si trovò ridere di fronte a quell’idiozia, ma rimase a guardare il gioco delle nuvole.

 

-Chissà se riuscirò un giorno a dire una frase intelligente …chissà-.

 

Si disse mentalmente.

 

 

 

Intanto a Cipro, in un piccolo studio del tempio egizio, tre divinità discutevano della situazione attuale.

 

Minerva, Thot e Anubi, si fissavano tra di loro mantenendo una nube di silenzio all’interno di questo piccolo e apparentemente insulso studio medico.

 

- Minerva?-.

 

- Dimmi Thot-.

 

- La situazione è questa... dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Roma non ha più valore per il l'Impero d'Oriente. Quindi noi, divinità egizie, ci siamo riprese  ciò che c’è stato tolto…Cipro, antica colonia  egizia sul Mar Mediterraneo Orientale-.

 

- E per questo motivo che siete qui? In quest’isola dimenticata dall'Egitto? Andiamo Thot...non trattarmi come se avessi l'intelligenza di un sassolino in un sandalo, tu sai che sono la dea della saggezza, non prendere in giro la mia divina intelligenza-.

 

Thot s’ incamminò verso l'unica scrivania dello studio. Un tavolo in granito color sabbia, dietro di esso una sedia di legno di palma da dattero con lo schienale ornato di geroglifici scolpiti nel legno.

 

Il sacro Ibis si sedette dietro la scrivania con aria preoccupata, fissava la dea mentre teneva il suo lungo becco nero lievemente aperto.

 

- Se ti dichiarassi la verità, so bene che non mi crederesti-.

 

- Già, comincerei a crederti folle. Ma sono consapevole che non lo sei…so cosa v’interessa e non è Cipro…ma Sesshomaru-.

 

- E anche fosse così?! A voi Dei olimpici darebbe noia se fosse dalla nostra parte-.

 

- Non fare il finto tonto con me Thot! So bene che volete Sesshomaru solo per far realizzare un’antica leggenda-.

 

-Non mi fare la paternale, Minerva! Invece voi lo utilizzate per il vostro perverso gioco di riprendervi l’Olimpo. Siete a conoscenza che lui è il Dio della Guerra, eppure lo trattate come uno schiavo. Giocate con la sua vita…la sua famiglia…il suo destino-.

 

 

- Come osi! Gli Olimpici non si divertono con la vita di chi li difende e combatte al loro fianco-.

 

- Ben detto Nipote cara-.

 

Qualcuno s’intromise nella discussione tra i due Dei. Infatti, dalla finestra del piccolo studio che si affacciava sul mare, s’intravide uno zampillo d’acqua che entrò nella stanza. Si abbatté sul pavimento e da esso ne scaturì un essere. Era alto all’incirca un metro e novanta, aveva lunghi capelli castani e folta barba, ed era vestito con un gonnellino color blu con le immagini di delfino. Infine sul petto nudo vi era tatuato un tridente.

 

- Salve Minerva-.

 

Salutò il nuovo arrivato.

 

- Zio Nettuno, che cosa ci fate qui?-.

 

- Se gli dei egizi possono intromettersi sullo svolgimento del conflitto tra i due gemelli,possiamo farlo anche noi-.

 

Anubi che fino a quel momento non era stato in disparte, decise d’intervenire.

 

- Aspetta un momento Nettuno! Questa faccenda riguarda noi tanto quanto voi, per non parlare che l'utilizzo di Sesshomaru per scopi divini è stata ideata da noi, voi lo usate per combattere suo fratello gemello-.

 

- Stammi a sentire sciacallo, per quanto sia innegabile il fatto che voi abbiate conosciuto per prima Inutaisho non significa che dovete solo voi scegliere della vita di Sesshomaru, suo padre ha servito l'impero romano per secoli, quindi,poiché suo padre ha combattuto in nome dell'Olimpo, voi non potete avere alcuna voce in capitolo-.

 

- Sbagli a dir questo Pesciolone, noi abbiamo voce in capitolo su questa storia, anzi, si potrebbe dire che noi possiamo parlare e voi dovete stare zitti, Sesshomaru era già faccenda nostra, quando è stato messo al mondo-.

 

- Di cosa stai parlando?-.

 

- Sto parlando che Sesshomaru è una faccenda più grande di quello che credi-.

 

Intervenne Minerva che aveva osservato la discussione tra Anubi e Nettuno.

 

- Anubi, non starai parlando della profezia? Quella che Flavio cerca di far realizzare? Perché se così fosse,questo vuol dire che Sesshomaru non è il demone che pensiamo, o almeno, non è il demone che era nella sua vita precedente-.

 

Intervenne Thot.

 

- Come fai a conoscere questa storia?-.

 

- Semplice...la profezia non è una storiella che va raccontata ai bambini prima di farli addormentare,conosco bene la storia della profezia...un antico manoscritto tradotto in varie lingue, per impedire che il caos torni a prevalere sull'universo, Flavio vuole farla realizzare per dominare il mondo-.

 

- Però c'è un modo per impedire tutto questo-.

 

- Di cosa stai parlando Thot?

 

- In Egitto si narra di una leggenda di un essere così potente da poter fermare chi vuole portare il caos nel nostro mondo...il suo nome e Ramses...-.

 

- Ramses?-.

 

- Esatto, il faraone più potente d'Egitto, il più grande eroe della storia egizia, la storia lo ricorda come un essere nato da madre umana e padre divino...ma alcune di queste cose che ho detto non sono del tutto vere-.

 

- E quale sarebbe la verità?

 

- In verità è che lui fu un demone, ma sarebbe meglio dire un dio demoniaco, poiché egli era nato da madre demoniaca e padre divino...e secondo alcuni  il padre era Ra...il potente dio del sole-.

 

- Ma questa è solo una leggenda...vero?

 

Thot fissò la dea con uno sguardo autoritario,freddo e sincero.

 

- Per niente,Ramses è veramente esistito, l'aspetto fisico di Sesshomaru e le sue imprese eroiche ci fanno credere che lui sia la sua reincarnazione-.

 

Intervenne Anubi.

 

- Per sapere la verità è necessario che lui arrivi in Egitto, e sedersi sul trono di coloro che l’hanno preceduto,hai capito che cerco di dire Minerva?-.

 

- Senti sciacallo, io non so minimamente, dove volete arrivare con l'utilizzo di quel demone...almeno che....voi non vogliate fare di Sesshomaru un faraone, cosicché lui governi l'Egitto e ristabilisca il potere degli dei Egizi contro i vostri nemici...i romani-.

 

- Non esattamente. Comunque sia, ora dobbiamo scoprire il motivo dell'assedio di Petra da parte di Flavio-.

 

Riprese parola Thot, mentre osservava i presenti.

 

- Esatto! Ora ritengo giusto di rivederci a Petra tra circa quindici giorni, siete d’accordo con me?-.

 

Tutti annuirono di fronte alla proposta di Thot che, in quel frangente sembrava l’unica soluzione.

 

- Ora potete andare, la discussione termina qua. Ci rivedremo a Petra-.

 

Minerva uscì  dalla stanza passando dalla porta principale, mentre Nettuno si gettò fuori dalla finestra tornando nel suo regno, le profondità marine.

 

Anubi e Thot rimasero nella stanza color sabbia, si fissavano negli occhi  come se cercassero risposte ben precise.

 

- Credi davvero che Sesshomaru possa centrare qualcosa in tutta questa faccenda?,

 

Disse Thot incredulo. Non poteva credere che Sesshomaru fosse la reincarnazione di un antico faraone.

 

- Io credo di sì, è la nostra unica speranza di salvare l'Egitto dalla schiavitù romana-.

 

Il silenzio cadde in quella piccola stanza, mentre i due Dei si guardavano…speravano nella riuscita dell’antica profezia.

 

I quindi giorni trascorsero e le quattro divinità ora si ritrovano lì, nella città di Petra.

Petra il Regno dei Nabatei (siamo nell’odierna Giordania), una città scavata nella roccia calcarea medio orientale, dove ora le truppe di Flavio la mettevano a ferro e fuoco.

 

Le armature dei legionari romani scintillano al contatto con la luce del sole, il caldo infiacchisce i soldati fedeli a Flavio e la sete li rende deboli.

 

Legionari, arcieri e i gladiatori di Flavio fanno irruzione dentro la città nel deserto.

 Nella città di pietra, un tempo grande e potente capitale dei Nabatei, ora rischiava di soccombere per mano dei soldati del demone romano.

 

Le urla dei cittadini infestano la città come una malattia contagiosa, i soldati Nabatei insieme ai soldati persiani comandati dal mezzo demone Bagoa, cercano in tutti i modi di opporre resistenza all'attacco romano.

 

Bagoa si trovava nella piazza principale della città, lui e suoi Mitriari facevano fatica a tener salda la difesa Persiana contro l'avanzata nemica.

 

- Resistete uomini, dobbiamo tenere duro per la Persia-.

 

Urlò il mezzo demone, mentre un legionario lo stava per colpire con il suo gladio, ma d’un tratto il suo corpo fu trapassato dalla lama lucente di una spada. Una katana.

 

Il legionario cadde inerme a terra, scoprendo così chi aveva salvato  la vita al mezzo demone.

 

-Sesshomaru-.

 

Sussurrò incredulo Bagoa.

 

-Speravo ardentemente che venissi qua a Petra-.

 

- Sono stato impegnato... è la situazione?-.

 

- Flavio cerca di conquistare la città prendendo il possesso della piazza principale, che sarebbe il luogo in cui siamo adesso, ti do un consiglio, vai verso il teatro greco della città, lo troverai più avanti verso la strada che conduce a questa piazza, quando giungi lì, attraversa il sotterraneo del teatro, troverai un cancello che collega all'acquedotto della città-.

 

- Per quale motivo dovrei andare li?-.

 

- Secondo le nostre spie, Sargon sta cercando un oggetto. sappiamo cosa cerca di preciso, però so che con lui c'è Flavio e un altro essere ricoperto di metallo-.

 

- Metallo?-.

 

- Sì... o almeno credo...era coperto da alcuni stracci, non lo visto molto bene, ora vai al teatro e impossessati dell'oggetto che Sargon sta cercando, qualunque cosa sia devi perderla tu per primo-.

 

- D’accordo-.

 

Sesshomaru cominciò a correre verso la lunga strada che si trovava alle spalle del mezzo demone Persiano.

Nel suo lungo tragitto non può fare a meno di combattere.

Ogni legionario è tranciato di netto dai suoi artigli. Dalla Bakusaiga, dai flagelli.

Il sonno ristoratore di quindici giorni era giovato al suo corpo e ora era pronto alla grande lotta.

Il grande Sesshomaru, il guerriero era tornato più informa di prima.

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Capitolo 26
*** L'assedio di Petra ***


Sesshomaru corse lungo la strada che portava verso il teatro greco. Vi era sangue e cadaveri sparsi a terra,  era una di quelle tante scene a cui Sesshomaru era abituato a vedere sulla sua strada. Morte e sangue erano la sua vita...non molto diversa da quella di un gladiatore.

 

Il suono delle spade che si scontravano. I colpi pesanti pronti a distruggere gli scudi, il sibilo delle frecce che passavano a pochi centimetri dalla testa del demone, questa battaglia non era diversa dalle altre che aveva combattuto.

 

Continuò a correre e a combattere. Avanzava sempre di più, facendosi strada tra i corpi dei legionari, dei centurioni e degli arcieri romani, ovviamente nessun soldato a cavallo all'interno della città sarebbe riuscito a combattere in mezzo a una strada piena di soldati nemici. Ma Flavio era ben consapevole che non si mandava mai la cavalleria a combattere in strade come quelle di Petra, abbastanza larghe per i soldati, ma troppo piccole per il passaggio dei cavalli.

 

Sesshomaru continuò a muoversi lungo la strada principale senza fermarsi mai, uccideva chiunque cercasse di ucciderlo. I romani che si trovano sulla sua strada morivano tutti. Uno dopo l'altro, senza alcuna distinzione.

 

Dopo aver attraversato la strada principale della città si trovò davanti ad una struttura costruita in sola roccia calcarea a forma semicircolare, con la parte curva del semicerchio a fare da scalinata. Con i gradini che portavano gli spettatori ai propri posti a sedere, dove potevano sedersi e godersi gli spettacoli teatrali tenuti nella struttura. Ma ora l'entrata era sporca del sangue dei cittadini che erano stati massacrati durante la battaglia. Vittime di un conflitto della quale non avevano colpa.

 

Il demone si immobilizzò davanti ai quei corpi. Quella scena non lo turbò, ormai era avvezzo alla morte. Sesshomaru rimase fermo e immobile a fissare quei corpi come se fossero ormai cose di poco conto sulla quale riflettere.

 

-Nonostante io vada avanti. Sebbene provi a cambiare, alla fine sarò sempre circondato da violenza...sangue...e morte...e non posso negare che una parte di me non desideri questo-.

 

Questo pensiero lo fece andare avanti senza indugiare. Attraversò l’entrata del teatro e si diresse verso l’interno.

 

Dopo aver attraversato l'atrio si introdusse verso una delle scalinate interne che portavano nel profondo del teatro. Anche lì,  c’era lo stesso identico spettacolo agghiacciante. Corpi privi ormai del soffio vitale. Sangue scarlatto fresco, che macchiava il pavimento e i muri. Ai suoi occhi era uno spettacolo di poco conto, come anche le vite di quegli innocenti periti per una causa che loro non conoscevano. 

 

Sesshomaru arrivò alla scala che portava verso i posti a sedere degli spettatori. Cominciò a salirla gradino per gradino, senza fretta. Passo dopo passo si trovò in cima alle scale e guardandosi attorno notò che  il resto della struttura era sporca di sangue. Sogghignò sapendo bene che quella era una trappola ordita per lui per ucciderlo.

 

 

Il demone fece un salto degno di un demone maggiore, che lo fece arrivare in mezzo al palcoscenico. L'aria odorava di sangue e morte, ma più di tutto... di romani. Mentre sentiva le sue narici dilatarsi per l'odore dei guerrieri latini, si accorse di una presenza che si trovava attorno a lui. Un’entità che conosceva molto bene.

 

- Sesshomaru-.

 

Una voce dalla presenza sinistra pronunciò il suo nome. Una voce che lui conosceva fin troppo bene, girò il capo verso la tribuna e vide lui...Naraku.

 

Naraku se ne stava lì, seduto sugli spalti come al suo solito ad osservare la scena che gli si proponeva davanti, piuttosto che avvicinarsi al suo nemico e dirgli le cose in faccia.

 

- Quindici giorni...troppo tempo per riprendersi dalla ferite ricevute-.

 

- Naraku, sei tanto bravo a parlare, ma in fatto di combattere e tutt'altra storia, dov'è Flavio? Dov'è il tuo padrone?-.

 

A quella risposta Naraku si sentì a dir poco offeso.

 

- Padrone? Lui? Lui non'è il mio padrone-.

 

- Se lui non fosse il tuo padrone, allora perché ci sei tu qui e non lui?-.

 

- Pensala un po’ come ti pare. Il solo fatto che tu sia venuto fin qui a morire è per me già una grande fortuna, e come vedi il braccio che mi hai tagliato quel giorno è ricresciuto. Anche dopo la mia morte le mie vecchie abilità non sono scomparse-.

 

Naraku si alzò dal suo posto e si mise in piedi con aria di sfida verso il demone sotto di lui.

 

- Vediamo se riesco ancora a ricordarmi qualcuno dei miei vecchi trucchi-.

 

Detto questo Naraku attaccò Sesshomaru con il suo braccio destro rendendolo un lungo tentacolo appuntito. Il demone lo evitò rapidamente e con un colpo di Bakusaiga tranciò l'arto di netto.

 

Il tentacolo mozzato tornò nella sua forma originaria ma con la mancanza della mano.

 

- Maledetto-.

 

Naraku circondò il proprio corpo con una barriera,poi si staccò dal terreno e cominciò a levitare a pochi centimetri dal suolo.

 

- Ora vedrai di cosa sono ancora capace-.

 

Detto questo Naraku si lanciò dritto verso Sesshomaru. La sfera che circondava Naraku era completamente ricoperta da un letale acido fuoriuscito dal suo corpo.

 

Sesshomaru restò immobile come se volesse attendere che il suo acerrimo nemico si facesse avanti. Naraku si avvicinava sempre di più e con maggior velocità.

 

- Addio Sesshomaru-.

 

Sentite queste parole Sesshomaru spiccò un salto verso l'alto in grado di evitare il colpo di Naraku, mentre era a mezz'aria Sesshomaru mise la mano destra sul manico del flagello e con un colpo ben caricato lanciò la catena verso il nemico che si impigliò all'interno della barriera.

 

Vedendo quello che era appena successo, Naraku mostrò un sorrisetto arrogante verso il demone

 

- Tutto qui quello che sai fare, potente Sesshomaru? Sai mi aspettavo qualcosa di più da parte tua-.

 

- E chi ti dice che sia finita qui?-.

 

Sentite queste parole Naraku assunse un aria stupita.

 

Sesshomaru tirò verso di sé la catena portandosi dietro a Naraku. La sfera si avvicinava sempre di più al principe, ma con un violento strattone spezzò la barriera di fronte a lui.

 

Per reagire alla attacco Naraku trasformò il braccio mozzato in una lama affilatissima dalla quale uscivano dei miasmi velenosi. Il mezzo demone cercò di colpirlo il più in fretta possibile, ma Sesshomaru evitò il colpo in tempo e conficcò il flagello destro dritto nel petto di Naraku, in mezzo all'occhio rosso.

 

Naraku si piegò dal dolore. Ma il demone non si fermò.  Fece girare la catena attorno al mezzo demone e lo  sbatté al suolo con una violenza inaudita, provocando  la rottura della barriera e danni gravi al corpo.

 

Sesshomaru tornò a contatto con la terra e con la catena saldamente attaccata alla mano. L’arma conficcata nel petto di Naraku, venne staccata violentemente dal sanguinario proprietario pronto ormai a sferrare il colpo di grazia.

 

Sesshomaru avanzò lentamente, voleva gustarsi questo momento.  Arrivò dinanzi al mezzo demone dolorante con il volto rivolto verso il terreno e la schiena rivolta verso il cielo.

 

- E’ finita Naraku -.

 

Sesshomaru sollevò la mano destra contenente una delle due armi diaboliche.

 

- Ti sbagli Sesshomaru-.

 

Sentite queste parole, Sesshomaru abbassò velocemente la mano e colpì il mezzosangue nella zona in cui si sarebbe dovuta trovare la colonna vertebrale...peccato che Naraku non possedeva ossa.

 

Ma quando Sesshomaru trafisse Naraku nel centro della sua schiena uscì un miasma velenosissimo.

 

Sesshomaru saltò indietro per tenersi lontano dalla nube tossica, non riusciva più a sentire la presenza del mezzo demone che si trovava in quella nebbia letale.

 

Ritirò sulla schiena il flagello ed estrasse Bakusaiga, la sua mano era pronta e spazzare via la nube tossica.

 

Con un solo fendente tagliò in due il miasma che si diradò immediatamente, ma ormai Naraku non c'era più.

 

La nebbia velenosa generata dal corpo di Naraku diede il tempo necessario al suo creatore di fuggire, la sua classica tattica...fuggire...preparare trappole...e attaccare con l'inganno, una tattica già conosciuta da coloro che hanno combattuto il mezzo demone codardo.

 

- Maledetto è fuggito un’ altra volta -.

 

Il demone rinfoderò la spada con un leggero senso di insoddisfazione.

 

-Come ho detto prima...ti sbagli-.

 

La voce di Naraku risuonò nel teatro della città. Sesshomaru odiava quella voce che apparteneva a un codardo.

 

- Per quante volte tu possa distruggere il mio corpo io tornerò sempre...e più forte di prima-.

 

Una risata malvagia riecheggiò nell'aria, il principe si guardava intorno cercò di individuare il mezzo demone, ma non riuscì a percepire nessuna aura maligna.

 

-Ci rincontreremo...principe di ghiaccio-.

 

Con queste parole Naraku svanì lasciando spazio al fragore della battaglia che aleggiava attorno al demone.

 

Sesshomaru tornò a cercare l'entrata che conduceva ai sotterranei di Petra, ma le calde temperature provocate dal sole, gli scontri con i soldati del fratello e il duello con Naraku, lo avevano debilitato. Doveva riposarsi. Sentiva il suo corpo pesante.

 

Si sedette a terra cercando di recuperare le forze per poi proseguire nella sua missione. Mentre rimaneva lì, a riposarsi la città continuava a combattere l'esercito romano.

 

In quel momento i ricordi di Sesshomaru riaffioravano dalle nebbie del passato. Per lui Petra era divenuto un'altro dei tanti campi di battaglia sulla quale si trovava… un altro luogo macchiato di sangue.

 

Principe guerriero, questo era l’appellativo che gli avevano dato la corte di suo padre e i suoi alleati, invece per i suoi nemici era conosciuto come un mostro, il nemico numero uno, la personificazione del male allo stato puro.

 

Fin dall'infanzia fu tante cose: principe, soldato, guerriero, assassino...peccatore.

 

Fu lussurioso, ma non commise mai uno stupro o qualunque altro tipo di violenza legata alla libidine. Ebbe rapporti sessuali con molte principesse, felici di donare la loro verginità al più bel principe delle terre dell'ovest.

 

Fu violento, per lui la vita era una guerra da combattere. Giorno, dopo giorno divenne il guerriero per eccellenza, anche se aveva poco del samurai e molto dello spartano. Del samurai aveva il comportamento raffinato, ma dello spartano aveva il piacere nel combattere il nemico. Il richiamo alla gloria del guerriero, il duro addestramento che solo pochissimi riescono a superare, una grande abilità con le  armi e una volontà bellica senza pari.

 

Infine la vanità, peccato incline a ogni demone maggiore del suo paese. Loro si credono superiori a tutti, più che un vizio è una caratteristica di natura.

 

Sesshomaru continuò a rimanere in quella posa a rimembrare gli antichi avvenimenti della sua vita passata.

 

Dopo qualche minuto decise di alzarsi, ormai si era riposato a sufficienza e il sole  iniziava a tramontare.

 

Ma prima che potesse fare il primo passo, venne interrotto dalla comparsa di un gruppo di persone a lui familiari.

 

La prima figura a mostrarsi fu Bagoa. Il persiano scese la gradinata con un po’ di difficoltà, i gradini erano ricoperti dai cadaveri.

 

Arrivò all'ultimo gradino ed entrò nel palcoscenico, aveva qualcosa da dirgli.

 

- Sesshomaru-.

 

- Bagoa, che ci fai qui?-.

 

- Sono venuto ad avvisarti-.

 

Si avvicinò di più e continuò.

 

-Ascoltami, siamo riusciti a difendere la piazza principale dall'assalto romano, adesso dobbiamo andare nei sotterranei e trovare l'oggetto che Sargon sta cercando… e se è possibile uccidere lo stesso Sargon -.

 

- Vado da solo-.

 

Disse Sesshomaru. Bagoa sentendo quelle parole si risentì e in modo un po’ scontroso rispose.

 

-Invece no! Vengo anch’io, questa missione è mia tanto quanto tua. L'hanno data sia a me che a te, quindi...da questo momento siamo una  squadra, è l'unica cosa che ti chiedo è di comportarti come un compagno...ci stai?-.

 

Sesshomaru rimase un po’ sorpreso dalle parole pronunciate da Bagoa, era la prima volta che faceva squadra con un mezzo demone fatta eccezione al suo defunto fratellastro.

 

-D’accordo-.

 

-Perfetto...in due si lavora molto meglio, adesso però continuiamo con la missione-.

 

Bagoa inserì la mano destra all'interno della sua tunica ed estrasse una pergamena arrotolata. La srotolò e al suo interno apparve una mappa.

 

- Allora, secondo questa mappa, l'entrata per i sotterranei e da qualche parte sul palcoscenico del teatro,dovrebbe esserci una botola o un tombino,un buco nel terreno...insomma,qualcosa del genere-.

 

Bagoa continuò ad osservare la mappa in cerca di qualche altro indizio. Il suo sguardo rimase incollato alla pergamena.

 

Mentre Bagoa studiava la mappa, Sesshomaru cercò con lo sguardo qualcosa che potesse somigliare a un passaggio.

 

D’un tratto notò qualcosa di strano sul pavimento. A circa cinque metri da lui, verso la sua destra notò una mattonella con uno strano incavo che portava la forma di un viso scolpito nella roccia.

 

- Bagoa -.

 

-Sì, che c'è?-.

 

 Disse il persiano distogliendo lo sguardo dalla mappa.

 

- Guarda là-.

 

Bagoa si girò nella direzione indicata dal demone. S’incamminò e arrivato alla mattonella si inginocchiò. La osservò da più vicino, con la mano destra toccava il pezzo di pietra, mentre con la sinistra reggeva il grosso scudo di vimini intrecciati tra loro.

 

- Sesshomaru guarda-.

 

Sesshomaru si avvicinò a Bagoa.

 

- Vedi come la mattonella e più spessa del normale? Se i miei calcoli sono esatti...-.

 

- Avremmo trovato l'ingresso per i sotterranei, però c'è qualcosa che non mi torna-.

 

- Stai tranquillo,vedrai che l'ingresso si mostrerà dinanzi a noi-.

 

Bagoa premette la mano contro la mattonella, ma non successe nulla. Tutto rimase perfettamente immobile. Amareggiato Bagoa tolse la mano dalla forma di pietra, senza capire il perché del suo fallimento.

 

-Perché non funziona? Non capisco, eppure era la soluzione giusta-.

 

Mentre Bagoa continuava a interrogarsi sul perché, Sesshomaru cominciò a guardarsi intorno in cerca di qualche indizio utile al loro problema.

 

-Il primo meccanismo è stato trovato, ma come sospettavo non era la soluzione più adatta. Forse non è la soluzione giusta...o forse il problema è un altro, meglio controllare la zona, forse trovo qualcosa-.

 

Sesshomaru si mosse verso i primi posti a sedere della tribuna. Si spostò tra i cadaveri in cerca di indizi, ma con tutti quei corpi era un impresa cercare qualcosa di utile.

 

Cominciò a farsi strada fra quei corpi senza vita, ma d’un tratto notò qualcosa. E quel qualcosa era il corpo di un soldato persiano.

 

Si avvicinò di più a lui. Era disteso a terra in una posizione innaturale. Aveva il braccio sinistro sotto il suo corpo, mentre quello destro teneva ancora saldamente la sua spada.

 

Lo scostò e constatò che teneva qualcosa dentro la sua mano. Sesshomaru l’aprì e trovò un oggetto utile per la sua missione. Una piccola maschera, greca, di metallo.

 

- Come pensavo, il meccanismo non parte senza la sua chiave-.

 

Sesshomaru tornò nella zona dove era situata la mattonella. Intanto il mezzo demone era ancora lì, a cercare di capire come far funzionare il meccanismo.

 

- Bagoa -.

 

Il persiano sentendosi chiamare, si alzò e guardò Sesshomaru.

 

- Che c'è?-

 

- Ho qualcosa che può servirti-.

 

Sesshomaru  gli mostrò l'oggetto . Il povero mezzo demone rimase di stucco…non poteva crederci aveva trovato la chiave.

 

- Questa è la chiave per aprire il passaggio-.

 

Bagoa felice della scoperta gliela tolse di mano.

 

- Ora vediamo se funziona-.

 

Bagoa la inserì nella fessura e poi schiacciò la mattonella che finalmente si abbassò.

 

Al centro del teatro si aprì un passaggio dall'entrata buia come la notte , dove  vi era un leggero venticello fresco, scaturito dalle correnti d’acqua del sottosuolo.

 

-L'ingresso per i sotterranei,finalmente lo abbiamo trovato-.

 

Disse Bagoa con il viso rivolto verso l'entrata.

 

- Io entro-.

 

Sesshomaru si mosse verso le scale, quando Bagoa lo chiamò.

                                                               

- Aspettami! Sesshomaru aspettami!-.

 

- Sbrigati, o ti lascio li a combattere i romani-.

 

Sentito questo, il mezzo demone si precipitò verso l’entrata e con Sesshomaru si avviarono verso il loro destino.

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Capitolo 27
*** Nei sotterranei della città. ***


I due guerrieri si fermarono al primo gradino di una scalinata che trovarono di fronte a loro, in fondo alla scalinata c'erà solo il buio pesto.

Ma il buio non li spaventava, avevano una missione da compiere.

Cominciarono a scendere al primo gradino,poi il secondo, il terzo, e così via.

Ma poco a poco il buio si faceva sempre più intenso e la visibilità si faceva sempre più scarsa, Bagoa si fermò e cominciò ad assumere un aria pensierosa

- Dannazzione, non si vede niente...e completamente buio.

Disse Bagoa con tono preoccupato.

Intervenne Sesshomaru

- Ci penso io.

Il demone estrasse Bakusaiga, l'aura sprigionata dalla spada illuminò il cammino dinanzi a loro.

- Andiamo.

Stavano per muovere il passo successivo, quando all'improvviso si sentì un urlo agghiacciante proveniente dal fondo delle scale.

Scesero velocemente le scale sotterrane quando all'improvviso si trovarono davanti ad un grosso portone di pietra socchiuso

Intervenne Bagoa.

- Vado avanti io.

Il Persiano si avvicinò alla porta, poggiò le mani su un grosso anello di ferro che faceva da maniglia al portone.

con una piccola parte della sua forza da mezzodemone tirò verso di se il pesante portone spostandolo con nessuna difficoltà.

Dopo averla aperta decise di entrare...ma all'improvviso si fermò...entrambi videro lo stesso identico spettacolo.

Una stanza gigantesca...sporca di sangue.

In quella stanza videro i muri della stanza macchiati di sangue, sangue ancora fresco.

Anche sul pavimento si trovava del sangue, l'ìntera stanza ne era lorda.

- In nome di Mitra,chi ha mai potuto fare una cosa simile?

Chiese il persiano mentre fissava quello spettacolo inquietante, era la prima volta che vedeva uno spettacolo simile...ma non fu l'unica cosa a intimorirlo.

- Io.

Un altra voce riecheggiò nella stanza.

La voce proveniva dal centro di quella immensa pozza di sangue...Sesshomaru capì subito a chi apparteneva quella voce.

In lontananza si vedeva Flavio, seduto sopra ad un grosso oggetto dalla forma rettangolare.

Il demone dall'armatura nera fissava il fratello mentre quest'ultimo lo fissava a sua volta.

- Allora Sesshomaru...ti sei divertito contro Naraku?

- Se vuoi sapere la verità si è mostrato più debole del solito, non mi sono neanche impegnato.

Flavio si alzò in piedi, ormai era certo che si sarebbero scontrati di nuovo...e che questa volta avrebbe dovuto combattere seriamente.

- Sesshomaru...ritengo che tu sia troppo umile con te stesso, sei un grande guerriero...ed per questo che oggi, ti faccio le mie scuse.

- Scuse?

- Si esatto...scuse, le mie più sentite scuse  per non aver combattuto seriamente durante il nostro scontro.

- In questo momento le scuse non servono a molto.

Sesshomaru estrasse Bakusaiga per l'ennesimo scontro con il suo gemello.

- Flavio,preparati a morire.

- Eh,come sei cattivo.

Flavio Invece estrasse una sola spada,Tritone.

La sua mano destra era armata e pronta allo scontro, la mano sinistra vuota, priva di Nike.

- Vuoi usare una spada soltato?

- Certo, e poi oggi ho usato solo questa spada per versare  sangue persiano.

Bagoa strinse i pugni dalla rabbia che provava verso Flavio, il demone dall'armatura nera aveva fatto strage dei suoi compagni d'armi.

- Oggi ho ucciso tanti di quei persiani che Sargon a deciso di dare una nuova tinta a questa sala, insomma, non sono un esperto, ma a me,piace, a te non lo so, ma a me piace.

- Basta con queste stupidaggini,combatti.

- Come desideri.

I due fratelli corsero l'uno incontro all'altro, i due si avvicinavano sempre di più,sempre più vicini allo scontro diretto.

I due fratelli si stavano per scontrare, Sesshomaru emise un fendente ma Flavio lo evitò con una capriola a mezz'aria,ritrovandosi poi alle spalle del gemello.

Flavio cercò di colpire il fratello con un calcio rotante ma Sesshomaru parò l'attacco con il braccio sinistro, Flavio tornò indietro per l'urto del colpo parato,sul suo volto di mostrò un piccolo sorriso.

- Bene,vedo che non deludi le mie aspettative.

Sesshomaru mosse un altro fendente contro Flavio che parò il colpo con la sua spada,i due continuavano a combattere senza mostrare nessun segno di fatica.

Mentre i due fratelli combattevano,Bagoa fissava Flavio con un fortissimo risentimento verso di lui,e mentre guardava lo scontro sentiva crescere la rabbia dentro di lui.

- Lui ha ucciso i miei compagni d'armi, lui ha mosso guerra alla mia patria, lui ha versato sangue persiano in terra persiana, deve pagare per questo...e pagarà col sangue.

Pensando a queste parole non solo si era convinto di poter affronatare Flavio ma anche di vincerlo, deciso ad affrontarlo estrasse la spada,strise la mano allo scudo e corse verso il demone romano.

Corse più veloce che poteva, il suo cuore era a mille e la sua mano pronta a vibrare un fendente contro Flavio, si avvicinava sempre di più al demone ormai sicuro di poterlo uccidere.

- BASTARDO.

ma proprio quando lo stava per colpire di lato ricevette un calcio dritto alla mano che impugnava la spada e poi un calcio dritto al ventre datogli con la stessa gamba di prima, il colpo ricevuto fu così forte da sbatterlo a terra con una forza immane.

- Maledetto.

Disse Sesshomaru rivolto al fratello che si trovava di fronte a lui.

- Suvvia,non ti sarai arrabbiato per il calcio che ho tirato al tuo amico persiano? Comunque...

Detto questo Flavio tirò un pugno a Sesshomaru colpendolo in pieno volto, Sesshomaru subì l'urto di quel fortissimo colpo, quel pugno era talemnte forte che Sesshomaru vece un volo di tre metri pirima di cadere al suolo.

- Ti avevo promesso che avrei fatto sul serio,e adesso e arrivato il momento di mantere quella promessa che ti feci 15 giorni fa...preparati.

Sesshomaru si rialzò da terra con la dignità di un vero guerriero, non si sarebbe mai arresso,sopratutto dopo aver ricevuto un colpo come quello, guardò Flavio dritto negli occhi con aria di sfida.

- Sono pronto.

Flavio estrasse anche la seconda spada.

- Allora fatti sotto.

Disse Flavio con sguardo arrogante.

Sesshomaru non ci pensò due volte e lo attaccò subito, il colpò fu parato con Tritone,la lunga spada curva che Flavio impugnava nella mano destra.

- Non male Sesshomaru.

Sesshomaru tira un pugno con la mano sinistra e fa volare Flavio per la stessa distanza che ha fatto lui prima.

- E adesso e male?

Flavio si ritrova per terra con il ventre rivolto verso il basso,alza la testa da terra e si rivolege al fratello.

- Si...adesso e male.

Il romano di rialza da terra e fa un pò di spettacolo facendo roteare le spade, cerca di ferire il fratello ma le spade vennero bloccate da Bakusaiga.

I due demoni continuarono nella loro lotta senza tregua,nessuno dei due voleva cedere,o per meglio dire, nessuno dei tre.

I due demoni si combattevano senza esclusione di colpi,il duello stava cominciando a farsi veramente serio, i colpi ti entrambi i gemelli divennerò più veloci,i fendenti più pesanti,i colpi di punta divennero più saldi,ormai erano arrivati al punto in cui pensavano seriamente di farla finita con questo scontro.

Sesshomaru stava per attaccare con un fendete che partiva dall'alto verso il basso mentre Flavio era intenzionato a colpire il fratello due fendenti laterali.

Le spade si controrano parandosi i colpi a vicenda,le braccia tremavano, i muscoli si irriggidivano per vincere quella titanica gara di forza.

- Allora Sesshomaru,questo scontro non ti fa venire in mente nulla di particolare?

- Di cosa stai blaterando?

- Di questo duello tra me e te...uno scontro fra due fratelli.

- E con questo cosa vorresti insinuare?

- Che io non sono l'unico fratello che hai cercato di uccidere...in Giappone avevi un altro fratello...un mezzodemone,Inuyasha.

Al solo sentire di quel nome Sesshomaru aumentò la forza che conteneva nella braccia facendo indietreggiare le spade di Flavio.

- Non osare nominare quel nome in mia presenza.

- Io...non dovrei...osare?

Disse Flavio con un sorrise beffardo.

Flavio fece indietreggiare Bakusaiga,anche se le tre spade rimanevano sempre in contatto tra di loro.

- Non eri tu quello che voleva Tessaiga?Non eri tu quello che desiderava diventare più forte?Non eri tu quello che ha cercato di uccidere il sangue del suo sangue,proprio come stai facendo adesso con me?

- Taci.

- La verità fa male eh?

Detto questo Flavio ruppe la difesa di Sesshomaru ed emise un fendente di Tritone contro il fratello che però riuscì a parare con Bakusaiga.

Sesshomaru assorbì la forza del colpo facendo rimbalzare di poco il braccio di Flavio, a quel punto ne aprofittò per contrattaccare.

- FURIA DEGLI DEI.

Sesshomaru tirò un potentissimo fendente contro il fratello che venne parato a malapena dalle sue spade, la forza del colpo spinse indietro Flavio di almeno venti metri,Sesshomaru puntò in alto la sua spada e caricò uno dei suoi colpi più potenti.

- EFERET.

Una potente mezzaluna di fuoco scaturì dalla spada, il colpo fiameggiante si diresse verso Flavio pronto a finirlo come ha fatto con Palgea.

Alla vista di quell'attacco Flavio mette la spada nella mano destra accanto al fianco sinistro e la spada nella mano sinistra vicino al fianco destro.

- CICICATRICE DELL'OLPIMPO.

Flavio mosse entrambe le braccia colpendo il vuoto d'avanti a lui creando una scia energetica simile alla cicatrice del vento.

I due colpi si avvicinarono sempre di più,sempre più vicine.

I due attacchi si scontrarono a metà strada,una fortissima esplosione scaraventò tutte le persone che c'erano dentro la stanza,persino Bagoa venne scaraventato via,per uno stranissimo caso finì proprio contro il misterioso scrigno che si trovava in quella stanza.

Il grosso baule si rovesciò indietro aprendosi e rivelando il suo contenuto, un bellissimo arco in oro massiccio, le due curve dell'arco assomigliavano molto alle ali di falco con le piume ben appuntite,anche quelle in oro,la parte centrale dell'arco invece portava l'immagine di un falco.

Il mezzodemone rimase stupito da quello che uscì dallo scrigno e spinto dalla curiosità allungò il braccio nel tentativo di raggiungere l'arma.

In quello stesso momento i due fratelli si riprendevano dall'esplosione di prima,entrambi erano allo stesso livello,sessuno dei due era riuscito ad avere la meglio sull'altro.

Flavio cercò di rialzarsi usando le sue spade come appoggio,la botta di prima lo aveva sconbussolato un pò,finalmente riuscì ad alzarsi, e con lui si rialzò anche Sesshomaru.

Flavio mosse lo sgaurdo sullo scrigno,gli si spalancarono gli occhi quando vide il contenuto dello scrigno, in quel momento nella sua testa stava formulando delle parole che il fratello non avrebbe dovuto sentire.

- Dannazzione,lo scrigno si è aperto nel momento meno opportuno e per di più l'arco e fuori alla vista di tutti,devo prenderlo prima che Sesshomaru se ne accorga.

Flavio agì immediatamente per rimediare a quella problematica Situazione.

- TRASPORTO DI CRONO.

Flavio scomparve agli occhi di Sesshomaru per poi ricomparire di fronte al Persiano disteso.

Mise un piede sopra alla mano del mezzodemone schiacciandolo con forza.

- Sei un pò troppo curioso per i miei gusti...e comunque,quest'arma non'è adatta a te.

Flavio si abbassò a prendere l'arma con tutta tranquillità, ma proprio quando la mano era vicinissima a prendere l'arma venne ustionata,Flaviò ritirò immediatamente la mano chiudendola dal dolore,quando l'apri si accorse di avere il palmo bruciato.

- Capisco.

Disse Flavio con un espressione tranquilla.

Detto questo si rialzò e si girò verso la parte opposta della stanza, stava per incamminarsi nella zona vuota di quella gigantesca stanza quando all'improvviso non intervenne Sesshomaru.

- Aspetta.

Flavio si fermò per volere del fratello,ma non si degnò di guardarlo in faccia.

-Cosa c'è?

-Devo chiederti una cosa.

- Immagino gia che cosa vuoi chiedermi, riguarda Rin,non'è così...fratello?

- Hai indovinato...e devo ammettere che la cosa mi stuzzica un pò.

- Ti stuzzica?...ah si,certo,capisco,Rin e troppo buona per poter credere di poter aiutare tutti coloro che hanno un problema...non può aiutarci,ne me...ne te.

- Che intenzioni hai?

- Non te lo ricordi più? Te l'ho in Persia, Pax Romana...la pace di Roma.

- Pax romana?

- Esatto...io,proprio come Rin voglio fare del bene.

- Non osare paragonarti a lei, lei e diversa da te.

- Tu credi? entrambi vogliamo fare del bene,l'unica cosa che ci distingue e il metodo con cui lo facciamo,lei alla gente porta amore, io porto ordine e pace.

- Non ti ci vedo come salvatore del mondo.

- E cosa ti fa pensare che io voglia salvere questo mondo.

- Cosa me lo fa pensare? Sei stato tu ha dirmi che vuoi fare del bene.

- Si questo e vero, ma questo non vuol dire che io debba salvare questo mondo...ma cosa te ne può importare,infondo tu sei qui per uccidermi,non ti serve sapere tutte queste cose,però si sa,la curiosità e simbolo di intelligenza.

- Se mi importa sono fatti miei...e di nessun altro.

- Se lo dici tu,comunque,adesso me ne vado,però prima voglio guardati negli occhi e dirti una cosa.

Flavio si girò verso e il fratello fissandolo attentamente.

- Quando vedrai Rin,digli queste parole...l'amore e il sentimento più forte,ma l'odio e il sentimento più duraturo...TRASPORTO DI CRONO.

Il romano scomparve nel nulla,lasciando suo fratello e il suo compagno in quella stanza.

Sesshomaru si avvicinò al persiano e gli porse la mano.

- Dai...tirati su.

Bagoa allungò la mano destra a quella del demone nel tentativo di rialzarsi,nonostante il forte dolore al ventre Bagoa si rialzò in piedi con l'ausilio delle poche forze che rimanevano dentro di lui,tornò a stare in posizione eretta anche se ancora dolorante.

- Grazie.

Disse Bagoa mentre teneva la mano sinistra sull'addome,Sesshomaru non si interessò poi molto al mezzodemone ferito,anzì,era incuriosito dall'arco lasciato li da Flavio,possedeva qualcosa che lo attirava a se,quasi fosse un attrazzione magnetica.

Sesshomaru si abbassò, allungò il braccio sinsitro per raccoglierlo,e poi,quando gli artigli sfiorarono l'incantevole arma apparve qualcosa agli occhi di Sesshomaru...il falco disegnato sul manico cominciò a emettere un potentissimo colpo di luce che finì dritto negli occhi del demone,fu di breve durata ma di intensa potenza.

Sesshomaru non si sapeva spiegare cos'era successo,ma una cosa era certa, se Flavio era alla ricerca di quell'arma ci doveva essere per forza una spiegazione, suo fratello poteva sembrare un tipo non molto intelligente, ma dentro di se setiva che c'era qualcosa che non quadrava,troppi misteri in questa storia...troppi misteri legati alla famiglia Taisho,nella sua mente vagava una sola frase.

- Devo avere delle risposte... e forse conosco le persone che me le possono dare.

Dicendosi questo prese l'arco in mano e si rialzò con più dubbi di quanti non nè abbia mai avuti prima.

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Capitolo 28
*** Incontro all'acquedotto. ***


 Sesshomaru era confuso...aveva bisogno di risposte...doveva sapere perchè...il perchè di tutta questa storia,il demone mosse lo sguardo verso l'arco che teneva in mano con aria pensierosa.

- Che strana sensazione...e come se quest'arma mi appartenesse,quasi fosse mio,che sia come i flagelli del caos?Un altra arma di mio padre?.

Sesshomaru si era di nuovo perso nei suoi pensieri per poi essere chiamato dalla voce del persiano.

- Sesshomaru...mi senti? ehi.

Il demone si girò verso Bagoa.

- Tutto bene demone?

- Non preoccuparti per me,tu piuttosto come ti senti?

- Un pò dolorante ma me la caverò.

- Non avresti dovuto attaccarlo...poteva ucciderti.

- Ha ucciso i miei compagni e Sargon ha usato il loro sangue per tingere di rosso i muri di questa stanza.

- E cosa vorresti fare? Ucciderli? Non credere che sia così facile.Rispose Sesshomaru con un tono a dir poco glaciale.

Sesshomaru voltò lo sguardo verso l'altra parte della stanza.

- Bagoa.

- Che c'è?

- C'è la fai a proseguire? o devo lasciarti indietro?

- Ehi,forse non sarò forte come te,ma anche io ho le mie capacità...ti seguo.

Il demone tornò con lo sguardo su Bagoa.

- Andiamo...e questa volta combatti solo con chi riesci a tenere testa.

- accetto,pronto per andare all'acquedotto?

Senza neanche pronunciare una parola il demone proseguì il suo cammino,non aveva bisogno di parole per farsi seguire da coloro che lo aiutavano a combattere i suoi nemici.

a qualche passo di distanza si trovava una porta uguale a quella precendente per entrare nella grande stanza sotterranea.

Stava per impugnare la maniglia ad anello quando all'improvviso la porta si aprì da sola, ma poco dopo da quella porta vide un umano a lui molto familiare con i vestiti strappati e il corpo pieno di ferite.

- Pigiama, disse il demone con tono stupito.

- Se...Sessh....

il satrapo non riuscì a finire e cadde a terra con il volto che toccava il terreno.

- MIO SIGNORE,urlò il mezzodemone alla vista dell'accaduto.

Bagoa fece un breve scatto per raggiungere il satrapo di Susa ridotto a una zampogna sanguinante,si abbassò prendendolo tra le braccia per poi farlo girare in modo da poterlo guardare in volto.

- Mio signore.

- Bagoa...amico mio,sono felice di vederti.

- Cos'è successo persiano?,disse Sesshomaru con tono glaciale.

- I romani...e le guardie di Sargon hanno preso controllo dell'acquedotto sottostante,senza l'acquedotto i cittadini moriranno di sete e come se non bastasse i soldati in città perderanno un importante posizione strategica.

- Posizione strategica?

- Si...l'acquedotto serve anche come passaggio segreto in caso di assedio,ora va.

Sesshomaru mosse lo sguardo verso Bagoa.

- Bagoa...rimani qui con lui.

- Certo.

Il demone oltrepassò i due e con passo deciso uscì dall'immensa stanza sotterranea e chiuse la porta di pietra alle sue spalle.

Appenna chiuse la porta una voce si fece sentire nella sua testa.

- Sesshomaru.

- Minerva.

- ciò che hai in mano e un arma leggendaria,appena puoi consegnalo ad Anubi o a Thot loro sapranno cosa farsene.

- Aspetta,dimmi perchè Flavio voleva questo arco,cosa c'è sotto?

- Quello che hai in mano non'è un arco qualunque, e conosciuto col nome di arco di Ra,se vuoi sapere altro chiedi ad Anubi o a Thot loro sapranno dirti di più.

- Sai dove si trovano?

- Mi dispiace ma non te lo so dire.

- D'accordo,disse Sesshomaru estraendo Bakusaiga.

Dette queste parole il demone proseguì il suo cammino,davanti a lui si trovava un strada perfettamente dritta,segno che quella strada era stata scavata nella pura roccia,continuò a camminare senza preoccuparsi del buio,Bakusaiga gli faceva tutta la luce che gli serviva.

Passo,dopo passo,dopo passo...camminò per un pò quando all'improvviso non si accorse di un rumore particolare,un fiume.

Il demone si fermò un attimo a riflettere.

- un fiume sotterraneo?...devo essere vicino all'acquedotto.

Dicendosi questo continuò a camminare,più andava avanti e più quel frastuono si faceva potente,al suo udito pareva un fiume durante un alluvione.

Dopo un pò di tempo arrivò alla fine del tunnel e vide quello che c'era davanti ai suoi occhi, una grossa stanza illuminata dalle torce accesse attaccate ai muri con infondo una raffinata struttura scavata nella roccia,era quella costruzione a produrre quel suono che risuonava in quella frazione dei sotterranei di Petra.

-Quello dovrebbe essere l'acquedotto...ma non vedo nessuno,ne persiani ne romani...e tanto meno le divinità egizie...meglio cercarlo se mi voglio togliere questo ingombrante arco.

Sesshomaru si addentrò nella sala con passo deciso e risoluto,avrebbe trovato Thot a qualsiasi costo,aveva bisogno di risposte...aveva bisogno di certezze.

Entrò nella grande sala che ospitava l'acquedotto e senza indugi si diresse verso di essa,ma prima ancora di essere riuscito ad attraversare la metà di quel luogo che il rumore prodotto dall'acqua che passava di li finì all'istante.

Dall'alto della struttura sbucarono due persone veramente enormi, misuravano due metri di altezza,erano di carnagione chiara ed erano muscolosissimi,dei veri armadi,il loro equipaggiamento consisteva in un gonnellino marrone che arrivava a metà coscia,una spessa cintura di cuoio marrone,sandali con le medesime caratteristiche della cintura, un grosso elmo nero da gladiatore con la visiera traforata e come arma maneggiavano una grossa ascia dal manico che misurava ottanta centimetri e con un unica curva affilata, un arma dagli effetti devastanti.

Il demone posò a terra l'arco e si preparò a combattere.

I due giganti saltarono giù dall'acquedotto e quando toccarono il terreno fecero un gran fracasso,le loro mani impugnavano saldamente quegli strumenti di morte adatti a combattenti della loro stazza.

- Sesshomaru,la voce della dea della sapienza si fece sentire ancora nella testa del demone.

- Cosa c'è Minerva?.

- Stai attento Sesshomaru,quelli sono Hoplomacus.

- Hoplomacus?

- Esatto,sono un altro tipo di gladiatori appartenenti a Flavio,combattono con forza bruta e armi pesanti.

- Mi basterà essere più veloce di loro.

uno dei gladiatori fece un passo in avanti,sollevo in aria la sua arma con entrambe le mani per poi sbatterre la testa dell'ascia  contro il terreno,un inutile tentativo di spaventare il demone di ghiaccio.

L'altro Hoplomacus invece batteva la mano destra sul petto e mostrando i poderosi muscoli che possedeva,non cercava di spaventare il demone,voleva fargli capire chi dei due era il più forte.

Sesshomaru non era affatto intimorito da questi due omoni pieni di muscoli,non'era la prima volta che combatteva contro degli avversari del genere.

Uno dei due colossi si lanciò all'attacco sicuro di poter abbattere il demone senza neanche troppa fatica,nel correrre l'hoplomacus era lento,goffo e decisamente privo di grazia.

L'Hoplomacus si avvicinava sempre di più con ferocia inaudita, arrivato di fronte al demone alzò l'ascia al di sopra della sua testa e immediatamente la fece cadere verso il basso,Sesshomaru evitò il colpo con un veloce spostamento a destra per poi usare subito usare bakusaiga contro il suo avversario.

Con un veloce movimento di bakusaiga ferisce il gladiatore all'addome che stranamente non ne risente molto del colpo inferto dal demone.

Il gladiatore guarda la ferita e poi,guardando in faccia il suo avversario si mette a fare una pesante risata,ma il divertimento dura poco, subito l'hoplomacus attacca Sesshomaru con la sua possente ascia che viene evitata ancora una volta con gran facilità del demone.

- Impossibile,come fa un semplice umano come questo a resistere ad un colpo di Bakusaiga?...queste parole albergano la mente di Sesshomaru che con grande stupore non sa come affronantare la situazione.

- Usa le armi che tuo padre sigillò nel tuo corpo...la voce di Minerva arrivò in tempo per consigliarlo e guidarlo nella lotta.

- D'accordo.

L'hoplomacus sferra un colpo laterale nel tentativo di tagliare a metà il demone,con un balzo all'indietro evitò l'arma del suo avversario con facilità e con dei rapidi gesti rinfoderò bakusaiga e impugnò le brutali armi che si attaccavano alla sua schiena quasi fossero delle calamite.

Se non poteva abbattarlo con i movimenti aggrazziati di Bakusaiga lo avrebbe abbattuto con la violenza dei suoi flagelli.

Il demone mosse velocemente le catene ferendo seriamente il gladiatore,quelle armi brutali erano tanto potenti da essersi meritate il nome che portano.

Il gigante era ormai ferito in modo serio, gran parte del suo corpo era stato a contatto con quelle lame malefiche,stava in piedi,indebolito e con l'ascia che a malapena riesce a reggere con un mano, era alla merce di Sesshomaru.

Sesshomaru si avvicinò all'Hoplomacus indebolito,stordito e con varie gravi emoraggie esterne, gli sottrae l'ascia di mano,la impugna con entrambe le mani e con un movimento veloce la conficca con forza nella faccia del suo avversario trapassando con facilità la visiera dell'elmo, il cadavere cade per terra emettendo un pesante tonfo alla caduta.

Il demone si avvicinò al cadavere e gli staccò l'ascia dalle carni, gaurdò il cadavere con uno sguardo glaciale, il primo era morto, adesso toccava al secondo Hoplomacus.

Alla vista del compagno morto il gladiatore sopravvissuto alzò lo sguarda verso l'alto per poi emettere un grido pieno di rabbia e carico d'odio,tornò con lo sguardo verso il demone e si lanciò alla carica verso di esso.

Sesshomaru rimase li:freddo,composto,immobile, si preparò all'arrivo dell'altro ammasso di muscoli, il demone si mette in posizione pronto all'arrivo del suo furioso avversario, il gladiatore si avvicinò al demone e mise l'ascia alla sua destra per caricare il colpo alla massima potenza,un ultimo passo,i piedi  sul terreno,il colpo parte, la lama si avviccina al collo del demone per staccargli la testa.

Sesshomaru si abbassò in tempo prima di farsi decapitare,col manico dell'ascia fece inciampare il colosso muscoloso,si alzò velocemente in piedi e impugnado l'arma dalla parte più bassa del manico la sbatte violentemente contro l'hoplomacus che era caduto di schiena conficcandogli l'ascia dritta nel cuore con una forza degna di Ercole.

I due gladiatori erano stati uccisi con le loro stesse armi,Sesshomaru non era il tipo di guerriero da usare armi del genere,ma si sa,quando ci vuole  ci vuole,ma non era quello il punto,in realtà il problema era bakusaiga,come mai un spada così potente non riusciva a uccidere un umano? Sesshomaru era perplesso,era la prima volta che gli capitava una cosa del genere.

- Guarda che macello.

Un altra presenza si trovava li,la sua voce proveniva dall'alto dell'acquedotto.

Sesshomaru mosse lo sguardo in direzione di quelle poche parole pronunciate con una briciola di malignità.

- Chi sei? fatti avanti,disse il demone con tono deciso.

Dal condotto dell'acqua uscì sargon che si sedette subito sul margine della struttura con le gambe a penzoli nel vuoto.

- E dire che un uomo molto forte costa molto al mercato degli schiavi,figuaramoci due gladiatori freschi freschi di palestra.

- Chi sei tu?

- Sono Sargon, il mercante più ricco del mediterraneo,compro,vendo e baratto di tutto,e per tutto...intendo tutto,non esiste cosa sulla quale non voglia contrattare...compreso te,mio caro demone orientale.

- Io non ho un prezzo.

- Sbagliato,tutto e tutti hanno un prezzo,compreso tu,ho per meglio dire...il tuo cadavere.

- Fatti sotto se ne sei convinto.

- Non ci penso neanche,disse Sargon in tono scherzoso.

Sargon si alzò in piedi per poi saltare nel cunicolo dove scorreva l'acqua che poi passava sotto tutta la città.

- E poi perchè dovrei combattere io quando posso far combattere gli altri per me?.

La voce del mercante risonuò un ultima volta prima di scomparire nei meandri della acquedotto.

Sesshomaru rimase a fissare la parte più alta dell'acquedotto.

- meglio muoversi.

Detto questo tornò a prendere l'arco e con un salto si ritrovò all'interno del canale indrico dell'acquedotto,abbastanza largo da far passare una persona sola.

Sesshomaru si incamminò verso l'interno della struttura in cerca di un uscita,dopotutto,se da un parte entrava l'acqua,dall'altra usciva.

Il demone ci mise mezz'ora prima di trovare l'uscita,davanti a lui si trovava un varco di forma quadrata poco più basso della sua statura,guardando fuori dall'uscita si accorse di essere sbucato dentro un pozzo rotondo largo dieci metri e con una scala che collegava il fondo all'entrata della città.

Il demone saltò giù dal varco posandosi sul fondo, si avvicinò alla scala, lanciò l'arco all'uscita del pozzo e cominciò ad arrampicarsi.

Pochi secondi dopo era arrivato all'uscita del pozzo,con le mani attaccate al bordo del pozzo spinse con la schiena il resto del corpo,a quel punto fece forza con le braccia e finalmente riscì a uscire dal pozzo,guardandosi attornò capì tre cose:la prima,si trovava all'ingresso della città,(avete presente l'atrio dalla quale entrano i turisti per visitare le rovine di Petra?l'entrata circondata dal canyon?bene,Sesshomaru si trovava li).

La seconda, era sera, in cielo non era completamente buio e al posto delle stelle si vedeva un cielo misto tra l'azzurro metallizzato e quel poco di rosa che si vede ancora quando rimangono gli ultimi raggi di sole,un spettacolo bello quanto l'alba.

La terza,e la più importante,non si sentiva anima viva,c'era silenzio assoluto,sembrava una città fantasma,non si sentiva anima viva.

Sesshomaru raccolse da terra l'arco e senza starci a pensare troppo decise di rientrare in città, si stava avvicinando all'ingresso principale della città quando all'improvviso...

- Non entrare,non puoi più fare niente che possa aiutare questa città.

Sesshomaru si girò in direzione delle parole pronunciate,era Anubi che aveva pronuncito quelle parole con tono così duro.

- Bagoa e Pigiama?

- Se la caveranno, presto arriveranno i rinforzi persiani,saranno qui entro poche ore.

- Anubi ha ragione,disse Thot spuntando dal nulla.

- Sargon potrebbe essere ancora dentro la città,quando mi trovavo nei sotterranei della città due guerrieri di Flavio mi avevano attaccato, ho faticato un pò per ucciderli,e pensare che rano solo degli umani.

- Aspetta,per caso questi guerrieri avevano delle ascie?.

- Si,Minerva li ha chiamati Hoplomacus.

Intervenne Anubi.

- Hoplomacus?Flavio ti ha mandato due Hoplomacus?Dannazione...questo non ci voleva,Thot.

- Si?

- Pensi anche tu che...

- E probabile.

Intervenne Sesshomaru.

- Di cosa state parlando?

Intervenne Anubi

- Sesshomaru,ora le cose si fanno serie,e per questo motivo meriti una ricomepensa.

Lo sciacallo allungò il braccio destro con la mano aperta verso il demone.

- Ma cosa...

Sesshomaru non fece in tempo a parlare che si trovò in un posto sconosciuto, una fitta nebbia lo cirocondava,e come se ciò non bastasse l'arco non c'era più.

-Sesshomaru

Una voce a lui familiare riecheggiava in quella nebbia.

- Padre.

- Sesshomaru,e giunto il momento che tu divenga più forte,hai sconfitto due membri della squdra dei dieci,il primo componente,kalì, uccisa con brutalità e forza bruta,il secondo,Palgea,morto per mano di Bakusaiga, la sua dipartita e avvenuta con onore,figlio mio,come già ti dissi nella nostra ultima conversazione e giusto che tu ora possieda....queste.

subito dopo il discorso avvenne qualcosa di strano,le catene del demone risplendevano di luce propria,una luce rosso fuoco.

- Ma cosa....

All'improvviso delle fiamme avvolsero il corpo del demone,cadde sulle ginocchia mentre veniva invaso dalle fiamme,tuttavia il fuoco non gli provocavano dolore,anzi, lo facevano sentire a suo agio.

Ma questa non'è era la cosa più strabiliante,all'improvviso le fiamme si spensero liberando il demone da quel incendio che invadeva il suo corpo.

- Alzati figlio mio e guardo tu stesso i doni che ti ha lasciato la bestia che vive nel tuo braccio.

Sesshomaru riaprì gli occhi e si guardò gli avambracci,le catene erano diventate grigio scure,prese i flagelli tra le mani e anche essi erano cambiati,i manici erano rossi con all'estremità delle guardie a forma di teste di grifone appiattite con dei becchi dalla quale uscivano due spade corte dalla lama curva e altamente tagliente.

Si rialzò da terra con una domanda che sembrava piuttosto ovvia.

- Cos'é accaduto padre mio?

- Ti e stato fatto dono di una nuova forza,usa quelle spade con saggezza figlio mio poichè esse non sono le armi più adatte ad un eroe.

- Queste armi non vanno bene per me...io non sono un eroe,troppi sono gli sbagli che ho commesso.

- Figlo mio, anch'io ho le mie colpe...sta notte,mentre dormirai,ti farò di nuovo visita...ti stai facendo molte domande su quello che accade durante il tuo viaggio,per adesso ti darò le risposte necessarie a placare la tua curiosità.

- Mi darete risposte anche sull'arco?

- Per quell'arma dovrai chiedere ad Anubi,oppure Thot,in ogni caso anche loro posso darti informazioni utili.

- Posso farvi una domanda? Riguarda Bakusaiga.

- Certo,dimmi pure.

- Oggi ho ucciso due guerrieri di Flavio, All'inizio ho usato contro uno di loro la mia Bakusaiga,eppure non si era fatto niente.

- Sono ancora vivi questi guerrieri?

- No, ho usato i flagelli del caos e poi li ho finiti con le loro stesse armi.

- Capisco,non so proprio cosa dirti,forse più tardi potrò darti una risposta.

- Bene.

Dopo aver pronunciato queste parole la nebbia si dissolse poco alla volta,una fortissima luce prese il posto della nebbia, molto intensa fu quella luce che il demone si dovette riparare gli occhi per impedire a quella radiosa presenza di abbagliare la sua potente ma sensibile vista.

Riaprì lentamente gli occhi e abbassò la mano che lo aveva difeso dall'abbagliamento, si accorse di essere tornato a Petra nello stesso punto in cui si trovava prima,le due divinità erano ancora li e senza muoversi di un centimentro.

- Bentornato guerriero,ti é piaciuta la sorpresa?,disse Thot con un leggero tono di curiosità.

- Cos'é successo?

Intervenne Anubi.

- Per un breve lasso di tempo ti ho fatto sognare...per così dire,infatti come puoi notare le tue armi sono cambiate,tuo padre ti ha detto qualcosa di importante?

- Questa notte mio padre mi farà ancora visita.

- Capisco, e giusto che tu sappia il resto.

- giusto o sbagliato che sia io voglio risposte,cambiando argomento,dove andiamo adesso?

- Dobbiamo tornare a Tiro, le nostre spie hanno confermato che Sargon venderà un grosso quantitativo di armamenti ai nemici a potenti nazioni che sono in contrasto con le poche province romane fedeli agli olimpici e i loro alleati.

- Quando ci muoviamo?

Interviene Thot.

- Adesso,se mi trasformo Nella mia forma di Ibis gigante arriveremo A Tiro prima dell'alba.

- Bene.

- D'accordo,prima di cambiare la mia forma dobbiamo uscire da questa gola,non ho spazio sufficiente per trasformarmi.

Interviene Anubi.

- D'accordo,usciamo da qui presto.

Gli altri due annuirono e corserò fuori dalla gola rocciosa di Petra.

L'eroe se ne andò dalla città...e con lui gli dei,ma non c'erano solo loro in quella piccola parte della città,infatti,c'era un altra presenza.

Palgea si trovava a Petra,o per meglio dire su una nuvola che si trovava sopra la città,dall'alto guardava i tre che se ne andavano via da essa.

- Sesshomaru, Anch'io stanotte ti farò visita,ma a differenza di tuo padre non sarò portatore di buone notizie.

Palgea mosse lo sguardo verso l'interno del teatro,pur essendo in alto vide chiaramente ciò che c'era al suo interno,Flavio,mentre saliva le scale percorse dal fratello per raggiungere i sotterranei.

- Flavio,un demone dall'armatura nera,all'apparenza un demone semplice,un burlone,un uomo che se visto in una rapida occhiata non da l'impressione di poter fare qualcosa di spettacolare,eppure,sotto questo suo aspetto si nasconde qualcosa,qualcosa di indecifrabile,qualcosa di incomprensibile...qualcosa di caotico.

Detto questo Palgea scomparve in un unica grande fiammata in attesa di raccontare ciò che aveva da dire al demone di ghiaccio.



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Capitolo 29
*** Il ricordo ***


La scomparsa dell'astrologo non passò inosservata,anzi,Flavio sapeva benissimo che Palgea l'osservava dall'alto,ma nonostante ciò non si era girato ad osservarlo,anzi,si accontentò di salire le scale che portavano al teatro senza battere ciglio.

Dopo aver percorso le scale si accorge che davanti a lui si trova un Aquilifer,(colui che porta l'aquila),un legionario incaricato di portare un bastone alto due metri con in cima un aquila di legno,questo tipo di soldato veniva posto in prima fila al proprio reggimento in modo da ispirare i soldati al combattimento e mostrare il simbolo dell'impero romano ai loro nemici,c'erano soldati che davano la vita per impedire ai nemici di uccidere un aquilifer.

Flavio si avviccinò al soldato che impugnava con entrambe le mani il bastone, di fronte a lui si trovava un uomo sulla trentina,probabilmente un veterano,alto all'incirca un metro e settanta e con una barba incolta.

- Identificati,disse Flavio in tono serio.

- Quarto aqulifer del undicesimo reggimento della sesta orientale signore,sono qui per comunicare i risultati della battaglia.

- Ebbene?

- La battaglia e stata vinta,per maggiori informazioni si rivolga al comandante della sesta.

- D'accordo.

Flavio si incamminò verso la scalinata che portava alle tribune del teatro,camminava tranquillo,rilassato,in poche parole un cane sciolto.

Nessuna preoccupazione che gli passa per la testa,Salì il primo scalino,poi il secondo e così via fino ad arrivare alla fine della scalinata,poi si girò in direzione dell'aquilifer con un sorrisetto arrogante.

- Aquilifer.

- Si signore?

- Tu sai perchè tutta la gente nel teatro e morta?

- No signore.

- Semplice,te lo dico io perchè sono morti...l'ultimo spettacolo che hanno dato qua dentro era così brutto ma così brutto che piuttosto che vedere il secondo atto si sono suicidati,che dire,lo spettacolo era un vero mortorio.

detto questo cominciò a ridere come se la sua ultima battuta fosse stata divertentissima,invece si vedeva lontano miglia che era una freddura veramente orrenda.

- Va be dai,seguimi.

- Certo signore.

L'aquilifer salì le scale raggiungendo il suo signore nella parte più alta del teatro.

- Andiamo alla piazza principale,se non sbaglio il punto di adunata dell'esercito e li.

- Si signore,proprio come ci ha ordinato.

- Bene,facciamo presto,voglio il rapporto della battaglia prima del tramonto.

I due scesero le scale che portavano all'ingresso del teatro,la moltitudine di cadaveri impediva a Flavio di camminare bene e rischiava così di inciampare giù per le scale.

- Mannaggia,capisco che questi poveretti sono stati uccisi mentre cercavano di salvarsi la vita,ma dovevano proprio morire sulle scale?

- Non hanno avuto scelta signore.

- Non hanno avuto scelta,metterla così e facile,insomma, io non chiedo che la gente non debba morire,dico però che quando muoiono non dovrebbero creare oastacolo a chiunque dovesse passare sopra i loro corpi.

- Mi perdoni se le dico che il suo non'è un discorso molto sensato.

- Non fa nulla aquilifer,ognuno può pensarla come gli pare e piace,vedi,anche se comando dall'alto dell'Olimpo non vuol dire che io sia superirore a te,ciò non toglie che riguardo alla vita militare deve mancare la disciplina,se tu mi mancassi di rispetto io potrei anche spezzarti le gambine,capisci cosa intendo?

- Certo Signore.

Alla fine arrivarono all'entrata del teatro con non poche difficoltà, i cadaveri resero quasi impossibile la discesa al pian terreno.

Fuori dalla struttura si distinguevano le figure di quattro secutores con le spade in mano e gli scudi saldi, Flavio si mosse verso di loro.

- Cosa ci fate voi qui?

Al suo arrivo i gladiatori portarono il pugno al petto,uno di loro fece un passo in avanti.

- Maestro,abbiamo pensato di farle da scorta,se mai qualche abitante della città o un soldato persiano l'attaccasse,scelga lei.

- ormai siete qui,va bene,potete coprirmi le spalle se questo vi fa piacere.

- Grazie signore,non la deluderemo.

Detto questo i quattro secutores circondarono Flavio e l'aquilifer in modo da rendere più efficace la loro protezione.

Cominciarono a camminare in direzione della piazza centrale, i quattri gladiatori facevano bene il loro compito,per quanto non fosse per niente neccessario,ci misero poco ad arrivare alla piazza centrale della città,una grande area dove all'interno si trovava mezza legione.

La piazza era piena di bancarelle,negozi,case di achitettura ellenica e un tempio dello stesso stile delle case,un ottimo luogo dove far riposare così tanti legionari.

- Siamo arrivati signore.

- Potete andare miei gladiatori,grazie per averci scortati.

- Si figuri maestro,anzi,grazie a lei per averci dedicato un pò del suo tempo,noi ci congediamo.

I secutores si congedarono dal loro signore e si mossero verso il resto dell'esercito.

- Signore.

- Si aquilifer?

- Il comandante della sesta e laggiù, lo vado a informare?

- Grazie ci penso io.

Flavio,seguito dall'aqulifer,si mosse in mezzo ai soldati della legione orientale senza andare troppo nell'occhio,i soldati mangiavano,bevevano vino,giocavano,parlavano ecc,in poche parole si divertivano dopo una dura giornata di massacri e combattimenti,infondo se lo erano meritato.

Non ci volle molto tempo per trovare il comandante della legione, un uomo in armatura  seduto su uno sgabello di legno intento a riposarsi insieme a suoi uomini,indossava una lorica segmentata,un armatura in uso durante gli anni d'oro dell'impero romano,consiste in una corazza formata da lamine d'acciaio legate tra loro con strisce di cuoio,le lamine ricoprono il petto,il ventre e anche le spalle,un armatura potente sulla difesa ma debole nella mobilità,per chi non la sa indossare può risultare scomoda e pesante.

Alla fine arrivò davanti al comandante della sesta legione,uomo sulla trentina,castano e con i capelli corti,seduto con le braccia incrociate e con  gli occhi fissi su un focolare che circondato da lui e alcuni suoi soldati in attesa di mangiare della carne messa a cuocere vicino ad esso.

- Potrei sapere i risultati della battaglia?,chiese Flavio con tono calmo e pacato.

L'uomo si alzò di scatto per poi battere il pugno sul petto,

- Certamente signore...pochissime perdite per le nostre truppe.

- E i persiani?

- Gravi perdite per gli assediati,penso che il nemico non avesse previsto un attacco da perte dell'esercito romano.

- Ne sei sicuro?

- Si signore,i nemici erano pochi e non credo che sapessero del nostro arrivo.

- Io non credo,questa battaglia e stata fin troppo facile,ascolta,la sesta legione presidierà la città affinchè i persiani non se la riprendano.

Detto questo Flavio diede le spalle al comandante della sesta legione.

- Questa città e fondamentale per l'economia del mio nuovo impero,i commerci con i regni e le tribù vicine a Petra incrementeranno l'oro delle casse statali...ah,un ultima cosa.

- Dica.

- Si assicuri di ottenere l'appoggio delle popolazioni locali con mezzi pacifici,se sorgono problemi mi faccia sapere.

- Obbedisco.

- Le auguro una buona serata.

- Anche a lei,disse il comandante mentre batte il pugno sulla corazza.

Flavio si incamminò verso l'entrata della città e mentre raggiungeva il luogo prestabilito veniva salutato dai soldati.

-AVE CESARE.

Un grido pronunciato all'unisono da tutti i soldati con assoluto fedeltà verso il loro demoniaco signore.

- Anch'io vi voglio bene,ciao belli.

Disse Flavio con aria disiteressata al saluto dei suoi soldati.

Dopo qualche minuto di camminata si intravedeva l'uscita,attraversò la porta della città per poi ritrovarsi fuori dall'ingresso della città.

Si guardò attorno  come se stesse cercando qualcosa,il suo sguardo si muoveva a destra a manca ma senza trovare ciò che desiderava.

- Sesshomaru se n'è andato, oh bé, pazienza...mi sarebbe piaciuto parlargli altri cinque minuti,comunque non'è questo il momento per distrasi.

Flavio fischiò facendo sentire quel suono in tutta l'area di Petra,dietro di lui comparve Sargon proveniente dalla porta principale di Petra.

- Flavio.

Il demone si girò in direzione del mercante.

- Non c'è traccia di tuo fratello.

- Si me ne sono accorto,e tu?

- Te l'ho appena detto io.

- Si e tu?

- Ma sei scemo?

- Fammici pensare................si......e tu?

Sargon rimase allibito da quello che gli venne detto,non riusciva a credere che colui che aveva liberato la squadra dei dieci si comportasse come un imbecille.

- Lasciamo perdere,sono qui per il mio compenso.

- Il tuo....cosa?

- Il mio oro,come ti ho detto non c'é traccia di tuo fratello qui a Petra,e ovvio che i miei hoplomacus lo hanno ucciso nei sotterranei della città.

Flavio si avvicinò al crudele mercante.

- Ne sei sicuro Sargon?

- Si.

- Strano.

Flavio mosse il braccio indicando qualcosa dietro di lui,non girò neanche la testa per vedere che cos'era.

Sargon vide qualcosa di grosso che si trovava dietro al demone e che si stava avvicinando ad esso.

Era un grande essere alto 2 metri e ricoperto da stracci in modo da non essere riconosciuto,ogni passo che faceva emetteva un suono metallicco,come un martello che batte su un metallo rovente.

- Lui ha un altra opinione su cosa può essere successo a mio fratello.

Appena sargon lo vide fece uno sguardo impaurito,sapeva chi era e se si trovava a Petra vuol dire che la cosa era molto seria.

- Tu?...che ci fai tu qui?

Interviene Flavio.

- Non sapevi che era qui a Petra?eppure ho fatto in modo di farvi lavorare insieme,pensa che i persiani vi hanno visto insieme.

- Stai mentendo,non ho combattuto insieme a lui,non pensi che grosso com'è avrei dovuto vederlo?

- Come pensavo.

- Come pensavi?

- Si esatto...gli ho ordinato di nascondersi alla tua vista,sono contento che ci sia riuscito alla perfezione.

Finito di parlare Flavio abbassò il braccio con cui indicava l'essere ricoperto di stracci.

- Sargon,dirigiti a Tiro come prestabilito e fa in modo che la vendita di queqli armamenti vada a buon fine,non fallire.

Flavio creò un varco di Crono e il mercante ci saltò dentro, appena il varco si richiuse Flavio si girò verso l'essere misterioso ricoperto di stracci accanto a lui.

- Mechamaru,segui mio fratello senza farti vedere,pedinalo e osserva ogni sua mossa,ha lasciato la città da poco e quindi ora dirige verso Tiro,ora va.

Ricevuto l'ordine Mechamaru fece un balzo altassimo alzandosi di molto e vedere Petra allontanarsi sempre di più,appena smise di andare in alto mise il suo corpo in posizione distesa e andò via velocissimo con due getti di fuoco che gli uscivano da sotto i piedi,l'ultima cosa che rimase di lui era una scia di fumo lasciata in cielo.

- Non c'è più niente da fare qui,meglio tornare sull'Olimpo.

Detto questo sparì nel nulla utilizzando il trasporto di Crono e si materealizzò direttamente sul pavimento a specchio della cima della montagna,Mise la mano sinistra sulla bocca e poi sbadigliò,Flavio era davvero stanco,aveva bisogno di coricarsi cinque minuti e di rilassarsi un pò.

Si spostò verso il bordo dell'area circolare del trono e scendere un ampia e maestosà scala in marmo pregiato,mentre scendeva le scale il suo sguardo si fece malinconico e spento quasi non vi fosse più vita in quegli occhi color dell'oro.

Arrivato alla fine del scalinata si ritrovò davanti ad un immenso varco scavato nella montagna ed entrò,mentre entrava all'interno dell'Olimpo rivide il grande corridoio che aveva attraversato ai tempi in cui era il campione degli dei,le pareti non erano per niente simili a quelle di una grottà ma bensì a quelle di un tempio della mitologia classica.

Le pareti liscie e adornate con affreschi riguardanti la mitologia greca,il pavimento talmente lucido da specchiarcisi dentro,il soffito pieno di immagini guerrieri,fanciulle,animali,mostri ecc,una reggia degna della gloria degli Olimpici.

Il corridoio era talmente largo e pieno di immagini da far sembrare un museo d'arte la casa di un contadino,ai lati di esso vi erano moltissime stanze ognuna con una porta in oro massiccio,tuttavia al centro preciso del corridoio vi era una porta particolare, una porta umile,una normalissima porta di legno colorata di nero,non era nulla di che,era fatta con un legno di bassa qualità e quindi non era nulla di speciale.

Flavio camminò per tre minuti prima di raggiungere la porta che potava lo stesso colore della sua armatura,aprì la porta ed entrò dentro.

L'aspetto della stanza rispecchiva perfettamente quello della porta,povero e umile, all'interno di essa vi erano  un letto romano in legno di bassa qualità euno specchio rotto attaccato a un muro,ma ancora una volta c'era una differenza che non c'entrava niente,proprio come la porta nera in mezzo a quelle d'oro.

Nella stanza vi era un grosso armadio nero,alto due metri e venti,a due ante e in legno d'ulivo,la superficie lucida e liscia simboleggiavano che era un mobile di altissima qualità.

Flavio camminò verso il letto con passo calmo e rilassato,sul volto gli si leggeva in volto una piccola traccia di affaticamento,da molto tempo dormiva sul trono di Giove e lungo andare era diventato scomodo dormire al posto riservato al re degli olimpici.

Si avvicinò all'armadio appoggiando delicatamente le mani sulle maniglie,lo aprì lentamente,quasi volesse trattarlo delicatamente,come se fosse qualcosa di veramente prezioso per lui.

All'interno di esso vi erano tre spazi,uno si trovava a sinistra e poteva essere usato per riporre oggetti di grosse dimensioni,a destra invece vi era un comodino nero alto un metro e con dieci cassetti,lo spazio rimanente poteva essere usato per inserire oggetti alti non più di un metro.

Flavio osservò lo spazio vuoto sopra il comodino,poggiò le mani sui lati della gabbia toracica, le sue mani presero due cinturini posti sui lati corazza e li slacciò permettendo così di togliersi la corazza.

Flavio era rimasto a torso nudo rivelando così alcune piccoli segreti che c'erano sulla sua pelle,sulla spalla sinistra del demone c'erà un tattuaggio nero con scritto S.P.Q.R,sulla spalla destra invece vi era un tattuaggio rappresentante un bastone con attorno due serpenti bianchi.

Sul pettorale sinistro si trovava un marchio a fuoco,la bruciatura portava l'immagine di due spade incrociate con in mezzo un tridente,il demone osservò i tre segni che aveva sul corpo con sguardo malinconico,ripose la corazza nell'armadio e si mise sul letto usando la propria coda come cuscino,(a differza di Sesshomaru Flavio ha ancora la sua coda da demone cane).

Nell'attesa che si addormentasse per una breve dormita comiciò a fissare il soffitto con aria assonnata,era stata un giornata estenuante per Flavio che per di più eveva lottato con il fratello, c'erà anche il massacro dei soldati di Petra ma quello era roba da niente,qualsiasi imbecille con un minimo di esperienza sul campo di battaglia poteva uccidere delle guardie cittadine mal addestrate senza il minimo sforzo.

Chiuse gli occhi nella speranza  di addormentarsi presto quando all'improvviso gli vennero in mente alcuni ricordi del passato.

Inizio Flashback

Irlanda,autunno dell'ottocentottanta  dopo cristo,ventidue anni dopo la caduta di Roma per mano dei Goti.

Un giovane Flavio poco più che ventiduenne si trovava su una lunga strada polverosa circondata da una parte da una vastissima pianura erbosa,dall'altra un altissima scogliera che si affacciava sul gelido mare del nord,burrascoso e violento,il cielo grigio chiaro e l'aria fredda emanavano una forte sensazione di calma e quiete nel cuore del demone.

In groppa sul suo mitologico destriero si stava muovendo lungo la costa con tutta tranquillità,non andava di fretta e Pegaso lo dimostrava camminando pian piano sulla strada e non volando spigando le sua come quelle di un aquila.

Flavio girò la testa verso il mare e cominciò ad osservare la lunga distesa d'acqua e il cielo grigio,il suo viso si incupidì nel vedere quei due elementi.

- Irlanda,terra celtica non ancora influenzata dalle conquiste di Roma,forse qui troverò un pò di pace.

Questo pensò il demone,non gli importava nulla di Roma e della sua grandezza,non che la civiltà romana non gli piacesse,anzi,era fiero di essere il campione degli dei,il guerriero più forte scelto da Giove in persona,era rarissimo che un guerriero cresciuto sull'Olimpo e di origini straniere venisse scelto per diventare un campione,però ormai Flavio era stanco di battaglie e guerre,non c'è la faceva più con quella vita fatta solo di combattimenti,gli serviva del tempo per trovare un pò di pace in se stesso,quale posto migliore se non l'Irlanda?

Tornò con lo sguardo dritto di fronte a lui,non era tempo per i ricordi,non era tempo da perdere.

Pegasò prosegui ancora per mezz'ora prima di doversi fermare davanti a ciò che il suo padrone stava cercando,un villaggio.

-Andiamo bello.

Dicendo questo Flavio motivò il cavallo a correre verso di esso,forse li sarebbe stato bene.

Ma appena si trovava ad un passo da esso qualcosa lo bloccò,fermò immediatamente il suo destriero e si mise ad annusare l'aria,odorava di sangue...e morte.

Scese da cavallo e si incamminò verso il piccolo villaggio,appenà vi entrò si guardò attorno nel tentativo di di non farsi prendere alla sprovvista.

Attorno a lui vi erano capanne e catapecchie con accanto a loro barche,remi e reti,chiaro riferimento ad un villaggio di pescatori.

Flavio si avvicinò al centro del villaggio e vide quello che si aspettava,cadaveri.

Flavio si avvicinò ad uno dei cadaveri per analizzarlo meglio,portava degli stivali di pelle con dei pantaloni di stoffa grigi,una corazza in pelle e un drappo grigio che gli copriva il volto e lascia scoperti gli occhi.

Si inginocchia per vedere meglio chi potrebbe essere,all'improvviso arrivò alla soluzione.

- Pirati Fenici,cosa ci fanno qui nel mare del nord?non si dovrebbero spingere così lontano dal Mediterraneo,forse sono stati spinti fin qui da una tempesta.

Mentre osservava il corpo sentì un rumore provenire dalle sue spalle,instintivamente spiccò un salto alto tre metri quasi finendo a contatto con le onde del mare.

Si girò indietro e vide qualcosa di bizzarro,il cadavere che aveva esaminato prima era ghiacciato,poi vide meglio quello che c'era in quel momento,una donna,una donna bellissima.

Costei aveva un aspetto veramente eccitante:stivali di cuoio,pantaloni e top di pelle e una pelliccia di lupo che gli cinge le spalle,ma ciò che era veramente sensuale in lei era l'aspetto fisico,era alta,magra,capelli corti e lisci ed essi erano rossi come il fuoco,per non parlare degli occhi,belli e verdi come l'erba e pelle rosea morbida come la seta.

Costei si trovava in ginocchio con la mano destra sul petto del cadavere,sotto il palmo si era formato un sottile strato di ghiaccio liscio come l'olio e trasparente come l'acqua più limpida,alzò lo sguardo sul demone fissandolo dritto negli occhi,si alzò in piedi con fare minaccioso.

- Tu.

Flavio si gaurdò attorno e poi si indicò puntando il viso.

- Ma dice a me?

- Confessa.

La ragazza mise in avanti il piede destro e poi lo indicò.

- Sei stato tu ha uccidere questi stranieri?

- Io?

Flaviò cominciò ad agitare le mani in segno di negazione.

- No no no no no,non sono stato io,insomma,mi guardi bene ho la faccia di uno che potrebbe uccidere qualcuno?Andiamo,non diciamo sciocchezze.

- E quelle spade che ti porti dietro?

- Queste?Non sono di un mio amico,me le ha prestate per fare bella figuara con le ragazze, ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah.

Flavio emise una falsa risata,rideva per non piangere,non se la sentiva di combattere con una ragazza appena conosciuta.

- Capisco.

Disse la donna chiudendo gli occhi per un piccolo momento.

- Combatti.

appena lo disse riaprì gli occhi con sguardo minaccioso.

- Come scusi?

- COMBATTI.

La ragazza cominciò a correre nella direzione del demone in tutta la sua velocità,Flavio da parte sua voleva evitare il combattimento,non aveva alcun motivo per combattere.

- No,calma,no,calma....calma calma calma calma calma calma ragioniamo un momento.

La ragazza tirò un pugno in direzione del volto di Flavio ma lo evitò come niente facendo un passo alla sua destra,ella stava per cadere sulla sabbia quando all'improvviso Flavio la prese per la vita,la ragazza vide in volto colui che le aveva impedito di sfracellarsi la faccia al suolo.

-Tutto bene,signorina?

- Pensa per te,non ho bisogno dell'aiuto di un romano.

la ragazza si tolse subito dalla presa del demone dall'armatura nera,fissò il demone dritto negi occhi nella speranza di poter scrutare qualche presenza di cattiveria o perlomeno di bugia,aveva l'impressione che sotto quella gentilezza così naturale si potesse nascondere qualcosa.

- Perchè non vuole il mio aiuto? infondo siamo emtrambi persone mature e intelligenti...o per meglio dire,lei e matura e intelligente.

- E tu cosa saresti?

- Di tutto tranne intelligente...almeno credo...o almeno credo di credere a ciò che credo..almeno credo.

- Raccontala a qualcun'altro.

La ragazza gli si scagliò contro Flavio con altro pugno che stavolta era diretto al costato sinistro,Flaviò però evitò il colpo facendo una ruota all'indietro,per poco non dava un calcio al mento di quella splendida ragazza,anche se in realtà sapeva che non avrebbe mai colpito quella leggiadra fanciulla che voleva farlo a pezzi.

Lei evitò quel calcio saltando all'indietro,ancora qualche centimetro più avanti e la sua mascella si sarebbe rotta facilmente.

- Non male romano.

- Grazie,ma adesso sarebbe meglio smetterla,questo gioco e bello finchè uno dei due non si sarà fatto male,la prego signorina,preferirei finire qui.

- Come sei gentile,ma non posso tirarmi indietro,in guardia.

La ragazza stava per scattare verso Flavio nel tentativo di batterlo.

- Fermati subito Enya.

La voce di un uomo proveniva dal mare,a qualche metro dalla spiaggia,dall'acqua fuoriscì una colonna di ghiaccio,da essa venne fuori un uomo dai capelli e la barba rossa con indosso una pelliccia d'orso marrono e stivali del medesimo materiale,cominciò ha camminare verso la spiaggia usando come strada l'acqua,ogni passo che faceva ghiacciava l'acqua sotto di lui formando una lunga striscia di ghiaccia che gli faceva da strada.

La ragazza cominciò a calmarsi,sembrava avesse perso ogni voglia di combattere e che si fosse calmata, Flavio si era accorto di questo comportamento e quindi tirò un sospiro di sollievo,adesso poteva di nuovo rilassarsi.

L'uomo dalla lunga barba arrivò sulla terraferma,cominciò ad osservare entrambi con sguardo calmo e rilassato,non sembrava che avesse cattive intenzioni.

- Fratello.

La ragazza si rivolse all'uomo con sguardo felice e colmo di gioia.

- Henya.

Al sentire quel nome la ragazza corse verso suo fratello a braccia aperte,lo abbracciò con gioia saltandogli al collo e rimanergli attaccata come una sanguisuga.

- Henya,perchè hai attaccato quest'uomo?

Sentendo quelle parole la ragazza guardò in volto il fratello.

- Perchè è un romano e come tale deve morire.

- Morire?costui non ha nemmeno cercato di attaccarti,eppure tu sei stata aggressiva nei sui confronti,chiudegli scusa.

- Mai.

- Fallo,non fare la bambina.

- Ma io....

- Chiedegli scusa.

La ragazza si divincola dal fratello e si volta verso Flavio.

- Ti chiedo scusa.

- No la prego,non c'è n'è bisogno,anzi,sono onorato di aver visto una simile fanciulla con un carattere tanto focoso la cui bravura in combattimento e superata sola dalla sua bellezza.

Finito di parlare Flavio chinò il capo in segno di rispetto verso di lei,la sua avversaria.

A sentire quelle parole la ragazza divenne rossa in viso,in quel momento si sentiva imbarazzata e allo stesso tempo felice,era se come fosse stata la prima volta che qualcuno glielo diceva.

- Cosa?....io...bella?

- si,pensavo le sarebbe piaciuto saperselo dire.

- Ah...ecco...io...

Intervenne lo sconosciuto rivolgendosi a Flavio offrendogli una stretta di mano

- Mi presento,io sono Brenno e lei e mia sorella Enya,e una brava ragazza...anche se ha un carattere un pò brusco.

Flavio strinse la mano a Brenno.

- Piacere,io sono Flavio Augustolo Ottaviano.

- Il piacere e nostro.

I due si scambiarono un sorriso leale e sincero,nessuno dei due aveva intenzioni malvagie ed entrambi erano pronti a conoscersi l'uno con l'altro.

FINE FLASHBACK.

Proprio mentre si stava riposando bussarono alla porta,non aveva voglia di alzarsi ma doveva farlo,sarebbe stata una vera e propria maleducazione non aprire.

Si alzò di malavoglia dal letto e andò ad aprire la porta,era Naraku e aveva un aria per niente gioviale,Flavio lo guardò con una faccia assonnata.

- Ciao cialtrone.

- Non sono cialtrone.

- Se non sei cialtrone allora sei ignorante, ahahahahahaahahahaha.

- Come vuoi tu, sono qui per parlarti.

- Di che si tratta?

- Riguarda il gigante,sembra che le sue ferite siano del tutto guarite.

- Davvero?...andrò a controllare le sue condizioni.

- Tu?

- Certo...sono un medico,anche se non lo do a vedere.

Detto questo Flavio uscì da quella camera malconcia senza indossare la corazza dirigendosi nel luogo in cui il generale punico era stato confinato nell'attesa della guarigione completa.

- I ricordi,per quanto belli possono far male,ma se non potessimo ricordare le cose che ci stanno più a cuore potremmo mai vivere senza?

Queste parole si facevano spazio nella mente del demone romano,ma anche altre stavano per venire fuori...e queste parole riguardavano un umana.

- Rin...tu hai il dono dell'amore,candido,puro e vero...un degno avversario per la sua nemesi...l'odio.

Furuno gli ultimi pensieri di Flavio prima di andare da Annibale, per quella sera non gli andava  più riflettere,non voleva più ricordare,non voleva più soffrire.

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