Rimpianti

di Flurry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** rimpianti ***
Capitolo 2: *** strade diverse ***
Capitolo 3: *** rivelazioni ***
Capitolo 4: *** chiarimenti ***
Capitolo 5: *** attimi ***
Capitolo 6: *** ricordi ***
Capitolo 7: *** cicatrici ***
Capitolo 8: *** lacrime ***
Capitolo 9: *** note ***
Capitolo 10: *** urla ***
Capitolo 11: *** passi ***
Capitolo 12: *** Courage ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** rimpianti ***


Allora, premetto che sono anni che non scrivo una ff, e che questa è la mia prima su glee...
Sono tornata di recente su EFP dopo anni (come dimostra il mio nick, creato quando avevo 12 anni!!!)e improvvisamente mi è tornata la voglia di scrivere qualcosa, così ho buttato giù questa one-shot... Sono stata (e in realtà lo sono ancora! XD) molto in dubbio se pubblicarla come originale, cambiando i nomi e spiegando qualcosa di più sui personaggi, dal momento che mi rendo conto che è uno stile abbastanza distante da quello del telefilm, ma visto che è nata nella mia mente legata alla coppia Klaine ho deciso di buttarmi..! Spero che sarete clementi e non mi farete pentire!!! XD
Comunque prendetela come un esperimento e fatemi sapere la vostra sincera opinione!
Basta preamboli e buona lettura! ;)

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L'aria è fredda, tagliente, implacabile...
Sto qui fuori dal teatro, guardando le sue insegne luminose...
Entro e c'è gente, e c'è calore e ci sei tu...
Entro e non c'è niente di mistico, niente di magico...
Nessuna epifania, nessuna rivelazione,  tu non mi riconosci e non mi corri incontro...
Mi faccio strada tra persone indifferenti, ombra tra le ombre...
Non so neanche perchè sono qui...
Non ho intenzione di cercarti, non verrò a gettarti in faccia un passato ormai superato...
Forse inconsciamente spero che tu mi veda...
Che tu capisca...
Che tu mi salvi...

Defilato nel mio angolino ti osservo esibirti...
Ti osservo fare ciò per cui sei nato...
Godo indisturbato della vista dei tuoi occhi, del tuo sorriso...
Mi nutro della tua voce e respiro dei tuoi respiri...
Il tempo con te è stato clemente...
Forse lo è con chi riesce a vivere la sua vita appieno...
Ti guardo e ti amo come mai,e ti amo come sempre...
Ti guardo e vedo noi ragazzini, innamorati, liberi, felici...
Guardo le mie mani e vedo solo rimpianti ed errori...
Vedo un cuore in frantumi e un uomo che incolla i pezzi sbagliati...
Vedo un Blaine giovane con il volto tumefatto e l'orgoglio in pezzi...
Vedo il mio essere depositarsi a terra come polvere...
Vedo te che cerchi di ricucirmi, ti vedo cercare i pezzi di un'ingenuità che non c'era già più...
La verità è che io non mi sono mai ripreso da quei pugni dati per ignoranza, per cattiveria da uomini di cui ora non ricordo più neanche il volto...
Non mi sono mai perdonato per non averti difeso, per non aver lottato per ciò che eravamo e per la promessa di ciò che potevamo essere...
Mi sono arreso ancora prima di iniziare a combattere, paralizzato, atterrito dalla paura di non poter vivere libero, di non poterTI vivere come volevo...

Ti vedo andare dietro le quinte e vorrei seguirti...
Sento le gambe prudere per la voglia di rincorrerti e dirti tutto...
Gettarmi ai tuoi piedi e dirti di come ho sbagliato, di come ho assassinato la parte più bella di me stesso trincerandomi dietro consuetudini e affetti fittizi...
Di come cercando di non soffrire più io abbia perso me stesso...
Di come ho cercato palliativi in corpi, carne, illudendomi di poter trovare l'amore di nuovo...
Vorrei piangere con te, dirti che le persone sbagliano, che non sempre le cose vanno come dovrebbero...
Vorrei dirti che ricordo ancora come prendi il caffè, o come ti guardi nello specchietto prima di scendere di macchina, o come ti diventano rosse le guance quando ti imbarazzi...
Che ricordo ogni tua parola, ogni tuo sguardo, ogni tuo tocco...
Vorrei seguirti ma non lo faccio...
Voglio risparmiarti la visione di un me così sbiadito...
Sento gli applausi della gente, percepisco il  bracciolo di pelle sotto le mie dita, inspiro l'odore acre di questo teatro, sento il gusto amaro della liquirizia sotto la lingua...
E so di essere, dopo tanti anni...
E so di doverlo a te...
Sento il dolore e il rimorso forte e chiaro...
Lo sento e lascio che mi scorra sulla pelle, che i brividi mi scuotano, che le lacrime scendano...
Mi libero finalmente del torpore indifferente da cui mi sono lasciato avvolgere...
E mi concedo di ammettere a me stesso che ti amo, che non ti ho mai dimenticato, che sono stato l'unico artefice della mia rovina...
Sorrido, rido amaro di me stesso...

Mi alzo prima che le luci si accendano e corro via...
Percorro strade che un tempo mi, ci furono familiari e arrivo all'hotel...
14 anni dopo, stesso posto, stessa stanza,  diversi attori...
Apro la porta della stanza 203 lasciando scorrere la chiave tra le mia dita...
Entro e lo trovo già lì, nudo sotto le coperte...
Uno sconosciuto che aspetta di darmi un corpo che in realtà non voglio, un sesso di cui in realtà non ho bisogno...
è bello, ma non sarà mai puro come lo fosti tu quel giorno, e come sei sempre rimasto nei miei ricordi...
Lascia che lo usi, che cerchi tra le sue braccia un calore che sono consapevole non potrà darmi...
Ed è semplicemente lo sfregarsi di due corpi che cozzano insieme, che stringono pelle e capelli senza fondersi...

Quando tutto è finito decido di accendermi una sigaretta, mentre alzo lo sguardo e mi rendo conto di quanto la camera è squallida...
Puzza di fumo, di sudore, di corpi che si usano, ma che non si vogliono...
é la stessa che condividemmo insieme...
E allo stesso tempo non lo è più...
Come io non sono più quel ragazzo...
Butto fuori una boccata di fumo pensando a come questa camera d'albergo mi somigli: marcia dentro, zuppa di rimpianti e di rancore che la carta da parati, come un bell'abito, non può certo nascondere...
Lo specchio sulla parete mi restituisce l'immagine di un uomo che dimostra il doppio dei suoi anni, stanco e sconfitto...
Penso che sono un vigliacco, che mi faccio pena...
Penso che mi manchi e so che lui non dovrebbe essere qui...
Spengo la sigaretta, lo pago per la sua prestazione e lo scaccio, sta usurpando un letto su cui dovresti stare tu...
Lui se ne va in silenzio e posso percepire la sua indifferenza, o forse anche il suo disprezzo...
Resto qui, ansante, tra le lenzuola sgualcite e lascio finalmente che il dolore mi attraversi...
Lascio che il rimorso, la consapevolezza mi squarcino il petto dai singhiozzi...
Concedo al vero Blaine di sfogarsi sul cadavere della maschera che lo ha sostituito...
Finalmente vedo tutto con chiarezza, tutto è talmente cristallino da accecarmi...
So cosa devo fare...
In realtà l'ho saputo fin dal giorno in cui ho visto ai miei piedi i frantumi di una vita recitata e non vissuta...
Mi alzo e prendo il flaconcino dallo zaino...
Non posso non pensare all'ironia del fatto che proprio quelle pillole che aiutavano mia moglie a vivere un matrimonio sbagliato, adesso stiamo per concedermi la morte...
Il dolore ormai è passato, e mi ha lasciato vuoto...
Mi butto di nuovo sul letto e mi concedo di mandarti un pensiero a voce alta...
“Kurt... ti amo...”
Mi concedo di pronunciare il tuo nome, come se tu fossi solo a pochi passi di distanza...
Poi, semplicemente, ingoio tutte le pillole...

Dicono che quando arriva la fine ti scorre davanti agli occhi tutta la tua vita...
Ora posso dire che non è vero...
Sono solo i momenti più belli ad essere ricordati...
Il fatto che il tuo volto compaia nella maggior parte di essi dovrebbe farmi capire tante cose...
Le tante, troppe cose che una parte di me ha sempre saputo e che un'altra ha sempre soffocato...
Posso dirmi soddisfatto di averti visto un'ultima volta...
Forse venire qui è stata la scelta migliore, la prima dopo troppo tempo...
Sento con chiarezza cosa sta per succedere, tra poco sarà tutto finito...
Mi attraversa la mente il pensiero che vorrei che tu fossi qui, ora...
Vorrei stringerti di nuovo e lasciare il mio ultimo respiro tra le tue labbra, impigliato per sempre dentro di te...
E in un secondo di follia, o forse di lucidità, prendo il cellulare e scrivo il tuo numero...
Ormai è finita, tanto vale concedermi il lusso di sentire per l'ultima volta la tua voce...
“Pronto? Chi sei? Cosa chiami a quest'ora??”...
Sento la tua voce, e non riesco a trattenermi...
“Kurt... Scusa... Addio...”
“... Blaine??!!”
Lascio che il telefono mi scivoli dalla mano...
E non mi impedisco di godere del brivido caldo provocato dal fatto che tu mi abbia riconosciuto... Dopo tutto questo tempo... Dopo tutto questo dolore...
Poi lascio che tutto diventi buio, accogliente, che io torni in scuola tanti anni fa, con un sorriso sincero, con gli occhi speranzosi incollati ai tuoi...



Allora eccoci qui... Spero che vi sia piaciuta, o che comunque vi abbia fatto provare qualcosa... Qualsiasi cosa stiate pensando ora sarebbe carino farmela sapere con una piccola recensione, anche perchè avrei una mezza idea di trasformarla in una ff a più capitoli... Intanto la pubblico come one-shot, aspettando di avere un riscontro da parte vostra per decidere...
Insomma se vi è piaciuta forse continuerà, in caso contrario gli sviluppi rimarranno al sicuro nella mia testolina! =)
Grazie per il tempo dedicatomi, a presto (spero!)!
Sara

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Capitolo 2
*** strade diverse ***


Saaalve!!! Visto che le recensioni sono state molte e tutte molto più positive di quanto mi aspettassi ho deciso, sull'onda dell'entusiasmo di imbarcarmi in questo esperimento...! =)
Ovviamente ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto la one-shot (in questo momento siamo a quota 84 visite) , quelli che se la sono messa tra le preferite/seguite/ricordate, ma soprattutto ringrazio i miei 7 temerari recensori! è una gioia per me sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male! Anche in questo caso chiedo a chiunque si prenda la briga di leggere, consigli e conferme; infatti ho pensato di far passare la focalizzazione da Blaine a Kurt e viceversa per rendere la storia un po' più coinvolgente e ho cercato di darle un tono un pochino più narrativo, senza comunque rinunciare a quelle frasi spezzate e puntini di sospensione che io adoro e che voi sembrate apprezzare... XD
Insomma è tutto piuttosto aperto, variabile e da decidere (anche se la trama è già più che completa nel mio cervellino malato! XD), quindi cercherò di far tesoro di qualsiasi commento!
A questo punto basta, mi defilo e vi lascio ad una, spero piacevole, lettura! ;)
PS: Come potete vedere in questo capitolo la focalizzazione è di Kurt

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KURT

"Blaine??!! Sei tu, sul serio?"
"Blaine? Cosa significa addio?? BLAINE?!"
Urlo nel telefono la sorpresa di sentire di nuovo la tua voce...
Percepisco nitida la sensazione che tu abbia fatto qualcosa di pericoloso, di estremo...
Forse pensavi che 14 anni di silenzi fossero abbastanza per far sì che io non riconoscessi le sfumature delle tue parole...
Sento il calore espandersi nel petto e non so se è rabbia o se è paura...
Continuo a parlare nell'apparecchio mentre scendo dal letto...
Io non ne sono ancora consapevole, ma le mie gambe stanno già camminando verso di te...
Continuano quella strada che un tempo anch'io credetti essere stata battuta dal destino per portarmi a te...
Per portarti a me...
Il cellulare mi porta mugugnii disconnessi e incomprensibili...
Ascolto il ritmo del tuo respiro...
Lo ascolto rallentare...
Ascolto il mio accelerare, quasi a voler compensare, a volerti porgere quell'aria che ti manca...
Mentre cerco di parlarti, di capire se ci sei ancora, mi accorgo di essere già in auto...
Mi rendo conto di sapere esattamente dove sei...
Spingo il piede sull'acceleratore con la paura che mi chiude la gola e mi pizzica gli occhi...
In un attimo sono lì...
Nel posto che per primo ci vide confusi l'uno nell'altro, senza muri, senza confini...
Non ho bisogno di chiedere, i miei piedi sanno dove andare...
Percorro questi corridoi malconci spinto da un'angoscia irrazionale eppure così reale...
Eccola, e tutto è ancora al suo posto, solo più sbiadito, polveroso...

Il 3 che pende verso destra, la moquette beige, la maniglia di ottone...
Stanza 203...
Ti chiamo, urlo il tuo nome, busso con violenza alla porta...
Ma tu non rispondi...
Il mio cervello sussurra che mi sto sbagliando, che è assurdo che tu sia proprio qui, che sono un pazzo...
Ma il grido del mio istinto è così nitido, così forte che non riesco a sentire altro...
Il portiere mi segue sbalordito e impaurito, e quando mi conferma che sei lì dentro il mio cuore rischia di scoppiare...
Gli urlo in faccia di aprire la porta, di chiamare il 911...
è talmente terrorizzato che esegue senza ribattere...
Entro, ti vedo e mi manca il terreno sotto i piedi e mi viene da vomitare e mi sento morire...
Sei lì, davanti ai miei occhi...
Il corpo sudato solo parzialmente avvolto dal lenzuolo, i riccioli appiccicati alla fronte,  la bocca semiaperta...
Ci sei tu e c'è un flacone vuoto...
Ci sono il tuo corpo, il tuo viso, c'è la tua pelle, ma non il tuo respiro...
Mi avvicino e ti poggio una mano sul cuore...
I brividi mi scuotono mentre sento il tuo battito così lento, così flebile...
Sono qui e mi schiaccia la certezza tu stai morendo mentre io non so che fare...
Ti prendo la testa tra le mani, le mie dita affondano tra i tuoi capelli...
Avvicino il mio volto al tuo...
Sento il tuo alito sulla mia bocca...
"Blaine... Ti prego non andartene... Resta con me..."
Lascio che quel poco di autocontrollo che mi è rimasto affondi tra le tue labbra...
E non c'è razionalità, non c'è consapevolezza...
Non c'è neppure più il ricordo della sofferenza, degli errori, delle parole che ci siamo urlati contro...
Non ci sono 14 anni di lontananza e vite diverse...
Sento solo la necessità disperata, irrazionale di tenerti stretto, di non lasciarti svanire, quasi che le mie mani sul tuo petto potessero trattenere l'aria nei tuoi polmoni...
Poi passi veloci sulle scale e persone che entrano nella stanza per soccorrerti...
Sciolgo il mio abbraccio e riprendendo un pizzico di razionalità lascio che ti portino via verso l'ambulanza.


Ti seguo in ospedale e resto impotente fuori dalla stanza dove ti hanno portato...
La luce bianca mi ferisce gli occhi, respiro l'odore di disinfettante del corridoio, mentre mi abbandono scosso su una poltroncina...
Resto un attimo immobile, totalmente paralizzato dalla consapevolezza di ciò che è appena successo...
Mi gira ancora la testa mentre guardo i medici affollarsi intorno a te...
E non so per quanti secondi, minuti, anni li osservo, sapendo che la tua vita, e forse anche la mia, è solo nelle loro mani...

Sto ancora trattenendo il respiro quando sento il cellulare squillare nella mia tasca...
"Kurt ma che cazzo fai? Dove cazzo sei? Mi spieghi perchè diavolo sono tornato a casa e ho trovato Ruth che piangeva disperata perchè aveva paura del buio e in casa non c'era nessuno??!! Sei impazzito?! Diamine Kurt ha cinque anni!"
è Scott, è infuriato e io ho lasciato Ruth sola...
Improvvisamente ricordo di avere una casa, un uomo, una bambina...
Improvvisamente ricordo di avere una vita... Una vita in cui tu non ci sei...
Sospiro pesantemente...

Sarà una lunga notte...



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Ehm, ehm... eccoci qui...

Perdonate la risicta lunghezza del capitolo, prometto che con il prossimo mi farò perdonare, diciamo che non volevo svelare troppo e tutto inisieme...!

Comunque le carte iniziano a scoprirsi un pochino anche per Kurt... Dai non ditemi che pensavate che fosse tutto facile e che Kurt avesse passato 14 anni con le mani in mano ad aspettare che Blaine tornasse sui suoi passi!!!
Beh, come spero imparerete presto io sono un po' sadica, quindi questi due dovranno penare non poco se vogliono ritrovarsi! =P
Per concludere vi chiedo di farmi conoscere la vostra opinione, le vostre sensazioni riguardo il capitolo, ci vogliono solo 2 min e mi fate davvero un gran regalo!!! =)
Baci a tutti!!!!
Sara

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Capitolo 3
*** rivelazioni ***


Salve a tutti!!! Per prima cosa vi ringrazio per i complimenti e le recensioni, o anche solo per il tempo che mi avete dedicato leggendo i primi due capitoli.... GRAZIEEEEEEE!!! ^^

Come promesso questo capitolo è abbastanza lungo... Diciamo che è un capitolo di passaggio, che mi serviva per raccontare il passato di Blaine, quindi è un po' più narrativo dei precedenti...

In ogni caso non disperate, se avrete la pazienza di continuare a seguire la fic, arriveranno anche momenti più “intensi”... Sì, lascio che pensiate male! *_*

La focalizzazione è prevalentemente di Kurt, con una piccola, ma importante partentesi di Blaine...

Ma abbiate fede, presto torneremo a scavare nella mente del nostro amato usignolo!

Bye bye e buona lettura! =)




KURT


“Pronto Kurt?!?! Ma ci senti??”

La sua voce mi arriva lontana, come se provenisse da un universo parallelo, mentre la realtà è qui, sei tu...

“Sì Scott sono qui, ti sento... Hai ragione, scusa, io... è stata un'emergenza... Non mi sono ricordato che...”

“Cosa Kurt?! Cosa non ti sei ricordato, per caso di avere il dovere di proteggere tua figlia?!

Perchè Kurt lei è tua figlia, lei nostra figlia e sono stufo di doverti convincere a fare il padre...”

Ha ragione e io sono stanco e non so più cosa dire...

“Scott io...”

“Sentiamo, cos'è successo di così grave da dimenticare tua figlia sola a casa senza chiudere il portone o chiamare una vicina..?”

Pretende spiegazioni che io non riesco ad articolare...

“è... Blaine”

“Blaine?? Kurt, QUEL Blaine?”

Sono un idiota, non avrei dovuto dirglielo... Non così...

“Lui ha chiamato, stava male... Ho avuto paura che... Aveva bisogno di me...”

“Anche Ruth aveva bisogno di te e tu non c'eri! Tua figlia aveva bisogno di te e tu non c'eri!”

Mentre Scott continua a gridare la sua rabbia nel telefono vedo un medico uscire dalla tua stanza....

E continuo a fare la scelta sbagliata, a soffocare il Kurt razionale che mi dice di uscire da qui e tornare a casa...

Il dottore è giovane e ha la faccia spaventata, ma mi dice che siamo arrivati in tempo, che presto sarai fuori pericolo...

E già non sento più né lui che mi rassicura, ne Scott che urla...

La morsa che mi impediva di respirare si allenta...

Il terrore cieco di perderti si placa e la realtà mi si appiccica addosso di nuovo...

Ed è tutto così complicato e rumoroso che vorrei solo addormentarmi e sparire...

“Scott, scusami ma devo restare... Domani avrò il tempo di spiegarti tutto... Sono certo che capirai...”

Vorrei, vorrei davvero riuscire a dirgli ciò di cui ha bisogno... Vorrei riuscire a rassicurarlo e a dirgli che lo amo...

Ma ho la gola serrata e non so il perchè... O forse il problema è che lo so fin troppo bene...

Chiudo la comunicazione senza prestare attenzione alla sua risposta...

Ciò che mi preoccupa adesso sei tu...


BLAINE

Sento la testa che sembra sul punto di esplodere...
Apro gli occhi...
Apro gli occhi e c'è luce una luce accecante...
Penso che forse sono morto e che ti sbagliavi, che l'aldilà esiste...
Poi sento chiaramente di avere un corpo, un corpo reale e anche molto indolenzito...
Questo vuol dire che sono ancora vivo...
E se sono ancora vivo significa che le cose non sono andate secondo il mio piano... Sempre che esistesse un piano...
Non ho idea di dove sono...
Non ho idea di che cosa sia successo...
Ricordo solo il dolore, poi la tua voce e poi il buio...
Sbatto le palpebre e lentamente mi volto...
Mi volto e ciò che vedo supera abbondantemente tutte le mie fantasie più ardite...
Penso stupidamente che potrei davvero essere finito in paradiso...
Io avevo deciso di morire, e adesso tu sei lì, con il capo reclinato sul bracciolo della poltrona...
Sei lì, a pochi respiri di distanza da me...

Con i pantaloni del pigiama e la camicia mezza aperta...
Posso sentire il tuo odore, posso percepire i tuoi sospiri...
Perdo la cognizione dello spazio e del tempo e mi  lascio annegare nella contemplazione di questo momento...
Ho quasi paura che il battito accelerato del mio cuore possa svegliarti...
Trattengo il respiro indugiando affamato sui tratti, tanto familiari, tanto sconosciuti del tuo volto...
Mi cibo di te, mi riempio della visione di te...

Ci sei riuscito Kurt, mi hai salvato...

"Signor Anderson, vedo che si è svegliato, come si sente?"
Una sconosciuta, presumo un'infermiera entra e infrange prepotentemente questi attimi di perfezione...
La guardo stordito, le dico che sto bene...
E mentre lei armeggia con qualche flacone tu ti svegli, apri gli occhi e mi guardi...
E io non posso credere di meritarmi la visione di quell'azzurro ancora una volta...

Tu ti irrigidisci sulla poltroncina, sul tuo viso c'è un'espressione di stupore...



KURT

Sento vago il suono di una voce femminile e il tintinnio di qualche bottiglietta di vetro...
Abbandono il tepore di un sonno sfinito e agitato...
Apro gli occhi e, prima di ricordare, ti vedo...
Sei steso qui, davanti a me, con l'aria intontita e distrutta...
E guardi verso di me, dritto negli occhi...
Un brivido di stupore mi attraversa la pelle e non riesco ad impedire che traspaia sul mio viso...
In un istante ricordo tutto, la telefonata, la paura, la corsa in hotel e poi in ospedale...
Scott furioso e Ruth sola a casa...
Mi raddrizzo sulla poltrona, sentendo negli arti il peso della notte e negli occhi il peso del tuo sguardo...
L'infermiera dice qualcosa che non sento e se ne va...
Ora siamo io e te, soli...
Ti guardo e per quanto sia forte il sollievo di vederti vivo e vegeto non riesco a parlare...
La verità è che non so cosa dire...
La verità è che non voglio sapere...
Lascio che il silenzio si depositi su di noi mentre osservo il tuo viso scavato...

“Allora... Come ti senti?”

Non ho la forza di pensare, lascio che siano i convenevoli a parlare...

E tu rispondi “Vivo”...

E mentre lo dici hai una forza nello sguardo, un'intensità che mi fa rabbrividire...

Sento la saliva che si prosciuga nella bocca...

“Sono vivo, e lo devo a te, Kurt...”

Sentirti pronunciare il mio nome mi dà brividi che non dovrebbero sconvolgermi così...

Abbasso lo sguardo, non riesco a sostenere tutto ciò che i tuoi occhi cercano di dirmi...

“Non rimandare... Sappiamo entrambi che dovrai chiedermelo prima o poi..”

Sembra tutto così dannatamente facile per te...

Ci sono troppi perchè nella mia testa che meriterebbero una tua risposta...

“Perchè te ne sei andato? Perchè mi hai lasciato? Perchè sono passati 14 anni? Perchè l'hai fatto Blaine? Perchè qui? Perchè ora?... Perchè mi hai chiamato?...”

Ma non un suono esce dalla mia bocca...

Mi limito a guardarti...

Un medico entra provvidenzialmente a salvarmi...

Dice che deve farti delle domande personali, fornendomi la scusa perfetta per uscire dalla stanza...

Ho disperatamente bisogno di un caffè...

Devo schiarirmi le idee, capire cosa fare adesso...

Bevo tutto d'un fiato il caffè bollente della macchinetta...

In realtà so già che ti chiederò di venire a stare da me... Da me e Scott... e Ruth...

Il problema vero sarà fargli accettare l'idea...

Conosco Scott, è troppo educato per rifiutarsi, ma non la prenderà affatto bene...


Mi accorgo che ho passato più di quindici minuti rimuginando...

Adesso il dottore avrà finito ed è tempo per me di raccogliere il coraggio e affrontarti...

Cammino verso la tua stanza, mentre penso a cosa dire...

Non faccio in tempo a poggiare la mano sulla porta che quella si apre e una donna minuta mi cade addosso...

“Oddio, mi scusi, io...

Ah! Tu... Tu devi essere Kurt!” dice con uno sguardo comprensivo...

La guardo e sono sicuro di non averla mai vista prima...

“Ehm... Sì, sono io... Ma lei come fa a sapere il mio nome?”

“Ah, scusami sono una stupida... Piacere, sono Alice. Io sono... Beh sono la ex moglie di Blaine.”

Ed è come se il cielo avesse deciso di sgretolarsi e crollarmi addosso...

Apro la bocca, annaspando per riprendere a respirare....

Lei sorride imbarazzata della mia espressione sconvolta...

Tu ti sei sposato... Con una donna...

“Suppongo che non te l'abbia detto... Abbiamo divorziato quasi un anno fa e sono mesi che non riesco a rintracciarlo in alcun modo...Mi hanno chiamata dall'ospedale e mi sono precipitata... Beh avevo paura che avesse fatto qualcosa di stupido e a quanto pare avevo ragione... ”

Cazzo... Il mio cervello è in blackout totale... Non so cosa dire...

“Piacere Alice... Io... In realtà non ho avuto tempo di parlargli e...”

“Allora ti andrebbe di accompagnarmi alla macchina? Io ho bisogno di qualcuno che mi porti questa borsa e tu hai bisogno di qualcuno che ti dica come stanno le cose... Sai non posso sollevare pesi... Cameron, il mio compagno, è molto severo al riguardo!”

Solo adesso mi accorgo del suo pancione...

Parla così velocemente che il mio cervello stenta a seguirla...

“Certo... Dammi la borsa... Allora, tu e Blaine...”

“...Siamo stati sposati, esatto. Per 10 anni ad essere precisi.

Ma andiamo con ordine, dopo una bomba del genere ti meriti una spiegazione dignitosa!”

Cerca di alleggerire la tensione che c'è nell'aria...

Sorride scuotendo la massa di riccioli biondi...

La osservo, curioso di vedere la persona che ti è stata accanto tutto questo tempo...

Non è bellissima, ma ha gli occhi più grandi e dolci che io abbia mai visto...

Penso che sembra nata per fare la madre...

“Ci siamo conosciuti 13 anni fa. Io all'epoca lavoravo in una caffetteria per pagarmi gli studi.

Lui veniva ogni giorno, ordinava la stessa cosa e andava sul molo dall'altra parte della strada. Passava ore intere da solo a guardare l'acqua. Certe volte portava con sé un libro o una chitarra, ma non l'ho mai sentito cantare...

Mi incuriosì, si vedeva che c'era qualcosa di... spezzato in lui, e io ho sempre avuto la sindrome della crocerossina... Avevo deciso che l'avrei aggiustato, che l'avrei reso felice... Che ingenua...”

Mi sorride timidamente e non mi sfugge il lampo di amarezza che attraversa i suoi occhi...

“Così un giorno presi coraggio e andai a parlargli... Mi ricordo che gli portai una fetta di torta... Iniziammo a parlare e piano piano, giorno dopo giorno, diventammo amici. Lui si fidava di me e un pomeriggio d'autunno mi raccontò la sua, la vostra, storia...

Mi disse di quanto eravate stati felici insieme e di come tutto fosse finito, per colpa sua, in poco tempo... Mi raccontò del pestaggio fuori dal locale e di come lo avesse segnato. E pianse, oh Kurt, pianse un sacco... Si sentiva tremendamente in colpa per non averti protetto, non riusciva a spiegarsi perchè la paura l'avesse paralizzato. Era passato più di un anno, ma ti amava ancora tanto, molto più di quanto volesse ammettere.

Mi raccontò di come non riuscisse più a cantare e di come, per questo, la casa discografica che l'aveva ingaggiato non volesse più saperne di lui.

Io ero presuntuosa e gli volevo bene, davvero tanto... Così mi convinsi che standogli vicino sarei riuscita a cambiare la sua vita, a rimetterlo in sesto. Mi convinsi talmente a fondo che alla fine ci credette anche lui. Non biasimarlo, Kurt... Io ero diventata il suo unico punto di riferimento, ero l'unica che si interessasse a lui, poteva scegliere di stare con me, o di restare da solo... ”

“Poteva scegliere di tornare da me...” mi sorprendo a dire in sussurro...

“Io l'ho aspettato per anni, Alice... Non riuscivo a rassegnarmi all'idea che se ne fosse andato...”

Lei si ferma un secondo e mi prende la mano delicatamente...

“Questo lui non lo sapeva, Kurt. Aveva paura di non trovarti più, aveva paura di non essere più in grado di starti vicino, così scelse la via più facile... La colpa fu soprattutto mia, ci ho messo 10 anni, ma l'ho capito... Io ho sbagliato, ho forzato una persona che non era stabile, che non era in grado di fare una scelta consapevole. Ho creduto di aver vinto, ma sono stati anni duri, ho vissuto con un uomo che mi voleva bene, ma non mi amava e che non riusciva a fare l'amore con me... Non ho avuto il figlio che tanto desideravo fino a che non l'ho lasciato e mi sono fidanzata con Cameron... Ma come vedi io l'ho perdonato, forse puoi farlo anche tu...

Sappiamo entrambi che c'è un motivo se è venuto qui a...”

“... A suicidarsi” concludo io amaro...

A lei non sfugge il tono duro delle mie parole...

“Le persone che si tolgono la vita lo fanno non perchè la odino, al contrario, sono talmente innamorate della vita che quando questa si presenta loro a condizioni troppo dure la rifiutano...

Kurt lui ha visto quanto meraviglioso può essere vivere, l'ha visto insieme a te, e quando ha pensato di non poter più vivere quelle emozioni con qualcun altro ha deciso che non valeva la pena continuare a soffrire...

Credo che non sia mai riuscito a dimenticarti, tu sei il solo con cui Blaine sia stato felice...”

Ha le lacrime agli occhi mentre lo dice...

Deve volerti davvero molto bene...

Ormai siamo arrivati alla macchina...

“Il dottore ha detto che ha bisogno di almeno due giorni di riposo totale e di qualcuno che si occupi di lui... Gli ho chiesto se vuole venire a stare da noi, ma ha detto di no... Sai credo che sia venuto qui per te e credo che speri che tu lo inviterai a stare da te... Non so cosa provi per lui Kurt, ma se sei corso in suo aiuto nel cuore della notte, se hai saputo dove cercarlo, probabilmente anche tu provi per lui più quanto ti riesca di ammettere...

Dimmi solo che ti prenderai cura di lui...”

“...Lo farò”

Lei mi sorride dolcemente e mi abbraccia...

“Qualsiasi cosa dovesse succedere, questo è il mio numero.

È stato un piacere conoscerti Kurt...”

“Anche per me...”

Lei mi allunga il biglietto con il numero di telefono e si volta per andarsene...

“Alice... Grazie...”

Sorride un'ultima volta e sale in macchina...




Allora... Il capitolo è finito, spero che, anche se un po' meno poetico e più narrativo, sia stato di vostro gradimento...!!!

In caso contrario mi scuso umilmente... Ovviamente sarei felicissima se spendeste un po' del vostro tempo per farmi sapere cosa ne pensate... Se so che apprezzate so di poter continuare su questa strada, altrimenti sono contenta di sapere cosa correggere...!!! =D

Vabbè, la smetto di elemosinare e vi lascio...

Spero di sentirvi presto!!!


Baci, Sara

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Capitolo 4
*** chiarimenti ***


Ciao a tutti, belli e brutti!!! XD
Allora, in primis mi scuso per aver aggiornato più tardi del solito, ma è stata una settimana intensa, tra test d'ingresso, iscrizioni, ricerche di case, ecc... Quindi abbiate pietà! =)
Questo capitolo è un po' particolare, è venuto fuori piuttosto frammentario, ma spero che non ci sia troppa confusione! In tal caso ovviamente siete pregati di farmelo sapere, così posso correggermi! ^^

Ho cercato di mettere in pratica i consigli di LaTuM e Safelia22, spero di aver centrato il punto! =)

La focalizzazione è (di nuovo, lo so, scusatemi!) prevalentemente di Kurt... Non pensiate che io stia trascurando Blaine, è che avevo bisogno di spiegare un po' meglio le emozioni che agitano l'animo di Kurt, se ci pensate l'arrivo dell'altro potrebbe sconvolgergli la vita!

Per ora penso che il prossimo capitolo sarà quasi tutto nella testolina di Blaine, vedrete, l'attesa sarà ripagata!!! ^^

Vi lascio alla lettura, ci vediamo a fine pagina!!! =)



________________________________________________________________________________



BLAINE


“Oh mi scusi...”

Vedo Alice uscire dalla porta e... scontrarsi con te

Cazzo.

Vorrei alzarmi, venire lì e spiegarti tutto con calma...

Ma non posso, sono ancora troppo debole.

Chissà cosa penserai, come reagirai...

Non posso perderti di nuovo, non adesso che sei così vicino...

Faccio un misero tentativo di mettermi in piedi e fallisco.

A questo punto non mi resta che sperare in Alice

Alice che adesso aspetta un bambino...

Alice che non mi odia, nonostante tutto quello che le ho fatto passare in questi anni...

In un momento ricordo tutte le ragioni che mi avevano spinto ad ingoiare quelle pillole..

Io sono... sbagliato

Io faccio soffrire le persone che cercano di starmi vicino...

L'ho fatto prima con te e poi anche con lei...

Io non merito l'affetto che mi avete dato, sono stato capace solo di gettarlo al vento.

Ma non questa volta.

Avevo deciso di morire, ma tu mi hai salvato...

Tu sapevi dov'ero...

Non mi hai dimenticato, lo so.

E mentre fisso il soffitto bianco giuro a me stesso che lotterò con tutte le forze contro quel Blaine che prende sempre la decisione sbagliata.

Prometto a me stesso che questa volta non ti permetterò di continuare a vivere senza di me.

Il destino, o chi per lui, mi ha concesso un'altra possibilità

E stavolta giocherò bene le mie carte.

Stavolta so di cosa ho bisogno.

Stavolta non me ne andrò senza di te.

Sento il piacevole peso di un nuovo obiettivo nel mio cuore..

è una sensazione a cui non sono più abituato.



KURT


La guardo allontanarsi in macchina.

Non riesco a muovermi, ho i piedi ancorati saldamente al terreno...

Penso che è così che ci si sente quando ti crolla il mondo addosso.

Penso che le mie spalle sono troppo deboli per sostenere tutto questo e vorrei solo sprofondare qui, adesso e fare finta di non aver mai ricevuto la tua telefonata...

Poi mi si ripresenta negli occhi l'immagine di te abbandonato su quel letto sfatto.

E mi sembra di sentire ancora il tuo sapore sulle labbra...

è amaro, Blaine

Magari è questo il gusto che hanno i rimpianti...


Ed è tutto così assurdo, surreale...

Ho passato gli ultimi dieci anni della mia vita a cercare di dimenticarti,

a rimettere insieme i pezzi della mia vita.

Cazzo Blaine, io avevo deciso di odiarti,

e ora tu sei qui e io non riesco a guardarti...

Non posso impedirmi di essere scosso da brividi, di avere il fiato corto, di perdermi nei tuoi occhi...

Sono arrabbiato, sono furioso, ma non so se lo sono più con te o con me stesso

La verità è che vorrei urlarti in faccia tutto il dolore, tutte le notti in bianco che ho passato a causa tua...

Sarei così soddisfatto di me stesso se riuscissi ad essere normale, coerente...

Dopotutto ho delle responsabilità e tu non puoi piombare qui all'improvviso e sconvolgere tutto quello che ho faticosamente costruito mentre non c'eri...

Ciò che ho costruito intorno alla tua assenza...

Semplicemente è... scorretto

Purtroppo so bene che ciò di cui è preda il mio cuore non è rabbia, ma sollievo.

So che non dovrei, so che è totalmente malsano, ma ogni fibra del mio essere è felice di vederti, ogni atomo continua a rammentarmi che tra noi c'è ancora un legame..


Mi sembra quasi di sentirlo, sai?

Il filo sottile che mi lega a te...

Lo sento tra il cuore e lo stomaco, è qualcosa di assolutamente tangibile e al contempo inesistente.

Se solo potessi vederlo, saprei come spezzarlo

Se solo sapessi come lavarti via dalla mia pelle, dai miei ricordi...

Potrei essere felice, o almeno provarci...

Ho tentato disperatamente di ignorarlo, di far finta che non esistesse e che mi permettesse di legarmi a qualcun altro.

E proprio quando credevo di esserci riuscito,

quando mi ero convinto di averti dimenticato...

Eccoti qui, più reale che mai, più vicino che mai...


Respiro, trattenendo dentro di me quest'aria gelida.

Sento l'inverno pungermi la pelle mentre mi accorgo di essere ancora praticamente in pigiama.

Sorrido pensando che davvero hai ancora il potere di sconvolgermi.

Vorrei solo sapere come fare per impedirtelo...

ed è con questi pensieri che mi dirigo verso la tua stanza.


In un attimo sono lì, davanti alla porta.

Mi costringo ad entrare, anche se non so ancora cosa dirti...


“Ho parlato con Alice... Mi ha raccontato tante cose, Blaine. Tante cose che non mi aspettavo.

Sarò sincero con te, non ho ancora deciso cosa provo riguardo a... riguardo a tutto questo.”

Sento il sguardo fisso su di me,

brucia, come se tu cercassi di scavare nei miei pensieri.

Mi faccio forza, non ti guardo e continuo.

“Quindi no, non ne parleremo. Almeno non adesso.

In ogni caso, hai bisogno di assoluto riposo, quindi verrai a casa con me.... Sempre che tu lo voglia.”

Lascio i miei occhi liberi di fare quello che desiderano da quando sono entrato e ti guardo.

Tu fai un cenno di assenso.

“beh, adesso devo andare a cambiarmi. Passerò a prenderti fra qualche ora.”

Bene, ce l'ho fatta.

Esco velocemente e in pochi minuti sono arrivato.


Apro cautamente il portone di casa e tiro sospiro di sollievo nel trovarla vuota.

Scott è a lavoro e Ruth all'asilo.

Non è ancora il momento di affrontarli.

Mi infilo sotto la doccia, ho il disperato bisogno di far scivolare questa notte via da me.

Il getto caldo rilassa i miei muscoli, ma non cancella i miei pensieri.

Non ti ho ancora detto di Scott.

Non ci sono riuscito, mi sembrava... crudele.

Io ti sto proteggendo... è come se mi sentissi in colpa per essermi rifatto una vita.

È semplicemente ridicolo...

Tu non c'eri e io dovevo pur continuare a vivere...

E poi tu eri sposato, quindi forse siamo pari.

Improvvisamente ricordo che Scott non sa che ti ho chiesto di venire stare qui.

Abbandono a malincuore il rifugio umido del box avviandomi a prendere il cellulare

Scott non risponde,

e se non risponde significa che è in riunione,

e se è in riunione adesso lo sarà almeno fino a stasera, quando tornerà a casa e ti troverà qui...

Ok, Kurt Hummel è ufficialmente fottuto.

Sbatto la testa contro l'armadio, maledicendomi per quello che gli sto facendo, perchè davvero non lo merita.

Penso che a questo punto posso solo sperare che veda la mia chiamata e mi contatti prima di rientrare a casa...

Ormai ti ho chiesto di venire,

non potrei mai rimangiarmi la parola data, no...

Mi butto sul letto, sfinito...

Mi concedo di abbandonarmi per un po' all'oblio del sonno.


Quando mi sveglio mi vesto in fretta e vengo subito a prenderti.

E ci sono ancora scartoffie e medici e raccomandazioni a dividerci,

ad offrirmi riparo dalla verità dei tuoi occhi...

Poi usciamo dall'ospedale e siamo solo noi...

E io mi sento così vulnerabile, come se tu potessi sgretolare tutte le mie certezze con un gesto...

E più percepisco la fragilità del mio piccolo mondo sicuro, più mi sento furioso...

Accendo la radio delegando a lei il compito di cancellare il silenzio che invade l'abitacolo.

Stringo convulsamente il volante tra le mani, sperando che tu stia zitto...

Ma ovviamente non hai la decenza di farlo.

Tu non fai mai quello che ci si aspetta da te, Blaine, mai...

E fai una cosa stupida, una cosa semplice.

Cambi stazione.

“Cosa diavolo stai facendo?” ti abbaio contro.

E tu hai quello sguardo innocente, stupito.

Sembri così vulnerabile...

La cosa mi manda in bestia, vorrei strangolarti perchè so che sono io quello che si sta comportando da pazzo, ma non riesco a controllarmi.

“Io... Tanto non ti è mai piaciuto il country, no?”

“Oh, caro Blaine, un sacco di cose cambiano con il tempo, sai? Ah giusto, dimenticavo, non puoi certo saperlo... tu te ne sei andato! 14 anni fa, se la memoria non mi inganna!

Tu sei andato via, sei scappato da me per sposarti con una donna e adesso torni qui e ti comporti come se niente fosse, come se ci vedessimo dopo un weekend lontani!

Pensi di poter tornare qui, fare la tua scenata melodrammatica e rovinarmi la vita... di nuovo?!”

Vomito addosso alla tua espressione mortificata parole vuote, riempite solo dal veleno del dolore ammuffito, che per tanti anni ho tenuto chiuso in un angolo buio di me...

Il problema qui è proprio che non ti odio come vorrei...

Tu mi guardi e borbotti qualcosa di probabilmente sensato, ma io non ti sto ascoltando.

Parcheggio la macchina, lieto di poter scendere, di non essere costretto a stare così vicino al tuo odore...

Salgo le scale quasi di corsa, tu mi segui ansimando

E io ti odio perchè mi si stringe il cuore a vederti così debole...

Ti odio perchè l'unica cosa che vorrei fare adesso è venire lì e abbracciarti,

affondare le dita tra i tuoi ricci e i denti nella tua carne...

Il desiderio è così forte e così sbagliato che è come se mi si squarciasse il petto.

Boccheggio alla ricerca disperata di aria che non sappia così tanto di te

“Io – Io non mi merito questo, Blaine...

Perchè sei venuto qui? Perchè quell'hotel? Perchè...”

Sento le lacrime occupare i miei occhi, un singhiozzo ribelle impedirmi di respirare.

Poi tu dici quelle parole che ho bramato per anni mentre non c'eri...

Quelle parole che solo poco tempo mi avrebbero reso immensamente felice...

Le stesse parole che adesso potrebbero distruggere il mio equilibrio...

“Perchè ti amo, Kurt”

E tra le tue labbra sembra così semplice, così giusto...

Inchiodi i tuoi occhi ai miei...

Ti avvicini e io non mi sposto...

Il tuo petto sfiora il mio ansimante e io chiudo gli occhi...

Lascio che sia...

Lascio che tu mi baci,

lascio che tu incastri il tuo corpo con il mio,

lascio che la tua lingua si insinui nella mia bocca...

Il tuo odore riempie i miei polmoni...

Ed è come uscire dall'acqua e respirare, di nuovo...

Basta un secondo perché ci sia solo tu... solo noi


Tutto dura così infinitamente tanto e così troppo poco.

Sento dei passi sulle scale.

Sono passi familiari.

Ed è come se una mano mi avesse afferrato saldamente per i capelli e mi avesse riportato alla realtà, alla vita vera.

Ti spingo via.

E tu hai un'espressione così disperata negli occhi...

Mi porto a distanza di sicurezza proprio mentre la chiave gira nella serratura...

Poi Scott entra,

ha in braccio Ruth.

La posa e ti guarda,

poi guarda me e non so se nel suo viso delicato c'è più rabbia o delusione...




Eccoci, ora lo posso dire, non sono soddisfattissima del dialogo tra Kurt e Blaine -l'ho riscritto una decina di volte, ma ancora non mi convince-, quindi penso proprio che dovrò farli litigare di nuovo Mwahahah!! ù_ù

Trascurando gli scherzi, vi sarei IMMENSAMENTE grata se mi faceste sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male ovviamente!

Sì, sto poco dignitosamente elemosinando una recensione!!!

Spero di non avervi deluso... Se vorrete continuare a seguire la fic (rendendomi vergognosamente felice) vi anticipo che il prossimo capitolo dovrebbe essere un pochino più “caldo”...

Esatto, sto cercando di prendervi per la gola!!! XD

Basta, meglio che concludo qui... °_°

baci e abbracci a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui!

Sara

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Capitolo 5
*** attimi ***


Salve a tutti!!! =)

Come vedete ho cambiato il nick, quello vecchio mi sembrava troppo infantile, quindi, avanti un altro! =)

Perdonate i tempi più lunghi del solito, ma questa settimana l'ho passata a correre su e giù per mezza Italia per iscrivermi all'università, quindi sono stata piuttosto impegnata tra il lavoro i gli infiniti documenti...! °_°

Spero di avere un attimo di respiro prima dell'inizio dei corsi, per aggiornare un po' più velocemente!

Detto questo vi devo confessare che mi è un po' dispiaciuto vedere che l'ultimo cap non ha avuto tanto successo, viste le poche -ma preziosissime!- recensioni...

In ogni caso spero che questo vi piaccia di più... Vi avverto subito che ho mantenuto la promessa a metà; la focalizzazione è di Blaine, ma la scena “hot” è posticipata a capitolo da destinarsi! XD

In compenso ci sarà un momento molto tenero... Leggete e saprete!

A dopo! ;)


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BLAINE


“Perchè ti amo Kurt”

Dirlo adesso è così facile,

capirlo prima è stato così difficile.

Non penso neanche a quello che dico, non ce n'è bisogno.

Sono cose che ho sempre saputo, ma che non mi sono mai concesso di ammettere.

Ti guardo e l'azzurro dei tuoi occhi è così... ferito, arrabbiato.

Non posso resistere, non posso aspettare ancora.

Mi avvicino rapido e lascio che le mie mani tornino al loro posto... su di te.

Ti bacio, mi stringo a te.

Sento il battito accelerato del tuo cuore.

E c'è il tuo respiro sulla mia pelle.

c'è tuo sapore tra le mie labbra,

c'è la mia mano tra i tuoi capelli.

E tutto è di nuovo così giusto che penso non finirà mai...

ma mi sbaglio...


Improvvisamente mi spingi via.

Non ho neanche il tempo di capire il perchè, mentre sento una chiave girare nella serratura.

Entra un uomo, entra una bambina.

Entrano e travolgono, calpestano tutte le mie speranze, tutti i miei stupidi castelli di carte...

Non devo sforzarmi per capire chi sono.

Sono le mie peggiori paure materializzate qui, davanti ai miei occhi.

Lui guarda prima te e poi me.

E il suo sguardo è così rabbioso che potrebbe incenerirmi.

Non ho il coraggio di respirare.

Non ho il coraggio di parlare.

Adesso veramente vorrei non averti chiamato.

Non posso sopportare di ritrovarti e perderti.

Tu non puoi essere essere suo, tu non puoi...

“Ciao tato!”

è una vocina flebile e sorridente ad interrompere questo silenzio.

Io mi sforzo di non sembrare così sconvolto.

Cerco di sorridere alla faccina che spunta da dietro la gamba dell'uomo.

Ma quello che si materializza sul mio viso dev'essere più simile ad un ghigno e la bimba si ritira.

“Ruth vai a posare lo zainetto in camera, arrivo subito.” dice lui senza togliermi gli occhi furenti di dosso.

La bimba si allontana saltellando.

“Che cazzo ci fa lui qui?” sibila lui appena si è allontanata, diretto a te, come se io non ci fossi, come se non esistessi e non potessi sentirlo.

“Scott calmati. Ti ho chiamato, ma avevi il telefono staccato. Io volevo avvertirti...

Insomma cosa dovevo fare? Sta male, aveva bisogno di un posto dove stare e così ho pensato...”

I tuoi occhi saettano colpevoli da me a lui, chiedendo scusa, non so a chi...

“beh hai pensato male, Kurt. Non crederai davvero ch...”

“Papà Scott!!!Non si toglie la giacca! Ho caldo... Mhhhh!” Sbuca di nuovo la testolina ricciuta della piccola Ruth, è arrossata e piagnucola.

Scott, se ho ben capito, si dirige subito verso di lei.

Io mi rendo conto solo adesso che ho le unghie conficcate nelle mani, i denti nel labbro, gli occhi su di te...

Alzi lo sguardo e mi fai cenno di seguirti.


“Questa è la stanza degli ospiti, puoi stare qui. Io adesso devo parlare con... Scott”

Forse sono pazzo, è tutto così surreale, ma per un secondo mi sembra di vedere nei tuoi occhi un'ombra di rammarico, quasi una muta richiesta di scuse.

Ma è solo un istante.

Te ne vai, fissando il pavimento,

mentre io cedo all'emozione e mi lascio cadere a terra.

Sento un singhiozzo squassarmi il petto.

Continuo a guardare il punto in cui sei sparito e lascio le lacrime scendere, silenziose.

Mi sono già sentito così una volta, tanto tempo fa.

Come se i pugni avessero strappato via da me tutta la speranza, tutti i progetti...

Tutto l'amore... O almeno così credetti...

Ed è stato quello l'inizio della fine.

Resto qui, così...

La faccia sul tappeto, il corpo abbandonato sul pavimento freddo.

È come se fossi troppo debole per sopportare tutto questo dolore.

Come se le mie gambe si rifiutassero di sorreggere un corpo svuotato.

Come se i miei polmoni si rifiutassero di inalare aria che non sappia di te.

Come se il mio cuore si rifiutasse di battere in un mondo in cui io e te, noi, non esistiamo più...

Ti sento discutere con quell'uomo.

Ti sento dire che lo ami.

Che per me non provi niente, ormai.

Che sono qui solo perchè ti sei sentito in dovere di aiutarmi.

Che può stare tranquillo, perchè lui è la tua famiglia e io...

Io non sono niente da molto tempo.

Non avrei mai pensato che dalle tue labbra, le tue labbra perfette, potessero uscire queste parole.

È come se ognuna entrasse nelle mie orecchie e raggiungesse il mio cuore, per conficcarcisi con violenza.

Sono talmente sopraffatto da tutto questo che non riesco neanche ad appellarmi quella parte di me che ha sempre continuato a gridare che non mi avevi dimenticato, che mi stavi ancora segretamente aspettando...

Quella parte di me evidentemente non è così forte da reggere lo scontro diretto con la realtà.

Così bruta, così violenta, così inequivocabilmente vera...

Mi viene da vomitare.

Corro verso il bagno e mi svuoto.

Vorrei riuscire ad espellere anche l'anima.

Vorrei vomitarti via Kurt, far uscire dal mio corpo tutto l'amore per te, come se fosse un veleno...

Resto un attimo seduto sul pavimento freddo, poi mi alzo, mi bagno il viso, cercando di ritrovare una parvenza di raziocinio.

Mi butto sul letto.

E mentre fisso il soffitto, mentre lo vedo girare, sento tra le urla tue e di Scott, dei singhiozzi deboli.

Piccoli, flebili singhiozzi di bambina.

Mi alzo e seguo il mio udito fino a vederla.


È così piccola e fragile, rannicchiata a piangere.

C'è un lenzuolo teso tra una poltroncina e la scrivania,

sotto il lenzuolo ci sono dei grandi cuscini e una lampada,

tra i cuscini c'è Ruth.

Stringe a sé un peluche, un unicorno con la criniera tutta arruffata.

Mi avvicino ancora un po', cauto.

Lei alza gli occhi e mi vede.

Vede il mio viso e le mie lacrime.

“Anche a te fanno paura quando urlano?” mi chiede con una serietà e una comprensione disarmanti.

Annuisco, colpito.

“Tranquillo, tra poco passa. Intanto se vuoi puoi stare qui con me. Nel fortino magico sei al sicuro.”

Tende la mano paffuta verso di me e mi fa sedere tra i cuscini con lei.

Sono io l'adulto, e sono io quello che non riesce a parlare.

Sono io quello che non riesce a smettere di piangere.

“Anche tu hai fatto la puntura? Ti fa male? Piangi per questo?”

dice poi guardando il cerotto sul mio braccio.

“Anche io l'ho fatta una volta. Avevo tanta paura, ma poi è passata.

Fa male all'inizio, sai. Poi passa tutto. Guarisci e stai bene e puoi tornare a giocare.”

Oh, non sa quanto ha ragione.

Fa male, tanto, tanto male.

E non è quel genere di dolore curativo.

Tu non sei più la mia medicina.

E domani continuerà a fare male.

Forse continuerà a fare male per sempre.

E non torneremo più a ridere, almeno non insieme...

“Ma sei caldo! Mi sa che hai... l'affluenza...no la.. flu... la febbre!

Io quando ce l'ho posso stare a letto e guardare i cartoni tutto il giorno! Forse se ti metti a letto subito papà Kurt fa vedere un po' di tv anche a te! Dai, vieni, svelto che se ti trova in piedi si arrabbia!”

Mi prende di nuovo la mano e io mi lascio guidare verso la mia stanza.

Nella mia testa rimbombano solo le parole “papà Kurt”...

Tu hai una vita, sei un padre...

E io sono stato un idiota a pensare che fossi solo mio, ancora.

Che ci fosse un motivo in più del semplice senso del dovere dietro alle tue azioni.

Mentre mi stendo sul letto un piccolo pensiero mi saetta per la mente.

Questo è ciò che avrei potuto avere,

questo è ciò a cui ho rinunciato....

Poi tutto si fa scuro, forse nemmeno il mio fisico può sopportare tutta questa pressione...


KURT


“Perchè Kurt? No, sul serio, perchè ci fai questo? Io non me lo merito lo sai!

Con tutto quello... tutto quello che ho fatto per far andare le cose per verso giusto di nuovo.

Con tutto l'impegno che ci sto mettendo per capirti, per aggiustare le cose...

Tutte le storie sulla confusione, sul non farti pressioni... su Ruth.

E ora questo! Sentiamo, cosa dovrei fare? Cosa ti aspetti che faccia, che lo accolga a braccia aperte? È il tuo ex, Kurt, come puoi non ricordati come stavi quando ci siamo conosciuti?

Io non posso tenerlo qui! Un conto è vivere con il suo fantasma, un conto è avercelo qui, vivo, in casa MIA!”

Scott è furioso, è deluso ed ha ragione.

È stato un azzardo portarti qui, soprattutto in questo momento...

“Ok, hai ragione. Ho fatto uno sbaglio, va bene?

Ma è stato tutto così veloce e io non me la sono sentita... Io non voglio avere sulla coscienza nessuno Scott. Ed è vero, c'è stato un tempo in cui lo amavo”

Oh, sì, ti amavo così tanto...

“Ma quello è il passato...”

Posso dire che è così, ma vorrei, vorrei davvero tanto poterlo sentire dentro di me...

“Adesso amo te. Sei tu la mia famiglia e non devi preoccuparti di niente.

Lo so, è il momento sbagliato, ma ci riusciremo lo stesso, aggiusteremo le cose.

Io voglio vedervi felici, lo voglio con tutto me stesso. Avere Blaine qui non cambierà niente, anzi sarà una...”

“Tato Blaine ha la febbre! Io l'ho chiamato ma dorme e non mi sente..”






So...cosa ne pensate? Piaciuto l'incontro Ruth-Blaine? =)

Spero che avrete la gentilezza di farmelo sapere... XD

In ogni caso ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito -vi adoro e leggere i vostri commenti mi scalda il cuore!-, e tutti quelli che stanno seguendo la storia, magari in silenzio...

Grazie! ^^


A presto!


Baci, Sara


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Capitolo 6
*** ricordi ***



Salveee!!!

Avete visto, ho fatto la brava e ho aggiornato presto! ^^

Allora questo capitolo è stato scritto durante un'intensa crisi emotiva, ma devo dire che alla fine sono abbastanza soddisfatta del risultato...

Il capitolo è piuttosto lunghetto, quindi godetevelo, anche perchè mi sa che per il prossimo dovrete attendere un po'! =)

Stavolta c'è una piccola novità; troverete delle parti in corsivo, beh quelle sono i sogni/ricordi di Blaine...

Spero vi piacciano! Fatemi sapere!

Ora vi lascio, ci vediamo più giù! ;)

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KURT


“tato Blaine ha la febbre.”

La vocina di Ruth arriva prima al mio cuore che al mio cervello

Immediatamente sento tutti gli arti formicolare per l'istinto di precipitarsi da te.

Ma mi trattengo.

Devo trattenermi.

Guardo Scott e lui non può far altro che farmi cenno di andare, rassegnato.


Entriamo nella stanza e io ti vedo così debole, di nuovo.

Accasciato a casaccio su un letto, di nuovo.

L' espressione piena di dolore.

Ti tocco la fronte, è bollente.

Sento un brivido insinuarsi tra le dita e correre malizioso dritto al petto.

La mia mano scivola via dalla tua pelle, riluttante.

Prendo il termometro e ti misuro la febbre.

Sento sulla nuca lo sguardo di Scott, scruta ogni mio movimento.

E può vedere tutte le reazioni esterne, ma non può fare niente per la bocca secca e il battito accelerato.

Non riesco a combatterli neanche io.

Hai 39.

“è alta?” chiede Scott.

“Sì, 39. Ma è normale...”

...ti viene sempre la febbre quando sei agitato, lo so.

E purtroppo me lo ricordo.

“Va bene. Resta. Ma lo voglio fuori di qui appena sarà in grado di reggersi in piedi.

E non credere che la nostra discussione sia finita qui.”

Io lo guardo e uccido subito il piccolo sorriso che mi stava nascendo sulle labbra.

Lui si gira e se ne va.


BLAINE


shhh! Blaine, no! Fermo! Ci sentirà...”

Ahahah...Io sono fermissimo!”

I nostri corpi nudi, giovani ed eccitati.

Stretti in un abbraccio, respiro nel respiro, occhi negli occhi.

Il tuo respiro affannato, le mie risate soffocate.

Devo ricordarmi di non farmi mai più convincere a fare una cosa del genere.”

dici sottovoce, giocherellando con i miei capelli

Cosa, fare sesso selvaggio con il tuo bellissimo fidanzato?”

Sorrido, sorrido di te, sorrido alla vita.

No idiota. Farmi convincere a mentire al padrone di casa dicendo che siamo fuori per il week-end per non pagare l'affitto e poi restare tre giorni chiusi in casa...”

Rido e tu mi metti una mano sulla bocca per farmi stare zitto.

So che quella mano non resisterà lì sopra tanto a lungo, le nostre labbra non possono stare separate.

Inizio a baciare dolcemente il tuo palmo, la tua pelle così morbida e viva.

Dai togli la mano. Se n'è andato, siamo al sicuro ora. Missione compiuta, compare!”

Ti faccio l'occhiolino e tu cedi, tu cedi sempre.

Ok, ma promettimi una cosa.”

Tutto quello che vuoi.”

Il prossimo week-end mi porti fuori!”


“Te lo prometto...”

mi trovo a sussurrare, gli occhi ancora chiusi.

“Prometti cosa, Blaine?”

è la tua voce, sei tu Kurt...

Ci sono io, ci sei tu, c'è un letto...

Ma io sono solo un'ombra sbiadita e tu sei di un altro e il letto è freddo e vuoto.

Sì, sei Kurt, ma non quel Kurt, il mio Kurt.

Ci metto qualche secondo a realizzare dove sono e perchè.

Il cuore mi si spezza, di nuovo.

La mia felicità esiste solo nei ricordi,

noi due sopravviviamo solo nella mia mente, nei miei sogni.

Vorrei solo poter richiudere gli occhi e vivere quei momenti all'infinito.

Guardarci vivere come in un film.

Invece mi costringo ad aprire gli occhi e a guardarti.

“Kurt, io...”

Cerco di alzarmi, ma non me lo permetti.

“No Blaine, non importa, stai giù. Hai la febbre alta, sono venuto a portarti la medicina.

Bevila subito visto che sei sveglio.”

Mi tendi una mano per aiutarmi a mettermi seduto.

È così fredda.

Penso che vorrei tenerla stretta tra le mie per scaldarla.

Penso che ricordo esattamente che effetto fa avercela posata sulle labbra, baciarla...

Sento un mal di testa atroce.

Prendo il bicchiere dalle tue mani e lo bevo.

Voglio parlarti, voglio spiegarti, ho così tante cose da dirti.

Non voglio che tu te ne vada, non voglio che tu sia suo.

Non voglio che smetta di amarmi.

“Kurt...”

Stavolta non mi interrompi.

Anzi mi concedi di perdermi nei tuoi occhi.

È troppo, è veramente troppo.

“solo... grazie”

Sento una lacrima sfuggire al mio controllo.

Non me ne preoccupo.

Tu fai un piccolo cenno d'assenso e mi lasci di nuovo solo.

Le lacrime continuano a scendere e io mi sento così ridicolo, così impotente e fuori posto.

Lascio che scorrano, sperando che lavino via un po' di dolore.

Basta poco perchè io scivoli nuovamente nel sonno...


è notte, fa caldo, le strade sono deserte, il locale sta chiudendo.

Voglio andarmene, questo posto non mi piace.

Vorrei tanto non essermi fatto convincere a venire qui.

Tu mi guardi di sottecchi, a disagio.

Mi si stringe il cuore, so che è colpa mia.

Saluto velocemente i ragazzi con la fretta di tornare da te.

Mi avvicino e ti passo un braccio intorno alla vita.

Tu mi concedi un sorriso che proprio non merito.

Scusa amore. È un posto orrendo e io sono un idiota.

È solo che...”

é solo che volevi legare con i colleghi...lo so.

Non è colpa tua se sono tutti dei buzzurri!

Io voglio che tu sia felice, Blaine e se questo implica sacrificare qualche serata film, a me sta bene. Ma ti prego non costringermi più a venire, ok?”

sorridi dolcemente, di nuovo e appoggi la tua fronte alla mia.

Mi viene da piangere se penso a quanto le mie insicurezze possano farti soffrire.

Adesso sei tu quello che mi dice di farmi coraggio e io quello che non riesce a trovare il suo posto.

Ti stringo ancora un po'.


Poi una mano mi afferra i capelli.

Buonasera, frocetti del cazzo! Vediamo se vi passa la voglia di fare le schifezze per strada...”

Cado all'indietro, sbatto violentemente a terra.

Sento il tuo urlo soffocato.

Cerco di alzarmi, ma un calcio nello stomaco mi toglie il respiro.

Blaine!”

Sento la tua voce chiamarmi in aiuto.

Sento le tue lacrime, la tua paura.

Vorrei alzarmi, dovrei correre da te, difenderti, ma non ci riesco.

E per un po' ci sono solo mani che mi bloccano e colpi da cui non riesco a difendermi.

C'è il mio corpo rannicchiato contro il muro sporco.

C'è l'alito alcolico del gorilla che mi tiene premuto il viso sull'asfalto

I tuoi gemiti strozzati.

Mi fanno voltare solo per mostrarmi cosa ti stanno facendo.

Un uomo ti trattiene da dietro mentre altri due mettono le loro sudice, violente mani su di te.

Sul tuo viso, sul tuo corpo perfetto continuano a piovere pugni e calci.

Poi non so con quale forza tu riesci a divincolarti.

Corri e vieni verso di me e cerchi di dare un pugno all'uomo che mi sta picchiando.

NON LO TOCCARE!” gridi.

Ma la tua voce non è fatta per urlare e le tue mani per fare a pugni.

Lui ti colpisce con forza sulla tempia e tu cadi a terra, senza un gemito, svenuto.

Io non riesco a far altro che guardare mentre continuano ad accanirsi sul mio corpo.

Improvvisamente si sente una sirena in lontananza, il gruppo si disperde.

Resto fermo, immobile.

Paralizzato forse più dall'umiliazione che dalla botte.

Atterrito dalla consapevolezza che è colpa mia, solo colpa mia.

Schiacciato dal peso della mia inettitudine.

Tu hai lottato, ti sei difeso, sei corso in mio aiuto.

Io mi sono lasciato cadere, non mi sono mosso, non ti ho protetto.

Continuo a fissare il tuo volto fino a che il dolore prende il sopravvento...


Mi dispiace Kurt, mi dispiace così tanto...

Da quel vicolo non mi sono più rialzato, lì sono rimasti tutti i miei progetti, tutta la mia dignità....

Mi dispiace...


KURT


“Blaine! Blaine, svegliati...”

Sono le cinque e mezzo di mattina e tu urli, parli, gemi nel sonno.

Per fortuna Scott è dovuto uscire prestissimo e non ti ha sentito.

Anche se per lui le tue sarebbero state solo parole sconnesse...

Io invece so cosa sogni, so per cosa piangi e chiedi scusa...

Mi atterrisce la consapevolezza di quanto quell'episodio orrendo ti abbia segnato.

Io ne sono uscito con qualche cicatrice e l'odio per i locali notturni,

tu forse non ne sei mai uscito...


In casa tutto tace,

una lama di luce penetra dalla finestra, illuminando i tuoi tratti di un bagliore grigiastro.

Mi concedo di guardarti un po' mentre ti svegli.

Sei così diverso... e allo stesso tempo non sei cambiato.

Hai il viso scavato, la barba di qualche giorno, i capelli arruffati e sudati.

Mi ferisce vederti così... sconfitto e debole.

Poi apri gli occhi ed è come se tutto l'ossigeno di questa stanza avesse deciso di uscire dalla finestra...

quelli no, non sono cambiati,

e non è cambiato l'effetto che hanno su di me...

Non posso far a meno di sedermi sul bordo del letto,

ho bisogno di sfiorarti, la mia pelle ha sete di te e mi ha tenuto sveglio tutta la notte.

“Credo che tu abbia avuto un incubo... stai... Stai bene?”

Tu abbassi lo sguardo e non rispondi.

Faccio per alzarmi, non posso sopportare questa tensione ancora.

Ma non me lo permetti, mi prendi il polso.

Nelle tue mani non c'è violenza, nei tuoi occhi non c'è speranza.

“solo... potresti restare qui... solo per poco?”

Tutti i miei atomi si ribellano, non lasciano al cervello neanche il tempo di obiettare che sono già più vicino a te, incastrato tra i tuoi occhi e il tuo maledettissimo odore...

E anche stavolta mi sorprendi, ti allontani e mi prendi la mano.

Reclini la testa sul cuscino e chiudi gli occhi.

Lascio che tu mi stringa la mano,

lascio che la sensazione delle nostre dita intrecciate mi dia i brividi.

Io forse avevo dimenticato quanto amavo tenere la tua mano tra le mie durante la notte, ma sei rimasto tatuato sulla mia pelle e lei no, non ha dimenticato...

Ti vedo scivolare nel sonno di nuovo,

così inerme, vulnerabile, senza difese.

Una piccola goccia mi rotola via dagli occhi...

Non volevo che ci ritrovassimo così.

Non so più neanche se volevo che tu mi ritrovassi, dopo tutto questo tempo, dopo tutta questa vita.

Adesso so solo che qualcosa cambierà...


Ascolto il tuoi respiri finalmente regolari e mi appoggio anche io alla testiera del letto.

Schiudo i pensieri e serro le dita attorno alle tue,

non è adesso il momento di pensare, non è adesso il momento di scegliere.

La luce del giorno non può ancora arrivare a svelare verità che feriscono,

siamo in un limbo fatto di sogni e sensazioni, non di pensieri e azioni.

Adesso tu hai bisogno della mia mano e io ho solo bisogno di sapere che starai bene...


Spero che stavolta tu non faccia sogni, Blaine.





Eccoci! Allora lo so che in realtà non succede niente di eclatante, la trama non va tanto avanti, ma mi sono fatta un po' prendere la mano dai personaggi ed è venuto fuori questo...

Anche perchè qualcuno di voi mi aveva chiesto approfondire di più la storia dell'aggressione e il mio cervellino aveva iniziato a lavorare...quindi ecco il risultato!

Se non è tanto chiaro non esitate a dirmelo, io provvederò a far riprendere il discorso al caro Blaine per spiegare meglio le sue ragioni!


Volevo soffermarmi un pochino di più sulle sfumature delle emozioni di entrambi; qui Blaine è più vulnerabile del solito causa febbre e in Kurt si inizia ad intravedere un cambiamento, è lieve lieve e non definitivo, ma se siete stati attenti l'avete colto! ^^


Quindi non mi rimane altro che ringraziare tutte le magnifiche persone che commentano, inseriscono la storia tra le seguite/preferite/ricordate o che semplicemente la leggono.


So che le mie elemosine di recensioni sono un po' patetiche, ma.... daiii, per favore, mi fanno tanto tanto tanto felice!!! ^^


Baci, Sara

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Capitolo 7
*** cicatrici ***


Buonaseeera!!! =)

Come state? Suppongo bene, visto che stiamo tutti facendo il conto alla rovescia per stanotte! XD

Nell'attesa potrete distrarvi con questo capitolone!

Allora è il più lungo di quelli pubblicati finora, ma è anche il più importante -sì avete capito bene-, quindi proprio non potevo tagliarlo, mi sarei sentita male! ^^

Oltre ad essere lungo è anche, almeno spero, intenso... Non dico che sono stata male per scriverlo, ma ci sono andata vicino...! Diciamo che ho dormito meno del solito!

Beh, i commenti li lascio per la fine, adesso vi abbandono ad una, spero emozionante, lettura!


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KURT


Sento la sveglia suonare nell'altra stanza...

Devono essere le nove e io devo essermi addormentato.

Ci metto qualche istante a ricordare cos'è successo.

Vedo le nostre mani intrecciate, il tuo volto addormentato e apparentemente sereno.

Ti tocco la fronte, costatando che la febbre è scesa.

Presto starai bene, vorrai parlare e io dovrò affrontarti.

Dovrò fare i conti con tutto quello che provi per me, che provo per te.

È una prospettiva necessaria, ma non piacevole...

Mi alzo, attento a non svegliarti, sciolgo l'abbraccio delle nostre mani.

E mi sembra che tra le tue dita tu riesca a trattenere un altro pezzettino di me.

Spero solo che ne rimangano abbastanza per me...


Esco velocemente dalla stanza e rientro nella mia routine.

Fuori dalla tua porta ci sono ancora la mia vita, le mie abitudini,

ma oggi mi sembra tutto un pochino più freddo, un pochino più falso.

Sveglio Ruth e il suo sorriso assonnato mi ricorda che non c'è niente che non vada in questa casa, è tutto maledettamente giusto, coerente.

Se c'è qualcosa di sbagliato, quello sono io.

Io con le mie reticenze assurde e i miei dubbi segreti, io che potrei avere una vita perfetta, potrei rendere felici due persone meravigliose e non riesco a farlo.

Io che mi sento in gabbia in quello che dovrebbe essere il mio rifugio...


Le preparo la colazione e la accompagno all'asilo, ascoltandola distrattamente parlare delle avventure del suo peluche.

So che si meriterebbe più attenzione, più comprensione,

si meriterebbe un padre migliore.

La guardo scendere dalla macchina e salutarmi da dentro il cortile.

È così forte e sincera da spezzarmi il cuore.

Vorrei così tanto essere un buon padre, vorrei meritarmi il suo affetto,

vorrei essere stato pronto...

Con la familiare fitta di rammarico che mi accompagna ormai da un po' rimetto in moto la macchina verso casa.


BLAINE


Sento le tue dita scivolare via dalle mie,

una strana sensazione di freddo si propaga nel mio corpo, come quando le nuvole oscurano il sole...


Mia madre diceva sempre che quando una speranza muore,

quando un sogno si spegne,

la mattina dopo lo si può ritrovare adagiato sui fili d'erba;

è diventato una piccola goccia di rugiada,

una minuscola amara promessa non mantenuta che bagnerà le antenne dei grilli,

che annegherà qualche formica...

Penso che probabilmente Central Park stamani sarà molto umido...

Brilleranno al sole le mie lacrime, i miei vaneggiamenti,

uccisi dalle tue parole.


Lascio che i pensieri si confondano e cerco disperatamente di prolungare questo sonno senza sogni,

richiamando alla mente la sensazione della tua pelle sulla mia.

In un tentativo piuttosto patetico di smentire le tue affermazioni con le tue azioni.

Quando so di essere ormai inequivocabilmente sveglio, mi rassegno ad alzarmi.

In casa c'è silenzio, è vuota.

Combatto l'impulso di andare a caccia del tuo odore, tra le tue cose,

scommetto che farebbe troppo male.

Mi dirigo verso il bagno, ignorando l'immagine scomposta che mi restituisce lo specchio.

Sono stanco di vedermi.

Sono stanco di autocommiserarmi.

L'acqua mi scorre sulla pelle e io penso stupidamente che spero non lavi via il tuo odore.


Finito di lavarmi mi infilo i vestiti che mi hai lasciato sulla scrivania,

profumano di te in maniera deliziosa e crudele.

Sto ancora combattendo contro l'impulso di uscire dalla camera,

quando ti sento rientrare.

Ascolto i tuoi passi avvicinarsi alla porta e poi aprirla cautamente.

“Ah ti sei alzato... Ti senti meglio?

Io, se vuoi c'è qualcosa da mangiare...”

Posso percepire le tensione dei tuoi muscoli,

l'imbarazzo nella tua voce.

“Sì, sto meglio... Credo che la febbre sia scesa....

Tu annuisci silenzioso e io non riesco a frenare la lingua

Immagino che questo voglia dire che devo andarmene, giusto?”

Vorrei gettarmi ai tuoi piedi e pregarti di dire di no...

“Blaine... Beh, no... è meglio se resti ancora qualche giorno...

Insomma finchè non siamo sicuri... sai una settimana di osservazione è la procedura standard per i casi... i casi”

“di tentato suicidio. Sì, me lo avevano detto in ospedale, ma non sapevo se...

Oddio Kurt, è tutto così assurdo!”

Sbotto improvvisamente, tutto questo far finta di non volerti,

tutto questa tensione tra noi mi sta uccidendo...

Tu rimani in silenzio.

“Insomma, sono io, Kurt! Sono lo stesso Blaine che ti amava...

Io lo sento che c'è ancora qualcosa tra noi...

E devo saperlo Kurt, devi dirmi se quello che hai detto a Scott ieri sera è la verità... Perchè se è quello che senti veramente, non c'è motivo perchè io stia qui.”

Non volevo essere così rude, così diretto.

“Ho bisogno di sapere,

ho bisogno di sentirti dire che non mi ami,

che non mi vuoi,

che quello che desideri davvero è continuare la tua vita con questo Scott...”

“Cosa? Io... Blaine non ti devo certo spiegazioni...

E poi certo che lo amo.. Io adesso ho una famiglia, con Scott e tu...”

Mi avvicino a te, voglio vedere ogni sfumatura della tua espressione,

devo essere sicuro, avere la certezza che è tutto finito.

“Guardami negli occhi, Kurt e dimmi che stanotte non sei restato perchè lo volevi, perchè anche tu senti la pelle bruciare quando mi tocchi.

Giurami su tutto quello che hai di più caro che non hai provato niente quando ti ho baciato.

Dimmi che lo ami, che io non sono niente, che mi vuoi fuori dalla tua vita.

Abbi il coraggio di essere sincero...

Ho visto com'è la vita senza di te e ho deciso di rifiutarla, quindi dimmi che c'è un motivo se sono ancora qui, se vale la pena essere ancora vivo”

Mi sembra di aspettare queste parole da tutta la vita.

Sento ogni frammento del mio corpo immobilizzarsi,

l'aria è così carica di aspettative da essere irrespirabile.

Tu non riesci a sfuggire al mio sguardo, semplicemente non puoi.

Sai che vedrei qualsiasi ombra di falsità nei tuoi occhi.

Boccheggi.

“Blaine, io... non posso...”

L'azzurro dei tuoi occhi si offusca e le lacrime iniziano a solcare il tuo volto.

Non ci sei riuscito, lo sapevo.

In un secondo colmo col mio corpo la distanza che c'è tra noi.

Stringerti tra le braccia è diventata una necessità dolorosa.

Ti prendo la testa tra le mani e soffoco i miei respiri tra le tue labbra.

Stavolta non c'è spazio per la dolcezza tra le nostre bocche.

È solo fame, fame insaziabile della tua pelle, dei tuoi occhi, dei tuoi gemiti.

Ti bacio con forza, affondo i miei denti nella tua bocca.

Tu resti immobile per pochi secondi,

poi il tuo corpo inizia a reagire,

l'istinto soffoca la ragione e ti sento finalmente stringerti a me,

cercare il contatto con la mia pelle con foga.

Senza razionalità, senza consapevolezza.


Non c'è delicatezza mentre ti spoglio, solo bisogno, necessità dolorosa e inarrestabile.

Un'esigenza così impellente da non permettermi di godermi la vista del tuo corpo.

Quel corpo che sembra modellato per incastrarsi col mio.


E subito sono mani tra i capelli, sono morsi, non baci,

sono schiaffi, non carezze,

sono urla, non sospiri.

È la mia barba che graffia il tuo viso,

le tue unghie che affondano nelle mie spalle.


Sono mani che frugano frenetiche nelle pieghe della pelle, nei risvolti dell'anima.

e lingue attorcigliate in una danza arcana,

e ancora sussulti e ancora respiri.


Non mi importa se domani mi lascerai di nuovo,

perchè sulla mia pelle porterò i segni dei tuoi denti, il peso del tuo odore.

Adesso l'orizzonte del mio futuro è tutto racchiuso nello spazio tra le tue braccia,

il mio domani è semplicemente accartocciato nella tua bocca.

Mi appiccico al tuo corpo e penso solo che voglio leccare via dalla tua pelle la polvere di questi anni lontani...

Voglio bere le tue lacrime, ubriacarmi del tuo dolore.

Voglio succhiare via tutta questa malinconia.


Ci rotoliamo sul letto, graffiandoci, amandoci.

Le nostre mani sfregano con violenza i nostri corpi,

i nostri baci hanno il sapore salato delle lacrime,

i nostri gemiti la voce tremula del pianto.

Prendo il tuo corpo con violenza, come non ho mai fatto prima.

Forse perchè prima avevo la certezza di un domani, un domani con te.

Adesso affondo i miei denti sulle tue labbra,

in un tentativo folle e disperato di strapparti via un pezzetto di anima.

Irrompo dentro di te e sento il tuo corpo contorcersi per il dolore,

poi fremere per il piacere.

Sempre più forte,

sempre più veloce.

Sono disperati e crudi i miei movimenti,

sono disperati i tuoi lamenti.

E non mi preoccupo del dolore,

voglio solo sentirti, con quanta più intensità possibile.

Più forte sarà, più sarà reale.

Ho bisogno di essere sicuro che sei qui, che sei mio, solo mio...


Lasciamo che i nostri corpi si sfoghino,

che le nostre urla si fondano.

Che i nostri occhi anneghino in un oceano di parole non dette.

Ci lasciamo scivolare in un cocktail di sudore, saliva,

gambe intrecciate e singhiozzi soffocati.


Sento il nostro piacere esplodere nello stesso momento.

Ed è un momento di estasi, puro e semplice piacere.

Poi però ciò che riempie il cuore non è una calma appagata,

è già nostalgia.


Non so come ho fatto a pensare di poter trovare questo tra le braccia di un altro.


Mi accascio sfinito sul tuo corpo.

Scivolo fuori da te, sentendomi già un pochino più solo,

un pochino più freddo.

Tu resti così, immobile, le lacrime che continuano a solcarti il viso.

È bello e tremendo insieme sapere che sono per me.


Mentre cerco di riprender fiato mi concedo di osservarti;

guardo il tuo viso, le tue labbra piene, la tua schiena muscolosa,

mi riempio dei tuoi tratti mai dimenticati.

Accarezzo il tuo corpo con lo sguardo e mi accorgo di una vistosa cicatrice sotto la scapola.

Sento l'impulso irresistibile di baciarla.

Assaggio di nuovo il tuo sapore.

Questo è il ricordo di un dolore,

un dolore a cui io non ero presente.

Un dolore che ha modificato il tuo corpo,

senza il mio permesso.

E non fa altro che ricordarmi che io non c'ero.

“Mi dispiace Kurt, mi dispiace...”

Sussurri contro la tua pelle,

brividi sotto la mia.

“Avrei dovuto esserci per te, sempre...”

Mi ritrovo a mischiare le mie lacrime con le tue, mentre dico quelle parole che bruciano dentro di me da anni.

“Vorrei tornare indietro e restare... restare con te.

Vorrei sapere come ti sei fatto queste cicatrici, vorrei aver curato io le tue ferite...”

C'è solo il tuo silenzio a riempire la stanza,

condito con le tue lacrime,

tutto sembra urlare che è troppo tardi.

E forse lo è...

Mi sono lasciato piovere dentro per troppi anni...

Credo di avere l'anima arrugginita...

E arrugginite sono le mie parole...

Sono deboli e fragili, non possono scalfire i tuoi occhi.


Tu non parli, piangi e mi stringi.

Passi le mani sul mio corpo lucido di sudore e ti soffermi anche tu sulle cicatrici...

Sono prove tangibili di questi anni vuoti.

Sono le tracce che la vita ha lasciato su di noi.

Sono il ricordo indelebile di ciò che ho fatto a te,

di ciò che ho fatto a noi...

Rabbrividisco al tocco delle tue labbra sulla pelle sensibile.

È dolce e doloroso.

Ti sento esplorare con gli occhi questo scheletro malandato,

ti sento sfiorare con la lingua quelle linee sottili.

Ognuna è un ricordo, un attimo di vita sprecato senza di te.

Vorrei poterti dire che le più profonda, la più dolorosa non puoi vederla, non puoi toccarla...

è dentro di me,

il dolore indelebile del rimorso.


Ma non c'è spazio per le parole tra queste lenzuola sgualcite,

gli occhi e le mani sanno già cosa dire...





ç_ç... Ok, probabilmente a voi non avrà fatto questo effetto, ma io sono in lacrime... davvero è stata una fatica scrivere questo capitolo, mi girava in testa da settimane e buttare giù tutto quello che vorticava nel mio cervellino non è stato affatto facile...

Insomma per me è stato intenso e spero di non aver esagerato con le frasi spezzate o musicali...

Stavolta mi sono impegnata al 100% , è come se mi fossi messa a nudo, quindi vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, nel bene o nel male!

Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia, non sapete quanto sia bello sentire che vi piace! =)

Alla prossima!


Baci, Sara


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Capitolo 8
*** lacrime ***


Buonasera miei prodi lettori! XD

So che vi ho fatto aspettare più del solito, ma credetemi, dopo quel capitolo ero veramente svuotata, avevo bisogno di riprendermi! ^^

Questo è abbastanza lungo e la vostra sete di sapere verrà soddisfatta almeno un pochino...

Leggete e scoprirete! ;)

See you later! ^^


________________________________________________________________________________



KURT


Lascio scorrere i polpastrelli sulla tua pelle calda.

Cerco di memorizzare ogni centimetro del tuo corpo.

Non voglio dimenticare, non voglio lasciarti andare...

Mi sei rimasto incastrato da qualche parte, tra il cervello e lo stomaco,

tra la razionalità e la follia,

e forse ti sei sparso dentro di me,

hai preso possesso delle mie cellule,

hai gestito i miei organi,

e ho paura che se anche riuscissi a staccarmi da te,

loro smetterebbero di funzionare...

Non ho più maschere, non ho più difese,

non è solo il mio corpo ad essere nudo davanti a te,

sono i miei pensieri, i miei brividi.

Le lacrime mi solcano le guance,

scorrono sul letto salato della mia pelle.

Non tutte fanno in tempo ad arrivare al cuscino,

le più fortunate sono baciate via dalla tua bocca.

La tua bocca, la tua bocca che è ovunque,

su di me, dentro di me.

Il tuo sapore che si mischia al mio.

So che dovrei alzarmi.

So che dovrei andarmene,

forse dovrei proprio mandarti via...

ma non ce la faccio...

Mi sento cadere in pezzi,

diventare polvere...

Sono le tue braccia a tenermi insieme,

sono le tue braccia tra la vita e il nulla,

ho paura che appena la presa si allenterà,

io semplicemente mi dissolverò, come la neve al sole,

come la mia saliva sulle tue cicatrici...


Ti prego, non lasciarmi andare Blaine...


Mi stringo a te,

in una presa disperata e smaniosa,

in abbraccio soffocante e impossibile.

E per quanto i nostri corpi siano appiccicati,

quasi fusi,

so che non riuscirò a colmare la distanza che mi separa da te...

Tra di noi c'è la consapevolezza di dover tornare alla mia vita,

a Scott e Ruth,

la senti anche tu...

Lo sai come sapevi che ancora ti amo.


E piovono lacrime sulle nostre mani abbracciate,

piove il tuo rimorso, la mia rabbia.

Piove il tempo che ha già divorato questi istanti di noi,

feroce, avido, inarrestabile.

E noi ci lasciamo naufragare,

solo gli occhi ancorati l'uno nell'altro.

E davvero non servono le parole...

Le cose che vorrei dirti sono briciole sparse a terra.

E io spero che le tue labbra le raccolgano,

che ti graffino la gola,

che il tuo corpo le assorba e che il tuo cuore le ascolti.

Non potrei pronunciarle ad alta voce,

sono suoni duri di realtà che non farebbero altro che interrompere

la sinfonia dei nostri respiri, dei nostri battiti, fusi insieme,

ancora per poco, solo un altro poco...


Quando mi rassegno all'idea di lasciare il rifugio del tuo abbraccio è già troppo tardi,

troppo tardi perchè io possa dimenticare,

perchè io possa andare avanti...

sgusciarti via è difficile, lo è sempre stato,

ma prima sulla tua bocca c'erano sorrisi,

e sui tuoi occhi sogni e aspettative.

Ora le tue labbra sono strette tra i denti,

e i tuoi occhi sono colmi solo di lacrime.

Non riesco a smettere di guardarti mentre mi alzo e raccolgo i miei vestiti.

Le tue pupille sono fisse su di me,

portano una sfida, o una speranza,

si chiedono se riuscirò davvero a lasciarti.

Vorrei saperlo con certezza anche io...

Blaine...”

Shh... Lo so... Solo...

Ti amo Kurt.”

Ti stringi di nuovo a me,

e io ti sento inspirare il mio odore.

Ti abbraccio e lascio sulle tue labbra un ultimo ricordo,

un ultimo pezzettino di me.

Poi mi volto, esco, chiudo la porta.

Ed è la cosa più difficile che abbia mai fatto.

È ancora peggio che svegliarmi e non trovarti più al mio fianco.

Per quello avevo te da incolpare,

stavolta sono io a dover scegliere,

e so di non poter scegliere te...


Mi stupisco, riesco ancora a camminare,

posso respirare aria che non è impregnata di te,

ma ogni movimento, ogni pensiero è dolore.

Sopravviverò, lo so, ma vivere sarà impossibile,

non dopo di te.

Mi butto letteralmente sotto la doccia,

ho bisogno di lavarti via dalla mia pelle.

Cerco di coprire il tuo odore con quello confezionato del bagnoschiuma, pur sapendo che è impossibile.

Tu non sei solo su di me,

tu sei dentro di me...

E sotto la schiuma bruciano i graffi che mi hai lasciato addosso,

bruciano i tuoi morsi, e mi ricordano che tutto questo è successo veramente...


Decido di lasciarmi cullare dai meccanismi della quotidianità,

le membra efficienti,

la mente intorpidita.

So solo che devo uscire di qui.

Mi precipito in macchina, ignorando le parole delle persone che incontro,

persone che mi conoscono da anni,

persone inutili che non sanno chi sono.

Il traffico è intenso,

tutti i rumori sono ovattati.

Vado a riprendere Ruth e mi sembra di guardarmi vivere da fuori,

come a 1000 chilometri di distanza...

Lei percepisce che c'è qualcosa che non va e il viaggio prosegue con questo silenzio allucinato.

Quando rientriamo lei si precipita in camera sua, mentre io mi costringo a preparare qualcosa per pranzo, sperando di soffocare i miei pensieri tra gesti semplici e automatici.

Mentre affondo nella monotonia, sento crescere dentro di me la consapevolezza che quello che è successo è stata una parentesi, un cedimento,

qualcosa che non dovevo permettere che accadesse...

Tutto questo è concreto, reale, magari freddo, ma vero...

è questa la vita, la mia vita.

I tuoi baci e i tuoi singhiozzi invece hanno il tono sfumato dei sogni,

sono intensi e luminosi, ma non possono combattere contro impegni, responsabilità,

sono troppo fragili pere vincere e lo sappiamo entrambi...


Ruth vieni, è pronto!”


BLAINE


toc toc...

Ciao tato Blaine! Il pranzo è pronto e ha detto papà Kurt di venire di là se vuoi... Vieni?”

Quella piccola testolina ricciuta si riaffaccia alla porta della camera.

I suoi occhi sono così grandi,

così innocenti...

Sì, arrivo, grazie Ruth.”

Lei sorride, chiude la porta e ti raggiunge.

Mentre se ne va penso che è per questo che non puoi venire via con me,

è per lei, per la famiglia.

E non posso far a meno di ammettere che è giusto,

per quanto sia amaro, per quanto faccia male.

Cammino verso la cucina e per la prima volta da quando sono arrivato mi percepisco chiaramente come un elemento estraneo, un intruso...

Io non c'entro niente qui, in questa casa.

Non avevo il diritto di farti tornare da me, di piombare sulla tua vita perfetta e distruggerla.

E per quanto i tuoi baci, le tue lacrime mi confermino che ancora mi ami, so che hai tutto il diritto di odiarmi, so che non verrai con me...

Non li abbandonerai, non per l'uomo che ti ha abbandonato anni fa.

Mi siedo al tavolo, determinato a vivere ogni momento di te,

a conservare ogni frammento dei tuoi occhi, del tuo viso...

Anche se non è me guardi, anche se non è a me che sorridi.

Iniziamo a mangiare, silenziosi, ognuno perso nei suoi pensieri.

Poi una vocina spezza la tensione

Papà, ma in paradiso ci sono gli hamburger?”

Tu sorridi dolcemente.

Sì, amore. In paradiso c'è tutto quello che desideri... anche gli hamburger.”

Oh, che bello! Alla mamma piacciono tanto, me li faceva sempre!

Spero che lassù può mangiare una moooontagna grossa così di hamburger, lei è tanto buona!

Sai, tato Blaine, la mia mamma è un angelo bellissimo e mi guarda dalle stelle...”

Lei mi guarda, è così piccola e allo stesso tempo così forte da commuovermi.

Io le sorrido, disarmato davanti a tanta sincerità.

Ora che ho finito posso andare? Ci sono i cartoni!”

Tu fai un cenno d'assenso e lei trotterella via, allegra, libera.

Non posso trattenermi dal chiederti la sua storia.

Quindi... Cosa è successo a sua madre?”

Lei è morta... è morta in un incidente stradale un anno e mezzo fa.

Un incidente stupido, una macchina che non ha rispettato il semaforo, ed è finito tutto...

Era una ragazza madre, era una donna speciale.

Si chiamava Allison, lei... era la sorella di Scott.

Visto che il padre non l'ha mai nemmeno riconosciuta, decise di lasciare scritto che qualsiasi cosa le fosse successa, Ruth sarebbe stata presa in custodia dal fratello.

Nessuno si aspettava una cosa del genere, ma lei era una donna previdente, attenta e amava Ruth alla follia...

Era una buona amica, è stata lei a... sì, insomma a farmi conoscere Scott...

Mi manca molto, sai...”

Mi si stringe il cuore a pensare a quanto dolore hai dovuto affrontare in questi anni...

senza di me...

Ma se devo lasciarti andare, devo almeno sapere...

Quindi voi non... Insomma Ruth è stata una cosa improvvisa, oppure...”

Sì, assolutamente improvvisa... Non avevamo mai parlato seriamente di matrimonio, figuriamoci adottare un bambino...

lei è semplicemente piombata nella nostra vita e... beh l'ha sconvolta.

Ma non so nemmeno perchè ti sto raccontando tutto questo...”

Io invece credo di saperlo...

Ti costringo a guardarmi negli occhi.

Perchè sono io Kurt...

Perchè io ho bisogno di sapere la verità e tu hai bisogno di ammetterla... Entrambi dobbiamo affrontare la realtà, per quanto la cosa ci spaventi.”

Io non sono spaventato, Blaine... è solo che... non lo so...

ho lasciato che le cose succedessero senza veramente fermarmi a pensare...

Credo di essermi lasciato trasportare dagli eventi...

Poi all'improvviso ero un padre di famiglia, con un compagno, con una figlia...

Sono in questa posizione e non so neanche come ci sono arrivato...

Tutto quello che so è che adesso sono qui, con queste persone che contano su di me, che hanno bisogno di me... E non importa quanta paura io abbia... Io devo esserci per loro...

E adesso è tutto così surreale... ora ci sei tu, Blaine, sei tornato e...

oddio è tutto così maledettamente difficile e io... Non so cosa dirti, non so cosa fare...

Non so nemmeno cosa dovrei provare per te!”

Ti prendi la testa tra le mani,

le spalle scosse dai singhiozzi.

Kurt...”

No, Blaine... Quello che è successo prima è stato...”

bellissimo?”

stavo per dire sbagliato... Io non... Qui il punto non è se sia pronto o meno, non si tratta di te e di me, ma di loro, lo capisci?

Anche se volessi, Blaine, non potrei...”

...Anche se volessi, Blaine...

Sapevo che sarebbe finita così, lo sapevo...

Eppure adesso preferirei che tu mi infilzassi con un coltello, piuttosto che lasciarti trafiggere le mie orecchie con queste parole...

Vorrei abbracciarti, vorrei urlare,

forse anche piangere...

Mi limiterò ad andarmene, consapevole che non posso costringerti a seguirmi...

Scusa Kurt, ma credo di non voler sentire altro... Io... Va bene così...”

Ma cosa ti aspettavi, eh?! Che corressi tra le tue braccia, dicendoti che non ho fatto altro che aspettarti? Che lasciassi tutta la mia vita per seguirti?

Tu hai scelto di andartene Blaine, io non ti ha mai, mai allontanato...

Non posso... Io non posso sparire da un giorno all'altro, so come ci si sente, so cos'è l'abbandono, perché l'ho provato sulla mia pelle, l'ho provato a causa tua... Ho ancora le cicatrici Blaine, non potrei mai far passare a loro tutto quello che tu, sì proprio tu, hai fatto passare a me... Semplicemente è sbagliato... E tu non puoi biasimarmi, non puoi, non puoi...”

Stringi le ginocchia con le mani, le nocche bianche.

Ti vedo tremare di rabbia,

ti sento soffocar un sighiozzo...

Hai ragione Kurt, non posso biasimarti, non posso arrabbiarmi con te,

ma posso amarti,

posso lasciarti se è questo quello che ti renderà felice...

Per quanto a me sembri assurdo, per quanto ogni singola cellula del mio corpo mi gridi che provi ancora qualcosa per me,

devo lasciarti andare, questo sì, posso farlo, devo farlo...

Perchè una volta mi sono permesso di prendere la tua felicità e adesso è giunto il momento che te la restituisca, in qualunque modo tu voglia...


________________________________________________________________________________



Ri-eccomi! Allora? Contenti? °_°

Ok, lo so, lo so, è tutto incasinato e difficile, ma la vita è così, no?

Dai, non odiatemi, please!

Spero che la storia di Ruth abbia fatto luce sul comportamento di Kurt, e che le reazioni dei due siano coerenti, o almeno comprensibili...

Insomma fatemi sapere che ne pensate! ;)

Non disperate... Alla prossima! ^^


Baci, Sara

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Capitolo 9
*** note ***


Ciao!!! Quanto tempo, eh?! XD

Scusate, mi sono di nuovo fatta attendere più del dovuto, ma ho appena iniziato l'università (psicologia a Padova! ^^) e i miei orari sono un po' cambiati!

Passando al capitolo... Questa volta siamo multimediali!

Eccovi il link della canzone (ebbene sì!) che sentirete più giù... Io ve la consiglio come sottofondo....

http://www.youtube.com/watch?v=SlrPoa4UvGU&feature=related

Vi lascio alla voce di Paolo Nutini, a dopo! ;)


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BLAINE


Obbligo i miei occhi a staccarsi dalla visione di te che piangi,

spezzato, fragile.

Costringo le mie braccia a stare ferme, a non ancorarsi a te.

Guardo i brividi scuotere le tue spalle senza fare nulla.

Vado via.

Prenderò quel poco che mi sono portato dietro e uscirò dalla tua vita, di nuovo...

Mi avvio verso la camera, quasi correndo.

In sottofondo solo il rumore del mio respiro, dei tuoi singhiozzi,

non so cosa darei per sentire i tuoi passi dietro di me,

le tue mani afferrarmi e riportarmi indietro, alla vita, con te.


Se la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni,

quella per il rimpianto è lastricata di speranza abortite, sogni violentati.

Le sento quasi scricchiolare sotto i piedi, le mie ambizioni, le mie illusioni...

Consapevole di camminare sui cocci della vita che ho distrutto,

avanzo via da te,

so cosa c'è alle mie spalle,

ma davanti non c'è orizzonte, non c'è domani...


Ho bisogno di una dannatissima sigaretta...


tato Blaine!”

un sussuro, una faccina accigliata

Tato Blaine, puoi venire un attimo? Però fai piano...”

Dimmi Ruth...”

Ho spento la tv e non so come si riaccende... Volevo chiamare papà Kurt, ma è arrabbiato e io voglio finire di vedere i cartoni...”

Sorrido, almeno a qualcuno posso ancora essere utile.

Certo, fammi vedere”

Tra cinque minuti la mia sigaretta ci sarà ancora, questo sorriso invece no,

uscirà dalla mia vita così come vi è arrivato...

Entro di nuovo nella cameretta e riporto velocemente in vita la piccola tv.

Lei mi regala un sorriso sincero, dolce.

Grazie!”

Il mio sguardo vaga sugli oggetti presenti, fino a fermarsi, incuriosito su una vecchia chitarra appoggiata al muro.

è tua?”

No, era della mamma! Non era tanto brava, ma mi suonava sempre la ninnananna!

Tu sai usarla?”

Sapevo usarla...

Un tempo, quando la musica leniva le mie ferite invece di riaprirle...

Penso tristemente che sono anni che queste mani stanche non portano alla vita una melodia...

Prima che io possa anche solo pensare di andarmene lei è già davanti a me,

uno sguardo curioso negli occhi, la chitarra tra le mani.

Allora, sei capace?”

Annuisco stringendo tra le mani quel legno consumato.

Mi siedo sul bordo del letto e penso che tanto non ho niente da perdere...

Ho lasciato scivolare via l'unica cosa di cui mi importasse veramente.


Stringo la chitarra tra le braccia,

le mie mani callose sfiorano le sue corde consumate.

E non poteva esserci niente di meglio di uno strumento sopravvissuto alle onde del tempo per ricominciare a suonare...

All'improvviso le note iniziano a fluire via dalle mie mani,

si sperdono nell'aria,

riempiono il vuoto della mia mente.


È da ieri che ho in mente questa vecchia canzone...

Chiudo gli occhi e serro fuori la realtà, la vita,

trattengo tutto il dolore e lo sciolgo nella voce...


Slow down, Lie down,
Remember it's just you and me.
Don't sell out, bow out,
Remember how this used to be.


Quasi sobbalzo nel sentire la mia voce,

così diversa, così roca e ruvida...


I just want you closer,
Is that alright?
Baby let's get closer tonight


Canto ad occhi chiusi,

ma tatuato dietro alle mie palpebre ci sei tu...

I tuoi occhi, il tuo sorriso nel passato,

le tue lacrime nel presente...

è a te che canto, anche se non mi ascolterai.


Grant my last request,
And just let me hold you.
Don't shrug your shoulders,
Lay down beside me.
Sure I can accept that we're going nowhere,
But one last time let's go there,
Lay down beside me


Vorrei averti qui, davanti a me,

cantarti queste parole in bocca,

soffocarti con il bisogno che ho di te...

Vorrei pioverti addosso, allagare la tua vita,

costringerti ad amarmi, di nuovo...



KURT


Devo mettere ordine nella mia mente,

devo ricostriure il castello di carte che tu, con un soffio, hai distrutto.

Getto i piatti sotto l'acqua,

penso che vorrei poter fare lo stesso con il desiderio che ho di te,

vorrei annegarlo, cancellarlo, essere libero...

Cerco di non far tremare le mie mani,

ma il dolore si propaga dentro di me ad ondate,

scorre nelle mie vene la mancanza di te.

Cerco di assordarmi con il silenzio di questa stanza,

ma una musica si insinua dentro le mie orecchie...

Mi ci vuole un po' per capire da dove proviene,

faccio qualche passo verso la camera di Ruth, esitante...

Non può essere, tu non...

E poi ti sento.

Sento te, la tua voce, il tuo rancore...


Oh, I've found, that I'm bound
To wander down that one way road.
And I realise all about your lies
But I'm no wiser than the fool I was before.


La tua voce è sporca, ruvida,

appannata dalla polvere di tanti anni di silenzio.

È così diversa da quella che amavo ascoltare...

Ma non è cambiato il modo in cui è capace di spargersi sulla mia pelle ed entrarmi in circolo.

So che queste parole sono per me, per noi.


Senza sapere come, mi ritrovo abbandonato contro il muro,

premuto contro questa parete che mi divide da te,

mentre lascio la musica attraversare il mio cuore...

E senza che io possa impedirlo, riaffiorano alla mente i ricordi delle tue parole, della felicità che abbiamo condiviso e che tante volte abbiamo cantato.


Oh, baby, baby, baby,
Tell me how can, how can this be wrong?


Mi ritrovo a sussurrare,

a sovrapporre di nuovo la mia voce alla tua...

L'aria per un momento è piena dell'abbraccio delle nostre parole,

annodate, intrecciate insieme.

Anche se quello che esce dalle mie labbra è poco più di un riflusso di pensieri,

un mormorio leggero,

anche se non puoi sentirmi,

io percepisco i nostri dolori fondersi insieme.


Il peso che mi opprime il petto è così forte che non riesco a concentrarmi, non riesco a cancellare i miei pensieri...

Ascolto la musica generata dalle tue mani mentre sento nascere dei possibili,

delle immagini, delle strade...

Forse potremmo andarcene, forse non sarebbe così sbagliato...

forse...

Mi impongo di strozzare subito questi vaneggiamenti,

non posso permettermi di immaginare futuri diversi da questo,

orizzonti che ti contemplino.

Perchè se lo facessi, tutto diventerebbe reale,

acquisterebbe spessore fino a invadere la mia mente...

E io non posso lasciare che questo accada...


Mi alzo e cerco di sfuggire a te,

alle tue parole,

ma la musica mi insegue,

lo farà sempre...


Mi chiudo in camera,

questa camera che non sa di te.

Questa camera piena di foto,

di sorrisi,

di attimi senza nuvole.

Affondo la testa nel cuscino,

cercando di ritrovare Scott,

il suo odore,

il suo amore...

Ma ingoio solo nebbia.


La melodia si interrompe improvvisamente,

le note sostituite dalle grida.

Che cazzo ci fai qui, eh? Pezzo di merda!

Come ti premetti?”

è la voce di Scott.

Ero talmente circondato dal mio dolore da non averlo sentito entrare...

Mi precipito verso la camera di Ruth.

Scott! Scott, che succede?

No! Ma cosa...”

Ti vedo, addossato al muro, le mani di Scott sul colletto della tua maglia.

Vorrei poter raccontare un giorno di non aver sentito niente,

di aver reagito in maniera razionale,

ma non sarei sincero...




Eccoci! Siete sopravvissuti? XD

Spero che la canzone non vi sia sembrata fuori luogo... Non era programmata, è solo che l'ho sentita per caso e non ho potuto sentirci dentro i kurt e blaine di questa storia...

Questa versione poi la amo particolarmente perchè mi sembra molto intensa, sofferta...

Vabbè, tralasciando le mie inutili opinioni personali...

Ecco la traduzione per chi non fosse pratico di inglese, leggetele perchè le parole sono perfette per la situazione di Blaine... secondo me! ^^

http://www.angolotesti.it/traduzioni/P/traduzione_testo_canzone_tradotto_last_request_paolo_nutini_2691.html


Da ora in poi credo di non riuscire ad aggiornare più di una volta a settimana, ma visto che i capitoli non sono stati scritti e dipende tutto dall'ispirazione del momento, non disperate!

Come ci insegna il buon Darren “never say never”! ;)

Al massimo ci vediamo lunedì prossimo!!! =)

Spero che mi farete sapere che ne pensate.... puppy face!!!


Ah! L'ultima volta non vi ho ringraziato, ma sappiate che abbraccerei ognuno di voi, da coloro che leggono e basta, coloro che si sono messi la storia tra i preferiti/seguite/ricordate, a coloro che utilizzano parte del loro tempo per recensire! Mi fate felice, mooolto di più di quello che pensate!

A presto!


Baci, Sara



PS: Nicola questo è per te!!! =) Vi voglio bene, mi mancate un sacco! ;)

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Capitolo 10
*** urla ***



Salve! Vi prego non tiratemi niente di contundente...! Lo so che sono in ritardo, ma ho un po' di motivazioni a mio favore:


1- per scrivere ho bisogno di silenzio, raccoglimento e concentrazione, e trovare queste cose in una casetta con sei persone non è sempre facile...

2- questo capitolo era importantissimo e pieno di dialoghi, che io odio scrivere, o almeno faccio una fatica bestiale....

3-l'università appena iniziata! =)


Insomma non è stata una passeggiata, ma alla fine ci sono riuscita, o almeno spero!

Vi lascio a questo mega-capitolo... see you later! ;)


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KURT


Non posso impedirmi un sussulto nel vederti così inerme,

abbandonato sotto la sua presa rabbiosa e irrazionale.

Lui ti sputa addosso rancore e odio ,

ma tu resti immobile, le braccia abbandonate lungo i fianchi,

lo sguardo vuoto, sconfitto...


Ho paura che il cuore mi sia scivolato via dalla bocca,

mi sembra di vedere una scena al rallentatore.

Ho paura, ho paura per te.

Di nuovo.


In un secondo sono in mezzo a voi due,

le mani sulle spalle di Scott

“Scott, calmati! Togligli le mani di dosso! Scott!”

Lui non stacca gli occhi da te,

solleva le mani dal tuo collo solo per spingerti via, con violenza.

“Kurt non metterti in mezzo! Ha preso la chitarra, lo stronzo, la chitarra di Allison!”

è veramente furioso,

credo di non averlo mai visto perdere il controllo così.

Ruth corre via singhiozzando, spaventata.

Le sue piccole lacrime sembrano sciacquare via un po' della sua rabbia.

I miei piedi corrono vicino a te, accasciato contro il muro.

“Si può sapere che ti prende?”

“Che mi prende Kurt? Hai davvero il coraggio di chiedermi che mi prende?

Levati da lì, cosa fai, lo proteggi anche?”

Si avvicina, minaccioso,

scansa malamente me e inizia a spintonarti fuori dalla stanza.

“Che cazzo vuoi tu, eh? Devi andartene, devi sparire!

Non azzardarti mai più anche solo a pensare di avvicinarti a casa mia, alla mia famiglia, a mia figlia!”


Blaine fa qualcosa, dì qualcosa...

Ma tu resti zitto,

lasci che lui si sfoghi, che ti spinga fuori dalla nostra vita...

Non combatti, non reagisci...


“Scott basta! Tu non puoi...”

le parole mi escono dalla gola,

io semplicemente non riesco ad impedirlo...

“Sul serio Kurt? Non posso sbattere un estraneo fuori da casa mia?

Perchè dovrei stare calmo? Era in camera di Ruth, nel fortino di Ruth, con la chitarra di Allison! Non lo volevo qui dall'inizio, ho accettato per scrupolo, ma ha passato il limite e lo stai passando anche tu!”

Entra nella camera degli ospiti, prende il tuo zaino e te lo lancia addosso.

Si abbassa, ad un centimetro dal tuo volto

“Vattene.

Non saresti dovuto venire qui e lo sai, quindi ora voltati ed esci dalla nostra vita.”

Il suo è un sibilo rabbioso.


Tu ti alzi,

mi guardi.

Tra le tue ciglia resta impigliato quell'addio che non hai mai avuto il coraggio di dirmi...

E in sospiro scivoli via dalle mia mani.

Sei sabbia fine impossibile da trattenere tra le dita.

Prima che io possa accorgermene ti ho già perso.

Ed è tutto così veloce da sembrare impossibile,

ed è tutto così doloroso da sembrare insopportabile.


È come se ogni angolo di me fosse legato con un filo alle tue mani,

tu ti allontani e sfilacci i bordi della mia anima.

E non lo sai,

non lo saprai.


Il mondo esterno è un brusio indistinto,

nelle mie orecchie rimbombano i tuoi passi,

ed hanno il suono dell'ineluttabile.


Quindi è così che finisce,

è questo il nostro ultimo atto?


Vedere la tua schiena che si allontana da me mi fa venire in mente tante immagini,

tanti frammenti di vita,

una pioggia di schegge mi sommerge...

è come se davanti ai miei occhi venisse proiettato un film, il nostro film...


E rivedo sulle scale di quella maledetta scuola la tua schiena,

quella che nascondeva la promessa di un sorriso che ancora non conoscevo;

ti rivedo mentre apri la porta dell'albergo, le mani piene di stupidi souvenir turistici,

la bocca occupata in una risata serena;

o ancora affacciato alla finestra di quel minuscolo appartamento mentre cerchi di convincermi che la vista non è poi così male,

e io sono sdraiato nel letto e mi è concesso di guardarti, mi è concesso di amarti fino a farmi male...

Basterebbero pochi passi ed io sarei lì, dietro di te, abbracciandoti, respirando nel tuo collo...

Stringendo tra le braccia un corpo che è inequivocabilmente mio e di nessun altro...

tutto era così giusto Blaine, così facile e naturale...

Mentre adesso è complicato persino respirare...

Ho un dejavù e mi sembra di essere tornato a 14 anni fa, quando piangevi e non sapevi perchè, quando ti abbracciavo e scappavi...

quando te ne andasti,

quando alla vista della tua schiena non si sostituì quella del tuo volto,

quando rimanesti una sagoma sfocata che svaniva in lontananza...

lasciandomi solo a naufragare tra i singhiozzi di una promessa infranta...

E anche quella volta accadde tutto così velocemente che mi ci volle molto tempo solo per realizzare che veramente non c'eri più,

ci volle molto tempo prima che capissi di provare dolore e ancora di più per pensare di poterlo alleviare in qualche modo che non fossero le tue labbra...


Non è giusto che tu l'abbia fatto di nuovo, non è giusto che io ti abbia lasciato andare...

Io non dovrei sentirmi morire così...


Resto immobile, paralizzato dalla certezza che il mio prossimo respiro sarà in un mondo in cui tu non ci sei...

Vorrei smettere di respirare piuttosto che rassegnarmi.

Ma la realtà è meno sentimentale di noi e mi parla con la voce irata di Scott...


“Allora? Mi stai ascoltando? KURT!”

Alzo lo sguardo, per quanto sia difficile, per quanto sembri ingiusto.

“Io... sì...”

e all'improvviso arriva la rabbia, per averti fatto andare via,

per averti messo in percolo...

Spazza via questa debolezza, questo vuoto e mi dà l'energia per rispondere.

“Non avresti dovuto, Scott. È ancora malato e non stava facendo niente di male.”

“Non stava... Non stava facendo niente di male?

Io mi chiedo cosa ti abbia fatto, sul serio. Gli hai permesso di venire qui, di infilarsi nella nostra vita. Quella serpe viscida è venuta in casa mia, ha cercato di prendersi tutto quello che mi sta più a cuore.

Io neanche lo conosco e all'improvviso eccolo qui, che cerca di portarti via di me, che parla con mia figlia, che tocca le mie cose!

E tu hai lasciato che facesse tutto quello che voleva, senza opporti, senza supportarmi!”

“Io ho solo aiutato una persona che aveva bisogno di me!

Nessuno ha cercato di strapparmi alla mia famiglia, Blaine non... Lui non ha mai voluto una cosa del genere...”

“Sei ridicolo Kurt, sul serio... Pensi di potermi prendere in giro?

Sei così stronzo da pensare che me lo merito?

Tu hai lasciato Ruth da sola, di notte, sei scappato in fretta e furia per andare chissà dove a cercarlo... Blaine, il tuo ex, quello che ti ha spezzato il cuore, quello che ti ha chiamato nel bel mezzo della notte per dirti addio, per farsi salvare da te... Complimenti bella messinscena, siete due attori nati!

Come pensavi che mi sarei sentito, eh? Anzi, rispondimi sinceramente, ti sei mai fermato a pensare anche per un singolo istante cosa avrei provato? Io, Scott, il tuo compagno, quello con cui dovresti crescere una bambina!

Andiamo Kurt, non mi hai neanche detto che sarebbe venuto a stare da noi! Ti rendi conto?”

“Scott, per favore, smettila. Ho sbagliato, è vero, ma non ti ho mai mentito, mai.

E Blaine non ha certo cercato di suicidarsi per spingermi a tornare da lui...”

“Forse no, ma ha funzionato comunque, sbaglio?”

“tu... cosa?! Cosa vuoi dire?”

“Hai capito benissimo, non sei stupido.

Non puoi stare lì, con quello sguardo così.. distrutto, ferito... Non puoi guardarlo andarsene con quell'espressione disperata e poi venirmi a dire che non provi niente per lui!

Pensi che io non lo veda? Sembra che qualcuno ti abbia sparato Kurt!

Tu... oddio non posso credere di doverlo dire...

cazzo, è veramente assurdo, Kurt...

t-tu lo ami, non è vero? ... o almeno provi ancora qualcosa per lui...”

“Cos... No! Scott, io...”

Adesso il suo sguardo è fisso su di me,

le sue mani intorno alla mia testa, quasi cercassero di trattenere tutti i ricordi, tutte le risate,

tutto l'amore...

“Dimmi che non è vero Kurt, ti prego!

Dimmi che mi sto sbagliando, che è stata tutta un'allucinazione...

Dimmi che mi ami. Dimmelo e fa sì che io ci creda, ti prego...”

“... Scott... Certo che ti amo... Io ti giuro non..”

Lui sospira,

allontana le mani dal mio volto e mi guarda con un'intensità tale da costringermi ad abbassare lo sguardo.

Passa una manciata di secondi che sembra restituirgli una calma ancor più spaventosa dell'ira di poco fa.

“Scott, ti prego... Dì qualcosa... Io ti amo...”

Ogni parola è una lacrima salata,

ogni sillaba è amara nella mia bocca.

“Credimi Kurt, ogni fibra del mio essere vorrebbe poterti credere...

Ma non puoi mentire, non a me...”

La sua voce ora è un sussurro, così dolce e al contempo amaro...

Quel che resta del mio cuore si spezza di nuovo, consapevole che sono io ad aver portato tutto questo dolore nelle nostre vite, io e nessun altro...

Non so dove trovo la forza di strozzare un singhiozzo e parlare.

“Hai ragione, rivedere Blaine è stato più difficile di quanto pensassi, ma non per il motivo che pensi tu... lo è stato perchè mi ha riportato alla mente tutto quello che ho passato a causa sua, tutto quel dolore... Pensavo di averlo superato e invece fa ancora male...

Ma non ho intenzione di scappare! I-io non voglio lasciarvi... abbiamo deciso di creare una famiglia insieme e la famiglia è un impegno costante e io non ho intenzione di sottrarmi...”

Lui fa una smorfia, un ghigno quasi.

“Beh amarmi non dovrebbe essere un impegno Kurt...”

“Aspetta, no... io non intendevo...”

“No, ascolta. So cosa intendevi... sei trasparente per me...

So quanto l'arrivo di Ruth ti abbia sconvolto, solo... beh speravo che col tempo ti saresti abituato, che avresti accettato l'idea...

Io ti amo Kurt, davvero, e credimi, la cosa che vorrei di più in questo momento è sapere che mi ami anche tu e che senti di essere nel posto giusto, con le persone giuste...

Ma non è così... E per quanto sia doloroso io non posso farci niente...

E non è solo per Blaine, per tutta questa faccenda; lui è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La verità è che non sei pronto, non sei ancora in grado di affrontare questa situazione. O forse non mi ami abbastanza...

E solo adesso lo vedo con chiarezza, ma avrei dovuto ammetterlo mesi fa, aprire gli occhi...

Sono stato uno stupido a vedere in te qualcosa che evidentemente non c'è... Ma l'amore rende ciechi, ottusi... Ti volevo così tanto che ho fatto finta di non capire, di non vedere...”

“Scott, ma cosa stai dicendo, io non voglio andarmene, io...”

Sento le lacrime scendere rapide sul mio viso, la voce tremare.

Non posso reggere tutto questo,

le mie spalle non sono forti abbastanza...

“Shh... Lo so che non vuoi andartene... ma a questo punto credo che dovresti...

Devi andartene perchè io e Ruth non ci meritiamo qualcuno che stia con noi solo per... per senso del dovere, perchè ormai la situazione è quella che è...

Devi andartene perchè io non voglio avere accanto una persona che non mi ama con la stessa intensità con cui la amo io... Perchè Kurt io ti amo... E so che anche tu provi qualcosa per me, per noi, ma semplicemente non è abbastanza...

Cazzo mi sento un idiota, non-non dovrei piangere, dovrei solo essere arrabbiato con te e scacciarti e dirti di non tornare mai più... Ma non ce la faccio..”

i singhiozzi mi scuotono la gola,

sono davvero patetico...

“Scott, ti prego... Ti prego non...”

Non posso perdere tutto così, in soffio di vento,

in un attimo lasciar andare tutta la mia vita.

“Kurt, smettila. Sei ingiusto, davvero.

È da tanto che so di doverti fare questo discorso... Credo di averlo sempre saputo....

Sapevo che le cose si erano evolute troppo velocemente per te... è solo che ti amavo così tanto che speravo che alla fine ti saresti abituato e sarebbe andato tutto bene... Speravo di dirti queste parole e vedere nei tuoi occhi la certezza di voler restare, la certezza di star facendo la scelta giusta... Ma non c'è Kurt, non la vedo...

E forse, forse è un bene che sia successo tutto questo, che tu lo abbia rivisto e che sia bastato per sconvolgerti...

Quindi smettiamola di prenderci in giro e affrontiamo la realtà.

Non so se è lui che vuoi, ma di certo non sono io. Quindi per favore vattene, permettimi di lasciarti, di iniziare a dimenticarti...”





Ok, fate un respiro bello profondo... =)


Devo fare alcune precisazioni: per primo il “fortino di Ruth”; la prima volta che Blaine entra nella stanza della bimba faccio riferimento a qualcosa del genere, del tipo una coperta tirata a mo' di tenda, sotto alla quale ci sono dei cuscini ed una lampada.

Diciamo che nella mia testa è un po' il rifugio di Ruth, in ogni caso nel prossimo capitolo dovrei scrivere qualcosa al riguardo, era solo per chiarire


Poi la discussione tra Scott e Kurt... Allora ripeto che i dialoghi sono davvero difficili da scrivere per me, il 90% del tempo impiegato per elaborare questo capitolo è stato speso proprio nel leggere e rileggere le parole che si dicono, tentando di rendere il tutto comprensibile e coerente con il loro carattere... Devo sinceramente ammettere che non sono soddisfattissima, ma continuare a cancellare e riscrivere allo sfinimento era inutile, sarebbe andata a finire che non l'avrei pubblicato più, quindi ecco qui...

Spero solo che mi farete sapere la vostra opinione al riguardo; non ci corre dietro nessuno e io sono più che disposta ad accettare consigli/critiche/correzioni!


Ringrazio tanto chiunque abbia speso del tempo per leggere questa fic, o addirittura queste note deliranti! XD


Cascate di abbracci a chi mi vorrà regalare una recensione... vi prego, stavolta ne ho bisogno! *.*


Klisses*, Sara


*scusate, era tanto che volevo scriverlo! XD

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Capitolo 11
*** passi ***


...Salve!


Allora sono innegabilmente inqualificabile e indegna... Potrei dire tante cose sul perchè ho pubblicato così tardi, ma suonerebbero come scuse e quindi sarebbero piuttosto inutili! ^^
Voglio solo dire che anche se passa un po' (lo so, un bel po'...) più di tempo tra un aggiornamento e l'altro non ho assolutamente intenzione di abbandonare la storia proprio alla fine... !

Quindi non disperate, non so dirvi come e quando, ma questa fic avrà il suo degno finale! XD

Ora vi lascio alla lettura di questo capitolo, è abbastanza lungo e spero che alla fine mi odierete un pochino meno! =)




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Dove trovare scampo?

Tu riempi il mondo.

Non posso fuggire che in te stesso.


M. Yourcenar

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BLAINE


Cammino per strade grige,

in una qualsiasi mattina,

in un giorno anonimo e sbiadito,

un freddo democratico e incolore pizzica la mia pelle.


Vorrei che piovesse,

vorrei potermi sciogliere sotto un'acqua sporca,

vorrei lasciare le lacrime libere di scorrermi sul viso...


Cammino e penso che vorrei potermela prendere con questo vento,

con quest'aria gelida,

vorrei incolparli per avermi svegliato,

per avermi strappato al tepore del sonno, del sogno...

Cammino in questo risveglio acido

e penso che vorrei solo poter richiudere gli occhi e tuffarmi tra le tue braccia,

annegare nell'odore della tua pelle...


Non sono mai stato uno di quelli che amano ricordarsi i sogni,

spero ogni volta di potermi abbandonare ad un sonno nero,

all'oblio tiepido e confortante della notte.

Quel tipo di sonno che non chiede spiegazioni,

che non riporta a galla ricordi, sensazioni.

Nell'impasto della notte posso vivere, posso annullare, dimenticare il dolore.

Il solo fatto che la luce del sole non possa illuminare le rovine della mia vita riesce a farmi stare meglio...

Poi mi sveglio, apro gli occhi in un mondo sbagliato.

Apro gli occhi e tu non ci sei,

non c'è il calore del tuo corpo accanto a me, non c'è la luce del tuo sorriso.

È come se la realtà mi si sedesse sullo stomaco, impedendomi di respirare...

In un attimo sono circondato dalla malinconia,

da quello strano languore al cuore che non sai mai da dove viene, ma sai che ti porterà sempre da qualcuno, da qualcosa.

E mi porta irrimediabilmente a te, al tuo volto, alle tue mani....

al loro ricordo polveroso.

E io posso cercare di chiudere gli occhi,

di lasciare fuori la realtà, ma non riesco mai a dimenticare...

è come se la consapevolezza dei miei errori stesse tutto intorno a me,

aspettando solo un briciolo di coscienza da strappare, lacerare.

Bussa alle mie palpebre pretendendo di entrare senza che io possa lottare...


Stavolta semplicemente non ce n'è bisogno...

La realtà ha vinto, è qui,

incollata ai miei piedi,

fango silenzioso che rallenta i miei movimenti, invade la mia gola.

Ogni reazione servirebbe solo a farmi affondare un altro po',

fino a inghiottire altro che rigurgiti di verità,

veleno per gli occhi e per il cuore...


L'unico modo per vincerla è abbandonarsi a lei,

chiudere gli occhi e concederle in sacrificio la mia coscienza...


Ma io sono troppo intorpidito anche solo per decidere di lasciarmi andare,

non sono capace di formulare un pensiero razionale che contempli un'azione, un progetto,

perchè implicherebbe pensare al futuro, al futuro senza te...


So solo che se continuerò a camminare, passo dopo passo i miei piedi si consumeranno,

i miei occhi sbiadiranno,

la mia ombra si staccherà e io verrò digerito dalla città.

Sarò uno di quei rifiuti dimenticati che il suo stomaco mai sazio divora a ritmo costante.

Mi adotterà, mi cullerà, mi cancellerà...

E un giorno semplicemente non esisterò più.

Sarò il riverbero soffocante dell'asfalto assolato,

il riflesso di un viso dietro ad un vetro polveroso,

la goccia che scivola lungo la condensa dei finestrini...

Sarò la vita pulsante e sotterranea di questa città,

che è viva e si nutre delle esistenze dissolute e dissipate al vento come la mia,

scorrerò nelle sue vene di ottone,

sotto la sua pelle di cemento,

fondendomi e confondendomi tra i passi frettolosi di persone indaffarate...

E tu non mi vedrai ma sarò qui, per te,

sparso sui meccanismi arrugginiti di questa giostra cigolante...


riflussi di consapevolezza mi attraversano la mente,

non si elevano a pensieri che non sarei in grado di elaborare...

semplicemente contino a camminare,

seguendo la strada misteriosa che scelgono le mie gambe.

E come la malinconia, anche il dolore mi riporta da te...


Improvvisamente sento il bisogno di fermarmi,

ogni cellula del mio corpo sembra riconoscere questo posto,

quasi che i miei ricordi fossero tangibili, reali...


Posso sentire che è lo stesso luogo,

ma non è quello che vedono i miei occhi...



KURT


Mi ha detto di andarmene.

Me l'ha ordinato lui...

è lui che ha deciso, è lui che non mi vuole...


Ha ragione, ha fottutamente ragione...

Sono totalmente consapevole della mia incoerenza, della mia inadeguatezza...

sento le pareti di questo mondo che non mi appartiene stringersi intorno a me,

comprimermi le spalle, il torace...

Devo scappare se voglio essere libero,

devo correre se voglio sopravvivere...


Alzo lo sguardo, ma non trovo più accoglienza nei suoi occhi.

Mi costringo a staccarmi dal pavimento, prendo la giacca e mi avvio verso la porta.

La distanza del corridoio sembra essere raddoppiata improvvisamente,

sarà che i sentieri della fuga assomigliano sempre ad un labirinto, sono sempre più bui, tortuosi...

Mi volto di nuovo, concedendo ad un singhiozzo di uscirmi dalla gola,

al mio sguardo di vagare sui resti di una vita che ho rifiutato.

Dico addio a ciò che sarei potuto essere con loro,

al Kurt normale e felice che ho deciso di cancellare...

Per salutarli ci sarà tempo,

ci sarà tempo di rimettere insieme i pezzi,

ci sarà tempo per chiedere perdono...


Varco questa soglia e sento pulsare un mondo oltre di essa;

un mondo di possibilità, un mondo di dubbi e incertezze...

Per un attimo il terrore rischia di paralizzarmi,

poi un presentimento, un'incomprensibile certezza si fa strada verso i miei polmoni, portando aria nuova, aria fresca....

E decido consapevole di gettarmi in questa speranza,

lasciando alle mie gambe il compito di condurmi da te...

Spero che il dolore non abbia intaccato il tuo modo di pensare,

che non abbia annacquato il tuo amore...


Cammino e non mi rendo conto di ciò che mi sta attorno,

cammino e sento l'urgenza di te crescere nel mio petto, sempre più forte, sempre più chiara.

Si mischia alla nebbia che inspiro, mi riempie le mani,

i polmoni...

Si aggrappa al mio stomaco urlando da dentro di me che devo vederti, devo trovarti...

E non so cosa succederà quando ti vedrò,

non so se sarà solo per dirti addio,

se avremo la forza per ricostruire quello che anni fa abbiamo distrutto...

Ma, stranamente, non m'importa.


Corro e potrebbero esserci voluti dieci secondi per arrivare qui,

potrebbero esserci voluti 14 anni, ed io non me ne sarei accorto...

Perchè l'unica cosa che conta adesso è che la vedo...

vedo la tua schiena, nel punto esatto in cui sapevo di doverla cercare.

Ci sei, sei qui, e io ti ho trovato...


Mi avvicino lentamente, assaporando sulla mia pelle ogni istante, ogni respiro.

Ti vedo irrigidirti alla mia vicinanza, hai capito, hai sentito che sono io...

Aspetto che tu ti volti, ma non lo fai,

forse hai paura di non trovare nei miei occhi le risposte che cerchi...

neanche io in questo momento avrei il coraggio di guardarmi,

di pretendere risposte...

Mi limito a restarti vicino,

senza toccarti,

rimanendo una presenza incerta che ti sfiora il braccio,

un respiro flebile nelle tue orecchie....

Immerso nell'irrazionale sollievo che mi provoca la consapevolezza di averti di nuovo vicino.


“Sapevo che ti avrei trovato qui”

Le mie parole sono solo un sussurro,

sono fragili, hanno freddo...

“Non c'è più niente, Kurt... È tutto distrutto”

Tu ancora non ti volti, parli alla distesa di cemento davanti a noi,

il tuo dolore si condensa nell'aria,

si fonde nel grigiore di questa nebbia indifferente.

“Era il nostro posto e non esiste più... Noi non esistiamo più...”

Non posso vederla, ma sento una lacrima scivolare via dalle tue parole.

E so di non poter più resistere,

so di non poter più aspettare di essere sicuro...

Arriva un momento in cui è inutile cercare delle certezze, delle spiegazioni, si può solo decidere di abbandonarsi al flusso dell'istinto e sperare che, per una volta, vada tutto bene...

Colmo con un passo la distanza che mi separa da te,

afferro la tua mano, così forte da farmi male,

come se tu fossi un'ancora in mezzo alla tempesta,

come se l'unico modo per impedirmi di annegare fosse agganciarmi ai tuoi occhi...

Tu non puoi evitare di guardarmi,

non puoi celare tutta la speranza, tutto il dolore inciso nelle tue pupille.

“Blaine, guardami. È vero, era il nostro palazzo e adesso non c'è più... Non è bello vedere le sue macerie esposte così, vederlo sventrato, come se... come se tutti potessero spiare i momenti che abbiamo condiviso lì dentro, le cose che ci siamo detti... È triste Blaine, e doloroso anche, ma è giusto che sia così...

Questo palazzo, questo appartamento, sono pezzi di un passato che non c'è più...

E hai ragione, quel Kurt, quel Blaine non esistono più da molto tempo ormai. E li abbiamo uccisi noi... Siamo gli unici artefici di tutto questo e lo sai meglio di me...

E adesso, adesso è finita... Lo vedi anche tu, non c'è un palazzo, ma una distesa di cemento;

non ci sono quei due ragazzini, ma due uomini stanchi che hanno fatto le scelte sbagliate...

E forse quello che ci rimane non è neanche più amore, ma bisogno...”

Tu abbassi lo sguardo, ammetti la sconfitta perchè sai che a questo punto non c'è nient'altro da dire...

“Ma il bello di una distesa di cemento è che puoi costruirci ancora qualcosa sopra, qualcosa di nuovo.. Il bello di due uomini stanchi è che non hanno più nulla da perdere... Il bello del bisogno è che è chiaro, nitido e non si può resistergli...”

Sussurro queste parole direttamente nel tuo orecchio, lasciando che si insinuino dentro di te, che il loro significato ti entri in circolo, che ti ridia vita...

E posso sentirle attaccarsi al tuo cuore,

posso vederle nel tremolio delle tue labbra.

Lasci che i singhiozzi ti scuotano,

che le tue mani tremino,

ma stavolta non avrò paura di prenderle,

non avrò paura di stringerti a me..

Mi avvicino ancora un po' e finalmente lascio che le mie braccia ti circondino,

così forte che quasi smetto di respirare,

così vicino che i brividi che nascono sulla tua pelle vanno a morire nella mia,

così stretto che non ti lascerò cadere, non da solo.

E restiamo così, l'uno aggrappato all'altro, sorreggendoci a vicenda,

stringendo tra le mani un presente che è reale, ed è l'unica cosa di cui possiamo essere sicuri,

è l'unica cosa di cui abbiamo bisogno.

Non so cosa succederà domani,

non ho bisogno di pensarci, non adesso.

Lascio che il tempo scivoli su di noi, sulle nostre spalle vicine,

che provi ad insinuarsi tra i nostri petti appiccicati...

Ma non ci riuscirà, non sarà possibile dividere quest'abbraccio;

siamo due uomini spezzati, dannosi per il resto del mondo e non ci resta altro che fondere i nostri errori;

così palesemente sbagliati da soli, da essere perfetti insieme...








Oooook!!! Eccoci!!! =)

Una domanda sorge spontanea: dov'è la sparacoriandoli di Sue quando serve? XD
...bene, ora che ho rotto violentemente il clima poetico della storia posso anche passare alle mie solite, abbastanza inutili, precisazioni!


Anche questa volta non sono soddisfattissima, ma spero comunque di avervi deluso...


Allora la citazione iniziale è tratta da “Fuochi” della Yourcenar, scrittrice che adoro e che mi ha dato tanta ispirazione per lo stile di questa fic. Se non l'avete mai fatto vi consiglio di leggerla, è veramente meravigliosa! =)

Rileggendo questa frase ho pensato ai Blaine e Kurt di “rimpianti” e mi è sembrato un buon modo per aprire il capitolo!


Poi, che altro dire, questo non è l'ultimo capitolo, ce ne dovrebbero essere altri due, ma dipende dalla mia ispirazione traballante!

Spero che abbiate apprezzato, è la cosa più vicina ad un happy ending che potessi scrivere! XD

Ebbene sì, alla fine il mio cinismo ha dovuto cedere... O quasi.... =)


Grazie grazie grazie a tutti coloro che leggono, recensiscono, inseriscono dove gli pare!!!
Il calore delle cose che mi scrivete è bellissimo, mi rendete una ragazza felice!
Spero di avere un vostro sincero parere anche questa volta... ;)


Baci, Sara

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Capitolo 12
*** Courage ***


Ehm... Lo so, lo so, è passato un tempo infinito dall'ultimo aggiornamento e probabilmente la maggior parte di voi mi odierà adesso, ma davvero, tra un esame e l'altro non sono riuscita a concentrarmi sulla storia... Scusate tantissimo!


Comunque, ci siamo, questo è L'ULTIMO CAPITOLO.... ç_ç
Suona molto apocalittico detto così... In realtà ci sarà sicuramente un epilogo, e no, non sarà uno di quelli che riassumono la vicenda in un “vissero felici e contenti”, quindi vi consiglio di non perdervelo se vi siete affezionati a questa storia come dite... =)


Dilaniata dal senso di colpa vi lascio alla lettura, sperando che alla fine l'attesa verrà ripagata...

Il cap è bello lungo, credo il più lungo della storia, quindi... enjoy! ;)


________________________________________________________________________________



BLAINE


Sento le tue mani aggrappate ai miei vestiti,

il tuo respiro sulla mia pelle,

il tuo petto vicino al mio...

Posso percepire distintamente il mio cuore tremare...

sono scosse che non fermerò,

sono brividi che accarezzano i miei pensieri...

il freddo mi pizzica la pelle,

e io sono grato di poterlo sentire,

sono felice di vederlo arrendersi al calore del tuo abbraccio.

Lascio che ci avvolga, che resti sulle nostre mani,

per ricordarci che tutto intorno c'è la realtà, l'indifferenza,

che se voglio sopravvivere devo restare attaccato al tuo respiro,

tra i tuoi occhi e le tue labbra.


Ogni brivido è una speranza,

ogni tocco un passo verso una certezza.

I miei sospiri non riescono a credere di poter morire sul tuo collo,

sepolti nell'abbraccio della tua pelle calda, viva...

Ho paura di muovermi, ho paura di guardarti,

ho paura di credere alle tue parole...

se lasciassi la presa, tu sfumeresti via?


Continuo a perdermi nel tuo abbraccio,

continuo a ritrovarmi sulla tua pelle...

Non so quanto tempo,

non so quanti sguardi, quanti respiri, quante speranze infrango addosso a te...

Per un po' neanche tu ti muovi,

resti cristallizzato al centro di questo momento,

quasi avessi timore che muovendoti lo spezzeresti,

che svanirebbe la miracolosa coincidenza tra dove sei e dove dovresti essere...

Poi, lentamente, dolcemente mi allontani,

quel poco che basta per guardarmi negli occhi,

quel poco che serve a scorgere la verità...

Togli le mani dalla mia schiena,

se i tuoi occhi me lo permettessero, mi sentirei già più solo,

ma il distacco è breve,

sento i tuoi polpastrelli posarsi sul mio viso,

le tue mani accarezzano senza fretta la mia pelle,

prendendo possesso di qualcosa che è sempre stato loro...

E non faccio niente, se non godere del contatto,

se non sciogliermi come neve tra le tue mani,

annegando nel loro profumo,

nel tuo odore...


Vaniglia”

mi sorprendo a dire

C..Come?”

Apro gli occhi,

sorrido nei tuoi

Le tue mani... La crema.... sanno di vaniglia, sanno ancora di vaniglia”

Il tuo sguardo si annebbia per un attimo,

sento il mio cuore abbandonarsi ad un singhiozzo...

Prendo le tue mani tra le mie,

le poso sulla mia bocca,

lascio che le mie labbra screpolate onorino il pallore dei tuoi palmi,

la dolcezza, la morbidezza della tua pelle...


Non ho dimenticato niente di te, Kurt, niente...

Ogni particolare della tua personalità è inciso dietro i miei occhi,

ogni parola, ogni sorriso, ogni follia...

Tutti i ricordi navigano appena sotto la superficie della mia pelle,

tu muovi le dita e increspi il mare della mia mente,

risvegli tutto l'amore, tutte le parole sopite...


Le lacrime mi scendono lungo il viso a fatica,

pesanti,

colme di tutti i i momenti sprecati, di tutto quell'ammasso di vita violentata,

che ormai non ha più valore...

perchè ora vedo quello che ho sempre saputo;

il mio mondo sei tu,

il motivo per cui ci ritroviamo sempre è che tutto il resto è nebbia,

le altre persone sono carne fredda,

tu sei l'unica fonte di colore, l'unica fonte di calore per me...

E ogni tuo sospiro, ogni tuo tremito non fa che ricordarmi che non avrei dovuto lasciarti andare,

la consapevolezza mi colpisce allo stomaco con rinnovata forza,

sono stato io a sciogliere il ghiaccio dei tuoi occhi in lacrime...

è colpa mia.

Ti guardo e stento a credere di avere il privilegio di averti di nuovo così vicino...


Poi tu sorridi.

Le tue labbra si schiudono piano e lasciano uscire un sorriso timido, piccolo.

so che è per me, per noi...

Ed è come tornare giovani,

quando eravamo felici, forti, folli,

quando eravamo insieme e il futuro era una uno scintillio chiuso nei tuoi occhi...


Appoggio la mia fronte sulla tua,

concedendo anche alla mia bocca di incurvarsi un po',

di piegarsi verso una promessa che manterrò...

Posso sentire una scossa d'adrenalina scorrere dal tuo corpo al mio...

non ho bisogno di parole per dirti quanto ti voglio,

quanto ho bisogno di te, qui, ora....


E non potrebbe esserci momento migliore per amarti,

per lasciarti scorrere nelle mie vene,

droga, o medicina che tu sia...

Così fragile, eppure così forte, così reale tra le mie braccia.


Respiro forte questo momento,

e sa di vaniglia, forse sa di speranza...

Sarà che i miei sogni hanno il tuo odore...


Senza che io possa pensarlo,

senza che io possa decidere,

le mie labbra si posano sulle tue,

possessive, disperate, ferme...

Non posso impedirlo,

non appartengono a me,

non sono mai state mie...

Io non mi appartengo, sono sempre stato tuo...

Sento le tua bocca rispondere alla mia,

come si saluta il ritorno di un amico.

Ed è un bacio caldo, che sa di futuro,

è un bacio tremante, che sa di perdono...

le speranze, le promesse infrante si sciolgono sulla mia lingua,

caramelle amare che lasceremo digerire al nostro ieri,

che non intaccheranno il nostro domani...


Facendosi largo tra le mille sensazioni che invadono la mia mente,

nasce nel mio cervello un'idea.

Un piccolo, stupido modo per dirti quanto ti amo,

per dimostrarti che ce la possiamo ancora fare...

stavolta staccarmi da te non è doloroso,

stavolta so che tornerò.


Ti allontano da me, concedendo un sorriso al tuo sguardo interrogativo

Devo andare a fare una cosa... è importante”

O-ok, ti accompagno..”

No, Kurt, devo farla da solo”

Ma... adesso?”

Adesso, o mi pentirò di non averlo fatto... E io sono così stanco di pentirmi...

I rimpianti sono per i vecchi, e io voglio tornare giovane... per te, per noi... Quindi adesso me ne vado, ma ti prometto, Kurt, ti prometto che tornerò tra poco...”

Inizio ad allontanarmi, consapevole che se non lo faccio, resterò incollato a te per sempre...

Aspettami a Central Park!” ti grido

Ok, ma dove?”

Mi fermo, sorrido

Non importa, ti troverò...”


KURT


Guardo la tua sagoma svanire via,

guardo la città inghiotterti,

chiuderti nell'abbraccio della sua nebbia...

Per un attimo resto inebetito, immobile,

ad aspettare che tu ti volti e torni qui..

Poi un brivido mi corre lungo la schiena,

la protesta della mia pelle di non averti più qui vicino...


Ma non fa male vederti camminare via da me,

stavolta so che tornerai.


Non ho idea di cosa tu voglia combinare,

ma quello sguardo fresco, giocoso, mi è mancato così tanto che non potrei negargli niente...

Penso a tutte le volte che l'ho rimpianto,

a tutte le volte che ho cercato di riviverlo nei miei ricordi...

Ma tutto ciò che potevo mettere insieme non era altro che un'ombra sbiadita,

non c'era l'audacia della vita,

il brivido del tuffarsi nell'ignoto...


Regalo a questo ammasso di cemento un ultimo sguardo,

consapevole che non ci torneremo più,

che verrà stipato tra le cianfrusaglie del nostro passato...

Troveremo un nuovo posto,

disegneremo un nuovo inizio.


Mi volto e penso a come i luoghi cambino sotto il nostro sguardo,

a come l'aver concesso pezzetti di vita ad un posto lo cambi ai nostri occhi per sempre...

A come sentiamo di possederlo, mentre forse è quello a possedere un pizzico di noi,

a trattenere un sospiro,

a custodire una carezza...

Sacerdote silenzioso di momenti cristallizzati nel passato...

Sorrido, i nostri altari sono nascosti dietro ogni angolo.


Cammino e osservo la città,

Sembra che voglia regalarmi i suoi piccoli, preziosi particolari;

un sorriso, un fruscio, un colore...

il mio sguardo ora accarezza queste strade, e loro rispondono, accoglienti...

Mi concedo di passeggiare, senza far intaccare alla fretta i miei passi,

è come se sapessi che c'è tempo,

ci sarà tempo per noi...


Quando arrivo a destinazione non ho bisogno di pensare a dove aspettarti,

lascio che a decidere sia il mio istinto...

Lo vedo, e so che è il posto perfetto,

so che mi troverai qui.

Mi ricordo di un dialogo vago,

di frasi spensierate,

di noi che discutevamo su che albero fosse questo che si impone sugli altri,

non più alto, ma con le fronde più folte,

un vecchio tronco affacciato sulle sponde di un piccolo laghetto.

Sentendo nelle membra tutto l'affaticamento della giornata,

tutto lo stress di questi giorni,

mi siedo sulla panchina, facendomi avvolgere dalle sensazioni che mi regala questo posto, questo momento, abbandonandomi ad un'attesa adesso nuovamente trepidante, nuovamente dolce...


Ora è tutto più chiaro, i contorni del mio futuro sono nitidi,

ma non per questo più facili.

E qui fa freddo, ed è bello, ma tu non ci sei...

L'aria intorno a me si riempie del senso di colpa, mentre lascio che i miei pensieri vaghino verso Scott, verso Ruth, verso quelle persone a cui avevo promesso il mondo...

Andarmene era una scelta necessaria, adesso lo so, ma se non mi fossi nascosto dietro alla mia ipocrisia, alle mie paure, ora entrambi potrebbero godere di una serenità stabile...

Penso a Ruth, al suo sorriso ingenuo, a quanto non me lo merito e a quanto mi mancherà.

Poi chiudo gli occhi e lascio che il vento si porti via quest'odore di rimpianto,

non posso fare più niente per loro, posso solo sperare che Scott non mi escluda dalle loro vite...


Non so quanto tempo passo a confondermi tra i riflessi dell'acqua e i sospiri del vento,

poi all'improvviso sento i tuoi passi dietro di me,

il calore delle tue mani sulle mie spalle...

Mi sfugge un sospiro di sollievo,

o forse è la sorpresa di averti di nuovo qui, davvero...

Non affretto i tempi,

non sento il bisogno di assalirti con domande,

mi basta sapere che sei qui,

mi basta potermi stringere a te, lasciando che il calore dei nostri corpi ci culli...

Appoggio la testa nell'incavo della tua spalla, mentre le tue dita disegnano pigre dei cerchi sulle mie braccia...


Allora, vuoi sapere dove sono andato?”

Posso sentire le tue parole ammiccare maliziose,

mi limito ad alzare la testa, piantandoti gli occhi addosso.

Tu sorridi.

Ti avverto, è una cosa stupida, davvero molto stupida... è una stucchevole pazzia da adolescenti e nella mia testa suonava molto bene fino a dieci minuti fa, ma ora...

Beh, ormai è fatta...”

Abbassi lo sguardo e mi viene da ridere all'imbarazzo che ti colora il viso mentre togli il braccio dalle mie spalle e con un movimento veloce ti scopri il polso...

I miei occhi scendono curiosi e in quella porzione di pelle bianca, tra le tue vene c'è una scritta, piccola, perfetta...

Courage

Non riesco a smettere di guardarla, così semplice, così bella contornata dalla tua pelle arrossata e appena gonfia...

Devo essere restato zitto un bel po' perchè quando parli la tua voce trema di incertezza...

Kurt, io... Accidenti suonava davvero meglio nel mio cervello, è solo che... Che quando ho visto quelle cicatrici su di te, beh ecco...

la prima cosa che ho pensato è stata che non era giusto, che sarei dovuto esserci io sulla tua pelle, tu sulla mia... Ho pensato di doverti un pezzettino, uno spazio, mi sembrava così bello pensare di averti fisicamente addosso per sempre... Così l'ho fatto, non ho pensato, ho agito...

T-ti piace?”

Mi sforzo di sollevare lo sguardo, di strappare all'emozione qualche sillaba

è perfetto... è stupido e assurdo e... lo adoro!”

è un sussurro quello che mi esce dalle labbra,

si infrange sulla tua pelle,

poi non posso impedirmi di avvicinare la labbra e lasciare sul tuo tatuaggio un piccolo bacio...

è bellissimo... Io, Blaine non so che dire...”

Non dire niente, non c'è bisogno... Vieni qui.”

Mi abbracci di nuovo, tranquillo, sicuro.

Continuo a fissare il tuo polso, ad ammirare quei pochi centimetri di inchiostro,

la nostra firma sul passato, la nostra speranza per il futuro...


Ancora una volta interrompi il flusso dei miei pensieri

Ho scelto questa parola perchè voglio che sia, non so, una specie di monito... perchè il coraggio è ciò che mi è mancato tanti anni fa... Se fossi stato forte abbastanza da combattere per noi, ce l'avremmo fatta, ne saremmo usciti insieme... Quella volta mi sono arreso e non ho fatto che pentirmene, Kurt.

Ho dimenticato questa semplice parola in cui tanto credevamo quando eravamo più giovani e mi sono rovinato la vita da solo... Adesso basta, voglio smettere i panni del vigliacco, ci sono stato dentro troppi anni e non mi si addicono... Voglio avere coraggio, ancora, di credere in noi, di credere che possiamo ripartire da dove ci siamo fermati.

Ho pensato che è da qui che tutto è iniziato, e che forse poteva succedere di nuovo, che se lo volevamo entrambi, forse potevamo avere un'altra possibilità...”

Ti ascolto e non voglio che questo momento, le cose che dici, le promesse che fai,

vengano intaccati dalle lacrime;

ingoio un pugno di aria fredda

Lo voglio anche io... Voglio comportarmi da stupido per una volta...

E poi non mi pare giusto che io sia sulla tua pelle e tu no...

Il coraggio non servirà solo a te, Blaine, ci vorrà tanta, tanta forza per affrontare tutto questo, lo sai.”

Tu non rispondi, ti limiti a stringermi un po' di più, e io penso che mi piace questo modo di comunicare, questo capirsi senza parlare...


Mi aggrappo forte a te, a questo momento.

So che scendere da questa panchina equivale a tuffarsi di nuovo nella realtà,

nell'intrico di coincidenze, case da trovare, scuse da porgere, valige da fare...

Ma il peso che ho nel petto si scioglie se penso che stavolta ho qualcosa per cui combattere,

qualcosa per cui vale la pena aspettare, soffrire,

qualcosa che adesso si stringe accanto a me,

canticchiando una qualche canzone che non riconosco,

sorridendo,

spazzando via tutti i sensi di colpa...


E sembra tutto così banale, così semplice che forse potrebbe essere la felicità...






The End


.ç_ç.....


...Dai, alla fine non sono stata poi così cattiva, no? =)


Questo è quanto gente, la storia si conclude così... Con una scena piuttosto dolce e sicuramente diversa dal clima del resto dei capitoli. Spero solo che non sia risultata eccessiva o scontata...

Solo che ho pensato che la dolcezza, la delicatezza è una caratteristica della klaine e riprendere un elemento della loro relazione passata mi sembrava un buon modo di iniziare quella nuova...

Spero di non aver pensato una scemenza! >.<


Ho preso in considerazione altri finali oltre a questo, ma nessuno mi sembrava davvero adatto; era così che doveva finire, non potevo far loro attraversare tutto quel dolore per niente, sarebbe risultato ridicolo... E poi sono un klainer, è più forte di me, quei due sono stucchevolmente perfetti insieme, non riesco a vederli divisi per sempre... xD


La cosa del tatuaggio ce l'avevo in mente dall'inizio, ma scriverla è stato più difficile del previsto, come dice Blaine “suonava meglio nel mio cervello”, ma ormai l'avevo pensata così, non potevo non mettercela, spero vi sia piaciuta... ^^


Per concludere vi chiedo umilmente di farmi sapere cosa ne pensate; se è questo il finale che vi aspettavate, se volevate qualcosa di diverso, se vi è piaciuto, se vi ha fatto schifo... =)

Vorrebbe dire davvero tanto per me!!!


Spero di non avervi deluso e mi scuso ancora per il ritardo immane... Ci vediamo presto con l'epilogo; vi dico solo una cosa... Preparate i fazzoletti! ^^


Grazie a tutti quelli che continuano a seguire questa storia nonostante l'incoerenza della sua autrice... ;) Love you soooo much!!


COMUNICAZIONE: Ho aggiunto il contatto facebook (non un account autore, è il mio profilo personale ^^) al profilo EFP, così chiunque volesse può chiedermi l'amicizia, magari specificando la username di EFP, così so chi siete... XD

Mi farebbe molto piacere scoprire chi c'è dietro alle recensioni! ;)

Io vi metto il link al profilo, poi fate voi!

http://www.facebook.com/profile.php?id=1611176756


Baci, Sara

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Ciao a tutti.... Visto che è la vigilia e che a Natale siamo tutti più buoni, spero davvero che metterete da una parte l'odio verso la sottoscritta che aggiorna praticamente una volta al mese e vi godrete l'epilogo di questa storia...>.<


è davvero lungo e mi è costato una fatica tremenda, un po' per la struttura abbastanza complessa, un po' per la difficoltà di mettere definitivamente la parola fine a questa fic... ç_ç


Prima di lasciarvi ad una, spero piacevole lettura, voglio dirvi una cosa che spero vi farà piacere...

Ho una mezza idea di scrivere due one-shot basate su due canzoni che mi fanno sempre pensare ai Kurt e Blaine di questa storia... Sarebbero ambientate nel passato, al tempo della loro rottura...

Beh, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, se le leggereste volentieri, o se è meglio che mi astenga; insomma devo ancora decidere da che lato far pendere la bilancia! x)


Ok, sarà meglio che vi lasci... Ci vediamo a fine cap per ringraziamenti e chiacchiere varie! ;)
PS: Importante; questo cap è diverso dagli altri, il punto di vista del narratore è, come vederete poco sotto, diverso e sono passati molti anni dal momento in cui abbiamo lasciato la klaine l'ultima volta... ok, basta spoiler, enjoy!



________________________________________________________________________________




RUTH


“Amore per piacere vai a togliere quella pianola a tuo fratello, sta facendo venire il mal di testa a tutti, io vado a chiamare il cane”

“Mamma, aspetta!”

“Dimmi”

Lei mi guarda con gli occhi un po' confusi, stringe in mano il telefono e ha l'espressione perplessa e concentrata di quando intuisci qualcosa di poco piacevole...

“Ha chiamato nonno Scott, ha detto qualcosa sull'anniversario di Kurt, credo...”

Un brivido freddo mi corre lungo la schiena...


Papà...

Al sentire il tuo nome mi trema un po' il cuore, come sempre,

come se in un fruscio di vento mi scompigliassi i capelli...

Ma, me lo dicevi sempre, io sono troppo sentimentale...


“Mamma....”

Judy mi guarda con quei suoi occhioni azzurri, curiosi,

e io so di non poter più rimandare questo discorso,

questa storia.


Vorrei fartela vedere,

così intelligente, così forte...

Credo che andreste d'accordo, sai?


Devo riscuotermi, ora sono io l'adulta.

“Vieni, rientriamo in casa, voglio raccontarti una cosa...

Prima però vai a prendere la pianola a Justin, dagli qualcos'altro con cui giocare, qualcosa di meno rumoroso”

Lei mi sorride e si volta, correndo nell'altra stanza.

Io prendo un respiro, sentendo il familiare formicolio allo stomaco che mi viene tutte le volte che parlo di te,

tutte le volte che penso a te,

tutte le volte che mi manchi...

è una presenza costante la tua assenza.


Mi avvicino alla mensola del camino e prendo la nostra foto,

la tua preferita,

quella dove siamo tutti insieme nel portico della casa al mare, ti ricordi?

Ci sono io piccola e sorridente,

attorniata dalla mia, spropositatamente enorme, famiglia...

Sorrido, pensando a quanto amore ho ricevuto,

in quanti cuori mi è stato concesso uno spazio...

Ci siete tu e Blaine, radiosi,

tu guardi la macchina fotografica, lui guarda te,

come se non ci fosse niente di più bello, niente di più importante al mondo...

Dall'altro lato ci sono Scott e Ted, anche loro sorridenti, anche loro felici...

Accarezzo le vostre facce, i nostri sorrisi,

la polvere può coprire questa foto,

i colori dei nostri vestiti possono sbiadire sulla pellicola,

ma il suono delle nostre risate è chiaro nelle mie orecchie,

rimbomba nel mio cuore la perfezione di quel pomeriggio...


“Eccomi”

Mi volto, cercando di ricacciare indietro la lacrima che minaccia di scendermi sul viso.

Mi siedo sul divano accanto a Judy,

sentendo addosso il suo sguardo indagatore.

“Hai detto che nonno Scott ha parlato di un anniversario, vero?”

Lei annuisce

“Beh, tu non puoi ricordartelo perchè eri appena nata, ma sai che la mamma ha avuto tanti papà... E che tra questi c'era Kurt.”

“Kurt... è lui che ha scelto il mio nome, vero?”

Sorrido, ripensando alla tua campagna per scegliere il nome di mia figlia...

Sei sempre stato un tipo testardo, fino alla fine...

“Esatto, te lo dico spesso, vero?”

Lei annuisce, sorridendo.

Sospiro, vedendo nell'azzurro dei suoi occhi, il barlume dei tuoi.

“Lui... Ti voleva molto bene, sai? Lui e Blaine ti hanno amata dal primo momento in cui ti hanno vista. Vorrei che avessi avuto il tempo di conoscerli...

E... ecco, l'anniversario di cui ti ha parlato nonno Scott...

la settimana prossima saranno passati dieci anni dal giorno in cui se ne sono andati e ci sarà una cerimonia...”


Dieci anni...

Mi sembra ancora assurdo dirlo ad alta voce...

Dieci anni senza te,

dieci anni senza voi...


Lei annuisce seria, sensibile,

prendendo dalle mie mani un po' tremanti la foto.

“Blaine è questo qui, quello con il sorriso grande, vero?”

Annuisco; sì, quello con il sorriso grande.

“Gli volevi tanto bene, mamma? Come io lo voglio a te e a papà e a Justin... e anche a Lucky?”

“Sì amore, tanto bene... è difficile dire addio a qualcuno che si ama così tanto, sai?

Ci si riesce solo con l'amore di altre persone, e io avevo te e papà...”

Lei mi stringe un po' la mano

“Ma questa cerimonia allora... è per nonno Kurt?”

“Sì tesoro, ma anche per Blaine... Sai, è successo lo stesso giorno...”

“Se ne sono andati insieme?”

Annuisco, mentre i ricordi di quei giorni lottano per tornare a galla nella mia mente.

“Sì... E beh, con nonno Scott abbiamo deciso di fare questa cerimonia per loro, per la loro memoria, perchè chi li conosceva potesse spendere un po' di tempo a ricordarli.

È così che le persone che non ci sono più sopravvivono, piccola, nei ricordi, nei pensieri di chi rimane... Per questo abbiamo deciso di scrivere delle lettere in cui chi vuole può scrivere quello che prova, quello che ricorda... ”

La voce inizia a tremarmi quando lei mi interrompe

“Posso scriverla anche io?”

La sua domanda mi sorprende,

la sua ingenuità infantile, pura e senza riserve, mi sorprende...

“Certo, se vuoi... Puoi anche fare un disegno...”

“No mamma, ho dieci anni, sono grande abbastanza per scrivere una letterina...

Pensi che saranno contenti se faccio fare un disegno anche a Justin?”

Sento il cuore stringersi, commosso

“Sì, amore, sicuramente...”

“Allora vado subito, sai come è fatto Justin, è lentissimo a colorare!

Non essere triste mamma..”

La guardo saltellare via.

No, non sono triste...

non è tristezza, è nostalgia.

nostalgia dei vostri volti,

dispiacere di non avervi qui adesso..


Appoggio la cornice al suo posto e mi concedo di stendermi un po' sul divano.

La lettera...

è per quello che papà ha chiamato, sicuramente voleva sapere se l'ho scritta.

Mi vergogno un po' a dire che ancora non ci sono riuscita...

Tutte le volte ci provo; prendo in mano il foglio, la penna...

ma non esce niente, o almeno niente di sincero, niente di vero.

So perchè, so che per farlo dovrei fare un tuffo in tutte quelle emozioni che mi provoca il pensare a te, a voi...

So che prima o poi dovrò scendere a patti con l'enorme carico emotivo che avete lasciato sulle mie spalle, con tutti quei sentimenti contrastanti...

Devo permettere ai miei ricordi di riaffiorare, per poter rievocare i vostri volti, i miei sentimenti....


Chiudo gli occhi, determinata a sfruttare questo raro momento di tranquillità.

Dietro le mie palpebre inizio a vedere proiettato il film di quei giorni.

La prima immagine che vedo è il tuo volto, papà...

il tuo volto tirato in una smorfia preoccupata...

Non dimenticherò mai quello sguardo, lo sguardo di chi si sente sconfitto,

di chi è appena stato messo a terra dalla vita.

Lascio che le memorie fluiscano, scivolando in un dormiveglia inquieto...



C'è la mia cucina, quella della casa vecchia,

con le ante della dispensa attaccate con lo scotch, con i fornelli un po' arrugginiti.

Ci sono io, più giovane, più riccia, con la faccia stanca e felice di chi si occupa di un bambino piccolo.

Indosso un grembiule da cucina e probabilmente sto cercando di mettere insieme una cena commestibile.

L'aria sa di serenità e promesse.

Poi c'è il rumore di una mano che bussa alla porta d'ingresso.

Una piccola corsa per andare ad aprirla, ancora con le mani bagnate.

Un sorriso,

la tua espressione,

poi la consapevolezza.


Non sorridi, puzzi di ospedale e di dolore.

Che è successo?”

Una domanda semplice, cui so che seguirà una spiegazione che non credo di voler ascoltare.

C'è un sospiro che brucia di lacrime trattenute mentre scivoli dentro casa.

Blaine...”

Nel tuo sussurro scricchiola l'impalcatura di quel mondo che forse sta per crollarci addosso.

Stava male, così gli ho fatto fare delle analisi, siamo andati in ospedale e hanno detto...”

Un respiro di aria solida.

Hanno detto che ha un cancro...”

Parole che escono dalla tua bocca veloci e dolorose come un fiotto di sangue.


Non è possibile, non ci credo.

Troppo veloce, troppo assurdo.

Le mie parole sanno di incredulità e negazione.

Ma... cosa hanno detto di preciso? Perchè oggi ci sono tanti metodi, tante possibilità... Lo possono operare, no?”

Sospiri rasseganti, gesti stanchi.

No, non possono...

No, no, no, si sono sbagliati, non è vero. Andremo da altri medici, in un altro ospedale, non possono dire di no, Blaine non può...”

Un urlo strozzato a interrompere il filo dei miei vaneggiamenti

Ruth! Smettila! Smettila, ti prego...”

Mani che tremano, stomaci che si contorcono.

Non si sono sbagliati, per quanto anche io lo desideri...

è successo, Blaine sta male... Blaine... morirà e non serve a niente convincersi del contrario...

Perderemmo solo tempo, tempo prezioso...”

E infine gambe che non reggono, lacrime che scorrono.

Tempo... una parola che improvvisamente sa di minaccia.

Quanto?”

occhi che si incontrano, dolori che si abbracciano.

Pochi mesi... forse un anno se rifiuta le cure...”

Rabbia, frustrazione, strette nelle mie mani legate, nei tuoi occhi sconfitti.

Lui è... tranquillo. È a casa ora, sono uscito per prendere la cena e per dirtelo.

Non so che fare. Lui non... Non vuole ridursi a un vegetale... Non vuole affievolirsi piano piano.”

No, lui non vuole farti soffrire.

Non vuole che TU debba vederlo affievolirsi...

Non è giusto... Io non voglio, non so che fare...

Abbracciami.”

Singhiozzi e brividi che giocano a rincorrersi, in una danza macabra,

in un girotondo nauseante.

Mani che stringono e che non vogliono lasciar andare...



“Mamma? Sei sveglia?”

La voce cristallina di Justin si infiltra tra i miei pensieri.

Acqua pura che lenisce il dolore dei ricordi.

Mi passo una mano sugli occhi, cercando di strappare alle palpebre quelle immagini.

Mi alzo, provo a sorridere.

“Sì, sono sveglia...Vieni qui.”

Decido di accantonare la sofferenza in un angolo, almeno per un po'.

Lui trotterella allegro verso di me, sventolando orgoglioso un foglio.

“è il disegno per Kurt e Blaine?”

Annuisce con un sorriso soddisfatto sul volto.

“Quello piccolo sono io, poi Judy, mamma, papà e nel mezzo lucky. Guarda che bella coda lunga che gli ho disegnato!

Ha detto Judy che ce l'ha regalato Blaine e così gli posso dire grazie!

Ti piace?”

Sorrido commossa mentre passo una mano tra i suoi ricci scuri

“è bellissimo amore, sono sicura che gli piacerà tanto...”

Lui mi porge il disegno e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.


Poi cambia argomento con la naturalezza e la spontaneità dei bambini,

come vorrei riuscire a farlo anche io...

“Ho fame. Posso mangiare una merendina?”

Non ho il tempo di rispondere, una voce alle mie spalle mi interrompe.

“No che non puoi, tra poco si cena, ti rovini l'appetito...

Ciao amore.”

“Ciao Brian.”

“Papà!”

Mi volto, sentendo il calore familiare della mano di mio marito sulla spalla.

Per un secondo mi sento invasa da un moto di gratitudine per questa quotidianità,

per questa sicurezza, tranquillità, costruita tra piccoli problemi giornalieri,

difetti, litigi, sbavature, affetti...

“Lo sai, ho fatto un disegno bello bellissimo!”

“Bravo piccoletto, ora vai un po' a giocare, devo parlare con la mamma, ok?”

Sento Brian sedersi sul divano e guardare curioso la fantasiosa rappresentazione che Justin ha fatto della sua famiglia.

Si accorge della mia espressione vuota, tesa.

Mi conosce.

“Tutto ok?”

Annuisco

“Sì, tutto bene, solo... potresti occuparti tu della cena stasera? Io sono stanca e ho davvero bisogno di prendermi un momento per pensare alla lettera, riordinare le idee...”

La sua mano calda si sposta sulla mia, rassicurante, conosciuta.

“Va bene, vai a riposarti. Ordino la pizza così quei due teppisti staranno tranquilli per un po'.”

“PIZZAAAA!!! Justin papà prende la pizza!”

Con un sospiro indeciso tra l'irritazione e il divertimento si alza dal divano, raggiungendo i bambini.

Sollevata mi avvio in terrazza, decisa a fare definitivamente i conti con tutta questa storia.


Quando esco fuori l'aria fresca mi pizzica le guance,

mi stringo nella maglietta, stendendomi sull'amaca.

E qui, raggomitolata su me stessa, mi raggiunge un'ondata di nostalgia.

Non è più il vento a carezzarmi i capelli,

sono le tue mani bianche, papà;

non è più il cigolare dell'amaca a cullarmi;

è la chitarra vecchia di Blaine...

Alzo lo sguardo già salato di lacrime,

guardo questo cielo estivo e la sua vastità non mi rassicura, mi fa sentire così piccola, indifesa.

Mi fa sentire una bambina.

Dove sei?

Ho bisogno di te, non avresti dovuto andartene...



Ci sono io, pelle giovane e occhi già più stanchi, troppo consapevoli,

C'è la porta di casa vostra, è bianca e blu.

Stringo tra le mani un contenitore con del cibo, profuma di buono, profuma di affetto.

Busso, ma nessuno risponde.

Busso di nuovo, ancora silenzio.

Prendo la chiave di emergenza ed entro.

Mi avvolge l'odore di voi, quell'odore che mi è così familiare e che mi farà così male perdere...

Si sparge nell'aria insieme alle vostre voci,

non c'è il silenzio che mi aspettavo di trovare.

Siete in casa e state litigando.


Muscoli tesi, nocche bianche,

occhi asciutti e stufi di piangere.

Dovrei andarmene e lo so.

Invece cammino verso camera vostra, facendo più piano che posso.


...Smettila Kurt, sul serio, basta.”

No, perchè dovrei? Non hai il diritto di decidere anche per me!”

Calmati per favore, non ho mai voluto farlo e lo sai...

Ma questo... Questo è assurdo, non posso permetterti di fare una cosa del genere!”

Perchè?”

Un sussurro, parole ruvide di dolore e rabbia.

Dammi dei motivi, Blaine, perchè davvero, non ci arrivo.”

Si chiamano Ruth e Judy, i motivi, Kurt, non fare finta di non saperlo.”

Un brivido gelido lungo la mia pelle.

Corre su binari di un timore ancora senza nome.

Ti amano, non ti lascerebbero mai solo...”

Un secondo di silenzio,

scricchiolii di certezze.

Ruth se ne sta andando, Blaine... Lei e Brian si trasferiranno da lui, in North Carolina, me l'ha detto stamani.

È giusto, deve vivere la sua vita con l'uomo che ama, io l'ho già fatto...”

respiri trattenuti, acidi che ustionano la mia gola secca.

Non posso respirare,

non riesco a pensare.

Kurt...”

No Blaine, stavolta non c'è niente, niente che tu possa fare o dire per farmi cambiare idea...

A meno che tu non ti decida a combattere questa cosa, a curarti, a cercare di sconfiggerla.

Se tu puoi scegliere di arrenderti, posso farlo anche io.”

Rumore di passi,

corpi che si incontrano,

singhiozzi che si infrangono contro pelle calda.

Ti amo... Ti amo così tanto che fa male ogni volta che respiro...

La tua presenza mi consuma, ma la tua assenza mi ucciderebbe.

Ho bisogno di te, Blaine, ho bisogno di te.... non so più come si fa a vivere a metà.”

Stringimi.”

Non posso lasciarti andare, non posso permetterti di voltare le spalle ed andartene un'altra volta, non posso tornare a vivere senza di te... Semplicemente non posso...”

Suoni che si solidificano a mezz'aria,

significati che inaridiscono il cuore.

Abbiamo avuto il nostro tempo, insieme. Abbiamo avuto più di quello che potessi sperare...”

Tu potresti avere di più, Kurt...”

Senza di te? Non mi interessa. Ho passato abbastanza anni da solo per sapere che non è quella la vita che voglio, che i giorni senza di te non sono giorni, sono brandelli di tempo vuoti, senza significato, senza colore... Tu non vuoi morire piano piano, beh, nemmeno io lo voglio.

Non voglio svegliarmi in questo letto e avere freddo, non voglio sentirmi soffocato ogni volta che respiro aria che non è impregnata di te, non voglio dimenticarmi il tuo odore, non posso farlo un'altra volta...

Non sono più un ragazzino, posso prendere queste decisioni da solo...

Potrei avere più tempo, è vero, potrei avere ancora tanti anni da vivere, ma non li voglio, ho già avuto tutto quello che desideravo, tutto quello di cui avevo bisogno...

Nessuno può capirlo meglio di te, anche tu avevi deciso che non valeva la pena di restare in un mondo dove non poteva più esserci un “noi”, dove puoi solo sopravvivere, perchè sai che la vita, quella vera, è un'altra cosa...”

Kurt... Non è la stessa cosa, io non avevo niente da perdere... Stavolta è diverso.”

Ruth? Lo so... È ingiusto, è sbagliato nei suoi confronti ed è l'unico motivo per cui mi sento in colpa... Ma se restassi, lo farei solo per lei, per la sua vita... E non si può continuare a vivere per la vita di un altro, non se si vorrebbe abbandonare la propria, non se la propria non ha più senso...

Finirei par farle solo del male, lei ha bisogno di me, non dello spettro che diventerei se andassi avanti senza di te...

Voglio che lo facciamo insieme, Blaine, voglio venire via con te...”

Non doveva finire così...”

Forse no, ma sarebbe finita comunque...

Ho sempre detto che la mia vita è iniziata con te, e voglio che con te finisca... Se c'è qualcuno con cui voglio condividere quel momento, beh, sei tu...

Preferisco... Preferisco decidere io quando e come andarmene... E voglio che sia con te, tra le tua braccia; voglio che siano i tuoi occhi l'ultima cosa che vedo e il tuo odore l'ultima cosa che respiro...”

Aria immobile,

rumore di cuori che battono impazziti,

di lacrime che solcano le guance.



All'improvviso mi sveglio,

il vento fresco sulla pelle,

un senso di oppressione al petto...

Lascio qualche lacrima libera di scendermi sul viso

e continuo a rivivere quella scena nella mia testa.

So che quel momento rimarrà inciso nella mia memoria per sempre,

il momento in cui ho saputo che avrei perso mio padre,

il momento in cui ho lasciato che la rabbia prendesse il sopravvento,

quello in cui ho capito che, per quanto dolore ti portino, ci sono scelte che non puoi criticare,

decisioni che non puoi far altro che subire...

Perchè avrei tanto voluto averti accanto a me questi anni,

avrei voluto farti conoscere i miei figli,

farmi confortare da te quando le cose si facevano difficili,

avrei voluto i tuoi consigli a guidarmi e i tuoi abbracci a darmi coraggio...

Avrei voluto avere vicino mio padre,

l'uomo brillante e sicuro che avevo conosciuto...

Ma, ci ho messo tanto, forse troppo tempo a capirlo, quell'uomo esisteva solo con l'appoggio di un altro, con l'amore incrollabile e certo di un'altra persona....

Tu non potevi continuare a vivere, non senza Blaine...

Ce l'avresti fatta fisicamente, il tuo corpo sarebbe sopravvissuto al dolore,

ma non tu, la tua mente, il tuo cuore...

Saresti stato sempre zuppo di ricordi, di nostalgia...

E per quanto mi costi ammetterlo, so nel profondo che io non sarei mai riuscita a colmare quel vuoto, non avrei potuto lenire il dolore di perdere non la metà di se stessi, ma il proprio nucleo, la parte più intima di sé...


E penso all'ultima immagine che conservo di te...

Rivedo sotto le mie palpebre quei due corpi abbracciati, quei volti fermi, ma sereni.

Ricordo tutto di quella notte, l'odore dell'erba umida, il rumore dei fuochi d'artificio;

ricordo voi, mentre immagino i vostri ultimi respiri confusi tra il chiacchiericcio della folla,

gli ultimi battiti coperti dal suono delle esplosioni nel cielo.

Era il quattro luglio, tutto vibrava di gioia, di vita,

l'aria era fresca e il cielo limpido e il vostro legame non era mai stato così forte.

Non mi avevate detto niente, ma lo avevo intuito,

in qualche modo sapevo che quella era la sera designata, quella in cui mi avreste lasciata...

Mi sono chiesta perchè quel giorno, perchè quel posto e forse adesso capisco;

non volevate il silenzio e la solitudine ad avvolgervi, ma la meraviglia nei volti di bambini e lo scoppiettio di mille luci...


Finalmente so cosa devo scriverti.

Ora posso dirti che ti perdono, questa volta senza reticenze, questa volta con consapevolezza.

Che avevi ragione, sono stata forte e ce l'ho fatta, sono andata avanti con la mia vita e nel mio cuore ho continuato a rivolgermi a te, a cercare conforto in un abbraccio che poteva essere solo nella mia mente.

Ho continuato ad appoggiarmi all'uomo meraviglioso che avevo conosciuto e la sua immagine non è stata consumata dal dolore, è rimasta nitida, coraggiosa e pulita ai miei occhi.

Forse solo ora posso dirti che probabilmente è stato meglio dovermi riferire ad una figura immaginaria ma perfetta, piuttosto che ad un uomo reale, ma spezzato...


Corro in camera, convinta che questa volta le parole fluiranno via da me con sicurezza,

e sarà per dirti ciao,

sarà per dirti grazie, papà...



KURT – BLAINE


Il cielo scuro, punteggiato di stelle luminose.

L'erba morbida, umida.

Tanta gente, sorrisi, chiacchiere.

Tutto sembra più vivido, tutto sembra meno importante.

Una coperta di qualche colore, stesa sul terreno.

Due corpi vicini, due mani intrecciate.

Sorrisi, lacrime.

I fuochi di artificio che squarciano il silenzio con rombi che vibrano fin dentro le nostre anime sottili,

che attraversano il cielo come un stilettata.

Pelle calda percorsa da brividi di timore,

respiri veloci di consapevolezza.

Battiti che lentamente, dolcemente rallentano,

lasciando fluire via il tempo allo stesso ritmo.

La presa della mani che si fa appena più stretta prima di allentarsi,

la bocca che articola solo poche, limpide sillabe, che si perdono nel rumore di luci colorate.


Ti amo.”


Poi solo il cielo, riflesso nei tuoi occhi.







T_T... Questo è più o meno lo stato attuale di chi ha scritto questa fic...


Sono piuttosto terrorizzata dalle reazioni a questo epilogo, mi rendo conto di quanto si discosti dal resto della storia; cambia tutto, il tempo, il narratore....

Ma me lo ero immaginato così, volevo raccontare questo momento attraverso i ricordi di un personaggio che un po' tutti abbiamo amato, Ruth; volevo che ci fosse un epilogo a tutta questa vicenda e nella mia testa è sempre stato questo, spero solo di averlo reso in maniera comprensibile e gradevole a tutti voi...


In sostanza; Kurt e Blaine sono stati insieme per almeno 20 anni, mantenendo con Ruth ottimi rapporti... Non so perchè, ma mi immagino che Scott non abbia cercato di allontanare Kurt, sapendo che ormai per la bambina rivestiva un ruolo paterno. =)

Spero tanto che la decisione di Kurt sia risultata chiara, so che quello del suicidio è un argomento forte e che va maneggiato con cautela. Il fatto è che ambientando l'epilogo così tanti anni dopo, dovevo per forza descrivere il momento della loro separazione e non riuscivo ad immaginarmelo se non così, non riuscivo a dividerli, così li ho fatti uscire di scena insieme, nel modo più delicato, ma al contempo reale che sono riuscita ad immaginare... Spero che sia risultato tutto realistico e non forzato, in caso contrario vi esorto a farmi tutte le critiche che volete, sono assolutamente ben accette!


Ringraziamenti: In primis la mia sorellina, grazie alla quale mi sono decisa a pubblicare la one-shot iniziale, poi tutti coloro che mi hanno esortata a sviluppare quell'idea; praticamente siete stati voi a salvare Blaine! XD

In particolare ringrazio chi mi è stato accanto dall'inizio, scaldandomi il cuore e convincendomi che quello che stavo facendo non era una follia.... Grazie di cuore, perchè è stato tutto quello che mi avete detto a farmi tornare la passione per la scrittura.... grazie grazie grazie, siete stati magnifici e vorrei avere un modo per venirvi ad abbracciare tutti! **

Grazie a tutti quelli che hanno letto tutta la storia,

Grazie a tutti quelli che hanno impiegato un minuto del loro tempo per recensirla, sono sincera quando dico che ogni commento mi ha esaltata e resa davvero, davvero felice;

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la fic nelle seguite/ricordate o addirittura preferite! =D

Grazie anche a Kurt e Blaine, grazie ai quali ho conosciuto persone incredibili, con cui spero avrò modo prima o poi di approfondire la conoscenza. Della serie, aggiungetemi su fb, scrivetemi e importunatemi come e quando volete, per me è un piacere! =)


Quindi... Vi lascio con un po' di numeri:1408 letture del primo cap, 110 recensioni, 23 nelle preferite, 17 nelle ricordate, 32 nelle seguite.... GRAZIE!!!! ç_ç


Spero che mi concederete un piccolo commento a questo epilogo, un pensiero, un complimento o una critica; che mi farete sapere cosa ne pensate della storia e delle due possibili one-shot...

In ogni caso Buon Natale a tutti!!!!! Spero davvero di risentirvi presto... ;)


Grazie ancora di tutto, con affetto,


Sara

AGGIUNGO IL LINK ALLE DUE ONE SHOT 07/06/12


  1. “You are the smell before rain” -Blaine POV-

    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=923282&i=1

  2. “Baby please remember” -Kurt POV-

    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=948429&i=1

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