Lisette

di LisaAngius
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** Nuova vita ***
Capitolo 4: *** Usciamo stasera? ***
Capitolo 5: *** Futura.... amica? solo? ***
Capitolo 6: *** Il principe azzurro ***
Capitolo 7: *** Nuova amica ***
Capitolo 8: *** Ricreazione ***
Capitolo 9: *** Scuola ***
Capitolo 10: *** Sorelle cresciute, purtroppo! ***
Capitolo 11: *** La lotta ***
Capitolo 12: *** Poteri Magici ***
Capitolo 13: *** Più difficile del previsto ***
Capitolo 14: *** Demoni ***
Capitolo 15: *** Tra fratello e sorella... ***
Capitolo 16: *** Lezioni ***
Capitolo 17: *** Primi rudimenti ***
Capitolo 18: *** Sudore e sangue ***
Capitolo 19: *** Cartoni e Ricordi ***
Capitolo 20: *** Sacrificio ***
Capitolo 21: *** I guardiani ***
Capitolo 22: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 23: *** Il segreto di lisette ***
Capitolo 24: *** Si torna a casa ***
Capitolo 25: *** Mattina ***
Capitolo 26: *** Confessioni e feste ***
Capitolo 27: *** Il secondo guardiano ***
Capitolo 28: *** L'ultima carta II ***
Capitolo 29: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Autrice: allora specifico che qualunque cosa ci sia qua è puro frutto della mia fantasia e non rispecchia i due popoli di cui parlo. Ci tengo a precisarlo visto che abbiamo Giappone che amo e Cina, a cui appartiene uno dei miei migliori amici, detto questo, buona lettura e vi supplico di lasciarmi una recensione

Liz

 

 

“Ragazzi scusatemi un’attimo, torno subito”

Tomoio e Shaoran guardarono la loro amica e annuirono con un sorriso. Figurarsi se uno dei due avrebbe mai fatto obbiezioni per una cosa così sciocca! Entrambi, anche se Shaoran magari era meno propenso ad ammetterlo, sarebbero stati disposti a camminare sui carboni ardenti per quella ragazzina dolce con gli occhi smeraldini sempre allegri, altro che aspettarla pochi minuti!

“Ma ti pare Sakura”. Fece Tomoio sorridendo dolcemente

Il giovane Lee decise di approfittarne per dare un’occhiata in giro. Conosceva così poco quella strana ragazza…ed era piuttosto determinato a sapere qualcosa di più. Per un minuto si chiese seccato come mai gli importava tanto di quella peste che gli creava sempre grattacapi, ma poi decise  che stava soltanto studiando la sua rivale

Rivale…

Che termine strano per definire il loro rapporto…in effetti, più che a una gara, la loro somigliava più a una collaborazione. Quante volte aveva aiutato Sakura a calmarsi e a concentrarsi per catturare delle carte che avrebbe potuto avere per se?

“Stai perdendo di vista il tuo obbiettivo!”. Si disse arrabbiato

Ma in fondo perché non dare una mano a quella ragazza? Tanto lui era sicuro che, carta più, carta meno, alla fine a essere il padrone delle carte sarebbe stato lui. E allora perché non compiere una buona azione e far avere una carta a Sakura se tanto poi sarebbero state tutte sue alla fine?

Massì ci guadagnava anche la sua coscienza infondo

La sua esplorazione della casa lo portò davanti al pianoforte. Quello doveva essere del fratello di Sakura, conosceva abbastanza il suo senso del ritmo, all’incirca pari al suo, per sapere che lei non lo avrebbe saputo suonare. Sopra il pianoforte, c’erano tre foto, una ritraeva Sakura con il fratello e strappò al ragazzo un ghigno. Toya era più simpatico da piccolo, anche se obbiettivamente doveva ammettere che, se Toya non era il massimo della simpatia, era anche colpa sua visto che quando si erano conosciti lui stava aggredendo Sakura. In effetti, dovette ammettere, se qualcuno lo avesse fatto con sua sorella a lui non sarebbe piaciuto per nulla, si, forse aveva esagerato un pochino quella volta…certo che però anche quell’antipatico avrebbe anche potuto prendere atto che ora le cose erano diverse

La seconda foto,ritraeva Sakura da piccola in braccio al padre. Ecco, lui gli piaceva, era un tipo simpatico, sempre così calmo, e lo faceva sentire a suo agio le poche volte che lo vedeva.

La terza foto, quella di mezzo, ritraeva una bellissima donna con un viso dolcissimo e lunghi capelli neri. I suoi occhi avevano qualcosa di famigliare, pensò il giovane. Quello sguardo dolce era tale e quale a quello che aveva sempre Lisette…si quella donna le somigliava tanto, solo che Lily era bionda e aveva gli occhi azzurri, per il resto davvero era uguale

“Ehy Lee che guardi?”. Fece Sakura, rientrando nella stanza

Shaoran sorrise con lo sguardo ancora sul viso della donna

“Oh nulla di che Sakura, guardavo le foto”

La giovane seguì il suo sguardo

“Lee ti presento la mia mamma, mamma lui è il mio amico Lee”

Shaoran la guardò perplesso.  Amici, davvero erano amici? In realtà non avrebbe dovuto fare amicizia con quella ragazzina…ma lui aveva così poche persone che lo chiamavano amico…massì che male avrebbe fatto essere amico di Sakura?

“Lieto di conoscere la tua mamma”. Fece Shaoran sorridendo

Sakura sorrise a sua volta

“Sai sono sicura che le piaceresti”

Il giovane arrossì furiosamente

“Ehm..grazie”

Boh non era tanto sicuro che quella donna lo avrebbe trovato simpatico…ma del resto se ci riusciva Lisette…chissà…

“Ho notato che ti sei soffermato su quella foto in particolare”

Shaoran si riscosse dai suoi pensieri

“Oh mi ricorda qualcuno che conosco…”

La ragazzina lo osservò curiosa sedendosi vicino a lui

“Oh davvero? Una tua amica?”

“Mmh quasi…”

“E com’è?” Chiese Tomoio

Anche la giovane Daidoji si era incuriosita. Lì di solito era molto scostante e di se parlava poco, sentirlo parlare di una  persona a cui era affezionato era una cosa più unica che rara

“Beh….”. Shaoran abbassò lo sguardo imbarazzato, non amava molto stare al centro dell’attenzione  “Beh insomma…è allegra ama il canto..tutto qua”

Insomma di Lisette in realtà ci sarebbero state mille altre cose da dire ma non aveva voglia di aprire un interrogatorio

“Devi esserci molto affezionato!”. Fece Sakura sorridendo

Shaoran si strinse nelle spalle

“Da cosa lo deduci?”

“Da come stai sorridendo ora”. Ridacchiò la giovane facendo ridere anche Tomoyo

“Non sto sorridendo!”. Protestò Shaoran arrossendo furiosamente

“Certo che no”. Annuì Tomoyo condiscendente

Sakura sorrise dolcemente, non aveva mai visto Lì con quell’espressione, quella ragazza doveva essergli veramente molto cara

“Lei è a Hong Kong?”. Chiese curiosa Sakura

Il giovane annuì

“Si, è rimasta là”

“Deve mancarti molto”. Fece comprensiva

Shaoran la guardò perplesso. Ecco quella era una delle cose che lo confondevano di Sakura. Lui le aveva reso la vita un inferno e lei ora lo stava guardando con un’aria talmente partecipe…mah non l’avrebbe mai capita quella ragazzina!

“Ci rivedremo durante le vacanze”. Fece fingendosi indifferente

In realtà contava sul calendario i giorni che mancavano al suo rientro in Cina. Insomma non che tutta la sua famiglia non gli mancasse ma Lisette..beh Lisette era Lisette!

 

Tre giorni dopo…

La giovane dai lunghi boccoli biondi e luminosi occhi azzurri si osservava allo specchio sistemando la sua uniforme. Cadeva alla perfezione, come sarebbe caduto alla perfezione anche uno straccio buttatole sopra a caso con il suo fisico perfetto.

Il suo sguardo sorvolò svogliatamente l’uniforme e si posò sul viso, particolare che le interessava di più. Sorrise e respirò a fondo l’aria di quella nuova terra. Giappone, significava cambiamento per lei e ne aveva decisamente un gran bisogno. Annuì soddisfatta osservando il suo sorriso, si sentiva già meglio, certo non abbastanza da essere completamente serena ma se non altro il suo sorriso era abbastanza convincente, lui non si sarebbe accorto di nulla, o almeno lo sperava.

Ghignò divertita quando passò davanti alla camera dove dormiva il padrone di casa, al momento assente. Non vedeva l’ora di godersi la sua faccia quando se la sarebbe trovata davanti

“Grazie mille Wei”. Urlò verso la cucina

Il maggiordomo si affacciò in tempo per vederla mentre si metteva le scarpe prima di uscire

“Di nulla signorina Lisette…sono sicuro che al signorino Lì piacerà la sorpresa”

“Oh lo spero tanto!”. Sorrise Lisette

Corse fuori di casa veloce, non era il caso di fare tardi proprio il primo giorno di scuola

 

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Capitolo 2
*** primo giorno di scuola ***


Capitolo 1: Primo giorno di scuola

 

 

Toya Kinomoto alzò lo sguardo divertito verso l’orologio mentre faceva scivolare le uova nella padella

Le otto e mezza, mezz’ora al suono della campanella, dunque…

“Tre..due..uno!”

“TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARDIIIIIII!”

L’urlo disumano, seguito da tonfi sulle scale ancora più disumani, era stato lanciato dalla piccola, si fa per dire, di casa: Sakura Kinomoto

Toya scosse la testa divertito mentre le metteva le uova nel piatto

“Come fa una cosa così piccola a fare tutto questo chiasso?”

“Io non sono una cosa! Sono una ragazza!”

“Si si! Questo è quello che hanno detto i medici che ci hanno appioppato te ma secondo me ci hanno imbrogliati!”. Ridacchiò Toya

Ma quanto era divertente vedere il suo mostriciattolo che si arrabbiava! Oh quanto era divertente! Senza contare che gli piaceva di più vederla così che nella versione “adolescente davvero, davvero carina” che stava venendo fuori con frequenza allarmante e gli faceva prudere le mani ogni volta che un ragazzo si voltava a guardarla. Perché la sua sorellina era il SUO mostriciattolo e guai a chi gli si avvicinava!

“Sei sempre il solito”. Urlò Sakura arrabbiata

Si, decisamente era consolante vederla sputazzare il tavolo con le uova della colazione perché era troppo impegnata a urlargli contro per degluttire, gli permetteva di illudersi che nessuno l’avrebbe mai vista come una donna e in quanto tale desiderabile

“Si e mi piace anche!”. Ghignò alzandosi

Sakura lo guardò delusa

“Ehy non mi aspetti?”

Toya ghignò diabolico

“Ingenua! Come se non avessi capito che fai questo casino per avere la scusa di stare vicino a Yukito nel tragitto”. Pensò

Oh finchè sbavava per il suo amico per lui andava bene, tanto lui non l’avrebbe mai ricambiata, i suoi interessi erano diretti altrove e lui lo sapeva bene. Scosse la testa rabbuiandosi, sperava tanto che il suo amico avrebbe trovato qualcuno che lo meritasse, gli era dispiaciuto fargli male ma del resto se non lo ricambiava non lo ricambiava, non poteva farci niente lui aveva..altri gusti ecco!

“Non ci contare mostriciattolo! Non faccio tardi per te!”

Per un minuto, davanti alla faccia delusa della sua sorellina si chiese se non sarebbe stato più saggio parlarle del perché Yukito non poteva ricambiarla. Ma decise che non era il caso, spettava al suo amico scegliere se parlarne o no e del resto la cotta per lui o le sarebbe passata da sola o, se mai Sakura avesse trovato il coraggio di dichiararsi, era certo che Yukito avrebbe saputo come parlarle, forse molto meglio di lui che con le parole non era bravo.

“Se ti muovi forse non ti lascio qui”. Sospirò in un impeto di bontà

Sakura si illuminò aumentando al massimo la velocità

“Grazie fratellone!”

“Si, si basta che ti sbrighi!”. Borbottò

La ragazzina si mise i roller e sfrecciò fuori

“Pronta!”. Esclamò tutta orgogliosa

Toya annuì senza battere ciglio e si avviò in strada seguito dalla sorellina.

“Che bella giornata vero fratellone?”. Sorrise Sakura

Toya si guardò attorno

In effetti era una giornata insolitamente bella per essere autunno. L’istinto gli diceva che quello era un buon presagio

“Si è una bella giornata…”

Quando arrivò in classe, trovò i suoi compagni insolitamente eccitati

“Che succede?”

“Abbiamo ora libera”

Oh no! Questo avrebbe significato una baraonda assurda, cosa che lui odiava profondamente!

Yukito gli passò affianco ammiccando divertito

“Scappa finchè puoi io mi sono fatto dare un incarico dal prof, sto andando in segreteria”

Toya lo guardò torvo

“Potevi aspettarmi”

Yukito ridacchiò e alzò le spalle

“Non ero sicuro che arrivassi in tempo”

E se ne andò lasciandolo solo con un’ultima risata.

Toya sbuffò seccato. Tu guarda e doveva essere il suo migliore amico. Tzè! Tu guarda lo lasciva da solo in quel casino!

Fortunatamente nessuno badava a lui, pensò avviandosi verso l’aula di musica, almeno poteva svignarsela e stare un po’ in pace

Era talmente concentrato sulla sua fuga da non accorgersi della ragazza che stava venendo nella direzione opposta, che, altrettanto distratta, finì per cadergli addosso.

Ci mancava solo un’imbranata! Meno male che aveva pensato poco prima che era una bella giornata, pensò seccato rialzandosi.

“Accidenti”. Sbuffò

“Mi dispiace”

Alzando lo sguardo scopri che l’incantevole voce dal simpatico accento francese apparteneva a una bellezza mozzafiato con gli occhioni da cerbiatta e un viso da angelo che al momento lo guardava mortificata

“Ehm non è niente…”

E quella da dove cavolo saltava fuori? Si chiese curioso

Non che la cosa lo interessasse particolarmente, lui al momento non aveva voglia di pensare alle ragazze e all’amore. Ma del resto un nuovo acquisto della scuola era sempre una cosa interessante ed era abbastanza sicuro che lei fosse nuova o l’avrebbe notata prima

“Sono mortificata io…”

“Eri distratta come lo ero anche io”. Finì per lei Toya

Lei annuì vigorosamente

“Ero concentrata sui numeri delle classi…sto cercando la mia..”

Ecco! Come aveva supposto!

“Che classe cerchi?”. Chiese gentilmente

“La..1 B”

“Oh sei fortunata io sono nella 3B..vieni ti faccio vedere dove devi andare…”

La ragazza lo seguì guardandosi attorno curiosa finchè non arrivarono nel corridoio giusto

“Ecco quella è la tua”. Spiegò Toya indicandogli la classe davanti a loro “E quella è la mia se ti serve qualcosa…”. Aggiunse rivolto a una porta poco più in là

“Mercì sei molto gentile”. Sorrise la ragazza

“Oh di nulla”. borbottò Toya dirigendosi verso la sua classe

“Ehy non mi hai detto come ti chiami!”. Gli fece notare la biondina

“Mi chiamo Toya…e tu?”

“Lisette!”

La ragazza sorrise e si avvicinò a stringergli la mano

“Francese?”

“No di Hong Kong”

Toya ebbe un brivido lungo la schiena…conosceva uno della sua città…Naaah era una coincidenza che venisse dalla stessa città del moccioso

“Beh..ci vediamo ragazzina”

Yukito lo stava aspettando davanti all’aula con un sorrisetto inequivocabile

“Da quando sei così gentile con le ragazzine?”

In effetti lui non lo era mai, avevano la fastidiosa tendenza ad appiccicarsi

“Beh le ho solo indicato la sua aula”

“E la tua…e l’hai implicitamente invitata a chiederti aiuto se ne avesse bisogno”

“Eddai è una nuova arrivata!”

“Che sembra uscita da una pagina di moda ed è dotata di due notevoli occhi azzurri”

“Ci stai facendo un pensierino?”

“Ti dirò se non preferissi un altro genere lo farei..del resto non sarebbe amichevole rubartela dunque ripensandoci…”

“Oh sta zitto”. Ringhiò Toya entrando in aula

All’uscita si trovarono la nuova arrivata proprio di fronte

“Oh salve Toya…”

“Ciao francesina cinese..lui è il mio amico Yukito”

La ragazza sorrise e si inchinò

“Lisette..piacere..”

In quel momento Yukito alzò lo sguardo e salutò qualcuno alle spalle di Lisette. Lei si voltò e cacciò un urlo gioioso

Xiōngdì!”

Toya rimase come un ebete a osservare dall’uno all’altro ma la consolazione era che almeno il moccioso aveva un aria più idiota. Continuava a fissare la ragazza come se avesse davanti un fantasma

“Che accidenti ci fai qui!?”

Per nulla scomposta dall’accoglienza sgarbata la giovane fece un sorrisino divertito

“Se non ti fa piacere posso sempre tornare a Hong Kong”

“Ma certo che mi fa piacere!”. Sbuffò Shaoran, che anche se cercava di fare il burbero si era illuminato

La ragazzina rise e corse a buttarsi fra le sue braccia ridendo mentre lui la sollevava facendola girare

“Mi sei mancato cherie!”. Esclamò la ragazza

“Quanto resti?”. Rise Shaoran

“Quanto resti tu”. Fece lei indicandosi la divisa

“Cosa? Sei qui per restare?”. Fece il ragazzo visibilmente sorpreso

Toya continuava a osservarli cercando di fare il punto di ciò che vedeva. Dunque a quanto pareva il cinesino faceva il filo a sua sorella e nel frattempo aveva una fidanzata mozzafiato in Cina. La cosa gli faceva venire una gran voglia di ucciderlo. Stò volpino! Sua sorella non si meritava che le facesse fare “l’altra” e Lisette..beh nessuna ragazza meritava di essere tradita

“Come mai nostra madre ti ha mandata a stare da me?”

Una domanda gli rimbalzò nella mente ma fu Sakura che gli diede voce

“Nostra?”

Shaoran sorrise annuendo

“Sakura ti presento mia sorella adottiva: Lisette”

La biondina si avvicinò con un sorriso gentile

“Ciao Sakura, ho sentito parlare di te…sembri molto interessante spero che potrò conoscerti meglio”

Sakura annuì estasiata, quella ragazza con gli occhi dolci e il sorriso gentile le piaceva già

“Lo spero anche io”

Toya non aveva perso neanche una battuta. E così era la sorella adottiva, mai visti due cresciuti assieme più diversi, tanto era dolce e gentile la francesina quanto era scorbutico e antipatico il moccioso

“E il tuo ragazzo come l’ha presa che ti trasferisci in Giappone a tempo indeterminato?”. Chiese Shaoran

Lisette alzò le spalle con un’aria noncurante che non convincette manco Toya, figurarsi Shaoran

“Ci siamo lasciati”

Shaoran non commentò limitandosi a farle notare che era tardi e dovevano rientrare a casa

Lisette salutò con entusiasmo Sakura e poi si volse verso Toya e Yukito

“A domani ragazzi”

Appena la porta di casa si fu chiusa alle spalle dei due fratelli Shaoran si piantò davanti a Lisette col suo più nero sguardo da interrogatorio

“E ora su sputa il rospo mèimei

 

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Capitolo 3
*** Nuova vita ***


 

Nuova vita

 

Shaoran si svegliò molto prima del solito, nell’aria si sentiva un’aroma di caffè che invitava a uscire dalle coperte con delicatezza irresistibile. Si alzò lentamente e trovò Lisette che guardava pensierosa fuori dalla finestra. Scosse la testa con un sospiro, era felice di riavere la sua sorella prediletta ma non avrebbe mai voluto che fosse a quelle condizioni, avrebbe volentieri passato altri sei mesi a chilometri di distanza se avesse potuto avere di nuovo la sua serenità in cambio. Quella che era arrivata a Tomoeda era una persona diversa, percepiva la cosa in modo confuso ma sapeva che la storia che l’aveva condotta là le aveva fatto male, troppo male. Un esempio? Lisette non aveva cantato sotto la doccia, cosa fino ad allora inconcepibile visto che Lisette lo amava tanto da fargli temere di essere svegliato la notte da lei che cantava quando erano a Hong Kong,ora invece silenzio desolante

“Stai bene mèimei?”

Lisette respirò a fondo e sorrise. Caro dolce Shaoran sempre il solito! Era sicura che sarebbe saltato fuori il suo atteggiamento da fratello maggiore e iper-protettivo. E per fortuna che lui sapeva la versione…soft..altrimenti…

“Si, ora sto meglio”. Fece girandosi verso di lui con un sorriso “Sono felice di essere con te Xiōngdì”

Shaoran lasciò andare uno dei suoi rarissimi sorrisi, uno di quelli veri

“Anche io sono lieto di averti qui…certo avrei preferito altre circostanze ma…beh  sono lieto di riavere la mia sorella prediletta”

Lisette rise, per la prima volta somigliava alla ragazza che lui aveva lasciato

“Non farti sentire dalle altre”

Sharan sbuffò divertito

“Oh sanno benissimo che ti preferisco mille volte a quel branco di galline starnazzanti”

Lisette ghignò

“Non avresti il coraggio di dirlo davanti a mamma eh?”

Il fratello la guardò male

“Lisette! Mi risulta che anche tu con mamma righi”

La ragazza scoppiò di nuovo a ridere

“Oh si ma io non faccio il soldatino come te”

Il ragazzo assunse un’aria di estrema importanza

“Beh io sono l’uomo di casa devo mantenere un certo contegno”

“Ma davvero?”. Domandò Lisette divertita

“Certo! Io devo salvaguardare l’onore della famiglia!”

Onore…

Shaoran si accorse che la sorella si era oscurata all’improvviso e la guardò chiedendosi cosa avesse detto di male

“Che hai Lis?”

La biondina sorrise scuotendo la testa, cercando di scacciare i brutti pensieri che le erano venuti

“Nulla Shaory stavo solo pensando a una cosa..”

“A cosa?”

“Oh nulla di che…allora non fai colazione?”

Sguardo sospettoso

 “Ma…dov’è il trucco? Voglio dire per quello che mi ricordo il cuoco sono io in famiglia..e Wei naturalmente…”

Lisette ghignò divertita

“Infatti non sono stata io, Wei aveva predisposto tutto da ieri ho dovuto solo accendere il tostapane e preparare le uova”

Il ragazzo sghignazzò

“Tu non cambi mai eh?”

“Perché mi vuoi diversa fratello?”

No per carità! Già doveva accettare che qualcosa in lei era cambiato, quel poco che era rimasto della sua Lis se lo voleva tenere!

“Sorella sai benissimo che a me stai bene così come sei”

Il sorriso sincero fu un’ottima ricompensa

“Sei uno dei pochi”

Shaoran si sedette e la guardò serio.

“Lis lo so che le altre nostre sorelle hanno…certi canoni per quanto riguarda una ragazza…”

“Più o meno li hanno presi da quelli che usa la Mattel per la Barbie”. Esclamò ridendo la ragazza

“Si beh insomma…lo so, loro sono fatte così ma…ecco..quello che volevo dire…sono loro quelle fatte male non tu”

Shaoran che balbettava cercando di dire qualcosa di affettuoso…ora si che si sentiva a casa!

“Grazie fratello”. Esclamò abbracciandolo

Shaoran si allontanò con aria burbera

“Si si va bene…stiamo facendo tardi a scuola su!”. Borbottò andando in camera sua

Cinque minuti dopo, entrambi avevano la divisa e si stavano incamminando verso la scuola

“Quella tua compagna di scuola…l’altra cattura-carte…”

“Si?”

Lisette sorrise

“Mi piace, è simpatica!”

Shaoran roteò gli occhi esasperato. Eccola sua sorella! A lei bastava vedere una persona e essere positivamente colpita per decidere di dargli la sua fiducia

“Lis…”

“Oh sta zitto! Ti ho visto con lei sta simpatica anche a te!”

“Io..”

In teoria avrebbe dovuto odiare Sakura visto che era la sua diretta rivale…ma quella strana ragazza gli rendeva le cose molto difficili.  Ecco anche Sakura era come sua sorella…e chissà perché, nonostante si fosse comportato  in modo insopportabile e prepotente aveva deciso di essere sua amica.

“Toh si parla del diavolo….”. esclamò Lisette

Toya e Yukito stavano arrivando sulle bici mentre Sakura li seguiva coi roller

“Ciao ragazzi, ciao Sakura”

“Vedi di non fartela piacere troppo!”. borbottò Shaoran alla sorella che si stava sbracciando

“E perché? Saremo ottime amiche”

Ora, un’altra persona l’avrebbe presa per pazza, ma non Shaoran

“Mmmh è un’affermazione?”

La biondina annuì tranquilla

“Ouì”

Bene ci mancava! Sua sorella aveva previsto che sarebbe diventata amica della sua concorrente! Oh al diavolo! Sakura doveva essere dotata di qualche magia ipnotica, possibile che nessuno, nessuno! Riuscisse a trovarla antipatica?!

Sakura si avvicinò con un sorriso cortese

“Ciao Lisette, ciao Lee”

Shaoran fece un cenno del capo arrossendo. Ma come accidenti faceva a essere sempre perfetta e gentile?

“Ciao Lisette”. Esclamò Toya sottolineando bene il nome della giovane

Ecco perché! L’antipatia se l’era già presa tutta il fratellone

“Andiamo forza che siamo in ritardo!”. Borbottò

 

 

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Capitolo 4
*** Usciamo stasera? ***


 

Usciamo stasera?

 

Lisette guardava fuori dalla finestra persa nei suoi pensieri, in realtà, sarebbe stato giusto seguire la lezione, ma tanto era l’ora di francese, poteva perdersi due minuti di quella lezione tutto sommato. E poi il paesaggio era così invitante, era metà aprile e il giardino era pieno di fiori di ciliegio che attiravano irresistibilmente il suo sguardo. Si era sempre chiesta come mai quei bellissimi fiori fossero tanto importanti nella cultura giapponese, che significato avessero. Avrebbe potuto cogliere l’occasione offerta dal viaggio in Giappone per togliersi quella piccola curiosità, massì perché no! Aveva anche appena conosciuto una persona con un nome che significava “fiore di ciliegio” nella lingua giapponese se non ricordava male, chi meglio di lei? Lo sguardo della giovane si spostò verso il cortile della scuola elementare di fronte…eccola là Sakura che faceva educazione fisica assieme a Shaory e agli altri compagni di classe. E, dato che catturò subito la sua attenzione, suo fratello arrossiva ogni volta che lei si azzardava anche solo a posare gli occhi su di lui. Mmh molto interessante, forse stava succedendo qualcosa che valeva la pena di tenere d’occhio.

“Madmoiselle Lee le spiacerebbe tornare tra noi?”.

La voce del professore di francese la fece sobbalzare

“Chiedo scusa professore non succederà più!”. Si affrettò a promettere

Il perfetto francese con cui aveva risposto parve rabbonire il professore che non fece ulteriori storie. Se Shaoran avesse potuto vedere la scena avrebbe senz’altro riso parecchio dell’ingenuità di quell’uomo che pensava di potere tenere Lisette con la testa sulla terra. E, infatti, dieci minuti dopo neanche, la biondina stava di nuovo fantasticando, solo facendo finta di seguire il professore. La provvidenziale campanella dell’intervallo arrivò a salvarla da una seconda ammonizione e lei si fiondò immediatamente in giardino dove poteva stare in pace.

L’aria primaverile aveva un sapore decisamente speciale, si disse sorridendo mentre annusava  l’odore di erba fresca del giardino. Si sedette sull’erba morbida sospirando di piacere. Quanto amava quel periodo!

“Lisette? Perché hai tolto le scarpe?”

La biondina aveva chiuso gli occhi e si era tolta le scarpe per poter sentire l’erbetta fresca sotto i piedi. Aprì gli occhi osservando la faccia sorpresa del ragazzo davanti a lei

“Ciao Toya”. Salutò tranquilla “Oh è una vecchia abitudine!”

Il suo sguardo si posò sul giovane affianco a Toya

“Ciao anche a te Yukito…sedetevi su”. Li invitò con un sorriso gentile

Yukito si sedette vicino a lei mentre Toya si sistemò a distanza di sicurezza come faceva sempre con il genere femminile, le donne avevano la fastidiosa abitudine di appiccicarsi facilmente e lui non intendeva perdere tempo in stupidaggini romantiche

“Beh come ti trovi qui Lisette?”. Chiese Yukito

“Oh molto bene, i professori sembrano molto competenti e le compagne sono piuttosto simpatiche..”

Toya inarcò un sopraciglio scettico

“Allora che ci fai qui sola?”

Lisette alzò le spalle senza scomporsi particolarmente per la frase un tantino velenosa

“Beh io ho bisogno di un pochino di tempo per prendere confidenza…”

Yukito annuì comprensivo mentre Toya, più intuitivo, instaurò un espressione ancora più scettica

“Se lo dici tu…”

“Beh hai conosciuto mio fratello no? Anche lui è così..”

Argomento sbagliato se c’era qualcosa di cui non l’avrebbe convinto era che potesse somigliare in qualche modo al fratello

“Veramente…”

“Ehy sorella sparli di me?”. Fece una voce divertita alle loro spalle

Shaoran era comparso con Sakura

“Ma quando mai! Lo sai fratellino che io ti adoro” fece Lisette con un sorriso “Ciao Sakura”

“Di cosa stavate parlando?”. Chiese Sakura curiosa

“Oh Lisette ci stava dicendo che è molto timida quindi sta facendo amicizia lentamente nella sua classe”. Fece Toya guardando attento Shaoran

Il ragazzo, esattamente come immaginava, sobbalzò e alzò uno sguardo perplesso verso la sorella. Aveva avuto ragione, pensò Toya, se Lisette diceva la verità doveva essere una cosa recente non un suo modo di essere

“Oh beh suppongo che a tutti serva un pochino di tempo, ma spero che avrò un buon rapporto con le mie compagne di classe col tempo…naturalmente mi auguro di averlo anche con te Sakura..”. Terminò ridendo Lisette

Sakura sorrise entusiasta. Quello era anche il suo augurio, sperava tanto che avrebbe potuto conoscere meglio quella ragazzina, le stava simpatica e aveva un’aria misteriosa che la incuriosiva

“Oh ne sarò felice Lisette…”

La biondina sorrise allegra

“Ehy che ne pensi di una chiacchierata fra donne uno di questi giorni?”

“Oh ma certo ne sarei felice…”

Shaoran guardò accigliato la sorella. Che cosa accidenti aveva in mente quella testa matta? Lisette era imprevedibile, primo perché era istintiva e sconsiderata per carattere, secondo perché spesso agiva in base a quello che le dicevano le sue visioni di cui non parlava quasi mai con nessuno perché diceva che rivelare il futuro era pericoloso. Quindi ora non aveva la più pallida idea di quale insano motivo stesse spingendo quella squinternata a fare amicizia con una persona che in teoria avrebbe dovuto trattare da rivale

“Che ne dici oggi sei libera? Hai voglia di farmi vedere i negozi della città?”. Esclamò allegramente Lisette

Sempre meglio, pensò Shaoran mentre Sakura annuiva entusiasta.

“Oh si…ma solo guardare perché ho pochi soldi e non posso fare acquisti”. Rise la bella mora

Lisette le scompigliò i capelli sorridendo divertita

“Eh fidati che qui di ricco non c’è nessuno!”

Le due ragazze continuarono a organizzarsi allegramente per la mezz’ora di pausa restante mentre i tre maschietti si rassegnarono a fare tappezzeria perdendosi via via ognuno nei propri pensieri.

“Si può sapere che cavolo stai combinando?”. Esplose Shaoran piantandosi davanti alla sorella appena si trovarono soli alla fine delle lezioni

“Niente Shaoran ho solo invitato una ragazza simpatica a uscire a fare spese visto che sto cercando di fare nuove amicizie!”

Shaoran inarcò un sopraciglio sarcastico

“E ovviamente non scegli una tua compagna di classe, noooo, troppo semplice! Tu vai a scegliere una mia compagna di classe nonché mia diretta rivale nella cattura delle carte”

Lisette instaurò un’espressione angelica

“Cherie questo è un problema tra voi due, per me Sakura è una ragazzina gradevole e a modo non vedo perché non dovrei farci amicizia”

Shaoran avrebbe potuto giurare che la sua mascella cadendo al suolo per la risposta della sorella avesse fatto un buco

“Come è una cosa fra me e Sakura?”

“Beh sei tu il cattura-carte…”

“Si ma…Lisette…”

 

 “Non posso sostenerti in questo fratello, non puoi pretendere che Sakura combatta sola contro noi due, non sarebbe corretto”

“Chissene frega della correttezza sorella! Quello che conta è prendere le carte!”

Negli occhi azzurri della ragazza balenò un lampo gelido e Shaoran lo colse al volo

“Non combatterò a meno che tu non sia in pericolo fratello chiuso e stop!”. Sibilò

“Va bene, va bene!”. Sbuffò Shaoran

Donne! Meglio rinunciare a comprenderle

 

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Capitolo 5
*** Futura.... amica? solo? ***


Futura..amica? solo?

Autrice: Ehii sono tornata chi c'è batta un colpo per festeggiarmi XD

Shaoran osservò con la coda dell’occhio sua sorella mentre tornavano a casa. Conosceva il lampo che aveva attraversato i suoi occhi quando avevano parlato di Sakura, era un chiaro segnale di pericolo, normalmente compariva appena prima che scaraventasse a terra il malcapitato o la malcapitata che ne era la causa. Eh si perché in barba al suo aspetto femminile ed etereo lei era un vero maschiaccio, ed era anche molto pericolosa se si arrivava alle mani. La schiena di Shaoran ne sapeva qualcosa dopo gli anni in cui Wei lo aveva costretto ad allenarsi con la sorella.

“Lisette?”

La giovane si voltò esasperata

“Shaoran falla finita manco tu vuoi davvero che mi metta in mezzo! Non vorresti vedere la sua espressione delusa ogni volta che capisse di non poterci battere”

Maledetta! Sua sorella sapeva essere veramente sadica quando voleva! E il brutto era che lo conosceva abbastanza bene da trovare i suoi punti deboli sempre e comunque, anche dopo mesi di lontananza gli era bastato un giorno per passarlo ai raggi X. E infatti aveva indovinato che se c’era una cosa che non sopportava era vedere Sakura triste.  Ma non poteva per questo rinunciare alle carte no? Non poteva farsi fregare dagli occhioni dolci della sua rivale. Lui non era quel tipo di uomo e non lo sarebbe mai stato!

“Sorella andiamo! Tanto ci rimarrà male comunque quando diventerò il padrone delle carte!”. Frecciò altero

La sorella si passò le unghie sulla camicia della divisa soffiandoci sopra con un ghigno

“Quindi..sei così sicuro di essere tanto potente da vincere contro Sakura?”

Shaoran rise sarcastico

“Oh! Oh! Andiamo sorella! Devi vedere Sakura e quella specie di peluches che coppia di sfigati!”

“Beh allora…non hai bisogno di me per batterli no?”

BOM! Colpito!

Se c’era una carta jolly con Shaoran era il suo orgoglio e Lisette lo sapeva bene.

“No che non ho bisogno del tuo aiuto li batterei con una mano legata dietro la schiena!”

“Oh bene allora io posso comodamente starne fuori”

Shaoran la trucidò con lo sguardo capendo di essere stato fregato

“Manipolatrice!”. Sibilò indignato

Non c’era nulla da fare come rigirava le persona Lisette quando voleva non ci riusciva nessuno!

“E comunque fratello..”. Proseguì tranquilla come se non avesse sentito il commento di Shaoran “…Fossi in te non mi metterei con tanto impegno contro di Sakura!”

Shaoran la guardò perplesso. Era per caso uscita di testa?

“Sorella che dici!? È la mia rivale come faccio a non mettermi contro di lei… e soprattutto: perché non dovrei?”

“Ma cherie!”. Escalmò Lisette con una smorfia diabolica “Non pensi che ci possa essere un motivo se io e Sakura saremo ottime amiche come ho visto?”

Shaoran la guardò disorientato. Non capiva dove voleva arrivare, e questo con Lisette era sempre un segno di pericolo.

“Che…che motivo dovrebbe esserci?”

“Beh magari oltre a essere mia amica sarà mia..cognata?”

BOOM! Colpito e affondato!

“Che cosa..cosa hai detto sorella?”

Lo stava prendendo in giro, vero? Veroooo???

Non era possibile! Non poteva essere così scemo da farsi fregare da due occhioni verdi…però erano così belli quegli occhioni…

Lisettè scoppiò a ridere guardando il fratello che scuoteva la testa come a scacciare un pensiero orrendo. Credulone come sempre! Eppure conosceva le regole che si era imposta, come poteva credere che sgarrasse alla sua regola proprio in una cosa così importante!

“Ho ipotizzato che non ho solo visto che Sakura sarà mia amica, ma anche tua moglie!”. Ribadì ridacchiando

Shaoran la fissò un paio di secondi con un muscolo che si contraeva nella mascella

“Stai scherzando vero sorella?”

Lisette sorrise angelica

“Forse si, forse no!”

Shaoran aprì appena la bocca per chiedere ulteriori spiegazioni ma Lisette era già scappata in camera sua.  Maledetta! Borbottando imprecazioni contro il genere femminile andò in camera sua e si buttò sul letto.

Fissò il soffitto avorio della sua camera per un  quarto d’ora meditando sulle parole della sorella. Lisette lo stava prendendo in giro?  Probabile sua sorella era sempre stata restia a dire troppo di quello che vedeva…ma se stavolta gli avesse voluto dare un avvertimento perché non commettesse errori? Possibile!

Si girò affondando il viso nel cuscino morbido. Se fosse stato davvero come diceva Lis? Sarebbe stato poi così orrendo?  Per un attimo provò a immaginare la sua vita assieme a una ragazza come Sakura: rientrare a casa dal lavoro e trovarla lì col suo sorriso, che gli diceva di essere felice di vederlo..e magari anche una bimba con gli occhioni verdi che gli correva incontro? Mah non era così brutto!

Scosse la testa bruscamente. Ma che accidenti andava a pensare! Allora, tanto per cominciare Sakura NON avrebbe mai potuto interessargli in quel modo..o si? In ogni caso il problema era inutile perché tanto a lei piaceva Yukito..o no?

Sbuffò infuriato. Tutta colpa di sua sorella che gli metteva idee bislacche in testa!

Come se avesse sentito i suoi pensieri, la diretta interessata scelse quell’esatto momento per far sentire la sua voce

“Shaoran esco con Sakura..non farò tardi! Ciaooo fratellino fai il bravo!”

Shaoran rispose con un borbottio sconclusionato. Quanto odiava quella dannata peste in quel momento! Quanto avrebbe voluto che restasse in Cina anziché venire a scombinargli la vita!

Lisette sorrise allegra alla ragazza che la aspettava al parco dove avevano deciso di trovarsi.  Maglioncino verde acqua della stessa tonalità dei suoi occhi e gonna blu era ancora più carina del solitò. A Shao sarebbe preso un colpo, si disse la biondina con un sorrisino divertito, lei non aveva visto proprio nulla su lui e Sakura nel futuro..ma non ci voleva davvero una veggente a indovinare quello che suo fratello provava per la giovane rivale.

“Ehi ciao Sakura sei in gran forma!”. Fece sorridendo gentilmente

Sakura arrossì imbarazzata. Non era in gran forma, era solo una ragazzina, ancora la natura doveva decidersi a darle delle curve femminili e certo non aveva il fisico notevole di Lisette, lei si che avrebbe potuto far cadere ai suoi piedi qualunque uomo. Anche Yukito? Si chiese preoccupata. Beh non ci sarebbe stato nulla di strano, Lisette almeno non era così più piccola di lui e certo era più interessante di lei.

“Oh grazie Lisette, sei gentile..”

La giovane ridacchiò

“Non sei convinta eh?”

Sakura arrossì ulteriormente

“Io..ecco non mi sono mai fermata a chiedermi se sono bella..”

La giovane rise dolcemente e le scompigliò i capelli

“Allora te lo dico io, sei carinissima! Immagino che metà dei ragazzi del tuo istituto la pensino come me a quello che ho visto”

Sakura la guardò perplessa facendola scoppiare a ridere

“Ti guardano in molti tesoro..l’avrà notato anche Toya ma lui non te lo dirà mai!”

La ragazzina sbuffò insofferente

“Toya? Mai! Non mi farà mai un complimento!”

“Oh anche Shaoran è così..e dovresti vedere le nostre sorelle..sempre a dirmi che non sono abbastanza femminile!”

La mora spalancò la bocca

“Non sei femminile?”

Lisette rise malandrina

“Non mi hai mai vista giocare a calcio eh?”

Sakura si illuminò di colpo. Beh se una ragazza affascinante come Lisette si dedicava a queste cose anche lei allora non era così biasimevole

“Oh anche io sono un maschiaccio ma..beh io non sono carina come te”

Lisette rise

“Tesoro lascia perdere faccio spavento in certi casi”

La giovane Kinomoto la guardo stupita

“Maddai avrai stuoli di ragazzi”

“No ma la cosa non mi preoccupa..mi interessa che mi noti quello giusto”

“Uno in particolare?”. Chiese la giovane arrossendo furiosamente

“No…per ora no”

Sakura levò la testa captando l’esitazione ma non disse altro

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Capitolo 6
*** Il principe azzurro ***


 

Il principe azzurro

 

La piccola Kinomoto osservava curiosa la ragazza che camminava affianco a lei

“Lisette?”

Lisette si voltò osservandola curiosa

“Dimmi piccola”

Il rossore della  ragazzina diceva chiaramente: domanda pericolosa in arrivo

“Tu sei mai stata innamorata?”

La biondina scoppiò a ridere. Tutto qua? La piccola Sakura era in vena di convidenze? Essia l’avrebbe accontentata

“Si cherie o almeno credevo…”

Sakura la fissò inclinando la testa perplessa. Che cosa poteva aver spinto il fidanzato di Lisette a lasciare una creatura bella e gentile come lei?

“E..non è andata bene?”

“No piccola non è andata bene”

“Non voleva che tu venissi qui?”

Lisette fece un sorriso enigmatico

“Oh no piccola quel problema è stato evitato”

“Ah!”

Ma allora che cosa era successo? Si chiese Sakura.  Se non si erano lasciati per la scelta di Lisette di venire in Giappone allora che cosa era stato?

“Tu invece petite non ho bisogno di chiedertelo!”

Sakura alzò gli occhi di scatto diventando rossa

“Ehm…io…”. Sussurrò imbarazzata

Lisette ghignò

“Yukito eh?”

Mentre Sakura annuiva, Lisette annotò mentalmente l’informazione. Si aveva intuito bene la piccola Sakura era innamorata del migliore amico di Toya..il problema era che se aveva intuito bene lui aveva una passione malcelata per un altro. Beh insomma problema era relativo, se anche la sua terza intuizione su q         uel gruppo era giusta per suo fratello era un ottima notizia

“Mmh beh è normale!”

Sakura la guardò perplessa

“Normale?!”

Lisette annuì

“Massì somiglia al classico principe azzurro e tu mi sembri la ragazza da principe azzurro!”

Sakura annuì abbassando il viso

“Dici?”

“Beh si..ma sta tranquilla non è così’ evidente”. ridacchiò prevenendo la prossima domanda dalla ragazzina

“Ah meno male”. Sospirò Sakura sollevata

Lisette sorrise e le scompigliò i capelli

“Devi rilassarti piccola! Non che io sveli i miei sentimenti con facilità”

Sakura rise a sua volta

“Ah ecco allora in qualcosa somiglia a shaoran”

Lisette inarcò un sopraciglio

“Ti permette di usare il suo nome?”

Sakura la fissò perplessa

“Oh no ma..siamo amici penso di poterlo fare..”

Lisette le fece l’occhiolino con un sorrisetto malizioso

“Ora ti fornisco un vocabolario di shaoese…allora se mio fratello non ti dice chiaro e tondo come accidenti ti permetti a chiamarlo per nome..ti sta permettendo di farlo!”

La piccola Kinomoto scoppiò a ridere divertita

“Siete veramente strani! Ma strani forte!”

Lisette annuì sorridente

“Oh si si lo siamo e non ha ancora visto nulla!”

“Certo..shaoran non è un principe azzurro…”

“No lui…sai quei cavalieri medievali di poche parole, sempre pronti a proteggere la damigella in pericolo? Mio fratello è di quella pasta”

La moretta rise divertita

“Oh no! Non ce lo vedo con l’armatura che corre a salvare la dama in pericolo”

Lisette annuì convinta

“Oh lo è! È della stessa pasta di tuo fratello!”

Sakura storse il naso

“No tuo fratello è un ragazzo adorabile, niente a che vedere con mio fratello!”

Lisette la guardò perplessa

“Cos’ha il povero Toya di male?”

Sakura inarcò un sopraciglio cominciando a contare

“Dunque è scorbutico scontroso villano e maleducato”

La biondina scosse la testa

“Oh con me non è stato per nulla così!”

La moretta la guardò scettica

“Davvero?”

“Massì quando ci siamo conosciuti mi ha indicato la mia classe e mi ha anche autorizzata a rivolgermi a lui in caso di bisogno”

La giovane Kinomoto temette di aver lasciato un buco sul marciapiede con la sua mascella

“Mio fratello?”

Lisette annuì tranquilla

“Si, tuo fratello!”

E da quando suo fratello faceva gesti così ammirevoli? Si chiese Sakura

“Davvero?”

“Si davvero!”. Rise Lisette

“Mah se lo dici tu!...comunque mio fratello..beh lui certo non è un principe azzurro!”

“Naaah lui è il modello finto-bel-tenebroso”

Sakura rise

“Toya un bel tenebroso?”

Beh in effetti era così che lo descrivevano le ragazze, con cui per altro aveva un certo successo

“Si e ti dirò piccola che preferisco uno così che però alla fine e sincero e leale a un faccino pulito che nasconde un mare di bugie!”

Sakura si infervorò subito

“Yuki non è così”. protestò punta sul vivo

“No, lui forse no..”

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Capitolo 7
*** Nuova amica ***


Nuova amica

 

Lisette rientrò in casa col sorriso. Le era piaciuta la serata con Sakura a scambiarsi confidenze, era tanto che non faceva niente di simile. E  le piaceva da morire la nuova vita in Giappone, persino quell’appartamento piccolo e ordinato che sapeva di legno nuovo e spezie, le piaceva tanto.

“Alla buonora!”. La salutò “gentilmente” il fratello

Lisette sorrise senza scomporsi. Anche quello le piaceva, anche e soprattutto riavere il suo burbero fratellino

“Buonasera anche a te fratello”. Esclamò ridendo allegramente

Shaoran scoppiò a ridere. Eccola la sua sorellona! L’unica persona che ai suoi modi burberi rispondeva con un sorriso perché sapeva cosa veramente voleva esprimere. No, non era più l’unica, aveva trovato un’altra persona che aveva quella straordinaria abilità. Il viso di Sakura si fece strada nella sua mente. Anche lei non si scomponeva mai quando la trattava male, anche lei sembrava capirlo in maniera più profonda di quanto facessero gli altri. Forse era per questo che Sakura gli piaceva, perché somigliava alla sua sorellona. No, c’era una piccola differenza, sua sorella non gli faceva battere il cuore con un sguardo, non lo faceva sentire felice e confuso come un idiota solo perché gli aveva rivolto la parola.

Sospirò afflitto. Con sua sorella era tutto molto più facile, si, decisamente!

“Dai andiamo a tavola altrimenti Wey poverino vedrà rovinato tutto il suo bel lavoro in cucina”

Lisette annusò l’aria curiosa

“Mmh che ha cucinato?”

“Ti ha fatto una sorpresa oggi…vediamo se indovini!”

La giovane Lee saltellò allegra appena ebbe capito

“Spaghetti!”

Shaoran sorrise allegro, una cosa molto rara per lui. Ma era così bello vedere sua sorella per la prima volta allegra dopo un’intera settimana che persino il suo carattere chiuso passava in secondo piano.

“Vedo che il tuo fiuto è sempre lo stesso!”

Lisette scoppiò a ridere

“Oh si quello non cambia mai”

“Con la tua fissa per la pasta più che una mezza francese sembri una italiana pura”

Lisette sorrise con aria sognante mentre si sedeva a tavola

“Eh no io sono una francese d’animo..oh come mi sarebbe piaciuto vivere a Parigi…è la città dell’amore dopotutto”

Shaoran arrossì di botto. Ma perché la sorella parlava d’amore e a lui veniva in mente Sakura? Accidenti a lui! accidenti!

“Lisette la vuoi finire con queste smielate? Ti verranno gli occhi a forma di cuore come nei cartoni”

La ragazza sobbalzò e arrossì di colpo distogliendosi dalla fantasia in cui si era immersa

“Oh  Shaoran non sei per nulla romantico!”

Il fratello si imbronciò risentito

“E allora? Io dico che ci sono cose infinitamente più importanti nella vita!”

Lisette inarcò un sopraciglio ironica

“Oh e cosa?”

“Le carte di Clow no?”. Fece Shaoran in tono ovvio

“Oh fratello! Ma tu pensi solo a quello?”

No magari fosse stato capace di pensare solo a quello come quando aveva cominciato quell’avventura! Ora nei suoi pensieri si era insinuato qualcosa che non sembrava voler andare via.

“Shaoran?”

Il piccolo di casa Lì alzò gli occhi di scatto cercando di stamparsi in faccia un’aria di assoluta indifferenza

“Si? Oh si è ovvio a che cos’altro dovrei pensare sorella?”

Lisette lo osservava attenta. Mmh normalmente suo fratello sarebbe scattato sbuffando che quella sbagliata era lei che, come tutte le donne, aveva un sacco di sciocche romanticherie in testa. Sorrise soddisfatta, aveva ragione stava succedendo qualcosa proprio come aveva immaginato.

“Mmh fratello io dico che le carte sono una cosa seria ma non sono la cosa che dovrebbe contare di più per una persona che sa cosa è veramente importante!”

Shaoran storse il naso poco convinto

“Sorella sai che il problema non è solo prendere le carte, il problema è che non è una responsabilità da pivelli…se il padrone se le facesse rubare…”

Lisette roteò gli occhi

“Si, si scatenerebbe l’Apocalisse fratello lo so, lo so! Senti anche io sono molto seria nello svolgimento del mio compito ma io ho degli hobbie ho la mia vita..tu…non ti ho mai visto divertirti una volta che una fratello mio!”

Shaoran ridacchiò divertito

“Lis, io ho un hobbie, ho dei sogni al di fuori delle carte…quando tutto questo sarà finito studierò archeologia e..”

“E fra cinquant’anni quando sarai un pensionato vecchio e solo chiederai ai libri di archeologia e ai tuoi fossili di fare due chiacchiere con te!”

Un ghigno cattivo si dipinse sul volto del moretto

“Oh no con tutte le sorelle che ho sarò pieno di nipoti a farmi compagnia..insomma perché dovrei faticare io quando ci siete voi? A qualcosa dovete pur servire voi cinque catastrofi no?”

Il fatto era che aveva trovato qualcuna bravissima a giocare a quel gioco

“Oh si fratello in effetti..hai in mente un candidato a padre dei tuoi futuri nipoti?”. Chise Lisette con lo stesso ghigno cattivo

Shaoran storse il naso. Mmh questa era una domanda difficile…

Aveva una precisa idea di cosa meritasse la sua sorellona, il problema era che l’uomo che secondo lui sarebbe stato accettabilmente degno di Lisette era un tantino troppo vicino alla perfezione per essere reale.  Beh non era mica colpa sua se sua sorella era una persona unica nel suo genere, dunque meritava qualcuno di altrettanto unico.

Per un minuto gli venne in mente un nome: Yukito. Massì perché no! Lui era una persona di animo gentile, uno che non avrebbe mai fatto soffrire la propria ragazza. Ma poi la sua mente traditrice gli mostrò un lato cattivo di questa “idea geniale”: lui sapeva che qualcuna era innamorata di Yukito, qualcuna che non avrebbe voluto veder soffrire. L’immagine dell’espressione ferita che di sicuro avrebbe avuto  Sakura se mai sua sorella si fosse messa con Yukito fece rabbrividire il giovane cinese spingendolo a desiderare che una cosa del genere non accadesse mai.

“Shaoran? Ci sei?”

Sussultò riportando la sua attenzione sulla sorella che mangiava allegramente

“Si ci sono…non ho ancora deciso se esiste qualcuno che vada bene…”

La ragazzina rise divertita

“Fratello mio tu non cambierai mai!”

“Perché tu invece hai un valido candidato da proporre alla mia attenzione?”. Rise il moro

Inspiegabimente la ragazza arrossì di botto

“No, no..”

Gli occhi ambrati si strinsero puntandosi in quelli azzurro cielo di Lisette

“Cosa c’è sorella?”

La giovane scosse la testa

“Nulla, solo che con Sakura parlavamo giusto di questo..”

“Oh e cosa vi siete dette?”. Chiese Shaoran fingendo indifferenza

La giovane ghignò maliziosa

“Confidenze fra amiche”

“Amiche? Da quando siete amiche?”

“Da stasera!”

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Capitolo 8
*** Ricreazione ***


Ricreazione!

 

La campanella dell’intervallo non era mai stata tanto gradita come quel giorno, pensò la biondina stiracchiandosi sulla sedia. Oh che dannatissima materia il disegno! Se c’era una cosa che lei non aveva mai saputo fare era dare luogo a dei disegni che sapessero anche solo lontanamente di somiglianza con quello che lei stava ritraendo. Macchè persino un grazioso mazzolino di margherite fatto da lei diventava un mazzo di fiori da ciglio della strada mezzi ammuffiti

“Lisette dovresti impegnarti di più!”. Fece la professoressa quando vide che anche lei si stava alzando per lasciare la classe

Ancora? Donna maledetta rassegnati non posso diventare artista per fare piacere a te

“Tenterò professoressa!”. Promise con un sorriso cortese

Il fatto era che si trattava di una bugia bella e buona, lei faceva il necessario per fare bene in tutte le materie, non era la tipa da trascurare il disegno perché considerabile come poco utile…ma per quanti disegni facesse i miglioramenti c’erano solo fino a un certo punto…insomma ognuno ha le sue attitudini la sua era la musica non il disegno.

Passando affianco all’aula di musica sentì un suono venire da dietro la porta chiusa e si fermò incuriosita. Bussò alla porta ma nessuno rispose così aprì leggermente la porta.

Toya era seduto al sedile del pianoforte, talmente concentrato da far pensare che non si rendesse manco più conto di dove si trovava. La melodia che stava suonando era dolcissima ma c’era qualcosa di triste che le dava un tocco…diverso, nel modo in cui lui la eseguiva. Era bellissimo, pensò Lisette meravigliata. E chi l’avrebbe mai detto che Toya sapesse suonare così bene il pianoforte! Allora non si era sbagliata su di lui, ci voleva un animo sensibile per suonare in quel modo. Toya era come lo aveva pensato lei!

“Non lo sai che è maleducazione origliare?”. Fece una voce ironica

Lisette, persa nei suoi pensieri alzò gli occhi di scatto incontrando due ironiche iridi scure. Oh cielo che figura!

“Ehm io ecco..scusami non volevo disturbarti…”. Sussurrò la ragazzina indietreggiando

“L’aula è di tutti non preoccuparti…entra pure non stare lì fuori così”. Rise il moretto

Lisette entrò guardandosi attorno timidamente

“Vuoi suonare? Se vuoi ti lascio il posto”

La giovane arrossì

“Oh no continua perfavore non volevo interromperti!”

Toya ghignò

“Sai suonarlo?”

La ragazzina annuì

“Un pochino…certo non quanto te…suoni da molto immagino..”

L’espressione del ragazzo si fece pensierosa

“Oh avevo circa sei anni quando ho iniziato a imparare”

La ragazzina lo fissò curiosa

“Da molto piccolo allora”

Toya annuì

“Tu da quanto suoni invece?”

“Mia madre mi ha iniziato a fare prendere lezioni che avevo circa….undici anni”

“Hai preso lezioni private?”

Lisette annuì fissandolo curiosa

“Anche tu immagino”

“No è stata mia madre a insegnarmi”

“Deve essere molto brava…”

“Si lo era”

La ragazzina intuì quello che lui non le stava precisando e decise di non insistere sull’argomento…ma fu Toya a darle un altro dettaglio”

“Tu le somigli un pochino..”. sussurrò osservandola curiosa

“Davvero?”.

Il moro annuì

“Hai il suo stesso sguardo”

La ragazzina sorrise intenerita

“Prima o poi vorrò vedere una foto allora così controllo”

“E tua madre”

“Oh lei è…austera ma in realtà è più affettuosa di quanto non sembri”

“Intendevo la tua vera madre”

Il sorriso si accentuò

“Oh era molto dolce…beh almeno per quel poco che ricordo di lei..”

“Eri piccola quando…?”

“Dovevo avere circa cinque anni…abbastanza da ricordare che mio padre aveva l’abitudine di giocare con me quando rientrava da lavoro e che mamma era quella a cui toccava il compito di mettermi a letto”

“Sai tu e io siamo fortunati almeno noi conserviamo i ricordi…Sakura per esempio era molto piccola quando nostra madre è morta, non ricorda nulla…”

La ragazzina annuì

“Si noi siamo più fortunati di lei....certo vostro padre deve avere avuto un bel da fare con due bambini piccoli”

“Beh diciamo che io e Sakura abbiamo cercato di rendergli le cose facile per quanto possibile…certo una peste come Sakura non è difficile da gestire!”

Lisette rise dandogli uno scappellotto

“Toya smettila!”

“Beh è vero è un mostro”

“Taci dai, si vede benissimo che la adori!”

Il moro instaurò un aria burbera

“Ciò non implicherebbe che non sia un mostro

“Oh andiamo scemo…e poi mi pare che i ragazzi che stanno in classe con lei non  la considerino per nulla un mostro!”

Un sguardo di fuoco si puntò immediatamente su di lei

“Di chi parli? Quali uomini?”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Oh andiamo scemo lo sai che tua sorella è una bella ragazza ed è grandicella ti aspetti che nessuno la guardi?”

“Grandicella?”. Sibilò il moro oltraggiato “Non è grandicella è una bambina!”

“Toya andiamo ha quattordici anni!”

“Troppo pochi per pensare ai ragazzi!”

“Non dire scemenze io ne ho quindici e..”

“E a che ragazzi pensi?”. Chiese il moro con un sorriso malizioso

Lisette arrossì

“Ehm è tardi!”

Il ghigno del moro si allargò di fronte alla fuga precipitosa della ragazzina

“Che fai scappi?!”. Le gridò dietro

“No per nulla solo che sono in ritardo”. Sbuffò la ragazza girandosi prima di uscire a fargli una linguaccia che lo fece ridere ancora di più

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Capitolo 9
*** Scuola ***


Scuola

Autrice: perdonoooo fa schifo lo so ma non sono riuscita a fare di meglio abbiate pazzienza mercoledì mi laureo

 

Sakura camminava allegra al fianco di Toya guardandosi attorno nell’attesa di vedere Yukito.

“Allora…non mi hai raccontato nulla di quando sei uscita con Lisette…”. Chiese Toya curioso

Era estremamente curioso di sapere cosa avevano combinato assieme quelle due, non immaginava persona più diversa da Sakura di Lisette. Sua sorella era  irruenta poco raffinata e poi..poi Sakura era una bambina cosa poteva avere in comune con una ragazza gentile e delicata  e soprattutto matura come Lisette? 

“Oh bene ci siamo divertite!”. Fece sorridendo la piccola Kinomoto

“Che avete fatto di così divertente? Non di sicuro cercato trucchi e vestiti sarebbe troppo femminile per te!”. La prese in giro il fratello

Sakura lo fissò mettendo il broncio

“Non prendermi in giro Toya! Comunque se proprio lo vuoi sapere abbiamo chiacchierato e girato in centro guardando qualche vetrina!”.

“E di cosa avete parlato di così interessante?”

“Oh nulla”. Arrossì Sakura

Toya la fissò con sguardo penetrante

“Oh non dirmi che avete parlato di ragazzi!”. Sbuffò

“E se fosse?”. Chiese con aria di sfida Sakura

Toya instaurò un aria seccata. Passi per Lisette ma sua sorella non era un pochino piccola per certi discorsi? Insomma doveva pensare alle bambole e ai compiti altro che ragazzi! Di che ragazzi avesse da parlare  la sorella era un mistero…o forse no, pensò trattenendo un sospiro, e Lisette? Si chiese stavolta con curiosità, lei di che ragazzi aveva parlato?

“Ehi Sakura! Toya buongiorno!”. Urlò una voce squillante

Ecco forse Lisette non era così diversa da sua sorella come pensava, si disse il bel moro con un sorriso divertito

“Ciao Lisette!”. La salutò Sakura con un sorriso rivolgendosi poi con lo stesso calore a Shaoran.

Toya salutò Lisette e rivolse un’occhiataccia a Shaoran che, con suo sommo disappunto aveva ricambiato il saluto di Sakura sprecando persino un tenue sorriso. Non gli piaceva quella storia, non gli piaceva per nulla il modo in cui quel dannato cinesino guardava sua sorella. Beh in realtà non gli piaceva nessun ragazzo che la guardasse in modo particolare, del resto era la sua sorellina non era facile accettare che crescesse.

Lisette sorrise allegra a Sakura

“Ehi petìt a quando la prossima uscita?”

Gli occhi della piccola Kinomoto si illuminarono a quelle parole. Era una bella sensazione che una ragazza bella e matura come Lisette la considerasse come una sua pari

“Quando vuoi Lisette!”

Toya fece un ghigno sarcastico

“Siamo sicuri che tu e il cinesino siete cresciuti assieme? Perché a vedervi non si direbbe proprio!”

Shaoran fece scattare su di lui uno sguardo di fuoco

“Che cosa vorresti insinuare?”

“Che tu sei antipatico mentre tua sorella no”

Sakura lo guardò con aria di ammonimento desiderando intensamente di poter scomparire. Che vergogna non sopportava quando suo fratello faceva lo sgarbato in quel modo!

“Toya!”. Ringhiò “Shaoran  perdonalo a volte dovrebbe mettersi un bavaglio!”

Lisette scoppiò a ridere

“Guarda che anche mio fratello si difende bene non preoccuparti!”

Stavolta fu il turno di Shaoran di desiderare di sparire. Oh sapeva eccome che Sakura immaginava benissimo quanto potesse essere sgarbato lui, all’inizio lei era stata la sua vittima preferita. Un pensiero infingardo si insinuò nella mente del giovane cinese: per quale motivo aveva lasciato che le cose non fossero più così? Si era ripetuto cento e cento volte che non avrebbe dovuto lasciare che Sakura gli si avvicinasse,erano rivali, erano nemici…non avrebbe dovuto lasciare che il carattere gentile di Sakura lo contagiasse. Ma in fondo perché no? Si disse in un impeto di ribellione, trovava Sakura molto più ammirevole di lui allora perché non somigliarle?  Certo non la riteneva adeguata alla missione che le era stata assegnata e questo nemmeno al nobiltà d’animo della sua graziosa compagna di classe lo avrebbe cambiato. Sakura era fragile, delicata  e quella missione portava con se più pericoli di quanto potesse pensare lei.

“Shaoran?”

Il moretto sobbalzò spostando lo sguardo su quello che era l’oggetto delle sue riflessioni

“Si, Sakura?”

La ragazzina lo fissò perplessa. Sembrava essersi appena svegliato da un sogno e Shaoran non era tipo da sognare a occhi aperti.

“Tutto bene?”. Chiese curiosa

“Si, si…tutto bene Sakura…stavi dicendo qualcosa? Ero distratto…”

“Oh nulla stavo dicendo con Lisette che magari la prossima volta potresti venire anche tu con noi”

Toya rise sarcastico

“Sai che bello! Un pomeriggio tra femmine”

Shaoran lo guardò con antipatia

“Oh sino a che non ci sei tu starò benissimo”

Stavolta fu il turno di Lisette di ringhiare

“Shaoran comportati bene!”

Yukito, arrivato in quel momento, rise guardando l’amico

“Buongiorno a tutti! Toya sei sempre il solito!”

Il moro lo fissò imbronciato

“Oh non è vero è questo stupido cinesino che non conosce l’educazione”

Shaoran arrossì furioso

“Che hai detto?”

“Ho detto che non conosci l’educazione!”

Lisette afferrò il fratello prima che si scagliasse in avanti

“Ora basta Shaoran o ti picchio! Dico sul serio!”. Ringhiò

“E lui?”. sbuffò Shaoran guardando Toya

Sakura si fece in avanti guardando il fratello minacciosa

“Lui lo picchio io se non fa la persona civile!”

Toya fece uno sbuffo sarcastico

“Ma chi vuoi picchiare mostriciattolo!”

Yukito afferrò deciso Toya per il colletto trascinandolo via

“Non c’è bisogno che lo picchi nessuno tolgo il problema”. Rise andandosene con l’amico

Lisette rise diverita

“Sarà meglio che mi affretti anche io ho una professoressa piuttosto severa…ciao Sakura ci vediamo all’uscita”. Salutò allegra prima di correre nel cortile del liceo

Shaoran e Sakura si scambiarono uno sguardo d’intesa per poi guardare in direzioni opposte arrossendo

“Ehm sarà meglio entrare anche noi”. Sussurrò Sakura

Shaoran annuì avviandosi

“Ehi Shaoran..”

Il ragazzino si girò perplesso

“Dimmi”

“Sei fortunato ad avere una sorella adottiva come Lisette è adorabile!”

Shaoran fece un sorriso storto

“Non chiedermi di fare a cambio perché tuo fratello non me lo prendo”

I due ragazzi entrarono in classe ridendo allegramente assieme

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Capitolo 10
*** Sorelle cresciute, purtroppo! ***


Sorelle cresciute, purtroppo!

Autrice: Mie careeee. Mi sono laureata con 93 e il primo esame della seconda laurea è andato alla grande sono di ottimo umore XD

 

Lisette si affacciò fuori dalla finestra e sorrise allegramente

“Bellissima giornata oggi!”. Esclamò felice

Beh era vero, era una giornata stupenda, cielo sgombro, aria frizzante, sole luminosissimo e dulcis in fundo le macchie di colore dei fiori di ciliegio

Una risata divertita giunse alle sue spalle

“Non t’ho mai sentita affermare il contrario da quando ti conosco!”

Lisette storse il naso

“Beh si vede che da quando mi conosci non ha mai fatto una brutta giornata”

Un stilettata colpì il cuore della bella biondina, era una menzogna, lei di brutte giornate ne aveva passate eccome, solo che lui non aveva la misura di quante fossero state brutte.

Shaoran si rese conto del cambiamento d’umore della sorella e decise di distrarla, non era mai stato bravo in queste cose ma se non ci riusciva con Lisette con chi poteva riuscirci!

“Beh stavolta ti devo dare ragione comunque è una bella giornata!”

Lisette lo guardò spalancando gli occhi per poi scoppiare a ridere sonoramente

“Hai appena affermato  che è una bella giornata Shaoran?”

Il cinesino ghignò con finta aria di sfida

“Beh lo è!”

“Mmh di solito tu sei sempre di umore così serio che sembra che tutte le giornate siano brutte!”

“Beh per questo andate così d’accordo signorini perché vi equilibrate perfettamente”. Scherzò Wey che li osservava dalla cucina, mentre Shaoran faceva una linguaccia alla sorella

“Beh qualcuno dovrà tenere coi piedi per terra questa qui!”. Borbottò burbero

Wey ridacchiò

“Signorino Lì è una vera fortuna che la signorina Lisette sia entrata nella nostra famiglia, anche lei aveva bisogno di qualcuno che le addolcisse l’umore”

Lisette scoppiò a ridere mandando un bacio sulle dita al maggiordomo

“Grazie Wey, finalmente qualcuno che riconosce le mie fatiche!”. Cinguettò allegra

Shaoran incrociò le braccia fingendosi offeso

“Io non ho bisogno di nessuno che mi addolcisca sto bene come sto”

Non era vero, lui era perfettamente consapevole di essere un lupo solitario e di avere la tendenza a scoraggiare chiunque volesse fare amicizia con lui..eccetto Takashi che non si arrendeva davanti a nessuno broncio e Sakura che era troppo dolce per fargli una colpa del suo carattere. E ora che ci pensava anche Sakura aveva fatto molto per renderlo più socievole…

La risata argentina di Lisette lo scosse appena prima che sprofondasse tra i ricordi legati alla sua amata rivale, come ultimamente accadeva con allarmante frequenza

“Oh si ne hai bisogno se non  ci fossi  io andresti in giro ringhiando al mondo intero”

“Beh mi libererei con molta facilità di tanti seccatori!”

Lisette gli diede uno scappellotto

“Ti libereresti di tutti, nessuno vorrebbe starti accanto se io non avessi pensato a raddrizzare quel muso lungo che hai sempre”

“Sai che perdita, ci starei benissimo da solo io!”. Sbuffò Shaoran

“Certo fra cinque anni vivresti solo soletto senza amore ne amici a farti servire da Wey!”. Scherzò Lisette “Povero Wey che sorte che ti ho evitato!”

Wey ridacchiò divertito e inchinò leggermente il capo

“La ringrazio infinitamente signorina”

“Oh non c’è di che!”

“Ehi almeno tu stai dalla mia parte Wey!”. Protestò Shaoran oltraggiato

“Guarda che ho ragione..per altro missà che ho ancora del lavoro da fare con te”. ridacchiò Lisette

Shaoran sbuffò

“Assì?”

La ragazzina annuì divertita

“Si ancora devo trovarti una che ti sopporti abbastanza da stare con te”

Shaoran arrossì di botto per poi impallidire

“Non oseresti!...”

Sguardo innocente

“Che cosa? Trovarti una moglie? Beh una moglie ti serve sei l’unico erede della dinastia Lì…”

“Lisette me la scelgo da solo la moglie grazie!”. Urlò Shaoran sull’orlo di una crisi di nervi

“Oh si? Qualche candidata?”

Poteva uscirgli il fumo dalle orecchie? Si chiese Lisette mentre il fratello assumeva tutte le sfumature di rosse esistenti

“E’ tardi andiamo su”

Lisette rise e corse dietro al ragazzino per cercare di tenere il suo passo

“Che fai non rispondi?”. Rise

Shaoran ringhiò furioso

“Lisette taci o giuro che ti picchio!”

“Ehi ragazzi!”. Fece una voce allegra alle spalle dei due ragazzi

Sakura correva verso di loro, dietro di lei il fratello in bici

“Buongiorno Sakura, buongiorno Toya!”. Fece Lisette allegra

Sakura saltò praticamente in braccio alla biondina nell’abbracciarla mentre Toya le rivolgeva un sorriso affascinante e un cenno di saluto.

Shaoran osservò curioso il moretto. Mmh sembrava un tantino troppo gentile con sua sorella rispetto a come lo conosceva lui…vuoi vedere che?...

No! Oh no! Non l’avrebbe permesso questo! Sua sorella ne aveva già passate, aveva commesso una volta l’errore di lasciare che lei facesse le sue scelte, non avrebbe permesso che si trovasse di nuovo col cuore a pezzi a costo di chiuderla in casa

“Ciao Shaoran”

Il ragazzino si voltò di scatto verso Sakura arrossendo immediatamente quando si accorse che sorrideva proprio a lui

“Ehm…salve Sakura”

Stavolta fu l’altro dei due a decidere che forse chiudere la sorella in casa non era una cattiva idea

“Ci avviamo a scuola?”. Propose Lisette che aveva notato lo sguardo di Toya

Essì in tutta quella storia lei non era l’unica con un buonissimo intuito e il problema era che Toya non avrebbe gradito quello che stava intuendo lei

“Hai nulla da raccontarmi sorella?”. Le bisbigliò Shaoran

Eccolo! Versione fratellone protettivo, on!

“No perché?”

“No così, non si sa mai…”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Che succede?”. Chiese Sakura perplessa

“Oh nulla, nulla!”

Pazzesco per una volta quei due sarebbero stati d’accordo!

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Capitolo 11
*** La lotta ***


La carta della lotta

 

Shaoran entrò spaventato nella camera di Lisette

“Sorella guai in vista!”

La ragazzina era già scattata in piedi pronta a muoversi. Conosceva suo fratello e sapeva cosa poteva essere successo già dal momento in cui era entrato. Perché il suo strapudico fratellino poteva entrarle in camera come una furia e senza per giunta bussare solo se c’era una cosa mooolto seria….e in quel momento le veniva in mente una sola cosa che potesse corrispondere

“Che carta hai avvertito?”

Shaoran la guardò serio

“Lotta”

Lisette si sentì gelare. Se Sakura l’aveva avvertita ed era corsa prima di loro poteva essere veramente in pericolo. Lotta non era una carta che una ragazzina esile e con poco potenziale magico potesse gestire

“Maledizione! Ecco chi è la persona che si sta divertendo a sfidare quelli che passano per il parco”

Shaoran annuì sempre più scuro mentre raccoglieva la sua roba e si avviava fuori seguito dalla sorella

“Già…io avevo anche pensato di avvertire Sakura in caso l’avesse sentita ma….”

Lisette si fermò di botto guardando con gli occhi sgranati

“Tu che cosa? Cosa hai pensato?”

Shaoran la fissò facendo finta di nulla ma dentro stava letteralmente bollendo per l’imbarazzo

“Oh ecco io…beh l’hai vista potrebbe stroncarla anche un soffio di vento e non ha conquistato carte d’attacco perciò…”

“Perciò è più facile che questa sia uno a zero per te no?”

Il moretto instaurò un’aria allibita

“Non dire sciocchezze Lisette! Come fai a pensare a questo quando…”

“La domanda Shaoran è come fai a non pensarci tu! Da quando ti conosco il tuo scopo sono sempre stare le carte….che cosa è cambiato fratello? Perché stavolta ti preoccupi che Sakura possa farsi male prima che di prendere quella carta?”

Gli occhi castani si puntarono verso il lampione che illuminava la strada davanti a loro schivando ostinatamente l’esame a cui lo stava sottoponendo Lisette

“E’ solo una ragazzina non posso mica lasciarle rompere il collo per una carta…tanto una più o una meno che importa? Alla fine sarò io a prenderle!”

Lo scappellotto lo colpì con diabolica precisione alla nuca

“Shaoran è con me che parli non con Sakura, io queste tue pose non me le bevo!”

Un ringhio esasperato gli uscì dalle labbra

“Lisette cosa volevi che facessi? Che la mandassi deliberatamente allo sbando senza spiegarle quanto Lotta può essere pericolosa così si sarebbe fatta ammazzare e io avrei preso la carta?”

“Sei sicuro che è solo questo? Sicuro che non tieni a lei più di quanto dici?”

Shaoran annuì sperando di essere convincente

“Si, sicurissimo!”

Lisette annuì tornando a correre verso il Parco del re Pinguino. Non era per nulla soddisfatta della risposta ma evidentemente Shaoran non era pronto a confidarsi dunque perché costringerlo? E poi non c’era tempo, sentiva che Sakura era in pericolo!

E infatti, esattamente come aveva previsto Shaoran, aveva tentato di combattere con Lotta con il risultato di essere piena di lividi e in procinto di farsi ammazzare

La ragazzina scattò in avanti ma Shaoran fu più rapido di lei e spostò Sakura appena in tempo prima che Lotta la colpisse di nuovo

“Tutto bene tesoro?”. Chiese correndo al suo fianco

Sakura annuì spaventata

“Quella roba non è una carta è un demonio! Cercavo di scappare ma lei continuava ad attaccarmi”. Sussurrò

Lisette le accarezzò dolcemente i capelli spingendola da parte

“Si, Lotta è una carta che ama vincere petìte non ti puoi tirare indietro se lei ti sfida, non si ferma finchè non ti ha battuta”

Con un gemito preoccupato Sakura indicò Shaoran che veniva incalzato pericolosamente dalla carta

“E..e…sh-shaoran?”

Lisette ridacchiò

“Eh lui dobbiamo lasciarlo fare piccola, purtroppo è orgoglioso quasi quanto quella carta, non c’è nulla che possa fare per convincerlo a stare al sicuro”

“Ma..ma…po-potrebbe farsi male!”

Detto fatto! Un colpo più forte degli altri fece cadere Shaoran a terra a pochi passi da loro. Sakura urlò spaventata e si avvicinò subito per vedere come stava

“Shaoran ti sei fatto male?”

Il ragazzino sorrise rassicurante

“Naah è solo una botta ora la sistemo…”

Ma prima che finisse di parlare Sakura gli indicò la figura che, davanti a loro, si era lanciata contro la carta della Lotta

“Mio fratello non si tocca!”. Ruggì la francesina

Sakura guardò terrorizzata la scena

“Si farà ammazzare!”. Sussurrò orripilata

Shaoran ridacchiò

“Rilassati!”

“Come faccio a rilassarmi Shaoran! Oddio la amma….”

La carta della Lotta volò a pochi centimetri da loro finendo contro il pilastro

“Ha le sue possibilità”. Rise il cinesino

La ragazzina guardò prima uno e poi l’altro a bocca aperta

“Come dicevo…mai fare del male al mio fratellino!”. Ribadì Lisette

“Ma..ma…”. balbettò Sakura

Gli occhi azzurri della francesina la fissarono con uno scintillio ironico

“Ecco..non che io voglia insegnarti a fare il tuo lavoro ma….dovresti sigillarla piccola!”

La ragazzina si riscosse arrossendo e corse a sigillare la carta

“Non offenderti Sakura ma questa la do a Shaoran…la prossima sarà per te se capiterà”

Sakura la fissò confusa

“Ma io credevo che non sapessi…”

“Usare la magia?”. Finì Lisette

La ragazzina annuì

“Oh la so usare e bene…ma non mi pare giusto che tu combatta contro due”

“Senza contare che mia sorella ti batte con un braccio dietro la schiena!”. Ghignò Shaoran guadagnandosi uno scappellotto

“Fila a casa prima che io cambi idea e dia la carta a Sakura!”. Ringhiò Lisette trascinando via il fratello

Kero-Chan si avvicinò a Sakura

“Che famiglia di pazzi!”.

Sakura annuì

“Si…però Lisette è adorabile!”. Proclamò estasiata

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Capitolo 12
*** Poteri Magici ***


Poteri Magici?

 

Kero-chan guardava Sakura perplesso

“Non capisco…perché se la biondina ha poteri magici non aveva aiutato il fratello prima?”

Sakura alzò le spalle confusa quanto l’amico

“Non ne ho idea Kero..lei ha detto che non voleva farmi combattere contro entrambi”

Il giallo leoncino rise sarcastico

“Si come se quei due potessero avere un senso della giustizia”

“KERO-CHAN!”. Scattò la piccola Kinomoto “Non ti permettere! Lisette e Shaoran sono due ragazzi adorabili!”

Il guardiano rise con aria di sufficienza

“Si, ammetto che la francesina è gentile e carina, per essere sorella di quell’antipatico…ma lui? adorabile quello? È dolce come un cazzotto sui denti”

La ragazzina sbuffò guardando il suo amico in cagnesco

“Oh smettila! Certamente io e Shaoran non abbiamo iniziato nel migliore dei modi ma lui è molto cambiato da quando ci siamo incontrati…forse è la presenza di Lisette che l’addolcisce”. Ipotizzò ridacchiando

Kero-chan rise assieme a lei

“Beh non mi stupirebbe se lui fosse innamorato della francesina….”

Sakura scosse la testa pensierosa

“Lisette mi ha detto una volta che lei e Shaoran si considerano veramente come fratello e sorella….ma credo che lei sia innamorata di un altro..”

Il leoncino la fissò confuso

“Chi?”

“Non ne ho idea…è solo che mi è sembrato di intuire dai suoi discorsi che qualcuno le sta a cuore..chissà chi potrebbe essere…”

La porta sbattè contro il muro aprendosi di colpo e Kero-chan si affrettò a irrigidirsi rimanendo immobile

“Ehi mostriciattolo che stai combinando?”

L’espressione della ragazzina era la stessa di un bambino colto con le mani infilate nel vaso di marmellata

“Non si vede che sto facendo i compiti?”. Borbottò sventolando il libro che si era preparata davanti per sicurezza

Il fratello la fissò poco convinto, anzi, non era convinto proprio per nulla

“Se lo dici tu… e di chi era la voce che sentivo?”

Una goccia di sudore cominciò a imperlare la fronte di Kero-chan che mantenne comunque la sua immobilità

“Ti sarai sbagliato Toya, come vedi sono sola”

Gli occhi grigi si puntarono sul peluches

“Se lo dici tu…”. Ripetè

Sakura non replicò, un pensiero improvviso aveva attraversato la sua mente e ora fissava il fratello con aria assente. E se…

“Ehi mostriciattolo ti sei incantata?”. Chiese brusco Toya

La ragazzina si riscosse di colpo. Mannò cosa andava a pensare! Un tipo scorbutico e maleducato come suo fratello con la dolce sorella di Shaoran..ma quando mai!

“No, ci sono Toya”

Il ragazzo ghignò con aria maligna

“Eh lo so ti sei incantata per la mia bellezza!”

Sakura scoppiò a ridere tirandogli un cuscino

“Ma vai via! Che ridicolo che sei!”

Il sorriso del bel moro si accentuò

“Vorresti insinuare che non sono un ragazzo di rara bellezza?!”. Si pavoneggiò

La sorellina gli tirò un altro cuscino

“No, ma se resti qui continuo con qualcosa di più pesante…magari ti miglioro il faccino”

Toya le rispedì i due cuscini prendendola in pieno viso

“Vediamo se la tua è migliorata”. Rise, fingendo di osservarla mentre la ragazzina riemergeva dai cuscini con aria imbronciata

“Allora sono migliorata?”. Chiese sarcastica

“Ehmmm…no!”. Rise correndo fuori prima di essere di nuovo preso di mira

Kero-chan emise un sospiro di sollievo

“Come sempre ci è mancato poco”

La ragazzina annuì

“Già, stava per trovarti che svolazzavi attorno alla mia testa”

Il leoncino scosse la testa

“Non è solo questo Sakura! Quel ragazzo mi ha puntato! Lui sa tutto!”

“Mannò Kero! Come potrebbe!”. Rise Sakura

Il guardiano delle carte la fissò serio

“Piccola non penserai di avere poteri magici per caso! È possibile che nella tua famiglia ci sia qualcosa!”

Gli occhi verdi si strinsero in un’espressione perplessa

“Ma Toya non ha poteri magici!”

“Non sufficientemente per fare incantesimi, ma potrebbe averne abbastanza da percepire che io non sono esattamente un peluches!”

“Tu credi?”

Il leoncino annuì convinto

“Si…avanti non può essere un caso che la prima cosa che guarda quando entra in questa stanza sono io!”

“Mmh eviterò che entri in contatto con te Kero..non si sa mai è meglio essere sicuri…”

Il pupazzo annuì con calore

“Brava Sakura…e cerca di capire meglio questa cosa della francesina, non vorrei possa creare dei problemi”

“Ok lo farò Kero!”

E infatti la mattina dopo, Sakura approfittò della ricreazione per andare a fare due chiacchiere con Lisette

“Ehi Lisette! Disturbo?”. Chiese timida quando la vide nel cortile

La biondina sorrise gentilmente

“No siediti piccola”

“Posso farti una domanda?”. Esordì la ragazzina dopo essersi accomodata vicino all’amica

La ragazzina annuì

“Vuoi sapere dei miei poteri?”

“Come hai capito?”. Chiese la moretta colta di sorpresa

Lisette scoppiò a ridere

“Ce l’hai scritto in fronte…non devi preoccuparti non voglio farti del male!”

Sakura inclinò la testa guardandola scettica

“Davvero?”

“Davvero! Il mio compito è solo controllare che mio fratello e tu, fino a quando non si sveglierà chi deve controllare te, non vi facciate male!”

“Farci male?”

La biondina annuì

“Si, la ricerca delle carte può essere più pericolosa di quello che sembra piccola mia”

Il visino delicato della ragazzina sbiancò

“Più pericoloso?”

Lisette rise e le diede un pizzicotto

“Su stai tranquilla ci sono io a proteggerti!”

La moretta non avrebbe saputo razionalmente dire perché, ma fu sicura che sul serio Lisette non avrebbe lasciato che nulla le facesse del male.

 

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Capitolo 13
*** Più difficile del previsto ***


Più difficile del previsto

 

Sakura guardò curiosa Lisette

“Lis…che intendi con “la ricerca delle carte può essere più pericolosa di quello che sembra”?”

Gli occhi azzurri della ragazzina la fissarono, per la prima volta senza traccia di allegria

“Le carte di Clow sono molto ricercate piccola, danno un potere immenso”

Sakura la guardò a occhi sbarrati

“Sul serio? Ricercate?”

“Si tesoro e le forze che le vogliono…beh sono poco raccomandabili”

“Forze?”

Lisette annuì

“Si, demoni!”

La moretta sobbalzò a sentire quella parola

“De..demoni?”

“Oh si piccola esistono sul serio e sono pericolosi!”

“E..vogliono le carte?”

“Si, Cloow Reed lo sapeva, ecco perché ha scelto un guardiano che seguisse i cattura-carte, il destino ha scelto me per Shaoran…e credo di sapere chi sia il tuo..ma lui non lo sa”

Sakura abbassò gli occhi arrossendo furiosamente

“E’ forse Yukito?”

Si morse le labbra per non lasciare uscire un sospiro. Suo fratello non sarebbe stato contento di sentirglielo dire in quel modo, poteva non aver accettato i suoi sentimenti ma c’erano, erano lì e non poteva scapparne a lungo

“No tesoro non credo sia lui”

La ragazzina alzò lo sguardo curiosa

“E allora chi?”

La biondina fece un sorriso furbetto

“Oh lo scoprirai piccola mia, lo scoprirai”

Un broncio comparve sul viso delicato della più giovane

“Ma lo voglio sapere ora”

I boccoli biondi ondeggiarono attorno al viso di Lisette mentre scuoteva violentemente la testa ridendo

“Assolutamente no!”

La risata contaggiò anche l’altra ragazza

“Sei perfida!”

Sguardo innocente

“Chi, io?”

la ragazzina annuì ridendo

“Tu, si”

“Non osare io non sono perfida”. Rise la biondina

“Oooh mi lasci così nel dubbio? Lo sei eccome!”

Lisette si alzò con aria tranquilla e le si avvicinò

“Sarei perfida?”

“Si”. Rise Sakura

“Ok, hai ragione”. Rise fiondandosi a farle il solletico

Le due ragazze erano intente a rotolarsi per terra aggredendosi a vicenda quando una voce sopra di loro arrivò a ricordare  che avevano ormai passato l’infanzia

“Che accidenti state facendo?”

Sakura sollevò il viso e divenne color papavero riconoscendo Shaoran.  Bene, molto molto bene! Stava facendo i salti mortali per convincere quel ragazzo serio e quasi professionale che anche lei era degna di essere una cattura-carte, che sapeva essere seria e responsabile come lui e ora che faceva? Si faceva beccare a giocare a farsi il solletico con Lisette. Che figura!

“Faccio il solletico a Sakura”. Fece Lisette con la massima naturalezza

Shaoran scosse la testa

“Sempre la solita”. Fece burbero

Lisette rise

“Non ti fare ingannare Sakura, non è serio come vuole far credere!”

Shaoran ghignò divertito

“Che intendi?”

“Se non la smetti le racconto di quando mi hai messo un cumulo di lucertole nel letto!”

Sakura spalancò la bocca. Shaoran faceva scherzi?

Era abituata a pensare a lui come un ragazzo nato già vecchio. Uno che certamente non te lo immagini mentre fa gli scherzi alla sorella come un bambino qualunque

Shaoran era arrossito di botto alla battuta della sorella

“Lisette falla finita idiota! E poi c’è da precisare che tu avevi riempito il mio letto di ragni prima di questo!”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Beh tu sei così serio! Qualcuno ti dovrà dare una mossa”

Sakura fece passare lo sguardo dall’uno all’altra

“Lo hai fatto davvero?”

Shaoran annuì

“Eccome se l’ha fatto! In più mi avevano anche morso perché me li aveva nascosti in fondo sotto le coperte”

La risata argentina di Lisette riempì l’aria

“Dovevi vederlo pieno di morsi e pizzichi! Però a suo merito va detto che non ha pianto nulla nulla”

Sakura sorrise

“Su questo non avevo dubbio!”

Conosceva Shaoran abbastanza da sapere che ci voleva molto più che un morso di ragno per ridurlo a frignare

Shaoran sghignazzò

“La piccola Lis invece frignava come una matta per la paura delle lucertole”

Stavolta fu il turno della biondina di arrossire

“Non è vero Shaoran!”

Il ragazzino scoppiò a ridere

“Oh si che è vero!”

Cominciò a correre per evitare che la sorella potesse arrivare a cambiargli i connotati, era quasi al cortile della sua scuola quando finalmente si fermò

“Ok basta non mi ammazzare!”

Lisette rise

“Solo perché hai chiesto pietà”

Shaoran scosse la testa esasperato

“Torniamo da Sakura che l’abbiamo lasciata sola”

“Shaoran?”

Il ragazzino si voltò preoccupato dal tono della sorella

“Si?”

“Ho detta a Sakura dei demoni”

Shaoran la guardò costernato. Non avrebbe voluto che lei lo sapesse se non per stretto bisogno, non voleva che si spaventasse

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Capitolo 14
*** Demoni ***


 

Demoni

 

Sakura sospirò pensierosa e si lasciò cadere nella panchina davanti a lei stendendosi a fissare il sole. La brezza che sapeva di erba appena tagliata e il cielo azzurro le strapparono un sorriso che però si spense quasi subito. La sua mente continuava a sbattere sulle parole di Lisette come una falena su una lampadina

Demoni, vogliono le carte e sono pericolosi

Perché Kero non gliene aveva parlato?  Aveva forse paura che lei non avrebbe accettato il compito di cattura-carte se avesse saputo?

Lo avrebbe accettato comunque, si disse in un impeto di orgoglio, se davvero non prendere quelle carte avrebbe comportato un disastro per il mondo allora lei se ne sarebbe fregata dei demoni! Avrebbe cercato quelle carte per proteggere quelli che amava

Un leggero tossicchiare al suo fianco la fece scattare seduta, quando si voltò nella direzione da cui era venuto il rumore si trovò con il viso di Shaoran a pochi centimetri dal suo. Il colorito del moretto cinese si fece più acceso man mano che continuavano a fissarsi, finchè non si decise a staccarsi  con uno scatto

“Scu…scusa…ti disturbo?”

Era preoccupato per lei, dopo quello che le aveva detto la sorella non le aveva staccato gli occhi di dosso e si era  accorto che era come in trance, tanto da non avere quasi salutato nessuno alla fine della lezione. Così l’aveva seguita per tenerla d’occhio

“No..non mi disturbi”. Sussurrò la ragazzina gentilmente

“So che mia sorella ti ha parlato della nostra missione”

Sakura annuì a testa bassa

“Si….”

Lo sguardo penetrante del bel moretto si fissò sul suo  e Sakura rabbrividì con la precisa sensazione che potesse leggerle dentro

“Hai paura?”. Le chiese a bruciapelo

Non era sua abitudine fare tanti giri di parole e specialmente stavolta che l’argomento era serio non aveva intenzione di cominciare

“Io..beh…” . Balbettò Sakura arrossendo

Non sapeva come fosse il genere di demoni di cui aveva parlato Lis, ma era sicura che non fossero amichevoli. E chiaramente se l’avesse detto a Shaoran l’avrebbe presa per una bambina fifona come già credeva che fosse

“Anche io ne ho”

Sakura alzò lo sguardo sorpresa incontrando un sorriso gentile

“D-davvero?”

Shaoran aveva paura? Veramente quel ragazzo sempre così freddo e così coraggioso aveva paura?

Shaoran fece un ghigno divertito

“Via Sakura non ho tanta fretta di morire!”

La ragazzina sbiancò

“Mo-morire?”

Il cinesino si morse la lingua.

Deficiente! Sei un deficiente! Sbraitò dentro di se

Aveva cercato di calmarla e aveva solo peggiorato le cose

“No..nel senso che anche io conosco la paura…”

La ragazzina sospirò sollevata

“Oh capisco…beh si in effetti…”

Shaoran rise

“Sakura è normale no?”

La ragazzina annuì dandosi della sciocca

“Hai ragione ho avuto una domanda stupida!”

Il ragazzino le sorrise

“Ti sembra così impossibile che io possa avere paura?”

La moretta arrossì intimidita

“E’ che sembri sempre così …ferreo…”

Shaoran si fece serio

“Beh sai….ci sono abituato a sembrarlo”

Lo fissò incuriosita

“Sembrarlo?”

“Diciamo a mostrarmi più imperturbabile di quanto non sia”

“Perché Shaoran? Ogni tanto ti farebbe bene far uscire quello che senti”

Il ragazzo alzò le spalle

“E’ che..sai devo essere forte per le mie sorelle e mamma..ha bisogno di me…”

“Shaoran?”

“Si?”.

“Quanti anni avevi quando è morto tuo padre?”

Il ragazzino la guardò perplesso

“Quattro perché?”

Sakura scosse la testa

“Non eri un pochino troppo giovane per fare l’uomo di casa?”

Shaoran alzò le spalle

“Era mio dovere”. Fu la semplicissima risposta

Sakura lo fissò per un attimo perplessa. Dovere… non era un tantino presto a quattro anni per conoscere la parola dovere? Si disse sgomenta.

In pratica quel ragazzino non era mai stato piccolo se già a quattro anni si era dovuto trasformare in un uomo per fare le veci di suo padre

Ma in effetti non era stata la stessa sorte di Toya? Anche lui aveva solo dieci anni quando aveva dovuto aiutare suo padre a gestire la casa e a occuparsi della sorellina

“Sai..tu e mio fratello vi assomigliate”. Sussurrò pensierosa

Vero, entrambi erano dovuti crescere troppo presto, entrambi erano chiusi esageratamente, entrambi avrebbero dato il sangue per le persone che amavano e entrambi si facevano più seri di quello che erano

“Non mi paragonare a quello”. Obbiettò Shaoran con un’aria schifata che fece scoppiare a ridere entrambi

 

 

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Capitolo 15
*** Tra fratello e sorella... ***


Tra fratello e sorella….

 

Il rumore della chiave nella serratura fece voltare la ragazzina che stava affacciata alla finestra persa nei suoi pensieri. Era tornato! Si avviò per il corridoio impaziente e si parò davanti al moretto che stava in quel momento posando la cartella di scuola

“Allora le hai parlato?” . chiese impaziente

Shaoran arrossì di botto. Era davvero così trasparente?

“Con chi?”. Chiese facendo il finto tonto

Lisette ebbe uno scatto impaziente con la mano

“Con Sakura”

“Come sai che ero con lei?”

La ragazzina scosse la testa ridendo, facendo sbattacchiare i riccioli dorati

Cherie è con me che parli”

Già. Sapere tutto di lui era da sempre il  mestiere di quella ragazzina

“Ok ero con Sakura”

“E come sta?”

“E’ spaventata, è chiaro”

Lisette sospirò preoccupata. Non si era aspettata una situazione come quella, insomma non era giusto! Chi avesse scelto quel compito avrebbe dovuto sapere a che cosa andava incontro

“Perché Kero-chan non gliene ha parlato?”

Shaoran alzò le spalle

“Non saprei, forse vista l’età e l’inesperienza ha pensato che si sarebbe tirata indietro”

La giovane biondina fece un verso di sarcasmo

“Sakura?”

Shaoran annuì

“Ti meravigli? È una bambina appena e non sa nulla di magia”

Lisette lo trucidò con lo sguardo

“Shaoran!”

“Oh andiamo sorella, è così”

Gli occhi azzurri si puntarono decisi nei suoi, con la stessa capacità di denudare la  mente

“ Non credi manco tu a quello che dici”. Affermò

Il moretto incrociò le braccia con aria testarda

“Ci credo eccome!”

“Oh andiamo l’hai vista anche tu con la carta della lotta, ti sembra una piagnona o una bambina immatura?”

No, si disse con una punta di fierezza. Sakura non piangeva, Sakura non si arrendeva davanti a nulla…ed era questo a spaventarlo!

“Resta il fatto che è inesperta, è un pericolo per se e per gli altri!”

Lisette sbuffò

“Non  dire sciocchezze con il giusto allenamento se la saprebbe cavare benissimo!”

Shaoran inarcò un sopraciglio

“Con il giusto allenamento?”

Lo sguardo di Lisette si fece remoto e un brivido familiare corse lungo la schiena del giovane cinese. Quella era la faccia da “ho un’idea luminosissima!”

“Si con il giusto allenamento”

“Che stai pensando?”

“Beh…”. Articolò  lentamente la ragazza “Possiamo insegnarle a difendersi”

Shaoran sbarrò gli occhi

“Tu vorresti darle lezioni di Kung-Fu?”

Era forse impazzita? La sola idea della dolce Sakura che mulinava colpi a destra e a manca come una karateka era da far venire le lacrime agli occhi dalle risate

Lisette inarcò un sopraciglio inorridita

“Non essere ridicolo!”

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, ok era ancora sana di mente

“Ah…meno male”

“Ti pare che quei cosi si fanno stendere con il Kung-fu? Serve qualcosa di un tantino più incisivo!”

Il ragazzo la fissò interdetto

“Più incisivo?”. Chiese come un ebete

Lisette annuì decisa

“Oh si ma certo! Dobbiamo insegnarle la spada”

Shaoran fissò un attimo il vuoto immaginandosi Sakura che faceva svolazzi e figure varie con la spada in mano…però immagine attraente….

Scosse la testa inferocito con se stesso per i pensieri senza controllo che stava facendo

“Lis ce la vedi Sakura che usa la spada?”

La ragazzina annuì entusiasta

“Ma certo che si fratellino! È un’idea geniale!”

“Lisette si farà tagliare a striscioline sottili”. Urlò il ragazzo isterico

“Non essere sciocco! Sarà bravissima”

Shaoran sbuffò

“Tu dici?

La ragazzina annuì con gli occhi brillanti

“Ma certo servirà solo un buon insegnante..cioè io..e qualcuno di severo che la metta alla prova”

“Oh per l’amor del cielo la vuoi vedere in lacrime?”

Lisette lo guardò perplessa

“Perché dovrebbe?”

“Sai bene che Sakura non sa usare la violenza”

“Deve solo capire che quelli non sono esseri umani e che vorranno ucciderla”

Shaoran scosse la testa

“Un concetto semplice semplice”

“Hai forse preso Sakura per una stupida?”

“No ma per una troppo buona si…e poi è pericoloso!”

La ragazzina sbuffò innervosita

“Non è più pericoloso che li affronti senza sapersi difendere?”

Shaoran scosse la testa

“No! Potrebbe farsi male sfidandoti”

“Oh ma io le insegnerei solo la teoria”

“E a che le serve senza la pratica?”

“La pratica la lascio a un altro”

Shaoran la fissò con la fronte aggrottata

“Un altro?”

Cosa aveva in mente quella matta?

“Si, tu”

“COOOOOOOOOSAAAA??????”

Ok, non era matta…era da camicia di forza!!!

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Capitolo 16
*** Lezioni ***


Lezioni

 

Shaoran uscì dalla sua stanza cercando di mantenere il passo più lento e silenzioso possibile, forse se avesse evitato sua sorella a sufficienza lei avrebbe dimenticato la sua assurda idea e lui avrebbe potuto tornare a una vita tranq…

“Buongiorno Shaoran”

Come non detto! Diciamo che se l’era aspettato, sua sorella era sempre stata una che quando le entra un’idea in testa diventa come un mastino attaccato all’osso…ma la speranza è l’ultima a morire no?

“Giorno Lis”

La ragazzina sorrise dolce

“Vieni dai, Wey ci ha già preparato la colazione”

Il moretto la fissò qualche istante diffidente. Sua sorella era imprevedibile, chissà cosa poteva inventarsi da un momento all’altro

“Mmh ok”

Aveva fatto appena in tempo a mandare giù il primo sorso di the che sua sorella glielo mandò subito di traverso

“Allora parli tu della nostra idea a Sakura o le parlo io?”

“La nostra idea?”. Balbettò Shaoran tossicchiante

Lisette annuì convinta

“Beh diciamo che il merito è mio”

“Sei proprio certa che si possa parlare di merito?”

La ragazzina gli rivolse un’occhiataccia

“Oh ricordamelo quando Sakura sarà in pericolo e si salverà la vita con la spada”

Stavolta fu il turno del ragazzo di guardarla male

“Non correre sorella, non mi sono ancora detto disposto a partecipare alla tua follia”

Lo sguardo della ragazzina si mantenne perfettamente indifferente ma dentro di se rideva come una matta. Come se non conoscesse il suo pollo! Come se non sapesse alla perfezione che Shaoran avrebbe finito per capitolare!

“Shaoran chiariamo un punto: Sakura imparerà a usare quella dannata spada ti piaccia o non ti piaccia!”

Il ragazzo la fissò irritato

“Ah,davvero?”

“Oh si davvero! Tu mi serviresti per farla confrontare nella pratica con quello che le insegnerò nella teoria..e c’è benissimo Wey per questo, come vedi non sei fondamentale per il mio piano!”

Maledizione! Che se ne andasse al diavolo lei e il suo vizio di fare sempre costantemente di testa sua

“Oh santo cielo Lisette tu non darai lezioni a Sakura!”

“Oh e perché no?”. Fece la ragazzina con aria di sfida

La frustrazione e la rabbia gli fecero dire qualcosa di assolutamente stupido

“Perché te lo proibisco!”

Gli effetti di quelle tre parole si fecero sentire all’istante. Lisette si alzò di scatto mandando la sedia in terra nella fretta, poggiandosi con i palmi delle mani schiacciati sul tavolo, gli occhi fiammeggianti e il viso a pochissimi centimetri da   quelli del fratello

“Cosa fai tu?”. Sibilò con un tono mortalmente gelido

Shaoran si allontanò di scatto come se gli avesse sferrato una scudisciata

“Io..io…non voglio che tu insegni una cosa così pericolosa a Sakura, la spada non è un giocattolo!”

“So bene che la spada non è un giocattolo, devo ricordarti che la so usare bene quanto te?”

Il ragazzino ringhiò esasperato

“Ok non posso proibirtelo ma posso sconsigliare a Sakura di farlo”

Era talmente certo che sua sorella si sarebbe infuriata che stava per cedere all’istinto di ripararsi con il braccio. Invece la ragazza scoppio in una fragorosa risata

“Ah ah ah questa è bella!”

Il giovane cinese potè giurare che la mascella doveva aver scavato un solco sul pavimento tanto era rimasto spaesato.

“Ehm…cosa ti diverte esattamente sorella?”. Chiese perplesso

La ragazzina lo guardò continuando a ridere

“No dico..Shaoran ti illudi davvero che Sakura si lascerà convincere a non farlo perché secondo te è troppo pericoloso?”

Se aveva capito poco poco di quella ragazzina era più che certa che avrebbe voluto usare quell’occasione per dimostrare a Shaoran di essere perfettamente in grado di svolgere il suo compito…ergo non avrebbe rinunciato mai e poi mai a quell’idea, soprattutto se Shaoran glielo sconsigliava

“Beh ecco io….”. Sussurrò incerto il ragazzo

No aveva imparato a conoscere la piccola Sakura, sapeva bene che era un pochino troppo simile a Lisette per sperare di farla ragionare. Ma anche in quel caso la speranza è l’ultima  a morire

“Non ce la farai dammi retta, lei sarà d’accordo con me”

“Si ma nulla mi vieta di provarci”

“Sei uno sciocco Shaoran, non farai che accentuare la sua voglia di mettersi alla prova

“Non dire sciocchezze Lisette non è mica una scema!”

No ma un’orgogliosa incosciente si. Ma mai e poi mai avrebbe ammesso che la sorella aveva ragione, non davanti a lei almeno

“Ok fai come ti pare..se come prevedo Sakura accetterà temo che oggi dovrai rassegnarti ad averla qui per tutto il pomeriggio”

“Puoi anche invitarla e addestrarla ma non aspettarti che io partecipi”. Fece Shaoran cocciuto

“Come vuoi”

Dentro di se la ragazzina sorrise. Lei aveva un’arma segreta, e sapeva come usarla.

La prima cosa che fece Shaoran appena arrivato a scuola fu precipitarsi al banco di Sakura

“Devo parlarti”. Esclamò

La ragazzina lo guardò perplessa

“Beh siamo in anticipo perciò…ok”

“Mia sorella ha pensato di addestrarti con la spada per poterti difendere dai demoni”. Esordì Shaoran appena furono al riparo da orecchie altrui

Sakura sorrise estasiata

“Oh ma è meraviglioso!”

Bene. Esattamente quello che temeva

“Non è meraviglioso! È un pericolo, non puoi farlo!”

Sakura aggrottò la fronte perplessa

“Perché?”

“Non è un gioco Sakura ti farai male”

“Mi farò molto più male se i demoni che cercano le carte mi attaccheranno senza che io sappia difendermi”

“Ma…”

La ragazzina lo fissò dritto negli occhi

“Non mi piace essere un peso Shaoran, non voglio dover aspettare in un cantuccio che tu e Lisette veniate a salvarmi se dovessi essere nei guai, quindi accetto la sua offerta”

Lisette fece i salti di gioia quando Sakura glielo comunicò nell’intervallo

“Oh che bello spero che riuscirò a insegnarti bene”. Esultò

Sakura rise

“Più che altro io spero di imparare bene”

“Cominciamo stasera, quando avrai imparato abbastanza farai pratica con Wey”

La moretta la fissò perplessa

“Wey”

Lisette annuì

“Oh si…avremmo Shaoran ma lui non vuole…”

Sakura lo fissò implorante

“Shaoran ti prego…sono certa che mi sentirei più sicura ad allenarmi con te”

Il ragazzo la fissò truce e aprì la bocca per dire no

Su dillo è solo un no

Shaoran sii uomo su vabbè che ha degli occhioni così carini ma devi importi

No! Non morirà per un no

“Va bene ma sia chiaro che la considero una pazzia”

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Capitolo 17
*** Primi rudimenti ***


Primi rudimenti

 

La piccola Kinomoto si fermò indecisa davanti alla porta di casa Lee. Era molto entusiasta dell’idea che aveva avuto Lisette, non aveva ancora preso le carte che servivano perché Kero-chan recuperasse appieno i suoi poteri perciò, se questi demoni l’avessero aggredita non avrebbe potuto contare su di lui. Allo stato attuale, non sarebbe stata capace di fare altro che formulare un incantesimo di protezione momentanea e aspettare che Shaoran venisse a salvarla. E l’idea non le sorrideva per nulla. Aveva smesso da tempo di temere quel ragazzino burbero e intransigente, aveva capito che in realtà aveva un cuore d’oro e che la persona con cui era realmente più severo era se stesso ma il fatto era che per un qualche motivo voleva che lui si rendesse conto che non era una buona a nulla piagnucolona. Lei sapeva che se ne avesse avuto bisogno lui sarebbe stato al suo fianco all’istante ma dannazione il suo orgoglio esigeva che vedesse che lei NON ne aveva bisogno.

E quello era il problema! Perché se ora si ritrovava a fissare la soglia di quella casa con aria ebete non era per la paura di farsi male durante l’allenamento, era per la paura di mostrarsi un’incapace davanti a lui. Forse sarebbe stato meglio che chiedesse a Lisette di farla allenare con Wey, si disse preoccupata. D’altra parte, se proprio doveva scontrarsi con la spada preferiva farlo con qualcuno di cui si fidava ciecamente, qualcuno con cui non avrebbe dovuto temere di finire a fettine.

“Sei ancora in tempo per andartene”. Sussurrò Kero-chan sbucando dal suo zainetto

La ragazzina sbuffò insofferente. Di nuovo! Era la decima volta, da quando gli aveva parlato dell’idea di Lisette che Kero-chan tentava di dissuaderla.

“Falla finita Kero, trovo l’idea di Lisette buonissima e non intendo rinunciarci!”. Intimò

Il peluches scosse la testa

“Tu di rendi conto che ti troverai da sola con due persone armate di spada?”

Un cazzotto atterrò con micidiale precisione sulla testa del leoncino

“Non dire sciocchezze Kero-chan!”

“Come sai che non è una trappola?”

La ragazzina sibilò furiosa

“Non ti pare che qualche carta sia un motivo piuttosto futile per fare a pezzi una persona?”

Il leoncino la guardò con scherno

“Per te, forse loro hanno passato la vita a farsi fare il lavaggio del cervello e ad farsi ficcare in testa che quelle carte sono la cosa importante del mondo, forse per loro è normalissimo pensare di conquistarsele passando sul tuo cadavere”

Un’allegra risata sgorgò dalla gola della ragazzina

“Oh falla finita tu hai visto troppi film dell’orrore”

Il leoncino volò fino a trovarsi con gli occhi davanti ai suoi

“Guarda che molti film dell’orrore prendono spunto dalla cronaca quotidiana!”

Sakura gli diede una manata spingendolo verso il basso

“Per favoooore! Ce la vedi la dolce Lisette che ammazza a colpi di spada una ragazzina?”

“Attenta! Non commettere l’errore di giudicare il libro dalla copertina! L’hai vista anche tu com’era quando la carta della lotta l’ha fatta infuriare!”

“Oh sciocchezze! Si è solo spaventata per suo fratello, siamo state sole tante volte se avesse voluto farmi male lo avrebbe fatto molto tempo fa!”

Il leoncino sbuffò

“E va bene! Ma che mi dici del cinesino?”

Gli occhi della bella moretta si oscurarono

“Ora sei tu che giudichi il libro dalla copertina! Shaoran non mi farebbe mai del male!”

Il guardiano delle carte fece un verso sarcastico

“Oh tu dici?!”

“Certo che lo dico, è sincero e leale e non farebbe del male a nessuno!”

“Non è che per caso ti stai prendendo una cotta per lui?”. Sghignazzò il leoncino

Il viso della ragazzina si colorò di macchie rossastre

“Non dire sciocchezze!”. Sibilò

“Davvero? Allora com’è che sembri la Pimpa? Devo dire al tuo Yuki che lo stai tradendo?”

“Sto facendo tardi non ho tempo per le tue sciocchezze!”. Borbottò rinchiudendo il leoncino nello zaino

Fece per bussare alla porta ma i padroni di casa dovevano avergliela lasciata aperta perché si aprì appena la toccò

“Ragazzi ci siete?”. Chiese entrando

Non ottenne risposta ma un leggero vociare la spinse verso una stanza in fondo al corridorio

“Dai Shaoran, non  abbiamo tempo Sakura sta arrivando”. Sussurrò la voce di Lisette

La mente della ragazzina fu invasa da un sottile sospetto, non avrebbe voluto pensare male dell’amica ma…e se Kero-chan avesse avuto ragione?

“Oh Lisette ti prego falla finita con questa follia, è pericolo”. Ruggì la voce dell’altro padrone di casa

Così Shaoran stava cercando di convincere Lisette a non addestrarla, pensò delusa, a quanto pare non la riteneva in grado

“Parliamo chiaro fratello, cosa ti rode tanto?”

“Come fai a non capirlo? Mi rode che Sakura potrebbe farsi male?”

“Sei tanto preoccupato per lei?”

Non si udì nessuna risposta ma doveva aver annuito perché Lisette lo rassicurò con un tono palesemente più dolce

“Voglio bene anche io a Sakura, non permetterò che le accada qualcosa”

“E se stessimo sbagliando? Se anzi che renderla capace di difendersi la stessimo mettendo in pericolo? Se lei si sentisse troppo sicura e li affrontasse da sola?”

“Shaoran, Sakura non è una ragazza sciocca, userebbe i nostri insegnamenti quel tanto che basta a mettersi in salvo”

“Preferirei sapere che chiamerebbe noi se ne avesse bisogno”

“Potrebbe essere più pericoloso che renderla in grado di cavarsela senza di noi”

“Cioè?”

“Pensaci! Che succede se non siamo in grado di accorrere subito? Preferisci trovarla a pezzi perché nel frattempo non sapeva come tenerli a bada?”

“Non dirlo! Non accadrà”. Sibilò il ragazzino

Sakura si rese conto che avrebbe dovuto palesarsi prima che fossero loro a scoprirla, cosa che l’avrebbe fatta apparire quantomeno maleducata. Si schiarì la gola e spinse la porta della stanza entrando

“Scusate vi ho chiamati ma non dovete avermi sentita”

Lisette le sorrise con tranquillità come se non ci fosse stato nulla di imbarazzante che lei avrebbe potuto ascoltare prima di interromperli

“Nessun problema tesoro, vieni abbiamo preparato tutto, ah questa è la mia camera, benvenuta nel mio regno”

La camera andava dal color crema delle pareti al grazioso verde smeraldo della trapunta e delle tende, i mobili erano chiari e semplici

“Che carina!”

“Non farti ingannare, ha messo in ordine per te”. Bofocchiò Shaoran

Sakura lo guardò di sottecchi. Era ancora commossa dalla dimostrazione di affetto che le aveva dato nella conversazione con la sorella

“Shaoran fatti gli affaracci tuoi grazie!”. Sibilò Lisette

Lo sguardo della ragazzina si puntò sulla spada poggiata sul letto

“Devo allenarmi con quella?”

Lisette annuì mettendogliela in mano

“Allora cominciamo dalle basi…devi impugnarla così…”. Le spiegò spostandole una mano ben stretta sulla parte alta dell’elsa

La ragazza annuì

“E ora?”

“Ora proviamo qualche mossa”

Lisette le spiegò le figure di base facendogliele eseguire sotto la sua guida, muovendole le mani perché assimilasse il modo d’azione

“Beh sei meglio di quanto mi aspettassi”

Shaoran sbuffò

“Ti sta facendo da manichino dov’è la bravura?”

Lisette rise

“Vedrai quando te la troverai davanti fratello”. Ghignò facendo l’occhiolino a Sakura

La piccola Kinomoto strinse più forte le dita sull’elsa. Oh si voleva arrivare a farlo sudare!

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Capitolo 18
*** Sudore e sangue ***


Sudore e…sangue

 

Shaoran guardò la piccola Kinomoto mentre un brivido gli scorreva lungo la schiena. Mica Sakura aveva sul serio in mente di provare a batterlo vero? Non che lui avesse paura che la ragazzina potesse arrivare sul serio a quel punto, era l’idea che potesse costringerlo a farle del male per parare i colpi che lo inquietava. E per quanto cercasse di convincersi che sbagliava era proprio di quella specie la fiamma che bruciava negli occhi verdi che lo fissavano.

“Ehm vacci piano Lisette, sarà meglio che aspetti a farci scontrare”.

Chissà forse se avesse aspettato abbastanza Sakura sarebbe stata tanto spaventata da quell’arma da lasciare perdere, si disse in un impeto di ottimismo

“A me sembra che stiamo andando benissimo, non è vero Sakura, a te cosa sembra?”. Osservò Lisette rivolgendosi poi alla sua nuova allieva

“Oh è semplicemente affascinante!”. Esclamò la ragazzina con un sorriso entusiasta

Fine delle sue speranze che lasciasse perdere

Lisette guardò il fratello divertita

“Non so tu cosa ne pensi fratello ma io credo che la mia allieva sia più che soddisfatta dell’arte che sta apprendendo”

Sapeva molto bene che aveva sperato che rinunciasse e ora si prendeva gioco di lui. Maledetta ragazzina!

“Si, sembra anche a me”. Ammise a denti stretti

Lisette rise

“Su con la vita Shaoran ci vorrà ancora un pochino prima che tu te la trovi davanti”

Sakura la guardò delusa. Dunque non era andata così bene come aveva creduto

“Davvero?”

La biondina rise divertita

“Sakura andiamo! Pensavi di imparare a usare la spada in un pomeriggio?”

La ragazzina alzò gli occhi verdi sull’amica sentendosi particolarmente sciocca.  In effetti, avrebbe dovuto sapere che non si apprende un’esercizio così complicato in poche ore, cosa si era aspettata che Lisette la dichiarasse maestra di scherma?

“Si hai ragione”

Un sorriso incoraggiante illuminò il viso della giovane Lee

“Sai noi due ci abbiamo messo anni e anni, tu devi ritenerti fortunata oltre che brava se imparerai almeno quel che basta a saperti difendere in caso di attacco in questi giorni”

Sakura la guardò titubante

“Tu pensi che io ce la possa fare?”

Shaoran roteò gli occhi. Non le piaceva l’idea di incoraggiarla ma quando una cosa è vera è vera!

“Nooo sta sprecando il pomeriggio perché si diverte tanto tanto a vederti giocare con lo spadino!”

La ragazzina arrossì furiosamente. Ecco, ci era riuscita di nuovo, l’ennesima figura del cavolo con Sahoran, bene!

“Era solo…”

“Una domanda normale per una persona che si approccia a un’attività che non conosce e che si trova a dover lottare contro dei demoni, lascia perdere mio fratello Sakura dovrebbe imparare a essere più gentile con gli altri”. Intervenne Lisette

Shaoran la guardò storto

“Ho solo detto la verità”

“La verità non è sempre la cosa migliore da dire Shaoran, inoltre anche quando va detta c’è modo e modo di farlo”. Lo rimbeccò la sorella adottiva

Shaoran storse il naso scocciato. Ma guarda se doveva anche prendersi le prediche di quella squinternata

“Oh ti prego non sgridarlo a causa mia Lisette…per altro rispetto a mio fratello Shaoran è un vero damerino ottocentesco”. Rise Sakura

Lisette inarcò un sopraciglio

“Oh suvvia, Toya è molto più dolce di questo troglodita…”

Shaoran scattò in piedi. No eh! L’elogio di Toya Kinomoto no!

“Vi lascio sole”. Borbottò

Quando il portone d’ingresso si fu chiuso le due ragazze scambiarono uno sguardo scoppiando a ridere

“Oh cielo hai traumatizzato Sahoran!”. Rise la bella mora

Lisette scosse la testa divertita

“Nahh ci vuole di più per sconvolgerlo, è cresciuto con me dopotutto”

La ragazzina la guardò allibita

“E questo dovrebbe renderlo più impermeabile? Manco fossi una calamità vivente!”

Lisette ghignò

“Ma lo ero!”

La ragazzina scosse la testa

“Dai! Non ti credo!”

Kero-chan si affacciò dalla borsa di Sakura

“Ti avevo detto di non giudicare il libro dalla copertina!”

“Oh tu stai zitto!”. Ordinò la ragazzina cercando di cacciarlo dentro la borsa

Lisette le fece cenno di fermarsi

“Dai Sakura lascialo uscire poveretto”. Si inchinò verso lo zaino per essere all’altezza del viso del peluches “Salve Kero-chan  non sapevo ci fosse sennò avrei provveduto a ospitarti un po’ meglio”. Lo salutò allegra

Il peluches arrossì

“Oh ecco…non importa figurati”

Massì in fondo era una ragazza così bella e era così dolce…

“Beh rimediamo subito…ti va una fetta di torta? L’ho fatta io..”

Il peluches battè le mani estasiato

“Oh beh in tal caso non posso certo essere maleducato e rifiutare!”

“Ma…”. Provò Sakura

Lisette le fece l’occhiolino

“Non vorrai dirmi che hai messo il Guardiano delle carte a dieta, non ce n’è bisogno con un fisico così perfetto”

Il peluches rise soddisfatto

“Ben detto Lisette! E poi se l’hai fatta con le tue mani sarà stupenda di sicuro, come rifiutare!”

Mentre il peluches si tuffava nella torta Sakura guardava il peluches allibita. Certo che come sapeva rendersi piacevole Lisette non ce la fa nessuno!

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Capitolo 19
*** Cartoni e Ricordi ***


Cartoni e ricordi

 

Lisette si sedette con un sorriso allegro nella poltrona del salotto

“Allora Sakura, direi che ti sei guadagnata il diritto a un pochino di svago”

La piccola allieva le si sedette affianco ridacchiando

“Ah si? Grazie!”

Lisette le scompigliò i capelli divertita

“Cosa ti va di fare?”

“Guardiamo qualcosa in tv?”

La biondina annuì entusiasta

“Oh si! Che ne dici ci vediamo un cartone che fanno bene all’umore?”

Sakura rise

“Solo se mi prometti che non ci beccherà tuo fratello, non voglio fare figuracce!”

Lisette ridacchiò

“Promesso! Allora cosa ti vuoi vedere?”

“Mmh visto che sono in una casa cinese direi Mulàn!”

La ragazzina rise

“Essia! Vada per Mulàn!”

Prese la videocassetta e la inserì nel lettore poi fece una corsa in cucina tornando con due salatieri di pop corn

“Tanto vale sgranocchiare no?”. Ridacchiò sedendosi affianco all’amica e facendo partire il film

“Oh si!”. Rise Sakura accoccolandosi al suo fianco

Dopo qualche minuto di ritrovarono a ridere a crepapelle davanti alle disavventure dell’eroina all’esame come aspirante moglie

“Poveretta”. Esclamò Sakura tra le risate

“Già è…”. Non disse mai che cos’era quella scena perché fu troppo impegnata a sentire la canzone cantata dalla protagonista

 

Guardami, non potrei sembrare una sposa mai
O una buona figlia
Ma lo so, questo ruolo non mi va
Sono qui, ma se io facessi ciò che vorrei
I miei cari perderei
Dimmi, dimmi che è l'ombra che riflette me
Non è come la vorrei perchè non so
Chi sono e chi sarò
Lo so io, e solo io
E il riflesso che vedrò mi assomiglierà
Quando il mio riflesso avrò, sarà uguale a me

 

La ragazzina scattò in piedi

“Scusami Sakura”. Sussurrò correndo verso il bagno

“Lis tutto bene?”. Chiese la ragazzina preoccupata

“Si si torno subito”. La rassicurò la ragazzina chiudendo la porta

Le aveva fatto un pessimo effetto sentire quella canzone, lei sapeva che cosa significa sentirsi in quel modo, essere un disonore per propria famiglia

 

Flash-back

“Ma ti rendi conto di cosa hai combinato, ci hai disonorate tutte!”. Urlò Fudie

Lisette guardava preoccupata la sorella

“Ragazze non volevo, sul serio..io non pensavo che avrebbe reagito a quel modo..”. balbettò

“Oh tu non pensavi!? Ti rendi conto che ora nessuno ci vorrà sposare?”.  Piagnucolò Feimei, la piccola di casa

Lisette sospirò afflitta

“Mi dispiace ve lo giuro, mi dispiace davvero”

“Un po’ tardi per dispiacersi, quante volte ti abbiamo detto di tenere  a bada il tuo carattere?!”. Osservò severa Xuehua la grande di casa

“Ragazze..”. intervenne di colpo la madre

Ma qualsiasi cosa stesse per dire, Lisette non lo sentì perché era già andata a rifugiarsi nella sua camera.

Un lieve bussare alla porta intervenne poco dopo a interrompere le elucubrazioni in cui era caduta. Per un secondo una speranza illuminò la ragazzina. Shaoran era il solo che la cercava in camera sua, Oh se solo ci fosse stato lui in quel momento! Lui avrebbe capito…beh forse non del tutto..ma quello che era certo era che lui sarebbe stato dalla sua parte!

Ma Shaoran era a centinaia di km, non poteva essere là

“Avanti”. Sussurrò scoraggiata

Una delle sue sorelle doveva aver deciso che non aveva bene compreso la predica

“Posso Lisette?”

La ragazzina sbarrò gli occhi al suono di quella voce

“Madre..”

La donna le si avvicinò

“Bambina..”

“Mi dispiace madre, non volevo disonorarti…”

Un ceffone colpì il viso della ragazzina

“Non dirlo mai più!”. Intimò la donna severa “Tu non hai disonorato proprio nulla, il mio unico rammarico al momento è che quel verme sia ancora vivo!”

Lisette la fissò incredula

“D-davvero?”

La donna annuì

“Bambina è importante che tu capisca che non hai colpa di nulla”

“Ma…”

“Di nulla Lisette!”. Ripetè perentoria la donna

“Ho capito madre”

“Ascolta…io sono orgogliosa di te perché hai sopportato tutto ciò in silenzio per tre mesi..ma non è sano per te..Lisette sei dimagrita, sei sciupata e vedo che non mangi”

“Io…”

“Hai bisogno di allontanarti”

Lisette la fissò confusa e addolorata

“Vuoi mandarmi via?”

Un sorriso complice affiorò sulle labbra della donna

“Diciamo che accolgo una tua richiesta…che ne pensi di raggiungere tuo fratello?”

La gioia attraversò il cuore della ragazzina

“Oh si! Oh si! Oh si!”

La donna sorrise soddisfatta

“Molto bene è deciso, starai assieme a lui…e Lisette?”

“Si madre?”

“Rivoglio il tuo sorriso quando torno, chiaro?”

“Si, madre!”

 

Fine Flash-Back

 

“Lis, stai bene?”

Lisette alzò il viso al suono della voce di Sakura

“Si piccola sto bene!”. Rispose uscendo

Sakura la guardò perplessa,  non sembrava!

Un’oretta dopo, quando tornò a casa, Toya la fissò curioso

“Che hai mostriciattolo?”

“Nulla”

Toya assottigliò gli occhi

“Parla”

“Nulla, solo una cosa strana”

“Che cosa strana?”

“Lisette…”

I sensi del bel moro si allertarono

“Che le è accaduto?”

“Ecco stavamo vedendo Mulàn e quando abbiamo visto la scena dove la Mezzana la manda via lei si è come sentita male”

L’intuito del moretto urlava a gran voce e Toya si ripromise di indagare sulla faccenda

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Capitolo 20
*** Sacrificio ***


Sacrificio

 

Kero-chan svolazzava vicino a Sakura in corsa verso un magazzino abbandonato

“Sei sicuro l’hai sentita qui? La carta è qui?”

Il peluche sbuffò. Quante volte glielo avrebbe chiesto?

“Si Sakura, non la senti anche tu?”

La ragazzina inclinò la testa concentrandosi

“Si la sento ma…possibile una carta qui? È solo un vecchio magazzino e per giunta giorni fa è andato a fuoco…”

Il cespuglio vicino al fianco di Sakura prese fuoco e una cosa col viso da folletta avvolta nelle fiamme la fissò con un ghigno sadico

“Ecco appunto”. Sussurrò Kero-chan “Ecco cosa l’ha mandato a fuoco”

Sakura fece uno scatto all’indietro spaventata

“Cos’è? Cos’è?”. Urlò in preda al panico

“La carta del fuoco, stai attenta è molto…beh è pericolosa”

La carta mosse la mano e la ragazzina fu avvolta da un cerchio di fuoco

“Dannazione Kero come la blocco?”. Chiese spaventata

“Serve una carta d’attacco”

Istintivamente la ragazzina invocò la carta dell’Acqua, era la cosa che le sembrava più ovvia con il fuoco. Ma sfortunatamente per lei non funzionò, le fiamme sembravano non essere state nemmeno sfiorate. Borbottando preoccupata la ragazzina invocò il Vento

“No Sakura!”

Il motivo dell’urlo del suo guardiano fu chiaro troppo tardi, anziché spegnersi le fiamme aumentarono.

Sakura si guardò attorno sempre più inquieta. Faceva caldo, troppo caldo, non riusciva a pensare con quell’afa che le toglieva le forze e le fiamme si facevano sempre più vicine

“Kero che devo fare?”

Nel viso di Kero-chan c’era una preoccupazione pari alla sua

“Piccola non lo so, non hai carte abbastanza forti…se solo ci fosse il cinesino con la carta del Tempo”

Sakura strinse i denti. Due cose erano chiare nella sua mente annebbiata: non voleva morire bruciata viva e non voleva fare l’ennesima figura della scema con Shaoran ergo doveva risolvere il problema prima che le fiamma si avvicinassero troppo e prima che lui la trovasse in quelle condizioni, perché era certa che sarebbe arrivato prima o poi.

Fissò le sue mani dove ancora stringeva le due carte e un’idea le si affacciò fulminea, non l’aveva mai tentato ma le sembrava la sola idea praticabile.

Invocò le due carte assieme e la cosa parve funzionare, l’azione dell’acqua attutì abbastanza le fiamme da fare si che il vento le spegnesse definitivamente anzi che sollevarle.

Dopo pochi minuti la ragazzina fissava Fuoco che tossiva e sputacchiava imbevuta di Acqua. La catturò senza perdere tempo e guardò soddisfatta Kero-chan

“Ce l’ho fatta”. Esultò

Il guardiano la guardò soddisfatto

“Bel colpo, e al diavolo quel cinesino della malora! Due carte assieme, lui non sarebbe stato in grado di farlo”

Sakura sorrise guardando la carta quando un ringhio sommesso la fece voltare. Davanti a lei stavano cinque creature dall’aspetto quasi umano, ma coperte di peli e con delle orecchie da gatto che uscivano sulle teste. La ragazzina guardò il guardiano

“Kero…non è un’altra carta vero?”

Kero-chan aveva gli occhi stretti dalla preoccupazione e i denti scoperti in un ringhio che però non sembrava intimidire quelle creature

“Scappa”. Sibilò

Sakura si voltò cominciando a correre ma all’estremità del vicolo si trovò la strada sbarrata da un altro gruppo di quelle strane creature, si guardò alle spalle, gli altri stavano arrivando. Era in trappola.

Aveva solo una possibilità di restare intera e proteggere le carte, capì al volo: Lisette non aveva avuto tempo di insegnarle la teoria con la spada, non le restava che pregare che la teoria fosse sufficiente.

Invocò la Spada e cercò di colpire due delle creature che le stavano davanti, la speranza era di farle arretrare a sufficienza da aprire un varco, ma non le aveva neanche scalfite. Riuscì solamente a tenerle lontane ma non era abbastanza, i colpi andati a vuoto le toglievano forza, la spada cominciava a fare sentire il suo peso già dopo quei cinque minuti sulle sue braccia non avvezze a impugnarla. Kero-chan faceva del suo meglio, ogni tanto riusciva a mordere qualcuna di quelle creature ma non era un aiuto davvero significativo.

La ragazzina scostò una ciocca di capelli sudati dal viso e proprio allora una di quelle creature ne approfittò per colpirla, un graffio al braccio, non gravissimo ma sufficiente a farle mollare la spada.

Soddisfatta, la creatura cercò di prenderla al fianco, Sakura aspettò il dolore ma le zanne non arrivarono mai alla sua pelle, quando guardò il demone che era arretrato con uno scatto si accorse che una cosa lucida usciva dal suo fianco.

Quando alla sua destra si materializzò Shaoran, il sollievo fu tale che per poco non gli saltò al collo. “Dio mio grazie stavo pensando che mi avrebbero fatta a pezzi”

Shaoran fece solo un cenno secco col capo e si concentrò sulle creature di fronte a loro.

Davanti ai due ragazzi si parò Lisette e allora Sakura capì cos’era la cosa lucida che aveva colpito il demone: la ragazza impugnava un arco e le frecce, luminose e evanescenti erano esattamente come la cosa da cui era stata colpita la creatura.

Lisette si voltò brevemente verso di loro e fissò Shaoran, era strana, registrò la piccola Kinomoto, i suoi occhi erano più chiari e brillanti e i capelli si muovevano come se ci fosse stato vento, ma non c’era manco una lieve brezza

“Portala via”. Ordinò la ragazza

Shaoran annuì, sollevò Sakura e con un salto agile si arrampicò sul muretto, poi la costrinse a scendere. Quando cercò di farla avanzare nella via che avevano raggiunto Sakura realizzò cosa fosse successo e puntò i piedi

“No, no Shaoran fermati!”

Il cinesino non mollò la presa nemmeno con quell’urlo disperato

“Forza Sakura non abbiamo tempo”

La ragazzina lo fissò allibita

“Vuoi abbandonare Lisette?”

Gli occhi del bel cinese mandarono lampi

“Piccola stupida come osi insinuare che abbandonerei mia sorella, è per mettere al sicuro lei che ti sto portando via”

“Che diavolo dici! L’abbiamo lasciata sola con dieci, quindici demoni e la staresti mettendo al sicuro?”

“E’ una Guardiana, Sakura, la sua magia non le permetterà di scappare finchè noi non saremo al sicuro, capisci? Se vogliamo che lei se ne vada di là prima dobbiamo andarcene noi!”

Lo fissò perplessa

“Ma…”

“Fa male anche a me maledizione! Non pensi che vorrei combattere al suo fianco? Ma la sua magia la obbligherebbe anche al sacrificio per proteggere me non posso correre questo rischio”

La ragazzina finalmente si lasciò condurre a casa, quando furono arrivati, si lasciarono cadere e guardò Shaoran disperata

“Se le succede qualcosa è colpa mia, non dovevo andare sola”. Gemette

“Non potevi prevederlo”. Rispose il moro secco

“E ora?”

“Ora aspettiamo, non possiamo fare altro”

Dieci minuti dopo, Sakura era accoccolata contro Shaoran abbandonata a un pianto dirotto mentre il ragazzo cercava di mantenere la calma ma avrebbe voluto piangere e urlare come lei, quando squillò il telefono.

Sakura andò a rispondere e guardò Shaoran confusa

“Shao è il vostro maggiordomo, pare che qualcuno abbia riportato a casa Lisette, dice che è ferita ma sta bene tutto sommato”

Il cinesino sorrise sollevato

“Bene”

“Shaoran?”

“Si?”

“Chi ha riportato tua sorella a casa?”

Il ragazzino alzò le spalle

“Forse il tuo guardiano si è svegliato”

 

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Capitolo 21
*** I guardiani ***


 

I Guardiani

 

Shaoran e Sakura correvano a perdifiato verso l’abitazione del giovane cinese. Il maggiordomo era stato chiaro, Lisette non era in pericolo e sarebbe tornata come  nuova nel giro di un paio di giorni, ma entrambi avevano l’impellente necessità di verificarlo personalmente.

Appena arrivarono alla casa dei Lee, si fiondarono immediatamente in camera della ragazzina senza neanche fermarsi a domandare al maggiordomo se fosse effettivamente là

“Lisette, Lisette”. Urlarono in coro vedendola sdraiata sul letto

La ragazza alzò gli occhi azzurri verso di loro sorridendo per rassicurarli. Le sue labbra avevano una piega un tantino rigida per la verità ma sembrava che stesse bene

“Ciao ragazzi, lieta di vedere che non vi siete fatti male!”

Shaoran incrociò le braccia e sbuffò. Aveva i muscoli rigidi per la precedente preoccupazione e il sollievo di vedere sua sorella tutta intera era tale che avrebbe voluto mettersi a ballare, ma era un uomo era necessario un certo contegno.

“Come se tra i tuoi poteri non ci fosse quelli di sentire se ci facciamo del male”

Sakura fissò la sua amica con le lacrime agli occhi. Aveva graffi lungo le braccia e alcune fasciature testimoniavano ferite più gravi

“Oh Lisette!”. Singhiozzò abbracciando la bionda

Lisette fece una smorfia di dolore e morse le labbra per trattenere un gemito, aveva ricevuto una ferita al fianco e la giovane Kinomoto con il suo impeto le aveva praticamente fatto vedere le stelle

“Sakura calma, calma non è nulla”. Sussurrò Lisette accarezzandole i capelli

“Poteva succederti qualcosa di brutto e sarebbe stata colpa mia…”

Lisette le posò un dito sulle labbra

“Ora calmati, non è successo nulla, non hai nessun motivo per tormentarti a questo modo!”

“Ma…”

Lisette le rivolse uno sguardo severo

“Niente ma! Non contraddirmi signorina”

Conosceva troppo bene la piccola Sakura, si sarebbe tormentata per ore su una cosa che non era responsabilità sua se glielo avesse permesso.

Shaoran toccò delicatamente la spalla di Sakura

“Avanti Sakura calmati ora, sennò Lisette si agita e nelle sue condizioni non è il caso”

La ragazzina chiuse la bocca di botto.

Era stato un colpo basso da parte di Shaoran quello di sfruttare le condizioni della sorella, che in verità gli sembravano tutto sommato non troppo preoccupanti, per manipolare Sakura. Ma non aveva altro modo per tacitare i sensi di colpa della ragazzina

“Eddai piccola tu non potevi sapere che c’erano demoni in agguato e se l’avessi saputo certo non ci saresti andata da sola, no?”. La consolò Lisette

La piccola Kinomoto, sempre accoccolata contro la francesina, scosse la testa

“No io pensavo ci fosse soltanto una carta di Clow!”

Shaoran picchiò il pugno sinistro contro il palmo della mano destra

“Ma sicuro! Ecco che cosa ci facevano là quei demoni”

Sakura lo guardò perplesso

“Tu non l’avevi sentita?”

Il cinesino scosse la testa leggermente sulla difensiva

“Non ho fatto in tempo, Lisette è saltata in piedi dicendo che eri in pericolo e ci siamo concentrati su quello”

Gli occhi smeraldini della  mora saettarono confusi dall’uno all’altra

“Tu sapevi che ero in pericolo?”

Lisette annuì con naturalezza

“Ma certo fa parte dei miei poteri sentire se uno dei due è in pericolo…che carta c’era nel magazzino Sakura?”

Kero-chan  spuntò fuori dalla borsa della sua protetta

“La carta del fuoco”

Lisette rivolse un sorriso gentile al leoncino di pezza

“Salve Cerberus, lieta di rivederti”

Il peluches sorrise compiaciuto

“E’ un piacere anche per me e sono molto contento di vederti in salute, sarebbe stato un peccato che una ragazza bella come te venisse sciupata…sai noi che siamo possessori di tanta bellezza abbiamo il dovere di conservarci intatti”

La biondina annuì affabile

“Eh si, un grosso fardello essere belli non è vero Cerberus”

Il peluches si lisciò le piume delle ali con studiata naturalezza

“Già ma  che ci vuoi fare qualcuno lo deve pur fare”

Shaoran li guardò perplesso e si avvicinò a Sakura

“Ma….da quando quel pupazzo è così gentile?”. Le sussurrò all’orecchio

La ragazzina ridacchiò

“Non lo so, tua sorella lo ha stregato”

Una risata trattenuta gorgogliò nella gola del ragazzo. Non aveva difficoltà a crederlo Lisette sapeva sempre come affascinare le persone di cui aveva bisogno

“Come sempre”

“Davvero?”

“Non te lo immagini neanche quanto sia manipolatrice”

Lo sguardo azzurro della ragazzina si spostò curioso verso Sakura

“Dimmi com’è andata con la carta del Fuoco?”

“L’ha catturata!”. Esultò Kero-chan

Shaoran spalancò gli occhi puntandoli contro il Guardiano delle carte

“Cosa?”

Non era possibile! Fuoco era una carta difficile serviva un’azione forte per contrastarla e la piccola peste non aveva le carte necessarie per farlo

La ragazzina alzò il viso con aria di sfida e un luccichio orgoglioso negli occhi

“Ebbene qualche problema?”

“Ma..ma come hai fatto?”

“Ho usato Acqua e Vento”

“A-assieme?”. Balbettò il cinesino

Sakura annuì

“Assieme”

“Ma…ma…non è possibile!”

“A quanto pare si!”. Sibilò Sakura mostrandogli la carta catturata

Il ragazzino la guardò allibito mentre qualcosa di simile all’ammirazione si faceva largo sul suo viso.

Forse aveva sottovalutato la piccola peste

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Capitolo 22
*** Ritorno a casa ***


Ritorno a casa

 

La giovane biondina si alzò di buon umore annusando allegramente l’aria. Cioccolata! Wey le aveva preparato la cioccolata! Saltò giù dal letto felice come una bambina  a Natale e si precipitò in cucina

“Cioccolata!”

Shaoran scosse la testa ridendo, il telefono fra le mani

“Tu non cambi mai!”

La biondina scoppiò  a ridere

“No mai! Perché dovrei sto bene così io!”

Shaoran scuotendo la testa

“Sei davvero incredibile”

Gli occhi della ragazzina si puntarono sul telefono e una piega di curiosità comparve sulla fronte aggrottata

“Qualcuno al telefono?”

Il ragazzino annuì con un sorriso allegro

“Nostra madre, stavamo concordando per il nostro rientro a casa”

Il colorito della ragazzina si fece cereo. Shaoran lo notò ma lo attribuì a qualche rimanenza delle ferite riportate contro i demoni la settimana prima

“Stai male Lis?”. Chiese apprensivo

Già era stato difficile accettare l’idea che sua sorella si fosse fatta del male mentre lui era chiuso in casa al sicuro, per quanto lo avesse fatto per il suo bene, sapere che la cosa era più grave del previsto gli avrebbe finito di distruggere la coscienza

“No Shaoran  va tutto bene…mamma vuole che rientriamo?”

Il ragazzo annuì perplesso

“Naturalmente, almeno le vacanze di Natale le dobbiamo passare a casa no?”

Non capiva il perché della perplessità di sua sorella, non era forse normale dopo tanti mesi di assenza dalla loro casa che tornassero a passare il Natale in famiglia?

Lo sguardo della biondina era perso nel vuoto. Già suo fratello aveva ragione, era perfettamente normale che tornassero a casa per le vacanze, anzi per i primi tempi in cui suo fratello era partito per il Giappone aveva desiderato tanto l’arrivo di quelle vacanze quando lui sarebbe tornato. Ma ora…ora significava rientrare in quella città proprio quando  in quei mesi era riuscita a ritrovare la sua serenità e a lasciare andare il passato. E il passato stava tornando!  Sarebbe riuscita a correre il rischio di incontrare qualche ex compagno di classe uscendo di casa? Che avrebbe fatto se se ne fosse davvero trovato uno davanti?

Rimuginò su quei pensieri ancora e ancora anche lungo il cammino verso la scuola finchè non incontrarono Sakura e Toya e fu costretta a prestargli attenzione distogliendo la mente dalle sue elucubrazioni

“Lisette come stai?”. Chiese Sakura guardandola preoccupata

La francesina sorrise dolcemente

“Sto come nuova piccola”

La ragazzina la guardò con occhio critico. Aveva un’aria strana

“Mmmh siamo sicuri?”

“Certamente che lo siamo sennò non l’avrei lasciata uscire”. Protestò con veemenza Shaoran

Lo sguardo ironico della biondina si puntò su di lui

“Prego? Da quando serve il tuo permesso?”

“Che cosa ti è successo?”. Chiese Toya squadrandola attento

La ragazza si morse le labbra in difficoltà

“Ecco…”

“Solito incidente domestico, è caduta!”. Rispose Shaoran per lei

La ragazzina arrossì. Ci teneva davvero tanto a fargli fare figuracce?

“Oh sta zitto Shaoran!”

Toya la fissò con gli occhi stretti a fessure

“Oh non mi sembri imbranata come mia sorella!”

La moretta chiamata in causa lo fissò imbronciata

“Io non sono imbranata!”

Il battibecco tra i due fratelli le tolse  la necessità di rispondere e la ragazzina potè tornare a immergersi nei suoi pensieri da cui non uscì per tutta la giornata. Quando uscì da scuola decise che non aveva voglia di stare in casa, tanto suo fratello sarebbe rimasto fino al pomeriggio e lei non voleva trovarsi nelle stanze vuote. Si mise a girare in una zona piena di negozietti, era intenta a fissare una vetrina di un negozio di bigiotteria quando si sentì sfiorare una spalla

“Ehi ragazzina che ci fai qui?”. Chiese una voce maschile

La ragazza si voltò trovandosi davanti Toya

“Potrei farti la stessa domanda”. Chiese perplessa

“Non avevo nulla di particolare da fare a casa, non ho neanche da fare il pranzo per Sakura, così…”

La ragazza annuì

“Anche io”

“Beh proporrei di superare assieme il dolore per l’assenza dei fratelli”

Lisette rise divertita

“Ci sto! Ma sappiamo entrambi che Sakura ti manca”

Toya storse il naso

“Se lo dici tu…”

Non era una persona che faceva tanti giri di parole così passò subito a una domanda che desiderava porle dalla mattina

“Hai qualche problema Lisette? Ti vedo giù”

Lo aveva capito al volo, quella non era la solita Lisette con lo sguardo luminoso e il sorriso pronto, era distratta e con lo sguardo vitreo e una piega amara sulle labbra.

“No, non ho nulla!”

Il ragazzo si piantò davanti a lei fissandola negli occhi

“Lisette dimmi di farmi i fatti miei ma non mentire, non mi piace e sono bravo ad accorgermene”

La ragazzina sorrise

“Straordinariamente intuitivo come sempre”

“Lo sono da quando ero piccolo…”

Lisette annuì

“Ovviamente o non saresti…”. Si morse le labbra, non era il momento ancora

“Non sarei?”

“Niente, non importa”

“Hai cambiato argomento!”. Le fece notare severo

La ragazzina rise

“Che ti importa”

Già che gli importava in fondo di quella piccola peste? Lei non era niente per lui o no? Beh era una ragazza apposto e non gli piaceva l’idea che soffrisse per qualcosa. E poi era così solare che non gli andava che le rovinassero il carattere

“Mi importa”. Affermò fissandola negli occhi

La ragazzina sospirò

“Se proprio ci tieni..”

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Capitolo 23
*** Il segreto di lisette ***


Il segreto di Lisette

 

I due ragazzi appena più che adolescenti camminavano senza una meta precisa lungo le strade del centro cittadino. Era una via piena di vetrine dove la gente di norma faceva dentro e fuori dai negozietti, ma loro due non accennavano minimamente  a entrare in nessun negozio. Avevano qualcosa di cui parlare e la folla intenta a fare acquisti li avrebbe solo disturbati.

Toya guardava silenzioso la bella biondina che dopo avergli promesso di spiegargli cosa la affliggesse al momento stava silenziosa e con il capo chino intenta a mordicchiarsi le labbra

“Sai che ti dico, non ho molta voglia di camminare…che ne dici se ci sediamo da qualche parte e ci prendiamo qualcosa di caldo?”

Gli occhi della ragazzina si illuminarono all’istante facendo sospirare di sollievo il bel moro.  A giudicare dalla somiglianza con sua sorella, se la ragazzina non aveva perso l’appetito significava che qualsiasi cosa avesse non era grave

“Si, avrei voglia di una cioccolata calda”

Toya ghignò divertito

“Lo sapevo!  Tale e quale a mia sorella, dovrò cominciare a chiamare anche te mostriciattolo!”

Gli occhi di Lisette sfavillarono di ironia mentre lei inarcava un sopraciglio increspando le labbra in un mezzo sorriso di incredulità

“Puoi provarci…ma io non sono una quattordicenne grande la metà di te!”

Toya sgranò gli occhi grigi

“Mi stai minacciando ragazzina?”

“No ti sto avvertendo!”

Si infilarono in un locale che sembrava promettente e si sistemarono in uno dei tavolini in fondo alla sala

“Quindi sei pericolosa?”. Chiese il moretto dopo che ebbero dato le ordinazioni

La ragazzina esitò un momento prima di rispondere. In fondo loro due avevano gli stessi poteri, lei poteva anche essere meglio addestrata ma non era per nulla certa di essere in grado di batterlo…beh lui al momento non sapeva di possedere delle capacità pericolose

“Diciamo che mi è sempre piaciuto giocare alla lotta…”. Rispose cautamente

Il ghigno del moretto si allargò

“Oh suvvia Lisette sei si e no la metà di me che vuoi potermi fare di tanto brutto?”

La ragazzina lo guardò al di sopra della tazza di cioccolato che gli era stata appena portata

“Tante cose Toya credimi!”

Toya la fissò in silenzio per un momento decidendo che era arrivata l’ora di porre fine ai convenevoli e tornare all’argomento che era stato momentaneamente accantonato

“Non mi hai ancora detto cos’è che ti rende tanto preoccupata”

La ragazzina sospirò fissandolo indecisa

“Diciamo che non ho voglia di tornare a casa”

Lui si scoprì colpito da quella notiza, non avrebbe dovuto interessargli il fatto che lei potesse tornare in Cina…invece gli interessava e tanto! Si era abituato alla sua presenza, gli piacevano i suoi modi schietti, il suo carattere allegro…forse le ricordava Sakura…

Si, c’era anche il fatto che avesse tanti punti in comune con la sua sorellina a rendergliela simpatica. Solo che sua sorella era una ragazzina carina e questo era un dato sgradito ma purtroppo oggettivo mentre Lisette…Lisette  non era semplicemente carina  era…era attraente! Si, era attraente, aveva una sua grazia che sconfinava nella sensualità che la rendeva particolarmente piacevole da avere attorno

“Dovete tornare in Cina?”

Con suo sollievo la ragazzina scosse il capo permettendogli di rilasciare il respiro che fino ad allora aveva trattenuto senza accorgersene

“No, torniamo a casa per il periodo delle vacanze natalizie”

“E poi riprenderete a vivere in questa città?”

La ragazzina annuì

“Si, certamente!”

Toya strinse gli occhi perplesso. Ok, lui non aveva una grande esperienza di queste cose perché non aveva mai abitato all’estero ma gli risultava che di norma una persona fosse contenta di rivedere il proprio paese e la propria famiglia dopo mesi di assenza

“E qual è il problema? Non sei contenta di tornare a casa dopo tanto tempo?”

Una piega scontenta incurvò le labbra della bella francesina

“Ne farei volentieri a meno”

Perché? Cosa poteva averla resa così restia a tornare da dove era venuta? Le venne in mente che in effetti Lisette viveva in una famiglia adottiva e ipotizzò che potesse trovarcisi male. Perché no in fondo! Sembrava andare d’accordo con il cinesino ma magari era un’eccezione

“Non vuoi rivedere la tua famiglia?”

“Oh  no non è quello il problema!”

“Allora?”

Gli occhi della biondina si fissarono sulla tazzina davanti a se mentre le dita ne accarezzavano il bordo

“Ecco diciamo che non mi trovavo bene coi miei compagni di scuola e non ho voglia di rivederli”

“Che problemi avevi con loro?”

La ragazzina alzò le spalle

“Sono loro ad avere problemi con me”

“Perché?”

“Stavo con un mio compagno di classe prima di lasciare il paese…”. Sussurrò la ragazzina facendo torcere inspiegabilmente le dita del moretto

“E?”. La sollecitò lui

“E un giorno sono uscita con lui e…il cretino aveva scommesso con gli amici che mi avrebbe portata a letto e…beh non era molto raffinato a quanto sembra, diciamo che me lo sono trovata addosso e non voleva assolutamente sentire il no”

Toya sobbalzò come se l’avessero colpito

“Cosaa??!”.  Ruggì

La ragazzina gli scoccò uno sguardo per ammonirlo a non alzare il tono

“Si è così…io mi sono divincolata e gli ho lasciato dei graffi…beh diciamo che non voleva perdere la scommessa e i graffi li ha mostrati raccontando…una versione riveduta e corretta di come glieli avessi fatti”

Di nuovo le dita del moro si fletterono, stavolta in preda al desiderio di avvolgerle intorno al collo di quello schifoso

“Ci hanno creduto?”

“Oh si l’intera scolaresca! Ed è partita una campagna di prese in giro e battutine sporche…fino a quando non l’ho picchiato a sangue durante l’intervallo…quando mia madre ha saputo tutta la storia ha pensato che avessi bisogno di cambiare aria!”

Toya annuì comprensivo

“Ha fatto bene…ecco perché hai raggiunto tuo fratello”

La ragazzina annuì

“Esatto”

Aveva un’aria così angosciata da decidere di farle prendere aria così pagò il conto per entrambi e  la riportò lungo la via piena di negozi

“Tuo fratello lo sa?”

“No e non lo deve sapere!”

“A me non piacerebbe che Sakura nascondesse una cosa simile”

La ragazzina inarcò un sopraciglio guardandolo divertita

“Se succedesse a Sakura tu che faresti venendolo a sapere?”

Se qualcuno si fosse permesso di inventare di essersi portato a letto sua sorella con tanto di racconti di graffi e altro e per giunta facendone lo zimbello della scuola?

“Un omicidio farei!”

La ragazzina lo guardò seria

“Ecco appunto!”

“Lis…”

Gli occhi azzurri si puntarono su un braccialetto in una vetrina

“Oh è bellissimo”. Esclamò allegra

Una mezz’ora dopo Shaoran rientrò in casa accolto da una voce limpida e forte che cantava una canzone allegra

“Ciao fratello”. sorrise la cantanta

Shaoran la fissava shockato. Erano due mesi che non la sentiva cantare!

“Shaoran che…”

Il ragazzino l’abbracciò forte mettendola  a tacere

 

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Capitolo 24
*** Si torna a casa ***


Si torna a casa!

 

La biondina coi bellissimi occhi azzurri fissava fuori dalla finestra della sua camera pensierosa. Chissà se Toya e Sakura avrebbero accettato il suo invito..sperava tanto di rivederli…

Il suo sguardo accarezzò un momento sul braccialetto che portava al polso strappandole un sorriso

“Ehi Lis!”. La chiamò una voce dalla soglia

La ragazzina alzò lo sguardo regalando al fratello un luminoso sorriso

“Buongiorno fratellino!”

Shaoran ridacchiò contagiato dall’allegria della sorella maggiore

“Buongiorno anche a te…eri immersa come sempre nei tuoi pensieri?”

La biondina ghignò

“Si ma erano pensieri felici!”

“Ne sono contento”

Dopotutto, si disse la ragazzina, perché non avrebbe dovuto essere felice? In fondo stava trascorrendo dei giorni bellissimi con la sua famiglia, non aveva incontrato i suoi ex compagni di scuola e forse avrebbe anche ricevuto visite…si aveva da essere solo felice!

“Dai andiamo a fare colazione!”. La invitò Shaoran

Mentre i due ragazzi si stavano dirigendo in cucina il campanello suonò e il maggiordomo si mosse per andare ad aprire

“Lascia Wey faccio io”. Si offrì l’uomo di casa

Mentre il ragazzino si allontanava madre e sorelle fecero il loro ingresso in cucina

“Chi può essere a quest’ora?”. Chiese Leah perplessa

Lisette alzò le spalle

“Non ne ho la più pallida idea”

Dall’ingresso giunsero delle voci poi Shaoran fece il suo ingresso col viso rosso fiamma e il passo marziale. Lisette scoppiò a ridere guardandolo

“Forse ripensandoci avrei un’ideuzza…”

E già! C’era solo una persona che poteva ridurre suo fratello in quello stato

E infatti

“Lisette!”. Trillò allegramente Sakura gettandosi tra le braccia dell’amica più grande

“Come stai piccola?”. Rise la biondina

“Oh benissimo e tu? Ti vedo in forma”

“Sto bene tesoro…ah queste sono mia madre e le mie sorelle!”. Aggiunse indicando le donne che le osservavano perplesse

Sakura si inchinò educatamente

“E’ un piacere conoscervi”

Leah sorrise

“Il piacere è nostro ho sentito molto parlare di te Sakura”

La ragazzina la fissò timidamente. Già quella donna la metteva in soggezione, se poi le avevano anche detto quanto fosse imbranata…

“Ah davvero?”. Sussurrò cercando di sembrare indifferente

La donna annuì solenne

“Sei molto potente a quanto pare!”

Lisette rise dell’aria interdetta della bella mora

“Che ti aspettavi? È vero tu sei molto potente piccola!”

Sakura arrossì

“Oh io…grazie!”

La biondina si guardò intorno curiosa

“Ma tuo fratello non è venuto? Avrei giurato che non ti avrebbe fatta venire da sola!”

Sakura si guardò attorno perplessa

“Veramente era qui..non capisco…”

Il citofono fece andare Lisette di corsa alla porta con un sospetto su dove fosse Toya

E  di nuovo ci aveva azzeccato!

“Salve Toya!”. Rise divertita dalla sua espressione

Sakura lo fissò allibita

“Ma perché diavolo sei rimasto fuori entra no? Io non ti capisco davvero!”.

Lisette diede un’occhiata al ghigno soddisfatto del fratellino

“Oh io invece capisco benissimo”. Sibilò con un’aria da poi-facciamo- i-conti

I due ospiti furono invitati a fare colazione con la famiglia Lee poi Shaoran e Lisette si incaricarono di fargli vedere Hon-kong

Mentre camminavano per le strade Sakura occhieggiò curiosa il braccialetto al polso di Lisette

“Che bello Lys l’hai preso qui?”

La ragazzina rise arrossendo leggermente

“Oh no l’ho preso in Giappone…”

Shaoran osservò con diffidenza lo sguardo di Toya…mmh qui gatta ci covava! Quel bracciale era comparso al polso di Lisette il giorno che l’aveva trovata così contenta e casualmente aveva come la sensazione che quella specie di coso c’entrasse qualcosa.

Possibile? La dolce e gentile Lisette con quel cafone?

Mah le donne sono imprevedibili magari…

“Ehi chi si vede!”. Fece una voce beffarda alle loro spalle

 I quattro si voltarono trovandosi davanti un ragazzo moro e ben fatto con un’aria così impertinente che sembrava implorare gli schiaffi

“Che diavolo vuoi?”. Chiese Shaoran sgarabato

Non gli era mai piaciuto l’ex di sua sorella e da quando che aveva scoperto che era un ex gli piaceva ancora meno se possibile

“Nulla sono solo sorpreso che tua sorella abbia il coraggio di mostrare di nuovo la faccia in giro…pensavo fossi scappata piccola”

Tutti e quattro i ragazzi reagirono alla provocazione in modo diverso, Shaoran digrignò i denti pronto a lanciare una replica pungente, Sakura toccò la mano di Lisette vedendola turbata e Toya, che insieme a Lisette era l’unico che conosceva tutti i fatti strinse i pugni cercando i trattenersi dal prendere a calci quel coso

“Sei tu che dovresti vergognarti di mostrare la faccia io non ho fatto nulla per cui debba nascondermi”

“Non è di me che dicono certe cose!”

La ragazzina si scagliò in avanti trattenuta subito da Sakura

“Attento a cosa dici!”. Sbraitò Shaoran

Il ragazzo ghignò divertito

“Pensa a tenere d’occhio quella gatta selvatica..le piace graffiare!”

Shaoran scattò in avanti per aggredire quell’essere ma arrivò tardi.

Prima che potesse colpirlo il ragazzino era a terra con un labbro spaccato…e Toya si massaggiava la mano

“Se non vuoi anche il resto farai bene a tacere!”. Sibilò furioso

Il ragazzino ebbe l’intelligenza di allontanarsi e i quattro rimasero a fissarsi, Lisette e Toya consapevoli e furiosi, Sakura e Shaora confusi ma non meno arrabbiati

“Grazie”. Sussurrò Shaoran passando affianco a Toya

“Non l’ho certo fatto per te!”. ringhiò il moro

“Lo so, ma grazie…per qualunque cosa tu abbia fatto per far tornare a ridere mia sorella”

I due ragazzi si guardarono. Forse non erano poi tanto diversi

 

 

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Capitolo 25
*** Mattina ***


Mattina

 

Come sempre, Toya si era svegliato presto, prima che qualunque abitante di casa Lee cominciasse a muoversi per la casa, almeno a giudicare dal silenzio. Si stiracchiò pigramente e andò ad aprire le imposte, non aveva sonno,  aveva la radicata abitudine ad essere mattiniero per far trovare la colazione pronta a suo padre e sua sorella e anche quando non ne aveva la necessità finiva per svegliarsi prestissimo.

Si affacciò della finestra osservando interessato il panorama di Hong-kong, gli piaceva quella città aveva un suo fascino come se in qualche modo fosse…potente.

Ormai era completamente sveglio, pensò guardandosi attorno, tanto valeva scendere a fare colazione…con la speranza di non svegliare il povero maggiordomo che sicuramente si sarebbe sentito in dovere di cucinare per lui.

Con sua grande sorpresa, quando arrivò alla cucina scoprì che non era affatto deserta come aveva creduto

“Buongiorno”. Salutò con aria diffidente

Il ragazzo moro seduto a tavola lo fissò con lo stesso calore (il che è tutto dire)

“Buongiorno”

Toya scoppiò  a ridere

“So che nella tua mente ti stai rammaricando che mi sia svegliato quindi risparmia pure le formalità tanto non ci sono le nostre sorelle a sgridarci”

Shaoran scosse la testa frustrato

“Io non ho nulla contro di te sei tu che mi provochi!”

“Oh io ti provoco? E tu invece se un ragazzo modello eh?”

“Io mi limito a difendermi”. Fu la pronta risposta

Toya lo guardò truce

“E immagino che anche con mia sorella tu ti stessi difendendo…”

Tuchè! Pensò il cinese abbassando la testa con vergogna. In effetti quello era stato un atto quantomeno vergognoso, non avrebbe mai dovuto usare la forza con una ragazzina in chiara inferiorità fisica. Lisette gli avrebbe dato tanti calci da lasciarlo svenuto se ci fosse stata

“Quello è stato…un episodio infelice…”

Toya inarcò un sopraciglio

“Trova una definizione più adeguata cinesino!”

Shaoran ebbe uno scatto di rabbia

“Che accidenti vuoi che ti dica Toya, ho sbagliato con Sakura, mi sono scusato e lei ci ha già messo una pietra sopra da un pezzo perché tu sei determinato a rendermi la vita un inferno solo per questo atto?”

Toya strinse gli occhi. Il fatto era che non c’era quell’unico atto, quello che veramente lo irritava era il fatto che quel dannato cinese ultimamente girava un pochino troppo attorno alla sorellina…ma certo non poteva ammetterlo con lui!

“Te l’ha mai detto nessuno che non basta a volte chiedere scusa, moccioso?”

“Non posso fare di più purtroppo a meno che tu non abbia una macchina del tempo”

Beh…Toya magari no, ma Shaoran un modo per tornare indietro ce l’aveva…chissà se usare la carta del Tempo per cancellare quell’episodio infelice….

No, si disse scuotendo la testa, non aveva energie sufficienti per sopportare uno spostamento di un anno e se anche le avesse avute perché avrebbe dovuto farlo? In  fondo Sakura aveva perdonato e Toya…beh sarebbe benissimo sopravvissuto alla consapevolezza di non piacergli

“No, nessuna macchina del tempo, quindi posso continuare a detestarti con la coscienza apposto”

Shaoran scosse la testa esasperato. Ma cosa doveva fare con quel dannato ragazzo? Si era vero che non gli importava granchè di quello che pensava di lui però…però a sua sorella stava simpatico e Sakura era chiaramente in difficoltà per le loro liti

“Mi dispiace sul serio, sto facendo del mio meglio per andare d’accordo con Sakura…”

“E’ proprio questo il punto!”. Sussurrò a denti stretti Toya

Shaoran lo guardò perplesso senza aver capito una sola parola di quello che l’altro aveva appena biascicato

“Come?”

“No nulla… mi sono accorto che stai cercando di fare il bravo ragazzo…il punto è che non mi fido”

“Ti assicuro che di norma non vado in giro a picchiare la gente!”

“Su questo ci credo, una pulce come te non potrebbe permetterselo”

Il ragazzino digrignò i denti pregando che gli fosse data una dose super di pazienza

“Dico sul serio..vedi il fatto è che Sakura era in possesso di una cosa che volevo fortemente…”

“E questo di autorizza a picchiare una ragazzina che è la metà di te?”

Shaoran arrossì imbarazzato

“Ecco io…il fatto è che di solito non sono abituato a fare…discriminazioni di sesso…”

“Cioè?”

Shaoran gli rivolse uno sguardo compassionevole

“Non hai mai visto Lis arrabbiata vero?”

L’altro lo fissò con uno sguardo che diceva chiaramente che aveva qualche dubbio sulla sua sanità mentale

“No, perché?”

“Mettiamola così…Lisette sarebbe stata perfettamente in grado di spedirmi dall’altra parte della scuola”

Per un secondo fu pronto a scoppiargli a ridere in faccia, figuararsi la dolce Lisette che picchia come un camionista….poi ricordò cosa gli aveva detto del tipo che avevano incontrato il giorno prima

“Veramente?”

Altro sguardo compassionevole

“Siamo stati addestrati nelle arti marziali assieme e credimi se ti dico che non c’è nulla che io sappia fare che lei non farebbe come e meglio di me

“Ok e con questo?”

“Beh diciamo che sono abituato a trattare le donne da pari a pari…insomma non avevo pensato che non sono tutte delle lottatrici provette come mia sorella”

“Questo non ti giustifica”

“Non voglio giustificarmi, voglio solo spiegarti che di solito non faccio il prepotente con chi è più debole, semplicemente non avevo messo in conto che lei lo era…anche se ho qualche dubbio che la parola debole sia riferibile a Sakura”

Toya scoppiò a ridere

“Lei non apprezzerebbe”

“Ne sono sicuro, ci sarà un motivo se lei e Lisette sono diventate grandi amiche in così poco tempo”

“A proposito di Lisette…il tipo dell’altro giorno era il suo ex vero?”

Non che non l’avesse capito, ma voleva sapere qualcosina in più su di lui e non se la sentiva di turbare Lisette facendole domande

Shaoran annuì

“Si…a proposito grazie di nuovo”

“Te l’ho detto non l’ho fatto per te”

“Non parlo solo di ieri”

“ E di cosa parli allora?”

“Sapevi che Lisette cantava?”. Chiese di punto in bianco Shaoran

Toya lo fissò senza capire

“No, questo cosa c’entra?”

“Beh ora lo sai, cantava nel coro della scuola…ha sempre avuto una bellissima voce…e il suo ex le chiedeva spessissimo di cantare per lui”

“E quindi?”

Il cinesino lo fissò negli occhi

“Non l’ho più sentita cantare da quando è venuta in Giappone, non so cosa sia successo con lui ma non voleva ricordarlo a tal punto da smettere di cantare, eppure il canto era come respirare per lei….poi la settimana scorsa sono tornato a casa e lei aveva un braccialetto al polso e una canzone sulle labbra”

Un lampo di comprensione attraversò gli occhi di Toya

“E io che c’entro?”

“Mah non lo so..ma sono certo che c’entri…perciò suppongo di doverti ringraziare…finchè non fai qualcosa che possa spezzarle il cuore…costringendomi logicamente a spezzarti le gambe”

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Capitolo 26
*** Confessioni e feste ***


Confessioni e…feste!

 

I due fratelli Lee camminavano fianco a fianco verso la scuola, Lisette si guardava attorno con un sorriso soddisfatto; era di ottimo umore e dal tronde non c’era motivo per cui non dovesse esserlo: era una splendida mattinata, una di quelle giornate invernali che sono fredde ma con il cielo azzurro e quell’aria frizzantina e profumata che rinvigorisce il corpo e sveglia lo spirito e inoltre, ciò che era la cosa più importante,  aveva finalmente superato la “prova del fuoco” affrontando il suo ex. Massì poteva solo essere felice

“Tutto bene sorella?”. Chiese Shaoran

In realtà si vedeva lontano un km che andava tutto bene…ma era così bello sentirglielo dire

Lisette annuì sorridendo

“Assolutamente si, sono tornata particolarmente in forma da queste vacanze”

“Vedo, vedo!”. Affermò il ragazzino con una mezza risatina

“Oh devo mettermi d’accordo con Sakura per continuare le nostre lezioni…ormai abbiamo visto che il pericolo è reale…”

“Non le sono servite a molto l’ultima volta”. Considerò Shaoran serio

“Beh non sarebbe durata fino al nostro arrivo senza quelle lezioni quindi si direi che sono servite!”. Un lungo brivido scosse il corpo del giovane cinese. Non voleva minimamente pensare a cosa sarebbe potuto succedere a Sakura!

Non che avesse un qualche particolare interesse per lei, precisò mentalmente, solo che era così dolce e carina, sempre disponibile ad aiutare gli altri…e così piena di vita….sarebbe stato un vero peccato che le accadesse qualcosa no?

“Taci sorella!”

Due occhi azzurri molto divertiti si puntarono su di lui scrutandolo

“Oh fratellino quando ti deciderai ad ammettere almeno con te stesso che hai una cotta per lei?”

Shaoran sobbalzò più che se avesse brandito una spada contro di lui

“Non dire sciocchezze Lis!”. Abbaiò furente

La ragazzina scoppiò a ridere

“Mio dio sei così divertente! Shaoran andiamo è con me che parli…di sicuro non ti ho mai visto trattare una ragazza come tratti Sakura!”

La bocca del ragazzino si piegò in una smorfia di disappunto

“Non è vero la tratto esattamente come tratto te!”

La biondina lo guardò quasi compassionevole

“Non mi pare che tu sia così emozionato quando sei con me”

Shaoran digrignò i denti. Possibile che fosse così evidente?

“Io non mi emoziono…è solo che beh lei non è mia sorella!”

Le labbra della bella bionda si piegarono in sorriso simile a quello di un gatto con un topolino in mezzo alle zampe

“Appunto Shaoran, appunto! Lo vedi che non la tratti come tratti me?”

“Oh insomma sorella! Io non sono innamorato di Sakura…non più di quanto tu sia innamorata del fratello maggiore!”

Gli occhi azzurri si sbarrarono di orrore

“Che hai detto?”

“Andiamo sorella è con me che parli!”. Fece soave il ragazzino ricalcando le parole che lei stessa aveva pronunciato poco prima “Non vorrai farmi bere che l’aria da scema con cui lo guardi non significa nulla di preoccupante!”

“Non vedo che cosa dovrebbe preoccuparti Shaoran sono affari miei!”

“Brava in tal caso lo sono anche quello che provo o non provo per Sakura!”

Però…fece una vocina atraente nella testa del cinesino, però non poteva negare che Sakura gli trasmetteva qualcosa che non era stata in grado di trasmettergli nessuna ragazza fino a quel momento…insomma si forse era il fatto che era una ragazzina con una caratter e notevole ma…era solo la sua bontà d’animo ad averlo colpito? Bastava solo la sua bontà a fargli battere il cuore? E i sogni ad occhi aperti che faceva quando ce l’aveva nei paraggi? Era il carattere di Sakura o c’era dell’altro?

“Sei impossibile! Che c’è di male ad essersi innamorato di una perla come Sakura!”

“Oh non ci sarebbe niente di male manco a essere innamorata di un certo moro con l’aria da bel tenebroso, proprio come quelli dei romanzi che tu ami tanto, e che è corteggiato da una valanga di ragazze!”. Osservò Shaoran diabolico

Il colore purpureo comparso sulle guance della ragazzina era un ottimo rivelatore

“Smettila”. Sibilò Lisette

“Buongiorno ragazzi!”. Fece una vocina dietro di loro

I due ragazzi si girarono rigidi come se li avessero inamidati. Davanti a loro c’erano Sakura e Toya e la domanda era: Da quanto erano dietro di loro?

Un brivido di orrore percorse i due fanciulli. L’aria serena e allegra di Sakura diceva chiaramente che almeno lei non aveva udito nulla…ma il ghigno divertito di Toya era difficile capire se fosse da attribuire alla conversazione eventualmente udita o all’aria da mi-vorrei-sotterrare che portava in faccia Lisette

“Buongiorno a te Sakura!”. Sorrise dopo qualche istante la ragazza

“Ehi hai sentito che mio fratello deve recitare alla festa della settimana prossima?”

Lisette guardò curiosa Toya che sembrava curiosamente voler sparire

“Che cosa farete?”

Il moro spostò gli occhi verso gli uccellini che passavano sopra le loro teste

“Sorpresa”  borbottò

“E voi Lisette che cosa farete?”. Chiese Sakura curiosa

Lisette alzò le spalle

“Beh ognuno dovrà dimostrare un talento ma…io non so proprio che cosa farò a dire la verità piccola…potrei cantare…”. Conlcuse mordicchiandosi le labbra pensiersoa

Shaoran e Toya si guardarono comprendendosi, stava bene, stava bene davvero. Per un tacito accordo avevano evitato di parlare della loro conversazione a Hong-kong e ognuno dei due fingeva magnianimente di non essersi accorto che l’altro aveva un debole per la sorella…ma da quel giorno si era comunque instaurata una specie di reciproca comprensione…che comunque non aveva portato una reciproca simpatia.

Per una settimana Sakura e Shaoran cercarono di far sputare a Toya e Lisette qualcosa sulle loro esibizioni ma nessuno dei due voleva parlare così il giorno della festa ci furono ben due sorprese: Lisette cantò davvero, e cantò così divinamente che molti si chiesero perché non lo facesse di professione e Toya…beh fu appurato che  gli abiti femminili non gli donavano.

“Quasi non ci credo che tuo fratello faceva Cenerentola!”. Rise Shaoran

Sakura cercò disperatamente di non piangere dalle risate

“Non dirlo a me io proprio non ci credo!”

E le soprese non erano finite per quel giorno:

“A proposito dove cavolo sono mia sorella e tuo fratello?”

“Oh l’ultima volta che li ho visti stavano chia…”

La voce della ragazzina morì mentre la sua mano si sollevava a indicare due ballerini in mezzo al gruppo che aveva apertò le danze attorno al falò

“Quello è mio fratello?”. Chiese Sakura incredula

Shaoran annuì con gli occhi sbarrati

“E quella e mia sorella se ne vuoi sapere un’altra!”

Si guardarono e scoppiarono a ridere. Era assurdo ma bello…beh almeno secondo Sakura

Shaoran guardò due minuti buoni la ragazzina cercando di convincersi a fare la “follia” che aveva in mente

“Beh…vogliamo vedere se balliamo meglio di loro?”

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Capitolo 27
*** Il secondo guardiano ***


Il secondo guardiano

 

Toya stava rientrando a casa con affianco la sua sorellina che saltellava allegramente, non gli era piaciuto molto vederla ballare con quella specie di cinese scorbutico…d’altra parte lui stava ballando con la sorella del giovane “colpevole” perciò gli era parso che sarebbe stato quantomeno ridicolo mettersi a protestare…e poi era di buon umore così aveva deciso di essere indulgente

“Divertita piccolo mostro?”. Chiese alla sorellina

Sakura fece un sorriso allegro annuendo con foga

“Il momento migliore è stata la tua recita”. Rise

Forse non si sentiva tanto indulgente dopotutto

“Piccola peste! Nomina quella recita ancora una volta e giuro che stasera digiuni!”

La ragazzina sollevò la mano divertita mostrandogli la sua fotocamera

“Oh non sarà necessario parlarne la posso gustare ogni volta che voglio”

Il grande di casa Kinomoto cominciò a rincorrere le sorellina con autentiche intenzioni omicide

“Molla quella roba!”. Sbraitò furente

La ragazzina accese l’apparecchio e cominciò a cercare le foto della rappresentazione. Una foto che veniva prima della recita catturò la sua attenzione

“Oh come siete carini”. Esclamò mostrando una foto che aveva fatto a lui e a Lisette prima di mettersi a ballare con Shaoran

Il ragazzo desistette dall’intento di strangolarla per osservare la foto che stava guardando. In effetti erano venuti davvero bene…Lisette soprattutto aveva un sorriso così felice!

“Grazie ora fai sparire le altre!”. Borbottò

La ragazzina continuò a fissare la foto pensierosa

“Ma sai che siete proprio giusti assieme!”

Toya si irrigidì leggermente. No eh l’agenzia matrimoniale no!

“Non farti venire strane idee mostriciattolo l’ho invitata solo per gentilezza”

Le labbra della sorellina si piegarono in una smorfia di disappunto

“Sicuro?”

“Certamente che diavolo d’altro ci dovrebbe essere?!”

Sakura guardò in giro con aria indifferente

“Oh nulla assolutamente nulla fratellone…però sai rischi di illuderla così”

“Illuderla?”. Chiese Toya senza capire

Dentro di se la perfida sorella sorrise soddisfatta, stava andando dritto dritto nella trappola!

“Si beh…mi pare che lei possa avere una cotta per te e a forza di essere gentile magari lei può illudersi che la ricambi”

Di nuovo il ragazzo si irrigidì irritato dalla piega del discorso. See figurarsi Lisette innamorata di lui! dopo quello che le aveva fatto quell’animale del suo ex  ci sarebbero voluti secoli prima che si innamorasse di qualcuno. Certo che…se davvero fosse stato così la cosa sarebbe stata piuttosto lusinghiera, ammise tra se il ragazzo

“Non dire sciocchezze!”. Borbottò

“Pensi davvero di capire una ragazza meglio di me?”. Chiese Sakura con aria di compatimento

Un piccolo dubbio si insinuò nella mente del moretto. Beh chissà….in effetti era abbastanza corteggiato dalle ragazze…che ci fosse caduta anche Lisette?

“Assì? Dai Sherlock in base a che cosa hai tratto questa conclusione?”

Un sorriso furbetto comparve sul viso della ragazzina

“Maddai si vede benissimo da come ti guarda!”

Il moretto le scompigliò i capelli

“Piantala con queste fesserie, Lisette non mi guarda in nessun modo!”

“Ti dico di si!”. Protestò la ragazzina arrabbiata

“Si certo come no!”. Rise il fratello maggiore

Sakura si osservò un attimo le unghie con aria non curante

“Ma…tu fratellone..sei sicuro di non essere interessato a lei?”

Toya sbuffò infastidito

“Piantala mostriciattolo!”

“Era solo una domanda…in fondo non ci sarebbe nulla di male…voglio dire..Lisette è molto bella…”

“Guarda che ce li ho anche io gli occhi”. Sibilò il ragazzo a denti stretti

“E allora qual è il problema?”

“Non c’è nessun problema solo che non voglio donne in mezzo ai piedi ho altro a cui pensare ora”

“Ma…ma dove la trovi una ragazza così!  E’ un tesoro , gentile  e simpatica ed è anche bella e intelligente…”

Si era dimenticata attraente e piena di vita, pensò il ragazzo

"Oh sta zitta mostriciattolo!”

La ragazzina chiuse la bocca con un broncio scontento

“E va bene e va bene ma tu non hai il minimo gusto!”

Oh ce l’aveva il gusto eccome se ce l’aveva! Si rendeva perfettamente conto di quanto fosse rara quella ragazza e a essere onesto qualche pensierino ce l’aveva anche fatto. Chissà come sarebbe stata lei come fidanzata…certo non una di quelle signorine leziose e noiosette

“Falla finita Sakura non sono affari che mi riguardano!”

“Certo che sono affari miei, metti che  ti prendi una strega come fidanzata, insomma dovrei gestirmela io come cognata e non mi piacerebbe per nulla”

Un ghigno cattivo affiorò sulle labbra del moretto

“Oh ma che me ne faccio di una strega come fidanzata quando ne ho una come sorella?”

Sakura si girò furente

“Che cosa hai detto?”. Sibilò

“Mi hai sentito benissimo!”

Lo stesso identico ghigno affiorò sulle labbra della ragazzina

“Non scherzare Cenerentola che non ti mando al ballo!”

“Piccola peste giuro che ti ammazzo!”

Stavano per ricominciare a rincorrersi quando un boato squarciò l’aria e la ragazzina si voltò con una impressione pessima verso la loro destra. Una montagnetta di terra stava sorgendo davanti a lei

“Ma che diavolo…”

“L’ultima carta”. Sussurrò una voce al suo orecchio

Sakura si voltò spaventata, Kero-chan era alle sue spalle

“Che fai Kero! Sparisci mio fratello non ti deve vedere!”

Il peluches alzò la mano verso il posto dove c’era Toya  e quando la ragazzina seguì la direzione indicata per poco non svenne

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Capitolo 28
*** L'ultima carta II ***


 

L’ultima carta II

 

Sakura fissava suo fratello a bocca aperta, gli occhi del ragazzo mandavano bagliori strani e attorno al suo corpo sembrava si fosse sviluppata una specie di corrente elettrica.

“Kero è la carta?”. Chiese angosciata al peluches

Cosa stava succedendo a suo fratello? Non voleva che Toya si facesse male per colpa della sua missione di cattura carte e ci era già andato pericolosamente vicino una volta, pensò ricordando con un brivido alla carta dello specchio.

Kero-chan scosse la testa

“No piccola stavolta la carta non ha nessuna colpa”

La cattura-carte alzò due occhi preoccupati sul suo maestro

“E allora che cos’è? Che gli sta succedendo?”

“E’ il secondo guardiando”. Rispose una voce serena dietro di loro

Sakura si voltò e fu come se un peso le fosse sceso dal cuore. Le faceva bene vedere Lisette e Shao, se loro erano tranquilli allora non c’era davvero nulla di cui preoccuparsi. Il sollievo appena provato, purtroppo durò solo il tempo di rendersi conto di cosa aveva detto Lisette

“Il secondo guardiano?”

Questo significava che suo fratello sarebbe stato obbligato a mettersi in pericolo per lei?

“Oh no! No!”

Shaoran la scosse delicatamente

“Stai calma, non è il momento di perdere la testa”

“Ma..ma lui…”

“Temevo proprio che avessi questa reazione”. Intervenne Lisette

Sakura la fissò confusa

“Tu sapevi?”

“Certo è Toya che mi ha salvata quando mi hanno aggredita i demoni”

“Perché non mi hai detto nulla?”. sibilò offesa la ragazza

Era suo fratello maledizione aveva tutti i diritti di sapere che suo fratello era un Guardiano

“Sakura calmati, tanto per cominciare lui non ne è consapevole e non ero sicura che tu sapessi fare in modo che non si accorgesse di nulla e inoltre…beh temevo che reagissi in maniera isterica proprio come ora!”

Toya si avvicinò al gruppo

“State perdendo tempo la carta potrebbe attaccare”

Sakura lo fissò a occhi sbarrati. Quella non era la voce di suo fratello era fredda e seria

Un tocco alla spalla richiamò la sua attenzione

“Tesoro non stupirti non è lui in questo momento”. Le sussurrò Lisette

Come previsto dalla spaventosa, almeno per Sakura, creatura che aveva soppiantato il solito Toya la carta della Terra attaccò in quell’esatto momento costringendo i due ragazzi più piccoli a buttarsi in terra mentre gli altri due si mettevano in posizione pronti a difenderli

“Che facciamo?”. Sussurrò Sakura a Shaoran

Il ragazzino scosse la testa

“Non ne ho la più pallida idea Sakura…quella cosa non ci permetterà di avvicinarla”

“Beh qualcosa dobbiamo farla! Non possiamo lasciare che quei due combattano per noi siamo noi i cattura carte-accidenti!”

Shaoran sbuffò

“Non piace manco a me l’idea di stare a guardare ma non vedo come possiamo avvicinarci a quella carta!”

Kero-chan volteggiò nello spazio tra i due

“Sono d’accordo con il cinesino mio malgrado Sakura, non è facile avvicinarla”

Sakura fissò pensierosa le montagnette che la carta faceva crescere per bloccare Toya e Lisette

“Kero-chan a che altezza può arrivare a colpire quella carta?”. Domandò lentamente

“Beh molto, molto alta”

“Tanto alto da poter bloccare del tutto qualcuno in volo?”

Il Guardiano la fissò perplesso

“No, non credo del tutto”

Sakura impugnò la chiave del sigillo

“Shaoran tieniti pronto”

“Cosa vuoi fare?”. chiesero in coro i due maschietti

Sakura fece una specie di ghigno

“Voglio volare!”

Shaoran sbarrò gli occhi orripilato

“Tu sei pazza”. Sibilò

“Hai un’idea migliore?”

“No ma…”

Il peluches si avvicinò a Sakura

“Ti rendi conto che farà qualunque cosa per farvi cadere?”

La ragazzina annuì

“Ebbene ripeto la domanda: avete un’idea migliore voi due per catturare la carta prima che ammazzi mio fratello e Lisette?”

Un silenzio di resa rispose alla domanda

“Bene allora direi di procedere”. Finì decisa la ragazza evocando la carta del volo

Shaoran si sedette dietro di lei rassegnato, trenta secondi dopo la ragazzina si voltò con aria ironica

“Shaoran?”

“Si?”

“Posso assicurarti che se stringi di più non ti accuserò di molestie”

Il ragazzino arrossì inorridito

“Ma…ma Sakura…”

“Si beh sempre se non preferisci trovarti steso in terra appena parto”

“Ok”. Fu la risposta mugghiata fra i denti

Le manovre di Sakura per evitare gli attacchi della carta furono precise ed efficaci e la combinazione tra la carta del Tempo di Shaoran e la carta del Fuoco di Sakura permisero ai due ragazzi di tornare indietro vittoriosi nel giro di qualche minuto con la ragazzina che stringeva la carta appena catturata

“Brava principiante”. Sorrise Shaoran

“Dici sul serio?”. Chiese timidamente la ragazzina

“Si, hai avuto una buona idea, meriti le carte che hai catturato”

I due ragazzini si strinsero la mano sorridendo per la gioia di Lisette che si godette la scena ghignando diabolicamente al contrario di Toya che, per furtuna, era caduto in un lieve torpore prima di riprendere la sua “forma normale”.

 

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Capitolo 29
*** Epilogo ***


Epilogo

 

Sette anni dopo

 

Quattro ragazzi sedevano chiacchierando allegramente nel parco pubblico di Tomoeda…beh quasi allegramente

“Sei proprio sicuro cinesino di voler fare l’archeologo? Perché non penserai mica che nostro padre ti aiuti vero?”

Sakura roteò gli occhi, erano passati sei anni da quando aveva reso nota la sua storia con Shao ma nonostante la presunta maturità il neo dottore Toya Kinomoto ancora non accettava che la sorellina piccola non fosse più tanto piccola

“Piantala medico dei poveri! Sono certo di cavarmela!”

“Smettetela di litigare”. Sbuffò Lisette

Possibile che suo fratello e il suo ragazzo non riuscissero proprio a comportarsi civilmente?

“Ricordami ancora perché hai deciso di metterti con quel coso”. Implorò Shaoran

“Perché sono bello e intelligente…cosa che non si può dire di te!”. ringhiò l’interessato

Ebbene si il super corteggiato Toya Kinomoto noto come “mister scapolo d’oro” al liceo aveva alla fine deciso che tutto sommato una donna affianco non era poi una così grossa seccatura…se la donna in questione è Lisette

“Ragazzi dobbiamo darvi qualche notizia”. Interruppe il dibattito la biondina

“Spara”. Esclamò Sakura curiosa

“Beh…prima di tutto noi due ci sposiamo e secondo…beh sono incinta”

Mentre Sakura saltava addosso a Lisette festante Toya contava mentalmente guardando il cinesino

Uno…due…tre…

Come niente urla e strepiti?

“Non dici niente fratello?”. chiese Lisette

Il ragazzo sorrise

“Si auguri”

Auguri? Toya assottigliò gli occhi sospettoso. Tutto lì?

“Beh in realtà anche noi avremmo due notizie”. Sussurrò Sakura

Shaoran aspettò con la stessa aria che aveva poco prima Toya

Un…

“TU RAZZA DI SCHIFOSO CORROMPITORE DI RAGAZZINE HAI MESSO INCINTA MIA SORELLAAAA”

 

 

 

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