Il principe verde

di Yuki 31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


Stamattina la sveglia è suonata  presto, erano appena le otto e quell’aggeggio infernale ha iniziato a emettere striduli odiosi, e aimè mi sono dovuta alzare  anche se di controvoglia.  Dopo una rapida colazione mi sono preparata e ora cammino per strada in direzione villa Roronoa. Non pensate che io sia assieme a qualche rampollo pieno di soldi, io sono solo la sguattera di quell’immensa casa.
Sapete la vita è ingiusta, la casa che pulisco è abitata da tre persone e sarà dieci volte la mia   nella quale ne vivono cinque me compresa e inoltre Zoro, l’unico erede, non fa niente dalla mattina alla sera e si aggira con auto come Lamborghini  Porsche e Maserati, mentre io che faccio un doppio lavoro fatico ad arrivare a fine mese.
Ancora non mi capacito di come tutto questo è potuto accadere, noi eravamo una famiglia felice con un reddito nella media, ma poi arrivò quel  fatidico giorno in cui mia madre si ammalò, lei che è sempre stata una donna buona  e generosa che ha dato una vita un’opportunità a me e le mie sorelle ora si ritrova a vivere attaccata a delle macchine  .  Al solo pensiero mi sale un nervoso che spaccherei tutto se solo ne avessi la forza. La sua malattia non solo ha fatto spegnere in lei quella luce che emanavano i suoi occhi ma ha anche mandato la famiglia sul lastrico. Tutti i medicinali per alleviare le sue sofferenze costano molto e mio padre io e le mie stesse sorelle ci siamo ritrovate a dover lavorare sodo per tirare avanti.
Senza accorgermene arrivo  davanti villa Roronoa, entro e trovo sulla porta l’unica donna di casa, Boa Hancock .
- Buongiorno signora Roronoa, quali sono i miei compiti per stamane?.-
-Nami, buongiorno scusa cara ma oggi sono terribilmente di fretta non potrò fermarmi qua con te, entra pure ho detto tutto a Zoro. Ciao cara.-  Senza darmi il tempo di rispondere  inizia a correre nel vialetto , come faccia a essere così veloce con quel tacco dodici ancora per me rimane un mistero. Poco importa entro in casa e mi ritrovo Zoro  a torso nudo con i pantaloni della tuta che fa colazione.
- Ragazzina sei arrivata.- Ho già detto che lo odio? Lui è un buzzurro maleducato , coi soldi che gli escono anche dalle orecchie , è pieno di donne e nella sua vita non ha mai mosso un muscolo per meritarsi tutto ciò.
-Zoro quali sono le mansioni che tua madre ha lascito per me?.- Mi porge un foglio e sopra di esso vi è scritto solo –rifare i letti.-
-Tutto qua?.- Chiedo poco convinta.
-No, in realtà c’è dell’altro, siediti che ne parliamo.- Sbuffo irritata dalla situazione,
-Senti devo lavorare.-
-Li ho già rifatti io, ora siediti ti devo parlare.- Prendo una sedia e mi metto dinanzi a lui.
-Che vuoi?.- Gli rispondo con più acidità possibile.
- Ho bisogno di te.-
-Zoro arriva al nocciolo.- Prende un respiro profondo e si accomoda meglio alla sedia.
- Tashigi, la mia ex mi continua a perseguitare, gli ho detto che ho un'altra ma non mi crede e così ho bisogno che tu ti finga la mia donna.-
-Scordatelo.- Mi alzo dal tavolo con l’intento di andarmene ma lui mi blocca per il polso.
-Ti pago, dimmi cinque mila ti bastano?.- Se fossi stata in un'altra situazione lo avrei preso a sberle, ma poi ripenso a Bellmere , non sono nella situazione per rifiutare.
- Va bene , ma sappi che non verrò a letto con te.- Sorride soddisfatto, il fiuto degli affari l’ha preso da suo padre, non c’è dubbio.
- Tranquilla bene andiamo a fare shopping.-
-Ehi frena, perché shopping?.- Lui sorride e si alza dalla sedia.
-Non te l’ho detto? Dovrai venire con me a una festa e non credo che tu abbia l’abito adatto quindi te lo regalo io per il  favore.-   
-Quando?.-
-Quando cosa?.-
-Il ballo cretino, quand’è?-
-Ah.- si gratta i capelli  con disinvoltura, credo che sia il suo modo di pensare. – Domani sera.- Domani è venerdi ed io lavoro nel bar di Arlong.
- Lavoro mi dispiace.-
-E che lavoro faresti?.- Non so che dirgli, non posso certo dirgli che faccio la spogliarellista, non capirebbe.
-La cameriera nel bar di Arlong.-
-Licenziati. – Okey, questo è scemo, figuriamoci se per una sera mi devo licenziare, siamo già pieni di debiti figuriamoci se perdo il secondo lavoro.
-No! Io non sono come te io devo lavorare per vivere.-
- Non sarà solo per una sera, io e la mia famiglia partecipiamo a molte feste e tu apparirai sempre con me, ti pagherò cinquemila a sera .-
-E quando poi troverai veramente la ragazza? Io che farò?.- Zoro si alza dalla sedia e dandomi un dolcissimo bacio a stampo si avvia verso la sua stanza.
-Ma io l’ho già trovata la ragazza, è rossa ed ha un pessimo carattere.-
 
 
 
Quando Zoro si ripresenta indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte nera, col capo mi fa cenno di seguirlo . Andiamo in garage e lui sale a bordo della Lamborghini nera e si mette al posto di guida mentre io nel posto del passeggero. Partiamo e la destinazione è una boutique in centro.
Il viaggio è piacevole Zoro ascolta buona musica e il sedile è comodissimo, alla fine non è poi così male stare con lui.
Arriviamo in centro in un attimo, parcheggia la macchina e andiamo subito verso la boutique. Mentre passeggiamo lui mi afferra la mano, immagino che il mio lavoro sia appena iniziato.
- Ci potrebbe essere Tashigi, non farti illusioni ragazzina.-
-non ho detto niente.- Mi volto verso lui sorridente e lui diventa rosso per l’imbarazzo.
- Siamo arrivati.- Entriamo e per un attimo rimango scioccata, qua dentro è pieno di vestiti di ogni forma e genere, scarpe borsette tutto questo è il paradiso di ogni donna.
- Scegli quelle che ti piace di più.-
-veramente posso.- Annuisce col capo e io gli salto al collo dalla gioia, lui dopo un attimo di smarrimento ricambia l’abbraccio . Dopo aver sciolto il contatto mi precipito a provare abiti di ogni genere, credo di aver provato mezza boutique alla fine sono indecisa fra due abiti, uno è blu e molto lungo è scollato sulla schiena e ha uno spacco che arriva fino a metà coscia, l’altro è rosso è molto corto e ha una scollatura a v.
-Quale ti piace di più?.-
-prendiamoli entrambi se ti piacciono tutti e due.- Sorrido a trentadue denti e abbraccio di nuovo Zoro, oggi ha guadagnato molti anzi moltissimi punti.
Dopo aver acquistato i due vestiti , tre paia di decolté e due borsette torniamo alla macchina.
- Ti accompagno a casa, dove abiti?.-  
- Tranquillo andiamo pure a casa tua  andrò a piedi.-
-per il mondo da oggi sei la mia fidanzata,quindi è mio dovere accompagnarti a casa.-
Gli sorrido e appoggiandomi al sedile gli do le indicazioni per arrivare alla mia dimora.
Quando scendo dalla macchina regalo a Zoro un bacio a stampo, ovviamente perché sono entrata nel mio ruolo di finta fidanzata non per altro e poi entro in casa.
La prima cosa che faccio è salutare le mie sorelle ,Nojiko e Robin, le ritrovo sedute sul tavolino e vedo che stanno facendo il bilancio finanziario della famiglia.
- Nami quanto prenderai questo mese da Arlogn?.-
-Un bel niente Nojiko, mi sono licenziata.- Entrambe mi fissano, non capisco se sono più incazzate o sorprese
-Cosa?. Ma tu sei una completa deficiente, pazza , stupida io ti ammazzerei.- Ho fatto arrabbiare Nojiko, infatti mi sta urlando contro, e le sue urla attirano anche l’attenzione di papà che era in stanza con mamma.
-Nojiko che ti prende?.-
-Questa cretina si è licenziata da Arlong.- Anch’esso mi fissa stupito mentre io continuo a non dire una parola.
-Nojiko calmati, Nami per favore spiegaci perché l’hai fatto?.- Robin è sempre la più calma di tutti e anche l’unica che prima di sbranarmi mi chiede il perché.
-Ho trovato un lavoro migliore, Zoro Roronoa mi ha fatto una proposta se io lo accompagno alle feste lui mi regala gli abiti e mi paga cinquemila a sera.-   
-Brava la mia sorellina.-  esclama la mora. Mio padre inizia a ridere, mi passa una mano fra i capelli scompigliandomeli –Brava Nami, sono contento che hai trovato un lavoro migliore.- Gli sorrido felice e poi mi volto verso Nojiko, è un po’ rossa in volto, probabilmente si sente stupida per la scenata che mi ha fatto, poco importa io al suo posto avrei fatto la stessa cosa.
 
 
Il giorno dopo mi sveglio presto come sempre, devo andare a casa di Zoro per svolgere le mie mansioni domestiche.
Prima di uscire vado a salutare mia madre che si trova in camera sua bloccata a letto, le do un leggero bacio sulla guancia e poi vado a fare colazione. Stamane in casa ci sono solo la mamma e Nojiko, quest’ultima si trova nella nostra piantagione di mandarini , Robin sarà già andata a lavorare  cosi come papà.
Mi preparo una tazza fumante di caffè e l’accompagno a una manciata di biscotti.
.TOC TOC.
Qualcuno bussa alla porta, è una novità non abbiamo mai visite nell’ultimo periodo . Apro la porta e dietro di essa vi trovo Zoro.
-Che ci fai qui?.-
-Sono venuto a prenderti .- Mi guardo da cima a fondo e indosso ancora il mio pigiama rosa con i pinguini, divento rossa per l’imbarazzo e inizio a balbettare frasi senza senso. Lui scoppia in una fragorosa risata.
-Nami chi è?.- la voce di mia mamma mi distrae da lui, sentirla parlare mi stringe il cuore, la sua voce non è più sicura e forte è diventata sempre più debole e rauca.
-Mamma è il mio capo, è venuto a prendermi mi preparo e vado.- Mi giro verso Zoro e gli dico di aspettare un attimo, corro in camera e mi cambio e torno da lui.
- Possiamo andare.- lui annuisce e usciamo di casa per dirigerci sulla sua macchina e ce ne andiamo a casa sua.

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Capitolo 2
*** secondo capitolo ***


Finalmente è venerdì, questa è una delle frasi che un ragazzo della mia età esclama quotidianamente, io tuttavia invece di essere felice e gioiosa di questi giorni sacri ho i nervi a fior di pelle. Non è da me , io non sono mai a disagio se devo uscire con un uomo, ho una buona autostima e modestia a parte sono sicura che col corpo che madre natura mi ha dato potrei indossare anche un sacco che starei bene, ma non stasera. Mi sarò cambiata acconciatura decine di volte, prima li avevo legati in un alta e sobria coda di cavallo, poi mi sono detta che ero troppo sempliciotta, ho fatto la treccia e mi sentivo un idiota, ho provato coi codini e mi sentivo una bambina gli ho lasciati sciolti ma col vapore che c’è in bagno da lisci sono mutati e sono divenuti ricci, ma non un riccio bello era come se avessi avuto una pecora in testa. 
Dopo un mio sclero personale sono riuscita ad attirare le attenzioni delle mie sorelle le quali sono corse in mio aiuto. Robin si è occupata dei capelli mentre Nojiko del trucco. Il risultato finale mi entusiasma, Robin ha tolto la pecora rossa ,ora i miei capelli sono finalmente tornati lisci . Nojiko invece mi ha passato un filo di eye-liner sopra gli occhi, ha aggiunto del mascara per allungare le ciglia e un po’ di matita.
Non ha voluto mettermi il fondotinta e quando gli ho chiesto il motivo ha risposto che se per caso avessi sporcato la camicia a Zoro il solo fargliela pulire mi sarebbe costato un occhio della testa.
Corro in camera per indossare il vestito blu che mi ha regalato il mio “finto” fidanzato e dopo cinque minuti ritorno in sala dove vi trovo quest’ultimo intento a parlare con Nojiko e mio padre.
-Zoro scusa il ritardo.-
-Non fa niente, ora sarà meglio andare.- Saluto le mie sorelle  e mio padre ma prima che possa uscire Genzo  se ne esce con una frase che mai mi sarei aspettata. – Falla soffrire e ti ammazzo.- Mi volto verso di lui con uno sguardo d’assassina e prima che io possa dirgli qualcosa di molto ma molto offensivo Zoro mi precede.
- Stia tranquillo, con me è in buone mani. Ora scusate ma non vorrei fare tardi. Arrivederci.-
Saliamo a bordo della classica Lamborghini e partiamo da casa mia.
-Scusa per mio padre. Lui è un idiota.- 
-Sta tranquilla, alla fine è una cosa normale e poi ci sono abituato.-
- Tuo padre  fa scenate di gelosia con le tue fidanzate?. –
-No scema, è mia madre quella iperprotettiva e super gelosa di me. – Non passo fare a meno  di immaginarmi la signora Hancock che insulta la fidanzata del figlio. Mi metto anche a ridere da sola pensando alla faccia sconvolta che avrà avuto Zoro e a quella rassegnata del signor Mihawk.
-Ridi da sola? Non è normale.- Mi volto verso di lui, questa sera è bellissimo. Indossa un paio di Jeans neri e una camicia bianca sopra. Ha anche una giacca nera da abbinare al suo look.
-Mi stavo immaginando tua madre insultare una tua morosa.- 
- E’ contenta che stasera tu venga con me. – Questa frase mi rende incredibilmente felice, sapere di piacerle mi compiace.
- Vorrà dire che sono speciale.-
- non esagerare, è felice che tu mi tolga di mezzo Tashigi. –
- e’ cosi odiosa?.-
- Vedrai.-  Zoro mi fa scendere dalla vettura, siamo giunti davanti a una villa a dir poco enorme , c’è addirittura un parcheggiatore che accoglie tutti gli invitati e posiziona le loro macchine.
Zoro mi prende per un braccio e mi accompagna all’interno dell’abitazione. Le uniche persone che riconosco sono i suoi genitori. Hancock appena ci vede gesticola come una pazza il braccio invitandoci ad unirci a loro.
- Oh Shanks, permetti che ti presento mio figlio Zoro e la sua fidanzata Nami. – Shanks è un uomo che avrà all’incirca una quarantina d’anni, ha i capelli più rossi dei miei ed uno sfregio sul volto per la precisione tre cicatrici sull’occhio. Scambia una stratta di mano con Zoro mentre a me riserva un antico baciamano.
- Che ne pensi Shanks, non li trovi una bella coppia?.-
- Devo dire cara Hancock che tuo figlio ha gusto, come il padre d’altronde.-
Arrossisco per il complimento e inizio con loro una piacevole conversazione. Zoro si allontana da noi per andare a discutere con due suoi amici, credo si chiamino Rufy e Ace non ho capito bene.
Mi siedo ad un tavolino assieme a Hancock Mihawk e Shanks e subito veniamo serviti da una cameriera dai capelli verdi, raccolti in una coda di cavallo. Scopro dalla sua targhetta che si chiama Makino e inoltre non mi sfugge nemmeno lo sguardo lussurioso che il rosso le rivolge.
-Ehi Nami, guarda Zoro la vedi quella ragazza col caschetto affianco a lui? Quella è Tashigi, devi entrare in azione.- Mi volto sorridente verso Hancock e senza pensarci scusandomi coi presenti vado dal mio uomo.
Ignorandola completamente butto le braccia attorno al collo di Zoro e lo bacio con passione davanti ai suoi occhi. Quando mi stacco da lui gli accarezzo il petto e gli rivolgo uno sguardo molto malizioso.
-Ehi, io stavo parlando con Zoro.- Mi volto verso la quattrocchi e  la squadro da cima a fondo , non è nemmeno orrenda solo che con quella voce da gallina perde tutti quei pochi punti che acquista col suo aspetto.
- Oh scusa cara .- questo “cara” non so da dove mi sia uscito - non ti avevo vista.-
-Senti in che rapporti sei con Roronoa Zoro?.-  Per qualche insolita ragione la presenza di questa persona mi irrita , per questo ho intenzione di fargli capire che con me non si scherza.
Gli regalo il sorriso più finto che io possa fare e tendendole la mano mi presento a lei come la fidanzata ufficiale del bel Roronoa.
- Fidanzata? È uno scherzo?.- Devo averla fatta irritare, è diventata rossa come un pomodoro e sembra che mi voglia uccidere da un momento all’altro.
-Assolutamente no, è stato tutto così veloce e romantico.- Le dico con gli occhi sognanti.
-Romantico? Zoro?.- Mi chiede lei incredula
-ma certo, il mio pasticcino sa come conquistare una donna .- Mi arpiono di nuovo alle labbra del mio “fidanzato” e lo bacio di nuovo,rimanendo sempre attaccata a lui ,  riprendo il discorso con Tashigi.
- sai all’inizio facevo la difficile ma lui, è stato così uomo che non ho saputo resistergli.-
- Zoro dimmi che è una cazzata.-
-Mi dispiace per te ma io e Nami stiamo assieme.- Interviene finalmente lui.
-ma come hai potuto innamorarti di una simile oca?.- Chiede lei sempre più sconvolta.
-Già Zorruccio come hai potuto innamorati di una simile oca.- Chiedo io con falsa ingenuità.
-vedi se lo dice da sola che è un oca.- Ribatte la quattrocchi .
- veramente , io mi chiedevo come il mio fidanzato, nonché futuro marito e padre dei miei figli possa essere stato assieme a una sciatta come te, senza offesa cara.- 
- Futuro marito? Padre dei tuoi figli?.- Sembra disperata, quasi quasi mi fa pena.
- Già, ora scusa ma il mio amato deve ancora farmi conoscere a tutti i suoi amici. Arrivederci, e se vuole un consiglio non metta più quel vestito le ingrassa i fianchi.-
Prendo Zoro per un braccio e usciamo sul terrazzo,quando usciamo dal suo campo visivo  scoppiamo entrambi in una risata senza contegno,credo di non essere mai stata cosi cattiva con qualcuno.
-Nami, sei stata bravissima.- Mi riesce a dire lui fra una risata e l’altra.
- hai visto come c’è rimasta?.- riprendiamo a ridere come pazzi e la smettiamo solo quando Hancock ci raggiunge.
- Zoro, Nami com’è andata?.-
-Avresti dovuto vedere mamma, l’ha fatta a pezzi .-
-Oh sono così felice, quella ragazza mi stava portando all’esasperazione .-
Hancock rimane a parlare con noi il tempo di bere un drink e poi torna dal marito, io e Zoro rimaniamo soli sul terrazzo.

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Capitolo 3
*** terzo capitolo ***


Ci sediamo sui divanetti vicini alla piscina esterna, ho indossato la giacca nera di Zoro per scaldarmi un po’ e poi mi sono accoccolata a lui. E’ una bella sensazione quella che provo fra le sue braccia, mi sento finalmente protetta e per la prima volta da quando mia madre si è ammalata sono serena. Ora che sono qua con lui i problemi mi sembrano scomparire.
Peccato che la mia non è altro che un illusione, io e lui non stiamo assieme veramente, è solo una finzione ed io dopo essermi promessa di non innamorarmi di Zoro dopo due giorni passati assieme mi sono già infatuata.
-Ti vedo pensierosa.-
-Stavo solo pensando alla mia famiglia.- Che potevo dirgli? Ho preso una cotta per te e ora spero di fare come Cenerentola? No! Continuerò a mentire con tutti sul nostro rapporto perfino con te, dirò a tutti che è solo per soldi e solo a me stessa confesserò la realtà.
-Parlando della tua famiglia, ho fatto una proposta di lavoro alle tue sorelle.-
- Non ti basto io? Vuoi mettere su un harem pur di toglierti di mezzo la quattrocchi?.-
- Scema! Due miei amici mi hanno chiesto un favore.- Mi volto verso lui per guardarlo in faccia.
- Spiegati bene.-
- In poche parole, Rufy gestisce una piccola impresa del padre ma è tardo e ha bisogno di qualcuno abbastanza sveglio che gli dia una mano e così ho pensato a Robin , mentre Ace vuole trasformare una piccola impresa in un colosso dell’economia e così ho pensato a Nojiko e alla sua piantagione.-
-Ehi frena! Come fai a sapere tutte queste cose? .- Lo vedo sorridere tranquillamente, proprio come uno che la sa lunga.
-Semplice mi sono informato.- La cosa m’infastidisce e non poco, lui non parla mai di se stesso con me tuttavia si permette di fare indagini sul mio conto.
- Stronzo, ma come ti permetti?.-
- Stai calma! L’ho fatto prima di farti la mia proposta per quello che ne sapevo potevi essere un serial killer. E poi ti sto facendo un favore.- Mi alzo dal lettino e gli urlo che non ho bisogno della sua carità. Faccio per andarmene ma lui mi blocca il polso e mi ritira verso di lui, questa volta mi fa sdraiare su di lui e con le sue braccia mi blocca tenendomi ferma.
-Non è carità. Sto offrendo una possibilità alle tue sorelle. Perché te la prendi tanto?.-
- Perché lo fai? Cosa ci guadagni?.- Gli dico mentre con le mie braccia faccio pressione sul suo petto per liberarmi.
-Non lo so, lo volevo fare e poi loro potevano dire di no ma hanno accettato. Sei te l’unica che se la sta prendendo.-
Smetto di ribellarmi dal suo abbraccio, mi lascio andare,  forse era esagerata la mia reazione. Gli devo molto ed io gli ho dato dello stronzo, non mi stupirei se ora non mi volesse più.
- Scusa.-
-Tranquilla se non eri pazza non ti avrei mai voluta .- Gli regalo il sorriso più bello che ho, lui mi ripaga prendendo il mio viso fra le sue mani e portandolo vicino al suo. Mi bacia con  trasporto io lo ricambio immediatamente. Non ho mai provato una sensazione del genere, è come se in questo momento io non voglia altro che lui. Sento le sue mani accarezzare il mio corpo da sopra il vestito, il suo tocco è energico ma delicato allo stesso tempo,un accoppiata  terribilmente eccitante.
Io per non essere da meno inizio a sbottonargli la camicia, e mi stacco dalla sue labbra solo per andare a leccargli il lobo dell’orecchio.
-Zoro , Nami !! Dove siete?.- Ci stacchiamo immediatamente , mentre vedo Boa avvicinarsi a noi accompagnata dal signor Mihawk.
-Oh siete qui. Non entrate? Qua fa freschino.-  Zoro mi attira a se per cercare di nascondere a gli occhi dei suoi che lui è ormai mezzo nudo e che io ho il vestito completamente fuori posto.
-No si sta bene qua.- Risposi io un po’ imbarazzata.
- Oh capisco, bè vi volevamo solo avvisare che noi andavamo a casa. Ma Zoro tesoro stai bene? Sei tutto rosso! Anche tu Nami cara .-
- Stiamo benissimo mamma, tra poco andiamo anche noi.- 
-Figliolo sei diventato ancora più rosso, mi sto preoccupando anch’io. –
Hancock si porta la mano all’altezza della fronte, nella classica posa teatrale e inizia a farfugliare frasi sconnesse come:
-Il mio bambino sta male e non lo vuole dire alla sua mamma.- oppure- Zoro mi stai nascondendo qualcosa di grave?.- detto sinceramente, quella malata qua sembra lei.
- STO BENE CAZZO!.- urla disperato Zoro, io nel mentre che  Hancock dava il meglio di se nei panni della super mamma iperprotettiva senza farmi notare ho riallacciato la camicia a Zoro e mi sono sistemata il vestito.
-Signora stia tranquilla, Zoro sta benissimo. – La rassicuro io con un sorrisetto stampato. Lei si tranquillizza e appiccicandosi al marito se ne va.  Ripeto, quella donna è malata, urge un ottimo dottore!
 
 
 
 
Erano le due di pomeriggio di un afosissimo sabato pomeriggio. Da un momento all’altro sarebbero dovuti arrivare Zoro e i suoi amici per discutere di lavoro con le mie sorelle.
A loro avevo raccontato solo parte della serata, non mi sembrava il caso di dirgli che ci siamo quasi fatti sgamare dai suoi in un momento “delicato”.
-Sono in ritardo.- Sbuffa irritata Nojiko, la pazienza non è indubbiamente il suo forte.
-Tranquilla sorellina arriveranno.- Robin invece è la più matura e saggia, sarà perché rispetto a noi è quella che ha avuto un infanzia peggiore .
Lei ha perso tutto quello che aveva a otto anni, la sua isola è stata distrutta dalla guerra, ha visto morire sua madre e tutta la sua gente. Ha passato due anni in orfanotrofio da sola poiché per via dello shock si era chiusa in se stessa. Le cose sono cambiate quando conobbe me e Nojiko, anche noi orfane della guerra , infine migliorarono notevolmente quando Genzo e Bellemere decisero di adottare tutte e tre e di ridarci finalmente una vita.
Mi appostai alla finestra e vidi la Lamborghini di Zoro parcheggiata e anche altre due macchine, credo che siano Ferrari.  Scendono dalla vetture tre ragazzi, uno lo riconosco è Zoro gli altri due deduco che siano Ace e Rufy.
Apro loro la porta e li facciamo accomodare.
-Siete in ritardo .- Esclama Nojiko.
- Colpa mia, mi perdoni tesoro?.- Rspose il ragazzo con le lentiggini.
- Smettila di fare l’idiota e parliamo d’affari. Eh non chiamarmi tesoro.-
- Sei nervosa tesoro?.- Nojiko si alza dalla sedia e a passo militare va  verso il moro con intenzioni poco carine nei suoi confronti. Fortunatamente Robin la blocca.
-Scusate mia sorella, è solo un po’ nervosa. Ad ogni modo buongiorno io sono Robin, questa pazza è Nojiko  mentre la rossa credo che abbiate capito che è Nami. –
- Piacere io sono Rufy. E questo scemo è Ace, e se riuscite scusatelo ma è un idiota ihihihi.-
Io e Zoro siamo rimasti un po’ in disparte a gustarci la scena raccapricciante.
Robin e Rufy si stanno sorridendo allegramente ,Nojiko credo stia tentando di carbonizzare Ace con lo sguardo mentre quest’ultimo la osserva con aria strafottente.
-Che dici interveniamo?.-
-Decisamente si. – Zoro si fa avanti e prende in mano le redini della situazione.
-Bene allora tempo fa questi due scalmanati mi hanno chiesto di trovargli due perone che potessero dar loro una mano nei loro progetti e dopo qualche ricerca ho pensato che voi due siete le donne che fanno per loro. –
- Di preciso che dovremmo fare?-
-Bè Robin diciamo che io e Rufy abbiamo necessità diverse. Io voglio fare carriera trasformando una piccola impresa in qualcosa di grandioso, so che avete una piccola piantagione di mandarino ed io vorrei acquistarvela. Rufy ha bisogno di qualcuno che lo aiuta nel gestire l’azienda del padre.-
-Fammi capire.- Ahia, ho paura di vedere il secondo round fra Nojiko ed Ace, il tono di voce che ha usato per rivolgersi a lui non promette nulla di buono. – Tu vuoi comprare la nostra piantagione giusto? E dimmi io a che ti servo?.-
-Semplice, tu sei la mia consigliera. Non sono esperto nel settore e ho bisogno di qualcuno in gamba e che non si faccia sottomettere dalle altre aziende.-
-Interessante.-
-Allora accetti?.-
-Mmm si.- Mia sorella ha deposto l’ascia di guerra. Grazie al cielo, per un attimo ho temuto per la vita di quel poveraccio.
-E tu Robin? Mi darai una mano vero?.- esclama Rufy gioioso come un bambino.
- Certo che si.- Robin gli regala uno dei suoi sorrisi migliori, era da molto che non la vedevo così e la cosa mi rende felice. Rufy ha un allegria contagiosa e per una che ha sofferto tanto come lei ,stare con lui le farà sicuramente bene.
- EVVAIIIIII!!!! STASERA SI FESTEGGIAAAA.-
- Ottima idea fratellino, che ne dite socie andiamo a cena tutti assieme e poi a una di quelle pallosissime feste?.-
-Non possiamo.- Dice isterica Nojiko. Non l’ha fatto per non stare con i ragazzi ma purtroppo noi siamo povere! Non abbiamogli abiti adatti non possiamo nemmeno permetterci una cena in un ristorante di lusso. Tutto questo è orrendo e molto imbarazzante.
-Paghiamo noi tranquille. – Ribadisce Rufy continuando a insistere.
- Non abbiamo nemmeno gli abiti adatti Rufy cerca di capire.-
- Quello non è un problema Robin, giusto Zoro?.-
-Già Rufy ha ragione, ho incaricato mia madre di comprare dei vestiti per voi, avevo già programmato questa serata.- Rimasi a bocca aperta. Zoro era stato dolcissimo con noi. Ci stava offrendo assieme ai suoi amici la possibilità di dare una svolta alla nostra vita e per di più lo faceva senza richiederci qualcosa. E’ un ragazzo stupendo.
- Grazie mille Zoro.-  Gli riusci a dire infine.

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Capitolo 4
*** quarto capitolo ***


Decidemmo di andare a casa Roronoa per indossare gli abiti e prenotare il ristorante.
Quando salgo sulla macchina di Zoro mi venne in mente la scena della sera prima, quando stavo per fare sesso con lui.
Sale in macchina anche lui e accende il motore, in un attimo siamo lontani da casa mia.
-Nojiko e Ace sono in macchina assieme dici che si uccideranno o ce la faranno a arrivare da me?.- Mi chiede divertito.
- Mia sorella ha fiutato l’odore di affari, non può farlo fuori così presto.-
-Già ed Ace invece è attratto da lei quindi non le torcerà un capello.-
-Chi te lo dice che gli piace?.-
-Conosco Ace da quando sono nato. Nojiko sia fisicamente che caratterialmente è la sua donna ideale e poi non ha fatto altro che guardarla. – Mi dispiace per Ace ma Nojiko non sarà una preda facile. Lei odia gli snob come loro, e quelli strafottenti e pieni di sé come lui. E poi Nojiko a differenza di me non sarà cosi stupida da prendersi una cotta per lui. O forse si?.
- E poi anche Rufy è attratto da Robin se la vogliamo dir tutta.- e anche Zoro è attratto da Nami? Vorrei chiederglielo ma non ne ho il coraggio.
- Già l’avevo notato. Comunque mi dispiace per i tuoi amici ma entrambe le mie sorelle sono troppo occupate per avere una relazione .-
-Non importa, le conquisteranno stanne certa.- Senza rendermene conto siamo arrivate a destinazione. Entriamo in casa e notiamo che non vi è anima viva. Molto strano di solito a quest’ora Hancock e Mihawk sono in casa.
Nel mentre che Zoro telefona al ristorante noi donne andiamo in bagno dove vi troviamo gli abiti di cui parlavano prima i ragazzi. Ci iniziamo a preparare facendo il prima possibile.
-Molto bella la casa del tuo uomo Nami. –
-Nojiko, punto numero uno: Zoro non è il mio uomo, e punto numero due: che ti aspettavi?.-
-Sicuramente anche quella del tuo Ace sarà bella non fare la gelosa.- Adoro Robin, e se possibile dopo questa frase l’adoro ancora di più.
- Il mio Ace? Sorellona ti sbagli! Tra me e quello non c’è assolutamente nulla! L’unica qui che si è già fatta incantare da qualcuno sei tu.-
- Rufy mi è molto simpatico.- Ammise sorridendo. Nojiko si mise una mano in faccia sconsolata. Come riusciva Robin a essere sempre cosi tranquilla rimaneva un mistero.
 
Uscimmo dal bagno vestite e truccate per l’occasione, anche i ragazzi si erano cambiati, Ace indossava un paio di Jeans e una camicetta bianca, Rufy invece pantaloni neri e camicia rossa mentre Zoro camicia nera e pantaloni bianchi. Era uno spettacolo, chiunque si sarebbe infatuata di uno così era irresistibile.
-Bene andiamo?.- Chiese Zoro, io annui e le andai incontro mi sentivo una principessa quando stavo con lui. Mi voltai verso le mie sorelle e vidi Robin a braccetto con Rufy tutta sorridente , mentre Nojiko e Ace stavano bisticciando.
Tornai in macchina di Zoro e partimmo verso il ristorante .
- Ho confermato le mie teorie, ai miei amici piacciono molto le tue sorelle!.-
- Bè forse Rufy ha speranza ma Ace no!.- M’infastidiva sapere che a Nojiko ed Robin era bastato un attimo per fare colpo su quei due mentre io non ero altro che la finta ragazza di Zoro verso la quale lui non provava nulla.
-Che c’è?.- ma cosa sono un libro aperto per lui? E ora che mi invento?.
-Niente.-
-certo, voi donne quando avete qualcosa dite sempre niente.-
- Ad ogni modo, anche stasera ci sarà una festa come ieri sera?.- Cambio argomento anche perché non so più cosa inventarmi.
- Certo, te l’ho detto ne facciamo mille così. –
-Si mi ricordo e dimmi ci sarà anche Tashigi?-
-Spero di no.-  Arriviamo nel parcheggio del ristorante, e prima che io possa scendere Zoro mi blocca per un braccio.
-Che c’è?.- Gli domando mentre lui appoggia le sue delicate labbra sulle mie. Mentre mi bacia mi regala anche una carezza molto dolce e poi mi libera.
- Non vorrai che dicano che siamo una coppia fredda no?-
-Già hai ragione.- Scendiamo dalla macchina e troviamo dietro di noi gli altri che ci guardano con un sorrisetto che non promette nulla di buono.
-Bè che c’è?- Domanda Zoro un po’ imbarazzato
-Oh no niente.- Dice Ace sorridente mentre si dirige verso il ristorante accalappiando Nojiko. Stranamente non lo riempie di botte ma lascia che il moro le avvolga il braccio sulla spalle.
 
 
 
La cena fu ottima, Zoro aveva scelto un posticino niente male.
- Careneeee ancora!!.-
-Rufy! Smettila di fare il maiale siamo in dolce compagnia.-  Lo rimproverò il fratello maggiore.
-oh andiamo Ace, lo so che ne vuoi ancora anche tu!.-
- Non sono un porco all’ingrasso come te io!!!.-
-Ma smettila ! Lo so che dici così solo perché c’è Nojiko!-
-NON  E’ VERO!.- Scoppiammo tutti in una fragorosa risata quei due erano uno spasso.
- Vedo che ci si diverte qui!.- Ci voltammo verso l’uomo che aveva appena parlato.  Era molto alto e con i capelli neri e un po’ di barba , indossava una camicia completamente slacciate che metteva in mostra quell’orrida pancia pelosa. Davvero volgare e di cattivo gusto.
-Teach che vuoi?.- Notai in Ace un cambiamento nello sguardo si era innervosito e fissava rabbioso quell’uomo.
-Oh niente volevo solo conoscere le dolci fanciulle che vi accompagnano stasera.-
-Vattene.- L uomo si lasciò andare in una fragorosa risata attirando su di noi l’attenzione di tutto il ristorante.
-Oh su non le mangio mica. Come ti chiami bambolina?.- Chiese a Nojiko .  Per la prima volta vidi mia sorella intimorita da qualcuno, quel viscido la spaventava e glielo si leggeva in faccia.
- non sono affari che ti riguardano!.-
-Non l’ho chiesto a te!. Andiamo bambolina rispondimi.-  Fece un passo verso Nojiko e la cosa fece scattare Ace, si alzò di scatto dalla sedia e si mise in mezzo.
- Spostati ragazzino!.-
- Non osare solo  avvicinarti a lei chiaro?.- Ace ringhiava contro quell’uomo, si erano alzati anche Rufy e Zoro e si avvicinarono al moro per tentare di calmarlo.
- Perché?-
- Lei è la mia donna!.- Noiko spalancò gli occhi, era sorpresa dalla reazione di Ace la stava proteggendo da quell’uomo e aveva dichiarato seppur falsamente che era la sua donna.
-Signori qualcosa non va?.- Chiese un cameriere che passava di li.
- no assolutamente , Teach se ne stava andando vero?.- Disse Zoro per cercare di salvare la situazione.
- Si me ne stavo andando. – Ci diede le spalle ma prima di uscire lanciò l’ultima frecciatina a Ace. – Ciao bambolina , la prossima volta però dimmi almeno il tuo nome.-
-bastardo!.- Urlò il moro di rimando.
-Fratellone calmati ora ce ne andiamo .- Ace parve non sentire le parole di Rufy, continuava a fissare quel Teach fin quando non usci dal locale.
-Chi è quell’uomo?.- Chiesi io curiosa come mio solito.
- Quello è il bastardo che ha ucciso un mio amico due anni fa. -  Prese  un attimo il fiato, si stava calmando o almeno ci provava. – Ha ingannato tutti , pure il giudice che l’ha scagionato, dicendo che era assolutamente innocente. Tutte stronzate!.-
Mi sento in colpa per avergli fatto quella domanda, sicuramente gli ho fatto ricordare momenti spiacevoli , delle volte dovrei chiudermi la bocca e buttare la chiave.
- Sta tranquillo, pagherà a tempo debito.-
- Lo spero amico mio.-
- Ad ogni modo, non buttiamoci giù, ora andiamo a fare casino a quello schifo di party di snobboni hihihihi.-
-Rufy ha ragione, andiamo la notte è ancora giovane!.- Esclamo io esuberante lasciandomi trascinare dall’euforia del più piccolo di noi. 

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Capitolo 5
*** quinto capitolo ***


Apro lentamente gli occhi,  ho un mal di testa allucinante e desidero dell’acqua fresca tanto quanto un nomade nel deserto. Ieri sera siamo andati a quel  famoso party  ma era terribilmente noioso e così Zoro ha avuto la brillante idea di andare tutti a casa sua per un torneo  a poker e una sana bevuta in compagnia e sappiamo tutti il detto “di notte leoni di giorni coglioni” .  
Credo di aver esagerato un po’ con l’alcool  dannazione. Mi Metto seduta in cerca dell’acqua santa ma niente non compare nel mio raggio visivo.
-ROBIN NOJIKO NAMII!!!!!!!1.- Mio padre irrompe come una furia nella nostra stanza. Sveglia anche Nojiko e Robin le quali sono ancora annebbiate dal sonno.
-Papà cazzo! Ho mal di testa!.- Urla Nojiko già irritata di prima mattina.
-Papà che succede?.- Chiede più tranquilla Robin, credo sia impossibile farla arrabbiare.
- Guardate coi vostri stessi occhi.- Robin afferra il giornale che papà tiene  in mano e inizia a leggere l’articolo.
- Sorpresi a una cena romantica il tenebroso Roronoa e i fratelli D con tre donne sconosciute. Fonti sicure sostengono  anche di aver visto i ragazzi al party di beneficenza  organizzato dal signor Sengoku e infine se ne sono andati tutti assieme. La domanda che si sta ponendo l’intero East Blue è una sola, sono semplici amiche o fidanzate?.-
Rimasi senza parole, non credevo che godessero di tutta questa popolarità ne tanto meno che il giorno dopo la notizia di noi sei fosse già su tutti i giornali.
-Ma vi rendete conto?  Cosa dirà tutto il vicinato ora?.- Mio padre ha una sottospecie di crisi nervosa , era sempre il solito gelosone .
- Diranno che una donna di classe come me non starà mai con uno come Ace semplice.-Nojiko era presuntuosa come solito.
- Ma smettila! Perché non l’ammetti che Ace ti piace?.-
- Nami non dire idiozie! Non sono io quella che si scambia bacetti teneri con Zoro!.-
-Bacetti?.- Chiede mio padre sbigottito.
- Oh si ma lui non afferma neanche che sono la sua donna come il tuo amato !.-
-La sua donna?.- Chiede nuovamente mio padre ma nessuno lo degna di uno sguardo.
- Andiamo ragazze smettetela!.-
-Oh Robin mi dai sui nervi quando sei così calma! A te va bene, Rufy ti piace non mi stupirei se sul giornale di domani vi troviamo in copertina che dichiarate che vi state per sposare-
-Sposare?. Credo di stare male!.- Nostro padre si siede  sul letto di Robin con le mani nei capelli.
- Oh papà non ti ci mettere anche tu! .-
- Però siamo uscite bene in questa foto. – Esordisco io prendendo il giornale.
-Si, siamo proprio uscite bene.- Ribadisce Nojiko avvicinandosi a me per dare una sbirciatina.
-Facciamo colazione che ho fame. –
-ottima idea sorellona.- Io e Nojiko ci alziamo e andiamo in cucina mentre Robin rimane in stanza per consolare papà.
Mentre preparavamo la colazione ci raggiunsero anche a loro, ètriste vedere la sedia di mamma sempre vuota . Mi manca terribilmente vederla sorridente in giro per casa.
TOC TOC.
- Ma chi diavolo può essere a quest’ora?-
- Secondo voi chi hanno una Lamborghini nera e due Ferrari?.-  Fece Robin alzandosi e andando ad aprire.
- Salve ragazzi, non pensavo che eravate così  mattinieri.-
- Avevamo voglia di vedervi.-  Rufy è un ragazzo spontaneo, ha dato la risposta e  anche un dolce bacio sulla guancia a Robin , a mio padre, invece è andato  di traverso il latte.
- Vi dobbiamo presentare una persona.- noto solo in questo momento che dietro la gamba di Zoro si nasconde un ragazzino.
- Lui è Chopper  un nostro carissimo amico nonché un ottimo dottore.- Per la presentazione c’ha pensato Ace ,dato che il piccolo era incredibilmente timido.
-Chopper smettila di fare così fatti vedere.- Incoraggiato da Rufy il piccoletto si mostrò a noi, indossa uno strano capellino con delle corna di renna e ha anche un tenero nasino blu.
- Ciao Chopper.- Lo salutiamo noi gentilmente lui ricambia con un gesto della mano.
- Nonostante non sembri Chopper è un ottimo medico, sappiamo che vostra madre è malata e ci siamo presi il permesso di chiamarlo per farla visitare.-
- Oh che gesto gentile, vieni piccolo ti accompagno da mia madre almeno la puoi visitare subito.- Un po’ titubante Chopper seguì Robin fino in camera. 
- Volete caffè?.- Chiedo ai ragazzi.
- Si grazie ne abbiamo bisogno.- verso altre tre tazze di caffè e insieme finiamo di fare colazione in religioso silenzio in attesa del verdetto del dottore.
Il tempo sembra rallentato, sento la tensione e ho paura di sapere. Zoro è acanto a me e silenzioso mi stringeva la mano, è incredibile la sicurezza che mi da la sua presenza.  Passiamo così altri cinque minuti che per me sono anni poi finalmente Chopper e Robin tornarono da noi.
-Dottore che ne pensa?.- Chiede immediatamente mio padre agitato.
- Sarò sincero la situazione è critica ma credo che nel giro di un mese possa rimetterla in piedi.-
-Non stai scherzando vero?.- chiede Nojiko con le lacrime agli occhi per la notizia.
-No figuratevi se scherzerei su una cosa del genere. Se per voi va bene inizierei immediatamente la terapia a base di erbe medicinali, oggi passerò l’intera giornata per monitorarla e vedere come reagisce all’antidodo poi passerò una volta a settimana per il controllo vi va bene?.-
-Dottore ma come faremmo a pagarla?.-
-Stia tranquillo per me è un piacere aiutarvi, non voglio niente.-
-Dio la benedica.- Mi asciugo le lacrime che stanno  iniziando a scendere, non  riesco a credere che mia madre guarirà.
Tornerà a essere la donna forte che ha cresciuto tre bambine orfane come se fossero sue donando loro una vita, tornerà a fare impazzire  nostro padre e riporterà la luce sulla nostra famiglia che da troppo tempo viveva nelle tenebre più oscure e tutto questo grazie a quei tre ragazzi , grazie a lui Zoro.
-Che ne dite di andare al mare? Oggi c’è un sole che spacca i sassi!.-  Propone Rufy.
- Si!.- Urliamo  in coro tutti assieme. Ci voleva un po’ di svago, per di più la voglia di festeggiare è tanta dopo la bella notizia.
-Allora preparatevi !.- Dice Zoro serio. Mentre io cerco tre costumi , Nojiko cerca le salviette e Robin prepara il pranzo al sacco per tutti.
Una volta pronte e coi costumi indosso salutiamo nostro padre e andiamo al mare.
Il  viaggio dura venti minuti, meno del previsto dato la scarsità del traffico e  la velocità eccessiva dei mezzi a nostra disposizione.
-Conosciamo un posto bellissimo seguiteci.- Dico io elettrizzata, era una vita che non passavo una giornata in spiaggia.
-Oh è vero! E poi è proprio qua vicino il posto.- Conferma Nojiko facendo insieme a me da capogruppo.  Nemmeno cinque minuti di camminata  e arriviamo. Una distesa di spiaggia bianca che rientra in pezzo di scogliera, un pezzo isolato dal resto del mondo anche se bellissimo.
- Bel posto ragazze.- Si complimenta Ace appoggiando in terra la sua salvietta e quella di Nojiko. –Avevi dei dubbi?.- Gli chiede quest’ultima sorridente.
- No, nessun dubbio. – Si scambiano un sorriso. Per fortuna che mia sorella non sopporta Ace.
Mi tolgo i vestiti restando in costume, forse è un po’ troppo microscopico ma devo pur in qualche modo far colpo su Zoro e poi nemmeno le mie sorelle sono troppo coperte.
Non faccio in tempo a sedermi sulla salvietta che già Zoro l’ ha occupata col suo possente corpo. –Ehi vai sulla tua!.-
- L’ho dimenticata.- Mi dice  tornando ad ignorarmi.
-Alzati insalata!.- Fa finta di non sentirmi e finge di dormire. Arrabbiata gli butto addosso un po’ dell’acqua che avevo nella bottiglietta. 
-Mocciosa!.- Urlò imprecando contro di me. Io rido felice per la mia vendetta riuscita bene ma non faccio  i conti con la reazione del verde. Mi solleva da terra e inizia a correre verso il mare. Io urlo come una pazza e picchio anche sulla sua schiena ma sembra impassibile. Quando l’acqua gli arriva al bacino mi lascia andare bagnandomi completamente da cima a fondo.
-Questa me la paghi!.- Inizio a schizzarlo e da li fu guerra. Entrarono in acqua anche Nojiko ed Ace lasciando Robin e Rufy soli in spiaggia.
-Quei due non entrano?.-  chiede Zoro una volta smessa la lotta con me.
- Ora non ne hanno voglia, ci raggiungono dopo- Gli risponde Nojiko riferendo ciò che i due hanno appena detto.
- Hai capito il mio fratellino, zitto zitto.-
- Già e dire che dei tre sembra anche il più santarello.- Dice mia sorella dando il suo modesto parere.
-Se vuoi amore possiamo divertirci anche noi.- le risponde Ace scherzoso e afferrandola per i fianchi attirandola verso di lui.
-Non ci provare neanche maniaco!.- Ribatte lei facendo pressione sul petto di lui per allontanarlo. Ace invece continua a fare l’idiota tentando di baciarla . Io e Zoro ci gustiamo  la scena ridendo come due pazzi.
- Ace è un idiota. – Mi dice ridendo.
- Già .- Mi volto verso di lui. Mi attira a se per i fianchi e mi bacia. Amo i baci imprevisti che mi da. Mi sento viva quando le mie labbra incontravano le sue.
- Hai letto cos’ha scritto quella rivista?.-  Gli chiedo staccando le labbra da lui.
- Si, ti crea problemi quello che c’è scritto?.-
-No e a te?.-
- Assolutamente no. – Mi volto un secondo verso Nojiko ed Ace e noto che il moro la tiene  in braccio mentre cammina lentamente in acqua.
-Però mica si odiavano?.- Chiedo  a Zoro indicandoli.
- Te l’avevo detto che l’avrebbe conquistata. –
-Ei ci siamo anche noi!.- Rufy e Robin ci raggiungno, il ragazzo dall’insolito cappello di paglia tiene  la mano di mia sorella fra le sue.
- Io e Rufy abbiamo letto per intero l’articolo che hanno pubblicato su di noi.-
- E che dicono?.- Le chiedo curiosa.
- Praticamente dicono le nostre sono tutte relazioni segrete che duravano già da parecchio tempo ma solo ora siamo usciti allo scoperto-
-Hihihi non sono proprio cosa inventare.-
-Non c’era scritto che sono troppo bella per stare con Ace?.- Chiede Nojiko scherzosa.
- No, secondo i media voi due siete la coppia più legata.- Robin aveva un’intelligenza impressionante. Ricordava perfettamente tutto quello che c’era scritto sull’articolo pur avendolo letto solo una volta.
- Hai visto tesoro che dobbiamo stare assieme.- Ace coglie la palla al balzo per punzecchiare Nojiko. Secondo me fa apposta solo per avere sempre la sua attenzione.
- Non dire idiozie maiale!.- Inizia così l’ennesima sfida fra quei due. Da prima si schizzavano solo fra loro ma adesso la loro guerra ha coinvolto tutti noi.
Questo è solo l’ennesimo pomeriggio passato assieme, l’ennesimo giorno pieno di sorrisi. Quei ragazzi hanno portato nelle nostre vite aria di cambiamento, come se stando con loro noi avessimo l’opportunità di fare il alto di qualità.

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Capitolo 6
*** sesto capitolo ***


Era passata più di una settimana dal giorno in cui Chopper diede di nuovo la speranza alla mia famiglia. Le cose stavano andando per il meglio, Robin e Rufy lavoravano assieme e formavano proprio una bella coppia viste le incredibili azioni che possedeva la loro azienda.
Inoltre il loro rapporto personale migliorava di giorno in giorno, accrescendo sempre di più la forte attrazione che li legava.
Nojiko e Ace erano l’opposto , litigavano sempre o per meglio dire, mia sorella perdeva le staffe facilmente e Ace faceva di tutto per farla infuriare.
Tra me e Zoro le cose andavano bene, io continuavo il mio ruolo di finta fidanzata e lui recitava in perfetta sintonia con me.
Anche stasera dovevamo andare a un party ma Zoro all’ultimo aveva cambiato idea e aveva optato per andare a fare una passeggiata sulla spiaggia.
- Sei felice?.- Mi chiede lui da un momento all’altro.
- Si perché?-
- Si vede, le prime volte che uscivamo avevi sempre quell’aria preoccupata . Si notava che non ti lasciavi andare come ora. – Gli regalo un sorriso dolcissimo , sinceramente chi sarebbe riuscita a resistere al suo fascino?
- Eh così mi hai abbandonato per stare con questo moccioso?- In quel preciso istante mi si raggelò il sangue nelle vene, avrei riconosciuto quella voce anche fra altre mille. Mi giro lentamente con la speranza che il mio buon udito si fosse sbagliato e invece no. E’lui, il bastardo che mi ha umiliata per anni facendomi fare di tutto e di più in quel suo bar. Arlong.
- Oh andiamo perché fai quella faccia Nami cara?.- Mi disgusta in tutto quello che fa, ogni suo gesto o parola nelle mie orecchie risale volgare e perfida. L’odio con tutta me stessa per tutte le torture che ho subito per mano sua.
- Cosa vuoi? Non lavoro più da te mi sono licenziata.-
- Volevo dirti che sei stata molto maleducata nei miei confronti. Dopo tutti gli anni passati a lavorare spalla a spalla e te ne vai così? Scrivendomi un messaggio con su “mi licenzio”? Non è stato carino ci sono rimasto male.- Mi fa schifo , mi ha sfruttata , usato il mio corpo per fare affari e ora mi viene a parlare come se fossimo stati grandi amici.
- Lasciami in pace, sei solo un bastardo!.-  Prendo Zoro per un polso e lo intimo ad andare via con me ma lui non si muove ed Arlong riprende a parlare.
- Ma sai piccola, non ce l ho con te , infondo ti voglio bene e ti capisco.-
-Mi capisci?.-
-Bè quando si sale di livello è ovvio che ci si sente superiore e ci si dimentica dei vecchi amici. Da spogliarellista a escort. Complimenti.- Sento una fitta al cuore, un dolore immenso, come se dentro di me qualcosa si fosse rotto. Zoro scaccia malamente la mia mano dal suo polso.
-Zoro.- Sussurro il suo nome così a bassa voce che probabilmente nemmeno lui mi ha sentita. Si è incamminato verso Arlong con estrema calma e si ferma  a mezzo metro da lui.
- Tu sei Arlong vero?.-
-Si moccioso perché?.-
-Volevo esserne sicuro prima di fare questo.- Zoro attacca Arlong con un gancio colpendolo in pieno volto mandandolo a sangue. Neanche un secondo che l’ha ripagato con la stessa moneta. Iniziano una rissa sotto i miei occh;i urlo piango  li imploravo di fermarsi. So della forza di Arlong e ho paura di vedere Zoro stramazzare al suolo da un momento all’altro ma non fu così. Un ultimo pugno e il verdino miracolosamente riesce a stendere il mio aguzzino. Mi precipito verso di lui continuando a piangere come una pazza.
- Come stai?.- So che è una domanda idiota ma mi è venuta spontanea.
- Andiamo a casa mia. Guida te per favore.- Prendo le chiavi che mi ha  appena lanciato e abbandoniamo  Arlong li sulla spiaggia . Per tutto il tragitto Zoro non mi ha parlato  ne degnata di uno sguardo. E’ palese che gli faccio schifo per quello che ero, probabilmente vuole “licenziarmi”.
 Mentre lui si accomoda in camera sua io prendo una cassetta medica e poco dopo lo raggiungo.
- Vieni ti medico le ferite.- Si toglie la maglietta , qualche colpo oltre che in viso l’ha preso anche sulle costole.
- Mi ha graffito col suo anello.- Dice indicandomi il punto esatto. Prendo il disinfettante e  ne metto un po’ su un pezzo di cotone per medicarlo. Cerco di essere il più delicata possibile facendo attenzione a non procurargli altro dolore. Lui sembra impassibile, sdraiato su quel letto fissa il soffitto senza degnarmi di uno sguardo.
- Hai finito?.- la sua voce non trapela emozioni, non capisco cosa prova in questo momento.
-Quasi.- Se lui è impassibile a me invece trema la voce, trattengo a stento le lacrime e me ne voglio andare a casa mia. Alla fine la mia favola sta finendo. Zoro ha scoperto cosa facevo nel bar di Arlogn ed ora sicuramente non vorrà più vedermi.
Gli metto l’ultimo cerotto sotto lo zigomo e ho finito.
- Fatto. – Non mi risponde nemmeno, e io mi sento soffocare in quella stanza come se non fosse abbastanza grande per tutti e due. –Ora io vado. Ciao. – Mi alzo ma torno immediatamente a sedere poiché Zoro mi ha strattonato per un polso bloccandomi li con lui.
- Prima parliamo.- Prendo un respiro profondo e mi giro verso di lui.
-Va bene , dimmi.- Cerco di essere il più sicura possibile, non voglio mostrarmi debole davanti a nessuno.
- Mi hai deluso.- E’ come se un getto d’acqua ghiacciata  in pieno volto. E’ arrivato subito al nocciolo della questione senza peli sulla lingua. Non pensavo che Zoro riuscisse a farmi provare tutto questo dolore usando solo tre parole, eppure non mi metto a piangere , non voglio e non posso permettermelo; così mi aggrappo al mio orgoglio per riuscire a dargli una risposta.
-Sentimi io non sono ricca , hai visto anche te in che situazione vivo. Tu non puoi capire e non giudicarmi!.-
-Già, io non posso capire .Ma ti sto giudicando per come ti stai comportando con me. Io sono un ottimo osservatore, sono in grado di capire ogni tuo stato d’animo solo osservandoti nei movimenti o guardando i tuoi occhi. In questo momento provi vergogna e paura. – Spalanco gli occhi, è vero lui mi ha capita .
-Vedi Nami, io non capisco di cosa tu possa avere paura.-
-Non girarci attorno, so che ora non mi vorrai più.- sento un formicolio sulla guancia, mi fa anche male e poco dopo capisco che Zoro mi ha dato una sberla.
-Mi deludi perché pensi che io sia una persona superficiale. Credevo che ti fidavi di me e invece no. Io ho sempre saputo che facevi la spogliarellista da Arlong. –
-Mi dispiace per aver dubitato di te .-  Abbasso lo sguardo come una bambina quando viene sgridata dal papà. Per quanto mi sforzo le lacrime escono dai miei occhi pur senza la mia volontà. Zoro sbuffa nervoso, una delle poche cose che so di lui è che odia vedere la gente piangere. Si avvicina a me e mi stringe fra le su braccia.
-Tranquilla, va tutto bene.- Mi accarezza il volto e mi bacia, io prontamente ricambio avvolgendo anche le mie braccia dietro il suo collo attirandolo verso di me. Lui mi spinge sul letto e si mette sopra continuando a baciarmi. Mi lascia le labbra solo per andare sul collo sulla clavicola e poi di nuovo sulle mie labbra. Fu come quella sera al primo party, la passione travolse entrambi ma stasera non c’erano i suoi a interromperci. Ci spogliammo a vicenda  con calma , come se volessimo assaporare al massimo quel momento. Quando rimango nuda davanti a lui non provo alcun imbarazzo è come se fossi stata programmata per amarlo, per stare con lui. Non ho mai avuto un attimo d’esitazioni, è tutto troppo naturale e passionale per essere solo sesso, ne sono sicura nei suoi occhi non vi è nessuna traccia di lussuria. Vi è passione e forse amore.
Una volta raggiunto l’apice del piacere carnale assieme,  lui si lascia ricadere su me stando attento a non schiacciarmi col suo peso, abbiamo  entrambi il fiato corto e siamo stanchi. Zoro si sdraia meglio sul letto, a pancia in su , permettendomi  di appoggiare il capo sul suo petto virile e poi mi stringe ancora di più a se.
- Nami, io devo parlarti.-
-Ti ascolto.- Dico mentre con l’indice faccio dei piccoli cerchi sul suo petto.
-Non è semplice. Ecco vedi..- Si blocca quando entrambi sentiamo il suono della suoneria del mio cellulare.
-Continua , rispondo dopo.-
-No rispondi.- lascio quel comodo letto per prendere il cellulare dalla mia borsa. Guardo  il display prima di rispondere e vido che è Robin.
-Sorellona che c’è?.-
-Nami vieni subito a casa. –  Riconosco  nel tono di voce usato da mia sorella la preoccupazione, mi spavento nel sentirla così e da subito inizio a temere il peggio.
-Robin che succede?.-
-Non c’è tempo per spiegare, corri a casa.- Mi attacca il telefono prima ch io possa chiederle altro, Robin è strana mi preoccupa il suo atteggiamento insolito.
-Ehi che c’è?.- Mi chiede Zoro dal letto. Mi avvicino a lui raccogliendo nel mentre i miei vestiti che sono  sparsi in tutta la stanza.
- Devo andare a casa. -  Lui si alza dal letto e si avvina a me.
-Tutto apposto?-
-Non lo so. -  Continuo a vestirmi e poco dopo vedo Zoro fare lo stesso, è successo qualcosa di brutto me lo sento, Robin sa che sono con lui non mi avrebbe mai chiamata e soprattutto non alle tre del mattino. Prendo la borsa e assieme andiamo alla macchina.
-Puoi andare più veloce?.- Sono nervose e le paranoie mi stavano assalendo, ho una fottuta paura di entrare in casa e vedere qualcosa di terribile, inizio a pensare a mia madre, temo che stia male o peggio ancora che stia per morire.
-Va bene, tu cerca di calmarti.- Mi prende una mano stringendola con la sua. Grazie al suo contatto mi calmo momentaneamente, almeno il tempo di arrivare a casa. Scendo dalla macchina come un razzo e inizio a correre verso la porta d’entrata. Faccio  per inserire le chiavi nella serratura ma la porta si apri prima rivelandomi la figura di Robin.
- Robin che succede? –
- Vieni dentro.- Alzò lo sguardo per osservare qualcosa che stava dietro di me. – Zoro mi spiace, ma vorremmo stare sole.- Mi volto verso di lui e lo vedo annuire.
- Va bene, ci vediamo domani Nami. –
- Robin che succede?.- Gli richiedo pel l’ennesima volta.
- Vieni dentro.- Aspetto che chiuse la porta a chiave e poi inizio a seguirla. Quando apre la porta di camera mia mi porto immediatamente una mano alla bocca per l’orrore che vede.
- Nojiko cosa ti hanno fatto?.- Chiedo iniziando a singhiozzare.

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Capitolo 7
*** settimo capitolo ***


Corro verso mia sorella che sta seduta sul suo letto rannicchiata su se stessa, i vestiti sono strappati ed sono ben visibili i segni di violenza.
-Nojiko cosa ti hanno fatto?.- Le chiedo nuovamente ma lei non mi risponde, sta li ferma e continua a piangere.
- L’ho trovata così fuori casa, non parla continua a piangere.- Guardo Robin e la vedo con le lacrime agli occhi. Vedere nostra sorella in quello stato ferisce tutte due. Nojiko è sempre stata la più dura, quella forte che difendeva me e Robin da tutto e tutti ed ora era li, in quelle condizioni.
Io e Robin ci sediamo sul letto,siamo molto caute poiché non vogliamo spaventarla con dei gesti bruschi.
- Nojiko chi è stato?.- Niente non risponde,è come se io e Robin non ci fossimo in quella stanza.
- Sorellina devi parlarci o non potremo aiutarti!.- Nulla, nessuna risposta di nuovo.
- Robin io chiamo Ace.-
-NON LO CHIAMARE!.- Mi volto verso Nojiko è rossa in viso e respira a fatica.
- Perché non dovremmo chiamarlo? Ti ho fatto del male?.- Prova Robin sperando di trovare delle risposte. –Ace lo ammazza, non deve saperlo.-
-Ammazza chi?.- continua la mora alla ricerca di informazioni utili.
- TEACH! E’ stato lui, mi ha stuprata e intanto che lo faceva mi continuava a urlare che se faceva del male a me Ace ci sarebbe stato malissimo.- Si mette le mani davanti al viso e si lascia andare in un pianto ancor più disperato. Io e Robin l’abbracciamo per farla calmare ma è inutile. Continua a ripetere che Ace non doveva venirlo a sapere, da non dire niente a nessuno e poi quando le sue forze l’abbandonano completamente si addormenta fra le nostre braccia.
-Si è addormentata.-
-Già. E ora che facciamo?.- Chiedo a Robin.
- Riposiamoci anche noi, domani vedremo il da farsi.- Mi sdraio sul mio letto cercando di riposare almeno una manciata di ore.
-Notte Robin.-
-Notte Nami. – Chiudo gli occhi, e mi addormento presto, sono troppo sfinita per ripensare a tutte le emozioni che ho avuto in questa giornata.
 
 
Nojiko il giorno dopo riprese parte della sua straordinaria forza ,si alza e subito si fa una doccia poiché vuole  eliminare ogni traccia dal suo corpo e chiede  a me e Robin di bruciare i vestiti che indossava la sera prima.
Uscita dalla doccia sembra essersi ripresa, Nojiko è forte combatte ogni giorno per la sua famiglia e non si sarebbe mai arresa.
- Bene, ascoltatemi Ace non deve venirlo mai a sapere.-
- Non capisco perché! Lui ti può aiutare.- Dico io, se fosse successo a me sarei corsa da Zoro per farmi sentire al sicuro ma forse lei non ha bisogno di Ace per stare meglio.
-No, succederebbe solo un casino.-
- Nojiko, quell’uomo non può passarla liscia.-
- Robin , sto bene faremo finta di niente.- E’ comprensibile che volesse dimenticare il più in fretta possibile ma questo non è il modo giusto.
- E che intenzioni hai? Nasconderti da Ace?.-
-Perché no? Tanto non andiamo neanche d’accordo.-
-ORA BASTA!.- Robin ha alzato la voce con Nojiko, non l’ha mai fatto è sempre stata in grado di mantenere la calma in ogni situazione .
- Non ti permetterò di rovinarti la vita per quel bastardo! E smettila di dire che di Ace non ti importa niente! L’hanno capito tutti che vi amate.- Nojiko abbassa lo sguardo, si morde le labbra e stringe le mani in pugni facendo diventare perfino le nocche bianche.
- Non voglio che faccia qualche pazzia.- Robin sbuffa rassegnata, alla fine nemmeno Nojiko ha  tutti i torti, Ace sicuramente avrebbe regolato i conti con Teach e sapendo che è sospettato di omicidio e per di più ha abusato di mia sorella è un tipo temibile.
- Devi fidarti di lui.- Gli dico io, sul corpo di Nojiko ci sono tante di quelle prove che l’avrebbero incastrato di sicuro.
- Non ragionerebbe e lo sapete.-
- Il padre di Rufy è un avvocato, potrebbe aiutarti senza contare che suo nonno ha lavorato per anni come giudice . –
-Va bene. Glielo dirò ma non ora, ho bisogno di tre giorni . Vi chiedo solo questo.-  Robin sembra pensarci su, non è del tutto convinta ma alla fine accetta la richiesta di Nojiko.
-Ok , e se chiederanno Rufy e Zoro io ho la febbre ok?.-
-Va bene.- Dico  poco convinta, mentire a Zoro mi infastidisce ma purtroppo non ho scelta. Devo rispettare il volere di mia sorella e non posso metterlo nelle condizioni di mentire a uno dei suoi migliori amici. 
 
Quel giorno stetti con le mie sorelle tutto il tempo, Zoro mi chiamò due volte , la prima per chiedermi cos’era successo e la seconda perché voleva che andassimo a cena tutti assieme. Nojiko ovviamente rifiutò l’invito.
- Sicura che non vuoi venire?.- Le chiedo mentre mi preparo per la serata.
-No, sto qua con mamma. –
-Sicura? Ace vorrà stare con te.- prova Robin.
- Si, non mi va di vederlo.- Sconsolate lasciamo perdere, dobbiamo rispettare le sue scelte,  è ancora molto scombussolata e spaventata per l’accaduto.
- Ok, Nami sei pronta? Sono arrivati.- Metto gli orecchini e i tacchi e mi precipito alla porta.
-Bene noi andiamo ciao a tutti.- Abbandoniamo casa assieme. Nel giardino ci sono i ragazzi. Corro verso Zoro come una ragazzina e gli do un bacio a stampo, Robin si limita a un casto bacio sulla guancia mentre Ace se ne sta in un angolo.
La cena fu piacevole anche se non potevo fare a meno di fissare Ace, teneva sempre lo sguardo basso e non aveva toccato cibo. Nojiko non gli rispondeva quando la chiamava e nemmeno ai messaggi.
-Scusate.- Dice alzandosi dalla sedia. –Vado a prendere una boccata d’aria.-  Osservo Ace allontanarsi, mi fa una tristezza vederlo così.
- Sapete cosa prende a Nojiko?- Chiede Zoro preoccupato per l’amico.
- Ha l’influenza.- Rispondo prontamente io. Non voglio proprio affrontare l’argomento.
- Si ma perché non gli risponde? Ace è molto preoccupato e nervoso.-
-Rufy Nojiko è fatta così , non fateci caso. –
- Non siete brave a mentire. Cos’è successo?.- Zoro è veramente un buon osservatore, a quanto pare non sono l’unica a essere un libro aperto per lui.
- Confermo, Robin dimmi la verità.- perfino Rufy se n’è accordo, io e Robin  siamo delle pessime bugiarde oppure loro ci conoscono troppo bene.
-Sentite non possiamo dirvelo, non complicateci le cose. – Ci rimasero male per la risposta dura di Robin ma purtroppo abbiamo promesso.
- Ragazzi, io vado a casa non ho più voglia di stare in giro. Ci vediamo domani al party di Franky.- Ace se ne andò senza permetterci di replicare. Non credevo che Nojiko fosse così importante per lui.
– Per favore ditemi che ha un buon motivo per fare così.-
-Ce l’ha Zoro stai tranquillo.- Continiamo la cena in completo silenzio. Senza Ace e Nojiko non è la stessa cosa, la serata fini subito dopo. Non c’era il solito entusiasmo dei giorni prima tutto era spento. 

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Capitolo 8
*** ottavo capitolo ***


Erano passati due dei tre giorni che Nojiko aveva deciso di prendere prima di parlare con Ace. In casa girava sempre con la tuta lunga e le felpe pur di non far scoprire a Genzo e Bellmere cos’era successo. Io e Robin a turno le medicavamo le ferite , le più orrende erano quella sulla spalla destra, un livido blu della lunghezza di dieci centimetri e poi le due profonde graffiate sulle cosce, le quali se l’era procurate nel vano tentativo di opposizione .
-Nojiko rispondi almeno alle sue chiamate. Ieri sera si vedeva che ci stava male.- Non le chiedevamo di vederlo ma solo di sentirlo.
-Non ci riesco.- Guardai Nojiko e ripensai a Ace la sera prima. Stavano soffrendo entrambi anche se per motivi diversi.
-Provaci almeno.- la incoraggia anche Robin. Prima di andare a letto la sera prima avevamo parlato a lungo della serata. Entrambe eravamo dispiaciute nel vedere Ace soffrire per il comportamento di Nojiko ed eravamo convinte che lei avrebbe dovuto parlargliene ma sapevamo anche che nostra sorella era troppo testarda per ascoltarci.
-Ragazze, sono arrivati i vostri amici.- Genzo ci avvisa dell’arrivo dei ragazzi. Nojiko scatta come una molla, si corica sotto le lenzuola e ruba il phon che ho in mano per puntarselo in fronte.
-Che stai facendo?.- Le chiedo sbigottita.
- Io ho la febbre se ve lo chiede Ace. – Mi spiaccico una mano in volto, Nojiko è senza speranze.
-Ragazze è permesso?.- La porta di camera nostra si apre e dietro essa sbuca la testa di Rufy.
- Oh certo entrate pure.- Rufy sorride e si precipita verso Robin abbracciandola e regalandole il solito e casto bacio sulla guancia.  Poco dopo entrarono anche Ace e Zoro.
- Salve ragazze.- Esordisce  Zoro avvicinandosi a me e dandomi un bacio sulle labbra. Ace invece s’incamminato verso Nojiko che è sdraiata sul proprio letto. Si siede e la guarda un po’ male, è arrabbiato con lei per averlo ignorato completamente per due giorni.
- Ciao Ace.- Lo saluta lei . Per quante volte poteva negarlo stare senza di lui le faceva male, se n’era innamorata così come è successo a  Robin con Rufy ed io con Zoro.
-Nojiko.- Dice lui guardandola negli occhi.
- Siete pronte?.- Chiede Rufy rompendo il silenzio fastidioso che si stava creando.
-Si, devo solo mettermi il mascara.- Rispondo io continuando a truccarmi.
- Io sono pronta.-
-Sei la solita ritardataria.- Dice Zoro per prendermi in giro. Non abbiamo più avuto modo di parlare dell’accaduto, stasera potrebbe essere la sera buona, una volta per tutte potrei scoprire i suo reali sentimenti nei miei confronti anche se la paura di non essere ricambiata è forte.
- Ci tengo a essere presentabile.-
- Lo sei anche senza tutto quel trucco.- Le mie guance si tingono di rosso accesso, è insolito per lui fare complimenti soprattutto davanti alle mie sorelle e i suoi amici, ed io semplicemente non sono abituata a tutte quelle attenzioni e quindi tendo sempre ad imbarazzarmi.
-Grazie.- Mi sorride di sbieco, stasera è ancor più bello delle sere prima.
-Ehi piccioncini ci siamo anche noi!.- Esordisce Ace facendo lo spiritoso. Mi volto verso di lui per rispondergli ma mi blocco quando lo vedo sdraiato sul letto con Nojiko il quale molto disinvolto la cinge a se per le spalle.
- E tu, piccioncino sei contento ora che l’hai vista?.- Ci pensa Zoro a dargli pan per focaccia.
- Già ieri sera era depresso per la sua Nojiko.- S’intromette pure Rufy, c’era d’aspettarselo . Se si trattava di prendere in giro suo fratello lui non si tirava mai indietro.
-Tu sta zitto! Che a casa continui a dire “oh ma quanto è bella Robin, Oh Robin come sei intelligente”.- Scoppiamo tutti in una risata, Ace imita la voce di Rufy e si mette in pose teatrali. Un vero spasso.
- Bè vogliamo parlare di Zoro?.- Dice Rufy cercando di uscire da una situazione che era fin troppo imbarazzante per lui.
- Oh già anche l’insalata non scherza. Sembra che se non dice il nome Nami almeno mille volte in un ora stia male.- M’imbarazzo anch’io. Faccio finta di niente e continuo a ridere ma sono comunque diventata rossa.
- Oh ‘sta tranquillo Zoro. Nami è uguale,con lei puoi parlare solo di Zoro!.- Fulmino Nojiko con lo sguardo, voleva la guerra? E guerra sia.
- Vogliamo parlare di te? Sprechi tutte le energie per dire che di Ace non t’importa e alla fine quando lo vedi li salti sempre al collo. Robin testimone.-
-Verissimo.- Mi spalleggia mia sorella maggiore facendo infuriare Nojiko.
- Robin tu stanne fuori che è da tempo che sei partita per Rufylandia e non sei mai tornata.- Di nuovo ci mettiamo a ridere tutti come dei pazzi. Siamo proprio un bel gruppetto.
- Dovremo andare a una festa.- Dice Rufy con le lacrime agl’occhi.
-Già, allora andiamo?.- Chiedo io alzandomi e prendendo la borsa. Robin e Zoro annuiscono e si avviano verso la porta.
- Io resto con lei.- Mi volto verso Ace, si è accomodato bene a letto con Nojiko.
-Va bene. Ti passo a prendere dopo fratellone.- Il moro asserisce  col capo e noi andiamo al party lasciandoli soli.
 
 
 
-Nami Zoro siete arrivati anche voi!.- Hancock. Anche detta la pazza suocera, si avvicina a noi correndo, ovviamente col tacco dodici.
- Salve signora Roronoa. –
- Oh dai tesoro non chiamarmi così, mi fai sentire vecchia, chiamami pure Hancock.-
-Va bene .-
-Salve Hancock.- La saluta Rufy allegro. Per mia “suocera” fu come vedere un angelo in terra.
-RUFY!!!.- Urla strapazzandolo a se , e rischiando anche di soffocarlo nei suoi immensi seni.
-Mamma, smettila lo stai ammazzando.- Dice Zoro al culmine della vergogna.
- Oh Zoro non fare il geloso. Lo sai che Rufy mi è molto simpatico. –
-Mamma lo so però non respira più- Hancock scosta Rufy dalle sue grazie e gli sorride dolcemente.
- Rufy caro, come stai? Mio figlio è un mascalzone non ti invita più nemmeno a casa nostra.-
- Bene grazie mille.- Sorride un po’ imbarazzato per le eccessive attenzioni di quella donna.
- Ah eccoti dov’eri finita.- Dietro le mie spalle compare il signor Mihawk .
-Amore! Guarda c’è Rufy!.- Hancock tenta lo strangolamento anche col marito. Gli si arpiona al collo come una sanguisuga e non vi è verso di staccarla.
- Ciao Rufy!.- Il moro alza la mano in segno di saluto. Poi l’attenzione dell’affascinante uomo d’affari viene  attirata da Robin.
- Buonasera signorina. Io sono Roronoa Mihawk, e lei?.-
-Buonasera, io sono Cocoyashi Nico Robin.-
-Due cognomi? Posso saperne il motivo?.-
- Il primo è quello della mia famiglia adottiva, il secondo è il mio vero cognome.-
-Capisco.- Le sorride gentilmente e le prende anche una mano facendole il baciamano.
-Piacere di fare la sua conoscenza.- Hancock è colta dalla gelosia e da un pizzicotto sul fianco del marito.
-Smettila di provarci con le ragazzine! –
-Ho fatto solo conoscenza – Gli risponde il buon Mihawk a sua moglie.
- Se se, pervertito. Dopo facciamo i conti.- Hancock rivolge nuovamente l’attenzione a Rufy.
-Caro non mi presenti la tua amichetta?.- Dice intendendo Robin.
- Si, lei è Robin è una mia socia e carissima amica.- Le due donne si scambiano una stretta di mano sorridendosi a vicenda.
- Cara è arrivato Shanks andiamo.- Mihawk riprende cos sé la moglie e dopo averci salutato se ne vanno.
 –Zoro tua madre è la migliore.- Esordisce Rufy, bè anch’io l’adorerei se fossi un uomo e se ogni volta che la vedessi mi facesse stare in mezzo a quel ben di Dio.
- Secondo me è pazza.- Ribatte il verdino, sinceramente non posso che essere d’accordo con lui. 
-Anche .- conferma Rufy iniziando a ridere come un pazzo. Robin è al suo fianco che ride anch’essa , ovviamente con più compostezza rispetto al suo collega.
- Chissà che staranno facendo Ace e Nojiko.- Chiedo io cambiando argomento.
- Bè sono da soli, in una stanza da letto un idea ce l’avrei.- Esordisce Zoro, non pensavo avesse una mente così porca.
-Zoro !.- Lo sgrido , sicuramente non staranno facendo nulla di tutto ciò, lei non può spogliarsi altrimenti Ace vedrebbe quei segni.
- Già Ace di sicuro non si tirerebbe indietro.- 
-Smettetela! Non voglio pensarci!.- Ripeto io leggermente imbarazzata. Lo so sembro idiota ma è di mia sorella che si sta parlando, non so come Rufy riesca a dirlo così tranquillamente.
Mi vibra la borsetta e parte poco dopo la suoneria. Mi affretto a estrarre il cellulare prima di attirare l’attenzione di tutti. Sul display compare il nome di Nojiko.
-Tiè! Visto non stanno facendo niente.- Mostro il nome a Zoro e Rufy prima di rispondere.- Sorellona dimmi tutto.-
- L’ha scoperto .Ace lo sa !.- Freno il mio entusiasmo, il cuore rallentare e diventa il respiro corto.
- Merda, dov’è adesso.?- Sento i singhiozzi di Nojiko dall’altra parte della cornetta, maledizione .
- Non lo so, è andato via. Nami fermatelo!.-
-Tranquilla arriviamo.- Le attacco il telefono in faccia e guardo Robin negl’occhi.
- L’ha scoperto?.- Mi chiede .
- Si, è andato a cercare Teach. Dobbiamo fermarlo.- Mi rivolgo a lei seria, per una volta voglio essere io quella forte, non ho paura di affrontare un uomo come lui, sono determinata a proteggere tutto quello che amo e quell’uomo pagherà per ciò che ha fatto.
- Nami cosa sta succedendo?.- Guardo Zoro, sia lui che Rufy sono confusi.
-Non c’è tempo, andiamo prendete le macchine vi spiegheremo tutto durante il viaggio. Annuirono entrambi col capo senza ribattere. Dobbiamo agire subito.

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Capitolo 9
*** Nono capitolo ***


Quando i ragazzi capirono il nostro improvviso cambiamento d’umore non persero un solo attimo. Andammo a prendere Nojiko a casa e andammo al vecchio molo, la base di Teach.
-Siamo arrivati.- Zoro frena bruscamente la macchina, Rufy e Robin sono dietro di noi. Scendiamo  e ci dirigiamo all’ingresso. L’occhio mi cade su due uomini a terra sporchi del loro stesso sangue.
- Questa è opera di Ace. – Continuiamo il cammino entrando in un capannone buio,la base per l’appunto. Zoro e Rufy si guardano in giro furtivi, ognuno di no ha aguzzato i propri sensi, in modo particolare vista e udito. Per raggiungere Ace seguiamo la traccia di uomini stesi a terra sanguinanti.
- Zeahahah vedo che siete arrivati anche voi!.- Sobbalzo nel sentire la voce di Teach.
 Le luci si accendono all’improvviso e io sento subito una sensazione di freddo sulla tempia. Con la coda dell’occhio vedo Tashigi. Mi blocca entrambe le mani dietro la schiena e mi punta una pistola alla testa. Da qua vedo che anche Robin è tenuta in ostaggio da una ragazza coi capelli rosa legati in due trecce. Zoro e Rufy a differenza nostra sono accerchiati da un gruppo di uomini.
Un uomo si sta avvicinando a Nojiko, l’unica che per il momento non è sotto tiro.
- Lafitte fermo! – Teach si avvicina a Nojiko scostando il suo scagnozzo. Le accarezza il mento lussurioso cercando di avvicinarlo al suo.
-Bambolina sei tornata da me. Sono felice!.-
-Non mi toccare!.- Lo scosta malamente da lei. –Dov’è Ace!.-
-Zeahahah oh tesoro stai tranquilla è vivo. Smoker portalo qui.- Da dietro uno scatolone compare un tipo con due  sigari in bocca che punta anch’esso una pistola alla tempia di Ace.
-ACE!.- Urla Nojiko sul punto di piangere. Il moro perde sangue da entrambi i lati della bocca e anche dalla fronte.
- NOJIKO SCAPPA!.- Urla lui disperato.
-Zeahahha che scena commovente.-
-Bastardo.- sussurro a denti stretti. Tashigi mi stringe con più forza. Stupida quattrocchi me la pagherai molto cara!
- Capitano Smoker, se non erro lei è un poliziotto divenuto comandate dell’esercito.-  Guardo Robin con la coda dell’occhio, la vedo sicura di se e tranquilla nonostante tutto.
- Si sono io perché?.- Risponde il fumatore.
- Mi chiedevo come un uomo rispettabile come lei sia finito cos’ in basso. Insomma, sta proteggendo uno stupratore e se non erro presunto assassino.-
- Fatti gli affari tuoi ragazzina.-
- Ma questi sono diventati affari miei, chissà cosa direbbe di lei l’esercito se venisse a saperlo.- Ringhia denti stretti contro Robin, non so dove vuole arrivare ma mi fido di lei.
- Te lo ripeto, meglio per te se stai zitta.-
- Ho voglia di parlare invece. Non mi va di andare all’aldilà in silenzio. Vorrei solo capire.-
- PERONA SPARAGLI!.- Smoker perde la calma e da ordini alla ragazza dai capelli rosa.
- Fermo! Comando io qua! Che vuoi sapere dolcezza?.- Teach frena la ragazza prima che per Robin sia troppo tardi, tiro un sospiro di sollievo.
-Alcune cosette ti va?.- Chiede lei a sangue freddo.
- Tutto quello che vuoi, d’altronde tu diverrai mia cognata! Zeahahah.- Trattengo a stento il vomito, quel bastardo a quanto pare non vuole proprio lasciare stare Nojiko.
- Bè, è vero che hai ucciso un uomo? E perché collabori con un militare?.-
- Zehahaha vedi dolcezza, io anni fa ho ucciso un uomo è vero. Un certo Scatch- Osservo Ace ha lo sguardo basso e freme di rabbia.
- Smoker ovviamente è mio socio, lui mi tiene lontani i poliziotti ed io lo pago profumatamente.
Contenta dolcezza?.-
-Si grazie.- Robin ghigna vittoriosa, finalmente ho capito qual’era il suo obbiettivo e vedo che l’ha raggiunto. Sorrido anch’io vittoriosa.
 Un colpo sordo, uno sparo colpisce Lafitte a una gamba facendolo stramazzare al suolo.
- Chi ha osato?.- Urlà  Teach. Altri colpi partono da punti indeterminati. Colpiscono gli uomini che circondavano Rufy e Zoro. Io e Robin in sincronia approfittiamo della distrazione delle due ragazze che ci tengono in ostaggio e rapidamente ribaltiamo la situazione . Ho una voglia assurda di sparare veramente alla quattrocchi ma dovrò, aimè, trattenermi.
- Che succede?.- Teach ha le mani nel sacco.
-Mani in alto comandante.- Un ragazzo biondo punta la pistola alla tempia di Smoker. L’uomo butta via l’arma e libera Ace, il quale corre verso Nojiko abbracciandola.
- Marco la fenice? Quindi c’è anche lui.- Teach sgrana gli occhi. Ha sicuramente avvertito una presenza minacciosa dietro di lui. Si volta lentamente con paura e quando vede quell’uomo cade a terra tremante come un bambino.
-Ne .. Newgate?.-
- In persona! Per te è la fine.- Poco dopo nell’edificio irrompe anche la polizia. Portano via Teach e tutti gli altri. Appena mi è possibile corro da Zoro e l’abbraccio.
- Sei stata bravissima.- Mi sussurra all’orecchio.
- Robin è stata la migliore.- Mi stacco da lui per raggiungere gli altri.
- Brava sorellona.- Do una leggera sberla sulla spalla di mia sorella.
- Grazie Nami .- Mi sorride felice e vedo anche che Rufy le stringe una mano. Per lui deve essere  stato difficile più di chiunque altro. Ogni tanto lo guardavo e vedevo che era in ansia per la sorte di mia sorella.
- Già ma io non ho capito niente.- Ace ovviamente era all’oscuro del nostro piano , sicuramente avrà pensato che Robin era una pazza.
- Noi non siamo degli idioti Ace. Abbiamo pensato a un piano prima di venire qua.- Esclama Zoro pieno di se.
-Già , Robin aveva il campito di far parlare Teach, smascherandolo completamente. Per di più Nami aveva con se il registratore acceso - Prosegue Nojiko che per tutto il tempo era rimasta fra le forti braccia di Ace.
- Inoltre avevamo chiamato anche la polizia e il tuo vecchio amico Edward Newgate. E così l’abbiamo giocato.- Concludo sorridente.
- Siete i migliori!.- Ace è felice, l’uomo che per anni ha odiato ora pagherà per ogni suo crimine.
- Questo lo sapevamo già.- Nojiko si volta verso di lui felice, la violenza subita purtroppo non potrà mai cancellarla, tuttavia ora che Ace è con lei potrà stare tranquilla.
-Non devi più nascondermi niente.- Gli sussurra lui dolcemente per poi prenderla per i fianchi e attirandola a se baciandola. Ci rimango male, si sono contenta per loro ma non mi aspettavo che si baciassero davanti a noi.
-Ehm, siamo di troppo-
-Concordo lasciamoli soli!.- Ci allontaniamo da loro, presi come sono l’uno dell’altra nemmeno si accorgono della nostra assenza.
-Facciamo un giro sul molo?.-
-Va bene.- Rispondo alla proposta di Rufy iniziando ad avviarmi con Zoro. Il moro e mia sorella sono mano nella mano. Rufy non l’ha lasciata un attimo da quando siamo usciti dal magazzino.
-Ma mica si odiavano quei due?.- Chiede Zoro riferendosi palesemente a Nojiko ed Ace.
-Fra odio e amore vi è una linea sottile.-
-Come sei saggia sorellona.- Robin sorride alla mia affermazione. Ci sediamo su una panchina. Zoro avvolge il suo braccio attorno alla mia spalla ed io vi appoggio sopra il capo. Anche Robin e Rufy sono nella medesima posizione.
- Quanto tempo dovremmo stare qui ancora?.- La polizia non ci lascia andare ancora a casa, dobbiamo lasciare la nostra deposizione dei fatti e dopo potremmo andarcene.
- Manca solo quella di Nojiko poi andiamo a casa. Sono anche le due di notte.-
-Papà sarà in pensiero.- Mi stringo di più a Zoro, non ho ancora realizzato pienamente quello che è successo. Forse domani mi sveglio e scopro che è stato tutto un sogno.
- EHY! Piccionicini andiamo ho finito.- Ci alziamo e andiamo verso Nojiko ed Ace. Un problema l’avevamo risolto, e una coppia si era formata. Ora mi mancava solo parlare con Zoro e vedere anche la mia sorellona sistemarsi. 

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


Il padre di Rufy si prese la briga di fare l’avvocato di Nojiko in tribunale. Nessuno di noi sapeva che non era nient’altro che il leggendario Monkey D. Dragon, un avvocato di fama mondiale che aveva smascherato i peggiori serial killer. Nostro padre stette parecchio male nel sapere che Nojiko era stata violentata tuttavia vedendola tranquilla e serena si diede una calmata.
- Quindi oggi vai da tuo suocero per parlare del processo?.- Le chiedo prendendola in giro. Si era provata un intero armadio e truccata e struccata almeno dieci volte.
-Smettila e poi lui non è il vero padre di Ace!.-
-Ah già spiegami un po’ di cose. Ad esempio Rufy ed Ace sono fratellastri?.-
-Si, hanno la stessa madre ma non lo stesso padre. Il papà di Ace è morto prima che lui nasceva e così sua mamma si è risposata con il papà di Rufy.-
-Capisco.- Mi siedo sul mio letto. Anch’io sono nervosa, dovrò parlare con Zoro  questo pomeriggio, fra mezz’ora sarà qua ed io non so proprio cosa fare.
- Nami, che hai?.- Mi volto verso Robin.Beata lei che non ha problemi di questo tipo. Oggi vedrà Rufy tranquillamente senza problemi non come me e Nojiko che siamo in ansia per due motivi diversi.
-Oggi parlerò con Zoro. – Sbuffo nervosa. Sono terrorizzata all’idea che la mia favola possa finire, temo che il mio principe non voglia una principessa.
- Riguarda a cosa?.-
- Noi due, dopo che l’abbiamo fatto non ne abbiamo più parlato.- Nojiko mi fissa con un espressione da pesce lesso così come Robin.
- L’avete fatto?.- Mi chiesero in coro stupite. Mi sono dimenticata che loro non lo sapevano.
- Si.- Abbasso il capo per mascherare un po’ la gote rossa. –Scusate con tutto quello che è successo mi sono dimenticata di dirvelo.-
-Oh fa  niente. Raccontaci tutto nei minimi dettagli.- Mi chiede Nojiko, si siedono entrambe vicine a me e inizio a raccontargli quello che è successo. Gli dico anche che ho paura che lui voglia interrompere il nostro rapporto, scopro su confessione di Robin che soffre per gli undici anni di differenza con Rufy, l’unica a non soffrire per amore è Nojiko, ora che con Ace fa coppia fissa.
-Zoro è arrivato.- Mi alzo prendo la borsa sulla sedia.
- In bocca al lupo sorellina.- Sorrido a entrambe e poi me ne vado con lui.
Salgo in macchina fingendo di essere tranquilla, mi sono prefissata di non essere patetica in caso lui non mi voglia. Mi aggrapperò al mio orgoglio e mi sfogherò con le mie sorelle dopo.
- Tutto bene?.- Annuisco di risposta. Evito dialoghi con lui per tutto il tragitto , parlo solo per salutare i suoi quando arriviamo a casa sua e poi andiamo in camera.
- Mi dovevi parlare.- Glielo faccio presente, voglio togliermi il peso affrontando subito la cosa.
-Lo so.- Si avvicina a me, inizia ad accarezzarmi una guancia, non mi permette di abbassare lo sguardo, sono costretta a guardarlo negli occhi.
- Tu sei un esperimento ben riuscito.- Non capisco il senso della sua frase, lo guardo confusa e la mia espressione buffa lo fa sorridere.
- Vedi io ero attratto da te e volevo conoscerti meglio, ma sapevo che con me non saresti mai uscita e quindi ti ho fatto quella proposta di lavoro.-
- Hai fatto tutto questo per conoscermi?.-
- Diciamo di si. Desideravo farti mia – La sua espressione è rilassata, mi attira verso di lui e inizia a baciarmi, lo ricambio. Non mi aspetto di certo che Zoro mi faccia chissà che dichiarazioni d’amore, so che si presenterà il giorno del mio compleanno con scatole di cioccolatini e rose , non mi farà mai una serenata, mi dirà ti amo una volta all’anno ma va bene così. Lui ci sarà coi fatti non con le parole.
 
 
- Wow mamma quindi papà è il tuo principe azzurro?.- Mi chiede mia figlia, stasera come favola della buonanotte le ho raccontato di come io e suo padre ci siamo incontrati.
- Azzurro no, direi che verde suona meglio.- Le rimbocco le coperte e le stampo un bacio in fronte. Lei abbraccia il suo orsetto di peluche e chiude gli occhi.
-Anch’io voglio un principe verde.- Dice prima di farsi cullare da Morfeo. Mi alzo dal letto della piccola e esco dalla stanza.
- E così io sarei un principe verde’.- Sobbalzo, non mi aspettavo di trovare li Zoro. Gli do un pugno sulla testa per ripagarlo dello spavento che mi ha fatto prendere.
-Ahia! Brutta strega.-
-Zitto bifolco! Dov’è il mio bambino?.-
- L’ho appena messo a letto. Rin dorme?.- Annuisco. Mio marito e i miei due folli cognati si sono messi in testa di allenare i loro figli. Spesso e volentieri rientrano a casa tardi. Zoro oltre a Ryoga vuole portare con se anche Rin quando sarà più grande.
- Rufy ha portato anche Ann?.-
-Si, ma Robin voleva che tornava a casa presto visto che deve andare a scuola.-
-Grazie a Dio ci pensa Robin a quella bambina. Fosse per Rufy non andrebbe nemmeno a scuola.- Zoro ride alla mia affermazione e mi stringe per i fianchi.
- Sai, è molto brava. Anche Yuki s’impegna. Il suo problema è che è troppo manesca.-
-Come sua madre. Nojiko ha sempre avuto la mano pesante.-
-Ad ogni modo, torniamo al principe verde.-
-Oh dai non rompere.- Mi stacco da lui e scappo in camera nostra, lui m’insegue.
-Non mi scappi strega.- Rido e inizio a correre.
Dopo tanti anni ho finalmente trovato la felicità. Sono cambiata molto da quando ero solo una ragazzina che lavorava a casa di Zoro. Ora sono una donna, una moglie una madre di due bellissimi bambini. Non vivo più in una baracca, ho una bella casa non devo preoccuparmi più della salute di mia madre ora è tornata in forma ed è tornata a far impazzire mio padre.
Robin e Rufy sono sposati con una dolcissima bambina così come Nojiko ed Ace i quali hanno un maschietto , Haiako, e una femminuccia Yuki.
Ho vissuto e sto vivendo una favola e tutto questo lo devo a Zoro, il mio bellissimo principe verde. 

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