L'appagamento dei cinque sensi

di Shadow_chan
(/viewuser.php?uid=104239)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Draco che rugge e strugge ***
Capitolo 3: *** Un evento inaspettato ***
Capitolo 4: *** Il ballo ***
Capitolo 5: *** Fine o Inizio? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il brusio del mare mi accarezza l'udito, il profumo pungente istiga l'olfatto, la sabbia bagnata solletica il tatto, il sale sulle labbra brama il sapore, il buio imprigiona la vista.
Mi siedo, non c'è nulla intorno a me, solo bianco, non comprendo, se sono cieca perchè non è calato il buio, perchè hanno acceso tutte le luci invece di spegnerle?
Decido di alzarmi e provare a camminare, i cinque sensi non percepiscono più nulla. Mi concentro e qualcosa mi sfiora la mano, la ritraggo spaventata, ora nel bianco c'è un punto più scuro. Mi avvicino alla macchia e comincio a percepire un calore strano, proviene da lei, ma cos'è lei? Una sfera blu fluttuante è proprio di fronte a me. Allungo una mano, la sfioro e lei mi risucchia. E’ inutile gridare tanto non mi sentirebbe nessuno.
Dove sono?
Dove sto andando?
Cosa è la pace che sento dentro?
Perchè ora mi sento al sicuro?
Apro gli occhi, mi trovo  in un letto con trapunte chiare, poco più in la un corpo argenteo giace inerme, mi avvicino per vederlo meglio. si volta e quel che vidi mi spaventò così tanto che finalmente riuscii a svegliarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Draco che rugge e strugge ***


Si alzò di scatto gridando, spalancò gli occhi impaurita e sconvolta; la rossa le era già vicino, con le occhiaie che le contornavano gli occhi, i capelli spettinati e gli occhi velati dalla preoccupazione: "Stai bene Herm?". La guardò ancora sconvolta e, scendendo dal letto, fece segno di sì. "Non preoccuparti! Piuttosto cosa sono quelle occhiaie?"... Ginny accennò un sorriso colpevole ed Hermione capì al volo, scrollò le spalle e in segno di dissenso, scosse la testa “questa relazione deve venire a galla! Non può continuare così”.
La rossa restò in silenzio ed Hermione continuò a parlare: “è deleterio per entrambi! Insomma dillo a Zabini!”. Udito quel nome, Ginny si alzò di scatto e la guardò con uno sguardo tanto intenso che l'amica parve bruciare: “La stessa cosa vale per te!” e uscì velocemente dalla stanza, accomiatandosi sbattendo la porta.
Hermione alzò gli occhi e dopo essere andata in bagno per lavarsi, si mise la solita divisa per uscire dal dormitorio, ma proprio in quel momento il suo ragazzo venne a salutarla: “Giorno amore mio!”... L'immancabile sorriso dipinto sul suo viso le confermò che aveva passato una serata davvero bella e appagante.
“Buon giorno Ronald -disse fredda- dobbiamo parlare” continuando con sguardo orgoglioso. Il rosso fece un cenno d'assenso e si spostarono un po' in disparte, lei prese la parola senza dargli il tempo per prepararsi. “Io non voglio più stare con te" disse risoluta, pietrificando il giovane. “Che vuol dire che non vuoi stare con me?” rispose il giovane con voce triste. Spazientita e nervosa la ragazza gli puntò un dito al petto, esclamando: “mi sono stancata di te e le tue scappatelle con Lavanda! Per chi mi hai preso?”
Ron boccheggiava non sapendo cosa dire, balbettando tra l'imbarazzato e il furioso, ma Hermione riprese le redini del discorso: “Basta Ron. La storia finisce qui”. Poi la fanciulla si allontanò repentinamente per non scoppiare a piangere di fronte a lui. Ci teneva, ma non abbastanza da sopportare altri tradimenti. La poveraccia si era presa in giro anche troppo, ma ora era molto più sicura di sé.
 
                                               ***
“Draco Malfoy, che cavolo stai facendo?”
Blaise Zabini osservava sconcertato il suo miglior amico dormiente nella vasca da bagno dei prefetti. I cappelli color oro delineavano il suo viso, accentuando gli zigomi marcati: “Mi sto rilassando, non posso?”, gli occhi ancora chiusi.
“Sì, ma è ora di fare colazione!”
Sbuffando il biondo uscì dalla vasca e si vesti lentamente. Non aveva molta fame ed ultimamente era disinteressato e distratto.
La guerra l'aveva segnato, era rimasto solo, la madre morta e il padre in prigione. Malfoy era convinto che quando fosse finita la guerra, si sarebbe potuto godere un po' di pace e tranquillità. Tuttavia, Lucius Malfoy aveva scelto per lui il cammino che avrebbe dovuto percorrere, per ridare vigore al nome della propria dinastia.
Draco era stato promesso ad una ragazza di nobili origini, Astoria Greengrass, molto bella e avvenente, ma priva di spirito di iniziativa: non era capace di tenergli testa ed era diventata il suo zerbino. A Draco non dispiaceva in realtà, ma ultimamente il senso dell'olfatto veniva offuscato dal cioccolato, l'udito da una voce melodiosa, la vista offuscata dalla sua luce radiante, il gusto dei continui scontri, lo sfiorarsi delle mani per il sovraffollamento nei corridoi...
Sospirò rumorosamente e si diresse verso la sala grande, dove, proprio davanti alla porta, vide Hermione. Lunghi boccoli setosi scendevano ad incorniciarne il viso morbido e candido. Le accarezzavano dolcemente le spalle, occhi d'oro, orgogliosi e lucenti, che guardavano i suoi, argentei e freddi come il ghiaccio. “Che vuoi Malfoy?” chiese acida guardandolo male.
“Oh, niente mezzosangue” entrò nella sala lasciando una Hermione lacerata in cuore.
Solo lui era capace di tenerle testa, era l’unico che riuscisse a scatenarle tanto dolore solo con una parola, era il solo che quando la guardava provocava in lei uno stato d'ardore, lui era l'unico che riusciva a turbarla con un solo sguardo.
                                       ***
“L'ho fatto” disse sedendosi accanto a Ginny.
La rossa la guardò perplessa: “si certo, come no”.
Harry guardò Hermione incuriosito e dopo un bel sorso di succo di zucca chiese: “che cosa hai fatto?”. Hermione fece spallucce e indifferente rispose: “ho rotto con quell'idiota del tuo migliore amico”. Il silenzio si insinuò tra di loro e venne interrotto solo con l'arrivo di Luna, che chiese senza indugio: “cosa è successo? Avete intorno alla testa tanti Gorgospizzi!”. Il gruppo guardò Luna ed Hermione spiegò: “ho rotto con Ron”. La fanciulla dai lunghi capelli biondi sorrise dolcemente “Quindi ora ci proverai con lui”, ancora silenzio. Di che stava parlando Luna? Hermione la guardo intensamente: “cosa intendi?”
La giovane le si sedette accanto canticchiando, si sistemò e sorseggiò il succo di zucca davanti a lei: “E‘ ovvio che a te piaccia una altro!” rispose tranquilla. Si guardò intorno tutti avevano un espressione stupita, così la giovane dai capelli d’oro continuò sotto voce, in modo tale che solo la diretta interessata e Ginny potessero sentire: “Dai! Si vede lontano un miglio che ti piace Draco, entrambi avete dei Gorgospizzi amorosi sulla testa!”
Hermione scoppiò a ridere così fragorosamente che un certo biondo si disegnò sul viso un ghigno malefico aveva ottenuto qualcosa per cui attirare la sua attenzione. La squadrò, ignorando deliberatamente Blasie e i suoi discorsi da narcisista, la sua risata era una melodia per le sue orecchie, il colorito rosseggiante sulle guance per le troppe risate… distolse lo sguardo proprio quando lei lo guardò interrogativo.
Draco Malfoy si eresse in tutta la sua bellezza e altezza, prese sotto braccio la sua futura sposa Astoria Greengrass e uscì dalla sala grande scortato dal suo manipolo di seguaci.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un evento inaspettato ***


La giornata proseguì tranquilla, il cielo plumbeo prospettava lo svolgersi delle lezioni all’aperto, dedite a rendere tutto più rilassante. I Grifondoro e Serpeverde trascorsero insieme tutta la giornata e non mancarono gli scontri verbali, ma stranamente, Draco Malfoy non aveva insultato nemmeno una volta Hermione so-tutto-io Granger.
Lei, tuttavia, se ne accorse e come, tanto da dedicargli uno sguardo intenso della durata di quattro ore. Ginny le diede una leggera gomitata: “smettila di fissarlo, sembri una maniaca!” le disse ridendo.
L’ amica, però, non la prese tanto bene: “non sono una maniaca! E‘ lui che è strano.”
Ginny guardò per qualche attimo il biondo che scosse la testa senza capire: “Ehi mezzosangue! Se mi guardi così mi consumi!” la voce diafana la gelò come una secchiata d’acqua fredda.
“Chi ti dice che guardavo te?” rispose pronta. Si voltò a guardarlo meglio e ciò che vide la spaventò, Draco stava ghignando e la scrutava non solo gli occhi, come aveva sempre fatto, ma anche tutto il corpo. Draco si leccò le labbra sensualmente e con una risata di scherno rientrò al castello.
Era l’ora di cena e tutti si erano seduti a tavola, ma nella tavolata dei grifoni mancava qualcuno, che entrò proprio in quell’istante. Con passo deciso il rosso si incamminò al solito posto, si fermò di fronte a Hermione e le rivolse un espressione seria: “siamo ancora amici?” chiese sicuro.
Lei lo guardò e gli accennò un sorriso: “certo!” e lui rispose, rilassato: “meno male! Non sapevo per quanto tempo avrei potuto evitarti, sono contento che siamo ancora amici” gli sorrise dolcemente e le si sedette davanti arraffando una coscia di pollo.
“Un po’ di attenzione prego” la preside McGranitt richiamava gli sguardi.
Gli studenti le rivolsero tutta l’attenzione possibile.
“Vorrei comunicarvi che la prossima settimana, in ricordo di Silente e Piton, verrà indetto un ballo”. L’eccitazione e la sorpresa si sparse tra gli studenti creando un brusio di sottofondo che la preside zittì presto: “indosserete delle maschere bianche come simbolo del doppio gioco che ci ha salvato durante la grande guerra, potete indossare qualsiasi tipo di vestiario che sia inerente alla serata. Inoltre non potrete parlare con i vostri compagni, dal momento che indossate le vostre maschere. ” Ci fu un attimo di pausa, poi proseguì: “a mezzanotte indiremo un ballo, ognuno di voi sceglierà un partner e alla fine della danza, vi toglierete le maschere e bacerete il vostro partner”
Chi mai avrebbe immaginato che alla frigida professoressa McGranitt potessero piacere questi giochi? La preside ricominciò a parlare: “il gioco è stato richiesto dal professor Silente in persona, quindi vi chiedo di non barare, se sarà destino allora vi ritroverete davanti la vostra persona speciale. Buon proseguimento di serata.”
Alla fine del discorso subito Ginny si rivolse a Hermione, aveva gli occhi luccicanti e la guardava sorridente ed eccitata, un ballo per Ginny come per tante altre significava solo una cosa: shopping!
 
***
 
Qualche giorno dopo Ginny trascinò tutto il gruppo a fare shopping. Entrammo in diversi negozi ma non trovammo nulla d’eccezionale, finché non scorsero una baracchetta dove Luna entrò immediatamente. La seguironoo fiduciosi e trovarono ciò che cercavano: degli abiti perfetti e degli accessori perfetti.
Luna trovò subito il suo abito perfetto: era di un azzurro chiaro, che risaltava il colore dei capelli e degli occhi, aveva una spallina laterale, vaporosa, che le arrivava poco sopra il ginocchio, un punto luce cingeva i fianchi, creando tantissimi giochi colorati.
Fu la più veloce a trovare il suo vestito, ma la rossa non fu da meno.
Ginny comprò un abito nero e lungo fino alle ginocchia, la gonna a pieghe e un corpetto attillato che le delineava le forme perfette. Aveva anche dei tagli laterali rosa shock, perfetto per la nostra Ginny.
Hermione continuò a gironzolare per il negozio senza cercare qualcosa di particolare, così la commessa le si avvicinò: “ti serve una mano, cara?” chiese gentile.
Hermione sorrise e si fece consigliare qualcosa che potesse andare bene per l’evento. La donna sorrise raggiante, con passo svelto si precipitò in quello che doveva essere un ripostiglio e tirò fuori un abito turchese, lungo fino al ginocchio, composto da corpetto e gonna che si allargava scendendo lungo i fainchi. Nel mezzo del vestito vi era una frangia di pizzo nero, fasciava una parte del corpetto formando un fiocco vaporoso sul fianco. Era un abito favoloso e non appena lo indossò, le sembrava di indossare una seconda pelle.
“Ma ti sta di incanto!” cinguettò Luna. Ginny arrivò poco dopo restando a bocca aperta: “ora voglio vedere se Malfoy ti resiste”. Scoppiarono a ridere e proprio in quell’istante passarono, lì vicino, Harry e Ron, che attesero che le ragazze se ne andassero per comprare i loro abiti.
 
***
 
Draco Malfoy si era preso un giorno di permesso per recarsi a Parigi e farsi confezionare un abito su misura, appositamente per l’evento scolastico. Ad accompagnarlo, il fedele amico Blaise Zabini.
“Perchè proprio Parigi? Potevamo andare a Milano, io conosco Valentino!”
Draco si voltò verso di lui e gli sorrise sarcastico: “i miei vestiti li faccio confezionare appositamente per me e sono pezzi unici di gran valore” Blaise bofonchiò, ma non disse più nulla.
Per diversi minuti si sentì soltanto la voce dello stilista. La voce di Draco giunse annoiata alle orecchie dell'amico: “come va con la piattola?”
Blaise scattò in piedi arrabbiato: “non osare mai più chiamare la mia futura moglie piattola!” Draco alzò un sopracciglio per la sorpresa: “le hai chiesto di sposarti?” chiese freddo.
“Non ancora, ma ho intensione di farlo.” Il biondo lo guardò negli occhi e vi vide sincerità : non era un gioco per lui, quindi non avrebbe interferito. Scrollò le spalle e tornò a concentrarsi sul sarto che aveva appena finito il suo capolavoro.
Draco aveva esplicitamente ordinato qualcosa di semplice: un paio di pantaloni neri di cotone, una camicia di seta bianca e una giacca dello stesso colore dei pantaloni. Più osservava il suo riflesso e più era convinto che la sua scelta fosse giusta: un look sobrio era il migliore. Blaise aveva fatto lo stesso, solo che era vestito di grigio e la camicia era dello stesso colore dei suoi occhi. L’amico aveva deciso di fare strage per quella sera e quindi si era prenotato l’abito migliore di Valentino.
Tornarono a Hogwarts il giorno seguente e trovarono già tutti impegnati per la preparazione della festa. Molte ragazze mangiavano Draco con gli occhi e, speranzose, gli passavano vicino per attirare la sua attenzione, ma inutilmente. Il giovane dagli occhi di ghiaccio aveva già puntato la sua preda.


Angolo Autrice!
vestiti:
Hermione: http://www.polyvore.com/gran_ballo_hermione/set?id=33569906

Ginny: http://www.polyvore.com/ballo_ginny/set?id=33569750

Luna: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=33570586

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il ballo ***


Il giorno tanto atteso finalmente era giunto. La sala era piena di studenti con vestiti di tutte le forme e colori. La sala grande era giusto addobbata per l’evento, i quattro tavoli erano spariti, al loro posto vi erano tanti tavolini e qualche divanetto parso qua e la. Le finestre erano decorati con tanti tipi fiori, tutti di un colore diverso. Ad ogni alunno era stato consegnata precedentemente la machera bianca e ogni ragazzo aveva un fiore attaccato alla giacca.
La Mcgranitt attirò l’attenzione su di se “Vige solo una regola, per chiedere la mano dalla dama dovete inchinarvi e all’ungare la mano. Non dovete assolutamente parlarvi vi riconoscerete dagli guardi” il brusio si sparse in tutta la  sala, quando il silenzio torno padrone della festa la preside annuncio: “Che le abbiano inizio le danze!”.
Una dolce melodia risuono nella grande sala, un po’ titubanti i ragazzi fecero avanti per ballare con qualche donzella, qualcuno fu fortunato qualcuno no. La rossa stava ballando con un bel ragazzone moro, il viso era celato dalla maschera ma gli occhi erano scoperti. Erano di un nero intenso e Ginny era sicura che fosse il suo amato, d’altro canto l’uomo la teneva stretta come solo un amante sa fare.
Blaise teneva stretta una fanciulla dagli occhi smeraldi e furbi, l’aveva riconosciuta subito in quel ammasso di gente, per lui, insignificante. Strinse più stretto la giovane donna quando un ragazzo li sorpasso curioso.
Harry vagò per la sala a lungo in cerca di Ginny, lui le voleva molto bene e voleva cogliere l’occasione per dichiararsi, ad un tratto si fermò incuriosito ad osservare una coppia che ballava stretta, strinse i pugni quando capì che la ragazza era la donna dei suoi pensieri. Si allontanò velocemente, un attimo prima che uscisse dalla sala una giovane fanciulla con un lungo abito nero gli puntò una mano al petto per fermarlo. Aveva degli occhi incredibilmente belli, di un nero lucente di lussuria, gli prese la mano e lo trascinò in pista.
Dall’altra parte della sala Hermione ballava, se così si può dire, a debita distanza con un ragazzo alto e muscoloso. Il giovane continuava a guardarsi intorno come ste stesse cercando qualcuno. Hermone sbuffo sonoramente per attirare l’attenzione del giovane “Ron, se cerchi Luna è li” le indicò la posizione della bionda. Ron si avvicino al suo viso e fece il suono di un bacio “Grazie”
L’attimo dopo Hermione si ritrovò sola a passeggiare, i suoi occhi vedevano solo coppiette, si sentiva sola. Allontanò lo sguardo dai danzatori per puntarli nel ghiaccio più freddo che conosceva, lo superò in silenzio, sperando un suo invito a ballare, che non arrivò mai.

***

La festa proseguii velocemente e allo scoccare della mezzanotte la Mcgranitt, diede istruzioni sul brano, più importante della serata, il pianista si preparò e cominciò a suonare una melodia bellissima ma struggente. Hermione chiuse un attimo gli occhi e ascoltò attentamente quella meraviglioso armonizzare di note. Una calda lacrima scese a contornarle il viso.
Una mano fredda con gentilezza prese la sua, lei la strinse forte, aprì gli occhi e si ritrovò a fissare i suoi occhi, quelle bellissime pozze d’argento fuso.
Iniziarono a ballare, continuando a fissarsi, Hermione era sopraffatta dall’odore di muschio bianco che l’uomo emanava, dal tatto della pelle liscia e fredda del compagno, dalle note della canzone, affascinata da ghiaccio dei suoi occhi.
Gli occhi incatenati hai suoi, cosi belli, caldi, orgogliosi e sicuro, quelle pozze d’oro gli procurarono piacere pari a quello fisico del corpo di lei attaccato a quello di lui, alienato dall’odore di cioccolato dei suoi capelli, Confuso dalla melodia che si stava pian piano affievolendo.
La melodia fini e tutti si tolsero le maschere, chi con stupore, chi con gioia scoprirono l’identità del compagno. Subito, come Ginny e Blaise, si baciarono senza pensarci due volte e chi come Harry e astoria che si baciarono titubanti
Draco abbassò lentamente il viso verso quello di Hermione che si alzava verso di lui. Non appena le labbra si toccarono, piccole scosse di piacere e adrenalina percorsero il loro corpo tanto da indurli ad approfondire quel bacio.
Quando si staccarono lei sorrise benevola, lui le scoccò un lieve bacio a fior di labbra si giro e uscì dalla sala, lasciandola li come una stupida a toccarsi le labbra brucianti, con le dita fresche.

***

Alla fine della serata chi contento, chi no, ogni studente tornò al dormitorio d’appartenenza.
Nella sala comune Serpeverde, Draco Malfoy, Blaise Zambini e Astoria Greengrass erano seduti sul divano di pelle nera, posto di fronte al camino spento. Il silenzio era diventato troppo pesante da sostenere “Blaise, ora siete una coppia dichiarata, come ti senti?” chiese ingenuamente Astoria, l'amico la fisso per un minuto buono, tanto per farsi desiderare “Benissimo. Più tosto come è stato baciare Potter?” ghigno malefico. Astoria arrossì lievemente, abbassò la testa in attesa di una qualsiasi reazione da parte del suo futuro marito, ma nulla permaneva in silenzio. Prese fiato e rispose “bello” non avrebbe detto nulla di più.
Qualche minuto dopo, Malfoy si alzo dalla sua postazione e si impose sulla ragazza, baciandola focosamente “Non romperai il patto” spietato salì nella sua camera privata.
 Nulla sarebbe servito a cancellare la sensazione di smarrimento che provava in quel momento, lui stesso avrebbe voluto spezzare il contratto ma non l'avrebbe fatto, perché Lucius Malfoy aveva stretto con il padre di Astoria un patto infrangibile. Non voleva perdere l'unico frammento di famiglia che gli era rimasta.
Prese fiato, usci su piccolo balconcino a godesi l'aria fresca, rivolse lo sguardo alla luna che tanto gli ricordava Hermione, sentiva ancora il calore della sua pelle, il suo profumo, la sua morbidezza, il suo sapore, la potenza dello sguardo. Scosse la testa energicamente, non doveva pensarci mai più.
Rientrò nella stanza, si spoglio dei pochi cenci che indossava e si coricò.
 
Hermione corse verso la sala comune Serpeverde non voleva che finisse così, doveva sapere quel che Draco provava nei sui confronti e informarlo dei propri.
Sussurrò la parola d’ordine che Blaise le aveva dato , la porta si apri, non c’era nessuno, ma con passo lieve si diresse nella camera che Zabini le aveva suggerito. Bussò, nessuna risposta, bussò ancora ma nessun suono provenì dall’interno. Fece un sospiro profondo ed aprì la porta che rivelò un ambiente spoglio ma caldo, i mobili erano bianchi in contrasto perfetto con il lastricato nero del pavimento, posto al centro della camera vi era un letto a baldacchino con tinteggi verde-argento.
Vi si avvicino, Draco dormiva tranquillo, sotto le coperte leggere, la pelle candida come la luna sembrava quasi porcellana. Aveva un espressione tranquilla e doveva ammettere che era bellissimo. Una ciocca bionda gli era caduta sul viso. Con delicatezza la spostò.
Draco le afferrò il polso e se la trascinò sul letto e la strinse forte, si inebrio del suo odore, fino a farlo scorrere nelle vene, anche in quelle più piccole. Aprì gli occhi e la guardò in viso, era tutta rossa per l’imbarazzo ma non si era scostata.
Fu lei a prendere iniziativa, gli accarezzò i capelli color platino, gli sorrise e lo baciò. Fu un bacio lungo, dolce e struggente, consapevoli che ben presto sarebbe finita



Note dell'autrice!
Grazie a:
Annamarielurdhermione59 per il sotegno, spero che vi sia piaciuto il capitolo!

Il vestito di Astoria: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=33642604

La melodia di mezzanotte: http://www.youtube.com/watch?v=-n4kBt7KJkA
Grazie a tutti quelli che leggono!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fine o Inizio? ***


I sensi di ogni individuo, percepisce le situazioni e le note della vita diversamente da tutti gli altri.
Ma può accadere, in rare occasioni che le percezioni combacino perfettamente con quelle di qualcun altro.
In questo preciso istante Draco Malfoy si univa ad Hermione Grander per appagare i loro sensi.
La pelle accaldata e morbida di lei era in contatto con quella sudata di lui che continuava penetrare in lei dolcemente dispensandolo la bocca di bacio e piccoli morsi. Voci alterate dalla passione dal piacere risuonavano potenti nel silenzio della stanza. Baci, morsi, graffi, carezze e paroline di incitamento rendevano l’ambiente afoso e pesante. Quando finalmente l’appagamento arrivò Draco  soffocò il loro urlo d’appagamento con un bacio focoso.
Rimase in lei e si mise comodo appoggiano il viso tra i seni di Hermione che prontamente infilò dolcemente una mano tra i crini biondi e sudati del giovane.. Morfeo si fece sentire presto e li accolse tra le braccia amorevoli.
 

***


Daco si svegliò poco prima dell’alba, era stanco ma felice, si stese su un lato e abbracciò la piccola figura dai capelli crespi, era la prima volta che dormiva con una ragazza, lui stesso aveva stilato la regola “dopo il sesso ogni uno nel proprio letto” e così era stato per tutte, anche per Astoria, ma lei, lei lo faceva sentire completo e tenerla fra le braccia lo rassicurava.
L’orgoglio tornò ad ammonirlo “è una sudicia mezzosangue! Non avresti dovuto! Ti ricordi di Lucius vero?” Con un gesto della mano il ragazzo zitti la vocina infondo alla sua testa, ma era cosciente che on avrebbe mai più potuta avere. La strinse più saldamente e avvicinò le labbra sottili all’orecchio di lei -Non accadrà più-
Una calda sfuggì dalle palpebre serrate di Hermione.

 
***
 
La mattina seguente la bella grifoncina si risvegliò tra lenzuola rosso-oro della sua stanza, un po’ sorpresa e spaesata si guardava intorno cercando un segno che quello che era successo la notte scorsa non fosse solo un sogno…. Un bellissimo sogno.
Si Stiracchio e stropicciò gli occhi, appena si abituarono alla forte luce del sole riuscì a scorgere sul tavolino una scatola ricoperta da una carta argentata e un grande fiocco verde. Si avvicinò sbadigliando, sotto il fiocco di intravedeva un bigliettino. La grafia era molto elegante e lì inchiostro verde si intonava con il ficco, dovette leggerlo due volte per riuscire a capire cosa c’era scritto Non accadrà più si portò una mano alla bacca sconcertata, una singola lacrima sfuggi al suo controllo,le accarezzo lentamente il profilo dello zigomo e della guancia fio a cadere in erme sul parchè lasciando una piccola impronta.
Con mani tremanti aprì la scatola dentro vi era il vestito della sera prima e un piccolo anello simile ad una fedina, all’interno vi era un incisione, sobbalzò era la stessa grafia del biglietto ma non vi erano scritte le stesse parole, bensì solo una spiccava elegante e preziosa mia.

 
***
 
-Hey- un ragazzo dai capelli neri arruffati e dai grandi occhi vere smeraldo raggiungeva la più giovane dei fratelli Weasley sorridendo
-Harry! Dimmi tutto!- disse la rossa portandosi una ciocca di capelli, rosso fiammeggiante dietro l’orecchio
-Hai visto Herm?- la rossa lo guardò accigliata –mi ha detto che doveva vedersi con te in biblioteca più o meno 5 minuti fa!- Harry sbiancò, si era dimenticato –Grazie Gin!- gli diede un bacio sulla guancia veloce raccolse i libri che aveva sparso sul tavolino della sala comune e attraversò il ritratto come un fulmine.
 
Girando l’angolo andò a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno –Hey Potter! Guarda dove metti i piedi!- ringhiò infastidito il giovane Malfoy
-non ho tempo da perdere con te Malfuretto- e con una velocità incredibile di diresse alla porta della biblioteca, Malfoy non era per nulla soddisfatto della reazione di Harry. Tirò fuori la bacchetta e strillò –Tarantallegra!-
Le gambe del giovane Potter cominciarono a muoversi convulsamente, il boato attirò parecchi studenti tra cui un infastidita Granger. Prima che Potter potesse schiantare Malfoy la ragazza dagli occhi d’oro lo precedette.
Draco evitò l’incantesimo, ghigno diverto, al dito della ragazza brilla l’anello che le aveva regalato
-Che c’è Granger? Proteggi il fidanzatino?-
Hermione lo ignorò, mormorò il contro incantesimo sulle gambe di Harry e quando fu capace di tenersi in piedi lo assalì –sono 10 minuti che ti aspetto Harry! Non ho tempo da perdere io!- gli disse inviperita, lo sguardo e la posa da Molly Weasley lo fece desistere dal ribattere.
Lo prese sotto braccio e lo trascinò in biblioteca, prima di oltrepassare la porta lanciò uno sguardo d’odio in direzione di Malfoy.
Draco ne rimase sorpreso ma non lo diede a vedere, era più infastidito che l’avesse ignorato che per lo sguardo d’odio che gli aveva rivolto eppure qualcosa in lui si era rotto.


***
 
Una sera Ron, Harry e Hermione decisero di riunirsi come i vecchi tempi nelle cucine per sgranocchiare qualcosa e passare un po’ di tempo insieme come non facevano da troppo tempo.
Una volta arrivai vi sedettero su degli sgabelli di legno intagliati rudemente posti di fronte ad una bancone, pian piano il ripiano si riempii di delizie varie e la cucina si riempi di nostalgici e di dolci risate.
-Avete saputo?- disse Ron con faccia curiosa ma al tempo stesso stranita
-Saputo cosa?- chiesero insieme Harry e Hermione
-La Greengrass ha rotto la promessa di matrimonio!- disse tutto d’un fiato, Ron non era tipo da pettegolezzi ma quella storia avrebbe intrigato chiunque perché mai Astoria Greengrass aveva rotto il fidanzamento con Draco Malfoy il più affascinante ricco mago di Hogwarts?
-Si dice che lei sia innamorata di un altro e che lui non ha opposto resistenza! E’ assurdo!- Harry era diventato di mille colori e con la fantasia già era arrivato al matrimoni tra lui e Astoria, Hermione invece s’era fatta seria e giocherellava con l’anello che portava, ormai da settimane all’anulare sinistro, molti avevano notato la piccola fede argentata che improvvisamente era apparsa al suo dito sottile e affusolato ma non riuscirono a trarne spiegazione.
-Non credo si affare nostro- cominciò un po’ insicura, fece un bel respiro e punto gli occhi d’oro su quelli azzurri dell’amico –insomma non è una cosa bella- fini con voce più sicura.
Il rosso la scrutò intensamente ma alla fine sorrise -Hai ragione! Andiamo in sala comune?- Harry si svegliò e annui silente –Andate avanti io devo fare una cosa- sorrise hai ragazzi che la guadavano incuriositi ma poi la lasciarono sola nella cucina.
Poco dopo la pesante porta si aprì –vi avevo detto che avevo qual…- non poté finire la frase, due sottili labbra rosee si posarono sulle sue bisognose di un sapore e un contatto da troppo tempo negato. Il piacere del tatto, del gusto delle loro bocche, del suono dei baci e poi la gioia della vista, oro e argento si incontrarono nuovamente come quella sera, quello che accadde dopo fu l’appagamento dei sensi e del corpo.
 
Nell'ampresso Draco avvicinò le labbra sottili all'orecchio della grifona e sussurrò

-Sei mia-

 
Fine!

 
 
NOTE DELL’AUTORE
 
Per me è finita qui! Ring razzio tutti quelli che mi hanno seguita, chi ha recensito, chi mi ha aggiunto tra le preferite e chi tra quelle da ricordare!
Grazie a tutti quelli che hanno letto!!
 
P.S. se desiderate potete continuarla! Avvisatemi però ^^
 
Ciao a tutti alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=753085