Cuori luminosi.

di Nati_Chan
(/viewuser.php?uid=131365)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Smiles and Sadness ***
Capitolo 2: *** The Return! ***
Capitolo 3: *** Remember me. ***
Capitolo 4: *** The time to smile. ***
Capitolo 5: *** I don't understand .. ***
Capitolo 6: *** Thank you for everything. ***
Capitolo 7: *** Abduction. ***
Capitolo 8: *** What's happening? ***
Capitolo 9: *** Complication . ***



Capitolo 1
*** Prologo: Smiles and Sadness ***


~Cuori luminosi

Prologo: Smiles and Sadness

Caro Diario,
Anche oggi sono triste. Continuo a leggere lettere di ragazzi innamorati di me, o forse solo del mio aspetto perché non mi conoscono per niente.
Ma poi dopo averle esaminate le butto nel cestino, mi fanno ricordare troppi pensieri tristi e ricordi che vorrei cancellare.
L’amore.. L’amore era bello, ma lo sto odiando sempre di più.
Invece di sorridere, l’unica cosa che riesco a fare è piangere tutte le notti, in silenzio sul mio letto.
Adesso devo smettere di scrivere, mia nonna mi sta chiamando perché è arrivata Nagisa!
A domani (Forse)

Honoka chiuse il diario e lo mise nel cassetto.

Non ce la faceva più a tenere quella maledetta tristezza dentro di sé. Doveva parlarne con qualcuno o avrebbe riempito il suo diario di frasi depresse!
-Ehi Honoka!- urlò una ragazza al settimo cielo appena entrata in camera.
-Nagisa! Non c’è bisogno di urlare.- disse la ragazza sorridendo.
Nagisa la ignorò e saltellando come Heidi tra le montagne si intrufolò tra le coperte del letto di Honoka.
-A cosa è dovuta tutta questa allegria?- chiese l’amica.
-Shogo. Ho un appuntamento con lui al cinema! Non è magnifico Honoka-Chan?
Ancora amore.
Honoka era perseguitata, di sicuro.
Però non aveva tempo per fare la depressa di turno, lei ha sempre sorriso ed era disponibile e generosa. Inoltre se Nagisa era felice, lo doveva essere anche lei, no?
-Sono così contenta per te! Nagisa, stasera ti vuoi fermare a dormire da me? Potremmo prendere i futon, non credi?- chiese tutto ad un tratto Honoka.
-Dovrei avvisare mia madre con il cellulare, ma va benissimo!
Risate felici.
O almeno così sembrava.
Il peggio stava per arrivare.

Piccola nota:
Il capitolo è corto perché era una specie di prologo per capire la situazione attuale!
Al prossimo capitolo, un abbraccio <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The Return! ***


Capitolo 01: The Return!


-Buongiorno, Nagisa! Sei la solita dormigliona, ti alzi sempre in ritardo. Comunque ti ho preparato la colazione: ti ho preparato un po’ di the alla menta e del riso insieme al polipo. Se vuoi nella dispensa ho anche delle verdure in salamoia.
Era la voce squillante di Honoka, che si sentiva felicissima di aver preparato la colazione a Nagisa, che si era appena svegliata. Almeno l’amicizia delle persone non poteva perderla, mettendoci d’impegno per le ragazze che le volevano bene.
-Grazie.. Honoka-Chan..- disse Nagisa sbadigliando. Era buffa quando si svegliava: i capelli erano spettinati, gli occhi mezzi chiusi e il passo lento.
-Hai dormito bene?- domandò Honoka.
-Sì, ma ho tanto sonno… le rispose con tono assonnato.
Il dialogo tra le due amiche venne interrotto dalla voce di Sanae, la saggia nonna di Honoka, che aveva i guanti in mano, dato che stava tagliando un po’ di erbacce dal giardino.
-C’è un pacco per te!- esclamò con un sorriso, poggiando il pacchetto di carta sul tavolino. Poi dopo aver dato il buongiorno a Nagisa, ritornò nel suo lavoro da “provetta giardiniera”.
Le ragazze guardarono quel pacchetto, incuriosite.
-Chissà cosa c’è dentro..- disse Honoka.
Lesse la scritta “Per la signorina Nagisa Misumi e Honoka Yukishiro, se aprite sarete felici.”.
-Che strana scritta!- esclamò  Nagisa, che dalla curiosità gli era passato il sonno. –Non sto più nella pelle.. Apri Honoka!
L’amica annuì e si mise a scartare il pacchetto: tolse prima i fili che lo avvolgevano e poi strappò con le forbici la carta. Appena aperto, una nuvola di fumo avvolse tutta la stanza, facendo tossire le due ragazze.
-Mepple!
-Mipple!
Dissero due voci strane, che Nagisa e Honoka conoscevano troppo bene.
Il fumo poco a poco sparì e le ragazze rimasero incredule di vedere Mipple e Mepple davanti a loro, sorridenti.
- Ci siete mancate.. tanto!- dissero in coro e con i lucciconi agli occhi Mepple, che saltò addosso a Nagisa, e Mipple, che saltò addosso a Honoka.
-Va bene se ne parliamo in camera mia, che sta arrivando mia nonna?

                                                         ******
Le ragazze si accomodarono sui futon, insieme a Mipple e Mepple.
-Si può sapere cosa ci fate qu?! Uff, dovrò sorbirmi di nuovo quell’esserino in camera mia..- esclamò Nagisa stringendo una guancia del povero Mepple.
-Sei cattiva Nagisa, mepo!- le rispose lui.
-Ma dai, ammetti che ti mancava!- disse divertita Honoka.
 Nagisa comincio a diventare rossa in volto, le labbra le tremavano e cominciò a sudare goccioloni che scendevano dalla fronte.
-Com’è orgogliosa di sé, mipo!- esclamò Mipple incrociando le braccia.
-E va bene, mi mancavate! Ecco, l’ho detto. Non c’è niente di male, insomma, perché dovete prendermi in giro così?! Lo dico di nuovo: mi mancavate, perché vi voglio bene. Siete contenti tutti adesso?- disse Nagisa tutto d’un fiato, quasi urlando.
Honoka era divertita, finalmente: gli amici erano l’unica sua cura, in quel momento. Però ancora non comprendeva cosa ci facevano quei due lì, in casa sua.
-Vi spiegheremo tutto, mipo!
-Sì, però ho fame.. mepo! C’è qualcosa da mangiare?- domandò Mepple, che come sempre era affamato.
-Vuoi che ti prepari qualcosa di speciale, così poi ce ne parlate in pace?- domandò gentile Honoka.
-Non se ne parla! Questo essere ha sempre fame!- urlò Nagisa.
Mepple ignorò completamente la sua partner, spiegando a Honoka che voleva del Sushi (Angolo Japan! Il tipico riso giapponese con pesce) e del Yakiniku (Angolo Japan! Carne bovina o suina, cotta in griglia sul tavolo).
-Il Sushi è già pronto dato che l’avevo cucinato per colazione, ma dovrai fare a meno del Yakiniku.. Però mi è rimasto del Tamagoyaki (Angolo Japan! rittatine di uova) che ti posso riscaldare.- spiegò Honoka.
-Sì grazie!
Honoka sorrise e si diresse in cucina, prendendo una padella e cominciando a riscaldare il Tamagoyaki per Mepple.
-Disgraziato. Sei un disgraziato.- commentò sarcastica Nagisa, rivolta al piccolino con uno sguardo inceneritore.
-Ma non è colpa mia se ho fame!

                                                            *******
-Che buono il Sushi, anche il Tamagoyaki, mepo!- disse Mepple leccandosi le labbra.
-Non ci avete ancora detto cosa ci fate qui, però!- strillò Nagisa.
-Stai calma.. mepo! Ti spiegherà tutto Mipple, ora voglio finire di mangiare.- disse Mepple mangiando velocemente il riso.
-Il Giardino della Luce è di nuovo in pericolo, mipo! A quanto pare il fratello di Re Jyaku, il principe Jimbo, è riuscito a rubare dal nostro regno le Pietre Prismatiche. Lui vuole riuscire nell’intento del fratello, da quante ne sappiamo, mipo! Non sa bene come si usano e sta combinando dei disastri, anche il vostro pianeta è in pericolo, mipo! E’ riuscito con i suoi poteri a risvegliare le anime vaganti dei Cinque Oscuri e dei Semi dell’Oscurità. Dovete aiutarci, mipo!- concluse Mipple.
Nagisa non ci pensò due volte, le mancavano quelle avventure e esclamò con tono deciso:
-Sì!!
Honoka non sapeva cosa dire, il sorriso le era scomparso e la faccia si era rabbuiata.
-Se fosse per mie questioni personali direi di no, ma dato che c’è bisogno di me per la felicità del Giardino della Luce, allora va bene.- disse Honoka seria, guardando negli occhi di Mipple.
-Questioni personali.. Mepo?- chiese Mepple.
-Niente, lasciate stare, non pensateci!- esclamò la ragazza, tornando a sorridere.
-Inizia di nuovo l’avventura!- urlò Nagisa correndo per tutta la stanza.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Remember me. ***


Capitolo 02: Remember me!


-Nagisa muoviti! Siamo in ritardo!
-Aspettami Honoka!

-Ragazze non andate così veloce, mi sta venendo il voltastomaco qui dentro.. mepo!
Le due ragazze erano solite ad andare a scuola insieme: Honoka usciva di casa un po’ prima per arrivare a piedi in quella di Nagisa, che però era sempre in ritardo.
Frequentavano l’ultimo anno di scuola, il più impegnativo, poi avrebbero dovuto decidere cosa fare in futuro. E non ne avevano la più pallida idea, proprio no!
                                            
                                                             ************

-Buongiorno a tutti, ragazzi!
La voce della Sensei (Angolo Japan! In giapponese significa “maestro/a") squillò allegramente nell’aula, dando quasi fastidio ai ragazzi assonnati.
-Che aria triste e vuota che avete!- commentò lei in modo sarcastico.
“Ma cosa vuole questa?? Io mi sono svegliata alle 6.00 di mattina!” pensò Nagisa, che aveva voglia di spaccare tutto.
-Oggi avete un nuovo compagno, che si è appena trasferito a Tokyo da Sapporo (Angolo Japan! E' una tra le capitali del Giappone)
Un ragazzo entrò nell’aula: bassino, capelli neri.. occhi di ghiaccio.
Honoka aveva visto quegli occhi solo una volta: da Kiriya. Ma no, figuriamoci se era lui.
-Allora, ti vuoi presentare?- domandò la Sensei.
-Mi chiamo Kiriyaa, ho 18 anni. Il resto l’ha già detto lei, Sensei.
Alcuni studenti alzarono le sopracciglia, come se fossero sorpresi, altri invece sgranarono gli occhi. Honoka invece strinse i pugni.
-Anni fa avevo uno studente col tuo nome.. gli assomigli parecchio! Non è che siete parenti?- domandò la Sensei, anche lei un po’ sorpresa.
-Non conosco nessuno col mio nome. E ora posso sedermi?- continuò lui serio.
-Certamente, c’è un posto là in fondo. Bene, cominciamo la lezione!

                                                       *****************

DRIN!
Il suono della campanella di inizio intervallo interruppe la spiegazione della Sensei.
-Bene ragazzi! Ricordatevi di ripassare biologia!
Honoka si alzò dalla sedia, con il cuore in gola.
-Kiriya! Sei veramente tu? Ti ricordi di me?- chiese al ragazzo, che era seduto tranquillamente e stava rimettendo i libri in cartella.
-Certo che sono io, Kiriya. Mi chiamo così, no?- rispose il ragazzo con tono freddo.
-Sì, però..-
-Però?- la interruppe. –Io non ti conosco.
-Come? Sono Honoka!- esclamò lei con la voce tremolante.
-Mi spiace, ma mi avrai scambiato per un altro.
Honoka portò una mano al petto e, amareggiata, tornò da Nagisa, che stava mangiando allegramente degli Onigiri (Angolo Japan! E' spuntino giapponese composto da una polpetta di riso bianco con cuore di salmone. Di solito l’Onigiri è triangolare ed ha una striscia d’alga nori su un lato.)
-AlloVa HoVoka?- chiese Nagisa con la bocca piena. –Ci hai paVlato?
-Non si ricorda niente, forse è uno sbaglio.. Nagisa. Mi passeresti un Onigiri?
Nagisa ingoiò tutto e corrugò la fronte.
-Che strano, anche io ero sicurissima che fosse lui.- disse, passando la pietanza a Honoka.
-In fondo non si tratta di un’ipotesi assurda, mepo!
-Anche io la penso come Mepple, mipo!
-Voi due state zitti!- urlò Nagisa dando un pugno nel portacellulare in cui c’era Mepple.
Shogo si avvicinò alle due ragazze insieme a Kimata , sorridendo.
-Buongiorno Nagisa, buongiorno Honoka!- dissero all’unisono i ragazzi.
-Shogo.. – rispose Nagisa con aria sognante. Honoka invece sorrise, facendo un lieve cenno con la mano.
-Non trovate che il Kiriya di ora.. somigli molto a quello di qualche anno fa?- domandò Kimata.
-E’ una cosa pazzesca, cambia solo il colore dei capelli! E vi assicuro che mi ricordo perfettamente di come sia Kiriya, eh!- aggiunge Shogo.
Honoka strinse i denti, come se non si volesse ricordare.
-Sarà una coincidenza, il vecchio Kiriya è scomparso.. Lo sapete bene.
I tre amici si girarono verso Honoka, preoccupati. Sapevano che Kiriya è stato il primo e unico amore di lei.
-Scusaci Honoka, ci avevi ordinato di non parlare mai di lui in tua presenza.- disse Nagisa poggiando una mano sulla spalla dell’amica, che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
-Non preoccupatevi!- esclamò ridendo. –Anzi, propongo una bella uscita tra amici oggi. Che ne dite?
-Va bene!
-Ci sto!
-Ok!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The time to smile. ***


Capitolo 03: The time to smile


-A domani, Honoka-Chan!- disse Nagisa facendo un cenno con la mano.
-Ciao ragazze! Ciao Shogo!- canterellò Kimata.
-Buon ritorno a casa, Honoka. Io vado con Nagisa.
Al sentir la voce di Shogo, Nagisa diventò paonazza, rischiando un attacco al cuore.
-Forza, andiamo!- disse Shogo facendole l’occhiolino.

Honoka si avviò verso la stazione, stringendo con sé lo zaino.
Voleva solo tornare a casa, coccolare Chutaro e bere una buona tazza di Bancha (Angolo Japan! Il Bancha è un tè verde giapponese ricavato dall’ultimo raccolto della pianta ta tè, in ottobre.)
STONK!
Un tonfo risvegliò Honoka dai suoi pensieri. Davanti a sé vide Kiriya, caduto per terra, che si massaggiava la testa.
-Fai un po’ più di attenzione quando cammini!- esclamò lui con fare minaccioso.
Non era proprio giornata per Honoka, a quanto pare. Rimase imbambolata lì, sorpresa dall’inaspettato incontro.
-E almeno aiutami a raccogliere i libri, no?- disse lui con sarcasmo.
-Oh scusami davvero! Scusami, scusami, scusami!
Si piegò per prendere i libri, rimettendoli poco a poco nello zaino.
-Ah, sei tu quella della mia classe vero?- chiese Kiriya.
-Sì.
Kiriya si alzò, aggrottando leggermente la fronte. Prese lo zaino, ma continuò a guardarla dall’alto in basso.
-Ora che ci penso, ho già sentito da qualche parte il tuo profumo.
Honoka sorrise.
-E’ lo ZEN, muschio, legno e bamboo?-chiese Kiriya, annusandole il collo.
-Esatto.
Honoka non sapeva più come comportarsi: avrebbe voluto urlare, abbracciarlo, piangere. Ma lui sapeva a malapena il suo nome.
-Io… Il treno sta per partire, devo salire.- tagliò corto la ragazza.
-Ok.  Allora saliamoci insieme, no?-domandò.
La prese per un braccio e la trasportò dentro prima che le portiere si chiusero.
-Sono convinto che potremmo andare molto d’accordo.
Honoka sorrise. E adesso? Si stava innamorando di nuovo. Ma il Kiriya attuale e quello del passato erano la stessa persona?
-Ti ricordi oggi? Quando sono venuta da te e ti ho fatto quella domanda, intendo.
Kiriya poggiò la cartella su un sedile, grattandosi un po’ la fronte come per sforzarsi di ricordare.
-Oh, si. Mi ricordo. Perché?
-Perché una volta conoscevo uno uguale a te, con il tuo stesso nome, nella mia stessa scuola. E ora che ti ho visto… - Honoka si mise a singhiozzare, ma cercò di trattenere le lacrime. –Ora che ti ho visto, siete identici. Quindi ti prego, se sei veramente tu, dimmelo.
Kiriya abbassò la sguardo, tristemente.
-Mi dispiace, io non mi ricordo nulla del passato. So a malapena il mio nome, non ricordo proprio nient’altro. Scusami, Honoka.
La ragazza prese un fazzoletto, per coprirsi gli occhi leggermente bagnati. Si morse il labbro, aveva fatto una grandissima figuraccia. Per fortuna che a quell’ora, poche persone prendevano il treno.
-E’ la mia fermata. Ci vediamo domani, Honoka.
Prese lo zaino e scese, sorridendole, prima che le portiere si chiusero.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I don't understand .. ***


Ehi gente ! :)
Sono tornata, ho ripreso la mia vecchia fan fiction ! Potete rileggere i vecchi capitoli, che sono pochi e corti, se non ricordate..
Lasciate una recensione se vi va, perchè voglio sapere se devo continuare o lasciarla in sospeso .. Beh buona lettura :3

Capitolo 04: I don't understand..
 

-Honoookaaa!
-Ehm, Honoka?!
-Honoka ci sei?!
Honoka si risvegliò dallo stato di trance e si ricordò improvvisamente di essere a scuola, i suoi amici Nagisa, Shogo e Kimata la stavano chiamando da qualche minuto, preoccupati per lei.
-Oh, scusate tanto,davvero!
Honoka era mortificata, non sapeva che le prendeva e avrebbe tanto voluto far luce su tutto e scoprire la verità.
-Honoka-Chan, alzati dal banco e vieni con me. Ora dirai un po’ di cosette alla tua migliore amica!
Nagisa la prese alzandola con la forza dalla sedia, sotto gli sguardi di Shogo, un po’ stupito, e Kimata, che come sempre si agitava troppo.
-Allora si può sapere che ti succede? Stai così per il sosia di Kiriya, eh?
-Ti dico che non è il suo sosia! Sono sicura che è lui! E poi stranamente appare proprio quando tornano Mepple e Mipple .. di sicuro gli avranno azzerato la memoria, ne sono sicura.
Honoka era decisa e sicura di quello che affermava, era tutto il giorno che ci pensava .. e dalle sue spaventose occhiaie, si intuiva anche la notte.
-Per ora non è apparso nessuno di Quelli .. quindi non possiamo ancora esserne sicure. Ma se è come dici tu, allora non affezionarti troppo o rimarrai delusa come l’altra volta!
Nagisa, una ragazza allegra e troppo esuberante, ma anche intelligente. Come avrebbe fatto Honoka senza di lei?
Si abbracciarono, sarebbero state sempre unite.
-E andiamo, cos’è questa depressione?! Forza Honoka, rallegriamoci e andiamo da Akane a mangiare i Takoyaki! (Angolo informazioni: le famose polpette guarnite con salsa che appaiono nella serie!)

 
-BuoniFFimi come sempre Akane!- esclamò Nagisa con gli occhi che le brillavano.
-Non mangiare con la bocca piena Nagisa!- la rimproverò Honoka.
Akane sorrise, guardando attentamente Honoka .. sembrava triste, nonostante cercasse di apparire allegra.
-Ve li faccio gratis, ragazze. Comunque ho un favore da chiedervi.
-Di che si tratta?- chiese Honoka.
-Niente di particolare, se vi posso lasciare il chiosco in mano vostra per mezz’oretta, ho una cosa urgente da sbrigare .. non ci saranno tanti clienti a quest’ora. In caso venisse qualcuno, ho lasciato qualche polpettina in caldo nella padella!
-Va beniFFimo non ti preoccupare Akane-San!
Akane sorrise ad Honoka, lasciò il grembiule su una sedia e se ne andò.
Era tutto tranquillo, c’era una frizzante brezza pomeridiana .. le foglie svolazzavano dappertutto, il cielo era rosso fuoco per via del tramonto. Si stava bene, nessun pensiero attraversava le menti delle ragazze .. a parte Nagisa, beh lei aveva in mente solo il cibo.
-Ehm, ragazze .. –interruppe Mepple il silenzio.
-Che vuoi!? Ah, una polpettina? Non te ne do neanche una, sono tutte mie!- disse sbraitando Nagisa, che abbracciava il piatto come se fosse il suo tesoro.
-Volevo solo dire che avverto una strana sensazione, mepo!-
Nagisa lo fulminò con lo sguardò.
-Sarà solo il tuo stomaco che brontola, caro mio!- disse deridendolo. –Ma come ho già detto, non ti do neanche una polpettina, neanche una briciola, sono stata chiara !?- continuò facendogli una linguaccia.
-Ragazze attenzione avverto anche io una strana sensazione, mipo!-
Le due ragazze si guardarono, poi fissarono Mepple e Mipple.
Il cielo non era più rosso fuoco, si stava riempendo di nuvole.
-Che piacere rivedervi, questa volta vi distruggerò!-
Una voce maschile e molto roca interruppe i loro discorsi. Alzarono gli occhi al cielo, ormai diventato scurissimo e minaccioso.
-Allora, ve lo ricordate il nostro primo incontro, mocciose?- continuò lui.
Sopra il chiosco videro una figura molto alta, con un lungo mantello e una folta capigliatura bianca. Gli occhi grigi, spiegati, senza sentimenti. Era proprio lui, lo riconobbero: Pisard.
Nagisa rise di gusto, un po’ falsamente però.
-Sei stato il primo che abbiamo battuto, non ci fai paura!
E guardò Honoka con segno di intesa.
DOPPIA AURORA BOREALE!
Urlarono.
E poi fasci di luce arcobaleno, che invadevano il parco.
Eccole trasformate, eccole di nuovo in azione, le Pretty Cure.
Nagisa, decisa di sé come sempre. Il suo solito vestitino nero, bianco e fucsia che risplendeva insieme a quello di Honoka, bianco e azzurro.
Cure Black, la protettrice della luce.
Cure White, la protettrice della luce.
Le Pretty Cure!
-Avanti Zakenna, fai vedere chi comanda qui!- urlò Pisard. E sbucò dal nulla, come sempre, Zakenna, il mostro nero che si insinua negli oggetti.
Entrò nel chioschetto e lo trasformò in un’arma da combattimento, urlando “ZAKENNA!”
Lanciava polpettine da tutte le parti, infilzate negli spiedini. Uno sfiorò la guancia di Honoka, facendola sanguinare un po’.
-Tutto ok!?- le chiese Cure Black.
Annuì, non si era fatta nulla di grave, ma se non facevano attenzione la situazione poteva complicarsi!
Continuava a lanciare spiedini, non dava neanche il tempo alle ragazze di riprendersi.
-Nascondiamo dietro al tavolino!-propose Cure White
Riuscivano a schivare qualche attacco, ma non avrebbero potuto resistere a lungo.
-PISAAAAAARD!
Urlò Cure White sbucando dal nascondiglio.
-No aspetta, dove vai! E’ pericoloso!
Non diede ascolto alla amica, e saltellando per i tavolini e gli alberi, schivando gli attacchi, raggiunse Pisard. Gli diede un forte calcio prendendolo in pieno. Ma la sua corazza era dura, non si fece nulla.
-Non puoi fare nulla contro di me!- disse ridendo malignamente. Era una persona spregevole.
-Per quale motivo siete tornati, eh?- chiese Cure White tornando vicino all’amica.
Zakenna si era fermato per qualche minuto.
-Il principe Jimbo, futuro re, ci ha liberati, noi siamo ai suoi ordini. E sono pronto a servire il signore che mi ha dato la libertà!
Le ragazze si guardarono con sguardo d’intesa. Zakenna non mandava attacchi, dovevano approfittarsene.
Era il turno del loro attacco, adesso.
GRAN FULMINE NERO!
GRAN FULMINE BIANCO!
Si presero per mano.
DOPPIO VORTICE DELLE PRETTY CURE!
E lo scagliarono decise contro Zakenna e Pisard sopra di lui.
-Maledette!-urlò prima di scomparire.
Tante stelline nero si dispersero da tutte le parti.
Il cielo tornò normale, si era fatta sera, il chiosco e i tavolini nella loro posizione originale.
Honoka e Nagisa, non più trasformate, trovarono per terra la Pietra Prismatica verde.
-Eccomi tornata ragazze, scusate il ritardo!
Akane era ricomparsa, finalmente.
-Noi andiamo a casa Akane-San, a domaniii!- esclamò Nagisa felice, prendendosi altre polpettine dalla padella.

-Sono tornati, Nagisa. Te l’avevo detto che tutto coincideva.
Honoka sospirò guardandola dritto negli occhi.
-Honoka-Chan, finchè non vedrò combattere il ragazzo che dovrebbe essere Kiriya, in teoria .. Beh, rimango della mia idea che il nuovo arrivato a scuola sia normalissimo. 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Thank you for everything. ***


Capitolo 05: Thank you for everything.


-Ha fallito, vero?
-Sì principe Jimbo, le avevo detto che Pisard è una nullità, il più debole della Compagnia.
Poisonny stava in piedi, con la testa bassa, di fronte al possente profilo di Jimbo avvolto dall’oscurità.
-Tu mi sembri molto più affidabile e furba. Bisogna giocare sporco, puntare sui loro punti deboli.
La rossa stava pensando, mordicchiandosi un po’ il labbro. Avrebbe voluto ribellarsi e favorire un futuro migliore a lei e suo fratello Kiriya, ma se avrebbe disubbidito sarebbe scomparsa.
-Signore, mi dia qualche giorno di tempo per elaborare una strategia.
-Poisonny, io voglio attaccarle oggi, saranno stanche dal combattimento di ieri, sarà molto più facile. Chiamerò Gekidrago, sperando che combini qualcosa.
La ragazza si mise a ridere, poi aprì di nuovo bocca.
-Tutto muscoli e niente cervello! Beh sperò per lui che svolga un po’ bene la missione, ma considerando che è un babbeo .. Mio signore, tornerò al suo cospetto domani.
-Non deludermi, dolcezza.
La ragazza accennò un sorriso, girando i tacchi seguita dal suo lungo mantello e una scia di profumo al gelsomino.

Era arrivato il tanto atteso giorno della gita di inizio anno allo zoo Ueno.
La professoressa Takenouchi era allegra e fischiettava controllando che tutti i ragazzi fossero presenti.
-Molto bene ragazzi,buona giornata!- annunciò allegra. –Oggi ho deciso una distribuzione dei posti originale e particolare. Beh, dato che sono felice poiché compio un anno di matrimonio di mio marito .. ogni ragazzo si dovrà sedere vicino ad una ragazza. Su, scegliete il vostro compagno di viaggio e salite in fretta, la destinazione ci aspetta!
Le frasi della professoressa furono seguite da esulti, ma anche da lamenti contradditori.
-Beeeh, Honoka caraaa! Ci dovremmo separare mi dispiace, il mio Shogo mi aspetta.- disse Nagisa con un sorrisone stampato in faccia. –Ci vediaaaamo!
E sparì in una nuvola di polvere. Senza fiatare, Honoka andò alla ricerca di un compagno di viaggio. QUEL compagno di viaggio.
-Honoka vuoi stare vicino a me?
-No vicino a me!
-Honoka-Chan ci divertiremo, vieni con me!
La ragazza era molto ricercata nella classe, essendo la più bella. Ma, mortificata, disse a tutti di no.
-E se te lo chiedessi io?
Honoka si girò: era Kiriya.
-Va bene, magari possiamo conoscerci meglio.- annuì inventando una scusa per evitare le proteste degli altri ragazzi.

-Si parteee!- urlò la professoressa al microfono, facendo tappare le orecchie a tutti.
Ultimi posti .. Kiriya e Honoka erano seduti vicini, ma nessuno dei due sapeva cosa dire.
Più a fianco c’era Nagisa che rideva e scherzava di gusto con Shogo. Avrebbe dato il mondo intero per assomigliarle.
-Stai meglio?- disse lui rompendo un po’ il ghiaccio.
-Cosa?- chiede Honoka con espressione interrogativa.
-L’altro pomeriggio .. stavi per scoppiare a piangere. Vedo che ti sei ripresa. O forse è solo quello che cerci di far capire agli altri?
Honoka gli sorrise un po’ tristemente.
-Magari adesso non piango, ma non sto bene.
-Mi dispiace.- aggiunse lui.
Honoka non rispose, si limitò a guardarlo negli occhi, profondamente. Come se ci si dovesse annegare dentro.
-Perché non mi racconti qualcosa di te?- chiese lei.
-La mia storia non importa a nessuno. Io non importo a nessuno.
Lo guardò malissimo, come se volesse tirargli uno schiaffo da un momento all’altro.
-Ma cosa dici, stupido! Ogni persona è importante. Ogni storia che porta qualcuno con sé è interessante, non esistono vite noiose. Sono sicura che la tua vita è speciale.
Kiriya alzò lo sguardo, facendo una strana espressione amareggiata.
-La mia vita è una condanna, non so cosa darei per essere come te.
-Cosa vorresti dire con questo?
Honoka era sicura di sapere tutto, di sapere che quello era il Kiriya di prima. Lui si è lasciato andare qualche frase di troppo .. l’aveva quasi smascherato.
-Nulla, certe cose è meglio non saperle.- le rispose.
-Kiriya, vorrei tanto capirti .. se hai bisogno di qualunque cosa, io sono qui per te.
La guardò intensamente.
-Ragazzi, cazzo che depressi che siete! Unitevi con noi, stiamo cantando la canzone delle Rane!
Un loro compagno di classe seduto davanti a loro li interruppe, facendo chiudere il discorso.

-Ci siamo ragazzi, scendete uno alla volta in fila indiana!
Fu una bella mattinata. Lo zoo era molto grande, quindi ognuno faceva gruppo con chi voleva e muniti della mappa, si spostavano dove volevano.
Nagisa, Honoka, Shogo e Kimata formavano il solito gruppo. Molti altri avevano chiesto di andare con loro, specialmente per Honoka e Shogo, i più ambiti della classe. Ma Honoka tra tutti lasciò entrare solo Kiriya.
Passarono una bella giornata, divertendosi insieme e mangiando quanto più potevano. Beh, soprattutto Nagisa.
Volò tutto molto in fretta, tanto che si fece l’orario di chiusura. Era rimasto solo il loro gruppo scolastico nello zoo, ma radunati tutti gli alunni sarebbero dovuti andare via anche loro.
-Ragazzi sbrigatevi a mangiare il gelato, tutti gli altri staranno già al pullman!- disse preoccupato Kimata.
-Cosa vuoi che accada? Senza di noi mica partono!- lo rassicurò Shogo.
Honoka sorrise, Nagisa mangiava a più non posso. Kiriya non prese nulla, gli bastava il panino mangiato a pranzo.
-Ragazzi, mi sento .. strano.- disse poi Shogo.
-Ovvio, quando uno mangia troppo .. – sospirò Nagisa toccandosi la pancia piena.
-Anche io, mi gira tanto la testa!- si aggiunse Kimata.
Honoka era preoccupata per gli amici, propose di alzarsi e fare una piccola passeggiata.
Ma ad un tratto, Shogo e Kimata svennerò.
Kiriya sparì.
-Sento una strana sensazione, mepple!
-Anche io, mipple!
Ecco le vocine che le ragazze non avrebbero mai voluto sentire.
Ma capirono e si trasformarono subito.
DOPPIA AURORA BOREALE!
E tra fasci arcobaleno, sbucarono loro in versione Pretty Cure.
-Wow, che tempismo. Devo dire che mi avete lasciato di stucco, Pretty Cure.
Davanti a loro sbucò l’enorme figura di Gekidrago, seguito da piccoli lampi che scendeva dal cielo diventato scuro.
-Devo ammetterlo, pensavo in qualcosa di peggio. Ti finiremo subito, come abbiamo sempre fatto.
-Stai zitta Cure Black, se non vuoi finire male! Muoviti Zakenna!
Lanciò il suo mostriciattolo nero nella gabbia della tigre bianca, facendola diventare ancora più grande e aggressiva.
-Zakennaa!- urlò il mostro nero nel corpo della tigre, che cominciò ad attaccare le ragazze con i suoi lunghi artigli.
Poi dalla gola gli uscirono delle fiamme roventi, che le Pretty Cure schivarono per un pelo.
-Se non fosse per Zakenna, ti avremmo già fatto fuori!- gli incalzò Cure Black.
-Zitta, stupida! Inchinati al principe Jimbo!
Urlò Gekidrago, facendo segno a Zakenna di attaccarle nuovamente. Questa volta Cure Black riuscì a schivare gli artigli della tigre, provocando solo un piccolo taglietto al braccio, ma Cure White rimase nella sua presa. La schiacciava pesantemente a terra, provocandole graffi e tagli lungo il corpo, e non le permetteva di respirare.
-Lasciale andare!- urlò Cure Black con tutto il fiato che aveva in gola, dando calci e pugni alla zampa dell’animale che non mollava la presa. Le tirò un colpo di coda mandandola al muro, battendo forte la schiena.
All’improvviso un fascio di luce verde che sbucò da un albero andrò dritto sulla zampa della tigre, bruciandola e facendole mollare la presa.
-Sfruttiamo l’occasione Cure Black!- disse Cure White all’amica, nonostante si mantenesse a malapena in piedi.
GRAN FULMINE NERO!
GRAN FULMINE BIANCO!
E prendendosi per mano dissero:
DOPPIO VORTICE DELLE PRETTY CURE!
Scagliandolo contro Zakenna e Gekidrago, gli distrussero, provando come al solito la pioggia di stelline.
Questa volto presero la pietra blu.
Il cielo tornò normale, la tigre normale, i pavimenti e i muri normali. Honoka, non aveva più graffi né tagli, ma voleva sapere chi l’aveva salvata sull’albero.
Si avvicinò di corsa, salendo sul tronco e raggiunse la cima. Non c’era più nessuno, ma lei sapeva chi era stato.
Shogo, Kimata e Kiriya le aspettavano con tutti gli altri vicino all’autobus, non si ricordavano nulla. A parte uno, così pensava Honoka.
-Finalmente siete arrivate signorine, vi siete fatte desiderare eh. Forza, salite e andiamo.

-Ehi, Kiriya.- gli disse Honoka nell’orecchio.
Il ragazzo aprì gli occhi e sbadigliò, stiracchiandosi un po’.
-Dimmi Honoka.
-Grazie tante.
-E di cosa?
-Non importa.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Abduction. ***


Capitolo 06: Abduction


-Eccoti Poisonny, avevo bisogno di te. Urgente bisogno di te.
La ragazza lo guardava freddamente, sottomessa al suo potere. Avrebbe così voluto andarsene via e riprendersi la dovuta libertà, ma il bene di suo fratello veniva prima di tutto.
-Cosa succede, mio signore?- disse preoccupata, alzando leggermente un sopracciglio. Odiava vedere la sua sagoma scura avvolta nel buio. Odiava ascoltarne la voce e odiava dovergli dare ragione su tutto.
-Tuo fratello, tesoro. Non sta combinando niente, è un buono a nulla. Che ci fa in quella scuola? Dovrebbe spiare le Pretty Cure secondo i miei piani. Ma non viene mai qui a farmi rapporto e suggerirmi qualche piano. C’è per caso qualcosa che non so?
I suoi occhi rossi divennero anche più lucenti di quanto fossero già, guardando la ragazza malissimo. Poisonny chiuse gli occhi, pensando a quanto avesse dovuto convincere il fratello a combattere di nuovo contro Honoka. Si ricordava bene che l’aveva cambiato, l’amore l’aveva accecato mandandolo in una strada diversa.
-Mio signore, è uno svogliato, sarà sicuramente questo il problema. Ma sono sicura che sta pianificando qualcosa.- disse, inventandosi scuse di sana pianta.
-Solo perché sei tu, ti credo.
Lei sorrise, un po’ amaramente. Aveva di nuovo salvato il culo a suo fratello. Ma questa volta l’avrebbe sgridato per bene.
-Cara, tu piuttosto non avevi detto che avevi qualcosa in mente? Sei bella e intelligente, sono sicuro che non mi deluderai come quegli stupidi di Pisard e Gekidrago. Abbiamo perso già due pietre prismatiche, non va per niente bene. E dobbiamo catturare quei due esserini, loro sanno come usare le pietre.- concluse con la sua voce penetrante.
-Il mio piano è stato elaborato, avrò solo bisogno di Kiriya. Non si preoccupi .. e con il suo permesso, vado a cercarlo.
-Vai!- le ordinò.

Kiriya alloggiava in un appartamento nella cittadina, per non destare sospetti.
Era seduto sul divanetto che mangiava i piccoli dolcetti Wagashi accompagnati con del tè verde (Angolo informazioni: dolcetti giapponesi molto famosi, prodotti con piante naturali e zucchero di canna, che possono avere forme strane e particolari, accompagnati appunto con il tè) e svogliato come al solito, guardava una delle puntate del Dottore dell’Amore.
“Che programma senza senso.” Pensava.
Sentì un forte vento molto caldo dietro di lui. E girandosi vide Poisonny che usciva dal varco temporale che aveva creato. Appena mise i piedi a terra il varco sparì, lasciando spazio solo alla sua figura slanciata e sensuale come al solito.
-Ehi sorellina, come va?- le chiese ingenuamente, sapendo che quando andava a fargli visita era sempre per sgridarlo su qualcosa.
Strinse i pugni, mostrando i nervi che le pulsavano nei polsi e digrignò i denti.
“Oh oh, ora mi ammazza.” Pensò Kiriya.
-BRUTTOSTUPIDODIUNFRATELLOQUANTEVOLTEDEVODIRTILESTESSECOSE!?!?- urlò velocemente la ragazza tanto da far tremare leggermente la lampada del salottino.
-Avanti stai calma o ti verranno le rughe!- le disse cercando di sorridere e ironizzare il tutto.
-Qui non c’è da scherzare, il capo può farti fuori da un momento all’altro! Ti dico sempre le stesse cose, cazzo! E ora pensiamo ad un piano!
La guardò amaramente.
-Io non voglio combattere contro Honoka.
-Lo so, ma non abbiamo altra scelta.
-Preferisco scomparire, sorellina.
Kiriya si alzò dal divanetto dando un calcio al mobiletto in legno che sosteneva la tv.
-Per favore .. ti supplico fratellino.
Sospirò. –E va bene, pensiamo ad un piano.

Il giorno dopo entrò in classe, posando la cartella e preparando il materiale per la lezione di geometria.
Era triste, ma sotto i suoi occhi gelidi non lasciava trasparire nulla.
-Buongiorno ragazziiiiiiii!
Alzò lo sguardo e vide Nagisa che correva per tutta la classe come era solita a fare tutte le mattine.
Poco dopo entrò Honoka, seguita da tutti gli altri compagni.
Entrò la Sensei allegra come sempre, annunciando a tutti una notizia che rese felici in molti: “Cambio di posti!”
Nagisa sgattaiolò vicino alla cattedra, dicendo qualcosa nell’orecchio della Sensei.
-Non se ne parla neanche Nagisa, i posti sono già stati scelti in ordine di altezza e tanto per cambiare un po’ facendovi fare amicizia! E ora vai a togliere le cose dal tuo banco e preparati al cambio!
Dopo rumori di sedie e passi dei ragazzi che si spostavano, le nuove disposizioni erano pronte.
Nagisa aveva come vicina la secchiona della classe e dietro Shogo, vicino ad un altro ragazzo. Perfetto, poteva copiare i compiti e le verifiche con la cervellona vicina e chiacchierare allegramente con Shogo senza disturbi da qualche ragazze vicino a lui. Non poteva chiedere di meglio!
Honoka avrebbe voluto sprofondare. Il fato aveva deciso che fosse vicina con Kiriya.  Kimata invece era totalmente dall’altra parte della classe, lontano dalla sua amata Honoka. Doveva sopportare la tortura di vederla di nuovo con Kiriya,  proprio quando si stava per avvicinare un po’ a lei. E per di più aveva vicino  il grassone della classe, per nulla simpatico.
-Bene incominciamo la lezione!
Honoka non seguiva minimamente quello che diceva la Sensei. Era troppo occupata a guardare Kiriya vicino a lei e ad innervosirsi sempre di più.
Il ragazzo staccò un foglietto dal suo quaderno e, prendendo in mano la penna, scrisse:
“Perché mi fissi?” e glielo passo.
Appena Honoka lesse, diventò tutta rossa. Sgamata in pieno! E ora che rispondeva? Ci pensò un po’ e prendendo coraggio prese la penna e scrisse: “Mi piacciono tanto i tuoi occhi.”
Glielo passo e Kiriya dopo aver letto, sorrise. “Ma cosa dici! Sono così .. freddi. I tuoi azzurri sono stupendi invece.”
Ok, voleva conquistarla o stava semplicemente al gioco? Fatto sta che Honoka diventò ancora più rossa di prima.
“Grazie Kiriya! Ma tu stai ascoltando quello che dice la Sensei?”
“No nulla di nulla!”
“Ahah :) Che pizza dopo c’è ginnastica!”
“A me piace tanto.”
“Io no, sono più portata per le materie scientifiche.”
“Si dà il caso che geometria è piena di calcoli.. eppure stai perdendo tempo a parlare con me tramite foglietti invece di ascoltare. Non vorrei abbassare il tuo rendimento! :P “
“Beh, è molto più divertente che ascoltare tutti quei calcoli.” Honoka si stupiva addirittura lei di aver scritto questo, ma dopotutto era quello che pensava.

Ed ecco passate due ore, finalmente era terminata anche l’ora di ginnastica.
-Honokaaa!
-Dimmi Nagisa.
-Mi aiuti a riportare nella cesta i palloni?- le chiese facendo un sorrisone a 32 denti.
L’amica sospirò. –E va bene!
Presero tutti i palloni e li posarono nella cesta, riempendola.
 -Nagisa, vai pure. Porto io la cesta nel magazzino, non ti preoccupare.
-Grazie Honoka-Chan!- e la abbracciò stringendola forte. Poi corse nello spogliatoio a cambiarsi.
Honoka posò la cesta nel magazzino, che odorava come sempre di chiuso. Non c’erano finestre e la stanza si illuminava solo grazie alla lampadina. A lei piaceva molto quella stanza, tanto che gli anni scorsi andava a rifugiarsi sempre li dentro quando era triste.
-Honoka-Chan se non ti sbrighi rischi di perdere la lezione dopo, mipo!
-Non ti preoccupare Mipple, farò in tempo.
-Ma tanto non ascolterai lo stesso, secondo me, mipo! Sarai occupata a mandare biglietti a Kiriya,mipo!
La ragazza sorrise e le rispose: -Beh, lo spero tanto.
All’improvviso cominciò a sentire un odore di gelsomino dietro di lei, molto forte.
-Sei sicura di arrivarci alla prossima lezione?
Si girò, ma non ebbe tempo di fare niente che delle mani le presero il collo sbattendola al muro.
Vide davanti a lei Poisonny, la riconobbe perfettamente. Le unghie lunghe le stavano provocando dei tagli alla gola, da quanto stringeva forte.
-Non .. respiro .. –disse a malapena.
Poisonny le diede una botta in testa con l’altra mano, facendola svenire.
-Oh no!!- disse Mipple dal taschino dei pantaloni.
-Ora tu e la tua amica Honoka farete un bel viaggetto nel regno dell’oscurità, piccolo mostriciattolo.
E svanì in una nuvola di fumo, ridendo di gusto.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** What's happening? ***


Capitolo 07: What's happening?


-Mio signore, il piano è andato alla perfezione.
Poisonny sorrideva compiaciuta, stringendosi il mantello con la mano sperando nel perdono di suo fratello.
-Sapevo che potevo contare su di te, sei migliorata. E sei anche splendida, quando diventerò re mi farebbe piacere averti a fianco come regina.
Jimbo sorrideva nell’oscurità, socchiudendo gli occhi rossi. Poisonny non gli rispose, si limitò ad un sorriso smorzato.
-ILKUBO!- urlò lui.
Un ragazzo alto con un lungo camice bianco spuntò dall’oscurità.
-Tu e Poisonny siete incaricati di far passare un inferno a Cure Black. Voglio che soffra, poi la catturerete, ci serve Mepple per completare la missione. Andate!
Ilkubo fece un inchino, Poisonny girò i tacchi velocemente senza nemmeno guardarlo.
-Ah, tesoro.
Lei si girò.
-Kiriya sorveglierà attentamente Cure White, vero?
-Certamente mio signore.
E si girò di nuovo, stringendo ancora più forte il mantello e rassegnandosi: il piano avrebbe sicuramente fallito e suo fratello l’avrebbe odiata per sempre.

Honoka si era svegliata, con un forte mal di testa. Era stata bendata e sia i polsi che i polpacci erano legati.
-Dove mi trovo?- chiese con voce flebile. Poi quando capì meglio la situazione fu presa dal panico, ripetendo la domanda nuovamente, ma molto più forte. –Mipple dove sei !?- urlava dimenandosi.
Una voce fredda la interruppe: -Il tuo animaletto non si trova qui, Mipple è stata legata e portata in laboratorio, io devo sorvegliarti.
Honoka aveva già sentito quella voce. –Mi puoi almeno togliere la benda dagli occhi?
Conoscendo la malvagità degli Oscuri, si aspettava una risposta negativa. Ma ricevette un “si”.
Gli tolse la benda, e davanti a lei comparvero due occhi color ghiaccio che conosceva bene.
Era Kiriya.
-Insultami pure Honoka, in tutti i modi possibili. Ma io non posso liberarti.
Honoka lo guardò con il labbro tremante.
-Mi avevi promesso che eri cambiato .. mi avevi donato la tua Pietra Prismatica! E mi avevi anche detto che non ricordavi nulla del passato e di noi! Hai mentito su tutto, bugiardo!
Aveva le lacrime agli occhi, ma non si poteva asciugare avendo le mani legate.
Kiriya abbassò lo sguardo e prendendo dalla tasca un fazzolettino in pizzo le asciugò le guance.
Honoka lo riconobbe: era il suo fazzolettino che gli aveva regalato anni fa!
-Ce l’hai ancora?- chiese la ragazza sorpresa.
-E’ sempre stata l’unica cosa che mi rimaneva di te, l’ho tenuto sempre con me.
Si guardarono, Honoka non sapeva che dire. Non lo capiva. Quindi ripropose la domanda, scandendo meglio le parole: -Perché-fai-questo?
Stavolta Kiriya aprì bocca e le rispose: -Io confido in voi, so che vincerete. E questa volta io e mia sorella potremmo avere un futuro migliore senza scomparire, ma per adesso ci limitiamo a seguire gli ordini. Non posso liberarti, però vorrei tanto. Il piano di mia sorella è complicato e lungo, non posso spiegartelo, ma fidati di me.
Si sedette di nuovo a gambe incrociate, giocando con i lacci delle scarpe.
-Ti credo. –rispose poi la ragazza dopo svariati minuti di silenzio.
Kiriya non la guardò, continuava a giocherellare con i lacci, annoiato. Il silenzio incominciò di nuovo a sprofondare nella stanza.

-Allora Poisonny, in che consiste il tuo “fantastico” piano?- disse Ilkubo ridendo.
-Vedrai, carino.
La prese da una spalla e le sussurrò in un orecchio: -Attenta a ciò che dici, ricorda che sono più forte di te.
Poi sorrise malignamente. “Quanto lo odio” pensò la ragazza.
Raggiunsero la scuola, rimanendo sul tetto. Videro che tutti gli alunni erano usciti, ma Nagisa era rimasta all’entrata a chiamare a squarciagola l’amica, sparita dalle lezioni. All’inizio pensava che fosse in qualche posto con Kiriya, ma poi cominciò a preoccuparsi vedendo che nessuno dei due tornava.
-Possiamo andare o dobbiamo continuare a guardarla?- chiese Ilkubo ironico.
Poisonny sorrise malignamente e gli risposte: -Aspetta, non c’è fretta.
Ilkubo la guardò confuso, poi lei avvicinandosi gli disse con voce molto sensuale all’orecchio: -Addio.
E prendendo un coltello nascosto nel mantello, gli pianto una pugnalata dritta in direzione del cuore.
Ilkubo cadde per terra e con i suoi ultimi respiri disse: -Tra .. di.. trice..
Ma non completò la parola, che i suoi occhi morenti si chiusero per sempre. Sparì in una nuvola nera, lasciando per terra solo la Pietra Prismatica viola. Poisonny la prese e la custodì in tasca insieme alla sua Pietra arancione.
Poi con scatto felino, si lanciò atterrando perfettamente in piedi di fronte a Nagisa, che stava ancora cercando l’amica.
Si girò di scatto, ma non poteva trasformarsi perché mancava Honoka. Mepple lanciò un urlo.
-Che fine ha fatto Honoka, eh!?- parlò Nagisa minacciosa.
-Stai calma ragazzina, io non sono contro di voi.
Nagisa si grattò leggermente la nuca, cercando di capire.
-Eh, cosa?
-Hai capito benissimo, io e Kiriya siamo dalla vostra parte. La tua amica Honoka è stata rapita da me medesima, fa tutto parte di un piano organizzato, tu non fare niente che ci penso a tutto io.
Poisonny le sorrise, poi le lasciò per terra la Pietra Prismatica viola che possedeva Ilkubo.
-Non è mia, è di Ilkubo. L’ho ucciso pochi minuti fa, dirò a Jimbo che l’hai sconfitto tu prendendone la Pietra. E ora scusa, devo andare.
Nagisa era stupita. Ma il mondo stava girando al contrario?
-Ehi aspetta! E alla Sensei che scusa dico, eh?! Non posso dire “Honoka e Kiriya sono spariti nel nulla!”.. no no no.
-Domani mattina vedrai gli ologrammi intelligenti di tutti e due entrare tranquillamente a scuola, ciao Cure Black!
E sparì nella sua solita nuvoletta di fumo, lasciando Nagisa senza parole. Mepple era balzato fuori dalla tasca, guardando l’amica.
-Ho l’impressione che succederanno abbastanza casini, mepo!

-Mio signore, come vede sono tornata sola. Ilkubo è stato sconfitto subito.
Jimbo era su tutte le furie, urlando provocò un lieve terremoto.
-Ma come è possibile!? Non si può trasformare senza la sua compagna!
Poisonny si era studiata una scusa tutto il tempo, quindi ora era prontissima a rispondergli.
-Vede,  Ilkubo ha attaccato Cure Black ferendola gravemente, così Mepple ha scatenato un enorme potere esplosivo che lo ha ucciso. Ho preferito andarmene, o sarei rimasta secca anche io.
La ragazza era molto brava a recitare, non c’è che dire.
-Dannazione ma non è possibile! Devo giocarmi le mie ultime carte o perderemo sicuramente. Poisonny, chiama immediatamente i 3 Semi. Voglio qui Belzei, Regine e Yuna. Unisciti a loro, tu sai cosa fare. Rimase abbastanza sorpresa.
-Ai suoi ordini.
E andò via morsicandosi leggermente il labbro: questo non l’avevo previsto.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Complication . ***


Capitolo 08: Complication


-Kiriya, mi sta venendo fame ..
La povera Honoka  sospirò, guardandolo negli occhi. Le facevano male i polsi e i polpacci, ancora legati.
-E un’altra cosa! Se è tutto parte di un piano slegami!- aggiunse arrabbiata.
-Si così se entra qualcuno e ti vede slegata capisce tutto.
-Scusa, non ci avevo pensato.
Le sorrise: -Tranquilla.
Kiriya si alzò dal posto e esclamò:
-E va bene dai, andiamo nel mio appartamento. Ho fame anche io dopotutto.
La prese in braccio, chiuse gli occhi, e in un lampo si trovarono nell’appartamento di Kiriya.

-E adesso che si fa, Mepple?
Nagisa si buttò a peso morto sul letto, sospirando. Stava diventando sera, il giorno dopo a scuola doveva mantenere la calma e far finta che l’ologramma fosse Honoka per non destar sospetti.
-Poisonny si farà vedere sicuramente, chissà che ha in mente quella matta, mepo!
-Beh io non ci sto capendo niente e lo sai che se non ho niente in pancia capisco ancora di meno!
Nagisa fece una smorfia guardandosi la pancia gorgogliare.
-Sei senza speranza, invece di pensare a quello che succederà hai in mente solo il cibo, mepo!
-Ma non è colpa mia!! Pensa tu a qualcosa piuttosto.
-So solo che una che rapisce Honoka e poi dice di essere dalla nostra parte non è tanto a posto, mepo!
-NAGISA VIENI A MANGIARE!
La voce della mamma fece risollevare il morale a Nagisa, che aveva solo voglia di mettere qualcosa in pancia.
-Mepple caro .. io vado a mangiare tu pensa a qualcosa di furbo ok? Ciaaaaao!
E andò via di corsa sbattendo la porta.
-Poveri noi.- aggiunse Mepple.

Belzei, Regine e Yuna entrarono nella stanza buia, ridendo come matti.
-Lo sapevo che il Principe senza di noi non andava lontano!- disse Yuna sogghignando.
Poisonny si girò verso di loro scuotendo il mantello. La situazione le stava  sfuggendo un po’ di mano. Se avrebbe liberato Honoka, Ilkubo avrebbe fatto passare grossi guai a suo fratello. Ma se i Semi avrebbero attaccato Nagisa, lei senza la compagna perderebbe di sicuro. Doveva escogitare qualcosa il prima possibile.
-Ciao ciao tesoro!- Regine le sbucò davanti interrompendo i suoi pensieri. Quanto la odiava, sapeva solo vantarsi e attirare ogni secondo l’attenzione di Yuna.
-A cosa stai pensando? A quando verrai sconfitta senza pietà? Suvvia lascia stare, è un lavoro troppo grande per te no?
Poisonny la guardava con diffidenza mentre rideva di gusto.
-Stupida gallinella, l’attenzione di Yuna non l’avrai mai, né quella del Principe. Tu di certo penserai al tuo bel trono di fianco a lui, ma non accadrà assolutamente!
-Un punto a Poisonny!- esclamò Yuna divertito.
-ORA BASTA!
La voce di Jimbo spaventò tutti.
-So bene che all’epoca di mio fratello vi eravate ribellati. Ma lui? Non vi dava niente in cambio, giusto? Bene cari ragazzi, io vi donerò l’immortalità se mi aiuterete!
Belzei sogghignò.
-Parlo a nome dei miei due compagni. Siamo dalla tua parte, mio Principe.
-Perfetto ragazzi, perfetto. Poisonny vi aiuterà, è molto furba.
Il viso di Regine, tanto era bollente di rabbia, diventò ancor più rosso del suo vestito.
-E io quindi sarei stupida!?- urlò in preda ad una crisi.
-Non ho detto questo. E ora andate miei fedeli!
Jimbo scomparve, i suoi occhi rossi non spuntavano più nel buio.
-Ti avviso cara, quella che comanda qui sono io, tu non vali niente ok?!- sbraitò Regine puntando il viso verso Poisonny.
-In verità qui comando io.- la interruppe Belzei. –E ora pensiamo alla nostra prossima mossa, Poisonny non fa parte del nostro trio può fare quello che vuole.
-Bene, allora con permesso andrei nella mia stanza. Appena avete bisogno, chiamatemi.
-Bye bye caraa!- le urlò Regine.
-Ciao bellezza!- aggiunse Yuna, di fianco a Regine che bolliva di rabbia.

Kiriya posò la ragazza sul divanetto, slegandola. Lei aprì gli occhi e vide che si trovava nel suo appartamento. Era davvero carino con tutte quelle pareti gialle, non si addiceva tanto al carattere cupo del ragazzo.
-Avanti, che vuoi mangiare?- le domandò.
-Non so, portami qualcosa che ti piace tanto.- rispose Honoka cercando di sorridere.
Kiriya andò in cucina, prese del tè verde fresco e dei Dango (Angolo informazioni: una specie di gnocco giapponese colorato, ce ne sono vari tipi ma quello servito da Kiriya è “Mitarashi”, uno sciroppo ricavato dalla salsa di soia, zucchero e amido) e li portò su un piattino ad Honoka.
-Assaggia.- le disse.
La ragazza mangiò molto volentieri, quando all’improvviso in stanza si sentì un vortice scuro in cui ne uscì una figura dai capelli rossi.
-Poisonny!-urlò Kiriya.
Poisonny era preoccupata, arrabbiata e aveva voglia solo di scomparire. Guardò poi la ragazza, fonte di rovina insieme alla sua amica Nagisa.
-Fratellino, Honoka qui con te è al sicuro.- poi si girò verso lei –Per Mipple devi stare tranquilla, è in laboratorio e nessuno la sorveglia, fin quando non trovano Mepple non le torceranno un capello e un attimo fa le ho portato dell’acqua.-
Honoka sorrise, era così strano vedere una figura amica dopo i combattimenti del passato.
-Ma non sorriderei tanto. La tua amica Nagisa non è al sicuro, i Semi stanno pensando a un attacco ed è indifesa, non può trasformarsi da quanto ho capito. La situazione non è delle ottime.-aggiunse infine la ragazza, sperando che Kiriya dicesse qualcosa, ma stava solo zitto fissando il pavimento.
-Poisonny, non potreste lasciarmi libera?- domandò Honoka.
-No, Jimbo ucciderebbe Kiriya e l’unica cosa che non voglio è quella.- disse smorzando un sorriso al fratello. –Ma ho già qualcos’altro in mente.
-Del tipo?- chiese Kiriya freddo, incrociando le braccia.
-Lascia fare a me.- rispose lei.
Ma Kiriya sapeva che sua sorella era testarda e avrebbe fatto altre stupidaggini.
-Io vado, ok?
Senza aspettare risposte Poisonny si lanciò indietro dove si creò nuovamente il vortice, sparendo.

-Senti ologramma di Honoka, stamattina dovrai comportarti da brava persona, ok?- disse Nagisa facendo la sua solita faccina da polipo, mettendosi in ginocchio come se stesse pregando.
-Anche tu ologramma di Kiriya, dovrai fare il bravo!-
-Nagisa-Chan calmati dai, andrà tutto bene!- disse tranquillamente l’ologramma di Honoka.
Erano all’entrata della scuola e stavano aspettando Shogo e Kimata.
-NAGISAA HONOKAA!
La voce di Kimata si poteva sentire anche a mille kilometri di distanza.
Shogo si avvicinò dando un bacio sulla guancia della ragazza.
-Ciao Nagisa.- disse calmo, in un modo che a Nagisa sembrò terribilmente sexy.
Mepple in tasca sentì la scena, ma dovette cercar di non ridere pensando alla faccia che stesse facendo la sua padrona in quel momento.
Sogghignando pensò “forza Nagisa, andrà tutto bene, lo so lo so!”

-Hey, bella!- urlò Yuna appena vide la rossa comparire di fronte a loro.
-Finalmente sei arrivata, per colpa tua siamo in ritardo!- urlò Regine facendosi drizzare tutti i capelli.
- .. sì Regine, un ritardo di solamente 5 minuti. E ora state zitti.- interruppe tutti il vecchio Belzei. –Io e Yuna abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con quell’esserino rosa in laboratorio. Voi due andrete a cercare Nagisa e cercate di non uccidervi a vicenda.- spiegò lui, abbastanza in fretta.
Regine sbuffò guardando male la rossa, che la provocò a sua volta con uno sguardo inceneritore.
-Sbrigatevi, per Jimbo il tempo è denaro!

Una signora dai capelli biondi entrò in aula.
-Ragazzi, per oggi la Sensei non c’è nelle prime 2 ore. Potete fare quello che vi pare, io starò qui a vedere se qualcuno si fa male conoscendo la vostra fama dei “Peggiori della scuola”. Ascoltate musica, parlate, fate quello che vi pare!- finì sorridendo. Accavallò le gambe sopra la cattedra e cominciò a leggere una rivista. Bel modo di “guardare la classe”.
-Ma questa signora chi è?- domandò Nagisa al suo gruppetto.
-Penso sia una lavoratrice nella Sala Delegati.- le rispose Shogo sorridendole.
-Molto carina, nonostante l’età!- aggiunse Kimata sogghignando. –Vero, Kiriya?
“Oh oh!” pensarono Nagisa e Mepple nello stesso momento.
-Si davvero tanto.- rispose Kiriya.
Kimata e Shogo spalancarono gli occhi dallo stupore. Kiriya che trovava bella una signora? E Honoka che non traspariva segnali di gelosia!?
-Kiriya ti senti bene?- domandò Shogo dando una pacca sulla spalla all’amico.
-Honoka-Chan non sei gelosa?- domandò invece Kimata.
Kiriya annuì, Honoka fece una piccola espressione di stupore.
-Gelosa di cosa?- disse lei sorridendo allegramente.
Kimata saltò su tutti i banchi per la felicità, sotto lo sguardo divertito e stupito della classe, mentre la signora bionda non se n’era neanche accorta, tanto era immersa nella lettura della sua rivista.
-Ma che gli prende?-sussurrò Nagisa a Shogo.
-Beh, penso che creda che abbia speranze con Honoka.- rispose prontamente Shogo, ridendo.
Nagisa sospirò in segno di stanchezza. In fondo non andava poi così male, no .. ?

-Brutta puttana, lavoro con te solo perché Belzei è il capo, sia chiaro.
Le due ragazze erano sul tetto della scuola, aspettando che la “preda” uscisse.
-Puoi anche star zitta e non darmi molta importanza, no?- rispose Poisonny alle provocazioni di Regine.
In quel momento a Poisonny un’idea le saltellò per tutta la testa. Poteva uccidere Regine come aveva fatto con Ilkubo. Certo, avrebbe dovuto far molta più attenzione, perché la ragazza era quattro volte più forte di lui.
-Senti un po’.. – domandò Poisonny sogghignando –A te piace tanto Yuna, vero?-
Sì, doveva per forza giocare d’astuzia.


PICCOLO SPAZIO AUTRICE :)
Scusate, è da molto che non aggiorno. Ho avuto vari problemi: 3 settimane senza computer in Basilicata in vacanza, problemi scolastici e convocazioni, zero voglia di inventiva.
Vi voglio ringraziare comunque se continuerete a seguire la storia, il prossimo capitolo è lunghissimo quindi preparatevi. Questo poteva essere noioso, ma ricordate che ogni capitolo ha qualcosa di essenziale per continuare.
Vi saluto, un grazie di cuore a Honokiri96  <3


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=798569