Perennial Night di janisrose (/viewuser.php?uid=145291)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Murkiness School ***
Capitolo 2: *** Il ragazzo dai capelli verdi ***
Capitolo 3: *** Il circolo di sangue ***
Capitolo 4: *** Di sogni e sensazioni ***
Capitolo 5: *** sorprese indesiderate ***
Capitolo 6: *** I mostri esistono davvero ***
Capitolo 7: *** Il rapimento ***
Capitolo 8: *** Quelli dell'altra parte ***
Capitolo 9: *** ritorno a scuola ***
Capitolo 10: *** Nami la cacciatrice di vampiri ***
Capitolo 11: *** L'essere un vampiro comporta anche un rischio ***
Capitolo 12: *** Tra storie d'amore e libri maledetti ***
Capitolo 13: *** amore contrastante ***
Capitolo 14: *** Vampiro vs cacciatrice = love vs hate ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti dal vecchio saggio ***
Capitolo 16: *** Lucci x Robin x Rufy ***
Capitolo 1 *** Murkiness School ***
1 PARTE: LA SCOPERTAMURKINESS SCHOOLLa vita di scuola può essere davvero interessante e divertente quando una ragazza è popolare, bellissima e ricca, invece per una ragazza appena trasferita da un piccolo paese in una grande città anche troppo affollata la vita di scuola può essere intesa anche come un inferno. Tutti gli occhi e tutti gli sguardi erano anche troppo puntati su di lei, anzi se notava bene tutte le ragazze che osservava erano praticamente... uguali, si era quella la parola giusta! Capelli castani sciolti dietro alla schiena e visi apparentemente inespressivi, certe parlavano anche a bassa voce; invece i ragazzi erano anch'essi, li avrebbe quasi definiti zombi, se la parola non fosse stata troppo semplice con cui definirli. Lei era fin troppo appariscente, pensò in quel momento oltrepassando la porta d'ingresso della scuola, e poi che razza di nome era Murkiness School, già una scuola era schifosamente terrorizzante ma poi anche chiamarla Murkiness era troppo. Se era possibile gli sguardi divennero ancora più inquisitori, soprattutto quando un paio di ragazzi le passarono accanto spintonandola un po' e quasi facendola cadere. Li guardò attentamente notando che erano visibilmente differenti dagli altri ragazzi, erano tutti e due alti ma non alti come se fossero palestrati cioè i classici tutto muscoli e niente cervello anzi quei due sembravano tutt'altro che stupidi. Uno aveva dei lunghi capelli azzurri legati con una coda con dei disegni sulla faccia quasi somigliasse ad un pagliaccio e l'altro aveva dei capelli verde scuro, da una parte sciolti lunghi fino alle spalle dall'altra con tre strisce rasate, davvero dei tipi singolari! Continuò a fissarli mentre le loro figure sparivano dietro ad un corridoio, si vedeva che erano dei bulli, proprio i tipi che odiava le erano capitati! Le loro risa si sentirono anche quando si voltò decisa per incamminarsi verso il suo obiettivo, perfetto già al primo giorno una brutta figura da scrivere sul quaderno delle figuracce, pensò schiaffeggiandosi con aria sconsolata sulla testa una mano. In mano una cartina e con la sacca dei libri in spalla cercò di scansare il più possibile ogni ragazzo che incrociava sulla sua strada cercando di non fare più nessuna figura delle sue, continuò a guardarsi in torno squadrando dall'alto in basso ogni parete, ogni muro che la scuola esibiva in tutta la sua antichità. Guardò l'orologio da polso azzurro che indossava quel giorno, mancava un buon quarto d'ora per l'inizio delle lezioni e sospirando si incamminò verso la segreteria dall'altra parte del corridoio. La divisa della scuola era completamente nera solo una camicia bianca portata sotto una giacca scura notava un po' di differenza, ma comunque sottile, una cosa che dava nell'occhio erano le calze che nere anch'esse arrivavano fino a metà coscia lasciando scoperta un po' di gamba. Era carina, nel suo stile macabro, come tutta la scuola si disse. Per i ragazzi invece una normale giacca nera con coordinata una camicia bianca un po' più leggera e dei pantaloni sempre neri.Quando arrivò davanti a quel balcone la donna che stava dietro leggendo alcune carte che teneva in mano notò quanto fosse diversa, folti capelli biondi tenuti uniti in due code basse come fossero delle trecce e un sorriso perennemente sulle labbra a delineargli il volto, quasi subito si accorse della sua presenza infatti in un batter d'occhio butto da un lato i fogli e la guardò attentamente studiandone i più piccoli particolari. Si stupì non poco della bellezza che quella ragazza era dotata e di quegli occhi così grandi e profondi, ma si ricompose dopo un po' non doveva dare troppo nell'occhio soprattutto se c'erano dei nuovi studenti. "dimmi cosa posso fare per te?" chiese con la voce decisa ma al contempo dolce per rassicurarla, quella sentendosi nominata si riscosse dai suoi pensieri parlando poco dopo "si mi chiamo Nami Coco (Coco sarebbe il cognome. Non sapevo che accidenti mettergli di cognome a Nami e così visto che non ho alcuna fantasia ho copiato, non so' da chi!!! mi dispiace!!! >.< n.d.a.) e sono una nuova allieva di questa scuola dovrei ritirare le ultime carte!" disse decisa continuando a fissare quello strano viso che all'apparenza incuteva timore ma al contempo gentilezza, era strana si disse quella donna, Nami guardò la targhetta che era sulla sua maglia da segretaria, Kokoro. La donna di mezza età non poté non notare la delicatezza con cui quella ragazza aveva parlato, ogni minuti di più che stava con lei ne era sempre più affezionata, sorrise cordialmente, non tutti i ragazzi di quei tempi erano così ben educati!!!"si si certo il preside mi ha informata del tuo arrivo, ecco qua le tue ultime carte e il volantino di tutte le attività extra-scolastiche di questo liceo e gli orari delle lezioni" disse porgendole tutti i fogli più importanti, dette una breve occhiata alle lezioni, purtroppo doveva ancora prendere tutti i libri per gli argomenti di studio e metà di quelle materie non sapeva neanche che esistessero! Ringraziando gentilmente la signora Kokoro si inviò verso la sua classe. Una voce però la fece fermare e voltare di nuovo"dovresti star attenta a come giri per questi corridoi!" disse la vecchia signora fissandola intensamente negli occhi, a Nami vennero i brividi sulla schiena per l'intensità nei suoi occhi, aveva avuto una strana sensazione riguardo a quella scuola e ora sentendo quella frase i suoi dubbi sembrarono scomparire"perché?" chiese quasi in trance non volendo sentire in verità la risposta "non tutti sono quello che vogliono apparire" disse e le parve quasi che ci fosse una luce oscura nei suoi occhi che la fece tremare di paura. Lungo i corridoi tutti uguali per arrivare alla sua classe Nami ripensò attentamente alle parole di Kokoro, perché doveva stare attenta a come girava per i corridoi?!?! Guardò attentamente le altre ragazze che le passavano accanto, si in effetti una certa distinzione per i suoi capelli e per il viso c'era, ma non sarà mica un errore portare i capelli rossi invece che castani?! non capiva quale fosse il problema. Ad un tratto sentì in fondo al corridoio una serie di voci troppo acute perché parlassero tranquillamente "ascolta carina tu ci devi ascoltare quando noi parliamo!" Nami ne fu convinta quella era sicuramente una voce femminile, si avvicinò ancora di più per guardare meglio e vide una ragazza a terra con un espressione terrorizzata in volto che fissava stravolta due ragazze che in piedi le urlavano contro senza curarsi del tono della voce."forza dacci il tuo pranzo ho fame" esclamò una delle due, quella con i capelli rosa lunghi fin sotto alla schiena e uno strano cappello verde in testa. Si guardò in torno cercando qualcuno che le fermasse ma ogni ragazzo che notava quella scena faceva finta di non vedere niente e continuava a camminare indisturbato. Persino i professori si comportavano così... ma che succedeva?! Quando si girò di nuovo verso di loro, le due ragazze le passarono accanto e Nami notò i loro occhi, sembravano quasi rossi.. rosso scarlatto! Erano bellissime, si disse dentro di se' notando la loro bellezza quasi maniacale, una aveva capelli neri lucenti un po' ondulati e con la frangia che le cadeva da un lato, era sensualmente attraente per la sua età, come anche la compagna capelli appariscenti e rosa con occhi verde scuro, una sostanziale differenza con le altre ragazze. Per un momento le sembrò che quegli occhi la scrutassero fino all'interno "non tutti sono quello che vogliono apparire" aveva detto Kokoro e quelle parole in quel momento le sembrarono così vere e così intense che per l'ennesima volta un soffio di vento gelido le attraversò la schiena. Durò solo un attimo e scomparvero nel nulla lasciandole solo quella sensazione di pura paura dentro di se', che avevano di strano quelle ragazze, no.. di diverso... erano diverse ed era tutto lì il problema! Quando guardò se la ragazza stava bene vide che tratteneva a stento le lacrime dagli occhi, si morse il labbro inferiore disgustata da quella scuola di delinquenti che per forza doveva frequentare!"stai bene?" chiese inginocchiandosi di fronte a lei vedendo se non l'avessero anche picchiata, per fortuna no, ma quando alzò la testa per fissarla vide quanto si stupì. Restò a fissarla con la bocca aperta per minuti interi prima di parlare a bassa voce "non ti conviene aiutarmi o parlare con me soprattutto tu!" disse soffermandosi a guardare i suoi capelli cosa che Nami notò "ma perché? perché guardi i miei capelli cos'hanno di strano?!?!" chiese infine prendendosi tra le mani una ciocca lunga e fissandola"non sono castani e sono molto appariscenti!" esclamò la ragazza ancora in terra guardandola preoccupata"e allora?!?! qual è il problema non capisco!!!" disse prendendola per la braccia "è meglio non capire che scoprire cose che non si dovrebbero sapere!" disse voltando il viso da un lato per subito dopo alzarsi e incamminarsi altrove"ora è meglio che te ne vai! non parlarmi mai più! è un consiglio!" disse chiudendo la conversazione definitivamente, Nami era sempre più confusa, comunque di certo non si sarebbe tinta i capelli, le piacevano così com'erano e quelle ragazze non le facevano minimamente paura! La campanella suonò facendo sentire ad ogni singolo studente che le ore di lezioni cominciavano, anche Nami si alzò facendosi sempre più coraggio, tra le corse di alcuni ragazzi e libri che volavano il primo giorno di scuola di quell'anno si fece sentire in ogni studente. In un angolo non lontano da dove si trovava Nami due figure snelle e oscurate dall'ombra parlottavano misteriosamente"hai visto quella.." Bonney non avendo mai staccato gli occhi a quella strana ragazza parlava a bassa voce ad Albida"si, ha qualcosa di strano.." disse infine quest'ultima mettendosi una mano sul mento"e non centrano solo i capelli!" aggiunse sospirando leccandosi avida i denti leggermente appuntiti"hai ragione.. dovremo avvertirlo di questa nuova sorpresa!" Albida sospirò di piacere trovando quella nuova preda così eccitante al solo sentirne l'odore e aspettandosi una grande ricompensa "si, ne sarà orgoglioso!" rise leggermente alla fine Bonney gustandosi a mente quello che si aspetterà. |
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Capitolo 2 *** Il ragazzo dai capelli verdi ***
Quando entrò in classe Nami cercò il
più possibile di evitare i banchi davanti e cioè
vicino alla cattedra del professore mettendosi in fondo nell'ultima
file, c'erano due banchi vuoti per sua fortuna vicino alla finestra che
dava al giardino, decise che si sarebbe seduta proprio in uno di quei
due.
Gli altri ragazzi o erano tutti davanti o in mezzo, solo pochi si erano
seduti dietro e molti banchi erano ancora vuoti. Strano
pensò dato che la campanella era già suonata da
un bel pezzo, neppure il professore era arrivato, sconsolata per quella
giornata che stava facendo una piega indesiderata si mise una mano sul
volto e appoggiò il braccio sul tavolo, guardò
fuori, quel giorno era nuvoloso e non sembrava che cambiasse per tutto
il resto della giornata.
Gli studenti stavano pian piano sedendosi ai rispettivi posti ma sempre
tenendo quell'aria di inespressività sul volto, se non fosse
stato per la fortuna di suo padre non avrebbe mai neanche saputo che
quella maledetta città esistesse al mondo!
Digrignò i denti e chiuse gli occhi per il mancato rispetto
datole, era felice lui, andandosene per sempre da quel paesino dove lei
aveva sempre vissuto bene, no.. invece suo padre doveva per forza
cambiare per sentirsi più in pace con se stesso.
"vedrai con il mio nuovo lavoro troverò una casa
più grande e ti comprerò qualunque cosa tu
vorrai!" aveva decretato, ma chi accidenti glielo aveva chiesto?!?! lui
proprio no! Andandosene via aveva lasciato anche ogni amico e ogni
conoscenza, ea desso si ritrovava sola, in quella scuola di pazzi!
"oh ma quanto è graziosa questa mia delicata presenza che mi
appare davanti agli occhi!" non se ne era minimamente accorta ma come
una folata di vento un ragazzo adesso le stava prendendo delicatamente
una mano tra le sue ad una distanza tra loro veramente minima.
Arrossì vistosamente notando quanto quel ragazzo fosse
carino e attraente, biondo con capelli a caschetto che gli scendevano
coprendo un occhio e una sigaretta spenta appoggiata sull'orecchio.
"Sanji tu fai sempre il cascamorto con tutte! Non mi tradirai adesso
vero?" chiese la stessa ragazza che Nami aveva incontrato prima, quella
con i capelli neri ondulati, notò però che gli
occhi del ragazzo davanti a lei non le si toglievano da davanti anzi
credette che non l'avesse neanche ascoltata, si imbarazzò
ancora di più sciogliendo quel contatto così
strano e guardando da un'altra parte.
Quello chiudendo gli occhi si alzò in piedi andando
irrimediabilmente vicino alla sua ragazza baciandola passionatamente
davanti a tutti, divenne ancora più rossa, ma un po' di
decenza in quella scuola c'era o non era neanche considerata?!
Guardando ancora quei due uniti vide chiaramente che di spalle la
ragazza non poté vedere lo sguardo del ragazzo continuamente
puntato su Nami, sembrava che la stesse mangiando con gli occhi!
Sbarrò gli occhi notando che anche i suoi divennero rossi,
quando in un impeto di passione trasportò la ragazza sul
tavolo davanti a quello di Nami e facendole aprire le gambe. No.. non
potevano farlo... ma dove cavolo erano i professori quando dovevano
esercitare il loro potere?!?! Non sapeva più che fare, quei
due non la smettevano, la ragazza con i capelli rosa sorrideva sotto i
baffi mentre gli altri studenti giravano lo sguardo per non vederli!
Vide chiaramente che la lingua di Sanji, come aveva sentito che lo
chiamava quella ragazza, delineava visibilmente il suo collo andando
sempre di più verso il basso, non sapeva se chiamare
qualcuno o se andarsene a casa direttamente!
"Ehi! cuoco!" una voce profonda fece fermare i due come un fulmine
facendoli alzare il volto, anche Nami si volto verso di essa, un
ragazzo apparve sulla porta d'entrata della classe e si
avvicinò incauto ai due fissandoli continuamente.
Nami lo guardò attentamente, era dannatamente bello,
più bello del biondo, con un aria quasi di mistero aleggiava
intorno a lui facendolo sembrare ancora più misterioso.
Aveva dei lineamenti marcati da uomo e degli insoliti capelli verdi un
po' lunghi tenuti all'indietro, la camicia bianca la teneva aperta
davanti di qualche bottone facendo intravedere il suo petto, che
pensò dentro di se' Nami, doveva essere scolpito al massimo
notando la magrezza cui era dotato.
"non qui! abbiamo i nostri posti!" disse ghignando in direzione del
biondo, che con un aria sconsolata fece un segno affermativo con la
testa per poi guardare in direzine di Nami, e in quel momento gli occhi
del ragazzo si incrociarono con quelli castano scuro di Nami. Una
strana sensazione si impadronì di lei, quel ragazzo non solo
era bellissimo ma aveva come un magnetismo d'attrazione di cui era
completamente succube. Vide chiaramente che quando la guardò
sgranò leggermente gli occhi e sorrise al suo compagno.
Arrossì quando si sedette proprio vicino a lei nel banco
vuoto accanto al suo, la divisa scolastica gli stava ancora
più bene degli altri studenti, il nero gli metteva in
risalto ogni sua parte del corpo.
"come ti chiami?" chiese battendo un gomito contro il suo cercando una
qualche reazione, Nami sobbalzò per quel contatto
indesiderato, perché tutto voleva a parte fare amicizia con
lui. Stava per rispondere quando il professore entrò in
classe distogliendo l'attenzione perduta dei ragazzi.
"bene ragazzi per cominciare buon inizio anno a tutti SUPER!! Il
preside mi ha informato che quest'anno c'è una nuova alunna
dico bene?!" quell'uomo era un colosso si disse la rossa, aveva degli
strani capelli azzurri una parte tenuti all'insù e l'altra
tenuti bassi ma comunque stava bene per essere un tipo strano.
"forza non essere timida! tutti facciamo questo passo! dicci il tuo
nome e da dove vieni!" quell'uomo era decisamente troppo ottimista, le
cominciava a dare suoi nervi tant'è che tutti gli studenti
la fissarono aspettando la risposta, sentiva su di se' pure gli sguardi
del biondo e della sua ragazza e del ragazzo coi capelli verdi, era
imbarazzatissima. Alla fine si alzò decisa urlando tutto
d'un colpo
"mi chiamo Nami Coco e vengo da un piccolo paese ai confini della
regione chiamato Cocoyashi!!!" nessuno parlò dopo quella
sfuriata e solo sospiri si sentirono nella stanza, aprì gli
occhi piano notando che il professore la fissava senza emettere fiato.
"SUPER!!! brava! magari i tuoi compagni usassero quell'entusiasmo
quando li interrogo!" disse volgendo lo sguardo alla lavagna per
scriverci sopra qualcosa. Si rimise seduta facendo un lungo sospiro
mettendosi istintivamente una mano sul cuore, per farlo smettere di
battere forte.
"Nami... bel nome!" esclamò la voce al suo fianco, la
ragazza attratta da quella voce così profonda non fece a
meno di voltarsi verso di lui, notando che non la stava fissando ma
teneva incrociate le mani sotto al mento tenendo lo sguardo puntato al
professore. Lei lo guardò affascinata, era bello anche di
profilo, il naso un po' all'insù e il mento di un uomo lo
rendevano attraente da morire. Non sapeva se chiedergli il nome oppure
starsene zitta ma così avrebbe fatto solo brutta figura nei
suoi confronti, lui in effetti le aveva chiesto come si chiamava.
Continuò per un po' di tempo a giocherellare con una ciocca
di capelli ribelle che le era finita sulla spalla, non sapeva il
perché ma quel ragazzo le infondeva un sacco di emozioni
tutte diverse nello stesso momento, era quasi poetico ma dannatamente
malefico al tempo stesso.
Con tutto il coraggio che aveva si voltò di nuovo notando
questa volta che lui la fissava intensamente facendo un lieve sorriso
nella sua direzione
"mi vuoi chiedere come mi chiamo?" aveva l'aria, quando lo disse, da
perfetto presuntuoso e questo la fece imbestialire più che
mai, ma chi si credeva di essere quella specie di arrogante. Con aria
di superiorità si voltò dalla parte opposta
incrociando le braccia al petto
"non mi interessa affatto sapere qual è il tuo nome! anzi
non credere di essere così tanto importante! per me non lo
sei!" mentì cercando di essere il più veritiera
possibile, non sentì alcuna risposta provenire da vicino a
lei così socchiuse gli occhi per vedere se avesse avuto una
qualche reazione, in un attimo sentì qualcosa di morbido e
delicato sulle proprie labbra e una leggera pressione sul mento.
Aprì gli occhi di scatto vedendo chiaramente che il ragazzo
di fronte a lei la stava baciando! Sentì che le sue labbra
erano fresche e succhiavano leggermente quelle di lei, che in uno stato
di trance non riusciva a fare niente, sembrava anzi che volesse di
più da lui.
"ehi ragazzi! siamo a scuola tenete le vostre questioni amorose fuori
di qui!" quella voce fece completamente svegliare Nami e staccarsi
immediatamente da lui. Ma che le era preso? Stava quasi per cascare
nella sua trappola! Che stupida che era stata! continuava a ripetersi
mentalmente imprecando sia contro di lui che contro se stessa!
"tsk! che rompi-palle!" borbottò quello al suo fianco non
curante del gesto che avevano fatto davanti a tutti! Nami si
infuriò ancora di più guardandolo con uno sguardo
d'ira
"tu razza di infame! non farlo mai più!"
"be' mi sembrava che ti piacesse!"esclamò invece quello
alzando le spalle fregandosene altamente
"io non ti conosco neppure e tu ti prendi tutte queste
libertà! sei solo un rozzo!" disse freddamente nella sua
direzione
"a parlato quella che si è fatta baciare come una povera
idiota!"
"tu..." disse alzando un pugno in aria fulminandolo con gli occhi dopo
quella affermazione
"io?" chiese avvicinandosi ancora più del dovuto al suo viso
guardandola e ghignando per provocarla. Nami sobbalzò avendo
ancora quello splendido viso di nuovo vicino a lei. Restò
immobile ancora una volta e ancora una volta lei era in suo potere!
"smettila!" disse decisa girando il capo dalla parte opposta.
Sentì che poco dopo uno scoppio di risate invase la stanza e
si girò fissandolo astiosa, ma trattenne le imminenti urla
perché guardando quel viso sorridente e pieno di gioia
restò completamente abbagliata. Quando era serio era bello
quando rideva era straordinario!
La campanella suonò la fine della lezione e Nami in un
impeto si alzò per andarsene da quel luogo pieno di
stranezze e inspiegabili gesti, non fece altro che guardarla scomparire
oltre la porta, quel musetto così ammutolito quando la
baciò gli scatenò qualcosa all'interno da volerva
quasi tutta per se'. Quel dolce profumo che la caratterizzava poi, si..
sarebbe stata una preda veramente eccitante, pensò dentro di
se' passandosi la lingua sulle labbra dove prima l'avevano toccata.
Qualcosa di pesante si appoggiò sulle sue gambe
circondadogli il collo con le braccia, Bonney cominciò a
passare la sua lingua sulle labbra del ragazzo
"certo che anche tu però razza di marimo della malora! prima
dici a me di smetterla poi prima ti fai con quella nuova e guardati
adesso!" disse sconsolato il biondo mettendosi una mano sulla fronte
osservando la scena disgustato, la ragazza che a gambe aperte sedeva a
cavalcioni sul verde che stravaccato comodamente si godeva l'intera
situazione. Quello per tutta risposta alzò il dito medio di
una mano deciso a porre fine a quel monologo di lui.
Per tutto il tempo due occhi guardarono l'intera scena dal fondo della
classe, quella ragazza aveva qualcosa di strano se anche Roronoa gli
aveva fatto gola, cosa che non capitava molto spesso, pensò
il professore Franky dissolvendosi dalla classe.
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Capitolo 3 *** Il circolo di sangue ***
Il ragazzo era disteso supino sul un tavolino di cristallo
fine, le braccia lasciate cadere parallele vicino a lui rendevano la
scena ancora più raccrapicciante, se solo quella non fosse
stata una festa! Le persone intorno a lui alzavano tutti insieme i
calici anch'essi di cristallo in un brindisi, la stanza era
completamente oscurata fatta eccezione solo per delle candele bianche
accese ai lati di essa. C'erano più o meno una decina di
persone che silenziosamente guardavano eccitate l'individuo sdraiato
che ignaro e incosciente di quello che stava per succedergli continuava
imperterrito a dormire.
"brindiamo per la cena!" urlò entusiasta Jabura e tutti
quanti sentendo quell'esclamazione non poterono non ridere sotto i
baffi
"questo è per far capire al Rosso che noi facciamo sul
serio!" disse in risposta Kaku sotto al mantello di seta nera che
portava, vicino a lui Califa sorrideva complice di quell'atto che tanto
la eccitava e l'odore del sangue dentro al bicchiere le stuzzicava il
naso rendendola ancora più famelica.
"horo horo horo horo dovrà capire quanto siamo forti anche
quando siamo in noi stessi e la Murkiness e il suo preside non ci fanno
affatto paura!" esclamò invece Perona con la sua solita
risata e i capelli sul volto che le impedivano di vedere decentemente.
La cerimonia finì con il consueto scambio di bicchieri di
tutti e bevendo avidamente il liquido all'interno, dopo un po' si
accesero definitivamente anche tutte le luci rivelando in
verità quali volti celassero sotto i mantelli neri che
portavano durante la festa.
Uno di loro avanzò per primo verso il ragazzo ed
inginocchiandosi davanti a lui gli diede uno schiaffo in faccia
cercando di svegliarlo, cosa che successe poco dopo. Aprì
piano gli occhi e l'intensità della luce fece si che
sbattè le palpebre per un paio di minuti prima di osservare
le figure davanti a se' che lo guardavano superiori.
"si è svegliato finalmente il bell'addormentato!"
parlò una voce acuta facendosi sentire e a lui vennero i
brividi sulla schiena.
"cosa volete? non ho fatto niente di male io! lasciatemi in pace!"
balbettò cercando di parlare con voce ferma cosa che
purtroppo non riuscì e tutti si misero a ridere
spudoratamente.
"non fare tanto il finto tonto Jin! sappiamo che hai spifferato tutto
dall'altra parte!" disse Sanji avvicinandosi minacciosamente e
prendendo per il colletto della maglia il povero ragazzo impaurito.
"è... ma sappiamo noi come punire chi ci truffa in questa
maniera giusto?" disse il ragazzo inginocchiato di fronte alla vittima
ridendo leggermente. Ad un tratto si sentì un urlo acuto che
invase tutta la stanza, le persone non si scomposero anzi se possibili
divennero ancora più inquiete di quello che già
non erano.
"ehi! fustone lasciancene un po' anche a noi!" esclamò
Bonney avvicinandosi al ragazzo ancora accucciato per terra, questo
alzando il viso nella sua direzione e puntando gli occhi rossi
brillanti alla ragazza non fece a meno di sorridere. La prese deciso
per il collo baciandola passionatamente e lasciando vagare le proprie
mani su tutto il suo corpo prima di condurla dove aveva forato la pelle
del ragazzo. Presto ci fu una danza sensuale di lingue che cercavano
avidamente di succhiare più pelle possibile.
"la ragazza di oggi ti ha fatto veramente eccittare vedo!"
esclamò sorridendo Albida notando la scena e la passione con
cui ci metteva.
Come aveva ragione!!! pensò in quel momento, quella
ragazza.. quella Nami, non solo lo attraeva dal magnifico fisico di cui
era dotata ma anche dal suo indomabile caratterino e da non sapeva
neanche lui cosa, ma una sensazione gli prendeva alla base dello
stomaco ogni volta che la guardava.
Succhiò ancora più forte dalla ferita di quello
sotto di lui e tirò i capelli rosa di Bonney verso di se'
cercando di provare un piacere maggiore, perché lui era
quello, il terrore, la lussuria, un vampiro! Mugugnò di
piacere la ragazza quando il vampiro succhiò anche da lei e
un paio di canini appuntiti spuntarono fuori dalla sua bocca.
"sei così eccitante Zoro! ti voglio da morire!" disse
portandolo sotto di se e sedendosi a cavalcioni su di lui, a quel punto
anche Albida e Sanji si attaccarono l'uno all'altro famelici di
passione.
L'aria in quella stanza traboccava di sospiri e gemiti trattenuti e i
vampiri uno a uno vennero tutti.
"cosa ne pensi veramente di quella nuova?" chiese Sanji fumandosi la
sua consueta sigaretta dopo, come diceva lui, una bella botta di sesso.
Zoro alzò di poco lo sguardo guardandolo con un solo occhio
aperto, come un fulmine gli vennero in mente i suoi lucenti capelli
rossi che gli passavano davanti e svoltavano dietro un corridoio della
scuola, quello fu soltanto un caso ma fino a che non l'ebbe rivista
continuò a pensare a quel colore veramente unico e
soprattutto a chi appartenessero
"vedo che non ti è tanto indifferente la rossa!"
"zitto damerino!"
"tsk! la solita testa di muschio!" rimasero in silenzio contemplando
ognuno i loro pensieri, Sanji rimaneva sempre seduto ed a ogni
sigaretta fumata se ne accendeva subito un'altra.
"comunque ha qualcosa di strano" disse tenendo le mani intrecciate e
fissandole Zoro e il cuoco capì che stava parlando sul serio
visto lo sguardo continuamente inespressivo che aveva
"come strano? pensi che non sia umana?!" chiese stupendosi
più che mai
"no.. di umano purtroppo ha tutto! qualcos'altro!" esclamò
ripensando a quella sensazione quando l'aveva vista, forse era solo che
non vedeva una bellezza del genere da parecchio e così ne
era attratto più del solito, si disse tra se' e se' non
curandosene tanto
"perché dici purtroppo? così potremmo succhiarle
meglio il sangue!" disse il vampiro passandosi la lingua sulla labbra
come per gustarsi l'imminente sangue solo per lui, non si accorse
però che velocissimo Zoro ora lo teneva per la maglia quasi
strozzandolo.
"non ci provare!" disse stringendo il colletto della camicia del
ragazzo seduto sulla poltrona di pelle nera, non sapeva
perché aveva avuto quell' impeto di rabbia quando il cuoco
aveva detto quella frase nei confronti di Nami con quel particolare
sguardo negli occhi ma sapeva solo che gli dava un gran fastidio!
"lasciami stronzo! ma che ti prende?" disse balbettando il cuoco e
fissando gli occhi rosso scuro di Zoro come se lanciassero fiamme
ardenti da fulminarlo seduta stante.
"dobbiamo pensare a come organizzarci sta notte per prendere da
mangiare! sicuramente ci metteranno i bastoni tra le ruote quelli
dall'altra parte! dobbiamo stare attenti!" Sanji lo guardò a
lungo notando come quello scemo aveva cambiato l'atteggiamento fino a
poco prima, comunque decise di passare oltre domandando
"pensi che Shanks abbia qualche piano?"
"si.. quello è troppo furbo!"
"mandiamoci le esche!" disse facendo spallucce Sanji
"chi? Bagy e Kabaji, quelli non sanno fare niente di buono! meglio
mandare qualcun altro!" esclamò Zoro guardando deciso Sanji,
quest'ultimo percepì quali fossero le intenzioni del verde
ma chiese comunque
"chi?"
"Albida e Bonney!"
"cosa? perché?!" chiese stupito, anche se li usava
quotidianamente per fare sesso erano essenziali, e lui invece voleva
farle catturare come se fossero due topi in gabbia!?!
"non ti preoccupare loro sono abbastanza forti e non si faranno
catturare molto facilmente! potranno anche sentire le conversazioni di
quelli indisturbate!" anche su questo quel marimo aveva ragione quindi
dimenticandosi subito della discussione appena avuta si risedette sulla
sua adorata poltrona
"giusto!"
"odioso di un rosso! so' che ha qualcosa in mente ma non riesco a
capire cosa!"
"ci stai pensando troppo! io direi di aspettare e vedere se fa' qualche
mossa!"
"si forse hai ragione.." lasciò quella frase in sospeso e
tutti e due a quel punto tacquero inebriandosi dell'odore di sangue che
ancora imperlava l'aria, con quel gesto, pensarono, che sicuramente
dall'altra parte ci sarebbero state più di una qualche
reazione, insomma avevano ucciso a sangue freddo anzi torturato uno dei
loro quindi non potevano sorvolare più di tanto.
Ghignò Zoro aspettandosi da un momento all'altro che
qualcosa accadesse, non vedeva l'ora e il sangue ancora caldo della
vittima girava ancora dentro al suo corpo, il profumo delle labbra di
Nami sulle sue gli arrivò nella mente e un leggero fastidio
alle sue parti basse si fece sentire, cazzo la voleva! Si
alzò di scatto decretando sicuro di se' quasi spaventando
anche il biondo
"ho bisogno ancora di fare sesso! Perona!" cominciò ad
urlare aprendo prepotentemente la porta e chiudendosela poco dopo alle
spalle. Sanji non fece a meno di guardarlo meravigliato e stupito
pensando tra se' e se' che quello anche se era il capo di quel circolo
e il più forte era dannatamente stupido!
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Capitolo 4 *** Di sogni e sensazioni ***
"Cazzo!"
sbatté furiosa la porta d' entrata di casa urlando da tutte
le parti e imprecando sonoramente
"Cazzo!Cazzo! Cazzo!" suo padre che vedendola quasi bestemmiare per
casa si spaventò più di una volta quando per caso
vide che Nami prese in mano una lampada da giorno e minacciando di
farla cadere. Con tutto il coraggio che ebbe parlò
leggermente e a bassa voce cercando di far capire a sua figlia che la
casa era nuova!
"ascolta Nami prima di tutto metti giù quella lampada e poi
spiegami un po' come è andata il primo giorno di scuola per
mia figlia!" disse sorridendo allargando più che
poté le labbra in un segno d'affetto, Nami sentendo quella
frase detta proprio da lui si voltò fulminandolo all'istante
con gli occhi.
Gen vedendo la sua amatissima figlia in quelle condizioni decise
saggiamente che potessero parlarne il giorno seguente, quindi
lasciò che la ragazza raggiungesse la sua stanza senza
emettere fiato, solo un piccolo sibilo costante da parte di lei fece
rizzare i peli sulla schiena dell'uomo e portandolo a preparare la
cena.
"razza di omuncolo impertinente e sfacciato! razza di scimmione?!?!"
continuava a dire senza curarsi del tono di voce, in quel momento
voleva in tutti i modi possibili sfogarsi! perché con tutte
le cose che erano successe quel giorno faticava pure a ragionare con
calma.
"ma chi cavolo si crede di essere quello... quello..." ma non
finì la frase ripensando inconsapevolmente al bacio avuto
con lui, anzi il bacio che le aveva rubato!!! Arrossì
violentemente, quel tipo la eccitava ma anche le incuteva un certo
timore e soggezione.
La serata d'altronde continuò imperterrita, senza nessuna
sorpresa e quando ebbe finito di studiare e di fare i compiti Nami
decise che dopo quell' estenuante giornata di andare subito sotto le
coperte al caldo e poter dormire pacifica. Questo pensava lei, ma in
verità a occhi aperti completamente continuava a pensare al
ragazzo dai capelli verdi, così lo chiamava lei,
perché infatti non sapeva neanche il suo nome.
"be'" cominciò alla fine a parlare da sola sdraiata sul letto
"almeno domani lo incontrerò.." si disse pensando a come
doveva comportarsi il giorno dopo con lui sempre vicino al banco,
sperava nel profondo che avesse deciso di cambiare posto ma una
sensazione di negatività gli prese completamente lo stomaco
facendole scuotere la testa
"no.. con la fortuna che ho sicuramente starà vicino a me!"
disse mettendosi una mano sulla fronte sconsolata. Si
addormentò poco dopo e i sogni che fece quella notte le
invasero la mente accapponandole la pelle. Dei muri con sopra delle
incisioni in caratteri antichi e delle candele accese che anche se
soffiava un forte vento non riuscivano a spegnersi. Un volto poi quasi
dannatamente familiare a lei, dei lunghi capelli che si libravano
nell'aria e come dire dei paletti per terra tutti ammucchiati. Poi
l'orribile ombra che si fece avanti e che più di qualunque
altra cosa la fece tremare di paura anche nel sonno, cercò
di percepirla facendo più attenzione ma subito dopo volle
non aver mai fatto quel terribile passo, il volto che nascondeva sotto
al mantello celava in verità un mostro che rivoli di sangue
che scendevano dalla bocca e dei lunghi e appuntiti canini alle
estremità. Doveva scappare immediatamente perché
con il cuore in gola e il tremare continuo delle sue gambe era sicura
che quella cosa la catturasse senza il minimo scrupolo. Il fiato gelido
che sentiva sul collo era ancor più terrorizzante, una presa
sul braccio la fece voltare e quando sentì che un calore
particolare le invadeva il braccio si spaventò a morte
rivelando che in verità era sangue, il suo sangue!
Urlò più che poté sperando di non
morire! Non doveva assolutamente morire! Il volto che a pochi
centimetri dal suo corpo ora era chiaramente visibile la fece urlare
ancora di più dalla paura. Era dannatamente bianco e
continuava a chiamarla
"Nami" ma lei ostinata cercava di togliersi da quella presa ferrea che
non voleva lasciarla
"Nami" continuava a dire imperterrita, basta non voleva più
ascoltarla ne sentire, voleva solo fuggire da quella paura non voleva
più soffrire!!!
"Nami svegliati!" aprì gli occhi di scatto e il viso del
vecchio uomo davanti a lei le fece tirare un sospiro di sollievo,
voltò lo sguardo e vide che suo padre le teneva il braccio,
quello che nel sogno era pieno di sangue.
"stai urlando da dieci minuti buoni! hai fatto un brutto sogno tesoro?"
chiese un po' preoccupato vedendo il sudore che colava dalla fronte
della figlia. Nami fissandolo cercò di respirare lentamente,
un paio di minuti dopo era seduta sul letto che ripensava da sola a
quel sogno, non aveva mai fatto dei sogni del genere, non c'era dubbio
che fossero strani, e anche piuttosto lugubri! Quello che la
impressionava di più era senz'altro il sangue e i volti che
si ricordava perfettamente, una donna molto simile a lei e quel volto
quasi disumano! Un lungo brivido si diffuse su tutta la sua schiena
facendola tremare un po', i pantaloncini bianchi che portava per andare
a dormire e la canottiera azzurro pallido non riuscivano a farla stare
fresca e continuava a sudare, forse doveva prendere un po' d'acqua!
Quando ritornò in camera guardò l'orologio
appeso, erano le 7.00 aveva ancora un'ora per l'inizio delle lezioni,
per arrivare a scuola doveva fare venti minuti di strada a piedi visto
che la macchina gliel'avevano confiscata prima di partire per quella
città per eccesso di velocità, e ora doveva o
accompagnarla suo padre o farsela a piedi.
Fece una breve colazione a base di succo d'arancia e un paio di
biscotti alle gocce di cioccolato, i suoi preferiti, quel periodo,
pensò mordendo uno di quei biscotti, era davvero strano
prima l'entrata in quella scuola poi quegli studenti e soprattutto lui
ed infine quel sogno! Si pulì le briciole rimaste intorno
alla bocca e mettendosi infine la divisa della scuola partì
spedita verso la sua meta.
La prima ora di quel giorno consisteva nell'argomento di geografia,
materia che la entusiasmava ma con la cera che aveva quel giorno di
sicuro sarebbe stata come uno zombie per tutto il tempo.
La prima ora di quel giorno consisteva nell'argomento di educazione
fisica, materia che semplicemente detestava, preferiva di gran lunga
studiare sui libri tre ore di fila che sudare per tre ore di fila!
Perlustrò da parte a parte ogni singolo muro e ogni singola
porta per vedere se capiva dove fossero gli spogliatoi,
guardò in fondo al corridoio e una di quelle porte tutte
uguali la fece fremere. La raggiunse pian piano e aprendola leggermente
notò che in realtà era una biblioteca, enormi
scaffali si ergevano all'interno con quintali di libri impolverati, si
decise ad entrare e una scrivania da un lato attirò
maggiormente la sua attenzione. Aveva una lampada accesa sulla
superficie quindi suppose che qualcuno c'era dentro a quella biblioteca
"c'è qualcuno? mi scusi?!" urlò al niente che in
quel momento si sentiva, si incamminò ancora e andando
davanti ad un scaffale ne prese un libro "Le Streghe Di Salem" disse ad
alta voce sbarrando gli occhi, forse era andata proprio nello scaffale
dell'occulto pensò, cavoli c'era pure quello.. Ne prese un
altro "Il Mondo Demoniaco Prima Dell'Uomo", alzò un
sopracciglio stupita, ma solo di quelli ce ne erano nella
biblioteca?!?!
"mi scusi desidera?" una voce dietro di lei la fece trasalire, si
voltò di scatto e la prima cosa che vide furono tre
cicatrici ben visibili sull'occhio dell'individuo, lo guardò
meglio e vide che doveva avere sui trent'anni quindi era piuttosto
giovane perché lavorasse in una biblioteca
"si volevo vedere se c'erano delle copie di libri che mi servono per la
scuola, vede sono una nuova.." disse guardando in basso e
imbarazzandosi, l'uomo davanti a lei sgranò stupito gli
occhi e ricordandosi di qualcosa molto importante esclamò
deciso
"so' cosa ti serve!" disse incamminandosi dietro alla scrivania e
cercando qualcosa che Nami non riusciva a capire. Ne tirò
fuori un grosso volume e a caratteri cubitali c'era inciso sopra
"Vampiri"
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Capitolo 5 *** sorprese indesiderate ***
"Vampiri" Nami
sgranò gli occhi, ripensando subito a quei terribili sogni
che aveva fatto quella notte e indietreggiò
inconsapevolmente. Ma chi cavolo era quell'uomo così strano
e perché faceva vedere proprio a lei quel libro, Shanks ne
era certo era lei, era lei quella di cui si sentiva tanto parlare e non
era solo una sensazione dentro di se'!
"non era questo quello che cercavo!" disse a bassa voce
"oh.. allora mi sarò sbagliato!" esclamò mettendo
subito via quell'enorme libro sotto alla scrivania di legno, Nami
scappò via correndo e chiudendosi la porta alle spalle
"cosa ti serviva?" chiese gentilmente facendo finta di niente, ma
quando notò che se ne era già andata si
stupì di parlare da solo al niente. Sorrise pensando che
finalmente un barlume di speranza c'era a quel mondo e lei era una
chiave fondamentale per la riuscita del suo scopo.
La ragazza continuava a correre per i corridoi imperterrita, ma era
completamente pazzo quell'uomo?! Sventolare così a buon
mercato un libro tanto lugubre come quello?! Però se
ricordava bene appena l'aveva vista aveva sgranato gli occhi, forse la
conosceva?! Forse l'aveva spiata?! Il cuore le continuava a battere
forte nel petto, tutte quelle cose strane tutte in una volta ma dove
cavolo era capitata?!?!
Ad un tratto si ritrovò proprio dalle parti degli
spogliatoi, dove voleva trovarsi lei, il corridoio era ancora deserto e
completamente buio, non sapeva in realtà quale fosse la
porta per lo spogliatoio delle ragazze quindi decise che le avrebbe
aperte tutte.
Aprendo una porta però vide all'interno qualcosa che le fece
sgranare gli occhi dallo stupore, una luce nel buio completo la fece
intravedere i volti uno sopra l'altro di due individui nascosti
dall'oscurità. Era chiaro cosa stessero facendo, era
più che chiaro ma non si stupì tanto di cosa
stessero facendo quanto del volto del ragazzo che ora la stava
fissando. Era lui che sopra ad una ragazza dai capelli scuri e corti
con degli occhiali la stava baciando nel collo, una sua mano sotto la
corta gonna nera della ragazza sdraiata sotto di lui. Gli occhi si
sgranarono e con il cuore in gola chiuse in uno scatto la porta
sbattendola violentemente. Credeva che gli importasse qualcosa di lei,
credeva che almeno, visto che l'aveva baciata, un minimo di rispetto
fino a quando non si fossero chiariti era d'obbligo, credeva questo
lei, invece per lui non era altro che un divertimento, solo un
giocattolo nuovo con cui si era divertito e che ora l'aveva gettato
via. Come aveva potuto anche solo immaginare che lui provasse qualcosa
nei suoi confronti?!?! Era soltanto una stupida!!
L'ora di educazione fisica iniziò e Nami era come sempre
seduta in un angolo che guardava inespressiva il professore che
spiegava quali fossero le regole di palla avvelenata
"ho visto che mi hai scoperto prima in quella stanza!" eccolo, in tutto
il suo splendore seduto vicino a lei, il quale ovviamente non
l'aveva sentito minimamente avvicinarsi, anche questo faceva parte del
suo fascino si disse mentalmente.
"tsk! cosa ti fa credere che adesso continuerò a parlarti!?"
disse freddamente guardandolo con una mano a sostenergli il mento
"be' adesso lo stai facendo!" disse ghignando il ragazzo nella sua
direzione
"appunto! lasciami stare!"
"sei gelosa?"
"niente affatto!"
"cosa c'è vuoi farlo anche tu con me?!" a quel punto senza
curarsi di stare davanti a tutti e nel mezzo di una lezione Nami gli
tirò uno schiaffo in viso furibonda. Tutti si girarono a
guardare la reazione del ragazzo che prendendo il colpo in pieno non
reagì subito anzi continuò a fissarla negli
occhi, Nami si alzò e prima di andarsene esclamò
decisa
"tu mi disgusti!" la freddezza nei suoi occhi diceva tutto e Zoro
questo lo capì benissimo, ghignò sadico, quella
ragazza aveva un qualcosa di diverso che lo stuzzicava nel profondo.
Desiderava possederla, desiderava morderla e desiderava averla tutta
per se', non riuscì a smettere di fissarla per tutto il
tempo in cui si era girata per andarsene decisa dall'aula, Sanji si
avvicinò
"certo che tu con quella fai scintille eh?"
"tsk ci sarà da divertirsi!" disse tra se' e se'. L'ora di
ginnastica si concluse con la mancanza di Nami, il professore non disse
niente e chiuse un occhio dato che era anche una nuova alunna e non
sapeva ancora niente di quella scuola. Zoro fattosi una doccia dopo
l'estenuante corsa era praticamente eccitato all'idea di rincontrarla
di nuovo, di vedere il suo musino arrabbiato, di sentirne il suo
profumo inconfondibile, era come un magnete di cui non poteva fare a
meno. Ma chi cavolo era quella ragazza?!
Svoltato l'angolo si guardò intorno notando che non riusciva
a capacitarsi di dove si trovasse, ma perché quella dannata
scuola doveva fare per forza tutti i corridoi uguali, e in
più per la foga di rivederla aveva lasciato quegli altri
ancora negli spogliatoi. Fece ancora qualche passo avanti grattandosi
nel frattempo la testa cercando di almeno capire in che piano si
trovasse, una chioma rossa quasi arancione gli fece attirare
l'attenzione e facendolo correre in quella direzione.
Nami stava davanti al rosso in persona e quest'ultimo le teneva un suo
braccio facendola chiaramente rimanere a parlare con lui, non ci
pensò due volte Zoro ad arrivare dietro alla rossa e
guardando furioso il capo di dell'altra parte. I loro sguardi divennero
ostinati e magnetici, sembravano quasi che stessero per lanciare
qualche tipo di potere da un momento all'altro, Nami
sobbalzò quando di nuovo quello le era venuto dietro senza
che lei se ne accorgesse. Voleva urlargli il più
possibilmente forte di allontanarsi subito da lei ma lo sguardo che
vide nei suoi occhi, rosso sangue, la fece ammutolire di colpo.
"Roronoa Zoro fatti da parte non è una conversazione che ti
riguarda!" disse deciso assottigliando gli occhi Shanks, il ragazzo di
fronte a lui storse la bocca in segno di disgusto
"se è una conversazione in cui centra lei, mi riguarda
eccome!" esclamò ignorandolo completamente e prendendo un
braccio di Nami per portarla lontana da lui. Chissà
perché il rosso ci teneva tanto a parlare proprio con lei,
forse centrava qualcosa con l'altra organizzazione?! continuava a
pensare Zoro strattonando Nami
"ma che fai?!?! lasciami! so' camminare anche da sola!"
esclamò la ragazza ormai succube di tutto quello che le
succedeva intorno, ad essere sincera quel contatto non le dispiaceva
affatto ma non poteva dimenticare come si era comportato quel
pervertito prima!!
"Nami ricordati di ciò che ti ho detto!" quelle parole la
fecero distogliere dai suoi pensieri e guardare di nuovo quell'uomo
tanto strano con le cicatrici sul viso.
"che cosa ti ha detto?!" chiese la voce che proveniva inconfutabilmente
da lui, Nami sgranò gli occhi ignorando completamente la
richiesta del ragazzo, quando si ritrovò completamente dalla
parte opposta della scuola, anzi fuori da cancello d'entrata.
"ma dove mi hai portato?!?!" gli urlò in faccia furibonda
della totale pazzia di quel ragazzo, lui grattandosi la testa rispose
senza curarsi
"ops credo di essermi perso!" disse guardando un punto indefinito del
pavimento
"perso?!?! da quanto ci stai in questa scuola?!" chiese alquanto
alterata la ragazza le mancavano solo i fumi che le uscivano dalle
orecchie
"ehm.. più o meno 5 anni!" rispose imbarazzato per
quell'ovvietà
"5 anni?!?! e ti perdi ancora?!" ma come un ragazzo che stava da tanto
tempo in una scuola come quello perdersi come se nulla fosse, o aveva
qualche problema o era completamente scemo!!
"ehi! ma che vuoi da me!" disse cominciando ad alterarsi anche lui e
andandole vicino
"che mi lasci in pace!" rispose voltandosi per imcamminarsi
indisturbata senza più pensarci
"e adesso dove vai?!" chiese Zoro guardandola andarsene via
"me ne vado a casa! sono stufa di questa giornata di merda!
è cominciata male e finirà sicuramente male
quindi meglio prevenire che ritrovarsi con la merda fino al collo!"
disse con un linguaggio molto fine persino Zoro si stupì di
come parlò. Decise di seguirla andando direttamente dietro
di lei.
"che vuoi ancora?!" chiese guardandolo di sott'occhio notando che stava
facendo la stessa strada cui era solita fare lei per irtornare a casa.
"ti accompagno!" disse facendo spallucce e mettendosi le mani in tasca
"no! non mi serva la tua compagnia!" esclamò decisa
chiudendo gli occhi e incamminandosi più velocemente
cercando di seminarlo
"lo dici tu! non conosci ancora questa città!"
"non me ne frega niente! non ti voglio tra i piedi!" con questa frase
Nami scatenò la furia prevenuta che Zoro celava facendolo
prendere i polsi della ragazza e facendola sbattere su una parete li
vicino
"attenta a come parli ragazzina! anche io posso essere abbastanza
pericoloso! non te ne dimenticare!" Nami lo guardò
digrignando i denti e fissandolo astiosa più che mai! Le sue
mani erano fredde ma in quel momento non pensò a quello
piuttosto a non cadere come sempre in quella trappola che erano i suoi
occhi. Non smettendo comunque quel duello un po' verbale e un po'
fisico che avevano instaurato riuscì a dire flebilemente
"lasciami!" ad un tratto avendola così vicina Zoro non
poté non percepire il suo incredibile profumo e
così non curandosene di quello che potesse pensare la
ragazza si appoggiò sulla sua spalla con il capo rivolto
verso il collo e aspirò profondamente. Ora averla
così vicina e a contatto quasi diretto con la sua pelle lo
mandava in visibilio ma non cercò di morderla, non ce la
faceva, gli piaceva soltanto stare li' a bearsi di quel contatto
così strano da parte sua visto che era un tipo da arrivare
subito al sodo con lei invece era completamente diverso. Nami dal canto
suo non poté che rilassarsi sotto quel dolce contatto e
sospirò di piacere sentendone il suo respiro. Non
poté che accettare allora di seguirlo anche se non ne era
sicura di dove andasse.
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Capitolo 6 *** I mostri esistono davvero ***
**
Con le lacrime agli occhi correva senza voltarsi, senza incontrare
alcun viso, perché la faceva stare così male?!
perché continuava a pensarci?! Ancora con la tuta di
ginnastica si ritrovò suo malgrado nel giardino, si
guardò intorno notando come gli studenti la guadavano
stravolti. Sconsolata e insicura si diresse verso gli spogliatoi della
palestra in fondo non avevano alcuna colpa se lei era così
emotiva su certe cose quindi li lasciò guardare senza
emettere fiato. Quando si rimise la divisa decise che sarebbe ritornata
a casa, non era stata una buona idea andare a scuola quel giorno! Ora
doveva solo capitare che qualche maleintenzionato la derubasse e la
giornata finiva in bellezza!! Quando si mise le calze maledettamente
scomode che doveva portare e infilatosi le scarpe uscì
decisa dalla stanza per incamminarsi verso casa e chissenefrega della
scuola (evvai! tutti a urlarlo!!! mani alzate e avanti!! ; P n.d.a.)!!
Ma non sapeva che all'esterno di essa si trovava una sorpresa. L'uomo
davanti a lei la aspettava con le mani sui fianchi e fissandola
intensamente si decise a parlare
"Nami ti devo parlare assolutamente!" esclamò deciso
guardandola intensamente negli occhi, doveva almeno cercare di farla
riuscire a capire in quale situazione stavano e quanto fosse in
pericolo non sapendo niente! La ragazza sgranò gli occhi nel
sentire il suo nome da uno sconosciuto
"perché sa' il mio nome?!" chiese alla fine sempre con un
po' di soggezione nella voce
"so' ogni cosa di te!" rispose quest'ultimo avvicinandosi a lei con
fare misterioso
"allora sei un pervertito!" esclamò disgustata
indietreggiando di molti passi cercando di stare il più
lontano possibile da lui
"no! non lo sono! ma tu sei in pericolo!" disse grattandosi la testa
confuso da quella strana affermazione
"cosa in pericolo? in una scuola?" chiese Nami palesemente sorpresa
"non ti sei mai accorta di avere una strana sensazione ogni volta che
varchi quell'entrata?!" disse sempre con quello strano sguardo che
sembrava quasi che la squadrasse fino all'interno, era vero! dalla
prima volta che aveva varcato quella soglia tutto le era sembrato come
più confuso e una strana sensazione le pervadeva sempre lo
stomaco ma aveva pensato che fosse normale in una nuova scuola, che
tutti avessero quella sensazione quando erano nuovi!!
"..." non disse niente ma continuava imperturbata a guardare l'uomo
"e ultimamente non fai sogni strani?!" ma cos'era?? un mago?! Lo
guardò spaventata questa volta, va bene che andava in giro
facendo vedere alle persone normali dei libri sui vampiri, che tra
parentesi lei non credeva minimamente anzi cercava sempre di evitarli
quegli argomenti, ma questo era veramente troppo!!
"come fa' a saperlo?"
"è il mio lavoro?!"
"cosa spiare le persone?!" esclamò incrociando le braccia al
petto sospettosa
"no!! ti dico che non sono una spia! diciamo un cacciatore!" disse
chiudendo gli occhi, Nami non credeva perché fosse ancora li
ad ascoltarlo ma dato che c'era perché non continuare quella
buffonata!!
"un cacciatore di fanciulle indifese! peggio ancora!"
"no! non fare supposizioni errate! tu sei una prescelta!"
esclamò esterrefatto dalla diffidenza di quella ragazza,
doveva assolutamente spiegarle chi era e di che cosa faceva parte
perché lei era fondamentale per la salvezza del mondo
"una prescelta? che vuol dire?!?!" chiese facendo spallucce in chiara
dimostrazione che non gliene fregava niente di tutta quella discussione
"che sei destinata ad ucciderli!" lei alzò un sopracciglio
guardandolo un po' disgustata
"cosa?!" chiese non capendo dove volesse arrivare
"i vampiri!" ecco quella fu la goccia che fece traboccare il vaso!
ancora quella stupida cosa sui vampiri e ora veniva fuori che doveva
ucciderli anche?!?!
"ancora con questa storia?!?! non ci credo!" disse diffidente ancora
una volta voltandosi dalla parte opposta
"dovresti invece! è una realtà che dovrai
affrontare prima o poi ti sei mai chiesta perché sei
arrivata proprio in questa città?!"
"non faccio altro da un po' di tempo!"
"bene! qui converge tutto il male possibile! è un punto
oscuro questo! e tu ne sei stata attratta!" disse l'uomo indicandola
con un dito
"no in verità mio padre ha avuto un colpo di culo per il
lavoro!" ma Shanks senza neanche ascoltare l'ultima affermazione
tirò fuori dalla sua sacca da viaggio il libro che le aveva
fatto vedere quella stessa mattina porgendolo alla ragazza davanti a
lui, questa ancora poco convinta lo prese lo stesso.
"leggilo attentamente quel libro e se non ci credi ancora gira di notte
in questa città e vedrai quanto può essere
paurosa!" disse fissandola ancora una volta negli occhi, Nami
ascoltandolo a mala pena mise il libro con la grande scritta Vampiri in
stampatello nella borsa di scuola
"devi stare attenta anche con chi parli! soprattutto questo! si
nascondono dappertutto!" disse voltandosi per scrutare ogni studente
che passasse in quel momento con uno sguardo da far terrorizzare
chiunque
"la smetta per favore di farmi prendere paura?! io intanto non sono una
prescelta o come dice lei io sono solo una studentessa che ha una sfiga
tremenda in fatto si scuole e basta! io non sono altro!!" disse
convinta pestando i piedi sul pavimento di marmo rosso e bianco, era
inutile continuare con quella storia lei non ci credeva ai vampiri a
streghe o che altro!
"invece ti sbagli! quello con cui stai sempre vicina di solito! stai
attenta soprattutto a lui!" Nami intuendo subito di chi si stesse
riferendo esclamò su di giri dal nervoso addosso
"cosa centra adesso quel pervertito?!?!" ma vide che l'uomo di fronte a
lei non la guardava più in volto anzi dietro di lei.
"Roronoa Zoro fatti da parte non è una conversazione che ti
riguarda!"
**
".. Roronoa Zoro!" disse quasi in trance ricordandosi di come lo aveva
chiamato quell'uomo e soprattutto come lo aveva guardato, come se fosse
un suo nemico. Forse non aveva fatto bene ad andare con lui, una folata
di vento gelido la invase facendola tremare dal freddo. Com'era che
tutto d'un colpo era venuta sera e c'era pure il vento, si
guardò attentamente in giro se riusciva almeno un po' ad
orientarsi ma non conosceva proprio quella parte della
città. Si fermò di colpo, Zoro accorgendosi della
reazione della ragazza, si voltò anch'esso
"perché ti sei fermata?!" chiese alzando un sopracciglio, ci
mancava anche che avesse dei dubbi adesso
"dove mi stai portando?!" chiese guardando sotto di se' stringendo i
pugni nervosamente
"in un posto al sicuro!" disse deciso ricominciando a camminare
indisturbato
"non mi fido di te! non ti conosco! prima di tutto sei un pervertito! e
poi mi hanno informato che sul tuo conto non mi posso fidare!"
esclamò decisa restando sempre sullo stesso punto di prima
non facendo altra mossa
"chi ti ha informato?! E chi ti ha detto che sono un pervertito?!"
chiese digrignando i denti furibondo per quell'affermazione anche se
era vera al cento per cento, ma si sa' la dignità di Roronoa
Zoro è davvero grande!
"nessuno!" esclamò Nami girandosi per ritornare a casa
propria
"è stato il Rosso? di lui non ti devi fidare!" disse
prendendola per un braccio facendola fermare per l'ennesima volta
"perché?! mi ha detto la stessa cosa su di te!" disse
guardandolo di sott'occhio
"cosa?! maledetto Rosso!"
"comunque non mi hai risposto!"
"si che ti ho risposto! devi solo sapere che sarai al sicuro... con
me!"
"e se io non volessi stare con te?!"
"si che lo vuoi!"
"sta zitto non è vero!"
Da quel momento tutti e due stettero zitti ognuno percorrendo la stessa
strada, Nami continuava a guardare la schiena di Zoro che davanti a lei
si estendeva lungo tutta la sua vista. Perché la attirava
così fatalmente da farla seguire dovunque lui andasse?! Ad
un tratto si fermò di scatto e Nami quasi gli
andò addosso scontrandosi con la schiena che fin a poco
prima aveva guardato con tanto entusiasmo.
"ehi! ma perché ti sei fermato tutto d'un colpo?!" chiese
massaggiandosi il naso leso per l'impatto contro di lui. Vide che non
rispose quindi spostandosi in avanti notò che stava fissando
il grande edificio davanti a loro. Era una grande casa suddivisa in 4
piani, grandi alberi piantavano le radici nel terreno intorno ad un
viale di sabbia e sassi che percorreva fino all'entrata,
deglutì la ragazza vedendo quanto era lugubre, peggio della
Murkiness, si disse tra se' e se'.
Zoro notando il disagio suo e sfruttando di poco la situazione presa la
piccola mano di lei nella sua decisamente più grande per
rassicurare quella piccola creatura indifesa. Nami fissò le
loro mani intrecciate e si imbarazzò arrossendo fin alle
punte delle orecchie, ma possibile che in ogni circostanza quel ragazzo
la faceva sentire così impotente e succube di lui. La
trasportò fin ai piedi della porta dove con una leggera
spinta si aprì rivelando il buio più totale,
all'inizio...
Appena varcata la porta agli occhi di Nami parve quasi che tutto quello
fosse soltanto un altro incubo, non poteva credere che succedesse
davvero, un sacco di sangue, un sacco di morte, si stagliava di fronte
a lei. L'odore di quel liquido le arrivava persino al naso e non
poté non notare anche dei corpi per terra che non si
muovevano, ad un tratto le parole di quell'uomo le tornarono in mente
risvegliandola e facendole credere veramente a tutto quello che aveva
sentito! Gli occhi rossi dei ragazzi, le sensazioni che aveva provato
fino a quel momento e quei sogni!!! Tutto, tutto era vero!! Un
giramento di testa le fece perdere l'equilibrio e tutto a quel punto
divenne nero!
** = flashback
|
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Capitolo 7 *** Il rapimento ***
Gli occhi le
bruciavano e sentiva la gola secca, aveva sete da morire e non vedeva
l'ora di bere qualcosa! Ma non se la sentiva di alzarsi e doveva
ricordare bene cosa era successo e soprattutto cosa aveva visto, i
ricordi erano confusi ma l'immagine di Zoro che le teneva la mano era
vivida nella mente, non aveva calore quella mano non dava nessuna
emozione soltanto gelo! Era successo tutto troppo in fretta, il
trasferimento, la scuola strana, Zoro e quell'uomo! Non ci capiva
più niente e il mal di testa che le faceva in quel momento
non la aiutava di certo. Ormai non guardava neanche più la
parete sopra di lei bordò scuro e il lenzuolo bianco che le
copriva il corpo, e non si domandava neanche come mai era finita in
quel letto comodissimo e caldissimo!
Un qualcosa però attirò la sua attenzione ad un
tratto girandosi di scatto, un bagliore più che altro dato
dalla lampada accesa vicino a lei e facendo riflesso, si
alzò piano e cauta facendo meno rumore possibile si
avvicinò all'oggetto della sua attenzione. Una spada, una
katana per l'esattezza. Era appoggiata alla parete e sembrava che
vibrasse da quanto potere aveva, chissà di chi era..
pensò in quel momento. Dei rumori però la
svegliarono in quello strano stato e senza curarsi delle conseguenze la
prese in mano puntandola contro il suo avversario. Tutto tacque, l'elsa
bianca era caduta sotto i suoi piedi ma lei non si smosse, stava sicura
davanti a lui, la ragione di tutto!
"ma guarda un po'!" disse appoggiando una mano su un fianco e guardando
di sbieco la ragazza col suo tesoro.
"tu!" esclamò infuriata Nami puntando la lunga spada verso
di lui
"che ci fai con la mia spada in mano?!" chiese il ragazzo ghignando nei
suoi confronti come a prenderla in giro, mai nessuno aveva osato
toccare quella spada, solo lei...
"non provare ad avvicinarti!" lo intimò esclamando decisa
anche a combattere se fosse stato necessario
"perché?! mi sembra che prima non ti dispiacesse quando ci
tenevamo per meno!"
"sta zitto! so' cosa sei!"
"ah... ci sei arrivata finalmente! attenta con quella spada potresti
tagliarti!"
"non mi fai paura vampiro!" ma in uno scatto Zoro si
avvicinò a lei velocissimo, con grande sorpresa di tutti e
due però Nami lo vide e lo scansò all'ultimo
momento scagliando in contemporanea anche la spada ferendolo un po' sul
viso. Zoro si toccò il minuscolo taglio sulla guancia e
ghignò verso Nami capendo finalmente ogni singola cosa.
"sei una cacciatrice!"
"io non sono niente!"
"be' ti basti solo sapere che nessuno da un sacco di tempo era riuscito
a ferirmi così facilmente!" Nami sgranò gli occhi
a quell' affermazione, nessuno fino ad allora era riuscito a ferirlo,
abbassò la spada guardando in basso e deglutendo a fatica,
poteva essere vero ogni cosa che aveva detto quell'uomo dai capelli
rossi, che lei fosse veramente una cacciatrice di mostri e che uccideva
a sangue freddo ogni cosa?!?! Scosse la testa ripetivamente
"io non uccido!" esclamò decisa, ma bastò
quel'attimo di distrazione a portare il vampiro a prenderla dai polsi e
spingerla sul letto sotto di lui. Nami vide chiaramente questa volta i
canini appuntiti di Zoro uscirgli dalle labbra
"cavolo non ho mai assaggiato il sangue di una cacciatrice deve essere
prelibato come il nettare per gli dei!" in quel momento la ragazza
capì che era in pericolo, in un pericolo che forse non
sarebbe riuscita a scappare, la sua gamba in mezzo alle sue la spingeva
leggermente e Nami sudò freddo capendo le sue intenzioni.
Cercò di guadare dove avesse lasciato cadere la spada sua
unica soluzione a quel mare di problemi che sembrava che la invadesse
ogni giorno di più!
"quanto adoro il tuo profumo!" sbarrò gli occhi a
quell'affermazione, come poteva essere che un assassino,
perché si disse lo era, fare frasi del genere?! Di solito
dissanguavano e basta succhiandogli il sangue. Zoro la
guardò e quello sguardo perso nel vuoto che lo fissava gli
fece sciogliere il cuore, deciso sciolse il contatto della sua mano con
un polso di lei e la accarezzo sul viso delicatamente. Non si era mai
comportato in quel modo, con nessuna, eppure quei movimenti con lei
erano così naturali che erano quasi spaventosi! Nami non
resistette e avvicinandosi a lui gli diede un bacio a fior di labbra,
non sapeva perché ma lui in alcuni momenti le faceva provare
una grande paura in altri le piaceva da morire, era una continua
sorpresa, Zoro non si mosse anzi si gustò fino in fondo quel
contatto così semplice per uno come lui, ma non
andò oltre lasciò a lei il comando di portarlo
nel paradiso per un momento.
Un grande boato fece alzare di scatto il vampiro da sopra di lei,
lasciando ancora la ragazza stordita
"Zoro ci stanno attaccando!" urlò la ragazza con gli
occhiali entrando prepotentemente nella stanza, Nami la riconobbe
subito, era la ragazza che aveva scoperto insieme a Zoro nella stanza,
anche lei possedeva una spada.
"Tashigi! è la banda del Rosso?" quella guardando prima Nami
con disgusto rispose affermativamente con la testa senza parlare. Il
vampiro annuì e fissando la ragazza ancora seduta sul letto
esclamò
"resta qui!" detto questo prese in mano la sua spada e l'elsa che era
caduta a terra attaccandola al fianco, lo vide andare verso un armadio
che non aveva neanche notato e dall'interno prese altre due spade! Una
rossa e un'altra nera, ma quante spade usava?! E doveva ascoltarlo?!
Doveva restare per forza li' ad aspettarlo?!?! Quando vide che tutti e
due furono usciti si alzò di scatto per andare a controllare
alla finestra cosa stesse succedendo. C'era un sacco di fumo e
tantissime persone che combattevano tra di loro, il suo cuore
continuava a batterle forte e le parve quasi che scoppiasse all'interno
del suo petto per quanto batteva.
Aprì la porta che dava all'esterno di quella stanza, nessuno
poteva darle ordini, neanche quel vampiro così
maledettamente affascinante! Delle urla di sotto fondo invadevano
l'aria e imprimevano la mente di Nami di immagini poco rassicuranti,
insomma dopo tutto quello che aveva sentito e visto c'era poco da stare
tranquilli soprattutto quando non si conosceva la strada per ritornare
a casa. Lo zainetto che portava sulle spalle pesava ancora segno che
aveva il grande libro sui vampiri e quindi che quelli non l'avevano
derubata, ci mancava solo quella e la giornata finiva alla grande! Dopo
aver percorso un lungo corridoio imperlato di quadri appesi al muro e
polvere sulla superficie del pavimento vide che davanti a lei si
estendeva una grande rampa di scale anch'esse di marmo. Le gride
provenivano tutte dalla base di essa, ma la sola uscita che conosceva
purtroppo era al di la' di quelle scale, con grande coraggio decise di
scenderle, non aveva armi ma visto che tutti continuavano a dirle che
era una, scosse la testa quando lo pensò, una cacciatrice,
dalla parole si poteva intuire tutto quindi poteva difendersi in
qualche maniera. Questo pensò in quel momento ma quando
arrivò al piano terra la scena che le si parò
davanti le fece sbarrare gli occhi dallo stupore, un grumo di persone
che combattevano, chi con spade chi con paletti di legno e chi solo a
mani nude. Molte di quelle persone a occhio e croce li aveva
riconosciuti, tra cui l'uomo che le aveva dato il libro e il suo
professore quello con i capelli azzurri, gli altri purtroppo non
riusciva a distinguerli. Restò in disparte osservando bene,
notò un paio di persone che davano nell'occhio combattendo
tra loro, un ragazzo dai corti capelli neri con una cicatrice sotto un
occhio che affrontava una ragazza dai lunghi capelli neri, molto bella,
chissà se anche con lei ci era stato Zoro...
Pensò di sfuggita ma riscossa dai suoi pensieri a causa di
un boato più forte degli altri la fece tremare di gelosia ma
solo per un secondo, perché il combattimento andava avanti!
Ad un tratto un grosso energumeno fu scaraventato poco più
distante da lei e la parete infranta in un secondo, si coprì
il volto evitando che schegge la colpissero, ma quando aprì
di nuovo gli occhi uno sguardo si era posato su di lei. L'uomo travolto
ora era davanti a lei con i canini appuntiti che le ringhiava contro,
era massiccio e si intravedevano dei muscoli ben definiti, ebbe paura,
quella paura che non la fece muovere di un millimetro dal posto in cui
era.
Zoro con le sue tre fidate spade stava trattenendo a stento il tipo coi
capelli azzurri di cui non ricordava il nome, una strana sensazione gli
attanagliava lo stomaco ma non capiva cosa fosse, la solita battaglia
non gli dava quello strano fastidio. Un urlo riecheggiò per
tutta la sala e anche se lui era nel bel mezzo della battaglia lo
sentì chiaramente, quell'urlo, il suo urlo, si
girò di scatto vedendo Kidd che si avvicinava sempre di
più a Nami. Come mai era li' e non in camera?! Come mai non
lo aveva ascoltato?! Digrignò i denti infuriato, quella
ragazza era una stupida!! Ma nella furia di guardarla si distrasse
permettendo a Franky di colpirlo con il pugnale di legno al petto, si
piegò dal dolore, ma non smise mai di fissare Nami e quel
farabutto che le si avvicinava sempre di più, voleva andare
da lei, non voleva assolutamente che quello stronzo la toccasse, lei
era sua!! Il dolore al petto continuava a persistere, insomma lui che
era un vampiro era allergico al legno!
"N-Nami!" disse a bassa voce guardandola mentre indietreggiava ancora,
cazzo se solo quello non l'avesse colpito ora poteva aiutarla! Ad un
tratto vide che anche la ragazza lo stava fissando nello stesso modo in
cui lui la fissava, preoccupato! Lei era preoccupata per lui!
Doppiamente stupida!
Un ombra passò davanti a lei e un attimo dopo non c'era
più, sbarrò gli occhi ma che stava succedendo?!?!
Guardò in direzione del rosso e anche lui vide che fece
segno ai suoi di seguirlo e di ritirarsi! Ora capiva, loro volevano lei
e basta! Guardò in cagnesco il Rosso andarsene con tutti i
suoi, va bene quella battaglia l'avevano vinta loro ma la guerra doveva
ancora cominciare, pensò mentre ancora si teneva la parte
lesa del petto.
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Capitolo 8 *** Quelli dell'altra parte ***
"è
lei ne sono sicuro!"
"come fai a
saperlo?!"
"è
una sensazione!"
"ma guardala
è solo una ragazzina!"
Chi sarebbe la
ragazzina?! Pensò in quel momento Nami ancora nel
dormi-veglia. Quelle voci così lontane ma allo stesso tempo
come se stessero a pochi passi da lei la fecero svegliare del tutto
riportandola alla realtà da quello stato di dormi-veglia in
cui si trovava. L'ultima cosa che ricordava era Zoro accasciato a terra
con un enorme ferita al fianco che sanguinava copiosamente, in quel
momento il suo cuore ebbe un sussulto quasi di preoccupazione per quel
vampiro, perché ormai dopo tutto quello che aveva visto non
poteva ancora rifiutare la realtà dei fatti. Proprio come
aveva detto l'uomo dalle cicatrici. Guardò nella direzione
delle persone che parlavano, era proprio lui l'uomo dai capelli rossi,
e affianco a lui un ragazzo, il ragazzo più bello che avesse
mai visto, dopo Zoro! Aveva dei lunghi capelli a caschetto neri e anche
se di profilo poteva notare delle lentiggini sugli zigomi. Ad un tratto
questo si voltò guardandola e Nami non fece a meno di
arrossire sentendo il suo sguardo attraversare ogni più
piccolo particolare del suo corpo, squadrandola per intero. Shanks
accorgendosi di dove guardava Ace si volse anch'esso verso la ragazza e
con un sorriso a 32 denti esclamò felice
"ma guarda sei
sveglia! per fortuna credevo che dormissi tutto il giorno! scusa per i
modi un po' bruschi di Ace ma dovevamo portarti al sicuro!" sicuro!!!
da quando era al sicuro?!?! Prima costretta a seguire un vampiro poi
catturata da questi depravati?!?! Le sue giornate stavano facendo una
piega oltremodo indesiderata!!
"dove cavolo
sono adesso!" urlò nella loro direzione alzandosi di scatto
"stai calma! sei
in un covo di cacciatori!" rispose quello che doveva chiamarsi Ace
guardandola di sott'occhio incrociando le braccia la petto, quella
ragazza era rumorosa da morire!
"ecco ci
mancavano solo i cacciatori! prima i vampiri poi i cacciatori! qualcun
altro?!" chiese esasperata Nami alzando le braccia in cielo come per
imprecare contro un Dio che neanche credeva
"ma Shanks sei
veramente sicuro che sia lei?!" chiese Ace indicando la ragazza con un
dito trovandola alquanto fastidiosa
"ma di che
diavolo state parlando?!?!" urlò ancora più
infuriata per il motivo che tutti sapevano tutto di lei a parte lei
stessa!!
"si.. deve solo
fare un po' di esercizio!" disse sconsolato il Rosso notando che quella
ragazza aveva un caratterino mica tanto facile da comprendere e
sopportare, avrebbe dovuto portare tanta pazienza!
"ma quale
esercizio adesso me ne torno finalmente a casa!" esclamò
Nami incamminandosi verso quella che secondo lei era la porta di
uscita, ma una forte presa al suo braccio la fece fermare e sbattere
contro il muro a fianco della porta.
"no! tu non vai
da nessuna parte bella!"disse Ace ghignando di fronte a lei con le sue
mani ancorate ancora ai polsi della ragazza.
"io non prendo
ordini da nessuno! e toglimi quelle manaccie da me!" gli
urlò di nuovo contro cercando di liberarsi ma quello aveva
veramente una forza straordinaria, quasi quanto quella di Zoro! Shanks
vedendo la situazione degenerava e che probabilmente dopo quella
reazione poteva non più fidarsi di loro intervenne
immediatamente.
"calmati Ace!
Nami dacci una possibilità, guarda intanto il nostro covo e
dopo deciderai con calma!" disse appoggiando una mano sulla spalla del
ragazzo per liberarla definitivamente e fissandola con uno sguardo
ansioso, Nami notandolo non poté che accettare sconsolata
quella richiesta quasi come una supplica.
"va bene! ma
dopo me ne torno a casa! sono stufa di svegliarmi sempre in posti che
non conosco!" disse infine mettendosi una mano sulla fronte, Shanks
sorrise, Ace fece spallucce come a non volerne più sapere
niente ma seguì sempre lo sguardo di quegli occhi che lo
avevano attratto dal primo momento che l'aveva vista.
Shanks condusse
Nami al di fuori di quella stanza rivelando un lungo corridoio di muro
antico
"ma dove sono?!"
chiese Nami guardandosi intorno con fare sospetto
"sei in un
castello! un luogo nascosto agli occhi dei vampiri! lo dovresti sapere
che ai vampiri non piacciono le chiese! be' sappi che questa in
antichità era un enorme chiesa quindi è tutta
benedetta in ogni singolo mattone!" disse stupendo la ragazza che lo
ascoltava rapita dal suo racconto. Ad un certo punto l'uomo con le
cicatrici aprì una porta dopo avere percorso l'intero
corridoio e fece entrare per prima Nami. All'interno la ragazza
poté vedere chiaro e tondo quali fossero le facce dei
cosiddetti cacciatori di cui tutti continuavano a parlare..
"ehi Shanks!
vedo che la ragazzina si è svegliata!" ancora con sta'
ragazzina!!! Un pugno andò direttamente verso il diretto
interessato che precisamente si trattava di Franky, il professore!
"ehi! ma lei
è il mio professore!" si stupì Nami notando i
capelli azzurri molto appariscenti dell'uomo ancora per terra dopo il
colpo datogli.
"si...
è sotto copertura nella scuola!"
"nella
scuola?!?! che centra adesso il liceo?!" chiese quasi ingenuamente ma
in fondo lo aveva sempre saputo che tra studenti strani e i vampiri in
circolazione senza che le uccidessero mordendoli, c'era qualcosa di
strano!
"vedi la
Murkiness school è stata fondata da un vampiro e un umano
insieme!" disse Shanks guardando davanti a se' un punto non ben
definito, Nami continuava ad ascoltarlo incuriosita, certo che quella
città nascondeva un sacco di segreti!!
"un umano e un
vampiro?!?! ma come hanno fatto?!" chiese non capendosi molto
"la storia
risale a molti anni fa' quando, anzi dovrei dire secoli! C'erano tante
guerre tra gli Homine Nocturni, i vampiri, e i cacciatori, noi, e
durante quegli anni l'intera umanità continuava a perdere
sempre più vittime anche quelli che non centravano niente
venivano coinvolti lo stesso! Allora quelli al vertice di tutto
ciò gli anziani hanno deciso che quella guerra dovesse
terminare in qualche maniera e fecero un compromesso! Un luogo dove
tutte e due le razze potessero coesistere in pace, i vampiri dovevano
bere solo sangue di animale senza più mietere vittime e i
cacciatori dovevano lasciare il loro lavoro vivendo come persone
normali!" Nami notò che a quel punto ogni singolo cacciatore
che c'era li vicino ascoltò la fine del racconto
avvicinandosi a loro, erano per la maggior parte uomini,
notò solo una ragazza dai lunghi capelli azzurri che stava
in disparte ascoltando anche lei. Si rivolse di nuovo verso Shanks che
stringeva spasmodicamente i pugni
"ma quella
apparente pace durò solo pochi anni perché un
giorno si scoprì in un paese qui vicino un massacro completo
di tutta la gente che abitava in esso, era uno spettacolo
raccapricciante ogni bambino ogni donna persino ogni vecchio erano per
terra con la gola squarciata e il sangue che ancora sgorgava dai loro
corpi! Era notte fonda quando io l'ebbi scoperto e quindi potevano
esserci ancora in giro quei dannato mostri nei paraggi. Ma la cosa che
mi sorprese di più fu che la causa di quel massacro non
furono i vampiri ma solo uno! Era coperto da un lungo mantello nero ma
la sua voce era stata inconfondibile!" e qui fece una lunga pausa per
subito dopo guardare intensamente negli occhi la ragazza di fronte a
lui.
"fu Roronoa a
commettere quella strage!" e Nami a quel punto sbarrò gli
occhi, tutti quei bambini morti! tutto quel sangue che in quel momento
poteva solo immaginare, e lui centrava in tutto quello! lui! che
l'aveva persino baciata!! Un grande vuoto si impossessò di
lei, facendola ansimare e respirare malamente! Shanks vedendola
così stravolta chiese ad Usopp un cacciatore che stava li
vicino di portale un bicchiere di acqua. Dopo averla bevuta avidamente
Nami cominciò a respirare più tranquillamente ma
quella sensazione continuava a persistere, sentiva come una voglia che
repressa da tanto tempo voleva uscire ad ogni costo!
"purtroppo non
abbiamo abbastanza prove che fu veramente Roronoa ad ucciderli
perché non ho visto bene il volto ma aveva in mano la sua
spada, quella che ancora adesso porta per combattere! Da quel momento
abbiamo ricominciato a combattere contro i vampiri uccidendoli
più che potevamo ma la Murkiness che è comandata
come ben già saprai dal preside Iceberg, è ancora
un luogo in comune e sia vampiri che umani posso usufruirne! Quindi li'
non abbiamo potere per ucciderli! Possiamo farlo solo fuori! Di notte!"
Nami lo guardò decisa in quel momento, sapeva dove voleva
andare a parare, ma ormai non aveva più dubbi!
"tu Nami sei una
prescelta! Sei la cacciatrice! Di norma i cacciatori possono essere sia
uomini che donne ma da sempre quelle più forti sono sempre
state le donne (viva le donne! n.d.a.)! E' un fatto di natura! E da un
libro, una profezia ci ha incuriosito fin dai tempi più
antichi..
-la donna con la
rosa di sangue tra le mani
estirperà
tutte le spine nella terra
verrà
sconosciuta ma il grande dolore che porta con se'
riuscirà
a ripristinare la giusta via nel mondo!
verrà
dal fuoco più intenso e con occhi d'angelo
sarà
la più grande di tutti tra i scelti
perché
porterà il destino del carne!-"
Nami lo
guardò esterrefatta parlava proprio di lei?!?! Shanks
sorrise nella sua direzione e avvicinandosi per appoggiarle una mano
sulla spalla disse
"vedrai sarai
una cacciatrice esemplare!" diciamo che le farfalle che Nami aveva
nello stomaco da un po' di tempo dicevano tutt'altro!
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Capitolo 9 *** ritorno a scuola ***
Quel
giorno chiamò finalmente suo padre raccontandogli solo che
stava a casa di un amica appena conosciuta per studiare, non dicendogli
assolutamente niente riguardo a vampiri cacciatori o quant'altro, era
meglio che queste cose lui non le sapesse per il bene suo e di tutti.
Conobbe ogni singolo cacciatore cominciando da Rufy quello
apparentemente più piccolo di età ma a detta di
Shanks più forte di tutti ad Iceberg il preside di quella
scuola tanto strana quanto misteriosa. Dentro a quell'ex chiesa c'era
di tutto armerie, biblioteche, stanze con cui allenarsi insomma come
una vera caserma di combattimento. Tutto quello che seppe in quei
giorni sulla loro storia la riempì di entusiasmo ma anche di
soggezione in effetti non aveva mai provato neanche ad uccidere una
lucertola quando era piccola figurarsi un vampiro dotato pertanto di
forza sovrumana, era impossibile, e quei pensieri li esternò
apertamente a Shanks.
"non
preoccuparti sta sera dopo la scuola andremo a fare una perlustrazione
di notte!" Nami si stupì a quell'affermazione
"devo andare a
scuola dopo quello che è successo?! non è che
sarò in pericolo?! non so' ancora come si uccidono e
sicuramente quello vorrà di nuovo parlare con me!"
"non ti
preoccupare per Roronoa starà tranquillo nelle ore di scuola
e per farglielo capire ti accompagneranno Rufy ed Ace!" la ragazza
sentendo ancora il nome di Ace ebbe un sussulto, non sapeva
perché ma quel ragazzo dannatamente carino era quasi una
preoccupazione per lei. Non sapeva perché ma ogni volta che
la guardava il suo sguardo era strano.
"scusi ma in
confronto ai vampiri i cacciatori sono molti meno" decretò
Nami guardando la sostanziale differenza di numero che c'era tra le due
categorie, Shanks sospirò sconsolato
"vedi, i vampiri
posso mordere le persone normali trasformandoli in quegli esseri invece
cacciatori si nasce, solo pochi hanno l'ambizione e il potere di
diventare cacciatori"
"come? delle
persone normali possono diventare cacciatori?!" chiese allibita
guardando le altre persone
"si... Ace e
Rufy sono diventati cacciatori dopo un lungo allenamento e varie prove
da superare così hanno acquisito la forza per diventare
degli scelti!" disse fissando i ragazzi che stavano alle spalle di Nami
"prove... anche
io dovrò affrontare delle prove?" chiese aspettandosi da lui
qualsiasi risposta
"no.. tu che sei
una prescelta il tuo potere ce l'hai già dentro di te,
assopito, ma ce l'hai, invece per i non scelti la cosa è un
tantino differente!" disse indicando con l'indice e il pollice la
quantità di differenza
"tsk.. tu non
potrai mai capire cosa abbiamo sopportato noi per diventare quello che
siamo!" disse voltando il viso guardando di fianco a lui Ace, Nami
sentendo da come aveva detto quella frase e da come l'aveva considerata
sbuffò senza neanche rispondere.
"forza ragazzi
adesso accompagnate a scuola Nami, dopo quando ritornerà
potremo rispiegarle tutto con più calma e andremo in
perlustrazione insieme!" i due annuirono anche se Ace con un po' di
titubanze riguardo sempre a quella ragazzina.
Quando la
macchina si fermò davanti all'entrata della scuola la
squadra di vampiri era proprio fuori dal cancello di ferro, si ritrasse
Nami a quella vista, sicuramente quando sarebbe passata vicino a loro
l'avrebbero presa in giro oppure detto qualche cattiveria, infondo i
cacciatori aveva quasi distrutto il luogo in cui si nascondevano,
sospirò per poi scendere decisa dall'auto. Ace continuava a
fissarla finché non chiuse lo sportello e infine guardando
suo fratello vide che stava fissando la donna mora che stava con i
vampiri.
"ma tu non stavi
con Bibi?!" chiese un po' sorpreso, Rufy si voltò verso di
lui senza alcuna espressione sul volto, a volte suo fratello era
proprio strano, si vedeva infatti lontano un miglio che era attratto da
quella vampira novellina, Nico Robin una donna diventata vampiro da
poco grazie a Roronoa, e da poco Rufy si era preso una bella cotta per
di lei.
"ricordati solo
che è un vampiro!" disse ripartendo con la macchina e
dirigendosi verso un covo segreto di vampiri, erano almeno gli ordini
di Shanks affidatagli quella mattina.
Nami invece si
sentiva ogni sguardo di quegli esseri su di se' da quello lussurioso di
Sanji a quello infuriato di Albida e Bonney, ma guardando meglio
notò che Zoro anche se era lì insieme a loro non
alzò il viso, strano.. molto strano si disse, ma forse era
anche meglio, dopo la storia che aveva sentito su di lui e sulla strage
in quel paese non poteva più fidarsi, anzi doveva allenarsi
a dovere per diventare forte almeno quanto lui, non si era scordata
infatti di come con un solo gesto l'aveva ancorata al letto dai polsi
senza lasciarla fuggire.
Entrata
finalmente a scuola e facendo un sospiro di tranquillità si
diresse verso la sua classe, i lunghi capelli arancioni tenuti questa
volta legati in una coda alta li lasciava librare nell'aria facendoli
ondeggiare un po', una vista acuta però li notò
lo stesso.
"Coco Nami!" la
ragazza si voltò a quella chiamata, la voce era familiare e
voltandosi completamente vide la signora Kokoro che le faceva segno con
una mano di avvicinarsi. Nami senza esitazione la raggiunse, quella
donna ne era certa era più che umana.
"così
ho sentito che fai parte dei cacciatori!" disse bevendo un sorso della
sua inseparabile bottiglia di sakè e mai distogliendo lo
sguardo da Nami
"be' in un certo
senso... " disse flebilmente la ragazza un po' imbarazzata nel sentire
anche da lei che era una di loro, Shanks le aveva riferito che anche
Kokoro faceva parte della loro squadra così poteva parlarci
liberamente
"hai letto la
profezia?" chiese la vecchia signora ingurgitando sempre quel liquido
scuro all'interno della bottiglia, Nami fissandola che deglutiva
rumorosamente parlò
"si.. anche se
non sono sicura che parli proprio di me! insomma non ho mai sentito
parlare di vampiri reali!" esclamò decisa la ragazza, su
questo era sicura, lei che ne era sempre stata sconosciuta in quel
campo adesso veniva fuori che era destinata a cambiare il mondo?!?!
no... era impossibile!
"vedi in questo
mondo non ci sono solo i vampiri che sono pericolosi!" e nel mentre in
cui lo disse guardò la ragazza molto intensamente quasi da
metter in soggezione la stessa Nami.
La campanella
della scuola suonò reclamando nelle classi tutti gli
studenti, Nami risvegliatasi di colpo si girò
cominciò a correre imperterrita allontanandosi dalla
segreteria, ma perché tutte a lei dovevano succedere, adesso
doveva anche pensare a uccidere altri mostri di cui non sapeva nemmeno
l'esistenza!!! Non poteva crederci che da un momento all'altro doveva
cominciare ad uccidere a sangue freddo dimenticandosi ogni regola
morale e civile. Era forse questo che voleva dire essere cacciatori?!
Ad un tratto si
sentì arpionare per un braccio e trascinare dentro una
stanza buia e piccola, la ragazza si stupì non poco di quel
contatto, non sapeva chi fosse e non aveva neanche la forze di urlare a
qualcuno di aiutarla. Sentì ad un tratto qualcosa di umido
percorrerle il collo andando fino al lobo dell'orecchio e
succhiandoglielo un po', quel contatto, quelle sensazioni che sentiva
dentro allo stomaco, non poteva essere
"Zoro.." disse
semplicemente stupendosi di quelle azioni di lui. Senza alzare il volto
il vampiro continuò a baciarle il collo e le guance
succhiando anche di tanto in tanto parti della sua pelle, la ragazza
non credeva ai proprio occhi, lui che era uno di quegli esseri con lei
si dimostrava sempre molto dolce, anche fin troppo, non aveva mai
cercato di andare oltre, non aveva mai cercato di morderla! Ed era lui
che aveva fatto quella strage!! Cercò di staccarsi da quella
presa
"perché
non mi mordi?! sai chi sono!" chiese guardandolo furiosa, Zoro
alzò appena il volto incrociando gli occhi con i suoi,
quando l'aveva vista venire a scuola con quel Ace non ci aveva visto
più! Era dannatamente geloso e quel tipo non gli stava per
niente simpatico!
"perché
dovrei morderti quando con te mi diverto!" disse continuando a far
passare la sua lingua su tutto il collo nudo, quel sapore
così eccitante e così buono era un elisir per lui!
"la lezione
è iniziata!" cercò di parlare invano anche se
quel contatto ormai l'aveva travolta in pieno, eccitandola anche, Zoro
era un maestro in quello... pensò
"non me ne frega
niente! meglio stare qui con te che ascoltare un deficiente che parla!"
disse questa volta non guardandola neanche tenendo gli occhi chiusi, le
sue mani ora le avevano preso ad accarezzare le cosce, o almeno la
parte scoperta sopra le calze, Nami ebbe un brivido
"io sono una
cacciatrice!" si stupì lei stessa della sua affermazione,
così vera da far paura!
"una cacciatrice
dannatamente bella!" replicò invece l'altro mordicchiandole
senza farle del male una spalla coperta dalla divisa della scuola
"io dovrei
ucciderti!" ripeté ancora cercando di riprendere la ragione
in mano e ragionare con la testa, ma quel tocco e quell'odore da parte
di lui la faceva completamente stordire
"e invece stai
qua a sospirare di piacere!" la sua voce la fece imbestialire, ma come
si permetteva!?!
"ngh... stai
zitto! lasciami vampiro!" esclamò alla fine tirandogli
più forte che poté un calcio in mezzo alle gambe
lasciando cadere per terra il vampiro davanti a lei.
"tu hai fatto
una strage di innocenti! tu hai rotto il patto di pace!" Zoro
sbarrò gli occhi, come faceva a saperlo?!?! sicuramente
doveva averglielo detto il Rosso...
"tsk... e anche
se fosse?! la pace non sarebbe durata comunque!" disse rimettendosi in
piedi anche se era un non-morto il male lo sentiva comunque e quindi
fitte di dolore lo pervasero ancora per un po'
"potevate vivere
con gli esseri umani tranquillamente non uccidendone più!"
esclamò decisa lei, ora lo guardava con rabbia e
risentimento, lui era la causa di tutto, e non poteva più
farsi abbindolare cadendo nelle sue trappole!! Non poteva
più!
"cara noi siamo
questo!" disse ghignando nella sua direzione
"allora sta
sicuro che ti ucciderò!" risuonò quella frase in
tutto lo sgabuzzino, vennero dei lunghi minuti di silenzio dove nessuno
parlò, Nami a quel punto uscì velocemente dalla
stanza lasciando Zoro ad osservarla mentre se ne andava
"tsk... lo
vedremo cacciatrice!"
Dopo quel
spiacevole incidente la giornata andò avanti tranquillamente
lasciando che le ore passassero indisturbate, Nami dal canto suo non
capiva perché i vampiri dentro a quella scuola erano
così calmi nei confronti di tutti quegli studenti che a
differenza erano umani, compresa lei, no... sicuramente Shanks non le
aveva detto tutto riguardo alla Murkiness..
Come promesso
Ace e Rufy la andarono a prendere finita la scuola, era incredibile
come dal primo giorno era riuscita a conoscere così tante
persone e per di più in poco tempo, quando li rivide Rufy le
fece un sorriso a 32 denti mentre Ace non la guardava manco di
striscio, ma cosa aveva quel ragazzo che non andava?! Pensò
mentre la riportarono nella vecchia chiesa dei cacciatori.
Quel giorno lei
scoprì che la chiesa aveva un nome ben definito e se solo ci
pensava le veniva i brividi sulla schiena, Glimpsy Church, fugace...
che razza di nome, ma se ci pensava bene da quando era finita in quella
città tutti i nomi le parevano alquanto strani!
Sospirò accorgendosi di essere di nuovo davanti
all'imponente figura di Shanks, adesso sarebbe venuta la parte
difficile...
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Capitolo 10 *** Nami la cacciatrice di vampiri ***
L'imponente
figura di Shanks le invadeva oltremodo la vista, sapeva che fra poco
avrebbe avuto una prova di cosa fossero veramente i cacciatori e per
questo nello stomaco della new cacciatrice si stringevano le budella
impedendole di respirare.
"prima di tutto devi sapere esattamente cos'è un vampiro
quali sono i suoi punti forti e quali quelli deboli."
"so' già che la luce del sole li brucia all'istante.." disse
semplicemente incrociando le braccia al petto
"sbagliato! loro non bruciano direttamente a contatto con la luce
infatti se ci pensi bene loro vengono a scuola anche nelle giornate
piene di sole!" esclamò invece l'uomo squadrandole il viso
facendole capire che non era così semplice la questione e
Nami ricordandosi all'istante come i vampiri stavano così
vicini alle finestre non bruciandosi minimamente restò
abbagliata.
"ah..."
"il libro che ti ho dato... dove ce l'hai?!"chiese educatamente
rivolgendole un'occhiata inquisitoria
"ah quello.. ce l'ho ancora nella borsa visto che non sono
più ritornata a casa.." disse sarcasticamente facendo una
smorfia nella loro direzione
"bene quando hai un attimo di tempo ti consiglio di leggerlo, troverai
tutte le informazioni più dettagliate sui vampiri, ma adesso
tieni questo!" disse cercando qualcosa in un cassetto della scrivania,
trovatolo glielo porse immediatamente
"un paletto..." parlò fissandolo sbalordita, quei segni
all'inizio del legno, quelle strane iscrizioni... lei le conosceva
già...
"si... ricordati questo quando combatterai sarà il tuo unico
alleato su cui potrai contare! poi c'è l'acqua santa e
l'aglio! anche se per i vampiri più vecchi non servono a
niente..." ma Nami neanche ascoltandolo continuava a cercare di
ricordare dove avesse visto quei simboli così strani ma allo
stesso tempo dannatamente familiari, sgranò gli occhi
ricordandosi infine.
"come nel mio sogno..." esclamò soprappensiero guardandolo
ancora in trance
"quale sogno?!" chiese Shanks ingenuamente
"ultimamente ho sognato cose strane un mostro, dei paletti identici a
questo, e delle figure femminili!" disse voltandosi per guardarlo negli
occhi
"questo è alquanto strano... vedi il paletto che ti ho dato
è di un genere unico, è un legno molto antico, lo
stesso legno dove hanno, pensa te, crocifisso il cristo..." disse
mettendosi una mano a sorreggere il mento come se stesse pensando
ancora una volta ad una lunga storia da raccontare
"e perché se è un paletto così
importante lo date proprio a me che non ho mai ucciso nessuno?!" chiese
invece Nami non capendo assolutamente di cosa ancora una volta stesse
parlando l'uomo dai capelli rossi.
"perché sei tu la prescelta!" e sentendo quella frase
ripetuta così tante volte nei suoi confronti non fece a meno
di sbuffare dentro di se', sentì anche al di là
delle spalle Ace sbuffare apertamente.
"ma quale prescelta e prescelta, io non so' neanche come si uccidono.."
disse sventolando una mano in aria per far capire che lei non ci era
portata
"devi centrare il cuore col paletto.." sentì dietro di lei
qualcuno parlare e voltandosi vide Ace che la fissava intensamente,
quello sguardo le metteva i brividi!
"tsk... mica lo avevo chiesto a te!" rispose invece voltandosi di nuovo
verso Shanks
"esatto come ha detto Ace! adesso che sai come fare per la prima volta
ti accompagneremo noi per la perlustrazione.." disse l'uomo dai capelli
rossi incamminandosi verso l'uscita della Glimpsy Church, quel luogo
era pieno di croci e figure di santi di ogni genere, un po' inquietante
a dir la verità, pensò in quel momento Nami.
Passarono alcuni momenti di assoluto silenzio rotto solo da una domanda
specifica che da un po' di tempo affollava la mente di Nami.
"signor Shanks volevo chiederle... ma in questa organizzazione ci sono
altre cacciatrici prescelte oltre me?!" chiese osservando se avesse
avuto qualche reazione, Shanks non perse tempo e rispose
malinconicamente
"no... tu sola hai la forza delle cacciatrici antiche!" disse
osservando il pavimento sotto di se'
"le cacciatrici antiche?" ripeté Nami incredula da
quell'affermazione
"si... tu hai la loro forza, un potere che fino ad adesso ti era
nascosto!"
"quindi fino ad adesso ho sognato loro... le cacciatrici antiche.."
disse flebilmente mettendo una mano sotto il mento e ricordandosi delle
figure femminili
"molto probabilmente.. ti ricordi pressoché come erano fatte
le loro sembianze?"
"be' una aveva lunghi capelli ed era vestita come una serva, poi
un'altra era una principessa... in effetti erano tutte diverse ma gli
stessi capelli..." disse lasciando la frase in sospeso e prendendosi
una ciocca lunga tra le dita e osservandola bene, Shanks sentendo le
descrizioni sorrise flebilmente rispondendo
"quelle erano le tue antenate, tu non hai una madre giusto?" a quel
punto Nami divenne triste tutto d'un tratto
"no... è morta quando ero molto piccola.." disse abbassando
il volto guardando un punto indefinito del terreno
"le fanciulle dai capelli rossi dicono che sono cattive.." disse
allargando le labbra in un sorriso luminoso, Nami non capì
perché quella frase la disse in un momento del genere ma
l'animo le si rincuorò all'istante.
Ad un tratto Shanks si fermò percependo qualcosa nell'aria,
vampiri...
"Nami ecco la tua prima ed ultima prova che dovrai superare per
definirti veramente una cacciatrice!" esclamò Shanks
guardando davanti a se' ed indicando con un dito alcuni individui che
venivano avanti, Nami li fisso avvertendo distintamente una sensazione
all'altezza dello stomaco.
"vampiri..." disse flebilmente e fissandoli bene poté
constatare che fossero in 3
"esatto! guarda!" disse l'uomo a fianco a se' spiccando il volo nella
loro direzione e con una maestria innata prendere in mano un paletto,
Nami guardò la scena sbalordita, la velocità con
cui stese con facilità quel vampiro era veramente
impressionante
"tu sei Il Rosso!"
"e voi fate parte della banda di Roronoa..." Zoro... pensò
tra se' e se' la ragazza ripensando al loro ultimo incontro, scosse
ripetutamente la testa, come poteva pensare a lui in un momento del
genere... lei che lo doveva uccidere...!
Riscossa dai suoi pensieri ritornò con lo sguardo ai vampiri
ed a Shanks, con un calcio ben assestato mise K.O. l'aggressore, e con
un colpo secco pugnalò il petto del vampiro con il paletto
mandandolo in polvere grigia che si dissolse nell'aria e un PUF
riecheggiò intorno a loro.
"cavoli.." disse mentre il vampiro scompariva dalla sua vista, era
stato formidabile..
"ehi! non scappate!" esclamò una voce davanti ai vampiri
rimasti, Ace si era catapultato nella direzione in cui stavano
scappando i restanti vampiri.
"vedete quel bel bocconcino la, è una fanciulla indifesa se
volete potete bere da lei..!" disse sicuro di se' Shanks indicando la
rossa ora confusa, ma che stava dicendo ora quello?!?! I vampiri in una
mossa saltarono nella sua direzione e leccandosi avari i denti si
pregustavano già la buona cenetta di quella sera.
In uno scatto Nami prese in mano il paletto di legno sentendo subito
una grande forza dentro di se', ma distraendosi fece si che uno dei
vampiri la cogliesse di sorpresa buttandola rudemente a terra. Nami
presa da un attimo di paura non si mosse minimamente restando con il
paletto puntato in alto.
"Nami rialzati cerca la forza dentro di te!" esclamò urlando
Shanks vedendo che non si muoveva, la ragazza allora riscossa, si
voltò capovolgendosi e in uno scatto era di nuovo in piedi
fronteggiando i vampiri affamati. Strinse il paletto con tutta la forza
che aveva e scagliandosi su quello più vicino a lei gli
diede un pugno in pieno volto mandandolo a pochi metri di distanza. Fu
felicemente sorpresa quando sgranando gli occhi vide il vampiro
contorcersi dal dolore a terra e appoggiando le mani sulla pancia.
"stupida puttana!" gridò l'altro correndo verso Nami
furibondo, alzando un pugno verso la ragazza la colpì in
faccia facendo accasciare Nami dal dolore
"Nami!" urlò preoccupato un Ace tenuto ora fermo da Shanks
privo di espressione sul volto
"è la sua battaglia Ace, non possiamo intrometterci!"
esclamò mettendogli una mano sulla spalla cercando di farlo
calmare.
Nami si rialzò subito guardando furiosa e con una luce
diversa negli occhi il vampiro di fronte a se'
"allora... vuoi mordermi o no.." esclamò sorridendo, i due
uomini rimasero stupiti da tanta sicurezza che emanava quella ragazza,
il vampiro non chiedendo di meglio si scagliò su Nami ma con
uno spintone la ragazza lo mandò a terra anche lui. Si
inginocchiò subito colpendo nel petto il vampiro ancora
sdraiato supino, ma non notando la stessa reazione che aveva fatto
quell'altro quando l'aveva colpito Shanks si allarmò
esclamando nervosamente
"oh no... non era il cuore!" e così prendendo di nuovo la
mira colpì nuovamente il vampiro sotto di se' centrando
questa volta il cuore e lasciando tutti completamente basiti, compresa
lei.
"tu sei una cacciatrice!" sentendo l'altro vampiro dire ora la sua
certezza si alzò elegantemente e avvicinandosi a lui
esclamò guardandolo intensamente
"si... sono Nami, la cacciatrice di vampiri!" e colpì con un
colpo ben mirato il vampiro uccidendolo all'istante.
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Capitolo 11 *** L'essere un vampiro comporta anche un rischio ***
2
PARTE: IL DEMONE
11-l'essere un
vampiro comporta anche un rischio...
Quella notte la
luna era circondata da un alone chiaro su nel cielo da far risplendere
il sentiero cui aveva deciso di percorrere, il cimitero che lo
circondava era il suo regno, dove i morti erano tranquillamente distesi
sulla terra fredda ricoperti di vestiti che non servivano
più, ma daltronde questa era la cultura degli umani. Dar
ancora un senso alla non vita di quei corpi gelidi, gelidi com il suo,
questo era quello che pensava il vampiro coi capelli verdi che si
aggirava per quelle vie, il cappotto lungo che era solito portare in
quelle notti di caccia, anche se fredde e solitarie, lo rendeva ancor
più lugubre, ai passanti che lo vedevano incuteva timore
solo con uno sguardo e al suo passaggio l'aria era come se diventasse
più fredda. Le donne che gli passavano accanto lo guardavano
con lunghi sospiri e immaginandosi quell'uomo già in una
versione più erotica e lui ghignando nella loro direzione le
sorpassava incurante degli occhiolini o delle battute poco caste. Le
fredde pietre che lo circondavano lo guardavano silenziose, lui il
signore della morte, della lussuria e della paura, colui che non soffre
con il mondo ma è lui l'artefice che fa soffrire ogni
creatura che incontra.
"allora sta
sicuro che ti ucciderò!" quelle parole gli rimbombavano
ancora nella mente facendolo anche ghignare oltretutto, quella ragazza
quella cacciatrice dai luminosi capelli arancioni le era entrata dentro
come non aveva mai fatto nessun'altra prima mozzandogli il fiato, e con
lei non aveva fatto ancora niente, tranne piccoli dettagli come baci
sulle labbra e leccatine sul collo, ma per altro niente, lui che di
castità ne sapeva ben poco!
"ah si...
stronza a chi?! ripetilo brutto screanzato!!" una voce lo fece
distogliere dai suoi pensieri, una voce che conosceva molto bene,
nascondendosi dietro ad un albero osservò la lunga chioma
ramata volteggiare nell'aria aggraziatamente e colpire poco dopo con un
pugno potentissimo un suo sottoposto che per sua sfortuna era capitato
sul suo cammino, perché si lui conosceva la forza che poteva
avere una cacciatrice prescelta! Aveva avuto il piacere di conoscerne
una in una delle sue tante vite passate, si chiamava Titi, una donna
arguta e con molto potere ma abbastanza ingenua da farsi incastrare
facilmente. Ghignò al ricordarsi di lei mentre lentamente
moriva tra le sue braccia. E soprattutto il buon sapore del sangue che
lentamente fluiva dal suo corpo, lui che beveva e il suo potere
aumentava e lei che pian pian lasciava il mondo dei vivi, ah.. che
goduria quei tempi... pensò Zoro mentre si leccava con la
lingua i denti perfettamente bianchi e appuntiti.
Ritornò
con lo sguardo a Nami e al vampiro incapace che combatteva con lei,
anche quel giorno era venuta a scuola con la sua sinuosa figura ad
eccitarlo dall'interno, lei che gli ispirava quel qualcosa di estraneo
ma allo stesso tempo interessante che lo attirava a lei come una
calamita.
Lui era andata
in classe molto prima degli altri e stranamente non aveva
più fatto sesso da quando era stata rapita Nami dal rosso e
da quello stronzo, era alquanto strano per uno come lui, non vedeva
l'ora di rincontrarla, all'apparenza sembrava lo stesso con la solita
postura da figo, gambe stravaccate sul banco davanti a lui e braccia
incrociate dietro alla testa, la giacca che portava sopra la camicia
della divisa della scuola era lasciata incustodita per terra, sapeva
che lei sarebbe arrivata prima degli altri secchiona com'era... un
altro lato che gli piaceva molto. Ed eccola così, bellissima
e inviolabile, lontana, gli pareva mentre con uno sguardo indifferente
gli passava vicino e si sedeva sulla sedia accanto a lui.
"la vuoi
smettere di guardarmi!" esclamò senza neanche alzare lo
sguardo su di lui con fare di superiorità, Zoro invece che
darle ascolto continuò a fissarla mettendosi comodo e
appoggiando una mano sul banco a sostenere il capo.
"no!" disse
semplicemente cercando di notare una qualche sua reazione che
ben poco tempo dopo avvenne.
"bene allora
chiederò di cambiarmi di posto! sai il prof. Franky sta
dalla mia!" disse quasi ghignando la ragazza di fronte a lui ma senza
omettere quel senso di superiorità che aveva.
"non posso
smettere di fissarti! sei troppo bella!" rispose assolutamente
incoerente con il discorso che stava facendo lei, ma la sua bellezza lo
sorprendeva sempre di più!
"lo so' anche io
che sono bella! se non fossimo alla Murkiness ti ucciderei
all'istante!" esclamò con tutto l'astio possibile voltandosi
e guardandolo con furia che solo Zoro in quel momento capì
in pieno
"tu non sai
quello che dici! io ho molti più anni di te! sono molto
più forte di te!" rispose invece alzando un sopracciglio
"tsk... non hai
ancora assaggiato la mia forza!" rispose girandosi e chiudendo gli occhi
"volevo che
restassi con me al mio covo!" le rivelò infine ripensando a
come l'avevano portava via, lontano da lui...
"non sarei
rimasta con te un minuto di più anche se mi avessi tenuta in
catene!" rispose dopo un po' di silenzio strano a che per il ragazzo e
riuscendo ancora una volta a incrociare il suo sguardo
"a me non
sembrava che la pensassi così quando ti toccavo!" disse
ghignando sadicamente, vide chiaramente sul volto della ragazza
formarsi pian piano un rossore degnò del colore del sangue
che ogni giorno beveva
"sta zitto
è stato solo uno sbaglio!" esclamò convinta di
quel che disse ma non del tutto..
"e con quell'
Ace?!" chiese dopo un po' di silenzio nella direzione della ragazza
quasi contro voglia ma ripensando che proprio quel tipo l'avesse
portata via da lui gli si formava una rabbia incontenibile dentro di
lui, questa girandosi di scatto ancora un po' rossa rispose urlandogli
in faccia
"ma cosa te ne
importa?!"
"me ne importa
perché tu mi interessi!" la presa che con uno scatto aveva
fatto alzare dalla sedia Zoro per prendere un braccio di Nami era
dannatamente forte e come se non bastasse continuava a stringere
possessivamente
"io e te non
abbiamo niente a che fare! io ti odio!" disse Nami cercando di
liberarsi da quella presa ferrea e rude
"non
è vero tu non mi odi!"
"hai commesso
quella strage!"
"ancora con
questa storia?!?!"
"tu sei
malvagio! non hai un'anima!tu uccidi le persone!" esclamò
Nami con occhi pieni d'odio nei suoi confronti, a quel punto a Zoro una
rabbia incomprensibile si formò all'interno di lui, quelle
parole dette proprio da lei erano peggio dei calci di Sanji oppure dei
pugni dei cacciatori, erano molto più taglienti della spada
di Tashigi, la lasciò di colpo il braccio lasciando
lievemente sulla pelle rosea della ragazza un segno rosso quasi
invisibile. Si alzò e prese la giacca da l pavimento senza
neanche più guardarla negli occhi, era stufo, era stufo
marcio di sentire quella frase. Uscì dall'aula senza
emettere fiato, voleva andarsene il più lontano possibile da
lei e dal suo sguardo troppo sottile e ingenuo. Non contò
però della forza di volontà della ragazza dato
che dopo alcuni passi se la ritrovò dietro alle spalle
"adesso
scappi?!" ancora quelle parole, ancora quel tono di voce, ancora quello
sguardo che lo sentiva era puntato direttamente su di lui, prendendo
uno slancio di catapultò prendendola dai polsi per farla
sbattere sul muro.
I corridoi erano
ancora vuoti, nessun sibilo, nessuna spinta da parte di nessuno, il
nulla c'era se non che loro due ancora una volta uniti in uno strano
contatto.
"ricordati bene
ragazzina tu non sai niente di me! hai capito?! NIENTE!"
"io non ti
credo!"
"allora pensa
quello che vuoi! io non ho fatto mai niente!" disse girandosi per non
guardarla e sospirando profondamente. Non sapeva che faccia avesse
fatto Nami ma quella rabbia che era scaturita in lui dopo aver sentito
quelle stronzate sul suo conto lo avevano fatto imbestialire.
Il vampiro si
era avvicinato molto a Nami e la stava per colpire ma schivandolo solo
alla fine la ragazza poté colpirlo a sua volta alla base
della nuca dietro al collo, bella mossa... pensò Zoro
sorridendo malignamente. Con un colpo di reni sbatté il
vampiro su di un albero e urlandogli in faccia la rossa
esclamò
"di a Zoro che
se vuole combattere io sono sempre pronta!" ma il vampiro che teneva
stretto con le mani sulle spalle continuava a muoversi e schiamazzare
all'aria se altri suoi compagni volessero andare ad aiutarlo. Nami
ghignò sfoderando il paletto e con un colpo secco pugnalarlo
al cuore. Il vampiro andò in mille frantumi con la sua
polvere che copriva il terreno, Zoro continuando a guardarla da dietro
ad un albero non poté non notare lo sguardo ancora alquanto
confuso della ragazza nello scrutare imperterrita intorno a se' per
cercare ovviamente qualcosa, la vide girare il volto un paio di volte,
era chiaro che avesse percepito un altro vampiro nei dintorni ma la
grande forza di volontà di Zoro permise alla sua aura di
spegnersi momentaneamente. Dopo un po' di tempo la vide calmarsi non
notando nulla di sospettoso e incamminarsi verso, probabilmente, casa
sua, incredibile! Quella ragazza aveva il potere anche di sentire i
vampiri in circolazione, da non credere! Pensò il ragazzo
mentre usciva dal nascondiglio.
In quel periodo
ricorreva una data fondamentale per tutte e due le parti, e grazie alla
Murkiness poteva finalmente far regnare il terrore negli occhi di
chiunque! Sentì distintamente un odore di femmina aggirarsi
per quelle vie e annusando l'aria molto più profondamente si
ritrovò nella stessa via di una donna dai lunghi capelli
biondi tenuti fermi da due codine molto sbarazzine, era bella e
seducente, la sua preda preferita! Quando le passò accanto
sprigionò dall'interno del suo corpo gli ormoni che facevano
eccitare le umane ignare per riuscire a succhiarle il sangue, una
specie di ipnosi che facevano involontariamente cadere sotto il suo
potere ogni singolo umano! Un dono alquanto raro anche per dei comuni
vampiri e fortunatamente lui ce l'aveva! Konis cominciò ad
avere molto caldo, e non sapeva il perché ma quel ragazzo la
eccitava da morire, lei non era mai stata un tipo da buttarsi a capo
fitto verso uno sconosciuto del quale non conosceva assolutamente
niente, ma un tremendo prurito alle sue parti intime si fece sentire
più del dovuto ed a farla accaldare ancora di
più! In un secondo Zoro le fu dietro alla schiena e
prendendola con una mano il collo cominciò a leccarla. La
ragazza non fece a meno di gemere sotto quel tocco così
alieno per una come lei, invece il ragazzo ebbe una reazione
completamente diversa da quella che aveva avuto Konis,
ringhiò tutto ad un tratto e scansandosi velocemente da lei
una smorfia si ampliò nel suo volto. Quell'odore non era il
suo, quel sapore non gli piaceva minimamente! Lui non voleva quella,
lui non voleva farsi con la prima che gli capitava, lui voleva... Nami!
"Vattene!" le
ringhiò e la ragazza spaventata e confusa al tempo stesso
non fece a meno di correre scappando con tutta furia, Zoro intanto
mettendosi una mano sulla testa cominciava seriamente a pensare che
forse si stava rammollendo completamente e con l'avvento di Halloween
alle porte la cosa non doveva assolutamente avvenire! Guardandosi
intorno notò qualcosa che si muoveva tra i cespugli e
furtivo e veloce come una volpe lo acchiappò prima che
fuggisse!
"L'essere un
vampiro comporta anche un rischio..." aveva detto una persona nel suo
passato e lui nel tempo avvenire ci aveva fatto l'abitudine a quel
piacevole rischio... sogghignò mentre dei rivoli di sangue
imperlavano le sue labbra rosse
"Jikan wa, Akuma
no musuko, soredesu!" sussurrò in giapponese, al vento e
alla luna suoi unici spettatori in quella notte di misteri e
suggestioni, mordendo avidamente il coniglio bianco che poco prima
aveva catturato.
*Jikan wa, Akuma
no musuko, soredesu*=è tempo del figlio del diavolo!
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Capitolo 12 *** Tra storie d'amore e libri maledetti ***
Finalmente era di
nuovo a casa, l'odore inconfondibile del muro appena dipinto, la tavola
che come di consueto era apparecchiata per due con la tovaglia classica
che lei a parer suo adorava la facevano sentire anche se di poco a
casa, in un luogo dove finalmente poteva stare un po' tranquilla, senza
cacciatori pervertiti che le facevano prendere spaventi su spaventi,
senza vampiri che la facevano eccitare in momenti meno opportuni,
tirò un sospiro di sollievo sedendosi a peso morto sul
divano blu notte che avevano in salotto. Si mise sconsolata un braccio
a coprirgli la fronte e guardando il soffitto pensieri indomabili
invasero la sua mente ancora troppo agitata dalle troppe sensazioni di
quei giorni così strani e fastidiosi. Quella sera aveva
deciso lei di sua spontanea volontà di uscire da sola per
perlustrare il cimitero, fece un leggero sorriso al solo pensiero,
cimitero... lei che era una ragazza a cui in quel periodo doveva solo
interessarsi di ragazzi o unghie da rifare doveva andare ad uccidere
dei non-morti, come li chiamava Rufy, il suo nuovo amico anche lui
mooolto strano! Non ne era sicura di quale fosse il vampiro che avesse
ucciso, ma sapeva che faceva parte inevitabilmente della congrega di
Zoro, lui, lui e sempre lui era la centro della attenzione di tutti,
eppure quella sera dove anche il vento che con il suo ululato di
silenzio si faceva sentire, percepì una sensazione vagamente
diversa quando aveva ucciso il vampiro dai capelli neri e tirati
all'indietro. Come arma usava delle lunghe lame, simili a Katane, che
immesse nelle unghie delle dita trapassavano il corpo anche con un solo
colpo. Non era tanto forte anzi, in quattro e quattr'otto l'aveva messo
a K.O. così da ucciderlo infine, uccidere... quella parola
le era ancora sconosciuta eppure quando teneva in mano il suo paletto,
perché è così che si sentiva quando lo
impugnava, sentiva che era suo... tutto scompariva lasciando solo che
il potere trapassasse in lei e fuoriuscisse in ogni cellula per
infonderlo al suo avversario. Era una sensazione troppo nuova, lei che
non era affatto dedita alle sorprese e cercava continuamente di
evitarle, però era così, non lo capiva neanche
lei.
Rufy diceva che era l'esperienza della prima volta che tutto quello che
ti veniva addosso ti lasciava quella sensazione di trance da farti
stare in pensiero anche quando l'avevi ucciso, ma questo era quello che
aveva detto Rufy, per ognuno era diverso, si disse, lei non era
un'assassina e non voleva di certo diventarlo ora solo per una stupida
favoletta scritta su pagine ingiallite dagli anni. Un brivido le corse
lungo la schiena, si sentiva osservata era questo che aveva capito,
durante quello scontro c'era qualcuno che la guardava, ne era certa,
fin troppo. In particolare aveva sentito la sua presenza, quella
impercettibile di lui... e stando in silenzio i suoi piccoli
particolari le vennero in mente nell'oscurità della notte.
"Nami sei già a casa!" un uomo entrò dalla porta
d'entrata sorprendendola in pieno, suo padre con un sacchetto,
probabilmente della spesa, con alcuni alimenti all'interno
lanciò la sua giacca su un sedia vicino a lui, la
guardò per un bel po' con un sopracciglio alzato constatando
che sua figlia ultimamente era veramente strana. Nami sorridendo a mala
pena gli rispose a fil di voce
"si... oggi non avevo voglia di andare dai miei amici, volevo stare un
po' qui a casa a riposarmi" da quando tutti i pomeriggi Nami andava al
covo dei cacciatori a suo padre per nascondere cosa faceva aveva detto
che andava dai suoi amici, che non aveva in realtà ma per
non farlo preoccupare era meglio così, Gen la
guardò con una bottiglia di succo a mezz'aria che solo poco
prima la stava riponendo nella credenza superiore al fornello.
"sai, è da un po' che ti vedo.. come dire diversa.." riprese
a parlare mettendo infine il succo al suo legittimo posto, lo disse con
tale semplicità che sgranando appena gli occhi Nami si
alzò completamente dal divano alzando di poco anche la voce.
"sarà la tua impressione! sono sempre stata
così!" disse decisa, l'uomo che fissandola intensamente
negli occhi rispose mettendo in ordine le ultime cose nel sacchetto di
plastica.
"mi sembri più triste del solito, dico solo questo" e Nami a
quel punto sgranò gli occhi, suo padre che le diceva questa,
doveva ancora venire come sorpresa, lui che le diceva sempre che era la
più solare di tutta la sua famiglia, lui che l'aveva sempre
paragonata ad un diavoletto dai capelli rossi in miniatura.
"scusa papà non volevo essere così brusca, sta
sera non ho tanta fame non preparare grandi cose mi basterà
anche un panino dei tuoi!" disse sorridendo amabilmente e facendo
venire allo stesso tempo un infarto a suo padre che vedendola
così serena di punto in bianco lo sorprese tantissimo.
"ehm va bene" rispose flebilmente grattandosi la testa non capendo
minimamente cosa le girasse per quella mente contorta. Shanks
continuava a dirle che lei era quella predestinata, ma anche se come
dicevano tutti il destino le era venuto addosso come un'onda gigantesca
travolgendola in pieno, lei non era mai molto convinta. E quel giorno
conoscendo anche più affondo Rufy i suoi dubbi si era come
triplicati. Rufy era un ragazzo così solare che a differenza
del fratello le era venuto quasi simpatico da ritenerlo un amico, la
sua semplicità e allegria la facevano sempre sentire bene.
Quel pomeriggio in particolare mentre l'avevano accompagnata in una
grande stanza della chiesa per allenarla Rufy era stato tutto il tempo
accanto a lei parlando del più e del meno, ma una domando
continuava a girarle nella testa.
"Rufy tu da quanto sei qui?" chiese guardandolo negli occhi
"da circa quando sono nato!" disse sorridendole amichevolmente, Nami
rimase a bocca aperta da quella affermazione
"cosa?!"
"si.. vedi io e Ace siamo orfani da quando avevamo un anno, e
così un giorno Shanks ci ha presi e ci ha portati in questa
chiesa che da allora è diventata la nostra casa."
"wow.. avete avuto un passato difficile, tu e tuo fratello"
"si! ma grazie ai nostri amici siamo sopravvissuti alla grande!" Nami
spostò momentaneamente lo sguardo su Ace che combatteva
imperterrito con Marco un altro dei cacciatori. Il ragazzo vicino a lei
notando come lo guardava sicuro di se' disse
"so' che Ace non ti sta' tanto simpatico ma vedrai che col tempo
riuscirai a capire quanto è divertente!"
"si.."
"Rufy!" con gran sorpresa di entrambi Bibi arrivò di
soppianto regalando a Rufy un abbraccio caloroso, le braccia della
ragazza gli circondarono il collo e con tutto l'amore che
può provare una ragazza per il suo uomo, gli diede un bacio
appassionato non curandosi degli sguardi furtivi o maliziosi di tutti
gli altri cacciatori. Nami rimase a guardare Rufy inerme al contatto
della sua ragazza ma qualcosa in lui non la convinceva del tutto, era
come dire... freddo.
"sta sera usciamo insieme, ti aspetto dopo il tuo allenamento!" disse
decisa guardandolo negli occhi appoggiando la fronte contro la sua per
poi sparire regalandogli un ultimo bacio a fior di labbra. Rufy la
guardò per tutto il tempo con uno sguardo di malinconia sul
volto che Nami notò subito, così incuriosita gli
domandò a brucia pelo
"ma tu sei veramente innamorato di Bibi?" Rufy girandosi di scatto la
guardò stupito più che mai, e alzando le mani
come a spiegare qualcosa di veramente complicato cominciò a
balbettare
"m-ma che c-cavolo dici?! certo che mi piace B-Bibi! è la
mia ragazza!"
"non sembrerebbe da come ti comporti!" gli rispose invece non cambiando
la sua espressione.
"c-che vuoi dire?" chiese quasi non volesse sentire la risposta della
ragazza
"che se fossi innamorato anche tu come minimo avresti sorriso al suo
solo ingresso mentre tu sei rimasto con la stessa espressione di quando
combatti appena l'hai vista! Forse sarà solo una
supposizione soggettiva ma secondo me tu non ti comporti come se fossi
innamorato" disse sicura di se'
"..."
"allora? cosa succede tra voi due?!" chiese più dolcemente
avvicinandosi di poco a lui.
"vedi Bibi mi è sempre stata vicino, anche lei è
una cacciatrice e una volta l'ho salvata da un demone portatore di
linfa di fata!" continuò ad annuire con il capo Nami per poi
scattare all'improvviso ed esclamare non capendo
"linfa di fata?!?! demone?!?! che storia è mai questa io
sapevo che c'erano i vampiri ma non che esistessero pure i demoni!!! e
poi che cacchio sono i demoni!!" chiese urlandogli in faccia, Rufy
intimorito da quelle urla rimase zitto per un po'
"calma calma, non hai ancora letto il libro che ti ha dato Shanks?"
chiese dopo poco riacquistando un po' di coraggio.
"no..."
"leggilo poi capirai.. comunque la linfa di fata è un
liquido potente che rende la persona che lo ingerisce molto forte e
rigenera i tessuti della pelle feriti! insomma quasi una droga!"
interruppe nella conversazione Ace che da buon ascoltatore silenzioso
aveva ascoltato tutto il discorso dei due non facendosi vedere. Nami lo
guardò incolore, quello arrivava sempre nei momenti meno
opportuni... gli ricordava molto una certa persona...
"si io la salvai perché era una schiava di quel demone,
uccidendo lui e i suoi sottoposti, poi lei mi seguì in
questo covo e da li imparò a combattere da vera
cacciatrice!" disse guardando un punto indefinito del muro di fronte a
se' come se ricordasse qualcosa di dimenticato.
"e ora arriva il bello!" si intromise nuovamente Ace facendo voltare il
volto a Nami verso di lui
"un giorno si dichiarò rivelando i suoi sentimenti!"
"e lo baciò come in tutti i film romanticoni che hai visto
fino ad adesso, schifosamente sdolcinato!"
"da allora stiamo insieme!"
"ma poi è saltata fuori quella vampira che da quando l'hai
vista la prima volta non fai a meno di sbavarle dietro ogni volta che
la vedi!" Nami stupendosi di quell'inaspettata affermazione da parte
del moro guardò la reazione confusa e spaesata di Rufy
ancora seduto a fianco a se'.
"ma che stai dicendo!!!" Rufy in agitazione continuava ad alzare le
mani come a fermare un grosso masso che lo travolgesse, a Nami gli
venne subito in mente quando Rufy combatté con quella
splendida donna quando era prigioniera dei vampiri, quindi era lei la
causa di tutto, pensò in quel momento!
"la verità e se non ti chiarisci con Bibi l'unico a soffrire
sarai solo tu mio caro fratellino!" e come arrivò se ne
andò senza dire nessun'altra parola, da quel momento Rufy
non aprì più bocca lasciando solo i respiri dei
due a farsi sentire.
Nami ritornò al presente prendendo il pesante libro dalla
sua cartella da viaggio/scuola dove metteva i libri e da poco tempo
nascondendo anche i paletti, il libro con un tonfo era caduto sul letto
davanti ad una Nami seduta a gambe incrociate, c'era disegnata una
grossa stella a cinque punte sulla copertina marrone scuro leggermente
rialzata. Con un magone in gola e lo stomaco chiuso aprì
piano il libro rivelando le pagine ingiallite e logorate dal tempo, le
prime pagine erano una specie di introduzione sul mondo che c'era prima
del mondo, quando i mostri camminavano sulla terra e gli uomini non
esistevano ancora
"origini del mondo dei morti..." disse flebilmente lasciando che quella
frase riecheggiasse in tutta la camera, molti capitoli di quel libro
erano dedicati ai vampiri e alla loro storia, in particolar modo uno le
saltò all'occhio, un certo Lucci dai lunghi capelli neri
segnato da molte cicatrici sulla schiena, che in uno scontro con una
cacciatrice ci aveva rimesso proprio lei, poi di una donna che col suo
amante andava in giro per paesi torturando ogni essere umano che
incontravano solo per puro divertimento. Poi sfogliando lentamente le
pagine fragili arrivò ad un capitolo dove i suoi occhi
saettarono sulla figura che delineava la carta, un mostro,
pensò subito vedendo le lunghe corna e la pelle squamosa che
possedeva, un lungo brivido le percosse il corpo. Lesse che era un
mangiatore di bambini dai capelli biondo-platino, ma era diverso da un
vampiro, non beveva sangue, lui strappava i capelli di quei puri di
cuore per poi succhiare tutta la loro giovinezza e restare vivo ancora
a lungo. Inorridita da quella lettura cambiò subito
argomento, e quelli erano i demoni?!?! Erano peggio dei vampiri!!!
Quel pomeriggio lo trascorse tra orrende letture e nauseabondi racconti
di quel misterioso libro che tutti le dicevano di leggere, alla fine
dedusse che forse era meglio che non lo aprisse neanche.
In un luogo scuro opposto alla città in quello stesso
momento, dall'altra parte del fiume una figura si estendeva
incappucciata richiedendo la sua presenza.
"sono qui per il figlio del diavolo"
"yohohoho davvero?"
"si.."
"bene allora puoi pure farti avanti vampiro yohoho!"
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Capitolo 13 *** amore contrastante ***
L'aria sembrava
irrespirabile, il suo cuore batteva all'impazzata, il sudore sulla
fronte si faceva sempre più sentire, era circondata dai
vampiri e come se nulla fosse tutti se ne stavano tranquilli ad
ascoltare il professore che parlava della Notificazione scientifica dei
numeri, chimica... chi la capiva era un genio! Eppure in quella classe
tra gli studenti zombi e i vampiri che non muovevano nessun muscolo per
aggredirli Nami in quel momento si sentiva fuori posto, quella scuola
per forza centrava con quella lunga storia della città e dei
suoi abitanti che riguardava quello che aveva detto Shanks ma non
capiva proprio il nesso in tutto quello.
Zoro non l'aveva ancora guardata anzi adesso se lo notava bene era
appoggiato sul banco nella posizione proprio da non considerarla
neanche, si ricordava ancora di come l'aveva trattato un giorno prima
dicendogli in faccia quello che pensava e cioè che era uno
spietato assassino ma dalle continue negazioni da parte di lui una
strana sensazione, quasi da infondergli un po' di fiducia si era
formata alla base dello stomaco.
"me ne importa perché tu mi interessi!" erano state quelle
le sue parole che all'interno di lei l'avevano fatta gioire
più che mai, ma che all'esterno avevano detto tutto il
contrario. Poi quando aveva urlato che lo odiava nei suoi occhi aveva
scorto un moto di come dire... tristezza? era quella che aveva visto in
lui in quel momento?! Ormai non ascoltava neanche più il
professore, voltandosi per l'ennesima volta verso di lui
notò che ancora una volta era messo di spalle e le dava
completamente la schiena, digrignò i denti,
perché non sopportava quel comportamento di lui?!
perché le faceva quasi male non vedere i suoi occhi
intrecciarsi con i suoi e rimanerci incastrata dolcemente..
perché?!?!
"allora pensa quello che vuoi! io non ho fatto mai niente!" sincero...
era stato sincero... se lo sentiva dentro di lei! Ma se lo avesse detto
a Shanks non le avrebbe creduto minimamente, perché lui
odiava Zoro, lo riteneva un assassino sporco di sangue innocente!
Eppure lei non lo credeva veramente...
Si girò di nuovo verso di lui e stupendosi più
che mai vide che la osservava con un ghigno sulle labbra morbide e
distese, come se le ricordava mentre quelle stesse labbra la sfioravano
inerme sotto il suo tocco, sotto i suoi baci così gentili e
possessivi mentre le diceva che le piaceva il suo profumo. Divenne
rossa a quei pensieri e rivedendo quello sguardo così
orgoglioso e bellissimo scrutarle l'anima.
"sono un vampiro tesoro, percepisco anche se debolmente le sensazioni
degli umani e come vedo che sei attratta da me vorresti anche parlarmi
adesso solo che non ne hai il coraggio! cos'è stai
scappando?!" capì all'istante perché aveva detto
proprio il verbo scappare, voleva la sua vendetta! sentendo
quell'affermazione così maledettamente convinta da parte di
lui e con quel sorrisetto dal solito sbruffone dell'anno le fece venire
i fumi alle orecchie dalla rabbia.
"io non scappo mai! e comunque con te non vorrei parlare di niente!"
quanto continuava a mentire ma con lui le venivano fuori sempre insulti
e basta.
"bugiarda!" rispose invece lui convinto come sempre di tutta la sua
grande tenacia, anche questo infatti le piaceva di lui, che non
riusciva mai a mentire con lui, poteva mentire con tutti tranne che con
lui. La riusciva a capire come un libro aperto.
"sai ieri mi sono divertito da morire!" disse incrociando le braccia
dietro la testa spostando il busto incontro allo schienale della sedia,
Nami alzò un sopracciglio non capendo dove volesse andare a
parare con quel discorso.
"e allora?!"
"è stato un pomeriggio veramente rilassante se sai a cosa mi
riferisco!" la ragazza a fianco a lui sbarrò gli occhi
incredula, lui era andato a letto con qualcuna?!?! un dolore si
formò all'interno del suo petto, smorzandole il fiato
"non... me ne importa nulla!" riuscì comunque a dire
ansimando lievemente, perché le faceva così male?
e perché lo veniva a dire proprio a lei?! La campanella
d'improvviso suonò facendola sobbalzare dalla sedia, in un
attimo successe di tutto, Zoro prese per un braccio Bonney quella che
gli stava davanti e se la portò sulle gambe, Nami inerme
assistette alla scena, come le toccava il corpo, come non curandosene
la baciava davanti a tutti in modo passionale, soprattutto davanti a
lei. Le sue ginocchia le tremarono, erano simili a gelatina in quel
momento non aveva la forza di alzarsi ed andarsene! Mentre la vampira
sopra di lui cercava di aprirgli la camicia bianca che portava Zoro e i
lunghi capelli rosa che coprivano il volto di entrambi Zoro
guardò di sott'occhio Nami seduta poco vicino a loro che
osserva la scena sorpresa e impotente. Ghignò nel vederla
così in difficoltà, così avrebbe
imparato che con lui non bisogna scherzare...
Si staccò momentaneamente dalle labbra fredde di Bonney per
guardarla sorridendo malignamente
"cos'è sei rimasta senza parole? dov'è finita
tutta la tua parlantina superficiale!" Nami si alzò di
scatto osservata da tutti quanti mentre con gli occhi lucidi parlava
flebilmente
"pensi che io sia superficiale?" chiese sotto voce quasi come non
volesse che nessuno la ascoltasse, Zoro dal canto suo la
guardò dalla testa ai piedi, bellissima come sempre! Ma
comunque rispose a tono
"si!"
"be' comunque tu non sei da meno!" rispose abbassando la testa in cerca
di qualunque cosa che non fossero i suoi dannati occhi in quel momento
nero-pece
"ma cara io sono un vampiro!" ribatté deciso più
che mai
"è proprio questo il punto tu sei un vampiro! e io..." ma
non riuscì a concludere la frase, voleva dirgli... cosa
voleva dirgli che si era innamorata di lui? che ogni volta che loro si
trovavano a pochi centimetri il suo cuore faceva uno di quei balzi come
quando andava sulle montagne russe? che quando si erano baciati la sua
anima aveva tremato?!?!
"e io... cosa!" chiese Zoro alzatosi dalla sedia e prendendole il
braccio che aveva appoggiato sul petto e fissandola negli occhi. Ecco
ancora quel balzo si era fatto sentire, adesso erano a pochi centimetri
l'uno dall'altra e Zoro era troppo vicino perché lei se ne
rendesse veramente conto.
"Zoro.." disse quando lui le appoggiò una mano sulla guancia
lisciandola per intero, era di nuovo inciampata in quella sua trappola
dannatamente eccitante e sensuale.
"perché te ne stai ferma qua" chiese non distogliendo il suo
sguardo sempre incatenato al suo viso d'angelo. Nami non
capì bene subito quella frase e così non rispose
immediatamente così Zoro continuò
"perché ti fai toccare così da me..." ora capiva
perché faceva quelle domande, che dentro di lei erano le
stesse che si chiedeva da non sapeva più quanto oramai...
"i-io.." con grande forza d'animo mise una mano sul petto gelido di
Zoro e lo fece allontanare.
"hai ragione! non so' che mi abbia preso scusami ma ora devo andare!"
disse sorpassandolo senza neanche guardarlo per incamminarsi il
più in fretta possibile verso l'uscita
"sei una falsa bugiarda!" ribatté invece Zoro stringendo i
pugni chiusi quasi a far uscire il sangue. Nami sentendo quella frase
si rivolse nuovamente verso di lui chiedendo infuriata
"cosa?!"
"pensi veramente che io creda a tutte quelle stupidaggini che hai
appena detto!" disse deciso facendola irritare ulteriormente
perché nel profondo Zoro sapeva che Nami nascondeva
ciò che sentiva veramente.
"libero di pensarla come ti pare!" rispose a tono senza cambiare
espressione sul viso
"stronza!"
"come ti permetti!"
"ti sfido cacciatrice! incontriamoci sta sera al cimitero al Valley
Grave solo io e te! chi perderà verrà ucciso
all'istante!" sbarrò gli occhi Nami al sentir quelle parole
dette così apertamente, no voleva... non voleva combattere
con lui! Abbassando la testa e chiudendo gli occhi senza dire
più niente se ne andò percorrendo il lungo
corridoio che portava all'uscita della scuola, un groppo in gola si era
formato nell'istante in cui Zoro le aveva detto che chi avrebbe perso
sarebbe stato ucciso.. strinse spasmodicamente la cartella, non doveva
essere così sentimentale soprattutto con un nemico ma non ci
poteva fare niente, quelle sensazioni la invadevano completamente
portandola ad un senso di oppressione.
"ehi marimo! tu non vuoi combattere contro di lei, te lo si legge in
faccia!" disse sicuro di se' Sanji stuzzicando il ragazzo di fronte a
lui che in quel momento gli stava quasi ringhiando dietro
"sta zitto damerino pensa a scoparti Albida invece di dire frasi senza
senso!" esclamò furioso più che mai anche se
quella frase era per lui dannatamente vera.
"che hai detto testa di muschio?!?!" ribatté quell'altro
alzandosi e digrignando i denti pronto al combattimento
"ecco che ricominciano!" disse esasperata Bonney mettendosi una mano
sulla fronte e sospirando
"ma si sono così divertenti quando litigano! veramente
eccitanti!" esclamò Albida guardandoli lussuriosa, Zoro
sospirando lasciando perdere tutto si avviò anch'esso
all'uscita, non sapeva neanche lui da dove gli era venuta fuori quella
frase detta così malignamente soprattutto a Nami. Lei che da
un po' di tempo a quella parte invadeva i suoi pensieri costantemente,
i suoi capelli lunghi e soffici, il suo profumo dolce amaro del
mandarino, il suo carattere così forte per nascondere in
verità quella parte fragile di lei che continuamente vuole
celare ma che è anch'essa parte di lei. Lui a causa sua
stava letteralmente cambiando, e proprio in quel periodo poi... quando
i vampiri più potenti si dovevano riunire per l'ascensione
del demone, Akuma no musuko, sarebbe stato una parte fondamentale per
la rinascita di tutti i vampiri. Era da un secolo oramai che tutti
stavano aspettando quel momento e lui fino a poco tempo fa era in
visibilio, ma una rossa testolina era inevitabilmente entrata a far
parte della sua non vita, e ora era confuso!
"hei fustacchione non volevi divertirti fino a poco fa'?" chiese la
vampira attaccandosi spasmodicamente a lui facendo sentire il suo
prosperoso seno a contatto con il petto di Zoro per incitarlo in
qualche maniera a continuare con l'esercitazione molto piacevole che
aveva interrotto poco prima. Zoro senza dire niente la
guardò dall'alto in basso e sbuffando la ignorò
completamente continuando a camminare.
"quella ti ha reso più rammollito!" esclamò ad un
tratto Bonney notando di gran lunga il cambiamento netto del ragazzo,
sentendo quella frase Zoro con uno scatto la prese per il collo
sollevandola da terra e sbattendola al muro, strinse maggiormente la
presa e ancora a mezz'aria Bonney cominciò ad ansimare, non
per il dolore, certo lei non respirava e strangolarla era del
tutto inutile, quanto per il piacevole tocco che ora Zoro le stava
donando, con mano lesta infatti le stava toccando sotto la corta gonna
nera della divisa della scuola facendo ogni tanto pressione
così da rendere quel contatto ancora più
piacevole. Leccandole il collo sempre incatenata al muro disse
sensualmente
"ricordati che io sono sempre il tuo signore! ti ho creato io!" disse
togliendo la mano e tirando fuori un pugnale minuscolo e portandolo
alla gola della vampira che ora lo guardava impaurita aggiunse
ringhiando
"e ti posso uccidere quando mi pare! quindi portami rispetto!" disse
provocandole un lungo taglio sul collo lasciando defluire il sangue
copiosamente. Bonney insanguinata non fece altro che urlare, gli altri
studenti osservando quella scena li sorpassavano senza emettere fiato.
Zoro dopo un po' la lasciò cadere a terra esangue e
finalmente poté raggiungere la sua dimora in tutta
tranquillità per prepararsi al combattimento con Nami. Prese
come di consueto per il combattimento la sua spada bianca, le altre due
che riponeva nell'armadio ritenne che non servivano per una cacciatrice
quindi impugnando l'elsa della spada si incamminò verso
Valley Grave, la notte stava per arrivare e le luci tenui del tramonto
ormai stavano per scomparire, si guardò intorno per vedere
se lei fosse arrivata ma non la vide.
"Roronoa Zoro!" disse una voce dietro ad un albero, ma non apparteneva
a Nami
"che è venuto a fare in un posto come questo il famoso ed
acclamato Lucci!" chiese Zoro sedendosi su una lapide fredda e
appoggiando le mani una sopra l'altra sulla spada. Guardò
fermamente Lucci dall'alto in basso
"ho sentito che in città c'è una nuova
cacciatrice?!" esclamò il vampiro mettendosi una mano sul
mento
"hai sentito male!" ribatté deciso Zoro nel sentirlo parlare
di Nami
"in effetti la mia spia mi ha informato benissimo al riguardo, dicendo
che è una bellezza dai capelli arancioni del color del sole!
dicono che il suo sangue sia il più prelibato che ci sia in
circolazione!" disse pieno di lussuria negli occhi immaginandosi
già la figura prorompente della ragazza più
discussa negli ultimi tempi.
"cosa sei venuto a fare qui Lucci!" ringhiò nella sua
direzione, non sopportava di sentir parlare Nami da altri che non
fossero lui, Lucci che sentendo la cattiveria del signore di quella
città indietreggiando di poco rispose incurante
"sono qui per il tuo stesso motivo Roronoa, il figlio del diavolo!"
Zoro sbarrò gli occhi
"dicono che darà il potere a tutti i vampiri presenti in
questo luogo, dicono che ci sarà la fine del mondo per tutti
gli umani!" disse quasi eccitato dall'imminente idea di quello che
stava per succedere nel giorno dei mostri
"quindi non proteggere tanto la tua adorata cacciatrice! non
riuscirà ad evitarla!" disse scomparendo poi nell'ombra
lasciando il vampiro teso dai suoi pensieri e da quel nuovo rompi
scatole nei paraggi
"Zoro!"
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Capitolo 14 *** Vampiro vs cacciatrice = love vs hate ***
"Zoro!" dopo la
sorprendente visita di Lucci e delle sue spossanti affermazioni Nami
sbucò fuori dalle tenebre più nere e con il
paletto in mano attendeva vigorosa che il vampiro davanti a lei si
alzasse da quella lapide per cominciare a combattere seriamente.
"sei arrivata.." disse flebilmente guardandola fisso negli occhi, tutti
e due si sentivano strani tutti e due volevano scappare da quella
situazione, eppure nessuno si muoveva.
"certo che sono arrivata! io non scappo davanti alla sfida!" disse
nella sua direzione la ragazza non distogliendo il suo sguardo, Zoro
alzandosi di scatto scagliò la sua spada sul petto di Nami
ma quest'ultima la parò con il paletto con
facilità, il vampiro notando la perfetta difesa della
ragazza ghignò sadicamente. Si avvicinò di
più col viso a quello di Nami e mantenendo sempre la
posizione dell'attacco disse
"non sei venuta con le guardie del corpo!" con un colpo di reni a
quell'affermazione la ragazza spinse il paletto contro la Katana per
distanziare le parti dei due ed allontanarsi
"io non ho guardie del corpo!" esclamò infuriata dalla sua
mancanza di fiducia in lei, questa volta fu proprio lei ad attaccare e
con uno scatto da felino si abbassò ai piedi di Zoro per poi
alzarsi in piedi e con una finta, invece di colpirlo col paletto come
si aspettava Zoro, lo colpì con un pugno ben assestato in
pieno viso mandandolo a pochi metri di distanza da lei. Lo raggiunse
poco dopo mettendosi a cavalcioni su di lui per non farlo muovere e
puntandogli il paletto alla gola.
"oh... non sapevo che ti piacesse stare sopra!" e sentendo quella frase
Nami divenne tutta rossa, avendolo così sotto di se' che le
sorrideva malignamente per un attimo restò immobile e il
cuore che le batteva forte nel petto. Ora aveva la
possibilità di ucciderlo, aveva la possibilità di
riscattare tutte quelle persone, poteva rendere un mondo migliore senza
di lui. Zoro che intanto la guardava titubante in quello che doveva
fare di li a poco ne fu attratto più di prima,
quell'espressione così persa nel dover decidere tra il
dovere o... cos'era quella luce infondo agli occhi quando lo guardava,
amore? anche adesso ce l'aveva mentre con lo sguardo corrucciato
spingeva la punta di legno del paletto sempre più in avanti
per trafiggerlo.
Gli spuntò un rivolo di sangue che scese su tutto il collo
lasciando una linea rossa.
Nami fissò la goccia di sangue rosso quasi bordò
sul freddo collo del ragazzo, e come se fosse stata attratta da quel
colore ansimando si avvicinò velocemente per succhiarlo. Le
labbra di Nami percorsero interamente la linea colorata lasciando anche
piccoli baci sulla sua via, non sapeva come mai si comportasse
così, non sapeva da dove veniva quella forza per farle fare
quelle scelte solo con lui, un vampiro ma ogni volta lei era quasi
attirata da quel corpo.
Zoro ansimò quando sentì la lingua della ragazza
sopra di lui percorrergli parti del collo che era particolarmente
sensibile, quella ragazza l'aveva letteralmente stregato, e avvertendo
anche tutte le sue parti più proporzionate spiaccicate sul
petto l'eccitazione in lui cresceva. Spingendola, la capovolse sotto di
se e lasciando la sua spada per terra le bloccò i polsi al
terreno
"tu sei troppo coraggiosa per i miei gusti!" le disse ghignando e senza
preavviso la baciò ardentemente, le sue labbra si muovevano
saette come fulmini su quelle rosse e bollenti della ragazza, Nami
rispose subito al bacio, da quanto di nuovo lo desiderava, da quanto
nei suoi sogni aveva sognato di baciarlo un'altra volta
così, da troppo per lei! La lingua di Zoro pian piano
spingeva sempre di più per entrare completamente nella bocca
di Nami e come sotto ordine la ragazza acconsentì
voracemente, le piaceva Zoro, e ora loro erano soli nel cimitero a
baciarsi! Due candele fiammeggianti che nel freddo restano comunque
accese, due corpi bollenti che quando si toccavano davano vita ad una
danza tutta per loro, non era solo chimica quella sensazione di cui
tutti parlavano, erano l'uno il completo dell'altro.
Zoro si staccò percependo che alla ragazza sotto di lui
mancava il respiro dopo quel bollente e passionale bacio dato
così, solo perché loro lo volevano, senza doveri,
senza che gli altri decidessero per loro, non badando alle occasioni
circostanti, loro in quel momento erano puramente soli, Nami in balia
degli ormoni in subbuglio e Zoro a guardarla eccitato.
"Nami..." disse flebilmente osservando le guance arrossate della
ragazza.
"tu sarai la mia rovina!" e dicendo questo alzandosi sparì
nell'ombra lasciando una Nami sorpresa e ancora eccitata dal contatto
con il corpo di lui
"so' che sei ancora qui!" disse esclamando guardandosi in giro nel
riconoscerlo da qualche parte più sicura che mai sulla sua
affermazione, dopo un po' in cui prevalse il silenzio vide la figura
nell'ombra di Roronoa venire avanti
"vedo che non ti sei offesa!" il vampiro sbucò nuovamente da
dietro le mura di una chiesa vecchia che ornava quel cimitero
incustodito, ormai aveva imparato a conoscere infatti le presenze
altrui grazie a quel potere che Shanks chiamava latente.
"perché avrei dovuto offendermi!!" chiese incrociando le
braccia al petto, si sentiva ancora in agitazione per quella situazione
ma comunque decise di tenere un comportamento equilibrato almeno
davanti a lui
"hai sentito la conversazione di prima con Lucci giusto?!" chiese
ignorando completamente la domanda della ragazza e fissandola serio in
volto, troppo seri dedusse Nami che attraverso quegli occhi non
riusciva mai a decifrare quello che provavano veramente
"solo l'ultima parte quando lui diceva che non posso evitarlo...
cosa???" disse non capendo effettivamente quello che aveva detto quel
vampiro di cui aveva letto nel libro quando ancora stava conversando
con Zoro, lei in quel frangente si era nascosta dietro ad un albero
dalle proporzioni molto alte e robuste
"qualcosa che è più grande di te, di Shanks e di
tutti i cacciatori che ci sono in circolazione!" ribadì
digrignando i denti e corrucciando la fronte
"cosa? di che stai parlando?!" chiese decidendo di avvicinarsi cauta a
lui ma sempre tenendo le giuste distanze, non poteva esserci qualcosa
di più impossibile dei vampiri dei demoni o anche di lui in
circolazione?!?! Pensò fermandosi a pochi passi da Zoro
sempre fermo e immobile come una roccia
"della fine del mondo!" ecco! Nami sbarrò gli occhi
dall'incredulità di quella frase, la fine del mondo?!?! come
l'Apocalisse di cui parla la Bibbia...
"tu stai mentendo!" esclamò cercando di rimanere il
più calma possibile, doveva andarlo a dire a Shanks, doveva
avvertire tutti...
"perché dovrei mentirti?!" chiese facendo spallucce Zoro
"che significa la fine del mondo?!" anche se non ne era sicura di
volere sentire la risposta la chiese comunque
"che tutte le persone viventi umane saranno trucidate e uccise dal
demone con un occhio solo che aprendo l'antico portale sotto alla
Murkiness porterà sulla Terra gli antichi demoni!"
"..."
"ti sei mai chiesta come mai tutti quegli studenti nella scuola
sembrano che siano zombi?" ad un tratto a Nami mancò il
respiro, tutte quelle ragazze e ragazzi la prima volta che era entrata
alla scuola aveva aiutato quella ragazza che investita da Bonney e
Albida voleva aiutarla o anche a tutti quelli che incontrava ogni
giorno dalla mattina alla sera...
"bene quel portale risucchia tutta la loro energia per permettere che
il suo ritornò possa avverarsi!" il colore dei capelli di
ognuno... uguale, le espressioni incolore su tutti...
"e tu permetterai tutto questo?" chiese guardandolo ripugnate da quelle
affermazioni orrende
"amore... io sono l'ideatore di tutto il piano!" un senso di nausea la
invase non facendola più respirare
"cosa?" le uscì a stento quella parola dette con
così tanta repulsione e disgusto
"esatto con il mio sangue farò resuscitare quel demone!"
disse Zoro ansimando ancora per il dolore ma comunque mantenendo il
sorriso sulle labbra
"allora quello che mi hai detto sulla strage... che non eri stato tu...
era tutta una menzogna! e io ti ho anche creduto!!" disse con gli occhi
lucidi ripensando a tutte le volte in cui l'aveva baciata, toccata... o
anche altro mentre era svenuta?!?!
"tsk... stupida ingenua!" disse digrignando i denti
"e il bacio di prima?!?! anche quello non ha significato niente?!"
"io bacio donne tutti i giorni e tu non sei differente! e adesso
preparati perché ti morderò fino a farti urlare
dal dolore!" quella fu la goccia che fece traboccare il vaso!
"sei uno stronzo!" e si scagliò furente più che
mai dall'essere stata presa in giro su di lui, voleva ucciderlo, voleva
che soffrisse come stava soffrendo lei nell'aver sentito tutte quelle
cose in una volta soprattutto dopo che aveva scoperto che provava un
sentimento per lui, non poteva ancora definirlo amore ma sapeva che ci
era andata molto vicina... Ora era cambiato tutto!
"lurido bastardo!" disse scagliando il paletto quasi in confusione,
solo la rabbia e l'odio nei suoi confronti regnavano in lei, non
riusciva a pensare a nient'altro.. solo la vendetta!
"stronzo pezzo di merda!" Zoro continuava a indietreggiare colpito
dalla furia sorprendente di Nami, forse aveva esagerato.. Ad un tratto
mentre era nella foga di assestare pugni in ogni dove colpì
veramente il vampiro trafiggendolo alla spalla, Zoro emise un urlo di
dolore sentendo il legno del paletto, benedetto oltretutto, nel suo
corpo. Nami guardandolo appoggiarsi a terra con un ginocchio
fissò la profonda ferita che gli aveva inferto dicendo poi
"come vedi non sono tanto male nel combattimento!" esclamò,
poi osservò Zoro pararsi la ferita con una mano come a
riparlarla da un altro attacco imminente
"cos'è che avevo sentito?! mi mordevi fino a farmi urlare
dal dolore?! qui vedo solo te che stai soffrendo razza di idiota!"
"stupida mocciosa!" esclamò lui di rimando guadandola
astioso e dolorante, Nami si avvicinò ancora di
più prendendolo per il colletto della maglia
"è l'ultima volta che mi prendi in giro!" disse puntando il
paletto nel punto giusto sul suo petto, proprio dove non batteva
più il cuore... Zoro non fece niente, forse se lo uccideva
una volta per tutte sarebbe stato meglio per tutti quanti... sarebbe
stato meglio per lei...
Nami guardò quegli occhi neri, che le incutevano timore e
lussuria allo stesso tempo, quegli occhi neri che a volte erano rossi,
proprio come pochi minuti prima quando la stava baciando, quando le
stava dicendo che ci sarebbe stata la fine del mondo per mano sua... Lo
lasciò andare buttandolo a terra
"verrà il momento in cui ti ridurrò in polvere!"
disse girandosi per non guardarlo in faccia
"cos'è adesso non stai forse scappando?!" disse Zoro non
intuendo minimamente cosa gli fosse capitato di li a poco, infatti Nami
con un calcio pieno di rabbia lo scagliò nelle sue parti
basse facendolo urlare ed ansimare ancora di più. Se ne
andò poco dopo non dicendo infine le sue ultime parole
"dammi del tempo!"
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Capitolo 15 *** Chiarimenti dal vecchio saggio ***
Zoro
attraversò tutto il viale della strada per ritornare alla
sua dimora, c'era ancora buio le stelle in cielo sembravano osservarlo
nel suo lungo e silenzioso viaggio verso quella che sembrava casa sua,
no... quella non era casa sua! Emise un lieve lamento guardandosi la
ferita che ancora sanguinava copiosamente sulla spalla, dovevano
essersi impigliati nella carne dei pezzi di legno per farla sanguinare
ancora! Aveva bisogno di sangue, di sangue umano! Cambiò ad
un tratto direzione intraprendendo il viale che portava al bosco fitto
vicino al cimitero della Valley Grave, solo una persona poteva aiutarlo
in questo momento, solo lui. Si ricordava perfettamente la strada per
arrivare alla sua casa o almeno credeva... Si ricordava solo che era
una casa modesta dove il tetto era colorato di un verde brillante, e
circondata da piante esageratamente alte, una fitta più
forte di altre lo fece inginocchiare a terra, il sangue uscì
più velocemente di quanto si aspettasse doveva fare presto
altrimenti sarebbe peggiorato. Si alzò malamente calcolando
ogni sua piccola mossa,
camminò più leggero di una piuma e
continuando a tamponare la ferita con la mano; ogni passo sembrava
durare un infinità di anni, ogni fitta di dolore sembrava
che lo stesse di nuovo mandando all'inferno, ma comunque concentrato
nella sua riuscita camminò imperterrito fino a che non
arrivò.
La leggera melodia che insaziabile di altre note continuava a suonare
ed a emettere suoni anche impercettibili ora era imperterrita a
continuare nel suo viaggio magico fatto di note e musica sacra, il
violino di legno che ormai era stato suo compagno in tante battaglie
ora con il ticchettio delle corde sembrava un fantasma
nell'oscurità della stanza.
"Brook!" un incessante battere di pungi sulla porta di fronte a se fece
si che lo scheletro alzasse il viso ancora concentrato nella sua opera
di magnificenza.
"apri vecchio! ho bisogno di sangue!" si alzò con ancora il
violino nelle mani bianche e ossute e con un andatura tutta vacillante
si diresse verso l'entrata della dimora. Sentiva a metri di distanza
l'odore metallico e inconfondibile di sangue di vampiro quindi dedusse
che Zoro quel giorno fosse stato ferito e anche piuttosto gravemente.
Quando aprì la porta attraverso la maniglia di ottone giallo
uno spintone più forte fece si che la grossa porta si
aprì di scatto lasciando cadere all'indietro lo scheletro
dallo spavento. Il vampiro quando spinse la porta trovando l'entrata
vuota entrò senza tanti complimenti e notando un divano
sgualcito e puzzolente da un lato della stanza ci si buttò
sopra a peso morto. Brook guardando prima la porta quasi sfondata e poi
voltandosi verso Zoro lo maledisse mentalmente dopo quella sua piccola
sorpresa, così non gradita! Sbuffò
inesorabilmente
"tsk... potevi aspettare! ti avrei aperto tra poco!"
"ho urlato ma non aprivi mai! tu e quel tuo dannato violino non
smetterai mai di usarlo?!?! mi da fastidio il suo suono!"
esclamò fulminandolo con gli occhi, Brook sorrise
"Zoro... ti conosco ormai da quanto... quasi un secolo?!?! so' che
quando dici che ti da fastidio qualcosa in verità ti piace
da morire! quindi non mentire con me!" disse con fare di
superiorità ricordandosi i bei vecchi tempi quando loro due
erano a caccia di streghe per bere il loro sangue blu...
"tsk... hai imparato a conoscermi bene a quanto vedo!"
esclamò sorridendo nella sua direzione, vide che lo
scheletro notando la ferita sanguinante alla spalla di Zoro gli si
avvicinò osservandola bene
"chi ti ha ferito così? hai ancora dei pezzi di legno
attaccati alla spalla!" disse mentre gli sfiorava con le ossute dita il
corpo, Zoro sospirò
"è stata Nami.."
"la cacciatrice novella?! oh... mi hanno detto che è la
più carina tra le cacciatrici! quanto vorrei vedere le sue
mutandine..." disse sognante volgendo lo sguardo al cielo che in casa
sua non c'era
"ehi!! taci e prendimi il sangue che così mi rigenero!"
urlò disprezzando in ogni maniera la sua ultima frase
riguardo Nami
"ok... certo che potevi essere un po' più gentile nel
chiedermelo!" disse spaventato lo scheletro alzandosi per andare ad
aprire un grosso armadio appoggiato al muro per prendere il vasetto ma
prima di porgerglielo ascoltò quello che gli disse il vampiro
"tu mi parli di mutandine e cacciatrici carine! io che dovrei fare!
AH!!" si lamentò della ferita che continuava a sanguinare
"stai calmo! e poi non dirmi che anche a te quella cacciatrice non fa'
gola!" disse sorridendo maliziosamente, sapeva in realtà
perfettamente quello che provava per la rossa il bel vampiro ma
preferì non proferir parola intanto.
"tsk! a me non fa gola nessuno!" continuava a mentire, continuava a
ingannare se stesso e i sentimenti che sbocciavano all'interno di lui
"bugiardo! yohohoho capisco che sei un succhia-sangue sanguinario,
capisco che stai per evocare un demone antico ma bugiardo non lo sei
mai stato caro il mio spadaccino!" disse superiore guardandolo
dall'alto in basso
"ma sta zitto maniaco d'uno scheletro!" disse quasi in trance guardando
un punto indefinito del pavimento sotto di se', Brook lo
osservò di continuo notando l'espressione vuota dei suoi
occhi, da quando Zoro aveva visto quella ragazza in lui era cambiato
qualcosa, prima non si faceva scrupoli a uccidere la gente per nutrirsi
ogni sera e insieme al suo gruppo lo vedeva divertirsi a torturare la
gente, soprattutto nell'ultimo periodo quando per prepararsi all'ascesa
del demone si divertiva a vedere le ragazze della scuola donarsi a lui
e facendole diventare vampiri per poi ucciderle velocemente. Ora lo
vedeva sempre più spesso con lo sguardo perso nel vuoto a
immaginare chissà quali misteri della sua contorta mente,
forse a quella ragazza umana!
"lo sai che un vampiro non può amare un'umana!" Zoro di
scatto si voltò verso Brook sentendo quella parola da lui
così sconosciuta e odiata.
"ma sei sicuro di star bene?!? dici frasi senza senso oggi!" Brook gli
dette una manata sulla spalla ferita allorché Zoro
urlò dal dolore
"lascia perdere le frasi senza senso che ultimamente tu ne dici a
bizzeffe! parliamo invece di Nami e di te!"
"è solo una secchiona superficiale so' tutto io!
nient'altro!"
"continui a mentire! so' che da quando l'hai vista la prima volta nella
Murkiness ne sei rimasto abbagliato!" Zoro solo in quel momento si
ricordò che Brook aveva la capacità di guardare
attraverso la vista degli altri, sentire le loro emozioni quando
guardavano una persona, vedere le bellezze del mondo quando lo
richiedeva lui, il suo dono speciale diceva sempre, che solo lui
possedeva in tutto il mondo, oltre che ad essere un grande stregone di
pozioni di tutti i generi si intende!! Poteva far concorrenza anche
alle streghe!
"tsk.."
"Zoro mi dispiace dirtelo ma con me non attacca! so' quello che provi
per lei! tu non ne sei del tutto sicuro ma capisco quando una persona o
anche un vampiro è innamorato!"
"come faccio io ad essere innamorato!? sono un vampiro non ho l'anima!
non posso provare sentimenti!"
"caro... quando si sta per tanto tempo nel mondo degli umani cominci a
provare anche tu i loro stessi sentimenti! e poi quando tutti i vampiri
conservano un po' della loro anima nel loro profondo! la tengono solo
ben nascosta!"
"io sto per scatenare la fine del mondo a quegli umani di cui sei tanto
affezionato moriranno tutti per mano del demone!"
"allora morirà anche Nami!" sbarrò gli occhi a
quell'affermazione detta senza peli sulla lingua dal suo vecchio amico
scheletro, il pensiero di Nami morta, del suo corpo freddo sul cemento
della strada pieno di sangue, e lui che si cibava infine di lei. Una
fitta di dolore gli arrivò alla testa, si piegò
su se stesso richiamando a se tutta la forza che gli era rimasta per
contrastarlo, Brook lo osservò a lungo percependo
all'istante quello che la sua mente gli aveva fatto vedere in un
istante.
"Zoro! bevi questo!" disse porgendogli un vasetto rosso contenente
ovviamente sangue, il ragazzo lo prese con foga, aprendoselo in un
secondo e berlo avidamente, alcune gocce gli scesero dalla bocca
andandosi a posare sul pavimento di marmo marrone scuro, vide che
lentamente la ferita si rimarginava ricostruendo pian piano i tessuti
lacerati e facendo uscire i pezzi di legno impigliati. Brook si stupiva
sempre della grande forza di volontà che aveva Zoro in
quelle occasioni, sapeva esattamente come rafforzarsi solo con la forza
della mente, non tutti i vampiri infatti potevano fregiarsi di quel
potere, e lui non era il tipo che si stupiva da poco.
"allora.. come vanno i preparativi?" disse Brook riferendosi ovviamente
al demone e alla sua ascensione di li a pochi giorni, aveva avuto una
brutta sensazione da quando Zoro lo aveva menzionato la prima volta ma
preferì non parlare e non badarci tanto.
"tutto procedete secondo i piani! il portale come sempre risucchia la
forza degli umani e la infonde in esso facendo si che alla notte di
Halloween tutto sia pronto!" sorrise di sott'occhio Brook a quella
affermazione, dopo tutto anche lui era stato malvagio un tempo
così sapeva bene quali riti dovevano praticare i vampiri per
evocare un demone ma d'altro canto ora come ora la sua coscienza gli
diceva che non era una buona idea, soprattutto anche dalla faccia di
Zoro
"yohohoho si ma dalla tua faccia potrei giurare il contrario!"
"il contrario di cosa?!" disse esasperato dalle sue continua frasi
senza senso
"di quello che hai detto! il senso di colpa è una cosa
veramente forte!" Zoro non disse più niente lasciando che i
suoi occhi vagassero i lineamenti del viso del suo amico, provava
qualcosa per Nami lo sapeva fin troppo bene e a conferma di quello
tutte le diavolerie che le aveva sputato contro al cimitero erano solo
una scusa per riuscire a farla allontanare un po' da se facendo si che
Nami lo odiasse, aveva visto come lo aveva baciato, aveva visto anche
di nuovo quella luce che la caratterizzava nei suoi occhi ogni volta
che lo guardava, non poteva succedere che un vampiro e una cacciatrice
si amassero, non poteva assolutamente succedere! Però lui...
in quel momento si sentiva estremamente vuoto, inerme e sofferente.
Tutta la recita che aveva fatto doveva pure servire a qualcosa?!?!
"non vuoi ritornare al tuo covo?! li sarai più al sicuro!"
chiese vedendolo ancora così ferito e dolorante
"no.. preferisco stare qui, non ho voglia di vedere quelle facce!" per
quelle facce sapeva benissimo chi, Sanji il cascamorto, Bonney e Albida
le due vampire sexy ma spietate e fastidiose e tutti i suoi tirapiedi,
si in effetti erano una bella seccatura in quei momenti
"yohoho allora vai a riposarti nel mio letto! preparerò un
po' di te'"disse sorridendo gentilmente indicando una porta in fondo al
corridoio
"ti pare che a me piaccia il te'?!?! dammi un po' di sakè
invece!" esclamò furioso l'altro speranzoso di avere un po'
di quel dolce liquore che risvegliava in lui sempre una gran gioia
"no... liquori adesso come sei messo ti causerebbero ancora
più danni! vai a dormire! quello lo sai fare molto bene a
quanto mi ricordo!"
"tsk..." disse solamente incamminandosi verso il lungo corridoio della
casa, non solo perché doveva riposarsi Brook aveva mandato
Zoro nella sua stanza ma da un bel po' di tempo aveva percepito la
presenza di tanti cacciatori che arrivavano proprio dal bosco nella sua
direzione. Prendendo nuovamente il violino e cominciando di nuovo a
suonarlo la figura prosperosa di Shanks si introdusse nella stanza
nella quale stava ancora Brook, Nami era subito dietro di lui che
guardava furtiva dappertutto osservando ogni piccolo particolare, uno
tra tutti le fece sgranare gli occhi e urlare paurosa
"uno scheletro?!?!?!"
"ehilà Brook! come va la vita??" disse invece sorridendo
Rufy sgargiante e andando verso di lui che cordiale gli rispose
gentilmente
"molto bene in questo periodo Rufy ma come mai ho il piacere di avere
tutti questi cacciatori nella mia umile dimora? oh che graziosa
signorina! mi farebbe vedere le sue mutandine cara?" chiese
inchinandosi al cospetto di Nami che a quella frase lo colpì
con una gamba sul viso.
"neanche per sogno! pervertito d'uno scheletro!!" poi si rivolse a
Shanks ancora urlante
" e questo sarebbe il grande saggio che ci dovrebbe aiutare contro
Zoro?!?! io non ci credo!"
"sta calma Nami lui si... all'apparenza può essere un
cretino e in verità in passato ci ha dato anche un sacco di
grane ma adesso è a posto! non dobbiamo preoccuparci ci
possiamo fidare di lui!"
"perché un sacco di grane? che ha fatto?!"
"bellissima signorina lasci che le spieghi! Io sono stato in vita molto
più di tutti i cacciatori che sono in questa stanza, e di
tutti i vampiri di questa città, ma una volta purtroppo non
ero così pacifico come lo sono adesso, ero un'anima vagante
che per potere uccideva e trucidava ogni essere vivente solo
perché mi andava di farlo, e insieme a Zoro che voi
conoscete bene formavamo una coppia insuperabile.."
"Zoro? che centra Zoro!"
"lui una volta insieme a me abbiamo ucciso un intero convento di suore,
per dirne una.. yohoho!" la spensieratezza con cui lo disse
impietosì tutti i presenti
"dopo una strega molto potente ha notevolmente ridotto i miei poteri e
cambiando radicalmente la mia anima!"
"che vuol dire?"
"vedi Nami lui è per metà stregone e per
metà immortale, non ha bisogno di nutrirsi di sangue per
sopravvivere e ha il dono della preveggenza, è per questo
che ci serve il suo aiuto! con la sua esperienza e il suo potere
potremo prevedere le mosse che faranno i vampiri!" Nami in quel momento
si ricordò di come aveva detto a tutti loro di cosa aveva
scoperto al cimitero insieme a Zoro, il dolore al petto che le
martellava non riusciva a fermarsi e ogni tanto qualche gocciolina di
sudore le attraversava la fronte, quelle cose che le aveva detto Zoro
in un primo impatto erano risultate anche sopportabili da sentire, poi
quando le aveva detto in faccia quello che veramente pensava di lei e
che in verità era stato lui a uccidere tutte quelle persone
il mondo le era crollato addosso. Strisciando si era ritrovata poi
davanti alla chiesa e raccontando a tutti i particolari della sua
scoperta Shanks aveva proclamato che solo quel vecchio pervertito
poteva aiutarli.
Brook la guardò per un istante comprendendo
perché si era rabbuiata così in un colpo
"allora ci aiuterai? ci dirai quello che vogliamo sapere? è
in gioco anche la tua vita Brook!" disse seriamente questa volta Shanks
guardandolo intensamente
"yohoho se la metti in questi termini.."
"allora parlaci di quello che ha intenzione di fare Zoro ad Halloween!"
disse Rufy digrignando i denti
"il portale ha bisogno di energia umana e vitale e quando quell'energia
si incentra tutta in un punto qualche volta può essere
rilasciata in un solo colpo e a quello punta Zoro, la notte di
Halloween quando ci sarà appunto il ballo della scuola e gli
studenti saranno tutti riuniti Zoro con il suo sangue farà
resuscitare il demone dall'inferno."
"in che modo!"
"per questo rito bisogna donare un vampiro al demone e mentre il
vampiro viene sacrificato le gocce di sangue del vampiro prescelto
devono scorrere sull'entrata del portale, così si
aprirà e il demone uscirà!"
"quindi dobbiamo solo evitare che Zoro sanguini giusto?!" chiese
ingenuamente Rufy tutto preso dalla conversazione, tutti tranne Nami si
girarono verso di lui sbarrando gli occhi dalla semplicità
della sua frase, così vera e facile! Shanks sorrise.
"perché proprio il sangue di Zoro!" chiese ad un tratto Nami
digrignando i denti e stringendo i pugni delle mani Brook la
guardò intensamente
"perché Zoro è uno dei vampiri più
forti in circolazione, il suo sangue ha la capacità di fare
questo tipo di riti.." disse quasi in un sospiro
"a che ora ha intenzione di farlo?!" chiese di nuovo Shanks
"a mezza notte in punto!"
"bene e noi a quell'ora saremo pronti! eviteremo che avvenga
l'ascensione del demone!" disse in un impeto Shanks contagiando tutti
quanti e facendo per andarsene ma non prima di dire a Brook un'ultima
cosa
"grazie.."
"yohohoho non c'è di che! adesso sono buono!" quella
sembrava tanto una minaccia che un cordiale saluto, ma non tutti subito
seguirono Shanks fuori dalla porta, infatti Nami vide per terre alcune
gocce di sangue scuro che non passarono inosservate, guardò
attentamente Brook nel profondo degli occhi (anche se per occhi si
intende i buchi che ho al loro posto yohoho n.d.brook-si si hai
ragione! n.d.a.)
"fermerò Zoro! a qualunque costo! anche se dovessi
ucciderlo!" disse stringendo il pugno, Brook rimase sorpreso di tutta
quella tenacia, Nami alla fine fece per andarsene anche lei ma
un'ultima frase dello scheletro la fece fermare all'ultimo momento
"il violino senza le sue corde anche se ha l'archetto non
può emettere alcun suono, così anche per le
persone, quando sono insieme posso formare un gruppo fortissimo, se
invece sono da sole, sono solo persone senza alcuno scopo."
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Capitolo 16 *** Lucci x Robin x Rufy ***
Attenzione: scena
un po' spinta... io l'ho scritto comunque! Sul reating ho scritto che
è arancione ma durante la storia ci saranno altre scene un
po' spinte, non è secondo me estrema e dettagliata ma per
chi non volesse leggerla salti questo capitolo semplicemente.
Dopo essere tornati alla chiesa Shanks e gli altri cacciatori misero
appunto il piano d'attacco per fermare una volta per tutte Zoro e la
sua banda.
"tu sarai il punto principale di tutto il piano Nami!" gli occhi della
ragazza percorsero i lineamenti duri e marcati di Shanks che in quel
momento le stava spiegando nei minimi dettagli ciò che
doveva fare al momento giusto nella notte più discussa delle
due parti in quei giorni. I lunghi capelli arancioni le ricadevano come
sempre sulle spalle e rendevano il suo viso splendido ogni limite, Ace
in quel momento continuava ad osservarla a braccia incrociate e con
espressione seria, non era d'accordo del tutto con il piano di Shanks
quella volta non per il rischio che correvano loro, ma per Nami che
ancora non aveva conosciuto la forza che poteva possedere un demone di
quel calibro, quegli esseri non erano come i vampiri, a quelle creature
almeno restava un minimo d'anima in loro, invece per i demoni uccidere
equivaleva come a mangiare, lo facevano perché era quello
che gli diceva l'istinto, tutto qui! Lui aveva ucciso un sacco di
demoni, un sacco di vampiri ma quella sensazione in quel periodo non
l'aveva mai avuta, una strana sensazione ogni volta che
sentiva quel nome!
"sarai l'elemento principale, quello che ci darà la
possibilità di fermare Roronoa!" erano quelle le parole che
ora le rimbombavano nella mente costantemente, fermarlo a tutti i
costi, ucciderlo! Era quello che intendeva Shanks, uccidere quello che
aveva ideato il piano! Ne era capace?!?! Voleva veramente uccidere
colui che ogni volta le faceva battere il cuore all'impazzata lasciando
che le viscere all'interno del suo corpo diventassero un tutt'uno con
lo stomaco quando i suoi occhi la scrutavano, infatti quelle sensazioni
erano ancora dentro di lei. Anche se sentire quelle parole da lui le
avevano fatto male lei provava ancora dei sentimenti per lui, quel
momento quando loro si erano uniti in quel bacio fatto di magia e
passione mentre erano sdraiati per terra, aveva sentito anche da parte
lui tutta la passione che ogni volta la travolgeva e poi quella frase
detta in un sospiro prima di sparire
"sarai la mia rovina" non l'aveva detta solo per farla arrabbiare c'era
qualcosa sotto che non le aveva detto...
"Nami ci sei?! stai dormendo in piedi?!" la limpida voce di Rufy la
fece tornare alla realtà dei fatti, il suo scopo era uno
solo, le aveva detto Shanks all'inizio
"dobbiamo restare vivi per salvare il mondo, dobbiamo proteggere le
persone che non sanno niente di tutto ciò!" era per quello
che aveva accettato di diventare una cacciatrice, perché
aveva visto come quel potere poteva far del male alle persone,
perché era sicura anche se non aveva molta esperienza che in
lei poteva trovare la forza per sconfiggere ogni malvagità
di quel mondo. Sorrise al suo compagno
"no sono sveglia! ma dimmi perché hai deciso di venire con
me questa sera?!" chiese ricordandosi di come Rufy le aveva chiesto se
poteva venire con lei quella sera per la perlustrazione.
"non so' avevo voglia di farmi un giro.. e visto che in questo periodo
ti ho vista un po' giù ho pensato che un po' di compagnia ti
avrebbe fatto bene!" ne rimase sorpresa per quella affermazione, ma
infondo aveva imparato a conoscere un tipo come Rufy, era tutto come lo
si vedeva, sembrava quasi un bambino all'apparenza ma sentiva che in
lui c'era molto più di questo, certe volte lo sentiva quasi
come un fratello minore a confermare proprio in quel momento quando
loro due passeggiavano come due veri amici e senza segreti.
"grazie..." disse solamente a quell'atto di pura amicizia senza nessun
altro fine. D'un tratto alzò la testa percependo che
qualcosa nell'aria era cambiato, si girò di scatto verso
Rufy che cambiando completamente espressione capì
immediatamente cosa voleva intendere Nami. C'erano dei vampiri nei
paraggi. Un odore di sangue molto intenso fece dirigere i due verso il
centro di un ampio giardino nel mezzo di una via desolata. L'aria umida
che c'era quella sera li attraversava pienamente, avanzando di altri
pochi passi videro qualcosa attirare la loro attenzione, una figura si
stanziava nell'ombra coperta in parte dalle tenebre e
dall'oscurità ma avanzando la vista si fece più
acuta rivelando colei che si celava.
"ma tu sei.." la vampira stava ancora mordendo il ragazzo sotto di lei,
fiumi di sangue imperlavano il corpo del ragazzo che esanime si
lasciava trasportare da quello stato di totale trance e esaltazione.
Nami non se ne rese quasi conto ma Rufy in uno scatto era balzato
dietro a Robin e l'aveva scaraventata all'albero accanto liberando
finalmente il ragazzo ora svenuto completamente. Rufy tenne ben
saldamente il ferito nelle sue mani come per tenerlo lontano
da lei, la guardò per un istante pieno di rabbia
ed odio per poi alzarsi lentamente.
"Nami portalo in ospedale!" ordinò serio in volto quasi
urlando, la ragazza che annuendo affermativamente lo prese dalle spalle
larghe per trasportarlo altrove, quella battaglia era per Rufy,
pensò mentre se ne andava con il cuore in gola per la sorte
di entrambi, perché era vero Robin era una nemica ma
infondeva in lei una sensazione di familiarità, come se in
lei ci fosse di più che una assassina.
Rufy la fissò con gli occhi pieni di rabbia mentre Robin si
rialzava lentamente, sorrise malignamente per poi esclamare
"Monkey d. Rufy sei così insopportabile! sei arrivato
proprio al momento sbagliato!"
"sono arrivato al momento giusto per salvare la vita a quell'uomo!"
Robin lo guardò alzandosi completamente da terra e
fissandolo astiosa, da quando l'aveva incontrato lui aveva sempre
cercato di parlare, di farla sentire un po' di quello che lei si
credeva, di farla sentire speciale, e ogni volta lei sorrideva...
interiormente. Lui la faceva sempre stupire dei suoi comportamenti. Non
lo vide ma Rufy in uno scatto la bloccò all'albero con i
polsi all'altezza del capo e i loro visi vicinissimi
"cosa hai intenzione di fare?!" chiese digrignando i denti, il sangue
nel suo corpo continuava a fluire facendole ribollire nelle vene, si
sentiva ancora eccitata e vedendo il cacciatore davanti a lei
fissandola con quello sguardo non capì più
niente. Cominciò a strusciarsi sull'albero, muovendosi
dall'alto in basso frequentemente. Rufy non capì subito i
movimenti di lei e continuò a fissarla intensamente, quella
sera Robin portava un top molto scollato che faceva vedere il seno
molto chiaramente e dei pantaloncini molto corti e di jeans quindi le
lunghe gambe erano ben visibile all'occhio del ragazzo e quando la sua
longilinea figura si protese verso di lui si imbarazzò
molto.
"che stai facendo?!" chiese Rufy col fiato corto vedendo il viso bianco
di Robin diventare leggermente rosso dall'emozione, il soffio freddo
gli arrivò repentino sul viso e sulle labbra calde e rosse,
non aspettò oltre e Robin attaccandosi famelica a lui lo
baciò prepotentemente spingendo la sua lingua all'interno
della bocca del cacciatore. Rufy sentendo le labbra morbide e gelide di
Robin un lungo brivido sulla schiena si fece strada e lasciandole i
polsi la prese completamente dalla vita e stringendola a se', non aveva
mai provato quella sensazione con Bibi, anzi ultimamente quando la
intravedeva arrivare nella stanza delle armi mentre si allenava
lasciava tutto per scappare ed andarsene immediatamente. La spinse
nuovamente contro l'albero per far aderire maggiormente i due corpi
l'uno contro l'altro, le loro lingue seguivano una danza tutta loro
lasciandosi inevitabilmente trasportare dalla passione.
Sussultò Rufy nel sentirla tremare sotto i suoi tocchi,
quelle sensazioni piacevano oltre modo ad entrambi, ed entrambi
sentivano che quello ormai non bastava più.
Il ginocchio di Robin si alzò lentamente andando ad
appoggiarsi sull'intimità coperta dai pantaloni di Rufy che
sentendola muoversi si eccitò ancora di più
prendendo coraggio e appoggiando una mano su un seno sodo di lei e
palpandolo leggermente, mugugnò qualcosa sulle labbra ancora
catturate dal ragazzo e si lasciò andare in un gemito
trattenuto.
Gli sfuggì un morso a Robin sulle labbra di Rufy ma il
ragazzo non sentendo neanche il dolore continuò ad
assaggiare e a baciare ogni più piccola parte delle labbra
di lei. Il sangue che uscì dal labbro inferiore del
cacciatore fu subito catturato da Robin che succhiandolo avidamente
suscitò in lei un senso di piacere che andava oltre ogni
limite, si spostò sulla gola del cacciatore e lasciando
sulla sua via diversi succhiotti per andare a finire sulla soglia dei
pantaloni e sorridendo malignamente toccò con mano lesta il
membro anch'esso eccitato del ragazzo. Con estrema facilità
tirò giù la lampo dei pantaloni e portandoselo
direttamente in bocca cominciò a succhiare sensualmente.
Venne in pochi minuti Rufy sotto il suo leggero tocco e la sua tenace
presa e si liberò completamente lasciandosi sfuggire un
gemito urlato, Robin alzò il volto imperlato e guardandolo
mentre ansimava di piacere lo baciò un'altra volta
più dolcemente questa volta, lasciandosi trasportare dalla
dolcezza che Rufy le dava, lasciandosi toccare dove lui voleva,
lasciandosi amare!
Appoggiando una mano sul petto per farsi forza si distanziò
di poco dal ragazzo che ora la guardava sorpreso, vedendo
quell'espressione quasi da bambino sul volto le venne quasi tenerezza
per lui e avvicinandosi un'altra volta a lui lo baciò sulle
labbra. Rufy si lasciò trasportare fino a far diventare quel
bacio ancora più appassionato ma ad un tratto Robin si
ritrasse da lui in men che non si dica.
"Robin.." disse flebilmente guardandola confuso e spaesato, la vampira
sfiorandogli la mano se ne andò silenziosa senza
più guardarlo, senza salutarlo. E Rufy rimase li' impalato
senza emettere suono lasciandola andare via e sospirando sconsolato
riflettendo sulla sua situazione, di certo non proprio semplice....
Robin camminò e camminò quella sera cercando di
schiarire quella confusione che ora regnava nella sua testa, cercando
di capire come mai non aveva morso Monkey d. Rufy, cercando di capire
come mai non l'aveva ucciso, e come mai avrebbe voluto stringerlo
ancora a se' senza mai staccarsi. Era come una forza che le cresceva
dentro ogni volta che l'aveva baciata o toccata, era sconosciuta a lei
che da quando era un vampiro aveva imparato solo ad uccidere.
"Nico Robin!" quella voce la fece tremare di paura e fermarsi sul posto
come un blocco di cemento.
"non è possibile..." la figura oscurata dalle tenebre
riemerse come un sasso dall'acqua e ghignando si avvicinò
cauto alla ragazza ancora immobile
"Lucci" il vampiro le prese il mento alzandolo leggermente e
guardandola negli occhi profondi e azzurri sorrise malignamente
"che bella sorpresa trovarti qua!" disse con voce bassa e roca cosa che
a Robin fece venire i brividi sulla schiena, il vampiro con un unghia
affilata cominciò a premere sulle labbra fredde della
ragazza mora.
"perché sei qui!" chiese Robin con un filo di voce per la
paura che quello le faceva provare, Lucci senza ascoltarla
cominciò a parlare lui
"molto carina la scena che ho visto poco fa.. un cacciatore.." Robin
sbarrò gli occhi e pensò subito al bacio e al
tremendo affetto che aveva provato stando con Rufy. Gli occhi di Lucci
divennero rosso fuoco e ghignando nella sua direzione la
baciò mordendole con forza anche il labbro facendolo
sanguinare copiosamente. Robin ripresasi lo guardò astiosa e
piena di rabbia
"perché l'hai fatto!" chiese pulendosi con il
braccio il rivolo di sangue che le scendeva dal labbro, Lucci sorrise
"per farti capire che tu sei e sarai sempre mia! non puoi decidere di
testa tua capito!!" disse prendendola nuovamente per il mento e
portandosela a pochi centimetri dal viso, Robin non disse niente solo
un gran gelido le attraversò la schiena rendendola ancora
più immobile, lei non poteva decidere! Lucci la
lasciò e Robin cadde a terra dallo shock che ebbe in quel
momento
"non ti preoccupare per quel cacciatore.. lo ucciderò appena
ne avrò l'occasione!" sibilò guardando un punto
avanti a se' e Robin alzandosi di scatto gli urlò furiosa
"NO! con me puoi fare quello che vuoi ma non toccare Rufy!" disse
tremando dalla paura, non poteva rischiare di far soffrire Rufy,
perché sapeva che quando ci si metteva Lucci era un vero
diavolo... Lucci la fissò senza espressione e ghignando
rispose
"bene" e prendendola per un braccio la strattonò con se' per
condurla via. Delle lacrime scesero dal viso della ragazza invisibili e
solitarie dedicate all'unica persona che in tutti quegli anni le aveva
dimostrato un senso di protezione sconosciuto e allo stesso tempo
bramato e desiderato.
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