Perennial Night

di janisrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Murkiness School ***
Capitolo 2: *** Il ragazzo dai capelli verdi ***
Capitolo 3: *** Il circolo di sangue ***
Capitolo 4: *** Di sogni e sensazioni ***
Capitolo 5: *** sorprese indesiderate ***
Capitolo 6: *** I mostri esistono davvero ***
Capitolo 7: *** Il rapimento ***
Capitolo 8: *** Quelli dell'altra parte ***
Capitolo 9: *** ritorno a scuola ***
Capitolo 10: *** Nami la cacciatrice di vampiri ***
Capitolo 11: *** L'essere un vampiro comporta anche un rischio ***
Capitolo 12: *** Tra storie d'amore e libri maledetti ***
Capitolo 13: *** amore contrastante ***
Capitolo 14: *** Vampiro vs cacciatrice = love vs hate ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti dal vecchio saggio ***
Capitolo 16: *** Lucci x Robin x Rufy ***



Capitolo 1
*** Murkiness School ***


1 PARTE: LA SCOPERTAMURKINESS SCHOOLLa vita di scuola può essere davvero interessante e divertente quando una ragazza è popolare, bellissima e ricca, invece per una ragazza appena trasferita da un piccolo paese in una grande città anche troppo affollata la vita di scuola può essere intesa anche come un inferno. Tutti gli occhi e tutti gli sguardi erano anche troppo puntati su di lei, anzi se notava bene tutte le ragazze che osservava erano praticamente... uguali, si era quella la parola giusta! Capelli castani sciolti dietro alla schiena e visi apparentemente inespressivi, certe parlavano anche a bassa voce; invece i ragazzi erano anch'essi, li avrebbe quasi definiti zombi, se la parola non fosse stata troppo semplice con cui definirli. Lei era fin troppo appariscente, pensò in quel momento oltrepassando la porta d'ingresso della scuola, e poi che razza di nome era Murkiness School, già una scuola era schifosamente terrorizzante ma poi anche chiamarla Murkiness era troppo. Se era possibile gli sguardi divennero ancora più inquisitori, soprattutto quando un paio di ragazzi le passarono accanto spintonandola un po' e quasi facendola cadere. Li guardò attentamente notando che erano visibilmente differenti dagli altri ragazzi, erano tutti e due alti ma non alti come se fossero palestrati cioè i classici tutto muscoli e niente cervello anzi quei due sembravano tutt'altro che stupidi. Uno aveva dei lunghi capelli azzurri legati con una coda con dei disegni sulla faccia quasi somigliasse ad un pagliaccio e l'altro aveva dei capelli verde scuro, da una parte sciolti lunghi fino alle spalle dall'altra con tre strisce rasate, davvero dei tipi singolari! Continuò a fissarli mentre le loro figure sparivano dietro ad un corridoio, si vedeva che erano dei bulli, proprio i tipi che odiava le erano capitati! Le loro risa si sentirono anche quando si voltò decisa per incamminarsi verso il suo obiettivo, perfetto già al primo giorno una brutta figura da scrivere sul quaderno delle figuracce, pensò schiaffeggiandosi con aria sconsolata sulla testa una mano. In mano una cartina e con la sacca dei libri in spalla cercò di scansare il più possibile ogni ragazzo che incrociava sulla sua strada cercando di non fare più nessuna figura delle sue, continuò a guardarsi in torno squadrando dall'alto in basso ogni parete, ogni muro che la scuola esibiva in tutta la sua antichità. Guardò l'orologio da polso azzurro che indossava quel giorno, mancava un buon quarto d'ora per l'inizio delle lezioni e sospirando si incamminò verso la segreteria dall'altra parte del corridoio. La divisa della scuola era completamente nera solo una camicia bianca portata sotto una giacca scura notava un po' di differenza, ma comunque sottile, una cosa che dava nell'occhio erano le calze che nere anch'esse arrivavano fino a metà coscia lasciando scoperta un po' di gamba. Era carina, nel suo stile macabro, come tutta la scuola si disse.  Per i ragazzi invece una normale giacca nera con coordinata una camicia bianca un po' più leggera e dei pantaloni sempre neri.Quando arrivò davanti a quel balcone la donna che stava dietro leggendo alcune carte che teneva in mano notò quanto fosse diversa, folti capelli biondi tenuti uniti in due code basse come fossero delle trecce e un sorriso perennemente sulle labbra a delineargli il volto, quasi subito si accorse della sua presenza infatti in un batter d'occhio butto da un lato i fogli e la guardò attentamente studiandone i più piccoli particolari. Si stupì non poco della bellezza che quella ragazza era dotata e di quegli occhi così grandi e profondi, ma si ricompose dopo un po' non doveva dare troppo nell'occhio soprattutto se c'erano dei nuovi studenti. "dimmi cosa posso fare per te?" chiese con la voce decisa ma al contempo dolce per rassicurarla, quella sentendosi nominata si riscosse dai suoi pensieri parlando poco dopo "si mi chiamo Nami Coco (Coco sarebbe il cognome. Non sapevo che accidenti mettergli di cognome a Nami e così visto che non ho alcuna fantasia ho copiato, non so' da chi!!! mi dispiace!!! >.< n.d.a.) e sono una nuova allieva di questa scuola dovrei ritirare le ultime carte!" disse decisa continuando a fissare quello strano viso che all'apparenza incuteva timore ma al contempo gentilezza, era strana si disse quella donna, Nami guardò la targhetta che era sulla sua maglia da segretaria, Kokoro. La donna di mezza età non poté non notare la delicatezza con cui quella ragazza aveva parlato, ogni minuti di più che stava con lei ne era sempre più affezionata, sorrise cordialmente, non tutti i ragazzi di quei tempi erano così ben educati!!!"si si certo il preside mi ha informata del tuo arrivo, ecco qua le tue ultime carte e il volantino di tutte le attività extra-scolastiche di questo liceo e gli orari delle lezioni" disse porgendole tutti i fogli più importanti, dette una breve occhiata alle lezioni, purtroppo doveva ancora prendere tutti i libri per gli argomenti di studio e metà di quelle materie non sapeva neanche che esistessero! Ringraziando gentilmente la signora Kokoro si inviò verso la sua classe. Una voce però la fece fermare e voltare di nuovo"dovresti star attenta a come giri per questi corridoi!" disse la vecchia signora fissandola intensamente negli occhi, a Nami vennero i brividi sulla schiena per l'intensità nei suoi occhi, aveva avuto una strana sensazione riguardo a quella scuola e ora sentendo quella frase i suoi dubbi sembrarono scomparire"perché?" chiese quasi in trance non volendo sentire in verità la risposta "non tutti sono quello che vogliono apparire" disse e le parve quasi che ci fosse una luce oscura nei suoi occhi che la fece tremare di paura. Lungo i corridoi tutti uguali per arrivare alla sua classe Nami ripensò attentamente alle parole di Kokoro, perché doveva stare attenta a come girava per i corridoi?!?! Guardò attentamente le altre ragazze che le passavano accanto, si in effetti una certa distinzione per i suoi capelli e per il viso c'era, ma non sarà mica un errore portare i capelli rossi invece che castani?! non capiva quale fosse il problema. Ad un tratto sentì in fondo al corridoio una serie di voci troppo acute perché parlassero tranquillamente "ascolta carina tu ci devi ascoltare quando noi parliamo!" Nami ne fu convinta quella era sicuramente una voce femminile, si avvicinò ancora di più per guardare meglio e vide una ragazza a terra con un espressione terrorizzata in volto che fissava stravolta due ragazze che in piedi le urlavano contro senza curarsi del tono della voce."forza dacci il tuo pranzo ho fame" esclamò una delle due, quella con i capelli rosa lunghi fin sotto alla schiena e uno strano cappello verde in testa. Si guardò in torno cercando qualcuno che le fermasse ma ogni ragazzo che notava quella scena faceva finta di non vedere niente e continuava a camminare indisturbato. Persino i professori si comportavano così... ma che succedeva?! Quando si girò di nuovo verso di loro, le due ragazze le passarono accanto e Nami notò i loro occhi, sembravano quasi rossi.. rosso scarlatto! Erano bellissime, si disse dentro di se' notando la loro bellezza quasi maniacale, una aveva capelli neri lucenti un po' ondulati e con la frangia che le cadeva da un lato, era sensualmente attraente per la sua età, come anche la compagna capelli appariscenti e rosa con occhi verde scuro, una sostanziale differenza con le altre ragazze. Per un momento le sembrò che quegli occhi la scrutassero fino all'interno "non tutti sono quello che vogliono apparire" aveva detto Kokoro e quelle parole in quel momento le sembrarono così vere e così intense che per l'ennesima volta un soffio di vento gelido le attraversò la schiena. Durò solo un attimo e scomparvero nel nulla lasciandole solo quella sensazione di pura paura dentro di se', che avevano di strano quelle ragazze, no.. di diverso... erano diverse ed era tutto lì il problema! Quando guardò se la ragazza stava bene vide che tratteneva a stento le lacrime dagli occhi, si morse il labbro inferiore disgustata da quella scuola di delinquenti che per forza doveva frequentare!"stai bene?" chiese inginocchiandosi di fronte a lei vedendo se non l'avessero anche picchiata, per fortuna no, ma quando alzò la testa per fissarla vide quanto si stupì. Restò a fissarla con la bocca aperta per minuti interi prima di parlare a bassa voce "non ti conviene aiutarmi o parlare con me soprattutto tu!" disse soffermandosi a guardare i suoi capelli cosa che Nami notò "ma perché? perché guardi i miei capelli cos'hanno di strano?!?!" chiese infine prendendosi tra le mani una ciocca lunga e fissandola"non sono castani e sono molto appariscenti!" esclamò la ragazza ancora in terra guardandola preoccupata"e allora?!?! qual è il problema non capisco!!!" disse prendendola per la braccia "è meglio non capire che scoprire cose che non si dovrebbero sapere!" disse voltando il viso da un lato per subito dopo alzarsi e incamminarsi altrove"ora è meglio che te ne vai! non parlarmi mai più! è un consiglio!" disse chiudendo la conversazione definitivamente, Nami era sempre più confusa, comunque di certo non si sarebbe tinta i capelli, le piacevano così com'erano e quelle ragazze non le facevano minimamente paura! La campanella suonò facendo sentire ad ogni singolo studente che le ore di lezioni cominciavano, anche Nami si alzò facendosi sempre più coraggio, tra le corse di alcuni ragazzi e libri che volavano il primo giorno di scuola di quell'anno si fece sentire in ogni studente. In un angolo non lontano da dove si trovava Nami due figure snelle e oscurate dall'ombra parlottavano misteriosamente"hai visto quella.." Bonney non avendo mai staccato gli occhi a quella strana ragazza parlava a bassa voce ad Albida"si, ha qualcosa di strano.." disse infine quest'ultima mettendosi una mano sul mento"e non centrano solo i capelli!" aggiunse sospirando leccandosi avida i denti leggermente appuntiti"hai ragione.. dovremo avvertirlo di questa nuova sorpresa!" Albida sospirò di piacere trovando quella nuova preda così eccitante al solo sentirne l'odore e aspettandosi una grande ricompensa "si, ne sarà orgoglioso!" rise leggermente alla fine Bonney gustandosi a mente quello che si aspetterà.

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Capitolo 2
*** Il ragazzo dai capelli verdi ***


Quando entrò in classe Nami cercò il più possibile di evitare i banchi davanti e cioè vicino alla cattedra del professore mettendosi in fondo nell'ultima file, c'erano due banchi vuoti per sua fortuna vicino alla finestra che dava al giardino, decise che si sarebbe seduta proprio in uno di quei due.
Gli altri ragazzi o erano tutti davanti o in mezzo, solo pochi si erano seduti dietro e molti banchi erano ancora vuoti. Strano pensò dato che la campanella era già suonata da un bel pezzo, neppure il professore era arrivato, sconsolata per quella giornata che stava facendo una piega indesiderata si mise una mano sul volto e appoggiò il braccio sul tavolo, guardò fuori, quel giorno era nuvoloso e non sembrava che cambiasse per tutto il resto della giornata.
Gli studenti stavano pian piano sedendosi ai rispettivi posti ma sempre tenendo quell'aria di inespressività sul volto, se non fosse stato per la fortuna di suo padre non avrebbe mai neanche saputo che quella maledetta città esistesse al mondo! Digrignò i denti e chiuse gli occhi per il mancato rispetto datole, era felice lui, andandosene per sempre da quel paesino dove lei aveva sempre vissuto bene, no.. invece suo padre doveva per forza cambiare per sentirsi più in pace con se stesso.
"vedrai con il mio nuovo lavoro troverò una casa più grande e ti comprerò qualunque cosa tu vorrai!" aveva decretato, ma chi accidenti glielo aveva chiesto?!?! lui proprio no! Andandosene via aveva lasciato anche ogni amico e ogni conoscenza, ea desso si ritrovava sola, in quella scuola di pazzi!
"oh ma quanto è graziosa questa mia delicata presenza che mi appare davanti agli occhi!" non se ne era minimamente accorta ma come una folata di vento un ragazzo adesso le stava prendendo delicatamente una mano tra le sue ad una distanza tra loro veramente minima. Arrossì vistosamente notando quanto quel ragazzo fosse carino e attraente, biondo con capelli a caschetto che gli scendevano coprendo un occhio e una sigaretta spenta appoggiata sull'orecchio.
"Sanji tu fai sempre il cascamorto con tutte! Non mi tradirai adesso vero?" chiese la stessa ragazza che Nami aveva incontrato prima, quella con i capelli neri ondulati, notò però che gli occhi del ragazzo davanti a lei non le si toglievano da davanti anzi credette che non l'avesse neanche ascoltata, si imbarazzò ancora di più sciogliendo quel contatto così strano e guardando da un'altra parte.
Quello chiudendo gli occhi si alzò in piedi andando irrimediabilmente vicino alla sua ragazza baciandola passionatamente davanti a tutti, divenne ancora più rossa, ma un po' di decenza in quella scuola c'era o non era neanche considerata?! Guardando ancora quei due uniti vide chiaramente che di spalle la ragazza non poté vedere lo sguardo del ragazzo continuamente puntato su Nami, sembrava che la stesse mangiando con gli occhi! Sbarrò gli occhi notando che anche i suoi divennero rossi, quando in un impeto di passione trasportò la ragazza sul tavolo davanti a quello di Nami e facendole aprire le gambe. No.. non potevano farlo... ma dove cavolo erano i professori quando dovevano esercitare il loro potere?!?! Non sapeva più che fare, quei due non la smettevano, la ragazza con i capelli rosa sorrideva sotto i baffi mentre gli altri studenti giravano lo sguardo per non vederli! Vide chiaramente che la lingua di Sanji, come aveva sentito che lo chiamava quella ragazza, delineava visibilmente il suo collo andando sempre di più verso il basso, non sapeva se chiamare qualcuno o se andarsene a casa direttamente!
"Ehi! cuoco!" una voce profonda fece fermare i due come un fulmine facendoli alzare il volto, anche Nami si volto verso di essa, un ragazzo apparve sulla porta d'entrata della classe e si avvicinò incauto ai due fissandoli continuamente.
Nami lo guardò attentamente, era dannatamente bello, più bello del biondo, con un aria quasi di mistero aleggiava intorno a lui facendolo sembrare ancora più misterioso. Aveva dei lineamenti marcati da uomo e degli insoliti capelli verdi un po' lunghi tenuti all'indietro, la camicia bianca la teneva aperta davanti di qualche bottone facendo intravedere il suo petto, che pensò dentro di se' Nami, doveva essere scolpito al massimo notando la magrezza cui era dotato.
"non qui! abbiamo i nostri posti!" disse ghignando in direzione del biondo, che con un aria sconsolata fece un segno affermativo con la testa per poi guardare in direzine di Nami, e in quel momento gli occhi del ragazzo si incrociarono con quelli castano scuro di Nami. Una strana sensazione si impadronì di lei, quel ragazzo non solo era bellissimo ma aveva come un magnetismo d'attrazione di cui era completamente succube. Vide chiaramente che quando la guardò sgranò leggermente gli occhi e sorrise al suo compagno.
Arrossì quando si sedette proprio vicino a lei nel banco vuoto accanto al suo, la divisa scolastica gli stava ancora più bene degli altri studenti, il nero gli metteva in risalto ogni sua parte del corpo.
"come ti chiami?" chiese battendo un gomito contro il suo cercando una qualche reazione, Nami sobbalzò per quel contatto indesiderato, perché tutto voleva a parte fare amicizia con lui. Stava per rispondere quando il professore entrò in classe distogliendo l'attenzione perduta dei ragazzi.
"bene ragazzi per cominciare buon inizio anno a tutti SUPER!! Il preside mi ha informato che quest'anno c'è una nuova alunna dico bene?!" quell'uomo era un colosso si disse la rossa, aveva degli strani capelli azzurri una parte tenuti all'insù e l'altra tenuti bassi ma comunque stava bene per essere un tipo strano.
"forza non essere timida! tutti facciamo questo passo! dicci il tuo nome e da dove vieni!" quell'uomo era decisamente troppo ottimista, le cominciava a dare suoi nervi tant'è che tutti gli studenti la fissarono aspettando la risposta, sentiva su di se' pure gli sguardi del biondo e della sua ragazza e del ragazzo coi capelli verdi, era imbarazzatissima. Alla fine si alzò decisa urlando tutto d'un colpo
"mi chiamo Nami Coco e vengo da un piccolo paese ai confini della regione chiamato Cocoyashi!!!" nessuno parlò dopo quella sfuriata e solo sospiri si sentirono nella stanza, aprì gli occhi piano notando che il professore la fissava senza emettere fiato.
"SUPER!!! brava! magari i tuoi compagni usassero quell'entusiasmo quando li interrogo!" disse volgendo lo sguardo alla lavagna per scriverci sopra qualcosa. Si rimise seduta facendo un lungo sospiro mettendosi istintivamente una mano sul cuore, per farlo smettere di battere forte.
"Nami... bel nome!" esclamò la voce al suo fianco, la ragazza attratta da quella voce così profonda non fece a meno di voltarsi verso di lui, notando che non la stava fissando ma teneva incrociate le mani sotto al mento tenendo lo sguardo puntato al professore. Lei lo guardò affascinata, era bello anche di profilo, il naso un po' all'insù e il mento di un uomo lo rendevano attraente da morire. Non sapeva se chiedergli il nome oppure starsene zitta ma così avrebbe fatto solo brutta figura nei suoi confronti, lui in effetti le aveva chiesto come si chiamava. Continuò per un po' di tempo a giocherellare con una ciocca di capelli ribelle che le era finita sulla spalla, non sapeva il perché ma quel ragazzo le infondeva un sacco di emozioni tutte diverse nello stesso momento, era quasi poetico ma dannatamente malefico al tempo stesso.
Con tutto il coraggio che aveva si voltò di nuovo notando questa volta che lui la fissava intensamente facendo un lieve sorriso nella sua direzione
"mi vuoi chiedere come mi chiamo?" aveva l'aria, quando lo disse, da perfetto presuntuoso e questo la fece imbestialire più che mai, ma chi si credeva di essere quella specie di arrogante. Con aria di superiorità si voltò dalla parte opposta incrociando le braccia al petto
"non mi interessa affatto sapere qual è il tuo nome! anzi non credere di essere così tanto importante! per me non lo sei!" mentì cercando di essere il più veritiera possibile, non sentì alcuna risposta provenire da vicino a lei così socchiuse gli occhi per vedere se avesse avuto una qualche reazione, in un attimo sentì qualcosa di morbido e delicato sulle proprie labbra e una leggera pressione sul mento. Aprì gli occhi di scatto vedendo chiaramente che il ragazzo di fronte a lei la stava baciando! Sentì che le sue labbra erano fresche e succhiavano leggermente quelle di lei, che in uno stato di trance non riusciva a fare niente, sembrava anzi che volesse di più da lui.
"ehi ragazzi! siamo a scuola tenete le vostre questioni amorose fuori di qui!" quella voce fece completamente svegliare Nami e staccarsi immediatamente da lui. Ma che le era preso? Stava quasi per cascare nella sua trappola! Che stupida che era stata! continuava a ripetersi mentalmente imprecando sia contro di lui che contro se stessa!
"tsk! che rompi-palle!" borbottò quello al suo fianco non curante del gesto che avevano fatto davanti a tutti! Nami si infuriò ancora di più guardandolo con uno sguardo d'ira
"tu razza di infame! non farlo mai più!"
"be' mi sembrava che ti piacesse!"esclamò invece quello alzando le spalle fregandosene altamente
"io non ti conosco neppure e tu ti prendi tutte queste libertà! sei solo un rozzo!" disse freddamente nella sua direzione
"a parlato quella che si è fatta baciare come una povera idiota!"
"tu..." disse alzando un pugno in aria fulminandolo con gli occhi dopo quella affermazione
"io?" chiese avvicinandosi ancora più del dovuto al suo viso guardandola e ghignando per provocarla. Nami sobbalzò avendo ancora quello splendido viso di nuovo vicino a lei. Restò immobile ancora una volta e ancora una volta lei era in suo potere!
"smettila!" disse decisa girando il capo dalla parte opposta. Sentì che poco dopo uno scoppio di risate invase la stanza e si girò fissandolo astiosa, ma trattenne le imminenti urla perché guardando quel viso sorridente e pieno di gioia restò completamente abbagliata. Quando era serio era bello quando rideva era straordinario!
La campanella suonò la fine della lezione e Nami in un impeto si alzò per andarsene da quel luogo pieno di stranezze e inspiegabili gesti, non fece altro che guardarla scomparire oltre la porta, quel musetto così ammutolito quando la baciò gli scatenò qualcosa all'interno da volerva quasi tutta per se'. Quel dolce profumo che la caratterizzava poi, si.. sarebbe stata una preda veramente eccitante, pensò dentro di se' passandosi la lingua sulle labbra dove prima l'avevano toccata.
Qualcosa di pesante si appoggiò sulle sue gambe circondadogli il collo con le braccia, Bonney cominciò a passare la sua lingua sulle labbra del ragazzo
"certo che anche tu però razza di marimo della malora! prima dici a me di smetterla poi prima ti fai con quella nuova e guardati adesso!" disse sconsolato il biondo mettendosi una mano sulla fronte osservando la scena disgustato, la ragazza che a gambe aperte sedeva a cavalcioni sul verde che stravaccato comodamente si godeva l'intera situazione. Quello per tutta risposta alzò il dito medio di una mano deciso a porre fine a quel monologo di lui.
Per tutto il tempo due occhi guardarono l'intera scena dal fondo della classe, quella ragazza aveva qualcosa di strano se anche Roronoa gli aveva fatto gola, cosa che non capitava molto spesso, pensò il professore Franky dissolvendosi dalla classe.

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Capitolo 3
*** Il circolo di sangue ***


Il ragazzo era disteso supino sul un tavolino di cristallo fine, le braccia lasciate cadere parallele vicino a lui rendevano la scena ancora più raccrapicciante, se solo quella non fosse stata una festa! Le persone intorno a lui alzavano tutti insieme i calici anch'essi di cristallo in un brindisi, la stanza era completamente oscurata fatta eccezione solo per delle candele bianche accese ai lati di essa. C'erano più o meno una decina di persone che silenziosamente guardavano eccitate l'individuo sdraiato che ignaro e incosciente di quello che stava per succedergli continuava imperterrito a dormire.
"brindiamo per la cena!" urlò entusiasta Jabura e tutti quanti sentendo quell'esclamazione non poterono non ridere sotto i baffi
"questo è per far capire al Rosso che noi facciamo sul serio!" disse in risposta Kaku sotto al mantello di seta nera che portava, vicino a lui Califa sorrideva complice di quell'atto che tanto la eccitava e l'odore del sangue dentro al bicchiere le stuzzicava il naso rendendola ancora più famelica.
"horo horo horo horo dovrà capire quanto siamo forti anche quando siamo in noi stessi e la Murkiness e il suo preside non ci fanno affatto paura!" esclamò invece Perona con la sua solita risata e i capelli sul volto che le impedivano di vedere decentemente.
La cerimonia finì con il consueto scambio di bicchieri di tutti e bevendo avidamente il liquido all'interno, dopo un po' si accesero definitivamente anche tutte le luci rivelando in verità quali volti celassero sotto i mantelli neri che portavano durante la festa.
Uno di loro avanzò per primo verso il ragazzo ed inginocchiandosi davanti a lui gli diede uno schiaffo in faccia cercando di svegliarlo, cosa che successe poco dopo. Aprì piano gli occhi e l'intensità della luce fece si che sbattè le palpebre per un paio di minuti prima di osservare le figure davanti a se' che lo guardavano superiori.
"si è svegliato finalmente il bell'addormentato!" parlò una voce acuta facendosi sentire e a lui vennero i brividi sulla schiena.
"cosa volete? non ho fatto niente di male io! lasciatemi in pace!" balbettò cercando di parlare con voce ferma cosa che purtroppo non riuscì e tutti si misero a ridere spudoratamente.
"non fare tanto il finto tonto Jin! sappiamo che hai spifferato tutto dall'altra parte!" disse Sanji avvicinandosi minacciosamente e prendendo per il colletto della maglia il povero ragazzo impaurito.
"è... ma sappiamo noi come punire chi ci truffa in questa maniera giusto?" disse il ragazzo inginocchiato di fronte alla vittima ridendo leggermente. Ad un tratto si sentì un urlo acuto che invase tutta la stanza, le persone non si scomposero anzi se possibili divennero ancora più inquiete di quello che già non erano.
"ehi! fustone lasciancene un po' anche a noi!" esclamò Bonney avvicinandosi al ragazzo ancora accucciato per terra, questo alzando il viso nella sua direzione e puntando gli occhi rossi brillanti alla ragazza non fece a meno di sorridere. La prese deciso per il collo baciandola passionatamente e lasciando vagare le proprie mani su tutto il suo corpo prima di condurla dove aveva forato la pelle del ragazzo. Presto ci fu una danza sensuale di lingue che cercavano avidamente di succhiare più pelle possibile.
"la ragazza di oggi ti ha fatto veramente eccittare vedo!" esclamò sorridendo Albida notando la scena e la passione con cui ci metteva.
Come aveva ragione!!! pensò in quel momento, quella ragazza.. quella Nami, non solo lo attraeva dal magnifico fisico di cui era dotata ma anche dal suo indomabile caratterino e da non sapeva neanche lui cosa, ma una sensazione gli prendeva alla base dello stomaco ogni volta che la guardava.
Succhiò ancora più forte dalla ferita di quello sotto di lui e tirò i capelli rosa di Bonney verso di se' cercando di provare un piacere maggiore, perché lui era quello, il terrore, la lussuria, un vampiro! Mugugnò di piacere la ragazza quando il vampiro succhiò anche da lei e un paio di canini appuntiti spuntarono fuori dalla sua bocca.
"sei così eccitante Zoro! ti voglio da morire!" disse portandolo sotto di se e sedendosi a cavalcioni su di lui, a quel punto anche Albida e Sanji si attaccarono l'uno all'altro famelici di passione.
L'aria in quella stanza traboccava di sospiri e gemiti trattenuti e i vampiri uno a uno vennero tutti.
"cosa ne pensi veramente di quella nuova?" chiese Sanji fumandosi la sua consueta sigaretta dopo, come diceva lui, una bella botta di sesso. Zoro alzò di poco lo sguardo guardandolo con un solo occhio aperto, come un fulmine gli vennero in mente i suoi lucenti capelli rossi che gli passavano davanti e svoltavano dietro un corridoio della scuola, quello fu soltanto un caso ma fino a che non l'ebbe rivista continuò a pensare a quel colore veramente unico e soprattutto a chi appartenessero
"vedo che non ti è tanto indifferente la rossa!"
"zitto damerino!"
"tsk! la solita testa di muschio!" rimasero in silenzio contemplando ognuno i loro pensieri, Sanji rimaneva sempre seduto ed a ogni sigaretta fumata se ne accendeva subito un'altra.
"comunque ha qualcosa di strano" disse tenendo le mani intrecciate e fissandole Zoro e il cuoco capì che stava parlando sul serio visto lo sguardo continuamente inespressivo che aveva
"come strano? pensi che non sia umana?!" chiese stupendosi più che mai
"no.. di umano purtroppo ha tutto! qualcos'altro!" esclamò ripensando a quella sensazione quando l'aveva vista, forse era solo che non vedeva una bellezza del genere da parecchio e così ne era attratto più del solito, si disse tra se' e se' non curandosene tanto
"perché dici purtroppo? così potremmo succhiarle meglio il sangue!" disse il vampiro passandosi la lingua sulla labbra come per gustarsi l'imminente sangue solo per lui, non si accorse però che velocissimo Zoro ora lo teneva per la maglia quasi strozzandolo.
"non ci provare!" disse stringendo il colletto della camicia del ragazzo seduto sulla poltrona di pelle nera, non sapeva perché aveva avuto quell' impeto di rabbia quando il cuoco aveva detto quella frase nei confronti di Nami con quel particolare sguardo negli occhi ma sapeva solo che gli dava un gran fastidio!  
"lasciami stronzo! ma che ti prende?" disse balbettando il cuoco e fissando gli occhi rosso scuro di Zoro come se lanciassero fiamme ardenti da fulminarlo seduta stante.
"dobbiamo pensare a come organizzarci sta notte per prendere da mangiare! sicuramente ci metteranno i bastoni tra le ruote quelli dall'altra parte! dobbiamo stare attenti!" Sanji lo guardò a lungo notando come quello scemo aveva cambiato l'atteggiamento fino a poco prima, comunque decise di passare oltre domandando
"pensi che Shanks abbia qualche piano?"
"si.. quello è troppo furbo!"
"mandiamoci le esche!" disse facendo spallucce Sanji
"chi? Bagy e Kabaji, quelli non sanno fare niente di buono! meglio mandare qualcun altro!" esclamò Zoro guardando deciso Sanji, quest'ultimo percepì quali fossero le intenzioni del verde ma chiese comunque
"chi?"
"Albida e Bonney!"
"cosa? perché?!" chiese stupito, anche se li usava quotidianamente per fare sesso erano essenziali, e lui invece voleva farle catturare come se fossero due topi in gabbia!?!
"non ti preoccupare loro sono abbastanza forti e non si faranno catturare molto facilmente! potranno anche sentire le conversazioni di quelli indisturbate!" anche su questo quel marimo aveva ragione quindi dimenticandosi subito della discussione appena avuta si risedette sulla sua adorata poltrona
"giusto!"
"odioso di un rosso! so' che ha qualcosa in mente ma non riesco a capire cosa!"
"ci stai pensando troppo! io direi di aspettare e vedere se fa' qualche mossa!"
"si forse hai ragione.." lasciò quella frase in sospeso e tutti e due a quel punto tacquero inebriandosi dell'odore di sangue che ancora imperlava l'aria, con quel gesto, pensarono, che sicuramente dall'altra parte ci sarebbero state più di una qualche reazione, insomma avevano ucciso a sangue freddo anzi torturato uno dei loro quindi non potevano sorvolare più di tanto. Ghignò Zoro aspettandosi da un momento all'altro che qualcosa accadesse, non vedeva l'ora e il sangue ancora caldo della vittima girava ancora dentro al suo corpo, il profumo delle labbra di Nami sulle sue gli arrivò nella mente e un leggero fastidio alle sue parti basse si fece sentire, cazzo la voleva! Si alzò di scatto decretando sicuro di se' quasi spaventando anche il biondo
"ho bisogno ancora di fare sesso! Perona!" cominciò ad urlare aprendo prepotentemente la porta e chiudendosela poco dopo alle spalle. Sanji non fece a meno di guardarlo meravigliato e stupito pensando tra se' e se' che quello anche se era il capo di quel circolo e il più forte era dannatamente stupido!

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Capitolo 4
*** Di sogni e sensazioni ***


"Cazzo!" sbatté furiosa la porta d' entrata di casa urlando da tutte le parti e imprecando sonoramente
"Cazzo!Cazzo! Cazzo!" suo padre che vedendola quasi bestemmiare per casa si spaventò più di una volta quando per caso vide che Nami prese in mano una lampada da giorno e minacciando di farla cadere. Con tutto il coraggio che ebbe parlò leggermente e a bassa voce cercando di far capire a sua figlia che la casa era nuova!
"ascolta Nami prima di tutto metti giù quella lampada e poi spiegami un po' come è andata il primo giorno di scuola per mia figlia!" disse sorridendo allargando più che poté le labbra in un segno d'affetto, Nami sentendo quella frase detta proprio da lui si voltò fulminandolo all'istante con gli occhi.
Gen vedendo la sua amatissima figlia in quelle condizioni decise saggiamente che potessero parlarne il giorno seguente, quindi lasciò che la ragazza raggiungesse la sua stanza senza emettere fiato, solo un piccolo sibilo costante da parte di lei fece rizzare i peli sulla schiena dell'uomo e portandolo a preparare la cena.
"razza di omuncolo impertinente e sfacciato! razza di scimmione?!?!" continuava a dire senza curarsi del tono di voce, in quel momento voleva in tutti i modi possibili sfogarsi! perché con tutte le cose che erano successe quel giorno faticava pure a ragionare con calma.
"ma chi cavolo si crede di essere quello... quello..." ma non finì la frase ripensando inconsapevolmente al bacio avuto con lui, anzi il bacio che le aveva rubato!!! Arrossì violentemente, quel tipo la eccitava ma anche le incuteva un certo timore e soggezione.
La serata d'altronde continuò imperterrita, senza nessuna sorpresa e quando ebbe finito di studiare e di fare i compiti Nami decise che dopo quell' estenuante giornata di andare subito sotto le coperte al caldo e poter dormire pacifica. Questo pensava lei, ma in verità a occhi aperti completamente continuava a pensare al ragazzo dai capelli verdi, così lo chiamava lei, perché infatti non sapeva neanche il suo nome.
"be'" cominciò alla fine a parlare da sola sdraiata sul letto
"almeno domani lo incontrerò.." si disse pensando a come doveva comportarsi il giorno dopo con lui sempre vicino al banco, sperava nel profondo che avesse deciso di cambiare posto ma una sensazione di negatività gli prese completamente lo stomaco facendole scuotere la testa
"no.. con la fortuna che ho sicuramente starà vicino a me!" disse mettendosi una mano sulla fronte sconsolata. Si addormentò poco dopo e i sogni che fece quella notte le invasero la mente accapponandole la pelle. Dei muri con sopra delle incisioni in caratteri antichi e delle candele accese che anche se soffiava un forte vento non riuscivano a spegnersi. Un volto poi quasi dannatamente familiare a lei, dei lunghi capelli che si libravano nell'aria e come dire dei paletti per terra tutti ammucchiati. Poi l'orribile ombra che si fece avanti e che più di qualunque altra cosa la fece tremare di paura anche nel sonno, cercò di percepirla facendo più attenzione ma subito dopo volle non aver mai fatto quel terribile passo, il volto che nascondeva sotto al mantello celava in verità un mostro che rivoli di sangue che scendevano dalla bocca e dei lunghi e appuntiti canini alle estremità. Doveva scappare immediatamente perché con il cuore in gola e il tremare continuo delle sue gambe era sicura che quella cosa la catturasse senza il minimo scrupolo. Il fiato gelido che sentiva sul collo era ancor più terrorizzante, una presa sul braccio la fece voltare e quando sentì che un calore particolare le invadeva il braccio si spaventò a morte rivelando che in verità era sangue, il suo sangue! Urlò più che poté sperando di non morire! Non doveva assolutamente morire! Il volto che a pochi centimetri dal suo corpo ora era chiaramente visibile la fece urlare ancora di più dalla paura. Era dannatamente bianco e continuava a chiamarla
"Nami" ma lei ostinata cercava di togliersi da quella presa ferrea che non voleva lasciarla
"Nami" continuava a dire imperterrita, basta non voleva più ascoltarla ne sentire, voleva solo fuggire da quella paura non voleva più soffrire!!!
"Nami svegliati!" aprì gli occhi di scatto e il viso del vecchio uomo davanti a lei le fece tirare un sospiro di sollievo, voltò lo sguardo e vide che suo padre le teneva il braccio, quello che nel sogno era pieno di sangue.
"stai urlando da dieci minuti buoni! hai fatto un brutto sogno tesoro?" chiese un po' preoccupato vedendo il sudore che colava dalla fronte della figlia. Nami fissandolo cercò di respirare lentamente, un paio di minuti dopo era seduta sul letto che ripensava da sola a quel sogno, non aveva mai fatto dei sogni del genere, non c'era dubbio che fossero strani, e anche piuttosto lugubri! Quello che la impressionava di più era senz'altro il sangue e i volti che si ricordava perfettamente, una donna molto simile a lei e quel volto quasi disumano! Un lungo brivido si diffuse su tutta la sua schiena facendola tremare un po', i pantaloncini bianchi che portava per andare a dormire e la canottiera azzurro pallido non riuscivano a farla stare fresca e continuava a sudare, forse doveva prendere un po' d'acqua!
Quando ritornò in camera guardò l'orologio appeso, erano le 7.00 aveva ancora un'ora per l'inizio delle lezioni, per arrivare a scuola doveva fare venti minuti di strada a piedi visto che la macchina gliel'avevano confiscata prima di partire per quella città per eccesso di velocità, e ora doveva o accompagnarla suo padre o farsela a piedi.
Fece una breve colazione a base di succo d'arancia e un paio di biscotti alle gocce di cioccolato, i suoi preferiti, quel periodo, pensò mordendo uno di quei biscotti, era davvero strano prima l'entrata in quella scuola poi quegli studenti e soprattutto lui ed infine quel sogno! Si pulì le briciole rimaste intorno alla bocca e mettendosi infine la divisa della scuola partì spedita verso la sua meta.
La prima ora di quel giorno consisteva nell'argomento di geografia, materia che la entusiasmava ma con la cera che aveva quel giorno di sicuro sarebbe stata come uno zombie per tutto il tempo.
La prima ora di quel giorno consisteva nell'argomento di educazione fisica, materia che semplicemente detestava, preferiva di gran lunga studiare sui libri tre ore di fila che sudare per tre ore di fila! Perlustrò da parte a parte ogni singolo muro e ogni singola porta per vedere se capiva dove fossero gli spogliatoi, guardò in fondo al corridoio e una di quelle porte tutte uguali la fece fremere. La raggiunse pian piano e aprendola leggermente notò che in realtà era una biblioteca, enormi scaffali si ergevano all'interno con quintali di libri impolverati, si decise ad entrare e una scrivania da un lato attirò maggiormente la sua attenzione. Aveva una lampada accesa sulla superficie quindi suppose che qualcuno c'era dentro a quella biblioteca
"c'è qualcuno? mi scusi?!" urlò al niente che in quel momento si sentiva, si incamminò ancora e andando davanti ad un scaffale ne prese un libro "Le Streghe Di Salem" disse ad alta voce sbarrando gli occhi, forse era andata proprio nello scaffale dell'occulto pensò, cavoli c'era pure quello.. Ne prese un altro "Il Mondo Demoniaco Prima Dell'Uomo", alzò un sopracciglio stupita, ma solo di quelli ce ne erano nella biblioteca?!?!
"mi scusi desidera?" una voce dietro di lei la fece trasalire, si voltò di scatto e la prima cosa che vide furono tre cicatrici ben visibili sull'occhio dell'individuo, lo guardò meglio e vide che doveva avere sui trent'anni quindi era piuttosto giovane perché lavorasse in una biblioteca
"si volevo vedere se c'erano delle copie di libri che mi servono per la scuola, vede sono una nuova.." disse guardando in basso e imbarazzandosi, l'uomo davanti a lei sgranò stupito gli occhi e ricordandosi di qualcosa molto importante esclamò deciso
"so' cosa ti serve!" disse incamminandosi dietro alla scrivania e cercando qualcosa che Nami non riusciva a capire. Ne tirò fuori un grosso volume e a caratteri cubitali c'era inciso sopra
"Vampiri"

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Capitolo 5
*** sorprese indesiderate ***


"Vampiri" Nami sgranò gli occhi, ripensando subito a quei terribili sogni che aveva fatto quella notte e indietreggiò inconsapevolmente. Ma chi cavolo era quell'uomo così strano e perché faceva vedere proprio a lei quel libro, Shanks ne era certo era lei, era lei quella di cui si sentiva tanto parlare e non era solo una sensazione dentro di se'!
"non era questo quello che cercavo!" disse a bassa voce
"oh.. allora mi sarò sbagliato!" esclamò mettendo subito via quell'enorme libro sotto alla scrivania di legno, Nami scappò via correndo e chiudendosi la porta alle spalle
"cosa ti serviva?" chiese gentilmente facendo finta di niente, ma quando notò che se ne era già andata si stupì di parlare da solo al niente. Sorrise pensando che finalmente un barlume di speranza c'era a quel mondo e lei era una chiave fondamentale per la riuscita del suo scopo.
La ragazza continuava a correre per i corridoi imperterrita, ma era completamente pazzo quell'uomo?! Sventolare così a buon mercato un libro tanto lugubre come quello?! Però se ricordava bene appena l'aveva vista aveva sgranato gli occhi, forse la conosceva?! Forse l'aveva spiata?! Il cuore le continuava a battere forte nel petto, tutte quelle cose strane tutte in una volta ma dove cavolo era capitata?!?!
Ad un tratto si ritrovò proprio dalle parti degli spogliatoi, dove voleva trovarsi lei, il corridoio era ancora deserto e completamente buio, non sapeva in realtà quale fosse la porta per lo spogliatoio delle ragazze quindi decise che le avrebbe aperte tutte.
Aprendo una porta però vide all'interno qualcosa che le fece sgranare gli occhi dallo stupore, una luce nel buio completo la fece intravedere i volti uno sopra l'altro di due individui nascosti dall'oscurità. Era chiaro cosa stessero facendo, era più che chiaro ma non si stupì tanto di cosa stessero facendo quanto del volto del ragazzo che ora la stava fissando. Era lui che sopra ad una ragazza dai capelli scuri e corti con degli occhiali la stava baciando nel collo, una sua mano sotto la corta gonna nera della ragazza sdraiata sotto di lui. Gli occhi si sgranarono e con il cuore in gola chiuse in uno scatto la porta sbattendola violentemente. Credeva che gli importasse qualcosa di lei, credeva che almeno, visto che l'aveva baciata, un minimo di rispetto fino a quando non si fossero chiariti era d'obbligo, credeva questo lei, invece per lui non era altro che un divertimento, solo un giocattolo nuovo con cui si era divertito e che ora l'aveva gettato via. Come aveva potuto anche solo immaginare che lui provasse qualcosa nei suoi confronti?!?! Era soltanto una stupida!!
L'ora di educazione fisica iniziò e Nami era come sempre seduta in un angolo che guardava inespressiva il professore che spiegava quali fossero le regole di palla avvelenata
"ho visto che mi hai scoperto prima in quella stanza!" eccolo, in tutto il suo splendore seduto vicino a lei, il quale  ovviamente non l'aveva sentito minimamente avvicinarsi, anche questo faceva parte del suo fascino si disse mentalmente.
"tsk! cosa ti fa credere che adesso continuerò a parlarti!?" disse freddamente guardandolo con una mano a sostenergli il mento
"be' adesso lo stai facendo!" disse ghignando il ragazzo nella sua direzione
"appunto! lasciami stare!"
"sei gelosa?"
"niente affatto!"
"cosa c'è vuoi farlo anche tu con me?!" a quel punto senza curarsi di stare davanti a tutti e nel mezzo di una lezione Nami gli tirò uno schiaffo in viso furibonda. Tutti si girarono a guardare la reazione del ragazzo che prendendo il colpo in pieno non reagì subito anzi continuò a fissarla negli occhi, Nami si alzò e prima di andarsene esclamò decisa
"tu mi disgusti!" la freddezza nei suoi occhi diceva tutto e Zoro questo lo capì benissimo, ghignò sadico, quella ragazza aveva un qualcosa di diverso che lo stuzzicava nel profondo. Desiderava possederla, desiderava morderla e desiderava averla tutta per se', non riuscì a smettere di fissarla per tutto il tempo in cui si era girata per andarsene decisa dall'aula, Sanji si avvicinò
"certo che tu con quella fai scintille eh?"
"tsk ci sarà da divertirsi!" disse tra se' e se'. L'ora di ginnastica si concluse con la mancanza di Nami, il professore non disse niente e chiuse un occhio dato che era anche una nuova alunna e non sapeva ancora niente di quella scuola. Zoro fattosi una doccia dopo l'estenuante corsa era praticamente eccitato all'idea di rincontrarla di nuovo, di vedere il suo musino arrabbiato, di sentirne il suo profumo inconfondibile, era come un magnete di cui non poteva fare a meno. Ma chi cavolo era quella ragazza?!
Svoltato l'angolo si guardò intorno notando che non riusciva a capacitarsi di dove si trovasse, ma perché quella dannata scuola doveva fare per forza tutti i corridoi uguali, e in più per la foga di rivederla aveva lasciato quegli altri ancora negli spogliatoi. Fece ancora qualche passo avanti grattandosi nel frattempo la testa cercando di almeno capire in che piano si trovasse, una chioma rossa quasi arancione gli fece attirare l'attenzione e facendolo correre in quella direzione.
Nami stava davanti al rosso in persona e quest'ultimo le teneva un suo braccio facendola chiaramente rimanere a parlare con lui, non ci pensò due volte Zoro ad arrivare dietro alla rossa e guardando furioso il capo di dell'altra parte. I loro sguardi divennero ostinati e magnetici, sembravano quasi che stessero per lanciare qualche tipo di potere da un momento all'altro, Nami sobbalzò quando di nuovo quello le era venuto dietro senza che lei se ne accorgesse. Voleva urlargli il più possibilmente forte di allontanarsi subito da lei ma lo sguardo che vide nei suoi occhi, rosso sangue, la fece ammutolire di colpo.
"Roronoa Zoro fatti da parte non è una conversazione che ti riguarda!" disse deciso assottigliando gli occhi Shanks, il ragazzo di fronte a lui storse la bocca in segno di disgusto
"se è una conversazione in cui centra lei, mi riguarda eccome!" esclamò ignorandolo completamente e prendendo un braccio di Nami per portarla lontana da lui. Chissà perché il rosso ci teneva tanto a parlare proprio con lei, forse centrava qualcosa con l'altra organizzazione?! continuava a pensare Zoro strattonando Nami
"ma che fai?!?! lasciami! so' camminare anche da sola!" esclamò la ragazza ormai succube di tutto quello che le succedeva intorno, ad essere sincera quel contatto non le dispiaceva affatto ma non poteva dimenticare come si era comportato quel pervertito prima!!
"Nami ricordati di ciò che ti ho detto!" quelle parole la fecero distogliere dai suoi pensieri e guardare di nuovo quell'uomo tanto strano con le cicatrici sul viso.
"che cosa ti ha detto?!" chiese la voce che proveniva inconfutabilmente da lui, Nami sgranò gli occhi ignorando completamente la richiesta del ragazzo, quando si ritrovò completamente dalla parte opposta della scuola, anzi fuori da cancello d'entrata.
"ma dove mi hai portato?!?!" gli urlò in faccia furibonda della totale pazzia di quel ragazzo, lui grattandosi la testa rispose senza curarsi
"ops credo di essermi perso!" disse guardando un punto indefinito del pavimento
"perso?!?! da quanto ci stai in questa scuola?!" chiese alquanto alterata la ragazza le mancavano solo i fumi che le uscivano dalle orecchie
"ehm.. più o meno 5 anni!" rispose imbarazzato per quell'ovvietà
"5 anni?!?! e ti perdi ancora?!" ma come un ragazzo che stava da tanto tempo in una scuola come quello perdersi come se nulla fosse, o aveva qualche problema o era completamente scemo!!
"ehi! ma che vuoi da me!" disse cominciando ad alterarsi anche lui e andandole vicino
"che mi lasci in pace!" rispose voltandosi per imcamminarsi indisturbata senza più pensarci
"e adesso dove vai?!" chiese Zoro guardandola andarsene via
"me ne vado a casa! sono stufa di questa giornata di merda! è cominciata male e finirà sicuramente male quindi meglio prevenire che ritrovarsi con la merda fino al collo!" disse con un linguaggio molto fine persino Zoro si stupì di come parlò. Decise di seguirla andando direttamente dietro di lei.
"che vuoi ancora?!" chiese guardandolo di sott'occhio notando che stava facendo la stessa strada cui era solita fare lei per irtornare a casa.
"ti accompagno!" disse facendo spallucce e mettendosi le mani in tasca
"no! non mi serva la tua compagnia!" esclamò decisa chiudendo gli occhi e incamminandosi più velocemente cercando di seminarlo
"lo dici tu! non conosci ancora questa città!"
"non me ne frega niente! non ti voglio tra i piedi!" con questa frase Nami scatenò la furia prevenuta che Zoro celava facendolo prendere i polsi della ragazza e facendola sbattere su una parete li vicino
"attenta a come parli ragazzina! anche io posso essere abbastanza pericoloso! non te ne dimenticare!" Nami lo guardò digrignando i denti e fissandolo astiosa più che mai! Le sue mani erano fredde ma in quel momento non pensò a quello piuttosto a non cadere come sempre in quella trappola che erano i suoi occhi. Non smettendo comunque quel duello un po' verbale e un po' fisico che avevano instaurato riuscì a dire flebilemente
"lasciami!" ad un tratto avendola così vicina Zoro non poté non percepire il suo incredibile profumo e così non curandosene di quello che potesse pensare la ragazza si appoggiò sulla sua spalla con il capo rivolto verso il collo e aspirò profondamente. Ora averla così vicina e a contatto quasi diretto con la sua pelle lo mandava in visibilio ma non cercò di morderla, non ce la faceva, gli piaceva soltanto stare li' a bearsi di quel contatto così strano da parte sua visto che era un tipo da arrivare subito al sodo con lei invece era completamente diverso. Nami dal canto suo non poté che rilassarsi sotto quel dolce contatto e sospirò di piacere sentendone il suo respiro. Non poté che accettare allora di seguirlo anche se non ne era sicura di dove andasse.

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Capitolo 6
*** I mostri esistono davvero ***


**
Con le lacrime agli occhi correva senza voltarsi, senza incontrare alcun viso, perché la faceva stare così male?! perché continuava a pensarci?! Ancora con la tuta di ginnastica si ritrovò suo malgrado nel giardino, si guardò intorno notando come gli studenti la guadavano stravolti. Sconsolata e insicura si diresse verso gli spogliatoi della palestra in fondo non avevano alcuna colpa se lei era così emotiva su certe cose quindi li lasciò guardare senza emettere fiato. Quando si rimise la divisa decise che sarebbe ritornata a casa, non era stata una buona idea andare a scuola quel giorno! Ora doveva solo capitare che qualche maleintenzionato la derubasse e la giornata finiva in bellezza!! Quando si mise le calze maledettamente scomode che doveva portare e infilatosi le scarpe uscì decisa dalla stanza per incamminarsi verso casa e chissenefrega della scuola (evvai! tutti a urlarlo!!! mani alzate e avanti!! ; P n.d.a.)!! Ma non sapeva che all'esterno di essa si trovava una sorpresa. L'uomo davanti a lei la aspettava con le mani sui fianchi e fissandola intensamente si decise a parlare
"Nami ti devo parlare assolutamente!" esclamò deciso guardandola intensamente negli occhi, doveva almeno cercare di farla riuscire a capire in quale situazione stavano e quanto fosse in pericolo non sapendo niente! La ragazza sgranò gli occhi nel sentire il suo nome da uno sconosciuto
"perché sa' il mio nome?!" chiese alla fine sempre con un po' di soggezione nella voce
"so' ogni cosa di te!" rispose quest'ultimo avvicinandosi a lei con fare misterioso
"allora sei un pervertito!" esclamò disgustata indietreggiando di molti passi cercando di stare il più lontano possibile da lui
"no! non lo sono! ma tu sei in pericolo!" disse grattandosi la testa confuso da quella strana affermazione
"cosa in pericolo? in una scuola?" chiese Nami palesemente sorpresa
"non ti sei mai accorta di avere una strana sensazione ogni volta che varchi quell'entrata?!" disse sempre con quello strano sguardo che sembrava quasi che la squadrasse fino all'interno, era vero! dalla prima volta che aveva varcato quella soglia tutto le era sembrato come più confuso e una strana sensazione le pervadeva sempre lo stomaco ma aveva pensato che fosse normale in una nuova scuola, che tutti avessero quella sensazione quando erano nuovi!!
"..." non disse niente ma continuava imperturbata a guardare l'uomo
"e ultimamente non fai sogni strani?!" ma cos'era?? un mago?! Lo guardò spaventata questa volta, va bene che andava in giro facendo vedere alle persone normali dei libri sui vampiri, che tra parentesi lei non credeva minimamente anzi cercava sempre di evitarli quegli argomenti, ma questo era veramente troppo!!
"come fa' a saperlo?"
"è il mio lavoro?!"
"cosa spiare le persone?!" esclamò incrociando le braccia al petto sospettosa
"no!! ti dico che non sono una spia! diciamo un cacciatore!" disse chiudendo gli occhi, Nami non credeva perché fosse ancora li ad ascoltarlo ma dato che c'era perché non continuare quella buffonata!!
"un cacciatore di fanciulle indifese! peggio ancora!"
"no! non fare supposizioni errate! tu sei una prescelta!" esclamò esterrefatto dalla diffidenza di quella ragazza, doveva assolutamente spiegarle chi era e di che cosa faceva parte perché lei era fondamentale per la salvezza del mondo
"una prescelta? che vuol dire?!?!" chiese facendo spallucce in chiara dimostrazione che non gliene fregava niente di tutta quella discussione
"che sei destinata ad ucciderli!" lei alzò un sopracciglio guardandolo un po' disgustata
"cosa?!" chiese non capendo dove volesse arrivare
"i vampiri!" ecco quella fu la goccia che fece traboccare il vaso! ancora quella stupida cosa sui vampiri e ora veniva fuori che doveva ucciderli anche?!?!
"ancora con questa storia?!?! non ci credo!" disse diffidente ancora una volta voltandosi dalla parte opposta
"dovresti invece! è una realtà che dovrai affrontare prima o poi ti sei mai chiesta perché sei arrivata proprio in questa città?!"
"non faccio altro da un po' di tempo!"
"bene! qui converge tutto il male possibile! è un punto oscuro questo! e tu ne sei stata attratta!" disse l'uomo indicandola con un dito
"no in verità mio padre ha avuto un colpo di culo per il lavoro!" ma Shanks senza neanche ascoltare l'ultima affermazione tirò fuori dalla sua sacca da viaggio il libro che le aveva fatto vedere quella stessa mattina porgendolo alla ragazza davanti a lui, questa ancora poco convinta lo prese lo stesso.
"leggilo attentamente quel libro e se non ci credi ancora gira di notte in questa città e vedrai quanto può essere paurosa!" disse fissandola ancora una volta negli occhi, Nami ascoltandolo a mala pena mise il libro con la grande scritta Vampiri in stampatello nella borsa di scuola
"devi stare attenta anche con chi parli! soprattutto questo! si nascondono dappertutto!" disse voltandosi per scrutare ogni studente che passasse in quel momento con uno sguardo da far terrorizzare chiunque
"la smetta per favore di farmi prendere paura?! io intanto non sono una prescelta o come dice lei io sono solo una studentessa che ha una sfiga tremenda in fatto si scuole e basta! io non sono altro!!" disse convinta pestando i piedi sul pavimento di marmo rosso e bianco, era inutile continuare con quella storia lei non ci credeva ai vampiri a streghe o che altro!
"invece ti sbagli! quello con cui stai sempre vicina di solito! stai attenta soprattutto a lui!" Nami intuendo subito di chi si stesse riferendo esclamò su di giri dal nervoso addosso
"cosa centra adesso quel pervertito?!?!" ma vide che l'uomo di fronte a lei non la guardava più in volto anzi dietro di lei.
"Roronoa Zoro fatti da parte non è una conversazione che ti riguarda!"
**

".. Roronoa Zoro!" disse quasi in trance ricordandosi di come lo aveva chiamato quell'uomo e soprattutto come lo aveva guardato, come se fosse un suo nemico. Forse non aveva fatto bene ad andare con lui, una folata di vento gelido la invase facendola tremare dal freddo. Com'era che tutto d'un colpo era venuta sera e c'era pure il vento, si guardò attentamente in giro se riusciva almeno un po' ad orientarsi ma non conosceva proprio quella parte della città. Si fermò di colpo, Zoro accorgendosi della reazione della ragazza, si voltò anch'esso
"perché ti sei fermata?!" chiese alzando un sopracciglio, ci mancava anche che avesse dei dubbi adesso
"dove mi stai portando?!" chiese guardando sotto di se' stringendo i pugni nervosamente
"in un posto al sicuro!" disse deciso ricominciando a camminare indisturbato
"non mi fido di te! non ti conosco! prima di tutto sei un pervertito! e poi mi hanno informato che sul tuo conto non mi posso fidare!" esclamò decisa restando sempre sullo stesso punto di prima non facendo altra mossa
"chi ti ha informato?! E chi ti ha detto che sono un pervertito?!" chiese digrignando i denti furibondo per quell'affermazione anche se era vera al cento per cento, ma si sa' la dignità di Roronoa Zoro è davvero grande!
"nessuno!" esclamò Nami girandosi per ritornare a casa propria
"è stato il Rosso? di lui non ti devi fidare!" disse prendendola per un braccio facendola fermare per l'ennesima volta
"perché?! mi ha detto la stessa cosa su di te!" disse guardandolo di sott'occhio
"cosa?! maledetto Rosso!"
"comunque non mi hai risposto!"
"si che ti ho risposto! devi solo sapere che sarai al sicuro... con me!"
"e se io non volessi stare con te?!"
"si che lo vuoi!"
"sta zitto non è vero!"
Da quel momento tutti e due stettero zitti ognuno percorrendo la stessa strada, Nami continuava a guardare la schiena di Zoro che davanti a lei si estendeva lungo tutta la sua vista. Perché la attirava così fatalmente da farla seguire dovunque lui andasse?! Ad un tratto si fermò di scatto e Nami quasi gli andò addosso scontrandosi con la schiena che fin a poco prima aveva guardato con tanto entusiasmo.
"ehi! ma perché ti sei fermato tutto d'un colpo?!" chiese massaggiandosi il naso leso per l'impatto contro di lui. Vide che non rispose quindi spostandosi in avanti notò che stava fissando il grande edificio davanti a loro. Era una grande casa suddivisa in 4 piani, grandi alberi piantavano le radici nel terreno intorno ad un viale di sabbia e sassi che percorreva fino all'entrata, deglutì la ragazza vedendo quanto era lugubre, peggio della Murkiness, si disse tra se' e se'.
Zoro notando il disagio suo e sfruttando di poco la situazione presa la piccola mano di lei nella sua decisamente più grande per rassicurare quella piccola creatura indifesa. Nami fissò le loro mani intrecciate e si imbarazzò arrossendo fin alle punte delle orecchie, ma possibile che in ogni circostanza quel ragazzo la faceva sentire così impotente e succube di lui. La trasportò fin ai piedi della porta dove con una leggera spinta si aprì rivelando il buio più totale, all'inizio...
Appena varcata la porta agli occhi di Nami parve quasi che tutto quello fosse soltanto un altro incubo, non poteva credere che succedesse davvero, un sacco di sangue, un sacco di morte, si stagliava di fronte a lei. L'odore di quel liquido le arrivava persino al naso e non poté non notare anche dei corpi per terra che non si muovevano, ad un tratto le parole di quell'uomo le tornarono in mente risvegliandola e facendole credere veramente a tutto quello che aveva sentito! Gli occhi rossi dei ragazzi, le sensazioni che aveva provato fino a quel momento e quei sogni!!! Tutto, tutto era vero!! Un giramento di testa le fece perdere l'equilibrio e tutto a quel punto divenne nero!



** = flashback

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Capitolo 7
*** Il rapimento ***


Gli occhi le bruciavano e sentiva la gola secca, aveva sete da morire e non vedeva l'ora di bere qualcosa! Ma non se la sentiva di alzarsi e doveva ricordare bene cosa era successo e soprattutto cosa aveva visto, i ricordi erano confusi ma l'immagine di Zoro che le teneva la mano era vivida nella mente, non aveva calore quella mano non dava nessuna emozione soltanto gelo! Era successo tutto troppo in fretta, il trasferimento, la scuola strana, Zoro e quell'uomo! Non ci capiva più niente e il mal di testa che le faceva in quel momento non la aiutava di certo. Ormai non guardava neanche più la parete sopra di lei bordò scuro e il lenzuolo bianco che le copriva il corpo, e non si domandava neanche come mai era finita in quel letto comodissimo e caldissimo!
Un qualcosa però attirò la sua attenzione ad un tratto girandosi di scatto, un bagliore più che altro dato dalla lampada accesa vicino a lei e facendo riflesso, si alzò piano e cauta facendo meno rumore possibile si avvicinò all'oggetto della sua attenzione. Una spada, una katana per l'esattezza. Era appoggiata alla parete e sembrava che vibrasse da quanto potere aveva, chissà di chi era.. pensò in quel momento. Dei rumori però la svegliarono in quello strano stato e senza curarsi delle conseguenze la prese in mano puntandola contro il suo avversario. Tutto tacque, l'elsa bianca era caduta sotto i suoi piedi ma lei non si smosse, stava sicura davanti a lui, la ragione di tutto!
"ma guarda un po'!" disse appoggiando una mano su un fianco e guardando di sbieco la ragazza col suo tesoro.
"tu!" esclamò infuriata Nami puntando la lunga spada verso di lui
"che ci fai con la mia spada in mano?!" chiese il ragazzo ghignando nei suoi confronti come a prenderla in giro, mai nessuno aveva osato toccare quella spada, solo lei...
"non provare ad avvicinarti!" lo intimò esclamando decisa anche a combattere se fosse stato necessario
"perché?! mi sembra che prima non ti dispiacesse quando ci tenevamo per meno!"
"sta zitto! so' cosa sei!"
"ah... ci sei arrivata finalmente! attenta con quella spada potresti tagliarti!"
"non mi fai paura vampiro!" ma in uno scatto Zoro si avvicinò a lei velocissimo, con grande sorpresa di tutti e due però Nami lo vide e lo scansò all'ultimo momento scagliando in contemporanea anche la spada ferendolo un po' sul viso. Zoro si toccò il minuscolo taglio sulla guancia e ghignò verso Nami capendo finalmente ogni singola cosa.
"sei una cacciatrice!"
"io non sono niente!"
"be' ti basti solo sapere che nessuno da un sacco di tempo era riuscito a ferirmi così facilmente!" Nami sgranò gli occhi a quell' affermazione, nessuno fino ad allora era riuscito a ferirlo, abbassò la spada guardando in basso e deglutendo a fatica, poteva essere vero ogni cosa che aveva detto quell'uomo dai capelli rossi, che lei fosse veramente una cacciatrice di mostri e che uccideva a sangue freddo ogni cosa?!?! Scosse la testa ripetivamente
"io non uccido!" esclamò decisa, ma bastò quel'attimo di distrazione a portare il vampiro a prenderla dai polsi e spingerla sul letto sotto di lui. Nami vide chiaramente questa volta i canini appuntiti di Zoro uscirgli dalle labbra
"cavolo non ho mai assaggiato il sangue di una cacciatrice deve essere prelibato come il nettare per gli dei!" in quel momento la ragazza capì che era in pericolo, in un pericolo che forse non sarebbe riuscita a scappare, la sua gamba in mezzo alle sue la spingeva leggermente e Nami sudò freddo capendo le sue intenzioni. Cercò di guadare dove avesse lasciato cadere la spada sua unica soluzione a quel mare di problemi che sembrava che la invadesse ogni giorno di più!
"quanto adoro il tuo profumo!" sbarrò gli occhi a quell'affermazione, come poteva essere che un assassino, perché si disse lo era, fare frasi del genere?! Di solito dissanguavano e basta succhiandogli il sangue. Zoro la guardò e quello sguardo perso nel vuoto che lo fissava gli fece sciogliere il cuore, deciso sciolse il contatto della sua mano con un polso di lei e la accarezzo sul viso delicatamente. Non si era mai comportato in quel modo, con nessuna, eppure quei movimenti con lei erano così naturali che erano quasi spaventosi! Nami non resistette e avvicinandosi a lui gli diede un bacio a fior di labbra, non sapeva perché ma lui in alcuni momenti le faceva provare una grande paura in altri le piaceva da morire, era una continua sorpresa, Zoro non si mosse anzi si gustò fino in fondo quel contatto così semplice per uno come lui, ma non andò oltre lasciò a lei il comando di portarlo nel paradiso per un momento.
Un grande boato fece alzare di scatto il vampiro da sopra di lei, lasciando ancora la ragazza stordita
"Zoro ci stanno attaccando!" urlò la ragazza con gli occhiali entrando prepotentemente nella stanza, Nami la riconobbe subito, era la ragazza che aveva scoperto insieme a Zoro nella stanza, anche lei possedeva una spada.
"Tashigi! è la banda del Rosso?" quella guardando prima Nami con disgusto rispose affermativamente con la testa senza parlare. Il vampiro annuì e fissando la ragazza ancora seduta sul letto esclamò
"resta qui!" detto questo prese in mano la sua spada e l'elsa che era caduta a terra attaccandola al fianco, lo vide andare verso un armadio che non aveva neanche notato e dall'interno prese altre due spade! Una rossa e un'altra nera, ma quante spade usava?! E doveva ascoltarlo?! Doveva restare per forza li' ad aspettarlo?!?! Quando vide che tutti e due furono usciti si alzò di scatto per andare a controllare alla finestra cosa stesse succedendo. C'era un sacco di fumo e tantissime persone che combattevano tra di loro, il suo cuore continuava a batterle forte e le parve quasi che scoppiasse all'interno del suo petto per quanto batteva.
Aprì la porta che dava all'esterno di quella stanza, nessuno poteva darle ordini, neanche quel vampiro così maledettamente affascinante! Delle urla di sotto fondo invadevano l'aria e imprimevano la mente di Nami di immagini poco rassicuranti, insomma dopo tutto quello che aveva sentito e visto c'era poco da stare tranquilli soprattutto quando non si conosceva la strada per ritornare a casa. Lo zainetto che portava sulle spalle pesava ancora segno che aveva il grande libro sui vampiri e quindi che quelli non l'avevano derubata, ci mancava solo quella e la giornata finiva alla grande! Dopo aver percorso un lungo corridoio imperlato di quadri appesi al muro e polvere sulla superficie del pavimento vide che davanti a lei si estendeva una grande rampa di scale anch'esse di marmo. Le gride provenivano tutte dalla base di essa, ma la sola uscita che conosceva purtroppo era al di la' di quelle scale, con grande coraggio decise di scenderle, non aveva armi ma visto che tutti continuavano a dirle che era una, scosse la testa quando lo pensò, una cacciatrice, dalla parole si poteva intuire tutto quindi poteva difendersi in qualche maniera. Questo pensò in quel momento ma quando arrivò al piano terra la scena che le si parò davanti le fece sbarrare gli occhi dallo stupore, un grumo di persone che combattevano, chi con spade chi con paletti di legno e chi solo a mani nude. Molte di quelle persone a occhio e croce li aveva riconosciuti, tra cui l'uomo che le aveva dato il libro e il suo professore quello con i capelli azzurri, gli altri purtroppo non riusciva a distinguerli. Restò in disparte osservando bene, notò un paio di persone che davano nell'occhio combattendo tra loro, un ragazzo dai corti capelli neri con una cicatrice sotto un occhio che affrontava una ragazza dai lunghi capelli neri, molto bella, chissà se anche con lei ci era stato Zoro... Pensò di sfuggita ma riscossa dai suoi pensieri a causa di un boato più forte degli altri la fece tremare di gelosia ma solo per un secondo, perché il combattimento andava avanti! Ad un tratto un grosso energumeno fu scaraventato poco più distante da lei e la parete infranta in un secondo, si coprì il volto evitando che schegge la colpissero, ma quando aprì di nuovo gli occhi uno sguardo si era posato su di lei. L'uomo travolto ora era davanti a lei con i canini appuntiti che le ringhiava contro, era massiccio e si intravedevano dei muscoli ben definiti, ebbe paura, quella paura che non la fece muovere di un millimetro dal posto in cui era.
Zoro con le sue tre fidate spade stava trattenendo a stento il tipo coi capelli azzurri di cui non ricordava il nome, una strana sensazione gli attanagliava lo stomaco ma non capiva cosa fosse, la solita battaglia non gli dava quello strano fastidio. Un urlo riecheggiò per tutta la sala e anche se lui era nel bel mezzo della battaglia lo sentì chiaramente, quell'urlo, il suo urlo, si girò di scatto vedendo Kidd che si avvicinava sempre di più a Nami. Come mai era li' e non in camera?! Come mai non lo aveva ascoltato?! Digrignò i denti infuriato, quella ragazza era una stupida!! Ma nella furia di guardarla si distrasse permettendo a Franky di colpirlo con il pugnale di legno al petto, si piegò dal dolore, ma non smise mai di fissare Nami e quel farabutto che le si avvicinava sempre di più, voleva andare da lei, non voleva assolutamente che quello stronzo la toccasse, lei era sua!! Il dolore al petto continuava a persistere, insomma lui che era un vampiro era allergico al legno!
"N-Nami!" disse a bassa voce guardandola mentre indietreggiava ancora, cazzo se solo quello non l'avesse colpito ora poteva aiutarla! Ad un tratto vide che anche la ragazza lo stava fissando nello stesso modo in cui lui la fissava, preoccupato! Lei era preoccupata per lui! Doppiamente stupida!
Un ombra passò davanti a lei e un attimo dopo non c'era più, sbarrò gli occhi ma che stava succedendo?!?! Guardò in direzione del rosso e anche lui vide che fece segno ai suoi di seguirlo e di ritirarsi! Ora capiva, loro volevano lei e basta! Guardò in cagnesco il Rosso andarsene con tutti i suoi, va bene quella battaglia l'avevano vinta loro ma la guerra doveva ancora cominciare, pensò mentre ancora si teneva la parte lesa del petto.

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Capitolo 8
*** Quelli dell'altra parte ***


"è lei ne sono sicuro!"
"come fai a saperlo?!"
"è una sensazione!"
"ma guardala è solo una ragazzina!"
Chi sarebbe la ragazzina?! Pensò in quel momento Nami ancora nel dormi-veglia. Quelle voci così lontane ma allo stesso tempo come se stessero a pochi passi da lei la fecero svegliare del tutto riportandola alla realtà da quello stato di dormi-veglia in cui si trovava. L'ultima cosa che ricordava era Zoro accasciato a terra con un enorme ferita al fianco che sanguinava copiosamente, in quel momento il suo cuore ebbe un sussulto quasi di preoccupazione per quel vampiro, perché ormai dopo tutto quello che aveva visto non poteva ancora rifiutare la realtà dei fatti. Proprio come aveva detto l'uomo dalle cicatrici. Guardò nella direzione delle persone che parlavano, era proprio lui l'uomo dai capelli rossi, e affianco a lui un ragazzo, il ragazzo più bello che avesse mai visto, dopo Zoro! Aveva dei lunghi capelli a caschetto neri e anche se di profilo poteva notare delle lentiggini sugli zigomi. Ad un tratto questo si voltò guardandola e Nami non fece a meno di arrossire sentendo il suo sguardo attraversare ogni più piccolo particolare del suo corpo, squadrandola per intero. Shanks accorgendosi di dove guardava Ace si volse anch'esso verso la ragazza e con un sorriso a 32 denti esclamò felice
"ma guarda sei sveglia! per fortuna credevo che dormissi tutto il giorno! scusa per i modi un po' bruschi di Ace ma dovevamo portarti al sicuro!" sicuro!!! da quando era al sicuro?!?! Prima costretta a seguire un vampiro poi catturata da questi depravati?!?! Le sue giornate stavano facendo una piega oltremodo indesiderata!!
"dove cavolo sono adesso!" urlò nella loro direzione alzandosi di scatto
"stai calma! sei in un covo di cacciatori!" rispose quello che doveva chiamarsi Ace guardandola di sott'occhio incrociando le braccia la petto, quella ragazza era rumorosa da morire!
"ecco ci mancavano solo i cacciatori! prima i vampiri poi i cacciatori! qualcun altro?!" chiese esasperata Nami alzando le braccia in cielo come per imprecare contro un Dio che neanche credeva
"ma Shanks sei veramente sicuro che sia lei?!" chiese Ace indicando la ragazza con un dito trovandola alquanto fastidiosa
"ma di che diavolo state parlando?!?!" urlò ancora più infuriata per il motivo che tutti sapevano tutto di lei a parte lei stessa!!
"si.. deve solo fare un po' di esercizio!" disse sconsolato il Rosso notando che quella ragazza aveva un caratterino mica tanto facile da comprendere e sopportare, avrebbe dovuto portare tanta pazienza!
"ma quale esercizio adesso me ne torno finalmente a casa!" esclamò Nami incamminandosi verso quella che secondo lei era la porta di uscita, ma una forte presa al suo braccio la fece fermare e sbattere contro il muro a fianco della porta.
"no! tu non vai da nessuna parte bella!"disse Ace ghignando di fronte a lei con le sue mani ancorate ancora ai polsi della ragazza.
"io non prendo ordini da nessuno! e toglimi quelle manaccie da me!" gli urlò di nuovo contro cercando di liberarsi ma quello aveva veramente una forza straordinaria, quasi quanto quella di Zoro! Shanks vedendo la situazione degenerava e che probabilmente dopo quella reazione poteva non più fidarsi di loro intervenne immediatamente.
"calmati Ace! Nami dacci una possibilità, guarda intanto il nostro covo e dopo deciderai con calma!" disse appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo per liberarla definitivamente e fissandola con uno sguardo ansioso, Nami notandolo non poté che accettare sconsolata quella richiesta quasi come una supplica.
"va bene! ma dopo me ne torno a casa! sono stufa di svegliarmi sempre in posti che non conosco!" disse infine mettendosi una mano sulla fronte, Shanks sorrise, Ace fece spallucce come a non volerne più sapere niente ma seguì sempre lo sguardo di quegli occhi che lo avevano attratto dal primo momento che l'aveva vista.
Shanks condusse Nami al di fuori di quella stanza rivelando un lungo corridoio di muro antico
"ma dove sono?!" chiese Nami guardandosi intorno con fare sospetto
"sei in un castello! un luogo nascosto agli occhi dei vampiri! lo dovresti sapere che ai vampiri non piacciono le chiese! be' sappi che questa in antichità era un enorme chiesa quindi è tutta benedetta in ogni singolo mattone!" disse stupendo la ragazza che lo ascoltava rapita dal suo racconto. Ad un certo punto l'uomo con le cicatrici aprì una porta dopo avere percorso l'intero corridoio e fece entrare per prima Nami. All'interno la ragazza poté vedere chiaro e tondo quali fossero le facce dei cosiddetti cacciatori di cui tutti continuavano a parlare..
"ehi Shanks! vedo che la ragazzina si è svegliata!" ancora con sta' ragazzina!!! Un pugno andò direttamente verso il diretto interessato che precisamente si trattava di Franky, il professore!
"ehi! ma lei è il mio professore!" si stupì Nami notando i capelli azzurri molto appariscenti dell'uomo ancora per terra dopo il colpo datogli.
"si... è sotto copertura nella scuola!"
"nella scuola?!?! che centra adesso il liceo?!" chiese quasi ingenuamente ma in fondo lo aveva sempre saputo che tra studenti strani e i vampiri in circolazione senza che le uccidessero mordendoli, c'era qualcosa di strano!
"vedi la Murkiness school è stata fondata da un vampiro e un umano insieme!" disse Shanks guardando davanti a se' un punto non ben definito, Nami continuava ad ascoltarlo incuriosita, certo che quella città nascondeva un sacco di segreti!!
"un umano e un vampiro?!?! ma come hanno fatto?!" chiese non capendosi molto
"la storia risale a molti anni fa' quando, anzi dovrei dire secoli! C'erano tante guerre tra gli Homine Nocturni, i vampiri, e i cacciatori, noi, e durante quegli anni l'intera umanità continuava a perdere sempre più vittime anche quelli che non centravano niente venivano coinvolti lo stesso! Allora quelli al vertice di tutto ciò gli anziani hanno deciso che quella guerra dovesse terminare in qualche maniera e fecero un compromesso! Un luogo dove tutte e due le razze potessero coesistere in pace, i vampiri dovevano bere solo sangue di animale senza più mietere vittime e i cacciatori dovevano lasciare il loro lavoro vivendo come persone normali!" Nami notò che a quel punto ogni singolo cacciatore che c'era li vicino ascoltò la fine del racconto avvicinandosi a loro, erano per la maggior parte uomini, notò solo una ragazza dai lunghi capelli azzurri che stava in disparte ascoltando anche lei. Si rivolse di nuovo verso Shanks che stringeva spasmodicamente i pugni
"ma quella apparente pace durò solo pochi anni perché un giorno si scoprì in un paese qui vicino un massacro completo di tutta la gente che abitava in esso, era uno spettacolo raccapricciante ogni bambino ogni donna persino ogni vecchio erano per terra con la gola squarciata e il sangue che ancora sgorgava dai loro corpi! Era notte fonda quando io l'ebbi scoperto e quindi potevano esserci ancora in giro quei dannato mostri nei paraggi. Ma la cosa che mi sorprese di più fu che la causa di quel massacro non furono i vampiri ma solo uno! Era coperto da un lungo mantello nero ma la sua voce era stata inconfondibile!" e qui fece una lunga pausa per subito dopo guardare intensamente negli occhi la ragazza di fronte a lui.
"fu Roronoa a commettere quella strage!" e Nami a quel punto sbarrò gli occhi, tutti quei bambini morti! tutto quel sangue che in quel momento poteva solo immaginare, e lui centrava in tutto quello! lui! che l'aveva persino baciata!! Un grande vuoto si impossessò di lei, facendola ansimare e respirare malamente! Shanks vedendola così stravolta chiese ad Usopp un cacciatore che stava li vicino di portale un bicchiere di acqua. Dopo averla bevuta avidamente Nami cominciò a respirare più tranquillamente ma quella sensazione continuava a persistere, sentiva come una voglia che repressa da tanto tempo voleva uscire ad ogni costo!
"purtroppo non abbiamo abbastanza prove che fu veramente Roronoa ad ucciderli perché non ho visto bene il volto ma aveva in mano la sua spada, quella che ancora adesso porta per combattere! Da quel momento abbiamo ricominciato a combattere contro i vampiri uccidendoli più che potevamo ma la Murkiness che è comandata come ben già saprai dal preside Iceberg, è ancora un luogo in comune e sia vampiri che umani posso usufruirne! Quindi li' non abbiamo potere per ucciderli! Possiamo farlo solo fuori! Di notte!" Nami lo guardò decisa in quel momento, sapeva dove voleva andare a parare, ma ormai non aveva più dubbi!
"tu Nami sei una prescelta! Sei la cacciatrice! Di norma i cacciatori possono essere sia uomini che donne ma da sempre quelle più forti sono sempre state le donne (viva le donne! n.d.a.)! E' un fatto di natura! E da un libro, una profezia ci ha incuriosito fin dai tempi più antichi..
-la donna con la rosa di sangue tra le mani
estirperà tutte le spine nella terra
verrà sconosciuta ma il grande dolore che porta con se'
riuscirà a ripristinare la giusta via nel mondo!
verrà dal fuoco più intenso e con occhi d'angelo
sarà la più grande di tutti tra i scelti
perché porterà il destino del carne!-"
Nami lo guardò esterrefatta parlava proprio di lei?!?! Shanks sorrise nella sua direzione e avvicinandosi per appoggiarle una mano sulla spalla disse
"vedrai sarai una cacciatrice esemplare!" diciamo che le farfalle che Nami aveva nello stomaco da un po' di tempo dicevano tutt'altro!

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Capitolo 9
*** ritorno a scuola ***


Quel giorno chiamò finalmente suo padre raccontandogli solo che stava a casa di un amica appena conosciuta per studiare, non dicendogli assolutamente niente riguardo a vampiri cacciatori o quant'altro, era meglio che queste cose lui non le sapesse per il bene suo e di tutti. Conobbe ogni singolo cacciatore cominciando da Rufy quello apparentemente più piccolo di età ma a detta di Shanks più forte di tutti ad Iceberg il preside di quella scuola tanto strana quanto misteriosa. Dentro a quell'ex chiesa c'era di tutto armerie, biblioteche, stanze con cui allenarsi insomma come una vera caserma di combattimento. Tutto quello che seppe in quei giorni sulla loro storia la riempì di entusiasmo ma anche di soggezione in effetti non aveva mai provato neanche ad uccidere una lucertola quando era piccola figurarsi un vampiro dotato pertanto di forza sovrumana, era impossibile, e quei pensieri li esternò apertamente a Shanks.
"non preoccuparti sta sera dopo la scuola andremo a fare una perlustrazione di notte!" Nami si stupì a quell'affermazione
"devo andare a scuola dopo quello che è successo?! non è che sarò in pericolo?! non so' ancora come si uccidono e sicuramente quello vorrà di nuovo parlare con me!"
"non ti preoccupare per Roronoa starà tranquillo nelle ore di scuola e per farglielo capire ti accompagneranno Rufy ed Ace!" la ragazza sentendo ancora il nome di Ace ebbe un sussulto, non sapeva perché ma quel ragazzo dannatamente carino era quasi una preoccupazione per lei. Non sapeva perché ma ogni volta che la guardava il suo sguardo era strano.
"scusi ma in confronto ai vampiri i cacciatori sono molti meno" decretò Nami guardando la sostanziale differenza di numero che c'era tra le due categorie, Shanks sospirò sconsolato
"vedi, i vampiri posso mordere le persone normali trasformandoli in quegli esseri invece cacciatori si nasce, solo pochi hanno l'ambizione e il potere di diventare cacciatori"
"come? delle persone normali possono diventare cacciatori?!" chiese allibita guardando le altre persone
"si... Ace e Rufy sono diventati cacciatori dopo un lungo allenamento e varie prove da superare così hanno acquisito la forza per diventare degli scelti!" disse fissando i ragazzi che stavano alle spalle di Nami
"prove... anche io dovrò affrontare delle prove?" chiese aspettandosi da lui qualsiasi risposta
"no.. tu che sei una prescelta il tuo potere ce l'hai già dentro di te, assopito, ma ce l'hai, invece per i non scelti la cosa è un tantino differente!" disse indicando con l'indice e il pollice la quantità di differenza
"tsk.. tu non potrai mai capire cosa abbiamo sopportato noi per diventare quello che siamo!" disse voltando il viso guardando di fianco a lui Ace, Nami sentendo da come aveva detto quella frase e da come l'aveva considerata sbuffò senza neanche rispondere.
"forza ragazzi adesso accompagnate a scuola Nami, dopo quando ritornerà potremo rispiegarle tutto con più calma e andremo in perlustrazione insieme!" i due annuirono anche se Ace con un po' di titubanze riguardo sempre a quella ragazzina.
Quando la macchina si fermò davanti all'entrata della scuola la squadra di vampiri era proprio fuori dal cancello di ferro, si ritrasse Nami a quella vista, sicuramente quando sarebbe passata vicino a loro l'avrebbero presa in giro oppure detto qualche cattiveria, infondo i cacciatori aveva quasi distrutto il luogo in cui si nascondevano, sospirò per poi scendere decisa dall'auto. Ace continuava a fissarla finché non chiuse lo sportello e infine guardando suo fratello vide che stava fissando la donna mora che stava con i vampiri.
"ma tu non stavi con Bibi?!" chiese un po' sorpreso, Rufy si voltò verso di lui senza alcuna espressione sul volto, a volte suo fratello era proprio strano, si vedeva infatti lontano un miglio che era attratto da quella vampira novellina, Nico Robin una donna diventata vampiro da poco grazie a Roronoa, e da poco Rufy si era preso una bella cotta per di lei.
"ricordati solo che è un vampiro!" disse ripartendo con la macchina e dirigendosi verso un covo segreto di vampiri, erano almeno gli ordini di Shanks affidatagli quella mattina.
Nami invece si sentiva ogni sguardo di quegli esseri su di se' da quello lussurioso di Sanji a quello infuriato di Albida e Bonney, ma guardando meglio notò che Zoro anche se era lì insieme a loro non alzò il viso, strano.. molto strano si disse, ma forse era anche meglio, dopo la storia che aveva sentito su di lui e sulla strage in quel paese non poteva più fidarsi, anzi doveva allenarsi a dovere per diventare forte almeno quanto lui, non si era scordata infatti di come con un solo gesto l'aveva ancorata al letto dai polsi senza lasciarla fuggire.
Entrata finalmente a scuola e facendo un sospiro di tranquillità si diresse verso la sua classe, i lunghi capelli arancioni tenuti questa volta legati in una coda alta li lasciava librare nell'aria facendoli ondeggiare un po', una vista acuta però li notò lo stesso.
"Coco Nami!" la ragazza si voltò a quella chiamata, la voce era familiare e voltandosi completamente vide la signora Kokoro che le faceva segno con una mano di avvicinarsi. Nami senza esitazione la raggiunse, quella donna ne era certa era più che umana.
"così ho sentito che fai parte dei cacciatori!" disse bevendo un sorso della sua inseparabile bottiglia di sakè e mai distogliendo lo sguardo da Nami
"be' in un certo senso... " disse flebilmente la ragazza un po' imbarazzata nel sentire anche da lei che era una di loro, Shanks le aveva riferito che anche Kokoro faceva parte della loro squadra così poteva parlarci liberamente
"hai letto la profezia?" chiese la vecchia signora ingurgitando sempre quel liquido scuro all'interno della bottiglia, Nami fissandola che deglutiva rumorosamente parlò
"si.. anche se non sono sicura che parli proprio di me! insomma non ho mai sentito parlare di vampiri reali!" esclamò decisa la ragazza, su questo era sicura, lei che ne era sempre stata sconosciuta in quel campo adesso veniva fuori che era destinata a cambiare il mondo?!?! no... era impossibile!
"vedi in questo mondo non ci sono solo i vampiri che sono pericolosi!" e nel mentre in cui lo disse guardò la ragazza molto intensamente quasi da metter in soggezione la stessa Nami.
La campanella della scuola suonò reclamando nelle classi tutti gli studenti, Nami risvegliatasi di colpo si girò cominciò a correre imperterrita allontanandosi dalla segreteria, ma perché tutte a lei dovevano succedere, adesso doveva anche pensare a uccidere altri mostri di cui non sapeva nemmeno l'esistenza!!! Non poteva crederci che da un momento all'altro doveva cominciare ad uccidere a sangue freddo dimenticandosi ogni regola morale e civile. Era forse questo che voleva dire essere cacciatori?!
Ad un tratto si sentì arpionare per un braccio e trascinare dentro una stanza buia e piccola, la ragazza si stupì non poco di quel contatto, non sapeva chi fosse e non aveva neanche la forze di urlare a qualcuno di aiutarla. Sentì ad un tratto qualcosa di umido percorrerle il collo andando fino al lobo dell'orecchio e succhiandoglielo un po', quel contatto, quelle sensazioni che sentiva dentro allo stomaco, non poteva essere
"Zoro.." disse semplicemente stupendosi di quelle azioni di lui. Senza alzare il volto il vampiro continuò a baciarle il collo e le guance succhiando anche di tanto in tanto parti della sua pelle, la ragazza non credeva ai proprio occhi, lui che era uno di quegli esseri con lei si dimostrava sempre molto dolce, anche fin troppo, non aveva mai cercato di andare oltre, non aveva mai cercato di morderla! Ed era lui che aveva fatto quella strage!! Cercò di staccarsi da quella presa
"perché non mi mordi?! sai chi sono!" chiese guardandolo furiosa, Zoro alzò appena il volto incrociando gli occhi con i suoi, quando l'aveva vista venire a scuola con quel Ace non ci aveva visto più! Era dannatamente geloso e quel tipo non gli stava per niente simpatico!
"perché dovrei morderti quando con te mi diverto!" disse continuando a far passare la sua lingua su tutto il collo nudo, quel sapore così eccitante e così buono era un elisir per lui!
"la lezione è iniziata!" cercò di parlare invano anche se quel contatto ormai l'aveva travolta in pieno, eccitandola anche, Zoro era un maestro in quello... pensò
"non me ne frega niente! meglio stare qui con te che ascoltare un deficiente che parla!" disse questa volta non guardandola neanche tenendo gli occhi chiusi, le sue mani ora le avevano preso ad accarezzare le cosce, o almeno la parte scoperta sopra le calze, Nami ebbe un brivido
"io sono una cacciatrice!" si stupì lei stessa della sua affermazione, così vera da far paura!
"una cacciatrice dannatamente bella!" replicò invece l'altro mordicchiandole senza farle del male una spalla coperta dalla divisa della scuola
"io dovrei ucciderti!" ripeté ancora cercando di riprendere la ragione in mano e ragionare con la testa, ma quel tocco e quell'odore da parte di lui la faceva completamente stordire
"e invece stai qua a sospirare di piacere!" la sua voce la fece imbestialire, ma come si permetteva!?!
"ngh... stai zitto! lasciami vampiro!" esclamò alla fine tirandogli più forte che poté un calcio in mezzo alle gambe lasciando cadere per terra il vampiro davanti a lei.
"tu hai fatto una strage di innocenti! tu hai rotto il patto di pace!" Zoro sbarrò gli occhi, come faceva a saperlo?!?! sicuramente doveva averglielo detto il Rosso...
"tsk... e anche se fosse?! la pace non sarebbe durata comunque!" disse rimettendosi in piedi anche se era un non-morto il male lo sentiva comunque e quindi fitte di dolore lo pervasero ancora per un po'
"potevate vivere con gli esseri umani tranquillamente non uccidendone più!" esclamò decisa lei, ora lo guardava con rabbia e risentimento, lui era la causa di tutto, e non poteva più farsi abbindolare cadendo nelle sue trappole!! Non poteva più!
"cara noi siamo questo!" disse ghignando nella sua direzione
"allora sta sicuro che ti ucciderò!" risuonò quella frase in tutto lo sgabuzzino, vennero dei lunghi minuti di silenzio dove nessuno parlò, Nami a quel punto uscì velocemente dalla stanza lasciando Zoro ad osservarla mentre se ne andava
"tsk... lo vedremo cacciatrice!"
Dopo quel spiacevole incidente la giornata andò avanti tranquillamente lasciando che le ore passassero indisturbate, Nami dal canto suo non capiva perché i vampiri dentro a quella scuola erano così calmi nei confronti di tutti quegli studenti che a differenza erano umani, compresa lei, no... sicuramente Shanks non le aveva detto tutto riguardo alla Murkiness..
Come promesso Ace e Rufy la andarono a prendere finita la scuola, era incredibile come dal primo giorno era riuscita a conoscere così tante persone e per di più in poco tempo, quando li rivide Rufy le fece un sorriso a 32 denti mentre Ace non la guardava manco di striscio, ma cosa aveva quel ragazzo che non andava?! Pensò mentre la riportarono nella vecchia chiesa dei cacciatori.
Quel giorno lei scoprì che la chiesa aveva un nome ben definito e se solo ci pensava le veniva i brividi sulla schiena, Glimpsy Church, fugace... che razza di nome, ma se ci pensava bene da quando era finita in quella città tutti i nomi le parevano alquanto strani! Sospirò accorgendosi di essere di nuovo davanti all'imponente figura di Shanks, adesso sarebbe venuta la parte difficile...

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Capitolo 10
*** Nami la cacciatrice di vampiri ***


L'imponente figura di Shanks le invadeva oltremodo la vista, sapeva che fra poco avrebbe avuto una prova di cosa fossero veramente i cacciatori e per questo nello stomaco della new cacciatrice si stringevano le budella impedendole di respirare.
"prima di tutto devi sapere esattamente cos'è un vampiro quali sono i suoi punti forti e quali quelli deboli."
"so' già che la luce del sole li brucia all'istante.." disse semplicemente incrociando le braccia al petto
"sbagliato! loro non bruciano direttamente a contatto con la luce infatti se ci pensi bene loro vengono a scuola anche nelle giornate piene di sole!" esclamò invece l'uomo squadrandole il viso facendole capire che non era così semplice la questione e Nami ricordandosi all'istante come i vampiri stavano così vicini alle finestre non bruciandosi minimamente restò abbagliata.
"ah..."
"il libro che ti ho dato... dove ce l'hai?!"chiese educatamente rivolgendole un'occhiata inquisitoria
"ah quello.. ce l'ho ancora nella borsa visto che non sono più ritornata a casa.." disse sarcasticamente facendo una smorfia nella loro direzione
"bene quando hai un attimo di tempo ti consiglio di leggerlo, troverai tutte le informazioni più dettagliate sui vampiri, ma adesso tieni questo!" disse cercando qualcosa in un cassetto della scrivania, trovatolo glielo porse immediatamente
"un paletto..." parlò fissandolo sbalordita, quei segni all'inizio del legno, quelle strane iscrizioni... lei le conosceva già...
"si... ricordati questo quando combatterai sarà il tuo unico alleato su cui potrai contare! poi c'è l'acqua santa e l'aglio! anche se per i vampiri più vecchi non servono a niente..." ma Nami neanche ascoltandolo continuava a cercare di ricordare dove avesse visto quei simboli così strani ma allo stesso tempo dannatamente familiari, sgranò gli occhi ricordandosi infine.
"come nel mio sogno..." esclamò soprappensiero guardandolo ancora in trance
"quale sogno?!" chiese Shanks ingenuamente
"ultimamente ho sognato cose strane un mostro, dei paletti identici a questo, e delle figure femminili!" disse voltandosi per guardarlo negli occhi
"questo è alquanto strano... vedi il paletto che ti ho dato è di un genere unico, è un legno molto antico, lo stesso legno dove hanno, pensa te, crocifisso il cristo..." disse mettendosi una mano a sorreggere il mento come se stesse pensando ancora una volta ad una lunga storia da raccontare
"e perché se è un paletto così importante lo date proprio a me che non ho mai ucciso nessuno?!" chiese invece Nami non capendo assolutamente di cosa ancora una volta stesse parlando l'uomo dai capelli rossi.
"perché sei tu la prescelta!" e sentendo quella frase ripetuta così tante volte nei suoi confronti non fece a meno di sbuffare dentro di se', sentì anche al di là delle spalle Ace sbuffare apertamente.
"ma quale prescelta e prescelta, io non so' neanche come si uccidono.." disse sventolando una mano in aria per far capire che lei non ci era portata
"devi centrare il cuore col paletto.." sentì dietro di lei qualcuno parlare e voltandosi vide Ace che la fissava intensamente, quello sguardo le metteva i brividi!
"tsk... mica lo avevo chiesto a te!" rispose invece voltandosi di nuovo verso Shanks
"esatto come ha detto Ace! adesso che sai come fare per la prima volta ti accompagneremo noi per la perlustrazione.." disse l'uomo dai capelli rossi incamminandosi verso l'uscita della Glimpsy Church, quel luogo era pieno di croci e figure di santi di ogni genere, un po' inquietante a dir la verità, pensò in quel momento Nami. Passarono alcuni momenti di assoluto silenzio rotto solo da una domanda specifica che da un po' di tempo affollava la mente di Nami.
"signor Shanks volevo chiederle... ma in questa organizzazione ci sono altre cacciatrici prescelte oltre me?!" chiese osservando se avesse avuto qualche reazione, Shanks non perse tempo e rispose malinconicamente
"no... tu sola hai la forza delle cacciatrici antiche!" disse osservando il pavimento sotto di se'
"le cacciatrici antiche?" ripeté Nami incredula da quell'affermazione
"si... tu hai la loro forza, un potere che fino ad adesso ti era nascosto!"
"quindi fino ad adesso ho sognato loro... le cacciatrici antiche.." disse flebilmente mettendo una mano sotto il mento e ricordandosi delle figure femminili
"molto probabilmente.. ti ricordi pressoché come erano fatte le loro sembianze?"
"be' una aveva lunghi capelli ed era vestita come una serva, poi un'altra era una principessa... in effetti erano tutte diverse ma gli stessi capelli..." disse lasciando la frase in sospeso e prendendosi una ciocca lunga tra le dita e osservandola bene, Shanks sentendo le descrizioni sorrise flebilmente rispondendo
"quelle erano le tue antenate, tu non hai una madre giusto?" a quel punto Nami divenne triste tutto d'un tratto
"no... è morta quando ero molto piccola.." disse abbassando il volto guardando un punto indefinito del terreno
"le fanciulle dai capelli rossi dicono che sono cattive.." disse allargando le labbra in un sorriso luminoso, Nami non capì perché quella frase la disse in un momento del genere ma l'animo le si rincuorò all'istante.
Ad un tratto Shanks si fermò percependo qualcosa nell'aria, vampiri...
"Nami ecco la tua prima ed ultima prova che dovrai superare per definirti veramente una cacciatrice!" esclamò Shanks guardando davanti a se' ed indicando con un dito alcuni individui che venivano avanti, Nami li fisso avvertendo distintamente una sensazione all'altezza dello stomaco.
"vampiri..." disse flebilmente e fissandoli bene poté constatare che fossero in 3
"esatto! guarda!" disse l'uomo a fianco a se' spiccando il volo nella loro direzione e con una maestria innata prendere in mano un paletto, Nami guardò la scena sbalordita, la velocità con cui stese con facilità quel vampiro era veramente impressionante
"tu sei Il Rosso!"
"e voi fate parte della banda di Roronoa..." Zoro... pensò tra se' e se' la ragazza ripensando al loro ultimo incontro, scosse ripetutamente la testa, come poteva pensare a lui in un momento del genere... lei che lo doveva uccidere...!
Riscossa dai suoi pensieri ritornò con lo sguardo ai vampiri ed a Shanks, con un calcio ben assestato mise K.O. l'aggressore, e con un colpo secco pugnalò il petto del vampiro con il paletto mandandolo in polvere grigia che si dissolse nell'aria e un PUF riecheggiò intorno a loro.
"cavoli.." disse mentre il vampiro scompariva dalla sua vista, era stato formidabile..
"ehi! non scappate!" esclamò una voce davanti ai vampiri rimasti, Ace si era catapultato nella direzione in cui stavano scappando i restanti vampiri.
"vedete quel bel bocconcino la, è una fanciulla indifesa se volete potete bere da lei..!" disse sicuro di se' Shanks indicando la rossa ora confusa, ma che stava dicendo ora quello?!?! I vampiri in una mossa saltarono nella sua direzione e leccandosi avari i denti si pregustavano già la buona cenetta di quella sera.
In uno scatto Nami prese in mano il paletto di legno sentendo subito una grande forza dentro di se', ma distraendosi fece si che uno dei vampiri la cogliesse di sorpresa buttandola rudemente a terra. Nami presa da un attimo di paura non si mosse minimamente restando con il paletto puntato in alto.
"Nami rialzati cerca la forza dentro di te!" esclamò urlando Shanks vedendo che non si muoveva, la ragazza allora riscossa, si voltò capovolgendosi e in uno scatto era di nuovo in piedi fronteggiando i vampiri affamati. Strinse il paletto con tutta la forza che aveva e scagliandosi su quello più vicino a lei gli diede un pugno in pieno volto mandandolo a pochi metri di distanza. Fu felicemente sorpresa quando sgranando gli occhi vide il vampiro contorcersi dal dolore a terra e appoggiando le mani sulla pancia.
"stupida puttana!" gridò l'altro correndo verso Nami furibondo, alzando un pugno verso la ragazza la colpì in faccia facendo accasciare Nami dal dolore
"Nami!" urlò preoccupato un Ace tenuto ora fermo da Shanks privo di espressione sul volto
"è la sua battaglia Ace, non possiamo intrometterci!" esclamò mettendogli una mano sulla spalla cercando di farlo calmare.
Nami si rialzò subito guardando furiosa e con una luce diversa negli occhi il vampiro di fronte a se'
"allora... vuoi mordermi o no.." esclamò sorridendo, i due uomini rimasero stupiti da tanta sicurezza che emanava quella ragazza, il vampiro non chiedendo di meglio si scagliò su Nami ma con uno spintone la ragazza lo mandò a terra anche lui. Si inginocchiò subito colpendo nel petto il vampiro ancora sdraiato supino, ma non notando la stessa reazione che aveva fatto quell'altro quando l'aveva colpito Shanks si allarmò esclamando nervosamente
"oh no... non era il cuore!" e così prendendo di nuovo la mira colpì nuovamente il vampiro sotto di se' centrando questa volta il cuore e lasciando tutti completamente basiti, compresa lei.
"tu sei una cacciatrice!" sentendo l'altro vampiro dire ora la sua certezza si alzò elegantemente e avvicinandosi a lui esclamò guardandolo intensamente
"si... sono Nami, la cacciatrice di vampiri!" e colpì con un colpo ben mirato il vampiro uccidendolo all'istante.

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Capitolo 11
*** L'essere un vampiro comporta anche un rischio ***


2 PARTE: IL DEMONE

11-l'essere un vampiro comporta anche un rischio...

Quella notte la luna era circondata da un alone chiaro su nel cielo da far risplendere il sentiero cui aveva deciso di percorrere, il cimitero che lo circondava era il suo regno, dove i morti erano tranquillamente distesi sulla terra fredda ricoperti di vestiti che non servivano più, ma daltronde questa era la cultura degli umani. Dar ancora un senso alla non vita di quei corpi gelidi, gelidi com il suo, questo era quello che pensava il vampiro coi capelli verdi che si aggirava per quelle vie, il cappotto lungo che era solito portare in quelle notti di caccia, anche se fredde e solitarie, lo rendeva ancor più lugubre, ai passanti che lo vedevano incuteva timore solo con uno sguardo e al suo passaggio l'aria era come se diventasse più fredda. Le donne che gli passavano accanto lo guardavano con lunghi sospiri e immaginandosi quell'uomo già in una versione più erotica e lui ghignando nella loro direzione le sorpassava incurante degli occhiolini o delle battute poco caste. Le fredde pietre che lo circondavano lo guardavano silenziose, lui il signore della morte, della lussuria e della paura, colui che non soffre con il mondo ma è lui l'artefice che fa soffrire ogni creatura che incontra.
"allora sta sicuro che ti ucciderò!" quelle parole gli rimbombavano ancora nella mente facendolo anche ghignare oltretutto, quella ragazza quella cacciatrice dai luminosi capelli arancioni le era entrata dentro come non aveva mai fatto nessun'altra prima mozzandogli il fiato, e con lei non aveva fatto ancora niente, tranne piccoli dettagli come baci sulle labbra e leccatine sul collo, ma per altro niente, lui che di castità ne sapeva ben poco!
"ah si... stronza a chi?! ripetilo brutto screanzato!!" una voce lo fece distogliere dai suoi pensieri, una voce che conosceva molto bene, nascondendosi dietro ad un albero osservò la lunga chioma ramata volteggiare nell'aria aggraziatamente e colpire poco dopo con un pugno potentissimo un suo sottoposto che per sua sfortuna era capitato sul suo cammino, perché si lui conosceva la forza che poteva avere una cacciatrice prescelta! Aveva avuto il piacere di conoscerne una in una delle sue tante vite passate, si chiamava Titi, una donna arguta e con molto potere ma abbastanza ingenua da farsi incastrare facilmente. Ghignò al ricordarsi di lei mentre lentamente moriva tra le sue braccia. E soprattutto il buon sapore del sangue che lentamente fluiva dal suo corpo, lui che beveva e il suo potere aumentava e lei che pian pian lasciava il mondo dei vivi, ah.. che goduria quei tempi... pensò Zoro mentre si leccava con la lingua i denti perfettamente bianchi e appuntiti.
Ritornò con lo sguardo a Nami e al vampiro incapace che combatteva con lei, anche quel giorno era venuta a scuola con la sua sinuosa figura ad eccitarlo dall'interno, lei che gli ispirava quel qualcosa di estraneo ma allo stesso tempo interessante che lo attirava a lei come una calamita.
Lui era andata in classe molto prima degli altri e stranamente non aveva più fatto sesso da quando era stata rapita Nami dal rosso e da quello stronzo, era alquanto strano per uno come lui, non vedeva l'ora di rincontrarla, all'apparenza sembrava lo stesso con la solita postura da figo, gambe stravaccate sul banco davanti a lui e braccia incrociate dietro alla testa, la giacca che portava sopra la camicia della divisa della scuola era lasciata incustodita per terra, sapeva che lei sarebbe arrivata prima degli altri secchiona com'era... un altro lato che gli piaceva molto. Ed eccola così, bellissima e inviolabile, lontana, gli pareva mentre con uno sguardo indifferente gli passava vicino e si sedeva sulla sedia accanto a lui.
"la vuoi smettere di guardarmi!" esclamò senza neanche alzare lo sguardo su di lui con fare di superiorità, Zoro invece che darle ascolto continuò a fissarla mettendosi comodo e appoggiando una mano sul banco a sostenere il capo.
"no!" disse semplicemente cercando di notare una qualche sua reazione  che ben poco tempo dopo avvenne.
"bene allora chiederò di cambiarmi di posto! sai il prof. Franky sta dalla mia!" disse quasi ghignando la ragazza di fronte a lui ma senza omettere quel senso di superiorità che aveva.
"non posso smettere di fissarti! sei troppo bella!" rispose assolutamente incoerente con il discorso che stava facendo lei, ma la sua bellezza lo sorprendeva sempre di più!
"lo so' anche io che sono bella! se non fossimo alla Murkiness ti ucciderei all'istante!" esclamò con tutto l'astio possibile voltandosi e guardandolo con furia che solo Zoro in quel momento capì in pieno
"tu non sai quello che dici! io ho molti più anni di te! sono molto più forte di te!" rispose invece alzando un sopracciglio
"tsk... non hai ancora assaggiato la mia forza!" rispose girandosi e chiudendo gli occhi
"volevo che restassi con me al mio covo!" le rivelò infine ripensando a come l'avevano portava via, lontano da lui...
"non sarei rimasta con te un minuto di più anche se mi avessi tenuta in catene!" rispose dopo un po' di silenzio strano a che per il ragazzo e riuscendo ancora una volta a incrociare il suo sguardo
"a me non sembrava che la pensassi così quando ti toccavo!" disse ghignando sadicamente, vide chiaramente sul volto della ragazza formarsi pian piano un rossore degnò del colore del sangue che ogni giorno beveva
"sta zitto è stato solo uno sbaglio!" esclamò convinta di quel che disse ma non del tutto..
"e con quell' Ace?!" chiese dopo un po' di silenzio nella direzione della ragazza quasi contro voglia ma ripensando che proprio quel tipo l'avesse portata via da lui gli si formava una rabbia incontenibile dentro di lui, questa girandosi di scatto ancora un po' rossa rispose urlandogli in faccia
"ma cosa te ne importa?!"
"me ne importa perché tu mi interessi!" la presa che con uno scatto aveva fatto alzare dalla sedia Zoro per prendere un braccio di Nami era dannatamente forte e come se non bastasse continuava a stringere possessivamente
"io e te non abbiamo niente a che fare! io ti odio!" disse Nami cercando di liberarsi da quella presa ferrea e rude
"non è vero tu non mi odi!"
"hai commesso quella strage!"
"ancora con questa storia?!?!"
"tu sei malvagio! non hai un'anima!tu uccidi le persone!" esclamò Nami con occhi pieni d'odio nei suoi confronti, a quel punto a Zoro una rabbia incomprensibile si formò all'interno di lui, quelle parole dette proprio da lei erano peggio dei calci di Sanji oppure dei pugni dei cacciatori, erano molto più taglienti della spada di Tashigi, la lasciò di colpo il braccio lasciando lievemente sulla pelle rosea della ragazza un segno rosso quasi invisibile. Si alzò e prese la giacca da l pavimento senza neanche più guardarla negli occhi, era stufo, era stufo marcio di sentire quella frase. Uscì dall'aula senza emettere fiato, voleva andarsene il più lontano possibile da lei e dal suo sguardo troppo sottile e ingenuo. Non contò però della forza di volontà della ragazza dato che dopo alcuni passi se la ritrovò dietro alle spalle
"adesso scappi?!" ancora quelle parole, ancora quel tono di voce, ancora quello sguardo che lo sentiva era puntato direttamente su di lui, prendendo uno slancio di catapultò prendendola dai polsi per farla sbattere sul muro.
I corridoi erano ancora vuoti, nessun sibilo, nessuna spinta da parte di nessuno, il nulla c'era se non che loro due ancora una volta uniti in uno strano contatto.
"ricordati bene ragazzina tu non sai niente di me! hai capito?! NIENTE!"
"io non ti credo!"
"allora pensa quello che vuoi! io non ho fatto mai niente!" disse girandosi per non guardarla e sospirando profondamente. Non sapeva che faccia avesse fatto Nami ma quella rabbia che era scaturita in lui dopo aver sentito quelle stronzate sul suo conto lo avevano fatto imbestialire.
Il vampiro si era avvicinato molto a Nami e la stava per colpire ma schivandolo solo alla fine la ragazza poté colpirlo a sua volta alla base della nuca dietro al collo, bella mossa... pensò Zoro sorridendo malignamente. Con un colpo di reni sbatté il vampiro su di un albero e urlandogli in faccia la rossa esclamò
"di a Zoro che se vuole combattere io sono sempre pronta!" ma il vampiro che teneva stretto con le mani sulle spalle continuava a muoversi e schiamazzare all'aria se altri suoi compagni volessero andare ad aiutarlo. Nami ghignò sfoderando il paletto e con un colpo secco pugnalarlo al cuore. Il vampiro andò in mille frantumi con la sua polvere che copriva il terreno, Zoro continuando a guardarla da dietro ad un albero non poté non notare lo sguardo ancora alquanto confuso della ragazza nello scrutare imperterrita intorno a se' per cercare ovviamente qualcosa, la vide girare il volto un paio di volte, era chiaro che avesse percepito un altro vampiro nei dintorni ma la grande forza di volontà di Zoro permise alla sua aura di spegnersi momentaneamente. Dopo un po' di tempo la vide calmarsi non notando nulla di sospettoso e incamminarsi verso, probabilmente, casa sua, incredibile! Quella ragazza aveva il potere anche di sentire i vampiri in circolazione, da non credere! Pensò il ragazzo mentre usciva dal nascondiglio.
In quel periodo ricorreva una data fondamentale per tutte e due le parti, e grazie alla Murkiness poteva finalmente far regnare il terrore negli occhi di chiunque! Sentì distintamente un odore di femmina aggirarsi per quelle vie e annusando l'aria molto più profondamente si ritrovò nella stessa via di una donna dai lunghi capelli biondi tenuti fermi da due codine molto sbarazzine, era bella e seducente, la sua preda preferita! Quando le passò accanto sprigionò dall'interno del suo corpo gli ormoni che facevano eccitare le umane ignare per riuscire a succhiarle il sangue, una specie di ipnosi che facevano involontariamente cadere sotto il suo potere ogni singolo umano! Un dono alquanto raro anche per dei comuni vampiri e fortunatamente lui ce l'aveva! Konis cominciò ad avere molto caldo, e non sapeva il perché ma quel ragazzo la eccitava da morire, lei non era mai stata un tipo da buttarsi a capo fitto verso uno sconosciuto del quale non conosceva assolutamente niente, ma un tremendo prurito alle sue parti intime si fece sentire più del dovuto ed a farla accaldare ancora di più! In un secondo Zoro le fu dietro alla schiena e prendendola con una mano il collo cominciò a leccarla. La ragazza non fece a meno di gemere sotto quel tocco così alieno per una come lei, invece il ragazzo ebbe una reazione completamente diversa da quella che aveva avuto Konis, ringhiò tutto ad un tratto e scansandosi velocemente da lei una smorfia si ampliò nel suo volto. Quell'odore non era il suo, quel sapore non gli piaceva minimamente! Lui non voleva quella, lui non voleva farsi con la prima che gli capitava, lui voleva... Nami!
"Vattene!" le ringhiò e la ragazza spaventata e confusa al tempo stesso non fece a meno di correre scappando con tutta furia, Zoro intanto mettendosi una mano sulla testa cominciava seriamente a pensare che forse si stava rammollendo completamente e con l'avvento di Halloween alle porte la cosa non doveva assolutamente avvenire! Guardandosi intorno notò qualcosa che si muoveva tra i cespugli e furtivo e veloce come una volpe lo acchiappò prima che fuggisse!
"L'essere un vampiro comporta anche un rischio..." aveva detto una persona nel suo passato e lui nel tempo avvenire ci aveva fatto l'abitudine a quel piacevole rischio... sogghignò mentre dei rivoli di sangue imperlavano le sue labbra rosse
"Jikan wa, Akuma no musuko, soredesu!" sussurrò in giapponese, al vento e alla luna suoi unici spettatori in quella notte di misteri e suggestioni, mordendo avidamente il coniglio bianco che poco prima aveva catturato.

*Jikan wa, Akuma no musuko, soredesu*=è tempo del figlio del diavolo!

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Capitolo 12
*** Tra storie d'amore e libri maledetti ***


Finalmente era di nuovo a casa, l'odore inconfondibile del muro appena dipinto, la tavola che come di consueto era apparecchiata per due con la tovaglia classica che lei a parer suo adorava la facevano sentire anche se di poco a casa, in un luogo dove finalmente poteva stare un po' tranquilla, senza cacciatori pervertiti che le facevano prendere spaventi su spaventi, senza vampiri che la facevano eccitare in momenti meno opportuni, tirò un sospiro di sollievo sedendosi a peso morto sul divano blu notte che avevano in salotto. Si mise sconsolata un braccio a coprirgli la fronte e guardando il soffitto pensieri indomabili invasero la sua mente ancora troppo agitata dalle troppe sensazioni di quei giorni così strani e fastidiosi. Quella sera aveva deciso lei di sua spontanea volontà di uscire da sola per perlustrare il cimitero, fece un leggero sorriso al solo pensiero, cimitero... lei che era una ragazza a cui in quel periodo doveva solo interessarsi di ragazzi o unghie da rifare doveva andare ad uccidere dei non-morti, come li chiamava Rufy, il suo nuovo amico anche lui mooolto strano! Non ne era sicura di quale fosse il vampiro che avesse ucciso, ma sapeva che faceva parte inevitabilmente della congrega di Zoro, lui, lui e sempre lui era la centro della attenzione di tutti, eppure quella sera dove anche il vento che con il suo ululato di silenzio si faceva sentire, percepì una sensazione vagamente diversa quando aveva ucciso il vampiro dai capelli neri e tirati all'indietro. Come arma usava delle lunghe lame, simili a Katane, che immesse nelle unghie delle dita trapassavano il corpo anche con un solo colpo. Non era tanto forte anzi, in quattro e quattr'otto l'aveva messo a K.O. così da ucciderlo infine, uccidere... quella parola le era ancora sconosciuta eppure quando teneva in mano il suo paletto, perché è così che si sentiva quando lo impugnava, sentiva che era suo... tutto scompariva lasciando solo che il potere trapassasse in lei e fuoriuscisse in ogni cellula per infonderlo al suo avversario. Era una sensazione troppo nuova, lei che non era affatto dedita alle sorprese e cercava continuamente di evitarle, però era così, non lo capiva neanche lei.
Rufy diceva che era l'esperienza della prima volta che tutto quello che ti veniva addosso ti lasciava quella sensazione di trance da farti stare in pensiero anche quando l'avevi ucciso, ma questo era quello che aveva detto Rufy, per ognuno era diverso, si disse, lei non era un'assassina e non voleva di certo diventarlo ora solo per una stupida favoletta scritta su pagine ingiallite dagli anni. Un brivido le corse lungo la schiena, si sentiva osservata era questo che aveva capito, durante quello scontro c'era qualcuno che la guardava, ne era certa, fin troppo. In particolare aveva sentito la sua presenza, quella impercettibile di lui... e stando in silenzio i suoi piccoli particolari le vennero in mente nell'oscurità della notte.
"Nami sei già a casa!" un uomo entrò dalla porta d'entrata sorprendendola in pieno, suo padre con un sacchetto, probabilmente della spesa, con alcuni alimenti all'interno lanciò la sua giacca su un sedia vicino a lui, la guardò per un bel po' con un sopracciglio alzato constatando che sua figlia ultimamente era veramente strana. Nami sorridendo a mala pena gli rispose a fil di voce
"si... oggi non avevo voglia di andare dai miei amici, volevo stare un po' qui a casa a riposarmi" da quando tutti i pomeriggi Nami andava al covo dei cacciatori a suo padre per nascondere cosa faceva aveva detto che andava dai suoi amici, che non aveva in realtà ma per non farlo preoccupare era meglio così, Gen la guardò con una bottiglia di succo a mezz'aria che solo poco prima la stava riponendo nella credenza superiore al fornello.
"sai, è da un po' che ti vedo.. come dire diversa.." riprese a parlare mettendo infine il succo al suo legittimo posto, lo disse con tale semplicità che sgranando appena gli occhi Nami si alzò completamente dal divano alzando di poco anche la voce.
"sarà la tua impressione! sono sempre stata così!" disse decisa, l'uomo che fissandola intensamente negli occhi rispose mettendo in ordine le ultime cose nel sacchetto di plastica.
"mi sembri più triste del solito, dico solo questo" e Nami a quel punto sgranò gli occhi, suo padre che le diceva questa, doveva ancora venire come sorpresa, lui che le diceva sempre che era la più solare di tutta la sua famiglia, lui che l'aveva sempre paragonata ad un diavoletto dai capelli rossi in miniatura.
"scusa papà non volevo essere così brusca, sta sera non ho tanta fame non preparare grandi cose mi basterà anche un panino dei tuoi!" disse sorridendo amabilmente e facendo venire allo stesso tempo un infarto a suo padre che vedendola così serena di punto in bianco lo sorprese tantissimo.
"ehm va bene" rispose flebilmente grattandosi la testa non capendo minimamente cosa le girasse per quella mente contorta. Shanks continuava a dirle che lei era quella predestinata, ma anche se come dicevano tutti il destino le era venuto addosso come un'onda gigantesca travolgendola in pieno, lei non era mai molto convinta. E quel giorno conoscendo anche più affondo Rufy i suoi dubbi si era come triplicati. Rufy era un ragazzo così solare che a differenza del fratello le era venuto quasi simpatico da ritenerlo un amico, la sua semplicità e allegria la facevano sempre sentire bene. Quel pomeriggio in particolare mentre l'avevano accompagnata in una grande stanza della chiesa per allenarla Rufy era stato tutto il tempo accanto a lei parlando del più e del meno, ma una domando continuava a girarle nella testa.
"Rufy tu da quanto sei qui?" chiese guardandolo negli occhi
"da circa quando sono nato!" disse sorridendole amichevolmente, Nami rimase a bocca aperta da quella affermazione
"cosa?!"
"si.. vedi io e Ace siamo orfani da quando avevamo un anno, e così un giorno Shanks ci ha presi e ci ha portati in questa chiesa che da allora è diventata la nostra casa."
"wow.. avete avuto un passato difficile, tu e tuo fratello"
"si! ma grazie ai nostri amici siamo sopravvissuti alla grande!" Nami spostò momentaneamente lo sguardo su Ace che combatteva imperterrito con Marco un altro dei cacciatori. Il ragazzo vicino a lei notando come lo guardava sicuro di se' disse
"so' che Ace non ti sta' tanto simpatico ma vedrai che col tempo riuscirai a capire quanto è divertente!"
"si.."
"Rufy!" con gran sorpresa di entrambi Bibi arrivò di soppianto regalando a Rufy un abbraccio caloroso, le braccia della ragazza gli circondarono il collo e con tutto l'amore che può provare una ragazza per il suo uomo, gli diede un bacio appassionato non curandosi degli sguardi furtivi o maliziosi di tutti gli altri cacciatori. Nami rimase a guardare Rufy inerme al contatto della sua ragazza ma qualcosa in lui non la convinceva del tutto, era come dire... freddo.
"sta sera usciamo insieme, ti aspetto dopo il tuo allenamento!" disse decisa guardandolo negli occhi appoggiando la fronte contro la sua per poi sparire regalandogli un ultimo bacio a fior di labbra. Rufy la guardò per tutto il tempo con uno sguardo di malinconia sul volto che Nami notò subito, così incuriosita gli domandò a brucia pelo
"ma tu sei veramente innamorato di Bibi?" Rufy girandosi di scatto la guardò stupito più che mai, e alzando le mani come a spiegare qualcosa di veramente complicato cominciò a balbettare
"m-ma che c-cavolo dici?! certo che mi piace B-Bibi! è la mia ragazza!"
"non sembrerebbe da come ti comporti!" gli rispose invece non cambiando la sua espressione.
"c-che vuoi dire?" chiese quasi non volesse sentire la risposta della ragazza
"che se fossi innamorato anche tu come minimo avresti sorriso al suo solo ingresso mentre tu sei rimasto con la stessa espressione di quando combatti appena l'hai vista! Forse sarà solo una supposizione soggettiva ma secondo me tu non ti comporti come se fossi innamorato" disse sicura di se'
"..."
"allora? cosa succede tra voi due?!" chiese più dolcemente avvicinandosi di poco a lui.
"vedi Bibi mi è sempre stata vicino, anche lei è una cacciatrice e una volta l'ho salvata da un demone portatore di linfa di fata!" continuò ad annuire con il capo Nami per poi scattare all'improvviso ed esclamare non capendo
"linfa di fata?!?! demone?!?! che storia è mai questa io sapevo che c'erano i vampiri ma non che esistessero pure i demoni!!! e poi che cacchio sono i demoni!!" chiese urlandogli in faccia, Rufy intimorito da quelle urla rimase zitto per un po'
"calma calma, non hai ancora letto il libro che ti ha dato Shanks?" chiese dopo poco riacquistando un po' di coraggio.
"no..."
"leggilo poi capirai.. comunque la linfa di fata è un liquido potente che rende la persona che lo ingerisce molto forte e rigenera i tessuti della pelle feriti! insomma quasi una droga!" interruppe nella conversazione Ace che da buon ascoltatore silenzioso aveva ascoltato tutto il discorso dei due non facendosi vedere. Nami lo guardò incolore, quello arrivava sempre nei momenti meno opportuni... gli ricordava molto una certa persona...
"si io la salvai perché era una schiava di quel demone, uccidendo lui e i suoi sottoposti, poi lei mi seguì in questo covo e da li imparò a combattere da vera cacciatrice!" disse guardando un punto indefinito del muro di fronte a se' come se ricordasse qualcosa di dimenticato.
"e ora arriva il bello!" si intromise nuovamente Ace facendo voltare il volto a Nami verso di lui
"un giorno si dichiarò rivelando i suoi sentimenti!"
"e lo baciò come in tutti i film romanticoni che hai visto fino ad adesso, schifosamente sdolcinato!"
"da allora stiamo insieme!"
"ma poi è saltata fuori quella vampira che da quando l'hai vista la prima volta non fai a meno di sbavarle dietro ogni volta che la vedi!" Nami stupendosi di quell'inaspettata affermazione da parte del moro guardò la reazione confusa e spaesata di Rufy ancora seduto a fianco a se'.
"ma che stai dicendo!!!" Rufy in agitazione continuava ad alzare le mani come a fermare un grosso masso che lo travolgesse, a Nami gli venne subito in mente quando Rufy combatté con quella splendida donna quando era prigioniera dei vampiri, quindi era lei la causa di tutto, pensò in quel momento!
"la verità e se non ti chiarisci con Bibi l'unico a soffrire sarai solo tu mio caro fratellino!" e come arrivò se ne andò senza dire nessun'altra parola, da quel momento Rufy non aprì più bocca lasciando solo i respiri dei due a farsi sentire.
Nami ritornò al presente prendendo il pesante libro dalla sua cartella da viaggio/scuola dove metteva i libri e da poco tempo nascondendo anche i paletti, il libro con un tonfo era caduto sul letto davanti ad una Nami seduta a gambe incrociate, c'era disegnata una grossa stella a cinque punte sulla copertina marrone scuro leggermente rialzata. Con un magone in gola e lo stomaco chiuso aprì piano il libro rivelando le pagine ingiallite e logorate dal tempo, le prime pagine erano una specie di introduzione sul mondo che c'era prima del mondo, quando i mostri camminavano sulla terra e gli uomini non esistevano ancora
"origini del mondo dei morti..." disse flebilmente lasciando che quella frase riecheggiasse in tutta la camera, molti capitoli di quel libro erano dedicati ai vampiri e alla loro storia, in particolar modo uno le saltò all'occhio, un certo Lucci dai lunghi capelli neri segnato da molte cicatrici sulla schiena, che in uno scontro con una cacciatrice ci aveva rimesso proprio lei, poi di una donna che col suo amante andava in giro per paesi torturando ogni essere umano che incontravano solo per puro divertimento. Poi sfogliando lentamente le pagine fragili arrivò ad un capitolo dove i suoi occhi saettarono sulla figura che delineava la carta, un mostro, pensò subito vedendo le lunghe corna e la pelle squamosa che possedeva, un lungo brivido le percosse il corpo. Lesse che era un mangiatore di bambini dai capelli biondo-platino, ma era diverso da un vampiro, non beveva sangue, lui strappava i capelli di quei puri di cuore per poi succhiare tutta la loro giovinezza e restare vivo ancora a lungo. Inorridita da quella lettura cambiò subito argomento, e quelli erano i demoni?!?! Erano peggio dei vampiri!!!
Quel pomeriggio lo trascorse tra orrende letture e nauseabondi racconti di quel misterioso libro che tutti le dicevano di leggere, alla fine dedusse che forse era meglio che non lo aprisse neanche.  

In un luogo scuro opposto alla città in quello stesso momento, dall'altra parte del fiume una figura si estendeva incappucciata richiedendo la sua presenza.
"sono qui per il figlio del diavolo"
"yohohoho davvero?"
"si.."
"bene allora puoi pure farti avanti vampiro yohoho!"

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Capitolo 13
*** amore contrastante ***


L'aria sembrava irrespirabile, il suo cuore batteva all'impazzata, il sudore sulla fronte si faceva sempre più sentire, era circondata dai vampiri e come se nulla fosse tutti se ne stavano tranquilli ad ascoltare il professore che parlava della Notificazione scientifica dei numeri, chimica... chi la capiva era un genio! Eppure in quella classe tra gli studenti zombi e i vampiri che non muovevano nessun muscolo per aggredirli Nami in quel momento si sentiva fuori posto, quella scuola per forza centrava con quella lunga storia della città e dei suoi abitanti che riguardava quello che aveva detto Shanks ma non capiva proprio il nesso in tutto quello.
Zoro non l'aveva ancora guardata anzi adesso se lo notava bene era appoggiato sul banco nella posizione proprio da non considerarla neanche, si ricordava ancora di come l'aveva trattato un giorno prima dicendogli in faccia quello che pensava e cioè che era uno spietato assassino ma dalle continue negazioni da parte di lui una strana sensazione, quasi da infondergli un po' di fiducia si era formata alla base dello stomaco.
"me ne importa perché tu mi interessi!" erano state quelle le sue parole che all'interno di lei l'avevano fatta gioire più che mai, ma che all'esterno avevano detto tutto il contrario. Poi quando aveva urlato che lo odiava nei suoi occhi aveva scorto un moto di come dire... tristezza? era quella che aveva visto in lui in quel momento?! Ormai non ascoltava neanche più il professore, voltandosi per l'ennesima volta verso di lui notò che ancora una volta era messo di spalle e le dava completamente la schiena, digrignò i denti, perché non sopportava quel comportamento di lui?! perché le faceva quasi male non vedere i suoi occhi intrecciarsi con i suoi e rimanerci incastrata dolcemente.. perché?!?!
"allora pensa quello che vuoi! io non ho fatto mai niente!" sincero... era stato sincero... se lo sentiva dentro di lei! Ma se lo avesse detto a Shanks non le avrebbe creduto minimamente, perché lui odiava Zoro, lo riteneva un assassino sporco di sangue innocente! Eppure lei non lo credeva veramente...
Si girò di nuovo verso di lui e stupendosi più che mai vide che la osservava con un ghigno sulle labbra morbide e distese, come se le ricordava mentre quelle stesse labbra la sfioravano inerme sotto il suo tocco, sotto i suoi baci così gentili e possessivi mentre le diceva che le piaceva il suo profumo. Divenne rossa a quei pensieri e rivedendo quello sguardo così orgoglioso e bellissimo scrutarle l'anima.
"sono un vampiro tesoro, percepisco anche se debolmente le sensazioni degli umani e come vedo che sei attratta da me vorresti anche parlarmi adesso solo che non ne hai il coraggio! cos'è stai scappando?!" capì all'istante perché aveva detto proprio il verbo scappare, voleva la sua vendetta! sentendo quell'affermazione così maledettamente convinta da parte di lui e con quel sorrisetto dal solito sbruffone dell'anno le fece venire i fumi alle orecchie dalla rabbia.
"io non scappo mai! e comunque con te non vorrei parlare di niente!" quanto continuava a mentire ma con lui le venivano fuori sempre insulti e basta.
"bugiarda!" rispose invece lui convinto come sempre di tutta la sua grande tenacia, anche questo infatti le piaceva di lui, che non riusciva mai a mentire con lui, poteva mentire con tutti tranne che con lui. La riusciva a capire come un libro aperto.
"sai ieri mi sono divertito da morire!" disse incrociando le braccia dietro la testa spostando il busto incontro allo schienale della sedia, Nami alzò un sopracciglio non capendo dove volesse andare a parare con quel discorso.
"e allora?!"
"è stato un pomeriggio veramente rilassante se sai a cosa mi riferisco!" la ragazza a fianco a lui sbarrò gli occhi incredula, lui era andato a letto con qualcuna?!?! un dolore si formò all'interno del suo petto, smorzandole il fiato
"non... me ne importa nulla!" riuscì comunque a dire ansimando lievemente, perché le faceva così male? e perché lo veniva a dire proprio a lei?! La campanella d'improvviso suonò facendola sobbalzare dalla sedia, in un attimo successe di tutto, Zoro prese per un braccio Bonney quella che gli stava davanti e se la portò sulle gambe, Nami inerme assistette alla scena, come le toccava il corpo, come non curandosene la baciava davanti a tutti in modo passionale, soprattutto davanti a lei. Le sue ginocchia le tremarono, erano simili a gelatina in quel momento non aveva la forza di alzarsi ed andarsene! Mentre la vampira sopra di lui cercava di aprirgli la camicia bianca che portava Zoro e i lunghi capelli rosa che coprivano il volto di entrambi Zoro guardò di sott'occhio Nami seduta poco vicino a loro che osserva la scena sorpresa e impotente. Ghignò nel vederla così in difficoltà, così avrebbe imparato che con lui non bisogna scherzare...
Si staccò momentaneamente dalle labbra fredde di Bonney per guardarla sorridendo malignamente
"cos'è sei rimasta senza parole? dov'è finita tutta la tua parlantina superficiale!" Nami si alzò di scatto osservata da tutti quanti mentre con gli occhi lucidi parlava flebilmente
"pensi che io sia superficiale?" chiese sotto voce quasi come non volesse che nessuno la ascoltasse, Zoro dal canto suo la guardò dalla testa ai piedi, bellissima come sempre! Ma comunque rispose a tono
"si!"
"be' comunque tu non sei da meno!" rispose abbassando la testa in cerca di qualunque cosa che non fossero i suoi dannati occhi in quel momento nero-pece
"ma cara io sono un vampiro!" ribatté deciso più che mai
"è proprio questo il punto tu sei un vampiro! e io..." ma non riuscì a concludere la frase, voleva dirgli... cosa voleva dirgli che si era innamorata di lui? che ogni volta che loro si trovavano a pochi centimetri il suo cuore faceva uno di quei balzi come quando andava sulle montagne russe? che quando si erano baciati la sua anima aveva tremato?!?!
"e io... cosa!" chiese Zoro alzatosi dalla sedia e prendendole il braccio che aveva appoggiato sul petto e fissandola negli occhi. Ecco ancora quel balzo si era fatto sentire, adesso erano a pochi centimetri l'uno dall'altra e Zoro era troppo vicino perché lei se ne rendesse veramente conto.
"Zoro.." disse quando lui le appoggiò una mano sulla guancia lisciandola per intero, era di nuovo inciampata in quella sua trappola dannatamente eccitante e sensuale.
"perché te ne stai ferma qua" chiese non distogliendo il suo sguardo sempre incatenato al suo viso d'angelo. Nami non capì bene subito quella frase e così non rispose immediatamente così Zoro continuò
"perché ti fai toccare così da me..." ora capiva perché faceva quelle domande, che dentro di lei erano le stesse che si chiedeva da non sapeva più quanto oramai...
"i-io.." con grande forza d'animo mise una mano sul petto gelido di Zoro e lo fece allontanare.
"hai ragione! non so' che mi abbia preso scusami ma ora devo andare!" disse sorpassandolo senza neanche guardarlo per incamminarsi il più in fretta possibile verso l'uscita
"sei una falsa bugiarda!" ribatté invece Zoro stringendo i pugni chiusi quasi a far uscire il sangue. Nami sentendo quella frase si rivolse nuovamente verso di lui chiedendo infuriata
"cosa?!"
"pensi veramente che io creda a tutte quelle stupidaggini che hai appena detto!" disse deciso facendola irritare ulteriormente perché nel profondo Zoro sapeva che Nami nascondeva ciò che sentiva veramente.
"libero di pensarla come ti pare!" rispose a tono senza cambiare espressione sul viso
"stronza!"
"come ti permetti!"
"ti sfido cacciatrice! incontriamoci sta sera al cimitero al Valley Grave solo io e te! chi perderà verrà ucciso all'istante!" sbarrò gli occhi Nami al sentir quelle parole dette così apertamente, no voleva... non voleva combattere con lui! Abbassando la testa e chiudendo gli occhi senza dire più niente se ne andò percorrendo il lungo corridoio che portava all'uscita della scuola, un groppo in gola si era formato nell'istante in cui Zoro le aveva detto che chi avrebbe perso sarebbe stato ucciso.. strinse spasmodicamente la cartella, non doveva essere così sentimentale soprattutto con un nemico ma non ci poteva fare niente, quelle sensazioni la invadevano completamente portandola ad un senso di oppressione.
"ehi marimo! tu non vuoi combattere contro di lei, te lo si legge in faccia!" disse sicuro di se' Sanji stuzzicando il ragazzo di fronte a lui che in quel momento gli stava quasi ringhiando dietro
"sta zitto damerino pensa a scoparti Albida invece di dire frasi senza senso!" esclamò furioso più che mai anche se quella frase era per lui dannatamente vera.
"che hai detto testa di muschio?!?!" ribatté quell'altro alzandosi e digrignando i denti pronto al combattimento
"ecco che ricominciano!" disse esasperata Bonney mettendosi una mano sulla fronte e sospirando
"ma si sono così divertenti quando litigano! veramente eccitanti!" esclamò Albida guardandoli lussuriosa, Zoro sospirando lasciando perdere tutto si avviò anch'esso all'uscita, non sapeva neanche lui da dove gli era venuta fuori quella frase detta così malignamente soprattutto a Nami. Lei che da un po' di tempo a quella parte invadeva i suoi pensieri costantemente, i suoi capelli lunghi e soffici, il suo profumo dolce amaro del mandarino, il suo carattere così forte per nascondere in verità quella parte fragile di lei che continuamente vuole celare ma che è anch'essa parte di lei. Lui a causa sua stava letteralmente cambiando, e proprio in quel periodo poi... quando i vampiri più potenti si dovevano riunire per l'ascensione del demone, Akuma no musuko, sarebbe stato una parte fondamentale per la rinascita di tutti i vampiri. Era da un secolo oramai che tutti stavano aspettando quel momento e lui fino a poco tempo fa era in visibilio, ma una rossa testolina era inevitabilmente entrata a far parte della sua non vita, e ora era confuso!
"hei fustacchione non volevi divertirti fino a poco fa'?" chiese la vampira attaccandosi spasmodicamente a lui facendo sentire il suo prosperoso seno a contatto con il petto di Zoro per incitarlo in qualche maniera a continuare con l'esercitazione molto piacevole che aveva interrotto poco prima. Zoro senza dire niente la guardò dall'alto in basso e sbuffando la ignorò completamente continuando a camminare.
"quella ti ha reso più rammollito!" esclamò ad un tratto Bonney notando di gran lunga il cambiamento netto del ragazzo, sentendo quella frase Zoro con uno scatto la prese per il collo sollevandola da terra e sbattendola al muro, strinse maggiormente la presa e ancora a mezz'aria Bonney cominciò ad ansimare, non per il dolore, certo lei non respirava e  strangolarla era del tutto inutile, quanto per il piacevole tocco che ora Zoro le stava donando, con mano lesta infatti le stava toccando sotto la corta gonna nera della divisa della scuola facendo ogni tanto pressione così da rendere quel contatto ancora più piacevole. Leccandole il collo sempre incatenata al muro disse sensualmente
"ricordati che io sono sempre il tuo signore! ti ho creato io!" disse togliendo la mano e tirando fuori un pugnale minuscolo e portandolo alla gola della vampira che ora lo guardava impaurita aggiunse ringhiando  
"e ti posso uccidere quando mi pare! quindi portami rispetto!" disse provocandole un lungo taglio sul collo lasciando defluire il sangue copiosamente. Bonney insanguinata non fece altro che urlare, gli altri studenti osservando quella scena li sorpassavano senza emettere fiato. Zoro dopo un po' la lasciò cadere a terra esangue e finalmente poté raggiungere la sua dimora in tutta tranquillità per prepararsi al combattimento con Nami. Prese come di consueto per il combattimento la sua spada bianca, le altre due che riponeva nell'armadio ritenne che non servivano per una cacciatrice quindi impugnando l'elsa della spada si incamminò verso Valley Grave, la notte stava per arrivare e le luci tenui del tramonto ormai stavano per scomparire, si guardò intorno per vedere se lei fosse arrivata ma non la vide.
"Roronoa Zoro!" disse una voce dietro ad un albero, ma non apparteneva a Nami
"che è venuto a fare in un posto come questo il famoso ed acclamato Lucci!" chiese Zoro sedendosi su una lapide fredda e appoggiando le mani una sopra l'altra sulla spada. Guardò fermamente Lucci dall'alto in basso
"ho sentito che in città c'è una nuova cacciatrice?!" esclamò il vampiro mettendosi una mano sul mento
"hai sentito male!" ribatté deciso Zoro nel sentirlo parlare di Nami
"in effetti la mia spia mi ha informato benissimo al riguardo, dicendo che è una bellezza dai capelli arancioni del color del sole! dicono che il suo sangue sia il più prelibato che ci sia in circolazione!" disse pieno di lussuria negli occhi immaginandosi già la figura prorompente della ragazza più discussa negli ultimi tempi.
"cosa sei venuto a fare qui Lucci!" ringhiò nella sua direzione, non sopportava di sentir parlare Nami da altri che non fossero lui, Lucci che sentendo la cattiveria del signore di quella città indietreggiando di poco rispose incurante
"sono qui per il tuo stesso motivo Roronoa, il figlio del diavolo!" Zoro sbarrò gli occhi
"dicono che darà il potere a tutti i vampiri presenti in questo luogo, dicono che ci sarà la fine del mondo per tutti gli umani!" disse quasi eccitato dall'imminente idea di quello che stava per succedere nel giorno dei mostri
"quindi non proteggere tanto la tua adorata cacciatrice! non riuscirà ad evitarla!" disse scomparendo poi nell'ombra lasciando il vampiro teso dai suoi pensieri e da quel nuovo rompi scatole nei paraggi
"Zoro!"

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Capitolo 14
*** Vampiro vs cacciatrice = love vs hate ***


"Zoro!" dopo la sorprendente visita di Lucci e delle sue spossanti affermazioni Nami sbucò fuori dalle tenebre più nere e con il paletto in mano attendeva vigorosa che il vampiro davanti a lei si alzasse da quella lapide per cominciare a combattere seriamente.
"sei arrivata.." disse flebilmente guardandola fisso negli occhi, tutti e due si sentivano strani tutti e due volevano scappare da quella situazione, eppure nessuno si muoveva.
"certo che sono arrivata! io non scappo davanti alla sfida!" disse nella sua direzione la ragazza non distogliendo il suo sguardo, Zoro alzandosi di scatto scagliò la sua spada sul petto di Nami ma quest'ultima la parò con il paletto con facilità, il vampiro notando la perfetta difesa della ragazza ghignò sadicamente. Si avvicinò di più col viso a quello di Nami e mantenendo sempre la posizione dell'attacco disse
"non sei venuta con le guardie del corpo!" con un colpo di reni a quell'affermazione la ragazza spinse il paletto contro la Katana per distanziare le parti dei due ed allontanarsi
"io non ho guardie del corpo!" esclamò infuriata dalla sua mancanza di fiducia in lei, questa volta fu proprio lei ad attaccare e con uno scatto da felino si abbassò ai piedi di Zoro per poi alzarsi in piedi e con una finta, invece di colpirlo col paletto come si aspettava Zoro, lo colpì con un pugno ben assestato in pieno viso mandandolo a pochi metri di distanza da lei. Lo raggiunse poco dopo mettendosi a cavalcioni su di lui per non farlo muovere e puntandogli il paletto alla gola.
"oh... non sapevo che ti piacesse stare sopra!" e sentendo quella frase Nami divenne tutta rossa, avendolo così sotto di se' che le sorrideva malignamente per un attimo restò immobile e il cuore che le batteva forte nel petto. Ora aveva la possibilità di ucciderlo, aveva la possibilità di riscattare tutte quelle persone, poteva rendere un mondo migliore senza di lui. Zoro che intanto la guardava titubante in quello che doveva fare di li a poco ne fu attratto più di prima, quell'espressione così persa nel dover decidere tra il dovere o... cos'era quella luce infondo agli occhi quando lo guardava, amore? anche adesso ce l'aveva mentre con lo sguardo corrucciato spingeva la punta di legno del paletto sempre più in avanti per trafiggerlo.
Gli spuntò un rivolo di sangue che scese su tutto il collo lasciando una linea rossa.
Nami fissò la goccia di sangue rosso quasi bordò sul freddo collo del ragazzo, e come se fosse stata attratta da quel colore ansimando si avvicinò velocemente per succhiarlo. Le labbra di Nami percorsero interamente la linea colorata lasciando anche piccoli baci sulla sua via, non sapeva come mai si comportasse così, non sapeva da dove veniva quella forza per farle fare quelle scelte solo con lui, un vampiro ma ogni volta lei era quasi attirata da quel corpo.
Zoro ansimò quando sentì la lingua della ragazza sopra di lui percorrergli parti del collo che era particolarmente sensibile, quella ragazza l'aveva letteralmente stregato, e avvertendo anche tutte le sue parti più proporzionate spiaccicate sul petto l'eccitazione in lui cresceva. Spingendola, la capovolse sotto di se e lasciando la sua spada per terra le bloccò i polsi al terreno
"tu sei troppo coraggiosa per i miei gusti!" le disse ghignando e senza preavviso la baciò ardentemente, le sue labbra si muovevano saette come fulmini su quelle rosse e bollenti della ragazza, Nami rispose subito al bacio, da quanto di nuovo lo desiderava, da quanto nei suoi sogni aveva sognato di baciarlo un'altra volta così, da troppo per lei! La lingua di Zoro pian piano spingeva sempre di più per entrare completamente nella bocca di Nami e come sotto ordine la ragazza acconsentì voracemente, le piaceva Zoro, e ora loro erano soli nel cimitero a baciarsi! Due candele fiammeggianti che nel freddo restano comunque accese, due corpi bollenti che quando si toccavano davano vita ad una danza tutta per loro, non era solo chimica quella sensazione di cui tutti parlavano, erano l'uno il completo dell'altro.
Zoro si staccò percependo che alla ragazza sotto di lui mancava il respiro dopo quel bollente e passionale bacio dato così, solo perché loro lo volevano, senza doveri, senza che gli altri decidessero per loro, non badando alle occasioni circostanti, loro in quel momento erano puramente soli, Nami in balia degli ormoni in subbuglio e Zoro a guardarla eccitato.
"Nami..." disse flebilmente osservando le guance arrossate della ragazza.
"tu sarai la mia rovina!" e dicendo questo alzandosi sparì nell'ombra lasciando una Nami sorpresa e ancora eccitata dal contatto con il corpo di lui
"so' che sei ancora qui!" disse esclamando guardandosi in giro nel riconoscerlo da qualche parte più sicura che mai sulla sua affermazione, dopo un po' in cui prevalse il silenzio vide la figura nell'ombra di Roronoa venire avanti
"vedo che non ti sei offesa!" il vampiro sbucò nuovamente da dietro le mura di una chiesa vecchia che ornava quel cimitero incustodito, ormai aveva imparato a conoscere infatti le presenze altrui grazie a quel potere che Shanks chiamava latente.
"perché avrei dovuto offendermi!!" chiese incrociando le braccia al petto, si sentiva ancora in agitazione per quella situazione ma comunque decise di tenere un comportamento equilibrato almeno davanti a lui
"hai sentito la conversazione di prima con Lucci giusto?!" chiese ignorando completamente la domanda della ragazza e fissandola serio in volto, troppo seri dedusse Nami che attraverso quegli occhi non riusciva mai a decifrare quello che provavano veramente
"solo l'ultima parte quando lui diceva che non posso evitarlo... cosa???" disse non capendo effettivamente quello che aveva detto quel vampiro di cui aveva letto nel libro quando ancora stava conversando con Zoro, lei in quel frangente si era nascosta dietro ad un albero dalle proporzioni molto alte e robuste
"qualcosa che è più grande di te, di Shanks e di tutti i cacciatori che ci sono in circolazione!" ribadì digrignando i denti e corrucciando la fronte
"cosa? di che stai parlando?!" chiese decidendo di avvicinarsi cauta a lui ma sempre tenendo le giuste distanze, non poteva esserci qualcosa di più impossibile dei vampiri dei demoni o anche di lui in circolazione?!?! Pensò fermandosi a pochi passi da Zoro sempre fermo e immobile come una roccia
"della fine del mondo!" ecco! Nami sbarrò gli occhi dall'incredulità di quella frase, la fine del mondo?!?! come l'Apocalisse di cui parla la Bibbia...
"tu stai mentendo!" esclamò cercando di rimanere il più calma possibile, doveva andarlo a dire a Shanks, doveva avvertire tutti...
"perché dovrei mentirti?!" chiese facendo spallucce Zoro
"che significa la fine del mondo?!" anche se non ne era sicura di volere sentire la risposta la chiese comunque
"che tutte le persone viventi umane saranno trucidate e uccise dal demone con un occhio solo che aprendo l'antico portale sotto alla Murkiness porterà sulla Terra gli antichi demoni!"
"..."
"ti sei mai chiesta come mai tutti quegli studenti nella scuola sembrano che siano zombi?" ad un tratto a Nami mancò il respiro, tutte quelle ragazze e ragazzi la prima volta che era entrata alla scuola aveva aiutato quella ragazza che investita da Bonney e Albida voleva aiutarla o anche a tutti quelli che incontrava ogni giorno dalla mattina alla sera...
"bene quel portale risucchia tutta la loro energia per permettere che il suo ritornò possa avverarsi!" il colore dei capelli di ognuno... uguale, le espressioni incolore su tutti...
"e tu permetterai tutto questo?" chiese guardandolo ripugnate da quelle affermazioni orrende
"amore... io sono l'ideatore di tutto il piano!" un senso di nausea la invase non facendola più respirare
"cosa?" le uscì a stento quella parola dette con così tanta repulsione e disgusto
"esatto con il mio sangue farò resuscitare quel demone!" disse Zoro ansimando ancora per il dolore ma comunque mantenendo il sorriso sulle labbra
"allora quello che mi hai detto sulla strage... che non eri stato tu... era tutta una menzogna! e io ti ho anche creduto!!" disse con gli occhi lucidi ripensando a tutte le volte in cui l'aveva baciata, toccata... o anche altro mentre era svenuta?!?!
"tsk... stupida ingenua!" disse digrignando i denti
"e il bacio di prima?!?! anche quello non ha significato niente?!"
"io bacio donne tutti i giorni e tu non sei differente! e adesso preparati perché ti morderò fino a farti urlare dal dolore!" quella fu la goccia che fece traboccare il vaso!
"sei uno stronzo!" e si scagliò furente più che mai dall'essere stata presa in giro su di lui, voleva ucciderlo, voleva che soffrisse come stava soffrendo lei nell'aver sentito tutte quelle cose in una volta soprattutto dopo che aveva scoperto che provava un sentimento per lui, non poteva ancora definirlo amore ma sapeva che ci era andata molto vicina... Ora era cambiato tutto!
"lurido bastardo!" disse scagliando il paletto quasi in confusione, solo la rabbia e l'odio nei suoi confronti regnavano in lei, non riusciva a pensare a nient'altro.. solo la vendetta!
"stronzo pezzo di merda!" Zoro continuava a indietreggiare colpito dalla furia sorprendente di Nami, forse aveva esagerato.. Ad un tratto mentre era nella foga di assestare pugni in ogni dove colpì veramente il vampiro trafiggendolo alla spalla, Zoro emise un urlo di dolore sentendo il legno del paletto, benedetto oltretutto, nel suo corpo. Nami guardandolo appoggiarsi a terra con un ginocchio fissò la profonda ferita che gli aveva inferto dicendo poi
"come vedi non sono tanto male nel combattimento!" esclamò, poi osservò Zoro pararsi la ferita con una mano come a riparlarla da un altro attacco imminente
"cos'è che avevo sentito?! mi mordevi fino a farmi urlare dal dolore?! qui vedo solo te che stai soffrendo razza di idiota!"
"stupida mocciosa!" esclamò lui di rimando guadandola astioso e dolorante, Nami si avvicinò ancora di più prendendolo per il colletto della maglia
"è l'ultima volta che mi prendi in giro!" disse puntando il paletto nel punto giusto sul suo petto, proprio dove non batteva più il cuore... Zoro non fece niente, forse se lo uccideva una volta per tutte sarebbe stato meglio per tutti quanti... sarebbe stato meglio per lei...
Nami guardò quegli occhi neri, che le incutevano timore e lussuria allo stesso tempo, quegli occhi neri che a volte erano rossi, proprio come pochi minuti prima quando la stava baciando, quando le stava dicendo che ci sarebbe stata la fine del mondo per mano sua... Lo lasciò andare buttandolo a terra
"verrà il momento in cui ti ridurrò in polvere!" disse girandosi per non guardarlo in faccia
"cos'è adesso non stai forse scappando?!" disse Zoro non intuendo minimamente cosa gli fosse capitato di li a poco, infatti Nami con un calcio pieno di rabbia lo scagliò nelle sue parti basse facendolo urlare ed ansimare ancora di più. Se ne andò poco dopo non dicendo infine le sue ultime parole
"dammi del tempo!"

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Capitolo 15
*** Chiarimenti dal vecchio saggio ***


Zoro attraversò tutto il viale della strada per ritornare alla sua dimora, c'era ancora buio le stelle in cielo sembravano osservarlo nel suo lungo e silenzioso viaggio verso quella che sembrava casa sua, no... quella non era casa sua! Emise un lieve lamento guardandosi la ferita che ancora sanguinava copiosamente sulla spalla, dovevano essersi impigliati nella carne dei pezzi di legno per farla sanguinare ancora! Aveva bisogno di sangue, di sangue umano! Cambiò ad un tratto direzione intraprendendo il viale che portava al bosco fitto vicino al cimitero della Valley Grave, solo una persona poteva aiutarlo in questo momento, solo lui. Si ricordava perfettamente la strada per arrivare alla sua casa o almeno credeva... Si ricordava solo che era una casa modesta dove il tetto era colorato di un verde brillante, e circondata da piante esageratamente alte, una fitta più forte di altre lo fece inginocchiare a terra, il sangue uscì più velocemente di quanto si aspettasse doveva fare presto altrimenti sarebbe peggiorato. Si alzò malamente calcolando ogni sua piccola mossa,     camminò più leggero di una piuma e continuando a tamponare la ferita con la mano; ogni passo sembrava durare un infinità di anni, ogni fitta di dolore sembrava che lo stesse di nuovo mandando all'inferno, ma comunque concentrato nella sua riuscita camminò imperterrito fino a che non arrivò.
La leggera melodia che insaziabile di altre note continuava a suonare ed a emettere suoni anche impercettibili ora era imperterrita a continuare nel suo viaggio magico fatto di note e musica sacra, il violino di legno che ormai era stato suo compagno in tante battaglie ora con il ticchettio delle corde sembrava un fantasma nell'oscurità della stanza.
"Brook!" un incessante battere di pungi sulla porta di fronte a se fece si che lo scheletro alzasse il viso ancora concentrato nella sua opera di magnificenza.
"apri vecchio! ho bisogno di sangue!" si alzò con ancora il violino nelle mani bianche e ossute e con un andatura tutta vacillante si diresse verso l'entrata della dimora. Sentiva a metri di distanza l'odore metallico e inconfondibile di sangue di vampiro quindi dedusse che Zoro quel giorno fosse stato ferito e anche piuttosto gravemente. Quando aprì la porta attraverso la maniglia di ottone giallo uno spintone più forte fece si che la grossa porta si aprì di scatto lasciando cadere all'indietro lo scheletro dallo spavento. Il vampiro quando spinse la porta trovando l'entrata vuota entrò senza tanti complimenti e notando un divano sgualcito e puzzolente da un lato della stanza ci si buttò sopra a peso morto. Brook guardando prima la porta quasi sfondata e poi voltandosi verso Zoro lo maledisse mentalmente dopo quella sua piccola sorpresa, così non gradita! Sbuffò inesorabilmente
"tsk... potevi aspettare! ti avrei aperto tra poco!"
"ho urlato ma non aprivi mai! tu e quel tuo dannato violino non smetterai mai di usarlo?!?! mi da fastidio il suo suono!" esclamò fulminandolo con gli occhi, Brook sorrise
"Zoro... ti conosco ormai da quanto... quasi un secolo?!?! so' che quando dici che ti da fastidio qualcosa in verità ti piace da morire! quindi non mentire con me!" disse con fare di superiorità ricordandosi i bei vecchi tempi quando loro due erano a caccia di streghe per bere il loro sangue blu...
"tsk... hai imparato a conoscermi bene a quanto vedo!" esclamò sorridendo nella sua direzione, vide che lo scheletro notando la ferita sanguinante alla spalla di Zoro gli si avvicinò osservandola bene
"chi ti ha ferito così? hai ancora dei pezzi di legno attaccati alla spalla!" disse mentre gli sfiorava con le ossute dita il corpo, Zoro sospirò
"è stata Nami.."
"la cacciatrice novella?! oh... mi hanno detto che è la più carina tra le cacciatrici! quanto vorrei vedere le sue mutandine..." disse sognante volgendo lo sguardo al cielo che in casa sua non c'era
"ehi!! taci e prendimi il sangue che così mi rigenero!" urlò disprezzando in ogni maniera la sua ultima frase riguardo Nami
"ok... certo che potevi essere un po' più gentile nel chiedermelo!" disse spaventato lo scheletro alzandosi per andare ad aprire un grosso armadio appoggiato al muro per prendere il vasetto ma prima di porgerglielo ascoltò quello che gli disse il vampiro
"tu mi parli di mutandine e cacciatrici carine! io che dovrei fare! AH!!" si lamentò della ferita che continuava a sanguinare
"stai calmo! e poi non dirmi che anche a te quella cacciatrice non fa' gola!" disse sorridendo maliziosamente, sapeva in realtà perfettamente quello che provava per la rossa il bel vampiro ma preferì non proferir parola intanto.
"tsk! a me non fa gola nessuno!" continuava a mentire, continuava a ingannare se stesso e i sentimenti che sbocciavano all'interno di lui
"bugiardo! yohohoho capisco che sei un succhia-sangue sanguinario, capisco che stai per evocare un demone antico ma bugiardo non lo sei mai stato caro il mio spadaccino!" disse superiore guardandolo dall'alto in basso
"ma sta zitto maniaco d'uno scheletro!" disse quasi in trance guardando un punto indefinito del pavimento sotto di se', Brook lo osservò di continuo notando l'espressione vuota dei suoi occhi, da quando Zoro aveva visto quella ragazza in lui era cambiato qualcosa, prima non si faceva scrupoli a uccidere la gente per nutrirsi ogni sera e insieme al suo gruppo lo vedeva divertirsi a torturare la gente, soprattutto nell'ultimo periodo quando per prepararsi all'ascesa del demone si divertiva a vedere le ragazze della scuola donarsi a lui e facendole diventare vampiri per poi ucciderle velocemente. Ora lo vedeva sempre più spesso con lo sguardo perso nel vuoto a immaginare chissà quali misteri della sua contorta mente, forse a quella ragazza umana!
"lo sai che un vampiro non può amare un'umana!" Zoro di scatto si voltò verso Brook sentendo quella parola da lui così sconosciuta e odiata.
"ma sei sicuro di star bene?!? dici frasi senza senso oggi!" Brook gli dette una manata sulla spalla ferita allorché Zoro urlò dal dolore
"lascia perdere le frasi senza senso che ultimamente tu ne dici a bizzeffe! parliamo invece di Nami e di te!"
"è solo una secchiona superficiale so' tutto io! nient'altro!"
"continui a mentire! so' che da quando l'hai vista la prima volta nella Murkiness ne sei rimasto abbagliato!" Zoro solo in quel momento si ricordò che Brook aveva la capacità di guardare attraverso la vista degli altri, sentire le loro emozioni quando guardavano una persona, vedere le bellezze del mondo quando lo richiedeva lui, il suo dono speciale diceva sempre, che solo lui possedeva in tutto il mondo, oltre che ad essere un grande stregone di pozioni di tutti i generi si intende!! Poteva far concorrenza anche alle streghe!
"tsk.."
"Zoro mi dispiace dirtelo ma con me non attacca! so' quello che provi per lei! tu non ne sei del tutto sicuro ma capisco quando una persona o anche un vampiro è innamorato!"
"come faccio io ad essere innamorato!? sono un vampiro non ho l'anima! non posso provare sentimenti!"
"caro... quando si sta per tanto tempo nel mondo degli umani cominci a provare anche tu i loro stessi sentimenti! e poi quando tutti i vampiri conservano un po' della loro anima nel loro profondo! la tengono solo ben nascosta!"
"io sto per scatenare la fine del mondo a quegli umani di cui sei tanto affezionato moriranno tutti per mano del demone!"
"allora morirà anche Nami!" sbarrò gli occhi a quell'affermazione detta senza peli sulla lingua dal suo vecchio amico scheletro, il pensiero di Nami morta, del suo corpo freddo sul cemento della strada pieno di sangue, e lui che si cibava infine di lei. Una fitta di dolore gli arrivò alla testa, si piegò su se stesso richiamando a se tutta la forza che gli era rimasta per contrastarlo, Brook lo osservò a lungo percependo all'istante quello che la sua mente gli aveva fatto vedere in un istante.
"Zoro! bevi questo!" disse porgendogli un vasetto rosso contenente ovviamente sangue, il ragazzo lo prese con foga, aprendoselo in un secondo e berlo avidamente, alcune gocce gli scesero dalla bocca andandosi a posare sul pavimento di marmo marrone scuro, vide che lentamente la ferita si rimarginava ricostruendo pian piano i tessuti lacerati e facendo uscire i pezzi di legno impigliati. Brook si stupiva sempre della grande forza di volontà che aveva Zoro in quelle occasioni, sapeva esattamente come rafforzarsi solo con la forza della mente, non tutti i vampiri infatti potevano fregiarsi di quel potere, e lui non era il tipo che si stupiva da poco.
"allora.. come vanno i preparativi?" disse Brook riferendosi ovviamente al demone e alla sua ascensione di li a pochi giorni, aveva avuto una brutta sensazione da quando Zoro lo aveva menzionato la prima volta ma preferì non parlare e non badarci tanto.
"tutto procedete secondo i piani! il portale come sempre risucchia la forza degli umani e la infonde in esso facendo si che alla notte di Halloween tutto sia pronto!" sorrise di sott'occhio Brook a quella affermazione, dopo tutto anche lui era stato malvagio un tempo così sapeva bene quali riti dovevano praticare i vampiri per evocare un demone ma d'altro canto ora come ora la sua coscienza gli diceva che non era una buona idea, soprattutto anche dalla faccia di Zoro
"yohohoho si ma dalla tua faccia potrei giurare il contrario!"
"il contrario di cosa?!" disse esasperato dalle sue continua frasi senza senso
"di quello che hai detto! il senso di colpa è una cosa veramente forte!" Zoro non disse più niente lasciando che i suoi occhi vagassero i lineamenti del viso del suo amico, provava qualcosa per Nami lo sapeva fin troppo bene e a conferma di quello tutte le diavolerie che le aveva sputato contro al cimitero erano solo una scusa per riuscire a farla allontanare un po' da se facendo si che Nami lo odiasse, aveva visto come lo aveva baciato, aveva visto anche di nuovo quella luce che la caratterizzava nei suoi occhi ogni volta che lo guardava, non poteva succedere che un vampiro e una cacciatrice si amassero, non poteva assolutamente succedere! Però lui... in quel momento si sentiva estremamente vuoto, inerme e sofferente. Tutta la recita che aveva fatto doveva pure servire a qualcosa?!?!
"non vuoi ritornare al tuo covo?! li sarai più al sicuro!" chiese vedendolo ancora così ferito e dolorante
"no.. preferisco stare qui, non ho voglia di vedere quelle facce!" per quelle facce sapeva benissimo chi, Sanji il cascamorto, Bonney e Albida le due vampire sexy ma spietate e fastidiose e tutti i suoi tirapiedi, si in effetti erano una bella seccatura in quei momenti
"yohoho allora vai a riposarti nel mio letto! preparerò un po' di te'"disse sorridendo gentilmente indicando una porta in fondo al corridoio
"ti pare che a me piaccia il te'?!?! dammi un po' di sakè invece!" esclamò furioso l'altro speranzoso di avere un po' di quel dolce liquore che risvegliava in lui sempre una gran gioia
"no... liquori adesso come sei messo ti causerebbero ancora più danni! vai a dormire! quello lo sai fare molto bene a quanto mi ricordo!"
"tsk..." disse solamente incamminandosi verso il lungo corridoio della casa, non solo perché doveva riposarsi Brook aveva mandato Zoro nella sua stanza ma da un bel po' di tempo aveva percepito la presenza di tanti cacciatori che arrivavano proprio dal bosco nella sua direzione. Prendendo nuovamente il violino e cominciando di nuovo a suonarlo la figura prosperosa di Shanks si introdusse nella stanza nella quale stava ancora Brook, Nami era subito dietro di lui che guardava furtiva dappertutto osservando ogni piccolo particolare, uno tra tutti le fece sgranare gli occhi e urlare paurosa
"uno scheletro?!?!?!"
"ehilà Brook! come va la vita??" disse invece sorridendo Rufy sgargiante e andando verso di lui che cordiale gli rispose gentilmente
"molto bene in questo periodo Rufy ma come mai ho il piacere di avere tutti questi cacciatori nella mia umile dimora? oh che graziosa signorina! mi farebbe vedere le sue mutandine cara?" chiese inchinandosi al cospetto di Nami che a quella frase lo colpì con una gamba sul viso.
"neanche per sogno! pervertito d'uno scheletro!!" poi si rivolse a Shanks ancora urlante
" e questo sarebbe il grande saggio che ci dovrebbe aiutare contro Zoro?!?! io non ci credo!"
"sta calma Nami lui si... all'apparenza può essere un cretino e in verità in passato ci ha dato anche un sacco di grane ma adesso è a posto! non dobbiamo preoccuparci ci possiamo fidare di lui!"
"perché un sacco di grane? che ha fatto?!"
"bellissima signorina lasci che le spieghi! Io sono stato in vita molto più di tutti i cacciatori che sono in questa stanza, e di tutti i vampiri di questa città, ma una volta purtroppo non ero così pacifico come lo sono adesso, ero un'anima vagante che per potere uccideva e trucidava ogni essere vivente solo perché mi andava di farlo, e insieme a Zoro che voi conoscete bene formavamo una coppia insuperabile.."
"Zoro? che centra Zoro!"
"lui una volta insieme a me abbiamo ucciso un intero convento di suore, per dirne una.. yohoho!" la spensieratezza con cui lo disse impietosì tutti i presenti
"dopo una strega molto potente ha notevolmente ridotto i miei poteri e cambiando radicalmente la mia anima!"
"che vuol dire?"
"vedi Nami lui è per metà stregone e per metà immortale, non ha bisogno di nutrirsi di sangue per sopravvivere e ha il dono della preveggenza, è per questo che ci serve il suo aiuto! con la sua esperienza e il suo potere potremo prevedere le mosse che faranno i vampiri!" Nami in quel momento si ricordò di come aveva detto a tutti loro di cosa aveva scoperto al cimitero insieme a Zoro, il dolore al petto che le martellava non riusciva a fermarsi e ogni tanto qualche gocciolina di sudore le attraversava la fronte, quelle cose che le aveva detto Zoro in un primo impatto erano risultate anche sopportabili da sentire, poi quando le aveva detto in faccia quello che veramente pensava di lei e che in verità era stato lui a uccidere tutte quelle persone il mondo le era crollato addosso. Strisciando si era ritrovata poi davanti alla chiesa e raccontando a tutti i particolari della sua scoperta Shanks aveva proclamato che solo quel vecchio pervertito poteva aiutarli.
Brook la guardò per un istante comprendendo perché si era rabbuiata così in un colpo
"allora ci aiuterai? ci dirai quello che vogliamo sapere? è in gioco anche la tua vita Brook!" disse seriamente questa volta Shanks guardandolo intensamente
"yohoho se la metti in questi termini.."
"allora parlaci di quello che ha intenzione di fare Zoro ad Halloween!" disse Rufy digrignando i denti
"il portale ha bisogno di energia umana e vitale e quando quell'energia si incentra tutta in un punto qualche volta può essere rilasciata in un solo colpo e a quello punta Zoro, la notte di Halloween quando ci sarà appunto il ballo della scuola e gli studenti saranno tutti riuniti Zoro con il suo sangue farà resuscitare il demone dall'inferno."
"in che modo!"
"per questo rito bisogna donare un vampiro al demone e mentre il vampiro viene sacrificato le gocce di sangue del vampiro prescelto devono scorrere sull'entrata del portale, così si aprirà e il demone uscirà!"
"quindi dobbiamo solo evitare che Zoro sanguini giusto?!" chiese ingenuamente Rufy tutto preso dalla conversazione, tutti tranne Nami si girarono verso di lui sbarrando gli occhi dalla semplicità della sua frase, così vera e facile! Shanks sorrise.
"perché proprio il sangue di Zoro!" chiese ad un tratto Nami digrignando i denti e stringendo i pugni delle mani Brook la guardò intensamente
"perché Zoro è uno dei vampiri più forti in circolazione, il suo sangue ha la capacità di fare questo tipo di riti.." disse quasi in un sospiro
"a che ora ha intenzione di farlo?!" chiese di nuovo Shanks
"a mezza notte in punto!"
"bene e noi a quell'ora saremo pronti! eviteremo che avvenga l'ascensione del demone!" disse in un impeto Shanks contagiando tutti quanti e facendo per andarsene ma non prima di dire a Brook un'ultima cosa
"grazie.."
"yohohoho non c'è di che! adesso sono buono!" quella sembrava tanto una minaccia che un cordiale saluto, ma non tutti subito seguirono Shanks fuori dalla porta, infatti Nami vide per terre alcune gocce di sangue scuro che non passarono inosservate, guardò attentamente Brook nel profondo degli occhi (anche se per occhi si intende i buchi che ho al loro posto yohoho n.d.brook-si si hai ragione! n.d.a.)
"fermerò Zoro! a qualunque costo! anche se dovessi ucciderlo!" disse stringendo il pugno, Brook rimase sorpreso di tutta quella tenacia, Nami alla fine fece per andarsene anche lei ma un'ultima frase dello scheletro la fece fermare all'ultimo momento
"il violino senza le sue corde anche se ha l'archetto non può emettere alcun suono, così anche per le persone, quando sono insieme posso formare un gruppo fortissimo, se invece sono da sole, sono solo persone senza alcuno scopo."


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Capitolo 16
*** Lucci x Robin x Rufy ***


Attenzione: scena un po' spinta... io l'ho scritto comunque! Sul reating ho scritto che è arancione ma durante la storia ci saranno altre scene un po' spinte, non è secondo me estrema e dettagliata ma per chi non volesse leggerla salti questo capitolo semplicemente.

Dopo essere tornati alla chiesa Shanks e gli altri cacciatori misero appunto il piano d'attacco per fermare una volta per tutte Zoro e la sua banda.
"tu sarai il punto principale di tutto il piano Nami!" gli occhi della ragazza percorsero i lineamenti duri e marcati di Shanks che in quel momento le stava spiegando nei minimi dettagli ciò che doveva fare al momento giusto nella notte più discussa delle due parti in quei giorni. I lunghi capelli arancioni le ricadevano come sempre sulle spalle e rendevano il suo viso splendido ogni limite, Ace in quel momento continuava ad osservarla a braccia incrociate e con espressione seria, non era d'accordo del tutto con il piano di Shanks quella volta non per il rischio che correvano loro, ma per Nami che ancora non aveva conosciuto la forza che poteva possedere un demone di quel calibro, quegli esseri non erano come i vampiri, a quelle creature almeno restava un minimo d'anima in loro, invece per i demoni uccidere equivaleva come a mangiare, lo facevano perché era quello che gli diceva l'istinto, tutto qui! Lui aveva ucciso un sacco di demoni, un sacco di vampiri ma quella sensazione in quel periodo non l'aveva mai avuta,  una strana sensazione ogni volta che sentiva quel nome!
"sarai l'elemento principale, quello che ci darà la possibilità di fermare Roronoa!" erano quelle le parole che ora le rimbombavano nella mente costantemente, fermarlo a tutti i costi, ucciderlo! Era quello che intendeva Shanks, uccidere quello che aveva ideato il piano! Ne era capace?!?! Voleva veramente uccidere colui che ogni volta le faceva battere il cuore all'impazzata lasciando che le viscere all'interno del suo corpo diventassero un tutt'uno con lo stomaco quando i suoi occhi la scrutavano, infatti quelle sensazioni erano ancora dentro di lei. Anche se sentire quelle parole da lui le avevano fatto male lei provava ancora dei sentimenti per lui, quel momento quando loro si erano uniti in quel bacio fatto di magia e passione mentre erano sdraiati per terra, aveva sentito anche da parte lui tutta la passione che ogni volta la travolgeva e poi quella frase detta in un sospiro prima di sparire
"sarai la mia rovina" non l'aveva detta solo per farla arrabbiare c'era qualcosa sotto che non le aveva detto...
"Nami ci sei?! stai dormendo in piedi?!" la limpida voce di Rufy la fece tornare alla realtà dei fatti, il suo scopo era uno solo, le aveva detto Shanks all'inizio
"dobbiamo restare vivi per salvare il mondo, dobbiamo proteggere le persone che non sanno niente di tutto ciò!" era per quello che aveva accettato di diventare una cacciatrice, perché aveva visto come quel potere poteva far del male alle persone, perché era sicura anche se non aveva molta esperienza che in lei poteva trovare la forza per sconfiggere ogni malvagità di quel mondo. Sorrise al suo compagno
"no sono sveglia! ma dimmi perché hai deciso di venire con me questa sera?!" chiese ricordandosi di come Rufy le aveva chiesto se poteva venire con lei quella sera per la perlustrazione.
"non so' avevo voglia di farmi un giro.. e visto che in questo periodo ti ho vista un po' giù ho pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto bene!" ne rimase sorpresa per quella affermazione, ma infondo aveva imparato a conoscere un tipo come Rufy, era tutto come lo si vedeva, sembrava quasi un bambino all'apparenza ma sentiva che in lui c'era molto più di questo, certe volte lo sentiva quasi come un fratello minore a confermare proprio in quel momento quando loro due passeggiavano come due veri amici e senza segreti.
"grazie..." disse solamente a quell'atto di pura amicizia senza nessun altro fine. D'un tratto alzò la testa percependo che qualcosa nell'aria era cambiato, si girò di scatto verso Rufy che cambiando completamente espressione capì immediatamente cosa voleva intendere Nami. C'erano dei vampiri nei paraggi. Un odore di sangue molto intenso fece dirigere i due verso il centro di un ampio giardino nel mezzo di una via desolata. L'aria umida che c'era quella sera li attraversava pienamente, avanzando di altri pochi passi videro qualcosa attirare la loro attenzione, una figura si stanziava nell'ombra coperta in parte dalle tenebre e dall'oscurità ma avanzando la vista si fece più acuta rivelando colei che si celava.
"ma tu sei.." la vampira stava ancora mordendo il ragazzo sotto di lei, fiumi di sangue imperlavano il corpo del ragazzo che esanime si lasciava trasportare da quello stato di totale trance e esaltazione. Nami non se ne rese quasi conto ma Rufy in uno scatto era balzato dietro a Robin e l'aveva scaraventata all'albero accanto liberando finalmente il ragazzo ora svenuto completamente. Rufy tenne ben saldamente il ferito nelle sue mani come per tenerlo lontano da  lei, la guardò per un istante pieno di rabbia ed odio per poi alzarsi lentamente.
"Nami portalo in ospedale!" ordinò serio in volto quasi urlando, la ragazza che annuendo affermativamente lo prese dalle spalle larghe per trasportarlo altrove, quella battaglia era per Rufy, pensò mentre se ne andava con il cuore in gola per la sorte di entrambi, perché era vero Robin era una nemica ma infondeva in lei una sensazione di familiarità, come se in lei ci fosse di più che una assassina.
Rufy la fissò con gli occhi pieni di rabbia mentre Robin si rialzava lentamente, sorrise malignamente per poi esclamare
"Monkey d. Rufy sei così insopportabile! sei arrivato proprio al momento sbagliato!"
"sono arrivato al momento giusto per salvare la vita a quell'uomo!" Robin lo guardò alzandosi completamente da terra e fissandolo astiosa, da quando l'aveva incontrato lui aveva sempre cercato di parlare, di farla sentire un po' di quello che lei si credeva, di farla sentire speciale, e ogni volta lei sorrideva... interiormente. Lui la faceva sempre stupire dei suoi comportamenti. Non lo vide ma Rufy in uno scatto la bloccò all'albero con i polsi all'altezza del capo e i loro visi vicinissimi
"cosa hai intenzione di fare?!" chiese digrignando i denti, il sangue nel suo corpo continuava a fluire facendole ribollire nelle vene, si sentiva ancora eccitata e vedendo il cacciatore davanti a lei fissandola con quello sguardo non capì più niente. Cominciò a strusciarsi sull'albero, muovendosi dall'alto in basso frequentemente. Rufy non capì subito i movimenti di lei e continuò a fissarla intensamente, quella sera Robin portava un top molto scollato che faceva vedere il seno molto chiaramente e dei pantaloncini molto corti e di jeans quindi le lunghe gambe erano ben visibile all'occhio del ragazzo e quando la sua longilinea figura si protese verso di lui si imbarazzò molto.
"che stai facendo?!" chiese Rufy col fiato corto vedendo il viso bianco di Robin diventare leggermente rosso dall'emozione, il soffio freddo gli arrivò repentino sul viso e sulle labbra calde e rosse, non aspettò oltre e Robin attaccandosi famelica a lui lo baciò prepotentemente spingendo la sua lingua all'interno della bocca del cacciatore. Rufy sentendo le labbra morbide e gelide di Robin un lungo brivido sulla schiena si fece strada e lasciandole i polsi la prese completamente dalla vita e stringendola a se', non aveva mai provato quella sensazione con Bibi, anzi ultimamente quando la intravedeva arrivare nella stanza delle armi mentre si allenava lasciava tutto per scappare ed andarsene immediatamente. La spinse nuovamente contro l'albero per far aderire maggiormente i due corpi l'uno contro l'altro, le loro lingue seguivano una danza tutta loro lasciandosi inevitabilmente trasportare dalla passione. Sussultò Rufy nel sentirla tremare sotto i suoi tocchi, quelle sensazioni piacevano oltre modo ad entrambi, ed entrambi sentivano che quello ormai non bastava più.
Il ginocchio di Robin si alzò lentamente andando ad appoggiarsi sull'intimità coperta dai pantaloni di Rufy che sentendola muoversi si eccitò ancora di più prendendo coraggio e appoggiando una mano su un seno sodo di lei e palpandolo leggermente, mugugnò qualcosa sulle labbra ancora catturate dal ragazzo e si lasciò andare in un gemito trattenuto.
Gli sfuggì un morso a Robin sulle labbra di Rufy ma il ragazzo non sentendo neanche il dolore continuò ad assaggiare e a baciare ogni più piccola parte delle labbra di lei. Il sangue che uscì dal labbro inferiore del cacciatore fu subito catturato da Robin che succhiandolo avidamente suscitò in lei un senso di piacere che andava oltre ogni limite, si spostò sulla gola del cacciatore e lasciando sulla sua via diversi succhiotti per andare a finire sulla soglia dei pantaloni e sorridendo malignamente toccò con mano lesta il membro anch'esso eccitato del ragazzo. Con estrema facilità tirò giù la lampo dei pantaloni e portandoselo direttamente in bocca cominciò a succhiare sensualmente. Venne in pochi minuti Rufy sotto il suo leggero tocco e la sua tenace presa e si liberò completamente lasciandosi sfuggire un gemito urlato, Robin alzò il volto imperlato e guardandolo mentre ansimava di piacere lo baciò un'altra volta più dolcemente questa volta, lasciandosi trasportare dalla dolcezza che Rufy le dava, lasciandosi toccare dove lui voleva, lasciandosi amare!
Appoggiando una mano sul petto per farsi forza si distanziò di poco dal ragazzo che ora la guardava sorpreso, vedendo quell'espressione quasi da bambino sul volto le venne quasi tenerezza per lui e avvicinandosi un'altra volta a lui lo baciò sulle labbra. Rufy si lasciò trasportare fino a far diventare quel bacio ancora più appassionato ma ad un tratto Robin si ritrasse da lui in men che non si dica.
"Robin.." disse flebilmente guardandola confuso e spaesato, la vampira sfiorandogli la mano se ne andò silenziosa senza più guardarlo, senza salutarlo. E Rufy rimase li' impalato senza emettere suono lasciandola andare via e sospirando sconsolato riflettendo sulla sua situazione, di certo non proprio semplice....
Robin camminò e camminò quella sera cercando di schiarire quella confusione che ora regnava nella sua testa, cercando di capire come mai non aveva morso Monkey d. Rufy, cercando di capire come mai non l'aveva ucciso, e come mai avrebbe voluto stringerlo ancora a se' senza mai staccarsi. Era come una forza che le cresceva dentro ogni volta che l'aveva baciata o toccata, era sconosciuta a lei che da quando era un vampiro aveva imparato solo ad uccidere.
"Nico Robin!" quella voce la fece tremare di paura e fermarsi sul posto come un blocco di cemento.
"non è possibile..." la figura oscurata dalle tenebre riemerse come un sasso dall'acqua e ghignando si avvicinò cauto alla ragazza ancora immobile
"Lucci" il vampiro le prese il mento alzandolo leggermente e guardandola negli occhi profondi e azzurri sorrise malignamente
"che bella sorpresa trovarti qua!" disse con voce bassa e roca cosa che a Robin fece venire i brividi sulla schiena, il vampiro con un unghia affilata cominciò a premere sulle labbra fredde della ragazza mora.
"perché sei qui!" chiese Robin con un filo di voce per la paura che quello le faceva provare, Lucci senza ascoltarla cominciò a parlare lui
"molto carina la scena che ho visto poco fa.. un cacciatore.." Robin sbarrò gli occhi e pensò subito al bacio e al tremendo affetto che aveva provato stando con Rufy. Gli occhi di Lucci divennero rosso fuoco e ghignando nella sua direzione la baciò mordendole con forza anche il labbro facendolo sanguinare copiosamente. Robin ripresasi lo guardò astiosa e piena di rabbia
"perché l'hai fatto!"  chiese pulendosi con il braccio il rivolo di sangue che le scendeva dal labbro, Lucci sorrise
"per farti capire che tu sei e sarai sempre mia! non puoi decidere di testa tua capito!!" disse prendendola nuovamente per il mento e portandosela a pochi centimetri dal viso, Robin non disse niente solo un gran gelido le attraversò la schiena rendendola ancora più immobile, lei non poteva decidere! Lucci la lasciò e Robin cadde a terra dallo shock che ebbe in quel momento
"non ti preoccupare per quel cacciatore.. lo ucciderò appena ne avrò l'occasione!" sibilò guardando un punto avanti a se' e Robin alzandosi di scatto gli urlò furiosa
"NO! con me puoi fare quello che vuoi ma non toccare Rufy!" disse tremando dalla paura, non poteva rischiare di far soffrire Rufy, perché sapeva che quando ci si metteva Lucci era un vero diavolo... Lucci la fissò senza espressione e ghignando rispose
"bene" e prendendola per un braccio la strattonò con se' per condurla via. Delle lacrime scesero dal viso della ragazza invisibili e solitarie dedicate all'unica persona che in tutti quegli anni le aveva dimostrato un senso di protezione sconosciuto e allo stesso tempo bramato e desiderato.

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