The Maze (il labirinto) di giorgiowritealot (/viewuser.php?uid=144701)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flight (il volo) ***
Capitolo 2: *** The Dark (Il Buio) ***
Capitolo 3: *** Seventeen (diciassette) ***
Capitolo 4: *** The Woman (la donna) ***
Capitolo 5: *** Red Blood (Rosso Sangue) ***
Capitolo 1 *** Flight (il volo) ***
Flight
Sophie
aprì gli occhi. Non vide niente intorno a se, solo il buio. Non
sapeva dove fosse ma sapeva con chi fosse. Sentì una voce, quella
voce che già aveva sentito un migliaio di volte, quella voce che non
avrebbe potuto dimenticare mai.
<
lasciati andare > sentì
Sophie.
<
e dopo?... cosa
succederà? >
bisbigliò
<
lasciati andare,
pensa al presente, vivi l'attimo >
<
va bene, ti ascolto, mi fido di te, anche se siamo diversi so che non
mi tradiresti mai >
<
piccola, adesso sbrigati, altrimenti sarà troppo tardi >
<
aspetta, solo una cosa... promettimi che ci rivedremo > disse
Sophie agitata.
<
te lo prometto
>
<
Ciao, Jack
> solo due parole e già Sophie era a mezz'aria immersa nel vuoto.
<
Ciao, Sophie >
bisbigliò Jack con un filo di voce.
Sophie intanto cadeva nel vuoto, non
capiva, non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Improvvisamente si trovò a terra,
dolorante a causa del volo nel vuoto. Sophie era sola nel buio. Non
sapeva cosa fare, dove andare. In quel momento non desiderava altro
che sentire la sua voce, una voce così dolce e fine con quel tocco
di mascolinità che Sophie adorava. Nella mente ricreava i suoi occhi
verdi, i capelli di quel biondo lucente che solo lui aveva e la pelle
dello stesso colore dell'oro.
Ancora seduta su un pavimento
bagnato, muoveva lentamente i capelli castani facendoli oscillare da
una parte all'altra.
Indecisa sul da farsi si alzò
lentamente, si asciugò, o, per lo meno, strizzò i vestiti e iniziò
a camminare.
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Capitolo 2 *** The Dark (Il Buio) ***
The Dark (il buio)
Tastava con le mani il buio e stava
attenta ad ogni passo che faceva, per capire ciò che i suoi piedi
calpestavano. Non c'era nulla intorno a lei, sentiva solo il rumore
dei suoi passi che, ritmicamente, rimbombavano nel luogo dove si
trovava. Probabilmente era un luogo chiuso perchè, quando si era
lasciata andare nel buio, non aveva sentito il vento muoverle i
capelli.
Sophie, intanto, continuava a
camminare nel buio tastando con le mani il vuoto finchè non trovò
una parete. Con il corpo si accostò alla parete trascinandosi lungo
questa, facendo scivolare le mani lungo i fianchi. Continuando a
camminare lungo il muro trovò un interruttore. Sophie premette il
pulsante e un bagliore comparve dall'esterno, probabilmente era
l'interruttore di una luce secondaria. La luce fioca illuminava
leggermente il posto dove si trovava Sophie. Era una stanza o una
camera, molto somigliante ad una soffitta o ad una cantina.
Dappertutto c'erano delle ragnatele che pendevano sui muri
circostanti. Su una parete c'era una libreria, con pochi libri, i cui
titoli erano scoloriti dal tempo. Sulla seconda parete c'era un
grande finestra che dava sulla stanza di fronte. Sulla terza parete
c'era una poltrona, il cui rivestimento era rovinato e usurato. La
poltrona era color rosa, un tempo forse accesso ma ormai sbiadito.
Infine, sull'ultima parete, c'erano degli scatoloni. In totale ne
erano due. Sophie rovistò dentro il primo e poi dentro il secondo,
non trovando niente. Si avvicinò alla libreria e un libro di color
giallo, accesso, le saltò agli occhi. Sophie pensava a voce alta
<
l'unico libro che è ancora di un color acceso, probabilmente era
stato più usato rispetto agli altri e per questo non si era
incrostato con la polvere >.
Lo aprì, il titolo, pur
sbiadito, si leggeva chiaramente. “Un anno dopo”, quel titolo non
le diceva niente ma girò pagina, incuriosita. Sulla seconda pagina
c'era un foglietto. Sophie lo staccò e lesse
< Ad Hilary, per
il suo diciassettesimo compleanno. Con affetto, Eric >.
Girò
il foglietto e nel retro si vedevano i tratti di una matita che
dicevano
< Non ti dimenticherò mai, sei la mia vita, tesoro!
... >.
Sophie non continuò a leggere, rimase sbalordita
davanti all'ultima parola, una data. Superato il primo momento pensò
<ma... questa data è di ieri. Eppure sembra che qui non ci
vivi più nessuno da anni >.
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Capitolo 3 *** Seventeen (diciassette) ***
Seventeen (diciassette)
Sophie era ormai presa dal mistero e
voleva arrivare fino in fondo. Non ricordava niente di ciò che era
successo nell'ultima settimana. D'un tratto Sophie sentì un rumore
dall'altra stanza. Lei si avvicinò alla finestra da cui poteva
sbirciare tutto tranquillamente.
Sophie vide una ragazza con i
capelli biondi ed un vestitino corto verde, un po' stracciato. La
ragazza stava frugando in un pacco, era agitata.
< Vieni Fuori > urlò.
Sophie indecisa disse < io? >
con un filo di voce.
< Guarda che ti ho vista, vieni
fuori > ribattè di nuovo la ragazza.
Sophie si alzo e lentamente si
avvicinò alla porta, girò la maniglia ed entrò nell'altra stanza.
La ragazza la squadrò dall'alto
verso il basso poi si calmò. Con un tono molto più dolce e pacato
porse una mano avanti guardando Sophie. Sophie la guardò indecisa
poi la ragazza disse < Piacere, io sono Hilary >.
Subito Sophie ricordò quel nome che
aveva letto qualche istante prima su quel libro. Hilary dubbiosa la
fissava.
Sophie le strinse la mano e
fermamente disse < io sono Sophie e questo dovrebbe essere tuo
>.
Le porse il libro che aveva tenuto
sempre in mano. Hilary brillò di gioia e ringraziò Sophie
semplicemente con lo sguardo poi disse < dai siediti >.
Hilary spostò una sedia e Sophie si
sedette. Poi Hilary disse < io vengo da Miami, ho diciassette
anni >.
< Io invece sono di Los
Angeles, anch'io sono una diciassettenne. Fino a poco tempo fa ero
con Jack, un ragazzo alto, biondo. >
Hilary pensò guardando
distrattamente il soffitto poi < Si l'ho visto. Stava correndo,
sembrava che stasse scappando da qualcosa o > fece una pausa
poi riprese < da qualcuno >.
Sophie le chiese incerta < tu
sai cosa sta accadendo? >.
Hilary la guardò, restò in
silenzio per qualche secondo poi < sì lo so, ma non posso
dirtelo qui, vieni sopra, ti offro una tazza di tè, se vuoi! >.
Hilary si alzò e prese una scala.
Posizionò la scala sul muro e salì sopra. Sul soffitto c'era una
botola, Sophie ancora non l'aveva notata. Hilary estrasse una chiave
dalla tasca del giubbotto ,che indossava sopra al vestitino verde. Lo
botola si aprì cigolando. La ragazza dalla'alto disse < Seguimi!
>. Sophie esitò ma poi lentamente salì sulla scala, facendo
attenzione a dove mettesse i piedi. Una volta uscite, mentre Hilary
si dirigeva verso una casa, Sophie rimase lì immobile.
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Capitolo 4 *** The Woman (la donna) ***
The Woman (la donna)
Sophie guardò il giardino che la
circondava e la fontana che era posizionata esattamente al centro.
Era notte ma le luci poste sul terreno illuminavano tutta la zona.
Sophie distolse lo sguardo dall'erba e raggiunse Hilary che ormai era
davanti al portone. Il portone era di legno e al centro c'era una
grossa maniglia forse d'oro o semplicemente placcata.
Hilary estrasse una chiave e la
infilò nella serratura, la chiave fece un leggero cigolio ed Hilary
le fece fare due giri.
La porta si aprì lentamente.
Davanti agli occhi delle due ragazze si sbarrava un lunghissimo
corridoio solcato da un tappetto.
Hilary fece entrare Sophie e le
disse di seguirla. Le ragazze andavano spedite camminando sopra al
tappeto rosso.
Ad ogni passo il pavimento cigolava.
Alla fine del corridoio c'erano due strade, una a destra ed una a
sinistra. Hilary svoltò a destra ed entrò nella terza porta. Sophie
la seguì.
Nella stanza c'era un divano.
Hilary disse <accomodati>.
Sophie si mise seduta. Mentre Sophie
tamburellava con le dita sulla gamba, l'altra ragazza si era alzata
ed aveva preparato una tisana di tè, che stava ancora ribollendo
sopra al fuoco.
< Pesca, Limone o Verde >
< Pesca, per favore. >
disse Sophie.
Hilary estrasse da uno scaffale una
bustina di tè alla pesca e la mise nell'acqua bollente. Aspettò
cinque minuti e versò il tè in due tazze color panna. Hilary le
poggiò sul tavolo, di fronte al divano.
Il tè era ancora bollente e le
ragazze aspettarono.
Poi lentamente iniziò a soffiare
sulla sua tazza e la appoggiò sul piattino.
Hilary stava per aprire la bocca ed
inziarea parlare quando sentì dei passi provenienti dal corridoio.
Era un rumore di tacchi, alti probabilmente un tacco 10 o più.
Nella stanza entrò una donna con un
vestitino, corto e delle scarpe col tacco a spillo, nere. Aveva i
capelli rossi, scuri. E guardava Hilary distrattamente.
La donna parlò
< Hilary io esco, non
aspettarmi in piedi mi raccomando e tu ragazza chi sei, io sono
Karen, Holligan>-
< Sì, va bene, ciao >.
Una volta uscita Hilary disse
< lei è Karen, la mia
matrigna è una storia lunga e ti voglio spiegare tutto bene, andiamo
in camera mia, non deve sentirci nessuno>.
Hilary si alzò e prese le tazze del
tè. Non facendo rumore salì le scale e aprì la porta della sua
camera. Sophie la seguì.
Chiuse la porta e la inchiavò.
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Capitolo 5 *** Red Blood (Rosso Sangue) ***
Red Blood
Hilary entrò nella camera e si
distese sul letto stirando tutti i muscoli del corpo. Sophie invece
rimase in piedi.
<Siediti pure, non rimanere in
piedi>
La ragazza si sedette e guardò
l'altra negli occhi poi Hilary disse.
<Come ti ho già detto io sono
di Miami ma mi sono trasferita da qualche giorno e adesso abito qui.
Questa è una piccola cittadina della Florida, si chiama Inkest
Vinch. Nome strano, vero?>
< bhe... sì>
Hilary riprese
Sophie continuava a non capire
niente: dove voleva arrivare Hilary?
< Il giorni di Halloween
festeggiamo anche il mio compleanno visto che sono nata il trentuno
ottobre>
Sophie strabuzzò gli occhi. Solo
ora si accorse che l'altra ragazza era davvero pallida.
Hilary continuava con un tono di
voce sempre più tetro
< Ti devo dire una cosa...>
La ragazza si avvicinò all'orecchio
dell'altra e le sussurrò parole indecifrabili. Sophie dopo averle
sentite rimase impietrita con le mani che tremavano.
Hilary si buttò sull'altra ragazza.
Con i denti addentò il collo e per la prima volta mostrò i canini
affilati. Il sangue di Sophie scorreva lungo il collo e i denti
dell'altra erano rossi.
Hilary andò in bagno a lavarsi.
Sophie rimase lì. Era svenuta. Il sangue continuava a colarle ed
aveva macchiato anche i vestiti.
Intanto, una volta lavata, la
ragazza uscì dal bagno e si diresse a finire ciò che aveva iniziato
ma Sophie non c'era più. Le tende si muovevano con il vento e le
ante della finestra erano spalancate.
Hilary corse fuori dal portone ma
non vide nessuno.
* * *
Anteprima dal prossimo capitolo. Jack si trovava con Sophie fino al salto nel vuoto e dopo scorparve con la notte.
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