My heart's desire.

di xlittlerevenge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birthday party! ***
Capitolo 2: *** "You have to apologize." ***
Capitolo 3: *** Back to 6 a.m. ***
Capitolo 4: *** Just one spark starts a fire. ***
Capitolo 5: *** Unbroken. ***
Capitolo 6: *** i'm sorry for leaving your heart out in the rain. ***
Capitolo 7: *** All my windows still are broken. ***
Capitolo 8: *** I think I made a mistake. ***



Capitolo 1
*** Birthday party! ***


Era tutto strano, stava capitando tutto in quel periodo; fama, amicizia,amore.
Ma perché a me? Ero una ragazza di soli 16 anni allora e dalla vita non mi aspettavo più grandi cose.
Non da quando i miei avevano divorziato, credevo di essere la causa di ogni loro litigio, ma mamma prendeva il mio viso tra le sue mani e mi sussurrava con gli occhi lucidi –Tranquilla, non c’entri nulla. Sei solo una bambina, ma promettimelo! Promettimi che ti sposerai solo quando ne sarai convinta! Promettimi che non farai il mio errore- Io ero il suo errore. Amavo mia mamma e odiavo vederla soffrire.
 
Era il 20 agosto 2008. Giorno importantissimo per me! Era il sedicesimo compleanno di Demi. Avevamo organizzato quel compleanno da mesi, voleva ,anzi volevo, che fosse tutto perfetto. Doveva essere il compleanno migliore! Era la mia migliore amica, la ragazza con cui passi parte delle tue giornate e della tua vita. L’amica fidata. Non meritava solo questo, lei meritava ben altro e quel giorno le avrei dato il possibile!
-Sono ingrassata, colpa tua e di quelle stupide patatine bagnate al cioccolato- stava provando il vestito, e passava le sue mani lungo i fianchi mentre io , in pigiama, mangiavo le patatine della sera precedente.
-Demi non sei ingrassata, quel vestito ti sta a pennello, se perdi un altro chilo ti scivolerà stasera- dissi io continuando a sgranocchiare le patatine al mais.
-Selena, stai scherzando vero? Sembro una mucca! Hai presente quella grassa vacca che mio nonno ha nella fattoria a Dallas? – io annui – Ecco lei in confronto sembra una fotomodella- Era sotto pressione
-Intanto lei è in un recinto a mangiare erba e tu sei nella Disney…chi ha vinto?- ridacchiai –Lo sia che te lo rubo per la premiere di Camp Rock questo? Mi piace, fammelo provare.-Dissi alzandomi e  strofinando le mani così da lasciar cadere le briciole
-Vuoi scherzare?- Disse Demi alzando un sopracciglio –No, mi piace-
-Ti ci metti anche tu ora? Vuoi provarlo? Starai meglio di me, con il tuo fisico mozzafiato! Ma tu sei testarda ti ostini a infilare pantaloni quando con una gonna saresti meglio di Jennifer Lopez!- Usava sempre le stesse parole ormai era una lagna –Cosa metti stasera?-
-Pantal…-
-Cos’ho detto io? Pantaloni! Giuro che un giorno farò un falò con quei pantaloni – Mi prese per mano e con l’altra spalancò la sua stanza-armadio –Tu stasera ti metti uno dei miei vestiti e non discuti!- Adoravo i vestiti di Demi ma a me sarebbero stati malissimo, quello che lei chiamava “fisico mozzafiato” per me era troppo ristretto e non riempiva niente.
-Va bene, ma solo se mi presti quel vestito azzurro a balze e…gli stivali di pelle marroni- dissi mordicchiando il labbro
-Ti sistemo anche i capelli se vuoi, basta che lo indossi- sorrise
Adoravo il suo sorriso, mi faceva tenerezza. L’abbracciai e le sussurrai un – grazie- non la vidi ma mi sembrò di sentirla sorridere.
-Forse stasera ,se sei fortunata, quel Nick Jonas che tanto ti aveva fatto sognare durante le riprese di Camp Rock, ti concede un ballo- ne ero sicura, aveva sorriso, ma era un sorriso malizioso. Mi staccai dall’abbraccio –A te piace il fratello- dissi con aria superiore
-Ricorda, che sono una ragazza fidanzata- disse con il mio stesso tono –Sì, con un metallaro- dissi voltandomi a riprendere il pacco di patatine –Molto molto carino- alzò il dito indice –I gusti sono gus..- mi interruppe - a te piaceva il fratello- il mio volto si incupì –Non per dire ma Braison è uno schianto, Trace è venuto male…guarda la famiglia Cyrus…sono uno più bello dell’altro…tu hai scelto il brutto anatroccolo!- mi rimproverò -Gli anatroccoli diventano cigni- aveva ancora l’indice alzato –Ma non so se lui ha speranza- ero stata un po’ cattiva.
-Vuoi che dica al mio Trace di parlare di te a suo fratello?- Sempre molto gentile con me
-No grazie, se ne ho voglia so farmi notare- ridacchiai
Io avevo deciso di festeggiare il suo compleanno sin da mezzanotte. Un pigiama party solo io e lei. Era andato benissimo, avevo portato tutte le schifezze che esistevano e avevamo provato strane abbinamenti. Vi consiglio di bagnare al cioccolato patatine o pop corn, sono fenomenali.
 

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Erano le otto  di sera e il cortile di casa Lovato era tutto decorato a festa. Io e Demi , dopo esserci preparate, avevamo disposto il cibo sui vari tavoli allestiti.Presto il party sarebbe iniziato. Dopo pochi istanti erano arrivati gli invitati, Trace e Miley erano stati i primi ad arrivare. Ditemi quello che volete, ma a me quel tipo non era mai piaciuto.
 
Hey- Una  mano si levò in lontananza. Cercai di mettere a fuoco la figura, mentre si apprestava a venire verso me.
-Hey Nick- mi sorrise impacciato –Sono mesi che non ci si vede- continuai
-Già, dalle ultime riprese del film. Come va?- sorrise ancora
-Bene grazie, sempre la solita vita. Casa, scuola, studio di registrazione e riprese. Tu invece?-  Curiosa della sua vita? Sì e tanto…
-Non c’è molta differenza dalla tua: casa, scuola, studio di registrazione, riprese e compongo canzoni.- ridacchiò
-E che canzoni- dissi senza pensarci due volte
-Le hai mai ascoltate?- sembrava incredulo, annui mostrando un piccolo sorriso.
-Ne sono lusingato, Selena- lusingato perché mi piaceva la sua, anzi, la loro musica? Questo ragazzo si lasciava stupire con poco.
-Avete milioni di fan, ora ne conosci un'altra- dissi mettendomi di fianco a lui mentre gli facevo cenno di camminare
-Ascolta, abbiamo un concerto la prossima settimana qui a Los Angeles e Joe ha invitato Demi.Se ti va puoi venirci con lei.Mi farebbe piacere.- Avrei accettato, cavolo se avrei accettato.
-Certo, risposi euforica.- subito dopo continuai con un tono più pacato, non volevo sembrare una “spostata” –non sai quanto mi rendi felice.
-Che te ne pare della festa?-dissi curiosa. Avevo organizzato tutto, volevo sapere cosa pensava del mio operato.
-Fantastica, al mio sedicesimo compleanno voglio questi festoni- disse puntando l’indice in su. Io scoppiai in una rumorosa risata.
-Perfetto allora ci vediamo al concerto, i miei fratelli mi stanno aspettando.- cercai di nascondere il dispiacere con un sorriso.
-Ci si vede al concerto, allora- lo salutai alzando la mano e muovendo lentamente le dita
Incerto si avvicinò dandomi un bacio sulla guancia, sorrisi ancora e interruppe quel momento con un complimento –Bel vestito-
-Grazie, gentile concessione dell’armadio di Demi- le mie pallide guance si colorirono di un rosso candido.
 
 

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-Mi ha baciata- dissi come se stessi sognando a Demi.
Lei era con Trace e appena sentì la mia voce si girò di scatto. Aveva uno strano sguardo, credeva che la stessi prendendo in giro.
-Selena, ma lo hai visto tre volte…ti ha baciata?- aveva ancora quello sguardo che mi infastidiva
-Smettila di guardarmi così…effettivamente non mi ha baciata. Non uno di quei baci disgustosi che vi scambiate tu e il tuo ragazzo. Mi fermai guardando Trace e sorridendo –Senza offesa- puntai lo sguardo su Demi –sulla guancia, non prendermi per pazza, ma a me lui piace.
Demi sorrise maliziosa –Gli piaci!- affermò
-Ma ti ricordi cos’hai appena detto- aveva cambiato la versione per farmi contenta?
-Sì, ma stiamo parlando di Nick, lui è un ragazzo apposto anche un po’ all’antica e gli piaci…- sorrise. Mi morsi un labbro.
-Comunque vengo con te al loro concerto, ti spiace?-
-No tranquilla, Trace sarà fuori città e Joe mi ha proposto di stare con loro pur di non restare sola- la abbracciai non te l’ho ancora detto, Buon compleanno Demi, sei la miglior sedicenne\migliore amica , che una ragazza possa desiderare.


Eccomi :3
Allora, che dire? Come avete capito Trace non mi fa impazzire. Ed in questa storia presto non ci sarà più...non lo faccio morire tranquille ù_ù 
Lasciate una recenzione, fatemi felice :3

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Capitolo 2
*** "You have to apologize." ***


-Su parlami un po’ di lui, non voglio sembrare una stupida e star sempre zitta voglio trovare argomenti per chiacchierare- Supplicavo Demi al telefono.
Ero a casa ed era arrivato il fatidico giorno, saremo andate dietro le quinte del concerto dei Jonas per sentirli suonare e passare una giornata con loro.
Il concerto era di mattina quindi dovevamo sbrigarci, non ci avrebbero atteso a lungo.
-Selena, siamo in un ritardo pazzesco non puoi chiedermi dopo queste cose?-
Si stava lavando i denti e sicuramente avrebbe voluto uccidermi, non ama essere svegliata presto en tanto meno dallo squillo di un telefono.
-Questo vale per te io sono pronta da un po’, va bene ne parliamo più  tardi- Sapevo che sarebbe arrivata all’appuntamento prima di me.
-Selena, va bene per te se passi da casa mia? Joe mi passa a prendere e se hai necessità può portarci entrambe.-
-No Demi tranquilla, prendo la macchina e mi avvio già ora…ci vediamo lì.–

 
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Come detto a Demi presi la macchina e mi avviai verso lo spazio che avevano allestito per il concerto. C’era una lunga fila di ragazze tutte con un sorriso straordinario in volto. Faceva un caldo tremendo quel giorno, ma non si erano scoraggiate. Questo era quello che sarebbe successo quando avrei iniziato i miei concerti?Potevo meritare tutto questo?
Sorrisi ad una di loro che mi stava guardando incerta.
-Selena Gomez, è lei vero?- sorrisi e annuì
-Al concerto dei Jonas?Wow. Le va di fare una foto assieme a me?- Ormai ero abituata, adoravo far felici le mie fan, ne avrei fatta una con tutte se avessero voluto
-Certo, ma ti prego non darmi del lei, ho  sedici anni…come te credo.- Sorrise e io mi avvicinai a le per scattare la foto richiesta.
-Non voglio scocciarti, ma sarei la ragazza più felice del mondo se mi concedessi un autografo- sorrisi ancora era strano in molte mi ripetevano quella frase, tanto felice per un autografo? Un po’ di inchiostro su un pezzo di carta? Bhè per così poco avrei firmato autografi per tutta L.A.
-Certo, come ti chiami?-
-Maddison – disse sorridendo.
Pronunciai esattamente tutte le parole che scrissi su quel pezzettino di carta


” A Maddison con affetto Selena Gomez”
 
Strinse al petto quel pezzetto di carta dopo averlo scrutato, mi abbracciò e continuò –Grazi, grazie infinite-
-Per così poco?!.- Risposi, forse quella ragazza mi avrebbe dato la risposta che aspettavo tanto. Qualcuno mi avrebbe spiegato perché potevo rendere felice qualcuno, ma nemmeno lei lo fece. Mi sorrise come facevano tutte e quel dubbio restava ancora.
Mi allontanai verso il backstage, ma evidentemente ero la prima ad arrivare, mi sedetti sul muretto bianco e sfilai dalla mia borsa l’mp3. Quegli istanti di attesa passarono in fretta fra una nota e l’altra.
 

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-Frena dammi l’auricolare- non sapevo chi fosse, ma ciò che più odiavo era infastidirmi mentre ascoltavo la musica.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai Demi. – Ti chiamo da 10 minuti, ma non rispondi, se permetti ti ho staccato l’auricolare.- Era arrabbiata.
-Dove sono gli altri?-
 -Dentro. Preparano gli strumenti e Nick ci aspetta dobbiamo entrare ne back stage e non abbiamo i pass quindi…-
-Ok, mi muovo tranquilla- Scesi giù dal muretto e corremmo verso Nick
Arrivate gli sorrisi, lui fece lo stesso, ma era nervoso, glie lo si leggeva negli occhi.
-Iniziamo tra qualche istante, voi potete restare qui dietro le quinte, c’è una visuale discreta da qui- Disse lui con una voce seria, era arrabbiato con me? Sì, lo era, credevo. Perché ogni volta il mio solito ritardo deve rovinare tutto? E perchè per la prima volta nella mia vita che ero in anticipo, mi ero scordata di dove’ero? Perché ero la distrazione fatta in persona.
Demi interruppe i miei pensieri, mentre Nick andava dai suoi fratelli, - Vuoi sapere qualcosa di lui?- annuii
-Allora, è puntuale- disse pensierosa
-Io non so cosa sia la puntualità- dissi afflitta
-Adora mangiare cibo sano –
-Mangio schifezze fin quando non scoppio-
-Delle ragazza per prima cosa guarda lo sguardo-
-Che ti pare del mio sguardo?- dissi girandomi verso Demi curiosa.
-Niente male, occhi scuri e sguardo intenso, poi adora il baseball-
-Anche a me, finalmente qualcosa in comune- credevo fossimo più simili, ma evidentemente non era così. Le mie possibilità diminuivano.
-Selena in pratica siete diversi- disse di botto
-Sempre molto gentile tu, eh- dissi con tono scocciato – Poi il bello è questo, due mondi diversi che si scontrano, per poi conoscersi…io lo trovo fantastico.-
-Selena, lo fai sempre!- disse vaga
-Faccio cosa?- molto spesso Demi attaccava frasi in un discorso che non c’entrava nulla con quello che stavamo facendo pur di cambiarlo.
-Stai farneticando, vola in basso. Non sognare troppo, come sempre alla fine ci rimani male e a me non piace vederti soffrire.- Si era messa di fronte a me –vacci piano, non bruciare le tappe. Prima devi conoscerlo, non so nemmeno se lui ti definisce un amica. Non lo conosci nemmeno benissimo. Poi tu sei un po’ così, ammettiamolo non credi nel vero amore, ma vai alla ricerca di qualcuno che ti faccia star bene. Nick potrebbe tranquillamente esserne capace, ma conoscilo bene. Ci tengo a te e sappiamo tutti com’è finita con l’ultimo cretino.-Annuì. Demi parlava spesso così apertamente con me e io adoravo quando lo faceva, sapeva sempre cosa dire e fare con me e adoravo i suoi consigli.
-Tom non era un tipo famoso non credevo che a lui interessasse stare con me per pubblicità, a me piaceva non solo esteticamente.Ma evidentemente la mia fama per lui era più importante. Ti prego non tocchiamo più questo tasti.- Dissi di getto, di quel argomento parlavo pochissimo.
-Scusa Sel non intendevo farlo- mi sorrise dispiaciuta.
Si fissò un attimo sul palcoscenico e tra noi due per un momento si creò silenzio. –Ci faranno salire sul palco- disse felice
-Eh? Quando l’ha detto?- portai istintivamente gli occhi in fuori
-Ora ascolta ciò che dice Kevin-
-Ma io non sono abituata,non salirò su un palco Dems. Sarei la solita impacciata.-
Demi mi prese per un braccio e mi trascinò ancora più vicina alle quinte e quando Kevin urlò il suo nome lei uscì salutando calorosamente il pubblico,mente delle urla si alzarono. Abbracciò Joe e si sistemò al cento del palco, quando toccò a me non mi mossi da dov’ero. Kevin capì che se qualcuno non mi avesse tirato fuori di lì non sarei uscita, quindi fece di tutto per intrattenere il pubblico.
Nick spuntò dietro le quinte –Che ci fai qui? Su vieni fuori con me-
-No, non hai capito un cavolo Jonas io lì fuori non ci vengo, non ho mai fatto un concerto ne sono mai stata su un palco.- Dissi tutto d’un fiato . Prese la mia mano e mi portò fuori. Restai per pochissimi istanti ferma mente lui si dirigeva più avanti a passo spedito. Io corsi verso la mia migliore amica e dopo un saluto veloce, mettendole un braccio dietro la schiena, dissi – Mi ha praticamente trascinato fuori, mi sento una stupida.- Ci guardammo per una frazione di secondo e scoppiammo in una risata.
Dopo pochissimo Demi abbracciò e diede un piccolo bacio a Joe e assieme tornammo ai nostri posti.
 

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-Siete stati fantastici- esultò demi quando i tre fratelli si diressero verso di noi, dopo aver salutato il pubblico.
Io me ne stavo in disparte, loro erano molto uniti e anche se ero stata invitata, mi sentivo il quinto incomodo.
Sorrisi debolmente quando incrociai lo sguardo di Nick –Demi è stata a un bel po’ di nostri concerti, e questa è la frase che ci ripete sempre alla fine- Joe interruppe Nick – Demi si più creativa- disse sarcastico provocando una risata generale
-Sì, stavamo dicendo, che te ne pare?- disse concludendo la frase con un sorriso
-Siete stati grandiosi ho adorato le esibizioni di Joe, quando Kevin si è messo a girare su se stesso mentre suonava la chitarra, davvero. È stato tutto fantastico. Ma, vi odio!- dissi secca vidi nei miei amici una faccia traumatizzata quindi decisi di continuare per spiegare
-Sono sembrata una stupida mentre ero sul palco- sorrisi –Io non ho mai avuto a disposizione un palco e non mi ci sento a mio agio.
Kevin mi abbraccio – Ma sei stata simpatica, impacciata ma adorabile- ridacchiai –grazie, me lo dicono tutti- dissi ricambiando l’abbraccio.
Kevin era il più grande, ma a mio avviso anche il più dolce.
 
Decidemmo di recarci da Starbucks per bere un frullato tutti assieme. Tutti si avviarono e io e Nick restammo dietro in disparte, lui interruppe il silenzio –Quindi adori come Kevin suona la chitarra, come Joe fa le sue acrobazie sul palco e io?- disse sarcastico
-E tu…e tu scrivi le canzoni- sorrisi –quindi io sono il tipo che scrive canzoni?-
Sorrisi poi lo guardai negli occhi e continuai seria – Sì, tu sei semplicemente il tipo che scrive canzoni, niente di speciale- un sorriso mi parve sul viso facendo capire il sarcasmo nella frase.
-Hai qualcosa da farti perdonare Selena, domani dato che i miei fratelli mi hanno abbandonato, vieni allo Starbucks alle sei e poi si fa un giro al parco-
-Per giro intendi, passeggiata? Tu alle sei fai una passeggiata al parco?- lo avrei ucciso, non mi svegliavo tanto presto da l’ultima volta che presi l’aereo.
-No, per giro intendo corsa- istintivamente portai gli occhi in fuori -Non fare quella faccia, mi accompagni e non discuti- sorrise e accelerò il passo diminuendo la distanza con il resto del gruppo.
   


Taaaante grazie per le recensioni! Cavolo siete in 6 *w*
Naturalmente ringrazio anche chi legge ma non recensisce ( Chi sa se esiste qualcuno).
Se continuo così il mio angolo diventerà più lungo del capitolo, meglio che la finisco qui...lasciatemi una recensione piccina piccina, mi rendete felice *o*

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Capitolo 3
*** Back to 6 a.m. ***


Quella mattina svegliarsi fu un impresa a dir poco impossibile. Odiavo dovermi svegliare presto, soprattutto se questo implicava fare esercizio fisico. La sera precedente avevo lasciato le tende aperte così che la mattina il sole mi avrebbe aiutato a svegliarmi, infastidendomi. In verità non servì a molto.
Erano le cinque e trenta del mattino quando la mia sveglia trillò, con gli occhi ancora chiusi la cercai poggiando rumorosamente le mani sul comodino. Una volta trovata iniziai a pigiare il pulsante superiore, il rumore fastidioso non cessò e incurante del fatto che avrei semplificato il tutto aprendo gli occhi, presi la sveglia e con forza la gettai sul pavimento.
Quando riaprii gli occhi, mi resi conto che mi erano rimasti solo venti minuti. Mi buttai giù dal letto attenta a non calpestare la sveglia e il vetro ormai in frantumi, mi catapultai in bagno dove cercai di rendermi presentabile nel minor tempo possibile.

 

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-La puntualità non è il tuo forte- disse Nick vedendomi arrivare sulla soglia dello Starbucks.
Lo fulminai con lo sguardo sedendomi di fronte a lui, abbassai leggermente la cerniera della giacca glicine che avevo indosso e poggiai le braccia sul piccolo tavolino bianco.
-Dovresti ringraziarmi sai, se non fosse per me saresti solo oggi-  La mattina parlare con me non era piacevole, ero scontrosa e se avessi fatto una battuta ti saresti rovinato la giornata.
-Mi dovevi un favore, ricordi?- disse allungando le sue labbra in un sorriso.
-Stavo scherzando quando dicevo che sei “il tipo che scrive canzoni”- Ecco la dimostrazione, meglio stare tranquilli la mattina
-E dire che mi dovevi un favore era un semplice modo per portarti fuori- si accorse solo successivamente di quello che aveva detto e si corresse –per passare un po’ di tempo con te…insomma hai capito-
Se non mi piacesse dannatamente i suoi occhi e il suo sorriso non mi facesse impazzire gli avrei risposto con “E ti sembra corretto portarmi fuori alle sei di mattina? Con questo freddo? E inoltre facendomi fare attività fisica?
-Ok, tu hai già preso qualcosa? Perché io ho voglia di frappuccino- dissi mostrando un sorriso, per la prima volta quella mattina
Scosse la testa e intanto un cameriere si avvicinò a noi con in mano un taccuino e una penna nera  -Avete deciso cos’ordinare- disse con una voce flebile
-Per me un frappuccino, grazie- sorrise e segnò l’ordine distrattamente. Il giovane ragazzo si voltò a fissare Nick, intento a guardare il menù. Catturò la sua attenzione tossendo –Lei invece? Gradisce qualcosa?-
-Si, anche per me un frappuccino-
-Arrivano subito- disse per poi dirigersi verso una porta, le cui due ante gli si chiusero alle spalle.
 
Ci fu un silenzio imbarazzante che fu interrotto da Nick solo dopo aver ricevuto le bevande.
Continuavo a girare la cannuccia nel liquido –Hai delle occhiaie da paura-
Respirai a fondo perché per quella frase avrei potuto scordarmi del viso angelico e gli avrei lanciato la bevanda in faccia. Risposi sorridendo –Mi spiace, ma se vado a dormire tardi e mi sveglio presto non sono fresca come l’acqua di rosa…-
-Scherzavo bocciolo- stava continuando a stuzzicarmi, sembrava che si stesse divertendo. Che ci provasse gusto?!
-Lo spero per te riccio-
 

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Stavamo correndo attorno al parco da pochissimi minuti, ma io ero già stanchissima. Se avessi potuto mi sarei lanciata ,come un sacco di patate, su una delle panchine in legno.
Cercavo di distrarmi parlando un po’ con Nick e canticchiando qualcosa così che non facessi caso alla stanchezza, ma fu inutile.
Nick, era evidentemente in gran forma rispetto a me e sembrava correre senza problemi, per una sedicenne essere già stanca dopo solo due gire del parco non era da reputare positivo. La mia dieta non è completa, mangio cibo spazzatura e la mia attività fisica e camminare sul set, sempre che si possa reputare movimento.
-Ammettilo sei già stanca- disse Nick con un leggero sorriso sul volto.
Grazie al cielo la parte della mattinata “stammi alla larga e non fare battute altrimenti ti rovino il bel faccino” era passata.
-No, non sono stanca cosa te lo fa pensare- dissi con un evidente tono sarcastico
-Nulla, semplicemente non riesci a parlare perché hai il fiatone- disse con lo stesso tono, entrambi scoppiammo a ridere e io trovai una buona scusa per fermarmi.
-Se ti va ci fermiamo, non voglio essere la causa di un tuo malessere- continuò Nick, evidentemente nemmeno lui aveva capito il senso della sua frase , perché pareva che avesse dipinto in volto un punto interrogativo.
- Magari dopo, abbiamo iniziato da poco.- sorrisi dolcemente.
 
Continuammo a correre per svariati minuti e io facevo sempre più fatica a stargli dietro. Eravamo talmente tanto distanti l’uno dall’altra che se i paparazzi ci avessero fotografati non avrebbero capito che eravamo usciti assieme. Di tanto in tanto Nick si voltava per capire se fossi ancora viva, almeno credevo.
Si fermò di scatto e la nostra distanza si ridusse sempre di più, fino a quando non ci ritrovammo faccia a faccia.
-Sei una tartaruga Selena- gli colpì il braccio con un pugno –Ti sei fermato solo per insultarmi?- dissi mentre Nick si massaggiava ,con movimenti circolari, il punto in cui sentiva dolore.
-Mi hai fatto male- disse serio provocando una mia risata.
-Si una femminuccia Jonas! Il mio pugno era per ripagarti dalle battute di questa mattina e per avermi chiamata tartaruga, io sono solo fuori allenamento.- Dissi cercando di riprendere fiato.
Nick mi prese per mano mi portò vicino ad una panchina, lui si accomodò e poi mi fece segno di sedermi accanto a lui. Per qualche istante restai di fronte a brunetto ma poi, come mi aveva proposto, lo imitai.
-Riprendiamo fiato- sussurrò Nick - Ma io non sono stanca- insistetti io.

Intravidi da lontano un volto conosciuto, un uomo in tuta che si dirigeva di corsa nella nostra direzione.
-Tom- dissi quasi esitando. Quel ragazzo non aveva cambiato le sue abitudini, ogni mattina molto presto si svegliava e veniva al parco per fare dell’attività fisica.
In quell’ istante non capì più nulla, la rabbia mi assalì e ricordai quanto mi avesse fatto del male. Avevo sofferto, mi aveva usata e aveva avuto anche il coraggio di dirmelo. Mi sarei alzata e sarei andata da lui per dargli un pugno, ma di certo non gli avrei fatto del male, né sarei stata meglio psicologicamente.
Ebbi un’idea che per un primo istante mi sembrò fantastica, ma soltanto dopo capì che sarebbe stato inutile quanto insensato. Non avevo più tempo, dovevo agire.
Mi girai verso di Nick con una faccia che diceva “giuro che dopo ti spiego tutto”, mi avvicinai e lui e poggiai la mia mano sulle sue labbra, sperando che Tom non se ne fosse accorto, e ci poggiai le mie. Il ragazzo passò d’innanzi a noi e solo allora lasciai la presa.
 
-Ma che hai fatto?- chiese con gli occhi che fuori uscivano dalle orbite.
-Cerco di avere la mia rivincita- risposi scuotendo la testa come se fosse una risposta ovvia. –Mi hai baciato, potrei avere una motivazione?- Lo guardai confusa –Non era un vero bacio, tu hai baciato la mia mano- dissi scuotendo quest’ ultima.
-Ok, potresti spiegarmi- Ma perché dovevo parlargli dei miei problemi? Un po’ di fatti suoi?! –Non mi piace parlarne -risposi secca. –In teoria mi hai quasi baciato, una minima spiegazione la esigo- sorrisi maliziosa –Non dirmi che ti è dispiaciuto?- mi fulminò con lo sguardo e continuai –Quel ragazzo che è appena passato si chiama Tom, siamo stati assieme per… – non avrei detto quanto, avrebbe fatto male –per parecchio tempo. Giusto il tempo di raggiungere la notorietà e farsi accettare da una casa discografica. Ciò che ho profondamente odiato è che durante l’ultimo litigio, quello che ha segnato la fine, mi ha detto francamente che non era interessato a me, ma aveva un secondo fine. Gli ho mollato uno schiaffo e sono andata via, non ci siamo più rivisti ne sentiti prima di oggi.-
Mi sentì sollevata, parlarne con qualcuno che non fosse Demi, ma del quale ti fidi ugualmente, fa star bene.
Sorrise abbassando lo sguardo, quasi volesse scusarsi.


Non odiatemi vi prego, lo so non posto da secoli e ora torno con questa schifezza, ma non lanciate pomodori (?)
Grazie tante per le splendide recensioni, spero che siano ancora tante :D
Come sempre lasciate un piccolo commento, mi fa piacere sapere quanto vi fa schifo la storia :)
Al prossimo capitolo

P.S. Scusate per gli eventuali errori.

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Capitolo 4
*** Just one spark starts a fire. ***


- Marie, qui c’è una lettera per te – era mia mamma che dalla cucina sbraitava pur di farsi sentire.
- Arrivo! – urlai, mentre correvo verso la cucina.
-Dovrebbe essere un ingaggio da parte della Disney - aggiunse lei quando mi vide varcare la soglia della stanza, me la porse e aprii la busta della lettera.
-Si, mamma. Qui mi chiedono se posso partecipare al progetto Disney “Disney Friends For Change” e non essendo maggiorenne hanno bisogno del tuo consenso, naturalmente se accetto di partecipare- dissi non smuovendo gli occhi dal foglio.
- Lo sai che per me non ci sono problemi, se ti va di partecipare hai il mio consenso. – Mia mamma non si opponeva mai, cercava di accontentarmi in tutto. Naturalmente se le proposte fatte fossero adeguate ad una ragazza non ancora maggiorenne.
-In che cosa consiste amore?- continuò mia mamma curiosa.
-Qui parlano di un video musicale, infatti allegata alla lettera c’è il testo della canzone. – mi allettava l’idea – con la partecipazione di Demi Lovato, Miley Cyrus e Jonas Brothers- aggiunsi, così da assicurarmi che mia mamma non avrebbe fatto ulteriori domande.
-Quando si terrà?- mi sbagliavo, non avevo esaurito la sua fame di sapere, sempre se così si potesse chiamare.
-Prossima settimana mamma- aggiunsi accennando un sorriso –andrei a chiamare Demi, voglio sapere se lei partecipa, sarebbe un buon motivo in più per accettare- aggiunsi.
-Selena, ti pagano. Inizia a ragionare più come un’adulta. Non puoi rifiutare solo perché la tua migliore amica ha rifiutato.-  Odiavo quando mi faceva la ramanzina.
-Ma sono soldi miei e decido io se accettarli o meno- dissi commentando ad alta voce.
-Questo è vero, ma sono tua madre e credo di poterti indirizzare sulla giusta strada, non credi?
-Ok, ok-dissi per congedarla, tornando nella mia stanza.
 

 
…………………
…………………….
 

 
Demi aveva accettato di partecipare, così anche io confermai la mia adesione.
Era da poso iniziato dicembre, ma il freddo quell’anno non era ancora arrivato. Sembrava di essere in una di quelle giornate di inizio primavera, dove il vento freddo ti scompigliava i capelli e qualche raggio di sole si svegliava dal letargo.
Eravamo tutti assieme nella stessa sala , dove un grande palco era stato allestito per la registrazione del video.
La canzone era stata già registrata qualche giorno prima, quindi quello che dovevamo fare era semplicemente ricantarla con la registrazione  come sottofondo e girare qualche scena da allegare al video.
Il produttore aveva deciso le coppie Miley e Nick, Demi e Joe, io e Kevin. Potreste credere che non ero felice delle “abbinamenti” fatte, ma non era affatto così. Io adoravo Kevin, quel ragazzo è simpaticissimo ed oltre ad essere un virtuoso della chitarra aveva anche un gran talento vocale. Anche se nel gruppo non molto spesso si da spazio a lui come voce solista, il suo timbro era molto basso e inoltre molto rilassante.
 
Appena arrivata fui accolta da Demi che come suo solito mi salutò con un abbraccio. Non ci vedevamo da parecchio e questo accadeva raramente.
-Mi sei mancata- disse stringendomi ancora di più a se –Anche tu- dissi ricambiando l’abbraccio.
-Sono già tutti d’entro mancavi solo tu- commentò lei quasi volesse rimproverarmi.
-Lo sai che non so essere puntuale,  faccio sempre tutto all’ultimo minuto- replicai per giustificarmi.
-Selena ti conosco da dieci anni, so perfettamente come sei fatta- Disse lei sciogliendo l’abbraccio e facendomi strada verso l’ auditorium.
-Buon giorno- dissi quasi urlando pur di farmi sentire in quel posto immenso.
La mia voce risuonò in un eco nella stanza, arretrai quasi spaventata dalla mia stessa voce. Mi incamminai, sempre a fianco della mia migliore amica e come lei aveva detto erano già tutti arrivati, aspettavano me.
Mi aggrappai alla mia giacca e con passo sicuro mi avvicinai al resto del gruppo, rivolsi un sorriso a Nick e lui si avvicinò a me, le sue labbra si mossero, stava per dirmi qualcosa, ma il regista si avvicinò a noi, applaudendo, pur di catturare la nostra attenzione.
-Bene, ci siamo tutti. Ognuno ai propri posti si comincia.
Sorrisi ancora una volta a Nick senza dir nulla e lui fece lo stesso, mi posizionai al mio posto e le luci ad un tratto si spensero.
Un riflettore bianco venne puntato su Miley e Nick appena lui iniziò a suonare le dolci note della canzone accompagnato dagli archi e dal resto dell’orchestra posta sotto il nostro palco.
La voce di Miley si sentì soave mentre io mi dondolavo a suon di musica.
 

A word's just a word, 'til you mean what you say.

 
Poi fo il turno di Nick, che con la stessa voce che aveva fatto innamorare milioni di ragazze cantò la sua prima strofa


And Love isn't love, 'til you give it away.

 
Il mio sguardo si spostò su Joe e Demi che ,cercando di non dare troppo nell’occhio, scherzavano fra di loro.


We've all gotta give,
Give something to give,
To make a change...



Intonammo tutti assieme l’ultimo verso, ma alla fine di quest’ultimo una risate.
Erano Joe e Demi che, come loro solito, stavano scherzando in un momento non abbastanza opportuno.
Tutti ci girammo verso di loro che continuavano a ridere come se qualcuno se la fosse fatta sotto, erano in qualche modo ridicoli, ma io gli adoravo così. Demi non voleva ammetterlo, ma lei provava qualcosa in più di una semplice amicizia, nei confronti di Joe.
Si notava da come lo guardava, da come gli sorrideva ogni volta che i loro sguardi si incrociavano. La mia migliore amica era innamorata del suo migliore amico.
I miei pensieri furono interrotti dal regista che commento la scena –Non siamo alle elementari, potremmo registrare questa canzone? Non è difficile, se hanno scelto voi non è solo per la vostra bravura, ma anche per la vostra professionalità! Non avete dieci anni! Su ricominciamo!-
Le luci si spensero, la musica ripartì e riuscimmo a divertirci, tutti assieme com’era solito fare.
 
Finita la canzone ci saremmo recati tutti nel prato esterno, e ci saremmo dovuti “divertire”, così aveva detto il regista. –Giochiamo a *paintball, allora! Dobbiamo divertirci giusto? E io mi diverto giocandoci!- causai una risata generale, ma non stavo scherzando.
Ci rincorremmo e anche se potrebbe sembrare una scenetta patetica per dei sedicenni non fu così, ci divertimmo e parecchio.
 
Quando finimmo di registrare il video io mi catapultai sul divanetto blu seguita da Joe.
-A me l’idea di paintball è piaciuta…- disse Joe e per la prima volta, non sembrava affatto sarcastico.
Allargai le braccia portando in fuori le mani –Infatti, è quello che dico io! Chi non si diverte mentre gioca a paintball?-
-Dobbiamo organizzarci! Giocheremo a paintball assieme uno di questi giorni, dammi il tuo numero- Iniziavo da amare quel ragazzo. Come un amico ovvio.
-Certo!- estrassi dalla tasca il mio cellulare - Ecco, tu scrivi il tuo numero e io ti scrivo il mio- gli cedetti il mio cellulare mentre lui mio cedeva il suo.
-Questo è un complotto verso i fratelli minori, su dammi il tuo numero.- Intervenne Nick poggiandosi sullo schienale del divano.
Passai il mio numero anche a lui e mentre mi cingevo a restituirgli il suo apparecchio telefonico Nick continuò- ti piace giocare a baseball?-
-A quale americano non piace giocare a baseball?-
-Nessuno- concluse lui
-Esatto!- Dissi io sorridendo


*Il paintball è uno sport il cui scopo è eliminare l'avversario colpendolo con delle palline di gelatina riempite di vernice vivacemente colorata, sparate mediante appositi strumenti ad aria compressa.

Si sono tornata, con un beeel po’ di ritardo e vi chiedo scusa, ma la scuola uccide ._.
Spero vi piaccia, anche se non vado particolarmente fiera di questo capitolo...grazie per le recensioni, lasciatene altre.
Grazie
<3
  


  
 

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Capitolo 5
*** Unbroken. ***


Quando un ragazzo ti dice “devo parlarti” sprofondi nel buio, quando è la tua migliore amica a farlo vorresti morire.
 
Era una domenica pomeriggio quando Demi mi chiamò in lacrime pregandomi di recarmi da lei, perché “doveva parlarmi”.
“Demi, che succede?Non farmi preoccupare così” le avevo risposo, ma aveva riagganciato e l’ansia mi invase. Feci passare una mano tra i miei capelli scuri, ispirando profondamente, per poi infilare la mia giacca di pelle ,decisamente troppo leggera per la temperatura esterna, per poi catapultarmi dalla mia migliore amica.
Le nostre case non erano molto distanti, ma la distanza ,quel giorno, sembrava essersi allungata; dopo una decina di minuti fui da lei.
Bussai alla porta, aspettai qualche istante prima di sentire un flebile -Selena sei tu?-
Sorrisi involontariamente, ma il mio tono si fece improvvisamente serio –Apri questa dannata porta, ho bisogno di vederti!-
Aprì la porta e istintivamente l’abbracciai, entrammo in casa e ci sedemmo sul divano in pelle. Fissai Demi, sembrava piangesse da ora, i suoi occhi erano rossastri come la punta del suo naso.
-Di grazia, ora potresti spiegarmi cosa accade?- dissi prendendole le mani
-Giurami che non andrai a picchiarlo?- disse seria
-Dipende- Demi mi fulminò con lo sguardo e io cedetti –va bene, va bene…non picchierò nessuna contenta?!Ora racconta- Le sorrisi quasi a volerle assicurare la promessa fatta
-Mi ha lasciata, dicendomi “Mi spiace, ma non sei il mio tipo” – alzò la testa verso il soffitto color panna, per non far cadere una lacrima.
-E se ne accorge solo ora? No dico, dopo tutto questo tempo lui si accorge che non sei il suo tipo?!Sai cosa c’è ? C’è che è un gran cretino e che può contare su una sola mano quante ora gli restano da vivere- dissi alzandomi in piedi, quando ero nervosa star seduta mi era impossibile.
-Hai promesso!E poi solitamente le amiche in certi casi dovrebbero dire frasi come “Mi spiace” oppure “tranquilla ci sono qui io”, questo mi farebbe star meglio!-
-Scusa hai ragione, tu che gli hai risposto?- chiesi risedendomi di fianco a lei.
-Gli ho chiesto se era finita, e lui ha semplicemente annuito –
Ero dispiaciuta, non mi piace veder soffrire la gente, soprattutto se si trattava di Demi. Lei sembra una ragazza forte, col sorriso sempre stampato sul volto, ma lei non era così. Lei nascondeva tutto con quel sorriso e soffriva in silenzio, sfogando la sua rabbia su chissà cosa. Forse tutte le sue sofferenze le si potevano ritrovare nella sua musica, li dava il meglio di se.
-Nemmeno un pugno sulla spalla?- chiesi sarcastica
-Selena non toccarlo!- Dal suo sguardo sembrava  volesse uccidermi
-Devo essere sincera Demi, a me Trace non è mai piaciuto e credo che voi siate completamente diversi. Guarda Joe, per esempio,…-
-Ma cosa c’entra Joe? Lui è il mio migliore amico!-
Non badai alle sue parole e continuai –hai mai visto come ti guarda? A me non sembra lo sguardo di un migliore amico,guarda la realtà Demi, con lui potrebbe funzionare, non con il  punkettaro!-
-Ma ci provi gusto ad offenderlo?- ridacchiai alle sue parole
-Oh amore, non sai quanto!-
-Non mi va che lo offenda!- Difendeva ancora quel tipo? Ancora oggi? Dopo tutto quello che le ha fatto?Io non ci sarei riuscita.
-Credo che ora mi odierai, sono felice che sia finita!- dissi di getto. Demi mi diede uno schiaffo sulla spalla e imbronciata incrociò le braccia al petto.
-Ci siamo promesse di dirci, solo e soltanto la verità! Lo sto facendo, quel tipo non mi piace non è fatto per te e non è il tuo tipo, ecco!- Aprì la bocca, ma io continuai bloccandola –E non osare dirmi “Che ne sai tu se è il mio tipo o meno”- dissi cercando di parlare con il suo timbro – perché lo sai benissimo che ti conosco da tanto e tempo e forse ti conosco meglio di te, ok?!-
-Ora mi spieghi perché ti stai alterando tanto? Avevo bisogno di una spalla su cui piangere non di qualcuno con cui fare a botte!-Disse sarcastica
-Scusa e che vorrei farlo a pezzetti quel Cyrus- le sorrisi e diedi una pacca sulla mia spalla per farle cenno di poggiare la sua testa, lei ci poggiò la sua testa.
-Bene hai una spalla su cui piangere, sfogati quanto vuoi- ridacchiai alla fine della frase.
-Ma lo sai che sai essere cattiva?!-
-Ma su Lovato, cerco di sdrammatizzare, non è morto nessuno!-
-Ma il mio cuore è in frantumi!-
-Dovrei avere del nastro adesivo, qui da qualche parte –Dissi ironica tastando le tasche del mio giubbottino.
Demi accennò un sorriso e continuò –Io sono ancora offesa, dovevi chiamarmi quando Tom ti ha mollata, io sarei stata al tuo fianco. Invece ti sei rinchiusa in casa!- Disse portandosi le gambe al petto.
-Scusa la prossima volta ti chiamerò - promisi –Cos’hanno detto i tuoi vedendoti così?- chiesi curiosa
-Non sono a casa questa settimana, spero che questa situazione duri poco, magari se stanotte resti da me, mi fai compagnia-
-Yep, sono con te – Dissi abbracciandola.
Noi eravamo fatte così, potevamo non vederci per giorni o mesi, quando lei era in tour, ma con un film e una serata passata assieme, recuperavamo il tempo perso.
-Domani sera io e “il Jonas” andiamo a bere qualcosa- dissi esaltata
Demi prese il cuscino di fianco a lei e mi colpì –Me lo dici solo ora?-
-Mi hai fatto male “cuore in frantumi”!-
-Ed è il minimo!-
-Vedendoti quello stata cosa avrei dovuto fare? Mettermi a saltare per casa e raccontarti tutto?-
-No quello, no ma potevi dirmelo prima- disse facendo spallucce
-Ma non ti va mai bene nulla, accontentati una volta tanto-
-Ti voglio bene Selena- mi abbracciò e sorridendo feci lo stesso
-Questi attacchi di dolcezza mi piacciono, dovresti essere lasciata più spesso!-



Sono tornata, spero che questo piccolo, piccolo capitolo vi piaccia :3
Cosa vi avevo promesso?Quel misto di tatuaggi e roba varia (?) è stato eliminato(?) e io non vedevo l'ora u.u Nick e Selena hanno un appuntamento e finalmente Demi ha aperto gli occhi...lei e Joe resteranno ancora amici? Lo scoprirete nella prossima puntata (?) #Attacchidipazzia
Come sempre aspetto vostre recensioni, se volete potete farlo su twitter, se proprio qui non vi va a genio (?) (@xlittlerevenge).
Grazie per aver recensito il capitolo precedente...a presto, si spera (?)

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Capitolo 6
*** i'm sorry for leaving your heart out in the rain. ***


“Somewhere over the rainbow, way up high
There's a land that I heard of, once in a lullaby
Somewhere over the rainbow, skies are blue
And the dreams that you dare to dream
Really do come true

Someday I'll wish upon a star,
And wake up where the cloouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops,
Away above the chimney tops
That's where you'll find me”

 

Quella canzone mi era entrata nella testa. Mi capitava spesso di fissarmi su alcune canzoni quando ero nervosa, mi aiutava a scaricare l’ansia.
Inoltre amavo “Over the rainbow” quella melodia risuonava nella mia testa come una ninna nanna e aveva il magico potere –sempre se così poteva chiamarsi- di rilassarmi. La sera precedente con Demi avevamo visto “The Wizart Of Oz “. Lei amava ,come me, quella canzone. Amava cantarla come se si stesse esibendo ad uno dei suoi concerti ed ero costretta ad ascoltare almeno per dieci volte. Già, lei faceva ripartire il DVD ogni volta che udiva la fine della melodia.
Voi da fan direste “Uh ma che dolce”, magari con quelle espressioni adorabili con cui riuscite a rubarci il cuore. Io ,da amica, dico che è straziante e che fino alla fine odierò quello splendido film.

Canticchiavo sotto la doccia perché ero nervosa, quella mattina avevo un' intervista e se qualcuno avesse visto me e Nick al parco, avrebbero iniziato a  fare domande assurde e le mie guance come sempre si sarebbero tinte di rosa. Sarebbe stato imbarazzante. 

Non passai molto tempo a pensare cosa mettermi, era l'ultimo dei problemi. Inoltre la stessa sera io e Nick saremmo dovuti uscire assieme, un appuntamento. Ansia, tanta ansia. Ero reduce da una di quelle relazione complicate, non ero convinta di volermi tuffare in un'altra. Sempre se ci fosse stata una relazione con lui.  E' uno dei miei "problemi", costruisco castelli in aria. 

Mentre i pensieri continuavano ad affollare la mia mente ero arrivata in studio, me ne accorsi solo quando un cameraman attirò la mia attenzione dicendo -Selena 20 minuti e siamo in onda.-gli sorrisi e procedetti verso l'ufficio della conduttrice. 
Bussai alla porta, lei con una voce soave disse di entrare. La salutai cordialmente e mi fece accomodare sulla poltroncina di pelle nera. 
-Sei arrivata. E' da un po’ che non ci vediamo.-
-Già" mi limitai a rispondere. 
-Sua andiamo, stiamo per cominciare- Le sorrisi, nascondendo la terribile paura di dire qualcosa di sbagliato o di sembrare imbarazzata a qualche sua domanda. Quando terminammo l'intervista era ormai tardo pomeriggio.
Arrivata a casa a casa affamata e chiesi a mia mamma cosa aveva in programma.
- Io e Brian andiamo a cena da amici tesoro. Torneremo tardi, ci sono problemi per te?-mi disse cauta mentre mi guardava divorare il mio cibo.
-No tranquilla, esco anche io- le dissi a bocca piena. Lei non avrebbe fatto domande su che avrei fatto o con chi. Si fidava di me e sapeva che una volta tornata a casa, di mia spontanea volontà, le avrei raccontato tutto, o quasi.
-Perfetto, assicurati di avere il cellulare carico non si sa mai- era la sua solita raccomandazione, di solito aggiungeva anche “Sta attenta, ragiona prima di agire in maniera avventata.” Io le risposi con un semplice sorriso e dirigendomi in camera la sentì continuare con un tono più alto ,per farsi sentire - Sta attenta, ragiona prima di agire in maniera avventata- Sì come non detto non se lo era dimenticato.
-Lo so mamma, sta tranquilla.- dopo uno sbadiglio continuai –Mamma sono stanchissima. Ti spiacerebbe svegliarmi se sono ancora a letto prima delle sei?-
-Tranquilla amore.-



…………………
…………………….

 
Sentii scuotermi, mentre una voce dolce mi sussurrava –Tesoro, svegliati. Lo so è colpa mia.-
-Mamma, che succede?-
-Sono le sette tesoro, mi avevi chiesto di svegliarti prima, ma me ne sono scordata- disse mia mamma accarezzandomi la guancia con la sua mano calda.
-Mamma stai scherzando vero?Alle otto Nick passa a prendermi!- dissi alzandomi di scatto dal letto.
-Uh, ecco con chi esci stasera!- rispose lei sorridendo
-Mamma siamo solo amici! Passiamo una serata assieme, come amici. Chiaro il concetto?- Dissi correndo verso il bagno
-Ragiona prima di agire, tesoro. Si fanno tanti errori alla tua età-
-Mamma siamo amici! Niente di più non accadrà nulla sta tranquilla!- Le urlai dal bagno per poi richiudere le porta-
 
 

…………………
…………………….

 

Ero in ritardo, erano più delle otto ed io ero ancora in bagno a truccarmi. Nick sarebbe arrivato a momenti e avrebbe dovuto attendere me e il mio essere ritardataria.
Almeno questo era quello che credevo. Erano le nove, i miei andarono via ed io ero ancora a casa. Decisi di chiamarlo, ma sembrava inutile, sembrava essere scomparso. Perfetto. Era sabato sera ed io ero a casa. Da sola.
Ennesima delusione? Sì!

 

Decisi di passare la serata guardando uno dei miei soliti romanzi rosa, uno dei piccoli rimedi per convincermi che tutto sarebbe andato bene. Pura illusione. Mi auto convincevo a credere nell’amore.
 

Le ore passarono e di Nick nemmeno l’ombra. Il display del mio cellulare si illuminò ed il nome ‘Nick’ lampeggiò. Mi stava chiamando, non avrei risposto. Sarei stata poco carina e non mi andava, non con lui. Non risposi lasciai che il cellulare squillasse,si illuminò nuovamente, ma questa volta per un messaggio. Mi aveva lasciato un messaggio in segreteria. Inizia ad ascoltarlo.
”Hey Selena, mi spiace davvero tanto. Non era mia intenzione, non volevo darti buca, ma” Pigiai il pulsante rosso. Ci stava girando attorno, non arrivava al motivo per cui ero tutta sola quella sera, quando avremmo dovuto passare una serata assieme. Lanciai il cellulare, che scivolò fino alla fine del mio divano. Scaraventato, come i miei pensieri. Ritornai a concentrarmi sul film per poi addormentarmi.



 

Sì sono tornata a rompere le balle *o*
Scusate per l'attesa, ma non sapevo che scrivere D:
L'appuntamento era arrivato, ma non è andato bene (?) Anzi, non è proprio andato (?)
Non odiate Nick u.u aveva le sue ragioni, ma..le scoprirete nel prossimo capitolo u.u
Recensite vi supplico :3
A presto
<3

 

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Capitolo 7
*** All my windows still are broken. ***


Non sono matta. Sono semplicemente una ragazza che vive sapendo di avere un’amica fantastica pronta a darle forza. Un’amica più forte di lei. Sapeva darmi sicurezza e credevo solo a lei, mi fidavo solo di lei. Perché mai nessuno avrebbe preso il suo posto.Lei non mi avrebbe mai delusa. Perché avrebbe dovuto farlo? Sapeva tutto di me, ci conoscevamo da ormai 10 anni. Sì, dal provino per Barney & Friends, all’ età di sette anni lei divenne il mio tutto.
Era capace di consolarmi, quindi chi meglio di lei avrebbe potuto aiutarmi?

Mi recai da lei appena finì di pranzare. Non mangiai volentieri quel giorno, avevo un peso sullo stomaco e dovevo liberarmene. Percorsi il vialetto della sua casa circondato da un giardino, era sempre ben curato. Dianna, la mamma di Demi, pur avendo una vita frenetica, dedicava sempre del tempo al giardino, anche cinque minuti al giorno.
Arrivata di fronte alla porta e pronta a suonare uscì Dianna. Mi salutò con un abbraccio e continuò –Spero di non averti spaventata Selena. Sono in ritardo per lavoro e devo scappare. Mi piacerebbe restare a parlare con te, ma non posso proprio. Credo tu stia cercando Demi. E’ in bagno, credo stia facendo una doccia, ma entra pure.- le sorrisi cordiale –Non preoccuparti- continuai io. Entrai in casa e senti Dianna continuare –puoi restare a cena se ti va, mi farebbe molto piacere. È da tanto che non ti vedo.-  La salutai ed entrai in casa chiudendo la porta. In casa regnava il silenzio, la piccola Madison e Dallas dovevano essere fuori.Non sentì lo scorrere dell’acqua, magari non era ancora nella doccia. Decisi di andare verso il bagno, avrei bussato e chiesto a Demi se le andava di parlare per qualche minuto e poi l’avrei lasciata lavarsi senza ulteriori scocciature.
Mi diressi verso il bagno e avvicinatami alla porta in legno, alzai il braccio, con la mano racchiusa in un pugno, stavo per bussare, ma mi fermai. Abbassai il braccio e rimasi ad ascoltare. La sentì singhiozzare e poi tossire, sempre di più. Mi allontanai di scatto, non sarei entrata, non ci sarei riuscita. Sapevo quello che stava facendo.  Me ne aveva parlato anni fa…

 

“Selena, posso parlarne solo con te.”Ricordo ancora bene quelle parole “-A me puoi dire tutto lo sai. –
-Ho bisogno di dimagrire, ne sento la necessità.-
-Te lo ripeto ogni giorno che non vedo il motivo, che non hai chili di troppo, ma tu sei testarda.-
-Sì, lo so, ma ora fa parlar me.-
-Scusa.-
-Il punto è che non posso digiunare eternamente, mia mamma è a casa durante pranzo e cena ed inventare scuse sempre è assurdo, ha già iniziato a fare strane domande e non mi va che si insospettisca ancora di più.-
 -Tu sei matta, non puoi digiunare,hai 14 anni. Stai crescendo Demi e magari quei chili di troppo , che non ci sono e vedi solo tu, più in là andranno via da soli.-
-Se se-
-Ora che cosa volevi dirmi?.-
 -Ok, me ne vergogno ed è per questo che ne parlo sono con te-“
Rcordo ancora quanto ero preoccupata quel giorno e quanto l’ansia continuava a crescere man mano che il tempo passava e aspettavo la risposta della mia migliore amica
” - Sel è da una settimana, che ci sto provando.-
-Demi, arriva al punto. Cosa stai combinando?-
-Ho provato a rimettere- “Non ricordo l’espressione del mio volto, ma ricordo ancora come continuò “
-Selena, non guardarmi così. Funziona.-
-Tu sei pazza. Io non ci posso credere, sei arrivata a tanto? Potevo anche accettare che tu digiunassi ogni tanto, anche se non è assolutamente corretto, ma ora non ragioni più. -
-Hai detto che avrei potuto dirti di tutto-
-Sì, puoi parlarmi di qualsiasi cosa, ma non aspettarti che su queste cretinate io ti dia ragione. Io non ti aiuterò mai in questo ok?-
-Non ti arrabbiare, è inutile-
-Sì che mi arrabbio!-
-Allora non farmi la tua solita ramanzina, non lo farò, contenta?Non lo farò più, ma non assillarmi-“

Ed ero lì di fronte alla realtà. I problemi della mia migliore amica, ma era colpa mia. Le ho creduto quando mi aveva promesso di non farlo e non avrei dovuto. Avrei dovuto continuare ad assillarla e magari le avrebbe smesso. Oppure no, avrebbe continuato, ma io avrei fatto il mio “lavoro”.

 

 

Ero in quel bagno, come ogni giorno.Era sempre la stessa storia, quei momenti erano diventati parte della mia vita da ormai anni. Sempre lo stesso copione, sempre le stesse scene ripetute per due anni.
Poggiai le mani sulla ceramica bianca e fredda del mio lavandino, mi guardavo allo specchio, come ogni volta. Vedevo la mia immagine riflessa e non ne ero entusiasta. Non ero felice di quello che ero e più mi guardavo più i singhiozzi continuavano ad aumentare. “Perché non posso essere belle come tutte le ragazze della mia età?” Una delle tante domande che mi facevo ogni qual volta che mi guardassi allo specchio. Portai la mano sulla mia guancia, asciugai una delle tante lacrime, ma a differenza di tutte quelle lacrime non voleva scendere. Restava lì, ferma e mi infastidiva. Mi accovacciai per terra, ancora fra le lacrime. Mangiare per me era  un optional, ma ogni qual volta che lo facevo istintivamente mi alzavo dalla sedia e andavo a rimettere. Se in casa c’erano le mie sorelle dicevo che andavo a fare una doccia mentre l’acqua copriva il mio continuo tossire. Nessuno sapeva nulla. Era un mio segreto. L’unica volta che ne avevo parlato con qualcuno anni prima, mi aveva definita “pazza” ed era la mia migliore amica. Cosa avrebbe detto il resto del mondo?

Rimisi, capivo perfettamente quando stavo esagerando, ma in quel momento l’unica cosa che mi riusciva fare era “agire” e non riflettere a quanto sbagliato fosse. E se mai qualcuno mi chiedesse se stessi bene, magari riuscirei a parlare. Mi sfogherei, parlerei dei miei problemi, potrebbe darmi una mano. Tutti credono che sto bene, sì perché sorrido. Sorrido perché è l’unico modo per nascondere la verità, giusta o sbagliata che sia. Magari vorrei sentir dirmi “Se ti fa star meglio fallo”. Tutti credono sia sbagliato, ma se per me va bene? Se io sto bene così, dov’è il problema?

Afferrai il mio fianco sinistro con la mano opposta, sentivo dolore, sentivo lo stomaco contrarsi e non era una situazione piacevole, questo voleva dire che era il momento di smettere. Solitamente non mi fermavo, andavo oltre e a volte ero certa che sarei riuscita a rimettere l’anima un giorno o l’altro, ma quella volta non fu così. Mi fermai. Avevo gli occhi pieni di lacrime e rossi per il troppo sforzo. Mi alzai e mi diressi verso il lavandino. Sciacquai le mani e poi buttai l’acqua sul mio viso. Asciugai il volto e lasciai che l’acqua fredda scorresse sui miei polsi, dicevano che serviva, che tranquillizzasse e a me serviva. Dovevo smettere di singhiozzare.

 

Quando uscì dal bagno feci solo in tempo a guardare la sua espressione sconvolta nel vedermi lì in quel momenti, mi catapultai fra le sue braccia e tra i singhiozzi le dissi –Non ho mai la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per te-. Mi strinse a se, più forte di quanto avessi mai fatto.

 

Non sapevo cosa fare, lei era lì. Non sapevo da quanto, ma dalla sua reazione aveva sentito quanto bastava. Mi aveva detto “Non ho mai la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per te”  . Avevo immaginato tutto totalmente diverso, credevo si fosse arrabbiata una volta scoperto che non avevo mantenuto la mia promessa, ma non fu così e ne rimasi sorpresa.
Non riuscì a dir nulla, rimasi in silenzio a passare su e giù la mia mano sulla sua schiena.

Ci tranquillizzammo entrambe, ci sedemmo sul divano di casa sua e con le gambe conserte mi chiese preoccupata –Ora, cosa è successo?-
-Nulla- le risposi con un sorrisino flebile e falso..
-Lo conosco quel sorriso, mi stai nascondendo qualcosa. Cosa è successo?- di fermò per qualche istante e poi riprese –Oh, dovevi uscire con Nick ieri sera no?! Com’è andata?- mi sorrise con il suo solito sorriso smagliante.
-Non mi va, devo parlarti dei miei problemi, quando tu ne hai di peggiori.-
-Così mi sento una malata però, su com’è andata?-
-Che è successo alla voce è rauca?- le chiesi preoccupata
-È sempre così dopo..- non riuscì a finire la frase, la interruppi e continuai –Lascia stare, ho capito- mi sorrise –Mi spiace, non volevo “partecipassi”- continuò con lo stesso sorriso.
-Sta tranquilla, sappi solo che ora ti tartasserò di domande ogni giorno- le sorrisi sarcastica.
-Allora, com’è andata?- Continuò lei cambiando discorso e visibilmente infastidita.
-Non è nemmeno andata Demi!- Dissi spallandomi al divano e sbuffando.
-Cosa è successo? Ti ha dato buca?- Sembrava stupita, lei lo conosceva meglio di me questo è vero, ma non c’è da stupirsi. Lui è pur sempre un ragazzo.
- Non so Demi, mi ha lasciato un messaggio in segreteria-
-Cosa diceva?- Insistette lei –Che gli dispiaceva di avermi dato buca- fissai le mie mani
- E…?-
-E poi non l’ho più ascoltato, perché mi sono infastidita, ecco!-
-Dovresti ascoltarlo, tutto intendo! Grandissima idiota!-
-Molto gentile tu eh?- Forse avevo realmente sbagliato, non mi ero fatta sentire e non sapevo nemmeno le motivazioni per cui quella sera non ci vedemmo. Forse Demi aveva ragione, ero davvero una grandissima stupida.
Presi il cellulare e mi alzai dal divano, ascoltai il messaggio in segreterie e capì di esser stata una vera idiota.
Nick diceva di aver avuto un calo di zuccheri, che gli dispiaceva e che sarebbe voluto uscire con me un’altra volta.

Come potevo rimediare?


 

Bene sono tornata :3
Giuro che ho fatto il prima possibile u.u
Spero vi piaccia, anche se è parecchio triste come capitolo. Recensite, vi prego :3
Marty
<3

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Capitolo 8
*** I think I made a mistake. ***


-Perdonami, davvero, ho ascoltato il messaggio solo ieri sera e la prima cosa che ho fatto questa mattina è stata venire qui- Dissi queste parole come un fiume in piena appena vidi Nick aprirmi la porta. Forse dopo quello credeva fossi pazza, non mi ero fatta sentire e mi ritrovava davanti alla porta di casa che parlavo senza nemmeno prendere il respiro e senza iniziare la conversazione con un semplice ciao, come tutti gli esseri umani normali avrebbero fatto.
Lui sorrise, ormai mi conosceva, sapeva come fossi fatta e sapeva cosa aspettarsi.
-Ciao Sel, anche io sono tanto felice di vederti- mi guardò ancora e pochi secondi dopo continuò –Vuoi entrare?-Non era arrabbiato con me ed io ne ero sollevata.
Scossi la testa –Come stai Nick?- chiesi molto più tranquilla ancora sulla soglia della porta.
-Sto bene Sel, capita spesso purtroppo. Con il diabete bisogna conviverci e io non ho problemi. Sicura di non voler entrare?- chiese ancora.
Lo trovavo bene, anche se appena sveglio e in pigiama, sorrisi al pensiero. Mi ero catapultata a casa sua appena sveglia, avevo preferito passare la sera da Demi, cenare con lei e assicurarmi che stesse bene e che mangiasse. Lei veniva sempre prima di tutti.
-No, davvero grazie- continuai –Non voglio disturbare, volevo solo sapere se stessi bene, se fossi arrabbiato con me e chiederti scusa, mi spiace per come si andata a finire- spostai i miei capelli e gli sorrisi. Ero in imbarazzo e lui non disse nulla quindi preferii dileguarmi.
-Mi spiace davvero, ora tolgo il disturbo, sono felice di averti visto, davvero.- gli sorrisi, e feci per andar via, ma la sua voce mi fermò.
-Hai da fare stasera?- mi voltai e lo guardai sorridere mentre Joe  passava dietro di lui con l’espressione di chi si era appena svegliato, non si accorse di me e scoppiai a ridere.
Nick capì che la mia risata non fosse stata scaturita dalla sua domanda e si voltò, alla visione del fratello maggiore alzò gli occhi al cielo, socchiuse la porta dietro di se e uscì sulla soglia che dava sul giardino dove mi trovavo e continuò –Lascia stare Joe, lui è sempre il solito.-
-Non ho nulla da fare oggi- sorrisi ancora.
-Se passassi a prenderti per le otto?- chiese ancora, pur conoscendo la mia risposta.
-Non avrei nulla in contrario- sorrisi ancora, anche se l’unica cosa che avrei voluto fare era ballare per il giardino come una schizofrenica, ma sapevo contenermi.
-A stasera- disse lui e sorrisi.
-A stasera- andai via voltandomi di spalle, mentre il mio sorriso si faceva sempre più grande.
 

 
…………………
…………………….

 

 
Le otto arrivarono molto velocemente e l’ansia cresceva assieme.
Non sapevo dove mi avrebbe portata il che non aiutava, non sapevo cosa mettere ed essendo una persona abbastanza paranoica la situazione non mi aiutava a restar tranquilla.
Questa volta arrivò e non era in ritardo, mia mamma era fuori sapeva che sarei uscita e mi aveva fatto le sue solite raccomandazioni “Ragiona prima di agire, tesoro. Si fanno tanti errori alla tua età”.
Iniziavo seriamente ad odiare quella frase, sembrava che fossi un’immatura e che avrei combinato guai sin dal primo appuntamento.
-Appuntamento- sussurrai mentre ero ancora in bagno e in quel momento il mio cellulare ,sulla mensola in legno, segnava un messaggio arrivato tre minuti prima da parte di Nick che diceva di essere fuori ad aspettarmi. Guardai il mio riflesso nello specchio, ero pronta eppure non sapevo se lo ero davvero per uscire.
Non per il mio aspetto, ma se fossi davvero disposta a ricominciare, a ributtarmi in una relazione dopo tutto quello che era successo con il mio ex, ma Nick sembrava diverso.
Rimisi a fuoco la mia immagine e mi resi conto che stavo solo farneticando, mi ero costruita un castello in aria e praticamente tra di noi non c’era nulla.
Il mio cellulare squillò, era Nick e mi rimproverava il fatto di essere in ritardo visto che era fuori casa da venti minuti.
Prima figuraccia della serata fatta. Mi conoscevo, non avrei potuto fare altrimenti.
 

 
…………………
…………………….

 

 
-Ti piace qui?- mi chiese sorridendo.
Eravamo in un locale nella periferia, molto affollato, ma carino.
I suoi tavoli erano in legno, la luce era soffusa r dava sul mare.
-Davvero splendido, non ci ero mai stata- sorrisi –prima volta anche per te?-
-No- sorrise di rimando e prese a bere della birra che avevamo precedentemente ordinato.
Non so se quel ‘no’ stesse a significare Sì, ci sono stata con la mia ultima ragazza oppure Sono venuto qui con i miei. In ogni caso avrei preferito la seconda.
Se ci fosse venuto con la sua ultima ragazza, magari era il solito posto, quello che usava per far colpo, ma ad interrompere i miei pensieri e le mie frustrazioni ci pensò lui.
-Sono venuto qui con Joe e Kevin, era uno di quei periodi intensi stavamo rilasciando un album e qui è un bel posto per staccare, è rilassante- sbottai con un –Oh grazie a Dio.- e me ne pentii subito.
Molto probabilmente Nick capii a cosa fosse riferito e rise di gusto.
Ed io adoravo il modo in cui rideva.
Adoravo il suono della sua risata. Adoravo il modo in cui le sue labbra si piegavano in modo goffo e adoravo le sue palpebre che si socchiudevano lasciando solo una piccola fessura in cui si intravedeva il marrone intenso dei suoi occhi.
-Se non ti va altro, scendiamo in spiaggia.- disse guardando il mare che si scorgeva dalle grandi finestre.
-Mi piacerebbe davvero tanto.- non se lo fece ripetere due volte, uscimmo dal locale scendendo le scale in legno che davano proprio sulla spiaggia.
-Tra poco inizierò ad incidere un album anche io- dissi esaltata –ne sono davvero troppo felice.-
-Fantastico, sarà divertente. Magari un giorno apriremo qualche tuo concerto.-
-Sarebbe perfetto, sarete le prime persone a cui penserò quando ne avrò bisogno. Sarai sul mio palco questa volta.- dissi piena di me.
-Vola basso ragazza, qui il cantante affermato sono io.- lo spinsi –Fottiti Jonas, non dovresti sminuirmi.- risi sedendomi sulla sabbia e lui mi imitò sedendosi di fianco a me.
Non si riusciva a distinguere l’orizzonte, quella linea definita che divideva cielo e mare.
Si sentiva il rumore delle onde che si increspavano e si infrangevano non troppo violentemente.
-Amo questo suono- sussurrai, quasi spaventata all’idea di rovinare quel silenzio.
-Abbiamo qualcosa in comune allora- disse serio.
-Rovini tutti i bei momenti.- incrociai le braccia fingendomi offesa.
-Non è assolutamente vero- disse abbracciandomi –Mi piace star con te.-
-Allora abbiamo qualcosa in più in comune.- sorrisi, per una volta non aveva rovinato nessun momento.
Mi sentii osservata e mi voltai, Nick mi stava guardando ed io odiavo quando qualcuno lo faceva.
Si limitò a dire –Credo di aver fatto un grave errore- non mi dette nemmeno il tempo di rispondergli che continuò –Credo di essermi innamorato di te.-
-Non so se esserne felice o andar via- risi impacciata. Ero davvero tanto strana da poter essere reputata un errore?
-Forse questo ti schiarirà le idee- mi baciò, ma ciò che lui non sapeva era che le mie idee erano abbastanza chiare.
Sapevo quello che volevo e cosa mi rendeva felice ed io ero felice in quel momento e con lui.



Non odiatemi, sono tornata :3
Sono tornata tipo dopo un anno. Odiavo avere questa storia incompiuta e ho messo fine alle mie torture psicologiche.
Quindi ciao a tutti e sono qui con il mio ultimo capitolo, spero siate tutti vivi dopo l’ultima volta che ho aggiornato.
Intendo precisare che il capitolo non è niente di che, anzi a me non piace proprio per nulla :’)
Non mi aspetto tutte le recensioni che avevo nei capitoli precedenti, anzi non mi aspetto proprio recensioni lol
Boh spero stiate tutti bene (?)
Arrivo ai ringraziamenti visto che è l’ultimo capitolo:
Grazie a chi ha letto questa storia, chi ha recensito tutti i capitoli, chi ne ha recensiti pochi e chi non ne ha recensito nemmeno uno :3
Grazie a chi ha aggiunto questa storia alle preferite, alle seguite o fra quelle da ricordare, perché che ci crediate o no siete ancora in molti :3
Ma a un ringraziamento ancora più grande a quelle due patate che hanno letto e recensito pazientemente ogni capitolo, quindi Eli e Ludo tante grazie :33
E ancora grazie a tutti voi per avermi sopportato a periodi alterni lol
Ed ora tutta contenta clicco sul tasto 'completa' :3
Un abbraccio,
Marti <3 

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