Il sesto mesiversario della Klaine

di DumbHumanBeing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** FARE SPESE ***
Capitolo 2: *** ARRIVA TOMMY ***
Capitolo 3: *** "ALLORA ME NE VADO!" ***
Capitolo 4: *** "HO BISOGNO DI PARLARTI" (KURT'S TURN) ***
Capitolo 5: *** BLAINE'S TURN ***
Capitolo 6: *** "TI AMO, KURT" ***



Capitolo 1
*** FARE SPESE ***


Erano già passati sei mesi da quando Kurt e Blaine si erano scambiati il loro primo bacio. 
Sei mesi senza litigi, solo pieni di tanto, puro, vero amore.
Frequentando scuole diverse, Blaine e Kurt si potevano vedere solo il venerdì pomeriggio, ma a loro andava bene anche così. L'importante era riuscire a passare un po' di tempo insieme.
 
Era già da più di una settimana che Kurt girava per negozi in cerca del regalo giusto per Blaine: voleva che fosse qualcosa di davvero speciale; ci teneva veramente tanto.
 
Lo stesso valeva per Blaine: aveva trascinato Finn in talmente tanti posti che ormai si poteva dire che i due avessero girato tutti i negozi dell'Ohio. -Perché proprio io? Non puoi portarti dietro Mercedes?- chiedeva Finn ogni volta che Blaine lo chiamava per costringerlo a visitare un qualsiasi negozio. 
-Tu sei suo fratello, Finn. Ci tengo tanto, per favore!- 
 
Da quando Kurt e Blaine si erano fidanzati, Blaine e Finn erano molto in confidenza; anche perchè quasi tutti i weekend Blaine pranzava o cenava in casa Hummel. 
Quindi, quando Blaine aveva bisogno di un consiglio da “maschio”, si affidava a Finn.
 
-Cosa vuoi che ne sappia io dei gusti di Kurt?! Lui ha uno stile tutto suo- ribatteva sempre il quaterback; ma alla fine cedeva, perché sapeva quanto Blaine tenesse a Kurt e quando desiderava non deluderlo.
 
**un giorno, da GAP**
 
-Ecco, gli regalerò questo!- esclamò Blaine a Finn, indicando una sciarpa piuttosto leggera di un colore violaceo. -Il viola è il suo colore preferito e adora le sciarpe. Si, ho deciso.- 
Finn tirò un sospiro di sollievo. Meno male, tutto quello shopping sarebbe finito presto.

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Capitolo 2
*** ARRIVA TOMMY ***


ARRIVA TOMMY

 

Ne Kurt ne Blaine avevano programmato qualcosa per il loro “sesto mesiversario” (così lo chiamava Kurt), ma entrambi volevano che fosse tutto perfetto.

 

Un caffè al Lima Bean, un giretto per i negozi e poi ci guardiamo un film a casa mia. Come ti suona la giornata?

 

Meravigliosa. Ci sto. Ma mancano ancora 5 giorni! Com'è che sei così organizzato?

 

Beh, io sono quello metodico tra i due, caro Anderson.

 

Sei sempre il solito, Hummel. Ci vediamo più tardi per un caffè?

 

Certo. A dopo.

 

<3

 

Kurt sorrise aprendo quell'ultimo messaggio di Blaine.

Non ci poteva quasi credere: sei mesi.

Erano davvero moltissimi.

E lui sentiva di amare il suo ragazzo tanto quanto all'inizio, forse anche di più.

 

**al Lima Bean**

 

-Allora, com'è andata la giornata?- chiese Kurt, con un sorrisetto.

 

-Mah, normale... Niente di che...- rispose Blaine. -La tua?-

 

-Al solito: ho accompagnato Finn da Noah, sono tornato a casa e ho tentato di buttare giù qualche idea per il mio musical.- disse Kurt, con un'aria rassegnata.

 

-Dal tuo sguardo, non devi avuto avere molte idee...- commentò Blaine.

 

-No, decisamente. È più difficile del previsto!- esclamò Kurt.

 

-Ce la farai, ne sono sicuro.- Blaine sorrise, guardando Kurt negli occhi.

 

* * * *

 

Voltati :)” comparve sullo schermo del telefonino del ragazzo riccioluto.

 

Blaine si voltò e si trovò dietro il suo amico Tommy. *

COSA? TOMMY?!

 

-Tommy, ciao! Mio dio, quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti!- Blaine saltò in piedi per abbracciare l'amico dagli occhi verdi.

 

-Davvero troppo, Blaine! Caspita, sei cambiato parecchio dall'ultima volta che ci siamo salutati.- disse Tommy ridacchiando.

 

-Eh già. E vedo che tu non sei da meno!- disse Blaine ridendo.

 

Kurt era piuttosto scocciato da quella situazione. Insomma, lui e il suo ragazzo stavano parlando e arriva uno sconosciuto ad interromperli? E poi, da come Blaine era balzato in aria, doveva conoscerlo molto bene. Ma allora perchè non gliene aveva mai parlato prima?

 

Kurt interruppe la conversazione tra i due ragazzi riccioluti e disse: -Chi è, Blaine?-

 

-Oh, quasi dimenticavo, lui è Tommy, un mio vecchio amico.

Tommy, questo è Kurt, il mio ragazzo.-

 

A Kurt tornò il sorriso, sentendo uscire dalla bocca di Blaine quelle parole.

 

-Piacere di conoscerti Kurt!- rispose Tommy, sorridendo.

 

-Quanto rimarrai? Ho un sacco di cose da raccontarti!- disse Blaine, piuttosto su di giri.

 

-Cinque giorni. Anch'io devo raccontarti un sacco di cose. Sai, mi sei mancato davvero tanto. E quando mio padre mi ha lasciato scegliere il posto per le nostre vacanze estive, subito mi è venuto in mente Lima. Avevo proprio voglia di rivederti.-

 

-Anche io, Tommy, moltissimo. Sono contento che tu abbia fatto tutta questa strada solo per venire a trovarmi. Che ne dici se oggi passiamo la giornata insieme? - Blaine era visibilmente contento che il suo amico avesse fatto così tanta strada per venirlo a trovare: da San Francisco a Lima non erano certo quattro passi!

-Per te va bene, Kurt?- disse poi voltandosi verso il ragazzo dagli occhi chiari.

 

Cosa avrebbe potuto rispondere Kurt? No, sono geloso, ti voglio per me, mandalo a quel paese? Aveva visto quanto Blaine ci tenesse a quel ragazzo e inoltre avrebbe voluto conoscerlo un po' meglio.

 

-Certo, perché no? Sarà divertente!- disse Kurt, evitando di far trasparire quel leggero strato di gelosia che si stava formando dentro di se.

 

-Bene, è deciso. Di solito io e Kurt andiamo al parco al venerdì, che ne dici?-

 

-Ok, mi va bene. Basta che parliamo. Ho davvero troppe cose da dirti, non so se farò in tempo in soli cinque giorni!-

I due ragazzi dai capelli ricci si misero a ridere, ma Kurt sembrava piuttosto “disturbato” dalla presenza di Tommy.

Aveva capito che Tommy era gay dal rapporto che c'era tra lui e Blaine, ma volle comunque esserne sicuro, prima di dire qualsiasi cosa che sarebbe anche potuta risultare offensiva.

Così, arrivati al parco, lasciò che il suo ragazzo e Tommy si raccontassero un po' di cose, e a un tratto se ne uscì fuori con un: -Hai una ragazza?-, rivolgendosi a Tommy.

 

Forse era un po' indiscreta come domanda, ma che c'era di male? In qualche modo tutto le domande di Kurt sembravano quasi disinteressate agli occhi di quelli che non lo conoscevano, come se il suo sguardo da cucciolo desse sempre l'impressione che Kurt fosse la persona più pura e innocente di questo mondo. E in effetti era vero.

 

Tommy stava per aprire bocca, ma Blaine rispose al suo posto: -No, Kurt, Tommy è gay. È stato mio amico per tanto tempo quando eravamo a scuola insieme prima che mi trasferissi alla Dalton, eravamo soli al mondo. È anche venuto al ballo con me.-

Quando Blaine pronunciò quell'ultima frase, sembrò quasi che una morsa gli stesse stringendo la bocca dello stomaco. Era stata un'esperienza traumatica per entrambi e di certo non l'avrebbero mai dimenticato.

 

-Ah.- Tutto quello che Kurt seppe dire. In quel momento si sentì tremendamente in imbarazzo.

 

-No, non ti preoccupare, è tutto a posto, Blaine.- disse Tommy, cercando di allentare quell'aria di tensione che si percepiva tra i due innamorati.

 

Kurt non parlò più per tutto il resto della permanenza al parco. Era come se si sentisse in colpa per quell'unica domanda che aveva avuto il coraggio di fare.

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Capitolo 3
*** "ALLORA ME NE VADO!" ***


-Mi spieghi che ti è preso al parco?- disse Blaine, rivolgendosi a Kurt con tono di rimprovero.

 

Tommy se ne era andato, salutando Blaine con un abbraccio piuttosto forte e Kurt con un semplice “Arrivederci” seguito da un sorriso.

Ora i due fidanzati erano rimasti soli al Lima Bean.

 

-Niente! Perché ti rivolgi a me con questo tono di rimprovero? Non mi sembra di aver fatto niente di male, no? - ribattè Kurt.

 

-Ti è sembrato opportuno fare quella domanda a Tommy?!- esclamò Blaine.

 

-Beh, che c'è, mica gli ho chiesto se ha mai fatto sesso! Gli ho solo fatto una semplice domanda disinteressata! Che ne sapevo io che fosse gay?!- Kurt stava mentendo spudoratamente. L'aveva capito subito che Tommy era gay, ma non voleva peggiorare la situazione.

 

-Disinteressata? Non era affatto disinteressata. Tu l'avevi capito benissimo già dall'inizio che Tommy era gay! Me ne sono accorto dal tuo sguardo: non puoi mentirmi, Hummel. E lo sai.-

 

Solitamente quando Blaine chiamava Kurt per cognome, non gli dava fastidio, anzi in un certo senso lo faceva sorridere. Ma in quel momento fu come un colpo secco al cuore.

 

Kurt pensava che un semplice “Scusami” avrebbe risolto le cose, ma era davvero geloso di Tommy. Non sopportava di vedere Blaine avere un rapporto così intimo con un'altra persona, o meglio, con un altro ragazzo gay.

 

-Il fatto è che sono geloso, ok?! Sono geloso di Tommy, sono geloso dello splendido rapporto che avete e ho paura che lui possa rovinare il NOSTRO rapporto, ciò che abbiamo insieme!- urlò Kurt.

 

-Ti pare?! Kurt, Tommy è solo un vecchio amico! Io gli voglio un bene dell'anima, con lui ho condiviso alcuni momenti bui della mia vita, sono molto legato a lui. Mi dispiace che tu pensi questo. Lui non se lo merita, ok? Mi ha aiutato moltissimo e non vedo perché tu devi prendertela con lui!-

Blaine stava urlando contro Kurt. Non lo aveva mai fatto prima.

 

-Bene, allora me ne vado!- urlò Kurt, sbattendo il bicchiere vuoto dove c'era il suo latte caldo sul tavolo.

 

Non avevano mai litigato. Mai. Ci stavano entrambi malissimo, ma erano troppo orgogliosi per ammetterlo.

 

Kurt corse via con le lacrime agli occhi e Blaine rimase immobile. Non riusciva a dire nulla.

Posò una banconota da 10 dollari sul tavolo e se ne andò anche lui.

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Capitolo 4
*** "HO BISOGNO DI PARLARTI" (KURT'S TURN) ***


Erano le dieci.

Il loro sesto mesiversario sarebbe stato il giorno seguente e Kurt e Blaine ancora non si parlavano.

Erano passati tre giorni e nessuno dei due aveva avuto il coraggio di chiamare l'altro.

 

Che stupido che sono stato”, pensò Kurt.

 

Era strano passare il martedì sera senza Blaine.

La casa sembrava vuota senza di lui.

Ogni martedì, infatti, Blaine e Kurt dedicavano la serata a guardare un film insieme.

 

Kurt avrebbe voluto chiamare Blaine, scusarsi con lui per avergli urlato contro.

 

No, era troppo orgoglioso per farlo. Non avrebbe mai ammesso in quel modo di aver sbagliato.

 

Però voleva farsi perdonare. Era lui in torto, questo era evidente.

Tommy non aveva fatto niente di male, si era solo limitato a venire a trovare un vecchio amico.

 

Come ho solo potuto pensare che Tommy volesse dividerci?” pensò Kurt fra se.

Sono stato un emerito idiota.”

 

A un tratto l'idea.

 

Ciao Tommy, sono Kurt. Ho bisogno di parlarti. Possiamo vederci al Lima Bean?”

 

Ciao, Kurt. Certo, dieci minuti e sono lì”

 

* * * *

 

-Allora, di che volevi parlarmi?- chiese Tommy, incuriosito.

 

-Volevo chiederti scusa. Quando ho litigato con Blaine, ho detto alcune cose brutte su di te. Giuro, non volevo. È solo che sono invidioso del rapporto che c'è tra te e Blaine. Insomma, siete molto intimi, molto legati. Avevo paura che volessi tenertelo tutto per te.-

 

Tommy sorrise.

 

-Kurt, io non potrei mai. Lo so, Blaine mi ha raccontato tutto. Non ti preoccupare, io non me la sono presa. Ma Blaine c'è rimasto davvero molto male. È troppo orgoglioso per ammetterlo di fronte a te, ma tu gli manchi moltissimo, Kurt.

 

Kurt stava quasi per mettersi a piangere, ma si ricompose immediatamente e chiese:

-Blaine lo sa che stiamo parlando in questo momento?-

 

-No, non gli ho detto niente. Ho pensato che tu volessi parlarmi di qualcosa di “segreto”- disse Tommy, ridacchiando.

 

-No, beh, volevo chiederti scusa. Però, già che ci siamo, mi serve un consiglio. Io sono troppo orgoglioso per dire in faccia a Blaine che ho sbagliato, ma ci tengo davvero tanto a fare pace. Come posso fare?

 

Tommy assunse uno sguardo concentrato, prima di raccontare a Kurt un' idea che gli si era appena formata in testa, anche piuttosto interessante.

Ma Kurt aveva bisogno degli Usignoli.

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Capitolo 5
*** BLAINE'S TURN ***


Le dieci.

 

L'orologio della casa di Blaine sembrava più rumoroso del solito.

 

Tic Toc, Tic Toc.

 

Per Blaine era strano trovarsi lì, a quell'ora del martedì.

Solitamente a quell'ora era a casa di Kurt, a guardare un film insieme.

 

“Ho esagerato. Non dovevo gridare dietro a Kurt in quel modo.” pensò Blaine.

 

Era davvero molto dispiaciuto, ma di certo non l'avrebbe ammesso di fronte a Kurt.

 

Blaine prese la sua chitarra e strimpellò qualche nota a caso. Voleva distrarsi, voleva evitare di pensare a quel litigio. E voleva anche evitare di pensare a Kurt. Sapeva che se l'avesse fatto, lo avrebbe immaginato triste e di certo avrebbe sofferto più di quanto non stesse già soffrendo in quel momento.

 

Non riusciva a non pensare al suo ragazzo.

 

Era troppo dispiaciuto.

 

Doveva sistemare la faccenda in qualche modo.

 

Si era già sfogato con Tommy, spiegandogli tutto il litigio per telefono, ma sentiva il bisogno di dire a Kurt un semplice “Scusa. Ti amo.”

 

Niente di più, avrebbe voluto solo far pace con il suo ragazzo per poter tornare a vedere un film insieme al martedì sera, come al solito. Si, perchè non potendosi vedere al pomeriggio, il martedì Kurt e Blaine si concedevano un film alla sera. Almeno quello.

 

“Adesso lo chiamo. Domani è il nostro sesto mesiversario” pensò Blaine, ridacchiando fra se perché Kurt aveva inventato quella parola, che a suo parere era piuttosto buffa.

“Devo rimediare, mi manca troppo.”

 

Prese il telefono, digitò il numero, ma si fermò.

C'era un messaggio, da parte di Kurt.

 

Vieni domani mattina al parco. Dobbiamo parlare.

 

Blaine rinunciò a chiamare Kurt, voleva sentire cosa aveva da dirgli.

E di sicuro non aveva intenzione di mancare all'appuntamento.

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Capitolo 6
*** "TI AMO, KURT" ***


Blaine stava camminando per la via di casa sua, diretto verso il parco. Era impaziente di scoprire cosa avesse da dirgli Kurt.

 

Arrivato al parco, si sedette sulla panchina dove erano soliti mettersi lui e Kurt al venerdì pomeriggio e aspettò.

 

Neanche tanto, a dir la verità.

 

Da lontano vide Kurt.

 

Lo riconobbe subito: indossava una maglietta piuttosto aderente rossa con dei pantaloncini bianchi che gli arrivavano al ginocchio. Mocassini rigorosamente rossi.

 

Ma non era solo. Al suo seguito c'erano gli Usignoli, sempre in divisa.

 

Si posizionarono tutti di fronte a Blaine; Kurt era più avanti rispetto agli altri.

Si sporse verso Blaine e gli disse: -Questa è dedicata a te.-

 

Blaine sorrise, mentre Kurt tornò a posizionarsi davanti agli Usignoli.

Un membro del coro prese lo stereo, lo mise accanto a Kurt e fece partire la canzone “The reason” degli Hoobstank.

 

Blaine la conosceva bene; la canticchiava spesso quando era seduto in camera sua a pensare cosa fare.

 

I'm not a perfect person 
As many things I wish I didn't do 
But I continue learning 
I never meant to do those things to you 
And so I have to say before I go 
That I just want you to know 

 

Kurt era emozionato; ogni parola di quella canzone centrava perfettamente il punto.

Sembrava scritta apposta per loro. Apposta per quel momento.

 

I've found a reason for me 
To change who I used to be 
A reason to start over new 
and the reason is you 

 

Anche Blaine era emozionato. I suo occhi color nocciola erano diventati lucidi.

Amava Kurt, e anche molto, ma in quel momento sentiva di essere vicino a lui molto di più di quanto non lo fosse di solito.

 

I'm sorry that I hurt you 
It's something I must live with everyday 
And all the pain I put you through 
I wish that I could take it all away 
And be the one who catches all your tears 
Thats why i need you to hear 

 

I've found a reason for me 
To change who I used to be 
A reason to start over new 
and the reason is You

 

Blaine sorrise.

Ogni parola di quella canzone lo colpiva in un modo particolare.

In un modo positivo, però.

Per tutto il resto della canzone Blaine rimase completamente in silenzio, osservando Kurt con uno sguardo davvero dolce. Non servivano le parole, bastava uno sguardo.

 

I'm not a perfect person 
I never meant to do those things to you 
And so I have to say before I go 
That I just want you to know 

I've found a reason for me 
To change who I used to be 
A reason to start over new 
and the reason is you 

 

Finita la canzone, Blaine si alzò e corse ad abbracciare Kurt.

Entrambi piansero di gioia. Il loro amore poteva superare tutto, ora ne erano davvero sicuri.

 

-Allora, che ne pensi? Spero di essermi fatto perdonare per quello che ti ho fatto- disse Kurt, guardando Blaine negli occhi.

 

-Penso che sei straordinario, Kurt. Io ti stavo già perdonando quando stavamo litigando.

Ti amo davvero tanto.-

-Anche io, Blaine. - Kurt fece un piccolo respiro, poi tirò fuori dalla tasta destra dei suoi pantaloncini una scatolina dorata e la porse al suo fidanzato; quest'ultimo la aprì.

 

-Buon mesiversario, Blaine.-

Il regalo di Kurt era davvero speciale: un portachiavi a forma di cuore, diviso in due, con incise

una K e una B.

-Così mi porterai sempre con te e tu sarai sempre al mio fianco.- disse Kurt, guardando Blaine e aspettando una sua reazione.

 

-Io ti porto comunque sempre nel cuore, Kurt. Ma grazie, è molto bello. Significa molto per me.-

 

-Sono felice che ti sia piaciuto.-

 

-Quasi dimenticavo, anche io ho un regalo per te. In confronto al tuo, è davvero una sciocchezza.-

Kurt aprì il sacchetto che Blaine si era portato dietro, tirò fuori la sciarpa e se la mise al collo, anche se faceva piuttosto caldo.

 

-Non è vero. Mi piace davvero molto.- disse Kurt, sorridendo.

 

-Ti amo, Kurt.-

 

-Ti amo anche io, Blaine.-

 

Un bacio fu quasi automatico. Entrambi si diressero uno verso l'altro e si incontrarono.

Quando le loro labbra si toccarono, fu un momento davvero intenso.

Si amavano, niente di più semplice.

Si amavano fin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incrociati.

E sapevano che sarebbe durato per sempre.

 

Quando si staccarono, entrambi sorrisero.

 

Poi Kurt si diresse verso Tommy, tenendo Blaine per mano.

-Grazie mille, Tommy, davvero. Mi dispiace ancora per essere stato geloso di te.-

-Non importa. L'importante è che adesso vi siate chiariti. Purtroppo vi devo salutare, mio padre mi passerà a prendere tra poco per prendere il volo per tornare a San Francisco.-

 

-Mi dispiace di averti fatto passare una brutta vacanza, Tommy.-

 

-Non ti preoccupare, Blaine. Tornerò per qualche giorno anche in Ottobre, ci rivedremo presto, vedrai. Ti voglio bene.-

 

-Anche io, Tommy.-

 

I due ragazzi ricci si abbracciarono.

Quando si divisero, Tommy si girò, si diresse verso l'uscita del parco, dove una macchina rossa lo stava aspettando da qualche minuto e disse: -Ciao Kurt, ci si vede!-

 

Kurt fece cenno con la testa e rispose: -Puoi contarci Tommy; buon viaggio!-

Poi, tenendo saldamente la mano di Blaine, si diresse verso gli Usignoli e li ringraziò.

 

-Ci manchi, Kurt. Però, potresti fare un pensierino sul tuo ritorno alla Dalton!- disse un membro degli Usignoli, prima di mettersi a ridere. Tutti sapevano che Kurt non sarebbe tornato alla Dalton semplicemente perché il suo posto era con i suoi vecchi amici alla McKinley. Ma l'ex usignolo apprezzava comunque la dolcezza della frase.

 

Si strinsero in un abbraccio di gruppo, prima di lasciare Blaine e Kurt da soli.

 

-Grazie, è stato un mesiversario fantastico, Kurt.-

-Che vogliamo fare ora, Anderson?- disse Kurt, sorridendo.

-Non lo so, Hummel. Che ne dici se recuperiamo il film che non abbiamo visto ieri?-

 

Questa volta “Hummel” suonava molto dolcemente.

 

-Affare fatto, ma il film lo scelgo io!- rispose Kurt.














P.S.: Mi dispiace che a un certo punto la scrittura cambia, ma ho avuto qualche problemino tecnico con il computer.
Comunque mi sono dimenticata di precisare che nei vari capitoli quando inserisco
* * * * sono per indicare uno stacco
e le parti in corsivo sono messaggi scambiati col cellulare
Giusto per essere precisi ;)

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