Blame it on the Hummerwood

di tsubychan1984
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando bisogna scegliere ***
Capitolo 2: *** Le regionali ***
Capitolo 3: *** Come informare le ND ***
Capitolo 4: *** Il gemellaggio Alcolico ***
Capitolo 5: *** Ti presento i miei... ***
Capitolo 6: *** Il ballo ***
Capitolo 7: *** Insieme siamo... ***
Capitolo 8: *** Voglio stare con te ***



Capitolo 1
*** Quando bisogna scegliere ***


Titolo: Blame it on the Hummerwood
Fandom: Glee
Disclaimer: Purtroppo Glee non l'ho inventato io (altrimenti Kurt Hummel sarebbe il mio orsacchiotto personale) perciò non ci guadagno nulla se non le crisi ormonali XD
Note: Ispirata dalla MAGNIFICA “Blaine Anderson presents: The Pips” e dalla coppia Kurt Hummel e Thad Harwood. Un grazie infinito a Jessy per aver creato una simile meraviglia! ^_^ Alcune frasi di questo primo capitolo sono prese sono prese dalla sua storia. (cap. 18 “You know you're in love when reality is better then your dreams”). Che dire, abbiate pietà e ci sentiamo sotto!










- Kurt tu per me non significhi nulla, lo sai vero?-

Il ragazzo sussultò a quelle parole e si voltò a guardare il suo compagno di stanza con gli occhi sgranati per la sorpresa.

- Thaddy, hai preso il Lithium stasera?-

- Quello non centra- Thad si avvicinò e gli accarezzò una guancia col suo solito fare protettivo. Eppure c'era qualcosa nel suo sguardo che fece rabbrividire il più piccolo. Perché sembrava così freddo?

- Tu per me sei come un fratellino Kurt, ci tenevo a sottolinearlo. I nostri baci…. Erano sfoghi ormonali credo. Io per te non provo altro se non affetto profondo, dettato da una sincera amicizia.-

Kurt era confuso. Molto. E di certo il cuore che gli batteva all'impazzata non aiutava.- Perché mi dici queste cose?-

Thad sorrise. - Perché ti voglio bene e voglio solamente che tu sai felice…-

Quelle parole lo confortarono stranamente. Si avvicinò all'amico e lo abbracciò.- Anche io ti voglio bene….-

Harwood ricambiò l'abbraccio con forza e Kurt istintivamente chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal più grande. Capitava spesso, ultimamente. Gli veniva naturale ormai appoggiarsi a Thad o abbracciarlo. Si sentiva così bene...

Il ragazzo interruppe l'abbraccio e gli sorrise.- Vado a prendere un libro da Wes, torno subito.-

Riuscì ad annuire.- Thaddy? Sono davvero felice di averti conosciuto…-

- Anche io Pookie, davvero.-

Così dicendo uscì, lasciando un Kurt più confuso che mai in piedi al centro della stanza. Il giovane soprano sospirò, cercando di calmarsi. Aveva il cuore che gli andava a mille. Ormai aveva imparato a conoscere Thad e le sue uscite imprevedibili, gli voleva bene anche per questo. E poi era giusto mettere le cose in chiaro, in fondo il suo compagno di stanza non era interessato a lui in quel senso, lo sapeva.

Tu per me non significhi nulla.”

Si toccò le guance, un paio di lacrime erano alla fine cadute. Con un sospirò, andò in bagno a lavarsi la faccia. Lo specchio non mentiva, aveva gli occhi rossi di pianto. Beh, niente di cui stupirsi, la morte di Pavarotti lo aveva scombussolato ed ora si sentiva completamente abbattuto.

Era un po' troppo sensibile quel giorno. Ecco perché se la prendeva tanto per quelle parole.

E poi a lui piaceva Blaine.

Tu per me non significhi nulla.”

Non doveva ripensarci, ogni volta sentiva un brivido di freddo. Sentì gli occhi inumidirsi di nuovo.

Doveva essere per Pavarotti, non c'era altra spiegazione.

Sussultò quando sentì qualcuno bussare forte alla porta della camera.

Perplesso, andò ad aprire, trovandosi davanti Wes.

- Ehi, che succede?-

- Thad è tornato?-

Kurt aggrottò la fronte.- Ma non era venuto a prendere un libro da te tipo...- guardò l'orologio solo per scoprire di essere stato quasi un'ora imbambolato a deprimersi davanti allo specchio.- Oddio, già così tardi? Aspetta, non è venuto da te?-

Ecco, ora iniziava a preoccuparsi.

E a giudicare dalla faccia di Wes non era l'unico.- Kirk e Ethan l'hanno visto correre per i corridoi a tutta velocità e sono venuti a chiamarmi.- disse con un sospiro.- Ho provato a telefonargli ma non mi risponde e ho guardato un po' in giro ma non c'è. Hai idea di dove possa essere andato?-

Il soprano andò in panico. Le aveva prese le medicine quella sera? Ricordava di aver portato l'acqua, ma poi avevano parlato e gli era completamente passato di testa.- Oddio, non lo so! Credi sia fuori? Io non...Accidenti, sono il suo compagno di stanza, dovrei saperlo dove...Ma c'è il coprifuoco, se lo beccano è finito!-

Montgomery gli mise le mani sulle spalle per fermare il monologo.- Ehi ehi, respira Kurt! Lo conosci Thad, se tutto va bene è andato a comprarsi altro veleno per i polmoni o sta improvvisando concerti con qualche gatto randagio.- riuscì a strappare un sorrisino al più piccolo. Bene, visto che stava ampiamente bluffando.- Ora, recupera Sterling e Wilson e controllate che non si sia imboscato da qualche parte qui a scuola, tipo dove teniamo le riserve di alcolici. Io e David facciamo un giro fuori, ok?-

- Ok.-

- E sta tranquillo.- Wes gli fece l'occhiolino.- Non farti venire una crisi isterica.-

Kurt sbuffò.- Su, vai a cercarlo che è meglio.-

Guardò il ragazzo allontanarsi, poi schizzò subito da Jeff e Flint. Ok, era già in piena crisi isterica!

Rivoltarono la scuola come un calzino, senza trovare traccia di Harwood fino a quando il ragazzo non fece la sua comparsa in dormitorio con la sua migliore aria menefreghista.

- Thaddy, per la miseria! Ti stiamo cercando da almeno due ore!- esclamò con un certo sollievo, e giusto un pizzico di esagerazione, il soprano vedendolo arrivare.

Il capo consiglio quasi lo ignorò.- Possibile che dobbiate trasformare ogni cazzata in un affare di stato?!- sbottò, passando vicino al terzetto.

Flint spalancò la bocca indignato.- Ma che razza di bastardo...-

Jeff ridacchiò, mettendogli una mano sulla spalla.- Su, non prendertela. Sai com'è fatto Thad, no? E magari ha pure ragione, forse abbiamo un filino esagerato con l'allarme generale.-

- Ho un filino esagerato con l'allarme generale.- sbuffò Kurt, alzando gli occhi al cielo.

Flint lanciò un'occhiataccia verso la porta della camera del più grande, poi sospirò.- Vabbé, lasciamo perdere, l'essenziale è che sta bene.-

I due augurarono la buonanotte a Kurt e si diressero verso la stanza del biondo, per approfittare dell'ennesima uscita serale di Nick con McKenzie.

Il soprano si decise allora ad entrare nella sua. Thad gli dava le spalle, fumando una sigaretta di fronte alla finestra aperta.

- Ti senti bene?-

- Cazzo, smettila di chiedermelo! Non ho bisogno della balia!-

Il ragazzo non si lasciò scoraggiare.- Hai preso le medicine?-

- Ma chi sei, mia madre?-

Kurt si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla con fare rassicurante.

Thad si era ripromesso di non cedere. Di trattarlo come una pezza da piedi, così forse sarebbe stato più facile lasciarlo andare. Ma tutti i suoi propositi di acidità svanirono quando incrociò gli occhi azzurri del compagno più piccolo. Dio, avrebbe potuto perdersi in quegli occhi...

Prima di riuscire a fermarsi gli mise una mano in testa e gli scompigliò i capelli.

- Ehi!- esclamò contrariato Kurt.

- Rilassati Pookie, è tutto sotto controllo. E mi sono già impasticcato per stasera, ok? Vai, ti lascio il bagno finché finisco la sigaretta.-

- Sicuro?-

Thad gli rispose con un'altra energica carezza scompigliatrice e uno dei suoi sorrisi da canaglia. Kurt non riuscì a non ricambiare, sentendosi stranamente bene. Per la prima volta in quella giornata.

Tu per me non significhi nulla.”

Meglio andare in bagno prima che gli venisse di nuovo da piangere.





Decisamente le riunioni caotiche pre-gara erano una regola non scritta dei Glee Club. I Warbles non facevano certo eccezione.

Kurt fissava già da un pezzo l'intreccio delle mattonelle sul pavimento, cercando di estraniarsi da tutte le assurde questioni che venivano di volta in volta sollevate. Chissà, magari una Rachel Berry con la sua mania di dare ordini avrebbe fatto comodo lì in mezzo...Si, per far scoppiare una guerra interplanetaria. Si diede mentalmente dell'idiota e tornò a far finta di ascoltare la discussione sugli assoli da assegnare a Blaine.

- Io credo che la versione di Blaine sia addirittura meglio dell’originale.- disse tranquillo Thad e il ragazzo alzò appena gli occhi per guardarlo. Strano che proprio lui fosse così calmo, contando poi che era tutta la giornata che girava per la scuola con fare più irritabile che mai.

Ovviamente il suo intervento diede il via ad un'altra girandola di commenti, finché Blaine non si decise a prendere la parola.

- Ne ho abbastanza, sono stufo…-

- Sono d’accordo. Penso che dovremmo lasciarti scegliere la canzone che preferisci cantare.-

Harwood stava facendo leva a tutte le sue capacità autolesionistiche per portare avanti quel discorso. Sapeva cosa aveva in mente Blaine e gli stava servendo l'occasione su un piatto d'argento. Fortunatamente il ragazzo si rivelò abbastanza intelligente da sfruttare l'imbeccata, proponendo di variare il numero di apertura in un duetto e farcendo il tutto con un discorso strappalacrime sulla morte del piccolo Pavarotti.

Kurt si rianimò decisamente a sentire quelle parole. Ma che gli era preso a Blaine, aveva avuto un'illuminazione? Ah beh, tanto meglio per lui. Si affrettò a votare a favore dell'idea, poi si voltò verso il consiglio con un sorrisetto.

- Mettete il mio nome nella lista per le audizioni?- disse facendo l'occhiolino ai tre.

- No.- intervenne Blaine.- Niente audizioni. Io voglio cantare il duetto...con Kurt.-

Thad cercò di non assumere una controproducente espressione omicida, tanto era perfettamente inutile, mentre il suo compagno di stanza balbettava sbalordito qualche assurda obiezione, subito messa a tacere dal voto unanime a favore. Si costrinse ad alzare il braccio, in fondo in quel modo Kurt sarebbe stato scelto come solista alle regionali e sapeva che la cosa lo avrebbe reso estremamente felice. Doveva accontentarsi.

- Congratulazioni Kurt.- riuscì a dire, mentre gli altri si aprivano in un applauso per uno sbalordito e lusingato Hummel.

Era solista! Quasi non poteva crederci! Cercò con lo sguardo Thad, ma nella confusione della fine dell'assemblea non riuscì a trovarlo. Evidentemente era già uscito. Non poté fare a meno di sentirsi un po' deluso. Avrebbe voluto condividere quel momento con il suo amico. Uscì dalla stanza soprappensiero, mentre Wes intimava a Blaine di muoversi a scegliere la canzone per il duetto.

Kurt temeva già qualche pezzo tipico stile Anderson, tipo “Misery”. Niente contro i Maroon Five o le canzoni prime in classifica, ma certo non erano la sua prima scelta per il debutto da solista!

Beh, avrebbe fatto questo ed altro per stare sul palco da protagonista!

Si sistemò in un'aula vuota, tirando fuori dallo zaino con un sospiro triste l'occorrente per preparare degnamente la piccola bara del suo canarino. Doveva distrarsi, ne aveva bisogno. Doveva cantare un duetto con Blaine, Pavarotti era morto e Thad era di umore intrattabile.

Fortunatamente quel lavoro manuale richiedeva una certa concentrazione e presto si estraniò dal resto del mondo, canticchiando appena Blackbird.

Infatti quasi fece un infarto quando entrò Blaine.

- Ehi, che fai?-

Almeno riuscì dignitosamente a non sussultare come un invasato.- Sto decorando la bara di Pavarotti.-

- Beh, concludi, perché ho trovato la canzone perfetta per il nostro duetto e dobbiamo provare.-

- Spara.-

- “Candles” di Hey Monday.-

Kurt non riuscì a trattenere un sorrisetto incredulo.- Però, sono impressionato. Di solito scegli le prime in classifica.-

- Mi serviva qualcosa di un po' più....emotivo.-

Blaine si accomodò accanto a lui, e il soprano colse l'occasione per chiedergli perché avesse scelto proprio lui per il duetto.

Anderson lo guardò per un attimo titubante, come se stesse cercando le parole giuste da dire.- Kurt...C’è un momento, quando dici a te stesso 'Oh, eccoti! È tutta la vita che ti cerco’…-

Il soprano cercò di non restare poco elegantemente a bocca aperta, mentre lo guardava avvicinarsi di più e prendergli la mano. Beh, a naso non ci stava riuscendo molto bene. Blaine stava davvero facendo quel che pensava o aveva preso una botta in testa ed era piombato in un'altra delle sue fantasticherie?

- Guardarti cantare Blackbird, questa settimana…. Ha rappresentato quel momento per me. E chi aspettavo sei tu…-

Ok, lo stava facendo davvero e lui non riusciva a fare altro che stare lì a fissarlo come un pesce lesso.

- Tu...tu mi emozioni Kurt. E questo duetto è solo una scusa per passare più tempo con te.-

Hummel si maledisse mentalmente. Aspettava una cosa del genere da quanto? E ora non riusciva nemmeno ad avere una reazione decente!

E poi Blaine si alzò, avvicinandosi sempre di più al suo viso.

- Devo spostarmi?-

Chiuse gli occhi di scatto, proprio come quella volta davanti alla casa di Rachel, chiedendosi per un attimo che accidenti doveva venirgli in mente proprio in un momento simile.

Poi sentì le labbra del moro sulle sue, dolci e morbide. Però sapevano di menta, non di coca-cola e nicotina.

Kurt non riuscì a muovere nemmeno un muscolo. Blaine lo stava baciando e lui pensava a Thad. Aprì gli occhi all'improvviso, mentre il solista dei Warbles si staccò, sentendolo poco collaborativo.

- Kurt....ho...ho fatto male per caso? Scusami io...-

- No, no!- esclamò in fretta.- Tu non hai fatto niente, davvero! Sono io che...-

Si bloccò. Cosa poteva dirgli? Finalmente il ragazzo dei suoi sogni era a portata di mano e lui non riusciva a far altro che fare paragoni con Harwood.

Blaine gli sorrise rassicurante.- Ehi, tranquillo. Ti ho un po' sconvolto, lo so. Sei confuso.-

Kurt quasi non riusciva a guardarlo negli occhi. Lo aveva ferito, eppure Blaine riusciva a parlargli in quel modo dolce. Cosa c'era di sbagliato in lui?

Si alzò di scatto.- Ho...bisogno di un po' d'aria. Mi scarico la canzone da internet e domani la proviamo con gli altri, ok?-

Il moro annuì, guardandolo recuperare la sua roba in tutta fretta per poi dirigersi verso l'uscita.

- Ehi Kurt?-

Il soprano si voltò, aggrappato alla tracolla della sua borsa manco fosse una zattera di salvataggio.

- Pensaci su, ok? Io sarò qui ad aspettare una risposta.-

Hummel riuscì ad annuire, poi uscì in tutta fretta, travolgendo senza quasi accorgersene degli stupefatti Flint e Jeff. Girò l'angolo e iniziò davvero a correre. Nick lo guardò perplesso, ma Kurt non gli badò. Arrivò in camera, vuota, chissà dov'era Thad, recuperò le chiavi del suo SUV e schizzò al parcheggio.

Doveva allontanarsi da lì. Doveva restare un po' da solo. No, doveva parlarne con qualcuno o sarebbe esploso.

Prese l'i-phone, scorrendo la rubrica. Parlarne? Si, ma con chi? Suo padre o Finn erano esclusi a priori, ci sarebbero entrambi rimasti secchi. Flint, Wes, David? No, voleva bene ai ragazzi, ma aveva decisamente la necessità di un punto di vista femminile. Indugiò a lungo sul numero di Mercedes, ma passò oltre con un sospiro. La sua amica forse era un po' troppo pro-Blaine. Idem Rachel. Brittany probabilmente gli avrebbe rifilato qualche consiglio infarcito di arcobaleni ed unicorni volanti e a quel punto avrebbe sclerato definitivamente.

Poi si bloccò su un nome. Beh, una cazzata in più o in meno poteva permettersela, viste le circostanze, così schiacciò il pulsante di chiamata.





Fissava senza davvero vederla la sua diet coke, seduto ad uno dei tavoli del Bel Grissino. Già il fatto che fosse riuscito a guidare fino a Lima senza provocare stragi era una sorta di miracolo.

Guardò nuovamente l'orologio, un po' scocciato, e bevve un altro sorso della bibita tanto per passare il tempo, continuando a chiedersi che diamine gli era saltato in testa. Finalmente una ben nota figura si accomodò senza troppi preamboli davanti a lui.

- Ovviamente offri tu, Hummel.-

- Sei in ritardo, Santana.-

L'ispanica lo ricambiò con uno dei suoi migliori sorrisetti bastardi.- Di certo non vivo per assecondare i tuoi comodi, bambolina. E ancora non ho ben capito perché hai chiamato me al posto della nasona o di Aretha.-

- Perché sei una vera stronza e non ti farai problemi a darmi dell'idiota. Inoltre mi serve il punto di vista di qualcuno che se ne frega altamente dell'intera faccenda, un po' di obbiettività non guasterebbe in tutta questa storia.-

- Già problemi con il nano da giardino?-

Kurt cercò di non ridere, abbastanza inutilmente però.- Nano da giardino?!-

- Beh, si parla del tipo che ti sei portato dietro alla festa, no? Non mi ricorderò mai il nome. E poi raggiunge livelli di bassezza imbarazzanti.- Santana ghignò.- Certo che a te basta che respirino, sei passato da quel gigante idiota di Hudson a un lillipuziano.-

- Senti chi parla.- borbottò il soprano.

- Non era una critica, apprezzo un po' di sani esperimenti. Forza ora. Ho bisogno di cibo gratis e disgrazie altrui su cui sparlare abbondantemente.-

Il ragazzo la guardò con un sopracciglio inarcato. Qualcosa gli diceva che l'ultima frase non era totalmente sarcasmo, ma decise di sorvolare per il momento.

Santana si limitò a mangiare senza fare commenti, tranne rimandare indietro piatti già vuoti e farsi portare doppia razione di tutto, lasciando che Kurt le rifilasse un monologo senza fine e riccamente particolareggiato degli ultimi mesi trascorsi alla Dalton.

-...E poi me la sono praticamente data a gambe e ti ho chiamato. E questo è quanto.- concluse il solista, seccando il quarto bicchiere di diet coke.

La Lopez sospirò, massaggiandosi le tempie.- Dio, perché ho firmato quel giuramento anti-alcol? La mia adorata tequila mi servirebbe per affrontare tanta imbecillità.-

- Santana, sono serio!-

- Anch'io.- inclinò la testa, guardandolo incuriosita.- In effetti, però, a pensarci bene non è proprio colpa tua. Dal punto di vista affettivo sei ancora in fase pre-adolescenziale. Che bello, ho sempre sognato di insegnare come saper vivere a un dodicenne imbranato!-

Kurt la fulminò con lo sguardo, anche se doveva ammettere che non aveva del tutto torto.- Silenzio.- borbottò.- Sputa il rospo e piantala di prendermi in giro.-

- Oh beh, io non la vedo così difficile sinceramente. Ok, ti hanno baciato entrambi. Uno è il tuo principe azzurro delle fiabe e l'altro uno stronzo alcolizzato. La questione per me è piuttosto chiara.-

Sospirò.- Blaine mi piace....cavolo, praticamente dalla prima volta che l'ho visto. Dopo tutto questo tempo si è accorto di me e io...-

- No, niente autocommiserazione per favore, potrei iniziare a lanciare qualcosa o a rovesciare la diet coke sul tuo ciuffo iper-piastrato. Senti, non metto in dubbio il fatto che il nano da giardino ti piaccia. In fondo è basso ma ha decisamente un suo perché. Certo non ti piace abbastanza.-

Kurt arrossì, abbassando gli occhi.- E se fosse solo un momento di confusione? Ne sono successe così tante! E poi...Thad è etero.-

- Oh, per favore!- sbottò Santana.- Vuoi farmi credere che c'è qualche etero in quella scuola per gay?!-

- Niente battute omofobe, è di cattivo gusto.-

- E chi fa battute, sei tu che ti sei trasferito nel posto giusto per trovare così tanti ragazzi da incasinarti l'esistenza. E quanto è durato il “bacio chiarificatore”?-

- Beh...-

- Ecco, questo è un tempo abbastanza lungo da classificarlo come una bella limonata, altroché! Non cercare di fregarmi Hummel. E dimmi, se quei due vostri compagni non vi avessero interrotti, credi che avreste smesso tanto presto di slinguazzarvi?-

Kurt aveva una distinta voglia di seppellirsi dalla vergogna.- Oddio, perché ho chiamato te? Smettila di usare certi termini!-

La ragazza ghignò soddisfatta.- No, vero? Per quanto mi riguarda, ho chiuso il caso.-

Hummel abbassò lo sguardo, abbattuto.- Erano solo sfoghi ormonali. Non volevano dire niente.-

Santana lo guardò fisso, poi senza preavviso gli prese il volto tra le mani e lo baciò.

Kurt si staccò subito, decisamente traumatizzato.- Santana Lopez!-

- Ti è piaciuto?-

- Certo che no! Che ti è saltato in testa?-

- Bene, non ci è voluto molto a capire che non sei etero, eh?-

Il ragazzo ammutolì, mentre la guardava bere tranquillamente un po' della sua diet coke, prima di ricominciare.- Ha significato qualcosa?- chiese lei.

Si ritrovò a fare un cenno di diniego con la testa.

- Ovviamente neanche per me. E fidati, io sono la campionessa mondiale degli sfoghi ormonali. Davvero credi che lo siano?-

- In che razza di guaio mi sono cacciato.- mugugnò Kurt, nascondendo il viso tra le braccia.

- Su, su.- Santana gli diede qualche pacca incoraggiante sulla testa, continuando a scroccare diet coke.- Ora, pensare a qualcun altro mentre il tuo presunto uomo del destino ti bacia per me è indice del fatto che una scelta l'hai già fatta eccome. Ti serviva solo una spintarella perché sei un po' come una bambina di prima media.-

Ignorò quell'ultimo commento, ravvivandosi il ciuffo con fare nervoso.- Mi ha fatto male.- sussurrò.- Quando mi ha detto che non significavo nulla per lui.-

- Ti ha colpito più della dichiarazione, immagino.-

Kurt abbassò gli occhi.- Si.-

- E' dura essere rifiutati dalla persona che ami.-

Il soprano la squadrò per bene. Era seria, anche troppo.- Non parli di Sam, vero?-

Santana sbuffò.- Ti prego, credi davvero che potrei diventare così patetica per bocca da trota?-

- Bocca da trota?- ripeté Hummel, che non riuscì a trattenersi e iniziò a ridacchiare.- Decisamente appropriato.-

- Sapevo che avresti apprezzato.- constatò Santana.- Nonostante la tua aria da angioletto, hai una vena bastarda degna di me.-

- Senti chi parla, Satana!-

La ragazza fece un inchino, sorridendo.

- E tu? Chi ti fa stare male?-

- Ah no, sono venuta qui a ridere delle tue disgrazie amorose, non a cercare un confessionale!-

Kurt le sorrise.- Lo so. Ti ringrazio.-

Santana annuì, un po' a disagio.

- Beh, sarà meglio che vada.- disse il ragazzo.- Westernville non è dietro l'angolo e il coprifuoco ora è implacabile.-

- Coprifuoco?Davvero?-

- Siamo entrati nell'era del proibizionismo della Dalton, mia cara Satana. Noi studenti ci dobbiamo barcamenare tra traffici illeciti di alcolici e rigide regole da infrangere.-

- In questo caso spero proprio che ti prendano. Dopo che avrai pagato il conto, naturalmente.-

- Ahah, simpatica.-

Si avviarono verso il parcheggio in uno scambio di battute sarcastiche e si salutarono.

- Ci vediamo alle regionali Hummel, vi faremo neri!-

- Staremo a vedere Lopez!- ghignò Kurt, mentre saliva in macchina.- E, Santana, quando vorrai un'altra cena offerta sarò sempre pronto a sbeffeggiare le tue disgrazie amorose.-

La ragazza lo guardò perplessa, poi si aprì in un sorriso.- Attento Hummel, ho il tuo numero già pronto. E buona fortuna con gli hobbit gay!-

Il soprano la guardò allontanarsi in macchina, poi con un sospiro si decise a partire anche lui.

Si, in fondo aveva fatto bene a chiamarla, solo che ora veniva la parte difficile.





La camera che divideva con Thad era vuota e silenziosa. Kurt accese le luci guardandosi intorno e trovando un messaggio per lui sul letto.


Non mi sono sentito molto bene. Niente di grave, ma sai gli effetti che mi fanno certe medicine. Torno a casa per stasera, ci vediamo domani! Magari ti porto di nuovo al Mc Drive ;)


Sospirò, buttandosi a peso morto sul letto. Non sapeva se essere deluso o sollevato, forse un po' tutte e due le cose. Si costrinse ad alzarsi, era inutile stare lì a piangersi addosso. Valutò per un attimo se andare a trovare di soppiatto qualcuno dei ragazzi ma scartò l'ipotesi. Non era decisamente in vena. Meglio lavarsi i denti, mettersi il pigiama ed iniziare a lavorare sul duetto. Le regionali erano alle porte e non poteva certo sfigurare, nonostante tutto!

Dopo essersi preparato per andare a dormire, si mise con il portatile sul letto. Davvero, Blaine aveva scelto proprio una bella canzone.


The power lines went out

and I am all alone


Chiuse gli occhi ed iniziò a cantare, immergendosi sempre di più nel testo.


Lost sight

Couldn't see

When it was you and me


Gli venne quasi da sorridere. In un certo senso, vista la situazione, quella canzone era una grandissima presa per il culo. Forse aveva davvero bisogno di stare un po' da solo al buio per vedere un po' più chiaramente.


Blow the candles out

loooks like a solo tonight

but I think I'll be alright


Tenne gli occhi chiusi, sentendo le lacrime che gli si impigliavano tra le ciglia.

- Thad...-

Ovviamente nessuno gli rispose. Per quella notte era da solo.





Non aveva dormito molto bene e si sentiva abbastanza uno schifo quella mattina a colazione.

- Secondo voi cosa ci farà fare la Silver oggi?- chiese allegro Jeff, che adorava educazione fisica, beccandosi i gemiti terrificati di Trent e un'occhiata assonnata da Nick.

Flint guardò Kurt un po' preoccupato.- Ehi, tutto bene?-

- Si, ho solo provato troppo per il duetto ieri sera. Alla fine non riuscivo più ad addormentarmi.-

- Oh già, Candles. Bella scelta.-

- Te l'ha detto Blaine?-

Flint sudò freddo, mica poteva spiattellare di aver dato l'idea al solista e di aver “innocentemente” controllato il suo operato il pomeriggio precedente. Fortunatamente ci pensò Nick a levargli involontariamente le castagne dal fuoco.- No, è solo che hai tenuto svegli Wes e David. Non hanno avuto cuore di ucciderti perché vogliono vincere le regionali.-

Hummel alzò gli occhi al cielo, mentre Jeff e Trent se la facevano sotto dal ridere.

Flint tornò all'attacco, memore della scena origliata il giorno prima. Ancora non capiva che accidenti era preso al suo amico. Aveva qualche terribile sospetto, ma preferiva non rimuginarci troppo su.- Per il resto....tutto bene?-

- A meraviglia.- mentì spudoratamente Kurt.- Almeno finché non dovrò sgambettare agli ordini della sadica.-

- Credo ci toccherà qualche partita, oggi.- valutò Jeff.

Flint, Kurt e Jeff accolsero la notizia con una certa devastazione.

Thad era nello spogliatoio, intento a chiacchierare con Nicholas.- Pronti a farvi distruggere anche oggi?-

- La vedremo, Harwood!- rispose ghignando Blaine.

Kurt si concentrò sul cambiarsi, senza alzare mai gli occhi. Non voleva vedere né uno né l'altro, altrimenti era la volta che dava fuori di matto.

Seguì svogliatamente i suoi compagni all'esterno, subito raggiunti dalla professoressa Silver.

- Bene ragazzi, anche oggi giochiamo contro la classe di Simmons.- E che Dio ce la mandi buona, sembrò aggiungere mentalmente.- Una bella partita di Football, per cui abbiamo qualche chance in più. Iniziamo con i ruoli, dunque...-

Flint gemette, invece Kurt si rianimò tutto d'un tratto. Football! Aveva proprio bisogno di prendere a calci qualcosa.

- Io faccio il Kicker!- urlò a voce così alta da far venire un infarto praticamente alla classe intera, alzando la mano come un'invasato.

La Silver lo guardò male.- Hummel, che ti è preso?-

- Il Kicker, il Kicker! La prego professoressa!-

- Credi che dovrei passare a prendere la camicia di forza?- sussurrò Nick a Jeff.

Il biondo annuì.- Forse è il caso.-

- Cos'è, una scusa per correre meno, Hummel? Ti avverto che non...-

- Professoressa, seriamente, crede davvero che sarei utile a placcare o correre?-

- Beh, neanch'io se è per quello.- intervenne Flint.

- Tu sai calciare?-

- Ovvio che no!-

- Beh, fidati amico.- disse Kurt, con sguardo deciso.- C'è un solo modo per vincere: io, Beyoncè ed evitare gli energumeni assetati del mio dolce e virgineo sangue.-

Tutti lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.

- Di cosa si è fatto secondo voi?- ridacchiò Trent. Blaine era a dir poco sconvolto.

Alla fine la Silver si arrese.- E va bene, Hummel, sei il Kicker. Ti avverto però, sbaglia e la tua media nella mia materia sprofonderà negli abissi.-

Il solista si avvicinò preoccupato.- Va tutto bene, Kurt?-

- A meraviglia!- sorrise quest'ultimo.

- Ma sei sicuro che...-

- Tu e Jeff pensate a fare punto.- ghignò il ragazzo, iniziando a canticchiare Single Ladies sottovoce.

Wes aveva osservato il tutto da distante.- Ma che gli è preso? Sembrano tutti sconvolti.-

- Forse non hanno voglia di prenderle anche oggi.- ghignò David.

- Vi muovete?- sbottò Thad, ancora decisamente di malumore.- Voglio un po' di sangue fresco da gustare dopo colazione.-

Kirk gli passò accanto con una smorfia schifata mentre Wes alzava gli occhi al cielo. Ormai Harwood era intrattabile da giorni e la loro litigata non aveva aiutato.

Iniziò la partita e stavolta il terzo anno riuscì a tenere testa al quarto. Trent poteva sfruttare il fisico, Blaine e Nick correvano come pazzi e Jeff era un buon Quaterback. Flint, quand'era in campo, adottava il metodo di Rachel e cercava di evitare ogni minimo contatto con la palla, tra le ire della Silver. La partita era tirata, ma David riuscì a realizzare un touchdown, portando in vantaggio la sua squadra. Peccato che Andrew cannò del tutto il calcio piazzato. Kurt fece un sorrisetto, pregando che Beyoncè lo assistesse al momento giusto. In fondo era una vita che non giocava. Non dovette attendere molto, Jeff riuscì a pescare libero Cameron e il ragazzo corse alla disperata verso la linea di fondo, riuscendo a ristabilire la parità.

- Forza Hummel, in campo!- ordinò severa la Silver. Kurt non se lo fece ripetere due volte. Si affiancò a Jeff con aria concentrata.

- Kurt, sei pronto?- chiese Blaine.

Nessuna risposta.

- Kurt?-

- Ehi, ci sei?-intervenne Nick.

- Ssssshhhhh, mi deconcentrate! Pensate a placcare, voi!-

Jeff alzò gli occhi al cielo e si preparò a sistemargli il pallone. Il professor Simmons fischiò la ripresa del gioco, la palla arrivò al biondo che la bloccò e guardò verso Hummel...restando a bocca aperta.

Kurt avanzò con i suoi amati passi di danza tra lo stupore generale e arrivò sul pallone prima che Kirk e Ethan riuscissero a fermarlo.

La palla disegnò una perfetta parabola ed andò ad infilarsi tra i pali. Il terzo anno esplose in un urlo di gioia incredula.

- Non ci posso credere!- esclamò stupefatto Trent.

- Grande Kurt!- disse Jeff, assestandogli una sonora pacca sulla spalla.

Quelli del quarto anno erano altrettanto sconvolti.

- Come cavolo è possibile?!- sbottò Kirk.

- Però.- disse David.- Certo che Kurt è una sorpresa continua.-

Thad cercò invano di trattenersi, alla fine però si aprì nel primo sorriso della giornata.- Quasi quasi gli chiedo l'autografo.-

Kurt guardò verso i pali con occhio critico.- E dire che è un anno che non mi alleno. Sono proprio un genio.-

- Co...come diamine hai fatto?- balbettò Flint.

Blaine era a bocca aperta.- Ma tu non odiavi il Football?-

- Oh si, mettere i pantaloni con le ghette era la parte peggiore dell'essere in squadra, al McKinley.-

- Cheeee????- esclamarono tutti.

Hummel li ignorò e tornò tranquillamente in panchina, beccandosi i complimenti della prof. Si sentiva stranamente fiero. Gli tornò in mente la sua esperienza come Kicker, iniziata praticamente per disperazione. Eppure aveva fatto vincere alla squadra la prima partita della stagione. Praticamente l'unica. Si era sentito forte, per la prima volta in vita sua. Era riuscito addirittura a confessare a suo padre la propria omosessualità.

- Io posso fare tutto.- disse con un sorrisino.

Si, non doveva avere paura. Se la sarebbe cavata.




Thad gironzolò un po' per la scuola con fare abbattuto. Non voleva tornare in camera tanto presto e vedere Kurt. Sempre che non fosse a gorgheggiare nella stanza di Blaine. Avevano passato il pomeriggio a provare i numeri per le regionali, perciò aveva dovuto sorbirsi infinite ripetizioni delle voci di quei due che si univano perfettamente. Doveva accompagnarli, addirittura. Era stata una vera e propria agonia. Ma aveva la magra consolazione di sentire la meravigliosa voce del soprano, guardarlo mentre cantava concentrato, deciso a fare bella figura in gara, fiero del suo ruolo di solista. Aveva deciso di diventare freddo e scorbutico, ma ogni volta falliva nel suo intento. Hummel gli sorrideva ed ogni sua resistenza svaniva come neve a ferragosto. Lui e Blaine non si erano ancora messi insieme ufficialmente, difficile che un simile gossip sfuggisse a lui e a Cameron, però sapeva che era solo una questione di tempo. Doveva lasciarlo andare.

Alla fine si decise a rientrare in dormitorio. Una volta in camera, trovò Kurt steso sul letto, apparentemente intento a fissare il soffitto.

Sentendo la porta aprirsi, il giovane spostò lo sguardo verso di lui con un sorriso.- Ehi.-

- Ehi.- rispose Harwood, cercando di non metterci troppo entusiasmo e di non incrociare neanche per sbaglio il suo sguardo. Senza dire una parola si chiuse in bagno, sempre con lo sguardo di Kurt puntato addosso. Si aggrappò al lavandino con tutte le sue forze, poi si sciacquò la faccia con l'acqua gelida. Poteva farcela. Ce l'avrebbe fatta.

Il soprano era ancora steso a guardare il soffitto quando tornò. Si voltò appena verso di lui.

- Credo andrò a letto presto.- disse dandogli le spalle. Afferrò il pigiama e iniziò a cambiarsi.- E' stata una giornata stressante. Tutti quei coretti mi hanno rincitrullito e ci avete battuto a football.-

- Thad.-

- Si?- chiese senza voltarsi.

- Thad.-

C'era qualcosa nel suo nome pronunciato in quel modo che lo fece sussultare. Si arrese e si voltò verso il suo compagno, trovandolo in piedi e con un'espressione profondamente seria.

- Kurt, cosa...-

- Davvero non significo nulla?-

Harwood sentì tutto il sangue defluirgli dalla faccia. Doveva essere di un'interessante colore cadaverico al momento. Non un bello spettacolo, proprio no.

- Di cosa parli?-

Hummel si avvicinò a lui.- Davvero non significo nulla?- ripeté, con gli occhi velati di tristezza.

Thad richiamò tutto il suo autocontrollo. Ne aveva decisamente bisogno.

- Hai sentito quello che ti ho detto, no?- ribatté in fretta, voltandosi.- Sei come un fratellino minore, infatti adesso ti stai calando bene nella parte del piccolo rompipalle...-

- Thad, per la miseria, guardami!- esclamò Kurt, sentendo le lacrime arrivare. Già era difficile e quel cretino gli stava complicando non poco le cose.

Harwood si girò verso di lui al suo tono esasperato. Sembrava sull'orlo delle lacrime. Gli si strinse il cuore, ma non doveva cedere.

- Guardami negli occhi e dimmi che non conto niente per te.-

- Smettila cazzo.- sibilò irritato. Ma voleva torturarlo per caso?!- Piantala con le paranoie e lasciami andare a dormire.-

- Dimmelo.-

- Non conti niente per me.- sputò fuori, fissandolo. Si odiò a morte per quelle parole.

Ma Kurt non cedette.- Non ci credo se me lo dici con quel tono.-

- Insomma, si può sapere che vuoi da me?-

- Che mi dici la verità! Perché tu significhi molto per me, razza di idiota!-

Thad rise amaro.- Non confonderti Hummel, è Anderson quello di cui sei innamorato. Anzi, sono sicuro che sarebbe più che felice di sentirsi dire certe cose, al contrario del sottoscritto.-

- Lo so, me l'ha detto.-

Il più grande lo guardò stranito.

- Si è dichiarato. E poi mi ha baciato.-

Thad sentì il suo cuore andare in mille pezzi. Letteralmente. Come faceva Kurt a non accorgersene? Lo stava facendo a brandelli lui stesso, centimetro dopo centimetro.

- Vattene dal tuo ragazzo allora!- sbottò Harwood, cercando di tenersi a bada.- Perché cazzo sei ancora qui a rompere le palle?!-

- Perché Blaine mi ha baciato, ma io riuscivo solo a pensare a te!- gli urlò dietro Kurt, lasciando sfogare le lacrime.- Non erano le tue labbra, non erano le tue mani, non eri tu! Si è dichiarato e invece di essere felice continuava a venirmi da piangere perché tu hai detto che non significavo nulla!-

Il moro non riuscì a muovere nemmeno un muscolo. Non voleva, perché era sicuro che altrimenti l'intera scena sarebbe svanita. Se lo stava immaginando, per forza. Alla fine quelle pillole di merda gli avevano fottuto del tutto il cervello.

- Non dire cazzate.- sussurrò.

Kurt ormai piangeva apertamente, ma non gli importava. Si avvicinò ancora di più a Thad, che lo fissava immobile, e gli mise una mano sulla guancia, accarezzandolo.

- Ti voglio bene, Thaddy.- soffiò sulle sue labbra, per poi annullare le distanze e baciarlo.

E a quel punto Thad mandò al diavolo tutto, incapace di trattenersi oltre. Ricambiò quasi con violenza, stringendo a sé il più piccolo con forza, come se avesse paura di vederlo sparire davanti ai suoi occhi. Sentì le mani morbide di Kurt accarezzargli la nuca e d'istinto lo attirò ancora più vicino a sé, mentre le loro lingue si muovevano sempre più frenetiche.

Come faceva a lasciarlo andare? Era la cosa giusta, razionalmente, ma non poteva. Non riusciva a fare a meno di Kurt. E ora che lo stava baciando con tanta foga, il cuore rischiava di esplodergli dalla gioia.

Si staccarono ansimando, totalmente a corto di fiato, restando abbracciati a guardarsi negli occhi.

- Non significo nulla per te?- disse di nuovo Hummel.

- Dio, Kurt, mi farai morire.- rispose Thad, prendendo di nuovo possesso di quelle labbra. Adorava baciarlo. Adorava stringerlo, accarezzarlo, guardarlo...Era davvero andato.

Si separarono di nuovo. Harwood chiuse gli occhi e si appoggiò alla fronte di Kurt, sospirando.- Perché non riesco a starti lontano?-

- Allora non farlo.- sussurrò in risposta, con le guance ancora rigate di lacrime.

- Ehi.- fece Thad con un sorriso.- Basta piangere, Pookie. Bacio davvero così male?-

Lo sentì sbuffare.- Chiudi il becco, Harwood.-

Si concesse un altro sorrisetto, per poi staccarsi un po', tornando serio. Massaggiò sovrappensiero la schiena di Kurt, perdendosi nel blu dei suoi occhi.- Cambierai idea.-

- Non credo proprio.-

- E poi sei innamorato di Blaine.-

- Se ricominci con la storia dello sfogo ormonale, giuro che mi metto a urlare.-

- Wow, sei terrificante Pookie.- ridacchiò.- Davvero. Cerco in tutti i modi di allontanarti e tu diventi sempre più adorabile.-

- Non voglio allontanarmi da te.-

- Lasciami perdere. Lo sai, sono un pazzo alcolizzato pasticcomane, anche se ho uno splendido humour nero per compensare. Non vado bene.-

- Se permetti, lo so decidere da solo. E ora che mi ci fai pensare devi ancora prendere il litio.-

Kurt sciolse l'abbraccio e recuperò l'astuccio delle medicine con una naturalezza disarmante, per poi riempire un bicchiere d'acqua.

- Lo vedi?- disse Thad, osservandolo. - Vuoi davvero ridurti così a vita?-

- Continua pure a protestare.- ghignò il soprano.- Tanto sono più testardo di te.-

Così dicendo gli porse le pillole e l'acqua. Il più grande si affrettò a mandarle giù, per poi tornare ad abbracciarlo.

- Non riesco a starti distante, sei peggio dello xanax!-

- Dovrei prenderlo come un complimento?-

- Decisamente.- soffiò Thad, accarezzandogli il viso con gesti lenti e concentrati. Kurt chiuse gli occhi con un sospiro e lo lasciò fare, con il cuore che gli batteva a mille.

- Te l'ho già detto, no Thaddy?-

- Cosa?-

- Che non vado da nessuna parte.-

A quel punto il suo cuore faceva più acrobazie di una montagna russa, perciò non era in grado di formulare una risposta sensata.

Molto meglio baciarlo di nuovo.





Ed eccomi!!!

Di nuovo in questo fandom a fare i miei soliti danni! XDDD

Beh, la scena pazza non poteva mancare, in fondo è una mia fanfic ;) e si, vorrei davvero vedere i Warbles giocare a Football! :D

Santana è una grande donna a mio parere. Assolutamente niente contro Mercedes o Rachel, ma qui mi serviva proprio lei ^_^

Uhm, un po' mi dispiace per Blaine perché gli voglio bene, povero piccolo. Però in questa storia Hummerwood rulez!

E al prossimo capitolo le regionali! :)))


Grazie a chi si è avventurato nella lettura.

E inchiniamoci fino a terra davanti alla genialità di Jessy. Correte a leggere “The pips”, da bravi! :)


See you soon!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

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Capitolo 2
*** Le regionali ***


Thad era sveglio, a guardare la luce del sole rischiarare sempre di più la stanza e il viso addormentato di Kurt accanto a lui.

In qualche modo riusciva ad apparire ancora più angelico quando dormiva. Ciò non aiutava il senso della realtà di Harwood. Se non fosse stato per il calore del corpo del più piccolo e il gomito che gli aveva praticamente conficcato nelle costole nel sonno, non avrebbe mai creduto di essere veramente lì.

Faticava ancora a ficcarsi in testa che tutto quello che era successo non era un sogno del suo subconscio frustrato.

La sera prima non avevano fatto che baciarsi e battibeccare. Thad continuava a ribadire che Kurt stava prendendo un granchio, non perché non fosse al settimo cielo ma per incredula felicità, mentre il soprano rispondeva offeso a schiaffi e insulti. Poi si assaltavano le labbra a vicenda e ricominciavano da capo.

Ad un certo punto erano finiti stesi sul letto del capo-consiglio, proprio come quella volta che Nick e Flint li avevano interrotti, e dopo un pò Kurt aveva sbadigliato e si era accoccolato addosso a lui, bofonchiando un “buonanotte”.

Non che Thad fosse riuscito a dormire granché. Aveva continuato a svegliarsi per paura di non trovare il più piccolo accanto a lui, restava a guardarlo per un po' prima di abbracciarlo e scivolare di nuovo nel sonno. E Kurt lo aveva anche preso a gomitate.

Era stata la notte più bella della sua vita.

Solo che ormai era finita e la luce che aumentava ad ogni minuto era lì a testimoniarlo. Trattenne uno sbuffo infastidito. Non avevano pensato a tirare le tende. Kurt si sarebbe svegliato presto comunque, sole o non sole. Erano ormai le sei del mattino e il soprano si alzava sempre presto per i suoi rituali di idratazione. Inoltre tra una mezz'ora sarebbero passati a prenderlo Wes, David e Blaine per la loro consueta corsetta mattutina, Hummel avrebbe rivisto Anderson e ci avrebbe ripensato. O forse no. Dio, come se non fosse già abbastanza schizofrenico di suo!

Quanto avrebbe voluto fermare il sole, far durare quella notte per sempre! Tutta la vita semplicemente a dormire accanto a Kurt, che poteva pestarlo nel sonno quanto gli pareva se quello era il prezzo da pagare.


How do you rate the morning sun
After a long and sleepless night?
How many stars would you give to the moon?


Si ritrovò a canticchiare senza rendersene conto. “Morning Sun” ci stava proprio a pennello. E in fondo anche il caro vecchio Robbie era un po' matto da legare.

How do you rate the morning sun
It’s just too heavy for me
and all I wanted was the world


Si, il sole era troppo pesante per lui quel mattino. Non voleva vederlo sorgere, anche se la pelle di Kurt sembrava splendere alla luce.

The morning brings a mystery
The evening makes it history
Who am I to rate the morning sun?


- Mi piace questa canzone.- mugugnò una voce dalle parti della sua spalla.

Thad si voltò con un sorriso.- Buongiorno Pookie. Ti ho svegliato?-

Kurt scosse la testa, gli occhi ancora mezzi chiusi e un ciuffo di capelli decisamente in fase di ribellione.- Ti prego, non guardarmi, devo essere in condizioni pietose.-

- Si, in effetti non ti consiglierei di sfilare in passerella al momento.- ghignò il moro, beccandosi l'ennesima gomitata.

- Come mai “Morning Sun”?-

Harwood fece spallucce.- Non mi andava tanto che fosse già mattina. Sembra tutto più razionale alla luce del sole e ieri sera siamo stati tutto tranne che razionali.-

- Io sono contento invece.- ribatté il soprano arrossendo leggermente.- Potrò passare una nuova giornata con te.-

Thad non sapeva se ridere o piangere a quelle parole, nel dubbio decise per il primo bacio di giornata.

- E dai Thaddy, non mi sono lavato i denti, avrò un alito terribile...-

- No, sai di buono.-

La faccia di Kurt virò verso tonalità di rosso ancora sconosciute. Farfugliò qualcosa sull'acqua fresca in faccia e praticamente scappò in bagno, tra le risatine divertite di Harwood.

Il ragazzo si guardò allo specchio. Era rosso da far schifo, aveva il segno del cuscino in faccia, i capelli sembravano reduci da un bombardamento e la schiena protestava dopo una notte passata in posizioni assurde per incastrarsi in due su un letto singolo.

Al pensiero di aver dormito con Thad riuscì ad arrossire ancora di più e si gettò addosso un bel po' di acqua fresca, imbarazzato al massimo.

Eppure si sentiva bene come non gli capitava da tempo.

Si impose di calmare i battiti del cuore mentre tornava in camera. Il capo consiglio era steso sul letto con gli occhi chiusi e la faccia beata di uno che è in pieno sballo.

Kurt si sedette con cautela sul bordo del letto prima di essere arpionato e ributtato giù.

- Ehi!-

- Mmmmhhhh, altri 5 minuti, Pookie!- ridacchiò l'altro sul suo collo.

Si arrese con uno sbuffo.- Però poi ci alziamo. Io voglio fare con calma il mio rituale di idratazione e tu devi prepararti per andare a correre.- Hummel sospirò serio.- Poi dovrò parlare con Blaine.-

Thad annuì, senza dire nulla.

Kurt lo squadrò e alzò gli occhi al cielo.- Ecco, gradirei mantenere riservata la cosa finché non lo faccio, perciò vedi di levarti quel ghigno da maniaco dalla faccia!-

Per tutta risposta Harwood sorrise ancora di più.- Beh ci provo. Mica è colpa mia se mi fai lo stesso effetto di una canna.-

Passò i successivi 5 minuti ad evitare di farsi uccidere a cuscinate.




- Ma che ha Thad stamattina?- chiese Flint a colazione.- Sembra più drogato del solito.-

- E' un cretino, ecco cosa!- sbottò Kurt, per poi voltarsi verso il resto della tavolata, trovando immediatamente un ottimo argomento per cambiare discorso.- Piuttosto, Nick sta morendo?-

Il morettino in apparenza stava cercando di sprofondare nel tavolo, tra litri di caffè e sparuti peli di gatto sulla giacca. Jeff lo stava confortando con solidali pacche sulla spalla.

- McKenzie ha scoperto che non ha 18 anni e una lamborghini e lo ha mollato.-

- Ben ti sta.- sentenziò Wilson, dolce una vangata in faccia.- Così la prossima volta impari ad iniziare un rapporto con una menzogna.-

- La mia vita è finita....- mugugnò Duvall funereo.

Fece così pena a tutti che Trent ebbe l'impulso di dargli una delle sue brioche, perché a stomaco pieno si è più allegri, e Blaine gli cantò “Firework”, perché Katy Perry era una medicina per tutti i mali dell'anima. Il soprano alzò gli occhi al cielo e valutò per un secondo se passargli il numero di Santana Lopez, anche se forse farsi riempire di merda da una ex cheerleader stronza lo avrebbe affossato del tutto.

E poi aveva decisamente altro a cui pensare. Un po' di aiuto da parte di Satana sarebbe servito a lui piuttosto, visto che doveva confessare a Blaine di essere cotto di Thad. Brutta, brutta faccenda. Kurt si tormentò per buona parte della giornata. Sapeva che avrebbe ferito Anderson, una delle persone a cui teneva di più al mondo, ma proprio per questo gli doveva la verità, più aspettava e più lo illudeva.

Alla fine delle lezioni, prese il coraggio a due mani e lo bloccò fuori dall'aula di latino. Inutile continuare a cincischiare.- Possiamo parlare un attimo?- disse, arrossendo fino alle orecchie.

Blaine gli sorrise, cosa che non aiutò i suoi sensi di colpa.- Certo! Facciamo quattro passi prima della riunione?-

Kurt annuì, seguendolo verso il cortile. Non c'era molta gente fuori, c'era il sole ma faceva ancora freddo, e quelle poche persone erano velocemente di passaggio. Camminarono per un po' in silenzio, finché il soprano non si decise a parlare.- Sai, ho desiderato di piacerti anche solo un pochino, fin dalla prima volta che hai cantato “Teenage Dream”.- sorrise al ricordo.- Certo, nemmeno nei miei sogni migliori avevo sperato in una dichiarazione di quella portata.-

Anderson sembrò parecchio lusingato.- Sono stato davvero un idiota a metterci tanto tempo, però.-

Kurt sospirò, guardandolo negli occhi.- Blaine, tu sei davvero speciale. Mi piaci, adoro parlare con te e passare del tempo insieme. Perciò non voglio illuderti.-

- Kurt, cosa...-

- C'è un'altra persona.-

Il solista a quelle parole sbiancò, sperando per un attimo di aver capito male. Ma l'altro sembrava davvero serio e lo guardava con espressione grave.

- Che vuol dire?-

- Sono innamorato di un altro.- rispose, abbassando gli occhi per non piangere.

Blaine era assolutamente senza parole. Come cavolo era possibile? Sapeva che Kurt era l'unico gay dichiarato al McKinley, perciò i suoi vecchi compagni delle New Directions non erano, quel giocatore di Football represso era fuori discussione e tra i Warbles non... A quel punto ebbe l'illuminazione e ripensò ai suoi peggiori sospetti dell'ultimo periodo.

- No, non dirmelo. Non dirmi che è Thad.-

La faccia di Kurt toccò vette di rossore preoccupanti, come risposta bastava e avanzava.

- Ti sei innamorato di Thad?!- sussurrò incredulo il moro.

Hummel annuì.

- Dannazione!- sbottò Blaine, facendolo sussultare.- Kurt, per la miseria, lo so che mi sono comportato da vero stupido con te, ma non è un buon motivo per...Non farlo! Posso migliorare, posso essere migliore per te! Io...-

Il soprano gli afferrò le mani, guardandolo triste.- Lo so, Blaine. E non ce l'ho con te, davvero. Ti voglio bene e credimi, odio vederti così. So che sarai arrabbiato per un bel po', magari non mi parlerai più, ma continuerò a volerti bene lo stesso. Proprio per questo vorrei vederti stare con qualcuno che ti merita davvero, che voglia solo te. Io...io pensavo a Thad. Tu mi hai baciato e io non facevo altro che pensare a Thad.- Sentì un paio di lacrime scendere e si asciugò le guance con un gesto stizzito.- Non ti meriti una cosa del genere.-

Anderson lo fissava senza dire una parola, anche lui pericolosamente vicino alle lacrime.- Tu...tu pensavi a Thad?!-

- Mi dispiace, mi dispiace! Non avrei mai pensato che potesse succedere, ma io...ora...-

Il moro si voltò di scatto, allontanandosi di qualche passo, per poi fermarsi. Stringeva i pugni così forte da conficcarsi le unghie nella pelle.

Kurt non disse niente. Si avvicinò piano piano a lui, posandogli una mano sulla spalla. Tremava.

- Blaine.-

Il moro si voltò. Stava piangendo silenziosamente ma riuscì a fargli un piccolo sorriso.- Ne sono successe davvero troppe tra di noi, eh?-

Annuì, con gli occhi lucidi.- Credo di si.-

- Credo...ho bisogno di stare un po' da solo ora.-

- Certo.- Kurt sorrise triste.- Beh, immagino che dovremo metterci sotto a provare “Misery” oggi pomeriggio se vogliamo essere pronti per la gara.-

- Di che parli?-

- Non penso che vorrai ancora fare il numero con...-

- No!- Anderson lo afferrò per le spalle.- Ti prego, no, non togliermi anche questo! Permettimi...permettimi almeno di duettare con te. E' l'unica cosa che ti chiedo.-

Il soprano annuì.- Sarà un vero piacere cantare insieme, Blaine.-

Il ragazzo riuscì a sorridere, poi si voltò di corsa e sparì dentro alla scuola.

Kurt si sentiva esausto. Lo aveva fatto davvero, aveva appena scaricato Blaine Anderson. Si asciugò gli occhi e, cercando di non tremare, tornò verso il dormitorio. Doveva calmarsi, se voleva riuscire a provare quel pomeriggio.

Thad lo trovò in camera, poco prima della riunione, seduto sul letto con lo sguardo rivolto verso il muro.

- Ehi Pookie, che fai? Non vorrai mica tardare vero? Wes potrebbe fare una strage!-

Si preoccupò non sentendo risposta e si avvicinò al ragazzo.

- Kurt?-

Un paio di occhi azzurri pieni di lacrime si voltarono verso di lui, poi Kurt gli si gettò praticamente addosso.

- Scusami.- sussurrò, il viso affondato nella sua spalla.- Non...non pensare male, ti prego. Voglio bene a te, ma sto da schifo lo stesso.-

Harwood sospirò.- Devo dedurne che i due solisti non saranno molto in forma, oggi.-

- Non arrabbiarti...-

- Per cosa?-

- Perché piango per Blaine.-

- Kurt, guardami.- nessuna reazione.- Dai Pookie, vieni fuori di lì. Non ti mangiò mica.-

Hummel si decise a staccarsi, singhiozzando.

Thad non riuscì a non sorridere intenerito. Gli asciugò le lacrime e gli accarezzò i capelli con fare protettivo.- Ehi, non è un male essere sensibili. E so quanto ci tieni a Anderson, anche se odio ammetterlo. Non sono arrabbiato, sul serio.-

Il piccolo annuì, chiudendo gli occhi al tocco delle mani del ragazzo.- Però faccio ancora il duetto con lui.-

- Ah beh, vorrà dire che cercherò di ascoltare solo te. E magari di prendere qualche dose extra di ecstasy per sopportare la cosa...-

- Idiota.- sbuffò Kurt, beccandosi un ghignò in risposta.

- Su, asciughiamo quel faccino e poi andiamo. Vedrai che cantare ti farà sentire meglio.-





Thad aveva avuto ragione. Cantare lo aveva decisamente risollevato, anche se aveva evitato di guardare in faccia Blaine a meno che non fosse estremamente necessario. E il solista sembrava aver adottato la stessa strategia. Flint lo aveva squadrato per tutta la riunione con aria perplessa, fortuna che era stato abbastanza occupato ad aiutare Jeff a salvare Nick. Il povero Duvall continuava a crogiolarsi nella disperazione strimpellando alla chitarra “Love me tender” e scatenando gli istinti omicidi repressi di tutto il resto del club, tipici delle sedute prima della gara.

Anderson dal canto suo ostentava la sua solita aria allegra, quasi irritante per il troppo entusiasmo. Ma a osservarlo bene era pallido e il suo sorriso era un po' troppo di circostanza.

Però le loro prove erano andate davvero bene, “Candles” riusciva alla grande, e tutti i Warbles erano particolarmente elettrizzati per l'imminente competizione.

- Sono distrutto. Non ho fame. Lasciami morire qui.- borbottò Kurt, rientrando in camera.

Thad rise di gusto.- La tua vena melodrammatica è eccezionalmente comica per me. Ci ordiniamo una pizza e poi filmone? Che ne dici se stavolta ci guardiamo “La sottile linea rossa”?-

- Thad Harwood! Ti sembro nelle condizioni psichiche di affrontare un film pieno di morti e mutilazioni in guerra?!-

- Se aspetto che tu mi dica di essere pronto siamo a posto... Uhm, e “L'esorcista”?-

- Thad!-

- Va bene, va bene, musical! “Sweeney Todd”?-

- Il tuo gusto per il macabro è preoccupante!-

Il moro rise, armeggiando con il lettore DVD, poi sentirono bussare alla porta.

Quando andò ad aprire, il capo consiglio si trovò davanti un Blaine Anderson in chiara fase depressiva.

- Ma che...-

- Scusa, io...non, non sarei dovuto venire, però...-

- Blaine?- intervenne perplesso Kurt.

Il solista spostò lo sguardo su di lui.- Kurt...-

- Che succede? Cosa...-

Non riuscì a finire la frase. Blaine gli arrivò davanti, posò la testa sulla sua spalla e iniziò a singhiozzare.

Hummel era senza parole. Passò stupefatto con lo sguardo da Blaine a Thad, che li fissava con cipiglio crescente.

- Meglio che vada a farmi un giro.- borbottò Harwood con una certa acidità, sbattendo la porta.

- Mi spiace.- mugugnò Blaine.- Ora si arrabbierà con te.-

- Oh, gli passerà.- Kurt lo prese per le spalle con dolcezza, facendolo staccare.- Come mai?-

Anderson sospirò.- Io...avevo bisogno di parlarne con qualcuno. Il problema è che l'unica persona che riesce sempre a tirarmi su il morale quando sono triste sei tu, Kurt. Sto male per te, vorrei parlarne col mio migliore amico e il mio migliore amico sei tu.- sbuffò.- Non ha molto senso, vero?-

Hummel sorrise.- Probabilmente no. Però non posso lasciare il mio migliore amico a piangere da solo, non credi?-

Blaine annuì, grato.- Credi che riusciremo ancora a...essere come prima?-

- Possiamo provare a ricominciare, che dici?-

Si scambiarono uno sguardo d'intesa. Non sarebbe tornato tutto a posto, non subito, ma erano ancora Kurt e Blaine.

- Forza ora.- esordì il soprano.- Siediti e sfogati per bene! Altrimenti a che servono gli amici?-

Nel frattempo Thad camminava per i corridoi cercando di non esplodere. E non aveva neanche preso l'i-pod o le sigarette!

Non riusciva a non essere geloso. Fosse dipeso da lui non avrebbe fatto avvicinare nessuno a meno di due metri da Kurt. Figuriamoci poi Blaine Anderson, la sua grande cotta!

Era uscito perché sapeva che sarebbero volate parole grosse altrimenti. Non riusciva davvero ad essere buono e altruista come il suo piccolo Hummel. Appunto, suo!

Mentre valutava se scortarlo in giro per la scuola come una specie di guardia armata, scorse Nick e Jeff seduti su un muretto, con Flint che li guardava poco distante.

- Cosa ci fate fuori dalle stanze, Warble Wilson?- disse, con il suo tipico tono da rompiballe.

- Questo potrei chiederlo anch'io a te, Warble Harwood!- ribatté il ragazzo.- E comunque quell'idiota sembra un'anima in pena e Jeff è troppo buono per lasciarlo a soffrire da solo.-

- Ohoh, come siamo acidelli! Menopausa?-

- Vorrei vedere te, il mio ragazzo è tutto preso dai drammi del suo migliore amico e io...-

Perché gli suonava stranamente familiare?

- Ah, sospetti dell'evidente omosessualità di Duvall?- ghignò Thad.

Flint sbuffò.- Ok, sono geloso, ora puoi finirla di prendermi per il culo?-

- Credimi.- disse con aria solenne.- Hai tutta la mia solidarietà!-

Il più piccolo lo guardò in tralice.

Harwood avanzò verso i due, sentendosi leggermente meno incazzato. Per quanto fastidiosi, gli amici non andavano mai lasciati soli. Probabilmente valeva anche per le vecchie cotte.

- Forza uomini!- esclamò Thad, facendo sobbalzare di spavento i poveri Jeff e Nick.- So io cosa ci vuole per ravvivare la serata!-

Tornò in camera una mezz'oretta dopo. Kurt era a cavalcioni sulla sedia della scrivania mentre Blaine, seduto sul tappeto, sembrava tutto preso a gesticolare qualcosa tra un monologo e l'altro.

Il sorriso con cui lo accolse il piccolo Hummel gli fece saltare il cuore in gola, facendogli quasi pensare di mandare a quel paese il resto del mondo e la combriccola di disperati che aveva radunato nel frattempo al piano di sotto.

Quasi, in fondo nemmeno lui era così bastardo.

- Forza ragazze, basta pettinarsi le trecce!- esclamò tra lo sguardo stranito di Blaine e quello inceneritore di Kurt.- Stoppate il momento confessionale. Abbiamo da organizzare un piano di battaglia! Warble Hummel, prendi il DVD dal lettore. Warble Anderson, camera tua è stata appena scelta come location per la serata dei depressi. Io ordino le pizze. Il Warble Nixon penserà a reperire tutta la cioccolata della sua stanza, penso potrebbe bastare per una campagna di Russia.-

- Che?!-

- Su Pookie, sarà divertente! Un musical che sprizza sangue, tanto pomodoro rosso sulle pizze, cuori infranti che sanguinano!E il sangue di Anderson che sgorgherà a fiumi se ci prova con te, ovviamente. In ogni caso Nick si sta già deprimendo sul letto di B e se non ci muoviamo Jeff si appisolerà sopra la scrivania, ne sono certo!-

- Ma Thad!- disse Kurt un po' stordito.- C'è il coprifuoco!-

Harwood ghignò.- Stanza di Blaine, problema di Blaine.-

Scappò via tra le risate, mentre i due lo rincorrevano per ammazzarlo.

Ok, era decisamente un vero bastardo!






- Avanti, miei prodi! Preparatevi all'assalto della fortezza nemica!- urlò Thad smontando dalla BMW con un balzo per saltare addosso a Wes e David, appena scesi dall'auto di Richard.

Erano alle Regionali, finalmente. Il grande giorno della sfida con le New Directions era arrivato.

E come al solito il capo consiglio Harwood era uscito di senno, perciò nessuno gli badò.

Kurt alzò gli occhi al cielo, mentre con Nick cercava di aiutare Flint a far smontare Jeff dalla porche. Insomma, il morettino era riuscito a farlo svegliare in orario, però poi Sterling era piombato nel coma più assoluto con la fronte sul cruscotto dell'auto del suo ragazzo.

Tutti gli altri stavano già cercando di entrare in clima gara. Kirk guardava con commiserazione i comuni mortali attorno a lui, Trent era alla quarta barretta al cioccolato della giornata, Cameron non la finiva più di parlare, Jesse aveva tirato fuori una fiaschetta di Jack Daniels.

Erano ancora intenti a sistemarsi, avevano impedito di un soffio a Jeff di addormentarsi appoggiato ad un lampione, quando un'auto sportiva d'epoca vintage parcheggiò proprio accanto a loro con una manovra decisamente da professionisti.

Tutti si voltarono a guardare il particolare veicolo.

- Oh signore.- sussurrò Rich, vero fanatico di automobili.- E' una Lecar del 79!-

Mentre molti dei Warbles erano impegnati a chiedersi cosa fosse una Lecar, e Hummel iniziava a sentire i primi brividi lungo la schiena, una figura scese dall'auto. Un particolare cappotto nero sportivo, tuta da ginnastica rossa, occhiali da sole, fare autoritario e capelli alla Jessica Fletcher.

- Oh porca miseria...- sussurrò il piccolo soprano, mentre Nick guardava perplesso Blaine. Poteva giurare di averlo sentito borbottare qualcosa riguardo ai “clisteri belli caldi”.

- Ma guarda!- urlò la nuova arrivata.- La mia dolce, dolce porcellana!-

- Buongiorno Coach.- fece Kurt con cautela.

Ogni singolo warble, compreso Thad nonostante lo sclero in corso, si voltò a guardarlo con gli occhi sbarrati.

Sue li ignorò tutti e si piazzò davanti al suo ex studente, prendendogli il volto tra le mani.- Giusto te cercavo, Porcellana.-

- L'ho già messo in chiaro che non siamo in combutta, vero?-

- Oh, non farmi ricordare che devo fartela pagare in questo momento, mi servi in forma! Tu e il tuo gruppo delle cornacchie...-

- Usignoli.-

- Quello che è. Vedete di fare il vostro dovere e battere il McKinley. Ovviamente non riuscirete mai a vincere contro i miei ragazzi, ma conto su di te per far assaggiare a Will Schuester il gusto dell'ultimo posto per il secondo anno consecutivo!- ghignò con fare sadico.

Hummel cercò di essere il più diplomatico possibile.- Il nostro scopo sarebbe battere entrambi...-

- Non intralciarmi, porcellana, non ti conviene. Ho una scaletta a prova di bomba che mi porterà alla vittoria. E come sai, amo vincere!- si bloccò e lo squadrò con sospetto.- Niente Celine Dion, vero?-

- Non verrò certo a dire a lei la scaletta del...-

- Vero?- chiese Sue a un centimetro dal suo naso esibendosi nel suo miglior ghigno da capomafia.

- Niente Celine.- confermò Kurt. La salute prima di tutto.

La Sylvester annuì soddisfatta e lo lasciò andare.- Bene, bene. Ci vediamo dentro, porcellana, preparati ad assistere al mio ennesimo trionfo!-

Hummel la guardò mentre entrava nel teatro ridendo, tirando un sospiro di sollievo.

- Mamma mia, pensavo mi avrebbe ucciso per quella volta in caffetteria.- sospirò, rivolto a Blaine, ancora sotto shock.

- A me basta ricordare quella roba che ha spacciato per caffè...- rispose rabbrividendo il moro.

- Kurt, ma chi era quella pazza?- chiese Wes.

- La Sylvester, la coach delle Cheerleader del McKinley. E non farti sentire finché la chiami pazza se vuoi conservare tutte le gambe intere!-

- Cheerleader?- chiese perplesso David.- E che ci fa qui?-

- Fa da coach agli Aural Intensity, per la gioia di poter battere e umiliare le New Directions. Ha appositamente spinto il suo predecessore giù dalle scale.-

- Oddio io credevo che scherzassi!- urlò Anderson sconvolto.

Thad annuì serio.- Quella donna sa, amici di ventura! Diventerà il mio nuovo modello di vita!-

Tutti preferirono ignorare il delirio di Harwood ed entrare nel teatro a prepararsi.

Flint si avvicinò a Kurt.- Senti, ma che c'entrava Celine Dion?-

- No comment.- ringhiò Hummel. Ci mancava solo che sapessero che era stato nei Cheerios!

Come da copione, nel camerino dei Warbles regnava il più completo caos.

Nick e Richard continuavano a farsi goccetti calmanti con Blaine e Jeff, Cameron correva in giro per scaricare la tensione, Andrew si dondolava avanti e indietro su una sedia, Kirk si lamentava come al solito con Ethan, David e Nicholas facevano yoga. Kurt non aveva trovato di meglio da fare che continuare a cantare “Defying Gravity” al massimo della sua considerevole estensione vocale, più per calmarsi che per scaldarsi. Flint, che alle provinciali era stato male, sorseggiava del tè stringendo così forte il bicchiere da rischiare di lavarsi.

E Wes stava già preparando la correzione al valium per Thad, che saltellava con entusiasmo sopra al divano.

- Tra cinque minuti iniziano.- annunciò un pallido Jesse, entrando nella stanza dopo l'ennesima puntata in bagno.

- Perfetto!- urlò Harwood su di giri, sfuggendo a Wes e salendo sul tavolo. Poi tirò fuori il martelletto delle riunioni dalla giacca.

- Ehi, quello è mio!- sbottò Montgomery.

- Truppe, adunata!- annunciò l'altro, ignorando l'amico e battendo con forza il martelletto sul muro.- Allora uomini! E dame, anche, non discriminiamo...-

Flint imprecò sonoramente e Kurt gli lanciò addosso una scarpa, prontamente evitata.

- Piano con l'entusiasmo, Pookie!Si, dicevo... Compagni d'arme, ci siamo! La battaglia che deciderà le sorti della terra è alfine giunta!Da qui in poi non si fanno prigionieri, sarà vita o morte, gloria o polvere, gioia o umiliazione...-

Wes gli allungò un bicchiere.- Su, da bravo, beviti un po' di tè Thad, ti farà bene...-

Ovviamente la richiesta restò ignorata.- Proprio per questo io, Thad Harwood, vostro supremo comandante, ho redatto le mie ultime volontà, che ora vi renderò note!-

Estrasse un foglio dalla tasca.

- Ditemi che è un incubo...- gemette Kurt.

- Perché?- ghignò Cameron.- E' così divertente!-

Il capo consiglio si schiarì la voce e cominciò a leggere.- Io, Thad Harwood, nel pieno delle mie facoltà mentali...-

- Scarse facoltà mentali.- commentò Nick, recuperando un po' del suo salutare sarcasmo.

- In fede rendo note le mie ultime volontà!... Warble Kirk, cagami o ti becchi il martello in fronte...Dicevo: a Jeff S. Sterling lascio la mia collezione di CD di classica, perché esiste altro oltre all'hip-hop! E una scatola di preservativi da usare con Wilson.-

I due divennero color estintore.

- A Nick Duvall cedo la mia lista di contatti nei Night Club dell'Ohio occidentale, così finalmente la finirà con le seghe e avverrà l'abbassamento dell'asta.-

- Grazie fratello!- esclamò Nick, con in mano l'ennesimo bicchiere.

- A Blaine Anderson lascio quei due millimetri di puro splendore, e poi dicono che non ti voglio bene... A James Kirk non lascio niente perché so che getterebbe via il lascito...-

- Confermo.- disse il biondone.

- Le mie bottiglie rimarranno al fido Jesse Martin, che saprà come tracannarle con gusto. La BMW va a Richard James, che la tratterà come una figlia....-

- Si!- esclamò il ragazzo.

- ….Visto che la rivenderà per pagare a Cameron James un lavoro su E!.A Pookie lascio le mie carte di credito per lo shopping selvaggio.-

- Uhm, quasi quasi lo uccido veramente.- valutò Hummel.

- A Flint Wilson, tutti i miei libri. Così finalmente qualcuno li leggerà, io li tenevo per fare il figo. A Ethan Moore lascio tutte le mie scarpe perché abbiamo lo stesso numero. A Nicholas Madison lascio il numero di mia zia Patricia, quella donna ha serio bisogno di un lifting totale... Andrew Stuart, tu avrai la mia collezione di film. E tu, Trent Nixon i buoni pasti per la mensa.-

Si voltò con un sorriso inquietante verso Wes e David.- Infine, ai miei cari compagni del consiglio lascio il calumet della pace che ho costruito in quinta elementare, usatelo con saggezza per fumarvi l'impossibile e spargere l'amore e la fratellanza tra i Warbles! Io, Thad Harwood, ho parlato!-

David impedì a Wes di bere il tè al valium per disperazione.

Per fortuna era il momento di andare in sala. Gli Aural Intensity stavano per esibirsi.

I sospetti di Kurt sul numero della Sylvester iniziarono nel sentire l'elenco dei giurati. Una suora, una bigotta ultra-conservatrice e quel gigione onnipresente di Rod Remmington.

Infatti il gruppo di Sue si esibì su canzoni dedicate a Gesù. Ok, bravini, orecchiabili, ma sul serio pensava che bastasse per vincere? O aveva corrotto la giuria, cosa di cui non si sarebbe di certo stupito.

Non si soffermò molto sul numero degli Aural Intensity. Anche perché iniziava ad essere paralizzato per l'agitazione.

Era dietro alle quinte, alle regionali, e stava per cantare un assolo!

- Ci sarà mai stato qualcuno che è morto in scena?- chiese a Blaine con una vocina intrisa di panico.

- Sei nervoso?-

Kurt si tormentò le mani.- Ti prego, non giudicarmi! E' la prima volta che canto un assolo in una competizione ufficiale. Continuo a sognarmi di entrare e dimenticare le parole, o di aprire la bocca per cantare senza che venga fuori alcun suono!- squadrò la faccia di Blaine.- Ok, ora puoi giudicarmi.-

Anderson sorrise.- Trovo che sia una cosa adorabile. Tu sei adorabile.-

- Yeeeeee!!!!!-

Non fecero in tempo a capire da dove provenisse l'urlo che vennero entrambi travolti da Thad.

- Belle signorine! Che dite, abbiamo tempo di fare una cosa a tre prima dell'inizio? Veloce veloce?-

- Thad!!!- sbottarono entrambi.

- Oh, Pookie, non essere geloso.- disse, pizzicandogli il naso.- Se ci tieni tanto a stare da solo con me...-

- Harwood, un'altra parola e giuro che ti strangolo!-

- E ora, dalla Dalton Academy di Westernville Ohio, The Warbles!-

- Si va in scena!- urlò Thad lasciandoli e zompettando verso il palco. Hummel si massaggiò il naso maledicendolo.

Blaine lo guardò con un sorriso.

- Che c'è?-

- Niente.- disse il solista avviandosi.- Però ora sei meno nervoso, no?-

Kurt lo guardò stupito per un attimo, per poi affrettarsi a seguirlo. Era vero, era molto meno agitato di prima. Che Thad l'avesse fatto apposta?

Non ebbe il tempo di pensarci. Non ebbe il tempo di pensare a niente, perché si era appena sistemato accanto a Flint quando il sipario iniziò a sollevarsi. Qualcuno gli strinse velocemente la mano da dietro. Sorrise e chiuse gli occhi, sapendo che lì c'era Thad.

Li riaprì prendendo un respiro profondo appena i ragazzi iniziarono a intonare l'armonia di accompagnamento. Individuò per un attimo i volti di Rachel, Mercedes, Finn e gli altri tra la folla, poi strinse brevemente la mano di Harwood prima di lasciarla andare per avanzare di qualche passo, iniziando a cantare.

Ogni preoccupazione, ogni pensiero svanì e si concentrò solo sulla musica. Guardò Blaine unirsi a lui con un sorriso, abbassando lo sguardo per un attimo. Anderson ci stava mettendo tutto il suo amore in quelle parole, lo sapeva. E anche se non poteva ricambiarlo, era deciso a onorare al meglio i sentimenti del suo amico.

Cantavano guardandosi negli occhi, esprimendo tutto quello che sentivano. Ogni volta che si voltavano verso il pubblico Kurt guardava verso i suoi amici. La faccia commossa di Puck non aveva prezzo!

Quando la canzone finì, tutto il teatro esplose in una sentita standing ovation.

Blaine lo trascinò in mezzo al palco e Hummel si esibì in un inchino, un po' imbarazzato ma molto nel suo stile.

Thad l'aveva seguito con gli occhi per tutta la canzone. Quanto avrebbe voluto duettare lui con Kurt! Era davvero geloso di Anderson in quel momento, ma tutto svanì quando il soprano si voltò per prepararsi al numero successivo e lo guardò raggiante di felicità.

- Come sono andato?- gli sussurrò velocemente Kurt.

- Divinamente.-

- Grazie Thaddy. Ti voglio bene.- Poi corse al suo posto.

Per fortuna iniziò “Raise your glass”! Seriamente, Harwood non avrebbe resistito un secondo di più e gli sarebbe saltato addosso per ricoprirlo di baci lì in mezzo al palco.

Si impose professionalità, senza contare che quel numero gli piaceva parecchio, perciò non ci mise molto a farsi trascinare dall'esibizione.

Andarono davvero alla grande, trascinandosi dietro anche il pubblico. Si stavano divertendo e si vedeva. Blaine faceva tutte le sue smorfie, Trent era tutto preso nella parte e ancheggiava spudoratamente, Thad faceva lo scemo con chiunque gli capitasse a tiro.

Alla fine il teatro esplose di applausi, letteralmente. Tutti i Warbles si unirono in un festoso abbraccio collettivo.

- Chi ha portato i preservativi per l'orgia????- urlò stracarico Harwood, lanciandosi letteralmente nel mucchio e scatenando una marea di risate. Perfino Wes aveva smesso di tormentarlo, visto com'erano andati bene.

Tornarono al camerino nel delirio più assoluto.

- Siamo i migliori!!!-

- Spacchiamo troppo gente!!!-

- Warbles Rules!-

Kurt si voltò verso Thad con un sorriso smisurato.- Siamo andati davvero alla grande, Thaddy! Come sono felice!-

Il capo consiglio a quel punto non si trattenne più. Abbracciò il soprano, posando la fronte sulla sua.

- Felice che tu sia felice, Pookie.- sussurrò prima di baciarlo.

Kurt restò assolutamente immobile dalla sorpresa. Oddio, lo stava baciando! Davanti a tutti!

Per la prima volta nella giornata, nella stanza era piombato il silenzio più assoluto.

Harwood si staccò con un ghigno e Hummel affondò la faccia nella sua spalla, mormorando.- Che vergogna!-

Quello fu più o meno il segnale per scatenare l'inferno. Ogni persona presente iniziò immediatamente a commentare la scena urlando.

- Ommioddiononcipossocrederestateinsiemeenonlosapavothadseicrudeleraccontamitutto!!!- sproloquiò Cameron, saltellando su e giù come un tarantolato.

Flint era a bocca aperta.

- LO SAPEVO!!!!- urlò fiero Trent.

Las festeggiava senza vergogna.- Siiii, lo dicevo io! Team Hummerwood rocks!!!Pagare gente!-

- Se avete scommesso voglio la percentuale.- puntualizzò Thad.

- Scommesso?!- borbottò scandalizzato Kurt. Non che facesse molto effetto, visto che era ancora saldamente rannicchiato contro il suo ragazzo.

- Certo, tra Klaine e Hummerwood. Devo dirlo, ho davvero sbancato tutti.-

- Accidenti a te, Madison.- borbottarono Wes e Rich.

- Voglio morire.- borbottò funereo Blaine.

- Oh si amico, deprimiti con me!- esclamò Nick, tirando fuori la chitarra.- Su, cantiamo insieme la mitica “Novella dello scaricamento”!-

- Che gruppo di fangirl isteriche.- sospirò con rassegnazione David.

- Ehi, pookie?- disse Thad.

- Mh?-

- Esci di lì?-

- No, mi vergogno.-

- Scusami, ma eri troppo carino e io non riuscivo più a resistere. Sei arrabbiato?-

- Si, ti odio.-

Lo disse con un tono che fece spuntare ad Harwood un inquietante sorriso beato sulla faccia.

Wes ebbe la prontezza di riportarli all'ordine mentre Jesse, Jeff e Trent stavano già per partire con i brindisi e Blaine pareva deciso a fidanzarsi con una qualunque bottiglia contenente solfiti.

Le New Directions stavano per esibirsi.

Fortunatamente l'annuncio bastò. Tutti volevano vedere i loro avversari diretti all'opera. Perfino Kurt si staccò da Thad, pur camminando a testa bassa per nascondere il rossore crescente. Harwood gli sorrise prima di prendere posto con gli altri membri del consiglio una fila più su. Kurt si accomodò tra Blaine e Jeff come prima.

- Niente battute se ci tenete alla vita.- sibilò, stroncando sul nascere il tentativo di Flint di aprire bocca.

Rachel si presentò sul palco, da sola.

E quando iniziò a cantare...beh, Kurt doveva ammetterlo, era fantastica. Non riusciva a distogliere lo sguardo. E la sua interpretazione per quella canzone era particolarmente intensa.

- Incredibile, cantano pezzi originali!- esclamò Kurt ammirato, mentre Tina e Brittany entravano in scena.

Thad si sporse verso di loro.- Ma B, fammi capire, quella è la tipa con cui hai avuto l'appuntamento etero?-

- Esatto.-

- Cazzo, è bravissima! Non potevi, che so, rubargli la voce?-

- Non sono mica Ursula!-

- Oh, adoro la Sirenetta!- si intromise Jeff.- Il mio personaggio preferito è il gabbiano pazzo!-

Si beccarono tutti quanti uno scappellotto da Wes.- Finitela, voglio sentire!-

Kurt fu il primo a scattare in piedi a fine numero, seguito da tutti gli altri. Rachel era stata perfetta nella ballad, come sempre.

- Chissà se faranno un pezzo originale anche per l'inno.- commentò Flint.

- Non mi stupirei, conoscendoli.- commentò con affetto Hummel.

E poi iniziò una canzone dal ritmo orecchiabile e accattivante...


Yeah, you may think that I'm a zero
But, hey, everyone you wanna be
Probably started off like me


Kurt scoppiò in una risata allegra. Parlava di loro!Era davvero fortissima. Vide più di uno dei suoi compagni tenere il tempo con il piede o le mani, mentre sorridevano per il testo. Poi recuperò quelle manone da sotto il sedile.

- Che dici?- chiese a Blaine sorridendo.

- Facciamo un po' di casino!-

- Concordo. Lancia, Pookie!-

Il soprano iniziò a distribuirle ai suoi compagni, poi si alzò in piedi, urlando come un invasato tra le risate generali.


Just go ahead and hate on me and run your mouth
So everyone can hear
Hit me with the words you got and knock me down
Baby, I don't care
Keep it up, I'm tunin' up to fade you out
You wanna be
You wanna be
A loser like me


Il ritornello era perfetto! Poi Finn attaccò con la sua parte...


Push me up against the locker
And hey, all I do is shake it off
I'll get you back when I'm your boss
I'm not thinkin' 'bout you haters
'Cause hey, I could be a superstar
I'll see you when you wash my car


Kurt sussultò.- Cavolo, sono io!-

Jeff lo guardò stranito.- Che?-

- Questa strofa.- disse stupito.- Questo sono io.-

Avevano messo una strofa per lui nella canzone per le Regionali e la stava cantando suo fratello! Continuò ad applaudire con gli occhi lucidi di commozione.

I ragazzi continuarono in un crescendo. Mercedes sparò uno dei suoi grandiosi acuti, e poi la trovata del finto slushie al pubblico nel finale...davvero troppo forte.

I Warbles si unirono all'applauso generale. Poco da dire, i loro avversari erano stati grandiosi.

- Ragazzi, la vedo dura.- sentenziò David, interpretando il pensiero comune, mentre si alzavano per tornare dietro alle quinte.

- I tuoi amici sono stati bravi.-

Kurt si voltò verso Thad.- Anche meglio di quel che pensavo.-

Il più grande gli prese la mano.- Agitato? Nervoso?-

- No. Abbiamo fatto davvero del nostro meglio. Ora sta ai giudici.-

- Ti avviso però. Se vince la ruffianata della tua ex prof, io faccio una strage armato di mitra.-

Il soprano ridacchiò di gusto.- Ti diamo una mano un po' tutti, in quel caso.- sospirò.- Voglio...voglio davvero vincere, sai?-

- Anch'io. Te lo meriti.-

- Ce lo meritiamo.- disse per nascondere l'imbarazzo.

- Sai una cosa? Io sono già felice così. Sono con i miei amici a cantare e ti tengo per mano. Mi basta questo.-

Kurt sorrise, stringendosi un po' più a lui.- Anche a me.-

Alla fine la vecchietta ubriacona sul palco dichiarò vincitori le New Directions.

Hummel ci rimase un po' male, ma in fondo se l'era aspettato.

Un po' meno aspettato risultò essere il pugno che la Sylvester mollò subito dopo la proclamazione alla presentatrice, mandandola K.O..

Meglio tornare a scuola a deprimersi in compagnia. Lì si rischiava la strage!





Kurt sistemò la rosa rossa in un vaso sul suo comodino, guardandola con un sorriso. Nonostante la sconfitta, tutto il gruppo aveva comunque voluto fare un bel funerale al piccolo Pavarotti. Per qualche motivo Jeff aveva persino portato Caporale!

Era un po' triste per la sconfitta, vero, ma in fondo era stata davvero una bella giornata. Vabbé, tranne tutte le battute che i loro cari compagni erano riusciti a sfornare sulla nuova coppia. E Thad aveva pure promesso una cena al Mac all'inventore della trovata migliore.

Harwood lo abbracciò da dietro, interrompendo i suoi pensieri.- Ora Pav è sicuramente felice nel paradiso dei canarini.-

- Già.- rispose Kurt con un sorriso, appoggiandosi a lui.- Uff, sono esausto.-

- Eri bellissimo oggi sul palco, sai?-

Il più grande ridacchiò vedendo le guance di Hummel andare praticamente in fiamme. Gli diede un bacio sulla guancia, stringendolo di più.

- Ah, com'è che faceva la tua strofa? Push me up against the locker”, giusto?-

- Io e gli armadietti abbiamo un rapporto molto stretto.-

Thad fece una faccia scura.- Io li avrei ammazzati.-

- Non per niente mi sono trasferito in una scuola senza armadietti!-

- E dove le divise fanno un bel culo!-

- Sei imbarazzante, Harwood...- sospirò Kurt.

Il moro ghignò di gusto.- Comunque ti ci vedo proprio a minacciare tutti con frasi del tipo “Lavorerete per me un giorno, rifiuti umani!”-

- Non proprio così, ma penso di averlo ripetuto a Puck più o meno ogni volta che mi buttava nel cassonetto.-

- Ma, ricordo male o è nelle New Directions? Ti buttava nel cassonetto???-

- Per fortuna c'era Finn, faceva sempre in modo di salvare le mie giacche di Marc Jacobs. Il mio cavaliere senza macchia!-

- Voglio saperlo o poi mi verrà voglia di picchiare il tuo fratellastro?-

Hummel mise un adorabile broncio.- Sempre così manesco!-

- Sei davvero troppo carino e coccoloso!- lo stuzzicò Thad, scompigliandogli i capelli.

Si alzò per prendere un po' d'acqua, canticchiando allegramente.

- “Push me up against the locker. And hey, all I do is shake it off, I'll get you back when I'm your boss!”-

- Perché continui a canticchiarla?-

- Mi piace. E' forte! “I'm not thinkin' 'bout you haters! 'Cause hey, I could be a superstar, I'll see you when you wash my car!”-

- Non farai sul serio, spero!-

- “Push me up...” eh? Perché?-

Il piccolo alzò gli occhi al cielo.- Thad, hai scaricato Andrew per strada solo perché si è azzardato a dire che le New Directions avevano meritato la vittoria e per aver intonato il ritornello, ricordi? Ho dovuto convincerti con le suppliche a riprenderlo in macchina!-

- Normali momenti di sfogo, Pookie! “And hey, all I do is shake it off...”-

- Thad Harwood, mi stai per caso prendendo in giro?-

- Cosa te lo fa pensare?-

- Il fatto che continui a cantare quella strofa.-

- Adoro il tuo intuito! Si, ti sto prendendo in giro!-

Kurt lo guardò male.- Ti avviso Harwood, la mia pazienza ha un limite!-

- Oh, lo so tesoro! La smetto.-

Ovviamente un paio di minuti dopo aveva ricominciato con più entusiasmo di prima.

Wes e David si erano appena addormentati quando qualcuno cercò di abbattere la loro porta a calci.

- Che diamine succede, ora?!- borbottò incazzoso l'asiatico, andando ad aprire, mentre Thompson mugugnava assonnato.

Quando vide che era Thad cercò di chiudergli la porta in faccia senza successo. Il capo consiglio entrò con un sorriso smagliante, una certa voglia di fare casino e un cuscino sottobraccio.

- Ehi ragazzi!-

- Thad, che ci fai qui?- chiese David.

- Oh, Kurt mi ha sbattuto fuori dalla stanza, perciò sono un povero ragazzo randagio in cerca di un tetto. E' davvero adorabile quando si arrabbia anche se diventa decisamente pericoloso.-

- Non vorrai mica dormire qui!- esclamò Wes.

- Sapevo che mi avresti ospitato, fratello!-

- Ma non esiste, vai subito fuori dalle...-

In quella la porta si aprì di nuovo, lasciando entrare uno dei cortei più bizzarri mai visti alla Dalton. E si che ce ne voleva.

Jeff e Nick tenevano Blaine per le braccia, Flint e Trent per le gambe. Sopra ad Anderson c'era la sua chitarra. I quattro lo scaricarono senza tanti complimenti sul pavimento, tra lo sconvolgimento di Wes e David e il totale divertimento di Thad, che ricominciò poi a cantare “Loser like me” ignorandoli tutti.

- Noi non ne possiamo più! Fatene quello che volete!- sbottò Wilson.

- E' tutta la sera che canta! Tutta. La. Sera!!!- rincarò Trent.

Jeff annuì.- Caporale è traumatizzato.-

- E io voglio deprimermi in pace!- mugugnò Duvall.- Oh, il mio perduto amore...-

- Insomma ragazzi, lo faccio per voi!- disse Blaine, mettendosi seduto come se nulla fosse e accordando la chitarra.- Sono stato battuto da Rachel Berry, devo esercitarmi di più! “I am in misery....”-

- Fuori tutti!!!!- sbottò Wes, bellamente ignorato.

Kurt mise per un attimo la faccia fuori dalla porta sbraitando.- Il primo che prova ad entrare qui è morto! Devo riposare o domani avrò le occhiaie fino a terra!-

- Insomma, che cavolo fate, io voglio dormire!- urlò Kirk, con addosso un'elegante vestaglia.

-“I'm not thinkin' 'bout you haters!”-

Arrivarono anche Jesse e Richard.

- Figo, una festa! Dov'è l'alcol?-

- Chiamiamo il resto del gruppo!-

Il povero Wes era rosso da far schifo.- Io vi faccio arrestare tutti!!!-

- “Girl you really got me bad, You really got me bad...”-

David osservò la situazione con la sua proverbiale calma, scuotendo la testa.

- Poche ragazze da queste parti...- commentò.

Poi si procurò immediatamente le armi segrete che stavano dietro alla sua aria serafica da santone.

Tè corretto al valium per tutti e tappi per le orecchie.




Ehi gente!!!!

Oddio, come sono stata veloce, non ci credo! @_________@ Non abituatevi troppo bene, intanto cavalco l'onda dell'ispirazione Hummerwood! XD

No, non riuscirò mai a fare un capitolo serio! Il dialogo tra Kurt e Blaine riusciva meglio nella mia testa, secondo me -.- abbiate pietà. In compenso credo che la scena iniziale mi sia uscita bene.

Un po' di note! XD


  • Ho tardato un po' la rottura tra Nick e McKenzie rispetto a “The Pips”. Domando scusa Jessy!

  • Blaine che canta per consolare un amico ce lo vedo! XDDD

  • Richard è appassionato di macchine perché Jessy in futuro lo ha fatto metalmeccanico ^_^ Si veda “Some Hummerwood's Moments”.

  • Io adoro il rapporto tra Kurt e Sue, fin dalla prima stagione. Niente mi toglierà dalla testa che a Sua Kurt stia piuttosto simpatico, anche se non lo ammetterà mai!

  • Celine Dion è un omaggio a Kurt campione nazionale con le Cheerios! XD

  • Il testamento...beh, alle provinciali c'era la dichiarazione d'amore, ho pensato che alle Regionali era meglio alzare un po' il tiro! XD

  • Las tifa Hummerwood anche in “The Pips” ^_^

  • I Warbles sono chiaramente un branco di fangirl isteriche!

  • Puck commosso è una delle cose più belle del mondo! XD

  • Niente mi leverà dalla testa che quella strofa di “Loser like me” sia interamente dedicata a Kurt!

  • La novella dello scaricato” e “Poche ragazze da queste parti” sono mie oscure citazioni fumettistiche. Rispetto a chiunque sarà così nerd da azzeccarle! :)))


Ok, la smetto di rompere! ^_^ Grazie a tutti voi, vi adoro!!!!



Alla prossima!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

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Capitolo 3
*** Come informare le ND ***


Dopo aver perso le regionali, la confessione a Blaine e lo sputtanamento della sua relazione agli Warbles da parte di quel demente del suo ragazzo, ancora doveva abituarsi al fatto di averne uno, Kurt aveva un altro enorme problema da affrontare.

Informare le New Directions.

Insomma, erano praticamente la sua famiglia, per quanto disadattata, non poteva tenerli all'oscuro!

Ok, a Puck probabilmente non importava nulla della sua vita sentimentale, ma dopo la festa da Rachel aveva adottato Blaine come “fratello di tequila”, per quanto inquietante potesse sembrare. Vabbé, se ne sarebbe fregato in ogni caso.

Finn....oddio, Finn ci sarebbe rimasto secco!

Comunque erano tutti delle fangirl isteriche da far invidia agli usignoli, per cui doveva andarci con i piedi di piombo per evitare reazioni ormonali esagerate.

E poi quando le tue migliori amiche si chiamano Mercedes Jones e Rachel Berry tenere segrete le relazioni era il modo migliore per prenotarsi un letto in ospedale. Già le aveva scavalcate per chiedere consiglio a Santana, cosa che gli garantiva come minimo un paio di calcioni ben assestati da entrambe.

Comunque voleva poter parlare di Thad con le sue donne, che diamine!

Erano passati un paio di giorni dalla gara e Kurt si era abbastanza ripreso dalla sconfitta da chiamare Mercedes.

La sua amica rispose con entusiasmo.- Kurt, tesoro! Allora, smaltita la batosta?-

- Silenzio Jones, prima che ti levi le crocchette!-

- Oh oh, siamo minacciosi!- ridacchiò la ragazza.- Aspetta, sono con Tina e Rachel, ti metto in viva voce.-

- Kurt! Che bello sentirti!- esclamò l'asiatica.

E poi l'inconfondibile voce della Berry.- Ehi rivale, come va?-

- Ciao ragazze! Bene, mi fa piacere trovarvi tutte insieme perché...-

Non lo lasciarono praticamente parlare.

- Oh, quanto ci manchi!-

- Vero, nessuno che sia alla mia altezza, le sfide al Glee sono così noiose ora...-

- Vuoi finire male nasona?!-

- Ehi!-

- Devi uscire con noi Kurt!-

- Giusto, Tina ha ragione, è da prima delle regionali che non ci vediamo!-

- Cavolo, è da troppo che non facciamo un bel pigiama party tra dive!-

- Rachel, mi stai escludendo?-

Hummel fissò esasperato il telefono.- Ehm, ragazze...Vi avevo chiamato proprio per chiedervi se vi andava di...-

- Ma capiti al momento giusto!- lo interruppe di nuovo Rachel.- Abbiamo organizzato un'uscita di gruppo al Bel Grissino sabato.-

- Ovviamente vieni!- decretò Mercedes.

- Se magari mi lasciaste parlare....-

- Porta pure Blaine, a noi non dispiace!-

- Ma si, anche gli sconfitti devono festeggiare!-

- Allora mi raccomando, alle 8!-

- Ok, ma...-

- Oh scusa tesoro, dobbiamo lasciarti, stanno per cominciare le prove.-

- Ci vediamo sabato!-

- Ciao Kurt!!!-

La comunicazione si interruppe, lasciando il povero ragazzo a fissare il suo i-phone con aria sconvolta, decisamente grato di non appartenere al genere femminile in quel momento. Donne! E poi parlavano di lui!

Il suo piano iniziale era stato quello di informare prima le sue amiche e poi il resto del gruppo.

Oh beh, via il dente, via il dolore!





- Sicuro che non ci sono altri gay, lì in mezzo?-

- Smettila di rompere, Thad.-

- Sicuro sicuro sicuro?-

Kurt sbuffò esasperato, voltandosi con espressione omicida.- Mi hai ascoltato nelle ultime due ore?! Ti avrò ripetuto tipo diecimila volte che sono TUTTI etero!!! Anche se Sam ha i capelli più gay dei miei, ma questi son dettagli...-

- Ah-ha! Lo sapevo!-

- Smettila di fare il paranoico, quel poveretto usa Justin Bieber per rimorchiare...Ora, per piacere, vuoi lasciare andare la mia giacca così vado, visto che sono già in un ritardo pauroso?-

Thad era steso a pancia in giù sul suo letto ed era fieramente aggrappato ai vestiti del soprano. Lo guardò col broncio.- E' tutta colpa tua Pookie.-

- Mia?! E che ho fatto?-

- Ti sei dato una bella occhiata allo specchio?-

- Cavolo, lo sapevo, non sto bene! Devo cambiarmi!-

- Fermo lì! Sono due ore che sbavo ad ogni cambio d'abito e tu, piccolo diavoletto, te ne esci ogni volta con maglie attillate o con pantaloni così stretti da essere illegali! Dio, ti fanno un culo magnifico...-

Hummel arrossì di bottò.- Thad!!!-

- Non posso credere che finirai la serata senza che qualcuno ti salti addosso.- borbottò il moro.

- Non so se essere più imbarazzato a morte o lusingato.- il piccolo si inginocchiò, portandosi all'altezza del viso dell'altro.- Comunque tranquillo. So difendermi. Posso urlare a livelli degli ultrasuoni in caso di bisogno e ho Finn come guardia del corpo. Uhm, credo anche Puck.-

- Sarà meglio che non ti guardino troppo perché altrimenti...-

Kurt lo baciò a tradimento e Harwood si dimenticò completamente quello che voleva dire. Gli succedeva tutte le volte. Non riusciva a biasimarsi per questo perché quando stai slinguazzando con Kurt Hummel concentrarsi sul resto del mondo è praticamente una cosa blasfema.

Ovviamente finì per allentare la presa mortale sul trench del soprano, che ne approfittò per scappare.

- Ciao Thaddy, ci vediamo dopo!- urlò, mentre correva fuori, lasciando il suo ragazzo troppo stordito dal bacio per replicare alcunché.

- Dannato piccolo Pookie....- mormorò Thad, ancora sulle nuvole. Forse era meglio andare al ritrovo video del sabato sera, se restava in camera rischiava di ammazzarsi di seghe!

Kurt invece si sentì molto fiero di se stesso, visto che riuscì a battere tutti i record di velocità e ad arrivare davanti al Bel Grissino con soli dieci minuti di ritardo. Un miracolo, per i suoi standard.

I ragazzi lo salutarono calorosamente, tra abbracci e pacche sulle spalle. Finn gli scompigliò affettuosamente i capelli mentre entravano ed Hummel fece il finto offeso per una ventina di secondi, giusto per non perdere le buone abitudini, poi cercò di sedersi vicino a suo fratello. Povero illuso. Mercedes e Rachel praticamente lo sequestrarono, prendendolo di peso per le braccia. Kurt guardò il Quaterback in cerca d'aiuto, ma Hudson non era messo meglio di lui, visto come lo stava guardando Quinn. Brutta faccenda, forse tra i due non era lui quello che stava peggio...

Alla fine si ritrovò incastrato tra le sue amiche. Situazione molto pericolosa, visto l'argomento da trattare.

Decise di non pensarci subito, al solito stavano facendo un casino tremendo ed era bello essere con i suoi vecchi compagni dopo tutto quel tempo. Gli mancavano da morire!

- Allora, come va la preparazione alle Nazionali?- ghignò.- il professor Shue ha già trovato qualcosa dei Journey come numero d'apertura?-

Un coro di gemiti sofferenti accompagnò quelle parole, facendolo ridacchiare. Certe cose non cambiavano davvero mai!

- Dillo che ti vendichi perché la sconfitta brucia.- borbottò Artie.

- A proposito, vi devo ringraziare. Quella canzone, ecco...-

I suoi amici gli elargirono dei sorrisi smisurati.

- Non potevamo non citarti, Kurt!- esclamò Tina.

Quinn annuì.- Resti comunque uno di noi.-

- Si, anche se ora sei un canarino carino.- cinguettò Brittany. Gli venne davvero voglia di abbracciarla.

- Vi voglio bene, ragazzi...-

- Guardate, sta per piangere.- esclamò Puck tutto contento.

Finn andò subito in panico.- Oddio Kurt, ti prego no! Non sono bravo in queste cose del consolamento!-

Il soprano sbuffò.- Rilassati, non sto per trasformarmi in una fontana. E poi da che pulpito Puckerman, durante la nostra ballad continuavo a guardarti e sembravi vicino a diventare un fiume in piena!-

- Eh certo, ci vuole immedesimazione! E poi, che cavolo, grondavate miele da ogni poro!-

- Portare canzoni originali è stata la nostra arma vincente, comunque.- ragionò Mike.

Rachel fece la ruota come un pavone.- Idea mia, modestamente.-

- Cala le penne, Berry.-

- Silenzio Lopez!-

- A cuccia, voi due!- esclamò Lauren, beccandosi occhiatacce omicide da entrambe.

- Però è vero.- intervenne Sam, nel tentativo di evitare la prima carneficina della serata.- Voi Warbles siete stati davvero fantastici. Cioè, “Raise your glass”! Gente, è stato fortissimo!-

Un coro di consensi attraversò il tavolo, cosa che lusingò non poco Kurt.

- Ma vogliamo parlare della ballad?- sospirò sognante Quinn.

- Parliamone!- disse entusiasta Mercedes.- Il primo ruolo da solista del mio ometto! Mami è proprio fiera di te! E poi tu e Blaine eravate così....-

- Intensi.- suggerì Tina.

- Commoventi.- sospirò Puck.

Brittany li guardò con un sorriso.- Canarini?-

Rachel era tutta un gridolino.- Dolci, zuccherosi e romantici!-

Mercedes annuì.- Sembravate usciti da una favola!-

Ok, era decisamente arrivato il momento di mettere le cose in chiaro. Anche perché il ghigno malefico che aveva Santana rischiava di circumnavigarle la faccia già adesso e i ragazzi stavano chiaramente per avere un coma diabetico. E poi...romantici? Zuccherosi? Favola???

Questo si chiamava degenerare.

- Ehm, ecco ragazze, a questo proposito...-

- Comunque, perché non hai portato Blaine stasera?-

Hummel si chiese se la Berry ci godeva ad interromperlo ogni volta.

- Si, così si ubriacava e cominciava a limonare con te?- disse ironica Quinn, mentre mezza tavolata sghignazzava di gusto.

- Per me l'ha lasciato a casa perché altrimenti rischiavamo di scioglierci per il troppo amore.- gongolò Mercedes.

Tina annuì.- Siete davvero una coppia meravigliosa.-

- Piccoli e adorabili.- concordò Lauren.

Finn era bianco come un lenzuolo.- Coppia?-

Santana si stava incrinando qualche costola nel tentativo di non ridere.

Kurt era praticamente senza parole. Nel mentre gli arrivò un messaggio di Thad.


Ricorda a tutti il nome Harwood. Se qualcuno ti tocca sarà l'ultima cosa che sentirà nella sua patetica vita!


Sono circondato da idioti!


Kurt inviò la risposta, tornando a concentrarsi sul problema-confessione. La vedeva assai critica. Ovviamente non aveva calcolato la Lopez.

- Vi siete già messi insieme ufficialmente?- chiese Santana con un tono che era tutto un programma. Si beccò in risposta un'occhiataccia fulminante che la fece ridere ancora di più.

Perciò rincarò la dose.- No, perché voglio essere invitata al matrimonio.-

- Oh Kurt, ti sposi? Bene, starai una favola in abito bianco! Come una vera Barbie Principessa!-

Hummel non ebbe la forza di insultare Brittany. Anche perché al momento era meglio cercare di evitare una sincope al suo fratellastro.

- Finn, respira, non indosserò nessun abito bianco nel prossimo futuro!-

Puck e gli altri ragazzi stavano morendo dal ridere.

- Smettetela di dargli scuse per svincolare!- tuonò Lauren.

Mercedes annuì.- Esatto, non ci scappi tesoro!-

Frase che scatenò l'interrogatorio.

- Allora, state insieme vero?-

- Ti ha fatto la dichiarazione cantando?-

- Oh si, che bello! Preparate altri duetti romantici come “Candles”!-

- Dovevi portarlo, così ci facevi vedere qualche bacio!-

- E io posso assicurare che bacia bene!-

- Se, bacio, come se non avessero approfittato del dormitorio!-

- Oddio, fino a che punto siete arrivati??-

A quel punto Santana era sotto al tavolo dal ridere, Finn traumatizzato a vita e Puck incitava le ragazze nelle fantasie sconce.

Ovviamente il povero Kurt esplose.

- Basta!!BASTA!!! Zitte tutte per Gaga, ora parlo IO!!! Blaine NON è il mio ragazzo porca miseria, gli ho detto di no!!!-

- Hummel, in questo momento ti amo alla follia.- sghignazzò l'ispanica davanti alle facce attonite del resto del gruppo.

Mercedes si riprese per prima.- Gli...hai detto...COSA?!-

Rachel era senza parole.- Ma...ma...quella volta che ci sono uscita ti sei persino presentato a casa mia alle dieci di sera perché eri geloso!-

- Si beh, era un appostamento in piena regola, solo che non è andato proprio come previsto...- arrossì fino alle orecchie, ripensando a quel primo bacio mozzafiato con Thad.

La Jones lo guardò sospettosa.- Kurt Hummel, esattamente cosa ci stai nascondendo?-

- Non ve lo sto nascondendo, sto cercando di dirvelo da giorni ma voi non mi lasciate parlare...-

- Hai tutta la nostra solidarietà.- sospirò Sam, tra l'approvazione maschile generale.

Santana stava gongolando.- Su bellezza, sputa il rospo. Voglio godermi il resto della scena.-

- Tu sai come va a finire questo film?- le chiese Brittany.

Kurt si fece piccolo piccolo sotto le occhiate omicide delle sue amiche.- Cos'è che sa lei che noi ignoriamo?-

- Da quando in qua ti confidi con Santana Lopez?!-

Magari poteva scappare da sotto il tavolo, doveva essere magro a sufficienza...

- Mi serviva il parere di qualcuno che non fosse emotivamente coinvolto, non linciatemi vi prego!-

- Noi non siamo...- iniziarono a protestare all'unisono le due, ma Hummel le guardò in modo assai eloquente.

- Beh, insomma, stiamo solo tifando per te.-

- Si, la tua vita sessuale gay è meglio di una soap opera!-

Alle parole “vita sessuale” Finn si strozzò con l'acqua, iniziando a domandarsi con un certo panico dove nascondere il fucile di Burt per evitare la strage.

- Forza Hummel.- lo incitò Lauren.- Sputa il rospo.-

Kurt arrossì appena, ma non riuscì a trattenere un sorriso.- Ehm...mi sono innamorato. Si, insomma, mi sono trovato un ragazzo.-

Sull'intera tavolata calò per un attimo il silenzio, poi tutte le ragazze iniziarono a sospirare sognanti, Puck finse il vomito e Finn rimase pietrificato.

- Un ragazzo che non è Blaine?- esclamò stupita Mercedes.- Oh insomma, cosa ti è successo? Fino a poco tempo fa non facevi che parlare di lui e ora...-

- Non me ne sono reso conto subito.- borbottò il soprano.- Anzi, ci ho messo un bel pezzo a svegliarmi, però è da un po' che io...si, insomma, che mi piace Thad.-

- Thad?- chiese Rachel.- Sbaglio o l'ho già sentito?-

- Aspetta, aspetta!- intervenne Quinn.- Non è il nome del tuo compagno di stanza?-

- Ehm, si. Thad Harwood.- sbuffò all'ennesima vibrazione del cellulare nella sua tasca.- Ovvero l'idiota che mi sta inondando di messaggi paranoici. Appena torno alla Dalton mi sente!-

- Oh, e come farai a farlo tacere?- ghignò Santana.

Puck la seguì a ruota.- Stessa stanza? Quante orgie avete già organizzato, porcellini?-

- Kurt ti prego.- pigolò Hudson.- Dimmi che non hai fatto orgie. Non posso pensare a te....che fai...argh!-

- Ma siete scemi?!- sbottò il ragazzo.- Non facciamo sesso!!!-

- Niente sesso? Dio, sei una palla Hummel!- esclamò l'ispanica.

Brittany sorrise.- Oh, io sono tanto felice per te Kurt! Hai già provato a fargli quella cosa sul collo che ti ho insegnato?-

- Quale cosa?- chiese l'intero Glee Club con sadico divertimento.

- Vi odio tutti.- borbottò il soprano.- Grazie comunque, Brit. E no, non ho fatto niente.-

Lauren ghignò.- Comunque si torna alla questione iniziale: perché non l'hai portato?-

Tutti gli occhi si posarono su Kurt, che iniziava a sentirsi come una specie di fenomeno da baraccone.- Magari l'avessi fatto, sareste tutti stecchiti dalla sorpresa a quest'ora.- borbottò acido.

- Tranne me.- disse Santana.- Io starei qui a mangiare pop-corn e guardarvi pomiciare furiosamente.-

- A questo punto potremo dirgli la nostra idea, no?- intervenne Artie.

Mike annuì.- Giusto, bella pensata!-

- Siii, così potremo conoscerlo!- esclamò Tina.

Kurt inarcò un sopracciglio.- Di che parlate?-

- Ora Puckzilla ti spiega.- disse il ragazzo con un sorrisetto.- Sai che abbiamo firmato un folle contratto analcolico.-

- Oh si. Ed è di sicuro folle.-

- Bene, allora, vista la nostra vittoria alle Regionali ho....persuaso il prof a lasciarci una serata di, diciamo così, libertà di bevuta per caricarci in vista delle Nazionali.-

Mercedes ridacchiò.- In pratica lo ha pregato vergognosamente.-

- Ehi, era in debito! Mi sono fatto un'intera giornata in un bagno chimico per trovare un sostituto di Kurt al Glee!-

- Ti sei trovato la ragazza grazie a questo.- puntualizzò Tina.

- Non allarghiamoci ora.- sibilò Lauren.

Puck sospirò ammirato.- Cavolo....Eh, comunque, torniamo al punto! Grazie alle mie lusinghe, abbiamo il permesso per una festa!Ma niente spostamenti in macchina post sbronza e nessuno se ne va finchè non ha ripreso a connettere, questi sono i patti.-

- Casa di Brittany è libera il prossimo fine settimana.- disse Artie, mentre la bionda annuiva.- Ed è perfetta per fare casino. E' bella grande, ha un giardino enorme e soprattutto è in periferia. Non ci romperà le scatole nessuno!-

- Per farla breve, mi state invitando e volete che chieda a Thad?-

Figurarsi se quell'alcolista si tirava indietro!

- Non proprio.- intervenne Rachel.- Avevamo pensato a una cosa più...di squadra.-

Puck annuì solennemente.- Il sacro rito del gemellaggio alcolico.-

- Che?!-

Finn alzò gli occhi al cielo.- La nostra idea era di invitare tutti i Warbles. Sai, per conoscerci un po' meglio, sono i tuoi compagni di scuola e alle Regionali è stata una bella sfida. Cavolo, io pensavo di essere a posto perché Blaine già lo conoscevo, ora mi devo preparare ad un nuovo ragazzo!-

- Ma sentitelo.- sbuffò Mercedes.- Proprio come un vero fratello maggiore!-

- Effettivamente sei imbarazzante Finn.- concordò Kurt.- Ma devo dire che mi fa piacere. Insomma, ho capito bene? Volete che porti tutti i Warbles ad una festa?-

Ghigni e cenni d'assenso entusiasti attraversarono il gruppo.

- Oh beh, conoscendoli...iniziate a fare scorte di alcol!-





Kurt rientrò nella sua stanza cercando di fare piano, anche se dubitava che Thad fosse già a letto.

- Thaddy? Sono tornato.-

Non c'era nessuno. Aggrottò la fronte perplesso, ma non fece a tempo a fare un passo che qualcuno lo afferrò alle spalle.

- Buh!-

Hummel fece un salto pauroso, mentre il moro scoppiava a ridere.

- Mi hai fatto venire un infarto, cretino!-

- Tremenda vendetta.- disse Thad, abbracciandolo da dietro e sorridendo allegro.- Così impari a non rispondermi.-

- Stavo guidando, mica vorrai che vada a schiantarmi. E poi i tuoi sono sms da seghe mentali.-

Harwood strofinò il naso sul suo collo con fare affettuoso.- Lo so. E' una vera impresa doverti condividere col mondo.-

- Scemo.- bofonchiò Kurt, lasciandosi cullare dal ragazzo.

Thad lo fece voltare per un bacio.

- Sei stato lì dietro tutta la sera?-

Harwood scosse il capo.- Ti ho visto dalla finestra e ho pensato di fartela pagare un po'.- soffiò a un centimetro dalle sue labbra.

Si baciarono di nuovo. Kurt sussurrò.- Farmela pagare per cosa?-

- Sei davvero un bambino cattivo Pookie, dovrei sculacciarti. Vestirti così e poi lasciarmi qui da solo...-

Hummel mugolò a quel tono basso e roco, cercando di non pensare troppo a quella mano che gli stava accarezzando l'addome. E all'altra che stava chiaramente scendendo verso il sedere.

Andò in panico praticamente subito.

- A proposito, domani dobbiamo fare una riunione d'emergenza.- farfugliò staccandosi da Thad, col viso in fiamme.

Il moro lo guardò un po' stupito, poi iniziò a ghignare.- Sei così dannatamente pudico da fare tenerezza.-

- Silenzio. Mutismo e rassegnazione Harwood.-

- Una riunione per cosa comunque?-

Il piccolo sorrise.- Oh, domani lo saprai. Non voglio rovinarti il gusto della sorpresa.-

- E su, una piccola anticipazione per il tuo uomo ultra sexy?-

- Scordatelo.- sorrise Kurt.

Thad sospirò con aria drammatica.- E allora non mi restano che le torture, preparati!-





- Si può sapere che hai che continui a lamentarti oggi?- chiese Wes, mentre si dirigeva col resto del consiglio a presiedere la riunione voluta dagli Hummerwood, come erano ormai conosciuti.

- Ho fatto il solletico a Kurt perché non mi voleva dire in anteprima in cosa consiste la riunione. Sapete, lo soffre molto. Il problema è che reagisce dando calci a caso, mentre muore dal ridere. Credo di avere un paio di ematomi.-

David ridacchiò.- La vostra relazione è stranamente sadomaso. Se non conoscessi Kurt, direi che ti rincorre per la stanza armato di frustino.-

- Manca solo quello.- ringhiò Thad, un po' per le botte e un po' perché solo lui poteva immaginarsi il piccolo soprano con un frustino in mano!

Wes ghignò divertito.- Riepiloghiamo: scalcia, ti schiaffeggia, ti prende a cuscinate, ti caccia fuori dalla camera... e tutto questo in quante, due settimane? E ovviamente non so che combinate a letto!-

David scoppiò a ridere.- Dovremo stare attenti in spogliatoio, per me questi due sono pieni di segni di morsi e succhiotti sotto i vestiti!-

- Di che cavolo parlate?-

L'asiatico alzò gli occhi al cielo.- Harwood, le botte ti hanno instupidito più del solito? Di sesso ovviamente.-

- Non lo facciamo.-

I due si bloccarono di botto. Thad continuò tranquillamente per la sua strada.

- E allora, vi muovete?-

Si voltò con uno sbuffo verso i suoi compagni, che lo fissavano a bocca aperta.

- Come sarebbe a dire che non lo fate?!- esclamò David con stupore.

- Ti devo fare un disegnino per caso?-

Montgomery era senza parole.- Thad, tu sei un vero porco!-

- Grazie Wes, troppo buono.-

- Intendo dire....andiamo! Sei praticamente un maniaco! Quando stavi con Allison cercavi di imboscarti anche nei posti più assurdi!-

Thompson rabbrividì.- Non farmici pensare. Quell'armadietto della palestra...-

- Non vorrai davvero farci credere che non hai ancora provato a saltare addosso a Kurt!-

Thad sospirò.- Non è che non ci ho provato. In modo molto soft, ovviamente, perché sono un gentiluomo. Pookie ha ancora qualche problemino con questo, perciò rispetto il suo desiderio di andarci piano. Su, ora basta, so che la mia vita è immensamente più interessante della vostra, ma mi sono fatto prendere a calci per la curiosità e non ho tempo per aspettare i vostri scleri.-

Wes e David si guardarono con tanto d'occhi, mentre seguivano il loro amico verso la sala prove.

- Ci va piano?! Mi sarei stupito di meno se mi avesse detto di volersi fare la Cooper!-

- Non vorrei parlare troppo presto, ma c'è la seria possibilità che sia innamorato sul serio stavolta!-

Thad li sentì ma non replicò nemmeno. Anche perché non era del tutto in grado di spiegare come si sentiva al riguardo. Vero, era un gran porco. Insomma, era pur sempre un adolescente con tutte le sue voglie! Aveva avuto qualche storiella e poi Allison e non si era mai tirato indietro da quel punto di vista. A pensarci ora, non ricordava nemmeno più cosa lo avesse attirato di Allison. Forse perché era carina e disponibile o magari la sua aria da fighetta con la puzza sotto il naso, chissà. Certo ricordava bene che passavano una gran quantità di tempo ad imboscarsi.

Con Kurt era diverso.

E non solo perché, accidenti, era un maschio e a parte qualche limonata, spesso da ubriaco, non si era mai spinto troppo in là nemmeno col pensiero con un altro maschio.

Kurt lo rivoltava come un calzino anche solo con un sorriso. Lo prendeva per mano e il mondo diventava un posto decente. Lo baciava e lo spediva direttamente in paradiso.

Sarebbe stato un bugiardo a dire di non aver avuto certe fantasie sul suo ragazzo. Era bello, era davvero stupendo. E dannatamente sexy, anche se lui era convinto del contrario. A volte si sentiva sporco in confronto a lui, Hummel sembrava davvero troppo puro per essere vero. Ma non poteva fare a meno di spiarlo con la coda nell'occhio, o fissarlo spudoratamente a seconda dell'occasione, e lasciare che il suo cervello producesse un bel po' di fantasie sconce.

Sapeva che Kurt aveva un grande problema da quel punto di vista, e non solo perché gli aveva raccontato della chiacchierata sul sesso con suo padre e gli aveva fatto vedere quei dannati opuscoli che a lui non avevano fatto altro che dare spunti per le sue idee a luci rosse. Appena si toccava l'argomento anche solo per caso, tipo durante le chiacchiere in compagnia degli altri, Hummel entrava in agitazione, si imbarazzava per la minima battuta e anche con lui si comportava a volte come se avesse paura di essere sgridato.

Thad aveva tentato qualche approccio con estrema cautela, per fermarsi ogni volta che sentiva l'altro irrigidirsi a disagio.

Eppure lo trovava adorabile, anche in questo. Forse era la sua malattia mentale a parlare...

Voleva fare di più, ma voleva anche far sentire a suo agio Kurt. Perciò aspettava. Andava benissimo anche così, con il piccolo che lo baciava e cercava di dargli un po' di educazione. Oppure prendersi a cuscinate e farsi le coccole subito dopo.

Oppure dormire insieme. Era capitato un altro paio di volte, magari guardavano un film stesi fianco a fianco, poi ad un certo punto si voltava verso il soprano e lo trovava profondamente addormentato e abbracciato a lui. Vederlo dormire era una delle cose più belle del mondo.

- Era ora!- esclamò l'oggetto dei suoi pensieri, riportandolo alla realtà. I Warbles erano già tutti riuniti, mancavano solo loro tre. Kurt era seduto accanto a Flint e Blaine sul divano nella sua classica posa da diva.- Vi eravate persi?-

- Sai com'è, Wes aveva problemi ad evacuare, perciò...-

L'asiatico gli assestò un colpo di martelletto in testa tra le risate generali, per poi dichiarare aperta la riunione e dare parola a Kurt, mentre Thad si lamentava con David per la possibile commozione celebrale.

Harwood ascoltò con interesse crescente la proposta della festa e nel mentre guardava storto Anderson e Wilson per il solo fatto di essere seduti vicino al suo ragazzo. Dio, doveva darsi una calmata, era in una scuola maschile e non poteva uccidere ogni studente che camminava per caso accanto a Kurt, anche se gli sarebbe piaciuto!

Intanto il soprano stava concludendo il suo discorso.- Insomma, per farla breve, le New Directions ci hanno invitato a quello che Puck ha definito un gemellaggio alcolico. Che ne pensate?-

- Nel tuo discorso c'era la parola alcolico.- ghignò Thad.- Secondo te cosa ne penso Pookie?-

Hummel alzò gli occhi al cielo.- Chissà come mai non avevo dubbi su questo...-

- Ehi, un momento!- sbuffò Nelson.- Questi ci vogliono solo prendere in giro, secondo me!-

Kirk fece una smorfia.- Non hai tutti i torti.-

- Non sono certo dei santi e ci hanno sconfitto, ma questo non vi dà il diritto di sparare a zero!- sbottò piccato Kurt.

- Festa, festa!- stava intanto cantilenando Blaine, tutto allegro.- Che bello, ho proprio bisogno di un bel party come quello a casa di Rachel! E paparino Puck procurerà buon alcol per tutti! Le New Directions sono mitiche se si tratta di feste!-

Il soprano lo guardò con tanto d'occhi, dandosi dell'idiota per averlo lasciato solo con Puckerman, Santana Lopez e soci quella sera. Ormai era perduto.

Andrew lo guardò interessato.- In effetti sembrano tipi simpatici. Dici che sarà abbastanza folle?-

Nick ghignò.- Gente, l'ultima volta che è andato ad una festa delle ND Blaine era così ubriaco da credersi etero, e ho detto tutto! Io ci sto di sicuro, sarà un devasto!-

Elliot sbuffò.- Ci toccherebbe pure chiedere un permesso per stare fuori? No grazie, io la penso come Nelson.-

- Ma cosa mi tocca sentire!- intervenne Nicholas.- Gente, state scherzando? Non vedete il lato eccezionale della faccenda? Ci saranno ragazze! Ragazze!-

Jesse sospirò.- Oh si, ragazze carine anche!-

- Carine? Ma l'hai guardata bene la bionda?- chiese Richard sbavando.

- Quale delle due? Sono entrambe uno schianto...-

- Ehm, non per smontare il vostro entusiasmo.- li interruppe Kurt.- Ma le ragazze sono praticamente già tutte occupate. E se non sono occupate sono matte. E non intendo in senso buono, come se fossero simpaticamente un po' fuori di testa, voglio proprio dire che sono delle pazze psicopatiche. E vi sto parlando io che le ho come migliori amiche!-

Richard fece spallucce.- E con ciò? Sempre ragazze sono! Già guardare è un miglioramento!-

- Però come faccio con Caporale? Non posso lasciarlo solo!- esclamò preoccupato Jeff sotto allo sguardo pietoso del suo Flint.

- Non temere, Brittany adora i gatti.- rispose il soprano.- Anzi, portalo con te, così giocherà un po' con quell'enorme palla di pelo di Lord Tubbington.-

- Buona idea!-

A quel punto David prese la parola.- Ok, non possiamo ovviamente costringere nessuno a partecipare, però secondo me è una bella idea e davvero un bel gesto da parte loro.-

- Direi di lasciare la partecipazione facoltativa.- propose Wes.- Chi ci sta, alzi la mano.-

Tranne Nelson e Elliot, l'assenso fu generale.

- Beh, prepariamoci a una serata di follie allora!-

Kurt scosse la testa divertito.- Oh, non sai quanto Thaddy. Non ne hai proprio idea!-






Ola people!

Ordunque, so che è un po' più corto degli altri, ma c'è una ragione precisa. Questo capitolo mi stava venendo un mostro. Enorme. Ero a pagina 20 del documento e ancora ben lontana dal finirlo. Perciò l'ho spezzato in due nel punto più logico, che era questo, e farò un capitolo in più che praticamente è già scritto per tre quarti. E allunghiamo ancora, olè! XD

Spero che le care ND mi siano venute fuori abbastanza sclerate. Si, sto realizzando tutte le pazzie che mi hanno ispirato i Pips U_U Credo di aver descritto a Jessy nelle recensioni il mio abbozzo di festa! XD Grazie per la pazienza Jessy!

Il gemellaggio alcolico ci sta troppo! Io ho visto i miei ragazzi di calcio fare una cosa del genere, nel pieno dell'improvvisazione. La partita più divertente che abbia mai visto! XD

Amo Brittany, ve lo dico. E Kurt Barbie sposa è una fantasia che io e lei abbiamo in comune :P

spero di aver reso decentemente i pensieri di Thad, abbiate pietà di me!

Ok, al più presto pubblicherò il resto delle follie! XDDDD


Grazie a tutti tutti voi, siete troppo buoni!


A presto!

Ciriciaux!

tsubychan1984

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Capitolo 4
*** Il gemellaggio Alcolico ***


Kurt stava per morire soffocato, ne era certo. Non si sarebbe alzato vivo da quella poltrona, dove aveva avuto l'incauta idea di sedersi un attimo prima che Lord Tubbington decidesse di usare il suo corpo come un cuscino. Così ora l'enorme gatto di Brittany gravava su di lui con tutto il suo considerevole peso, mozzandogli il fiato. Ma che accidenti gli dava da mangiare a quel coso?!

I preparativi per la festa di quella sera erano praticamente ultimati. Mancavano solo i ragazzi del Glee, partiti in missione recupero alcolici, e i loro ospiti dalla Dalton.

Hummel quel giorno aveva pranzato con la sua famiglia, poi era stato sequestrato dalle ragazze per i preparativi della festa. E già prevedeva che la serata si sarebbe trasformata in un delirio. Rachel aveva portato il suo impianto da casa, trasformando il giardino in un palco. E aveva completato l'opera trasportando lì dal magazzino della scuola quasi tutti i costumi usati dal Glee, tra le proteste di buona parte del gruppo. In un certo senso era stato divertente ripescare certi abiti, come quelli western per l'esibizione con April o i costumi del Rocky Horror, ma ne temeva l'uso improprio una volta che il tasso alcolico elevato avrebbe eliminato qualsiasi rimasuglio di raziocinio a quella banda di pazzi.

Anche se il problema più immediato per lui era il rischio di schiacciamento che correva.

- Brittany, ti prego, puoi levarmi Lord Tubbington di torno? Te ne sarei grato!-

La ragazza continuò a truccarsi allegramente.- Si vede che gli piaci Kurt. Non sapevo di avere un gatto gay, che cosa divertente!-

- Questa è una tigre, non un gatto! E sta cercando di uccidermi!-

- Ma no, tranquillo, guarda come ti coccola invece! Non fa così con tutti, sai? Ha anche buon gusto in fatto di gay! Lui e Santana litigano sempre, invece. Secondo me è perché ruba le sigarette a Santana.- scosse tristemente la testa.- Provo a farlo smettere ma è davvero una dura battaglia.-

Kurt ci rinunciò, alzando gli occhi al cielo. In quella entrò Mercedes, che gli scoccò un'occhiata divertita.- Comodo?-

- Secondo te?- sibilò acido, mentre la sua amica scoppiava a ridere.

- Dai, i ragazzi sono tornati. Appena arrivano i tuoi compari iniziamo. Voi siete pronti?-

- Ti sembro pronto? Ho un quintale di gatto sullo stomaco!-

- Io sono pronta.- trillò Brittany.- Tranquillo Kurt, ora vedrai che andrà a leggere il mio diario segreto e ti lascerà in pace.-

Detto fatto, Lord Tubbington si alzò e uscì dalla stanza, lasciandolo completamente allibito. La connessione tra la bionda e il suo animale domestico era inquietante!

Scesero al piano di sotto, dove Mike e Sam stavano già armeggiando con lo stereo, sparando musica dance a tutto volume.

- E allora, dove sono questi uccelli?- chiese Santana, mentre Puck sghignazzava come un matto per il doppio senso da quattro soldi.

- Beh, sono le sette e mezza. Ormai dovrebbero essere qui.-

Kurt non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma aveva guardato l'orologio ogni cinque minuti. Non vedeva Thad da quella mattina e già gli mancava.

- Ossignore!- esclamò Finn, guardando fuori dalla finestra.- Che macchina!-

- Ecco, sono arrivati.- commentò semplicemente il soprano, uscendo ad accogliere i suoi amici. Dalla stradina privata che portava direttamente a casa di Brittany stavano arrivando delle auto decisamente familiari e assai gradite ai maschi del Glee, visto che tutti lo seguirono fuori. Le ragazze andarono per non perdersi l'arrivo della nuova fiamma di Hummel.

In testa c'era la Porche di Flint, seguita dall'Audi di Kirk e dal fuoristrada di Richard.

- Ciao ragazzi!- salutò allegro Kurt, mentre Flint e Jeff smontavano.- Avete trovato facilmente la strada?-

- Miracolo dei navigatori satellitari.- ghignò Wilson, che poi guardò perplesso Puck inginocchiato davanti alla sua auto in preghiera.

- Dio, ti scongiuro, fammi rinascere come ebreo Warble!-

- Si sente bene?- chiese perplesso Jeff, con Caporale in braccio, mentre il resto del gruppo della Dalton si univa a Wilson nelle risate generali e Kurt alzava gli occhi al cielo.

Finn girava ammirato intorno all'Audi.- Beh ragazzi, avete poco da ridere! Io pregherei Santo Panino per una macchina così, se non l'avessi mangiato!-

Tutti lo guardarono sconvolti.

Hummel invece era preso da altri pensieri. Non gli tornavano i conti, decisamente no. Flint e Jeff sulla Porche, Kirk, Ethan, David e Trent sull'Audi, Richard, Jesse, Andrew e Nicholas nel fuoristrada...

Spalancò terrificato gli occhi, ignorando le domande sussurrate nel frattempo dalle ragazze.

- Flint.-

- Mh?-

- Ditemi che non l'avete fatto, vi prego.-

- Cosa Kurtie?-

- Dimmi che ci sono due auto ancora in viaggio. Non una sola, quella che penso io, e soprattutto NON con l'equipaggio che penso io!-

Rachel e le altre lo guardarono perplesse, i ragazzi ormai erano persi nel mondo dei motori senza possibilità di recupero, mentre un bel po' di warbles iniziarono a ridere sguaiatamente.

Flint fece spallucce.- E che problema c'è?-

Kurt lo afferrò per le spalle.- Problema?!Quelli non ci arrivano qui interi!!!-

- Meglio.- commentò il morettino.- Un gruppo di idioti in meno.-

- Amore, non essere perfido.- sorrise Jeff, mentre accarezzava Caporale.

- Lo sapevo che sono tutti gay in quella scuola.- commentò Santana.

- Che bel gattino!- sorrise Brittany.- Deve fare amicizia con Lord Tubbington!-

- Oh grazie!- rispose tutto contento Jeff.- Kurt mi aveva detto che Caporale avrebbe trovato compagnia e affetto qui.-

- Possiamo lasciar perdere i felini e tornare al punto?!-

David ridacchiò.- Oh, tranquillo Kurt! Se la caveranno...spero.-

- In effetti sono partiti prima di noi.- commentò pensieroso Jesse.- Chissà dove si sono cacciati.-

- Credete che dovrei preoccuparmi per i miei compagni di consiglio?- chiese pacificamente Thompson.

- Macché, lascia che si disperdano, e poi così elimino anche due concorrenti e mi spiano la strada per essere capo consiglio l'anno prossimo.-

- Flint!- lo riprese Hummel seriamente sull'orlo di una crisi isterica.

Mercedes si avvicinò curiosa.- Allora, qual è Thad?-

Wilson ghignò.- Oh, tutte ad aspettare il tuo ragazzo?-

- Hummerwood Rocks baby!- urlò Las, che non perdeva mai occasione per sottolineare al mondo di averci preso subito giusto.

- Si, aspettiamo il suo ragazzo.- si intromise Rachel.

Quinn si guardò intorno.- Ma non manca anche Blaine? Dov'è?-

I Warbles erano a terra dal ridere.

- Insieme al mio ragazzo.- ringhiò Kurt.- E se non si sono schiantati contro qualche palo della luce è la volta che li ammazzo entrambi!-

In quella si sentì un gran casino in avvicinamento. Un misto di David Guetta a tutto volume, stridio di ruote, motore e urla.

Una BMW bianca aveva appena preso a tutta velocità la strada che portava lì.

Kurt sbiancò del tutto. La musica era così alta da far sobbalzare la macchina, il deficiente che era alla guida si stava divertendo a zigzagare senza ritegno e Cameron era fuori con tutto il busto dal finestrino posteriore di destra e rideva come un pazzo. Dall'altra parte sbucava la testa urlante di Nick e quello che avrebbe giurato essere il braccio di Blaine, armato di microfono, dio solo sapeva perché.

Thad parcheggiò con una manovra da vero figo davanti al gruppo, strombazzando con il clacson.

- Potrei farmela addosso.- sussurrò Sam, guardando in estasi la BMW.

Puck sospirò.- Questo si chiama avere stile!-

La musica era ancora a livelli assordanti.

Wes scese dal sedile del passeggero con passo malfermo, chiaramente stupito di essere ancora vivo.- Non ho mai amato tanto la madre terra. Vi odio tutti.- pigolò.

Cameron non scese, praticamente rotolò fuori ridendo.

- Kurt!Kurt!Kurt!- esclamò tutto allegro, zompettando verso il soprano, ancora sconvolto.- Oh, è stata una figata spaziale! E Thad ha avuto un'idea geniale e abbiamo fatto una strada più lunga e piena di curve e allora abbiamo deviato e ci abbiamo messo di più e...-

Rich lo prese per il colletto.- Stoppati Cam. Lasciaci un po' di respiro, visto che a te evidentemente non serve.-

Nick e Blaine intanto stavano cantando con un certo trasporto “Gettin over you” dietro alla radio, Anderson ci stava dando dentro nell'assolo di Fergie e Duvall improvvisava entusiasticamente movenze rap.

- Gli uccellacci sono sempre più interessanti!- commentò Santana, mentre ogni maschio del Glee si avvicinava in pellegrinaggio a quella macchina da paura.

E poi smontò Thad e Kurt per un attimo perse ogni facoltà di ragionamento. Si dimenticò persino l'epica lavata di capo che voleva rifilargli per averlo fatto preoccupare.

Il moro aveva la sua solita aria da figo un po' strafottente, sigaretta in bocca, occhiali da sole e capelli sparati un po' a caso col gel.

Il problema era che quella giacca di pelle bianca gli stava semplicemente da dio e l'aria da bello e dannato era completata dalla maglietta attillata nera e i jeans sdruciti.

Un po' troppo per il suo livello di sopportazione.

Il capo consiglio lo guardò con un sorriso sghembo, gettando la sigaretta ormai finita e levandosi gli occhiali.- Ehi Pookie.-

Hummel nemmeno si accorse delle teste di tutte le New Directions che scattarono verso di lui all'unisono. Faticava ancora a formulare un pensiero coerente.

- Tu....tu....che cavolo...-

Thad sorrise, gli arrivò di fronte per poi accarezzargli una guancia e tracciare delicatamente le sue labbra con il pollice.

- Che c'è, ti sono mancato?- disse con un sussurro ben udibile.

A quel punto le ragazze, tutte quante, si lanciarono in una serie di gridolini da fan sull'orlo di una crisi di nervi, affiancate da qualche Warble, Las ricominciò a delirare, Puck finse di nuovo il vomito e Finn rischiò seriamente di rimanerci secco.

Nel mentre Kurt non aveva mosso un muscolo. Apparentemente non si ricordava nemmeno più come fare. Effetti collaterali delle crisi ormonali.

Santana annuì soddisfatta.- Ora si che si ragiona Hummel, i miei complimenti. Tutto merito mio.- ghignò rivolta verso Mercedes e Rachel, che erano troppo perse nel ridacchiare per la faccia del loro amico per rispondere a tono.

- Ehi, terra chiama Kurt, ci sei?-

- Secondo me è perso nel pianeta ormoni.-

Il capo consiglio gli passò un braccio attorno alle spalle, sorridendo.- A naso ti stanno prendendo per i fondelli.-

- Grazie per l'informazione Sherlock.- borbottò il piccolo, iniziando a dare segnali di ripresa a parte le guance che gli stavano andando a fuoco.- Mi hai fatto preoccupare. Cretino.-

- Oh, dai, c'era Wes con noi! L'ho portato per questo!-

Il povero Montgomery era seduto per terra traumatizzato e stava mandando a quel paese David, che rischiava di farsela sotto dal ridere.

- Maledetti! Voi ridete, ma io ho rischiato la morte! Cameron non ha chiuso la bocca un secondo, quei due cretini hanno improvvisato una discoteca e Thad....lo ammazzo, ecco!-

Hummel sospirò di compassione per lui, poi iniziò a fare le presentazioni, con l'intromissione di un Blaine decisamente su di giri.

Rachel e le altre nel frattempo erano intente a fare una radiografia completa al suo ragazzo, che sembrava piuttosto divertito dalla cosa.

- Finitela.- borbottò il soprano alle amiche, guardandole male. Non gli andavano troppo a genio quegli sguardi di apprezzamento, a dirla tutta.- Siete imbarazzanti.-

Ovviamente lo ignorarono.

Kurt si voltò verso Finn, che sembrava enormemente a disagio.- Uh, ecco, lui è Thad.-

Harwood ridacchiò.- Bella la presentazione in famiglia, complimenti Pookie. Piacere, fratellone.-

Hudson gli strinse la mano perplesso. Era decisamente diverso da come se l'aspettava. E aveva un'auto strafiga, cosa che giocava a suo favore. Però le ragazze avevano parlato di vita sessuale, il che era alquanto terrificante.- Ehm, si...piacere.-

- Beh, entriamo?- intervenne Blaine.- Io sono qui per fare casino e sbronzarmi con paparino Puck!-

Si beccò un'amichevole pacca sulla spalla che quasi lo mandò a terra.- Bravo ragazzo!-

- Puckerman, cosa hai fatto a Blaine, si può sapere?-

- Davvero vuoi saperlo Kurtie?- ghignò Puck, ammiccando con le sopracciglia.- Però il tuo ragazzo potrebbe non essere felice se ti faccio sentire cosacce...-

- I tuoi amici sono interessanti Pookie. Specie se torturano Anderson.-

- Sta zitto, Harwood!-

- Finitela- borbottò Hummel, per poi rivolgersi a Brittany.- Che ne dici di fare gli onori di casa?-

- Gli onori? Io pensavo di portarli in giardino!-

- Va benissimo Brit.-

La bionda sorrise felice e fece accomodare gli ospiti.

Thad si avvicinò all'orecchio di Kurt e sussurrò.- Ehi, come mai così nervosetto?-

- Senti potreste solo...evitare di bisticciare per un pò?-

- Scusa.- il moro lo baciò sulla guancia.- E' che sei davvero troppo carino stasera. Non ragiono bene.-

Hummel si mosse a disagio.- Vado ad aiutare Brittany.-

Lo precedette di qualche passo, tenendo gli occhi bassi. Non voleva guardarlo in faccia per paura di trovare un'espressione delusa. O ancora peggio per vedere quello sguardo dolce e un po' divertito che sfoggiava ogni volta per rassicurarlo. Lo faceva sentire tremendamente in colpa.

Kurt si vergognava davvero tanto di queste sue reazioni, ma non riusciva proprio ad evitarle.

Il fatto era che non aveva assolutamente idea di come comportarsi in una relazione, specie dal punto di vista fisico, e questo lo spaventava a morte. E se combinava qualcosa di sbagliato? Come faceva a saperlo in quel caso?

Più di tutto lo terrorizzava il pensiero di deludere Thad, perché era più che sicuro che non sarebbe sopravvissuto al colpo.

Lo faceva sentire strano, sempre. L'innocente cotta che aveva avuto per Finn impallidiva al confronto ed era completamente diverso anche da quello che provava per Blaine. Era come se, per la prima volta nella sua vita, avesse capito davvero qual era il suo posto. Un posto dove si sentiva protetto e al sicuro, dove poteva essere semplicemente se stesso. Aveva bisogno di lui.

Eppure non riusciva davvero a lasciarsi andare. Perché avrebbe potuto rovinare tutto in un attimo, era tutto nuovo e la cosa lo metteva a disagio.

Lui non sapeva un bel niente di sesso, al contrario di Thad. Gran brutta faccenda.

Ok, il discorso fatto con suo padre aveva aiutato, anche se leggere quegli opuscoli era stato francamente imbarazzante. Però non poteva non ripensare a quando aveva chiamato Flint e il suo amico era stato, beh, decisamente esplicito. Anche troppo.

I baci andavano bene. Sapeva che gli riuscivano, Brittany gli aveva detto subito che era un gran baciatore ed in fondo era un'esperta, anche se lui non aveva sentito assolutamente niente in quell'occasione.

E abbracci e carezze erano perfetti, passare le mani tra i capelli del suo ragazzo gli piaceva un sacco. Senza contare quelle volte in cui si era addormentato con lui perché non riusciva a resistere, stava troppo bene tra le sue braccia.

Erano altri i pensieri che non riusciva a gestire. Tipo quando il moro girava per la stanza in boxer, o si atteggiava da rockstar, oppure era particolarmente concentrato a studiare. Era bello. E sexy. Gli faceva fare pensieri totalmente inappropriati.

Certe volte sentiva lo sguardo di Thad su di sé, come una carezza, e la cosa gli dava i brividi. Gli veniva l'istinto di baciarlo ogni volta.

Poi c'era Blaine. Blaine che era suo amico ma ancora innamorato di lui, cosa che decisamente non garbava ad Harwood. Si punzecchiavano ad ogni occasione possibile. Kurt sapeva bene che era praticamente inevitabile, ma ci stava male lo stesso. Erano entrambi importanti per lui, in modo diverso. Perciò in pubblico limitava i contatti al minimo, almeno per quel momento. Voleva dare a Blaine il tempo di abituarsi alla cosa.

Arrivò in giardino e Nick si aggrappò a lui, preoccupato.- In nome del cielo, perché c'è un palco?-

- Io l'ho detto che avresti terrorizzato qualcuno, Berry.- commentò Hummel con un ghigno, rivolto alla sua amica.

Rachel fece un gesto noncurante.- Ogni momento è buono per me per esercitare il mio talento. Se credi di non essere all'altezza puoi sempre fare a meno di esibirti.-

- Questa vuole morire.- commentò a voce bassa Jeff, terrificato.

- Ma no.- ridacchiò Thad, guardando i due che si squadravano in cagnesco.- Io lo trovo piuttosto divertente.-

Santana sbuffò.- Basta con le ciance e diamoci dentro! Il mio organismo è in astinenza da alcol da troppo!-

- Già la amo.- commentò sospirando Nicholas, mentre Jesse e Richard annuivano sognanti.

Trent e Lauren intanto si stavano affrontando per le patatine, con Puck, Artie e Cameron intenti a fare il tifo. Ovviamente il povero Nixon finì al tappeto.

- Non ti conviene Trent.- Disse Kurt.- Lauren è il capitano del club di wrestling della scuola.-

- Che donna...- sussurrò ammirato Puckerman.

Un po' alla volta tutti si stavano servendo di cibo e bevande e l'atmosfera iniziò a sciogliersi.

Thad e Cam circondarono Kurt.- Pookie, siamo curiosi.-

- Si, spiegaci le relazioni amorose lecite e illecite!-

- Si, così domani mattina siamo ancora qui, razza di comari! Allora, in breve...Tina ha mollato Artie per stare con Mike, però ora Artie sta con Brittany perciò direi che è a posto...-

- La bionda sta con quello a rotelle?!- intervenne Rich, che stava origliando.- Al mondo non c'è giustizia!-

Hummel sbuffò.- Potreste evitare di giudicarlo dalla sedia a rotelle? Comunque, dove eravamo...Ah, Puck si è fatto praticamente tutta la scuola, del Glee si è salvata solo Tina. Spero. Ora è perso per Lauren e lei lo usa come giocattolino. Santana in teoria fa coppia con Sam, ma non lo darei così per scontato. La mia Mercedes è fieramente single e poi arriviamo al grande casino.-

Cam stava praticamente sbavando.- Cioè? Dicci dicci!-

- Finn, mio fratello, ora è insieme a Quinn. Anche se l'anno scorso l'aveva mollata per poi mettersi con Rachel perché Quinn l'aveva tradito con Puck. Poi lui e Rachel hanno litigato e Quinn ha tradito Sam, che è finito con Santana, perciò ora fanno coppia. Ma secondo me Finn prova ancora qualcosa per Rachel. Se vi siete persi qualche pezzo, giuro che avete tutta la mia solidarietà!-

- E per fortuna che era il riassunto!- commentò Thad.

Kurt ridacchiò e fece per prendere un bicchiere, ma Harwood glielo levò dalle mani.

- Ehi!-

- No, tu niente alcol Pookie.-

- Guarda che non sono un bambino dell'asilo, se bevono loro posso farlo pure io! E poi non ho intenzione di esagerare...-

- Beh, ne sono sicuro. Però lo sai che poi finiresti comunque per ubriacarti, in nostra compagnia è inevitabile come la morte. Il problema è che tu da ubriaco tendi ad annusare colli e ad avvinghiarti alle persone come un koala al suo albero, perciò se vuoi difendere la tua virtù, ovviamente da me, per non parlare poi degli altri presenti, è meglio se resti sobrio.-

- Nessuno mi salterebbe mai addosso qui...-

Il capo consiglio scosse la testa.- Ehi gente!- urlò per attirare l'attenzione generale.- Vi rubo solo un attimo, piccola nota informativa. Sinceramente, quanti di voi si farebbero Kurt, da sobri e soprattutto da ubriachi? Giuro che forse non vi ammazzerò per questo!-

Le mani di tutte le ragazze del Glee scattarono in aria all'unisono con quella di Thad. E non solo loro. Hummel si guardò attorno sconvolto. Blaine va bene, Jeff e Flint potevano starci, Ethan ancora ancora poteva arrivare capirlo, ma Cameron, Las e Sam?! E Noah Puckerman??? Anzi, a ben guardare, praticamente tutti tranne Kirk e Hudson!

- Fiiiinnnn, aiuto!!! Mi vogliono stuprare!- esclamò terrificato, nascondendosi dietro al fratellastro.- Dannati maniaci!-

- Sai come si dice no?- ghignò Mercedes.- Il primo amore non si scorda mai!-

Tina annuì.- Sei troppo carino Kurt.-

- Sono d'accordo.- disse Lauren.- Anche se non ti reggerebbe il fisico con il mio amore.-

- Sembra che tu sia piuttosto popolare, Kurtie.- ridacchiò Wilson.

A quel punto intervenne Hudson, molto preso nella parte della guardia del corpo.- Ehi, giù le mani dal mio fratellino! Insomma, è sconveniente! Puck, pure tu!-

- Beh, che c'è?- il ragazzo fece spallucce.- Ha detto da ubriaco. Penso che se lo fossi abbastanza potrei seriamente scambiarlo per una ragazza.-

Quasi tutti i ragazzi annuirono concordi.

Brittany sorrise allegra.- Io me lo sono già fatta un giretto su Kurt. Non ero mai stata con un bambino prima, era molto carino come ragazzo.-

- Eeeeeeeehhhhhh??????- esclamarono sconvolti i warbles, mentre il povero soprano cercava una pala per sotterrarsi dalla vergogna.

- Oh, ti stimo decisamente di più ora Hummel!- commentò Kirk con un ghignetto.

Blaine lo guardò storto.- E poi vieni a farmi quelle scene per la mia uscita con Rachel? Hai fatto la stessa identica cosa!-

- Non è per niente la stessa.....aaaaahhh, lasciamo perdere!- guardò di sottecchi Thad.- Non uccidere Brit. Davvero, è a posto anche se vede arcobaleni ovunque e il suo gatto ha la stazza di un elefante.-

- A dire il vero sono piuttosto ammirato.- disse pensieroso il moro.- Ti sei fatto una cheerleader, gran bel colpo!-

Finn lo guardò supplichevole.- Kurt ti prego non bere.-

- Ma non c'è pericolo!-

Fortunatamente per lui, la conversazione si spostò presto su altro. Blaine e Rachel ingaggiarono una lotta per l'uso del palco, Nick e Jeff scoprirono i costumi, Sam si mise a chiacchierare con Kirk e Ethan, Andrew e gli altri erano persi a sbavare guardando Santana e Brittany ballare.

Iniziarono ad essere tutti piuttosto allegri. Kurt, seduto su un divanetto, osservava i suoi amici scatenarsi in pose decisamente assurde per tutto il giardino. O meglio, ogni tanto li osservava, per la maggior parte del tempo il suo sguardo si posava su Harwood, intento a chiacchierare con Quinn, Tina e Lauren. Wes era sul palco e si stava facendo stracciare da Mercedes sulle canzoni di Christina Aguilera. Aveva voluto un po' di sfida, povero illuso.

- Sbaglio o ti sta un po' ignorando?-

Il soprano posò lo sguardo su Blaine, decisamente brillo, che si stava accomodando accanto a lui.

- Siete già in crisi?-

- No, Blaine. E non deve per forza restarmi attaccato tutta la sera.-

- Io ti avrei fatto ballare invece.-

- Dopo, prima voglio vedere come finisce l'umiliazione canora di Wes.-

- Non ti lascerei da solo.-

Kurt sospirò.- Ti prego, smettila. Ti fai solo del male, lo sai.-

Anderson abbassò gli occhi.- Scusa. E' solo che...è difficile.-

- Lo so.- gli sorrise incoraggiante.- Perché non canti qualcosa pure tu?-

- A proposito, che ve ne facevate di tutte quelle parrucche lunghe che sono negli scatoloni dei costumi? Nick ha cercato di soffocare Caporale con quella afro, prima di essere aggredito da una specie di panzer con gli artigli.-

Hummel stava per rassegnarsi a spiegargli la capellografia, quando le note di una certa canzone invasero l'aria. Mercedes aveva finito di distruggere vocalmente la povera anima di Wes, perciò i ragazzi avevano riattaccato la radio.

Kurt saltò su con uno strillo eccitato, facendo sobbalzare Blaine. C'era poco da fare, con Beyoncè il suo corpo si muoveva praticamente da solo!

Thad lo osservò perplesso mentre si posizionava in uno spazio libero seguito a ruota da Brittany e Tina, altrettanto allegre e urlanti, per poi iniziare a....

Porca di una miseria.

Ok, quella volta della partita di Football gli era sembrato di riconoscere i passi di “Single Ladies”, ma questo era diverso. Era fottutamente diverso.

Quei tre stavano rifacendo la coreografia del video e il modo in cui si muoveva il soprano era difficilmente descrivibile in termini poco volgari. O almeno, lui al momento non ci riusciva proprio.

Perfino un paio dei ragazzi del Glee si unirono al balletto, sembravano stranamente saperlo. Jeff iniziò ad imitare con entusiasmo i passi del tizio asiatico.

Ma gli occhi di tutti erano puntati sul terzetto. Specie i suoi.

Kurt si stava sculacciando.

Poteva anche morire felice dopo un simile spettacolo.

Harwood dovette accavallare le gambe. La situazione iniziava ad essere critica. Non riuscì però a trattenere un gemito frustrato quando il ragazzo passò l'intero ritornello a sculettare e fare quel movimento col bacino da stupro immediato.

Sentì la tipa ispanica fermarsi al suo fianco e sghignazzare senza ritegno. Al diavolo, poteva farci poco e pazienza se una stronza degna di stima aveva voglia di sfotterlo un po'.

Fortunatamente la canzone finì. Davvero, stava rischiando la sanità mentale!

Tutti esplosero in un applauso.

- Ci riesce ancora piuttosto bene, direi.- sorrise Tina.

- Si, anche ai giocatori di Football.- ghignò il soprano.

Puck sbuffò.- Beh, è decisamente meglio guardare voi!-

- E' stato fortissimo Kurt!- esclamò allegro Cameron.

- Niente male.- annuì Flint con aria saputa.- Sembravi quasi ammiccante.-

- Quasi?!Sei scemo?- sbottò Santana, levando le parole di bocca a Thad.

- Beh, certo, in fondo Kurt non sa per niente essere sexy, anche se ho provato ad insegnargli.- commentò Blaine, scatenando una serie di reazioni rabbiose.

- Cheeeee????- esclamarono incredule le ragazze, cercando di aggredire il poveretto, mentre a Finn e Sam andava di traverso la birra per lo shock. Artie praticamente cascò dalla sedia a rotelle dal ridere.

- Ma siete tutti impazziti in quella scuola per gay?- disse la Lopez.

Wilson sbatté le palpebre un po' stupito.- Beh, nessuno pensa che sia sexy...-

- Amico, dovete farvi riaggiustare gli ormoni!-

- Potreste smetterla di parlare di me come se non ci fossi?- ringhiò Kurt.- Finitela di rimarcare la mia mancanza di sex appeal!-

Thad si trattenne, saltargli addosso davanti a tutti poteva sembrare una buona idea, ma Kurt poteva percepirlo come un comportamento poco decoroso.

- Ma è vero! Quando abbiamo fatto “Animal” più che espressioni sexy sembravano espressioni da vomito, le tue.- fece Blaine.

Puck lo guardò con commiserazione, passandogli un bicchiere.- Bevi, cane!-

- Waaaaaaaaa!!!-

- Qui serve una terapia d'urto!- decretò Rachel.- Che dite, Lady Gaga o Britney Spears?-

- Volete farmi venire nei pantaloni per caso?- commentò Puck.

Hummel le guardò male.- Non esiste, scordatevelo!-

Le ragazze iniziarono a discutere sull'esibizione migliore, tra l'interesse dei Warbles per i loro vecchi numeri. Nel mentre Santana con totale nonchalance rientrò per un attimo in casa, portando fuori la tastiera del computer e collegandola al grande schermo che i ragazzi avevano spostato dal salotto al giardino per guardare MTV.

Quinn la vide e sorrise.- Oh, ottima idea. Ha il collegamento internet?-

- Ci puoi giurare.- ghignò l'ispanica, che era praticamente di casa dai Pierce.

David si avvicinò incuriosito.- Che state facendo?-

- Un giretto sul sito delle Cheerios.-

- Le Cheerios hanno un sito?-

Nessuno si preoccupò di rispondere ovvietà al povero Finn.

- Cheerios?- disse pensieroso Nick.- Che mi ricorda?-

- Ma certo!- esclamò Wes.- La coach pazza delle regionali!-

E Kurt capì cosa avevano in mente.- Non azzardatevi!!!-

- Ottima idea!- esclamarono invece Mercedes e le altre.

- Quinn Fabray e Santana Lopez! Fermatevi immediatamente!-

- Manco morta, tesoruccio. Non prima di aver recuperato un paio di video delle nostre esibizioni.-

A Thad iniziò a venire un tremendo sospetto. Sospetto di cui ebbe la conferma quando Andrew domandò.- Scusate, ma non ho ancora capito che c'entra con Hummel questo sito.-

Brittany sorrise radiosa.- Oh, è per farvi vedere com'era bravo Kurt quando era nelle Cheerios.-

Santana annuì.- E Sue Sylvester non ti costruisce attorno il numero vincente delle nazionali se non sei poco meno che pazzescamente sexy!-

- Ehm, vuol dire...- iniziò perplesso Nick, mentre Flint tentava di non soffocare per le troppe risate.- Che era...un vostro collega cheerleader?-

- Era il capo cheerleader.-

- Quinn, non dire eresie per favore! Sono entrato nelle Cheerios molto dopo che la Sylvester ti ha sbattuto fuori per gravidanza!Non ho preso il tuo posto!-

- Non negarlo, Kurt, mi hai sostituito come stella dello show!-

- Uccidetemi ora!- gemette Hummel. Thad non poteva che essere d'accordo, per altri motivi più strettamente connessi ai suoi ormoni. - Vi prego, fate un favore a me e al mondo e risparmiatemi! In fondo sono 14 minuti in francese, non credo interessi a qualcuno.-

- Lo dici tu!- esclamò Jeff, tra una risata e l'altra.

- Sono seriamente offeso perché non me l'hai detto prima.- ghignò Blaine.- Devi farti perdonare!-

- Oh, lo farà.- disse Santana.- I numeri su Madonna erano una vera bomba.-

- Cosa?! No, no, non tirate fuori quella roba...Mercedes, non collaborare, aiutami!-

- Ma dai, io voglio guardarlo!-

Frase che scatenò un assenso praticamente generale, sottolineato dall'applauso alle prime note della banda a scandire l'inizio di “Four Minutes”

Il video dell'esibizione era proprio quello che temeva Harwood. Un attentato al suo raziocinio, né più né meno. Doveva chiedere a Pookie se aveva ancora quella divisa da qualche parte...

Kurt nel frattempo si era rifugiato nell'angolo in cui giocavano Caporale e Lord Tubbington. Al momento trovava la compagnia felina decisamente più interessante di quella umana!

Si sedette su un cuscino caduto per terra e prese in braccio il gatto di Jeff iniziando a coccolarlo per calmarsi un po'.

- Ok, sono il migliore di tutti qui, si sapeva.- sbottò.- Abbiamo capito, si potrebbe passare oltre, ora?-

SPLASH!

Hummel chiuse gli occhi per non esplodere. Non poteva essere capitato davvero. Doveva essere la sua serata sfortunata, senza dubbio!

Alzò gli occhi sul gatto di Brittany, che continuava a girare indisturbato per la tavola, anche dopo aver urtato e rovesciato un'intera caraffa piena di Coca Havana direttamente sopra la sua testa. Ora appiccicava di bibita gasata fin nelle mutande e la sua povera camicia era zuppa!

Mercedes e Rachel intuirono il pericolo di una possibile eruzione emotiva e si avvicinarono sollecite.

- Oh, Kurt! Tutto bene tesoro?-

- Mamma mia, che sfortuna! Aspetta, ti recupero degli asciugamani!-

- Tutto ok.- mormorò il ragazzo.- Sono solo decisamente da buttare, ora.-

Qualcuno gli fece alzare il volto. Si ritrovò davanti il viso sorridente di Thad.

- Tranquillo Pookie. Una bella doccia e tornerai come nuovo. Niente drammi, va bene?-

Ricambiò con un sorrisino.- Va bene.-

- Vieni Kurt.- disse Brittany, prendendosi per mano.- Puoi usare la mia spugna di Hello Kitty se dici!-

Il ragazzo la seguì, giurando silenziosamente di non toccare mai in vita sua una spugna di Hello Kitty!





Kurt se la prese con calma prima di tornare alla festa. Un po' perché si era fatto la doccia con la sua solita cura, constatando che fortunatamente Brittany aveva buoni gusti in fatto di bagnoschiuma e shampoo, e un po' per quello che aveva addosso. La bionda aveva proposto qualche vestito di suo padre, ma erano troppo grandi e come minimo ci avrebbe navigato dentro. E non aveva la minima intenzione di usare i costumi del Glee, non voleva dare al gruppo di maniaci altri spunti. Non che il pigiama della sua amica fosse molto meglio da quel punto di vista, ma era rosa ed era di Barbie. Perciò l'insieme lo rendeva oggettivamente osceno. Inoltre, conoscendo i suoi polli, era abbastanza sicuro che non se ne sarebbe accorto quasi nessuno.

E su questo aveva pienamente ragione.

Incontrò i primi disperati già sulle scale, dove per motivi ignoti all'umanità Quinn e Jesse avevano deciso di fare una sfida a dama alcolica con Andrew come arbitro. La ragazza stava picchiando il povero warble dandogli dello stronzo. Probabilmente era la rabbia da sbronza unita alla sconfitta.

Hummel scavalcò il terzetto e decise di sedersi con cautela sul grande divano del salotto. Dalla porta-finestra di fronte poteva vedere cosa stava succedendo in giardino.

Jeff sembrava intento a misurare i nasi di Rachel e Nick, Artie e buona parte dei suoi compagni circondavano un tavolino perché Brittany lo stava usando come cubo, sculettando a ritmo con la voce di Trent. Nixon stava esibendosi in “Sexyback”. Il tasso alcolico doveva essere alto davvero. A proposito di altezze, che ci faceva Finn abbracciato ad un albero?

- Finalmente sei riemerso.-

Thad si stese sul divano guardandolo con un gran sorriso, appoggiando la testa alle sue ginocchia.

Kurt inarcò un sopracciglio.- Non sembri ubriaco.-

- Cos'è, deluso?-

- No, solo un po' sorpreso. Pensavo come minimo di doverti ripescare dal punch a quest'ora.-

Il moro sbuffò.- Oh, scusa se magari ho pensato di aspettarti e accertarmi che non iniziassi ad avere le tue solite crisi isteriche da diva!-

Nonostante il tono acido che aveva usato, il soprano sorrise.- Davvero?-

- Idiota.- borbottò Harwood, lasciandosi accarezzare i capelli.

- Grazie.- sussurrò Kurt.

Thad lo abbracciò, affondando il viso nella sua pancia e strusciandosi come un cagnolino.- Mhhhh, profumi di lavanda.-

Hummel si immobilizzò, preso alla sprovvista, riuscendo appena a farfugliare una risposta non molto coerente.

- Ehi, tutto ok?-

No, non era ok, per niente. Non era preparato ad una situazione simile. E Thad lo stava guardando in quel modo dolce e comprensivo che lo faceva sentire così dannatamente in colpa.

Distolse lo sguardo, irrigidendosi.- Smettila.-

- Cosa?-

- Di guardarmi così!-

Harwood corrugò la fronte perplesso e tornò a sedersi. Kurt aveva gli occhi fissi a terra e si stava torcendo nervosamente le dita.- Così come?-

- Come...come se non fossi uno stupido imbranato!-

Il moro lo fissò stralunato per un attimo, poi sospirò.- Va bene, direi che noi due dobbiamo parlare.-

Panico. Hummel sbiancò.

- Ti prego, non lasciarmi.- disse in un mormorio tremolante.

- Ehi.- Thad gli afferrò saldamente le mani per farlo smettere di torturarsele e le strinse forte.- Perché dovrei fare una cazzata simile? Pookie, guardami, ti fidi di me?-

Kurt incrociò titubante il suo sguardo e annuì.

- Allora mi prometti di dirmi sempre tutto quello che ti passa per la testa a partire da ora?-

- Sono solo pensieri stupidi.- borbottò.

- Ehi, io sono pazzo, ricordi? Non puoi essere peggio di me!-

- Smettila di dire certe cose!- sbottò il soprano.- Tu non sei pazzo!-

Il moro sorrise.- Ecco, finalmente una reazione degna di te.- lo prese per le spalle e lo attirò in un abbraccio. Kurt posò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.- Avanti, dimmi che ti prende.-

- Ti sembra il luogo e il momento ideale, in mezzo a questo branco di alcolisti?-

- Si, non ti permetterò di svincolare sai? E poi sono tutti così ubriachi che probabilmente non capiscono nemmeno dove...-

In quel momento Blaine piombò correndo da uno dei corridoi, seguito da Puck che portava in groppa Cameron armato di cellulare ed evidentemente intento a riprende la scena.

Anderson rotolò sul tappeto davanti a loro, si mise seduto e li guardò terrorizzato.- I mangiamorte ci inseguono!-

Detto questo, si rialzò di scatto e si fiondò fuori ad abbracciare le gambe di Mike.

- Goku! Smettila di farti Chichi, salva il mondo da Voldemort! Presto, prima che Pollon smetta di ballare e li riporti in vita con la sua polverina magica!-

Kurt guardò sconvolto l'asiatico calarsi nella parte e menare calci rotanti all'aria.- Secondo te con Pollon intendeva Brittany?-

Thad stava ridacchiando come un invasato.- Per l'appunto, sono tutti troppo ubriachi per badare a noi. Forza, sputa il rospo.-

Hummel arrossì, abbassando lo sguardo sulle loro mani intrecciate.- Mi vergogno così tanto.-

- Di cosa?-

- Non riesco a...Insomma, quando tu mi...tocchi. Mi sale l'ansia ogni volta e lo odio.-

- Kurt, ti ricordi quando ti ho detto che nessuno ti mette fretta vero? Se non ti senti ancora pronto va bene.-

- No che non va bene!- sbottò il piccolo.- Non va bene, perché certe volte vorrei davvero lasciarti fare e invece mi blocco lo stesso. Non va bene perché non ho idea di cosa sto facendo o cosa dovrei fare e so che farò qualche stupido errore e sembrerò ancora più idiota! Ho paura di sbagliare qualcosa la maggior parte del tempo!-

Harwood restò per un attimo senza parole.- Tu hai paura...hai paura di non andare bene per me da quel punto di vista?-

- Tu l'hai...insomma, avevi una ragazza e ci stavi con lei in quella maniera, no? Io invece non ne so un bel niente di sesso, non credo nemmeno di esserne in grado.- sospirò, cercando di ricacciare le lacrime.- Odio essere così innamorato di te da non sapere cosa fare.-

Thad lo fissò in silenzio, poi gli piazzò uno scappellotto a tradimento.

- Ahi!-

- Sei uno stupido Kurt.- mormorò prima di baciarlo.- Davvero uno stupido.-

- Grazie per la comprensione.- commentò sarcastico il soprano.

- Non mi importa assolutamente un cavolo se non sai niente di sesso. Credi che io sia sempre così sicuro? Non sono mai stato con un ragazzo prima e sicuramente non nel modo in cui voglio stare con te. Procedo a tentoni, tanto quanto te. E sono terrorizzato anch'io.-

- Da cosa?-

- Da te.- sorrise il moro.- Sei così puro da essere abbagliante, sai? Sei una persona meravigliosa, molto più di me. Delle volte penso ancora di stare sognando. Ho paura di farti del male, sempre, perché non sopporterei di ferirti. E ho il terrore di perderti, magari un giorno ti stancherai di dover stare dietro ad un pazzo e tornerai da Anderson.-

- No.- disse deciso Hummel.- Non lo farò. E smettila di darti del pazzo.-

- Quando tu la smetterai di darti dell'imbranato.-

Ridacchiò alla sua smorfia, avvicinando il viso al suo fino a sfiorargli il naso.

Kurt gli accarezzò una guancia.- Io resto qui. Solo...non lasciarmi, Thaddy.-

Harwood si scostò un po', in modo da guardarlo bene negli occhi.- Pookie, ascoltami bene e ficcatelo in testa. Non mi importa cosa fai o non fai. E' quello che sei che mi toglie il respiro ogni volta.-

Il soprano quasi singhiozzò, prima di aggrapparsi a lui e baciarlo con impeto. Thad ricambiò, stringendolo il più possibile a sé, finché Kurt non si ritrovò seduto praticamente in braccio al suo ragazzo.

Quando si separarono si sistemò un po' meglio e affondò il viso nel suo petto per farsi coccolare un po'. Harwood non si fece certo pregare.

- Posso chiederti una cosa Pookie?-

- Mh.-

- Come hai fatto quando stavi con Brittany?-

Hummel sbuffò.- Quello non è stato proprio...è stato stupido, ecco.-

- Stavi sperimentando un po' per essere sicuro di non essere etero?-

- No. Sapevo di essere decisamente gay, senza ripensamenti.-

- Per questo hai detto a Blaine che non era la stessa cosa?-

Il ragazzo sospirò e annuì.- Io...non ho sentito niente. L'ho lasciata fare, ma era come non essere lì. Certo, ho dovuto fermarla ad un certo punto altrimenti finiva male e non ero molto a mio agio nemmeno allora in certe questioni. Poi siamo perfino finiti a parlare del sapore delle labbra dei ragazzi tra un bacio e l'altro, come se fosse una cosa perfettamente normale.-

- Perché l'hai fatto allora?-

- Volevo dimostrare a mio padre di poter essere etero.-

- Che?!- fece perplesso Thad.

- Ovviamente non è stata una grande idea. Però in quel periodo...beh, mi sentivo giù di mio e mio padre aveva iniziato a passare del tempo con Finn. Non che ci fosse qualcosa di sbagliato, ma mi faceva male guardarli parlare di football, basket, macchine...Era come vederlo da fuori relazionarsi con il figlio che aveva sempre voluto. Così ho cercato di diventarlo io stesso.-

- Oh, Kurt.-

- Non ci è cascato. E non gli è piaciuta la mia versione da vero maschio. Papà mi vuole bene per come sono e non vorrebbe che cambiassi per far piacere a lui. E sinceramente sono un pessimo etero. Però a Brittany tengo molto, sai? Vedi di non minacciarla di morte.-

- Seriamente, credi potrei riuscirci? Comunque sono d'accordo con tuo padre, tu sei perfetto così come sei.-

- Nonostante il pigiama di Barbie?- ridacchiò Hummel.

Thad gemette.- Dio, non ricordarmelo...-

- Si, lo so che sono pessimo conciato così.-

- Non era proprio quello che stavo pensando io.-

Kurt sollevò la testa e lo guardò negli occhi.- Davvero?-

Il moro gli massaggiò le braccia, abbassando per un attimo gli occhi pensieroso.- Prima hai detto di non sapere come comportarti con me in certe circostanze.-

- Ehm, si. Che c'entra?-

- Solo...vuol dire che ci hai pensato? A fare qualcosa, intendo.-

Il soprano avvampò, annuendo appena.

Harwood gli sparò un sorrisone enorme.- Quindi io...ti piaccio in quel senso?-

- No guarda, di solito mi blocco sempre a guardare degli scemi che scendono dalle loro BMW con l'aria da tamarro!-

Il ragazzo rise di gusto, passandogli le mani tra i capelli ancora umidi per attirarlo vicino.

- Sono lusingato, davvero. Lusingato e onorato.-

- Parla per te. Come fai a trovarmi carino con questo pigiama?-

- Credo ti troverei carino anche in un sacco della spazzatura.-

- Non dirlo troppo ad alta voce, Puck è abbastanza ubriaco da ricadere nelle vecchie abitudini.-

Ridacchiò un altro po', prima di rilassarsi sul divano e sorridere al più piccolo.- Bene, sono tutto tuo.-

- C...come prego?-

- Kurt, voglio assicurarmi che tu abbia capito bene quello che ti ho detto. Perciò il mio corpo è a tua disposizione, fai di me ciò che vuoi.-

Hummel era praticamente pietrificato.

- Non vuoi farlo?-

- S...si. Credo. Non lo so. Oddio, che ansia!- lo guardò con gli occhi enormi per la preoccupazione.- Me lo dirai se faccio qualcosa che non va bene?-

- Dubito fortemente che potresti farmi qualcosa che non vada bene.- Thad si sporse appena per sfiorargli le labbra.- Fai quello che ti senti, Kurt. Andrà benissimo.-

Il soprano prese un bel respiro, poi iniziò ad accarezzargli il viso.

Thad chiuse gli occhi con un sospiro, ben deciso a godersi quel momento fino in fondo.

Kurt fece scorrere lo sguardo sul suo ragazzo, arrossendo ancora un po' per il modo in cui quella maglietta gli aderiva al corpo. Come cavolo aveva fatto a non accorgersene prima?

Strofinò la guancia sul suo viso. Aveva un accenno di barba che prudeva appena, era una bella sensazione.

Molto lentamente, e con il cuore che rischiava di saltargli fuori dalla gola, portò le mani ad accarezzargli il torace.

Thad sospirò al tocco di quelle dita delicate. Kurt si muoveva lento e un po' impacciato, proprio per questo era perfetto.

Il moro gli accarezzò la schiena. Lo sentì irrigidirsi sorpreso per un attimo, ma poi passò e tornò a rilassarsi sotto le sue mani, mentre era impegnato a tracciare linee senza senso sul suo petto.

Il soprano scivolò un po' più in giù con le labbra, iniziando a lasciare una scia di baci leggeri sul suo collo.

- Dio, e pensavi sul serio che non potesse piacermi?- mormorò Harwood, gettando la testa all'indietro.

- Non credo di essere molto bravo.-

- Ti smentisco in pieno.-

Kurt sorrise. Era una sensazione nuova per lui, scoprire di poter far sentire così bene Thad. Non pensava di esserne in grado. Certo, non stava facendo niente di che, però...cavoli, doveva farlo più spesso, la pelle del suo ragazzo aveva un profumo così buono...

- Lauren, cazzo, condividi quei pop-corn!- borbottò Flint.

- Silenzio pulce, lasciami seguire la scena!-

- Waaaaaaa, fanno le cosacce proprio come insegna paparino Puck!-

- Cinque dollari che Harwood gli mette le mani nel culo entro i prossimi venti secondi, Duvall.-

- Io dico entro i prossimi quindici, Sterling.-

- Adoro il porno gay.- ghignò Santana.

- Ma quale porno!- sospirò Rachel.- Sono così teneroni!-

Mercedes rideva come una pazza.- Gli sta facendo un succhiottooooo! Ahahahahah!-

- Dio, perché mi fate assistere a certe scene?- borbottò Puck.

- Perché sono eccitanti?- chiese Sam.

- Cazzo se lo sono.- commentò David.

- Kurt fa quello che gli ho insegnato io.- fece allegramente Brittany.- Però dovrebbe mettersi a cavalcioni, così sta troppo scomodo. E poi deve afferrargli i capezzoli e usarli come le manopole di una radio...-

A quel punto Thad non ce la fece più e scoppiò a ridere senza ritegno, mentre Kurt si voltava con espressione omicida.

Ammucchiati sulla porta-finestra c'erano buona parte dei loro amici, i due gruppi ormai fieramente mischiati, armati di nachos e pop-corn e chiaramente intenti a godersi lo spettacolo.

- Dite un po', lo conoscete il significato della parola privacy???-

Nessuno badò ad Hummel e ai suoi scleri.

- Come si muovono i capezzoli come manopole?- chiese Blaine, decisamente interessato.

- Se vuoi trovo Artie e te lo faccio vedere, a lui piace.-

- Ah, ho vinto! Pagare!-

- Solo perché ci siamo fatti sgamare come idioti!-

Trent e Cameron piombarono in quel momento con addosso le maglie di “Empire State of Mind”.

- Che ci siamo persi???-

- Ragaaaaaazziiiii, chi canta con me “Waka Waka”?Eh?Eh?Eh?-

Kurt era mortalmente indeciso se ammazzarli tutti subito o rivenderli ad un circo. Nel mentre si era dovuto sedere sul divano perché Thad si stava rotolando dalle risate.

- Possibile che non si possa restare in santa pace per cinque minuti?! Io te l'avevo detto che andava a finire così!-

- Beh, non me ne pento.- ghignò Harwood, avvicinandosi.- Ti è piaciuto?-

Il soprano arrossì.- Secondo te me la prenderei tanto se non mi fosse piaciuto?-

- La prossima volta scegliamo un posto più tranquillo, che dici?-

- Oddio!-

- Niente paranoie Pookie, promesso?-

- Ci provo.-

- Senti, ora posso farmelo un goccetto per festeggiare?-

Kurt ghignò.- Un goccetto?Le ultime parole famose!-




Ovviamente ci aveva visto giusto.

Thad si era ben presto unito alla folta schiera di follie alcoliche della serata.

Puck dava spettacolo sul palco con addosso la divisa della Dalton di Kirk, ne aveva sempre un cambio in macchina. Accanto a lui i cubisti. Detto di Brittany, che ormai girava in reggiseno da più di un'ora, c'era Wes coperto solo da biancheria intima e cappello da cow-boy, intento a sculettare in faccia alla gente e a farsi infilare mance nelle mutande da chiunque fosse così ubriaco e stupido da farsi convincere.

Trent aveva cercato di usare Lord Tubbington come cuscino. Gran brutta idea.

Quinn continuava a prendere a calci Jesse, che sembrava piuttosto felice della cosa.

Santana e Nick erano seduti a terra armati di tequila e stavano piangendo come due fontane.

- Io la amo così tanto!Possibile che non voglia stare con me?-

- L'età non conta!- singhiozzò l'ispanica.- E neanche il sesso!Che fai ancora qui?!Vai a riprendertela, tu che puoi!- disse, assestando uno schiaffo pauroso a Duvall.

- Santana, tu si che sei un'amica, ti voglio bene!Ma come faccio?-

- Trova un modo, pezzo di deficiente!-

E giù lacrime.

Meglio non menzionare nemmeno la sfida a strip poker. Partecipanti: Ethan, Nicholas, Jeff, Flint e Lauren. I due fidanzatini pomiciavano più che giocare e la Zizes era rabbiosa per l'alcol. Las ed Et si ritrovarono ben presto con pochi indumenti addosso.

Blaine era andato, partito, totalmente cotto. Con una delle parrucche colorate del Rocky Horror e indossando sopra la t-shirt il reggiseno a piramide residuato del video di “Vogue” stava posando per Andrew, armato di fotocamera, in quelle che lui riteneva in quel momento pose sexy, tipo inarcarsi a ponte o fare la carriola sui gradini, sopra a tutti i mobili alla sua portata. Poi ad intervalli regolari lui e Rachel cercavano di dare la scalata a Finn. La ragazza perché era in crisi d'astinenza, il warble per toccare nuovi picchi d'altezza.

Tutti gli altri erano intenti a ballare con diversi gradi di delirio.

Kurt stava ridendo con Tina, che era completamente ubriaca. Il fatto era che Mercedes aveva il suo sexy-abitino da Frank-N-Furter addosso e David continuava ad inseguirla dichiarandole il suo amore.

D'un tratto sentì la voce di Thad urlargli nell'orecchio.- Questa te la dedico Pookie! Balliamo?-

Hummel ridacchiò, lasciandosi trascinare al centro di quella pista improvvisata in cui si era trasformato il giardino di casa Pierce, muovendosi a tempo con il suono del basso pompato dalle casse.

Harwood iniziò a ballargli attorno e a cantare.


There's so many things I like about you,

I just don't know where to begin,


I like the way you, look at me with those beautiful eyes,

I like the way you, act all surprised,


Kurt gli posò un dito sulle labbra e continuò la canzone.


I like the way you, sing along,

I like the way you, always get it wrong,


Thad rise e ricominciò.


I like the way you, clap your hands,

I like the way, you love to dance,

I like the way you, put your hands up in the air,

I like the way you, shake your hair,


Si ritrovarono a cantare insieme il ritornello.


I like the way you, like to touch,

I like the way you, stare so much,

but most of all...

Yeah

most of all...


I like the way you move


Kurt lo abbracciò di slancio e lo baciò con trasporto. Il moro lo sollevò per aria e lo fece girare. Tutto il resto del mondo sembrò svanire in quel momento. C'erano solo loro due che si baciavano e facevano gli scemi. Circondati dai loro amici e anche quello andava bene.

Hummel lo guardò con sorriso luminoso e poi ricominciarono a ballare, lasciandosi trascinare dal ritmo e dalle follie collettive che venivano fuori.

Si, pensò deciso Harwood, Kurt era decisamente arrapante anche con il pigiama di Barbie.




Quando riaprì gli occhi, Kurt si ritrovò a fissare un soffitto dalle tinte pastello appena rischiarato dai raggi del sole. Gli sembrò di sentire qualcuno parlare, ma non ne era sicuro.

Cercò di fare mente locale e snebbiarsi il cervello, ma non era facile. Non aveva dormito granché bene, in pratica era collassato per la stanchezza, e il profumo di Thad accanto a lui non ispirava pensieri coerenti. Si voltò sonnacchioso verso il ragazzo, chiudendo gli occhi. Un momento, perché era a petto nudo?Cercò di mettere a fuoco bene il viso del moro, che dormiva su un fianco e gli teneva una mano sopra lo stomaco. Aspetta, ma aveva scritto qualcosa in faccia? “President of United States of Bitches”?! E Perché Kurt sentiva due mani sullo stomaco? E che peso aveva sopra le gambe?

Si voltò con molta cautela, imponendosi di non urlare, meglio non aizzare la mandria di ubriaconi. In fondo non potevano averlo stuprato, gli sembrava che il pigiama fosse ancora al suo posto e integro.

Si voltò dall'altro lato ritrovandosi a un centimetro dal naso di Brittany, che dormiva con il pollice in bocca ed evidentemente lo stava usando come peluche. Alzò appena la testa. Dietro alla bionda la sagoma di Artie era collassata sul bordo del letto matrimoniale. Non avrebbe mai voluto vederlo in mutande, ma ormai era andata.

Trattenersi dal fare l'isterico si rivelò più difficile quando abbassò lo sguardo. Spalancò gli occhi. Il peso che sentiva era semplicemente il sedere di Noah Puckerman, che era praticamente in stato comatoso steso di traverso sul letto, bloccando loro quattro per le gambe. Stava russando e sbavando poco oltre il ginocchio di Artie e aveva ancora addosso la cravatta della Dalton, il cappello usato per “Umbrella”, gli occhiali di Abrams e poco altro.

- Buongiorno Kurt.- mormorò una voce arrochita.

Il soprano si sollevò appena sui gomiti per vedere chi era il povero reduce. Si, al momento quella stanza sembrava decisamente un campo di battaglia e la lista dei caduti era decisamente lunga.

Quando avevano avuto la grandiosa pensata di spostare il materasso dalla camera dei signori Pierce per schiacciarsi tutti in quella di Brittany, e spostare un materasso alle tre del mattino con le situazioni che avevano intorno era stata un'impresa degna di essere tramandata ai posteri, Kurt era in uno stato troppo su di giri per calcolare la portata della devastazione che ne sarebbe derivata.

Beh, almeno era riuscito a beccarsi uno spazio più o meno decente!

Jeff dormiva sulla sedia a rotelle di Artie con Flint in braccio, Kirk e Ethan erano collassati sul divanetto, come facessero a starci era un mistero per le leggi della fisica. Andrew non era stato altrettanto caparbio ed era crollato sul pavimento lì accanto, con la testa posata su una porzione di bracciolo libera. Si sarebbero divertiti in molti con i reumatismi.

Finn era troppo grande per il letto di Brittany, infatti i suoi piedi spuntavano fuori e si posavano in testa a Mike, che sembrava più in meditazione che altro visto che era seduto a gambe e braccia incrociate, col capo reclinato sul petto, posato ai piedi del letto. Tina era riuscita ad acciambellarsi su di lui. Rachel e Wes stavano usando Hudson come materasso, stesi orizzontalmente sopra lo stomaco del povero quaterback . Il capo consiglio aveva ancora banconote che gli spuntavano dalle mutande. Da sotto il letto spuntavano un paio di gambe con ai piedi le scarpe di Sam.

Jesse era a pancia in giù sul pavimento, vicino alla porta, e Quinn e Richard usavano la sua schiena come cuscino. Mercedes era riuscita ad accaparrarsi una poltrona, donna fortunata. L'altra Poltrona era appannaggio di Lauren, che stava usando Trent, in stato di morte apparente, come poggiapiedi. David aveva le gambe stese addosso all'armadio per riuscire ad incastrarsi in quel casino, visto che Nicholas aveva sgombrato la scrivania e l'aveva usata come giaciglio dopo aver fregato da chissà dove un cuscino e il cadavere del povero Cameron occupava buona parte del resto del pavimento, steso a stella come un tappeto. Kurt non era sicuro di voler sapere fino a che punto fosse arrivato a farsi abusare più o meno volontariamente dalle ragazze, visto che indossava occhiali da sole, il cappellino da orsacchiotto di Brittany, aveva scritto “Teddy Bear” in faccia, “Toy boy” sul petto nudo e un inquietante “Proprietà delle Faberry” sull'addome. E quei segni sulla pelle erano decisamente succhiotti. I pantaloni erano stati sostituiti dalla gonna delle cheerios e un paio di pon-pon erano abbandonati lì accanto.

A salutare Hummel erano stati gli unici più o meno sopravvissuti: Nick e Santana, che stavano seduti rannicchiati vicino all'uscita per la terrazza con un thermos di caffè a far loro compagnia. La Lopez aveva addosso il resto della divisa della Dalton, appartenuta in tempi migliori a Kirk, Duvall era decisamente inquietante vestito da Cheerios. Per non parlare dell'occhio nero e i segni di morsi.

- Quanto avete dormito voi?- riuscì a mormorare Kurt, con un filo di voce.

- Niente.- rispose Santana.- Ad un certo punto ho vomitato anche l'anima.-

- Perché, ne hai una?-

Nick si beccò un pizzicotto piuttosto doloroso.

- Comunque io l'ho aiutata, non si lasciano le ragazze in difficoltà!-

- Non so se voglio davvero saperlo.- disse il soprano.- Ma perché siete vestiti così?-

- Lui diceva che la loro divisa non mi avrebbe reso giustizia. Perciò l'ho fregata a Puck per dimostrare all'idiota che io sono una strafiga con qualsiasi cosa addosso!-

- E lei ha detto che non avevo abbastanza palle per mettermi anch'io la loro divisa! Non potevo rinunciare alla sfida! E poi ora noi tre siamo diventati il corpo cheerleader della Dalton, Thad e Wes ci hanno incoronato ieri sera.-

- Ok, forse sono ancora mezzo addormentato, ma non vedo altri deficienti in gonna, cosa intendi con tre? Beh, oddio, Cameron in effetti ce l'ha. E chi ha fatto le scritte a lui e agli altri?-

- Io, Mercedes e Lauren.- ghignò l'ispanica.- Comunque è troppo carino così. Le altre si sono divertite parecchio a sfogare le loro frustrazioni sessuali direi.-

- Tu hai usato me per quello, ti ricordo.- borbottò Duvall.- Mi hai morso. E preso a pugni.-

- Continuavi a dire che volevi anche tu il trattamento del nano, mi hai fatta incazzare!-

- E perché? In fondo era solo a scopo didattico, non è che Brittany voleva farselo sul serio!-

Kurt si guardò attorno.- A proposito, dov'è Blaine?-

- In terrazza a chiacchierare con i gatti.-

Nick l'aveva detto come se fosse la cosa più sensata del mondo.

Santana prese un sorso di caffè prima di sbuffare.- Ci ha sfracellato le palle tutta la notte con la storia che voleva vedere l'alba.-

- E il conto alla rovescia? Ogni due minuti! L'avrei ammazzato volentieri.-

- Vieni a vedere tu stesso, bellezza.- lo invitò la ragazza.

- Si, e come faccio?-

- Oh, fregatene, nello stato in cui è Puck non si sveglierebbe nemmeno se gli ballassi sopra il can can.-

Con molta cautela, il soprano riuscì a districarsi dalla marea di arti in cui era sepolto e ad arrivare fino a loro evitando i vari cadaveri sparsi lungo il percorso.

Si affacciò appena dalla porta che dava sul terrazzo. Blaine era vestito da Cheerios, con i capelli più ricci che mai, seduto a gambe incrociate su quello che sembrava essere un vaso rovesciato. Il mormorio che Kurt aveva sentito prima era lui, rivolto a Lord Tubbington e Caporale che avevano l'aria di guardarlo con compatimento. O forse era solo lui che aveva troppo sonno e pochi pensieri sensati.

-...E insomma, capite, essere il solista mi stressa da morire perché fa di me la star e devo sempre essere perfetto, però vorrei rimorchiare di più. Secondo voi riuscirò a rimorchiare di più? Ma gli umani potrebbero andare in calore come i gatti, no, sarebbe più semplice...-

Ok, era decisamente terrificante.

- Blaine.-

Il ragazzo si voltò. Cosa accidenti gli aveva fatto Brittany per fargli venire il collo così rosso di segni?!

- Questi gatti sono maleducati, non mi rispondono!- sbottò lui con il tono di un bambino di cinque anni.- I cani mi piacciono di più, come quello giù in giardino.-

- Ne abbiamo già parlato, B.- sospirò Nick.- E' un tosaerba, ficcatelo in testa.-

- No, è un cane blu.-

- In un certo senso mi diverte.- disse Santana.- Quando io e Harwood avremo conquistato il potere...-

- Come scusa?- chiese perplesso Kurt.

- Ci siamo divisi i ruoli ieri sera. Io sarò Presidente, la prima donna a tenere per le palle l'America e il mondo. Il tuo uomo è un po' indeciso, io volevo farlo mio vice, ma lui trova che sia più figo...-

- Segretario di stato!- esclamò Thad. Hummel si voltò verso di lui giusto in tempo per vederlo voltarsi dall'altra parte e ripiombare nel coma.

- Ecco, appunto. Dicevo, quando avremo scalato le vette del potere, pensò mi prenderò quell'hobbit come giullare di corte. In fondo è carino e mi intrattiene decisamente bene. Lo farò girare per le mie stanze vestito da cheerleader-

- E io che faccio?- mormorò Nick.

- Prima pensa a riprenderti la tua donna Duvall, o non ti metto nello staff!-

- A proposito, David è partito. Continua a dire di voler sposare Mercedes.-

Santana ridacchiò.- Per non parlare di Quinn. Per me si è fatta Jesse.-

- E anche Cameron.-

- Cammy non conta, è come una bambola gonfiabile.-

- Io so fare i succhiotti con le manopole ora!- fece tutto fiero Blaine.- Mi ha insegnato Brittany!-

La Lopez lo centrò in pieno con uno dei suoi sandali. Anderson incassò il colpo e tornò a rivolgersi ai gatti.

Kurt sospirò, prendendo un sorso di caffè.

Gemellaggio alcolico, che idea stupida!






Ehilà gente!

21 pagine, 21! E non dico altro, ho davvero dato il peggio di me! :P Spero davvero che le paranoie di Kurt abbiano un senso logico, anche se mi piace parecchio la parte in cui parlano ^_^ Almeno a me ^_^

Dunque, qualche considerazione sulle sclerate! XD


  • Ispirate a storie vere ^^'' Spostare il materasso dei miei da ubriachi alle tre del mattino? Una Carneficina. Dormire con le gambe sull'armadio? Ho dovuto farlo per riuscire a starci. Scrivere sulla faccia della gente? Mi sembra il minimo!(tanto per citarne qualcuna)

  • Ok, Blaine doveva venirmi sclerato, ma non credevo così sclerato! XD E' che la storia dei mangiamorte è vera, un mio amico l'ha fatta sul serio a casa mia (ho le prove filmico-scritte del suo racconto tra Mangiamorte, onde energetiche, Pollon che resuscita tutti e Voldemort che si impicca) e mi sembrava perfetta per Blaine. Poi mi sono fatta prendere la mano e gli ho fatto rifare ESATTAMENTE tutto quello che ha combinato il tipo quella sera! XD (poi lui al mattino dopo sosteneva di non essere ubriaco, anche se si è scambiato per una donna nelle foto sexy...)

  • Mi piace scatenare la pornodiva che c'è in Wes. Che vi devo dire, Queer as Folk mi ha rovinato ^^''

  • Ok, Santana e Nick. Non so da dove mi siano usciti, ogni tanto i personaggi mi vanno per conto loro :P Però sono troppo forti! XD Per non parlare di Santana e Thad! XD

  • Cameron mi ispira fantasie preoccupanti a dir poco

  • I like the way you move” dei Bodyrockers è il risultato dei miei scleri sulle riproduzioni casuali dell'i-pod. -.- Mi sono immaginata Eddy Martin che la cantava ed è diventata una canzone Hummerwood.

  • Ribadisco il mio amore per Brittany!

  • Mark Salling ha detto che gli piacerebbe essere un Warble, come se servissero spunti per le mie idee malate!

  • Sono riuscita a slashare Kurt con Lord Tubbington, mi sento fiera di me! XDDDD


Vabbé, ovviamente anche le note dovevano venirmi di un chilometro... ^^''

Grazie a tutti, vi adoro!!!!!



Alla prossima!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

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Capitolo 5
*** Ti presento i miei... ***


- Mi raccomando, comportati bene Thad.-

- Smettila, stai decisamente scassando le palle Hummel. Lascia fare a me.-

- E' proprio questo che mi preoccupa.- sentenziò Kurt con uno sbuffo, incrociando offeso le braccia e sprofondando nel sedile della BMW.

Erano diretti a quella che, ne era certo, sarebbe passata alla storia come la cena del venerdì più lunga della sua vita.






Ovviamente Finn non lo aveva fatto apposta.

Probabilmente era il motivo per cui era ancora vivo, l'inconscio di Kurt aveva tenuto conto di quel particolare alla fine. Anche se era stato arduo resistere alla tentazione di fare del male fisico al quaterback sul momento.

Quella domenica, come spesso capitava, il soprano era rimasto a Lima a mangiare, sarebbe tornato alla Dalton dopo pranzo.

E come al solito si era estraniato ad un certo punto dai discorsi tra suo padre e Finn, quando la loro conoscenza dello sport iniziava a farsi troppo approfondita e tecnica per poter intervenire. Poco male, lui nel mentre parlava amabilmente con Carole del più e del meno.

Non prestava mai particolare attenzione alle chiacchiere tra maschi, anche se allungava sempre un orecchio per sapere quale argomento stavano sviscerando.

Il suo primo errore quel giorno fu di non preoccuparsi quando li sentì discutere di macchine.

Per cui non riuscì ad evitare l'innocente frase di Hudson, le cui colpe principali erano quelle di ammirare le belle auto e non collegare mai il cervello alla bocca.

- Anche la BMW del ragazzo di Kurt è una vera bomba!-

Il soprano si bloccò nell'atto di portarsi alla bocca un boccone di zucchine. Restò lì, con la forchetta a mezz'aria e l'espressione da pesce lesso, sperando ardentemente di aver sentito male. Non poteva averlo fatto sul serio!

Sfortunatamente, l'aveva fatto sul serio.

Burt Hummel quasi si strozzò con la sua stessa saliva.- La BMW di chi?!-

- Di Thad. Si, insomma...-

Finn si guardò attorno, incrociando la promessa di morte negli occhi del fratellastro, l'occhiataccia della madre che lo intimava a chiudere la boccaccia con la forza del pensiero e la minaccia insita nello sguardo di Burt.

- Ops.- farfugliò.- Ehm, ecco...Kurt, non uccidermi.-

- Grazie mille, Finn.- sibilò acido in risposta.- Con te facciamo i conti dopo.-

Anche perché al momento aveva già una bella gatta da pelare. Lasciò il povero Hudson nel terrore e si voltò verso suo padre, che aveva seguito il battibecco tra i due rabbuiandosi sempre di più.

- Figliolo, c'è per caso qualcosa che dovresti dirmi?-

- Più o meno. Dipende dai punti di vista. Se non dai troppo fuori di matto, si.-

- Chi, io? Sono perfettamente calmo, ragazzo.- Secondo Kurt la sua faccia esprimeva tutt'altro ma pensò bene di non replicare.- Allora, cos'è questa storia? Chi sarebbe questo....Chad?-

- Thad, papà, si chiama Thad. E' un mio compagno nel Glee della Dalton, dell'ultimo anno.-

- E uscite insieme? Che accidenti aspettavi a dirmelo?-

- Cercavo il momento giusto per farlo.- borbottò Hummel, rosso di vergogna.- Visto che non è da tanto che ci frequentiamo.-

- Scusa, ma che fine ha fatto Blaine? Me lo ritrovo nel tuo letto la mattina, gira sempre per casa...-

- Possiamo lasciar perdere gli episodi imbarazzanti?! Io e Blaine siamo amici papà, solo amici.-

Tralasciando ovviamente il due di picche che aveva rifilato ad Anderson.

Carole si intromise, sorridente.- Sono davvero felice per te, tesoro, te lo meriti.-

Burt non sembrava altrettanto entusiasta.- Non sei un po' troppo giovane per...-

- Papà!-

- Insomma, ha un anno più di te, sto solo cercando di capire se ti rispetta.-

- Papà!!!- sbottò Kurt rosso come un peperone. Finn cercò di non pensare alla festa con i Warbles e alla vita sessuale di Kurt.

- Oddio, non fate sesso sul serio vero? Perché Puck parlava di orgie...-

- Finn Hudson, io ti ammazzo!!!-

Per fortuna intervenne Carole, l'unica che a quanto pareva era riuscita a mantenere un minimo di controllo in quella casa.

Mollò uno scappellotto educativo a suo figlio, poi posò una mano sulla spalla di Kurt per calmarlo e rimetterlo seduto.- Su, tranquillo, sai che è inutile prendersela quando parla a vanvera. Siamo tutti molto contenti per te, ecco tutto. Vero Burt?-

Suo marito grugnì qualcosa di apparentemente poco carino, poi sotto istigazione dello sguardo perforante della moglie gli riuscì un:- Contenti, si.-

Kurt respirò a fondo per calmarsi e non infilzare il suo inutile fratellastro con la forchetta, poi fissò serio suo padre.- Lui...mi piace sul serio papà. Quando siamo insieme mi sento davvero felice.-

L'uomo annuì impacciato.- Beh, questa è una buona cosa.-

- Devi farcelo conoscere, Kurt, assolutamente.-

Ok, stava decisamente sottovalutando Carole e la sua vena sadica.

Burt si rianimò a quelle parole.- Ottima idea.- disse con un sorrisino che era tutto un programma.- Anzi, sai cosa? Può venire a cena venerdì prossimo.-

- A....a cena?-

- Si. Ormai la cena del venerdì è una nostra tradizione, non c'è occasione migliore per conoscere questo Pat.-

- Thad.- lo corresse in automatico Kurt.

- Si, vabbé, quello che è. Sono davvero molto curioso di vedere che tipo è.-

Tradotto in parole povere, ora erano davvero cazzi.





La cosa migliore secondo il soprano era togliersi subito il pensiero. E pazienza se avrebbe dovuto farlo davanti a buona parte dei loro amici. Era rientrato piuttosto tardi, le scuse di Finn erano state lunghe ed elaborate e avevano comportato lo spostamento di un numero imprecisato di scatoloni per il cambio di stagione. Thad lo aveva preceduto in mensa, dov'era seduto con il solito gruppetto di Warbles.

- Ehi Kurt, finalmente!- esclamò Jeff con un sorriso.- Ti eri perso?-

- Stavo solo cercando di torturare a sufficienza Finn.-

Tutti risero di gusto, mentre il soprano si accomodava accanto ad Harwood.

- Noi invece abbiamo appena finito di rianimare Richard.- ghignò il moro.

Wes gli diede subito man forte.- Si, o sarebbe rimasto ubriaco anche questa settimana.-

- Io continuo a sostenere che quella di Artie è una teoria geniale!- si difese il ragazzo.- Il Bloody Mary è il massimo per il dopo sbronza!-

Las sospirò.- Meglio prendere altro caffè.-

Hummel scosse la testa. Quel cavolo di gemellaggio alcolico aveva lasciato degli strascichi devastanti.

Bastava guardare lo sguardo terrorizzato di Nick per capirlo.

- Fammi indovinare.- chiese Kurt a Flint.- Santana lo ha chiamato?-

- Più che altro minacciato di morte.- ghignò il suo amico.- Dice che deve andare a riprendersi McKenzie o lo accompagnerà lei a calci in culo. Vestito da Cheerleader.-

Thad ridacchiò compiaciuto.- Adoro quella deliziosa arpia.-

Alla parola Cheerleader Nick, Blaine e Cameron erano sbiancati.

- A proposito, a quando la prossima esibizione?- rincarò Harwood con una buona dose di sadismo, beccandosi dei gentili inviti ad andare a quel paese.

David invece era tutto un sospiro. Wes lo guardò e scosse la testa con rassegnazione.- E qui ne abbiamo perso un altro.-

- Silenzio Montgomery, tu hai la ragazza e non puoi capire.-

- Io ci ho messo una buona parola con Mercedes.- lo rincuorò il soprano.

- Kurt, sei un vero amico! Dici che dovrei chiamarla?-

- Basta che non tiri in mezzo me! L'ultima volta che ho provato a trovarle un ragazzo, e avevo scelto davvero un gran figo, è finita in una rivolta in mensa per le crocchette!-

- Lasciatelo dire Kurtie.- fece Wilson.- I tuoi amici delle ND sono un gruppo di sclerati anche peggio del nostro!-

- A me piacciono.- sorrise Jeff.- Brittany mi da tanti consigli sulla cura dei gatti e poi mi insegnerà un po' dei suoi passi di danza.-

Blaine ridacchiò.- Capirai, tu e Brit sembrate due gemelli separati alla nascita!-

- Silenzio Anderson, o il tuo calendario sexy girerà per la scuola!-

- Questa si che è un'idea!- esclamò Nick, prima di scoppiare a ridere all'idea con mezza tavolata.

Blaine gli fece la linguaccia.- Zitto Duvall, tutta invidia perché sono una Cheerleader migliore di te!-

- Nah, il migliore è Cammy.- sghignazzò Richard.- Di sicuro il più apprezzato dalle donne.-

- Ma io non me lo ricordo.- piagnucolò il ragazzo.- Ho un grandioso pettegolezzo su di me e non posso discuterne, è frustrante!-

- Io preferirei non ricordare.- disse Kurt con un sospiro.

Thad si voltò a guardarlo con un sorriso.- Tutto bene a casa, Pookie? Mi sembri un po' stanco.-

- Abbiamo un problema.-

Il moro lo guardò interessato.- Ti servono nuove idee per le torture a Finn?-

- Non tentarmi, potrei davvero torturarlo stavolta.- sospirò.- Sei invitato a cena. Venerdì sera.-

Lo aveva detto a bassa voce perché sentisse solo Thad, eppure chissà come tutti quanti avevano capito e si erano voltati verso di loro con delle espressioni inquietanti da Guinness dei primati. Cameron poteva anche essere una comare, ma quando si mettevano gli altri non erano certo da meno!

- Oh, d'accordo.- rispose tranquillo il moro.- Allora, questo problema?-

- E' questo, Harwood! La cena è un problema!-

- E perché?-

- Perché suo padre probabilmente ti accoglierà con il fucile in mano?- intervenne Blaine, memore del suo risveglio post-sbronza dagli Hummel.

- Ecco appunto!-

A quel punto i Warbles si erano tramutati in una massa di esseri ghignanti.

- Oddio, vorrà preservare la purezza del suo bambino!- disse Wes, che per qualche motivo assurdo sembrava al settimo cielo all'idea.

David si riprese dai suoi dilemmi amorosi per dare man forte all'amico.- Visto il soggetto di cui parliamo, ne ha da preoccuparsi!-

- Fighissimo!- esclamò Cameron, gli occhi accesi dalla sacra luce del gossip.- Thad, dovrai raccontarmi tutto!!!-

- Se sarai ancora vivo per farlo!- sghignazzò Flint.

Nick annuì solenne.- E' stato un onore conoscerti, fratello!-

- Branco di idioti...- borbottò Kurt.

Thad invece restò perfettamente calmo, a dispetto del suo carattere da schizzato.- Tranquilli amici miei, ho tutta la situazione sotto controllo. Sono un vero signore quando voglio.- sorrise al suo ragazzo.- Ci penso io Pookie, non farti venire un infarto.-

- Siamo fregati.- sospirò il soprano.






- Allora, che vuoi fare?- gli chiese suo padre mentre uscivano insieme dal McKinley. Kurt guardò l'edificio con una stretta al cuore. Avevano appena salutato Finn, diretto alle prove del Glee. Era stata dura resistere alla tentazione di fare un salto nell'aula del coro, ma al momento non era il caso. Aveva già abbastanza pensieri per la testa. Pensieri iniziati quando Burt lo aveva chiamato durante la pausa pranzo.

Gli era preso un colpo, pensando riguardasse la cena, in fondo mancavano solo un paio di giorni e il soprano era già in paranoia.

Certo, non si era aspettato l'invito a quell'incontro nell'ufficio del preside Figgins. Con Karofsky e suo padre. Ovviamente gli avevano riferito in tutte le salse quello che era accaduto al Glee, tra bulli pentiti, squadre per pattugliare i corridoi capitanate da Santana e la nascita della coppia più improbabile mai vista.

Gliel'avevano raccontato Rachel e Mercedes in un'elaborata conferenza telefonica. Poi Tina. E Finn. E Quinn. Arrivati a Brittany, aveva deviato il discorso sul mangime per gli unicorni. Quasi quasi aveva avuto l'impulso di chiamare la Lopez, o di farlo fare a Nick visto che ormai erano culo e camicia, ma si era trattenuto. In fondo non era più affar suo.

A quanto pareva, si era sbagliato.

Montò in macchina in silenzio, aveva lasciato il SUV all'officina, mentre suo padre aspettava pazientemente una risposta.

- Non lo so. O meglio, lo so ma è piuttosto complicato.-

- Kurt, sinceramente, la cosa non mi fa fare i salti di gioia, ma se è quello che vuoi va bene. A me basta che tu sia al sicuro.-

Il ragazzo sorrise.- Grazie papà.-

- Pensaci su.- borbottò l'uomo.- In fondo ormai è il weekend, non è che ti devi trasferire stasera.-

- Era quello che pensavo anch'io.-

- Sicuro di non volerti fermare per cena? Fino a Westernville è lunga.-

- No tranquillo, non sono stanco. E poi c'è il coprifuoco, preferirei evitare di fare il ninjia per riuscire ad arrivare in camera.-

Burt ridacchiò all'idea, parcheggiando davanti all'officina.

- Allora ci vediamo venerdì sera, figliolo.-

Altro bel casino. Fantastico.- Si papà, a venerdì.-






E così eccolo seduto nella BMW di Thad diretto verso casa sua.

- Sinceramente non capisco perché ti preoccupi tanto. E' solo una cena.-

- Non è solo una cena, è la cena del venerdì! A casa mia è praticamente sacra, fin da quando era ancora viva mia madre. Una cena sacra in cui dovrò presentarti a mio padre! Mettiti nei miei panni ed inizia ad assaggiare un po' di terrore.-

Harwood sbuffò.- Grazie per la fiducia, eh.-

- Vorrei solo che il mio ragazzo facesse una buona impressione ai miei genitori.- bisbigliò imbarazzato.- E' chiedere troppo?-

Il moro sorrise.- Oh, non temere, mi adoreranno! So essere perfetto con i genitori, specie con le mamme. Le mamme vanno pazze per me.-

- Non voglio nemmeno saperlo!-

Thad gli strinse un ginocchio per poi riportare l'attenzione sulla strada.- So quanto ci tieni a tuo padre, Kurt.- disse dolcemente.- Andrà tutto bene.-

Il soprano chiuse gli occhi e intrecciò per un attimo la mano con quella del ragazzo. Harwood sorrise. Tipico di Hummel farsi tutte quelle paranoie, anche se capiva quanto era importante per lui quella faccenda. Era davvero curioso di conoscere il signor Hummel, in ogni caso. Anche solo per capire che tipo di persona ci voleva per allevare un essere così straordinario. Di sicuro stava per subire un esame approfondito e la cosa sotto sotto lo divertiva molto. Pensò con una punta di tristezza che a lui non sarebbe mai capitato niente del genere con suo padre.

- Ecco, è questa.- disse il più piccolo, distogliendolo dai suoi pensieri ed indicandogli una casa piuttosto grande e ben tenuta.

Thad parcheggiò.- Carina, mi piace.-

- Disse l'uomo che abita in una mega villa.-

Il moro ghignò.- Tu pensa a respirare Pookie. Color cianotico sei sempre carino, ma c'è un limite a tutto.-

Lo sentì sbuffare mentre smontava dall'auto, poi lo lasciò totalmente di stucco andando ad aprirgli la portiera.

- Che stai facendo?-

- Mi comporto da perfetto ragazzo beneducato. Meglio iniziare la serata con il piede giusto, no?-

- Ti diverti a prendermi in giro, ecco cosa.- borbottò Kurt, decisamente imbarazzato.

- Che cuore di pietra! Dillo che ti è piaciuto!- esclamò, prendendo qualcosa dal bagagliaio.

Ovviamente gli era piaciuto molto, ma non gli avrebbe dato questa soddisfazione. Piuttosto si preoccupò della mossa successiva del ragazzo.

- Thad, ti prego, no. Questa è un'arruffianata bella e buona!-

- Silenzio, uomo di poca fede. E' buona abitudine portare un presente alla padrona di casa.-

Hummel fissò l'enorme mazzo di rose rosse.- In parole povere, è un'arruffianata.-

- Ovvio. Conquista la mamma e il lavoro è praticamente fatto!-

Il soprano alzò gli occhi al cielo, avviandosi verso l'entrata.- Comunque stai molto bene.-

Il moro sorrise compiaciuto.- Visto? So vestirmi da solo ormai, sono grande! So anche abbottonarmi la camicia.-

Questo lo fece ridacchiare divertito. Si, stava decisamente molto bene con quella camicia bianca e i pantaloni neri, perfettamente stirati. Tipica immagine da bravo ragazzo. Ed era molto, molto figo. Ok, forse l'ultimo pensiero non era strettamente connesso alla cena...

Si fermarono un attimo prima di entrare.

- Andrà tutto bene, vero?-

Thad sorrise.- Manca solo che mi sistemi il colletto della camicia, poi posso eleggerti ufficialmente a mogliettina preoccupata ideale.-

Kurt gli diede un pugno sul braccio, ma poi gli sistemò effettivamente il colletto perché era decisamente in preda alla preoccupazione. Harwood si limitò ad un sorrisetto divertito.

- Siamo arrivati.- esclamò Hummel entrando in casa.

Il moro lo seguì a ruota, guardandosi attorno curioso. L'ambiente era caldo e accogliente, arredato con cura. Sicuramente il suo ragazzo ci aveva messo lo zampino.

Una donna dall'aria materna e gentile venne loro incontro con un sorriso.

- Ciao tesoro, ben arrivato. Tutto bene il viaggio?-

- Bene Carole, grazie.-

- E tu devi essere Thad.- disse voltandosi verso di lui.- Io sono Carole Hummel, molto piacere.-

- Il piacere è tutto mio, signora. Questi sono per lei.- aggiunse dandole i fiori.

- Oh, non dovevi disturbarti.-

- E' il minimo, per ringraziarla dell'ospitalità.-

Kurt cercò di non mettersi a ridere. Aveva ragione, il suo ragazzo era un ruffiano di professione! Praticamente si era già comprato Carole!

In quella vide suo padre arrivare dal salotto.- Ehi figliolo. Perfetto orario vedo.-

- Ciao papà.-

- Allora, non hai nessuno da presentarmi?-

Il soprano si voltò verso Thad, ancora intento a chiacchierare amabilmente con la sua matrigna. Gli fece un cenno per attirare la sua attenzione. L'altro ricambiò con un sorrisetto furbo e si avvicinò.

Sembrava perfettamente calmo. Beato lui.

- Ti presento mio padre, Burt Hummel. Papà, lui è Thad Harwood.-

I due si strinsero la mano.

- Piacere.- borbottò l'uomo, squadrandolo da capo a piedi.

Thad non si scompose.- Signor Hummel, sono davvero contento di conoscerla.-

- Oh, credimi ragazzo, non hai idea di quanto lo sia io...-

Kurt subodorò il pericolo e si affrettò a cambiare argomento.- A proposito, dov'è Finn?-

Carole sorrise.- Sta finendo di preparare, mi ha dato una mano in cucina. Anzi, direi che possiamo accomodarci a tavola, che ne dite?-

- Io ci sto.- esclamò Thad.

La mascella di Kurt invece al momento era a livello del terreno, perciò ci mise un attimo a riprendersi.- Ti ha aiutato in cucina?! E non è esploso tutto??? Sta arrivando l'apocalisse, me lo sento!-

La donna rise di gusto.- L'ho costretto e tenuto sotto controllo, non può continuare a vegetare nell'attesa che uno di noi due lo sfami! Comunque perfino lui è in grado di condire un'insalata!-

- Siamo sicuri?- chiese poco convinto il soprano.

Per poi ricevere un vero shock entrando in sala da pranzo. Finn era in piedi, davanti ad una ciotola di verdura cotta, con due contenitori di spezie in mano e sembrava mortalmente indeciso su cosa fare.

- Kurt! Per fortuna sei qui, ti prego aiutami!-

Il ragazzo non rispose subito, troppo intento a fissare sconvolto la faccia piena di farina e resti di pomodoro del suo fratellastro. Senza contare quello che aveva addosso!

- Ehi amico!- lo salutò Thad.- Esattamente, perché hai un grembiule con le paperelle?-

- Il mio grembiule con le paperelle!-

- Quella cosa è tua? Oddio, te lo voglio vedere addosso prima di morire!-

- Me l'ha regalato Brittany.-

Hudson scrollò le spalle.- Quello di mamma ha i merletti. Potendo scegliere di che morte morire, erano meglio le paperelle.-

Harwood nel mentre stava trafficando con il suo i-phone.

- Che accidenti stai facendo?- chiese Kurt.

- Gli faccio una foto e la posto su twitter. Certe emozioni vanno condivise.-

- Finiscila di fare il cretino! E tu! Non vorrai seriamente mettere del curry lì in cima!-

- Non so nemmeno cosa sia.- piagnucolò il quaterback.- Però aveva un bel colore. Mamma mi ha detto di condire e allora ho aperto l'armadietto con tutte quelle polveri strane. Sembra il laboratorio di uno scienziato pazzo. Comunque, dici che è meglio questa roba tipo sabbia?-

- Zenzero, quello è zenzero!-

- Zenze che?!-

- Finn Hudson, posa le spezie!!!!-

- Non voglio ancora morire....-

- E questo video finirà su youtube.-

- E tu metti via quell'i-phone!!!-

Carole stava seguendo la scena ridendo come una matta. L'attenzione di Burt invece era tutta sul ragazzo di suo figlio. Non era proprio quello che si era aspettato. Non che sapesse cosa aspettarsi, con il suo bambino non si poteva mai sapere e lui di certo in certe questioni non voleva entrarci troppo, ma sapendo della sua vecchia cotta per Finn si era immaginato tutt'altro. Questo era perfino diverso da quel Blaine. Sembrava un damerino cresciuto nella bambagia. Di sicuro, vista la macchina parcheggiata davanti a casa sua e i vestiti che aveva addosso, non piangeva povertà. E aveva l'impressione che fosse un tipo piuttosto smaliziato, anche se doveva ancora inquadrarlo bene. Certo, il modo in cui stavano battibeccando lui e Kurt per il telefono lo lasciò un po' sconcertato. La finirono solo quando Carole li richiamò tutti all'ordine e a tavola.

Il soprano ebbe cura di sedersi tra suo padre e Thad per evitare possibili problemi. Il suo ragazzo non fece una piega.

- Ehi, perché non hai invitato anche Quinn? Sarebbe stata una perfetta serata-fidanzati!-

E sparava pure idiozie!

Carole annuì, servendo la minestra.- Io gli avevo detto di invitarla.-

- Vi prego no.- rabbrividì Hudson.- Datemi un po' di tregua almeno a casa! Tra poco c'è il ballo e Quinn sta andando fuori di testa!-

Kurt sbuffò, momentaneamente distratto.- Mamma mia, lo sapevo che tutti quegli ormoni sotto stress avrebbero causato una rivolta!-

Harwood sembrava decisamente intrigato dalla cosa.- Oh, si è trasformata in una specie di sposa godzilla? Interessante!-

- Esatto! Quella roba lì! Mi terrorizza, vuole farmi distribuire gadget con i nostri nomi, fare la campagna elettorale, e dovrò usare una fascia per lo smoking!-

Burt ridacchiò.- Certe cose non cambiano mai.-

- Il ballo è un momento importante per le ragazze.-

- Sono pienamente d'accordo con Carole.-

Thad diede a Finn una solidale pacca sulla spalla.- Fratello, ti capisco e condivido il tuo dramma. Insomma, hai presente cosa diventa Pookie quando si parla di vestiti? Altro che sposa godzilla, farebbe perdere la pazienza ad un santo! Giuro, un giorno o l'altro mi manderà al manicomio!-

Hummel lo guardò male, dandogli un pizzicotto da sotto il tavolo.

Suo padre aggrottò la fronte perplesso.- Pookie?- poi si fece più cupo.- Manicomio?-

Kurt considerò con gioia l'idea di affogarsi nel piatto.

Per fortuna intervenne Carole.- E' un nomignolo molto dolce, non trovi Burt?-

- Uh, penso...-

- Lui mi chiama Thaddy.- aggiunse molto fiero il moro.

Finn era pensieroso.- Io non ho un soprannome per Quinn, è un male?-

- Potresti chiamarla spozzilla.-

- Non lo so nemmeno pronunciare...-

Il soprano decise che era il caso di optare per un drastico cambio di argomento.- Come va al Glee?-

- Bene, il compito della settimana è proprio forte! E voi?-

- Stiamo preparando le esibizioni per la casa di riposo, e poi c'è la festa parrocchiale...-

Thad sbuffò.- E hanno bocciato la mia idea! A che serve essere capo consiglio se poi mi bocciano le idee?-

- Capo consiglio?- chiese interessata Carole.- Oh, sei uno degli studenti che dirigono il Glee Club della Dalton? Kurt ci ha spiegato che fate tutto da soli.-

- Proprio così.- sorrise.- Però non prendono mai sul serio le mie proposte.-

- Harwood, siamo seri.- decretò Kurt.- Sai quanto io ami Gaga, ma fare “Judas” per un pubblico di vecchietti in un ospizio e per un'esibizione davanti a una chiesa è francamente una trovata terribile!-

- Avranno pure il diritto di divertirsi anche loro, no?-

La donna rise di gusto.

Burt si schiarì la voce per poi rivolgersi a Thad.- E dimmi ragazzo, che lavoro fanno i tuoi genitori?-

Il moro fece spallucce.- Papà è in politica e mamma...-

A quel punto l'uomo lo interruppe incredulo.- Aspetta, Harwood? Mi stai dicendo che tuo padre è il vice senatore Harwood?!-

- Si. Dicevo, mamma fa più o meno la casalinga, quando non ha qualche consiglio di amministrazione a cui partecipare. Possiede un paio di società immobiliari.-

- Uh, figo.- commentò Finn, nel silenzio generale.

Kurt notò il disagio del suo ragazzo. Sapeva che la famiglia non era proprio il suo argomento preferito, così si voltò verso suo padre, stringendo per un attimo il ginocchio di Thad per tranquillizzarlo.- Ha proprio una bella voce, sai papà? Ed è uno dei migliori studenti del suo anno, anche se è un gran rompipalle quando ci si mette.-

Harwood lo guardò stupito, prima di riprendersi e sciogliersi in un sorriso, cosa che ovviamente non sfuggì a Burt e Carole. Finn era immerso nel suo terzo piatto di minestra.

- Quindi hai già programmi per il college?- chiese l'uomo.

- Farò legge, dove ancora non lo so. Ho fatto domanda in diverse università.-

Il soprano cercò di non incupirsi.- Ti do una mano con il secondo Carole?-

- Certo, è già tutto pronto, basta portarlo a tavola.-

La seguì in cucina, cercando di non pensare al fatto che, di lì a qualche mese, Thad sarebbe andato chissà dove a studiare. La sola idea lo faceva stare male.

La sua matrigna lo guardò intenerita.- Vedrai che andrà tutto bene.-

- Credi che papà lo stia tartassando, di là?-

- Oh no, gli ho fatto promettere di aspettare il caffè per quello.-

- Questo è decisamente consolante.-

- Ci tiene molto a te, vero?-

Hummel arrossì.- Tu dici?-

Carole sorrise.- Forza, portiamo il cibo prima che mio figlio inizi a dare morsi alla tavola.-

Li trovarono immersi in una discussione sullo sport.

- Ci stava raccontando della tua bravura a baseball.- fece allegro Hudson.

- Ah, grazie mille.-

- Beh, la storia del football la sapevano già.-

- Gran partita quella!- esclamò Burt, per poi illuminarsi letteralmente nel vedere i piatti in arrivo.

- Hamburger e patatine.- disse la donna.- Ho pensato che avrebbe fatto piacere a voi ragazzi.-

- Ti voglio bene mamma!-

- Mi permetto di concordare!-

- Tu non pensarci neanche papà.- precisò Kurt, fulminando con lo sguardo il genitore già armato di posate.- Ho saputo che ne hai mangiato anche ieri e non va bene. Per te le verdure e petto di pollo.- concluse posandogli davanti il piatto.

- Oh, andiamo figliolo!-

- Non mi commuovi. Hai una dieta da seguire, non ho nessuna intenzione di rivederti in un letto d'ospedale, altrimenti la prossima volta l'infarto viene pure a me!-

- Magari un po' di sale?-

L'occhiataccia di Kurt bastò come risposta e Burt si arrese con un sospiro. Ma il piccolo non aveva ancora finito. Si voltò verso il suo ragazzo con aria bellicosa.- E tu vedi di non esagerare.-

- Cosa? Ne ho presi solo..uhm, mi pare tre. Più le patatine.-

- Ti devo ricordare cos'è successo l'ultima volta che ti ho visto ingozzarti di hamburger?-

- Era roba da McDonald e avevo preso freddo. In ogni caso non ti ho vomitato sulle scarpe, le ho schivate, perciò non farla tanto lunga.-

- Amico, che schifo.- commentò Finn, mettendosi poi in bocca un hamburger praticamente intero.

- Pensa a masticare, tu.- lo rimbeccò Kurt.- Siete pessimi entrambi. E stai attento con il ketchup Thad, ti sei sporcato la faccia.-

- Ah si?-

- E hai pure la camicia bianca. Io non te la lavo sappilo, non sono la tua cameriera.-

- Che scassaballe che sei, Hummel. E poi, chi te l'ha chiesto?-

- Taci Harwood, non hai scusanti. Su, vieni qui.-

Il soprano gli prese il mento per voltarlo e gli pulì la guancia con il tovagliolo. Poi si bloccò, ricordandosi dov'era. Gli era venuto così naturale che sul momento non ci aveva pensato, forse complice l'atteggiamento calmo del moro. Ma non erano soli e non erano nemmeno in compagnia di quei pazzi dei loro amici. Si guardò attorno. Carole sorrideva ampiamente, Finn semplicemente aveva continuato a mangiare, mentre suo padre lo guardava con tanto d'occhi. Burt aveva seguito tutta la scena con stupore crescente e ora non riusciva a distogliere lo sguardo dal figlio, che lo ricambiava con imbarazzo.

Thad decise di spezzare il silenzio. Con una delle sue solite uscite.- Poi mi fai fare un giro della casa Pookie. Specie camera tua, sono proprio curioso di vederla!-

- Camera sua?- sibilò minaccioso Burt, riprendendosi dal momento di sdolcinatezza.

Hudson pensò bene di dare il suo contributo.- Ma Kurt ha detto che voi non fate le cosacce! E poi è una cosa sconveniente.-

- Ma dai, in fondo dividiamo la camera al dormitorio, l'ho già visto in pigiama...-

- Cosa???-

- Carole, mi dai il permesso di infilzarli alla gola con una forchetta tutti e due?- sibilò Kurt, combattendo la distinta voglia di scavare una fossa in giardino. Per nascondersi o gettare i cadaveri di Thad e Finn, a scelta.

Burt sembrava anche lui votato all'omicidio, anche se per motivi diversi.- Voi due...siete compagni di stanza?!-

- Si certo.- rispose il moro. Hummel ammirò il suo sangue freddo, nonostante tutto.- Da quando si è trasferito. Credo sia la stanza più pulita del piano, siamo piuttosto maniacali.-

- Ragazzo, non è della polvere che mi preoccupo!!!-

- Papà! Non facciamo sesso, quante volte te lo devo ripetere?!-

- Non mi hai detto che eravate nella stessa stanza però!-

- Giuro che ho tenuto a freno i miei istinti, Signor Hummel. E poi nel caso Pookie potrebbe benissimo prendermi a calci in culo, quando gli faccio il solletico ho sempre la peggio io.-

- Direi che è il momento del dolce.-

Il soprano avrebbe costruito un monumento alla sua matrigna dopo quella serata, poco ma sicuro.

Mentre si gustavano il dessert, Kurt si rincuorò al pensiero che la cena era quasi finita.

- Ragazzi, mi aiutate a sparecchiare?-

- Tu no.- disse Burt, vedendo Thad alzarsi.- Sei un ospite. Noi ci possiamo accomodare in salotto, intanto. Guardiamo la partita, se ti va.-

Ecco appunto, quasi.

- Credo che resterò anch'io e...-

- Oh, tranquillo figliolo, ce la caveremo. Tu tieni d'occhio tuo fratello, deve usare la lavastoviglie.-

- Ossignore.- mugugnò Finn.- Kurt, aiutami!-

- Ma si Pookie, vai ad aiutarlo, su.- fece Thad con un sorriso sornione.

Il ragazzo si arrese, lasciandosi trascinare in cucina, mentre Harwood seguiva il signor Hummel nel salotto.

- Accomodati.- disse, accennando al divano.

- E' venuto il momento della chiacchierata vero?- esclamò con entusiasmo.- E' tutta la sera che non aspetto altro!-

Burt lo guardò perplesso.- Non dovrebbe metterti ansia?-

- Sono un fanatico dell'horror e del macabro. Mi squarti pure.-

- Sei strano, ragazzo. Non so come inquadrarti.-

- Mi creda, non sa quanto ha ragione.-

L'uomo si schiarì la voce, prima di continuare.- E così, tu stai insieme a mio figlio.-

- Si signore.-

- E sei il suo compagno di stanza.-

- Si signore.-

- La cosa non mi garba granché.- lo squadrò con cipiglio.- Conosci Finn perché eri alla festa di Brittany anche tu, giusto?- al cenno d'assenso, continuò.- Quanto hai bevuto quella sera?-

- Meno del solito. Rispetto ai miei standard, ovviamente. Cioè, ero comunque sbronzo ma di solito faccio peggio.-

- E fumi anche?-

- Affermativo capo!-

Burt non era certo contento della cosa, ma era anche decisamente stupito.- Non fai una bella impressione così.-

- Me ne rendo conto.-

- Allora come mai tanto sincero?-

- Ci guadagnerei qualcosa a mentirle?-

L'uomo fece spallucce.- Potresti cercare di avere la mia fiducia.-

- Lo sto facendo.-

- Dicendomi in faccia che bevi e fumi.-

- Tra le altre cose, si.-

- Non fraintendere, ragazzo.- sospirò Burt.- Non sono cieco e ho avuto anch'io la tua età. Però il fatto è che tu esci con mio figlio. Voglio solo sapere se sei una brava persona, perché lui se la merita.-

Thad annuì serio.- Sono perfettamente d'accordo. Ma francamente io non credo davvero di meritarmi Kurt. Proprio per niente.-

Ebbe in risposta uno sguardo stupefatto.- Come scusa?-

- A dire il vero.- proseguì il ragazzo.- Non penso esista qualcuno che possa dire di meritarsi Kurt, per come la vedo io. Suo figlio è così...puro. Cazzo, non so nemmeno come definirlo. E' la persona più straordinaria che abbia mai incontrato.-

Burt era letteralmente a bocca aperta.

- Io invece sono uno stronzo alcolizzato e fumato, con una lista di difetti lunga da qui fino all'Alabama. Sono tutto tranne che un bravo ragazzo. Eppure per qualche motivo lui ha scelto me. Non so come né perché, ma questo essere magnifico vuole stare con me. E badi bene, non sto dicendo che non ha difetti.- sbuffò, alzando gli occhi al cielo.- E' uno stronzetto vanitoso e polemico, manesco e con un cervello machiavellico da far paura. Mi fa andare fuori di testa. Però lo adoro anche così, che posso farci.-

Burt si ricompose, fissando serio il ragazzo di fronte a lui.- Tu...tu provi questo per Kurt?-

- L'unica cosa che voglio è stare con lui, finché questo lo rende felice. Tutto qui.-

- Devo dire che non mi aspettavo una cosa del genere.-

- Lei è un padre fantastico. Kurt è davvero fortunato.-

- Non fare il ruffiano ora, non attacca.-

- Parlo sul serio.- fece Thad, sgranando gli occhi.- Lei è qui che parla al ragazzo di suo figlio, che si preoccupa per lui! Per me è bellissimo. Avete un rapporto speciale, voi due.-

- Anche quel Blaine ha detto una cosa simile. Su come suo padre ha cercato di farlo diventare etero.-

- Non credo che a mio padre interessino i miei gusti sessuali. Tra l'altro, credo di essere bisex tanto per chiarezza.-

- Sono sicuro che gli interessa invece.-

- Oh no, non gliene frega proprio niente di me. Cioè, so di suonare un po' ingrato, mi ci sento anche. In fondo vivo in una villa, guido una BMW, vado ad una scuola privata di alto livello. Mio padre mi dà tutto quello che gli chiedo. Mi paga tutto. Solo, non si è mai preso il disturbo di conoscermi. Nemmeno vuole farlo.-

Burt inarcò un sopracciglio.- Stai cercando di intenerirmi?-

Thad si strinse nelle spalle.- Siamo solo finiti a parlare di famiglia. E a dirla tutta, odio parlarne. Magari ne ho un po' approfittato, si.-

L'uomo ghignò.- Sei un ragazzo sveglio, lo devo ammettere. Ma devo dirlo, non mi va a genio sapervi nella stessa stanza.-

- Lo capisco. Però sarà dura cambiare a questo punto dell'anno. E soprattutto l'unica altra camera disponibile è quella di Anderson e credo potrei dare di matto e trasformarmi un serial-killer se Kurt finisse in stanza con Anderson.-

- Lui è ancora un bambino sotto certi punti di vista, perciò gli credo sul serio quando dice che non fate sesso.-

- Confermo.-

- Ma non cercare di darmi a bere che non avete fatto altro!-

- Beh, ci baciamo. Parecchio. E qualche carezza, ma niente di troppo. Pookie va ancora nel pallone. Quando sarà pronto, e la finirà di cantare appena si nomina il sesso, me lo dirà.-

- Canta ancora?- ridacchiò.

- Continuamente. Sempre. E' un rompipalle.-

- Quel soprannome....Pookie....E' piuttosto carino.-

Harwood annuì.- Come lui, del resto.-

- Prenditi cura del mio ragazzo, ok?-

A quel punto Kurt non ce la fece più e fece irruzione nel salotto, dopo aver origliato l'intera conversazione da dietro la porta in compagnia del resto della famiglia. Finn era rosso come un peperone, mentre Carole sorrideva, con le lacrime agli occhi.

- Oh papà!- esclamò, gettandosi addosso a Burt e abbracciandolo.

L'uomo restò immobile per l'imbarazzo, poi gli diede un paio di incerte pacche sulle spalle.

- Su, su. Non fare così.- borbottò, cercando di tenere un tono rude ma fallendo miseramente.

- E tu!- urlò staccandosi e piazzandosi davanti al suo ragazzo, rifilandogli una sberla in testa.

- Ahia, cazzo!-

- Stupido imbecille! Non azzardarti mai più a dire quelle cose su di te, capito?! Tu vali molto più di quello che pensi Thad, e mi fai incazzare come una iena quando parli così!-

- Ok!Ok! Kurt, smettila di menarmi!-

Finn guardava la scena con tanto d'occhi.- Ma perché lo sta picchiando?-

Carole sospirò.- Va tutto bene, tesoro, vai a guardarti la partita.- avanzò verso i due e posò gentilmente le mani sulle spalle del figliastro.- Perché non gli fai fare il giro della casa ora?-

- Non sa quanto la ringrazio.- mugugnò il moro, massaggiandosi la testa.

- Per te va bene, papà?-

- Ehm...si, si, vai.- rispose Burt. Non sapeva se essere più scioccato o divertito da ciò a cui aveva appena assistito.

Il soprano non se lo fece ripetere due volte e trascinò Harwood verso le scale.

- Niente commenti, ok?- mugugnò Kurt, un po' rosso in faccia.

Thad sogghignò.- Penso di averne prese a sufficienza per stasera.-

- Ecco, è questa.- disse Hummel, facendo strada dentro alla sua stanza.

- Cavolo, hai il lettone!-

Il moro si tolse le scarpe al volo e si tuffò con slancio sul materasso, ridendo come un bambino.

- Ehi, è il mio di letto quello!-

- Si, qualcosa me lo diceva.- ridacchiò, stendendosi supino e battendo la mano sullo spazio accanto a lui.- Su, accomodati.-

Il soprano lo guardò scandalizzato.- Ci sono i miei genitori di sotto!-

Thad alzò gli occhi al cielo.- Ti assicuro, non ci tengo a farmi prendere a fucilate. Solo...resta un po' qui con me, che dici?-

Il più piccolo non rispose, si limitò a levarsi le scarpe e stendersi accanto a lui. Si rilassò quasi subito, era incredibile come la vicinanza del suo ragazzo gli facesse questo effetto. Intrecciò le sue dita a quelle dell'altro, che ricambiò subito la stretta. Restarono per un po' così in silenzio, semplicemente stesi uno accanto all'altro, tenendosi per mano, a guardare il soffitto.

- Thad?-

- Dimmi.-

Gli sfuggì un sospiro.- C'è una cosa di cui ti devo parlare.-

- Seria?-

- Direi.-

- C'entra qualcosa il tuo viaggetto a Lima dell'altro giorno?-

- L'avevi capito, eh?-

Il moro fece spallucce.- Ti trovo piuttosto trasparente.- strinse un po' di più la mano per incoraggiamento.- Forza, ti ascolto.-

- Sto pensando di tornare al McKinley.-

Harwood chiuse gli occhi con un sospiro.

- Sei arrabbiato?-

- No. Ci avevo pensato anch'io.-

Kurt si voltò appena verso di lui.- Davvero?-

- Davvero. Quella sera, alla festa, in mezzo ai tuoi amici...eri tu. Eri veramente tu. Non sei mai così alla Dalton.-

- Mi piace la Dalton. E mi piace tantissimo far parte dei Warbles.-

- Lo so.- sorrise Thad.- Ma tu non sei fatto per far parte del gruppo, anche se ci stai bene. Tu devi emergere. Devi poter sparare commenti sarcastici, girare con i tuoi vestiti alla moda, litigare per un assolo come una vera diva. Tu sei nato per lottare, Kurt. E' una delle cose che amo di te.-

Il soprano si strinse un po' di più a lui. Iniziò a parlare e raccontò tutto. Gli spintoni, le minacce, la sua paura, l'espulsione di Karofsky e tutto quello che era successo negli ultimi giorni.

Harwood lo ascolto in silenzio, poi gli chiese.- Credi che sia stato sincero?-

- Penso di si.- Hummel esitò un attimo, poi ricominciò a parlare.- C'è una cosa, Thad. Una cosa che non ho detto a nessuno su questa storia. Solo a Blaine, perché in quel momento non avevo nessun altro a cui rivolgermi.-

- Nemmeno a tuo padre?-

- Neanche a lui. Non riguarda solo me. Non so nemmeno se sia giusto dirtelo, ma voglio farlo. Voglio che tu capisca.-

- Ok.-

- Quando sono venuto la prima volta alla Dalton a spiarvi...-

- “Teenage Dream”, giusto?-

- Già. Ho conosciuto Blaine, Wes e David. Ed ero piuttosto abbattuto in quel periodo, perché Karofsky continuava a darmi addosso e non sapevo come fare. Blaine mi ha un po' rincuorato. Mi ha consigliato di non fare la vittima. E io non ne potevo più di farla, perciò quando mi sono ritrovato addosso ad un armadietto per l'ennesima volta non ci ho visto più. Gli sono corso dietro.-

- Hai fatto cosa?!-

Kurt annuì.- Dentro allo spogliatoio. Abbiamo cominciato a litigare, gli ho urlato di tutto, gli ho detto che non era il mio tipo, che poteva prendermi a pugni ma non sarei mai cambiato, cose così. Poi lui...-

- Se ti ha preso a botte giuro che...-

- Mi ha baciato.-

Thad rimase per un attimo senza parole.- Ti ha cosa, scusa??-

- Ci voleva anche riprovare, ma io l'ho spinto via e se n'è andato. Per quello mi minacciava di morte. Non voleva che lo dicessi in giro.-

- Cazzo, avrei quasi preferito il pugno.- sospirò.- Quindi mi stai dicendo che il tuo bullo personale è un gay represso?-

- E' ancora decisamente confuso su questo mi sembra. Per me si, in ogni caso. E sono convinto che lo abbia capito anche Santana.- gli raccontò del dialogo tra lui e David nell'ufficio di Figgins.- Sembrava genuinamente terrorizzato. Ammetto che un po' ho gongolato.-

- Ci credo, se si trova in mezzo tra te e Santana...- sbuffò.- Non mi va tanto a genio sapere che c'è un troglodita con una cotta per te, però mi fido dell'arpia, se prova una mossa falsa quella come minimo gli cava gli occhi.-

- Non ho detto che ha una cotta per me.- brontolò Kurt.- Vorrei davvero, davvero tornare al McKinley. Però l'idea di non vederti più tutti i giorni è orribile.- Gli scappò una risatina triste.- Ma forse dovrei iniziare ad abituarmi, visto che tra qualche mese te ne andrai al college...-

- Affrontiamo un problema alla volta, che dici?- Thad si voltò verso di lui.- Sono io quello che non riesce a starti lontano. Perciò non credere di liberarti di me così facilmente, la BMW non è mica decorativa, sai?-

- Westernville non è proprio a due passi.-

- Vuoi sul serio che ti dica quanto me ne frega? Perché potrei diventare volgare.-

Il soprano sorrise, appoggiandosi alla sua spalla.- Credo sia una buona cosa anche per Blaine. Lo so che a te non piace, ma è mio amico. E non gli passerà mai se continuerà a vedermi tutti i giorni.-

- Non ho mai detto che non mi piace Anderson. Anzi. E' come una specie di folletto sempre allegro e saltellante. Siamo semplicemente in lotta per te.-

- Mi dispiace.- mormorò triste.- Avete rovinato il vostro rapporto per colpa mia.-

Thad ridacchiò.- Ma smettila! Siamo maschi Pookie! Il giorno prima ci picchiamo per amore e il giorno dopo siamo al bar insieme a bere birra.-

Kurt gli rifilò un pizzicotto.- Non so come, ma so che ci hai infilato una presa in giro per me in quella frase. Comunque Blaine resta mio amico.-

- Ovvio, non credere di parlarmi di Vogue o trascinarmi per negozi, non mi sono ancora cresciute le ovaie come a voi due e a Wilson...ahia! Basta pizzicotti, mi arrendo!-

- Così impari a dire cretinate!-

- Sei tremendamente manesco.- si lamentò.

Hummel gli massaggiò il dorso della mano con il pollice, ridacchiando.- Credo lo pensino anche mio padre e Finn.- tornò serio e gli diede un bacio sulla guancia.- Grazie per stasera, sei stato...beh, grazie.-

- Figurati, io mi sono divertito. Tua madre cucina davvero bene, tuo padre è una forza e Finn...è Finn! Mi fa morire dal ridere.-

- Ero molto agitato all'idea di farvi incontrare.-

- Ma dai?- ghignò Harwood.- Non l'avrei mai detto!-

- Abbiamo origliato tutto, comunque.-

- Altra cosa che mi lascia sconvolto...-

Kurt sbuffò.- Va bene, ho colto l'ironia, puoi finirla ora. Quello che hai detto a mio padre è stato... Davvero non capisci perché ho scelto te?-

Thad si voltò verso di lui, fissandolo serio.- Vuoi dirmelo tu?- soffiò incerto.

Il soprano ricambiò lo sguardo.- Tu sei davvero uno stronzo rompipalle Thad. Spari a zero su chiunque senza problemi, sei un maledetto autolesionista e ti comporti come se non avessi un cuore.-

- Cavolo, troppi complimenti...-

Il piccolo sorrise.- Ma non sai dire di no quando una persona ti chiede aiuto, anche se fosse Kirk. Sotto sotto ti preoccupi più degli altri che di te stesso e tieni ai tuoi amici più di quanto sei disposto ad ammettere. Tu, Thad Harwood, sei una gran brava persona. E non sceglierei mai nessun altro, perché solo tu riesci a farmi sentire così...perfetto. Sei unico.- Kurt si sollevò.- Non mi devi meritare, basta che stai con me, perché mi piaci solo tu.-

Thad lo attirò a sé, incapace di fare altro se non baciarlo. Un bacio lento e dolce, e quando si staccarono si limitarono a guardarsi negli occhi. Non c'era bisogno di aggiungere altro.

Kurt tornò a stendersi con un sorriso e ricominciarono a fissare il soffitto.

- Un po' di sesso ora?-

Il soprano scoppiò a ridere.- Sei pessimo, Harwood!-

Il moro ghignò.- Beh, ci ho provato. Che posso farci, quel maglioncino che hai addosso...porca miseria, credo che su chiunque altro sarebbe ridicolo, come ci riesci a farmi venire certe idee sconce?-

- Zitto tu, hai una camicia bianca ti ricordo!-

- Oh.- ci ragionò sopra un secondo.- Significa che mi trovi arrapante?-

- Puoi evitare certe domande imbarazzanti?-

- Credo non la laverò mai più. La indosserò tutti i giorni da ora in poi e non la toglierò mai più.-

- Che schifo.-

Thad fece un sorrisetto che era tutto un programma.- Magari però potresti...lasciarmi toccare!-

Così dicendo iniziò a fargli il solletico a un fianco.

- No! Dai, basta!- urlò divertito Kurt tra una risata e l'altra.- Smettila Thad!-

- Ahi! Kurt non scalciare! Miseria, i miei ematomi....Ahia!-

Fu così che li trovarono Finn e Burt, accorsi alle urla del piccolo.

- Oddio, avrò bisogno di molta terapia dopo questo!-

- Non so se picchiarlo o ridere, visto quante ne sta prendendo da Kurt...-

Carole sbirciò dentro la stanza con un sorriso.- Sono proprio carini insieme, non trovate?-

- Sentito Pookie? Ahia! Ci trovano carini.-

- Ahahahah! Mollami e poi ne parliamo, maledetto! Ahahahah!-





- Mi accompagneresti in un posto?-

Avevano appena lasciato casa Hummel. Kurt aveva deciso di passare il week end alla Dalton per salutare i ragazzi come si deve.

Thad lo guardò con la coda dell'occhio.- E sforare il coprifuoco? Ci sto, combattiamo l'autorità! Dove mi porti di bello?-

Hummel sospirò.- Manca ancora qualcuno da presentarti.-

Il moro si zittì. Aveva una mezza idea sulla destinazione finale, ma preferì non aprire bocca mentre il suo ragazzo lo guidava attraverso le strade di Lima. Fino al cimitero. Azzeccato in pieno.

Smontarono dalla macchina, Kurt era decisamente titubante e fissava l'entrata ad occhi sgranati.

- Pookie, ti senti bene?-

- No.-

- Lo sai che non sei costretto a farlo vero?-

Il soprano scosse la testa.- Voglio solo... ti prego, accompagnami dentro, ok?-

- Ok. Non ti lascio.-

Thad lo prese per mano e si avviarono. Kurt era pallido e tremava, ma comunque tirò fuori il cellulare per far luce e lo guidò attraverso le tombe.

Capì che erano arrivati quando lo sentì bloccarsi, stringendogli la mano fino a fargli male.

- Mamma.- sussurrò con la voce incrinata.- Lui è il mio ragazzo.-

Harwood si inginocchiò per guardare meglio la lapide. Elizabeth Hummel. Di certo la foto era bella ma non le rendeva giustizia.

- Ti somiglia.- commentò con dolcezza.- Avete gli stessi capelli. E lo stesso sorriso.-

Non arrivò nessuna risposta. Non che se ne aspettasse una.

- La prossima volta porterò un bel mazzo di fiori anche a lei, a saperlo lo portavo già stavolta.-

A quel punto il più piccolo scoppiò a piangere e Thad si affrettò ad alzarsi in piedi e abbracciarlo.

- Volevo solo....mi è mancata stasera e allora....-

- Sono onorato di aver conosciuto la tua mamma Kurt.-

Rialzò lo sguardo e lo fissò con gli occhi pieni di lacrime, accarezzandogli una guancia.- Dovevo...dovevo farle sapere quanto ti voglio bene, Thaddy.-

Ovviamente il ragazzo se ne fregò altamente di essere in un cimitero di notte e lo attirò per un bacio. Kurt non protestò per niente, anzi si affrettò a ricambiare con un certo impeto, tanto che alla fine si ritrovarono entrambi senza fiato.

Il moro gli sorrise dolcemente, prendendolo per mano.- Torniamo indietro?-

Hummel annuì, lasciandosi guidare.

- Pookie?-

- Mh?-

- Mi inviterai ancora alle cene del venerdì?-

- E come credi di scamparla? Ormai sei di famiglia pure tu!-







Bentrovati a tutti!

In questo capitolo ho deciso di annegare nel fluff. Letteralmente. Tanto tanto miele che cola. Che posso farci, ogni tanto sento il bisogno di romanticherie tra una sclerata e l'altra...

Immaginare Burt Hummel in una situazione simile è stato spassosissimo ^_^ Sono proprio una bella famigliola quei quattro. E vabbé, amo Finn e le sue pazzie. Forse è una fortuna che i RIB, tra le varie coppie provate, non abbiano mai pensato ad una Finn/Brittany perché potrebbe venirne fuori tipo un'esplosione nucleare XD

A me il capitolo soddisfa, spero in bene per le scene in camera di Kurt e quella finale al cimitero...

Ho un po' allungato il capitolo perché ci ho messo il riferimento alla 2X18. Cioè, sapevo già che avrei fatto tornare Kurt a questo punto, mi è parso giusto farne cenno., anche alla storia del bacio.

Vi avviso, tra un po' alzerò il rating. Presto la finiranno col fluff e inizieranno a fare cosacce, regolatevi di conseguenza ;)


Grazie mille a tuuuuuutti voi all'ascolto! :)))



A presto!

Ciriciaux!

Tsubychan1984




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Capitolo 6
*** Il ballo ***


- Allora, come va al manicomio?-

Kurt sbuffò, le dita ben intrecciate a quelle di Thad mentre si accomodavano su una panchina armati di sacchetti di cibo. Alla fine non era riuscito a resistere alle sue suppliche e si era fatto trascinare di nuovo al McDrive. Almeno quella zona del parco era piuttosto tranquilla la sera.

Prese un bel sorso di Diet Coke prima di rispondere.- Senti da che pulpito, come se alla Dalton ci fossero meno pazzi! Beh, mancano gli ormoni femminili impazziti, quello è un vantaggio.-

Il moro rise di gusto.- Oh, me le vedo! Tutte eccitate per vestiti e fiori! Finn non è ancora scappato in Brasile?-

- Scemo.- borbottò divertito, mollandogli una piccola manata sul braccio. Poi si fece più serio.- Volevo chiederti se ti andava, ma visto che la pensi così...-

Harwood inarcò un sopracciglio con un sorrisetto allegro.- Come scusa?-

- Si, ecco...Volevo chiederti se ti andava di venire al ballo con me, Thad, ma...-

- Beh, ovvio. Che domande sono?-

- Come ovvio?!-

- Cos'è, sei imbarazzato perché me l'hai chiesto tu? Io sono per le pari opportunità, viva l'uguaglianza tra i sessi!-

- Sei sempre il solito idiota!- sbottò arrabbiato il soprano.- Mi sarebbe solo piaciuto andarci, e...-

Il ragazzo non gli lasciò finire la frase. Gli prese il volto e lo fissò dolcemente.- Pookie, vuoi farmi l'onore di venire al ballo con me?-

Kurt arrossì fino alle orecchie e sussurrò.- Si...Ehi, no, aspetta!- esclamò.- Non è giusto! Prima mi rispondi “beh ovvio” e poi fai mister sexy per non farmi ragionare, è sleale!-

- Certo che sì! Comunque non volevo offenderti.- disse serio, prendendogli la mano.- Pensavi che non sarei venuto?-

- Beh, ecco...non è proprio come uscire per un panino e...-

Thad gli scompigliò i capelli.- Dai, è solo che mi sembra naturale accompagnarti, sei il mio ragazzo! E se non l'hai notato ti adoro, perciò riusciresti a farmi fare più o meno qualsiasi cosa. Senza contare che vederti vestito tutto elegante è una di quelle cose che danno un senso all'esistenza stessa dei balli scolastici.- lo guardò e poi roteò gli occhi.- Dovrei anche vestirmi in coordinato a te? Forse se insisterai molto. E con molto intendo fino alla morte.-

- Magari decido di risparmiarti.- ghignò il soprano, troppo contento per riuscire a tenere il broncio. Anche perché poi il moro lo coinvolse in uno di quei baci da togliere il fiato, perciò tutto il resto del mondo smise di avere un senso logico.

Kurt appoggiò il capo alla spalla del suo ragazzo con un sospiro rilassato, sentendo subito dopo un paio di braccia circondarlo e stringerlo.

- La stanza non è più la stessa senza di te.-

- Mi manchi anche tu.-







- Bene ragazzi, il ballo.-

Le parole del professor Schue scatenarono varie reazioni, dall'applauso di Rachel all'espressione scazzata di Sam:- La prego, mi dica che non faremo canzoni sul ballo!-

Kurt non se la sentì di dargli torto. In fondo aveva saputo praticamente per ultimo di aver perso la sua...amante? Ragazza? Regina fustigatrice? Qualsiasi cosa fosse Santana insomma, visto che il suo volto capeggiava più o meno ovunque a scuola nei manifesti per la sua campagna di Re e Regina con Karofsky.

- No.- chiarì Schuester.- Noi saremo il ballo. Figgins ci ha chiesto di esibirci.-

- Cantiamo “Run Joey Run”!-

La Berry si beccò una sequenza di sguardi sconvolti e venne giustamente ignorata.

- So che non è l'ideale con le Nazionali alle porte, ma non abbiamo altra scelta. Inoltre quei soldi ci farebbero davvero comodo.-

- Amen.- borbottò Puck. Erano un po' tutti stufi di vendere caramelle. Perfino con Trent come cliente.

- Ora, il ballo è un importante rito di passaggio e voglio che ve lo godiate fino in fondo. Perciò, scaglioneremo i numeri, così avrete tutto il tempo di ballare con il vostro accompagnatore.-

Rachel alzò la mano, tra gli sbuffi generali. Poco ma sicuro, se faceva di nuovo certe proposte canore sarebbe partita la battaglia!

- Professore, io avrei un'idea per migliorare la sua proposta e avere più tempo per tutti per ballare.- dichiarò, voltandosi con sorriso verso Kurt ed estraendo il cellulare.

Hummel inarcò un sopracciglio.- Cos'hai in mente?-

La ragazza non rispose, iniziando a parlare al telefono.- Pronto, Wesley? Si, lo so che sei al Glee, meglio anzi.- A quel punto tutti avevano afferrato e si erano trovati costretti ad apprezzare un'idea di Rachel Berry.- Abbiamo una proposta per voi Warbles.-






Le ragazze mi stanno facendo giudicare i loro vestiti, è molto divertente! =) Dovresti vedere Santana, un vero diavolo in rosso! :P


Thad sorrise, rispondendo velocemente all'sms del suo ragazzo mentre Wes richiamava all'ordine quella piccola riunione improvvisata.

- Ricapitoliamo.- fece l'asiatico.- Un numero di gruppo, poi i pezzi da solisti. Chi deve farlo con le ND può intanto provare con noi la sua parte di canzone.-

Tra impegni vari e poca voglia di fare, alla fine non tutti i Warbles avevano accettato di partecipare alla “Missione McKinley”. Oltre ai tre capi consiglio e a Blaine c'erano Nick, Trent, Flint, Jeff, Richard e Cameron e persino Jesse.

Il povero David continuava a guardare fuori dalla finestra e a sospirare.

Blaine cercò di rincuorarlo.- Eddai, in fondo non è che Mercedes ti ha proprio rifiutato.-

- Ma va al ballo con Sam.-

- E con Rachel.- puntualizzò Thad.- Fanno una specie di uscita non sconcia a tre. Piuttosto bizzarro e privo di senso, specie perché non è sconcia.-

- Non hai nemmeno fatto in tempo a chiederle!- esclamò Wes, nel tentativo di rianimare il suo amico dallo stato di apatia.

- Esatto, fai come me.- intervenne Jesse.- Mai arrendersi!-

Trent ridacchiò con aria saputa.- Dio, lo sapevo che ti sei fatto Quinn alla festa.-

- Mi spiace deluderti ma no.-

- Come no?- fece Nick stupito.- Santana ne è così certa...-

Wilson sbuffò.- Duvall, smettila di ascoltare quella pazza!-

Jesse fece spallucce.- Lo ammetto, ho preso una bella sbandata. Starà anche con Finn, ma secondo me ho le mie possibilità, tanto vale provarci.-

Richard ghignò.- Ora ti riconosco amico!-

- E poi Finn ha quella specie di storia infinita con Rachel che...-

- Cam, ti prego no!- supplicò Jeff.

David annuì.- Avete ragione, accidenti! Devo darmi da fare, ad iniziare dal ballo!-

- Parole sante amici.- sorrise Blaine.- E' giusto fare di tutto per conquistare la persona del cuore!-

Nel dirlo guardò dritto verso Thad che lo ricambiò con una decisa occhiataccia. Se aveva intenzione di provarci con Kurt, era un nano morto!

Wes decise di dare il via alle prove, meglio schivare i conflitti, specie se amorosi!





- Cosa te ne fai di tutta quella roba?- chiese Blaine, fissando la quantità di borse ai piedi di Kurt, che si limitò a bere soddisfatto il suo latte macchiato.

- Ho tante idee per il mio vestito! Ti ringrazio davvero per avermi accompagnato, Blaine. Senza te e Flint sarei ancora disperso per negozi.-

- Figurati.- sorrise Anderson. Ringraziò mentalmente la fila che teneva l'altro compagno di shopping impegnato al bagno, così aveva più tempo per stare da solo con Hummel, che però era decisamente preso dai suoi progetti di abbigliamento.

- Ti eccita così tanto l'idea del ballo?-

- Perché, a te no? E poi potresti dirmi qual è il numero di gruppo!-

- Mai.- ghignò il warble.- Ti posso dare la scaletta completa del resto, ma quello è top secret!-

In quella tornò Wilson.- Cos'è, sta di nuovo cercando di corromperti per sapere dell'esibizione?-

- Praticamente.-

Kurt sbuffò.- E va bene! Però voi due acqua in bocca con Thad sul mio abito, voglio che sia una sorpresa!-

Flint ridacchiò divertito, mentre Blaine si limitava ad annuire con scarso entusiasmo.- Mica è un matrimonio!-

- Silenzio Wilson, tutta invidia perché di moda ne capisco davvero troppo!-

Anderson optò per un cambio di discorso.- Allora, Finn e Quinn sono in testa ai sondaggi per l'elezione?-

- Al momento si, ma la Santofsky è in agguato. Per non parlare dei Pizes.-

- Quanto ringrazio il fatto di frequentare un istituto maschile in questo momento!- sospirò Flint.

- Scherzi?- ribatté allegro il soprano.- Io mi diverto da morire, le ragazze mi usano come guru della moda, la lotta per l'elezione è uno spasso e con tutta questa storia è già un po' che nessuno mi infastidisce per i corridoi.-

Blaine si fece serio.- Non parlare troppo presto, Kurt. Le cose non possono essere cambiate così velocemente.-

- Non sto dicendo che ora tutti mi accettano. L'indifferenza comunque è già un passo avanti, a mio modo di vedere.-

- Non è un po' pericoloso andare al ballo con un altro ragazzo, tra l'altro?-

- Cosa dovrei fare, far finta di portarci una ragazza?-

- Credo che Blaine intenda che certa gente potrebbe vederla come una provocazione.- intervenne Flint.

- Esatto.-

- Non ho intenzione di provocare, solo...essere me stesso, ok? Sono scappato a sufficienza ultimamente. Non preoccupatevi amici, ho tutto sotto controllo!-

Le ultime parole famose, secondo Blaine.

Quando un paio di giorni dopo si fermò a casa Hummel dopo le prove per la sua canzone con Brittany e Tina, ebbe la conferma dei suoi peggiori timori.

Aveva chiacchierato con Finn, nell'attesa che Kurt si decidesse a scendere con la prova del suo vestito. Era arrivato anche suo padre e stavano parlando degli smoking quando alla fine il soprano fece il suo ingresso in salotto.

Con un kilt.

L'unico ad accoglierlo con un certo entusiasmo fu Finn, decisamente soddisfatto del risultato. Lo definì un Braveheart gay, tanto che Kurt fece una piroetta con una certa dose di vanità.

Ok, se voleva provocare aveva trovato il modo migliore per farlo.

E Burt Hummel sembrava essere sulla stessa linea di pensiero, tanto da indispettire suo figlio.

- Blaine, appoggiami!-

- Io...penso che tuo padre abbia ragione.-

Kurt perforò il suo amico con un'occhiata. Bene, se quella era l'accoglienza da parte delle persone che gli volevano bene era a posto...

Ma nonostante i discorsi, anche sensati, lo ammetteva, di suo padre e Blaine non cambiò idea. Sarebbe andato al ballo con quell'abito, non aveva intenzione di rinunciarci solo per quello che potevano pensare certi stupidi.





- Thad, aspetta!-

Harwood si voltò inarcando un sopracciglio, vedendo venire verso di sé Anderson.

- Ti devo parlare.-

- Te lo ripeto, niente mobili da scalare. Già in sala prove dai il peggio di te, meglio non portare questa tua perversione fino al McKinley!-

- Non dire cazzate, per favore, sono serio! Si tratta di Kurt.-

Allarme rosso lanciato. Thad lo squadrò cercando di non essere troppo acido nella risposta.- Ok, sentiamo, cosa devi dirmi sul MIO ragazzo?-

- Devi convincerlo a cambiare il vestito per il ballo.-

Il moro era senza parole.- Ma se nemmeno so cosa vuole indossare!-

- Io si, sono passato da casa sua prima perché voleva fare una prova...-

- Si, so che dovevi andare.- lo interruppe con un gesto della mano.- Pookie in effetti sembrava piuttosto incavolato al telefono. Che hai combinato?-

- Niente.- fece piccato il solista.- Io e suo padre abbiamo cercato di mettergli in testa che è inutile andare a caccia di guai quando sei già un bersaglio. Ok senti, mi ha chiesto di non dirti niente sul vestito e obbedisco. Ma fidati, ha un po' esagerato. Devi fargli cambiare idea!-

- Nemmeno per sogno.-

Anderson rimase basito.- Harwood, qui è in gioco la sua incolumità, perché non capisci?! Oh, scusa è vero, ti sei scoperto gay da tipo un paio di mesi!-

- Beh, problemi?- sbottò il moro, voltandogli le spalle.- Ora scusami, non vorrei guastarmi la cena.-

- Ma allora non te ne frega proprio un cazzo di lui!-

Blaine non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò schiacciato contro il muro.

- Prova a ripeterlo.- ringhiò Thad.

- Certo che lo faccio! Dovresti pensare al suo bene, anche a costo di proteggerlo da se stesso! Tu non sai cosa può capitare ai ragazzi come noi!-

il capo consiglio lo lasciò andare con un gesto stizzito.- Credi che non lo sappia?! Credi che non ci pensi ogni giorno da quando è tornato in quella scuola, ogni fottuto minuto?? So bene cosa è successo a te, Blaine, ed è un vero schifo!-

- Beh, allora fai qualcosa cazzo!-

- Non posso.-

- Non puoi cosa?-

- Non ci riesco. Non riuscirei mai ad andare da Kurt e dirgli di non essere se stesso fino in fondo. Sarò anche un pezzo di merda per questo, pensala come ti pare, ma non cercherò di fargli cambiare idea. Perciò, se vuole mettersi qualcosa di stravagante per il ballo lo può fare, fosse anche un cazzo di vestito da principessa Disney!!!-

- Io lo farei.- sibilò Blaine.- Io lo vorrei proteggere.-

- Anch'io.- fece piano Thad, andandosene.- Ma non a costo di soffocarlo.-

Si mise quasi a correre verso camera sua, senza voltarsi. Se avesse incrociato di nuovo lo sguardo di Anderson c'era il serio rischio di farla finire male. Appena entrato si fiondò praticamente sull'astuccio delle medicine, odiando un altro po' di più la sua dipendenza dallo Xanax. Mandò giù quella dannata droga con un po' d'acqua e si abbandonò sul letto. Quanto avrebbe voluto poter stringere Kurt in quel momento. Invece doveva aspettare ancora una giornata, poi lo avrebbe accompagnato al ballo. Non vedeva l'ora. Prese il cellulare, la mano che ancora gli tremava per l'agitazione, e iniziò a scrivergli qualche sms per distrarsi dalla discussione con Anderson. Gli saliva ancora il sangue alla testa a pensarci. Le motivazioni di Blaine erano certo buone, ma Thad se ne infischiava altamente del giudizio altrui.

Avrebbe protetto lui Kurt. Ad ogni costo.






Quando bussò alla porta di casa Hummel venne ad aprirgli Carole.

- Benarrivato Thad!- lo salutò con entusiasmo.- Accidenti, che eleganza, stai davvero benissimo!-

- Grazie signora Hummel.-

- Kurt non è ancora pronto. Se vuoi puoi aspettare in salotto con Finn e Burt.-

- Finn è ancora a casa?-

- Tra poco uscirà anche lui.- ridacchiò la donna.- Se tarda proprio stasera, Quinn gli farà la pelle.-

Il moro la seguì in salotto. Alla vista di Hudson, non riuscì a trattenere un ghigno.

- Niente commenti.- disse secco il quaterback.

- 'Sera, signor Hummel.- fece affabile Harwood, Burt rispose da dietro il giornale che stava leggendo.- Amico, davvero, ti voglio bene ma non posso tacere.- il ghigno si accentuò.- Fascia azzurro cielo?-

- E' come il vestito di Quinn.- borbottò a disagio Finn, che si sentiva decisamente ridicolo con quella roba.

- Comunque fai la tua figura. Certo, non hai la mia eleganza naturale, ma sei comunque passabile.-

Burt commentò con uno sbuffo ben udibile.- Quanto siamo modesti.-

- Io preferirei un vestito come il suo.- fece Finn.- Non questa roba color puffo.-

- Ti prego fratello, non servirmi così certe battute, potrei andare avanti per ore a sparare commenti ambigui sul grande puffo...-

Lui e il padre di Kurt scoppiarono in una sonora risata. Anche Hudson abbozzò un sorrisetto.

- Non rischi di fare tardi?-

- Nah, ci mettiamo un attimo ad arrivare al Bel Grissino. Venite anche voi a mangiare lì?-

Scosse la testa.- No, ho prenotato da un'altra parte. Almeno la cena vorrei passarla in tranquillità.-

- Non dirmelo...- sbuffò con aria torva il quaterback.

Harwood non fece in tempo a chiedergli che cosa voleva dire, perché in quel momento sentì Burt esclamare.- Era ora!- con un certo divertimento.

- Alle feste si arriva sempre elegantemente in ritardo, papà.- disse una voce soave dalle scale.

Kurt fece il suo ingresso in salotto e la bocca di Thad si spalancò pian piano a quella vista. No, non stava sognando. Aveva davvero addosso un kilt. A quel punto poteva bellamente dire addio a qualsiasi pensiero razionale, visto che tutto il suo cervello era impegnato a registrare quanto poteva essere sexy il suo ragazzo, perfino con un vestito del genere. L'intero completo sembrava fatto apposta per lui, tanto lo faceva risaltare. E quegli stivali alti...cercò di non pensare troppo a Kurt con solo quelli addosso ma fallì miseramente.

Il soprano lo guardò titubante, visto il prolungato silenzio. Poco ma sicuro, se reagiva come Blaine lo avrebbe mandato a quel paese per far coppia con Brittany.

- Allora?- disse con un sorrisetto.- Non mi sta bene?-

Thad deglutì prima di rispondere.- Tu lo sai che il kilt di solito si porta senza mutande? Le hai, vero?-

- Ehi!- sbottò Burt.- Pochi pensieri sulle mutande di mio figlio!-

Hummel incrociò le braccia, offeso.- Beh, grazie tante!-

- Solo per informazione. Sono già rassegnato a fare a botte per te stasera, non vorrei vederti anche piroettare senza biancheria...-

- Ma ti pare????-

- Sei bellissimo.- sussurrò ammirato.

Kurt arrossì di botto, bloccandosi.- Questo è il minimo.- rispose con un filo di voce, facendo scoppiare a ridere Harwood.

- Adoro quando fai lo stronzetto insistente Pookie!-

Finn si grattò la testa.- Voi due siete strani forti.-

- Poco ma sicuro.- ghignò Thad, avvicinandosi al suo ragazzo con una scatola in mano.- Questo è per te.-

- Hai...preso sul serio i fiori?- il sorriso del soprano era di gioia incredula e ad Harwood servì tutto l'autocontrollo di cui disponeva per non mangiarselo di baci lì e subito.

- Non mi pareva il caso di prendere un corsage, non sapevo neanche di che colore poi. Così ho puntato su questi.- aprì la scatola, mostrando una coppia di garofani rosa.- Che dici, sono promosso?-

- Sono bellissimi, Thaddy.-

Il moro sorrise, prendendo un fiore.- Posso?- chiese avvicinandosi.

Kurt annuì, socchiudendo gli occhi per godersi il suo profumo quando il ragazzo si avvicinò per appuntargli il fiore. Si guardarono per un attimo, poi il soprano annullò le distanze e lo baciò sulle labbra. Thad lo strinse a sé e approfondì il contatto, molto dolcemente.

- Ossignore, prendetevi una stanza!-

- Quanto siete carini! Burt, non sei d'accordo?-

- Mhp. Si. Se non gli toglie le mani di dosso...-

- Burt!-

I due si staccarono ridendo, restando però abbracciati, voltandosi verso il resto della famiglia. Carole era già armata di macchina fotografica.

- Forza voi tre!- esclamò.- Voglio un ricordo dei miei ragazzi al ballo.-

Finn gemette e Kurt gli rifilò una gomitata per farlo tacere.

Thad gli passò un braccio attorno alla vita, ridacchiando.- Manesco.-

- Pervertito.- ribatté Hummel con un sorrisetto furbo.- Non ho dimenticato il discorso mutande. Sei senza speranza.-

- Mi dichiaro colpevole signor giudice, mi sculacci!-

- Volete finirla di sussurrarvi porcate voi due???-

Dopo aver soddisfatto le manie fotografiche di Carole, e aver ignorato le richieste di Finn che era praticamente scappato da Quinn, Thad e Kurt uscirono di casa.

- Mi raccomando, niente alcolici!-

- Si, signor Hummel.-

- E guida con prudenza!-

- Si, signor Hummel.-

- E a casa prima di mezzanotte!-

- Oddio, per caso suo figlio di secondo nome fa Cenerentola?-

- Papà!!!!- sbottò esasperato Kurt, trascinandosi via il suo ragazzo, che rise di gusto fino alla BMW.

Una volta montati, il soprano si gettò praticamente tra le sue braccia.- Off, ehi Pookie! Che c'è?-

- Niente, solo...Mi sei mancato da morire!-

- No caro, tu mi sei mancato da morire! Non ne hai idea!-

- Nemmeno tu!-

Thad lo attirò più vicino per un bacio. Si staccarono lentamente, restando a fissarsi negli occhi.

- Ehi Thaddy.-

- Dimmi.-

Kurt sorrise, arrossendo un po'.- Anche tu sei bellissimo stasera.- sussurrò.

E lo era davvero. Quel completo sui toni del marrone scuro gli stava da dio, era proprio perfetto così elegante in giacca e cravatta. Thad non era stato l'unico ad imbambolarsi. Anche il piccolo non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, neanche in quel momento. Osservò il suo profilo illuminato dalla luce dei lampioni, mentre guidava per Lima. La camicia color granata faceva risaltare la sua carnagione e Kurt si ritrovò a fissare il suo collo, immaginando a come doveva essere slacciargli la cravatta e scoprire lentamente il resto...

- Eccoci.-

La voce di Thad lo risvegliò dalle sue fantasticherie. Per fortuna il ragazzo era intento a parcheggiare e non lo stava guardando in faccia. Si toccò una guancia, sembrava sul punto di prendere fuoco. Guardò il posto per distrarsi. Era un piccolo ristorantino tipico, in una zona piuttosto tranquilla della città.

- Ci sono venuto con mia madre qualche volta. E' carino, pensavo potesse piacerti cambiare un po'...-

Hummel gli prese la mano con un sorriso.- E' perfetto.-

Il moro rispose con entusiasmo.- Su, andiamo a mangiare o non ci arriviamo più al ballo!-

- Tsk! Siamo semplicemente in elegante ritardo.-

- Dio, sei proprio una diva isterica!-

Il pizzicotto a quel punto risultò inevitabile.





Il parcheggio del McKinley era piuttosto animato quando Thad fermò la BMW.

- Toh, siamo gli ultimi, non l'avrei mai detto.-

- Finiscila.- ghignò Kurt.- Come se ti dispiacesse.-

- No, infatti. E' solo decisamente divertente.-

In effetti il resto dei Warbles era già davanti all'entrata della palestra, dove si erano accordati per trovarsi. C'era anche Lily, la ragazza di Wes.

- Era ora.- disse l'asiatico, tra le risate generali.

- Kurt, che forte!- esclamò Cameron. Flint sembrava decisamente shoccato e Nick decisamente perplesso.

- Grazie Cam.- sorrise Hummel.

Thad si affiancò al suo ragazzo con un ghigno divertito.- Ignorali, sono tutti invidiosi perché anche tirati a lucido non sono fighi quanto te.-

Un coro di proteste scherzose soffocò quelle parole. In quella videro arrivare verso di loro Santana accompagnata da Dave Karofsky. L'ispanica procedeva con passo da padrona del mondo, mentre il suo accompagnatore cercava più o meno di starle dietro.

- Che donna.- commentò Harwood con un sorriso, mentre buona parte dei warbles, compreso Wes che per questo si beccò un pestone da Lily, era troppo impegnato a sbavare a terra per commentare.

Quando la coppia tirò dritto senza fermarsi, Nick commentò.- Ma come? Non saluta nemmeno me?-

Kurt sbuffò. Almeno lui si era ripreso, visto che gli altri idioti avevano ancora le mascelle a livello del terreno.- Voi non votate e questi sono gli ultimi momenti di campagna elettorale. Ovvio che non venga qui a perdere tempo.- Buttò uno sguardo poco indietro e alzò gli occhi al cielo.- Ed ecco un altro esempio in arrivo.-

Quinn, a dir poco abbagliante, stava per fare il suo ingresso in palestra trascinandosi dietro Finn, decisamente più impacciato.

- Più che accompagnatori sembrano cagnolini.- fece il moro.- Pookie, metterai il guinzaglio pure a me? Potrebbe piacermi come cosa.-

Il soprano gli mollò uno schiaffo su un braccio, mentre Richard si impegnava a rianimare Jesse, che aveva all'apparenza perso ogni neurone dopo aver visto la Fabray in tutto il suo splendore.

- Ohi fratelli!- li salutò Puck, accompagnato da Lauren.- Allora, pronti alla serata di follie?-

Blaine lo guardò divertito, inarcando un sopracciglio.- Paparino, ma non siete in gara pure voi? Niente campagna elettorale?-

- Non offendere nano, noi siamo i guerrieri della strada!-

- Puntiamo su paura e intimidazione.-

Tutti scoppiarono a ridere. Kurt strizzò l'occhio a Lauren per la scelta del vestito.

- Ehi, ecco Rachel!- esclamò Anderson.

Sam veniva di fretta verso di loro, seguito da Mercedes, David rischiò l'infarto, Rachel e....

Thad inarcò un sopracciglio.- Quand'è che il triangolo è diventato un quadrato?-

- Per fortuna Finn è già dentro...- commentò a bassa voce Kurt, mentre Evans si fermava davanti a loro.

- Ciao a tutti! Cavolo, pensavo di essere in ritardo, Artie mi ha scritto che è già sul palco!-

- Tranquillo amico.- fece Puck.- Sono appena arrivato anch'io. Lui è andato a controllare l'allestimento con la band.-

- Fate il numero di apertura, giusto?- disse Blaine, mentre i due annuivano.- Ragazze, siete bellissime.-

Rachel sorrise.- Grazie, anche tu stai benissimo Blaine.- poi si voltò verso il suo accompagnatore.- Loro ci danno una mano per la serata, fanno parte dei Warbles, il Glee Club della Dalton Academy. Ragazzi, vi presento Jessie St. James.-

- Un coro maschile?- commentò con un ghignetto Jessie.- Uhm, il nome mi dice poco, vi ho mai sconfitti?-

- Ha vinto le nazionali per quattro anni di seguito.- puntualizzò la Berry.

Kurt scosse la testa.- Lo sappiamo, Rachel.-

Jessie si voltò verso di lui.- Ehi, ciao....ehm, Kurt giusto? Per fortuna il tuo aspetto è piuttosto inconfondibile.-

Il soprano stiracchiò le labbra in una specie di sorriso, il massimo che riuscì a produrre. Per fortuna Puck e Sam li incitarono ad entrare.

- Simpatico come un ananas nel culo.- commentò Thad con la sua consueta delicatezza. I warbles annuirono solidali.

La palestra era stata tirata a lucido e decorata a dovere per la festa. Kurt, Rachel e Mercedes iniziarono a commentare tutto eccitati. Lily e Cameron si unirono a loro per buona misura.

Blaine prese per un attimo da parte Thad.- Vedo che non mi hai ascoltato, alla fine.-

- Cosa posso farci? Il kilt gli dona.-

- Spero per lui che vada tutto bene.-

- Oh, anch'io Anderson. Non sai quanto.-

Per fortuna Kurt lo chiamò, non aveva per niente voglia di stare a battibeccare con il solista.

- Ehi Thaddy, iniziano!-

Puck, Sam e Artie erano sul palco e, dopo qualche frase di saluto, attaccarono la prima canzone.

Flint storse il naso.- “Friday”?!-

Jeff sorrise.- Ma dai, è carina! E poi la stanno facendo bene.-

Trent ghignò.- Per fortuna ci siamo noi ad alzare la cifra tecnica della serata.-

- Avviamoci verso il palco.- fece Wes.- Dopo è il nostro turno.-

- Goditela, Pookie!- ghignò Harwood, mentre Blaine gli passava accanto con un occhiolino.

Mercedes si avvicinò.- Che canzone fanno?-

- Sinceramente non ne ho idea. La cosa mi fa paura.-

Nel mentre i suoi compagni del Glee avevano finito il loro numero tra l'entusiasmo generale. Puck si trattenne sulla scena giusto il tempo di presentare i loro ospiti per la serata, poi lasciò il posto a Blaine e agli altri, che attaccarono subito con un'armonia di sottofondo piuttosto ammiccante. Almeno quanto i movimenti di bacino.


Sugar, sugar.


She sits alone waiting for suggestions

He's so nervous, avoiding all the questions

His lips are dry, her heart is gently pounding

Don't you just know exactly what they're thinking


If you want my body and you think I'm sexy

Come on, sugar, let me know

If you realy need me, just reach out and touch me

Come on, honey, tell me so, tell me so, baby


Kurt sbarrò gli occhi, deglutendo. Era ufficiale, il suo ragazzo voleva farlo morire quella sera.

Lily sorrise.- “Do ya think I'm sexy”, eh? Ecco perché me l'ha dedicata!-

Mercedes e Rachel rivolsero un sorrisetto al loro amico, che era troppo intento però a fissare il palco, rosso come un peperone. Thad ballava sulla voce di Blaine con movimenti lenti e spudorati. Beh, anche gli altri, ma al momento non aveva né la forza né la voglia di guardare gli altri.


His heart's beating like a drum,

'Cause at last he's got this girl home

Relax baby, now we are alone


If you want my body and you think I'm sexy

Come on, sugar, let me know

If you realy need me, just reach out and touch me

Come on, honey, tell me so, tell me so, baby


Il pubblico femminile del McKinley sembrò comunque apprezzare parecchio, almeno a giudicare dall'applauso fragoroso che scoppiò a fine canzone. Flint restò sul palco, attaccando un pezzo dei Cinema Bizzare, mentre gli altri tornarono verso di loro.

Thad guardò Hummel e ghignò di gusto.- Andiamo a prendere da bere, Pookie, ho idea che ti serva!-

Kurt si fece trascinare via tra le risate generali.

- Sono felice che ti sia piaciuta.-

- Silenzio.- sibilò il piccolo.- Non una parola, non dopo tutte quelle...mossette.-

- Hai dimenticato le facce erotiche.-

A Kurt scappò uno sbuffo che lo fece scoppiare a ridere. Harwood prese un paio di bicchieri e gliene passò uno dopo averlo riempito.

- Urgh, nessuno ha ancora corretto questa roba con dell'alcol?-

- Thad!- esclamò allarmato il soprano, restando inascoltato.

- No, cioè, è fondamentale! Sono convinto che Puck ci stia già lavorando, a saperlo lo facevo io...-

- Cosa vorresti fare tu?-

Il moro si voltò di scatto dalla sorpresa, trovandosi davanti al naso Sue Sylvester che lo fissava con la sua migliore espressione da spia del KGB.

-....Correggere il punch? Ma ovviamente non ho alcol extra con me e non posso.-

- Ragazzo, lo sai vero che basta l'intenzione per finire nel mio ufficio, no?-

- Sia buona, coach.- intervenne Hummel.- So che è un idiota, ma è nuovo qui. Non conosce ancora i suoi metodi di tortura.-

- Uh, suona intrigante.-

Sue lo squadrò per bene.- Porcellana, è il tuo cavaliere per il ballo?-

- Quello che ho trovato.-

Harwood gli rifilò una spinta scherzosa, mentre la coach lo studiava.

- Questo ti fa decisamente guadagnare punti, piccolo delinquente.-

- E' un onore, detto da lei. Spero che Pookie rientri nei cheerleader perché era assolutamente...-

Il soprano gli tappò la bocca, zittendo la vocina nella sua testa che lo istigava ad affogarlo nel punch.- Buona serata, coach.- disse, trascinandolo via. Poteva sentirlo ridere sulla sua mano.

- Fallo rigare dritto, porcellana!-

Kurt alzò gli occhi al cielo.- Oddio, e pure tu che te ne esci con certe proposte!- disse, lasciandolo andare.

Thad già rideva.- E di che ti offendi? Dovevo vendicarmi, eri troppo bello con quei vestiti da cheerleader e non volevi neanche dirmelo!-

- Sono io quello in crisi perché il mio ragazzo ha fatto un'esibizione sexy!-

Il moro sorrise.- Oh davvero? Come intendi punirmi?-

Hummel scosse la testa esasperato, senza riuscire a trattenere un sorrisetto.- Fai il bravo stasera, magari potrei decidere di sospendere la pena.-





And who do you think you are, running round leaving scars,

Collecting your jar of hearts, and tearing love apart


Thad era fermo a bordo pista accanto a Kurt, ascoltando l'interpretazione di Rachel. Doveva ammetterlo, era davvero bravissima. Gli piaceva molto il suo modo di cantare. Ed era veramente coinvolta dalla canzone, almeno a giudicare dalle occhiate che lanciava a Finn.

- Non è bello che siano tutti così tolleranti quest'anno?-

Si voltò verso il suo ragazzo, che però aveva lo sguardo fisso sulla pista da ballo. Si limitò a rispondere con un “già” molto neutro, guardando le varie coppie ballare. Wes e Lily sembravano saldati insieme, Sam aveva di nuovo battuto sul tempo David, Santana cercava di essere convincente con quel tipo, Mike e Tina si stavano slinguazzando alla grande. Anche lui avrebbe voluto ballare quel lento con Kurt. Ma sapevano entrambi che non era una buona idea. Lì non erano alla Dalton, con il suo clima di tolleranza. Lì Kurt doveva sopravvivere in un ambiente che, quando andava davvero di lusso, mostrava totale indifferenza verso di lui. Sembrava il caso di quella serata. Nessuno aveva neanche commentato troppo apertamente il suo vestito, tanto per dirne una. A Thad era sembrato fin da subito un po' strano, visto che gli idioti di certo non mancavano tra quelle mura. Fissò di sottecchi il soprano. Ondeggiava appena sul posto, a ritmo della canzone, e moriva chiaramente dalla voglia di unirsi alle danze, di potersi godere la festa come tutti.

E Harwood in quel momento capì, in un lampo di comprensione, perché aveva indossato un kilt, a costo di essere preso in giro a vita.

Si stava esprimendo nell'unico modo possibile.

C'era della logica, in effetti, bastava guardare le ragazze. Riversavano se stesse nella scelta dell'abito del ballo, perché le rappresentava. Come Santana, abbigliata da vera diavolessa. Quinn era semplicemente perfetta, una regina nata. Rachel sembrava uscita da una casa di bambole. Mercedes aveva messo in risalto tutte le sue forme. Tina non si era discostata dal suo look gotico e Brittany era rimasta fedele al suo essere pazzerella.

Quel vestito era Kurt. Era lui, in tutte le sue contraddizioni. Un frac e una tuba non avrebbero mai urlato altrettanto bene “Kurt Hummel”.

Potevano togliergli anche il piccolo piacere di un ballo, ma non potevano impedirgli di essere semplicemente se stesso.

Thad resistette all'impulso di stringerlo forte e non lasciarlo più andare. Si limitò ad un affettuoso contatto spalla contro spalla, a cui il soprano rispose con un sorrisetto.

Era tutto quello che potevano permettersi in quel momento.




Rachel aveva lasciato il posto a Brittany, Trent e Cameron, che cambiarono totalmente genere e attaccarono l'ultimo successo di Kesha.

Nick si avvicinò a Santana al bancone.- Sete?-

- Secondo te?-

- Il tuo cavaliere?-

- Bagno.-

Restarono per un attimo zitti, gli occhi fissi sul palco.

- Allora, come sono le tue prospettive di vittoria?-

L'ispanica non si voltò verso di lui, ma continuò a guardare verso il trio che si esibiva.- Pensi davvero che mi lascerò battere da Quinn Fabray?-

Il ragazzo ridacchiò.- Anche se devo ancora capire perché ti sei candidata sinceramente. Cioè, sei strafiga e su questo non ci piove, ma non mi parevi così interessata alla cosa fino a poco fa.-

- Duvall, sei andato a riprenderti la tua donna?-

- No.- Nick sospirò tristemente.- Come dici tu, sono davvero un codardo.-

- Ecco perché siamo amici.- Santana gli fregò il bicchiere, bevendogli il punch, poi lo fissò seria.- Non sei l'unico ad essere codardo tra i due. Mi sono candidata per questo. E ora scusami, ho un'elezione da vincere.-

- In bocca al lupo, Satana.-

- Crepi, nasone.-




- Ti è piaciuta l'esibizione di gruppo?-

Kurt sobbalzò stupito, trovandosi alle spalle Blaine.

- Ah, sei tu! Scusa, non ti avevo proprio sentito arrivare. Bellissima, non c'è che dire, ma siete un gruppo di pazzi e questo si sapeva.-

Anderson gli fece l'occhiolino.- Era per te. Lo è anche la prossima, ti piacerà di certo!-

Hummel lo guardò stranito, mentre il ragazzo si allontanava con un ghigno. Per fortuna Thad stava scambiando due parole con Finn e non se n'era accorto.

La situazione rischiava davvero di degenerare.




E in effetti degenerò.

Blaine ci stava dando dentro con l'interpretazione, insieme a Brittany e Tina.

I ragazzi stavano tutti ballando, visto il bel ritmo.

- Ma l'avrà fatto apposta a vestirsi in coordinato con i musicisti?-

Kurt rise insieme agli altri alla battuta di Trent. Tutti tranne Thad, che stava fissando perplesso un punto poco distante.

- Che combina Finn?-

Il soprano si voltò in tempo per vedere il Quaterback dare una spinta a Jessie St. James, che rispose subito.

- Oh, miseria!- esclamò.- Ora sono cavoli!-

I due si spintonavano sempre più forte, ignorando i richiami di Rachel e Quinn. Fino all'inevitabile, cioè al pugno che Finn rifilò al ragazzo più grande, dando un ottimo motivo alla Sylvester per cacciarli entrambi.

- Lo sapevo che non sarebbe finita bene.- fece Kurt, mettendosi le mani nei capelli.

- Che succede?- chiese Blaine, appena tornato dopo il numero. La musica si era fermata, l'elezione era vicina.

- Finn ha preso a pugni mister simpatia St. James.- sospirò preoccupato Hummel.

Jesse si avvicinò a loro, fissando Quinn preoccupato.- Quindi non correrà come Re?-

Thad scosse la testa.- Dio, ottimo gancio destro, ma ora la bionda lo ammazzerà!-

Kurt concordò silenziosamente. Quella serata si stava instradando verso il fiasco.




- David Karofsky!-annunciò il preside Figgins con un certo entusiasmo. In fondo aveva appena eletto il Re del ballo.

- Ma no, io volevo paparino!- sbuffò Blaine.- E poi, proprio Karofsky...-

Sbirciò di sottecchi Kurt, che fissava il palco con espressione neutra.

- Tutto ok?-

- Certo. In effetti era prevedibile.-

Thad era troppo impegnato a squadrare con disappunto il tipo che aveva rubato un bacio al suo Pookie prendersi la corona, perciò non tentò nemmeno di commentare.

- Quindi la Regina è Santana!- esclamò allegro Nick.- E vai!-

Richard annuì solenne.- Scelta più che azzeccata direi.-

Il soprano non era molto interessato all'esito finale, a dirla tutta. La lotta era stata divertente, certo, ma per lui cambiava poco, chiunque avesse vinto. E le sue amiche, a modo loro, erano tutte e tre splendide e degne del titolo.

- E ora la Reginetta del ballo per il 2011...- fece il preside.- Con uno schiacciante numero di voti, anche se non si era candidata...-

Kurt si scambiò un'occhiata perplessa con Flint. Non si era candidata? Oh beh, i finali a sorpresa erano sempre i migliori!

Intanto quella pausa prima dell'annuncio si fece strana. Il preside fissò il foglio con il nome con un'espressione di...disappunto? Sembrava non volerlo leggere...

- Kurt Hummel.-

Thad si congelò. Non aveva capito bene. Non poteva aver capito bene. Poi qualche cretino fece un verso di scherno e lui si voltò a guardare il volto del suo ragazzo farsi sempre più bianco mentre partivano sporadici applausi ironici.

Lo conosceva abbastanza bene da sapere che era in arrivo una crisi, e sarebbe morto prima di lasciarlo crollare in mezzo a quel mucchio di stronzi. Fece per afferrarlo, ma Kurt lo anticipò, correndo fuori dalla palestra, con gli occhi già lucidi. Harwood si affrettò a rincorrerlo, lasciando i loro amici totalmente basiti. Anche Santana e Quinn uscirono di gran carriera, seguite da Rachel e Brittany.

- Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa, lo sapevo!- borbottò Blaine.

Flint sembrava troppo sconvolto per commentare. Jeff gli passò un braccio attorno alle spalle, squadrando tutti presenti con disappunto.

Visto che il Re e la Regina dovevano fare il primo ballo e perciò non c'era musica, tutti erano intenti a commentare la scena appena vista.

Puck venne verso di loro, incazzato come una bestia.

- Se becco chi è stato.- sibilò.- Faccio un macello!-

- E io ti aiuto!- esclamò Mercedes.

- Kurt?- chiese preoccupato Sam.

- Gli è andato dietro Thad.- rispose Anderson.

Noah annuì.- Bene. Lui è forte, vedrete che se la caverà.-

Blaine lo fissò poco convinto, ma non disse niente.

Quello era davvero troppo forse, anche per Kurt.




Thad non conosceva bene quella scuola, perciò aveva rischiato di perderselo un paio di volte, ma alla fine aveva visto il piccolo entrare in una stanza in fondo ad un corridoio.

Puntò dritto verso la porta di quella che si rivelò essere l'aula canto. Kurt gli dava le spalle, seduto al pianoforte.

- Kurt.-

- Non mi sono mai sentito così umiliato.- sussurrò ferito, la voce piena di lacrime. Harwood sospirò, avvicinandosi. Gli posò una mano sulla spalla, abbracciarlo non gli sembrava una buona idea al momento, era già abbastanza vicino al crollo così.

- Quanto sono stato stupido!- disse tra i singhiozzi.- Solo perché tutti ci hanno lasciato in pace stasera e nessuno mi ha preso in giro ultimamente ho pensato che...che fosse cambiato qualcosa! Invece è tutto uguale a prima!-

- Kurt...-

Si voltò, con un'espressione ferita che lo colpì come un pugno allo stomaco.- Sono solo un'enorme scherzo anonimo!-

Thad si sedette accanto a lui, facendogli posare la testa sulla sua spalla e lasciandolo sfogare. Restò in silenzio, non sapeva assolutamente cosa dirgli. Che sarebbe andato tutto bene? Che grande, grandissima cazzata. Oppure che non era successo niente? Come poteva dirgli una cosa del genere mentre si consumava di lacrime addosso a lui? Non era niente, non era un semplice scherzo. Quella era sul serio cattiveria, fatta solo per farlo soffrire.

Il moro chiuse gli occhi, cercando di controllare la rabbia, non era proprio il momento quello. Doveva pensare a Kurt ora. Serrò gli occhi, maledicendosi mentalmente. Non lo aveva difeso, non ci era riuscito.

I singhiozzi del soprano si erano praticamente esauriti, intanto, ma nessuno dei due si mosse. Thad si limitò a portargli una mano tra i capelli ed accarezzarlo piano.

Hummel sospirò, chiudendo per un attimo gli occhi e godendosi quel silenzio tranquillo, così diverso da quello che aveva accolto la sua elezione a Regina della serata.

Non sapeva nemmeno lui perché era scappato fino all'aula del Glee, forse semplicemente era il posto che preferiva in quella scuola, l'unico dove si sentiva veramente a suo agio nonostante tutte le litigate o le lotte per gli assoli. Quello era il suo mondo.

- Vuoi che ti riporti a casa?- chiese Thad con un sussurro.

Kurt sbuffò, alzandosi. Iniziò a camminare avanti e indietro, mentre il suo ragazzo lo guardava, seduto al piano.

- Se torno a casa ora so già che lo rimpiangerò a vita. Non voglio ricordarmi del mio ballo come l'ennesima umiliazione.- si fermò, sospirando.- Sono stanco di scappare.-

Harwood si limitò a fissarlo. Kurt ricambiò, con uno sguardo deciso.- Credo...si, io...tornerò là dentro, e mi farò incoronare.-

- Non sei costretto a farlo.-

- Vogliono una reginetta da prendere in giro? Bene, l'avranno! Che si divertano pure, ma non scapperò stavolta. Non riusciranno a buttarmi giù. E poi ve lo devo. A Blaine, Flint e Jeff. A voi ragazzi. E a te.- lo guardò, con gli occhi offuscati dalle lacrime.- Se non capiscono quello che abbiamo, peggio per loro. Non mi vergogno di ciò che sono e non mi vergognerò mai di noi.-

Thad si alzò senza dire una parola, gli prese una mano e la baciò.

- Vorrei riuscire a dirti quanto sei straordinario in questo momento, ma proprio non ce la faccio.- gli asciugò un paio di lacrime.- Sono onorato di essere il cavaliere della Regina. E poi diciamolo, avevi previsto tutto. Il vestito da matrimonio reale era un chiaro segnale che non ho colto.-

Il soprano ridacchiò tra le lacrime e prese il fazzoletto che Thad gli stava porgendo.

- Allora, andiamo?-

Kurt annuì e gli prese la mano, pronto ad uscire dal suo rifugio per affrontare il mondo.





Ola!!!

Eccomi, riemergo dallo sclero -.-''

No, allora, ve lo dico, se non avete trovato un po' di cosacce è perché ho dovuto dividere anche questo capitolo! :P A pagina 30 ho pensato che era meglio! XD Comunque inizialmente pensavo di mettervelo tutto intero, tanto l'ho scritto quasi tutto negli ultimi giorni, ma non volevo farvi aspettare oltre! Mi dispiace davvero per il ritardo con cui pubblico questo capitolo, ma oltre all'inizio dei campionati giovanili di calcio, che puntualmente tra cartellini e roba varia mi fa sclerare ogni anno, si è aggiunta l'organizzazione lampo di una laurea, e scrivere un papiro richiede tempo e menti diaboliche! XD Nota informativa per chi non sapesse cos'è un papiro: cartellone un metro per settanta in cui si sputtana il laureato con molto affetto tramite caricatura porno, foto, racconto in rima di vita, morte, miracoli e figure di merda da leggere da ubriachi davanti ad amici e parentame vario XD (spiegazione concisa!)

Ok, qualche nota sul capitolo: non prendetevela troppo con Blaine e Thad. Il nostro Anderson ci prova ancora con Kurt, anche se si metterà il cuore in pace assai a breve. In quanto alla reazione al vestito, capitelo. Non trovo sbagliato il suo punto di vista, lo fa solo per il bene di Kurt. E anche Thad, in modo totalmente diverso. In quanto al litigio con Blaine, beh sappiamo che non ha proprio un carattere facile...

Do ya think I'm sexy”. Vabbé, l'avete ascoltato il cd dei Warbles? L'avete sentita questa? Ecco, se la facessero sul serio con il balletto che mi immagino io...beh, crisi ormonale seria!!! XD Ecco, ho messo un po' di accenni alle altre coppie ogni tanto, lo trovavo in linea visto che è il capitolo del ballo, perciò più corale. In futuro farò di certo altri accenni ma non così tanti =) E per il vestito di Thad ho preso ispirazione dalla scena del ballo che più mi ha segnato l'esistenza e da quell'essere divino che è Brian Kinney. Spero bene che tutti conosciate Queer as Folk altrimenti, poveri profani, vi ordino di recuperarlo assolutamente! XD ;)

Ok, e dopo questo papiro di commento, al prossimo capitolo! :))



Grazie a tutti, siete fantastici! :)))




See you soon!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

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Capitolo 7
*** Insieme siamo... ***


Il trambusto in palestra non si era ancora placato quando Thad tornò dagli altri.

- Come sta Kurt?- chiese subito Blaine, preoccupato.

Il moro si limitò a fare un cenno verso il palco e a mormorare – Eccolo.-

Tutti si voltarono stupefatti, vedendo Hummel avanzare verso il Preside.

Flint lo fissò a bocca aperta.- Che...che cavolo fa?!-

- Si fa incoronare.-

Tornarono a guardare verso il loro amico, che fissava la sala con gli occhi ancora rossi di lacrime ma con espressione ferma.

- Signore e Signori, la Regina del ballo per il 2011, Kurt Hummel.- disse Figgins, per poi mettergli la corona e porgergli lo scettro.

Il silenzio era tale che si poteva tagliare con un coltello quando Kurt si avvicinò al microfono, si mise in posa e...- Mangiati il fegato, Kate Middleton.-

Jeff fu il primo ad esplodere in una risata liberatoria, a cui si unirono presto gli altri, mentre le ragazze applaudivano entusiaste.

Non solo loro, tutti iniziarono ad applaudire.

Thad strinse i pugni fino a farsi male. Ipocriti, erano solo dei maledetti ipocriti! Non avevano nessun diritto di applaudirlo, nessuno! Quei falsi non avevano idea di quanto Kurt fosse speciale.

- E ora il Re e la Reginetta, come da tradizione, avranno l'onore del primo ballo.-

L'annuncio del preside riuscì a distrarre Harwood dai suoi propositi di strage.

- Cosa???-

- Calmo amico.- fece Wes, prevedendo il disastro.

David gli diede man forte.- Infatti, è solo un ballo.-

Si, con un gay represso!

Kurt e quel Karofsky si scambiarono un paio di battute sottovoce, prima che Mercedes e Santana attaccassero con gli Abba e le note di “Dancing Queen” riempissero l'aria.

I due capi consiglio non erano sicuri di poter gestire il loro collega ancora per tanto.

Ma in quel momento Dave Karofsky se la diede praticamente a gambe, lasciando Hummel da solo in mezzo alla pista tra la sorpresa generale.

Kurt fissò il muro di folla davanti a sé, incapace di muoversi. Che doveva fare, ora? Ballare da solo? Lasciare spazio alle altre coppie?

Una mano afferrò la sua da dietro e si ritrovò a fare una piroetta senza neanche accorgersene, finendo poi tra le braccia di Thad, che lo fissava con un sorriso.

- Mi concedi questo ballo, principessa?-

- Stupido.- disse Kurt ridacchiando.- Certo che te lo concedo.-

- Ah, metto in chiaro che ti faccio piroettare solo perché sono tranquillo sulla storia delle mutande. E non avrei certo lasciato a qualcun altro questo gravoso compito.-

Il soprano sorrise ancora più apertamente, lasciandosi piano piano andare, con gli occhi fissi sul volto di Thad. Tutti gli altri potevano pure sparire, per quanto lo riguardava.


You are the dancing queen

Young and sweet, only seventeen

Dancing queen, fell the beat

of the tambourine, oh yeah

You can dance, you can jive

Having the time of your life

Ooh see that girl, watch that scene

Dig in the dancing queen


Rachel fu la prima a finire in pista con Sam, subito seguiti da Puck e Lauren, Tina, Mike e Brittany. I Warbles non si tirarono certo indietro e ben presto la festa tornò a rianimarsi.

Kurt a quel punto decise di scatenarsi del tutto e a quel paese il resto. Era il suo ballo, era la reginetta e non sarebbero riusciti a buttarlo giù di morale. Pensò solo a ballare con il suo ragazzo, come aveva sempre sognato di fare, ritrovandosi a saltellare circondato da tutti i suoi amici alla pioggia di palloncini.

Quando Santana scese dal palco a fine canzone, Artie e Richard raggiunsero Mercedes per “Blame it(on the alchohol)”, dando nuovo vigore alla serata.

Thad ballò ancora un po', poi si allontanò con la scusa della pausa sigaretta. Il sorriso felice che gli rivolse Kurt era così splendente da far male.

Si riscosse, aveva delle cose da fare. Escludendo purtroppo i suoi buoni propositi di omicidio di massa.

Per prima cosa prese un attimo da parte Puck.- Quanti numeri ci sono ancora prima del mio turno?-

Il ragazzo ci pensò sopra un attimo.- Uhm, quattro mi pare. No, aspetta, cinque, abbiamo il vostro team Cheerleader su “Getting over you”.-

- La loro fissa per quella canzone è preoccupante. Comunque cambio di programma, si torna all'idea originale, passa parola agli altri.-

- Ok, no problem. Bella pensata, anzi. Ma chi ti fa da seconda voce allora?-

- Ora cerco di recuperarlo.- Così dicendo andò verso il banco del rinfresco.

- Devo parlarle.- disse, puntando diretto verso Sue, che fissava con sguardo malevolo gli studenti.- Non è piaciuta neanche a lei, eh?-

- E' uno scherzo davvero di bassa lega, io saprei decisamente fare di meglio! Senza contare che è una grandiosa mancanza di rispetto non solo verso Porcellana, ma anche nei confronti delle altre candidate.-

- Ho un'idea per tirare su il morale a Kurt. E senza correggere il punch.-

- Cosa c'entro io?-

- Mi serve il permesso per far rientrare una persona.-





Thad stava correndo fuori, armeggiando con il cellulare. Voleva richiamare indietro Finn, ma scoprì ben presto che non c'era bisogno di sprecare credito, visto che praticamente inciampò sul quaterback, seduto sui gradini d'ingresso.

- Ehi, sei rimasto qui!-

Hudson fece spallucce.- Ho fatto un macello, ma non vado a casa ora. Aspetto Quinn, dopo quello che ho combinato è il minimo.- sbuffò.- Immagino che senza cavaliere non le sia andata tanto bene... allora, chi è la regina?-

Harwood si rabbuiò.- Kurt.-

Finn si voltò così di scatto da farsi male al collo.- Cosa?! Mi prendi in giro...-

- Magari...- borbottò funereo, accendendosi una sigaretta.- Quegli stronzi hanno anche avuto il coraggio di applaudirlo alla fine. Però Pookie è stato eccezionale, giuro. Ah, hanno eletto Re quel Karofsky, se ti interessa. Solo che se l'è data a gambe prima del ballo.-

- Porca miseria, e io mi sono fatto cacciare come un cretino! Scommetto che sono stati quei bastardi della squadra di Hockey, Scott Cooper e gli altri!-

- Dimmi chi è e lo bastono a sangue.- fece con tono freddo Thad, appoggiandosi al muro. Soffiò fuori un po' di fumo.- Secondo te c'entra anche quel Karofsky?-

- Non credo. Cioè, non so quanto è effettivamente cambiato, però ci tiene a stare in cima. Come tutti qui. E non si sarebbe mai sputtanato una possibile elezione con Santana Lopez per prendere in giro Kurt. Voglio dire, a che serve essere Re se la tua Regina è un ragazzo eletto per una cattiveria?-

Il moro fece spallucce, gettando la cicca.- Può darsi.-

- Non stai dentro con lui?-

- Si, però dovevo recuperarti. Torna dentro, tra un po' devo esibirmi.-

- Ehm, amico, so che tu non conosci ancora la Coach Sylvester, ma se mi becca in palestra...-

Harwood ghignò.- Tranquillo. Ho il suo permesso per farti rientrare per la canzone. Certo, ho dovuto cedere ad un paio di condizioni, tipo che ti riporterà fuori personalmente trascinandoti per un orecchio e che le devo un paio di favori grossi.-

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.- Che poi non capisco. Ok stare vicino a Kurt, ma non ti servo per forza io per cantare i Black Eyed Peas.-

- No, si torna al mio piano originale, ho scartato “Don't phunk with my heart”.-

- Oh. Quello accantonato perché era...molto zucchero e non volevi metterlo a disagio?-

Thad gli sorrise. L'idea gli era balenata dopo aver sentito quel pezzo alla radio. Aveva progettato il tutto con Finn e Puck ed era andato a Lima per le prove ogni volta che sapeva Kurt impegnato altrove, tipo quando faceva consulenza vestiti o la giornata di shopping con Blaine e Flint. Alla fine gli era sembrato però un po' troppo e per non esporre il suo ragazzo a possibili prese in giro aveva deciso di usare qualcosa di più neutro. Ma visti gli ultimi sviluppi, fare a gara con Anderson nell'imitare i gorgheggi di Fergie gli sembrava decisamente stupido, oltre che inutile. Doveva fare qualcosa per Kurt e il primo brano che aveva scelto era perfetto. Senza contare la piccola ma fondamentale variazione che aveva in mente per il testo.

- Proprio quello. Ho già avvisato Puck e gli altri. Però mi servi tu come seconda voce e servi anche a tuo fratello.-

Finn si alzò con un sorrisetto.- Non dire altro amico, ti seguo. E ottima idea anche, è proprio quello che ci vuole.-

- Quando uno è un genio...- fece Thad, incamminandosi di nuovo verso la sala. Era ora di andare in scena.



- Quanto cavolo hai fumato, si può sapere?- fece Kurt con uno sbuffo esasperato.

- Già, sei stato via una vita.- puntualizzò Flint.- E tra poco è il tuo turno, sai?-

Harwood ghignò.- Tranquille signore, ho tutto sotto controllo!-

Inutile dire che si beccò un calcione da entrambi.

In quella arrivò Puck.- Tutto pronto capo!-

- Bene, quando i tre pazzoidi hanno finito diamo inizio allo show!-

Hummel inarcò un sopracciglio.- Cosa c'entra Puckerman scusa, non dovresti cantare tu?-

- Ma certo Pookie.- si avvicinò fino a sussurrargli all'orecchio.- E canterò solo per te.-

Kurt arrossì, voltandosi verso di lui, ma Thad si stava già allontanando con Puck.

Sam si avvicinò per un attimo a David.- Ehi, alla prossima canzone invita Mercedes a ballare.-

- Cosa? Ma non è quella di Thad dei Black Eyed Peas?-

- Fidati.- ribadì Evans, facendogli l'occhiolino.- Fatti sotto, vedrai che andrà bene.-

Thompson lo guardò perplesso.- Perché mi dici queste cose? Sei tu il suo cavaliere stasera.-

- Ma ti piace, giusto?-

- Non si nota, eh?- fece il ragazzo con una smorfia.

- E' una brava ragazza e un'ottima amica.- disse Evans.- Per questo siamo qui insieme stasera. Perciò non vedo controindicazioni nel farla ballare con un buon partito.- ammiccò a David con un occhiolino.- Mi raccomando, mi fido di te!-

- Puoi giurarci, amico!-

Il biondo alzò i pollici in segno di approvazione, poi si affrettò a raggiungere gli altri, mentre Blaine concludeva la canzone con un ultimo acuto, tra gli applausi.

- Ottima esibizione.- fece Thad, facendosi passare il microfono.

- Sentiamo la tua ora.-

Il moro sorrise, per poi portarsi al centro del palco.- Bene, liceo McKinley!Siete caldi???-

- Oddio, ti pareva se non iniziava a fare il deficiente!- sbottò Kurt, mentre il resto della palestra rispondeva con un urlo entusiasta.

- Tenetevi stretti alle vostre dame, allora. La prossima canzone è dedicata alle regine della serata, specialmente a quelle vestite in omaggio ad Alexander McQueen.-

- Molto carino.- ghignò Mercedes.

- Che dooooolce.- fece Flint, sfarfallando le ciglia.

- Vi odio entrambi.- borbottò il soprano, fissando il palco con la faccia in combustione. Si stupì non poco di vedere che tutti i ragazzi delle ND erano dietro a Thad, compreso Finn, chissà per quale miracolo, che ricambiò il suo sguardo con un occhiolino.

Prima che lui o una delle ragazze riuscisse a commentare la presenza del quaterback, iniziarono le prime note della canzone. Ragionò che in effetti le sue amiche non avevano mai sentito cantare Thad.


You light the skies up above me

A star so bright you blind me yeah

Don't close your eyes don't fade away don't fade away oh


Yeah you and me we can ride on a star

If you stay with me girl

We can rule the world


- Sbaglio o...invece di “girl”...- bisbigliò Rachel stupita.

- Ha detto “Kurt”.- concluse Quinn.


Yeah you and me we can light up the sky

If you stay by my side

We can rule the world


Kurt non disse una parola. Era troppo preso da quello che gli stava cantando Thad insieme a Finn e agli altri. Le voci dei due ragazzi creavano un mix piacevole insieme e quella canzone...

Harwood scese dal palco, venendo verso di lui.


If walls break down I will comfort you

If angels cry oh I'll be there for you


Lo prese per mano, sempre guardandolo negli occhi, portandolo verso il palco.


You've saved my soul

Don't leave me now don't leave me now oh


Yeah you and me we can ride on a star

If you stay with me girl

We can rule the world

Yeah you and me we can light up the sky

If you stay by my side

We can rule the world


Cantò di nuovo il suo nome nel ritornello, mentre anche Finn lo prendeva per mano, facendolo fermare al suo fianco a guardare Thad che si lanciava nell'ultima parte del numero.


All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You

All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You

oh


I loro amici erano tutti lì davanti, intenti a ballare. David era riuscito ad invitare Mercedes e la faceva volteggiare con un sorriso ebete sul volto, Wes era appiccicato alla sua Lily, Nick ovviamente ballava con Santana. E non erano i soli. Blaine e Brittany, Rachel e Cameron, Richard e Tina, Jesse era riuscito a convincere Quinn e perfino Lauren ballava con Trent. Tutti attorno a Jeff e Flint, poco intenzionati a nascondersi, dopo l'exploit di Kurt.


Yeah you and me we can ride on a star

If you stay with me girl

We can rule the world

Yeah you and me we can light up the sky

If you stay by my side

We can rule the world


All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You

All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You

All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You

All the stars are coming out tonight

They're lighting up the sky tonight

For You

For You


I ragazzi esplosero in un boato di applausi, di certo molto più sentiti di quelli educati del resto del pubblico. Harwood si inchinò ironicamente, passando il microfono a Puckerman per “Crazy little thing called love”, mentre la Sylvester stava già trascinando via il povero Hudson.

Si fermò davanti al soprano, che lo fissava con gli occhi lucidi.

- Ti è piaciuta?- sussurrò serio.- Giuro che puoi prendermi in parola. Noi due insieme possiamo fare tutto, ne sono convinto.-

Kurt lo abbracciò di slancio, incapace di trovare una risposta migliore, stringendolo forte.

Thad sorrise, perché quel gesto bastava e avanzava.




Jesse non pareva intenzionato a lasciare la mano di Quinn, che invece aveva pensato di smetterla con le danze dopo quella canzone per Kurt.

- Mi lasci, per favore?-

- E se ti rispondo di no?-

La bionda lo fulminò con lo sguardo, ma il ragazzo non cedette di un millimetro, sfoderando un sorriso sicuro.- Hai di meglio da fare al tuo ballo di fine anno se non ballare?-

- Magari non voglio ballare con te.-

- Magari. Ma io non ne sono così sicuro.-

Quinn sospirò, mentre Jesse la trascinava di nuovo in pista.

- Senti, te l'ho già detto, quello che è successo alla festa è stato...-

- Si, ok, mi hai dato quel bacio solo perché eri fradicia, ho afferrato.-

- Parla piano.- sussurrò stizzita.- Ho un'immagine da difendere io!-

- Se iniziassi a preoccuparti un po' meno dell'immagine e un po' più di te forse vivresti meglio.-

La ragazza sospirò.- Jesse, ti prego. Sei un bel tipo lo ammetto, ma io sono...-

- Innamorata di un altro? E' per questo che ti fai trattare così, Quinn? Ha fatto a botte per Rachel davanti ai tuoi occhi!-

Abbassò gli occhi, scuotendo la testa.- Smettila! Io sono innamorata di Finn!-

- Lui non lo è di te, però. E nemmeno tu, credo. Vi volete bene, non lo nego, ma non è amore.-

- Silenzio.- sussurrò stancamente Quinn. Non voleva sentirlo.- Tu non sai niente.-

- So solo una cosa.- disse il ragazzo in tono serio.- Io non ti ho mai levato gli occhi di dosso stasera, al contrario di qualcun altro.-

Continuarono a ballare fino all'ultima canzone.





- Bene, eccoci.-

- Si, eccoci.-

Nessuno dei due accennò a scendere dalla macchina, parcheggiata davanti a casa Hummel. Era l'una passata, il ballo era finito da poco. Thad aveva riaccompagnato subito a casa Kurt, sapeva che gli altri si stavano organizzando per il dopo festa, ma non gli pareva assolutamente il caso.

- Sicuro di non voler dormire qui? Ti preparo il divano.-

- Tranquillo Pookie, non sono stanco. E poi la three-six si è organizzata con gli alcolici per la sbronza post sbronza da festa.-

- Siete irrecuperabili.- commentò Kurt, facendolo ridacchiare.

Tornò di nuovo il silenzio, poi il soprano gli afferrò la mano.- Mi accompagni?-

- Non dire ovvietà Pookie.-

Si beccò un pizzicotto, che accolse con un sorriso divertito, e finalmente si decisero a smontare. Kurt prese la mano di Thad, avviandosi verso l'ingresso. Di sicuro suo padre lo stava aspettando, conoscendolo, e non voleva farlo stare in ansia. Con sua sorpresa, non erano soli.

- Finn?- chiese un po' perplesso, vedendo suo fratello camminare avanti e indietro fuori dalla porta.

- Ehi, ciao!-

- Che fai, non entri?-

In fondo era partito prima di loro piuttosto mogio. Sia Quinn che Rachel lo avevano bellamente ignorato, nonostante le sue offerte di pace. La Berry, visto che St. James era già andato via, si era fatta dare un passaggio da Wes e Lily, mentre Quinn era montata in macchina con Mercedes, David, Sam e Jesse, ignorandolo con aria imbufalita.

Non che a lui la serata fosse andata così bene, in effetti.

Il quaterback fece spallucce.- Ho pensato, sai...magari potevi darmi la tua corona, se vuoi. Così possiamo dire che mi hanno eletto Re e tu puoi andare a dormire in pace.-

Era un'idea così dolce e stupida, totalmente degna di Finn Hudson, che Kurt non riuscì a trattenere un sorriso. Adorabile idiota che non era altro. Stava cercando di evitargli altri disagi, per quanto in modo inutile e un po' impacciato.

Gli strinse un braccio.- Grazie Finn. Ma lo verrebbero a sapere comunque prima o poi, tanto vale dirglielo adesso. Non importa, va bene così.-

- Oh.- Hudson aggrottò la fronte.- Non ci avevo pensato.-

- Sei proprio un bravo fratello.- fece Kurt, venendo ricambiato da una smorfia un po' triste.

- Mi sento in colpa per non averlo impedito.-

- E come avresti potuto farlo?-

Thad sbuffò.- Amico, credimi, non sai come mi sento io, ti capisco benissimo. Ma devo dare ragione a Pookie, non potevi saperlo.-

- Entriamo.- disse il più piccolo, precedendo i due dentro casa.

Come aveva previsto, suo padre era ancora sveglio per aspettarlo. C'era anche Carole, seduti sul divano, con la coperta e in pigiama, a guardare un vecchio film in tv per passare il tempo. Si voltarono entrambi sentendoli arrivare.

- Bentornati.- disse la donna, stiracchiandosi.

- Era ora.- fece Burt, sbadigliando.- Avete sforato l'orario, lo sapete?-

- Come se ci avessi messo sul serio l'orario, papà.-

L'uomo ghignò, poi lo fissò divertito.- Cos'è, hai rubato la corona a Finn?-

Thad si mosse a disagio al contrario di Kurt, che sfoderò un sorrisetto un po' triste.- No, a dire il vero a Quinn.-

Burt sembrò perplesso per un attimo, ma vedendo che il figlio non rideva si accigliò.- Che scherzo è questo?-

- Mi hanno eletto reginetta.-

Ci fu giusto un secondo di silenzio incredulo, poi il padre di Kurt esplose in un bestemmione che fece impallidire perfino Thad, mentre Carole guardava il figliastro shoccata. Poi Burt si lasciò andare ad uno sfogo piuttosto rumoroso e piuttosto incazzato con cui Harwood non poteva che concordare dall'inizio alla fine. Lo lasciarono tutti fare, vista la situazione.

- Papà, non importa.- fece ad un certo punto il ragazzo, posandogli una mano sulla spalla, visto che sembrava intenzionato ad andare subito al McKinley a fare fuoco e fiamme.

- Non importa???Kurt, è una cattiveria bella e buona e io non..-

- E' vero.- lo interruppe.- E' una cattiveria. Ma nonostante questo il ballo è stato bellissimo. Ho passato una serata divertente con i miei amici, ho ballato un lento con il mio ragazzo e mi sono divertito un sacco.- si voltò con un sorriso verso Harwood.- Thad mi ha anche dedicato una canzone.-

- Eccolo che si monta la testa.- scherzò il moro.

Burt passò lo sguardo da uno all'altro incredulo. Suo figlio sembrava molto calmo, nonostante tutto. Lo avevano eletto reginetta e lui sorrideva. Guardò perplesso tra lui e quel Thad. Non stava bluffando, Kurt era davvero felice di quella serata. Felice e innamorato. Questo più di tutto contribuì a calmarlo.

Carole sorrise al marito, poi diede a Kurt un bacio sulla guancia.- Sei davvero un ragazzo coraggioso. E a te come è andata?- disse voltandosi verso il figlio, che si abbassò per farsi baciare.

- Lasciamo perdere, mamma, ti prego.-

La donna sospirò, alzando teatralmente gli occhi al cielo, cosa che fece ridere Kurt e Thad.

- Beh, forse è il caso di andare a dormire ora.- borbottò Burt, ancora un po' alterato. Si avvicinò ad Harwood, mentre anche Carole augurava loro la buonanotte, e gli mise una mano sulla spalla.- Ti ringrazio per quello che fai per mio figlio, ragazzo.-

Thad rispose con un cenno, il soprano invece elargì al padre un sorriso smisurato.

- Uh, credo che li seguirò anch'io.- sbadigliò Finn.- Voi che fate? Thad resta qui sul divano?-

- No, io torno a Westernville.-

- Vai pure Finn, salgo tra poco.-

- Ci puoi giurare che vado.- borbottò Hudson.- Mi rifiuto di assistere alle vostre smancerie di fine serata.-

Hummel quasi lo spedì al piano superiore con uno dei suoi famosi calci calibrati. Harwood era semplicemente troppo occupato a ridacchiare.

Rimasero soli. Kurt guardò il suo ragazzo di sottecchi. Non voleva che andasse via. Non sapeva nemmeno spiegarselo, solo voleva restare con lui ancora un po', ne aveva bisogno quella sera.

Thad era rimasto fermo senza dire una parola fino a quel momento, poi si riscosse.- Beh, forse è il caso che io....-

Kurt gli afferrò la mano d'istinto.

- Ehi Pookie, cosa c'è?- chiese in tono dolce.

Non te ne andare.

Cavolo, era davvero una frase così difficile da dire? Eppure la sua lingua sembrava annodata, non riusciva a parlare.

- Ti va un caffè?- sussurrò alla fine. Beh, sempre meglio di niente.

Il moro gli sorrise.- Se mi fai compagnia, certo.-

- No, per me latte caldo.-

- Oddio, sei proprio gay!-

- Stronzo.- borbottò Kurt, prendendolo a pedate fino alla cucina, ottenendo solo di farlo ridere di più.

Thad si accomodò al tavolo, guardando il suo ragazzo muoversi tra credenze e fornello.

- A proposito, ho visto Santana trascinare via Nick. Sono montati tutti in macchina con Blaine e quindi c'era anche Cameron. Dici che sia il caso di iniziare a preoccuparsi per quei tre?-

- Kurt, ne vuoi parlare?-

- Di cosa?-

- Lo sai.-

- Non preoccuparti, te l'ho detto.-

- Guarda che non va tutto bene.-

Il soprano sospirò.- Lo so, non ho detto questo. Per il resto è stato bello e a ben pensarci è un titolo ambito.-

- Almeno non ho infranto il mio sogno adolescenziale di poter dire di avere come ragazza la reginetta del ballo.-

Kurt ridacchiò appena, posandogli davanti la tazza fumante. Piombò di nuovo il silenzio, mentre entrambi bevevano.

- Hai preso le medicine?-

- Certo che sì.-

- No, intendevo...- Hummel si mosse a disagio.- Odio quella roba e fosse per me la butterei a mare, ma con quello che è successo...Ho visto che faccia avevi prima, ero preoccupato che ti venisse una crisi ad un certo punto.-

Harwood sbatté con forza il pugno sul tavolo.- Cazzo!- il soprano sobbalzò spaventato da quella reazione.- No, ora spiegami come cazzo ti viene in mente di preoccuparti di questo in una situazione simile!-

- Scusa tanto se ci tengo a te!- sbottò Kurt, raccogliendo le tazze vuote con gesto di stizza e voltandogli le spalle.- Vorrà dire che la finirò di farlo se è questo che...-

Thad lo interruppe subito.- Ma porca miseria, cosa c'entra?! Sono io quello che dovrebbe essere preoccupato e in paranoia, non capisci? Stavi per andare in pezzi stasera e non sono riuscito ad evitarlo!-

- Sei l'unico motivo per cui non sono andato in pezzi,stasera.- sibilò in tono fermo il piccolo, bloccando così quello sproloquio.

Kurt era ancora di spalle, posato al lavello della cucina, ma il moro riusciva quasi ad immaginarsi la sua faccia, triste ma decisa. Come quella che aveva sul palco mentre andava a prendersi quella dannata corona che ancora aveva in testa. Hummel si voltò verso il suo ragazzo, sospirando.- Sono in ansia continuamente, sai? Ho sempre paura che tu ti senta male e di non essere lì ad aiutarti. Perché sei importante per me, Thad. E senza di te stasera io...- si interruppe, mordendosi le labbra e abbassando appena lo sguardo.- Vorrei solo...non andare via, ok?-

Qualche attimo dopo la sua schiena cozzò contro il frigorifero, con Thad che lo coinvolgeva in un bacio così irruento da lasciarlo senza fiato. Si aggrappò alle spalle dell'altro per mantenere un minimo di equilibrio, mentre sentiva con un certo imbarazzo un ginocchio insinuarsi tra le sue gambe, allargandole. Anche quel bacio era diverso dal solito. Era più...voglioso, per quanto solo pensare quella parola lo metteva in imbarazzo. Assecondò la bocca del suo ragazzo in tutto, Harwood sembrava essersi dato lo scopo di ficcargli la lingua in gola a vita e lui stava decisamente ricambiando, sentendo nel frattempo le sue mani vagargli per la schiena senza una logica. Gli sfuggì un gemito un po' sorpreso quando Thad lo strinse ancora di più a lui, col ginocchio a solleticargli le parti basse decisamente poco protette dal kilt.

Reclinò la testa all'indietro, incapace di trattenersi, andando a sbattere contro l'elettrodomestico senza praticamente accorgersene.- A...ah...-

- Sei bellissimo Kurt.- gli sussurrò all'orecchio Harwood con un tono così roco da mandargli una scarica di brividi lungo la schiena, per poi iniziare a succhiargli il lobo. O forse erano quelle mani che risalivano pian piano le sue cosce a impedirgli di ragionare. Sapeva solo che stava facendo un casino dannato e si morse le labbra per paura che lo sentissero al piano di sopra, mentre la lingua di Thad era passata ad esplorargli il collo. Affondò le mani tra i capelli del suo ragazzo, cercando inutilmente di mantenere un minimo di controllo. Ogni buon proposito però si frantumò quando Thad gli afferrò il sedere con entrambe le mani, sollevandolo leggermente e attirandolo più vicino. Fortunatamente il moro pensò bene di tornare ad occuparsi della sua bocca o il verso da porno che gli era appena uscito avrebbe tormentato gli incubi di suo padre per gli anni a venire. Non che ne sapesse molto di versi porno comunque, visto che i suoi tentativi di guardare certi filmacci si erano sempre conclusi con dita nelle orecchie e canzoni per coprire i rumori. In ogni caso non dovevano essere molto diversi da quelli che stava emettendo lui ora, sulle labbra morbide di Thad. Una piccola parte del suo cervello stava cercando di ricordargli che era nella sua cucina, con i suoi genitori in casa, con quell'orso di Finn che poteva arrivare da un momento all'altro per i suoi famosi spuntini notturni, ma il modo in cui lo stava toccando il suo ragazzo non aiutava il pensiero razionale, anzi. Istintivamente rispose a quelle attenzioni, strusciandosi contro Harwood e soprattutto contro quella gamba incastrata tra le sue che minacciava di farlo impazzire a breve.

Thad rabbrividì a quel gesto, lasciandosi scappare un gemito prolungato e staccandosi da Kurt giusto il tempo per passare di nuovo al suo collo, beandosi dei versetti eccitati prodotti dal piccolo con una vocetta ancora più acuta del solito. Se voleva distruggere il suo autocontrollo con quei miagolii ci stava riuscendo perfettamente. La pelle di Kurt era così bianca...poco ma sicuro, gli stava lasciando una fenomenale mappatura di succhiotti, però non riusciva proprio a farne a meno. E poi stava adorando quel kilt al momento, decisamente. Specie perché ora le sue mani avevano raggiunto l'elastico dei boxer del soprano.

- Tha...Thaddy...-

Il tono un po' incerto di Hummel gli fece rialzare la testa. Si fermò per un attimo a guardarlo. Aveva le guance in fiamme, il fiato corto e gli occhi lucidi di piacere e un po' sorpresi. La corona pendeva da un lato ora, mentre il suo vestito era praticamente tutto sollevato.

Thad si riscosse. Che diavolo gli stava facendo? E Hummel lo avrebbe anche lasciato fare, glielo leggeva negli occhi. Probabilmente una parte di lui voleva disperatamente lasciarlo fare. Ma non era giusto, non così. Non con Kurt in quello stato. Per quanto si fosse dimostrato incredibilmente coraggioso, era stato ferito da quel che era successo al ballo. Aveva trovato la forza di reagire ed andare avanti, questo non voleva per niente dire che aveva già smesso di starci male. Quella sera era fragile. E vulnerabile. Si scostò di scatto, non lasciandosi troppo tempo per ripensarci.

Kurt sbatté le palpebre, colto un po' alla sprovvista.

- Scusa, non avrei dovuto, io...- biascicò il moro, lasciandolo andare.

- Cos...ho...ho fatto qualcosa di sbagliato?-

- No!- esclamò Thad, accarezzandogli una guancia.- No Kurt, tu non hai fatto niente, sono io che...- si bloccò, sospirando.- E' meglio che vada, ora. Buonanotte Pookie.-

Meglio fare in fretta e non guardare di nuovo verso Kurt, altrimenti avrebbe ceduto ai suoi ormoni e lo avrebbe sbattuto senza pietà sul tavolo della cucina. Sarebbe stato un buon modo di morire, visto che nel caso Burt Hummel avrebbe provveduto a imbottirlo di piombo con il fucile.

Era quasi arrivati alla macchina e stava cercando di estrarre il pacchetto di sigarette dalla tasca con le mani che ancora un po' tremavano, quando un tocco delicato sul suo braccio lo fece fermare. La mano morbida di Kurt si posò sulla sua guancia facendolo voltare e subito dopo sentì le labbra del soprano sulle sue coinvolgerlo in un bacio dolce e lento, così diverso da quelli di poco prima ma non per questo meno intenso.

- Ecco.- sussurrò Hummel con un sorriso, staccandosi.- Così va meglio. Non mi andava di farti andare via così.-

Thad sospirò felice, accarezzandogli la mano ancora posata sul suo volto.- Non essere così sicuro del mio autocontrollo, Pookie.-

Lo guardò, era ancora rosso in faccia da prima e di certo il giorno dopo avrebbe avuto un'ottima scusa per indossare qualche magnifico foulard. Era assolutamente splendido.

- Mi fido di te.- soffiò, prima di baciarlo di nuovo.- Buonanotte principe. Grazie per il ballo.-

Harwood gli fece di nuovo il baciamano, come nell'aula del Glee. Kurt lo guardò con il cuore che andava a mille.

- Sogni d'oro, principessa, dormi bene.-

Kurt sbuffò, ma l'espressione del suo viso era dolce.- Che stronzo che sei Thaddy.-

- Insultami quanto vuoi, specialmente se usi quel tono affettuoso.-

Il ragazzo gli regalò un ultimo sorriso, prima di voltarsi e correre verso casa. Thad lo seguì con lo sguardo, rispose al suo cenno di saluto e restò lì finché non vide la porta di casa Hummel chiudersi.

Era a casa. Era al sicuro da tutto e stava bene.

Si accese la tanta agognata sigaretta, montando in macchina e partendo a velocità sostenuta per tornare alla Dalton.

Buttò i Linkin Park a tutto volume, mentre cercava di concentrarsi quel minimo sulla guida. Pensava a Kurt, non riusciva a fare altro. Il suo viso arrossato in cucina, la sua mano sulla guancia mentre lo baciava, gli occhi che gli brillavano durante la canzone. Le sue lacrime nell'aula del Glee. Strinse forte il volante, cercando inutilmente di cancellare quelle immagini spiacevoli, senza riuscirci. Piano piano sentì la rabbia riaffiorare. Tutta quella storia lo faceva incazzare come una bestia.





Kurt fissava la corona posata sul comodino, incapace di dormire. Se ne stava semplicemente disteso sul letto, osservando la luce della luna rischiarare leggermente la stanza, quel tanto che gli permetteva di distinguere bene la sagoma di quello stupido oggetto preso da qualche bancarella per cui le ragazze si erano scannate per settimane.

E invece la regina era lui.

Rabbrividì, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Poteva ancora sentire il suo nome scandito nel silenzio generale, tra urla e applausi sporadici. Come se avesse ancora addosso gli sguardi di scherno dei suoi compagni di scuola. Si era sentito così...sbagliato, in quel momento. Un vero scherzo della natura. Quelle occhiate fredde sembravano dirgli che se l'era meritato.

Serrò gli occhi. Non voleva piangere, non di nuovo e non a causa di certa gente.

Li aveva affrontati. Ci era riuscito e tanto bastava, anche se faceva un male cane. Forse Blaine aveva avuto ragione a dirgli di andarci piano ed essere prudente, a partire dal vestito. In fondo sapeva quello che faceva quando aveva scelto di mettere il kilt. Semplicemente quello che facevano tutti al ballo: si era messo in mostra, solo che l'aveva fatto alla sua maniera, esagerata e modaiola. Era salito sul palco anche per cancellare quel timore che aveva visto nei volti dei suoi amici. Lo stesso lampo di paura che aveva attraversato per un attimo gli occhi di Karofsky quando gli aveva sussurrato di fare coming out lì davanti a tutti. Certo, dopo che la scolaresca aveva mostrato tutta la sua tolleranza in materia, proprio un suggerimento geniale!

E poi Thad l'aveva fatto ballare, lo aveva tenuto abbracciato per tutto il tempo senza battere ciglio e gli aveva cantato una canzone. Chiuse gli occhi, lasciando che ai ricordi spiacevoli si sostituisse la voce del suo ragazzo, così calda e particolare. Doveva ricordarsi di scaricare quel brano, per forza!

Sei bellissimo Kurt”

Affondò a faccia in giù nel cuscino, sentendosi arrossire al ricordo di quelle parole. Era la prima volta che veniva toccato in quel modo e al solo pensiero lo stomaco gli andava in subbuglio per l'emozione. Aveva fantasticato un po', certo, ma la sua immaginazione non lo aveva per niente preparato alla sensazioni delle mani di Harwood che lo accarezzavano, prima lente e dolci, poi più decise e sfrontate. Per una volta non si era perso nei suoi soliti dubbi e si era semplicemente lasciato travolgere dai gesti del suo ragazzo, anzi aveva perfino cominciato a ricambiare. Strinse il cuscino, nascondendo ancora di più il viso come se qualcuno potesse vedere quanto era rosso e capire cos'era successo. Quel momento era suo, solo suo.

Quando Thad aveva interrotto bruscamente il contatto subito non aveva capito, era rimasto troppo stupito sul momento. Aveva cominciato a realizzare solo guardando il moro allontanarsi in fretta dopo averlo salutato.

Si era fermato per lui.

Sulle prime aveva avuto paura di aver sbagliato qualcosa, però quella sera a casa di Brittany Thad lo aveva decisamente rassicurato su questo. Poi si era sistemato un attimo il kilt in un gesto automatico e ci era arrivato. Il suo ragazzo era stato a dir poco paziente con lui, avrebbe avuto tutte le ragioni per mandarlo a quel paese visto che i primi tempi saltava in aria appena accennava una mossa di troppo. Invece Harwood aveva sempre rispettato i suoi tempi e il suo bisogno di andarci piano, cosa per cui Kurt non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.

Non era il momento giusto. Thad lo aveva capito prima di lui, Kurt quella sera era troppo sconvolto per pensare lucidamente. Anche in quel momento, solo in camera sua, era continuamente in bilico tra sorrisi e pianto.

Si alzò di scatto, andando verso la scrivania. Al diavolo, avrebbe dormito poco comunque, tanto valeva farlo subito.

Quando più tardi tornò a letto, chiuse gli occhi e si immaginò la voce di Thad al posto di quella di Gary Barlow che usciva dagli auricolari a ricordargli che insieme erano speciali.





Thad non si preoccupò di fare poco rumore per via del coprifuoco quando arrivò al parcheggio. Scese dalla macchina sbattendo la porta, sigaretta in bocca, dirigendosi verso il capanno che era ormai diventato il loro punto di ritrovo per le festicciole improvvisate tra Warbles. E come da copione eccoli lì. Oltre a un paio di reduci del ballo, ovvero Trent, Richard e Wes, c'erano quelli che non andavano a casa nel weekend ed erano sempre pronti alla festa quindi ecco Kirk, Ethan, Nicholas e Andrew.

- Già tornato?- chiese Montgomery, tra lo stupito e l'ironico.- Pensavo seriamente di non vederti prima di domani, e non necessariamente in senso porno.-

L'asiatico però si zittì non appena lo vide bene in faccia.

- Birra?- fece Nicholas, tendendogli una bottiglia, ignaro del pericolo.

Thad la prese e la spaccò a terra con un gesto così violento da far sobbalzare tutti.

- La regina! Quegli stronzi lo hanno eletto la cazzo di Regina!- urlò Harwood, iniziando a prendere a calci la prima cosa disponibile, che fortunatamente risultò essere solo lo scatolone dove tenevano un po' di coperte per scaldarsi, tra gli sguardi attoniti degli altri.

I ragazzi si guardarono tra di loro, senza sapere bene cosa fare, mentre il moro non accennava a finire, anzi era passato a rovesciare una sedia. Wes e gli altri avevano informato gli assenti sullo svolgimento della serata, perciò sapevano già di Kurt e il perché della rabbia dell'amico.

- In tutta franchezza.- disse Kirk, con un certo cinismo.- Di che ti stupisci?-

Ci vollero tutti i muscoli di Richard e la buona volontà di Andrew per impedire a Thad di passare a sfogarsi sul famigerato apparato dentario perfetto del biondo.

- Ripetilo se ne hai le palle, stronzo!!!- ruggì, cercando di liberarsi.

- Ehi, datti una calmata! Non è per cattiveria, non ho niente contro Hummel, è un bravo ragazzo. Ma non dirmi che sei così stupito della cosa. E' esattamente quello che è. Non che ci sia qualcosa di male.-

- In linea di massima non hai torto.- gli borbottò Wes.- Ma decisamente momento sbagliato, chiudi il becco!-

- Lasciatemi andare!- urlò Harwood. Rich e Andrew scambiarono un'occhiata con Montgomery, che annuì, e lasciarono la presa sul loro compagno. Subito l'asiatico trascinò fuori l'amico.

Thad si liberò dalla presa di Wes una volta uscito.- E mollami, cazzo!-

Il ragazzo sospirò, ubbidendo.- Ti serve qualcosa?-

- Da bere, porca miseria! Dio, ho le mani che mi prudono dalla voglia di rompere qualcosa!-

- Sei tu che hai spaccato la birra.- gli mise una mano sulla spalla.- Ti posso capire amico. Perché se Lily fosse stata trattata così....- scosse la testa lasciando la frase in sospeso.- Ti prendo dell'acqua.-

- Provaci e te la sputo addosso.-

- Dovresti finirla di prendere le medicine con gli alcolici.-

- Fanculo Montgomery, dammi una cazzo di bottiglia!-

Wes alzò gli occhi al cielo e tornò nel capanno giusto il tempo per recuperare una birra da passare a Thad.- Torna dentro quando sarai di nuovo in grado di connettere.-

Così dicendo lo lasciò solo. Il moro si allontanò un poco, sedendosi sull'erba del prato e buttando giù una pillola con la birra. Voleva comunque spaccare qualcosa.

Chiuse gli occhi, cercando di non pensare a Kurt che correva fuori dalla palestra mentre alcuni di quei bastardi ridevano. Beh, sperava almeno si fossero goduti il momento, visto che poi il suo ragazzo gli aveva fatto il culo, metaforicamente parlando. Aveva molte più palle lui che tutti loro messi assieme.

Restò lì per un bel po', a fissare il cielo con sguardo torvo, finché non sentì qualcuno sedersi accanto a lui. Guardò alla sua destra e quasi ringhiò.- Ti avverto Anderson, rischi grosso. Non rispondo del tutto delle mie azioni.-

- Si, Wes e David mi hanno detto che probabilmente mi ucciderai.- ribatté il solista tranquillo.- Altra birra?-

- Da qua.- esclamò, prendendo la bottiglia che l'altro gli porgeva.- Che cazzo vuoi ora, si può sapere? Sbandierarmi in faccia che avevi ragione? Beh, congratulazioni!-

Blaine non rispose subito, restando per un attimo a giocherellare con la sua bottiglia, poi soffiò fuori.- Sono io che devo chiederti scusa. Mi arrendo.-

- Cosa?-

- Con Kurt, intendo. Basta.-

Thad prese un bel respiro profondo.- Blaine, sul serio, ho una gran voglia di spaccare il naso a qualcuno, non ti ci mettere pure a fare sti discorsi...-

- Puoi spaccarmelo, se credi. In fondo un po' me lo merito, avrei dovuto mettermi il cuore in pace quando me l'ha detto invece di provarci di nuovo.-

Il moro sbuffò.- Che cazzo...In realtà vorrei prendermi a botte da solo. O dare fuoco ad un po' di gente.- si voltò a guardare il compagno con cipiglio.- Lo sapevo che ci stavi provando stasera...-

Anderson non fece niente per negare, anzi. Annuì con decisione prima di bere un altro sorso di birra.- Perché ancora non avevo capito, adesso invece si.-

- Smettila di parlare per enigmi, capito che?-

- Quello che c'è tra voi due.-

Harwood lo fissò attonito.- Ma sei scemo? No, riformulo, più scemo di quel che già sapevo?!-

- Probabile.- borbottò Blaine.- Ma sai, pensavo...pensavo fosse colpa mia. Io ho combinato un bel po' di casini con Kurt e tu eri lì.-

- Esatto.- lo interruppe con tono duro Thad.- Io c'ero. E non è stato piacevole cercare di spingerlo verso di te.-

- Mi ero convinto di potermelo riprendere, che la sua fosse solo una cotta passeggera, che avesse un po' confuso l'amicizia con l'amore.- gli uscì una risatina triste.- Che stupido, mai sottovalutare Kurt Hummel!-

Thad fissava serio davanti a sé, stringendo ciuffi d'erba nei pugni chiusi.- Lui era innamorato sul serio di te, B. Se ti fossi fatto avanti prima sareste insieme, ora.-

- Forse.- convenne Blaine.- Ma non ne sono così sicuro. Credo che alla fine avrebbe comunque scelto te.-

- Non puoi saperlo.-

- Dici? Parli così perché non hai visto da fuori cosa eravate tu e Kurt stasera. Non so, luminosi mi viene da dire. Non credo abbia mai guardato me con quello stesso sguardo adorante.-

Harwood rilassò un po' la presa, prendendo un respiro profondo.- Dovevo seguire il tuo consiglio, così è rimasto solo ferito di più.-

- No, avevi ragione tu, Thad. Nessuno di noi può chiedergli di cambiare.-

- Non l'ho protetto.-

Blaine sbuffò.- Oh miseria, non dire cazzate per favore!-

- Grazie per la considerazione, eh?- ghignò il più grande.

- Bah, fanculo Harwood.- il solista seccò i resti della sua birra, poi lo guardò.- Lo ami così tanto?-

Thad si bloccò nell'atto di prendersi una sigaretta. Sbatté le palpebre, un po' preso alla sprovvista, anche se la risposta era ovvia.- Si. Si, lo amo.- disse con naturalezza.

Strano, era la prima volta che pronunciava quelle parole ad alta voce. Come se quella sera avesse passato una linea di confine ben definita. A quel punto non poteva più tornare indietro. Beh, cosa importava, se aveva accanto a lui Kurt?

Blaine sorrise tristemente.- Ho fatto davvero una grandissima cazzata eh?-

- Non limitiamoci, hai fatto una vagonata di cazzate Anderson.-

- Certo che come tiri su il morale tu...- sbuffò, facendolo ridacchiare.

Harwood si accese la sigaretta, sbirciando la faccia depressa del suo compagno. Senza dire una parola gliela passò.

Blaine lo guardò stranito.- Che fai?-

- Dai prendi, fatti un tiro.-

- Ma che dici? Io non fumo! E poi fa male alla voce!-

- Oddio, una non ti ucciderà, Bublè dei miei stivali! Su, perfino il grande puffo si faceva qualche canna per sopportare tutti gli sclerati blu!-

- Che c'entra il grande puffo con...Harwood, sei un bastardo!-

- Blaine, taci e prendi.-

Il ragazzo si arrese, provando a fare un tiro e tossendo subito. Ma Thad non accennava a muoversi per riprendersi la cicca e lui semplicemente continuò, mentre qualche singhiozzo si faceva largo tra un colpo di tosse e l'altro.

Thad sbirciò di sottecchi e alzò gli occhi al cielo.- Ti avverto, va bene tutto ma non ho intenzione di consolarti mentre piangi per il tuo perduto amore.-

- Ma taci.- sbuffò Blaine, strizzando gli occhi per scacciare le lacrime.- Che dici di tornare dentro? Qua fuori si congela.-

- Che ore si sono fatte?-

- Quasi le cinque.-

Il capo consiglio fischiò.- Però, e dove siete stati a imboscarvi fino a quest'ora, si può sapere?-

Blaine gemette.- Non chiedere. Ma se ti interessa saperlo, Santana dovrebbe ancora essere qui.-

Thad sputò la birra.- Che?!-

- Nick si lamenta tanto della sua carretta ma ci tiene, perciò non ha voluto darla in mano a me, figuriamoci a Cam.-

- Oddio, devo sapere tutto!- urlò il ragazzo, alzandosi in piedi e tornando al capanno, subito seguito da Blaine.

Dentro c'erano le prime vittime della serata, ovvero Trent, Nicholas ed Ethan, collassati in vari angoli. Kirk, da vero gentleman, aveva fatto sedere la Lopez sulle sue ginocchia e la guardava annoiato mentre si faceva versare del liquore da Cameron. David sembrava strafatto, seduto con una faccia a dir poco beata in un angolo.

- Allora, hai finito di fare la furia devastatrice?- chiese Wes con uno sbuffo assonnato vedendoli rientrare.

Jesse ghignò.- Oh, Blaine è vivo. A sentire i racconti non ci avrei scommesso un centesimo.-

Anderson alzò gli occhi al cielo, lasciandosi cadere accanto a Cameron, mentre Santana li guardava divertita.

- Senti, ma tu quando hai intenzione di andartene?-

- Silenzio nano, più tardi devo riportare la macchina all'idiota così mi faccio accompagnare a Lima.-

Richard la guardò perplesso.- Non lo lasci dormire un po'?-

- E perché dovrei avere pietà, scusa? Se non era per me era qui con voi segaioli!-

- Mia cara, sei deliziosamente stronza.- fece Thad, imitando il tono da lord di Kirk, il biondo lo guardò male, sedendosi accanto a Cameron.- Allora è avvenuto l'abbassamento dell'asta?-

- Santana ci ha fatto fare una serenata per la ragazza di Nick!- fece il ragazzo tutto eccitato.- Poi sono rimasti a discutere una vita e alla fine si sono saltati addosso, è stato davvero forte!-

L'ispanica fece un sorrisetto.- Tutto merito mio ovvio.-

- Fai paura quando ti arrabbi.- disse Blaine.- Hai iniziato a sbraitare in spagnolo! Cavolo, mi hai lasciato delle unghiate sul braccio!-

- Beh, se aspetto voi siamo a posto!-

Harwood annuì.- Più che giusto. Ti vedo di buonumore, nonostante l'elezione, è successo qualcosa di bello?-

La ragazza rispose con un sorrisetto che era un programma, perciò Thad passò a prendere in giro David.- E a te si può sapere che ha fatto Mercedes?-

- Ha accettato di uscire con me.-

- Ah. Vabbè, complimenti, ma mi aspettavo dalla faccia che te l'avesse come minimo mollata...-

Si beccò una dolorosa pedata tra le risate generali.

Kirk arricciò il naso.- Non hai proprio stile, Harwood.-

- Ti sta bene Thad!- ridacchiò Jesse.

- Parla per te, hai una cinquina stampata in faccia.-

Wes ghignò.- L'unico che ha segni di succhiotti sono io, non per niente sono il leader!-

Fu sommerso dai fischi dei presenti.

- Quinn non era collaborativa?- fece maliziosa Santana.

- L'ho baciata davanti alla porta e mi sono beccato una pizza in faccia. Sono sulla strada giusta.-

Blaine lo guardò perplesso.- Ma se ti ha preso a sberle!-

- La ragazza è complicata amico, ma io non demordo!-

Richard scosse la testa.- Si può sapere di che vi lamentate voi?! Almeno avete combinato qualcosa! Io ho rischiato di lasciarci la pelle insieme a Puckerman per colpa di quella pazza di una coach!-

- Il mondo sarebbe stato molto grato a Sue Sylvester, nel caso.- commentò Santana con la sua consueta dolcezza.

David scosse la testa.- Beh, Rich, ma anche voi...siete andati a scegliere come pezzo finale un mash-up tra “I know you want me” e “Hotel room service” di Pittbull...Era praticamente un'istigazione al sesso di gruppo!-

- Ma cavolo, era il ballo! E' quello che si fa dopo il ballo!-

- Almeno alcuni.- aggiunse Santana, mentre Kirk scuoteva la testa.

- A proposito.- intervenne Thad.- Jeff e Flint non ci sono per il motivo che penso io?-

- Camera libera, e non aggiungiamo altro.- ghignò Cameron.

Il ragazzo sorrise, accettando il bicchiere che gli stava porgendo Jesse. Sentì il cellulare vibrargli in tasca e lo prese, un po' stupito. Chi cavolo gli scriveva a quell'ora?

Si sciolse in un sorriso, leggendo chi era il mittente.


Tu canti questa canzone molto meglio dei Take That. Anche se sei un po' scadente come principe.


Silenzio principessa. Dormi, o ti verranno le occhiaie e smetterai di essere carino :P


Sono profondamente offeso! :P Tanto non mi freghi, so che mi trovi carino comunque. :P Volevo solo dirti che mi piace, te la farò cantare fino allo sfinimento. XD Grazie Thaddy <3


Canterò sempre per te, Pookie.




Buonasera!

Posto oggi, già so che domani sarà un delirio, venerdì parto e sto via tutto il weekend, perciò niente computer, quindi eccomi! :) Vi avviso che per il prossimo ci sarà da aspettare un po', inizierò a scriverlo settimana prossima. No, non ho cominciato questo fine settimana perché è da domenica mattina che ho la testa altrove e non faccio che guardare tg sportivi e deprimermi. RIP Sic, mi mancherai!


Ok, dopo il momento depressivo, qualche nota a random sul capitolo! XD


  • Si ok, fan poche cosacce....sono sadica! XDDD Si rifaranno presto!

  • Oddio, ad un certo punto mi sono incartata sui pensieri post-ballo di Kurt @___________@ Cioè, nella mia testa filava meglio, speremo ben!

  • E ci voleva il chiarimento con Blaine ^_^ A me la scena piace, che ne dite?

  • Tra un po' Santana regnerà sui Warbles.....

  • Niente contro il Samcedes, mi piace molto, però in questa storia forza David!

  • Vi sono piaciute le canzoni per il ballo? Ce li vedo Richard e Puck cantare Pittbull! XDDD

  • Sto shippando Jesse e Quinn in maniera inquietante...

  • Adoro la tontaggine di Finn

  • La canzone cantata da Thad è “Rule the World” dei Take That (colonna sonora di “Stardust”, se non l'avete mai visto ve lo consiglio anche solo per il personaggio interpretato da De Niro!). La adoravo già prima e ora la ascolto a ripetizione! Il testo secondo me è perfetto per gli Hummerwood e cantata da Thad e Finn sarebbe uno spettacolo! Poi ok, ogni volta mi immagino dicano “Kurt” nel ritornello, ci sta troppo bene! XDDDD


Spero vi piaccia la fine del ballo, grazie mille a tutti voi!!!



A presto!

Ciriciaux!

Tsubychan1984



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Capitolo 8
*** Voglio stare con te ***


- Non capisco perché bocciate sempre le mie proposte.-

- Chiudi il becco Thad.- sbuffò Wes, mentre David ridacchiava divertito. I tre stavano tornando dalla riunione dei Warbles, in cui avevano cominciato a discutere delle esibizioni per l'assemblea di fine anno.

- “Welcome to the black parade” è perfetta.- rincarò Harwood.

- E' l'assemblea di fine anno. Dovrebbe essere una specie di grande saluto, non una pedata nel sedere.-

Il moro fece spallucce.- Almeno passiamo subito il giusto messaggio: il mondo là fuori è una merda. E se proprio non la volete potreste lasciarmi fare il numero su “Everybody loves me” dei One Republic. Non è altro che la pura verità.-

- David, ti prego uccidilo.- mugugnò Wes.- Io non ne ho più la forza.-

Thompson ridacchiò di gusto.- Sembrate due bambini dell'asilo ragazzi, davvero. Alle volte mi sento come una baby-sitter.-

- Grazie eh.- commentò l'asiatico, aprendo la porta della camera, mentre Thad scoppiava a ridere con David.- Voi lo avete già finito il saggio di storia?-

- Quasi, mi sono un po' incasinato sulla versione di greco.-

- Forza ragazzi, solo un altro mesetto!- esclamò il ragazzo di colore, cercando di portare un po' di conforto.-

- Ok dai, ci vediamo dopo, quella roba non si tradurrà da sola purtroppo.-

- Fai un fischio se ti serve il vocabolario.-

Thad fece un cenno affermativo, sentendo la porta chiudersi subito dopo alle sue spalle. Sbuffò. Era un po' stanco quel giorno, i professori li stavano davvero caricando in vista degli esami, e pensare che il tempo era così bello...

Entrò nella sua stanza e si congelò sulla soglia, sorpreso. Non era vuota e ad aspettarlo c'era davvero l'ultima persona che si aspettava di vedere.

Suo padre.

L'uomo non si era voltato sentendolo entrare, era davanti alla sua scrivania e teneva in mano quella foto.

Thad sgranò gli occhi. Era uno scatto fatto la sera del ballo al McKinley. Lui e Kurt ad un certo punto si erano arresi al rito dei ritratti alle coppiette in posa. Ovviamente i loro amici ne avevano approfittato per trasformare anche quel momento in una gazzarra assoluta e Harwood si era fatto trascinare in un amen. Ma aveva adorato fin da subito quello scatto di loro due, motivo per cui lo aveva stampato e incorniciato. Nella foto abbracciava Kurt da dietro, mentre il suo ragazzo si appoggiava a lui con un sorriso e tenendo lo scettro con un fare un po' da diva. Il loro atteggiamento era difficilmente fraintendibile.

- Bah, si può dire che almeno te lo sei scelto carino.- commentò finalmente suo padre con noncuranza, voltandosi verso di lui.

Il ragazzo sbatté le palpebre, colto alla sprovvista.- Cosa ci fai qui?-

- Yale.- disse semplicemente. La mano di Thad iniziò a tremare. Il ragazzo si maledisse mentalmente, ma non riusciva ad evitare quella reazione nervosa. Era bastata una parola per mandarlo in panico, come sempre.

Per non parlare del silenzio successivo.

Altro scatto nervoso, stavolta più evidente, e Harwood si ritrovò intensamente a pregare che l'uomo non lo avesse notato. Peccato che il sorrisetto compiaciuto sul suo viso dicesse il contrario.

- Dimmi figliolo, visto tutto quello che faccio per te era tanto difficile ricambiare con questa piccola cosa?-

- Mi hanno preso alla Columbia e alla Cornell.- ribatté, cercando di eliminare il tremito alla voce.- E l'ultima volta che ho controllato erano entrambe nell'Ivy League.-

- Oh si. Peccato che tre generazioni di Harwood hanno frequentato Yale e tu sarai il primo a rompere questa tradizione. E pensa, non perché non sei stato ammesso, sarebbe stato già abbastanza. No, tu non hai nemmeno fatto domanda!-

- Princeton mi ispirava di più.- Il suo tono di voce era freddo, ma ormai non riusciva a controllare gli spasmi al braccio. Sapeva che a suo padre non importava veramente quale università avrebbe scelto, in fondo erano tutte tra le più prestigiose d'America. No, era stato lo sgarbo per aver disobbedito alla sua “leggera imbeccata” su Yale. Ma Thad non aveva voluto saperne. Già si era rassegnato a frequentare il corso di laurea scelto dal genitore, almeno il luogo voleva sceglierlo liberamente. E soprattutto che fosse il più lontano possibile da casa e da quel che voleva suo padre.

- Cos'è, hai intenzione di sfidarmi ragazzino?-

- Vuoi mandarmi a Yale? Beh, fallo! Sappiamo tutti come funziona no? Una bella donazione per qualche cazzata accademica ed eccomi iscritto!-

L'uomo si mise a ridere.- Ti piacerebbe, eh, farmi spendere una fortuna solo per farmi dispetto! Spiacente, non ne ho la minima intenzione. Sei già una seccatura sufficiente così, ma era giusto farti sapere quanto hai deluso me e tua madre con questi tuoi giochetti infantili.-

- Non venire a dirmi che alla mamma importa!- forse l'ultima frase l'aveva un po' urlata.- Scommetto che a lei vanno benissimo anche le altre scuole che ho scelto, sei tu quello che...-

- Io sono un padre molto deluso Thad. Ma cosa posso farci, sei vuoi autodistruggerti continua pure così. Immagino che saprai ben consolarti con il culo di quel ragazzino.-

A quel punto la razionalità del ragazzo mollò gli ormeggi.- Non ti azzardare...- sibilò velenoso.- Non provare a dire nulla su Kurt...-

- Ti sto solo avvisando. Poi non venire a piangere da me quando sarà chiaro che l'unica cosa che gli interessa è il tuo cognome.-

Thad scattò in avanti, pronto a stenderlo con un pugno e non arrivandoci mai. Suo padre lo stava fissando, severo e autoritario come lo ricordava da tutta la vita, e la sua mano si bloccò a mezz'aria, incapace di muoversi. Al contrario l'uomo non ebbe nessuna difficoltà a mollargli un manrovescio che lo mandò quasi a terra.

- Insegnare qualcosa a voi bambini è una vera fatica e una grossa perdita di tempo.- commentò, mentre Thad non riusciva a fare altro che fissare il pavimento a occhi sgranati e toccarsi il livido che stava nascendo sulla sua guancia.

- Credo inviterò a cena il tuo giocattolino un giorno di questi, le buone maniere vanno sempre conservate. Vedi che non faccia brutte figure davanti a tua madre.-

Non lo degnò di uno sguardo mentre usciva e chiudeva la porta dietro di sé, lasciando il ragazzo ancora fermo immobile in mezzo alla stanza, gli occhi sgranati e i tremiti ormai incontrollabili.

Sempre così, sempre. Arrivava, diceva quello che voleva e lasciava solo macerie. Macerie.

Aveva insultato Kurt.

Aveva toccato la loro foto con quelle mani...la faccia gli bruciava per lo schiaffo...

Sentì appena lo schianto della cornice contro la parete. Il vetro andò in mille pezzi ma Thad non se ne accorse. Non si accorse nemmeno di aver fracassato la lampada. Un paio di schegge lo avevano ferito alle mani. Un attimo dopo la scrivania era rovesciata su un fianco.

- Ehi Thad, ma che cacchio....-

Si lanciò con un ringhio verso quella voce. Era tornato per tormentarlo. Era tornato, ma stavolta non si sarebbe fermato, stavolta...

- Thad, Thad! Fermati, che stai facendo?!-

- Sono io, amico, sono io! Non picchiarmi!-

- Ma che cazzo...-

Il moro sbatté le palpebre. Non era suo padre, stava tendendo Cameron schiacciato addosso al muro del corridoio e aveva già il pugno pronto. Jesse lo stava tenendo fermo e Richard approfittò della sua immobilità per liberare il fratello, spingendolo via.

Si rese conto di cosa stava per fare. Ignorò i suoi amici che lo richiamavano e corse in camera, chiudendo la porta. Si tuffò praticamente sul cassetto rovesciato a terra, recuperando l'astuccio dei medicinali.

Clorpromazina, eccola. Dannate pastiglie viola.

Thad ne mandò giù più in fretta possibile.






Finn fissava il parcheggio davanti a sé, istupidito. Le persone che uscivano dalla funzione funebre erano velate dalle lacrime che gli riempivano gli occhi, ma che si rifiutavano di cadere.

Era successo davvero. Aveva davvero lasciato Quinn.

Non aveva più mosso un muscolo da quando la ragazza era scesa dalla macchina, sbattendo la porta. Non l'aveva seguita, sarebbe stato inutile e anche piuttosto ipocrita e probabilmente non avrebbe fatto che peggiorare la situazione. Rachel intanto stava andando via con Mercedes e Sam. Cercò di scuotersi, almeno per andarsene a casa, ma non riusciva a muovere un muscolo. Si sentiva come dopo una decina di placcaggi in serie. Senza protezioni.

Un'ombra, poi qualcosa sbatté sul finestrino, facendolo sobbalzare dallo spavento. Si voltò, ritrovandosi davanti la faccia disperata di Kurt, i pugni serrati fino a far male, appoggiato alla portiera come se fosse sul punto di crollare.

Hudson si riscosse in un attimo a quella vista, dimenticando per un secondo i suoi problemi. Fece cenno al ragazzo di spostarsi e scese dalla macchina.

- Kurt! Cosa succede, che...-

- T-ti prego Finn, accompagnami alla Dalton...devo...- scosse la testa, singhiozzando.- Per favore...potresti solo...-

Non lo lasciò nemmeno finire, visto lo stato in cui era. Gli passò un braccio attorno alle spalle e lo fece montare in macchina.

- E' successo qualcosa a Thad?- chiese preoccupato, mentre usciva dal parcheggio a velocità sostenuta. Non poteva esserci altra spiegazione, suo fratello non era uno che andava in panico per nulla e l'ultima volta che l'aveva visto così Burt era attaccato ad un respiratore. Ed ora eccolo lì, ancora addosso i vestiti del funerale di Jean Sylvester e grossi lacrimoni che gli scorrevano lungo le guance. Questo lo spaventò. Certo, non era il primo pianto che si faceva quel giorno, mentre allestivano il tutto perché sembrasse “La fabbrica di cioccolato”, Kurt era scoppiato all'improvviso mormorando qualcosa su sua madre. Finn, estremamente a disagio, non aveva trovato di meglio che dargli dei buffetti affettuosi in testa, attento a sfiorare appena il ciuffo sapientemente scolpito per non dover poi fare i conti con una crisi isterica ciclopica. Era sembrato sufficiente però, visto che il piccolo lo aveva guardato con un sorriso e si era asciugato gli occhi subito. Poi, va beh, praticamente ogni persona presente alla funzione aveva gli occhi rossi alla fine. Ma questo...perfino lui, non proprio un campione mondiale di empatia, capiva che era diverso. Questa era disperazione. Assomigliava troppo a quando si rifugiava in biblioteca per piangere, ignorato da tutti. O a cantare “I want ho hold your hand”.

- Kurt, cos'è successo a Thad?-

- Non lo so, io...Sta male Finn, non chiedermi altro per piacere.-

Il ragazzo annuì, concentrandosi sulla guida, cercando di ignorare le immagini di Kurt. O di Quinn, scoppiata a piangere su quello stesso sedile. O Rachel che non lo guardava più, che sembrava tutta presa da quel St.James...

Cosa c'era che non andava in lui?

Arrivati al parcheggio, Kurt barcollò leggermente scendendo e Finn lo prese al volo prima che si schiantasse a terra.

- Uh, beh, ti aiuto io.- mormorò, fissando la scuola ad occhi sgranati.- Da che parte?-

Hummel si staccò da lui, ringraziandolo con un cenno del capo.- Seguimi.- mormorò, dirigendosi verso i dormitori. Qualche ragazzo li guardò incuriosito, specie ai primi piani, dove la situazione era normale. Il vero vespaio era al piano del quarto anno, praticamente tutti i Warbles erano riuniti lì in cima, tutti intenti a passeggiare avanti e indietro e a discutere di chissà cosa. Finn seguì con un po' di disagio il fratello, che invece marciava spedito e con urgenza nel suo vecchio dormitorio.

Wes si accorse di lui.- Kurt! Ascolta, non so cos'è successo, stava benissimo fino a dopo le lezioni, poi...-

- Fammi passare.- disse il soprano, ingoiando le lacrime.

- Non so se è il caso.- intervenne Richard.- Sembrava spiritato, non ci ha nemmeno riconosciuti prima e dovresti vedere come ha ridotto la camera.-

Blaine si affiancò a Finn.- L'ho chiamato io.- disse.- Per quanto la cosa mi rode, è l'unico che può fare qualcosa e non era giusto tenerlo all'oscuro.-

- Come no, si beccherà un cassetto in testa!- sbuffò Flint.

- Non mi farà niente.- ribatté Kurt con decisione.- Lasciatemi andare da Thad.-

- Lo accompagno io.- intervenne Hudson.- Così gli do una mano e, beh, state più tranquilli pure voi, no?-

Per un attimo suo fratello lo guardò ad occhi sgranati, poi sospirò di gratitudine.- Grazie Finn.-

Il quaterback fece un cenno del capo, poi lo seguì dentro alla stanza, restando un po' stupito perché Kurt non aveva nemmeno bussato. Strano, di solito era molto attento a certe cose. O forse, gli venne in mente mentre sobbalzava sorpreso alla vista del macello, già sapeva che sarebbe stato inutile.

La camera era nel caos più completo, compreso il letto vuoto che doveva essere appartenuto ad Hummel nel suo periodo alla Dalton.

Per non parlare di Thad. Steso sotto alle coperte, con la faccia rossa e sudata, tossiva e ansimava come se ogni respiro gli costasse fatica.

Eppure riuscì ad accoglierli con un versaccio non proprio di benvenuto. Hudson si richiuse in fretta la porta alle spalle.

- Thaddy...- sussurrò Kurt.

- Vattene via!-

Harwood urlò così forte da procurarsi un accesso di tosse che lo piegò in due, ma la cosa non fermò il soprano, che continuò ad avanzare verso il letto.

- Vattene, cazzo, vattene!-

- No.-

- Non ti voglio! Non voglio nessuno, io...-

- Non me ne frega niente.- disse Kurt, sedendosi sul bordo del letto. Fece per accarezzarlo ma il moro si scansò bruscamente. Hummel cercò di prendergli il viso per farlo voltare e Thad lo prese per i polsi con forza, iniziando a lottare con lui.

- Ehi cosa...- esclamò preoccupato Finn, avvicinandosi. Ma nessuno dei due gli badò.

- Vattene, vattene!-

- Te lo scordi.-

- Lasciami da solo cazzo!-

- Non mi farai del male Thad.-

- Si che lo farò! Lo sai, succederà e non potrò farci niente!-

- Thaddy.- fece dolcemente Kurt.- Ti voglio bene. E so che non mi faresti mai del male.-

Harwood lo lasciò andare e scoppiò a piangere, voltando la testa dall'altra parte. Il soprano gli passò le dita tra i capelli, per cercare di calmare entrambi.

Finn li fissava a bocca aperta. Ok, quel ragazzo decisamente non stava bene, e non solo a livello fisico. A lui Thad piaceva. Ok, era un po' pazzo e certe volte strafottente, però era un tipo a posto e lo trovava simpatico. Gli piaceva come ragazzo di Kurt. E quello che vedeva lo faceva davvero preoccupare. Si avvicinò, fissando suo fratello. No, quell'espressione sul suo viso non gli piaceva proprio. Se Harwood era già crollato per qualcosa, Kurt era decisamente pronto a seguirlo a breve. E cosa poteva fare lui? Aveva la sensibilità di un pachiderma in una cristalleria... Si sforzò di trovare qualcosa da dire, senza esito. Le parole non erano mai state il suo forte. Poi gli venne in mente una cosa che poteva fare. In fondo non era stato proprio Kurt a dirgli che quella era la sua arma più grande?

Arrivò alle spalle del più piccolo e cominciò ad intonare la canzone, sperando andasse bene.


Oh, why you look so sad?

Tears are in your eyes

come on and come to me now


Kurt si voltò a guardarlo ad occhi sgranati. Hudson si bloccò, convinto di aver fatto l'ennesima vaccata, ma poi il piccolo lo sorprese continuando la strofa.


Don't be ashamed to cry

Let me see you trought

'Cause I've seen the dark side too


Finn gli sorrise appena e continuarono assieme.


When the night falls on you

You don't know what to do

Nothing you confess

Could make me love you less


Finn aiutò Kurt a cantare quella canzone e il soprano gli fu grato, perché in quel momento non era sicuro della tenuta dei suoi nervi. E la voce di Kurt era tutto quello che serviva a Thad. Amava quella voce, amava sentirlo cantare. Iniziò a rilassarsi, si lasciò accarezzare il viso. Non voleva fargli del male. Lui era Kurt.


I'll stand by you

I'll stand by you

Won't let nobody hurt you

I'll stand by you


Thad si lasciò abbracciare. Continuava a piangere e a tossire come un dannato. Hummel sorrise appena a suo fratello per ringraziarlo. Sospirò, toccando il viso del suo ragazzo.- Scotti davvero tanto. Stai praticamente andando a fuoco.-

- Lo so.- sussurrò appena il moro.

Poi Kurt disse una cosa che Finn non capì.- Hai preso la Clorpromazina vero?-

Cloporche? Di che parlava?

Harwood annuì.- Ho dovuto, stavo quasi per picchiare Cam. Davvero Kurt, dovresti uscire anche tu...-

- Scordatelo.- fece secco il soprano, asciugandosi le lacrime.- Assolutamente scordatelo, mi hai capito? Io non vado da nessuna parte, resto qui con te.-

Finn notò un'altra cosa guardando Thad. Tremava. E non solo per la febbre. Le mani avevano degli scatti quasi nervosi a volte.

- Kurt, che cos'ha esattamente?- chiese serio.- Tu lo sai, vero?-

Il piccolo non si voltò a guardarlo.- Si, lo so. Ma non posso dirtelo, non ora.-

- Starà bene?-

- Si.-

- E tu starai bene?-

Kurt non rispose. Si limitò a levarsi le scarpe e stendersi sul letto accanto a Harwood, che era troppo debole per protestare in quel momento. Ci provò, ma un altro attacco di tosse lo stese.

Hummel lo abbracciò, poi disse a Finn.- Torna pure a casa, io resto con lui. Ora chiamo papà e lo avviso.-

Hudson alzò gli occhi al cielo.- Lascia stare, meglio che mi faccia staccare io la testa vista la situazione. E ti aspetto, tanto che cavolo ci vado a fare a casa?-

Kurt sorrise.- Grazie Finn.-

Lo guardò accoccolarsi accanto a Thad, che però continuava a scuotere la testa e a cercare di spingerlo via. Solo che ci voleva ben altro a fermare Kurt Hummel. Restò ancora per un attimo nella stanza, poi uscì il più silenziosamente possibile. Non c'era più niente che potesse fare lì. Chiuse piano la porta, appoggiandosi e scivolando fino al pavimento con un sospiro. I Warbles sembravano essersi spostati nella camera di fronte. Qualcuno guardò verso di lui, ma Finn nemmeno se ne accorse. La faccia che aveva fatto Kurt, piena di lacrime ma fiera e determinata. Lui non era così forte invece, proprio per niente. Era un vero disastro.

Qualcuno si fermò accanto a lui, riconobbe Blaine, David e Jesse. Quest'ultimo sembrava guardarlo un po' storto per qualche motivo. O forse era lui che vedeva tutto nero quel giorno.

- Tutto bene, là dentro?- chiese Anderson.

Finn annuì.- Ci penserà Kurt, è a posto.-

David inarcò un sopracciglio.- Sicuro? Perché sembri un po' sconvolto amico.-

- Ho lasciato Quinn.-

Hudson sgranò gli occhi. Non l'aveva ancora detto a nessun altro, non era più un segreto. Ora era reale, era passato. Non sapeva nemmeno lui perché lo avesse detto proprio in quel momento. Forse era semplicemente troppo da sopportare.

- Ho lasciato Quinn.- ripeté, iniziando a singhiozzare. Mancava proprio, pensò con una punta di fastidio.

Sentì qualcuno sospirare, poi sedersi accanto a lui. Era Jesse.

Gli passò una bottiglia di birra senza dire una parola. Hudson ne bevve un sorso, poi la restituì.

David e Blaine si guardarono perplessi.- Beh Finn...- iniziò Thompson.- Benvenuto nella Three-six mafia.-






Ci vollero mari e monti e tutta l'eloquenza data a Finn dall'alcol per convincere Burt a lasciarli dormire fuori entrambi. Dopo aver giurato e spergiurato che non avrebbe lasciato solo Kurt per neanche mezzo secondo, meglio omettere che già l'aveva fatto, che sarebbero arrivati in orario a scuola il giorno dopo, che non avrebbero bevuto, qui i sensi di colpa gli fecero pesare particolarmente le due Bud che aveva in corpo e la terza che teneva in mano, ed altre raccomandazioni fortunatamente stoppate da sua madre, Hudson riuscì nella titanica impresa. Wes e David lo ospitarono nella loro stanza mentre mangiava la pizza che aveva ordinato e sfogava le sue pene amorose davanti all'attento pubblico warble, con Cameron a fare domande a raffica. Lì la vedeva critica anche solo sopravvivere fino alla mattina dopo, figurarsi andare a scuola...

Kurt nel frattempo era riuscito a tranquillizzare un po' Thad, che al momento era stanco e debilitato dalla febbre e sul punto di appisolarsi. Aveva appena smesso di agitarsi. Non aveva cenato, era così in ansia che gli era completamente passata la fame. Prese una pezza bagnata dal catino che aveva riempito in bagno e la passò sulla fronte di Thad, per dargli un po' di sollievo. Quella dannata cosa forse lo aiutava, ma aveva davvero degli effetti collaterali da schifo. Harwood aveva protestato un bel po', ma Kurt non aveva voluto sentire ragioni. Non era un medico, non poteva fare niente per lui tranne che stargli vicino e quello aveva fatto. Aveva cantato, Thad si calmava parecchio finché cantava. “Pure Immagination” sembrava essergli piaciuta un sacco, difficile dirlo.

Hummel cercò di calmarsi nel vederlo dormire, ma non ci riusciva. Gli rinfrescò ancora il viso, accarezzandolo dolcemente. Cos'era successo per ridurlo così? Non gliel'aveva detto, avevano parlato davvero poco. E come poteva evitare che succedesse di nuovo? Come poteva farlo stare meglio? Serrò gli occhi, scuotendo la testa. Ecco, un'altra persona che amava che stava male e lui non poteva fare niente...

Riaprì gli occhi di scatto. Allora era questo. Questo si provava ad amare qualcuno. Certo amava suo padre, e anche Carole e Finn. Voleva davvero bene a tutti i suoi amici. Ma questo, questo era diverso. Era come una morsa, dolce ma anche terribile, come avere qualcosa che premeva sotto la pelle, dappertutto, qualcosa di troppo grande da contenere.

Era Thad, semplicemente era Thad.

La porta si aprì e Finn entrò barcollando, con addosso un pigiama che gli lasciava scoperte le caviglie, armato di diet coke e pizza e decisamente provato dalla stanchezza.

- Come fate a uscirne vivi ogni giorno? Cameron è devastante...-

- Cosa...-

- Visto che dormiamo qui Nicholas mi ha prestato un pigiama. E per te me ne ha dato uno Flint. E non hai mangiato perciò ti ho portato della pizza.-

Kurt lo guardò stupito.- Grazie, ma non era il caso che ti preoccupassi tanto. Non ho molta fame comunque. E poi non ho voglia di lasciarlo solo...-

Il quaterback roteò gli occhi e sbuffò, posò la roba sul letto vuoto, dopo aver sgombrato un po' di casino, poi praticamente lo prese di peso.

- Ehi!-

- Lui dorme, non se ne accorgerà. E poi se deperisci si alleerà con Burt e mamma per ammazzarmi e non è una bella prospettiva. Non protestare e mangia.-

Stranamente l'odore della pizza gli aprì lo stomaco. Ringraziando il cielo nel rendersi conto che era una vegetariana, ne addentò subito un pezzo. Poi si voltò a controllare Thad.

Finn lo guardò serio.- Sei proprio perso eh? Ci sei dentro con tutte le scarpe.-

- Credo che avrei scelto una frase più poetica ma sì.-

- Kurt, che cos'ha davvero?-

Il piccolo vacillò per un attimo, poi chiuse stancamente gli occhi.- Deve prendere delle medicine. E alcune di queste sono, beh, devastanti per il fisico.-

- Medicine? E' malato?-

Hummel lo guardò intensamente.- Giurami che non lo dirai a nessuno Finn. Ho bisogno di aiuto stasera ma questa è una cosa personale. Nemmeno ai nostri genitori, deciderà lui quando dirglielo.-

- E' così grave?-

- Giuralo.-

Finn annuì serio, prendendogli la mano.- Sono una frana come fratello ma lo farò.-

- Non sei una frana.- il soprano gli strinse la mano forte.- Soffre di disturbo bipolare della personalità. Prende un sacco di roba per controllarsi e...non fare male a se stesso o agli altri.-

Hudson sbatté le palpebre, intento a digerire la notizia.- E oggi....-

- Non so bene cosa ha scatenato la crisi, ma ha dovuto prendere un farmaco per calmarsi. Uno dei più forti. Non l'avevo mai visto così e sto uscendo di testa.-

- Uh beh, non capisco perché me l'hai fatto giurare, sai? Con un nome così complicato ti assicuro che me lo sarò già dimenticato per domani.-

Kurt scoppiò a ridere praticamente per la prima volta quel giorno. Rise fino a farsi venire le lacrime agli occhi, cercando nel contempo di non svegliare Thad. Sapeva che Finn aveva capito. C'era un fondo di verità in quella frase, ma sapeva che suo fratello aveva capito ed era una cosa di cui aveva disperatamente bisogno in quel momento. Lo abbracciò di slancio.

- Grazie, Finn Hudson. Sei il miglior tontolone del mondo.-

- Pre...prego.- borbottò il ragazzo, rosso per l'imbarazzo.

Non dissero altro, mentre Kurt finiva la sua cena. Poi iniziarono a sistemare la camera. Il soprano sapeva bene quant'era pignolo il suo ragazzo in fatto di pulizia e non voleva fargli ritrovare quel macello una volta sveglio. Per fortuna quell'orso di Finn si rivelò molto utile per spostare gli oggetti pesanti.

Alla fine Kurt era stanco morto. Andò in bagno a cambiarsi e quando tornò in camera si diresse verso il letto di Thad.

- Beh, allora io vado...- fece Hudson.

- Vai dove?-

- A mendicare un letto per dormire da Wes e David. Oppure Blaine ha detto che ha posto e...-

- Non dire assurdità, qui c'è un letto vuoto e libero, le lenzuola sono nell'armadio.-

- Ma è il tuo, tu dove....- Kurt gli rispose indirettamente infilandosi sotto alle coperte accanto a Thad, cosa che lo gettò nel panico. Burt lo avrebbe ammazzato!

Hummel si girò a guardarlo con uno sbuffo rassegnato.- Tranquillo, non faremo di certo robaccia stasera. Io dormo con lui e tu sul letto e questo è quanto.-

Finn borbottò qualche protesta sulle coppiette in amore, ma aveva sonno e non si oppose.

Thad dormiva profondamente. Kurt gli fece posare la testa sulla sua spalle e gli baciò la fronte.

- Ti amo, Thaddy.- sussurrò, prima di scivolare nel sonno.

Era tutto quello che serviva.





La luce del sole lo svegliò presto la mattina dopo. Non che avesse dormito bene, era stata una notte agitata e si era svegliato spesso per rinfrescare un po' Thad. Ripensò per un attimo alla prima volta che avevano dormito insieme. Ad Harwood che si svegliava coccolandolo e canticchiando “Morning Sun”. Ora era il moro ad essere abbracciato a lui, con il viso affondato nel suo petto e i capelli che gli solleticavano il mento. Li accarezzò, toccandogli la fronte. Era ancora caldo e la tosse non era sparita durante la notte. Ma stava meglio. Kurt non avrebbe saputo dire perché, ma sentiva che era così.

- Alla Columbia.-

Quasi sobbalzò per la sorpresa. Thad aveva ancora gli occhi chiusi, ma il ritmo del respiro era cambiato.

- Cosa?-

- Comunque volevo andarmene il più lontano possibile... Los Angeles, San Francisco, Miami...New York.-

- Parli dell'università?-

Il ragazzo alzò la testa e gli sorrise.- Sei ancora qui, piccolo Pookie testardo.-

- Inutile che sprechi il fiato Harwood, da qui non me ne vado.-

- E poi dicono a me...Comunque, sai, io sono il meglio del meglio e mi pareva giusto puntare all'Ivy League, no? E poi sono tutte sufficientemente fuori dalle scatole.- lo guardò serio.- La Cornell è un po' fuori città e la Columbia mi ispira di più. Poi avevo in testa la voce di Bono che canta “City of Blinding lights” perciò New York è perfetta.-

Il cuore di Kurt cominciò ad accelerare.- Andrai....a New York?-

- Mio padre non è contento. E' stato qui ieri e mi ha chiarito la sua posizione. Non vedo l'ora di andarmene via da lui. E poi ci sei tu.- Aprì gli occhi e lo fissò.- Tu vuoi diventare una stella Kurt. Sei nato per diventarlo. E al mondo non c'è posto migliore. Perciò no, non ho scelto New York per te, ma ti aspetterò là l'anno prossimo.-

Hummel lo strinse in un abbraccio soffocante.- Si. Si, aspettami.-

Restarono stretti per un po', mentre il sole si alzava sempre di più e qualche rumore dalle stanze vicine indicava che i più mattinieri si stavano alzando.

- Verrai a salutarmi all'aeroporto, vero?-

- Non credere Pookie, a costo di farmi portare in spalla da Wes ci sarò! Saluta la Grande Mela per me, ok?-

- Tu vedi solo di guarire o col cavolo che esci da qui.-

- Uh, si, minacciami...-

Kurt sbuffò.- Sono serio, scemo. Mi è venuta una paura tremenda!-

- Lo so.- fece Thad.- E non sopporto di farti star male.-

Hummel distolse lo sguardo, incerto.- Thaddy io...l'ho detto a Finn. So che non ne avevo il diritto, ma avevo bisogno di qualcuno che mi capisse ieri.-

Il moro sospirò.- Ok. Finny è un bravo ragazzo. Lo capisco Pookie, davvero. Senza contare che un giorno o l'altro dovrò essere sincero con i tuoi, qualche alleato sarà utile.-

Il piccolo sorrise e lo baciò.- Meglio che mi faccia una doccia veloce, dobbiamo andare fino a Lima. Posso...-

- Pookie, fino a un mese fa questa stanza era anche tua, credo che tu abbia il diritto ad una doccia.-

- Sveglio Finn allora, ci mette una vita a carburare.-

- Sai comunque cosa mi farebbe stare davvero, ma davvero meglio?-

- Scordatelo.-

- Non ho nemmeno finito la frase.-

- Ti conosco Harwood. Non verrò fuori dalla doccia nudo e tutto bagnato...-

- Già solo a sentirlo mi sento meglio, dai...-

- No!-

- Daiiiiiii!-

- Non mi incanti!-

- Daaaaaa.....-

Furono centrati in pieno da una cuscinata, mentre Finn si alzava e barcollava verso il bagno borbottando.- Coppiette in amore, accidenti a loro...-






- Come sarebbe a dire che avete perso?-

Sospirò, sistemandosi il telefono per sentire meglio in mezzo a quella gazzarra.- Dodicesimi Thad, ti devo fare uno schemino?-

- Ma come? Avete battuto noi Warbles, destinati a diventare campioni intergalattici supremi, e poi perdete le nazionali? Aspetta, c'è qualche interferenza, sento urla in spagnolo...-

Kurt si chinò per evitare un oggetto volante, a ben guardare una scarpa di Mike. Donne. Valle a capire. E poi chiamavano lui regina del melodramma!

- No, è Santana. E' un po' uscita di testa e non è facile tenerla ferma quando parte.-

- Ma insomma, che cavolo è successo?-

- Ti dico solo youtube. Bacio della vergogna. Finn e Rachel sul palco. Non aggiungo altro per amor di decenza.-

- Oh.- pausa riflessiva.- Ooooohhhhh! Cavolo, Finny è un boss e io lo stimo! Mi fiondo subito a cercare il video.-

- Buona visione. Non ridere troppo.-

- Allora, com'è?-

- Fantastica.- sospirò Kurt.- Adoro già New York. Ma manchi tu.-

- Vengo a prenderti appena arrivi ok?-

- Ok.- sorrise Kurt.- Ho solo voglia di stare con te.-







Alla fine si erano ritrovati sui sedili posteriori della BMW. E, in tutta onesta, né Kurt né Thad avrebbero saputo dire come ci erano arrivati.

Il soprano era tornato da New York il giorno prima, però era andato subito a casa per la stanchezza e non si erano visti. Poco male, visto che avevano poi recuperato alla grande.

Avevano passato insieme praticamente tutta la giornata, tra soste con gli amici in caffetteria, Kurt aveva intrattenuto lui, Blaine e gli altri con i succosi racconti del dopo-gara e dettagliate imitazioni dell'ira di Santana, passeggiate nel parco e una puntata al centro commerciale, per finire con una bella cenetta.

Poi Harwood lo aveva accompagnato a casa in macchina ed erano partiti con un bacio della buonanotte. Poi i baci erano diventati due, poi tre, finché ad entrambi non era sembrato più comodo passare dietro.

Morale della favola, stavano allegramente pomiciando da buoni venti minuti e non parevano molto intenzionati a smettere.

Thad aveva una mano affondata tra i capelli morbidi di Kurt, mentre l'altra gli accarezzava dolcemente il fianco. Sentiva lungo la schiena i tocchi delicati del suo ragazzo e la cosa gli dava i brividi. Era anche remotamente consapevole di doverci andare piano, per evitare che la cosa degenerasse, ma certo avere Kurt mezzo steso addosso a lui non era un buon incentivo per smetterla.

Non che Hummel fosse messo meglio in quel momento in fatto di capacità di ragionamento, anzi aveva praticamente spento il cervello. L'unica cosa a cui riusciva a pensare, mentre si staccava dalla bocca di Harwood per affondare il viso nel suo collo, era al buon odore della pelle di Thad. Senza ragionarci troppo, seguì quello che gli suggeriva l'istinto del momento e si mise a cavalcioni sulle gambe del ragazzo, iniziando a baciarlo su e giù per il collo.

Thad gemette forte. Era ufficiale, Kurt voleva farlo morire quella sera. E soprattutto non aveva ancora ben afferrato quanto fosse labile il suo autocontrollo.

- Pookie...-

Nessuna risposta.

- Kurt.....Kurt, fermati.-

Ci fu una specie di mugolio indefinito come reazione a quelle parole tra un bacio e l'altro, poi il soprano tornò ad occuparsi della sua produzione di succhiotti.

- Sul serio, Pookie, smonta dalla macchina o non ti garantisco di riuscire a trattenermi.-

- Allora non farlo.-

Il moro sbarrò gli occhi, abbassando lo sguardo. Il suo ragazzo si era fermato, almeno quello, e stava con la testa appoggiata alla sua spalla. Gli accarezzò una guancia e gli fece alzare lo sguardo per scontrarsi con quegli occhi limpidi.

Il viso di Kurt era arrossato ma stranamente calmo. Harwood non osò fare nemmeno un fiato, in attesa. Sentiva che in qualche modo quello era un momento importante e non voleva assolutamente rovinarlo.

Hummel prese la sua mano e gli baciò dolcemente il palmo, mentre lui non riusciva a far altro che guardarlo in adorazione, ipnotizzato da quel gesto così dolce e intimo.

- Accarezzami.-

Thad serrò gli occhi e rabbrividì, trattenendo a stento un gemito.- Kurt...-

Il soprano distolse lo sguardo imbarazzato.- Non vuoi?-

- Dio Pookie, certo che lo voglio fare, da morire. Ma non lo devi dire solo perché lo penso io.-

Kurt si morse il labbro.- No, io...voglio sentirti vicino Thaddy. Come quella sera dopo il ballo.- Si accoccolò di nuovo sulla sua spalla.- Toccami ancora, ti prego...-

Il moro gli prese il volto tra le mani e lo baciò, lasciandolo senza fiato.

Thad si staccò, guardandolo fisso negli occhi.- Tu mi fai davvero un brutto effetto, Pookie.- sussurrò. Senza distogliere lo sguardo gli prese una mano e la portò all'altezza del cavallo dei pantaloni. Kurt sussultò nel sentire l'eccitazione del suo ragazzo, che gemette al contatto.

- E' una cosa seria.- disse, accarezzandogli il viso.- E voglio che tu sia sicuro di volerlo sul serio.-

Hummel annuì, chinandosi a baciarlo.- Penso solo a te, Thad. Quando hai avuto l'attacco non riuscivo a chiudere occhio. Ero a New York e volevo solo stare lì con te. Non voglio nessun altro.- distolse lo sguardo, avvampando di botto.- E poi....ehm....ecco....-

Harwood lo guardò per un attimo perplesso, poi capì. Gli risalì lentamente la coscia con la mano, sentendolo trattenere il fiato, fino ad arrivare a sentire che anche il piccolo aveva un casino nascente nelle parti basse.

- Oddio.- soffiò fuori Kurt, a metà tra il gemito e l'imbarazzo.

- Quindi....ti faccio un certo effetto direi.-

Il soprano mugolò, nascondendo il viso nella sua spalla.- Che vergogna...-

- E di che?- fece dolce Thad.- E' perfettamente normale e devo dire che la cosa mi lusinga parecchio. A te no?-

Hummel appoggiò la fronte alla sua, annuendo. E non aveva ancora tolto la mano dai suoi pantaloni, cosa che mandò definitivamente al diavolo qualsiasi altra folle obiezione e convinse Thad a baciarlo con urgenza, stringendolo di più a sé. Kurt reagì con una certa sorpresa all'inizio, specie perché sentì le mani di Harwood insinuarsi sotto alla sua maglietta ad accarezzargli l'addome, poi si lasciò andare, gemendo alla sensazione dei tocchi del moro sulla pelle.

Improvvisamente sembrava esserci troppo spazio tra lui e Thad, come se non fossero ancora abbastanza vicini. O almeno, a lui non bastava più. Si strusciò su di lui per approfondire il contatto, facendo così scontrare le rispettive erezioni e strappando ad entrambi dei versi eccitati.

- Fallo ancora.- gli sussurrò all'orecchio Thad con voce roca e il fiato corto.- Dio, Kurt, fallo di nuovo.-

Il soprano ormai aveva spedito il cervello in ferie perciò non se lo fece ripetere due volte, aggrappandosi alle spalle del suo ragazzo e baciandolo con passione. Gli girava la testa, sapeva solo che quella mossa era tipo...wow. Specie visto che era accompagnata dalle esplorazioni di Thad sotto la sua maglietta.

Il moro si avventò sul suo collo dopo l'ennesimo colpo di bacino, iniziando a leccarlo dal mento fino alla clavicola, lasciando una scia umida sulla sua pelle accaldata. Gli afferrò il sedere con entrambe le mani, assecondando i suoi movimenti. Poi gli venne un'idea e spinse Kurt a stendersi sul sedile il più dolcemente possibile, invertendo le loro posizioni.

Hummel mugugnò di disappunto per la perdita del contatto con il suo ragazzo, anche se fu solo temporaneo. Thad si stese su un fianco accanto a lui, attirandolo a sé visto anche lo spazio ridotto. Ok che la sua macchina era una BMW, ma aveva pur sempre i suoi limiti di grandezza.

Kurt apprezzò il calore del corpo del moro contro il suo e si accoccolò addosso a lui.

- Thaddy...-

Il moro gli posò un dito sulle labbra. - Se non ti piace, fermami.-

Lo fece voltare nel suo abbraccio, fino a che Kurt non si ritrovò con la schiena contro il petto di Thad, la sua bocca a tormentargli la pelle giusto sotto l'orecchio, una mano a percorrergli il petto, sollevandogli la maglietta e l'altra che armeggiava con l'apertura dei suoi pantaloni. In qualche remoto angolo del suo cervello c'era ancora qualche punta di preoccupazione per quello che stava per succedere, ma Harwood riuscì a mandargli in pappa il cervello andando ad accarezzargli l'interno coscia su e giù, con una lentezza esasperante. Non riusciva a smettere di ansimare, voleva solo continuare a subire quella magnifica tortura. Mosse istintivamente il bacino contro l'erezione di Thad, che affondò il viso tra i suoi capelli nel tentativo di soffocare un gemito.

Dove cavolo aveva imparato Kurt a fare una cosa del genere? Ah, giusto, Single Ladies. Benedetta Beyoncé!

Incapace di trattenersi oltre, salì nuovamente lungo la coscia del suo ragazzo e infilò la mano nei suoi boxer, andando a stringere la sua erezione.

Il soprano urlò, gettando la testa all'indietro e spingendosi di più contro la sua mano. Continuando a strusciarsi su di lui, eccitato, Thad mosse la mano lungo tutta la lunghezza di Kurt, iniziando a masturbarlo.

Hummel iniziò ad emettere versi sempre più incoerenti. Non si sentiva nemmeno più le gambe, tutto il suo sangue sembrava defluito dalle parti del pene. Incapace di stare fermo, si spinse verso la mano del ragazzo, che nel frattempo aveva portato una gamba sopra la sua. Erano quasi troppe sensazioni tutte insieme: l'erezione di Thad con cui si scontrava ad ogni movimento del bacino, la sua lingua che gli percorreva il collo, le dita che gli pizzicavano il capezzolo, il calore del suo corpo, per non parlare di quello che stava facendo dentro ai suoi pantaloni.

- Tha...Thad...-

- Sono qui Kurt. Sono qui con te.-

Gli sfuggì l'ennesimo urlo eccitato e il moro affondò il viso nel suo collo. Kurt aveva un odore buonissimo, pensò in modo piuttosto incoerente, intensificando il ritmo. Sentiva che ormai il suo ragazzo c'era quasi.

Infatti poco dopo il più piccolo inarcò la schiena e venne con un ultimo urlo. Thad lo seguì a ruota dopo essersi strusciato un altro paio di volte contro il corpo di Hummel, abbandonato addosso a lui.

Kurt lo sentì gemere forte mentre anche lui raggiungeva l'orgasmo. Stava ancora cercando di riprendere fiato, senza osare muovere un muscolo, stava già tremando a sufficienza di suo. La mano fresca di Thad si posò sulle sue guance in fiamme. Kurt si voltò appena a guardarlo, perdendosi in quelle iridi scure e calde.

- Stai bene?-

Il soprano gli posò un leggero bacio sulle labbra, non era sicuro di riuscire a formulare una frase coerente in quel momento e quella sembrava una buona risposta alla domanda. Harwood rispose con un bacio profondo e dolce, che fece definitivamente sciogliere quel poco che rimaneva del suo stomaco. Levò la mano dai suoi pantaloni e prese un fazzoletto per pulirsi un po', per poi tornare subito ad abbracciarlo, facendolo voltare verso di lui. Kurt chiuse gli occhi e si lasciò coccolare dal suo ragazzo.

- Ehi, stai tremando.-

- Scusa...io non...-

- Di che ti scusi?- rispose con un sorriso.- Sei perfetto così.- Thad restò in silenzio per un momento, accarezzandogli i capelli.- Ho esagerato?-

- Solo...è stato, ecco, intenso. Non me l'aspettavo.- Kurt mugolò d'imbarazzo.- Oddio, siamo nel vialetto di casa mia! Nella tua macchina! E se mio padre e Finn tornavano dalla partita e ci beccavano? Ma che mi dice la testa...-

- Oh, c'era questo rischio?- Harwood ci ragionò sopra giusto un secondo.- Beh, sarebbe stato un gran bel modo di morire.- commentò, beccandosi una gomitata.

- Idiota.- borbottò il piccolo, facendolo sorridere.

- Lo sapevo che saresti entrato in paranoia, Pookie.-

- Fatti gli affaracci tuoi.-

- Faccio notare che tu sei affar mio.-

- Senti, ho già le mie difficoltà a formulare pensieri coerenti, potresti per piacere lasciarmi un po' di delirio nelle frasi?-

- Tutto il delirio che vuoi, promesso.- Thad sorrise, tirandolo a sedere.- Uhm, abbiamo appannato per bene i vetri, chiaro segnale.-

- Oddio.- borbottò il soprano scendendo dall'auto. L'aria frizzante della sera lo fece rabbrividire per un attimo, ma l'accolse con piacere. Inspirò a pieni polmoni, chiudendo gli occhi nel sentire il suo ragazzo che gli accarezzava i capelli.

- Sei tipo la cosa più adorabile del pianeta, specie perché sei tutto scombinato. E quel faccino rosso è un amore.-

Kurt sussultò, ricordandosi di avere ancora la patta aperta ed affrettandosi a rimediare.- Così di certo non mi aiuti a farmelo passare, il rossore.-

Il moro lo guardò intenerito.- Non preoccuparti, fila subito in camera e datti ai tuoi rituali sugli intrugli, ok? Ti mando un messaggio appena arrivo?-

Hummel annuì, cercando qualcosa da dire, ma gli occhi di Thad gli facevano perdere il filo ogni volta. Gli prese le mani e chiuse gli occhi quando il moro si sporse per baciarlo un'ultima volta, prima di lasciarlo entrare in casa. Era dalla sera del ballo che facevano così, Thad non montava in macchina se prima non l'aveva visto entrare in casa. Era una cosa un po' stupida e da principessine sceme, però gli piaceva sentire il suo sguardo addosso, era meglio di qualsiasi parola di saluto.

Rientrò in casa con il cuore che batteva a mille, e non certo per i pochi metri percorsi dal vialetto a lì. Ora che non aveva più il calore del corpo del suo ragazzo a fargli da distrazione, iniziò a realizzare per bene tutto quello che era successo.

Porca Miseria.

Ma porca miseria sul serio!

Il soprano si gettò un'occhiata attraverso lo specchio dell'entrata. Ciuffo spettinato, guance rosse, maglietta un po' sgualcita, leggeri segni sul collo. E ovviamente aveva macchiato i boxer.

- Oh, porca miseria...-

- Kurt, sei tu?-

Praticamente saltò in aria dallo spavento, lasciando piuttosto perplessa Carole, che era in salotto a godersi un film in santa pace.

La donna lo guardò perplessa.- Va tutto bene?-

Al che il povero Kurt sgranò gli occhi come un cerbiatto in mezzo a un'autostrada e, incapace di formulare qualcosa di più intelligente, pigolò.- Credo di aver macchiato i boxer.-

Carole inarcò le sopracciglia, fissandolo con tanto d'occhi. Poi si sciolse in un sorriso intenerito e lo prese per le spalle.- Forza, direi che ci vuole un po' di latte caldo.-

Il ragazzo la seguì come un'automa e con una rigidità degna di Pinocchio. Perché non era andato dritto in camera come gli aveva suggerito Thad? Che poi era tutta colpa sua se non riusciva nemmeno a ragionare, accidenti a lui!

Si aspettava qualche commento dalla sua matrigna, ma a rompere il silenzio c'erano solo il rumore del fornello, lo sbattere delle tazze sul tavolo e il sottofondo della TV ancora accesa in salotto.

Carole gli posò davanti la sua tazza, con un sorriso.- Ecco. Non preoccuparti, Burt e Finn non torneranno prima di un'altra mezz'ora, hai tutto il tempo per sistemarti.-

Kurt annuì meccanicamente.- Gra...grazie.-

- Respira tesoro, non è successo niente. Stai parlando con la donna che ha cresciuto Finn Hudson, dopo aver lavato le sue lenzuola credo di essere pronta a tutto.-

La faccia del soprano virò verso un affascinante rosso semaforo.- Non credo di volerlo sapere.- disse, facendola ridere di gusto. Si morse il labbro, incerto.- Lo dirai a papà?-

- Dio no, ci tengo a mio marito. Non ho molta voglia di fargli venire un altro infarto.-

Questo lo fece sorridere per un attimo.- Ti ha raccontato del discorso che mi ha fatto sul...ehm, hai capito.-

- Oh si, e sono molto fiera di entrambi per questo.- gli prese una mano.- So che non è stato facile, lo capisco bene. Ho dovuto crescere un figlio cercando di fare anche le cose solitamente destinate ai padri e non sempre ci sono riuscita, inutile negarlo. E sai com'è tuo padre. Ha dovuto rielaborare un bel po' di cose quando siete rimasti soli.-

- Non so come farei senza di lui. Però...a volte mi manca terribilmente la mia mamma, non offenderti.-

Carole si avvicinò e lo strinse.- Ma certo che ti manca, Kurt.-

Kurt si lasciò coccolare per un po', ritrovando la calma che aveva perso dopo aver varcato la soglia di casa.

- E' stata la prima volta.- sussurrò dopo un po'.- Cioè, non in quel senso, che dico, però non... è un po' imbarazzante.-

- Ti ha toccato in modo diverso?- chiese dolcemente Carole.

- Si.-

- Sei davvero innamorato di Thad, eh?-

Hummel sbuffò.- L'ha capito perfino Finn, fai un po' tu.-

La donna rise di gusto, sciogliendo l'abbraccio.- Non c'è niente di male a desiderare in quel senso la persona che ci piace. E poi siete maschi. Come ho detto, credo di poter affrontare dei boxer da lavare senza uscire di testa. Finisci il latte prima che si freddi del tutto.-

- Se arrossisco un altro po' potrei riuscire a scaldarlo io.-

Si sorrisero da sopra le tazze, senza bisogno di aggiungere altro.

- Meglio che vada a cambiarmi prima che i fanatici del football rientrino.-

- E io forse riuscirò a vedere il finale del film.-

- Carole...beh, grazie.-

- Figurati tesoro.-





Kurt era in camera sua, fermo davanti allo specchio. Si era fatto una bella doccia, messo il pigiama e ora doveva solo prepararsi per messaggiare un po' con Thad prima di andare a dormire. Però erano cinque minuti buoni che se ne stava fermo a fissarsi allo specchio. La stessa faccia di quella mattina. Da fuori non sembrava diverso. Niente a che vedere con il subbuglio che aveva dentro. Si sentiva il cuore andare a mille, e non solo per l'imbarazzo. Continuava a sentire le mani di Thad che lo accarezzavano dappertutto. Si sentiva bene, si sentiva...eccitato. Ecco, quello era il termine giusto, eccitato. Proprio lui che ancora aveva il riflesso di cantare quando le conversazioni si facevano troppo osé per le sue povere orecchie. Ma questo era diverso. Non era un parlare astratto di esperienze altrui o girare su internet a guardare filmacci. Si trattava di lui e Thad ed era stato così naturale e dannatamente giusto...

Sobbalzò sentendo la suoneria del suo cellulare.


Eccomi, sono arrivato sano e salvo. Finito con le creme Pookie?


Non ho neanche cominciato. Quanto hai corso, pazzo che non sei altro?


pazzo lo so, specialmente per te (; A che pensi?


A te.


Anch'io


Penso di volerti qui me


Tuo padre potrebbe staccarmi la testa


Sicuro come l'oro. Però lasciami fantasticare un po'.


Tutto quello che vuoi, Pookie.


E tu, a cosa pensi?


Penso che sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, Kurt.



Beh, poteva decisamente addormentarsi felice quella sera.






Ed ecco che riemergo dall'oblio. Si, sono ancora viva! XD Mi dospiace per questo ritardo immane, questo è stato un capitolo particolarmente difficile da scrivere, con tante cose concentrate, ma soprattutto è appena passato un periodaccio in cui scrivere non era proprio in cima ai miei pensieri. Niente di grave, solo che litigare in compagnia per motivi inesistenti non è mai bello e sono praticamente appena uscita dalla guerra fredda. Infatti poi ho scritto questo, mezzo capitolo di un'altra fic e una one su Glee nel giro di tipo due giorni ^^''.

Spero in bene, incrocio le dita per le scene qui presenti, dalla crisi di Thad a quella in macchina...

Beh, anche Jessy ha spedito Thad a New York con Wes, ci avevo pensato pure io perciò sono a posto anche con i Pips :D


Ah, piccolo sondaggio, c'è una canzone in Italiano che per me è terribilmente Hummerwood e mi piacerebbe usarla nella fic, cosa ne pensate?


Comunque ora ho invaso anche twitter se volete XD @tsubychan1984, w la fantasia nei nickname! XD



A presto!

Ciriciaux!!!

Tsubychan1984

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