Romeo Candore Montecchi

di Drypoison95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** è Forse questo... L'amore ? ***
Capitolo 2: *** Scomoda verità... ***



Capitolo 1
*** è Forse questo... L'amore ? ***


 

E' forse questo...L'amore ?

Era un giorno grigio...nell'aria si poteva percepire tristezza, ed io mi feci condizionare dal tempo tanto da sdraiarmi sul muretto nella terrazza,con la schiena poggiata al muro e lo sguardo fisso al cielo...intento a trovare anche un solo piccolo raggio di sole, quest'ultimo, ormai nascosto dalle nuvole.La brezza si fece più forte e fece avanzare il dolce profumo delle rose, che rese la mia solitudine più piacevole. Dal terrazzo si potevano udire le voci dei nobili provenire dalla sala del piano di sotto. Erano venuti per il "Ballo della rosa".Anche per me era giunto il momento di prepararmi per il gala'...sarei voluto restare ancora un po', ad osservare il grigio del cielo farsi pia piano roseo, fino a diventare un acceso rosso,il balcone era l'unico posto dove riuscivo ad entrare in sintonia con i miei pensieri, che si impadronivano di me fino a rattristarmi...fino a quel momento io ero senza...senza amore.Ormai pronto, scesi nel salone, dove gli occhi dei nobili scrutavano i miei,mio padre venne dinanzi a me assieme ad una ragazza,molto carina,elegante...Si chiamava Ermione, e sarebbe diventata la mia fidanzata, questo era il mio futuro, scelto dal "gran duca"...non volevo, non provavo niente per lei, non provavo nessun emozione,non provavo amore.Anche se...L'amore era una sensazione che non avevo ancora avuto il piacere di provare,quindi non avevo idea di come si potesse presentare...non avevo le idee chiare dei miei sentimenti, cosi uscii dalla sala ed andai alla scalinata che si affacciava nel cortile. Lì il profumo era inebriante,ma non proveniva dalle rose, da nessun fiore del castello. Sentii un fruscio provenire dalla fontana, così mi voltai. Oh...che vista soave,non avevo mai visto nessuno più bella di lei.Era vestita con un abito dai colori rossastri...teneva in mano un fiore,era un iris. Che splendore, assomigliava all'iris stesso, e come quest'ultimo era semplice e bella. Avanzai verso di lei, le chiesi il suo nome, ma non ebbe il tempo di rispondermi che si spavento',lasciando cadere il fiore correndo verso l'uscita del cortile... Quello che provavo...si quello era ciò che veniva definito amore.Passarono giorni da quando vidi quella ragazza...volevo vederla, almeno un'ultima volta. Nella mia testa prevalse il desiderio di cercare degli iris, così assieme al mio cavallo drago,Cielo, spiccai il volo alla ricerca di quel fiore...Trovai delle rovine nella parte più alta della città...erano interamente coperte da quei meravigliosi fiori,il profumo prese il sopravvento a tutto ciò che mi circondava. Dei passi venivano da dietro un muro diroccato,corsi a vedere e come speravo, il mio sguardo incrocio' il suo, rimasi a fissarla, era lei...la ragazza del ballo. Chiesi il suo nome, e con voce fragile rispose "Giulietta...il mio nome è giulietta" "Io sono romeo!" risposi senza accorgermene. Le sue gote erano candide come la neve, ma presero il colore della rosa...rintoccarono le campane. Dalle sue labbra uscirono delle parole lievi... "è il mio compleanno..." "Forse, Con le campane di adesso...è il tuo compleanno..?" dissi io..."si..." fu la sua ultima parola. rimasi incantato da quella figura, mi agitai a destra e a sinistra alla ricerca di un dono, poi afferrai l'unica cosa che valeva la pena regalarle...L'iris. Mi ringraziò sorridendo, con le guance arrossite, a mia volta arrossii anch'io..purtroppo lei doveva andare...così ci salutammo. Oh Dea, mai creatura tanto bella ho veduto. Passo' un giorno da quando l'avevo incontrata lì...al campo d'iris. Ero sdraiato sul sofà di camera mia, maneggiando uno di quei fantastici  fiori.Osservandolo,era Giulietta  il mio unico  pensiero.Ad un tratto sentii bussare alla mia camera,entro' Ermione, aveva uno sguardo timido,le mani congiunte,era tremolante..."Messer Romeo...gradireste uscire con me...domani sera? Ci sara' la festa dei fiori giu' in citta'..." udii dalle sue labbra, "ehm, beh ma si, certamente..." risposi incerto, non potevo mettermi contro il volere di mio padre...."Va bene ! Allora ci vediamo domani sulla terrazza piu' alta del castello,dove potremo vedere i fuochi d'artificio che verranno fatti in nostro onore..." "in nostro onore ?...ah, certo il fidanzamento...scusate"  mi ero totalmente scordato. "ora messer Romeo, lo lascio ai suoi pensieri...arrivederci ! " salii sul tetto del castello per prendere una boccata d'aria,scrutavo l'orizzonte alla ricerca di qualcosa, qualcosa di indefinito, non sapevo neanchio cosa stessi cercando...poi di colpo vidi sulla torre del castello,le guardie avevano fatto un imboscata,era un ragazzo...portava un mantello ed un cappello scarlatto ed una maschera in viso. Corsi da Cielo,spiccato il volo mi buttai al centro della torre, davanti a quel ragazzo. "Messer Romeo...qual buon vento vi porta qui signorino ? disse inchinandosi il capo delle guardie. "cosa sta succedendo qui ?Dissi. "è il "turbine rosso",un ribelle che da contro al volere di sua maesta' il gran Duca, suo padre. "Ebbene, saro' io a sfidarlo ! per volere di mio padre !" dicendo questo mi voltai guardandolo negli occhi...non sapevo cos'era ma...aveva un non so che di familiare. "qui sotto c'è un condotto acquatico,fingeremo di combattere e ci butteremo..."bisbigliai al turbine rosso... sguainammo le spade ed incominciammo !Avevamo lo sguardo sbalordito delle guardie su di noi, mi avvicinai alla ringhiera,lo afferrai  e ci tuffammo di sotto.Aprii gli occhi appena usciti dall'acqua,la corrente ci aveva portati in una prateria non troppo lontana da Neo Verona. presi il ragazzo a braccetto e lo portai in una casa disabitata,appena sveglio....potevo vederlo tremare."come ti chiami, veramente ?" chiesi. "O...Odin..." "Odin....mmm, piacere Odin sono Romeo." Ora dai spogliati e mettiti davanti al fuoco o prenderai un raffreddore. lo vidi incerto, non voleva spogliarsi. così decisi di usicre, ad aspettarmi c'era Cielo, cosi approfittai per pettinarlo, mi ero scordato la spazzola,così entrai, quel che vidi era...,davanti ai miei occhi c'era Giulietta..."Giulietta ?..." mi avvicinai ma lei indietreggiò,inciampando fece cadere la mia giacca dalla sedia sul caminetto, l'afferrai, quando aprii gli occhi ero sopra di lei sul pavimento...."Sc..Scusa ! Erano le uniche parole che mi venivano. "n..non ti preoccupare..."furono le parole che uscirono dalle sue labbra. Ci fu un momento di silenzio..."e cosi... sei veramente tu..Giulietta ?..."Si..."Come mai eri vestita da uomo ? "Non posso dirtelo...Mi dispiace !" Va bene..."Non ti preoccupare !" dissi io...Ero curioso di sapere il perchè...ma andava bene anche così, solo stare con lei mi bastava...Tornato a Neo Verona, lasciai Giulietta alle rovine degli iris,il mio unico desiderio era quello di poterla rivedere...

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Capitolo 2
*** Scomoda verità... ***


Scomoda verità...

"William Shakespeare: Giulietta, appena di ritorno dal fatidico incontro con Romeo,sprizzava di gioia,aveva le gote arrossate,una vista che toglieva il respiro per quanto bella...purtroppo pero', le cose belle non durano a lungo.In un vicolo di Neo Verona ad aspettarla c'era un cavaliere...Tebaldo." "Oh...che gioia...Romeo...Romeo ha scoperto che mi maschero da uomo...ma, non fa niente mi fido di lui! E' solo che,non potergli dire il perchè mi provoca dolore...una fitta al petto..".."Giulietta...Fiammata Astro Capuleti">> si sentì sibilare in un angolo buio della citta'..."chi è..Chi va la' ?!Erano le uniche parole che mi uscirono in quel momento di tensione e stupore..."Tebaldo è il nome con cui mi presento...Figlia di capuleti...Il ragazzo con cui ti sei vista è il figlio del tuo nemico Montecchi...Romeo Candore Montecchi! Non andare oltre se non vuoi recarti dolore con le tue stesse mani."Non è possibile...non può essere vero !...Romeo un montecchi ? Perchè ? perchè !? Solo il tuo nome mi è nemico ! una rosa con un altro nome avrebbe ugualmente il suo dolce profumo, oh...rinuncia al tuo nome ! Oppure giura di amarmi...ed io non sarò più una capuleti !" "Romeo:Erano passati giorni dall'ultima volta che avevo visto Giulietta...oh, quanto avrei voluto risentire il soave profumo delle sue ciocche,che al vento sembravano fronde di alberi di cileigio, tinti da un colore scarlatto...giulietta...Era ormai giunto il giorno della festa dei fiori.Giù in città stavano lavorando sui preparativi...ormai stanco,preso da tartassanti pensieri, decisi di scendere in piazza,era tutto adornato,tanto da rendere Neo Verona più allegra di quanto non lo potesse essere in quel periodo...Sceso,potevo osservare con curiosità le bancarelle con sopra ogni tipo di fiore,camminai finchè non trovai uno stand che vendeva Iris...Mia madre quand'ero piccolo diceva che in quel giorno era solito regalare un fiore alla propria amata, io di certo non lo potevo regalare ad Ermione...sentii una brezza di iris passarmi accanto,non poteva essere lo stand che avevo visto poco prima,infatti mi ero gia allontanato parecchio,così mi voltai, destra,sinistra, ma non vidi niente,ad un certo punto mi cadde in testa un...Iris ! alzai lo sguardo ! Era lei,Giulietta !L'unica donna che può entrare nei miei sogni a paicimento ! "Giulietta!" Urlai,si voltò,ma indietreggiò e corse lungo il ponte,corsi,corsi più veloce del vento,passai una piccola scalinata, e quando fui di fronte ad un ponte ormai oscurato dal cielo notturno,la vidi,era lì,Giulietta,intenta a riprendersi dalla corsa,mi avvicinai..."Giulietta...ti ho trovata...non scappare...Giulietta !!" indietreggiò lentamente, l'afferrai per il braccio e la strinsi a me..."Non lasciarmi...Giulietta..."si divincolava, con le lacrime agli occhi. "No..Romeo ti prego...no ! Non possiamo...Romeo !" L'ultimo suono che si poteva ormai udire era quello dei fuochi d'artificio,avvicinandomi,appoggiai dolcemente le mie labbra alle sue,oh..che splendore... "Tieni...questo è per te,anche se in realta' è il fiore che ti è caduto..."dissi..."Grazie...Romeo" furono le sue dolci parole.Ormai era tardi,Volevo rimanere in quel luogo,con lei,per sempre.."Mi dispiace Ermione...Il mio cuore appartiene a lei..." Oh,fu una serata indimenticabile...potevo sentire ancora le sue labbra sfiorare le mie,tornato al castello,fui convocato nella stanza di mio padre,dove ovviamente...mi punì per non esser andato all'appuntamento con Ermione."Ebbene, dove ti trovavi, Romeo ? "Facevo un giro con Cielo..." fu la mia risposta..."Ah si...con Cielo...guardie uccidete il cavallo drago di mio figlio." "Nooo, Padre, vi scongiuro !" "Oh Grandcua mi scusi per esser entrata di colpo nella sua stanza ma la prego, non uccida Cielo ! Ho..sempre desiderato salirci..." era la voce di Ermione,girandomi rimasi stupito..."eh va bene...accordato, ora va romeo..."erano le parole di mio padre. "Grazie, padre...su andiamo Ermione" fui grato ad Ermione per il suo gesto...ma in quel momento mi trovavo in una strana posizione, ero ansioso, ed avevo i sensi di colpa...cosi:"Ermione..io..." "Non vi preoccupate...ho sempre intuito che il vostro cuore apparteneva ad un altra...io..lo accettero'...Addio Messer Romeo !"Corse via, in lacrime,e con queste, si abbassava anche la luce del sole ormai color dell'arancio, un altro giorno era terminato,nella mia testa trovavano spazio soltanto pensieri angoscianti....Giulietta: "mi trovavo nei sotto borghi di Neo Verona..ad un certo punto, un ombra mi strinse il braccio, girandomi di scatto, il viso che avevo di fronte era quello di Tebaldo." Mi trascinò in uno strano locale, era un luogo che mai avevo visto,lì tutti, tutti provavano rancore per Montecchi..." Quella sera fui portata in una locanda dove mi furono dati vestiti puliti,Tebaldo mi lasciò perchè doveva svolgere un lavoro..."passarono ore da quando era uscito.Il mio unico pensiero ormai era Romeo...pensavo al bacio della sera prima,perchè...tu...un Montecchi ? presa dall'angoscia e dalla disperazione,uscii per prendere aria, non sapevo che fare, dove andare,la folla che mi passava accanto mi guardava indignata,svenni."Appena sveglia,potevo vedermi circondata da una stanza alquanto singolare...semplice,senza ricchi beni,un crocifisso appeso al muro,un lavandino di fronte al letto...potevo udire dei canti religiosi provenire qualche piano più in basso... dove mi trovavo...?"

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