Tutto da decidere{Vol.1}

di Shadow_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iscrizione ***
Capitolo 2: *** Smistamento ***
Capitolo 3: *** Il dormitorio ***
Capitolo 4: *** Iniziare col piede sbagliato ***
Capitolo 5: *** Lezione con la Umbridge ***
Capitolo 6: *** SOSPENSIONE ***



Capitolo 1
*** Iscrizione ***


Capitolo 1: Iscrizione
 

Nel castello di Hogwarts tutto taceva, solo in uno studio si sentiva il vociare continuo di una discussione importante.

-La prego, non posso lasciare mia figlia da sola!- un uomo sulla cinquantina era seduto su una poltrona di pelle nera difronte ad Albus silente che lo scrutava attraverso gli occhiali a mezza luna

-Signor Smith- cominciò cauto, l’uomo di fece più attento –ci assicura che la giovane è innocua?- L’uomo dietro la scrivania scrutò silente intensamente, con i suo occhi color del mare, come se cercasse di capire qualcosa dal suo sguardo azzurro

–Si signore-

-Bene- prese tempo il preside, coccolando la sua lunga barba argentata, gli occhi verdi del signor Smith si illuminarono e sulle labbra sottili si disegnò un sorriso grato.

-La signorina Smith a quale casata appartiene?- chiese il preside pensoso -Grifondoro, signore- rispose pronto Smith –Nella scuola che frequenta ogni anno gli studenti vengono smistati in modo da dirigerli negli studi appropriati- spiegò apprensivo.

Avrebbe fatto di tutto per avere la figlia vicino.

Il signore e la signora Smith erano stati costretti a trasferirsi a Londra per lavoro, la figlia, Serena Smith, frequentava ancora il quarto anno era rimasta con i nonni materni a Roma.

-Credo sarà opportuno smistarla nuovamente- constatò silente,che, ad un tratto, sembrava molto più rilassato –Come mai vi siete trasferiti a Londra?- chiese, poi, come se fosse un informazione superflua il trasferimento di un alunno nel mezzo degli studi.

-Sono un Auror e collaborerò con il ministero britannico per la cattura dei Mangiamorte- cominciò piegare, piccole goccioline d’argento presero a imperlargli la fronte, si umettò le labbra sottili prima di proseguire.

-Mia moglie è una guaritrice ed è stata trasferita al San Mugo per mancanza di personale- concluse accennando un sorriso.

Silente era rimasto zitto valutando la situazione, dopo un’attenta analisi chiamò Dobby, l’elfo domestico, che apparì con un pof, si inchinò difronte al signor Smith, poi si volse verso il vecchio preside –in cosa, Dobby può esservi utile?- Silente gli sorrise benevolo –chiama tutti gli insegnanti, riferisci loro che si tratta di una questione importante.-

L’elfo si chinò e con un altro pof sparì.

Una volta che tutti i professori raggiunsero l’ufficio, il signor Smith fu mandato a casa.

Silente prese parola e spiegò la situazione ai suoi colleghi

-Il signor Smith e venuto qui oggi per chiedermi di iscrivere sua figlia, non ci sarebbe nessun problema se la ragazza avesse 11 anni, ma ahimè ne ha 15. Fino ad ora ha proseguito gli studi a Roma in una piccola filiale di Hogwarts – subito la Mcgranitt prese parola alzandosi in piedi

–sarebbe una novità per questa scuola, qual è il motivo di questo trasferimento?- tutti concordarono con l’insegnante di Trasfigurazione

–il signore e la signora Smith sono stati costretti a trasferirsi per motivi di lavoro. La signorina Smith è rimasta a Roma con i nonni materni- spiego Silente giocherellando con la barba.

Questa volta fu Piton ha prendere parola alzandosi dalla sua postazione –una sorta di riunione famigliare dunque. Mi dica, preside, in che casata la inseriremo?- altri brusii di approvazione che furono zittiti dal sorrisi beffardo di Silente

–verrà smistata con quelli del primo anno-

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Capitolo 2
*** Smistamento ***


Capitolo 2: Smistamento












Il gran giorno era arrivato. Emozionata si aggirava nei pressi della stazione alla ricerca del passaggio per l’espresso di Hogwarts. Il carrello cigolava sulle mattonelle della stazione e il gufo reale ciondolava su di esso lamentandosi degli scossoni dovuti alla brusca guida della giovane Serena.
Mentre si avvicinava al passaggio una signora dai capelli rossi la fermò di colpo –Tesoro devi aspettare alcuni minuti, il portale non è ancora aperto- Serena arrossi, era così concentrata sulla meta che aveva dimenticato di controllare l’orario. –la ringrazio molto, mi chiamo Serena, è un piacere conoscerla, signora?- si presentò cordiale, magari aveva dei figli e Serena piaceva avere tanti amici, la signorona sorrise dolcemente –Molly Weasley e questi baldi giovani sono i miei figli George, Fred, Ron e Ginny, loro invece- indicando un ragazzo con i capelli scombinati e un bel paio di occhi verdi e la ragazza dagli occhi castani e i capelli ricci che sembravano impossibili da domare –Sono Harry Potter e Hermione Granger- si salutarono conidialmente prima di oltrepassare il portale e dirigersi per la propria strada.

Serena si meraviglio di quanto le sue fantasticherie sul treno e la stazione fossero molto più reali di quanto credesse, con un gran sorriso sulle labbra sistemò i suoi bagagli in uno scompartimento vuoto e s accinse ad osservare il panorama che pian piano cominciò a mutare.

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-Serena giusto? Possiamo?- una voce famigliare la distrasse , stacco gli occhi dal grigio panorama e lo posò sul verde splendente di Harry. Dietro di lui vi erano i due fratelli minori della nidata Weasley e Hermione, con su sorriso li invitò ad accomodarsi –Non ti ho mai vista a scuola- fece notare la bruna –Hai ragione, frequenterò da quest’anno Hogwarts- rispose semplicemente ma la curiosità Weasley non tardò ad arrivare –Da dove vieni?- chiese Ginny –che scuola frequentavi?- Soggiunse Ron che si beccò una gomitata da Hermione a cui non mancò la risata collettiva, Harry rimase abbagliato dalla luminosità della ragazza ma si risveglio in fretta perché uno sguardo insistente di Ginny lo minacciava in silenzio –Vengo da Roma e frequentavo una piccola filiale di Hogwarts , da noi gli studenti vengono smistati ogni anno, così che possano migliorarsi- Harry sorrise raggiante pensando che in quella scuola la rivalità tra casate era molto bassa rispetto a quella di Hogwarts –qui si è smistati una volta sola e per sempre, comunque di che casata eri?- chiese Hermione, prendendo una posizione più comoda –Grifondoro!- disse entusiasta – ma il Preside preferisce che sia smistata nuovamente, voi?- li scrutò tutti avevano un aria sognante ma allo stesso tempo estremamente orgoglioso, stavolta fu Ron ad intervenire -Grifondoro ovviamente, avevi dubbi?- ancora una volta le risate riempirono la cabina e vi restarono fino alla fine del viaggio.
Finalmente erano arrivati, li aspettava una carrozza trascinata da un  thestral davvero bellissimo. Serena e la sua sbadataggine andarono a finire a dosso a qualcuno, per la precisione ad un ragazzo alto dai crini biondi e i tratti del viso marcati, possedeva labbra rosee e sottili aperte in un ghigno infastidito.
Quando gli occhi celesti di lei si incontrarono con quelli ghiaccio di lui Serena si irrigidì ma non per il fascino e la bellezza del ragazzo ma per la somiglianza che aveva con suo nonno. Il giovane lasciò la presa –scusami- sussurrò prima di raggiungere Harry e gli altri.


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Il castello era fantastico ed Hermione non aveva perso l’occasione per sfoggiare il suo sapere alla nuova arivata che faceva considerazioni e tante domande riscaldando l’animo della regina dei Grifoni. I ragazzi entrarono in sala grande e Serena attese fuori con la Mcgranitt  che non mancava un occasione per scrutarla.
La giovane vestita di tutto punto si guardava in torno curiosa, la sua scuola era molto diversa, era un luogo molto più moderno rispetto alla gotica Hogwarts e questo le dava una aria misteriosa e magica essenziale per una scuola di magia così famosa. Persa nei suoi pensieri aveva cominciato a giocare con il piccolo anello d’oro, su cui era incastonata una pietra blu che portava all’anulare sinistro –e quell’anello?- chiese inquisitoria la professoressa –è l’anello di famiglia- rispose freddamente l’alunna.
Poco dopo arrivarono i primi e furono condotti n sala grande per lo smistamento, Serena rimase indisparte, sapeva che sarebbe stata l’ultima.
-quando chiamerò il vostro nome, vi siederete sullo sgabello e il cappello parlante vi smisterà nel vostra casata- prese fiato, apri la pergamena –Susan Gely?- una fanciulla mingherlina, dai capelli dai capelli castani si fece avanti e si sedette sullo sgabello intimorita, la professoressa le poggiò il cappello sulla testa e questo subito si animò –uhm, interessante, ci sono Tassorosso!- grido euforico, dal tavolo dei Tassi si alzò un gran boato, il tempo che intercorse tra una boato e l’altro per i diversi studenti fu di mezz’ora e finalmente era arrivato il suo turno, si avvicinò e attese che il preside dicesse qualcosa perché gli studenti avevano cominciato a bisbigliare alla vista della ragazza in piedi difronte allo sgabello in attesa di un segnale.
-questa fanciulla è una nuova studentessa. Si è trasferita qui per questioni familiari diamole un caloroso benvenuto- tutti applaudirono non con forza ma con curiosità e perplessità –la signorina Smith verrà ora smistata, in qualunque casa verrà smistata vi prego di trattarla con riguardo- concluse il preside sedendosi stancamente sulla sedia, fece un cenno alla professoressa Mcgranitt che pronunciò il suo nome –Serena  Smith- questa si avvicino con passo sicuro e si sedette sullo sgabello non appena il cappello tocco la sua testa cominciò ad analizzarla –mi hanno detto che eri Grifondoro vuoi tornarci?- Serena fu sorpresa, non sapeva che potesse scegliere –tu dove mi assegneresti?- intanto nella sua testa risuonava la voce della madre che la rimproverava “Non si risponde ad una domanda con un altra”, il capello parlante non poteva essere più d’accordo –ti vedrei bene a Serpeverde- la fanciulla sorrise –e così sia!- rispose entusiasta ma il povero cappello non comprendeva –perché?- non gli era mai capitato di chiedere il motivo di una scelta piuttosto che un'altra ma sentiva che la ragazza lo avrebbe stupito –se una ragazza che per quattro anni è stata Grifondoro, viene smistata a Serpeverde significa che tra le due casate non c’è poi tanta differenza- concluse fiera del ragionamento  -Staresti bene anche tra i Corvonero-
-Cappello deciditi!-
-Va bene, va bene, ho deciso!- il cappello si schiarì la voce e gridò –SERPEVERDE!- dalla tavola verde-argento si elevarono urli di gioia e applausi estasiati per aver ottenuto uno studente in più rispetto alle altre casate. Quattro persone la guardavano sorpresi e allibiti, tutto si aspettavano ma non che finisse a Serpeverde.
 







Spazio autrice:
scusate per l’attesa spero che vi sia piaciuto alla prossima! Ciaoooo

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Capitolo 3
*** Il dormitorio ***


Capitolo 3: Il dormitorio


Si era appena seduta al tavolo quando una ragazza dai capelli neri e il muso da carlino le rivolse la parola aspramente -Benvenuta a Serpeverde novellina, sta attenta a chi pesti i piedi, sei già con un piede nella fossa- disse indicando il tavolo rosso-oro dove il quartetto la guardava interrogativo, Serena fece spallucce scuotendo la testa -Dai Pansy non spaventare la nostra compagna, ora è una di noi!- soggiunse una fanciulla dai lunghi capelli biondi e oggi azzurri -tu sei troppo buona Daf!- rispose pensi con una smorfia -certo,ma solo con chi è Serpeverde!- Serena non poté trattenere una risata che venne accompagnata da quella cristallina della ninfa a da uno sbuffo del carlino.

 

Un Malfoy un po' irritato osservava il modo in cui lo sfregiato guardava preoccupato la nuova arrivata -Smith vieni qui!- la richiamò all'attenzione e le indicò un posto libero davanti a lui.

Serena si avvicinò e si sedette , si trovava in mezzo a soli ragazzi ma la cosa non la metteva a disagio anzi, Il biondino si presto a presentare i suoi amici -Alla tua destra c'è Blaise Zabini e alla tua sinistra Theodore Nott- i due ragazzi la salutarono con un cenno del capo ma Zabini si profuse a salutarla con un gran sorriso -loro sono Vincent Tiger- disse indicando un omaccione alla sua sinistra -e lui è Gregory Goyle- indicò un ragazzo basso e cicciotto impegnato a trangugiare tutto quello che aveva davanti -io sono Draco Malfoy- lei fece un cenno di saluto e lui riprese -ti voglio avvisare di una cosa Smith- cominciò minaccioso -se ti trovo a bighellonare con i Grifondoro passerai dei guai- gli occhi celesti di lei assunsero una tonalità più scura -perché?- chiese ingenuamente, Malfoy ghignò minaccioso -Perché sono i nostri nemici per eccellenza-.

La fanciulla porto i gomiti sul bancone intrecciò le mani e vi poggiò il mento -Ti voglio avvisare io di una cosa Signor Malfoy- il tono era ironico e sprezzante, chi stava ascoltando aveva smesso di mangiare e la guardava stranito, nessuno si era mai permesso di controbattere Malfoy -chi frequento non ti riguarda, se voglio vedermi con Potter e la sua combriccola di certo non sarai tu a fermarmi- il luccichio negli occhi di lei si intensificò, Draco la scrutava reprimendo la voglia di picchiarla.

Sul viso di Serena vi si disegnò un ghigno conquistatore -Ti informo che stai parlando con una ragazza che fino a 5 minuti fa era Grifondoro- Il silenzio si poteva tagliare con un coltello per quanto era teso e basito. La fanciulla si alzò e torno a chiacchierare con Dafne e Pansy.

 

 

Al termine della cena i primini con Serena furono guidati attraverso i corridoi per raggiungere il dormitorio Serpeverde, Blaise Zabini capeggiava il gruppo e non perdeva l'occasione per far palpitare qualche cuore con un semplice sorriso.

Il quadro era diverso da quello della Night Moon, ovviamente sapeva che non sarebbe stato lo stesso di quello che le avevano raccontato alcune amiche ma addirittura che fosse di un altro sesso un po' la sorprese, credeva che tutti i guardiani fossero donne. Zabini lo presentò come il Barone Sanguinario “nome decisamente azzeccato” penso lei ridendo sotto i baffi.

Zabini si avvicinò un po' di più al quadro e ad alta voce pronunciò -Serpensordia- li quadro si aprì in una sala dai tinteggi verde-argento, molto elegante con lunghi tappeti pregiati e poltrone e divani di pelle nera, posti davanti al fuoco scalpitante che ardeva nel camino di dura pietra.

Non mancavano di certo dei tavoli su cui poter studiare in tranquillità senza doversi recare necessariamente in biblioteca.

Poco più avanti una grande scalinata di marmo si divideva in due, che conducevano al dormitorio.

-Il dormitorio delle ragazze e a sinistra per i ragazzi a destra, vi informo che i ragazzi non possono entrare nel dormitorio femminile altrimenti farete un bel scivolone- rise divertito alla facce preoccupate dei primini.

-Smith aspetta!- Zabini l'aveva fermata mentre saliva le scale per il dormitorio, lei lo guardò interrogativa e lui continuò -la tua stanza è nel dormitorio maschile, non chiedermi perché, ti sto riferendo quello che mi ha detto Piton- la fanciulla sbuffò sonoramente, “ma che cavolo avevano in testa sti hogwarsiani?” -la tua stanza è l'ultima del corridoio, le tue cose sono tutte li, hai un bagno privato e tra la tua stanza e quella di fianco vi è una porta comunicante- Serena era perplessa, “ma si può sapere che ho fatto di male? Ok dormire nel dormitorio maschile ma avere una porta che comunica con la stanza a fianco era decisamente troppo! E se il vicino fosse un maniaco?” Serena sospirò rumorosamente ritrovando la calma -basterà sigillarla no?- aveva ripreso a salire le scale quando la voce di Blaise la raggiunse divertito -non ti ho detto di chi è la camera- lei alzò le spalle incurante -credo che lo scoprirò da sola- detto ciò sparì dietro la porta del dormitorio.

 

La stanza era molto più accogliente di come sera immaginava. I mobili erano di mogano e il letto matrimoniale al centro della camera faceva bella mostra di se, ovviamente tutto era in tono Serpeverde, i colori non la infastidivano, ma li avrebbe apprezzati meglio con una luce più naturale. Essendo sotto il lago Nero la stanza aveva un aspetto verdognolo per questo vi erano stati utilizzati toni un po' più caldi.

A sinistra vi era una porta che portava ad un bagno ampio e profumato, a destra vi era la famosa porta di mezzo, poco lontana da essa vi era la scrivania per studiare e un ampia finestra che si affacciava all'interno del lago. Sotto di essa vi era una cassapanca coperta da cuscini con i toni della casata. Sicuramente quello sarebbe stato il suo angolo preferito per dedicarsi alla lettura.

Si spoglio e si fece una doccia veloce, le troppe emozioni l'avevano spossata, indossò il suo bel pigiama blu e si coricò.








Spazio autrice:


Grazie a tutti quelli che leggono e un ringraziamento speciale a  zeretta   per il supporto!

P.S. vi avviso, solitamente amo concludere le mie storie con un "e una peste pestilenziale li uccise tutti" quindi occhio alle sorprese XD

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Capitolo 4
*** Iniziare col piede sbagliato ***


4. Iniziare col piede sbagliato

 



La mattina si annunciava tranquilla. Nel cielo vi erano poche nubi e il sole faceva bella mostra di se riscaldando gli studenti che uscivano per qualche lezione.
Serena era di buon umore e si era ripromessa di “appacificarsi” con Malfoy, non voleva assolutamente che si creasse un ambiente di odio ogni volta che s’incrociavano.
Si preparò e bussò alla porta comunicante con l’altra stanza, non capeva chi ci fosse al di la di essa ma aveva il vago sospetto che fosse proprio il biondino, visto come aveva sorriso quel marpione di Blaise.
Poco dopo apparì davanti hai suoi grandi occhi color cielo un Malfoy piuttosto scapigliato e in boxer. Serena lo osservò per un po’ ammirando il bel petto ampio e asciutto, aveva le spalle grandi e dritte e due occhi che la guardavano freddo –hai finito di farmi la lastra?- ghignò compiaciuto –si, volevo solo scusarmi per come mi sono comportata ieri- piccola pausa che lasciò Draco un po’ perplesso, un Serpeverde non chiede scusa se non sotto imperio o Crucio, si vedeva che era più Grifondoro.
-scendo in sala grande, ti aspetto?- chiese con un sorriso e cui Malfoy ricambiò con uno sbruffo –Blaise ti ha chiesto di farmi da balia?- prese la divisa e si diresse in bagno, Serena entrò nella camera e richiuse la porta, portando con sé la borsa a tracolla piena di libri -no- si accomodò sul grande letto a baldacchino, non aveva nulla da dirgli, soprattutto ora che era sotto la doccia.
–Smith mi dici che cavolo ci fai in camera mia? Ti ho forse invitata ad entrare?- la giovane sbuffo –scusa Malfoy se ho invaso il tuo spazio, non vorrei che ti rovinassi la reputazione- riprese la borsa posata in un angolo e si diresse in sala grande.
 
-Giorno Smith-
-Giorno Parkinson- si sedette di fronte e cominciò ad imburrarsi un to sorseggiando il succo di zucca
-Ti sei divertita ieri sera?- chiese fredda il carlino, serena la guardò per un attimo –no, non m’interessa- sapeva perfettamente che si riferiva a Malfoy, a quanto aveva capito la ragazza ne era cotta e il giovane se le sbatteva tutte senza il minimo riguardo, per sua fortuna aveva il sonno pesante e non aveva sentito nulla.
-Ragazze- Dafne si sedette vicino alla bruna sorridendo e senza tanti giri di parole si rivolse a Serena sorridente –Ti trovi bene nel dormitorio?- pensi si strozzò con il succo e guardava la bionda stranita, infatti, fu lei a rispondere –Ovvio! Ha la stanza comunicante con Draco!- Serena rise divertita –invidiosa Pansy? Vuoi fare cambio?- Dafne la segui a ruota mentre la mora si chiudeva nel mutismo più assoluto.
Le furono consegnate dal freddo professor Piton, gli orari per quel giorno che aveva osservato e ascoltato la conversazione, con voce strascicata e monotona –sono spiacente di informarla che le camere non possono essere scambiate, se verrò a sapere che qualcun altro dorme in quella stanza dovrò punirla- Serena lo guardò storto per qualche secondo e ripesò alle parole che Blaise le aveva rivolto la sera prima –Perché ho la camera confinante con quella del signor Malfoy?- chiese tranquilla con lo stesso tono monotono del professore che la ghiacciò sul posto –Lo chieda a suo padre signorina Smith- aveva messo il tarlo del dubbio nella ragazza che tirò fuori pergamena e inchiostrò scrivendo poche righe al padre per ottenere spiegazioni.
In quel preciso istante entrò Malfoy in sala e tutte le ragazze si girarono a mangiarlo con gli occhi, Serena alzò gli occhi distrattamente e Draco lo prese come interessamento verso la sua persona –Che c’è Smith? Non ti è bastato lo spettacolo di stamani?- Serena era su un alto pianeta e disse la prima cosa che le venne in mente –ho visto di meglio- tornò a parlare con le ragazze dell’orario. Il giovane Malfoy cercava di captare il qualcosa, quando sentì –Non guardarmi così sono molto affascinanti- Malfoy non poté evitare di infilarsi anche in quella discussione –cosa è molto affascinante, Smith?- credeva che stessero parlando ancora di lui, nonostante la sparata di prima -Babbanologia- rispose Pansy con una smorfia –Tks! Babbani, esseri immondi- serena alzo elegantemente un sopracciglio –un babbano e molto più interessante di te!- dettò ciò si diresse al tavolo dei grifoni.
Le amiche erano rimaste sconvolte e pettegolezzi avevano cominciato a serpeggiare tra gli studenti, non che alla mora interessassero più di tanto ma il biondino di certo doveva mantenere una certa immagine.
La osservò mentre si avvicinava allo sfregiato, le sorrideva affettuosa, quella Smith era imprevedibile, non si era di certo aspettato una tale risposta, certo non aveva fatto una piega quando l’aveva visto in boxer ma l’aveva guardato, se l' era mangiato con gli occhi, e ora diceva che aveva visto di meglio? Impossibile Il grande Draco Malfoy, il Principe di Serpeverde non poteva essere superato da qualcun altro!
–Draco che cosa è successo con la Smith?- chiese Zabini, intanto Pansy e Dafne si erano avvicinate per salutarli –Mi da i nervi! Mi irrita solo la sua presenza!- ringhiò arrabbiato, Dafne e la sua maledetta curiosità si intrufolarono nel discorso –lei ha detto che non è successo nulla, invece e successo qualcosa? Perché ha detto che ha visto di meglio?- Draco voleva molto bene alla ninfa ma di certo non la sopportava quando s’impicciava dei suoi affari –Mi ha svegliato stamani e mi ha visto in boxer- fece una piccola pausa e guardò insistentemente Serena-non ha fatto una piega- ripensava anche all’ultima frase non comprendeva come potesse un anonimo babbano essere più interessanti di lui!
Ringhiò ancora irritato, Zabini intanto rideva sotto i baffi, la giovane serpe se la cavava bene ma stava giocando con il fuoco, doveva stare attenta se non voleva ritrovarsi in guai seri.
 
Intanto al tavolo rosso-oro, i ragazzi si stavano godendo un momento di tranquillità prima delle fatidiche lezioni.
-Ehm serena c’è Malfoy che ti sta guardando, non sembra affatto amichevole- costatò Hermione, la ragazza fece spallucce disinteressata, poi si volse verso il ragazzo e lo salutò con la manina sorridendo Malfoy si alzo di scatto e usci fuori dalla sala, la reazione non passo inosservata e i pettegolezzi aumentarono –Se ti da problemi, diccelo!- intervenne Harry giusto per informarla che era dalla sua parte –Tranquillo! Come hai potuto notare so tenerlo a bada!- ma Ron la guardava con degli occhioni luccicanti così gli rivelò che cosa aveva fatto irritare tare tanto Malfoy –gli ho solo detto che un babbano è più interessante di lui- uno scoscio di risate aveva risvegliato tutto il tavolo Grifondoro coinvolgendo anche George e Fred –grande Smith!- dissero in coro –ci sono i G.U.F.O. quest’anno, siete pronti?- soggiunse George –se volete mi vendiamo qualche merendina vomitosa per saltare qualche lezione- Hermione non accettava l’idea –tranquilli non avremo bisogno- e lanciò un’occhiataccia ai ragazzi che già stavano per comprarne qualcuna.
Serena si alzò  – io vado a più tardi!-  e si diresse a lezione.
Quella mattina si era svegliata con l'intento di comportarsi civilmente con malfoy, ma proprio non ci era riuscita, non compredeva la scontrosità del ragazzo nei suoi confronti eppure aveva tentato di essere gentile!
A colazione però avevano ripreso a bisticciare, avevano decisamente iniziato col piede sbagliato


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E’ solo un capitolo intermedio per smuovere le cose! Grazie a tutti quelli che leggono e grazie a zeretta del sostegno
Alla prossima!!!




P.s: scrivo grande perchè io stessa fatico a leggere XD

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Capitolo 5
*** Lezione con la Umbridge ***


Capitolo 5. Lezione con la Umbridge




Aula era spoglia e un po’ cupa.

Serena si sedette all’ultimo banco giusto per non farsi notare, effettivamente ci era rimasta un po’ male. La professoressa Umbridge con quel suo orrendo cardigan rosa fece la sua splendida apparizione, dal suo ufficio con un sorrisino a trentadue denti che preoccupò non poco la giovane.
Fin da subito aveva messo in chiaro che non ci sarebbero state magie in quell’aula.
-Mettete via le bacchette e tirate fuori i libri- per qualche minuto l’aula fu sommersa di bisbigli e fruscii, la professoressa incominciò la lezione incurante degli sguardi scettici degli alunni –Copierete il programma di studi sui vostri quaderni- la vocetta stridula della donna fece irritare molti Serpeverde ma al tempo stesso si guadagnava il loro rispetto con la paura della figura ministeriale.
Sulla lavagna comparì una grafia fine ed elegante.

Difesa Contro le Atri Oscure:
Ritorno ai principi base

 

Obiettivi del corso:

1.       Comprendere i principi base della magia difensiva.

2.        Imparare a riconoscere le situazioni nelle quali la magia difensiva può essere usata legalmente.

3.        Porre la magia difensiva in un contesto per l’uso pratico.

 
Per un paio di minuti si sentirono solo le piume scricchiolare sulla pergamena, quando tutti finirono di copiare la donna, riprese a parlare –pendete il libro e leggete il primo capitolo, non ci sarà bisogno di parlare- terminò con un’altra ridarella che provocò i brividi di disgusto a molti studenti.

Dopo poco gli studenti si erano stufati di leggere e avevano preso a osservare qualcosa di più interessante. Serena teneva il libro chiuso e la mano alzata, l’irritante professoressa non la degnava di uno sguardo così tossi rumorosamente e la Umbridge fu costretta a concederle la parola –si signorina Smith? Se ha qualche domanda potrà…- ma venne interrotta bruscamente dalla voce altisonante dell’alunna –se ho compreso gli obbiettivi del ministero esposti, deduco che non ci eserciteremo durante le sue ore- la professoressa era irritata, si notava perfettamente dal suo continuo stridere dei denti –la mano signorina Smith- la riprese –si, non farete magie nelle mie ore- concluse stizzita, la Serpeverde alzò nuovamente la mano ma non attese il consenso di parlare –come faremo a difenderci nel mondo reale?- la donna cominciò a camminare tra i banchi, nessuno osò guardarla, Draco osservava di sottecchi la Smith sorpreso dal suo animo prettamente Grifondoro che le era sfuggito –vi è stato detto che un certo mago sia tornato- fece una pausa e tutti alzarono la testa per guardarla –queste sono bugie!- trillò come se stesse parlando con dei bambini del primo anno. Serena si alzò di scatto facendo cadere la sua sedia –Mi spiega allora com’è morto Diggory?- gli studenti cominciarono a biasciare sottovoce “come fa a sapere di Diggory?” o “è una Mangiamorte?”, i brusii furono fermati dalla professoressa con un semplice sguardo, quasi omicida, verso gli alunni –è stato un terribile incidente- gli occhi le divennero due fessure –no, Cedric Diggory è stato assassinato da l’oscuro- la voce le mancava, era furiosa, voleva urlare ma si trattenne –come fai a sapere queste cose?- chiese una la professoressa un po’ spaventata, un ghigno si disegnò su quelle piccole labbra rosa, gli occhi le brillavano –la verità viaggia molto più in alto delle bugie che il ministero racconta- erano tutti spaventati, nessuno si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti un connubio tra Grifondoro e Serpeverde nella nuova arrivata, ma la Umbridge non la pesava così -10 punti in meno a Serpeverde e punizione per lei signorina!- la donna le diede una pergamena rossa, che al solo toccarla fece rabbrividire la ragazza. Come se non bastasse l’Umbridge, caricò le parole verso i ragazzi –di certo il vostro comportamento è stato influenzato da maghi irresponsabili… per non parlare- ghigno malefica –di ibridi estremamente pericolosi- il corpo della ragazza tremava dalla rabbia, tutti si erano voltati verso di lei.

Serena alzò un pugno al cielo e lo scaraventò contro il banco che immediatamente si ruppe a metà -il mio padrino è un ibrido e posso assicurarle che è molto più umano di lei!-  la professoressa come il resto della classe era ammutolita. Velocemente la giovane raccolse le sue cose e spari dietro la porta sbattendola con forza.
 
La ragazza era sconcertata che cosa ho fatto? Mi devo controllare! Usci dal castello e si nascose dentro l’incavo di una quercia, ho fatto una scenata terribile! Mi daranno della pazza! Si porto le gambe al petto e le circondò con le braccia, sarò fortunata se non mi espelleranno per il banco che ho rotto! Harry passeggiava da quelle parti e non appena la vide vi si avvicinò –Serena!- ma la ragazza non gli rispose, lo guardo per un secondo e poi si voltò dalla parte opposta.
Il giovane si sedette accanto e la abbracciò senza dire nulla.
Intanto la lezione era finita e Malfoy affacciandosi a una finestra li vide. Non disse nulla e sul suo volto aveva la solita aria indifferente ma chi lo conosceva bene poteva vedere il suo nervosismo attraverso la contrazione frenetica della mano destra.
-Draco muoviti o facciamo tardi alla prossima lezione!- Blaise lo richiamò nel mondo reale. Lo seguì senza emettere un fiato, troppo impegnato ad escogitare un piano contro la nuova arrivata e il suo caro amico sfreggiato!



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Piccolo capitolo! Spero che vi piaccia!!!!

Alla prossima!!!

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Capitolo 6
*** SOSPENSIONE ***


PER TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SEGUITO FIN QUI MI SCUSO PER NON AVER AGGIORNATA MA VISTA LA MIA SCARSA FANTASIA PER QUESTA STORIA LA DICHIARO SOSPESA! NON SO SE LA RIPRENDERO' MA PER IL MOMENTO QUESTO E' TUTTO! BY BY Marty

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