Ritorno a Xing

di melanita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo a palazzo ***
Capitolo 2: *** L'imperatore ***
Capitolo 3: *** La ricerca di Lan Fan ***
Capitolo 4: *** Incursione notturna ***
Capitolo 5: *** Gli homunculus ***
Capitolo 6: *** In trappola ***
Capitolo 7: *** la pietra filosofale ***
Capitolo 8: *** il risveglio ***
Capitolo 9: *** Il rapimento ***
Capitolo 10: *** D'amore e di follia ***
Capitolo 11: *** Il fiore rosso ***
Capitolo 12: *** Prigioniera ***
Capitolo 13: *** Guidare? Facile! ***
Capitolo 14: *** salvataggio ***
Capitolo 15: *** Un combattimento nella foresta ***
Capitolo 16: *** Fine ed inizio ***



Capitolo 1
*** L'arrivo a palazzo ***


RITORNO A XING

L'ARRIVO A PALAZZO

 

- Eccola! Vedo le mura della città!- annunciò eccitata May Chang, sporgendosi dalla sella del cammello. La sua inseparabile piccola panda si sporse dal vestito della padroncina, incuriosita da tutta quell'emozione.
Ling Yao rise:- Finalmente potremo portare all'imperatore la pietra filosofale! Sarò io il prossimo imperatore di Xing!-
La bambina lo guardò storto:- Ling, l'hai ripetuto ogni giorno da quando abbiamo lasciato Amestris, non ti sei ancora stancato?-
- Come si può stancarsi di queste parole? Ling Yao, imperatore di Xing... suona davvero benissimo, non trovi Lan Fan?-
La giovane guardia del corpo, con il viso nascosto dalla sua maschera imperscrutabile, non replicò, ma cambiò argomento:- Dovrete stare molto attento una volta tornato a corte, Vostra Altezza. Se la notizia del vostro successo è già arrivata a palazzo, qualcuno potrebbe tentare di eliminarvi prima che possiate parlare con l'imperatore, ed inoltre qualcuno potrebbe non vedere di buon occhio la protezione che intendete accordare al clan Chang. Non dimenticate che...-
- Adesso basta preoccuparsi, Lan Fan, e goditi il ritorno a casa! E poi, se qualcuno avesse cattive intenzioni, ho sempre la migliore guardia del corpo di Xing, no?-
Lan Fan arrossì sotto la maschera, senza rispondere. Era preoccupata per il suo principe: gli aveva consigliato di essere più prudente, ma pareva che ogni sua parola entrasse da un orecchio ed uscisse dall'altro.
- Lan Fan ha ragione.-, intervenne May:- Se fossi in te, aspetterei a parlare della pietra finché saremo al cospetto dell'imperatore... e la smetterei di farla dondolare!-
Con aria colpevole il principe smise di giochicchiare con la catenina a cui aveva appeso la piccola ampolla e se la infilò di nuovo al sicuro sotto il vestito.
All'entrata della città, le guardie riconobbero subito i due membri della famiglia imperiale e li lasciarono passare senza domande. Un soldato fu inviato a palazzo con il messaggio del loro ritorno, mentre i tre, lasciando i loro cammelli nelle mani della guarnigione, si inoltravano a piedi nel caos della vita cittadina.
Attraversarono la vasta area del mercato e quella delle abitazioni, varcarono le mura del palazzo imperiale e percorsero i grandi giardini. May Chang permise a Xiao Mei di trotterellare sull'erba, mentre ammirava l'eleganza del parco, dei suoi sentieri di sassi, dei suoi laghi e dei suoi alberi. Quanti ricordi in quel palazzo... e adesso c'era ritornata! Certo, aveva sperato di tornare con il segreto dell'immortalità, ma la promessa di Ling Yao di assicurare protezione al suo clan le sembrava più che sufficiente. Dopotutto non aveva mai voluto davvero essere imperatrice.
La sua mano sfiorò il pezzo di metallo che teneva in tasca. Alphonse le aveva permesso di staccarlo da quanto rimaneva della sua vecchia armatura e portarselo via come ricordo. Al era la persona che le sarebbe mancata di più in assoluto, tra tutti coloro che aveva conosciuto nel suo viaggio ad ovest. Le aveva promesso che si sarebbero rivisti, e lei era certa che sarebbe stato così.
Quando raggiunsero l'edificio centrale, trovarono un gruppo di soldati della guardia imperiale ad attenderli.
- Addirittura la guardia personale dell'imperatore? Questo sì che è un onore!- esclamò Ling.
Il capitano della guardia riferì:- Principe Ling del clan Yao, principessa May del clan Chang, sua maestà l'imperatore ci ha ordinato di scortarvi al suo cospetto senza perdere altro tempo. E' impaziente di conoscere il risultato del vostro viaggio.-
Ling, May e Lan Fan si scambiarono un'occhiata: che a Xing fosse già arrivata qualche notizia del loro successo? Il principe dichiarò:- Benissimo, siamo pronti ad incontrare l'imperatore! Fateci strada!-.
Il capitano tossicchiò, imbarazzato:- Ehm... l'imperatore mi ha ordinato di condurre solo voi due, Vostra Altezza.-
- Cosa?- ribatté incredulo Ling:- Ma la mia guardia del corpo...-
- Temo che l'invito non sia estendibile, Vostra Altezza.-
Ling Yao gettò un'occhiata alla sua silenziosa accompagnatrice, che sussurrò:- Non mi piace affatto. E se fosse una trappola?-
- Andiamo, Lan Fan, questi sono i fedelissimi di mio padre! Non vedo come potrebbe essere una trappola, saremo perfettamente al sicuro!-
La guerriera sospirò, sentendosi profondamente inquieta: c'era qualcosa di molto sbagliato in quella situazione.
- Lan Fan, tu aspettaci qui, torneremo presto... con delle ottime notizie!- disse il principe strizzandole l'occhio. Poi lui e la bambina scomparvero nel corridoio, scortati dalle guardie, lasciandosi alle spalle una ragazza molto poco convinta.




NdAutrice
Nell'anteprima mi era venuta giusta, ma poi me ne ha caricato solo un pezzo... credo che il mio computer sia vittima di una maledizione! Comunque questo è il primo capitolo, ed è piuttosto corto perchè è solo introduttivo, l'avventura vera e propria inizierà nel prossimo. Ringrazio tutti quelli che leggeranno, e spero di ricevere qualche commento... vanno benissimo anche le critiche, così saprò dove sbaglio! Caricherò il prossimo capitolo appena possibile!

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Capitolo 2
*** L'imperatore ***


E rieccomi... visto che tra un po' avrò parecchio da fare con la scuola che ricomincia (ma no, dai, c'è ancora tempo... NdMe che tento disperatamente di autoconvincermi che è ancora luglio) cercherò di aggiornare piuttosto in fretta finché posso, anche perché in teoria dovrei avere risolto i miei problemi con il computer. Anche questo capitolo è piuttosto corto, e vi confesso che probabilmente lo saranno anche gli altri... questo è il mio stile, non so che farci! Ah, prima che me ne dimentichi anche stavolta:
Disclaimer: i personaggi di cui si parla in questa fanfiction non mi appartengono. La storia non ha fini di lucro.
Fatto tutto? Sì? D'accordo, allora... buona lettura!

CAPITOLO 2: L'IMPERATORE

Ling Yao, mentre percorreva i corridoi del palazzo, era lieto di vedere che tutto era come lo ricordava: gli stessi pavimenti dove si era sbucciato le ginocchia da piccolo, le stesse finestre che davano sul verde dei giardini, le stesse statue degli antenati su cui una volta aveva scarabocchiato baffi di carboncino.
Si trovarono di fronte ad una porta di legno massiccio, laccato di rosso e oro, che si aprì con un cigolio quanto bastava per far passare loro due. Il capitano fece loro cenno di entrare, mentre la scorta si posizionava di guardia intorno alla porta. Ling e May, con un attimo di esitazione, varcarono la soglia della camera dell'imperatore.
Una voce roca li invitò:- Fatevi avanti... figli miei.-
Con gli occhi che si abituavano lentamente alla penombra, i due principi di Xing si inoltrarono nella stanza, avvicinandosi al grande letto che ne occupava il centro. Disteso lì, avvolto da coperte, giaceva l'imperatore. Il suo volto era ancora più pallido e scavato dell'ultima volta che lo avevano visto, in quella stessa stanza, quando aveva lanciato a tutti i suoi figli riuniti la sua sfida: l'immortalità in cambio del potere imperiale. La malattia si rifletteva nei suoi occhi febbricitanti che fissavano i suoi due figli, mentre mormorava con voce debilitata:- Ling del clan Yao, May del clan Chang... siete tornati insieme. Strano... credevo che ciascuno di voi aspirasse al potere.-
- Abbiamo raggiunto un accordo, Vostra Maestà.-, replicò prudentemente il giovane, mentre May aggrottava la fronte. C'era qualcosa di sbagliato in quella figura, che metteva in allarme i suoi sensi, ma non riusciva ad individuare cosa fosse.
- Molti dei vostri fratelli sono già tornati. Alcuni si sono arresi, e si sono presentati a me a mani vuote. Altri hanno tentato di ingannarmi. Nessuno aveva il segreto che cercavo.-
- Io ce l'ho, Vostra Maestà!- annunciò Ling d'impulso:- Ad Amestris ho scoperto l'esistenza di esseri immortali... ed ho il loro segreto! La pietra filosofale!-
L'uomo scoppiò in una risata che presto si tramutò in una tosse soffocata:- La pietra filosofale, ma davvero? Bene, questa non l'avevo ancora sentita...-
- Ma sto dicendo la verità!- protestò Ling, estraendo la piccola ampolla, che luccicò, rossa come un rubino, nella penombra. Il giovane proseguì:-Ecco, questo è il segreto che siamo stati inviati a cercare! Io l'ho trovato... ed ora sono io l'erede al trono!-
L'imperatore non smetteva di ridere. La risata si fece più forte, tanto da non sembrare più quella di un uomo ammalato. Ling e May lo fissarono, stupefatti e preoccupati. Poi l'uomo sembrò riprendersi, e parlò ancora, ma stavolta con voce più forte:- Proprio come tutti gli altri... nessuno che abbia capito...-
- Capito cosa?- intervenne May, stringendo senza farsi notare Xiao Mei che, nascosta nei suoi vestiti, aveva iniziato a tremare incontrollabilmente.
- Capito che la ricerca dell'immortalità non era altro che un diversivo... un trucco, se volete. Ma forse voi ci siete arrivati più vicini degli altri. Questi immortali che avete incontrato ad Amestris... erano per caso esseri chiamati homunculus?-
- Come fate a sapere degli homunculus?- balbettò Ling spiazzato.
- E come mai l'immortalità non vi interessa più?- insistette May Chang.
- Che immortalità può desiderare un uomo... che è già immortale?- sogghignò l'imperatore, mentre i suoi occhi si accendevano di un bagliore rosso.
- Ma cosa...?!- iniziò Ling indietreggiando di scatto. Poi qualcosa lo afferrò per i piedi, trascinandolo a terra. Nella penombra della stanza, vide...
- Tentacoli d'ombra! Sembrano quelli di Pride, o del Padre!- esclamò il giovane, lottando contro le sagome scure che gli afferravano gambe e braccia. May Chang strillò, mentre un tentacolo le si avvinghiava al collo.
L'imperatore, continuando a ridere, si tirò a sedere sul letto e sibilò:- Amestris... quanti ricordi della mia terra natale! Mio padre aveva un piano così ambizioso: dalle notizie che mi sono giunte, pare che sia fallito miseramente... ma forse voi ne sapete di più, vero?-
Ling riuscì a liberarsi un braccio e ad estrarre la spada, ma subito un altro tentacolo iniziò a stritolargli il polso, costringendolo a lasciarla cadere. Fu rapidamente immobilizzato al suolo, strettamente avvolto da una rete d'oscurità.
May Chang tentò di utilizzare la sua alchimia, ma le sue mani furono imprigionate, strettamente legate dietro la schiena. Dibattendosi disperatamente, vide un musetto bianco e nero che spuntava dalla sua manica ed urlò:- Xiao Mei, scappa!-
Il panda si tuffò a terra, e lì rimase per un momento spaesato. May riuscì a liberare la gamba ed assestò un calcio all'animale, scaraventandolo in aria. La piccola panda, strillando, atterrò accanto alla porta ancora socchiusa e si voltò verso la padroncina. May, con le lacrime agli occhi per essere stata costretta a colpire la sua adorata amica, le gridò:- Xiao Mei, esci da qui! Fuggi via, ora!-
I tentacoli d'ombra saettarono all'inseguimento della creatura, ma Xiao Mei, obbedendo all'ordine della principessina, era già uscita a rotta di collo dalla stanza. Si sentirono delle urla dai soldati di scorta. Adesso sarebbero venuti a vedere che cosa stava succedendo, pensò la ragazzina... avrebbero scoperto l'homunculus...
Il capitano, seguito dai suoi uomini, fece irruzione nella stanza. Si fermò appena vide cosa stava succedendo. Chiese:- Tutto sotto controllo, Vostra Maestà?-
- Certamente, capitano. Tra poco potrete portarli nei loro nuovi appartamenti...ma prima...-Un tentacolo si rizzò di fronte a Ling Yao, che tentava ancora di liberarsi.
-... vediamo cosa hanno imparato i miei cari figli...-
Il tentacolo si aprì in decine di filamenti sottilissimi, che ondeggiavano lenti nell'aria. Poi uno dei filamenti si posò sulla fronte del principe, e gli altri si aggiunsero uno dopo l'altro.
- Che cosa stai facendo?- urlò il giovane, mentre May strillava di rabbia, divincolandosi. Altri filamenti si rizzarono di fronte a lei.
-... cominciando dal mio auto nominatisi erede.- terminò sarcasticamente l'imperatore. I filamenti cominciarono a pulsare. E Ling cominciò ad urlare di dolore.

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Capitolo 3
*** La ricerca di Lan Fan ***


LA RICERCA DI LAN FAN

Lan Fan passeggiò nervosamente avanti e indietro di fronte all'ingresso del palazzo, poi si mise seduta sull'erba, tentando di rilassarsi con la meditazione. Suo nonno le aveva insegnato che non doveva mai lasciarsi vincere dal nervosismo, altrimenti non sarebbe stata in grado di svolgere il suo dovere. Suo nonno... avevano portato il suo corpo fino a Xing, e lo avevano seppellito pochi giorni prima, in una valletta di fiori attraversata da un ruscello. Gli sarebbe piaciuto, ne era certa. Ling aveva promesso che avrebbe presto fatto erigere in quel luogo una tomba più degna del suo eroismo.
La guerriera respirò profondamente: era passata almeno un'ora da quando il suo principe si era recato a colloquio con l'imperatore. Non avrebbe dovuto metterci tanto. Forse il sovrano aveva voluto ascoltare il racconto dell'avventura che aveva condotto alla scoperta della pietra: ma in tal caso, il principe non avrebbe potuto inviare qualcuno ad avvertirla? Probabilmente se ne era dimenticato, niente di insolito...
Si alzò in piedi. La sensazione che qualcosa non andasse non passava. Il principe le aveva ordinato di aspettarli lì, ma aveva anche detto che sarebbero tornati presto. Era suo dovere andare a controllare che tutto fosse a posto. Si inoltrò nel corridoio: già quando erano partiti l'imperatore non era più in grado di alzarsi, quindi era probabile che avesse ricevuto i suoi figli nella propria stanza. Conosceva la strada, l'aveva già percorsa molte volte accompagnando il principe Ling.
Davanti alla porta c'erano due soldati della guardia imperiale. Dove erano tutti gli altri? Si ritirò nell'ombra di un mobile ed esaminò la scena, inosservata. Mentre guardava vide altri due soldati uscire dalla stanza imperiale. Sussurrarono qualcosa ai compagni, e poi scoppiarono tutti in una risata. Li fissò: conosceva i loro volti, erano gli stessi che aveva sempre visto fin da quando era una bambina che si addestrava con suo nonno. Quindi quella era davvero la guardia imperiale, non c'era nessuna trappola. Ma perché non si sentiva nessun rumore nella stanza imperiale? Se Ling e May stavano parlando con l'imperatore, ci sarebbero dovute essere delle voci, per quanto soffocate.
Che Sua Altezza fosse già uscito e si fosse dimenticato di raggiungerla all'ingresso? No, neppure lui poteva essere così stupido. Che cosa poteva essere successo?
Percepì un movimento sotto l'armadio dietro cui si era rifugiata. Si accovacciò, ed una tremante palla di pelo le si catapultò tra le braccia.
- Xiao Mei!- esclamò, cullando l'animaletto terrorizzato:- Che cosa ti succede? Dov'è la tua padrona?-
Qualcosa aveva spaventato il panda al punto da farlo allontanare da May Chang, cosa che non era successo neppure durante l'ultima battaglia contro il Padre. Ora Lan Fan aveva la certezza che il principe Ling era in pericolo. Non avrebbe dovuto lasciarlo solo, si ripeté, chiedendosi che cosa poteva fare a quel punto.
Qualcuno si stava avvicinando alle sue spalle. Si voltò di scatto, incrociando lo sguardo del capitano della guardia, che domandò bruscamente:- Tu sei la guardia del corpo del principe Ling, vero?-
- Sì, sono io. Dov'è Sua Altezza ora?- replicò la giovane.
Il capitano la ignorò:- I tuoi servigi non sono più richiesti. Ora il principe Ling non ha più bisogno della tua protezione. Ti ringrazia per la tua fedeltà e ti invita a lasciare il palazzo il prima possibile.-
Cosa? Ling non avrebbe mai fatto una cosa del genere! Quell'uomo stava mentendo. Il capitano rimase immobile, fissandola, e due delle guardie che attendevano di fronte alla porta lo raggiunsero. Forse avrebbe potuto metterli fuori combattimento, ma in tal caso avrebbe presto avuto addosso l'intera guarnigione, e non avrebbe certo ritrovato il principe. Per il momento doveva arrendersi, pensò mentre diceva con voce piatta:- Vi ringrazio per il messaggio. Riferite a Sua Altezza che è stato un onore lavorare per lui. Conosco la strada.-
Fu felice che la maschera nascondesse le sue emozioni in quel momento. Si diresse verso l'uscita, e i due soldati si mossero insieme a lei. Non volevano correre rischi, vero? Mentre camminava, scortata dagli uomini, chiese:- Sapete perché il principe non ha più bisogno di me?-
- Non preoccuparti, ragazza. Sarà la guardia imperiale a proteggerlo ora.- ribatté uno.
- Vuol dire che ce l'ha fatta? E' lui ora l'erede dell'imperatore?- insistette la giovane.
- Ce ne occuperemo noi.- ripeté l'uomo.
Lan Fan attraversò il giardino senza voltarsi, consapevole degli occhi dei soldati fissi sulla sua schiena, e si ritrovò nella rumorosa confusione della città. Xiao Mei si posizionò sulla sua spalla, come faceva sempre con May Chang.
- Tu sai cosa è successo alla tua padrona, vero?- sussurrò lei rivolta all'animale:- Ma non puoi dirmelo, peccato... dovrò scoprirlo da sola. E so anche da dove iniziare.-
Poche ore dopo, Lan Fan stava seduta in una taverna nei pressi delle mura, con un piatto davanti e le orecchie bene aperte. Aveva sostituito i suoi vestiti scuri con un anonimo e modesto abito rubato ad una lavandaia e si era sciolta i capelli. Nessuno avrebbe riconosciuto in quella contadinella che mangiava a testa bassa la guardia del corpo del principe Ling Yao, di sicuro non i soldati che, al tavolo dietro di lei, bevevano, giocavano e urlavano. Di colpo captò una frase, e indirizzò la sua attenzione sull'uomo che stava parlando.
- Ah, ragazzi, bisogna ammettere che la città è molto più tranquilla senza che i nostri principi tentino di ammazzarsi a vicenda...-
- Già, chissà dove sono finiti! Ogni tanto uno di loro torna in città, ma il giorno dopo è già sparito di nuovo!-
- Pare che il vecchio imperatore abbia affidato loro una qualche missione, qualcosa da recuperare, ma non è mai soddisfatto di quello che loro gli portano, e allora devono ripartire...-
- Ho sentito dire che l'imperatore è molto malato, vero?-
- Sì, non si alza neppure dal letto, ma una delle cameriere giura di averlo visto in piedi proprio oggi, che marciava verso i sotterranei insieme alla guardia imperiale!-
- Gran brava gente, la guardia imperiale...- biascicò un altro soldato:- Pensate un po', stanotte avrei dovuto avere un turno di guardia alla vecchia prigione del palazzo, ed invece mi hanno detto di andarmene a casa, che ci pensavano loro... gran brava gente!-
- Come se servisse a qualcosa fare la guardia alla vecchia prigione! Ormai sono anni che non ci rinchiudono più nessuno!-
- Ah, sì? E allora, da dove vengono quelle urla che si sentono ogni tanto? Molto attutite, come se venissero da una grande profondità...-
Uno dei soldati scoppiò a ridere fragorosamente:- Non mi dire che ci sono i fantasmi!-
-No, non dico questo...- brontolò l'uomo:- Sapete cosa vi dico? Secondo me c'entra con la missione dei principi. Forse li ha mandati a catturare dei ribelli, e ora li tengono lì sotto...-
- O forse cinquanta mogli non gli bastavano più ed ha mandato i principi a procurargliene qualcun'altra! Di sicuro ce ne sarebbero di urla...-
Anche il resto della tavolata scoppiò a ridere. Uno dei soldati sbatté il bicchiere sul tavolo ed aggiunse:- Vi dirò, io mi accontenterei anche di una sola... quella bella ragazza che sta tutta sola all'altro tavolo ad esempio!-
In mezzo alle risate ed ai fischi dei soldati, Lan Fan arrossì. Decise di ignorarli: non aveva tempo da perdere con quelli sciocchi ubriachi. Si alzò, pagò il conto all'oste, ed uscì in fretta dalla taverna.
Si inoltrò nello stretto vicolo dove aveva nascosto i suoi vestiti normali e si affrettò a recuperarli.
- Ehi, bellezza, non ti sarai mica offesa...- balbettò una voce impastata alle sue spalle. Era il soldato di prima, accompagnato da un compagno, entrambi evidentemente ubriachi. L'uomo proseguì:- Dai, vieni qui che mi faccio perdonare...- ed allungò le mani tentando di afferrare la ragazza. Lan Fan sospirò.
Pochi minuti dopo, la ragazza uscì dal vicolo, lasciandosi alle spalle due uomni privi di sensi. Sperò che non si svegliassero per qualche ora, e che si dimenticassero tutto del pestaggio che avevano subito. Sarebbe stata una seccatura spiegare come faceva una contadina a conoscere quelle tecniche di combattimento, e se non avesse trovato in fretta Ling e May avrebbe dovuto rimanere lì in città per un po', quindi era meglio non farsi riconoscere.






Allora, ecco qui il terzo capitolo... non sono più molto convinta di come è venuta questa storia, anche se quando l'ho scritta ne ero parecchio soddisfatta. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate (tradotto: per favore, me la lasciate una recensioncina piccina picciò? Per favore..) Al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Incursione notturna ***


INCURSIONE NOTTURNA


Quella notte c'era solo uno spicchio di luna, non abbastanza per illuminare il giardino del palazzo. Tirava anche un forte vento, e le guardie si erano piazzate al riparo della porta, limitandosi a gettare un'occhiata veloce ogni tanto. Fu per questo che non si accorsero dell'ombra che, al riparo dell'oscurità, saltava da un tetto alla sommità del muro di cinta, e da lì al grande albero che cresceva a ridosso della parete.
Lan Fan si lasciò scivolare lungo il tronco, e sfruttando i ripari naturali offerti da piante, cespugli e rocce raggiunse l'edificio che molto tempo prima aveva ospitato la prigione, ma che, fin da quando lei era una bambina, era totalmente abbandonato. Un tempo lì erano ospitati i prigionieri più illustri, o quelli condannati a lavorare a palazzo, ma in seguito tutti i carcerati erano stati trasferiti nella prigione cittadina per questioni di sicurezza. C'era ancora una guardia all'entrata, in genere, ma solo per tradizione, o al massimo per impedire che qualcuno si intrufolasse dentro di notte. Il che era proprio quello che la giovane aveva intenzione di fare. Non era sicura se quello che aveva ascoltato l'avrebbe condotta da Ling, o se invece fossero solo le fantasie di un soldato ubriaco, ma valeva la pena di tentare. Dopotutto, non aveva altre piste da seguire.
Si appiattì dietro ad una roccia e sbirciò prudentemente l'ingresso. C'era un uomo della guardia imperiale a sorvegliarlo, proprio come aveva detto il soldato alla locanda. Evidentemente c'era qualcosa di importante nascosto lì dentro. Non poteva rischiare di farsi scoprire, non adesso. Per fortuna, c'era sempre l'entrata alternativa. L'aveva scoperta anni prima, quando il principe si era intestardito a voler esplorare l'edificio fatiscente. Sgattaiolò attraverso le ombre fino al lato opposto della costruzione, e notò con sollievo che non era sorvegliato.
Xiao Mei cominciò a divincolarsi sulla sua spalla, ma la ragazza la immobilizzò all'istante. L'animale non aveva voluto saperne di rimanere in qualche altro rifugio finché lei andava in missione, e così ora doveva portarselo dietro. Sperava soltanto che non la facesse scoprire. Assicuratasi che non ci fosse nessuno in vista, approfittò di una forte folata di vento che distraesse, almeno per un attimo, la sentinella, e raggiunse le mura dell'edificio. Doveva essere lì, lo sapeva... eccola! Scostando l'edera, rivelò un buco nella parete di pietra, coperto alla meno peggio con delle vecchie assi marce. Le spostò con circospezione, trattenendo il respiro. Nessun rumore. Si infilò nel varco appena aperto e subito si acquattò dietro alcune vecchie botti, che erano ancora lì dall'ultima volta che era entrata.
Attese per un poco che i suoi occhi si abituassero al buio, acquattata al riparo delle botti. Poi sentì le voci, e poco dopo due soldati comparvero dal corridoio dell'ingresso. La sagoma scura che portavano tra di loro sembrava un grosso pentolone. Evidentemente c'erano davvero dei prigionieri da nutrire. Lan Fan si rannicchiò ancor più al riparo, e quando passarono li seguì ad una certa distanza, supplicando mentalmente Xiao Mei di non fare sciocchezze. I soldati arrivarono alla fine del corridoio e si infilarono in una rampa di scale che scendeva verso il basso. La ragazza continuò a seguirli, tenendosi nell'ombra. La scalinata scendeva molto in basso, ormai dovevano essere parecchio sotto il livello del suolo, ma non le risultava che la vecchia prigione avesse mai avuto un sotterraneo. In effetti, la scala non era consumata, e sulle pareti non c'era muffa né segni di decadimento. Qualcuno aveva scavato quel sotterraneo di recente. Il mistero si faceva sempre più fitto.
La coppia di guardie procedette lungo un corridoio buio, fino ad una porta di legno, che aveva lo stesso aspetto recente del resto del luogo. Lì si fermarono e posarono a terra il pentolone che avevano portato, mentre uno di loro cercava le chiavi.
- Ehi, chi c'è lì dietro?- gridò l'altro soldato, scrutando l'oscurità in cui la giovane si nascondeva. Lei trattenne il respiro: dannazione, l'avevano scoperta!
Non c'erano spiegazioni che potesse dare: la sua unica possibilità era sfruttare l'effetto sorpresa. Mentre i due soldati avanzavano con circospezione verso di lei, a lame sguainate, Lan Fan estrasse i suoi pugnali.
Il panda saltò giù dalla sua spalla e si spostò alla luce, ignorando lo sguardo disperato della guerriera. Lì si mise a saltellare, attirando l'attenzione delle guardie.
- Ma guarda, un panda! Come avrà fatto ad intrufolarsi qui sotto?-
- Sarà passato sotto il naso di quell'idiota che abbiamo lasciato all'entrata, no? Ci toccherà riportarlo fuori...-
- Ehi, aspetta un attimo... ma non è lo stesso panda di oggi?-
L'altro lo fissò con più attenzione:- Ma sì, è scappato fuori dalla stanza imperiale mentre Sua Maestà stava... dando udienza ai principi.-
Lan Fan era immobile come una statua: c'era una sfumatura sarcastica nel modo in cui la guardia aveva pronunciato le ultime parole. Il secondo soldato scoppiò a ridere:- Sì, l'avevo già visto in spalla a quella marmocchia. Ehi, e se glielo portassimo dentro? Tanto per farle un po' di compagnia nelle ultime ore?-
- Ma sì, perché no? Povera principessina spaventata...-
Il soldato si chinò per afferrare la bestiola. Era quello che Lan Fan stava aspettando. Un rapido colpo di taglio sulla nuca scoperta, e l'uomo si accasciò al suolo. Il secondo soldato tentò di urlare, ma la ragazza non gliene diede il tempo: un colpo alla carotide con il palmo della mano, un altro al polso per far cadere la spada, un calcio alle ginocchia che lo fece cadere a terra, ed infine un altro calcio alla nuca che lo lasciò a terra tramortito. La guerriera si affrettò a trascinare i due soldati nell'ombra, legandoli ed imbavagliandoli con i loro stessi vestiti. Peccato che non portassero maschere, altrimenti avrebbe potuto fingersi una di loro. Se c'era qualcuno al di là della porta, avrebbe dovuto combattere. Rimase immobile per un attimo, ma sembrava che nessuno si fosse accorto dello scontro. Ripensò alle parole del soldato, e si convinse che quella era la pista giusta: se May Chang era là sotto, probabilmente c'era anche Ling.
Recuperò le chiavi dalla cintura del soldato privo di sensi ed aprì la porta. Dall'altra parte sentiva dei mormorii confusi, molto vicini, e delle urla, lontane e soffocate. Non tanto lontane, però, da non riconoscere la voce di Ling Yao. Abbandonando la prudenza spalancò la porta e fece irruzione nella stanza, pugnali in mano.
Si ritrovò in un corridoio di terra battuta. Su entrambi i lati c'erano aperture sbarrate da spranghe di metallo, ed alcune torce che illuminavano fiocamente il corridoio. C'era un fastidioso odore di chiuso e sporcizia. I mormorii venivano dalle aperture laterali. Si avvicinò alla prima, scoprendo una piccola cella lurida. Su un cumulo di paglia disfatta, sul fondo della stanzetta, stava seduto un uomo, con gli occhi semichiusi. Lan Fan era certa di averlo già visto. Fissò quel volto finché, oltre il sudiciume e la barba incolta, lo riconobbe. Era uno dei principi di Xing! Lo aveva visto altre volte nel palazzo... ma cosa ci faceva là sotto? E soprattutto, perché parlava all'aria di fronte a lui come se si stesse rivolgendo a qualcuno? Stava parlando di lavori di ampliamento del palazzo, e sembrava convinto di avere di fronte un ministro. Bruscamente, la ragazza comprese: era convinto di essere l'imperatore.
Passò rapidamente di fronte alle altre celle, riconoscendo i volti degli altri principi e principesse della famiglia imperiale. Come era possibile che fossero tutti rinchiusi là sotto? Certo, ecco perché erano tornati e poi spariti subito... erano spariti, sì, ma non ripartiti. Chi c'era dietro a tutto quello? E perché parevano tutti impazziti?
- E' già ora di colazione?- domandò una voce squillante, da dietro le sbarre:- Che bello, spero che ci siano i biscotti stavolta... perché non ci sono mai i biscotti?-
- Perché non è ora di colazione, ma di cena. E ti ho detto di non parlare alle guardie, Mad. Stanno tutte dalla sua parte.- rispose un'altra voce stanca.
- Ehi, ma è fantastico! Stavolta ci hanno portato un panda per colazione! Chissà che gusto ha un panda!- proseguì la prima voce.
- Un... panda?- chiese una terza voce tremante, dall'altra parte del corridoio. Due piccole mani si aggrapparono alle sbarre, e Xiao Mei si fiondò giù dalla spalla di Lan Fan, trotterellando verso la cella. Anche Lan Fan si avvicinò, e si trovò di fronte May Chang.

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Capitolo 5
*** Gli homunculus ***


E rieccomi con il quinto capitolo! ^_^ In questo periodo ricominciano tutti i miei impegni durante l'anno, quindi non so quanto regolarmente riuscirò ad aggiornare. Questo capitolo è piuttosto breve, ma finalmente il mistero comincia a chiarirsi. Poi vorrei chiedere un parere: secondo voi i personaggi stanno venendo troppo OOC? Perché in tal caso lo aggiungerò negli avvertimenti. Ringrazio quelli che hanno commentato i capitoli precedenti, quelli che hanno inserito la storia tra le seguite ed anche quelli che l'hanno soltanto letta. Buona lettura! ^_^

GLI HOMUNCULUS


May Chang sollevò lo sguardo dal pezzo di metallo che rigirava in mano. Concentrarsi su quel piccolo oggetto e sul viso gentile di Alphonse l'aveva aiutata a sopportare quelle ore, soprattutto da quando i soldati avevano portato via Ling, poco prima. A dire il vero, loro intendevano cominciare da lei, ma il giovane aveva insistito perché la lasciassero in pace e prendessero lui al suo posto. Mentre veniva trascinato via, le aveva addirittura strizzato l'occhio, come ad assicurarle che se la sarebbero cavati anche quella volta. Dopotutto si erano già trovati in situazioni molto peggiori di quella, durante il loro viaggio ad Amestris, no? Ma le altre volte c'era sempre stato qualcuno ad aiutarli: Scar, i fratelli Elric, il colonnello Mustang ed il tenente Hawkeye, e tutti gli altri. Stavolta, invece, nessuno sapeva dove fossero finiti.
Il bruciante dolore alla fronte che quei tentacoli le avevano procurato non se ne andava, i mormorii degli altri prigionieri erano inquietanti, per non parlare di quei due strani individui nella cella di fronte alla sua e delle urla di Ling, da qualche parte lontano dalla sua prigione. Si chiese cosa gli stessero facendo, e se lo avrebbero riportato indietro ridotto come gli altri suoi fratellastri rinchiusi lì sotto. Era confusa, non capiva ancora cosa stesse succedendo. Come era possibile che l'imperatore fosse un homunculus?
Quando aveva sentito la porta aprirsi non aveva neppure alzato gli occhi, convinta che fossero le guardie. Ma poi aveva sentito quel verso familiare.
Afferrandosi alle sbarre di metallo, esclamò:- Xiao Mei! Lan Fan!-
- May Chang, che cosa è successo?- chiese pressantemente la giovane guerriera.
La ragazzina riassunse rapidamente ogni cosa: l'imperatore, i tentacoli, il loro risveglio in quel luogo.
- E qualche minuto fa i soldati sono ritornati, ed hanno portato via Ling!- terminò. Lan Fan trafficò con il mazzo di chiavi che aveva preso alla guardia, finché ne trovò una che andava bene per la cella di May. La ragazzina si fiondò fuori in lacrime, abbracciando prima il suo panda e poi la giovane.
- Ehi, perché le esce acqua dagli occhi? Ob, guarda, alla bambina esce acqua dagli occhi!Secondo me gli umani hanno un grande vaso pieno d'acqua dentro la testa, e ogni tanto si rompe, chissà come fanno ad aggiustarlo!-
Lan Fan si voltò, e finalmente vide la proprietaria di quella voce irritante. Era una ragazza, più giovane di lei. La prima cosa che si notava di lei erano i capelli: ogni ciocca aveva un colore diverso, tanto che la testa pareva avvolta in un arcobaleno, reso opaco dalla sporcizia. Inoltre era seminuda, coperta a malapena da alcuni stracci. E poi stava saltellando. Sembrava fuori posto in quella cella, ma Lan Fan non riusciva proprio ad immaginare un contesto in cui quella creatura assurda potesse sembrare al suo posto. Poi, osservandola meglio, lo vide: un simbolo intorno all'ombelico della ragazza, un serpente che si mordeva la coda. Un uroboro.
- Tu sei un homunculus!- esclamò.
- Homunculus...- ripeté la ragazza, smettendo di saltellare e portandosi una mano sotto il mento, pensierosa:- Ob, la ragazza nuova dice che sono un homunculus. Cos'è un homunculus?-
La seconda sagoma, che finora era rimasta in ombra, si avvicinò alle sbarre. Era un uomo maturo, e sembrava quasi umano, ma anche lui portava il simbolo degli homunculus sul petto scoperto. Scrutò per un attimo il volto di Lan Fan:- Che cosa ne sai tu degli homunculus, ragazza?-
- Ob, perché non mi rispondi? Sei cattivo!- si lamentò intanto l'altra, per poi spalancare gli occhi ed esclamare:- Ehi, aspetta, ora me lo ricordo! Io sono un homunculus! E anche tu! E non c'era anche un altro? Dove è finito?-
- Madness, stai zitta!- urlò l'uomo, spingendola all'indietro. La ragazza mise il broncio, facendogli la linguaccia. May Chang spiegò:- Noi due siamo stati ad Amestris di recente. E laggiù c'erano degli homunculus. Ma ora sono tutti morti.- aggiunse, sperando in una reazione. Ed infatti l'uomo borbottò:- Tutti morti, eh? Deve essere per questo che era così soddisfatto. Sì, adesso è più facile per lui, se non ha nessuno a cui deve obbedire...-
- Di cosa stai parlando?- sbottò Lan Fan:- Dimmi subito che cosa sta succedendo qui! Da dove siete sbucati fuori, e come mai c'è un homunculus al posto dell'imperatore?-
- Ti spiegherò tutto, ragazza, se mi farai uscire da qui.-
- Uscire da qui? E che cosa vorresti fare una volta uscito da qui?- domandò la ragazza.
- Devo vendicarmi... del traditore che ci ha rinchiusi qua sotto. Io ormai vivo solo per vendicarmi di lui!- urlò l'homunculus, con una nota di follia nella voce.
- Spiegami cosa è successo, e poi deciderò.- disse Lan Fan:- E fai in fretta.-
- E' cominciato tutto molti anni fa. Anzi, secoli. Allora c'era un uomo... il Padre, così lo chiamavamo...-
- So di chi stai parlando.- lo interruppe la guerriera:- Il Padre ora è morto. Ma credevo che avesse creato soltanto sette homunculus.-
- Sette? Sì, è probabile che ne abbia creati altri dopo di noi. Ma noi siamo stati tra i primi. Eravamo degli esperimenti, in un certo senso...-
- Gli altri homunculus erano la personificazione di un difetto di cui il Padre si era liberato. E' così anche per voi?-
- Suppongo di sì.-, ammise l'uomo:- In uno dei pochi ricordi che ho di lui, ha detto che espellendoci da se stesso, aveva finalmente la mente libera per il suo scopo. Il mio nome è Obsession, l'ossessione. Lei...-, e fece un cenno verso la ragazza che si dondolava avanti ed indietro, totalmente indifferente ai loro discorsi:- Lei è Madness, la follia.-
- E l'altro? Chi è quello che si fa passare per l'imperatore?-
Obsession fece una smorfia:- Si chiamava Illusion... l'illusione. E' stato lui a tradire.-
- A tradire? Sii più chiaro! E cerca di sbrigarti, non ho tempo da perdere!-
- Secoli fa, il Padre ci aveva creato, ma poi ci ha ritenuti inutili. Si è accorto che non era riuscito a liberarsi completamente di ciò che dovevamo incarnare, ci ha ritenuto un fallimento. Ci ha abbandonati per molti anni, sepolti nel deserto, senza corpi. Poi, pochi anni fa, ha deciso che il suo piano non si sarebbe limitato ad Amestris. Aveva bisogno di qualcuno che gli preparasse il terreno in altre terre. Così ci ha richiamati ed inviati qui, nel cuore di questo grande e potente impero. Qui Illusion ha usato i suoi poteri... è riuscito a convincere l'imperatore, che cercava una cura per la sua malattia, a cedergli il suo corpo. Sono stato io a compiere l'operazione: ho estratto la pietra filosofale dal vecchio corpo di mio fratello e l'ho trasferita in quello nuovo. Lui però ha cominciato a fare di testa sua, ignorando gli ordini ricevuti: si è divertito a mandare tutti i suoi possibili eredi alla ricerca di qualcosa che non gli serviva. Ha costretto tutte le guardie ad obbedirgli, impadronendosi delle loro menti.-
- E voi non stavate dalla sua parte? Perché rinchiudervi qui sotto?-
- Ha detto che eravamo inutili, che lo avremmo solo danneggiato. Ci ha colpiti alle spalle e si è impadronito dei nostri poteri, ci ha ridotti deboli come umani! E per questo io lo ucciderò, è l'unica cosa che importa!-
- E le nuvole.- intervenne Madness.
- Che cosa?-
- Anche le nuvole importano.-
- Madness, stai zitta!- ripeté Obsession esasperato. Poi tornò a rivolgersi a Lan Fan:- Ora hai saputo quello che volevi. Fammi uscire da qui!-
Lan Fan rifletté rapidamente. Poi sentì un urlo al di là della porta, in fondo al corridoio. Sobbalzò: come aveva potuto perdere tutto quel tempo? Ling era ancora là sotto! Gettò il mazzo di chiavi a May, ordinandole:- Trova quelle giuste e libera i prigionieri, porta tutti fuori di qui! Io vado a prendere il principe!-. Corse via, sperando di arrivare in tempo.

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Capitolo 6
*** In trappola ***


Buongiorno a tutti! Eccomi finalmente con il sesto capitolo della storia (mentre dovrei fare i compiti NdMiaCoscienza). Ringrazio le persone che hanno commentato il capitolo precedente e tutti quelli che lo hanno letto. Spero di riuscire ad inserire circa un capitolo alla settimana, ma non garantisco nulla... okay, buona lettura! ^_^

IN TRAPPOLA


C'era un'altra porta, socchiusa, ed al di là di essa una scalinata si inoltrava ancora più in basso. Lan Fan scese silenziosamente. Sentì la porta riaprirsi dietro di lei e si girò di scatto:- May! Ti avevo detto di liberare gli altri prigionieri!-
La principessina scosse la testa:- E' inutile, non si accorgono neppure che esisto! Anche con le porte delle celle aperte rimangono lì seduti a fissare il vuoto. E per quanto riguarda gli altri due homunculus, non mi fido a lasciarli uscire.-
- Ma perché non sei uscita almeno tu? Avresti potuto andare a chiedere aiuto!-
- Sì, e nel frattempo tu ti saresti fatta ammazzare! Voglio anch'io salvare quello stupido di Ling, cosa credi?-
Lan Fan sospirò: era inutile cercare di convincerla. Prese una decisione:- Va bene, vieni. Ma rimani dietro di me e non fare sciocchezze. Ricordati che sei disarmata, e senza i tuoi pugnali non puoi neppure utilizzare la tua alchimia.-
- Non preoccuparti. Non ho bisogno dell'alchimia per prendere a calci quel tipo.-
Lan Fan non potè evitare di sorridere: quella ragazzina era sul serio incredibile.
In fondo alla scalinata, c'era un'altra porta, anche essa socchiusa, da cui filtrava luce. Ora le urla erano molto più forti, sembrava che provenissero da lì. Anche se ogni fibra del suo essere le gridava di fare irruzione e salvare il suo principe da qualsiasi cosa gli stessero facendo, Lan Fan si impose di rannicchiarsi e, stando nascosta, sbirciare dalla fessura.
C'era una grande stanza, di forma quadrata. Lungo una delle pareti c'era un trono, su cui stava seduto un uomo, circondato da soldati. Ne vedeva solo il profilo, ma era abbastanza per riconoscere il volto dell'imperatore, che fissava divertito qualcosa di fronte a lui. Seguì il suo sguardo e sbarrò gli occhi.
Ling Yao era incatenato ad un palo al centro della stanza, con le braccia bloccate sopra la testa. Voltava le spalle alla porta, e sulla sua schiena nuda si vedevano delle striature di sangue. C'erano due soldati accanto a lui, e mentre Lan Fan guardava, ad un cenno del sovrano, uno dei due sollevò una lunga frusta, che si abbatté schioccando sulla pelle del giovane. Ling urlò di nuovo, e Lan Fan sobbalzò. Si costrinse a restare immobile: se fosse uscita in quel momento, sarebbe riuscita solo a farsi ammazzare. Doveva aspettare un'occasione migliore.
L'imperatore parlò, con il tono leggero di chi sta facendo una conversazione senza importanza:- Con i miei poteri ho visto i tuoi ricordi, e anche quelli della ragazzina. Devo ammettere che è stata un'esperienza... illuminante.-
Ling, ansimando per il dolore, urlò:- Chi sei tu davvero? Perché stai facendo tutto questo?-
- Tutto questo... cosa? Vuoi sapere perché stai soffrendo, ragazzo?-
L'uomo seduto sul trono fece un gesto, ed ancora una volta la frusta ricadde sulla schiena del giovane principe. L'imperatore scosse la testa:- In realtà, la tortura non sarebbe strettamente necessaria per i miei scopi, ma ho scoperto che dà una certa...soddisfazione. E poi è un modo per verificare che i miei fedeli soldati continuino a seguirmi. -
- Chi sei tu?- ripeté ancora una volta Ling.
- Il Padre voleva liberarsi di tutto quello che, a suo parere, indeboliva la natura umana. E lo ha fatto. Ma perché pensare che queste debolezze fossero solo sette?-
I suoi occhi luccicavano di un bagliore rosso. Lan Fan notò che alcuni degli uomini della guardia sembravano spaventati da quello che succedeva. L'imperatore proseguì:- Io sono l'illusione... l'illusione che trattiene ed avvince la mente degli uomini, spingendoli a correre e faticare invano per quello che non potranno mai ottenere. L'illusione che fa loro credere di avere tutto, quando in realtà hanno perso tutto. Per il vostro vecchio imperatore, anni fa, è stata l'illusione di riavere la salute che la malattia aveva già cominciato a minare. Per i suoi figli, per voi, è stata l'illusione del potere imperiale...-
- Tu stesso ammetti di non essere l'imperatore! Come hai fatto a convincere la guardia imperiale a seguirti? Come mai non si sono accorti di chi sei davvero?- gridò Ling, cercando di voltarsi per guardarlo.
- Non è stato poi così difficile impadronirmi delle menti dei soldati, convincerli che dovevano ubbidire solo a me. Il mio potere mi permette di manipolare le menti di chiunque mi circondi... nessuno si è mai accorto che c'era qualcosa di sbagliato. E se anche avessero percepito qualcosa, in questo paese nessuno sa nulla degli homunculus. Ora poi, che mi sono impadronito anche dei poteri dei miei sciocchi, deboli fratelli, nessuno mi può fermare. Questi uomini... come tutto il popolo di questo paese, se lo volessi... non sono altro che manichini ai miei ordini. Proprio come lo sareste tu e tutti gli altri miei prigionieri, se mi servisse.-
- Questo te lo puoi scordare!- ribatté il giovane.
- Mai, dici?-. L'homunculus sul trono sembrò pensieroso per un attimo, poi annuì:- Mi sono stancato di questi giochetti. E' ora di chiudere la questione.-
I soldati accanto al prigioniero aprirono le manette delle catene e lo spinsero a terra. Quando Ling, con una smorfia, tentò di rialzarsi, uno dei soldati gli premette il viso sul terreno sotto il suo piede. Dal trono dei lunghi tentacoli scuri saettarono verso di lui.
Lan Fan decise che aveva atteso anche troppo. Spalancò la porta e si gettò nella stanza. Prima che la guardia imperiale potesse reagire, aveva già lanciato due coltelli. Entrambi i soldati di fianco a lui crollarono a terra, con il sangue che zampillava dalla gola.
La guerriera mandò a terra le guardie più vicine, che sembravano incapaci di reagire. Ignorando gli altri soldati che si raggruppavano attorno al trono, per difendere il loro signore, scattò verso Ling. I tentacoli scuri si erano fermati quando lei aveva cominciato quel folle attacco, ma ora partirono di nuovo, diretti contro di lei. Riuscì ad evitarli per un soffio con un salto, ed atterrò di fianco a Ling, che stava tentando di tirarsi in piedi. Il principe sussurrò, sfinito:- Lan Fan, cosa ci fai qui?-
La giovane non si preoccupò di rispondergli. Lo afferrò e si passò una delle sue braccia intorno alle spalle, per sostenerlo, poi riprese a correre verso l'uscita. I tentacoli saettarono di nuovo nell'aria, ma colpirono solo il vuoto dove lei si trovava poco prima. Un gruppo di soldati si era messo davanti alla porta per bloccarle il passaggio, ma si ritrovarono assaliti alle spalle da una piccola furia, che ne mise al tappeto un paio ancora prima che capissero cosa stava succedendo. May Chang aveva detto la verità: non le serviva l'alchimia per difendersi... almeno, non contro quei soldati, che si muovevano goffamente, come se non capissero cosa stava succedendo.
- Stupidi...- sibilò l'homunculus, alzandosi in piedi:- Pare che dovrò fare tutto da solo.-
Altri tentacoli uscirono dal buio che adesso circondava il trono, diretti verso l'ingresso. May li schivò agilmente, ma questi si chiusero a rete intorno alla porta, bloccando l'uscita. Lan Fan, che aveva raggiunto May, imprecò: erano in trappola.

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Capitolo 7
*** la pietra filosofale ***


LA PIETRA FILOSOFALE


Ad un ordine dell'homunculus, i soldati si allontanarono in fretta, e subito la rete di tentacoli si chiuse anche di fronte a loro, stringendosi inesorabilmente intorno ai tre.
- Lan Fan, dammi i tuoi coltelli!- urlò May Chang, e la giovane guerriera si affrettò a passarle due lame.
- Me ne servono altri!- insistette la ragazzina. Lan Fan capì: intendeva provare ad usare l'alchimia anche se non aveva le armi che usava di solito. Era la loro ultima speranza: si staccò altri coltelli dalla cintura e li passò a May. Certo, così lei rimaneva quasi disarmata, ma non avrebbe fatto differenza contro un nemico del genere. Strinse in mano gli ultimi due pugnali che le restavano, e cominciò a parare i colpi dei tentacoli più vicini, tentando di guadagnare tempo e tenerli alla larga.
May Chang soppesò tra le mani quelle lame: non erano come quelle che usava di solito, ma si sarebbe dovuta accontentare. Ne gettò una contro i tentacoli che bloccavano la porta e piantò le altre sul pavimento, formando un cerchio alchemico. Il potere scaturì, bruciando le ombre e liberando l'uscita. May corse fuori, seguita a ruota da Lan Fan che sosteneva Ling, ancora barcollante.
I tentacoli d'ombra si lanciarono al loro inseguimento. Non sarebbero mai riusciti ad uscire prima che quelle ombre li raggiungessero, rifletté la guerriera. Non tutti, almeno. Quando raggiunsero la porta in cima alle scale, prese una decisione.
- May, ti affido Sua Altezza! Portalo fuori da qui!- urlò, spingendo il principe tra le braccia della ragazzina ed urtando entrambi fuori dalla porta di legno, che si sbatté alle spalle. Si voltò verso l'ombra che saliva verso di lei. Bisbigliò:- Per raggiungerli dovrai passare sul mio cadavere, mostro maledetto.-
-Lan Fan!- gridò May, di fronte alla porta chiusa, con le lacrime agli occhi.
- Oh, Lan Fan...- mormorò Ling:- Perché l'hai fatto?-
May si riscosse:- Non possiamo fare niente per adesso. Dobbiamo uscire da qui, procurarci delle armi... chiedere aiuto...-
- Tu vai a chiedere aiuto, May.- la interruppe il principe:- Io non permetterò a nessun altro di sacrificarsi per me!-
- Ling, sei troppo debole per combattere!- replicò la ragazzina, trascinandolo lungo il corridoio:- Ti ho detto che dobbiamo... aaah!-
Una mano l'aveva afferrata alle spalle per uno dei codini. Si voltò di scatto. Era uno dei prigionieri! Protendeva le mani attraverso le sbarre, tenendola stretta, con un luccichio rossastro negli occhi. Con voce impastata balbettò:- Per ordine dell'imperatore...-
Altre due mani afferrarono Ling. I due fuggitivi si liberarono rapidamente della loro presa, e la principessina capì:- Deve essere questo che intendeva, quando parlava di manichini ai suoi ordini! Può controllarli! Ma perché non escono? Le porte sono aperte...-
- Perché Illusion può controllarli, ma non vedere cosa fanno. Lui pensa che le porte siano ancora chiuse, e quindi non ha ordinato loro di uscire.- spiegò la voce stanca di Obsession, che li fissava attraverso le sbarre della cella. Sospirò:- Fatemi uscire da qui. Voglio occuparmi io di quel traditore.-
- Se ti facciamo uscire, tu ci aiuterai ad eliminare Illusion?- insistette Ling.
- E' l'unico scopo della mia vita.-
May strattonò Ling, sussurrando:- Non puoi ascoltarlo! E' un homunculus!-
- Non abbiamo molte alternative, non ti pare? Dammi le chiavi.- bisbigliò il ragazzo. Lei, riluttante, gliele porse. In quel momento si sentì un tonfo al di là della porta, che scricchiolò, sul punto di spezzarsi. I prigionieri, che si erano momentaneamente calmati, ricominciarono ad agitarsi, tentando di trattenere i due. Ling lasciò cadere le chiavi nelle mani di Obsession, sibilando:- Tieni, trova la chiave giusta e vieni ad aiutarci.-
- L:ing, dobbiamo andare! Se ci riprende sarà stato tutto inutile!- gridò May.
- Via di qui!- ordinò il giovane, correndo verso l'uscita. May si affrettò a seguirlo, evitando le mani che tentavano febbrilmente di afferrarla. Si sbatterono alle spalle anche la seconda porta. May ansimò:- Questo dovrebbe darci un po' di tempo.-
- Ma davvero?- rise una voce, mentre il suolo ai loro piedi si spaccava in un'eruzione di tentacoli oscuri. In pochi attimi Ling e May si ritrovarono di nuovo afferrati ed immobilizzati al suolo.
- Che cosa hai fatto a Lan Fan, bastardo?- gridò Ling dibattendosi.
- Sarebbe la tua guardia del corpo? Una ragazza davvero fedele... non preoccuparti, è ancora viva per adesso. E' ben addestrata, potrei offrirle un posto nella guardia imperiale.-
- Lei non accetterebbe mai!-
- Oh, lo farebbe...- continuò la voce beffarda:- Non ti ricordi già più che posso manipolare la mente delle persone a mio piacimento?-
- Non ti azzardare a toccarla, maledetto!- gridò di nuovo Ling. Non poteva sopportare l'idea di Lan Fan costretta a servire quel mostro, e neppure quella di non averla più al suo fianco. In tanti anni, quella ragazza era sempre stata la sua ombra, la sua guardiana, la sua confidente più fedele. E forse anche qualcosa di più...
- Non preoccuparti per lei, ragazzo...- proseguì l'homunculus. Il corpo che un tempo era stato l'imperatore di Xing affiorò dal buco che si era aperto nel pavimento, e rimase ad osservare dall'alto i suoi prigionieri bloccati a terra. Sogghignò:- Non è poi così brutto vivere in un'illusione... come state per scoprire.-
Dai tentacoli fuoriuscirono un'altra volta sottili filamenti, che cominciarono a posarsi sui volti di Ling e May. La ragazzina strillò, tentando ancora di divincolarsi.
- Non ci provare!- urlò una voce, mentre la porta alle loro spalle si apriva di botto. Lan Fan si precipitò fuori e, prima che i tentacoli avessero il tempo di fermarla, raggiunse l'homunculus e gli ficcò un pugnale in gola. Aveva perso la maschera, i vestiti erano lacerati e sporchi di sangue, ed il suo volto era coperto di lividi e tagli.
I filamenti si bloccarono temporaneamente, mentre l'uomo diceva:- Credi davvero che sia così facile uccidermi, piccola sciocca?-
- Se c'è una cosa che ho imparato degli homunculus...- ansimò la giovane, conficcando il secondo pugnale sotto al primo ed allargandoli a formare un varco nella carne:-... è che per vivere hanno bisogno di una pietra filosofale.-
Appena aveva ripreso i sensi, la ragazza, non vedendo più i tentacoli, aveva immaginato subito che l'homunculus avesse preferito concentrarsi su altre prede. Si era tirata in piedi stringendo i denti e si era precipitata al di là della porta... per imbattersi in Obsession privo di sensi, appena fuori dalla cella, con Madness accovacciata di fianco. L'homunculus della follia aveva sollevato la testa, con un'espressione molto più normale di prima, e spiegato:-Ho dovuto farlo, capisci? Lui voleva andare ad ammazzare Illusion... si sarebbe fatto uccidere in un attimo. E io ho bisogno di lui, capisci?-
- Ling e May sono passati di qui?- aveva chiesto Lan Fan, approfittando di quel momento di normalità.
- La ragazzina e l'altro ragazzo? Sì, sono passati. Ma non servirà a niente... Illusion stava facendo scavare altri sotterranei sotto a questi. Li raggiungerà da sotto.- aveva terminato, iniziando a ridacchiare.
- Cosa c'è da ridere?-
- Illusion crede di essere tanto forte, ma si sta indebolendo. Ha sfruttato troppo i suoi poteri, e quelli che ci ha rubato. Ormai il suo corpo è così debole che anche un umano potrebbe sconfiggerlo... ad esempio estraendo la pietra filosofale che ha nel corpo.-
Lan Fan aveva sussultato:- Perché mi stai dicendo tutto questo?-
L'altra era scoppiata in una risata:- Sono pazza, mia cara... però non sono stupida. E adesso vai a salvarli, forza!-
La giovane guerriera non se lo era certo fatto ripetere.
L'acciaio del suo automail brillò alla luce delle torce mentre sollevava la mano per poi tuffarla nella gola dell'Illusione. Con un grido, la creatura tentò di afferrarla ed allontanarla da sé, ma la guerriera usò la mano libera per afferrarlo strettamente. Non mollò la presa neppure quando decine di tentacoli si avvinghiarono al suo corpo nel tentativo di strapparla via. Era quasi contenta di non avere un braccio normale: non sarebbe riuscita a frugare in quella materia disgustosa, alla ricerca della pietra.
Sentì qualcosa che si posava sulla sua fronte, e pochi secondi dopo il suo volto era ricoperto di filamenti scuri. In preda ad un dolore lancinante, insopportabile, gridò, ma sprofondò ancora di più la mano dentro l'homunculus. Se quel mostro pensava che il dolore bastasse a fermarla, si sbagliava di grosso. Ma stava succedendo qualcosa di strano dentro la sua testa.
Poi all'improvviso davanti a lei ci fu il volto di Ling, deformato in una smorfia di dolore. Si fermò, sconvolta: non era possibile... aveva colpito il suo principe? Come era possibile? Il sangue caldo usciva a fiotti dalla gola squarciata, bagnandole il braccio. Realizzò di colpo che un automail di metallo non può sentire il calore del sangue: era tutta una dannatissima illusione! Con un grido di rabbia, lottò per strapparsi di dosso quei filamenti e l'immagine di Ling dissanguato.
Le sue dita, annaspando all'interno dell'homunculus, si chiusero intorno a qualcosa di solido e piccolo. Strinse forte la presa e lo strappò fuori: era una pietra rossa come il sangue.
- Che cosa hai fatto, tu piccola...- sbraitò la creatura, sollevandola coi propri tentacoli, sbattendola violentemente contro la parete. Lan Fan sentì che la sua vista si stava annebbiando. Con le ultime forze, strinse la gemma nel pugno fino a spezzarla e ridurla in polvere. Vide l'homunculus che urlava di rabbia e dolore, mentre i suoi tentacoli e poi il corpo stesso si dissolvevano nell'aria. Vide Ling che si alzava da terra e si chinava accanto a lei, e sentì le sue braccia che la afferravano.
- Lan Fan! Lan Fan, cerca di riprenderti! Forza, tieni gli occhi aperti!-
Mi dispiace, Vostra Altezza, pensò la ragazza mentre le ultime forze la abbandonavano, ma stavolta non posso proprio obbedirvi...
Poi tutto divenne buio.
 

Note di Melanita:
Stavolta scrivo le note in fondo perché devo spiegare un paio di cose del capitolo. Allora, intanto, non crediate che la storia stia per finire solo perché finalmente Illusion è stato sconfitto... ho ancora molti punti da sistemare. Poi, per quanto riguarda l'alchimia di May, ho immaginato che le armi che usa di solito fossero semplicemente un modo per catalizzare l'energia e non avessero, di per sé, qualità particolari. Se nel manga non fosse così, concedetemi un po' di licenza poetica. Per quanto riguarda i dialoghi anche in mezzo alla battaglia, mi sembra che succedesse spesso anche nella serie originale, ma ho comunque cercato di limitarli. Credo di aver detto tutto... grazie ancora a chi ha letto o recensito questa storia, e spero che mi direte cosa ne pensate! Alla prossima settimana, promesso! ^_^

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Capitolo 8
*** il risveglio ***


Buongiorno! Ecco infine il nuovo capitolo... però stavolta metto le mani avanti: non sono molto soddisfatta di come è riuscito. L'ho già riscritto un paio di volte, ma visto che non riesco ad ottenere quello che vorrei ho deciso di pubblicarlo così ed eventualmente rivederlo in un secondo momento. Comunque questo è il mio parere, mi piacerebbe sapere anche che cosa ne pensate voi lettori! Spero di riuscire a mantenere questo ritmo e ad aggiornare la prossima settimana... Buona lettura!

IL RISVEGLIO

C'era un rumore di sottofondo che non riusciva a distinguere, ed un dolore sordo in tutto il corpo. Che cosa era successo? Lentamente, Lan Fan riprese conoscenza. Era distesa su un letto, e c'era qualcuno di fianco a lei. Voltò la testa, ignorando lun'acuta fitta di sofferenza, ed aprì gli occhi. Per un attimo la luce del giorno glieli ferì, impedendole di vedere.
- Sei sveglia, finalmente!- strillò una voce, ed il viso di May Chang le si avvicinò.
- May...- bisbigliò la giovane, con la gola secca:- Ce l'abbiamo fatta? Abbiamo sconfitto quell'homunculus?-
- Sei stata tu a sconfiggerlo, non ricordi?-
Lan Fan cercò di ricollegare tutto quello che era successo:- Io... ho distrutto la pietra filosofale, vero?-
- Esattamente! Ed a quel punto Illusion si è polverizzato!-
- E poi ho perso i sensi... che cosa è successo dopo?-
May tornò seria, raccontando:- Quando ti ha mandato a sbattere contro la parete ti sei procurata delle fratture piuttosto gravi. Io ho iniziato ad usare l'alchimia per curarti, ma nel frattempo sono arrivati i soldati che erano nell'altra stanza. Erano ancora molto confusi, come se si stessero svegliando da un sogno... però c'erano altri due soldati nel corridoio, legati e imbavagliati sul pavimento...-
Lan Fan sorrise appena:- Lo so, ce li avevo lasciati io. E allora?-
- Loro hanno assistito a tutto il combattimento, anche se erano ancora sotto il controllo di Illusion. Quando lui è morto, anche le menti dei soldati sono tornate normali, e loro hanno testimoniato tutto quello che era successo... come abbiamo fatto io e Lng.-
- Dove è adesso il principe?- chiese la giovane, sentendosi preoccupata, come sempre quando non sapeva dove fosse Ling.
May scoppiò a ridere:- Il principe? Vorrai dire l'imperatore!-
- Vuoi dire che... ma come ha fatto?-
- Beh, la versione ufficiale è che il vecchio imperatore è stato ucciso da un criminale che voleva prendere il suo posto. Noi abbiamo scoperto l'inganno e vendicato il sovrano. Non è così lontano dalla verità, no?-
- Ma gli altri principi...-
- Oh, erano ancora molto confusi per quello che era successo... e per il tempo che hanno passato in prigione. E visto che serviva qualcuno che prendesse le redini del paese, Ling ne ha approfittato. Dopotutto era quello che aveva sempre voluto, no? Ti sei persa l'incoronazione, è stata tre giorni fa, ma hanno dovuto allestirla in fretta, quindi probabilmente presto faranno qualche altra cerimonia più solenne.-
- Tre giorni fa? May, da quanto tempo sono priva di sensi?- domandò Lan Fan, sollevandosi su un gomito.
- Due settimane. I medici di corte hanno pensato che fosse meglio lasciarti dormire, così saresti guarita più in fretta... l'alchimia non può sistemare tutto.-
Lan Fan si lasciò ricadere sul cuscino, sospirando:- Pare che io mi sia persa un sacco di cose, vero? A proposito, e gli altri due homunculus?-
- Quando le guardie sono tornate nella prigione non li hanno più trovati. Devono essere scappati, ma è stato già diramato un ordine di cattura... e poi non credo che sappiano schermare le proprie aure come Illusion. Li prenderanno presto. Dopotutto, quanto può essere difficile individuare una svitata con i capelli di tutti i colori che vorrebbe mangiarsi un panda?-
Lan Fan scoppiò a ridere, divertita. Poi chiese:- E dov'è adesso Li... il prin... l'imperatore?-
 
- Vostra Maestà, questa era l'ultima udienza della giornata.- annunciò il primo ministro, inchinandosi. Ling sospirò di sollievo e si alzò dal trono. Gettò un'occhiata fuori dalla finestra, dove il sole stava già tramontando. Era stata una giornata davvero piena... come tutte, del resto, nell'ultimo mese. A quanto pareva, l'homunculus che aveva usurpato il posto di suo padre non si era molto preoccupato, negli ultimi tempi, del benessere dello stato, e c'erano molte questioni che dovevano essere risolte. Prima tra tutte, ovviamente, farsi accettare come nuovo sovrano del paese.
Ling scese gli scalini del trono e si incamminò attraverso la sala. Due soldati della guardia imperiale lo affiancarono, scortandolo lungo i corridoi del palazzo ed i viali del giardino fino ad un padiglione piuttosto isolato. May, che stava uscendo proprio in quel momento, gli sorrise e disse:- E' sveglia.-
- Cosa?! Ma i dottori avevano detto che ci sarebbe voluta un'altra settimana- esclamò il giovane, sgranando gli occhi.
- Ling, lo hanno detto una settimana fa.- precisò la ragazzina in tono paziente. Imperatore o no, Ling sarebbe rimasto sempre lo stesso.
- Ma... ma perché non mi hai chiamato?-
- Perché tanto sapevo che saresti venuto qui appena finite le riunioni. Insomma, Ling, vieni a trovarla tutti i giorni!-
- Ehm, certo... è la mia guardia del corpo, e ci ha salvato la vita...-
May sospirò:- Sì, certo, naturalmente... che fai, non entri?-
- Eh? Cosa? Ah, sì, subito!- balbettò il giovane, rischiando di travolgere la ragazzina nel suo scatto per entrare. May sorrise di nuovo: neanche durante l'incoronazione aveva visto Ling così felice... certo, forse era perché durante l'incoronazione era costretto a portare un vestito ed un copricapo così carichi di fronzoli che si sentiva ridicolo, come lui stesso le aveva confessato più tardi. In effetti era piuttosto ridicolo, ma May non glielo aveva detto. Comunque, sperò che si decidesse: lei aveva già capito da giorni che il suo fratellastro provava qualcosa per Lan Fan. Con un po' di fortuna ci sarebbero arrivati anche quei due.
La ragazzina si avviò lungo il viale, diretta alle porte della città. Proprio quel giorno doveva arrivare una carovana da Amestris, che avrebbe portato anche eventuali lettere da quel paese. E lei stava aspettando una lettera in particolare, in risposta a quelle che aveva già inviato: una lettera da un ragazzo biondo che aveva da poco ritrovato il suo corpo, e che le aveva promesso che si sarebbero rivisti.
Ling Yao si fermò un attimo a sistemarsi la veste, così diversa da quella che era solito portare. Forse era il caso di fare qualche modifica al protocollo imperiale, appena ne avesse avuto il tempo. Poi entrò.
La stanza era rischiarata dal sole che entrava da una grande finestra, illuminando il letto bianco sotto di essa. La giovane sdraiata lì voltò la testa, sentendo il rumore dei passi, e bisbigliò:- Vostra Altezza... anzi no. Vostra Maestà, vero?-.
Ling Yao si sedette sul bordo del letto, osservandola. I lividi erano ormai svaniti, i tagli rimarginati.
- Puoi chiamarmi Ling, Lan Fan.- le disse il giovane:- Anzi, per favore, chiamami Ling. Ho sentito così tanti "sua maestà" che sto per dimenticarmi il mio vero nome.-
Era riuscito a farla sorridere. Ling proseguì:- Allora, per quando pensi di essere in piedi?-
- Il medico che è venuto stamattina ha detto che potrò alzarmi già domani. Ci vorrà un po' di riabilitazione prima di poter riprendere il mio lavoro...-
- Lascia perdere il lavoro per adesso!- protestò Ling:- Possibile che tu non riesca a smettere di essere la mia guardia del corpo per qualche minuto?-
Lan Fan ribatté:- E come potrei? Avete bisogno di qualcuno che vi protegga. Ogni volta che vi lascio da solo vi cacciate nei guai! Siete incorreggibile!-. Arrossì e balbettò:- Chiedo scusa, Vostra Maestà, non volevo...-
- Uffa, ti ho già detto di chiamarmi Ling! Dopo tutti questi anni, puoi anche darmi del tu, non credi? Dopotutto...- sospirò:- Sei la persona di cui mi fido di più al mondo. Ed anche la mia migliore amica.-
Lan Fan arrossì, desiderando ardentemente di avere addosso la sua maschera. Si affrettò a cambiare discorso:- Avete... hai già avvertito i fratelli Elric dell'esistenza di altri homunculus? Se ce n'era uno, potrebbero spuntarne altri, non possiamo abbassare la guardia. E poi May mi ha detto che i due che erano nel sotterraneo sono scomparsi.-
- Erano molto indeboliti, non credo che costituiscano un pericolo immediato. In ogni caso ho dato ordine alle guardie di rintracciarli, anche se per ora non ci sono risultati. Ma tu stai cercando di cambiare argomento, vero? Perché?-
La giovane si chiese se sul serio non capisse o facesse solo finta. Cercò di spiegare:- Voi, cioè tu sei l'imperatore di Xing adesso. Ed io sono la tua guardia del corpo. Questi discorsi che fai sono... inappropriati.-
Ling la zittì:- E perché mai? Sei molto meglio tu di tanti nobili che ho dovuto sopportare in questi giorni! Ed ho intenzione di cambiare questo assurdo protocollo il prima possibile. Ci sono troppe cose che non funzionano!-
- Ad esempio?- le scappò.
Ling si grattò la testa, imbarazzato:- Ad esempio quella faccenda delle cinquanta mogli dell'imperatore. Ci ho riflettuto su, ed ho concluso che provoca solo conflitti, complotti e rivalità.-
- Ma in questo modo, se l'imperatore sposasse soltanto una nobile, gli altri clan sarebbero esclusi dalla successione. Ci sarebbero scontri...-
- Ma io ho la soluzione anche a questo!- annunciò Ling trionfante:- Basta che l'imperatore, cioè io, non sposi una nobile, così i clan non avranno nulla da commentare.-
Lan Fan sentì che il cuore le sprofondava: e così Ling aveva già deciso chi sarebbe stata la compagna della sua vita? Si chiese chi fosse: tutto quel discorso... forse una delle ragazze che lavoravano al palazzo? O magari addirittura qualcuna che aveva conosciuto ad Amestris? Doveva saperlo.
- Hai anche già pensato a chi sarà l'imperatrice, dunque?-
- A dire il vero no... Ho deciso tutto sul momento! E poi non c'è nessuna fretta, no?-
Lan Fan sospirò: decisamente, Ling non era affatto cambiato; era impulsivo come al solito.
La ragazza mormorò:- Beh, allora tutto questo discorso mi sembra prematuro.-
Ling la osservò: distesa sul letto, coperta dal lenzuolo, con i capelli neri sparsi sul cuscino, Lan Fan sembrava più fragile del solito... se solo avesse smesso per un attimo di sentirsi solo la sua guardia del corpo, e di comportarsi di conseguenza, forse sarebbe riuscito a dirle che...
- Vostra Maestà!-. La porta della stanza si spalancò di botto, mentre un soldato faceva irruzione ansimando. Era uno dei membri della guardia cittadina.
- Si può sapere che cosa succede?- esclamò Ling, scocciato.
- Vostra Maestà... vengo dalla guarnigione all'ingresso del palazzo. La principessa May Chang stava uscendo e...-
- Che cosa è successo?- insistette il giovane, allarmandosi.
- E' stata rapita, Vostra Maestà. E' successo tutto troppo in fretta per reagire. Una creatura è scesa dal cielo e l'ha portata via.-
- Che genere di creatura?-
- E' questa la cosa assurda, Maestà. Sembrava una ragazza... una ragazza con i capelli arcobaleno.-
 

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Capitolo 9
*** Il rapimento ***


Ciao a tutti! Ecco pubblicato anche questo capitolo... il prossimo è in fase di revisione, ma conto di riuscire come sempre a pubblicarlo la settimana prossima (scuola ed altri impegni permettendo, ovviamente). Questo capitolo è incentrato su May. Spero che vi piaccia e che il personaggio non sia troppo OOC, io ho fatto del mio meglio! Sarò molto contenta di ricevere il vostro parere. Al prossimo capitolo!

IL RAPIMENTO


- Dove mi stai portando?- urlò May. Era stretta tra le braccia dell'homunculus, sospesa ad una grande altezza. Sotto di loro, i campi e le fattorie sembravano giocattoli. La ragazzina era infuriata con se stessa per essersi fatta rapire così facilmente. Un momento prima era alla porta del palazzo, e pochi attimi dopo era sospesa nel cielo, immobilizzata dalla presa ferrea di quella ragazza dalla chioma multicolore.
- E' una sorpresa!- annunciò Madness.
- Perché mi hai rapita? Che cosa speri di ottenere?-
- Non lo so, l'idea è stata di Ob!-
- E che cosa spera di ottenere lui?- insistette May.
- Dice che deve vendicarsi di chi lo ha privato della sua vendetta e... oh, guarda! Un lago!-
L'homunculus si tuffò in picchiata, e May, trovandosi improvvisamente a testa in giù, strillò. Madness si raddrizzò un attimo prima di toccare terra e rimase sospesa sul pelo dell'acqua, sfiorandola con la punta del piede. Scoppiò a ridere, piroettando su se stessa e trascinandosi dietro May:- E' così divertente questo posto! Ehi, ma c'è anche un pesce!-
All'improvviso mollò la presa sulla ragazzina, che si ritrovò catapultata in acqua. Per fortuna il fondale era basso. May, intontita, fissò la ragazza che si tuffava e spariva sotto la superficie. Decisamente, l'homunculus della follia era matta da legare... per sua fortuna. Sguazzò fino alla riva e si trascinò fuori dall'acqua. Si guardò alle spalle: nessuna traccia di Madness. Il musetto di Xiao Mei spuntò fuori dal suo vestito, e May le accarezzò la testolina:- Non preoccuparti, adesso ce ne torniamo a casa. Almeno spero...-
Si guardò attorno: riconosceva quel lago, c'era già stata alcune volte e non era troppo distante dalla città. Con un po' di fortuna avrebbe trovato un passaggio, e sarebbe stata di nuovo a palazzo in qualche ora. Iniziò a camminare, chiedendosi se si fossero già accorti della sua scomparsa. All'improvviso, un pensiero la colpì: Madness aveva detto che Obsession voleva vendicarsi di chi lo aveva privato della sua vendetta. Questo significava che anche Ling e Lan Fan erano in pericolo! Doveva assolutamente avvertirli.
 
- Ma è possibile che non si possa mai stare tranquilli?- sbuffò Ling:- Io questi homunculus non li sopporto più!-
- Bisogna inviare subito una squadra di ricerca, Vostra Maestà.- intervenne Lan Fan:- Una ragazza volante? Ci sarà sicuramente qualcuno che l'ha vista e può indicare da che parte è andata. E sarà meglio che siano armati a dovere, i... rapitori devono essere pericolosi.- Sottolineò il termine rapitori, per ricordare a Ling che la maggior parte dei soldati non sapeva nulla degli homunculus. Per fortuna il ragazzo capì:- Hai ragione, Lan Fan. Vado subito a dare ordine che facciano così. Tu intanto pensa a riprenderti, tornerò a trovarti appena potrò.-
Appena rimase sola nella stanza, Lan Fan sospirò, divisa tra la preoccupazione per May ed il sollievo per avere interrotto quello che stava succedendo. Ling era fatto così, quando aveva un'idea non si chiedeva assolutamente se fosse possibile o no, iniziava a metterla in pratica e basta. A volte si chiedeva se facesse apposta o se fosse davvero così imprudente. Se lui si fosse comportato come il suo rango richiedeva, sarebbe stato più facile rimanere fredda, impassibile, concentrata sul suo compito; certi pensieri non si sarebbero fatti strada nella sua mente. Ma in tal caso lui non sarebbe stato Ling.
 
- State andando in città? Potreste darmi un passaggio, per favore?- domandò May con la sua espressione più dolce e supplichevole, ferma sul ciglio della strada. L'anziano contadino alla guida del carretto che aveva fermato si scambiò uno sguardo con la moglie, seduta al suo fianco, e poi annuì:- Ma certo piccola, sali pure!-
May ringraziò e si issò sul carro, accomodandosi tra i cesti di frutta. Era stata fortunata a trovare un passaggio appena raggiunta la strada. E poi, rifletté, se quella pazza di una homunculus fosse stata sulle sue tracce, forse non avrebbe fatto caso ad un carro che andava al mercato. O magari stava ancora sguazzando nell'acqua del lago, totalmente dimentica di qualsiasi altra cosa.
- Perché stai andando in città da sola?- domandò la contadina, voltandosi verso di lei.
- Oh, io abito in città. E comunque sono abituata a viaggiare da sola, non è un problema per me.- spiegò May. Tecnicamente era tutto vero, e quei contadini sembravano persone affidabili, ma preferiva essere prudente, e poi non aveva voglia di fare conversazione. Era troppo preoccupata per quello che poteva essere capitato in sua assenza.
- Ehi, ma che cosa sta...?- esclamò l'uomo alla guida, frenando i cavalli. May sollevò lo sguardo. C'era un altro carro che li stava raggiungendo. I due cavalli che lo trainavano galoppavano privi di controllo, nitrendo come impazziti e trascinandosi dietro il veicolo che sbandava in ogni direzione, senza conducente.
- Fate attenzione!- urlò il guidatore, tentando di manovrare i cavalli fuori dal percorso degli altri due animali. Ma era troppo tardi. Contagiati dal panico dei loro simili, anche gli altri cavalli cominciarono ad innervosirsi. Scartarono di lato, sul ciglio della strada, ed una ruota del carro andò a sbattere contro una pietra che delimitava il bordo. Il mezzo barcollò paurosamente. May si afferrò alla stanga del carro, mentre la frutta intorno a lei cadeva fuori dai cesti in tutte le direzioni. Un attimo dopo il carro fuori controllo piombò addosso a quello dei contadini. Entrambi i veicoli si rovesciarono. La ragazzina, con uno strillo, rotolò fuori sull'erba di fianco alla strada. Si sollevò sui gomiti, scuotendo la testa, e gridò angosciata:- Xiao Mei!-
Durante l'urto l'animale era ruzzolato lontano dalla sua padroncina, finendo in mezzo alla strada... proprio sulla traiettoria di uno dei cavalli, che si era liberato del carro e stava galoppando disperato. La giovane principessa balzò in piedi, pur sapendo che non sarebbe arrivata in tempo.
Poi, all'improvviso, una sagoma scese dall'alto. Immobilizzata dalla sorpresa, May fissò Madness che si tuffava in picchiata fino a pochi centimetri dal terreno e poi, con un inarcamento di cui nessun umano sarebbe stato capace, si raddrizzava e ripartiva verso l'alto senza neppure rallentare, sfiorando appena il cavallo. Fissò a bocca aperta la ragazza che si allontanava, poi si riscosse ed abbassò di nuovo lo sguardo. Il cavallo giaceva a terra immobile, e Xiao Mei era sparita.
- Ma che cosa è successo? Chi era quella?- balbettò con voce tremante il contadino, aiutando la moglie a rialzarsi. Erano stati sbalzati fuori dal carro, ma sembravano illesi.
- Ehi voi!- un uomo stava correndo verso di loro. Si fermò, ansimante, di fronte ai carri rovesciati:- Io... io non so come sia potuto succedere. Avevo fatto una pausa in riva al lago per abbeverare i cavalli, ma all'improvviso quella ragazza è sbucata fuori dall'acqua, ridendo... ha terrorizzato i cavalli, questo è sicuro! Non sono riuscito a fermare il carro...-
- Per favore, signori, andate in città e fate in modo che l'imperatore sappia cosa è successo! E' molto importante!- strillò May, cominciando a correre.
- Ma dove stai andando?- le urlò dietro la contadina.
May non rispose, con gli occhi fissi sulla sagoma dell'homunculus che piroettava nel cielo limpido, esibendosi in capovolte ed avvitamenti. Si chiese per un istante se quello che era successo fosse stato pianificato da Madness o no, ma decise che non era importante. Non aveva la minima intenzione di permettere a quella pazza di portarsi via il suo panda. Dopo qualche minuto di inseguimento, vide la ragazza volante gettarsi a capofitto in un boschetto poco distante, sparendo alla vista. May si fermò sul limitare del bosco, indecisa: era una trappola? Non aveva modo di saperlo, ma non poteva tornare indietro adesso. Si preparò a combattere e scivolò in mezzo agli alberi.

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Capitolo 10
*** D'amore e di follia ***


Buonasera a tutti! In barba a Manzoni, Leopardi, Kant e Virgilio, sono riuscita ad aggiornare anche questa settimana! Verso le dieci di domenica sera, però ci sono riuscita... purtroppo non so quando avrò il tempo di andare avanti, ma spero di non metterci troppo. Ah, il titolo non è molto azzeccato, ma mi piaceva troppo. Va bene, buona lettura e... le recensioni sono sempre gradite! Grazie a chi ha letto, seguito e commentato! ^_^

D'AMORE E DI FOLLIA


In mezzo al boschetto c'era una radura, in cui si ergeva una costruzione in rovina. Qualcuno, e May era quasi certa di sapere chi, aveva pensato di decorare lo spazio vuoto tendendo corde tra gli alberi e le travi dell'abitazione, ed appendendoci sopra gli oggetti più svariati. La ragazzina, nascosta dietro un albero, vide Madness spuntare saltellando da dietro la casa, con in mano una grande gabbia per uccelli. Dentro la gabbia stava Xiao Mei, sballottata da una parte all'altra ad ogni movimento dell'homunculus. Con attenzione, Madness si avvicinò ad un tratto di corda ancora vuoto ed appese la gabbia, poi fece alcuni passi indietro ed ammirò la sua opera, battendo le mani.
- Mad. Si può sapere che cosa stai facendo?-
Con un balzo fulmineo, l'homunculus si spostò a nascondere la gabbia dietro la schiena e balbettò:- Sto solo sistemando l'arredamento, Ob. Una casa non è bella senza arredamento.-
L'altro homunculus uscì dall'ombra della casa. Con un tono lento e paziente, come se si fosse rivolto ad una bambina, continuò:- Madness, che cosa ti avevo detto di fare?-
- Non so. Cosa mi avevi detto di fare?-
- Di andare in città e trovare le persone che ci hanno impedito di vendicarci di Illusion. Quel ragazzo che adesso è il nuovo imperatore, l'altra mocciosetta, e la ragazza che ha ucciso nostro fratello.-
- Ah, sì. Quelli.-
- E ti avevo detto che, se ne avessi avuto l'occasione, avresti dovuto portarli qui.-
- Ah, certo. Ora che mi ci fai pensare lo avevi detto.- ammise l'altra, annuendo convinta.
- Ed allora si può sapere cosa hai fatto in tutto questo tempo?- sbottò Obsession, facendo un passo verso la compagna.
- Ma non è stata colpa mia!- protestò Madness, incrociando le braccia:- E' che... che tu dici una cosa, ma le altre voci ne dicono un'altra! Come faccio a sapere chi ha ragione? Ci sono troppe voci! Voci dentro la mia testa, voci intorno a me, voci nel vento, negli alberi... loro parlano e io non so più chi ascoltare!-.
L'altro homunculus le si avvicinò ancora, posandole una mano su una spalla:- Mad, ti ho detto che devi ascoltare me. Non le voci. Le voci sono solo nella tua testa. Devi concentrarti sul tuo scopo... come faccio io. E' tutto così chiaro, quando si sa quello che si vuole.-
La ragazza tirò su con il naso:- Io non ne sono così sicura. Prima volevi solo vendicarti di Illusion, adesso vuoi solo vendicarti di quell'altra gente... però non è divertente stare nascosti in questo posto. Non potremmo... ecco... lasciare perdere?-
- Non dire mai più una cosa del genere! Non c'è niente... niente, ti dico, più importante di quello che dobbiamo fare.- urlò l'altro homunculus, poi si calmò:- Se non riesci a capirlo, forse dovrei continuare da solo. Dovrei lasciarti andare via.-
- Oh, no!- Mad scosse il capo freneticamente, aggrappandosi al braccio del compagno:- No, per favore, non farlo! Io ho bisogno di te! Chi mi indicherebbe cosa fare se tu non ci fossi? Tu sei l'unico di cui posso fidarmi. Le voci mentono, le visioni spariscono, ma tu sei sempre stato con me. Ti prego, non abbandonarmi...-
- Eseguirai le mie istruzioni, stavolta?-
- Sì, certo! Ti prometto che stavolta sarò brava!-
- Bene. Ora però dimmi cosa nascondi dietro la schiena.-
Con aria colpevole, Madness si spostò di lato, cercando di spiegare:- E' così carino... sta proprio bene con l'arredamento, non trovi?-
May sollevò gli occhi al cielo: si sarebbe aspettata qualsiasi altra motivazione per il rapimento della sua migliore amica... ma non questa! Sperò che gli homunculus non riconoscessero Xiao Mei. Beh, quella svitata di Madness sicuramente no, ma l'altro sembrava più intelligente. Ma come era possibile che l'homunculus si fosse già dimenticato di averla rapita? Scosse la testa: era inutile cercare di capire la Follia.
- Va bene, se proprio ci tieni puoi tenere anche il panda... adesso però cerca di renderti utile e torna in città! Sai che cosa devi fare.-
- Obbedisco!- annunciò Madness, decollando. Pochi secondi dopo era sparita sopra le fronde degli alberi. Obsession rimase solo nella radura, guardandosi intorno. May trattennne il respiro: l'aveva vista? Che genere di poteri aveva quell'homunculus?
Lui si voltò e ritornò dentro la casa. May, sollevata, rifletté che era la sua occasione per salvare Xiao Mei. L'aura dell'homunculus ormai era a metri di distanza, e quella di Madness non si percepiva neppure più. Scivolò tra gli alberi, avvicinandosi alla radura, e dopo un'altra pausa circospetta si precipitò verso la gabbia.
Il piccolo panda si rizzò sulle zampe posteriori, premendo contro le sbarre di legno. May cercò di aprire la gabbia a mani nude, ma era troppo resistente. Si fermò, riflettendo: se avesse usato l'alchimia avrebbe potuto aprire la gabbia, ma non era sicura di riuscirci senza ferire l'animale.
- Che cosa speri di fare?- tuonò una voce alle sue spalle, mentre qualcuno la afferrava per le spalle. Le mani che la tenevano stretta la costrinsero a girarsi, e si ritrovò di fronte l'homunculus.
- La ragazzina del sotterraneo... ti avevo vista già prima, ovviamente. Devo ammettere che mi hai risparmiato la fatica di venirti a cercare...-
- Venirmi a cercare? Ma se hai mandato Madness! Cosa c'è, hai paura di allontanarti da qui?- protestò May, tentando di distrarlo, mentre le sue mani scivolavano velocemente verso i pugnali.
- Paura? Paura di alcuni sciocchi esseri umani! Come ti permetti di...-
Il tempo era stato sufficiente. May, fulminea, estrasse le sue armi ed evocò il potere dell'alchimia contro l'homunculus, riuscendo a scaraventarlo dall'altra parte della radura. Rapidissima, sfruttò di nuovo l'alchimia per spezzare la corda che reggeva la gabbia. Questa si frantumò sul terreno, e Xiao Mei si precipitò tra le braccia della sua padrona, che cominciò a correre al riparo della foresta. Si gettò un'occhiata alle spalle: Obsession si era rialzato, e stava correndo nella sua direzione. May si infilò tra le piante, cercando di pensare: poteva batterlo in velocità? Oppure sarebbe stato meglio fermarsi e combattere? Non sembrava così forte... all'improvviso il terreno si aprì sotto i suoi piedi. Prima di poter reagire o gridare, May sprofondò. Colpì violentemente il terreno, sbattendo la testa contro una pietra sporgente, e perse i sensi.
 
Lan Fan si risvegliò di soprassalto. Scosse la testa: non si era neppure accorta di essere scivolata nel sonno. La luce si era affievolita, quindi suppose che fossero passate almeno un paio d'ore. C'erano state notizie di May? Probabilmente no, altrimenti l'avrebbero informata. Si tirò a sedere sul letto, cercando di individuare che cosa l'avesse svegliata. Nella stanza non c'era nessuno, e non sentiva rumori provenienti dall'esterno. Ma allora che cosa era stato a disturbarla? Si concentrò, e lo percepì di nuovo. Sbarrò gli occhi: sì, sapeva esattamente che cosa era stato. L'unica cosa che non capiva era come avesse fatto un homunculus ad arrivare lì vicino.
Doveva scoprire cosa stava succedendo. Posò i piedi sul pavimento e tentò di tirarsi in piedi. Un capogiro la costrinse a sedersi di nuovo sulle lenzuola. Era ancora debole, ma non c'era tempo per la debolezza. Si alzò di nuovo, stringendo i denti, e stavolta riuscì a fare qualche passo. Bene, poteva farcela... ma dove erano le sue armi? Non riusciva a vederle da nessuna parte. Avrebbe dovuto farne a meno. Lentamente, raggiunse la porta ed uscì.
 
- Sono uno stupido!- borbottò tra sé Ling, lasciandosi cadere seduto sul bordo del letto. Sospirò, con la testa tra le mani: fino a quel momento era riuscito a tenersi occupato, impartendo gli ordini per la ricerca di May Chang e per la protezione del palazzo, ma adesso, senza niente altro da fare, si sentiva immensamente stupido. Avrebbe dovuto pensare che gli altri homunculus non sarebbero spariti nel nulla! Avrebbe dovuto insistere di più per ritrovarli! E adesso, per colpa della sua negligenza, May poteva trovarsi in chissà che terribile pericolo. Si era affezionato molto alla ragazzina dopo tutto quello che era successo ad Amestris, e si sentiva responsabile per la sua sicurezza. Cercò di consolarsi, pensando che May era certamente in grado di difendersi, e che almeno Lan Fan era al sicuro. Purtroppo questo pensiero non fece altro che deprimerlo ancora di più.
Lan Fan... lui avrebbe voluto dirglielo. Avrebbe sul serio voluto dirglielo. Se lo era ripromesso ogni giorno, mentre lei giaceva incosciente in quel letto: appena si fosse svegliata, le avrebbe detto la verità: che si era reso conto di quanto lei fosse importante per lui; che non poteva sopportare l'idea di perderla; che dopo tutti quegli anni, dopo tutte le avventure trascorse insieme, lui, Ling Yao, imperatore di Xing, era innamorato della sua guardia del corpo. Si disse che glielo avrebbe detto sicuramente se non fosse entrata quella guardia, ma poi scosse la testa: chi voleva prendere in giro? Non ce l'avrebbe fatta lo stesso. Era così assurdo! Aveva sempre saputo che cosa voleva, ed era sempre stato disposto a fare tutto per ottenerlo. Insomma, aveva addirittura condiviso il proprio corpo con un homunculus per un po' di tempo! Perché non riusciva a fare una cosa semplice come parlare a Lan Fan? Con uno sbuffo, si distese sul letto: aveva davvero bisogno di riposare un po', ma sapeva già che non ci sarebbe riuscito in quella situazione.
Come volevasi dimostrare, pensò, sentendo qualcuno bussare alla porta. Si tirò di nuovo in piedi e diede l'ordine di entrare.
Una delle guardie del palazzo annunciò:- Vostra Maestà, abbiamo avvistato una... creatura nel cielo. Crediamo che sia la stessa creatura che ha rapito la principessa May Chang... e si trova di nuovo qui a palazzo, nella zona del giardino meridionale.-
- Il giardino meridionale?- ripeté Ling con un sussulto.
- Sì, Vostra Maestà.-
Era quello dove si trovava Lan Fan! Ling, ignorando la guardia, corse fuori dalla stanza.

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Capitolo 11
*** Il fiore rosso ***



IL FIORE ROSSO


Lan Fan uscì dalla porta e fece qualche passo all'aria aperta. Percepiva distintamente l'aura di quell'homunculus, doveva essere molto vicino. Ma dove? Sollevò lo sguardo, scrutando il cielo limpido, ormai striato delle calde tonalità del tramonto, ma non vide nessuno. Si concentrò ancora: l'aura si trovava dietro il padiglione. Si guardò intorno, ma non c'erano guardie: del resto, a cosa sarebbero servite in quella zona così tranquilla?
Aggirò lentamente la costruzione, fermandosi appena dietro l'angolo. Sbirciò oltre il margine dell'edificio, e vide una ragazza sdraiata sul prato, a pancia in giù. Aveva lunghi capelli arcobaleno. Riconobbe subito Madness... ma cosa stava facendo? Parlava da sola?
In quel momento l'homunculus balzò in piedi e piroettò su se stessa, cantilenando:- Uffa, uffa, uffa! Che compito noioso, non c'è nessuno qui! Va bene, allora andrò a farmi un giretto...-. Si sollevò a qualche centimetro da terra, sempre piroettando.
Lan Fan agì senza pensare: non poteva permettere che quella creatura scappasse di nuovo, era l'unica a sapere dove si trovasse May Chang. Balzò fuori ed afferrò la creatura prima che potesse volare via. La giovane era ancora debole per la lunga permanenza a letto, così non riuscì a bloccare l'altra, che si sollevò ugualmente in volo. Le mura del palazzo erano poco distante, e Lan Fan si lasciò cadere sopra di esse. Un paio di guardie la fissarono ed accennarono a correre nella sua direzione, ma non c'era tempo per quello. Con un respiro profondo, la guerriera saltò sul tetto più vicino, all'inseguimento della creatura, che si era fermata a poca distanza, sempre fluttuando, quasi sfidandola ad inseguirla.
Anni ed anni di allenamento avevano dato a Lan Fan una conoscenza perfetta di quei tetti... ma, come si ricordò troppo tardi, risaliva ormai a qualche tempo prima. Nel tempo che aveva trascorso lontano dalla città, alcune cose erano cambiate: ad esempio, il tetto dove atterrò dopo alcuni salti era decisamente più in cattivo stato. Se ne accorse quando alcune tegole le scivolarono sotto i piedi: ancora indebolita, la giovane perse l'equilibrio, scivolando oltre il cornicione.
Riuscì ad afferrare il bordo con la mano sinistra, quella artificiale, e strinse i denti cercando di tirarsi su, ma era ancora troppo debole. Nonostante l'automail, sentiva che stava perdendo la presa sul bordo del tetto. Come le era venuto in mente di cacciarsi in una situazione del genere?
- Perché stai appesa lì? Pensavo che volessi inseguire me.- disse una voce sopra di lei. La ragazza alzò lo sguardo: Madness stava sdraiata sul tetto, con le braccia incrociate sotto il mento e ciocche di capelli colorati che pendevano intorno al volto perplesso.
- Allora?- insistette l'homunculus:- Cosa ci fai lì?-
- Che cosa vuoi da me? E perché hai rapito May Chang?- ribatté Lan Fan. Si rese conto con un brivido che le sue dita stavano scivolando.
- Ma sei tu che hai cominciato ad inseguirmi! Perché pensi che io voglia qualcosa da te?- scoppiò a ridere Madness, scuotendo la testa. Lan Fan stava per rispondere, ma in quel momento perse la presa sul tetto.
Con suo grande stupore, non cadde. Si ritrovò ancora sospesa nell'aria, con la mano di metallo stretta nella presa di Madness, che ora si sporgeva oltre il bordo.
- Perché lo hai fatto?- domandò la giovane, perplessa. L'homunculus strinse le spalle:-Non volevo che tu andassi via. Ob si arrabbierebbe di nuovo, sai? Non mi piace quando si arrabbia con me.-
- Ob? Intendi dire l'altro homunculus... Obsession? Allora è lui che ti dà gli ordini?-
Madness fece cenno di sì con la testa.
- E che cosa devi fare? C'entra con il rapimento di May?-
- May? E' la bambina, vero?- borbottò l'homunculus, come se stesse cercando di ricordare:- Non me lo ricordo molto bene. Credo di sì... però poi mi sono un po' distratta.-
- E dove l'hai portata?- insistette Lan Fan, sperando di ottenere qualche informazione.
- Non credo che dovrei dirtelo. Però potresti sempre venire a vedere...- propose Madness, con uno scintillio strano negli occhi.
Gettò un'occhiata alla strada sotto di lei: non era un salto molto alto, ed era quasi certa di poter atterrare senza farsi troppo male, ma la creatura non sembrava avere intenzione di lasciarla andare. C'erano delle persone in basso che osservavano la scena, indicando verso l'alto e confabulando tra loro, ma era troppo lontana per sentire cosa dicessero. Qualcuno di loro aveva pensato a chiamare le guardie? Ling era stato informato? Sperò che non facesse qualche sciocchezza per venirla a salvare.
- Venire a vedere? Che cosa intendi?- chiese, cercando di guadagnare tempo.
- Tu vuoi sapere dove è la ragazzina, e Obsession vuole vederti. Quindi tu vieni con me, e sarete contenti tutti e due.-
- E tu saresti contenta?-
- Cos... perché lo domandi? Che cosa c'entra?-
Lan Fan non sapeva perché lo avesse chiesto, ma si rese subito conto, dall'espressione confusa della creatura, che la domanda l'aveva colpita. Continuò:- Hai detto che Obsession sarebbe contento... ma tu? Non parli mai di te.-
- Non importa!- urlò Mad, scuotendo la testa rabbiosamente.
- Ne sei davvero convinta?-
- Adesso basta!- Senza preavviso, l'homunculus si alzò in volo dal tetto, trascinandosi dietro la ragazza, che si ritrovò a dondolare nel vuoto. Madness si alzò di parecchi metri e poi rimase immobile, sospesa nel cielo. Lan Fan guardò in basso e deglutì: se fosse caduta da quell'altezza, si sarebbe probabilmente sfracellata al suolo.
- Adesso hai smesso di parlare, vero?- le si rivolse l'homunculus:- Tu... tu sei uguale a quelle voci! Non dovete, non potete dire queste cose! Ob sa quello che fa, ha ragione, ed io non devo ascoltare nessun altro!-
Sembrava isterica. Se fosse stata un essere umano, probabilmente avrebbe pianto. Lan Fan si accorse di avere toccato un tasto dolente per lei, e si chiese come mai Madness fosse così dipendente dall'altro homunculus. Forse perché era l'unico legame che avesse. Per un attimo, provò pena per quella strana creatura.
Fu solo un attimo, però, perché subito Madness scoppiò di nuovo a ridere: una risata squillante, totalmente diversa dal tono isterico di un istante prima. Volò ancora più in alto.
- Visto che vai tanto d'accordo con quelle voci, vuoi vedere una cosa divertente che mi hanno suggerito loro?-
- E cosa sarebbe?- chiese Lan Fan, sforzandosi di non guardare in basso. Cominciava a sentire un dolore alla spalla, a forza di stare appesa così, sospesa solo per il braccio sinistro.
- Sarebbe che se adesso io ti mollassi, tu ti trasformeresti in un bellissimo fiore rosso!-
- Un fiore rosso? Ma cosa stai dicendo?- esclamò Lan Fan:- Se cadessi da qui mi sfracellerei al suolo e basta!-. Poi capì:- E' questo che intendi, allora? Un fiore rosso di sangue?-
- Oh, andiamo! Poi puoi sempre rigenerarti, no?-
- Gli umani non si rigenerano come gli homunculus.- cercò di spiegare la ragazza, sforzandosi di rimanere tranquilla:- E se io morissi non potresti più portarmi dal tuo compagno, vero? Non credi che si arrabbierebbe?-
Madness si mordicchiò le labbra con aria indecisa, mormorando:- Obsession ha detto... ha detto... già, che cosa ha detto? Boh, non ne ho idea. Troppe voci dentro la mia povera testolina. Adesso vado a chiedergli di ripetere.-
E di colpo mollò la presa sull'automail.
Lan Fan cadde a capofitto nel vuoto. Si chiese se fosse quella la sua fine. Sembrava che tutte le volte che rischiava la vita, ci dovesse essere di mezzo un homunculus. Si preparò all'impatto con il terreno, sperando di riuscire ad ammortizzare almeno un po' l'atterraggio: si sarebbe fatta male, ma forse sarebbe stata in grado di evitare il peggio...
Con suo grande stupore, però, qualcuno la afferrò per la vita, interrompendo la caduta. Pensò che quella pazza avesse cambiato idea... ma, quando fu prudentemente posata su una superficie dura, si ritrovò a fissare il volto preoccupato di Ling Yao.
- Lan Fan! Stai bene?- domandò il giovane, fissandola.
- Io... sì, sto bene. Ma quell'homunculus...-
- Ora ci penso io.-
- Ehi, non è giusto! Dove è finito il mio fiore?- esclamò una voce dietro di loro. Ling si voltò, urlando:- Prima hai rapito May, ed ora hai cercato di uccidere Lan Fan! Che cosa vuoi?-
- Ma perché fate tutti le stesse domande?- si lamentò l'homunculus:- Io voglio... io voglio... io voglio andare a fare un bagno nel lago, ecco!-
Così dicendo, prese di nuovo quota, ma prima che potesse allontanarsi Ling ordinò a voce alta:- Adesso! Lanciate le reti!-
In quel momento Lan Fan si accorse dei soldati che stavano appostati lungo il bordo del tetto, e su quello di fronte. Se ne accorse anche Madness, ma ormai era troppo tardi. Quattro robuste reti, appesantite di pesi di metallo, si avvolsero strettamente intorno al suo corpo, e l'homunculus cadde pesantemente verso il suolo. Ling sostenne Lan Fan, guidandola verso il cornicione, e da lì videro che altre guardie si erano affrettate a sgomberare il terreno da tutti i passanti. Una grande gabbia in metallo, che un tempo, nei giardini del Palazzo imperiale, aveva ospitato una tigre, ora venne usata per rinchiudere la rete, con la sua prigioniera strettamente immobilizzata che si dibatteva silenziosamente.
Lan Fan si accorse che si stava ancora appoggiando a Ling, e con un balbettio di scuse si affrettò a lasciare il suo braccio.
- Sei sicura di farcela?- domandò lui, preoccupato per le sue condizioni ed al tempo stesso sollevato per essere arrivato in tempo. Per un attimo, quando aveva visto la ragazza cominciare a cadere, aveva temuto di non riuscire a prenderla, e di vederla schiantarsi sul terreno. Sapeva che non se lo sarebbe mai perdonato. Non lo avrebbe fatto con nessuna persona, ed in particolare non con lei.
- Sì, sto bene. Grazie infinite, Vostra Maestà.-
- Ancora con questa storia? Ti ho già detto di chiamarmi Ling!-
- Ma siamo in pubblico!- protestò a bassa voce la ragazza, arrossendo.
- Ed allora? Per me non è un problema, anche se altri sentono che...-
- Vostra Maestà, la gabbia è chiusa! Ora la prigioniera non andrà da nessuna parte!-
Ling fece una smorfia, maledicendo mentalmente il comandante della truppa, che lo aveva chiamato dal suolo. Stavolta era stato così vicino a dirglielo! Sospirò:- Va bene, scendiamo subito!-
Poco dopo, erano di nuovo a palazzo. Madness, rannicchiata in un angolo della gabbia, li fissava furiosa. Ling ordinò:- Dicci subito dove hai portato May Chang!-
Per tutta risposta, l'homunculus gli fece la linguaccia e girò la testa dall'altra parte.

 

Angolo dell'autrice:
Sì, lo so, sono proprio cattiva con il povero Ling... poverino, non riesce proprio a parlare a Lan Fan! Comunque, sono contenta di riuscire finalmente ad aggiornare, ma purtroppo i miei impegni scolastici ed extrascolastici non accennano a diminuire, quindi non so proprio quando potrò pubblicare il prossimo capitolo... intanto però potete sempre recensire questo, no? ^_^ Per favore, fatemi sapere cosa ne pensate!
Penultima nota: la scena del "fiore rosso" mi è stata (molto liberamente ispirata) dal libro "La fata carabina" di Daniel Pennac.
Ultima nota: tanto per cambiare, non sono molto soddisfatta di questo capitolo, spero che lo apprezzerete lo stesso! Ciao a tutti!

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Capitolo 12
*** Prigioniera ***


Buonasera! Sono tornata con un altro capitolo... ed inoltre ho scoperto che passare il finesettimana tappata in casa con il raffreddore e la tosse fa bene all'ispirazione. Magra consolazione, ma meglio di niente. Allora, intanto grazie a Silvery Lugia e Una Certa Ragazza per avere commentato il capitolo precedente.
Poi approfitto di questo spazio per dire una cosa alla mia amata sorellina che ogni volta che mi vede con il netbook acceso mi chiede se ho aggiornato (ed io le dico di no anche se l'ho fatto... che cattiva!): ricordati della nostra scommessa!
Spero che anche questo capitolo piaccia... se sì, ma anche se avete qualche critica, per favore lasciatemi un commentino!
Buona lettura!

PRIGIONIERA

 

May riaprì gli occhi, confusa. La testa le faceva un male terribile, e non riusciva a muoversi. Non era più nella foresta: ora si trovava in una stanza chiusa, immersa nella penombra. Quando tentò di nuovo di alzarsi, si accorse di essere strettamente legata, con le mani dietro la schiena e le gambe legate insieme, in modo da impedirle di alzarsi dal pavimento di terra su cui era distesa. Sembrava quasi il sotterraneo dove era stata imprigionata pochi giorni prima. Cercò di ricostruire l'accaduto: quando era caduta in quella buca aveva sbattuto la testa e perso i sensi, questo lo ricordava chiaramente. Ma aveva attraversato quella foresta pochi minuti prima senza vedere alcuna buca! L'homunculus doveva averla catturata mentre era incosciente... ma dove si trovava adesso? Dove era finita Xiao Mei? E per quanto tempo era rimasta priva di sensi?
Percepì la presenza di un homunculus in quella stessa stanza: solo uno, però... Obsession. A quanto pareva Madness non era ancora tornata. Aguzzando lo sguardo in mezzo alle ombre, riuscì a scorgerlo, dalla parte opposta della stanza, ma non era in grado di vedere cosa stesse facendo. A quanto pareva, però, non stava guardando nella sua direzione... e, si accorse con un sussulto, non le aveva neppure tolto i pugnali! Se solo fosse riuscita a liberare le mani...
- Ah, sei sveglia. Era ora, stavo cominciando a pensare che avessi sbattuto la testa troppo forte.-
May sollevò di nuovo lo sguardo verso l'homunculus, che si era alzato e stava venendo verso di lei. Era quasi certa di non avere fatto il minimo rumore, eppure l'aveva sentita lo stesso.
Obsession si avvicinò e si chinò sulla giovane prigioniera. May deglutì, a disagio di fronte a quelli occhi così assolutamente gelidi e determinati, e sperò che non sapesse leggere nel pensiero o qualcosa del genere, altrimenti anche la sua speranza di fuga sarebbe stata inutile.
- Come mai sei venuta qui, principessina? Solo una coincidenza... o stavi cercando me?-
May ricordò che, prima, Madness non aveva accennato al suo rapimento, quindi Obsession non poteva sapere che era stata proprio la sua compagna a portarlo lì. In fretta, rispose:- E' stata una coincidenza. Ero in viaggio, ed il mio panda è scappato via. Sono venuta nel bosco a cercarlo ed ho trovato voi.
- E pensi che qualcuno verrà a cercarti?-
- Ma certamente! Ling... l'imperatore manderà sicuramente dei soldati, e questo posto non è così difficile da trovare. Presto saranno qui, perciò ti conviene lasciarmi andare immediatamente. Dopotutto, io non ti ho fatto niente... che senso ha imprigionarmi?-
L'altro non le rispose, perso nei suoi pensieri. Mormorò:- Sarebbe davvero una fortuna se venissero direttamente il tuo giovane imperatore e l'altra guerriera... in caso contrario, mi toccherà aspettare quei soldati di cui hai parlato per dire loro di chiamarli qui. Che perdita di tempo!-
- Se hai tanta fretta, perché non sei venuto semplicemente a palazzo, invece di rimanere in questo buco?- ribatté la ragazzina.
Obsession scosse la testa:- Tu sei così... umana. Non puoi capire. Sei abituata a tutto quello che c'è là fuori, non ti rendi conto che è tutto sbagliato. Pensi davvero che potrei andarmene in giro così, come se niente fosse, in mezzo a quel guazzabuglio di errori ed imperfezione che voi ritenete normale? Sembra che niente abbia uno scopo là fuori, che niente sia davvero importante. Quando mi sono risvegliato, ho provato ad allontanarmi, certo... Ma dopo pochi metri ho cominciato a rendermi conto che era tutto così terribilmente sbagliato! Madness ha dovuto riportarmi qui. Non è possibile... rimanere concentrati su uno scopo... in un mondo caotico come quello in cui passate la vostra vita. E' per questo che voi umani siete così deboli: non riuscite a focalizzare su una singola cosa importante e a rimanere concentrati su quella.-
- Non è vero!- esclamò May:- Quando una persona ha davvero a cuore qualcosa, è capace di dare tutto per quella! Io lo so, l'ho visto con i miei occhi... ho visto un ragazzo che sacrificava il suo corpo per salvare suo fratello, e poi ho visto suo fratello che per riportarlo indietro rinunciava all'alchimia, dopo avere passato tutta la vita a studiarla! E ho visto una donna che stava per morire, e lo sguardo disperato di un uomo in quel momento... la paura di perderla, più di ogni altra cosa al mondo! Tu dici che gli umani non sanno concentrarsi su qualcosa che abbia importanza? Vuol dire soltanto che non hai capito niente degli umani!-
- E neanche ci tengo a capirlo! Tu stai cercando di dare una lezione a me su cosa è importante? Ma è ridicolo!- sbottò Obsession:- Credi che non sappia cosa vuol dire, vivere solo per una cosa, averla in mente in ogni singolo momento, non riuscire a liberarsi di quel pensiero? Mai un secondo di riposo, mai un attimo di tranquillità? Non potersi mai sdraiare a contemplare il cielo, senza che quel pensiero ti spinga ad alzarti, ad agire? E se per caso quel pensiero viene infranto... se per caso la tua vendetta viene compiuta, sì, ma da qualcun altro... beh, allora magari pensi di essertene liberato, di poter dormire, anche solo una volta... ed invece, eccone un altro, subito, ancora più forte, che ti grida nella testa! Hai mai provato qualcosa del genere, ragazzina?-
May scosse la testa.
- Allora stai zitta!- concluse bruscamente l'uomo, voltandole le spalle ed allontanandosi. May sospirò: non doveva essere piacevole essere un homunculus. Ma adesso doveva assolutamente liberarsi. Tentò ancora di allentare il nodo che le stringeva le mani dietro la schiena.
- Ma allora pensi davvero che io sia stupido, piccola!-. L'urlo dell'homunculus la fece sobbalzare: era di nuovo lì, torreggiante sopra di lei, con uno sguardo infuriato. May si immobilizzò, spaventata. Obsession fece un gesto con la mano, ed improvvisamente il pavimento si sollevò intorno a lei: due pareti di terra si innalzarono ai lati del suo corpo, per poi piombare giù. La ragazzina chiuse gli occhi, aspettando l'impatto... che non ci fu. Quando si azzardò a guardare di nuovo, vide che la terra era ricaduta sopra di lei, ma senza colpirla, formando una specie di cupola che le lasciava scoperta soltanto la testa. Provò di nuovo a divincolarsi, ma quella trappola era troppo stretta per uscirne. Era bloccata.
May sgranò gli occhi: all'improvviso era tutto molto più chiaro. Balbettò:- Quindi è questo il tuo potere... puoi plasmare la terra come fanno gli alchimisti di Amestris... la buca in cui sono caduta prima, sei stato tu a crearla! Ed anche questo sotterraneo, e le celle sotto la vecchia prigione! Ecco perché avevano un aspetto così strano!-
L'homunculus fece una smorfia:- Ho creato solo alcune di quelle celle. Dopo aver rubato i miei poteri, Illusion ha deciso di ingrandire la prigione ed ha fatto le altre... che infatti non sono neppure minimamente perfette come le mie!-
- Ehm... sì, certo, l'ho notato...- lo assecondò diplomaticamente la ragazzina, poi domandò incuriosita:- Ma come ha fatto a rubare i tuoi poteri?-
- Non lo so!- sbottò Obsession:- Ha passato giorni interi nella biblioteca di quello stupido palazzo, a consultare testi sulla vostra strana alchimia... deve avere trovato qualcosa lì. E così mi sono risvegliato in quella stupida cella, privo dei miei poteri, con quel maledetto di fronte a me che spiegava di doversi liberare dei pesi inutili... pesi inutili! Ma come si è permesso? Senza di me non avrebbe potuto fare nulla!-
May intervenne:- Quindi, ti ha rinchiuso in quella cella insieme a Madness...-
- Esattamente. E per il suo tradimento io avrei dovuto ucciderlo.-
- Ma allora dovresti essere soddisfatto ora che è morto!-
- Soddisfatto?- ripeté Obsession:- Te l'ho già detto, tu non capisci. Ucciderlo... vendicarmi di quello che aveva fatto... era diventata la mia unica ragione di vita. Quando sono uscito da quella cella, pensavo di avere quasi raggiunto il mio scopo. Ma evidentemente ero troppo debole... ho perso i sensi in quel corridoio. Quando mi sono ripreso, Madness mi aveva portato qui. Per un attimo, quando mi ha detto che Illusion era morto, che era stato ucciso, mi sono sentito sollevato, ma anche vuoto. Terribilmente vuoto. Non avevo più niente per cui vivere, capisci? E poi ho pensato che non era giusto... non era giusto che l'unico scopo della mia vita mi fosse stato tolto da... da alcuni umani! Così, ho trovato un altro scopo: gli umani che mi avevano tolto la mia vendetta... sarebbero stati loro a subirla. Li avrei uccisi con le mie mani.-
- Ed allora perché non mi hai ancora uccisa?- domandò May, perplessa.
- Potresti sempre tornarmi utile, ragazzina. Nel caso tu non l'abbia capito, tu sei un'esca... un'esca per gli altri due.-
- E se riuscirai ad ucciderci, che cosa farai dopo? Rimarrai di nuovo senza una ragione per vivere.-
- Dopo... ci penserò. Per adesso voglio solo liberarmi di questa necessità martellante. Così magari avrò un po' di pace. Adesso basta chiacchierare, ragazzina, altrimenti mi verrà sul serio voglia di ucciderti subito.-
May ammutolì, mentre Obsession si allontanava di nuovo. Deglutì, sperando che qualcuno venisse a salvarla.
 
- Vostra Maestà, ci sono delle persone che chiedono udienza. Credo che dovreste ascoltarli.-
Ling sospirò:- E' così importante?-
Aveva passato l'ultima ora a tentare inutilmente di far parlare Madness, che si era rinchiusa in un ostinato mutismo e rispondeva soltanto a smorfie o scoppiando a ridere. Era stata Lan Fan ad insistere perché lasciasse perdere, riposasse un po' e magari mangiasse qualcosa, prima di finire di nuovo a terra svenuto.
Il primo ministro, che il giovane aveva eletto personalmente subito dopo la sua nomina ad imperatore, annuì:- Si sono presentate alla guarnigione della città, parlando di quella ragazza volante dai capelli strani... e di una ragazzina che potrebbe essere la principessa May Chang.-
- Che cosa? E perché non l'hai detto subito?- esclamò il ragazzo balzando in piedi. Lan Fan, che stava seduta di fianco a lui, lo imitò subito.
Pochi minuti dopo, i due erano venuti a conoscenza dell'intera storia. Dopo avere tranquillizzato i poveri contadini, ed aver ordinato al primo ministro di dare loro un risarcimento per il carro, i due giovani si ritirarono in una stanza vuota per discutere della situazione in privato. Ling si rivolse a Lan Fan:- Ricordi quando Madness ha detto di voler fare un bagno nel lago? Era di questo che stava parlando, ci scommetterei! Il loro nascondiglio deve essere lì vicino!-
- E May è corsa dritta lì... spero solo che stia bene!- esclamò la giovane, preoccupata.
- Non c'è tempo da perdere!- dichiarò Ling:- Dobbiamo andare a salvarla, adesso!-
- Ma ormai è quasi notte! E non possiamo organizzare una spedizione di soccorso con un preavviso così breve! Senza contare che i soldati non sanno niente degli homunculus...- obiettò Lan Fan.
- Vorrà dire che farò a meno della spedizione di soccorso! May potrebbe essere nei guai in questo momento, anzi, se la conosco almeno un poco, direi che c'è di sicuro! E quindi andrò a salvarla, a costo di andarci da solo!-
Lan Fan urlò:- Da solo? Credi davvero che ti permetterei di andarci da solo?-
Ling rimase in silenzio, sbalordito, poi ribatté:- Ma tu sei ancora debole! Non posso permettere che rischi ancora la tua vita, io... io ci tengo a te.-
Lo aveva detto. Sì, insomma, più o meno. Stavolta toccò alla ragazza rimanere in silenzio, cercando di capire. Cosa intendeva Ling, dicendo che ci teneva a lei? E soprattutto, cosa le era venuto in mente di mettersi ad urlare in quel modo? Sperò di non essere di nuovo arrossita. Le capitava sempre di fronte a Ling... e tutto perché non era mai stata capace di vederlo semplicemente come la persona che doveva proteggere. Tutto perché si era affezionata così tanto a lui. Si accorse che il giovane la guardava, forse stava aspettando una risposta, così ruppe il silenzio:- Anche io ci tengo a... te, Ling. Ed è proprio per questo che non ti lascerò andare da solo.-
Si sentiva ancora strana a dargli del tu ed a chiamarlo per nome, ma lui glielo aveva chiesto. Cambiò in fretta argomento:- Il primo ministro potrebbe radunare alcune truppe ed inviarle dopo di noi. Così avremmo dei rinforzi in caso di bisogno... ma se riuscissimo a sconfiggere quell'homunculus da soli, non ci sarebbe bisogno di mettere a rischio altre persone. Ma anche se andassimo soltanto noi due, ci vorrebbero comunque ore per arrivare al lago.-
- Motivo in più per partire subito! Ma non ci vorranno ore, vedrai...- Ling sorrise, con aria misteriosa. A quel punto Lan Fan cominciò seriamente a preoccuparsi. Il giovane proseguì:- Mentre tu eri ancora incosciente, mi sono fatto arrivare una cosa da Amestris... dopotutto, se lì ce l'hanno, tanto vale approfittarne anche noi, no?-
La preoccupazione della ragazza aumentò, mentre Ling la trascinava fuori dal palazzo, in una costruzione a ridosso delle mura. Quando si fermò di fronte ad una sagoma coperta da un telo e la scoprì con un gesto trionfante, i timori della ragazza divennero realtà.
Ling si era procurato un'automobile.
- Ling...-
Che c'è? E' veloce, è quello che ci serve!-
- Ma tu sai guidare?-

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Capitolo 13
*** Guidare? Facile! ***


GUIDARE? FACILE!

Lan Fan si ripeté che non c'era assolutamente alcun motivo per farsi prendere dal panico. Aveva affrontato situazioni molto peggiori. E poi si fidava completamente di Ling. Tutto questo, però, non le fu minimamente di consolazione quando si sentì rispondere:- No, però non sembra così difficile! Ho osservato come guidava il tenente Hawkeye!-

- Davvero tranquillizzante...- le sfuggì.

A Xing c'erano state un paio di automobili, ma si trattava più che altro di curiosità esotiche per il piacere della famiglia imperiale e dei nobili, e di sicuro non erano neanche lontanamente paragonabili ai veicoli militari di Amestris. Del resto non c'erano le fabbriche per produrle, e tutte le strade erano ancora più adatte alla circolazione di animali e carrozze che a quella dei mezzi motorizzati.

La ragazza sospirò:- Non sarebbe meglio andare fino al lago con un altro mezzo? Magari a cavallo?-

Ling mise il broncio:- Ma l'automobile è più veloce... e poi così possiamo contare sull'effetto sorpresa! Sono sicuro che quell'homunculus non se lo aspetta!-

Lan Fan sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea: quando Ling si metteva in testa qualcosa, non c'era modo di convincerlo a fare diversamente, e stavolta si era messo in testa quell'automobile.

- Non c'è tempo da perdere!- esclamò il ragazzo:- Allora, questo è il piano: io vado a dare ordine al comandante di radunare abbastanza soldati e raggiungerci al lago, mentre tu vai a controllare le condizioni della prigioniera, magari ha deciso di rimettersi a parlare!-

- E le mie armi?-

- Ah, sì... le trovi nell'armeria! Ci ritroviamo qui!-

A Ling bastarono pochi minuti per impartire le istruzioni necessarie, poi si eclissò ignorando tutte le obiezioni. Uno dei vantaggi di essere un imperatore era non essere obbligato a discutere tutti i suoi ordini. In genere lui preferiva farlo lo stesso, perché riconosceva che i suoi sottoposti avevano più esperienza di lui, ma in quella situazione di pericolo aveva intenzione di agire subito.

Quando tornò all'automobile, Lan Fan lo stava già aspettando, appoggiata alla portiera. Era riuscita a recuperare una divisa scura identica a quella vecchia. Il ragazzo fece una smorfia:- La maschera è proprio necessaria?-

- Ci sono così abituata che mi sentirei strana ad andare in missione senza. Perché?-

- Perché stai molto meglio senza.- gli scappò. Appena si rese conto di quello che aveva detto si affrettò ad aggiungere:- Cioè, no, insomma non volevo dire quello, mi piaci anche con la maschera... no, aspetta, non è che mi piaci, intendevo solo che... oh, insomma, hai capito!-

Nonostante la maschera, era evidente che Lan Fan non aveva capito.

- Lascia perdere!- sospirò Ling:- Piuttosto, l'homunculus ha detto qualcosa?-

- No. Si è appesa a testa in giù al soffitto della gabbia e sta cercando di afferrare la sua ombra sul pavimento. E non sembra capire come mai non ci riesce.- riferì la ragazza, sollevata perché erano ritornati ad un argomento comprensibile.

- Va bene, adesso partiamo! Uhm... dunque, come si accende?-

- Non avevi detto che avevi osservato il tenente?-

- Sì, ma quando guidava era già accesa! Aspetta, dovrebbe esserci una chiave da qualche parte... ah, eccola! Trovata!-

Lan Fan scosse la testa, mentre cercava di nascondere un sorrisetto. Ling sembrava un bambino alle prese con un giocattolo, mentre rovistava nel cassetto dell'automobile. Era così dolce quando faceva così... fece una smorfia. Stavano per affrontare un essere pericoloso, potenzialmente letale, senza avere la minima idea dei suoi poteri e dei suoi piani. Era decisamente il momento meno adatto per pensare che Ling era dolce... oppure per chiedersi se ci fosse qualche significato nascosto nei suoi balbettii di poco prima. Scosse la testa: no, decisamente no. Non era possibile neppure lontanamente che Ling, in qualche modo, ricambiasse il suo interesse. E se a volte aveva questa impressione, si stava solo illudendo.

Per quanto si sforzasse di tenerlo nascosto anche a se stessa, si era resa conto ormai da parecchio che la sua devozione per il principe che aveva giurato di proteggere si era trasformata in qualcosa di più. E nonostante si fosse ripromessa infinite volte di dimenticare quei sogni impossibili, non poteva fare a meno di guardarlo e pensare che, se lui non fosse stato un principe... anzi, l'imperatore... avrebbero potuto...

Un rombo improvviso la fece sobbalzare. Un istante dopo, l'automobile fece un balzo in avanti, accompagnata da un grido entusiastico di Ling... e si fermò immediatamente.

- Ehi, ce l'ho fatta! E' partita!- esultò il ragazzo:- Sì, insomma, quasi partita... dai, sali anche tu, credo di avere capito come si fa!-

Lan Fan fece un respiro profondo, mentre il cuore riprendeva a battere normalmente, e saltò nella macchina, accomodandosi sul sedile anteriore di fianco a Ling. Il ragazzo le strizzò l'occhio:- Pronta a provare il brivido della velocità?-

- Ehm... forse sarebbe meglio andare con calma... almeno fino a quando avrai imparato bene come funziona...- sussurrò lei, poco convinta.

- Non preoccuparti, Lan Fan, è facile! Allora, premo questo pedale qui sotto, spostò questa leva qui, poi l'altro pedale e...-

Ancora una volta l'auto fece un balzo avanti... e si fermò dopo pochi metri.

- Oh, uffa!- sbuffò Ling, depresso:- Ma perché non va?-

- Forse dovresti provare a partire più lentamente...- suggerì la ragazza, accorgendosi che stava ancora stringendo il bordo del sedile con tanta forza da avere le nocche bianche.

- Tu dici? Va bene, adesso funzionerà!-

Al tentativo successivo l'auto non si fermò.

- Ling! Stiamo andando dritti contro la parete!- gridò Lan Fan, preparandosi a balzare fuori da quel trabiccolo infernale e a tirarsi dietro il giovane.

- Non preoccuparti!- ripeté lui, girando il volante. L'auto svoltò, mancando la parete per un soffio e dirigendosi verso l'uscita dell'edificio.

Appena furono all'aria aperta, Ling scoppiò a ridere:- Ma è divertentissimo!-

- Se lo dici tu...- commentò la ragazza, grata ancora una volta perché la maschera portava impediva di vedere il suo volto terrorizzato.

Fortunatamente quella zona della città era quasi deserta di notte, e le poche persone in giro ebbero il buonsenso di appiattirsi ai margini della strada. Riuscirono ad arrivare fino alle porte della città senza vittime, anche se un paio di gatti probabilmente non sarebbero mai più scesi dagli alberi.

Alla porta della città, i soldati, che erano già stati avvertiti, li lasciarono passare senza fermarli.

- Meno male che non abbiamo dovuto fermarci!- sospirò Ling, con un sorriso sulla faccia.

- Perché?-

- Perché non sono sicuro di avere capito come si fa!-

Lan Fan si ripeté mentalmente che non poteva permettersi di svenire. E anche picchiare Ling era fuori discussione.

Almeno per il momento, aggiunse dopo l'ennesima curva presa a velocità massima.

 

- Come fa a rimanere appesa così a testa in giù? Quella creatura mi dà i brividi!-

Hai sentito? Dai i brividi. Fai paura.

Per questo ti hanno chiusa qui sotto. Ma tanto sei abituata a stare rinchiusa, no?

Sempre rinchiusa, povera piccola Mad... povera piccola pazza pericolosa...

Si morse le labbra. Non voleva ascoltare. Lei odiava quelle voci. Se non ci fossero state loro, sarebbe andato tutto meglio, ne era sicura. E odiava anche essere rinchiusa. Lei voleva volare, piroettare nel cielo, libera come una nuvola. Le nuvole non avevano voci, ne era sicura, e nessuno poteva imprigionarle. Le sarebbe tanto piaciuto essere una nuvola.

E invece sei Madness.

Lei era Madness. Non le piaceva il suo nome. Per questo era stata così contenta, quando Ob aveva cominciato ad abbreviarlo in Mad.

Ob! Se ne era dimenticata. Di nuovo. Come aveva fatto?

Perché non gli vuoi abbastanza bene, piccola Mad. E adesso si arrabbierà di nuovo.

Doveva uscire da lì. Tornare da lui. Lui urlava, ma poi la perdonava sempre. Le diceva cosa fare. Ob non faceva domande, e non le metteva dubbi nella testa. Lui era forte. E lui era la sua luce. Ne aveva bisogno.

E tu lo deludi sempre.

Le scappò un singhiozzo, mentre si lasciava cadere giù, distesa sul pavimento della gabbia. Le voci dicevano solo cattiverie quel giorno. Almeno non stavano facendo domande, quello era peggio.

Doveva uscire. Almeno per una volta, doveva rimanere concentrata... senza ascoltare le voci... ed uscire.

- Ehi, si è mossa! Non credi che dovremmo chiamare qualcuno?-

- E chi? Tranquillo, questa gabbia è abbastanza forte da trattenere una tigre infuriata...-

Due umani. Solo due. La stavano fissando. Per fortuna gli altri due se ne erano andati: i due più giovani, quelli che facevano tutte quelle domande. Non aveva proprio voglia di rispondere.

Quella gabbia non era affatto divertente. Era noiosa. E lei non aveva intenzione di restarci.

E allora esci. Che problema c'è?

Madness si mise seduta sul pavimento, cominciando a stiracchiarsi, e rivolse un sorriso smagliante ai due soldati che la stavano ancora fissando a disagio, tenendosi ad una prudente distanza. Si diede un'occhiata intorno: le sbarre intorno a lei e sopra la sua testa erano di metallo, ma il pavimento della gabbia era di legno. Legno massiccio, ma vecchio. Aspettò che le due guardie si voltassero e si dirigessero verso la porta, tranquillizzate dalla sua immobilità, poi conficcò le unghie sotto una delle assi e tirò con tutte le sue forze. Le schegge le si conficcavano nella carne, ma non era un problema. Anzi, era piacevole: il dolore era reale, le diceva che quella non era una delle sue allucinazioni.

Con uno schianto secco, l'asse si spezzò. I due uomini si voltarono immediatamente, ma non abbastanza in fretta. Madness scivolò nel varco che si era aperta, contorcendosi finché riuscì a passare. Si era graffiata, ma non era importante: entro pochi secondi il suo corpo sarebbe tornato intatto, senza il minimo segno.

- Ehi! Fermati subito dove sei, capito?-

Uno dei soldati le stava puntando una spada contro.

Madness sorrise di nuovo, sgusciando fuori da sotto la gabbia e rimettendosi in piedi con un'aggraziata capovolta. Canticchiò:- Uno, due e tre, stare dentro tocca a te!-

Poi piroettò verso il soldato, alzandosi a mezz'aria a metà del breve percorso. Vedendola fluttuare sospesa, l'uomo spalancò la bocca ed abbassò l'arma. L'homunculus ne approfittò per afferrarlo, farlo girare su se stesso ed assestargli una potente spinta, mandandolo a ruzzolare sotto la gabbia.

La seconda guardia era corsa a chiamare aiuto. Ma a Madness non importava. Uscì dalla porta dei sotterranei, che era rimasta spalancata, e si alzò nel cielo ridendo. Mentre saliva guardò in basso, fissando il palazzo e la città che si rimpicciolivano sotto di lei.

Era fuori, era libera, e la vita era meravigliosa. Follemente meravigliosa.

 

- Lan Fan, va tutto bene?- domandò Ling. Era da qualche minuto che la sua compagna di viaggio non gli rivolgeva la parola, neanche per invitarlo a rallentare o per gridargli che stava per investire un animale. Comunque li aveva evitati tutti fino ad allora, e l'auto si era fermata solo un paio... va bene, diciamo una decina... di volte. Personalmente, gli sembrava un ottimo risultato.

La giovane non rispondeva. Preoccupato, Ling frenò: l'auto sbandò sul fondo stradale sconnesso, colpì con la ruota anteriore un sasso in mezzo alla strada, roteò su se stessa, sfiorò un tronco spezzato lungo il margine ed infine si fermò nel prato accanto alla via.

Ling esclamò soddisfatto:- Ecco, visto? Sono riuscito anche a fermarmi senza problemi!-

Lan Fan si precipitò fuori dalla macchina, verso il margine della strada, e lì si fermò, piegata in due, con la maschera in mano.

- Lan Fan! Cosa succede?- ripeté Ling preoccupato.

- Non mi sento molto be...- borbottò la ragazza, prima di vomitare fuori tutto quello che aveva nello stomaco. Si fece i complimenti da sola: aveva stabilito un nuovo primato, era la prima persona a Xing a soffrire il mal d'auto.

Sentì due mani sulle spalle, e la voce di Ling che chiedeva:- Ma perché non mi hai detto che stavi per sentirti male?-

Che cosa poteva dire? Che vederlo divertirsi così tanto con quell'auto, dopo le preoccupazioni che lo avevano angosciato per tutta la giornata, valeva un po' di vomito? Che non voleva essere un peso per lui?

- Non volevo che ci fermassimo. Hai detto tu che la velocità è fondamentale in questa missione.- balbettò alla fine, prima di piegarsi di nuovo. A quanto pareva non aveva ancora svuotato del tutto lo stomaco.

Ling sospirò:- Sei ancora debole per quello che è successo. Non avrei dovuto metterti in pericolo di nuovo.-

- Ho deciso io di venire, va bene? Non potevo certo lasciarti da solo.- ribatté lei:- E poi mi sto già sentendo meglio.-

E ora che si sentiva meglio, riusciva anche ad avvertire qualcosa che prima le era sfuggito: alzò lo sguardo, scrutando il paesaggio che aveva di fronte, e dichiarò:-Avremmo dovuto fermarci lo stesso. Siamo arrivati al lago.-

Ling annuì:- Adesso lo sento anche io. Quell'homunculus è qui vicino.-

- Laggiù, in quel boschetto. Ci servirebbe un piano.-

- Andiamo, osserviamo la situazione, poi usiamo un paio di bombe fumogene per distrarlo finché liberiamo May. A quel punto decideremo cosa fare.-

Lan Fan annuì:- Mi piacciono i tuoi piani, Ling. Semplici, pratici...-

- ... e generalmente destinati a fallire.-

- E allora improvviseremo.-

Ling le sorrise:- Anche questo piano mi sembra efficace. Forza, andiamo a salvare la donzella in pericolo e picchiare il cattivo. Con un po' di fortuna saremo di ritorno per colazione.- Sotto la maschera, la ragazza alzò gli occhi al cielo: possibile che pensasse sempre a mangiare?

E con un po' di fortuna, aggiunse Ling tra sé, saremo tutti ancora vivi. E quando saremo un po' più tranquilli potrò dirti chiaramente quello che penso, senza altre interruzioni.




E dopo questo capitolo vado a nascondermi sotto terra, perché è assolutamente penoso. Purtroppo le mie guide vanno troppo bene (ehm... sì dai, diciamo di sì... non ho ancora fatto danni né ucciso nessuno, quindi vanno bene) per avere idee davvero divertenti riguardo a quell'automobile. Volevo inserire un paio di scene carine tra Ling e Lan Fan, ma non mi vengono bene neanche quelle: il problema è che me le immagino con quelle faccette stilizzate che ci sono sempre nell'anime, ma traducendole in parole perdono tutto (lo so, è una scusa penosa).
Il pezzo su Madness era una cosa che volevo inserire da un pochino, ma anche qui non credo di avere reso bene il personaggio.
In ogni caso, per puro spirito autolesionista, ho deciso di postare lo stesso il capitolo, sperando in un po' di comprensione da parte dei miei lettori (comprensione che potreste dimostrare, ad esempio, tramite una recensione... questo è solo un velatissimo suggerimento ^_^).
Ringrazio Una Certa Ragazza, Silvery Lugia e Zolie per avere recensito il capitolo precedente, e spero di riuscire ad approfittare del ponte dell'8 dicembre per terminare il prossimo senza farvi aspettare troppo!
Ciao a tutti! ^_^

 

 

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Capitolo 14
*** salvataggio ***


SALVATAGGIO

 

May se ne stava sdraiata a fissare il soffitto. Non che avesse alternative: era ancora imprigionata sotto il blocco di terra che Obsession aveva creato, e per quanto si sforzasse non riusciva a muoversi abbastanza da poter usare l'alchimia o scivolare fuori da quella trappola. Si chiese quanto tempo fosse passato dal suo rapimento: ormai doveva essere notte, ma era difficile capirlo stando sotto terra.
Girò la testa di lato, per osservare cosa stesse facendo l'homunculus, ma non riuscì a vederlo. Forse era uscito dal sotterraneo per andare incontro a Madness... ma dove era finita l'altra homunculus? Ormai erano passate ore da quando se n'era andata, avrebbe dovuto essere di ritorno! A meno che non si fosse di nuovo dimenticata tutto. Oppure... era possibile che avesse incontrato Ling o Lan Fan? E che loro fossero riusciti a sconfiggerla? Dopotutto quei due conoscevano gli homunculus, e dopo il suo rapimento non si sarebbero certo fatti cogliere di sorpresa.
Almeno, si corresse May, Lan Fan non l'avrebbe fatto. Ling ogni tanto era così idiota che non si poteva essere sicuri di niente. Qualche volta si chiedeva come facesse ad essere così forte e determinato e, al tempo stesso, così insopportabilmente cretino da non riuscire neppure a scambiare due parole con Lan Fan. Certo, bisognava ammettere che neanche la ragazza era ancora riuscita ad esprimere i suoi sentimenti, però...
May sospirò profondamente, e si ripromise che, se fosse uscita da lì, avrebbe costretto quei due a dichiararsi, a costo di doverli minacciare di morte.
 
- Non so perché, ma mi stanno fischiando le orecchie.- bisbigliò Ling.
- Forse è l'effetto del viaggio in automobile.- suggerì Lan Fan. I due erano arrivati al limitare della foresta. Da quel momento in poi, avrebbero dovuto essere ancora più prudenti, pensò la ragazza, rimproverandosi per aver permesso all'imperatore di cacciarsi in una situazione del genere.
Ling stava già avanzando con circospezione tra gli alberi. Lei lo seguì, con le armi strette in pugno. Dopo un paio di minuti, il ragazzo le fece cenno di fermarsi e si abbassò, scrutando il terreno.
- La terra qui è stata smossa...- bisbigliò:- Come se qualcuno avesse scavato una buca e poi l'avesse richiusa.- Per un attimo, nella sua mente si affacciò l'angosciante idea che sotto quello strato di terriccio potesse esserci May... o quello che ne restava.
- E' strano però.- notò Lan Fan, accovacciandosi sui talloni di fianco a lui:- Non è stata smossa normalmente... è come se fosse stata spostata tutta in un solo momento, e poi fatta ricadere esattamente nella posizione di prima... non si può fare un lavoro del genere a mani nude, e neanche con una pala...-
- Ma con l'alchimia sì!- completò Ling:- Riconosco i segni... era proprio così ad Amestris, dopo che i fratelli Elric o gli altri avevano fatto una trasmutazione! Anche se non mi pare che Edward si sia mai preoccupato di rimettere tutto in ordine.-
- Vuol dire che quell'homunculus è in grado di utilizzare l'alchimia?-
- Può darsi... e questo lo rende ancora più pericoloso.-
- Che cosa facciamo?-
- Ormai siamo arrivati fino a qui... andiamo fino in fondo.-
 
Lan Fan e Ling si fermarono al limitare della radura, nascosti dagli alberi. C'era un edificio fatiscente al centro dello spiazzo, ed una sagoma che, immobile sulla soglia, fissava il cielo. La debole luce della luna sarebbe stata sufficiente a riconoscerlo anche se non ci fosse stata quell'aura inconfondibile: Obsession.
L'attenzione del ragazzo fu catturata da un oggetto, che pendeva da uno dei fili che attraversavano lo spazio aperto. Era una gabbia, che oscillava, spinta furiosamente da qualcosa che stava all'interno. Con un gesto, indicò la gabbia a Lan Fan, che annuì: anche lei aveva riconosciuto il panda che si agitava, tentando di uscire. E se Xiao Mei era lì, di sicuro May non poteva essere troppo lontana.
Ling tornò ad osservare l'homunculus, immobile sulla porta: che cosa stava facendo? Era preoccupato perché Madness non tornava? O stava solo facendo la guardia all'abitazione? In tal caso, quasi sicuramente May era lì dentro... ma come potevano fare ad entrare e tirarla fuori, se quell'essere bloccava il passaggio?
- Dobbiamo separarci.- mormorò a Lan Fan, in modo quasi impercettibile:- Io lo distraggo, in modo che si allontani dalla porta e mi insegua, e tu ne approfitti per entrare in quella casa e liberare May.-
- E' troppo pericoloso per te. Lo distraggo io.- propose subito la ragazza.
- Neanche per idea!- protestò lui, sempre a voce bassissima. Gli venne un'idea:- Se qualcosa va storto, voglio avere qualcuno che mi copra le spalle. Non so esattamente quanto lontano dovrò farmi inseguire da quel pazzo, e neanche in che punto del bosco finirò... e per te sarà molto più facile che per me individuare quell'homunculus con precisione. Quindi, quando avrai liberato May, potrai correre lì. Obsession non se lo aspetterà certamente, e potremo attaccarlo su due fronti. Funzionerà sicuramente!-
- Sì, se non ti fai ammazzare prima.-
- Forza, Lan Fan, non hai proprio fiducia in me?-
- Sì, ma...-
- Va bene, allora è deciso!-
Prima che la guerriera potesse obiettare di nuovo, Ling si allontanò di qualche metro, sempre stando al riparo degli alberi. Poi fece un respiro profondo, aggiustò la presa sulla spada ed uscì fuori.
Esclamò:- Ehi, Obsession! Sono venuto a riprendermi May Chang. Se la lasci andare immediatamente, sana e salva, non ci saranno problemi.- Ammise da solo che era un discorso stupido, ma aveva il solo scopo di guadagnare tempo.
L'homunculus smise di fissare il cielo stellato, spostando lo sguardo sul giovane. Sul suo volto si disegnò un sorriso, mentre diceva:- Ah, era ora. L'eroico imperatore che viene a salvare la principessa in pericolo... anche se non credo che tu sia venuto da solo.-
- E perché no? Pensi che non sarei in grado di batterti da solo?- ribatté Ling, sperando che non si fosse accorto della sua compagna. Doveva riuscire ad allontanare Obsession da quella porta.
- A dire il vero, penso proprio di no. Quindi non ti sei portato dietro quell'altra ragazza?-
Ling scosse il capo:- Chi, Lan Fan? No, lei è rimasta in città ad occuparsi di Madness...-
Funzionò. L'homunculus sbarrò gli occhi e fece un passo in avanti:- Cosa hai detto?-
- L'abbiamo catturata da un pezzo. Come credi che sia riuscito a scoprire il tuo nascondiglio?- dichiarò Ling, soddisfatto per il successo del suo trucco.
- Dove è mia sorella?-
- Oh, suppongo che sia perfettamente al sicuro... in prigione. Non ti vergogni a rimanere qui al sicuro e mettere lei in pericolo?-
- In prigione? Come avete potuto rinchiuderla di nuovo? Aveva appena assaggiato di nuovo il gusto della libertà, e si trova di nuovo in gabbia... la mia Mad... così dolce ed innocente, con la sua risata e le sue trovate assurde...-
- Beh, avreste potuto semplicemente andarvene via quando siete scappati. Siete stati voi a cominciare tutto, quando avete rapito May!- esclamò Ling, sconcertato per il cambio di tono dell'homunculus, che ora sembrava decisamente abbattuto.
Obsession si riscosse e gridò:- Tu non capisci! Era necessario!-
- Necessario per cosa?-
- Per trovare un po' di pace! Se adesso elimino te, quella mocciosa e l'altra ragazza... voi che mi avete privato della mia vendetta su Illusion... finalmente potrò stare in pace!-
- Vuoi eliminarmi? D'accordo, io sono qui. O non hai il coraggio di venirmi ad affrontare?- lo provocò il ragazzo, puntandogli contro la spada.
All'improvviso sentì un movimento sotto i suoi piedi: ebbe appena il tempo di balzare all'indietro, prima che la terra si muovesse, aprendosi in una voragine dove lui si trovava fino ad un secondo prima. Quell'homunculus utilizzava davvero una specie di alchimia, ma senza neppure bisogno di toccare il terreno!
- Tutto qui quello che sai fare? Forza, prova di nuovo!- gridò Ling, schivando una parete di terra che si apriva a poca distanza da lui. Si allontanò tra la pianura, rifugiandosi in mezzo alle piante, e guardandosi alle spalle vide con soddisfazione che anche l'homunculus aveva lasciato la sua posizione e si era addentrato nel bosco.
Con un balzo, Ling saltò su un ramo dell'albero più vicino, e da lì si spostò su un altro, e su un altro ancora, allontanandosi sempre più dall'edificio. Come previsto, Obsession lo stava inseguendo. Ora doveva solo tenerlo occupato abbastanza a lungo.
 
Lan Fan gettò un'ultima occhiata nella direzione in cui Ling si era allontanato, poi attraversò rapidamente la radura e si infilò nella porta spalancata dell'abitazione. Voleva liberare May il prima possibile, così poi avrebbe potuto andare ad aiutare il giovane.
C'era un'apertura nel pavimento, ed un'ampia scalinata che conduceva ad una vasta stanza sotterranea, vuota ed avvolta nell'ombra. La ragazza percepì un movimento, e vide una sagoma distesa sul terreno. Si avvicinò con prudenza, poi scorse la testa di May che spuntava da un involucro di terra.
- Lan Fan!- esclamò la ragazzina, sbalordita:- Che cosa ci fai qui? Quell'homunculus deve essere qui vicino, è pericoloso!-
- Lo so, Ling lo sta distraendo. Adesso ti tiro fuori da qui.-
- E come hai intenzione di fare?- domandò May, perplessa. Sgranò gli occhi, vedendo Lan Fan che si staccava una bomba dalla cintura:- Hai intenzione di farmi esplodere?-
- Dovrebbe esplodere soltanto questa gabbia di terra. Dopodiché sarai libera.-
- Non mi sembra un piano molto geniale.-
- Ne hai uno migliore?-
May dovette ammettere di no. Chiuse gli occhi, temendo che tra pochi secondi si sarebbe ritrovata senza un braccio, e si ritrovò a pensare che avere accanto altre persone capaci di usare l'alchimia sarebbe stato davvero un vantaggio. Se poi l'alchimista in questione fosse stato Alphonse Elric, sarebbe stato anche meglio...
- Fatto. Muoviti ora.-
May riaprì gli occhi:- Fatto? Come sarebbe a dire fatto? Non ho neppure sentito il botto!-
- Granate silenziose. Hanno un raggio d'azione molto limitato, non fanno rumore e non provocano grossi danni. Ne ho prese alcune dall'armeria di palazzo prima di partire.- spiegò Lan Fan, affrettandosi a levare di dosso alla ragazzina le zolle di terra frantumata dall'esplosione.
- Non sapevo neanche che esistessero.-
- Se è per questo neanche io sapevo che funzionassero. E' la prima volta che le uso.-
May si immobilizzò per un istante, ma evitò di commentare. Lan Fan la trascinò in piedi e si diresse verso l'uscita.
- Che cosa sta succedendo là fuori?-
- Ling sta distraendo l'homunculus.-
La ragazzina notò che ora Lan Fan chiamava Ling per nome, e non più con il suo titolo, e che dalla sua voce traspariva una notevole preoccupazione per il giovane. Ma non c'era tempo per chiederle se ci fosse stato qualche sviluppo. Mentre salivano le scale, chiese:- E l'altro homunculus? Madness?-
- L'abbiamo catturata. E' prigioniera a palazzo, non può scappare.-
- E Xiao Mei?-
- E' chiusa in una gabbia qui fuori. Non preoccuparti, adesso liberiamo anche lei.-
In una gabbia? Obsession doveva averla rimessa come l'aveva posizionata Madness prima... ma perché? May aveva pensato che non gliene importasse niente, ma forse, in fondo, anche lui voleva fare qualcosa per la sorella.
Appena uscirono, Lan Fan si affrettò ad individuare Obsession. Si era allontanato parecchio, ora si trovava al limitare del bosco. May, dopo essersi affrettata a liberare e rassicurare Xiao Mei, che si era subito riaccomodata sulla sua spalla, si avvicinò alla guerriera. Lan Fan domandò:- Te la senti di combattere adesso?-
- Certamente. Andiamo di nuovo a salvare Ling, forza...-
 

 

Ling riprese fiato. Schivare gli attacchi di quell'homunculus era più stancante di quanto si fosse aspettato, ma del resto erano un paio di settimane che non aveva il tempo di fare un allenamento decente, avrebbe dovuto aspettarsi di essere un po' fuori forma. E poi non aveva avuto la minima voglia di allenarsi senza la sua partner preferita. Era anche riuscito a portare a segno un paio di colpi, ma senza risultati, e non aveva ancora avuto un'occasione favorevole per utilizzare le granate. In ogni caso, si disse, non se la stava cavando male: sperava solo di aver dato abbastanza tempo a Lan Fan.
Uno spuntone di terra indurita emerse all'improvviso dalla terra sotto di lui, ed il ragazzo lo evitò con un balzo. Atterrò su un ramo basso, ma con sua grande sorpresa quello si spezzò immediatamente... anzi no, non era stato il ramo a spezzarsi, ma tutto l'albero a cadere di botto, con le radici riverse nell'aria. Ling riuscì a togliersi di lì appena in tempo per evitare di essere schiacciato a terra, ma si ritrovò afferrato alle spalle da due mani così forti da torcergli un braccio dietro la schiena.
- Segui uno schema troppo prevedibile quando ti muovi...- commentò Obsession, stringendo la presa. Ling riuscì a voltarsi abbastanza da usare la spada: inferse un taglio profondo al braccio dell'homunculus, costringendolo a lasciarlo andare, ed approfittò di quell'istante per colpirlo ancora e ancora, mentre con la mano libera afferrava una bomba e la disinnescava. Si allontanò in fretta, ma l'onda d'urto lo mandò a sbattere di striscio contro un albero. Si rialzò subito, rimettendosi in guardia.
Obsession era stato colpito in pieno dall'esplosione, ma si stava già rigenerando. Scosse la testa, sprezzante:- Tutto qui? Credo che tu mi abbia sottovalutato...-
- Forse è stato il contrario.- ribatté Ling, balzando ancora più indietro, mentre una seconda ed una terza esplosione rimbombavano nella foresta.
- Granate a scoppio ritardato. Queste non te le aspettavi, vero?-
L'homunculus stavolta ci mise di più a rigenerarsi, e Ling ne approfittò per attaccarlo di nuovo. La spada saettò nell'aria, conficcandosi ripetutamente nel corpo dell'avversario. Obsession si accasciò a terra, mentre l'aria intorno a lui crepitava per l'energia della rigenerazione. Poi si ritrasse.
- Sta già scappando?- commentò Ling. Un secondo dopo si sentì mancare il terreno sotto ai piedi. Dannazione! Per un istante aveva dimenticato il vero pericolo! Riuscì a mantenere l'equilibrio, ma qualcosa lo colpì alle spalle, schiacciandolo a terra. Voltandosi a fatica, vide che era bloccato al suolo da un grosso ramo: un altro albero era appena caduto, e lui si era trovato esattamente sulla traiettoria. Era in trappola.



 

Ed ecco un altro capitolo... in realtà lo avevo finito da un po', ma non avevo voglia di postarlo... indovinate perché?
Chi ha alzato gli occhi al cielo e risposto "perché non sei soddisfatta di come è venuto" vince... uhm, in realtà niente, però diciamo la soddisfazione di avere indovinato! ^_^
Comunque ormai questa storia si sta avviando verso la conclusione... credo che manchino ancora due o tre capitoli... e cercherò di finire tutto entro la fine dell'anno. Come al solito, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensano i miei cari lettori, e spero che mi farete notare eventuali errori... non credo di avere ricontrollato bene...
Ah, ringrazio tutti quelli che hanno letto il capitolo precedente, e Silvery Lugia, Una Certa Ragazza, Pet e _SOFIA98_ per aver recensito! Un bacione a tutti, e tanti saluti!
Melanita

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Capitolo 15
*** Un combattimento nella foresta ***


UN COMBATTIMENTO NELLA FORESTA


- E adesso? Qualche altra frase eroica?- si informò l'homunculus, guardando dall'alto Ling bloccato a terra.
- Sì... guardati alle spalle, idiota!- esclamò una voce conosciuta. L'istante successivo, una scarica di potere alchemico si scatenò addosso a lui, mentre May urlava:- Questo è per avermi lasciata ad ammuffire in quel bozzolo di terra!-
Nello stesso momento, Lan Fan si affrettò a sollevare il ramo che bloccava Ling quel poco che bastava per permettere al giovane di sgusciare fuori e rialzarsi.
- Avete fatto in fretta.-
- Non è stato difficile seguire il rumore delle esplosioni.- spiegò la ragazza.
- Pare che May sia decisamente in forma.-
- Ha solo bisogno di sfogarsi un po'.-
 
Madness si fermò a mezz'aria, sospesa nel cielo sopra il lago. Sotto di lei, vedeva i riflessi scintillanti delle stelle, riflesse sulla superficie immobile dell'acqua. O forse le vere stelle erano là sotto, ed i riflessi erano quelli sopra di lei? Sopra o sotto? E se quelle vere erano sotto, allora anche lei era solo un riflesso? Per scoprirlo bastava tuffarsi e cercare di afferrarle...
Un'esplosione. L'homunculus drizzò la testa di scatto, fissando il bosco poco distante, dove la chioma di un albero ondeggiò per un istante prima di cadere. C'era qualcuno là? Stava succedendo qualcosa? Si mordicchiò un labbro, preoccupata: c'era qualcosa che avrebbe dovuto fare...
Ob! Doveva tornare da lui! Ecco cosa doveva fare! Stupido lago e stupide stelle, come si erano permessi di distrarla? Con un ultima occhiata di rimpianto a quelle piccole luci così invitanti, Mad si fiondò verso il rumore della lotta.
Librandosi nell'aria, scese prudentemente tra le fronde degli alberi che le ostruivano la visuale e si appollaiò su un ramo ad un paio di metri dal suolo. Sentì un grido: era vero? O c'era solo nella sua mente? Perché era così difficile distinguere le due cose?
No, doveva essere vero, perché Ob era lì. A terra. Con la schiena contro un albero. E quella ragazzina gli stava facendo male. Che ragazzina antipatica. E per di più, notò Mad, le aveva anche rubato il suo nuovo soprammobile così carino.
Per un istante May non capì cosa stesse succedendo: un secondo prima era immobile, con le mani puntate sul terreno, concentrata sull'energia che stava scaricando addosso all'homunculus, ed un attimo dopo si ritrovò scaraventata nell'aria e rigettata a terra, con il viso premuto contro il terreno ed una mano che le premeva in mezzo alle scapole.
- Come avete osato fare del male ad Ob? Che cosa volete? Ob, ti prego, dimmi che stai bene...- esclamò Madness, fissando l'altro homunculus, che si era rialzato.
- Mad! Che cosa è successo? Quel ragazzo mi aveva detto...-
- Scusami scusami scusami...- supplicò lei, sgranando gli occhioni in un'espressione di pentimento ed alleggerendo il peso su May, che ne approfittò per divincolarsi e sottrarsi alla presa dell'homunculus.
- Ecco, lo sapevo che sarebbe stato troppo facile...- sospirò Ling:- Sentite, perché non ve ne andate semplicemente e ci lasciate in pace? -
- E perché voi non morite semplicemente e lasciate in pace me?- ribatté Obsession, con tono infastidito.
Nel frattempo May era riuscita a spingere a terra Madness e si era allontanata. Conficcò di nuovo a terra i suoi coltelli, indirizzando stavolta il suo potere contro di lei. Madness urlò di sorpresa e dolore, alzandosi nell'aria per sfuggire a quelle scariche di energia.
- Non toccarla!- urlò all'improvviso Obsession, facendo un gesto. Subito la terra sotto di May si sollevò, facendole perdere l'equilibrio, e la ragazzina cadde di nuovo a terra.
- May, attenta!- gridò Lan Fan, mentre scagliava un pugnale da lancio contro l'homunculus, distraendolo e permettendo a May di rotolare di lato e schivare la pesante parete di terra che minacciava di abbattersi su di lei.
La battaglia ricominciò. Tre contro due, ma i poteri di Obsession lo rendevano un avversario temibile, e Madness sfruttava le sue capacità di volare per non farsi colpire, tentando di tenerli lontani dall'altro homunculus.
- Lan Fan, via da lì!- urlò Ling, scostando la ragazza dalla traiettoria di un ramo che cadeva.
- Grazie, Ling... dietro di te!- esclamò la ragazza, tirandolo verso di sè per impedirgli di sprofondare in una voragine. Per un istante i loro corpi rimasero a pochi millimetri di distanza.
- Attenti voi due!- gridò May, mentre con la sua alchimia distruggeva uno spuntone di terra pericolosamente vicino.
Passarono lunghi minuti frenetici: l'aria crepitava dell'alchimia di May e dell'energia di rigenerazione degli homunculus, mentre nella polvere sollevata dalla terra che si muoveva scintillavano la spada di Ling ed i pugnali di Lan Fan.
Ad un certo punto May si rese conto che lo scontro li aveva portati fuori dalla foresta, nel prato che la separava dal lago. Questo da un lato significava che non avrebbero più dovuto preoccuparsi di non farsi schiacciare dagli alberi, ma d'altra parte si sarebbero stati meno ripari da sfruttare. Per fortuna quei due homunculus non sembravano molto esperti di combattimenti... Madness, poi, pareva combattere solo per tenerli lontani dal suo compagno, ed ogni tanto la sua espressione si faceva confusa: probabilmente le sue voci erano tornate a perseguitarla. Ormai non c'era scelta, dovevano sconfiggere gli homunculus... ma come, se era così difficile colpirli abbastanza forte da esaurire le loro capacità di rigenerazione?
Lan Fan lanciò a Ling un grido d'avvertimento, provando un senso di sollievo quando vide il giovane uscire incolume dalla nube di polvere che lo aveva circondato. In quella situazione, con la visibilità così limitata, anche usare le granate era praticamente impossibile, avrebbero rischiato di colpirsi a vicenda. Ma eliminare due homunculus solo a colpi di spada e pugnali sarebbe stato molto, molto difficile... ed anche l'alchimia di May Chang, da sola, non poteva far loro vincere facilmente quel combattimento.
La giovane si era distratta solo un attimo a controllare le condizioni di Ling, ma bastò per sentirsi sprofondare nella terra. Saltò, cercando di evitare la minaccia, ma un altro albero che rovinava fragorosamente sul terreno la colpì di striscio, facendole mancare il respiro. Barcollò all'indietro.
- Lan Fan, stai bene?- Ling fu subito al suo fianco, pronto a sostenerla.
- Sì... ma cosa sta succedendo?-
La superficie del lago, immobile fino ad un secondo prima, ora era percorsa da onde sempre più violente.
Ling aggrottò la fronte:- Tutti questi sommovimenti della terra devono essersi ripercossi anche sull'acqua... una specie di maremoto in miniatura, insomma...-
L'acqua, straripando oltre la riva, si riversò sul prato. Una delle pareti di terra create durante la battaglia la spinse ad incanalarsi in una fenditura sul terreno, deviandola verso i combattenti.
May Chang stava combattendo contro Madness, che, grazie alle sue capacitò di levitazione, l'aveva colpita dall'alto, afferrandole i polsi e tenendoglieli stretti sopra la testa per impedirle di usare l'alchimia. Nonostante i calci della ragazzina, l'homunculus non mollava la presa. All'improvviso però si immobilizzò, voltandosi verso il rumore delle onde. Sgranò gli occhi, gemendo:- Il lago! Cosa succede al lago? L'acqua non vuole più stare nel lago...-
Anche May lo vide, e capì subito: spostando il terreno, Obsession doveva avere smosso anche il fondo del lago, cambiando la pendenza nella loro direzione. L'acqua, uscita dalla sua sede naturale, aveva trovato una barriera in una delle muraglie di terra create dall'homunculus durante la battaglia. Aveva cominciato a premere... e la parete di terra, che forse era già fragile, stava cedendo. Un attimo dopo che la ragazzina realizzò tutto questo, con un fragore assordante la barriera cedette, e la massa liquida, non più trattenuta, si riversò fuori. E ovviamente, lei e Madness si trovavano a meno di un metro dalla valanga d'acqua in arrivo... e l'homunculus fissava imbambolato l'acqua, senza accennare a spostarsi né a mollare May.
Sentì Ling che gridava il suo nome, ma ormai non c'era tempo per spostarsi. Sperò che almeno una tonnellata d'acqua fosse troppa anche per un homunculus, anche se sarebbe stata comunque una magra consolazione.
- Mad, no!- il grido di Obsession, quasi contemporaneo a quello di Ling, fu tutt'uno con un largo gesto delle mani, protese verso l'acqua che stava per abbattersi sulla sua compagna. Ed all'improvviso, sotto gli occhi stupefatti di Ling e Lan Fan e quelli terrorizzati di May, una nuova parete di terra sorse a separare le due dall'acqua, mentre il terreno intorno a loro si abbassava a formare una sorta di canale circolare, in cui l'acqua si riversò, tornando poi con un risucchio verso il lago quando l'homunculus invertì la pendenza. Appena la massa liquida fu ritornata nei suoi confini, il moto delle onde cominciò a rallentare in modo percettibile, segno che il fondo del lago era tornato alla sua normale pendenza. Alla fine di tutto questo, Obsession lasciò cadere le braccia, ed il bozzolo di terra che aveva protetto Mad e May si ritirò nel terreno. Anche le altre pareti create dall'homunculus si abbassarono di nuovo, mentre la terra tornava a colmare le voragini che si erano aperte.
Ling si accorse che il terreno su cui si trovava stava tornando alla forma originale, e fece un balzo indietro, afferrando Lan Fan. La ragazza, colta di sorpresa da quel movimento, stava per perdere l'equilibrio, ma il giovane fu pronto a sostenerla afferrandola per la vita. Restarono senza muoversi per un momento, per non rischiare di essere travolti dalle masse di terra che si muovevano.
- Perché lo sta facendo?- sussurrò Ling, incerto.
- Credo che sia per salvare Madness. In fondo le vuole bene anche lui, a quanto pare....- sussurrò l'altra.
Obsession rimase per un secondo immobile, in mezzo al prato di nuovo pianeggiante ma ormai ricoperto di chiazze scure, dove l'erba era stata strappata. Poi l'homunculus si afflosciò a terra.
- Ob! Cosa succede?- urlò Madness, volando in fretta verso l'altro.
 
May rimase dove si trovava, senza neanche cercare di mettersi al riparo, fissando ad occhi sgranati il prato devastato di fronte a lei. Per scatenare tutto quel potere, l'homunculus doveva aver dato fondo a tutte le sue energie... ed era già stato ferito gravemente. Vide che l'energia della rigenerazione era fioca e tremolante, e presto si spense del tutto. Obsession stava morendo.
- Ob... Ob! Che cosa succede?- ripetè Madness, stringendosi in preda al panico al corpo dell'altro, riverso a terra.
- N... non lo so... non mi era mai capitato prima...- bisbigliò Obsession con voce roca:- Ma non è... una sensazione... sgradevole... anzi, mi sento meglio... come se all'improvviso non ci fosse più bisogno di vendetta... nessuna necessità di fare qualcosa... come se... non contasse più. Avevi ragione tu... non è così... importante, in fondo.-
- Allora adesso potremo andare via? Potremo trovare un altro posto... una casa? Stare insieme, io e te?-
L'homunculus sorrise amaramente, mentre le estremità del suo corpo cominciavano lentamente a dissolversi in una polvere impalpabile. Mormorò:- Non so se... sarà possibile, Mad... però tu puoi trovarla lo stesso una casa... sarà come se io fossi sempre con te, credimi...-
- Sì, una casa... ci andremo insieme, e tu potrai creare le pareti con il tuo potere, così saranno dritte, perfette, come piacciono a te... e io... io mi occuperò dell'arredamento. Forse potrei trovare un altro panda, oppure un uccellino. O magari fiori... tanti fiori, una casa piena di fiori, andrò a prenderli in volo in giro per tutto il mondo e te li porterò... tanti, tantissimi fiori, e magari anche qualche stella, e un paio di nuvole... sarebbe bella una casetta con le nuvole, vero, Ob? Cosa ne pensi?- balbettò Mad, accasciata a terra, cullando sulle ginocchia il capo reclinato dell'altro.
Ob sorrise, esausto:- Sì... sarebbe bella...-.
- Non puoi andartene, Ob! Hai capito? Non puoi lasciarmi da sola! Io ho bisogno di te, non puoi abbandonarmi!- singhiozzò l'homunculus:- Ascolta, io... non te l'ho mai detto... quel giorno, quando siamo scappati dalla prigione, dopo la morte di Illusion, non sei svenuto. Sono stata io a colpirti. Non volevo che andassi a combattere contro di lui, avevo paura che ti facesse male. Volevo solo proteggerti...-
- Lo sapevo già, Mad...-
- E... e non ti sei arrabbiato?-
- Mad... allora pensavo che la morte di Illusion fosse la cosa più importante del mondo... ma in realtà... avrei dovuto capirlo... la cosa più importante... ce l'avevo di fianco...-
Obsession chiuse gli occhi, sfinito. Ormai le sue gambe e le sue braccia non esistevano più, ed anche il suo bacino si stava lentamente disintegrando. Con le ultime forze, riaprì gli occhi e mormorò:- Madness.. tu mi hai protetto molto più di quanto pensi. Grazie a te so cosa vuol dire ricevere affetto da qualcuno... e provare affetto per qualcuno. Se non fosse stato per la mia... ossessione... saresti stata molto più felice...-
- Io sono felice, Ob! Io sono felice quando sto con te! Per favore, Ob, ti prego, resta con me...-
L'homunculus socchiuse le labbra per dire qualcos'altro, ma non ne aveva più la forza. Il suo volto cominciò a scomparire tra le mani che lo sostenevano, finché non ne rimase più nulla. Niente altro che una polvere leggera in mezzo all'erba.
Per qualche istante Madness rimase immobile, continuando a cullare un corpo che ormai esisteva solo nella sua mente. Poi affondò le mani nella terra morbida ed urlò, un urlo lacerante che diventò sempre più forte ed acuto e si prolungò per quella che sembrò un'eternità.





 

Buonasera a tutti! Questa volta le note dell'autrice cominciano con una bella notizia: ho finito di scrivere anche l'ultimo capitolo, ed ho deciso di postarlo il 25 dicembre... un regalo di Natale per i miei lettori, così ne approfitterò per farvi gli auguri.
Allora, questo capitolo è un po' più corto dei precedenti perché non voglio dividere a metà la prossima scena... che è una scena che voi tutti state aspettando, immagino che possiate già capire quale...
La parte essenziale di questo capitolo è, come avete visto, la morte di Obsession... confesso di essermi quasi commossa a scriverla, e spero che vi sembri adeguata. Giusto per chiarezza, specifico che mentre Illusion era un homunculus dentro un corpo umano, Obsession e Madness sono interamente artificiali, come la maggior parte degli altri homunculus. La scena della battaglia non è descritta molto bene, ma   non era la parte fondamentale, quindi ho preferito concentrarmi sul resto.
Ringrazio pet e _SOFIA98_ che hanno recensito il capitolo precedente, e tutte le persone che lo hanno letto. Come al solito, sarei molto contenta di ricevere qualche recensione: come vi sembra questo capitolo? Sono riuscita, secondo voi, a rendere l'intensità dell'affetto che lega i due homunculus?
Grazie per essere arrivati fino a qui, ed arrivederci al prossimo capitolo! ^_^

 

 

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Capitolo 16
*** Fine ed inizio ***



Ed eccomi qui... tantissimi auguri di buon Natale a tutti! Come promesso, ecco il capitolo finale. Sigh, sono commossa... ho finito di pubblicare la mia prima fanfiction! E' stata davvero un'esperienza meravigliosa per me poter condividere con gli altri qualcosa che avevo scritto e soprattutto sentirmi dire che non era così male. Spero davvero che questo finale sia all'altezza dei complimenti che mi avete fatto per gli altri... alcuni pezzi li ho scritti di getto, mentre su altri ho dovuto lavorare parecchio.
Ringrazio tutte le persone che hanno letto questa fanfiction,  BellsSwanCullen, BlAcK_pAnTeR_94, NeutralDarkSide, Pei93, Silvery Lugia e  _Jaslene_ che l'hanno inserita tra le seguite, sara1996 che l'ha inserita tra le ricordate, Zolie, Pet e _SOFIA98_ che l'hanno messa tra le preferite, Una Certa Ragazza che mi ha addirittura inserito tra i suoi autori preferiti e naturalmente chi l'ha recensita... grazie a tutti...
Questo capitolo è dedicato alla mia cuginetta che sta per nascere e sta tenendo tutta la famiglia con il fiato sospeso!
Buona lettura!
PS: il significato del titolo lo capirete leggendo...
PPS: mi farebbe molto piacere ricevere le vostre recensioni su questo finale... eventuali errori ed incongruenze, personaggi troppo OOC, eccetera...

FINE ED INIZIO

Solo quando sentì l'urlo e cercò di andare a vedere cosa fosse, Lan Fan si accorse che Ling la stava ancora stringendo.
- Dovremmo andare a vedere... non credo che Obsession sia sopravvissuto, ma Madness...-
- Aspetta. Non credo che sia un pericolo in questo momento.-
Lan Fan annuì. Non lo pensava neanche lei, non dopo quell'urlo di puro dolore.
Ling avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre. In qualche momento di quel combattimento, la ragazza aveva di nuovo perso la maschera, rimanendo a viso scoperto. Sentirla lì, stretta tra le sue braccia, mentre ancora tremava per l'adrenalina della battaglia... decise che non voleva più aspettare. Costringendosi ad aprire le labbra che sembravano essersi incollate tra di loro, sussurrò:- Lan Fan...-
- Sì?- La giovane sollevò lo sguardo, incrociando i suoi occhi e chiedendosi perché fosse tanto serio. Che cosa stava cercando di dirle?
- Lan Fan, io... mi sono innamorato di te.- Ecco, stavolta lo aveva detto, senza accenni o esitazioni. Si stupì di quanto quella semplice frase potesse farlo sentire sollevato.
La giovane rimase immobile, cercando di capire. Non aveva sentito quello che pensava di aver sentito. Era impossibile. Probabilmente stava delirando o sognando.
Che bel sogno però...
- Ecco, l'ho detto.- proseguì Ling, quasi incredulo:- L'ho detto. Sono innamorato di te. Ti amo. E sono stato un vero idiota a non essermene accorto prima.-
Va bene, forse non era un sogno. E se non era un sogno, era un problema. Un grosso problema.
- Questo non... non è possibile!- balbettò lei, spingendolo via e facendo due passi indietro. Era rimasta sconvolta, soprattutto per la serietà con cui lui aveva parlato. Aveva passato tanti anni con lui da capire che quel tono significava che pensava davvero quello che stava dicendo, e probabilmente ci aveva anche riflettuto a lungo.
- Perché non è possibile?-
Lan Fan si sforzò di rimanere calma, anche se il suo cuore stava battendo all'impazzata, anche se c'era una parte di lei che voleva continuare quel bel sogno più a lungo possibile. Scosse la testa:- Lo sai, Ling. Tu non sei più soltanto un principe di Xing, sei l'imperatore. Questo vuol dire, che ti piaccia o no, che hai dei doveri verso questo paese. Ci sono delle leggi che...-
- Le leggi si possono cambiare!-
- E pensi davvero di poter gettare al vento secoli di tradizioni così? Ling, sai come è la politica di questo paese. Complotti, inganni, corruzione, omicidi... avrai già abbastanza problemi a governare Xing anche senza cercare di cambiare tutto.-
- Ma io voglio cambiare tutto, Lan Fan! E' per questo che ho voluto diventare imperatore, per proteggere tutti coloro che ne avevano bisogno. Solo che non posso farlo da solo. Ho bisogno di qualcuno di fianco a me... di te.-
- Io sarò dietro di te, come sempre, per difenderti. Ma niente altro.- sottolineò la giovane, desiderando scomparire e dimenticare quel momento. E la cosa peggiore di tutte era che, mentre lo diceva, si sentiva così triste... ma perché, perché Ling doveva farla soffrire così?
Ling la stava guardando, confuso. Non capiva perché fosse così difficile. Forse... si fece coraggio e chiese:- Lan Fan, dimmi la verità. Che cosa provi tu per me? Insomma, se io non fossi l'imperatore, e tu non fossi la mia guardia del corpo... pensi che potrebbe esserci qualcosa tra noi?-
Maledizione! Proprio la domanda che aveva sperato di evitare. La ragazza sospirò, cercando le parole:- Non importa. Tu sei l'imperatore e io sono la tua guardia del corpo. Questa è la situazione, ed è inutile chiedersi che cosa succederebbe se fosse diversa.-
- Non mi hai risposto.-
- Ho detto che non importa!-
- Questa non è una risposta!- ribatté Ling avvicinandosi a lei:- Per favore, Lan Fan... dimmi la verità. Non posso andare avanti così.-
- Neppure io!- esclamò la ragazza, tremando. Una lacrima le spuntò sull'orlo del ciglio, subito ricacciata indietro. Continuò:- Non posso, Ling... non funzionerebbe mai... e poi io non... non mi sento all'altezza di...-
- Tu sei la ragazza più fantastica che io abbia mai conosciuto. Sei all'altezza di chiunque.- mormorò Ling, carezzandole una guancia. Stavolta lei non si ritrasse. Era esausta: aveva appena dovuto combattere per la sua vita per l'ennesima volta, ed ora Ling le aveva detto che era innamorato di lei. E la cosa peggiore era che lei lo ricambiava. Si chiese se sarebbe stato così impossibile, in fondo... magari...
- Lan Fan...-
Lui era così vicino... la giovane sapeva che avrebbe dovuto andarsene, dirgli di no. Ma non poteva mentirgli. Non poteva neanche ragionare lucidamente, se lui le stava di fronte in quel modo, sfiorandole il viso con delicatezza. Balbettò:- Io...-
- Voglio soltanto saperlo... tu provi qualcosa per me?-
- Io ti amo.- Si morse la lingua, ma era troppo tardi. Lo aveva detto, se lo era lasciata sfuggire. Dopo tutto quel tempo passato a nasconderlo a tutti, anche a se stessa, era bastato un momento ed aveva finito per tradirsi.
Ling si sentì improvvisamente libero da tutta la tensione che lo aveva stretto fino a quel momento. Era così felice che si sentiva in grado di fare qualsiasi cosa, e solo per quelle tre parole. Abbracciò Lan Fan, che stava immobile come una statua. La ragazza si irrigidì, poi si lasciò andare a quell'abbraccio stringendo a sua volta il giovane imperatore.
- Questo non cambia niente... non può funzionare...- bisbigliò lei, chiudendo gli occhi.
- Vedrai che funzionerà.- la zittì lui, posando le sua labbra sulle sue. Un primo bacio, timido, insicuro, seguito da un altro più lungo, e poi un altro ancora, mentre il battito dei loro cuori si fondeva in un unico ritmo.
Dopo un po', Lan Fan si distaccò a malincuore e mormorò:- Dovremmo andare a vedere come sta May.-
- Dobbiamo proprio?-
- Ling...-
- Oh, va bene... però riprenderemo presto questo discorso, sappilo...-
- Non mi sembra che fosse un discorso.- sorrise lei, ancora incredula di quanto era appena successo.
- Non è un buon motivo per non riprenderlo.-
 
- Che cosa hai intenzione di fare?-
Chi stava parlando? Oh, la ragazzina. Madness si girò verso di lei ed allargò le braccia, incapace di trovare una risposta. Incapace di trovare qualsiasi parola dentro la sua testa. In quel momento anche le voci tacevano, per la prima volta nella sua vita, come se quell'urlo infinito le avesse cacciate fuori dalla sua mente. Aveva pensato che sarebbe stata contenta senza le voci, ed invece non provava niente. Dentro di lei c'era solo il vuoto, una voragine di nulla. Ob non c'era più. Ob era andato via e l'aveva lasciata da sola. Ed era stata tutta colpa sua, perché non era riuscita a tenerlo lì con lei... oppure a seguirlo. Come faceva a seguirlo se non sapeva dove fosse andato?
- Madness... io so che tu non sei cattiva. Potresti ricominciare tutto... una vita tranquilla, senza nessuno a dirti cosa fare...-
- Nessuno che mi dice cosa fare...- ripeté l'homunculus, immobile, con lo sguardo perso verso il lago. Stelle, acqua. Alto, basso. Come si fa a scoprire se sei vera o se sei un riflesso? Il dolore che aveva provato, il più forte di tutta la sua vita, dimostrava che era lei quella vera. Non era un riflesso. Era davvero Madness.
Quanto odiava quel nome.
Mad riportò lo sguardo su May che la stava ancora fissando. Alle sue spalle, dal bosco, arrivarono anche gli altri due. Il ragazzo teneva il braccio intorno alla vita della compagna, in un gesto di protezione. Lei non avrebbe più avuto nessuno a proteggerla.
Faceva troppo male. Non pensava che il vuoto potesse fare così male... in fondo, era solo vuoto, no? Però non era il vuoto a far male, rifletté. Erano i pensieri che echeggiavano nel vuoto. Quindi, bastava eliminare i pensieri. Tornò con il pensiero alle nuvole che fluttuavano nell'azzurro del cielo: loro, ne era sicura, non avevano pensieri. E poi il vento le spingeva così lontano..giravano tutto il mondo. Ob doveva essere andato da qualche parte, giusto? Il vento lo aveva portato via. Se fosse stata una nuvola forse sarebbe riuscita a raggiungerlo. E lui le avrebbe detto di nuovo che cosa fare. Magari sarebbe stato più gentile con lei... le nuvole le erano sempre sembrate molto gentili.
Le labbra si allargarono in un sorriso: la decisione era presa.
I suoi piedi si staccarono dal suolo. Stava salendo lentamente, a scatti: decisamente, non era così che le piaceva volare. Ma presto avrebbe volato per sempre.
- Madness! Che cosa vuoi fare?- la chiamò il giovane. L'homunculus continuò a salire, mormorando:- Voglio volare.-
- Ma...-
- Avete detto che nessuno mi dirà cosa fare. Io posso fare quello che voglio. E voglio volare... per sempre.-
Ling, Lan Fan e May non poterono fare altro che osservare la giovane che saliva nel cielo, stagliandosi contro il nero della notte, con il viso sorridente rigato di fango e sangue ed incorniciato da un arcobaleno di capelli. Madness guardò in basso ancora una volta:- Ehi, ragazzina!-
- Cosa c'è?-
- Custodisci bene il mio soprammobile!-
May ci mise un attimo a realizzare che stava parlando di Xiao Mei. Accarezzò la piccola panda con la mano, balbettando:- Va... va bene, promesso!-
- E per quanto riguarda voi due...-
Ling e Lan Fan la fissarono, mentre scoppiava a ridere, concludendo:-... sarà una storia bellissima... è nata sotto il segno della follia!-
Poi Madness smise di ascoltare e sollevò la testa verso la volta stellata. Ormai era in alto, ma doveva salire ancora, altrimenti non ci sarebbe riuscita. Doveva arrivare alle stelle.
Stelle... non sembrano fiori? Fiori di gemme nel prato della notte...
Le voci c'erano ancora? Pensava che se ne fossero andate.
Noi siamo te, piccola Mad. Non ti abbandoneremo mai. Tu non sarai mai da sola.
Si sentì sollevata. Aveva tanto odiato quelle voci, ma avevano ragione. Lei non era se stessa senza di loro. Si chiese se approvassero la sua scelta.
E' la tua scelta, Mad. E' la scelta più folle... svanire nel cielo, salendo così in alto che il tuo corpo non potrà più seguirti... e va benissimo così!
Sì, andava benissimo così. Si accorse che ormai i suoi piedi non esistevano più, ed anche le sue gambe avrebbero presto cominciato a dissolversi. Presto il corpo di Mad non sarebbe più esistito.
Esisterà ancora invece. Si spargerà in tutto il mondo, portato dal vento e dalle onde. Un granello di follia in ogni terra...
In realtà c'è già. La follia è ovunque, in ogni terra ed in ogni essere. E' l'essenza stessa della vita. Altrimenti non sarebbe divertente.
Ed era stato divertente. Pensò al lago, alle stelle, alle nuvole. A Ob. Era stato decisamente divertente, concluse, mentre sentiva che le sue braccia cominciavano a disintegrarsi. Era quasi ora. Ecco, le stelle erano lì, a portata di mano. Danzavano intorno a lei, piccole luci armoniose che non le facevano domande, che la accettavano, che la accoglievano. Le sussurravano benevolmente che andava tutto bene, che era stata brava, che il suo desiderio era stato esaudito. Il sorriso estatico di Mad sembrò rimanere ancora nel cielo anche dopo che il suo volto si era dissolto.
 
May si asciugò gli occhi inumiditi dalle lacrime con il dorso della mano, chiedendosi perché stesse piangendo. Sospirò:- Un po' mi dispiace per lei... per loro. Non hanno mai avuto la possibilità di essere qualcosa di diverso. Se i loro spiriti sono ancora da qualche parte, spero che almeno ora possano essere in pace, ed insieme.-
Solo a quel punto si voltò verso i suoi due compagni e si accorse del braccio di Ling intorno alla vita di Lan Fan e del rossore della ragazza. Rimase a bocca aperta per qualche momento, poi balbettò:- Ma voi... ehm... da quanto?-
Lan Fan arrossì immediatamente, mentre Ling si grattò la testa, un po' imbarazzato, borbottando:- Uhm... diciamo da adesso. Tu cosa ne pensi?-
May non ebbe neanche bisogno di riflettere:- Vuoi sapere cosa penso? Era ora che vi decideste!-
- Ma... tu te ne eri accorta?- domandò il giovane spiazzato.
May alzò gli occhi al cielo:- Non ci voleva tanto... va bene, e adesso cosa facciamo?-
- Beh, direi che possiamo tornare a casa. Durante il percorso possiamo intercettare le truppe di supporto e dire loro che ci siamo arrangiati.-
- Va bene... dove avete lasciato i cavalli?- chiese May.
- Niente cavalli!-, esclamò Ling:- Abbiamo un altro mezzo di trasporto per tornare a casa! Vedrai, sarà divertente!-
May si chiese perché Lan Fan fosse impallidita così di colpo.
Pochi minuti dopo, lo comprese perfettamente:- Ling, tu hai guidato quell'affare dalla città a qui?-
- Ma certo! Cosa c'è di così strano?-
- E adesso vorresti che tornassimo in città su quella cosa?-
- May, si chiama automobile! Che cos'è questa sfiducia nelle mie capacità?-
May respirò molto profondamente, prima di dire:- Ling, ha una gomma sgonfia.-
- Una gomma sgonfia?- domandò il ragazzo perplesso:- Come è possibile?-
- Deve essere stato il sasso contro cui abbiamo sbattuto quando ci siamo fermati.- ipotizzò Lan Fan, intimamente sollevata:- Comunque possiamo sempre fare una passeggiata...-
- Ma...- tentò di obiettare Ling. May con un sorrisetto, aggiunse:- Una romantica passeggiata in riva al lago... io vi precedo, ho bisogno di correre un po', voi seguitemi pure con calma...-
Prima di ricevere una risposta, si allontanò. Quando sbirciò alle sue spalle, fu molto soddisfatta di notare che si erano incamminati anche loro... e che si stavano tenendo per mano. Sì, decisamente, tutta quell'avventura era servita a qualcosa. Ritenendo di essere ormai abbastanza lontana, rallentò, accarezzando Xiao Mei, che mugolò di felicità.
Il cielo cominciava a schiarirsi, ormai era quasi l'alba. Le stelle stavano impallidendo, e le nuvole all'orizzonte cominciavano ad assumere le sfumature rosate del sole che sorgeva.
May bisbigliò:- Sai, Xiao Mei... credo proprio che questa sarà una splendida giornata...-
Dietro di lei, Ling stava sussurrando qualcosa a Lan Fan. Il volto della giovane arrossì per l'ennesima volta, ma stavolta risplendeva di gioia.

FINE
(nel caso non si fosse capito...)

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