All I wanted was you

di mctabac
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter one. ***
Capitolo 2: *** chapter two. ***
Capitolo 3: *** chapter three. ***
Capitolo 4: *** chapter four. ***



Capitolo 1
*** chapter one. ***


is time to get away.


Sobbalzai dal sedile dell’auto su cui stavo viaggiando appena sentii la strofa di quella canzone:
You are the only exception, but you are the only exception”.
Immediatamente nella mia mente apparve l’immagine di Joe, di quella sera in cui abbracciati, cantavamo a squarciagola questa canzone.
Spensi la radio sperando che quel gesto avrebbe mandato via quei pensieri ma niente, lui era sempre lì a ricordarmi quanto faceva male il ricordo di noi due insieme e felici.
E’ per questo motivo che ho deciso di andarmene per un po’.
E’ arrivato il momento di prendere la mia strada e cambiare aria poiché quella degli ultimi mesi era diventata troppo pesante da respirare.
Tutta quell’infelicità era dovuta alla rottura con Joe.
Lo conoscevo da tanti anni ormai e c’era qualcosa nella nostra grande amicizia che la rendeva più di tale.
Così da un giorno all’altro decidemmo di iniziare una storia, bellissima aggiungerei …
fino a quando lui bussò alla porta di casa mia dicendo “Fermiamoci prima di rovinare quello che rimane della nostra amicizia”.
Eravamo innamorati, mi diceva che non ci saremmo mai lasciati e allora perché tutto a un tratto mi viene a parlare di amicizia?
Scossi la testa. “Basta Demi, stai partendo per cercare di dimenticare e questo non è un buon inizio” dissi a me stessa.
“Siamo arrivate” mi disse Dallas, che gentilmente mi aveva accompagnata all’aeroporto.
Scendemmo dall’auto, presi le valigie e abbracciai forte mia sorella.
“Dem, sei sicura di voler partire?”
“Sì” risposi io abbassando lo guardo per poi sollevarlo poco dopo. “Ma sta tranquilla, tornerò presto.”
“Mi mancherai” mi disse prima di abbracciarmi di nuovo.
Mi voltai e mi allontanai frettolosamente lasciandomi alle spalle Dallas in lacrime.
Feci il check-in ma prima di salire su quell'aereo mi liberai da un peso.
Mandai un messaggio a Joe con scritto:
"Avrei preferito spaccare tutto, come la tua assenza ha spaccato me ma ho deciso di provare a ricominciare".

Poi salii su quell’aereo destinato ad atterrare dove avrei ritrovato la felicità: In Italia. 

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Capitolo 2
*** chapter two. ***


now, it's you and me.

 

Il volo durò circa dodici ore.
Atterrai a Roma intorno alle 21:00 e decisi di andarmi a cercare un albergo perché ero sfinita.
Presi le mie valigie, chiamai un taxi e andai all’Hotel più vicino.
Tutto il tempo del tragitto lo passai a osservare fuori dal finestrino, era tutto magnificamente illuminato.
Ero stata in Italia solo un paio di volte, nei miei vecchi tour ma entrambe le volte non ero riuscita a visitarla.
Entrai nell’Hotel e mi avvicinai alla reception.
“Buonasera” dissi guardandomi attorno senza vedere nessuno.
All’improvviso sbucò una ragazza dal retro che si avvicinò lentamente a me incredula.
“D-Demi L-Lovato?” mi domandò balbettando.
“In carne e ossa.” Le strinsi la mano sorridendo.
“E’ un piacere conoscerti. Mi faresti un autografo?” Mi domandò con un sorriso a trentadue denti.
“Ma certo” Le feci l’autografo e glielo porsi.
“Grazie mille. Comunque dimmi, ti serve una camera per stanotte?”.
“Mi serve una camera ma non solo per stanotte, per circa un anno.” Dissi abbassando lo guardo.
                                     
Il giorno seguente mi svegliai con i raggi del sole che penetravamo dalla finestra della mia camera.
Mi alzai frettolosamente, mi lavai, mi vestii e feci colazione per poi andare in giro.
Anche i giorni a seguire li passai così: il giorno per le strade di Roma e la sera in hotel.
Sentivo che le cose stavano cambiando, stavano migliorando e ne ero felice.
C’erano sempre dei momenti in cui ripensavo a Joe e speravo con tutto il mio cuore che il mio amore per lui cominciasse a diminuire se non addirittura cessare.
Un giorno mentre facevo la mia solita passeggiata, vidi da lontano un ragazzo che sembrava familiare, mi avvicinai ed era proprio lui, Sterling Knight.
“Sterling, cosa ci fai qui?” Gli domandai salutandolo con un abbraccio”.
“Io ho dei parenti italiani. Tu piuttosto?”
“Vacanza …” Gli risposi con tono di voce basso.  
“Tutti a LA si domandano dove sia finita Demetria Lovato” Affermò lui ridacchiando.
“Non chiamarmi Demetria.” Dissi colpendolo su una spalla.
“Ok, Demetria. Stai calma.” Scherzò lui.
Io e Sterling ci conoscevamo da anni. Avevamo passato tanto tempo insieme sul set di "Sonny with a chance".
E’ sempre stato un ragazzo simpatico e dolce, un buon amico per me.
Da quel giorno iniziammo a vederci più spesso.
Passavamo intere giornate insieme, scherzavamo e ci divertivamo.
Ci capitava di passare giornate a fare cose inutili ma era questo il bello, a noi piaceva stare insieme, nient’altro.
Trascorsero sei mesi e noi non eravamo più solo due semplici amici, eravamo complici. 
Mi sentivo legata a lui da un qualcosa di davvero forte.

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Capitolo 3
*** chapter three. ***


two worlds.


Come ogni mattina mi svegliai con i raggi del sole che invadevano la mia camera.
Mi alzai e mi soffermai a guardare il panorama.
Erano mesi che ero lì ma ogni volta rimanevo rapita dalla bellezza di quella città.
Scesi alla sala da pranzo e iniziai a fare colazione quando mi arrivò un messaggio da Sterling: “Dobbiamo parlare. Ci vediamo tra un’ora nel parco”.
Ecco, ci risiamo. Mi avevano detto quella frase altre volte e nessuna di quelle mi portò cose buone.
Un flash nella mia mente mi portò a quando ricevetti lo stesso messaggio da Joe e ... scossi la testa e i pensieri andarono via.
Stavo bene in Italia, le persone erano tutte gentili e poi c’era Ster che mi faceva divertire. 
Quando ero con lui, dimenticavo quanto il mio cuore avesse sofferto e quanto stesse lottando per risanarsi.
 
Dopo un’ora esatta mi ritrovai al parco con Sterling, lui aveva un’espressione che non mi piaceva per niente.
Era nervoso e lo percepivo ma cercai di non farmi prendere dall’ansia.
“Facciamo quattro passi” Non aspettò nemmeno una mia risposta, iniziò a camminare ed io lo seguii.
Passeggiammo per un po’ e lui rimase in silenzio tutto il tempo e così all’improvviso sbottai.
“Mi dici cosa succede?” Mi fermai aspettando una sua risposta.
“Hai ragione scusa... ma, io devo parlarti”.
“Allora parla. Sono qui, ti ascolto” Gli dissi cercando di mantenere la calma.
“Credo di provare qualcosa per te... qualcosa di più forte di un’amicizia”. Mi spiattellò in faccia quelle quattro parole.
Rimasi immobile, non sapevo cosa fare.
Forse anch’io provavo qualcosa per lui, era un bel ragazzo e mi aveva fatto stare bene ma forse lo vedevo solo come amico.
“Ster, io … io sono confusa. Non posso fare questo passo senza sapere realmente quello che vo..”.
Non riuscii nemmeno a finire la frase, i suoi due meravigliosi occhi che mi fissavano, mi incantarono.
Si avvicinò a me, mi sorrise e mi baciò delicatamente sulle labbra. Malgrado la mia confusione, non respinsi quel bacio.
Ci staccammo dopo un po’ e la prima cosa che feci fu sorridergli.
Evidentemente il mio cuore aveva già deciso per me.
Passammo l’intera giornata insieme, mano nella mano, a scambiarci effusioni.
La sera tornai in albergo con un sorriso stampato in faccia, ero felice.
Salii in camera, mi feci una doccia e mi misi a letto.
Nel silenzio della notte, lasciai che i pensieri mi inondassero ma poco dopo furono rotti dal suono del mio cellulare.
Un nuovo messaggio:
Il sorriso che mi hai dato tu, voglio sentirlo di nuovo. Joe ”.

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Capitolo 4
*** chapter four. ***


together.



Rimasi tutta la notte a leggere e rileggere quel messaggio.
Quelle parole che avrei voluto sentirmi dire molto tempo fa.
Non sapevo cosa fare, cose rispondere e se rispondere.
Si dice che non è mai troppo tardi per fare le scelte migliori ma qual è la cosa giusta da fare?
Io ho il brutto vizio di pensare troppo e a volte penso talmente tanto che potrei perdere l’occasione o non riuscire più a trovare la giusta cosa da fare.
La mia mente per un attimo tornò indietro nel tempo, quando a quattordici anni mia nonna mi disse:

"I sogni che ognuno ha nascosto in fondo a quel cassetto segreto, sono sogni che a volte nemmeno noi capiamo bene in fondo.
Sono sogni che vogliamo vivere a tutti i costi.
Ma il perché, in alcune occasioni ci è estraneo. Indipendentemente da quanto ti sia chiaro il sogno che hai nel tuo cassetto, inseguilo...
e poi chissà che non ti porti di nuovo qui "
.

Erano le cinque del mattino, mi alzai di colpo dal mio letto, indossai un semplice jeans e una camicia e andai all’hotel dove alloggiava Sterling, bussai alla porta e attesi che si aprisse.
Dopo qualche secondo, lui aprì la porta con gli occhi semi chiusi.
 “Scusa se ti ho svegliato ma ho bisogno di dirti alcune cose” gli dissi io piena di angoscia.
 “Ok, dimmi” disse lui.
“Sono venuta qui per ritrovare la vera Demi e l’ho trovata ma ho scoperto ben altro.
Ho capito che sono pronta per una nuova relazione, ho scoperto di provare qualcosa per te che fino ad ora non sapevo potessi provare.
Sei la persona più dolce che io conosca, per me hai lasciato Los Angeles e sei rimasto qui e non so quanti lo avrebbero fatto”.
“Hey” mi zittì lui. “Dovresti respirare ogni tre parole” scherzò per poi ritornare serio.
“Demi, tu per me sei importante. Ho sempre pensato fossi una persona meravigliosa e adesso ne ho avuta la conferma. Voglio stare con te.”
In quell’attimo i nostri sguardi si incrociarono e il mio sorriso fu la reazione dopo aver visto il suo.
Le mie mani si intrecciarono con le sue, i nostri profumi si mischiarono, le nostre labbra si toccarono e diedero inizio ad un bacio intenso, perfetto.
Mi staccai, aprii gli occhi e vidi due occhioni azzurri che mi guardavano dolcemente.
“Senti Lovato, per quanto mi sia piaciuto questo momento, io ho sonno” Mi disse ridacchiando.
“Hai ragione. Vai a dormire, ci vediamo dopo” Feci per andare quando mi prese e mi abbracciò.  
“Dai, resta qui con me. Dormiamo qualche oretta e poi andiamo o al parco o in giro per negozi, dove vuoi”.
“Ok, mi hai convinta”.
Ci mettemmo a letto e abbracciati ci addormentammo.

La luce del sole illuminò le mie palpebre serrate, strizzai gli occhi per poi aprirli.
Mi voltai e vidi Ster ancora avvolto nel suo sonno profondo.
Mi avvicinai a lui e lo baciai delicatamente.
Lui avvertì le mie labbra sulle sue perché ricambiò il bacio e una volta staccati aprì gli occhi sorridendomi.
Fu la sensazione più bella del mondo. Con lui ero veramente felice.
Appoggia la mia testa sul suo petto e rimasi in silenzio.
“Sai, credo sia ora di tornare a casa e viverci questa storia lì. Non lo credi anche tu?” Fece lui mentre mi accarezzava la mia lunga chioma castana.
Alzai la testa, gli sorrisi e annuii contenta.

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