Not so different

di Legar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lenzuolo ***
Capitolo 2: *** Illusione ***
Capitolo 3: *** Caduta ***



Capitolo 1
*** Lenzuolo ***


Not so different

Lenzuolo

Aro

Nessun colpevole trova indulgenza di fronte a se stesso.
Emanuele Severino

Didyme. Sorella.
Mi manchi, sai? Certe volte, come adesso, mi pento della furia che mi attraversò quel giorno. Ti ho uccisa a sangue freddo, convinto che fosse la cosa migliore da fare.
Avevo bisogno di Marcus, ho bisogno di lui. Non potevo permettere che voi fuggiste, che abbandonaste i Volturi.
Stringo con una mano un lembo del lenzuolo che mi copre, forte, fin quasi a strapparlo.
«Aro?» è la voce della mia Sulpicia a riscuotermi dai miei pensieri.
Lascio che la malinconia sfugga dalla mia mente, mentre la mia compagna tira via il lenzuolo e mi si avvicina per baciarmi.

 

 

 

Sam

Il dente crudele del dolore non fa mai soffrire tanto come quando rode la ferita e non la taglia di netto.
William Shakespeare

Un lenzuolo sporco di sangue. Quel lenzuolo sporco di sangue. Il mio dolore, il mio senso di colpa, la mia dannazione.
Pensavo di averlo gettato, dimenticato. Invece me lo ritrovo davanti agli occhi, a testimoniare l’ineluttabilità della mia colpa.
Non avrei dovuto riaprire questo cassetto, non dopo averlo sigillato per via del suo colpevole contenuto.
Con disperazione mi prendo il volto tra le mani. Vorrei piangere, per cercare di gettare via tutto il dolore che pensavo di essere riuscito a lasciarmi alle spalle.
Ma il viso di Emily è fisso nei miei pensieri. Lei mi ha salvato da me stesso.

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Capitolo 2
*** Illusione ***


Not so different





Illusione

Jane

Nulla è più facile che illudersi, perché l'uomo crede vero ciò che desidera.
Demostene

Io sono forte.
È quello di cui mi sono convinta in questi anni al servizio dei Volturi, vedendo i vampiri più potenti cadere sotto il mio sguardo.
Il mio potere non ammetteva eccezioni. Finché non ho incontrato lei, quell’inutile umana. Bella.
Non potevo crederci. Mai per una volta ho pensato che qualcuno avrebbe potuto resistermi.

La mia era solo un’illusione.
Vorrei stringere il suo collo tra le braccia e farla soffocare. O affondare una mano nel suo petto e stritolare il suo cuore. O bere il suo sangue e prosciugarla.
Vorrei ucciderla, per non lasciare tracce della mia patetica illusione.

 

 

 

Leah

«Beato colui che non si aspetta nulla perché non sarà mai deluso» era la nona beatitudine.

Alexander Pope

Quarantadue giorni. Quarantadue fottutissimi giorni dal mio ultimo ciclo mestruale.
I primi tempi mi ero illusa che fosse un semplice ritardo, forse dovuto allo stress: era impossibile che io fossi incinta. Ormai so che non è così.
Mi ero illusa che potesse essere una cosa normale, ma quanto di quello che mi è successo è normale? Come ho potuto anche solo pensarlo?

Ho contato i giorni, gocce di sangue del mio cuore ferito.
Sono un vicolo cieco genetico: non avrò mai un figlio, la più grande gioia per una donna. Un’altra cosa che il gene dei licantropi mi ha rubato.

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Capitolo 3
*** Caduta ***


Not so different




Caduta

Caius

Sarai completamente in pace con il tuo nemico solo quando morirete entrambi.
Kahlil Gibran

Un lupo. Un lupo enorme.
Credevo di aver superato la mia paura, e invece ancora mi tormenta.

Il combattimento comincia, inevitabile per due creature nemiche da sempre. Una danza mortale avviene sul suolo del bosco, guidata dalla musica dei colpi vicendevoli.

Poi, non so come, mi distraggo. Non avrei dovuto. Il lupo mi fa cadere sul suolo del bosco. Sta per uccidermi.

Ma io sono più forte del giovane licantropo. Uno scatto fulmineo e gli stacco la testa dal corpo. Ho vinto.

Una semplice caduta mi stava costando la vita. Sarà il simbolo del mio fallimento, uno spettro a guidare la mia caccia ai licantropi. Si estingueranno tutti.

 

 

 

Jared

L'amore, come tutte le cose che non conoscono né logica né misura, non può essere affrontato con la ragione o il buon senso.

Terenzio

La fisica non è di certo la mia materia preferita.
Se non ci fosse l’attrito con l’aria, tutti i corpi cadrebbero verso il basso descrivendo un moto uniformemente accelerato.
Leggo l’enunciato sul libro, ma la mia mente vaga altrove: precisamente verso la ragazza seduta al mio fianco.
La vedo scrivere qualcosa su un foglio strappato dal suo quaderno, poi accartocciarlo e stringerlo nel palmo. Sotto il banco, lo lascia cadere nella mano che le ho porto. Lo apro.

“Segui la lezione! Ti amo.” c’è scritto.
Sorrido alla mia Kim. La caduta dei gravi – quali i bigliettini romantici nelle mani degli innamorati- non sarà più tanto noiosa!






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