.:. A naughty love - Un amore di birbante .:. di Lilyanne Gautier (/viewuser.php?uid=71616)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Epilogue ***
Capitolo 1 *** Prologue. ***
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Prologue:
Il
dolore...
Cosa ne sapeva la gente del dolore?
Quel dolore talmente sordo da mozzarti il fiato, da spezzarti in due,
da frantumarti in mille pezzi come pregiato cristallo...
Tutti ne parlavano ma in pochi l'avevano provato davvero. Un dolore
così dilaniante, così violento e ottenebrante da
renderti succube delle tue stesse emozioni.
La cosa peggiore era che potevi fare qualunque cosa per scacciarlo via.
Potevi ribellarti, negare l'evidenza, fingere che non fosse mai
successo, fare persino male fisico e psicologico a te stesso, ma la
verità vera e cruda era che non sarebbe passato, mai.
Io lo sapevo, l'avevo provato e continuavo a provarlo guardandone la
causa: lei, Isabella Swan. Unica e sola fonte di dolore e morte. Quella
del mio cuore ormai muto da secoli. Quella della mia anima ritrovata e
poi perduta. La morte di me stesso, perso ormai nell'oblio del dolore
più muto e lacerante.
Lungo il percorso della mia lunga esistenza, tante volte avevo sentito
dire che lungo il tragitto della vita si cambiava, nulla restava
immutevole, la vita stessa forgiava, spezzava, creava e distruggeva.
La mia saccente superbia all'epoca sminuiva la questione, paragonando o
associando questi cambiamenti alla debolezza umana. Sciocco ragazzo
superbo, pieno di boria e cieco che non vedeva oltre i suoi occhi.
Avevo vissuto da sempre con la convinzione che sarei potuto bastare a
me stesso. Chi erano gli altri per potermi dare dei limiti, regole,
dirmi cosa era giusto e cosa era sbagliato?
Io ero padrone di me stesso. Io sapevo cosa era giusto o sbagliato. Io,
e solo io, avrei potuto decidere della mia esistenza.
Questo era tutto ciò in cui credevo. O almeno, questo era
ciò a cui m'illudevo di credere. Almeno fino al giorno in
cui la incontrai...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Salve
gente *___* sì lo so sempre fra i piedi sto, portate
pazienza ù.ù"
Allora
comincio col dire che questa mini-storia era nata come una One-Shot, ma
come al solito mi sono fatta prendere la mano u.u"
Dunque
dalla OS qual 'era adesso è diventata una mini FF di 3 o 4
capitoli devo decidere!(I primi due già scritti)
Ma tengo
a precisare che questa storia non è nata per caso. Ma
è un mio piccolo regalino per la mia amica Marta
(Betrayed_89).
E se devo
proprio ammetterlo questa storiella non è stata pianificata,
si può dire che si è scritta da sola, man mano
che scrivevo ha preso corpo, non so se vi piacerà, io spero
di sì. Non è nulla di troppo pretenzioso. E' solo
un omaggio alla mia amica, la quale è una bravissima
scrittrice e mi appoggia sempre e mi incita a scrivere, anche quando i
miei scleri psicopatici alla "Alice" prendono il sopravvento u.u".
Quindi
amica mia questa storia la dedico a te.
Ringraziamola
anche per la stupenda cover GRAZIE TESO' come al solito hai dato il
meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, il primo capitolo lo posterò giovedì!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u""
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io e la
mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di
libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci
si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo uno ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo uno:
Me
ne stavo
tranquillamente seduto in pieno relax contro un albero, il
più
grande del parco e anche quello con più foglie. Mi trovavo a
Phoenix-Arizona, ero lì di passaggio, un'affare non molto
distante, mi aveva portato in quella zona. Oggi era una giornata come
tante, mancava il sole splendente che era solito da queste parti. Il
cielo era abbastanza nuvoloso, avevo appena cacciato e mi sentivo in
pace con me stesso. Mi fermai in un parco molto grande,
era proprio carino seppur gremito di marmocchi che urlavano e
piangevano. Decisi così di rilassarmi, tenendo fuori per
pochi
istanti il mondo dalla mia mente.
- Bella, Bella non correre, dove ti sei cacciata? Te ne prego! Oh
piccola peste, non hai proprio pietà per i miei poveri
nervi. -
Alzai lo sguardo verso quella voce dal tono stanco ma anche
preoccupato. Davanti a me una donna dai lunghi capelli argentei,
arrancava nell'immenso parco che mi si parava davanti. I suoi pensieri
erano alquanto piccati, ma con una piccola nota di preoccupazione e
rammarico. Il motivo di cotanta agitazione era dovuto ad una persona,
una bambina forse. Ma non me ne importava particolarmente,
così
richiusi gli occhi abbandonandomi contro l'albero, fingendo di
essere
come un qualunque essere umano.
-Ehi tu, che ti fai nel mio albelo?-
Aggrottai le sopracciglia, credendo di aver udito qualcosa, ma ritornai
a rilassarmi, almeno finchè non sentii qualcosa bagnarmi la
fronte.
- Ma che diavolo... - Mi alzai di scatto guardandomi attorno
con
circospezione, ma non c'era nulla e il cielo era limpido, seppur con
nuvole che coprivano il sole. Scossi la testa, possibile me lo fossi
immaginato? Forse i miei 321 anni cominciavano a pesare,
andai a sedermi al punto di poco prima nella speranza, sarei riuscito a
rilassarmi.
- Ah ma allola hai la tetta dula! - Stavolta non l'avevo
immaginata, una
voce delicata e dolce ma con una nota arrabbiata aveva fatto breccia
nelle mie orecchie,
procurandomi un insolito e inspiegabile sorriso. Mi
guardai attorno e solo quando alzai lo sguardo, seduta su un rametto
e le gambe a penzoloni, una bellissima bambina, la
più
bella
che avessi mai visto in tutta la mia esistenza, che mi guardava come se
volesse picchiarmi.
- E tu chi saresti? E per la cronaca, al massimo avrò la
"Testa"
dura. - Era meglio specificare, la bambina
assottigliò lo sguardo.
- Io Tono Bella... - Su questo non ci pioveva, era stupenda
- E al
mattimo hai il tettone, blutto vecchiaccio - finì
facendomi la
linguaccia.
Ok, ero allibito dell'irriverenza di quella piccola peste.
- Tu piccola... -
-Tei vecchio ma tei bello, non attomigli a nonno, lui la tera ti tollie
i denti, anche tu tolli i denti? E ha le gambe tolte e tu... Mmm, pule
tu
hai le gambe tolte tei vecchio uffa -
Non sapevo se essere arrabbiato della sua irriverenza o divertito per
il tono drammatico, con tanto di sbuffo finale che aveva fatto.
- Non ho le gambe storte! Gnoma! - Non dovevo perdere tempo
con una
mocciosetta alla mia età, ma scoprii che provocare quella
peste
mi divertiva oltremodo, difatti:
- Nonno dite temple che la botte...pliena ta nella botte che ti...uffa
non la licoldo - il suo tono affranto fece scattare qualcosa nel mio
cuore ormai avvizzito dal tempo, sapevo che non dovevo perdere altro
tempo, ma le parole mi uscirono senza che io avessi il tempo di
bloccarle.
- Nella botte piccola sta il vino buono...- Alzò la
testolina
mora e mi sorrise, non so come o perchè, ma ricambiai.
- Tu come ti chiami? - disse assottigliando gli occhi, era una bimba
molto sveglia e soprattutto molto sospettosa, sembrava stesse
interrogando un assassino, oddio non è che poi si sbagliava
ahahaha.
- Cullen, Edward Cullen. -
- Bong, Jeims, Bong - disse con un sorrisetto provocatorio. Piccola
peste.
- Divertente, molto divertente. - dissi fulminandola all'istante.
- Lo toooo ahahahahah - Scossi la testa e andai a sedermi al
posto di
prima, cercai di rilassarmi chiudendo gli occhi e cercando di ignorare
quel mostriciattolo sopra la mia testa, prima che la decisione di
mangiarla avesse preso possesso della mia mente. Stranamente non sentii
nessun rumore, bah forse se n'era andata. Aprii gli occhi lentamente
e...
- Aaah! - Dio! Se fossi stato umano avrei avuto un infarto in
corso. Ad
una spanna dal mio viso avevo la peste che mi esaminava come fossi un
bignè alla crema.
- Oh misericordia! - dissi esasperato.
- Ma lo tai che tei ploplio bello? -
Assottigliai gli occhi io questa volta, dove voleva arrivare?
Conoscendola se ne sarebbe uscita con una delle sue, cercai di leggerle
la mente e con enorme stupore mi accorsi che ella era muta, come poteva
essere possibile?
- Ehm grazie! Anche tu sei bella. - dissi sorridendo sghembo, la
bambina
invece che rimanerne affascinata o arrossire, alzò gli occhi
al
cielo.
- Lo to! Io tono Bella e tu Edwad, uffa tei tonto
pelò - Edward
calmati, è solo una bambina, non puoi berla. Oh al diavolo
sì che potevo! Un piccolo sorsetto non avrebbe fatto male a
nessuno.
- Ma pecchè hai occhi lossi? -
- La curiosità uccise il gatto... - I suoi occhi si
spalancarono. Eh finalmente una reazione normale.
- Oh gno! Patapumpa è moltooooo, ed è colpa mia
e della mia culiosità - disse scoppiando in lacrime.
- Oh merda! - L'avevo fatta piangere, ma si poteva essere
più coglioni?
- Melda? - ripetè piegando la testa di lato.
-Oh cazzo!- Dissi accorgendomi di averle insegnato un vocabolo, poco
consono ad una bimba.
- Oh cat... - la bloccai prima di rovinarla del tutto.
- No! Non si dice. -
- E pecchè? -
- Pecchè... - Oh cielo mi stavo rincoglionendo
- Perchè non si
dice, è sbagliato e comunque tranquilla! Patapumpa non
è
morto, stavo scherzando ok?-
- Chi è Patapumpa? -
- Il tuo gatto? -
- Io non ho il gatto! - Ok me la bevo! Cercai di respirare ed espirare
avevo 321 anni, ero maturo, avevo ucciso i più potenti e
letali
dei vampiri e umani messi assieme, questa bambina non era nulla a
confronto.
- Tei davvelo bianco, la tua mamma ti fa il bagno col detelsivo? - No
ok,
forse mi stavo ricredendo, Jack lo squartatore era un agnellino a
confronto. Ma chi era
questa bambina psicopatica e soprattutto che diavolo voleva da me?
- Bimba se continui io ti bevo, ti avverto! -
- Ma tu... -
- Non la finire! - Sbuffò mettendo il broncio, al
chè
mi scappò un sorriso. Era proprio dolce e tenera
quando
non apriva quella graziosa boccuccia.
- Uffa pelò io volevo diventale tua amica, ma tu non mi
vuoi. -
Oddio no, i lacrimoni no. La presi in braccio e la misi sulle mie
ginocchia, aveva un profumo stupendo, deglutii cercando di non pensare
alla mia gola in fiamme.
- Ehi piccina non piangere, non ho mai detto che non ti voglio ok? -
Alzò lo sguardo con ancora i lacrimoni.
- Davvelo davvelo? - sorrisi, il suo sguardo era così
speranzoso che sfidavo chiunque a dirle no. Sorrisi di rimando.
- Davvero, davvero! - Sospirò appoggiando la sua testolina
mora sul mio petto, indescrivibili le sensazioni che provai.
- Ola mi dici pecchè hai occhi lossi e tei bianco come
l'omino michelin? -
- Ahahahaahah e questa dove l'hai sentita?- sorrise
dolce -
La nonna lo dite a nonno quando diventa bianco come te! -
Risi ancora, quella bambina mi faceva sentire così strano,
una stranezza piacevole e mai sentita prima d'ora. Assurdo!
- É un segreto... - Mi scrutò attentamente per
poi dire - Io li so...
non to come ti dite uffa - sorrisi accarezzandole i capelli,
così
morbidi al contatto con le mie dita.
- Mantenere? -
-Ti quello, io to mantenele, plomesso - Mi misi a riflettere,
al massimo
sarebbe scappata via urlando e in caso avesse detto qualcosa a qualcuno
l'avrebbero presa per una bambina dalla fervida immaginazione.
- Mmm... Sono un vampiro! -
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Ok mi stavo preoccupando, abbassai il viso per vedere se si fosse
spaventata e la vidi intenta a fissarmi le mani.
- Ehi tutto bene? - Alzò il viso guardandomi arrabbiata.
- Bugialdo non tei un vampilo, non hai l'anello - la guardai con un
sopracciglio alzato e adesso che storia era questa?
- Scusami? -
- Damon ha l'anello ed è vampilo -
- Oh santissimi numi! - Ma questa bambina, avrebbe mai fatto
qualcosa di normale?
- Pelò a me non piate Damon a me piate Tefan
quello plincipe e dolce - sorrisi, ecco una cosa normale.
- Quello è un film, io sono un vampiro vero. - Sorrisi
mettendo in bella mostra i miei canini.
Una graziosa O si formò sulla sua boccuccia.
Mi aspettavo un urletto, che scoppiasse a piangere dalla
paura,
invece si accoccolò al mio petto sussurrando:
- Plomesso, il segleto è al siculo
Edwad. - Sorrisi appoggiando il mento su quella testolina buffa.
- Oh santo cielo! Isabella Marie Swan, hai idea
di cosa abbia passato? Ho
camminato per un'ora intera e non riuscivo a trovarti, ho
urlato, ma tu non rispondevi
e ora ti trovo qui, incollata ad uno sconosciuto, ma dico io, ma tu mi
vuoi morta, ammettilo!-
Osservavo la donna di prima, i suoi lineamenti
erano più
rilassati, un lampo di sospetto nei suoi occhi, i suoi pensieri erano
sconclusionati ma senz'altro
sollevati di aver ritrovato la piccola.
Isabella.
Bella ... Ahahhaha ora capivo. Bella era il suo
nomignolo, forse aveva ragione, ero proprio tonto.
- Malia ma io tono semple ttata qui, tu ulli semple, colli e poi ti
viene quella cosa che nonno chiama schiccloflenia. -
Disse la piccolina tra le mie braccia, non riuscii a trattenere una
risata.
- Ahahahahahha. -
-Oh piccola impudente, tuo nonno ti ha rovinata e ... E lei chi
è scusi? - disse rivolgendosi a me, sospettosa.
-Malia lui è Edwad, il mio amico bello bello, Edwad lei
è
Malia la mia... Mmm... Non lo so mi lincolle semple e ulla: Bella non
fale
quetto, Bella attenta, Bella hai lotto il vaso, Edwad non l'ho lotto io
è ttato il gatto -
-Hai detto di non avere un gatto - dissi inarcando un sopracciglio.
- Shi ma potlei avello pelò -
- Giusto! - la sua filippica aveva senso.
- Isabella! É ora di tornare a casa, ringrazia e saluta il
signore, dobbiamo andare -
Non so perchè, ma alle parole della donna iniziai a
stringere
Bella, non volevo separarmene, era troppo presto e non sapevo nulla a
parte la sua boccuccia spigliata. Volevo saperne ancora e ancora.
-Edwad ci livedlemo velo? Vieni a tlovalmi nella mia cameletta? -
sussurrò al mio orecchio prima che la governante la
prendesse
dalle mie braccia, avrei voluto ucciderla seduta stante, un ringhio
cercò di fuori uscire dalla mia gola, ma lo bloccai in
tempo. Mi
limitai ad annuire.
Le vidi scomparire. Aspettai calasse la notte, prima di andare a
trovare la mia nuova piccola amica...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Salve
a tutti/i come state? Avevo detto che avrei postato Giovedì,
ma
perchè farvi aspettare se il capitolo era già
pronto?...Ok dal prologo non credo si sia capito granchè eh
eh
u.u" vabbè dai mi rifaccio col capitolo. Allora tengo a
spiegare
alcune cose: Edward non è vegetariano, e fin
qui...Cambierà? Boh u.u aspettate il prossimo
ù.ù.
Bella verrà magiata? Boh anche qui ù.ù
aspettate
sempre l'altro ù.ù. Storia non ambientata a
Forks. E
ricordate in questa storia non è mai TUTTO come sembra u.u
ebbene sì, oggi mi sento molto ORACOLO! Ma vabbè
portate
pazienza ù.ù, noto già dal prologo che
è
stata apprezzata quindi inizio col ringraziarvi, la mia è
una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, il secondo capitolo lo posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo due ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo due:
Continuavo
ad osservarla dall'albero di fronte alla sua cameretta, bella come
sempre, perfetta dentro quella tuta e quella maglietta aderente, se
avessi avuto un cuore pulsante a quest'ora sarebbe uscito dal petto pur
di raggiungerla. I capelli castani, ondulati, che arrivavano fino alla
vita, stupenda, era l'unica parola che si aggirava da circa mezz'ora
nella mia testa a vederla così. Avvertivo la sua
irritazione,
sorrisi, se c'era una cosa che non era cambiata in lei, era proprio il
suo bel caratterino da peperino. Anche se ammetto, questa volta era
colpa mia...
- Malia, non trovo il pantalone grigio, quello strappato nella
parte destra del sedere. -
- Cara, te l'avevo messo sul letto, questa cosa che ti scompaiono i
vestiti mi inquieta. -
La vidi assottigliare lo sguardo, per poi correre all'impazzata nella
sua camera chiudendo la porta con violenza. Si voltò verso
la
finestra guardando un punto indefinito, sapeva che ero
lì.
- Tu! Vieni subito qua! - Oh
oh...
Sorrisi, scompigliai i miei capelli e mi preparai a saltare dall'albero
per raggiungerla.
- Toh, guarda chi c'è! - disse con sguardo inceneritore.
- Sì lo so, sono stupendo! - cercò di lanciarmi
un cuscino,
ma la mia velocità vampiresca lo bloccò, giusto
in tempo
prima che mi arrivasse in faccia.
- Tu sei un idiota, i miei vestiti costano e tu devi piantarla di
sequestrarmeli, prima la mini gonna...-
- Più mini che gonna! -
-...Poi il top con le paillettes...-
- Oh cielo, la scollatura arrivava all'ombellico -
- E adesso i miei stupendi jeans! Ma ti rendi conto? - Disse esaperata.
- Sì, me rendo conto! Come mi rendo conto che ti si vedeva
il sedere! - La vidi sorridere per poi avvicinarsi.
- Beh... Ho un bel sedere no? - disse ammiccando, oh per l'amor di Dio.
- Sì! Cioè volevo dire no. Isabella Marie Swan
piantala
subito! Tu con quello straccio non esci! - Oh Oh quello sguardo voleva
dire solo una cosa.
- Bene! Allora è così? Mi minacci? Benissimo! -
La vidi
togliersi la maglia e lì il mio cuore ormai morto da secoli
si sciolse
come neve al sole, continuò con i pantaloni della tuta,
finchè me la ritrovai in slip e reggiseno davanti.
- Bella ti ordino immediatamente di di ...-
- Sì Edward? -
- Bella non fare la bambina! - Dissi deglutendo a fatica, il suo corpo
stupendo davanti ai miei occhi, i quali la bramavano. La volevo. Mia.
Scossi la testa a quei pensieri, lei non sarebbe mai potuta diventare
mia, io ero il suo migliore amico, lei mi vedeva come tale. Ero
talmente scosso che non mi accorsi di averla vicino.
- Edward tutto ok? - disse preoccupata, un sorriso si fece strada sul
mio viso, annuii.
- Sì, ma vestiti. -
Alzò gli occhi al cielo prese la maglia e me la
lanciò in testa.
- No, esco così! -
Non ci vidi più dalla rabbia, iniziai a ringhiare, vidi
negli occhi di Bella un breve lampo di paura.
- Bella? Tutto ok? Cos'era quel verso? - Malia...
La vidi scuotere la testa per poi urlare dalla porta...
- No, Malia tranquilla! Ho messo sù il dvd di zanna bianca -
Oh per l'amore di Dio.
Si avvicinò a me impettita.
- Punto primo: Ho 18 anni e mi vesto come mi pare e piace. Punto due:
Ringhia un'altra volta a quel modo e te lo taglio. Punto tre: Fruga di
nuovo nel mio armadio e chiamerò in appello il punto due! -
Deglutii intimorito, quando faceva così era capace di
incutere
terrore al più crudele dei vampiri.
La vidi dirigersi nel bagno, la lasciai fare, mi appoggiai sul suo
letto
con i piedi a penzoloni, con il peluche che le avevo regalato io anni
prima, lo annusai... Aveva il suo meraviglioso profumo.
Erano passati quindici anni da quando l'avevo incontrata su
quell'albero, il nostro albero.
I quindici anni più belli della mia esistenza, da quel
giorno non la
lasciai più, sebbene tante volte avevo cercato di
allontanarmi,
con la conseguenza di star male io e far piangere lei.
Di
seguito, avevo deciso di comprare una casa lì
vicino e a starle accanto, ogni
sera andavo a trovarla, raccontandole un pò della mia vita.
Certo, togliendo gli omicidi.
Altro cambiamento in me, non uccidevo
più per nutrirmi, ma bensì mi procuravo del
sangue in
ospedale, o a volte quando proprio non potevo, usufruivo di quello
umano senza però uccidere. Avevo provato col sangue animale,
ma ahimè non era soddisfacente e avendo accanto Bella e il
suo
odore, era troppo rischioso non nutrirmi a dovere. Lei non mi aveva mai
giudicato e la cosa non faceva che aumentare in me l'amore che
già provavo per lei.
Già. Col tempo quel sentimento iniziato con tenerezza e
dolcezza,
si era trasformato in qualcosa di più, da quando si era
trasformata in una giovane donna, le sensazioni che provavo verso lei
erano mutate, accanto a lei sentivo amore, gelosia,
possessività, tutti sentimenti mai provati prima e che
provarli
adesso mi rendeva del tutto instabile e... Debole. Mi sentivo un
ragazzino alla prima cotta accanto a lei.
Non le avevo mai dichiarato il mio amore, avevo paura che mi
allontanasse e non ce l'avrei mai fatta al solo pensiero.
Sorrisi ricordando la prima volta che tentai di andarmene,
dimenticarla, riprendere la mia vita, se così si poteva
chiamare
un'esistenza fatta di omicidi...
Era durata giusto cinque giorni, cinque giorni d'inferno, cinque giorni
in cui non sentivo la sua dolcissima voce, i suoi dolcissimi sproloqui.
Il mio sorriso svanì nel ricordare cosa vidi il sesto giorno
in
cui non avevo resistito dal vedere cosa stesse combinando la mia
piccina, se stesse bene...
- Bella mangia, ma che ti prende?- Ascoltavo i pensieri di Malia molto
preoccupati.
Bella non mangiava da cinque giorni, esattamente da quando me
ne ero andato. Il mio cuore si strinse in una morsa di dolore, nel
vedere quella minuscola figura pallida, con lo sguardo perso, non aveva
nulla della bambina che avevo conosciuto in quei sei mesi, era solo una
triste e spenta imitazione.
Non capivo il motivo, possibile che il mio
allontanamento la facesse soffrire così tanto? Diamine aveva
solo tre anni com'era possibile?
Improvvisamente la vidi agitarsi sulla sedia e guardarsi attorno, fino
a
posare i suoi occhi fuori dalla finestra in cerca di qualcosa, per poi
sospirare e riabbassare la testa.
Solo allora notai cosa fissava. Il mio cuore si spezzò in
mille pezzi.
Stava osservando il piccolo anellino che le avevo regalato, ne avevo
uno identico ma di dimensioni più grande. A detta sua,
questo mi
rendeva un vero vampiro come il suo Stefan. Basta! Dovevo fare
qualcosa. Non avrei permesso che lei soffrisse così, avevo
dato
per
scontato che la mia fuga non l'avrebbe fatta soffrire, che mi avrebbe
dimenticato, ma Bella non era una bambina come tutte le altre, lei era
speciale, lei era la mia piccola rompipalle pestifera.
Avevo deciso di
ripresentarmi da lei, ovviamente non senza un regalo. Fu
così
che le presi un piccolo gatto di peluche e mi avviai verso la sua
cameretta...
Entrai pian piano, era lì, un piccolo bozzolo in
un letto
troppo grande, sorrisi era così dolce, non so come, ma
appena
avanzai la vidi muoversi, per poi voltarsi dalla mia direzione e con
voce assonnata dire:
- Edwad non mi vuole plù, tono ttata cattiva...- A quelle
parole un
moto di rabbia mi salì, come poteva pensare che non
la
volessi o che addirittura fosse stata cattiva, come?
Lanciai il peluche che avevo tra le mani e a
velocità vampiresca
mi misi al suo fianco, notando solo allora che non era
sveglia, aveva
detto quelle parole nel sonno, oh piccola peste, un sorriso mi venne
spontaneo nell'osservare quel tenero
fagottino col broncetto e la
tenera manina sull'enorme cuscino.
Iniziai a carezzarle la mora testolina per poi
avvicinarmi lentamente e
posare un tenero bacino sulla sua paffuta guanciotta. Quanto mi era
mancata, come avevo fatto tutti quei secoli senza lei? Ero talmente
preso dai miei pensieri che non notai il suo sguardo...Omicida?
Dedicatomi.
- Oh Bella, sei sveglia? - Assottigliò lo sguardo.
- Tenti, mi tono ttufata di tognare Edwad, ok? Ola vattene! Non to chi
tei, ma te ne vai temple come lui, e poi tto male, uffa. -
Non sapevo se ridere per quella sua uscita o prendermi a schiaffi, per
averle causato tanto male. Che coglione!
La presi in braccio, non mi allontanò, anzi si
rannicchiò
al mio petto stringendo i suoi pugnetti sulla maglia di cotone,
annusai il suo odore e mi sentii a casa.
- Bella sono io. Edward. Sono tornato, perdonami piccina, non volevo
che stessi male... -
Si strinse maggiormente a me.
- Tono ttata cattiva velo? Folse ho detto cote blutte e tu non mi vuoi
plù bene? - ma come poteva pensarle quelle cose? Ovvio
imbecille! É solo una bambina.
- No Bella, non pensarlo mai, ti voglio tanto bene non dimenticarlo,
sei
la mia piccola peste e non vado da nessuna parte ok? - alzò
lo
sguardo in cerca di qualche tentennamento che non sarebbe mai arrivato.
La vidi annuire e sorridere per poi sentirle dire:
- Io non tono una pette, tei tu a ettere tonto! Io ti vollio bene tato
tato, ma tu tevi impalale che io non potto pianghere, pecchè
poi
tivento blutta e tu non mi vuoi posare, e io chi mi poso? Io il vampilo
collione non lo vollio uffa! -
- Bella! Non si dice quella parola con la C -
- Collione? -
- Sì Bella coll.... Bella! -
- Uffa non è colpa mia tu diti temple "Edwad tei un co...tei
un Cucucu - La guardai con un sopracciglio inarcato.
- Cucucu? - alzò gli occhi al cielo.
- Edwad detiditi non potto dile la palola con la C e dico Cucucu uffa
tei ploplio tonto - finì melodrammarica.
- Gnoma è ora di dormire è tardi! - si
stropicciò
gli occhietti per poi guardare alla mia sinistra, guardò me
e
poi il punto indefinito, e poi di nuovo me, avevo capito cosa fissava e
automaticamente un sorriso enorme spuntò sulle mie labbra.
- Signorinella è ora di dormire - sapevo che ora non ci
sarebbe andata se non prima le avessi dato il mio regalo.
- Ma ma ma mio plintipe, non potto tenta il tuo batio... - Ahahahahaha
che
manipolatrice. Le detti un bacio sulla guancia e poi sulla fronte,
inutile dire che mi guardò offesa, ahahahaha.
- Bene! I bacini del tuo principe ti sono stati dati, adesso a nanna -
- Uffa tì, tei ploplio tonto - disse mettendo il broncio, ok
non ce la
facevo, le avrei riso in faccia se non fossi andato al più
presto a
prendere quel peluche. La misi comoda sul lettone, un lampo di paura
attraversò i suoi occhi e questo mi dispiaque.
- Non andale ple flavole...- mi riavvicinai scostandole i capelli dal
viso.
- Non vado da nessuna parte, ma lo vuoi il regalo, no?- la vidi annuire
ma sempre con una punta di incertezza.
Arrivai a pensare che avrebbe rinunciato al regalo, piuttosto che
vedermi allontanare. Dio! Ero stato un vero stronzo!
Andai a prendere il peluche che le avevo comprato, appena tornai sul
lettone i suoi occhi si accesero.
- Patapumpa! - scoppiai a ridere
- Ahahaha esatto, finalmente hai il tuo Patapumpa! Trattalo bene mi
raccomando. -
Annuì e diede un bacino al gattino e poi a me, si
addormentò circondata dal mio abbraccio sussurrando:
- Edwad ti vollio tato bene semple semple, tei il mio plintipe...-
sorrisi.
- Sarò il tuo principe per sempre mia piccola Isabella...-
- Allora? Come sto? Edward? Oddio è in catalessi! -
Mi risvegliai dai ricordi, fissai il gatto di peluche che avevo tra le
mani, per poi guardare la proprietaria, davanti a me, con un paio di
jeans strettissimi da essere ritenuti illegali.
- Dove credi di andare con quei jeans!? Tanto vale uscire in mutante! -
mi guardò spazientita.
- Senti, Mister vado in catalessi molestando un piccolo povero peluche,
questi sono gli unici decenti che ho, visto che il signore qui presente
me li ha sequestrati - guardai il peluche che tenevo stretto tra le
mani, sospirai e lo riappoggiai sul letto, poi mi volsi verso Bella,
una Bella nuova, matura, stupenda, una giovane donna e...
- Bella sei irriverente! - e con la stessa impertinenza di quando era
piccola, con la differenza che adesso non era più una cosa
buffa, a volte mi ferivano i suoi comportamenti.
- Edward tu mi sequestri i vestiti te ne rendi conto? -
- Bella, quelli non sono vestiti, hai idea dei pensieri dei maschi
della tua scuola? -
- No, io non leggo nel pensiero - sospirai.
- Beh a me non piacciono, mi fanno venir voglia di tornare un assassino
spietato - alzò gli occhi al cielo.
- Quanto sei melodrammatico, comunque è tardi, andiamo? -
Annuii ora che Bella aveva 18 anni ne avevo approfittato per iscrivermi
anche io a scuola e poterla tenere così sott'occhio,
all'epoca
quando le dissi della mia decisione mi ero aspettato una reazione
felice, entusiasta...
Fin da piccola aveva sempre desiderato che restassi
al suo fianco. Ma quando le comunicai la mia decisione nessuna di
questa emozione trasparve sul suo viso...
- Andiamo con la tua macchina? -
Scossi la testa e con lei anche i miei pensieri, annuii e mi avviai
verso la finestra.
- Ti aspetto sotto. -
- Ok. Ah Edward, ascolta! Dopo devo parlarti...-
Un groppo in gola mi salì improvvisamente, avevo paura di
quello
che poteva dirmi, ultimamente era cambiata, sapevo che un giorno mi
avrebbe detto di andarmene, perchè desiderava una vita
umana,
una vita normale, lontano dal mostro che ero, mi ripetevo da anni che
se mai me l'avesse chiesto me ne sarei andato all'istante.
Ma la verità era che avevo sempre sperato che non arrivasse
mai
quel giorno, avevo sempre sperato che lei si innamorasse di me, che
potessi essere il suo principe, che potessi essere il suo tutto, ma mi
rendevo conto che più i giorni, mesi, anni passavano e
più
questo mio sogno diventava una mera illusione.
- Di cosa se posso sapere?- abbassò lo sguardo martoriandosi
il labbro inferiore.
Lo faceva soltando quando era nervosa, quando aveva paura e quando
aveva combinato qualche guaio.
In questo caso sapevo che quel tic che tanto adoravo, era dovuto al
fatto che di lì a poco mi avrebbe detto di scomparire dalla
sua vita...
- Non ora...Davanti l'albero ok? - Annuii senza alcuna emozione, il
dolore che avevo nel petto bastava. Non aveva detto NOSTRO,
ma solo
l'abero, questo significava che ormai quell'albero dove ci incontrammo
per la prima volta, per lei, non aveva la stessa valenza che aveva per
me.
- Va bene. Ti aspetto sotto! -
Mi avviai alla finestra, saltai sull'albero per poi scendere
giù, andai a prendere l'auto a casa, per poi tornare a
prendere
Bella, forse per un'ultima volta...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Il
vampilo collione sarebbe Damon u.u"
Salve
a tutte/i come state? Ecco a voi il secondo capitolo u.u come vedete
Bella non è cambiata di molto ahahah fa impazzire il nostro
Edward u.u vabbè dai a volte gli uomini vanno fatti soffrire
eh
eh eh, pensate che io al ragazzo che mi piace stavo per dire CERTO CHE
SEI PROPRIO TONTO PERO' u.u" me la sono tenuta però
ricordando
Bella ahahah volevo specificare che Bella nel Flashback ha TRE anni
mentre in età adulta 18, Edward ne ha 19 sono coetanei
insomma... vabbè in teoria ù.ù bene
bene vi lascio
al capitolo e come al solito vi lascio dicendo NON TUTTO E' COME SEMBRA
u.u che succederà? Boh io non lo so, chiederò
ù.ù Ahahaha comunque come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
AGGIUNGO
ANCHE DI RICORDARE PER POCHI MINUTI LE VITTIME DELL'11 SETTEMBRE 2001,
NON DIMENTICHIAMOLI. MAI. SARETE SEMPRE NEI NOSTRI CUORI, PER SEMPRE.
Adesso
vado, il Terzo capitolo lo posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo tre ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo tre:
A volte mi chiedevo come alcuni esseri umani potessero avere certi
pensieri.
Scossi la testa , avrei dovuto esserne abituato e in certi
casi,
forse, avrei potuto esserlo, ma ovviamente non in questo caso. Continuavo ad ascoltare i
pensieri viscidi di tutto il corpo maschile studentesco.
A chi erano rivolti? Ovvio: Isabella Marie Swan,
la mia rovina.
- Edward, piantala di ringhiare. Rischi di farti scoprire, miseria! -
Mi voltai fulminandola.
- Certo! Non sei tu, quella che sente Mike Newton, definire il tuo
sedere
un monumento scultoreo degno della statua di Giulietta a Verona. -
Una O
stupefatta si formò sul suo bellissimo viso, per un attimo
mi venne in
mente lei da bambina, quando le dicevo qualcosa che la sorprendeva.
Sorrisi scuotendo la testa.
- Vabbè ha gusti impeccabili eh eh - La fulminai
con lo sguardo.
- Bella... A Verona toccano il seno a Giulietta, perchè si
narra che porti fortuna. - Alzò gli occhi al cielo.
- E meno male! Pensa se avesse pensato di toccare le palle a Romeo... -
La guardai allibito
- Isabella!! -
- Ahahahah... Eh vabbè a me toccheranno il sedere e i loro
desideri si avvereranno... Edward stai bene? I tuoi occhi sono
nerissimi. -
No, Fra un pò avrei commesso un pluri omicidio, oh
sì mi sarei
divertito a staccare a morsi la testa di tutti quei molluschi quei...
- Grrrr!!! -
- Edward vuoi calmarti? Scherzavo, nessuno toccherà il mio
sedere
ok?- La guardai negli occhi in cerca... Non so nemmeno io di
cosa, la vidi
sorridere dolcemente per poi vedere la sua mano posarsi sulla mia
guancia, carezzandola.
Chiusi gli occhi assaporando quel gesto così innocente e
così dolce al contempo, forse per molti era una semplice
carezza, per me era molto di più. Era tutto quello che
agognavo
da un'intera esistenza e che non ne avrei avuto mai abbastanza, ma
anzi, ne
avrei voluto sempre più.
Sospirai, agli occhi degli altri io ed Isabella eravamo migliori amici,
come fratello e sorella, quello che non sapevano era che io non la
consideravo tale, io la consideravo una donna in primis, una
donna che avrei voluto fare mia, in ogni modo, avrei voluto saggiare
quelle bellissime labbra carnose, respirare il suo respiro tra le mie
labbra, sentirla MIA, in tutti i sensi come un uomo sente sua una donna.
Ma non potevo. Lei mi avrebbe guardato come il mostro che ero, se solo
avessi osato dirle ciò che provavo. Io ero il suo "Edwad" il
principe che avrebbe dovuto sposarla. Sorrisi amaramente, sicuramente
nemmeno si ricordava di queste cose. Ero soltanto io uno sciocco ad
aggrapparmici con tutte le mie forze. Ma cosa dovevo fare? Erano le
uniche cose che potevano rimanermi di lei quando un giorno... Quando
tra
poco mi avrebbe detto di andarmene via, di non volermi più
vedere, di
volere una vita normale. Avevo sperato che l'avermi vicino, sempre, mi
facesse apparire diverso ai suoi occhi, diverso da un amico, diverso da
un fratello. Ma ironia della sorte, lei, l'unica donna che avrei voluto
avere al mio fianco, mi vedeva come un amico e niente più.
- Edward ma mi senti?
Che palle,
ultimamente non mi ascolti più! - Mi voltai a guardarla,
quel
suo broncetto che così tanto la
caratterizzava, altro pregio della sua fanciullezza.
- Bimba ti ascolto sempre, stavo solo pensando che sei tremendamente in
ritardo... -
- Bimba? Edward ho diciotto anni uffa. - Sorrisi dandole un
buffetto sulla guancia.
- Per me resterai sempre la mia piccola bimba pestifera. - dissi
ridendo.
La vidi allontanarsi da me, lo sguardo improvvisamente cupo.
- Devo andare! -
- Bella aspetta! Ho fatto qualcosa di male? - non mi guardò
ma disse:
- Dovresti smetterla di pensare a me come una bambina, non esiste
più quella Bella - e si allontanò.
A quelle parole sprezzanti il mio cuore si spezzò in mille
pezzi, era come se mi avesse detto che quella bimba l'avesse uccisa e
che adesso al suo posto c'era una giovane donna che mi odiava. La vidi
allontanarsi a passo veloce, come se volesse scappare via
da me.
Decisi di saltare le lezioni, non mi importava di seguirle, non ne
avevo bisogno. L'unico motivo per cui mi ero iscritto era lei, ma ormai
non sembrava nemmeno importarle, anzi se non c'ero forse le facevo un
favore.
Scrissi un bigliettino :
Isabella mi trovi al nostro albero... Prendi pure la mia auto per
raggiungermi. Ti aspetto. Tuo Edward.
Anche se lei non era mia, volevo che sapesse che io ero suo, per sempre.
Piegai il bigliettino e lo misi sul cruscotto, l'avrebbe notato subito.
Mi avviai verso quel posto dove era pieno di ricordi, miei, suoi,
nostri.
Non appena arrivai sfiorai la piccola B intagliata
accanto ad unaE
più elaborata, sorrisi nel ricordare quel giorno,
era un anno
che ormai stavo accanto a Bella. Il giorno con la scusa che Malia la
portava al parco, la sequestravo per poco tempo, ormai sapeva che
quello era il posto di Bella, così dopo le prime volte in
cui si
era spaventata a morte nel non trovarla e vedendola con me, si era
abituata e quindi la lasciava stare tranquilla, mentre lei leggeva
qualche libro in una delle panchine dall'altra parte del parco.
La
notte invece la passavo tutta con lei, dentro la sua cameretta, intento
a raccontarle storie, leggende, un pò della mia vita
insomma... Salvo
poi nascondermi sotto il letto quando Malia veniva a controllare che
stesse dormendo. Sorrisi, Malia ovviamente non sapeva nulla, mi trovava
un ragazzo molto strano a quei tempi, ma affidabile, a Bella
piacevo
quindi non si era mai preoccupata più di tanto. Col tempo mi
dovetti allontanare però o il mio segreto rischiava di
essere
scoperto, così quando Bella compiette sette anni, decisi di
non farmi
più vedere da Malia e di incontrare Bella solo ed
esclusivamente di notte, nella sua cameretta. Ovviamente questo non ci
impedì di andare nel nostro albero, infatti a volte quando
la
piccola peste non ne voleva sapere di dormire, ero solito portarla
lì.
Sorrisi sfiorando quelle due iniziali, ricordando il giorno in cui le
feci...
- Tenti Edwad, io oggi facco quatto anni, QUATTO, li vedi? - disse la
piccola birbante mostrandomi cinque dita.
- Bimba quelli sono cinque, devi toglierne uno. - alzò gli
occhi al cielo come se avessi detto qualcosa di stupido.
- Edwad non potto, te ne metto tolo quatto, il tinque limane tolo e poi
ti tente tliste uffa. - disse sbuffando triste osservandosi il mignolo.
- Ahahaha giusto...
Ahahaha Bella
quanto sei buffa ahahhaha. - Risi come un deficiente, mentre la piccola
peste mi fissava offesa.
La vidi alzarsi a fatica dall'erba facendo leva sulle gambette e le
mani appoggiate all'erba. Mi alzai a velocità vampiresca
pronto
ad aiutarla, ma mi fulminò con lo sguardo.
- Felmo lì, te la facco da tola, tono glande olmai. - una
volta in
piedi si avvicinò a me e mi tirò dai pantaloni
per farmi
abbassare.
- Dimmi bimba cosa c'è? - assottigliò lo sguardo.
- Tu tei ploplio tonto! -
- Ah grazie, e perchè mai di grazia? - Si
portò una mano
alla testa con fare drammatico, oh cielo dovevo smetterla di farle
vedere Beautiful o rischiava di diventare una melodrammatica di prima
categoria.
- Pelchè non si dicono quette cote a una lagatta, io non
tono buffa, io tono calina! -
- No bimba, tu sei bella -
- Oh nooo di nuovo, ma tu hai battuto il tettone a tella quando eli
babbino? - La guardai stralunato che avevo detto?
- Che ho fatto? -
- Edwad. Io tono Bella e tu Edwad, pecchè me lo lipeti? Io
licoldo come mi chiamo non tono mica vecchia come te. -
- Isabella Marie, io non sono vecchio. - Mi guardò
inarcando il sopracciglio, tic preso da me.
- Tì che lo tei, io tono ghiovane e calina e tu bello e
vecchio - sorrisi
- Mi trovi bello? - annuì decisa.
- Tììììì... Tei
ploplio bello pel quanto tei tonto ahahahhaha. -
- Piccola peste inizia a correre, perchè se ti prendo giuro
che ti
berrò tutta. - Dissi fingendomi serio, sapeva che
scherzavo, non le
avrei mai fatto del male, le avevo spiegato di cosa mi nutrivo e lei
invece che allontanarmi disgustata o impaurita mi aveva abbracciato
lasciandomi rimanere di sasso.
- Gnoooooo non puoiiiii! Collo, collo, non mi plendi ahahhaha. -
Iniziò a correre per il parco, a piedi scalzi come piaceva a
lei, mi misi a rincorrerla a velocità umana, chiunque la
guardasse, pensava a quanto fosse bella e automaticamente a quelle
persone spuntava un sorriso.
Bella era così, faceva nascere
sorrisi a chiunque, anche al più musone di questo mondo.
Sorrisi,
era arrivata all'altalena, la guardò disgustata e
tornò
indietro al nostro albero. Lei odiava le altalene, diceva che non le
volevano bene e la
buttavano a terra ahahahah, risi da solo
come un
cretino al pensiero, smisi solo quando notai un'anziana signora
fissarmi perplessa, ma una mia occhiataccia la fece sbiancare.
Beh,
non ero cambiato tanto, la mia vena da stronzo ogni tanto usciva fuori,
ma non appena i miei occhi si posavano su Bella
ritornava al suo posto.
Mi guardai attorno assicurandomi che nessuno mi vedesse e presi a
correre a velocità vampiresca arrivando prima di lei al
nostro
albero. Non appena mi vide sgranò gli occhi dalla sorpresa,
era
così dolce che l'avrei presa in braccio e continuato a fare
giravolte per sempre pur di vederla sorridere.
Continuavo a guardarla nell'attesa di una sua qualche sfuriata per aver
barato, ma non fece nulla di tutto ciò, ma anzi mi
sorpassò lasciandomi interdetto, mi voltai chiedendomi se si
fosse offesa o altro e la vidi graffiare il tronco del nostro albero.
- Bella cosa stai facendo? - Dissi precipitandomi a fermarla.
La presi in
braccio e le osservai le mani soffiandoci sopra, lei di tutta risposta
si appoggiò a me come fosse stanca.
- Bimba stai bene? - La sentii annuire debolmente, le spostai
il viso per
osservarla meglio ma lei prontamente abbassò gli occhi.
- Isabella, mi dici cosa c'è che non va? -
sospirò.
- Tu tei spetale e io gno, tu colli veloce e io cado temple, ti facco
fale blutte figule se mi vedono con te uffa, e poi tutti gli albeli
hanno le lettele e il nostlo no, così ho pentato che anche
se io
non tono spetale come te, almeno abbiamo le nostle lettele unite pel
semple uffa. - finì con i lacrimoni.
Come poteva pensare queste
cose, se lei era la creatura più meravigliosa e speciale di
questo mondo.
- Ehi, adesso stammi a sentire Bella, tu sei la bambina più
speciale che abbia mai conosciuto, non mi fai mai e dico mai, fare
brutte figure. Il fatto che io sia più veloce dipende
soltanto
dalla mia condizione e tu lo sai, ma con questo non significa che io
sia speciale, anzi... -
Mi fulminò con lo sguardo.
- Edward tu tei spetale, lo dico io! Punto. E non fale i caplicci oh! E
poi... -
Oh cielo questa bimba passava dall'essere disperata
all'essere una spietata psicopatica ahahahah la mia piccola birbante.
- E..? -
Alzò gli occhi al cielo.
- Oggi è il mio copleagno e quindi vollio legalo - Sorrisi,
avevo
già comprato il suo, una bellissima collanina con una
stellina
con dentro una piccola B.
Glielo avrei dato stanotte nella sua
cameretta.
- Mmm non saprei, tu che mi dai in cambio? -
- Un batino glande. -
- Ma allora un bacione enorme. - Mi guardò
scuotendo la testa, ero
davvero curioso stavolta, se ne usciva sempre con idee sue, che mi
facevano sorridere sempre scaldandomi il cuore.
- No, nei bati piccoli c'è tanto amoleeee e ti vede, nei
bati
glandi l'amore è glande ed è uguale e non ti nota
la
diffelenta, quindi io ti do batino enorme, piccolo ma con tanto amole.
-
finì con un sorriso.
Io ero stralunato, come faceva una bimba di
appena quattro anni a fare di questi ragionamenti? Nemmeno io in
Trecentoventidue anni
ero arrivato, nemmeno con tutta la buona volontà, ad essere
così profondo.
La strinsi forte a me respirando il suo profumo, dolce e fruttato.
- Ok vada per il bacino grande, dimmi adesso cosa desisderi? -
Osservò prima me e poi l'albero per poi ritornare su me, ma
sembrava non aver coraggio a chiedermelo, io avevo capito cosa
volesse.
Sorrisi dandole un altro bacino sulla guancia, mentre lei era
intenta a stropicciare il colletto della mia maglia.
- Tenti, ma seee tu sclivi le nostle lettele sull' albelo
cotì non lo tocca nettuno? -
- Va bene! Scrivo una bella I
e una E ok? -
scosse la testa.
- Come no? - alzò gli occhi al cielo
- Gno, una B
e una E!
- alzai un sopracciglio
- Ma tu ti chiami Isabella! -
- Tì, pelò a me piate Bella e poi tu mi chiami
Bimba e mi
piate, quindi devi clivele B e poi
la vollio templite come me e la tua
bella bella come te. - finì sorridendo.
- Edward? Ci sei? -
Sfiorai ancora quelle lettere, intatte come quattordici anni fa,
ritornando al presente.
Le avevo intagliate quella notte stessa, portando Bella il giorno dopo
a vederle, inutile dire la felicità con cui le aveva
accolte.
Sospirai carezzandole ancora e mi voltai verso la bellissima donna
davanti a me sorridendole.
- Sì, eccomi qui. - Il suo sguardo andò sulle
lettere, e un dolce sorriso naque su quelle bellissime labbra.
Poi posò i suoi occhi su me e il sorriso scomparve.
- Edward io... Devo parlarti. So che non è una bella
situazione ma... -
- Bella... Isabella so già cosa vuoi dirmi.- Mi
guardò accigliata.
- Mi dispiace, io non volevo, Edward, ma è successo io...-
La guardavo e tutto ciò in cui speravo stava andando
inesorabilmente in rovina, tutto inghiottito nell'oblio del mio dolore.
Ce l'avrei mai fatta a sopportare tutto quel dolore?...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Tao Tao
come Ttate? ù.ù
Ecco
a voi il terzo capitolo u.u vi avviso già da adesso che
qualunque ripercussione vogliate farmi beh non potete u.u o non saprete
cosa succederà ù.ù eh eh eh lo so lo
so sono un
geniaccio*-*.
Domadina
piccola piccola siete mai state a Verona? Io sì ma
ahimè
niente palle di Romeo u.u lo trovo ingiusto noi ragazze non dovremmo
toccare la tetta a Giulietta non credete? ù.ù""
Okok la
pianto il tentativo di distrarvi dall'uccidermi credo abbia funzionato
visto che nel frattempo che voi leggiavate io sono già
sull'aereo per... Meglio non dirlo non si sa mai
ù.ù
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto( anche la faccia
della vecchietta u.u") Adesso vado ma non senza dire: NON
TUTTO
E' COME SEMBRA Auhauhauha adoro dirlo u.u" tanto io sono all'estero u.u
Ahahaha comunque come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, il Quarto capitolo lo posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo quattro ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo quattro:
A volte diamo per scontato le cose, credendo che quello che pensiamo in
quel momento sia giusto, sia normale e sopratutto sia ovvio.
Cerchiamo sempre di immaginare cosa potrebbe succedere in futuro, ci
facciamo dei film e li gestiamo a seconda quello che sentiamo dentro il
nostro animo...
Mai cosa più sbagliata da fare. Perchè la vita
non
è un film, non è un progetto che va come hai
prefissato tu, non sempre prende
il corso che tu voglia che prenda. La vita è
imprevedibile, la vita
è una sorpresa.
Sorpresa a volte bella, ma volte anche brutta. Non puoi basarti su
sensazioni, su giudizi generici, su ipotesi.
Perchè la vita è soggettiva, i gusti le emozioni,
tutto è soggettivo.
Per quello che poteva importare, io non avevo mai avuto di questi
problemi.
Io sapevo cosa la gente pensava, cosa avrebbe fatto, quali decisioni
intercorrevano nelle loro menti. Tutto ciò, grazie al mio
dono.
Ma d'altra parte, esisteva un'unica variante. Isabella.
Con lei tutto era diverso, non sapevo mai cosa aspettarmi, che
decisioni avrebbe preso, i suoi pensieri, tutto di lei mi era celato.
Non ne avevo mai capito il motivo. Secoli e secoli a leggere le menti
degli umani: pensieri belli, brutti, di tutto vi ci leggevo, ma l'unica
a cui volevo essere partecipe mi era celata.
Tante volte, avevo provato ad indovinare cosa avrebbe fatto e mai una
volta ci avevo azzeccato.
Bella era imprevedibile, poteva succedere di
tutto, come non poteva succedere di nulla, ma infondo dovevo ammettere
che
la cosa mi piaceva, tranne adesso che la vedevo venire verso me, con un
insolito broncetto che la redeva molto carina.
- Edwaaaaad! - Aprii le braccia pronto ad accoglierla, non si
fece
pregare. In un attimo me la ritrovai tra le braccia, aggrappata a me
come
fosse un coala.
- Ehi bimba. Come è andato il tuo primo giorno d'asilo? - si
staccò leggermente fissandomi imbronciata.
- Allola... Tu non c'eli e quetto è glave, ti dovlai fale
peddonale. - La guardai in tralice.
- Mi scusi signorinella? Come dice? - sbuffò talmente con
fare teatrale che tra pò avrei riso.
- E scuushaaa, tu non c'eli e allola la maetta mi ha metto in
punittione, uffa. - Inarcai un sopracciglio...
- In che senso, la maestra ti ha messo in punizione? - alzò
gli occhi al cielo.
- Uffa pelò, tei ploplio...-
- Non la finire! -
- Tonto! - L'ha finita. Oh misericordia.
- Isabella Marie. Cosa hai combinato?- Mi guardò con due
occhi che
sembrava un cucciolo abbandonato, se non avessi saputo che era tutta
una
tattica per farmi rabbonire, mi sarei sciolto.
- Ecco io... Uffa, ho detto alla maetta che tembla un fungo!
- Un... Cioè, lei alla maestra aveva detto che...
- Ahahahahah, Bella ahahahah, ma come ti è venuto in mente?
Ahahahah. - Mi guardò colpevole.
- Allola: Tava un mio compagno di banco che non la finiva di tilalmi i
codini. Cotì l'ho pinto e lui è caduto a tella e
ha
inittiato a pianghere e la maetta mi ha detto che tono cattiva. -
Finì con i lacrimoni, oh la mia piccolina, avrei
scannato
quella
strega, solo per aver osato dire che lei era cattiva.
- Edwad non vollio che tu manghi la maetta. - E da quando mi
leggeva nella mente? La guardai innocentemente.
- Io? Figurati bimba.- mi sorrise, oh la mia piccolina.
- Pelò potlesti manghiare Ben! - disse guardandosi
attorno, pur di non incontrare il mio sguardo.
- Bella! - sbuffò.
- Ok. Pelò uffa, adetto quel fungo dite che tono cattiva,
Edwad
tono cattiva? Adetto te ne andlai via velo? Tono cattiva! -
Ma cosa
pensava? Oddio il suo cervello cento ne faceva mille ne pensava.
- Ehi Bella, adesso ascoltami il fun... La maestra, era solo
arrabbiata,
non si danno gli spintoni ai bambini, anche se ti tirano i codini...-
- Palla quello che voleva pappalsi la maetta, mah. - Beh. Non
aveva tutti i torti.
- Vabbè era solo un sorsetto e io...Bella! -
- Ahahahaha, Edwad ti vollio bene. - Oh cucciolotta mia.
- Bella niente gelato, prima di pranzo. - Riprese il broncio.
- Non ti vollio pliù bene ecco. - Oh santo cielo.
- Come no? -
- Gno, gno. -
- Bene. Allora niente sopresa. - La misi giù e iniziai ad
incamminarmi, sicuro che mi avrebbe seguito. Eh eh eh.
Salvo poi guardarmi attorno e non vederla. Il panico prese il
sopravvento, dov'era? Possibile che mi avesse creduto? Dio
quanto ero coglione. A volte dimenticavo che era soltanto una bambina
di quattro anni.
Non riuscivo a vederla, finchè non sentii una risata soave.
Era
lei. Corsi a vedere dov'era e la vidi: Una testolina mora che rideva,
giocando con un bambino dalla carnagione scura. Mi avvicinai
lentamente...
- Bella cosa fai? - Il bambino moro mi guardò male, mentre
Bella si voltò verso me sorridente.
- Edwad quetto è Jake, è mio amico.
Jake quetto
è Edwad il mio milliole amico. - Sorrisi come un
deficiente, nel constatare
che IO, ero più importante di quel bamb...
- Ma è blutto! - ... Di quel marmocchio che sarebbe finito
molto presto imbottigliato e bevuto.
- Non è velo. Lui è bello bello. Cetto, ha
tettone e gambe tolte... Ma è bello bello! -
- Ah grazie! - dissi ironico a Bella, la quale mi sorrise. Poi mi
voltai verso il bambino, il quale non la smetteva di fulminarmi.
- Ehi Jackie come va? - Il bambino assottigliò lo sguardo.
Ahahahah.
- Mi chiamo Jake, blutto maniaco. - Momento, momento,
momento. Ora lo bevo.
- Jake, Edwad non è maniaco. É tonto, uffa. -
No, ma da che parte stava?
- Bella, vogliamo andare? - il bambino sbuffò.
- Bella, lesta con me. Lui è blutto, vecchio e putta. -
Ehi! Io non puzzavo. Sorrisi malefico.
- Bella? Andiamo a prendere gelato. Come lo vuoi e soprattutto, tutti
quelli che vuoi. - Eh eh eh moccioso zero - Edward uno.
- Va bene, tao tao Jake a domani. - Il bambino le sorrise
dolce
scuotendo la manina, era tenero, non era poi così male...
- Tao anche a te puttone maniaco! - Almeno... Per berlo, non doveva
essere poi così male il suo sapore!
Eravamo dentro quella gelateria ormai da più di dieci minuti
a
cercare di capire cosa stesse facendo Bella. Fissava tutti i gusti, col
naso spiaccicato al bancone dei gelati. Assorta. Cinque minuti prima
avevo cercato di capire cosa stesse facendo, ma con la manina e un
"Felmo là" mi aveva bloccato. Adesso dopo dieci minuti,
aveva
sollevato la testa tutta felice e il gelatiere sorridendo si rivolse a
lei:
- Allora bella bimba, che gusto vuoi? - Bella si
voltò verso me
come in cerca di assensi, le sorrisi dolcemente. Quanto era tenera.
- Allola, vollio un cono maxi con : Flagola, cocco, banana, melone,
mandolla, cioccolata, panna e nocchioline, glattie. - Sia io
che il
gelataio la guardavamo allibiti.
- Bella ma... Cioè sei sicura?- mi sorrise timida.
- Tì Edwad, non potto manghiale tloppo o inglasso, plendo
tolo quetto pel la linea. -
- Sti cazz... - Fulminai il gelataio, il quale scuotendo la
testa,
iniziò a prendere ogni gusto mettendolo sopra il cono, con
lo
sguardo sempre più allibito. Pagammo e uscimmo, con Bella
che si
gustava quell'enorme gelato.
- Bella, mangia piano o poi stai male! - Non mi cagò
minimamente.
Una volta finito il gelato si accovacciò su me, che la presi
prontamente in braccio, carezzandole la schiena.
- Era buono bimba? - annuì con aria assonnata.
- Bella diventerai un fagotto ahahahahha. - Si strinse forte
a me, ecco lo
sapevo. L'avevo sparata grossa, adesso si sarebbe arrabbiata...
- Ma tu mi vollai lo tetto velo? Anche se salò glassa e
blutta?- Oh la mia piccola peste.
- Bella, tu sei e rimarrai sempre bellissima ok? E io
resterò sempre con te, finchè tu mi vorrai. -
- Io ti vollò semple! -
Tornai
al presente.
Quel "Ti
vorrò sempre!" era così lontano, che non sapevo
nemmeno se
fosse stato mai detto realmente.
Osservavo davanti a me un Bella nervosa."Mi
dispiace, io non volevo Edward ma è successo io..." Quella
frase echeggiava dentro la mia testa, come se fosse una spada che
trafiggeva fino a far saguinare testa, anima e cuore.
Lei mi guardava mortificata io non sapevo che risponderle.
- Edward, dì qualcosa ti prego! -
Deglutii.
- Bella... É normale. Sapevo che questo giorno sarebbe
arrivato. - Mi guardò interrogativa.
- Ma come? - annuii tristemente.
- É giusto così Isabella... - sbuffò.
- Giusto sto cazzo Edward, mi hanno sospesa ingiustamente!-
Sì lo sapevo. Lei non mi volev... Aspetta un attimo.
- C..cosa? - Alzò gli occhi al cielo.
- Sveglia! Mi hanno sospesa. Perchè credi stia messa
così?
Sembro te versione depressa e morente e... Comunque Edward sono
fottuta, Malia mi
ucciderà ooooh sì se mi ucciderà,
sarò
ridotta ad un involtino di Bella. Oddioooo povera me, come
farò
senza di me... Edward stai bene? Sembri sul punto di svenire...-
Ero sotto shock, lei cioè lei..
- Ahahahahaha, oddio ahahahahahaha. Non ci credo ahahahaha, ma quando
imparerò la lezione? Tu non fai mai ciò che io
penso
ahahahahaha. -
- Oddio. Mi sono giocata il vampiro, che cazzo! -
Mi gettai di slancio ad abbracciarla, oh che peste. Lo era da piccola e
lo era anche da grande. Impossibile.
- Edward sul serio, tu hai problemi. Adesso che facciamo? - La tenni
stretta a me.
- Troveremo una soluzione, peste. -
Annuì stringendo la presa alla mia vita e dirigendoci verso
l'auto...
Dovevo imparare: Bella faceva sempre l'opposto di quello che pensavo. E
a me andava bene così...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Allola...
SOPPLESAAAA u.u"
Ecco
a voi il quarto ed ultimo capitolo u.u... Auauhuahu SCHERZAVO! okok
abbassate le armi..Sì dico a te laggiù abbassa
quella
fionda -.-' ecco brava u.u Su su, lo so che vi aspettavate
chissà cosa eh eh eh ma ormai per chi mi conosce ... mi
conosce
u.u" mi sono divertita a sviarvi totalmente ù.ù
Marta
voleva uccidermi ahahha comunque ù.ù allora? Che
avrà combinato la nostra Bellina? chi lo sa
ù.ù io
no di certo u.u
Come al
solito domandina:
Qual
è il vostro gusto o gusti come Bella (me u.u") di
gelato
preferito? Bene sappiate che nel frattempo che voi avete abbassato le
armi io sono riscappata a... Mmm sono a Mistic falls che mi coccolo
Tefan e Klaus ù.ù
Comunque
spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Adesso vado ma non senza
dire: NON TUTTO
E' COME SEMBRA Auhauhauha adoro dirlo u.u" tanto io sono all'estero col
vampiro e l'ibrido gnocco u.u
Ahahaha comunque come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Ne
approfitto per dare gli auguri di compleanno a Ed4e AUGULIII
E BUON COMPLEAGNO! KISS ù.ù
Adesso
vado, il Quinto capitolo lo posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo cinque ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo cinque:
Lungo la mia esistenza mi ero sempre posto la fatidica domanda che ogni
persona non amante delle regole si poneva: Perchè se
sbagliavi
dovevi trovare sempre quel qualcuno che te lo faceva notare?
Beh all'epoca ero molto giovane, irruente... Ehm... E sanguinario. Ma
col
tempo avevo imparato che le regole esistevano per un motivo, per dare
equilibrio se così si poteva dire.
Ovvio vi sono regole talmente esasperate che persino il più
perpetuo faticava a seguirle. E poi c'era Bella...
- Bella, non andare sullo scivolo. - Mi ignorò bellamente,
correndo verso lo scalino.
- Ma Edwad vollo volare, lo tai! -
La vidi salire quegli scalini goffamente, quante volte le avevo
ripetuto di non farlo, non aveva il giusto equilibrio ancora,
senza contare che poteva farsi male, ma come al solito non mi
ascoltava.
Nell'esatto momento in cui saltò il mio cuore ebbe un
sussulto,
se fossi stato umano sarei finito steso a terra per un infarto.
- Guaddami guaddami, volo ahahahah. -
- Bella attenta! -
Mi guardai attorno assicurandomi che nessuno mi
vedesse, presi a
correre a velocità vampiresca, ma non arrivai in tempo.
La trovai a terra con i lacrimoni e con un forte odore di sangue
addosso. Mi prese il panico. Vedendola lì a guardarmi
impaurita
e tremante. Non ci vidi più, m'inginocchiai angosciato con
la
paura che si fosse fatta male gravemente, le tastai la gamba, le
braccia e la testa, lei continuava a piangere, la presi così
in
braccio dandole un bacio sulla guancia ormai bagnata dalle lacrime.
- Su bimba, non è successo niente è solo un
graffio. - Dissi
dondolandola sul mio petto. Alzò il visino sconvolto e
tirò sù col naso.
- Ma, ma il dinocchio fa male... - fissai il piccolo taglio
sul suo
ginocchio sinistro, scossi la testa concentrandomi su Bella e non su
quel sangue dal profumo ipnotico.
- Ascolta, adesso andiamo a casa mia e lo medichiamo ok? - scosse la
testa contrariata.
- No Edwad! Te tai con me adetto, tu tai male per il sangue, nn vollio
che
tu tai male. - Disse scuotendo la testa, mentre nuove lacrime si
affacciarono sul suo viso. Sorrisi, era ferita e si preoccupava per me.
Pazzesco!
- Bimba, ti faccio guarire prima... - Dissi a bassa voce
dandole un bacino sulla testolina mora, cercando ovviamente di
trattenere il respiro.
Sospirò e mi cinse il collo con le sue manine paffute,
ancora scossa dai singhiozzi.
Andai veloce verso l'auto parcheggiata al di là del parco,
dirigendomi dopo, direttamente a casa mia, dove occhi indiscreti non
avrebbero visto nulla.
- Ma tu non cambi mai stile nei mobili? Che ne so un bel divano
beige... Lì non ci starebbe male, questo fa cagare
onestamente! - Disse
Bella guardandosi attorno, l'avevo portata a casa mia per farmi
spiegare come aveva fatto a farsi sospendere.
- Invece di badare ai miei mobili, tralaltro molto belli,
perchè non mi spieghi cos'
è successo a scuola? - alzò gli occhi al cielo,
ignorandomi.
- Oddiooo ma questa è la cassetta del pronto soccorso di
quando
mi feci male al ginocchio! - Sorrisi ricordando quando la portai a casa
e non sapevo dove mettere le mani.
- Sì, adesso per cortesia mi spieghi?- le presi la
cassettina dalle mani, lei di rimando sbuffò.
- Ricordo che non riuscisti a medicarmi, così esasperato mi
guaristi col tuo veleno. - Disse sorridendo. Come diavolo faceva a
ricordarlo? La guardai perplesso.
- Come fai a ricordartene avevi solo cinque anni... - mi
sorrise e continuò - Come faccio a dimenticarlo,
quel giorno risi come una pazza vedendoti
alle prese con le bende... E i cerotti!! Ahahahahah - sorrisi scuotendo
la
testa ricordando quel giorno.
- Bimba... Ehm... sai dove si mette questo? - dissi mostrandole una
bottiglietta color giallo scuro, dalla quale proveniva un odore
disgustoso. Bella mi
guardò incuriosita scuotendo la testa in segno di diniego.
Mi
grattai la testa, non c'erano scritte, nemmeno le istruzioni.
- Edwad, fosse devi bello!- inarcai un sopracciglio.
- Signorinella sei tu quella ferita, perchè dovrei berlo io?
- sorrise.
- Cotì te lo bevi tu e ti viene male al pantino, allola non
va bevuto - la guardai in tralice.
- Bella! -
- Uffa pelò, che poi ho la bua non ho felita. - sorrisi
prendendola in giro.
- Bimba si chiama ferita non bua! - mise su un broncio da oscar ed io
ero pronto a sentire una delle sue stravaganti spiegazioni.
- Gno, si chiama Bua pecchè il dinocchio si è
spaventato,
come quando si fa BUH e allora i babbini urlano AAAAH, lui ha glidato e
quindi si chiama BUA.- Disse accompagnando le parole ai gesti, finendo
orgogliosa la sua spiegazione. Io mi grattai nuovamente
la testa, ma dove le trovava ? Mah.
- Oh! Mmm... Beh mica hai torto. - sorrise.
- Lo to, lo to, tono una babbina intelligente e calina - scoppiai a
ridere.
- Viva la modestia, peste. - assottigliò lo sguardo.
- Palla quello che non ta come ti mette un terotto! - Questo non era
vero,
sapevo come metterlo, solo che non sapevo che farne di quella
bottiglietta gialla, decisi di buttarla, non avrei rischiato di
peggiorare la situazione.
- Olmai tono gualita di quanto to appettando, mah. - La
fulminai con lo sguardo.
- Piccina, sto cercando di capire come medicarti! - alzò gli
occhi al cielo.
- Tì, ho capito! Ma non lo tai uffa e il dinocchio blucia. -
Finì con voce tremante.
Mi avvicinai a lei veloce osservando da vicino la ferita, non riuscivo
a vederla con i lacrimoni, chissà quanto le bruciava. Decisi
di
usare il mio veleno, sarebbe guarita in poco tempo.
- Bella se tu mi avessi ascoltato, adesso non staremmo a questo punto
non credi? -
- Uffa e non mi sglidale io volevo volale - alzai gli occhi al cielo.
- Ok, ma la prossima volta ascoltami va bene? - annuì e io
continuai - Ascolta, siccome non voglio rischiare, devo guarirti col
mio
veleno, ma non aver paura brucerà solo un pochino ma poi
guarirai velocemente promesso! - annuì fidandosi
di me,
quella bambina mi sorprendeva sempre più. Era pericoloso ma
lei
si fidava comunque.
- Alla fine lasciasti che ti guarissi col mio veleno. - dissi
ritornando al presente.Lei sorrise.
- Ovvio, di quanto avevo aspettato mi si era incrostato da sol...Ehi -
la
interruppi lanciandogli un cuscino, lei di risposta me lo
rilanciò iniziando così una lotta con i cuscini.
- Ok, ok mi arrendo, cavoli guarda come mi hai conciata i
capelli...Oddio
ma questi sono i cerottiii ahahahah li hai ancora, oddio sono
vergognosi
ahahahha - glieli presi dalle mani erano un ricordo.
- Non è vero! Erano carini. - lei sorrise.
- Certo che avevi humor... Dei cerotti con dei pipistrelli ahahah -
alzai gli occhi al cileo.
- Ti ricordo che eri tu la deviata con gusti strani, ho cercato
solamente di assecondare le tue fantasie folli. - si
avvicinò
lentamente a me, mi sfilò la scatoletta dalle mani e ...
- Sai qual è una delle mie fantasie non ancora
sperimentate?- deglutii agitato.
- N..no - sorrise, finchè non mi ritrovai con un cerotto
incollato
sulla fronte e con lei che mi scoppiava a ridere in faccia.
- Ahahaha oddio ahahahah sei proprio un amore di pipistrello ahahahaha.
-
- Bella corri! -
- Nuuu perchè? -
- Perchè se non lo fai ti bevo! - scoppiò a
ridere e si mise a correre.
- Nuuuuu oddiooo mi vuole bereee aiutoooo ahahaha. -
La raggiunsi in un battito di ciglia, buttandola delicatamente sul
divano, con me sopra ovviamente.
- Bene vediamo che pena posso infliggerti.. .- dissi penserioso con lei
sotto me che cercava di svicolare, averla così vicino
mi provocava emozioni bellissime.
- Edward ma lo sai che sei bellissimo? - disse seria, se il mio cuore
fosse stato funzionante a quest'ora avrebbe fatto le capriole.
- Lo so grazie! - Alzò lo sguardo al cielo, tanto
sapevo che stava architettando qualcosa.
- Mamma mia e sei pure egocentrico, cioè ti faccio un
complimento e tuuu...-
- Bella avanti, dimmi perchè ti hanno sospesa! -
sbuffò
- In questa posizione? La tua bellezza mi offusca i pensieri. - Alzai
gli occhi al cielo.
- Va bene! -
Feci una giravolta velocissima scambiandoci le posizioni,
adesso io stavo sotto e lei a cavalcioni su me... Ok era una posizione
un pò ambigua, ma lei era una provocatrice nata.
- Ma sei cretino? Mollami subito! -
- No! -
- Sì! -
- Bella parla! -
- No! -
- Sì -
- Ti ho detto di no! -
- Isabella! -
- Hoscaraventatoilvassoiointestaajessicastanley! - avevo capito solo in
parte...
- Eh? -
- Miseria, ma sei gnucco però. - disse sbuffando
- Parla! -
- Uffa, ho scaraventato il vassoio della mensa in testa a quella strega
di Jessica Stanley ok? -
- Ah. -
- Eh. -
- Ah. -
- Dobbiamo continuare così per tipo tre ore? -
- Perchè? - alzò gli occhi al cielo.
- Come perchè? Ah, Eh, Ah, Eh ma ti pare? Che è?
- Oh cielo.
- Dico, perchè hai fatto questo a Jessica. -
- Perchè è una troia. -
- Bella! - Ok aveva ragione, quella ragazza era di una
leggerezza che a volte stupiva persino me.
- Senti mi ha rotto, sempre lì a sfottermi e poi ha toccato
te e mi sono girate, ecco. - oh la mia piccolina...
- Me? -
- Sì, ha detto che sei gnocco, ma quando? Ma dove? - no
vabbè, e questa era una cosa grave?
- Cioè... No davvero, io sono gnocco. -
- Se vabbè. -
- Dai sputa il vero motivo peste. - sbuffò.
- Ok uffa, ci ha provato con Jake quella strega. - Mi irrigidii, dunque
era questo. Lei era gelosa di quel cane... Jacob Black.
Si conoscevano fin da piccoli, io stesso l'avevo visto
crescere e l'avevo aiutato nella trasformazione, sì,
perchè Jake era un licantropo.
Ed ora lo vedevo soffiarmi via la
ragazza che amavo. Ovvio, lui era caldo, lui aveva un cuore pulsante,
cose che io ormai non avevo più da secoli.
- Va bene. - Mi limitai a dire. Lei si avvicinò
lentamente quasi a sfiorarmi le labbra.
- Edward...Va bene sto cazzo! Jake si è messo da poco con
Angela
dopo una vita a decidersi quando dichiararsi e adesso arriva
quell'arpia e distrugge tutto. Sai com'è fatta Angela, che
non
ha un'autostima da oscar. Vedendola correre in lacrime mi sono girate e
.... Edward perchè stai ridendo? No davvero, dimmi
perchè
ridi! - Cercai di darmi un contegno e le risposi. Certo
nascondendo le
risate tossendo, ovvio.
- Ehm Ehm... No così e...Quindi tu avresti fatto... Ahahaha
oddio scusami Bella ahahaah -
- Ma perchè ti racconto le cose? -
- Ok,ok sto serio, e Jake? -
- Niente quel deficiente che non sa dire no nemmeno ad un orco, di
quanto
è buono, non sapeva cosa dire. Tuttavia mentre
pestavo
Jessica ha avuto l'intelligenza di seguire Angela, solo che
improvvisamente la Professoressa Hyde è entrata e vedendoci
in
quelle condizioni, ha optato per la sospensione, sta grandissima... -
- Bella! -
- Donna! - finì con un sorriso smagliante.
- E comunque adesso che si fa? E per quanto saresti sospesa? -
- Per due giorni, mentre quella stronza se l'è cavata con
una nota soltanto. -
- Va bene, te l'avevo detto di... -
- Edward finisci la frase e davvero non ti rivolgo più la
parola. -
- Va bene, ma adesso dobbiamo vedere cosa dire a Malia. - sorrise
furbamente.
- Ho un'idea, faccio chiamare Angela e le dico di inventare una scusa:
Che magari dormo da lei, tanto ho il cambio a casa sua, quindi non
c'è bisogno nemmeno di passare di casa, poi invece
che da lei
dormo da te. - Finì con gli occhi che le
brillavano. Io ero
emozionato, ok non era la prima volta che Bella dormiva a casa mia. Ma
erano passati anni, onestamente adesso era un'altra
situazione e...
- Edward, se non ti va, dormo da Angela... -
- No! Certo che mi va. - finii sorridendo, avrei trascorso la notte con
lei, la mia piccola peste.
Il suo cellulare squillò.
- Pronto? -
Cercai di ascoltare la voce e mi irrigidii all'istante.
- A che ora?... Mmm Ok va bene vengo con Edward...Ma piantala...Ciao
Ciao. - la fulminai con lo sguardo.
- Che voleva? - si grattò la testa imbarazzata.
- Ma niente mi ha invitata per stasera...In disco... - Mi misi a
ringhiare, come osava quel bastardo.
- Tu.Non.Ci.Vai. - dissi fra i denti.
- Infatti ci andremo, vieni anche tu. Non hai sentito? - mi avvicinai a
lei.
- Forse non hai capito, tu a quello non ti ci avvicini intesi? - Un
breve lampo di paura trapassò nei suoi occhi.
- Edward ormai ho detto sì e inoltre di cosa hai paura? Ci
sarai
tu con me, inoltre è un bravo ragazzo non capisco
perchè
non ti piaccia -
- É un idiota. -
- Ok, ma stasera ci andremo. Anche perchè sicuramente
verranno
Angela e Jake e devo fargli fare pace a quei due tonti. -
Sospirai con
lei non c'era possibilità di replica, annuii stanco e lei mi
saltò in braccio.
- Bravo Eddino. - Disse dandomi baci sulla guancia, non potei fare a
meno di sorridere. Scese a terra e si diresse in camera mia.
- Vado a mettere a posto lo zaino, mangio qualcosa e poi chiamo Angela.
- Annuii.
Cercai di non pensare alla fitta di gelosia che avevo addosso da quella
chiamata.
Odiavo quel tipo, era un arrogante, un bellimbusto.
Non sapevo che intenzioni avesse, ma non gli avrei mai permesso di
toccare la mia Bella.
Mi diressi verso l'enorme vetrata, preparandomi mentalmente a quello
scontro.
Benjamin Weiss fa un passo falso e non esiterò ad
ucciderti...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Tao tao
Buona Domenica u.u
Ecco
a voi il quinto capitolo, ora vi starete chiedendo...: Ma Edward ha un
divano di merda? Sì ragazze ce l'ha u.u
Se invece
vi starete chiedendo cosa c'era nel piatto di Bella, scaraventato su
Jessica...: Non vorreste saperlo u,.,u"
Chi
sarà il tipo? una sola parola: "CODINI" chi vuol capire
capisca u.u
Bene,
bene l'altra volta vi ho chiesto il vostro gusto preferito di gelato
u.u Alcune hano capito che il gelato di Bella fosse il mio u.u'''
sì sono un maiale u.u"" ecco altra domandina per voi:
Avete mai
pestato qualcuno? Se sì perchè u.u
Bene
Ficcanaso mode off
Vi lascio
dicendovi che Klaus eh eh eh u.u"" mamma mia lui sì che sa
usare i divani auhuahuahu
Okok la
pianto, adesso scappo, il divano mi attede... Ma cosa pensate? mamma
mia quanto siete maliziose ù.ù
Comunque
spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Adesso vado ma non senza
dire: NON TUTTO
E' COME SEMBRA Auhauhauha adoro dirlo u.u" tanto io sono all'estero col
vampiro e l'ibrido gnocco u.u
Ahahaha comunque come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, il Sesto capitolo lo posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo sei. ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo sei:
Fissavo
inesorabilmente le lancette dell'enorme orologio appeso sulla parete
della mia sala. Ero ormai rincasato da più di un'ora. Avevo
preso il cambio di Bella a casa di Angela e, visto che ero
già
fuori, ne avevo approfittato per nutrirmi. Mi sentivo vagamente
leggero,
il sangue mi dava sempre quell'effetto di pienezza e ubriachezza al
contempo. Fortunatamente sarebbe passato nel giro di poche ore e visto
quanto ci metteva Bella a cambiarsi, per poter uscire, l'effetto
sarebbe passato in un batter d'occhio.
Sorrisi all'idea di averla in casa, era un sogno che si realizzava. La
mia Isabella nella mia camera, che usava il mio bagno, che toccava con
le
sue mani le mie cose. Ero elettrizzato al sol pensiero e quella
notte... Saremmo stati insieme. Sì, ovvio non era una
novità, da quando la conoscevo avevo passato ogni notte con
lei,
tranne forse quando dovevo nutrirmi per forza. Ma quella sera era
diversa. Io ero diverso.
Scossi la testa, dovevo smetterla con quei pensieri assurdi, lei non
sarebbe mai stata mia. Sospirai, tra meno di un'ora avremmo dovuto
raggiungere Jacob e Angela al Dragonfly, dove ci sarebbe stato anche
quel marrano di Benjamin Weiss.
Strinsi i denti nel pensare a quell'arrogante, egocentrico e
maleducato. Lo era stato da bambino e lo era tutt'ora...
- Edwad, la maetta fungo mi ha limesso in cattigo. - Sgranai gli occhi
per la sorpresa.
- Come mai questa volta? Non l'avrai chiamata di nuovo fungo spero. -
Dissi inarcando un sopracciglio, lei mi guardò con i
lacrimoni.
- No ti giulo, quetta votta io non ho fatto niente, è ttato
Ben! - Ben? Di nuovo quel ragazzino?
- Che cosa ha fatto stavolta? - alzò i pugnetti per farmi
capire
di prenderla in braccio, piccolina, voleva parlarmi guardandomi negli
occhi, lo faceva sempre, diceva che amava fissare i miei due "Rubini"
come li chiamava lei, dopo averle detto i nomi delle pietre
più
preziose. La presi così tra le braccia, portandola
all'altezza
del mio viso.
- Allola io ttavo ghiocando con Angela e Jake, ola a Jake ela finito il
pattello nelo, allola ho plestato il mio. - Sorrisi della
generosità della mia piccola.
- Oh ma mi accolti? Tembli ubliaco, non hai bevuto velo?
Cioè
tì hai bevuto pelò non hai bevuto
tangue con, con
non licoldo con ti dice uffa. - Alzai gli occhi al cielo
dandole un
tenero buffetto sulla guancia.
- No Bella! Adesso continua, tu hai dato il tuo pastello nero a Jake e
dopo? - Si mise una manina sul mento come a rimettere a posto
i suoi
pensieri, quanto avrei voluto vedere come faceva.
- Allola tì, ho dato il mio pattello a Jake ma poi alliva
Ben e
glielo plende dalle mani e Jake pianghe e Angela pianghe
pecchè Jake pianghe e Bella si incatta! -
- Bella! - Si grattò la testolina come per
scusarsi. Dovevo stare
più attento a come parlavo in sua presenza o lei avrebbe
imparato cose sbagliate. Oh cielo.
- Scusha...Volevo dile mi tono allabbiata, cotì mi alzo e li
plendo pattello, lui mi ppinge e io cado, cotì plendo
pattello
nelo e mi lialzo e glielo infilo nel naso, tolo che la maetta ci
sopplende e Ben pianghe e il Fungo se la plende con me e mi ha metto
dietlo la lavagna uffa. -
Ascoltai tutto con attenzione, non sapevo se
ridere della reazione di Bella e di come lo avevo raccontato, essere
arrabbiato con la maestra per aver messo la mia cucciola in castigo o
bere una volta per tutte quel moccioso seccante di Benjamin.
- Bella tu sai che non si fà, non si infilano le cose nel
naso ai bimbi. - assottigliò lo sguardo.
- Ma se tu volevi infilale al pottino, una cattetta per le potte su per
il cu...-
- Isabella! -
- Culetto non è una palolaccia! - Oh misericordia!
- Isabella non si dice lo stesso! - mise su un delizioso broncetto.
- Pelò folse hai lagione. - sia lodato!
- Davvero? - annuii decisa.
- Tì, una cattetta della potta non entlava. - La guardai
fulminandola.
- Isabella Marie Swan! -
- AAAH! - Sobbalzai nel trovarmi Bella ad una spanna dal viso.
- Sai, è stupendo spaventare un vampiro, dovresti provare
ahahahah. - La fulminai con lo sguardo.
- Ero sovrapensiero, come ti è saltato in mente?- sorrise
innocentemente.
- Beh, non capita tutti i giorni di prendere alla sprovvista un
vampiro,
quindi ne ho approfittato, comunque a che pensavi? - A te.
Ma
ovviamente non potevo dirglielo.
- A cosa faremo questa sera, sai che non amo molto le discoteche.... -
Soprattutto se dentro ci sono dei mentecatti di nome Benjamin!
- No,no ti conosco. Tu stavi pensando a un piano per far fuori Ben.
Confessa! - disse puntandomi il dito contro. Voltai il capo dall'altra
parte.
- É cosììì! Edward Anthony
Cullen non vorrai
fare come l'ultima volta spero, ringrazia il cielo che non si ricorda
quello che hai fatto. - Sorrisi soddisfatto ripensando a
quello che feci
quella stessa sera che Bella fu messa in castigo per colpa sua,
ahahahah.
- Edwad dove vai? - disse la piccola peste con la voce impastata dal
sonno.
- Shh, dormi bimba, torno tra poco. - Annuì
rimettendosi a dormire,
le diedi un bacino sulla guancia e mi diressi verso la mia meta.
Mi trovavo davanti una villetta bianca, con un giardino ben curato e
dei giochi sopra esso. Andai sulla finestra che dava sul retro.
Lì si trovava la mia vittima.
Ok sicuramente sarei stato preso per deficiente a fare una cosa simile,
ma doveva pagare per quello che aveva fatto fare alla mia piccolina.
Mi infilai così un mantello nero ed entrai di soppiatto in
quella camera.
Aveva un mucchio di poster attaccati alla parete che ritraevano film
con dinosauri e, modellini di aeroplani attaccati al soffitto. Carina,
pensai.
Poi il mio sguardo cadde sul piccolo bozzolo al centro del letto,
sorrisi, ripensando alla mia piccola botola, che mi aspettava...
Scossi la testa concentrandomi sulla testolina nera, che spiccava da
sotto il piumone: Benjamin Weiss. Il piccolo demonio che non dava pace
alla mia piccola Bella.
Il marmocchio dovette avvertire la mia presenza poichè
sobbalzò improvvisamente, guardandomi con due occhioni neri,
spaventati.
- BUH! - feci, divertendomi come un bambino nel vederlo sobbalzare!
- C..c...chi sei? - sorrisi sadico.
- Sono il... -
- Tei il lupo cattivo? - Ma come osava?
- Oh misericordia, no di certo! - assottigliò lo sguardo.
Piccolo demonio!
- Allola chi tei? Guadda che chiamo papà e ti facchio
picchiale -
Ahahahaha certo come no. Sorrisi facendo uscire fuori i canini. Sugli
occhi del bimbo un lampo di paura trapassò. Bene
così va
meglio, disse fra me.
- Sono l'uomo nero e tu sei stato un bambino cattivo. - dissi
con voce cavernosa, dovevo ammettere che mi stavo divertendo.
- Ma...ma... Non è velo. - mi avvicinai facendo arretrare il
bamboccio, il quale si era incollato al muro tremante.
- Ah no? E cosa mi dici di Isabella Swan? - aggrottò le
sopracciglie.
- É ttata lei, io non ho colpe. Lei e quel bambocchio di
Jake uffa. -
alzai gli occhi al cielo. Così non c'era gusto
però.
- Falla ancora mettere in castigo e giuro che ti mangio Benjamin,
intesi? - Annuì tremante. Sorrisi cattivo.
- Bene! Adesso vado, ma se scopro che Isabella ha pianto ti mangio in
un
sol boccone. É una promessa. - Finii coprendomi
del tutto col
mantello e lanciandomi dalla finestra...
- Ahahahaha era impaurito ahahaha. - mi guardò male.
- No, davvero Edward, sei un pirla! Era solo un bambino, dovevi vederlo
il giorno dopo a scuola com'era ridotto, non mi parlò per
tre mesi, sei un idiota! -
- Ahahahahahah lo so, lo so sono un genio! - mi diede uno scapellotto.
La guardai più attentamente, indossava un...
- Bella! Tu con quel coso non esci! - alzò gli occhi al
cielo.
- Edward non ricominciare, è anche l'unico che ho, quindi a
meno
che tu non voglia che vada in giro nuda, ti dovrai accontentare di
questo. -
Sbuffai, con lei non c'era mai possibilità di replica. La
guardai
adorante, era bellisisma, il vestito (Poco casto) le stava
meravigliosamente, il bianco candido esaltava il suo colorito,
rendendelo leggermente bronzeo. I capelli li aveva lasciati sciolti,
naturale, formando delle onde bellissime. Il vestitino fasciava le sue
curve molto pronunc... Deglutii rumorosamente, per la prima volta
notavo le curve di Bella, non erano più quelle di una
ragazzina
ma quelle di una donna, senza volerlo mi ritrovai a fissare il suo...
- Ma mi stai fissando le tette? - spalancai gli occhi agitato, non
sapevo che dire.
- Io...ecco io cioè no! - sorrise maligna.
- Ah no? Strano eri andato in trance...Oddio ma quella è
bava? -
mi toccai le labbra accorgendomi solo dopo che era una provocazione, a
cui io ero caduto con tutte le scarpe.
- Isabella Swan! -
- Ahahahaha oddiooo muoio ahahahahah. - Alzai gli occhi al
cielo, era
sempre la solita peste. Mi alzai, io ero già pronto da una
mezz'ora buona, indossavo una camicia grigia con i primi tre bottoni
aperti, un jeans nero e delle chuck grigie, sopra avrei messo il mio
giubotto di pelle, nero.
A velocità vampiresca salii sopra la mia camera a prendere
un
chiodo nero per farlo mettere a Bella, la quale appena lo vide
alzò gli occhi al cielo.
- Mettilo o non esci! - se lo mise facendomi la linguaccia!
Ci dirigemmo verso la mia auto per poi proseguire verso il Dragonfly.
La musica era assordante, corpi che si strusciavano e cocktail che si
agitavano tra le mani di quegli umani ormai andati. Entrammo accolti da
un Jacob triste e un'Angela incazzata.
- Ehi Bella ma sei uno schianto! - la peste le sorrise abbracciandola.
- Ange anche tu non scherzi...Ehi Jake! Che è quel musone? -
alzò lo sguardo, sorridendole forzato, per poi fare un
cenno a me che ricambiai.
Il motivo del suo cattivo umore era che non aveva ancora fatto pace con
Angela, aveva paura di perderla. Come lo capivo, Angela era il suo
imprinting, non avevo capito molto bene cosa fosse, ma sapevo che se
uno di loro avesse perso la compagna ne sarebbe perito all'istante.
Jake amava Angela, al di là dell'imprinting, lo scoprii
quando
aveva 8 anni, devo dire che all'epoca da come si comportava nei
confronti di Bella con me, avevo creduto che avesse una piccola cotta
per lei, invece quello che credevo un sentimento d'amore non era altro
che affetto fraterno. Lui amava Angela fin dalla più tenera
età. I nostri rapporti si solidificarono nell'esatto momento
in
cui Jacob si trasformò. Era orfano non aveva ne madre ne
padre e
non c'era nessuno in grado di indirizzarlo. Dovevo ammettere che quel
giorno ebbi abbastanza paura. Sapevo che un morso di licantropo poteva
essere fatale per un vampiro, ma non ero riuscito a lasciarlo da solo,
lo conoscevo da anni ed era come una specie di figlio per me, quella
sera gli stetti vicino fino all'ultimo, stupendo me stesso ma anche
lui. Divenimmo amici, un rispetto reciproco si era instaurato tra noi,
lui ovviamente sapeva del mio segreto, l'unica cosa che mi disse fu
solo di non uccidere innocenti, ma di questo non doveva preoccuparsi,
per nutrirmi non uccidevo più. Mi avvicinai sedendomi
accanto a
lui.
- Ehi Jackie. - dissi sfottendolo.
- Ma perchè vuoi morire stasera, fammi capire? Ops sei
già morto. - sorrisi.
- Oh andiamo, sai fare di meglio! - sbuffò stanco.
Io e Bella ci guardammo negli occhi. Messaggio recepito! Lei parlava
con Angela e io parlavo con Jake. Semplice ed efficace.
Ci allontanammo con la scusa di ordinare i Drink, ovviamente sempre
tenendo la mia piccolina sott'occhio.
- Ehi succhiasangue, davvero gnocca la tua Bella. - Lo
fulminai con lo sguardo.
- Senti Barboncino svedese, un'altra parola e ti castro!-
- La ami. - Lo guardai intensamente, lo sapeva ormai da
tempo, anche se
io non gli avevo mai confermato niente. Annuii buttando giù,
l'invisible appena servito.
- Ma non serve a niente, non sarà mai mia. - Dissi
scuotendo la testa. Jake mi mise una mano sulla spalla.
- Ricordi quando eravamo bambini, ed io ti prendevo in giro
perchè eri vecchio? - sorrisi ricordando quei tempi.
- Eri un cagacazzo già da piccolo Black!- sorrise orgoglioso.
- Amavo farti incazzare Cullen, ma più che altro amavo
vedere
come Bella ti difendeva a spada tratta, una volta mi presi una sedia in
testa lo sai? - sgranai gli occhi, no, che non lo sapevo. Sorrisi
immaginandomi la scena.
- Anche Angela ti ama. - Sospirò buttando giù la
sua vodka lemon.
- Non lo so più Edward, oggi mi ha detto... - il respiro gli
si
spezzò -...mi ha detto di averla delusa e che non
è
sicura del nostro rapporto e...Edward se la perdessi ne impazzirei, io
la amo! - Riuscivo a capirlo, io stesso se avessi perduto
Bella sarei
impazzito, ma io al contrario di Jake non l'avevo mai avuta.
- Ti ama, nonostante fosse arrabbiata, stasera i suoi pensieri erano
rivolti a te, le si spezzava il cuore a vederti in quello stato. - Il
suo sguardo si illuminò.
-Davvero?- sorrisi di rimando. Guardai il display del cellulare era
passata un'ora? C'era uno squillo di Bella. Oddio immagino quanto fosse
incazzata. Mi voltai verso Jake, ma lo vidi fissare il display del suo
cellulare con la fronte aggrottata.
- Cosa c'è? - mi guardò confuso.
- Un sms di Angela dice che Bella è su di giri e non
è
sola... Con lei c'è Ben!- Il cellulare che avevo
tra le mani
finì accartocciato.
Mi
diressi verso le poltroncine dove le avevamo lasciate, ma non
c'erano. Mi guardai attorno. Gli occhi iniettati di sangue. Se solo
avesse osato toccarla lo avrei ucciso. Il vampiro sadico e crudele che
mi aveva accompagnato nei secoli scorsi stava ritornando e questa volta
non lo avrei fermato.
Andai nella sala che stava dall'altra parte del locale, la musica
era assordante. Fu là, che la vidi. Una furia cieca mi
montò
addosso, Ballava su un cubo e dietro lei c'era quel viscido, non
aspettai oltre e mi diressi ad ucciderlo. Lì davanti, vidi
Angela
cercare di persuadere Bella a scendere, ma lei sembrava non sentirla.
Non appena Angela mi vide mi corse incontro.
- Edward aspetta. Non è come credi, Ben ci ha offerto da
bere e
noi non vedendovi arrivare abbiamo accettato, solo che Bella era
arrabbiata perchè tu non c'eri e così ha bevuto
il mio
drink, il suo e quello di Ben e...- Non la feci finire, mi diressi
direttamente da lei. Con la coda dell'occhio vidi Angela gettarsi tra
le
braccia di Jake e un altro moto di rabbia mi montò addosso.
Anche io volevo che Bella mi guardasse come Angela guardava Jake, anche
io volevo che mi amasse e soprattutto volevo averla, lei doveva essere
mia e non di quel fottuto bastardo!
To be continued....
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Buongionno
u.u
ok
abbassate le armi per come l'ho fatto finire u.u ma sono stato
costretta u.u era troppo lungo ^_^
Diciamo
che questa è la prima parte oppure il sesto capitolo mozzato
u.u" vi prego di non vedere doppisensi ho la febbre, la tosse, dolori
alle ossa, praticamente sto per morire, quindi se vi sono doppisensi
non sono voluti ù.ù
Allora
allora allora... non mi dilungo molto davvero non sto molto bene, ero
indecisa se postare oggi, ma una promessa è una promessa,
non volevo farvi aspettare. Oggi niente domandine, ma se volete dirmi
qualcosa mi fa piacere lo stesso ^_^
Comunque
per chi me lo ha chiesto: Sì ho picchiato qualcuno, un
ragazzo a dirla tutta. Non mi lasciava in pace, tenni tenni ma alla
fine lo pestai , prendendolo dai capelli abbassandolo e tirando calci
sullo stomaco, mi dovettero fermare 2 ragazzi ^_^" ma dopo la litigata
era diventato gentilissimo. Bene tutto questo quando ero ancora giovane
e irruente adesso sono uno zuccherino ^_^ e più che con le
mani, uso le parole, ehm sì ho la lingua lunghetta come la
nostra Bellina ù.ù. Bene dopo avervi svelato
questo piccolo scheletro nell'armadio u.u posso uccidervi ;) ahahuah
okok adesso scappo.
Volevo
avvisarvi che il prossimo capitolo potrei postarlo Lunedì
prossimo, per via di impegni vari. Detto questo mi dileguo. Ciao ciao
ragazze. Tanto love ;)
Come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, il Settimo capitolo lo posterò
Domenica/Lunedì!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo sette ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Capitolo sette:
La rabbia che avevo
addosso era
palpabile, una furia cieca si addensava all'interno del mio corpo. La
visione che avevo davanti mi spezzava in due. Bella abbracciata a lui.
Lui che la stringeva come io non avevo mai fatto, lei che si appoggiava
al suo petto come io volevo che si appoggiasse a me. Rabbia, dolore e
frustrazione, non facevano altro che dilaniarmi nel profondo. Mi
avvicinai velocemente arrivando fin sotto quel maledetto cubo. Strinsi
i pugni cercando di calmarmi. Jacob si era messo al mio fianco, teso
come una corda di violino.
- Bella, scendi subito da lì. - Dissi urlando
nella speranza mi
sentisse, si voltò verso me sorridendo. Era ubriaca
fradicia, si vedeva da un miglio di distanza.
- Uuuuuuuuuuuh Edwaaaaaaaaaard balliamoooo! Guarda quanti coloriiiii
uuuuh gira tutto, Ben mi tiene però, vero Ben? -
- Ovvio dolcezza! - Ringhiai al suono della sua voce,
riuscivo a sentire
i suoi pensieri peccaminosi, facendomi montare di rabbia. Lui la
voleva,
ma non come la volevo io, lui voleva il suo corpo, voleva profanare
ciò che era mio di diritto. Strinsi le mie mani a pugni
stretti,
sentendo le nocche schioccare dal desiderio di stringerle attorno al
collo di quel maledetto, fino a spezzarlo come fosse un misero
grissino.
Iniziai a tremare. Stavo per perdere il controllo me lo sentivo.
Percepivo il veleno venire fuori a fiotti dentro la mia bocca. La gola
ardere.
Jacob mise una mano sulla mia spalla.
- Cerca di calmarti! - poi rivolgendosi a Bella - Ehi Bella!
É ora di andare, la festa è finita per questa
sera. -
- Uuuuh Jacobinoooo! Vieni a ballareeee. Non voglio andare viaaaaaa,
uuuuuuh One two Threeeeee not only you and meeeee... -
finì
cantando e strusciandosi su quel vile. Non ci vidi più, mi
liberai dalla stretta di Jacob e mi fiondai su quel maledetto cubo,
prendendo Bella di peso per passarla a Jacob, il quale mi
lanciò
uno sguardo preoccupato. Mi concentrai su Benjamin, il quale mi fissava
con
occhi sgranati. Sorrisi sadico, ricordando cosa si provava quando la
preda era ormai in trappola. Bastava solo avanzare e affondare i miei
canini su quella tenera carne come burro e infine succhiare tutta la
linfa vitale fino all'ultimo goccio. Benjamin arretrò, beh
non
era poi tanto sciocco il ragazzo. Mi avvicinai al suo orecchio quel
poco che bastava perchè mi sentisse - Che ne diresti di fare
due
chiacchere, fuori di qui? - Mi guardò con occhi sbarrati,
sentivo
l'odore della sua paura e ciò mi rendeva euforico, spietato.
Jacob mi mise una mano sulla spalla stringendola. Non doveva
immischiarsi, era una faccenda tra me e Ben.
- Edward non fare cazzate! Non feriresti solo Bella, ma anche te stesso
nel vederla disperata per la morte di un innocente. - Strinsi
i denti
dalla rabbia. Mi voltai verso Jacob.
- Ha osato... Lei è mia! - dissi sibilando, Jake non fece
una
piega, rimase a fissarmi neutrale, i suoi pensieri erano confusi, o
forse ero io troppo adirato perchè riuscissi a leggerli.
- Non sarà mai tua finchè tu non sarai pronto a
confessarle i tuoi sentimenti. - Avrei voluto urlare, perchè
non
mi capiva, lui sapeva come ci si sentiva, come poteva dire quelle cose?
- Jacob, mollami all'istante! - dissi ringhiando. Lo fece. Ma aggiunse
-
Edward, sei come un padre per me, un amico, un fratello, ti conosco da
troppo tempo ormai, so che prenderai la decisione giusta, per Bella. -
Finì facendo un passo indientro, ma sempre tenendomi
sott'occhio.
Mi voltai verso Benjamin, il quale nel frattempo si era allontanato.
Era
vicino ad una colonna, la musica continuava a rimbombare, tutti gli
umani erano dall'altra parte. Lui era solo. Mi avvicinai lentamente
come un feroce leone pronto a balzare addosso alla sua preda. Eravamo
ormai l'uno davanti all'altro.
- Cosa ti dà il diritto di toccare la MIA Isabella? - dissi
ad una
spanna dal suo viso, la sua fronte imperlata di sudore, era ubriaco.
- Lei non è tua. - disse scoppiandomi a ridere in faccia.
L'alcool
oramai gli aveva annebbiato la mente, persino i suoi pensieri erano
instabili e incoerenti. Lo presi per la collottola della camicia e lo
sbattei sul pavimento, non curandomi minimamente della smorfia di
dolore
che attraversò il suo viso.
- Ma non sarà mai nemmeno tua, stronzo! - Gli
assestai un pugno
sulla guancia, voltò il viso a destra, un rivolo di sangue
colò dalle sue labbra. Il veleno sciabordava all'interno
della
mia bocca facendomi allungare i canini di riflesso. Stavo per
assestargliene un altro, ma una mano caldissima mi bloccò,
mi
voltai ringhiando, ero accecato dall'ira. Era Jake, il suo volto era
serio.
- Edward. Bella ha bisogno di te. - disse. Non ammetteva repliche. Non
ero solito eseguire ordini da nessuno, ma mi rendevo conto che se fossi
rimasto lì avrei ucciso quel bastardo e ferito Bella. Mi
alzai,
guardai Jake negli occhi. Emise un sospiro di sollievo. Me ne stavo
andando
quando con un rantolo Ben disse:
- Sei proprio uno stupido Cullen, oltre che cieco! - finì
tossendo.
Non lo capivo inoltre era ubriaco, non c'era molto da capire.
Mi diressi verso Bella e la trovai a buttar giù altro
alcool, fulminai Angela con lo sguardo.
- Senti, non osare guardarmi così, ho provato a fermarla con
la
conclusione che mi ha versato il contenuto di una capiroska alla
fragola sulla testa. - sospirai avvicinandomi a Bella.
- Ehi Bella, dobbiamo andare.- Mi guardò ridendo e
traballando.
- Ahuahhauhauha, nooooo dobbiamo ballareeeeee uuuuuuh. - Mi prese da
una
mano e iniziò a volteggiare, cercai di fermarla ma era
impossibile, si muoveva come una furia.
- Isabella sei ubriaca. -
- Edward e tu tu aaaaah tu sei bellissimoooo! - sorrisi senza nemmeno
rendermene conto.
- Grazie! Ma adesso dobbiamo andare. - Mi afferrò
dalla
collottola della camicia e mi saltò letteralmente addosso.
- Al galloppo suuuuu opplààà suuu
uuuuuh veloceeeee.- Se fossi stato umano, sarei arrossito per
la vergogna.
- Isabella scendi subito! - dissi a bassa voce.
- Uffaaaa questo cavallo non cammina! Aaaaaaaaaaaaaah faccio
come nei film. Jaaaaaaaaaaaaakeeee devi dargli pacca sul culettoooo
shiiiiii Eddy ha
un bel culetto, no aspetta Jake non devi toccare culetto di Edward!-
- E chi lo tocca, non voglio mi caschi la mano. - fulminai Jake con lo
sguardo.
- Jake! -
- Uuuuuuh ma lo sai che hai una bella criniera cavallo? Nuuuuu il
leoneee ha la crinieraaa! Sei un leoneeeeee... Un leone coglione, shi
shi
uuuuh Angela sei bellissima da
quassùùù nel cielo
bluuu, Jakeeee leiiii ti amaaaaa anche se sei un cretinooo e lei
è una cretrinaaaa, perchè ammettiamolo siamo
tutti cretini
ahauahahuhauah oddio auhauhuaha. - Ormai era andata, decisi
così
di metterla giù per poi riprenderla in spalla.
- Ok si è fatto tardi, noi andiamo. Jake. Angela.
É stato
un piacere ci sentiamo domani. - Bella urlò da dietro.
- Uuuuuuuuuuuuuuuh un piacereeeee fate tanto sesso waaaaaah. - Angela
arrossì violentemente.
- Portala a casa, prima che mi faccia andare in corto circuito la
ragazza. - sorrisi e mi diressi verso l'uscita.
- Ciao Angelaaaa, ciaooo Jakeee, ciao ragazzo con gli occhialiii,
ciaooooo cappottino bluuuu. Uuuuuuh mi gira la testa, nuooooo. -
- Piccola non ti fa sonno? - l'adagiai sul sedile anteriore.
- Edward hai degli occhi bellissimi. - disse seria, se avessi avuto un
cuore mi sarebbe uscito dal petto.
- Ehm grazie, anche i tuoi sono bellissimi. - lei sorrise.
- Ma sono rossiii i tuoiiii. Oddioooo da umano li avevi
verdiiiiii e se mangiassi animali gialliiii. Edward. Tu non sei un
vampiro... Sei un semaforooo. - disse formado una O stupefatta sulla
sua
boccuccia...
- Oh misericordia! - E fine del momento romantico.
Arrivammo a casa mia, erano ormai le due di notte. Presi Bella in
braccio, si era addormentata lungo il tragitto. A velocità
vampiresca la portai in camera mia e l'adagiai sul letto. Le tolsi le
scarpe e il giubotto. La casa era abbastanza calda. Mi distesi accanto
a
lei osservandola: Era così bella, così dolce,
persino
mentre dormiva. Le sfiorai gentilmente una guancia e un sorriso
impercettibile si dipinse sul suo volto. Sorrisi di rimando. Mi alzai
dirigendomi in bagno, mi tolsi la camicia sostituendola con una t-shirt
bianca mentre al posto dei jeans misi una tuta grigia. Non appena
tornai in camera notai avesse cambiato posizione, adesso era
abbracciata
ad un cuscino. Sorrisi nel vedere quella posizione così
buffa.
Mi sedetti alla sua destra osservandola, i minuti passavano insieme
alle ore finchè non vidi il display della sveglia accanto a
me, erano le
04:45 am. Bella d'un tratto si mosse spalancando impovvisamente gli
occhi.
- Edward. - Le sorrisi dolcemente e lei si mise a piangere.
- No, cosa c'è? - Le dissi, carezzandole la guancia.
- Non lasciarmi, non lasciarmi. - La guardai sorpreso.
Perchè avrei dovuto lasciarla?
- Bella, cosa dici? Perchè dovrei lasciarti? - Si morse un
labbro?
- Ho sognato che te ne andavi, che mi avresti lasciata, ti prego non
farlo io..io... - Le lacrime sgorgavano dai suoi occhi come fosse un
fiume in piena. La presi tra le braccia.
- Dimmi la verità e sii onesta, perchè mai dovrei
andarmene? Sai bene che lo farei solo se tu me lo chiedessi.
Perchè dovrei lasciart..- mi interruppe, parlando come una
macchinetta, senza neanche prendere il respiro.
- Perchè Ti amo e tu invece no, tu te ne andrai via
perchè
sono solo una stupida umana e avrai avuto tutte donne bellissime, tu tu
....- non la feci finire.
Senza pensarci un secondo di più la baciai. Dopo un primo
attimo
di sorpresa iniziò a rispondere. Sapeva di fragola e
vaniglia. Continuavo a lambire quei due boccioli finchè non
chiesi il permesso di poter approfondire quel bacio così
tanto
sperato e sognato, lei rispose con estremo candore copiando le mie
mosse, come se non avesse mai baciato in vita sua. Fu allora che ebbi
una rivelazione: io ero il suo primo bacio. Improvvisamente mi venne
incontro un ricordo, una frase.
- Edwad. Quando
salò glande, tu mi dalai il mio plimo bacio, quello del velo
amole, lo plometti? -
Mi staccai da lei come scottato. Le presi il viso tra le mani. Mi
guardò spaventata mordendosi il labbro.
- Oddio sapevo che non dovevo dirtelo, adesso mi dirai che non mi vuoi
che che...-
- Bella io ti amo, tu..Tu devi saperlo. Io ti amo, ti amo
così
tanto che mi duole il cuore, ti amo così tanto che sorrido
al
solo immaginarlo di dirtelo, ti amo così tanto che ogni cosa
che fai mi
fa impazzire di gioia, ti amo così tanto che rifarei un
miliardo
di volte il percorso che ho fatto, solo per ripoterti incontrare
sempre...- mi sorrise gioiosa stringendosi a me.
- Davvero? Non è un sogno? Adesso non mi
sveglierò come al solito vero? - la guardai sorpreso.
- Tu..Tu mi sognavi? - Mi sorrise timida arrossendo. L'abbracciai
dandole un bacio sulle labbra, casto, puro come lo era lei.
- Isabella sei la mia vita, lo sei da sempre e sì se potessi
sognare, sognerei te... -
- Bastava un ti amo e mi saresti piaciuto lo stesso, egocentrico. -
Risi. Risi di gioia, non ci credevo che stesse succedendo a me. La
abbracciai
cullandola dolcemente finchè non si addormentò
tra le
mie braccia. L'appoggiai sul cuscino adagiandomi accanto a lei, che di
tutta risposta spostò il capo dal cuscino al mio petto. Non
era
la prima volta che dormiva così ma adesso era
diverso...
Questa volta sapevamo entrambi i nostri sentimenti. Una
strana paura mi colse improvvisamente.
E se era ancora ubriaca? Se
quelle cose non le pensava? O peggio, se se lo dimenticasse? La strinsi
forte a me, aspettando agitato il mattino seguente...
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Buonasera
u.u"
Scusate il ritardo potevo postare domani ma visto che ho tempo posto
adesso ;).
Allora?
Visto? Sono un angioletto lo so u.u Cosa ne pensate? Allora questo era
l'ultimo capitolo! Sìììì
esultate non vi romperò più le balle con le mia
oscenità u.u"
Bene bene
alla fine le carte si sono scoperte... Adesso però mi sorge
un dubbio... Sarà vero? Un sogno? Edward è in
coma? E' morto perchè si è scoperto che Benjamin
era un vampiro e l'ha fatto secco? L'autrice è una
bellissima intelligentissima sadica graziosa ragazza che vuole mettervi
le pulce nelle orecchie? Nah ù.ù sono un
angioletto vedesi sovraimpressione sopra u.u
Bene con
questo vi lascio.
Ah NON
TUTTO É COME SEMBRA u.u ( era doveroso)
Ringrazio
tutte quelle che recensiscono: Vi adoro ragazze, le vostre parole mi
scaldano il cuore ormai avvizzito dal sadismo ù.ù
ahahah love u ;)
RICORDO
CHE L'EPILOGO VERRA' POSTATO DOMENICA PROSSIMA.
Come al solito inizio col
ringraziarvi, la mia è una
storia senze troppe pretese quindi vi prego prendetela in modo
simpatico u.u Finisco col ringraziare i : Seguiti, Preferiti, quelli
che leggono e quelli che recensiscono GRAZIE!
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene!
Adesso
vado, l'ultimo capitolo, nonchè epilogo lo
posterò Domenica!
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Epilogue ***
A naughty love - Un amore di birbante
A
naughty love - Un amore di birbante
Sei
tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi,
il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto
di
ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui
aspiro.
{William
Shakespeare}
Epilogue
Me ne stavo lì, seduto sotto quell'albero, fissando il nulla
davanti a me. Pensavo, non pensavo. Forse ero in stato di trance, o
almeno così la chiamavano gli umani. Me ne stavo
lì
fermo, con la schiena appoggiata come un qualsiasi ragazzo ventenne che
pensava ai fatti suoi.
Alzai gli occhi al cielo pumbleo, una giornata ideale per me. Per la
mia natura. Erano passati secoli dalla mia nascita, avevo visto di
tutto: guerre, mode che cambiavano, visi di sconosciuti, vita, morte.
Avevo visto e provato di tutto. Avevo ucciso. Avevo provato ogni
emozione frenetica e proibita. Solo una cosa non avevo mai provato, una
cosa che era lontana anni luce da me. Una cosa che non aspiravo ad
ambire. Una cosa che mai avrei potuto immaginare avere il potere di
farmi rinascere, ma anche farmi distruggere. Non avrei mai potuto
immaginare di provare l'amore. Di amare con talmente così
tanta
intensità da star male. Di provare così tanta
devozione
verso un'unica persona. Sorrisi pensando ai suoi occhi, quegli occhi
che ormai non c'erano più.
Sentii qualcosa cadermi in testa, facendomi tornare al presente. Mi
guardai attorno ma non c'era nulla. Sentii ancora quella sensazione,
scrollai i capelli da cui caddero tante foglioline secche tutte
sbriciolate. Aggrottai la fronte per poi alzare la testa guardando con
circospezione.
- Uffa ma pecchè ti metti la ttotto? - ridussi gli occhi a
due fessure.
- E tu marmocchia? Ti sembra educato sbriciolare delle foglie sulla
testa altrui? - sorrise formando due fossette sulle guance.
- Tenti non la fale cotì lunga, io ttavo ghiocando e mi tono
cadute delle follie, ma tu potevi pottarti. - inarcai un sopracciglio.
- Birbante io ero seduto, in questo caso tu avresti dovuto assicurarti
che non ci fosse nessuno. - mi fece la linguaccia.
- E gne gne gne.- La guardai strabuzzando gli occhi.
- Senti un pò signorinella, con chi credi di parlare? - mise
su un
broncetto così dolce che mi ricordò qualcun
altro, in un
tempo lontano.
- E uffetta pelò, mi ttavo annoiando, mi lacconti come
finisce la
ttoria di ieri?- Le sorrisi, le avevo raccontato di come ero rinato. Mi
ricordava tanto lei, Isabella, più la osservavo e
più i
ricordi mi riportavano a lei, il mio unico grande amore.
- Dove eravamo rimasti?- sorrise raggiante per la mia
disponibilità.
- A tu che le diti ti amo lei pule e poi lei ti addolmenta e tu... Boh
non to, che fai guaddi i cattoni?- scoppiai a ridere.
- Ahahahah no, non guardavo i cartoni, guardo lei. - mi
guardò riducendo gli occhi a due fessure.
- Mamma dite temple che è da maniaci guaddale le pelsone
mentle si domme! - alzai gli occhi al cielo.
- Piccina senza offesa, ma tua madre mi sembra una pazza psicopatica. -
Sembrò pensarci sù per poi sorridere.
- Mica hai tolto, comunque poi che tuttede?- allungai le braccia per
prenderla, fece un salto e planò tra le mie braccia,
profumava di rose, un profumo dolcissimo e delicato. Mi
sedetti con lei tra le gambe pronto a rivivere quello che fu per me,
uno
dei tanti ricordi che non sarebbero mai scomparsi.
Era ormai mattina, guardai il display, sulla sveglia faceva le 10:45
a.m sospirai, l'attesa mi stava uccidendo, sebbene fossi morto ormai da
secoli. Abbassai lo sguardo osservando la mia piccola dolce Isabella
appoggiata al mio petto. Le scostai i capelli dal viso, passandole
delicatamente un dito sulla guancia. La sua pelle morbida e calda,
riusciva a farmi sentire calore in tutto il corpo quel sol tocco. Si
mosse infastidita, così iniziai a stuzzicarla,
finchè non
aprì gli occhi inferocita.
- Dammi un solo motivo per cui non debba farti fuori! - sorrisi
smagliante.
- Perchè sono bellissimo! Non ti basta? -
Alzò gli occhi al
cielo buttandosi sopra il suo cuscino. Quel distaccamento mi diede
fastidio.
- Oh mio Dio. Già di prima mattina con queste pirlate.
Basta! La
mia voglia di vivere cessa qua, addio mondo crudele. - Alzai
io
questa volta gli occhi al cielo per la sua melodrammaticità,
lo
era da piccola e lo era anche adesso. Mi avvicinai lentamente per darle
un bacio, ma si alzò di scatto.
- Oddio mi sono alzata! Non sono nuda! Ho mal di testa!..- si mise una
mano davanti alla bocca - E ho un alito cattivo!- finì
correndo
in bagno. La guardai sparire dalla porta perplesso.
La vidi uscire trafelata con lo spazzolino da denti in bocca.
- Edwad non fiforfo fofa... Faffetta! Offiooooo shono sfhoffata e...-
cercai di capire almeno mezza sillaba, ma con scarsi risultati.
- Conosco molte lingue, ma questa mi è sconosciuta.-
alzò il dito, puntandolo verso me.
- Faffetta! - credo fosse un Aspetta! E si ridiresse in bagno.
Tornò col mio accappatoio addosso.
- Bene allora... -
- Uh! Parli la mia lingua dunque.- Dissi sfottendola.
- Sono un genietto eh eh... Comunque... Ti va di andare al nostro
albero? Mi racconti della serata, non ricordo nulla. Non sta nemmeno
tanto sole e almeno prendo un pò d'aria la testa mi scoppia.
-
Finì sorridendo timidamente. Il mondo mi svanii da
sotto
ai
piedi. Lei non ricordava. Non ricordava cosa ci eravamo detti, o forse
non lo pensava nemmeno. Erano stati i fumi dell'alcool ad
averla
fatta parlare. La vidi sventolarmi una mano davanti.
- Ehi pazzo, ci andiamo o no? - mi guardò incuriosita, poi
mi
toccò una guancia, ma io con poca delicatezza la scostai.
- Metto i jeans e sono giù, tu mangia qualcosa. -
Dissi senza
nemmeno guardarla e dirigendomi a velocità vampiresca in
bagno.
Mi feci una doccia, speravo che con l'acqua scivolassero via, insieme a
lei, anche i miei pensieri, ma ne dubitavo. Le uniche cose che mi
stavano scivolando via erano le mie speranze, i miei sogni. Tutto avevo
perduto. Avevo assaggiato per pochi attimi la felicità per
poi
vedermela portata via, strappata senza nemmeno il tempo di assaporarne
il sapore.
Finii subito, non volevo farla aspettare. L'avrei accompagnata
all'albero e poi... E poi me ne sarei andato via. Avevo
deciso,
le avrei fatto vivere una vita normale, senza me. Non aveva bisogno del
mio aiuto, della mia presenza.
Scesi le scale lentamente, osservandola attentamente. Aveva legato i
capelli in una crocchia disordinata, aveva gli occhi rossi come se
avesse pianto e guardava davanti a se con lo sguardo perso.
- Eccomi. - Non si voltò, ne rispose, anzi si
alzò e si
diresse verso l'uscita. Indossava una tuta grigia con una maglietta a
maniche lunghe nera. La seguii.
Il viaggio continuò silenzioso, io ero arrabbiato, ferito,
deluso, spezzato in due. Ma non riuscivo a capire perchè lei
facesse scena muta. Decisi di rompere quel silenzio agonizzante, non ce
la facevo più.
- Perchè non parli? - si voltò dall'atra parte.
- Non ho niente da dire. - Ammazza. Ma non dovevo forse essere io
quello ferito?
Arrivammo al limitare del parco e parcheggiai. La vidi scattare via
senza nemmeno voltarsi. Chiusi la portiera e la raggiunsi. Non capivo
il suo comportamento. Alla mia presenza accellerò il passo,
ma
con me sapeva fosse inutile, la presi così da un braccio e
la
fermai. Voltò il viso, non voleva guardarmi.
- Mi dici che hai? -
- Non ho niente. Mollami o caccio un urlo! - La lasciai
perplesso, lei si
incamminò impettita verso l'albero e io la raggiunsi.
Era lì mi dava le spalle, le vedevo tremare. Mi preoccupai,
al diavolo tutto! Non volevo stesse male.
- Bella, dimmi che hai. Mi stai uccidendo!- Si
voltò verso me, gli
occhi rossi pieni di lacrime, il viso rigato. Il cuore mi si
spezzò davanti a quella visione.
- Io? Io ti sto uccidendo? Tu mi hai uccisa stamattina appena svegli,
prima mi dici che mi ami e io lo stesso! E adesso ti comporti come se
non te fregasse niente, come se... Come se cercassi una scusa per
andare via da
me! Tu, tu mi hai detto che mi amavi e adesso mi vuoi lasciare. -
Finì scoppiando e appoggiandosi al tronco. Io...
Io ero confuso, io credevo che lei non ricordasse nulla. Mi avvicinai
lentamente, appoggiai una mano sulla sua spalla e lei
sobbalzò.
- Bella, sei davvero cretina! - si voltò furiosa verso me e
iniziò a darmi pugni sul petto.
- Io? Io sarei cretina? Tu sei uno stupido egocentrico, idiota,
stronzoooooo ti odioooo! -
La presi tra le braccia sorridendo.
- Lo so amore mio. Sono uno stupido, egocentrico, idiota e stronzo...
Ma ti
amo più della mia esistenza. - si fermò, per poi
alzare il
viso.
- C..cosa? - le carezzai una guancia.
- Ti amo Isabella. -
- Ma... cioè stamattina, mi hai trattata a quel modo, io
credevo che tu... - la fermai.
- Mi hai detto che non ricordavi nulla e ho dato per scontato che non
ricordassi nemmeno il bacio, i miei sentimenti...I tuoi...- scosse la
testa.
- Non ricordo la serata in discoteca, o meglio ricordo qualcuno che
urlava e poi una cavallo mmm...- disse concentrandosi - Ma ricordo ogni
singolo secondo di quello che tu mi hai detto. - l'abbracciai di
slancio.
- Quindi mi ami? - Domandai con il cuore in gola. Lei
strofinò il suo naso sul mio petto.
-Tanto tanto... E tu? - sorrisi alzandole il viso.
-Tanto, tanto.- E la baciai. Un bacio speciale come la prima volta. Era
un bacio che suggellava ogni promessa. La nostra promessa. Si
staccò leggermente da me.
- Amore. - chiusi gli occhi assaporando quella parola.
- Dimmi amore. - sorrise felice per poi tornare seria e... nervosa?
- Non ricordo della serata... - annuii dispiaciuto.
- Forse Bella... É meglio che tu non ricorda...- dissi
scuotendo la testa. Sgranò gli occhi.
- Oddio
non ricordo nulla! Che è successo? - La guardai
serio.
- Hai fatto cose orribili Bella. - mi guardò spaventata. Ok
ero
stronzo ma una minuscola vendetta per essersi strusciata a quel cretino
ci stava, ok era ubriaca, ma se stavamo a specificare ogni cosa, qui la
vinceva sempre lei oh.
- Co...Cosa ho fatto!? Ti prego dimmelo! - Oooh e che cazzo! Non
riuscivo a
vederla con le lacrime, uffa così non era valido.
- Mmm è stato orribile Bella. - dissi scuotendo la testa
addolorato.
- Ok stai scherzando. - disse assottigliando gli occhi. Scoppiai a
ridere.
-Ahahahahah ok, ok è vero. Però riguardo al
cavallo...- inarcò un sopracciglio.
- Cosa? - sorrisi.
- Te lo racconterò a casa.- Sorrise abbracciandomi.
- Ok, ok... a chi arriva primo, l'ultimo paga pegno. -
- Chi vinse? - abbassai gli occhi sulla testolina bronzea che mi
guardava incuriosita.
- Io ovvio. - dissi ridendo.
- Amore, solo perchè avevi barato. - alzai lo sguardo.
- Mamma mamma, papà mi ha laccontato di quando ti ha
conottuta. -
disse la peste saltando tra le braccia della ragazza più
bella
del mondo, la mia Isabella.
- Ah sì? Spero abbia raccontato tutta verità. -
disse facendo volteggiare la bambina, le raggiunsi.
- Ovvio amore. - dissi dandole un bacio sulle labbra.
- Velamente plima ha detto che tei splicopatica shi shi. - assottigliai
lo sguardo.
- Piccola traditrice, è così che dimostri di
voler bene a tuo padre?- mi fece la linguaccia.
- E uffa tu non mi vuoi dile che cota ha fatto mamma al locale.-
sorrisi diabolico.
- Edward non ci provare. - gliela sfilai dalle braccia.
- Ricordi cosa dice sempre zio Jake?- annuì pensierosa.
- Tì, che mamma ela svlavolata. -
- Svalvolata, comunque sì voleva che che zio Jake mi
toccasse...-
- Edward! - scoppiai a ridere - Ahahaahah.-
- Ma voi due siete sempre due bambocci, un pò di
maturità
ragazzi, ci sono dei bambini.- mi voltai al suono di quella voce.
-Tioooo Jakeeee-
- Pulce! Vieni qua dallo zio più strafigo del mondo. - La
bambina scalpitò dalle mie braccia.
- Mi chiamo Hope, non pulte. - La feci scendere, ma invece di
andare in
braccio a Jake, lo ignorò bellamente e corse incontro ad
Angela
la quale teneva un bellissimo bambino in braccio.
- Tuo figlio? - Jake annuii fiero.
- Sì, si chiama Anthony.- lo guardai commosso. Ci
abbracciammo come fanno due fratelli che non si vedevano da anni.
- Senti un pò lupetto, non vorrai rubarmi il marito spero. -
sorrisi alla voce della mia Bella.
- Bellina, sempra la stessa.- sorrise e si abbracciarono.
La nostra famiglia si era riunita. Io e bella ci eravamo sposati dopo
un anno, con tanto di trasformazione, dopo la nascita della la nostra
Hope,
Speranza. La mia speranza ormai avverata. Ero felice. Avevo ottenuto
tutto ciò che volevo. Avevo la mia Isabella, avevo la mia
bambina, Hope. Ero felice. E tutto questo sarebbe durato per
sempre.
Bella mi circondò la vita. Osservavamo Jake alle prese con
Hope e Anthony a rincorrersi e Angela a sgridarli.
Ci guardammo, eravamo davanti al nostro albero.
- Una E e una B. - disse sorridendo.
Le baciai una mano sussurrandole
- Dovremmo inciderci un Per sempre.- sorrise.
- Beh nel frattempo possiamo dirlo a voce... Ti amo Edward, per sempre.
-
Le presi il mento alzandole il viso, mi avvicinai sfiorandole le labbra.
- Ti amo Bella, per sempre.- suggellammo quella promessa con un bacio
carico d'amore.
-Ehi ragazzi aiutatemi, mi stanno uccidendoooo. Noooo figliolo metti
giù quel rametto. Anthony sono tuo padre ed esigo...Aiutooo,
Hope sei peggio di tua madre, Edwaaaard tua figlia e mio figlio stanno
tentando di uccidermi mi aiuteresti, invece di slinguazzarti tua
moglie? -
Alzai gli occhi al cielo.
-Dici che dovremmo aiutarlo?- sussurrai sulle labbra della mia Bella.
- Non saprei, io lo lascerei lì, almeno Angela si
riposerebbe...-
-Vi ho sentiti! La mia Angela sta bene con me, oooh eccome, amore mio
bello dì a quei due psicopatici come abbiamo procreato il
nostro
Anthony eh eh...-
-Jake!- scoppiammo a ridere, al tono minaccioso di Angela.
- Ahahahah ok, ci conviene andarlo ad aiutare. - disse Bella divertita.
Annuii divertito.
Prima di raggiungerla sfiorai di nuovo quelle lettere. Sorridendo.
Quello era il nostro per sempre. Inciso su un albero e
inciso sul nostro cuore in eterno.
☽★The End★☾
☽°o¤ø★ø¤o°☾
UN MINUTO
DI SILENZIO PER MARCO SIMONCELLI. Mi dispiace davvero tanto. Eri troppo
giovane e avevi ancora tanto da dare e ricevere. Riposa in pace.
Salve a
tutti/e
Bene,
bene. Questo era l'epilogo. Questa storia si è conclusa.
Sì lo so siete perplesse per il fatto che io sia riuscita a
portare a termine almeno una delle mie storie hauhauahua.
Lo
so vi ho sempre detto: NON TUTTO è COME SEMBRA. In
realtà
lo facevo per sviarvi, per non rovinarvi l'andatura della storia.
Volevo sorprendervi. La storia era già iniziata, scritta e
finita. Tutto questo perchè sapevo già come
sarebbe
finita, voi ovviamente no, se mi vorrete uccidere sappiate che ho in
mente delle Missing-moment...Quindi non so se vi conviene u.u
Huahauha
a parte gli scherzi. Questa semplice storia è nata grazie
alla
mia amicona: Marta (Betrayed_89) sì lo so sempre tra i piedi
sta
u.u É nata per il semplice motivo di farle un regalino. Per
farla sorridere. Quindi Marta, questa storia è per te. Te la
dedico col cuore. Ti voglio bene amica mia. Kiss
Tutto
è iniziato come semplice shot, ma poi la piccola Bella ha
preso
il sopravvento ed è diventata una mini storia. Sono
felicissima
dei molti consensi ricevuti. Non me lo aspettavo. GRAZIE.
Ringrazio
tutte le bellissime recensitrici (O.O si scrive così?) i
vostri
commenti mi hanno: Divertita, commossa e incitata. Quindi grazie mille
davvero.
Ringrazio
i seguiti, i preferiti e anche quelli che leggono: GRAZIE.
Che
dire? La storia si è conclusa qui. Spero che vi sia entrata
dentro nel vostro cuoricino, come è entrata nel mio. A
presto.
Chiudo
con:
Ringraziamo
Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'
come
al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene! (Miseria, la nota
finale si parla solo di te. Egocentrica u.u)
Adesso
vado davvero, solitamente qui scrivevo il prossimo aggiornamento.
Adesso vi lascio con un Arrivederci ;)
Ah
dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia
incolla ù.ù)
Lo sapete
già,ma come al solito ve lo rimembro
ù.ù
Io
e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla
di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente
ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete
le benvenute vi aspettiamo ;)
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=805181
|