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di nique_j
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Melanie and Joseph ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1:Your smile lights up this whole town. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Be mine ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2: If I said I want your lips now, would you hold it against me? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: I thought you were a good boy. Well, sometimes I am. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Am I fallin' in love with you? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Message? ***
Capitolo 8: *** I'm just in love ***



Capitolo 1
*** Prologo: Melanie and Joseph ***



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1 Prologo

Melanie Thompson si sfilò i grandi occhiali da sole di Chanel che le coprivano metà viso, riponendoli accuratamente nella borsa. Prese un respiro profondo prima di varcare la grande e piuttosto elegante soglia della redazione di Vogue a Los Angeles.
Guardandosi attorno cerò con lo sguardo qualcuno con cui parlare e notò, con suo grande sollievo che erano tutti più o meno vestiti bene come lei. Insomma, era abituata a quel genere di persone e sapeva benissimo che presentarsi con un paio di leggins neri ,un maglioncino di cotone beige ed un paio di scarpe col tacco coordinate, sarebbero state la scelta giusta.
Intravide finalmente una giovane donna dietro ad un bancone e si diresse in quella direzione. Ma prima che potesse aprir bocca, la donna dopo averla squadrata da capo a piedi con un gran sorriso le chiese gentilmente “Melanie Thompson?” La ragazza annui. “Vieni, il direttore ti sta aspettando” disse e Mel la seguì a ruota verso un corridoio dalle pareti bianche, con molte foto di modelle appese dappertutto.
La donna della reception le fece segno di entrare e, col cuore in gola, la giovane entrò dalla porta a vetri in un ufficio arredato molto semplicemente. Davanti a lei, un uomo se ne stava dietro a un computer, la scrivania era spoglia se  non qualche appunto e foto sparse qua e là.
Lei deve essere Melanie Thompson, la stavo aspettando signorina” disse l’uomo di mezza età, vestito leggermente elegante.
è un piacere per me conoscerla” disse lei stringendogli la mano. Le fece segno di accomodarsi sulla sedia grigia di pelle di fronte a lui.
Allora, è stata trasferita qua da Milano, giusto?” chiese lui, la ragazza annuii semplicemente.
quanti anni ha, per la precisione?” domandò poi “ne devo compiere ventiquattro il prossimo mese” rispose. “perfetto, allora benvenuta a Los Angeles signorina!” disse il direttore alzandosi e tirando fuori da un cassettino un paio di fogli. “ti saranno assegnati alcuni incarichi cosiddetti ‘di prova’ per la prima settimana, ma sarai comunque ben pagata. Devi avere del potenziale per essere stata già trasferita”. Melanie ringraziò l’uomo con lo sguardo “Inizi questo lunedì” disse dandole in mano quel pacco di fogli. “perfetto, grazie mille, a lunedì”. La ragazza si congedò uscendo dall’edificio e respirando a pieni polmoni l’aria della città degli angeli.
 
Joe Jonas inforcò un paio dei tanti rayban neri che possedeva e scese dal suo Range Rover nero, sbattendo rumorosamente la portiera.
Ignorando tutti i paparazzi che gli si erano già apostati alle calcagna pronti con quei teleobbiettivi da millecinquecento  dollari a fotografare la rockstar, entrò nel primo bar che trovò.
Med Caffe’ C’era scritto sull’insegna verde e bianca.
Si sedette ad uno dei tanti tavolini di legno che riempivano il locale e, dopo aver ordinato un caffè americano tirò fuori il suo iphone 4 iniziando a leggere le tante mail che riceveva per meglio organizzare i suoi impegni.
Quando si alzò dal dove era seduto, però, era talmente concentrato a smanettare con l’apparecchio telefonico di ultimo modello, che non si accorse che il suo adorato caffè americano era, accidentalmente, finito sulla maglia bianca di una giovane ragazza che gliene stava urlando dietro di tutti i colori.
Ma sei matto?” sbottò la ragazza spostando lo sguardo lo sguardo dalla maglietta nuova (ormai interamente bagnata di caffè marrone fumante) su quello del ragazzo, che in quel momento odiava con tutte le cellule del suo corpo.
Mi dispiace, mi dispiace!” cercò di scusarsi il ventiduenne, notando il danno che aveva appena fatto. “Non importa” disse la giovane cercando di allontanarsi.
aspetta!” la richiamò lui “fammi rimediare almeno” disse il ragazzo che non riusciva a staccare gli occhi da quella ragazza che gli appariva come un angelo. I capelli castano chiaro lunghi fin sotto al seno, gli occhi color nocciola e il fisico decisamente perfetto.
come vorresti rimediare scusa?” chiese lei leggermente acida.
potrei..comprarti una nuova maglietta?” in quel momento il ragazzo si rese conto di quanto sapeva essere idiota a volte.
Lei scoppiò in una risata cristallina “no grazie, li ho i soldi per comprarti una nuova maglietta” disse, allontanandosi ancora per poi voltarsi verso il ragazzo strizzando l’occhio destro e sorridendo. Doveva ammetterlo: era davvero bello.
O ora o mai più, Joseph. Si disse il ragazzo e, facendosi coraggio corse fino all’uscita raggiungendo lei sul marciapiede.
Comunque piacere, sono Joe” disse il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.
La rockstar?” continuò lei e lui annuì “Se vuoi vedermi come 'Joe La Rockstar', allora si, sono lui” disse sorridendole ancora.
in questo momento ti vedo solo come 'Joe Rovina-Magliette'”.
Joseph si mise a ridere leggermente nervoso “scusa” si passò una mano tra i capelli corti e la ragazza si rese conto di quanto fosse davvero sexy. “tu sei?” chiese.
Melanie” rispose la giovane.
Perfetto Melanie, mi concedi un uscita stasera? Per farmi perdonare per la maglietta, diciamo
 

BUONA SEERA!
Allora, non voglio annoiarvi perciò passiamo subito al dunque.
Sono Chelsea, ciao a tutte. ;)
Questa è la mia prima FanFiction ‘seria’ che posto qui, perciò mi fareste un favore enorme se mi faceste sapere che cosa ne pensate, magari con una recensione.
Ve lo dico subito, che se non ci sono recensioni, ovviamente, non continuerò.
(La foto qui sopra è stata rubata dal video di ‘Just In Love’ dove c’è quel figaccio di Joseph a letto mezzo nudo. :DD)
Al prossimo capitolo, molto probabilmente.
Un bacio, C.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1:Your smile lights up this whole town. ***


Capitolo 1: Your smile lights up this whole town.


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Joseph tirò fuori le chiavi dal quadro della macchina, dopo aver lanciato una veloce occhiata all’orologio: Segnava mezzanotte e quarantacinque.
Con un gran sorriso, molto soddisfatto della serata e del tempo passato con Melanie, infilò le chiavi di casa nella toppa facendo scattare la serratura.
Hey Bro!” sentì una voce familiare, fin troppo familiare provenire dal salotto e sorpreso, chiese “Che ci fai qui, Jerry?”
Non promette bene quando mi chiami Jerry!” ribatté il ricciolino spegnendo il grande televisore al plasma del ventiduenne, ed avvicinandosi al fratello, il quale se ne stava con la schiena appoggiata al bancone della cucina.
Non dovresti essere a fare sesso selvaggio con la tua  strafica ragazza ventisettenne?” chiese poi il maggiore.
Il ricciolino scosse la testa “stasera, diciamo che mi ha dato una serata di relax!” disse ridendo “ e ho pensato di venire qua da te, ho suonato e non ho trovato nessuno. Poi però mi sono ricordato di avere le chiavi e..dadaan! Ti sono mancato fratellone?” chiese poi, facendo un gesto teatrale mentre Joseph non la finiva di ridere. “si, certo, mi sei mancato” disse sinceramente dandogli una pacca sulla spalla.
allora, te lo devo proprio chiedere com’è andata la serata?” sbottò poi Nick “perché te lo si legge in faccia!
Il ventiduenne –che non si era ancora tolto quel sorriso da ebete che aveva stampato sul viso- rispose con un “è andata benissimo, davvero”, per poi ripensare alla serata che aveva trascorso..

Joe accostò il suo Range Rover in un vialetto, sperando di esser capitato all’indirizzo giusto. Uscì dalla macchina appoggiandosi alla portiera del passeggero, quando dopo aver visto una figura esile camminare a passo svelto ma sensuale verso di lui, tutti i dubbi svanirono.
“buonasera” la salutò lui mentre le sue labbra s’incresparono in un dolce sorriso.
La ragazza lo salutò con un cenno della mano mentre il ragazzo le aprì gentilmente la portiera, facendola accomodare all’interno della macchina.
“grazie” rispose Melanie, stupita.
Non era mai uscita con una rockstar. Aveva frequentato fotografi internazionali, modelli, una volta era anche uscita con il cucino di secondo grado di Brad Pitt ma mai, aveva conosciuto una rockstar, e non sapeva se sarebbe stata all’altezza di sostenere l’appuntamento. Era talmente sicura di sè stessa, ma in alcuni casi, la sua autostima poteva arrivare sottoterra .
“Allora, Melanie” iniziò il ragazzo per rompere il ghiaccio “non ti ho mai visto da queste parti, da dove vieni?”
“sono di Chicago in realtà, ma ho vissuto tre anni a Milano, per lavoro” rispose semplicemente la giovane, mentre spostava il suo sguardo sul ragazzo accanto a lei.
La barba, rispetto a quel pomeriggio, era stata sfoltita e nei capelli s’intravedeva qualche traccia di gel. Sorrise nel notare l’abbigliamento del ragazzo; indossava un paio di pantaloni neri ed una maglietta blu, rise nel pensare che quell’abbinamento così azzardato, su di lui stava davvero bene.
“perché ridi?” chiese Joe leggermente divertito.
“voi rockstar non avete, non so..una dress stylist?” chiese poi Melanie, sotto lo sguardo incerto del ragazzo. “ti hanno mai detto che il blu e il nero non stanno bene assieme?” disse poi, arrivano subito al punto.
“e tu chi saresti, la fata turchina degli abbinamenti?” chiese il Jonas ridendo
“quasi. Mi guadagno da vivere facendo abbinamenti, tesoro” rispose con una punta di acidità e di divertimento nella voce.
“che lavoro fai?” chiese il ragazzo tornando, se si può dire, serio.
Melanie spostò lo sguardo dal ragazzo al finestrino, notando che stavano proseguendo per Sunset Boulevard “lavoro per Vogue” rispose semplicemente.
“wow!” disse il ragazzo sorpreso.
“già, ma Jonas..davvero non hai una dress stylist?” chiese lei ridendo.
“davvero e, a dir la verità, a volte ne avrei seriamente bisogno” prima che la ragazza potesse ribattere però, lui le fece segno di essere arrivati.
L’ansia che s’era impossessata di Mel a inizio serata, era ormai sparita del tutto.
Si era divertita quella sera. Non pensò a nulla se non a ridere alle stupide battutine o ai commenti di Joseph. Parlò un po’ della sua vita, dei suoi hobby, della sua carriera da modella durata non molto più di sei mesi. Poi stette ad ascoltare Joe, gli aneddoti sui suoi fratelli, sul suo lavoro, eccetera.
Così Joseph, a fine serata si rese conto di quanto fosse stato bene quella sera e, dopo aver riaccompagnato Melanie a casa e dopo averla salutata con un lieve bacio sulle labbra, si decise che avrebbe davvero voluto rivederla.

Quando Melanie si svegliò, quella mattina sentiva ancora l’odore intrappolato nella felpa di Joe –che le aveva prestato perché, a causa del suo vestitino fin troppo leggero la ragazza la sera prima stava letteralmente gelando- ancora su di sè.
Spostò la felpa e la ripiegò con cura, posandola su una sedia della camera da letto. Si chiedeva se lo avrebbe più rivisto, quel ragazzo che con un solo sorriso illuminava l’intera Los Angeles.
Scosse prontamente la testa e si infilò velocemente sotto la doccia, per poi vestirsi  ed uscire di casa, pronta per andare a lavoro.

Ecco qui, Melanie. Devi organizzare la sfilata della prossima settimana, io ovviamente ti aiuterò, ma ci sarà con noi anche Mary-Kate” disse Andrew. Andrew era un simpatico ventisettenne molto e dico molto gay, il quale aveva preso subito in simpatia Melanie.
Chi è Mary o Kate, o come cavolo si chiama?” chiese Mel, dando un altro sorso al suo caffè bollente.
Mary-Kate? Lei” disse sbuffando ed indicando una dona sulla trentina che si avvicinava a passo veloce verso la scrivania di Andrew, accanto a quella della ventiquattrenne.  “non prenderla sul personale, ma io non la sopporto. Comunque sia, ignora la sua apparente perfezione, ignora la metà delle cose che dice e il fatto che indossi perennemente quegli orribili occhialoni da sole di Versace, e poi magari sarai al limite della sopportazione” disse il ragazzo  facendole l’occhiolino, mentre Melanie lo guardava con sguardo divertito.
 
un cappuccino, per favore” ordinò Melanie al barista che le si era avvicinato.
Era la pausa pranzo e, la ragazza non aveva la minima intenzione di rimanere nel bar della redazione con Mary-Nicole e il suo amichetto che le aveva dato fin troppa confidenza nonostante si conoscessero da tre ore neanche. Decise così di pranzare con un cappuccino da quattro dollari e ottanta, nello stesso bar dove, il giorno prima la sua maglietta più cara venne accidentalmente rovinata.
Stava pensando proprio al giorno precedente, quando, una figura maschile fece la sua entrata dall’ingresso della caffetteria. Melanie non ci fece caso finché il ragazzo non le si piazzò davanti salutandola con un lieve “hey
La ragazza ricambiò il saluto, molto sorpresa nel vederlo lì.
come stai?” chiese poi.
alla grande!” rispose il moro “senti, mi chiedevo se avevi impegni dopo il lavoro, mi piacerebbe portarti in un posto” chiese il cantante, un po’..agitato forse?
La ragazza scosse la testa “aspetta, non dirmi che sei venuto qui solo per chiedermi se sarei uscita con te questo pomeriggio” disse la ragazza alzandosi per dirigersi verso la cassa per pagare il suo misero pranzo.
perché, anche se fosse?” chiese Joe bloccandola prontamente per i fianchi
perché, a questo punto, sarei costretta a dire di si” disse la bionda guardandolo negli occhi e accorgendosi che, il suo fantastico sorriso era ancora saltato fuori.


ECCOMI, SONO GIA' TORNATA!
Manca meno di una settimana all’inizio della scuola e, mi sa proprio che devo sbrigarmi a finire i compiti. Sono un disastro, si lo so :)
Comunque, come promesso, ecco a voi un altro capitolo.
Sono davvero contenta per quello che avete scritto nelle recensioni, e grazie a chi ha messo la storia nelle preferite o nelle seguite. VI AMO, LO GIURO. Grazie, Grazie, Grazie.
Se riesco ad arrivare a 5 recensioni per questo capitolo (imposibile, vaabbè) posto stasera. Sennò ricordatevi: No recensioni, niente prossimo capitolo (Sono cattiva a volte, lo so)
Un bacio,
Chelsea13.
(Nel caso mi voleste seguire su twitter sono qui -> https://twitter.com/#!/itschelsea13)
<3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Be mine ***


(Piccola anticipazione: il rating di questo capitolo verso la fine è rosso. Vi avverto. Buona lettura, vi amo tutte)

 Capitolo 3: Be mine 

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Il fastidioso rumore del citofono svegliò Melanie dal sonno profondo.
Era domenica finalmente, ed erano già due settimane che si trovava a Los Angeles, ma nonostante questo le sembrava passata una vita.
Guardò l’ora sul display del suo iPhone: 10.30 am
Era davvero così stanca? Aveva dormito davvero tanto per i suoi standard. Comunque, si alzò frettolosamente dal letto e, ancora in tuta andò a rispondere al citofono.
Chi è?” domandò ancora leggermente stordita dal sonno
indovina! Apri Mel!”. Al suono di quella voce, Melanie non potè non sorridere e, aprendo la porta del suo modesto appartamento che si trovava a 10 minuti dalla Downtown di Los Angeles, si catapultò sulla rampa delle scale.
Veronica!” disse all’amica, correndole in contro.
hey splendore! Come stai?” la salutò poi quest’ultima abbracciandola.
benissimo grazie. Tu piuttosto, che ci fai qua?” chiese poi tutta raggiante, facendola accomodare all’interno della casa.
ho un servizio fotografico poco lontano da qui e mi sono detta ‘Perché non passare a trovare la mia migliore amiche che se la starà spassando come una pazza in tutti i locali di L.A.?” disse poi, prendendo posto su una delle sedie beige di pelle della cucina, e scosse la testa in segno di negazion quando la bionda le offrì gentilmente qualcosa da bere.
Comunque sia, qui sono davvero impegnata col lavoro” sbottò Melanie bevendo un sorso di succo dal suo bicchiere.
“sisi, dicono tutte così tesoro” tagliò corto l’amica.
Veronica e Melanie erano amiche da tre lunghi anni. Si conobbero quando Mel decise d’intraprendere la sua carriera nell’ambito della moda a Milano. I primi giorni era molto scossa, la reazione dei suoi genitori non era stata delle migliori perché la reputavano troppo giovane e ‘inesperta’ per andare a vivere così lontano. Invece, una volta in Italia, con l’aiuto della sua coinquilina, iniziò a conoscere meglio il posto e a migliorare il suo italiano.
Veronica era sempre stata una di quelle ragazze molto timide al primo impatto, ma che poi una volta scacciata la timidezza , si trovavano subito a proprio agio con le persone che aveva intorno.
perciò, non hai trovato nessuno di, come dire, particolarmente interessante qui?” chiese l’italiana con un sorriso a trentadue denti.
beh, in realtà qualcuno ci sarebbe ma non è nulla di serio, davvero” rispose un po’ incerta Mel.
La ragazza di fronte a lei aggrottò le sopracciglia per poi puntare gli occhi verdi in quelli dell’amica “Voglio sapere tutto: nome, cognome, età, luogo e data di nascita. È figo almeno?” domandò particolarmente curiosa.
Melanie sbuffò leggermente e si arrese all’amica “Si chiama Joe, ed è una rockstar internazionale, ma non m’importa. Ha due anni in meno di me, ma non m’importa neanche quello perché alcune volte ne dimostra sette, di anni. Non m’importa perché anche se lo conosco da una settimana e mezzo scarsa, sto bene quando sono con lui.”
L’amica si tirò in dietro con la mano un ciuffo castano di capelli lunghi che le cadeva ribelle sugli occhi. Era ancora rimasta bloccata alla parola Joe.
Joe, Joe. Quel Joe?” La bionda annuì. “Oh mio dio, la mia migliore amica esce col ragazzo più fogo d’America! Bisogna festeggiare” disse sorridente Veronica.
Due ore più tardi, Veronica uscì dall’appartamento di Melanie, promettendo a quest’ultima che sarebbe andata a trovarla il prima possibile. Così la ragazza si avvicinò al divano, ma prima di riuscire a sedersi, notò che lo schermo del suo cellulare stava lampeggiando, così alungò la mano sul tavolino di cristallo e lesse il messaggio.
Buon giorno, pranziamo insieme oggi? Diciamo, per l’una e mezza da me? Joe
Un sorriso involontario comparve sul dolce viso della ragazza ma, il pensiero che la colpì subito dopo fu il quello che si sarebbe dovuta lavare, vestire, truccare e pettinare in meno di quaranta minuti. Non cel’avrebbe mai fatta.

Ciò a cui Joe Jonas non aveva ancora pensato nell’uscire così tranquillamente con una ragazza erano i media e i paparazzi. I quali non si erano fatti scrupoli e avevano iniziato a seguire la ‘coppia’ dappertutto. Così, dopo essersi fatto una doccia veloce ed essersi dato una sistemata ai capelli, aprì il suo grande armadio tirando fuori una semplice camicia bianca che indossò, lasciando sbottonati gli ultimi tre bottoni finali sul collo e un paio di jeans scuri. Dopo essere passato davanti allo specchio una sessantina di volte, si buttò non molto delicatamente sul divano, accendendo la televisione  e aspettando impazientemente l’arrivo di Melanie.
All’una e trenta precise, il campanello della villa suonò e il ragazzo si precipitò di corsa ad aprire la porta.
ciao bellissima” la salutò lui, sporgendosi leggermente in avanti per stampare un bacio sulle labbra di lei. “entra” disse poi, facendola accomodare all’interno della casa.
Mi dispiace ma, non posso più permettermi di uscire di casa tranquillamente. I paparazzi sono dappertutto” continuò il moro, facendo strada alla ragazza e potandola in cucina, dove c’era una tavola stranamente ben apparecchiata.
non dirmelo, hai cucinato tu?” domandò Melanie divertita e Joe annui “in realtà mio fratello ha provato ad aiutarmi, ma io non m fiderei tanto di lui” continuò poi il ragazzo.
ok dai, non penso che morirò avvelenata” disse poi la giovane, prendendo posto di fronte al ragazzo.
In effetti, si dovette credere sul fatto che Joe non era un bravissimo cuoco, ma si avvicinava. Dopo aver mangiato l’ultima portata lo aiutò a sparecchiare la tavola.
Allora, non era poi così male, no?” domandò il ragazzo.
no, assolutamente. Sei bravo, devo ammetterlo” disse la ragazza.
allora me la merito una ricompensa, vero?” disse poi malizioso. La ragazza annuì prima di far congiungere le sue labbra con quelle del ragazzo, mentre le due lingue si muovevano già in sincronia. Avvertirono entrambi la passione che scatenò quel bacio. Joseph spinse delicatamente la bionda contro il piano del lavandino della cucina, continuando a baciarle le labbra per poi scendere sempre più giù e lasciare dei baci sul collo e sulla parte di petto lasciata scoperta dalla canottiera fin troppo scollata che indossava; mentre le mani di lei accarezzavano prima i suoi capelli corti, per poi scendere fino ai pettorali scolpiti che poteva sentire dalla camicia leggera che portava il ragazzo. Senza pensarci su due volte, iniziò a slacciare con calma i bottoni di quello stupido indumento, per poi lanciarlo sul pavimento freddo.
non pensi che saremo più comodi se andiamo in camera?” domandò Joe malizioso e molto eccitato. Melanie annuì prontamente mentre il ragazzo prese la sua mano salendo la rampa di scale.
Una volta entrati nella stanza, Joseph fece stendere delicatamente  la ragazza sul letto, per poi posizionarsi sopra di lei iniziando a baciarle ancora il collo e il petto, mentre le sue mani la spogliavano delicatamente togliendo prima la canottiera, poi il reggiseno per poi passare ai pantaloncini.
Pochi minuti dopo si trovarono entrambi nudi tra le lenzuola, mentre i loro respiri leggermente affannati erano gli unici rumori che riempivano la stanza. Subito, il ragazzo fece aprire le gambe alla giovane, la quale lo sentì pochi minuti dopo muoversi delicatamente dentro di sé. Mente Melanie tra i gemiti sussurrava il nome del ragazzo, lui aumentava le spinte, baciandola dappertutto.
Un’ultima spinta li fece venire tutti e due quasi contemporaneamente e mentre Joe usciva dal corpo della ragazza le stampò un piccolo bacio sulla fronte, per poi stendersi accanto a lei e facendola accomodare tra le sue braccia muscolose.

 
AHAHA, BUON GIORNO.
Comunque eccoci qua, siamo già al 3 capitolo (più il prologo).
Ve lo dico ancora e ve lo dirò sempre, ma io amo le vostre recensioni **
Mi dileguo in fretta prima che veniate a casa mia a cercarmi e a picchiarmi per l’orrendo capitolo che avete appena letto. (Abbiate pietà di me).
Che dire, in questi ultimi giorni sono super impegnata, quindi penso che la prossima volta che riuscirò ad aggiornare sarà sabato o domenica, ma se fate le brave forse trovo il tempo per farlo prima.
Continuate a recensire, vi prego.
Un bacio a tutte quante,
Chelsea.
VI ADORO.

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Capitolo 4
*** Capitolo 2: If I said I want your lips now, would you hold it against me? ***


Capitolo 2: If I said I want your lips now, would you hold it against me?

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Non ci credo, davvero ti sei rotto un tamburello in testa?” chiese Melanie, scoppiando a ridere. 
Joseph la guardava divertito “Si ma avevo solo sette anni!” continuò, tentando di ‘difendersi’.
Melanie non aveva mai creduto nelle cose romantiche, le trovava da sempre troppo sdolcinate; preferiva restare con i piedi per terra.
Per questo le era piaciuta l’idea di uscire ancora con Joe.
Lo aveva trovato un ragazzo semplice, nonostante la sua popolarità. Aveva così accettato il suo invito e, dopo aver sistemato gli ultimi ritocchi del suo lavoro  in redazione, aveva trovato il moro fuori dall’edificio con un grande sorriso sul viso, pronto per portare la ragazza a fare un giro.
La spiaggia di Santa Monica era decisamente il posto più rilassante dove passare il tempo, secondo Joe. Nonostante non fosse piena di persone, si poteva udire il vicino suono delle montagne russe e di altri giochi provenienti dal Luna Park sul pontile che dava sull'oceano.
I due ragazzi erano seduti sulla sabbia, uno accanto all’altro.
ne hai fatte di cavolate in vita tua, vero?” chiese Mel ridendo, continuando il discorso di prima.
si, e non te le ho neanche raccontate tutte!” rispose il ragazzo.
E così passarono tutto il pomeriggio come la sera precedente, a ridere, a scherzare. A volte accennavano anche a discorsi seri, ma poi Joe sdrammatizzava con qualche battutina e riprendevano a ridere.
Sembravano due quindicenni alla loro prima cotta. Non lo volevano ammettere a loro stessi, ma erano l’uno attratto dall’altro.
Joseph stava guardando la ragazza ridere. La trovava così bella, nella sua semplicità. Eppure sapeva così poco di lei. Non si era aperta interamente con lui, come invece aveva fatto il ragazzo. Era sicuro che mancavano dei pezzi nella vita di quest’ultima, che lei tentava di dimenticare, semplicemente ignorandoli e non parlandone con nessuno. La verità era che Joe era molto bravo a capire le persone, aveva imparato da suo fratello Nick, anche se caratterialmente erano l’uno l’opposto dell’altro.
che ore sono?” chiese poi la ragazza
sono già le otto, Mel” rispose Joe.
La bionda alzò leggermente la testa per guardare il cielo; il sole era ormai tramontato ma era lo stesso abbastanza luminoso.
hai da fare, questa sera?” domandò poi il ragazzo, forse per paura che lei se ne andasse lasciandolo lì, da solo.
Melanie scosse prontamente la testa “starai qua con me, allora?” chiese poi tutto sorridente.
certo!” rispose raggiante quest’ultima. In quel momento arrivò una folata improvvisa di vento che la fece istintivamente avvicinare sempre più al corpo del ragazzo.
scusa” disse poi rendendosi conto del gesto appena fatto.
e di che cosa?” chiese sorridente il ragazzo, passandole la mano dietro la schiena avvicinandola più a sé.
Mel sorrise a quel contatto che le provocò brividi su tutta la colona vertebrale “Sei così incredibilmente dolce con tutte, Jonas?” chiese poi.
Il ragazzo pensò un po’ prima di rispondere, poi scosse la testa “no, forse, solo con le ragazze che mi piacciono molto”.
La bionda era senza parole ormai, mentre pensava a cosa rispondere. Ma non ce ne fu bisogno, perché Joe portò un dito sotto al mento di quest’ultima, costringendole ad alzare lo sguardo. Quando gli occhi scuri di lei, incontrarono quelli color nocciola di lui, il suo cuore manco d’un battito. Ma che le stava succedendo?
Prima che potesse capirlo, però, decise di colmare la distanza tra di loro appoggiando le labbra su quelle di lui. Il ragazzo rispose al bacio schiudendo leggermente la bocca, prima di sentire la lingua di lei cercare la sua, mentre le mani morbide di Joe, accarezzavano dolcemente prima il braccio, poi la schiena, per soffermarsi poi sul fondoschiena perfetto della ragazza.
Quando si staccarono dal bacio, Mel appoggiò delicatamente le mani sui pettorali scolpiti del ragazzo.
sei bellissima, davvero” disse il ventiduenne un po’ per smorzare la tensione che si era formata, un po’ perché, in effetti era vero.
Mel scosse la testa, mentre il ragazzo accarezzava con due dita la guancia rosea di quest’ultima. “tu sei bello” disse infine.
Restarono in quella posizione per chissà quanto tempo, senza parlare, guardandosi ogni tanto negli occhi, così intensamente che riuscivano quasi a leggersi dentro l’anima. Sembrava si conoscessero da una vita.


 

 OK, A QUESTI DUE SARA’ VENUTO UN CRAMPO ALLA MASCHELLA, A FORZA DI SORRIDERSI A VICENDA.
Ahaha, scusate la mia brillante uscita, ma ho davvero scritto un capitolo dolce da diabete (con tutto il rispetto), e in più è leggermente cortino, vabbèò
 Che dire, ecco a voi un altro capitolo, dato che state facendo le brave e state recensendo. :D
Non vi immaginate quanto sono felice ogni volta che leggo una vostra recensione,  mi fa davvero piacere che la storia vi piaccia.
Non la smetterò mai di ringraziarvi, GRAZIE GRAZIE, vi adoro tutte.
Al prossimo capitolo allora!
(Niente recensioni, niente prossimo capitolo, ma penso l’abbiate capito)
Un bacio, Chelsea. Vi adoro, l'ho già detto? ù.ù

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: I thought you were a good boy. Well, sometimes I am. ***


Capitolo 4: I thought you were a good boy. Well, sometimes I am.

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La luce affusolata proveniente dalle tende semi chiuse filtrava nella grande stanza. Pur essendo a Los Angeles –la città col clima migliore di tutta la California- nella prima mattinata una fresca nebbia s’aggirava  nell’aria fino a quando, verso la tarda mattinata, i caldi raggi solari facevano capolino tra le nuvole, regalando a tutti gli abitanti delle giornate meravigliose. Era così, nella città degli angeli. Melanie aprì di poco gli occhi, tentando di mettere a fuoco la figura maschile che si trovava accanto a lei. Sorrise nel vedere le lenzuola bianche avvolgere completamente il corpo del ragazzo, steso a pancia in giù con un braccio sulla fronte leggermente sudata e la mano ancora attorcigliata con quella di lei.
Joe” sussurrò leggermente, per controllare se il ragazzo fosse sveglio.
Nel non sentire alcuna risposta diede una veloce occhiata all’orologio che si trovava sul comodino accorgendosi che, in realtà era relativamente tardi.
hey
Sentì la dolce voce del ragazzo pronunciare lentamente quelle parole. Probabilmente era ancora mezzo addormentato.
devo andare a lavoro” disse Melanie alzandosi e rivestendosi. Diede un’ultima occhiata a Joe e si accorse che la stava osservando sorridendo.
non è che mi accompagneresti, vero?” chiese poi improvvisando una faccia tenera da premio Oscar.

Arrivarono in redazione in pochi minuti e, dopo aver stampato un leggero bacio sull’angolo della bocca al ragazzo, Melanie scese in fretta dalla macchina avviandosi a passo svelto verso l’entrata. Era leggermente in ritardo. Si catapultò nell’ascensore rischiando per poco di cadere a causa dei tacchi che portava. Quando le porte dell’ascensore s’aprirono intravide il suo collega Andrew appostato accato alla sua scrivania.
ti aspettavo” disse poi secco lui.
scusami, sono leggermente in ritardo” confessò la bionda sistemando alcuni disegni di vestiti in una cartellina.
notte in bianco?” chiese Andrew alludendo alle occhiaie leggermente accentuate che la ragazza aveva tentato abilmente di coprire con un po’ di fondotinta.
si, ma per una buona causa” tagliò corto lei, accennando un sorriso. Non aveva assolutamente intenzione di mettersi a parlare della sua vita sessuale con il suo collega, gay.
ok, capisco. Adesso vieni bella mia, abbiamo fin troppo lavoro da fare” disse facendole segno di seguirla.
Presero di nuovo l’ascensore ed arrivarono all’ultimo piano.
Andrew aprì una porta a vetri e si trovarono entrambi in una cabina armadio enorme. “dobbiamo vestire le trenta modelle, inizia a preparare gli abbinamenti, le ragazze saranno qui a momenti.”
Melanie annuì, si sentiva in paradiso con tutti quei vestiti delle marche più famose attorno a lei. Avrebbe dovuto abbinare vestiti, scarpe e accessori. Niente di più semplice, pensò.
I vestiti da utilizzare erano tutti appesi uno accanto all’altro, le scarpe disposte  in ordine di colore e gli accessori anche.
Andrew le fece segno che erano arrivate le modelle, le quali si disposero molto professionalmente una accanto all’altra, mentre Melanie passava loro diversi capi da provare e prendeva appunti su un’agenda.
Le sue mani si muovevano su quei capi costosissimi come se sapessero già che cosa fare e in poche ore, con l’aiuto del collega avevano già terminato il lavoro.
sai, ci sai fare, sei molto brava. Non mi capita di dirlo spesso” sbottò poi Andrew alle prese con una cintura di velluto nero che stava allacciando alla vita di una di quelle ragazze.
Melanie sorrise lusingata del complimento, mentre scrutava leggermente tutte le modelle. Alcune molto giovani, altre con più esperienza. Iniziò a mordersi il labbro leggermente nervosa.
Una volta anche il suo sogno era stato quello di fare la modella, non le era andata bene però. Aveva 
solamentediciotto anni  quando venne ingaggiata da un’agenzia. Purtroppo, si sa, la cosa più importante di quel mondo è la taglia che porti e, nonostante Melanie avesse già allora un fisico perfetto, non le andava bene. Cominciò così a farsi paranoie su paranoie, finendo per prendere psicofarmaci. Ma non era finita perché un anno dopo dovette entrare in una clinica di riabilitazione per mal nutrimento. Quando ne uscì era cresciuta molto interiormente e si rese conto che forse quello non era il suo giusto futuro. Bisognava avere moltissima forza di volontà ed essere molto forti per quel tipo di mestiere e Melanie non si sentiva abbastanza.
e con questo abbiamo finito” disse la bionda riponendo gli ultimi vestiti a posto
perfetto, andiamo a mangiare?” le chiese il ragazzo una volta in ascensore, schiacciando il tasto che portava al secondo piano, quello in cui c’era la caffetteria.
certo” rispose Mel sorridente e contenta del lavoro appena svolto.
 
vel’ho detto ragazzi, ho diciannove anni, non le chiedo di sposarmi perché non voglio correre troppo!” sbottò il ricciolino avvicinando la cannuccia verde alle labbra e bevendo un sorso del suo Iced Coffee.
si, ma lei di anni ne ha ventisei, non credi che voglia una famiglia?” domandò il fratello seduto di fronte a lui.
Joseph, Nick ha ragione, è troppo piccolo” commentò Kevin
ha parlato quello che a ventidue anni era già sposato!” disse Joe ridendo e facendo sorridere i fratelli.
Erano pochi i momenti che il ventiduenne riusciva a passare con i suoi fratelli. Una volta erano inseparabili, uscivano sempre insieme e parlavano di tutto. Mentre adesso, col fatto che non suonavano più insieme il tempo che avevano da passare insieme era sempre meno.
ok, cambiamo argomento prima che questa storia si concluda con una rissa!” esclamò il fratello maggiore e i due annuirono.
fratello, tu non hai proprio niente da raccontarci?” domandò prontamente Nick puntando gli occhi piccoli e scuri su Joe.
ehm, si, il tour procede alla grande e sono proprio contento, sai i fan..” cominciò lui leggermente titubante, sapeva dove il fratellino voleva andare a parare.
non fare il finto tonto con me non attacca! Non c’è per caso una ragazza, in questo momento della tu vita?” chiese il minore sorridente, mentre Kevin guardava i fratelli particolarmente interessato.
no, ma ci sarebbe un ragazzo particolarmente interessante che ci starebbe con me, sapete” continuò Joe, mentre i due sbiancarono di colpo.
“sto scherzando, idioti, dovreste vedere le vostre facce!” disse il moro cominciando a ridere. I fratelli però erano ancora seri e tenevano il loro sguardo puntato sul suo. Sapevano entrambi che Joe non gliela stava raccontando giusta. “ok, m’avete beccato. Mi vedo con una ragazza” disse poi arrendendosi mentre sul viso dei due spuntava un sorriso grosso come una casa “siamo contenti per te, davvero. Come si chiama? Da quanto state insieme?” domandò Kevin, iniziando a fargli il terzo grado, proprio come quando erano più giovani. Joseph scosse la testa addentando un pezzo del muffin al cioccolato di fronte a lui “non stiamo proprio insieme, ma usciamo da due settimane ormai.” proseguì “ e questo mi ricorda che oggi pomeriggio dovevamo vederci, ci sentiamo belli miei!” disse poi dando una pacca sulla spalla ad entrambi che non fecero tempo a ribattere che videro il fratello uscire velocemente dal bar.
è già cotto di lei, non è vero?” chiese il minore scostando il muffin che, purtroppo non poteva mangiare.
già. Non hai visto come era agitato e come gli luccicavano gli occhi quando ha iniziato, seppur poco, a parlare di lei?”.

Quando Joe arrivò finalmente al parco s’accorse di essere leggermente in anticipo, allora si sedette su una panchina poco distante da un laghetto, in una zona del piccolo parco non molto affollata. Prese dalla tasca l’iphone ed iniziò a leggere un po’ di e-mail, come faceva nei momenti di noia. Pochi secondi dopo, però sentì una scia di un dolce profumo –che ormai conosceva fin troppo bene- avvicinarsi e due dolci labbra s’avvicinarono alla sua guancia per poi stampargli un bacio.
ciao Mel!” la salutò lui mentre la ragazza gli si sedette accanto.
hey, che fai?” chiese poi al ragazzo il quale scosse semplicemente la testa.
niente, ti aspettavo” ammise semplicemente mentre le labbra perfette s’incresparono in una bellissimo sorriso, quello che la ragazza sarebbe stata li a guardarlo anche per ore “com’è andata oggi?” domandò poi lei.
benissimo. Sono stato in studio tutta la mattina, poi sono uscito coi miei fratelli” disse ancora sorridente“tu, tutto bene?
Melanie annuì “il lavoro è andato benissimo, molto stressante ma è andato tutto bene”.
Joe allungò il braccio per poi posarlo attorno alle spalle della ragazza, che poi appoggiò la testa sul petto di lui. “sai, sto bene con te” disse poi la bionda alzando leggermente lo sguardo per guardarlo negli occhi. “anch’io” ammise il ragazzo prima d’avvicinarsi alle sue labbra per poi darle un lungo bacio, che aspettava esattamente da tutta la giornata.
Quando si staccarono la ragazza propose di andare a fare un giro, e s’alzarono iniziando a camminare mano nella mano come due ragazzini.
L’espressione sul viso di  Joe cambiò quando notò la ragazza tirare fuori dalla borsa un pacchetto di sigarette per poi accendersene una.
fumi?” domandò il ragazzo.
No Joseph, accendo le sigarette per divertimento” rispose lei di rimando con un tono di divertimento nella voce.
Il ragazzo le fece segno di passargli la sigaretta per poi aspirare leggermente e buttare fuori un po’ di fumo riconsegnandola alla ragazza.
tu fumi?” chiese la bionda “pensavo fossi un bravo ragazzo” continuò poi.
Il moro la strinse più a sé avvicinandosi al suo orecchio  “ma lo sono, a volte” sussurrò poi con voce che Melanie trovò estremamente sexy. 


OK, QUESTO CAPITOLO FA PENA MA NON SAPEVO PIU' CHE COSA INVENTARMI.
Buongiorno! Come state?
Scusate se ieri non ho postato ma non sono riuscita a scrivere, ma l'ispirazione ultimamente è poca e poi sono super impegnata >.<
Vabbè, comunque eccomi qua. Questo capitolo è leggermente più lungo, spero vivamente di non avervi annoiate. **
(Continuate a scrivermi e a recensire che sennò mi sento sola. ahaha)
VI ADORO TUTTE, L'HO GIA' DETTO, MA E' VERO. Vi giuro, porteri fare una statua a tutte voi <3
Ahaha.
Un bacio,

Chelsea

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Am I fallin' in love with you? ***


Capitolo 5: Am I fallin’ in love with you?

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Quando Melanie uscì dal grande palazzo dove lavorava, si stupì a vedere il ragazzo che frequentava, parlare tranquillamente con la bionda più finta di tutta la contea di Los Angeles.
Li raggiunse velocemente salutando di sfuggita la ragazza, e stampando un bacio sulla guancia del moro.
voi vi conoscete?” chiese poi Melanie ingendosi stupita.
Joe annuì “Mary-Kate era presente ad un mio servizio fotografico, una volta. E non sapevo che lavorassi proprio qui!” continuò rivolgendosi a Mary-Kate. La ragazza, che stava decisamente squadrando Melanie, annuì mentre si infilò i grandi occhiali da sole e dopo aver salutato calorosamente il ventiduenne ed aver quasi ignorato Mel se ne ritornò sui suoi passi.
perché parlavi con quella?” domandò poi la bionda, un po’ per stuzzicare il ragazzo.
perché la conosco da un po’, tel’ho detto” rispose semplicemente, dirigendosi alla macchina seguito dalla ragazza.
un po’ quanto?” chiese ancora interessata.
Al Jonas venne quasi un colpo di genio e “sei gelosa per caso?” chiese fermandosi di colpo e attirando la ragazza a sé, mentre il suo sguardo vagava dai suoi occhi alle sue labbra.
Melanie scosse prontamente la testa “no? Sicura?
sembrava ti stesse per stuprare con gli occhi” commentò lei con una punta di acidità nella voce.
e per questo sei gelosa” s’affrettò a concludere Joseph, mentre Mel sbuffò sonoramente “forse si, un po’” disse dopo aver stampato un dolce bacio sulla bocca del ragazzo, il quale prendendola per mano la invitò a salire sulla macchina.
dove andiamo?” domandò la bionda curiosa.
io opterei per un caffè al volo e poi andiamo a casa mia, vero?” chiese malizioso, spostando lo sguardo puntato sulla strada su di lei,  mente quest’ultima annuì.

Jonas, mi sembri un bambino di sette anni in un corpo d’un ventiduenne a volte” disse la ragazza apparentemente disperata, mentre  s’avvicinava al
 viso di quest'ultimo per pulire un po’ della schiuma del cappuccino che era finita sul suo mento, con il dorso della mano. Erano passati dallo Starbucks più vicino, ordinando due cappuccini da portare via, ed ora si trovavano entrambi sdraiati sul divano della villa del ragazzo.
e tu mi sembri mia madre quando fai così!” esclamò Joseph. La ragazza aggrottò leggermente le sopracciglia “non lo prendo come un complimento” disse poi tirandogli un leggero schiaffo dietro la nuca.
esatto, non lo era” ammise lui. La ragazza lo guardò male “cattivo” disse con lo stesso modo di una bambina offesa
sei tu quella cattiva” continuò lui e, dopo questo volare di dolci insulti, si ritrovarono a farsi il solletico l’uno all’altro, mentre le loro risate riempivano la grande casa vuota.
sembriamo due bambini Joe” disse la ragazza una volta aver smesso di ridere.
se tu sei una bambina, allora sei la bambina più bella del mondo” disse lui dolcemente, mentre la mano di lei inziò dolcemente ad accarezzargli una guancia per poi salire fino ai capelli corti. Le  labbra del ragazzo s’incresparono in un sorriso e avvicinò il suo volto a quello della bionda, facendo incontrare le loro labbra. Iniziò a baciare la sua bocca cercando la lingua di lei, che poco dopo iniziò a muoversi ritmicamente con la sua.
Era un bacio dolce, lento, ed ogni loro movimento veniva completamente naturale  ma sembrava studiato da quanto era perfetto. Joe iniziò a scendere fino al collo della ragazza dove lasciò delle piccole strisce di saliva alternate a piccoli baci. Con un gesto rapido le slacciò la zip del vestitino buttandolo ai piedi del divano. Lei fece altrettanto dopo avergli  tolto la maglietta, iniziando ad accarezzare i suoi muscoli scolpiti. Scese sempre più giù slacciando e levandogli i jeans. Allo stesso tempo lui le slacciò il reggiseno e le sfilò via gli slip mentre s’abbassava i boxer.
La bocca di lui esplorava ogni centimetro del corpo perfetto della ragazza, fino a quando entrò finalmente dentro di lei. Iniziò a muoversi lentamente, poi sempre più forte mentre i battiti del loro cuore erano sempre più veloci e i respiri irregolari. Ansimavano ed ogni tanto Joe diceva qualcosa d’insensato, facendo ridere la ragazza che però non sembrava badarci più di tanto. Vennero più o meno nello stesso momento, come la loro prima volta insieme.
posso chiederti una cosa, Mel?” chiese dolcemente alla ragazza incrociando il suo sguardo, una volta essersi ripreso.
Quest’ultima annuì. “credi sia tanto improbabile che mi stia per innamorare di te?
 
 
QUESTO CAPITOLO E’ FIN TROPPO CORTO.
SCUSATE, SCUSATE, LO SO.
Il problema è che domani ricomincia la scuola *pianto di sottofondo* ed io sono leggermente in ansia.
Mi faccio perdonare con il prossimo capitolo che sarà più lungo ed interessante, ve lo prometto. Scusatemi ancora per la schifezza che ho appena pubblicato.
VI ADORO TUTTE,RICORDATEVELO
Chelsea.(:

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Message? ***


Capitolo 6: Message?

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Melanie stava camminando per i bellissimi e costosissimi negozi del Grove a Los Angeles.
Uno dei pochi difetti della ragazza era il fatto di non sapersi assolutamente controllare davanti ad un negozio.

Adesso Mel, mi spieghi che cosa te ne fai di tre magliette di cotone tutte della stessa tonalità di colore!” sbottò leggermente divertito il ragazzo.
"forse per evitare di ritrovarmi nell'armadio magliette orribili?  fatti e rifrimenti sono puramente casuali Joseph" rispose lei, sotto lo sguardo incerto del ventiduenne che, sicuramente non aveva capito che la sua ragazza stava esplicitamente deridendo la maglietta che indossava quel giorno. 
"ma si può sapere che cosa hai contro le mie magliette, tesoro?" domandò poi lui fingendosi offeso. Melanie scosse la testa sorridendo.
"niente, sei bellissimo anche quando ti metti delle orribili maglie con un cuoricino rosso" rispose poi indicando quella che indossava quel giorno. 
Dopo molti tentativi, Joe riucì a convincere la bionda a prendersi una pausa dal suo shopping sfrenato ed entrarono in uno semplice Starbucks, ordinando un cappuccino per lei ed un caffè americano per il ragazzo.
"hai programmi per stasera?" chiese poi alla ragazza dopo aver bevuto un sorso del suo caffè ancora bollente, rischiando un'ustione di secondo grado alla lingua. Lei scosse la testa prontamente "a meno che il ragazzo di fronte a me, mi voglia degnare della sua presenza, allora sì perchè uscirò molto probbilmente" rispose poi. Joe sfoggiò uno dei suoi sorrisi perfetti "allora da questo momento ritieniti occupata per stasera" disse intrecciando le dita con quelle di lei ed avvicinandosi sepre più al suo viso "e forse anche per stanotte" soffiò poi sulle sue labbra prima di lasciarle un leggero bacio a stampo.

Da due mesi a questa parte, Melanie Thompson ringraziava ogni giorno chiunque fosse stata quell'anima così buona da farle conoscere quel ragazzo. 
Forse era merito del suo trasferimento a L.A., forse invece era merito della tazza di caffè fumante che le finì -non molto aggraziatamente- sulla maglietta nuova. Forse invece era merito di quel ragazzo che con un solo sguardo le sapeva leggere dentro, che nonostante tutti i suoi impegni riusciva a trovare sempre il tempo da passare con lei. 
Da quando stava con lui si sentiva veramente contenta, forse per la prima volta in vita sua. Più di quando vinse il concorso di bellezza in quarta elementare, più del giorno del diploma e perfino più di quando venne presa a lavorare da Vogue. Joseph la completava, le faceva tornare il sorriso in ogni circostanza. 
Amava ogni suo pregio ed ancor di più, amava tutti i suoi difetti; come il suo sembrare un adulto  ma sentirsi ancora un bambino dentro, o il fatto che arrivasse in ritardo ad ogni suo appuntamento. Ma Melanie adorava vedere il suo Range Rover sbucare dal vialetto di casa sua mezz'ora dopo l'orario che lui le aveva comunicato ed adorava ancor di più i suoi tentativi di farsi 'perdonare'.
Quella sera però, Joe Jonas era stranamente in orario. 
Dopo il suo tour durato più di una settimana sulla East Coast degli Stati Uniti, si era ripreso facilmente ed era tornato a casa più allegro di prima, e forse questo perchè sapeva che ad aspettarlo ci sarebbe stata Mel.
Sta di fatto che quella sera erano le otto precise quando la bionda vide la macchina scura del ragazzo accostare accanto all'entrata del suo appartamento. 
Si diede un'ultima controllata allo specchio, e dopo aver afferrato la borsetta si diresse velocemente verso l'auto.
"hey" sussurrò Joseph al suo orecchio dopo averle genilmente aperto la portiera. L'aggrappò prontamente per i fianchi per poi lasciarle un bacio sull'incavo del collo e soffermandosi ad annusare il profumo dei suoi lunghi capelli biondi che quella sera odoravano di pesca.
"che fai?" chiese poi la ragazza quando realizzò che Joe probabilmente non avrebbe avuto la benchè minima intenzione di staccarsi da quella posizione per tutta la serata.
"niente, ma sto semplicemente da dio qua con te" disse, mentre all'udire quelle parole una serie di brividi involontari percorrevano tutto l'esile corpo della giovane, la quale sorrise dopo avergli stampato un dolce bacio sulle labbra e gli fece segno di salire in macchina.
Il moro girò le chiavi nel quadro della macchina mettendo in moto il motore. "piccola, prenderesti per favore il mio cellulare? è nella tasca della giacca" chiese poi a Mel tenendo gli occhi fissi sulla strada ed indicando la giacca di pelle che si trovava sui sedili posteriori. La ragazza annuì prima di estrarre l'oggetto elettronico da dove Joseph l'aveva riposo.
Rimase leggermente sorpresa o forse scioccata leggendo il nome del mittente di un messaggio che lampeggiava sul display.
Mary-Kate.


E NO BELLE MIE, PER VOSTRA SFORTUNA ECCOMI QUI CON UN ALTRO CAPITOLO.
ahaha.
Inizialmente l'ispirazione era pari a zero ed ero praticamente 'bloccata'. In più con l'inizio della scuola sono davvero sempre più impegnata. 
Comunque non so davvero da dove mi sia uscito questo capitolo, è cortissimo e fa davvero pena.
Eh vabbè, comunque continuate a recensire, vi prego, sennò non riesco a continuare.
Un bacio a tutte, vi adoro, 
C.
ps: Ho scritto una One Shot su Joseph, mi farebbe molto piacere se passaste a dare un'occhiata e a recensirla -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=815448&i=1


 

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Capitolo 8
*** I'm just in love ***


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7. 
Don't worry about me, I'm just in love.

 


Quella mattina, Joe si svegliò particolarmente di cattivo umore.
Dopo la –seppur breve- discussione con Melanie, avuta il giorno precedente, non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Erano scoppiati a litigare per un motivo particolarmente inutile. La bionda aveva infatti notato il messaggio che Joe aveva ricevuto da quella Mary-Kate. Ed era gelosa. Si, perché lo era e Joseph lo sapeva, anche lei se non voleva ammetterlo.
Si stava preparando un caffè, quando il suono insistente del campanello lo risvegliò dai suoi pensieri. Con poca voglia si trascinò verso l’entrata della sua grande villa, aprendo la porta.
“Hey fratello! Ti è passato per caso sopra un tram?”
Sempre simpatico, suo fratello minore “Oh buon giorno anche a te Nicholas. Si, sto uno schifo. Grazie per l’interessamento” disse semplicemente avviandosi verso il salotto seguito dal diciannovenne.
“Mi..mi dispiace. Vuoi raccontarmi che è successo?” domandò premuroso il fratello, notando l’espressione triste e particolarmente malinconica del moro di fronte a lui.
“Insomma, hai presente Melanie, la ragazza con cui sto uscendo?” il riccio annuì per tutta risposta, e Joe continuò “andava tutto a gonfie vele, ma ieri abbiamo avuto una breve discussione. Mi aveva detto che mi avrebbe chiamato e non lo ha fatto e io..”
Nick lo bloccò immediatamente, con un gesto veloce della mano “Perché avete litigato?” gli domandò curioso.
“Ieri una mia ex mi ha mandato un messaggio chiedendomi di uscire. E lei si è arrabbiata con me!”
Il diciannovenne scoppiò a ridere, sotto lo sguardo scettico di Joe “è gelosa” disse semplicemente il minore.
Joseph alzò un sopraciglio “è ovvio, idiota”
Il riccio scosse la testa “No, intendo..Lo sai che cosa vuol dire?” il ventiduenne scosse la testa, perciò il fratellino continuò “Vuol dire che ci tiene a te. Ci tiene a te talmente tanto, che ha paura di perderti, e non vuole che succeda a causa della troia di turno. Capisci?”
Joe annuì. Insomma, tra i due c’era sempre stata molta intesa, ma lei non gli aveva mai dimostrato tanto affetto, e le parole dolci erano rare. Non che lui avesse mai fatto lo stesso. Ma allora dov’era finito il Joe Jonas, quello estremamente romantico? Quello che dedicava canzoni mielose e sdolcinate ad ogni sua ragazza? Quello che sognava ancora un dolce bacio sotto la pioggia, o  di dichiararsi alla propria amata sotto la Tour Eiffel?
“Joe, tu la ami?” La voce del fratello lo svegliò da quegli ultimi pensieri, e in quel momento tutto gli fu più chiaro. Gli sorrise, prese le chiavi della macchina dalla ciotola che si trovava sul tavolino di cristallo poco lontano dal divano su cui era seduto e, dopo aver ringraziato e salutato il fratello con un gesto veloce della mano uscì velocemente di casa, con ancora indosso una vecchia tuta grigia, ma poco gli importava.
Si, l’amava. Eccome se l’amava.

Melanie si rigirava il cellulare tra le mani da tutta la mattina ormai. Gli aveva detto che lo avrebbe richiamato, ma non lo aveva ancora fatto semplicemente perché era così confusa.
Quel ragazzo era entrato nella sua esistenza come un fulmine a ciel sereno. Aveva stravolto la sua –fino a poco tempo fa particolarmente monotona- vita. Quel ragazzo che  con un solo sorriso la faceva felice, che  con una sola parola la faceva ridere, e con un solo bacio l’aveva fatta sentire viva.
Era davvero innamorata di lui?
Sospirò rumorosamente.
Per fortuna, quella mattina non sarebbe dovuta andare a lavoro, perciò aveva tutto il tempo per pensare e per riflettere sul da farsi.
Stava per chiamare la sua migliore amica Veronica quando, un suono fin troppo famigliare proveniente dal suo cellulare la distrasse. Aprì il messaggio particolarmente curiosa, e un dolce sorriso le si formò sul viso dopo averlo letto.
Lo so che mi avevi detto che mi avresti chiamato tu, ma non l’hai ancora fatto, e la cosa non mi piace.
Sono allo Starbucks, quello più vicino a casa tua. Ho voglia di parlarti, Joe x


Ci aveva messo 10 minuti esatti a farsi la doccia, a truccarsi e a vestirsi per l’ “appuntamento”, ed era sicura avesse appena stabilito un record.
Levò le chiavi dal quadro della macchina e scese, il più velocemente possibile dirigendosi verso l’entrata del bar.
Lo vide, seduto al tavolo più vicino alla finestra mentre smanettava con il suo iPhone. Quando Joe alzò il volto e la vide sorrise leggermente. Stava per parlare me lei gli si avvicinò, facendo segno di non dire niente.
“Si, sono fottutamente gelosa. Si, ti amo da morire Joseph” disse per poi buttarsi a capofitto tra le sue labbra. Infondo lui non aspettava altro.
“Sai, ti amo anch’io Mel” sussurrò staccandosi leggermente, per guardarla fissa negli occhi.

SI, OKAY..VI RICORDATE DI ME E DI QUESTA FAN FICTION?
Non chiedetemi perché, ma mi sono messa a rileggere tutti i capitoli di questa FF e mi sono resa conto che non era tanto male..no? E sono mesi che non posto.
Perciò mi è venuta una specie di ispirazione e ho deciso di scrivere questo capitolo. (Che oltretutto ho scritto in solo mezz’ora)
Adesso, vi prometto che posterò al più presto :)
Un bacio a tutte, mi siete mancate!
C.

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