Il patronus di Scorpius.

di itsrealforus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Espresso per Hogwarts, cioccorane e... il gabinetto. ***
Capitolo 2: *** 2. Se c'è il Malfoy... c'è il ricatto. ***
Capitolo 3: *** 3. La stanza delle necessità. ***
Capitolo 4: *** 4. Una bellissima giornata... o quasi. ***



Capitolo 1
*** 1. Espresso per Hogwarts, cioccorane e... il gabinetto. ***


IL PATRONUS DI SCORPIUS


1

Espresso per Hogwarts, cioccorane e... il gabinetto.

 

Lily, Rose, Albus e Hugo avevano appena salutato i genitori e stavano percorrendo il corridoio del treno in cerca di uno scompartimento vuoto. Finalmente ne trovarono uno, così appoggiarono a terra i bauli pesanti e si sederono.

 

Per Lily e Hugo era il quinto anno a Hogwarts, mentre per Albus e Rose era il sesto. Erano tutti dei Grifondoro, compreso il più grande dei fratelli Potter, James Sirius, che era all'ultimo anno di scuola e quel giorno aveva preferito trovare uno scompartimento insieme ai suoi amici.

 

Lily si guardò intorno. Era seduta vicino a suo cugino Hugo, che già osservava con desiderio la porta dello scompartimento, indubbiamente in attesa della signora col carrello. Aveva sempre fame, qualità/difetto/pregio/quellochevolete ereditato sicuramente dal padre, Ronald Weasley, insieme ai capelli color carota.

 

Lily spostò lo sguardo di fronte a sé, dove sua cugina Rose aveva già tirato fuori uno dei suoi libri e si era immersa in una profonda lettura. I suoi occhi color cioccolato scorrevano da una parte all'altra del libro, molto velocemente. Rose era praticamente uguale a sua madre, e non solo per l'aspetto, ma anche per il carattere e per i modi di fare. In pratica era una Hermione Granger in miniatura. Passava le intere giornate a leggere o a studiare, e aveva una delle medie più alte (se non la più alta in assoluto) della scuola.

 

Lo sguardo di Lily si soffermò su suo fratello Albus, seduto al fianco di Rose con la testa appoggiata al vetro, che osservava con sguardo perso la campagna soleggiata la quale scorreva veloce attraverso il finestrino del treno. Negli ultimi giorni Al era un po' sovrappensiero. Spesso si incantava e passava la maggior parte delle giornate in camera sua. Insomma, era strano.

 

Lily smise di guardare il fratello solo quando una voce alla sua sinistra attirò la sua attenzione.

''Qualcosa dal carrello, cari?''

Hugo era già in piedi con una manciata di galeoni stretti in pugno.

 

 

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Dopo due ore, nelle quali si erano divertiti a giocare a scacchi magici e a mangiare ogni tipo di schifezza che la signora col carrello poteva offrire, Lily decise di andare in bagno. Tutte quelle cioccorane che aveva ingurgitato dovevano essere arrivate a destinazione.

 

''Vado in bagno! Torno presto'' annunciò infine agli altri alzandosi e uscendo dallo scompartimento. Percorse tutto il corridoio del treno fino ad arrivare a una porta marrone con sopra una targhetta tutta rigata e rovinata, dove si faticava a distinguere la parola 'bagno'.

Non pensò neanche al fatto che forse il bagno potevo essere occupato così aprì la porta, senza neanche bussare.

 

Grave errore.

 

Malfoy, Scorpius Hyperion Malfoy, alto biondo e magro, le dava le spalle, intento a fare ciò che ogni essere umano normalmente fa: la pipì.

 

Lily rimase paralizzata, gli occhi sbarrati fissi sulla nuca di Malfoy. Non vedeva niente, per sua (s?)fortuna, ma non si aspettava di trovare il bagno occupato, e sopratutto non si aspettava di trovarci dentro Malfoy, quell'odiosa serpe che odiava tanto.

 

Scorpius si tirò su la zip e si girò di scatto.

''MA SEI SCEMA?!'' le urlò.

 

Lily, se possibile, diventò ancora più rossa dei suoi lunghi capelli.

''Ehm.. s-scusa..i-io non..''

 

''Lo che ti piaccio tanto, Potter, ma non c'è bisogno di spiarmi anche in bagno!'' disse Malfoy irritato dirigendosi al lavandino a lavarsi le mani, gli occhi grigi come la tempesta fissi in quelli caldi e verdi di Lily.

 

L'imbarazzo di Lily si mutò in rabbia e fastidio, e replicò con decisione.

''Se permetti, Malfoy, Me ne importa ben poco di spiarti mentre fai... Mentre ti svuoti!''

Malfoy la guardò, un ghigno divertito stampato in faccia.

''Dai, dillo che non puoi starmi lontano'' disse, avvicinando a lei.

 

Malfoy si avvicinava sempre di più, ma Lily decise di non muoversi. Non voleva farsi mettere i piedi in testa.

Intanto la porta del bagno si era chiusa, e l'unico rumore era il treno che continuava a percorrere il suo tragitto verso Hogwarts.

 

''Sei un idiota, Malfoy'' disse Lily con tono piatto.

Malfoy si fermò.

''Io? Chi è quella che entra nei bagni senza neanche bussare?''

Lily stava per replicare quando una voce proveniente da fuori la porta le fece sbarrare gli occhi.

 

''Lily? Sei lì dentrò?''

Era Albus.

 

Lily e Scorpius si guardorono.

Albus odiava Scorpius (e viceversa), e vedere la sorella uscire da un bagno con lui non sarebbe stato di certo... il massimo.

 

''Lily?'' chiese ancora Albus, preoccupato.

''Si, sono qui!'' gridò in risposta la sorella.

 

''Malfoy, cacchio, nasconditi!'' sussurrò Lily al biondo.

''E dove, scusa?'' chiese Scorpius, con il solito tono scettico.

''Che ne so!'' rispose lei, agitata.

Al contrario, Scorpius sembrava molto calmo.

 

''Ehm, stai bene?'' chiese da fuori Albus.

''Si, Albus! Non ti preoccupare! Torna pure allo scompartimento!'' rispose Lily, cercando di mantenere un tono calmo e tranquillo.

 

''No, fammi entrare. Devo parlarti.''

 

Merda.

 

''No! Albus torna allo scompartimento! Ne parleremo dopo!''

 

Ma perchè proprio adesso? Si chiese la ragazza, guardandosi intorno in cerca di una soluzione. Il bagno era molto piccolo e l'unica luce proveniva da una piccola finestra alla destra di Lily. C'erano solo il gabinetto e il lavandino. Bhè, dopotutto, quello era il bagno di un treno.

 

Dopo aver percorso più volte tutto il bagno con lo sguardo, Lily realizzò che non c'era un cavolo di posto dove poter nascondere quel deficiente di Scorpius Malfoy.

 

Intanto il biondino si osservava con interesse le unghie, senza aprire bocca.

 

''Mi vuoi aiutare?'' bisbigliò Lily irritata.

Scorpius si limitò a fissarla.

 

La voce di Albus riempì ancora una volta il silenzio.

''No Lily. Quando hai finito entrerò con te. Ti devo parlare, e non ci deve sentire nessuno.''

 

Cavolo.

 

Lily, riluttante, prese dalla tasca dei pantaloni il mantello dell'invisibilità di suo padre che portava sempre con se.

Aveva evitato di farlo fino ad ora perchè Harry le aveva chiesto di trattarlo con cura, e, metterlo nelle mani di Malfoy non era esattamente ''trattarlo con cura''. Ma non c'erano altre soluzioni.

 

Scoprius la guardò interrogativamente mentre lei gli si avvicinava e glielo buttava addosso.

 

''Ma che cazz-''

''Sta zitto, Malfoy'' disse Lily osservando il punto in cui Scorpius era appena sparito.

''Ma si può sapere perchè cazzo mi hai buttato una coperta addosso?!'' chiese il biondo, irritato.

''Non è una coperta, idiota.''

''Non mi interessa se è una coperta o no, Potter. Levamela di doss-''

''Shhhhh!''

Lily mise una mano avanti, in cerca del braccio del ragazzo. Lo prese e lo trascinò in un angolo.

''Sta qui. Non ti muovere e non provare ad aprire quella boccaccia'' Sussurrò al ragazzo.

Anche non potendo vedere la sua espressione, Lily era certa che Scorpius avesse capito perchè prima di girarsi lo sentì sbuffare. La Grifondoro si avvicinò al gabinetto e tirò giù l'acqua: in teoria avrebbe dovuto farci qualcosa in quel bagno.

 

Albus, sentendo l'acqua del gabinetto andare giù parlò.

''Lily hai finito? Posso entrare?''

''Si, entra pure Al!''

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Capitolo 2
*** 2. Se c'è il Malfoy... c'è il ricatto. ***


2
Se c'è il Malfoy... c'è il ricatto.

 

Albus aprì la porta ed entrò, lo sguardo rivolto al pavimento.

 

Lily si avvicinò piano a lui.

 

''Al, che c'è? Ultimamente sei così strano, e ora mi dici che devi parlarmi... mi sto preoccupando'' disse guardandolo interrogativamente, le sopracciglia lievemente aggrottate.

 

''Ehm... io ho... ho bisogno di parlare con qualcuno. Non ce la faccio a più''

''Dai, spara!'' rispose la sorella dolcemente appoggiandogli una mano sulla spalla. Era strano vedere suo fratello in quelle condizioni. Di solito era sempre sorridente, pronto a scherzare... E non si teneva mai niente dentro. Cosa bella o brutta che fosse, lui la diceva.

''Io.. i-io ho.. ho tradito Anna''

 

Alle ultime tre parole Lily sbarrò gli occhi. Era sotto shock. Si dimenticò perfino che Malfoy li stava ascoltando, nascosto sotto il mantello dell'invisibilità in un angolo del bagno.

 

''C-COSA? E CON CHI?'' Urlò la ragazza, incredula. Albus guardava ancora il pavimento. Non voleva incontrare lo sguardo della sorella.

 

''I-io..con.. con Serena'' disse Albus, coprendosi la faccia con le mani.

''Con.. CON SERENA?! MA E' LA TUA MIGLIORE AMICA! E' LA SUA MIGLIORE

AMICA! ALBUS, MA COSA TI E' SALTATO IN TESTA?!''

 

Albus, Anna Finnigan e Serena Paciock si erano conosciuti al primo anno.

Anna era una bella ragazza, aveva i capelli lisci di un colore marrone scuro, quasi nero che le arrivavano alle spalle incorniciandole il viso coperto da una vasta quantità di lentiggini. Era snella e non troppo alta, e esibiva due grandi occhi dolci color cioccolato.

Serena invece era bionda e riccia, un po' più alta di Anna. Anche lei era magra, e vantava di due bellissimi occhi azzurri, come il mare.

 

Il cappello parlante aveva smistato le due ragazze in Serpeverde, mentre Albus era stato catapultato in Grifondoro. Ma questo non aveva di certo impedito l'inizio di una grande amicizia: infatti Anna, Serena e Albus dopo solo una settimana di scuola erano più uniti che mai, e scorrazzavano insieme tra i corridoi di Hogwarts, imparando a conoscersi meglio ogni giorno di più.

 

Col passare del tempo erano diventati quel genere di gruppetto invidiato da tutti. Stavano sempre insieme, e si fidavano ciecamente l'uno dell'altro. Albus al secondo anno aveva confidato a Serena la sua attrazione per Anna. Serena, dopo vari interrogatori scoprì che anche ad Anna piaceva Albus, così escogitò un piano infallibile per farli mettere insieme. E aveva funzionato, oh si se aveva funzionato. Albus e Anna infatti stavano insieme da ben tre anni. E si amavano tanto, o almeno così pensava Lily, fino a quel momento.

 

''SPIEGATI ALBUS. PERCHE' HAI FATTO UNA COSA SIMILE?'' chiese Lily senza smettere di urlare. Non era arrabbiata... eradelusa.

Albus alzò per la prima volta lo sguardo su di lei. Nei suoi occhi si potevano leggere il rimorso e la tristezza mentre calde e salate lacrime si facevano strada sulle sue rosse guance.

''Io non lo so''

Lily cercò di riprendersi. Non poteva credere che suo fratello avesse fatto una cosa simile.

Inspirò ed espirò rumorosamente, poi si rivolse nuovamente al ragazzo, cercando di risultare un po' più calma e tranquilla.

''Ma... non capisco Albus. Come è successo? Quando?''

Il fratello tentò di soffocare un singhiozzo.

''Circa una settimana fa. Quando è venuta a casa nostra per parlarmi. Lei stava male perchè aveva litigato con i suoi e... e... l'ho consolata e... c-ci siamo baciati''

 

Lily lo fissò, in silenzio, la bocca leggermente aperta.

''Lily, ti prego'' continuò il fratello, le lacrime che non cessavano di colargli sul viso.

''Non dirlo a nessuno. Sai quanto amo Anna, non voglio perderla. E' stato un errore, i-io non volevo farlo, è successo tutto così, in fretta.... T-ti prego Lily, so che di te mi posso fidare''

 

La sorella sbiancò all'improvviso. Certo, lei non avrebbe detto niente, ma... Malfoy.

Guardò terrorizzata un punto imprecisato sopra alla spalla del fratello, dove qualche minuto prima vi aveva trascinato il serpeverde.

 

''L-Lily?'' La voce del fratello la fece tornare in sé.

''Ehm, s-si, certo Albus. I-io non dirò... niente'' disse la ragazza tornando a fissare Albus, senza realmente vederlo.

Aveva smesso di piangere, ma gli occhi erano ancora gonfi e rossi.

Le rivolse un debole sorriso e la abbracciò.

 

Dopo una decina di minuti, in cui si era asciugato le lacrime e si era un po' ripreso, si avvio alla porta. Notando che la sorella non lo seguiva si voltò.

''Lily tu non vieni?'' chiese il ragazzo, aggrottando le sopracciglia.

''Ehm... Problemi di donne!'' disse Lily fingendo un lungo e largo sorriso.

Albus la guardò schifato e si avviò verso lo scompartimento, con un sonoro 'Bleah!'.

 

 

 

''Bene bene bene, Potteruccio ha un problemuccio'' disse Scorpius, togliendosi di dosso il Mantello dell'invisibilità col suo perfido ghigno stampato in faccia.

 

''Tu non dirai una sola parola, Malfoy'' ribattè Lily, strappandogli di mano l'indumento.

''Ah, si? E chi ti dice che io ora non uscirò da questo bagno e racconterò tutto al primo che passa?'' rispose Scorpius, la bocca incurvata in un sorriso, il sopracciglio destro leggermente alzato.

''Lo dico io, Malfoy''

''Oh, bhè, se lo dici tu allora starò zitto. Si si'' ribattè Scorpius, sarcastico.

 

Lily lo guardò, gli occhi ridotti a due fessure.

 

''Lo sai Potter. Se vuoi che io stia zitto, dovrai fare ciò che ti chiedo'' continuò Scorpius.

''Stai cercando di ricattarmi?''

''Esattamente'' rispose lui, sorridendole perfidamente.

''E allora dimmi, caro Malfoy, cosa vuoi?'' sbottò Lily. L'idea del ''Fare ciò che ti chiedo'' non la allettava per niente, anzi, le pareva assolutamente SCHIFOSA ma non avrebbe permesso a Malfoy di immischiarsi nella vita sentimentale di suo fratello.

''Devi insegnarmi a evocare un Patronus, Potter. Da quanto ne so, sei una secchiona in Difesa Contro le Arti Oscure, e il tuo caropaparino ti ha insegnato come si fa''

 

Lily lo guardò, sorpresa. Si aspettava che le chiedesse di partecipare a uno dei suoi piani stupidi e pervertiti o qualcosa di simile, ed era rimasta meravigliata da quella richiesta così... insolita.

Poi Scorpius aveva ragione: Difesa Contro le Arti Oscure era una delle poche materie in cui andava bene, e suo padre le aveva insegnato la difficile arte dell'evocare i patroni.

 

Ma perchè mai anche lui voleva imparare ad evocarne uno?

 

''E per quale motivo, scusa?'' chiese dunque.

''Non sono affari tuoi, Potter, ma dato che insisti tanto...''

Lily alzò gli occhi al cielo.

''...lo scorso anno il caro professor Morris, mi ha promosso per culo, e mi ha gentilmente detto che se quest'anno ai G.U.F.O non gli porto qualcosa di particolarmente sbalorditivo, col cazzo che mi promuove. E se non vengo promosso sono, come dire... nella merda. Quindi tu mi insegnerai ad evocare un Patronus. Ti manderò un gufo nei prossimi giorni'' e detto questo, se ne andò, lasciando la ragazza sola nel bagno.

 

Io ti odio, Scorpius Malfoy. Si disse Lily avviandosi di malavoglia verso lo scompartimento. 

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Capitolo 3
*** 3. La stanza delle necessità. ***


 

3. La stanza delle necessità.

 

 

 

Lily quel giorno si svegliò di buon'ora. Uno spiraglio di luce si faceva strada nel dormitorio verso il suo letto a baldacchino attraverso la finestra semichiusa, e una piacevole arietta fresca segnava ormai la fine di una calda e afosa estate.

 

Lily si fece una doccia veloce, si vestì e cercò di sistemare un po' i lunghi capelli rossi, che decise poi di lasciare sciolti.

 

Scese in sala comune, dove trovò Albus seduto su una poltrona intento a fissare con sguardo perso il fuoco.

 

Ormai la scuola era iniziata da una settimana. Serena e Albus facevano gli indifferenti davanti agli altri, ridendo e scherzando come sempre, anche se dentro si portavano un grandissimo peso, e si sentivano in colpa verso Anna che continuava a vivere normalmente, ignara di tutto. Lo sapevano, era solo un bacio, ma li aveva segnati profondamente.

 

Lily si avvicinò e gli spettinò i capelli con la mano.

''Ehi, Al! Io vado giù a fare colazione... Vieni con me?'' chiese dolcemente guardando il fratello.

''Si, va bene'' disse lui ritornando in sé e alzandosi per seguire la sorella fuori dal buco del ritratto.

 

La Sala Grande quella mattina, nonostante fosse abbastanza presto, era affollata.

Hugo e Rose erano già seduti al tavolo dei Grifondoro, Rose intenta a leggere la Gazzetta del Profeta alla quale si era abbonata all'inizio dell'anno e Hugo intento a mangiare ogni cosa gli capitasse sotto il piatto.

''Bonforno!'' cercò di dire il rosso sputacchiando torta di melassa da tutte le parti.

Lily lo guardò divertita e si sedette vicino a lui. Stava per salutare sua cugina quando un grande gufo marrone atterrò sul tavolo facendo rovesciare il suo bicchiere di succo di zucca.

Lily lo guardò incuriosita e irritata allo stesso tempo, e prima che il gufo potesse mettere un piede nel suo piatto prese il biglietto che teneva stretto nel becco e lo cacciò con un gesto della mano.

Hugo di fianco a lei imprecò ad alta voce. Il gufo gli aveva rovesciato sui pantaloni tutto quello che il ragazzo era riuscito a far stare nel piatto. Lily rise, e lesse curiosa il biglietto.

 

 

 

STASERA ALLE 21.00 NEL CORRIDOIO DEL SETTIMO PIANO. SII PUNTUALE.

S.M.

 

 

Lily alzò gli occhi al cielo e butto da parte il biglietto. Poi iniziò a fare colazione.

 

''Che cos'è?'' chiese Albus dopo qualche minuto guardando incuriosito il biglietto. Lily lo prese prima che qualche altra persona lo potesse fare e se lo infilò in tasca. Hugo si girò verso la cugina e Rose alzò la testa dal giornale, per sentire la risposta della cugina.

Lily si sentiva osservata.

''Ehm... Niente, è Alessandra... E' da giorni ormai che mi assilla chiedendomi di riportarle il libro che mi ha prestato...'' mentì prontamente Lily.

Albus fece un cenno con la testa e continuò a mangiare, perso nei suoi pensieri.

''Aleffandra Cumner?'' chiese d'un tratto Hugo che ancora non aveva smesso di mangiare.

''Cosa?''

Hugo mandò giù il boccone e ripetè. ''Alessandra Corner?''

''Si, lei. Perchè?'' chiese Lily incuriosita riempiendosi il bicchiere di succo di zucca.

''Boh, così per chiedere'' e detto questo Hugo riprese ad addentare quella che, probabilmente, era la quarta fetta di torta.

 

 

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Erano le 21 e 10, e Lily stava correndo il più veloce possibile lungo i corridoi di Hogwarts.

Quando arrivò al settimo piano trovo uno Scorpius Malfoy annoiato che la osservava avvicinarsi.

 

''Complimenti per il tempismo, Potter'' disse Malfoy continuando a guardarla.

Lily lo fulminò con lo sguardo.

''Seguimi'' ordinò il Serpeverde avvicinandosi alla parete opposta alla quale era appoggiato.

 

''Stanza delle Necessità?'' chiese la ragazza interrompendo Scorpius, il quale aveva già iniziato a camminare avanti e indietro per tre volte davanti alla parete.

''Bene, Potter. Vedo che anche a te il paparino ha svelato il mistero della Stanza delle Necessità'' disse Scorpius fermandosi.

''Si'' rispose Lily alzando le spalle, e Malfoy riprese a camminare, cercando di concentrarsi il più possibile.

Lily quasi scoppiò a ridere nel vederlo così assorto.

 

Dopo qualche minuto una grande porta comparve sul muro. Lily fece per entrare quando Malfoy la blocco con un braccio e si parò davanti a lei.

''Prima io'' disse girandosi ed entrando nella stanza prima che Lily potesse aprire bocca per ribattere.

La ragazza alzò gli occhi al cielo e lo seguì irritata dentro alla stanza.

 

 

La Stanza delle Necessità si era trasformata in una vera e propria aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Nella parete alla destra della porta si estendeva un'ampia libreria stracolma di libri di tutti i generi, dagli incantesimi alle pozioni, dalla magia più semplice a quella più oscura e complicata.

La stanza era illuminata da un'unica lampada di cristallo, abbastanza grande, posta al centro del soffitto. Lungo il muro erano appesi poster e foto delle creature più bizzarre, buffe e mostruose. Lily sghignazzò nel momento in cui passò davanti ad una gabbia contenente tre indispettiti Folletti della Cornovaglia, ma subito il sorriso svanì quando si parò davanti a lei un poster raffigurante un, a dir poco schifoso, Avvincino.

Poco più in là Lily scorse un altro poster, molto grande, che raffigurava un lupo mannaro e le varie fasi della luna. La ragazza quasi sorrise. Suo padre le aveva raccontato la storia di quello che lei considerava come uno zio, Remus Lupin, e ne andava molto fiera.

Finì di fare il giro della stanza e poi si voltò verso Scorpius, il quale era concentrato nella lettura delle copertine di alcuni libri accatastati su una scrivania nella parte destra della stanza.

 

''Ehm... Bene. Iniziamo?'' chiese Lily un po' nervosa facendo girare Scorpius verso di lei.

Gli occhi grigi di lui fecero un ultimo giro di tutta la stanza. ''Iniziamo''

 

Si misero al centro della sala, vuoto.

Lily iniziò a parlare, tirando fuori la bacchetta dalla borsa.

''Allora, l'Incanto Patronus è un incantesimo davvero complicato, quindi non aspettarti di riuscirci al primo tentativo. Anzi, se fossi in te metterei proprio in conto l'idea di non farcela mai...''

''Potter, se ci sei riuscita tu ci riescono anche i troll'' ribattè il Serpeverde con un ghigno.

Lily lo fulminò per la 2345643esima volta con lo sguardo.

Ecco, quello era il loro tipico atteggiamento: Uno iniziava a provocare, l'altro ribatteva, e poi l'altro ribatteva di nuovo... sempre così fino a quando qualcuno non li fermava.

''Se permetti Malfoy, io sono molto...'' ma Scorpius la fermò alzando un dito in aria.

''Taci, Potter, e insegnami come si fa questo cavolo di incantesimo. O sai già le conseguenze''

Lily stava diventando verde di rabbia. L'aveva portata lì, l'aveva ricattata e ora le diceva anche di stare zitta.

Ma si controllò. Come Malfoy le aveva ricordato un attimo prima, sapeva bene le conseguenze. Fece un respiro profondo e riprese il discorso che aveva iniziato.

''Allora, come ti ho già detto l'Incanto Patronus è un incantesimo molto difficile, perciò ti devi concentrare. Per prima cosa pensa a un ricordo davvero davvero davvero felice per te. E con questo non intendo il giorno in cui sei andato a comprare l'ultimo nuovo modello di scopa. No, intendo qualcosa di molto più intenso, molto più importante. Sempre se nel tuo cuore duro e freddo c'è'' continuò Lily perdendo, con l'ultima frase, tutta l'attenzione di Scorpius, che alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

 

Lily, senza far caso a Scorpius, continuò.

''Infine, la formula è 'Expecto Patronum'. E questo è tutto. Ora ti faccio vedere come si fa''

La ragazza alzò la bacchetta davanti a sé e chiuse per un attimo gli occhi, concentrandosi. Pensò alla sua famiglia, ai suoi fratelli, Albus, James, ai suoi cugini, i suoi genitori.. a tutti. Loro erano la cosa più importante che aveva. Li amava, con tutta se stessa. E anche se non era un vero e proprio ricordo, sapeva che avrebbe funzionato.

''Expecto Patronum!''

Dalla sua bacchetta uscì una bellissima tigre, che corse veloce verso la parte opposta del muro e poi svanì, lasciando dietro di sé una scia argentea che a poco a poco sfumò nella stanza, fino a scomparire del tutto.

 

Lily la guardò soddisfatta, poi si girò verso Malfoy.

''Capito?'' chiese infine alzando le sopracciglia.

Lui fece un brusco gesto di assenso con la mano e si preparò, prendendo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni della divisa.

''Expecto Patronum!'' ma come Lily sospettava, non successe niente. Malfoy guardò con aria di sfida la sua bacchetta e continuò.

''Expecto Patronum!'' niente.

''Expecto Patronum!'' ancora niente.

''EXPECTO PATRONUM PORCA TROIA!''

Lily scoppiò a ridere nel vedere la faccia infuriata di Malfoy che imprecava contro la sua bacchetta.

''Che cazzo ti ridi, Potter?!'' sbottò lui infuriato.

Lily continuò a ridere. ''Se ti arrabbi già da adesso, Malfoy, probabilmente tra dieci minuti avrai spezzato la bacchetta dal nervosismo!'' rispose lei senza smettere di ridere.

Ma si ricompose quando notò che i freddi occhi grigi di Scorpius la osservavano augurandole tutto tranne che una vita bella, lunga e felice.

''Dai, su. Riprova''

 

 

Due ore dopo, Malfoy era di pessimo umore e urlava contro la povera ragazza.

''NON SEI NEANCHE CAPACE AD INSEGNARE, POTTER!''

''SENTI, SE SEI TALMENTE STUPIDO DA NON RIUSCIRE A PENSARE A QUALCOSA DI FELICE NON PRENDERTELA CON ME!''

''Basta, per oggi abbiamo finito. Non ne posso più, di te e dell'incantesimo'' sbotto Malfoy infastidito.

''Nemmeno io!'' ribattè Lily infuriata.

''Vedi di essere puntuale Potter, domani alla stessa ora''

''DOMANI? Ma ho un sacco di comp...''

''Domani Potter. E niente scuse''

E detto questo se ne andò.

Lily rimase per qualche minuto immobile al centro della stanza e poi uscì, infuriata, stando ben attenta a non farsi beccare da Gazza.



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Ecco il nuovo capitolo! Si, fa schifo, lo so.
Ma questa settimana ho avuto pochissimo tempo, infatti solo all'ultimo minuto ho scoperto che sarei andata 5 giorni in montagna (dove ora sono xD) e internet qui fa schifo e il tempo è davvero poco, quindi... questo è ciò che è uscito fuori.

Grazie mille a tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle preferite/hanno recensito/seguono la storia. Grazie, grazie grazie!
Spero di riaggiornare presto!


 

                                                                      __Mocciosus

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Capitolo 4
*** 4. Una bellissima giornata... o quasi. ***


4.

Una bellissima giornata... o quasi.

 

Era ormai mezzanotte quando Scorpus Malfoy si avviava silenzioso verso la sala comune di Serpeverde, tentando di non farsi beccare da Gazza o dalla sua stupida gatta spelacchiata.

 

Il ragazzo di pessimo umore.

Ormai da due settimane si incontrava di notte con quella Potter, ma ancora non era riuscito ad evocare un cavolo di patronus. Ci provava, si impegnava addirittura, cosa alquanto strana siccome otteneva sempre tutto senza il minimo bisogno di compiere uno sforzo, ma niente.

 

Immerso nei suoi pensieri quasi non si accorse di aver superato l'entrata della Sala Comune. Tornò indietro e pronunciò la parola d'ordine, quasi aggressivamente, poi entrò nella stanza, ormai vuota, eccetto per tre ragazzi che parlavano tranquillamente sulle belle poltrone verdi davanti al camino. Quando Scorpius varcò la soglia questi si voltarono verso di lui incuriositi, ma il ragazzo salì in fretta le scale fino al suo dormitorio, dove i compagni già dormivano, senza degnarli di uno sguardo.

 

Si tolse di malavoglia la divisa, lasciandola a terra, poi si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte. Non aveva sonno, e il forte russare di Zabini certo non aiutava. Probabilmente avrebbe passato l'ennesima notte in bianco.

 

 

 

 

******

 

 

 

 

Lily si rigirava per la decima volta tra le coperte.

Era infuriata, stufa e in più non riusciva a prendere sonno.

 

Ovviamente la causa di tutto questo era Malfoy. Chi se non altro?!

Dava sempre e costantemente la colpa a lei. SEMPRE. Per qualsiasi cosa.

 

Lo avrebbe volentieri preso a calci se non fosse stato per quello stupido ricatto.

Ma ogni volta che si infuriava pensava a suo fratello. Non poteva, non voleva farlo soffrire. Quindi, con tutto l'impegno possibile e immaginabile, sopportava Malfoy. E sopportare Malfoy è davvero un'impresa.

 

Prese a pugni il cuscino, un po' per sfogarsi e un po' per dargli una forma più confortevole, poi si mise giù e chiuse gli occhi.

Prima o poi il sonno sarebbe arrivato.

 

 

 

******

 

 

 

La giornata era iniziata nel peggiore dei modi:

La sveglia aveva suonato presto quella mattina, ma tanto Lily non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Quando si alzò per andare a prepararsi sbattè l'alluce del piede destro contro lo spigolo del letto. ''porco di un merlino!''

 

La giornata continuò esattamente nello stesso modo: a pranzo uno stupido Tassorosso del primo anno, un certo Mclaggen, era scivolato e le aveva tirato addosso metà del pranzo, che per qualche strana ragione stava portando in sala comune; al pomeriggio aveva scoperto di aver preso una T in pozioni e, come se tutto questo non bastasse era accidentalmente inciampata davanti a un gruppo di Serpeverde, Malfoy compreso, il che comportò una sfilza di prese in giro e battutacce che durarono fino alla fine delle lezioni.

In poche parole la giornata non sarebbe potuta andare peggio, o almeno così credeva.

 

 

 

******

 

 

 

Alle 19.50 Lily era già al settimo piano. Era arrivata in anticipo, stranamente, e aspettava con la schiena appoggiata al muro il signorino Malfoy, che da lì a dieci minuti sarebbe dovuto arrivare.

Ma così non fu.

 

20.10...

 

20.20...

 

20.25...

 

Lily decise di andarsene. Probabilmente quello stronzo non sarebbe arrivato.

Prese la borsa e si avviò per il corridoio, ma dopo solo due passi una voce la fermò.

 

''Dove credi di andare, Potter?''

Lily si voltò. Uno Scorpis Malfoy tutto spettinato e con la camicia abbottonata zoppa si dirigeva verso di lei, il suo solido perfido ghigno stampato in faccia.

''Scusa Malfoy se è da mezz'ora che ti aspetto e sono un tantino stufa''

''Mi dispiace Potter, ho avuto da fare'' rispose lui alzando un sopracciglio.

''Ah, si? E dove sei stato?'' chiese Lily scettica.

''La domanda da fare sarebbe con chi sei stato'' Disse Malfoy con un ghigno, e prima che Lily potesse dire qualcosa iniziò a camminare davanti alla parete tre volte.

 

Lily era infuriata, e non sapeva neanche perchè. Ovviamente non per il fatto che Malfoy fosse stato con qualcuna, no. Lei gelosa? Di Malfoy poi? PFFFF assolutamente no. Solo il pensiero la faceva ridere.

Ecco, lei era infuriata perchè Scorpius la aveva fatta attendere per trenta lunghi minuti senza neanche avvisarla. Si, per quello.

 

Il rumore della porta che si apriva nel muro la fece tornare alla realtà. Scosse la testa, come per cacciare via tutti quei pensieri stupidi, poi seguì Malfoy nella stanza delle necessità.

 

 

La 'lezione' fu come tutte le altre fino a quel giorno. Niente patronus, niente di niente, quindi stavano uscendo dalla stanza delle necessità con un umore davvero pessimo.

Avevano davvero tardato questa volta, infatti era l'una passata.

Stavano camminando per i corridoi di Hogwarts, e come al solito litigavano.

''Sei un'insegnate di merda Potter''

''Si, ora è colpa mia. E modera i termini''

''Sei solo una sfigata, Potter. Tu e la tua stupida famiglia...''

''NON TI AZZARDARE A TOCCARE LA MIA FAMIGLIA BRUTTO STRONZO. MI HAI ROTTO IL CAZZO, NON TI SOPPORTO PIU'!''

''Poi ero io a dover moderare i termini.''

''SENTI...'' Ma Lily si bloccò.

Davanti a loro apparve un sorridente e soddisfatto Gazza, seguito come sempre dalla sua gatta Mrs Purr, che li osservava con i suoi gialli occhi maligni.

''Mhhh, sento odore di guai'' disse con un ghigno il custode, poi li condusse trionfante verso l'ufficio della preside.

 

 

Quella era stata proprio una giornata di merda.

 

 

__

 

 

OK. SONO UNA DEFICIENTE.

Sono in ritardo di? Due, tre settimane? Forse anche quattro.

Il fatto è che in questo periodo ho avuto ispirazione zero e tempo zero. Le vacanze, il computer che si è rotto, la montagna... e quindi arrivo solo adesso con questo capitolo che fa a dir poco schifo.

 

Volevo ringraziarvi per le recensioni e il resto, siete davvero meravigliosi. Grazie grazie di tutto <3 spero di arrivare presto con un nuovo capitolo,

 

Giulia. 

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